La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 20 - dicembre/gennaio 2016 - n. 184
novità
l’inchiesta
il ponte che divide
scania È ibrido Il primo truck Euro 6 con la nuova tecnologia
Dalla Sicilia al Continente e viceversa. Ecco come transitano i mezzi oggi e domani
Eurocargo
tutte le novitÀ del medio iveco
test drive
DAF CF
440
Un pesante su misura
nomine
franco fenoglio
Nuovo presidente UNRAE V.I.
eventi
tforma
Il convegno di chiusura dell’anno accademico
Le reti dei costruttori - Bollettino Anfia Ride & Drive Allison - Il notiziario
Un marchio della Daimler AG
I campioni del mondo guidano Mercedes-Benz. www.RoadStars.mercedes-benz.com
sommario
dicembre/gennaio 2016
www.trasportale.it
n.184
pg. 22 PONTE SULLO STRETTO Di nuovo in auge l’idea del collegamento tra Sicilia e Continente. Si farà?
IN QUESTO NUMERO Attualità e opinioni
4 6 11 13 17 18 19 20
EDITORIALE
di Luca Barassi
Il punto di vista del Direttore
il notiziario
In breve le notizie più importanti del settore
NON SOLO TIR
di Alessandro Musumeci
Tutto quello che non è veicolo industriale
volta pagina di Paolo Volta
Un Professore prestato alla Logistica In copertina: ISRINGHAUSEN di Franco Oriolo è sinonimo di Tra le pieghe della società e del nostro mercato qualità tedesca. Il leader dei IL FRONTALE sedili per veicoli di Paolo Tasla commericali, Una graffiante visione della nostra società ora si apre al mercato italiano IL DORSALE dell’aftermarket.
porto franco
di Gian Paolo Pinton
In copertina: Una giornata presso la fabbrica di Brescia, ci ha fatto scoprire tutti i segreti del nuovo medio Iveco. Eurocargo ora va alla conquista di nuovi segmenti.
L’inchiesta
22
ponte sullo strEtto: si farÀ mai? Ancora una volta il progetto per collegare le due sponde permanentemente si fa avanti
Ruote industriali
28 32 36
iveco: eurocargo, in medio stat virtus Nuova cabina e due nuove motorizzazioni per il medio di Casa Iveco leader del segmento
DAF: test drive cf
Una giornata con un veicolo che offre una gamma estremamente personalizzabile
SCANIA: IL PRIMO TRUCK EURO 6 IBRIDO
Rivoluzione verde per il Grifone che spiazza tutti proponendo il veicolo del prossimo futuro
Ruote commerciali
39 44
SPECIALE: IL MERCATO COL SEGNO +
Chiusura d’anno positiva per il segmento LCV che conferma il cambiamento di rotta
CITROËN: ALLESTIMENTO ON LINE
È disponibile ora il configuratore per scegliere il veicolo giusto in soli 5 minuti
Il contr’altare del Frontale
UNRAE
Cambio al vertice
Franco Fenoglio nuovo presidente della Sezione Veicoli Industriali
Formazione
56
tforma: nuove frontiere del trasporto
Il convegno di chiusura del format promosso da TOE ha parlato di esterovestizioni e reti d’impresa
sommario Eventi
Rubriche fuori strada
ECOMONDO: SEMAFORO GREEN
Come ogni anno grande successo per la kermesse riminese. I truck sempre più presenti
truckemotion: ricomincio da quattro Tanti espositori ma poco pubblico all’evento che ha puntato tutto sul “Food” sull’onda di Expo
Logistica Analizziamo l’importanza di una gestione efficiente del trasporto e della logistica in uno specifico settore
67 68 71 72
Editoriale:
COSA RESTERA’ DI QUESTO 2015
notiziario:
Le news del settore
Notizie dalle aziende
il mercato: costanza +
Continua la crescita della produzione automotive e dell’immatricolato
APPROFONDIMENTO: AMARE LE RETI
L’importanza del ruolo delle officine e del mercato dei ricambi in un periodo di crisi
32
63 64
FOCUS: CONTINENTAL
Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Francesca Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile Servizi Speciali: Ferdinando Tagliabue Coordinatore TOE AfterMarket: Francesco Oriolo Responsabile sviluppo editoriale: Walter Longo - walter.longo@trasportale.it mobile: +39 340 5954454 Hanno collaborato: Vincent Aino, Alessandro Bassi, Gabriele Bolognini, Federica Fabi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Paolo Sartor, Paolo Tasla, Andrea Trapani, Paolo Volta
@trasportale www.facebook.com/trasportareoggi
ContiLifeCycle 2.0 è la soluzione per ottimizzare i costi di gestione E la sostenibilità ambientale
www.youtube.com/trasportareoggi
FOCUS: TRANSPOBANK
La borsa noli più diffusa d’Italia ora anche con la funzione di scarico dati del tachigrafo
75 78 80 81 82
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COVER STORY: ISRINGHAUSEN
Qualità tedesca e distribuzione italiana per il leader della selleria per truck e LCV
ZF: ATTENZIONE ALLA FRIZIONE
Un interessante approfondimento sulla manutenzione di questa parte del veicolo
ci trovi anche su ipad Trasportare Oggi è anche in versione elettronica Scarica gratuitamente la App da iTunes e potrai sfogliare TOE in qualsiasi momento e archiviare tutte le uscite sulla libreria virtuale.
PROTAGONISTI: ALLISON
Ride&Drive durante la prima giornata di truckEmotion. Un evento tutto Allison
AZIENDA DEL MESE: fiamm
L’ultima generazione delle batterie per veicoli commerciali e industriali
anfia: il bollettino
Componente fondamentale per la sicurezza, i tergicristalli sono oggetto di rigorosi test per garantire precisi requisiti di qualità
DAF: TEST DRIVE CF In strada con il medio del Costruttore olandese
La rivista degli Autotrasportatori - n.184 dicembre/gennaio 2016
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La proposta Texaco per il trasporto pesante risponde pienamente all’esigenza di un sempre maggiore risparmio sui costi di esercizio
Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Savona, 80 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.
Di questo numero sono state tirate: 13.100 copie
Convegno TForma Nuove frontiere del trasporto: Le reti d’impresa superano i confini
ottobre/novembre 2015 La Rivista degli Autotrasportatori
In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
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distretti: il trasporto della ceramica
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Focus: FUEL ECONOMY
cover story
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dicembre/gennaio 2016
56
agosto/settembre 2015
luglio 2015
aprile 2015
febbraio/marzo 2015
Anno 20 - maggio/giugno 2015 - n. 180
unrae 26000 VEICOLI PERSI
Qual è il costo della delocalizzazione?
anniversari 100 anni
fuel duel
MAN
La Trucknology Generation a Monaco
SFIDA ALL’ULTIMA GOCCIA Mercedes-Benz Actros campione di consumi transpotec logitec
COME È ANDATA?
première
CITROËN berlingo PEUGEOT partner
Costruttori e operatori hanno dato vita all’appuntamento dell’anno AdBlue: l’additivo ha la sua importanza Aspettando Autopromotec - ANFIA
maggio/giugno 2015
3
% L’eccellente economia dei consumi di Scania Streamline viene ulteriormente migliorata del 3%
Nuovo Scania Eco Roll Nuovo Scania 450 Euro 6 SCR Nuovo fuel-saving oil
Retarder Intelligente
Sempre più avanti. LE NUOVE FRONTIERE DELL’ECONOMIA DEI CONSUMI MIGLIORAMENTO CONTINUO
EFFICIENZA COMPROVATA
ECONOMIA OPERATIVA TOTALE
Per Scania ogni dettaglio è importante e rientra in quel processo di miglioramento continuo che è alla base del suo agire. Grazie a questo approccio sono stati introdotti aggiornamenti e novità in grado di ridurre di un ulteriore 3% il consumo di carburante.
L’efficienza nei consumi dei veicoli Scania è comprovata dalla realtà. L’esperienza diretta dei clienti e le prove su strada organizzate dalle più autorevoli riviste di settore dimostrano che Scania è all’altezza delle sue promesse.*
Scania pone al centro del suo impegno la redditività dei propri clienti. Questo si ottiene grazie a veicoli efficienti, realizzati su misura per la missione a cui sono destinati e con servizi personalizzati, offerti da una rete di vendita e di assistenza capillare.
* Le più autorevoli riviste di settore europee testimoniano l’efficienza dei consumi dei nostri veicoli. Verificate personalmente collegandovi al sito: www.scania.com/moveforward
www.scania.it
editoriale
di Luca Barassi
Estero... chi? N
on ne vorremmo più sentir parlare. Mi riferisco a quelle aziende che delocalizzano in modo fittizio la propria attività per eludere tasse e altro in Italia, ma in realtà operano stabilmente nel nostro Paese. Sì, sono le esterovestizioni. Male che in questi anni si è aggiunto al male. Alla crisi che ha indebolito il nostro Sistema Paese e la competitività delle nostre aziende, si è aggiunta la piaga di quegli imprenditori che, creando all’estero le proprie “sedi legali”, hanno tolto all’Italia ulteriore valore – per stare nel nostro campo – in termini di percorrenze chilometriche, immatricolazioni di veicoli, occupazione, merci trasportate.
Che tutto questo non serva a superare le inefficienze del nostro comparto è stato chiarito al Convegno TForma di fine anno, che ha coinvolto quasi 100 aziende del settore, e che ha ribadito la necessità di operare nella legalità per non impoverire ulteriormente la nostra economia e affossarla definitivamente. È interesse di tutti. Per di più quando soluzioni alternative ci sono, come le reti d’impresa viste in chiave internazionale. Al Convegno, svoltosi a Milano lo scorso 11 novembre, dopo gli aspetti tecnici e di mercato esposti da Paolo Volta, Cinzia Franchini (presidente CNA-FITA), Anna Sfondrini (dottore commercialista internazionale) e Francesco Oriolo, sono stati portati in sala due casi concreti che testimoniano gli effetti benefici del lavoro in rete: Matteo Mosca ha illustrato gli incredibili risultati di NEST Network, una rete d’impresa nel settore della logistica intermodale, mentre Franco Fenoglio, amministratore delegato di Italscania, ha sottolineato come la loro “rete” ha permesso 4
dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
il superamento del lungo periodo di crisi. Comunque, siamo a fine anno ed è quindi tempo di bilanci. Bilanci positivi, finalmente. Oserei dire su tutta la linea. Sì, è vero, in questi casi si deve usare “cauto ottimismo”, ma i dati sono davvero confortanti. Per il mercato e, nel nostro piccolo, anche per noi che quest’anno abbiamo realizzato tre grandi imprese: uno straordinario Transpotec Logitec con i test drive dei viecoli commerciali, uno strepitoso anno accademico TForma culminato con un Convegno con 100 aziende del settore e il lancio della nuova testata Trasportare Oggi Aftermarket. Il mercato, ma direi più che altro l’atmosfera e lo spirito degli operatori e dei nostri interlocutori, ci ha aiutato. Come avevamo preventivato alla fine dell’anno scorso, il cambiamento di rotta del settore leggero del 2014, con una crescita a due cifre, ha trainato anche il segmento pesante. E le due cifre di crescita quest’anno ce le hanno proprio i truck, con oltre il 20% in più. Mentre il segmento under 35 quintali conferma l’inversione di rotta, seppur a ritmi meno importanti.
Certo, siamo ben lontani dai numeri precrisi, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. E, si sa, chi ben comincia… E sempre per il fatto che siamo a fine anno, lasciate che mi ritagli un piccolo spazio “personale” in questa pagina. Trasportare Oggi ha una storia ormai quasi ventennale, sempre in continua crescita e anticipando mode, tecnologie e format seguiti poi da altri. Ma è negli ultimi quattro anni che c’è stato il salto di qualità della nostra presenza editoriale. Quattro anni in cui un ruolo fondamentale lo ha giocato Francesca Lugaresi, forse non così visibile all’esterno, ma anima e fulcro della redazione e del back-office. Come si dice “siamo tutti utili, ma nessuno è indispensabile”. Sarà anche vero, ma io sono convinto che senza Francesca non saremmo arrivati, almeno così in fretta, a dove siamo ora. Le nostre strade ora si dividono e tutta la redazione e l’organizzazione di Trasportare Oggi non può che augurare a Francesca di ottenere nuovi successi e soddisfazioni nella sua futura avventura professionale. In bocca al lupo! ●
Notiziario
DAF LF edizione 2016 Tante novità all’insegna dell’efficienza
Numerose le innovazioni che la Casa olandese sta introducendo nella serie LF, dedicata alla distribuzione, in linea con la filosofia DAF Transport Efficiency: ridurre i costi di esercizio e aumentare ulteriormente la redditività. Trasmissioni ottimizzate (con una riduzione dei consumi fino al 5%), un nuovo pacchetto aerodinamico e una scelta ancora più ampia di passi (7 nuovi passi, con lunghezze fino a 6,90 metri) e serbatoi del carburante (fino a 1.240 litri di volume), contribuiscono a ottenere rendimenti superiori per chilometro. La maggior parte dei modelli LF 2016 è dotata di serie delle tecnologie di comfort e sicurezza più recenti, come AEBS, FCW, ACC e LDWS. Il motore PX-7 PACCAR da 6,7 litri (164 kW/223 CV - 231 kW/314 CV) è inoltre ora disponibile anche con cambio automatico AS Tronic a 12 marce opzionale. Tra le altre novità, la presa d'aria dietro la cabina per una maggiore flessibilità di installazione del cassone, la predisposizione per l'unità frigorifero per il motore PX-5 PACCAR a quattro cilindri da 4,5 litri, la possibilità di visualizzare le informazioni del tachigrafo e delle ore di guida sul display centrale, le luci posteriori a LED di lunga durata.
Una Stella in Vaticano GNL è meglio Papa Francesco benedice il primo Vito prodotto in Argentina
Papa Francesco ha benedetto il primo Vito Tourer prodotto nel suo Paese, l’Argentina. Si tratta di un modello bianco a sette posti e trazione anteriore, equipaggiato con un motore a benzina. Durante la cerimonia tenutasi il 13 ottobre, il Pontefice ha inoltre apposto la propria firma sul Vito. MercedesBenz Argentina, una controllata nazionale del gruppo Daimler, donerà il veicolo a Scholas Occurrentes, una ONG nata per volere del Papa il 13 agosto 2013 che sostiene bambini e ragazzi che vivono situazioni di disagio sociale con l’obiettivo di integrarli nella società attraverso sport, arte e tecnologia. Il Vito donato sarà successivamente messo all’asta. I proventi saranno devoluti a favore dei progetti dell’Organizzazione attiva in 71 Paesi. 6
dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Nuovo impianto gas metano per truck
A Novi Ligure, in provincia di Alessandria, è stata inaugurata una nuova stazione di rifornimento LNG per veicoli pesanti. Il GNL è estremamente ecologico ed economico e presenta caratteristiche superiori anche al gas naturale impiegato nelle condotte (che può presentare anche fino al 15% di gas non combustibili) poiché, attraverso il processo di liquefazione, risulta essere costituito al 99,9% da metano e gas combustibili. Nel nostro Paese l’impiego del GNL è molto recente a differenza di altri Paesi europei dove i suoi vantaggi sono ampiamente conosciuti ed apprezzati. In particolare in Spagna quasi la metà del metano che viene utilizzato è in forma liquida.
Notiziario
Pedaggio senza contanti DKV espande la gamma di servizi in Francia I Clienti DKV Euro Service possono ora pagare il pedaggio francese Liber-t senza contanti, utilizzando sia la DKV Card sia la Liber-t BOX. La Liber-t BOX si installa sul parabrezza ed è accettata non solo su strade, ponti e tunnel soggetti a pedaggio, ma anche presso circa 300 parcheggi in città, stazioni ferroviarie e aeroporti. L’uso della Liber-t BOX offre numerosi benefici, come ad esempio corsie preferenziali t (che consentono di risparmiare tempo), una fattura DKV dettagliata suddivisa tra viaggi autostradali e parcheggi a pagamento, e il DKV eREPORTING per avere analisi dettagliate dei costi. La Liber-t BOX è riservata ai soli veicoli con un peso inferiore a 3,5 tonnellate. Per maggiori informazioni: www.dkv-euroservice.com/liber-t
ASSOCIAZIONI Incontro col Ministero
Il 5 novembre scorso, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è tenuto un incontro tra le Associazioni di rappresentanza della categoria, il Sottosegretario ai trasporti Del Basso De Caro e il Capo di Gabinetto Bonaretti al termine del quale è stato firmato un verbale di accordo, con le linee generali del Governo per il settore autotrasporto, che fanno parte di un pacchetto di norme da presentare nel DDL Stabilità 2016. Le misure di intervento si muovono su tre direttrici: la prima riguarda l’incremento della competitività delle imprese italiane di autotrasporto tramite il rifinanziamento del Fondo di Garanzia per le PMI, una riduzione del costo del lavoro, la rivalutazione delle spese non documentate e l’introduzione di strumenti per il controllo dei trasporti effettuati in regime di cabotaggio. La seconda direttrice è relativa al tema ambientale con il mantenimento delle risorse strutturali destinate al settore, comprensive degli investimenti destinati all’acquisto di veicoli pesanti Euro VI; l’esclusione dal rimborso delle accise sul gasolio dei veicoli più inquinanti, fino alla classe Euro 2, permettendo così di recuperare risorse da destinare agli altri ambiti di intervento, nonché l’istituzione di un fondo per contribuzione in conto interessi per l’acquisizione di veicoli di nuova generazione, per meglio rispondere ai dettami europei sulle esigenze di miglioramento ambientale. La terza direttrice è orientata allo split modale tramite i cosiddetti Marebonus e Ferrobonus volti ad incentivare l’utilizzo delle autostrade del mare e il trasporto ferroviario delle merci.
Carburanti
Le soluzioni di Res Data e Antoptima per ottimizzare la logistica della distribuzione
Res Data (www.resdata.it), software company specializzata dal 1996 in applicazioni IT nel settore Oil & Gas & Food, e Antoptima (www.antoptima.ch), spin-off dell’Istituto di Intelligenza Artificiale dell'Università della Svizzera Italiana (www.idsia.ch), hanno stretto un accordo pluriennale di partenariato in R&S per l’applicazione di algoritmi di ricerca adattivi alla risoluzione delle complesse tematiche della distribuzione dei carburanti tradizionali e Gpl. Il processo di ricerca coniuga idee e metodi che provengono da settori diversi come la biologia, l’informatica teorica, la ricerca operativa e l’intelligenza artificiale. Tale iniziativa è la risposta concreta alle esigenze manifestate dagli operatori per: rafforzare gli attuali livelli di ottimizzazione dei costi nel contesto della pianificazione viaggi delle autobotti (maggiore rapidità di esecuzione delle attività da parte dell’operatore, gestione dinamica degli ordini e flotta ); introdurre efficientamenti di spesa della logistica primaria e secondaria attraverso l’applicazione di uno strumento di gestione integrata delle due attività (pianificazione “real-time” degli economics di differenti scenari in relazione a nuove opportunità distributive e/o variazione di determinati vincoli produttivi); ricercare soluzioni per una gestione strutturata dei mutamenti e dei nuovi vincoli intervenuti nel corso degli ultimi anni sulla filiera distributiva (gestione del credito, punti vendita “automat”). Tali innovazioni saranno applicate entro aprile 2016 sulla piattaforma Res Data (RS4 web based) nei moduli Oil & Gas Downstream & Logistics presenti presso primarie compagnie ed operatori petroliferi nonché Logistics Provider.
Solutrans 2015 Le anteprime di Kögel
Al Solutrans di Lione, concluso il 21 novembre, Kögel ha presentato importanti novità di prodotto: la versione rinnovata Kögel CoolPurFerro quality e il Kögel Cargo nella versione Coil. Kögel Cool-PurFerro quality, ottimizzato nei dettagli, non si rivolge solo alle esigenze di mercato specifiche del trasporto di alimenti freschi e surgelati o di prodotti farmaceutici; ma grazie a diverse opzioni è adatto ad una molteplicità di impieghi. Anche il semirimorchio Kögel Cargo Coil, grazie al peso ridotto nella dotazione di base, nonostante sia ottimizzato per il trasporto di bobine e nastri cesoiati si adatta alle più diverse esigenze di trasporto. Il Cargo Coil è disponibile in diverse varianti di carrozzeria, a seconda dell'ambito di impiego e del Paese di utilizzo. TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016
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Notiziario
L’ottica viaggia con Geodis
Vision Care Italia sceglie Geodis Contract Logistics per le attività di Supply chain e gestione dei flussi
Dinanzi alla necessità di muovere e gestire un notevole traffico di prodotti (lenti a contatto e soluzioni) all’interno dei confini italiani, Vision Care Italia, azienda di distribuzione di presidi medico-chirurgici per il canale ottico, sita a Rovigo, ha scelto GEODIS Contract Logistics come Service Provider per la logistica relativa alla merce destinata alla propria clientela. Il magazzino individuato per lo svolgimento di tutte le fasi operative è quello di Arquà Polesine (RO), che contempla un’area di ben 45.000 mq, un vero e proprio punto nevralgico per le attività di logistica previste nel progetto di GEODIS Contract Logistics, strutturato ad hoc per andare incontro alle esigenze specifiche del cliente. Lo spazio dislocato in area strategica è, infatti, funzionale a coprire l’intero processo di gestione attraverso lo stoccaggio delle soluzioni su porta pallet, quello delle lenti su scaffali leggeri, la presenza di aree ventilate e di servizio, l’accesso sicuro e controllato 24h su 24h. Dall’analisi dei dati di progetto, si stima che il flusso della merce in uscita raggiungerà un totale di 165.000 pezzi in un anno, tra lenti e liquidi, mentre nei tre anni, la previsione è di movimentare un totale di 500.000 pezzi.
Customer Day
TESISQUARE® ha celebrato con i suoi clienti i venti anni di attività
Divieti di circolazione
2016
Per ANITA ci vuole “più coraggio”
Il 9 ottobre scorso si è svolto a Modena l’evento “TESISQUARE® Customer Day 20 Anni alla Velocità del Vostro Business”, organizzato dall’azienda informatica nata a Bra ed oggi presente con 5 sedi in Italia e 2 all’estero, per celebrare assieme ai propri clienti i primi 20 anni di presenza sul mercato. Specializzata in Information Technology, TESISQUARE® è stata fondata da Giuseppe Pacotto nel 1995, partendo da zero, in garage, come nelle migliori storie di imprenditoria. A poco a poco Pacotto ha coinvolto nell’avventura alcuni collaboratori, che costituiscono ancora oggi gran parte del management dell’azienda e compongono la principale compagine azionaria. Vent’anni di crescita costante in termini di fatturato, dipendenti (nel 2013 è stato festeggiato il 200° dipendente e a settembre di quest’anno è stato assunto il 250°) e numero di clienti. 8
dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
In merito ai divieti di circolazione 2016 ANITA si è espressa a favore di un aumento del numero delle giornate nelle quali è ammessa la circolazione dei veicoli industriali con un calendario snello e funzionale, non solo alle esigenze del sistema economico e produttivo, ma anche della collettività. Nella convinzione che solo attraverso un incremento della produttività sia possibile rendere stabile e duratura la ripresa economica. “Sul calendario dei divieti di circolazione occorre un cambio di visione, passando da una impostazione chiusa, come quella che ha segnato il passato, ad una concezione più aperta e dinamica – ha commentato Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – coerente con la visione strategica che il Governo persegue, senza avere paura di ridurre le giornate di divieto e di estendere le deroghe ai trasporti combinati ferroviari e marittimi, anche in ambito nazionale quando in gioco c’è la competitività del sistema Paese”. Mentre sul fronte neve: “La sfida è quella di una organizzazione tale che le autostrade siano sempre libere e praticabili e non quella della chiusura – ha dichiarato Thomas Baumgartner – noi tutti paghiamo i pedaggi autostradali e riteniamo che competa ai concessionari, che introitano i pedaggi, mettere in atto le misure adeguate per la messa a disposizione di una rete che non subisca mai chiusure in eventi atmosferici i quali sono prevedibili con largo anticipo grazie ai moderni sistemi di monitoraggio”.
TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016
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Notiziario
Il Natale viaggia su pallet Nasce la collaborazione tra Bauli e Chep CHEP, leader mondiale di soluzioni di pooling di pallet, ha annunciato di essere stata scelta da Bauli, la storica azienda italiana di prodotti da forno fondata a Verona nel 1922 da Ruggero Bauli, per la distribuzione dei suoi rinomati prodotti di ricorrenza. Oltre ad essere una scelta orientata alla riduzione dell’impatto ambientale, “La scelta di CHEP per la movimentazione dei prodotti di ricorrenza è in linea con i diversi progetti che Bauli sta perseguendo in termini di efficienza nella Supply Chain e controllo dei costi logistici” spiega Alfredo Ferraresi, Direttore Supply Chain di Bauli. “La soluzione CHEP garantisce la qualità necessaria per la movimentazione nella filiera e soprattutto, assicura la disponibilità dei pallet anche nei maggiori momenti di fabbisogno per i picchi produttivi. Questo, per aziende come Bauli che hanno delle stagionalità importanti, è un aspetto prezioso che supporta ed agevola il business in modo concreto”.
Giti Tire
Cresce il team europeo di R&D
Giti Tire annuncia quattro nuove nomine nell’European R&D di Hannover e nell’impianto test MIRA di Nuneaton, vista la continua crescita di domanda OE, del product planning e dei progetti nel campo dell’ingegneria. Xavier Painous ricopre il ruolo di Objective Test Engineer, Benjamin Offeney di Development Engineer, Michael Dolby di Test Engineer mentre Antonio Palummo riveste la carica di TBR Automotive Engineer. Queste nomine portano il team a 17 persone altamente specializzate che hanno come obiettivo lo sviluppo dei piani strategici per i marchi GT Radial, Primewell e Runway. Stefan Fisher, Managing Director – Europe for Product Technology, ha affermato: “La collaborazione con le nostre piattaforme globali R&D in Cina, Indonesia e USA, ci offre inoltre una prospettiva mondiale permettendoci di sfruttare al meglio le competenze di oltre 600 esperti. Le nuove cariche si inseriranno perfettamente in questa struttura accrescendo così le esperienze e le conoscenze”.
16 anni
L’età media del parco circolante dei pesanti in Italia
Secondo un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci, il parco circolante italiano di autocarri pesanti (dalle 16 tonnellate in su) ha un’età media di 16 anni, mentre gli autocarri medi (da 3,5 a 16 tonnellate di PTT) hanno un’età media di 19 anni. Una situazione che deriva in larga parte dal calo delle immatricolazioni di veicoli nuovi che ha contraddistinto gli ultimi anni a causa della crisi economica. Oggi il mercato degli autocarri è tornato a crescere, ma i tempi per un ringiovanimento del parco circolante restano molto lunghi. Il parco circolante di autocarri, sia pesanti che medi, è più vecchio nelle regioni del Sud Italia (con il primato della Sicilia: 20 anni l'età media dei pesanti, 22 per i medi) rispetto a quelle del Centro e del Nord (dove in Trentino Alto Adige, gli autocarri pesanti hanno in media 11 anni mentre quelli medi ne hanno 14). 10 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Iveco nella
Penisola araba Presentato il Nuovo Daily in Oman
Iveco ha presentato in Oman il tanto atteso Nuovo Daily alla stampa, ai partner internazionali e locali e ai clienti, durante una cerimonia tenutasi lo scorso 13 ottobre organizzata in collaborazione con il suo Dealer di riferimento nel Paese, International Equipment & Contracting Company (IECC). Durante la cerimonia Pierre Lahutte, Iveco Brand President, ha dichiarato: "L’Oman rappresenta un Paese chiave per lo sviluppo di Iveco nell’area Golfo, è un mercato in espansione, con un’economia in crescita ogni anno, caratterizzata da importanti progetti in ambito costruzioni e infrastrutture. Nel 2015 Iveco ha più che raddoppiato le performance dello scorso anno nel segmento HDT, grazie alla creazione di una gamma di prodotti più completa e a un partner prezioso quale IECC. Oggi siamo lieti di presentare ai nostri clienti in Oman il Nuovo Daily: la terza generazione di veicoli commerciali leggeri di Iveco, disponibile sia in versione furgone sia in versione cabinato, vincitore del prestigioso titolo di ‘International Van of the Year 2015’ grazie al suo contributo nel definire nuovi standard in termini di TCO, comfort, guidabilità ed efficienza. Sono sicuro che questo modello verrà apprezzato, com’è già avvenuto in tutti i Paesi in cui è stato lanciato”.
di Alessandro Musumeci Responsabile vendite B2B Rete Citroën
Non solo tir
Ecco come si… GUIDA C
ari lettori di Trasportare Oggi in Europa, eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica NON SOLO TIR. Parliamo di guida. Non nel senso cui siete abituati quotidianamente nel vostro business legato ai trasporti, ma sotto l’aspetto della guida che ci si aspetta da un leader, un politico, un maestro. Prendo spunto da un meeting di formazione, cui ho partecipato recentemente, in cui ci hanno domandato di esprimerci sul concetto di leadership, sia rispondendo “di pancia”, sia riflettendo sul tema in maniera più approfondita. Provate a fare anche voi questo semplice esercizio, ovvero annotare un’azione legata alla leadership che vi viene in mente d’istinto, “di pancia” appunto; poi, ripetete l’esercizio riflettendo per almeno cinque minuti. Durante il nostro workshop, tutti ci siamo concentrati sulla figura del leader, su quali doti deve possedere per definirsi tale, e quindi sono venuti fuori concetti classici legati alla vision, alla comunicazione, al trascinamento, alla motivazione. In realtà, abbiamo mancato il punto essenziale, in quanto per definire e descrivere il vero leader non dobbiamo concentrarci soltanto su di lui, ma anche sugli altri, ovvero quelli che sono guidati dal leader. Avere una vision chiara, sapere dove bisogna andare e condurre l’azienda, qual è il percorso da seguire sono nulla se non ci concentriamo su cosa vogliono i nostri collaboratori, per rimanere in contesto aziendale, su come motivarli e farli crescere. Le persone quindi diventano non uno strumento, bensì il veicolo fondamentale attraverso cui si attua la leadership e, soprattutto, si fanno crescere i futuri leader. Non so se qualcuno di voi, tornando all’esercizio precedente, aveva inserito, tra le azioni che caratterizzano il leader, quella di promuovere e sviluppare i leader del futuro. E, per fare questo, è necessario conoscere il proprio team, parlare con la propria gente, il proprio popolo. Per rimanere vicini ad un esempio automobilistico, se si vuol avanzare con il proprio veicolo, bisogna conoscere tutti gli elementi e il loro funzionamento: motore, cambio, frizione, volante. Tutti gli elementi, nel loro insieme, contribuiscono a far avanzare il mezzo e a raggiungere l’obiettivo.
Pensiamo ai politici vincenti di oggi, senza analizzare colori e schieramenti: in generale, comunicano bene e con un linguaggio molto più semplice e diretto rispetto a quelli del passato, un linguaggio più vicino a quello della massa. Li vediamo spesso in televisione ma l’impatto più forte a livello elettorale lo hanno non partecipando alle solite tribune politiche, bensì ai programmi di intrattenimento “leggero” o addirittura ai programmi sportivi. Perché? Semplice, perché in questo modo si arriva a parlare, a comunicare ad una audience meno vicina alla politica, e spesso, quindi, senza una posizione già radicata: questo si traduce anche in una probabilità maggiore di riuscire ad influenzare positivamente nuovi elettori. Questo è l’atteggiamento del leader che si concentra sugli altri e su come arrivare a comunicare a tutti, contaminando non solo i territori vicini, ma spingendosi oltre. È l’atteggiamento di chi non parla solo ai propri collaboratori, ad una cerchia ristretta di amici fedeli, ma riesce a comunicare e ad ascoltare le persone a tutti i livelli. Comunicazione senza ascolto, senza interazione con gli altri, diventa pura propaganda e difficilmente riesce nell’intento di convincere e guidare. Certo, questo presuppone l’abilità di gestire le obiezioni e i conflitti, che nascono inevitabilmente quando ci si avvicina a chi non la pensa esattamente come noi, a differenza di chi preferisce essere circondato da “yes men” che, per opportunismo o convinzione, non offrono mai stimoli verso nuovi punti di vista.
