In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 19 - ottobre/novembre 2013 - n. 170
■ focus il mondo zf borse noli strade: il punto
■ EDITORIALI LA STERZATA L’INDICE IL FRONTALE IL DORSALE SEGNALI DI FUMAROLA aria di caserotti
■ test drive Peugeot boxer fiat doblÒ XL
■ ruote industriali È ancora r/evolution gli specialisti scania volvo new range
■ esclusivo l’angelo della a4
La chiave d'ingresso per iL mondo deL trasporto Il primo portale italiano del trasporto e della logistica è oggi un vero e proprio canale multimediale del mondo dei trasporti: Trasportare Oggi, dal 1997 l’unica pubblicazione in Italia che si rivolge al settore della logistica in modo diretto, mirato e capillare, disponibile anche su AppStore scaricando gratuitamente l'applicazione per iPad. WebTv, grazie al canale YouTube, e un Social Media grazie alla pagina Facebook (facebook.com\trasportareoggi) e al profilo Twitter (@trasportale) completano l'offerta. 15000 copie della rivista distribuite ogni numero, 160.000 accessi mensili al sito, 5000 fan di Facebook sono i principali numeri che identificano il successo del network garantito dalla costante partecipazione di tutto il mondo dell'autotrasporto.
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DAL 1997 è la rivista degli autotrasportatori
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48
n.170
INFRASTRUTTURE: Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori di strade e autostrade in Nord Italia
IN QUESTO NUMERO Attualità e opinioni
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OTTOBRE-NOVEMBRE 2013
Esclusivo
di Luca Barassi
Il punto di vista del Direttore
20
il notiziario
Ruote industriali
EDITORIALE
In breve le notizie più importanti del settore
LA STERZATA
di Roberto Sterza
Tra il serio e il faceto i fatti che ci circondano
SEGNALI DI FUMAROLA di Sabina Fumarola
Le Case costruttrici viste da dentro
ARIA DI CASEROTTI di Cinzia Caserotti
Parliamo di cose concrete
IL FRONTALE di Paolo Tasla
Una graffiante visione della nostra società
IL DORSALE
di Gian Paolo Pinton
Il contr’altare del Frontale
l’indice
di Patrizio Comi
Finanza ed economia sotto i riflettori
In copertina: Un dettaglio importante di tutti i nuovi veicoli di Renault Trucks: la targa personalizzabile in cui è riportato il modello del veicolo e le informazioni che desidera il cliente. A pagina 22 vi presentiamo la nuova gamma per le lunghe distanze.
22 26 28 30
Ion purice, L’ANGELO DELLA A4
È diventato un eroe suo malgrado. Abbiamo voluto sentire la sua testimonianza
RENAULT TRUCKS: t-range
Dopo il lancio dell’intera nuova gamma, cominicamo a presentare i diversi modelli
VOLVO: fm
Il fratello maggiore (FH) ha vinto il Truck of the Year. Vediamo le novità del medio Volvo
SCANIA: raccolta rifiuti
Il Grifone è specializzato in numerose “mission” del trasporto. Su ogni numero un approfondimento
iveco: connettiti
Sullo Stralis Hi-Way ha debuttato anche l’innovativo sistema Iveconnect
Ruote commerciali
38 44
PEUGEOT: BELLO E UTILE
Il test drive del Boxer sulle strade del Piacentino
test drive: fiat professional XL è la “taglia” grande del Doblò Lo abbiamo provato per voi
sommario
ottobre-novembre 2013
Infrastrutture
33 48
SICUREZZA : tunnel e gallerie
Un convegno ha mostrato nuove tecniche di prevenzione e intervento
il punto SULLE STRADE DEL NORD
BreBeMi, Pedemontana Veneta, TEEM e altre infrastrutture avanzano. Vediamo lo stato dei lavori e i tempi previsti per la conclusione
Logistica trasporto combinato: quote di mercato in discesa
54
La volatilità della domanda registrata nel 2012 e le numerose interruzioni sulle linee ferroviarie alpine hanno determinato la riduzione del traffico combinato europeo negli ultimi 12 mesi
Rubriche fuori strada focus: zf
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ci trovi anche su ipad TRASPORTARE OGGI CONSTRUCTION editoriale off road
67 68 70
di Ferdinando Tagliabue
Un quadro puntuale e autorevole sul mondo del cava-cantiere
IN COSTRUZIONE News e attualità dalle aziende del settore
in cava: volvo
La gamma del costruttore svedese si è rinnovata in ogni suo segmento. Qui approfondiamo quello relativo al construction
il mercato
Una fotografia del settore specifico analizzando gli ultimi dati statistici
La rivista degli Autotrasportatori - n.170 ottobre/novembre 2013
Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Francesca Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Direttore Trasportare Oggi Construction: Ferdinando Tagliabue Hanno collaborato: Cinzia Caserotti, Patrizio Comi, Pierluigi Coppa, Sabina Fumarola, Gian Paolo Pinton, Paolo Sartor, Roberto Sterza, Paolo Tasla Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com
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Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Savona, 80 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, desideriamo informarLa che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Ratios Srl per inviarle la seguente pubblicazione. I dati personali raccolti saranno trattati con l’ausilio di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, Viale Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.
Di questo numero sono state tirate: 17.500 copie
cover story
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NUOVI VEICOLI Volvo ha presentato il nuovo FM, fratello minore dell’FH, Truck of the Year 2014
agosto/settembre 2013
giugno/luglio 2013
aprile/maggio 2013
febbraio/marzo 2013
dicembre/gennaio 2013
ottobre/novembre 2012
EDITORIALE
di Luca Barassi
Ti piace vincere facile? I
complimenti sono d’obbligo. Per Volvo, dopo 13 anni, è arrivato di nuovo il suo turno. Stiamo parlando del prestigiosissimo International Truck of The Year che, per il 2014, è stato assegnato alla nuova ammiraglia del Costruttore svedese, l’FH. Senza dubbio un veicolo rivoluzionario e che – come sottolinea la motivazione del premio – segna il passo ad una nuova generazione di veicoli pesanti, rivolti verso la tecnologia e orientati al risparmio di consumo ed emissioni senza sacrificare confort e design. Potremmo entrare ancor più nel merito delle caratteristiche che hanno convinto i 25 giornalisti internazionali a votare (con 116 punti) questo veicolo, facendolo primeggiare sul Daf XF, il Mercedes Arocs, lo Scania Streamline e il Man Euro 6. Tutti concorrenti più che titolati. Ma d’altronde… quali altri? Il premio, lo sappiamo, viene assegnato al veicolo che, lanciato nei 12 mesi precedenti alla proclamazione, ha contribuito all’efficienza del trasporto in termini di innovazione, confort, sicurezza, guidabilità, risparmio di carburante e riduzione delle emissioni nocive. Quindi, considerando che le “sorelle” sono sette, che in 12 mesi non tutti presentano nuovi veicoli e che certe evoluzioni sono dettate dalla legge (vedi Euro 6), il campo su cui rivolgere lo sguardo si riduce notevolmente. Come dire: la fatica dei giurati non è così insopportabile. Ecco perché abbiamo esordito dicendo che è arrivato il “turno” di Volvo. In fondo, gira e rigira, i pretendenti si contano sulle dita di una mano. Lo dimostrano anche le statistiche. Da quando il premio è stato istituito, infatti, nel 1977, escludendo Seddon, Layland e Ford che hanno prodotto per poco tempo veicoli commerciali, i premi si distribuiscono quasi equamente: 8 a Mercedes, 7 a MAN, 6 a Volvo (compreso quest’ultimo) e 4 a Daf, Scania e Iveco. Resta distaccata solo Renault (2 riconoscimenti) che forse non è mai entrata nella rota dei possibili vincitori. Chissà perché… certo non si può dire che la Losanga non abbia contribuito allo sviluppo del veicolo industriale (vedi il Magnum). Forse sarà la volta del 2015 con la nuova R/Evolution, in fondo ormai è entrata nel Gruppo Volvo. Perché non inserirla tra i papabili?
Insomma, a nostro avviso siamo di fronte ad un premio anacronistico che, soprattutto, non gratifica gli sforzi e l’impegno delle Case. Volvo FH è un veicolo eccezionale, non c’è dubbio. Ma su cosa ha vinto? Su cinque pretendenti, su cinque aziende che, anch’esse, hanno fatto un lavoro egregio per migliorare la qualità della vita di chi opera in questo settore (e non solo). Pensate come inorgoglirebbe di più essere scelti tra un panel di aziende, di diversi settori, che hanno investito in ricerca e sviluppo e che sono eccelsi nel contribuire allo sviluppo industriale nel suo complesso. Magari con una giuria composta da persone e professionalità diverse. Ecco, la giuria. Senza nulla togliere alla professionalità degli illustri colleghi che compongono l’International Truck of the Year, tra cui per primo l’amico Gianenrico Griffini che la presiede, riteniamo che 25 persone, rappresentanti di altrettanti Paesi, non diano il sufficiente valore ad un
premio che, come detto, dovrebbe coinvolgere più aziende, più competenze e quindi avere uno spettro più ampio di giudicanti. Magari con una “quota popolare”, perché no? La concorrenza sarebbe allora maggiore, e la soddisfazione del vincitore massima. Perché in fondo, forse neanche le Case sentono del tutto questo premio. Dimostrazione ne è stata proprio pochi giorni fa quando, proprio in concomitanza dell’annuncio del TOY 2014, un nutrito gruppo di giornalisti era in Casa Volvo per un evento stampa, in cui si presentava la nuova gamma media e cava-cantiere del Costruttore svedese. Quale migliore occasione per celebrare il prestigioso premio appena ricevuto? Eppure niente, neppure una parola, tutti concentrati, come è giusto che sia, sul prodotto. Sì, crediamo che anche loro la pensino come noi: il loro sforzo per aver realizzato un veicolo eccezionale vale molto di più di un “volante” iridato da mostrare per un anno sui propri veicoli. ■ TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013
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il notiziario
DAF Presentati i nuovi CF ed LF Construction
Dopo il debutto, lo scorso aprile, dei nuovi modelli CF ed LF, che DAF ha rinnovato in occasione dell'arrivo dell'Euro 6, la Casa di Eindhoven prosegue nel suo piano di crescita strategico presentandone, lo scorso settembre, la versione Construction, le cui consegne sono previste per l'inizio del prossimo anno. I modelli CF ed LF Euro 6 Construction, sviluppati appositamente per le applicazioni del settore edilizio per le quali è necessaria, di norma, la guida fuori strada, si caratterizzano per la robustezza, la potenza, l'efficienza e la massima durata, senza tralasciare l'ottimo confort per il conducente e la massima facilità d'uso. Il CF Construction è caratterizzato da un angolo di attacco migliorato e un'elevata distanza da terra, per capacità fuori strada ottimali, nonché da numerosi dettagli intelligenti per garantire massima affidabilità, costi di esercizio ridotti e facilità d'uso. I robusti elementi stilistici del CF Construction conferiscono un aspetto distintivo anche al nuovo LF Construction.
Rinviata
L'Ecotaxe francese si pagherà nel 2014
L'attivazione dell'Ecotaxe, la tassa "ambientale" che dovranno pagare i veicoli (indipendentemente dalla nazionalità) con peso superiore alle 3,5 tonnellate su 15.000 chilometri di strade nazionali e dipartimentali francesi, è stata posticipata dal 1° ottobre 2013 al 1° gennaio 2014. Tali veicoli (esclusi quelli adibiti al trasporto di persone), dovranno munirsi di una On Board Unit valida per il pagamento del pedaggio, pena multe fino a 750 Euro.
La Losanga sui pattini Renault Trucks e hockey su ghiaccio: una partnership per condividere gli stessi valori e obiettivi
Binomio sempre più stretto quello fra i camion e lo sport, come dimostrano i sette anni di partnership fra Renault Trucks e il Ritten Sport, la squadra di Hockey su ghiaccio che prende parte al campionato italiano di Serie A (iniziato il 21 settembre) e di cui la Losanga è main sponsor. Una collaborazione iniziata proprio nello stesso anno in cui si è dato inizio allo studio e alla progettazione delle nuove gamme: la stagione 2013-2014 rappresenta quindi per entrambi l'anno in cui raccogliere successi sul campo e sul mercato, come ha sottolineato l'Amministratore Unico di Renault Trucks Stefano Ciccone in occasione della presentazione della squadra di Hockey avvenuta a Collalbo, in Alto Adige, a fine agosto. L’occasione ha permesso a Renault Trucks di presentare, in anteprima nazionale, il nuovo veicolo della gamma T, suscitando forte curiosità ed interesse in tutti gli addetti ai lavori e non. Per tutta la durata del campionato, che si concluderà in primavera, la Losanga sarà presente al fianco della squadra con una serie di iniziative volte a promuovere il marchio e le nuove gamme caratterizzate da robustezza, affidabilità e “fierezza”, valori che condivide con questo sport. 6
ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Van of the year 2014! Il nuovo Ford Transit Connect vince su tutti
A Mosca, nell’ambito del Comtrans, è stato assegnato il titolo di “International Van Of The Year 2014”. Ad aggiudicarselo è stato il nuovo Ford Transit Connect, eletto Van dell’anno 2014 da una giuria composta da 24 giornalisti del settore che ne hanno apprezzato l’efficienza, il design, la guidabilità, la capacità di carico e le dotazioni di sicurezza. “Il nuovo Transit Connect cambia le regole del gioco nel settore dei van compatti, e siamo orgogliosi di aver conquistato questo importante titolo per il secondo anno consecutivo”, ha dichiarato Barb Samardzich, Vice Presidente Sviluppo Prodotti di Ford Europa. “Il nuovo Transit Connect è un robusto e affidabile lavoratore come da tradizione Transit, e vanta un’efficienza eccezionale e un design affascinante”. Ford ha completamente rinnovato la propria gamma di veicoli commerciali nell’arco di due anni. La famiglia Transit è composta dal Transit da 2 tonnellate, prossimo al lancio, dal Transit Custom, Van dell’Anno 2013, e dal compatto Transit Courier, che sarà lanciato nel 2014. Il nuovo Transit Connect sarà disponibile entro la fine del 2013.
Appuntamenti A Marzo, la seconda edizione di TraspoDay Si cominciano a definire gli appuntamenti e gli eventi che animeranno la seconda edizione di TraspoDay, la Fiera del Trasporto e della Logistica che si terrà nel Polo Fieristico A1Expo di Pastorano (Ce) - uscita A1 Capua, dal 6 al 9 marzo 2014. Si svolgerà in questo ambito una interessante tavola rotonda per parlare di usato al tempo della crisi. "Addetti ai lavori, rappresentanti delle aziende di trasporto, delle grandi Case, degli istituti di credito e giornalisti di settore scambieranno idee, esperienze e informazioni su tutto quanto gravita attorno al mondo dei veicoli usati: dai criteri di scelta alle garanzie, dai finanziamenti alle opportunità offerte dai mercati nostrano o estero", spiega Antimo Caturano, presidente di A1EXPO. "In un momento di grande crisi per il settore e con un parco circolante nazionale ben più vetusto della media europea, 15 anni contro 10, il mercato dell’usato può rappresentare una risorsa importante per il comparto. Si tratta di un mercato complesso e variegato – prosegue Caturano – dove alle strutture ufficiali delle grandi Case si mischiano imprenditori privati, importatori, piccoli commercianti".
Porti
La Spagna riduce le tasse, l’Italia si appresta ad aumentarle?
Intermodalità Infrastrutture Italia-Svizzera: accordo interministeriale entro l’anno Lo scorso 5 settembre l’incontro tra il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi e il consigliere federale svizzero Doris Leuthard ha sancito l’importanza della realizzazione del Terzo Valico e la strategicità del corridoio Ten-T Genova-Rotterdam per il trasferimento intermodale delle merci sulla direttrice di traffico Italia-Nord Europa, riservando particolare attenzione alla realizzazione del collegamento ferroviario Mendrisio-Varese e al tratto ferroviario Busto Arsizio-Gallarate-Luino-San Gottardo, prioritario per il trasporto di merci sull’Arco Alpino. “Un’occasione da non perdere sia per superare le criticità legate al trasporto merci sull’Arco Alpino sia per le ricadute positive in termini occupazionali” ha dichiarato il presidente di ANITA Eleuterio Arcese, esprimendo il proprio apprezzamento e ringraziando il Ministro Lupi e il suo consigliere Bartolomeo Giachino per l’attenzione dedicata all’argomento.
Questa la riflessione di Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, alla luce di quanto annunciato a settembre dal ministro spagnolo dei Trasporti Ana Pastor: la riduzione delle tasse portuali del 4% e quella dei canoni di occupazione del suolo portuale dell’8,5% per cercare di attrarre nei porti spagnoli sia gli armatori che i terminalisti. “Colpisce la profonda diversità di interventi che i Governi dei Paesi del Sud Europa mettono in campo per perseguire gli stessi obiettivi: arginare gli effetti della crisi e intensificare i timidi segnali di ripresa”, afferma Nereo Marcucci, Presidente di Confetra: “E’ verosimile che, in base alle vigenti disposizioni, gli Uffici ministeriali stiano già calcolando gli aumenti di tasse e canoni per il 2014. In questo contesto è auspicabile che le singole Autorità Portuali avvalendosi dell'autonomia impositiva recentemente confermata col Decreto del Fare decidano di neutralizzare quegli aumenti stabiliti a livello centrale”.
TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013
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il notiziario
FIAT ed EXPO 2015 Partito ufficialmente il percorso di avvicinamento all'evento internazionale di cui Fiat S.p.A. e Fiat Industrial sono Official Global Partners
Ha debuttato a Palermo lo scorso 6 settembre, in occasione della partita di calcio ItaliaBulgaria (valida per le qualificazioni al Campionato del Mondo 2014), il logo che unisce il marchio Fiat con quello dell'Expo Milano 2015: dei led posizionati a bordo campo hanno mostrato, per la prima volta, il nuovo abbinamento grafico Fiat-Expo. Questa l’occasione scelta per mostrare l'impegno assunto dal Gruppo Fiat sia con l'Expo Milano 2015 sia con la Nazionale azzurra, due realtà concrete e forti che rappresentano il meglio del nostro Paese. Per Fiat Industrial, la partnership prevede, attraverso il suo brand New Holland Agriculture operante nel settore delle macchine agricole, la sua partecipazione con un padiglione di 1.600 metri quadrati, progettato e realizzato secondo i canoni dell'architettura eco-compatibile e del risparmio energetico, per mostrare ai visitatori la propria idea di azienda agricola sostenibile di oggi e del futuro. La partnership per Fiat Industrial prevede anche, in una fase successiva, il possibile coinvolgimento del brand Iveco.
Inaugurazioni
Nuova sede, a Padova, per la concessionaria Iveco “Stefanelli”
E' stata inaugurata a settembre la nuova sede di Padova della Concessionaria Stefanelli, storica Concessionaria con mandato per i marchi Iveco, Iveco Bus, Iveco Astra e Fiat Professional. All’evento hanno partecipato il Sindaco della Città, Ivo Rossi, il General Manager di Iveco Mercato Italia, Federico Gaiazzi, e le autorità locali per festeggiare la famiglia Stefanelli che dal 1976 vanta esperienza nel settore degli autobus e dei veicoli industriali. Con l’apertura di questa nuova sede - che si va ad aggiungere alle altre cinque di Venezia, Rovigo, San Donà di Piave, Udine e Trieste - il Gruppo Stefanelli garantisce una presenza commerciale e di assistenza in tutto il Triveneto. Nei nuovi 1700 mq di superficie coperta e negli oltre 3000 mq di area esterna i clienti Iveco troveranno una risposta ad ogni loro esigenza, dallo showroom veicoli al centro assistenza fino al magazzino ricambi. Un’ulteriore conferma della capillarità della rete distributiva di Iveco che, con i suoi 116 punti vendita, gli oltre 530 punti di assistenza e le 470 officine autorizzate dimostra concretamente di essere sempre vicino ai propri clienti.
Pharma
KMAX e FUELMAX Le novità di Goodyear Goodyear ha recentemente presentato le due nuove linee autocarro KMAX e FUELMAX. La gamma Goodyear KMAX è stata sviluppata per migliorare le prestazioni in termini di chilometraggio (migliorato fino al 35% rispetto ai predecessori), senza scendere a compromessi con altre caratteristiche importanti come la riduzione dei consumi e la trazione. La gamma FUELMAX è pensata per gli operatori che cercano di ottimizzare i consumi di carburante (grazie a un miglioramento della resistenza al rotolamento fino al 10%), associandoli a buone prestazioni di chilometraggio. Le nuove gamme possono essere impiegate sia per applicazioni di trasporto regionale che su lunghe distanze. In contemporanea con il lancio della due nuove gamme KMAX e FUELMAX Goodyear ha annunciato il lancio delle sue gamme di ricostruiti TreadMax, offrendo quindi, da subito, una gamma ancor più completa di pneumatici ricostruiti con vulcanizzazione a caldo, che forniscono livelli di prestazioni simili a quelli degli pneumatici nuovi e riducono i costi di esercizio.
Massima qualità del trasporto per Geodis
Nonostante la crisi economica, il Pharma regge all’urto. Il mercato del trasporto pharma di Geodis Wilson ha fatturato, nel 2012, oltre 100 milioni di Euro, con una crescita costante del 15% annuo. Geodis Wilson in Italia non è da meno con un fatturato di più di 2.500.000 € solo nel 2012 ed un trend annuo di crescita del 14,5%. Le nazioni Geodis Wilson con maggiore vitalità sono Francia, UK, Svezia, Italia, Germania e Belgio. I mercati verso cui si sta implementando il trasporto di farmaci sono Cina, India, Australia e America Latina. Geodis Wilson Italia è a servizio delle principali aziende farmaceutiche attive nel nostro territorio, trasportando farmaci e principi attivi dall’Italia, in Europa e in tutto il mondo. “Il settore del traporto farmaci – dichiara Geodis Wilson Italia – è particolarmente strategico per l’azienda, essendo in costante crescita. Ma oltre a questo è una sfida continua per l’azienda. Le caratteristiche infatti di questo prodotto richiedono una attenzione massima alla qualità del trasporto, in termini di mantenimento della catena del freddo e di puntualità del volato”.
