n. 185

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La Rivista degli Autotrasportatori

Anno 20 - febbraio/marzo 2016 - n. 185

i clienti del trasporto

UNRAE

New DEAL

SCANIA

Intervista a Franco Fenoglio

Sandri: il futuro è green

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

PEUGEOT

Consegnare in Boxer

formazione

riparte tforma Corsi, workshop e convegni

veicoli commerciali A TUTTO SPRINTER!

Carburanti alternativi LA STRADA È QUELLA GIUSTA!

test drive

volkswagen T6

In prova il Van of The Year 2016

Cover Story: FPT - Il mercato 2016 Il bollettino ANFIA - Tesisquare



sommario

FEBBRAIO/MARZO 2016

www.trasportale.it

n.185

pg. 26 CARBURANTI ALTERNATIVI È la strada giusta per la riduzione del TCO IN QUESTO NUMERO Attualità e opinioni

4 6 9 11 13 16 17 19 20

EDITORIALE

di Luca Barassi

Il punto di vista del Direttore

il notiziario

In breve le notizie più importanti del settore

FRANCHI TIRATORI di Cinzia Franchini

La voce appassionata della categoria

NON SOLO TIR

di Alessandro Musumeci

Tutto quello che non è veicolo industriale

volta pagina

In copertina: Elegante e allo stesso tempo aggressivo. Lo Sprinter è l’ammiraglia dei veicoli commerciali Mercedes-Benz. Ora la gamma si amplia con le versioni Executive e Pro.

Le grandi interviste

22

FRANCO FENOGLIO: come cambierÀ l’unrae Da pochi mesi alla guida della Sezione Veicoli Industriali e già con le idee molto chiare sul futuro

L’inchiesta

26

CARBURANTI ALTERNATIVI: strada giusta Viaggio all’interno delle nuove tecnologie e delle norme che regolano questo mondo

Ruote industriali

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i clienti del trasporto: scania

Sandri Alessandro è uno dei primi autotrasportatori a utilizzare veicoli a propulsione verde

In copertina: Parlare di FPT significa parlare dei motori con IL FRONTALE la M maiuscola. di Paolo Tasla Un’azienda che Una graffiante visione della nostra società nasce all’interno del gruppo Fiat e IL DORSALE che oggi si propone di Gian Paolo Pinton sul mercato con Il contr’altare del Frontale una gamma di prodotti porto franco rivolti a tutti i di Franco Oriolo costruttori. Tra le pieghe della società e del nostro mercato

Ruote commerciali

L’INDICE

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di Paolo Volta

Un Professore prestato alla Logistica

di Patrizio Comi

Finanza ed economia sotto i riflettori

34 38 42

MERCEDES-BENZ: A TUTTO SPRINTER Le nuove versioni Executive e Pro ampliano ulteriormente la vasta gamma dello Sprinter

volkswagen: test drive transporter 6 Ha ottenuto l’ambito premio Van of the Year per il 2016. Subito in prova per voi

i clienti del trasporto: PEUGEOT A Mantova le consegne di salumi e formaggi di Anna Food’s si fanno col Boxer 335 Lamberet

Speciale

STORYVAN: FORD TRANSIT

50 anni di storia e oltre 7 milioni di veicoli venduti. Tante curiosità e tanta tecnologia in questo veicolo


sommario Eventi

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febbraio/marzo 2016

Logistica

tforma: parte il terzo anno accademico

Col primo workshop del 16 febbraio a Modena, inizia il programma didattico del 2016.

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nest: una rete di successo

Il modello delle reti d’impresa se gestito bene, porta ad importanti vantaggi di mercato

@trasportale

Rubriche fuori strada

booster tour: allestimenti protagonisti Renault lancia il secondo tour italiano in 150 tappe e coinvolgendo oltre 40 allestitori. Un successo

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FOCUS: transpobank/tracker

www.facebook.com/trasportareoggi

Una piattaforma che gestisce flotta e carichi a 360 gradi. Ora anche lo scarico del tachigrafo in remoto

www.youtube.com/trasportareoggi

Editoriale:

LA SCOMPARSA DEL PERDONO

notiziario:

Le news del settore

Notizie dalle aziende

il mercato: IN CRESCITA ANCHE IL CONSTRUCTION

Si cambia marcia e anche il settore che più in questi anni ha sofferto, sembra ripartire, aftermarket in testa

COVER STORY: FPT INDUSTRIAL

Dal gruppo Fiat a CNH Industrial. La storia di una azienda non più solo captive

Gestire il magazzino e la logistica significa anche vendere attraverso gli operatori di questo reparto

iam: momento di analisi

Il mercato degli indipendenti è in grande forma. L’appuntamento torinese ne monitora l’andamento

PROTAGONISTI: TESISQUARE

ci trovi anche su ipad

Una realtà importante nel panorama delle nuove tecnologie per la gestione del cliente

Trasportare Oggi è anche in versione elettronica Scarica gratuitamente la App da iTunes e potrai sfogliare TOE in qualsiasi momento e archiviare tutte le uscite sulla libreria virtuale.

AZIENDA DEL MESE: VALEO

I tergicristalli sono un prodotto spesso sottovalutato, ma importante per la sicurezza

anfia: il bollettino

Il futuro delle officine è nell’efficienza del loro operato. Ecco le eccellenze del mercato

I CLIENTI DEL TRASPORTO Davoli usa il Boxer 335 allestito Lamberet per le consegne

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile Servizi Speciali: Ferdinando Tagliabue Coordinatore TOE AfterMarket: Francesco Oriolo Responsabile sviluppo editoriale: Walter Longo - walter.longo@trasportale.it mobile: +39 340 5954454 Hanno collaborato: Vincent Aino, Alessandro Bassi, Patrizio Comi Cinzia Franchini, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Paolo Sartor, Paolo Tasla, Andrea Trapani, Paolo Volta

Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Savona, 80 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.

Di questo numero sono state tirate: 15.500 copie

La Rivista degli Autotrasportatori

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Anno 20 - dicembre/gennaio 2016 - n. 184

novità

l’inchiesta

IL PONTE CHE DIVIDE

SCANIA È IBRIDO Il primo truck Euro 6 con la nuova tecnologia

Dalla Sicilia al Continente e viceversa. Ecco come transitano i mezzi oggi e domani

test drive

DAF CF

440

Un pesante su misura

nomine

franco fenoglio

Nuovo presidente UNRAE V.I.

eventi TFORMA

Eurocargo

Il convegno di chiusura dell’anno accademico

TUTTE LE NOVITÀ DEL MEDIO IVECO

Le reti dei costruttori - Bollettino Anfia Ride & Drive Allison - Il notiziario

dicembre/gennaio 2016

ottobre/novembre 2015 La Rivista degli Autotrasportatori

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

La rivista degli Autotrasportatori - n.185 febbraio/marzo 2016

TForma riparte da Modena: il primo workshop del 2016 dà il via all’anno accademico

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

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agosto/settembre 2015

Anno 20 - maggio/giugno 2015 - n. 180

unrae 26000 VEICOLI PERSI

Qual è il costo della delocalizzazione?

anniversari 100 anni

fuel duel

MAN

La Trucknology Generation a Monaco

SFIDA ALL’ULTIMA GOCCIA Mercedes-Benz Actros campione di consumi transpotec logitec

COME È ANDATA?

première

CITROËN berlingo PEUGEOT partner

Costruttori e operatori hanno dato vita all’appuntamento dell’anno AdBlue: l’additivo ha la sua importanza Aspettando Autopromotec - ANFIA

luglio 2015

maggio/giugno 2015

aprile 2015


Un marchio della Daimler AG

Più Potenza, quando è necessario. Il nuovo sistema Hydraulic Auxiliary Drive. Efficace. Potente. Leggero. Il nuovo sistema Hydraulic Auxiliary Drive coniuga i vantaggi di una potente trazione integrale con un peso inferiore. Il risultato: più carico utile e meno consumi per Actros, Arocs e Antos. Un altro dettaglio da non dimenticare: una notevole coppia nei momenti decisivi, premendo un semplice pulsante. Per maggiori informazioni rivolgetevi al vostro Concessionario Mercedes-Benz di fiducia o consultate il sito Internet all’indirizzo https://roadstars.mercedes-benz.com/had


editoriale

di Luca Barassi

VERBA VOLANT… EMOTICON MANENT S

i fa un gran parlare, negli ultimi anni, dell’impoverimento della nostra lingua. La lingua di Dante… ricca di lemmi, di espressioni, di sottili differenze, di significati che cambiano solo per la posizione di un accento. Si accusa la globalizzazione e la “potenza” anglosassone e il mito dell’America per aver sporcato il nostro vocabolario, per averlo reso semplice e impersonale, come la loro lingua… a detta di qualcuno. Non parliamo poi dell’avvento della messaggistica cellulare. Qui, l’accusa, ha calato i suoi assi: come si può dire “sono tanto felice” con un semplice :-) ? “Un bacio è un apostrofo rosa tra le parole t’amo”, diceva Edmond Rostand, autore dell’opera Cyrano de Bergerac, come può ridursi ad un semplice :-* ? Ma non finisce qui. Al tavolo degli imputati si siedono ora le ultime novità in tema linguistico. Parole come Apericena, Mangereccio o Malinconoia sono guardate con disprezzo dai puristi dell’Accademia della Crusca. Sono le famose “parole macedonia”, ovvero quelle formate da due termini che, magicamente, si uniscono per creare un nuovo significato.

Ora vi aspetterete un affondo da parte di chi di mestiere usa le parole, la retorica e il linguaggio a volte aulico, ma comunque consono alla situazione. Ebbene, vi deluderò. Non troverete in me un complice del bigottismo linguistico che qualcuno cerca di cavalcare. Parto dall’ultimo esempio, quello delle parole macedonia. Cosa ne pensate della parola Cantautore o di Fantascienza? Normali parole di uso comune, non è vero? Neppure il correttore di Word 4

febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Si è sempre evoluta, si evolve e si evolverà. Forse un giorno non parleremo neanche più, penseremo e basta. Evoluzione anche questa. Fatevene una ragione. Ci sarà qualcuno che, nel periodo di passaggio tra parole e pensiero, cercherà di ricordare malinconicamente com’era bello “fare un tour” o “mangiare al fast food”, “farsi un selfie” e “parlare del nuovo brand”, piuttosto che pensarlo e basta. Pensateci. Ora non vi sentite un po’ bigotti ad aver puntato il dito contro il videofonino o contro il brunch?

le sottolinea in rosso. Eppure lo sapete che queste parole, negli anni ’50 e ’60 sono state messe alla gogna alla stessa stregua dell’odiata Apericena? Andiamo avanti. Gli inglesismi. Hanno reso volgare la lingua italiana. Ebbene, qui ci tocca tornare indietro di molti secoli. Cosa ne pensavano i dotti del Medioevo quando il vulgaris cominciò a “sporcare” il latino per poi, via via, diventare la tanto aulica e, giustamente, osannata lingua italiana? Allora, forse, invece di parlare di impoverimento, proviamo a pensarla in termini di evoluzione. Tutto si evolve: gli uomini, la tecnologia, la società… e anche la lingua.

Senza l’evoluzione oggi parleremo ancora in Latino. Forse per alcuni sarebbe un bene, ma forse anche ci perderemmo qualcosa. Il bello della lingua o del linguaggio, a mio avviso, è anche la sua capacità e possibilità di essere usata in modo diverso a seconda della situazione e soprattutto del supporto sul quale viene adoperata. Parliamo del nostro mestiere, quello del giornalismo intendo: una stessa notizia sarà divulgata in modo diverso se pubblicata su un quotidiano, su un mensile, su un portale web o su un social network. Ma avremo ottenuto lo stesso scopo, ovvero la diffusione ad un target (ops, pubblico) definito. Anzi, in questo modo massimizziamo il nostro intento, lo moltiplichiamo. Linguaggio giusto per il pubblico giusto o, meglio ancora, per il media giusto. E allora, non stressatevi più di tanto e non fate gli integralisti (ce n’è fin troppi). Fatevi un break, scrivete in chat alla vostra amica o amico e godetevi una bella serata, magari ad un… apericena ! ;-) ●



Notiziario

In Francia Iveco fa 1000! Iveco consegna a CityLogistics il 1000° veicolo commerciale a gas naturale

A CityLogistics - progetto per consentire consegne eco-sostenibili in città con lo slogan “Meno rumore, più ossigeno…andiamo verde!”- Iveco ha consegnato il 1000° veicolo commerciale a gas naturale. Lo scopo dell’iniziativa francese è fornire servizi di logistica e consegna a impatto limitato, riducendo la loro incidenza su aspetti come l’inquinamento ambientale, il traffico, la scarsità di parcheggio, la distribuzione porta a porta su brevi distanze, con creazione di percorsi di consegna pensati per veicoli “green”, tra i quali i veicoli Iveco alimentati a gas naturale compresso. I dieci veicoli Stralis Natural Power, venduti a Citylogistics, sono dotati di motori Iveco Cursor 8 CNG, che vantano affidabilità, efficienza e livelli bassissimi delle loro emissioni (con livelli di NOx del 50%inferiori agli standard Euro VI). Inoltre grazie ai livelli di emissione acustica inferiori ai 72 dB lo Stralis CNG ha quindi accesso alle zone a traffico limitato dei centri cittadini.

Goodyear trasporta la zebra La Juventus sceglie per il pullman della squadra gli pneumatici UltraGrip Coach

Anche quest’inverno Juventus ha deciso far viaggiare i suoi giocatori in tutta sicurezza, equipaggiando il pullman della squadra con i pneumatici invernali Goodyear UltraGrip Coach. In estate, il veicolo era equipaggiato con pneumatici estivi Goodyear Marathon Coach, da sempre sinonimo di prestazioni ai massimi livelli per applicazioni granturismo. Ora che è arrivato il momento di preoccuparsi di pioggia, asfalto freddo, ghiaccio e neve, è fondamentale dotarsi dei pneumatici adatti per affrontare le più severe condizioni atmosferiche: per questo motivo sull’asse trattivo il pullman Juventus è stato equipaggiato con UltraGrip Coach. Pneumatico trattivo studiato per affrontare le tipiche condizioni invernali, grazie alla lamellatura ad alta densità che ben si adatta sia al grantutrismo di breve o lunga distanza, sia agli spostamenti intercity. Goodyear è partner ufficiale di Juventus F.C. e fornitore ufficiale dei pneumatici dal 2011. UltraGrip Coach è dotato della marcatura M+S, che lo rende in linea con le normative invernali, e la presenza del simbolo “snow flake” - la montagna a 3 picchi con fiocco di neve - certifica il superamento di rigorosi test invernali. Inoltre l’elevato chilometraggio, unito alla piena ricostruibilità della carcassa, contribuisce inoltre a ridurre il costo chilometrico.

“Promozione” per Moby e Tirrenia Sconto del 50% per i mezzi commerciali sulla tratta di rientro Da Tirrenia e Moby una super promozione per gli autotrasportatori: 50% di sconto sul viaggio di rientro per tutti i mezzi commerciali guidati con l’acquisto di un biglietto andata/ritorno su tutte le linee da e per la Sardegna. La promozione, con la quale le due Compagnie intendono venire incontro alle esigenze degli autotrasportatori sardi e di tutto il tessuto economico locale, è valida anche nel caso si scelgano due tratte diverse e due differenti Compagnie (esempio: andata Olbia-Livorno con Moby, ritorno Genova-Porto Torres con Tirrenia). Lo sconto sarà applicato contestualmente all’emissione della polizza di carico. Nelle tratte miste Moby-Tirrenia, per ottenere la riduzione bisognerà presentarsi nella biglietteria del porto di ritorno con il documento del viaggio di andata. 6

febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


TMTx60

Notiziario In concessione per 60 anni alla Trieste Marine Terminal la gestione del molo VII

Concessione di 60 alla Trieste Marine Terminal per la gestione del terminal contenitori del porto di Trieste. " Una concessione strategica – ha affermato il Commissario dell’Autorità Portuale Zeno D’Agostino – che grazie ad un investimento privato di 188 milioni di euro da parte di TMT, permetterà al molo VII di diventare il più importante terminal dell'Adriatico con fondali e collegamenti ferroviari adeguati. Con l’allungamento del molo sarà finalmente possibile costruire treni completi da 750 metri”. I lavori di allungamento del Molo VII saranno distinti in due fasi principali, alle quali se ne aggiungerà una terza per un parziale allargamento della struttura. L'investimento complessivo, per un totale di 188 milioni di euro, sarà totalmente a carico di Trieste Marine Terminal e servirà anche a collocare 2 nuove gru a servizio della banchina. Con le nuove infrastrutture il Molo VII sarà in grado di accogliere traffici per oltre 1,2 milioni di Teu l'anno, potendo contare su una banchina in grado di far ormeggiare contemporaneamente 2 navi da 14.000 Teu l'una. L'investimento è stato deciso in previsione di un aumento dei traffici per l'area del nord Adriatico e del Porto di Trieste in particolare, che in questo modo diventa un riferimento ancora più definito per i megaconsorzi già costituiti e in fase di costituzione tra le maggiori Compagnie di navigazione a livello mondiale, operativi dal Far East e dal Middle East verso l'Europa Orientale, quella Centrale e per il Sud della Germania in particolare.

A UPS il premio “Company to watch 2015” Il leader globale nella logistica si fregia dell’importante riconoscimento UPS si è aggiudicata il premio “Company to watch 2015” nel segmento Trasporto espresso, conferito da Cerved, il più grande Information Provider in Italia e una delle principali agenzie di rating in Europa. Il criterio per l’assegnazione del premio si è basato su di un’attenta analisi qualitativa e quantitativa, relativa a dati di bilancio e i principali indicatori su R&D, network distributivo, marketing e vendite. I fattori che hanno distinto UPS sono, in particolare, la portata globale del suo network, l'ampio portafoglio di servizi, tra cui soluzioni per l’e-commerce, la continua attenzione nello sviluppo di un’offerta customizzata e il focus sull’efficienza e la razionalizzazione dei costi. L’Italia è uno dei mercati prioritari per UPS in Europa. In qualità di uno dei principali agenti doganali al mondo, UPS è in grado di aiutare le PMI ad esportare i loro prodotti in nuovi mercati. L’ampio portafoglio di servizi di UPS copre sia il segmento piccoli pacchi, che quello cargo e la logistica contrattuale ed include soluzioni ad alto valore aggiunto tra cui software per la gestione delle spedizioni, logistica dei resi e servizi specifici per settori come l’healthcare. “I cambiamenti in atto nel mondo del business, tra cui la diffusione dell’e-commerce, ci hanno portato a sviluppare un’offerta che tenga fortemente in conto le esigenze del cliente finale. Chi effettua acquisti online vuole scegliere le opzioni di consegna che preferisce e che meglio rispondono al suo stile di vita”, spiega Iulia Nartea, country manager di UPS Italia.

L’autotrasporto e la mafia Il Consorzio Lotras di Agrigento è stato minacciato con un grave atto incendiario

Da sempre allineato con la CNA-FITA di Cinzia Franchini contro le infiltrazioni malavitose nel settore, il Consorzio agrigentino Lotras ha ricevuto un nuovo avvertimento di stampo mafioso. Alcuni uomini infatti, nonostante la presenza di telecamere a circuito chiuso, hanno tentato di incendiare un semirimorchio frigo con del liquido infiammabile ed una bombola di gas. Questo non è l’unico avvertimento indirizzato al Consorzio; il primo fu rivolto al direttore della struttura (che è anche presidente provinciale della CNA-Fita), Salvatore Puleri, nel 2013 quando il Lotras, seguendo la posizione dell'associazione nazionale, boicottò la realizzazione del fermo proclamato dai Forconi. Solo lo scorso 17 dicembre poi la presidente nazionale CNA-FITA, Cinzia Franchini, si è recata a Catania, per richiedere la costituire di parte civile dell’associazione nel processo “Caronte”, (udienza rinviata), contro quella che dagli inquirenti è stata definita “la cupola” dell’autotrasporto capeggiata dal boss Vincenzo Ercolano, reggente del clan Ercolano-Santapaola, noto come il re dell'orto-frutta e che, a quanto emerge dalle inchieste giudiziarie, ha nella gestione dei traffici delle merci potenti e importanti interessi economici così come "nell’indirizzare" i ricchi incentivi pubblici destinati agli autotrasportatori che utilizzano le autostrade del mare imbarcando i propri mezzi sulle navi (ecobonus). “E’ troppo presto per sapere se vi siano dirette correlazioni tra quanto accaduto e la nostra richiesta di costituzione di parte civile - afferma Cinzia Franchini, presidente nazionale - è però un dato di fatto ormai ricorrente quello che vede questa struttura territoriale e i suoi uomini minacciati là dove si schierano con il percorso che da tempo a livello nazionale abbiamo intrapreso nel contrastare le infiltrazioni malavitose. Si cerca di intimidire chi, in Sicilia, vuole operare senza alcun compromesso e condizionamento. Per questo chiedo a tutti quei soggetti, associazioni di rappresentanza, sindacati, enti locali, ecc. che credono ancora nella possibilità di uno sviluppo dell'economia legale e libera da vincoli di sorta di unirsi a me nella costituzione di parte civile. Un bel modo di praticare la legalità oltre che di predicarla, mettendoci la faccia". TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016

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Notiziario

Una Stella per DHL Express Il leader mondiale nelle spedizioni urgenti in tutto il mondo ha scelto Mercedes-Benz Trucks e Iveco per ampliare la propria flotta

DHL Express, che tutti conosciamo per le consegne urgenti in 220 paesi del mondo, ha ampliato la propria flotta scegliendo i veicoli industriali Mercedes-Benz Actros e Antros Euro VI, sensibile alla riduzione di emissioni di CO2 e Iveco con il Nuovo Eurocargo e lo Stralis. Infatti da sempre Mercedes-Benz che Iveco si impegnano nel contenimento dei consumi ed emissioni attraverso lo studio e sviluppo di nuove tecnologie. Mercedes-Benz Actros è il veicolo ottimale per il trasporto di linea a lungo raggio ed è il primo autocarro progettato pensando al rispetto dei parametri di emissione Euro VI ed al massimo contenimento dei consumi e delle emissioni di CO2. Mercedes-Benz Antos invece è ideale nella distribuzione pesante. I suoi punti di forza sono l'efficienza e la maneggevolezza. E poiché i requisiti da soddisfare in questo settore sono molteplici, per l’Antos sono disponibili diversi tipi di cabina, quattro motori a sei cilindri in linea (OM 936, 470, 471 e 473) che coprono complessivamente 16 livelli di potenza e, a richiesta, tutti i sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida esistenti. Iveco è il leader europeo nell’alimentazione a Gas Naturale con la più ampia gamma di veicoli commerciali alimentati a Gas Naturale compresso (GNC) e liquefatto (GNL) oggi presente sul mercato, e ha il più esteso parco veicoli circolante in Europa.

Porto di Chioggia Via libera allo scavo dei fondali Proficua missione a Roma dell’assessore ai trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti, che ha ottenuto dai componenti del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il parere favorevole unanime sul progetto che contempla, tra l’altro, la tanto attesa escavazione dei fondali dei canali di accesso al porto di Chioggia. “Era uno degli obiettivi sul quale gli amministratori e gli operatori locali avevano chiesto l’impegno della Giunta regionale sin dal suo insediamento lo scorso giugno – spiega l’assessore – e oggi abbiamo portato a casa con soddisfazione un parere unanime positivo del Consiglio Superiore all’intervento di adeguamento tecnico funzionale al piano regolatore del porto chioggiotto”. Il progetto, realizzato dall’Azienda Speciale per il porto e sostenuto dallo stesso Comune di Chioggia, prevede lo scavo dei fondali dei canali e la realizzazione di un bacino di evoluzione che garantirà maggiori condizioni di sicurezza per le navi commerciali che entreranno nel porto. “E’ un intervento che renderà più agevole e sicuro il lavoro di quanti operano e usufruiscono di questa importante infrastruttura – conclude De Berti – e che produrrà benefici economici alla città lagunare. Ma questo risultato è anche la testimonianza di quanto la Giunta Zaia creda nello sviluppo della portualità regionale”. 8

febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Wolksvagen e il van del futuro Presentata l’anteprima mondiale del prototipo BUDD-e

Al CES di Las Vegas la Volkswagen si proietta nel futuro con una macchina del tempo: l’avveniristico minivan BUDD-e a emissioni zero, il primo modello basato su un altrettanto nuova e futuristica piattaforma tecnologica Volkswagen per veicoli elettrici. Questo van, oltre a offrire fino a 533 km di autonomia (Europa / NEDC) sfoggia un design iconico davvero carismatico. A bordo del BUDD-e presentato al CES la Volkswagen dimostra come sarà cambiato il modo di viaggiare già intorno al 2019. Quattro amici faranno un viaggio immaginario da San Francisco al Nevada, dove assisteranno a un leggendario festival negli USA. Un’esperienza interattiva nel mondo di domani, in cui molto probabilmente le tecnologie futuribili presentate dal BUDD-e a Las Vegas nel gennaio 2016 saranno diventate realtà. Queste tecnologie comprendono anche la nuova piattaforma tecnologica dei veicoli elettrici Volkswagen, il pianale modulare per veicoli elettrici MEB, grazie al quale verso la fine del decennio anche i modelli di grande serie potrebbero vantare per la prima volta un’autonomia esclusivamente elettrica pari a quella degli odierni veicoli benzina. Parallelamente, il tempo di ricarica delle batterie dovrebbe ridursi a circa 15 minuti (capacità dell’80%). Si dovrebbe quindi assistere a un autentico boom dei veicoli elettrici. Il BUDD-e sviluppato dalla Volkswagen è il veicolo più comunicativo del suo tempo: un minivan always-on, che si collega in rete con l’ambiente circostante in modo molto più sistematico di qualsiasi altro veicolo esistente.


franchi tiratori

di Cinzia Franchini, presidente nazionale CNA-FITA

P

I "Signori" dell'autotrasporto

roseguono, il 18 febbraio a Catania, le udienze di un processo storico per l’autotrasporto, scaturito dall’inchiesta “Caronte”, che di fatto ha azzerato “la cupola” degli autotrasportatori, mostrando la più pericolosa anima imprenditoriale delle organizzazioni malavitose che, nei trasporti e nella logistica, rappresentano un presidio saldo e strategico. Cosa nostra inoltre sarebbe riuscita, attraverso la creazione di consorzi di servizio, ad incentrare su se stessa il controllo per percepire il contributo pubblico finalizzato ad incentivare l’utilizzo delle autostrade del mare (ecobonus). Alla sbarra soggetti che dagli inquirenti sono stati definiti “i signori dell’autotrasporto”, ovvero il clan Ercolano-Santapaola, con a capo Vincenzo Ercolano, “lo stratega” nel settore del trasporto.

Mai definizione fu più sbagliata! I veri Signori dell’autotrasporto siamo noi. Noi che con le nostre realtà imprenditoriali, sia di piccole dimensioni che più strutturate, quotidianamente abbiamo garantito, e continuiamo a farlo, giorno dopo giorno, la mobilità delle merci in un Paese complesso e problematico. Lo abbiamo fatto quando, dal 2008 in poi, la crisi ha colpito duramente l’economia rendendo ancora più insostenibili i costi impropri della burocrazia e degli oligopoli che condizionano il nostro mercato. I veri Signori siamo Noi che continuano ad avere dipendenti assunti attraverso l’applicazione del contratto nazionale, Noi che non abbiamo strumentalmente

delocalizzato le nostre aziende, Noi che paghiamo il carburante più salato d’Europa e pedaggi ad ogni inizio d’anno più cari a fronte della rete infrastrutturale più vecchia d’Europa e con meno servizi. Sono orgogliosa e fiera di rappresentare questi “Signori” che con la loro operosità danno lustro ad una categoria che frequentemente non gode di buona stampa anche a causa di luoghi comuni e superficiali semplificazioni. È vero, la mafia nell’autotrasporto c’è da tanto tempo, è cresciuta e si è radicata, ma non lo rappresenta perché nell’autotrasporto italiano c’è, ed è la maggioranza, chi fa impresa onestamente e che vuole continuare a farlo, sul mercato, contro tutte le mafie, contrastando la concorrenza sleale di chi intende monopolizzare

i trasporti con logiche criminogene. Sono queste le motivazioni che mi hanno spinta ad andare a Catania, per costituirmi parte civile nei confronti di questi soggetti, a nome dell’associazione che rappresento. Attraverso la mia presenza in quell’aula ho voluto ribadire che i Signori nell’autotrasporto, nell’accezione più nobile, siamo noi e non loro, che diversamente vogliono egemonizzare, sfruttare e rovinare. Questa volta andare in un’aula di tribunale era più importante che fermarsi sulle strade, come tante volte abbiamo fatto in passato, perché in quell’aula è in gioco il buon nome e la nostra dignità di imprenditori. Sarebbe poi essenziale essere tanti e uniti, almeno nella rappresentanza d’impresa: non è così. Io ci sarò perché ritengo che oggi, più che contarsi, sia importante esserci. ● TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016

9


Notiziario

Yokohama è ambientalmente compatibile Importanti sviluppi negli impianti americano e tailandese In primis, Yokohama Tire Manufacturing Virginia LLC, la filale americana che produce pneumatici vettura e light truck a Salem, ha ottenuto il risultato “zero landfill”, ovvero l’abbattimento degli scarti destinati alla discarica. Tutti i rifiuti della fabbrica, che siano essi provenienti dalla produzione o meno, sono indirizzati al riutilizzo, al recupero energetico o al riciclo. L’impatto ambientale di questa sede è quindi oggi pari a zero, con grande soddisfazione del direttore della medesima e della casa madre giapponese. Questo nuovo risultato dimostra lo sforzo di ogni ramo di Yokohama Rubber nel perseguire una Social Corporate Responsibility sana e costante, capace di rendere le attività Yokohama sempre più sostenibili. Una seconda importante attività in ambito green riguarda l’impianto produttivo in Thailandia. Yokohama Tire Manufacturing Co. LTD è sempre stata fin dalla fondazione particolarmente attiva sul fronte ambientale. Nel 2013 l’azienda ha iniziato uno studio sulla biodiversità della fauna che popola il terreno circostante, seguendone lo sviluppo concomitante alla propria attività produttiva. Il monitoraggio continuerà anche nei prossimi mesi, per valutare se nuove colonie di insetti o animali raggiungeranno l’area. Maggiore sarà la biodiversità, maggiore sarà il contributo che la fabbrica avrà dato all’ambiente, capace così di accogliere specie animali sempre più numerose e diverse. Solo un ambiente sano, ricco e non inquinato può infatti offrire queste condizioni, e Yokohama Tire Manufacturing Co. LTD. sta perseguendo questo obiettivo. Queste nuove attività dimostrano che Yokohama Rubber sta impiegando tutte le proprie risorse per realizzare fino in fondo la sua mission: offrire prodotti altamente tecnologici, rispettosi dell’ambiente e che possano contribuire a migliorare la vita delle persone.

Leyland Trucks celebra la

produzione del suo 400.000° veicolo

TForma Pronto il calendario 2016

Il trattore DAF XF 460 FTP è stato il 400.000° veicolo industriale prodotto nel Regno Unito dall’apertura dello stabilimento nel 1980 Il veicolo è stato consegnato a Carr’s Flour, un rinomato fornitore di grano proveniente da mercati nazionali ed internazionali che ha impianti di macinazione che lavorano circa 300.000 tonnellate di grano all'anno. Per la distribuzione regionale e nazionale Carr’s Flour si basa su una flotta di 30 camion, per lo più modelli DAF CF e XF. "Sono molto orgoglioso di essere un vero operatore DAF", ha detto Steven Mattinson, responsabile logistica di Carr’s Flour "La mia azienda ha una lunga storia di acquisti di camion made in England, ed è fantastico vedere la Leyland cosi fiorente oggi. Un camion DAF è costruito secondo i più alti standard di qualità. E’ costruito per offrire la massima efficienza grazie a ridotti consumi e bassi costi operativi". L'impianto di Leyland Trucks è stato fondato nel 1980 ed è uno dei principali siti di produzione della Gran Bretagna. E’ la storica sede dei veicoli DAF LF e DAF CF e XF con guida a destra per il mercato interno del Regno Unito e per i mercati in tutto il mondo. "La produzione del 400.000esimo veicolo è un’ importante traguardo per la società", ha detto Bryan Sitko amministratore delegato Leyland Trucks. "E’ prima di tutto un riconoscimento per i quasi 1.000 dipendenti, che forniscono ai nostri clienti camion di altissima qualità". 10 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Dopo il successo del secondo “anno accademico”, conclusosi con il convegno di Milano Nuove frontiere del trasporto: le reti d’impresa superano i confini, TForma è già in pista per organizzare il programma di quest’anno che prevederà quattro workshop, otto giornate formative e un convegno finale. Coordinatore didattico Paolo Volta che, con grande maestria ha selezionato docenti e argomenti per questa nuova stagione corsistica. Il 2015 è stato segnato dalla partnership con Scania, sempre attenta e sensibile quando si parla di formazione e, da quest’anno, presente anche Lamberet - in qualità di main sponsor di workshop - anch’essa impegnata in numerose attività interne ed esterne rivolte alla crescita professionale degli operatori.


di Alessandro Musumeci Responsabile vendite B2B Rete Citroën

Non solo tir

Gasolio mon amour C

ari lettori di Trasportare Oggi in Europa, eccoci al primo appuntamento del 2016 con la rubrica NON SOLO TIR. Parliamo di un argomento che riguarda da vicino tutti noi, trasportatori o, più in generale, “gente” del settore Automotive: il costo del petrolio e dei carburanti. Ho trovato casualmente un articolo sul web dove si parlava di uno shock economico con il prezzo del greggio sopra i 140$: l’articolo, datato metà 2008, era quindi precedente a quella crisi che ha cambiato molti equilibri mondiali, economici e politici. Ad oggi, la maggior parte degli articoli sulla stampa invece si sconvolgono del fatto che il petrolio sia sceso sotto i 30$! E addirittura, come nella migliore tradizione italiana, tutti s’improvvisano esperti di economia globale azzardando previsioni su dove si toccherà il “fondo del barile”, per utilizzare una simpatica analogia con il tema in oggetto. 10 dollari? 5 dollari? Ovviamente questo non è dato saperlo e qualsiasi ipotesi rientra nel campo della pura speculazione. Ma il tema che volevo sottoporre ai lettori è il fatto che l’abbassamento del prezzo del petrolio (e quindi dei suoi derivati) dovrebbe essere in maniera semplice ed evidente un fattore positivo. Insomma, carburanti più economici vuol dire costo inferiore dei trasporti, incluso aerei, di tutti i prodotti manifatturieri, che hanno nel costo dell’energia una voce di impatto importante…e così via. Anche per i Trasportatori, che rappresentano la quota maggioritaria tra i lettori di questa rivista, dovrebbe essere una buona notizia. Per i consumatori, un prezzo più basso del petrolio, qualora riversato anche sul prezzo del carburante alla pompa, si dovrebbe tradurre in un risparmio cospicuo sulla spesa mensile per andare a lavoro, viaggiare, etc. etc…e quindi in un aumento del potere di acquisto dei privati, via obbligata per rilanciare i consumi e la crescita economica. Eppure, a voler vedere la faccenda da tutti gli angoli, la situazione non poi così rosea: certo, perché una diminuzione del prezzo del petrolio è sicuramente un segnale positivo per molti, ma questa discesa vorticosa e repentina sta mettendo in crisi numerosi equilibri economici e politici.

