N. 172

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La Rivista degli Autotrasportatori

Anno 20 - febbraio/marzo 2014 - n. 172

■ VOLVO FH È TRUCK OF THE YEAR 2014

Intervista a giovanni lo bianco

■ test drive fiat scudo man tgl

■ speciali veicoli commerciali il mondo dei truck usati ■ samoter 2014 intervista a luciano rizzi ■ il notiziario tutte le news di inizio anno

■ L’INCHIESTA

24 MILIONI DI INCENTIVI. CHE FINE HANNO FATTO?




Daniela Basilico Comunicazione (Mi) - www.danielabasilico.com

Il primo apparato satellitare che ti fa risparmiare davvero!

GUIDA INSTABILE

GIRI MOTORE

giri motore troppo elevati

POTENZA DEL MOTORE

uso non necessario di potenza del motore

ECO DRIVE guida efficiente

andamento fluttuante del pedale dell’acceleratore

ACCELERAZIONI BRUSCHE accelerazione troppo brusca

STILE DI GUIDA fluida discontinua

Tracker EcoDrive è l’unico dispositivo satellitare di bordo in Europa capace di farti risparmiare carburante fino al 15 % grazie all’istruttore di guida che corregge l’autista in tempo reale. Il display EcoDrive, posizionato sul cruscotto, segnala tramite apposite spie luminose tutti i comportamenti che generano consumi eccessivi e stress al motore. Dopo breve tempo l’autista guiderà spontaneamente in modo più economico e rispettoso del veicolo, consentendo all’azienda inaspettati risparmi sui consumi e sulla manutenzione. EcoDrive è la versione più avanzata dei satellitari Tracker e include anche la localizzazione dei veicoli, la lettura del tachigrafo digitale, il monitoraggio dei parametri del motore, lo scambio dei messaggi, il calcolo dei percorsi, il controllo sul furto del carburante e la sicurezza del carico.


sommario

FEBBRAIO-MARZO 2014

www.trasportale.it

n.172

pg. 54 FORD TRANSIT Una gamma ampia e versatile tutta nuova per ogni esigenza Le grandi interviste

IN QUESTO NUMERO Attualità e opinioni

7 8 11 13 16 17 19 21

il notiziario

22 26

L’ALTRA PHONTE

Ruote industriali

EDITORIALE

di Luca Barassi

Il punto di vista del Direttore In breve le notizie più importanti del settore

36 40

di Annalisa Cavani

Una voce femminile dal mondo degli allestimenti

LA RICETTA

di Francesca Lugaresi

I molteplici ingredienti del mondo dei trasporti

IL FRONTALE di Paolo Tasla

Una graffiante visione della nostra società

IL DORSALE

di Gian Paolo Pinton

Il contr’altare del Frontale

porto franco di Franco Oriolo

Tra le pieghe della società e del nostro mercato

volta pagina di Paolo Volta

Un Professore prestato alla Logistica

In copertina: Il nuovo Volvo FH è Truck of The Year 2014. Per l’occasione, oltre a dedicargli la copertina, abbiamo intervistato Giovanni Lo Bianco, CEO Volvo Truck Italia, che per la prima volta risponde alle nostre domande.

volvo, giovanni lo bianco

Il mercato, le prospettive future e i successi della Casa di Göteborg in un anno diffcile

samoter, luciano rizzi

A pochi mesi dall’edizione 2014 dello storico Salone, il brand manager ce ne fa un quadro

MAN: il piccolo grande camion

Test drive del TGL che con il propulsore Euro 6 si allinea al resto della gamma MAN

IVECO: STRALIS superlight

Una configurazione speciale per l’ammiraglia Iveco, dove è necessario risparmiare peso

Ruote commerciali

47 54 58

speciale commerciali

Primo appuntamento dedicato al comparto under 35 quintali. Il panorama del mercato

ford: transit... e basta!

Anche il grande della famiglia commerciale Ford lancia la sua eclettica gamma

test drive: fiat scudo

Torino batte una nuova “moneta”. Lo Scudo si inserisce in gamma tra Ducato e Doblò.



sommario

FEBBRAIO - MARZO 2014

Speciale

30 42

24 milioni: che fine hanno fatto gli incentivi del 2013?

Una prima analisi di come è andata la campagna incentivi lanciata lo scorso anno dal governo. Ancora presto per dati definitvi, ma utile per un primo quadro

SPECIALE VEICOLI COMMERCIALI Una panoramica del mercato in questo primo

truck usati: a.a.a. cercasi

appuntamento. Durante tutto l’anno affronteremo

Una inchiesta nel mondo della compravendita dell’usato: le transazioni tra privati, i siti di riferimento e il ruolo delle Concessionarie e delle Case

allestimenti, motori e mission

47

LOGISTICA mobilitÀ e logistica: pensiamo in grande

62 72

Intermodalità o interregionalità? È questo il vero quesito per una logistica del futuro nelle grandi aree urbane

una tazzina sul camion: la logistica del caffÈ Stoccare e trasportare questa materia prima necessita di competenze specifche

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focus: tracker

La gestione satellitare si sposta dal veicolo alla merce. Il Gruppo Transpobank è pioniera del servizio

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TRASPORTARE OGGI CONSTRUCTION editoriale off road

76

Alcuni articoli di questo numero sono corredati anche di un servizio video pubblicato sul nostro canale YouTube. Per vederlo da uno smartphone basta scaricare la app gratuita per iPhone o per Android dai rispettivi store on line.

di Ferdinando Tagliabue

Un quadro puntuale e autorevole sul mondo del cava-cantiere

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IN COSTRUZIONE

News e attualità dalle aziende del settore

in cantiere: piccoli forzuti all’opera

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SPECIALE USATO In tempo di crisi una scelta per non rinunciare a credere nella ripresa

Il mondo dei miniescavatori è fatto da tantissimi operatori. Per questo motivo affrontiamo la panoramica del mercato in due appuntamenti

La rivista degli Autotrasportatori - n.172 febbraio/marzo 2014

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Francesca Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Direttore Trasportare Oggi Construction: Ferdinando Tagliabue

Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Savona, 80 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997

Hanno collaborato: Annalisa Cavani, Patrizio Comi, Pierluigi Coppa, Federica Fabi, Massimo Marciani, Franco Oriolo, Gian Paolo Pinton, Paolo Sartor, Paolo Tasla, Andrea Trapani, Paolo Volta

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, desideriamo informarLa che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Ratios Srl per inviarle la seguente pubblicazione. I dati personali raccolti saranno trattati con l’ausilio di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, Viale Monza 40.

Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.

Di questo numero sono state tirate: 14.700 copie

La Rivista degli Autotrasportatori

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

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A Lione si è svolto Solutrans, il Salone per gli allestitori. Luci e ombre di un mercato in grande crsi

cover story

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Anno 19 - ottobre/novembre 2013 - n. 170

■ FOCUS IL MONDO ZF BORSE NOLI STRADE: IL PUNTO

■ EDITORIALI LA STERZATA L’ALTRA PHONTE L’INDICE IL FRONTALE IL DORSALE ARIA DI CASEROTTI SEGNALI DI FUMAROLA

■ TEST DRIVE PEUGEOT BOXER FIAT DOBLÒ XL IVECO STRALIS

■ RUOTE INDUSTRIALI È ANCORA R/EVOLUTION GLI SPECIALISTI SCANIA VOLVO NEW RANGE

dicembre/gennaio 2014

ottobre/novembre 2013

agosto/settembre 2013

giugno/luglio 2013

aprile/maggio 2013

febbraio/marzo 2013



EDITORIALE

di Luca Barassi

L’anno che verrà N

on è iniziato proprio benissimo questo 2014. Quantomeno sotto il profilo industriale. FIAT, o per meglio dire FCA ormai, ci lascia. Un altro pezzo della nostra storia imprenditoriale sparisce dal nostro territorio, dalla nostra giurisdizione. Viene così portato a termine il diabolico piano del “Canadese” (Sergio Marchionne, N.d.r.) ideato e messo in atto molti anni fa, ancora quando l’Italia credeva alle favole e vedeva negli aiuti di Stato la salvezza dell’azienda torinese. E adesso quegli aiuti di Stato ce li ridaranno indietro? Non credo proprio. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, dicono i partenopei. Certo fa un certo effetto immaginare Torino senza la Fiat. Nonostante negli ultimi decenni la città si sia inventata di tutto per presentarsi al mondo con i tanti altri valori e potenzialità di cui è dotata, per tutti – e non solo per noi italiani – resta la città dell’auto, la città del Lingotto. Povero Avvocato, si rivolterà nella tomba rimpiangendo forse i Ghidella, Romiti, Cantarella…

L’anno che verrà ce lo aspettiamo tutti un po’ in discesa o, quantomeno, non in salita. Certo, direte voi, è quello che ci si è sempre aspettato negli ultimi due o tre anni, per poi essere smentiti dai fatti. Qualche timido segnale, però, questa volta lo abbiamo. Sì, sì… timidissimo. Ma di questi tempi bisogna attaccarsi a tutto. Il mercato dei veicoli commerciali e quello dei pesanti, pur avendo registrato un altro meno su base annuale, ha quantomeno visto gli ultimi due mesi (solo dicembre per i pesanti) una leggera crescita. L’amaro in bocca rimane comunque guardando oltre le Alpi dove, invece, il trend si è invertito da tempo. Ma rimbocchiamoci le maniche e pensiamo a come far ripartire la nostra povera Italia. Di certo non lo possiamo fare con progetti disfattisti e inneggianti ai colpi di Stato, che lasciano il tempo che trovano e, soprattutto, non costruiscono nulla per il futuro. Abbiamo una classe politica di basso livello, è vero, spesso corrotta, ma dobbiamo cercare in essa le (poche) eccellenze che ci sono e credere ancora una volta nella politica. Quella vera. Non importa se di destra o di sinistra, ognuno di noi ha i propri valori e le proprie convinzioni, come è giusto che sia. L’importante è che sia costruttiva.

Ma la politica vi annoia, vero? E allora parliamo dei nostri amati camion, che è meglio. L’anno che verrà sarà un anno, come abbiamo detto, che dovrebbe segnare la fine di un lunghissimo ciclo di recessione. E questo anno dovrebbe portarci verso il 2015 che per l’Italia, e in particolare Milano, significa EXPO, ovvero opportunità. Come tutte le opportunità, naturalmente, vanno colte, sia nel pubblico ma anche nel privato. Succederanno tante cose, comunque, quest’anno: molte Case, soprattutto nel mondo under 35 quintali, presenteranno novità importanti di prodotto (Daily, Peugeot, Renault, Ford e altri), il Samoter tenterà un risveglio di un comparto davvero ormai senza più ossigeno e il meccanismo dei fondi e degli incentivi dovrebbe ripartire dopo il tentativo (da mettere a punto) dei milioni stanziati lo scorso anno. Noi ci crediamo. E abbiamo cominciato col botto! Intanto accogliendo tra le nostre firme due illustri colleghi a cui diamo il benvenuto: Francesco “Franco” Oriolo con la sua rubrica “Porto Franco” e Paolo Volta che

scrive “Volta Pagina”. Non credo abbiano bisogno di presentazioni e sono certo che daranno un grande contributo all’informazione nel nostro settore sulla Vostra rivista. Abbiamo poi realizzato un numero ricchissimo e che dà il via, per esempio, ad una serie di appuntamenti che ci accompagneranno durante tutto “l’anno che verrà” dedicati ai veicoli commerciali: il mercato, gli allestimenti, le mission. Ma, in questo numero di partenza, ci interessava approfondire anche argomenti di grande attualità e importanza come il famoso decreto dei 24 milioni di incentivi e il mondo dei truck usati. Insomma, avrete tanta carne al fuoco e io non mi stancherò mai di invitarvi a seguirci in ogni modo: sui Social Network (Facebook e Twitter), sulla WebTv attraverso Trasportale.it e scaricando Trasportare Oggi in Europa sul vostro tablet (per chi ce l’ha) dall’Apple Store. Tra 12 mesi tireremo le somme su questo “anno che è stato” e ci auguriamo che sia una somma col segno più davanti. ■


il notiziario

VIDEOINTERVISTA Peugeot batte la crisi Abbiamo incontrato Eugenio Franzetti, responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne di Peugeot Italia che ci ha spiegato come il brand francese è riuscito a contrastare il ridimensionamento delle vendite di veicoli commerciali in Italia e in Europa, grazie ad azioni di promozione mirate e radicate sul territorio: dalla sponsorizzazione della Nazionale di rugby alla partnership con i centri commerciali Metro. Fortunatamente pare che il trend negativo del mercato si sia invertito. Ne abbiamo parlato col manager milanese che, pur vedendo ancora difficoltà per il 2014, è convinto che la strategia di Peugeot sarà ancora più vincente in uno scenario di crescita. Guardate la videointervista puntando il vostro smartphone sul QRCode oppure nella sezione WebTV di Trasportale.it

Nuovo SLT Lo specialista della Stella per i trasporti pesanti Dopo Actros, Arocs, Antos e Atego Mercedes-Benz Trucks completa la sua squadra con il nuovo trattore stradale pesante SLT, vero concentrato di raffinatezze tecniche. Che si tratti di motore, impianto di raffreddamento, frizione con Turbo Retarder o cambio a 16 marce totalmente automatizzato con programmi di marcia speciali, questo veicolo hightech coniuga una potenza straordinaria con un'estrema sensibilità, ovvero le massime prestazioni con una precisione al centimetro. In altre parole, il nuovo SLT, così come i classici veicoli stradali con la Stella, fissa nuovi parametri di riferimento nel suo segmento. Con un peso complessivo dell'autoarticolato di 250 t, il trattore SLT Mercedes-Benz è disponibile in numerose configurazioni a tre e quattro assi basate sui modelli Actros e Arocs.

Finanziamenti

CNH Industrial Capital estende i servizi finanziari ai clienti Iveco in Europa

CNH Industrial e BNP Paribas Leasing Solutions, i due azionisti di CNH Industrial Capital Europe, hanno concordato l’estensione delle attività della società anche al mercato dei veicoli industriali e commerciali del Gruppo CNH Industrial in Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e in altri importanti mercati europei. L’estensione è stata approvata dall’autorità di vigilanza bancaria francese (ACPR). Già prima di questo accordo, la joint venture forniva fin dal 1997 leasing e finanziamenti ai clienti di CNH Industrial in Europa nei settori dell’agricoltura e delle macchine movimento terra. La società finanzia attualmente oltre 40.000 clienti in nove Paesi, per un ammontare complessivo di € 1.7 miliardi. CNH Industrial Capital Europe risulta ora la principale società finanziaria per tutti i business del Gruppo CNH Industrial nei maggiori Paesi europei. Ora anche i clienti Iveco potranno accedere ai servizi “su misura” di finanziamento e di leasing. 8

febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI


Zer0 emissioni Da Alkè i nuovi furgoni frigo ATX 100% elettrici, omologati per la circolazione su strada

I furgoncini con cella frigo Alkè ATX, totalmente elettrici, sono equipaggiati con un box isotermico removibile e un gruppo frigo posizionato a tetto, il tutto certificato ATP - FRAX, con temperatura controllata 0°/+4°C e alimentazione 12V su strada e 220V da rete. Tale sistema consente di refrigerare anche durante il trasporto, tramite alimentazione da batteria. In cabina un LCD permette al conducente il controllo remoto della temperatura all’interno del box frigo e l’impostazione della stessa. Il veicolo ha un’autonomia dai 60 ai 90 km a seconda del modello e può raggiungere una velocità massima di 44km/h. La capacità di carico arriva fino a 715 kg in base al modello scelto. Grazie alla compattezza (127 cm di larghezza), alla totale assenza di emissioni di CO2, alla sua silenziosità, è ideale per un utilizzo urbano, ma si presta anche per essere utilizzato in ambienti chiusi come ad esempio nei magazzini che riforniscono il banco frigo nei punti vendita della grande distribuzione.

Dakar 2014 Iveco non vince ma è seconda

Dopo aver guidato la classifica generale per diverse tappe, Gerard de Rooy – l’olandese al volante dell’Iveco Powerstar – non è riuscito a mantenere la testa fino a Valparaiso ed è stato superato all’11esima ma tappa da Andrey Karginov su Kamaz. Ottima però la spedizione della Casa di Torino che, oltre al secondo posto del team guidato da De Rooy, ha ottenuto un settimo posto in classifica con l’olandese Hans Stacey, a bordo di un Iveco Trakker Evolution, e lo spagnolo Pep Vila si è invece piazzato in decima posizione con il Suo Trakker Evolution 2. Infine il francese Jo Adua, alla guida di un Iveco Trakker Evolution 2, è arrivato in 22esima posizione. La Dakar, il più importante rally off-road mondiale che ogni anno richiama l’attenzione di milioni di appassionati, ha preso il via il 5 gennaio da Rosario in Argentina e si è conclusa sabato 18 gennaio a Valparaiso, in Cile. Quella di quest’anno è stata la più lunga Dakar da quando la competizione è stata spostata in Sudamerica. Il percorso ha coperto più di 9mila chilometri in totale, di cui 5mila di prove speciali. Un totale di 13 tappe per raggiungere il porto cileno di Valparaiso, dopo aver attraversato la più alta vetta delle Ande in Bolivia. Anche quest’anno la Dakar ha confermato di essere una sfida di resistenza, in gran parte determinata dall’affidabilità e dalla solidità dei veicoli in gara.

IMMATRICOLAZIONI PESANTI Giù del 3% nel 2013, ma dicembre è positivo Nel 2013 in Italia le immatricolazioni di autocarri dalle 16 tonnellate in su sono diminuite del 3% rispetto al 2012, come ha evidenziato il Centro Ricerche Continental Autocarro rielaborando dati Acea. Il calo delle immatricolazioni di autocarri pesanti registrato in Italia è in controtendenza rispetto al dato registrato nell’intera Unione Europea (+8,6%) ed anche rispetto ai dati degli altri maggiori Paesi europei (Francia +0,4%, Germania +0,2%, Spagna +4,9%, Regno Unito +31,1%). Vi è però da mettere in evidenza che il dato registrato nel nostro Paese a dicembre è positivo (+120,8%): gli operatori di questo settore si aspettano che questo aumento possa confermarsi anche nel 2014.

1.500 metri Il convoglio merci più lungo d’Europa

Non è ancora operativo, ma è stato utilizzato solo in via sperimentale in Francia il convoglio più lungo d'Europa: quasi 1 km e mezzo di treno merci (quasi il doppio di un treno convenzionale) che il gruppo ferroviario francese SNCF ed RFF (Réseau Ferré de France) hanno fatto viaggiare sulla linea tra Sibelin, vicino a Lione, e Nîmes. Il test effettuato rientra nel Progetto europeo Marathon per la ricerca di soluzioni volte a favorire la competitività del sistema ferroviario. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014

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il notiziario

sicurezza

Su strada... Drive in Italy: un progetto dedicato agli immigrati Uno strumento utile non solo a diffondere la cultura della prevenzione in tema di sicurezza stradale e a incrementare la conoscenza del nostro Paese, ma anche un veicolo di integrazione sociale. E' “Drive in Italy”, il progetto di formazione ed educazione stradale dedicato ai nuovi cittadini, realizzato dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, con il patrocinio del Ministero dell’Integrazione e presentato lo scorso gennaio nella sede del Ministero per l’Integrazione dal Ministro Cécile Kyenge e dal Presidente della Fondazione ANIA, Aldo Minucci. Si tratta di una piattaforma e-learning in 6 lingue, un percorso formativo on line per imparare le regole del codice della strada, ambientato nelle più importanti città italiane, un vademecum con i comportamenti responsabili alla guida e mille corsi di guida sicura come premio. Per accedervi è necessario avere una patente di guida valida in Italia, collegarsi al sito internet http://driveinitaly. smaniadisicurezza.it e selezionare la lingua preferita: oltre all’italiano, sono disponibili l’inglese, il rumeno, l’albanese, il cinese e l’arabo. Ai mille più meritevoli che avranno superato positivamente il corso di guida on line, sarà data la possibilità di accedere a corsi di guida sicura in cui vengono insegnate tecniche per affrontare situazioni di rischio sulla strada e fornite le basi per migliorare le abilità di guida.

...e su ferrovia Un meeting rivolto agli studenti L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie plaude all’iniziativa dell’Istituto tecnico “Guglielmo Marconi” di Padova che, lo scorso 24 gennaio, ha organizzato, nell’ambito del nuovo indirizzo di studi “Trasporti e logistica”, un meeting rivolto agli studenti sulla sicurezza nei trasporti, tra cui compare anche il settore ferroviario. “Abbiamo accolto con molto piacere questa iniziativa – ha dichiarato Alberto Chiovelli, Direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie – perché si pone in linea con una serie di progetti che l’ANSF sta portando avanti allo scopo di diffondere la cultura della sicurezza ferroviaria, in particolare tra i giovani". L’ANSF ha recentemente firmato due protocolli d’intesa con la Federazione Italiana Pallacanestro e Federazione Italiana Rugby per la diffusione della cultura della sicurezza ferroviaria. Obiettivo rincorso anche con diversi concorsi lanciati nelle scuole superiori: in Toscana, in Sicilia, in Puglia e in Lombardia.

10 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Innovazione premiata Importante riconoscimento per il sistema Volvo Dynamic Steering

Ha ricevuto il premio "Innovazione di qualità dell'anno 2013" il sistema di Sterzatura dinamica Volvo che assicura una sterzata estremamente precisa garantendo ai conducenti maggiore sicurezza e confort. Il premio è assegnato ogni anno dal SIQ, l'Istituto svedese per la qualità, allo scopo di incentivare lo sviluppo di innovazioni di alta qualità. Il sistema, sviluppato in stretta collaborazione con i conducenti al fine di soddisfare al meglio le loro esigenze, permette di eliminare quasi interamente le vibrazioni sul volante evitando al driver di dover apportare continuamente correzioni durante la guida, che risulta essere così più rilassata e dunque più sicura. La nuova tecnologia rende possibile anche far procedere in retromarcia il camion con una precisione straordinaria, caratteristica che ha permesso di eseguire The Epic Split, l'acrobazia di Jean-Claude van Damme che è stata coronata da un grandissimo successo.

Logistica Pillole di Supply Chain Il 2014 porta una importante novità nel mondo della formazione logistica. Si tratta delle “Pillole di Supply Chain” presentate da AILOG: momenti di incontro pomeridiano, in occasione dei quali esperti manager aziendali mostrano, con il supporto di case studies, le procedure attraverso le quali, utilizzando tecniche avanzate di supply chain management, hanno risolto problemi organizzativi di varia natura. Si tratta, in sostanza, di un vero e proprio collegamento stretto tra la teoria e la pratica in cui, assistendo a presentazioni di casi concreti, tutti i professionisti della logistica possono trovare ispirazione e soluzioni per il proprio lavoro. I prossimi incontri saranno il 28 Marzo, il 9 Maggio e il 13 Giugno (formazione@ailog.it).


Di Annalisa Cavani, presidente Consorzio Phontis

L’Altra Phonte

Resistenza evolutiva È

trascorso quasi un anno da quando ho incontrato per la prima volta il Direttore di Trasportare Oggi in Europa. L’occasione è stata servita dagli organizzatori di Transpotec 2013, e Luca Barassi l’ha colta. L’esperienza con TOE è iniziata per curiosità ed un pizzico di vezzo; è stato impegnativo per carenza di competenza, gratificante come lo è sempre mettersi in gioco ed avvincente come lo sono tutte le novità. Consentitemi ora di ringraziarlo pubblicamente e fare una riflessione. I giornali li leggiamo tutti, quasi tutti, ma quanti di noi dopo aver letto di una notizia si accertano del reale svolgimento dei fatti? Quanti si accontentano di una sola versione? E quanti ancora mettono in dubbio la veridicità di una informazione sempre, comunque e a prescindere dalla fonte? Dall’avvento e diffusione dei social network, da quando chiunque ha accesso a strumenti atti alla divulgazione delle informazioni, come è cambiata la posizione dei media? E la nostra? Prendo in esame l’ultimo degli eventi di cui hanno trattato tutte le riviste del nostro settore, il fermo del 9 dicembre scorso, proclamato e sospeso e riproclamato e risospeso ed infine soltanto inscenato dalle associazioni indipendenti degli autotrasportatori, accodati ai Forconi. Innanzitutto vorrei suggerire alla categoria maschile, che governa e conduce il nostro sistema, che tutto quel “tira e molla” è intrigante anche per gli atti meno collettivi, ma che preliminari troppo prolungati rischiano di raffreddare gli animi e, soprattutto, è fondamentale che non deludano le aspettative decantate, con un flop di quell’entità! Fatene tesoro. In secondo luogo, vorrei invitare coloro che hanno coordinato le trattative e negoziato gli accordi, ad imparare a chiamare le cose con il loro nome e di non usare la denominazione di “categoria degli autotrasportatori” per difendere gli interessi di quelle da cui sono soggiogati. E badate, non sostengo certamente di “non farlo” ma soltanto di “dirlo”. Per chiarezza. Correttezza. Senso civico. E dignità!

Io sono fra quelli che hanno seguito la vicenda dall’inizio, l’ho osservata avida e imparziale da diverse prospettive: da fuori, da dentro, da sopra e da sotto. Ho vestito almeno tre panni e mi sono esposta in prima persona, anche un po’ ingenuamente. Ci ho messo la faccia, che per qualcuno è solo la mia, ma a me è cara perché ne ho una soltanto. Le mie conclusioni? Confesso Signori di essere profondamente affranta e di non vedere altra via d’uscita per le nostre aziende, settore e/o Paese, che la rieducazione culturale dell’individuo, uno per uno. Molto brevemente: cosa succedeva il 9 dicembre? I media erano tutti allineati e le versioni abbastanza coincidenti. Ufficialmente erano i Forconi a guidare la manifestazione e Trasportounito, in concerto con essi, a promuovere il blocco degli autotrasportatori. Il primo giorno qualche sommossa a Torino, poca agitazione e tanta solidale partecipazione. Nessuno di noi dimenticherà i titoli e gli scatti dedicati ai poliziotti in marcia senza caschi. Comunque sono indelebili per chi, come me, era presente nel luglio del 2001 a Genova, quando la polizia caricava indistintamente folle di giovani pericolosamente armati di striscioni, canti e borracce, chiazzate di dubbi black block stereotipati. Le cose cambiano, anche naturalmente, per fortuna.

Resistiamo ma ci evolviamo... basta non avere fretta… Ma torniamo ad oggi e a noi. Chi c’era il 9? E cosa se ne diceva? Nelle piazze c’erano gli studenti, gli operai, gli imprenditori e i commercianti, c'erano i disoccupati e c’erano moltissime donne, tante vestite da Italia. Sapete cosa li teneva insieme? I social network e le chat line, come whatsapp per intenderci. Nei concentramenti sulle uscite dei caselli autostradali c'erano gli stessi, distribuivano volantini ad automobilisti e trasportatori più volentieri e chiedevano loro di intrattenersi qualche minuto. Ognuno di loro, in maniera esponenziale, ingrossava il disagio e rafforzava la protesta. Gli autotrasportatori, in sostanza, sono stati il mezzo che ha reso visibile la manifestazione. Un esercito di gente per bene, con poche e meste competenze, non proprio compatto ma unanime nel minaccioso slogan “L’inizio della fine!”… ma la fine di chi? I media hanno avuto pane fresco per 48 ore circa perché alla 49esima ora era già stantio, e mentre Anita si era già defilata classificandoli "movimenti estranei all'autotrasporto", Trasportounito imperterrito postava su facebook lettere di commiato e immagini di altri scioperi scaricate da google. Irripetibili i commenti dei loro seguaci. E così, giorno dopo giorno, l'entusiasmo si è smorzato e il 12 dicembre a Modena Nord gli "amici dei Forconi" chiedevano moneta per ristampare volantini. Lascio a voi immaginare il mutuo imbarazzo. Il network ha un potere enorme, determina gli stati d'animo, raggruppa le specie umane e definisce le appartenenze; basta poco, basta uno e tutti i suoi gli vanno dietro! Il network arde in fretta ma non può mentire ed è nelle nostre mani. Dovremmo esserne più consapevoli e responsabili, e potremmo essere più scaltri! La professata "fine" si è conclusa il 18 dicembre a Roma, dimessamente… poi era quasi Natale e tutti si sono affrettati ad andare a comprare i regali. Povera Italia. ■ TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 11


il notiziario

PNEUMATICI

Qualità Linde GOODYEAR Sicurezza certificata per le sedi di Buguggiate, Milano e Bologna

Linde Material Handling Italia, società controllata da Linde Material Handling (MH) GmbH, uno dei maggiori produttori mondiali di carrelli elevatori frontali e gamma da magazzino, ha ottenuto l’importante certificazione OHSAS 18001 relativa alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro per la sede di Buguggiate e per le filiali di Milano e Bologna. Un traguardo che sottolinea l’attenzione di Linde MH non solo per la qualità dei prodotti, ma anche per l’ambiente operativo, la sua qualità e la sicurezza dei propri collaboratori. Per questo ha sviluppato un sistema integrato chiamato “Qualità-Sicurezza-Ambiente” che soddisfa appieno la norme ISO 9001:2008, OHSAS 18001:2007 e ISO 14001:2004 (quest’ultima di prossima implementazione nel corso del 2014). Il conseguimento di questo nuovo obiettivo testimonia il costante impegno di tutti all’interno dell’azienda per raggiungere la completa soddisfazione del cliente e la propensione a fornire prodotti e servizi in linea con gli elevati standard qualitativi Linde.

