N. 190

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La Rivista degli Autotrasportatori

Anno 20 - ottobre/novembre 2016 - n. 190

cambi

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

arriva zf traxon

infrastrutture TORINO-LIONE

La fresa Federica ha cominciato a scavare sotto il Moncenisio

storyvan

intervista esclusiva

le furgonette citroëN dalla 2CV ai veicoli di oggi

paolo uggÈ

un sogno quasi realizzato: la casa della logistica

nuove generazioni S come superscania

IAA

le novità di hannover GOODYEAR SEMPRE AVANTI - NEWS AUTOCLIMA - FORUM RETAIL - CNH



sommario

ottobre/novembre 2016

www.trasportale.it

n.190

pg. 24 IAA DI HANNOVER: La connettività e la sostenibilità sono stati i temi dominanti del Salone IN QUESTO NUMERO Attualità e opinioni

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EDITORIALE

di Luca Barassi

Il punto di vista del Direttore

EDITORIALE DI FERRO di Ferruccio Venturoli La voce della passione

il notiziario

In breve le notizie più importanti del settore

LA STERZATA

di Roberto Sterza

La voce appassionata della categoria

NON SOLO TIR

di Alessandro Musumeci

Tutto quello che non è veicolo industriale

IL DORSALE

di Gian Paolo Pinton

Il contraltare del Frontale

volta pagina di Paolo Volta

Un Professore prestato alla Logistica

In copertina: Dopo lo speciale pneumatici del numero scorso, una copertina dedicata ad un leader del settore: Goodyear Dunlop, con i suoi 100 anni di ricerca, sviluppo e innivazione.

Infrastrutture

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torino-lione: accesa federica

La talpa che scaverà la galleria geognostica del traforo transalpino è stata avviata

In copertina: La Next Generation Scania si è aggiudicata il prestigioso premio Truck of The Year 2017. Nuova la cabina, nuova la Serie S e novità nella catena cinematica.

Le grandi interviste

20

PAOLO UGGÈ: UNA VITA PER I TRASPORTI

Abbiamo ripercorso con lui 30 anni di vita politica e associazionistica del settore. Tra obiettivi raggiunti e sogni ancora da realizzare.

Speciale IAA 2016

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hannover: il futuro È connesso

Tanti i concept presentati, ma anche tanta concretezza in prodotti attenti al protafoglio e alle emissioni.

Ruote industriali

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SCANIA: LA NEXT GENERATION

Cabina nuova, catena cinematica con alcune soluzioni innovative e la nuova Serie S

DAF: test drive con XF

Messa alla prova su un percorso impegnativo l’ammiraglia olandese si è comportata benissimo

Ruote commerciali

42 46 48

PEUGEOT: conosciamo i dealer

A Padova Ghiraldo&Autoin offrono professionalità e gioco di squadra

TOYOTA: IL TERZO GEMELLO

Proace è il veicolo costruito sulla piattaforma PSA e va ad affiancare Jumpy ed Expert

MERCEDES: ADVANCE, IL FUTURO DEI FURGONI Un progetto all’avanguardia, che anticipa la logistica distributiva di domani


sommario

ottobre/novembre 2016

StoryVan

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PARLIAMO DI CATENE DA NEVE

notiziario:

Le news del settore

Notizie dalle aziende

ABNORMAL: TRASPORTI ECCEZIONALI

Antonio Calabretta ci illustra un secolo di innovazione del grande produttore di pneus

intervista: PAOLO PIERANGELO, CNH

Progetti e strategie per ampliare la gamma dei prodotti ricambi di Iveco

LOGISTICA: CANALI DISTRIBUTIVI

I servizi della logistica devono essere sempre più multicanale, multisettore e multiprodotto

AUTOCLIMA: LA REFRIGERAZIONE AD HOC

54 60 62

Presentate ad Hannover le novità dell’azienda di Cuneo. Davide Sibona ce le illustra per voi

forum retail: prepariamoci all’evento

Una full immertion di due giorni per approfondire tutti i temi del retail

saloni: automechanIKa

La fiera di automechanika all’aftermarket non è solo auto. Molte le novità per i truck

focus: traxon, il nuovo cambio zf

Anche quest’anno all’Autodromo di Monza va in scena il format espositivo de La Fiaccola

EVENTI: EUROPEAN TRUCK FESTIVAL

Un successo con tantissime iniziative, tra cui il concorso fotografico “Tu e Giti Contest”.

Coordinatore TOE AfterMarket: Francesco Oriolo Responsabile sviluppo editoriale: Franco Fossati - franco.fossati@trasportale.it Hanno collaborato: Vincent Aino, Alessandro Bassi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Andrea Trapani, Paolo Volta Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

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Sul prossimo numero

Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Savona, 80 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997

MERCEDES PRESENTA IL FUTURO adVANce è un progetto all’avanguardia che anticipa la logistica distributiva di domani

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40.

agosto/settembre 2016

luglio 2016

Trasportare Oggi in Europa fa parte di:

il network di magazine digitali verticali numero uno in europa

maggio/giugno 2016 La Rivista degli Autotrasportatori

Anno 20 - dicembre/gennaio 2016 - n. 184

novità

l’inchiesta

IL PONTE CHE DIVIDE

È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.

Di questo numero sono state tirate: 13.500 copie

48 SCANIA È IBRIDO Il primo truck Euro 6 con la nuova tecnologia

Dalla Sicilia al Continente e viceversa. Ecco come transitano i mezzi oggi e domani

test drive

DAF CF

440

Un pesante su misura

nomine

franco fenoglio

Nuovo presidente UNRAE V.I.

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

Responsabile prodotto e iniziative speciali: Ferruccio Venturoli

Alcuni articoli di questo numero sono corredati di un servizio video pubblicato sul nostro canale YouTube. Per vederlo da uno smartphone basta scaricare la app gratuita per iPhone o per Android dai.

EVENTI: truckEmotion e vanemotion

LA TORINO-LIONE AVANZA Con l’avvio di Federica, la talpa che scaverà sotto il Moncenisio, il traforo è più vicino

Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it

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STORYVAN

Ormai un appuntamento fisso e importante sull’andamento del comparto

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

www.youtube.com/trasportareoggi

ultimo appuntamento

bollettino anfiA AFTERMARKET

La rivista degli Autotrasportatori - n.190 ottobre/novembre 2016

www.facebook.com/trasportareoggi

Sulle piste del Sudafrica al seguito di un convoglio eccezionale.

Rubriche Fuori Strada

COVER STORY: GOODYEAR DUNLOP

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@trasportale

Professione Camionista

Editoriale:

cover story

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citroËN: 90 anni di innovazione Tanti i veicoli che hanno fatto la storia di questo marchio e che sono stati i precursori degli attuali modelli

Eurocargo

TUTTE LE NOVITÀ DEL MEDIO IVECO

eventi TFORMA

Il convegno di chiusura dell’anno accademico Le reti dei costruttori - Bollettino Anfia Ride & Drive Allison - Il notiziario

aprile 2016

febbraio/marzo 2016

dicembre/gennaio 2016



editoriale

T

di Luca Barassi

Altro che droni

Eppure c’è una parte del nostro mondo che sta tentando di andare in controtendenza. O meglio, il fine è sempre quello di trasportare in modo sostenibile, ma il mezzo è tutt’altro che futuristico: il veliero. Avete letto bene. E non è la boutade di un pazzo o la provocazione di un drappello di ambientalisti. Persino il giornale Le Monde a inizio anno se ne è occupato, e al nostro convegno di giugno sui carburanti alternativi, un illustre relatore (Dante Natali di Federmetano, n.d.r.) ha citato l’impresa tutt’altro che fantascientifica. Nel 2009 Guillaume Le Grand ha avuto una intuizione, forse ovvia, ma come sempre bisogna che le idee siano concretizzate: “le barche le abbiamo, le rotte esistono, i venti non dovrebbero finire”. Detto-fatto: Le Grande ha fondato TOWT – Transoceanic Wind Transport, un’impresa che si occupa di trasporto di merci a vela. Ha cercato produttori e distributori che fossero interessati a questo tipo di trasporto, e ne ha trovati diversi. Cominciando con consegne nel Mare Del Nord, portando birra in Francia, caricando vino e spingendosi fino in Scandinavia trasportando pesce e sale, la TOWT ha ampliato la propria flotta con brigantini e navi più grandi che si spingono fino ai Caraibi cercando rum e cioccolata, 4

ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Foto: Michel Floch

orniamo da Hannover inebriati di tecnologia, logistica avveniristica, guida autonoma e veicoli intelligenti. Allo IAA è stato un tripudio di nuovi concept, di convegni su come il mondo (della logistica in particolare) sarà sempre più connesso, sotto la bandiera dell’efficienza, della sicurezza e della sostenibilità, non solo ambientale. “Abbiamo visto cose che voi umani non potete immaginare…” si sarebbe detto in un vecchio film. Droni che partono dai furgoni per le consegne dell’ultimo miglio, camion pesanti che si muovono in silenzio elettricamente, abitacoli che si trasformano in monolocali con tutti i confort e software che scelgono la strada più efficiente per consegnare le merci. Questo ed altro abbiamo visto e sentito al Salone più rappresentativo del nostro settore, in presentazioni, convegni e incontri in cui la parole d’ordine, come diciamo nell’articolo a pagina 24, è… connettività.

e fino alle Azzorre per comprare the. Di sicuro parliamo di un trasporto il cui costo è enormemente maggiore di un container in arrivo su un cargo dalla Cina. Ma se è vero che quando parliamo di trasporto in Europa sottolineiamo che oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, ricordiamoci che a livello mondiale il 90% delle merci passa attraverso il mare, o quasi 9 miliardi di tonnellate e 100.000 cargo. E la cosa più preoccupante è che entro il 2020 si prevede un aumento tra il 150 e il 300 per cento di questo traffico, non propriamente ecologico. È evidente che la nostra è una provocazione e che l’impresa della TOWT resterà un business di nicchia (seppur florido e probabilmente in crescita), ma tornando nel futuro questa idea ha dato vita a studi e ricerche per moderni e avveniristici velieri del domani che con una propulsione ibrida basata in parte sull’eolica riduce del 35% del costo del carburante. Così, grazie a vele intelligenti e software potenti la nave sarà geolocalizzata e in grado di ottimizzare la sua rotta in base alle informazioni meteorologiche. Il sistema di vela intelligente è ancora in fase di test oggi e il progetto ha già raccolto 3,5 milioni di euro, in parte finanziato dalla UE. Ma non finisce qui: altri progetti di navi merci futuristici sono attualmente in

fase di esame. Come il caso del progetto di Vindskip sviluppato dall’ingegnere norvegese Lade Come che combina un motore a GNL e un guscio progettato per catturare l’energia dal vento. Con i suoi 49 metri dello scafo, la Vindskip e permetterebbe di risparmiare il 60% di carburante e ridurre l’80% delle emissioni di CO2. E ancora “Acquario Eco Marine Power”, un prototipo presentato nel 2015, si basa su pannelli solari modulari e intelligenti. Infine, il progetto “Beyond The Sea” lanciato dal navigatore Yves Parlier nel 2007, sviluppa un modello pull con una sorta di aquilone, tipo kitesurf. Fantalogistica? Beh, intanto nel 2014, il progetto ha ricevuto un finanziamento di 4,4 milioni di euro da ADEME su 16 milioni che il programma prevede. Quattro i brevetti che sono stati depositati, tra cui kit di progettazione, tecnica di navigazione e il recupero del “kite”. Insomma, attendiamo con impazienza gli sviluppi e gli scenari che lo IAA 2018 ci delineerà ma ci auguriamo che l’interconnessione tra le diverse modalità di trasporto approdi anche al Salone del trasporto stradale per antonomasia, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile per tutti gli operatori mondiali del comparto e per la vita del nostro pianeta. ●



editoriale di ferro

di Ferruccio Venturoli

Carburanti alternativi o svecchiamento radicale del parco? C

arburanti alternativi: solo una moda? Questa, ne converrete, non è una domanda stupida anzi, è una domanda che, spesso attraversa la mente di chi, come noi, vive e lavora di e nel trasporto. Se ne parla tanto, qualcuno mi perdonerà, ma forse se ne parla troppo. In realtà bisognerebbe essere realisti e non farsi prendere la mano da facili entusiasmi. Chi ha un’azienda di trasporti, grande o piccola che sia, ha diverse esigenze: consumare il meno possibile, quindi spendere il meno possibile in carburante e (ma non sembra davvero un’esigenza imprescindibile per molte aziende) inquinare il meno possibile. A fronte, però, tutti hanno l’esigenza di avere veicoli affidabili, resistenti e di usare un carburante che sia facilmente reperibile. Fatta questa premessa dobbiamo dire che, almeno per quello che ci sembra di aver capito, ancora non esiste ne’ in Italia ne’ in Europa, un mercato credibile per veicoli con carburanti alternativi e poi (e qualcuno si offenderà) oggi, avere in flotta un paio di veicoli “verdi” non è certo un modo per guadagnare di più, semmai fa molto “green” e comunque aiuta nell’immagine e contribuisce, probabilmente, a prendere commesse importanti. Il nostro parco veicoli è di una vetustà imbarazzante, tra le peggiori d’Europa; allora lanciamo una vera campagna per il rinnovo del parco veicoli anche perché gli esperti (io non lo sono) mi dicono che se tra un euro 6 e un veicolo LNG, la differenza, in termini di emissioni c’è, ma è piccola, non si può non sottolineare, invece, come quella tra un Euro 6 e un Euro 0 sia enorme. Forse dopo, una volta svecchiato 6

ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

il parco, si potrebbe pensare a incentivi per il metano o l’elettrico o altro. D’altra parte, viene da chiedersi: qual è lo scopo ufficiale di dare il via a incentivi, per esempio, per il metano? Se, come mi sembra di aver capito, il fine ultimo è quello di avere un ambiente più pulito, perché non agire pesantemente sul vecchio e inquinante? Su quel 40% di veicoli che circolano sulle nostre strade che non superano la normativa Euro 2? E’ ovvio, lo sappiamo tutti, che tutto questo, che sembra ovvio per noi, si scontra con quelle che sono strategie di marketing e di immagine da parte delle

Case, politiche dalle quali, sicuramente, non sono estranee neanche attività di lobbying. Comunque sia, sembrerebbe davvero un po’ presto per parlare di alternativo, soprattutto di quel LNG che va per la maggiore, ma che è ancora molto difficile da reperire. Forse - dicono - a breve, il Nord e poi il Centro Italia dovrebbero essere coperti. E il Sud? Il Sud sembra oggettivamente troppo lontano dalle basi di approvvigionamento (in Spagna), per essere davvero economicamente interessante per le aziende. Quindi, un’Italia spaccata a metà anche in questo senso? ●


TRASPORTARE OGGI luglio 2016

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Notiziario

Italscania anfitrione UIRC ospitata nella sede di Trento

La sede Italscania S.p.A. di Trento ha ospitato l’assemblea generale del consiglio UIRC – International Union of Professional Drivers – l’unione mondiale che raccoglie le singole associazioni nazionali di autisti professionisti di veicoli industriali ed autobus. La UIRC raccoglie 29 associazioni di autisti di tutti i Paesi del mondo, con lo scopo di sviluppare iniziative sulla sicurezza e di migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti dei mezzi pesanti. L’evento è stato organizzato dal rappresentante italiano UIRC, l’Associazione Noi Camionisti, nella persona di Vincenzo Iuzzolino coadiuvato dal suo staff, in collaborazione con Scania che ha sostenuto l’evento. L’Amministratore Delegato di Italscania S.p.A., Franco Fenoglio, si è dimostrato molto soddisfatto: «Siamo molto orgogliosi di aver ospitato questo meeting di portata internazionale, soprattutto perché, in questa maniera, possiamo condividere tematiche importanti e stare vicini a persone che quotidianamente si impegnano per fornire un grande contributo al miglioramento delle condizioni lavorative degli autisti».

I giganti della Stella per la rinascita di Milanosesto Un contributo per un lavoro efficace Sicurezza, trasparenza, sostenibilità, connettività e logistica: da questi presupposti è nato il nuovo modello di gestione del cantiere e delle bonifiche adottato per la rigenerazione dei suoli di Milanosesto, il più grande progetto di riqualificazione di aree industriali dismesse a livello europeo. Il modello, che da sempre ha caratterizzato la rigenerazione dell’area, è stato presentato sulle ex Aree Falck di Sesto San Giovanni alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. "Grandi tecnologie e innovazione come quelle messe in campo a Sesto – dichiara il Ministro – sono un modello per il complesso lavoro di bonifica che riguarda tutto il territorio nazionale e insieme il segno di un nuovo interesse imprenditoriale per il recupero ambientale, come base di partenza di un nuovo modello produttivo pienamente sostenibile”. Il rispetto delle leggi sull’antinquinamento acustico, da polveri sottili e da gas di scarico, è dato dall’utilizzo di mezzi all’avanguardia della Germani S.p.A. La società bresciana, azienda di riferimento a livello nazionale per il trasporto su gomma di sostanze delicate come la movimentazione dei terreni di scavo all’Interno e all’esterno del cantiere di Milanosesto utilizza i veicoli Actors di Mercedes che, grazie ai motori Euro VI, garantiscono un abbattimento delle emissioni di CO2. I mezzi effettuano fino a 170 viaggi al giorno per lo smaltimento degli oltre 241.000 metri cubi di terreni portati in impianti esterni autorizzati.

A DAF IL PRESTIGIOSO PREMIO

DAF XF votato come “Fleet Truck of the Year 2016”

Il DAF XF è stato votato come “Fleet Truck of the Year 2016” durante il prestigioso “Motor Transport Awards” a Londra, dando a DAF la sesta vittoria negli ultimi nove anni. Il premio è stato consegnato a DAF durante una cerimonia ufficiale, alla quale hanno partecipato 1.600 rappresentanti di spicco del settore dei trasporti. Il premio sottolinea ancora una volta che i proprietari delle flotte beneficiano realmente del programma DAF Transport Efficiency per ridurre i costi operativi e massimizzare la disponibilità del veicolo. Riconosciuto come “l’Oscar” del settore industriale il “Motor Transport Award” riconosce l’eccellenza in una serie di categorie in cui il Fleet Truck of the Year è visto come il più alto riconoscimento per i costruttori di veicoli commerciali. “Il grande risparmio di carburante rende l’XF un top performer per flotte", ha dichiarato la giuria. “DAF è completamente focalizzato sulla massimizzazione dei tempi di attività del veicolo. Come un operatore che dà grande fiducia”. DAF è stata inoltre acclamata per la costante miglioria della gamma XF. “DAF ha assicurato alla cabina un design in continua evoluzione dando un sacco di spazio interno per gli autisti”. Richard Zink, direttore Marketing and Sales presso DAF Trucks ha commentato: “Sono felice che i membri della giuria abbiano riconosciuto che il DAF XF ha costi di gestione molto ridotti e ed elevati livelli di confort di guida che lo rende leader nel suo settore; il tutto sostenuto da una rete forte e professionale. Il fatto che il Motor Transport Awards sia formato da una giuria indipendente di trasportatori e gestori di flotte rende la vittoria del Truck Fleet of the Year ancora più preziosa”. 8

ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI


Notiziario

La “Bellissima” di MSC Crociere

In arrivo la seconda nave smart per Onorato

MSC Crociere - la più grande compagnia di crociere a capitale privato al mondo e leader di mercato in Europa, Sudamerica e Sudafrica – ha annunciato che la seconda delle sue navi smart di generazione classe Meraviglia si chiamerà MSC Bellissima. La nave, anch’essa costruita presso i cantieri STX France, entrerà in servizio nella primavera del 2019. Gianni Onorato, Amministratore Delegato di MSC Crociere, ha commentato: “MSC Bellissima è un nome che rappresenta la bellezza e la sontuosità della nuova generazione di navi ultramoderne di MSC Crociere, così ricche di nuovi servizi e offerte per andare incontro alle esigenze e agli interessi di ospiti di tutte le età. Siamo lieti di poter fare questo annuncio, proprio nel giorno in cui la nave gemella MSC Meraviglia toccherà per la prima volta l’acqua, un momento altamente simbolico che rappresenta la vera “nascita” di una nave”. L’annuncio è stato dato in Francia presso i cantieri navali di Saint Nazaire, nel corso del float out (primo galleggiamento) di MSC Meraviglia, la prima smart-ship di nuova generazione che entrerà in servizio nel giugno 2017. Conclude Gianni Onorato: “Da quando abbiamo aperto le prenotazioni lo scorso anno per la stagione inaugurale di MSC Meraviglia nel Mediterraneo occidentale, la richiesta è stata da subito molto incoraggiate. Questo ci fa pensare che la nuova generazione di navi, con un futuro promettente davanti, ha già catturato l’attenzione dei viaggiatori di tutti i mercati”.

Vince il connubio tra Volvo Trucks e Goodyear Battuto il record mondiale di velocità

Il camion ‘The Iron Knight’ di Volvo Trucks ha infranto due record mondiali di velocità, con l’aiuto di pneumatici autocarro Goodyear, da ora i più veloci al mondo. Questi pneumatici speciali sono il risultato di una continua collaborazione e di una solida partnership nel primo equipaggiamento con Volvo Trucks. Il mezzo da 4,5 tonnellate e 2.400 cavalli ha potuto raggiungere una velocità media di 169,09 km/h (105 mph) in un tempo di 21,29 secondi nei 1.000 metri con partenza da fermo, battendo anche il record sulla distanza di 500 metri con partenza da fermo, con 131,29 km/h (81.6 mph) in 13,71 secondi. E se questi risultati non fossero abbastanza impressionanti, durante la prova il camion dei record ha toccato una velocità massima di 276 km/h (171.5 mph). “Assicurare che un camion da 4,5 tonnellate, con enormi valori di potenza e coppia, possa rimanere incollato alla pista a velocità che sfiorano i 280 km/h, rappresenta una vera sfida per i pneumatici" commenta Antonio Calabretta, Direttore Commerciale BU Autocarro di Goodyear Dunlop Italia. “La capacità di sviluppare pneumatici in grado di infrangere record mondiali di velocità conferma ancora una volta l’impegno di Goodyear nell’innovazione tecnologica che si traduce in questi pneumatici da record, ma nelle coperture standard per autocarro, che offrono i massimi livelli di prestazioni ai nostri clienti e li aiutano allo stesso tempo a ridurre i costi”.

Il vintage di Mercedes Partito il 15° Tour di Germania

E’ partita da Stoccarda il 1° settembre la quindicesima edizione del Tour di Germania, che raduna veicoli pesanti storici. Mercedes-Benz è rappresentata con diversi modelli di truck – agé di almeno 30 anni e alcuni di loro risalenti a prima della guerra. Bastian Bernard ha guidato lo “storico” convoglio con il Mercedes-Benz LP 333 datato1960. La Stella è rappresentata anche dal pick-up LAK 329 e dal furgone L 319. Insomma un vero e proprio museo a cielo aperto e itinerante che si è snodato per 1.200 km, percorrendo il vecchio asse stradale verso Nord (il Tour si è concluso a d Amburgo). Così come per i veicoli Mercedes- Benz, anche tutti gli altri sono stati poi esposti allo IAA di Hannover. ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

STEF: risultati in forte crescita

Chiusura del primo semestre 2016 promettente

STEF - lo specialista europeo della logistica del freddo per tutti i prodotti agroalimentari e termosensibili - ha chiuso il primo semestre 2016 con un fatturato stabile rispetto al primo semestre 2015, nonostante il calo del prezzo del carburante e la riduzione volontaria del fatturato legato alle attività commerciali dovuta alle scelte selettive operate dal Gruppo sul proprio portafoglio clienti della ristorazione fuori casa (Ho.Re.Ca.). Questi due fattori sono stati compensati dagli effetti positivi del piano di sviluppo operativo del Gruppo: solida crescita organica delle attività in Francia; forte dinamica di crescita e di contributo delle attività internazionali, con lo sviluppo di una rete di trasporto nei Paesi Bassi; mantenimento di un elevato livello di investimenti (73,3 M€ nel primo semestre 2016). L’aumento del margine operativo (4,1% del fatturato, da cui sono escluse le attività commerciali, rispetto al 2,3% nel primo semestre 2015) è dovuto alla crescita di tutte le attività del Gruppo.Il risultato netto di competenza del Gruppo si attesta a 30,8 M€, in forte aumento. Le prospettive sono quindi più che rosee: nel secondo semestre, il Gruppo intende confermare il trend di crescita delle proprie attività internazionali, puntando, in particolare, sullo sviluppo del mercato nel Nord Europa e sull’aumento dei flussi intra-europei.