Partecipa al sondaggio: usa il qrcode per dare la tua opinione!

la riduzione drastica di nuovi investimenti (cosa che incide anch’essa sulla crescita globale): ovviamente le nuove esplorazioni per estrarre petrolio sono meno redditizie con un greggio a 30$ invece che 100$.

Intanto la discesa del prezzo del greggio, costituito dall’incontro tra domanda e offerta, si deve in parte al calo della domanda di petrolio di Paesi, come la Cina, che stanno vivendo un periodo di minore crescita rispetto ai mesi/ anni precedenti oltre che riequilibrando internamente il proprio modello di business: basti pensare che nell’ultima rilevazione, la parte del PIL cinese relativa ai servizi ha superato il 50%, e questo rappresenta un cambiamento epocale per un colosso che per anni è stato il principale produttore industriale a livello mondiale. Rimanendo in tema di Paesi emergenti, questo crollo del prezzo del petrolio sta mettendo in crisi delle strutture politiche ed economiche non ancora mature, che avevano fondato sulle risorse naturali il proprio sviluppo, come ad esempio la Nigeria. Per non parlare del Brasile, che sta mostrando ultimamente la fragilità della sua economia, anche se lì i problemi legati alla corruzione sono ben più gravi di quelli economici. A dire il vero la causa principale di tutto ciò è politica: i Paesi arabi, con a capo l’Arabia Saudita, hanno cercato, aumentando la produzione e quindi gli stock di greggio, di tagliar fuori dal mercato Paesi rivali come l’Iran oppure i produttori americani di “shale oil”, che hanno raddoppiato la produzione di petrolio estratto con tecniche nuove, e più costose di quelle tradizionali. Per ora, in verità tutti gli attori sono ancora presenti, anche se un primissimo risultato di questo è stata

Tornando al campo Automotive, avere carburanti tradizionali ed inquinanti “low cost” può determinare di conseguenza lo stop degli investimenti per una mobilità più sostenibile, ad esempio l’elettrico, i quali diventano meno interessanti e redditizi. Tutti i recenti allarmi per elevato inquinamento rischiano di rimanere inascoltati e di non concretizzarsi in un piano strutturato per installare le infrastrutture necessarie allo sviluppo di energie rinnovabili, quali l’elettrico. A questo punto, si comprende come un abbassamento del prezzo del petrolio, se graduale e di lieve entità, può considerarsi a giusto titolo una notizia positiva, ma quando avviene in maniera rapida e incontrollata, può avere effetti e conseguenza devastanti, per un’economia mondiale troppo fragile, che non si è ancora ripresa dall’ultima crisi. E voi cosa ne pensate? considerate il prezzo basso del petrolio come un vantaggio per rilanciare nel breve periodo i consumi? Oppure questo può creare squilibri politici sul lungo periodo, aumentando le tensioni tra Paesi rivali? Credete che il petrolio a basso costo comporti un minore stimolo verso le decisioni più concrete in tema di sviluppo di energie rinnovabili e a basso impatto ambientale? Pensate che lo sviluppo e gli investimenti sulla mobilità elettrica ne saranno impattati? DATECI LA VOSTRA OPINIONE, attraverso il sistema di indagini e survey di KMEET, utilizzando il QR CODE col vostro smartphone, oppure digitando il codice NONTIR sul sito www.kmeet.it. Nel prossimo numero condivideremo i risultati. ● TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 11


Notiziario

Etihad Airways vince il premio

“Compagnia Aerea Leader nel Mondo” Per il settimo anno consecutivo la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti riceve il premio tanto ambito La tanto rinomata Etihad Airways si è aggiudicata per il settimo anno consecutivo il premio “Compagnia Aerea Leader nel mondo”. Il premio è stato consegnato durante il Grand Final Gala Ceremony 2015, a El Jadida in Marocco. Oltre a questo, altri tre importanti riconoscimenti quali “migliore prima classe al mondo”, “compagnia leader per i servizi di intrattenimento in volo” e “migliore equipaggio di volo al mondo”, riconoscono l’impegno della compagnia di bandiera volto a ridefinire il modo di operare delle compagnie aeree del XXI secolo. Peter Baumgartner, Chief Commercial Officer di Etihad Airways, ha dichiarato: "Ancora una volta, l’impegno di Etihad Airways nel reinventare l’esperienza di volo ci ha fatto guadagnare alcuni dei riconoscimenti più importanti del settore, tra i quali quello di compagnia aerea leader nel mondo per il settimo anno consecutivo. Questa è una grande ricompensa per gli imponenti sforzi che tutti noi Coniugare sicurezza e risparmio si può! di Etihad Airways abbiamo fatto per rendere la nostra società giovane e innovativa Dal 15 novembre scorso è obbligatorio monta- una società leader mondiale in innovazione, ospitalità e stile. re pneumatici invernali o avere a bordo mezzi anti- Restiamo impegnati nel trasformare il trasporto aereo investendo continuamente sdrucciolevoli (catene), sulle strade in cui tale obbligo nelle migliori persone, prodotti e tecnologie, e in tal modo trasformiamo il brand di è esplicitamente segnalato. Questo obbligo è valido una compagnia aerea molto riconosciuta nel player indiscusso di esperienze di volo per tutti i veicoli a motore, e quindi anche per gli auto- eccellenti in tutte in tutti gli ambiti dei nostri servizi." carri. Proprio per questi mezzi una soluzione in grado L’anno ricco di riconoscimenti, vede inoltre l'entrata in servizio dei suoi principali di garantire sicurezza e affidabilità ed al contempo di Airbus A380 e Boeing 787 Dreamliners, che vantano le cabine più innovative al contenere i costi di gestione dei veicoli, ricorda Airp mondo e altamente personalizzate su aerei commerciali, con prodotti di design e (Associazione Italiana ricostruttori Pneumatici), con- servizi in volo di nuova concezione, e l'introduzione di nuove uniformi e livrea. siste nell’utilizzo di pneumatici invernali ricostruiti. Gli pneumatici ricostruiti sono ottenuti ripristinando la struttura portante di gomme che hanno già avuto un ciclo di vita, mentre il battistrada usurato viene sostituto con uno nuovo. La ricostruzione di pneumatici Spin8 inaugura la prima colonnina di ricarica è disciplinata da normative internazionali, ECE ONU per le auto elettriche 108 per vettura e 109 per autocarro, che definiscono rigorosi parametri tecnici, regolamentano le diverse In pieno centro di Milano, presso il Garage di Via Arifasi del processo produttivo di ricostruzione, le mar- berto 4, è stata inaugurata la prima colonnina per la cature e i controlli. Il pneumatico ricostruito, pertanto, ricarica dei veicoli a zero emissioni. è un prodotto sicuro e per di più con prestazioni del La colonnina scelta da Spin8 per questa prima intutto analoghe a quelle del pneumatico nuovo di qua- stallazione, rappresenta lo stato dell’arte della teclità. Ma la ricostruzione offre vantaggi notevoli anche nologia del settore, compatibile con tutti i tipi di veidal punto di vista economico, dal momento che gli coli in commercio. È dotata di sistema di ricarica AC pneumatici ricostruiti hanno un costo decisamente (corrente alternata fino a 43kw) e DC (corrente continua fino a 50kw), con presa inferiore rispetto ai pneumatici nuovi. Questo perché, CCS Combo 2 (sistema tecnologico scelto dall’industria automobilistica tedesca e come più sopra si accennava, riutilizzano la struttura americana e Chademo (utilizzato prevalentemente dall’industria automotive nippoportante di pneumatici che hanno già avuto un primo nica), oltre alla ricarica AC. ciclo di vita. Il vantaggio legato al ritorno economi- L'app Spin8 rende semplice e veloce l’esperienza della ricarica dei veicoli elettrici e co è indubbiamente un tema di vitale importanza per consente di accedere, autenticarsi, sbloccare la colonnina direttamente in loco oltre le aziende di autotrasporto, che devono affrontare a permettere il pagamento del servizio sul momento. Non solo, per la prima volta in la sfida di coniugare efficienza e riduzione dei costi Italia è disponibile anche l’Intercharge payment con sistema QR-code. operativi. Inoltre, un altro aspetto rilevante legato alla Per essere negli standard più innovativi dei paesi europei, Spin8 ha integrato da subiricostruzione dei pneumatico, sottolinea Airp, è quello to il proprio sistema operativo in HUBJECT, piattaforma promossa dai più importanti di ottenere benefici per l’ambiente in quanto allungan- player dell’industria automotive (tra gli altri Siemens, Bosch, Daimler, Bmw). do la vita del prodotto si evita la necessità di smaltire Tutti gli utenti provenienti dall’estero avranno accesso diretto alle colonnine prodotti che possono essere ancora riutilizzati. senza alcuna criticità.

L’autotrasporto con pneumatici invernali ricostruiti

Milano si ricarica

12 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti

Fare Rete

I

l tessuto produttivo italiano è stato caratterizzato dalla diffusione dei distretti industriali, aree territoriali con un’alta concentrazione di piccole e medie imprese industriali (dove la concentrazione è misurata dal rapporto tra numero delle imprese e popolazione residente) ad elevata specializzazione produttiva, generalmente caratterizzate da un’intensa interdipendenza dei loro cicli produttivi e fortemente integrate con l’ambiente socioeconomico locale che le ospita. Cosa diversa rispetto alle aree industriali, territori dove sono concentrate imprese di differenti settori e specializzazioni, molto spesso senza aver sviluppato tra loro alcun tipo di collaborazione e senza alcun legame con il territorio. Organizzazione che ha consentito a un sistema industriale frammentato come è quello italiano (il 95% delle imprese ha meno di dieci dipendenti) di “duellare” con crisi e deflazione. La crisi sta disegnando un nuovo sistema produttivo che, per rilanciarsi, ha bisogno di guardare oltre i ristretti ambiti territoriali e settoriali. La sfida è aprire a “nuove reti d’impresa”, fondate “su una convergenza di culture e linguaggi e su coerenti strategie di sviluppo tecnologico e d’innovazione.

È un tema, questo, che la nostra rivista sta affrontando in modo deciso, anche attraverso il programma TForma all’interno del quale è stato organizzato un convegno a novembre sulle Reti d’impresa e, proprio nei giorni di uscita di questo numero, un Workshop che, analizzando gli interventi della Finanziaria 2016, ripropone la Rete come strumento di efficienza (16 febbraio presso Autodromo di Modena). Il Contratto di rete d’impresa è il nuovo strumento giuridico, che consente alle aziende di realizzare collaborazioni e progetti comuni industriali e commerciali. Le reti, infatti, permettono alle imprese che le costituiscono di mettere in comune risorse ed esperienze senza rinunciare alla propria autonomia ed identità. Più imprese si possono mettere insieme con alleanze che ne lasciano intatti i singoli assetti proprietari. I progetti di reti d’impresa possono nascere attorno all’obiettivo comune di rafforzare la promozione all’estero e l’internazionalizzazione in genere delle imprese, ma anche i progetti di ricerca e sviluppo decisivi per garantire continuità alla capacità competitiva delle aziende. Diversi i campi nei quali possono prendere vita queste forme avanzate di

volta pagina collaborazione. Per esempio: sviluppo e condivisione di processi produttivi, realizzazioni di servizi o progetti comuni quali creazioni di reti di subfornitura, adozione di marchi, loghi, packaging unici per più aziende, ma soprattutto logistica in quanto i costi di trasferimento delle merci e la qualità del servizio al cliente rappresentano sempre più il valore aggiunto per il mercato. Di fronte al panorama organizzativo in evoluzione come si pone il settore del trasferimento delle merci? Quale prospettive per il futuro del trasporto? Le imprese dell’epoca globale presentano un ciclo logistico lungo e frammentato che per poter essere efficiente deve essere integrato; una modalità di gestione di questo ciclo è quella di delegare all’esterno, di terziarizzare cioè alcune funzioni logistiche. È evidente che la terziarizzazione, strutturata come una semplice delega di alcune (peraltro poche) funzioni, per lo più conservando diffidenza verso l’operazione e in parte verso l’operatore, non realizza una gestione del flusso dei materiali e delle informazioni all’interno dell’azienda, non innesca nessuna dinamica positiva del servizio. Per l’impresa di trasporto gestire con il proprio committente un rapporto di avanzata collaborazione costituisce non soltanto la maniera di realizzare un modello di gestione logistica integrata, ma rappresenta anche un capitolo nuovo all’interno della sua storia imprenditoriale: per lunghi decenni, infatti, è sempre stato considerato esclusivamente come una voce di costo; lavorare in cosourcing può finalmente valorizzare la sua funzione sia come strumento di conquista o di consolidamento di un mercato, sia come elemento di ottimizzazione. In un rapporto di partnership il trasportatore non è più un braccio operativo del cliente, ma pianifica, controlla i flussi di merce in arrivo e in partenza nei vari nodi della rete logistica, progetta e realizza gli interventi migliorativi del servizio, gestisce il livello delle scorte e il processo di evasione degli ordini, adotta sistemi tecnologici di interscambio dati, di monitoraggio e controllo dei flussi. Insomma, la sua attività da semplice gestione dei flussi fisici, si trasforma in un controllo dei flussi delle informazioni e delle merci dell’intero percorso aziendale. Il tutto tramite la sottoscrizione di un contratto e di un programma di rete che definiscono i rapporti, gli obblighi e i benefici tra le parti costituenti. E questa, a ben guardare, è proprio la più puntuale delle definizioni di logistica. ● TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 13


Notiziario

JCB compie 100.000

L’azienda celebra la produzione del suo escavatore numero 100.000

JCB, azienda leader nella produzione dei miniescavatori, celebra la produzione del suo 100.000esimo pezzo, una macchina da 10 tonnellate modello 100C-1. Il primo mini escavatore JCB, un modello 801 con un peso di 1,4 tonnellate, è stato prodotto nel 1989 in poco più di 450 esemplari. Nel 1992 erano presenti quattro modelli nella gamma e i tassi di produzione annuale erano aumentati a circa 1.000 unità. Oggi la gamma di miniescavatori JCB comprende 22 modelli, in un range da 1 a 10 tonnellate. Il settore mondiale dei mini escavatori è una delle aree più competitive del mercato mondiale delle macchine da costruzione. Più di 20 importanti produttori si sfidano per aggiudicarsi una fetta di questo straordinario business, che può contare su quasi 200.000 mini escavatori venduti in tutto il mondo ogni anno, la quota più grande del mercato delle macchine da costruzione che totalizza complessivamente 700.000 unità all'anno. JCB ha sfruttato l'opportunità di crescita rappresentata dal settore dei mini escavatori negli ultimi anni con un investimento di 15 milioni di sterline nella tecnologia di produzione e nello sviluppo di nuovi prodotti. In quest'ottica, negli ultimi due anni sono stati presentati nuovi modelli, come 65R1, 67C-1, 85Z-1, 86C-1, 90Z-1 e 100C-1, che competono nelle categorie di peso, rispettivamente, delle sei, otto, nove e dieci tonnellate. Inizialmente i mini escavatori di JCB sono stati prodotti nello stabilimento dell'azienda a Rugeley, nello Staffordshire, prima che la produzione passasse nel 1999 alla JCB Compact Products per soddisfare la rapida espansione della gamma. JCB Compact Products impiega più di 350 persone presso la sede di Leek Road, e si è aggiudicata due Queen's Award per il commercio internazionale per l'enorme aumento nelle esportazioni nel 1994 e nel 2007.

Dakar 2016 con Iveco Il trionfo di Iveco nel rally più difficile del mondo

Iveco conquista il gradino più alto del podio alla Dakar 2016. Gerard De Rooy, leader del Team PETRONAS De Rooy Iveco, ha vinto l'edizione 2016 del rally più difficile e competitivo al mondo. La sua prestazione nel corso delle tredici tappe ha dimostrato, ancora una volta, le eccezionali abilità di guida e di navigazione del pilota e ha confermato le qualità dell’Iveco Powerstar. Iveco ha dominato una delle Dakar più combattute di sempre, con 5 diversi costruttori di camion nelle prime 10 posizioni. Pierre Lahutte, Iveco Brand President ha commentato: “Il trionfo dei veicoli Iveco nell'edizione 2016 della Dakar ci permette di dare continuità agli importanti riconoscimenti conseguiti con l’Eurocargo eletto “International Truck of the Year 2016” e con il Magelys nominato “International Coach of the Year 2016”. Iveco ha schierato l'eccellente affidabilità dei suoi veicoli sulle piste del rally Dakar, permettendo ai piloti delle sue squadre di dare il meglio durante la gara. Desidero ringraziare Gerard De Rooy, Federico Villagra, Anton Van Genugten, Pep Vila e Ales Loprais insieme ai loro straordinari team per l’abilità di navigazione, così come per la determinazione e la capacità di guida che hanno dimostrato”. Terzo posto per Federico Villagra, soprannominato “El Coyote”, vera e propria rivelazione di questa edizione. Il pilota argentino, con il suo Iveco Powerstar, è stato seguito da milioni di tifosi connazionali in un Paese in cui Iveco è leader di mercato. Ton Van Genugten, con il suo Trakker, ha terminato la competizione in quinta posizione. È l’altra grande rivelazione della Dakar 2016: nonostante fosse alla guida di uno dei due camion di assistenza a sostegno dei leader dei Team - De Rooy, Villagra e Loprais - è riuscito a stare davanti agli altri avversari, guadagnandosi un ottimo 5° posto con il suo Trakker, e mancando la vittoria di una tappa per essersi fermato a soccorrere i compagni, dimostrando il forte spirito di squadra del team di Iveco. Lo spagnolo Pep Vila, al volante dell’altro Iveco Trakker, ha conquistato il decimo posto. L'esperto pilota, per la sesta volta al fianco di Iveco alla Dakar, di cui cinque con il team di De Rooy, ha combattuto fino alla fine per entrare nella Top Ten. La Dakar è stata inoltre una grande opportunità per Iveco per mettere in evidenza le prestazioni dei suoi motori Iveco Cursor 13. Prodotti a Bourbon Lancy in Francia e specificamente preparati per questa gara da FPT Industrial nel suo centro di Ricerca e Sviluppo ad Arbon in Svizzera, questi motori sono noti per le loro prestazioni e affidabilità e hanno alimentato quest’ultimo successo di Iveco nella Dakar. L'edizione 2016 con i suoi oltre 9mila chilometri sulle strade sudamericane è stata lo scenario perfetto per mettere in luce la versatilità e la potenza dei camion Iveco. 14 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


3

%

P scania

L’eccellente economia dei consumi di Scania Streamline viene ulteriormente migliorata del 3%

Nuovo Scania Eco Roll

Nuovo Scania 450 Euro 6 SCR

Nuovo fuel-saving oil

Retarder Intelligente

Sempre più avanti. LE NUOVE FRONTIERE DELL’ECONOMIA DEI CONSUMI MIGLIORAMENTO CONTINUO

EFFICIENZA COMPROVATA

ECONOMIA OPERATIVA TOTALE

Per Scania ogni dettaglio è importante e rientra in quel processo di miglioramento continuo che è alla base del suo agire. Grazie a questo approccio sono stati introdotti aggiornamenti e novità in grado di ridurre di un ulteriore 3% il consumo di carburante.

L’efficienza nei consumi dei veicoli Scania è comprovata dalla realtà. L’esperienza diretta dei clienti e le prove su strada organizzate dalle più autorevoli riviste di settore dimostrano che Scania è all’altezza delle sue promesse.*

Scania pone al centro del suo impegno la redditività dei propri clienti. Questo si ottiene grazie a veicoli efficienti, realizzati su misura per la missione a cui sono destinati e con servizi personalizzati, offerti da una rete di vendita e di assistenza capillare.

* Le più autorevoli riviste di settore europee testimoniano l’efficienza dei consumi dei nostri veicoli. Verificate personalmente collegandovi al sito: www.scania.com/moveforward

www.scania.it

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 15


il frontale

di Paolo Tasla

Lamberet a Non ci resta che piangere Solutrans:

S

i respira un’aria sempre più pesante, non solo per la mancanza di pioggia che ha fatto schizzare alle stelle il coefficiente di PM10 nell’aria, ma soprattutto per la situazione economica che continua a penalizzare tutti gli italiani. Non basta la mancanza di posti di lavoro per i giovani, non basta l’evasione crescente da parte della criminalità organizzata, non bastano le truffe dei banchieri, non bastano i privilegi dei superburocrati e dei manager di Stato che prendono 20 volte lo stipendio medio di noi italiani, ci si mette anche Renzi, che si dimentica di applicare la spending review, si dimentica di modificare la normativa svuota carceri, diventata la beffa della giustizia. Tutti liberi se si becca una condanna al di sotto dei due anni! Ci sono carceri pronte per entrare in funzione. Cosa si aspetta a metterle in grado di accogliere i nuovi detenuti? Continua il fenomeno dell’immigrazione incontrollata, accogliendo non solo i profughi (che si autocertificano) ma anche gli immigrati che arrivano nel Paese di Bengodi dove entrano senza lasciare impronte e vengono mantenuti come fossero turisti. Potrebbe diventare un inferno la posizione dell’Italia, con l’irrigidimento degli stati del Nord Europa e della Germania. Più le chiusure delle frontiere di Slovacchia e Polonia in arrivo. Unico portale aperto a 360 gradi resterà l’Italia da dove non potranno oltrepassare le frontiere per andare verso Nord. Cosa aspetta l’Europa a trovare una strategia comune? Le minacce del terrorismo hanno fatto passare in secondo piano ogni altro problema dell’Italia, tralasciando casi gravissimi come ILVA, scandali Banche Etruria, Marche, Ferrara, Chieti. Gli scandali della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dove azionisti privilegiati hanno potuto vendere le loro azioni, incassando anche di più dell’investito mentre centinaia di migliaia di piccoli azionisti hanno dovuto accollarsi le perdite e rischiare di vedere bruciati tutti i risparmi di una vita. Questo è il Paese dove impera l’ingiustizia, l’incertezza del diritto e di conseguenza la mancanza di certezza della pena. Dove la violenza impera nelle strade e gli scippatori ne fanno da padroni. Guai alle signore che si trovano a girare da sole di sera, ma anche di giorno. Il reato non porta in prigione il criminale, lo libera subito anche se il processo è per direttissima. Un Governo senza un preciso indirizzo politico anche in materia di referendum. Avete potuto analizzare il modello del Nuovo Senato? Di fatto non viene eliminato, non solo. I senatori saranno eletti dai Consiglieri regionali e non dal Popolo. Eminenti studiosi costituzionalisti tra cui Carlassarre, Ainis e altri hanno invitato a dubitare di questa proposta referendaria. Perché non si può trovare un consenso allargato studiando un testo che possa essere più equilibrato e meno fazioso? Concludo con una rapida carrellata sulla disastrosa situazione mondiale che ci appare di fronte in questo momento: borse a picco, piccoli risparmiatori disperati e sul lastrico, petrolio ai minimi storici (ma il Governo si guarda bene di abbassarci il prezzo della benzina) economie così dette emergenti, in assoluto declino, Cina con parametri di crescita tornati ai livelli del dopoguerra, nel 2050 prospettiva di innalzamento di 3 gradi, della temperatura del suolo terrestre. ISIS spadroneggiante grazie ai finanziamenti derivanti dal Petrolio “pirata”, terrorismo incontrollato e imprevedibile. Forse tutto questo precluderebbe ad una terribile guerra mondiale? Da leggere: “Storie del nuovo banditismo globale” di Federico Rampini. Ed Mondadori euro 16.50. ● 16 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

risultati eccezionali! La presenza al Salone ha conseguenze promettenti per lo specialista in veicoli frigoriferi. Presente nella vetrina di Solutrans, Lamberet ha esposto, nello spazio più grande per superficie, la propria ampia e ricca gamma di 14 veicoli frigoriferi,di cui 8 in anteprima. Nel suo stand, Lamberet ha registrato più di 3.000 visitatori e sulla pista esterna sono stati realizzati circa 340 test della gamma City. Con dei risultati eccezionali:SR2 X-City, già nominato "Premio dell'innovazione" qualche giorno prima dell'apertura del salone, è stato promosso all'unanimità dai trasportatori. Registrando più di 100 preordini in tutta Europa dopo il salone, questa gamma di semirimorchi riposa su un telaio innovativo dotato di assi sterzanti a cavi. Essa è stata chiaramente identificata dai professionisti della logistica e dagli operatori della distribuzione urbana come LA principale innovazione del salone. In effetti, X-City offre, da una parte una maneggevolezza e un livello di efficacia inediti per la consegna (altezza ridotta, compatibilità con tutti i portelloni, suddivisione dei carichi ideale) e, dall'altra parte, un ritorno sugli investimenti attraente (longevità dei treni degli pneumatici fino a 4 volte superiore, consumo ridotto di circa il 12% grazie alla riduzione degli sforzi di trazione, capacità di carico aumentata). Anche il telaio X-City è innovativo: è il primo semirimorchio frigorifero capace di sostituire, nelle sue versioni 24 e 27 pallet, i camion 26t attualmente utilizzati in città, ma più onerosi nella gestione e poco flessibili. La versione 33 pallet è la prima offerta che riduce i costi sui pneumatici e il carburante. La gamma presente riuniva 7 veicoli, dal furgone al telaio-cabina, passando per il pianale cabina e il veicolo 100% elettrico. Questa offerta, reputata contemporaneamente la più ampia e la più moderna del mercato, basata sulle gamme dei telai "New Frigoline" e di isolanti integrati di nuova generazione "Easyfit", ha attirato in massa i suoi utenti. I nostri complimenti per il grande successo!


FERCAM

Investimento di 50 milioni di Euro

Per i prossimi due anni è prevista la realizzazione di complessivamente ca. 80.000 mq di nuovi magazzini a Verona, Vicenza, Brescia, Milano, Torino, Bologna e Firenze con un investimento complessivo pari a € 50 milioni. "I nostri servizi di trasporto sono sempre di più integrati nella logistica multi-specializzata e per soddisfare queste esigenze specifiche dobbiamo costantemente ampliare e ammodernare i nostri più importanti centri di logistica", è convinto il presidente del Consiglio di Amministrazione FERCAM, dott. Thomas Baumgartner. Assieme agli investimenti per la realizzazione di questi progetti di strutture logistiche saranno contemporaneamente create anche nuove opportunità occupazionali, che si prevede saranno di ca. 200 nuovi posti lavoro per operatori di magazzino e autisti addetti alla raccolta e distribuzione delle merci sul territorio. "La sempre maggiore diffusione dell’e-commerce ed una crescente tendenza all'outsourcing della logistica da parte dell'industria manifatturiera italiana, hanno portato ad una aumentata necessità di centri logistici dotati delle più moderne tecnologie e collegati ad una rete distributiva capillare", conclude Baumgartner.

FEDERICA

La fresa della Torino-Lione

Svelata lo scorso 14 gennaio a Le Creusot, in Borgogna, ''Federica'' la fresa che scaverà i 9 chilometri della galleria geognostica di Saint Martin La Porte, in direzione dell’Italia, propedeutica alla realizzazione del Tunnel di base del Moncenisio della Torino-Lione. La talpa, con una potenza di quasi 5 megawatt, pari a circa 8 motori di auto di Formula 1, è stata consegnata oggi a TELT, Tunnel Euralpin Lyon Turin, e al raggruppamento di imprese impegnate al cantiere in Savoia, guidato dalla Spie batignolles Tpci*.

di Gian Paolo Pinton

il dorsale

I migranti. Problema di questo secolo

P

rovo ad affrontare con un approccio metodologico lineare e privo di preconcetti questo tema che sta praticamente condizionando i rapporti non solo tra i Paesi Europei ma anche quelli tra l’Europa e altri Stati. Senza un modello di accoglienza condiviso, almeno fra gli Stati dell’Unione Europea, credo ci saranno solo iniziative scoordinate che prima o poi sfoceranno in prese di posizione antiumanitarie che reintrodurranno normative molto rigorose. Si parla di imporre controlli doganali eliminando il trattato di Schengen. Senza interventi contro i trafficanti di esseri umani, organizzati a monte, l’accoglienza dei migranti diventerà un fenomeno incontrollato,poiché gli stessi si dirigeranno sicuramente verso i Paesi più tolleranti e di più facile approdo. Sembra che sia in atto anche una rilettura dell’accordo di Dublino, portando allo stesso livello di responsabilità per l’accoglienza, ogni stato membro parificandolo a quello del primo Paese che accoglie i flussi migratori. Questo significa che Italia e Grecia non resteranno più le sole ad avere la responsabilità del riconoscimento di chi arriva, lasciando così ad ogni Stato l’onere di trattenere il migrante senza pretendere di restituirlo al Paese nel quale è sbarcato. Sono però altri i temi che volevo commentare. Ho seguito con interesse il dibattito sul Corriere, sorto tra Carlo Rovelli e Ernesto Galli della Loggia, sui concetti sociologici e giuridici che dovrebbero essere applicati per avere una linea guida illuminata per le fasi non solo dell’accoglienza ma anche dell’inserimento sociale successivo, sempre più lento e complesso, nei confronti di questi nuovi popoli. Gente che si ritrova libera di muoversi in modelli di società completamente diversi da quelli di provenienza o di fuga. Una società attiva e dinamica organizzata con regole, leggi, norme e valori, mentre dal loro punto di vista, dalla loro posizione culturale o dalla loro semplice mentalità pratica, non si colgono frequentemente orientamenti spontanei di volontà di inserimento e di integrazione nella nostro modello sociale, accettandone i principi sostanziali di convivenza civile. Condivido il pensiero di Galli della Loggia che afferma la necessità di sostenere le norme e i valori come principi fondanti del nostro Paese. Chi arriva in Italia, non può stravolgere queste semplici linee di comportamento che sono stati i pilastri fondamentali per la crescita civile, scegliendo l’illegalità, la violenza, il furto, le rapine, la molestia, contando soprattutto in una Giustizia che applica pene ridicole, mettendo subito in libertà chi delinque liberamente. Ricordo che Proudhom diceva che “la molla di ogni progresso è la Giustizia. L’uguaglianza è il corrispettivo pratico della Giustizia, nel campo sociale e dei rapporti etici”. Rovelli, invece, sceglie la strada delle leggi, come porta principale dalla quale si entra e si può restare nel nostro Paese. A mio parere esiste una terza via. Il sistema di accoglienza attualmente in vigore in Italia non garantisce un processo di integrazione pianificata e facilitata dall’apprendimento della lingua, dalla presentazione delle regole di convivenza sociale, dalla conoscenza delle leggi in vigore e dal rispetto per ogni religione, senza che si crei un’opposizione psicologica, talvolta violenta, nella testa della maggior parte della popolazione, perché il migrante appare “diverso”. Siamo una società immatura, impreparata e senza esperienza storica che possono avere Paesi come gli Stati Uniti, modello geopolitico multietnico per eccellenza o Paesi con una tradizione coloniale non culturalmente violenta e possessiva, quali l’Inghilterra e la Spagna. Chiaro che nella fase iniziale del processo di colonizzazione ci sono stati scontri che hanno portato violenza e imposizioni di regole e leggi, ma la storia ha dimostrato che la civiltà e l‘indipendenza raggiunte da questi Stati, è stata portata grazie ai Paesi colonialisti. Il nostro Paese sta vivendo questo fenomeno in modo emotivo e in parte improvvisato, sia dal punto di vista della cittadinanza che della classe politica e senza considerare le opportunità che questo fenomeno può portare. Maurizio Caprara parla di “grande patrimonio”della diversità nell’epoca dei migranti. I rifugiati in Germania, soprattutto se siriani, potrebbero garantire vantaggi per l’economia,demografia e previdenza non ottenibili dalla popolazione indigena. “La diversità è fondamentale per la missione di qualsiasi organizzazione complessa”. Questo lo pensa addirittura la CIA. Cameron, premier inglese, ha auspicato maggiore coesione sociale e non promuovere aree residenziali diverse creando moderni slum, dai quali possono sorgere non solo potenziali idee di ingiustizie sociali applicate nei confronti dei diversi, ma offrono terreno fertile per comportamenti orientati al terrorismo emulativo, non solo politico o religioso. In Francia quello che è successo non è accaduto per puro caso: pur essendo il Paese europeo più aperto ed accogliente, dal punto di vista religioso, si sono formate delle piastre sociali completamente staccate dal tessuto culturale del Paese che le ospita. Sono modelli che devono far riflettere i nostri governanti, ai quali non deve mancare la volontà di considerare il problema dei migranti, nè di destra nè di sinistra, facendolo diventare un Problema di Stato, di libertà di tutti i cittadini e di rispetto delle leggi e delle modalità di inserimento sociale secondo le norme e i valori del nostro territorio. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 17


Notiziario

Porto di Trieste Trieste si conferma primo porto d’Italia per volumi complessivi

Trieste si conferma primo porto d’Italia nel 2015 per volumi complessivi. Nel corso dell’anno appena concluso, sono state movimentate 57.161.201 tonnellate di merce (+0,07 % rispetto al 2014). Si registra una leggera flessione delle rinfuse liquide, 41.286.761 tonnellate, (-0,96%), mentre va evidenziata la forte crescita delle rinfuse secche (+106,85%). Rilevante anche l’aumento delle merci varie non containerizzate (+21,84%). I segnali più incoraggianti arrivano però dal comparto RO-RO che segna un + 1,49% con 301.144 semirimorchi movimentati. Trieste è un porto leader per l’intermodalità, e per vedere il rilievo che la quota del traffico intermodale unitizzato sta assumendo all’interno del porto, vale la pena fare un ragionamento complessivo anche in termini numerici, che integri la movimentazione dei container e dei RO-RO. Esprimendo in TEU equivalenti anche il traffico delle unità di carico movimentate su navi RO-RO, e sommandole ai container marittimi, si arriva a 1.178.783 di TEU lavorati nel 2015 (+0,44%). Positivi anche i numeri sul traffico ferroviario dello scalo, che collocano Trieste ai vertici nazionali della movimentazione ferroviaria in ambito portuale. Ottimi i risultati per il Commissario dell’APT, Zeno D’Agostino: “Abbiamo superato vari record nel corso del 2015, ma in realtà non ci interessa stilare delle classifiche, perché i numeri vanno letti e interpretati. Un porto è qualcosa di più che una posizione in una tabella che può variare di anno in anno. Desideriamo far emergere che Trieste ha sempre più un carattere polivalente. Non si vive di solo container o di solo petrolio, nonostante le rinfuse liquide abbiano un peso primario per noi. Non vogliamo guardare solo a questi due settori, ma investire sulla diversificazione, vero valore aggiunto per uno scalo moderno. Traffico intermodale e ferroviario saranno le leve su cui puntare. Trieste deve crescere sempre di più guardando all’integrazione logistica terra-mare. Il superamento del milione di TEU sommando container e rotabili, non è uno spot, ma la cifra che rappresenta la realtà del nostro porto”.