Intermodale

Accordo tra Italia e Svizzera per potenziare l’asse ferroviario Basilea-San Gottardo-Nord Italia

La nuova gamma FUELMAX disponibile da gennaio Dopo la presentazione ufficiale, a settembre 2013, della nuova gamma di pneumatici FUELMAX, a gennaio Goodyear ne ha annunciato la disponibilità sul mercato europeo, promettendo alle flotte un risparmio fino a 256 mila euro all'anno (per una flotta di 50 camion), grazie all'elevata efficienza nei consumi. Delle tre famiglie FUELMAX – i pneumatici per asse sterzante FUELMAX S, quelli per asse motore FUELMAX D e quelli per rimorchio FUELMAX T – entrambe le gamme per asse sterzante e per rimorchio hanno coperture con la classificazione A per l’efficienza nei consumi, in base ai requisiti dell’etichetta europea. Il FUELMAX S 385/55R22.5 è uno dei primi pneumatici per asse sterzante sul mercato ad ottenere la classificazione A per l’efficienza dei consumi. La gamma FUELMAX offre la più bassa resistenza al rotolamento di tutti gli pneumatici autocarro Goodyear per applicazioni stradali, e prestazioni complessive equilibrate. Con un miglioramento della resistenza al rotolamento fino al 10% rispetto ai loro predecessori, questi pneumatici permettono di ridurre i costi del carburante e le emissioni di CO2; inoltre offrono un aumento del chilometraggio fino al 15% e assicurano al contempo una maggiore versatilità grazie alla maggiore trazione.

YOKOHAMA In viaggio con Donnavventura

Il 28 Gennaio i due Paesi hanno firmato l’accordo sul finanziamento delle opere di ampliamento previste per i due valichi ferroviari di Chiasso e di Luino di collegamento da Basilea al Nord Italia. In base all'accordo l'Italia investirà 40 milioni di euro sulla tratta Milano-Chiasso che fa parte del corridoio strategico Rotterdam-Genova (che mette in collegamento i grandi porti del Nord Europa con il Mediterraneo), inserito nelle Ten-T dell'Unione Europea. La Svizzera metterà a disposizione 120 milioni di euro per gli adeguamenti delle sagome delle gallerie sulla linea di Luino, percorso alternativo per il trasporto delle merci che fa parte delle reti comprehensive Ten-T. L'adeguamento permetterà il passaggio di carichi merci con altezza agli angoli di 4 metri e l'uso di treni merci della lunghezza di 750 metri. La realizzazione di questi due corridoi è un elemento centrale della politica di trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia, condivisa dai due Paesi e un importante contributo alla modernizzazione dei corridoi europei per il traffico merci. I 40 milioni italiani per la tratta Milano-Chiasso sono già stati stanziati dal Decreto del Fare e inseriti nell'accordo di programma con Rfi per il biennio 2014-2016. 12 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Da anni a fianco delle Donnavventura nelle loro imprese, Yokohama è tornata ad accompagnarle in una nuova spedizione attraverso i meravigliosi e unici paesaggi degli Stati Uniti. Yokohama ha equipaggiato con gli pneumatici Geolandar G012 (e con le ruote MAK, azienda leader nel design e nella produzione di ruote in lega) i cross-over Mitsubishi ASX Euro5, particolarmente attenti ai consumi, e i pick-up L200 utilizzati durante il viaggio. Gli pneumatici all terrain G012, che rappresentano un ottimo compromesso di prestazioni su fondi stradali anche molto diversi, hanno garantito grip in ogni condizione e hanno dimostrato ancora una volta di assicurare resistenza e lunga durata: basti solo pensare alle diverse caratteristiche climatiche e stradali incontrate sulla Route 66, attraversata per intero dalle Donnavventura.


di Francesca Lugaresi

LA RICETTA

Celebratevi!

E

venti, festeggiamenti, tagli di nastri, celebrazioni… Perché non iniziare il primo numero di questo nuovo anno con un po’ di leggerezza e spensieratezza? In fondo, di spazio alle problematiche e alla congiuntura che stiamo ancora subendo ne dedichiamo e dedicheremo già parecchio… E poi, anche il nostro settore, in fondo, ha il suo lato di “mondanità”, contrariamente a quanto possa credere chi per professione non lo frequenta. Potrebbe sembrare un argomento frivolo, è vero, di quelli che molti salterebbero a piè pari, soprattutto su una rivista abitata da camion e motori, dove il lettore è alla ricerca di dettagli ben diversi da quelli legati all’organizzazione di un evento che celebri magari Il taglio del nastro è uno dei momenti celebrativi più diffusi. Qui un momento di un evento di Geodis. un importante anniversario o una organizzativa dell’azienda. Un modo demo- base su cui costruire il futuro. Uno di quei inaugurazione. Ma non fatelo, perché non vi parlerò di bon cratico, se vogliamo, di dare a tutti il giusto famosi momenti su cui è doveroso, anche ton, di “party planner”, di finger food o di riconoscimento, facendoli sentire partecipi per le imprese, soffermarsi per darsi nuonuovi trend, per quanto, confesso, non mi dei suoi progetti di crescita, che divengono vi obiettivi, facendo tesoro dell’esperienza persino fonte di soddisfazione personale. accumulata e dando contemporaneamente dispiacerebbe affatto. Vorrei piuttosto considerare questa temati- Un modo, insomma, per rinsaldare quel continuità fra il suo passato e il suo futuro. ca da una prospettiva diversa, che le resti- senso di appartenenza che in fondo costituisca maggior spessore, e che potrei sinte- tuisce per l’azienda stessa un patrimonio da Ci sono poi le inaugurazioni per i cambi di sede o per le aperture di nuovi uffici o contizzare come “l’importanza di celebrare”. non sottovalutare. cessionarie (tanto per rimanere in tema), Certo, non ho scoperto l’acqua calda, mi farebbero notare in particolare gli esperti di Mi è capitato ultimamente di presenziare associate all’immancabile rito del taglio del marketing, conoscendo molto bene la va- ad uno questi eventi: il 50° anniversario di nastro accompagnato solitamente dalla lenza strategica che riveste la creazione di Autoclima, che per questa occasione ha presenza di cariche istituzionali, a rivestire un evento dal punto di vista della comuni- voluto raccogliere intorno a sé dipendenti, di “sacralità” l’evento: un breve ma intenso cazione di impresa (e quindi del marketing). ex dipendenti, clienti, fornitori e consulenti momento in cui (avete mai notato?) per poEppure, oltre al fatto di “far parlare di sé” festeggiando con loro una serata specia- chi secondi sembra regnare un religioso siveicolando una immagine positiva all’ester- le, all'insegna dell'eleganza e della raffina- lenzio al cospetto della nuova realtà che sta tezza, ma soprattutto, dell'emozione, della nascendo. Retaggio di usanze antiche che no, c’è tanto di più. passione e dell'orgoglio di tutti coloro che ancor oggi sopravvivono a simboleggiare Come nella vita delle persone, anche per hanno contribuito con la loro quotidianità la- un nuovo inizio, preludio di successi, prole aziende assume un rilevante valore sim- vorativa a mezzo secolo di storia. Una pas- duttività e prosperità lungo il percorso della bolico sottolineare con una certa solennità i sione, un’emozione e un orgoglio che erano neonata attività. Un messaggio positivo, di momenti più salienti della loro storia, quel- quasi tangibili: è il volto umano dell’azien- questi tempi, dove si sente più spesso parli che hanno segnato un passaggio o una da quello che si è manifestato in questa lare di aziende che chiudono (soprattutto svolta, o il raggiungimento di un traguar- occasione, quello che solitamente rimane nel nostro settore) piuttosto che di aziende do, anche se solo “anagrafico”. Momenti più nascosto. E quella del mezzo secolo è che si “ampliano” inaugurando nuove sedi da condividere con tutti coloro che, quel decisamente una tappa importante, di quel- più idonee al loro accresciuto business. traguardo, hanno contribuito a renderlo le che fanno voltare indietro e fare bilanci Eventi che aiutano a restituire la fiducia orvia via sempre più vicino con il loro lavoro severi, di quelle, ci insegna Autoclima, da mai smarrita o anche solo parzialmente soquotidiano, indipendentemente dal ruolo e non considerare come un punto di arrivo, pita in questi ultimi, difficili, anni. Che la festa dalle responsabilità ricoperte nella struttura ma come un nuovo punto di partenza, una cominci allora! ■ TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 13


Premiata la

BREBEMI È su ipad

Riconosciuta come la migliore realizzazione infrastrutturale in ambito finanziario

la versione elettronica della Rivista degli Autotrasportatori per averla sempre con te

Brebemi ha vinto il premio europeo per il miglior project financing dedicato alle infrastrutture. Un riconoscimento celebrato a Londra il 5 febbraio scorso. PFI Awards - Project Finance International, testata del Gruppo Thomson Reuters che ha inserito Brebemi nella prestigiosa selezione del PFI Yearbook 2014 - ha premiato l’infrastruttura come la migliore realizzazione nell’ambito finanziario. Il presidente di Brebemi, Francesco Bettoni ha espresso: “Questo riconoscimento arriva in momento di forte stress per il nostro Paese, sono così doppiamente contento perché da una parte viene riconosciuta la capacità e la qualità del progetto finanziario che è espressione diretta della qualità globale del progetto Brebemi, dall’altra non vi è dubbio che trovandoci vincitori con player di prestigioso livello internazionale, portiamo il nostro Paese sul piano che si merita. Il nostro è un esempio di come si possa realizzare un progetto di qualità, un modello riuscito soprattutto per il livello professionale di tutti i nostri partner, istituzionali, finanziari, legali, per arrivare anche a quelli che oggi stanno terminando la costruzione dell’opera. Brebemi rappresenta un primato in Europa, si tratta infatti della prima autostrada nella UE di tipo green field, realizzata in project financing puro”.

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Dal 6 al 9 marzo a Capua

Il Trasporto e la Logistica si incontrano per il secondo anno in Campania, a Capua, per la nuova edizione di Traspo Day. La Fiera organizzata per creare un importante momento di workshop per le realtà coinvolte nel settore, si terrà dal 6 al 9 Marzo 2014 all'interno del Polo Fieristico A1 Expo di Pastorano (Ce). Attesi migliaia di visitatori da ogni parte d'Italia ma soprattutto dal Sud a cui la manifestazione è particolarmente rivolta.


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IL frontale

di Paolo Tasla

Meglio non sapere? U

n’Italia in caduta libera purtroppo! Troppe falle stanno emergendo quotidianamente, anche in conseguenza della lunghissima crisi, che ha cambiato letteralmente il modo di gestire l’amministrazione pubblica e la vita delle famiglie italiane. L’affannosa ricerca di risorse, la continua tassazione su tutto quello che a un ministro può venir in mente, la disastrosa gestione dei fondi delle Regioni con ruberie e furti a favore di spese personali, sono il continuo segno che quanto fatto dal consigliere Fiorito, che si vestiva da antico romano, sia diventato il “costume” regionale e nazionale. Il deficit della Sicilia, il numero di dipendenti pubblici della stessa Regione (oltre 14.000 contro i 5000 della Lombardia) sono indicatori di mala gestione politica diventata endemica… anzi fra poco sarà pandemica. Le fabbriche chiudono e i disoccupati raggiungono i quattro milioni (con tre milioni di immigrati illegali) oltre a quelli che stanno per diventarlo grazie a vertenze tipo Electrolux. Sul tavolo di Zanonato ci sono oltre 150 vertenze di aziende che sono in crisi o chiuse o che stanno per esserlo. Sull’Ilva è caduto il silenzio stampa, per far credere all’opinione pubblica che il problema non esiste più. Le concessionarie d’auto in due anni si sono ridotte del 35% e le edicole da 42.000 sono passate a 30.000. E i furti, in alcune città, sono aumentati del 15% perché oltre ai ladri di professione ci sono quelli che rubano per sopravvivere. Vogliono liberare i detenuti dalle carceri per rimandarli a delinquere nelle città già piene di delinquenza. La sicurezza non esiste più. Non ci pensano nemmeno a finire le carceri in costruzione, che potrebbero detenere i prigionieri in sovrappiù. Pensano che il futuro sia con meno carcerati! Ma dove vivono? Stanno per cambiare la legge per gli immigrati illegali, i quali non sono più perseguibili per legge, se non delinquono. Questa è la società che vogliono i vari Berlusconi, Letta, Alfano, Vendola e purtroppo anche Renzi, visto che non si è pronunciato in materia. Insomma, un Paese governato senza una guida politica precisa, con politici insicuri che vivono alla giornata e che stanno sempre più costruendo un moloch, uno Stato che deve essere per forza contro il cittadino. Nessuno ha il coraggio di opporsi alle continue prese per i fondelli. Speriamo che il Movimento 5 Stelle porti le reazioni avute in Parlamento, anche se travisate dalle televisioni, sulle piazze per essere l’unico strumento di protesta sociale contro la classe politica di ladri e corrotti che continua ad esserci nelle due Camere, nelle Regioni e nelle città. Non ci sarà cambiamento futuro finché personaggi come Berlusconi calcheranno la scena politica e qualche milione di italiani continuerà a sostenerlo come fosse una figura divina. Speriamo nei giovani, che ripuliscano tutto lo sporco che in questi 40 anni è stato fatto in questo Paese. La Guardia di finanza se la prende con i negozi che non rilasciano gli scontrini (giustamente) mentre ha lasciato che la famiglia Armellini si potesse costruire un impero di 1200 e oltre immobili e 50 alberghi risultando inesistente per il Fisco. Ma a chi la danno a bere che stanno combattendo gli evasori? Si chiamano evasori anche quelli che non pagano una multa o il canone Rai, ma sono rispettate gentildonne chi si chiamano Armellini o quel gentiluomo di Scarpellini, il palazzinaro romano che ha locato gli immobili al Parlamento, vincolandoli ad affitti d’oro, applicati con valori doppi di quelli del mercato. Secondo voi chi ci vorrebbe al Governo per cambiare le cose ed arrestare i corrotti, gli evasori, i ladri? Un tipo come Putin, come Obama, come Merkel, come i Generali in Egitto? Prima che vi scoppi il cervello, prima di fare un infarto leggete questo bel libro: “Un milione di farfalle” di Eben Alexander per Mondadori.

16 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

VDO Un mondo di App dedicate ai truck

Lo smartphone diventa un assistente perfetto per autisti e fleet manager grazie alle App sviluppate da VDO, azienda leader nella produzione di tachigrafi digitali (DTCO), per un utilizzo semplificato del tachigrafo. Tutte gratuite, sono disponibili per Android e iOS. A permettere la connessione dello smartphone al tachigrafo tramite Bluetooth, è DTCO Smartlink, che rende la guida più sicura e confortevole. Per agevolare la visualizzazione del tachigrafo digitale, spesso installato in posizioni scomode, VDO ha sviluppato la APP “VDO Driver” che, oltre a replicare i vantaggi di DTCO completo di menù e tasti sullo schermo dello smartphone, consente di visualizzare in tempo reale i tempi di guida e di riposo - funzione disponibile dalla versione DTCO 2.0 - e i dati della Carta Conducente. La APP “TIS-Web Fleet” dispone di un sistema di messaggistica che permette ai gestori della flotta e agli autisti di comunicare in modo semplice e rapido fornendo inoltre ai Fleet Manager la possibilità di accedere ai dati di gestione della flotta. A supporto dei Fleet Manager VDO ha sviluppato la APP “DriveTime”; combinata al dispositivo di scarico dati da remoto, DLD, l’utente può comodamente consultare, tramite smartphone, la posizione di tutti i veicoli, le distanze percorse e la disponibilità di guida residua degli autisti. La APP “Workshop” è stata pensata per agevolare anche i Centri Tecnici permettendo alle officine di consultare le informazioni tecniche sul tachigrafo digitale in maniera rapida ed agevole.


di Gian Paolo Pinton

IL DORSALE

Il METANO Dobbiamo farcela N avanza I primi SCANIA Euro 6 a metano consegnati a HAVI Logistics

Presso la sede di HAVI Logistics Italia a Bomporto, in provincia di Modena, sono stati recentemente consegnati i primi tre trattori Scania con propulsori a gas metano Euro 6. I veicoli, dei P340 LA4X2MNA, verranno utilizzati dal colosso della logistica nella distribuzione in ambito urbano e suburbano per McDonald’s. HAVI Logistics è un’azienda appartenente al gruppo americano HAVI Group LP e ne costituisce uno dei tre pilastri, accanto ad HAVI Global Solutions e The Marketing Store. In Europa HAVI Logistics annovera ben 55 centri di distribuzione, è in continua espansione ed è il partner logistico dei maggiori protagonisti dell’industria alimentare, ma è in particolare al brand McDonald’s che abbina il proprio nome, ormai da quasi trent’anni.

nuove tecnologie Videosorveglianza intelligente per FERCAM

L’operatore logistico altoatesino Fercam ha introdotto nel nuovo centro logistico di Bologna una soluzione IT estremamente innovativa in materia di “intelligent view”, ossia un sistema di videosorveglianza con oltre 200 telecamere installate all’interno ed all’esterno della struttura per monitorare e gestire in sicurezza tutti gli spostamenti e manipolazioni di magazzino. Tramite un software altamente specializzato ogni spedizione viene tracciata permettendo la piena e trasparente ricostruzione di ogni percorso nel magazzino. Fercam è quindi un’azienda dove le strategie si misurano con i vantaggi competitivi offerti al mercato grazie anche al contributo delle moderne tecnologie.

on posso immaginare che la nostra Italia faccia la fine della Grecia o si riduca a colonia dei tedeschi, nonostante i molti segnali di perdita di immagine internazionale del nostro Paese. Fortunatamente, però, abbiamo tante risorse su cui puntare per guardare al futuro con speranza e positività. Uno su tutti il patrimonio artistico della nostra penisola, che rappresenta per noi una miniera d’oro. Dobbiamo spingere la nostra classe politica a valorizzare turismo, arte, i prodotti gastronomici. Ben vengano, quindi, i Farinetti, i Moretti Polegato, i Barilla, i produttori di Prosecco, i produttori di Franciacorta, i ristoratori italiani, da Cracco ad Alajmo, dal San Domenico ad Aimo e Nadia, che promuovono la straordinaria insuperabile cucina italiana. Ma anche scendendo ad un livello inferiore i nostri territori sono strapieni di ottimi ristoranti e di eccellenti ristoratori. È questo il vero patrimonio enogastronomico e culturale del nostro Paese. Non è un’élite che fa la tendenza, ma la professionalità e la passione di tanti operatori medio-piccoli. Mettiamoci vicino le eccellenze della moda, dei gioielli, del design e andiamo in giro per il mondo a far vedere qual è il vero lato positivo dell’Italia. Inventiamoci dei mega spot pubblicitari da far girare nelle televisioni del mondo, invece di far riprendere e divulgare le scene di mafia, di immondizie, di violenza che invadono le nostre città. Un applauso va fatto a Marchionne che, arrivato in Fiat, in tempi non sospetti e non avendo mai gestito Fiat, con i vantaggi che il Lingotto ha avuto dallo Stato italiano, è riuscito a capovolgere una situazione di morte certa verso la quale erano destinate centinaia di migliaia di famiglie legate al colosso di Torino. È in ogni caso un lato positivo per il nostro Paese. Mi auguro che riescano a trovare una soluzione anche per Electrolux. Conoscendo il carattere e l’impegno politico del Ministro Zanonato, sono convinto che non mollerà l’osso senza aver fatto l’impossibile per salvare i posti di lavoro alle famiglie friulane. La vedo più nera per l’Ilva, anche perché non tengono informati i cittadini. Ultimo pensiero positivo: l’energia, la passione, la volontà di Renzi per cambiare gli aspetti più negativi di questo Paese. Ha fatto bene o ha fatto male a trovare l’accordo con il Cavaliere? La storia di domani lo dirà. Credo, però, che non ci fossero altre carte da giocare se non quella di correre il rischio di essere divorati dall’apparente cane che dorme, in un sol boccone. Non importa che il pregiudicato Berlusconi sia stato rimesso in gioco. Via i pregiudizi e i preconcetti per cambiare questo Paese. Era l’unica persona che rappresenta ancora tanti italiani e che, presumibilmente, ha voglia di passare alla storia come un politico che ha fatto del bene al suo Paese, piuttosto che un Farouk degli anni duemila. Tanto su quelle bucce di banana sono scivolati altri autorevoli colleghi quali Clinton e Hollande, senza citare quelli che di scivoloni li hanno fatti sì, ma i loro regimi li hanno saputi ben nascondere. Tutto il mondo è paese, in quel campo! TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 17


il notiziario

Cambio ai vertici di

nuove sedi

VOLKSWAGEN La rete RENAULT TRUCKS si espande Dal 1° gennaio Luca Bedin è il nuovo direttore della Divisione Veicoli Commerciali

Luca Bedin (friulano, 47 anni), rientra in Volkswagen Group Italia dopo un’esperienza di sette anni come Direttore Generale della filiale Volkswagen Group Firenze, di cui ha curato la costituzione e lo sviluppo. All’interno dell’Azienda veronese, Bedin ha iniziato la sua carriera come Responsabile Vendite per la marca ŠKODA, poi ha trascorso 2 anni come Responsabile Vendite e Marketing Service Group per poi assumere l’incarico di Responsabile Vendite Audi e, infine, rilevare la Direzione della marca ŠKODA. Bedin sostituisce Andrea Pederzoli che, dopo oltre 7 anni passati alla guida della Divisione, assume ora l’incarico di Direttore Generale della filiale Volkswagen Group Milano.

DAF amplia Gamma completa di cabinati per la nuova serie CF e XF Euro 6

Dopo l'avvio della produzione delle prime versioni di trattori CF e XF Euro 6 (4x2 e 6x2 con secondo assale sterzante) DAF ha deciso di espandere ulteriormente la sua gamma di veicoli includendo una gamma completa di cabinati a tre assali con terzo assale centrale, secondo assale sterzante o assali a tandem. Le sospensioni pneumatiche sono state completamente riprogettate e ora offrono notevoli vantaggi per le applicazioni con sistemi a container scarrabile, ad esempio le applicazioni BDF, molto richieste in Germania. Le versioni di trattori 4x2 dei modelli DAF XF e CF Euro 6 sono entrati in produzione ad aprile e giugno, seguiti dai trattori 6x2 con secondo assale sterzante (FTG) e dai primi modelli cabinati 4x2. È ora il turno dei cabinati 6x2 con terzo assale centrale singolo o doppio (FAR e FAS), assale sterzante posteriore (FAN) e secondo assale sterzante (FAG), seguiti da una gamma completa di trattori con assale a tandem a doppio azionamento. 18 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

CVR è ora anche a Peschiera Borromeo In una fase congiunturale che ancora non sembra mostrare l'attesa ripresa, sono indubbiamente segnali che fanno ben sperare quelli legati all'espansione della rete vendita dei Costruttori. Come quella della CVR, rivenditore Renault Trucks di Pero, che a dicembre ha inaugurato la nuova sede di Peschiera Borromeo, nel sud-est milanese, importante distretto logistico. Un moderno centro all'insegna della funzionalità, che copre l'assistenza nella parte orientale dell'area servita dal distributore (Province di Milano, Lodi, Monza-Brianza, Novara e Verbania): 3.000 metri quadri (di cui mille coperti), un ampio piazzale che ospita un’esposizione di veicoli nuovi, 800 metri quadri di officina, 300 metri quadri di magazzino ricambi che vanta una scorta completa per tutte le gamme di veicoli Renault Trucks e, oltre a rifornire i tecnici della CVR, serve anche le officine autorizzate e direttamente i clienti. Al piano terra dell'impianto c’è anche una stanza d'attesa per gli autisti, che possono seguire la lavorazione sul loro camion attraverso una finestra che si affaccia sull'officina.

Truckstore MERCEDES-BENZ Inaugurate le strutture di Roma e Piacenza

Mercedes-Benz Italia ha inaugurato le nuove sedi TruckStore di Roma e Piacenza: il network europeo TruckStore dedicato alla vendita di Veicoli Usati plurimarca, può vantare oggi due strutture completamente rinnovate a copertura del territorio italiano. La sede di Piacenza servirà al meglio tutta la zona del Nord Italia, alla sede capitolina, invece, faranno riferimento i Clienti del Centro-Sud e delle Isole. Localizzate in zone facilmente raggiungibili ed identificabili da tutti, le nuove sedi di Roma e Piacenza saranno il punto di riferimento per chiunque voglia acquistare un veicolo industriale usato in Italia.


di Franco Oriolo, manager, giornalista e docente a contratto di Branding alla Scuola di Economia e Management dell’Università di Torino

PORTO... FRANCO

Cervelli in fuga

C

aro Babbo Natale, scusa se ti scrivo in ritardo ma, visto come vanno le cose qui da noi, sei la mia ultima speranza. Vado con ordine. Ho recentemente rivisto Federica (nome di fantasia). L’avevo conosciuta dieci anni fa, fresca di laurea in Scienze della comunicazione, durante uno stage nell’azienda dove lavoravo. Giovane, brillante e determinata, possedeva il raro dono di saper scrivere in italiano, probabilmente dovuto oltre che alla vocazione a un fattore genomico, in quanto già il padre era stato un apprezzato giornalista. Ormai è una donna fatta, negli occhi la stessa feroce volontà di non arrendersi, che mi ha raccontato i suoi ultimi dieci anni di lavori saltuari, contratti a termine, provvisorietà. Infine ha deciso di prendere una seconda laurea in una professione sanitaria e ha subito trovato un posto all’estero. Il mattino del nostro incontro aveva terminato il perfezionamento delle pratiche per l’espatrio. Non me la sono sentita di dirle di continuare a lottare e che per i giovani, come per chiunque altro, lavorare all’estero deve essere una scelta e non un obbligo. L’ho salutata augurandole in bocca al lupo e mentre si allontanava sotto i portici torinesi, ho nutrito l’infantile desiderio di scriverti sperando che tu riesca, anche se Natale è passato da tempo e non fai straordinari, a trovare il modo per regalare a Federica un lavoro dignitoso nel suo Paese. Così facendo offriresti anche una chance in più all’Italia. Sì, perché non so se Federica riuscirà mai a prendere il Nobel per la medicina o il Premio Pulitzer per il giornalismo, ma so per certo che dopo la fuga dei “cervelli”, intesi come ricercatori, la cui prima ricerca è stata quella di trovare un posto dove lavorare con la necessaria tranquillità, ora il nostro Paese sta quotidianamente perdendo i “buoni cervelli”, quelli che si impegnano, sanno dirigere, hanno etica, voglia di lavorare e potrebbero far girare bene le cose. Va da sé che se i “cervelli” non ricordano quasi più l’italiano e i “buoni cervelli” emigrano in massa, l’Italia è destinata ad essere popolata sempre più da anziani e “cervelli normali” o “mediocri”, cosa che constatiamo ogni giorno.

Ora se è vera questa storia della globalizzazione che si porta dietro la necessità dell’innovazione continua e quindi di fresche e brillanti energie intellettuali per poter competere sui mercati mondiali, la frittata è bella che servita. E non saranno certo le statistiche che da alcuni giornali di regime, come si diceva una volta, vengono estratte periodicamente, come conigli dal cilindro, a convincerci che c’è un’inversione di tendenza, che molti cervelli tornano e altri non partono grazie a miracolosi “incubatori di start-up”. Incubatori che nascono come funghi nel bosco dopo una notte di pioggia. Peccato che l’ “incubatore” assolve alla sua funzione quando mette competenze e soldi veri e consente all’ “incubato” (non ridere, lo chiamano così) di lavorare e creare un’impresa veramente sua. Capita spesso invece, quando l’idea è buona, che un “investitore” si faccia avanti mettendo sul tavolo una bella sommetta, trasformando il giovane potenziale e brillante imprenditore in un CEO profumatamente pagato, salvo poi liquidarlo dopo un paio d’anni, espropriandogli di fatto idea, lavoro, futuro e speranza. D’altro canto ce l’ha insegnato la nostra classe politica, gli italici giovanotti e giovanotte sono bamboccioni viziati e pronti a svendersi per un posto fisso. Loro invece in quanto a formule non scherzano, il nuovo che avanza come il vecchio che resiste. Ad esempio,

mentre ti scrivo si discute di legge elettorale: ebbene sono addirittura commoventi nella spasmodica ricerca di alchimie algebriche in grado di perpetuare i privilegi. Intanto si rimescolano le carte per formare i nuovi comitati d’affari che hanno ferma intenzione di spartirsi quello che resterà dell’Italia per i prossimi dieci/quindici anni. E resta ancora molto di buono. In primis le PMI che hanno costituito, dal dopoguerra in poi, il tessuto economico sano e vitale del Paese, quello che ha saputo fare del Made in Italy un brand di altissimo valore, oggi apprezzato non solo nella moda e nell’agroalimentare, ma anche, ad esempio nella meccanica di precisione e nelle energie alternative. Sono questi piccoli e medi eroi dell’economia reale che hanno creato, innovato, esplorato, ricercato, investito, scommesso, rischiato, resistito. Insomma, un insieme di risorse e di potenzialità che non vorremmo perdere per sempre, nonostante l’atavica indole italica a sprecare e non sfruttare le immense qualità del nostro territorio, del nostro tessuto imprenditoriale e, soprattutto, dei nostri “cervelli”, appunto. E allora caro Babbo, se puoi, aiuta Federica e tutte/tutti quelli come lei e anche questi eroi silenti. Un consiglio: se serve fatti aiutare dalla Befana, ma prima del prossimo Natale, altrimenti potrebbe essere troppo tardi. Un caro saluto. ■ TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 19


il notiziario

DHL rinnova la flotta con FIAT PROFESSIONAL Accordo per la fornitura di 820 Ducato Euro 5 a metano Prosegue il piano di rinnovamento della flotta di DHL Express Italy, leader nel trasporto espresso internazionale, che ha stipulato un accordo con FIAT Professional per la fornitura di 820 veicoli a basso impatto ambientale. Si tratta di furgoni Ducato Euro 5 a metano che garantiranno un servizio di consegna ecologico e veloce nelle ZTL cittadine. “E’ la prima volta che il Gruppo DHL compie in Italia un investimento così ingente sulla flotta direttamente con una casa automobilistica” ha dichiarato Alberto Nobis AD di DHL Express Italy. Un accordo che conferma l’impegno di DHL nei confronti dell’ambiente grazie all’uso di veicoli sostenibili. A livello nazionale, a conclusione dell’intera operazione di rinnovo della flotta (che conterà 1.500 i veicoli a basso impatto ambientale) la riduzione delle emissioni di CO2 sarà pari al 16%: un ulteriore passo in avanti nell’ambito del programma globale GoGreen, finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 del 10% entro il 2012 e del 30% entro il 2020. In primavera, Fiat erogherà ai 50 Partner della distribuzione di DHL Express un corso di guida sicura ed ecologica per massimizzare i vantaggi derivanti dai nuovi veicoli e per conoscerne a fondo l’utilizzo.