Ecco quindi un altro elemento che caratterizza ancora meglio il leader: al concentrarsi sulla gente, sulle persone, a tutti i livelli, aggiungiamo l’atteggiamento di ascolto attivo e di networking generalizzato. Nella mia vita lavorativa, ad esempio, ho assistito a capi d’azienda che pranzavano insieme ai propri dipendenti e collaboratori, e altri, invece, rinchiudersi nel proprio ufficio senza mai mostrarsi e parlare con gli altri. Ho visto manager camminare per i corridoi e salutare tutti al mattino, scambiando delle parole di lavoro e non; altri, invece, intoccabili e invisibili ai più. Bene, alla luce di quanto espresso in questo articolo, penso sia chiaro quale dei due per me più si avvicina al concetto di leader: un leader concentrato sui propri follower, capace di guidarli, facendoli crescere e sviluppando nuove competenze per l’azienda, ma anche un leader che riesce ad ascoltare chi non la pensa come lui, cercando di apprendere e migliorare continuamente, espandendo il proprio network. E, infine, un leader “umano” che parla con tutti, a tutti i livelli, che si fa conoscere, che si può toccare. Tutto questo, al di là delle capacità possedute dal leader nel definire e comunicare la propria vision, aumenta la disponibilità e la motivazione degli altri a farsi guidare, aspetto, questo, fondamentale e finora non approfondito abbastanza. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 11
Notiziario
UPS estende il servizio UPS Worldwide Express™ Si tratta della più ampia espansione contestuale di servizio nella storia dell’operatore UPS (NYSE:UPS) estenderà il servizio UPS Worldwide Express™ a oltre 41.000 nuovi codici di avviamento postale in tutto il mondo, inclusi quasi 15.000 in Europa e 197 in Italia, introducendo opzioni anticipate di consegna entro un orario definito con garanzia di rimborso per i clienti che prima avevano a disposizione solo opzioni di consegna garantite entro fine giornata. Già oggi, rispetto a qualunque altro operatore di logistica integrata, UPS effettua un numero maggiore di consegne internazionali e offre più opzioni di consegna di pacchi di piccole dimensioni con garanzia di rimborso. Dal 19 ottobre il servizio UPS Worldwide Express è disponibile in tutti i nuovi CAP, nell’ambito della più ampia espansione contestuale di servizio nella storia di UPS.
Sempre più “smart” I camion del futuro secondo Volvo Secondo Per Adamsson, Director Strategy and Business Development presso Volvo Group Telematics, i camion seguiranno la stessa tendenza evidenziata di recente per gli smartphone, tanto da poter parlare di ‘smartphone su ruote’. “In un futuro prossimo, i camion potranno comunicare con altri utenti della strada e con dispositivi dotati di connessione mobile in remoto per contribuire a ridurre il rischio di incidenti e i fermi imprevisti», rivela Adamsson. “Grazie alla connettività online, in futuro il camion potrà monitorare in modo indipendente lo stato del traffico e selezionare l'itinerario più efficiente in caso di ingorghi o lavori stradali presenti lungo il percorso". In futuro, il camion potrà inoltre prendere gli appuntamenti per l'assistenza in base alle necessità e in autonomia, ordinare i ricambi per l'officina e potrà anche eseguire semplici riparazioni in remoto e in totale autonomia. Inoltre il veicolo sarà sempre più personalizzato per adattarsi ad autisti e incarichi specifici.
Delocalizzazione
Il grido di allarme di Trasportounito
Negli ultimi sette anni circa 25.000 imprese italiane hanno delocalizzato la loro attività all'estero, o trasferendo interamente l'impresa oppure aprendo nuove società e dotandole di mezzi, contratti e fatturato. La stragrande maggioranza delle imprese che hanno attuato un'organizzazione logistica, operativa oppure solo commerciale, o amministrativa all'Est, sono quelle più strutturate, e cioè con una dimensione minima di 3040 mezzi. "L'esodo degli autotrasportatori all'Est ha sottratto all'erario - secondo uno studio di Trasportounito - risorse economiche quantificabili, nel periodo di sette anni, in oltre 8 miliardi di euro fra oneri, imposte dirette, accise sui carburanti e tasse; e ciò senza considerare il negativo impatto sociale sull'intero comparto dell'autotrasporto che ha subito la perdita di almeno 120 mila posti di lavoro, ma anche sull'indotto, con la riduzione delle attività delle officine o addirittura la loro chiusura, unitamente a quella dei concessionari di mezzi industriali". "Sono tutte imprese da colpevolizzare? Imprese da condannare perché hanno trovato altrove l'habitat per lavorare? No. Queste 25.000 imprese - afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito - testimoniano che l'Italia è ormai definitivamente fuori dal mercato, che ha posto in essere tanti e tali vincoli, ostacoli normativi e burocratici, ma anche forme di pressione non solo fiscale, che rendono il nostro paese incompatibile con la sopravvivenza delle imprese di autotrasporto e di logistica".
12 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti
volta pagina
Una storia infinita
I
primi costruttori di strade, nel nostro Paese, furono gli etruschi: la via Clodia che collegava Caere (Cerveteri) a Volsini (Bolsena), e la Cassia che fu prima etrusca poi romana. I romani realizzarono le strade “consolari”, considerate le realizzazioni più gloriose di Roma Antica. Si calcola che nel periodo di massimo splendore erano percorribili in Europa, Asia e Africa, circa centomila chilometri di strade costruite, controllate e curate dalle istituzioni di Roma. Le strade romane superavano sistematicamente ogni ostacolo naturale.
Ebbene, venendo a noi. Secondo lo storico Strabone, il console Lucio Cecilio Metello – nel luglio 250 a.C. – vincitore su Asdrubale nella battaglia di Palermo (siamo nell’apice delle guerre Puniche), dovendo trasferire dalla Sicilia al continente i 104 elefanti che aveva catturato ai cartaginesi, decise di far costruire una passerella galleggiante impiegando centinaia di botti legate a due a due, sovrastate da tavole di legno su cui fu messa della terra. Fu il primo “Ponte sullo Stretto”. Una leggenda narra che, sconfitti i cartaginesi in Sicilia, il ponte galleggiante riuscì a resistere alle intemperie per diversi mesi, prima di venir spazzato via dal mare. Poi, nel corso del IX secolo d.C., anche l’imperatore Carlo Magno accarezzò l’idea di unire le due sponde dello Stretto, ma non vi riuscì. Mentre durante la dominazione normanna fu Roberto il Guiscardo, fratello di Ruggero d’Altavilla, a provarci. Ordinò l’inizio dei lavori per costruire una struttura fissa che unisse le due sponde, ma non visse abbastanza a lungo per completare l’opera (morì nel 1085). Anche Ruggero II di Sicilia cercò di realizzare una struttura che unisse lo Stretto, ordinò ai suoi esperti di verificare la fattibilità dell’opera, ma i lavori non cominciarono mai. Saltiamo qualche anno e nel 1866 il Ministro ai Lavori Pubblici on. Jacini, incarica un costruttore di ponti e strade ferrate, di
studiare la possibilità di realizzare un collegamento stabile tra Calabria e Sicilia tramite lo Stretto. Il ‘900 è il secolo che più si appassiona al ponte sullo Stretto. Annunci trionfali, smentite e studi infiniti ai quali partecipano generazioni di ingegneri che hanno calcolato e ricalcolato campate e pilastri, passando dal regolo e tecnigrafo al computer aided design (Cad), danno vita a dibattiti e verifiche tecniche di fattibilità. Con la legge 1158, nel 1971, il collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e il Continente viene definito dal parlamento “opera di prevalente interesse nazionale”. Dieci anni più tardi vede la luce la società “Stretto di Messina S.p.A.”. Il progetto definitivo è del 1992. Negli anni successivi il mondo politico a fasi alterne enfatizza e pone all’angolo l’infrastruttura. La società Stretto di Messina S.p.a., costituita nel 1981, viene posta in liquidazione con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 aprile 2013. Capitolo chiuso? No, infatti con una mozione approvata il 29 settembre scorso il governo si impegna «a valutare l’opportunità
di una riconsiderazione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, come infrastruttura ferroviaria, previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costibenefìci, quale possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno». (Nelle prossime pagine potete leggere il servizio di Francesca Lugaresi, N.d.R.). Dal monitoraggio effettuato dall’ONF, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori: per andare da Milano a Bologna (219 chilometri) si impiegano 1 ora e 2 minuti; per percorrere la tratta da Catania a Palermo (quasi la stessa distanza: 243 chilometri) ci vuole il triplo del tempo (3 ore e 5 minuti). Da Messina a Palermo 3 ore (232 km) e 2,45 minuti da Siracusa a Messina (180 km). Le priorità della spesa pubblica per le infrastrutture e i trasporti sembrano dunque altre: forse sarebbe più impellente un potenziamento, una velocizzazione e un miglioramento del sistema ferroviario siciliano. Infine, è bene rammentare a chi fa paragoni impropri con l’Eurotunnel, che il governo inglese non ha speso una sterlina pubblica per la sua realizzazione. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 13
Notiziario
Porti efficienti
Anniversari
Trieste Marine Terminal miglior terminalista contenitori dell’anno E' stato assegnato a Trieste Marine Terminal, a Piacenza, il premio Itala (Italian Terminal And Logistic Awards) quale miglior terminalista contenitori dell'anno. Una giuria di qualificati esperti di settore ha selezionato i concorrenti, restringendo la rosa a tre candidati per settore e, nel caso dei terminal contenitori, sono rimasti in lizza per l’assegnazione del premio Trieste Marine Terminal, Terminal Container di Ravenna e La Spezia Container Terminal. Il premio è stato assegnato a TMT con la seguente motivazione: “Il terminal contenitori di Trieste, protagonista di costanti incrementi di traffico nell’ultimo decennio e raggiunto oggi dai servizi dei tre maggiori consorzi mondiali 2M, Ocean Three, CKYHE, ha lanciato un piano di sviluppo col quale punta al raddoppio di capacità del Molo VII grazie a un investimento da 188 milioni di euro”.
30 candeline per il telaio AL-KO AMC
Sono trascorsi 30 anni dalla nascita del telaio AL-KO AMC. Commercializzato in tutto il mondo e prodotto in ormai 225.000 pezzi, AMC-telaio AL-KO è anche un partner di grandi nomi come Fiat (Fiat Professional Partner), Volkswagen Veicoli Commerciali (partner premium di Volkswagen Veicoli Commerciali) e Mercedes (VanPartner Mercedes-Benz). Il segreto del successo trentennale del telaio AL-KO AMC è il sistema di costruzione modulare a peso ridotto, il telaio in acciaio interamente zincato a caldo e la sospensione a ruote indipendenti, con assale a barra di torsione e con carreggiata posteriore allargata. Questa combinazione ideale garantisce la massima sicurezza, una dinamica di guida perfetta ed un comfort di marcia eccellente. AL-KO è da tempo specializzata nella produzione di telai con differenti passi: corto, medio e lungo che sia il passo, con il telaio AL-KO AMC si ottengono maggiore flessibilità e possibilità di carico. Imminenti sono i nuovi mercati di Stati Uniti e Cina, dove AL-KO AMC approderà con nuove soluzioni e nuovi materiali ancora più contenuti nei pesi. Ci sono anche numerose idee innovative nel campo della costruzione leggera e di nuovi materiali, che AL-KO, vincitore del Top 100 Award, attuerà nel lungo termine. AL-KO ha previsto ulteriori investimenti per sviluppare progetti innovativi su assali e telaio, grazie anche all’apporto tecnico del nuovo AL-KO Technology Centre in Kötz.
Zero Vittime
L’ultima frontiera della sicurezza stradale
Lo scorso ottobre a Milano, nell’ambito del Forum Internazionale Move.App Expo, manifestazione dedicata all’innovazione tecnologica ed alle politiche per la mobilità di persone e merci, si sono incontrati alcuni professionisti della sicurezza stradale. Dall’incontro è emerso che, pur essendo molteplici le iniziative volte a ridurre gli incidenti stradali e conseguenti decessi e lesioni gravi, è necessario creare un polo in grado di coordinare, catalizzare e coagulare tutte queste iniziative. Questo gruppo di lavoro si pone come obiettivo il raggiungimento del traguardo “Zero Vittime” elaborando una piattaforma in grado di essere un supporto attivo per tutti gli operatori del settore secondo le tre direttrici ISO: veicoli, strade, persone. Il primo passo concordato è di attivarsi su tre punti: predisporre un sistema standard per realizzare schede operative sullo stato di avanzamento di ogni argomento, da archiviare e rendere fruibili (catalogo); predisporre una raccolta dati da rendere immediatamente disponibili (ora l’Istat rende noti i dati un anno dopo la loro rilevazione, con gravi ripercussioni sul sistema); coinvolgere il maggior numero di organizzazioni, associazioni, enti, operatori commerciali, medici e addetti ai lavori, tramite la divulgazione dei sistemi certificati ISO. Solo con il supporto di tutti sarà possibile trovare nuove soluzioni per raggiungere di nuovo un trend di decremento degli incidenti stradali mortali, aumentati nel 2015. 14 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
FUSO – Una Società del Gruppo Daimler
NUOVA GAMMA CANTER. TUTTE LE VERSIONI CHE VUOI. ECCO PERCHÉ È UNICO. Il trasporto non ha più limiti, perché la nostra gamma ti offre tantissime soluzioni. Con versioni che vanno da 3.5 a 8.55 tonnellate e con cinque classi di peso, tre misure di cabina guida, tre varianti di motore, sei passi di lunghezza e numerosi tipi di allestimento, hai tutti gli elementi per creare la combinazione perfetta per il tuo lavoro. Inoltre, il motore Eco Hybrid ti permette di risparmiare notevolmente sui costi del carburante. Così il tuo carico peserà ancora meno. Trova il concessionario più vicino a te su www.fuso-trucks.it
Notiziario
Drive Me Challenge All’Italia il titolo mondiale della categoria “Van” A ottobre presso il Proving Ground FCA di Balocco si è disputata la nona edizione del “Drive Me Challenge”, la competizione internazionale che premia i “numeri uno” tra i 45.000 driver TNT. A vincere non sono stati i più veloci in assoluto, ma i più attenti ad unire abilità di guida e la capacità di contenere i consumi attraverso una guida sicura e attenta all’ambiente. A sfidarsi sono stati 31 campioni nazionali delle Country TNT partecipanti, selezionati attraverso Drive Me Challenge locali, che hanno portato a sfidarsi a Balocco una selezione dei top driver di TNT provenienti da 12 nazioni diverse. Tre le categorie in gara quest’anno, a rappresentare tutto il network road di TNT: i driver TNT infatti guidano i furgoni per le consegne in giornata, i camion per i collegamenti notturni e, all’interno dei magazzini, i “muletti” per movimentare la merce in transito. I tre “campioni del mondo” sono risultati per la categoria “van” il moldavo, ma italiano d’adozione Serghei Constantinov, per i mezzi pesanti il belga Rudi Smet, mentre per la gara dei carrelli elevatori ad imporsi è stato lo svedese Jonathan Annas. Iveco, main sponsor del Drive Me Challenge, ha fornito i Daily e gli Stralis su cui si sono svolte le gare del Pick Up & Delivery e del Linehaul.
Campioni di guida sostenibile Peugeot e Lamberet Con Scania Fuel Masters, la Casa di Södertälje premia i conducenti più attenti al risparmio di carburante Partita lo scorso 26 ottobre l’iniziativa Scania Fuel Masters che, in abbinamento al sito fuelmasters.scania.com, offre la possibilità a tutti gli autisti europei di confrontarsi fra loro nell’abilità di contenere i consumi. Viaggio dopo viaggio, semplicemente utilizzando i propri cellulari. Il sito sprona i conducenti a competere tra loro per vincere i premi messi in palio da Scania e guadagnarsi, nel contempo, la stima dei colleghi. Il contest Scania Fuel Master dura 8 settimane ed è rivolto a tutti gli autisti di autocarri Euro5 ed Euro6, a prescindere dalla marca del veicolo. Partecipare è semplice: gli autisti comunicano i propri risultati attraverso una app, completandoli con i dati relativi al proprio veicolo, la massa complessiva (GTW), le condizioni della strada e meteorologiche e un’immagine del mezzo. Sta agli autisti stessi valutare se, ad esempio, 36,5 litri per 100 km sia un buon risultato per un trattore Scania G 450 6x4 che viaggia tra Varsavia e Danzica sotto la pioggia battente con autotreno ed escavatore. La condivisione e la possibilità degli altri autisti di valutare attraverso un “Like” i viaggi pubblicati dai partecipanti servono da filtri contro comportamenti sleali. Sul sito, oltre a poter pubblicare le proprie performance di guida, i conducenti possono trovare i consigli degli istruttori Scania e un quiz con domande relative a Scania. 16 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Insieme a Host Milano 2015 A fine ottobre si è svolto HostMilano 2015, la manifestazione biennale più importante a livello mondiale per le filiere Ho.Re.Ca., foodservice, ristorazione e hôtellerie, dove per la prima volta è stata presente un’area dedicata alla refrigerazione di oltre 4 mila metri quadrati, segno della crescente tendenza a valorizzare sempre più il fattore qualità dei cibi, tra cui anche la freschezza che si mantiene con una refrigerazione ottimale. Protagonisti di quest'area Peugeot e Lamberet, partner di eccellenza nel realizzare trasformazioni per il trasporto degli alimenti a temperatura controllata, unico costruttore in Europa con una gamma di allestimenti che vanno da 1 a 100 mc. Sullo stand Peugeot-Lamberet, la gamma dei furgoni Peugeot con allestimento isotermico Lamberet: dal Peugeot Partner al Peugeot Boxer, fino all'ultimo nato nella fabbrica francese, il nuovo modello del furgone coibentato Peugeot Boxer L2H2 con cella integrata Lamberet da 8m³ e gruppo frigo Carrier Xarios 200. Isolamento conforme al capitolato tecnico HACCP e alla norma ATP. Spazio tra le ruote pellettizzabile e illuminazione interna a LED.
di Franco Oriolo manager, giornalista e docente di Branding alla Scuola di Economia e Management dell’Università di Torino
porto franco
Salto culturale R
ecentemente mi è capitato, per lavoro, di passare la mattinata in una grande azienda globale e il pomeriggio in una Camera di Commercio. La sera, tornando a casa e ripensando a questi due momenti passati in ambienti tanto distanti tra loro, c’era qualcosa che non mi tornava, la percezione di una distonia che rischiava di abbattere alcuni miei radicati convincimenti, cosa che chiaramente mi inquietava. Era successo questo: nella grande azienda avevo avuto la sensazione di una burocrazia spinta all’eccesso, nell’istituzione pubblica avevo respirato un grande entusiamo e una voglia di fare impresa che laddove l’impresa esisteva da sempre ed era solidamente strutturata, non avevo ritrovato. E allora ho pensato che come sempre è il mercato che stabilisce le sue leggi.
Se da una parte le dimensioni obbligano a una specializzazione estrema, rischiando di perdere la visione generale per inseguire il particolare e la pressione sul risultato di breve fa dimenticare la progettualità e spesso ha un effetto di livellamento delle performance dei singoli, dall’altra chi nella libera competizione parte con l’handicap di non avere grandi strutture né capitali, fa delle idee, della capacità di progettare, della coesione e dell’entusiamo, i propri punti cardinali. E questo vale sia per le PMI sia per alcune istituzioni pubbliche, la cui dirigenza negli ultimi anni è stata rinnovata, cooptando managerialità esterna proveniente dal settore privato o della consulenza. Queste istituzioni sanno che potranno contare sempre meno sulle sovvenzioni statali e quindi i cittadini, che prima venivano trattati come utenti, saranno sempre più clienti che pretenderanno servizi, ma soprattutto “value for money”, cioè rapporto qualità-prezzo. E come sempre, quando si affronta una nuova sfida, c’è adrenalina.
La stessa adrenalina che sta spingendo un numero sempre maggiore di PMI italiane a creare Reti d’Impresa, per essere più forti insieme sul mercato domestico ma soprattutto all’estero. In un recente convegno organizzato da questa rivista e da Tforma – di cui si scrive in altre pagine di questo stesso numero – è emerso che la realtà delle Reti, oltre 2.000 a maggio 2015 che
raccolgono più di 10.000 aziende, può essere una soluzione anche nel mondo dell’autotrasporto e della filiera logistica. Quindi piccolo è bello e grande è brutto? No. Quello che occorre è un salto culturale che porti i piccoli a pensare in grande e i grandi a recuperare una progettualità in parte messa da parte a causa della crisi. Altrimenti non ci saranno alibi. Per nessuno. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 17
il frontale
di Paolo Tasla
Umiltà per tutti! I
l recente scandalo Volkswagen ha riportato la Germania con i piedi per terra, almeno si spera. Il modello tedesco ha dimostrato che non è perfetto. Merkel ha sempre dato lezioni a tutti gli altri politici e considerato certi Stati di serie B, tra cui l’Italia. Un popolo che ha subito gli efferati delitti della classe dirigente nazista e di cui ancora si debbono vergognare e ritenere, sotto qualche aspetto, responsabili. Certo, passati i delitti di Weimar, la Germania ha “riaperto” il suo cuore per costruire una nuova Europa, per liberare il territorio dell’Est e per abbattere il muro di Berlino. Gli è rimasto però, il complesso di superiorità, nei confronti di tutti gli altri Stati europei, soprattutto non ha mai smesso di dare i “compiti per casa” a tutti gli altri colleghi europei. Un bagno di umiltà fa bene non solo alla Merkel ma a tutti i tedeschi. Noi italiani dobbiamo far tesoro dell’umiltà altrui, perché non godiamo di buona reputazione internazionale, non solo a causa del comportamento personale e l’impreparazione internazionale di alcuni politici, ma soprattutto perché il nostro Paese è noto per la sua corruzione, per i suoi scandali legati alla Mafia ed alla Camorra, per l’immagine di un Paese disgraziato che non sa valorizzare il proprio patrimonio naturale incomparabile: quello dell’arte, del turismo e dell’enogastronomia dei territori. Nessun altro Paese al mondo ha tre aree di eccellenza uniche nel Pianeta, sulle quali poter rifondare il proprio futuro. Per poter rimettere in sesto il Bel Paese, dopo anni di malaffare, di cattivi esempi, di anarchia sociale, a mio parere, si dovrebbe ricominciare dall’educazione civica e dall’educazione stradale e ambientale, come materie fondamentali da inserire nelle scuole elementari e medie. La recente riforma scolastica non ha colto questa necessità: lo considero un gravissimo errore sia dei burocrati che dei politici. E’ davvero incredibile come nessuno si sia reso conto che il comportamento quotidiano dei ragazzi e dei genitori sia legato ad una mancanza di rispetto delle più elementari regole di buona educazione. Basta guardare come la maggior parte degli automobilisti guida: telefonino all’orecchio. In particolare le donne al volante che, seppur con figli a bordo, parlano tranquillamente al cellulare, senza viva voce. Guardate i ciclisti, ragazzi compresi: passano gli incroci con i semafori rossi, percorrono sfacciatamente i sensi vietati, corrono sui marciapiedi anche quando ci sono le piste ciclabili. Nessun vigile interviene, perché sono quasi tutti imboscati negli uffici. In Italia c’è anarchia assoluta. Non c’è cultura della legalità. Quello che conta è mettere le multe per i divieti di sosta e gli attraversamenti delle ZTL. Rappresentano entrate di tante migliaia di euro nelle casse dei Comuni: ma di educazione stradale ai giovani e punire gli automobilisti indisciplinati chi se ne frega! Altro tema sociale: quanto poco si fa a scuola per insegnare ai ragazzi l’importanza di non sprecare il cibo e di rispettare l’ambiente. Speriamo che Report si occupi di questo vulnus della recente “Riforma Buona Scuola” e del fenomeno di asocialità, dovuto all’indisciplina mentale condivisa dai vari “branchi” ed al menefreghismo delle regole, attualmente in voga nelle nostre comunità. Concludo richiamando l’attenzione dei cittadini lettori sulla necessità di scrivere e tartassare con messaggi, email e sms, i politici di riferimento, affinché sia rivista la norma che rimette subito in libertà chi delinque, anche se viene arrestato. Sembra che le pene inferiori a 5 anni non si scontino più in carcere, ma al massimo ai domiciliari. Ladri, spacciatori, violenti, immigrati illegali ringraziano. I cittadini no, anzi ne hanno le scatole piene e prima o poi scenderanno in piazza a protestare in modo significativo, ma pacifico.
18 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Divieto A13 Assotrasporti sostiene la protesta della cateoria
È in vigore sull’autostrada A13 un divieto di sorpasso che coinvolge i veicoli pesanti oltre le 12 tonnellate. E cresce il malcontento degli autotrasportatori. Il divieto riguarda i mezzi adibiti al trasporto merci, che circolano nel tratto compreso tra Bologna e Ferrara nord, lungo circa 42 km. I camion con massa a pieno carico superiore a 12 tonnellate non possono effettuare sorpassi dalle ore 6 alle ore 22 di tutti i giorni della settimana. Si tratta di un provvedimento attuato in via sperimentale, in quelli che vengono considerati orari “di punta” su una arteria caratterizzata da un forte pendolarismo. L’obiettivo del nuovo divieto, deciso da un’ordinanza del Terzo Tronco di Aspi, è di contribuire a rendere più scorrevole la circolazione, riducendo i tempi di percorrenza da e verso il capoluogo regionale. In caso di inosservanza del divieto, è prevista una sanzione pecuniaria di 321 euro, per la quale non è consentita la riduzione del 30%. In più, la decurtazione di dieci punti e la sospensione della patente di guida da 2 a 6 mesi (art. 148/14-16 del Codice della Strada). Grande, naturalmente, il malcontento di trasportatori e autisti che propongono: "È ora di dire basta ai soprusi e ai ricatti. Apriamo gli occhi e facciamo salire a guidare i legislatori, la polizia, il Ministro dei trasporti e tutti gli altri organi di controllo!". Una proposta che ha fatto anche Assotrasporti: far salire a bordo i funzionari ministeriali, perché facciano esperienza pratica e tocchino con mano tutte le problematiche vissute quotidianamente dai trasportatori.
Porto di TRIESTE In aumento il traffico ferroviario
E' aumentato del 15,16% nei primi 9 mesi 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, il traffico ferroviario da e per il porto di Trieste. Lo ha reso noto il commissario straordinario Autorità portuale, Zeno D'Agostino, intervenendo ai lavori della Commissione dell'assemblea Ince. I treni transitati per lo scalo nel periodo sono stati 4.104, rispetto ai 3.564 del 2014. D'Agostino ha parlato di "crescita fortissima dei container pieni rispetto a quelli vuoti, il che significa che il traffico diventa strutturale, che nuovi servizi difficilmente vengono trasferiti ad altri porti. Ecco perché investiamo sui treni, non tanto con l'abbattimento dei costi e tasse, ma su elementi aggiuntivi al movimento treni, che fanno diventare i traffici strutturali e non volatili". D'Agostino ha prospettato per lo scalo, in particolare per il Punto franco internazionale "altre attività oltre la terminalistica, come logistica e manifatturiera. Negli ultimi 20 anni si è rinunciato a pensare all'Italia come Paese di trasformazione e manifattura, sottovalutando gli elementi di competitività su aree ad alta accessibilità. Il porto di Trieste questo ragionamento lo vuole portare avanti. Qui ci sono tutte le condizioni".
MAN TGE Alla base una cooperazione con Volkswagen Nutzfahrzeuge
MAN Truck & Bus amplia il proprio portafoglio prodotti inserendovi la categoria dei veicoli commerciali diventando così un costruttore full-range per i mezzi da 3 a 44 tonnellate. Il nuovo furgone con il nome di MAN TGE è stato sviluppato da Volkswagen Nutzfahrzeuge e viene realizzato nello stabilimento di recente costruzione a Wrzesnia in Polonia insieme al Volkswagen Crafter di identica struttura. I due marchi sono sicuri che questa cooperazione porterà vantaggi strategici per entrambi nell’acquisizione di nuovi gruppi di clienti. Il MAN TGE verrà presentato in occasione della IAA 2016 e sarà commercializzato nel corso del 2017.
CNA-FITA Errore ripristinare i pagamenti in contanti
Giusto l’allarme lanciato dal pm Nino Di Matteo contro l’innalzamento del limite di utilizzo dei contanti a tremila euro. Nel nostro comparto, l’autotrasporto merci in conto terzi, la soglia minima era stata azzerata grazie ad una importante azione congiunta che ha visto protagonista anche la CNAFita, rendendo di fatto la tracciabilità un obbligo di legge al 100%. Da tempo Fita richiedeva di completare quel percorso individuando anche le sanzioni per il mancato rispetto della norma, che non erano state inserite nell’articolato legislativo. Oggi invece nella legge di Stabilità se ne prevede addirittura la totale abolizione portando anche per il nostro comporto alla soglia dei 3.000. “Avallare questa impostazione sarebbe un autogol imperdonabile – ha dichiarato Cinzia Franchini presidente nazionale CNA-Fita – che renderebbe un grande favore a chi da tempo nel crimine organizzato porta avanti precise strategie di infiltrazione e radicamento nel tessuto produttivo dei trasporti e della logistica. Sarebbe poi interessante comunque – ha concluso la presidente degli autotrasportatori artigiani – capire chi, tra i soliti noti, si sia adoperato in tal senso costruendo questo pericoloso grimaldello legislativo”.
di Gian Paolo Pinton
il dorsale
Non solo Expo Senza retro pensieri, vado direttamente al sodo. “Chapeau”! A chi si è impegnato per anni a realizzare un progetto del genere. A chi è riuscito a far partecipare i più importanti Stati del Mondo. A chi ha scelto il concept dell’EXPO, che ha visto protagonista il tema ”nutrire il Pianeta” declinato nei vari aspetti scientifici e socioeconomici. La forza comunicativa dei contenuti, l’estetica dei contenitori, la visione a tutto campo delle problematiche reali che condizionano l’alimentazione dei popoli del Pianeta, la capacità di valorizzare le origini, le biodiversità e le tipicità degli Stati partecipanti, senza mettere in ombra i Paesi più poveri, sono stati i valori vincenti dello scenario simbolico che ha collegato magistralmente l’intera esposizione. Posso esprimermi parzialmente poiché, come tutti sappiamo, il successo è stato talmente grande che le file “obbligate” che abbiamo dovuto fare, ci hanno impedito di avere una visione completa di tutta l’esposizione. Credo comunque che il Padiglione Zero, impeccabilmente progettato da Michele de Lucchi, assieme al Padiglione Italia, curato nei minimi dettagli, dallo Studio Nemesi & Partner siano stati i pilastri fondamentali di Expo. Quello che hanno presentato Stati come il Kazakhstan, gli Emirati Arabi, l’Austria, il Belgio, la Svizzera, il Giappone e molti altri, sono stati esempi di un impegno progettuale e culturale di altissimo livello. La Carta di Milano, ottima iniziativa che passerà alla storia, come uno dei documenti fondamentali e strutturalmente impegnativi per tutti coloro che vorranno sottoscriverla a difesa dell’Ambiente e per una crescita sostenibile, rappresenta una pietra miliare per difendere il futuro delle prossime generazioni. Un apprezzamento lo vorrei dedicare anche all’iniziativa imprenditoriale di Oscar Farinetti, che con la sua nuova avventura di “Eataly” sta tutelando i valori delle produzioni alimentari italiane, investendo sul Made in Italy, che non sempre è sufficientemente difeso dai nostri politici. Vorrei anche segnalare, agli amici che passeranno per Padova o abitano nel Veneto, che al Centro Culturale Altinate San Gaetano (ex tribunale di Padova) è stata inaugurata una splendida mostra dal titolo: ”FOOD-la scienza dai semi al piatto”. Sarà aperta fino al 28 febbraio 2016. Una straordinaria esposizione che affronta il tema del cibo dal punto di vista scientifico, svelandone tutti i segreti dall’origine al piatto. Gli organizzatori si sono ispirati a Pellegrino Artusi, che con la sua “Scienza in cucina e l’Arte del mangiar bene” pubblicata nel 1891, pose le basi di quella che sarebbe diventata una delle cucine più importanti del mondo, la cucina italiana, introducendo il metodo scientifico con la redazione di un manuale di gastronomia. Da allora sono cambiate molte cose. FOOD, la mostra che potete visitare a Padova, vuole raccontare questo rapporto che dura da secoli. Proprio in occasione di EXPO, è stata organizzata questa mostra, attraverso un percorso ricco di spunti, spesso con materiali interattivi, grazie ai numerosi percorsi espositivi. Molto interessanti per i giovani studenti sono gli itinerari didattici, nei quali si possono trovare divertenti possibilità di apprendimento e riflessione su temi di grandissima attualità e importanza: dalla storia degli alimenti alla sostenibilità della filiere di produzione agroalimentare per il futuro del nostro Pianeta. Le sezioni della mostra tracciano il percorso del cibo dai semi al piatto. Le quattro sale sono dedicate ai temi: “Tutto nasce dai semi” - “Il viaggio e l’evoluzione degli alimenti” - “La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene” - “I sensi. Non solo gusto”. Impossibile descrivervi in queste poche righe i contenuti. Vi possiamo solo invitare a “gustarveli” di persona. www.mostrafoodpadova.it ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 19
Notiziario UNRAE
Cambio al vertice
A
guidare la Sezione Veicoli Industriali UNRAE approda Franco Fenoglio, attualmente Amministratore Delegato di Italscania S.p.A. (filiale italiana del Grifone) dal 2012 e dal maggio scorso Presidente della stessa, ma che può vantare una lunga carriera in posizioni executive nelle principali aziende del settore automotive. Cambio al vertice, dunque, dell'Associazione che rappresenta le Case costruttrici estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali e industriali, dei bus e dei caravan e autocaravan, dopo che Giancarlo Codazzi, lo scorso luglio, aveva lasciato la carica di CEO di MAN Italia.