Anno nuovo, pedaggio nuovo Sconto del 15% sui pedaggi dell’A58-TEEM e A35- BreBeMi Le Concessionarie Tangenziale Esterna SpA e BreBeMi SpA hanno prorogato sino al 31 dicembre 2016 le agevolazioni che, all'inizio del 2015, erano state riservate agli Utenti Pendolari e Non Pendolari dotati di Telepass. Tantissimi automobilisti, motociclisti e autotrasportatori potranno, quindi, iniziare il 2016 sotto il segno del risparmio andando ad aggiungersi, sin dal prossimo 1° gennaio, alle migliaia di Utenti Pendolari e Non Pendolari che avevano già aderito alla promozione nel 2015. Quest’ultimi, fra l’altro, non dovranno assolvere alcuna formalità per usufruire della riduzione tariffaria in quanto lo sconto verrà loro automaticamente rinnovato. Nella categoria Utenti Pendolari rientrano gli automobilisti e i motociclisti dotati esclusivamente di Telepass Family in viaggio lungo la ben determinata tratta (intermedia o intera) dell’asse autostradale A58-TEEM (32 chilometri) e A35-BreBeMi (63 chilometri) che, all’atto di registrarsi per l’offerta, hanno dichiarato di dover percorrere per raggiungere il luogo di lavoro, di studio o di svago. Va precisato che l’abbattimento del pedaggio riguarda ogni singolo spostamento di andata o di ritorno effettuato sulla tratta scelta. La categoria Non Pendolari comprende, invece, gli automobilisti, i motociclisti e gli autotrasportatori dotati di ogni tipologia di Telepass che, indipendentemente dalla classe del veicolo in loro possesso, percorrono l’intera tratta dell’asse autostradale A58-TEEM e A35 BreBeMi (dall’area milanese a Chiari Est e viceversa). È necessario sottolineare che l’agevolazione vale per ogni singolo viaggio di andata o di ritorno effettuato lungo la tratta completa. Per aderire alla promozione, che non risulta estesa alle connessioni dell’A58-TEEM con l’A1 Milano-Napoli e con l’A4 Torino-Venezia, i nuovi Utenti Pendolari e Non Pendolari devono seguire le istruzioni consultabili sui siti Internet www.tangenziale.esterna.it e www.brebemi.it. La procedura da espletare viene, inoltre, illustrata dagli operatori che rispondono ai numeri verdi di Tangenziale Esterna SpA (800/586358) e di BreBeMi SpA (800/186083). 18 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


di Franco Oriolo manager, giornalista e docente di Branding alla Scuola di Economia e Management dell’Università di Torino

porto franco

La felice decrescita della privacy

È

successo tutto all’improvviso. O almeno così mi è parso. Sto fuori due giorni con la famiglia. Ho prenotato via web e al ritorno, non ho ancora disfatto le valigie che mi chiedono come mi sono trovato, com’era il servizio e di scrivere una breve recensione. Due giorni dopo vedo la recensione pubblicata. Nel frattempo mi chiedono come mi sono trovato nel ristorante Tal dei Tali, che avevo prenotato a voce ma pagato con moneta elettronica. Stessa prassi, come ha mangiato, il servizio, dia una valutazione, scriva una recensione. Sempre sul web a Natale ordino alcune copie dello stesso libro che mi è particolarmente piaciuto, da regalare agli amici. Mi viene chiesto se il libro ha risposto alle mie aspettative e di scrivere una breve recensione. Qui la mia intelligenza si ribella: d’accordo che un libro è un prodotto, ma chiedere se ha risposto alle mie aspettative, come per un ristorante, mi sembra davvero troppo! Eppure è così, è il digital marketing, che ci profila e ci interroga per utilizzarci poi come spauracchio per le aziende. Una volta i ristoratori prendevano buona nota dei nomi e delle facce dei critici enogastronomici, in modo da avere sempre tutto pronto in caso di visite. Oggi il ristoratore non ti considera neppure se sei l’ispettore della Michelin, ma se gli dici che ti sei trovato bene, ti sorride e chiede con aria complice “lo scriva su TripAvisor.” E’ il paradosso della democrazia digitale, da una parte firmiamo pacchi di carta, fisica e virtuale, dove veniamo informati a caratteri microscopici di tutti i nostri diritti sulla privacy, dall’altra ci viene chiesto di apporre una firma o cliccare per dare il consenso all’utilizzo dei dati. Ma se provi a non firmare o a cliccare NO, la risposta è che in mancanza del consenso non potrai ricevere il serivzio che ti interessa, quindi clicchi e tutta la carta, fisica o digitale, può andare a farsi benedire. E allora? Niente, indietro non si torna, non si può ritornare ai tempi in cui i panni sporchi si lavavano in famiglia, anche perchè oggi, causa famiglia allargata, la sola notizia di quanto erano sporchi questi benedetti panni, coinvolgerebbe almeno una trentina di persone che a lora volta sono su Facebook, twitter e via socializzando. Alla faccia della riservatezza. O della privacy. D’altro canto, sotto l’aspetto del business, tutto questo controllo sociale può avere aspetti positivi e addirittura di grande

opportunità. La presenza social e la web reputation che ne deriva, se è positiva, vale molto. Per questo motivo le aziende devono padroneggiare il mondo social. A partire dal sito web che ormai è un vero biglietto da visita. Quante volte ci è capitato con la persona al telefono o addirittura di fronte, di smanettare sullo smartphone per cercare di capire dal suo sito, cosa fa? Molti però sono i siti non aggiornati, i profili social con foto di 30 chili fa, per non parlare di FB, spesso fermo al 2013 o pieno di insulsaggini che dovebbo creare empatia ed essere spiritosi. La strategia web di un’azienda è un argomento serio che va affrontato avendo ben presenti tre fattori: il cliente ci valuta, ogni critica richiede una risposta immediata e l’implementazione dei contenuti deve essere continua e costante. Partendo da quest’ultima, troppo spesso ci si preoccupa dell’aspetto grafico del sito o del profilo, salvo poi non avere nessuno che si occupa dei contenuti, convinti come siamo che quella è una cosa che possiamo fare noi nei ritagli di tempo libero, salvo poi accorgerci che inserire contenuti sempre freschi e rispondere alle osservazioni tempestivamente e con cognizione di causa, è un lavoro. Non a caso esiste, anche se non è ancora molto sviluppata la figura del content manager, cioè di colui che per professione e conoscenza dell’azienda alimenta il web con notizie e commenti. Insomma stare sul web in maniera efficace è un po’ come gestire un giornale, serve una direzione e una redazione.

Il digital marketing, se gestito bene, è uno strumento dalle infinite potenzialità. Qualche giorno fa ad esempio ho navigato un sito di vendite online cercando un certo modello di zaino con porta computer che dopo qualche minuto ho abbandonato. E’ bastata quella manciata di secondi per profilarmi e ormai, con cadenza periodica, mi arrivano comunicazioni discrete e non invedenti su tutte le novità a proposito di quel tipo di zaino. Bene, probabilmente, se e quando deciderò di comprarlo, lo farò online e tramite quel sito. Anche per il marketing digitale la parola d’ordine è mix e costanza. Mix dei diversi mezzi a disposizione e costanza nell’applicazione. Certo il martellamento delle mail che ci propongono acquisti di qualsiasi genere, dà ai nervi. Quindi come aziende non dobbiamo accontentarci dei tanti improvvisati esperti di digital marketing che ci propongono l’ennesima formula standard, ma sapere bene cosa vuole il nostro cliente e poi tradurre le sue attese in messaggi digitali. Come consumatori, smettiamola di indignarci per le continue violazioni della nostra privacy nello stesso momento in cui compiliamo il modulo per ottenere una carta fedeltà o diamo i nostri dati per ricevere una newsletter. Le soluzioni sono due: o ci sconnettiamo da tutto, telefonino compreso, sperando che per strada in qualche bar ci sia ancora un telefono a schede, oppure stiamo nell’onda e, pur con tutte le possibili cautele, abbandoniamoci all’idea di una felice decrescita della privacy. ● TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 19


L'indice

di Patrizio Comi Advisor di Sofia SGR S.p.a.

E’ arrivato il BAIL IN D

al 1° gennaio 2016 il salvataggio delle banche in crisi non avverrà con soldi dei contribuenti (bail-out), bensì con risorse interne alla banca (bail-in). In sostanza, in caso di crack bancario, a mettere mano al portafoglio saranno prima gli azionisti della banca, poi gli obbligazionisti e infine i depositanti con liquidità superiore a 100mila euro. A nostro modestissimo parere, il salvataggio delle quattro banche avvenuto prima di Natale è stato un atto positivo, che ha anticipato la normativa europea.

La Banca d’Italia può sempre decidere in via discrezionale di non coinvolgere una categoria, per evitare, ad esempio, il panico tra i risparmiatori e sui mercati finanziari, facendo intervenire il fondo di garanzia dei depositi. Ad esempio, chi possiede un’obbligazione bancaria senior ma

Ed è proprio quest’ultima (BRRD) che cambia in modo piuttosto radicale il modo di gestire i dissesti bancari nell’UE. E siccome le banche che intendono raccogliere depositi e vendere obbligazioni bancarie forse non saranno felici di raccontarvi cosa potrebbe accadere ai vostri risparmi, ve lo raccontiamo noi di SOFIA SGR, gestori indipendenti. La filosofia della norma è cristallina: il salvataggio della banca in difficoltà avviene con soldi privati, attingendo in modo selettivo da azionisti e creditori, e non con denaro pubblico. Il bail-in consente di ridurre il valore delle azioni e di alcuni crediti, o convertirli in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca, mantenendola in funzione e limitando i danni, e di evitare così il default secco e la liquidazione. Il bail-in, quindi, segue una precisa logica gerarchica: chi ha investito in strumenti finanziari più rischiosi sostiene prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni. E solo dopo aver esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa si può passare alla categoria successiva. L’ordine di priorità è il seguente:

non garantita potrebbe vedersi convertito in azioni e/o ridotto (in tutto o in parte) il proprio credito verso la banca se le risorse degli azionisti e delle obbligazioni subordinate (che vengono prima nell’ordine di priorità) sono insufficienti a coprire le perdite e ricapitalizzare la banca. Sempre che Bankitalia non opti per escludere tali bond.

1. azioni e strumenti di capitale; 2. obbligazioni subordinate; 3. obbligazioni senior non garantite; 4. depositi, ma solo per l’importo eccedente i 100.000 euro (intestati a persone fisiche e piccole e medie imprese). 20 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Pensando ai più comuni rapporti clientebanca, vediamo subito chi è al sicuro: i depositi fino a 100mila euro, protetti dal sistema di garanzia dei depositi; i bond (e altre passività della banca) con garanzia; il contenuto delle cassette di sicurezza e i titoli detenuti in virtù di un rapporto fiduciario; i debiti della banca verso i suoi dipendenti, i debiti commerciali e fiscali (se privilegiati dalla normativa fallimentare). In ogni caso, le perdite di azionisti e creditori della banca in caso di bail-in non sono peggiori di quelle sopportate in caso di liquidazione della banca. E, comunque, chi si vede convertire un credito in azioni, col tempo potrebbe recuperare il valore del suo investimento, se il risanamento della banca ha successo. Il bail-in di una banca non è cosa frequente, né (verosimilmente) improvvisa: i segnali premonitori della crisi d’una banca solitamente appaiono con gradualità, e se ne parla sui media. Quindi non siate

ossessionati dalla paura. Però occorre che teniate le antenne dritte e siate coscienti dei rischi che vi assumete comprando un’obbligazione bancaria o semplicemente depositando i soldi in banca.

L’atteggiamento deve cambiare: d’ora in poi chi deposita soldi (oltre 100mila euro) in banca, oppure acquista un’obbligazione bancaria subordinata o senior non garantita, deve essere ben conscio che è un creditore della banca, potenzialmente a rischio. Deve essere ancora più accorto se gli propongono azioni della banca. Ho letto stucchevoli discussioni sulla natura del provvedimento: “è una confisca”, “è un prelievo forzoso”, “non è vero, si tratta di una riduzione forzosa del valore delle azioni e dei crediti o una conversione di questi ultimi in capitale” e via dicendo. Il succo è chiaro a tutti, spero: la logica è quella dello skin in the game, cioè essere direttamente responsabili delle proprie scelte. Se investi nella tua banca o le presti soldi – perché magari l’obbligazione subordinata di Veneto Banca scadenza 2017 rende il 7% annuo a scadenza (quando il BTP di pari durata rende lo 0,03%) – devi sapere che questo rendimento non è per nulla risk-free. È un rendimento legato a un rischio che potrebbe anche materializzarsi. Ricordate: d’ora in poi, il salvataggio delle banche in difficoltà passa dal “sacrificio di azionisti e creditori”, come ebbe modo di dire il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Oggi più che mai nasce l’esigenza di affidarsi a gestori che fanno dell’indipendenza il loro cavallo di battaglia, affinchè la scelta di certi titoli non finisca nei propri portafogli, anche a discapito di guadagni apparentemente stellari. ● patrizio.comi@sofiasgr.it



le

GRANDI INTERVISTE

Franco Fenoglio Occupazione, sostenibilità e agevolazione. Sono questi i tre punti cardine su cui Franco Fenoglio, neo presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, farà leva per rivoluzionare il ruolo che l’associazione degli importatori esteri di veicoli svolge in Italia di Luca Barassi

N

on vuole parlare di passato ma di futuro Franco Fenoglio che, con orgoglio ma allo stesso tempo tanta umiltà, ha ottenuto all’unanimità la guida della rappresentanza delle Case straniere che operano in Italia. “È l’unica condizione che ho chiesto per accettare questo incarico di grande responsabilità – afferma subito Fenoglio – Non era mio interesse andare ai

Cambiare in 3 passi


Franco Fenoglio ha accettato il prestigioso incarico di presidente della Sezione Veicoli Industriale di UNRAE a patto che ci fosse unanimità tra i rappresentanti delle Case

Sta dicendo quindi che è vostra intenzione ampliare l’ambito di interesse della associazione? No, non esattamente. Noi restiamo la voce dei costruttori. Questo è scritto nel nostro statuto e questo è quello che vogliamo fare. Ma il mio sogno è quello di raccogliere sotto un unico cappello le tante ‘grida di dolore’ di chi opera nel nostro settore. Una delle ragioni per le quali l’autotrasporto in Italia non ha il peso che ha in altri Paesi è proprio l’estrema frantumazione della rappresentanza sindacale e non. L’UNRAE non è un organismo politicizzato e quindi potrebbe rappresentare tutti, o meglio rappresentare le esigenze di tutti, il settore nella sua completezza e in tutte le modalità di trasporto.

Un ruolo ambizioso ma altrettanto importante, direi a questo punto per il Sistema Paese…

Sì, ce lo meritiamo. Dobbiamo lavorare insieme per costruire una modalità di trasporto comune, una piattaforma che sia di richiamo agli operatori degli altri Paesi. Sono gli altri che devono venire da noi, e non i nostri trasportatori a dover prendere la valigia e andare all’estero per poter far sopravvivere la propria attività. In cinque anni di crisi abbiamo perso l’80% del mercato, su 600 mila addetti sono rimasti a casa quasi 200 mila persone, 2000 imprese del comparto hanno chiuso o sono andati all’estero . Insomma, non è questo che il nostro Paese si merita. E non se lo meritano i tanti imprenditori e le tante aziende che hanno dato l’anima per il proprio lavoro.

Sono numeri impressionanti, enormemente più grandi rispetto ad altre realtà che però hanno un impatto sull’opinione pubblica e sulle scelte politiche completamente diverse Esattamente. Si è parlato tantissimo dell’ILVA, l’Alitalia, Terni. I giornali hanno riempito pagine su pagine su queste pur sempre tragedie. Ma delle decine di Concessionarie costrette a chiudere? Delle officine in fallimento? Della fuoriuscita di know-how? Tutti i settori hanno attraversato questa lunga crisi, ma il nostro in più ha subito il disinteresse mediatico.

arrivare il messaggio e di farlo nelle giuste sedi con forza e determinazione. Il mio scopo è farlo diventare un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore, dove coagulare le esigenze, le esperienze e le potenzialità.

Qual è, dunque, il ruolo che secondo lei deve ricoprire l’UNRAE oggi? Innanzitutto va detto che il settore in cui operiamo, e lo diciamo da anni, è un settore strategico per la crescita del Paese. Questo è un dato di fatto, ma ciò che ancora non si è riusciti a fare è farlo capire alle istituzioni, a chi ci governa e anche all’opinione pubblica, che ci giudica attraverso la stampa non specializzata che spesso ha una visione distorta del nostro mondo. E non è sempre e solo colpa loro, ma anche nostra che evidentemente non siamo ancora riusciti a comunicare in modo adeguato. Ecco che allora l’UNRAE, che come si è detto rappresenta la stragrande maggioranza del mercato dei veicoli pesanti in Italia, deve assumersi l’onere (e l’onore) di far

voti perché non si tratta di una lotta di potere. Sono felice di mettere a disposizione la mia esperienza delle aziende che l’UNRAE rappresenta, ma solo alla condizione, appunto, che ciò sia condiviso da tutti.” Un ruolo assolutamente super partes, dunque, che si può assumere solo con grande passione, esperienza e dedizione. Un ruolo di grande peso anche politico in quanto oggi le aziende associate ad UNRAE rappresentano, per il settore dei veicoli industriali, il 70 per cento del mercato. Per questo motivo necessita di un salto di qualità e di una presenza e una voce anche in ambito istituzionale nuova.

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 23


Per perseguire questa strada cosa propone? Fondamentalmente tre ambiti di intervento: occupazione, sostenibilità e agevolazioni o incentivi che dir si voglia, anche se questo termine è limitativo e mal interpretato. Sull’occupazione, ovviamente, dobbiamo recuperare il terreno perduto. Ridare al Paese competitività attraverso l’elemento umano, strategico per

la profittabilità delle aziende. Serve dunque, prima di tutto, formazione. Formazione specialistica. L’Italia ha bisogno di logistici con alta professionalità. E ha bisogno di giovani. Dobbiamo essere un settore attrattivo per le future generazioni. Sostenibilità è la parola d’ordine in questo momento. Per tutti. Ma bisogna intervenire su più fronti. I Costruttori finalmente hanno messo in campo risorse enormi per realizzare veicoli che utilizzino combustibili alternativi. Ma le Istituzioni lo sanno questo? E cosa serve avere un camion a metano se poi sul territorio non si trovano i distributori?

Entriamo ancora più nel dettaglio. Qual è il programma operativo? Prima di tutto stiamo mettendo a punto un calendario di incontri istituzionali pre-programmati. Lo scopo è trovare qualche argomento trasversale, che interessa tutti e che possa essere esposto per un lungo periodo verso l’opinione pubblica creando quindi massa critica. Io sono convinto che se non creiamo massa critica non andiamo da nessuna parte perché l’UNRAE, da sola, nonostante come abbiamo detto oggi abbia un peso del mercato di riferimento prevalente, è solo una parte del Sistema. Fatto questo dobbiamo spostare l’attenzione sui media. Ma non solo quelli di settore, che naturalmente da sempre seguono le vicende del nostro mondo, ma tutte le altre, allargando quindi la visibilità di UNRAE e di conseguenza il messaggio che si vuole far arrivare. Infine, sempre nell’ottica di ampliare gli orizzonti e dare più forza alla nostra azione, ho intenzione di creare, sin da subito, la sezione degli Allestitori e Rimorchisti stranieri. Un ulteriore tassello che darà sicuramente maggiore vigore e robustezza alla nostra presenza.

24 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Quindi bisogna sensibilizzare anche i produttori di combustibile affinché capiscano che essendo già pronti col prodotto potrebbero avere un payback dei loro investimenti a breve termine. LNG, per esempio, è una risorsa straordinaria: pulita, economica e ancora con grandi potenzialità. Ma in Italia esistono solo tre stazioni di servizio. Assurdo. E arriviamo al tema che crea sempre polemica: gli incentivi. Un termine arcaico, superato, ormai, ma non il suo significato e ciò che rappresenta, ovvero il ricambio del parco circolante. Abbiamo il 72 per cento di veicoli che sono ante Euro 4, solo il 2/3 per cento è Euro 6 e il resto è Euro 5. Diamogli un altro nome, troviamo strade diverse rispetto al passato, ma qui dobbiamo arrivare.

Detto questo come vede Franco Fenoglio il nostro settore tra cinque anni? La mia visione è quella di un mercato che non crescerà a dismisura, ma farà delle piccole crescite. Non torneremo mai ai livelli del 2008, pur avendo preso la strada del segno più. E questo per un motivo molto semplice: strutturalmente non ci sono più i presupposti. Molte aziende hanno chiuso, o sono andate all’estero. Il nostro sistema segue l’andamento dell’industria, e anche qui abbiamo purtroppo perso pezzi. Ecco che allora, se riusciamo a costruire un settore del trasporto forte nel nostro Paese, avremmo la possibilità di andare a prendere il lavoro all’estero, sono convinto che la crescita potrebbe essere esponenziale. Abbiamo a disposizione un pannel imprenditoriale di altissimo livello, non disperdiamolo e sfruttiamolo per rendere competitivo il nostro comparto e l’Italia tutta. E anche nel campo delle persone si cambierà, a mio modo di vedere. Si andrà sicuramente verso operatori sempre più professionali e specializzati. Io ho fiducia nelle nostre potenzialità, l’importante è essere uniti e lavorare insieme per uno scopo comune.●


TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 25


Inchiesta Carburanti alternativi

In un mondo sempre più ecocompatibile e volto a ridurre l’impatto ambientale antropico, il tema delle fonti alternative ci indica senza esitazione la via da seguire. Vediamo quali sono le tecnologie disponibili e le problematiche legate alla distribuzione

La strada è quella

giusta

di Federica Lugaresi

L

a buona notizia è che le emissioni di CO2 di origine umana rappresentano una piccolissima percentuale del totale complessivo. La cattiva notizia è che sono quelle che alterano l’equilibrio globale. Facciamo due conti: l’assorbimento da parte della vegetazione e dei microorganismi assomma a circa 220 Gt/anno (miliardi di tonnellate, N.d.R.), la respirazione del mondo vegetale provoca un’emissione ugualmente attorno a 220Gt/anno; gli oceani rilasciano circa 332 Gt/anno. Mettendo insieme l’uso dei combustibili fossili e i cambiamenti d’uso del terreno, l’uomo è responsabile di circa 29 Gt/anno. Tenendo presente che le emissioni naturali (da parte di oceani e vegetazione) sono controbilanciate dall’assorbimento naturale da parte degli stessi - facendo sì che il bilancio della CO2 sia pressoché pari a zero - si evince che ad alterare l’equilibrio naturale siano le emissioni di CO2 da parte dell’uomo. Tale disequilibrio ha dato luogo 26 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

a concentrazioni di CO2 mai registrate negli ultimi 80.000 anni! Cambiamenti naturali dell’ordine di 100 ppm (parti per milione, N.d.R.), che normalmente avvengono in intervalli di tempo di 5.000-20.000 anni, attualmente hanno avuto luogo in appena 120 anni. Un battito d’ali. Obiettivi ambiziosi Le politiche contro il cambiamento climatico non sono incompatibili con la crescita economica. Lo dimostrano i dati diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra già raggiunti nella Comunità europea. Dal 1990 al 2014 gli Stati membri hanno tagliato le emissioni climalteranti del 23%, superando il target del 20% fissato per il 2020. Nello stesso periodo l’economia europea è cresciuta del 46%. Mediamente l’UE ha ridotto le emissioni dell’1% all’anno. Una percentuale incoraggiante, ma insufficiente a centrare gli obiettivi fissati per il 2030. Per tagliare le emissioni di CO2

del 40% rispetto ai livelli registrati nel 1990 nei prossimi 15 anni sarà necessario alzare la percentuale di riduzione annua all’1,4%. Per il 2050 l’UE ha fissato obiettivi ancora più ambiziosi: ridurre le emissioni di gas serra dell’80% e fino al 95%. I rappresentanti dell’UE che hanno partecipato, lo scorso dicembre, alla COP21 (la conferenza sul clima di Parigi) hanno dimostrato ai Paesi più inquinanti e alle economie emergenti che grazie alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica è possibile ridurre l’inquinamento senza rinunciare alla crescita industriale. La COP21 di Parigi - come ricordato dal ministro dell’ambiente italiano Gian Luca Galletti - rappresenta l’ultima opportunità per salvare il Pianeta e l’economia globale dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. L’UE nei prossimi anni cercherà di contribuire in modo ancora più determinante alla riduzione delle emissioni globali, avviando una transizione energetica su larga scala verso le fonti pulite. Come ha sottolineato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA:


l’estrazione del petrolio. Il gas naturale è un combustibile fossile ma poiché la molecola di metano contiene solo un atomo di carbonio, la quantità di CO2 emessa durante la combustione è inferiore rispetto al diesel. Il gas naturale e il biogas possono essere utilizzati in parallelo. Rispetto al normale diesel, una riduzione ottimale di CO2 può arrivare al 20% nella riduzione delle emissioni. Biogas (CBG/LBG) Il biogas si può ottenere da numerosi fonti ma quella più ma quella più sostenibile ed efficiente si ottiene dai rifiuti e dalle acque reflue locali. Il biogas è costituito dalla stessa molecola del gas naturale ma è ricavato da fonti rinnovabili, mentre il gas naturale è fossile. Entrambi possono essere usati in parallelo. Sia il biogas che il gas naturale possono essere portati allo stato liquido con raffreddamento . la densità energetica per unità di volume del metano liquido rispetto al diesel è di 1.2. La riduzione delle emissioni di CO2 può arrivare al 90%. HVO Acronimo di Olio Vegetale Idrotrattato, rappresenta un sistema moderno per produrre biocarburanti diesel di alta qualità senza compromettere i motori, i dispositivi di post- trattamento dei gas discarico o le emissioni di scarico. Viene prodotto da diverse fonti quali olio esausto, olio di colza, olio di palme e grasso animale. Rispetto al normale diesel si può arrivare ad una riduzione pari al 90% in termini di emissioni di CO2. Biodiesel Può essere ricavato da colza, piante e olio da cucina esausto. In Europa la colza è la fonte principale. Facile da produrre, il biodiesel è disponibile in grandi quantità. Si miscela nel diesel

ma può essere anche in forma pura al 100%. Con esso si arriva ad una riduzione ottimale delle emissioni di CO2 pari al 66%. Bioetanolo / ED95 E’ il biocombustibile in assoluto più utilizzato nei trasporti, ed è anche quello che ha probabilità elevate di essere disponibile nel futuro in quantitativi importanti. In forma liquida, oggi è presente in grandi quantità in tutto il mondo. Può essere prodotto da numerose fonti quali i rifiuti organici da canna da zucchero, frumento, mais o cellulosa. Si può produrre facilmente anche su scala ridotta e comporta una riduzione ottimale in termini di CO2 del 90%. Hybrid Combina energia elettrica a biocarburanti diesel, riducendo i consumi di carburante e relative emissioni. Riduce anche la rumorosità permettendo al veicolo ibrido di transitare in città anche di notte. Se combinato con HVO, la riduzione di CO2 può arrivare al 92%.

A livello pratico cosa succede Assopetroli e Assoenergia esprimono preoccupazione per l’imminente aumento della quota relativa all’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti, che nel 2016 raggiungerà il 5,5%. Il problema legato alla qualità delle miscele, in particolare al mix gasolio-biodiesel, è ancora in parte irrisolto. Gli automobilisti si lamentano della qualità del prodotto, sia sulla rete di distribuzione stradale, sia in extra rete. Ma la quota di biocarburanti è destinata ad aumentare fino all’obiettivo del 10% nel 2020. E questo comporta risvolti anche sui prezzi al consumo che sono gravati dal maggior costo dei

“Per centrare i nostri obiettivi 2030 e 2050 sono necessari cambiamenti fondamentali nel modo in cui produciamo e usiamo l’energia in Europa”. I trasporti devono pensare Green Oggi, a livello globale, il settore dei trasporti rappresenta una fonte di CO2 fossile: minimizzare i consumi di carburante significa quindi ridurre le emissioni di CO2. La sfida più grande consiste nello sviluppare motori che utilizzino carburanti provenienti da fonti rinnovabili e che, contestualmente, siano performanti. Ma i carburanti alternativi, per poter essere considerati tali, devono superare tre criteri fondamentali: ridurre la CO2, essere disponibili in sufficienti quantità, ed avere il giusto prezzo. Vediamo quali sono: Gas Naturale (CNG/LNG) Il gas naturale è una miscela di gas, tra cui metano, che si accumula in sacche nella crosta terrestre. Viene estratto da giacimenti isolati di gas o durante

Scania è uno dei principali player in tema di propulsori a carburanti alternativi. Il metano è oggi il più gettonato ma il Grifone è pronto per qualsiasi tecnologia.

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A centro pagina lo schema del motore Volvo per l’FE con propulsione a gas. Qui a sinsitra un applicazione della gamma D Renault Trucks che ha sviluppato una serie di motorizzazioni alternative. A destra il Volvo FE anch’esso utilizzato per la raccolta rifiuti in aree urbane.

biocarburanti, e dalla necessità di interventi di manutenzione sempre più frequenti sull’infrastrutture distributive (serbatoi, automezzi, filtri, pompe ecc.) per mitigare il rischio delle contaminazioni batteriche del gasolio. È quindi necessario un ulteriore sforzo di sensibilizzazione e prevenzione delle criticità pratiche che derivano dall’uso dei biocarburanti affinché il loro impiego non gravi economicamente solo sui consumatori. Inoltre, è necessario migliorare la qualità delle miscele, “lavorando” sulla qualità intrinseca dei biocarburanti e sulle condizioni di stoccaggio dei prodotti in tutta la fase distributiva. Tutto ciò anche in vista degli ulteriori incrementi di miscelazione previsti nel 2017 e 2018, il cui soddisfacimento imporrà quasi certamente all’industria petrolifera, di procedere su larga scala anche la miscelazione delle benzine con bioetanolo.

Tempi lunghi per la distribuzione Entro il 18 novembre 2016 gli Stati Ue dovranno implementare le norme della direttiva 2014/94/ Ue del 28 ottobre 2014. La direttiva detta delle regole per consentire agli Stati membri di adottare un quadro strategico nazionale per sviluppare il mercato dei combustibili alternativi nel settore dei trasporti e realizzare le relative infrastrutture. Per ciò che concerne gli obblighi d’implementazione delle infrastrutture, entro il 31 dicembre 2020 gli Stati membri dovranno garantire la presenza di un numero adeguato di punti di ricarica per le auto elettriche, mentre entro il 31 dicembre 2025 28 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

dovrà essere presente un numero adeguato di punti di rifornimento per l’idrogeno e per il GNL, in maniera da assicurare che i veicoli pesanti a LNG possano circolare attraverso l’unione, dove ci sia domanda, a meno che i costi siano sproporzionati diffusione delle tipologie dei veicoli alimentati con combustibili alternativi: veicoli elettrici e a metano (CNG) nelle aree urbane entro la fine del 2020; veicoli a metano (CNG) e veicoli pesanti a gas liquefatto (LNG) nella rete core TEN-T entro la fine del 2025; elettricità per le navi in porto e GNL per il trasporto marittimo nella rete TEN-T entro la fine del 2025, GNL per la navigazione nelle

rispetto ai benefici. Importante nel dettaglio la disposizione riguardante il sistema di distribuzione del GNL alla fornitura finale: gli Stati membri dovranno assicurare nel loro territorio un sistema appropriato per la distribuzione del GNL ai punti di fornitura dei porti e lungo la rete stradale, includendo anche le “facility” di approvvigionamento per i veicoli a cisterna a LNG. Gli Stati che non prevedono di dotarsi in termini di stoccaggio all’ingrosso di GNL, possono costituire un pool con gli Stati membri confinanti per realizzare il sistema di distribuzione. Nel caso degli altri combustibili innovativi, idrogeno incluso, gli Stati membri potranno operare in piena autonomia, con obblighi nazionali. Una lettura trasversale della direttiva, permette di desumere una scala di priorità europea nella

acque interne entro la fine del 2030. Relativamente al GNL gli Stati membri devono garantire punti di rifornimento idealmente ogni 400 Km; per il CNG ogni 150 Km.