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ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
di Roberto Sterza Direttore Marketing & Comunicazione Renault Trucks Italia
La... sterzata
Miss Camionista I
n estate, si sa, riempire i giornali di notizie è impresa ardua. Ed ecco spuntare da ogni dove le classiche notizie da ombrellone che, scivolando via come l’acqua, finiscono per provocare soltanto qualche timida risatina, nulla più. Tra le perle dei mesi appena trascorsi, una merita davvero un approfondimento. Attenzione, non si tratta di niente di serio - non sarebbe altrimenti una news da spiaggia - ma di qualcosa di abbastanza interessante da stimolare la mia curiosità. Cito il titolo testualmente: “Laura Boldrini è la più desiderata dai camionisti italiani”… Attonito di fronte a questa frase, approfondisco la notizia e scopro che la ricerca è condotta da un quotidiano nazionale (rilanciata poi da una rivista femminile) su un panel online di 700 autotrasportatori (perché poi non chiamarli camionisti?) di età compresa fra i 30 e i 60 anni. Continuo nella lettura e scopro che la Presidente della Camera ha battuto concorrenti del calibro di Sabrina Ferilli e Alessia Marcuzzi... E c’è di più: sul podio virtuale di questa classifica si sarebbero piazzate una giornalista ed un’altra donna politica. Nei diversi articoli che riportano questa notizia bomba, si sottolinea, con una specie di sollievo, come la categoria dei camionisti si sia evoluta ed abbia compiuto un passo avanti nell’evoluzione della specie. Come se dicessimo che le uniche curve considerate dai camionisti fossero quelle della Cisa… Sarei veramente curioso, a questo punto, di vedere la composizione del sopracitato panel e analizzare le domande sottoposte agli autisti… Ma la notizia è tutta qui. Nessun approfondimento, nessuno spunto socio-culturale. Se io fossi un camionista, mi sentirei indignato di far parte di una categoria diventata
bersaglio continuo di “spazzatura” da parte dei media. Mi astengo dal dare giudizi sulle signore oggetto del voto: ognuno di noi può avere del resto una propria classifica personale, magari anche influenzata dalle proprie idee politiche. Ritengo, però, più che giusto fare qualche riflessione sull’ immagine dell’autotrasportatore, come traspare, oggi come ieri, dai cliché degli articoli di giornale. Molti giornalisti, esterni al nostro settore, hanno infatti ancora negli occhi il prototipo del camionista creato ad arte da cinema e letteratura (senza citare i fumetti degli anni ‘70/’80): un tipo in canottiera, a suo agio nelle situazioni borderline, infedele, a bordo di una cabina tappezzata di immagini di donne più o meno vestite. Ad essere sincero, anni fa non era raro incontrare personaggi di questo tipo, anche se, sulla moralità, sfiderei le altre categorie di viaggiatori a dimostrare di essere più casti. Ebbene: sembrerà forse strano per qualcuno, eppure anche questa categoria si è evoluta. Nel mio lavoro ho avuto ed ho l’occasione (e la fortuna) di incontrare moltissimi trasportatori: nella maggior parte dei casi si tratta di persone più che normali, per lo più giovani diplomati, con famiglie normali, intenti a passare il tempo libero con i figli, in grado di comunicare in Paesi esteri, di utilizzare computer e smartphone al meglio... ben lontani,
insomma, dallo stereotipo ufficiale. Ricordate i famosi calendari di Max, copiati poi da tutte le altre riviste, in cui posavano donne coperte dal nulla? Catalogati come “i calendari dei camionisti”, erano in realtà apprezzati ed utilizzati da persone al di sopra di ogni sospetto, da bancari, impiegati… che, tenendoli appesi all’interno dei loro armadietti, li sbirciavano di nascosto alla ricerca di chissà quale ispirazione o consolazione. Ma, si sa, alla fine l’ipocrisia vince, ed ecco salire agli onori della cronaca recente un fatto con protagonista un camionista. Mi riferisco a Ion, l’autista che ha salvato una bimba in pericolo dopo un incidente, mettendo di traverso il suo veicolo in autostrada. Si sono versati fiumi d’inchiostro per incensare quest’uomo (indubbiamente un eroe), facendo emergere tra le righe come, nonostante la categoria sia composta da brutti, sporchi e cattivi, a volte extracomunitari, qualche mosca bianca la si trovi. Salvo, poi, riprendere a chiamarli terroristi al primo incidente. Ripeto: nella mia carriera pluridecennale nel mondo dei truck, ho conosciuto migliaia di camionisti, con alcuni di essi ho stretto un rapporto di amicizia. Posso quindi affermare, senza ruffianerie, di aver trovato quasi sempre persone davvero in gamba. Lo sapevate che molti di loro, nel poco tempo libero a disposizione, fanno volontariato e utilizzano i propri veicoli al servizio della comunità? Poco importa: tanto, questo, nel nostro bel paese non farà mai notizia, il tritacarne mediatico deve continuare ad essere alimentato da categorie da immolare. The show must go on. …Quasi quasi mi faccio anch’io un panel. ■ TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013
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il notiziario
La logistica del prêt-à-porter Importante accordo tra Asos e Norbert Dentressangle Norbert Dentressangle, operatore internazionale del Trasporto, della Logistica e del Freight Forwarding, ha firmato un accordo di collaborazione per la gestione della logistica di “Asos”, leader nella vendita on line di capi d’abbigliamento prêtà-porter. Il contratto, tra gli accordi logistici più importanti in Europa, ha un valore stimato di circa 117 milioni di euro e avrà durata tre anni. Lo stabilimento di Barnsley, nel Regno Unito, è stato selezionato per ospitare la logistica “e-fulfillment” di Asos. Questa piattaforma dispone di una superficie di immagazzinamento di 100.000 m² e impiega oltre 1.200 collaboratori.
DHL
Partner logistico delle Fashion Week in Italia e nel Mondo
DHL Italy, leader nel trasporto espresso e nella logistica integrata, da 5 anni partner logistico ufficiale di Camera Nazionale della Moda Italiana, ha presenziato con uno stand nel centro città alla Settimana milanese dedicata alla presentazione delle collezioni Moda Donna, che si è tenuta a fine settembre. Milano e le sfilate cittadine costituiscono da sempre un osservatorio privilegiato che consente a DHL di cogliere da vicino i cambiamenti, l’evoluzione e le esigenze di uno dei comparti più dinamici del Paese. “Il nostro Paese – ha affermato Alberto Nobis, AD di DHL Express Italia – ha un enorme patrimonio industriale fatto di passione, artigianalità e creatività di cui il mondo del fashion è protagonista assoluto. La nostra missione è promuovere le eccellenze nazionali, favorire la circolazione del Made in Italy nel mondo e sostenere il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese divenuto ormai indispensabile per competere a livello globale”. Per supportare l’intero comparto della Moda (collezioni pret-a-porter, ordini specifici di capi, gestione dei magazzini) DHL mette a disposizione una serie di servizi e la propria conoscenza che consentono di massimizzare le vendite, di gestire la catena di approvvigionamento e distribuzione, tramite assistenza completa. 10 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Merci via acqua L’Europa annuncia nuove misure
La Commissione europea ha annunciato nuove misure volte ad accrescere il volume di merci trasportate sui fiumi e sui canali europei e a sfruttare il potenziale ancora inutilizzato della rete di 37000 km di vie navigabili interne. La forma di trasporto più sostenibile per l’ambiente ed energeticamente efficiente è il trasporto su chiatte, che corrisponde però solo al 6% delle merci trasportate in Europa ogni anno. “Ogni anno trasportiamo già 500 milioni di tonnellate di merci sui nostri fiumi e canali, l’equivalente di 25 milioni di mezzi pesanti. Ma non è abbastanza. Dobbiamo aiutare il trasporto sulle vie navigabili a diventare, a lungo termine, un settore di alta qualità”, afferma Siim Kallas, vicepresidente della Commissione e commissario responsabile per i trasporti. Tra le azioni proposte per far circolare più agevolmente le merci e rendere il settore più ecologico: l’eliminazione delle strozzature, il sostegno per la ricerca e l’innovazione, il miglioramento dell’interconnessione con le altre forme di trasporto, investimenti nelle competenze della forza lavoro.
segnali di fumarola
Timida ripresa? Trasporto merci in Italia: dati in crescita nel I° semestre
I dati del trasporto merci in Italia del I° semestre 2013 rilevati dal Centro Studi Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) mostrano, rispetto al I° semestre 2012, lievi segnali positivi in tutti i settori fatta eccezione per il trasporto marittimo. “La rilevazione sembra indicare che il fondo della crisi sia stato toccato a metà dello scorso anno – commenta il presidente di Confetra Marcucci – e, da quel momento, sia iniziata una lenta risalita che dovrebbe, salvo imprevisti, far sentire presto i suoi effetti positivi”. L’autotrasporto su strada, per esempio, segna una moderata ripresa in termini di traffico, sia per il comparto nazionale (+0,4%) che per quello internazionale (+0,2%); in termini di fatturato il comparto nazionale segna +0,2%, mentre quello internazionale resta immutato (+0,0%). Questi segni positivi sembrano contraddetti dai dati del traffico autostradale che continuano ad essere negativi (-3,7% rispetto al I° semestre 2012), anche se la caduta è sensibilmente rallentata rispetto alla analoga rilevazione precedente (-7,6%). Ma l’AISCAT fornisce i dati sui viaggi, non sul trasportato: la crisi ha evidentemente indotto in committenti e vettori un processo di ottimizzazione dei carichi con limitazione dei viaggi a vuoto, come risulterebbe anche dal sensibile calo di passaggi nei valichi alpini.
Nuova dimensione Da Alcoa Wheel Products Europe la nuova ruota da 19,5x6,75
Alcoa amplia la sua linea di ruote per veicoli industriali con una nuova misura dedicata ai medi: quella da 19,5x6,75 disponibile da settembre presso i concessionari Daimler per il nuovo Mercedes-Benz Atego. La nuova ruota di Alcoa (che propone già per i veicoli medi quella da 17.5 x 6.75) ha un peso di 17,1 Kg, una portata massima per ruota di 2575 Kg e un foro di fissaggio di 30 mm.
di Sabina Fumarola
Responsabile Sales Promotion and Advertising DAF Veicoli Industriali S.p.a.
Lezioni N
elle ultime settimane la stampa, specializzata e non, ha dato enfasi all’episodio del camionista Ion Purice che, con il suo mezzo, ha fatto da scudo e salvato la vita di una bambina di otto anni improvvisando una manovra rischiosa e tempestiva. Un gesto sicuramente ammirevole ed encomiabile, ma i numerosi rumors da parte dei media e lo stupore connesso spingono a fare delle riflessioni. Credo che lo stupore generato sia legato non soltanto all’azione di solidarietà ed umanità, ma anche al fatto che a compierlo sia stato un camionista (originario dell’Est). Questo clamore non è altro che lo specchio della nostra società ed onestamente intristisce non poco. Intristisce perché emerge il pregiudizio nei confronti della categoria “camionista” e probabilmente della nazionalità di Ion; se non ci fossero alla base dei preconcetti non ci sarebbe stata così tanta “notizia”. Solitamente un camionista viene considerato quasi una sorta di mostro della strada incapace di compiere gesti coraggiosi e spesso accusato di guidare senza rispettare il codice della strada e gli automobilisti. Intristisce perché viene considerata eroica un’azione che, come lo stesso Purice ha affermato, avrebbero dovuto compiere tutti. Prestare soccorso a chi è in difficoltà non dovrebbe far parte dell’etica di ciascuno di noi? Il fatto che ci siano dei dubbi a riguardo fa pensare che stiamo perdendo davvero il contatto con la dimensione più umana ed altruista. In effetti è sufficiente pensare ad alcuni incidenti che hanno coinvolto degli automobilisti negli ultimi mesi, i quali si sono dileguati dopo aver investito dei passanti e ciclisti. Per questo motivo la manovra “salvezza” compiuta da Purice viene percepita come qualcosa di eclatante; non siamo più abituati, ogni giorno siamo costretti a confrontarci con realtà fredde, dure e negative che ci portano all’indifferenza, alla paura ed all’autotutela.
Oltre a ciò, c’è chi poi non perde occasione per speculare sulla vicenda, inventandosi fantomatiche azioni di marketing, dimenticando che la bambina in questione è ancora in condizioni gravi. Personalmente mi sento molto vicina al carattere schivo del “nostro” autista, che non ha inseguito la celebrità nemmeno per un momento, che ha minimizzato il suo gesto e si è sinceramente preoccupato della salute della bambina. Farsi guidare dalla coscienza e da un forte senso di responsabilità senza la necessità di sentirsi eroi è il più grande insegnamento che ci lascia questa vicenda. Lezione che ci ha dato un camionista rumeno. TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 11
Aria di Caserotti
di Cinzia Caserotti Direttore Vendite Italscania S.p.a.
Investire? Un modo per risparmiare
GDO Il servizio è garantito con Palletways
Consegna puntuale o spese rimborsate, anche per la Grande Distribuzione Organizzata. Palletways ha esteso il servizio che assicura ai Clienti il risarcimento dei costi di spedizione in caso di ritardi nel recapito della merce, anche alla GDO, settore che per la società leader in Italia nel trasporto espresso su pallet rappresenta un quarto dei volumi. “Trattandosi di un settore caratterizzato da una certa complessità operativa, solo chi è in grado di offrire la massima precisione e affidabilità in tutte le fasi di ogni spedizione, dal ritiro della merce alla consegna, può permettersi di proporre un Servizio di questo livello. Non a caso, siamo i primi a farlo in Europa”, rivendica Albino Quaglia, amministratore delegato di Palletways Italia. Per la società di Calderara di Reno, l'estensione del Servizio Garantito alla GDO rappresenta, del resto, la naturale evoluzione di un percorso iniziato oltre tre anni fa con un obiettivo preciso: rendere il rispetto rigoroso dei tempi un imperativo categorico; più che una semplice prassi, una regola da rispettare sempre e per ogni singolo pallet.
I
l contatto che ho con i clienti mi conferma quotidianamente che coloro che investono in prodotti tecnologicamente all’avanguardia, nonostante i momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo, riescono a risparmiare e ad avere un incremento del loro margine operativo.
L’evoluzione del prodotto porta infatti con sé maggiore comfort, una maggiore efficienza generale del veicolo ed una sensibile riduzione dei consumi. Un esempio è dato dai nuovi veicoli Euro 6 la cui priorità tecnica di carattere ambientale sembrava, a prima vista, dover penalizzare l’aspetto del risparmio di carburante. I vari test hanno invece dimostrato che i nuovi veicoli sono vincenti anche sul fronte dei consumi e dell’affidabilità, con ricadute quindi importanti per gli autotrasportatori, tutto ciò al netto dei contributi statali o delle possibili riduzioni dei pedaggi autostradali in vigore in alcuni Paesi europei. Questi risultati sono il frutto non solo dell’introduzione dei motori Euro 6 ma, nell’ambito delle innovazioni tecniche del prodotto, anche dell’incremento dell’aerodinamicità delle cabine e dell’evoluzione dei sistemi di trasmissione. I veicoli più evoluti, frutto di anni di studio finalizzati a perfezionare ogni singolo componente, rappresentano quindi un investimento a cui un trasportatore che voglia rimanere sul mercato non può rinunciare. Oltre agli aspetti già citati, dobbiamo ricordare come i veicoli di nuova generazione possiedono dei supporti informatici altamente sofisticati, capaci di individuare le anomalie nella gestione quotidiana del parco mezzi, fornendo quindi al titolare di un’azienda di trasporto tutte le informazioni necessarie per porvi rimedio. Un controllo completo dei veicoli che va dalle prestazioni degli autisti alla modalità di utilizzo del veicolo, dal consumo di carburante alla pianificazione dei servizi di assistenza. Prescindere da questo tipo di informazioni, se si vuole incrementare la produttività della propria azienda, è oggi impensabile. Di pari passo con l’evoluzione del prodotto è fondamentale il supporto della rete di vendita e di assistenza, perché veicoli e servizi articolati e complessi non possono essere abbandonati a se stessi. In questo breve intervento spero di avere portato sufficienti ragioni a dimostrazione del fatto che veicoli tecnologicamente all’avanguardia sono sinonimo di risparmio e redditività e possono fare la differenza per il futuro di un’azienda di trasporto. 12 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Sonno al volante 850 milioni di Euro l’anno il costo della mancata prevenzione Questa la stima dei costi sociali derivanti da incidenti stradali correlati alla mancata diagnosi dei colpi di sonno al volante. Lo ha reso noto Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno Onlus, a margine della 3a conferenza ANIA sulla sicurezza stradale, organizzata a Roma in collaborazione con il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti. «È molto lodevole che il ministro Lupi abbia indicato che una delle tre priorità del Governo sul fronte della sicurezza stradale riguardi la prevenzione. L'Italia deve adottare norme che affrontino la sonnolenza al volante, simili a quelle già vigenti in altri Paesi. La sindrome delle apnee notturne in Italia è la causa del 22% degli incidenti stradali, caratterizzati da una mortalità quasi doppia rispetto ai sinistri dovuti ad altre cause», ha detto Peverini. «I colpi di sonno che colpiscono i conducenti professionali sono un vero e proprio subdolo killer, contro il quale potrà essere efficace solo un ampio e coordinato lavoro di prevenzione e formazione, che riguarda lo Stato, le Regioni ma anche la categorie professionali e imprenditoriali interessate».
IL frontale
di Paolo Tasla
Operazione Nausea quotidiana Concordia T
anta voglia di metterli al rogo (se si potesse). La banda di politici che continua a governare questo Paese è la dimostrazione del destino che il futuro riserva all’Italia. Un Paese alla deriva, con dicotomie socioeconomiche da Guinness dei primati. Il 10 per cento delle famiglie detiene il 50 per cento della ricchezza del Paese. Milioni di disoccupati e giovani senza lavoro che aspettano che il Governo prenda provvedimenti seri. Invece di che cosa si occupano i giornali e le televisioni? Del tormentone di Berlusconi, il quale invece di dare l’esempio come cittadino condannato che rispetta le leggi, continua a disturbare la vita degli italiani con il rinfacciare continuo dei suoi problemi personali, dei quali almeno tre quarti degli italiani se ne frega altamente. Purtroppo la pena non è finita: qualche migliaio di italiani, ancora plagiati dall’imbonitore di Arcore, pensano di supportarlo credendolo indispensabile per la vita politica di questo Paese. Maledetta quella volta che hanno iniziato il lavoro di pulizia politica, poi interrotta dalla smania di potere dei vari Di Pietro della situazione. Gente come il geom. Gasparri o il rag. Matteoli non molleranno mai il loro scranno in Parlamento. Morti i Craxi ecco che il virus si è mutato e sono nati i Berluscones, genia politica molto più resistente ai principi etici e morali e assolutamente dotata di anticorpi mostruosi che gli consente la pratica della corruzione quotidiana, l’arroganza di potere e la strafottenza televisiva, le cui immagini dei vari portavoce a dir poco ricordano le facce delle baracche del Luna Park sulle quali scaricavamo le nostre palle di stoffa. E chi cambierà questa legge elettorale…? Nessuno finché sarà vivo politicamente Berlusconi. La maledizione continua. Troppo comodo farsi eleggere e conservare i privilegi da parlamentari.
Ma non c’è da schifarsi solo dei politici. Mi dispiace dirlo ma anche alcuni, troppi giornali, si occupano di cose futili e personali quali sono le vicende di Berlusconi. Pagine su pagine che si ripetono, pareri incrociati che danno letteralmente il nervoso a chi li legge. Feltri che vuole fare il Montanelli e Belpietro che vuole fare il giornalista intellettuale. Scontati anche Ferrara e Travaglio. Mentre notizie di una gravità assoluta per l’Italia, come quella di essere stato individuato come lo Stato dell’Unione Europea nel quale non è consigliato investire, anzi fortemente classificato come modello di Paese nel quale non poter portare ogni tipo di iniziativa economica o industriale, non ha visto alcun commento serio, nessun approfondimento che si rispetti. Una notizia irrilevante a confronto dell’importanza del futuro di Berlusconi! Allora è meglio smettere di comperare i quotidiani faziosi e banali e non guardare più le trasmissioni televisive che ripetono sempre le stesse cose e fanno vedere sempre gli stessi personaggi. Quanto meglio si vive senza giornali e televisione… Non è che desideriamo essere disinformati, ma è molto meglio usare la rete e i social per scambiare le informazioni. L’ultimo conato di rabbia lo riserviamo ai 5 stelle: il più grande bidone politico del secolo. Ancora peggio della Lega. Grillo rintronato, ridotto ad una macchietta di se stesso che non sa più cosa dire. Gli eletti in parlamento, che invece di ribellarsi al nulla che li circonda, intellettualmente parlando, e scegliere con chi fare politica, rimangono attaccati alle seggiole del potere come dei baccalà, muti e inoperosi. Per fortuna c’è un Presidente che ha del miracoloso. Sembra quasi che il destino voglia salvare l’Italia grazie a Napolitano, evitandoci di diventare realisticamente un Paese delle banane, lasciando in mano a questo ultraottantenne, meravigliosamente attento e lucido, le decisioni che devono essere prese per non lasciarsi travolgere dallo tsunami berlusconiano, dall’imbecillismo politico dei 5 stelle e dal patologico indecisionismo politico del PD. Non siamo arrivati alla fine. Peggiorerà ancora. Leggetevi un bel libro: Il complesso di Telemaco di Massimo Recalcati. Feltrinelli. 14 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Magigas tra i protagonisti dell’impresa
E’ stata una operazione mai tentata prima, resa possibile dall’ingegneria e dalla capacità tecnica mostrata dal consorzio italo-americano Titan-Micoperi e dalle varie competenze messe a disposizione da un piccolo gruppo di aziende italiane, leader nel proprio settore. Il raddrizzamento della nave Costa Concordia è durato ben 19 ore. Fra le aziende italiane coinvolte, anche Magigas, azienda toscana specializzata in Energie Rinnovabili, Gpl, Carburanti speciali, da competizione e avio, contattata dal consorzio Titan-Micoperi per la fornitura di tutto il carburante all’elicottero impegnato nel trasporto di materiale di grandi dimensioni in servizio fra la nave e le strutture a terra. Dal 30 di Agosto Magigas è stata h24 al servizio di TitanMicoperi e dell’operazione “Concordia”, con personale altamente professionale che si è alternato al servizio rifornimento garantito da camion dotati della migliore tecnologia di micro-filtri per la messa a bordo, sull’elicottero al servizio dell’intera operazione, di carburante Jet A-1.
L’Euro 6 trasloca Già al lavoro, a Trento, il primo veicolo Scania Euro 6
Da agosto è operativo a Trento il primo veicolo Scania Euro 6, classe distribuzione, da 250 CV venduto in Italia. Ad aggiudicarsi questo primato nazionale è stata la storica cooperativa trentina Facchini Verdi, operativa nel settore dei traslochi da moltissimi anni. A spiegare i motivi della scelta il presidente della cooperativa Enzo Martini: “Da anni utilizziamo veicoli Scania di cui abbiamo imparato a conoscere le qualità e quindi, quando abbiamo avuto l’esigenza di ampliare la nostra flotta, ci siamo rivolti nuovamente al marchio Scania. Grazie alla nostra esperienza ed ai consigli tecnici di Massimo Miorandi di Scania Commerciale ci siamo orientati verso un veicolo a due assi, allestito con un cassone centinato scarrabile Zonta, equipaggiato con la nuova motorizzazione da 250 CV Euro 6; un motore di ultima generazione, ecologicamente all’avanguardia. Per noi l’affidabilità è fondamentale: i nostri mezzi devono essere sempre operativi ed in grado di adattarsi alle diverse esigenze del nostro cliente, sia esso un privato o un’azienda. Abbiamo scelto accuratamente le specifiche tecniche del veicolo Scania che abbiamo ordinato, curando anche molto da vicino i dettagli dell’allestimento. L’acquisto prevede anche il contratto di manutenzione, proprio per essere sempre tranquilli sia sotto l’aspetto tecnico che dei costi”.
IL DORSALE
Think positive! R
agioniamo in positivo. Come possiamo rivalutare alcuni parlamentari italiani, in vista del prossimo semestre di reggenza italiana presso la UE. Prima cosa: sostituirei la signora Catherine Ashton, alta rappresentante agli Esteri (chissà perché “alta”) dell’Unione Europea, con Daniela Santanchè. Affascinante, esperta, parla in un modo sempre educato e controllato. Probabilmente saprà bene anche l’inglese e soprattutto è di ottima presenza. Poi troverei qualche altro incarico di prestigio per Brunetta, che è veramente una persona molto preparata. Si potrebbe pensare ad un incarico di rilievo anche per Gasparri, al posto di Tajani che ha già fornito una eccellente prova di ministro europeista. Un cast interessante, per il quale c’è da riflettere. L’altra buona notizia è l’accordo tra Confindustria e i Sindacati; obiettivo primario: “la centralità dell’industria e del lavoro quale snodo attorno al quale costruire il rilancio deve passare per una nuova e più efficace articolazione delle politiche fiscali e industriali, con l’obiettivo della crescita e in un’ottica di redistribuzione del reddito e per una riflessione sull’assetto istituzionale in chiave di maggiore efficienza della PA e di effettiva razionalizzazione della spesa pubblica”. Chiarissimo e probabilmente facile da applicare, salvo qualche concetto che sembrava già essere stato proposto nel passato e che non aveva trovato molto successo applicativo. Speriamo bene questa volta. Un pensiero per Papa Francesco. Un uomo mandato davvero dal Cielo. Riuscirà a fare quello che i suoi Predecessori non hanno saputo o potuto fare? Ce lo dirà Lui stesso. Intanto, tra i vari cambiamenti, ha messo nuovi manager ai vertici. Prelati che sembrano lontani anni luce dalle ombre di Marcinkus che non erano ancora uscite dai muri vaticani. Nobile e pratica l’idea di aprire ai migranti e ai profughi i Conventi disabitati o quasi. Era proprio ora. Un pensiero va anche ai ricercatori italiani, che stanno ritornando in Italia. Speriamo che sia la volta buona, che le Istituzioni comprendano il valore di questi giovani. L’ultimo pensiero positivo va al Governo Letta che si è subito schierato, senza indugio, con le decisioni dell’ONU, in merito alla rischiosissima polveriera siriana. Una guerra pericolosissima, che può rappresentare le Terza Guerra Mondiale. Da scongiurare in ogni modo, altrimenti sarà davvero la Fine del Mondo. La scacchiera degli Stati schierati attorno alla Siria è la polveriera nucleare del Mondo. Hiroshima, a confronto, sarebbe stato solo un esperimento di laboratorio, ovviamente citandolo senza scordarsi di tutte le vittime innocenti che ha fatto, donando loro ancora oggi, tutto il nostro rispetto e anche le nostre preghiere. TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 15
di Patrizio Comi Advisor di Sofia SGR S.p.a.