Franco Fenoglio
Il profilo del manager Nato nel 1953 a Pinerolo (TO), una laurea in Scienze Politiche all’Università di Torino ed una “Honoris Causa” in Scienze Aziendali, Franco Fenoglio, come abbiamo accennato, ha maturato una rilevante esperienza nel settore dei veicoli industriali, rivestendo negli anni alti livelli di responsabilità internazionale in ambito vendite, marketing e business development, in importanti aziende del settore come IVECO, New Holland e PIAGGIO. In tutte i suoi incarichi si è sempre contraddistinto per la particolare propensione al business e alla conoscenza approfondita del mercato e del cliente in particolare. Il contesto e gli obiettivi Il mandato conferito a Fenoglio si inserisce in un quadro economico e finanziario di lieve ripresa nel quale, in particolare, il settore veicoli industriali si porta il carico di una crisi che ha fatto registrare minimi storici di vendite, facendo precipitare le immatricolazioni del 2014 di oltre il 60% rispetto a quelle di 6 anni prima. Proprio per questo, uno dei principali obiettivi del neo Presidente sarà quello di proporre, nelle sedi istituzionali competenti, misure per un reale e concreto rilancio del comparto, che passi 20 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
attraverso l’adozione di provvedimenti che, con l’obiettivo di contrastare il consolidato esodo delle imprese di autotrasporto italiane all’estero, consentano anche benefici occupazionali e alleggeriscano il peso fiscale sulle imprese, allineandole agli altri Paesi europei. “Ho accettato con grande entusiasmo questo incarico nel quale, con spirito di servizio e di supporto confido di poter mettere la mia esperienza a disposizione
dell’Associazione”, ha detto Fenoglio commentando la sua nomina. “La Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE rappresenta complessivamente oltre il 60% del mercato e, pertanto, mi pongo, tra gli altri, l’obiettivo di contribuire ad una sempre maggiore incisività dell’azione associativa nei confronti delle Istituzioni e, allo stesso tempo, consolidare il ruolo dell’UNRAE quale punto di riferimento per gli Operatori e i Media del settore”.●
Chi è UNRAE
L’UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, è l’Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia nella distribuzione e commercializzazione di autovetture, veicoli commerciali e industriali, bus, caravan e autocaravan con le relative reti di assistenza tecnica e di ricambi originali. Rappresenta un interlocutore fondamentale delle Istituzioni, contribuendo a fornire elementi, statistiche, valutazioni e scenari che siano di supporto al lavoro dei Ministeri e degli Enti competenti nella gestione della mobilità stradale. L’UNRAE è la principale fonte di informazioni ed analisi del mercato. Attuale presidente è Massimo Nordio e la Direzione Generale dell'Associazione è affidata a Romano Valente.
Oggi sono 45 le Aziende associate all’UNRAE; esse rappresentano una realtà economica che, direttamente o indirettamente, registra un fatturato di 40miliardi di euro e 160.000 occupati nelle circa 3.100 Concessionarie, 11.100 officine autorizzate e nelle 30 strutture delle rispettive Case Madri presenti in Italia.
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Inchiesta
Il Ponte sullo Stretto
Il ponte
che divide
di Francesca Lugaresi
F
aticoso farsi strada fra le polemiche, non solo per una delle infrastrutture più dibattute della storia, il Ponte sullo Stretto di Messina, la cui realizzazione sarebbe forse paradossalmente più semplice del suo iter decisionale, ma anche per chi, come noi, vorrebbe capire la direzione verso cui andrà questa grande opera: si farà o non si farà? Mettiamola così: molto probabilmente si arriverà prima a rispondere alla domanda se sia possibile o meno una qualche forma di vita su Marte. 22 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Difficile a dirsi, insomma, così come è stato difficile dirlo nell’ultimo trentennio (e più), visto che, con sistematica alternanza, il Ponte è stato oggetto di decisioni governative opposte vivendo fasi di stallo poi seguite da una ripresa delle attività, a seconda che se ne stabilisse la non priorità o se ne conferisse il carattere di opera strategica di interesse nazionale. A dire il vero, nel 2012, nonostante fosse stata esclusa dall’Unione europea fra i progetti infrastrutturali prioritari e definanziata dal Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica), e mancando per questo una vera e propria
linea di governo definitiva, l’opera stava comunque proseguendo il suo iter ed era quasi giunta alla sua fase attuativa, che prevedeva l’avvio dei cantieri principali entro lo stesso anno per poi arrivare al completamento dei lavori nel 2019. Ma poi è arrivato lo stop del governo Monti, in pieno regime di Spending review, per la “necessità di contenere la spesa pubblica” in un momento di sfavorevole congiuntura economica, con la successiva messa in liquidazione della Società Stretto di Messina spa, la concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione del collegamento nata negli anni ’80 e di cui
Il Ponte secondo l’ultimo progetto E’ stata definita la più straordinaria e ambiziosa opera di ingegneria civile di tutti i tempi date le complessità tecniche che richiederebbe (ormai il condizionale è d’obbligo) la sua realizzazione, legate anche alle caratteristiche di un’area ad alto rischio sismico e idrogeologico, cui si aggiunge l’allontanamento delle due coste, siciliana e calabrese, a una velocità di 0,5 mm/anno, ossia 10 cm in 200 anni. Una colossale infrastruttura, che il progetto “stoppato” nel 2012 prevedeva sia stradale che ferroviaria (a sei corsie, tre per ciascun senso di marcia, più due di servizio, e due binari), alla quale, in fase di progetto preliminare, avevano partecipato i più grandi costruttori del mondo, “indiretta testimonianza della fattibilità dell’opera”, tenevano a sottolineare dalla Società Stretto di Messina, da noi intervistata nel 2012. Il progetto, archiviato appunto nello stesso anno, consisteva di un ponte a campata unica, lungo 3,6 km, sostenuto da due torri alte 399 metri e sospeso a due coppie di cavi del diametro di 1,26 metri (ciascuno contenente 44.323 fili di acciaio), in grado di resistere a un sisma di magnitudo 7,1 della scala Richter e a venti di 270 km/h. Era stato studiato per garantire 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, un regolare svolgimento del traffico, salvo “eventi eccezionali” (velocità del vento superiore ai 110 km/h) per i quali si prevedeva la chiusura. In caso di venti intensi, invece (dell’ordine di 90 Km/h), erano previste prescrizioni sulla velocità di massima dei veicoli telonati. Capace di assorbire flussi di 6.000 veicoli all’ora e di 200 treni al giorno, il ponte consentiva una riduzione dei tempi di percorrenza dell’ordine di due ore per i treni e di 1-1,5 ore per gli automezzi. Il costo complessivo dell’infrastruttura, da costruirsi ricorrendo in gran parte al project financing (ossia all’intervento di investitori privati cui viene concesso lo sfruttamento economico dell’opera una volta realizzata per rientrare dai capitali) era di 8,5 miliardi di Euro.
Il redivivo Ponte sullo Stretto di Messina è tornato a far parlare di sé. Ma a resuscitare, per ora, è solo un’idea al centro di un acceso dibattito politico. Rimarrà solo oggetto di discussione, periodicamente tirato fuori dal cassetto “infrastrutture”, o si tradurrà nuovamente in un progetto concreto?
L’ultima comparsa A tirare fuori nuovamente l’idea del Ponte dal cassetto “infrastrutture”, riportandolo al centro della scena politica, è stato lo scorso settembre il ministro dell’Interno Angelino Alfano che, in occasione della presentazione alla Svimez (l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) del Piano per il Sud “Il Mediterraneo del Nord, una opportunità per l’Italia”, aveva annunciato la presentazione in Parlamento di un Disegno di legge per rimettere al centro la questione Ponte “perché
non è possibile che l’Alta velocità arrivi fino a Reggio Calabria e poi ci si debba ‘tuffare’ nello Stretto, per poi ricominciare a viaggiare a bassa velocità”. Il Ponte a dire il vero aveva già fatto una veloce ricomparsa nell’ottobre 2014 con la questione dell’inserimento di un suo presunto rifinanziamento in una nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def), nella tabella “revoche e reimpieghi” dell’allegato infrastrutture (il documento programmatico del governo in materia infrastrutturale), ma poi liquidato come errore di interpretazione.
ANAS era azionista di maggioranza (insieme a RFI, Regione Calabria e Regione Sicilia). A che punto siamo oggi? Alla fase “vedremo se riconsiderare il progetto (riproposto recentemente solo come infrastruttura ferroviaria, ndr) o meno”. Nessun progetto concreto dunque, se non quello che avevamo lasciato nel 2012. Tutto da rifare o tutto da archiviare? Rivediamo la questione alla luce delle ultime dichiarazioni che hanno riacceso i riflettori sull’opera, senza addentrarci nella diatriba politica né nelle complicate vicende giudiziarie e contenziosi sul pagamento delle penali per la sua mancata realizzazione. TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 23
L’intervista
Il ministero aveva infatti smentito nel giro di poco tempo il presunto finanziamento precisando che “il termine reimpieghi indica non lo stanziamento di risorse a un’opera, ma l’indicazione storica di risorse revocate e non utilizzate né utilizzabili”. Poi il sipario sul Ponte era di nuovo calato. A fine settembre l’approvazione alla Camera di una mozione dell’Ncd sulla riconsiderazione del progetto, solo in ottica ferroviaria, ha riacceso nuovamente il dibattito. Una mozione con cui l’esecutivo ha raccolto l’invito fatto al governo “di valutare l’opportunità di una riconsiderazione del progetto del Ponte come infrastruttura ferroviaria previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici”, anche se il ministro Delrio aveva poi specificato che sul suo tavolo “non c’è alcun dossier sul Ponte”. Il 23 settembre, inoltre, in risposta a un’interrogazione parlamentare in merito a “Chiarimenti sulla programmazione del Ponte sullo stretto di Messina”, il ministro aveva dato questa risposta: “Si conferma che nel DEF 2015 non vi è alcun riferimento al progetto di realizzazione del ponte sullo stretto di Messina e tale progetto non risulta, ad oggi, all’interno delle linee programmatiche del Ministero delle infrastrutture”. Dichiarazione che ci è stata nuovamente confermata a fine ottobre dall’Ufficio stampa del Ministero. Una diatriba infinita L’esigenza di un collegamento stabile e permanente tra la Sicilia e la Calabria affonda in realtà le sue origini già nell’antichità (sembra che i Romani, durante la prima guerra punica, avessero realizzato un ponte di barche e botti per fare transitare, oltre alle truppe, anche più di un centinaio di elefanti), ma l’idea inizia a prendere con
24 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Ad assicurare a passeggeri e merci il collegamento continuo tra il continente e l’isola è la Caronte & Tourist, società di traghettamento privato che opera da cinquant’anni nello Stretto di Messina. La Compagnia, infatti, garantisce la continuità territoriale dal 1965, celebrando proprio quest’anno il mezzo secolo di storia. Trasportare Oggi ha rivolto qualche domanda al suo amministratore delegato, l’ingegner Vincenzo Franza.
Chi è Caronte & Tourist?
Caronte & Tourist è la holding di un gruppo che ha il proprio core business nel trasporto marittimo e in particolare nel traghettamento sullo Stretto di Messina. Le altre attività riguardano il trasporto da e verso le isole minori (tramite la NGI in Sicilia e la Maddalena Lines in Sardegna), il cabotaggio tra Sicilia e Campania (Cartour tra Messina e Salerno e New TTT Lines tra Catania e Napoli) e le attività ancillari della navigazione, dalla manutenzione alla logistica. I dipendenti diretti a oggi sono poco più di un migliaio.
Quando nasce l’azienda e come si è sviluppata nel corso del tempo?
L’azienda è il prodotto della fusione di due società che a metà degli anni ‘60 hanno iniziato a operare nel segmento del trasporto di materiale gommato dall’una all’altra sponda dello Stretto. Il primo traghettamento, alternativo e concorrenziale a quelli fin lì operati solo dalla flotta delle Ferrovie dello Stato, è, infatti, del 1965 sulla tratta Messina/Reggio Calabria, poi sostituita dalla più breve e dunque più conveniente Messina/Villa San Giovanni. Dopo l’iniziale concorrenza, arrivarono le prime intese di carattere logistico e commerciale fino a giungere, nel 2003, alla fusione. Nel 2001, assecondando la domanda che proveniva dagli autotrasportatori – in ragione delle pessime condizioni dell’autostrada Salerno/Reggio Calabria e della limitazione dei tempi di guida susseguente all’introduzione della patente a punti – vide la luce il progetto delle Autostrade d’Amare con l’avvio del collegamento tra Messina e Salerno, al quale nell’aprile di quest’anno si è aggiunto, a completare un’offerta di trasporto integrata e ottimizzata, quello tra i porti di Catania e Napoli.
I numeri di Caronte & Tourist: quante navi della flotta sono adibite al tra-
sporto di mezzi pesanti? Quanti viaggi effettuate al giorno? Quanto costa oggi a un autotrasportatore attraversare lo Stretto con il traghetto e quanto impiega in termini di tempo? La flotta di Caronte & Tourist conta a oggi 11 navi bidirezionali utilizzate per le linee dello
Quanto vengono utilizzate le Autostrade del mare per
trasportare le merci isolane fino al Nord Italia? Quello delle Autostrade del Mare è un segmento che ci vede impegnati da ormai quasi quindici anni. La nostra fu un’intuizione – raccogliendo gli umori della nostra tradizionale clientela commerciale – che si è rivelata vincente. Il trasporto di merci da e verso la Sicilia, d’altra parte, ha trovato nel segmento delle Autostrade del Mare uno sbocco importante che ha alleggerito significativamente il transito “tutto strada” con benefici ambientali che, almeno fino a un certo punto, hanno giustificato un sostegno pubblico attraverso il cosiddetto Ecobonus. Soprattutto per certe distanze e determinati ambiti merceologici (per esempio i prodotti freschi), le Autostrade del Mare continuano a essere una modalità di trasporto altamente competitiva da e verso le Isole.
Entriamo nel vivo della questione Ponte: sareste faStretto di Messina e per le isole minori di Sicilia e Sardegna. Per l’utilizzo su tratte più lunghe il gruppo dispone di 4 navi Ro/Ro Pax, una delle quali noleggiata a una società irlandese. Tutte le navi sono idonee a un trasporto combinato di mezzi commerciali e autovetture. Sullo Stretto di Messina il servizio prevede una partenza ogni 20/40 minuti (a seconda delle stagioni) per il traffico leggero e ogni 45/60 minuti per quello pesante. Nel cabotaggio sono previste due partenze al giorno da ciascun porto toccato (oltre a Messina, Catania, Salerno e Napoli). Le tariffe commerciali variano a seconda della fascia oraria e della lunghezza del mezzo. Si può dire che mediamente un autotrasportatore per attraversare lo Stretto spende circa 120 euro a tratta e impiega circa 45/50 minuti di navigazione.
vorevoli o contrari alla sua realizzazione? Perché? Al di là delle sensibilità personali, che il ponte intercetterebbe una parte più o meno corposa del traffico che attraversa lo Stretto a bordo delle nostre navi è un dato sufficientemente oggettivo, sebbene si è dimostrato in casi analoghi che una quota significativa di traffico rimanga in capo al traghettamento. Abbiamo comunque più volte dichiarato che ove il ponte tornasse tra le priorità dell’agenda del governo ed entrasse nella fase di realizzazione, le nostre navi si candiderebbero ad essere la piattaforma logistica del cantiere di costruzione. Senza contare che esse rappresenterebbero la soluzione sostitutiva nei casi – prevedibilmente tutt’altro che infrequenti – di chiusura del ponte per manutenzione o avverse condizioni meteorologiche.
Quali alternative ha oggi il trasporto merci per attraversare Perché secondo voi questa grande opera vive da anni lo Stretto ? Non abbiamo notizie dettagliate sulle alternative che non siano in concorrenza alla nostra offerta (per esempio sul trasporto ferroviario). Sullo Stretto comunque operano una società di emanazione pubblica sulla nostra stessa tratta e un’altra sulla tratta Messina/Reggio Calabria, entrambe specializzate nel trasporto di materiale gommato.
fasi alterne di stallo e di ripresa, senza mai essere oggetto di una decisione definitiva? Bisognerebbe rivolgere la domanda alla politica. Probabilmente queste caratteristiche carsiche – di sparizione e ricomparsa cicliche – derivano da un rapporto costi benefici che non tutti interpretano allo stesso modo.
TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 25
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cretamente forma solo a partire dagli anni ‘70 del secolo scorso, con il bando di un Concorso internazionale di idee da parte dell’Anas per un attraversamento stabile viario e ferroviario dello Stretto di Messina, che portò nel 2003 all’approvazione in via preliminare da parte del Cipe di un progetto a campata unica. Da allora si studia, si progetta, si prova, si calcola (e si investe) per arrivare a un ponte che sia davvero realizzabile, anche economicamente, ma sulla cui opportunità si discute da sempre. Così come, da sempre, l’opera è accompagnata da un ampio dissenso circa la sua utilità, fattibilità e sostenibilità economica. Monumento allo spreco per alcuni, opera indispensabile per l’economia e il sistema trasportistico del Mezzogiorno per altri, il fronte che divide detrattori e sostenitori è sempre più caldo ogni volta che il progetto Ponte torna in auge. Obiettivo della mastodontica opera è ovviamente quello di rispondere al bisogno di un più efficiente sistema di collegamento tra la Sicilia e il continente, riducendo i tempi di attraversamento per merci e passeggeri, e creando le condizioni per un reale aumento della domanda “ferroviaria” che contribuirebbe, in sinergia con le esistenti autostrade del mare, al riequilibrio modale. Il ponte, tuttavia, suscita anche molte perplessità, a cominciare da quelle tecniche e di sicurezza, e sulla sua reale utilità sulla base delle stime di traffico. Come poi aveva espresso l’Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani (AIAS) nel 2012, a un passo dall’apertura dei cantieri, l’opera, se realizzata, potrebbe non portare tutti questi benefici all’autotrasporto siciliano risolvendone solo in parte i problemi che lo caratterizzano. Il ponte, se serve, può farlo solo a condizione che sia integrato in un contesto viabilistico (stradale e ferroviario) moderno ed efficiente sia sull’Isola che sul continente. Situazione che, purtroppo, sconta gravi ritardi, come per l’autostrada Salerno-Reggio-Calabria, tappa obbligata per i camion che devono risalire lo Stivale per portare le primizie ortofrutticole tanto attese al Nord. Viene allora da chiedersi: perché non dare priorità agli investimenti necessari per modernizzare, completare, rendere più efficienti le infrastrutture ancora carenti? Alla luce dei cedimenti che hanno interessato a gennaio il viadotto sulla statale che collega Palermo con Agrigento, e ad aprile il viadotto Himera dell’autostrada Palermo-Catania, perché non investire piuttosto in opere necessarie e urgenti come il risanamento di un territorio caratterizzato da un grande dissesto idrogeologico? Le associazioni ambientaliste, poi, hanno sempre puntato il dito contro il grande impatto paesaggistico, naturalistico e, appunto, idrogeologico che avrebbe un’opera di tale portata. Opera che, dal 1981 (anno di costituzione della Stretto di Messina) al 2010 era già costata complessivamente 283 milioni di Euro tra ricerca, studi di fattibilità, progettazione, gare internazionali e lavori propedeutici. ●
ATTRAVERSARE LA MANICA
CON IL
Photo credits: Groupe Eurotunnel - Getty images.
NUOVO TERMINAL2015
Eurotunnel, leader nel traffico strada-rotaia con 1.5 milioni di veicoli trasportati ogni anno sta investendo in capacità aggiuntiva per trasportare 2 milioni di veicoli per anno dal 2020. Aumentata la capacità del Terminal con la creazione di un nuovo parcheggio a Coquelles con 340 posti disponibili Raddoppiato il numero di accessi alle corsie Maggiore sicurezza grazie a programmi di Alto Livello di Sicurezza e Sorveglianza Più servizi offerti ai clienti (Wifi nei terminali…) ed un conto dedicato Freight Twitter
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Iveco
IN MEDIO STAT VIR di Luca Barassi
U
n po’ Daily e un po’ Stralis. Il nuovo Eurocargo attinge dalle gamme più basse e più alte per rifarsi il look e allinearsi al family feeling di Iveco per quel che riguarda stile e design. Ma è dalla sua storia e dal suo know-how a cui attinge per rafforzare la propria supremazia di mercato e proporsi come vera e propria soluzione per il trasporto urbano e di medio raggio. Non per niente il nuovo Eurocargo nasce dove da 24 anni viene prodotto: nello stabilimento di Brescia, una struttura industriale all’avanguardia e in grado di dare vita ad uno dei veicoli industriali di maggiore successo a livello globale. 500 mila unità vendute 28 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
in tutto il mondo, infatti, è lo straordinario traguardo raggiunto dal veicolo di Casa Iveco; ma sono le quote di mercato che impressionano maggiormente: 30% in Europa e oltre il 70% in Italia. Come fare meglio? O quanto meno, come consolidare questa leadership indiscussa? Pierre Lahutte, brand president Iveco, non ha dubbi: “Dobbiamo imporci nella distribuzione urbana, intesa come grandi aree metropolitane e medio raggio”. Il camion che piace alla città Un camion, sì. Quindi solido, capiente, potente e capace di trasportare ogni tipo di
merce e materiale, grazie alle innumerevoli possibilità di allestire il telaio. Ma anche maneggevole, economico e, naturalmente, ecosostenibile. Da qui le novità che caratterizzano il nuovo veicolo (al di là degli aspetti estetici che vedremo tra breve): motori, sicurezza e costi di esercizio.
Motori Tector 5 e Tector 7 sono il cuore della catena cinematica dell’Eurocargo, con una gamma di potenze che vanno da 160 a 320 cavalli. Le vere novità sono proprio i due nuovi propulsori da 160 e 190 cavalli e il CNG che permette di muoversi col metano. La coppia dei due motori raggiunge ora
Eurocargo è da sempre il “medio” per antonomasia, con quote da vero leader in tutta Europa. Oggi si rinnova non solo nel design ma anche nella sua mission, ancora più vicina alle aree urbane
TUS
sistemi per l’assistenza alla guida, quali il Lane Departure Warning System (LDWS), l’Advanced Emergency Braking System (AEBS) e l’Adaptive Cruise Control (ACC). Per migliorare la sicurezza e la visibilità di marcia sono state adottate di serie le luci Daytime Running Lights (DRL) a LED e a richiesta sono disponibili anche i fari allo Xeno.
Economicità L’8% in meno
di carburante vuole dire molto, soprattutto per una flotta. Un livello di risparmio massimo che è stato possibile raggiungere con l’introduzione delle nuove motorizzazioni
Un vero ufficio mobile. Dall’alto: il nuovo volante, il modulo centrale e la modanatura anteriore.
680 Nm (per il 160 CV) e 700 Nm (per il 190 CV), e la potenza massima si ottiene a 2.200 giri invece che a 2.500. Tutto questo contribuisce a ridurre sensibilmente i consumi nel ciclo urbano e durante le fasi di accelerazione. Il nuovo Eurocargo è l’unico veicolo Euro 6 della sua categoria ad adottare un solo dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico, il sistema HI-SCR con filtro antiparticolato passivo (DPF). HI-SCR è l’unico sistema di abbattimento delle emissioni che non altera il processo di combustione, perché immette nel motore solo aria pura, non mescolata con i gas di scarico.
Sicurezza Al centro del rinnovamen-
to di Eurocargo c’è la sicurezza. In aggiunta all’airbag e ai comandi al volante, il nuovo Eurocargo è disponibile con tutti i principali
ma anche con le numerose tecnologie adottate sulla catena cinematica e sulle linee dinamiche del veicolo. In primis il già citato HI-SCR che, oltre agli aspetti riguardanti le emissioni, contribuisce a ridurre il consumo di carburante non dovendone iniettare quantità addizionale per bruciare il particolato. In aggiunta, il nuovo Eurocargo offre un pacchetto innovativo per ridurre ulteriormente i consumi. Il nuovo Tector 5 comprende strategie mirate per la trasmissione, una “ventola intelligente” che si
scollega quando il raffreddamento non è richiesto e olii a bassa viscosità per ridurre gli attriti di motore e assali. In&Out Il termine “nuovo” davanti al nome Eurocargo non è pura retorica. Il veicolo è davvero cambiato
TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 29
e l’impatto, esterno ed interno, non lascia dubbi. La scelta più discussa, e per qualcuno forse dolorosa, è stata quella di “sacrificare” il nome dalla calandra. EUROCARGO, infatti, non capeggia più sul frontale del veicolo, come ha fatto per oltre un ventennio, ma è stato riportato sulle portiere, insieme all’indicazione del modello. Anche qui la scelta è stata dettata dal voler allineare il design alle altre gamme Iveco. L’ispirazione maggiore arriva dal Daily, l’ultimo veicolo rinnovato dalla Casa di Torino, che ha dettato le nuove linee moderne e dinamiche che costituiranno le scelte stilistiche dei futuri modelli. Ne sono prova il profilo marcato a V del frontale, che dà dinamismo alla linea; i tratti continui, che evitano la frammentazione degli elementi, lo sviluppo orizzontale delle forme, che accentua la sensazione di larghezza e solidità. Esternamente hanno subito un intervento di stile la griglia frontale, i deflettori laterali, il paraurti in cui alloggia il radar dell’AEBS, i proiettori anteriori che integrano le DRL a LED e i fari allo Xeno. Apriamo la portiera e saliamo gli scalini (o lo scalino) che portano in cabina. Ci ritroviamo davanti ad un vero e proprio ufficio mobile, dove comfort ed ergonomia sono stati uniti alla praticità e utilità delle scelte progettuali. Ed ecco che qui troviamo alcuni elementi della gamma pesante di Iveco, come il volante, praticamente quello dello Stralis, oppure certe soluzioni come il passaggio dal posto guida al posto passeggero è facilitato da una consolle piana e dal limitato ingombro del tunnel motore, garantendo l’attraversabilità della cabina. Il cuore di questo ufficio è però Il nuovo
modulo office con 20 litri di capacità (disponibile nella configurazione a due posti) che può ospitare anche un personal computer o un tablet, è dotato di luce di lettura e at-
trezzato con tasche laterali portaoggetti e due connettori USB per la ricarica dei dispositivi elettronici. Aprendo il piano superiore si crea inoltre un comodo piano di lavoro. La telematica per chiudere il cerchio Modernità non significa solo design e materiali, ma anche tecnologia. E il nuovo
30 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Eurocargo in questo è molto avanti. Il veicolo è dotato di un sistema telematico avanzato che fornisce gli strumenti necessari per il controllo integrato di tutte le operazioni. Le informazioni vengono raccolte e analizzate in remoto. L’accesso a un portale intuitivo consente al gestore della flotta di tenere sotto controllo una serie di fattori, come l’uso del veicolo e la gestione Nelle tabelle di queste pagine si possono vedere tutte le versioni, le cabine e le motorizzazioni proposte per il Nuovo Eurocargo.