Più semplice con VDO Dati tachigrafici scaricati più velocemente

DKV in supporto agli autisti A norma di legge attraverso la Francia

Attenersi alle normative sulla gestione dei dati del tachigrafo può essere difficoltoso per le aziende di trasporto che, effettuando tratte a lungo raggio, non hanno la possibilità di far rientrare i veicoli in sede ogni tre mesi. Con la nuova generazione di DLD Wide Range di VDO, marchio del Gruppo Continental, rispettare le scadenze di scarico e archiviazione dei dati non è più un problema. I dati provenienti dal tachigrafo e dalle carte conducente sono scaricati automaticamente tramite rete GPRS, ovunque si trovi il veicolo, in tutta Europa, sulla base di una programmazione definita dal gestore della flotta. Inoltre, la carta azienda rimane comodamente in ufficio e abilita automaticamente il download dei dati da remoto: non è più necessario inserirla nel tachigrafo durante l’operazione di scarico. "Con DLD Wide Range II si arricchisce la nostra gamma di prodotti di tachigrafi e telematica", dichiara Lorenzo Ottolina, Responsabile Commerciale VDO Tachigrafi e Telematica. “Con questa nuova versione, lo scarico wireless dei dati tachigrafici di autisti e veicoli è ancora più semplice e veloce. Sono lontani i tempi in cui era necessario scaricare i dati manualmente, veicolo per veicolo, operazione molto lunga e laboriosa se si pensa a flotte con un numero elevato di veicoli. Oggi tutto può essere gestito in modo automatico, dallo scarico all’archiviazione e alla generazione delle reportistiche, rimanendo sempre in regola con gli obblighi di legge e risparmiando tempo e risorse che possono essere utilizzati in altri ambiti”. 10 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

A partire dallo scorso luglio lo Stato francese richiede che gli autisti stranieri che iniziano o terminano (carico o scarico) i loro trasporti in Francia, portino con sé un’attestazione (certificato di distacco) comprovante che, durante la loro permanenza professionale in Francia, per le ore lavorate percepiscono un salario equivalente o superiore al salario minimo francese. Inoltre, le aziende di autotrasporto che fanno viaggiare i propri mezzi in territorio francese devono nominare un rappresentante designato in Francia. Sono interessati a queste nuove procedure: gli esecutori di trasporti internazionali con origine / destinazione Francia; gli esecutori di operazioni di cabotaggio sul territorio francese; operatori nell’ambito della mobilità infragruppo, con la messa a disposizione di personale tra imprese dello stesso gruppo o stabilimenti di una stessa società. Il provvedimento non riguarda, invece, le aziende che effettuano un semplice transito attraverso il paese francofono.DKV Euro Service offre questo servizio ed assiste i propri Clienti aiutandoli ad adempiere agli obblighi di legge richiesti, fornendo loro un rappresentante designato in Francia e seguendo, passo per passo, la compilazione della modulistica necessaria. Per ogni autista registrato viene conteggiata una tariffa di soli 10,00€ all’ anno. Si ricorda che sono previste sanzioni amministrative elevatissime con l’adozione di multe fino ad un massimo 2.000,00€ per singolo lavoratore distaccato. I Clienti DKV possono ottenere ulteriori informazioni direttamente dal proprio contatto DKV di riferimento chiamando lo 02-74201511.


di Roberto Sterza Automotive Marketing and Communication Professional

La Sterzata

Tacchi, dadi e datteri E’

incredibile come dopo più di un secolo di crescita e sviluppo economico, in cui le attività manifatturiere e di servizi si sono evolute in modo armonico e costante, i paradigmi che dettavano i tempi e regolavano gli equilibri vengano messi sotto pressione e in discussione quotidianamente. Ora tutto ciò che è stato creato con il lavoro di centinaia di milioni di individui può essere stravolto da un giorno con l’altro. Siamo in pieno periodo di Industry 4.0. Anche in Italia finalmente il nostro governo se n’è accorto lavorando su un piano di sviluppo, una vera e propria rivoluzione industriale. Tutto ciò che ci circonda sarà connesso alla rete. Non c’è da stupirsi se una mattina alzandoci da letto, il nostro guardaroba ci selezionerà l’abbigliamento in funzione del meteo e delle attività in agenda. La nuova realtà che si presenta davanti a noi vedrà il trasporto sempre più protagonista, un elemento imprescindibile per soddisfare le nuove richieste che giungeranno dal mercato. Superfluo pensare al fatto che in un mondo che si appresta a cambiare radicalmente pelle, il mondo del trasporto sia esentato dal mettersi in gioco e rivedere i propri fondamentali. Detto ciò, cerchiamo di vedere alcuni modelli di business che si stanno affacciando e che spingeranno il trasporto e la logistica verso un nuovo approccio. Il nome di Amazon è il primo che viene in mente, vuoi per dimensioni e forza comunicativa. Senza ripercorrerne la storia, basti dire che l’azienda americana è nata come negozio di libri, una libreria senza vetrine ma con un sito internet. Nel tempo, la libreria virtuale si è allargata e ha cominciato a proporre dischi musicali, poi altra merce, fino ad oggi in cui vende di tutto e di più, tutti i giorni a tutte le ore. In concorrenza con i negozi, offre la possibilità di fare la spesa e riceverla entro un’ora comodamente a casa. Come si capisce l’azienda continua a rompere i propri confini che ne delimitano l’attività, aumentando la massa critica, stabilendo nuovi standard, diventando un nuovo concorrente per qualcuno Pensate al negozietto di quartiere sotto casa, bastava una telefonata alla mattina per ordinare la frutta e verdura e nel giro di un paio d’ore il garzone suonava alla porta per consegnare il tutto. Un giorno non dovremo neanche sforzarci di riordinare quanto manca in frigo,

lo farà direttamente l’elettrodomestico. Per una società come Amazon, la logistica diventa il cuore della propria attività. Avere lo stock giusto, contare su un trasporto capillare estremamente versatile è vitale. Paradossalmente l’azienda americana sta diventando un vero e proprio operatore logistico, non a caso negli Stati Uniti è in fase di acquisizione di una compagnia aerea cargo, per trasportare in proprio senza ricorrere ai vettori tradizionali, ora concorrenti. Non mi stupirei se il passo successivo fosse quello riempire i carichi con merce di altri, divenendo un vero e proprio operatore logistico. In parallelo sono in sperimentazione innovativi sistemi di consegna, come ad esempio attraverso dei droni o più semplicemente attivando dei punti di ritiro in posizioni strategiche. Alla luce di questi cambiamenti ritengo urgente per qualsiasi operatore di trasporti, rivedere il proprio modello di business. La sfida sembra giocarsi sul cosiddetto ultimo miglio. Pensate che oggi in una città media, ogni 1000 persone si generano circa 400 viaggi di veicoli merci. Per ogni persona, in media, si muovono circa 40 tonnellate di merci all’anno. L’aumento degli acquisti digitali rischia di fare impennare questi numeri. Come se non bastasse sempre negli Stati Uniti si sta affacciando una nuova realtà. Ricordate la querelle tra i tassisti delle grandi città e l’operatore Uber? Benché alla fine l’abbiano spuntata in apparenza i tassisti, Uber è molto presente e si sta affermando sempre più come leader nel trasporto di persone e cose. Attenzione non ho scritto

“cose” a caso (perdonate il gioco di parole). proprio negli Stati Uniti è nato un nuovo servizio di consegna attraverso i privati. In pratica la società opera come una vera e propria agenzia, collegando la domanda e l’offerta. Mentre oggi quando si compra della merce, non ci occupiamo del trasporto, un domani potremo anche scegliere il tipo, se con un corriere o un privato. Non ci metterei la mano sul fuoco, ma immagino che a breve anche il fresco sarà consegnato in questo modo. Non a caso sono in sperimentazione dei contenitori isolati termicamente che permettono di non utilizzare quelli refrigerati. Per molti potrà sembrare uno scenario apocalittico, difficilmente realistico. Va detto che da noi in Europa e in Italia abbiamo una regolamentazione sul trasporto merci, sui contratti di lavoro, che ci difendono parzialmente dalla deregolamentazione spinta, come in questi casi. I legislatori devono però operare in maniera coordinata, tenendo conto delle continue evoluzioni e degli scenari futuri, per evitare di fare la figura di quelli che svuotano la barca che si riempie d’acqua con un secchio, mentre questa continua ad entrare da una grande falla. Il rischio di affondamento è forte. Per gli operatori tradizionali suggerirei di individuare e analizzare con molta attenzione i cambiamenti in atto e mettere in discussione il proprio modello di business, al fine di poter rispondere alle nuove sfide nel modo più appropriato. Dalla scelta dei veicoli, alla localizzazione dei centri logistici e così via. Una sola raccomandazione: fatelo subito! ● ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Il conducente è qualificato!

Revisione della CQC: il ministero dei Trasporti fa chiarezza

La carta di qualificazione del conducente (CQC) è un documento abilitativo che si aggiunge alla patente di guida. E' necessaria per tutti i conducenti che effettuano trasporto professionale di persone e cose su veicoli per la cui guida è richiesta la patente delle categorie C CE, D DE. La circolare chiarisce le procedure di revisione della CQC stabilite dal Decreto del 15 febbraio 2016. Innanzitutto come accedere all'esame. Il candidato deve presentare una domanda scritta su uno specifico modello (allegato alla circolare stessa) con la ricevuta di pagamento di 16,20 euro e con la copia del provvedimento che impone la revisione della patente. La domanda scade entro un anno e in questo periodo il candidato può svolgere una sola prova. La circolare precisa che la revisione della CQC avviene quando il titolare ha subito la perdita totale del punteggio, oppure che "successivamente alla notifica della prima violazione che comporti una perdita di almeno cinque punti, commetta altre due violazioni non contestuali, nell'arco di dodici mesi dalla prima violazione, che comportino ciascuna la detrazione di almeno cinque punti". Nel caso di perdita totale dei punti della CQC, il titolare deve sottoporsi a un esame di revisione sulla base dell'intero programma e secondo le modalità previste per il conseguimento della CQC stessa. "In particolare, il programma riguarda la CQC relativa al veicolo con cui ha commesso l'infrazione che ha determinato la maggiore perdita di punteggio. Se ha avuto la medesima decurtazione alla guida di veicoli di categoria diversa, deve conseguire l'esame relativo alla categoria con sui ha commesso l'ultima infrazione. In caso di esito negativo dell'esame, sono revocate tutte le qualificazioni CQC di cui il candidato è titolare".

Bilancio positivo per il porto di Trieste Pronta e disponibile +29 milioni di tonnellate di merce movimentata

Buona la performance dei traffici commerciali del primo semestre 2016 nel porto di Trieste. La movimentazione complessiva segna un incremento del 4,71% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 29.436.777 tonnellate di merce lavorata. Positivi tutti i comparti: rinfuse liquide (+4,14%), rinfuse solide (+13,45%), merci varie (+5,16%). Incoraggiante anche il risultato per i contenitori corrispondente a 243.326 teu (+ 2,84%), con il dato determinante dei container pieni che porta a una variazione positiva a doppia cifra (+16,67%). Sostanziale tenuta per il settore RO-RO: 152.159 i mezzi movimentati (-0,80%). 1.192 le navi in arrivo e partenza dal porto giuliano, 43 in più rispetto ai primi sei mesi del 2015, con un aumento del +3,74%. “I risultati dei primi sei mesi – ha commentato il Commissario D’Agostino - confermano la validità delle strategie di valorizzazione del sistema portuale giuliano e dell’ottimo lavoro degli operatori. Dietro ai numeri, c’è una chiave di lettura ben precisa che parla dei nostri investimenti: la cura del ferro è il nostro core business. Un treno che parte da Trieste porta un container a Monaco di Baviera in 11 ore. Puntiamo a diventare il primo porto ferroviario internazionale d’Italia con collegamenti diretti e quotidiani verso tutte le destinazioni del Nord Italia e Centro-Est Europa”.

Giti Tire annuncia la nomina Torsten Gehrmann è il nuovo Senior Managing Director - Europe

Giti Tire ha annunciato che Torsten Gehrmann ha assunto il ruolo di Senior Managing Director – Europe. Gehrmann manterrà comunque il suo incarico di CEO della Giti Auto Parts Pte Ltd, che appartiene come Giti Tire al Gruppo Giti, con headquarter a Singapore. Gehrmann è un manager dalla comprovata esperienza internazionale nel business dell’automotive. Dopo aver mosso i primi passi della sua carriera in Continental, ha ottenuto nel 2009 il ruolo di General Manager presso Giti Tire. Nel 2014 è diventato Vice Presidente per l’Europa e l’Asia di Dura Automotive System e all’inizio del 2016 è stato nominato CEO di Giti Auto. Gehrmann ha dichiarato: “Il nostro know-how e la nostra esperienza globale saranno in grado di generare nuovo potenziale all’interno della catena del valore. La prossima fase organizzativa dell’azienda in Europa ha una chiara e definita direzione strategica, per questo il momento è davvero emozionante”. Giti Tire ha anche confermato che Corrado Moglia non fa più parte dell’azienda. 12 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

la nuova generazione! Citroen Jumper e i nuovi motori Euro 6

Il veicolo commerciale compagno ideale di lavoro della Casa francese, è finalmente disponibile anche con motori diesel BlueHDi. Citroen Jumper, con oltre 1 milione di esemplari venduti sin dal 1994, è oggi ancora più vicino alle esigenze dei clienti grazie al nuovo equipaggiamento progettato dal Gruppo PSA e prodotto nel sito di Trèmery, nella Francia orientale. I nuovi motopropulsori, di nuova generazione Euro 6, sono i best-in class per il loro consumo di carburante – ridotto per più di 1 litro/100 km – e ovviamente in tema di riduzioni di emissioni di CO2. Inoltre il catalizzatore SCR, crea un sistema di post trattamento dei gas di scarico, abbassando drasticamente la produzione di NOx fino al 90%. Anche i tempi di manutenzione si sono allungati ( fino a 50.000 km o ogni due anni). Uno strumento di lavoro insomma, senza dubbio adatto ad un utilizzo intensivo e quotidiano nel proprio business, che si colloca tra i migliori veicoli in termini di TCO. Sono sei le motorizzazioni ( con relative prerogative) tra cui scegliere: ➤ BlueHDi 110 manuale a 6 spd (81 kW - 304 Nm a 1.750 giri): 6,5 l /100 km e 158g / km di CO2; ➤ BlueHDi 110 S & S 6-spd manuale (81 kW - 304 Nm a 1.750 giri): 6,2 l / 100 km e 154g / km di CO2; ➤ BlueHDi 130 6-spd manual (96 kW - 350 Nm at 2,000 rpm): 6.5 l/100 km and 158g/km of CO2 ; ➤ BlueHDi 130 S&S 6-spd manual (96 kW - 350 Nm at 2,000 rpm): 6.2 l/100 km and 154g/km of CO2 ; ➤ BlueHDi 160 6-spd manual (120 kW - 350 Nm at 2,000 rpm) 6.7 l/100 km and 163g/km of CO2; ➤ BlueHDi 160 S&S 6-spd manual (120 kW - 350 Nm at 2,000 rpm) w6.5 l/100 km and 159g/km of CO2



Non solo tir

di Alessandro Musumeci Responsabile operazioni commerciali Citroen e ds

Occhio al gorilla C

ari lettori di Trasportare Oggi, il focus della rubrica Non Solo Tir di questo numero riguarda il comportamento e il funzionamento di quella che è la macchina più complessa in assoluto: l'uomo. Da piccolo ricordo una collana di libri per ragazzi chiamata "Esplorando il corpo umano" dove si spiegava in maniera semplice ed immediata il funzionamento degli organi del corpo umano. Non si parlava però di come funziona il cervello, credo perché impossibile da semplificare e spiegare a ragazzini di 10 anni. E in effetti numerosi studi di carattere psicologico hanno approfondito (anche in tempi molto recenti) come agisce la nostra mente. Semplificando molto, è come se vi fossero due personaggi nella nostra mente: uno automatico, intuitivo, rapido ma a volte impreciso, l'altro riflessivo, lento anche se a volte pigro. Questi due sistemi convivono e si alternano quotidianamente, in ogni momento della nostra vita. Se la sintesi non è abbastanza chiara o vi incuriosisce, un libro perfetto è "Pensieri lenti e veloci", scritto dal Premio Nobel D. Kanhemann. Se non vi piace la storia dei due personaggi, la scorsa settimana, ad un corso di formazione, il docente li ha definiti "parte sinistra" (automatica) e "parte destra" (riflessiva). In pratica come funzionano queste due parti? Pensiamo a semplici situazioni di tutti i giorni in cui abbiamo a che fare con qualcuno non proprio piacevole, ma con cui abbiamo dei rapporti, per esempio di lavoro: la nostra parte sinistra è quella che direbbe in maniera spontanea e diretta cosa pensiamo davvero senza filtri, ma che, per motivi politici e di buona convivenza, non possiamo esternare. Ecco quindi che interviene la parte destra che frena gli impulsi e "rielabora" le nostre parole in modo da salvaguardare le relazioni sociali. Sembra banale ma in ogni istante, le due parti interagiscono e "parlano", anche se solo la parte destra comunica normalmente con l'esterno. Il compito difficile è quello di conciliare le due parti e fare in modo di comprendere e gestire alcuni impulsi e impressioni che sorgono spontanee: spesso non si tratta semplicemente di simpatie o antipatie “a pelle”, ma le ragioni risiedono in maniera 14 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

più profonda all’interno dei nostri valori e delle nostre esperienze. Il sistema 2, o parte destra se preferite, è anche quello che ci permette di concentrarci su un compito ben preciso, spesso molto difficile. Quando la nostra concentrazione è al 100% su un compito impegnativo, perdiamo completamente la cognizione di cosa c'è attorno a noi, diventando come ciechi. Un esempio è un esperimento mostrato nel "Gorilla's video", in cui dei ragazzi si passano la palla da basket. Si chiede a chi guarda il video di concentrarsi sui passaggi solo tra i ragazzi con la maglia bianca, contandoli e di ignorare i ragazzi con maglia nera. Circa a metà video, per pochi secondi, sfila un gorilla nero che attraversa lo schermo da destra verso sinistra passando tra i ragazzi che si passano la palla. Alla fine del video, il docente chiede agli studenti chi ha visto passare un gorilla nero: sorprendentemente (per me che l’avevo notato), circa la metà non avevano

assolutamente avuto alcuna percezione del gorilla. E questo perché la nostra mente era concentratissima a contare i passaggi tra i ragazzi con la maglia bianca: questo ci ha impegnati a tal punto da rendere il gorilla, proprio perché nero, invisibile a molti. Ovviamente la metà che non aveva visto il gorilla avrebbe giurato che nessun gorilla fosse passato nel video. Il messaggio è che la nostra mente ha poteri enormi, ma spesso mostra dei limiti che bisogna conoscere e accettare. Pertanto il nostro punto di vista, la nostra verità, che spesso pensiamo con animo saccente che sia assoluta per tutti, rappresenta solo una percezione limitata al nostro mondo mentre dobbiamo invece rispettare ed accettare con spirito da “learner” i punti di vista e le opinioni altrui: dobbiamo sempre avere in mente che, per quanto bizzarro e singolare, il gorilla, che non abbiamo intravisto, sia davvero passato nello schermo. ●


Notiziario

Kogel: il pezzo che mancava Presentato il nuovo rimorchio per trasporto intermodale Kögel amplia la propria gamma di rimorchi per trasporto intermodale con un rimorchio ad assi centrali per casse mobili sviluppato completamente ex novo. Nella dotazione di base, il rimorchio ad assi centrali ha un peso ridotto a partire da 2950 chilogrammi con un telaio dalla struttura stabile, un peso tecnico totale di 19.000 chilogrammi e un carico di appoggio verticale tecnicamente possibile di 1000 chilogrammi. Di serie è indicato per il trasporto di casse mobili con una lunghezza complessiva fino a 7,82 metri e container ISO da 20 piedi. Il rimorchio ad asse centrale Kögel Combi, inoltre, segna altri punti a proprio favore con una vasta possibilità di regolazione del timone da parte del cliente in altezza e in lunghezza. Il Kögel Combi nella configurazione ad asse centrale accoglie di serie casse mobili delle dimensioni C715, C745 e C782. È progettato con pneumatici di serie 385/55 R 22,5 per altezze di carico da 1040 a 1430 millimetri e con pneumatici opzionali 445/45 R 19,5 per altezze di carico da 1020 a 1410 millimetri. Con una lunghezza complessiva di 9600 millimetri, il nuovo Combi, avente una distanza tra gli assi di 1810 millimetri, presenta eccellenti caratteristiche di guidabilita’ e tenuta di strada.

Port Crash:

uno studio e una statistica 470 in cinque anni Il tema dei port crash è quello inevitabilmente collegato delle limitazioni infrastrutturali con le quali devono confrontarsi i porti italiani, a oggi emarginati, ad esempio nel settore container, dai grandi traffici gestiti con navi giganti. 470 in cinque anni. Questo l’impressionante numero di urti di navi contro le banchine dei porti italiani o, in parte marginale, di navi battenti bandiera italiana nei porti esteri dal 2011 al primo trimestre del 2016. Collisioni talora con navi ormeggiate in banchina ma specialmente scontri con le banchine, a volte con effetti marginali che non hanno impedito alle unità mercantili, ai traghetti o alle navi passeggeri di ripartire e riprendere il mare aperto. In alcuni casi con conseguenze drammatiche e, in altri, risolti con una semplice riparazione delle lamiere danneggiate nonostante che la nave avesse superato ampiamente la frontiera invisibile che separa il rischio ordinario da una tragedia. Questi alcuni dei dati contenuti nello studio messo a punto e coordinato da Bruno Dardani, e presentato Studio presentato a Genova. Nel quinquennio 2011-2014, il 42% degli incidenti che hanno visto coinvolte navi mercantili, traghetti, petroliere, bulk passeggeri, insomma la flotta mondiale, è avvenuto in acque ristrette e specie nelle acque portuali. E probabilmente se venissero presi in considerazione gli incidenti “da parcheggio”, la percentuale supererebbe abbondantemente la soglia del 50%.


il dorsale

di Gian Paolo Pinton

Errori trasversali P

roviamo a riflettere sul percorso della faticosa ripresa che dovrebbe riguardare il nostro Paese. Il quadro generale è molto appesantito dalla situazione internazionale e spesso le luci e ombre che si alternano nelle vicende quotidiane che vedono interessato anche il nostro Paese, assumono i profili di scenari molto complicati e paradossalmente inspiegabili. Mi riferisco alle situazioni specifiche di alcune regioni italiane, in perenne difficoltà per ragioni che nessun politologo, politico o sociologo sa spiegare.

Il default della città di Roma, l’annientamento della classe politica della Capitale, assieme ai mali endemici che la più bella città del pianeta si trascina da lustri, grazie all’incompetenza o alla cultura del malaffare degli amministratori locali, senza distinzione di casacche. È un fenomeno davvero incomprensibile, prima per i romani e poi per tutti gli italiani. Sarebbe troppo facile accusare la nuova giunta, che ha la responsabilità di governare, d’incompetenza amministrativa. Credo che sia una patologia strutturale di una città ammalata cronica il principale motivo di questa disastrosa situazione. Eppure avevamo un altro campione di città ingovernabile, Napoli, anch’essa straordinariamente bella ma caratterizzata dall’indisciplina culturale sia degli amministratori che di gran parte della popolazione, dedita da secoli all’autogestione dei propri bisogni, senza perdere tempo a rispettare regole, semafori o disposizioni di legge. Eppure qualcuno è arrivato ed ha fatto rientrare nella normalità almeno una parte dei problemi. Cambiando discorso non possiamo dimenticarci le continue polemiche politiche che solo in questo Paese possono trovare linfa di vita, grazie alle situazioni kafkiane che stanno accadendo tra gli stessi membri di un partito. Figure che hanno rappresentato una buona parte del peggior passato della nostra politica di governo, invece di godersi la lauta pensione in barca e i sudati risparmi amministrati brillantemente dalla propria banca di fiducia, si divertono a distruggere quello che un suo compagno di partito sta quotidianamente tentando di costruire. D’Alema, aquila di turno, mi ricorda la punizione inflitta da Zeus a Prometeo, il quale incatenato, subiva le sofferenze diurne perché un’aquila gli divorava il fegato che ricresceva durante la notte, permettendo così il ripetersi dell’infinito supplizio. Lasciamo gli scenari deprimenti della politica italiana, per pensare all’eredità che lascia al mondo il presidente Obama. Pur rappresentando una figura politica molto seria nei comportamenti sia pubblici che privati, dote per niente facilmente riscontrabile nei politici italiani, lascia una grande responsabilità, a parere di molti politologi internazionali, rilevante per alcune decisioni che hanno creato un’infinità di problemi. Si può affermare che, almeno in parte, le sue decisioni abbiano concorso a creare situazioni di morte per molti cittadini incolpevoli di trovarsi nei territori dove si sono scatenate guerre e terrorismo, fenomeni storici che hanno scatenato solo disperazione e terrore. In Iraq ha programmato il ritiro delle truppe americane troppo presto, lasciando scie di morti tra i civili per gli attentati continuamente messi in atto dalle fazioni locali di potere. La situazione turca, dove non è chiaro se sostiene un tiranno come Erdogan e permette a Putin di intrattenere rapporti particolari con il numero uno turco. Passiamo all’Europa dove non è intervenuto quando la Francia e l’Inghilterra hanno fatto fuori Gheddafi, creando il caos dell’ISIS , che non ha visto niente di meglio che scegliersi la Libia come proprio territorio di governo per le strategie terroristiche quotidianamente messe in atto, e la conseguente fuga delle popolazioni verso l’Italia. Ultima chicca, il megafinanziamento in milioni di dollari concesso all’Arabia Saudita, stato che non può certamente dirsi schierato con gli estremisti musulmani. Mi pare che ci sia materia per riflettere senza dimenticarsi di aggiungere i disastri di Bush… in attesa di vedere cosa lascerà alla storia il probabile neo presidente Donald.● 16 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Nasce MAN TGE L’azienda bavarese debutta nel mondo dei furgoni

Il primo passo in un nuovo settore: debutta il furgone MAN TGE. La gamma di prodotti parte ora da una massa totale a terra di 3,0 tonnellate, anziché le precedenti 7,5 tonnellate. Con il TGE, MAN affianca all’offerta di camion pesanti, già molto apprezzati per le prestazioni, un veicolo commerciale leggero in grado di soddisfare i clienti. Comuni a tutte le applicazioni sono i consumi più bassi di tutta la categoria, con lo straordinario valore di CX (il coefficiente di penetrazione aerodinamica) di 0,33, e le contenute spese di manutenzione e riparazione, caratteristiche grazie alle quali il nuovo MAN TGE vanta il miglior Total Cost of Ownership (TCO). Oltre al furgone chiuso e alla versione finestrata, l’offerta comprende anche telai con cabina singola e doppia. Per il nuovo MAN TGE sono disponibili due interassi, tre altezze e tre lunghezze. Le lunghezze della versione furgonata vanno da 5.983 mm a 6.833 mm fino al MAN TGE da 7.388 mm con grande sbalzo posteriore. Le altezze del veicolo possono essere di 2.340 mm, 2.575 mm e 2.800 mm. Il modello base del MAN TGE ha una massa totale a terra di 3,0 tonnellate, mentre il più pesante raggiunge le 5,5 tonnellate; si possono inoltre trainare altre 3,5 tonnellate. Il carico utile massimo della versione da 3,5 tonnellate è davvero eccezionale: infatti, è in grado di trasportare fino a 1,5 tonnellate. A seconda della massa totale a terra è possibile scegliere tra trazione anteriore, posteriore o integrale, combinandole con un cambio manuale a 6 marce o automatico a 8 marce. Il motore da 1.968 cm3 è disponibile in quattro versioni da 75 kW / 102 CV, 90 kW / 122 CV, 103 kW / 140 CV e 130 kW / 177 CV.