Camion dell'anno Per i trasportatori spagnoli è il Renault Trucks T La Spagna incorona l'ammiraglia della nuova gamma della Losanga come Camion dell'anno 2014. Il Renault Trucks T è stato eletto vincitore, a larga maggioranza, da una giuria composta da 50 amministratori delegati di aziende di trasporto spagnole, gran parte dei quali hanno avuto modo di testarlo su strada in occasione delle diverse manifestazioni organizzate nella Penisola iberica da Renault Trucks Spagna-Portogallo. Il prestigioso premio, consegnato ogni anno dalla rivista Transporte 3, è stato ricevuto da Renault Trucks il 23 gennaio. "Questo riconoscimento ci onora profondamente in quanto è giunto da professionisti del trasporto", ha dichiarato Bruno Blin, presidente di Renault Trucks. "È totalmente in linea con l'ottimo feedback che abbiamo ricevuto dai nostri clienti che hanno provato il veicolo o che l’hanno già incorporato nelle proprie flotte. Il premio riconosce le qualità del Renault Trucks T e, ne sono certo, incoraggerà nuovi clienti a porre la loro fiducia in Renault Trucks ".

20 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Meno CO2 L'Europa taglia le emissioni

Il Parlamento Ue ha approvato a gennaio un progetto di legge volto a ridurre il limite delle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli commerciali leggeri venduti nell'Ue. Quest'ultimo dovrà essere ridotto dagli attuali 203 g/km a 147 g/km entro il 2020. L'obiettivo di 147g/km (applicabile a tutte le aziende che producono più di 1.000 veicoli l'anno) rappresenta la media delle emissioni massime autorizzate per i produttori di veicoli commerciali immatricolati nell'Ue, con un peso fino a 2.610 tonnellate senza carico e 3,5 tonnellate a pieno carico. Le aziende dovranno quindi produrre un numero sufficiente di modelli più puliti rispetto ai veicoli più pesanti o più inquinanti, al fine di raggiungere un "equilibrio" complessivo di 147 g/km entro il 2020 o, in caso contrario, saranno sanzionate. Per raggiungere i loro obiettivi, i produttori devono poter contare su un sistema di "supercrediti" che dia più peso ai veicoli che emettono meno di 50 g/km di CO2. Questo sistema, già esistente, non verrà rinnovato e scadrà nel 2018.


di Paolo Volta - giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti

VOLTA PAGINA

Diamo a Cesare ciò che è di Cesare I

l punto più critico di ogni strategia trasportistica è rappresentato dalle grandi aree urbane, in esse si manifesta quasi l'intera gamma dei più gravi problemi di ordine ambientale, con ripercussioni evidenti sulla salute delle popolazioni e sulla qualità della vita. Com'è noto la mobilità urbana resta tra i principali responsabili di questa situazione. La disponibilità di informazioni sui costi, anche sociali, collegati al trasporto contribuisce ad aumentare la consapevolezza di aziende e cittadini e innesca un ciclo virtuoso volto a premiare i comportamenti più responsabili. Non ultimo, uno strumento di valutazione dei percorsi che tenga conto dei costi esterni potrebbe essere utilizzato da organismi regolatori (Comuni e Regioni) per la modifica dei tracciati. I policy-makers mirano al duplice obiettivo di minimizzare gli ingenti costi sociali e privati connessi alla congestione e di ottimizzare l'accessibilità ai luoghi di offerta dei servizi. Ciò nonostante il trade-off tra i due obiettivi risulta non soddisfacente. A maggior rischio è l'autotrasporto professionale legato alla distribuzione commerciale, cui la collettività tende, a torto, ad addossare la quasi totalità delle colpe della congestione e che è visibilmente penalizzato dal punto di vista economico. L’offerta dei beni e servizi è una necessità ed è comunque sempre più correlata a variabili legate alle abitudini ed esigenze degli individui di una società. Oltre a questo, per comprendere l’intensità e la direzione dei flussi è necessario fare un’analisi della distribuzione e della localizzazione delle attività produttive e commerciali. Sebbene i censimenti non permettano di rilevare in modo esaustivo il tipo di mobilità della popolazione nel tempo, i dati disponibili forniscono elementi utili per un’analisi preliminare dei flussi degli spostamenti giornalieri per lavoro. Da tali flussi poi è

possibile risalire con buona approssimazione agli schemi comportamentali della popolazione in relazione all'acquisto di beni di consumo e servizi. Il settore dei trasporti, pur come detto non essere totalmente responsabile della congestione urbana, è causa dell'immissione nell'atmosfera di numerose sostanze dannose, i cui effetti nocivi sono acuiti in ambito urbano. Oltre all'inquinamento atmosferico i trasporti sono una delle cause principali dell'inquinamento acustico. Da tempo l'Unione Europea estende il concetto di “costo di trasporto” oltre al normale calcolo dei costi diretti (carburante, uso ed usura del mezzo, assicurazione, personale, ecc). A fronte di tale contesto, è facilmente ipotizzabile che sempre più i governi locali si dedichino maggiormente alla disincentivazione della mobilità sia individuale sia distributiva in ambito urbano.

L'analisi dei dati e l'evidenza empirica portano ad affermare che una diminuzione dei picchi di traffico, e più in generale nelle ore diurne, vedrebbe diminuire la probabilità di incidenti e di conseguenza la spesa medica a carico sia degli utenti sia del sistema sanitario nazionale. Lo stesso si può dire per quanto riguarda i costi imputabili a inquinamento acustico ed atmosferico. Com'è noto, la minor incidenza di tali voci di spesa si tradurrebbe in maggior reddito disponibile delle famiglie per il risparmio e il consumo di beni e servizi e in una maggiore capacità di spesa da parte dello Stato, ovvero in un aumento di ricchezza del sistema economico nazionale. Ma è bene sottolineare che qualsiasi misura adottata nel trasporto merci deve trovare riscontro nella politica del trasporto individuale o privato, al fine di evitare che una contrazione in un settore non produca un incremento nell’altro.■ TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 21


Le grandi interviste

Giovanni Lo Bianco

Un francese tutto italiano Giovanni Lo Bianco ha preso il testimone di Marco Lanzoni che per tanti anni ha guidato Volvo Trucks in Italia. Una sfida assunta in un anno difficile ma che ha dato grandi risultati al costruttore svedese

U

n ritorno alle origini, si potrebbe dire, quello di Giovanni Lo Bianco che si siede sulla poltrona più importante di Volvo Trucks Italia dopo un percorso professionale internazionale, come spesso capita a manager di questo livello. Una carica assunta il 1° gennaio 2013 dopo un “passaggio di consegne” formale

22 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

con la stampa specializzata italiana in un grande hotel milanese. Da quel momento è cominciato un lavoro certosino, riservato, come è il suo carattere, che ha portato Volvo Trucks ad essere uno dei pochissimi marchi a segnare un sensibile segno “più” in un mercato ormai ridotto all’osso. Cerchiamo di inquadrare, dalle sue parole, il nuovo corso della filiale di Zingonia, centro nevralgico dell’importatore.

Potrebbe fare un bilancio personale di questo suo 2013? Dal punto di vista personale il trasferimento in Italia è, come detto, un ritorno alle mie origini e di questo ne sono felice. Dal punto di vista professionale l’incarico che attualmente ricopro è una sfida quotidiana, data anche la particolare situazione che sta attraversando l’Italia. Ma ne sono abituato avendo avuto modo in tutto il mondo, e particolarmente in Francia, di affrontare le difficoltà del mercato: diverse esperienze in Citroën e Michelin, occupando diversi ruoli sia di vendita che di post vendita, ho proseguito in una multinazionale produttrice di macchine utensili sino a ricoprire la carica di Amministratore Delegato per la Filiale italiana. Nel gruppo Volvo ci sono entrato nel 1996 dapprima come responsabile


di Volvo Trucks Italia, Giovanni Lo Bianco

fa un quadro del mercato e della sua azienda difficile, la situazione economica italiana rimane difficile e l’incertezza politica certo non influenza positivamente una crescita dell’economia a breve. Noi cercheremo di essere sempre più vicini ai nostri clienti offrendo loro soluzioni globali per il trasporto, non solo camion, vogliamo essere percepiti come una “Customer Company”.

A poco più di un anno dal suo insediamento in Italia quali sono le sue sensazioni sul nostro mercato e quali le previsioni per un 2014 che potrebbe registrare un’inversione di tendenza? Nel corso del 2013 abbiamo raggiunto ottimi risultati, quasi impensabili all’inizio dell’anno. Abbiamo completamente rinnovato la nostra gamma di veicoli e come quota di mercato siamo la prima marca straniera nel settore dei trattori. Fare previsioni per il 2014 è molto

Da poco più di un anno alla guida

regionale in Francia, in seguito in Brasile per la gestione di progetti particolari dedicati allo sviluppo commerciale. Nel 2006 sono rientrato nel mio Paese natio, la Francia, per assumere incarichi di responsabilità sino a quello di Direttore del Volvo Truck Center. Poi, all’inizio dell’anno scorso, questo prestigioso e stimolante incarico.

Considerando il 2013, quali ritiene siano le migliori “medicine” per contrastare la

crisi del settore e soprattutto quali le migliori carte che Volvo può giocare per migliorare le proprie quote di mercato? Come ho già detto offrire soluzioni globali per il trasporto, essere sempre più vicini al cliente garantendo loro il supporto necessario anche attraverso la nostra rete di vendita ed assistenza. Offrendo alla clientela un servizio di qualità ed efficace che consenta al nostro cliente di evitare inutili fermi macchina garantendo un’assistenza professionale e preparata, grazie a personale di officina altamente qualificato e costantemente aggiornato e trainizzato. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 23


Mancano pochi mesi al Samoter e voi avete un veicolo con tutte le carte in regola per primeggiare. Pensate che il mercato vi premierà e (se sì) soprattutto perché? Come per le precedenti edizioni noi parteciperemo al Samoter in collaborazione con Volvo Construction Equipment, la Società del Gruppo che commercializza macchine movimento terra. Il mercato del cava-cantiere è in seria difficolta, il nostro è un ottimo prodotto, un 24 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

650 concessionarie Potenza: dai

Gamma: dalle

210 ai750 cavalli

12 alle 44 tonnellate (FL, FE, FM, FMX e FH)

veicolo di qualità che gode di tutta l’esperienza e background di Volvo e VCE nel settore del cava cantiere. Speriamo, ovviamente, in una ripresa, anche in vista dell’Expo 2015.

1.450 officine

Concludiamo questa intervista con la recente premiazione del Truck of The Year 2014, a cui è dedicata la copertina di questo numero di Trasportare Oggi in Europa.

Quanto conta per Volvo vincere questo premio? E quali (eventualmente) le leve che utilizzerete per sfruttare il riconoscimento? Vincere il Truck of the Year 2014 è senza dubbio una grande soddisfazione poiché premia il lavoro di tutti in azienda e per cui ne siamo giustamente fieri. Questo riconoscimento, però, ci viene dalla clientela ed è con loro e grazie al loro apprezzamento che celebriamo questa importante tappa.■

Volvo e Renault Trucks. Cugini, vicini o concorrenti? Quali sono i vantaggi di avere due marchi che operano nello stesso settore, quali le sinergie e le economie di scala e quali sono le difficoltà nel determinare un preciso target di riferimento per ciascun prodotto? Come in altre Nazioni del Sud Europa, in Italia le due reti sono completamente separate, le strutture commerciali, di dopo vendita e di marketing agiscono in modo indipendente. Cerchiamo invece di ottimizzare al massimo le strutture di back office.

I numeri di VOLVO TRUCKS Presenza in 130 Paesi del mondo

Non ci sono medicine particolari; quello che in Italia dovremmo avere è meno burocrazia e soprattutto cercare di arginare la “fuga” dei clienti verso l’Est.


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Fiere

Samoter 2014

Visione

globale Abbiamo incontrato Luciano Rizzi, brand manager di Samoter, per conoscere i punti di forza della prossima edizione del Salone del construction e la sua visione dei nuovi format fieristici vincenti nel mercato di oggi di Luca Barassi

A

ppena abbiamo cominciato l’intervista con Luciano Rizzi, ci siamo subito resi conto di avere di fronte un manager dalle vedute molto ampie e, soprattutto, in grado di abbracciare settori e mercati molto diversificati, avendo sotto la sua responsabilità ben dieci manifestazioni, tra le quali alcune delle più importanti per Veronafiere: oltre a Samoter, Marmomacc, Fieragricola, Siab, Eurocarne, Pulire, Pulire outodoor, Asphaltica. Senza dimenticare il Transpotec. Ghiotta occasione dunque per parlare non solo del progetto che vedrà il suo atto finale dall’8 all’11 maggio nel quartiere fieristico veronese, ma anche per capire quali sono le linee guida di fiere e saloni del futuro.

Luciano Rizzi, da alcuni mesi ha preso in mano il Samoter con l’obiettivo di rilanciare il settore.


AIF, AISEM, ANCE, ANEPLA, ANFIA, ANIM, ASCOMAC, ASSODIMI, ASSOFLUID, ATECAP, CANTIERMACCHINE, COMAMOTER, CONPAVIPER, CONSIGLIO NAZIONALE GEOLOGI, GBC, IATT, IMAMOTER, IPAF, NAD, SIG, SITEB, UCOMESA, UNACEA.

Quello che io dico a espositori e visitatori è di non perdere la fiducia, ottimizziamo naturalmente tutti le risorse, ridimensioniamoci rispetto alla situazione, ma non disperdiamo il nostro patrimonio professionale e imprenditoriale. Samoter sarà una vetrina eccezionale, un momento di confronto importante proprio nel momento delle difficoltà, e una occasione di rilancio in vista del 2015 che, anche grazie all’Expo, dovrebbe riportare un po’ di vigore al nostro comparto.

Buyers Club stimolerà le relazioni internazionali tra gli attori europei di questo comparto

Le Associazioni con cui Samoter collabora

Partiamo da Samoter, naturalmente. Quali sono gli obiettivi di questa edizione e il format su cui punta la manifestazione che si alterna triennalmente con gli altri Saloni europei del settore? L’obiettivo è fondamentalmente uno e fa riferimento alla difficile situazione in cui ci troviamo oggi. Dobbiamo creare le condizioni di un rilancio del comparto non appena i primi segnali di una ripresa si presentino alle nostre imprese. Questo pensiamo di poterlo fare grazie ad una manifestazione che, da un lato pone l’accento sulla parte espositiva, dove le tante aziende che hanno novità da proporre lo possono fare con grande flessibilità, e dall’altro puntare sugli aspetti informativi e formativi indispensabili per la crescita e lo sviluppo di un settore importante come quello delle costruzioni.

2011-2014.Quali sono le differenze rispetto all’ultima edizione e quali le novità del prossimo appuntamento? Samoter da sempre ha il grande pregio di catalizzare su di sé tutta la filiera di questo specifico segmento del trasporto e della logistica. Da sempre è anche il punto di riferimento per il confronto tra gli operatori e oggi lo sarà ancora di più con il programma di convegni, incontri e meeting che accompagneranno l’esposizione. In più oggi si aggiunge Asphaltica che entra nella galassia di Veronafiere e in particolare, per il 2014, si integra con Samoter per offrire anche a questi interlocutori una risposta professionale alle loro esigenze. Tra l’altro, grazie ai temi che saranno sviluppati con gli esperti di questo settore, Samoter andrà a toccare un aspetto che ritiene fondamentale per lo sviluppo, ovvero la sostenibilità in ambito logistico. E Asphaltica ne darà risalto portando in evidenza il

Non possiamo nasconderci dietro ad un dito: la realtà dello specifico segmento di riferimento di Samoter è ai minimi storici e dunque come pensa il Salone di contrastare queste difficoltà e invogliare espositori e visitatori a investire ancora? Nessuno vuole “forzare” il mercato o vendere fumo. Siamo perfettamente coscienti della situazione e riteniamo che sia giusto parametrarsi all’attuale livello di mercato. Per questo motivo, a differenza delle scorse edizioni, la manifestazione non coinvolgerà tutto il quartiere fieristico, ma manterrà comunque i suoi capisaldi e punti di forza come l’area Demo che sarà realizzata al suo interno. Tutte le case e gli espositori hanno necessariamente bisogno di ridurre la loro presenza in termini di area, anche perché il costo fisico dello spazio è solo un quarto di quello che poi essi vanno a spendere. Però è indispensabile esserci. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 27


Anche quest’anno il Samoter avrà un’area prove all’interno del quartiere fieristico.

28 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Alla luce di quanto visto per il progetto di Samoter, dunque, secondo lei oggi il format fieristico va rinnovato, e se sì, in quale direzione? La ricetta è molto semplice per me ed è la strada che noi abbiamo intrapreso per tutte le manifestazioni che curiamo. Il segreto è costruire la kermesse a quattro mani con l’espositore. Capire le sue esigenze e mettergli a disposizione uno strumento che sia veramente utile per incrementare il suo business. L’internazionalizzazione è l’altro elemento di questa ricetta: abbiamo visto che oggi più che mai diversificare in

più mercati significa soffrire meno. E la fiera deve essere in grado di agevolare questo processo. Far fare alle piccole aziende i passi sui mercati esteri che hanno fatto anche le grandi aziende. Questo è possibile sia grazie agli strumenti che oggi la tecnologia ci offre, e con i quali ci aiuta a lavorare, ma, soprattutto, ed è l’aspetto del quale non dobbiamo mai dimenticarci, il rapporto personale con le persone e la presenza in prima persona sul business. Questo porta alla fidelizzazione dell’interlocutore e fidelizzazione significa crescere insieme con fiducia condividendo i propri asset.■

Abbiamo accennato prima all’Expo. C’è una relazione tra la vostra manifestazione e l’evento globale che Milano ospiterà nel 2015? Inevitabilmente a partire da subito fino all’anno che verrà ci sarà un incremento delle attività costruttive e quindi un vantaggio per il comparto e dunque per la nostra manifestazione, come detto prima. E proprio per questo stiamo costruendo un evento in relazione con Expo 2015 che serva da volano al comparto. È ancora presto per parlarne nel dettaglio, ma non appena il programma sarà definito sarete i primi a saperlo.

Una manifestazione costruita per dare ossigeno ad un settore oggi in sofferenza ma pronto per ripartire

progetto delle “green roads”. Importantissimo, infine, il progetto che abbiamo sviluppato anche per questa edizione. Si chiama Buyers Club e tende a ottimizzare l’investimento che la fiera ha fatto per portare qui da noi i principali compratori stranieri, mettendoli in contatto diretto con le nostre aziende, attraverso un programma di incontri personalizzato e incentrato sulle specifiche esigenze di ognuno.



INCENTIVI

Piccola Attualità

Con il nuovo anno ha fatto il suo ingresso ufficiale l’Euro 6, accompagnato nel 2013 dagli incentivi governativi per agevolarne l’ingresso sul mercato. Toe traccia un primo ipotetico bilancio di un decreto ad ampio spettro, rimandando ai prossimi mesi i numeri definitivi dell’operazione

di Francesca Lugaresi

S

e ne era iniziato a parlare nel dicembre 2012, ma il decreto attuativo che ha reso operativa la ripartizione dei 400 milioni di euro a sostegno del settore (per l’anno 2013) è stato pubblicato sulla Gazzetta 30 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Ufficiale sei mesi dopo, il 10 Giugno 2013. Si tratta del decreto interministeriale del 21 Marzo scorso che prevedeva lo stanziamento di incentivi – per un ammontare di 24 milioni di Euro – da destinarsi agli investimenti nel comparto dell’autotrasporto. Un contributo che potremmo definire ad ampio spettro, vista la

pluralità di aree cui è stato rivolto – dunque non solo all’acquisizione di veicoli Euro 6 – avendo come obiettivo più esteso quello di favorire l’ “innovazione nell’autotrasporto” e facendo così rientrare in questa misura diversi settori, seppure tutti riconducibili all’attività di trasporto in conto terzi, e finalità: rinnovo


spinta ventaglio davvero ampio di aree da innovare, finendo probabilmente col “disperdere” una dotazione finanziaria forse non sufficientemente adeguata a perseguire gli obiettivi a dir poco ambiziosi che si era proposto, come quello di promuovere e rilanciare il trasporto intermodale (che in Italia stenta da anni a decollare) spingendo le aziende ad investire e specializzarsi in un settore per loro nuovo. O come quello di abbassare l’età media di un parco veicolare tra i più vecchi d’Europa, e per il quale il decreto ha adottato logiche di “rinnovamento” inspiegabilmente diverse relativamente a trattori e trainati, prevedendo solo per questi ultimi un contestuale obbligo di rottamazione per le unità più vecchie di dieci anni, lasciando invece ancora in circolazione veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2. Per quanto sia stato discusso, il decreto, in generale, ha comunque rappresentato un certo stimolo, seppure limitato, per un settore che sta ancora “patendo”, agevolando in particolare quelle aziende (soprattutto le grandi flotte) che avevano già previsto nel loro budget qualche investimento, spinte magari ad anticiparlo rispetto a quanto avevano programmato. Un decreto, va detto, da contestualizzarsi in

una congiuntura economica ancora negativa, che ne ha pesumibilmente frenato potenzialità e risultati attesi. I compromessi della politica I benefici concessi all’autotrasporto sotto forma di incentivi, rappresentano “una delle azioni più efficaci nell’ottica di migliorare il livello di sicurezza della circolazione, contenere l’impatto inquinante del trasporto su gomma ed elevare la professionalità delle imprese”, ci informa il Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Rocco Girlanda, tenendo in particolar modo a sottolineare la grande considerazione che la politica rivolge al settore e al ruolo fondamentale che svolge. “Le esigenze dell’autotrasporto rappresentano, nell’attuale situazione economica, una delle principali aree di intervento dell’azione politicoamministrativa, nell’ottica di arginare le spinte recessive e consentire alle imprese nazionali il recupero di concorrenzialità a livello europeo”. Un invito a considerare lo stanziamento dei

del parco circolante (trattori e trainati), spinta all’intermodalità e all’ottimizzazione della catena logistica, ammodernamento tecnologico per la sicurezza e l’ambiente, competitività delle imprese attraverso processi di aggregazione. Insomma, il decreto ha abbracciato un TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 31


decreto di marzo al fine di rendere più agevole la richiesta per l’ottenimento dei contributi. E, infatti, le domande sono arrivate: non subito (fino a luglio-agosto la disponibilità residua era ancora di circa 22 milioni di Euro, scesi nel mese di settembre a circa 14), ma con un ritmo piuttosto intenso a partire dalla seconda metà di settembre, tanto da esaurire i fondi già alla fine di ottobre, ossia due mesi prima dello scadere del termine stabilito per effettuare gli investimenti incentivabili (il 31 dicembre 2013, termine ultimo anche per immatricolare i veicoli acquistati). L’annuncio relativo all’esaurimento della disponibilità finanziaria era comparso in quel periodo sul sito del ministero dei Trasporti (che aggiornava periodicamente sull’importo residuo) indicando il 29 fondi dedicati al comparto quale importante segnale di attenzione da parte del governo, fermo restando “la necessità di conciliare le scelte tendenti alla crescita economica con il maggior livello di risparmio possibile per la finanza pubblica”. Considerazioni che ci esortano a credere che le misure emanate fossero quanto di meglio si potesse fare in questo momento. Il coraggio di investire Il decreto era stato accolto positivamente al suo ingresso sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso Giugno (vista l’attesa, molti temevano potesse rimanere lettera morta), ma ha nel contempo suscitato qualche perplessità, in particolare per una modalità di accesso ai contributi che ha richiesto parecchio coraggio da parte delle aziende: ad un impegno, tutt’altro che irrilevante, ad investire ed innovare, non corrispondeva la garanzia di essere ammesse al beneficio, dato che l’incentivo era erogabile fino ad esaurimento dei fondi e destinato alle aziende rientranti nella graduatoria prevista, secondo l’ordine cronologico della data di invio delle

domande. Domande da presentarsi esclusivamente ad avvenuta realizzazione dell’investimento. La formula insomma era: prima paghi, e solo dopo puoi richiedere il rimborso presentando fattura. Procedura sulla quale (come vi spieghiamo più avanti) è però intervenuto ad un certo punto il Ministero con l’apporto di alcune modifiche al

ottobre come ultimo giorno utile per proporre domanda. Nonostante i tanti “ma”, a conferma del favore di cui tutto sommato sembrano avere goduto queste misure, la richiesta di confermarle, come ha proposto ANITA lo scorso 15 gennaio nell’ambito di una serie di incontri fra le associazioni di categoria e il sottosegretario Girlanda per discutere della ripartizione delle risorse destinate al settore dalla Legge di Stabilità 2014 (330 milioni di Euro). Relativamente a questa possibilità - ci fanno sapere dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - “il Governo sta predisponendo le procedure per l’emanazione del decreto ministeriale contenente la ripartizione dei 330 milioni di Euro, con il quale saranno valutate le priorità per il settore”. e poi? Oggi, a pochi mesi dall’esaurimento (anticipato) delle risorse, vorremmo poter tracciare almeno un primo bilancio di questi incentivi, capirne la ripartizione fra le diverse aree cui era destinato il decreto, le sue ricadute sul sistema trasporti e sull’impulso che può avere

32 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI


La voce di chi ha usato l’incentivo

dato al mercato di trattori e trainati di ultima generazione, tecnologicamente innovativi e sicuri. Insomma, quale l’esito di questa manovra? Nostro obiettivo è quello di fare delle semplici previsioni visto che al momento in cui scriviamo - ci avvisano dal Ministero - si è ancora nella fase di istruttoria delle domande pervenute, il cui termine di invio scadeva il 31 gennaio scorso, operazione affidata ad una apposita commissione istituita presso la Direzione generale per il Trasporto stradale e per l’Intermodalità con il compito di valutare le richieste di ammissione ai benefici, verificando anche “le regolari posizioni iscrittorie delle imprese al Registro elettronico nazionale e all’Albo degli autotrasportatori, previste quali requisiti imprescindibili per l’ottenimento dei contributi e comunque sussistenti esclusivamente in capo alle imprese che abbiano in disponibilità almeno un veicolo”. Avremo modo di approfondire la questione prossimamente, per meglio definire il quadro che stiamo iniziando a tratteggiare. Prime riflessioni Ad auspicare la riproposizione di questi incentivi anche Maurizio Quintaiè, dirigente settore trasporto merci di Conftrasporto, che li ha considerati una misura senz’altro positiva costituendo comunque per le imprese uno sgravio su un costo (quello di un nuovo veicolo) necessario a sviluppare la loro attività. Meno positivo il giudizio riguardo alla tempistica del contributo, che non viene certo reso disponibile in tempi brevi: chi ha presentato