dettagliata degli autisti, con una valutazione anche del loro stile di guida, rendendo al contempo possibile la pianificazione del flusso di lavoro e delle attività individuali. Per quanto riguarda i dispositivi personali, inoltre, il nuovo Eurocargo è predisposto per integrarsi perfettamente con tutti gli smartphone, i tablet e i navigatori GPS. Insomma, Iveco celebra i suoi 40 anni con il rilancio di un veicolo storico, un camion che da oggi piace anche alla città. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 31
Ruote industriali
DAF
Un PESANTE... di Ferdinando Tagliabue
L
a gamma CF, che anche nella recente esecuzione Euro6 mantiene e conferma le sue doti di versatilità, comfort e ridotti costi di esercizio, si avvale di tre differenti tipi di cabina, tre motori (con un ventaglio di potenze che va da 220 a 510 CV), nonché svariate configurazioni di assali, telai e passi e versioni carro e trattore. Tutto ciò rende i CF indicati per una infinità di applicazioni che vanno dall’edilizia alla distribuzione, merito dell’attenzione che i tecnici della Casa olandese hanno dedicato a rendere possibili e agevoli le soluzioni più personalizzate, offrendo sempre e comunque grandi capacità di carico grazie ad un telaio resistente ma al tempo stesso leggero e perfettamente piatto (dote importantissima per i carri da allestire). Una panoramica
L’aspetto esteriore del CF Euro6 evidenzia robustezza ed eleganza ma anche grande funzionalità con una eccellente aerodinamica. Il paraurti in acciaio zincato dispone di guide per l’aria integrate che sono in grado di garantire un ottimo raffreddamento del motore e agire sul consumo di carburante che, seppur non sia il punto di forza di questo veicolo, permette importanti risparmi, soprattutto se si sfrutta l’avanzata tecnologia di bordo e i numerosi dispositivi a disposizione dell’utente. Emerge comunque e immediatamente la forte somiglianza con gli XF anche se non mancano note personali con la calandra ben integrata ed il pannello cromato centrale che ospita il logo DAF. Tra le novità di rilievo è doveroso segnalare la presenza dei nuovi fari con tecnologia LED che assicurano una eccellente qualità della luce e nel contempo lunga durata e ridotti consumi energetici. Per la serie CF sono disponibili tre tipi di cabina, la Day Cab, piccola, corta ed essenziale, la Sleeper Cab e la Space Cab, spaziosa, confortevole e con una altezza di 223 cm. Pur con tutte le differenze in termini di spazio e di abitabilità, tutte le cabine dei CF sono in grado di assicurare eccellenti livelli di comfort e di sicurezza. La scelta in termini di motorizzazione, invece, è decisamente ampia e comprende il piccolo Paccar PX-7 da 6,7 litri, l’MX-11 da 10,8 litri e l’MX-13 da 12,9 litri. 32 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Il nostro motore
“SU
L’MX-11, il tipo di motore che equipaggia il veicolo in prova, è stato progettato in funzione dell’ottenimento di prestazioni elevate, massima affidabilità, durata, consumi contenuti e basso peso. E’ disponibile in cinque varianti di potenza (che vanno da 290 a 440 CV) e che nelle diverse configurazioni si rivolgono ad una serie di impieghi che vanno dalla distribuzione ai trasporti pesanti, sia stradali sia nel cava cantiere. Questo nuovo motore Paccar si presenta con un design profondamente innovativo, con un doppio albero a camme in testa, leggero e compatto, grazie anche all’adozione di una coppa olio in materiale sintetico, una cinghia trapezoidale multipla e una ventola azionata direttamente dall’albero motore. Queste soluzioni hanno permesso un risparmio di circa 180 kg rispetto al motore MX-13, a tutto vantaggio di un maggior carico utile e di rendimenti più elevati. Anche l’integrazione delle funzioni è stata ottimizzata. Ad esempio i condotti sono fusi nel monoblocco, mentre i gruppi pompa ad alta pressione per la creazione di pressione nel sistema common rail sono integrati in modo compatto nel blocco; inoltre filtro olio, termostato e scambiatore di calore sono combinati in un unico modulo. Il CF Euro6 viene proposto sia con cambi manuali a 5, 6, 9 o 12 marce (in base alla potenza del motore) sia con cambi automatici ZF AS Tronic
identiTruck
DAF CF 440 FT 4x2 trattore Prezzo veicolo in prova: 136.515,00 euro + IVA
Abbiamo provato il DAF CF, un pesante medio estremamente interessante, soprattutto per la sua ampia gamma e possibilità di personalizzazione del veicolo
MISURA” a 6, 12 e 16 marce. Gli AS Tronic a 12 e 16 marce sono dotati delle funzioni EcoRoll e FastShift (per velocizzare i cambi marcia nei rapporti più alti al fine di ottimizzare l’efficienza). Il telaio, completamente nuovo, è sicuramente, assieme ai cambi, un altro dei punti di forza del CF. Si tratta di un telaio leggero ma resistente, molto rigido, che assicura grande stabilità e al tempo stesso una tara contenuta. Per la sua progettazione uno dei punti di partenza è stato quello di creare il maggior spazio possibile, il convertitore catalitico SCR ed il filtro antiparticolato. Essi sono combinati in un’unica unità ed il serbatoio dell’AdBlue (fino a 65 litri ma 45 litri nel caso del veicolo in prova) è stato posizionato sotto la cabina, assicurando così lo spazio necessario ad installare serbatoi carburante che raggiungono la ragguardevole capacità di 1500 litri. In prova Il veicolo in prova è equipaggiato con la Space Cab. E’ una cabina alta, imponente ma al tempo stesso a cui è facile accedere (grazie ai tre ampi gradini e ai due maniglioni), presenta una zona letto sufficientemente spaziosa e confortevole, con un materasso di generoso spessore (12 cm) largo
Motore
Paccar MX-11 con turbocompressore e intercooler
N° cilindri
6 in linea
cilindrata
10,8 litri
potenza massima
435 CV (320 kW) a 1450-1700 giri/min.
Coppia massima
2100 Nm a 1000-1450 giri/min.
Tecnologia
Euro6
Freno motore
MX Engine Brake (freno motore allo scarico) e freno di rallentamento integrato ZF. L’MX Engine Brake è un complesso frenante a compressione azionato idraulicamente, integrato nel grupo bilanciere-valvola e funziona insieme al freno motore allo scarico generando una elevata forza frenante combinata disponibile a bassi regimi; lo ZF è un freno di rallentamento secondario idrodinamico integrato nel cambio con una forza frenante massima di 500 kW
Cambio
automatico a presa diretta AS Tronic 12AS2130 a 12 marce avanti con software AS Tronic ottimizzato per applicazioni da trasporto normale, versione di controllo AS dimensioni Tronic Full
Assale anteriore
tipo 163 N con disassamento verticale di 100 mm
Assale posteriore
motore tipo SR1344 con riduzione singola
Sospensioni anteriori
da 7,5 t. con molle a balestra paraboliche con ammortizzatori stabilizzatori
Sospensioni posteriori da 13 t, pneumatiche a gestione
elettronica con 4 soffietti, ammortizzatori e stabilizzatori
cerchi
a disco in alluminio Alcoa Dura Bright
pneumatici
Goodyear FMAXS 315/70 R 22.5 (ant) e Goodyear FMAXD 315/70 R 22.5 (post)
Freno di servizio
anteriori e posteriori a disco ventilati; impianto aria a doppio circuito con comando elettronico EBS
passo
3.600 mm
sbalzo posteriore
990 mm
lunghezza massima
5720 mm
ralla
GF S36-20 in ghisa
serbatoio carburante in alluminio da 430 lt Serbatoio AdBlue
45 lt
mtt
18.000 kg
cabina
Space Cab
SOSPENSIONI CABINA
ad aria
testDrive
70 cm e lungo 202, ma a richiesta è disponibile il materasso Tratta tempo litri Km Km/h Km/lt Xtra Comfort con spessore di 15 cm e lettino superiore da 188x60x12 cm. Assago Ovest-Barriera MI-TO 23'50” 7,37 16,1 40,53 2,18 Una volta a bordo si apprezza lo spazio a disposizione (davvero Barriera MI-TO-Carisio 51'40” 19,042 65,2 69,67 3,42 tanto), sia in altezza sia per la zona notte (che nel caso specifico comprende anche il secondo letto). Carisio-Biella 18' 8,38 18 60 2,14 Il sedile del conducente (e anche quello del secondo) è decisamente confortevole e molto ben fatto; si tratta dell’Xtra Biella-Carisio 18'10” 2,65 17,1 56,47 6,45 Leather Air a sospensione pneumatica con bracciolo, schienale Carisio-Casello Novara Est 27'45” 9,608 36,1 78,05 3,75 alto, riscaldato, con ventilazione attiva e tappezzeria bicromatica, e il volante (che naturalmente ospita l’airbag) è in pelle con Casello Novara Est-Interporto 9'5” 2,012 6,2 40,95 3,08 eleganti finiture bicromatiche e lascia una perfetta visibilità sulla Interporto-Casello Novara Est 8'51” 1,96 5,7 38,64 2,90 strumentazione. Il percorso scelto per il test drive è già stato utilizzato in altre Casello Novara-Barriera MI-TO 24'18” 9,256 31,5 77,77 3,40 occasioni. Si tratta di un percorso non particolarmente lungo ma sufficientemente articolato, con tratti di tangenziale (di MiBarriera MI-TO - Assago Ovest 13'17” 3,347 15,8 71,36 4,72 lano), percorsi autostradali (da Milano a Carisio e ritorno) a cui TOTALE 3h14’51” 63,634 211,7 65,47 3,32 si è aggiunta la deviazione verso l’interporto di Novara, e tratte su strada ordinaria da Carisio a Biella, con una andata in leggera ma significativa salita e una fluida discesa. Il tempo nel corso della giornata è stato abbastanza mutevole ma sospensioni cabina molto efficienti sempre tendenzialmente al brutgrande silenziosità to. Dalla partenza (area Assago Ovest della tangenziale di Milano) avvenuta sotto un vero e proprio tunnel motore ingombrante nubifragio che ha creato serie difzona notte ficoltà a procedere a velocità supemigliorabile riori ai 40 km/h, la pioggia ci ha fatto quasi sempre compagnia anche se con alterna intensità. Resta il fatto che le condizioni meteo e traffico hanno influenzato in maniera considerevole i risultati della prova, ma è anche altrettanto vero che simili condizioni sono riscontrabili nella normale attività di un veicolo pesante stradale. Certamente in altre condizioni il CF 440 avrebbe fornito differenti risultati da quelli che riportiamo in tabella e che, specialmente per il primo tratto di tangenziale (media oraria di poco superiore ai 40 km/h che si è decisamente diradato tanto da permetterci sull’intero tratto con un consumo di 2,18 km/lt) sono sicuramente lontani da quelle di circa 65 km una media oraria di quasi 70 km/h con un consumo (3,42 km/lt) che rientra nei termini della normalità anche se influenzache sono le possibilità di questo mezzo. to negativamente dalla pioggia. La visibilità, per quanto concesso dal tempo è buona, sia anteriormente, con i tergicristalli che lavorano febSale la media oraria brilmente, sia posteriormente attraverso i retrovisori a regolazione eletSotto un diluvio che non promette nulla di buono riusciamo a rag- tronica. Il controllo automatico della temperatura in cabina funziona giungere la barriera dell’autostrada per Torino trovando finalmente egregiamente mantenendo costantemente la temperatura impostata un po’ di tregua, non tanto dalla pioggia che, seppur con minore in- e lasciando i cristalli sempre nelle migliori condizioni. A Carisio si esce tensità, continua a tenerci compagnia, ma quantomeno dal traffico dall’autostrada. La pioggia è meno intensa e ci dirigiamo verso Biella.
F cus
+ _
Focus 34 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Largo ai serbatoi L’additivo per l’SCR ha una inedita collocazione
Spazio in cabina
Le condizioni del traffico sono buone; non ci sono tantissimi veicoli pesanti e quelli che fanno il nostro stesso percorso procedono abbastanza speditamente. I 18 km che ci separano da Biella prevedono una serie di attraversamenti urbani, qualche semaforo e un certo numero di rotonde. Il cambio si mostra sempre rapido e silenzioso ed il motore, pur non disponendo di una potenza particolarmente elevata, prende giri facilmente senza mostrare indecisioni anche se con una trentina di cavalli in più avremmo risparmiato qualche cambiata e un tot di gasolio. Nonostante un paio di semafori rossi riusciamo a percorrere i 18 km del tratto ad una media di 60 km/h con un consumo di 2,14 km/lt, valore che si rivelerà il peggiore dell’intera prova ma che è imputabile alla salita, un salita non facilmente valutabile ma concreta come verrà poi dimostrato dal percorso di ritorno. Ed infatti, dopo aver girato il mezzo, nonostante qualche “rosso” in più abbia fatto abbassare la media di velocità (poco superiore ai 56 km/h), il consumo di carburante è schizzato (in senso positivo) a 6,45 km/lt che risulterà alla fine il migliore dell’intero percorso di prova. Elettronica amica Rientriamo in autostrada a Carisio per dirigerci verso l’interporto di Novara. Il traffico è cresciuto di intensità ma si viaggia speditamente facendo lavorare l’ACC (l’Adaptive Cruise Control) che comprende l’allarme anticollisione anteriore FCW e l’impianto frenante di emergenza avanzato EABS. Il Predictive Cruise Control (regolatore di velocità predittivo), basandosi sulla tecnologia GPS, riesce a prevedere i cambiamenti imminenti di pendenza anche minimi, può escludere il valore della velocità di crociera precedentemente impostato, modificare la strategia del cambio di marcia (ovviamente limitatamente ai cambi ZF As Tronic) e anche attivare la funzione di EcoRoll, sempre utile per risparmiare carburante. Durante i tratti di statali e provinciali, notiamo che le sospensioni lavorano bene e la cabina, seppur sottoposta ad ondeggiamenti, risulta ben ammortizzata. All’interno dell’interporto eseguiamo numerose manovre tra le banchine e le file di container, nell’avvicinamento alle gru e ai convogli ferroviari in sosta. Dopo qualche foto e sempre accompagnati dalla pioggia ci dirigiamo verso l’autostrada rientrando al casello di Novara Est e puntando su Milano.
EUROGATEWAY
Era il 1995 quando CEMAT, principale operatore intermodale italiano e CIM (Finpiemonte e Comune di Novara) fondarono Eurogateway per realizzare l’interporto di Novara e gestire il terminal strategicamente posizionato tra le autostrade A4 e A26 e lo snodo ferroviario di Novara. Negli anni successivi entrarono a far parte dell’azionariato Trenitalia, Hupac, TRW e Novatrans. Nel 2003 Eurogateway acquisì anche la gestione dello storico terminal Boschetto. Il primo e principale terminal, il CIM, conta una superficie complessiva di 170 mila mq con 7 binari lunghi oltre 600 m destinati all’attività di handling (la movimentazione carichi rotaia-strada e viceversa mediante 12 gru tipo reach-staker); il secondo terminal, il Boschetto, ha una superficie di circa 50 mila mq e 7 binari dedicati. Eurogateway vanta partnership di lunga data con i principali attori dello scenario continentale (IFB, T3M, Kombiverkher, Schmidt Group, Lkw Walter, Move Intermodals, DFDS Logistics, CEMAT, Hupac) ed il traffico che interessa i terminal ha una forte vocazione internazionale da/per i più rilevanti centri logistici della Germania, della Francia, del Belgio, dell’Olanda e del Regno Unito. Oltre all’attività di pura logistica intermodale Eurogateway fornisce anche servizi accessori quali la gestione completa dell’attività di manovra, la manutenzione dei carri ferroviari, sia presso i propri terminal sia presso altri contesti terminalistici limitrofi, e la manutenzione delle UTI (unità di misura del trasporto intermodale). Nel 2014 Eurogateway ha acquisito da RFI S.p.A. l’attività di manovra, in qualità di Gestore Unico. Ciò ha portato al completamento dell’offerta dei servizi relativi all’ “ultimo miglio ferroviario” completando la sinergia tra i differenti processi dell’attività terminalistica. Per l’attività relativa ai traffici intermodali i clienti sono rappresentati dai già citati operatori che mettono in relazione domanda ed offerta di traffico combinato, mentre per l’attività di manovra, necessaria per movimentare i treni dentro/fuori i terminal e che si sviluppa pertanto all’interno del perimetro dello scalo novarese, i clienti sono le imprese ferroviarie che eseguono la trazione sui tragitti internazionali tra i diversi poli logistici (Trenitalia, Sbb, CrossRail, CapTrain). Eurogateway gestisce mediamente circa 170 treni/settimana sui due terminal e quasi 6.500 manovre l’anno.
Considerando le avverse condizioni meteorologiche ed il traffico, il consumo medio dell’intera prova è stato di 3,32 km/lt valore buono anche se siamo certi, migliorabile se le condizioni del tempo fossero state meno avverse. Resta comunque da sottolineare che il CF, anche con il brutto tempo, sa dimostrare il suo valore e la sua capacità di essere sempre sobrio. ●
MX-11
Potenza, efficienza e leggerezza
Comodità ed eleganza al volante TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 35
Focus Scania
Rivoluzione VE
Il costruttore svedese ha fatto della sostenibilità un valore di impresa. La sua filosofia del miglioramento continuo si declina anche in questo imprescindibile ambito raggiungendo oggi importanti traguardi con il lancio del primo autocarro ibrido Euro 6, presentato in anteprima in Italia in occasione di Ecomondo di Francesca Lugaresi
P
er un costruttore di veicoli pesanti non è facile, per ovvi motivi, muoversi nella direzione della ecosostenibilità, limitando al massimo l’”impronta” sull’ambiente generata inevitabilmente dai prodotti messi sul mercato, a meno di ingenti sforzi e costi. Eppure Scania ha fatto del rispetto ambientale un vero e proprio driver di sviluppo, non solo perché una legislazione 36 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
sempre più stringente sulle emissioni inquinanti obbliga a farlo, ma perché la convinzione di potere (e volere) contribuire ad un trasporto realmente sostenibile e intelligente fa parte del suo DNA, complice forse la sua terra d’origine, da sempre all’avanguardia nella tutela dell’ambiente. Lo dimostra il fatto, per esempio, di avere giocato d’anticipo rispetto alle vigenti normative, presentando al mercato già nel 2011 la prima generazione di motori Euro 6, e di offrire oggi la più ampia scelta di carburanti
alternativi, tutti disponibili: biodiesel, bioetanolo (il primo motore fu lanciato da Scania nel 1989), metano, sia in forma compressa (CNG) che in forma liquida (LNG), biometano e, dal 2015, HVO (olio vegetale idrotrattato), alimentazioni cui il settore dei trasporti si sta approcciando con sempre maggiore convinzione. Sono sempre di più, infatti, le aziende “socialmente responsabili” che per cultura di impresa intendono realizzare un percorso di sostenibilità attraverso l’inserimento nella propria flotta di veicoli “puliti”, anche per incontrare la preferenza che molti clienti stanno rivolgendo sempre più ai fornitori green. Una scelta, quella di investire su questo tipo di veicoli, non più confinata ai soli servizi municipali, quali la raccolta e la movimentazione dei rifiuti, o alla distribuzione urbana,
RDE
ma che guarda oggi anche al medio e lungo raggio grazie ad autonomie operative sempre più lunghe, come quelle permesse dal metano liquido. Una scelta, infine, che permette anche di contenere in maniera importante i costi legati al carburante, che sappiamo bene essere la voce più importante del TCO, e che, grazie all’abbattimento delle emissioni nocive e alla particolare silenziosità di questi motori, apre le porte delle ZTL, che limitano pesantemente l’ingresso ai veicoli meno virtuosi. Un credo condiviso Così, abbiamo visto nascere importanti partnership all’insegna della ecosostenibilità tra il Grifone e alcune di queste imprese di trasporto, come, per citarne solo un paio, quella con Havi Logistics, apripista in Europa nell’uso di veicoli Euro 6 alimentati a metano. O come quella con SOA Corporate, che ha scelto – prima azienda in tutto il Sud Italia a farlo – di utilizzare il metano per il trasporto di linea. La sostenibilità per Scania fa dunque parte di quel percorso di miglioramento continuo che costituisce il principio guida nell’operatività quotidiana dell’azienda, abbracciando tutti gli ambiti, coinvolgendo tutti i dipendenti e condividendo il suo credo ambientale con quelle imprese che sanno guardare al futuro compiendo nel presente scelte lungimiranti e all’avanguardia per renderlo migliore, per l’azienda stessa ma anche per la collettività. Per guidare il cambiamento verso un trasporto ambientalmente compatibile, la
Casa di Södertälje è arrivata oggi ad offrire una gamma di prodotti unica nel settore, senza mai perdere di vista prestazioni, efficienza operativa, energetica e dei consumi, affidabilità e contenimento dei costi di esercizio. “La determinazione di Scania nella creazione di un sistema di trasporto sostenibile è guidata da tre concetti chiave: trasporti intelligenti, efficienza energetica e utilizzo di combustibili alternativi. Tre elementi che correttamente combinati fra loro permettono di abbattere le emissioni di CO2, in maniera precedentemente mai immaginata. E per noi la sostenibilità significa anche redditività”, tiene a ribadire l’AD di Italscania Franco Fenoglio, recentemente nominato presidente della sezione Veicoli Industriali UNRAE. Una offerta all’avanguardia in tema di sostenibilità, come vedremo tra poco, che si declina non solo come innovazione tecnologica, ma anche come innovazione di servizio, indispensabile per un uso ottimizzato del veicolo. Come quello rappresentato da Ecolution, un programma su misura del cliente per fargli risparmiare carburante e rispettare l’ambiente, passando dalla configurazione ottimale del mezzo ma anche dalla formazione degli autisti (con i Programmi Scania Driver Training e Driver Coaching), il cui stile di guida svolge un ruolo determinante in questo senso. Un percorso che la Casa compie insieme al cliente, attraverso un costante dialogo che consolida nel tempo il risultato atteso, condividendolo e migliorandolo.
TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 37
Dedicato alla città: arriva l’ibrido Euro 6 La recente manifestazione fieristica Ecomondo è stata occasione per la Casa di presentare in anteprima assoluta l’ultimo frutto della intensa attività di ricerca e sviluppo che coinvolge oggi oltre 3500 ingegneri a Södertälje: il primo autocarro ibrido a soddisfare i requisiti Euro 6, disponibile sul mercato dal 2016. A Ecomondo Scania ha voluto offrirne una anticipazione esponendo i componenti di questa innovativa tecnologia, protagonista di una delle quattro isole tematiche in cui era suddiviso il suo stand. Di cosa si tratta? Di un autocarro P320 in grado di funzionare esclusivamente con alimentazione elettrica per 2 chilometri oppure al 100% a biodiesel, trovando dunque
Sopra, il modulo di alimentazione ibrida Scania. Sotto, l’interfaccia dello strumento sviluppato dalla Casa per supportare la scelta delle aziende di ridurre le emissioni di CO2.
Si tratta dell’alternativa ecologica del motore Scania a 5 cilindri in linea da 9 litri e 280 CV che eroga una coppia da 1.250 Nm e utilizza esclusivamente la tecnologia SCR. Funzionando in base al principio dell’accensione per compressione dei motori diesel, il modello alimentato a ED95 ha richiesto relativamente poche modifiche pur nella complessità del lavoro alla base del suo sviluppo. I motori a bioetanolo basati sull’utilizzo dell’ED95 consentono una riduzione di anidride carbonica fino al 90% e hanno una potenza comparabile a quella dei motori diesel.
nelle utility urbane (distribuzione, pulizia strade, raccolta rifiuti) il suo ideale ambito di applicazione, soprattutto nelle ore notturne e in aree particolarmente sensibili all’inquinamento acustico o ai gas di scarico, come magazzini o parcheggi, permettendo inoltre una riduzione dei consumi del 18% rispetto a un veicolo convenzionale. La propulsione elettrica, caratterizzata da una guida silenziosa e priva di emissioni, è abbinata al motore Euro 6 Scania a 5 cilindri in linea da 9 litri e 320 CV che, appunto, può essere alimentato a biocarburante, come l’HVO, consentendo una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 92%. Il motore elettrico ha una potenza di 130 kW (174 CV) e una coppia di 1.050 Nm e consente di raggiungere una velocità di 45 Km/h. I sistemi di recupero dell’energia dalla frenata e il livello di autonomia sono stati studiati per garantire una lunga vita alla batteria. 38 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Il nuovo motore Euro 6 a bioetanolo Scania, come sappiamo, vanta una lunga tradizione nell’ambito dei motori “green”, sviluppando un considerevole know how che le ha permesso di tagliare per prima importanti traguardi. Non solo è stato il primo costruttore a lanciare i motori Euro 6 (e a offrirne oggi la più vasta gamma sul mercato), il primo a commercializzare una intera gamma di motori basata su tre diverse piattaforme di biodiesel e il primo ad introdurre motori Euro 6 a gas (presentandoli in occasione dello IAA del 2012, tre anni prima dell’entrata in vigore della legislazione), ma arriva oggi ad ampliare la sua offerta sostenibile lanciando un nuovo motore Euro 6 alimentato da carburante ED95 (bioetanolo, il più reperibile tra i carburanti alternativi), evento unico nel settore.
Insomma, quella di Scania è davvero una offerta a 360 gradi in tema di carburanti alternativi e catene cinematiche, che si rivolge a tutte quelle aziende interessate a ridurre la propria impronta di carbonio, senza rinunciare all’efficienza e alla redditività, ma anzi conciliandole con un trasporto pulito. Tante soluzioni alternative per le più diverse esigenze legate, per esempio, alla localizzazione delle imprese e dunque alla reperibilità di un determinato carburante. Un’ampia offerta che permette di trovare una soluzione ad hoc ottimale, come il Grifone ha abituato i suoi clienti ormai da tempo. Proprio in questa direzione va CO2MPOSER, uno strumento di calcolo sviluppato da Scania per supportare le aziende che vogliono “alleggerire” la propria impronta ambientale nella ricerca e nella scelta della soluzione di trasporto ideale sulla base dei loro obiettivi in termini di emissioni di CO2, della tipologia di trasporto e del contesto locale. Uno strumento che permette non solo di trovare la soluzione più efficace tra le alternative disponibili nel luogo in cui risiede l’azienda, tenendo conto anche dei relativi regimi fiscali, ma soprattutto di fornire chiare indicazioni sull’ammontare dei costi aggiuntivi legati a questo tipo di scelta. ●
Ruote commerciali
Speciale mercato
In salute anche Numeri che piacciono, sia per l’anno che si sta chiudendo, sia per le previsioni del 2016. Con all’orizzonte tante novità di prodotto di Ferdinando Tagliabue
I
n questi nostri spazi dedicati al mercato dei veicoli commerciali ci siamo sempre occupati solamente del mercato nazionale, ma in questa occasione ci sembra doveroso dare anche uno sguardo a quello che succede negli altri Paesi dell’Unione, data la crescita (a settembre) del 14,7% per il nono mese consecutivo, attestandosi con vendite per un totale di 208.077 unità. Questa considerevole crescita è stata sostenuta non solo in tutti i segmenti dei veicoli commerciali ma anche in tanti, tantissimi Paesi come ad esempio la Spagna, dove è stato conseguito un +53,2%, o il Regno Unito (con un +19,9%) che hanno confermato il momento positivo con incrementi percentuali a due cifre. Segnali altrettanto buoni, anche se meno entusiasmanti, vengono dalla Francia (che fa registrare un +9,7%) e dall’Italia (con un
in Europa +4,9%), mentre la Germania è rimasta stabile (facendo registrare un +0,6%) . Nel corso dei primi nove mesi del 2015, il mercato UE ha fatto registrare una crescita del 12,2%, ovvero un totale di 1.517.247 veicoli commerciali. SPAGNA DA RECORD Sempre prendendo in considerazione i primi nove mesi del 2015, la Spagna ha
fatto registrare un +38,6%, il Regno Unito un +19,2%, mentre l’Italia si è fermata ad un +10,0%, la Germania +2,2% e la Francia +1,9%. Insomma crescita, anche se non agli stessi livelli, per tutti. Se prendiamo in esame il solo mese di settembre, le nuove immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri si attestano a 173.515 unità, con una crescita del 14,0% rispetto al mese di settembre del 2014. Questo ha rappresentato il venticinquesimo mese TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 39
consecutivo di crescita del segmento dei veicoli commerciali grazie anche ai considerevoli contributi venuti dalla Spagna (+50,8%), Regno Unito (+19,6%), Francia (+8,8%) e Italia (+2,0%), mentre la Germania ha mostrato una leggera flessione valutabile a -0,9%. Nello stesso periodo di tempo, nel comparto dei commerciali di fascia alta, l’Europa ha fatto registrare una crescita dell’11,2%. Anche in questo specifico segmento la Spagna ha fatto meglio di tutti facendo segnare un +37,0%, seguita dal Regno Unito (+17,4%), Italia (+8,5%) e Germania (+2,4%), mentre nel caso della Francia il mercato dei furgoni è stato sostanzialmente stabile con una crescita limitata ad un +0,9%. ITALIA: ANCORA UNA PICCOLA CRESCITA I dati relativi al mese di settembre, dati che sono stati elaborati e diffusi dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, mostrano un certo rallentamento nel trend del mercato dei veicoli commerciali fino alle 3,5 tonnellate di PTT. In pratica nel mese di settembre le vendite di veicoli commerciali hanno fatto registrare 11.530 unità vendute, valore che rappresenta una crescita del 4,7% rispetto alle 11.015 unità che erano state vendute
nello stesso periodo del 2014. Se si prendono in esame i dati riguardanti i primi nove mesi del 2015, la crescita si è mantenuta sull’8,4% con 93.299 veicoli immatricolati contro gli 86.046 veicoli commerciali con peso totale a terra fino a 3,5 t che erano stati venduti nel periodo da gennaio a settembre del 2014. Massimo Nordio, Presidente di UNRAE (l’Associazione delle Case automobilistiche estere) nel commentare i dati, ha tenuto a precisare che “il rallentamento del mese di settembre è stato influenzato dall’anticipazione degli acquisti effettuati in agosto, sotto le stimolanti azioni commerciali attivate dalle Case con le loro reti di vendita”. Proseguendo nella sua dichiarazione il Presidente di UNRAE ha ribadito che “comunque il trend di crescita dei primi 9 mesi rende più robusta la stima formulata da UNRAE ad inizio 2015 di una chiusura dell’anno vicina ai 130.000 veicoli immatricolati, con un incremento prevedibile dell’8% rispetto alle 119.007 unità dell’intero 2014”. …MA UN BUON OTTOBRE Luca Petitti, Product Manager Veicoli Commerciali di Renault Italia, stima che il mercato ad ottobre si attesti a 105.000 unità circa, di cui 27.000 a noleggio e 78.000 unità per il perimetro aziende e partite Iva. 40 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
La parola a...
ALESSANDRO MUSUMECI, Citroën
Il nuovo Piaggio Porter, rinnovato nelle sue motorizzazioni. In basso a sinistra Marcello Zanella, responsabile della Business Line Light di Iveco.
“La crescita del mercato totale è di circa il 7% – ci fa sapere Petitti – su cui Renault ad ottobre si conferma primo importatore con una quota di mercato dell’8,81%, pari a circa 9.200 immatricolazioni. Rispetto all’anno scorso l’incremento è di circa 2.300 immatricolazioni (+1.8% di Market share), grazie alla crescita delle vendite sia sul canale noleggio a lungo termine che sul perimetro PMI”. Anche per Marcello Zanella, Iveco, “il mercato dei veicoli leggeri nel nostro segmento di riferimento (3,5 -6,0 ton) ha visto un incremento (dato a fine settembre) rispetto allo scorso anno del 20%, con un leggero miglioramento della nostra posizione di quota. Prevediamo che gli ultimi tre mesi mantengano in linea di massima questo trend, portando un mercato che a fine anno dovrebbe assestarsi intorno alle 32.000 unità. I settori che quest’anno hanno dato i maggiori segnali di ripresa sono stati sostanzialmente noleggiatori, corrieri e settore Ecologia. Si è anche visto dopo tanti anni una ripresa del mercato del camper, segno che forse la crisi ce la siamo lasciata veramente alle spalle”. LA CRISI È FINITA? Se è vero, come dice Zanella, che la crisi ce la siamo lasciata alle spalle, non bisogna dimenticare che le crescite di mercato
Qual è la situazione di Citroën in termini di immatricolato e quota di mercato? A fine ottobre, la crescita di Citroën Italia sul mercato veicoli commerciali supera il 17%, quindi il doppio rispetto al mercato che cresce rispetto allo scorso anno dell’8,8%. Con oltre 1.000 consegne in più rispetto al 2014, abbiamo venduto a fine ottobre 7.200 veicoli commerciali. Gran parte di questa crescita è data dall’ottima performance del JUMPER che, lanciato nel 2014, ha guadagnato oltre un punto percentuale di quota nel segmento KX. A questo risultato ha contribuito anche il comparto dei veicoli allestiti, grazie all’inserimento a listino di oltre 20 versioni tra cassoni, centine, furgonature.
Come si concluderà l’anno secondo Lei? Come ogni anno, questi ultimi due mesi sono fondamentali per il mercato dei veicoli per aziende. Quest’anno ancora di più: in primis perché le previsioni di crescita del mercato sono sostenute, segno che l’economia si sta riprendendo, e in secondo luogo perché le notizie dichiarate dal Governo riguardanti le novità e le riforme in campo fiscale hanno mobilizzato un interesse forte sulla sostituzione e il rinnovo del parco dei mezzi da lavoro. Noi ci siamo attrezzati in maniera forte per accogliere questa domanda aggiuntiva, offrendo con un forte vantaggio sul finanziamento, di gran lunga il prodotto finanziario più ricercato in questa parte dell’anno. Quali sono le previsioni per il 2016? Il 2016 sarà caratterizzato da una crescita simile a quella di quest’anno, quindi poco meno del 10%. Se verranno confermati gli stimoli fiscali dichiarati dal Governo, le vendite di veicoli commerciali possono riservare grandi soddisfazioni, dopo alcuni anni di decrescita o crescita lieve. In particolare, ci aspettiamo una crescita robusta sul canale dei professionisti e delle società, che rappresentano il cuore del mercato dell’economia reale. In termini di prodotto cosa presenterà Citroën? La novità più importante del 2016 riguarda il sostituto del Jumpy, che verrà presentato il prossimo aprile. Non possiamo ancora rivelare alcun dettaglio, ma senza alcun dubbio questo veicolo, totalmente rinnovato, si posizionerà nel cuore del suo segmento, affermandosi come leader. Con il Jumper e Berlingo recentemente rinnovati, a questo punto Citroën Italia può soddisfare tutte le esigenze dei Clienti Professionisti, offrendo il massimo in termini di tecnologia utile, di motorizzazioni e di confort.