di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti

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Fornitori o finanziatori? L

a nota congiunturale della Confetra, relativa al primo semestre 2016, evidenzia uno sviluppo del traffico. Nello specifico il trasporto su gomma vede un incremento del +3,1% del traffico nazionale e del +5,4% di quello internazionale. Da sottolineare il rafforzamento del traffico dei courier (+7,2%) e la crescita del traffico ferroviario (+3,8%) all’interno del quale TRENITALIA rappresenta oggi circa il 60%. Dato quest’ultimo particolarmente significativo per due motivi: primo perché dopo un lungo periodo di flessione riappare il segno positivo, secondo quale buon viatico per la “cura del ferro” promossa del ministro delle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio. L’aumento del traffico rilevato dal campione dell’indagine è confermato dai dati autostradali (+4,9%), da quelli aeroportuali (+5,8%), dai valichi stradali (+4,2%), da quelli portuali (+4,5% Teu; +4,9% rinfuse liquide, +11,5% rinfuse solide, +4,9% Ro-Ro). Nello stesso periodo il prodotto interno lordo del nostro Paese - lo comunica l’Istat diffondendo la stima preliminare espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2015. Il secondo trimestre del 2016 ha avuto una giornata lavorativa in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2015. La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,6%. Nell’insieme dei dati diffusi, uno è particolarmente significativo: i tempi di pagamento

che si si attestano sui 78,5 giorni rispetto agli 81 giorni del 1 semestre 2015. In momenti di tensione finanziaria avviene che chi acquista dilata i tempi di pagamento, chi vende, a sua volta, paga in ritardo i fornitori. L’effetto domino travolge il sistema, ed alla fine per legge naturale il più debole soccombe. Di solito è un imprenditore capace che non dispone dei mezzi finanziari sufficienti. Il settore dell’autotrasporto si è assottigliato in meno di due anni di 15.000 unità (-15%). Dalla crisi economico finanziaria ereditiamo la stretta creditizia delle banche e l’allungamento dei tempi di pagamento. La percentuale di ritardi gravi (Cribis D&B giugno 2016) è pari al 13,1%, in calo rispetto allo stesso periodo del 2015 del 14,4%. Il 35,4% delle imprese, invece paga alla scadenza, il 51,5% entro il mese di ritardo, per cui il 64,5% non onora gli accordi sottoscritti. Una situazione, quella dei pagamenti, che rispetto al 2010 evidenzia che le posizioni in sofferenza “oltre il mese di ritardo” segnano un +138,2%, mentre i pagamenti alla scadenza

sono diminuiti del 5,6%. Ogni impresa, per lo svolgimento della propria attività, necessita di disponibilità finanziarie. Tali forme di finanziamento possono essere individuate in due distinti tipologie: il capitale proprio e il capitale di terzi. Sovente il capitale proprio non è adeguato a finanziare l’intera attività aziendale. Per tale motivo, si ricorrere al capitale di terzi che è pesantemente rappresentato dai finanziamenti che l’impresa ottiene a titolo di “credito” sotto forma di dilazioni di pagamento. Non è corretto per i fornitori trasformarsi in “istituti di credito”, ma indirettamente lo diventano ogni volta che “subiscono” una dilazione di pagamento. Luigi Einaudi nell’aprile del 1945 sottolineava che “Le banche non sono fatte per pagare stipendi ai loro impiegati o per chiudere il loro bilancio con un saldo in utile; ma devono raggiungere questi giusti fini soltanto col servire nel miglior modo il pubblico”. Ad Einaudi fu imputato di essere un uomo dell’Ottocento benché con la sua opera abbia marcato pragmaticamente buona parte del Novecento. Altri tempi? Forse, ma in quest’inizio di terzo millennio pare che il suo pensiero e i suoi moniti siano ancora molto attuali.● ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

DHL Express Italy super green! Concluso il progetto di sostenibilità ambientale

Il progetto di sostenibilità ambientale, avviato con un accordo volontario siglato dal Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente per lo Sviluppo sostenibile, Francesco La Camera, e dall’Amministratore Delegato di DHL Express Italy, Alberto Nobis, si è finalmente concluso. Il progetto ha preso avvio dal calcolo del carbon footprint che, tenendo in considerazione l’analisi completa del ciclo di vita del servizio offerto da DHL Express Italy, ha coinvolto 3 hub nazionali, 6 gateways aeroportuali, circa 40 sedi operative, circa 400 auto aziendali e 1800 veicoli che effettuano attività di ritiro e consegna, affidate a terzi. Il trend 2008/2015 mostra una netta riduzione (-68%) delle emissioni prodotte da DHL Express Italy nello svolgimento delle proprie attività sul territorio nazionale, a conferma della bontà delle già numerose azioni messe in atto. L’azienda ha individuato alcune azioni in armonia con la sua scelta di sostenibilità, a partire dal rinnovo della classificazione veicolare della flotta indiretta e all’introduzione di mezzi ad alimentazione alternativa (modelli ibridi nel parco auto aziendali, Triclò, 40 mezzi elettrici), oltre agli accordi nazionali con importanti Fornitori di mezzi a basso impatto ambientale (FIAT Professional, Nissan Italia, Mercedes Benz, Iveco). Bravi!!!

A35 BreBeMi Due anni dopo le novità

Durante i due anni di esercizio della nuova infrastruttura è stato registrato un sensibile e costante aumento del traffico autostradale che nel primo semestre dell’anno in corso è cresciuto del 40% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Poiché la crescita è in essere, verrà assicurato l’ampliamento a due corsie per senso di marcia dei 6 km di raccordo che collegano Brebemi alla Tangenziale sud di Brescia e la realizzazione di una barriera di esazione in corrispondenza dell’innesto con l’autostrada A4. A settembre verrà inoltre avviata la progettazione e realizzazione delle due aree di Servizio Adda Nord e Adda Sud, la cui consegna interverrà contestualmente alla entrata in esercizio della Interconnessione, prevista per l’estate del 2017. A gestire le aree, fornendo un servizio completo Oil & Food agli utenti di A35 Brebemi, saranno due eccellenze italiane nei loro settori: la Chef Express, per quanto riguarda la ristorazione, e la Socogas di Parma, per quanto riguarda il rifornimento carburanti. Intanto sono state presentate e accettate le convenzioni con Assoartigiani, Associazione Artigiani Brescia, GATE, Gruppo di Acquisto Trasportatori Europeo. Grazie a questi accordi i vari associati usufruiranno di una scontistica a loro riservata. “A35 Brebemi si conferma sempre di più come infrastruttura fortemente voluta dal territorio e, pertanto, al suo servizio. Indagini recentemente svolte hanno confermato come piccole, medie e grandi imprese, società di servizio, centri turistici e altro ancora, sfruttino la nuova arteria per creare lavoro e nuove attività economiche - ha dichiarato Francesco Bettoni, Presidente di Brebemi S.p.A. - Importanti investimenti tecnologicamente avanzati stanno sorgendo lungo il tracciato, a ulteriore conferma delle importanti ricadute economiche sul territorio interessato dal nuovo collegamento autostradale". “A35 Brebemi è in crescita costante per quanto riguarda i transiti – afferma Claudio Vezzosi, Amministratore Delegato Brebemi SpA - e, dopo aver registrato un aumento del traffico grazie alla entrata in esercizio della Tangenziale Est Esterna di Milano, potrà registrare un ulteriore importante incremento non appena verrà realizzata l’Interconnessione A35/A4 che assicurerà il collegamento con il sistema autostradale nazionale anche ad est”.

18 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

In Peugeot cambio ai vertici Valerie Ponce nominata responsabile comunicazione del Leone

Dal 1° settembre 2016, Valérie Ponce è la nuova Responsabile Comunicazione del Marchio Peugeot Laureata in lingue straniere applicate e con una specializzazione in Commercio Internazionale, inizia la sua collaborazione con PSA Peugeot Citroën nel 1989. Nel 1998 entra a far parte della Direzione Prodotti e Mercati CITROËN prima in qualità di Responsabile Mercato, poi di Responsabile Prodotto. Nel 2003 prende in carico il progetto di Nuova CITROËN C5 come Responsabile Prodotto fino al lancio nel 2008. Viene quindi nominata Direttrice Pubblicità e Media Francia e nel 2011 assume la responsabilità della Direzione Marketing CITROËN Francia. Nel dicembre 2014 le viene affidato il lancio del Marchio DS in Francia. Nel marzo 2016, Valérie Ponce diventa Direttrice Marketing per lo sviluppo dell’immagine e della notorietà del Marchio DS in Francia. Il suo predecessore Alexandre Guirao, Responsabile della Comunicazione, ha deciso, per motivi personali, di lasciare il Gruppo e di dare un nuovo orientamento al suo futuro professionale.

L’annuncio di Federmetano Il biometano si produce anche dalle alghe Oggi il biometano può essere ottenuto anche dalle alghe: è questo l’importante risultato ottenuto nell’ambito di un progetto di ricerca spagnolo denominato “All-gas biogas project”, progetto realizzato dalla società Aqualia nei suoi stabilimenti situati nel Sud della Spagna. Grazie ad un innovativo procedimento, il biometano è ottenuto dalla lavorazione delle alghe coltivate in stabilimenti che trattano le acque reflue. Questa notizia è resa nota nel nostro Paese dall’Osservatorio Federmetano, centro di ricerca sul metano per autotrazione. Il progetto di ricerca spagnolo non si è fermato alla produzione di biometano, ma ha anche già utilizzato il biometano prodotto dalle alghe per alimentare un’auto, nella fattispecie una Volkswagen Up! ecofuel. In occasione della presentazione ufficiale, Frank Rogalla, direttore tecnologia e innovazione di Aqualia, ha dichiarato: “Per la prima volta un’auto sarà alimentata con biometano prodotto dalle alghe. Questo è il culmine di un processo di ricerca durato cinque anni di cui siamo molto orgogliosi”. “Il biometano può fare molto per la riduzione dell’impatto ambientale della mobilità su strada”, sottolinea Dante Natali, a capo dell’Osservatorio Federmetano. “L’Italia ha grandi potenzialità per la produzione di questo carburante, potenzialità che potrebbero essere sfruttate meglio per ottenere due importanti risultati: da un lato che la diffusione di questo carburante ecologico sia sempre più veloce e dall’altro lato che l’indotto economico generato dalla produzione di biometano possa crescere portando un contributo concreto sempre maggiore al rilancio dell’economia italiana”.



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GRANDI INTERVISTE

Paolo Uggè

Un sogno lungo

37 anni È dal 1979 che Paolo Uggè insegue un sogno: realizzare l’unità sindacale e costruire la Casa della Logistica. La situazione di oggi non è favorevole, ma attraverso i successi ottenuti in quasi 40 anni dal sindacalista milanese, la categoria ha comunque conquistato numerose posizioni di Luca Barassi

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a lunga chiacchierata con Paolo Uggè, classe 1947 e attivo nel complesso mondo dell’autotrasporto italiano dal 1979, quando fu segretario della FAI di Milano, ci ha permesso di ripercorrere oltre 30 anni di storia sindacale del nostro settore e, nello stesso tempo, avere la sua opinione sulla situazione politico-associativa odierna. Inevitabile, la domanda sul possibile fermo degli autotrasportatori e sulla querelle con il Ministero riguardo ai fondi destinati al settore nell’ultima legge di stabilità.

“Il fermo – ci dice subito Paolo Uggè – nonostante tutto, resta ancora uno strumento valido e sacrosanto per far valere i nostri diritti, anche se non ha più l’impatto e la forza che poteva avere dieci o quindici anni fa. Esiste una

seconda strada, che è quella della sensibilizzazione delle parti coinvolte, ma è sicuramente molto più impervia. È comunque un canale che Conftrasporto e Confcommercio stanno cercando di percorrere. Ad ogni modo, oggi l’eventualità di un fermo generale è remota. Il Ministro Padoan ha messo a disposizione parte dei fondi inseriti in finanziaria e l’ultimo incontro con il Sottosegretario Simona Vicari ha dato alcune rassicurazioni, soprattutto sulle risorse per ferrobonus e marebonus. Ciò che manca ora è il via libera dell’Unione Europea. L’errore del Governo è stato quello di non discutere prima con la Commissione come scrivere la norma, in modo che poi non ci potessero essere sorprese”. Il problema, però, è a monte. Ovvero è relativo alla forza di negoziazione del settore che, nonostante l’esistenza di Unatras, non è coeso, e agli interlocutori istituzionali con cui oggi ci si deve relazionare. Proprio da questa considerazione è partito l’excursus di Uggè su come, dagli anni ’80 e ’90, si è cercato di alzare l’asticella e ottenere un confronto forte con Governo e Ministero.


“Quando le attività associative con la categoria cominciarono a strutturarsi – comincia a raccontare Uggè - e in gioco entrarono anche i rapporti con la committenza, si sentì l’esigenza di portare le problematiche del settore ad un livello superiore, passando da rapporti con le parti burocratiche del Ministero al tavolo governativo in modo che le nostre esigenze potessero influenzare le scelte e le strategie del Governo. E proprio sull’onda dei successi ottenuti in questa direzione che, nel 1992 sotto il Ministro Tesini, nasce l’Unatras, espressione di una volontà comune di unità sindacale”.

Da segretario della FAI di Milano, Paolo Uggè ha percorso tutte le tappe della vita politica del nostro settore fino alla carica di Sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti.

Ed è il problema che esiste a tutt’oggi... Sì, infatti. I problemi che toccano il trasporto e la logistica spesso coinvolgono temi ed argomenti di competenza di diversi Ministeri. Ma se il nostro interlocutore è un Sottosegretario, con tutto il rispetto, e neanche un Ministro, egli potrà esporsi solo per quel che compete al suo Ministero. Il giusto

interlocutore dovrebbe essere il Governo, la Presidenza del Consiglio, che coinvolge tutti gli ambiti necessari. Negli ultimi 30 anni si sono alternate fasi in cui ogni trattativa col Governo era interrotta a fasi in cui si sono ripresi gli incontri, come durante la presenza di Giachino in qualità di Sottosegretario. Ma mai più questi incontri si sono svolti a livello di Presidenza del Consiglio.

Come sono andate le cose? Come purtroppo ben sappiamo. L’unità sindacale resta un’utopia, a causa della non volontà delle singole confederazioni di perseguire le decisioni prese in sede unitaria. Dopo alcuni anni in cui riuscimmo ad ottenere diverse cose tra cui, con il Governo Berlusconi, che le nostre richieste venissero tramutate direttamente in decreti legge, nel 1996 c’è la prima crisi di Unatras e poi, con la caduta del governo e la nascita dell’esecutivo Prodi, si torna a rapporti istituzionali meramente buro c r a t i c i , e non di certo strategici.

Ma Unatras oggi è viva e vegeta… Certamente, anche se ne ha passate tante. Dopo la rottura del rapporto unitario, sotto la presidenza FITA di Ernesto Cavallo, la FAI viene estromessa da Unatras fino a quando si cerca di ricucire la situazione dopo che era nata una nuova associazione, la CUNA, che accoglieva Conftrasporto, FAI e FIAP e ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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ci si era resi conto che non aveva senso che l’associazione più rappresentativa fosse fuori dai giochi. Poi ritorna al governo Berlusconi e, in particolare con il grande tessitore Letta, si fanno le notti per trovare gli accordi al livello più alto, ovvero quello governativo e, allo stesso tempo si riesce a ricomporre Unatras. Oggi Unatras è senza dubbio un punto di riferimento per le aziende di autotrasporto da una parte e per le Istituzioni dall’altra ma, come dicevo prima, l’obiettivo di una vera unità associativa e sindacale resta una chimera.

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alla logistica. Insomma, una incubatrice di idee e progetti che rendessero l’autotrasporto italiano un trasporto in grado di aiutare la crescita economica.

Di questi provvedimenti purtroppo quest’ultimo non esiste più, una grave perdita per lo sviluppo del settore… Decisamente. Purtroppo però la gestione dell’allora Sottosegretario Bartolomeo Giachino mette in contrapposizione l’organo con il Dipartimento del Trasporto su strada e con l’occasione della spending review la Consulta viene sacrificata e chiusa. Un grave errore, che ha ulteriormente impoverito il peso dell’autotrasporto all’interno del Governo.

Il fortunato periodo degli anni ’90 di Unatras e poi la sua nomina a Sottosegretario del Ministero dei Trasporti, hanno però permesso di costruire una struttura del comparto un po’ più solida di prima. Quali ritiene che siano i capisaldi di questo lavoro di cui ancora oggi il settore beneficia? Nel 2005 ho cominciato un importante capitolo della mia vita, che mi ha fatto conoscere le cose da un altro punto di vista. Ho giurato sulla Costituzione e quindi di salvaguardare gli interessi dello Stato ma, allo stesso tempo ho cercato di fare qualcosa per la categoria che da sempre mi sta a cuore. In circa un anno di sottosegretariato penso di poter dire che abbiamo messo in pista progetti e norme che in parte rendono più efficiente il mercato ancora oggi. Prima di tutto il piano della logistica di quegli anni, l’unico approvato anche dal CIPE. E da qui nasce la grande riforma della liberalizzazione regolata,

cioè il superamento del sistema tariffario obbligatorio con la legge 32 e il DL 286. E in questa occasione, forse, c’è stata l’espressione massima di unità associativa. Secondo punto di cui credo di potermi fregiare è la messa in pista dei Centri di Revisione Mobile che da diversi anni, da quando erano stati costituiti dal Ministro Bersani, erano parcheggiati lì senza che nessuno se ne occupasse. Rilanciammo quell’iniziativa e da 14 centri ne acquistammo altri 13 per un totale di 27. Quindi una operazione sicurezza significativa. Con me poi nascono le Autostrade del Mare, un’infrastruttura parte del grande progetto europeo delle reti TEN portato avanti dal Ministro Lunardi in Europa. 10 corridoi europei di cui ben quattro interessano il nostro Paese. Infine la costituzione della Consulta il cui scopo era proprio quello di mettere allo stesso tavolo tutte le realtà interessate al trasporto e

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Come mai? Le esigenze, gli obiettivi, le problematiche dovrebbero essere gli stessi per tutti gli autotrasportatori… Vorrei risponderle citando la seconda strofa del nostro inno nazionale, che non tutti conoscono: Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popoli, perché siam divisi.

Paolo Uggè ha avuto modo di alternare il suo impegno stando dalla parte dello Stato e dalla parte delle aziende.


Come si può riuscire a rendere più competitivo dunque il nostro Sistema Paese? “Beh, diciamo che la strategia che sta attuando l’Europa di certo non ci agevola. L’unico modo è quella di creare aggregazione di imprese in grado di competere con i grandi gruppi stranieri. Un mio cruccio, che non sono riuscito a portare a termine, è quello di creare un Operatore Logistico Italiano, come ha fatto Deutsche Post, per esempio. E, comunque, restano fondamentali due obiettivi: riportare al Consiglio dei Ministri il problema logistico e cominciare finalmente a instaurare rapporti reali con la Comunità europea, perché oggi, di fatto, l’autotrasporto italiano non c’è a Bruxelles. ●

Questo consapevolezza dovrebbe portare d’ora in

poi a salvaguardare maggiormente la categoria, correggendo certe leggi che ci penalizzano come la legge sul cabotaggio e la difesa delle scelte infrastrutturali relative alle TEN, cosa ne pensa? Certo, infatti la legge sul cabotaggio è una legge sbagliata, ma non solo è penalizzante per le nostre imprese così com’è, ma sarà difficile in futuro contenere una liberalizzazione ancora più pesante della circolazione delle merci nel nostro Paese. La nostra lotta continua anche per ottenere più controlli e sicurezza sulle strade, per rendere più incisiva l’azione delle associazioni e sensibilizzare il Governo a rendere competitivo il Sistema Trasporto italiano e non ci tagli fuori dai corridoi logistici europei. Il rischio è che dopo aver azzoppato il Corrodio 1 (Palermo-Berlino) avendo abbandonato il progetto del Ponte sullo Stretto, ora l’aumento delle merci proveniente dal raddoppio del canale di Suez, vada a finire al Pireo e da qui raggiunga il Nord Europa attraverso il corridoio balcanico. Lo stesso rischia di avvenire per l’asse est-ovest se dovesse naufragare la Torino-Lione e quindi dirottare il Corrodoio 5 sopra le Alpi. Saremmo tagliati fuori dalla logistica europea. Una vera tragedia.

fosse una componente della filiera della produzione, o se fossimo una appendice del sistema produttivo. E quindi scegliere tra Confcommercio e Confindustria. Oggi siamo felici che Conftrasporto abbia scelto la prima da cui non abbiamo avuto altro che aiuti. Definito che il nostro è un servizio, il mio obiettivo era proprio quello di costruire la casa comune del trasporto e della logistica. Oggi abbiamo rappresentato: il mondo del trasporto su gomma, il mondo del trasporto su ferro, il mare. A questi si aggiungono poi l’UNRAE e tante altre componenti che orbitano attorno alla filiera.

Abbandonata dunque l’idea di riuscire a ottenere una vera unità delle imprese di autotrasporto, resta l’altro sogno che pare invece più raggiungibile, quello della realizzazione della Casa della logistica… Sì, qui direi che siamo d a v v e ro vicini. Un processo che parte da lontano, quando all’inizio di questo secolo abbiamo dovuto scegliere se essere una realtà di servizio, quindi se la logistica

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Eventi IAA 2016

Parola d’ordine: connettività L’edizione del 2014 ha segnato l’uscita dal tunnel della grande crisi, quella di quest’anno indica la strada per il futuro del trasporto commerciale. Hannover, ancora una volta, non delude le aspettative e offre un panorama completo di novità in tutti i comparti di Luca Barassi

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umeri sull’affluenza al Salone non ne possiamo dare, dal momento che questo giornale è andato in stampa pochi giorni dopo l’apertura della 66ma edizione dello IAA Veicoli Commerciali, in programma, appunto, dal 22 al 29 settembre ad Hannover. La dimensione e l’importanza di questa manifestazione, però, si comprendono dai numeri forniti da Matthias Wissmann, presidente dell’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (VDA) e che ha aperto il Salone: 2000 espositori provenienti da oltre 50 Paesi e ben 330 anteprime mondiali e più di 100 europee. A questi dati vanno aggiunti i 700 ospiti che hanno partecipato alla cerimonia di apertura e alle centinaia di giornalisti di tutto il mondo che hanno affollato l’enorme quartiere fieristico tedesco, a caccia delle ultime novità. “Driven by ideas”, ovvero Guidati (in tutti i sensi) dalle idee, è stato il tema di quest’anno 24 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

e che ha ispirato la presenza dei principali operatori del settore. E di queste “idee”, quella che abbiamo percepito in modo più chiaro e definito, è stata la “Connettività”. Il mutamento delle abitudini dei consumatori, infatti, sta influenzando notevolmente l’evoluzione del trasporto commerciale e, allo stesso tempo, la crescente necessità di vivere in un mondo più sostenibile porta alla ricerca di nuove logiche distributive, nuove tecnologie e nuove sinergie tra i diversi operatori del settore. Basti pensare allo sviluppo dell’e-commerce i cui volumi dal 2000 ad oggi sono aumentati di 17 volte, alle problematiche di consegna dell’ultimo miglio e i nuovi limiti di circolazione nelle aree urbane. Non per ultimo, le sempre più restrittive norme sulle emissioni inquinanti. Tutto questo porta, appunto, a dover pensare a veicoli di nuova concezione e interconnessi tra loro, con le infrastrutture e con i clienti finali. La connettività, inoltre, renderà i trasporti ancora più sicuri e più efficienti. Il “platooning”, cioè, convogli di

camion collegati elettronicamente in autostrada, ne è un esempio. Un sistema che può portare a un risparmio fino al 10 per cento di carburante e di emissioni di CO2. O anche le “borse di carichi digitali” aiutano a ridurre i viaggi a vuoto. E ancora: il calcolo esatto dei tempi di percorrenza previsti, la digitalizzazione delle infrastrutture e l’utilizzo di nuovi strumenti come i droni. Naturalmente, anche i carburanti, o meglio le propulsioni alternative, saranno strategiche sia per un risparmio del costo di esercizio, che per il miglioramento dell’aria che respiriamo. E qui, i Costruttori percorrono a volte strade molto diverse. Daimler segna le linee guida Come da tradizione è il gruppo di Stoccarda a dare la propria visione di un futuristico trasporto commerciale, durante una grande anteprima la sera precedente l’apertura del Salone alla stampa specializzata. Chiarissima la direzione indicata quest’anno dalla Stella: veicoli elettrici connessi con il


mondo. Se nel 2014 la Stella si è concentrata sul trasporto a lungo raggio presentando il Future Truck 2025, il focus di quest’anno è sul trasporto nelle aree urbane, con l’obiettivo di renderlo sempre più efficiente, sicuro ed ecologico. Tre, dunque, gli ambiti di sviluppo, quello del trasporto persone col Future Bus, quello del trasporto dell’ultimo miglio con il Mercedes-Benz Vision Van e la grande sfida: l’Urban eTruck, il veicolo pesante a trazione completamente elettrica, silenzioso e collegato in rete. Fantalogistica? Può essere, però solo le grandi aziende e i manager più illuminati hanno una visione di cosa potrà avvenire nei prossimi anni, neanche tanto lontani. E tracciarne la rotta significa

essere i “driver” dell’evoluzione e quindi condurla e non subirla. Per questo ci è venuto spontaneo chiedere a Stefan Buchner, numero due di Daimler Trucks, in un’intervista esclusiva, lo stato dell’arte del progetto Future Truck ora che sul tavolo viene lanciato un progetto ancora più avveniristico e, in qualche modo, collegato al precedente. “Dal punto di vista tecnologico – ci risponde Buchner – noi siamo pronti. Sono le istituzioni che devono metterci a questo punto a disposizione le normative per poter andare in strada. Di sicuro ci saranno dei passaggi intermedi e alcuni componenti di quel progetto saranno implementati prima della famigerata data del 2025. Almeno, questo è ciò che noi ci auguriamo”.

LCV, quasi tutti concentrati, in questo caso sulla presentazione dell’intera gamma disponibile sul mercato. Anche qui si è distinta Mercedes-Benz che, come abbiamo anticipato, ha presentato il Vision Van che nasce nel quadro dell’iniziativa strategica per il futuro adVANce. Con adVANce MercedesBenz si trasforma da semplice Costruttore di veicoli commerciali in fornitore di soluzioni di sistema globali. Gli altri, quasi tutti, hanno una gamma rinnovata e con motori Euro 6: Citroën, Fiat Professional, Ford, Hyundai, Nissan, Peugeot, Renault, Toyota e Volkswagen, quest’ultima vincitrice del Van of The Year col nuovo Crafter. Ma andiamo con ordine, cercando di mostrarvi le principali novità delle Case costruttrici.