Ad iniziare a investire nell’intermodale grazie al contributo statale, utilizzato per l’acquisto di un semirimorchio portacontainer, è stata la Autotrasporti F.lli Caserotti di Peio (Tn). Attiva in tutto il Nord e Centro Italia, soprattutto nel trasporto di acque minerali, con una flotta di nove mezzi, l’azienda - ci spiega Walter Caserotti - sta ampliando i suoi orizzonti, sia nel senso geografico del termine, cominciando ad allargare il suo raggio di azione verso tutta Europa (in risposta al calo di commesse “nostrano”), sia volgendo lo sguardo a una tipologia di trasporto per loro del tutto nuova, l’intermodale appunto. Gli scenari economici e logistici mutano in fretta e l’azienda, insomma, vuole essere pronta, e aperta, a qualsiasi opportunità offerta dal mercato. Il nuovo semirimorchio portacontainer, immatricolato lo scorso 20 novembre e dotato anche di controllo elettronico di stabilità (equipaggiamento che fa salire la misura del contributo dal 20 al 25% dell’intero costo di acquisizione), è quindi pronto per ogni eventuale esigenza “intermodale”, ma è comunque adattato anche per il trasporto più “convenzionale” così da poter essere al momento utilizzato per i carichi di acqua o merce generale. “Credo che sia stato un buon decreto viste le risorse oggi disponibili” ha commentato Caserotti, che si auspica di ricevere il bonifico con cui verrà erogato il contributo verso la metà di quest’anno. Le aziende non sembrano avere incontrato particolari difficoltà nella stesura della domanda (affiancate comunque, in questa delicata fase burocratica, dai loro fornitori), domanda nei confronti della quale sono in attesa di un riscontro ministeriale. A fronte della certezza di avere presentato una richiesta conforme ai requisiti indicati, non corrisponde però una piena fiducia nel vedersi riconoscere quei contributi che le hanno spinte ad investire. E, qualcuno si chiede: saranno disponibili, poi, queste risorse nel momento in cui dovranno essere erogate? Ai posteri l’ardua sentenza... la domanda completa di documentazione già a luglio, è possibile che debba aspettare un anno prima di vedere il rimborso. Con Quintaiè abbiamo provato ad ipotizzare una stima della distribuzione della domanda e la relativa ripartizione dell’intero stanziamento fra le 5 aree cui era rivolto il contributo, contrassegnate dalle lettere da A ad E nell’articolo 1, comma 1 del decreto 21 marzo 2013: veicoli Euro 6 (A), rimorchi o semirimorchi per il trasporto di container o casse mobili (B), beni destinati al trasporto intermodale (C), dispositivi tecnologici funzionali ad elevare gli standard di sicurezza e di tutela ambientale (D), progetti per la competitività delle imprese (E). Teniamo a precisare, ancora una volta, che si tratta al momento di pure ipotesi, che non hanno alcuna pretesa di sostituire il dato reale. Vince il trainato? A farla da padrone sembrerebbe essere stato il settore dei rimorchi e semirimorchi (a grandi linee, più del 60%, considerando anche gli investimenti incentivabili previsti dalla lettera C), decisamente meno gettonati, invece, gli Euro 6 (meno del 20%), e ancor meno le aree D ed E (tanto da

non raggiungere, sempre ipoteticamente, nemmeno un 10%). Il maggiore orientamento delle imprese ad investire in rimorchi e semirimorchi (solo imprese, però, che già facevano intermodale) potrebbe essere in parte spiegato dall’entità del contributo: più elevato nel caso dei trainati (pari al 20% dell’intero costo, 25% se dotati di controllo elettronico della stabilità), decisamente più basso per i trattori di ultima generazione (7.000 Euro a veicolo - 7.700 per le PMI - meno della differenza di costo fra un Euro 5 e un Euro 6), il tutto rapportato ad un impegno finanziario molto più consistente nel caso dell’acquisto di un trattore Euro 6 rispetto a quello di un rimorchio o semirimorchio per l’intermodale. “Pur non disponendo al momento di dati in merito, possiamo ipotizzare che gli incentivi abbiano interessato l’acquisto di circa 1.500 veicoli Euro 6”, azzarda l’Amministratore Unico di Renault Trucks Italia Stefano Ciccone. Sul versante trattori non ci si TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 33


La vita del decreto in pillole 24 milioni di euro

l’ammontare degli incentivi destinati all’autotrasporto. Veicoli Euro 6, rimorchi o semirimorchi per il trasporto di container o casse mobili, beni destinati al trasporto intermodale, dispositivi tecnologici funzionali ad elevare gli standard di sicurezza e di tutela ambientale, progetti per la competitività

5 aree cui era rivolto il contributo. 10 Giugno 2013 Pubblicazione sulla GU del decreto. 5 Luglio 2013 delle imprese: queste le

aspetta insomma che il decreto abbia dato un grande impulso (a confermarlo o meno, però, saranno i dati definitivi sulle immatricolazioni), “si è piuttosto notato un ‘pre-buy effect’ sull’Euro 5 abbastanza forte”, conclude Ciccone. A confermare invece, molto cautamente, una minima efficacia del decreto sulle vendite nel comparto dei trainati Giuseppe Bordin di Compagnia Italiana Rimorchi (CIR), principale gruppo produttore di trainati sul nostro mercato, che a seguito degli incentivi ha messo in circolazione circa 250 unità. “Ad investire, sono state quelle poche grandi flotte con una certa disponibilità finanziaria (che hanno fatto ordini per lotti da 10 a un massimo di 50 pezzi), una settantina di padroncini e una ventina di piccole e medie aziende”, ci dice. Il mercato dei trainati ha sì ricevuto “un po’ di impulso”, ma, avverte Bordin, esaurito il discorso incentivi la domanda è tornata a raffreddarsi, come dire: il decreto non ha fatto da volano per la ripresa proprio per il delicato momento congiunturale che ancora caratterizza il mercato. Momento che ovviamente continua a frenare anche il ricambio di un parco veicolare (parlando sempre di trainati) che ha, mediamente, 17 anni di anzianità e per il quale “ce ne vorrebbero altri 50 di decreti”… Il trend della domanda Come detto, la domanda ha seguito un andamento particolare nel corso della “vita” del

34 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Vengono apportate alcune modifiche al decreto originario per semplificare le modalità di accesso ai contributi.

12 Settembre 2013

Viene emanata una circolare esplicativa delle modifiche sopra citate.

29 Ottobre 2013

Ultimo giorno utile per presentare la domanda per l’ottenimento dell’incentivo. Il sito del ministero dei Trasporti annuncia infatti l’esaurimento dei fondi.

31 Gennaio 2014

Termine ultimo per l’invio della documentazione a completamento della domanda.

Ora

Un’apposita Commissione sta valutando le domande pervenute di ammissione ai benefici. Circa la possibilità di confermare il beneficio anche per quest’anno, il Governo sta predisponendo le procedure per l’emanazione del decreto ministeriale contenente la ripartizione dei 330 milioni di Euro (destinati all’autotrasporto per il 2014), con il quale saranno valutate le priorità per il settore.

decreto, operativo dal 10 giugno: dopo un timidissimo inizio, c’è stato un deciso cambio di passo in autunno, esaurendo i fondi disponibili alla fine di ottobre. Sono diversi i fattori che possono avere determinato questo trend, a cominciare da un forte scetticismo iniziale, dovuto a una sostanziale mancanza di fiducia delle aziende nell’apparato politico in generale, come ci ha detto Bordin: “Abbiamo dovuto persuadere i nostri clienti a fare una riflessione più profonda, che ha poi portato le aziende più sane ad affrontare l’acquisto”. C’è poi da considerare, nel caso dei veicoli Euro 6, un’offerta di mercato non ancora completa, in termini di diponibilità dei veicoli, nei primi mesi di vita del decreto, situazione che ha probabilmente “messo in attesa” chi era interessato a questo tipo di investimento. Ad accelerare la dinamica della domanda, infine, la circolare ministeriale del 12 settembre 2013, esplicativa delle modifiche apportate nel decreto originario dal successivo decreto 5 luglio 2013 e finalizzate ad agevolare la richiesta, semplificando le modalità di accesso ai contributi e ampliando la possibilità per le

aziende di usufruire dell’incentivo: il beneficio poteva essere “prenotato” presentando solamente un ordinativo di acquisto (che obbligasse però alla successiva acquisizione), senza la necessità di produrre contestualmente anche la fattura e la prova dell’avvenuta immatricolazione. Documentazione, quest’ultima, che doveva essere comunque presentata, come detto, entro il 31 gennaio 2014.■


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Ruote industriali

MAN

Un piccolo, grande camion Abbiamo provato il piccolo di Casa MAN con la nuova motorizzazione Euro 6 che ha mantenuto gli eccellenti livelli di efficienza e di consumi delle precedenti serie. Migliorata anche l’aerodinamica e l’abitabilità di Ferdinando Tagliabue

N

ata nel 2005, assieme alla gamma media TGM, la serie MAN TGL ha saputo conquistarsi una meritata fama di veicolo estremamente versatile, economico e affidabile, conquistandosi un posto fisso in numerose flotte che operano nella distribuzione locale ma anche nel medio raggio, nella piccola cantieristica o nei servizi comunali, facendosi apprezzare non solo dai responsabili di flotta ma anche dai conducenti. Le versioni con motore Euro 6 sono state presentate in occasione di IAA 2012, mettendo in risalto non solo bassi consumi (anche con la riduzione di emissioni di CO2), ma anche lunghi intervalli di manutenzione, un elevato carico utile e un completo pacchetto di tecnologie integrate. I motori Euro 6 per la gamma TGL sono i 4 e 6 cilindri della serie D8, ampiamente collaudati e costantemente perfezionati dal 2009 con le versioni Euro 5/EEV. La combinazione di tecnologie come il ricircolo dei gas di scarico (EGR) con percentuale di ricircolo in funzione del reale fabbisogno, il sistema Common Rail con pressione di iniezione massima di 1.800 bar, la sovralimentazione bistadio (secondo il livello di potenza), il raffreddamento intermedio dell’aria di alimentazione e il raffreddamento dell’aria di sovralimentazione con sistema a bassa temperatura (secondo il livello di potenza) hanno permesso di compensare gli aumenti dei consumi dovuti al principio costruttivo adottato per rispettare la normativa Euro 6. La collaudata tecnologia propulsiva di MAN con ricircolo dei gas di scarico è 36 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI


IdentiTruck stata affiancata negli Euro 6 dalla tecnologia di depurazione dei gas di scarico MAN AdBlue permettendo di mantenere gli stessi eccellenti consumi dei motori con tecnologia Euro 5.

MAN TGL 8.180 4x2 BL 87.000,00 euro + IVA (versione in prova) MOTORE

MAN D0834 LFL 67 con sistema di gestione elettronica dell’iniezione EDC (electronic diesel control) con testata a 4 valvole. Il controllo del sistema affidato alla centralina elettronica EDC gestisce la quantità di carburante iniettato e l’istante di iniezione per adattarli in modo ottimale allo stato operativo de motore.

N° cilindri

4 in linea

Cilindrata

4,580 litri

Potenza massima

180 CV (132 kW) a 2400 giri/min

Coppia massima

700 Nm a 1400 giri/min

Tecnologia

Euro 6

Freno motore

a bilanciere MAN (Exhaust Valve Brake) a funzionamento autonomo con potenza massima di 110 kW a 2800 giri/min

cambio

MAN TipMatic ZF 6 AS 800 OD a 6 rapporti + RM

frizione

monodisco a secco con diametro di 395 mm

Asse anteriore

VOK – 05 piegato da 3700 kg

ESTETICA DA PESANTE Esternamente il TGL si presenta con un design elegante e al tempo stesso funzionale che ricorda molto da vicino quello dei pesanti della Casa tedesca, con un frontale modificato che vede il leone MAN integrato nella modanatura cromata; il paraurti in tre parti (soluzione che semplifica gli eventuali interventi di riparazione) presenta nella parte centrale una diversa sfumatura di nero. La mascherina del radiatore e gli ampi deflettori laterali (con i generosi convogliatori d’aria) conferiscono all’insieme una sensazione di potenza ma anche di eleganza, con benefici effetti anche sull’aerodinamica e, conseguentemente, sui consumi di carburante. Con l’introduzione dell’Euro 6 i tecnici della Casa tedesca hanno dovuto studiare una diversa disposizione dei componenti applicati al telaio del veicolo senza però stravolgerne la concezione. Ad esempio il nuovo condotto di aspirazione piatto e la nuova posizione del filtro dell’aria sulla parete posteriore della cabina C, hanno permesso di mantenere uno spazio libero estremamente ampio per le trasformazioni e sul telaio. Il silenziatore di scarico (più grande) è ancora sul lato destro e ospita i sistemi CRT e SCR così come il serbatoio dell’AdBlue. Il nuovo layout dei componenti periferici montati a telaio permette, secondo il modello, l’adozione di serbatoi di gasolio fino a 300 lt e 25 lt di AdBlue ed il mantenimento di un’ampia possibilità di allestimento. UN AMBIENTE MOLTO FUNZIONALE L’accesso alla cabina (si tratta della C, quella più compatta) avviene attraverso un basso predellino ed un’ampia apertura delle porte, che agevola enormemente la salita e la discesa dal veicolo come è giusto che avvenga per un veicolo destinato anche a servizi di distribuzione. L’abitacolo del TGL è stato profondamente rinnovato e migliorato in termini di comfort, funzionalità e materiali, per meglio rispondere alle esigenze dei conducenti. I rivestimenti interni sono stati completamente rinnovati e arricchiti, con finiture ancor più accurate e materiali di qualità; il modulo porta è stato ridisegnato e il rivestimento interno delle porte è in materiale lavabile. Il nuovo cruscotto, funzionale e intuitivo, ha un aspetto ordinato ed essenziale e i vani portaoggetti variano secondo la versione, offrendo abbondante spazio di stivaggio; due portaoggetti con superficie in gomma, posizionati nella consolle centrale, assicurano un ampio e sicuro appoggio agli oggetti di più frequente utilizzo. Va sottolineato che tutti i vani portaoggetti sono facilmente raggiungibili anche durante la marcia ed il conducente non perde la sua concentrazione alla guida del veicolo. Le bottiglie risultano sempre a portata di mano negli appositi porta bevande integrati nelle porte, mentre la consolle centrale dispone di un porta lattine. LA PROVA La prova a cui abbiamo sottoposto il piccolo MAN è stata quanto mai varia in termini di percorso. Del resto un veicolo come il TGL si trova a dover affrontare percorsi autostradali come il traffico della città ed è proprio quanto abbiamo fatto noi per verificare le capacità di questo piccolo grande camion. Poco meno di 40 km tra statale e superstrada, quasi 25 tra autostrada e tangenziale e una ventina di chilometri su percorso urbano (la circonvallazione di Milano) in una mattinata feriale e in condizioni di traffico normali. Per quanto riguarda il primo tratto, poco più di 25 km in condizioni di traffico abbastanza intenso, in direzione di Pavia, ci hanno permesso di tenere una media oraria di 50 km/h, valore non certo entusiasmante anche tenendo conto dei rallentamenti, che ha però fatto

Asse posteriore

HY – 0718 da 5600 kg con bloccaggio dimensioni

del differenziale; cuscinetti dei fuselli esenti da manutenzione lubrificati a vita

Sospensioni anteriori

con molle a balestra parabolica da 4 tonnellate e barra stabilizzatrice

Sospensioni posteriori

pneumatiche a 2 soffietti da 5,6 tonnellate; regolazione elettronica delle sospensioni pneumatiche ECAS per il mantenimento dell’assetto di marcia indipendentemente dal carico de veicolo e barra stabilizzatrice

Cerchi

a disco 6,75-17,5

Pneumatici

Goodyear Regional 235/75 R 17,5

Freni

anteriori e posteriori a disco autoventilanti con pattini di attrito esenti da amianto. Il sistema frenante elettronico MAN BrakeMatic regola la pressione del cilindro dei freni nelle singole ruote; i moduli di regolazione sono costantemente collegati con la centralina principale mediante il bus dati CAN; la centralina analizza i diversi fattori di influenza e calcola le pressioni frenanti ottimali. Vi sono i sistemi integrati ESP, ABS, ASR e Bremsomat

Passo

4.200 mm

Sbalzo posteriore

2.325 mm

MTT

7.490 kg

Lunghezza massima fuori tutto

8.200 mm

Tara senza allestimento con pieno rifornimenti

4.085 kg

Tara con allestimento con pieno rifornimenti

5.560 kg

Serbatoio gasolio

in acciaio da 150 lt con tappo di chiusura e serratura

Serbatoio AdBlue

20 lt con tappo di chiusura e serratura

Cabina

tipo C con sospensione a molla elicoidale, larghezza 2240 mm e lunghezza 620 mm senza ripostigli, con spoiler per tetto sciolto, parete posteriore cabina senza vetro


Test drive Percorso

Tratta

Tempo

Km

lt

consumo medio km/lt

Statale

Area Assago ovest/Pavia Tangenziale

30’09”

30’09”

3,679

6,84

Superstrada

Pavia Tangenziale/Bereguardo casello

9’47”

11,83

1,726

6,85

Autostrada

Bereguardo casello/Milano barriera

13’19”

17,83

3,101

5,74

Tangenziale

Milano barriera/Viale Liguria

5’05”

6,09

1,153

5,28

TOTALE EXTRAURBANO

58’20”

60,95

9,659

6,31

Città

Viale Liguria/Piazza Napoli

14’52”

2,58

0,601

4,29

Città

Piazza Napoli/Piazza Ghirlandaio

7’53”

1,75

0,432

4,05

Città

Piazza Ghirlandaio/Via Monteceneri

11’05”

3,57

0,768

4,64

Città

Via Monteceneri/Piazza Maciachini

8’02”

2,5

0,538

4,64

Città

Piazza Maciachini/Piazza Loreto

13’34”

2,59

0,643

4,02

Città

Piazza Loreto/Piazza Lodi

16’08”

4,54

0,950

4,77

Città

Piazza Lodi/Viale Liguria

11’01”

3,04

0,681

4,46

TOTALE URBANO

82’35”

20,57

4,613

4,46

TOTALE GENERALE

140’55”

81,52

14,272

5,71

registrare un eccellente consumo di 6,84 km/lt. Su questo tipo di percorso il veicolo si mostra perfettamente a proprio agio mettendo in risalto tutta la sua maneggevolezza ed un motore sempre pronto nella risposta alle sollecitazioni dell’acceleratore. Eccellente anche il comportamento del cambio MAN TipMatic che, al momento dell’azionamento del freno motore, vede il cambio inserire automaticamente il rapporto più corretto mettendo in questo modo a disposizione tutta la forza frenante. Il dato di consumo è stato replicato nel segmento successivo di superstrada da Pavia fino al casello di Bereguardo, dove siamo riusciti ad ottenere una

velocità media

media oraria superiore ai 72 km/h con un consumo di 6,85 km/lt, 50,14 valore che peraltro risulterà il migliore 72,55 dell’intera prova grazie anche al modestissimo traffico. La cabina, seppur non 80,33 molto spaziosa, è confortevole e la sospensione a 4 punti si comporta molto 71,88 bene eliminando il rollio, le vibrazioni e la 62,69 rumorosità, grazie anche all’eccellente lavoro di isolamento. 10,41 Il tratto autostradale da Bereguardo alla 13,31 barriera di Milano, anche se breve, ci ha permesso di avere un chiaro segno 19,32 della grande versatilità di questo piccolo autocarro. Nonostante le dimensioni 18,67 contenute la cabina offre un livello di si11,45 lenziosità notevole anche ad andatura sostenuta (la media è stata superiore 16,88 agli 80 km/h) mentre il consumo è stato 16,55 di 5,74 km/lt. Ottimo anche il livello di sicurezza grazie alla presenza del siste14,94 ma di monitoraggio della corsia Lane Guard System (optional) che è a nostro 34,70 avviso estremamente utile e apprezzabile su tratte lunghe o particolarmente monotone, situazioni che possono ridurre il livello di attenzione di un conducente o in presenza del colpo di sonno. I pochi chilometri che separano la barriera dalla città non presentano troppo traffico, almeno fino a qualche centinaio di metri dall’ingresso in città, e questo ci permette di mantenere ancora una velocità media abbastanza elevata (quasi 72 km/h con un consumo di 5,28 km/lt). Decisamente diverso lo scenario una volta arrivati in città e con ben altre condizioni di traffico; ed è proprio in queste condizioni che risulta prezioso il contributo del cambio automatizzato MAN TipMatic che permette di guidare in maniera parsimoniosa,

F cus

Piccolo grande camion Dimensioni agili ma aspetto da Truck

6,85 Km/lt

Focus 38 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Miglior consumo durante la prova


Qui a fianco alcuni particolari del veicolo: il maniglione anteriore, il sistema di retrovisione e gli spoiler fendi aria.

senza distrazioni e con la massima concentrazione sulla Basso consumo AdBlue guida nel traffico. Con il MAN TipMatic (uno tra Facilità di passaggio i vari optional offerti interno per questo modelVisibilità lo) si lavora agevolmente con il joystick Sedile passeggero posizionato vicino al Abitabilità cabina volante, in modalità automatica o manuale. Vani portaoggetti Questo cambio a 6 marce (12 marce invece nel caso dei motori 6 cilindri) contribuisce ad una guida non solo più rilassante (per quanto ci si possa rilassare nel traffico urbano) ma estremamente redditizia; inoltre,

+_

Musica in cabina Da segnalare anche l’opzione MAN Media Truck (MMT) Advanced, una combinazione di autoradio e navigatore

sali e scendi Agevole salita e discesa

grazie al dispositivo di agevolazione avviamento MAN EasyStart integrato, la guida risulta ulteriormente facilitata in quanto viene mantenuta automaticamente la completa pressione di frenata dopo il rilascio del pedale del freno finché il conducente non preme il pedale dell’acceleratore. Visto il traffico intenso, ne abbiamo approfittato anche per mettere alla prova l’EBA (Emergency Brake Assist) che in assenza di frenata da parte del conducente, entra automaticamente in funzione evitando la collisione con il veicolo che ci precede. In città abbiamo potuto apprezzare la maneggevolezza del TGL, quasi automobilistica, e la brillantezza del motore sempre pronto nella risposta. Molto bene anche per quanto concerne la visibilità grazie all’ampio parabrezza, ai generosi retrovisori, con specchietto di accostamento sul lato destro e specchietto anteriore. In tabella sono riportati anche i dati rilevati nel tratto urbano, da cui emergono valori di consumo abbastanza omogenei su tutti i tratti (da 4,02 a 4,77 km/lt), mentre le velocità medie presentano delle forti differenze a causa del traffico e dei semafori, con valori che vanno da un minimo di 10,41 km/h ad un massimo di 19,32 (quasi il doppio) ma con valori di consumi (nei due tratti esaminati) con modeste differenze. Il TGL esce a testa alta da questa prova confermandosi un veicolo di grande versatilità, che sa trovarsi a proprio agio nel caotico traffico urbano come nelle tratte autostradali e mettendo in risalto le sue doti di silenziosità, economia e comfort. Insomma un veicolo dal quale si scende con la voglia di tornarci al più presto. ■


Ruote industriali

IVECO

Un pesante “light” Uno Stralis molto leggero e una cisterna di modernissima progettazione rappresentano una accoppiata assolutamente vincente per il trasporto di carburante di Pietro Altissimo

I

l contenimento della tara è una delle grandi esigenze dell’autotrasporto in generale. Meno tara significa maggior carico pagante e questo vale per tutto il settore. Vi sono dei segmenti, però, come quello del trasporto di carburante, di prodotti chimici o di gas, in cui questa esigenza è ancor di più sentita. E per venire incontro alle esigenze di questi specifici comparti Iveco ha messo a punto una versione dedicata denominata Stralis Super Light caratterizzata da una serie di soluzioni volte a contenere al massimo la tara. Non è quindi un caso che la presentazione di questo nuovo veicolo Iveco sia avvenuta con la collaborazione di un importante costruttore di cisterne, come OMT, che con l’occasione ha proposto una sua recentissima realizzazione. TANTA SICUREZZA La nuova cisterna OMT è un modello che si avvale del sistema Volutank con scarico a gravità con volume predeterminato, 3 scarichi simultanei, con assenza di parti meccaniche in movimento, manutenzione pressoché nulla e scarico misurato ad oltre 900 lt/min. Un’altra importante caratteristica di questa cisterna è rappresentata dall’assoluta inviolabilità grazie all’assenza di scaletta, corrimano e passerella, dai passi d’uomo sigillati e dalla sigillatura elettronica degli scomparti. Questo nuovo modello ha una capacità di 41 mila 40 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

litri in cinque scomparti,mentre la tara è di 5600 kg circa. Lo Stralis Supr Light che ci è stato presentato con la cisterna OMT era equipaggiato con un motore Cursor 9 in esecuzione da 400 CV che è stata sviluppata specificatamente per lo Stralis Super Light, e che rappresenta un perfetto compromesso tra tara e potenza. Questo propulsore, nonostante i soli 8,7 litri di cilindrata, è in grado di erogare una coppia massima di ben 1700 Nm.


IdentiTruck Iveco Stralis Super Light

Configuriamolo La configurazione base (che raggiunge un peso di 6350 kg) prevede cabina Hi Road a tetto basso, sedile passeggero statico, misuratore carichi, serbatoi aria e cerchi in alluminio, serbatoi combustibile (da 200 lt) e urea (da 30 lt) in plastica; batterie d 170 Ah, senza porta ruota e ruota di scorta, ralla da 190 mm, Tyre Pressure Monitoring System, EBS + ESP, freno addizionale di stazionamento anteriore, pneumatici 315/70. Oltre all’EBS e all’ESP sono disponibili anche una serie di dispositivi volti ad accrescere la sicurezza sia del conducente sia del carico, come ad esempio il Line Departure Warning System, che provvede a segnalare quando il veicolo si trova ad oltrepassare le linee di delimitazione delle corsie di marcia in assenza di azionamento degli indicatori di direzione; l’Hill Holder che, nelle ripartenze in salita impedisce per alcuni secondi al veicolo di arretrare; il TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) che fornisce al conducente informazioni (in tempo reale) sulla pressione degli pneumatici contribuendo in questo modo non solo alla alla sicurezza del veicolo ma anche al contenimento dei consumi e alla durata degli pneumatici; l’ACC (Adaptive Cruise Control), che provvede a mantenere costante la distanza di sicurezza dal veicolo che precede, azionando automaticamente, freno motore, retarder e freni di servizio; da ricordare ancora i proiettori allo xenon con DRL che aumentano il cono di visibilità del conducente e garantiscono una guida più rilassata e sicura e il Driver Attention Support che monitora costantemente il livello di attenzione dell’autista. I motori sono della famiglia Cursor Euro 6 e sono caratterizzati da alcuni sistemi volti ad accrescere al massimo l’efficienza dei consumi. A questo proposito meritano di essere ricordati il sistema di

Cabina

Hi Road a tetto basso

Motore

Cursor 9

Cilindrata

8,709 litri

CILINDRI

6 in linea

POTENZA massima

400 CV

coppia massima

1700 Nm a 1200/1655 giri/min

EMISSIONI

Euro 6

cambio

Zf 12AS 1930 TD a 12 velocità

passo

3650 mm

Sospensioni anteriori

paraboliche

Sospensioni posteriori

pneumatiche

PNEUMATICI

315/70 o 495/45 post.

Dispositivi di sicurezza

ESP, Adaptive Cruise Control, Lane Departure Warning System, Hill Holder.

iniezione Common Rail, le nuove turbine a geometria variabile a controllo elettronico; la combustione ottimizzata che deriva dall’adozione del sistema di trattamento dei gas di scarico HI-eSCR; la capacità di rispettare i limiti Euro 6 senza l’utilizzo di EGR ed infine il freno motore Super Engine Brake che dispone di una potenza frenante incrementata del 30%. ANCORA PIÙ LEGGERO Lo Stralis Super Light è disponibile anche in una versione ulteriormente alleggerita (che raggiunge i 6200 kg) e che si presenta senza sedile passeggero (-20 kg), con pneumatici posteriori super single 495/45 (-80 kg), ralla in alluminio da 180 mm (-20 kg), fornitura sciolta di calzatoie/supporti (-10 kg), fornitura sciolta del gancio di manovra (-5 kg) e taglio dello sbalzo posteriore (-12 kg). Ma se la leggerezza è importante anche i consumi rivestono un ruolo fondamentale nell’economia di esercizio di un veicolo e a questo proposito Iveco ha pensato ad una serie di soluzioni che contribuiscono fattivamente alla riduzione del consumo di carburante. Un esempio a questo proposito ci viene dal comando Ecoswitch che provvede ad ottimizzare le logiche di cambio marcia e limita la coppia in funzione del carico reale del veicolo; questo dispositivo inoltre limita la velocità massima del veicolo ad un valore preimpostato (e modificabile) di 85 km/h. ■

In alto, il serbatoio del Super Light, anch’esso contribuisce a diminuire il peso del veicolo. Qui sopra, il sistema che permette anche tre scarichi in conteporanea.

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 41


Speciale usato

Speciale usato

Speciale usato

A.A.A. Cercasi… La crisi economica non si nasconde, in nessun campo. Quello dei trasporti è, da sempre, uno dei settori maggiormente colpiti. E allora il truck usato è una strategia per far tornare i conti? Diamo un’occhiata al mercato di Andrea Trapani

È

bene ricordare che uno dei “beni rifugio” per chi lavora nell’autotrasporto è ovviamente il proprio truck, nel senso pieno del termine: un bene rifugio è, infatti, un bene che ha un valore intrinseco, "reale" e che tende a non perdere valore a seguito di un incremento del livello generale dei prezzi. Ovviamente questo valore è dato soprattutto dalla qualità del prodotto, ma anche dalla capacità delle Case e degli importatori di non sbragare in trattative commerciali per accaparrarsi questa o quella flotta in modo da mantenere alto il prezzo del buy back o comunque la 42 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

possibilità di piazzarlo sul mercato dell’usato a delle buone condizioni. Ma per l’acquirente comporre la propria flotta o cercare il proprio unico mezzo sul mercato dell’usato comporta un risparmio e un vantaggio? Di primo acchito verrebbe da dire di sì, dato che il prezzo è sicuramente minore del nuovo; ma cerchiamo di capirlo attraverso l’andamento delle immatricolazioni del nuovo nel 2013 e una stima del mercato usato e, soprattutto guardando quali sono i canali da utilizzare per fare un buon affare salvaguardando il proprio bene rifugio.