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registrate nel 2014 e 2015 hanno fatto seguito ad un lungo periodo di continui e consistenti cali e cadute che nel 2013 avevano toccato il loro minimo. Solo negli ultimi mesi del 2013 si era fatta registrare una, seppur modesta, inversione di tendenza che poi si è fatta via via, nel corso del 2014, sempre più decisa e che è proseguita nel corso del 2015. Tuttavia la crescita è ancora abbastanza lenta e frutto del migliorato quadro macroeconomico nonché delle improrogabili esigenze di rinnovo di un parco che è tra i più antiquati dell’Europa. Anche per Stefano Virgili, capo ufficio stampa Opel, abbiamo cambiato rotta e le aspettative per l’anno prossimo sono per un mercato veicoli commerciali in crescita moderata ma costante rispetto ai valori del 2015. “Per quel che riguarda l’immatricolato Opel – aggiunge Virgili – abbiamo registrato un +20% da gennaio ad ottobre, con 4.500 unità, ovvero siamo cresciuti ad una velocità doppia rispetto al mercato”. “Sarà quindi apprezzato – ha concluso Massimo Nordio – se la prossima Legge di Stabilità conterrà misure che contribuiscano ad alleggerire la pressione fiscale sulle aziende”. COSTANTE RINNOVAMENTO Nel contempo i costruttori di veicoli commerciali proseguono nel loro impegno di miglioramento e rinnovamento del prodotto. Infatti, dal 2014 è stato un susseguirsi di novità, aggiornamenti e ampliamenti delle gamme che ha coinvolto in pratica tutti i costruttori. Luca Petitti, di Renault Italia, ha tenuto a sottolineare che la Casa della Losanga dispone di una offerta che è stata completamente rinnovata alla fine del 2014 e che pertanto per il 2016 “contiamo di esprimere tutto il potenziale della gamma disponibile, compresi i veicoli allestiti”. Restiamo sempre in argomento di novità
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Il grafico mostra l’andamento delle immatricolazioni in Europa negli ultimi dodici mesi, con la comparazione con lo stesso periodo dell’anno precedente. Finalmente solo segni positivi.
per andare in Casa Fiat dove, come già affermato e anticipato nei mesi scorsi (con la presentazione del nuovo Doblò avvenuta nel mese di febbraio), il 2016 porterà importanti novità come il nuovo Fiorino, il successore dello Scudo ed il pick-up da 1 tonnellata. Per Iveco, invece, la grande novità è il Nuovo Daily Electric. Il veicolo, presentato in occasione di Ecomondo, è un elettrico al 100% ed emissioni zero. Rispetto alla versione precedente il consumo di energia è ridotto, la durata delle batterie (riciclabili al 100%) è cresciuta del 20% e la portata utile è stata incrementata di circa 100 kg. Tutto ciò è stato reso possibile dall’impiego di ausiliari elettrici ad alta efficienza e assai più leggeri. Da ricordare poi che grazie alla modalità di ricarica flessibile, brevettata da Iveco, è possibile ricaricare le batterie sia in ambito pubblico sia privato, collegandosi a una stazione di ricarica rapida, con un tempo medio di ricarica di circa due ore. Il nuovo Daily Electric ha un’autonomia, misurata secondo ciclo di omologazione NEDC, che può arrivare fino a 280 km, in configurazione con tre batterie. Per VW veicoli commerciali, alle novità del 2015 (il nuovo Caddy e il T6), grazie alle quali la Casa tedesca prevede per il 2015 una leggera crescita di mercato rispetto al
2014 con un consolidamento dei volumi nel 2016 quando la vendita dei due veicoli sarà a regime, faranno seguito il restyling dell’Amarok nell’ultimo trimestre del 2016 seguito dal lancio del nuovo Crafter. PIAGGIO PORTER 2016: PRESTAZIONI PULITE La nuova gamma Porter 2016 viene proposta con la nuova motorizzazione Euro 6, generosa in termini di potenza e di coppia ma al tempo stesso parsimoniosa e poco inquinante, senza venir meno a requisiti di sicurezza e comfort, grazie anche all’equipaggiamento che comprende ABS e controllo della stabilità ESC di serie. Il nuovo motore è il MultiTech a benzina Euro 6, un quattro cilindri bialbero di 1299 cc con distribuzione a catena a 16 valvole; la potenza massima arriva a 61 kW (9 in più rispetto al precedente motore), mentre la coppia massima arriva a 112 Nm (7 Nm in più), a fronte di consumi e di emissioni ridotti. Il nuovo MultiTech Euro 6 è disponibile in tre differenti soluzioni di alimentazione (benzina, benzina+GPL, benzina+metano) già come primo impianto. La gamma Porter è disponibile in due versioni: una con PTT di 1,5 ton e portata fino a 650 Kg, ideale per minimizzare i costi fissi assicurativi, e una con PTT di 1,7 ton e portata massima di 850 Kg e in diverse configurazioni: pianale, pianale ribaltabile, furgone e furgone vetrato e chassis, oltre al Porter Maxxi con portata fino a 1200 kg e PTT di 2200 kg, anch’esso dotato del nuovo motore Euro 6 e disponibile anche in versione HS con rapporti al ponte ridotti per un maggior spunto. ●
Daniela Basilico Comunicazione (Mi) - www.danielabasilico.com
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Ruote commerciali
Citroën
Il cerchio si chiude... Dal Club degli Allestitori ai Business Center. Citroën completa l’offerta di allestimento della propria gamma commerciale con un innovativo configuratore on line di Luca Barassi
N
emo Van, Berlingo Van, Jumpy Furgone, Jumper a cui possiamo aggiungere i modelli trasporto persone (Berlingo Multispace e MultispaceCombi, C3 Picasso Business Combi, C4 Picasso KitCombi, C5 Tourer Business Combi, Jumpy Multispace e MultispaceCombi, Jumper Atlante). Sono questi i modelli che compongono la gamma di veicoli commerciali Citroën, una gamma tra le più complete ed aggiornate pensata e costruita per un uso intenso e professionale in cui ogni esigenza, anche la più specifica, deve poter essere pienamente soddisfatta. Proprio per questo è nata in Citroën l’idea di dare all’Allestimento dei propri veicoli commerciali una attenzione e una importanza particolare, “confederando” – se 44 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
ON LINE
così si può dire – una serie di partner che potessero fornire un servizio su misura e addirittura, in certi casi, “a listino”. Da qui l’idea di creare il Club degli Allestitori, un gruppo ristretto e selezionato di partner che garantiscono al cliente standard qualitativi elevati, semplicità e trasparenza nella configurazione e un prezzo chiaro e definito sin dall’acquisto in Concessionaria. Onnicar, Novaplast, Webasto, Rolfi, Dangel e Ciabilli fanno oggi parte di questo esclusivo e importante (per il cliente) club.
Citroën, gli allestitori del Club e le loro realizzazione negli specifici campi di applicazione (realizzando un opuscolo dedicato sfogliabile on line su Trasportale.it e che potete scaricare con lo smartphone col QRCode pubblicato in queste pagine, N.d.r.). Siamo poi andati sul territorio, in Conces-
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IL MONDO CITROEN PER I VEICOLI COMMERCIALI
oltre 20 nuove versioni allestite a listino nei Business Center
Dal prodotto alla configurazione on line In questo ultimo anno di Trasportare Oggi vi abbiamo presentato i veicoli della gamma
sionaria, per vedere come la Rete interpreta questo progetto e come accoglie i propri clienti facendoli prima toccare con mano i vari allestimenti in esposizione, e poi personalizzandoli alle loro esigenze. Ora il Costruttore francese chiude il cerchio dando la possibilità all’utente professionale di configurare il proprio veicolo commerciale direttamente on line, attraverso un’esperienza di navigazione semplice, fatta soprattutto per immagini, veloce e conveniente. Insomma, in cinque minuti si ha la giusta offerta per il proprio lavoro. il configuratore Citroën Si parte dal bisogno. È questa la principale novità del software disponibile sul sito di Citroën Italia in grado di allestire on line qualsiasi veicolo della gamma commerciale. In pratica all’utente non vengono richieste complicate informazioni tecniche sul veicolo di cui ha bisogno, ma semplicemente di condividere via web, in modo divertente, la propria tipologia di lavoro e di operatività quotidiana. Sarà poi l’algoritmo del software a trovare la soluzione tecnica ideale. Per fare un esempio: se il cliente si occupa di trasporto alimentare, non gli viene chiesto che tipo di coibentazione o di temperatura deve tenere il furgone, ma semplicemente che tipo di alimenti egli trasporta, su quali distanze e così via. Il processo di configurazione continua e, passo dopo passo, si vedrà comporre sul monitor il proprio veic olo, fino alla possibilità di scelta dei dettagli, ovvero colori, interni, optional, eccetera. Un ultimo passo per fornire pochi dati essenziali dell’utente e la configurazione arriverà direttamente via e-mail, in contemporanea al Concessionario di zona che, così, sarà preallertato di una possibile visita dell’operatore professionale. Allestimento a listino e personalizzato Il Club degli Allestitori, come abbiamo detto, ha creato una serie di soluzioni specifiche
Da dove nasce NETO
Il servizio scelto da Citroën per la raccolta di lead altamente qualificati per i veicoli commerciali è uno dei servizi offerti da NETO, il leader europeo nel settore dei veicoli commerciali allestiti. Grazie ad alti standard di qualità e ad un team di professionisti del settore, NETO festeggia 10 anni di attività nel settore degli LCV e può vantare oggi una vasta esperienza costruita lavorando a stretto contatto con i marchi più prestigiosi del settore, su tutto il territorio europeo. L’offerta di NETO comprende numerosi servizi e piattaforme di lavoro, ognuna con le sue specificità, progettate e realizzate con l’obiettivo di soddisfare le specifiche esigenze di business di tutti gli operatori della filiera: Case costruttrici, Allestitori, Venditori, Noleggiatori, Clienti. Tutti i servizi NETO sono caratterizzati da: Piattaforme su misura per ogni target Gestione accurata del business con strumenti semplici e risultati misurabili Integrazione globale dei sistemi Azioni commerciali in tempo reale Alcuni esempi dei servizi NETO:
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TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 45
per diverse applicazioni inserite già nel listino Citroën. Ciò vuol dire che il prezzo che ne esce è uno ed è definito. Allo stesso modo, quindi, anche dal configuratore on line, in questo caso, uscirà un prezzo di riferimento finale preciso. Ma il nuovo software è in grado di allestire i veicoli commerciali della gamma Citroën con qualsiasi configurazione e tipologia presente sul mercato. In questo caso, ovviamente, il prezzo della configurazione sarà un prezzo di riferimento che dovrà essere definito in seguito insieme al concessionario.
I vantaggi del configuratore Fattibilità dell’allestimento
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Due schermate del configuratore Citroën per gli allestimenti.
Uno strumento davvero straordinario - in grado di mettere insieme 64 tipi di mestiere e oltre 3000 tipologie di allestimento con oltre 1200 allestitori coinvolti – il cui principale punto di forza è quello di poter dare in tempo reale una risposta sulla fattibilità della sua esigenza. La Rete punto fermo per il cliente L’importanza del concessionario resta comunque indiscutibile. Come detto il configuratore on line ha il grande vantaggio di poter far verificare all’utente, direttamente dal proprio Pc, la fattibilità del suo progetto di allestimento e configurazione, senza dover perdere tempo a girare tra centri e allestitori. Il dealer, però, ha l’importante compito di assistere il cliente in tutte le fasi di acquisto e post vendita. Per questo motivo, durante la configurazione on line, viene richiesto il CAP, in modo da individuare il Business Center più vicino e invitare l’utente, al termine della configurazione, 46 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
a visitare il centro sulla base però di un prodotto già definito e sul quale il responsabile commerciale è già preparato. L’obiettivo, dunque, è quello di far risparmiare
tempo all’operatore logistico o all’artigiano in cerca del proprio strumento di lavoro, dandogli una vasta gamma di soluzioni e un servizio personalizzato. ●
10 anni di successi La business inteLLigence nei veicoLi commerciaLi
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il marchio neTO, presente da 10 anni al fianco dei player più prestigiosi nel territorio europeo, rappresenta una suite di prodotti su misura, dedicati a tutti gli operatori nella filiera dei veicoli commerciali. neTO live è la piattaforma web per la generazione di lead altamente qualificati, pensata per i clienti interessati all’acquisto di un veicolo commerciale allestito. neTO dealer è il servizio dedicato alla gestione delle trattative dei veicoli commerciali in concessionaria. neTO analytics è il centro di controllo che raccoglie e analizza tutte le informazioni relative all’attività di vendita della rete, la generazione dei lead e le performance dei venditori.
fiere Ecomondo
Semaforo GR La 19esima edizione di Ecomondo, il grande appuntamento della Green Economy, torna protagonista nella vetrina di Rimini Fiera, ampliando ancora di più i propri orizzonti verso il mondo del trasporto
D
al 3 al 6 novembre è andata in scena la manifestazione più green dell’area euro mediterranea, il Salone delle soluzioni tecnologiche più avanzate e sostenibili per la corretta gestione e valorizzazione del rifiuto in tutte le sue tipologie, nonché punto di riferimento in materia di sostenibilità ambientale a tutto tondo. Ogni anno il Polo fieristico riminese si propone, infatti, come collettore e collante di saperi, soluzioni, proposte, tecnologie, servizi e progetti all’avanguardia volti a ridurre l’impatto ambientale antropico e a migliorare l’uso delle risorse vitali: dal trattamento delle acque al recupero energetico, alla raccolta, trattamento, smaltimento e riciclo rifiuti, dall’inquinamento acustico al controllo dell’inquinamento dell’aria fino ad arrivare ad un modello ideale di “città sostenibile”. 48 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Il tutto su scala internazionale: la kermesse prosegue, infatti, per la prima volta, a San Paolo in Brasile dall’11 al 13 novembre. Sostenibilità ambientale vista soprattutto anche in termini di risorsa economica così come, al taglio del nastro, ha commentato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “A Rimini Fiera economia e ambiente vanno a braccetto per far crescere il Paese. Chiunque disgiunga il fare impresa da una connotazione di sostenibilità ambientale è condannato ai margini”. E in Italia, quasi un’impresa su due (il 42%) ha scelto il green, come rivela la “Relazione della green economy in Italia”
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elaborata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenitore. Un comparto, quello del green appunto, che negli anni di crisi gravissima del nostro Paese è cresciuto sia in termini di volumi di affari, sia in termini di occupazione. IL SALONE DEI GRANDI NUMERI
Ecomondo, Fiera leader dell’economia circolare, si conferma ogni anno e sempre di più, come una manifestazione di grande successo. Successo che ha avuto un’eco amplificata dal web e dal coinvolgimento dei social network sui profili ufficiali: su Twitter più di 5.000.000 le impressioni complessive, sulle pagine Facebook la settimana di fiera ha visto aumentare del 165% i “like” rispetto a quella precedente.
103.500 visitatori
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di Federica Lugaresi
UNO SCENARIO PER TANTI Una manifestazione di così ampio respiro inevitabilmente abbraccia una grandissima quantità di campi ma il Ciclo Completo del Rifiuto rappresenta il core business di Ecomondo. A Rimini quindi il Waste la fa da padrone,
EEN
espositori
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1.200
offrendo la più importante piattaforma di attrezzature e macchinari per la raccolta, pretrattamento e trattamento di tutte le tipologie di rifiuto. Tra i protagonisti, dunque, i nuovi brevetti e le eccellenze del mercato dei veicoli per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi, delle cisterne per lo spurgo dei pozzi e dei rifiuti pericolosi. A testimonianza di come il trasporto dei rifiuti su gomma in Italia e l´attenzione posta sulla sicurezza dei veicoli e sul loro impatto ambientale sia un settore in crescita e che gli operatori di questo comparto siano sempre più attenti alle innovazioni tecnologiche. Qui le Case costruttrici trovano il palcoscenico ideale per presentare i loro ultimi sviluppi in tema di soluzioni per un trasporto sostenibile, la propria eccellenza tecnologica in materia d’igiene ambientale, esponendo veicoli specifici per i servizi municipali, quali la raccolta dei rifiuti e l’igiene urbana, declinando
mq di esposizione
i propri allestimenti speciali (compattatori, spazzatrici, mezzi con cassoni portarifiuti ecc.). Veicoli che in primis amano il green su se stessi poiché alimentati con i carburanti alternativi come il metano (CNG) o il biodiesel, ma anche quelli elettrici a zero emissioni, o ibridi.
Come Iveco, il cui stand parla la lingua della sostenibilità essendo stato fatto completamente con materiale di riciclo e quindi in pieno spirito “Ecomondo”, che presenta in anteprima, e come protagonista assoluto, il Nuovo Daily Electric, della gamma leggera, il veicolo vincitore del prestigioso riconoscimento ”International Van of the Year 2015”, nella sua versione a zero emissioni. Il Nuovo Daily Electric è un veicolo al 100% elettrico, che garantisce la massima sostenibilità, alti livelli di affidabilità e che si adatta perfettamente alle più comuni missioni in ambito urbano, come la
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16 padiglioni
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100.000
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imballaggi complessivi all’80%; il conferimento in discarica al 5% e vietare il trattamento termico relativo al materiale riciclabile.
distribuzione porta a porta e il trasporto urbano di persone. Il veicolo esposto è il modello 50C Van Electric, da 109 Cv, zero emissioni, furgone, passo 4100 mm. Il suo consumo di energia è ridotto grazie all’utilizzo di ausiliari elettrici ad alta efficienza e
Il 2015 ha registrato più di 103.500 presenze, visitatori esteri dall’Europa sia UE che extra UE (84% totali), ma anche Africa (6%), Asia e Oceania (4%), Centro e Sud America (3%), Medio Oriente (3%) e nord America (1%) - spalmate su 1.200 espositori, provenienti da tutto il mondo, distribuiti su sedici padiglioni, per un’area complessiva di 100.000 metri quadri. Un pubblico professionale che riveste ruoli di alto profilo in un mercato strategico che, nelle sue politiche di sviluppo, sta puntando sempre di più alla sostenibilità, ad un’economia circolare e che per questo può offrire interessanti prospettive alle tecnologie offerte dalle nostre imprese. “The green tecnologies expo” (come recita il logo di Ecomondo) è insomma una vetrina prestigiosa che indirizza le aziende a perseguire gli obiettivi dettati dal 7° programma generale di azione europea: entro il 2030 portare il riciclaggio di carta, plastica e metalli presenti nei RSU al 70% e degli
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Gli obiettivi sistema di batterie riciclabili al 100%. Grazie alle modalità di ricarica flessibile, brevettata da Iveco, è possibile ricaricare le batterie del Nuovo Daily Electric collegandosi a una stazione di ricarica rapida con un tempo medio di ricarica di circa due ore: in termini di autonomia, si parla di 70-75 km con una sola batteria! Scania, presente per il quarto anno consecutivo, da anni persegue un percorso di continuo miglioramento e di costante ricerca tecnologica arrivando a proposte ecosostenibili che coniugano eccellenza tecnica e abbattimento dei costi. Percorso, avvalorato dalla dichiarazione di Franco Fenoglio, A.D. di Italscania, che sottolinea: “La determinazione di Scania nella creazione di un sistema di trasporto sostenibile è guidata da tre concetti chiave: trasporti intelligenti, efficienza energetica e utilizzo di combustibili alternativi. Tre elementi che correttamente combinati fra loro permettono di abbattere le emissioni
“The green tecnologies expo” suggerisce alle aziende presenti come adeguarsi agli obiettivi del 7° Programma Generale di azione europea:
70%
Portare, entro il 2030, al il riciclaggio carta, plastica, metalli e vetro presenti nei RSU;
Portare, tra il 2025 e il 2030, all´80% il riciclaggio complessivo degli imballaggi;
Escludere la pratica della colmatazione da quelle di riciclaggio di inerti;
Vietare il trattamento termico del materiale riciclabile;
Portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5%
veicoli creati per il trasporto e adatti alla distribuzione, collettore di molteplici innovazioni che si integrano perfettamente nella filosofia DAF - Transport Efficiency - dove l’efficienza è la somma di più elementi: designer e tecnologia, guida e comportamento ma anche servizi e copertura capillare relativa all’assistenza in tutte le sue forme (due le nuove aperture TRP: Anagni - FR, e Povia PC). Nel colorato spazio del costruttore olandese, dove attraverso un monitor olografico si visualizzano le innovative proposte ecosostenibili, troneggia il modello LF 250 FA 4x2,
di CO2, in maniera precedentemente mai immaginata. E per noi la sostenibilità significa anche redditività”. Il Grifone quindi presenta, presso il suo vivace e frizzante stand, il primo autocarro Ibrido Euro 6, che approderà sul mercato nel 2016 ma la cui power unit ibrida e il motore elettrico si possono già letteralmente toccare con mano. Il veicolo aprirà nuove prospettive per la circolazione urbana e per consegne o per la raccolta dei rifiuti nelle ore notturne. Risultati frutto della silenziosità dell’alimentazione solo elettrica, e del motore diesel ad esso combinato e compatibile al 100% con biodiesel e HVO (olio vegetale idrotrattato). 50 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Nella vetrina green di Ecomondo, si presenta per la prima volta DAF, consociata della società americana PACCAR. Paolo Starace, A.D. di DAF, dipinge un ritratto molto preciso della solida Casa Madre che registra una crescita di fatturato pari al 6,3%, associato ad un utile che cresce del 30%. “Si tratta di una società molto liquida” - dichiara Starace - “che ha utilizzato 300.000.000$ per riacquistare parte delle proprie azioni”. Una società in forte espansione sia nell’area asiatica che in quella africana (nello specifico in Sudafrica, Marocco, Algeria e Angola). DAF, azienda leader nella fabbricazione dei veicoli industriali, medi e pesanti per il 2016 si aspetta una crescita a due cifre. Occhi puntati dunque sulla serie LF, efficienti
serie speciale, con motorizzazione Paccar PX-5 da 4,5 litri che permette un risparmio del 5% nel consumo carburante, caratterizzato da un inedito kit idrodinamico e da un interasse fino a 6,90 m che lascia spazio ad un serbatoio di capacità sino a 1.240 litri così da permettere un’autonomia più ampia. Anche Renault Trucks si propone sempre più come partner ideale per un trasporto sostenibile ed ecocompatibile con veicoli alimentati a gas naturale. I veicoli bio alimentati a gas naturale o a biometano sono infatti perfetti per l’utilizzo in ambienti urbani e interurbani (per le attività
Iniziativa d’eccellenza patrocinata dal Ministero dell’Ambiente: PFU Zero
La mappatura dei depositi abbandonati di pneumatici fuori uso (di cui l’acronimo PFU) su tutto il territorio nazionale, prevede il recupero a terra e sui fondali marini degli PFU (15 le isole minori interessate: Ponza, La Maddalena, Ischia, Vulcano, Panarea, Salina, Stromboli, Lipari, Giglio, Tremiti, Capri, Lampedusa, Favignana, Procida e Ventotene). Gli PFU, infatti, rappresentano una vera e propria risorsa perché possono essere recuperati al 100%. La maggior parte degli pneumatici raccolti viene triturata per produrre il “granulato di gomma”, un materiale di riciclo che può essere riutilizzato in una molteplicità di forme: nei sottofondi stradali, nel rivestimento di piste di atletica, di aree gioco per bambini e molto altro. La restante parte è, invece, destinata al recupero energetico. Due veicoli sullo stand di Volvo Trucks: un carro FE 6x2 CNG equipaggiato con compattatore posteriore Joab, che coniuga la comodità e praticità della cabina compatta FE con l’ecologia e le prestazioni del motore 8,9 litri da 320 cavalli alimentato a metano; e un trattore FH 4x2 con motore D13 da 500 Cv, con paraurti rinforzato e Volvo Dynamic Steering, dedicato alle aziende di trasporto che effettuano il trasferimento di inerti da aree di smaltimento, piuttosto che rifiuti dai centri di smistamento agli impianti di riciclaggio e che chiedono ai veicoli di coniugare il comfort a bordo con la robustezza della struttura. Mercedes-Benz, da sempre sensibile al tema dell’ecocompatibilità, si presenta con i suoi giganti Eco. I truck della Stella offrono come sempre la soluzione più indicata ad ogni esigenza, dall’ambito urbano (dalla pulizia delle strade al trattamento dei rifiuti ed al loro riciclo) all’utilizzo professionale sulle lunghe distanze. Ad Ecomondo 2015 un “green” team che si
Al taglio del nastro della kermesse riminese, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che ha partecipato anche agli Stati Generali della Green Economy.
di distribuzione e consegna) e quindi molto apprezzati dalle amministrazioni pubbliche per le attività di igiene urbana (raccolta dei rifiuti e distribuzione). Nello stand dove risalta il nuovo slogan “Tutta Sostanza”, a significare gamma rinnovata e senza fronzoli, troviamo quattro veicoli a telaio dove protagonista assoluto è il D Wide ma in versione CNG e in due configurazioni: motrice 4x2 18 ton e motrice 6x2 26 ton di massa totale a terra. Dispone di un cambio automatico Allison serie 3200, che si adatta perfettamente alle applicazioni di raccolta rifiuti. Come per la versione Diesel, il cambio del D Wide CNG passa automaticamente dalla modalità “neutro” alla modalità “drive” e viceversa. Nello spazio della Losanga anche un Access 4x2 (il veicolo a cabina ribassata ideale per le attività che richiedono numerose salite e discese), un C 4x2/6 (la gamma dedicata all’edilizia) e un D 2M (per la distribuzione urbana di medio tonnellaggio). TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 51
distingue per versatilità di impiego e motorizzazioni in grado di conciliare potenza ed efficienza esemplare: dal Fuso Canter Eco Hybrid, ambasciatore della motorizzazione ibrida nella gamma della Stella, all’inarrestabile Unimog, passando per Antos e Atego, specialisti nei servizi di distribuzione al lungo e medio raggio ed Econic, protagonista nei servizi municipali in ambito urbano. Atego, Campione di vendite europeo Mercedes-Benz, è il punto di riferimento nel segmento della distribuzione da 6,5 a 16 t di PTT in fatto di qualità, affidabilità, costi di riparazione e manutenzione e longevità. Numerose le innovazioni introdotte sulla nuova generazione, dalla catena cinematica, al telaio, alla cabina di guida. L’altro protagonista già citato - l’Econic - si conferma il veicolo
perfetto per i servizi municipali in ambito urbano; completo di tutti gli accorgimenti utili a chi deve montare sul telaio attrezzature specifiche è la base ideale per realizzare ogni allestimento. Piaggio presenta le tante novità della sua nuova gamma Porter Euro 6, caratterizzata da minori emissioni inquinanti, ridotti consumi e incremento delle prestazioni. Le versioni 2016 dei due veicoli commerciali Piaggio, Porter e Porter Maxxi (i veicoli commerciali più leggeri del mercato) sono ricche di innovazioni tecnologiche e motoristiche e diventano maggiormente prestanti, rispetonalmente e sono molti i vani in grado di “fagocitare” docutose di dell’ambiente e parsimoniose: grazie al menti viaggio ed oggetti utili alla professione. nuovo motore MultiTech a benzina Euro 6 hanno infatti aumentato le prestazioni e diminuito le emissioni e i consumi di carburante. La gamma Piaggio Porter 2016 continua a offrire anche Porter Electric Power, 52 ottobre/novembre dicembre/gennaio2015 2016TRASPORTARE TRASPORTAREOGGI OGGI
Stati Generali della Green Economy: l’iniziativa compie 4 anni Gli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy - composto da 66 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy italiana - si sono aperti quest’anno con una fotografia inedita del panorama imprenditoriale che ha adottato modelli green di gestione. Effervescente il programma ricco di approfondimenti. Tra i temi toccati: l’adattamento climatico con le relative politiche verdi per il territorio; la nuova economia dei rifiuti, in cui sono state proposte soluzioni industriali e prospettive verso l’economia circolare; le proposte delle imprese green per raffreddare il clima ed inviate al Governo in vista della Conferenza mondiale per l’Accordo globale sul clima di Parigi a fine mese.
il veicolo green per eccellenza, 100% elettrico a “emissioni zero” la cui prima versione è stata presentata sul mercato nel 1995, il veicolo più diffuso della sua categoria in Europa. LE GRANDI NOVITA’ Global Water Expo è la grande new entry di quest’anno, dedicata a tutte le fasi della filiera del ciclo idrico integrato delle acque, dalla captazione alla restituzione all´ambiente. L’attenzione viene quindi posta su aspetti tecnologici qualitativi e quantitativi a riguardo di captazione, potabilizzazione, distribuzione e fognatura. L’intero padiglione, che ha ospitato la kermesse nella kermesse, è stato scenario di una vivace ed importante sezione convegnistica che ha illustrato i mercati attuali e prossimi futuri, italiani ed esteri focalizzati
sulla gestione e depurazione delle acque reflue, urbane ed industriali, e delle acque meteoriche. Presenti, ad aumentare il prestigio del parterre, enti ed aziende leader nelle tecnologie atte all’Analisi, Misura e Controllo per il monitoraggio integrato. Presente anche SAL.VE, il salone internazionale patrocinato da ANFIA (Associazione Internazionale Filiera Industria Automobilistica) dedicato al veicolo ecologico, che è passata da triennale a biennale. A livello espositivo hanno partecipato tutti i costruttori europei che detengono la leadership nella produzione dei veicoli industriali e/o speciali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi, proponendo appunto, i prodotti più avanzati sul mercato degli allestimenti per questo specifico settore. Sono stati consegnati a Ecomondo 2015 i riconoscimenti nell’ambito del Premio per lo Sviluppo Sostenibile 2015. Ad arrivare sul podio sono state le tre realtà produttive della green economy ciascuna per ogni categoria - che hanno saputo interpretare al meglio le tendenze nel contesto italiano. Nella categoria Mobilità Sostenibile ha vinto BlaBlaCar (piattaforma per la condivisione di un veicolo da parte di più viaggiatori); Start Up della green economy con BeonD (che ha realizzato il prototipo di veicolo elettrico range extender Xam 2.0); e Rifiuti e Risorse con Il Mercatino (dove il cliente è sia chi compra un oggetto usato, sia chi mette in vendita i propri oggetti che non usa più dividendo il guadagno). Il messaggio che arriva dalla vetrina Ecomondo è dunque quello di puntare sulla green economy affinché l’Italia alimenti la sua ripresa. Appuntamento allora per la 20esima edizione a Rimini Fiera dall’8 all’11 Novembre 2016, dove il sistema ambiente sarà di nuovo protagonista per offrire alle imprese un nuovo modo di ripensarsi eco-compatibili. ●
Chevron Focus
Offerta fuel economy La proposta Texaco per il trasporto pesante risponde pienamente all’esigenza di una sempre maggiore efficienza dei veicoli e di risparmio sui costi di esercizio di Francesca Lugaresi
C
i avete mai pensato? Il risparmio sui costi di esercizio, in particolare quelli legati al carburante, passa anche dall’uso di additivi e lubrificanti, che possono dare un significativo contributo in questo senso. L’offerta “fuel economy” di Texaco si rivolge alla trazione pesante con una serie di prodotti che includono oli motore, refrigeranti, oli per assali, cambi e differenziali, e additivi per la pulizia del sistema carburante, distribuiti da una cinquantina di rivenditori presenti su tutto il territorio nazionale. Si tratta di prodotti che, soprattutto se utilizzati sinergicamente, sono in grado di ridurre consumi e costi operativi, grazie alla loro capacità di garantire una lunga durata dei componenti e grazie a intervalli di cambio olio più estesi. L’innovativa risposta di Chevron Lubricants alla richiesta di una maggiore efficienza da parte di un mercato sempre più complesso, caratterizzato da scenari motoristici altamente sofisticati (per via dei sistemi di post trattamento e della presenza di biodiesel nel carburante), si declina oggi in due importanti novità di prodotto, che ci sono state presentate lo scorso ottobre a Milano dall’ingegner Michel Mosseri di Lubex Spa, distributore per l’Italia di Chevron Lubricants.