Investimenti e incentivi? Eppur si muove Ricordiamo che la direttiva non prevede finanziamenti per l’ampliamento delle infrastrutture sostenibili e bisognerà ricorrere a fondi, programmi comunitari ma soprattutto alla “cooperazione tra pubblico e privato”. Inoltre, L’italia pur promuovendo lo sviluppo di un trasporto sempre più pulito, si rivolge principalmente ancora al privato, con incentivi all’acquisto di auto elettriche e con agevolazioni per coloro che già le posseggono (nes-


Il parere del “motorista”

FEDERICO GAIAZZI è dal 2014 Vice Presidente, Responsabile Marketing e Product Management di FPT – società dedicata alla progettazione, produzione e vendita di motopropulsori per applicazioni veicolari industriali. Chi meglio di lui, dunque, può illustrarci qual è la direzione della ricerca e sviluppo di motorizzazioni alternative e quali sono le principali problematiche del settore.

suna imposta di bollo per i primi 5 anni, libero accesso a circolazione nelle zone a ZTL e nell’area C). Per il settore del trasporto professionale siamo ancora agli albori. Solo il 14 novembre scorso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il Decreto relativo agli incentivi al settore dell’autotrasporto merci conto terzi (Gazzetta Ufficiale del 4/11/2015). Questo prevede, per l’acquisto di autoveicoli nuovi di fabbrica a trazione alternativa a metano CNG, un contributo di 9.000 euro per veicolo di massa complessiva a pieno carico uguale o superiore alle 16 tonnellate; e a gas naturale liquefatto (LNG), un contributo di 13.000 euro per ogni veicolo sempre di massa complessiva uguale o superiore alle 16t. È già qualcosa, ma bisogna andare avanti con determinazione. Ricordiamoci che in Europa il 94% dei trasporti si basa sul petrolio e che per l’84% di quest’ultimo viene importato. Anche per ridurre questa “dipendenza” che è necessario accelerare sui carburanti alternativi.

Le case costruttrici guardano avanti Iveco, che ha nel suo Dna da sempre l’interesse per il “green”, continua da 40 anni a puntare su tecnologia, riduzione dei costi di gestione (Total

Vorrei sapere da lei, con la testa di un motorista, cosa pensa del mondo dei carburanti alternativi. E’ un mondo molto variegato e in evoluzione. A livello di mercato i driver che spingono all’utilizzo e allo sviluppo dei carburanti alternativi sono principalmente tre: riduzione di CO2, Fuell Efficiency, e per alcuni carburanti di origine bio – per es. il biogas - la possibilità di produrlo in loco. Il metano è uno dei carburanti che può rispondere a queste esigenze di mercato. FPT ha una tradizione lunghissima nei motopropulsori a metano con più di 25.000 pezzi prodotti, che attualmente ricoprono una gamma che va dai 140 a 330 cavalli, ma che in futuro verrà sicuramente ampliata. Questi motori, rispetto all’equivalente diesel, hanno emissioni in CO2 inferiori del 10%; se parliamo di biometano, la riduzione arriva al 100%. Inoltre i motori a metano sono caratterizzati da livelli di inquinamento acustico molto bassi e quindi assolutamente adatti per applicazioni urbane. Pechino, una delle città più inquinate al mondo, possiede un parco di circa 1.000 autobus equipaggiati con motori F6 a metano FPT , che ne limitano le emissioni di CO2. Siamo i leader a livello europeo di motopropulsori a metano e siamo pronti a rispondere all’esigenze di mercato con una gamma completa (da F1C 3 litri a Cursor 8 8,7 litri) che mantiene performance simili al diesel grazie alla tecnologia FPT. Quali sono i biocarburanti del futuro? Se parliamo di bio: il biometano/biogas. E i nostri motori sono compatibili col biometano. Il biometano è prodotto nelle farm più sviluppate, con zone di fermentazione dedicate e quindi hanno biogas disponibile per vari utilizzi. Relativamente al biodiesel, si sta sviluppando la seconda generazione con caratteristiche di performance – in termini di potenza erogata – simili a un diesel normale anche perché chimicamente vicini; ma con in più una sostanziale riduzione del particolato, e senza sottrarre terreno alla produzione di cibo ( come invece accadeva nella produzione di biocarburante della prima generazione). Siete voi che date l’input o seguite le richieste dei costruttori? Il mercato è il nostro driver. Nel rispetto del trend di riduzione di CO2 e di minor impatto ambientale possibile, rispondiamo a quelle che sono le esigenze di mercato e dei clienti. Quali prodotti oggi propone FPT e in che direzione andrà il mercato? In merito allo sviluppo dei motori diesel, il nostro credo è mantenere il massimo livello tecnologico, seguendo le normative, dando ai motopropulsori delle caratteristiche di efficienza e di performance di eccellenza col focus su riduzione dei consumi e quindi riduzione di CO2. Per quanto riguarda i carburanti alternativi, si vuole rafforzare l’offerta dei motori a metano, passati ad Euro 6, ed in futuro estendere la gamma verso performance più elevate mantenendone la compatibilità col biogas. Quanto tempo trascorre dal momento in cui si pensa ad un nuovo propulsore alla sua realizzazione? Dipende dal tipo di complessità tecnologica del motore, ma possiamo dire dai tre ai cinque anni. E il discorso è in evoluzione e continua a velocizzarsi con le possibilità di simulazione e virtualizzazione dei progetti. E Il settore nostrano dei carburanti alternativi coinvolge 20.000 addetti, 1.000 stazioni e 5.000 officine specializzate, pronte a servire 800.000 veicoli a gas naturale di cui 3.000 pesanti. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 29


Cost of Ownership, TCO), sostenibilità e fidelizzazione dei clienti. Risale, infatti, al 1996 l’interesse per le trazioni alternative, confermata dagli oltre 9.000 veicoli commerciali e mezzi pesanti e più di 5.500 autobus in circolazione con motorizzazioni a gas naturale, catene cinematiche ibride o elettriche. Il filo conduttore dei prodotti Iveco a trazione alternativa, sia per il leggero, medio e pesante, è il metano che rappresenta per la Casa, l’alternativa concreta, come carburante alternativo, al gasolio. Occhi puntati, dunque, sullo Stralis Natural Power che contempla le due tecnologie: metano compresso e metano liquido. Entrambe le tecnologie, condividono lo stesso motopropulsore e le prestazioni motoristiche; mentre ciò che li distingue è la modalità di immagazzinamento. I veicoli a LNG sono dotati di un serbatoio per metano liquido sul lato destro (immagazzinato a – 125°C e 10 bar) e 4 bombole per CNG (immagazzinato a 200 bar) sul lato sinistro del trattore. Si parla di 350 km di autonomia per un trattore standard a CNG; di 750/800 km per l’equivalente a LNG. Unico limite, in questo caso, è la reperibilità di LNG in termini di punti di rifornimento (solo due per il nord Italia, al momento). La motorizzazione che viene messa a disposizione per entrambi è il Cursor 8 (7,9 litri Natural Power), con una potenza di 330 CV. Anche per il futuro Iveco punta sull’alimentazione a metano vista l’alta sostenibilità ambientale ed economica (oggi più che mai anche aziende che acquistano un trasporto conto terzi, per es. Ikea, chiedono un parco veicolare che sia sostenibile ed ecocompatibile). I motopropulsori sono anche compatibili col biometano (per entrambe le forme), con riduzione in termini di emissione di CO2 pari al 90%. Inoltre, la forte inclinazione all’ambiente e alla ricerca e sviluppo nuovi prodotti del Costreuttore

nazionale, lo ha portato a lanciare recentemente il Nuovo Daily elettrico. Un “vizio” che arriva da lontano dato che fu proprio il Daily, nel 1986, a montare un motore elettrico, diventando così il precursore delle motorizzazioni con questo tipo di propulsione. Per Mercedes-Benz la sostenibilità e la tutela delle risorse ambientali costituiscono un elemento essenziale della filosofia aziendale e sono al centro di una strategia che, oltre all’impiego di carburanti alternativi, che per Mercedes significa metano, si concretizza attraverso il continuo miglioramento delle motorizzazioni tradizionali, diesel e benzina, e l’introduzione di motorizzazioni ibride, in grado di conciliare elevati livelli di performance con consumi ed emissioni record. Sul fronte dei truck Econic NGT (Natural Gas Technology) è presente nella gamma della Stella già dal 2002. Disponibile sia con alimentazione a metano fossile che biogas da fonti rinnovabili, l’Econic soddisfa sempre requisiti che vanno molto al di là di quanto previsto dalle norme e contribuisce alla vivibilità ed alla compatibilità ambientale delle aree densamente abitate. Mercedes-Benz ha ulteriormente sviluppato l’impiego di propulsori a metano, basandosi su una nuova generazione di motori, anche in funzione dei requisiti imposti dalla norma Euro 6. Il risultato è il nuovo Econic NGT nelle versioni 1830 e 2630. Il nuovo motore a metano M 936 G dell’Econic si basa sul motore turbodiesel OM 936 della nuova generazione BlueEfficiency Power da 7,7 litri di cilindrata. Come motore monovalente (alimentazione esclusivamente a gas) viene alimentato a metano ovvero a gas naturale compresso (CNG = Compressed Natural Gas), eroga 221 kW (301 CV) e raggiunge una coppia massima di 1.200 Nm. Grazie a questi dati e alla sua vigorosa erogazione di potenza, questo motore a sovralimentazione monostadio è perfettamente degno del suo omologo alimentato a gasolio. Allo stesso tempo, questo propulsore fissa nuovi standard in termini di tutela dell’ambiente; le emissioni di CO2, infatti, sono del 22% inferiori a quelle di un motore diesel. L’impiego di biogas rende il bilancio di CO2 ancora più favorevole. In alto l’Econic di Mercedes-Benz. Tante applicazioni per questo veicolo estremamente versatile. Nella pagina accanto, in alto il motore Ibrido di Scania, sotto l’Iveco Stralis alimentato a gas.

30 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Renault Trucks è leader nella ricerca e sviluppo di veicoli a basso impatto ambientale e, qualora una nuova tecnologia dovesse essere sostenibile per tutti gli attori coinvolti nella filiera del trasporto, la conoscenza acquisita le permetterebbe di proporre una soluzione collaudata. Oggi le soluzioni a biodiesel proposte coprono le seguenti gamme: D cab 2.1 con DTI5 da 240cv, D cab 2.3 con DTI8 da 320cv e C cab 2.3 con DTI8 da 320cv che sono tutte configurabili con due tarature differenti (B100 taratura al 100% biodiesel e B30 taratura al 30% biodiesel). Solo il veicolo “D 12 BIODIESEL LOW P4X2 240 E6” è presente con taratura di serie al 100% (B100) e possibilità (in opzione) di taratura al 30% (B30). Relativamente al CNG, oggi la Losanga propone la gamma D cab 2.3 (Wide) con due veicoli destinati alla distribuzione e due veicoli destinati alla raccolta rifiuti, con motore Motore Cummins NGT9 – 320cv - 8,9 litri. Su quali saranno i carburanti alternativi del futuro Renault Trucks non si sbilancia: a oggi non è ancora chiaro se una tecnologia sarà in assoluto quella vincente. Le evoluzioni della logistica e delle infrastrutture e la continua crescita delle soluzioni telematiche, detteranno le linee vincenti. Probabilmente per ogni tipo di trasporto, una tecnologia specifica sarà la più indicata, anche se in futuro le motorizzazioni attuali rappresenteranno sempre la maggioranza, da sole o in accoppiamento con sistemi alternativi. Scania è forse oggi il Costruttore che offre le maggiori soluzioni alternative e, soprattutto, quella che sta impiegando i maggiori sforzi nella sensibilizzazione e nella commercializzazione di veicoli ecosostenibili. Storicamente, d’altronde, il Grifone è sensibile alla tematica ambientale e attiva nella ricerca scegliendo soluzioni di trasporto sempre più sostenibili e offrendo la più ampia gamma di soluzioni a gas naturale, biogas, bioetanolo, biodiesel, HVO e con tecnologia ibrida. Il Grifone è pronto a tutto, aperto a tutte le soluzioni e tecnologie che siano ecocompatibili e sostenibili, senza pregiudizi o preferenze. Addirittura è il primo a proporre un autocarro Ibrido Euro 6. La nuova tecnologia, che permette di percorrere due chilometri con alimentazione solo elettrica e, abbinata ad un motore conforme all’uso del biodiesel, permette un abbattimento delle emissioni di


CO2 di oltre il 90%. Si aprono quindi nuovi scenari relativi alla circolazione urbana o in zone a “zero emissioni”, anche nelle ore notturne. L’applicazione ideale per questa tecnologia vede la raccolta dei rifiuti e le consegne merci nelle aree urbane, quindi ottimale per veicoli con elevata frequenze di soste e ripartenze. In merito al gas naturale (CNG/ LNG), lo Scania G340 presentato ad Ecomondo, è un mezzo alimentato a gas naturale liquefatto LNG che ha tra i suoi maggiori punti di forza l’elevata autonomia, il basso impatto ambientale, ma che veste un motore potente con una coppia elevata fin da un basso numero di giri. Anche in questo caso l’impiego ottimale si ha nella distribuzione urbana e regionale, raccolta rifiuti e carichi generici. Relativamente al biogas, i motopropulsori a metano Euro 6 possono essere alimentati con questo tipo di carburante, restando sempre performativi con una coppia elevata sin da un basso numero di giri, come in un normale motore diesel. Anche in questo caso Scania consiglia come aree di impiego la raccolta rifiuti, carichi generici, distribuzione urbana e regionale. Nel caso di motori a biodiesel, viene proposta una vasta gamma di applicazioni – da 9, 13, 16 litri – che possono funzionare anche con normale diesel. Ideali per trasporto a lungo raggio, impiego forestale, raccolta rifiuti, cantieristica e distribuzione. Forte anche lo sviluppo e produzione di motori a etanolo per i veicoli commerciali. Il biocombustibile più usato e noto al mondo, permette infatti di ridurre fino al 90% le emissioni di CO2, garantisce l’efficienza del diesel e può essere prodotto localmente. Infine l’HVO: ogni veicolo diesel Scania può essere alimentato ad olio vegetale idrotrattato, utilizzando semplicemente il carburante in questione. Proprio per la semplicità dell’utilizzo (in ogni motore diesel) può essere impiegato in tutte le applicazioni. Il Grifone, sul territorio

nazionale, è proiettato sul gas nelle sue due forme (CNG e LNG) ma non “spinge” su nulla: cerca sempre di capire insieme al cliente quali siano le sue esigenze e di soddisfarle con le proprie eccellenze, purché sostenibili. Volvo, già nel 2007 presentò all’Unione Europea sette prototipi di veicoli con

trazioni alternative (biodiesel, diesel sintetico, DME, metanolo/etanolo, biogas, biometano+diesel, idrogeno+biogas) legati ad un progetto che teneva conto anche della reale sostenibilità del combustibile che, per definizione, deve essere “wellto-wheel”. Successivamente è stato presentato un veicolo a trazione Ibrida (elettrico+diesel) che però si è fermato come produzione alla classe Euro 5. In Euro 6 la motorizzazione ibrida è attualmente disponibile solo per Volvo Bus mentre per la parte camion lo sviluppo è stato rimandato. Vediamo qual è lo stato dell’arte per il Costruttore svedese sui diversi fronti. Il biodiesel+metano (LNG) ha avuto un ottimo successo nei Paesi dove la rete di distribuzione è stata implementata con un certo successo. In Italia

ha avuto notevoli ritardi e ciò ha impedito di offrire nei tempi corretti veicoli Euro 5 con la doppia alimentazione LNG+diesel. Il progetto Euro 6 è in fase di validazione, ma senza una data certa di entrata sul mercato. Stesso discorso per il DME, che è in fase di test in Svezia, ma non c’è ancora nessuna data per una sua immissione sul mercato. Se è vero che oggi tutte le motorizzazioni sono alimentabili con gasolio sintetico, ovvero non di provenienza fossile, quelle conformi ad una alimentazione al 100% biodiesel sono il 13 litri da 460 cavalli, il 5 litri da 460 cavalli, e l’8 litri da 320 cavalli. Per il gas compresso, invece, è previsto il motore 9 litri da 320 cavalli. Infine, sono stati approvati per l’alimentazione al 100% di HVO i motori D5K e D16K. Nel futuro di Volvo ci potranno essere più strade percorribili in tema di carburanti alternativi anche se con limitazioni oggettive. Per esempio il gas compresso (CNG) è sicuramente utilizzabile nella distribuzione a corto raggio, dato lo spazio che occupano le bombole sul veicolo e il minore rendimento termodinamico rispetto al gasolio. Problema risolvibile dall’LNG, che però ha il grosso limite, al momento, della distribuzione, visto che abbiamo in Italia solo due punti di erogazione. Resta comunque limitata la potenza erogata da questi motori che non ne permette l’utilizzo soddisfacente con carichi pesanti in qualsiasi condizione topografica. Un modo per superare queste lacune è l’utilizzo del metano liquido su un motore a ciclo diesel. HVO e biodiesel sono soluzioni molto promettenti, sia dal punto di vista economico che ambientale ma, se il primo risulta difficile da reperire, il secondo non è utilizzabile al 100% (ma solo al 30%) anche per i maggiori costi di manutenzione e limitazioni di utilizzo (minore rendimento termodinamico, scarso potere lubrificante, richiesta di periodica bonifica dei serbatoi per la proliferazione di alghe all’interno). Infine, la propulsione ibrida può risultare competitiva per la riduzione delle emissioni e dei costi di esercizio nelle applicazioni di ambito urbano, come dimostra l’impiego di veicoli commerciali e l’utilizzo delle versioni da 18 o 26 ton per la raccolta dei rifiuti il cui ciclo operativo con continui stop & go ne esalta le caratteristiche.

Un Credo condiviso In un mondo sempre più attento alla sostenibilità dove, per molti, il focus è assicurare una soddisfazione ottimale delle richieste in modo da incrementare l’efficienza del trasporto e conseguentemente evitare emissioni di CO2 superflue, si deve fare ancora molto. La strada è sicuramente quella giusta ma è necessario attivare finanziamenti per promuovere lo sviluppo di un trasporto sempre più ambientalmente compatibile. E fare tutto ciò anche velocemente. Perché forse, per il nostro pianeta, siamo già in ritardo. ● TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 31


Ruote industriali

I clienti del trasporto

Salto nel È all’azienda Sandri Alessandro che è stato venduto il primo veicolo Scania LNG in Italia, un truck con cabina G da 340 cavalli e… tanta autonomia

di Federica Lugaresi

U

n’azienda che nasce nel passato, ma che è proiettata nel futuro. Infatti, la Sandri Alessandro muove i suoi primi passi negli anni ’30 del secolo scorso, per poi organizzarsi già nel dopoguerra con l’attività di trasporto conto terzi. Un periodo sicuramente di grande fermento quando, attività come questa, erano indispensabili. Grande visione, dunque, da parte dei fondatori di questa azienda piemontese, una realtà sita a Canale d’Alba, una delle zone più belle d’Italia – e da poco nominata Patrimonio dell’Unesco – famosa per gli ottimi vini e le ben note aziende dolciarie. E grande visione, da parte della nuova generazione, anche oggi, dato che Il primo veicolo Scania LNG venduto in Italia è andato ad arricchire proprio la flotta Sandri. Per questa ragione abbiamo voluto fare due chiacchere con Alessandro Sandri, titolare dell’azienda di famiglia, e capire i motivi della sua scelta d’acquisto in relazione al suo business. 32 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

FUTURO

“La Sandri Alessandro – esordisce il nostro interlocutore - offre un servizio a 360°, operando in ambiti relativi alla logistica, trasporto, confezionamento e deposito di generi alimentari, operazioni doganali e fiscali. Un’attività comune nel nostro settore ma che, proprio per questo, necessità per avere successo l’introduzione di strategie innovative. Una di queste è la scelta di mezzi all’avanguardia”.

Curiosità del 2015

La Sua azienda è attenta alla sostenibilità ambientale quindi perfettamente in linea con la scelta dello Scania LNG 340CV… Si, i nostri clienti sono molto sensibili su questo tema e riceviamo “pressioni” anche da parte loro. Un esempio è il gruppo Eataly – con cui abbiamo collaborato in occasione di Expo – che chiede veicoli sempre più verdi perché particolarmente attenta alle tematiche ambientali.

Ore lavorate: 234.590 Colli di caramelle preparati e spediti: 770.519 Panettoni confezionati stagione Natale: 797.687 Giocattoli confezionati, etichettati, assemblati: 2.408.820 Bottiglie di vino consegnate: 29.475.666


In apertura lo Scania G340 esposto a Ecomondo. Qui sotto Alessandro Sandri nel suo ufficio.

Quali sono stati gli imput che Vi hanno condotto alla scelta di questo veicolo? La scelta è caduta su Scania perché leader di mercato. Siamo molto soddisfatti del prodotto e sicuramente andremo avanti in questa direzione. Anche il tema dei consumi è stato determinante: il mezzo a LNG permette infatti un forte risparmio alla voce “carburante”; il metano è molto più economico del gasolio. In quali tragitti viene utilizzato il veicolo Scania LNG? Fortunatamente avendo una flotta di circa 70 mezzi tra grandi e piccoli, possiamo permetterci di far viaggiare il veicolo su tratte fisse in Emilia e nella provincia di Brescia, dove risulta più facile il rifornimento nelle due stazioni disponibili e operative, attualmente localizzate a Piacenza e Novi Ligure. Logicamente siamo un po’ vincolati e non possiamo mandarlo da altre parti, ma il prodotto Scania permette un’autonomia di circa 1.250/1.300 km. Ha beneficiato di agevolazioni o di incentivi statali per l’acquisto? Sì. Abbiamo presentato l’anno scorso la domanda al Ministero che ha avuto risposta positiva e stiamo ancora aspettando il

Passo dopo passo Anni ’30

Il nonno Bernardo è coltivatore di pesche ed uva. Col tempo decide di acquistare un piccolo autocarro col quale trasporta i suoi prodotti e consegna il vino nelle cantine dei piccoli consumatori.

Anni ’40

Inizia il trasporto conto terzi: le vicine aziende agricole iniziano a rivolgersi a Bernardo per il trasporto dei loro prodotti.

Anni ’60

Il papà Anselmo prosegue l’attività del nonno.

Anni ’80

Anche Alessandro si affianca al padre nell’attività dei trasporti.

Anni ’90

Alessandro riceve la gestione dell’attività di trasporto. I primi clienti sono laboratori locali di dolci e cioccolato, panificati e cantine. E le commesse crescono. Viene assunto il primo dipendente ed acquistato un nuovo autocarro.

1997

Apertura del primo magazzino a Canale d’Alba (CN).

2000

Aperura di un nuovo magazzino a Monteu Roero (CN).

2001

I dipendenti raggiungono le 5 unità. Viene creata una rete di impresa che permette di offrire ai clienti una serie di servizi aggiuntivi al trasporto (confezionamento, deposito e preparazione degli ordini).

2006

Il parco mezzi raggiunge le 30 unità.

2006

La Sandri inizia ad occuparsi del trasporto di alimenti a temperatura controllata e registra il nuovo marchio “Fresco”.

contributo (di poco inferiore ai 10.000 euro). Questo ci ha consentito di acquistare il mezzo ad un prezzo leggermente superiore ad un veicolo alternativo con alimentazione a gasolio. A questo punto parliamo delle caratteristiche del veicolo… Lo Scania LNG da 340CV, presentato in anteprima nello stand del Grifone a Ecomondo, presenta dei punti di forza che ne identificano le prerogative: elevata autonomia – può, infatti, percorrere con un pieno fino a 1.100 km, una generosa disponibilità di coppia fin dai bassi giri – si parla di 1.600 Nm da 1.100 a 1.400 giri/min - e una riduzione di CO2 fino al 20% con l’utilizzo di gas in forma fossile che può raggiungere il 90% col biometano. Quindi, assolutamente ecocompatibile e a basso impatto ambientale, grazie anche alla sua silenziosità.

al nostro servizio che si svolge su strade di pianura, sono più che soddisfacenti e la potenza del mezzo è sufficiente. Grazie a Scania che ci ha supportato col suo reparto di Sales Engineering, indirizzandoci sulla scelta del mezzo dalle specifiche più adatte alle nostre necessità. Inoltre l’autista che l’ha in carico sta registrando ottimi consumi ed è molto soddisfatto della guidabilità complessiva. C’è qualche aneddoto/curiosità colorita relativa allo Scania LNG? Il veicolo, ogni volta che si ferma, attira la curiosità degli altri autisti che ne ammirano gli insoliti serbatoi di forma cilindrica e si attorniano per avere informazioni, colpiti anche dalla livrea molto pulita e dalla silenziosità. Inoltre vorrei terminare dicendo che le aziende come Campari, Ferrero ed Eataly che ci hanno spinto alla scelta di un veicolo a trazione alternativa, hanno accolto con favore il nostro acquisto. ●

Impressioni e bilancio? Il veicolo può fare 4.3 km con un chilogrammo di carburante: il prezzo dell’LNG è molto inferiore al costo del gasolio e quindi c’è un risparmio notevole. Anche le prestazioni, relativamente TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 33


Ruote commerciali

Mercedes-Benz

A tutto SPRINTER!

Disporre di un gran numero di versioni è una dote fondamentale per un furgone che deve poter soddisfare le esigenze sempre piÚ complesse di una clientela oltremodo vasta ed eterogenea. Executive e Pro sono i nuovi modelli che vanno ad ampliare la gamma Sprinter

34 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


di Ferdinando Tagliabue

L

o Sprinter di Mercedes-Benz rispecchia esattamente questa esigenza. Un furgone che, nella sua categoria, è in grado di offrire un enorme numero di versioni grazie alle possibilità offerte da tre passi, quattro lunghezze, tre altezze del vano di carico. La lunghezza del vano di carico può raggiungere un massimo di 470 cm mentre l’altezza del vano di carico arriva a 214 cm con tre differenti versioni di tetto. Va poi ricordato che le versioni furgone sono disponibili anche con vetratura parziale e sedili per un massimo di sei persone. Ad ampliare ulteriormente l’offerta del veicolo contribuiscono poi le numerose motorizzazioni disponibili, gli equipaggiamenti a richiesta, i pesi totali a terra - che coprono un ventaglio che va da 3 a 5 tonnellate (per alcune versioni il carico rimorchiabile arriva fino ad un massimo di 3,5 t.) - mentre il carico utile massimo è di quasi 2700 kg e il volume di 17 metri cubi. LAVORARE MEGLIO Come accennavamo in precedenza tra le doti dello Sprinter vi è sicuramente quella di saper agevolare al massimo qualsiasi tipo di attività. Un contributo importantissimo in questo senso viene dalla facilità di accesso al vano di carico e dalla disponibilità di accedervi da più lati con ampie porte scorrevoli laterali e portelloni posteriori; e nelle versioni più spaziose si arriva ad una capacità volumetrica, come detto, di 17 mc e ben 7 europallets. Sempre per restare in tema di facilità di accesso e facilitazione del lavoro, ricordiamo che tra gli equipaggiamenti disponibili vi sono la porta scorrevole per il vano di carico con chiusura servoassistita, l’azionamento elettrico per la porta scorrevole del vano di carico, il gradino di accesso elettrico per la porta scorrevole del vano di carico, il Keyless

Qui sotto, il motore OM 651 montato su Sprinter insieme all’OM 641

Entry & Slide e la plafoniera a LED nel vano di carico. La porta posteriore a doppio battente può essere bloccata automaticamente nella posizione finale a 180°, ma a richiesta è disponibile anche con angolo di apertura che raggiunge la fiancata, in modo tale da facilitare le operazioni di carico e scarico in caso di spazi ristretti. DETTAGLI IMPORTANTI Lo Sprinter è organizzato con tanto spazio per gli oggetti, sostegni e ripiani per gli attrezzi di uso più frequente per le esigenze

dei più diversi settori. Nella zone proprio sopra il parabrezza è presente un ripiano, ben accessibile sia dal conducente che dal passeggero, sul quale è possibile riporre in maniera ordinata documenti e oggetti (portata massima di 16 kg). Nel furgone in esecuzione a tetto alto è anche disponibile di serie un ripiano sopra il rivestimento del tetto. A richiesta è anche disponibile un vano portaoggetti posto al centro della plancia e dotato di un coperchio ribaltabile che permette di avere a disposizione un ulteriore spazio sicuro e al riparo dagli sguardi per oggetti personali e documenti. UNA NUOVA GAMMA La famiglia degli Sprinter si è di recente arricchita di due nuove versioni, la Executive e la Pro, rinnovando la sfida a tutto il segmento dei Large Van. 2,8 milioni di veicoli venduti in tutto il mondo fanno dello Sprinter non solo un best seller della categoria ma un vero e proprio ambasciatore dei tipici valori di Mercedes Benz. Come abbiamo già accennato l’offerta degli Sprinter viene rafforzata con due nuovi livelli di personalizzazione, che vanno incontro nella maniera più completa alle diverse e specifiche necessità dell’utenza italiana; inoltre la strategia delle versioni contribuisce a mantenere, più elevato nel tempo, il valore residuo. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 35


Equipaggiamenti

Riportiamo i principali equipaggiamenti di serie che caratterizzano le versioni Sprinter Executive e Sprinter Pro, che sono disponibili solo in esecuzione furgone e telaio. SPRINTER executive  Luce antinebbia posteriore integrata nel gruppo ottico sinistro;  Fari alogeni;  Predisposizione Autoradio con 2 altoparlanti ed antenna integrata;  Altoparlanti anteriori a due vie;  Chiusura centralizzata con telecomando;  Vano portadocumenti/portaoggetti ricavato nel rivestimento delle portiere.

Se l’Executive rappresenta il nuovo punto d’ingresso alla serie Sprinter, il Pro si arricchisce di qualche equipaggiamento in più, ma entrambi saranno disponibili sull’intera gamma sia dei furgoni sia dei telai: da 3,190 a 5,0 tonnellate, da 95 a 190 CV, con passo da 3.250 a 4.325 mm con sbalzo lungo. Inoltre, con il sistema (di serie) di assistenza in caso di vento laterale (Crosswind Assist) lo Sprinter può essere considerato come un vero e proprio punto di riferimento per l’intera categoria nel campo della sicurezza. Il sistema Crosswind Assist, frenando in modo mirato il veicolo, contrasta la tendenza allo sbandamento e aiuta il conducente a mantenere la corretta traiettoria di marcia. Inoltre l’innovativo sistema di controllo della dinamica di marcia Adaptive Esp tiene conto del carico del veicolo, in modo da dosare correttamente gli interventi frenanti attivi. L’Adaptive Esp è stato arricchito di due importanti funzionalità: il Brake Disc Wipe2 e l’Electronic Brake Prefill3. Sempre in termini di sicurezza va ricordato che gli Sprinter Executive e Pro dispongono di dispositivi degni delle migliori autovetture come ad esempio il Collision Prevention Assist, un sistema che avvisa il guidatore con segnali ottici e acustici e lo assiste nella frenata di emergenza nel caso in cui la distanza da un veicolo o da un ostacolo sia troppo ravvicinata. I nuovi Sprinter, oltre al già citato Crosswind Assist, si avvalgono di altri equipaggiamenti di sicurezza di serie, come l’airbag anteriore lato guida, cinture di sicurezza a tre punti con pretensionatore e limitatore della forza di ritenuta per i sedili singoli lato guida e passeggero anteriore, poggiatesta a due vie, occhielli di fissaggio, impianto frenante idraulico, luci di stop adattive, sistema di controllo della pressione pneumatici e retrovisori esterni con specchi grandangolari integrati. Non va poi trascurato il fatto che questa versione 36 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

consente un risparmio che può superare i 1.800 euro rispetto alle precedenti. MOTORI MODERNI La dotazione di motori degli Sprinter è improntata alla massima modernità grazie alla presenza dell’innovativo motore diesel a 4 cilindri OM 651, declinato in tre livelli di potenza, e dell’agile motore diesel V6 OM 642, motori che fissano nuovi parametri di riferimento in termini di redditività e sicurezza per il futuro. Il motore OM 651 è conforme allo standard Euro 5b+ Gr. III e grazie al pacchetto BlueEfficiency plus, i consumi possono arrivare fino a 6,1 litri per 100 km. Specificamente pensati per lo Sprinter, i motori BlueTEC rappresentano una soluzione particolarmente convincente, sia per redditività sia per ecosostenibilità. Grazie alla tecnologia diesel SCR lo

SPRINTER PRO Oltre agli equipaggiamenti presenti sullo Sprinter Executive, lo Sprinter Pro dispone anche di:  Fendinebbia anteriori alogeni;  Autoradio Audio 10 con Bluetooth;  Volante multifunzione con computer di bordo, regolabile in altezza e inclinazione;  Bracciolo conducente lato interno;  Sedile conducente «Comfort»;  Rivestimento del vano di carico fino all’altezza dei finestrini (fibra dura) , solo per i Furgoni;  Pianale di carico in legno (solo per i Furgoni); Sprinter soddisfa i requisiti della norma Euro 6 che permette di ridurre le emissioni di NOx2, convogliando i gas di scarico in un catalizzatore nel quale, con l’ausilio dell’AdBlue, gli ossidi di azoto vengono trasformati in azoto e acqua; tutto ciò permette di abbassare i consumi e nel contempo le emissioni.●


TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 37


Ruote commerciali

Volkswagen

Sensazioni forti Finalmente in prova il Transporter 6. Disponibile sul mercato in tre versioni (van, monovolume e California), abbiamo avuto modo di apprezzare le qualità del modello più adatto all’uso commerciale. Su strada abbiamo compreso il perché dei 12 milioni di esemplari venduti nei suoi 65 anni di storia

di Ferdinando Tagliabue

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opo il primo contatto, avvenuto nel mese di luglio in Svezia, eravamo in attesa di poter provare il nuovo Volkswagen Transporter sulle strade di casa nostra. L’attesa è stata premiata visto che, oltra ad essere stato in nostra compagnia durante la prova descritta in queste pagine, il T6 ha lavorato con noi un paio di settimane, macinando chilometri sulle strade del Veneto, della Lombardia e del Piemonte e mostrandosi sempre all’altezza della situazione: pronto, brillante, silenzioso, facile da caricare e scaricare, parsimonioso, maneggevole e facile da parcheggiare. Abbiamo detto tutto, o quasi, di un veicolo che lasciava ben pochi margini di miglioramento rispetto alla precedente generazione ma i tecnici della Casa tedesca sono riusciti a rendere migliore un prodotto che, francamente, ci sembrava già eccellente. ESTETICA ACCATTIVANTE La generazione 6 si presenta con un frontale profondamente rinnovato, elegante, dalle linee nette e moderne ma che non si distaccano 38 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

in maniera eccessiva dalla tradizione e dalla “classicità” del Transporter. In evidenza la calandra nera con il listello cromato; paraurti, gusci dei retrovisori e maniglie delle porte sono di colore nero; il posteriore del veicolo risulta originale grazie alla presenza di una nervatura orizzontale che enfatizza, assieme all’ampiezza del lunotto e all’alloggiamento basso della targa, la larghezza del veicolo. Da sottolineare ancora i retrovisori esterni (asferico a sinistra e convesso a destra) regolabili elettricamente e riscaldabili) disposti più in basso e gli indicatori di direzione posti nella nervatura. I cerchi in acciaio da 16”con coperture centro ruota in nero. Gli interni sono improntati alla massima ergonomia con numerosi vani portaoggetti aperti o con chiusura. La plancia dispone di cassetto portaoggetti richiudibile, molto pratica e lineare è gradevole al tatto; gli scomparti delle porte ospitano due vani porta bottiglie. Il volante a tre razze multifunzionale è rivestito in pelle, offre una eccellente impugnabilità e assicura la massima leggibilità della strumentazione. I sedili, disponibili in numerose versioni, sono comunque confortevoli e facilmente regolabili. I vetri sono atermici con alzacristalli laterali elettrici e la chiusura è centralizzata.