L'indice
La lunga strada della crescita A
inizio anno si indicava l’Europa come uno dei temi di investimento più interessanti: a distanza di qualche trimestre la tanto agognata ripresa economica sembra finalmente essere arrivata, sebbene meno impetuosa di quanto sperato. È probabile infatti che nel corso dei prossimi mesi si assista a una lieve decelerazione nel momentum, visto che l’unico Paese in grado di mostrare chiari segni di ripresa è la Germania. Le previsioni di quest’anno suggeriscono una crescita aggregata pari a -0.5%, mentre quelle per il 2014 si attestano su valori intorno all’1%: in questo contesto il livello di utilizzo della capacità produttiva rimane piuttosto basso, mentre il tasso di disoccupazione è al di sopra dei dati storici. La domanda domestica dovrebbe invece stabilizzarsi il prossimo anno e aumentare nel corso di quello successivo, sostenuta dalla spesa per investimenti (cui pare probabile si accompagnerà un aumento dei consumi privati nel 2014). L’altro motivo di questa cautela risiede nel fatto che si fatica ad individuare un motore della crescita. Ci sono infatti diversi punti che rimangono ancora irrisolti: • il sistema bancario, già sotto-capitalizzato, necessita di proseguire il processo di riduzione del grado di indebitamento; • il sistema politico fatica a coordinarsi tra i vari Stati e paga il logorio causato dagli sforzi richiesti dalle misure di austerity e dalle riforme strutturali; • la BCE, nonostante non abbia attuato politiche di allentamento monetario addizionali, vede la situazione del proprio bilancio peggiorata (fatto che pone dei dubbi sulla sua capacità di reagire al probabile “parere” della Fed). Non bastasse questo, nei prossimi 12 mesi l’Eurozona dovrà portare a compimento i prossimi step verso l’unificazione del sistema bancario, alcuni dei quali costituiranno un’ulteriore fonte di incertezza rispetto ai punti precedenti. In merito a uno dei temi più caldi per
16 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
l’Unione Europea, l’Austerity , è probabile che la politica fiscale continui ad essere restrittiva (eccezion fatta per la Germania), sebbene con minor intensità. Passando in rassegna le principali economie europee, in Germania è improbabile che questioni quali quella della cancellazione del debito, dell’emissione congiunta e della ricapitalizzazione del sistema bancario vengano risolte con il governo appena riconfermato dalle elezioni del 22 settembre e, anzi, potrebbe essere intensificata l’attuale linea politica. La Francia diventa uno dei temi chiave per la stabilità dell’Eurozona: la crescita lenta e il deficit di parte corrente (il più grande della regione) potrebbero costituire un punto critico. La forte dipendenza da capitali esteri potrebbe infatti metterla in ginocchio qualora si verificasse un cambiamento nel sentiment internazionale. L’Italia ha il suo rischio maggiore nell’incertezza politica che aleggia sul Paese. In uno scenario in cui la politica italiana si focalizzasse rapidamente sulle riforme istituzionali di cui necessita, si potrebbe dire che il peggio è passato: tale ipotesi, per quanto non impossibile, sembra però improbabile. L’economia spagnola sembra invece poter migliorare più velocemente del
previsto, anche se gli investitori non sembrano aver ancora incorporato questa aspettativa nelle proprie valutazioni. Qualora aumentasse la competitività, le esportazioni potrebbero guidare la crescita e permettere un allentamento della politica fiscale. Da valutare la possibilità che un deleveraging più intenso possa minare la stabilità del sentiero di crescita intrapreso. In merito alla situazione di Grecia e Portogallo, in entrambi i casi sono riemersi alcuni segni di stress che fanno mettere sotto stretta osservazione la rispettiva capacità di rispettare i relativi programmi. In Grecia l’attenzione è focalizzata sui tagli al settore pubblico e sulla ripresa del processo di privatizzazione: se tornassero d’attualità le tensioni (sia interne che con la Troika) a cui già abbiamo assistito in passato, la situazione potrebbe degenerare. Per quanto riguarda il Portogallo, la questione che molto probabilmente terrà banco nei prossimi mesi sarà quella relativa a una potenziale linea di credito precauzionale o di un secondo bail-out: anche in questo caso però rimangono dei dubbi legati alla situazione politica. ■ patrizio.comi@sofiasgr.it
www.volvotrucks.it/fh
nuovo VolvO FH Volvo Trucks. Driving Progress
il notiziario
Ricostruiti Prosegue l'impegno di Continental nell'innovazione ecosostenibile
La divisione Pneumatici per Veicoli Commerciali di Continental oggi offre una nuova copertura ecosostenibile denominata Continental LifeCycle. Si tratta di una copertura in gomma piena ricostruita su carcasse selezionate e sottoposte ad approfonditi e dettagliati controlli di qualità. Riutilizzare le carcasse degli pneumatici per produrre pneumatici nuovi contribuisce da un parte a ridurre il numero di pneumatici da smaltire ed a diminuire così la quantità di materie prime utilizzate nella produzione, e dall’altra a risparmiare energia ed a ridurre le emissioni di CO2. Questo perché riutilizzare gli pneumatici è una soluzione efficiente ed ecologica per ridurre i costi di produzione ed abbassare i prezzi. Con il processo Continental LifeCycle sono prodotte coperture con gli stessi elevati standard di qualità di ogni altro prodotto Continental. La copertura ContiLifeCycle contiene il 65% di materiali riciclati.
Commerciali
Tachigrafo VDO aggiorna la linea DLK VDO ottimizza la gestione dei dati del tachigrafo digitale ampliando ulteriormente le chiavette DLK Pro, riunendo in un unico dispositivo un display touch-screen, un lettore della Carta Autista e un software di analisi per rilevare le infrazioni. Le due chiavi DLK Pro Downloadkey e DLK Pro TIS-Compact hanno un lettore di carte integrato già attivo al momento dell’acquisto. Lo scarico dei dati della Carta Conducente diventa più immediato: l’autista non deve far altro che inserire la propria Carta nella chiavetta, attendere il download dei dati nella memoria e, grazie al display touch-screen, controllare in tempo reale tutto il processo di trasferimento dei dati. Sono inoltre dotate di uno slot SD Card che permette l’espansione della memoria. Altra novità, l’introduzione del “modulo infrazioni” su DLK Pro Downloadkey e DLK Pro TIS-Compact. Tramite un’apposita tessera di attivazione è possibile trasformare la propria chiave di scarico dati in un vero e proprio software di analisi per le infrazioni commesse. Dopo aver effettuato lo scarico dei dati, il display touch-screen segnala all’autista eventuali infrazioni e, grazie al software di analisi, è possibile visualizzare sul PC il dettaglio di tutte le violazioni commesse.
Scivolone estivo
“Nei due mesi estivi la domanda di distribuzione di beni è rimasta bassa ed il mercato dei veicoli commerciali con peso totale a terra fino a 3,5 t ha archiviato altri due pesanti segni negativi, raggiungendo i 2 anni pieni di flessioni consecutive”. Così si è espresso Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, nel commentare le stime diffuse dal proprio Centro Studi. Dopo aver registrato, infatti, già sostanziose flessioni nello scorso anno, luglio e agosto hanno chiuso rispettivamente in calo dell’11,7% a 8.214 unità e in calo del 22% a 3.481 veicoli venduti rispetto all’anno precedente. Nei primi 8 mesi i veicoli commerciali immatricolati sono in tutto 63.379, evidenziando una riduzione del 19,3% sulle 78.554 dello stesso periodo 2012. “In questo scenario, il settore ha bisogno che i consumi ripartano e con essi l’esigenza di distribuzione delle merci, nonché di agevolazioni agli investimenti per le imprese”, prosegue Nordio. “Le norme previste dalla legge del “FARE” prevedono contributi e finanziamenti a tasso agevolato per gli acquisti delle piccole e medie imprese; all’interno di queste norme l’UNRAE è riuscita a far includere i beni strumentali di impresa, quindi anche gli autoveicoli, e questo dovrebbe portare una boccata di ossigeno ad un comparto cardine per il sistema economico italiano”.
18 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Attualità
Siamo an Finalmente una bella storia, di quelle che riscattano l’immagine di una categoria troppo spesso bistrattata dall’opinione pubblica, anzi, di più: un esempio per tutti. Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Ion Purice, il camionista che con una pronta manovra ha salvato delle vite
di Francesca Lugaresi
Cronaca di un “incontro” E’ schivo Ion, di pochissime parole. La sua è una gentilezza un po’ ruvida, ma si capisce che è sincera e genuina. Fin troppo disponibile, pensiamo, mentre veniamo richiamati da lui sul cellulare dopo averlo cercato invano spiegando ad un’anonima segreteria telefonica il motivo della nostra chiamata. In fondo si tratta di una persona che si è ritrovata suo malgrado sotto i riflettori, travolta involontariamente da un’improvvisa fama, non voluta né cercata, sopraffatta, di conseguenza, dai “doveri della 20 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Per gentile concessione di Dario Altieri - La Voce di Rovigo
G
li angeli custodi esistono. Esistono eccome. Non si manifestano nelle vesti dell’iconografia più classica, con tanto di alucce e mani giunte, non hanno segni particolari, non si riconoscono. Ma ci sono. Sono nei gesti altruisti di una persona qualunque, che offre un aiuto per altri vitale, accantonando in quei momenti la propria vita personale e professionale, senza pensarci due volte, come se fosse la cosa più normale del mondo, come se tutti fossimo capaci di tanto. Di questo è convinto Ion Purice, il giovane camionista rumeno saltato alla ribalta della cronaca i primi giorni di settembre per avere protetto una macchina incidentata lungo l’A4, all’altezza di Bergamo, mettendosi di traverso con il suo camion ed evitando che una bambina di otto anni, Jihan, sbalzata dall’auto del padre, venisse travolta dai veicoli in arrivo. Ormai è una storia che tutti conoscono, tanto è stata raccontata, ma ci è sembrato doveroso darle il giusto risalto, sia per riscattare l’immagine di una categoria, quella degli autotrasportatori, che troppo spesso non viene riconosciuta dal sentire comune con il dovuto rispetto, sia per non dimenticare troppo in fretta la lezione di solidarietà che ci è stata data.
cronaca” e dunque subissata di domande e inseguita da tutti. “State un po’ esagerando”, ci dice infatti in modo schietto all’inizio della nostra conversazione, alludendo chiaramente alla nostra di categoria (giornalisti – N.d.r.). Eppure ci ha dedicato un po’ del suo tempo, e per giunta in una giornata di riposo. E questo la dice lunga sulla disponibilità di questa persona. Ion non si sente a suo agio nei panni dell’eroe, e ci fa capire che i media hanno esagerato anche in questo. Ci racconta infatti dell’accaduto, e di quello che ha fatto, in due parole, come se si trattasse di un evento di “ordinaria
amministrazione”. Ci colpiscono la sua incredulità e il suo stupore di fronte all’ammirazione suscitata dal suo gesto. “Qualsiasi camionista lo avrebbe fatto”, afferma con assoluta certezza. Un gesto del tutto spontaneo, ci riferisce Ion, eseguito senza pensarci, e senza paura. Punto. Eppure quel gesto ha salvato delle vite. Ricercato Una volta arrivati i primi soccorsi da parte di un gruppo di volontari della Croce Rossa (ecco altri angeli custodi…), Ion è risalito sul suo camion ritirandosi dalla scena con discrezione e
Per gentile concessione di Dario Altieri - La Voce di Rovigo
geli
Ion viene accolto dal Sindaco di Taglio di Po, Francesco Siviero
in provincia di Rovigo, ndr) riconoscendo il camion”, continua Ion con un po’ di amarezza nella voce, perché rimanere nell’anonimato, tutto sommato, non gli sarebbe dispiaciuto affatto. Invece, oggi, è diventato una celebrità, con tutti gli annessi e i connessi (comprese le telefonate, come la nostra, che giungono in una tranquilla mattinata di riposo dal lavoro). Sono tanti anche i messaggi di encomio rivolti a Ion da parte di tutte le principali associazioni di categoria, come Cna-Fita, che ha tenuto a ringraziare Ion sottolinenando come nell’autotrasporto professionale vi siano persone responsabili e capaci di preservare la sicurezza in condizioni estreme, con i propri comportamenti e la propria professionalità. O come Fai Conftrasporto, che attraverso il suo presidente Paolo Uggè ha scritto al ministro Lupi per chiederne l’interessamento alla vicenda “affinché a questo lavoratore venga dato un riconoscimento pubblico. E’ forse troppo sperare in una nomina a Cavaliere della Repubblica? Io penso che sia il minimo”, si legge nel testo della missiva firmata da Uggè. Nell’ambito di truckEmotion, poi, come vi spieghiamo nel servizio dedicato, Ion diventerà anche “Driver of the year”, importante riconoscimento internazionale nel settore dell’autotrasporto che premia ogni anno gli autisti che si distinguono per particolari meriti. Chi, più di Ion Purice, si merita infatti questo titolo?
Per gentile concessione di Dario Altieri - La Voce di Rovigo
umiltà, senza lasciare traccia di sé. Senza raccogliere alcun ringraziamento. “L’ho soltanto raccontato a un amico, appena successo”, ci confida. Da quel momento in poi inizia la “caccia all’uomo”, tutti vogliono sapere chi sia il camionista-eroe, come Ion Purice viene subito soprannominato. Impresa non facile, almeno all’inizio, quando sembrava che ad avere più fortuna nella ricerca potessero essere i “colleghi” camionisti grazie al tam tam dei loro CB. Ma Ion il CB non ce l’ha. “A rintracciarmi per primo è stato un Ion con moglie, Sindaco di Taglio di Po e titolare della Bierreti, giornalista locale, che è risalito all’azienda per l'azienda per cui lavora. Alle spalle il camion con cui ha salvato cui lavoro (la Bierreti Trasporti di Porto Viro, la vita alla piccola Jihan.
Camionista per passione Ion Purice non ha archiviato l’accaduto con distacco e freddezza. Accompagnato dal suo datore di lavoro, Robertino Bonato, titolare della Bierreti Trasporti, è andato in ospedale, a Bergamo, a trovare Jihan e a conoscere il papà, che tanto ci teneva a ringraziare Ion, il primo a chiedere di lui dopo l’incidente. “Mi ha fatto piacere vedere la bambina, anche se purtroppo sta ancora male”, ci dice con la voce un po’ incrinata. Vogliamo rispettare quel filo di commozione che sentiamo provenire dal nostro interlocutore e non insistere con dettagli che devono rimanere confinati nella sfera personale. Ion cambia improvvisamente tono di voce quando invece gli chiediamo del suo lavoro, che gli piace molto, anche se lo porta spesso lontano dalla famiglia. E’ un camionista per passione. E la parola passione la tira fuori proprio lui. La conoscenza della nostra lingua non sarà ancora perfetta, ma il binomio di questi due vocaboli, camion e passione, è ormai parte importante, e sentita, del suo vocabolario. Ion, 29 anni, vive da sei anni in Italia, nel Polesine, con la moglie e un figlio, e da otto guida i camion. “I miei colleghi sono bravissimi, non sono razzisti, come invece lo sono altre persone”, ci dice frettolosamente come ultima cosa Ion, quando gli chiediamo come vive, lui, autista dell’Est, la sua professione nel nostro Paese. Ion si congeda richiamato dalla moglie. E’ il suo giorno di riposo, è il giorno da dedicare alla famiglia. Perché domani si riparte. Non vuole popolarità Ion, forse non vuole nemmeno essere premiato. Il premio più grande, per lui, sarebbe quello di sapere definitivamente guarita Jihan. Grazie Ion. Una lezione di grande altruismo e solidarietà per tutti. Non dimentichiamocene. ■ TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 21
Ruote industriali
Renault Trucks
T come… È l’erede della mitica ammiraglia della Losanga. Per la lunga distanza della nuova gamma presentata a giugno da Renault Trucks è stato scelto di coniugare efficienza, basso consumo e comfort di Pierluigi Coppa
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er ottemperare alle pressanti esigenze di risparmio del prezioso carburante e rispetto delle restrittive normative Euro 6, il mouse dei designer francesi ha disegnato nuove linee delle cabine del “T-Range”, destinato alle lunghe percorrenze; linee più filanti e sicuramente più aerodinamicamente penetranti. Anche il “vecchio” Magnum, di conseguenza, passa il testimone alla nuova serie T che garantisce grande affidabilità, grazie a 10 milioni di chilometri percorsi durante i massacranti test, grandissima abitabilità, grazie ad un meticoloso studio degli spazi interni che hanno addirittura migliorato la capacità di stivaggio e comfort (rispetto al Magnum) con più di 800 litri di ulteriore cubatura interna. Ma è soprattutto il consumo di carburante che scende del 5%, grazie appunto ai mirati interventi sull’aerodinamica. Quali? In pratica l’inclinazione del parabrezza di 12 gradi, la forma della cabina a cuneo o meglio trapezoidale (larga 2,35 metri davanti e 2,50 dietro) che ne agevola la penetrazione nell’aria, e i fari con i deflettori integrati. Le modifiche alla nuova Gamma T hanno coinvolto l’intera catena cinematica, nuovi motori Euro 6, mantenendo comunque più del 50% dei componenti dei propulsori della “vecchia” versione. A bordo della nuova versione la sensazione di spazio percepito non è molto differente dal vecchio Magnum, ma nuovi materiali del cockpit, una strumentazione più attuale, grazie al display a colori da sette pollici ed una plancia di bordo che può essere modificata (nei comandi) per assecondare i gusti personali del conducente, fanno chiaramente la differenza. Anche la precisione degli assemblaggi, compreso il fine accoppiamento dei materiali plastici, si nota chiaramente e si percepisce nettamente una grande qualità generale che si traduce, durante la marcia, nell’assenza di scricchiolii assolutamente indesiderati. Gli ambiziosi obiettivi di Renault Trucks, cioè maggiore robustezza, efficienza e comfort, 22 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
sono stati archiviati e conseguiti a caro prezzo: sette anni di test in severe condizioni climatiche e ambientali (da -40° a +60°) con due miliardi di euro di investimenti e più di 300 veicoli impegnati “on the road”, per arrivare al risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti. Orgoglio Chi guida un camion, si sa, ne vuole essere fiero. Il mezzo su cui si è seduti è il luogo dove l’autista passa la maggior parte del suo tempo. Allo stesso modo il proprietario della flotta sviluppa un certo attaccamento alla marca e alla serie
di
Magnum di veicoli da lui scelti per la propria attività. Se poi questi veicoli sono anche studiati per ottimizzare i costi di esercizio, l’autotrasportatore ha raggiunto la quadratura del cerchio. Renault Trucks ha tenuto in considerazione questi elementi nello sviluppare la nuova gamma, in particolare per il T- Range.
Quindi design di carattere e soluzioni per rendere il veicolo un centro di profitto e non un centro di costo. Con la sua imponente calandra a « π » e i fari a forma di boomerang, il Renault Trucks T afferma una determinazione a tutta prova. “Abbiamo progettato questi mezzi con l’idea di infondere orgoglio”, riassume Hervé Bertrand, Direttore del design di Renault Trucks, “orgoglio per chi li guida, orgoglio per chi li possiede, orgoglio d’utilizzare uno strumento efficace per realizzare una mission ossia l’autotrasporto di merci, indispensabile alla società”. TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 23
Cabine Day Cab Cabina corta / tetto standard/ tunnel 200 mm / senza letto/ tre gradini con motore DTI 11 Night & Day Cab Cabina profonda / tetto standard/ tunnel 200 mm / letto basso/ tre gradini con DTI 11 e DTI 13
Per Renault Trucks, come si è detto, un mezzo deve essere fonte di profitto, quindi, fin dalla progettazione del T, è stato messo il risparmio di carburante al centro delle sue priorità. Il design, la cabina e ogni elemento della catena cinematica sono stati pensati con l’obiettivo di economizzare carburante. Oltre agli elementi che abbiamo visto poco fa e che portano ad avere un cx (coefficiente di penetrazione dell’aria, n.d.r.) fino al 12%, il T migliora la produttività, grazie ad una MTC che arriva a 60 tonnellate e ha
un serbatoio la cui capacità può raggiungere i 1475 litri, ideale per i tragitti lunghi. Renault Trucks ha ideato la sua nuova gamma con l’obiettivo d’ottimizzare il valore d’uso totale dei veicoli. Ha, quindi, messo la sua esperienza al servizio dei clienti per proporre una soluzione globale di trasporto. Si impegna ad accompagnarli per tutta la durata di vita del mezzo e a fornire loro strumenti performanti, in materia di finanziamenti, assicurazioni, consumo di carburante, formazione alla guida razionale, servizi di prossimità per garantire una manutenzione efficace ed evitare il fermo del veicolo.
Sleeper Cab Cabina profonda / tetto sopraelevato/ tunnel 200 mm/ letto basso + optional letto alto/ tre gradini / DTI 11 e DTI 13 High Sleeper Cab Cabina profonda / tetto sopraelevato/ pavimento piano / due letti / quattro gradini/ unicamente con DTI 13
Nuovi motori DTI 11 (11 litri) Sei cilindri in linea. Tre potenze disponibili: 380 CV / 1.800 Nm 430 CV / 2.050 Nm 460 CV / 2.200 Nm DTI 13 (13 litri) Sei cilindri in linea. Tre potenze disponibili: 440 CV / 2.200 Nm 480 CV / 2.400 Nm 520 CV / 2.550 Nm
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Impressioni a bordo di “T-Range” Per appurare personalmente e constatare il grandissimo lavoro di “upgrade” che è servito alla nascita della nuova gamma T Renault Trucks, nulla è stato meglio che testarlo “on the road”, lungo un percorso di circa 40 chilometri (80 A/R, n.d.r.), molto affascinante e ricco di storia, una storia che coinvolge tutto il vecchio continente. Partiti da Blainville Sur Orne, infatti, nella Bassa Normandia (Francia) – sede dello stabilimento Renault Trucks – a bordo di uno “Sleepers Cab” siamo transitati su un ponte adiacente al famosissimo “Pegasus Bridge”, battezzato così dai francesi in onore dei soldati inglesi che lo avevano conquistato nella notte fra il 5 e il 6 giugno 1944, durante lo sbarco in Normandia. Il percorso, con destinazione finale Arromanches Les Bains, si è rivelato molto gradevole per il paesaggio di grande respiro caratterizzato dall’aria e dagli spazi tipici della vicinanza al mare. Il test drive ci ha consentito di toccare con mano la qualità delle superfici plastiche del cruscotto, la perfetta leggibilità del display a colori da sette pollici anche in condizioni di illuminazione non ottimali quali, ad esempio, una forte luce solare laterale. Si tratta, attualmente, del display più ampio disponibile sul mercato ed in grado di restituire i parametri informativi e vitali del truck. Nella parte superiore della cabina, la cubatura dei vani a disposizione è notevole, mentre alcune finezze costruttive non passano certamente inosservate, come il piccolo pannello che coadiuva la tendina controsole anteriore. Alle nostre spalle la “zona relax” è davvero ampia in virtù della maggiore larghezza della cabina (2,50 metri). I professionisti troveranno interessante e soprattutto utile il freno di assistenza elettrico che è necessario disinserire (ovviamente) prima della partenza. Anche l’isolamento termico e, soprattutto, acustico, che permette di conversare in cabina sottovoce, mentre il propulsore sotto di noi, un DTi 13, (SCR con filtro antiparticolato) con sei cilindri in
LE NUOVE lINEE DI PRODUZIONE
Uno dei più importanti componenti che costituiscono l’inedita gamma T sono, ovviamente, le nuove cabine offerte in quattro opzioni, o come si suol dire, configurazioni: Day Cab, Night&Day Cab, Sleepers Cab e High Sleepers Cab. Quest’ultima è caratterizzata da un (Flat Floor) pavimento basso e, quindi, la percezione di libertà di movimento all’interno è massima. I veicoli vengono prodotti nello stabilimento di Blainville Sur Orne in una struttura che utilizza le più moderne tecnologie (robotiche e di organizzazione), sapientemente governate da 2.100 dipendenti. “Gli impiegati dalla memoria al silicio” (leggi robot) utilizzati nelle linee del Reparto Carrozzeria sono 150 in un’area di circa 18.500 metri quadri. La capacità di produzione è in grado di “sfornare” 250 cabine/ giorno assicurando, al contempo, grande qualità delle rifiniture. Le maestranze robotiche s’incaricano di eseguire lavori pericolosi, pesanti e ripetitivi e sono in grado di assicurare grandissima precisione nelle migliaia di saldature che si rendono necessarie per assemblare le cabine. Interessante sottolineare che il tetto della cabina della nuova gamma T viene incollato con un adesivo bi componente che assicura grande robustezza e tenuta contro acqua e umidità.
linea da 440 cavalli (2.200 Nm) Euro 6, pulsa molto discretamente. Per il comfort del guidatore oggi il sedile
di guida (a sospensione pneumatica, riscaldato e ventilato) viene realizzato appositamente per Renault Trucks dall’italiana Recaro, mentre di fronte al driver il volante multifunction è dotato di grande ergonomia. Il modello testato, in configurazione full optional, disponeva di un cambio robotizzato a 12 rapporti (Optidriver rivisto e di serie su tutta la gamma T) affiancato da un rallentatore (Optibrake da 414 kW). Non mancava neanche il sistema ACC per la rilevazione radar della distanza dal veicolo che precede, comprensivo di Optiroll, ovvero lo strumento che stacca il gruppo propulsivo in presenza di una decisa pendenza... in altre parole quando le condizioni lo consentono innesta la modalità “ruota libera controllata”. Completamente rivisto anche il sistema di gestione dell’aria, ovvero l’Electronic Air Control Unit (EACU) che ci ha permesso di svolgere questa prova in un ambiente perfettamente climatizzato e pulito da ogni scoria. Anche questo è comfort! ■ TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 25
Ruote industriali
Volvo
Flessibilità
ed efficienza Il Volvo FM è stato di recente profondamente rinnovato nella cabina, a tutto vantaggio del comfort di guida cui contribuisce in maniera sensibile l’adozione del sistema Volvo Dynamic Steering di Ferdinando Tagliabue
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ossiamo definirlo il fratellino minore dell’FH, quest’ultimo recentissimamente insignito dell’International Truck of the Year 2014, ed è un veicolo che ha nella grande flessibilità una delle sue maggiori doti. L’FM - sigla storica di Volvo, Casa che cambia i veicoli ma non le sigle - è stato di recente profondamente rinnovato, con una cura dimagrante che lo ha alleggerito, grazie all’adozione di una nuova configurazione degli assali, una maggior flessibilità del telaio e nuove interfacce per gli allestitori. A tutto ciò aggiungiamo un abitacolo rinnovato che assicura una postazione efficiente, ergonomica, sicura e soprattutto con tanto spazio per il posto di guida e anche per gli oggetti personali, grazie a maggiori capienze. La cabina dell’FM, infatti, è posizionata in basso sul telaio, con l’accesso mediante due gradini; analogamente agli FH, il logo di Volvo risulta spostato verso l’alto sotto il parabrezza. I profili arrotondati inclinati all’indietro contribuiscono all’aerodinamica; la sezione superiore della parte anteriore della cabina è in un unico blocco facilmente apribile. La parte inferiore della griglia può essere ripiegata per formare
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un largo scalino per la pulizia del parabrezza. I fari hanno linee caratteristiche e offrono migliori prestazioni sia per gli abbaglianti sia per gli anabbaglianti e la loro manutenzione risulta semplificata poiché tutte le funzioni dei fari sono integrate in un’unica struttura. Internamente va segnalato il nuovo sedile (con supporto lombare e laterale) inclinabile in
avanti di ulteriori quattro gradi con schienale più sottile rispetto al precedente; ciò ha permesso di maggiorare la corsa di regolazione e una posizione di guida migliore, soprattutto per i conducenti più alti. La nuova plancia (dotata di portaoggetti) è incurvata verso il conducente e tutti i pulsanti e comandi sono ben visibili e facilmente raggiungibili; il volante ospita i comandi integrati per le funzioni telefoniche, del cruise control, del navigatore e Dynafleet. Il pannello dei pulsanti può ospitare numerosi comandi, tra cui quello per utilizzare l’I-Shift tramite quattro pulsanti
anziché il comando del cambio posto accanto al sedile. In fatto di sicurezza, poi, il nuovo FM può essere dotato del sistema di assistenza al conducente basato su radar e telecamera per l’avviso di collisione frontale (FCW, Forward Collision Warning). Inoltre va segnalata la barra paraincastro anteriore, una struttura leggera che permette di assorbire una parte significativa dell’urto nel caso di collisione con veicoli più leggeri.