Novità sul mercato Oltre ad adeguarsi all’evoluzione tecnologica di veicoli e motori, conformandosi alle rigorose specifiche OEM e ACEA, i “fluidi” che presiedono alla protezione delle parti in movimento devono anche poter rappresentare soluzioni innovative, nella direzione di una efficienza che si traduca in una importante opportunità di risparmio, possibilmente a basso costo, per gestori di flotte o padroncini. Proprio ai fini dell’efficienza, nell’ambito dei lubrificanti, il mercato sta richiedendo prodotti a minore viscosità, che consentano minori consumi, come per esempio quelli con gradazione SAE 5W30 o 10W40 normalmente commercializzati. Oggi Texaco è andata oltre, colmando un vuoto di mercato con un prodotto di “taglio intermedio” caratterizzato da una formulazione ben bilanciata, capace di offrire una adeguata protezione del motore, una riduzione dell’attrito e una riduzione dei consumi: si tratta di Ursa Ultra 10W30, proposto nelle due soluzioni Ursa Ultra LE SAE 10W30 e Ursa Ultra X SAE 10W30. Omologati da parte dei principali costruttori, questi
lubrificanti a bassa viscosità e a basso contenuto di SAPs (ceneri solfatate, fosforo e zolfo) sono formulati con oli base di tecnologia Chevron (di Gruppo II) e gli stessi additivi sono “di proprietà” Chevron. In quanto si traduce il risparmio di carburante utilizzando l’Ursa Ultra X SAE 10W30? Rigorosi test indipendenti effettuati sul campo (metodologia Chevron) con sette veicoli (DAF CF 85 6x2) della flotta inglese Gist, hanno dimostrato che dopo un periodo di quattro settimane e una percorrenza totale di 80 mila km, il risparmio medio di carburante è stato del 3,47% rispetto agli stessi cicli di lavoro con un analogo prodotto di viscosità superiore (olio SAE 10W40). Paragonato invece all’utilizzo di oli del tipo 5W30 (grado di viscosità introdotto da Iveco), il prodotto garantisce le stesse performance nei consumi, ma a un costo molto più competitivo (circa il 30% in meno). Innovazione anche negli additivi per la pulizia Chevron Lubricants ha presentato anche Techron HD (heavy duty), un additivo per la pulizia degli iniettori dei motori diesel specifico per camion, autobus e applicazioni off road, compreso il settore marino. Brevettato da Chevron, Techron HD evita la formazione dei depositi causati dalle impurità presenti nel carburante, ma anche dal biodiesel (anch’esso presente nel carburante al 7%), permettendo quindi il corretto funzionamento di tutto il circuito e il ripristino delle prestazioni del motore che si traducono in un risparmio di carburante e nella riduzione delle emissioni. Techron HD è stato sviluppato per un utilizzo continuativo e addizionato al carburante (con un rapporto di 2 litri ogni 10 mila litri di carburante), che funge da trattamento “preventivo”, ma esiste anche la versione concentrata per un trattamento “curativo” una tantum che consente una rapida pulizia degli iniettori (1 litro ogni 1.000 di gasolio). Anche per valutare l’efficacia di questo prodotto sono stati effettuati rigorosi test sul campo, con collaudi eseguiti da un ente terzo certificatore, sempre su una flotta inglese, quella di Poundland Limited (catena di negozi britannica che vende tutto a una sterlina). Dopo 18 settimane di test con otto veicoli (Volvo FM 4x2) che hanno percorso oltre 320 mila km, l’utilizzo continuativo di Techron HD ha portato ad un risparmio medio di carburante del 3,5%. Risultato che ha convinto l’azienda (che per il gasolio spende annualmente circa 8 milioni di Euro) a introdurre l’uso di questo additivo per tutta la flotta. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 53
Eventi truckEmotion
Ricomincio da QUATTRO truckEmotion ha celebrato la sua quarta edizione all’insegna di Expo. Una scelta che non ha convinto appieno, nonostante la formula dell’evento resti vincente di Luca Gaier
Q
uest’anno truckEmotion è “sceso in pista” (è proprio il caso di dirlo) l’ultimo weekend di settembre, con qualche settimana di anticipo rispetto al consueto calendario cui eravamo abituati. Una scelta meteorologicamente azzeccata da parte degli organizzatori, che hanno così potuto regalare al pubblico tiepide e soleggiate giornate autunnali. Ciò che non è cambiato è la location di sempre, l’Autodromo Nazionale di Monza,
54 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
vera anima vincente di questa manifestazione, che permette di far testare sul celeberrimo circuito del Gran Premio gli ultimi modelli di truck e di van: sulla pista veloce i primi, su quella vera e propria di F1 i secondi. E non solo il sabato e la domenica come gli anni passati, ma anche nella giornata inaugurale del venerdì. Poco pubblico, tante prove Pur mantenendo il suo ormai consolidato format che coniuga prove in pista, esposizione,
convegni/workshop/seminari e intrattenimento (anche se in questa edizione i momenti ludici sono stati meno numerosi), l’evento di quest’anno, in omaggio all’Expo, è stato declinato in “Food’n’Motion”, che ha focalizzato l’attenzione su trasporto, distribuzione e logistica degli alimenti quali anelli vitali - nonché i più delicati - della catena alimentare. Una tematica che, a dire il vero, ha dato una forte impronta a tutta la manifestazione, a cominciare dal convegno istituzionale di apertura. Quest’anno, insomma, a differenza delle passate edizioni, non si è accesa la passione sui
temi caldi dell’autotrasporto (se non durante il convegno organizzato dall’associazione Noi Camionisti la domenica mattina) lasciando piuttosto il posto al mondo del trasporto alimentare e agli aspetti della qualità e della sicurezza igienico-sanitaria del cibo. Strategia che sulla carta poteva avere una sua valenza, ma che in realtà non ha portato i frutti voluti, quantomeno a giudicare dai Paddock non certo gremiti di visitatori e dalle aree più esterne dedicate allo Street Food, decisamente innovative e divertenti ma purtroppo senza successo. Insomma, lo sperato traino dell’Expo non c’è stato e il tema, così prettamente specialistico, ha forse scoraggiato molti operatori non interessati allo specifico argomento.
Nonostante questo chi c’era non si è certo fatto scappare l’occasione di salire su un veicolo pesante o su un van e girare su una delle piste più famose del mondo. Ben 2.964 sono state, infatti, le prove. I veicoli, soprattutto i truck (trattori e bilici), “non si sono praticamente mai fermati”, come ci ha raccontato la domenica, ultimo giorno dell’evento, uno dei driver Scania durante la nostra prova su un R 580 Streamline con semirimorchio Lamberet SR2 CX System, tanto da dover fare gasolio già il primo giorno, nonostante il giro per i truck sia piuttosto corto. Un successo, quello delle prove, dovuto anche all’ampia scelta di veicoli messi a disposizione dalle Case presenti (oltre a quelli esposti nei paddock): Daf (con due XF),
Beretta sceglie Lamberet
Il Food è stato il filo conduttore dell’edizione 2015 di truckEmotion ed ha portato alla ribalta i veicoli ed i semirimorchi per il trasporto isotermico e a temperatura controllata. Testimone ne è stata l’ampia area esterna allestita da Lamberet, che ha voluto al suo fianco i due partner F.lli Beretta e Brivio&Viganò in rappresentanza dell’intera catena del freddo. Proprio qui, tra i nuovissimi SR2 del costruttore francese di semirimorchi Nello spazio Lamberet da destra vediamo Sandro e il grande chiosco Beretta, abbiamo Mantella, direttore commerciale di Lamberet Italia, Vittore incontrato l’uomo che oggi guida il Beretta, Franco Fenoglio, ad di Italscania, e Paolo Gilardi, marchio nato nel 1812, Vittore Be- responsabile logistica di Salumificio Fratelli Beretta S.p.a. retta. Una azienda che da un piccolo salumificio artigianale esporta in 60 Paesi del mondo, ha 18 stabilimenti in Italia, 3 negli USA e 1 in Cina. Il tutto occupando più di 1400 persone. Una produzione che per l’85 per cento è italiana e, nei mercati in cui non è possibile esportare la materia prima, vengono comunque utilizzate le ricette made in Italy. Prodotti che attraverso le principali linee, ovvero Salumificio Beretta, Wuber e Viva La Mamma, arrivano alla grande distribuzione, ai discount, fino al dettaglio. Si può immaginare quanto sia importante la logistica per una azienda alimentare globale come questa. Sono 25 i bilici a disposizione dei 18 stabilimenti italiani che assolvono la funzione di navettaggio con l’hub centrale di Trezzo dove vengono composte le spedizioni, mentre eventuali carichi completi partono direttamente dagli stabilimenti. Naturalmente gran parte del trasporto internazionale viene affidato a partner logistici esterni (Stef e Napoli Trans sono alcuni) che consegnano sia negli hub di Francia e Gran Bretagna che direttamente al cliente finale. 44 articolati al giorno con una media di 130 quintali ciascuno. Una bella mole di merce trasportata che deve seguire ogni giorno le mutevoli esigenze del cliente. Prodotti che hanno una scadenza che va dalle due settimane ai 60 giorni e che devono essere mantenuti ad una temperatura massima di 4 gradi. Quindi: distribuzione rapidissima e logistica sincronizzata, rintracciabilità del prodotto fino alla singola vaschetta. Per tutto questo Beretta ha scelto Lamberet come partner sin dal 1999, principalmente per il miglior riscontro di coefficiente K. Un matrimonio che dura da tempo e che andrà avanti nel tempo.
Fiat Professional (un Ducato e un Doblò), Iveco (due Stralis, un Eurocargo e, per gli LCV, due Daily, di cui uno a metano), MercedesBenz (due Actros, uno Sprinter e un Vito), Nissan, Opel (con un Movano e un Vivaro), Peugeot (un Partner e una 308 Sw Business Mix), Renault Trucks (tre mezzi della gamma T), Scania (cinque Streamline) e Volkswagen Veicoli Commerciali (un Caddy e un Transporter). Food’n’Motion anche in sala Praticamente tutto il programma convegnistico ha ruotato intorno a questo tema. A partire, come si è detto, dall’incontro di apertura (trasmesso in streaming sul sito dell’evento, come molti altri workshop) che ha voluto fare il punto sullo stato dell’arte del trasporto degli alimenti con l’auspicio di porre le basi per una regolamentazione nazionale ed internazionale. Poi, ancora temi molto specialistici: criticità nel trasporto dei farmaci - in un workshop tematico durante il quale è emerso che l’esigenza di offrire un servizio quasi immediato ai cittadini, vanto per il sistema farmaceutico italiano, considerato uno dei più efficienti nell’ambito dell’Unione europea, comporta un aumento di consegne giornaliere con conseguente scarsa saturazione dei carichi; le criticità del trasporto del vino, sicurezza e produttività nella movimentazione degli alimenti, lo street food come opportunità di business e tanti altri workshop tematici. Un percorso ambizioso, dunque, quello di Food’n’Motion, che ha compiuto i suoi primi timidi passi, iniziando un confronto tra la filiera dell’autotrasporto e quella dell’agroalimentare, ma anche e soprattutto un percorso di coordinamento nazionale ai fini di una regolamentazione per il trasporto sano degli alimenti. L’obiettivo, portato avanti da un Comitato tecnico scientifico istituito proprio in questa occasione e di cui è presidente Clara Ricozzi (vicepresidente del Freight Leaders Council), è quello di arrivare alla definizione di Linee guida condivise da istituzioni e operatori, alla stesura di un Libro bianco e, infine, di un Protocollo di intesa da sottoporre alla Commissione europea. Partiamo da qui, allora, per portare la manifestazione al successo che si merita e dandovi appuntamento all’edizione del 2016. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 55
Eventi TForma
Si è svolto l’11 novembre scorso il convegno TForma, a chiusura del secondo anno accademico del ciclo formativo dedicato alle aziende di logistica e autotrasporto. Tema portante dell’evento, su cui si sono confrontati relatori di alto profilo, le reti d’impresa quale reale strumento di crescita alternativo alle esterovestizioni
Fate RETE di Francesca Lugaresi
U
na cosa è certa: fare impresa oggi in Italia è piuttosto difficile, soprattutto nel comparto dell’autotrasporto, pilastro strategico del sistema economico italiano, che spesso la politica, con le sue decisioni, non sembra tenere nella giusta considerazione. In questi ultimi anni, burocrazia, pressione fiscale, alti costi di gestione e del lavoro, difficoltà del recupero crediti hanno reso difficile la vita agli imprenditori del trasporto, rendendoli incapaci di competere, soprattutto con i vettori dell’Est Europa, e per questo costretti in molti casi a “delocalizzare” all’estero, nei Paesi dove è più conveniente operare. Questo ha portato ad una vera e propria “diaspora” delle aziende di trasporto italiane (spesso sconfinando nella illegalità della esterovestizione), con pesanti ripercussioni in termini di mancate entrate per l’erario dello Stato, perdita di occupazione, ma anche in termini di indotto. 56 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Qualche cifra può aiutare a valutare l’entità del fenomeno, come ha introdotto il direttore di Trasportare Oggi, Luca Barassi, in apertura del Convegno TForma dello scorso 11 Novembre: secondo un recente studio dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), in cinque anni di crisi lo Stato italiano ha perso oltre 10 miliardi di introiti dal comparto del trasporto, sono stati persi quasi 200 mila posti di lavoro, il 60% di immatricolazioni di veicoli industriali, il 25% di percorrenze chilometriche (con veicoli oltre le 3,5 ton) e quasi il 33% di tonnellate trasportate. Tra il 2008 e il 2013 si è verificata una fuoriuscita dall’Italia di oltre 26 mila veicoli e la perdita di circa 2 mila aziende.
recuperare alle imprese di trasporto nostrane la competitività di un tempo: le reti di impresa viste in chiave internazionale. Un nuovo soggetto economico che evita i rischi e le inefficienze di una esterovestizione. Questa la nuova frontiera del trasporto. Questo lo strumento e la risposta più efficace alle inefficienze del mercato puntando sull’aggregazione tra imprese come fattore essenziale di crescita. Uno strumento che piace: al 1° marzo 2015 (dati Infocamera) le reti risultano 2012 (solo un 3% nel settore trasporto e magazzinaggio, a fronte di un 32% nel manifatturiero). Oltre 10.000 imprese singole fanno parte di queste reti, distribuite in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.
Invertire la rotta… nella legalità
Il focus del convegno TForma
Ma ecco profilarsi una possibile via di uscita per arginare questa emorragia, contrastare il fenomeno delle esterovestizioni (e del dumping sociale ad esso collegato) e fare
E’ stato questo l’attualissimo tema al centro del Convegno che Trasportare Oggi ha organizzato a Milano, nella prestigiosa cornice dell’Hotel Milano Scala, chiudendo, come ormai consuetudine, il secondo anno
A cominciare da Paolo Volta, economista dei trasporti e della logistica, che ha aperto il convegno fornendo un esaustivo quadro della nostra economia e di quella europea, dall’inizio della crisi alla situazione attuale, delineandone, pur con cauto ottimismo, uno scenario ormai positivo, come dimostrano i segni “più” davanti alle proiezioni 2015-2016 soprattutto per quanto riguarda il nostro PIL. “Un po’ più negativo, invece, quello del mondo del trasporto”, nonostante stia rialzando la testa dopo un decennio di sofferenza. “Un mondo travolto oggi da due trombe d’aria: l’esterovestizione - con cui un’azienda indossa la ‘veste’ di un Paese amico dal punto di vista fiscale sfuggendo ad alcune regole di
accademico dell’iniziativa formativa TForma, il cui partner ormai consolidato è Scania con cui condivide il principio della strategicità del fattore umano nella vita e nel successo di un’azienda - e che, per la prima volta, si è avvalsa della collaborazione del produttore cinese di pneumatici GT Radial. Un tema sviscerato, in questa occasione, in ogni suo aspetto e chiamando a raccolta autorevoli relatori e opinion leader del settore.
carattere societario, e cercando di beneficiare di un sistema positivo - e il distacco, la somministrazione di lavoro transazionale, entrambi considerati illegali”. Per questo è necessario intensificare i controlli e incrociare le banche dati. Tante le opportunità e le sfide da cogliere nel futuro. A vincerle sarà chi saprà dare un servizio eccellente a clienti sempre più volubili, dove il tempo (il “lead time”) diventerà l’elemento determinante, ma anche chi saprà rispettare
l’ambiente e fare innovazione tecnologica. Il futuro è “in rete”, non solo intesa come reti di impresa, ma anche come Reti TEN. Ci vuole un salto di qualità Di sfide e opportunità ha parlato anche la presidente nazionale di CNA-FITA, Cinzia Franchini, portavoce delle piccole imprese artigiane, ossatura del nostro Paese. Nei prossimi dieci anni il mondo dell’autotrasporto sarà completamente stravolto, proiettato in un futuro in cui ci saranno grandi opportunità da cogliere - sicuramente anche attraverso lo strumento delle reti di impresa. Colpa anche di una politica che ha preferito puntare soprattutto su incentivi economici, “risorse certamente importanti, ma che non sono servite a far fare al comparto quel salto di qualità sempre più necessario alla sua sopravvivenza. Gli incentivi dovrebbero servire a creare sviluppo nel nostro comparto e non solo a dare ossigeno. Ci vuole un minimo di coraggio per orientare queste risorse”. Fondamentale per questo il ruolo delle associazioni, che hanno il compito di fare crescere culturalmente gli imprenditori associati, accompagnandoli in un mondo che sta evolvendo, consentendo loro di cogliere le opportunità su un mercato che in questo momento ha grandi difficoltà. A rappresentare le grandi opportunità che stiamo perdendo, alcuni dati dell’Albo sul cabotaggio effettuato da trasportatori Ue in Italia: dal 2008 al 2013 è aumentato del 66,9%, a fronte di una diminuzione del 24,2% del servizio di trasporto delle imprese nazionali. Il Paese che più effettua cabotaggio? La Germania! Il salto di qualità consiste anche nell’ “abbracciare la legalità”, non solo in tema di distacco ed esterovestizione, ma anche contrastando, per esempio, il fenomeno delle infiltrazioni mafiose, che riguarda il 7-8% delle imprese di autotrasporto italiane, perché “il nostro mondo non può farcela se queste sono le dinamiche”, reti o non reti. Un salto di qualità in cui è chiamata a contribuire anche l’Europa, realizzando una politica dei trasporti capace di uniformare le condizioni nelle quali le imprese si trovano ad operare. TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 57
I relatori
Nuove frontiere del trasporto: le reti d’impresa superano i confini Hotel Milano Scala, 11 novembre 2015 Franco Fenoglio amministratore delegato di Italscania S.p.a. dal 2012, dal maggio scorso ne è anche presidente. Ha ricoperto numerosi incarichi executive nelle principali aziende dell’automotive e dal 23 ottobre è stato eletto presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.
Francesco Oriolo giornalista, saggista e consulente di marketing e comunicazione. Ha ricoperto incarichi dirigenziali in IVECO e oggi è responsabile della testata Trasportare Oggi Aftermarket.
Matteo Mosca direttore operativo di NEST Network e consigliere di amministrazione della Marlines S.r.l., azienda di famiglia operante nello shipping. Formato a Cipro, ha partecipato sin dalla costituzione di NEST.
Anna Sfondrini dottore commercialista abilitata in Italia e Inghilterra, Studio a Milano e Londra, esperta di fiscalità internazionale. Co-autrice del Manuale di fiscalità internazionale edito da IPSOA e relatrice a numerosi convegni in materia.
Un contratto per superare le sfide Ad entrare nel vivo del “Contratto di rete” Francesco Oriolo, saggista e consulente di marketing e comunicazione, che ha affrontato l’argomento in qualità di “Metodologo”; e Anna Sfondrini, dottore commercialista specializzata in internazionalizzazione che, nel suo intervento, ha accompagnato la platea dei presenti nei meandri normativi e legali che regolano questa nuova forma di aggregazione. Sotto la lente di Oriolo, dunque, questo strumento introdotto nel nostro ordinamento con una legge del 2 aprile 2009 (poi rinnovata e integrata nel 2012) che ha l’obiettivo di accrescere la capacità innovativa e la competitività sul mercato delle PMI. Obiettivo del legislatore è stato quello di superare il problema della polverizzazione del sistema produttivo italiano (rendendo al contempo più forti le aziende sui mercati esteri) con uno strumento di aggregazione che permettesse di trasformare questa criticità in opportunità, basato sullo svolgimento in comune da parte delle imprese di una o più attività che rientrano nei rispettivi oggetti sociali. 58 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Cinzia Franchini imprenditrice modenese, proveniente da una famiglia di autotrasportatori, ha preso la guida di CNA-FITA dal 2011. Da allora la sua è una lotta continua all’illegalità.
Paolo Volta economista del trasporto e della logistica è consulente e parte del board di importanti operatori del settore e aziende di trasporto. Giornalista, è editorialista di Trasportare Oggi in Europa e coordinatore didattico di TForma.
Strumento agile e flessibile, il contratto di rete permette di realizzare un progetto imprenditoriale comune (al di là del quale ogni azienda continua a svolgere la sua attività) senza vincoli di distretto o geografici, mantenendo in capo alle singole imprese retiste la propria autonomia aziendale. Insomma, un modo più nuovo e libero di stringere collaborazioni con altri soggetti economici. Da sinistra Paolo Volta, Cinzia Franchini e Franco Fenoglio, protagonisti al Convegno.
Ma la realizzazione di una rete non è cosa così semplice: oltre al corpus normativo, ci vuole anche un metodo. La rete presuppone infatti un salto culturale trattandosi di una aggregazione non solo quantitativa (in termini di capitali e forza lavoro), ma soprattutto qualitativa, in termini di messa a fattor comune di continua a pag.60
Calendario Accademico
2016 presented by
E’ un’iniziativa di
Dedicato ai titolari e al management delle aziende di trasporto, TForma è il nuovo ciclo di formazione mirato, efficace e flessibile per rendere profittevole la propria attività
GIOVEDì
28 GIOVEDì
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GENNAIO WORKSHOP
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Autotrasporto in finanziaria
MARZO WORKSHOP
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Tecnologia in azienda: la gestione telematica
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Organizzazione e gestione dei processi
I modelli organizzativi di un’impresa di trasporti. Come scegliere la tipologia aziendale e come passare da una all’altra – La struttura commerciale (diretta, indiretta) – I processi aziendali: definizione, tipologia, gestione e riduzione dei costi.
maggio
Controllo di gestione delle imprese di trasporto
Conto economico preventivo, analisi e classificazione del portafoglio, piano di marketing – Controllo di gestione e pianificazione risorse (costo Km, aziendale e calcolo della tariffa) – Centri di costo – Analisi delle attività (ABC).
maggio WORKSHOP
GIOVEDì
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Zero gradi: la catena del freddo
giugno
Il piano di marketing e la gestione web per lo sviluppo delle imprese di trasporto
Il futuro sarà sempre più marketing e web. Il corso fornisce gli strumenti necessari per fare un piano di Marketing, monitorando i risultati e usando la rete e i social non solo per informare la clientela.
Come partecipare
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mARTEDì
8
giugno
Il passaggio generazionale come momento di sviluppo dell’impresa
Il processo di successione – I nuovi processi decisionali: ingresso di manager e consiglieri – Opportunità e condizionamenti dell’impresa famigliare: quale strategia per il futuro.
luglio
l’ottimizzazione dei costi di esercizio
Incidenze componenti di costo e metodologie di abbattimento nelle aziende di trasporto - Nozioni di base sulle emissioni inquinanti Anidride carbonica - Relazione diretta tra consumi e emissioni CO2 Opportunità per aziende Green - Analisi della concorrenza e Punti di forza e debolezza dell’azienda - Tecniche di vendita in base al TOE.
settembre WORKSHOP Il magazzino, questo sconosciuto
ottobre
Progettazione e gestione del servizio al cliente
Il servizio: definizione, caratteristiche, variabili, qualità, aree di tolleranza Outsourcing delle attività logistiche – Criteri di valutazione del mercato Le partnership coi clienti.
ottobre
nei meandri dei contratti di trasporto, spedizione e logistica
Normativa, obblighi e regolamentazione dei diversi contratti Responsabilità delle parti – Gli incoterms.
novembre
Reti di impresa: opportunità per il mondo dei trasporti
La Rete di impresa è uno strumento flessibile e poco burocratico e costituisce un’importante opportunità di sviluppo e di internazionalizzazione per i trasportatori. Il corso fornisce la metodologia utile a fare una rete di successo.
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A dicembre 2014 Nest ha modificato il Contratto di rete passando da Rete Contratto a Rete Soggetto, adottando quindi la formula “più pesante” e divenendo un’azienda a tutti gli effetti. La “rete di impresa” Scania
segue da pag.58 competenze e conoscenze, che permette alle imprese di allargare il loro raggio d’azione. Oriolo ha quindi tracciato una ipotesi di metodo tra i cui punti fondamentali vi è la mappatura delle competenze delle aziende, il “chiarire da subito le regole del gioco”, la definizione delle figure sostanziali delle reti di impresa (i retisti, il consulente, l’organo guida, il dirigente di rete) e il relativo ruolo. Anna Sfondrini ha tenuto a fare un profondo distinguo tra Reti di impresa, prima di tutto fenomeno economico “di sostanza”, ed esterovestizione, soluzione fittizia che non risolve il problema dell’imprenditore, se non nell’immediato, in termini di tassazione. Un vero e proprio illecito su cui il Fisco italiano è diventato estremamente aggressivo. “Un investimento sano, fatto all’estero, attraverso l’acquisizione di una società estera, è cosa ben diversa”, avverte la Sfondrini. Fulcro della norma sulle reti è che “il contratto stipulato tra più imprenditori ha il fine di accrescere, individualmente e collettivamente, la competitività e la capacità innovativa con un programma condiviso di collaborazione e cooperazione”. La finalità deve essere strutturata secondo il progetto strategico studiato. Tra i vantaggi della rete, anche la gradualità della sua forma: dalla rete più leggera a quella più pesante, fino a quelle a regime speciale. La Sfondrini si è quindi addentrata nei “tecnicismi” contrattualistici, molto utili a quelle aziende che intendono iniziare un percorso di aggregazione che può trovare il suo culmine in due differenti atti stipulativi e di intento: la Rete contratto (senza soggettività giuridica, senza autonomia tributaria, deve avere tutti gli elementi costitutivi) e la Rete soggetto (con una sua soggettività giuridica, vero e proprio soggetto Ires - e Iva, deve avere sia gli elementi costitutivi che facoltativi), che differiscono anche per trattamento fiscale. La testimonianza A portare la testimonianza di un caso concreto - e di successo - di “Rete”, Matteo Mosca, direttore operativo del network di imprese NEST (Network Europeo Servizi e 60 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Trasporto), nato come Rete Contratto nel maggio del 2012, stipulato tra quattro realtà complementari nella filiera logistica, nell’ambito dello shipping e della intermodalità: InterRail (vettore ferroviario privato), Interporto di Cervignano del Friuli (piattaforma portuale logistica), Marlines (società di spedizioni via mare e di trasporto e vezione terrestre e marittima) e F.lli Midolini (impresa portuale). Una realtà nata dall’esigenza di far fronte alla crisi economica (e al processo di privatizzazione iniziato nel 2011 nella realtà portuale di Monfalcone) “unendo le forze” e superando logiche individualistiche attraverso l’integrazione delle diverse competenze e la condivisione di un progetto strategico comune, seppur mantenendo ciascuno la propria identità imprenditoriale e continuando quindi a presentarsi al mercato ciascuno con il proprio marchio. La rete, insomma, come “integratore di risorse” capace di interpretare al meglio le esigenze della logistica di nuova generazione. “Obiettivo del nostro progetto strategico andava oltre la salvaguardia della nostra attività, contemplando il coinvolgimento del maggior numero di realtà possibili nella nostra nuova attività, per riuscire a implementare i volumi movimentati, raggiungere economie di scala, organizzarsi nel modo giusto per competere in questo processo di globalizzazione e di contrazione dei mercati”. Il riscontro del successo di NEST è arrivato dopo un anno: “Nel 2012 abbiamo iniziato ad implementare ‘piccole’ innovazioni a favore della clientela, sia storica che nuova, investendo per esempio in una pesa ponte, per dare la possibilità ai clienti che importano materie prime di pesare direttamente le loro merci allo sbarco o all’imbarco e rilevare subito eventuali ammanchi. Abbiamo inoltre ridotto di ca. 40 minuti il tempo di sosta dei trasportatori grazie ad una gestione burocratica più efficiente. Nell’agosto del 2013 abbiamo acquisito nuovi flussi di traffico: nell’arco di 3-4 mesi il volume complessivo movimentato all’interno dell’area che ci è stata affidata è passato dalle ca. 80 mila tonnellate dell’anno precedente alle 450 mila, per poi arrivare a chiudere il 2014 con 650 mila tonnellate”.