Concept e soluzioni attuali: due strategie diverse

DAF DAF Transport Efficiency è il tema guida del costruttore olandese allo IAA 2016, che ha presentato la sua gamma completa di prodotti e servizi leader del settore, per offrire le soluzioni di trasporto complete più efficienti con il massimo rendimento per chilometro. In tema di sostenibilità spiccano nello stand DAF, sia le versioni Silent, declinati per tutta la gamma, ovvero LF, CF e XF, sia l’XF sperimentale con propulsione ibrida, contraddistinto da un muso pronunciato nella parte bassa della calandra. In grande evidenza anche l’Edizione Speciale IAA, un XF 510 4x2 Super Space Cab con una livrea elegantissima. Assolutamente in linea con il light motiv del Salone DAF Connect, un innovativo sistema di gestione delle flotte, che fornisce all’operatore informazioni in tempo reale sulle prestazioni dei propri veicoli e dei conducenti. Un offerta che, come ha sottolineato Preston Feight, presidente di DAF Trucks, ha permesso di

Visitando i padiglioni dello IAA si è potuto notare una netta differenza di approccio al mercato tra i grandi Costruttori, soprattutto di veicoli pesanti. Alcuni, come Mercedes e Iveco, hanno puntato sul futuro, lanciando concept più o meno sviluppati e realistici, altri, come DAF, Renault Trucks e Volvo su soluzioni concrete e già disponibili, nell’ottica di una ottimizzazione dei costi di gestione o della qualità di guida del veicolo, come vedremo tra qualche riga. Altri ancora, infine, hanno puntato su delle vere e proprie première, come MAN che ha presentato il suo primo veicolo leggero (TGE) e Scania che, con la sua “Next Generation” e la nuova Serie S si è aggiudicata l’ambito premio Truck of The Year. Come abbiamo detto attenzione focalizzata sul trasporto dell’ultimo miglio e, per questo motivo, presenza massiccia dei Costruttori dei

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Attenzione alle emissioni e alla riduzione dei costi di gestione hanno caratterizzato lo IAA, ma anche il lancio di nuovi concept per i veicoli del futuro.

raggiungere l’importante quota di mercato del 16% in una situazione economica che finalmente sembra essersi definitivamente sbloccata.

IVECO Come anticipato l’azienda del gruppo CNH ha puntato tutto su un concept per stupire i visitatori dello IAA. Si chiama Z Truck e garantisce Zero emissioni di CO2 grazie a una tecnologia LNG ottimizzata e all’uso del Bio-metano. Le tecnologie di guida automatizzata e i sistemi di sicurezza e di prevenzione attivi permettono inoltre di ridurre drasticamente la probabilità di incidenti (Zero incidenti). IVECO Z TRUCK, progettato dal CNH Industrial Design Centre, è una dichiarazione di intenti sull’idea di futuro per gli autisti dei camion che parte da un miglioramento dell’aerodinamica, una maggiore sicurezza e dall’obiettivo di creare un nuovo spazio living all’interno della

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cabina. Dunque una partecipazione da protagonista, sottolineata dalla presenza di Pierre Lahutte durante la giornata inaugurale che ha dichiarato “Siamo di fronte a una rivoluzione innescata dalle preoccupazioni sull’ambiente, sull’economia e sulla sicurezza all’interno dei veicoli e intorno ad essi. Basandoci sui valori del brand, cioè sostenibilità, riduzione del Total Cost of Ownership (TCO), tecnologia e una migliore partnership commerciale con i clienti, in Iveco lavoriamo per ridurre costantemente l’impatto dei nostri veicoli grazie all’utilizzo di combustibili alternativi, come il bioLNG, mettendo l’autista e il cliente al centro del nostro sviluppo tecnologico e di design”.

costruito sulla piattaforma del Volkswagen Crafter ma che ha tutte le specifiche per soddisfare la clientela più “pesante” tipica del Leone. 6,35% è il numero che spicca nello stand MAN e che sta ad indicare l’ulteriore risparmio di carburante ottenuto con EfficientLine 3, un pacchetto di soluzioni disponibile per i TGX e TGS. Il modello assolutamente di punta della serie TGX presentata da MAN all’IAA 2016 è, comunque, il PerformanceLine Edition. Questa serie speciale propone numerosi elementi di design esclusivi, sia per gli interni sia per gli esterni, e inoltre dispone di un’eccezionale motorizzazione da 640 CV.

MAN Momento importante per l’altro “padrone di casa” che ha finalmente alzato i veli sul suo veicolo leggero, il TGE, che va a completare la gamma MAN dotandola di mezzi dalle 3,5 alle 44 tonnellate. Un veicolo

MERCEDES-BENZ A parte la visione futuristica dei veicoli elettrici, la Stella ha ben saldi i piedi, anzi le ruote, per terra e, all’enorme padiglione 15 ha esposto una quantità di veicoli immensa che vanno dal


Gli Award Abbiamo più volte polemizzato sulla validità del Truck of The Year e del Van of The Year ma, fintanto che ci sono restano due riconoscimenti prestigiosi per le case che lo ricevono. Un fregio che premia comunque la ricerca e lo sviluppo di nuovi veicoli. E quest’anno il Gruppo Volkswagen fa il pieno sia nei pesanti con Scania, che nei furgoni.

CITAN e dal VITO, nelle loro numerose versioni, all’ultima generazione Actros costruito sulla piattaforma SFTP, passando per le innovative soluzioni di FUSO Canter, anche in versione elettrica, fino alla gamma di bus marchiati SETRA. In tutto questo spicca l’innovazione. Innovazione intesa non solo come progetti avveniristici come l’Urban eTruck, ma anche in soluzioni assolutamente attuali come il lancio del primo autocarro con sistema di assistenza alla svolta, o l’Active Brake Assist di quarta generazione, il sistema che presenta una dote straordinaria: è il primo al mondo di questo tipo a segnalare al conducente il pericolo di collisione con pedoni in movimento e ad avviare parallelamente una frenata parziale automatica. E poi per rimanere in ambito connettività, Mercedes-Benz Uptime che in via telematica controlla costantemente lo stato di tutti i sistemi del veicolo, servendosi del FleetBoard Truck Data Center. Questo monitoraggio comprende l’intera dotazione tecnica dell’autocarro munita di sensori e tutti quei sistemi su cui è possibile reperire informazioni nel bus di dati CAN, tra cui anche il livello dei liquidi di esercizio.

International Truck Of The Year 2017 Assegnato a Scania premia il Grifone per i miglioramenti sostanziali in tema di aerodinamica della cabina, comfort e ergonomia, guidabilità del veicolo, prestazioni, sicurezza e servizi al cliente ottimizzati. Una delle caratteristiche fondamentali della nuova gamma è il fatto che tutti i propulsori Euro 6 della nuova generazione possano essere predisposti e alimentati a HVO (Olio vegetale idrotrattato), arrivando a risparmiare il 90% di emissioni in CO2. Altro elemento innovativo è la nuova cabina caratterizzata da una migliore visibilità, una superficie di vetro più ampia, un cruscotto ribassato e ottimizzato, e un pavimento completamente piatto (nella cabina “S”). International Van of The Year 2017 Volkswagen Crafter, il veicolo creato “ascoltando le esigenze del Cliente”, scende in strada come nuovo mezzo di lavoro. Costruito ad hoc sulle richieste delle differenti categorie di utenti, risponde alle nuove sfide nel modo più appropriato: è perfetto per tutte le applicazioni del quotidiano, parco nei consumi e funzionale. E’ questo l’insieme dei motivi per l’importante riconoscimento assegnato da una giuria internazionale, composta da giornalisti esperti del settore provenienti da 24 Paesi europei. In alto Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania, alza al cielo il trofeo, soddisfatto per il traguardo raggiunto dal brand da lui rappresentato in Italia. Sotto Eckhard Scholz (a destra), presidente del Cda Volkswagen Veicoli commerciali premiato da Jarlath Sweeney, presidente della giuria.

Alexander Dobrindt, ministro dei trasporti tedesco, davanti al truck trasparente di ZF che ha mostrato tutte le sue innovative tecnologie della catena cinematica.

RENAULT TRUCKS Da oltre due anni la Casa di Lione ha introdotto la sua innovativa gamma che comprende tutte le mission, dalla lunga distanza al trasporto urbano con veicoli leggeri (col Maxity e Master). Oggi le configurazioni sono davvero complete e ad Hannover è stato messo in evidenza il T Maxispace High Edition di Renault Trucks, un’edizione speciale del T520. Ciò che è emerso a nostro avviso dallo stand del Costruttore d’Oltralpe è la grande robustezza della gamma e la disponibilità di veicoli con propulsori a carburante alternativo, soprattutto per i D dedicati al trasporto verso le aree urbane. VOLVO TRUCKS La presenza di Volvo Trucks ad Hannover è una dimostrazione del “potere della conoscenza”. L’ultima prova della straordinaria capacità dell’azienda di guidare il progresso per i clienti, verso una qualità di guida ottimale, grazie alla tecnologia introdotta sui propri veicoli. Un esempio eccellente è il cambio i-Shift, montato oggi sul 92% dei nuovi veicoli Volvo di ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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cui la nuova versione consente di aggiungere fino a due nuovi primini. Questo significa, tra l’altro, che il veicolo è in grado di partire da fermo e trasportare fino a 325 tonnellate di massa totale. Per quel che riguarda la nuova catena cinematica lanciata la scorsa primavera sono due i miglioramenti più importanti: l’aumento del rapporto di compressione del motore D13 nelle versioni da 420 e 460 CV e il nuovo turbocompressore ottimizzato nelle versioni da 500 e 540 CV. Entriamo nel mondo dei veicoli commerciali leggeri che, come detto, hanno avuto un ruolo importante in una edizione dello IAA incentrata, oltre che sulla connettività, anche sulla distribuzioche ci pare abbiano presentato soluzioni “In un giorno qualsiasi, non troppo lontano nel futuro, ne urbana. Le Case, quindi, particolarmente innovative e in linea col hanno mostrato i muscoli da qualche parte nel paese o nel continente, si sta preparando tema del Salone: Krone e Lamberet, anche se non tutte avevaentrambi con progetti sviluppati in un carico di merci da trasportare. E subito dopo l’imballaggio, un autocarro no novità freschissime, partnership con due Costruttori, il per il trasporto a lungo raggio a guida autonoma si avvicina alla rampa. In dato che molti hanno primo con Mercedes, il secondo pochissimo tempo, il veicolo viene completamente caricato, effettua il check-out rinnovato la gamma con Scania. digitale e parte in direzione dell’autostrada. Lungo il tragitto, l’autocarro si collega nel corso dell’anno. Attraverso la collaborazione ad altri autocarri a guida autonoma che vanno nella stessa direzione. Formano un Il gruppo PSA, per fra Mercedes-Benz Trucks e “platoon”, ovvero un convoglio di veicoli in colonna che permette di risparmiare esempio, ha lanciail fabbricante di semirimorchi carburante ed emissioni di CO2. Inoltre prende la strada più veloce, quella che to la scorsa primaKrone, l’idea di “approccio inevita il traffico intenso. Quando l’autocarro arriva a destinazione, un centro di vera il suo “medio”, tegrato” per la riduzione delle distribuzione ai margini di una grande area urbana, la rampa è già pronta e gli declinato nel Nuovo emissioni di CO2 è diventata elevatori a forca stanno aspettando. Proprio di fronte, le merci vengono immagazJumpy per Citroën realtà: l’Actros Mercedeszinate in modo intelligente in speciali scaffalature, già assegnate a un determinato e nel Nuovo Expert Benz con Efficiency Package per Peugeot a cui itinerario di consegna. Veicoli senza conducente caricano le scaffalature su veicoli presentato all’IAA 2016 con si aggiunge il nuovo motore a sei cilindri in linea commerciali o autocarri per la distribuzione elettrici, a seconda della merce che arrivato della partnerOM 471 di ultima generazione, trasportano e della destinazione. Ma non conta se le merci debbano essere conseship industriale, ovvero il TEMPOMAT “previdente” Predicgnate a un’abitazione privata mediante furgone o a un supermercato Toyota Proace, per la pritive Powertrain Control, pneumatici con un autocarro: viaggiano sempre a emissioni zero e silenziosamente. ma volta ad Hannover. I tre con bassa resistenza al rotolamento E questo include anche la consegna finale del pacchetto veicoli gemelli sono disponibili ed etichetta A, in combinazione con il sul patio da parte di un drone, inviato in versione van, combi e telaio, nuovo semirimorchio Krone “Profi Liner Efdal veicolo commerciale”. con configurazioni e offerte commerficiency” promette una riduzione dei consumi ciali specifiche per ogni marchio. di carburante e delle emissioni di CO2 anche Restando in terra francese Renault si condel 20 percento rispetto alle precedenti comcentra sulle esigenze degli operatori profesbinazioni. “Zero petrolio” è invece la proposta sionali col marchio PRO+. In tale ambito entra Un concept sì, ma realistico e concreto, dal del costruttore francese, dedicato alla logistica anche il veicolo da 1 tonnellata della Losanga, momento che il primo e-Crafter sarà disponi- urbana profittevole, composto da una moil pick-up Alaskan che ad Hannover si presen- bile per la vendita già nel 2017. Un veicolo che trice Scania LNG a gas, con nuovo gruppo te nelle diverse configurazioni specializzate cambierà la prospettiva di distribuzione con frigorifero “Eco Drive” Carrier (funzionante (Ambulanza, Vigili del Fuoco, Piattaforma ae- 100 kW di potenza, una coppia di 290 Nm e con modalità elettrica grazie a un generatorea e Veicolo di pronto intervento). ben 208 km di autonomia! re interno alla motrice) e un semirimorchio Fiat Professional ha rinnovato l’intera gam- Di Mercedes, MAN e Iveco, che propongono SR2 X-City da 27 pallets dotato di serranda ma in due anni e qui ad Hannover l’ha messa una offerta a tutta gamma, abbiamo già detto. Distri+ a sollevamento assistito con autoin mostra tutta, con il Ducato che naturalmenmazione pneumatica 100% autonoma). te è stato il protagonista. Insieme al veicolo top Il trainato Questo “ensemble ecologico” si è già agdi gamma le ultime uscite della Casa italiana: sempre più strategico giudicato il Trailer Innovations Award 2017 Fullback e Talento. Hanno, infine, completato nella categoria “Concept”. l’esposizione il nuovo Fiorino, Doblò Cargo e il Praticamente tre padiglioni dedicati ai rimormarchio Ram Truck, per la prima volta in asso- chisti, anche in questo caso presenti con Tanto ancora ci sarebbe da dire su questo luto presente al Salone di Hannover, segnan- marchi provenienti da tutto il mondo. Questo a Salone che, ad ogni edizione, propone uno do così il debutto del brand come integrazio- sottolineare l’importanza che oggi ha il trainato scorcio del passato più prossimo, fa una fone dell’offerta Commercial Vehicles. non solo per le diverse configurazioni possibi- tografia del presente del trasporto europeo e, Capitolo a parte per Volkswagen che, se con li, ma anche e soprattutto per l’ottimizzazione soprattutto, traccia la rotta del futuro della loil nuovo Crafter si è aggiudicato il premio di dei costi di esercizio e, ancora una volta, per la gistica globale, il tutto immerso in una grande veicolo commerciale dell’anno, con l’e-Crafter necessità di distribuire nelle aree urbane. esposizione di novità di veicoli, prodotti e serè andata oltre presentando un concept di vei- Tra le tante e blasonate aziende presenti ad vizi. Insomma, se c’è qualcuno che pensa che colo sapientemente progettato per la distri- Hannover, non potendo per ragioni di spazio le fiere siano uno strumento superato, faccia buzione urbana delle merci a emissioni zero. elencarle tutte, abbiamo scelto due Costruttori un giro ad Hannover! ●

Accadrà oggi...

28 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI



Ruote industriali

Scania

Non chiamatela La tanto attesa gamma del Grifone è arrivata ed insieme ad essa la Serie S, la Super Cabina di Scania. Ma a Södertälje la chiamano la “Next” generation, ad intendere un continuo processo di miglioramento. Protagonisti i suoi contenuti avveniristici

di Luca Barassi

U

na rivoluzione senza che sia rivoluzionato nulla. E’ stata questa la sfida di Scania che ha voluto coniugare la tradizione e il family feeling di sempre con un design e delle soluzioni assolutamente innovative. “Non abbiamo bisogno di una rivoluzione – ci dice subito Mathias Carlbaum, vice presidente Commercial Operations di Scania e numero 2 dell’azienda svedese – Il nostro DNA è quello che già è apprezzato e riconosciuto da ogni autotrasportatore in ogni mercato, che sia in Svezia, in Brasile o in Italia. Fare una rivoluzione radicale del design significa mettere in discussione questa consapevolezza”. Comunque di rivoluzione, in effetti, dobbiamo parlare. Oltre due miliardi di euro di investimento sono la cifra più grande che qualsiasi Casa costruttrice abbia mai messo in campo per la realizzazione di una nuova gamma. Possiamo mai pensare che non si tratti, quindi, di un rinnovamento assoluto? In questo servizio vi faremo vedere immagini, particolari e cercheremo di trasmettervi le nostre sensazioni riguardo alla next generation Scania, ma nessuna foto e nessuna parola sarà in grado di farvi percepire le innovazioni di questo veicolo come esservi di fronte nella realtà, come toccarlo con mano ed entrare nei meandri delle innumerevoli soluzioni avveniristiche introdotte nella nuova cabina. 30 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Partiamo dal TOE, Total Operating Economy La maggior parte dei nuovi progetti industriali parte dal rinnovare principalmente

l’aspetto estetico, i volumi e il confort di bordo. Scania, pur non trascurando assolutamente questi criteri fondamentali, è voluta partire dai contenuti e dalle soluzioni che fossero in grado di aumentare la


“NUOVA” generazione che nel design complessivo. Nell’ambito del sistema modulare di Scania, quando tutte le versioni saranno disponibili, si parlerà di un totale non inferiore a 24 diversi modelli di cabina di base. Questo consente a Scania di creare una soluzione adeguata e personalizzata per ogni tipo di applicazione e per ogni esigenza del cliente, ad esempio grandi spazi interni, risparmio di carburante, comfort superiore o massima capacità di carico. La nuova cabina: al centro dell’autista

Total Operating Economy, ovvero il bilancio complessivo dell’azienda di autotrasporto, concetto ben diverso dal semplice TCO, il costo di esercizio. Una delle principali voci su cui si è agito per arrivare a questo obiettivo, è stata la riduzione media del 5% dei consumi di carburante, intervenendo sul design, sull’aerodinamicità, ma anche

sulla catena cinematica come potrete leggere più avanti. La nuova generazione di veicoli è stata progettata tenendo in considerazione diversi fattori: ambiente del conducente, risparmio di carburante come detto, uso ottimale degli spazi interni, sicurezza e massima affidabilità. Questi requisiti hanno determinato anche lo sviluppo della cabina e si riflettono sia nei dettagli

Visibilità e vivibilità sono le prime parole che vengono in mente salendo i quattro gradini che portano all’interno della nuova cabina. La posizione del conducente è stata avvicinata di 65 mm al parabrezza e spostata lateralmente di 20 mm rispetto alle cabine attuali. I motivi dei miglioramenti apportati alla postazione di guida sono diversi, ma i più importanti riguardano sicurezza, visibilità e spazi interni (soprattutto per letti e regolazioni del sedile). Da questo la visibilità decisamente superiore, grazie ad una superficie vetrata più ampia, al cruscotto più basso, ai pannelli delle portiere più sottili e ai montanti anteriori ottimizzati. Naturalmente, gli specchi retrovisori svolgono un ruolo essenziale e il design standard prevede un modello completamente nuovo, ottimizzato per garantire elevati livelli di aerodinamicità e visibilità. Lo spazio e la vivibilità a bordo sono stati tenuti in grande considerazione aumentando, prima di tutto, i piani di appoggio e i volumi di stivaggio. La gamma di opzioni di regolazione del sedile del conducente, inoltre, è estremamente ampia e permette a tutti i conducenti di altezza compresa tra 150 e 200 cm di trovare una posizione di guida estremamente confortevole. E sempre parlando di abitabilità, il sedile ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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passeggero può essere richiesto girevole, in modo da creare un ambiente confortevole al termine della giornata di lavoro. Completamente nuovo, inoltre, il volante: un po’ più grande di quello attuale e tagliato alla base come una cloche, in modo da dare più spazio alle ginocchia ma, allo stesso tempo, una maggiore visibilità del cruscotto. Ottimi i comandi del computer di bordo anche se, alla guida, abbiamo trovato leggermente scomoda la posizione del regolatore del freno motore, nella parte centrale del volante. Parola d’ordine: personalizzazione Tutto è modulabile. All’interno e all’esterno. Gli interni delle nuove cabine Scania sono caratterizzati da una flessibilità generale praticamente illimitata. Qualunque sia l’esigenza del conducente, da due frigoriferi a centinaia di litri di vani portaoggetti, a un letto estremamente comodo ed estensibile, la soluzione giusta c’è. Anche il cruscotto è in qualche modo personalizzabile sulla base delle esigenze dei clienti in termini di design ergonomico, pulsanti, controlli e vani portaoggetti. Ma non finisce qui, perché anche all’esterno, al di là dei colori, si possono fare scelte importanti. Il parasole, per esempio, è stato di default eliminato, per ottimizzare l’aerodinamica, ma su richiesta può essere installato. Mentre le maggiori personalizzazioni si possono fare in termini di fari, proiettori e illuminazione a LED. Diversi sono infatti gli alloggiamenti per questo tipo di allestimento che possono essere “riempiti” a piacimento dal cliente. Next generation significa anche novità nella catena cinematica Oltre all’introduzione della nuova motorizzazione da 500 cavalli sul motore da 13 litri, sono due le principali innovazioni in questo comparto: i motori Euro 6 completamente riprogettati, totalmente in SGR e quindi senza il sistema EGR e poi il cambio Scania Opticruise di nuova concezione. Anziché utilizzare

32 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Franco Fenoglio:

un gioiello che affiancherà la gamma attuale Per Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania, l’arrivo della next generation è una vera e propria benedizione, in un momento in cui il mercato sta rialzando la cresta anche in Italia (si parla di un +35% nei primi sei mesi rispetto al 2015) e con il Grifone che ha quasi raddoppiato la propria quota in quattro anni. È un entusiasta di natura, Franco Fenoglio ma, in questo caso il livello di soddisfazione è davvero alto. “La strategia commerciale del gruppo prevede, per la prima volta, di mantenere a listino in parallelo la gamma attuale e le nuove cabine. Questo perché sappiamo che il livello di affidabilità e di completezza della gamma corrente ha raggiunto livelli eccezionali e siamo convinti che lasciare al cliente la possibilità di scegliere quale cabina acquistare o se fare un mix nella propria flotta, sia la decisione migliore”. “Le Serie P e G per ora continuano a vivere con la cabina attuale, ma il processo di evoluzione non si ferma e la next generation va avanti, investendo tutta l’intera gamma. Per adesso ci concentriamo sulla serie R e la nuovissima S”. “Il nostro brand ha una storia legata alla fierezza di guidare uno Scania. Realizzare una cabina che amplificasse questo concetto è stata la motivazione che ha spinto i nostri ingegneri a realizzare la Serie S che fornirà un’esperienza di guida e un livello di confort e performance mai raggiunto”.


Il motore di 13 litri ha oggi una nuova potenza: 500 cavalli dedicati alla Serie R. La gamma dei propulsori arriva fino al V8 da 730 cavalli e 16 litri di cilindrata.

gli anelli per sincronizzare nel cambio le varie velocità del contralbero e dell’albero primario durante i cambi di marcia, come nella maggior parte delle trasmissioni convenzionali, per scalare verso una marcia più alta Scania si avvale del freno dell’albero secondario. L’utilizzo del freno dell’albero secondario in sostituzione di un sincronizzatore convenzionale non solo diminuisce i tempi di cambio effettivi, ma consente anche di mantenere una pressione ottimale del turbo. Di conseguenza, il veicolo passa alla marcia superiore con maggiore potenza, nonostante i cambi risultino più fluidi rispetto al passato. Noi lo abbiamo testato sulla pista di prova del Demo Center di Södertälje e vi possiamo assicurare che l’effetto è straordinario ed estremamente sensibile. Così come è straordinario il nuovo controllo dello sterzo e degli assi in grado di gestire ostacoli improvvisi senza il rischio di ribaltamento del veicolo. Abbiamo provato una sterzata decisa alla velocità di circa 35 Km/h con un pieno carico liquido e quindi una massa complessiva di 44 tonnellate e il controllo è stato totale. S come SuperScania Di sicuro non c’è limite al miglioramento, e su questo Scania docet. Va detto, però, che con la Serie S il

Contenuti in prima linea

Quella che vi abbiamo dato in questo servizio è solo una panoramica della nuova cabina e della next generation Scania. Ci sarebbe bisogno di molto spazio per entrare nei dettagli dei contenuti che hanno contribuito alla realizzazione della Serie R e Serie S del 2016. Vi invitiamo pertanto a visitare il nostro portale WWW.TRASPORTALE.IT e cercare al suo interno tutti gli approfondimenti su design, Grifone ha raggiunto il top in fatto di confort e gamma, applicazioni, servizi e connettività abitabilità. 16 centimetri in più in altezza posdella next generation. sono sembrare pochi, ma vi assicuriamo che ripartiti su tutta la cabina sono davvero tanti. Ma soprattutto questa soluzione ha reso possibile qualcosa di eccezionale: l’introduzione del pavimento piatto. Inoltre, nella cabina S è possibile montare due letti da 80 cm (quello inferiore può essere esteso fino a 100 cm) dotati dei nostri materassi più avanzati, per garantire il massimo comfort, ad esempio, nei veicoli a lungo raggio con due conducenti. Dal punto di vista estetico la cabina S si differenzia dalla R principalmente per le sue proporzioni, che cambiano proprio grazie alla maggiore altezza inserita sopra le ruote, e non verso il tetto. Anche la calandra svela la serie di appartenenza con il terzo fascione del radiatore più alto e pronunciato per la S. Alla domanda se fosse veramente necessaria una nuova serie, Mathias Carlbaum ci risponde: “L’esigenza di creare un pavimento completamente piatto ci ha spinto a studiare una cabina al massimo dei livelli di confort, abitabilità e guidabilità. Volevamo rendere ancora più unica l’esperienza di guidare uno Scania. E crediamo che con questa serie ci siamo riusciti!”. D’altronde anche la scelta della lettera che identifica la nuova cabina, non è stata per nulla casuale. Intanto alcune lettere erano già “occupate” (la P e la G per esempio), altre nella percezione delle persone

Le proporzioni della nuova cabina sono completamente cambiate con maggiore spazio all’interno.