Sempre più giù Nel 2013, dati UNRAE, il mercato dei veicoli industriali (con PTT superiore alle 3,5 t) ha continuato il calo in atto dal 2007 (allora composto da 35.493 vendite) attestandosi a 12.500 unità. Un’ulteriore caduta pari a circa il 9 per cento rispetto all’anno precedente, a sua volta segnato da una drastica riduzione del 29,5% rispetto ai numeri 2011. Insomma, il mercato attuale del nuovo vale poco più di un terzo di quello di sei anni fa, numeri pesanti. Detto questo, il mercato dell’usato, in controtendenza, mostra valori importanti. Al di là della


Speciale usato questione prezzi, il nostro sguardo su questa tipologia di vendita vuole aiutare a capire cosa sta succedendo. Le elaborazioni Centro Studi UNRAE mostrano una realtà interessante: mentre i numeri per i veicoli sotto le 16 tonnellate vedono una (leggera) contrazione delle compravendite, i dati sui truck usati sopra le 16 tonnellate rivelano un mercato di tutto rilievo. I trasferimenti di proprietà di veicoli industriali – escluse le minivolture, ndr – dei primi 9 mesi del 2013 sono stati 34.707, ossia un numero maggiore rilevato lo scorso anno nello stesso arco di tempo (34.150). Una crescita dell’1,6%: un numero non molto alto, ma sintomo di un mercato dell’usato anticiclico rispetto a quello del nuovo e soprattutto di un volume superiore di quasi quattro volte! Un dato che, quindi, conferma la sensazione di molti sul fatto che la vendita dei truck usati stia avendo una seconda vita. Una rinascita, intesa anche come interesse, che è palese per coloro che sono soliti navigare su internet: basta digitare un paio di parole chiave, banali anche come “usato camion”, che fioccano migliaia di risultati.

Speciale usato

Speciale usato cercano solo di attirare traffico. In sintesi, per spiegare al meglio la questione, quando si effettuano ricerche su Google (o su altri motori di ricerca) si possono trovare due tipi di risultati: i risultati di ricerca e gli annunci AdWords. I risultati di ricerca sono visualizzati come link nelle pagine dei risultati di ricerca e non fanno parte dei programmi pubblicitari di Google. Gli annunci AdWords sono contrassegnati dall'etichetta "Annunci" e possono comparire in diverse posizioni attorno ai risultati di ricerca gratuiti.

USATO BATTE NUOVO 4 A 1

45.000 (stima 12 mesi over 16 t) di usati contro le 9.500 immatricolazioni del nuovo

Il web, primo canale di ricerca Partiamo da qua per capire in che mondo ci stiamo avventurando. La strada non è semplice. Una delle prime vie per cercare informazioni per tutti, acquirenti o non, è la rete dove molti inserzionisti pagano per far uscire i propri siti sopra ai risultati di ricerca tradizionali. Tra questi inserzionisti ci sono alcuni professionisti del settore e anche altri portali che

Sotto questa etichetta fate attenzione ai risultati, non saranno pochi i cosiddetti “falsi positivi” (ovvero siti famosi del settore automobilistico che al loro interno, al contrario del testo dell’annuncio pubblicizzato, non avranno alcun veicolo industriale in vendita). Perfino Ebay – su cui non si trovano, ovviamente, “aste” per i truck – nella parte annunci si riempe di questi annunci a pagamento (per la cronaca, a metà gennaio, sono solo 9 i veicoli industriali, peraltro di piccole dimensioni, proposti da privati). Partiamo comunque dai portali specializzati che non fanno capo alle case produttrici. Alcuni nomi sono facili da ricordare, altri meno: si va da realtà consolidate del calibro di AutoScout24 (con il sito dedicato truckscout24.it) e BAS TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 43


Speciale usato

Speciale usato

Speciale usato di contrazione della domanda di veicoli. Tuttavia a fronte di una complessiva contrazione della domanda domestica, si è contrapposto un aumento rilevante delle esportazioni in Paesi europei e soprattutto extraeuropei”. Sempre da Mercedes-Benz arriva la conferma alla precedente ipotesi di anticiclicità dell’usato: “La crisi di mercato e la generale situazione di incertezza ha spinto le grandi flotte e clienti – tipicamente interessati al mercato del nuovo – ad affacciarsi al mercato dell’usato alla ricerca di veicoli con caratteristiche “young used”, ovvero fino a 3 anni di anzianità e percorrenza intorno ai 300.000km. Rispetto agli anni precedenti abbiamo inoltre assistito ad una forte elasticità dei prezzi dei veicoli industriali usati a fronte della mutevole domanda proveniente da mercati extraeuropei e della disponibilità di prodotto richiesto da tali mercati”, conclude Lanzoni.

Trucks (it.bastrucks.com) ad altre come cercocamion.com, annuncicamion.it passando per europa-camion.it, maxtruck.it fino a gestioni come camionusati.org che si distingue dalle altre in quanto si (auto)dichiara “completamente gratuita, amatoriale e no profit”. E’ impossibile fare una lista esaustiva, i siti non mancano e le stesse case produttrici si affidano a internet per mostrare il loro parco di veicoli usati. Prima di arrivare a questa seconda realtà, un ultimo passo all’interno del mondo degli annunci. Escludendo le varie pubblicazioni cartacee locali che stanno attraversando un pesante periodo di ridimensionamento, questi siti raccolgono la gran parte delle compravendite dei privati. Ma i privati, fate attenzione, non sono soli: anzi, sono le concessionarie – solitamente segnalate o nel testo o nelle descrizioni previste dai vari portali – a farla da padrone. Per un occhio allenato è anche facile notare che, se da una parte questi siti scoraggiano la ripetizione dello stesso annuncio, gli stessi veicoli sono presenti su più piattaforme. Lo stesso vale per un numero imprecisato di annunci privati: imprecisato perché – come nel caso precedente – alcuni annunci appaiono più e più volte; difficile quindi fare una stima del volume di mercato di chi decide di rinunciare agli intermediari. Il ruolo dei professionisti Gli intermediari però sono importanti, come sono importanti le vendite che riguardano l’estero. Come ci spiega Paolo Lanzoni di Mercedes-Benz Italia, “lo scorso anno il mercato dei veicoli industriali usati ha sofferto, così come per il nuovo, del periodo prolungato di forte crisi del settore dell’autotrasporto e 44 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI


Speciale usato

Speciale usato

Trasferimenti di proprietà di veicoli industriali SEGMENTO

Primi 9 mesi 2012

Primi 9 mesi 2013

Variazione

< 16 tons

21.543 (38,7%)

20.666 (37,3%)

-4,1%

+ 16 tons

34.150 (61,3%)

34.707 (62,7%)

+1,6%

TOTALE

55.693

55.373

-0,6%

Elaborazioni Centro Studi UNRAE - al netto delle minivolture

www

Speciale usato come DAF che lo scorso anno ha lanciato First Choice: un programma per i veicoli DAF usati, proposto in esclusiva dai concessionari DAF europei. “I veicoli DAF con etichetta First Choice hanno meno di cinque anni e una percorrenza inferiore a 500.000 chilometri”, è la proposta che è nata in risposta alla domanda in costante crescita di veicoli DAF poco usati. Il produttore olandese ha dato, conseguentemente, vita a una nuova etichetta all'interno del programma esistente: DAF Used Trucks. Anche in casa MAN esiste un marchio dedicato: MAN TopUsed, che offre inoltre l'acquisto di una garanzia sui veicoli usati (gamma linea e cantiere) e dei contratti di manutenzione e riparazione, attraverso soluzioni finanziarie su misura. In Italia, MAN TopUsed è presente con due centri dedicati che danno una scelta che arriva a mettere a disposizione del cliente tutto lo stock che è disponibile presso la MAN a livello europeo “facendoci carico di renderlo disponibile presso di noi con i documenti italiani”. Un dato interessante: per MAN Italia il business dell'usato rappresenta il 10% circa del fatturato globale. Una delle soluzioni più innovative, con veicoli rigenerati arriva da Renault: "Il mercato dell’usato dei veicoli industriali sta attraversando una fase di grande cambiamento", osserva Emmanuel Duperray, Direttore dell’Usato Renault Trucks. "I trasportatori che acquistano veicoli si aspettano sempre più servizi, in particolare le garanzie del produttore, disponibilità immediata, veicoli revisionati e finanziamenti". Per rispondere a queste nuove esigenze dei clienti, Renault Trucks propone l’offerta Selection di veicoli disponibili Premium e Magnum che riguarda veicoli selezionati da Renault Trucks, completamente revisionati, con pochi chilometri e che sono supportati da una garanzia del produttore di dodici mesi. Argomenti importanti che rassicurano e richiamano l’attenzione dei clienti di veicoli usati. Un’ultima considerazione in chiusura: se da una parte resta urgente la domanda dei protagonisti di portare all’attenzione delle istituzioni le difficoltà di un settore importante per la nostra economia, dall’altra sembrerebbe altrettanto indispensabile un coordinamento che permetta un accesso più facile alle informazioni. Numeri e dati, a volte, sembrano

La rete è una giungla di annunci. Spesso lo stesso veicolo è rimbalzato su più siti

L’usato “garantito” Le case produttrici hanno dedicato una particolare attenzione a questa nicchia; oltre al

network europeo TruckStore dedicato alla vendita di veicoli usati della stessa MercedesBenz – che oggi può vantare due strutture completamente rinnovate a copertura del territorio italiano – ci sono anche altre realtà

segreti impossibili da reperire dalle Case produttrici quando, probabilmente, una maggiore trasparenza nel mercato dell’usato aiuterebbe non poco la comprensione e lo sviluppo di tutta la filiera dietro alle vendite dei trucks. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 45


Speciale usato

Speciale usato

Speciale usato

DAF Used Trucks L'organizzazione delle concessionarie DAF Trucks dispone di un grande numero di veicoli e di trattori affidabili, in condizioni pari al nuovo. A coloro che non hanno necessariamente bisogno di un camion DAF nuovo, DAF Used Trucks offre un'alternativa eccellente, provata e sperimentata. Oltre alla presenza fisica, un apposito sito raccoglie tutta l’offerta del brand dedicato. WEB: www.dafusedtrucks.com

IVECO Used Plus Con il marchio Usato Plus vengono identificati veicoli di recente immatricolazione e con pochi chilometri, sottoposti a controlli attenti e rigorosi per proporre ai clienti un prodotto sicuro e assolutamente affidabile. Il cliente può richiedere la Garanzia Iveco Usato Plus rivolgendosi agli specialisti dei Centri Iveco e delle concessionarie accreditate al momento dell’acquisto di un veicolo di anzianità non superiore ai 6 anni. WEB: www.iveco-used.it MAN TopUsed Il servizio per i veicoli usati MAN TopUsed offre un’ampia scelta di veicoli di prima qualità (autocarri ed autobus, ma anche semirimorchi e rimorchi) assieme alla possibilità di acquisto di una garanzia sui veicoli usati (gamma linea e cantiere) e di contratti di manutenzione e riparazione, attraverso soluzioni finanziarie su misura. In Italia MAN TopUsed è presente con due centri dedicati: a Piacenza ed Anagni (Frosinone). Presso i centri TopUsed si può trovare una scelta che mette a disposizione del cliente tutto lo stock che è disponibile presso la MAN a livello europeo, facendosi carico di renderlo disponibile con documenti italiani. Infine viene messo a disposizione il supporto finanziario della finanziaria legata alla Casa garantendo tempi rapidi per la gestione delle pratiche. WEB: www.man-topused.it MERCEDES-BENZ I veicoli sopra le 6 tonnellate vengono commercializzati dalla MercedesBenz attraverso il marchio TruckStore, dietro cui si articola una grande rete europea di commercializzazione di veicoli usati plurimarca, con più di 2.000 veicoli in offerta ed oltre 30 centri in Europa, di cui due in Italia. TruckStore offre la sicurezza che ogni veicolo offerto è stato sottoposto ad una scrupolosa perizia su carrozzeria, meccanica, catena cinematica e pneumatici. Sulla base di questa valutazione viene poi compilato uno stato d’uso e viene definita una categoria di appartenenza: oro, argento e bronzo. I primi hanno al massimo 4 anni di età, uno stato d’uso di ottimo livello e sono coperti dalla garanzia TruckStore valida per un anno a chilometraggio illimitato. WEB: www.truckstore.com/IT/ RENAULT TRUCKS I distributori della rete europea Renault Trucks, professionisti della distribuzione e dei servizi associati ai veicoli industriali, si impegnano con la marca truckplus a fornire veicoli d'occasione adatti alle varie attività professionali e alle esigenze di mobilità, di controllo dei costi e di immagine. Lo stock dei veicoli della rete europea truckplus è disponibile in una Borsa online unica. Si tratta di un'offerta multimarca che comprende veicoli industriali, veicoli commerciali leggeri, rimorchi e semirimorchi. Tutti i veicoli della Borsa sono valutati in base a 80 punti di controllo tecnici secondo una procedura comune. Questa certificazione garantisce la descrizione trasparente dello stato del veicolo. La densità della rete truckplus è caratterizzata dalla presenza, in tutta l'Europa, di 220 sedi. WEB: www.truckplus.it SCANIA Dal sito ufficiale è possibile raggiungere il nuovo portale per l’usato. Nessun brand particolare, il sito dedicato raccoglie i veicoli “Scania Approved” fornendo la possibilità di vari filtri per cercare al meglio tra le varie offerte. Il portale ospita e confronta inserzioni da 26 nazioni. WEB: http://used.scania.com VOLVO La casa svedese offre online il servizio “Volvo Truck Finder” che consente di cercare i veicoli usati disponibili presso le concessionarie Volvo. Se non si trova immediatamente il camion desiderato, è possibile utilizzare la funzione Search Agent, che continua a cercare fino a individuare il veicolo che soddisfa i criteri specificati. Se il camion indicato è disponibile, il cliente viene avvisato tramite posta elettronica. WEB: www.volvotrucks.com (sezione Veicoli Usati)


SpecialealeVeiusato SpecialialeSpeci usatoale VeiSpeci ale usatoali Speci coli Commerci coli Commerci

Sotto il segno del meno

T

empo di bilanci. Bilanci, purtroppo, ancora in rosso per i veicoli commerciali, come per tutti i segmenti del trasporto, e non solo. Sarà l’ultimo? Speriamo, anche perché gli ultimi mesi del 2013 hanno mostrato qualche timido segnale di ripresa spingendo i costruttori ad essere ottimisti, quanto meno per la seconda parte di questa nuova annata. Noi di Trasportare Oggi riteniamo, comunque, che i veicoli il cui PTT arriva fino ai 35

Il calend ar

di Ferdinando Tagliabue

gli appunta e d m ioAprile/Maggio

quintali, costituiscano un settore estremamente importante per il trasporto, sia conto terzi sia conto proprio, dato anche la tipologia di aziende che formano il nostro tessuto imprenditoriale. Pertanto abbiamo deciso di intraprendere questo percorso che ci porterà ad affrontare, mese dopo mese, i vari aspetti di questo comparto: gli allestimenti, i motori, le tipologie di missioni e via dicendo.

IL MONDO ELETTRICO Giugno/Luglio I PROPULSORI Agosto/Settembre GLI ALLESTIMENTI Ottobre/Novembre MISSION POSSIBLE Dicembre/Gennaio VERSO IL TRANSPOTEC

i TOE ti d en

Si chiude un altro anno negativo per il comparto ma con un finale che fa ben sperare. TOE comincia con questo numero una serie di interventi dedicati al segmento under 3,5, approfondendone tutti gli aspetti

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 47


Speci SpecialialeSpeci usatoale VeiSpeci ale usatoali Speci alealeVeiusato coli Commerci coli Commerci

Sopra, da sinistra: il Fiat Strada, Volkswagen Crafter e Renault Master. Sotto: Mercedes Citan, Peugeot Partner e Renault Trucks D Cab 2m.

Ma partiamo da qui, come detto, dai bilanci e dai numeri e soprattutto dal dare una panoramica, in questo primo appuntamento, della tipologia di veicoli presenti sul mercato, anche grazie ai responsabili delle varie Case costruttrici che ci hanno illustrato le loro gamme. Un meno con due più Il 2013, come detto, si è chiuso per il segmento dei veicoli commerciali sotto le 3,5 tonnellate di PTT con un ennesimo segno meno, per l’esattezza un meno 13,30%. Fortunatamente gli ultimi due mesi hanno mostrato una timida (novembre) e poi più decisa (dicembre) controtendenza facendo segnare rispettivamente un + 0,12% e un + 11,1%. Difficile stabilire quali siano le ragioni di questa controtendenza anche se segnali in questo senso c’erano già stati e l’analisi trimestrale fornita da Unrae aveva mostrato nei 4 trimestri dello scorso anno un – 25,78% nel primo trimestre, un – 14,07% nel secondo trimestre,

un – 10,06% nel terzo trimestre e un – 1,07% nel quarto trimestre. Resta il fatto che il dato riferito all’intero anno è il peggiore dal 1990 ad oggi e che il valore positivo riguardante gli ultimi due mesi dell’anno 2013 ha un carattere fisiologico forse attribuibile alla eccessiva età del parco circolante. Del resto il parco circolante italiano ha un’età eccessiva, in alcuni casi si potrebbe dire “imbarazzante”, consentendo ancora la libera circolazione di veicoli non solo inadatti a rispondere a requisiti normali in termini di inquinamento ma anche a quelli di sicurezza e la cui circolazione dovrebbe essere proibita proprio per la sicurezza e la salute della comunità. Uno per tutti La categoria dei veicoli commerciali è quanto mai vasta in quanto in essa rientrano veicoli molto differenti tra loro che vanno dai cosiddetti derivati (sostanzialmente delle autovetture che al posto dei sedili posteriori hanno un piano di carico) fino a dei veri e propri mini camion, con tanto di telaio (a volte), balestre e ruote gemellate. È evidente che in un panorama così vasto (diverse centinaia di modelli base e migliaia di versioni) la scelta per l’utente è tutt’altro che semplice anche in

funzione di una infinità di esigenze a cui possono rispondere differenti versioni, volumi e portate. Ovviamente un primo grande distinguo è proprio sul tipo di veicolo che, per semplicità definiamo derivati, mini furgoni, furgoni medi e grandi e autotelai. DERIVATI: I RE DELLA CITTA’ Il segmento dei derivati (si chiamano così perché derivano da autovetture berline, duevolumi e station wagon – N.d.r.) si rivolge ad una utenza che privilegia, spesso ma non sempre, doti di compattezza e maneggevolezza. A dispetto delle dimensioni sempre contenute non è detto che si tratti di una utenza non professionale in quanto se è vero che molti artigiani, piccoli commercianti o addetti alla manutenzione, trovano questo genere di veicoli ideali, è altrettanto vero che le loro caratteristiche sono del massimo interesse anche per agenzie di recapito espresso che operano principalmente in ambito urbano e che alle modeste dimensioni dei vani di carico privilegiano prestazioni e manovrabilità.La particolarità di questo tipo di veicoli è che, a differenza di tutti gli altri appartenenti alle categorie superiori, vi è una forte presenza di motorizzazioni a benzina, di cilindrate contenute, leggere e dai bassi consumi. Si tratta di un segmento fortemente legato al mondo dell’autovettura e quindi con aggiornamenti molto più frequenti rispetto a quelli del classico veicolo commerciale, sia per quanto concerne le motorizzazioni sia per le versioni e gli allestimenti.


SpecialealeVeiusato Speci coli Commerciali Speciale Veicoli Commerciali IMMATRICOLAZIONI VEICOLI COMMERCIALI fino a 3.5 t di PTT MESE

2013

2012

Variazione %

I° TRIMESTRE

24622

33175

-25,78

II° TRIMESTRE

26765

31148

-14,07

I° SEMESTRE

51387

64323

-20,11

III° trimestre

20278

22546

-10,06

IV° trimestre

29543

29852

-1,07

II° SEMESTRE

49812

52398

-4,94

101199

116721

-13,30

TOTALE Elaborazioni Centro Studi UNRAE

I MINI FURGONI Quello dei mini furgoni è un segmento che se da un lato (quello delle dimensioni contenute) si avvicina a quello dei derivati, dall’altro, si propone con vani di carico e portate decisamente maggiori e prestazioni nettamente superiori. In questo specifico comparto vi sono numerose “parentele strette”, ovvero veicoli identici (o quasi) proposti con differenti marchi da costruttori che hanno raggiunto un accordo temporaneo (più o meno lungo) per la progettazione e la realizzazione di un veicolo comune. Gli esempi non mancano, come nel caso del Fiat Fiorino e Peugeot Bipper o in quello del Mercedes Citan e del Kangoo Renault o in quello del Fiat Doblò e dell’Opel Combo o ancora in quello del Peugeot Expert, del Fiat Scudo e del Citroën Jumpy. Tutti i veicoli che rientrano in questa categoria sono a trazione anteriore, con due sole eccezioni (il Peugeot Partner ed il Volkswagen Caddy) che, accanto alle versioni a trazione anteriore, propongono per i due modelli proposti anche la soluzione trazione integrale 4x4. Decisamente diverso il quadro di analisi se si considera il tipo di alimentazione perché se è vero che da un lato tutti i modelli che rientrano in questa categoria dispongono di una motorizzazione diesel, quasi tutti i modelli si propongono anche con motorizzazioni a benzina, alcuni con metano, Gpl e persino elettrici.

Il crescente costo del gasolio, ormai pressoché allineato a quello della benzina, ha favorito lo sviluppo e la diffusione di motorizzazioni alternative al diesel (tra cui quelle a benzina) più piccole, leggere ma in grado di fornire ugualmente eccellenti prestazioni. In termini di potenze quelle dei diesel vanno da 75 a 170 CV mentre nel caso delle motorizzazioni a benzina il ventaglio è ancora più limitato (da 73 a 120 CV). Se poi si prendono in esame le motorizzazioni alimentate a metano le variazioni in termini di potenza sono pressoché inesistenti (da 109 a 120 CV). Valori unici invece nel caso delle motorizzazioni più specifiche e particolari, ovvero quelle elettriche (60 CV) e quelle a Gpl (con 102 CV). PORTATE FINO A 1000 KG Decisamente più ampia e varia la classifica delle portate con minimi di 360 kg (il Mercedes Citan) e massimi di 1000 kg (il Fiat Doblò), un ventaglio davvero ampio anche se mediamente le portate minime sono quasi sempre dell’ordine dei 500 kg (Citroën Nemo e Berlingo, Fiat Fiorino, Ford Transit Connect,

Peugeot Partner e Bipper, Renault Kangoo) e quelle massime attorno ai 700 kg (Citroën Berlingo, Fiat Doblò, Ford Transit Connect, Mercedes Citan, Nissan NV 200, Opel Combo, Peugeot Partner, Renaut Kangoo e Volkswagen Caddy). Entrando nello specifico dei marchi vediamo che Citroën con i suoi due modelli Nemo e Berlingo copre un segmento che va da 535 a 680 kg. Sempre per restare in tema di Berlingo è doveroso sottolineare la presenza del nuovissimo Full Electric che – come sottolinea Alessandro Musumeci, responsabile vendite b2b rete di Citroën – “è l’unico della categoria che garantisce zero emissioni e ricarica rapida, pur non rinunciando a nulla rispetto alla versione tradizionale in termini di spazio e comfort”. Per i due modelli Fiat l’escursione è decisamente molto più ampia in quanto si va dai 500 kg ai 1000 del Doblò. Ford, che in questo segmento è presente con un solo modello, si propone con portate da 500 a 760 kg, ma è comunque doveroso sottolineare che nel corso di quest’anno assisteremo al lancio del nuovo Transit Connect (Van of the Year 2014) veicolo caratterizzato – come sottolinea Andrea Ciucci, Direttore Veicoli Commerciali Ford Italia – da molteplici e innovative soluzioni sia di stivaggio del carico, sia tecnologiche: “Basti pensare alle paratie apribili su Transit Custom e Transit Connect e alle diverse soluzioni di stivaggio del carico; le tecnologie innovative come l’active city stop per ridurre il rischio di tamponamento, il Sync

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 49


Speci SpecialialeSpeci usatoale VeiSpeci ale usatoali Speci alealeVeiusato coli Commerci coli Commerci

per gestire con comandi vocali le funzioni audio/telefono, il curve control per adeguare automaticamente il comportamento del veicolo in curva”. Un solo modello anche nel caso di Mercedes che con il suo Citan copre una fascia di portate d 360 a 700 kg. Nel corso del 2013 Mercedes Van è riuscita a rafforzare le quote di mercato di Vito e Viano – come sottolinea Dario Albano, Direttore Commerciale Mercedes-Benz Vans: “Per il 2014, dopo

emissioni zero e ad una rilevante autonomia, crediamo contribuirà notevolmente all’affermazione della mobilità elettrica nel settore del trasporto commerciale”. Anche Opel è presente in questo segmento con un solo modello, il Combo, che dispone di portate comprese tra 675 e 925 kg e “le cui vendite – ci ha dichiarato Gabriele Conti, CV Marketing Manager di Opel – hanno registrato un costante e continuo miglioramento lungo tutto l’anno. Da pochi giorni

la nostra rete di Concessionarie ha iniziato a commercializzare il Combo L2H2, che potrà risultare allettante per una clientela che vuole una ampia volumetria di carico, pur rimanendo nel settore delle Furgonette”. Nel caso di Peugeot sono invece due i modelli con portate che vanno da 550 a 730 kg. In questo specifico comparto la Casa francese ha in arrivo una novità e secondo quanto ci ha dichiarato Eugenio Franzetti, Direttore Relazioni Esterne di Peugeot Automobili Italia

Furgoni PICCOLI marca

MODELLO

TRAZIONE

ALIMENTAZIONE

POTENZA CV

PORTATA KG

VOLUME MC

Citroen

Nemo

A

D

75

535

2.5

Citroen

Berlingo

A

B/D

75-114

550-680

3.3-3.7

Fiat

Fiorino

A

M/B/D

73-95

500-535

2.4-2.5

Fiat

Doblò

A

M/B/D

90-135

675-1000

3.4-5.4

Ford

Transit Connect

A

D

75-110

510-760

2.8-3.7

Citan

A

B/D

75-114

360-708

2.4-3.8

Nissan

NV 200

A

B/D

90-109

731-783

4.2

Opel

Combo

A

M/D

90-135

675-925

3.4-4.2

Mercedes

Peugeot

Bipper

A

D

75

585

2.5

Peugeot

Partner

A/4x4

E/B/D

67-115

550-728

3.3-3.7

Renault

Kangoo

A

E/B/D

60-114

435-768

2.3-4.0

Volkswagen

Caddy

A/4x4

M/GPL/B/D

75-170

731-813

3.2-4.2

una prima fase di consolidamento, le stime prevedono un mercato in crescita, seppur a ritmi contenuti”. Va inoltre sottolineato che nel corso del 2014 vi sarà la gamma Citan finalmente completa in tutte le sue versioni. Non è da meno Nissan, che offre l’NV200, con portate comprese tra 730 e 780 kg. Per Nissan “ci sarà anche una versione 100% elettrica – ha dichiarato Alberto Sabatino, Corporate Sales Manager di Nissan Italia – del nostro van compatto. L’eNV200 sarà lanciato entro la prima metà del 2014 e proponendo una capacità di carico equivalente a quella con motore tradizionale, abbinata alle 50 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI


Speciale Veicoli Commerciali Speciale Veicoli Commerciali

“lanceremo anche un veicolo commerciale, che si inserirà nel segmento F1, che rappresenta per Peugeot il cuore delle vendite e dove primeggia con il veicolo commerciale estero più venduto in Italia, il Partner. Sarà proposto con l’alimentazione elettrica, ideale per alcune forme di trasporto essenzialmente urbane”. L’altro costruttore francese, Renault, è presente con un solo modello, il Kangoo, con portate da 435 a 768 kg, penalizzato, come afferma Giovanni Portanova, Brand Manager Veicoli Commerciali ed Elettrici di Renault Italia, “nel 1° quadrimestre per effetto del passaggio alla nuova gamma (giugno 2013)”.

Furgoni GRANDI marca

In queste pagine, da sinistra in senso orario: Fiat Fiorino, l'interno del Caddy Volkswagen, il nuovo Canter Fuso, il Ford Transit 2 tons, lanciato in questi giorni a Barcellona, e, sotto, la gamma Kangoo di Renault.

MODELLO

TRAZIONE

ALIMENTAZIONE

POTENZA CV

PORTATA KG

VOLUME MC

Citroen

Jumpy

A

D

90-163

925-1137

5-7

Citroen

Jumper

A

D

110-179

880-1565

7-17

Fiat

Scudo

A

D

90-163

925-1125

5-7

Fiat

Ducato

A

M/D

116-177

1040-1580

8-17

Ford

Transit

A/P/4x4

D

100-155

735-1635

5.2-12.3

Ford

Transit Custom

A

D

101-155

685-1484

5.4-6.2

Fuso

Canter

A/P

D

131-175

Isuzo

N Evolution

P/4x4

D

150

Iveco

Daily

P

M/D

106-204

725-1500

7.3-17.2

Mercedes

Vito

P/4x4

B/D

95-258

735-910

5.2-6.2

Sprinter

P

M/D

95-190

800-1350

7.5-15.5

Nissan

Mercedes

Primastar

A

D

90-114

1080-1260

5-8.4

Nissan

NV 400

A/P

D

100-145

966-1684

7.8-15.8

Opel

Vivaro

A

D

90-114

NV 400

5-8.4

Opel

Movano

A

D

101-145

966-1684

10.8-17

Peugeut

Expert

A/4x4

D

90-163

925-1137

5-7

Peugeut

Boxer

A/4x4

D

110-177

880-1565

8-17

Renault

Traffic

A

D

90-114

1005-1207

5-8

Renault

Master

A/P

D

101-145

919-1609

10.8-17

Renault Trucks

Master

A/P

D

101-145

884-1679

7.8-17

Volkswagen

Transporter

A/4x4

B/D

84-180

771-1121

5.8-6.7

Volkswagen

Crafter

P

D

109-163

984-1539

7.5-17


Speci SpecialialeSpeci usatoale VeiSpeci ale usatoali Speci alealeVeiusato coli Commerci coli Commerci FURGONI MEDI E GRANDI

Qui sopra il Nissan NV200, sotto l'Opel Movano. Nell'altra pagina le dimensioni dei furgoni Citroën e il Daily, che a breve uscirà con la nuova versione.