Da ricordare, ancora, la possibilità di dotare il veicolo di un telecomando wireless che permette al conducente di vedere istantaneamente (stando comodamente in cabina) il peso della merce e la sua distribuzione sulla piattaforma di carico. ALLA GUIDA DEL NUOVO FM Abbiamo avuto occasione di provare su strada due version del nuovo FM, un trattore 6x2 con cabina Globetrotter LXL e motore da 420 CV e un autocarro con rimorchio (con cabina Globetrotter) e motore da 460 CV. Sul percorso (stradale e autostradale) emerge immediatamente l’efficienza del nuovo sistema di sterzatura Volvo Dynamic Steering che combina un motore elettrico azionato elettronicamente installato nella scatola dello sterzo con un servosterzo idraulico, il cui funzionamento si fa apprezzare anche alle basse velocità, agendo sullo sterzo con due sole dita e con un ritorno rapido anche durante le retromarce. Grazie al nuovo sistema di sterzatura la fatica è pressoché completamente annullata anche in presenza di vento laterale e irregolarità del fondo stradale. A tutto ciò si aggiunga l’efficienza delle sospensioni (anteriori e posteriori) e la briosità del
motore (anche del 420 CV). Un altro importante contributo alla facilità di guida viene senz’altro fornito dalla tecnologia I-See, un’integrazione alla trasmissione I-Shift, progettata soprattutto per le lunghe percorrenze e che “registra” elettronicamente le informazioni sulla topografia del percorso, consentendo riduzioni dei consumi di carburante che possono arrivare fino al 5% grazie all’ottimizzazione dei cambi di marcia, della velocità e delle frenate ausiliarie. Va an-
che ricordato che nella sua versione estesa I-See offre la possibilità di scaricare anticipatamente informazioni provenienti da altri veicoli, fornendo così la propria utilità già dalla prima volta che l’autista percorre una determinata strada. RISPARMIO DI CARBURANTE Volvo ha anche messo a punto una serie di funzionalità e servizi volti al risparmio di carburante quali il Dynafleet Fuel and Environment, il servizio Consulenza sui consumi e il corso di formazione Guida efficiente. La qualità del prodotto è fuori discussione, ma questa è anche abbinata alla possibilità di scegliere strumenti telematici che consentono di monitorare l’usura e la condizione di alcuni componenti principali; ciò consente a Volvo di offrire un contratto di assistenza Gold, inclusa la garanzia di massima operatività. I nuovi FM sono proposti con la gamma completa dei motori sei cilindri in linea da 11 e da 13 litri (D11 e D13, rispettivamente di 11 e 13 litri di cilindrata) in esecuzione Euro 6 con potenze che per il motore D13 sono comprese in un arco che va da 420 a 500 CV, mentre nel caso del motore D11 il ventaglio di potenze varia da 330 a 450 CV. Per ottenere i livelli di emissioni previsti dalla normativa Euro 6, i tecnici della Volvo hanno deciso di avvalersi di un sistema EGR non raffreddato per il ricircolo dei gas di scarico che ne ottimizza la temperatura e riduce i livelli di NOx per un post-trattamento efficace, nonché eccellenti risultati in termini di consumo di carburante. Va inoltre sottolineato che il filtro antiparticolato si rigenera automaticamente in normali condizioni di guida, soluzione che assicura considerevoli risparmi economici e di tempo. ■ TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 27
Ruote industriali
Gli specialisti Scania
Professione raccolta Cominciamo da questo numero a presentare le mission specialistiche dei veicoli Scania. Per ogni mestiere il veicolo giusto. In questo numero parliamo della raccolta rifiuti di Ferdinando Tagliabue
I
servizi di raccolta rifiuti, sia civili sia industriali, necessitano di veicoli che siano in grado di rispondere alle loro particolari e specifiche esigenze. Facilità di accesso alla cabina per le continue salite e discese, maneggevolezza, visibilità e comfort, non solo per il conducente ma per tutta la squadra addetta ai servizi di raccolta, rappresentano requisiti fondamentali. E Scania, grazie anche al suo sistema modulare che permette un gran numero di configurazioni di cabina, telaio, catena cinematica, assicura la possibilità di realizzare veicoli pienamente rispondenti alle esigenze di questo specifico servizio. LE CABINE L’offerta di cabine per i veicoli Scania dedicati alla raccolta rifiuti è estremamente ampia, proprio per offrire una adeguata risposta anche alle più specifiche esigenze. Ci sono le cabine corte (P14 e G14), le medio profonde (P16, G16 ed R16) e soprattutto la nuova cabina Low Entry con tetto ribassato standard ma anche con tetto alto. Le particolari caratteristiche costruttive di questa nuova cabina assicurano la massima facilità nella salita e discesa dal veicolo, operazione che nella raccolta rifiuti avviene con particolare frequenza, grazie all’abbassamento automatico (funzione “kneeling”) che permette di raggiungere il livello del 28 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
marciapiede, inoltre l’ampiezza delle portiere (con apertura a 90°) favorisce ulteriormente la facilità di salita e discesa, con l’ulteriore contributo fornito dagli ampi gradini e dai pratici e ben posizionati mancorrenti. Anche il passaggio interno, grazie al pavimento piatto, risulta agevole, e l’equipaggio (è possibile accogliere fino a 4 persone) ha a disposizione un ambiente estremamente confortevole e sicuro, come nella migliore tradizione Scania.
MOTORI & CAMBI Trattandosi di veicoli che operano frequentemente anche in ambito urbano vi è ovviamente la necessità di disporre di motori puliti e silenziosi, aspetto che Scania è in grado di soddisfare pienamente con un’offerta di motorizzazioni particolarmente ampia e che comprende i diesel in esecuzione Euro 6 da 9 litri (proposti con quattro livelli di potenza di 250, 280, 320 e 360 CV) e da 13 litri (da 410, 450 e 490 CV). Accanto ai diesel anche le motorizzazioni a gas metano disponibili con potenze di 280 e 340 CV. Anche per quanto concerne i cambi, l’offerta è quanto mai ampia con modelli meccanici (improntati alla massima robustezza e compattezza in esecuzione a 8 e 12 marce), automatizzati Opticruise (con o senza pedale della frizione) o automatici (Allison a 6 rapporti) con convertitore di coppia, ideali per gli impieghi in cui è previsto uno stop & go particolarmente frequente. E’ doveroso ricordare come lo Scania Opticruise permetta di “liberare” il conducente da ogni preoccupazione legata all’utilizzo del cambio, a tutto vantaggio del comfort e assicurando nel contempo non solo considerevoli risparmi in termini di consumo di carburante ma anche preservando la salute della catena cinematica.
GLI ASSALI I veicoli Scania destinati alla raccolta rifiuti vengono proposti in esecuzione a 2, 3 e 4 assi. Quelli a 2 assi (4x2) sono generalmente destinati ad allestimenti particolarmente compatti e pertanto i più indicati ad operare nei centri urbani dove la maneggevolezza è indispensabile. Questa gamma di veicoli può essere equipaggiata con sospensioni pneumatiche integrali con funzione di abbassamento automatico che (con le cabine Low Entry) entra in funzione con l’apertura delle porte. Vi sono poi i modelli Builder, con sospensioni meccaniche ed omologazione come veicolo fuoristrada che li rende particolarmente idonei per l’impiego in cantiere, come nel caso dei veicoli multi-benna.
Grazie al suo sistema modulare Scania agevola sensibilmente i processi di allestimento, merito delle numerose predisposizioni nonché di specifici servizi dedicati agli allestitori che permettono non solo di ridurre i tempi di intervento ma anche di migliorare il prodotto finale per quanto concerne funzionalità, qualità e sicurezza. L’offerta Scania prevede predisposizioni meccaniche come lo sbalzo a misura con intervalli di 10 mm, forature e staffaggi che possono essere personalizzati direttamente in fabbrica, barre paraincastro (laterali e posteriori), dispositivi di traino, parafanghi ecc. Le prese di forza (proposte con varianti di posizione, velocità di rotazione, coppia erogata ecc.) possono essere di tipo dipendente o indipendente dalla frizione e possono essere combinate tra loro nei casi in cui si presenti la necessità di disporre di più uscite operative contemporaneamente. Da ricordare infine le predisposizioni elettriche, con cablaggi dedicati all’allestimento tra cabina e telaio, pulsanti supplementari, visualizzazione nello strumento centrale delle informazioni riguardanti l’attrezzatura, nonché le predisposizioni elettriche dedicate alle prese di forza.
Le configurazioni a 3 assi con assale motore singolo sono disponibili in versione con assale di supporto sterzante con sollevatore. Queste configurazioni sono disponibili con sospensioni pneumatiche posteriori o integrali. Anche nel caso dei veicoli a 4 assi (con quarto asse sterzante o fisso e gemellato) ci troviamo in presenza di una configurazione con asse
singolo trattivo proposta in versione 2+2 con il secondo asse sterzante accoppiato al primo asse oppure in versione 1+3 con il secondo asse davanti al traino, soluzione che permette di realizzare veicoli particolarmente compatti e di grande maneggevolezza in tutti quei casi in cui il peso è maggiormente concentrato nella parte posteriore del veicolo. ■
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Ruote industriali
Iveco
Connett Sette pollici sono sufficienti per Iveco per poter avere sotto controllo il proprio mezzo, la propria guida e la propria flotta di Luca Barassi
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i scrive “IVECONNECT”, si legge “FUTURO”. Parliamo del programma introdotto dal Costruttore nazionale per gestire, attraverso l’information technology di bordo, una serie di processi atti ad ottimizzare la gestione dell’azienda, migliorare la vita a bordo e offrire nuovi servizi al proprio cliente. IVECONNECT è, infatti, l’esclusivo sistema che consente di gestire in modo semplice e integrato infotainment, navigazione, strumenti di ausilio alla guida e servizi di fleet management avanzati. Il tutto attraverso uno schermo touchscreen da 7” integrato in plancia completo di radio, lettore CD, presa USB compatibile con iPod/iPhone e file MP3, collegamento Bluetooth con comandi al volante, presa AUX/video. Un progetto diventato realtà con il lancio del nuovo Stralis Hi-Way avvenuto nel luglio dello scorso anno e che subito ha ottenuto il riconoscimento di “Truck of The Year 2013”. Due ambienti per entrare nel futuro Il sistema IVECONNECT consente di accedere a due set di funzioni dedicate all’autista e al gestore della flotta: IVECONNECT DRIVE e IVECONNECT FLEET. Il primo comprende il navigatore con funzione truck navigation, il sistema “Driving Style Evaluation”, che svolge la funzione di un istruttore di guida sempre a bordo, e il dispositivo di sicurezza Driver Attention Support, per proteggere il conducente dalla stanchezza e dai colpi di sonno. La stessa interfaccia touchscreen è anche il terminale di bordo del secondo ambiente di servizi avanzati, cioè quello di fleet management, un nuovo sistema che gestisce la localizzazione del veicolo e consente l’integrazione dei dati con i sistemi logistici dell’azienda. 30 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Il sistema è inoltre in grado di gestire la messaggistica tra la centrale operativa e l’autista, gli orari di guida e di pausa degli autisti: l’interazione tra guidatore, veicolo e centrale operativa permette di tenere sotto controllo tutti i mezzi, verificando così, in tempo reale, orari, consumo di carburante, posizione GPS e tempi di percorrenza previsti. Consente inoltre la gestione automatica degli obblighi di legge relativi a scarico, gestione e archiviazione dei dati del tachigrafo e delle carte autisti. Formati, non controllati Verificare costantemente lo stile di guida dell’autista non significa voler controllare a distanza ciò che fa ma, anzi, significa investire sulla sua professionalità, migliorandone le capacità, il confort di guida e, allo stesso tempo, le performance del mezzo e l’economia dell’azienda. Driving Style Evaluation è nato con questo preciso scopo. Un evoluto e avanzato sistema costruito in oltre tre anni di test e oltre 300 missioni su percorsi stradali di ogni
iti Sopra e sottto due schermate di Iveconnect. In alto ciò che appare sul computer del gestore della flotta, in basso un momento dell’analisi a bordo del veicolo.
tipo, condizioni atmosferiche delle più svariate e tipologie di autisti differenti fra loro. Il DSE ha, dunque, la funzione di un istruttore di guida sempre a bordo e permette di valutare lo stile di guida dell’autista attraverso diversi indici. Sette per la precisione: approccio alla fermata, frequenza delle fermate, decelerazione, accelerazione, inerzia, cambio marcia e marcia ottimale. Tutti questi indici, distribuiti su tre livelli, possono essere visualizzati e monitorati in qualsiasi momento sullo schermo ottenendo anche dal computer (ma non chiamatelo così) dei suggerimenti per migliorare i valori
fuori norma. Alla fine di ogni viaggio una scheda valutativa emetterà il “giudizio” della sessione di guida. Sembra un gioco, vero? Un videogame… Sì, un gioco però che può portare a risparmiare il 12 per cento di carburante. Non ci sembra poco. E se fino adesso abbiamo parlato di “soldi”, ovvero di risparmio sui consumi, il DSE non tralascia il fondamentale aspetto “sicurezza”. Infatti, il sistema è in grado addirittura di valutare lo stato di attenzione di chi è al volante, misurandone il pericolo di proseguire la marcia su tre livelli e allertando il
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conducente in caso di un pericoloso colpo di sonno. Quindi un angelo custode, oltre che un istruttore di guida. Fil rouge È la centrale, però, il vero angelo custode dell’autista. Oggi, infatti, chi è in strada, sul veicolo, non è mai solo e il gestore della flotta ha la possibilità di intervenire in qualsiasi momento sia in caso di emergenza, ma soprattutto per ottimizzare il lavoro dei suoi colleghi. Sono tante le funzioni che appaiono sul “fleet visor”, la schermata di gestione del software messo a disposizione di Iveconnect in collaborazione con Qualcomm. Prima di tutto la comunicazione: ovvero la messaggistica istantanea tra ufficio e veicolo. Poi lo stato del veicolo, che fornisce una serie di informazioni sullo stato di lavoro degli autisti (tempi di guida e riposo per esempio), sulla posizione del veicolo e sulle temperature dei rimorchi; anche i dati di legge del tachigrafo possono essere scaricati direttamente on line e, infine, tutti i dati del DSE che abbiamo visto poco sopra, ovvero la valutazione dello stile di guida dell’autista. Tutto in tempo reale, con i mezzi operativi e senza fermi macchina. È questo, forse, il vero valore aggiunto di Iveconnect. E il filo diretto continua anche con Iveco per l’assistenza non stop. Un supporto fruibile sempre attraverso il magico schermo da sette pollici. In caso di anomalia, infatti, un semplice click permette di inviare la richiesta di intervento del Customer Center Iveco che, ve lo ricordiamo, è disponibile H24 e 365 giorni all’anno in quasi tutti i Paesi europei. Il GPS segnalerà in automatico la posizione del veicolo e dalla centrale avranno la possibilità in tempo reale di trovare l’officina o il servizio necessario più vicino.
32 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Pochi minuti e sul video apparirà il tempo stimato di intervento. Non solo, vero plus del sistema è l’invio, contestualmente alla chiamata al Customer Center Iveco, dei codici di errore registrati dalla centralina, in modo che l’officina autorizzata, ricevendo le informazioni necessarie sull’anomalia e sulle sue criticità, è in grado di intervenire nel modo più adeguato e con i mezzi più opportuni, risolvendo tempestivamente il guasto e riducendo al minimo i tempi tecnici di fermo macchina. Un infotainment completo Una volta installato il modulo a bordo, naturalmente non mancheranno i servizi più classici: il navigatore configurato per i
veicoli industriali e addirittura specifico per il tipo di veicolo o di merce trasportata, le informazioni sul traffico, punti di controllo della velocità, telefono viva voce e collegamento bluetooth col proprio smartphone, radio, lettore cd e video. Inoltre possono essere collegate telecamere esterne per aiutare nella manovra, utilizzare lo schermo per guardare fotografie o gestire allarmi e calendario. Tutto questo ha un prezzo? Certo, ogni cosa ha un prezzo, ma quando vi recherete in concessionaria vi renderete conto che il costo di questi servizi è più che proporzionato al valore aggiunto che danno alla gestione dell’azienda. Un esempio? Bastano 1.600 euro per avere lo schermo touchscreen multifunzione e poco più per entrare… nel futuro. ■
Sicurezza
Focus
iTunnel: piu’ sicurezza in galleria Gli incendi in galleria rappresentano un evento che spesso può avere conseguenze gravissime. iTunnel è un sistema in grado di intervenire in piena autonomia grazie ad un sistema robotizzato intelligente di Pietro Altissimo
grado di intervenire in piena autonomia: Itunnel è quindi un sistema robotizzato intelligente, che rende sempre più sicuro il transito dei cittadini europei attraverso le gallerie stradali ed autostradali”. GESTIONE AUTOMATICA
Alessandro Pedone (a sinistra) al convegno sulla sicurezza delle gallerie.
L
a presenza di fuoco in una galleria è sicuramente una delle situazioni più pericolose che caratterizzano la circolazione stradale e gli interventi di spegnimento del fuoco devono essere rapidissimi, pena il crearsi di una situazione che, date le tipiche condizioni di isolamento di un’area confinata, possa trasformarlo in una tragedia come purtroppo è accaduto in passato. Un importante contributo alla sicurezza ci viene proposto da G.S.A. - Gruppo Servizi Associati, leader europeo nella gestione della safety a tutti i livelli, che ha di recente presentato nella sua sede di Tavagnacco (UD), Itunnel, un evoluto sistema integrato di spegnimento incendi in galleria. Secondo Alessandro Pedone, azionista di riferimento di G.S.A. “ITunnel rappresenta l’eccellenza assoluta dei sistemi integrati di spegnimento incendi in galleria”. Itunnel è un progetto completamente italiano, cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del Programma Operativo Regionale del Friuli Venezia Giulia. “Itunnel - prosegue Pedone - rappresenta il livello più elevato di sistema multifunzione, con garanzie di affidabilità sempre duplicate per ridondanza di sicurezza, gestibile in remoto da qualsiasi centrale operativa ma anche in
ITunnel può essere gestito in modalità automatica, o interattiva con centrale operativa remota: è un sistema intelligente di controllo e spegnimento dei fuochi, a presidio delle gallerie stradali e autostradali ma se ne sta studiando anche una applicazione ferroviaria. E’ costituito da un carrello dotato di un doppio sistema di spegnimento a monitori, controllato da remoto o in grado di muoversi in completa autonomia; si sposta a circa 50 chilometri orari su una rotaia aerea, applicata in volta di galleria, all’interno della quale trovano alloggiamento le condotte di rifornimento dell’acqua e degli estinguenti. Dalla stazione di controllo il tecnico incaricato, quindi con un tempo di risposta pari a zero, è in grado di inviare sul luogo dell’emergenza ITunnel (che lavora sempre in coppia all’interno del tratto di galleria presidiato, quindi due robot/ carrelli ogni chilometro è la soluzione che GSA propone) e, grazie a 3 termocamere ad infrarossi e a 3 sensori è in grado di valutare, osservando direttamente l’evento, quale tipo di intervento far compiere al sistema. Tutto ciò permette una perfetta calibratura dei livelli di sicurezza, infatti è possibile intervenire con corretti dosaggi di sostanze
L’Italia è la nazione più “ricca” d’Europa per la presenza di gallerie, seconda nel mondo solo al Giappone. Basti pensare che unendo le nostre 2560 gallerie si arriva a una lunghezza complessiva di 1.200 chilometri, l’equivalente della distanza fra Milano e Reggio Calabria. In osservanza a quanto previsto dal Libro Bianco dei Trasporti e al Programma 2014-2020 dell’Unione Europea che si pone l’obiettivo di un abbattimento del 50% dei morti sulle strade, il sistema integrato di sicurezza ITunnel, realizzato da GSA, riesce a garantire un presidio delle gallerie impensabile sino ad oggi.
antincendio, anche rilevando la posizione di eventuali feriti nella zona dell’emergenza e operando affinché gli interventi di sicurezza non siano in alcun modo lesivi per le persone presenti, cosa che un sistema esclusivamente automatizzato non è in grado di fare in quanto interviene in modo standardizzato su qualsiasi tipo di evento. ITunnel può essere integrato ad ulteriori sistemi multifunzione che risultano oggi determinanti per la manutenzione ordinaria delle gallerie, come ad esempio la pulizia delle pareti o la gestione del ghiaccio sul fondo stradale in caso di temperature particolarmente rigide agli imbocchi delle gallerie. “Sono questi livelli di eccellenza nella valutazione del rischio che ci fanno parlare oggi di smart tunnel - dichiara Alessandro Pedone - e che si affiancano agli ulteriori vantaggi presentati da ITunnel, come la possibilità di essere installato a galleria aperta senza programmazione e costi di viabilità alternativa, talvolta impossibile da sostenere. Gli obblighi stringenti della normativa europea in materia di sicurezza per le gallerie impongono all’Italia l’adeguamento del suo sistema viario. Itunnel è la risposta che GSA dà a tali nuove esigenze: più sicurezza, più servizi, meno costi”. ■ TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 33
Focus
ZF
Frenate d’ Sul mercato da oltre 20 anni, l’Intarder prodotto da ZF Friedrichshafen AG è alla sua terza generazione: una storia di continui successi e innovazioni che si traducono in maggiore sicurezza, redditività e confort. Ma anche in notevoli benefici per l’ambiente
di Francesca Lugaresi
C
on l’imminente arrivo dell’Euro 6, le nuove motorizzazioni – e i conseguenti cambiamenti strutturali ed estetici che le Case hanno apportato ai loro veicoli – hanno occupato in quest’ultimo anno buona parte delle pagine della stampa specializzata. E non poteva essere altrimenti visto il cambiamento rivoluzionario che le normative comunitarie hanno imposto a difesa dell’ambiente. Un po’ meno sotto i riflettori, ma altrettanto rilevanti, tanto da essere annoverati tra le più importanti innovazioni tecnologiche applicate al mondo dei camion, sono quei dispositivi che costituiscono un ausilio indispensabile (basti solo pensare alle masse in gioco) nell’ambito del sistema frenante: stiamo parlando dei rallentatori secondari o, detto altrimenti, appunto, dei sistemi di frenata ausiliari,
34 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
ideale completamento del freno motore. La riconosciuta rilevanza di questi componenti “vitali” in termini di sicurezza, redditività e confort ne ha decretato il successo fin dall’inizio, facendone crescere la produzione, accompagnata nel corso del tempo da molteplici innovazioni e sviluppi tecnologici. Record di produzione per ZF Così è stato per l’Intarder che ZF produce dal 1992 e che i principali costruttori hanno iniziato a montare sui loro veicoli (e bus da turismo) fin dal primo momento. Giunto ora alla terza generazione, l’Intarder ZF ha ottenuto un nuovo record, arrivando a celebrare lo scorso maggio la sua 800 millesima unità uscita dalla linea produttiva dello stabilimento di Friedrichshafen, in Germania, sede storica della multinazionale
leader a livello mondiale nella fornitura di trasmissioni e sistemi autotelaio. Ad oggi una trasmissione su tre è equipaggiata con l’Intarder come optional. Un numero che “potrebbe aumentare presto visto che sono già stati installati più di centomila rallentatori idrodinamici di ultima generazione”, come ha sottolineato Winfried Gründler, responsabile della Business Unit Tecnologia per veicoli commerciali e van di ZF. L’Intarder ZF di ultima generazione risponde in maniera ottimale alle attuali esigenze dei veicoli commerciali, che richiedono tecnologie sempre più sofisticate al servizio della massima efficienza, e ne anticipa quelle future, in particolare in abbinamento alla
eccellenza nuova trasmissione automatizzata ZF TraXon. Da oltre venti anni, l’Intarder ZF alleggerisce il lavoro a carico dell’impianto frenante principale, che dunque si “affatica” meno con notevoli benefici per il veicolo, le aziende, il conducente e l’ambiente.