Anteprima mondiale per gli airbag a tendina La nuova generazione di cabine Scania può essere dotata di airbag laterali a tendina integrati nel tetto, una tecnica mai utilizzata prima nei veicoli pesanti. Insieme alla cintura di sicurezza, gli airbag a tendina rappresentano una misura preventiva essenziale nei tipi di incidenti più comuni e più gravi in cui sono coinvolti autocarri, come quando il conducente rimane intrappolato sotto la cabina dopo il ribaltamento del veicolo a seguito, ad esempio, di una manovra evasiva che provoca l’uscita fuori strada del mezzo.

La sicurezza per Scania è priorità assoluta. Con la nuova Serie R ed S si guadagnano 2 metri di spazio in caso di frenata a 80 Km/h con 44 t di PTT.

identificano l’off road, come la K. Non ne restavano molte ma alla fine una cosa ha fatto fare la scelta definitiva: S è la lettera di Scania e, allo stesso tempo fa pensare allo sport, alla dinamicità, alla grandezza. Insomma S è Super! ●

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Ruote industriali

DAF

Pronti al DECOLLO Motore 11 litri di nuova generazione e sistemi telematici per la guida ottimizzata e sicura fanno dell’XF 440 FT un veicolo tecnologicamente avanzato e dai consumi sotto controllo di Luca Barassi

I

l nostro test di questo mese si è tinto di arancione. Parliamo di DAF, naturalmente, e nello specifico di una configurazione eccellente, in grado di garantire un traino di 44 tonnellate efficiente, senza mettere mano eccessivamente al portafoglio: XF 440 FT 4x2. Come sappiamo è molto importante individuare il giusto veicolo in base alla propria missione, alle direttrici effettuate e al tipo di personale viaggiante utilizzato. Per quel che riguarda le motorizzazioni, per esempio, potenze eccessive rispetto a quanto dobbiamo trasportare andranno ad incidere inutilmente sul 34 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

consumo di carburante, mentre motori sottodimensionati rispetto alla morfologia del terreno delle nostre tratte rischiano di allungare notevolmente i tempi di consegna. Il motore Paccar MX-11 è un propulsore di nuova generazione e offre una gamma di potenze che va da 290 a 435 cavalli. Un range molto ampio e soprattutto in grado di adattarsi a molti modelli di trattore e configurazioni che, come abbiamo detto, dovranno costituire il veicolo ideale per il lavoro del cliente. Per il nostro test abbiamo scelto la potenza maggiore, montata


identiTruck DAF XF 440 FT 4x2 Space Cab Versione della cabina

Space Cab

Sospensioni della cabina

Sospensioni pneumatiche cabina

Motore

Motore MX-11. 6 cilindri, 10,8 litri. Potenza 320 kW (435 CV) a 1450-1700 giri/min. Coppia max. 2100 Nm a 1000-1450 giri/min.

Controllo velocità di crociera adattativo

Contr. velocità crociera adattativo con FCW e AEBS

Sistema avvertimento abbandono corsia

Sistema avvertimento abbandono corsia

Assale anteriore

Anteriori: 8,00 t, paraboliche normali, 163N

Ponte posteriore

Post.: 13,00 t, sospensioni pneumatiche, SR1344

Fornitore dei pneumatici

Goodyear

Pneumatici anteriori 1

F1,315/70R22.5GO FMAXS 156/150 L Steering BB71-2

Pneumatici posteriori 1

R1,315/70R22.5GO FMAXD 154/150 L Traction BB72-1

Emissioni di scarico

Emissioni di scarico Euro 6

dimensioni

Cambio

Cambio AS Tronic, 12 marce 12AS2130 DD, 15,86-1,00

Rapporto al ponte

Rapporto al ponte posteriore 2,53

Sistema freno di rallentamento

Freno motore MX

Passo / sbalzo posteriore

Passo 3,80 m / sbalzo posteriore 0,99 m

Posizione di scarico e DPF/SCR Unità SCR/DPF lato destro, scarico lato destro

sul trattore 4x2 che aveva a traino un semirimorchio (Lamberet, n.d.r.) a pieno carico, ovvero 10 mila chili per una massa totale di 44 tonnellate. Dunque i 435 cavalli sono serviti tutti, soprattutto per l’impegnativo test a cui abbiamo sottoposto il veicolo.

Serbatoio carburante

Serb. carb. all. 845 + 430 l grad., 620 mm alt.

Posizione e contenuto del serbatoio AdBlue

Serbatoio AdBlue 90 litri su parafango sinistro

Scatola batteria e supporto ruota di scorta

Batterie sbalzo post., senza supp. ruota di scorta

Garanzia veicolo

Warranty Plus-Driveline, 3 anni, 500.000 km

MTT

tecnica relativa a peso telaio max 20500 kg

MTC

max 44000 kg cl. 2 relativa a trasmissione.

video servizio

pochi ma buoni E’ vero, 200 chilometri non sono molti per una prova normale. Ma noi non abbiamo voluto fare lunghe percorrenze autostradali per testare il mero consumo in condizioni - per così dire - standard, ma frequenti stop&go, rotonde e falsi piani. Insomma, abbiamo stressato a dovere il nostro XF. Ovvio che i consumi ne hanno risentito, rispetto ad una pianeggiante corsa sulla A1, ma è proprio qui che si vede chi ha i numeri per risparmiare.

Il video può essere riprodotto con un qualsiasi smartphone tramite il QRCode qui sopra, oppure visto sulla WebTv TOE su www.trasportale.it

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L’itinerario, dunque, ci ha visto partire da Assago percorrendo la tangenziale milanese fino all’autostrada dei Laghi, direzione Varese. Questo tratto, che all’apparenza è pianeggiante, nasconde in realtà una leggera ma continua pendenza e che all’uscita di Azzate ha fatto registrare alla fine un consumo di gasolio considerevole, immaginando di essere in pianura (13 litri per 37 chilometri). Da qui non abbiamo dato tregua né al motore, né agli pneumatici e alle sospensioni. Infatti, da Azzate abbiamo “circumnavigato” il Lago di Varese fino a Brebbia per imboccare poi la superstrada che porta a Sesto Calende, casello della A26. Rotonde a non finire, semafori e traffico locale ci hanno permesso di testare l’estrema agilità del veicolo e la flessibilità del motore che facilmente riprendeva giri dopo repentini scali di marcia e di rallentamenti. Complice sicuramente anche la

F cus

<72 dB(A) Nonostante non sia una versione Silent a bordo regna il silenzio. E fuori pure.

Focus 36 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Sotto controllo

Display 8 pollici per Predictive Cruise Control e tutte le info sul veicolo


test drive Tratta

tipo strada

Km

Km/h

Litri

Km/ Lt

tempo

Assago-Rho

tangenziale

19,7

59,3

6

3,3

19'

Rho-Azzate

autostrada

39

65,5

13,4

2,9

29'

Azzate-Sesto

provinciale

36,7

41,9

15,2

2,4

47'

autostrada

52

67

11,5

4,5

42'

autostrada

53

83

11

4,8

32'

Calende Sesto CalendeVicolungo Vicolungo-Assago

coppia che, per questa versione, è di 2.100 Nm (a 1.000 – 1.450 giri/min.). Qui non ci aspettavamo certo performance da record, dal punto di vista dei consumi, ma due considerazioni vanno fatte: prima di tutto i 2,4 km con un litro rappresentano un ottimo risultato per il tipo di percorso e il pieno carico dietro le nostre spalle e poi va sottolineato il confort eccezionale di guida e di permanenza a bordo. Tutto questo incide, alla fine, sul bilancio complessivo della consegna. Ricordiamoci che un autista riposato e gratificato, sarà sempre il migliore biglietto da visita per l’azienda. finalmente in autostrada E’ ora, a questo punto, di far tirare un sospiro di sollievo all’XF 440. Entriamo in autostrada, come detto, a Sesto Calende e prevediamo una tratta di circa 80 chilometri che va fino a Vicolungo, in provincia di Novara, e da lì rientro verso Milano. Il riscontro sull’indicatore di carburante cambia completamente, come ci si poteva immaginare. Ad una media di 80 chilometri all’ora riusciamo ad ottenere consumi nell’ordine dei 4,8 chilometri con un litro. Questo sì che è un record! In questo caso il complice principale del nostro propulsore è stata la tecnologia montata a bordo e in particolare il Predictive Cruise Control, in grado di prevedere i cambiamenti imminenti nelle pendenze e di escludere il valore della velocità di crociera impostato in precedenza, modificare la strategia di cambio marcia dei cambi AS Tronic o attivare l’EcoRoll, risparmiando in questo modo carburante. Inoltre, un utile strumento di controllo di cui è dotato il veicolo è il Driver Performance Assistant (DPA), programma interattivo che aiuta il conducente a ottenere lo stile di guida più conveniente in termini di costi. Le informazioni DPA vengono visualizzate sul display TFT a colori da 5 pollici nel quadro strumenti per una facile e sicura lettura da parte di chi guida.

Lock!

Anche il motore vuole il suo look Il monoblocco del motore PACCAR MX-11 ha un design completamente nuovo. È realizzato in ferro grafite compatto, con alette verticali per ottimizzare la resistenza e limitare i livelli di rumorosità. Analogamente al motore PACCAR MX-13 da 12,9 litri, sono state integrate diverse funzioni per ottimizzare l’affidabilità e la durata. I tubi, ad esempio, sono stati fusi nel monoblocco ed i due gruppi pompa che generano pressione per il sistema common rail sono stati perfettamente integrati nel blocco. Anche la scatola della distribuzione e il pre-separatore dell’impianto di ventilazione del basamento, sono stati integrati perfettamente nel monoblocco. Una progettazione che si riflette anche sulla collocazione sullo chassis, posizione inedita grazie alla quale si va a recuperare spazio e anche peso. Sì perché molto è stato speso in ricerca e sviluppo per minimizzare la tara dei DAF di nuova generazione, agendo su diversi aspetti, tra cui anche gli alberi a camme in testa che possono essere cavi, poiché il sistema di iniezione è comandato da un albero a camme FIE (Fuel Injection Equipment) separato, che consente di risparmiare 15 chili in termini di peso. Dunque pronti a decollare nel segno della “X".

garanzia 3 anni, 500 mila Km Control e tutte le info sul veicolo

sicurezza anti scasso

MX-11

common rail - turbo a geometria variabile – Euro 6 SCR – MX Engine Brake integrato ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Infrastrutture

Torino-Lione

Scava, scava Sin dai tempi di Annibale, le Alpi hanno rappresentato un ostacolo naturale per il passaggio di uomini e di merci, ma ora l’Europa ha mezzi, strutture e tecnologia per superare queste barriere. I corridoi alpini identificano in concreto questa sfida: il Moncenisio, col tunnel di base della Torino-Lione sarà il nuovo collegamento ferroviario che farà delle Alpi “non più barriera ma passaggio aperto verso gli altri”

di Federica Lugaresi

L

o scorso 21 luglio, a Saint-Martin-La Porte, la fresa Federica ha iniziato il suo cammino verso l’Italia, partendo con lo scavo della galleria geognostica di 9 km, nell’asse e del diametro del futuro tunnel di base della Torino-Lione. Una delle sfide maggiori su tutto l’arco alpino, è controllare il traffico di transito stradale e promuovere trasporti alternativi rispetto alla 38 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

strada. Come sappiamo negli ultimi 30 anni il traffico merci transalpino è raddoppiato e purtroppo la preponderanza del trasporto stradale rimane sempre significativa rispetto all’utilizzo della ferrovia. Trasferire su rotaia una quota del trasporto merci con questa nuova linea, porterà ad una riduzione annuale di emissioni di gas serra pari a 3 Milioni di tonnellate equivalenti di CO2 pari a quelle prodotte da una città di 300.000 abitanti.

Ciò grazie allo spostamento di circa 1 milione di mezzi pesanti dalla gomma al ferro: uno sforzo ulteriore per rientrare negli obbiettivi della COP 21. Che linea! Sono iniziati alla fine del 2013 i lavori per il tunnel di base della tanto discussa e contestata linea ferroviaria AV/AC (destinata a un traffico misto merci e passeggeri) tra Torino e Lione


Facciamo il punto sui

cantieri

Tutti i cantieri, sia in Italia che in Francia, sono progettati come siti industriali, con lavorazioni in ambienti chiusi e controllati, nel rispetto dell’ambiente in cui si trovano. Il materiale di scavo viene valorizzato al fine di evitare l’apertura di nuove cave e recuperato per produrre inerti per calcestruzzo. Sono di routine attività di monitoraggio su tutte le matrici ambientali, condivise in totale trasparenza con gli organi di controllo: atmosfera, amianto, risorse idriche superficiali e sotterranee, suolo e sottosuolo, rumori e vibrazioni sono tenute costantemente sotto osservazione.

Federica!

centrale del “Corridoio Mediterraneo”, al servizio del 18% della popolazione Ue, in regioni che rappresentano circa il 17% del PIL europeo. Questo corridoio di massima importanza, è l’unico che incrocia 7 delle 9 principali direttive europee: Atlantico a Madrid, North SeaMediterranean a Lione, Rhine-Alpine (Genoa-Rotterdam) a Novara, ScancivianMediterranean a Verona, Baltic-Adriatic a Venezia e Rhine-Danube e Orient/EastMed a Budapest. La linea TAV Torino-Lione quindi, considerata opera strategica non solo dall’Europa, ma anche dal nostro Paese, ci permette di rimanere agganciati ai grandi collegamenti transeuropei (e alle conseguenti ricadute economiche) senza esserne tagliati fuori. TELT è la società binazionale partecipata al 50% da Italia ( Ferrovie dello Stato-FS) e Francia (Ministero dell’Economia e Finanza), che dal febbraio 2015 è responsabile della realizzazione e gestione della sezione transfrontaliera, cerniera della futura linea ferroviaria. Che si tratti di un’opera colossale non vi è alcun dubbio, a cominciare dall’impegno finanziario complessivo necessario alla sua

che, questa l’intenzione, entrerà in esercizio nel 2023, con l’obiettivo di spostare importanti quote di traffico merci dalla strada alla rotaia e di accorciare drasticamente i tempi di percorrenza. Un altro passo avanti sulla strada di quello spazio unico che l’Europa intende realizzare entro il 2030 attraverso una rete pienamente integrata, funzionale ed estesa di corridoi di trasporto TEN-T (la “rete centrale europea di trasporto” che include percorsi ferroviari, stradali, navali ) in grado di garantire a persone e merci una mobilità più efficiente e sostenibile e di rendere più competitiva l’economia europea. Una “Linfa d’Europa” come viene definita, in cui il nuovo collegamento ferroviario TorinoLione si trova all’intersezione dei due grandi assi di comunicazione tra il Nord e il Sud e tra l’Est e l’Ovest europeo: si tratta dell’anello

ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

39


La camera di montaggio in cui è stata assemblata Federica all’interno del tunnel geognotico della galleria di base del Moncenisio.

realizzazione, stimato intorno ai 15-20 miliardi di euro (è previsto il cofinanziamento dell’Ue), motivo per cui ha suscitato tante e legittime perplessità soprattutto sul versante costi-benefici. Perplessità che le istituzioni hanno in parte cercato di superare varando, una nuova legge regionale sui cantieri, ispirandosi alle procedure già adottate dalla Francia (con la “Demarche Grand Chantier”) per far ricadere i benefici dei cantieri per la TAV sui territori interessati, garantendo per esempio alle imprese locali un accesso privilegiato ai piccoli appalti o utilizzando manodopera locale. Una legge, insomma, che consenta ai territori locali di garantirsi ricadute positive. Nello specifico, la linea per merci e passeggeri Torino-Lione si estende per

Programma Démarche Grand Chantier

circa 270 km, di cui il 70% in Francia e il 30% in Italia. La parte fondamentale – come dicevamo - è la sezione transfrontaliera ( di cui l’89% si sviluppa in galleria) che, 150 anni dopo l’inaugurazione del tunnel del Frejus, trasforma l’attuale linea di montagna in una linea di pianura grazie alla realizzazione del tunnel di base del Moncenisio. Questo tunnel, lungo circa 57,5 km, di cui 45 in territorio italiano, è costituito da due canne a singolo binario. Il costo della sezione transfrontaliera è di 8,6 miliardi di euro (finanziato per il 40% dall’Unione europea), mentre la quota restante è suddivisa tra i due paesi (35% per l’Italia e 25% per la Francia). Secondo gli ultimi progetti presentati sulla nuova linea dovrebbero transitare sia treni passeggeri

Manuel Valls, primo ministro francese ha dato l’avvio a Federica.

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Si tratta di una procedura che permette di preparare e accompagnare il cantiere, durante e dopo la sua realizzazione, facilitando l’inserimento stabile di imprese e lavoratori locali ed esterni, supportando il tessuto economico locale. Oggi sul cantiere di Saint- Martin-La-Porte si contano 443 lavoratori e sono previste nuove assunzioni per circa altre 100 persone che si occuperanno del solo funzionamento della fresa e che daranno il cambio al personale impegnato nello scavo per sminamento. Il picco di occupazione del cantiere sarà di 450 lavoratori, con il 60% di provenienza locale e regionale

sia treni merci. I primi viaggerebbero ad una velocità massima di 220 km/h sulla maggioranza della tratta, e di circa 120–160 km/h su alcune tratte più difficoltose, come il tracciato intorno a Torino; quelli merci viaggerebbero a massimo 100–120 km/h. Con queste caratteristiche la linea non rispetterebbe gli standard europei per l’”alta velocità” (di norma treni passeggeri che viaggiano sopra ai 250 km/h); del resto anche il responsabile della comunicazione di TELT ha ancora recentemente ribadito


che non è linea ad alta velocità. La linea, nella tratta italiana, è in galleria per l’84% del percorso (68 km su 81 di tracciato, compresa la porzione di 12,3 km in territorio italiano del “tunnel di base”). In particolare si ipotizza un lungo tunnel (18,1 km) sotto la tangenziale nord di Torino dal raccordo per Milano fino a corso Regina, dove il tunnel svolta sotto il futuro corso Marche fino allo scalo merci di Orbassano. Qui la linea riemerge per permettere il carico/ scarico merci e si reimmette successivamente in una lunga galleria (18,5 km) in parte scavata a cielo aperto e in parte sotto la collina morenica di Rivoli, fino a Chiusa San Michele in val di Susa. Qui sbuca all’aperto per 1,1 km e rientra nella galleria Orsiera di 19,2 km fino a Bussoleno. Dopo un tratto scoperto di 2,8 km, la linea si immette nel tunnel di base transfrontaliera di 57 km. La pendenza massima del tunnel di base ammonta al 12.5‰. Una fresa speciale Federica ha insomma un compito molto importante: concretizzare il progetto che ha lo scopo di disegnare una grande rete metropolitana europea, rinnovando TEN-T, stravolgendo le vecchie infrastrutture e dando un nuovo impulso al trasferimento merci. L’avvio di Federica segna anche una tappa fondamentale nella storia dell’opera: per la prima volta due frese scavano in contemporanea l’una verso l’altra, in Francia e in Italia, dove Gea (lunga 240 metri e con un diametro di 6,30) procede nel cunicolo esplorativo di Chiomonte (5.500 metri su 7.500). A Saint- Martin-La-Porte , in Savoia, il cantiere è partito nel gennaio 2015: si tratta di una galleria di 9 km che si aggiunge ad altri nove di discenderie, ovvero gallerie di accesso, già realizzate in Savoia dal 2002 al 2010. Fino allo scorso luglio, tutti i lavori di scavo sono stati realizzati col metodo tradizionale, ossia con esplosivo. Ma con l’entrata in esercizio di Federica, sarà la fresa stessa a scavare con una testa ruotante dotata di 76 cutter che frantumano la roccia - la galleria in direzione dell’Italia e, contemporaneamente, si ricaveranno dati significativi relativi a questa area dalla geologia molto delicata data la tendenza delle rocce a richiudersi. Avanzando, la fresa arma direttamente la galleria, costruendo il rivestimento del tunnel che si lascia alle spalle posando i conci. Un sistema di spinta basato sui cilindri a pressione che si appoggiano sui conci, fa avanzare la talpa con una progressione di 100 mm al minuto (l’obbiettivo è di raggiungere i 350 m di scavo al mese). La Tunnel Boring Machine (TBM) fa di questa talpa una macchina speciale, attrezzata anche per rinforzare i conci appena posati. La fabbricazione di Federica ha richiesto 12 mesi di lavoro da parte di 250 operai. Smontata, trasportata e riassemblata nella camera di montaggio – una “cattedrale” alta come un palazzo di otto piani scavata nel massiccio dell’Houiller - è alta 25 metri e larga 11metri. ● ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Ruote commerciali

Peugeot

Scontro gener No grazie La Ghiraldo & Autoin a Padova ed Este tiene alto il nome Peugeot su mercati diversi ma entrambi difficili. Il segreto del successo sta nella professionalità e nel gioco di squadra, perché lo scontro generazionale, in questa realtà non esiste 42 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

di Francesco Oriolo

S

iamo a Padova nel nord-est del nostro Paese. Se il nome della città è legato a quello della bellissima basilica dedicata a Sant’Antonio, l’area geografica richiama, all’immaginario collettivo, storie imprenditoriali di donne e uomini coraggiosi che hanno sempre avuto la cultura del fare come punto di riferimento.

La storia di Ghiraldo & Autoin Peugeot di Padova, rispecchia esattamente questo cliché. Ghiraldo è concessionaria ufficiale Peugeot dal 1967, una delle prime ad insediarsi nella zona industriale veneta. Infatti, nel 1958 la “ditta individuale Ghiraldo Ettore e figlio Ghiraldo Sergio” iniziò a costruire il suo stabilimento all’angolo tra la Prima strada e Viale dell’Industria quando erano appena iniziati i lavori per la realizzazione di questa infrastruttura. Il contratto di acquisto parla di un lotto di 1675 mq destinato “all’impianto di un’officina di riparazione di motori”, e la foto in bianco e nero che campeggia sul sito web dell’azienda è testimone di un insediamento industriale in un’area praticamente deserta che non si riconosce nell’altra foto, recente, dove la concessionaria è al centro di un paesaggio urbano. L’azienda aveva la rappresentanza della Mercedes per Padova e poi della Peugeot. Di quest’ultimo marchio è rimasta


concessionaria e nel 2003 è avvenuta la fusione tra Ghiraldo e Autoin, concessionaria dalla storia più recente che ha inizio nel 1991. Oggi la concessionaria Ghiraldo & Autoin è riconosciuta come una delle più longeve e significative in Italia, ha tre soci, i fratelli Gianpaolo e Massimo Ghiraldo e Paolo Rocca, può contare su due sedi, una a Padova e l’altra ad Este, e un organico di 50 addetti. Nel 2015 il gruppo ha fatto registrare un fatturato di 36 milioni di euro, vendendo 1607 vetture nuove e 214 veicoli commerciali usati e 1000 unità usate complessive, oltre a servizi, assistenza e ricambi. E anche il 2016 si annuncia di grande soddisfazione, infatti tutti i settori sono in espansione, +16% di vetture, +34% di veicoli commerciali, +50% di usato, con un fatturato previsto pari a 42 milioni di euro. Padova e il suo mercato Filippo Businarolo è il direttore vendite della Ghiraldo&Autoin e tratteggia le caratteristiche del mercato di riferimento “Padova è una città di 220.000 abitanti, sede di un’università antica e prestigiosa, traffici e commerci e rappresenta un mercato molto vivo, uno dei più performanti del Triveneto. Noi abbiamo sempre avuto la certezza dell’importanza del settore dei veicoli commerciali in questo territorio e anche Peugeot ha sempre

creduto nella nostra azienda che è stabilmente sopra la media Italia. Abbiamo quindi specializzato la vendita Professional con due consulenti alle vendite che sono Dario Gavin a Padova e Dario Misto ad Este”. Nonostante il mito del nordest, la crisi non ha fatto sconti a nessuno e, soprattutto nel triennio 2011-2013, ha picchiato duro anche da queste parti, sia a livello di mercato sia di vendite. “Proprio così – commenta Businarolo, con il suo eloquio gentile e competente – dalle nostre parti il sorriso, anche dei clienti, si è rivisto a partire dal 2014 e si è ulteriormente rafforzato nel 2015, al punto che all’inizio di quest’anno, anche se le premesse erano positive, non avrei scommesso su un anno migliore del 2015 e invece, fortunatamente, i dati mi stanno dando torto e le cose stanno andando meglio. Nella nostra area abbiamo due realtà diverse che richiedono un diverso approccio al cliente. Este ha un tessuto artigiano e frammentato, i volumi sono circa un quarto di quelli di Padova e l’acquisto è più simile a quello di una vettura, quindi la relazione personale è fondamentale. A Padova la forte incidenza di aziende medio-grandi, rende molto meno importante la relazione umana, si tratta molto di più con i responsabili acquisti, insomma io la definisco più una vendita basata sui preventivi e sulle email.

azionale?