Per Volkswagen, anch’essa presente in questo specifico comparto con un solo modello, il Caddy, le cui portate vanno da 730 a 813 kg, va sottolineata la presenza nella gamma di modelli anche a trazione integrale che affiancano quelli a trazione anteriore e la più ampia offerta in termini d alimentazione, visto che accanto ai classici diesel e benzina sono proposti anche metano e GPL. Trattandosi di piccoli furgoni (o mini furgoni se preferite) è evidente che i volumi dei vani di carico non possono essere particolarmente grandi. Si tratta, comunque, di un aspetto molto importante su veicoli di questa categoria, sia per quanto concerne la loro conformazione sia per l’accesso. C’è un certo equilibrio tra i vari costruttori, del resto i modelli si assomigliano abbastanza e quindi è facilmente comprensibile come il valore minimo di 2.3 mc sia abbastanza diffuso (Citroën, Fiat, Mercedes, Peugeot e Renault). Il valore massimo è di 5,4 mc ma il valore medio del massimo si aggira sui 4 mc.

52 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Quello dei furgoni medi e grandi è un segmento decisamente più ampio, non fosse altro per la presenza dei costruttori già menzionati in precedenza per i furgoni piccoli a cui si aggiunge quella di quattro costruttori di veicoli industriali (Fuso, Isuzu, Iveco e Renault Trucks) che, rispettivamente con i Canter, gli N Evolution, i Daily e i Master e Maxity, entrano anche in questa categoria. Quasi tutti i costruttori presenti in questo ampio segmento dispongono di veicoli medi e di veicoli grandi. Tra le poche eccezioni possiamo contare Fuso, che con il Canter rientra nella categoria dei commerciali ma anche in quella degli autocarri leggeri visto che questo modello è disponibile anche in versioni fino a 8,55 t. Sempre per quanto concerne il Canter va precisato che, come ha sottolineato Maurizio Pompei, Direttore Mercedes-Benz Trucks: “Il 2014 vedrà il debutto della rinnovata gamma TF1. I Canter nella fascia di portata sino a 3,5 tonnellate saranno omologati Euro 5 b+ e potranno contare su una dotazione di serie ancora più ricca. Tutti i veicoli da 35 q saranno equipaggiati di serie con sistema Eco Start & Stop, assicurando un sensibile contributo alla riduzione dei consumi. Inoltre, grazie ad una serie di accorgimenti tecnici denominati 'Ecofficiency' (maggiorata pressione di iniezione carburante, scelta di oli motore a bassa densità) i consumi dei nuovi Canter scendono di circa l’8% rispetto alle precedenti versioni Euro 5”. I furgoni di taglia media offrono capacità volumetriche comprese tra i 5 e gli 8-8,4 mc mentre la trazione anteriore è ancora quella più diffusa anche se non mancano alcuni esempi di trazione integrale, come nel caso del Mercedes Vito (unico in questa categoria con la trazione posteriore), del Peugeot Expert e del Volkswagen Transporter. Per quanto concerne l’alimentazione il diesel la fa da padrone quasi assoluto con la presenza di

due modelli, il Mercedes Vito e il Volkswagen Transporter anche con motori a benzina. Notevole l’escursione dei valori di potenza dei motori che va da 84 a 258 CV (quest’ultimo valore va attribuito al Vito con un poderoso 6 V di 3,5 litri) anche se la media va da 90 a 150 CV mentre le portate utili vanno da 700 a 1400 kg. Un anno di novità? Per tanti, non per tutti Il 2014 non vedrà novità di particolare rilievo tra i furgoni medi. Non altrettanto invece per i furgoni più grandi per i quali si prevede un 2014 spumeggiante e ricco di novità. Per Ford, che tra la fine del 2013 e l’inizio di quest’anno ha lanciato il nuovo Transit Connect (Van of the Year 2014), ci sarà a febbraio la presentazione del nuovo Transit da 2 tonnellate e a giugno del Transit Courier, e a quel punto potrebbe trovarsi a disporre di una gamma tra le più giovani e complete del mercato. “Nel corso del 2014 Peugeot avrà – come ci ha detto Eugenio Franzetti – un importante lancio prodotto sul segmento KX, con l’arrivo del nuovo Boxer, sul quale facciamo affidamento per migliorare le nostre performance nel segmento. E’ comunque doveroso ricordare – ci dice Franzetti – che nel 2013 Peugeot è riuscita ad aumentare la propria quota di mercato raggiungendo l’8,6%, che ci permette di mantenere il primato di marchio estero più venduto in Italia. Un successo che ci accompagna dal 2009, frutto del focus che la nostra azienda ha messo sul mercato dei commerciali, strutturandosi con una rete specializzata, i Professional Centers, e un’intera organizzazione dedicata al mercato B2B”. A breve Opel renderà disponibile la versione 4x4 del Movano, veicolo destinato alle aree montane, e alle aziende Multi Utilities che tipicamente hanno la necessità di operare in qualsiasi condizione ambientale e meteorologica. In Casa Nissan è ormai prossimo l’arrivo di NT500. Il nuovo truck è alimentato, a scelta, da una delle due versioni Nissan del motore diesel ZD30 quattro cilindri da 3 litri, conforme alla normativa Euro 6. Tutti i modelli da 3,5 a 6,5 t sono alimentati con il motore da 150 CV (110 kW), che dispone di un unico turbocompressore per 350 Nm di coppia ed è abbinato a una trasmissione manuale a sei marce con trazione posteriore. Il nuovo motore ZD30 assicura intervalli di manutenzione estesi e costi di esercizio più contenuti. Ricordiamo però che Nissan è presente nel settore degli autocarri con il modello Cabstar 28-32 e 35 con motori da 121 CV e cabina singola, mentre il Cabstar 35, proposto con cabina singola o doppia, dispone di motorizzazioni da 136 e 150 CV.


Speciale Veicoli Commerciali Speciale Veicoli Commerciali esigenze del mercato: proponiamo veicoli Daily con MTT a partire da 33 q fino a 70 q, con portate che per i cabinati vanno da circa 1500 kg fino a oltre 4700 kg nelle versioni con MTT più elevate”. E il futuro per il piccologrande camion è anche verde con il concept 'Iveco Dual Energy'. Si tratta di una soluzione architetturale estremamente flessibile, adatta ad un veicolo commerciale leggero, in grado di rendere disponibile, di volta in volta, la fonte di energia più adatta alla missione del veicolo, una esclusivamente elettrica e un’altra ibrida (endotermica-elettrica), adatta per gli spostamenti a lungo raggio e per missioni extraurbane, che permette una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 fino al 25%”. Sicurezza e confort Per Alessandro Musumeci (Citroën): “Ad aprile sveleremo il Nuovo Jumper, rinnovato nel design, nella tecnologia, negli equipaggiamenti di sicurezza e di confort e nella qualità. In termini di confort di guida, saranno disponibili una radio con schermo touch screen, un sistema di navigazione moderno e i sensori di parcheggio con telecamera posteriore. La sicurezza sarà garantita dall’ESP di serie, dal controllo della pressione degli pneumatici, oltre ad un innovativo sistema di aiuto alla guida nelle forti discese”. Da ricordare ancora che la gamma dei Veicoli Commerciali Citroën è completa: solo il Jumper è disponibile in più di 170 versioni, con 5 livelli di portata, 4 livelli di lunghezza, 3 di altezza. Tecnicamente, sulle portate maggiori, sono montate sospensioni rinforzate e, in opzione, a compensazione pneumatica. Le novità per Renault Italia sono destinate ad arrivare negli ultimi mesi dell’anno. Infatti – come ci ha detto Giovanni Portanova – “A fine anno commercializzeremo il Nuovo Trafic che sostituirà l’attuale modello. L’obiettivo è quello di ripetere il grande successo dell’attuale modello, che anche nel 2013 ha confermato la leadership degli importatori nel segmento dei furgoni piccoli”. Portanova ha poi proseguito sottolineando come uno degli aspetti vincenti della gamma Renault veicoli commerciali è l’ampiezza delle soluzioni offerte, proponendo veicoli da 1 a 22 mc.

rappresentata dall’introduzione di una nuova gamma che si affianca a Master e Maxity; si tratta della gamma D CAB 2M, che con un robusto telaio a longheroni e a cabina avanzata, coprirà i tonnellaggi da 3,5 a 7,5 t”. Bottinelli ha poi ricordato che l’offerta Renault Trucks sul segmento 3,5 t si articola in oltre 100 versioni distribuite tra furgoni di serie, autotelai, pianali cabinati, veicoli trasporto persone, trazione anteriore/posteriore, ruote gemellate/singole, telaio scatolato o a longheroni, cabina avanzata o arretrata. Nel corso del 2014 in casa Volkswagen non vi saranno novità di rilievo (che saranno invece rimandate al 2015), mentre Iveco proporrà un nuovo Daily. Franco Zorzetto, Responsabile Marketing Prodotto Iveco Mercato Italia ha tenuto a sottolineare che “Daily ha la gamma tra le più complete della categoria con 7000 differenti versioni per cui riesce a rispondere a qualsiasi necessità di trasporto. Per quanto riguarda la capacità, intesa come volume di carico della versione Daily furgone, siamo tra i migliori della categoria con 17,2 mc disponibili sia sulle versioni ruota singola (35 q) fino ad arrivare alle versioni patente C da 70 q. Per quanto riguarda la portata offriamo varie soluzioni per rispondere a tutte le

Gli elettrici Capitolo a parte quello dei veicoli super ecologici a cui dedicheremo una intera puntata dei nostri appuntamenti mensili. Nel frattempo abbiamo cercato di capire, con i responsabili delle Case, quale potrà essere il ruolo in Italia dei veicoli elettrici sotto le 3.5 t nel 2014. Il quadro generale che appare è che vi è sicuramente interesse da parte dell’utenza, nonostante i numeri siano ancora molto limitati anche se tendenti a crescere. I problemi sono comunque numerosi con in evidenza i costi superiori dei veicoli e i limiti tecnici legati alla tecnologia in uso, ovvero: basso chilometraggio/energia disponibile, peso del gruppo batterie (che riducono la portata utile), fermo macchina legato alla ricarica del veicolo. Un altro problema che è stato in più occasioni sollevato riguarda poi la scarsità di infrastrutture, che dovrebbero svilupparsi maggiormente almeno nelle aree metropolitane, creando in questo modo un adeguato supporto al settore della distribuzione “ultimo miglio”. Insomma, tanti problemi (ma risolvibili) che affronteremo a breve dando anche una panoramica dell’offerta presente sul mercato. ■

Tre gamme al top Novità anche per quanto concerne Renault Trucks ci ha detto Davide Bottinelli, Product Manager Veicoli Commerciali di Renault Trucks: “Il 2014 comincia con due novità: la prima riguarda la gamma Maxity, che dispone ora di una sola motorizzazione da 2,5 litri per i tre livelli di potenza. In aggiunta a lievi aggiornamenti estetici, da segnalare l’ABS divenuto di serie. La vera novità è però TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 53


Ruote commerciali

Ford

TRANSIT... Decolla anche il modello più grande della vasta famiglia Transit, dopo il Connect presentato a dicembre e già vincitore del Van of The Year 2014 di Luca Barassi

S

i chiama Transit, senza ulteriori appendici. È lo storico veicolo che dal 1965 ha trasportato e fatto trasportare milioni di passeggeri e tonnellate di merce. Oggi la realtà di questo mezzo è completamente diversa, però, da quando è nato, dato che la gamma ha subito un notevole “spacchettamento” in più versioni per andare a servire meglio e più specificatamente i singoli segmenti. Dal piccolo Courier (che verrà presentato a giugno) a quello che abbiamo provocatoriamente definito “Transit e basta”, passando per il Connect e il Custom, questa vera e propria leggenda del trasporto commerciale oggi permette di andare

54 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

incontro alle singole esigenze di ciascun operatore, privato, pubblico, conto proprio o conto terzi. Solo il nuovo Transit offre 450 varianti che tra diverse lunghezze, passi, altezze, motorizzazioni e capacità di carico permette di configurare il proprio mezzo in oltre 3000 diverse combinazioni. Nuovo veramente È cambiato, ed è cambiato molto. Un veicolo completamente nuovo e non solo per il fatto che si rivolge ad un segmento ben preciso, quello delle 2 tonnellate, ma per le molteplici innovazioni in termini di design, di confort, di tecnologia introdotta e di flessibilità di gamma. Certo il look è la prima cosa a cui si pensa quando si propone un rinnovamento di gamma, ma dietro alla facciata, nel caso del Transit, ci sono tante altre cose.


e basta ! Cominciamo dalla gamma. Potrà sembrare un mero elenco di caratteristiche e dimensioni, ma fa ben capire la versatilità di questo mezzo. Le versioni possono essere sei: Van, Van Doppia Cabina, Combi, Chassis cabina singola e doppia e il nuovo Bus M2. A questi modelli possono essere abbinate cinque lunghezze che, a seconda della versione, vanno da 2775 mm a 7577mm. Il range più ampio lo si ha nella versione chassis, naturalmente, che dispone dall’L1 all’L5, mentre il Van, per esempio va dai 5531 dell’L2 ai 6704 mm dell’L3. Ma non basta, perché poi ci sono i passi; anche in questo caso tre per la versione Van e cinque per la versione chassis. Andiamo avanti: 2 altezze di tetto (H2 e H3), cinque classi di portata da 29 a 47 quintali, due configurazioni di ruote posteriori (singole o gemellate) e tre livelli di potenza per il motore (100, 125 e 155 cavalli) che sarà anche Euro 6 con sistema SCR. Infine, anche per le trazioni si ha la scelta più totale: anteriore, posteriore o integrale. Per quanto riguarda il propulsore – il Ford TDCi 2.2 – ci sono tre novità assolute: l’introduzione del 155 Cv / 385 Nm nella trazione integrale e i due motori Euro 6 per quella posteriore, il 125 Cv con 350 Nm di coppia e il 155. Un Euro 6 che ha scelto la tecnologia SCR per abbattere le emissioni, quindi con AdBlue. Un metodo ritenuto efficace e, allo stesso tempo, economico dal punto di vista dei consumi, come vedremo in seguito. È giunto il momento di salire a bordo. Se quanto visto fino ad ora sono le novità nascoste, se così si può dire, una volta aperto lo sportello e fatto il primo passo sul comodo gradino antiscivolo di accesso, ci si accorge subito dello sforzo di Ford fatto per coniugare la qualità degli interni delle auto con le esigenze di resistenza e praticità necessarie a un veicolo commerciale. Un abitacolo completamente riprogettato, sia nelle rifiniture che nella gestione degli spazi, ricchi tra l’altro di soluzioni smart come i portaoggetti a scomparsa con ingressi audio e alimentazione 12v, portaoggetti e porta laptop integrato nel sedile passeggero, la telecamera posteriore integrata nello specchietto retrovisore, la funzione Eco Mode, e tante altre ancora da scoprire. Una cosa però ve la vogliamo evidenziare: il Sync con Emergency Assistance, un dispositivo che chiama automaticamente il 112 o i soccorsi in caso di incidente segnalando la posizione GPS e collegando vocalmente la cabina con la centrale operativa. Capacità di carico e bassi costi di esercizio: oggi elementi fondamentali Sono due aspetti su cui Ford ha puntato molto, perché significano produttività, marginalità, guadagno per il cliente. E nella congiuntura economica in cui ci troviamo hanno un peso specifico notevole. Il nuovo Transit vanta fino all’11% di volume di carico in più rispetto al modello precedente, ed è dotato di soluzioni innovative per la gestione e la messa in sicurezza del carico. Per esempio, il modello L2 è passato da 10,3 a 11,2 m³ con paratia divisoria, un volume che permette di ospitare 4 Europallet e trasportare oggetti lunghi fino a 3 metri. Il modello Jumbo, il più ampio in assoluto, vanta, con paratia divisoria, un volume di carico di 15,1 m³. L’accesso, il più agevole della categoria, è garantito da porte laterali scorrevoli di ampie dimensioni (1.300 mm), che facilitano le operazioni di carico con i carrelli elevatori. Per quel che riguarda i consumi, tutta la gamma garantisce livelli molto

La capacità di carico è una delle peculiarità del nuovo Transit. Qui vediamo gli accessi laterale e posteriore e i sistemi di blocco del carico.

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 55


Linea aggressiva e robusta per il Transit dedicato al segmento 2 tons. All’interno, invece, regna l’ergonomia derivante dal settore auto di Ford.

contenuti, ma dove si raggiungono performance da vero campione del risparmio è il modello ECOnetic del nuovo Transit che garantisce anche la migliore efficienza della sua categoria, con 6,4 l/100 km ed emissioni di CO2 di soli 169 g/km. L’ECOnetic è un 125 cavalli con alcune soluzioni di gestione del consumo di serie come lo Start&Stop e il controllo dell’accelerazione. Ma risparmio significa anche manutenzione, ricambi e riparazioni e anche qui sono stati fatti passi da gigante. Per esempio, già in fase di progettazione, sono state pensate soluzioni che permettessero di abbattere anche del 50% i tempi di intervento in caso di sostituzioni. Inoltre, il lungo intervallo tra i tagliandi (2 anni o 50.000 km) si accompagna a una riduzione generale dei tempi necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria, in particolare quella oltre i 150.000 km, che passa, per esempio, da 5,4 a 4,2 ore per un intervento-tipo di manutenzione programmata. Galeotta fu Barcellona L’area aeroportuale della capitale catalana ci ha fatto innamorare di questo veicolo, potendolo vedere e provare in diverse configurazioni prima del suo effettivo lancio sul mercato che avverrà ad aprile.

56 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Infatti si tratta di un look&feel particolarmente accattivante che trasmette innanzitutto la sensazione di affidabilità e robustezza, che ne hanno fatto un leader in quasi 50 anni di storia, ma che poi conquista con l’ergonomia di bordo e quel non so che di automobilistico anche su un grande furgone. Ricordiamo, infatti, che le portate del nuovo Transit arrivano fino a 47 quintali di PTT. Ovviamente non ci è stato possibile guidare tutte le versioni disponibili nel test drive e, sicuramente, avremo modo di provarne di nuove in esclusiva per voi. Abbiamo però potuto apprezzare per esempio la versatilità delle trazioni, posteriore, anteriore e integrale. La trazione anteriore, oltre a liberare spazio nel vano di carico (10 cm in più in altezza per via della mancanza del differenziale sul retrotreno) ci è sembrata particolarmente piacevole alla guida e con una ottima tenuta di strada. Certo bisogna vedere il suo comportamento su selciati bagnati o in presenza di neve, ma siamo sicuri che, anche grazie alla esclusiva tecnologia “Curve Control” (che va ad aggiungersi ai numerosi dispositivi di controllo del veicolo già presenti) se la caverà benissimo in qualsiasi situazione. Abbiamo guidato per circa 150 chilometri le due versioni Van cabina singola. Prima l’FT350 con motore da 155 cavalli e trazione


Dettagli che fanno la differenza. Qui sopra da sinistra: il sistema di sblocco dei portelloni posteriori, lo specchietto retrovisore a doppia focale, l’utile vano ricavato sotto il sedile passeggeri e il pianale del vano di carico, completamente libero per un facile inserimento anche degli ecopallet. Sotto l’interno e una versione cantiere.

posteriore, L2H2 l’allestimento e le dimensioni. Dopodiché siamo saliti sul fratellino FT330, quindi 33 quintali di portata e 125 cavalli di potenza ma con trazione anteriore. Nel primo abbiamo trovato una elasticità del motore eccezionale, garantita dall’80% di coppia in un 2200 giri, nel secondo una eccezionale stabilità come già detto. Infine abbiamo testato anche una versione chassis, il 470L2. 155 cavalli di potenza, ma soprattutto una notevole capacità di carico. Per tutti, comunque, grande confort alla guida, silenziosità durante la marcia ed una sensazione piacevole nell’avere a disposizione numerosi strumenti di controllo elettronico, e nel sapere di essere seduti su un concentrato di tecnologia in grado di garantire sicurezza e affidabilità, e la comodità di sfruttare i tanti vani e spazi per le proprie cose, Pc compreso che oggi, insieme a tablet e smartphone, diventa un compagno di viaggio indispensabile. Qualche piccolo difettuccio dovevamo trovarlo, comunque, come l’interruttore alzacristalli, un po’ scomodo da raggiungere, o il dispositivo che legge la carreggiata non sempre precisissimo. Quest’ultimo, tra l’altro, potrà essere facilmente messo a punto con una piccola taratura. Abbiamo trovato, infine, molto agevoli le operazioni di carico e scarico. Il portellone laterale, infatti, è davvero grande e, oltre a consentire un facile accesso nel vano di carico e una salita comoda grazie al maniglione, scorre molto bene e senza difficoltà. Per il posteriore abbiamo trovato un comodo sblocco del gancio che permette un’apertura superiore ai 90° per una più facile manovra con i muletti.

Nuovo FORD TRANSIT: la gamma Furgone

CHASSIS

BUS M2

MOTORI

E per il prezzo? Davvero difficile potervi dare qui una vera e propria panoramica, data la vastità delle possibili combinazioni. Due cose, però vi possiamo dire: un range che va dai 20 ai 40 mila euro ma soprattutto una grande semplicità e trasparenza nei listini che permettono di passare facilmente da una versione all’altra senza difficili formule matematiche. Il consiglio, comunque, è sempre lo stesso: andate in Concessionaria (ce ne sono 110 su tutto il territorio nazionale), salite a bordo e parlate con gli esperti della rete vendita Ford. Noi, dal lato nostro, continueremo a fornirvi le impressioni di guida e i dettagli tecnici, anche attraverso la prova video che potete trovare sulla nostra WebTv su Trasportale.it.■ TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 57


Ruote commerciali

Fiat Professional

Fiat batte moneta

Lo Scudo è il veicolo ideale sia per lunghi trasferimenti extraurbani che per “mission” in ambito cittadino. Una dimensione intermedia tra Ducato e Doblò di Pierluigi Coppa

C

on la Fiat 500L Pro, new entry della Casa torinese, la gamma veicoli commerciali di Fiat Professional soddisfa pienamente tutte le esigenze dei professionisti del trasporto. Dal capace Ducato sino al piccolo Fiorino, oggi si può scegliere la “moneta” migliore per la propria professione. 58 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Al vertice della gamma domina il Ducato, mentre poco più sotto Fiat Doblò, il “piccolo” (si fa per dire) compatto, ma sempre estremamente capace. Se quest’ultimo ci va un po’ stretto, ecco profilarsi all’orizzonte il veicolo commerciale di “mezzo”, inteso come capacità, ovvero Fiat


IdentiVan

Fiat Scudo 130 Furgone (passo lungo) 130 Multijet Power DPF (base) Prezzo versione in prova: 20.150,00 euro (Detax) Dati espressi in (mm)

MOTORE

130 Multijet Power Euro 5

Cilindrata (cm³)

1.997

Potenza kW (CV) a giri

94 (128)/4.000

Coppia (Nm) a giri

320/2.000

Livello ecologico

Euro 5 con DPF

Iniezione

Turbocompressore con turbina a geometria variabile ed intercooler

Numero marce

6 + RM

Portata (kg)

1.200

Peso PTT (kg)

2.973

Altezza

1.942

Lunghezza

5.135

Passo

3.122

Sbalzo anteriore

975

Sbalzo posteriore

1.038

dimensioni Goodyear Regional 235/75 R 17,5

Pneumatici

Lunghezza vano di carico

2.584

Larghezza vano di carico

1.600

Volume di carico (m³)

6,0

Video Test L’ampio vano di carico che può contenere fino a 6 metri cubi di merce è accessibile dal retro e dalla fiancata del veicolo.

Il video test può essere riprodotto con un qualsiasi smartphone tramite il QRCode qui sopra, oppure visto sulla WebTv TOE su www.trasportale.it

Scudo, adatto a una molteplicità di usi e di tipologie di viaggio che vanno dalle consegne cittadine al trasporto extraurbano. Nato nel 2007 dalla cooperazione industriale tra Fiat e Psa e prodotto nello stabilimento francese di Sevelnord (Valenciennes), Fiat Scudo in questi anni ha riscosso un significativo successo facendosi apprezzare per le caratteristiche di grande agilità. Il furgone coniuga maneggevolezza e comfort di tipo automobilistico con una buona capacità di carico, offrendo soluzioni di trasporto con una portata utile sino a 1.200 kg e volumetrie interne da 5 a 7 m³. Apprezziamone insieme le caratteristiche tecnico/costruttive. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 59


Test drive Tipo Strada

Tratta

Km

Cittadino+Autostrada

Milano città – Tangenziale Est e Ovest

26

Autostrada

Milano – Asti Est

108

Statale

Asti Est – Grinzane Cavour

38

TOTALE

172

Consumo calcolato con computer di bordo: 14,8 Km/l

Interno in stile automobilistico e vano motore che ospita il Multijet Fiat.

autostrada superstrada statale/provinciale città

percorrenze, inoltre, l’adozione di un cambio a sei rapporti consentirà l’ottenimento di medie chilometriche elevate considerando che nel cofano, comunque, pulsa un propulsore da due litri di cilindrata! Le performance del propulsore

Monovolume o commerciale?

F cus

Più un monovolume che un commerciale. Le linee esterne dello Scudo richiamano, infatti, molto più una linea veicolare che quella di un “rude” veicolo commerciale. Soprattutto, vorremo dire, linee alla ricerca di una buona penetrazione aerodinamica, grazie al frontale dalla linea cuneiforme, mentre è caratteristica la calandra con gli eleganti fari a goccia, i fendinebbia integrati (e protetti) nel fascione con il classico posteriore dove i fari verticali fanno da cornice alle porte simmetriche. La versione oggetto del test drive di questo mese è equipaggiata con il generoso propulsore 130 Multijet Turbodiesel da due litri, 130 cavalli (Euro 5) ed una coppia di 320 Nm a 2.000 giri/min. con DPF, dotato di un’ottima progressione. Una garanzia che, anche a pieno carico, si potrà contare su una motorizzazione brillante. Nelle medie/lunghe

Le versioni di Fiat Scudo offrono di serie l’ESP, il Cruise Control, come pure l’impianto di climatizzazione. Scudo è stato progettato per rispondere alle elevate esigenze di spazio e di capacità del vano di carico, pur conservando una buona agilità nelle manovre. Durante il nostro test drive lo abbiamo condotto per circa 170 chilometri da Milano sino al castello di Grinzane Cavour (nei pressi di Alba) percorrendo, quindi, tratti autostradali (A7-A21), strade provinciali e statali (S231) ed infine strette vie di antichi borghi medioevali. Alla guida Scudo si è rivelato piacevole da condurre grazie all’ottima tenuta di strada, ad un calibrato impianto frenante perfettamente modulabile, ad un cambio estremamente preciso ed a “portata di mano” ed ultimo, ma non per importanza, al buon diametro di sterzata (12,6 metri), nonostante il passo di ben 3.122 mm. Sotto il cofano un propulsore da due litri 130 Multijet (Euro 5) ed una potenza di 128 CV

Multijet

Garanzia di qualità dei propulsori Fiat

Auto o furgone?

FocusCO2 60 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

La derivazione automobilistica firma il comfort di questo veicolo… unendo però i plus di un commerciale

solo 179 gr/Km


In questa immagine si può notare l’intero sviluppo del veicolo con l’apertura laterale.