SEI MOTORI Le motorizzazioni disponibili per i veicoli della nuova generazione sono in tutto sei, e precisamente quattro nuovi TDI e due TSI, abbinati, in base alla potenza, a cambi manuali (a 5 o 6 rapporti) oppure ad un cambio DSG a 7 rapporti; va poi ricordato che sono anche disponibili delle versioni con trazione integrale 4 Motion. Tutti i motori, decisamente più parsimoniosi rispetto a quelli della generazione precedente, dispongono di serie del sistema start/stop. I motori TDI, di nuova concezione e specificamente progettati per soddisfare le esigenze del gravoso lavoro dei veicoli commerciali, hanno una cilindrata di 1.968 cc, sono montati trasversalmente e con una inclinazione di otto gradi verso la parte anteriore e sviluppano potenze di 84, 102, 150 e 204 CV. I motori con potenza fino a 150 CV, inoltre, sono equipaggiati con una turbina a geometria variabile mentre per il motore più potente, quello da 204 CV, i tecnici della Casa tedesca si sono orientati verso un sistema di sovralimentazione con due stadi di regolazione. Questa soluzione permette di disporre di una coppia massima di 450 Nm disponibile già a 1400-2400 giri/min e nel caso del pulmino di superare i 200 km/h di velocità, sempre che ci si possa andare! Sui nuovi motori le valvole di aspirazione e di scarico non sono più poste una accanto all’altra, ma una dietro l’altra e pertanto i due alberi a camme comandano sia le valvole di aspirazione sia quelle di scarico. In questo modo, grazie alle diverse lunghezze dei canali è garantita una portata massima più elevata unitamente ad una preparazione migliorata ed una combustione più efficace della miscela. È anche doveroso sottolineare che, nonostante l’elevata potenza sviluppata, consumi ed emissioni di CO2 sono inferiori, in particolare con la variante BlueMotion da 102 o 150 CV (che consente consumi di soli 5,5 o 6,0 l/100 km), grazie anche all’adozione di specifiche soluzioni come assetto ribassato, riduzione del peso e impiego di pneumatici con bassa resistenza al rotolamento. Per quanto riguarda i motori benzina è possibile scegliere anche un quattro cilindri da 2 litri, con potenza di 150 o 204 CV.

identiVan

Transporter Van 2.0 TDI 102 CV Prezzo IVA esclusa: 22.554,68 euro MOTORE

4 cilindri in linea montato trasversalmente e con una inclinazione di otto gradi verso la parte anteriore; sovralimentazione mediante turbina a geometria variabile

Normativa emissioni

Euro 6

cilindrata

1968 cc

potenza

102 Cv/75Kw

Coppia massima

280 Nm a 1500 giri/min

serbatoio carburante

60 lt

prestazioni

Velocità massima 157 km/h Accelerazione: 0-100 km/h. in 15.3 sec.

consumi (l/100 km) Ciclo urbano

7.6 – 7.0

Ciclo extraurbano

5.7 – 5.2

Ciclo combinato

6.4 – 5.9

Emissioni CO2 (g/km) dimensioni Ciclo combinato

167 - 153

dimensioni passo

mm 3.000

lunghezza

mm 4.904

lunghezza max

mm 2.297

altezza

mm 1.990

Volume vano di carico

5.8 mc

Pneumatici

215/65 R16

Equipaggiamenti a richiesta

chiusura centralizzata con azionamento dall’interno e telecomando a radiofrequenze; vernice metallizzata; freni a disco autoventilanti anteriori e posteriori; diametro/spessore dischi anteriori: mm. 308/29½; diametro/spessore dischi posteriori: mm. 294/22 ;dischi ruote da 6½ X 16

LA PROVA Ma andiamo alle cose concrete e cominciamo a parlare del test cui abbiamo sottoposto il nuovo Transporter. Una bella giornata di tardo autunno, una temperatura tra i 7 e i 9°C, condizioni di traffico normali, ovvero in città e sulle tangenziali il consueto caos ma senza incidenti ed eventi strani, sui percorsi extraurbani traffico nella norma e altrettanto in autostrada. Partenza e arrivo a Milano da dove si parte alla volta della barriera Milano Est per dirigerci poi a Bergamo. Si tratta di pochi chilometri che però richiedono sempre tanto tempo, una buona dose di pazienza e attenzione a non finire. Per fortuna il T6 è un veicolo che, nonostante le notevoli capacità di carico, ha dimensioni esterne piuttosto contenute e anche nel traffico più intenso si trova perfettamente a proprio agio. L’accesso al veicolo è abbastanza agevole, meglio in salita rispetto alla discesa. La posizione di guida è corretta, dritta e la regolazione del sedile assai semplice. Unica nota negativa, almeno per le persone più alte è la limitata possibilità di arretrare il sedile: chi è molto alto si trova un poco sacrificato con le gambe. In compenso la posizione della leva del cambio è semplicemente perfetta e anche il suo funzionamento davvero eccellente e silenzioso, molto preciso, necessita di poco sforzo ma fa “sentire” quando la marcia ingrana. Le dimensioni compatte (relativamente per la categoria), l’eccellente visibilità anteriore, laterale e posteriore (davvero molto efficienti i retrovisori) facilitano la conduzione del veicolo nel caotico traffico milanese TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 39


testDrive

F cus

Tratta Km Tempo Km/h Consumo Consumo Percorso del mattino. Ed il traffico con i continui stop and go lt l/100 km penalizza fortemente media oraria e consumi che riCittà- barriera Mi Est 12 39’ 18,4 0,9 7,5 urbano sulteranno tra i peggiori sull’intero percorso di prova con valori di 18,4 km/h e 7,5 l/100 km. Barriera Mi Est - Bergamo 53 31’ 102,5 3,49 6,6 autostrada Entriamo in autostrada e tutto cambia: le quattro corsie rendono scorrevole il traffico e arriviamo a Bergamo - città alta 5 16’ 18,7 0,6 11,9 urbano Bergamo in una mezz’oretta. La posizione di guida Bergamo - Lovere 47 56’ 50,35 2,49 5,3 Extraurbano è molto buona e permette di dominare la strada. Lo sterzo, oltre i 120 km/h, risulta molto sensibile Lovere - Ospitaletto 48 47’ 61,27 2,64 5,5 Extraurbano e nei rientri dai sorpassi richiede, almeno le prime Ospitaletto - barriera Mi Est 67 39 103,07 4,35 6,5 autostrada volte, una certa cautela. Il tratto autostradale che ci separa da Bergamo viene percorso ad una media Barriera Mi Est - città 19 31’ 36,77 1,02 5,4 urbano di poco superiore ai 100 km/h con un consumo di 6,6 l/100 km, un valore buono, come buono, anzi Totale 251 259’ 58,14 15,49 6,17 più che buono è il comfort che il veicolo offre in autostrada, con il motore sempre brillante e pronto ad ogni richiamo dell’acceleratore. Il cruise control è molto intuitivo e la sua impostazione non porta a distrazioni. Siamo di nuovo in città, questa volta a Bergamo. Il traffico è intenso ma non eccessivamente e ci inerpichiamo verso la bellissima Città Alta. La strada in verità è meno bella del panorama ma il Transporter sembra gradire anche questo tipo di percorso. Il cambio è sempre rapido, preciso e silenzioso; il motore, nonostante i soli 102 CV, è sempre molto pronto e vivace. A Bergamo alta ci fermiamo per qualche foto e anche per saggiare la facilità di manovra. Le strade sono talvolta strettissime, parcheggiamo tante volte ma la manovra di parcheggio è sempre agevole, grazie anche al park pilot anteriore e posteriore Durante la prova il Transporter si è rivelato estremamente brillante, sia nei tratti autostradali ma soprattutto nelle numerose e ai retrovisori che svolgono salite testate nel tragitto verso Bergamo Alta. Quindi, oltre alla bellezza estetica, soprattutto negli interni, si può godere del davvero un ottimo lavoro. piacere di guida su tutti i tracciati.

flat

Il pavimento del vano di carico perfettamente piatto e dotato di numerosi occhielli di ancoraggio, facilita il fissaggio di ogni tipo di carico (anche una motocicletta).

FocusRetro

Facile da parcheggiare grazie ai retrovisori e agli assistenti di parcheggio 40 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


Ecco il VAN of the year

La sesta generazione del Volkswagen Transporter è stata insignita del titolo di Van of the Year 2016. Ad eleggere il furgone della Casa tedesca è stata una giuria composta da 24 giornalisti specializzati in rappresentanza di altrettanti Paesi europei. Si tratta della terza volta che, nella sua lunga vita, il Transporter viene insignito di questo importante e prestigioso riconoscimento. La cerimonia di premiazione si è svolta a Lione, in occasione del Salone Solutrans. Alla consegna, Eckhard Scholz, CEO della Volkswagen Veicoli Commerciali, ha affermato: “Il prestigioso premio International Van of the Year 2016 per la nostra gamma T rappresenta un grande segno di riconoscimento dei successi della nostra squadra, che attraverso il continuo sviluppo delle sue caratteristiche ha reso l’icona di Hannover il miglior furgone di sempre”.

VERSO IL LAGO Ci aspetta ancora tanta strada e soprattutto tanto traffico. Ci dirigiamo verso Lovere su un percorso che, anche se parzialmente rinnovato, non permette di ottenere medie soddisfacenti. È un susseguirsi di curve e controcurve e se rispetto al passato semafori e attraversamenti urbani sono diminuiti, questo vantaggio è stato ampiamente compensato dall’aumento del traffico, specialmente quello pesante. I quasi 50 km che separano le due località sono percorsi ad una media di circa 50 km/h con un consumo di 5,3 l/100 km, valore che peraltro risulterà il migliore dell’intera giornata. Da Lovere a Ospitaletto il percorso è meno impegnativo e tortuoso. Anche il traffico è minore e così la media sale a poco più di 61 km/h con anche il consumo che sale Consumi carburante leggermente portandosi a 5,5 l/100 molto buoni km, ancora una volta perfettamente Motore brillante in linea con i consumi su percorsi Mancano ancora una ventina di chilometri alla conclusioextraurbani dichiarati dal costruttore. Salita e discesa dall’abitacolo ne della prova, in parte su tangenziale in parte in città ma le A Ospitaletto si rientra in autostrada in Posizione di guida condizioni del traffico sono notevolmente migliorate e i nudirezione Milano. Le condizioni meteo per persone alte meri lo confermano: oltre 36 km/h di media oraria e un cone del traffico sono pressoché analosumo di 5,4 l/100 km degno di un tragitto extraurbano, a conghe a quelle che sono state registrate nel ferma che la cura che i tecnici della Volkswagen hanno riservato ai tratto da Milano a Bergamo e così i risultati nuovi motori TDI è perfettamente riuscita ed il resto era già ad ottimi ottenuti sono molto simili. La velocità è di poco livelli. Insomma un Van of the Year 2016 pienamente meritato. ● superiore ai 103 km/h ed il consumo di 6,5 l/100 km.

+ _

perfetto

Posizione ideale del cambio manuale, per un innesto puntuale e preciso.

500

Le varianti della gamma T6

parsimonioso

Ottimi consumi, specialmente nei tratti extraurbani. Guidare per quasi 20 Km con un litro è davvero una grande soddisfazione TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 41


Ruote commerciali

Anna Food’s

Un BOXER… tutto FOOD di Luca Barassi

“I

nostri prodotti sono conosciuti con il marchio Davoli, ma l’azienda si chiama Anna Food’s, da quando è nata mia figlia, quindici anni fa”. Esordisce così Andrea Davoli, titolare dell’attività fondata negli anni ’30 dal nonno Gino. Oggi l’offerta di prodotti rivolti al mondo della ristorazione e in parte della grande distribuzione è ampia e si compone di formaggi, salumi e carni di vario genere, oltre che del burro, storico prodotto con cui nacque il marchio il secolo scorso. “Da sempre – ci spiega Andrea - abbiamo cercato di dare ai nostri clienti un prodotto e un servizio diverso, sempre più completo e soprattutto puntando sulla qualità e non sulla quantità”. Il “Food”: business di soddisfazione Il marchio Davoli è conosciuto e distribuito in tutte le province intorno a Mantova, fino al Lago di Garda dove la Anna Food’s ha una partnership con un’azienda distributrice del secco, in modo da completare ulteriormente l’offerta di prodotti al cliente finale. 42 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

“Il bello di questo mestiere – ci spiega Davoli – è la personalizzazione del prodotto, da una parte, e la consapevolezza di consegnare un alimento sano e in sicurezza al settore della ristorazione, dall’altra”. Infatti, i salumi che ritroviamo sulla nostra tavola non sono tutti uguali, neanche se provengono dalla stessa zona, come per esempio il mantovano. Ogni produttore ha la sua ricetta, quasi segreta, per dare il proprio imprimatur al prodotto e anche per prendersi qualche soddisfazione ai numerosi concorsi gastronomici del territorio! Tanto è vera questa affermazione che Andrea Davoli, che fino ad ora ha fatto produrre a terzi i salumi secondo la propria personale ricetta, ha deciso di ampliare la propria azienda e strutturarsi in modo da produrre direttamente in casa prosciutti, salami, pancetta e quant’altro. “Si diventa cuochi e non solo produttori!”, afferma con orgoglio Andrea. Un investimento importante che ha visto l’acquisto del terreno adiacente alla storica sede dove è stato costruito il nuovo laboratorio:


Dallo scorso settembre, Andrea Davoli ha aggiunto alla sua flotta un Peugeot Boxer 335L1 allestito Lamberet. Perfetto per le consegne di carni e salumi prodotti dalla sua azienda Anna Food’s di Castellucchio in provincia di Mantova

videoservizio Il video può essere riprodotto con un qualsiasi smartphone tramite il QRCode qui sopra, oppure visto sulla WebTv TOE su www.trasportale.it

1400 mq su tre piani tutti coperti per sfruttare tutte le stagioni ed evitare di trasferire allo stoccaggio i prodotti sotto le intemperie. Sala lavaggio, cella sale (a secco) e invecchiamento, elemento fondamentale per un prodotto di qualità. Questo, di base, il nuovo impianto della Anna Food’s. Trasportare in proprio Da sempre la famiglia Davoli ha deciso di non affidare le consegne a terzi, ma di occuparsene direttamente. Se questo è comprensibile nella fase di avvio dell’azienda e in un’epoca diversa da questa, meno scontato lo è oggi dove l’outsourcing la fa da padrone. Spesso, però, terziarizzare un servizio significa non dare la stessa qualità e la stessa attenzione al proprio cliente. Così Andrea Davoli si è dotato di tre veicoli, furgoni a temperatura controllata, in grado di gestire le diverse esigenze di trasporto alimentare, che devono sottostare alle rigide regole dell’HACCP e dell’ATP. Degli 11 dipendenti dell’azienda, tre sono dedicati agli aspetti della logistica, ovvero al magazzino e alla distribuzione sul territorio. Un’attenzione a tutti gli aspetti del proprio lavoro che ha portato Andrea Davoli a visitare il Salone Tuttofood 2016 alla Fiera di Milano dove ha conosciuto i responsabili di Peugeot Italia e il protagonista del nostro articolo, il Boxer 335L1 allestito Lamberet. È stato amore a prima vista. Scelta oculata Andrea Davoli (a destra), titolare della Anna Food’s e Cristina Berni, sua stretta collaboratrice, mostrano con orgoglio alcuni dei loro prodotti.

In realtà il processo di acquisto per il nuovo veicolo da far entrare nella flotta della Anna Food’s è cominciato da più lontano, ovvero da una analisi di mercato. Andrea si è fatto fare preventivi da diversi costruttori, tutti validi, ma che per un motivo o per l’altro non lo hanno convinto al 100 per cento. “Avevo bisogno di un veicolo – ci racconta l’imprenditore mantovano – con caratteristiche precise: grande maneggevolezza, raggio di sterzata ridotto, facilità di carico e scarico e un allestimento a temperatura controllata che gestisse sia il +4 che il -18 gradi. E ne avevo bisogno subito”. La pronta consegna, dunque, è stata un elemento determinante per la scelta, agevolata dalla strategia di Peugeot Italia di aver realizzato accordi “quadro” con una serie di allestitori, in modo da avere TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 43


a disposizione, presso le Concessionarie con i Business Center, veicoli allestiti a listino che, con poche personalizzazioni, possono essere consegnati in brevissimo tempo al cliente. Uno di questi partner è proprio Lamberet che ha realizzato l’allestimento del Boxer 335L1 acquistato dalla Davoli. “A dire il vero – aggiunge Andrea – avrei avuto bisogno di maggiore potenza, ma l’ottimo connubio tra prezzo e qualità mi ha fatto accettare i 130 cavalli del Boxer che abbiamo oggi in azienda”. Che cosa ha convinto Per quel che riguarda il veicolo stesso, senza dubbio, come abbiamo detto uno dei principali pregi è la sua maneggevolezza, indispensabile per le consegne nei centri storici delle città. Il diametro di sterzata, infatti, è di 11,26 metri e la lunghezza ridotta rispetto comunque agli oltre 9 metri cubi di volume, rende questo Peugeot Boxer perfetto per questo tipo di attività. Alla guida, poi, il veicolo risulta estremamente silenzioso, nonostante la voluminosa cella posteriore che inevitabilmente crea resistenza all’aria. Dovendo stare molte ore sul veicolo, questo si rivela un elemento importante. Tutto l’interno, ad ogni modo, è estremamente confortevole, dopo il restyling che ha subito il Boxer lo scorso anno. Passando all’allestimento vero e proprio che, come abbiamo detto è stato realizzato da Lamberet, l’esigenza principale era quella di avere una regolazione della temperatura variabile a seconda degli alimenti trasportati. Questa cella frigorifera, infatti, raffreddata con compressore Carrier, è dotata di sistema a bitemperatura (0/+4° e -18°). Un elemento, inoltre, che è piaciuto moltissimo ad Andrea Davoli è il portellone laterale. Quest’ultimo, infatti, ha una apertura verso sinistra, contraria rispetto al consueto. Ciò agevola molto nelle fasi di carico e scarico e, soprattutto, evita che improvvisi colpi di vento richiudano all’improvviso la pesante chiusura. Infine la coibentazione. I 10 centimetri di poliuretano abbinati all’impianto Carrier, permettono di riportare la temperatura a regime in pochi secondi dopo ogni sosta e apertura dei vani di carico. Un particolare decisivo e per nulla scontato per chi fa numerose consegne nell’arco della giornata. 44 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Non solo prodotto Al di là del mero veicolo, per il quale il Costruttore francese è abituato a proporre soluzioni di assoluta eccellenza, va evidenziato che il valore aggiunto della presenza Peugeot in Italia nel settore B2B, è dato anche e soprattutto dal servizio e dalla rete. In primis, come accennato, questa relativamente nuova politica di rendere l’allestimento del mezzo semplice e configurato in Concessionaria con l’aiuto dello specialista Peugeot, attraverso le soluzioni “a listino” proposte dai partner allestitori del Leone. Allo stesso tempo, però, anche le formule di finanziamento a tasso agevolato e le molteplici proposte di contratti manutenzione, permettono una gestione più flessibile della propria attività. Così come ha fatto Andrea Davoli che ha usufruito del Promoleasing, una formula finanziaria al tasso agevolato del 2% e dell’estensione di garanzia sul veicolo fino a cinque anni. “Ero pronto a pagare in contanti – ha concluso il nostro interlocutore – ma alla fine parlando con i responsabili della Filiale milanese di Peugeot, grazie alla loro professionalità, mi sono convinto che questa era la soluzione migliore”. Trasportare Oggi in Europa e Peugeot vi danno, dunque, l’appuntamento sui prossimi numeri per una nuova storia imprenditoriale, targata sempre dal Leone rampante. E non dimenticatevi di guardare il video di questo servizio che trovate in apertura.●


Il veicolo PEUGEOT BOXER 335 L1 2.2 HDI 130 FAP CELLA ATP ALLESTIMENTO LAMBERET

masse MASSA COMPLESSIVA

3.500 Kg

PORTATA UTILE

820 Kg

dimensione veicolo lunghezza

5.220 mm

larghezza Manovre agevoli in città anche grazie al diametro di sterzata poco superiore agli 11 metri. Nella pagina accanto alcuni dei prodotti Davoli.

2.100 mm dimensioni

altezza

2.910 mm

ALTEZZA SOGLIA DI CARICO

880 mm

volume

9,2 M³

LAMBERET FRIGOLINE 9,2 M³ MODELLO

New Frigoline Pro – Versione Ep-E

CATEGORIA ATP

IR (isotermico rinforzato)

dimensioni esterne lunghezza

2.750mm

larghezza

2.087mm

altezza

1.983mm

dimensioni interne

Il carico e scarico è agevolato posteriormente dai grandi portelloni con apertura a 270° e dalla scaletta estraibile sotto il pianale. Laterlamente la porta si apre verso sinistra (al contrario rispetto al consueto) e un comodo gradino agevola la salita.

lunghezza

2.680mm

larghezza

1.910mm

altezza

1.800mm

SPESSORE DI ISOLAMENTO PARETI, TETTO, PORTE E TESTATA

85mm

SPESSORE DI ISOLAMENTO PIANALE

98mm

PLAFONIERA D’ILLUMINAZIONE INTERNA

a led

PORTA LATERALE

destra

APERTURA

nuova maniglia Easy Handle ad un singolo movimento

GRUPPO FRIGO

Carrier Xarios 350 strada/rete (3310 w a -0°c / 1910 a -20° c)

TARA ALLESTIMENTO

3,5 q.li

CAPACITÀ

9,2 M³

DIAMETRO DI STERZATA

11,26 m TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 45


an

Story V

Ford Transit

Comincia dal Ford Transit il nostro percorso nella storia dei furgoni che hanno fatto la storia del trasporto commerciale

leggenda

in evoluzione

di Ferdinando Tagliabue

P

otrebbero bastare due semplici cifre a fotografare l’importanza del Ford Transit nel mondo dei van: 7 milioni di esemplari costruiti in 50 anni di storia, anzi 51 anni, visto

46 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

che il primo leggendario veicolo esce dallo stabilimento di Langley (Inghilterra) il 9 agosto del 1965. E’ comunque doveroso sottolineare che già prima del 1965 Ford aveva proposto veicoli commerciali innovativi rispetto alle tradizionali versioni

furgone chiuso, veicoli pratici e versatili, adatti al contesto di boom economico che caratterizzava il dopoguerra europeo. I due modelli, completamente indipendenti, sono gli FK prodotti in Germania e lanciati nel 1953 e i Thames prodotti in Gran Bretagna dal 1954.


In apertura il Ford Transit appena lanciato che nel 1965 entra nel Guinnes ospitando (ben stipati) 48 studenti del Barking College. Nella pagina accanto il Transit di oggi.

Le p

e di Stor t a t y n u A partire da questo numero Trasportare Oggi dedicherà un ampio servizio di carattere storico ai principali veicoli commerciali presenti sul mercato da lungo tempo.

Febbraio/Marzo Ford Transit Aprile Fiat Ducato Maggio/Giugno Peugeot BOXER Luglio Iveco Daily Agosto/Settembre Mercedes-Benz SPRINTER Ottobre/novembre CitroËn BERLINGO Dicembre/Gennaio Volkswagen Transporter

NUOVO LOOK Nel 1975 il Transit cambia profondamente look, più funzionale, e con una forte presenza del nero su griglia, paraurti, intelaiatura del parabrezza e retrovisori esterni. Anche l’interno subisce alcune modifiche come ad esempio i pedali spostati in avanti; il sedile viene arretrato guadagnando 100 mm di spazio per le gambe e la colonna dello sterzo è allungata migliorando la posizione di guida. Un altro primato conseguito dal Transit (a passo corto) riguarda i freni anteriori a disco con servofreno, che nel 1976 verranno adottati anche sui modelli a passo lungo. Sempre nel 1976 vede la luce il modello 190, con altezza maggiorata e PTT di 3,5 t nonché il milionesimo veicolo. Nel marzo 1978 avviene il primo importante restyling; il cofano squadrato si allunga anche per ospitare i nuovi motori OHC più efficienti e parsimoniosi. Viene inoltre introdotto il cambio automatico Ford C3 e potenziato l’impianto di riscaldamento. Nel 1983 viene avviato un programma di sviluppo per i motori diesel ad iniezione diretta da 2,5 litri; il programma, che interessa 100 prototipi, si avvale di motori derivati dal modello York da 2,4 litri, modificato per l’iniezione diretta utilizzando una pompa in linea, sostituita poi da una pompa rotativa sui modelli di produzione.

n va

Tutto ciò ci porta al 1965 e al Transit che fin dal suo primo apparire mette in evidenza una serie di caratteristiche innovative per l’epoca come ad esempio un quadro strumenti con circuito stampato, il bloccasterzo (optional), la porta di carico laterale e gli attacchi per la cintura di sicurezza. Le motorizzazioni sono tre di cui due a benzina da 1,7 e 2,0 litri con potenze rispettivamente di 74 e 86 CV ed il primo motore diesel Perkins 4/99 da 44 CV. Trascorre poco tempo dal lancio ed ecco giungere altre novità come i fari alogeni, gli pneumatici tubeless e le balestre alleggerite. La gamma Transit prevede due passi, quello corto denominato LCX (2692 mm e portate di 610, 865 e 1120 kg) e quello lungo, denominato LCY da 2997 mm con pneumatici posteriori gemellati e portate di 1.272, 1.527 e 1.782 kg. L’offerta prevede anche la possibilità di scegliere doppie porte con chiusura a scatto o portellone posteriore, porte dell’abitacolo scorrevoli o a scatto, porta di carico laterale o fianco chiuso. Nel 1968 viene avviata la produzione del motore diesel presso lo stabilimento di Dagenham, dove saranno realizzati modelli Transit per ben 37 anni. Qualche anno dopo, nel 1971 per l’esattezza, il Transit viene proposto con un nuovo frontale

di ispirazione automobilistica mentre l’anno successivo veniva introdotto lo York, il primo diesel a cilindrata ridotta e regime elevato proposto in due esecuzioni da 55 CV per i Transit a passo corto e da 62 CV quelli più pesanti a passo lungo. Nel 1973 il Transit diventa il primo commerciale della sua gamma ad adottare pneumatici radiali mentre nel 1974 viene presentato un modello con portata utile di 1.000 kg, passo lungo ma con ruote posteriori singole.

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 47


' o p n u o di tutt

Siamo nel 1965 e per trasportare due piccoli elefanti allo zoo di Londra viene utilizzato un Transit.

Un Transit trasporta un modello di Cetiosauro di 15 metri in un parco di Ediburgo.

RIVOLUZIONE DIESEL

Un Transit galleggiante prende parte ad una gara sull’acqua…ma non vince.

Il Transit prende parte ad un inseguimento nel film “Il quarto protocollo” con protagonista Michael Caine.

Il 1984 è l’anno del motore diesel DI da 2,5 litri con pompa in linea per l’iniezione del carburante; la potenza passa da 62 a 68 CV e nel contempo migliorano i consumi (24% sui modelli a passo corto e 20% per quelli a passo lungo). Nel 1985 il Transit arriva a quota 2 milioni e l’anno successivo, a vent’anni dal lancio viene introdotta una nuova generazione, profondamente trasformata con un frontale eccezionalmente aerodinamico, migliore anche di alcune autovetture dell’epoca. Grazie al miglioramento aerodinamico e nonostante l’incremento della cubatura del vano di carico (dall’11 al 13,5%), il consumo di carburante scende dell’8%. Il nuovo frontale non ha solo funzioni aerodinamiche ma anche di sicurezza in quanto è stato progettato per collassare progressivamente in caso di impatto e facilita l’accesso al motore per gli interventi di manutenzione. Altri miglioramenti riguardano l’ampliamento delle porte dell’abitacolo, ora con finestrini più grandi che offrono una sensazione di maggior spazio; anche l’accesso all’area di carico è migliorata grazie alle porte posteriori più ampie e alte nonché aumentando la larghezza della porta laterale, che permette il carico di pallet da un metro. Da ricordare ancora l’introduzione delle sospensioni anteriori indipendenti con montanti MacPherson, lo sterzo a cremagliere (sui modelli a passo corto), il parabrezza a fissaggio diretto e le chiusure antifurto.

PIÙ SICUREZZA Hughes Overland guidò un Transit da Londra all’Australia in sole 10 settimane e… qualche migliaio di km.

Nel 1985 il Transit batté il record di velocità con caravan al rimorchio, con oltre 270 km/h.

Questo Transit corse per oltre 12.000 chilometri nei deserti del Nord Africa.

Steve Matthews usò il suo Transit per superare in volo 15 vecchie auto, rimuovendo solo i finestrini e fissando il cofano con del nastro adesivo.

Nel 1991 viene compiuto un altro importante passo in avanti con la riprogettazione della struttura sottoscocca che aumenta la qualità dell’assemblaggio e permette il superamento del crash-test a 48 km/h, grazie anche al rafforzamento della struttura della sezione anteriore, degli ancoraggi delle cinture di sicurezza, dei supporti dei sedili e dei sedili stessi. Grazie alla nuova sottoscocca è resa possibile la realizzazione di un nuovo modello a passo corto, il Transit 150 con portata di 1,5 t e cerchi da 15”. Anche le versioni a passo lungo vengono dotati di cerchi da 15”, ruote posteriori singole e sospensioni frontali indipendenti con sterzo a cremagliera. Sempre dal 1991, viene proposto un motore turbodiesel, basato sul DI da 2,5 litri che rende il Transit il primo commerciale con gestione elettronica e che

VAN FK

REDCAP

542 sterline

È il predecessore del Transit, nome assegnato da Sir Billy Batty, presidente di Ford Britain, poco prima del lancio nel 1960 che doveva avvenire con la denominazione “V-Series”

Era il nome del progetto che avrebbe portato alla nascita del Transit. I suoi papà sono Ed Baumgartner, prima, e poi Ron Mellor, Terry Beckett e Alex Trotman.

Quando venne lanciato, nell’ottobre del ‘65, il Transit più economico costava 542 sterline mentre quello più costoso 997 sterline, più 159 sterline di tasse.

48 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


curiosita'

UN’INSOLITA LAMENTELA

svolge un ruolo chiave nello sviluppo della motorizzazione da 100 CV e nel rispetto dei sempre più severi standard sulle emissioni. Accanto al già esistente motore da 70 CV viene introdotto anche un nuovo diesel DI da 80 CV e 2,5 litri ad aspirazione.

LA PRODUZIONE CORRE Nel 1994 viene raggiunta quota 3 milioni e nello stesso tempo viene presentato un nuovo modello caratterizzato dalla griglia ovale; questo modello vanta una rumorosità inferiore di 5 dBA rispetto alle versioni precedenti il che significa una riduzione della rumorosità percepita pari al 70%. Su tutti i modelli vengono adottate chiusure centralizzate, allarme perimetrale, doppie serrature e antifurto elettronico che impedisce l’avviamento senza la chiave giusta. Viene poi migliorata anche la sicurezza per gli occupanti grazie alle cinture a tre punti di ancoraggio per il passeggero del sedile anteriore centrale e la disponibilità di airbag per il conducente e doppio airbag per i passeggeri; i pretensionatori diventano di serie sui due sedili anteriori laterali e il doppio sedile passeggero è dotato di struttura antiaffondamento. Gli anni corrono, insieme alle vendite del veicolo e dopo una serie di modelli sempre più evoluti e ricchi di soluzioni tecnologiche, fino al nuovo millennio che viene festeggiato con la quota di 4 milioni di veicoli prodotti e con l’arrivo di una nuova generazione di veicoli.

FIOCCANO RICONOSCIMENTI Nel 2001 arriva la trasmissione automatica avanzata Durashift EST, tecnologia mutuata dalla Formula 1 che, oltre alla modalità di cambio automatico offre una pulsantiera per l’innesto manuale della marcia.

WANTED!

Nel 1982, secondo la polizia di Londra, il Transit era il “van più ricercato d’Inghilterra”. Infatti il 95% delle rapine in banca veniva effettuato con un Transit, grazie alle prestazioni automobilistiche, spazio e capacità di carico elevate

Il Transit viene eletto International Van of the Year 2001, vince l’Arctic Van Test del 2001 in Lapponian e in Germania viene scelto come “Parcel Van of the Year 2001” nelle categorie furgoni fino a 2,8 e 3,5 tonnellate. Ancora Amsterdam, nel 2002, vede il debutto del Transit Jumbo da 4,25 tonnellate con ruote posteriori gemellate che si pone nella scia del successo riscosso dal Jumbo nella versione da 3,5 tonnellate. Nello stesso anno accanto al peso massimo viene presentato il Transit Connect che nel 2003 sarà eletto International Van of the Year 2003. Sempre nel 2003 arriva un modello ribassato a trazione anteriore da 2 tonnellate. Nel 2006 arriva una nuova generazione rinnovata nel design esterno e nell’abitacolo. Da segnalare in particolare la leva del cambio sulla consolle centrale, il sistema ESP e una nuova gamma di motori, sei diesel e uno a benzina, disponibili anche con alimentazione GPL e metano. Non a caso nel 2007 il Transit viene eletto International Van of the Year 2007 e la gamma si arricchisce della trazione integrale proposta sempre sulla stessa piattaforma delle versioni a trazione anteriore e posteriore ed il sistema ESP viene proposto di serie su tutte le versioni con Duratorq TDCi. Nel 2008 arriva un Transit a trazione posteriore con motore Duratorq TDCi da 3,2 litri che sviluppa una potenza massima di 200 CV ed una coppia di ben 470 Nm. Arriviamo ai giorni nostri e il 2009 vede l’introduzione del Transit ECOnetic; il veicolo, che si basa sulla versione VAN 280 a passo corto con motore Duratorq TDCi da 2,2, litri e 115 CV, offre un consumo di carburante combinato pari a soli 7,2 l/100 km, emissioni con 189 g/km di CO2 e, in combinazione con il filtro diesel antiparticolato dotato di catalizzatore ossidante, l’ECOnetic è il primo commerciale Ford Euro 5.