La relazione diventa importante dopo la vendita perché chi entra in contratto con noi si rende conto della cura con cui viene seguito”. Tempestività e gioco di squadra Sono in fondo le regole della vendita contemporanea, asettica nella prima fase di scrematura delle offerte e più personale dopo la decisione d’acquisto. “Proprio per questo motivo dentro le mura di questa struttura, la tempestività è la chiave di accesso al cliente – prosegue il direttore vendite - Le faccio un esempio: quando un’azienda nuova o meno nuova chiama e dice ‘ho bisogno di 3 veicoli’, il nostro Dario Gavin parte e va subito a trovarlo, spesso con il veicolo già allestito. E la stessa cosa succede ad Este con Dario Misto. Quindi velocità nella risposta e parco veicoli allestiti, la cui vendita a Padova, negli ultimi due anni, grazie anche a Gavin che ha sempre venduto veicoli commercial, è molto aumentata. La specializzazione è fondamentale e l’approccio deve essere di tipo propositivo: le aziende hanno poco tempo, quindi sono i nostri consulenti che si propongono e si recano fisicamente nelle imprese. Altro elemento fondamentale per noi è l’utilizzo di tutti i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione. In questo il gioco di squadra tra persone con caratteristiche diverse è vincente. Infatti, da poco meno di un anno con noi è arrivata Claudia che lavora sul web, costruisce campagne ad hoc, cura i social, quindi anche l’invio di un semplice preventivo diventa qualcosa di diverso, perché la mail è personalizzata, spesso è affiancata a una dem e ha

Da sinistra: Filippo Businarolo, Claudia Noventa e Dario Gavin

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sempre una brochure di prodotto che il cliente può scaricare. È quindi il connubio di tre elementi, esperienza ed empatia di Gavin, contemporaneità di Claudia, una persona molto giovane sempre connessa, e il dna dell’aggressività della Concessionaria e della Casa Madre, che ci permette di fare buoni risultati nel b2b”. L’importanza del post-vendita Se la conquista di un cliente nuovo è difficile, la fidelizzazione sicuramente non è da meno. “Ancor di più che con i privati, con i clienti business è importante instaurare e mantenere un buon rapporto dopo la vendita perche le aziende fidelizzate, tendenzialmente ritornano ad acquistare – conferma Businarolo, che aggiunge – per questo motivo, realizziamo delle promozioni post vendita mirate”. Alla Ghiraldo&Autoin, settimanalmente vengono fatte proposte con offerte ad hoc per chi ha più di 5 mezzi e campagne spot. “Cerchiamo di stimolare la curiosità su alcuni componenti, pastiglie dei freni, ad esempio, organizziamo eventi, test drive, corsi di formazione anche sulla fiscalità. Le nostre aziende clienti apprezzano molto questa personalizzazione. E anche proposte finanziarie, da quando facciamo parte della rete Professional, abbiamo aumentato leasing e renting”. La formazione poi è ritenuta un’arma strategica della rete Professional Peugeot. 44 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

L’anno che verrà Per questo dinamico direttore vendite “Siamo in presenza di un mercato in espansione, come dimostrano i dati del 2016, anche grazie alle agevolazioni introdotte dal governo. D’altro canto il parco è molto anziano perché durante gli anni bui i veicoli non sono stati cambiati. Anche sotto l’aspetto dei finanziamenti, rifiuti e difficoltà burocratiche all’accettazione delle pratiche sono molto diminuite e lo verifichiamo dal numero di preventivi che diventano vendite. Inoltre fino

al 31 dicembre 2016 è prevedibile che ci sarà un incremento grazie alle agevolazioni previste dal cosiddetto ‘Super ammortamento’ che concede benefici fiscali fino al 140% del valore del bene acquistato. Ci sono quindi tutte premesse per fare bene, grazie anche ai rapporti con la Casa Madre. Sinceramente, il reparto veicoli commerciale Peugeot è straordinario, ha una gran voglia di fare, predisposizione ad aiutare il concessionario, sia come supporto sulla trattativa, sia negli eventi, nel marketing e nella formazione e questo, per un concessionario è basilare, mi creda”. ●

Nella foto in alto la sede di Padova con la gamma di veicoli commerciali schierati. Qui i tre responsabili davanti al nuovo Expert.



Ruote commerciali

geme Il terzo

Toyota

Presentato Toyota Proace 2016, Van e Verso. Disponibile in tre configurazioni, tre lunghezze, due passi, cinque motorizzazioni e tre trasmissioni, è costruito negli stabilimenti PSA di Sevel Nord, come Citroen Jumpy e Peugeot Expert di Ferruccio Venturoli

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elle strade intorno a Varsavia e nel centro storico della capitale Polacca, abbiamo avuto modo di conoscere e di provare il ProAce 2016, il mid van di Toyota, che succede al precedente ProAce, lanciato nel 2013, quando l’alleanza Fiat –Psa rimase vedova del Gruppo italiano e il suo posto venne preso, appunto, da Toyota. Il nuovo ProAce, infatti è, di fatto, il terzo gemello di Jumpy ed Expert, ed è prodotto negli stessi stabilimenti francesi di Sevel Nord. Il ProAce si presenta nelle configurazioni Van, Combi, Platform e Verso (veicolo passeggeri più raffinato, che arriverà da noi solo a fine ottobre). In Italia Il nuovo ProAce è offerto in tre lunghezze e tre configurazioni: Compact (L0), Medium (L1) e Long (L2). Compact, medium e Long

La versione Compact, decisamente tagliata per la città, da 4,6 m (lunghezza finora non disponibile), offre un volume di carico di 4,6 m3, che diventano 5,1, grazie allo Smart Cargo (che permette di alzare la seduta del terzo sedile e collocare un pacco), per una portata utile di circa 1.025 kg. La Compact è disponibile con motore 1.6D da 95 o da 115 CV, accoppiati a cambio manuale a 5 rapporti, a una trasmissione manuale robotizzata a 6 rapporti o a un cambio 46 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

manuale a sei rapporti ma solo per la versione da 115 CV. La Medium, è lunga 4,9 m, con un volume di carico di 5,3 m3 e una portata di 1.050 kg con il motore da 115 CV, che diventano circa 1.400 kg con il propulsore 2.0D da 122 CV, cambio a 6 rapporti. La lunghezza del vano di carico è di 2,5m che arriva a 3,6m con lo Smart Cargo. La versione Long, è lunga 5,3 m, con un volume di carico di 6,1 m cubi (6,6 con Smart Cargo), ha una portata di circa 1.400 kg, un vano di carico lungo 2,8m che arriva a 4,0 m con lo Smart Cargo. La Long monta il motore 2.0D da 122CV, un vano di carico lungo 2,8 m che arriva a 4,0 m con lo Smart Cargo. Il passo misura 2,9 m sulla Compact e 3,2 m sulle Medium e Long, dove, però, aumenta lo sbalzo posteriore. Tutte le configurazioni hanno una larghezza con gli specchietti aperti di 2,2 m; nelle versioni Medium e Long la porta laterale destra consente di caricare 1 euro pallet, su richiesta è possibile avere anche la doppia porta laterale.

I modelli venduti in Italia, hanno tutti, di serie, il terzo sedile; non proprio comodissimo, specie per una persona di taglia “XL”, ma molto di più di un sedile d’emergenza


llo

Molto interessante la novità rispetto alla gamma precedente, il “Compact”, anche perché, con i suoi 4,6 metri, è lunga “quel qualcosa in più” che fa la differenza, rispetto ai concorrenti diretti, Fiat Doblo (4,39m) e Ford Tourneo Connect ( 4,42m)

Il ProAce Van viene offerto, di serie, con un solo portellone; a richiesta è possibile ottenerlo su entrambe le fiancate

Due allestimenti, Proace e Comfort Oltre alla versione da 4,6 m, fra le novità del ProAce 2016 c’è la versione telaio, la Platform, facilmente allestibile per gli utilizzi più disparati. Al Van ( con tre posti di serie) e alla variante telaio si aggiunge poi la Combi, a nove posti, dotata di vetri laterali, diversa rispetto alla “raffinata” Verso, che arriverà in Italia soltanto a fine ottobre. Su tutte le configurazioni sono disponibili due allestimenti: ProAce e Comfort; il ProAce prevede, tra l’altro: airbag lato conducente e passeggero, gli alzacristalli elettrici, il volante regolabile, il Cruise Control, il

Buone le capacità di carico delle tre lunghezze: per il Compact 4,6 m3, che diventano 5,1, grazie allo Smart Cargo (che permette di alzare la seduta del terzo sedile e collocare un pacco); 5,3 per il Medium ( 5,8 con Smart Cargo) e 6,1 (6,6 con Smart Cargo) per il Large

limitatore di velocità, la paratia lamierata, il computer di bordo, la porta laterale scorrevole sul lato destro, le porte posteriori lamierate con apertura a 180°. Con l’allestimento Comfort si aggiungono radio con Bluetooth e USB, climatizzatore, fendinebbia, smart cargo, porte posteriori a pannello con apertura 235° (solo sulla versione Long). Il nuovo Toyota ProAce, è disponibile sul mercato italiano con prezzi che partono da 20.914 euro (iva esclusa) del Compact con motore 1.6D 95 CV, fino ad arrivare ai 25.246 euro (iva esclusa) della Long con motore 2.0D 122 CV. Su tutti i modelli è offerta una garanzia di 5 anni/200mila km. ●


Ruote commerciali

Mercedes-Benz

Per una nuova logistica Un veicolo commerciale a trazione elettrica, automatizzato e integralmente connesso in rete di Mercedes-Benz Vans rivoluziona il settore delle consegne dell’ultimo miglio. In più con le soluzioni adVANce la logistica non sarà più la stessa

distributiva

di Luca Gaier

I

l Vision Van di Mercedes-Benz è il veicolo commerciale del futuro: dotato di un vano di carico completamente automatizzato, di droni integrati per la consegna aerea autonoma e di un moderno comando a joystick. Grazie a un brillante motore elettrico da 75 kW dotato di un’autonomia massima di 270 km, le consegne locali con il Vision Van si effettuano a emissioni zero; la trazione elettrica garantisce inoltre il permesso di circolazione del Vision Van nelle zone a traffico limitato delle città, anche in caso di divieto d’accesso per i veicoli a combustione interna. Le tecnologie in gioco Il Vision Van mette in rete numerose tecnologie innovative, diventando l’elemento intelligente centralizzato in una catena delle consegne completamente connessa in rete. Algoritmi di nuovo tipo controllano lo smistamento e il caricamento dei colli, la gestione completamente automatizzata del vano bagagli, la pianificazione degli itinerari 48 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

che questi ultimi sono in grado di consegnare autonomamente in un raggio di 10 km. Il veicolo permette inoltre nuove opportunità per la consegna dei pacchi nello stesso giorno dell’ordine e il puntuale recapito all’orario indicato dal Cliente finale: aumenta il comfort per il destinatario e allo stesso tempo i tentativi di consegna a vuoto si riducono a casi eccezionali. adVANce: non solo veicoli

per il veicolo e i droni per le consegne, oltre a calcolare i percorsi di consegna ottimali per i corrieri. Le spedizioni, ad esempio, vengono smistate automaticamente nel centro logistico e caricate in appositi sistemi a scaffalatura. Veicoli per la movimentazione privi di conducente caricano le scaffalature con un processo automatizzato in un’unica soluzione, il cosiddetto One Shot Loading. La gestione intelligente del vano bagagli porge automaticamente i pacchi ai corrieri nel punto di scaricamento per il recapito manuale, tramite un dispositivo di distribuzione interno al veicolo. Parallelamente il sistema distribuisce a due droni un carico utile di 2 kg ciascuno,

La logistica distributiva del futuro cambierà radicalmente, non solo per quel che riguarda i veicoli, ma nella sua logica e strategia. Per questo Mercedes non vuole “limitarsi” ad essere un fornitore di mezzi, ma vuole essere un player globale in questa evoluzione. Con adVANce Mercedes-Benz Vans lancia un’iniziativa strategica per il futuro focalizzata sostanzialmente su tre aree d’innovazione: Applicazioni per la connettività e l’Internet delle cose, per una perfetta integrazione fra le tecnologie più svariate nei veicoli commerciali di Mercedes-Benz Vans (digital@vans); Soluzioni hardware innovative per il settore dei trasporti (solutions@vans); Nuovi progetti di mobilità per un trasporto commisurato alle esigenze di persone e merci (mobility@vans). ●



an Story VCitroën

Il nuovo e il vecchio di qualche anno fa: un Type H e un Jumper

Una storia di di Ferruccio Venturoli

L

a gamma dei veicoli commerciali leggeri Citroën oggi si compone di quattro modelli base: Nemo Van, Berlingo Van, Jumpy, fino al più pesante dei quattro, Jumper. Ognuno ha molteplici possibilità di configurazioni e di allestimento, che ne fanno una delle gamme più complete nel panorama della pur vasta offerta dei veicoli da lavoro. Come è naturale, alle spalle dell’attuale produzione c’è una storia fatta di idee, di innovazione, di filosofia costruttiva, di politiche commerciali. Se l’atto di nascita dei “veri” veicoli da lavoro (quelli progettati come tali) di Citroën va fatto risalire, in assoluto, al lontano ottobre del 1926, con il primo camion, il Type B15, 50 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Dietro agli attuali Jumper, Jumpy, Berlingo Van e Nemo Van ci sono novant’anni di idee, di innovazione, di politiche commerciali e di filosofie costruttive in grado di offrire, per la prima volta un carico utile di una tonnellata, il primo commerciale leggero va considerato, invece, il TUB.

Il TUB e il Type H Nel 1939, Pierre-Jules Boulanger, che era subentrato, ai vertici dell’azienda, al defunto André Citroën, intuì che le esigenze della clientela erano incentrate su una maggiore capacità di carico e su un facile accesso alla merce. Da qui l’idea di un veicolo nuovo, un vero autocarro con un grande cassone posteriore,

appunto il TUB, acronimo di Traction Utilitaire Basse ( furgone a trazione anteriore con piano di carico ribassato). Il TUB, nonostante sia stato prodotto per soli tre anni, fino al ’41, è da considerare un vero precursore di quelli che saranno i futuri “furgoni”, e non solo Citroën. La tragedia della Guerra Mondiale rallentò ogni sviluppo dell’ attività della Casa del Double Chevron, fino al 1947, quando fu presentato il Type H. Realizzato in lamiera ondulata per renderlo più robusto (come l’aereo Junkers Ju 52), poteva trasportare 1200 kg; la denominazione “H” è correlata al fatto che si trattava


Le p

A partire da questo numero Trasportare Oggi dedicherà un ampio servizio di carattere storico ai principali veicoli commerciali presenti sul mercato da lungo tempo.

Febbraio/Marzo Ford Transit Aprile Fiat Ducato Maggio/Giugno Peugeot BOXER Luglio Mercedes-Benz SPRINTER Agosto/Settembre Iveco Daily Ottobre/novembre furgonette CitroËn Dicembre/Gennaio Volkswagen Transporter

n va

e di Stor t a t y n u

cilindrata dell’unità a gasolio salì a 1,9 litri, con la potenza di 58 CV. Ancora tre anni ed ecco un leggero restyling con qualche modifica al frontale mentre nel 1972 le sospensioni idropneumatiche diventavano disponibili come optional.

I primi gemelli, C35 e C25

successi

Anche se la produzione del Type H durò fino al 1981, nel 1974 apparve il C35, un furgone frutto di una prima collaborazione con Fiat. Prodotto tra il 1974 ed il 1992, e fratello gemello del Fiat 242 ebbe un buon successo. Piuttosto robusto di meccanica, meno di carrozzeria, era dotato di trazione anteriore, di sospensioni a quattro ruote indipendenti e di quattro freni a disco. I motori, un 2 litri a benzina e due Diesel, da 2.200 e 2.500 CC, derivavano da quelli dell’ammiraglia CX. Venne prodotto in Italia fino al 1987, poi assemblato fino al 1992 in Francia. Il C25, fu presentato nel 1981, insieme a numerosi “gemelli”: Alfa Romeo AR6, Fiat Ducato e Peugeot J5. Creato per rimpiazzare il Type H, montava

Il C35, sulla copertina di un depliant; il furgone frutto di una prima collaborazione con il gruppo Fiat.

dell’8º modello in fase di studio, ma non è chiaro se sia stata scelta la “H” come iniziale di “huitième” (ottavo) o come ottava lettera dell’alfabeto. Il Type H, a trazione anteriore, fu realizzato sullo stesso pianale della Traction Avant e dotato di un motore anteriore di 1,6 litri a benzina, da 45 CV. Il suo piano di carico, piuttosto basso, facilitava decisamente il lavoro. Disponibile nelle varianti furgone, pick-up e telaio, beneficiava delle prime modifiche rilevanti all’inizio degli anni Sessanta: nel 1961 debuttava un 1.6 diesel da 43 CV, sostituito tre anni più tardi, (quando venne introdotto anche il parabrezza unico al posto di quello sdoppiato) da un 1.8 da 51 CV. Nel 1966 il Type H adottò il propulsore 1.9 a benzina da 59 CV della DS e nello stesso anno la TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2016 51


' a t i s curio Nel 1951, sull’onda del travolgente successo della 2 CV, già uscita da qualche anno, la Citroën introdusse sul mercato la versione furgonata della piccola utilitaria che, in differenti versioni, dominò la scena per ben 27 anni.

Un Type H: per renderlo più robusto fu utilizzata lamiera ondulata, un’idea mutuata dagli aerei da caccia tedeschi Junkers Ju 52

L’Acadyane, erede diretta ella 2CV, sfruttava telaio e meccanica della Dyane; fu prodotta dal 78 all’87

La C15, agile e robusta, ebbe un buon successo di pubblico, fu sostituita, nel 2005 dal Berlingo.

tre motori a benzina (1.8 litri da 69 CV e 2.0 litri da 75 e 84 CV) e tre Diesel (1.9 da 70 CV, 2.5 da 74 CV e 2.5 turbo da 95 CV). Nel 1982 arrivarono le versioni pick up e passeggeri. E siamo al presente, Jumper e Jumpy, rispettivamente del ’94 e ’95, presentati in concomitanza con i loro “gemelli” (Fiat Ducato e Peugeot Boxer per il Jumper, Fiat Scudo e Peugeot Expert per il Jumpy) sono gli attuali protagonisti della gamma Veicoli Commerciali Citroën.

La 2 CV e le camionnettes Abbiamo parlato soltanto dei furgoni medi e grandi della casa del Double Chevron, ma non di quelle che i francesi chiamano “camionnettes”, ossia le “furgonette”. Citroën ha sempre considerato importante il settore delle “derivate”, tanto che la stessa Type A, la prima vettura prodotta, fu declinata anche come veicolo industriale. Ma fu dopo la Seconda Guerra Mondiale che le “piccole” della Casa francese esplosero, con la 2 CV che, in differenti versioni, dominò la scena per ben 27 anni, dal ’51 al 78. Fu nel 1951, infatti che, sull’onda del travolgente successo della 2 CV, già uscita da qualche anno, la Citroën introdusse sul mercato la versione furgonata della piccola utilitaria. Il risultato fu un furgoncino con cassone posteriore di dimensioni relativamente generose, in grado di spostarsi agevolmente in città e di accedere in luoghi dove con un

52 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

normale mezzo commerciale era quasi impossibile accedere. Per la prima versione, era previsto il bicilindrico raffreddato ad aria da 375 CC e una gommatura leggermente più larga rispetto a quella della vettura. Fu subito chiaro che la 2CV furgonetta non era un veicolo dalle prestazioni eccezionali, visto che arrivava a soli 60 km/h, ma era uno dei pochi mezzi commerciali che assicurava un sufficiente spazio interno e una capacità di carico di ben 250 kg. Nel 1955, la furgonetta ebbe in regalo un motore da 425 CC, e un successivo adeguamento “automatico” alle modifiche che venivano apportate di volta in volta alla 2CV berlina. Nel 1955,arrivò il motore da 425 CC, nel’63, 18 CV di potenza, mentre veniva introdotto un nuovo modello, l’AK 350,con un bicilindrico da 602 CC, da 22 CV e una maggiore portata utile.

Uno spaccato della CV Furgonetta e il suo spartano posto di guida ; all’inizio montava un motore da 375 CV, poi 435, fino ai 602 del modello

ECLETTICO

Il Type H riempì letteralmente le strade francesi dove fu utilizzato dai venditori ambulanti, dalla polizia, dalla Croce Rossa, nei mercati, nelle campagne. Non fu così in Italia dove la presenza di altri modelli concorrenti e le forti limitazioni per i dazi doganali ne resero le vendite molto scarse.


Nel 1970 fu introdotto l’AKS 400, con il cassone più alto, un maggiore volume di carico e una portata massima di 400 kg. Nel 1972 fu aggiornato il modello AZU 250, che beneficiò del 435 CC da 24 CV della 2CV berlina. Nel 1974, l’intera gamma 2CV fu ristilizzata, con l’introduzione di fari rettangolari che poi tornarono rotondi nel 1978.

L’Acadyane e la C15 La 2CV furgonetta fu tolta di produzione nel 1980, quando già da due anni era in commercio la sua erede, la Citroën Acadiane, derivata dalla Dyane. L’Acadiane aveva il cassone della 2CV, il muso e il pianale della Dyane, montava un motore da 602 CC e la sua portata massima era di 400 chili. La velocità massima era discreta, 95 km/h. Fu tolto di produzione nel luglio 1987, quando già da tre anni era in produzione la sua erede la C15. La C15 nacque nel 1984 per prendere il posto della Citroën Acadian. L’idea era quella di proporre un commerciale di piccole dimensioni, dal design più moderno e con un motore più moderno e potente ( all’inizio un 954 CC a benzina, fino a un 17689 CC diesel da 60 CV). La base di partenza per la C15 fu la Citroën Visa. La C15 riscosse un buon successo: il peso ridotto e gli ingombri limitati ne fecero un mezzo agile, in grado di portare ovunque 2.666 metri cubi di merce. Il prezzo era concorrenziale e vendette bene in molti mercati europei. Fu disponibile, oltre che come furgonata, anche con piattaforma da allestimento. La gamma della C15, inizialmente ampia, fu semplificata nel ’96, con l’arrivo sul mercato del Berlingo che l’avrebbe affiancata per alcuni anni, fino al 2005, quando se ne cessò la produzione. Oggi sono il Nemo Van e il Berlingo Van a continuare la grande tradizione delle furgonette Citroen. Ma anche questa è storia di oggi. ●

Il Centro Documentazione Storica Citroën Per la realizzazione di quest’articolo ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione del Centro Documentazione Storica Citroën. Situato a Sinalunga, in provincia di Siena, in un’antica fornace e in un capannone di uffici, per un totale di circa 3mila metri quadri di superficie. Oltre a duecentocinquanta metri lineari di scaffalature che raccolgono i documenti, le immagini fotografiche, le pellicole cinematografiche e i nastri magnetici che raccontano la storia dei marchi Citroën e DS in Italia e nel mondo, il Centro Documentazione dispone di sale di consultazione, un’aula didattica, una sala cinematografica ed una officina privata dove vengono manutenute le vetture storiche della scuderia di Citroën Italia e dello stesso CDSC. Il Centro è gestito dall’omonima associazione culturale che ha, come obiettivo, la ricerca, la conservazione, la catalogazione, il restauro, la digitalizzazione e la valorizzazione del patrimonio storico dei marchi Citroën e DS ed è interamente supportato da Citroën Italia, fungendo anche da tramite tra i Club, i singoli appassionati e la stessa Casa Madre. Il Centro Documentazione è visitabile su appuntamento. I contatti sono: C.D.S.Citroën, Via Trento 226, 53048 Sinalunga (SI) Email: info@archiviostoricocitroen.info , telefono: 0577 678850 Per ulteriori informazioni : www.archiviostoricocitroen.info

PRIMO SUV

Nel 1986 il designer svizzero Franco Sbarro realizzò una versione SUV della C15, denominata “Adventure”: montava un propulsore da 115 cv derivato dalla Citroën Visa GTi, disponeva di sette posti e di uno spazioso vano di carico.

Il TUB, Traction Utilitaire Basse, del 1939; nonostante sia stato prodotto per soli 3 anni, è da considerare un vero precursore dei furgoni moderni, e non solo di Citroën.

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Focus ZF

Si… cambia! TraXon è Il nuovo cambio modulare di ZF. Una soluzione smart che, oltre a soddisfare requisiti di affidabilità, efficienza e confort, è anche personalizzabile per ogni veicolo industriale pesante soddisfacendo ogni tipo di esigenza

di Federica Lugaresi

È

arrivato un nuovo cambio. Rivoluzionario. futuristico. Un protagonista globale grazie alla sua modularità e alle avanzate tecnologie che lo fanno dialogare con i satelliti. Un progetto pensato nell’ottica di arrivare ad un prodotto sostenibile dal punto di vista economico e di rumorosità. Stiamo parlando del sistema di trasmissione TraXon che sta conquistando i costruttori di tutto il mondo. “Gli ultimi ordini ricevuti per TraXon e le sue prime applicazioni ci rendono estremamente orgogliosi – come ha dichiarato Fredrik Staedtler, direttore della Commercial Vehicle Technology Division di ZF - In fondo evidenziano che il nostro sistema modulare soddisfa tutti i punti per cui l’abbiamo sviluppato a livello internazionale e per molte tipologie di veicoli è in grado di soddisfare il fabbisogno attuale e futuro dei costruttori

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per quanto riguarda i cambi automatici per veicoli industriali pesanti”. Un fiore all’occhiello insomma, in grado di combinare caratteristiche sino ad oggi ritenute incompatibili. Decliniamo, decliniamo! Al cambio tradizionale, molto compatto con splitter, due controalberi, un selettore, un albero primario e un set di ruote riprogettate (disponibile a 12 o 16 marce, con un’elevata efficienza e dall’eccellente rapporto potenza/ peso e coppie di oltre 3.000 Nm), è stata aggiunta un’elettronica ZF innovativa. Si tratta di una piattaforma software standardizzata che include fra l’altro la gestione di

due sistemi integrati (PreVision e ConAct). Aggiungiamo anche che il nuovo TraXon risulta più silenzioso di 6 db grazie ad uno smorzatore antirumore, una nuova spaziatura della dentatura e scatola del cambio modificata. Sono 5 i moduli tra avviamento e PTO, sfruttabili dal cambio TraXon, fra cui, oltre alla frizione a secco o a quella con doppi dischi, anche quello ibrido: Frizione mono/bidisco con il vantaggio di efficiente trasmissione della potenza, eccellente capacità di stacco, bassa rumorosità, minima usura e lunga durata. TraXon Dual modulo a doppia frizione – che combina un efficiente cambio di marcia con un’eccellente accelerazione e assicura un fluido innesto delle marce senza interrompere la forza di trazione e perdere velocità. Bassi consumi di carburante, riduzione delle emissioni e basse rumorosità del motore sono alcuni dei vantaggi.


TraXon Hybrid il modulo ibrido che utilizza la tecnologia del futuro – comporta emissioni minime e consumi limitati. Il motore elettrico da 120 Kw e 1000 Nm e una frizione di disinnesto sono installati nella campana di frizione del cambio. Ciò consente tutte le funzionalità dell’ibrido: recupero, manovre elettriche, funzione start-stop, incremento della potenza del motore a combustione. Impiegato negli autocarri pesanti per il trasporto a lungo raggio. Modulo presa di forza NMV un modulo indipendente - può essere sempre attivato, adatto per il funzionamento continuo e per applicazioni speciali quali veicoli antincendio, per il lavaggio e l’aspirazione, betoniere ecc.