+_

ottima tenuta di strada a 4.000 giri/min. visibilità assicura al veibuon rapporto colo elevate potenza/consumi prestazioni, sia di velocità massima (170 versione base un po’ spartana km/h), sia di diffusori audio spunto. Una verin cabina sione equipaggiata da un propulsore del genere è chiaramente destinata ai trasporti di ogni tipologia. Se si applica attenzione al pedale dell’acceleratore, inoltre, si possono archiviare sul fronte della riduzione dei consumi buone performance (6,8 l/100 km nel ciclo combinato) con emissioni di CO2 molto contenute (179 gr/km). La gamma propulsori di Scudo è completata da un 90 cavalli e da un 165 cavalli, osservanti entrambi le norme antinquinamento Euro 5.

la stazione radio sintonizzata. Oltre a questo, l’abitacolo è caratterizzato da una plancia dal design moderno con il cambio sulla consolle ed un quadro strumentazione elegante e completo, e non mancano il “cruise control” ed il limitatore di velocità, senza dimenticare i sensori di parcheggio che giudico personalmente indispensabili. Pollice su anche per il livello contenuto di rumore, segno inequivocabile di una grande cura costruttiva. I vani a disposizione sono davvero molti, sia sotto padiglione (tre ampi), sia sulle tasche portiere con portabicchiere a fianco del volante per non distrarsi durante la guida. Volante che è regolabile in altezza e profondità. L’equipaggiamento completo dello Scudo consente una guida realmente tranquilla e sicura, grazie naturalmente alla presenza di ABS con freni a disco su tutte le ruote (anteriori autoventilanti), EBD, ESP (controllo elettronico di stabilità) completo di ASR (sistema antislittamento), mentre caricare e scaricare merci a bordo del veicolo è molto agevole, grazie alla soglia di carico che si trova a soli 56 cm da terra. Inoltre, con l’adozione di sospensioni pneumatiche (fornite su richiesta), manovrabili semplicemente azionando un comando posto nel vano di carico, è possibile abbassare il veicolo di ulteriori 5 cm. Un optional (Pack Easy Load) da tenere sicuramente ben presente! ■

A bordo spazio e comfort Una volta a bordo si viene accolti da un ambiente prettamente automobilistico con tutti i comfort per il conducente e, soprattutto, per la sicurezza di quest’ultimo. Un sistema multimediale integrato (con radio CD) offre un ampio display LCD al centro della cabina che all’occorrenza visualizza i dati di percorso e consumo, oppure

Gocce di luce Elegante e allo stesso tempo aggressiva la linea dei fari anteriori

Sì all’optional

Il Pack Easy Load permette di abbassare di 5 cm il pianale di carico. Utilissimo! TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 61


Logistica

Aree urbane

Intermodalitàointerregionalità? È questo il vero quesito per una logistica del futuro che non si concentri più su aspetti localistici, ma cominci a pensare in modo globale di Massimo Marciani

Pensiamo in grande N

el nostro Paese la scarsità della risorsa “territorio”, la dispersione produttiva, la forte antropizzazione e la proiezione peninsulare chiusa a nord dalle Alpi e allungata nel cuore del Mediterraneo sono caratteristiche che rendono indispensabile puntare ad una elevata integrazione comodale e intermodale. L’una e l’altra esigono la transizione delle politiche settoriali da un approccio costruito per tipologia di trasporto ad un approccio per mercati, più funzionale all’individuazione delle priorità di intervento. La comodalità è un concetto introdotto 62 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

dall’Ue dal 2006 ed esprime l’organizzazione di ciascuna modalità tale da favorire il miglior impiego delle risorse di infrastruttura e di servizio; essa risponde all’obiettivo di ottimizzare le prestazioni complessive del sistema della mobilità delle merci sulla base di un forte orientamento all’integrazione operativa, per realizzare il massimo “risparmio logistico” di sistema. La comodalità è un concetto dinamico. Punta al miglior utilizzo delle risorse esistenti, tenuto conto di e mentre maturano gli interventi – infrastrutturali e regolatori – a loro volta ordinati a realizzare le condizioni

di una co-modalità più avanzata. Le risorse di cui si ricerca l’uso ottimale sono tutte quelle che la mobilità intercetta: economiche, infrastrutturali, industriali e di servizio, professionali, energetiche, ambientali. La co-modalità implica una realistica presa d’atto delle condizioni di partenza e la costruzione di un percorso di innovazione graduale coerente finalizzato alla crescita del valore prodotto. L’attualità di questo approccio discende, in Europa e in Italia, da almeno tre fattori: a) la crescita dei traffici su reti che, presso le porte d’accesso al territorio e


su segmenti sempre più numerosi, soffrono di condizioni di congestione non risolvibili in tempi immediati; b) l’accelerazione delle politiche sovranazionali che traducono in una penalizzazione economica diretta l’impiego inefficiente delle risorse climatiche, ambientali ed energetiche; c) l’organizzazione complessiva del sistema attuale della mobilità, che presenta ampi margini di possibile (graduale) ottimizzazione, utili a sostenere gli obiettivi di crescita e competitività delle economie del vecchio continente nel confronto internazionale. Quanto sopra esposto assume ancor più valore se consideriamo che il grado di urbanizzazione delle nazioni OCSE è cresciuto in maniera importante: dal 50% della popolazione totale del 1950 al 77% del 2008, fino alle recenti stime dell’85% nel 2020. Di conseguenza, il 70% della popolazione dell’Unione Europea vive al giorno d’oggi nelle città, le quali producono l’85% del PIL complessivo. Il ruolo delle aree urbane Se il trasporto delle merci costituisce uno dei fattori trainanti delle attività di sviluppo economico e sociale alle diverse scale territoriali, esso riveste importanza ancora maggiore nelle aree urbane. Infatti, è quell’elemento che consente alle aziende l’approvvigionamento e la distribuzione dei loro prodotti ai clienti finali localizzati nelle aree metropolitane. È quindi ormai evidente la necessità di sviluppare nuove forme di accessibilità ai centri cittadini – con particolare attenzione alle città d’arte ed alle aree con particolare vocazione turistica – in modo da ottimizzare gli spostamenti e contemporaneamente favorendo l’utilizzo di veicoli con elevati standard di eco-sostenibilità. In questo contesto il tema della distribuzione urbana delle merci è un argomento strategico. In questi ultimi anni la sensibilità agli standard delle attività che generano inquinamento e/o congestione è cresciuta a livello locale e la governance della logistica urbana è diventata un tema di interesse primario, oggetto di sperimentazioni e nuove discipline in un numero crescente di Comuni che hanno attivato misure per la regolazione degli accessi (permessi, ZTL, fasce orarie, standard ambientali dei veicoli), tecnologie di controllo, infrastrutture dedicate, in combinazioni diverse e con esiti diversi. Ma qual è lo stato dell’arte in Italia e quali sono le prospettive immediate che si delineano all’orizzonte?

A partire dal lavoro svolto dalla Consulta Generale per l’autotrasporto e per la logistica sono state predisposte una sorta di linee guida quale necessario strumento di supporto ai Comuni nella definizione delle misure fondamentali a governare i flussi di traffico generati dal trasporto merci in città, avendo presente che la vitalità delle città e il loro essenziale contributo allo sviluppo economico e sociale del Paese è strettamente legato alla loro imprescindibile funzione di luogo di produzione/scambio di merci e servizi. Dopo la chiusura della Consulta a seguito dell’applicazione dei provvedimenti di spending review da parte del Governo Monti, il Ministero dei Trasporti ha portato avanti in prima persona le azioni previste dall’accordo siglato con ANCI al fine di migliorare e rendere più efficiente il delicato settore della distribuzione urbana delle merci fino ad arrivare all’accordo del 27 settembre 2012 fra il Ministero ed il network delle aree metropolitane rappresentato, in questo primo passaggio, dalle città di Torino in qualità di capofila, Milano e Napoli. L’accordo ha come obiettivo principale l’individuazione delle modalità di gestione ottimale dell’ultimo miglio dei flussi di merci per filiera nelle Aree metropolitane (modalità, frequenza, orari ecc.). Nell’ultimo anno si è quindi tenuto un serrato e proficuo confronto fra le Aree metropolitane con il coordinamento del Ministero appunto, per individuare le migliori pratiche nel settore in Italia ed all’estero in

modo tale da mettere a punto, nel rispetto delle specifiche esigenze locali, una armonizzazione dei principi relativi ai diversi modelli di governance. L’esempio di Torino Sulla base del lavoro svolto finora su questa tematica, confortati dalla disponibilità non più di stime ma di uno scenario realistico, è stato possibile avviare a Torino, come pilota, un accordo quinquennale fra Comune, CCIAA ed Associazioni di categoria volto a sancire, come possibile prototipo da applicare a tutte le aree metropolitane, il principio della gradualità e della condivisione degli interventi. Il Comune di Torino, con lungimiranza e apertura, si è dimostrato un pioniere particolarmente innovativo del settore proponendo un modello a costo zero in cui a guadagnare è al tempo stesso la collettività e il privato. Il privato aumenta, infatti, la sua produttività grazie all’efficiente rifornimento delle supply chain e il pubblico ne beneficia in termini di minore inquinamento, grazie ai mezzi ecologici impiegati, alla fluidità del processo e scorrevolezza del traffico. Un perfetto esempio di modello win–win, ulteriormente perfezionabile e soprattutto facilmente replicabile in altre città che farà presto da “apripista” per altri Comuni e, nel suo piccolo, sia d’esempio per il superamento di una pluralità di singolarismi: male che da sempre caratterizza e “avvelena” il nostro Paese.

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 63


Ribaltare il punto di vista Le città sia italiane che europee, seppure diverse tra loro, si trovano a condividere le stesse problematiche: congestione, inquinamento, insicurezza. Ciò genera elevati costi per la collettività (i cosiddetti costi esterni) che obbligano gli amministratori locali ad escogitare soluzioni di ripiego, che spesso non sono altro che inefficaci palliativi. Le politiche messe in campo dalle Amministrazioni locali per limitare l’accesso dei veicoli nei centri storici, infatti, si concretizzano spesso nel blocco delle auto, chiusura al traffico, pedonalizzazione nell’area urbana e targhe alterne. Soluzioni che non si sono però rivelate misure sufficienti a risolvere il problema dell’inquinamento e della congestione nelle città. Manca, dunque, la conoscenza dei modelli operativi della logistica urbana e quindi una disciplina differenziata per tipologie di attività. E’ necessario perciò innanzitutto stabilire delle regole condivise a livello locale per l’accesso al centro della città di persone e merci in modo non coercitivo ma piuttosto sfruttando il concetto di “accreditamento” aperto a tutti ma secondo regole chiare e condivise che interessano i carichi, le motorizzazioni, l’efficienza e la sicurezza relativamente ai servizi di distribuzione e raccolta urbana delle merci. Fin dall’istituzione delle zone ZTL nei centri cittadini i decision maker locali hanno sempre visto questo istituto come un mezzo per fare cassa e non come uno strumento di gestione della mobilità. Il successivo sviluppo di sistemi di road pricing e di congestion charge non ha fatto altro che radicare questo approccio al punto che viene ormai quasi totalmente disattesa la normativa contenuta nel Codice della Strada che impone agli Enti Locali di reinvestire in progetti di mobilità sostenibile i soldi raccolti dalla tariffazione del settore e quelli derivati dagli incassi delle sanzioni. La rivoluzione copernicana del modello di governance risiede appunto nello sviluppo di un nuovo approccio fondato su parole chiave del tutto nuove per questo settore: accreditamento e premialità. Il concetto di base da promuovere quindi

è quello di dare la possibilità agli operatori di trasporto (in conto terzi e in conto proprio) maggiormente “virtuosi” dal punto di vista ambientale e di efficienza e sicurezza del servizio erogato all’interno della città, di acquisire il diritto di accedere al centro città in regime agevolato (es. riduzione costo permesso di circolazione, finestre temporali di accesso estese, utilizzo esclusivo di specifiche aree di sosta ecc.), previa rispondenza del servizio a determinati requisiti richiesti per l’accreditamento. Per poter accedere al centro città in regime agevolato è perciò necessario che l’operatore si allinei a determinati requisiti che saranno stabiliti per l’accreditamento (es. veicoli a basso impatto ambientale, elevati coefficienti di riempimento dei veicoli, utilizzo di specifici sistemi informatici, applicazione dei criteri del sistema di Gestione per la Qualità ecc.). Di fatto accreditamento e premialità sembrano essere due concetti antitetici ed invece costituiscono le due facce della stessa medaglia: sono i due pilastri del successo delle politiche di gestione e razionalizzazione della distribuzione delle merci nelle città, ma non solo. In questo mutato scenario di equilibri precari fra domanda e offerta in un mercato che negli anni si è fatto via via sempre più competitivo – ed in qualche maniera incontrollabile e destrutturato – il cambiamento di approccio al modello di governance da parte degli Enti locali ha portato come conseguenza immediata la necessità di mettersi in gioco da parte di tutti gli attori chiave della filera. Alcuni esempi pratici Per accreditamento nel caso delle merci si intende, a titolo indicativo ma non esaustivo, l’adozione di veicoli ecologici (es. metano, elettrici, ibridi ecc.) e la realizzazione di processi operativi efficienti relativamente ai veicoli utilizzati per finalità di consegna e ritiro merci (es. raggiungimento di determinati livelli di riempimento dei veicoli, attivazione di sistema di localizzazione che consenta la tracciabilità del veicolo ecc.), e/o relativamente alle piattaforme logistiche utilizzate per il consolidamento dei carichi

e l’organizzazione della distribuzione degli stessi all’interno dell’ “ultimo miglio” (es. localizzazione in prossimità del centro cittadino, giacenza pressoché nulla delle merci, applicazione dei criteri del sistema di Gestione per la Qualità ecc.). I suddetti requisiti debbono essere necessariamente discussi e condivisi all’interno di un Comitato di Monitoraggio permanente coordinato da parte dell’Amministrazione comunale con il compito principale di individuare e concordare le linee d’azione da intraprendere per riorganizzare efficacemente le attività di distribuzione delle merci in città così come le attività di trasporto connesse con flussi turistici in ingresso/uscita dalla città. Il ruolo del Comitato è quello di offrire l’opportunità di confronto aperto tra i rappresentanti delle associazioni di categoria e gli Enti locali al fine di definire regole chiare e condivise per l’accesso e la sosta in città.


FIT Consulting in prima linea nel progetto FIT Consulting è un’azienda leader nazionale per la conduzione di progetti innovativi anche nel settore dell’accessibilità urbana e della mobilità sostenibile di merci e di persone. FIT Consulting è un punto di riferimento del settore con oltre 30 progetti europei ed altrettanti nazionali svolti con successo applicando il proprio sistema di qualità, presentando i risultati in pubblicazioni specializzate, siti internazionali, libri divulgativi e scientifici. La società fin dal 1999 è presente come coordinatore di progetti transnazionali a valere su fondi europei sul tema della distribuzione urbana delle merci ed ha supportato le amministrazioni locali di Padova, Ferrara, Genova, Prato, Parma, Frosinone, ecc. nella messa a punto di progetti sostenibili che costituiscono veri e propri casi di successo nel settore. Attualmente svolge il ruolo di advisor e di consulente per numerosi Comuni italiani, ANCI, Unioncamere, il Ministero dei Trasporti e per le principali associazioni di logistica su questa tematica. FIT Consulting dispone di un bagaglio consolidato di conoscenza e know how non solo per quanto concerne i modelli di business e di governance ma anche e soprattutto per quanto riguarda l’applicazione di sistemi innovativi ITS a servizio della distribuzione urbana delle merci. Combinando queste due competenze la società ha acquisito in questi ultimi anni un ruolo di eccellenza in questo particolare segmento di mercato.

Do ut des

Parallelamente alle misure di incentivazione nei confronti degli operatori maggiormente “virtuosi” (vedi processo di accreditamento), dovranno altresì essere implementate misure restrittive nei confronti degli operatori meno sensibili agli aspetti ambientali e sociali cui contribuiscono negativamente in termini di inquinamento e congestione. All’interno del Comitato il ruolo di “notaio” deve essere attribuito alla Camera di Commercio locale. Questo approccio, già applicato con successo a Parma e Torino, vede, attraverso una capillare opera di concertazione con tutti gli attori a vario titolo coinvolti, la formalizzazione e sottoscrizione di un Protocollo d’intesa quinquennale in cui le parti si impegnano ad adottare tutte le iniziative ed azioni rivolte a sostenere il programma di contenimento delle emissioni inquinanti derivanti dalla circolazione veicolare, mediante il progressivo rinnovamento del parco dei veicoli commerciali di proprietà di imprese individuali o societarie con attività nel territorio del Comune. Il protocollo di fatto scandisce perciò i tempi del graduale rinnovo dei veicoli utilizzati per l’erogazione del servizio, stabilisce una serie di limitazioni progressive tra cui l’istituzione di specifiche fasce orarie per l’accesso e la sosta all’interno dell’area centrale della città e definisce le modalità di accreditamento da parte di enti privati o pubblici che intendano esercitare la professione all’interno della città.

Se da un lato i Comuni chiedono quindi agli operatori della filiera logistica di fare la propria parte investendo in qualità (cioè su veicoli a ridotte emissioni, sulla formazione degli operatori, sul livello di servizio fornito) ed innovazione (cioè ancora sui veicoli, ma questa volta in termini di dotazione di sistemi ITS), dall’altro – non potendo concedere in questa particolare congiuntura economica di crisi globale i contributi ed il sostegno derivanti da finanziamenti pubblici – debbono subliminare questo ostacolo garantendo premialità d’utilizzo delle proprie infrastrutture. Una premialità “selettiva” che va a gratificare – rendendo l’operatività quotidiana dei soggetti accreditati sempre più produttiva – coloro i quali hanno scelto di aderire a questo patto investendo sulle proprie attività a scapito di chi invece legittimamente decide – perché in fase di phasing out – di continuare a svolgere le proprie attività come ha fatto in questi ultimi anni. Il ritorno degli investimenti segue un andamento decrescente nel tempo: infatti, a chi investe immediatamente sul proprio business, è garantita una premialità d’uso del territorio cittadino a cui corrisponde un aumento della produttività stimata (da osservazioni pilota a Torino) pari al 20% e una diminuzione dei costi di esercizio (-20% in termini di km percorsi). Anche dal punto di vista sociale abbiamo un immediato beneficio visto che i veicoli accreditati completano il loro giro di consegna con un risparmio di tempo pari al 10% cui corrispondono 50 minuti in meno nelle strade già congestionate dei nostri centri cittadini.

L’indicazione che viene da questo nuovo modello di governance è, in sintesi, una maggiore produttività con conseguenti risparmi per gli operatori logistici, una maggiore efficienza e rapidità per i destinatari delle merci, un minore inquinamento e congestione – anche in termini di occupazione del suolo pubblico – per il Comune e per la collettività. Questo cambiamento di prospettiva – investimenti privati in cambio di premialità pubblica – segue un’importante pietra miliare nel percorso che va verso la creazione della smart logistics in un ecosistema in cui veicoli ed infrastrutture siano in grado di comunicare e di interagire. Il futuro Nei prossimi anni assisteremo ad una progressiva polarizzazione della destinazione d’uso dei territori ed ad un continuo popolamento delle Aree metropolitane destinate a divenire, negli scenari più accreditati per l’orizzonte 2050, delle vere e proprie megalopoli. E’ nel recupero della visibilità e della efficienza di tali conurbazioni che si vincerà la sfida della sostenibilità. Questa azione si pone quindi l’ambizioso obiettivo di fornire a tutti gli stakeholder del settore un vero e proprio punto di riferimento degli sviluppi del settore così come delle pratiche correnti evidenziandone i pro ed i contro in modo da stimolare la crescita culturale di un settore che, dopo essere stato per troppo tempo marginalizzato e colpevolizzato, saprà trovare dal suo interno lo stimolo per tornare a giocare da protagonista, e non da antagonista, la partita cruciale dell’ingresso del nostro Paese nel mondo dell’economia sostenibile 2.0. ■ TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 65


Eventi

Solutrans 2013

Dal 19 al 23 novembre scorso si è svolto a Lione il tradizionale salone dell’allestimento che però ha dovuto fare, anch’esso, i conti con la congiuntura economica del momento

Prove di... allestimento

di Luca Gaier

I

numeri ufficiali recitano così: 35000 visitatori, 800 espositori con oltre 150 novità presentate, una crescita dll’8 per cento rispetto all’edizione del 2011, Solutrans è infatti biennale. Ci piacerebbe poter prendere per reali queste informazioni e strillarle come il primo elemento di rilancio di una economia a dir poco in stallo e, soprattutto, ci piacerebbe poter registrare questi dati come un sintomo di buona salute per un settore, quello dei trainati, che purtroppo sta soffrendo in modo particolare. Non è così. E i freddi dati riportati dal comunicato ufficiale di Solutrans tradiscono invece una 12esima edizione del Salone un po’ in sordina. Spesso esagerare con le dichiarazioni di successo è controproducente… meglio essere realistici. Ovviamente la nostra non è una sensazione rilevata “a tavolino”, ma dalla presenza di una nostra inviata d’eccezione, nonché editorialista di questo giornale. Annalisa Cavani, presidente del consorzio Phontis, si è recata in visita a Lione e così ci ha raccontato la sua esperienza. 66 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Il primo segnale sospetto è stata la telefonata a Chez Moss, uno dei più rinomati e frequentati ristoranti della città francese, situato nel centro storico di Lione. Ho chiamato poche ore prima del nostro arrivo e, straordinariamente, avevano un tavolo disponibile per 6 persone alle 20:00… fortuna o crisi? Ma gli indizi continuano e, arrivati a Lione, alle dieci del mattino del venerdì, giornata centrale dell’evento, non c’è coda a Lyon Eurexpo e si capisce subito che quest’anno il II° salone più celebre d’Europa ha toni più dimessi rispetto ai precedenti, vittima come ogni altro settore della devastante crisi che ha colpito tutte le realtà occidentali. L’organizzazione è estremamente all’avanguardia, supera IAA e, a confronto con il nostro Transpotec, ci lascia supporre, e sperare, che le nostre strutture non siano obsolete ma soltanto acerbe. Di preziosa utilità l’app per iPhone e iPad con tracciabilità degli espositori, info, contatti e mappa in 3D, eventi, meeting e relativi avvisi. I servizi sono ottimi, non si vedono addetti ma tutto quadra,


ti regala una lezione gratuita al gli ambienti sono ampi ed eleganti. Quindi, sotto questi aspetti 10 e lode… peccato però che le pedane siano vuote. Gli stand brulicano di venditori e, scopriamo in seguito, si animano soltanto alle 12:00 e alle 17:00, quando vengono serviti gli aperitivi. Preoccupante… sempre più parassiti e sempre meno ospiti. Inutile dire che fanno da padroni Renault e Lamberet, e con loro, tutte le case madri europee. Uno spreco inaudito. Un’autocelebrazione patetica, una gara senza vincitori ma tutti vinti. Di particolare rilievo la Libner Group, con prodotti innovativi, personale accogliente e preparato. Sicuri di sé e proiettati nel futuro. Presso i ricambisti fiumi di lacrime, altro che champagne…

Facile da raggiungere perché si trova all’uscita di Opera della Tangenziale di Milano e dotata di un comodo parcheggio.

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E gli italiani? Gli italiani c’erano, anche se non in forza. Anzi, va detto che proprio un’azienda italiana, anche se con la sua filiale francese, Cramaro, ha vinto il premio d’argento per l’innovazione 2013. Per onore di cronaca diciamo che, nelle varie categorie, hanno vinto i riconoscimenti per l’innovazione anche Chereau, Frappa, Lamberet, Dhollandia e PMS Industries. E il gruppo Phontis che in Italia sta ampliando i propri associati e cominciando una strutturata attività di sana lobbying come mai non era presente? A questa domanda non può rispondere persona migliore se non proprio Annalisa Cavani:

Bisogna essere elastici e liberarsi dalle certezze, il panorama sta cambiando e noi dobbiamo cambiare con esso. Che il mercato francese sia estremamente protezionista è un’ovvietà e che i costi di partecipazione a Solutrans fossero decisamente sproporzionati ne abbiamo avuto prova visitando l’evento. Abbiamo scelto di investire le nostre risorse in maniera più mirata ed intelligente, le piattaforme europee, così strutturate non sono adeguate a realtà e dimensioni come le nostre. Saremo presenti al TraspoDay di Caserta e certamente non mancheremo alla prossima edizione di Transpotec a Verona, eventi di riferimento per i nostri stimati Clienti.

Comunque, va detto che nonostante le difficoltà le aziende che hanno partecipato hanno presentato soluzioni tecnologiche interessanti e all’avanguardia e questo è un ottimo spunto per guardare avanti… in particolare alla 13esima edizione della manifestazione dal 17 al 21 novembre 2015. ■

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Focus

Gestione Flotte

Vantaggi a 360 gradi Tracker non è un semplice “satellitare”, ma uno strumento altamente professionale per la gestione delle flotte piccole e grandi e che si sta evolvendo verso nuove frontiere dei servizi satellitari

di Luca Gaier

S

ono passati i tempi in cui il satellitare veniva montato dagli autotrasportatori con lo scopo esclusivo di proteggere i veicoli da furti e rapine. La tecnologia in questo campo ha corso parecchio e oggi ad un satellitare non si chiede soltanto di essere un semplice antifurto, ma di essere un apparato che consenta di monitorare via Internet l’attività del veicolo e una moltitudine di parametri di bordo. In questo contesto Tracker è un servizio che si rivolge alle flotte di autotrasporto 68 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

con una gamma di soluzioni senza pari nel settore, e grazie allo sforzo di ricerca e sviluppo è in grado di fornire soluzioni altamente personalizzate. La sua grande diffusione sul mercato è uno dei principali punti di forza del sistema, unitamente alla grande esperienza del gruppo Transpobank, da sempre vicino all’autotrasportatore. Il servizio Tracker, dunque, ha potuto crescere in fretta arricchendosi di tutte le funzionalità che nel tempo venivano richieste dai clienti più esigenti. Quelle aziende che non si sono accontentate di soluzioni standard ma

che hanno voluto sfruttare tutte le enormi potenzialità che un satellitare può dare in termini di efficienza aziendale. Un 2014… monitorato Le funzionalità di base del servizio Tracker sono quelle di localizzazione in tempo reale delle flotte. Sono disponibili le posizioni istantanee e quelle passate (storico) e la visualizzazione dei punti avviene su mappe digitali e anche in formato “streetview” che mostra la fotografia reale dell’ambiente circostante al punto dove si trova il veicolo.


Fabio Grusovin, il padre di Tracker I percorsi storici, che restano archiviati in Tracker per diversi mesi, registrano tutti gli eventi significativi quali ore di guida, soste, entrate e uscite da eventuali aree bersaglio. Sempre tra le funzionalità base è inclusa la possibilità da parte dell’autotrasportatore di far vedere la posizione del proprio mezzo ad un committente che richieda questa informazione per conoscere in tempo reale la posizione della propria merce. Ormai, e soprattutto nel segmento delle grandi flotte, la soluzione “su misura” diventa una regola: il gestore della flotta può scegliere tra numerose funzionalità in relazione al settore aziendale che vuole monitorare. L’offerta e le novità Le versioni di Tracker più richieste sono quelle avanzate, che generano vantaggi aggiuntivi in termini di efficienza e risparmio: il monitoraggio dei consumi di carburante, la messaggistica da e verso gli autisti tramite display, le funzionalità ecodrive che impongono all’autista uno stile di guida risparmioso e rispettoso del mezzo garantendo una eccezionale riduzione dei litri consumati. La versione ecodrive, corredata da un display che in cabina fa da tutor per l’autista, è stata montata su oltre 500 mezzi pesanti e genera risparmi inaspettati e dimostrati fino a 1000 litri al trimestre, oltre al taglio dei costi di manutenzione legato alla minore usura che una guida più dolce consente. Una nuova funzione - tra le ultime messe a punto dagli ingegneri di Tracker presso il Centro di ricerca e sviluppo di Trieste - è lo scarico automatico dei dati del tachigrafo direttamente via web, che può essere svolto in ogni momento indipendentemente

“Abbiamo commissionato delle analisi di mercato sulla potenzialità dei sistemi satellitari ed il settore che presenta maggiori margini di sviluppo è quello della logistica, ovvero quello di cui da sempre ci stiamo occupando. Stiamo investendo sullo sviluppo di apparati che consentano il monitoraggio dei colli; praticamente il controllo satellitare si sposta dal veicolo al singolo collo creando grandi vantaggi di efficienza e di sicurezza alla catena della logistica. Poter localizzare un collo in tempo reale ed essere avvisati quando e dove quest’ultimo viene aperto e maneggiato è molto appetibile per chi opera con beni preziosi o in regime di just in time. Per quanto riguarda le flotte di autotrasporto, dove i sistemi satellitari hanno già una forte penetrazione, ci sono innanzitutto delle ottime opportunità nel campo della sostituzione di impianti obsoleti: vi sono molte flotte che montano satellitari di prima generazione, nati per scopi di sicurezza e molto carenti dal punto di vista delle funzioni di logistica, e che non rispondono più alle esigenze di efficienza delle imprese di autotrasporto e dei loro clienti. Molti operatori del settore sono poi scomparsi per la crisi lasciando senza assistenza diverse flotte che si trovano costrette a cambiare tutti gli apparati creando nuovi spazi per chi, come noi, opera da anni con serietà e competenza in questo settore.”

La ricchezza e la flessibilità delle soluzioni fanno di Tracker un sistema modulare e completo in grado, su richiesta, di interfacciarsi con il sistema informativo aziendale

e fondatore del gruppo Transpobank, ci dice quali sono gli sviluppi futuri del sistema satellitare più diffuso

dalla posizione del veicolo (anche all’estero). Si tratta di una funzione molto richiesta dagli autotrasportatori che al momento solo Tracker può dare e che evita al personale aziendale la fastidiosa procedura manuale di trasferimento dei dati tramite la card tachigrafica. Una operazione che richiede più di mezz’ora a veicolo e la presenza fisica del veicolo stesso nel piazzale. Ma dal punto di vista “gestionale” sono tantissime le possibilità offerte dal sistema che, soprattutto, è in grado di interfacciarsi col sistema aziendale importando, tramite la funzione XML, in automatico, diversi dati utili per l’amministrazione (ore TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 69


Transpobank in fiera

6-9 marzo Pastorano (Cs) 8-11 maggio Verona

WORKSHOP TEMATICI TUTTO L’ANNO lavorate per calcolo stipendi, km percorsi e così via).

APP… l’ultima frontiera

Mai più furti di gasolio L’annoso problema dei furti di gasolio viene poi completamente risolto grazie a Tracker che dispone di più soluzioni tecniche che si adattano anche ai casi più particolari, quali ad esempio i veicoli molto vecchi oppure con serbatoi supplementari o serbatoi per i blocchi frigo. E a proposito di furti di gasolio, è molto richiesta una innovativa soluzione che monitora in tempo reale l’utilizzo dei serbatoi delle pompe di rifornimento poste nei piazzali degli autotrasportatori. Inoltre, periferiche satellitari dedicate esistono per semirimorchi, casse mobili e container che non sono sempre collegate con il veicolo e quindi alimentate dalle batterie di quest’ultimo.

70 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Non solo autotrasporto Nonostante la sua origine e la sua vocazione legata al mondo dell’autotrasporto Tracker ormai da tempo si rivolge anche ad altri innumerevoli settori particolarmente sensibili all’utilizzo di sistemi satellitari. Le periferiche Tracker vengono montate sui trattori agricoli, consentendo il monitoraggio del lavoro nelle piantagioni, su mezzi da cantiere, rilevandone la posizione e le ore di utilizzo, su mezzi frigoriferi che servono la grande distribuzione, su ambulanze e su autobus del servizio pubblico regionale. Tracker spazia inoltre dal mondo della vigilanza privata a quello delle Onlus che gestiscono la raccolta di vestiti usati. Tracker viene usato anche nella vita di tutti i giorni: per il controllo degli adolescenti che si muovono in automobile o degli anziani. Ognuno di questi settori ha esigenze di monitoraggio particolari, solo in parte comune agli altri, e molto spesso viene richiesta una personalizzazione, ovvero una versione di Tracker dedicata.