RALLY

All’inizio degli anni 2000, il Transit fu oggetto di un progetto speciale: un campionato mondiale di rally monomarca. La livrea era quella della Ford Martini World Rally ed il motore era una versione modificata del Duratorq 2.4, da 165 cv e 410 Nm di coppia. Velocità max 210 km/h e da 0 a 100 km/h in meno di 8”

Il proprietario di un Transit della Repubblica Ceca, Radek Nemec ha presentato a Ford un’insolita lamentela: il contachilometri del suo Transit del 2008 aveva raggiunto il suo limite massimo: 999.999 km. Mancando un’ulteriore cifra nel contatore e non potendolo azzerare, il cliente aveva richiesto la possibilità di continuare a tenere traccia dei chilometri percorsi, visto che il suo Transit godeva eccellente salute e aveva ancora tanta strada da fare. La soluzione è stata un contachilometri di ricambio, per continuare a tenere il conto dei km percorsi. Il proprietario del Transit aveva già superato la soglia del milione di km con un precedente Transit.

Il resto è storia contemporanea, con l’ultimo atto del Transit con due motorizzazioni più potenti Euro 6, presentato a Barcellona all’inizio del 2014 proposto in tre lunghezze (553, 598 e 670 cm); il modello più corto ha un passo di 3300 mm mentre per i modelli più lunghi il passo è 3750 mm. Tre anche le motorizzazioni 4 cilindri turbodiesel ECOnetic di 2.198 cc, rispettivamente da 100, 125 e 155 CV, tutti a 3.500 g/min. I valori di coppia massima sono rispettivamente di 310 Nm tra 1.300 e 2.100 giri; 350 Nm tra 1.4540 e 2.000; 385 Nm tra 1.600 e 3.000 giri. Il nuovo Transit è disponibile con trazione anteriore, posteriore e integrale e in un elevato numero di varianti che comprende versioni Van, Combi, Doppia Cabina, SuperJumbo, Chassis e Minibus. La storia si conclude, almeno per il momento, con il 2015 che vede la celebrazione del cinquantesimo anniversario, dopo cinque decadi dal primo Transit uscito dall’impianto di Langley. ●

supervan

1971. Questo speciale modello utilizzava un motore da corsa della Ford GT40, un V8 5.0 e raggiungeva i 240 km/h. Nel 1985 venne creato il Supervan II con motore V8 Cosworth DFY e velocità massima 280 km/h. Nel 1995 fu la volta di Supervan III.

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 49


Logistica

Reti di impresa

N E fa Rete S T

Cambiano le logiche di approvvigionamento e distribuzione dei prodotti ed anche l’impresa di trasporto e logistica deve ripensare i modelli organizzativi nell’erogazione del servizio per esempio con i Contratti di rete. L’esempio di NEST

di Paolo Sartor

P

er affrontare la sfida del mercato attuale, un operatore del mondo delle spedizioni e della logistica deve prima di tutto essere in grado di concentrare ed ampliare il ventaglio dei servizi offerti

alla clientela, magari sotto un’unica regia, valorizzando le singole competenze degli operatori, al fine di migliorare l’efficienza complessiva, e tale da permettere una maggiore competitività nei rispettivi mercati di riferimento. L’aggregazione tra imprese di trasporto e logistica è una strada per rispondere alle

All’interno del Porto di Monfalcone NEST dispone di un’area data in concessione alla F.lli Midolini SpA di 60.000 mq. in cui è stata realizzata una tettoia di 7.000 mq. e dotata di pesa per mezzi stradali e vagoni ferroviari.

50 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


nuove logiche di mercato e precisamente: creare maggiore volume d’affari; conseguire maggiori economie gestionali con l’aumento della massa critica da amministrare sia in termini di fatturato, di mezzi, attrezzature hardware e software; valorizzare le professionalità presenti all’interno delle imprese aderenti alle nuove realtà costituitesi; fornire le migliori condizioni di acquisto per servizi, materiali e beni strumentali (grazie alle dimostrabili economie di scala) ed infine favorire l’aumento delle dimensioni medie delle singole realtà. Dalle esperienze condotte negli anni passati in materia di aggregazione - in prevalenza tra imprese di autotrasporto e

I servizi offerti da NEST sono:

nella gestione delle operazioni di magazzino - con la costituzione di consorzi e/o gruppi di acquisto è emersa chiaramente la debolezza dei rapporti tra i vari soggetti e la scarsa capacità/volontà dei medesimi a finanziare operazioni di questo tipo. L’istituzione dei contratti di rete d’impresa, accordo tra imprese finalizzato all’accrescimento sia del singolo che della collettività, in termini di capacità innovativa e propria competitività sul mercato, sta dimostrando segnali estremamente positivi. Sulla base di un programma comune, con il contratto di rete le imprese si obbligano a: collaborare in forme e in ambiti

La scheda di NEST

NEST- Rete di Imprese Viale Venezia 22 33052 Cervignano del Friuli (UD)

Tel: +39 345 0818305 e-mail: info@nestlogistics.it web: www.nestlogistics.it

NEST rappresenta una realtà innovativa nel panorama degli operatori logistici a livello nazionale ed internazionale.

imbarco – sbarco – transhipment stoccaggio e deposito in ambito portuale; noleggio navi cargo; trasporti e spedizioni su gomma, ferro e mare; servizi intermodali e plurimodali trasporti eccezionali servizi Less Container Load - LCL e Full Container Load - FCL; gestione magazzino e piazzale in ambito portuale (Trieste, Monfalcone con tettoia da 7.000 mq. e Porto Nogaro) e Interporto di Cervignano del Friuli; servizi logistici e personalizzazione lavorazione prodotti servizi di magazzinaggio e distribuzione consulenza ed assistenza logistica; pratiche doganali; assistenza crediti documentari – Incoterms 2010; tracking & tracing delle spedizioni e delle merci in conto deposito.

predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie attività; scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed infine esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa. La forza e l’efficacia dei contratti di rete di impresa si fonda sulle capacità e sul livello molto spinto di specializzazione di ogni singola azienda aderente, per un abbattimento e/o ottimizzazione dei costi di produzione dei servizi ed una integrazione delle attività lungo tutta la catena logistica. L’esperienza di NEST NEST (acronimo di: Network Europeo Servizi e Trasporto) si fonda sulla sottoscrizione di un Contratto di Rete d’Impresa e si propone come un “integratore di risorse logistiche”, capace di interpretare e proporre alle aziende clienti la migliore soluzione logistica ad una tariffa estremamente competitiva. L’obiettivo è stato quello di creare una squadra forte, flessibile ed efficiente, in grado di rispondere a 360 gradi ad ogni esigenza di servizio dal trasporto marittimo, ferroviario e stradale, alla movimentazione, allo stoccaggio, alla distribuzione e alla logistica delle merci. In sintesi un unico interlocutore per una molteplicità di servizi che risponda alla logica di servizio da MTO (Multimodal Transport Operator). Le 4 società che hanno costituito TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 51


NEST - tutte con sede in Friuli Venezia Giulia - sono: Interporto di Cervignano del Friuli SpA (gestore infrastruttura logistica di riferimento regionale), Inter-rail SpA (operatore logistico ferroviario), Marlines Srl (Casa di Spedizioni, Agenzia Marittima e brokers) e F.lli Midolini SpA (compagnia portuale, trasporti eccezionali stradali, sollevamenti e stoccaggio in aree portuali) operano tutte – anche se con differenti specializzazioni - nel settore del trasporto e della logistica integrata ed hanno deciso

L’intervista

P

er conoscere la genesi, gli obiettivi e programmi futuri di NEST abbiamo intervistato Matteo Mosca Riatel – direttore operativo di NEST – Contratto di rete di imprese, rivolgendogli alcune domande. Come nasce l’esigenza di fare rete? Ci siamo resi conto che oggi le aziende cercano un unico interlocutore a cui affidare la gestione di tutte le fasi della catena logistica. Fare rete ci è sembrata la soluzione per proporci come un unico riferimento – mettendo a fattor comune le singole competenze e professionalità specialistiche – risultando al contempo più competitivi nella nostra proposta logistica.

Quali sono i numeri di NEST ? NEST può contare su 232.000 mq. di piazzali operativi; 40.000 mq. di magazzini, 65 dipendenti diretti; un fatturato complessivo di oltre 54 milioni di Euro pari a oltre 3,6 milioni di tonnellate spedite nel 2015. Quali sono gli obiettivi della rete? NEST si prefigge di diventare un punto di riferimento nel

52 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Quali sono i fattori decisivi per il successo

del contratto di rete

di dare vita ad una rete tra le loro imprese. “NEST”– spiega il Presidente Tullio Bratta – “è nata espressamente per interpretare al meglio le evoluzioni del mercato e rispondere in modo ottimale ed efficace alle nuove esigenze logistiche della clientela. Per rispondere a tali esigenze, siamo in grado di fornire tramite una nostra rete di piattaforme logistiche terrestri e portuali, tutti i servizi compresi nella filiera dal trasporto via mare, strada e ferrovia, alle movimentazioni fino alla consegna al destinatario.” ●

settore delle spedizioni internazionali con annesse tutte le operazioni logistiche accessorie, in grado di studiare, progettare e risolvere qualsiasi soluzione logistica e che sia una sintesi delle professionalità espresse ogni giorno dai singoli soci della Rete. I punti di forza della proposta logistica NEST sono rappresentati nell’ordine da: presenza diretta nei tre porti della Regione Friuli Venezia Giulia (Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro) e all’Interporto di Cervignano del Friuli; un’esperienza ultradecennale delle imprese appartenenti al network nel settore delle spedizioni stradali, ferroviarie e marittime, movimentazioni portuali di merci e di logistica ed infine la capacità di proporre sempre la migliore soluzione ad una tariffa estremamente competitiva. Quali servizi logistici siete in grado di offrire ? Il network di aziende è in grado di offrire servizi logistici e di trasporto con elevati standard qualitativi dal ritiro e consegna dei prodotti, stoccaggio temporaneo con estrazione parziale delle merci per la consegna, agli adempimenti contabili e preparazione della documentazione ad essi inerenti sull’intero territorio nazionale ed internazionale. Inoltre vengono offerte tutte le operazioni logistiche supplementari sul prodotto come il controllo di qualità, il packaging, imballaggi ed etichettature particolari, gestione amministrativa degli stock e servizi di fatturazione ai clienti. Presso le nostre sedi sono disponibili ampi piazzali e magazzini, attrezzature per la movimentazione e trasbordo di merci dalle differenti modalità di trasporto e personale altamente specializzato in grado di offrire sempre la migliore soluzione per ogni tipo di esigenza.

Atteggiamento fiduciario e proattivo nella condivisione di nuovi volumi di traffico da parte della rete Disponibilità di risorse finanziarie Necessità di evitare dei doppioni già esistenti Definire asset societari innovativi e complementari alle attività dei soci della rete Mantenimento di rapporti diretti con la clientela storica da parte dei singoli soci della rete (se desiderati) Definizione ed identificazione del leader nella fase di avviamento del progetto di rete (uno istituzionale e mandatario del contratto di rete ed uno per il coordinamento operativo-commerciale delle attività)

A quale tipologia di clientela vi rivolgete ? Due sono i gruppi di aziende a cui la società intende rivolgersi: il primo è rappresentato dalle aziende produttive e commerciali presenti nel Nord-Est con l’erogazione di servizi/soluzioni door to door nell’approvvigionamento di materie prime del settore siderurgico, prodotti forestali, carta, fertilizzanti, etc.; il secondo è rivolto alle aziende manifatturiere e commerciali in fase di ridisegno delle proprie strategie di distribuzione ed interessate a cogliere le opportunità organizzative ed economiche offerte dall’outsourcing. Siamo in grado di fornire la migliore soluzione per la gestione ed esecuzione in terminal terrestri (Interporto di Cervignano del Friuli) e portuali (in particolare a Monfalcone, Porto Nogaro e Trieste) per la selezione e coordinamento delle attività. Quali vantaggi porta la Rete ? Per i soci di una rete di impresa i benefici nella gestione ed organizzazione di catene logistiche intermodali e plurimodali sono molteplici e precisamente: aumento dell’efficienza complessiva dei servizi erogati, migliore capacità di coordinamento delle attività di spedizione, condividere le professionalità di altri operatori e poter beneficiare di economie di scala grazie all’integrazione dei servizi tra più aziende. Inoltre operando in rete si migliorano le performance aziendali con un incremento del fatturato, si riducono alcuni costi e si allenta la stretta del credito bancario. La rete in sintesi si rivela un’ efficace antidoto contro la crisi. A conferma di tutto ciò, un’indagine condotta dal Ministero dello Sviluppo Economico su di un campione di imprese che, aderendo alla rete, hanno accresciuto il proprio Know-how e migliorato le proprie relazioni commerciali. ●


TForma Eventi

Terzo anno accademico per il nuovo format di informazione e formazione professionale TForma. Un programma ambizioso e vario, realizzato in collaborazione con Scania

Ricomincio da 3 di Luca Barassi

Q

uest’anno si parte subito. Il 16 febbraio – ovvero proprio nei giorni di uscita di questo numero – TForma parte col primo workshop della stagione. Un workshop molto importante, per diversi motivi. Prima di tutto per i partner che hanno contribuito a organizzare l’incontro che si svolge a Modena, presso l’Autodromo: CNA-Fita, che da quest’anno sarà coinvolta in modo continuativo nel progetto, Confartigianato Trasporti, Gruppo Federtrasporti e Unatras. In secondo luogo per il duplice argomento trattato. Infatti, a inizio anno era d’obbligo affrontare l’argomento “Finanziaria” (oggi Legge di Stabilità, N.d.R.) per analizzare gli interventi a favore del nostro settore. Allo stesso tempo, però, sull’onda del successo del

Convegno dello scorso 18 novembre a Milano, si è voluto approfondire il tema delle Reti d’impresa, strumento moderno per rendere efficiente l’attività di trasporto (e non solo). Tra l’altro il tema si è incastrato benissimo nell’analisi della legge di Stabilità, in quanto alcune norme vanno a regolare proprio questo tipo di contratto. “FARE RETE, Come utilizzare gli interventi della Legge di stabilità 2016 per creare un sistema di trasporto Italia efficiente” è dunque il titolo dell’evento, di cui vi daremo riscontro anche sul sito www.tforma.eu. Perché TForma? “Da sempre crediamo nel valore della persona – afferma Franco Fenoglio,

amministratore delegato di Italscania – e questo progetto a nostro avviso va nella direzione giusta, ovvero quella di valorizzare le competenze di uomini e donne che operano nel comparto per rendere profittevole l’attività di trasporto. Per questo abbiamo deciso, sin da subito, di contribuire al successo di questa formula”. La vera ragione per la quale è nata e cresciuta l’idea di questo format è l’aver rilevato la mancanza di un programma di formazione specialistico, l’anello mancante tra una scuola superiore professionale e corsi universitari di management e logistica. TForma fa proprio questo: individua temi e argomenti pratici, dedicati a chi opera in azienda e sul campo, e crea giornate con tagli diversi, a seconda TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 53


dell’argomento e del momento: corsi in aula, workshop, corsi in house e convegni. Il tutto con un profilo sia giornalistico che didattico puro. Titolari d’azienda, manager di diversi settori, operatori logistici, ma anche aziende committenti che gestiscono il proprio processo distributivo, professionisti e operatori del magazzino, sono chiamati a partecipare a quello che sta diventano sempre di più un network specializzato. TForma.eu: un sito dedicato Una delle novità del 2016 è proprio il sito creato ad hoc per il progetto. Dopo due anni in cui la promozione e l’informazione sulle attività di TForma si sono appoggiate a Trasportale.it, si era reso necessario

partecipazione da parte del pubblico alla discussione e tendenzialmente molto specialistici. Il primo, come detto, è un po’ più istituzionale e, grazie alla partecipazione delle più importanti Associazioni di categoria, parla di Rete d’impresa e legge finanziaria (16 febbraio, Autodromo di Modena. Il 3 marzo si parla di tecnologia, di sistemi informatici per gestire l’azienda di trasporto, a partire dalla localizzazione satellitare della flotta e dalle borse noli. La catena del freddo è un altro argomento di grande attualità, grazie allo sviluppo e alla crescita che questo settore sta vivendo negli ultimi anni. Lamberet, leader nella produzione di allestimenti a temperatura controllata, si è fatta promotrice di questo appuntamento che si terrà a Lainate (Mi) il prossimo 26 maggio. avere un proprio spazio dedicato. Qui, sin da subito, si possono trovare tutti i programmi aggiornati, le modalità di adesione, i contatti con la redazione, la segreteria e la direzione, ma anche tutte le immagini, i video e le trasmissioni WebTV delle precedenti iniziative. Anche il dominio (.eu) sta a caratterizzare l’impronta europea del progetto che non si limita ad approfondire i temi nazionali, ma guarda al mercato globale che ci circonda. A proposito di programmi In queste pagine è pubblicato il calendario completo del 2016. Una maratona di eventi che, come detto, alternano, corsi classici, workshop e convegni. Ma quali sono i temi specifici che saranno affrontati? Partiamo dai workshop, una sorta di mini convegni, orientati ad una maggiore

54 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


Molto più articolato, naturalmente, il programma dei corsi in aula che si svolgeranno dal 22 aprile all’ 8 novembre prevalentemente a Milano, ma con qualche puntata anche in Veneto e in Emilia Romagna. Il primo appuntamento è con l’Organizzazione delle imprese e la gestione per processi che è il pilastro delle nuove organizzazioni aziendali. Diviene quindi fondamentale approfondire l’approccio gestionale per processi, basato sulla scomposizione delle fasi aziendali in processi e sottoprocessi al fine di verificare l’efficacia ed efficienza della struttura organizzativa dell’impresa. A seguire il Controllo di Gestione delle Imprese di Trasporto, corso che permette di acquisire una visione d’insieme dell’andamento e del monitoraggio della propria attività. La struttura dei costi, oltre alla disamina dei costi fissi e costi variabili ed il calcolo dei costi km con una formula di

facile applicazione, saranno illustrate con metodologie – sia grafiche che matematiche - per il calcolo del BEP (punto di pareggio). Si affronteranno anche argomenti più generalisti, ma sempre calati nella nostra realtà,

ormul FShortMaster e L e Corsi singoli. e

Si può partecipare in ogni modo a TForma. La prima formula prevede l’individuazione di 3 corsi a scelta in modo da crearsi un proprio percorso formativo (1.000,00 euro + Iva a persona), mentre nel secondo caso si sceglie una singola data del programma (400,00 euro + Iva). Potete scaricare il Modulo di Adesione qui: www.tforma.eu/modulo2016.pdf oppure inviare una mail a:

tforma@trasportale.it

martedÌ

16 martedi

15

venerdì

22 sabato

7

GIOVEDì

26 mercoledì

8

FEBBRAIO

Il calendario accademico 2016

WORKSHOP

FARE RETE Come utilizzare gli interventi della Legge di stabilità 2016 per creare un sistema di trasporto Italia efficiente

MARZO

WORKSHOP

Tecnologia in azienda: la gestione telematica

aprile

Organizzazione e gestione dei processi

I modelli organizzativi di un’impresa di trasporti. Come scegliere la tipologia aziendale e come passare da una all’altra – La struttura commerciale (diretta, indiretta) – I processi aziendali: definizione, tipologia, gestione e riduzione dei costi.

maggio

Controllo di gestione delle imprese di trasporto

Conto economico preventivo, analisi e classificazione del portafoglio, piano di marketing – Controllo di gestione e pianificazione risorse (costo Km, aziendale e calcolo della tariffa) – Centri di costo – Analisi delle attività (ABC).

maggio

come Il Marketing e la gestione del web per lo sviluppo delle imprese di trasporto oppure i Criteri di progettazione e gestione del Servizio al cliente. Grande novità del calendario accademico di quest’anno il passaggio generazionale quale momento di sviluppo dell’impresa: obbiettivo del corso è fornire gli strumenti per gestire al meglio il passaggio generazionale; garantire la continuità e la crescita senza creare disagio ai collaboratori ed agli stakeholders, favorendo il rispetto di mission e vision aziendale, trasformando il passaggio generazionale da una possibile criticità ad un’opportunità di sviluppo ed innovazione per l’azienda. E poi ancora due corsi dal titolo accattivante: Nei meandri dei contratti di trasporto, spedizione e logistica e Il magazzino: questo sconosciuto, entrambi estremamente tecnici ma utilissimi in un momento di grande evoluzione normativa e tecnologica.●

WORKSHOP

giovedì

23

martedì

12

luglio

L’ottimizzazione dei costi di esercizio

Incidenze componenti di costo e metodologie di abbattimento nelle aziende di trasporto - Nozioni di base sulle emissioni inquinanti Anidride carbonica - Relazione diretta tra consumi e emissioni CO2 Opportunità per aziende Green - Analisi della concorrenza e Punti di forza e debolezza dell’azienda - Tecniche di vendita in base al TOE.

sabato

ottobre

22 8

mercoledì

giugno

martedì

Il futuro sarà sempre più marketing e web. Il corso fornisce gli strumenti necessari per fare un piano di Marketing, monitorando i risultati e usando la rete e i social non solo per informare la clientela.

Il processo di successione – I nuovi processi decisionali: ingresso di manager e consiglieri – Opportunità e condizionamenti dell’impresa famigliare: quale strategia per il futuro.

settembre

26

Il piano di marketing e la gestione web per lo sviluppo delle imprese di trasporto

Il passaggio generazionale come momento di sviluppo dell’impresa

GIOVEDì

la catena del freddo

Zero gradi:

giugno

8

WORKSHOP

Il magazzino, questo sconosciuto

Progettazione e gestione del servizio al cliente

Il servizio: definizione, caratteristiche, variabili, qualità, aree di tolleranza Outsourcing delle attività logistiche – Criteri di valutazione del mercato Le partnership coi clienti.

ottobre

Nei meandri dei contratti di trasporto, spedizione e logistica

Normativa, obblighi e regolamentazione dei diversi contratti Responsabilità delle parti – Gli incoterms.

novembre

Reti di impresa: opportunità per il mondo dei trasporti

La Rete di impresa è uno strumento flessibile e poco burocratico e costituisce un’importante opportunità di sviluppo e di internazionalizzazione per i trasportatori. Il corso fornisce la metodologia utile a fare una rete di successo.

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 55


Eventi Business Booster Tour

Renault

rilancia

di Luca Barassi

I

numeri di Renault, in Europa ma in particolare in Italia, sono impressionanti. Su un mercato di poco superiore ai 132 mila pezzi (in crescita dell’11%), il marchio francese ha immatricolato oltre 12 mila veicoli commerciali, registrando un incremento del 38% e salendo sul gradino più alto del podio degli importatori esteri. Un risultato che viene da lontano e da un lavoro lungo che è andato a consolidare anno dopo anno gli asset di Renault, come ha dichiarato Luca Petitti, brand manager

56 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Dal successo del 2015, quest’anno il Tour della Losanga amplia gli appuntamenti e i partner coinvolti. Allestire il proprio business è sempre più facile Italia. Un risultato che, sicuramente, va in gran parte attribuito alla politica di partnership con i migliori allestitori del territorio, dato che lo stesso mercato degli allestiti è in crescita e, anche qui, Renault segna un incremento notevole, con un 6% di quota. In questa strategia il Business Booster Tour è stato il grande protagonista, con cinque carovane che hanno coinvolto 26 veicoli al-

lestiti in 112 tappe (12 in più del previsto). Un giro d’Italia importante che ha fatto sì di raccogliere ben 600 ordini proprio durante le tappe. L’evento del 2016 Numeri che non potevano non far rilanciare il progetto da parte del management della


NETO, un partner strategico propria attività. Servizi e prodotti “à la carte” all’interno di una gamma che conta più di 450 versioni e numerose possibilità di allestimento disponibili per i vari modelli e motorizzazioni. Arricchendo il tutto con una gamma di motori Twin Turbo che conferisce ai veicoli prestazioni brillanti ed un’economia di esercizio che li posiziona al vertice della categoria. La presentazione bolognese ha visto cinque aree tematiche organizzate per offrire ai partecipanti all’evento una visione completa e strutturata dell’offerta degli allestimenti realizzabili sulla gamma dei veicoli Renault: Work, Outdoor, Care, Food e Market. ●

Gli allestitori sono fondamentali, ma anche il modo con il quale essi e le Concessionarie configurano il veicolo per il cliente finale è importantissimo. Per risparmiare tempo, ma soprattutto per realizzare un prodotto davvero su misura e che risponda esattamente alle esigenze del proprio business. Per questo Renault ha scelto NETO come partner tecnologico, in grado di offrire una gamma di soluzioni dedicate al COSTRUTTORE, al NOLEGGIATORE, al CONCESSIONARIO, all’ALLESTITORE e anche al PADRONCINO. Neto body, Neto live, Neto dealer e Neto Analytics sono alcune di queste piattaforme create ad hoc per le specifiche attività. (www.neto.center)

Gli allestitori partner del Business Booster Tour 2016

ADAMI, ALESSI & BECAGLI, CAR FIBREGLASS, CARGOPLAST, COIBENTCAR, CO.ME.AR., FAMI STORE VAN, FASSI, FCS, FOCACCIA ATTREZZA VEICOLI, GUIDOSIMPLEX, HANDYTECH, LAURI, LUANO CAMP, LUCA C. CARROZZERIA, NOMEC, OFFICINE CUCINI, OLMEDO, ROYAL PLASTIC, SCATTOLINI, TECNOCAR, TERCAM.

Il mercato degli allestiti

Italia 18.501 immatricolazioni +18% Renault 6% di quota di mkt (2,3% nel 2010) Furgonati 4%

Losanga. E allora ecco che quest’anno i veicoli coinvolti diventano 41, sette le carovane e ben 150 tappe con un numero di partner in continua crescita (da 12 a 20). La grande novità del 2016, inoltre, è l’introduzione di 3 workshop che permetteranno ai clienti di approfondire le modalità di allestimento di veicolo commerciale in modo da rendere perfetta la propria scelta d’acqusito. In concomitanza del Business Booster Tour, presentato a Bologna lo scorso gennaio, il lancio del nuovo marchio “Renault Pro+”, dedicato ai clienti professionali che hanno specifiche esigenze legate alla

Altri 13%

Isofrigo 19%

Ambulanze 4%

Cassoni fissi 37%

Cassoni ribaltabili 23%

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 57


Focus Tracker

Un nuovo gioiello di

Tracker Tacho LD Plus è il satellitare di bordo che fornisce migliaia di informazioni in diretta dal veicolo

di Alessandro Bassi

L

a tecnologia non conosce più confini. Soltanto qualche anno fa pensare di conoscere un percorso effettuato da un veicolo, scaricare in modo legale i dati del tachigrafo, sapere con certezza i litri di carburante consumati e addirittura quante volte è stato premuto il freno, sembrava fantascienza. Ma la tecnologia ha fatto passi da gigante nel mondo del trasporto delle merci e ogni anno ci sono grandi novità per consentire alle imprese della logistica di automatizzare e destinare le risorse verso l’innovazione e la maggiore competitività. Da pochi mesi è in commercio un dispositivo di bordo che consente di acquisire legalmente e da remoto il file della memoria del tachigrafo e della card autista. In questo modo non è più necessario riportare i veicoli presso le sedi ed effettuare il download dei dati in modo manuale. Tutto è completamente automatico ed aggiornato fino alle h. 24 del giorno prima. I dati sono archiviati legalmente e a 58 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

efficienza disposizione delle autorità per i controlli. La novità più rilevante offerta da questo dispositivo commercializzato da Tracker.it, è la possibilità di interagire con i report. Un servizio eccezionale che evita di incappare in multe spesso dovute per discrepanze tra il proprio software e quello utilizzato dai preposti al controllo. Non solo download Per adempiere a tutte le direttive legislative, un’altra fase estremamente importante e delicata è l’archiviazione dei dati del tachigrafo. Essi devono essere sempre a disposizione per i controlli e archiviati in un formato particolare. Si tratta, infatti, di un obbligo di legge per le imprese di autotrasporto che sono responsabili dei dati archiviati dei veicoli e degli autisti e che sono basilari per i controlli sui riposi e sulle ore di guida. I controlli avvengono sia sul veicolo che presso le aziende. Sul totale dei controlli effettuati, il 50% avviene proprio presso le Sedi delle

aziende. È importante quindi essere aggiornati con i dati dei veicoli il cui trasferimento deve avvenire entro tre mesi e quelli degli autisti non oltre 28 giorni, come previsto dal regolamento (CE) n. 581/2010. Il dispositivo di bordo Tracker Tacho LD Plus è omologato per scaricare automaticamente, legalmente e senza alcun intervento manuale tutti i dati necessari per l’archiviazione e la consultazione della reportistica. Ecodrive supervisor Un’altra funzione di “punta” di questo gioiello della tecnologia è l’ecodrive: un sistema “diabolico per l’autista”. Questa funzione è in grado di condizionare completamente lo stile di guida di un autista inducendolo a risparmiare notevolmente il consumo di carburante, freni e frizione. L’ecodrive infatti sorveglia costantemente lo stile di guida dell’autista e quando accadono eventi di spicco come la forte


info

www.tracker.it

800 251601

abuso sui tempi di sosta. Con dei piccoli accorgimenti è altresì possibile il rilevamento di aggancio e sgancio dei rimorchi, il controllo della temperatura di eventuali rimorchi frigoriferi, lo scambio di messaggi con l’autista e a navigazione assistita grazie a un navigatore di bordo dotato di mappe per veicoli pesanti. Un sistema perfetto per fare prevenzione, amministrazione e conseguire consistenti risparmi sulle manutenzioni, sul carburante e sulle ore di lavoro in ufficio per l’elaborazione dei dati che altrimenti andrebbero eseguiti manualmente. La tecnologia avanza e i prezzi di queste apparecchiature sofisticate scendono grazie alla loro costante di popolarità. ●

Le funzioni controllo

• CONSUMO CARBURANTE E PRELIEVI NON AUTORIZZATI • PERCORSI, SOSTE E ORE DI GUIDA • STILE DI GUIDA DEGLI AUTISTI monitoraggio • TEMPERATURA DEI RIMORCHI FRIGORIFERI • AREAZIONE DEI RIMORCHI PER TRASPORTO ANIMALI • RIFORNIMENTI ALLA POMPA / RIFORNIMENTO SERBATOI automazione • SCARICO AUTOMATICO DEI DATI TACHIGRAFO DIGITALE • SCAMBIO MESSAGGISTICA UFFICIO/VEICOLO • CALCOLO PERCORSI IDONEI AI VEICOLI PESANTI risparmio • DECINE DI ORe DI LAVORO RISPARMIATE GRAZIE ALLE FUNZIONI AUTOMATICHE • MINORI PERCORRENZE E SOSTE GRAZIE AL MONITORAGGIO • MINORI SPESE GRAZIE AL CONTROLLO

pressione dell’acceleratore, emette piccoli suoni acustici che invitano l’autista ad una più parsimoniosa attività di accelerazione. Tutti i dati sono poi visibili tramite una delle più importanti piattaforme europee di tracking dei veicoli on line da oltre 15 anni e che segue in diretta migliaia di veicoli. La piattaforma web www.tracker.it è disponibile altresì tramite smartphone e tablet Apple, Android e Windows phone. Si tratta di un servizio veloce e intuitivo e che consente in pochi istanti di poter verificare tutti questi dati in arrivo dal veicolo e grazie alle elaborazioni automatiche, sono facilmente leggibili per poter intervenire o amministrare i dati stessi. Ad esempio, in pochi istanti è possibile verificare se vi è stato un prelievo non autorizzato di gasolio oppure se l’autista sta guidando con troppa irruenza oppure ancora se l’autista ha Due schermate che illustrano come, da remoto, è possibile visualizzare la propria flotta, i percorsi dei veicoli e i dati del superato le ore di guida o vi è stato un tachigrafo digitale. Il tutto senza la necessità che il veicolo rientri in sede per lo scarico dati. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 59



Anno 2 - febbraio/marzo 2016 - n. 8

mercato

CONSTRUCTION IN RIPRESA

IAM

momento di analisi

FPT INDUSTRIAL

INNOVAZIONE CONTINUA La conquista del mercato è il suo must logistica

il magazzino puÒ vendere?