TraXon Torque modulo convertitore di coppia-frizione WSK permette frenate senza sobbalzi e la partenza senza usura dei veicoli pesanti. Assolutamente adatto per trasporti eccezionali. GPS PreVision Da oggi esiste il cambio gestito attraverso un sistema satellitare. Si tratta di una strategia di marcia (opzionale) che permette alle Case costruttrici di mezzi pesanti di collegare in rete il cambio con i dati del GPS e le mappe digitali. Prevedendo, infatti, con anticipo quando e in quale marcia cambiare – in funzione della topografia e dell’andamento del percorso il cambio coi sensori intelligenti aumenta le prestazioni, riducendo contemporaneamente i consumi di carburante. Nel dettaglio delle performances, troviamo la funzione di passaggio in folle (che permette di evitare perdite di trazione), sistema startstop (con risparmio di consumo carburante e riduzione di emissioni), la funzione di rapido cambio di marcia e i programmi di marcia (la strategia di guida e la dinamica di innesto delle marce possono essere modificate utilizzando un tasto o in modo completamente automatico). Il GPS PreVision offre senza dubbio un confort di guida superiore: anche il più abile dei conducenti potrà apprezzare il comodo innesto delle marce, il perfetto controllo del veicolo anche in situazioni difficili, partenze in salita facilitate. Il veicolo inoltre aumenterà la propria versatilità dato che potrà per es., uscire più agevolmente dalle buche, ed effettuare più velocemente manovre delicate in spazi ristretti.

ConAct: il cilindro magico All’interno della nuova trasmissione per veicoli commerciali pesanti troviamo un’elettronica di controllo che comanda i processi di inserimento e disinserimento delle frizioni nonché i cambi di marcia. Questi processi vengono poi eseguiti principalmente da attuatori pneumatici. Proprio uno di questi attuatori, nello specifico quello per l’azionamento della frizione, è stato sostituito dal gruppo ZF con una versione maggiormente potente. Si tratta del cilindro pneumatico di rilascio ZF ConAct. Questo cilindro pneumatico di rilascio mostra notevoli vantaggi per quanto riguarda la vita utile della frizione e la sensibilità del meccanismo di comando frizione soprattutto se paragonato ai sistemi precedentemente utilizzati nelle trasmissioni automatizzate. Tra i vantaggi che offre, riduce anche il numero di componenti di sistema necessari grazie alla sua costruzione concentrica e alla disposizione coassiale rispetto all’albero di ingresso del cambio. Nell’utilizzo quotidiano il sistema determina la posizione di rilascio ideale della frizione anche in situazioni di guida impegnative, come manovre con partenze su un piano inclinato con un carico pesante o che iniziano su una superficie scivolosa, evitando in questo modo che il conducente, con un utilizzo scorretto, vada a surriscaldare e quindi danneggiare l’intera frizione.●

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Professione camionista

Sulle piste del Sudafrica al seguito di un convoglio eccezionale. Quindici camion che trasportano un intero cantiere, su strade inesistenti, con le grandi piogge in arrivo

Abnor L

testo di Marco Perri, immagini Flanker

a polvere rossa e sottile che si alza continuamente ti entra nella bocca, negli occhi, sotto i vestititi. La bocca è secca, gli occhi bruciano, fa tanto caldo. Di tanto in tanto sembra sentire un refolo di vento ma deve essere la versione locale del miraggio. Siamo, ormai da giorni, sballottati su una vecchia Land Rover, nella parte settentrionale del Sud Africa, a pochi chilometri dal confine con il Botswana, al seguito di un convoglio eccezionale. Da queste parti un convoglio del genere si chiama “abnormal” e, su “strade non strade”, deve percorrere un centinaio di chilometri per trasportare un carico di materiali vari fino a un enorme cantiere appena

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nato. Il problema sta nei tempi, che sono piuttosto brevi. Il nemico non è il tempo, sono le grandi piogge che tra pochi giorni, secondo le previsioni bloccheranno tutto: il cantiere ma, soprattutto, le strade, trasformandole in grandi fiumi dall’indefinito colore bruno. UN MOSTRUOSO SERPENTE Dunque si cammina, meglio, ci si trascina lentamente in colonna, quindici camion che avanzano trasportando veicoli movimento terra, carburanti, baracche da cantiere e tre enormi dumper smontati.


mal! Di fatto è un intero cantiere che si muove come un lungo, mostruoso serpente a una media assurda: non più di due o tre chilometri l’ora. La velocità di crociera cosi bassa non deve stupire nessuno: le strade, cosi come le intendiamo noi, qui non esistono, ci sono solo dei tracciati di terra, sui quali è stata stesa una stretta striscia d’asfalto che può andar bene quando ci si passa con un fuoristrada o anche con un autocarro, ma che diventa un incubo quando si incrociano due autotreni. Immaginare cosa può accadere quando, su queste fettucce d’asfalto, quindici autotreni, tutti con carichi fuori sagoma, ne incrociano un altro, non è difficile.

PIANIFICAZIONE AFRICANA E’ ovvio che una spedizione del genere, affidata, comunque, ad aziende importanti, viene pianificata anche nei dettagli, ma attenzione, non bisogna fare l’errore di confondere una pianificazione africana, con una europea. Se nel Vecchio Continente una parte fondamentale della preparazione è quella dello studio di fattibilità, che comprende sia le pratiche burocratiche, che i sopralluoghi, qui si tratta, più che altro, di salvaguardare il carico e, non di rado la vita degli autisti e di chi transita sulla strada. ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Far procedere una colonna di quindici camion su strade che sono poco più di strisce d’asfalto, non è impresa da poco: quando si incontrano veicoli che arrivano in senso opposto, la confusione indescrivibile.

Frank Bother con la squadra, con la quale “governa” la colonna di quindici camion “abnormal”.

Visto che è praticamente impossibile chiudere la strada o, almeno, limitarne il traffico, la colonna è preceduta da una squadra di operai che spesso viaggia a piedi, che dispone birilli, segnaletica molto rudimentale e che, di fatto, fa fermare ai lati della carreggiata i veicoli che arrivano in senso inverso. A volte la confusione è enorme, altre volte chi arriva dall’altra parte si mette l’anima in pace e accosta, ma molto spesso si creano delle situazioni anche comiche: litigi, strilli, autisti che se ne fregano della colonna e tentano di passare ugualmente, magari buttandosi nei fossati delle banchine. Una grande azienda specializzata

I guasti non mancano: in questi casi il veicolo in panne viene messo da parte per permettere alla colonna di procedere. Una squadra di meccanici, al seguito della colonna, lo prende in consegna .

Tutta la colonna e la rudimentale logistica del viaggio, sono gestiti da una grande azienda, specializzata in trasporti eccezionali, la E.S.O. Trucking, una delle più grandi del Paese e una delle poche a trasportare senza grandi problemi anche nei Paesi confinanti con il Sud Africa, non una cosa da poco, se si pensa che per ogni confine che si attraversa ci sono pratiche e pratiche da sbrigare, anche con stop di qualche giorno. E questo quando si viaggia con un singolo camion, pensate quando i camion sono quindici e tutti belli carichi. A “comandare” la colonna è Frank Bother, cinquant’anni, e un viso sempre sorridente; i suoi collaboratori più diretti sono tre ex autisti con i quali ha studiato il percorso e con i quali coordina la colonna, mentre la responsabilità dei camion e degli autisti è affidata a Rob e Brian, due fratelli, figli di un vecchio autista della E.S.O., cresciuti praticamente in azienda. 58 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Chi, come noi, vive e lavora nel trasporto, non può non notare la strana combinazione di questo articolato: un trattore, una sorta di “dolly” che serve per facilitare lo snodo e il carrellone per trasportare la gru.


La squadra di operai precede, a piedi, la colonna; sistema dei rudimentali segnali stradali, e avverte i veicoli in arrivo.

Frank Bother, responsabile della logistica e “comandante” della colonna. Un Hino, veicolo giapponese del Gruppo Toyota, quasi sconosciuto in Europa, avanza scortato, trasportando un’enorme turbina.

In colonna contro i banditi

Rob e Brian sono i responsabili degli autisti e dei veicoli: sono due fratelli, figli di un vecchio autista dell E.S.O. Trucking, praticamente cresciuti in azienda.

“La scelta di viaggiare tutti insieme – ci dice Frank– è obbligata anche dal fattore sicurezza, per evitare i banditi. Questa parte del Paese, purtroppo, non sta attraversando un periodo molto tranquillo: ruberie, omicidi, guerre tra bande, e tanta, tanta delinquenza. In una situazione del genere mettersi alla guida di un camion, che viaggia da solo, diventa molto, molto pericoloso. In colonna – dice ancora – si evitano i brutti incontri, perché di solito si tratta di piccole bande e quando vedono tanta gente desistono”. Ci allontaniamo da Frank e dagli altri per scattare qualche foto; ci arrampichiamo su un’altura da dove la colonna è ben visibile ed è incredibile a vedersi: sembra davvero un serpentone che avanza con fatica, fermandosi ogni minuto. E gli uomini, le squadre di sicurezza, i vari responsabili appaiono come formiche impazzite che corrono qua e là cercando di risolvere i mille problemi che ogni momento si presentano. Questo, d’altra parte è un trasporto eccezionale, anzi, “abnormal”, sulle strade dell’Africa. ● ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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eventi TruckEmotion e VanEmotion

3,2,1 GO! Preparativi ormai conclusi per la manifestazione che si terrà all’Autodromo di Monza dal 14 al 16 ottobre di Federica Lugaresi

L

a 5°edizione di TruckEmotion & VanEmotion, la manifestazione dedicata al mondo dell’autotrasporto e punto di riferimento sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati, riaccende i motori con un palinsesto più ricco e un team in parte rinnovato. La kermesse si svolgerà da venerdì 14 a domenica 16 ottobre prossimo, come sempre presso l’Autodromo di Monza, location ormai super collaudata e super prestigiosa. La manifestazione – che vede nei concetti di “valore, emozione, business” il proprio fil rouge - si rivolge soprattutto al mondo dei veicoli da trasporto e da lavoro, ma offre anche una nuova visione per tutta la filiera grazie a seminari, workshop e tavole rotonde, prove di veicoli e incontri business tra i maggiori attori del mercato. In particolare, il paddock ospiterà l’esposizione di veicoli e un’area riservata all’intrattenimento e alla divulgazione, mentre nella pista di Formula 1 potranno essere effettuate le prove dei mezzi a disposizione. 60 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Diamo i numeri 2015 ➤

2.964

prove su truck e van

12.583

km percorsi

15 eventi tematici


Focus on? Al momento in cui stiamo scrivendo non ci è ancora dato sapere quale sarà l’argomento preciso, collettore e collante di nuovi spunti tematici dell’edizione 2016. Di sicuro ciò è a dimostrazione della ricchezza e complessità “di un settore trainante e in forte ripresa non solo per l’economia ma per tutto il Sistema Paese Italia”. Certo è che dopo il focus sul food legato all’anno dell’Expo, gli appuntamenti di alta divulgazione saranno centrati su temi di grande attualità. Si affronteranno quindi problematiche e soluzioni relative alla necessità di coniugare e integrare nel contesto urbano sostenibilità e distribuzione, delle novità che possono fare un sistema dei trasporti più smart e tecnologico, della sicurezza dei veicoli, della salute degli autisti e delle motorizzazioni alternative. Si parlerà anche di trasporto del fresco e freschissimo - sia alimentare che del farmaco - con un occhio particolare al trasporto dell’acqua minerale nell’ultimo miglio. Informazione e formazione sono un must Grande novità di quest’anno l’introduzione dei focus-on che permetteranno ad aziende e visitatori di conoscere ed approfondire argomenti quali customizzazione e design, sicurezza e benessere del conducente, connettività

e telematica, trasporto a temperatura controllata, logistica 4.0. I focus-on saranno ospitati in dome, “Come risparmiare sul nei quali aziende e associazioni di trasporto conto proprio” settore mostreranno tecnologie e soIn collaborazione con le principali assoluzioni utilizzando interazioni e dimostrazioni. I dome saranno affiancati da workshop, duciazioni di categoria, si svolgerà da 14 rante i quali interverranno esperti di settore, al 16 ottobre. mentre le aziende potranno raccontare le loro Qui di seguito le principali tematiche: case history. O Come acquisire il mezzo risparAncora più specifico il programma lanciato da miando e ottimizzando i flussi finanziari TruckEmotion VanEmotion – dal tema trasporO Come gestire al meglio il mezzo con to Conto Proprio - rivolto alle categorie artila tecnologia e i servizi avanzati gianali e del commercio che utilizzano propri O Come mantenere il mezzo risparveicoli commerciali per svolgere la loro attività. miando a garantendone la disponibilità Oggi infatti la necessità di gestire costi relativi e affidabilità anche ad aspetti secondari di un’attività commerciale ed artigianale è sempre più marcata ed è grazie a questo palinsesto, l’esigenza La partecipazione è gratuita e necessita può essere soddisfatta e anticipata.● di registrazione

Programma seminari

http://www.truckemotion.it/it/web/registrazione-50 Per informazioni: Segreteria Organizzativa TriplaE Tel. 039 2326184 Marta Raminzoni segreteria@truckemotion.it


Eventi European Truck Festival

Il raduno vicino all’Europa Si è conclusa con un grande successo la terza edizione dell’European Truck Festival Alcoa all’Autoparco Brescia Est, il più internazionale degli eventi di settore, con 25mila visitatori e oltre 200 camion arrivati da tutta Europa 62 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI


di Marco Perri

M

Tu e Giti Contest:

usica, spettacolo, odore di benzina e di gomma bruciata, camion decorati, birra, rumore e tanto altro ancora. In una parola sola “passione”. È stata, infatti, la passione per i camion e per i motori, più in generale, a dominare la due giorni bresciana dell’European Truck Festival Alcoa e a decretarne il successo. “Abbiamo sfondato il muro dei 200 camion” ci dice Ventura Rino Acito, patron di Oltre Eventi, la struttura che, insieme al gruppo A4 Holding, ha organizzato la manifestazione. “L’anno scorso – continua - ci eravamo fermati a 170; quest’anno poi siamo andati decisamente oltre le previsioni, anche per quanto riguarda i camion arrivati dall’estero: Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Svizzera, Germania e un’intera scuderia da Nizza. Siamo decisamente soddisfatti e pronti a superarci per l’edizione 2017.”

NE IO IZ T E P M O SELFIE DA C

Preso letteralmente d’assalto lo stand di Trasportare Oggi in Europa che ha ospitato Giti Tire nella prima delle tappe de “In tour con Giti” che da qui alla fine dell’anno prossimo toccherà i principali raduni e manifestazioni del nostro settore in tutta Italia. Il gazebo, infatti, posto a ridosso della pista prove della manifestazione, era animato da due bellissime ragazze Giti, complici del gioco “Tu e Giti Contest” che consisteva nel farsi fotografare vicino al nuovissimo pneumatico del costruttore cinese in una posa originale e simpatica e postare, successivamente, la foto sulla pagina Facebook dell’evento. Il “selfie” più divertente di ogni giornata è stato poi premiato con un elegante cronografo Giti. In questa pagina alcuni degli scatti postati, tra cui quelli dei vincitori, ma per vederli tutti andate su Facebook e digitate “Tu e Giti Contest”!

Andrea Congiu (a sinistra) premiato da Lorella Maggiori (Giti Tire) e la sua foto vincitrice nella prima giornata.

Giuseppe Fasa premiato da Daria Sala Della Cuna (Giti Tire) e la sua foto vincitrice nella seconda giornata.


Non solo un raduno Dunque Camion, ma non solo, visto che il pubblico è stato letteralmente rapito dai giochi e dagli spettacoli: l’Action Game dei Diavoli Rossi e le loro evoluzioni “combinate” tra moto acrobatiche e vettura da drifting; gli Strong Men, gli uomini più forti del mondo, poi il braccio di ferro e il classicissimo Truck Wash. Ma l’European Truck Festival non è stato soltanto un “raduno di camion”, è stata anche un occasione di riflessione, con due convegni, uno sulla sicurezza e uno sul tuning e con una bella esposizione di quanto, oggi, possa offrire l’accessoristica di settore.

Il riconoscimento In occasione della manifestazione, Ventura Rino Acito, ha ricevuto, da parte di TRASPORTARE OGGI IN EUROPA, il premio per la migliore manifestazione di settore del 2015. Tra le motivazioni, la scelta felice della location e il forte carattere internazionale dell’evento.

A sinistra Rino Acito e a destra Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi in Europa. “Lo scorso anno, che pure fu un successo - dice ancora l’organizzatore – abbiamo avuto ventimila presenze, quest’anno, dai primi conteggi dovremmo essere arrivati a 25mila. Decisamente un grande successo che ci premia e ci sprona a fare ancora meglio il prossimo anno che, e questa è un’anteprima non sarà più a settembre, ma all’inizio di luglio”. Una scelta lungimirante Se la fatica premia, come dice Acito, premia e tanto, anche la lungimiranza dimostrata nell’aver scelto una location, l’Autoparco Brescia Est, fatta apposta per i camion e per i camionisti, all’uscita dell’autostrada, e al centro delle rotte che portano verso l’Europa, una location che, insieme al successo dell’ultima edizione, fa dell’European Truck Festival la manifestazione di settore del futuro. Ma più che alle parole, vogliamo lasciarvi alle immagini di questi rombanti due giornate. ●

64 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI


Anno 2 - ottobre/novembre 2016 - n. 13

catene da neve

arriva l’inverno

automechanika

autoclima

punto di riferimento novitÀ allo iaa

da goodyear dunlop

un secolo di innovazione Intervista ad Antonio Calabretta



di Francesco Oriolo

Editoriale

Le catene? in inverno sempre a bordo

A

nche se il colore cambia a seconda della tipologia di strada, il cartello è sempre lo stesso, imparziale come Salomone. È la nostra attenzione nei suoi confronti che varia a seconda delle stagioni. Durante la calura estiva suona come un richiamo futuro e lontano, ma alla prima freezing rain, pioggia gelata, autunnale, ci ritorna in mente, come diceva una fortunata canzone di Lucio Battisti. Stiamo parlando dei “dispositivi supplementari di aderenza”o se

preferite dei “mezzi anti-sdrucciolevoli”, in altre parole delle care vecchie catene. Il cartello di cui prima è quello che prescrive “obbligo di pneumatici invernali o catene a bordo” e ne aggiunge il periodo di vigenza, “dal 15 novembre al 15 aprile”. Infatti, la Legge 29 luglio 2010, n.120, nell’attuale formulazione prevede che l’ente proprietario della strada, con ordinanza, può “prescrivere che i veicoli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi anti-sdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve e su ghiaccio”. Come TOE-AM, dopo esserci occupati delle caratteristiche ottimali degli pneumatici invernali, per i truck, vogliamo ora

approfondire, salomonici come il cartello che le prescrive, il tema delle catene. Iniziamo quindi a fare chiarezza, chiedendo al Direttore della CUNA (Commissione Tecnica di Unificazione nell’Autoveicolo, n.d.r.), Gian Maurizio Rodella, quali sono le caratteristiche a cui devono rispondere le catene, per soddisfare alla legge. Dice Rodella che “la principale norma sui dispositivi supplementari di aderenza utilizzate su territorio europeo per i veicoli pesanti è la norma austriaca ÖN V5119 ‘Snow chains for vehicles classes N2, N3, M2, M3, O3, O4 - Requirements, testing, marking of conformity’, ma in Italia non è disponibile alcuna norma tecnica di riferimento per TRASPORTARE OGGI ottobre/novembre 2016 67


questi dispositivi per i veicoli pesanti, né esiste alcun riferimento legislativo in merito”. Cosa davvero incredibile in un Paese fatto di norme, leggi e regolamenti. “Esiste invece – continua Rodella - la norma UNI 11313, che contiene una serie di requisiti a cui ogni dispositivo di aderenza deve soddisfare per poter ottenere la certificazione, oltre a un programma di prove da eseguire sia su strada sia in laboratorio quali: resistenza meccanica, il dispositivo deve essere in grado di sostenere determinati carichi applicati ai diversi componenti durante una prova di trazione; resistenza all’usura, il dispositivo deve superare alcune prove di laboratorio necessarie a testarne il materiale per poi superare una fase di prova su strada, la cui intensità varia in base a se sia stata o meno effettuata la prova in laboratorio; protezione contro la corrosione; aderenza al battistrada, il dispositivo in fase di lavoro non deve sollevarsi dallo pneumatico per più di 25 mm; comportamento generale su strada, il dispositivo deve rimanere calzato sullo pneumatico durante l’utilizzo, senza danneggiarlo né entrare in contatto con il veicolo, a parte chiaramente la ruota su cui è montato; efficacia nell’utilizzo, il comportamento del dispositivo su diversi tipi di fondo stradale, innevato e ghiacciato, viene comparato con quello di un dispositivo campione. I requisiti di sicurezza e le prove per i dispositivi per veicoli pesanti sono similari a quelli indicati nelle norme per gli autoveicoli, salvo i valori in particolare delle prove di laboratorio che variano, data la diversità di dispositivo”. Quindi il trasportatore può decidere se utilizzare un buono pneumatico invernale o un buon dispositivo supplementare di aderenza. Sui criteri per scegliere delle buone catene, abbiamo sentito il parere del presidente di Assocatene, Marco Arrigoni Neri: “Oggi, in caso di acquisto, il mercato delle catene da neve per veicoli commerciali è decisamente ampio sia per tipologia che dimensione del veicolo, sia per i requisiti tecnici del veicolo stesso. Quindi sul mercato si trovano catene da neve per utilizzi prolungati e gravosi con un elevato numero di maglie sul battistrada o con anche i rinforzi rompi ghiaccio, specifiche per asse trattivo piuttosto che per le ruote sterzanti, per utilizzi sporadici per

cui si predilige la leggerezza e la velocità di montaggio e con maglie ed elementi tecnici ad ingombro ridotto per far fronte alle problematiche di ingombro con gli organi meccanici del veicolo o per non condizionare con le vibrazioni l’elettronica stessa del veicolo.

L’esigenza professionale di chi utilizza un veicolo per il proprio lavora ha portato i nostri associati ad ampliare oltre alla gamma prodotti anche il servizio. Nei siti internet di König, Maggi, Pewag e Weissenfels sono disponibili oltre a tutte le caratteristiche tecniche dei prodotti anche i suggerimenti ed i filmati di montaggio e gli operatori addetti al servizio clienti sono contattabili telefonicamente o via e-mail sia per ragguagliare in caso di acquisto

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

La rivista del post vendita - ANNO 2 - n. 13 - ottobre/novembre 2016

Magazine specializzato supplemento alla testata Trasportare Oggi in Europa, n. 190 ottobre/novembre 2016

68 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Francesco Oriolo

sia per assistenza post-vendita. Il consiglio di Assocatene è che ciascun operatore per quanto riguarda la scelta delle catene deve aver ben presente le proprie esigenze. Se è vero, ad esempio, come dicono che gli pneumatici invernali hanno performance migliori sotto i 7°C, è anche vero, che sopra i 7°C garantiscono minor sicurezza data da una frenata maggiore, in termini di spazio, non ottimizzando il consumo di carburante e degli pneumatici stessi. Questo è il tema che coinvolge la sicurezza che, per definizione, non dovrebbe essere mai compromessa. Pertanto sia che si siano scelti pneumatici cosiddetti invernali, piuttosto che semplicemente normali o quattro stagioni, portare sempre a bordo le catene da neve omologate poiché questo dispositivo di sicurezza può essere montato comunque su qualunque degli pneumatici scelti e soprattutto il montaggio richiede pochi minuti. Il tutto senza dover fare supposizioni meteorologiche ad inizio stagione, ma semplicemente avendo l’equipaggiamento corretto a bordo in caso di neve o ghiaccio sulla strada”. Fatto questo excursus su un argomento che approfondiremo sui prossimi numeri, vediamo cosa ci offre il resto della rivista, partendo dall’innovazione secolare di Goodyear Dunlop, protagonista della nostra cover story e un ampio reportage dall’Automechanika di Francoforte, due eventi internazionali che hanno monopolizzato l’attenzione degli operatori e dei media. Nell’occasione AUTOCLIMA approfondisce le novità viste all’IAA, mentre un’ intervista ad ampio raggio a Paolo Pierangeli, Country Manager Italy Market di CNH Industrial, mostra il brand IVECO sempre più proiettato sul dealer e sul retail, e conseguentemente al cliente finale. A proposito di retail, TOE e TOE-AM saranno media partner della 16ma edizione di FORUM RETAIL 2016, tutte le novità di un mondo che coinvolge pesantemente anche la logistica e l’autotrasporto. Delle nuove sfide che attendono gli operatori logistici come fornitori di servizi globali, ci occupiamo nell’articolo del nostro Paolo Sartor. Le sfide però si affrontano anche attraverso il cambiamento, di parco e di strutture, come puntualizza ANFIA nel suo bollettino. E soprattutto di mentalità. ●

Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

Hanno collaborato: Vincent Aino, Goffredo Gualandi,

Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965

Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF

Redazione: redazione@trasportale.it

Reg. Trib. di Milano N. 723/97



Notiziario

W i social!

Federal-Mogul Yokohama arriva su Instagram

Yokohama Italia ha lanciato un nuovo profilo ufficiale su Instagram, il celebre social network dedicato alle fotografie che sempre di più sta entrando nella vita quotidiana degli utenti di tutto il mondo. Immagini e video hanno un grandissimo potere comunicativo e sui social rappresentano gli strumenti di maggiore appeal e gradimento: essenziali, istantanei nella fruizione ed emozionanti, riescono spesso a comunicare in modo piacevole e più immediato di un testo scritto. Dato il forte potere evocativo ed emozionale delle immagini e dei video di auto quando raccontano ad esempio avventure del Motorsport o mostrano novità sui test di prodotto e veicoli ad alte prestazioni, Yokohama Italia ha deciso di sfruttare al meglio Instagram postando tutti gli scatti più significativi in grado di rappresentare al meglio il marchio attraverso le sue numerose attività.

Arriva Bandag

Il ricostruito per condizioni invernali estreme

Bandag, leader mondiale nella produzione di ricostruiti premium, amplia la sua gamma con il nuovo battistrada BDR-WXT ideato per i trasporti regionali, grazie al quale gli operatori del settore possono ampliare il raggio d’azione della loro attività e ottimizzare il ciclo di vita dei pneumatici anche nelle zone che presentano condizioni invernali estreme. L’introduzione del nuovo battistrada e l’ampliamento della gamma delle misure disponibili per i pneumatici ricostruiti, dimostra la volontà dell’azienda di soddisfare tutte le esigenze, aiutando gli operatori del settore a ridurre i costi per chilometro in tutti i mercati, sia per l’utilizzo su strada sia off-the-road. Il ricostruito invernale Bandag non solo aiuta gli operatori del settore a estendere il ciclo di vita dei loro preziosi pneumatici e delle carcasse, ma offre la tecnologia necessaria per aumentare sicurezza, affidabilità e performance dei pneumatici premium anche nelle condizioni invernali più estreme.