I vantaggi di una tecnologia all’avanguardia L’Intarder ZF è un rallentatore secondario idrodinamico esente da usura che, a differenza di quelli di altri produttori, è integrato nel cambio. Il fatto che l’Intarder ZF sia integrato nel cambio e montato in uscita dalla trasmissione, garantisce la continuità della forza frenante anche durante i passaggi di marcia, proteggendo così in maniera ottimale il sistema frenante principale contro il “fading” (l’usura da surriscaldamento). L’aggettivo “secondario” non sembra attribuire il giusto merito ad un dispositivo che, con la sua azione frenante, si fa carico del rallentamento del veicolo svolgendo dall’80 al 90% del lavoro ordinario, evitando, come si diceva, l’usura e il surriscaldamento dei freni di esercizio che, rimanendo freddi, restano sempre efficienti e perfettamente funzionanti, espletando nel modo più efficace la loro funzione in caso di emergenza, aumentando significativamente la sicurezza di guida.
Qui a sinistra un momento della produzione ZF. Qui sopra il centro R&D di ZF in Friedrichshafen.
La minore usura, poi, fa sì che si riducano le emissioni di polvere dei freni, apportando vantaggi anche all’ambiente. Combinato con il freno motore, il sistema di frenata ausiliario, che si rivela particolarmente utile ad esempio nelle lunghe discese, che richiedono un’azione di rallentamento prolungata, oltre ad alleggerire il carico di lavoro dei freni, assicura l’allungamento della vita delle loro guarnizioni, permette una guida più omogenea (oltre che più rilassata e sicura) e velocità medie più elevate, il che si traduce in un risparmio in termini di costi di esercizio (oltre che in una riduzione dei tempi di fermo macchina) e in una maggiore redditività per le aziende. “L’Intarder è il nostro maggiore successo perché i veicoli commerciali di ogni genere, e persino i treni, possono frenare in sicurezza e senza usura in qualsiasi condizione di guida. Questo salvaguarda l’impianto frenante principale, assicurandogli una durata maggiore e riducendo i costi di manutenzione per i proprietari di flotte”, ha dichiarato Winfried Gründler. Come si diceva poc’anzi, gli Intarder ZF garantiscono una frenata continua ed esente da usura senza interruzione della forza frenante durante i cambi di marcia. Cinque stadi di frenatura consentono all’autista di modulare TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 35
l’intervento dei freni in base alla necessità anche durante i cambi di marcia. La particolare “dolcezza” della frenata costituisce un’ulteriore garanzia di protezione per il carico. Nuova generazione L’ultima generazione di Intarder ZF, la terza come si diceva, rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia della Casa tedesca in questo ambito, culmine di un’evoluzione che nell’arco di ventuno anni ha sempre saputo offrire al mercato i prodotti più innovativi, frutto del costante impegno in ricerca e sviluppo cui l’azienda da
Intarder ZF integrato nel cambio automatizzato AS Tronic
Intarder ZF per tipo di trasmissione Circuito dell’olio condiviso da trasmissione e intarder
ZF-AS Tronic
Tipo di olio
Come specificato nella Tabella ZF dei lubrificanti TE-ML 02
Quantità aggiuntiva di olio
ca. 10 dm³
Peso aggiuntivo dell’Intarder*
ca. 70 kg
*Peso aggiuntivo dell’Intarder oltre alla trasmissione (comprensivo di scambiatore termico, EST e il cablaggio, senza olio o acqua). Funzioni Bremsomat - funzione standard Regolazione automatica della potenza di frenata per mantenere la velocità impostata del veicolo in discesa. Bremsomatic (incl. Tempomat) - option Come Bremsomat, in aggiunta, quando la velocità del veicolo cambia, la nuova velocità è memorizzata. La nuova velocità impostata viene quindi mantenuta su tratti in piano e in salita.
36 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Intarder ZF integrato nel cambio Ecosplit
Intarder ZF per tipo di trasmissione Circuito dell’olio condiviso da trasmissione e intarder
ZF-Ecosplit
Tipo di olio
Come specificato nella Tabella ZF dei lubrificanti TE-ML 01 e/o TE-ML 02
Quantità aggiuntiva di olio
ca. 10 dm³
Peso aggiuntivo dell’Intarder*
ca. 70 kg
* Peso aggiuntivo dell’Intarder oltre alla trasmissione (comprensivo di scambiatore termico, EST e cablaggio, senza olio o acqua) Funzioni Bremsomat - funzione standard Regolazione automatica della potenza di frenata per mantenere la velocità preimpostata del veicolo in discesa. Bremsomatic (incl. Tempomat) - option Come Bremsomat, in aggiunta, quando la velocità del veicolo cambia, la nuova velocità è memorizzata. La nuova velocità impostata viene quindi mantenuta su tratti in piano e in salita.
sempre presta grande attenzione, investendo ogni anno circa il 5% del suo fatturato (861 milioni di euro nel 2012). Rispetto ai suoi predecessori, l’Intarder ZF di ultima generazione è stato migliorato sotto ogni aspetto. Rispetto al modello precedente, per esempio, è in grado di generare una maggiore potenza frenante per entrambe le versioni in cui viene proposto (Power ed Eco). Nella versione Power la coppia frenante raggiunge i 4.000 Nm, mentre nella versione Eco 3.300 con una forza frenante fino a 600 Kilowatt in un tempo massimo di reazione di un secondo. Anche il peso è stato ridotto permettendo così un maggior carico utile: entrambe le versioni pesano solo 65 Kg. Obiettivo degli ingegneri ZF è stato quello di realizzare un dispositivo dal design compatto per ridurre al massimo lo spazio necessario alla sua installazione e non incidere sulle dimensioni del cambio lasciandone inalterate le funzionalità. Rispetto alle versioni precedenti, inoltre, il nuovo Intarder è anche più silenzioso di 3 decibel, riducendo così il suo contributo all’inquinamento acustico, e necessita di una quantità inferiore di olio. L’azione frenante dell’Intarder non vanifica i sistemi di sicurezza come ABS e ASR, che rimangono sempre attivi. Un sistema di controllo elettronico, consente l’utilizzo dell’Intarder ZF anche in ausilio del sistema di controllo della velocita adattivo (adaptive cruise control), intervenendo puntualmente per adeguare la velocità del mezzo. ■
TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 37
Ruote commerciali
Peugeot
Bello e utile Il fratello maggiore della famiglia commerciale Peugeot rivela ancora una volta la forte voglia di innovazione nella Casa d’Oltralpe, con scelte innovative e funzionali senza tralasciare la parte estetica. Il nostro test ha riguardato una versione molto speciale del Boxer, allestito da Wurth di Alessio Bagnato
U
n mezzo armonioso, con linee votate anche al design, e caratterizzato dall’imponente frontalone con il grande logo luccicante al cui centro troneggia il leone rampante del marchio francese che fa intendere subito quanto questo veicolo metta a disposizione forza e affidabilità. Praticità e durabilità del mezzo completano le caratteristiche peculiari del Boxer, grazie ai materiali ben assemblati e senza sprechi di spazi, agli interni essenziali ma ben curati e alla ricerca di un confort che trova molte analogie con le vetture. Il veicolo che abbiamo provato sulle strade lombarde ed emiliane è un veicolo a tutti gli effetti di gamma, sia per quel che riguarda le dimensioni, le portate e le motorizzazioni. Ha solo una particolarità: l’allestimento fatto in post produzione dalla Wurth che ha trasformato questo veicolo commerciale in una vera e propria officina mobile. Possiamo dire di esserci molto divertiti nello scoprire i numerosissimi optional che fanno parte di questa versione particolare, nata per chi opera specificamente nel campo delle fibre ottiche, ma impiegabile come laboratorio mobile in qualsiasi ambito.
38 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
La gamma Boxer Come detto, salire a bordo di questo mezzo, il cui DNA è insindacabilmente quello di un veicolo commerciale da lavoro, dà l’impressione di mettersi alla guida di un’autovettura (Peugeot, naturalmente!) sia per il confort e le finiture di bordo, sia per la brillantezza dei propulsori, disponibili in due cilindrate e quattro potenze, tutti HDi common rail con emissioni Euro 5. Il primo è un 2.2 litri con potenze da 110 Cv (81 Kw) , 130 Cv (96 Kw) e 150 Cv (110 Kw), l’altro è un 3.0 litri HDi Sofim da 177 Cv (177 Kw c.a). I motori si comportano molto bene e hanno una durevolezza notevole anche per i più esigenti, offrendo una buona elasticità e una discreta spinta sin dai più bassi regimi. Una delle più grosse differenze tra i due propulsori
IdentiVan Peugeot Boxer 335 L2H2 2.2 16V HDi 130 FAP®
34.462,00 euro (iva esclusa) + allestimento Wurth 15.000,00 euro (IVA esclusa)
è la distribuzione, che sul 2.2 è a catena, mentre sul 3.0 è a cinghia; per il cambio abbiamo 5 rapporti sul primo mentre sul secondo si può godere di una migliore ripartizione delle marce poiché vi sono ben 6 ingranaggi che contribuiscono sia a limitare i consumi che ad avere una forza maggiore di trazione. Approfondiamo le caratteristiche del 2.2 16 valvole, la motorizzazione che avevamo sul mezzo in dotazione. Questo quattro cilindri diesel HDi Common Rail è stato progettato specificamente per i veicoli commerciali. La cilindrata è di 2.198 cc, ottenuta con un alesaggio di 86 mm e una corsa di 94,6 mm. Questa motorizzazione ha monoblocco in ghisa, testata in alluminio a sedici valvole e due alberi a camme in testa. L’azionamento della distribuzione è a catena e il turbocompressore è a geometria fissa. Utilizza il sistema di iniezione diretta common rail dell’ultima generazione che consente di ottenere pressioni massime fino a 1.600 bar; ha un sistema di iniezione innovativo grazie ad un procedimento che garantisce un quantitativo di carburante durante l’iniezione «pilota», contribuendo a ridurre il rumore e le emissioni. Assicura la disponibilità di carburante ad alta pressione in corrispondenza di ogni punto di iniezione nei cilindri. Il particolare funzionamento degli iniettori elettromagnetici, comandati da una telecodifica individuale, migliora la polverizzazione del carburante nella camera di combustione. Il guadagno in termini di disinquinamento e rendimento energetico, conferito da questo processo di combustione, si traduce in una riduzione delle emissioni, in un risparmio di carburante ed in un aumento della coppia. Un sistema di ricircolo dei gas di scarico ad
Motore
HDi common rail Euro 5 con EOBD
Cilindrata
2.198 cc
Potenza kW (CV)
96 Kv (130 Cv)
Coppia Nm - giri
320 Nm a 2000 giri/min
Livello ecologico
Euro 5
Iniezione
Diretta common rail
Numero marce
6
Portata (kg)
1.500
Peso PTT (kg)
3.500
volumetria mc
5
Sospensioni ANTERIORI
Pseudo-McPherson triangolato con barra anti rollio
SOSPENSIONI POSTERIORI
Assale rigido con lame di torsione
FRENI
Disco (anteriori) tamburo (posteriori)
Larghezza
5.430 mm
ALTEZZA
2.050 mm
passo
3.450 mm
altezza cassone
2.250 mm
lunghezza vano di carico
2.670 mm
larghezza vano di carico
1.550 mm
VOLUME DI CARICO
11.5 m3
SISTEMI ELETTRONICI
Esp, airbag, abs, impianto elettrico indipendente per supporto lavoro con generatore e accumulatore addizionale, lampeggianti, prese 220v, illuminazione parte officina LED
alta portata, comandato elettronicamente (e-EGR), contribuisce quasi a dimezzare le emissioni di ossido d’azoto e tutti i fumi, riducendo la temperatura di combustione. Le versioni sono molteplici e si adattano a tutte le esigenze: dal furgone al combi, dal telaio all’autocarro con portate totali fino a 3,5 tonnellate e volumi di carico che vanno da 8 fino a 17 metri cubi. Un’ottima qualità di vita a bordo Dall’abitacolo è possibile avere una eccellente visuale, sia sulla parte frontale e laterale ma anche posteriore grazie agli specchietti retrovisori a 2 superfici (o bilenti) che permettono una
TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 39
Test drive Tipo Strada
Tratta
Km
Cittadino
Milano Viale Gallarate – Rho
5,8
Autostradale
Rho – Fiorenzuola
116
Statale
Fiorenzuola – Loc. Terme di Baccedasco
7,1
Statale
Loc. Terme di Baccedasco – Castell’Arquato
2,1
Statale
Castell’Arquato – Fiorenzuola
7,8
Autostradale
Fiorenzuola – Milano Assago
101,5
TOTALE
240,3 visione periferica ottimale. Tuttavia il Boxer è dotato di sistema di prossimità per parcheggio con 4 sensori posteriori. Il parabrezza è molto ampio e offre una visibiltà notevole, il che ovviamente incide di molto sulla sicurezza permettendo così al guidatore di fare manovre molto precise e far vedere
Consumo medio da computer di bordo: 9,2 l/100 Km
autostrada superstrada statale/provinciale città
F cus
420 M /H 3
Capacità di pompaggio aria nell’abitacolo
WURTH
Focus 11,5 – 3,5 40 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Allestimento officina mobile davvero innovativo
Rispettivamente i metri cubi di volume di carico e il PTT
dove molti altri furgoni non lo permetterebbero. La struttura è rinforzata e il blocco anteriore assicura una nuova e maggiore rigidità cosa che influisce in maniera positiva sia sulla guida che sulla sicurezza. Vi sono anche delle pratiche bocchette all’interno delle quali mettere i piedi qualora si abbia l’esigenza di pulire accuratamente il parabrezza. L’abitacolo è particolarmente silenzioso ed è dotato di un impianto di condizionamento davvero notevole, in grado di raffreddare o riscaldare la parte anteriore
con i 3 occupanti in pochissimo tempo grazie alla sua potenza di oltre 400 m3/h. Il confort a bordo è dato anche da alcuni dettagli importanti, come la postazione di guida: ad esempio il bracciolo sul sedile del guidatore offre un sostegno se si desidera viaggiare con la mano sulla leva del cambio, così come il sedile regolabile in tutte le direzioni, e il piantone dello sterzo che può essere adattato alle esigenze di ciascun autista. Degni di nota l’enorme cappelliera sopra l’abitacolo con una capienza utile di circa 22 litri, i cassetti estraibili sotto i sedili dei 2 passeggeri, un vano sotto al sedile di guida e il sedile centrale abbattibile per avere un pratico scrittoio o piano d’appoggio. 2.2 L2H2 130 Cv Allestimento Wurth E’ questa la versione che abbiamo provato. Un veicolo che è stato sottoposto a un test davvero duro sia per quel che riguarda l’impianto frenante, sia per quello di condizionamento. Partiti direttamente dalla sede Peugeot di Milano, in viale Certosa, abbiamo preso l’autostrada alla volta del Piacentino facendo così una buona quantità di chilometri in autostrada e apprezzando i consumi nella media di quelli dichiarati dalla Casa, nonostante l’impianto di ventilazione ci stesse dando l’anima per via dei quasi 34 gradi esterni. Usciti dall’autostrada ci siamo trovati ad affrontare delle strade miste con curve e rettilinei, anche se con traffico tendente allo scarso. Un buon misto tra i colli piacentini dove ci siamo ritrovati a testare il raggio di sterzata del Boxer che si è rivelato - insieme
Elettricità controllata
Tutto come a casa per la gestione dell’impianto elettrico
ECE 12
Norma di resistenza agli urti a cui è conforme il BOXER TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 41
sinistra è posizionata un’apertura con sportello con chiave per il passaggio in esterno del cavo a fibre ottiche giuntato. Sul tetto, infine, sono posizionate due lampade girevoli gialle per segnalare il pericolo del mezzo al lavoro. Per comandare tutte le zone che necessitano di alimen-
+_
impianto di
ventilazione/riscaldamento
visuale efficienza per chi lavora anche all’esterno
“freno motore” poco presente accessibilità al motore
a quello che si potrebbe definire un parabrezza “enorme” - fondamentale nei ridotti spazi a disposizione per manovrare. La versione in prova a TOE è stata allestita e trasformata, come detto, dalla Wurth in una officina mobile con una fenomenale parte operativa posteriore. Il pavimento è in multistrato di legno betulla finlandese di 12 mm di spessore con le battute in entrata in alluminio mandorlato. L’interno del mezzo è illuminato da luci a LED e tutta l’alimentazione viene fornita da un generatore diesel da 3,5 kW della ditta TELAIR silenziato, alimentato direttamente dal serbatoio del furgone ed è dotato per l’accensione di doppia batteria. Sopra i banchi da lavoro sui fianchi sono posizionate delle prese da 230V per alimentare gli utensili e la strumentazione. In esterno, sulle fiancate posteriori, sono posizionate 2 prese 230 V per alimentare utensili mentre sul tetto c’è un portascala a discesa controllata con montati sui 2 fianchi i tendalini per la copertura dei tecnici posatori in esterno. Sulla porta posteriore destra è montata una scaletta in alluminio per agevolare le operazioni di carico e scarico del portapacchi, in quella posteriore
42 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
tazione sia all’interno che all’esterno del veicolo c’è un quadro elettrico del tutto simile a quelli delle abitazioni in grado di dare energia ai vari dispositivi. Una nota dolente, per cosi dire, è la modesta compressione del motore che si fa notare in questa versione (il 2.2 da 130 Cv) con un freno motore non troppo presente ma in grado tuttavia di fare la sua parte seppur affaticando i quattro freni a disco di serie. 240 chilometri che ci hanno fatto dunque apprezzare le qualità di questo storico veicolo Peugeot e ce ne hanno fatto scoprire la versatilità grazie ad una trasformazione originale, utile e ricca di accessori professionali perfettamente integrati in un veicolo di serie. Ci è piaciuto guidarlo, ci è piaciuto scoprirne le funzionalità ma, soprattutto, ci piace l’idea di farvene apprezzare le qualità attraverso queste righe e attraverso il video Test che potete guardare cliccando sul QR Code pubblicato in queste pagine. ■
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Ruote commerciali
Fiat Professional
Taglia forte Presentato al Salone Internazionale di Hannover 2012, Doblò XL si colloca in una categoria di veicoli commerciali particolare, in virtù di una capacità di trasporto di ben 5 m3 di Pierluigi Coppa
L
o si vede sfrecciare dappertutto, nelle vie cittadine come nelle autostrade. Fiat Doblò è stato declinato in numerose versioni e allestimenti, grazie proprio al gradimento che ha riscosso. Fiat Professional lo ripropone “in tutte le salse” (con più di 500 versioni) e quella che abbiamo testato non fa altro che riconfermare la flessibilità di utilizzo del veicolo e la grande, grandissima capacità di carico del modello XL che non lascia alcun dubbio sulle prerogative e caratteristiche, sia dimensionali, sia di grande agilità nel traffico cittadino. Per aumentare la capacità di carico di un commerciale leggero (sino a 2,5 ton) non si hanno infatti molte opzioni: o si allunga il passo e il vano di carico conseguentemente, o si aumenta l’altezza di quest’ultimo, oppure entrambi. Doblò Cargo XL si trova in una sorta di “zona di confine” tra una compatta furgonetta ed un vero e proprio furgone. La sua relativa compattezza e agilità si rivela la soluzione ideale per il professionista che desidera una notevole cubatura, piuttosto che una grandissima capacità di carico.
44 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Unica vera limitazione, rispetto ad un grosso furgone, risulta essere la sua ridotta lunghezza del vano di carico, “limitata”, si fa per dire, a poco più di due metri (2.170 mm). Le caratteristiche dimensionali Doblò Cargo XL viene offerto con misure e prestazioni, come vedremo in seguito, decisamente generose: un passo lungo (3.105 mm), un tetto alto (2.125 mm) con ben 5 m3 di volumetria (che nelle versioni con griglia
IdentiVan Fiat Doblò Power 135 XL Euro 18.950 (Detax)
rimovibile di separazione abitacolo e zona di carico diventano 5,4) e 1.000 kg di portata. Non sarà sfuggito a molti che Doblò Cargo XL si colloca in una fascia particolare di veicoli che ne fanno un commerciale dotato decisamente di valori tipici di segmenti superiori. Per muovere con sufficiente brio un veicolo che supera agevolmente le due tonnellate (e mezzo), Fiat Professional ha previsto una gamma di motori composta da tre turbodiesel: un 1.6 Multijet 105 CV, un 1.6 Multijet 90 CV MTA e un 2.0 Multijet 16V 135 CV, ovvero la versione che abbiamo avuto il piacere di testare. Tutte le motorizzazioni sono omologate Euro 5 ed equipaggiate con il sistema Start&Stop, oltre che di filtro anti-particolato (DPF) per abbattere le emissioni di particolato. Completa la gamma il 1.4 TJet 120CV a benzina.