La più vasta gamma di ricambi tutte marche per veicoli industriali e rimorchi in Italia

Ricambi e componenti di qualità sono una priorità per tutti i proprietari di camion e rimorchi. Ecco perché abbiamo aperto negozi TRP a Roma e Piacenza, dove si può trovare la più vasta gamma di ricambi di tutte le marche di autocarri

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e rimorchi in Italia. Ricambi con un ottimo rapporto qualità/ prezzo che soddisfano le esigenze di massima disponibilità del veicolo. Disponibilità immediata, 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Aperto adesso! Per saperne di più: trp.eu/it

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di Francesco Oriolo

La scomparsa del

perdono

D

iciamolo francamente, una certa aria di positività si respira, pur se tra mille agguati e difficoltà. Lo conferma il nostro consueto articolo sull’evoluzione del Mercato. E mentre si affilano le armi per affrontare il 2016, ci ha colpito una frase del prof. Guelfi, che anticipando i contenuti del 6° IAM Italia ha affermato, “il mercato non perdona più”. Ammesso che questo nobile sentimento abbia mai albergato nel business, sicuramente nell’aftermarket i dati danno ragione al ricercatore torinese. Sempre maggiore la polarizzazione, da una parte piccoli distributori che cercano di sopravvivere e dall’altra grandi gruppi che crescono. La crescita però se è soltanto di volumi rischia di essere sterile, occorre anche marginare di più e per fare questo ormai le strade sono due: anticipare le esigenze dell’utenza e aumentare il livello di servizio. Tesisquare in proposito è protagonista di una storia di successo: l’aver risolto il problema delle attese allo scarico nella GDO attraverso una piattaforma comune, ha portato l’azienda di Bra in quattro anni al 50% della GDO del settore alimentare in Italia che utilizza la loro piattaforma. C’è poi chi la vocazione all’innovazione ce l’ha nel genoma da oltre 100 anni, ci riferiamo a FPT Industrial, a cui dedichiamo la cover story di questo mese, il player globale del Gruppo CNH Industrial che nel suo centro piota di R&D sulle sponde del lago di Costanza ad Arbon (CH) conta duecento ingegneri interamenti votati allo sviluppo tecnologico dei motopropulsori per veicoli commerciali e industriali, macchine agricole e per il movimento terra, motori marini

e generatori di potenza. Anche in questo caso l’essere all’avanguardia nelle soluzioni e nel servizio ha fatto sì che FPT Industrial in pochi anni sia passata dal 9 al 50% di vendite ad aziende non facenti parte del Gruppo. Per fare innovazione ci vogliono uomini nuovi e i nostri magazzini e spesso anche le strutture di vendita dell’aftermarket spesso segnano il passo in questo senso, in particolare nelle piccole e medie imprese. In proposito abbiamo raccolto il parere di Paolo Guazzone, manager e formatore, che dal 2014 con la sua azienda ha avviato un piano di selezione e preparazione delle future leve di venditori e magazzinieri, partendo dai luoghi dove le nuove generazioni si formano, la scuola. Per l’Azienda del mese, scopriremo Valeo, player multi-specialista,

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

La rivista del post vendita - ANNO 2 - n. 8 febbraio/marzo 2016

Magazine

specializzato

supplemento

alla

testata

Trasportare Oggi in Europa, n. 185 febbraio/marzo 2016

Editoriale

Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Francesco Oriolo

approfondendo i suoi sistemi di tergitura. Infine puntuale come sempre ci attende l’analisi di ANFIA che focalizza le ricadute dell’innovazione tecnologica e telematica sulla la figura dell’autoriparatore e preconizza un futuro all’insegna di una maggiore efficienza, in cui dovrà interpretare un ruolo anche consulenziale verso la propria clientela. Innovare quindi è la parola d’ordine. Anche Trasportare Oggi Aftermarket è un prodotto, così dopo il primo anno di avvio, nel 2016 manterremo la foliazione a 24 pagine minimo, approfondendo i temi dell’aftermarket ma anche l’enorme galassia che va sotto il nome di servizi, dai finanziamenti al noleggio, dalla telematica alla logistica di magazzino. E aumentermo la copertura attraverso il web. Perché anche il nostro è un mercato che va veloce. E non perdona.●

Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

Hanno collaborato: Vincent Aino, Goffredo Gualandi, Ferdinando Tagliabue

Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965

Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF

Redazione: redazione@trasportale.it

Reg. Trib. di Milano N. 723/97

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 63


Notiziario

EcoTyre: +150.000 PFU

Il Consorzio ha chiuso l’anno raccogliendo 150.000 pneumatici oltre il target

Eco Tyre, il consorzio composto da oltre 160 produttori e importatori di pneumatici, attivo nella raccolta e gestione degli Pneumatici Fuori Uso,ha destinato un extra-budget per far fronte all’eccesso di PFU generati nel 2015. “Si tratta di un contributo volontario e gratuito che abbiamo deciso di dare al nostro settore – spiega Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – per dare soluzioni immediate ai gommisti e agli operatori del ricambio che lavorano quotidianamente in modo onesto per immettere questi rifiuti sulla strada del corretto recupero. Sarebbe assurdo che, nonostante il sistema funzioni al 100%, si creino le condizioni per smaltimenti costosi o addirittura illegali. Ma gestire l’emergenza – sottolinea Ambrogio – non ci impedisce di cercare di comprendere le cause di questa situazione: se per ogni pneumatico immesso regolarmente sul mercato si paga un contributo e per ogni pneumatico immesso viene recuperato un PFU è evidente che a fine anno non dovrebbe esistere un eccesso di PFU non raccolti. Se tale situazione si verifica vuol dire che sul mercato entrano pneumatici da flussi irregolari o di mercato nero per i quali non è stato pagato il contributo e che quindi risultano “invisibili” sia per gli organi di controllo che per i consorzi di raccolta. Ci auguriamo che le Autorità competenti approfondiscano questa anomalia. In questo senso riteniamo particolarmente utile la recente interrogazione parlamentare n. 4-11345, che contiene molti contenuti da noi condivisi e più volte segnalati alle Autorità, rivolta dal Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, al Ministro dell’Ambiente”.

Continental ha un nuovo sito web

Live il nuovo sito web di Continental dedicato ai pneumatici per veicoli commerciali E’ ora disponibile il nuovo sito web dedicato ai pneumatici e coperture per veicoli commerciali di Continental con due sezioni interamente incentrato sui prodotti e sui servizi Truck e Specialty (www.continental-pneumatici.it/ truck-autobus e www.continental-pneumatici.it/industria-agro). L’immediata accessibilità a foto e video, anche di grande formato, è migliorata sensibilmente e contribuisce ad agevolare in modo significativo l’esperienza di navigazione del consumatore. Il nuovo design è stato sviluppato per una visualizzazione ottimale del contenuto su dispositivi mobili, come smartphone e tablet. Il sito dedicato ai pneumatici per veicoli commerciali è stato lanciato in dodici mercati della regione EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa). Lo sviluppo e il layout del nuovo sito ha visto l’aggiornamento di alcuni tool tra cui il “Tirefinder” che è stato sviluppato specificamente per le ricerche di pneumatici in internet, grazie al quale gli utilizzatori finali potranno trovare il pneumatico più indicato alle loro esigenze. Inoltre, la nuova funzione “Dealer Locator” permette di visualizzare una panoramica di tutti i punti di servizio Continental e Conti360° consentendo ai clienti di trovare facilmente il partner Continental più vicino.

le ruote si fanno belle LvL ONE è la nuova finitura di Alcoa- leader mondiale nella fabbricazione dei materiali leggeri- per una ruota esteticamente più bella grazie ad una superficie più liscia e più lucida rispetto alla spazzolata, che richiede però la stessa tipologia di manutenzione. Le ruote in alluminio LvL ONE®, disponibili sul mercato italiano già dal Gennaio 2016 e prodotte in Ungheria, oltre all’estetica, presentano nuovi ed importanti vantaggi per i conducenti e le flotte commerciali. Tra questi una superficie più liscia e lucida rispetto alla spazzolata, una leggerezza fino al 47% maggiore e quindi una maggiore capacità di carico utile, un utilizzo a temperature inferiori ed un significativo risparmio di carburante. Da ultimo un risparmio economico grazie ad una eccellente dissipazione del calore che aumenta in modo significativo la resa dei pneumatici, freni e sospensioni. 64 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Buongiorno Presidente! Allison Transmission annuncia la nomina di David Graziosi

Allison Transmission, leader mondiale nel settore delle trasmissioni automatiche per veicoli commerciali medi e pesanti, ha annunciato la nomina di David S. Graziosi a Presidente di Allison Transmission. Questa nomina va ad aggiungersi a quella di Chief Financial Officer, ruolo che Graziosi ricopre dal 2007, anno del suo ingresso in Allison. “Sono lieto di nominare Dave President di Allison Transmission per gli importanti contributi dati all’azienda e per il ruolo che ha avuto nel nostro successo,” ha affermato Lawrence E. Dewey, Chairman e C.E.O. di Allison Transmission. “Da quando è entrato in Allison Transmission nel 2007, Dave ha dimostrato eccezionali doti di leadership e un’ottima conoscenza della nostra compagnia e del nostro settore. E’ un membro importante del Consiglio di Amministrazione ed è sempre accanto ai colleghi per aiutarli a risolvere i problemi nei loro diversi settori. Sono felice di poter continuare a lavorare con Dave negli anni a venire.” Graziosi ha affermato, “E’ un onore per me essere stato nominato President di Allison Transmission. Abbiamo raggiunto traguardi importanti negli ultimi otto anni e continueremo a raggiungerne altri, facendo leva sulla nostra storia centenaria”.

Nuove finiture per Alcoa


C'ERA UNA VOLTA L'ETÀ DEL FERRO...

OGGI C'È IL COMPOSITO LAMBERET, IL FREDDO SENZA BARARE... Il trasporto frigorifero è un mestiere dove i margini di manovra sono inesistenti: è impossibile barare di fronte alla pressione generata dalle esigenze dei trasportatori, dalle costrizioni regolamentari, dal rispetto delle temperature di consegna, dalla sicurezza degli autisti... Sin dalla sua creazione, Lamberet mobilita l’energia per concepire dei veicoli frigoriferi all’altezza delle vostre esigenze. I nostri nuovi materiali compositi ultra-isolanti associati alle tecnologie di assemblaggio esclusivo vi offrono la risposta adeguata per rispettare la catena del freddo, l'alleggerimento dei veicoli e la sicurezza di guida.

CO2

PESO

CONSUMO

ISOLAMENTO

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MANUTENZIONE SEMPLICE AUTENTICAZIONE FARMA


Notiziario

Fassi rinnova la gamma delle gru medio-piccole

Con i modelli F 110B e F 65B si riducono gli ingombri e migliorano le performance

Fassi ha presentato al mercato nuovi modelli con i quali rinnova la sua proposta nella gamma delle gru piccole. Si tratta di 2 modelli “con” biella e forcella sul braccio secondario, tutti con pesi decisamente contenuti rispetto i modelli che sostituiscono nel segmento delle gru con capacità di sollevamento tra le 6-7 tm,. Queste nuove gru sono disponibili da fine gennaio. L’utilizzo di acciai UHSS (alto ultra resistenziali) nella loro realizzazione ha permesso di ottenere un risparmio notevole di peso: -9% rispetto al modello attuale F65A.0, a beneficio della portata residua dei veicoli su cui saranno installate. Inoltre, la nuova progettazione delle articolazioni principale e secondaria, ha portato ad un incremento dello sbraccio idraulico: +9% del modello F65B.1 rispetto al modello precedente, con sensibile aumento dell’area di lavoro. I momenti di sollevamento di queste nuove gru relativamente allo sbraccio idraulico e al rapporto peso/potenza si collocano al di sopra delle prestazioni delle gru presenti sul mercato appartenenti a questa categoria. Nella progettazione di questi nuovi modelli è stata riservata grande attenzione all’ottimizzazione degli ingombri: il distributore è alloggiato sulla traversa in posizione verticale, le dimensioni del serbatoio dell’olio sono più compatte, la struttura complessivamente è più snella. Il modello F65B.1 viene proposto in abbinamento al sistema di controllo FX500 e nella versione e-dynamic con il radiocomando Fassi RCH/RCS. Per tutti i modelli sono previste quattro versioni base fino ad massimo di quattro sfili idraulici. Il modello F70B.1 si posiziona ad un livello superiore di classe di sollevamento grazie all’abbinamento con il sistema XP.

Lamberet: 2015 un bilancio eccezionale! Nuovi investimenti nella sede e fabbrica di Saint-Cyr/Menthon

Per far fronte alla richiesta, rinforzata dal successo delle gamme e delle innovazioni presentate a Solutrans, il sito di Saint-Cyr/Menthon (Francia, 01) beneficia di investimenti immediati. Progressivamente dedicati nel 2016 ai veicoli industriali, i 65.000 m2 coperti della fabbrica di Saint-Cyr/Menthon inaugurano a gennaio due nuove officine. Queste hanno lo scopo di far aumentare le capacità di produzione dei veicoli superiori alle 7,5 t. Grazie a questo nuovo edificio che accoglie 6 posti giganti di “rifinitura veicoli” e alla ristrutturazione della catena operata a monte, la fabbricazione di camion e di semirimorchi frigoriferi viene organizzata in un flusso unico e totalmente “Lean”. Le capacità di verniciatura e di posa della sponda sono ad esempio superiori al 50%. La seconda officina è destinata alla lavorazione e alla modellatura di precisione dei quadri. Questo investimento rafforzerà l’avanzamento tecnologico della gamma di quadri posteriori “Heavy-Duty”. La loro ingegneria d’avanguardia, basata su un processo di bullonatura senza saldature e quindi senza punti deboli, ad oggi fa di essi i più robusti, i più leggeri e i più facili da riparare in caso di incidenti. Con più di 6.000 veicoli frigoriferi consegnati, Lamberet SAS termina il 2015 con una crescita del 23% del suo fatturato, a 165 Milioni di euro (in fatturati consolidati derivanti dalle vendite nelle filiali). In particolare all’estero, la rete Lamberet si è consolidata nel 2015 e si estende ormai in 38 paesi: in Italia risulta essere il primo marchio importato. Erick Méjean, Direttore Generale, sottolinea le prospettive 2016: «Dopo un anno 2015 eccezionale e con degli investimenti continui operati sia in R&S che in ambito produttivo, Lamberet affronta il 2016 con un’offerta più performante che mai. La nostra gamma è la più ampia, la più innovativa e la sola ad essere segmentata, adeguandosi perfettamente al particolare mestiere che esercita ogni Cliente. Parallelamente, la nostra nuova strategia industriale dei siti dedicati e modernizzati ci consentirà di calpestare una nuova strada e di avvantaggiarci in materia di qualità. La nostra volontà è di capitalizzare su questi punti forti per sorprendere di nuovo nel 2016 con prodotti, servizi e un livello di servizio clienti ancora più reattivi e personalizzati.» 66 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

proteggiamoli! Carrozzerie lucenti e brillanti con le nanotecnologie di Fra-Ber Lustravax – il nuovo prodotto by Fra-Ber - è un trattamento protettivo a base nanotecnologica che lascia un film trasparente capace di salvaguardare per un intero anno la carrozzeria di auto, moto, camper, furgoni e camion da ruggine, smog e qualsiasi elemento atmosferico quale piogge acide, sole, salsedine, etc. garantendo sempre lucentezza e brillantezza. Incredibilmente resistente ai ripetuti lavaggi, Lustravax preserva plastiche e parti in alluminio della carrozzeria lasciandola liscia e con un sorprendente effetto seta. Le sue caratteristiche lo rendono in grado di preservare la carrozzeria anche dall’aggressione dei detergenti alcalini spesso usati durante il prelavaggio negli impianti professionali.

zf È ibrido Il colosso tedesco è impegnato a sviluppare tecnologie alternative

L’ibrido plug-in sta diventando sempre più diffuso poiché combina l’autonomia di un motore a combustione interna con le emissioni ridotte di un motore elettrico. ZF ha sviluppato un sistema ibrido plug-in con cui le auto possono funzionare a batteria più a lungo e raggiungere velocità superiori rispetto ai precedenti sistemi full-hybrid. Nei veicoli ibridi un motore a combustione interna lavora insieme a un motore elettrico a emissioni zero. Ma in molti veicoli full-hybrid, esiste uno squilibrio fra questi due componenti. I full-hybrid esistenti, ad esempio, possono percorrere solo tre km (due miglia) circa alimentati a batteria, a velocità mai superiori a 50 km/h (30 mph). Questi veicoli ibridi sono per lo più alimentati da motori a combustione interna. La batteria relativamente piccola viene ricaricata solo durante la marcia – di solito con il recupero di energia cinetica in frenata, un processo noto come “recupero” o “rigenerazione”.


Gli pneumatici sul podio del rally più difficile del mondo

Grande vittoria per l’olandese Gerard De Rooy che, insieme a Goodyear, si aggiudica il 1° posto della Dakar 2016. Il team De Rooy ha infatti scelto i pneumatici autocarro fuoristrada Goodyear ORD, nella misura 375/90R22.5 per equipaggiare il suo Powerstar Iveco #501 che ha percorso i 9000 km de “L’Odissea”, la corsa in fuoristrada più dura e avvincente dell’anno che coinvolge auto, moto, quad e truck per 13 giorni di adrenalina allo stato puro. Nella competizione che ha coinvolto oltre 50 camion provenienti da tutto il mondo, hanno giocato un ruolo fondamentale i pneumatici Goodyear, sviluppati per fornire le migliori performance in tutte le diverse condizioni affrontate dal team. “Goodyear ha garantito supporto tecnico e consulenza, specialmente per la pressione delle gomme, fondamentali per affrontare la Dakar. Le condizioni della Dakar sono senza dubbio dure e difficili e comprendono il “peggio che ci si possa aspettare”: sabbia, rocce e fango. Quindi i pneumatici rappresentano uno degli elementi più importanti. Le Goodyear ORD 375/90R22.5 per off-the-road sono state eccezionali e hanno contribuito al raggiungimento della vittoria”, ha dichiarato Gerard De Rooy. La scelta dei pneumatici Goodyear ORD da parte di De Rooy è stata effettuata dopo un’approfondita sessione di test al rally della Baja Spagna in luglio 2015 e al Rally Oilibya del Marocco in ottobre 2015. Gli ingegneri del Centro di Innovazione Goodyear in Lussemburgo hanno lavorato insieme al team per ottenere l’assetto e le prestazioni migliori. “Essere sul podio insieme al team De Rooy ci rende molto orgogliosi: la Dakar ha infatti rappresentato per Goodyear una grandissima opportunità per confermare l’affidabilità dei suoi prodotti, messi a dura prova nelle situazioni più estreme proprie di questa corsa. La nostra partecipazione e lo straordinario successo testimoniano le caratteristiche dei nostri pneumatici in termini di trazione, durata, robustezza e sicurezza che ci permettono anche di raccogliere dati e informazioni utili per lo sviluppo di pneumatici autocarro futuri,” dichiara Benjamin Willot, Direttore Marketing Commercial di Goodyear Dunlop EMEA. Il pneumatico autocarro Goodyear ORD nella misura 375/90R22.5 è un’esclusiva di Goodyear e, grazie a un diametro del cerchio maggiore, fornisce un maggior gioco per i freni, migliorando la resistenza al calore. “L’Odissea” Dakar 2016 si è svolta dal 3 al 16 gennaio 2016, coprendo circa 9000 km tra Argentina e Bolivia, con un totale di 354 veicoli tra motociclette, quad, automobili e camion e 556 concorrenti appartenenti a 60 nazionalità diverse.

Yokohama e Donnavventura Gli pneumatici Geolandar G012 in giro per i Caraibi

Ha preso il via su Rete4 la messa in onda dell’emozionante tour 2015 di Donnavventura che ha visto le ragazze scoprire gli angoli più suggestivi e incontaminati dei Caraibi. Le ragazze hanno viaggiato per terra e per mare attraversando luoghi fra i più incontaminati del mondo, ricchi di fascino e bellezza. Yokohama, produttore di pneumatici high performance da anni a fianco delle Donnavventura nelle loro imprese, ha partecipato con entusiasmo anche a questa nuova spedizione. I cross-over Mitsubishi ASX e i pick-up L200 che hanno accompagnato le ragazze durante il viaggio sono stati equipaggiati con gli pneumatici Geolandar G012, un modello all-terrain molto versatile e resistente, adatto per attraversare luoghi caratterizzati da temperature molto alte, strade non asfaltate e tratte impervie in grado di mettere a dura prova le gomme. In queste condizioni estreme, gli pneumatici Yokohama Geolandar G012 hanno permesso alla carovana di viaggiare in tutta sicurezza. Le Donnavventura sono state impegnate in un percorso molto lungo, nel quale hanno incontrato e attraversato ben 13 paesi: dal Messico al Belize, dall’Honduras a Costa Rica passando per Cuba, Santo Domingo, Haiti e le incontaminate Bahamas.

web News

Goodyear vince la Dakar

Link utili scelti per voi www.trwaftermarket.com

TRW opera nel settore dei veicoli commerciali dal 1906 ed è leader a livello mondiale in progettazione, sviluppo e produzione di parti di ricambio di primo impianto destinate a tutti i maggiori produttori di veicoli commerciali. TRW Proequip è il fornitore aftermarket a livello globale del settore IAM (Independent Aftermarket).

www.formulabosch.it

Il portale del settore automotive aftermarket targato Bosch: un sito dove gli operatori del settore possono trovare notizie, informazioni e approfondimenti sul mondo dell’autoriparazione, scaricare cataloghi di attrezzature d’officina o ricambi, listini prezzi, leggere la rivista “Formula”, cercare officine di autoriparazione e distributori.

www.schaeffler-aftermarket.it

Il Gruppo Schaeffler è a livello mondiale un fornitore integrato, tra i leader nel settore Automotive e Industrial. La Divisione Automotive Aftermarket è specializzata nella fornitura di prodotti e servizi per motori, comandi ausiliari, trasmissioni e chassis di autovetture e veicoli commerciali. Con i prodotti a marchio INA, FAG e LuK, è leader per la fornitura di componenti per motori, sistemi di trasmissione e chassis. TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 67


Mercato

Signori, si cambia La crisi sembra superata ma gli indici mostrano luci e ombre mentre la competizione aumenta e nell’aftermarket gli indipendenti assumono maggiore importanza

I

di Goffredo Gualandi

l 2015 dei veicoli commerciali e industriali sarà ricordato come l’anno in cui si è vista la luce in fondo al tunnel. Per quanto riguarda i veicoli commerciali fino 3.5t., secondo i dati forniti da Acea, le registrazioni in novembre 2015 sono cresciute mediamente del 17,8% in area EU su un totale di 179.930 unità immatricolate, mentre in Italia del 28.4% con circa 13.000 immatricolazioni. Negli 11 mesi 2015 l’Italia ha immatricolato 117.734 veicoli commerciali con una crescita del 10.9% rispetto a una media Eu di 11.4%. Per i veicoli medi e pesanti la ripresa è stata più significativa rispetto agli undici mesi del 2014 con un saldo di 14.113 veicoli ed un incremento del 21.3% rispetto a una media Eu del 15.6%. Il totale dei veicoli commerciali, industriali e autobus si attesta 134.083 veicoli immatricolati, la crescita rimane positiva ma moderata al 11.9% contro una media UE del 12.2%. Anche nel settore delle costruzioni ci sono dei timidi segnali di ripresa. Segnali di ripresa dalle costruzioni Secondo Unacea, l’associazione di categoria delle aziende di macchine e attrezzature per le costruzioni, nei primi nove mesi dell’anno sono state vendute sul mercato italiano 5.945 macchine per costruzioni, con una crescita del 33% rispetto a quanto rilevato lo scorso anno. Secondo i dati Istat elaborati da Prometeia, anche le esportazioni crescono (+8%). Le importazioni crescono del 27%, così come la bilancia commerciale di settore che, positiva per oltre €1.140 milioni, ha registrato un 68 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

+3%. L’indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base2010=100, diminuisce a dicembre 2015 a 117,6 da 118,4 del mese precedente. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economicsentimentindicator) in base 2010=100, scende a 105,8 da 107,1 di novembre. Nonostante la flessione, entrambi gli indici si mantengono sui livelli elevati registrati nei mesi precedenti.

allungamenti di garanzie, assistenza remota e altro che rappresentano un forte stimolo di condizionamento delle scelte del consumatore per l’assistenza. Dall’altra parte il continuo incremento dell’anzianità del parco circolate rende più appetibile il mercato post vendita anche al mondo dell’aftermarket indipendente spostando la “massa del circolante” dalla fascia fino a 5 anni di anzianità a quelle 5-10 e oltre gli 11 anni.

Diminuisce la fiducia dei consumatori

Aumenta la concentrazione dei distributori

Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori diminuiscono. Sempre secondo il report Anfia, in Italia il prezzo industriale dei carburanti ha subìto invece una contrazione, nel 2015 rispetto al 2014, del 21% per la benzina, del 24% per il gasolio e del 26% per il GPL. Il peso della componente fiscale, invece, ha continuato a salire e ad incidere sempre di più sul prezzo alla pompa dei carburanti. Nell’anno 2015, le imposte (IVA+Accise) hanno pesato mediamente per: - il 65% sul prezzo della benzina, contro il 61% di un anno fa - il 62% sul prezzo del gasolio, contro il 56% di un anno fa - il 42% sul prezzo del GPL, contro il 37% di un anno fa. II ruolo della distribuzione e assistenza è cambiato e si deve adeguare in funzione delle esigenze che ha il mercato: in termini comunicazione bisogna saper diventare fornitori di soluzioni, con strategie adeguate di pricing, profilazione dei clienti e proposte commerciali ad hoc. Sono già da tempo presenti numerose iniziative messe in atto dai costruttori OE, non ultime gli

Si va delineando una sempre maggiore concentrazione dei distributori in gruppi, dovuta alla necessità di avere quelle dimensioni che permettono di ottimizzare i costi e rendere più efficiente la filiera, così far fronte a una competizione sempre più forte e con una presenza a livello nazionale, innescando una crescita delle quote della distribuzione indipendente in After Market verso gli OES. Si evidenzia inoltre una capacità dei gruppi indipendenti di competere meglio non solo verso le reti delle case automobilistiche per il settore auto ma anche per quanto riguarda i veicoli commerciali e sempre più specializzati per i veicoli pesanti Truck e Bus. Esempi di questo interesse crescente verso il settore dei veicoli pesanti, oltre che dai componentisti partner OE, sono la nascita della nuova divisione di Novagroup con il progetto Supernova Heavy Duty che coinvolge diversi soci, attori di rilievo già da anni nel settore della distribuzione ricambi, o la costante crescita del consorzio PDA e della rete Expert Truck Point. ●


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Cover story FPT Industrial

Quando l’ innovazione conquista il

mercato

La storia di FPT Industrial ha un cuore antico anche se l’azienda ha sempre fatto del futuro il proprio presente. Un’indagine a tutto campo su questo produttore di motori che è tra i primi tre al mondo e in pochi anni ha raggiunto il 50% delle proprie vendite ad aziende non captive di Francesco Oriolo

F

PT Industrial è uno dei principali protagonisti a livello mondiale nel campo dei motori, degli assali e delle trasmissioni nel settore Industrial. Oggi è parte integrante di CNH Industrial, il colosso nato dallo spinoff di tutte le attività non automobilistiche Fiat Group, ma l’azienda affonda le sue radici nella grande tradizione motoristica ultracentenaria FIAT che aveva raggiunto una propria fisionomia e identità già 50 anni fa con la nascita, nel 1965, di AIFO famosa non solo per i motori industriali ma anche per i motori marini. “I nostri risultati nascono dal lavoro e dall’impegno di ognuno di noi e dalla condivisione di valori fondamentali, che sono divenuti parte integrante della nostra vita quotidiana, contraddistinta dalla passione per il proprio lavoro”, affermano in azienda. E la passione è quella di creare un prodotto nuovo, vederlo nascere, arrivare sul mercato e dimostrarsi il migliore, dialogare con i clienti, recepirne le richieste e saperle anticipare.

70 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


“Nel genoma della nostra azienda“ – spiegano in FPT Industrial – “c’è sempre stata la ricerca dell’innovazione, intesa proprio come capacità di anticipare il futuro al servizio della clientela. Questo in pratica vuol dire pretendere la massima qualità, non solo nel processo produttivo ma durante tutta la vita del prodotto. Dalla progettazione, al montaggio, alla consegna, alla manutenzione e all’eventuale rigenerazione. La qualità è un processo costante e dipende in massima parte dalle persone che lavorano in azienda”.

Il game changer che ha conquistato il mercato Fondamentale elemento del successo di un’impresa è lo sviluppo di soluzioni innovative. Queste soluzioni possono fare la differenza rispetto ai concorrenti e permettere di raggiungere e mantenere posizioni di leadership sul mercato globale. “La capacità costante di innovare è la nostra fonte di energia” – questo è il credo FPT Industrial – e sviluppare soluzioni innovative per i motori di domani non è solo una leva competitiva, ma la strategia concreta per essere un vero game changer, riconosciuto dal mercato come tale, affidabile e credibile. Scelte innovative, come lo sono state il Common Rail o il CNG e come sta dimostrando di essere il sistema SCR ad alta efficienza, riconosciute dai clienti e dai concorrenti come scelte di successo. Questo game changer è stato però in grado di cambiare il gioco anche al proprio interno. Infatti, fino al 2011 FPT Industrial era essenzialmente un fornitore captive, i clienti non-captive rappresentavano circa il 9%, negli anni questa percentuale è cresciuta e nel 2015 i clienti esterni sono arrivati a rappresentare il 50% del fatturato dell’azienda. Una presenza globale Oggi il brand FPT Industrial vuol dire 10 stabilimenti, 7 centri di ricerca e circa 8.200 dipendenti in tutto il mondo e una rete commerciale e di assistenza in quasi 100 paesi: con una presenza così vasta, FPT Industrial svolge su quattro continenti le sue attività di ricerca e sviluppo, traendo benefici dalla specializzazione e dall’esperienza di differenti paesi, raggiungendo in questo modo obiettivi importanti: un veloce scambio delle informazioni, importanti sinergie a livello di competenze, efficace scambio per quanto riguarda la comunicazione tecnica. Tutti questi fattori sono finalizzati al raggiungimento della riduzione dei tempi di sviluppo prodotto e alla customer satisfaction. La profonda conoscenza dei diversi mercati e segmenti consente a FPT Industrial di offrire in tutto il mondo soluzioni tecnologiche per qualsiasi applicazione, guidati dalle esigenze concrete degli utenti finali. La stra-

Ricambi originali e assistenza personalizzata

FPT Industrial ha tradizionalmente mostrato una grande attenzione alla qualità dei ricambi e all’assistenza ai propri clienti. “I nostri ricambi originali” – affermano in FPT Industrial – “assicurano performance pari ai componenti di primo impianto. Ogni componente, infatti, è stato progettato seguendo una logica d’insieme. Per questo, i ricambi originali sono gli unici che garantiscono performance pari a quelle iniziali. Al cliente così vengono garantiti quattro grandi vantaggi sicurezza, lunga durata del motore, tranquillità, mantenimento delle performance. Per conservare nel tempo l’assoluta qualità e performance di un motore FPT, è essenziale che tutti i suoi componenti siano uguali a quelli omologati per la produzione di primo impianto. Ecco perché FPT raccomanda Ricambi Originali: progettati, testati, collaudati secondo le rigorose specifiche FPT e capaci di garantire prestazioni pari agli originali.” Il servizio è garantito da una rete distributiva di 93 concessionari e oltre 899 punti di assistenza, in circa 100 paesi nel mondo. In Italia la struttura FPT Industrial conta sei operatori che oltre a operare nell’aftermarket, vendono e assistono anche i piccoli OEM grazie a una capillare rete di officine autorizzate. I concessionati italiani sono: Avoni S.r.l. a Calderara di Reno (BO), Cerdiesel S.P.A. a Rimini, Bimotor S.P.A. a Ciriè (TO), Naval Motor Botti S.R.L a Viareggio (LU), Nautica Marongiu Giorgio s.r.l. a Sant’Antioco (CI), AS Di Vito Labruna & C. a Monopoli (BA).

tegia di crescita è stata, infatti, orientata in modo globale in tutte le Region, affidando alle realtà locali la customizzazione dei prodotti. In termini di Ricerca e Sviluppo il fiore all’occhiello di FPT Industrial è situato a Arbon, in Svizzera, sulle sponde del lago di Costanza, dove oltre 200 ingegneri studiano e sperimentano oggi i motori del futuro, tenendo sempre alta la fiamma dell’innovazione che è stata e continua ad essere il segno distintivo di FPT Industrial. La gamma prodotti: 7 linee per tutto il mondo Industrial La gamma dei motori di FPT Industrial copre applicazioni per veicoli industriali leggeri, medi e pesanti ed autobus, nonché motori per macchinari industriali (macchine per il movimento terra e per la cantieristica,

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 71


Cover story Il resto di gamma: motori Off-Road, motori marini e Power Generation

macchine agricole, per l’irrigazione e macchine speciali). Le sette famiglie di motori diesel di FPT Industrial (R22, F1, S30, F5, NEF, CURSOR, VECTOR) sono dotate di alcune delle soluzioni tecnologiche più avanzate presenti oggi sul mercato: architettura innovativa, sistemi di alimentazione multi valvole, sistemi iniezione ad alta pressione a controllo elettronico (Common Rail e, in alcune versioni, Iniettore Pompa), efficienti dispositivi di sovralimentazione con turbocompressori a geometria fissa o variabile, anche a doppio stadio, e sofisticati sistemi per il controllo delle emissioni. La gamma dei prodotti FPT Industrial include anche cambi per applicazioni commerciali leggere; i cambi sono longitudinali a 5 e 6 marce, con una coppia massima da 320 a 500 Nm. Vasta infine la gamma di ponti e assali per mezzi On Road e Off Road con una portata totale di oltre 40 tonnellate. Le applicazioni On-Road: tutto per il veicolo commerciale, industriale e trasporto persone I motori FPT Industrial per applicazioni On-Road sono progettati e prodotti per ogni tipologia di veicolo, dai veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti agli autobus. La presenza di sofisticati sistemi di iniezione elettronica, Common Rail di terza generazione e Iniettore Pompa, l’utilizzo di svariati dispositivi per la gestione dell’aria, Turbocompressori con valvola Waste Gate, a Geometria Variabile e a doppio stadio, e la disponibilità di versioni alimentate a metano (CNG) rendono questi motori un compromesso ottimale tra prestazioni eccellenti e un assoluto 72 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

rispetto per l’ambiente. L’offerta del settore automotive è composta da tre famiglie di motori F1, NEF e CURSOR, con un range di potenza da 97 a 560 CV e cilindrate da 2,3 a 12,9 litri. Per quanto riguarda gli assali, FPT Industrial, ponendo al primo posto la mission del veicolo, offre una gamma di prodotti che spazia dai veicoli commerciali leggeri per servizi di trasporto locale e minibus alle gamme medie e pesanti, dai veicoli da cantiere ai veicoli per applicazioni speciali, come ad esempio i mezzi antincendio. Infine le trasmissioni per veicoli commerciali leggeri sono progettate e realizzate per formare un ottimo connubio con la famiglia di motori F1, una serie che si distingue per il peso contenuto, la robustezza, un alto livello di manovrabilità e i cambi di ultima generazione, con overdrive singolo e doppio.