Nel fare squadra il Grifone ci ha sempre creduto perché “insieme si cresce, si può guardare avanti, sfruttare il potenziale”. “In Casa Scania applichiamo il concetto di rete alla nostra organizzazione”, ha spiegato l’AD di Italscania Franco Fenoglio, che ha degnamente concluso il Convegno TForma. Una organizzazione fatta di 40.000 persone, 3.500 ingegneri “che studiano il futuro”, 1.600 punti vendita e assistenza nel mondo, venti concessionarie in Italia, cento officine, ma dove, nonostante questi importanti numeri, si può parlare, e non a sproposito, di “azienda famigliare”, che attraverso le sue linee guida (compresa la filosofia del miglioramento continuo) garantisce uniformità nell’alto livello di servizio offerto, ovunque nel mondo. Un’azienda che sa ben comprendere l’importanza strategica delle sue risorse umane e valorizzarle di conseguenza perché “si può essere vincenti solo se si ha una intera organizzazione all’altezza”. Così come, da sempre, Scania sa dare valore al cliente, offrendogli prodotti e servizi modulabili sulla base delle sue più specifiche esigenze, “cercando di andare oltre le sue aspettative”, ha tenuto a ribadire Fenoglio. Perché, nonostante non ne venga riconosciuta la dovuta rilevanza, il trasporto è un fattore strategico di successo, che ha subito in questi anni di crisi un forte contraccolpo nel nostro Paese, divenuto una vera e propria “terra di conquista”: un settore da 600 mila addetti e 44 miliardi di euro di fatturato, dove 200 mila persone hanno perso il lavoro. Ecco allora profilarsi il “sistema rete”, come strumento possibile per limitare i danni, uno strumento utilizzato, come detto sopra, dallo stesso Costruttore per lavorare in gruppo con i propri importatori e dealer, aziende con una propria autonomia imprenditoriale che operano secondo una comune strategia. Un modello vincente, evidentemente, poiché nonostante il periodo di grande difficoltà, Scania è cresciuta con quote di mercato balzate dal 2013 ad oggi al 15%. Insomma, un evento di grande successo, che ha coinvolto quasi 100 aziende nella sala dell’Hotel Milano Scala e che ha rilanciato il programma formativo di TForma per il 2016 che amplierà la propria offerta con workshop tematici e corsi inhouse, sempre credendo fermamente nella strategicità della persona all’interno dell’azienda, elemento fondamentale per ren-
Pneumatici Focus
Risparmio e ambiente Il ContiLifeCycle 2.0 è la soluzione pensata da Continental per ottimizzare i costi di gestione incrementando al tempo stesso la sostenibilità ambientale di Ferdinando Tagliabue
S
Chi è CONTINENTAL
i tratta di una soluzione che comprende prodotti e servizi destinati alle aziende di autotrasporto e finalizzati non solo a seguire il ciclo di vita degli pneumatici, ma anche ad ottimizzare i costi di gestione della flotta e incrementare la sostenibilità ambientale dell’azienda. Oggi, purtroppo, a causa delle oggettive difficoltà che caratterizzano questo periodo, numerose aziende di autotrasporto si vedono molto spesso costrette a scegliere la strada del risparmio immediato, rivolgendosi a soluzioni che, se da un lato assicurano un immediato risparmio, non possono certo garantire nel tempo il mantenimento di adeguate prestazioni e qualità. E proprio rivolgendosi a quelle aziende che si vedono costrette a scegliere soluzioni per un risparmio immediato, Continental invita
Continental, per la quale lavorano circa 205 mila persone in 53 Paesi, ha realizzato nel 2014 un fatturato di 34,5 miliardi di euro, cifra sicuramente considerevole ma che non va attribuita al solo settore degli pneumatici in quanto il costruttore tedesco è tra i leader mondiali nelle subforniture per il settore automotive con prodotti che interessano gli impianti frenanti, i sistemi e la componentistica per motori e telai, la strumentazione, le soluzioni per infotainment, l’elettronica di bordo e i prodotti tecnici in elastomeri.
a prestare una adeguata attenzione ai costi che possono derivare da queste decisioni. Per questa ragione Continental Trucks ha deciso di lanciare ContiLifeCycle 2.0, una soluzione che non solo permette la completa tracciabilità dell’intera vita di uno pneumatico ma garantisce anche concreti vantaggi in termini economici e di impatto ambientale. L’AMBIENTE RINGRAZIA Il reimpiego delle carcasse di pneumatici destinati ad un processo di ricostruzione ha un duplice vantaggio, da un lato la riduzione degli pneumatici destinati ad essere smaltiti riducendo in questo modo la quantità di materie prime utilizzate nella produzio-
ne e dall’altro risparmiare energia riducendo nel contempo le emissioni di CO2. Oltre a generare sensibili risparmi economici, quindi, ContiLifeCycle 2.0 consente di migliorare in maniera sostanziale anche l’impatto ambientale delle aziende di autotrasporto. ContiLifeCycle 2.0 è stato presentato alla stampa in occasione di un incontro tenutosi ai primi di ottobre nell’ambito di Expo 2015. All’incontro hanno preso parte Christian Sass, Director Retread Business Truck Tires EMEA di Continental AG; Alessandro De Martino, Amministratore Delegato di Continental Italia SpA; Daniel Gainza, Direttore Commerciale della BU CVT di Continental Italia SpA. I tre relatori, anche se sotto diversi tagli, hanno tenuto a sottolineare il costante impegno di Continental nell’innovazione ecosostenibile, un impegno che ha permesso di introdurre in modo continuativo e sistematico una serie di innovazioni che non hanno mai perso di vista l’aspetto ecologico dell’intero processo produttivo così come la ricerca verso la riduzione dell’uso di materiali ad elevato impatto ambientale. Continental è da sempre fortemente impegnata nel processo di produzione di uno pneumatico che veda un sempre maggior impiego di materiali riciclati e nel contempo un minimo impiego di materie prime non rinnovabili. Va infine ricordato come Continental sia impegnata nella produzione di energia pulita ad alta efficienza energetica, per esempio recuperando il calore superfluo del processo di vulcanizzazione e riconvogliandolo nel processo di produzione.● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 61
Logistica
Distretto della ceramica
L’importanza di gestire
Ragionare attorno ad un possibile profilo logistico di alto livello per il comprensorio ceramico di Sassuolo, significa da una parte affermare le potenzialità attuali e future dell’area, dall’altra recuperare competitività in termini di costi e servizio con soluzioni di trasporto che garantiscano un minore impatto sull’ambiente
il trasporto di Paolo Sartor
N
el distretto ceramico di Sassuolo non si produce solo l’82% delle piastrelle nazionali – con 392 milioni di metri quadrati (dato Confindustria Ceramica) – ma opera anche una importante piattaforma logistica europea che movimenta ogni anno circa 23 milioni di tonnellate tra materie prime in ingresso e prodotti ceramici in uscita. Un traffico stradale giornaliero di oltre 3.700 automezzi più o meno carichi, in un cluster logistico di nemmeno 150 kmq che richiede da tempo interventi per la razionalizzazione del traffico. La logistica nel comprensorio ceramico è una attività particolarmente complessa ed onerosa. Una indagine condotta da Confindustria Ceramica rileva come i costi della logistica incidano per il 14,9% del 62 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
fatturato delle imprese ceramiche. Ma se si allarga la valutazione a tutta la catena di valore del prodotto ceramico, l’incidenza dei costi logistici sale al 24% del fatturato, per i costi legati alla logistica distributiva, ovvero la consegna a destino. Altro aspetto, non secondario, è la dimensione finanziaria degli stock a magazzino dell’intera manifattura ceramica italiana, dell’ordine di 150 milioni di metri quadrati: immobilizzazioni di risorse finanziarie ed occupazione di rilevanti spazi fisici di magazzino che richiedono misure e/o interventi per ridurre l’indice di rotazione delle merci e migliorare redditività e competitività. Quali vantaggi da una gestione diretta del trasporto Il modello comportamentale adottato dai produttori del comprensorio ceramico di Sassuolo nella gestione del trasporto – e
I vantaggi della vendita franco destino per l’azienda produttrice non solo visto che la situazione è di fatto analoga anche per i ceramisti spagnoli – tende generalmente ad essere contraria a soluzioni di vendita del prodotto con la clausola del franco destino. L’utilizzo della clausola di vendita del franco destino comporterebbe un maggiore coinvolgimento nella organizzazione dei trasporti e minori rischi durante le operazioni di manipolazione e trasporto delle merci fino alla consegna al destinatario. Nella realtà il produttore non organizza il trasporto, ma si accolla comunque molti oneri operativi ed organizzativi e subendo la programmazione del trasporto imposta dal cliente. Gli addetti alla funzione logistica hanno la sensazione di operare in balia di fatti, per loro negativi, che non possono controllare e che sono dovuti alla organizzazione del trasporto o al rapporto con i clienti. Il principale problema nella programmazione della produzione di una azienda ceramica risiede nel fatto che il lotto minimo produttivo normalmente è di 5.000 metri quadrati mentre gli ordini che pervengono dalle aziende sono ormai per un buon 50% inferiori ai 100 metri quadrati. Inoltre, la necessità di dover disporre di un ampio catalogo di prodotti che porta anche all’affidamento a terzi della produzio-
Governa il fenomeno del trasporto
Sceglie il sistema di trasporto e la soluzione di distribuzione più conveniente ed idonea a soddisfare le esigenze di servizio del cliente destinatario
Ha maggiore forza nelle trattative con il cliente e con gli assicuratori (gestendo un importante volume di traffico)
È facilitato nella programmazione a breve delle spedizioni e nel caricamento degli automezzi e può ottimizzare le proprie risorse in questo campo
Riduzione delle movimentazioni multiple del prodotto e rischi di danni e/o rotture al prodotto
Al cliente il ceramista può spiegare che non ha bisogno di nessuna organizzazione particolare per la gestione del trasporto e può dedicare le proprie risorse alla propria attività principale
ne di pezzi speciali, il frazionamento degli ordini, l’esiguità dei quantitativi acquistati per ogni ordine, rendono particolarmente complessa la gestione unitaria e costituiscono un pesante ostacolo all’introduzione dell’outsourcing logistico nel settore della ceramica. Una prima considerazione evidente di questo stato di cose è la giacenza del prodotto
rante l’operazione di raccolta delle partite di merce, perché l’azienda non ha avuto il tempo sufficiente per predisporre la presa sul piazzale di carico. La conseguenza più importante è però costituita dal perdurare di una opposizione delle aziende ceramiche a gestire in proprio la distribuzione del prodotto finito. Un miglioramento in tal senso potrebbe essere raggiunto quando
finito nei piazzali delle aziende ceramiche e la difficoltà con cui vengono effettuate le operazioni di raccolta dei prodotti finiti per la formazione di carichi completi. Sono infatti abbastanza frequenti i ritardi ed i viaggi a vuoto del trasportatore – all’interno del comprensorio ceramico di Sassuolo – du-
le aziende di produzione e commerciali comprenderanno, sulla base di elementi oggettivi di natura tecnico-economica, la rilevanza dei costi effettivi della logistica ed il vantaggio competitivo derivante da una gestione diretta in outsourcing della distribuzione del prodotto finito. TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 63
La ferrovia può fornire un contributo alle tematiche ambientali L’aspetto ambientale nel trasporto dei materiali ceramici assume una sempre maggiore valenza anche nei trasporti. Confindustria Ceramica stima che la quota di penetrazione della ferrovia sia del 30% per i minerali e le materie prime in ingresso nel distretto ceramico e del 20% per i prodotti in uscita. Servizi intermodali vengono proposti da grandi MTO e spedizionieri nei collegamenti tra il comprensorio ed i porti per i traffici overseas con utilizzo di container e nei collegamenti internazionali con Germania e Benelux mediante casse mobili con partenze regolari sei giorni su sette della settimana.
Il parere di un esperto “Per gestire correttamente la supply chain della piastrella – commenta Hans Splendori, direttore vendite della Divisione Full Truck Load di FERCAM S.p.A. – i ceramisti dovrebbero modificare le condizioni di resa della merce venduta ed approfittare dei vantaggi indiscutibili offerti dalla resa franco destino che garantisce di interloquire con un unico soggetto per la gestione ed organizzazione dell’intero processo logistico distributivo”. “Modificando la condizione di resa – conclude Splendori – i prodotti non dovrebbero più sostare nei magazzini dell’azienda in attesa del loro ritiro, ma verrebbero prelevati immediatamente dal trasportatore evitando possibili intralci e possibili rotture causate dalle movimentazioni multiple nei magazzini e con tempi certi di consegna a destinazione. Inoltre vi sarebbe una riduzione degli immobilizzi finanziari per la merce che rimane a stock per molti giorni nei magazzini visto che si potrebbe procedere ad una fatturazione immediata della vendita”. La gestione diretta del trasporto, consentirebbe al sistema produttivo locale una serie di vantaggi di ordine ambientale e sulla viabilità locale, con una sensibile riduzione degli automezzi esteri in ingresso nel comprensorio; una riduzione delle file e dei tempi di attesa per il ritiro dei prodotti ceramici ed in generale un miglioramento della viabilità nel comprensorio con migliori condizioni di deflusso. Queste osservazioni sono da prendere nella dovuta considerazione anche perché gli ultimi dati presentati a Cersaie confermano la vocazione all’export del comprensorio ceramico. Le vendite all’estero nel primo semestre del 2015 ammontano a 2,2 miliardi di euro con una crescita in valore che ha sfiorato il 5% rispetto allo stesso periodo del 2014. L’Europa si conferma la principale area di sbocco commerciale con in testa nella graduatoria delle vendite Francia e Germania. ● 64 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Anche nelle spedizioni overseas la situazione non cambia Come si evince dai dati della tabella (forniti cortesemente dall’operatore Leonardi Group con sede a Sassuolo e specializzato nelle spedizioni via mare ed aeree), nel 2013 il traffico in “export mare” su un totale di 19.205 spedizioni ben 18.092 pari al 94,2% sono stati gestiti con la clausola di vendita Ex Factory.
Anno 1 - dicembre/gennaio 2016 - n. 7
L’Approfondimento
AMARE LE RETI
ZF
frizione: attenzione!
cover story
non solo primo allestimento
ISRINGHAUSEN: ingegneria tedesca, distribuzione italiana
Allison
ride&drive
di Francesco Oriolo
Cosa resterà di questo
P
Editoriale
2015
arafrasando una canzone di successo: cosa resterà di questo 2015? Per avere una risposta occorre abbassare il rumore di fondo dei salotti televisivi, smetterla di tirare in aria un dado che su una faccia porta scritto “è finita la crisi” e sull’altra “siamo ancora in crisi” e guardare i numeri.
Tutti i maggiori istituti già a metà anno avevano previsto una crescita del PIL che proseguirà nel 2016 e una diminuzione del deficit. Certo sappiamo a prezzo di quali sacrifici in termini di tasse e tagli e siamo coscienti che tutto ciò non sarà sufficiente se mancheranno interventi strutturali, ma è comunque abbastanza per farci vedere il bicchiere mezzo pieno, archiviando un anno caratterizzato da concreti segnali di ripresa. Anche nel mondo della componentistica e dell’aftermarket automotive si respira aria di fiducia e la nota vicenda Volkswagen non ha segnato battute d’arresto delle immatricolazioni auto, come segnala il nostro osservatorio di mercato che di pari passo sottolinea la continua crescita dei veicoli commerciali. Punta sicuramente sull’Italia la multinazionale tedesca Isringhausen, il cui rafforzamento sul mercato domestico passa attraverso un accordo strategico con l’italiana CI.Erre.A. che ne diventa il distributore aftermarket ufficiale per l’Italia. E a proposito di reti di vendita e di assistenza, nel nostro approfondimento di questo numero abbiamo chiesto a uno studioso del settore di illustrarci gli scenari futuri. La fotografia che ne scaturisce mostra stabilità dell’attuale numero di operatori, che dovranno essere caratterizzati però
da una maggiore imprenditorialità e spirito di iniziativa. Quindi servizi aggiuntivi a pagamento, sedi full standard per operazioni complesse in aree con maggior parco circolante e punti di assistenza più snelli, per garantire la copertura del territorio, mentre benefici significativi potranno venire dal crescente utilizzo della telematica, senza dimenticare la formazione, ingrediente chiave del cambiamento fatto dai sistemi ma soprattutto dalle persone. Nello sviluppo del business dei trasporatori, strettamente collegato allo sviluppo del mondo aftermarket, fondamentale la produttività con la conseguente riduzione dei fermi macchina, argomento che affronta ZF a proposito di un organo fondamentale come la frizione, e la qualità di prodotti specificamente pensati per i truck come le batterie FIAMM che mette a disposizione
Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it
La rivista del post vendita - ANNO 1 - n. 7 dicembre/gennaio 2016
Magazine
specializzato
supplemento
alla
testata
Trasportare Oggi in Europa, n. 184 dicembre/gennaio 2016
Coordinatrice editoriale: Francesca Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Francesco Oriolo
del cliente la gamma di batterie POWERCUBE ed ENERGYCUBE. Infine ANFIA continua nella sua opera di sensibilizzazione sulla sicurezza, occupandosi in questo numero di spazzole tergicristalli, prodotti apparentemente semplici, facili da reperire e da installare, che in realtà costituiscono uno dei componenti di sicurezza più importanti di un automezzo, dovendo assicurare una pulizia ottimale del cristallo. Non possiamo concludere questo editoriale senza ricordare che il 2015 è stato anche l’anno della recrudescenza del terrorismo e dell’esodo biblico di popolazioni che sfuggono dalla guerra e dalla distruzione. E’ un dovere farlo. E’ quindi ancora più profondo e sentito il nostro augurio a tutti voi di buon Natale e di un 2016 positivo. E non solo per il business. ●
Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com
Hanno collaborato: Vincent Aino, Goffredo Gualandi, Ferdinando Tagliabue
Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965
Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF
Redazione: redazione@trasportale.it
Reg. Trib. di Milano N. 723/97
TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 67
Notiziario
Inverno in sicurezza Da Bandag tre nuovi pneumatici ricostruiti
Bandag, leader del mercato degli pneumatici riscostruiti di prima qualità, amplia la sua offerta con il lancio di tre nuovi pneumatici ricostruiti per l’inverno. Con la promessa di garantire maggiore sicurezza, maneggevolezza ed efficienza anche in condizioni invernali, la nuova gamma di pneumatici invernali Bandag, forte delle più innovative tecnologie Bridgestone per il design del battistrada e delle mescole, offre ottima aderenza in condizioni invernali e su fondi ghiacciati e un alto potenziale di chilometraggio. Gli pneumatici trattivi Bandag W990+ e Bandag M852 e M788 per rimorchio, possono affrontare tutte le tipologie di strada e tutte le condizioni climatiche, dagli inverni più miti a quelli più rigidi delle regioni del Nord. I nuovi pneumatici Bandag aiutano le flotte a prolungare la vita dei loro pneumatici e a ridurre il costo totale per km.
LEDriving FOG PL OSRAM offre per la prima volta un fendinebbia colorato
Dedicato alla logistica del freddo
Hörmann presenta il nuovo sistema DOBO (Docking Before Opening) Nella logistica delle merci fresche è fondamentale che la catena del freddo non venga interrotta. Il sistema DOBO (Docking Before Opening) proposto da Hörmann, leader mondiale nei sistemi di chiusura, consente un trasporto assolutamente igienico delle merci, garantendo la continuità della catena del freddo e riducendo al contempo i costi energetici. Sulle banchine infatti si presenta spesso un problema: le portiere dell’autocarro devono essere aperte prima che quest’ultimo possa attraccare alla banchina, con conseguente elevata dispersione del freddo. Sulle banchine tradizionali inoltre il conducente prima scende, apre le porte posteriori del veicolo e solo dopo attracca. Grazie a DOBO Hörmann, gli incavi presenti ai lati della pedana di carico permettono al veicolo di avvicinarsi alla banchina senza dover aprire le portiere. Il conducente può dunque attraccare in tutta tranquillità, senza scendere dal veicolo. Le porte possono essere aperte in qualsiasi momento e la merce resta ben protetta nel veicolo. Oggi DOBO Hörmann è proposto con un’ulteriore novità, il fermaporta: un supporto oscillante per il fissaggio degli sportelli dell’autocarro, in grado di impedire che le porte del veicolo si chiudano.
Ricaricati
Intec amplia la gamma delle batterie multifunzione di emergenza i-Starter, per un uso amatoriale e semiprofessionale
Intec, azienda di Torino specializzata nella distribuzione di prodotti professionali e non per il settore automotive, rinnova la gamma i-Starter di batterie di emergenza multifunzione, in grado di ricaricare i dispositivi elettronici più diffusi (come smartphone, macchine fotografiche, lettori mp3, tablet, laptop e console e di alimentare il proprio pc portatile per qualche ora), ma anche di contribuire all’avviamento di veicoli con la batteria scarica, dalle moto ai veicoli commerciali, tramite i cavi in dotazione. La gamma i-Starter è stata arricchita con l’inserimento dei nuovi modelli i-Starter 2.6 e 3.0 e potenziata grazie all’introduzione di speciali batterie Litio/Ossido di cobalto, più potenti e più resistenti rispetto a quelle precedenti ed in grado di consentire prestazioni eccezionali.
Router da viaggio Trendnet lancia il nuovo AC750 TRENDnet, brand specializzato nelle soluzioni per il networking via cavo e wireless, presenta il Router da viaggio wireless AC750 (modello TEW-817DTR), il primo router da viaggio Wi-Fi AC con adattatori di prese di corrente intercambiabili che assicurano il funzionamento in ogni continente. Il Router wireless AC750 di TRENDnet è un potente router da viaggio con bande simultanee a 433 Mbps Wi-Fi AC e 300 Mbps Wi-Fi N, per professionisti in movimento. Gli utenti possono rapidamente convertire una singola connessione a internet cablata o wireless in una rete Wi-Fi condivisa per tutti i dispositivi wireless AC e wireless N. 68 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
In caso di pioggia, nebbia o neve, la famiglia di prodotti LEDriving® FOG di OSRAM aiuta a migliorare le condizioni di visibilità. In aggiunta ai già conosciuti LEDriving® FOG e LEDriving® F1, OSRAM offre ora per la prima volta un fendinebbia colorato con funzione di luce di marcia diurna. LEDriving® FOG PL è disponibile in cinque diversi colori: Argento, Oro, Blu, Rosa o Arancione. Così come LEDriving® FOG e LEDriving® F1, questo nuovo fendinebbia ha ottenuto l’omologazione ECE (Economic Commission for Europe).
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TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 69
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Mercato
COSTANZA Continua la significativa crescita della produzione automotive e l’incremento dell’immatricolato italiano ed europe nonostante le vicende legate al colosso tedesco VW di Goffredo Gualandi
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er dovere di cronaca ci sembrava giusto aprire con una nota di aggiornamento sulle ripercussioni legate alla vicenda Vo l k s w a g e n . Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di ottobre si è chiuso con 132.929 immatricolazioni di auto nuove, segnando un +8,6% rispetto allo stesso mese del 2014. Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Come avevamo anticipato il mercato italiano delle automobili continua a crescere. Questo dato è molto importante perché, nel nostro Paese, l’affaire Volkswagen non ha intaccato né la richiesta delle motorizzazioni diesel né la richiesta dei prodotti del gruppo tedesco. Questo rappresenta una importante iniezione di ottimismo infusa dal sistema dagli stessi consumatori”. Aggiunge Carlo Alberto Jura, presidente dei concessionari del gruppo FCA: “Come ha avuto modo di dichiarare recentemente Sergio Marchionne, siamo sicuri che il gruppo VW saprà affrontare quest’impasse e ne uscirà rafforzato”. Secondo Federauto il clima di fiducia delle imprese e dei consumatori continua a migliorare e questo potrebbe significare che non vi sono interruzioni nel processo di consolidamento della ripresa del Pa70 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
ese. Incrociando questi aspetti psicologici con il fatto che a causa del crollo delle immatricolazioni degli ultimi anni il parco circolante è fortemente invecchiato - e che il mercato delle auto aziendali offre ampi spazi di crescita - potrebbe innescarsi un circuito virtuoso verso una ripresa che renderebbe i volumi di vendita tali da assicurare una maggiore sostenibilità del business delle aziende del nostro settore. Crescono i veicoli commerciali Tornando al mercato dei veicoli commerciali settembre ha segnato un incremento del +4,9% per il mese e +10% tondo dall’inizio dell’anno con 105.456 unità immatricolate. A livello europeo sono state immatricolate 1.517.247 unità pari al +12,2% rispetto allo stesso periodo del 2014. In forte ripresa i mercati inglesi e spagnoli che segnano rispettivamente +19.2% e +38.6%, mentre rimangono deboli quello francese e tedesco con un +1,9% e +2,2%. Se i segnali nel veicolo commerciale sono positivi, è il veicolo industriale che fa riscontrare un vero exploid: +56,4% nel mese di settembre e +26,7% sul periodo gennaio settembre con 8.862 veicoli immatricolati. In Europa, come per i veicoli commerciali, segni positivi superiori ai nostri provengono solo dal mercato inglese con un +44% e spagnolo che evidenzia addirittura un +55,7%, mentre la media UE si attesta al +20.6%.
Un’unica regia per lo sviluppo Per quanto riguarda la produzione dell’industria automotive nel suo insieme, secondo i dati ISTAT l’aumento tendenziale registrato a settembre è del 33%, mentre nel periodo gennaio-settembre 2015 la crescita si attesta al 27,6%. Questo in un contesto in cui l’indice della produzione industriale nel suo complesso mostra un aumento tendenziale dell’1,7% a settembre 2015 e dello 0,9% nei primi 9 mesi dell’anno. Anche gli ordinativi confermano il trend in atto, visto che per il settore automotive mostrano un rialzo del 17% a gennaio-agosto 2015, mentre gli ordinativi totali dell’industria, escluso il comparto Costruzioni, presentano una variazione positiva del 4% nello stesso periodo. Il fatturato del settore automotive, infine, cresce del 20,4% nei primi 8 mesi del 2015, mentre per l’industria in senso stretto si registra un aumento dell’1,4%, per lo più grazie all’export (+3,6%). “La produzione italiana di parti e accessori per autoveicoli continua a beneficiare della ripresa dei volumi produttivi di autoveicoli nel nostro Paese, registrando una crescita del 14,4% a settembre e del 9,9% nei primi 9 mesi del 2015, grazie al perdurare di un buon andamento degli ordinativi, complessivamente in rialzo del 20,5% nel mese di agosto (+27,7% gli ordinativi interni) e del 7,2% nei primi 8 mesi dell’anno” – afferma Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA. ●
Transpobank Focus
Tutto dal
TACHIGRAFO
Lo scarico dei dati del tachigrafo è diventato automatico e legale. TRACKER, marchio del Gruppo Transpobank offre quindi un servizio a 360 gradi per la gestione telematica della flotta
a tecnologia ha fatto passi da gigante nel mondo del trasporto delle merci e ogni anno ci sono grandi novità per consentire alle imprese della logistica di automatizzare e destinare le risorse verso l’innovazione e la maggiore competitività. E’ da pochi giorni sul mercato una grande novità in tal senso. Un dispositivo di bordo che consente di acquisire legalmente e da remoto il file della memoria del tachigrafo e della card autista. In questo modo non è più necessario riportare i veicoli presso le sedi ed effettuare il download dei dati in modo manuale.
Il dispositivo di bordo è inoltre un device con tutte le funzioni professionali di un localizzatore satellitare quali la localizzazione in tempo reale del veicolo, il calcolo dei percorsi e delle soste effettuate, la rilevazione dei consumi di carburante e di eventuali ammanchi, il rilevamento di aggancio e sgancio dei rimorchi, il controllo della temperatura di eventuali rimorchi frigoriferi, lo scambio di messaggi con l’autista e la navigazione assistita, grazie a un navigatore dotato di mappe per veicoli pesanti. Il tutto avviene tramite una delle più importanti piattaforme europee di tracking dei veicoli on line, presente da oltre 15 anni e che segue in diretta migliaia di veicoli. La piattaforma web www.tracker.it e disponibile altresì tramite smarpthone e tablet Apple, Android e Windows phone.
Come funziona
Non solo download
di Luca Gaier
L
Per adempiere a tutte le direttive legislative, un’altra fase estremamente importante e delicata è l’archiviazione dei dati del tachigrafo. Essi devono essere sempre a disposizione per i controlli e archiviati in un formato particolare. Si tratta, infatti, di un obbligo di legge per le imprese di autotrasporto che sono responsabili dei dati archiviati dei veicoli e degli autisti e che sono basilari per i controlli sui riposi e sulle ore di guida. I controlli avvengono sia sul veicolo che presso le aziende. Sul totale dei controlli effettuati, il 50% avviene proprio presso le Sedi aziendali. E’ importante quindi essere aggiornati con i dati dei veicoli il cui trasferimento deve avvenire entro tre mesi e quelli degli autisti non oltre 28 giorni, come previsto dal regolamento (CE) n. 581/2010.
Tutto è completamente automatico ed aggiornato fino alle ore 24 del giorno prima. I dati sono archiviati legalmente e a disposizione delle autorità per i controlli. La novità più rilevante offerta da questo dispositivo, commercializzato da Tracker.it, è la possibilità di interagire con i report. Un servizio eccezionale che evita di incappare in multe spesso dovute per discrepanze tra il proprio software e quello utilizzato dai preposti al controllo. A bordo c’è il dispositivo Tracker Tacho LD Plus, omologato per scaricare automaticamente, legalmente e senza alcun intervento manuale tutti i dati necessari per l’archiviazione e la consultazione della reportistica.
Si provi ad immaginare il risparmio di tempo, calcolato in moltissime ore/ uomo per il collegamento delle chiavette ad ogni veicolo, attendere lo scarico, trasferire i dati al proprio pc dove risiede il software di archiviazione. Tutto questo oggi può avvenire in modo completamente automatico e senza alcun intervento manuale. Addio, dunque, alle card e alle chiavette. Con Tracker Tacho LD è tutto automatico e legale.●
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.tracker.it o chiamare il N. verde 800251601 TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 71
L’approfondimento
Amare le
reti
Un ruolo fondamentale durante il lungo periodo di crisi lo hanno svolto le officine e i centri di assistenza. Dealer e network di vendita dell’aftermarket hanno così potuto supportare il calo dell’immatricolato. L’opinione anche di Luca Montagner, ricercatore e senior partner di Quintegia di Francesco Oriolo
L
a crisi che ha segnato la nostra quotidianità per quasi un decennio, sembra aver registrato una battuta d’arresto, almeno a giudicare dai dati macroeconomici a cui negli ultimi mesi danno ampio risalto i media e anche buona parte di tecnici dell’economia. Nel mondo dei veicoli commerciali e industriali, l’aftermarket, tutto sommato, ha tenuto anche durante il punto più buio del tunnel ed è riuscito a crescere, seppur con luci e ombre, a causa del progressivo ulteriore invecchiamento del parco circolante e della battuta d’arresto fatta registrare dall’acquisto dei nuovi mezzi. La competizione, spesso al limite della legalità, ha fatto il resto, contribuendo a impoverire ulteriormente il settore dell’autotrasporto, proprio nel momento in cui stava cercando di raggiungere maggiore capacità manageriale, di visione e di investimento.
72 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Chi ha giocato i ruoli principali Tornando all’assistenza, gli indipendenti risultano aver reagito meglio degli altri, anche se per gli autorizzati poter contare sulla forza di un marchio è stato certamente importante. In linea generale, se i primi si sono concentrati soprattutto sull’assistenza ai truck, i secondi hanno sfruttato la propria organizzazione per ampliare la linea di business sulla riparazione degli allestimenti, il cambio gomme, la carrozzeria, il depannaggio. Non sarebbe però corretta un’analisi che non tenga conto della filiera, escludendo quindi le reti di vendita che hanno tenuto nella prima fase del crollo della domanda, tra il 2008 e il 2012, purtroppo soccombendo in molti casi, negli anni successivi. Un ruolo fondamentale hanno giocato le Case che si sono viste costrette a più che dimezzare i dealer, aumentando in molti casi la propria presenza diretta, attraverso branch o filiali.