Motore
2.0 Multijet 16V 135 Power
Cilindrata
1.956 (cm³)
Potenza kW (CV) giri
99 (135) a 3.500
Coppia Nm - giri
320 Nm a 1.500 g/min.
Livello ecologico
Euro 5 con FAP
Iniezione
Diretta Multijet common rail
Numero marce
Manuale 6 + RM
Portata (kg)
1.000
Peso PTT (kg)
2.500
volumetria mc
5
Sospensioni ANTERIORI
McPherson a ruote indipendenti
SOSPENSIONI POSTERIORI
Bi-link a ruote indipendenti
FRENI
Disco (anteriori) tamburo (posteriori)
Larghezza
DIMENSIONI 1.706 (in mm)
ALTEZZA
2.125
sbalzo anteriore
895
sbalzo superiore
740
Lunghezza
4.740
larghezza
1.832
passo
3.105
lunghezza vano di carico
2.170
larghezza vano di carico
1.714
altezza di carico
1.550
sistemi elettronci
ABS, EBD, ESP, Hill Holder, Start&Stop
A bordo La versione XL di Fiat Doblò dispone di dotazioni tecnologiche di bordo che creano ottime condizioni di comfort per il professionista e favoriscono, di conseguenza, l’attenzione alla guida: dal climatizzatore automatico al Cruise Control, dal sistema vivavoce integrato Blue&Me al navigatore satellitare TomTom (a richiesta), dai sensori di parcheggio posteriori, sino all’innovativo sistema eco Drive Fleet Professional (sempre a richiesta), senza dimenticare i comodissimi comandi del sistema multimediale inseriti sul volante. L’accesso al vano di carico è agevole anche per le merci molto ingombranti: le porte posteriori sono alte 1.455 mm, mentre il vano di carico 1.550 mm, con una lunghezza interna di 2.170 mm. Per i professionisti del trasporto sono disponibili molti vani, oltre ai ripiani portaoggetti sotto-padiglione, a cui si aggiunge l’ampio cassetto collocato sopra la cabina e accessibile direttamente dal vano di carico, dove si possono riporre facilmente gli oggetti che vengono utilizzati per fissare le merci, come le cinghie. La tranquillità di guida che trasmette Doblò Cargo XL deIl test drive riva direttamente dal sistema avanzato delle sospensioni, perfettamente affiancato dal sistema elettronico di stabilità del veicolo. A bordo Fiat Doblò XL sfoggia caratteristiche di grande dinamicità, Grazie al felice connubio, guidare il veicolo diventa un piacere, grazie al brillante propulsore diesel abbinato a ben 135 cavalli, senza in virtù di una entusiasmante motorizzazione che a volte ci fa dimenticare i 320 Nm di coppia. Questo significa possedere un surdimenticare di essere a bordo di un commerciale. plus di potenza formidabile da utilizzare quando si deve Ma a questo Fiat Professional ci ha ormai abituato, “sgattaiolare” in mezzo al traffico, anche se è necesgrazie a cabine perfettamente insonorizzate e sario dosare bene il pedale al fine di non aumentamateriali (di sedili e cruscotti) che ricordano re inutilmente i consumi. Noi lo abbiamo provato più berline che veicoli destinati al trasporto capacità di carico in un percorso misto che, partendo dal traffico commerciale. ■ cittadino di Milano per circa 10 chilometri, ci comfort acustico a bordo ha portato a Bellagio, per poi ritornare, su motorizzazioni strade alternative, nella metropoli lombarda. 160 chilometri totali che hanno registrato consumi un consumo medio (da cruise control) di costo acquisto 6,5 l/100 Km. In totale sicurezza, grazie alla nutrita serie di dispositivi elettronici quali l’onnipresente ABS con il correttore elettronico di frenata, EBD ed ESP con sistema Hill-holder. In presenza di fondo stradale non proprio perfetto, le soluzioni meccaniche adottate per le sospensioni quali la famosissima sospensione posteriore Bi-link, regalano comfort e grande tranquillità di guida. Grazie alle sospensioni Bi-link, il veicolo è in grado di assicurare carichi massimi ammessi sugli assi, rispettivamente, di 1.200 kg sull’anteriore e di 1.450 kg su quello posteriore. Sarà sufficiente imbattersi, nostro malgrado, in una delle numerosissime buche che affliggono il fondo stradale milanese per constatare come anche il retrotreno assorba egregiamente “l’anomalia stradale”.
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6 marce, 135 cavalli e 320 Nm di coppia
Focus
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La volumetria con 1.000 kg di portata
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46 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
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Infrastrutture
Il punto
Fare strada TOE torna sulle principali opere viarie per monitorarne lo stato di avanzamento dei lavori anche alla luce del "Decreto del fare", che affida alle infrastrutture un importante ruolo per il rilancio dell’economia
di Francesca Lugaresi
M
igliorare la capacità infrastrutturale del Paese e conservarne il patrimonio esistente attraverso interventi di manutenzione, ammodernamento e messa in sicurezza di strade, autostrade, ponti e gallerie. La ripresa economica – nelle sue componenti di occupazione, crescita e competitività – passa anche da qui, dall’ “azionamento” di questa leva strategica. Ed è proprio questa la direzione indicata nel Decreto del fare, divenuto legge lo scorso agosto, con cui il Governo intende rilanciare la nostra economia attraverso una serie di misure urgenti che riguardano, appunto, anche le piccole e grandi opere infrastrutturali, garantendo la continuità dei cantieri già in essere e avviandone di nuovi. Si tratta di uno stanziamento di oltre 3 miliardi di euro (con una ricaduta prevista a livello occupazionale di circa 30mila nuovi posti di lavoro), di cui oltre 2 miliardi costituiscono il fondo destinato a finanziare grandi opere come la Tangenziale est esterna di Milano, la Rho-Monza e la Pedemontana Veneta, solo per citare quelle su cui ci concentreremo a breve. Oltre 300, invece, sono i milioni di euro destinati ad interventi di sicurezza stradale per la riqualificazione di ponti, viadotti e gallerie di cui si diceva all’inizio.
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Incentivi agli investimenti infrastrutturali Per agevolare la realizzazione di nuove infrastrutture in project financing, ossia senza alcun contributo pubblico, il Decreto del fare interviene anche sulla loro defiscalizzazione (ma limitatamente a quelle considerate di rilevanza strategica nazionale la cui progettazione definitiva sia approvata entro il 31 dicembre 2016) proseguendo sulla strada già tracciata dall’ex Governo Monti, ma con importanti novità. Per incentivare
il capitale privato ad investire nelle nuove opere, colmando così il vuoto lasciato dalla scarsità di risorse pubbliche non più in grado di coprirne finanziariamente l’intera realizzazione, è stato abbassato da
500 a 200 milioni di euro l’importo minimo per accedere ai benefici fiscali. In sostanza, e in via sperimentale, si tratta di un credito di imposta IRES e IRAP che può arrivare fino al limite massimo del 50% del costo dell’investimento, previsto, come si diceva, per opere di valore superiore a 200 milioni di euro realizzate con l’utilizzo di contratti di partenariato pubblico-privato, che non prevedano contributi pubblici a fondo perduto, e, ulteriore agevolazione, dell’esenzione del pagamento del canone di concessione, nella misura necessaria al raggiungimento dell’equilibrio del piano economico-finanziario. Un appuntamento importante Si concentra soprattutto sulla Lombardia il nostro monitoraggio sulle opere in corso, visto l’importante appuntamento che tra poco meno di due anni convoglierà su questa Regione, almeno secondo le ultime stime, 20 milioni di visitatori: parliamo di Expo 2015. L’evento, di rilevanza mondiale e di grande impatto per la città (Milano) e il territorio che lo ospita, anche dal punto di vista della mobilità,
Un'interconnessione della TEEM con il sistema viario esistente.
milanese (Teem), Brebemi e Pedemontana Lombarda, anche se il percorso tortuoso di quest’ultima (e con questo non intendiamo il tracciato), potrebbe finire con l’ostacolare il suo completamento. Il tempo corre, mentre gli investimenti hanno subito forti rallentamenti causa la crisi finanziaria. Questo il problema che, in alcuni casi, il Decreto del fare cerca di ovviare. Teem: fervono i lavori Si lavora a ritmo serrato nei cantieri della Tangenziale esterna milanese (opera da due miliardi di euro che correrà parallela all’attuale tangenziale est, ormai al collasso, collegando da nord a sud l’A4 con l’A1) rimasti aperti anche nel mese di agosto per recuperare i ritardi accumulati e arrivare in tempo al primo appuntamento, quello del completamento dei lavori, entro maggio 2014, del così detto Arco Tem, il tratto centrale di 7,5 Km indispensabile a garantire l’interconnessione della Brebemi con la città di Milano attraverso le strade provinciali Cassanese e Rivoltana. Se così non fosse,
infatti, la direttissima Brescia-BergamoMilano, i cui lavori sono in dirittura di arrivo (tra poco meno di un anno, a luglio 2014), finirebbe in aperta campagna. Ammonta a 330 milioni di euro il finanziamento pubblico riconosciuto alla Teem dal Decreto del fare del Governo Letta, stanziamento “grazie al quale sarà possibile arrivare al closing finanziario entro l’anno”, come ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti Maurizio del Tenno durante un sopralluogo in elicottero effettuato lo scorso agosto insieme a Stefano Maullu, amministratore delegato di Tangenziale esterna spa. Quest’ultimo, dal canto suo, rassicura sul pieno rispetto del cronoprogramma che permetterà a Teem “di presentarsi puntuale sia all’appuntamento con Brebemi, sia al rendez-vouz con Expo visto che l’intera tratta – 32 km di tracciato autostradale da Agrate Brianza a Melegnano – verrà completata entro il primo semestre 2015”.
rappresenta una inderogabile scadenza per alcune grandi opere stradali che dovranno rivoluzionare, facendo sistema, la viabilità lombarda e, nello specifico, alleggerire il traffico di ingresso in città e consentire una migliore connessione con il sito fieristico. Parliamo di opere come la Tangenziale est esterna
TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 49
Nelle foto in queste pagine i lavori per la costruzione del viadotto sull'Adda della Brebemi.
Il rendering di un viadotto sul Lambro della TEEM.
A 14 mesi dall’apertura dei primi cantieri (giugno 2012) i lavori risultano completati al 38% nell’Arco Tem, il primo ad entrare in esercizio, come si diceva, nel maggio 2014. Intanto, sempre ad agosto, il primo intervento collegato alla realizzazione della Teem è giunto a compimento: si tratta del sovrappasso lungo la Rivoltana che scavalca il tracciato della Teem per fluidificare il traffico locale. Fondi anche alla Rho-Monza L’esposizione universale del 2015 funge indubbiamente da catalizzatore di progetti infrastrutturali. Tra questi, c’è anche la riqualificazione della strada provinciale Rho-Monza (la sua trasformazione in una superstrada che colleghi da est a ovest il nord di Milano) che il Governo ha inserito nel Decreto del fare (“finanziamento del collegamento Milano-Venezia terzo lotto Rho-Monza”) destinandole 55 milioni di euro per accelerarne i tempi di realizzazione e garantirne la messa in esercizio in tempo per l’Expo. L’opera è infatti considerata fondamentale per gestire collegamenti agevoli con il sito dell’Esposizione universale, consentendo a chi arriva da est l’accesso al quartiere fieristico senza dover passare dalla città. Ora le risorse ci sono, ma rimangono le incognite sulle tempistiche visto che la conclusione dei lavori era prevista (almeno fino ai primi di agosto) per il 2016… A incidere sui tempi, inoltre, anche il doveroso dialogo con le comunità locali interessate dall’opera, che hanno chiesto di modificarne il tracciato per renderlo meno impattante e più compatibile con il territorio. A decretare il destino della Rho-Monza, la Conferenza dei servizi convocata per settembre.
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ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Brebemi avanza Proseguono con rapidità i lavori per il nuovo collegamento interprovinaciale tra Brescia e Milano alternativo alla congestionatissima A4 – prima infrastruttura autostradale italiana ad essere realizzata in completo autofinanziamento (project financing), per un costo di 1,61 miliardi di euro – anche se in ritardo rispetto al cronoprogramma: il completamento della direttissima di 62 chilometri, i cui cantieri sono stati aperti nel luglio del 2009, era infatti previsto per la fine del 2013, termine slittato, come si diceva, a luglio 2014. Sarà comunque la prima delle “tre sorelle” (Brebemi, Pedemontana Lombarda e Teem) ad arrivare al traguardo aprendo al traffico in tutta la sua completezza, ad eccezione, appunto, dell’Arco Tem, tratto ad essa funzionale per connettersi col sistema delle tangenziali e della viabilità ordinaria di Milano, che sarà percorribile già da prima,
entro il prossimo maggio. I lavori, arrivati lo scorso luglio al 70% del totale, sono tornati dunque a rispettare la tabella di marcia, come constatato dagli stessi Maurizio Del Tenno e Francesco Bettoni, presidente di Brebemi, durante una visita ai cantieri nel tratto bresciano. In tale occasione, Bettoni ha anche parlato di una possibile apertura anticipata di un primo tratto di autostrada di 25 km tra la SP 19 e il casello di Fara Olivana che porterebbe significativi benefici viabilistici per il traffico locale. Sul fronte finanziamenti, ha dichiarato Bettoni sempre lo scorso luglio: “La prima erogazione è appena intervenuta per un importo complessivo di euro 753.256.317, 600 milioni dei quali da parte di Banca Europea degli Investimenti con l’importo più alto in Europa da 15 mesi a questa parte. Il restante ammontare dell’erogazione è avvenuta attraverso Cassa Depositi e Prestiti e un pool di banche”.
DATA INIZIO LAVORI
DATA FINE LAVORI
STATO DEI LAVORI
Brebemi
OPERA
2009
2009
A luglio 2013 i lavori sono arrivati al 70% del totale.
Pedemontana Lombarda
2010
Fine 2013 (tratta Cassano Magnago-Lomazzo) 2017 (intera opera)?
I lavori sulla tratta Cassano MagnagoLomazzo sono arrivati all’80% del totale.
Tang. Esterna Milanese (TEM)
2012
2014 (Arco TEM) 2015 (intera opera)
I lavori dell’Arco TEM risultano completati al 38%.
Pedemontana Veneta
2011
2017
2010 (sul primo lotto)
2015 (1° lotto)
2013?
2015?
Potenziamento A4 (terza corsia) Ve-Ts Rho-Monza
A febbraio sono iniziati i lavori del 2° lotto. Entro 2013: approvazione progetto esecutivo. I lavori sul primo lotto stanno rispettando la tabella di marcia Convocata la Conferenza dei Servizi a settembre
La tabella riassume lo stato di avanzamento dei lavori (al momento in cui scriviamo, ndr) delle principali infrastrutture viarie che abbiamo scelto di monitorare.
Brebemi: viadotto sull'Oglio
Nubi sulla Pedemontana Lombarda Almeno nei progetti originari, a dare appuntamento per il 2015, sempre in concomitanza con l’Expo, anche Pedemontana Lombarda, 67 km di autostrada che collegheranno Bergamo a Varese (e i due rispettivi aeroporti)
attraverso le Province di Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como e Varese bypassando il nodo milanese lasciato a sud del tracciato. L’opera, considerata strategica, soffre tuttavia di mancanza di fondi e se i lavori sulla “tratta A”, quella tra Cassano Magnago (Varese) e Lomazzo (Como), procedono speditamente (arrivando all’80%), tanto da prevederne la conclusione entro la fine di quest’anno per poi aprire al traffico all’inizio del 2014, permane una grande incognita, sempre legata a problemi finanziari, sulle altre tratte (Brianza e Bergamo) che potrebbe mettere a repentaglio il completamento dell’intera opera facendone comunque slittare i tempi al 2017. Proprio per questo ci si aspettava che Pedemontana Lombarda, opera da cinque miliardi di euro considerata anch’essa prioritaria per l’Expo, rientrasse nel Decreto del fare, dal quale è invece stata esclusa, suscitando il disappunto del presidente della Provincia di Milano Guido Podestà che lo ha chiaramente espresso in una missiva indirizzata al Governo lo scorso agosto. “Bene ha fatto il Governo a investire grandi risorse nelle grandi opere infrastrutturali – si legge – (…) il punto sul quale emergono delle perplessità è la scelta di tralasciare (…) la più significativa e costosa opera in corso nell’intera Ue (…) in grado di rendere più fluida la mobilità di persone e merci nell’area trainante dell’intera economia nazionale (…). Un’infrastruttura in carico per oltre il TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 51
Terza corsia A4: un importante riconoscimento
Pedemontana Lombarda: la galleria all' altezza di Gazzada (Va ) e il tracciato (a destra).
70% all’investimento diretto dei cittadini sulla scorta di scelte (alcune discutibili) operate in passato da precedenti amministrazioni locali (…). Ora l’azione del Governo, che assicura 330 milioni a Tangenziale Esterna di Milano, 370 milioni a Pedemontana Veneta, 55 milioni alla Rho-Monza, 200 milioni alla linea 4 della Metrò di Milano (…), di fatto discrimina Pedemontana lombarda (…)”. Promossa la Pedemontana Veneta Come citato, tra le grandi opere che beneficeranno del fondo sblocca cantieri del Decreto del fare, dunque, anche la Pedemontana Veneta, opera da 2,4 miliardi sulla quale incombe da sempre lo spettro della mancanza di fondi per la continua lievitazione dei costi. Il Decreto, nonostante si tratti di un’opera da realizzare in massima parte in finanza di progetto, dunque con capitali privati, le destina 370 milioni di euro, da erogarsi in tre tranche, “per consentire la continuità dei cantieri in corso”, a condizione però che entro il 31 dicembre 2013 venga approvato l’intero progetto esecutivo. La Superstrada a pagamento di 90 km che correrà attraverso le Province di Vicenza e Treviso unendo i due rami dell’A4 e dell’A27, guardata con grande interesse dalle imprese venete, si trascina “sulla carta” da oltre 40 anni, ma non sarà pronta prima del 2017 (i cantieri sono stati inaugurati nel novembre del 2011). In occasione della sottoscrizione di un protocollo di intesa sulla viabilità ordinaria relativa al nuovo svincolo di Montebelluna Est, lo scorso luglio è stata ribadita dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia l’importanza di questa infrastruttura di cui ha tenuto a sottolineare la compatibilità ambientale, visto che si svilupperà in trincea per quasi l’80 per cento del tracciato. “Nessuno si illuda del 52 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
contrario, ha detto Zaia, “la Pedemontana Veneta si farà. I cantieri si stanno realizzando, e di questo ho ringraziato il ministro delle Infrastrutture Lupi per l’ulteriore stanziamento di 370 milioni”. I cantieri delle nuove infrastrutture sono "sponosrizzati" dall'Expo 2015.
Il problema della mancanza di risorse assilla anche l’ampliamento dell’A4 tra Venezia e Trieste, indispensabile a fluidificare la mobilità sulla direttrice est-ovest del Paese, inserita nel contesto del Corridoio V, e a migliorarne la sicurezza stradale. I lavori sul primo lotto di poco meno di 20 km (Quarto d’Altino-San Donà di Piave), iniziati nel dicembre del 2010, sembrano rispettare la tabella di marcia, che ne prevede la fine per la seconda metà del 2015. Il problema è quello di trovare i fondi necessari a garantire il completamento dell’intera opera, ossia la realizzazione della terza corsia lungo i 95 km di A4, da Quarto d’Altino (Venezia) fino a Villesse (Gorizia), che sconta un ritardo di cinque anni. Un impegno che Debora Serracchiani, fin dall’inizio del suo mandato come presidente della Regione FriuliVenezia Giulia (nonché di commissario straordinario per la terza corsia) ha preso molto a cuore raccogliendo lo scorso luglio un importante risultato, visto che la terza corsia è stata inserita, attraverso un emendamento, tra le opere prioritarie del “Decreto del fare”: assieme ad altre quattro opere, la terza corsia dell’A4 potrà attingere al “Fondo rinunce” (dove confluiscono le risorse non spese per i progetti ritenuti non più cantierabili). La ripartizione delle risorse fra le cinque opere verrà definita con un decreto interministeriale solo a metà autunno, ma intanto “un importante mattone” è stato messo: si tratta insomma di un significativo riconoscimento di strategicità da parte del Governo, che si traduce in un suo impegno a realizzare l’opera. “Abbiamo fiducia che i primi fondi per la terza corsia arrivino in tempi brevi”, ha dichiarato la Serracchiani, fondi ai quali andrebbe aggiunto un imminente prestito ponte di 150 milioni di euro da parte della Cassa Depositi e Prestiti. I lavori per la terza corsia sarebbero dovuti terminare nel 2017, ma ora è tutto da ridefinire. Le grandi opere, ovviamente, non si fanno solo al Nord. Toe avrà modo di “esplorare” anche il resto della penisola prossimamente e vi rinnova pertanto l’invito a continuare a seguire i suoi monitoraggi sui principali cantieri in corso. ■
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La volatilità della domanda registrata nel 2012 e le numerose interruzioni sulle linee ferroviarie alpine hanno determinato la riduzione del traffico combinato europeo negli ultimi 12 mesi di Paolo Sartor
C
on l'allargamento dei commerci nazionali ed internazionali il trasporto combinato strada-rotaia è diventato sempre di più un elemento centrale nello sviluppo economico dell’Italia e dell’Europa nella competizione internazionale. Nell'ambito della mobilità delle merci – in particolare per il nostro Paese – la collocazione geografica e la necessità di approvvigionarsi di materie prime e semilavorati dall’estero e poi di commercializzare i prodotti finiti fuori dai confini nazionali, impongono la presenza di soluzioni trasportistiche affidabili, efficaci ed efficienti. L’Italia è interessata da rilevanti infrastrutture viarie, portuali ed aeroportuali, ma rischia di non cogliere pienamente i vantaggi che le possono derivare dal trovarsi in posizione baricentrica rispetto al Paese ed al Mediterraneo se non sarà in grado di implementare efficaci ed efficienti collegamenti intermodali in particolare tra i porti e gli interporti.
54 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
L’orientamento dell’Unione Europea L'Unione Europea è attraversata da 5 milioni di chilometri di strade, 212.800 chilometri di rotaie e 42.700 chilometri di canali navigabili. I numeri legati al traffico e al trasporto sono in crescita e sta spingendo da anni per ottenere mezzi di trasporto più efficienti, meno intasamenti e un tocco in più di ecologia nelle politiche pubbliche intraprese dai singoli Stati membri. L’intermodalità dei trasporti, che permette l’integrazione delle reti nazionali, è incoraggiata ed attuata attraverso programmi quali ad esempio il Marco Polo. L’ultimo rapporto disponibile della UIC 2012 (Union International Chemin de Fer) mostrava come il trasporto combinato in Europa si fosse nel complesso incrementato di quasi il 29% fra il 2005 ed il 2011
e si fosse ripreso bene rispetto alla recessione economica del 2008-2009. I volumi nazionali del trasporto non accompagnato (quasi il 65% dei quali erano costituiti da contenitori marittimi da e per i porti marittimi nel 2011) totalizzavano 10,9 milioni di TEU nel 2011, mentre i volumi di trasporto non accompagnato transfrontaliero (il 65% dei quali nel 2011 erano rappresentati da casse mobili e semirimorchi) hanno raggiunto circa 7,2 milioni di TEU. I trasporti accompagnati nazionali (Autostrada Viaggiante e Autostrada Ferroviaria) realizzavano complessivamente 347.530 TEU nel 2011 (corrispondenti a 5,42 tonnellate lorde), con un calo del 20% rispetto al 2009. I trasporti combinati accompagnati transfrontalieri – in maggioranza tra Paesi alpini – avevano totalizzato 662.650 TEU (pari a 9,45 milioni di tonnellate lorde), e registravano un incremento del 13,1% rispetto al 2009.