L’offerta di Motori Off Road si articola in prodotti per macchine per il movimento terra e per la cantieristica, agricole, per l’irrigazione e macchine speciali. Ogni motore è progettato per soddisfare le esigenze delle diverse applicazioni Off-Road e contiene le tecnologie più avanzate presenti oggi sul mercato. La disponibilità di versioni strutturali per le applicazioni agricole e non strutturali nell’ambito del movimento terra, oltre ad un’ampia possibilità di personalizzazione degli allestimenti dei motori, soddisfano le più svariate esigenze settoriali. La gamma per applicazioni marine da diporto va dai 10 CV della Serie F1 agli 825 CV della Serie CURSOR e FPT Industrial offre prodotti dal design è compatto e leggero con ridotti rapporti volume/potenza e peso/potenza, che consentono una più semplice installazione del motore e una migliore resa degli scafi su cui viene montato. Per quanto riguarda la gamma per applicazioni marine professionali, da 85 a 500 CV, questi motori sono caratterizzati da design robusti e layout funzionali, che assicurano affidabilità e durata nel tempo. Costi operativi ridotti , intervalli di manutenzione molto più lunghi e una drastica riduzione dei consumi, ne fanno un prodotto molto apprezzato dai professionisti del mare. I motori FPT Industrial sono presenti anche nelle competizioni sportive offshore, avendo ereditato la tradizione di Aifo e Iveco Motors nel settore, che vide queste due società protagoniste nel corso degli anni ottanta. Il ritorno al mondo delle competizioni marine nel 2008 ha visto la società trionfare con in varie competizioni. Infine la gamma di FPT Industrial per applicazioni Power Generation che impiega le serie S30, F5, NEF, CURSOR e VECTOR in grado di erogare potenze da 32 a 770 kW. Nella gamma trovano inoltre spazio molte configurazioni “ibride” con possibilità di diversi livelli di completezza, oltre a una serie di prodotti speciali ampliamente personalizzabile per rispondere alle esigenze specifiche del cliente. Completano la gamma power generation i prodotti speciali, tra i quali gruppi a 400 Hz per impiego aeroportuale o militare, gruppi in container, shelter specifici, sistemi di energia per installazioni off-shore, quadri di distribuzione a bassa tensione e resistenze di carico. ●


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L’intervista

A.A.A venditori e magazzinieri cercasi Intervista a Paolo Guazzone, managing partner di COPAT, sulla necessità di una nuova leva di venditori di prodotti aftermarket e di magazzinieri

di Francesco Oriolo

L

ogistica e magazzino. Due aspetti strategici sia per gli operatori che gestiscono in outsourcing lo stoccaggio e la movimentazione delle merci, ma anche per le aziende che devono progettare il proprio sistema distributivo. Abbiamo quindi voluto approfondire l’argomento con Paolo Guazzone chiedendo il suo punto di vista sul trend di mercato della tentata vendita e sulla gestione di magazzino per le piccole aziende in funzione delle piattaforme gestite dai grossi gruppi. Quello di Copat è un osservatorio privilegiato per quanto riguarda la gestione del magazzino. Quali sono le criticità in proposito? E’ risaputo che la logistica di magazzino è soggetta a un processo continuo di miglioramento per rispondere a esigenze di servizio, di efficienza e di sicurezza sempre più elevate. Ogni magazzino ha proprie caratteristiche e peculiarità in termini di prodotti, strutture, organizzazione, dimensioni, servizi erogati. Anche in questo caso possiamo

74 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

dire però che c’è un filo comune tra le criticità di gestione. Penso ad esempio al posizionamento poco razionale del materiale che non tiene conto della rotazione logistica ma per esempio tiene conto dell’ordine per codice, creando rallentamenti nei tempi di consegna. Dobbiamo anche fare i conti con le piattaforme logistiche dei grandi gruppi, nostri fornitori, che hanno ulteriormente alzato il numero dei minimi ordinabili, per noi un vero problema in quanto trasformiamo gli imballi industriali in pezzi singoli, quindi dobbiamo cercare di contenere il magazzino. Quali potrebbero essere le soluzioni ottimali? Anche in questo caso stiamo lavorando con la tecnologia, introducendo per le linee con maggior movimentazione un gestionale automatizzato composto fisicamente da un magazzino


rotante in grado di preparare più ordini contemporaneamente. Lo stesso gestionale è in grado di monitorare il first in-first out. Da qui partirà la formazione per gli addetti di magazzino, iniziando da un corso sull’automatizzazione. Questo ci consentirà di stabilire delle regole operative più precise senza ricorrere alle “personalizzazioni” del singolo. In tutto questo che ruolo gioca la digitalizzazione delle informazioni? La tecnologia ha un ruolo fondamentale, di grande supporto, ma anche in que-

1977. La tentata vendita, pur rimanendo il nostro fiore all’occhiello, è supportata, nell’ottica del cambiamento e del rinnovamento, da varie tipologie di fornitura: officine di riparazione indipendenti, una rete di 20 furgoni i cui driver fanno appunto tentata vendita, mentre con un’organizzazione di vendita tradizionale seguiamo i ricambisti di materiale elettrico per auto, i piccoli cablatori ed i trasformatori, quali sono ad esempio, auto per disabili e allestimenti per veicoli industriali e commerciali, e attività di supporto di pronto intervento per i cablag-

CHI È CHI

Paolo Guazzone è un manager torinese con un’esperienza internazionale nel mondo del cablaggio elettrico automotive sia nell’ambito OEM che aftermarket. Ha occupato ruoli manageriali presso gruppi multinazionali nell’ambito di marketing e vendite automotive ed è come testimonial presso Università e formatore all’interno della propria azienda e presso aziende clienti. Per dieci anni è stato Presidente del Club Dirigenti Vendite e Marketing dell’Unione Industriale di Torino di cui oggi èi Presidente Onorario. Appassionato di jazz, che suona ogni volta che può con un gruppo di amici, oggi Paolo Guazzone è Managing Partner di COPAT azienda leader, attraverso la tentata vendita, nel settore delle connessioni elettriche ed elettroniche destinate all’aftermarket automotive (auto, veicoli industriali e commerciali, movimento terra, moto).

il prodotto necessario al momento, di informare il cliente sulle novità di prodotto e della tecnologia applicata. La nostra è quindi sempre una visita attiva e non passiva, del tipo domanda–risposta.

sto caso bisogna fare i conti con i cultori “dell’abbiamo sempre fatto così“, che, se da una parte hanno maturato negli anni un importante bagaglio di conoscenze, esperienze e capacità professionali, spesso non sono in grado di trasferirlo in un linguaggio standard. La difficoltà è trasformare la cultura del singolo in linguaggio comune e traducibile in un programma gestionale informatico. Chiaramente il ruolo del “manager operativo” specie nelle piccole aziende è fondamentale. Creare burocrazia in una piccola azienda vuol dire paralisi, quindi il processo dovrà essere indolore. Chi gestisce un magazzino deve anche tenere d’occhio il flusso delle merci e spingere sulla vendita? Posso portare in esempio la nostra realtà, che ritengo un modello di successo dal

gi industriali. Ultimo, in ordine di arrivo, il nostro sito di E-commerce. Negli ultimi dieci anni abbiamo sempre utilizzato tutte le novità tecnologiche a supporto della nostra attività e questo ci ha permesso di arrivare in anticipo sulla concorrenza. Siamo stati tra le prime aziende ad adottare i tablet per poter dare un servizio sia ai nostri rappresentanti sia ai clienti, sempre aggiornato, tanto sulle informazioni commerciali e tecniche quanto su quelle logistiche. Nonostante internet la tentata vendita continua a ricoprire sul mercato nazionale un ruolo molto importante, in quanto le officine generiche non utilizzano in modo continuo gli strumenti informatici ma preferiscono fare una telefonata per risolvere il loro problema. Per questo motivo il furgone che visita costantemente i singoli clienti, permette oltre a fornire

Tutto bene quindi sul piano commerciale? Sul piano commerciale, possiamo dire che “finché ci sarà un’auto, un veicolo commerciale o un truck” noi ci saremo. Il problema nasce con il personale: gli agenti di commercio monomandatari. L’età media continua ad alzarsi e di pari passo la difficoltà di trovare delle sostituzioni man mano che i nostri addetti andranno in pensione. Nella nostra azienda i rappresentanti si trovano bene, hanno acquisito professionalità e guadagnano in funzione di quanto guadagna l’azienda, quindi una sinergia completa. La risposta è nel tournover, l’anzianità media in azienda è di 15 anni. Anche se per le continue variazioni di leggi sulla pensione si allontana il momento della cessazione del servizio, vediamo con fatica crescere una nuova generazione di venditori che uniscano alla capacità di maneggiare con disinvoltura le moderne app, la capacità relazionale e la disponibilità necessaria ad ottenere risultati di vendita in grado di garantire un giusto margine alle aziende e il posto di lavoro agli addetti. Dallo scorso anno, al fine di creare un vivaio tecnico-commerciale, abbiamo iniziato a collaborare al programma Scuola Lavoro dove partecipiamo alla formazione dei giovani, con lezioni teorico pratiche che teniamo presso gli Istituti Tecnici. In questo periodo abbiamo constatato una folta presenza di allievi stranieri e la carenza di allievi italiani che prediligono altri indirizzi, come il liceo, anche se prevede con più difficoltà sbocchi professionali per coloro che non intendono proseguire con gli studi. ●

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 75


Eventi

6°Convegno IAM Italia

Equilibrio difficile

tra profitto e cambiamento Il Politecnico di Torino sarà il tradizionale palcoscenico della 6° edizione di IAM Italia il cui titolo è un monito: “Sviluppo tra cassa e profitto. Sfide in movimento continuo”. Ne parliamo con il professor Silvano Guelfi, direttore del think tank torinese di Francesco Oriolo

È

noto a tutti che il Politecnico di Torino, per la sua storia e per il presente, è riconosciuto come un’eccellenza italiana nel campo universitario. Meno noto è forse il fatto che in seno al Politecnico, esistono laboratori e think tank che affrontano l’innovazione non solo in termini tecnologici ma anche di processo e di analisi in setttori legati a doppio filo al mondo del business. E’ proprio in quest’ambito che il Gruppo di Ricerca Rischio Competitivo e Valore d’Impresa del Politecnico di Torino ha istituito l’Osservatorio Independent After Market (IAM) Italia la cui missione è analizzare le dinamiche dell’after market automotive indipendente in Italia, sviluppare modelli ed algoritmi di analisi e pubblica- (EFCS) e comparate le une alle altre. Periodicamente sono comunicate le classifiche re i relativi risultati scientifici. degli operatori in termini di fatturato, marginalità, indebitamento finanziario, flussi di L’Osservatorio IAM Italia cassa, tempi di incasso dai clienti, tempi di In tal senso oltre 3.000 società di capitali pagamento ai fornitori, tasso di rotazione del operanti nella filiera IAM Italia sono costan- magazzino, livello di rischio competitivo, a temente analizzate e valutate in termini Eco- vari altri indici. Per ogni impresa è espressa nomici, Finanziari, Competitivi e Strategici una valutazione di sintesi con un punteggio

76 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI


da zero (massima negatività) a 100 (massima positività) e di ogni impresa si identifica il posizionamento competitivo relativo all’ultimo quadriennio. Le aziede inoltre hanno accesso illimitato, tramite username e password, al database delle singole analisi EFCS e possibilità di richiedere analisi mirate relative a insiemi di imprese segmentate per area geografica, dimensione, tasso di sviluppo, e così via. Ogni mese quindi vengono analizzati i fatturati realizzati, i volumi venduti e i prezzi applicati relativi ai singoli Codici, circa

marchio, posizionamento competitivo per i differenti marchi operanti nelle rispettive categorie prodotto; valutazione del mercato di riferimento per ogni Codice e ogni Marchio relativo; misurazione della quota di mercato di ogni Codice e di ogni Marchio all’interno della Categoria Prodotto. Le Mappe Competitive Clienti L’Osservatorio pubblica inoltre interessanti Mappe Competitive Clienti, Attuali e

Potenziali, che nascono dall’incrocio di tre modelli informativi: la valutazione della qualità economico-finanziaria e competitivo-strategica dell’impresa; la valutazione del livello di utilità dei Clienti; la valutazione del livello di utilità dell’ Impresa per il cliente. Essere consapevoli di quanto è strategico, perchè realizzato con Clienti Strategici, il fatturato e il margine dell’impresa e monitorarlo nel tempo è essenziale per la definizione delle proprie strategie competitive e commerciali. Gli obiettivi del gruppo di ricerca L’attività di Ricerca ‘Rischio Competitivo e Valore d’Impresa’ ha sei obiettivi guida: qualificarsi come sistema di riferimento nella ricerca scientifica sul Rischio Competitivo e sul Valore d’Impresa nel panorama italiano ed internazionale; sviluppare, sperimentare ed applicare modelli e metriche evolute di quantificazione, programmazione e controllo delle performance d’impresa con particolare focalizzazione alla quantificazione del rischio competitivo e del valore economico dell’impresa; favorire e diffondere l’utilizzo dei migliori modelli di governo d’impresa orientati alla creazione di valore rispetto ai portatori d’interesse identificati; realizzare specifici osservatori di mercato attraverso i quali analizzare quantitativamente la dinamica del valore economico delle imprese aderenti e dei contesti competitivi di riferimento; costruire ed alimentare relazioni di collaborazione di reciproco beneficio con le imprese dei diversi settori dell’economia; diffondere i risultati della ricerca attraverso pubblicazioni a carattere scientifico e formativo/professionali. Infine ma non ultima, all’interno della propria attività di ricerca nel settore IAM, il gruppo di ricerca Rischio Competitivo e Valore d’Impresa offre a tutti gli operatori italiani IAM la possibilità di rafforzare le proprie conoscenze manageriali attraverso una serie di percorsi formativi.

L’analisi dello specifico mercato di riferimento è uno dei ruoli di IAM

un milione e mezzo, delle Categorie Prodotto e ai Marchi delle stesse sempre del settore dell’Independent After Market Italia. Mensilmente, per il Mercato IAM globale e per ogni Codice di ogni Marchio, sono prodotte numerose analisi: puntuale mensile; progressiva da inizio anno; rolling annuale e mensile; analisi di fatturato, volumi, prezzi, mix Codici per categoria prodotto e

TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 77


intervista

Eventi

Guelfi e Il 6°Conveg Il momento pubblico più atteso da tutta la filiera IAM è però costituito dall’annuale simposio che lo IAM Italia organizza nell’aula magna “Giovanni Agnelli” del Politecnico che l’anno scorso ha visto la partecipazione di circa 300 persone in rappresentanza di 180 aziende del settore. A capo di questo gruppo di ricercatori e teste d’uovo, il professor Silvano Guelfi, che al rigore dello studioso e alla chiarezza didattica del docente unisce il piglio del manager.

Prof. Guelfi il 4 Marzo 2016 si terrà il 6° Convegno IAM Italia e il tema di quest’anno, “Sviluppo tra Cassa e Profitto. Sfide in Movimento Continuo “, sembra più un monito che un titolo. Se ne deve dedurre che il business attraversa una fase di particolare criticità? Assolutamente no, il business dell’independent after market va molto bene, ma è il momento ad essere molto complesso e impegnativo. Infatti il tema dominante è proprio lo sviluppo inteso come crescita dimensionale delle aziende. Se da un lato il settore è sempre più effervescente dall’altro richiede maggiori capacità di strutturarsi. Bene, il settore cresce e questa è una una notizia positiva. Senza dubbio si, ma occorre dinamismo, ecco perchè perchè parliamo di sfide in movimento continuo, e questa velocità riguarda soprattutto la distribuzione. In questo mercato non esiste più il perdono, soprattutto per quanto concerne la distribuzione, dove il margine di errore consentito negli investimenti è sempre più risicato. I produttori hanno qualche riserva in più, nel senso che possono permettersi qualche scelta di investimento più azzardata, potendo contare su un margine operativo di circa il 10/12%. Questo margine quasi si dimezza nel campo della distribuzione dove il margine operativo è pari al 6/7% circa. Risulta quindi chiaro che quando occorra fare scelte strategiche il paracadute dato dalla redditività protegge in modo più consistente chi produce rispetto a chi distribuisce. E in questo scenario i produttori di nicchia saranno penalizzati? Tendenzialmente direi di no, le nicchie resisteranno, ma coloro che operano in quel settore potranno difficilmemte pensare a una crescita del business, anche nel lungo 78 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

periodo. Rimarranno stabili, con tutto quello che la stabilità può significare, in positivo e in negativo, in un mondo in continuo movimento. Torniamo a parlare di aftermarket indipendente, come è stato il mercato nel 2015 e come si presenta l’anno appena iniziato? L’anno 2015 è stato un anno di grande soddisfazione e faremo vedere i dati definitivi il 4 marzo, ma già oggi (fine gennaio nda) possiamo affermare che al 30 novembre 2015 l’aftermarket indipendente faceva registrare un + 5,8% rispetto ai primi 11 mesi del 2014, e abbiamo modo di ritenere che questo dato potrà subire un ulteriore miglioramento con i dati di dicembre 2015. I numeri però vanno letti da varie angolazioni e in questo caso la differenza la fa la dimensione dei distributori, infatti l’incremento degli operatori leader è stato superiore mediamente al 10%.


no IAM Italia

nostro team di lavoro che segue specificamente i veicoli industriali sta finendo di elaborare i dati che pure verranno presentati in occasione del convegno del 4 marzo. Certo in questo settore la performance degli indipendenti, seppur interessante, è stata meno importante di quella registrata dal mercato auto, in quanto gli autorizzati nel settore industriali risultano molto più fidelizzati e legati al marchio.

Parliamo del 2016. Cosa ci dobbiamo attendere nel comparto aftermarket? Sicuramente le tendenze competive in atto influiranno sullo scenario dei prossimi mesi anche se non sappiamo in quale misura. Ci sentiamo comunque confidenti: il 2016 sarà un ottimo anno. In certo senso il risultato dell’anno è già scritto nei numeri attesi, non possiamo però dire che il 2016 sarà come il 2015 che va considerato un vero anno record. Per il bienno seguente 2017 e 2018, prevediamo una leggera crescita rispetto al 2016 che dovrà però essere letta più come stabilità che come incremento vero e proprio. Infatti se da una parte rimarrà un parco circolante vetusto, dall’altra la competizione internazionale, la perdurante difficoltà di accesso al credito e la diminuita In termini di partecipazione dei distri- disponibilità economica degli utilizzatori finabutori al fatturato, questo come si tra- li, non consentirà di ripetere le performance 2015-2016. duce? Nel 2015 sui 180 distributori indipendenti che fanno il mercato in Italia, i primi 15 re- Professor Guelfi, lei e i suoi collealizzano il 48% del fatturato totale del mer- ghi cosa avete in serbo per i partecato, e il primo di questi operatori da solo cipanti alla sesta edizione dello IAM fattura circa il 20%. Una distribuzione quindi Italia? sempre più polarizzata tra i piccoli, a rischio Stiamo definendo gli ultimi dettagli del proscomparsa, e i grandi che diventeranno gramma che si suddividerà comunque in sempre più protagonisti del mercato, con tre parti. Nella mattinata si inizierà subito ad una marginalità percentuale magari inferiore, analizzare il trend di mercato e delle vendite ma corroborata da un aumento significativo delle diverse categorie prodotto e dei marchi per concentrarsi immediatamente dopo dei volumi. sui risultati economico-finanziari del periodo In questi numeri si può leggere anche 2012-2015. Dopo una breve pausa caffè riprenderemo parlando di ASE, Analisi degli un effetto mix di prodotto? Se ci si riferisce al mix tra le categorie pro- Scostamenti Elementari, una tecnica volta dotto direi di no, soprattutto per la parte a quantificare le cause profonde delle perauto mentre lo diventa un po’ di più quando formance aziendali indagando criticamente si affronta il tema dei ricambi dei veicoli indu- le differenze di margine dovute ai volumi, al striali. Se il mix è invece all’interno delle ca- mix, ai costi di acquisto, ai costi di struttura, tegorie prodotto allora l’impatto è rilevante ai prezzi praticati, e via dicendo. Il pomerigin quanto la gamma dei codici è in costante gio verrà dedicato, dopo una tavola rotonda con i principali protagonisti della distribuzioincremento. ne, agli scenari della filiera IAM Italia in termiParliamo allora di aftermarket nel com- ni di tendenze competitive in atto e scenario prossimo venturo e di conseguente centraparto veicoli commerciali e industriali. Come ormai noto e ripetuto da più voci, lità della necessità dello sviluppo preserl’elevata età media del parco circolante e vando contemporaneamente l’equilibrio tra l’aumento dei veicoli nuovi con contratti di sostenibilità, economicità e controllo. Ampio manutenzione e riparazione, ha reso anche spazio infine sarà dedicato come sempre nel comparto commerciali e industriali, il alle domande e al dibattito con i partecipanti. 2015 un anno di grandi risultati. La parte del Appuntamento quindi a Torino il 4 marzo.● TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 79


Protagonisti

TESISQUARE®

La piazza virtuale dove persone e aziende

L’azienda di soluzioni informatiche per la logistica nata a Bra 20 anni fa è oggi tra i principali player europei del settore. Tra i servizi più richiesti, il booking degli slot di scarico merci, che viene utilizzato dal 50% della distribuzione alimentare italiana

T

collaborano

di Vincent Aino

ESISQUARE® è un’azienda che fornisce soluzioni di IT (Information Technology) in vari campi, con un focus nei settori della logistica e della supply chain. Dell’azienda colpisce lo slogan: “TESISQUARE® – Where IT happens”, che sta per “La piazza dove si fa IT” e la scritta IT in maiuscolo è un chiaro rimando alla mission aziendale. “La Piazza di TESISQUARE® è il punto in cui si uniscono la nostra storia, la nostra visione, i nostri prodotti e, soprattutto, i nostri clienti” - afferma Giuseppe Pacotto, di cui colpisce la passione e il contagioso entusiasmo, e continua – “in questa Piazza le persone si incontrano, si conoscono e collaborano con altre persone per risolvere velocemente i problemi e per cogliere nuove opportunità. Dov’è questa Piazza? Semplice: where IT happens. Dove cioè la soluzione software diventa concreto valore per il Cliente”. Vent’anni di innovazione e di crescita Questa è la chiave con cui Giuseppe Pacotto fonda, nel 1995, la TESI Srl con sede in Bra (CN): 12 persone e alcuni collaboratori che nel tempo diventeranno soci. Fino al 2000 TESI cresce come fatturato e personale tecnico, cogliendo alcune opportunità del mercato informatico e la lista clienti si allunga con nomi di prestigio. Poi il rafforzamento e l’espansione, la struttura tecnica si consolida ulteriormente e si aprono le filiali a Torino, Milano, Padova e Roma e l’azienda si consolida diventando TESI SpA. Tra il 2004 e il 2011 si investe nella realiz80 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

zazione di soluzioni per la Supply Chain ed il Trasporto e vengono inserite in organico figure con esperienze di business e profonde conoscenze su Retail e B2B. Intanto cresce il numero dei clienti. Con il 2012 TESI investe nella presenza internazionale, aprendo nuovi uffici e sedi di rappresentanza sul territorio europeo; nel 2013 nasce il nuovo brand TESISQUARE®, segno tangibile del continuo rilancio del proprio percorso. Oggi TESISQUARE® conta oltre 250 dipendenti e 23 milioni di euro di fatturato (dati 2015). “La passione per l’innovazione e la sperimentazione ci ha fatti incontrare, la serietà con cui affrontiamo il nostro lavoro ci unisce. Questo ci ha spinti, e ancora ci sprona, a investire sui progetti prima ancora del cliente, per permettere al cliente di essere “up and running” nel minor tempo possibile, e prima ancora dei suoi concorrenti.” – conclude Pacotto. Il booking per lo scarico Nel 2011, in anticipo sui tempi, è stato avviato con Carrefour il progetto “Save Your Time” per la prenotazione delle consegne presso i Centri di Distribuzione. Il progetto, ai tempi avveniristisco, è stato costruito sul portale collaborativo “pay per use” TESI TC1 per la GDO (TESI Collaboration One per la filiera distributiva). Il servizio di booking consente a produttori, operatori logistici e trasportatori di riservare gli slot di scarico entro una determinata fascia oraria, riducendo notevolmente i tepi di attesa. E il tutto è gestito tramite un sistema di prenotazione dinamica, che permette di far funzionare in modo semplice la complessità degli scarichi tipici della GDO,

tenendo conto della diversità di prodotto e della ricettività del Centro di Distribuzione. La specificità della piattaforma TESI TC1 sta nell’essere stata pensata e costruita come luogo virtuale unico nel quale diversi produttori di beni di largo consumo possano dialogare e scambiare dati e informazioni con una pluralità di distributori, interagendo inoltre con gli altri attori della filiera (es.: trasportatori e corrieri) e migliorando l’efficienza nei processi, grazie ad una più ampia visibilità di tutto il processo. Un’altra caratteristica vincente di TESI TC1 è la sua fornitura in modalità cloud, quindi interamente sul web e in “pay-per-use” con tariffe legate esclusivamente ai volumi. Il primo operatore della GDO a dare fiducia a questo sistema fu appunto Carrefour nel 2011. Oggi il portale raccoglie numerosi grandi nomi della distribuzione e lì si è evoluto su altri fronti, quali le anomalie di consegna, la richiesta di cambio data e la contabilità dei pallets. Inoltre, un call center sarà presto attivato per fornire assistenza ai mezzi che hanno prenotato ma sono in ritardo a causa di un imprevisto, ripianificando in tempo reale la prenotazione. “In effetti questo servizio ci sta dando grandi soddisfazioni, ben oltre quello che noi stessi avevamo preventivato” – afferma ancora Pacotto – “in quattro anni di attività possiamo dire che ormai il 50% della GDO del settore alimentare in Italia utilizza la nostra piattaforma TESI TC1.” In questa capacità di visione del futuro sta la grande forza di TESISQUARE®, così come nell’impegno quotidiano e costante, “senza compromessi” – conclude Pacotto – “come se da ciascun Cliente dipendessero le sorti dell’azienda”. ●


Valeo

Azienda del Mese

Il multi-specialista Un fornitore globale di sistemi di tergitura Valeo per la sicurezza attiva e passiva dei veicoli commerciali

V

A cura della Redazione

aleo è uno dei principali attori a livello mondiale nel settore automotive, con ben 14 linee di prodotto dedicate al mercato dell’automobile e 8 linee di prodotto dedicate ai veicoli commerciali. E’ quindi in grado di servire tutti i canali della distribuzione, in più di 120 paesi. Valeo offre prodotti e sistemi innovativi che contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2 ed allo sviluppo di una guida intuitiva. Inoltre, l’azienda è fortemente orientata all’espansione geografica, specialmente verso i mercati emergenti e l’Asia. Nel 2014, il Gruppo ha generato vendite per 12.7 miliardi di euro, ed ha investito più del 10% del fatturato generato dalla vendita dei prodotti di primo equipaggiamento in ricerca e sviluppo. Valeo ha 133 impianti, 16 centri di ricerca e 34 centri di sviluppo, 15 piattaforme di distribuzione e 78.500 dipendenti in 29 paesi in tutto il mondo, è quotato alla Borsa di Parigi ed è membro dell’ indice CAC 40. La gamma sistemi di tergitura L’innovazione tecnologica è la forza che guida Valeo e che lo porta alla ricerca di soluzioni e tecnologie sempre nuove. I sistemi di tergitura, che si compongono di spazzola, motore e collegamenti, sono il riflesso di questa conoscenza tecnologica e di un indiscusso know-how, che rendono Valeo leader a livello OE. Valeo Silencio® è una gamma di qualità OE, per lo più prodotta e confezionata in Europa. Dal suo lancio nel 1998, si è evoluta per adattarsi alle esigenze dei piloti e dei professionisti. Nel 2003 è stata lanciata Valeo Silencio X.trm® ed oggi la gamma Silencio® continua la sua evoluzione con la nuova gamma ibrida chiamata ‘’HBlade®“, che si compone di

una spazzola tergicristallo convenzionale con una copertura aerodinamica. Altro indice di qualità della gamma Silencio®, è l’etichetta Valeorigin, che indica l’utilizzo di tecnologie simili ai prodotti originali o che soddisfino le stesse prestazioni della componente originale. La gamma Silencio® è composta da spazzole convenzionali e, grazie alla struttura metallica che limita il gioco tra gli archi, il tergicristallo Silencio® offre una durata eccellente. Viene inoltre utilizzata una gomma naturale, rinforzata da un rivestimento protettivo esclusivo, per migliorare la scorrevolezza e la protezione dagli agenti atmosferici. La gamma si compone di due sottosegmenti: La gamma standard Silencio®, che si compone di spazzole convenzionali universali, fornisce una copertura estesa del parco vetture con pochi riferimenti; La gamma performance Silencio®, composta da spazzole singole e specifici kit con o senza spoiler, spazzole curve e spazzole con ugelli di lavaggio. Ultima nata la spazzola ibrida HBlade® L’ultima innovazione in ambito di sistemi di tergitura, per quanto riguarda la gamma performance Silencio®, è la spazzola HBlade®. Conosciuta come spazzola ibrida, poiché unisce elementi di una spazzola convenzionale

ed elementi di una flatblade, l’HBlade® con il suo design distintivo sta diventando una scelta frequente fra i costruttori di veicoli i cui modelli si basano su piattaforme asiatiche. La Silencio HBlade® è oggi composta da 4 kit specifici per un parco di oltre 3 milioni di veicoli in Europa. La gamma Silencio X.trm® è composta da spazzole FlatBlades e riunisce tecnologia, design e prestazioni. Il suo design ultrapiatto, migliora l’adesione e permette una migliore aerodinamica per una performance superiore ad alte velocità. La struttura integrata della flatblade non gela, garantendo che le prestazioni siano mantenute, anche durante l’inverno. Valeo propone un’offerta alternativa, che rappresenta un’ottima combinazione di efficienza, durabilità e comfort. I sistemi di tergitura comprendono 36 riferimenti, che coprono tre diverse tecnologie: conventional blades, Pyramid™ Flat Blades per sostituire le spatole tradizionali e Pyramid™ Flat Blades con multiconnettori e Flat blades Multiconnection. Una gamma che combina l’efficienza, la durabilità ed il comfort e porta il cliente a conoscere ed apprezzare la qualità che contraddistingue i prodotti Valeo dedicati all’aftermarket. ● TRASPORTARE OGGI febbraio/marzo 2016 81


Il bollettino dell’Autocarro

L’officina che guarda al futuro ha una parola chiave: efficienza Dare valore alla manodopera

L

a sempre più rapida evoluzione tecnologica degli autoveicoli ha necessariamente un impatto anche sul mondo dell’autoriparazione, con conseguenze che spesso tendono ad essere ignorate o sottovalutate nel breve termine, ma che finiscono per emergere chiaramente nel medio-lungo. Il discorso vale anche per il comparto dei veicoli per il trasporto merci. I moderni autocarri europei hanno consumi di carburante ed emissioni di CO2 inferiori di un terzo rispetto a quelli di 30 anni fa e il mercato spinge in direzione di un ulteriore avanzamento tecnologico, visto che il carburante, in Europa, incide mediamente per il 35% sui costi delle imprese di autotrasporto dai margini di profitto già risicati. Tecnologie sempre più all’avanguardia sono state introdotte nel corso degli anni anche per incrementare le dotazioni di sicurezza dei veicoli: attive per prevenire gli incidenti stradali e passive per proteggere gli occupanti dei veicoli e gli altri utenti della strada in caso di incidente. Questo ha portato negli ultimi due decenni a una diminuzione del 25% del numero di vittime di incidenti con il coinvolgimento di autocarri . Nuovi prodotti e telematica per migliorare l’assistenza Queste e altre innovazioni hanno determinato l’ingresso di nuovi articoli nel portafoglio prodotti del mercato dei ricambi. Il ruolo

82 febbraio/marzo 2016 TRASPORTARE OGGI

Innovazione tecnologica e telematica stanno trasformando la figura dell’autoriparatore in senso meno “riparatore” e più “consulente” sempre più centrale dell’elettronica e della telematica, ha contribuito ad elevare il livello di qualità e la durata dei prodotti e a ridurre il margine d’errore umano negli interventi di manutenzione e riparazione o montaggio. E’ innegabile, quindi, che le officine autocarro abbiano assistito a contrazioni del proprio volume d’affari, dovute sia al tracollo che la circolazione e le vendite di mezzi pesanti hanno subito nel corso della crisi economica – in Italia il traffico merci su strada è calato del 40% dal 2007 al 2013 e la media annuale delle vendite di autocarri medi-pesanti è passata da 36.500 unità nel decennio 1999-2008 a 16.000 negli anni 2009-2014 – sia all’allungamento della vita tecnica dei veicoli circolanti, e quindi anche degli intervalli di manutenzione, che ha fatto calare il tasso di sostituzione di svariati componenti. L’orientamento alla qualità, all’efficienza e all’affidabilità dei prodotti adottato dalle Case costruttrici – in parte legato alle norme sempre più stringenti per la riduzione dell’impatto ambientale dei veicoli – hanno condotto a un cambiamento di paradigma anche per il settore dell’autoriparazione, chiamato a costruire il proprio sviluppo futuro sull’efficienza e non più sul consumo dei prodotti.

Il valore della manodopera resta indiscusso per molte operazioni e dovrebbe essere riparametrato per agire come leva di compensazione, costituendo un asset certo per l’officina. Il modello di business di quest’ultima deve quindi essere riconfigurato, da un lato riconoscendo il giusto valore alla manodopera – che, in Italia, ha ancora un costo inferiore alla media europea – dall’altro valorizzando i prodotti di qualità, a garanzia del raggiungimento di obiettivi di efficienza e basso impatto ambientale dei veicoli. Questo significa anche prendere le distanze da un concetto superato di riparazione, intesa unicamente come necessità ineluttabile per gli utilizzatori dei veicoli e, quindi, come principale, se non unico, generatore di fatturato per l’officina. Svecchiare questo atteggiamento significa, per l’autoriparatore, ridefinire il proprio ruolo, diventando consulente degli utilizzatori, una nuova professionalità, specializzata nella vendita attiva e nel montaggio certificato di nuovi prodotti. Come si è detto, oggi il mercato offre svariati sistemi per il miglioramento dell’efficienza e della sicurezza del veicolo: sistemi telematici per la gestione della flotta sempre più avanzati, sistemi per il monitoraggio della pressione dei pneumatici, sistemi di sicurezza attiva per la riduzione di collisioni o danni al veicolo e per l’aiuto al conducente, fino ad arrivare a componenti aerodinamici per la riduzione dei consumi. Sono prodotti il cui utilizzo richiede un adeguato grado di competenze. Puntare alla riparazione di qualità al giusto prezzo, ma anche dare la giusta attenzione alle innovazioni, maturando la consapevolezza del proprio ruolo attivo, anziché attendere un’usura che tarda ad arrivare, è la carta vincente da giocare nel mondo dell’autoriparazione indipendente anche per battere la concorrenza di Case, concessionari e noleggiatori, che propongono ai clienti contratti di manutenzione e noleggio per un pacchetto di gestione completa delle flotte, anche nel campo dei veicoli pesanti. Non solo: consente anche di incidere più efficacemente sulla sicurezza e sui controlli, rendendo i veicoli più performanti e abbassando i costi di gestione. ●


Nuovi Veicoli Commerciali Renault

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