Il punto di vista Per un’analisi più puntuale e scientifica sull’evoluzione delle reti assistenziali e di vendita dei veicoli commerciali e industriali nel nostro Paese in questo ultimo periodo e soprattutto su quali potranno essere gli scenari futuri, ci siamo rivolti a Luca Montagner, Associate Director ICDP & Senior Partner Quintegia, un giovane ricercatore e analista dal sorriso aperto e il parlare svelto di chi ragiona veloce, specializzato nelle reti automobilistiche che ha però recentemente rivolto la propria attenzione e competenza anche al mondo truck. TOE-AM - La prima domanda a Montagner è una curiosità, quali sono i motivi che l’hanno spinto ad occuparsi di reti HCV (High Commercial Vehicles)? “Da qualche anno monitoriamo l’andamento delle reti di vendita e assistenza dei veicoli commerciali (fino a 3,5t) e industriali (oltre i 3,5t) a completamento delle attività di
ricerca che svolge Quintegia, dato il crescente interesse da parte degli operatori del settore ad avere una fotografia sempre più precisa e aggiornata della situazione. L’occasione, poi, di partecipare ad un convegno organizzato da Anfia-AfterMarket in occasione di Autopromotec, e focalizzato proprio sul mondo HCV, ci ha permesso di offrire un quadro complessivo di un comparto che, rivolgendosi a un utente professionale e preparato anche tecnicamente, richiede reti di riparazione, distributori di ricambi e venditori di veicoli, estremamente competenti.” TOE-AM - Quale fotografia viene fuori dalle sue analisi sul trend delle reti di vendita HCV e di assistenza in Italia? “Innanzitutto, in questi ultimi anni di crisi, guardando alle attività di vendita, la riduzione delle reti è stata più contenuta rispetto al calo di mercato dei veicoli industriali e per i brand con la penetrazione maggiore, la riduzione dei mandati, ossia dei contratti in essere con i concessionari è stata più accentuata TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 73
rispetto a quella dei punti vendita. Il fenomeno del multi-brand nella vendita è ancora molto contenuto, mentre si registra un significativo aumento della presenza diretta delle Case Costruttrici, anche se tale fenomeno è ancora limitato rispetto ad altri mercati europei. Per molti marchi la scelta è stata di avere grandi Dealer che gestiscono un’intera regione, mentre in alcune aree si nota l’assenza di brand importanti anche nell’assistenza.” TOE-AM – A proposito degli OEM, quali sono le strategie che hanno adottato nei rapporti con le reti? “Nella gestione delle reti di assistenza, si notano strategie diverse con evidenti ripercussioni in termini di numerosità ed organizzazione di questi operatori. Iveco continua a privilegiare la rete indiretta, tramite Dealer, continuando così a legare le officine autorizzate al concessionario di riferimento. Renault si è indirizzata sulla rete mista con alcune officine legate ai concessionari e altre gestite direttamente, mentre per tutti gli altri marchi il legame tra casa e officine è diretto. Bisogna inoltre considerare che molte grandi flotte dispongono ancora di un’officina interna anche se le operazioni sono generalmente limitate alla manutenzione più semplice.” TOE-AM – Parliamo di reti di vendita, quanto ha pesato la crisi sulle scelte degli OEM? “La crisi di mercato ha segnato in maniera pesante la rete di vendita che, complessivamente, dai 239 mandati del 2009 è passata ai 136 del 2015, con una diminuzione del 57% che fa il paio con la parallela diminuzione dei punti vendita passati nello stesso periodo da 370 a 224. In pratica l’Italia nell’anno che va a concludersi si ritrova con una rete di vendita nel settore HCV più che dimezzata sui 7 marchi considerati.” TOE-AM – Finalmente si parla di ripresa, cosa dovrebbero fare non perdere occasioni di business? “Innanzitutto pensare a due livelli di rete secondo gli interventi: sedi full standard per operazioni complesse in aree con maggior parco circolante e punti di assistenza più snelli, per garantire un’adeguata copertura del territorio, con minori investimenti per i partner. Inoltre sarebbe utile implementare dei servizi di assistenza on-site per guasti e conseguente depannaggio. Molte Case stanno già lavorando in questa direzione, in modo particolare la rete Iveco. In secondo luogo appare vitale ampliare la gamma di servizi offerti, a partire dall’assistenza su veicoli leggeri, con la possibilità di diventare riparatori autorizzati, qualora vi sia un parco circolante interessante nella propria zona, e puntare su servizi complementari come gli pneumatici, l’assistenza su allestimenti particolari, il service su veicoli e mezzi speciali. 74 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
Occorre inoltre lavorare sulla flessibilità nella gestione dei servizi con l’ottica di proporre una vera offerta a menu in cui il cliente si senta libero di scegliere tra un’ampia gamma di servizi: dall’assistenza on-site alla possibilità di usufruire di orari estesi, da un’offerta di mobilità alternativa, all’opportunità di avere la presa e riconsegna del veicolo a domicilio.” TOE-AM – In un panorama di crescita, quanto potrà essere importante la telematica e la formazione? “Sicuramente benefici significativi potranno venire dal crescente utilizzo della telematica, infatti la rete assistenziale potrà intervenire più rapidamente proponendosi anche in maniera proattiva al cliente in prossimità delle scadenze programmate. In quanto alla formazione stanno crescendo i progetti innovativi nel post vendita dei veicoli industriali che puntano su una maggiore e migliore preparazione degli addetti. La formazione, infatti, è fondamentale in quanto l’ingrediente chiave del cambiamento sono sempre le risorse umane. Oggi le aree più significative su cui ci si focalizza anche in termini di formazione nel post vendita sono quattro: crescita del numero dei passaggi, fedeltà, aumento di spesa per cliente e produttività.” TOE-AM – Quindi la ricetta sarà un cliente più fidelizzato e che spende una cifra maggiore sempre sullo stesso punto assistenziale? “Certo e l’obiettivo di aumentare la spesa per cliente si può raggiungere attraverso servizi aggiuntivi a pagamento, come ad esempio la priorità, l’offerta di veicoli sostitutivi, lavaggio oppure i pacchetti di manutenzione su mezzi meno recenti. Infine, ragionando in termini di produttività, lo sforzo
deve essere teso ad ottimizzare l’efficienza della struttura anche attraverso un’offerta di service h24, fondamentale in questo caso risultano la posizione e le dimensioni del sito.” TOE-AM – Quali sono quindi le conclusioni e prospettive sulle Reti HCV secondo Montagner? “Credo che l’attuale numero di operatori sia destinato a stabilizzarsi, con l’eccezione di Iveco nel post vendita, che oggi ha ancora un numero elevato di punti di assistenza. Poi dovremmo assistere ad una crescita delle organizzazioni a livello regionale con ‘controllo’ della sottorete, uno sviluppo del multibrand sia nella vendita che nell’assistenza e infine una progressiva focalizzazione su prodotti complementari, inclusi gli allestimenti, oltre all’ottimizzazione delle strutture esistenti che spesso lavorano ancora sotto a livelli sufficienti di profittabilità. A corollario importante di questi cambiamenti, riteniamo che possano esserci variazioni importanti nell’after market in termini di riorganizzazione della filiera ricambi con magazzini nazionali o regionali multibrand e un’ottimizzazione della logistica tramite accordi con corrieri per urgenze. Infine una forte concentrazione sulla fidelizzazione del cliente fondamentale per tutti gli operatori, sia con l’offerta di servizi aggiuntivi e modulari nella vendita e nel service, sia passando a una logica di ‘customer account’ con accordi di partenariato.” TOE-AM – Chiudiamo con un giochino lessicale, nel futuro quale sarà la situazione più corretta: amare le reti o le reti amare? “Direi sicuramente ‘amare le reti’ ma con pragmatismo, per evitare “le reti amare”.●
ISRINGHAUSEN
Cover Story
Ingegneria tedesca e distribuzione
italiana
Leader mondiale nei sistemi di seduta per veicoli commerciali e industriali, l’azienda tedesca punta sul mercato italiano e rafforza la sua presenza nell’aftermarket con un distributore italiano
di Francesco Oriolo
I
SRINGHAUSEN è leader mondiale nella progettazione, nello sviluppo e nella produzione di sistemi di seduta innovativi per i veicoli commerciali e industriali. L’azienda appartiene al gruppo tedesco AUNDE che copre tutta la filiera produttiva dei sedili, utilizzati dai maggiori OEM automotive a livello mondiale, attraverso la produzione di filati, tessuti tecnici, rivestimenti tessili e dei sedili in pelle, molle tecniche, sedili completi, schiumati, componenti in composito. ISRINGHAUSEN vanta una forte e consolidata propensione all’innovazione e alla ricerca riguardo al confort di guida e alla salute dell’autista. L’azienda tedesca, che ha la sua sede italiana in San Pietro Mosezzo (NO), commercializza sedili per conducenti e passeggeri di camion, bus, fuoristrada, macchine movimento terra, gru, mezzi speciali militari e tanti altri tipi di macchine industriali e navali. La ISRI,
come viene più facilmente denominata tra a d d e t t i del settore e clienti, è una vera “griffe” nel suo campo, nota e apprezzata per la grande affidabilità, la lunga durata e l’elevata qualità dei prodotti. Il cliente professionale, che sia conducente di un veicolo leggero o di un camion, quando chiede un sedile ISRI sa bene cosa aspettarsi, proprio come accade per una firma del fashion. Una storia centenaria ISRINGHAUSEN può vantare una storia secolare, in quanto tutto ha inizio nel 1919, anno di fondazione della società per la produzione di selle per biciclette e molle tecniche a Bielefeld, in Renania. Nel 1957 avviene il trasferimento della sede a Lemgo e inizia la produzione di sedili per macchine edili. E’ del 1970 lo sviluppo del sedile ISRI che si basa su un principio mo
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dulare mentre nove anni dopo parte la produzione in serie di sedili per i veicoli commerciali. E’ del 1994 l’avvio, lo sviluppo e la produzione di sedili per furgoni e veicoli commerciali leggeri (LCV) ed è con l’inizio del nuovo secolo, nel 2001, che parte la produzione in serie dei nuovi sedili ISRI della generazione NTS (New Truck Seat) che dieci anni dopo vede la nascita della nuova generazione di sedili ISRI - NTS con cinture di sicurezza a 3 punti integrata, consolidando il posizionamento del brand a livello globale. ISRINGHAUSEN in Italia L’ingegner Arthur Wicker è il direttore generale della filiale italiana ISRINGHAUSEN, “la ISRINGHAUSEN appartiene al Gruppo Aunde, Gruppo multinazionale tedesco che ha tre divisioni: Aunde, che fa tessuti e fodere per automotive; Fehrer che produce imbottiture, console, e altri componenti per l’interno auto, e la ISRINGHAUSEN che si è specializzata in produzione di sedili e molle per autoveicoli commerciali. Il nostro gruppo, che conta più di 50 impianti in 20 Paesi, ha stabilito la sua presenza in Italia a partire dagli anni ottanta, tramite una sede commerciale locale che ha iniziato l’attività distribuendo i prodotti aftermarket da catalogo per una clientela principalmente composta da
privati e piccoli distributori di ricambistica e componenti per autovetture”. “Nel 1999 è stato realizzato all’interno del comprensorio IVECO a Suzzara l’unità JIT (Just in Time Delivery) per il montaggio finale e la fornitura dei sistemi di sedili per il veicolo Daily S2000, a seguire nel 2001 è stato inaugurato ad Atessa, nel comprensorio della Val di Sangro, lo stabilimento di produzione dei sedili per la famiglia del veicolo commerciale SEVEL, avente come marchi FIAT, CITROEN e PEUGEOT”. Il Gruppo oggi in Italia è una realtà composta da 4 stabilimenti distribuiti sul territorio nazionale, pensati e realizzati per fornire al meglio i propri clienti, supportati da uno staff altamente qualificato, incluso un Engineering robusto, e un selezionato parco fornitori in Italia che producono secondo i requisiti qualitativi e logistici della ISRINGHAUSEN. L’attenzione al mercato domestico “La crisi generale che ha colpito anche l’Italia negli ultimi anni”, spiega Angelo Giassi, Direttore Commerciale della ISRINGHAUSEN in Italia, “ci ha indotto a ripensare le nostre strategie e a riorganizzare l’azienda.
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Ci.Erre.A. s.a.s. Scrivi dida
Ci.Erre.A. s.a.s.
nasce nel 1996 specializzandosi nel commercio di ricambi per autobus. Dopo un’esperienza ventennale nel mondo della carrozzeria per autobus, acquisisce in breve tempo la distribuzione ufficiale di importanti marchi del settore. La stretta collaborazione con i maggiori spedizionieri consente all’azienda vercellese di garantire le consegne entro 48 ore su tutto il territorio nazionale. Oltre ai sedili e ricambi ISRINGHAUSEN, l’azienda conta oltre 150.000 articoli gestiti, in grado di rispondere alle richieste di parti di ricambio per carrozzeria, meccanica, aria condizionata, riscaldamento, accessori, per tutte le marche di autobus. L’azienda si sta orientando strategicamente ad ampliare la gamma di prodotto ai veicoli industriali, essendo la ISIRINGHAUSEN il primario produttore di componentistica per veicoli commerciali a scegliere la Ci.Erre.A. come partner. Il cliente aftermarket, tramite il sito, ha la possibilità di richiedere i preventivi dei ricambi on line e di poter interloquire in tempo reale grazie alla funzione chat. La rete distributiva si estende su tutto il territorio nazionale: una sede principale a Tricerro (VC) ed una filiale a Mappano (TO). La rete vendita è curata da un agente in ogni regione, così da soddisfare le esigenze della clientela in modo rapido e diretto. La consegna nel raggio di 300 km circa dalla sede centrale viene effettuata con mezzi propri, in particolare per i prodotti di difficile movimentazione. All’interno della rete aziendale un sistema di collegamento tra le sedi assicura la disponibilità e la consegna tempestiva del materiale. Ci.Erre.A. di Manuele Maria Lucia & C. S.A.S. Cascina Gerbidi 3, Tricerro (VC). Tel. +390161807816 +390161807322 +390161807206 Fax +390161817451 Numero Verde 800336001 www.cierrea.com
Prodotti ISRI
La serie NTS2
NTS2 – la nuova generazione di prodotti della ISRINGHAUSEN offre il massimo comfort ergonomico con caratteristiche innovative ed un attraente design moderno. L’NTS2 è disponibile nelle versioni Comfort & Premium. Le specifiche e le possibilità di regolazione della sospensione sono state migliorate in diversi punti, come la corsa della sospensione, la profondità di seduta e la regolazione longitudinale. Anche i sistemi di riscaldamento e ventilazione sono stati notevolmente migliorati, ed inoltre come opzioni sono disponibili tante regolazioni in aggiunta rispetto allo NTS in produzione. L’NTS2 è la nuova generazione di sedili dove il conducente siede ad un livello superiore o meglio siede “ad alto livello”. Sedili modulari passeggeri per autobus
ISRINGHAUSEN offre anche sedili modulari di diversi livelli di complessità e confort, permettendo al cliente di scegliere la giusta combinazione di prestazioni e optionals per soddisfare con la massima flessibilità le esigenze della clientela: da leggerezza e varietà di tessuti e struttura base adattabile, agli optionals, come video, appoggiapiedi, appoggiabraccia e tavolini.
Qui sopra, la sede Isringhausen in San Pietro Mosezzo.
Oggi ISRINGHAUSEN rinnova e aumenta l’attenzione al mercato italiano”. Aftermarket e OEM offrono molte opportunità, anche in considerazione dell’ampia gamma di prodotti che il Gruppo ISRINGHAUSEN ha in portafoglio come i sedili passeggero per autobus configurabili modularmente. Con CI.Erre. A. alla conquista dell’after market “Oggi il canale OEM viene gestito direttamente dagli stabilimenti produttivi in loco, presenti presso le realtà dei clienti finali, mentre
i segmenti a f t e rmarket e piccolo primo impianto sono stati potenziati recentemente e vengono seguiti dalla sede centrale in San Pietro Mosezzo anche mediante partner di distribuzione appositamente individuati perchè garantiscono una sempre maggiore capillarità”, afferma ancora Giassi, che a questo punto annuncia in anteprima un’importante novità: “Proprio nell’ottica del miglioramento continuo del servizio e di una maggiore capillarità, dopo un’attenta analisi e valutazione del panorama distributivo nazio-
nale, abbiamo recentemente sottoscritto un accordo strategico con l’azienda CI.Erre.A. che da dicembre 2015 sarà il distributore aftermarket ufficiale dei prodotti ISRINGHAUSEN per l’Italia”. La CI.Erre.A. s.a.s. è un’azienda di Tricerro (VC) a pochi chilometri dalla sede di ISRINGHAUSEN che vanta un’esperienza ventennale del settore dei ricambi bus e una rete di vendita molto estesa sul territorio italiano. “Siamo convinti che la sinergia tra la qualità dei nostri prodotti e la forza commerciale del nostro partner, sarà di mutua soddisfazione”, termina Giassi. Un po’ come dire ingegneria e qualità tedesca e capacità commerciale italiana. Testimonianza di una strategia che consolida ulteriormente ISRINGAUSEN come leader di settore. ●
Qui a fianco, i sedili Passeggero modello Imperial.
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Focus
zf
Attenzione alla
frizione
Il leader mondiale nel settore delle trasmissioni e dei sistemi autotelaio torna su queste pagine per spiegare le conseguenze derivanti da sistemi di disinnesto difettosi
a cura della Redazione
D
opo avere “battezzato” il primo numero di TOEAfterMarket (cover story di febbraiomarzo 2015, ndr), ZF torna su queste pagine a chiudere idealmente un anno di intenso lavoro per lo sviluppo di questa nuova iniziativa editoriale, aprendo allo stesso tempo un 2016 che ci auguriamo sia finalmente quello della “vera” ripresa. Un anno importante, quello che sta volgendo al termine, anche per la multinazionale tedesca che ha celebrato l’importante traguardo dei suoi primi cento anni di storia, caratterizzati da grande dinamismo e continue innovazioni tecnologiche, frutto dell’impegno che ZF dedica da sempre alla ricerca e allo sviluppo, cui destina ogni anno il 5% del fatturato. Un anno ancor più importante anche dal punto di vista della sua crescita societaria, con la più grande acquisizione della sua storia, quella del produttore americano TRW Automotive, che porterà ZF ad essere annoverata fra i tre più grandi colossi della componentistica automotive a livello globale. I suoi sistemi di trasmissione hanno segna-
78 dicembre/gennaio 2016 TRASPORTARE OGGI
to la storia dell’autotrasporto e oggi infondono movimento a centinaia di migliaia di veicoli industriali in tutto il mondo, oltre che ad autobus e mezzi d’opera. Ma la tecnologia ZF è ancora più diffusa, coprendo anche il settore marino, ferroviario, aeronautico, fino a quello dell’energia eolica… ZF è insomma la protagonista della nostra mobilità, sia come fornitore di componenti di primo equipaggiamento (OEM), sia come fornitore del settore aftermarket, dove opera attraverso una specifica business unit: ZF Services. ZF ha voluto infatti trasferire ad un’area di business appositamente dedicata al post vendita tutta la sua competenza nell’ambito dei sistemi autotelaio e di trasmissione per garantire la massima efficienza dei veicoli durante tutto il loro ciclo di vita, riducendo al minimo gli inevitabili fermi del mezzo. Sotto controllo Proprio per evitare l’inconvenienza di improduttivi fermi macchina, e relativi costi, ZF raccomanda un accurato controllo periodico del sistema di disinnesto della frizione. Quando è necessaria una maggiore forza per azionare il pedale della frizione può essere un primo segnale dell’usura del sistema di disinnesto.
Se i componenti del sistema sono in fase avanzata di usura, asciutti, consumati o rotti, si riscontreranno conseguenze negative sulle prestazioni del cambio marcia e una crescente lentezza nella risposta della frizione che può portare a strappi, slittamenti o addirittura a bruciature della frizione. Il sistema di disinnesto è formato da diversi componenti: meccanici, idraulici, ed anche in parte pneumatici, dal cuscinetto in gomma alla molla a diaframma. Quando si sostituisce la frizione tutti questi componenti dovrebbero essere sottoposti a ispezione visiva completa: concentrarsi su piccoli dettagli può davvero dare grandi vantaggi e far risparmiare futuri maggiori costi.
Le conseguenze Quali le possibili conseguenze di un sistema di disinnesto difettoso? Usura: Se il punto di contatto del cuscinetto sul manicotto, la forcella o l’albero di disinnesto sono usurati, lo scorrimento della frizione può essere compromesso sino ad arrivare, nel peggiore dei casi, al danneggiamento dell’intera frizione.
Eccentricità:
Spingidisco nuovo
Manicotto usurato
Spingidisco usurato
Se a causa di componenti usurati il cuscinetto reggispinta non scorre più in modo preciso, ciò provoca un movimento eccentrico della molla a diaframma che, a sua volta, causa una notevole abrasione sulla superficie di contatto dello spingidisco. Di conseguenza, la posizione assiale della molla a diaframma viene modificata causando un minore attrito e un conseguente slittamento della frizione.
Errato posizionamento: Un cuscinetto reggispinta che è stato mal posizionato in fase di montaggio farà bloccare la forcella. Inizialmente questo si traduce in una frizione rigida, lo spazio di rilascio diventa più breve e la frizione non si separa correttamente. La forcella bloccata non trasmette più in modo efficace la forza della molla a diaframma. Dopo un breve funzionamento, la frizione inizierà così a strappare. Per maggiori informazioni, visitate il sito: www.zf.com/it/sachs. ●
Errato posizionamento
Novità nella gamma di prodotti ZF ZF Services offre i componenti frizione a marchio SACHS in kit già completi per una rapida assistenza: comprendono lo spingidisco, il disco frizione e il cuscinetto reggispinta. Tutti i kit ZF Services includono inoltre un lubrificante ad alte prestazioni già nella corretta quantità per lubrificare le scanalature durante il montaggio. Sono stati aggiunti alla gamma di prodotti di ZF Services anche i kit completi delle forcelle di disinnesto frizione per veicoli commerciali (con codice iniziale 3189 600… ) con tutto ciò che serve per un rapido montaggio: guarnizioni, bulloni, ecc. Per avere i codici dettagliati relativi alle diverse applicazioni consultate il catalogo online WebCat: https://webcat.zf.com TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 79
Protagonisti
Allison Transmission Ruote commerciali
gasDay
Durante la quarta edizione di truckEmotion, che si è svolto a fine settembre, Allison ha voluto creare un evento nell’evento, organizzando per i suoi clienti internazionali una giornata di test drive su veicoli alimentati a gas
A
di Anna Dibisco
dare il benvenuto presso l’Autodromo Nazionale di Monza il management di Allison Transmission: il direttore EMEA Manlio Alvaro e l’area manager Sud Europa Sergio Camolese, accompagnati dal distributore ufficiale per l’Italia Ofira Italiana srl, che proprio quest’anno ha festeggiato 25 anni di partnership con il produttore americano. Un anno, questo 2015, in cui Allison Transmission ha celebrato un altro importantissimo traguardo: i 100 anni di attività. Per dare modo ai clienti di apprezzare la tecnologia Allison, nel paddock dell’Autodromo si sono messi a disposizione un Renault Trucks D-Wide, un Iveco Stralis, uno Scania P 280 con compattatore e un Volvo FE, tutti
con motorizzazioni alimentate a gas naturale compresso (CNG), sempre più protagoniste delle utility urbane, loro ideale ambito di applicazione. Mentre sulla pista vera e propria si poteva testare un trattore Scania G340 CNG. “Gli automatici Allison sono le trasmissioni ideali per i veicoli con motorizzazione a gas naturale”, ha spiegato Camolese. “I motori CNG hanno caratteristiche operative specifiche e, in generale, una risposta più lenta rispetto ai motori diesel equivalenti. Una trasmissione Allison moltiplica la coppia motore allo spunto e trasferisce potenza alle ruote in maniera dolce e ininterrotta, migliorando le prestazioni del veicolo e sfruttando al meglio il combustibile alternativo. Inoltre, il nostro rallentatore idraulico compensa la minor capacità frenante di questa tipologia di motori e fornisce un sistema ausiliario che migliora la sicurezza e riduce l’usura dei freni del veicolo”. Testimonial dei vantaggi Allison Presenti all’evento grandi aziende con importanti flotte per le quali Allison è divenuto un vero e proprio punto di riferimento grazie alla sua tecnologia che permette di coniugare produttività e bassi consumi. Come FCC, primario gruppo europeo nel settore dei servizi pubblici e delle infrastrutture che vanta una grande esperienza con i veicoli CNG equipaggiati con la tecnologia Allison (oltre 1000
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operativi). Presente in 35 Paesi, FCC ha montato la prima trasmissione Allison su uno dei suoi compattatori nel 1990, arrivando poi a utilizzarle su tutti i camion per la raccolta rifiuti, dato il notevole risparmio economico riscontrato, applicando oggi questa tecnologia anche a lavacassonetti, cisterne e scarrabili. Tra gli ospiti internazionali, il gruppo francese Fraikin, leader europeo nel noleggio di veicoli industriali e commerciali, possiede un centinaio di mezzi equipaggiati con trasmissioni Allison e adibiti a differenti mission: dalla raccolta rifiuti al trasporto di rifiuti industriali fino a quello dei cibi refrigerati. Presente anche Iveco che, da tempo, crede e investe molto nella ricerca e nello sviluppo delle motorizzazioni a gas, un campo in cui vanta una lunga esperienza. Quello del metano, come ha raccontato Clement Chandon, responsabile sviluppo vendite EMEA di Stralis a metano (CNG e LNG) è un mercato che si sta sviluppando molto in alcuni Paesi, come la Francia, dove ogni anno (da quattro anni) il costruttore raddoppia le vendite di Stralis a metano. Quella tra Iveco e Allison è una collaborazione che dura da 15 anni: “Sui veicoli a metano Allison ha una tecnologia che fornisce indubbi vantaggi dato che gli Allison cambiano tutti i rapporti senza mai diminuire la coppia, favorendo l’accelerazione. Se si pensa che i motori dei veicoli a metano sono piccoli (sui mezzi pesanti sono relativamente piccoli rispetto a quelli che abbiamo nel segmento diesel), avere un cambio che accelera senza mai perdere potenza e un convertitore che aumenta la coppia in partenza aiuta molto le prestazioni”. ●
Azienda del Mese
per veicoli batterie commerciali di ultima generazione fiamm
Cinque livelli di prodotto appositamente pensati da FIAMM per le esigenze dei truck
A cura della Redazione
F
IAMM è leader mondiale per i prodotti e le soluzioni di mobilità, back-up energetico ed energy storage e si rivolge a coloro che desiderano un partner orientato al futuro e supportato da 70 anni di esperienza, siano essi attori della filiera distributiva automotive che imprese dei comparti energetici. Le nuove esigenze applicative generate dallo sviluppo tecnologico dei più recenti veicoli commerciali, in particolare pesanti per medio e lungo raggio, hanno determinato un sempre maggiore aumento della richiesta di energia. Questo si è tradotto, per quanto riguarda le batterie per l’avviamento, in un incremento importante dei requisiti di funzionalità, durata ed affidabilità del prodotto. POWERCUBE
ed ENERGYCUBE
La gamma di batterie FIAMM POWERCUBE ed ENERGYCUBE per i veicoli commerciali, macchine agricole e movimento terra, è stata sviluppata nell’ottica di ottenere una linea di batterie completa e finalizzata all’applicazione (mezzo/utilizzo) e in grado di assicurare la corretta copertura di tutto il circolante. In linea con le nuove esigenze in termini di tenuta alle fuoriuscite dell’elettrolita, FIAMM ha sviluppato un nuovo coperchio di tipo
piano (FLAT) dotato di labirinto interno, con camere di ritenuta e ricondensazione dei gas prodotti in fase di carica della batteria. Si tratta di un coperchio a degasaggio centralizzato con doppio canale di sfiato dei gas e doppia pastiglia rompi fiamma (flame arrestor) antiesplosione. I tappi sono dotati di anello di tenuta (OR) per garantire la massima tenuta in caso di non corretto handling della batteria. Per aumentare la resistenza alle vibrazioni è stato inoltre introdotto un nuovo sistema di bloccaggio delle piastre: una resina speciale le blocca al fondo della cella rendendole solidali al monoblocco, mentre l’applicazione della stessa resina anche nella parte superiore dell’elemento ne assicura il completo bloccaggio. Il nuovo bloccaggio garantisce una resistenza alle vibrazioni più che doppia rispetto a quella dei sistemi tradizionali. FIAMM linea truck L’offerta di FIAMM dedicata ai truck si divide in due gamme-prodotto che si segmentano su 5 livelli, risultanti dall’incrocio tra tecnologia e tipologia di: POWERCUBE APC - batteria ad acido libero a ridotta manutenzione, coperchio piano (FLAT) con labirinto interno, camere di ricondensazione dei gas, tappi con speciale anello di tenuta (OR) anti perdite, degasaggio centralizzato a doppio canale e con doppia pastiglia antifiamma, doppio sistema di bloccaggio delle piastre all’interno della cella, elevata potenza di avviamento, ottima accettazione di
carica, elevata durata ai cicli di carica/scarica, buona resistenza alle scariche profonde, eccellente resistenza alle vibrazioni. POWERCUBE EHD - per molti versi simile alla POWERCUBE APC, il degasaggio centralizzato a doppio canale e con doppia pastiglia antifiamma è previsto solo per formati dimensionali A-B-C, ha grande potenza di avviamento, buona accettazione di carica, durata ai cicli di carica/scarica e resistenza alle vibrazioni. POWERCUBE AGM - batteria VRLA AGM a ricombinazione di gas, assolutamente esente da manutenzione, coperchio “Sealed”, maggiore potenza di avviamento rispetto alle batterie tradizionali, durata ai cicli di carica/ scarica superiore, più che doppia rispetto a quella delle migliori batterie tradizionali, accettazione di carica superiore in particolare in condizioni dinamiche, elevata resistenza alle scariche profonde e alle vibrazioni. ENERGYCUBE APC - batteria ad acido libero a ridotta manutenzione con tappi anti leakage a tenuta, doppio sistema di bloccaggio delle piastre all’interno della cella per una elevata resistenza alle vibrazioni, buona potenza di avviamento, elevata accettazione di carica, buona resistenza alle scariche profonde, estrema durata ai cicli di carica/scarica, elevata resistenza alle vibrazioni. ENERGYCUBE RST - batteria ad acido libero a ridotta manutenzione, coperchio standard, grande potenza di avviamento, buona accettazione di carica, buona durata ai cicli di carica/scarica, resistente alle vibrazioni. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2016 81
Il bollettino dell’Autocarro
La sicurezza passa anche dalle spazzole
tergicristalli
L
e spazzole tergicristalli sono un prodotto apparentemente semplice, sia perché comunemente reperibili in qualsiasi ipermercato, sia perché si prestano a un facile montaggio in fai da te da parte di chiunque. In realtà, costituiscono, invece, uno dei componenti di sicurezza più importanti di un autoveicolo, dovendo assicurare una pulizia ottimale del cristallo e, in alcune condizioni meteorologiche, diventando indispensabili per garantire una buona visibilità. Per queste ragioni è fondamentale controllarne la qualità e monitorarne il consumo, affinché possano svolgere al meglio la loro funzione in caso di pioggia, neve e altri agenti in grado di compromettere la visibilità alla guida. Un ordinario tergicristalli si compone di tre elementi principali: le spazzole stesse, un bilanciere e un sistema di fissaggio alle bride, per usare una terminologia tecnica. Un fissaggio non adeguatamente robusto può essere conseguenza di un indebolimento delle molle della brida della spazzola, ma può anche essere dovuto all’usura del bordo del nastro della spazzola tergicristallo. Quando il bordo del tergicristallo risulta fissato sulla superficie del vetro in
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Componente fondamentale per la sicurezza di ogni veicolo, i tergicristalli sono oggetto di rigorosi test per garantire precisi requisiti di qualità maniera non corretta, è possibile che si accumulino sabbia e altri detriti di piccola entità presenti in atmosfera, provocando la formazione di graffi al vetro in fase di azionamento delle spazzole. E’ evidente che l’acquisto di nuove spazzole tergicristalli richiede una scelta attenta del prodotto, che assicuri un’elevata qualità, per poter garantire la migliore visibilità in molteplici condizioni di guida. E’ importante anche sostituire le spazzole al momento giusto. Essendo rivestite da una gomma, infatti, questa con il tempo è destinata a consumarsi fino al deterioramento e, non potendolo rigenerare, occorre rimpiazzare l’intero componente. Ricambisti e autoriparatori puntino sulla qualità Anche la qualità di questo prodotto, come di altri, è sostenuta dai continui investimenti in ricerca e sviluppo delle aziende che costituiscono i maggiori player del mercato, che si avvalgono di tecnologie all’avanguardia e offrono un ampio assortimento di gamme, oltre ad adottare precisi protocolli di test. Questo
tipo di prodotti, infatti, viene sottoposto a una serie di prove di laboratorio, prova riquadro liscio, prova di strappo a freddo ecc., oltre a una serie di test in diverse condizioni climatiche e prove di resistenza. I tergicristalli possono anche essere testati su una pista di prova per analizzare le loro prestazioni aerodinamiche. Per esempio, evitare che una spazzola rischi di sollevarsi già a una velocità di 100 km/h, compromettendo le condizioni di visibilità e sicurezza di guida, è possibile solo attraverso un attento studio dell’aerodinamica, e impiegando materiali con elevate performance e livello qualitativo. Significa, infatti, sviluppare una spazzola che aderisca perfettamente alla curvatura e alle dimensioni di quello specifico parabrezza. Per questo è importante che il professionista autoriparatore valorizzi il proprio lavoro di esperto consigliando ed installando spazzole in grado di rispettare determinati requisiti. Rispetto agli attuali trend del mercato delle spazzole tergicristallo e ai suoi canali di vendita, occorre premettere che questo specifico mercato è fortemente influenzato dalle condizioni climatiche e dalla stagionalità, motivo per cui si alternano continuamente annate positive (ad esempio il 2013) e annate negative (ad esempio il 2014). L’andamento dei diversi canali di vendita, poi, è in forte evoluzione. Mentre il canale “stazioni di servizio”, ha subito una costante contrazione negli ultimi anni, soprattutto per via dello sviluppo della distribuzione dei carburanti in fai da te, ovvero in assenza di un operatore in grado di proporre altri prodotti e servizi, si segnala, invece, un canale “ipermercati” in crescita nel medio periodo, in linea con la tendenza del “fai da te”. In questo scenario, il canale dei professionisti (ricambisti e autoriparatori) può difendere il proprio business e la propria marginalità soltanto proponendo un prodotto sicuro e di qualità che dia valore alla propria professionalità.●