Europea, secondo i calcoli della U.I.R.R. (Unione Internazionale Imprese di Trasporto Combinato), il tasso di crescita annuale del trasporto combinato tra il 2010 e il 2050 dovrebbe aggirarsi in media su un 5%. Il punto di vista dell’Ufficio Studi di Unicredit
i numeri Nel 2012 il volume delle spedizioni registra un calo Pur in assenza di dati ufficiali dell’UIC sul volume delle spedizioni intermodali totalizzate in Europa nel 2012, alcune riflessioni sono possibili analizzando i risultati totalizzati lo scorso anno dalle due principali imprese di trasporto combinato strada-rotaia europee rappresentate da Hupac e Kombiverkehr. Nel 2012 l'operatore svizzero Hupac ha trasportato su rotaia un totale di 646.214 spedizioni stradali, un risultato che si traduce in una flessione del 10,7%. Nel complesso, il segmento del traffico transalpino attraverso la Svizzera ha segnato un calo del 12,4%. In contrazione nel 2012 anche le spedizioni di Kombiverkehr (impresa intermodale tedesca) che ha movimentato 927.200 unità di carico, registrando una flessione del 4,7% rispetto al 2011. Questo dato rappresenta il primo calo dopo due anni consecutivi di crescita, anche se l’impresa tedesca prevede una ripresa nel 2013 grazie alla prevista introduzione di nuovi treni e collegamenti europei. La contrazione delle spedizioni di Kombiverkehr è stata avvertita sia nel trasporto internazionale (dove la società tedesca ha movimentato 707.500 unità, pari ad una riduzione del 5 %) sia nel traffico domestico, dove ha movimentato 219.700 consegne, pari ad un meno 3,7%. Per l’operatore intermodale tedesco questo risultato è legato a due motivi: la situazione economica, peggiorata soprattutto nella seconda metà del 2012, e le interruzioni al traffico registrate nei valichi alpini, a causa di frane
del combinato europeo
5 212.800 42.700 i milioni di Km di strade
i Km di rotaia
i Km di canali navigabili
lungo la linea del Gottardo, in Svizzera, e dei lavori di manutenzione nella parte austriaca del valico del Brennero. Queste due problematiche hanno inciso particolarmente sul traffico di Kombiverkehr perché i traffici transalpini sono di fatto la quota principale dei volumi trasportati. Le politiche dell’Unione Europea La Commissione europea prevede di spostare il 30% del traffico merci di lunga distanza (superiore ai 300 km) a più modi di trasporto sostenibili entro il 2030 ed il 50% per il 2050. Al trasporto combinato, che di fatto è il principale sistema di produzione di merci su rotaia, spetta il compito di fornire il maggior contributo per il raggiungimento di questi obiettivi strategici. Al fine di raggiungere il previsto trasferimento modale previsto dalla Unione
Un report dello scorso anno dal titolo: “Le infrastrutture ferroviarie” (aprile 2012) prodotto dall’Ufficio Studi di Unicredit ha fotografato struttura, criticità e mercato nazionale del trasporto intermodale su ferro che rappresenta circa il 40% del traffico totale di merci su rotaia (35,4 milioni/tonnellate nel 2010, con riferimento al traffico gestito dalle grandi imprese del settore), con il combinato ferro-mare che ha movimentato nel 2010 container e casse mobili per 23,8 milioni/tonnellate a fronte di un volume di 11,5 milioni/tonnellate gestite nella modalità strada-ferro. Nonostante si sia registrato nel corso dell’ultimo decennio un incremento del peso del traffico intermodale sul movimento totale di merci su rotaia – anche grazie a interventi normativi a sostegno del combinato terrestre – il potenziale di penetrazione dell’intermodalità ferroviaria risulta ancora fortemente condizionato dalla presenza di criticità che riguardano: • aspetti tecnici, quali una capacità di carico inadeguata, lunghe tratte a binario unico, raggi delle curve troppo ridotti o pendenze troppo elevate; • una capacità, in termini di tracce merci disponibili, non adeguata ai volumi di traffico; • ridotte e inefficienti connessioni della rete ferroviaria con gli interporti e i porti, in particolare quelli meridionali, che determina una quota estremamente contenuta di container stradati su ferrovia. In particolare, le carenze di collegamenti ferroviari tra i sistemi portuali del Mezzogiorno e il network degli interporti rappresenta un elemento di forte penalizzazione del trasporto merci intermodale sulla direttrice Sud-Nord del Paese. Facciamo il punto: FERCAM da oltre 30 anni punta sul trasporto intermodale come modalità alternativa al trasporto stradale sulle lunghe distanze. Abbiamo deciso di raccogliere il punto di vista di Gianfranco Brillante, Branch Manager di FERCAM SpA. 1. Quali servizi intermodali offrite e come è composto il vostro parco di unità di carico? Principalmente offriamo trasporti door to door concentrati specialmente sugli assi TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 55
di traffico tra Nord Italia/Germania, con particolare riferimento al bacino della Ruhr; Nord Italia/Benelux e Nord Italia/Inghilterra. Disponiamo di un’ampia gamma di casse mobili di diverse dimensioni: la 13,60 metri taut-liner, coppie di casse da 7,82 metri, le casse da 9 metri e 6 metri porta coils in grado di trasformarsi in flats impilabili per sopperire agli squilibri di traffico tra Nord e Sud europa. La Business Unit Intermodal di FERCAM dispone di oltre 600 UTI (Unità Traffico Intermodale) e gestisce un company train tra Verona e Colonia in andata e ritorno con partenze quotidiane 6 giorni alla settimana. Quotidianamente ci serviamo dei servizi delle principali società di ferroutage dai terminals di Busto Arsizio, Milano, Novara, Rotterdam, Anversa, Colonia, ecc. Operiamo direttamente con strutture proprie dalle nostre filiali in Italia, Olanda e Germania. 2. Da quando fornite servizi intermodali e quali sono i volumi di traffico ? FERCAM è presente sul mercato con servizi intermodali da oltre 30 anni e gestiamo circa 15.000 spedizioni all’anno sugli assi di traffico descritti sopra.
Tutela dell’ambiente: Grazie al trasporto combinato strada/rotaia si ottiene una riduzione delle emissioni di CO2 fino a meno 65%
Più merce trasportata: per ogni spedizione è possibile un aumento del carico utile fino a +15% (circa 3-4 tonnellate a viaggio) Più efficacia: niente tempi morti, riduzione dei tempi morti durante il fine settimana. Non si subiscono i limiti previsti per la circolazione stradale Mobilità assicurata: in viaggio con qualsiasi tempo, la merce viaggia indipendentemente da condizioni meteo e da congestionamenti stradali
Maggiore flessibilità di carico e scarico:
con le casse mobili presso il magazzino è possibile pianificare con la massima flessibilità le operazioni di carico e scarico
Maggiore sicurezza: carico sotto controllo e forte contenimento dei rischi di furti ed incidenti rispetto alla strada Maggiore
sicurezza
per
le
merci
particolarmente indicato per il trasporto delle merci pericolose
ADR:
3. Qual è la vostra opinione sul tema e quali sono gli elementi per un rilancio dei servizi intermodali europei? Il sistema intermodale è una valida alternativa al trasporto stradale, in particolare su tratte che superano i 1.000 chilometri, dove si possono apprezzare vantaggi significativi perché i tempi di resa si eguagliano, mentre aumentano notevolmente il risparmio
energetico, la sicurezza stradale e la performance economica. Il trasporto intermodale per essere competitivo, oltre alle distanze minime, deve essere utilizzato su assi di traffico di grande interscambio in modo da ridurre l'impatto economico delle rigidità legate alle percorrenze terminali ed alla necessità di bilanciamento dei flussi nelle due direzioni di traffico. La posizione geografica dell'Italia rispetto ai flussi di merci nell'interscambio europeo è favorevole ad uno sviluppo del trasporto intermodale, in particolare sugli assi in cui abbiamo scelto di operare, ma le strutture ferroviarie e le infrastrutture terminalistiche rappresentano oggi un limite alla crescita. Per creare condizioni favorevoli allo sviluppo occorre modernizzare e potenziare le linee ferroviarie transalpine in modo da 56 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
consentire il passaggio di treni con sagoma Gabarit P400 e oltre, con lunghezze dei treni blocco simili a quelle possibili in pianura e creare terminals nell'area lombarda in grado di offrire un servizio adeguato al potenziale di traffico in arrivo. Questo consentirebbe un aumento della capacità di traffico ed un forte miglioramento del servizio con una forte spinta alle performance del sistema. I programmi per sviluppare quanto sopra richiedono enormi investimenti e molti anni ma sono indispensabili. In attesa di vedere realizzati interventi strutturali, per rendere economicamente attrattivo il sistema intermodale sono necessarie decisioni politiche che promuovano l’ingresso di nuove imprese private di trazione ferroviaria, anche attivando incentivi e/o contributi pubblici. ■
L’emozione si fa strada Due giorni di prove su pista: sabato e domenica* Convegni e workshop rinnovati Premi Driver e Company of the year | Nuovi eventi collaterali In collaborazione con
www.truckemotion.it *Per partecipare alle prove su pista, è obbligatorio effettuare la registrazione sul sito ufficiale www.truckemotion.it
Focus
Transpobank
Diventa un traspor
TRACE
Nasce la periferica satellitare low cost del Gruppo Transpobank da 13 euro al mese, dedicata ai soli clienti della borsa carichi a cura della redazione
L’
azienda che per prima in Italia ha creato un sistema telematico per far incontrare domanda e offerta nel settore del trasporto professionale è in continua evoluzione. “Chi si ferma è perduto…” recitava un antico motivo. E per questo Transpobank non si ferma mai. Men che meno ora che la particolare situazione economico-sociale del nostro Paese impone rigore e attenzione alle esigenze del Cliente. Così, l’azienda milanese ha deciso di studiare una soluzione che sotto il profilo del prodotto offre una flessibilità incredibile e una visione della propria flotta puntuale e precisa e, dall’altro lato, va incontro alle disponibilità economiche sempre più risicate degli autotrasportatori e spedizionieri italiani. Per capire meglio la novità di questo fine 2013, abbiamo fatto una chiacchierata con Stefano Norini, responsabile del servizio clienti Tracker, la cui sede è a Milano ma ha anche un centro di ricerca a Trieste, all’interno dell’Area Science Park.
L’intervista
Cominciamo col capire a quale tipologia di clienti è specificatamente rivolto il servizio Minitrace. “Abbiamo pensato a questa nuova periferica innanzitutto per quella fascia di utenza che vuole utilizzare il satellitare esclusivamente per la localizzazione del veicolo. Il cliente tipo che si rivolgerà a Minitrace è da un lato molto attento al prezzo e, dall’altro, non sente la necessità di controllare parametri specifici quali i consumi di carburante, i dati tachigrafici, i parametri del motore, la temperatura del vano frigo o lo stile di guida dell’autista. Per queste esigenze evolute esistono altre versioni nell’ambito dell’offerta Tracker”.
Un’ampia gamma di soluzioni modulari per rispondere alle esigenze di ogni nostro cliente
Tracker Minitrace Localizzazione Storico Archivio
Tracker Nav
Localizzazione Storico Archivio Messaggistica Navigazione con mappe per camion
Tracker Log
Localizzazione Storico Archivio Telemetria veicolo Controllo consumi carburante Controllo ore di guida dal tachigrafo digitale
Tracker Trailer Polar Localizzazione Storico Archivio Tracciatura Semirimorchio Sonda Temperatura cassone
Per visionare tutte le soluzioni Tracker vieni a trovarci sul sito www.tracker.it
Quali sono i vantaggi di Minitrace?
“Oltre ad essere veramente low cost Minitrace ha il grande vantaggio di essere compatibile con il servizio Transpobank, come del resto lo sono già tutte le versioni di Tracker. In altre parole, chi la installerà sui propri mezzi potrà accedere a quella sezione di offerte di carico Trace, quelle cioè che, per motivi di sicurezza o di esigenze di logistica particolarmente stringenti, richiedono che il veicolo sia sempre rintracciabile in tempo reale”.
Ma per quanto riguarda la periferica?
“Ad oggi sono oltre 6000 i veicoli operanti in Transpobank dotati di apparati satellitari idonei ad essere monitorati con la funzione Trace. La periferica Minitrace viene proposta praticamente sottocosto, a 13 euro mensili
58 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
tatore È su ipad la versione elettronica della Rivista degli Autotrasportatori per averla sempre con te
consentire all’utente Transpobank di diventare un autotrasportatore TRACE, ovvero in grado di offrire la tracciatura del carico all’interno della borsa carichi, accedendo ai carichi che richiedono questa forma di sicurezza monitorare la propria flotta con le funzioni di localizzazione del servizio Tracker web godere di una tariffa mensile sotto i minimi del mercato compresa la sim card, e cioè ad un costo inferiore ai minimi di mercato, con lo scopo di allargare e di qualificare al massimo il parco veicoli operanti in Transpobank, in grado di garantire sicurezza e trasparenza nel trasporto”.
Perché “Trace”?
“Trace è una parola chiave che ormai ricorre abitualmente nel mondo di Transpobank: un carico Trace è un carico per il quale l’offerente richiede il monitoraggio in tempo reale. Un veicolo Trace è un camion che è equipaggiato con satellitari compatibili con Transpobank”.
Approfondiamo l’argomento e cerchiamo di capire i
motivi che possono spingere un autotrasportatore ad usufruire del servizio. “Trace è di fatto sinonimo di sicurezza, ed è proprio la sicurezza la linea guida delle novità del mondo Transpobank che con questa politica punta ad elevare la sicurezza complessiva della borsa carichi per far confluire nella borsa noli nuove tipologie di noli a tutto vantaggio dei propri abbonati. Riteniamo che nel segmento di mercato delle flotte per conto terzi che utilizzano la borsa carichi la proposta Minitrace sia di assoluto interesse perché ad un costo estremamente conveniente. L’autotrasportatore ottiene un apparato che non solo svolge il suo compito di localizzare i veicoli, ma diventa uno strumento per reperire nuovi carichi di qualità”.
Come fare per poter cominciare ad utilizzare Minitrace? “Ordinare gli apparati Minitrace è facile e veloce. Il cliente, una volta loggato sul sito Transpobank, potrà richiederli on-line accedendo alla sezione Trace Shop e selezionando poi il numero di apparati necessari per la propria flotta. Più facile di cosi...”. ■
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social network
10.000 volte La pagina ufficiale Facebook di Yokohama raggiunge quota 10.000 fan
a cura della redazione
C
omunicare attraverso i social media, con il linguaggio adeguato e sfruttandone appieno le possibilità di interazione e comunicazione one-to-one, rappresenta ormai un’attività imprescindibile per qualsiasi azienda. I social media hanno aperto un mondo parallelo, non meno importante e vivibile di quello concreto, nel quale si interagisce e comunica in modo paritetico e informale. Saper vivere e agire in questo mondo sfruttandone le opportunità e non subendone le regole, può aprire grandi spazi di comunicazione per ogni azienda, capace di arrivare sempre di più ai propri clienti incontrandoli virtualmente in modo diretto ed efficace. E a dimostrazione del fatto che Facebook è sempre più presente ed utilizzato anche nel nostro settore, ecco l’importante traguardo raggiunto sul social network più popolare dalla sede italiana del costruttore di pneumatici giapponese: 10.000 fan su Facebook. Nata nella primavera del 2011, e dopo aver festeggiato il secondo compleanno da qualche mese, la pagina ufficiale, curata diret-
tamente dall’ufficio marketing di Yokohama Italia, ottiene quindi questo risultato di tutto rispetto nel settore degli pneumatici. Costantemente aggiornata con notizie, fotografie di auto gommate Yokohama che partecipano alle più importanti gare automobilistiche italiane e internazionali, arricchita con promozioni e consigli utili alla manutenzione degli pneumatici e dell’auto, la fan page Yokohama è diventata un interessante strumento d’informazione e customer care per tutti gli utenti e gli appassionati di auto e motori. La fan page di Yokohama su Facebook (www.facebook.com/YokohamaItalia), insieme al profilo Twitter (twitter.com/YokohamaItalia) e al canale Youtube (www.youtube.com/YokohamaItalia), rappresenta uno dei nuovi strumenti social che il brand sempre di più sta utilizzando per promuovere non solo i prodotti, ma anche tutte le proprie attività sportive e corporate, al fine di coinvolgere gli utenti nel mondo Yokohama e aumentare così la propria brand awareness e reputazione.■
Vi segnaliamo alcune pagine del social network che Su Il camionista RenaultTrucksItaly www.facebook.com/IlCamionistaOnline
Fare il camionista non e’ solo una passione ma uno stile di vita! In collaborazione con http://www.cercocamion.com/ ecco la bacheca di riferimento per tutti i camionisti di professione! 60 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
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n’altra utile funzionalità per i conducenti dei Volvo FM è l’app per telefoni cellulari “My Truck”, una soluzione che consente di controllare e monitorare alcune funzioni del veicolo da qualsiasi punto. Nella app sono compresi alcuni elementi quali: l’attivazione remota del riscaldatore (se il veicolo è dotato di riscaldatore, questi può essere avviato direttamente o programmato con un timer tramite l’app); quadro strumenti che consente al conducente di accedere a numerose informazioni, come i livelli di carburante, AdBlue, olio motore, liquido refrigerante e lavavetri nonché lo stato della batteria e delle luci; informazioni sullo stato di blocco o di sblocco delle portiere; stato dell’allarme (se l’allarme è attivato, il conducente viene avvertito tramite telefono cellulare). Tutto questo sia per un singolo veicolo che per tutta la propria flotta. Tutto in una App.
riguardano il nostro settore.
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Eventi
truckEmotion s
Emoziona
Passione, emozione e business tornano tra pochi giorni sul circuito di Monza. Dopo il brillante esordio dello scorso anno, dall’11 al 13 ottobre va in scena truckEmotion, l’evento più coinvolgente dedicato al mondo del trasporto di Francesca Lugaresi
I
l camion non è solo uno strumento di lavoro. E’ anche passione. Una passione che in qualche modo accomuna chi li guida a chi li progetta e li vende. E’ la passione che ci mettono ogni giorno le aziende di trasporto nel servire la collettività, nonostante tutte le difficoltà che stanno ancora vivendo. E’ la passione di chi, a propria volta, sostiene queste stesse aziende con prodotti e servizi utili a fare crescere il loro business. E, concedetecelo, è anche la passione di chi fa informazione, di chi scrive di questo mondo complesso e straziato affiancandolo e supportandolo anche, perché no, con iniziative come “truckEmotion”. In fondo, è proprio questa passione che sta tenendo a galla il mondo del trasporto, che impedisce agli operatori del settore di gettare la spugna, che li esorta a crederci fino in fondo. Non basterà, siamo d’accordo, ma la forza motivazionale e la tenacia sono fondamentali, come da sempre ci insegnate voi che ci leggete. Ed è proprio questa passione che tra pochi giorni sarà protagonista a “truckEmotion”, l’originale e coinvolgente evento di cui la nostra testata è media partner, che torna anche quest’anno sul
mitico circuito del Gran Premio di Monza, una location particolarmente adatta – e apprezzata – per provare gli ultimi modelli messi a disposizione dalle Case. L’Euro 6 sta arrivando e tutti i Costruttori, come ben sapete, ne hanno approfittato per rinnovare le loro gamme: quale migliore occasione per testare sul celeberrimo circuito alle porte di Milano uno dei “rivoluzionari” veicoli che la Losanga ha presentato al mondo lo scorso giugno – e che ora potrete toccare con mano – o uno Scania Streamline dall’innovativo design aerodinamico (solo per citarne alcuni), o anche solo per curiosare tra gli stand e i mezzi esposti? Una passione condivisa e partecipata dai più importanti player del settore, partner dell’iniziativa, che vi aspettano per raccontarvi le ultime novità e per recepire le vostre richieste. 62 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
tevi! Il successo del 2012
1.300 4.500 km 31 5.500
le prove su pista in un solo giorno di prove
eventi tematici
partecipanti
Emozione su pista ma non solo…
Il progresso del 2013 Un giorno in più per le prove dei veicoli Circuiti alternativi dedicati alle dimostrazioni dinamiche Intenso programma di convegni e workshop Nuovi eventi collaterali e di intrattenimento Premi di eccellenza Maggior coinvolgimento di associazioni e club (Coast to Coast, UICR, Noi Camionisti…)
Passione, emozione, business ma anche informazione e spettacolo animano un format davvero inedito, che sull’onda del successo riscontrato lo scorso anno verrà replicato anche questo ottobre, ripreso e documentato anche dalla RAI. Ricchissimo il programma di iniziative declinate non solo in un fitto calendario di convegni e workshop sull’attualità del settore (dove si parlerà con grande concretezza di finanziamento, associazionismo, sicurezza, tecnologia, telematica e tanto altro) ma anche in brand meeting, premiazioni, dimostrazioni dinamiche su circuiti alternativi alla pista, sfilate di camion decorati, tanto intrattenimento e persino “fitness moment” dedicati ai driver. TruckEmotion non ci farà mancare importanti novità. Rispetto all’anno scorso, ad esempio, le prove su pista “raddoppiano”: chi desidera partecipare ai test drive – previa registrazione sul sito ufficiale della manifestazione (www.truckemotion.it) – avrà a disposizione un giorno un più. Le prove si svolgeranno infatti sia sabato 12 che domenica 13 ottobre. Ci saranno, poi, anche le aree dedicate alle associazioni TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 63
Calendario convegni PROGRAMMA CONVEGNI E WORKSHOP
10:15
Coast to Coast e Noi Camionisti, che proprio a truckEmotion effettuerà le selezioni per il Campionato del Mondo Autisti 2014 (che si svolgerà in Polonia, a Cracovia). Gli organizzatori, ora che si stanno definendo gli ultimi dettagli, non ci hanno potuto svelare proprio tutto, anche per lasciarci il piacere, e la sorpresa, di scoprire l’evento vivendolo direttamente.
10:30-12:00
“Le debolezze del sistema trasporti”
12:15-13:00
“Uscire dal business: aspetti legali e tributari”
14:30-15:30
“Sicurezza: gli approcci contemporanei”
15:45-17:00
Convegno ASAP
10:30-12:00
“Il valore dell’associazionismo nell’autotrasporto”
12:15-13:00
“Il muro del finanziamento nell’autotrasporto”
14:30-15:15
“Camionista 2.0: la telematica al servizio dell’autotrasporto”
15:30-16:15
“Euro 6 e metano: punto d’arrivo o di partenza?”
Premi ai più virtuosi Tra le novità proposte quest’anno, anche la prima edizione dei due importanti riconoscimenti internazionali “Driver of the year” e “Company of the year”, dedicati rispettivamente all’autista e all’azienda di autotrasporto che si sono distinti nel corso dell’anno per meriti particolari. Dare qualità ed eccellenza al settore del trasporto: è anche questo l’obiettivo di truckEmotion che, in collaborazione con l’associazione Noi Camionisti e con il patrocinio dell’ U.I.C.R. (Unione Internationale des Chaffeurs Routiers), ospiterà le cerimonie di premiazione. Il riconoscimento “Company of the year” verrà riservato all’azienda che ha dato prova di provvedere con attenzione e cura al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie, di essere impegnata nel sociale, o nel campo della sicurezza e dell’abbattimento delle emissioni dei suoi mezzi. Ambedue i premi saranno assegnati da un’apposita giuria che decreterà il vincitore dopo aver esaminato con cura la documentazione presentata dai partecipanti a sostegno delle proprie candidature. Un’emozione in più L’emozione corre anche sul filo della cronaca recente, quella che ha portato alla ribalta Ion Purice (di cui vi parliamo nel servizio dedicato), l’autista rumeno che con una prontissima manovra ha fatto da scudo con il suo camion ad una macchina incidentata in viaggio lungo l’A4, evitando una vera e propria tragedia. Vincenzo Iuzzolino, presidente dell’Associazione che assegna il premio “Driver of the Year”, ha infatti accettato di buon grado l’iscrizione d’ufficio di Ion tra i candidati a questo importante riconoscimento che, ci anticipa in via del tutto informale il direttore organizzativo di truckEmotion Giuseppe Guzzardi, verrà probabilmente consegnato dallo stesso ministro Lupi, che dovrebbe partecipare anche al convegno di apertura (la sua presenza, al momento in cui scriviamo, è ancora da confermare, ndr). 64 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
Saluti istituzionali
Assaggi di truckEmotion TruckEmotion è certamente più di una manifestazione che nasce e si conclude nello spazio di un weekend, è un percorso lungo e articolato, che si arricchisce di sempre più ambiziosi obiettivi e di iniziative che accompagnano gli appassionati verso l’evento vero e proprio. Quest’anno, per esempio, è nato TruckLab, una costola di TruckEmotion ideata dagli organizzatori come un vero e proprio laboratorio di riflessioni a 360° sul settore dell’autotrasporto. L’appuntamento di maggio presso lo Sporting Club di Monza, di cui vi abbiamo reso conto sul nostro sito, ha offerto a tutti gli operatori della filiera una visione del futuro nel breve e medio termine, ma anche strumenti di riflessione sulle possibili risorse e sui possibili approcci nei confronti di un mercato che ancora fatica a riprendersi, per saper cogliere, con tenacia e razionalità, quelle “finestre di opportunità” che anche i momenti più problematici possono offrire. A partire da luglio, poi, truckEmotion ha debuttato su Radio Number One, con un programma radiofonico dedicato al settore che ha tenuto compagnia ai driver per tutta l’estate durante i loro lunghi viaggi, mentre lo scorso sei settembre truckEmotion si è presentato al pubblico in occasione delle prove libere dell’84° Gran premio di F1, partecipando inoltre anche a MonzaGP, con le sue tante iniziative volte ad animare la città durante il weekend del Gran Premio. Questo il percorso che ci sta portando verso l’atteso, emozionante e sempre più ricco di novità truckEmotion. Non perdetelo! ■
Movimento terra, off road e cantiere
■ In costruzione TAs-spa cnh haulotte case fassi
Direttore: Ferdinando Tagliabue
■ in copertina
il MAN TGS 41480 8x4 Euro 6 destinato agli impieghi gravosi nel cava cantiere
■ in cava
volvo fmx, ovvero manovrabilitÀ
■ settore construction ecco i numeri del mercato
editoriale off road di Ferdinando Tagliabue direttore Trasportare Oggi Construction
Voltare pagina
LOGHI Un nuovo marchio per cnh Industrial
Il colore nero predominante, segno di autorevolezza e solidità industriale, è posto accanto alla vivacità del rosso. Sono questi i due colori che caratterizzano il nuovo logo di CNH Industrial, la nuova azienda che risulterà dalla fusione di Fiat Industrial e CNH Global, attiva nei settori delle macchine agricole e del movimento terra. Questo monogramma, che vuole comunicare una solidità tipicamente industriale, rappresenta un’azienda che sta vivendo un periodo di profonda trasformazione organizzativa e culturale, puntando su un continuo rinnovamento dei prodotti e sulla ricerca tecnologica. La progettazione del marchio, realizzata in collaborazione con “Robilant Associati”, si è ispirata alla volontà di creare un’icona in cui fosse possibile ritrovare un forte legame tra passato e futuro. Da qui la rielaborazione di un logo che rappresenta un elemento di continuità e riflette le tradizioni di tutti i business di CNH Industrial. La nuova identità, con il marchio che in maniera simbolica indica l’integrazione delle due società, porta con sé una significativa ricontestualizzazione: da una marca legata alle macchine agricole e al movimento terra, il nome passa a rappresentare una holding diversificata, estesa all’intero mondo dei veicoli industriali.