Tracker è fruibile tramite una piattaforma web estremamente semplice e moderna ed è disponibile anche via App. Sono moltissimi i clienti che usano la App installata sul proprio smartphone per localizzare i propri veicoli in ogni momento della giornata anche quando non sono in ufficio. Su richiesta, inoltre, Tracker è abbinabile a servizi di sorveglianza effettuati con una centrale di sicurezza che opera h24 in diretto contatto con le forze dell’ordine. Quando il veicolo viene spostato in modo non autorizzato, o in caso di forzatura di portiere e portelloni, l’apparato satellitare fa partire un allarme che viene processato in tempo reale con l’invio sul posto di Polizia o Carabinieri. Insomma, sul mercato sono disponibili tantissime soluzioni, ma molto spesso standardizzate e poco flessibili, acquistabili via web a scatola chiusa. Tracker, invece, è modulare e personalizzabile, e tra i più diffusi anche perché grazie ai suoi funzionari commerciali viene fornita al potenziale cliente una consulenza gratuita completa di demo che gli permette di comprendere esattamente cosa può ottenere da un satellitare. Se poi un autotrasportatore è anche utente della borsa carichi Transpobank, scegliere Tracker come servizio di localizzazione satellitare è una scelta molto facile, sia per le agevolazioni commerciali previste per convenzione, che per le funzionalità integrate tra i due servizi.■



Logistica

La filiera del caffè

Aroma di logistica La supply chain del caffè è una catena lunga e articolata dove operano numerosi attori specializzati nelle singole fasi di trasformazione del prodotto. A livello mondiale il caffè è una delle merci più scambiate insieme a petrolio e acciaio

di Paolo Sartor

O

ltre 700 torrefazioni con circa 7000 addetti per un giro d’affari alla produzione di 3,7 miliardi di euro (fonte: Coffitalia), di cui circa 950 milioni destinati all’esportazione, sono i dati caratterizzanti il mercato italiano del caffè come uno dei più caratteristici e vivaci del settore food & beverage nazionale. All’interno della filiera del caffè interagiscono numerosi attori tra cui: produttori di caffè e torrefattori, operatori del coffee trading, produttori di macchine del caffè e vending, fornitori di impianti e macchinari per la torrefazione, fornitori di packaging, fornitori di materiali 72 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

per i punti vendita, fornitori di servizi, catene di caffetterie, gruppi e operatori del vending, gruppi della grande distribuzione, della ristorazione e dell’ingrosso. A livello globale il commercio del caffè è dominato da una ventina di grandi multinazionali, di cui una controlla più di tre quarti del mercato del caffè. Gli operatori commerciali di riferimento sono una decina con sede in Europa, Americhe e Giappone. Inoltre, alcuni distributori di caffè come Sara, Lee e Nestlé tramite società d’importazione di proprietà controllano l’intera filiera del caffè, dal raccolto fino

al consumatore. Nel nostro Paese operano numerose aziende di trasformazione del caffè come Luigi Lavazza SpA, Kimbo SpA, Segafredo Zanetti SpA e illycaffè SpA che mirano sempre di più a presidiare direttamente tutte le fasi del ciclo produttivo del caffè, dalla coltivazione e selezione della materia prima nelle piantagioni a volte anche di proprietà in Brasile, Vietnam e Costa Rica, all’arte della miscelazione e tostatura in moderni stabilimenti, fino alla distribuzione ai differenti canali di vendita delle miscele di caffè italiano, famoso ed apprezzato a livello internazionale.


Un business molto… caldo Il caffè è uno dei prodotti più importanti nell’economia e nel commercio internazionale. Viene prodotto in 70 Paesi nella fascia tropicale e subtropicale in America, Asia ed Africa. Un grande numero di Paesi produttori dipendono dal caffè che rappresenta la prima voce nelle esportazioni. Il caffè, in considerazione del notevole flusso di import-export, rappresenta, assieme al petrolio, la commodity regina del commercio internazionale. Oggi la produzione mondiale di caffè supera i 7 milioni di tonnellate per un volume d’affari di 50 miliardi di dollari. Tra i produttori il Brasile, da solo, produce circa un terzo del caffè seguito da Vietnam, Colombia, Indonesia, Messico, India ed Etiopia. Le esportazioni di caffè verde vengono indirizzate prevalentemente verso l’Europa, gli Stati Uniti ed il Giappone. Nel 2012 l’Italia si è collocata al quarto posto (alle spalle di Germania, Belgio e Stati Uniti) nella graduatoria dei maggiori esportatori di caffè, con circa 2,9 milioni di sacchi (equivalenti a 174 milioni di kg di caffè verde). Gli sbocchi più importanti per le esportazioni del caffè torrefatto italiano sono i Paesi comunitari che assorbono oltre il 70% delle esportazioni italiane (soprattutto Francia, Germania

Un momento della torrefazione del caffè.

rispetto allo stesso periodo del 2012. In Italia i consumi pro capite di caffè (5,68 kg nel 2012) sono in diminuzione dell’1,6 percento (ai livelli di 5-6 anni fa), riflettendo le difficoltà del Paese ed il conseguente calo dei consumi dei generi alimentari, stimato in circa 8 punti percentuali negli ultimi quattro anni. Diversa la tendenza nei Paesi dell’Eurozo-

Il caffè conquistò l’Europa intorno al 1615. La pianta veniva da lontano, dall’Etiopia, ed a quel tempo si conosceva la sola varietà Arabica

e Austria), gli Stati Uniti, l’Australia e la Federazione Russa. Nel 2012, si è registrato inoltre una significativa espansione in particolare nell’Europa orientale, in alcuni Paesi Arabi (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) e Cina. Nel periodo gennaio-luglio 2013, le importazioni di caffè verde hanno segnato un incremento del 2,07% complessivo rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre le esportazioni del caffè torrefatto mantengono un deciso ritmo di crescita, con un aumento di +9,89%

na che hanno risentito di meno della crisi soprattutto in Germania e Francia dove i consumi rimangono in crescita La catena logistica del caffè Tutte le fasi della supply chain del caffè sono caratterizzate da una forte specializzazione e concentrazione dei volumi che parte già dal primo trasporto dalle piantagioni al porto d’imbarco. La cura di tutte le fasi che compongono la catena

del trasporto sono decisive per mantenere inalterate le peculiarità del prodotto caffè con un controllo di temperatura ed umidità che possono influire negativamente sull’aroma ed in generale sulla degradabilità dello specifico prodotto. I fattori ambientali e di pulizia del contenitore possono influire sulla degenerazione qualitativa in due modi: contaminazione del container a causa d’infiltrazioni d’acqua, luce e/o residui aromatici trasportati in precedenza e posizionamento del contenitore sopra coperta della nave, causa di forti stress termici per il caffè e tali da renderlo legnoso in fase di degustazione. I torrefattori pur non avendo un controllo diretto al carico fino al porto di destinazione, condividono queste criticità con le compagnie di navigazione alle quali chiedono la massima attenzione nella gestione del prodotto. Nella distribuzione i torrefattori nel corso del tempo hanno definito politiche di servizio specializzate per i diversi canali distributivi, in funzione essenzialmente di tre fattori: distribuzione della domanda, esigenze dei clienti e localizzazione dei mercati strategici. In questo modo per la consegna nei tre canali di distribuzione i torrefattori perfezionano degli accordi con gli operatori logistici ed in particolare: per il canale Ho.Re.Ca. con corrieri espressi e/o tradizionali (dove in Italia si contano oltre 130 mila bar, di cui il 30,3% nel NordOvest, il 23% nel Nord-Est, il 18,7% nel Centro Italia e il 27,2%, infine, nel Sud TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 73


estremamente capillare ma inefficiente. In quegli anni la logistica distributiva prevedeva due livelli: un primo livello era costituito dal magazzino centrale annesso allo stabilimento di produzione ed un secondo livello che comprendeva una rete di magazzini regionali che effettuavano le consegne presso i punti vendita. Negli anni la progressiva concentrazione della distribuzione ha ridotto il numero di punti vendita da servire. Nel canale moderno, il flusso teso (consegna diretta da stabilimento di produzione a cliente finale) è diventata la best practice, quando non è possibile attuarla per consegne di minori dimensioni e ad elevata frequenza, allora ci si appoggia ad operatori logistici regionali.■ e nelle isole); per il canale moderno con operatori logistici nazionali o pluriregionali (per ricercare le economie di scala generate dalle consegne congiunte di più prodotti nello stesso luogo di scarico); e per il vendor serving machine (canale della distribuzione automatica che si sta rilevando un mercato in forte sviluppo e dove si registrano importanti investimenti da parte dei produttori di cialde) con l’utilizzo di corrieri espressi.

I principali attori presenti nella filiera del caffè Materia prima

Si tratta di trader, broker, agenti che si occupano della ricerca e dell’acquisto del caffè crudo.

Logistica

Gli spedizionieri si occupano dei servizi di trasporto e magazzinaggio del caffè verde ed attività accessorie come: verifiche, certificazioni e/o rilavorazioni.

Lavorazioni caffè verde

Per ciascun canale di distribuzione del caffè, i torrefattori fanno accordi specifici con gli operatori della logistica

Infine, per servire i mercati esteri, normalmente i torrefattori per la dimensione rilevante della spedizione e la tipologia di cliente (filiale e/o importatore) utilizzano grandi caricatori industriali e/o MTO. Per comprendere l’evoluzione del sistema logistico distributivo bisogna fare qualche passo indietro. Negli anni ‘70 la crescita della domanda in Italia moltiplicò il numero dei piccoli negozi tradizionali determinando una struttura distribuiva 74 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

L’attività degli operatori di questo settore spazia dal servizio marittimo e doganale al controllo qualità sulla materia prima, dallo svuotamento contenitori allo stoccaggio, dalla lavorazione alla distribuzione presso le torrefazioni.

Decaffeinizzatori

Questa attività si occupa dell’estrazione della caffeina dal caffè crudo. Il processo di decaffeinizzazione del caffè verde viene altresì completato dalla deceratura del caffè e dall’estrazione di micotossine.

Torrefattori

Le torrefazioni eseguono tutte le operazioni di trasformazione del caffè crudo in un prodotto tostato: selezione e miscelazione, tostatura, macinatura e confezionamento.

Laboratori analisi

Analisi e verifiche vengono effettuate presso laboratori privati o laboratori chimico merceologici delle Camere di Commercio.

Attrezzature espresso

Il settore include produzioni di macchine per il caffè espresso e produttori di parti di ricambio per attrezzatura da espresso.

Agenzie marittime

Le agenzie marittime offrono una gamma di servizi marittimi e doganali che includono prenotazioni e contabilità, documentazione per sbarchi ed imbarchi, operativi nave ed assistenza logistica, assistenza per visite doganali ed emissione di tutti i documenti concernenti le formalità doganali.

Periti e consulenti

La filiera del caffè è completata dalla presenza di periti ed esperti che contribuiscono a garantire qualità e competitività al prodotto.


Movimento terra, off road e cantiere

Direttore: Ferdinando Tagliabue

â– in COSTRUZIONE

Le notizie dal mercato

â– miniescavatori piccoli forzuti - 1a puntata


editoriale off road di Ferdinando Tagliabue direttore Trasportare Oggi Construction

il salone della svolta

C

on l’edizione di quest’anno Samoter, il Salone Internazionale triennale dedicato al mondo delle macchine movimento terra, da cantiere e per l’edilizia, non solo giunge alla sua ventinovesima edizione ma compie il suo cinquantesimo anniversario. L’edizione Samoter 2014, che vede il debutto di Asphaltica, Salone delle soluzioni e tecnologie per pavimentazioni, sicurezza e infrastrutture viarie, vedrà puntuali all’appuntamento le principali associazioni del settore (Aisem, Anfia, Ascomac, Cantiermacchine, Comamoter, Ucomesa, Unacea e Assodimi) riunite per l’occasione nel comitato di indirizzo voluto dall’Ente Fiera per un Salone sempre più rispondente alle esigenze del settore. Quello che manca, almeno al momento (mancano un paio di mesi al’apertura) è l’adesione, specialmente di molti grandi nomi, ancora titubanti e trincerati in attesa di non si sa cosa. Il Samoter, come del resto tutti i grandi Saloni – e il Samoter lo è – è un punto di vista privilegiato che permette non solo di fare il punto della situazione del settore ma anche di guardare al futuro di questo settore. Il clima di generale sfiducia sembra non voler tener conto di quella che è a nostro avviso una grande opportunità, l’Expo 2015. Noi di Trasportare Oggi Construction crediamo ancora, e molto, in questo settore, un settore che non può essere abbandonato a se stesso, un settore fondamentale per un Paese che ancora vuole essere considerato un GRANDE Paese. Un grande Paese deve investire, deve creare infrastrutture sempre più indispensabili per crescere e non stare a guardare in attesa di qualche evento miracoloso. Se guardiamo al mercato del movimento terra possiamo vedere che l’export c’è, e a questo Samoter vuole guardare, con grande attenzione ai nuovi mercati (vi saranno missioni commerciali di grandi buyer e operatori specializzati provenienti dai principali Paesi europei, dell’Est Europa, del Medio Oriente, del Nord e Sud America e dell’Africa) ma con altrettanta attenzione guarda anche alla sostenibilità economica e ambientale. E in quest’ottica in Italia c’è ancora tanto, tantissimo da fare. Noi crediamo in questo Samoter e nel nostro piccolo ci stiamo dando da fare e a questo proposito ricordiamo che saremo impegnati nell’organizzazione di un Convegno dal titolo “Costruire il futuro” che vuole essere l’occasione per individuare spunti e soluzioni per dirigersi verso un futuro nel quale tutti dobbiamo fortemente credere. Buon lavoro e buon Samoter a tutti.

76 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

SMOPYC Appuntamento a Saragozza

Si terrà come di consueto presso la fiera di Saragozza SMOPYC 2014. Il Salone, in programma dall’1 al 5 aprile, vedrà la partecipazione delle principali associazioni di settore, impegnate in una serie di attività collaterali tra cui l’organizzazione di missioni commerciali inverse provenienti da mercati internazionali tra i quali Emirati Arabi, India, Messico, Federazione Russa, Bielorussia, Turchia e Iran. Un ruolo rilevante è dato alle missioni commerciali inverse destinate agli acquirenti internazionali in visita al Salone; queste missioni sono organizzate da ANMOPYC, l’Associazione Spagnola dei Fabbricanti di Macchinari per Edilizia, Opere Pubbliche e Industria Estrattiva. Le missioni commerciali inverse rappresentano uno strumento che contribuisce a rafforzare la vocazione internazionale di SMOPYC, evento che negli ultimi anni ha registrato una crescita costante e che lo ha fatto diventare una delle più importanti fiere del settore in Europa. Secondo i dati forniti da ANMOPYC, l’esportazione rappresenta circa l’80% del fatturato delle imprese di settore. L’anno scorso i prodotti venduti al di fuori dei confini nazionali hanno contribuito per oltre 1 miliardo di euro al fatturato delle aziende spagnole. Le previsioni per i prossimi anni indicano un andamento simile a quello attuale, in cui le esportazioni si manterranno tra l’80 e il 90% del fatturato.

noleggio Macchine JBC

La società di noleggio Boels Rental ha deciso un investimento di oltre 11 milioni di sterline per l’acquisizione di una flotta di macchine JCB. La Società olandese acquisterà più di 300 macchine, di cui è imminente la consegna e che faranno salire a oltre 1.000 le macchine JCB presenti nel suo parco a noleggio. L’ordine della Boels comprende una serie di micro e mini escavatori, sollevatori telescopici e carrelli elevatori fuoristrada; sollevatori e carrelli sono equipaggiati con motori Ecomax di JCB, che offrono risparmi di carburante fino al 7 % . Tutte le macchine saranno fornite con sistema telematico LiveLink JCB a bordo per il monitoraggio delle scadenze manutentive e la protezione antifurto. Boels, localizzata nella regione di Maastricht, ha avviato la propria attività nel 1977 con l’apertura da parte di Pierre Boels Senior di una piccola impresa di noleggio nel suo garage con una sola macchina per la frantumazione. L’azienda, che oggi conta più di 300 punti vendita ed è presente con più di 1.800 punti noleggio presso rivenditori terzi in Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Italia, Slovacchia e Polonia, impiega oltre 2.300 persone.


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TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 77


Cantiere

Miniescavatori

PICCOLI FORZUTI I nomi che operano in questo segmento sono tanti e tutti prestigiosi, così come sono tanti i modelli proposti. Per ragioni di spazio ci siamo visti costretti a dividere in due questa nostra carrellata (che comprende anche qualche midi). La seconda parte sarà sul prossimo fascicolo, quello del Samoter

di Ferdinando Tagliabue

Q

uello dei piccoli escavatori, categoria nella quale rientrano sia i mini sia i midi escavatori, almeno quelli fino alle 15 tonnellate, è un segmento estremamente affollato e di successo. Del resto le ragioni di questo successo sono facilmente comprensibili in quanto si tratta di macchine caratterizzate dalla presenza di motori di notevole affidabilità e potenza (in rapporto al peso), di grande stabilità, dote estremamente apprezzabile quando le condizioni operative si fanno particolarmente impegnative. Nella progettazione e nella costruzione di queste macchine si è posta una particolare attenzione anche alla potenza dell’impianto idraulico. Molti modelli, specialmente quelli più piccoli, non hanno una cabina, le dimensioni spesso non lo consentirebbero, e in questo caso siamo in presenza di

78 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

tettucci di sicurezza. Laddove invece vi sono cabine, queste rispondono a precisi requisiti di comfort, sicurezza, con comandi disposti in maniera ergonomica che consentono di lavorare in modo efficace e con minimi sforzi. Altro aspetto molto importante è rappresentato dalla disposizione dei punti di manutenzione quotidiana. Questi devono essere facilmente raggiungibili da terra in modo da permettere una manutenzione giornaliera semplice e rapida a tutto vantaggio di tempi di fermo macchina il più ridotti possibile.

BOBCAT Tra i numerosi costruttori presenti in questo comparto va sicuramente citato Bobcat, la cui gamma parte dal modello E8, una macchina che ha un peso operativo con benna standard di 1138 kg, con un motore diesel Kubota 3 cilindri che sviluppa una potenza massima di 7,4 kW a 2000 giri/min.


Lo stesso motore viene utilizzato per l’E10, del peso di 1176 kg, in grado di sviluppare una velocità massima di 3,1 km/h in gamma alta (2,1 km/h in gamma bassa). Nel segmento immediatamente superiore troviamo i due modelli E14 ed E16. Queste due macchine, che assicurano prestazioni di scavo al top e forze di strappo più elevate, hanno la possibilità lavorare anche nelle condizioni più difficili, su tutti i tipi di suolo, e di scavare in diretta prossimità del loro sottocarro, migliorando così la produttività negli spazi ristretti; la capacità di sollevamento di questi due modelli è rispettivamente di 300 e 350 kg. La gamma Bobcat comprende anche i modelli E26, E32, E35, E45, E50, E55, E62, E85, tutti cingolati, ed il gommato E55W, una macchina di grande stabilità, comfort e maneggevolezza, in cui tutti i punti soggetti a manutenzione ordinaria, filtri e sistema di spurgo dell’aria inclusi, sono facilmente accessibili grazie all’ampio portellone posteriore e al motore montato trasversalmente. CNH INDUSTRIAL Protagonista nel mondo del movimento terra, New Holland Construction è un vero e proprio concentrato di esperienza e successi, che offre al mercato non solo una gamma completa di prodotti ma anche una capillare rete di concessionari in grado di soddisfare al meglio le esigenze dell’utenza. Nel comparto dei mini e midi escavatori, New Holland Construction è presente con una gamma molto ampia che, partendo dal basso, comprende il modello E10SR, una macchina davvero molto piccola, mossa da un motore da 8 CV e che raggiunge un peso di poco superiore ai 1100 kg, ma ha una profondità di scavo di 1750 mm. Nella fascia immediatamente superiore troviamo i tre modelli E16B, E18B ed E18SR, tutti equipaggiati con un motore da 15 CV, con pesi tra i 1700 e i 1780 kg e profondità di scavo di 2400 mm. L’E26B SR e l’E29B SR utilizzano la stessa motorizzazione da 23 CV, hanno rispettivamente un peso operativo di 2700 e 2870 kg e raggiungono una profondità massima di scavo di 2650 e 2790 mm. Motore da 30 CV invece per i due modelli E35B SR ed E39B SR, con peso operativo di 3500 e 3900 kg. I tre modelli E45B SR, E50B SR ed E55B SR (i pesi operativi sono rispettivamente di 4500, 5000 e 5300 kg), sono spinti dalla stessa motorizzazione da 43 CV e raggiungono una profondità massima di scavo da 3660 a 3900 mm. Concludiamo con due midi “leggeri”, l’E75C SR e l’E85C MSR, entrambi con una motorizzazione da 56 CV, con pesi operativi di 7540 e 8270 kg ed entrambi equipaggiati con benne di capacità compresa tra 0,23 e 0,35 mc.

CASE

CATERPILLAR

La gamma di miniescavatori Case è composta da una decina di modelli tutti caratterizzati da doti di potenza e stabilità, e da una disposizione ergonomica dei comandi che permette di lavorare con la massima efficienza ed il minimo sforzo. Nella fascia più bassa, quella sotto i 2000 kg, troviamo tre modelli, il CX15B, con un peso operativo di 1580 kg, il CX17B zts da 1750 kg ed il CX18B. Questi tre modelli sono equipaggiati con un motore che sviluppa una potenza netta di 15 CV. Sono invece quattro i modelli che rientrano nel segmento da 2 a 4 mila kg. Il CX26B zts da 2700 kg ed il CX30B zts da 2870 kg. Questi due miniescavatori dispongono di una motorizzazione che sviluppa una potenza massima di 23 CV. Nella stessa fascia di peso troviamo altri due modelli, il CX35B zts da 3500 kg ed il CX39B zts da 3900 kg, entrambi equipaggiati con un motore da 30 CV. Nel segmento oltre i 4 mila kg Case si presenta con tre modelli, il CX55B da 5300 kg, il CX45B zts da 4540 kg ed il CX50B zts da 4950 kg. Tutte e tre le macchine sono equipaggiate con un motore da 43 CV.

Il segmento dei miniescavatori registra anche la presenza di Caterpillar che è presente in questo comparto con una gamma abbastanza ampia in grado di offrire prestazioni e livelli di produttività che permettono lo svolgimento di qualsiasi tipo di lavoro. Elevate forze di scavo e brevi tempi di ciclo consentono di portare a termine una mole maggiore di lavoro in meno tempo. La cabina, spaziosa e silenziosa, i comandi ergonomici con funzioni ausiliarie integrate, mettono l’operatore nelle migliori condizioni di comfort, riducendone l’affaticamento. Le funzioni del minimo automatico e della doppia velocità automatica, oltre che il

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2014 79


sistema idraulico a portata variabile con rilevamento del carico, contribuiscono ad ottimizzare l’efficienza del combustibile. Inoltre il carro allargabile (sul modello 300.9D e sulle versioni EX) ed i modelli a raggio compatto permettono ai miniescavatori Caterpillar di adattarsi in pratica ad ogni cantiere. DOOSAN Doosan è un altro grande costruttore fortemente impegnato nel mondo degli escavatori e naturalmente anche in quello dei miniescavatori, dove viene apprezzato per i bassi costi di manutenzione dei suoi modelli ma anche

in grado di raggiungere una profondità massima di scavo di 3155 mm, con una massima forza di scavo alla benna di 29,5 kN. Il modello DX55W è un miniescavatore gommato con un peso operativo di 5500 kg e dispone di una motorizzazione da 40,8 kW a 2400 giri/ min; la profondità massima di scavo è di 3795 mm e nelle due gamme è in grado di raggiungere una velocità massima rispettivamente di 10 e 30 km/h. Nella fascia più alta troviamo gli ultimi tre modelli tra cui il DX62R-3 con un peso di 6370 kg, profondità di scavo di 4115 mm. Questa macchina, come il DX63-3, è equipaggiata con un motore da 36,2 kW ed entrambe hanno una larghezza massima di 1980 mm. Il modello più grande dei piccoli Doosan è il DX85R-3, con un peso di 8600 kg; il motore sviluppa una potenza massima di 44,3 kW a 2100 giri/min. che consente velocità massime di 2,7 e 4,7 km/h. Questa macchina, che ha una larghezza massima di 2300 mm, è in grado di raggiungere una profondità massima di scavo di 4725 mm e ha una forza di scavo alla benna di 61,8 kN.

profondità massima di scavo di 2493 mm. La profondità di scavo raggiunge invece i 2725 mm con il modello ES 25 ZT da 2540 kg, dotato di una motorizzazione da 21,1 CV. I due modelli immediatamente superiori, ES 28 ZT ed ES 35 ZT, rispettivamente di 2850 e 3500 kg, sono entrambi equipaggiati con un motore che sviluppa una potenza massima di 34,4 CV e raggiungono rispettivamente una profondità massima di scavo di 2550 e 2880 mm. L’ES 40 ZT ha invece un peso di 3950 kg e un motore da 38 CV con una profondità massima di scavo di 3200 mm. Nella fascia immediatamente superiore troviamo tre modelli (ES 50 ZT, ES 57 ZT ed ES 60 TR) equipaggiati con lo stesso motore da 46 CV e che raggiungono rispettivamente un peso di 5250, 5600 e 6050 kg. Gli ultimi quattro modelli della gamma Eurocomach siglati ES 85 ZT, ES 95 TR, ES 85 SB ed ES 90 UR, sono tutti equipaggiati con una motorizzazione da 63,2 CV e raggiungono profondità massime di scavo che vanno dai 3800 mm dell’ES 85 SB ai 4570 mm dell’ES 95 TR. HYUNDAI

Hyundai è presente nel settore con una gamma di miniescavatori che copre un segmento da 1,6 a 3,5 tonnellate e una di midi escavatori con pesi compresi tra 5,5 e 8 tonnellate. Ed è proprio nel comparto dei midi escavatori Hyundai che troviamo il EUROCOMACH modello R55-9, una macchina caratterizzata da un eccellente livello di comfort e da una Piuttosto ricca l’offerta Eurocomach nel cam- grandissima capacità di controllo. Questo po dei miniescavatori in esecuzione ZT e SR. modello, equipaggiato con motore Yanmar LA GAMMA CATERPILLAR

Motore

Potenza CV

Modello

Motore

Potenza CV

300.9D

Modello

31NV70

13,1

Peso kg Profondità scavo mm 935

1731

302.7D CR

3TNV76

20,7

2800

2750

301.4C

3TNV76

18

1325

2240

303.5E CR

C1.8 ACERT

31,6

3500

3180

301.4C EX

strada

18

1390

2240

304 E CR

C2.2 ACERT

40,2

4000

3430

301.7D

strada

18

1610

2400

305 E CR

C2.2 ACERT

40,2

5088

3670

301.7D EX

strada

18

1735

2400

305.5E CR

C2.2 ACERT

40,2

5415

3870

per la loro affidabilità e durata, doti ottenute senza per questo rinunciare a valori di comfort e sicurezza. La gamma di miniescavatori Doosan comprende sette modelli, il più piccolo dei quali è siglato DX 27Z, macchina proposta in versione con tettuccio o cabina e che raggiunge rispettivamente un peso operativo di 2690 e 2790 kg. Nella fascia immediatamente superiore troviamo il DX30Z, un miniescavatore equipaggiato con un motore che sviluppa una potenza massima di 18,1 kW a 2400 giri/min. ed è in grado di sviluppare una velocità massima di 2,4 e 4,3 km/h rispettivamente in gamma bassa e alta. Il DX35Z ha una larghezza di 1700 mm ed è 80 febbraio/marzo 2014 TRASPORTARE OGGI

Partendo dai modelli più piccoli troviamo l’ES 10 ZT (con tettuccio), una macchina da 1060 kg, dotata di un motore da 10 CV e in grado di raggiungere una profondità massima di scavo di 1620 mm. Con il modello ES 15SR con cabina, il peso sale a 1650 kg. Decisamente importante anche il salto in tema di motorizzazione che su questo modello sale a 5,2 CV e per la profondità di scavo si arriva a 2100 mm. Con il modello ES 18 ZT si arriva ad un peso operativo i 1810 kg, la profondità massima di scavo raggiunge i 2300 mm, mentre la motorizzazione è la stessa del modello precedentemente descritto. L’ES 22 SR è una macchina da 2300 kg con motore da 19 CV e in grado di raggiungere una

Peso kg Profondità scavo mm

4TNV98, che sviluppa una potenza massima di 57 CV a 2400 giri/min, ha un peso operativo di 5650 kg, raggiunge una profondità massima di scavo di 3820 mm ed una altezza di scarico di 4050 mm. Il modello più grande della gamma midi Hyundai è l’R80CR-9 che ha un peso operativo di 8200 kg, una benna con capacità di 0,28 mc e una motorizzazione da 61 CV a 2100 giri/min. Da ricordare anche il modello R55W-9, un gommato dalle eccellenti doti di robustezza, maneggevolezza e affidabilità, con dispositivi di controllo ergonomicamente posizionati che contribuiscono ad accrescere il comfort e la produttività di questa macchina. ■


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