D
a più parti si sente la crescente necessità di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, di aumentare l’occupazione, in special modo quella giovanile, ma anche quella di sostenere le famiglie in difficoltà, il cui numero è in preoccupante ascesa. Le condizioni (drammatiche) in cui versa il mercato del lavoro non sono solo l’effetto di dinamiche macroeconomiche ma sono esse stesse causa della prosecuzione della crisi. Imprese e famiglie vivono da tempo (troppo tempo) una costante condizione di estrema incertezza e in questa situazione anche chi non è stato colpito in maniera eccessiva dalle difficoltà che caratterizzano il presente, tende ad assumere atteggiamenti di estrema prudenza, risparmia (laddove è possibile), rinvia (quando addirittura non cancella) piani di investimento. E questo atteggiamento ha come conseguenza un ulteriore aggravarsi della crisi e un allontanamento di una possibile ripresa peraltro già in atto in altri Paesi non solo europei. Insomma ci troviamo in un vero e proprio circolo vizioso. Ma questo circolo vizioso va assolutamente interrotto, a tutti i livelli e prima che sia troppo tardi. La sensazione è che il Paese si stia comportando come una famiglia in difficoltà, condotta da un buon padre responsabile ma anche e proprio per questo ben consapevole che per poter andare avanti le entrate devono essere almeno pari alle uscite. E allora che cosa fa il buon padre di famiglia? Cerca di contenere al massimo le spese, risparmia laddove è possibile risparmiare, evita gli sprechi, cominciando da quelli anche piccoli, poco significativi ma segno di buona volontà, di maggior attenzione e consapevolezza. Verrebbe da suggerire alla nostra classe politica di cominciare davvero a mostrare quella buona volontà e quella serietà che ci è mancata per vent’anni e ad un quinquennio che vorremmo poter dimenticare e voltare finalmente pagina. E forse a voltare pagina ci sta pensando il settore delle macchine movimento terra di cui pubblichiamo un ampio resoconto relativo al secondo semestre di quest’anno, un secondo semestre che, pur senza far gridare al miracolo mostra segni di ripresa, almeno rispetto al primo trimestre dell’anno che aveva fatto segnare il punto più basso del mercato da tantissimi anni a questa parte. Insomma qualche segnale di ripresa c’è, almeno rispetto al primo trimestre, e se il confronto con lo scorso anno appare ancora negativo, questo piccolo segnale positivo ci fa molto piacere. E chissà che non possa rappresentare un primo piccolo passo verso la voglia di voltare pagina. 66 ottobre/novembre 2013 TRASPORTARE OGGI
NUOVA SEDE TAS-SPA inaugura ad Argelato
La TAS-SPA, società che opera nella produzione e commercializzazione di ricambi non originali, per autoveicoli, camion, bus, trattori agricoli e mezzi movimento terra, ha di recente inaugurato ad Argelato (BO) una nuova e moderna sede di 5000 mq. TAS-SPA è stata fondata a Napoli negli anni del dopoguerra e nel corso del tempo ha saputo affermarsi sul mercato internazionale non già come semplice rivenditore di ricambistica meccanica ma anche quale produttore italiano in ambito aftermarket. T.A.S. fino ad oggi ha prodotto e commercializzato articoli di oltre 100 marchi di veicoli industriali e macchine movimento terra. I prodotti T.A.S. sono esattamente intercambiabili con gli originali in quanto realizzati con elevati standard di qualità acquisiti attraverso moderne tecnologie tutte rigorosamente made in italy. Nella nuova sede di Argelato, dove sono impiegati 23 collaboratori, è insediato il magazzino secondario, il dipartimento logistico, di spedizione ed il dipartimento produttivo. La sede principale e legale di TAS-SPA è a Napoli, nella zona industriale, ove sono ubicati l’attività amministrativa, l’ufficio commerciale ed il magazzino principale. Complessivamente TAS-SPA, nelle sue sedi, opera su una superficie coperta di oltre 20.000 mq.
in costruzione
Innovazioni Haulotte per la sicurezza
Haulotte Group, le cui piattaforme sono conformi alle più recenti normative in tema di sicurezza, sia a quelle europee (marcatura CE, EN 280) sia ai principali standard internazionali (ANSI, CSA, AS ecc.), ha di recente annunciato l’introduzione sul mercato del sistema “ACTIV’Shield Bar”, un innovativo accessorio di prevenzione degli infortuni causati da intrappolamento e schiacciamento delle persone durante l’utilizzo di piattaforme aeree. L’annuncio da parte di Haulotte è stato dato in occasione dei “Vertikal Days” che si sono recentemente svolti a Haydock (Regno Unito). Il nuovo sistema è stato introdotto allo scopo di rispondere all’esigenza di protezione degli operatori da questo tipo di rischio, e ribadisce l’impegno di Haulotte nel campo della sicurezza nei lavori in quota. Il sistema “ACTIV’Shield Bar” di Haulotte è in grado di avvertire e proteggere l’operatore in caso di potenziali situazioni di rischio da intrappolamento ed è dotato di un “safety gap” che gli consente di mettersi in salvo. Con l’allarme attivato, infatti, sono consentiti solo i movimenti di discesa, in modo da permettere all’operatore, anche in caso di panico, di mettersi in salvo senza peggiorare la situazione. Dopo l’attivazione il sistema può essere facilmente resettato e riattivato dalla cesta, evitando qualsiasi fermo macchina. Il sistema è stato progettato in modo da evitare qualsiasi modifica alla macchina e preservare un agevole accesso ai comandi, senza costringere l’operatore a cambiare le proprie abitudini operative.
RICOSTRUZIONE
convegni Veicoli eccezionali
Il 27 settembre si è svolto presso l’Auditorium della fiera di Piacenza il 3°Convegno Nazionale dei Trasporti Eccezionali. Il tema affrontato quest’anno è stato: “Stato, Regioni, Imprese. L’insufficiente collegamento e la distanza delle istituzioni dal mondo degli operatori pone questo interrogativo: maggior presenza dello Stato o più potere alle Regioni?”.
L’impegno di Case
Le avverse condizioni climatiche di questa primavera hanno colpito e messo a dura prova diversi Paesi europei ed in particolar modo Austria, Germania e Spagna. E le macchine Case si sono trovate in prima linea per riportare alla normalità le aree danneggiate. Nel nord della Spagna, ponti, strade, case e aree boschive sono state colpite dalle forti piogge che hanno portato all’esondazione del fiume Garonna nella provincia catalana della val d’Aran. L’emergenza è stata gestita in modo rapido ed efficace tanto che, non appena l’acqua ha iniziato a defluire, le prime macchine Case erano già all’opera. Le grandi pale gommate 621E, 621D, 821F, 821C, 821E, gli escavatori cingolati CX240B, CX290B, CX300C, CX350C e CX370C e il mini CX31 hanno lavorato e lavorano a pieno ritmo nel nord della Spagna, assieme alla minipala compatta 430 e agli escavatori gommati WX185 e WX210. Le macchine Case hanno fornito un grande aiuto anche in occasione delle inondazioni che, nel mese di giugno, hanno colpito Austria e Germania. Per ripulire la zona da fango e detriti è stata utilizzata una pala gommata Case 721F supportata da un trattore Case IH. La nuova concessionaria Case di Erlangen (Baviera), nel sud-est della Germania, ha immediatamente inviato un escavatore e una pala alla città bavarese di Deggendorf, una delle aree più colpite dalle inondazioni. Case ha inoltre donato 5000 Euro a una delle famiglie di Deggendorf più duramente colpite dall’emergenza.
acquisizioni Fassi e Marrel Il gruppo Fassi ha di recente acquistato una quota rilevante della francese Marrel SAS. Per il gruppo italiano, importante costruttore di gru per autocarri, investire in un’azienda che produce allestimenti scarrabili e multibenne, pantografi per ribaltabili e cilindri idraulici, significa rimanere nel settore dell’allestimento dei veicoli industriali ampliando il proprio business. Con questa operazione Fassi vuole affiancare alle gru articolate questi nuovi prodotti in ragione delle loro interessanti prospettive di mercato. L’operazione di Fassi Gru è stata compiuta con Miltra Sas, importatore e distributore esclusivo per la Francia delle gru italiane fin dal 1978, e insieme hanno acquistano dal gruppo finanziario Caravelle l’intera proprietà dell’azienda francese. Marrel è una realtà conosciuta in Europa e negli Stati Uniti, il 55% della sua produzione è destinato all’esportazione. Il fatturato nel 2011 è stato di 32 milioni di Euro. Giovanni Fassi, amministratore delegato, ha sottolineato: “Con questo ingresso in Marrel voglio dare una spinta alla crescita dell’export dell’azienda francese”. L’imprenditore italiano e Roger Boutonnet, il titolare di Miltra Sas, hanno espresso soddisfazione per la realizzazione di questa operazione. “Miltra e Fassi Gru hanno alle spalle una solida collaborazione, la nostra determinazione oltre alla nostra collaudata intesa ci hanno spinti a decidere per questo investimento”. TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 67
In Cava
Volvo
IN UNA PAROLA: Il nuovo Volvo FMX non è solo bello ma è anche docile e facile da guidare in ogni condizione operativa grazie al Volvo Dynamic Steering e al rinnovato sistema di sospensioni pneumatiche posteriori
di Ferdinando Tagliabue
D
opo la prima presentazione avvenuta in occasione del Bauma 2013, il nuovo Volvo FMX è finalmente giunto sul campo, anzi sul terreno, a lui più congeniale, quello di una bellissima cava nei pressi di Göteborg dove la nuova gamma è stata messa a disposizione per un interessante e approfondito test su due percorsi, uno più agevole e l’altro, giustamente definito estremo con salite, discese e guadi. Tantissimi i veicoli a disposizione, carri e trattori nelle più diverse configurazioni di assi e motorizzazioni, ma tutti accomunati dal nuovissimo e molto apprezzato Volvo Dynamic Steering, un sistema di sterzatura costituito da un motore elettrico azionato elettronicamente collegato alla scatola dello sterzo, che collabora con il servosterzo idraulico e viene regolato migliaia di volte al secondo dalla centralina elettronica. Il nuovo sistema di sterzatura, che oltre ai pesanti della gamma stradale ora equipaggia anche i mezzi da cantiere, contribuisce a rendere particolarmente agevole la guida a bassa velocità (come in genere avviene nei percorsi off road) alleggerendo (ma in maniera progressiva) la sterzatura ed eliminando quasi completamente la fatica di chi sta alla guida.
SOSPENSIONI PNEUMATICHE IN CAVA Un altro importante vantaggio in termini di guidabilità e comfort che caratterizza i nuovi FMX è costituito dalla presenza di nuove sospensioni pneumatiche specificamente pensate per l’attività cantieristica che anche sui tratti più sconnessi hanno mostrato di trovarsi perfettamente a proprio agio. Il nuovo sistema di sospensioni pneumatiche posteriori consente di controllare automaticamente l’altezza del veicolo, conferendo, grazie ad un’altezza da terra pari a 300 millimetri, una eccellente presa; le sospensioni pneumatiche sono disponibili con configurazioni 4x2, 6x4 e 8x4. La presenza delle sospensioni pneumatiche, che possono essere regolate in funzione dell’ottimale distribuzione del carico sugli assi, migliorano sensibilmente la trazione, mentre con il veicolo scarico il
comfort risulta decisamente migliore e quasi degno dei migliori stradali. Nel caso degli 8x4 va poi sottolineata la disponibilità del carrello tridem con assale trainato a sterzatura idraulica che, in caso di condizioni operative particolarmente difficili, può essere sollevato allo scopo di migliorare la trazione sull’assale motore. Questa soluzione ci ha anche piacevolmente sorpreso per il diametro di sterzata sensibilmente inferiore rispetto a quello di un 8x4 convenzionale e per una generale maggior facilità di guida apprezzabile soprattutto negli spazi particolarmente ristretti dove il veicolo gira con estrema facilità e docilità. Un ulteriore contributo alla facilità di guida viene dall’ I-Shift che, con la sua intelligenza è in grado di scegliere sempre e in ogni momento la marcia giusta, in modo automatico e rapido; in ogni caso è comunque possibile agire manualmente, intervenendo sui pulsanti posizionati sul selettore del cambio. Guidare in cava senza la seccatura della frizione e con un cambio così intelligente è un vero piacere, oltre che una grande comodità, e in verità dobbiamo dire che siamo passati in modalità
MANOVRABILITÀ manuale solo in pochissime occasioni. Bene anche il freno motore, specie nella posizione più potente che ci ha permesso di affrontare a pieno carico pendenze considerevoli in piena sicurezza e lasciando sempre riposare l’impianto frenante. MOTORI DA 11 E 13 LITRI Pensando agli impieghi nelle tipiche cave italiane e con le nostre portate abbiamo dato la preferenza ai modelli equipaggiati con i motori D13 che si sono sempre mostrati, anche nelle versioni meno potenti, più che all’altezza della situazione. Dobbiamo comunque ammettere che anche i D11 se la cavano molto bene in quasi tutte le situazioni, basta non chiedere l’impossibile. Ricordiamo che per i nuovi Volvo FMX sono disponibili motori da 11 e 13 litri ovviamente in esecuzione Euro 6 (sui mercati extra-europei, sono disponibili motori adattati alle caratteristiche richieste dalle certificazioni Euro 3, Euro 4 ed Euro 5). Il D13 viene proposto con un ventaglio di potenze che va dai 380 ai 540 CV mentre nel caso del D11 l’offerta di potenze varia dai 330 ai 450 CV. Per rispettare i requisiti Euro 6, i motori sono stati dotati di un sistema EGR non raffreddato per il ricircolo dei gas di scarico che ne ottimizza la temperatura e riduce i livelli di NOx per un
■ I-SHIFT COMBINATO PER UNA MIGLIORE TRAZIONE INTEGRALE La trasmissione I-Shift, già estremamente efficiente nelle manovre a basse velocità, può essere combinata con un assale anteriore di trazione ed è ora caratterizzata anche da un intervallo di cambio olio più lungo (450.000 km). Il sistema di trazione anteriore è stato ulteriormente perfezionato allo scopo di garantire una resa fuori strada e una resistenza maggiori. L’assale anteriore di trazione è stato riposizionato in avanti di 100 mm nello stesso punto di un assale anteriore non di trazione. Inoltre la barra parallela è stata spostata in alto in modo tale da risultare in una posizione ancor più protetta. Lo sbalzo anteriore più corto assicura inoltre un aumento dell’angolo di attacco. L’assale anteriore di trazione è disponibile nelle configurazioni di assali 4x4, trattore e autotelaio 6x6 e autotelaio 8x6.
post-trattamento efficace. Il filtro antiparticolato si rigenera automaticamente in normali condizioni di guida; inoltre la soluzione di assistenza brevettata da Volvo Trucks per il filtro consente al cliente un notevole risparmio in termini di tempo e costi. UNA CABINA BELLA E SICURA Concludiamo con la cabina. Quella del nuovo FMX è realizzata in acciaio ad altissima resistenza ed è stata testata secondo le norme di sicurezza più severe a livello internazionale. Esteticamente è a nostro avviso decisamente gradevole, con un’aria estremamente robusta ma anche aggraziata e personale. L’accesso al posto di guida è abbastanza agevole, ma quello che ci è parso immediatamente
eccellente è la visibilità. La posizione di guida risulta naturale, il sedile è ben molleggiato ed il volante, che offre una presa sicura, ospita una serie di comandi integrati che permettono di eseguire diverse funzioni come il cruise control, telefono e navigazione; il quadro strumenti, completamente nero e incurvato verso il conducente, risulta ben leggibile in ogni condizione di luce. Esternamente la cabina si fa notare per il robusto paraurti in tre parti (per una più agevole ed economica sostituzione) con la sezione centrale arcuata verso l’alto che termina alle estremità in due comodi scalini. Sopra il paraurti troviamo un attacco del gancio di traino, progettato per resistere a un carico di 32 t. I fari, ridisegnati, si presentano con le caratteristiche linee incurvate. Da segnalare anche una utile ed efficace piastra di protezione sotto il motore. Ha uno spessore di 3 mm e provvede a proteggere non solo la coppa dell’olio motore ma anche i tubi ed il radiatore; inoltre riduce i vortici di polvere sotto il veicolo. ■ TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2013 69
In Cava
Mercato
MACCHINE MOVIMENTO TERRA IN CRESCITA I dati sulle vendite di macchine movimento terra del secondo semestre 2013 fanno registrare una crescita del 40% rispetto al primo trimestre di quest’anno anche se il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso mostra un meno 14% di Pietro Altissimo
I
l settore delle macchine movimento terra ha fatto registrare nel secondo trimestre di quest’anno un sensibile miglioramento rispetto al primo trimestre, anche se il confronto con lo stesso periodo del 2012 mostra ancora il segno meno. Con il primo trimestre di quest’anno è stato toccato il punto più basso da molti anni a questa parte, con 1124 unità vendute tra mmt tradizionali, terne, miniescavatori, sollevatori telescopici, dumper articolati, rulli e vibro finitrici, con un calo rispetto allo stesso periodo del 2012 quasi del 36%. Il secondo trimestre 2013 ha fatto registrare, rispetto al pessimo primo trimestre, un aumento delle vendite del 40% (con 1578 unità) che ha interessato quasi tutte le tipologie di macchine, con la sola eccezione dalle vibro finitrici (in calo). Questo dato, seppur finalmente positivo, deve comunque tener conto che rispetto allo stesso periodo del 2012 mostra una contrazione superiore al 14%. Anche se la crisi non è certo alle spalle, il dato positivo lascia ben sperare anche perché del tutto inatteso.
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Se si osservano i dati riportati in Tabella 1 si può notare che, a differenza di quanto avvenuto nel primo trimestre 2013, che era stato caratterizzato da un calo generalizzato, il secondo trimestre presenta dei dati sensibilmente più articolati. Prendiamo ad esempio il segmento delle macchine movimento terra tradizionali che nel primo trimestre 2013 hanno fatto registrare una contrazione del 43,1% rispetto all’anno precedente, nel secondo trimestre presentano una crescita del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2012 e del 55,5% se confrontati con il primo trimestre di quest’anno. Il segmento delle terne, che nel primo trimestre 2013 aveva perso il 70% delle vendite rispetto al primo trimestre 2012, ha fatto registrare nel secondo un meno 17,5% rispetto al secondo trimestre 2013, ma se il confronto viene fatto con il primo trimestre del 2013 c’è una crescita del 120%. Per quanto concerne i miniescavatori c’è una flessione del 20,8% rispetto allo stesso periodo del 2012, ma nel confronto con il primo trimestre 2013 si registra una crescita del 39,8%. Analoghi andamenti si possono vedere anche
per i comparti rulli e sollevatori telescopici mentre il dato riguardante i dumper articolati mostra una crescita addirittura superiore ai livelli di vendite del 2011. BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO? Se facciamo un confronto tra i primi semestri del 2013, 2012 e 2011, appare in tutta la sua evidenza la forte crisi che caratterizza il settore delle macchine movimento terra; il primo semestre 2013 raggiunge 2.702 macchine vendute rispetto alle 3.593 del 2012 e alle 5.280 del 2011. In percentuale, rispetto al 2012, il primo semestre 2013 ha fatto registrare un calo del 24,8%, che diventa un meno 48,8% se il confronto è con il 2011. Il segmento di macchine che ha maggiormente sofferto la crisi è quello dei rulli che mostrano un primo semestre 2013 a meno 72,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. Decisamente meglio il settore dei dumper articolati, che risulta in crescita del 14,3% rispetto al 2011.
Al contrario, il calo delle importazioni di macchine per costruzione nel primo trimestre 2013 resta fortemente negativo anche se in misura più contenuta rispetto al 2012. La correzione è dovuta al dato di marzo e dovrebbe essere ulteriormente confermato da quelli di aprile. Il valore delle macchine importate si attesta nei primi cinque mesi del 2013 a 165 milioni di euro, contro i circa 206 del 2012. La flessione delle importazioni è stata quasi del 20%, contro una flessione del 35,2% registrata nello stesso periodo del 2012. I settori che hanno subito le maggiori contrazioni sono quelli delle gru a torre (-39,8%), delle macchine stradali (-33.3%) e delle macchine movimento terra (-31,6%). In contrazione, dopo la crescita
del 2012, anche le importazioni di macchine per la lavorazione degli inerti (-22,6%) mentre per le macchine per il calcestruzzo la contrazione è inferiore al 7%. In crescita (del 5,9% nei primi quattro mesi del 2013) le importazioni di macchine per perforazioni, sondaggi, palificazioni e tunnelling. L’analisi dei dati mensili mostra chiaramente come il mese di aprile sia caratterizzato da una stabilizzazione del valore delle macchine importate rispetto al 2012. Si tratta di un dato che segue, in miglioramento, quello di marzo, di netta riduzione della contrazione del valore delle importazioni registrata nei primi due mesi del 2013. I 48 milioni di euro di macchine importante ad aprile rappresentano il principale valore del 2013. A trainare la dinamica è la forte crescita delle macchine per perforazioni, che con 17,4 milioni di euro doppiano gli 8,3 del 2012. Aprile mostra invece una contrazione delle importazioni delle macchine per il calcestruzzo, dopo la crescita di febbraio e marzo. In contrazione anche le macchine stradali e le macchine per la lavorazione degli inerti. In crescita invece l’import delle gru a torre dopo le forti flessioni di gennaio e febbraio.
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chine per il calcestruzzo (+6,2%) e delle gru a torre (+18,3%).
EXPORT IN CRESCITA AD APRILE Dopo la forte contrazione dell’export in marzo, dovuta all’eccezionale prestazione registrata nel marzo 2012 (326 milioni di euro di macchine esportate), la vendita di macchine italiane sui mercati esteri torna a crescere, facendo registrare un +4,1%. Le vendite sono state pari a 256 milioni di euro, contro i 246 di aprile 2012. Quindi, nel complesso, nei primi quattro mesi del 2013 l’export di macchine per
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le costruzioni si riduce dell’8,6%, passando dai 917,6 milioni di euro del 2012 agli 838,6 milioni. Ad aprile l’export delle macchine per costruzioni ha registrato una diversa dinamica tra settori in crescita e altri in flessione. L’export delle macchine stradali risulta in flessione (-2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente); in flessione anche quello delle macchine movimento terra (-6%). E’ invece in crescita l’export delle macchine per la lavorazione di inerti (+37%), quello delle macchine per perforazioni (+7,1%), delle mac-
La contrazione delle esportazioni nei primi quattro mesi dell’anno è dovuta però esclusivamente alle macchine stradali (-30,4% rispetto al 2012) e alle macchine movimento terra ( -17,2%). La flessione interessa anche le macchine per perforazioni, ma in maniera più contenuta (-5,6%), mentre sono in crescita le esportazioni delle macchine del calcestruzzo (+2,9%), delle gru a torre (+13,2%) e delle macchine per la lavorazione di inerti (+23,5%). SALDO COMMERCIALE POSITIVO NEL PRIMO QUADRIMESTRE 2013 I dati di aprile contribuiscono a migliorare il quadro del saldo commerciale: nel primo trimestre del 2013 il saldo commerciale, anche se positivo in termini di valore economico (oltre 465 milioni di euro) era in calo del 9,5% rispetto a quello registrato nel primo trimestre 2012; con aprile le cose migliorano, il saldo commerciale sale a 673 milioni di euro, in calo del 5,4% rispetto allo stesso periodo 2012. Tutti i settori del movimento terra hanno un saldo commerciale attivo. Le macchine stradali, nonostante la contrazione del 10,5% del saldo positivo, restano le principali protagoniste della positiva bilancia commerciale: a gennaioaprile l’attivo è pari a 195,5 milioni di euro (218,6 nello stesso periodo del 2012); seguite dai 161 milioni delle macchine per le perforazioni (177,2 nel 2012) e dalle macchine per il calcestruzzo con 136 milioni di euro (130 nel 2012). In forte crescita le macchine per la lavorazione degli inerti, che superano i 66,4 milioni di saldo attivo (50,6 nel 2012) e le gru a torre, che superano i 45 milioni di euro (37 nel 2012). Il comparto che più perde terreno è quello delle macchine stradali, il cui saldo commerciale attivo scende dai 98,2 milioni di euro del 2012 ai 68,8 del 2013. ■
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