Canne a cilindro ultra resistenti

Federal-Mogul Powertrain, è la prima azienda a introdurre in produzione di serie canne cilindro in ghisa ultra altoresistenziale. La formulazione più recente denominata GOE330, costituita da uno speciale tipo di ghisa a grafite compatta (CGI), riduce la tipica distorsione dell’alesaggio del cilindro fino al 27% in presenza della massima spinta laterale del pistone, se paragonata ai materiali in ghisa esistenti. Viene utilizzata in applicazioni per canne cilindro con alesaggio compreso tra 100 mm e 190 mm. “La distorsione dell’alesaggio sotto carico rende più difficile la tenuta tra la canna e il pacco segmenti, con un conseguente aumento del consumo di olio e dell’usura” spiega Gian Maria Olivetti, Chief Technology Officer, Federal-Mogul Powertrain. “Se, per compensare, viene aumentato il carico sul segmento, l’attrito e i consumi di carburante aumentano di conseguenza”.

Maxi traction 65

Firestone

presenta il nuovo pneumatico

Firestone, il brand di pneumatici con oltre un secolo di storia alle spalle, ha presentato Maxi Traction 65, pneumatico per trattori con battistrada più profondo dell’11% rispetto ai modelli precedenti, che assicura al pneumatico una vita più lunga e garantisce performance di altissimo livello lungo tutto il ciclo di vita. Il nuovo Maxi Traction 65 è stato progettato con ramponi più larghi e con una maggior larghezza totale del battistrada, il che amplia l’area d’impronta del pneumatico a contatto con il terreno, aumentandone così la durata. Questi vantaggi si trasferiscono anche su strada, dove i ramponi più lunghi, aumentano la resistenza all’usura sulle superfici dure. Lothar Schmitt, Director Agricultural and Off-the-Road tyres di Bridgestone Europe, ha dichiarato: “Questo nuovo design del battistrada con ramponi più profondi, larghi e lunghi aumenta sensibilmente l’affidabilità e la vita di Maxi Traction 65, consentendo agli operatori del settore agricolo di diminuire il costo per ora di attività”.

Autopromotec e l’aftermarket del futuro Evoluzione dell’assistenza post vendita come opportunità di mercato

Autopromotec, la più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, ha recentemente delineato lo scenario nel quale si muove il mondo dell’assistenza post vendita, analizzandone i principali fattori e le prossime sfide che esso offrirà a tutti gli attori della filiera. Il tema chiave che Autopromotec ha voluto approfondire è proprio legato alle nuove tecnologie applicate agli autoveicoli e a come queste impatteranno sulla filiera del post vendita e del service automotive. L’attività quotidiana dei professionisti del mercato dovrà affrontare nuove sfide che, come ogni cambiamento, porteranno con sé nuove opportunità di crescita. Per continuare a essere competitivi e offrire un servizio professionale, sarà fondamentale essere consapevoli del contesto in cui ci si muove e delle nuove esigenze del cliente. Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Autopromotec ha dichiarato: “L’importanza di una conoscenza profonda dello scenario in cui si opera è fondamentale per poter agire nel modo giusto e prendere le decisioni più corrette. Autopromotec non può quindi limitarsi a essere una vetrina di prodotti e innovazioni ma deve rappresentare anche un momento di scambio di idee, perché solo quando circolano le idee ci può essere sviluppo”. 70 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI


presidente!

Paolo Ferrari al vertice

Bridgestone, azienda leader mondiale nella produzione di pneumatici e prodotti in gomma, ha annunciato la nomina di Paolo Ferrari quale nuovo Presidente e CEO (Chief Executive Officer) per l’area EMEA (Europe, Middle East and Africa), con Headquarter a Zaventem, in Belgio. Il nuovo incarico di Paolo Ferrari prevede inoltre il suo ingresso nel CdA e nel Comitato Esecutivo di Bridgestone Europe NV/SA. Franco Annunziato, già CEO di Bridgestone EMEA, da gennaio ha assunto la carica di Executive Chairman e CEO per la Regione Cina e Asia Pacific. Paolo Ferrari vanta una lunga esperienza internazionale come Chief Executive in diverse Business Unit in Italia, Germania e Regno Unito per Telecom Italia Group. Ancora prima, Ferrari ha assunto ruoli manageriali nell’area dell’investment banking a Londra per conto di Credit Suisse First Boston. “Siamo felici di dare il benvenuto in Bridgestone a Paolo: è un professionista e un leader con provata esperienza a livello globale e sarà in grado di sostenere il cammino di innovazione, gli alti risultati commerciali e l’impegno di Bridgestone nel pieno rispetto dei valori fondamentali dell’azienda. Nel corso della propria carriera ha ampiamente dimostrato la sua capacità di guida verso crescite profittevoli in diversi segmenti dell’industria e in diverse aree geografiche oltre che aver saputo gestire brillantemente i propri team di lavoro” ha dichiarato Eduardo Minardi, incaricato di svolgere il ruolo di Chairman e CEO per la Regione EMEA in questo periodo.

Alla fiera di Labstil

Fassi espone la richiestissima gru

Fassi Gru, leader mondiale nel settore del sollevamento, come di consuetudine ha partecipato alla fiera svedese Lastbil dedicata al settore del veicolo industriale in programma ad Elmia esponendo nella sua vetrina la gru F545RA. Appartenente alla gamma XE, la gru F545RA, grazie al peso contenuto si può allestire su camion a 3 assi offrendo agli operatori performance di sollevamento straordinarie per questa tipologia di veicoli. Il valore di questa combinazione camion-gru stà nella possibilità di lavorare in spazi con ingombri molto critici potendo sollevare fino a 53 ton/m. I modelli F545RA presentati,sono entrambi nella versione a 6 sfili idraulici con capacità di sollevamento di 47 t/m e con un sbraccio idraulico massimo di oltre 16 m. Una di queste gru (quella sul semitrailer demo Fassi) è abbinata alla prolunga idraulica L426. A parità di capacità di sollevamento, ha uno sbraccio idraulico che raggiunge 20,55 m che, con le prolunghe manuali, arriva ad oltre 30 m.

Mai più per strada

Batteria portatile per le emergenze

Intec, azienda di Torino specializzata nella distribuzione di prodotti professionali e non per il settore automotive, presenta il nuovo avviatore d’emergenza combinato 12/24V e batteria portatile multifunzione i-Starter 8.0. Questo pratico strumento va ad arricchire la gamma i-Starter di batterie di emergenza multifunzione ai polimeri di litio, in grado di ricaricare i dispositivi elettronici più diffusi e di contribuire all’avviamento di veicoli con la batteria scarica. i-Starter 8.0 è adatto a ogni tipo di vettura e veicolo commerciale a 12V e può essere utilizzato per l’avviamento occasionale di veicoli industriali 24V con batterie non completamente scariche. Per questo, i-Starter 8.0 risulta ideale per i trasportatori che necessitano di supporti all’avviamento durante le trasferte. i-Starter 8.0 può essere utilizzato anche come caricabatteria per tutti i cellulari, i tablet, i laptop e altri dispositivi elettronici con attacchi standard Micro-USB ed Apple di prima e seconda generazione. i-Starter 8.0 può essere impiegato anche con tutti i dispositivi elettronici 12V con batterie ricaricabili quali, per esempio, macchine fotografiche, GoPro, ventilatori portatili o navigatori, ecc.

web News

Bridgestone Europe: ben arrivato

Link utili scelti per voi www.deraricambi.it

DERA sas è un’azienda specializzata nella distribuzione di ricambi e articoli tecnici per veicoli industriali, autobus, macchine movimento terra, carrelli elevatori, motori marini, trattori agricoli. E’ on line un servizio Store: basta inserire nome utente e password per entrare nel negozio virtuale e compilare i propri ordini.

www.mecarparts.com

Mecar ricambi on line è un portale che movimenta all’anno più di 20mila ricambi (per veicoli commerciali/industriali) in tutto il mondo, offrendo la reperibilità istantanea dei pezzi di ricambio e la consegna entro 48h dall’ordine. Tutti i ricambi sono garantiti dal marchio Iveco di cui Mecar è concessionaria ufficiale.

www.webasto.com/it

Kogel presenta il nuovo assale

Rimorchi sempre più smart

Questo nuovo prodotto è il risultato di un sistema telaio integrato, che in futuro sarà la nuova forte spina dorsale dei veicoli Kögel. Perfettamente coordinato con i rimorchi Kögel, ne migliora ulteriormente le caratteristiche di guida. Questo rende i rimorchi Kögel in grado di sopportare carichi maggiori, ma non solo: grazie all’eccezionale arte ingegneristica profusa nell’asse, sono anche più durevoli. Il nuovo assale soddisfa perfettamente la principale esigenza dei clienti, vale a dire una facilità di manutenzione ottimale. E di conseguenza anche una maggiore efficienza economica. La “doppia sospensione”, unica nel settore, è costituita da un supporto in gomma e dal braccio della sospensione in acciaio.

Webasto, fornitore dell’industria automotive da oltre 75 anni, è specializzata nello sviluppo e produzione di sistemi completi cabrio e tetto, sistemi di riscaldamento, climatizzazione e ventilazione per autovetture, veicoli commerciali, speciali, ricreazionali e nautica. ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Cover story Goodyear Dunlop

Un secolo di

INNOVAZIONE Dal 1917 in Goodyear Dunlop non passa giorno senza che un nuovo passo sia compiuto nel mondo truck, sul prodotto e nei servizi. Ne parliamo con Antonio Calabretta, Direttore Commerciale BU Autocarro di Goodyear Dunlop Italia

L

Antonio Calabretta è stato il nostro interlocutore per l’argomento di questo servizio.

72 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

di Francesco Oriolo

a storia dell’economia reale, quella del fare, per intenderci, insegna che le aziende più longeve sono quelle che hanno saputo anticipare i tempi, superando la zona di comfort del contingente per spingersi nelle nebbie del futuro, rischiarandole con la fiamma dell’innovazione. Il colosso americano Goodyear ha nella sua identità la capacità di innovare fin dal 1898 e la trasmette a partire dal brand che prende il nome da Charles Goodyear, inventore del processo di vulcanizzazione. Per quanto riguarda il trasporto, Goodyear ha introdotto il primo pneumatico autocarro nel 1917. Fino ad allora, il trasporto su strada era scomodo e inaffidabile. Oggi Goodyear è uno dei maggiori produttori di pneumatici del mondo con 66.000 dipendenti, 49 stabilimenti di produzione in 22 paesi in tutto il mondo e un fatturato annuo di 16.4 miliardi di dollari (dati riferiti al 2015). L’ultima impresa di Goodyear è stato il camion ‘The Iron Knight’ di Volvo Trucks che ha infranto due record mondiali di velocità, con l’aiuto di pneumatici autocarro Goodyear, da ora i più veloci al mondo. Il mezzo da 4,5 tonnellate e 2.400 cavalli ha potuto raggiungere una velocità media di 169,09 km/h (105 mph) in un tempo di 21,29 secondi nei 1.000 metri con partenza da fermo, battendo anche il record sulla distanza di 500 metri con partenza da fermo, con 131,29 km/h (81.6 mph) in 13,71 secondi. E se questi risultati non fossero abbastanza impressionanti, durante la prova il camion dei record ha toccato una velocità massima di 276 km/h (171.5 mph). “Assicurare che un camion da 4,5 tonnellate, con enormi valori di potenza e coppia, possa rimanere incollato alla pista a velocità


QUOTIDIANA

che sfiorano i 280 km/h, rappresenta una vera sfida per i pneumatici- dice Antonio Calabretta, Direttore Commerciale BU Autocarro di Goodyear Dunlop Italia - questi pneumatici speciali sono il risultato di una continua collaborazione e di una solida partnership nel primo equipaggiamento con Volvo Trucks, ma anche dell’esperienza acquisita negli anni da Goodyear nel truck racing”. Dalla pista alla strada e ritorno L’elemento più forte dello pneumatico è la carcassa che deve essere robusta e sicura e le coperture dell’Iron sono costruite

con carcasse standard Goodyear di ultima generazione, uguali a quelle utilizzate tutti i giorni dai camion in circolazione sulle strade europee. Il rapporto con il mondo truck racing per Goodyear continuerà, infatti all’inizio del 2016 è stata scelta dalla Federation Internationale de l’Automobile (FIA) come partner esclusivo del Campionato FIA European Truck Racing per i prossimi tre anni. “Il FIA European Truck Racing Championship rappresenta una piattaforma interessante per Goodyear – prosegue Calabretta –per confermare la sua leadership e la sua spinta innovativa negli pneumatici autocarro e per testare in condizioni molto dure e competitive nuove tecnologie destinate allo sviluppo

dei futuri pneumatici autocarro”. Quindi nei prossimi tre anni, Goodyear fornirà gli pneumatici autocarro da competizione progettati appositamente nella misura 315/70R22.5 a tutti i team che competono nella serie. Anche questi pneumatici truck race sono costruiti usando una carcassa simile a quella dei pneumatici autocarro Goodyear di serie. Tutti i pneumatici Goodyear Truck Race sono dotati della tecnologia RFID (Radio Frequency Identity - identificazione a radiofrequenza). Questa tecnologia prevede, in fase di costruzione, l’inserimento di un microchip che contiene i dati relativi allo pneumatico, compreso un codice di identità unico, che permette ai giudici di gara della FIA di monitorare ogni ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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pneumatico per garantire che tutte le squadre rispettino il regolamento riguardo all’uso di pneumatici da competizione. “La stessa tecnologia che viene offerta anche alle flotte e che consente all’operatore di controllare tutta la vita dello pneumatico – spiega ancora Calabretta – infatti, l’impegno Goodyear per questi importanti operatori dell’autotrasporto passa attraverso il prodotto per offrire però qualcosa che vada al di là del prodotto in sé e questo plus è rappresentato dai servizi”. L’innovazione nei servizi La capacità di innovare di Goodyear non si limita agli pneumatici ma riguarda anche servizi e soluzioni. E’ noto che i gestori di flotte stanno cercando sempre più produttori di pneumatici in grado di fornire supporto nella gestione degli pneumatici. Goodyear ha introdotto FleetOnlineSolutions (FOS) per migliorare in modo significativo la gestione degli pneumatici e ridurre gli adempimenti amministrativi per il cliente. FOS è entrato a far parte di una gamma di servizi di assistenza clienti di Goodyear, introdotto nel 2006, chiamato FleetFirst. FleetFirst include la rete di assistenza TruckForce europea, assistenza stradale 24h ServiceLine, FOS e l’offerta di ricostruzione completa di Goodyear. Nel 2008 è stata introdotta FOS mobile che fornisce un programma ancora più completo di gestione degli pneumatici. “Si tratta di una piattaforma on line che permette al flottista di utilizzare il rivenditore TruckForce più vicino al proprio deposito per effettuare tutte le operazioni necessarie agli pneumatici dei propri camion evitando il rientro in sede che spesso è a centinaia di chilometri di distanza da dove si trova il mezzo – spiega ancora Calabretta – l’intervento viene effettuato chiaramente sempre allo stesso costo che il flottista sosterrebbe se fosse stato eseguito presso la sede centrale”.

GOODYEAR DUNLOP:

pneumatici per ogni esigenza truck Pneumatico per asse sterzante Dunlop SP346 Lo pneumatico per asse sterzante Dunlop SP346 offre un chilometraggio più elevato e consumi di carburante ridotti rispetto al suo predecessore - l’SP344. Per ottimizzare il funzionamento del veicolo, quando è necessaria una maggiore capacità di carico, il Dunlop SP346, in alcune misure, viene offerto anche nelle versioni High Load. Pneumatico per asse motore Dunlop SP446 Il Dunlop SP446 per asse motore offre un maggiore chilometraggio e un consumo di carburante ridotto rispetto al suo predecessore, l’SP444. Assicura inoltre un’eccellente trazione in tutte le condizioni. Caratteristica chiave di questo nuovo prodotto è la forma a ‘goccia di pioggia’ della base delle lamelle. La dimensione dei tasselli e l’ampiezza delle scanalature sono progettate per distribuire la rigidità del battistrada al fine di aumentare il chilometraggio e l’aderenza in condizioni di bagnato. Dunlop SP246 per rimorchio Lo pneumatico per rimorchio Dunlop SP246 con marcatura M+S, completa la gamma dei nuovissimi SP346 ed SP446 e viene proposto nelle misure 385/55R22.5 160 (158) e 385/65R22.5 164 (158) HL. Le versioni High Load offrono una capacità di carico sull’asse di 10 tonnellate, permettendo un maggiore carico utile e dunque una maggiore efficienza operativa per le flotte. Dunlop TreadMax SP466 TreadMax SP466, è il ricostruito a caldo premium del nuovo Dunlop SP446 per asse motore. Oltre ai nuovi pneumatici SP346 e SP446, anche le precedenti generazioni (SP344 e SP444) possono diventare dei ricostruiti Dunlop TreadMax SP446. Il ‘Multiple Life Concept’ di Goodyear che comprende la riscolpitura e la ricostruzione, aiuta gli operatori delle flotte ad aumentare la loro redditività incrementando il chilometraggio fino al 25%, a fronte di costi ridotti del 10% rispetto a due equipaggiamenti di pneumatici nuovi. I ricostruiti Dunlop TreadMax SP446 sono disponibili nelle misure 315/70R22.5 e 315/80R22.5. Sava Avant 4Plus per asse sterzante e Orjak 4Plus per asse motore Questi pneumatici autocarro presentano disegni del battistrada di ultima generazione che garantiscono elevate prestazioni in tutte le stagioni e sono conformi ai requisiti dei pneumatici invernali. Inoltre i Sava 4Plus offrono un chilometraggio aumentato fino al 10% rispetto al predecessore e una più ampia gamma di misure. Fulda Ecocontrol 2+ ed Ecoforce 2+ Fulda, il marchio riconosciuto per il buon rapporto qualità-prezzo ha recentemente introdotto la nuova gamma comprendente il pneumatico per asse sterzante Ecocontrol 2+ e quello per asse motore Ecoforce 2+, e si estende con l’introduzione di una nuova misura.

L’impegno per le flotte Antonio Calabretta parla del 2016 come di un anno di soddisfazioni che hanno origine da due scelte strategiche: “la prima è rappresentata dall’ impegno al servizio alle flotte che si è rivelato vincente, confermando di conseguenza la nostra ferma volontà di essere sempre di più e sempre meglio al fianco di questi operatori, la seconda è stata la scelta di sfruttare tutti i nostri prodotti al meglio dando il giusto pneumatico 74 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

a chiunque abbia una necessità specifica. In questo ci aiuta un portafoglio di brand molto ampio, caratteristico e distintivo che continuiamo a sviluppare”. Mentre questo excursus su Goodyear volge al termine, Calabretta tira fuori un’ultima carta, sollecitando la nostra curiosità: “Goodyar ha solo iniziato a far vedere novità che presto e ancor più nel 2017 verranno ulteriormente affinate, ad esempio il FOS”. E’ un tacito appuntamento al futuro, come nello stile della casa, a cui non mancheremo. ●


Daniela Basilico Comunicazione (Mi) - www.danielabasilico.com

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L’intervista

CNH Industrial Parts&Services

PER IL DEALER

vita nuova nel segno del cliente Paolo Pierangelo, CNH Industrial Parts & Service Italy Country Manager, ripercorre per noi il suo primo anno di attività a contatto con la rete ricambi Iveco e ci illustra progetti e strategie per ampliare la gamma di prodotti e portare sempre più il dealer verso le officine e il cliente finale

L

di Francesco Oriolo

e grandi aggregazioni industriali sono momenti sempre complessi sia sotto l’aspetto della gestione dei prodotti sia sotto l’aspetto della gestione delle reti di vendita. CNH Industrial, il colosso nato dallo spin off della parte industriale di quello che era il vecchio Gruppo Fiat, ha attraversato con successo questa fase e oggi CNH Parts & Service, rappresenta una realtà molto importante che gestisce i ricambi dei dodici brand che fanno parte del Gruppo, tra cui Iveco. A capo di Parts & Services del mercato Italia e, quindi, anche del brand Iveco, , c’è dalla fine del 2014, Paolo Pierangelo, Italy Country Manager, 42 anni, pescarese, nel Gruppo Fiat dal 2001, dal 2010 in CNH con alle spalle esperienze importanti in Austria e in UK. Figura di manager competente e appassionato, dall’atteggiamento aperto e disponibile, volentieri accetta di tracciare un bilancio di questi quasi due anni di gestione. Pierangelo, ricordo che il nostro primo incontro avvenne allo scorso

76 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Autopromotec, durante un workshop in cui era emerso da alcuni operatori dell’assistenza e ricambi Iveco una forte curiosità su come intendeva muoversi CNH Parts & Service con il brand Iveco in Italia. Ricordo benissimo ed effettivamente l’incontro a cui si riferisce è stato per me

una delle prime opportunità di contatto con gli operatori nel business parts nella realtà specifica


italiana. Iveco Parts ha in Italia una rete distributiva sensibilmente diversa da quella che si trova in molti altri paesi della Region EMEA . Oltre alla rete dei Concessionari contiamo anche circa 500 punti di Rete Autorizzata. Il tutto si inquadra in un numero molto elevato di operatori indipendenti e distributori/ricambisti del mondo OES e IAM. Questo lascia intendere la complessità e la competitività del Business in questo Paese. In un tale contesto il rischio è quello di una guerra dei prezzi che può portare a livelli inaccettabili. IVECO, per la sua storia e per la sua attuale posizione di forte leadership, non è interessata a inseguire questo modello. La qualità della nostra Rete di Concessionari e officine autorizzate, sposta il nostro focus sull’eccellenza del servizio al cliente sempre con un occhio alla competitività del prezzo. Con la nostra Rete distributiva si può costruire un futuro ancora più forte e lo stiamo facendo lavorando insieme su temi importanti. E oggi, a più di un anno da quell’incontro cosa avete messo in pista? Abbiamo focalizzato la nostra attenzione e le nostre risorse sui canali Retail più importanti, con una precisa

strategia per ciascuno di essi e raccogliendo ottimi risultati nel 2015 e nel 2016, sui quali vogliamo mantenere una posizione di leadership. Il tutto incrementando il focus sul cliente finale tramite il progetto PSD (Parts Sales Development) che aiuta la rete a rafforzare e strutturare le attività di CRM. Lo scopo è riportare il cliente sulla rete dei concessionari e delle officine autorizzate, dove la qualità del servizio reso al cliente e delle competenze tecniche sono certificate. Quindi come avete deciso di muovervi? Iveco Parts non si è mai fermata in realtà. Quello che stiamo facendo è accelerare ancora di più su alcuni temi strategici fondamentali che assicurano ora e rafforzeranno nel futuro la posizione di leadership di Iveco sul mercato. Bene, parliamone. Certo. Innanzitutto allargare l’offerta di prodotto originale rispondendo in modo forte alle esigenze espresse dal mercato, facendo

attenzione ad assicurare un posizionamento del prezzo competitivo. Inoltre rimane il focus sulla gamma prodotto DIREX sviluppata da partner esterni su modello direct shipping che rappresenta il tentativo, devo dire di successo fino ad ora, di offrire al cliente un’offerta commerciale completa sul modello one-stop-shopping. In secondo luogo, la logistica, che ha già raggiunto negli ultimi anni forti investimenti per assicurare un footprint adeguato, processi snelli ed efficienti raggiungendo livelli di servizio di assoluta eccellenza. Sono pianificati nel prossimo futuro investimenti per migliorare ulteriormente. Inoltre, è sempre più forte l’attenzione alla valutazione dello stock delle nostre concessionarie, gestita tramite RAMSES (sistema RIM che permette di valutare il profilo di stock e l’esigenza di reintegro) con l’obiettivo di assicurare il più possibile un alto standard di livello di servizio al cliente, riducendo il fermo vettura. Il tutto con la dovuta attenzione a contenere il più possibile il working capital del concessionario. Infine, ma non in ultimo, investiremo su progetti e risorse rivolti alla nostra rete distributiva mirati allo sviluppo dei Canali retail, tramite sviluppo di processi ed organizzazione di vendita delle concessionari. Pierangelo, come sintetizzerebbe le cose più importanti che IVECO Parts & Service farà per i dealer nel prossimo futuro? Sempre maggiore integrazione, sempre maggior valore aggiunto, business partnership, far percepire al dealer che lavoriamo per il suo risultato. Semplificazione delle politiche commerciali, migliorare e potenziare la qualità e i processi all’interno delle rispettive organizzazioni, pensare e sviluppare sempre di più il business su piattaforme integrate tra Dealer, Rete Autorizzata ed Iveco. Il tutto avendo come focus principale il servizio e la soddisfazione del Cliente. Termina qui, l’intervista a Paolo Pierangelo, ma l’importanza dei temi è tale che sicuramente continueremo a seguire con attenzione lo sviluppo delle iniziative di cui ci ha parlato.●

ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Logistica

Operatori logistici e nuove sfide

Per rispondere alle nuove sfide imposte dal mercato e alle diversificate esigenze distributive della committenza gli operatori Iogistici devono essere in grado di fornire servizi aderenti alle nuove esigenze in un ottica sempre più multicanale, multi settore e multi prodotto

P

di Paolo Sartor

artiamo da una constatazione, l’evoluzione in atto nelle aziende nel modo di produrre, commercializzare e distribuire i prodotti, per rispondere alle nuove regole del mercato, sta richiedendo una parziale - se non totale - revisione dei processi di selezione e gestione degli operatori logistici. Nel corso del tempo si sono modificate e gradualmente sofisticate le richieste di carattere logistico 78 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

a causa di numerosi elementi come: nuovi prodotti, nuove normative e/o innovazioni introdotte da competitor e nuove esigenze specifiche della clientela, in prevalenza: lead-time di consegna, frequenza di consegna, puntualità e richiesta di servizi accessori alla pura consegna fisica delle merci. Si sono modificati anche i contesti geografici e strutturali nei quali vive la supply chain aziendale con nuove fonti di approvvigionamento, nuovi mercati di sbocco commerciale e nuovi assetti organizzativi che hanno modificato frequenza, quantità e precisione nella gestione dei flussi di materiali. Una azienda che non può contare su operatore logistico globale – un interlocutore unico in grado di rispondere a 360° a tutte


Oggi più che mai per una azienda nella gestione della supply chain aziendale le scelte/modelli distributivi adottati rappresentano una variabile strategica fondamentale per accrescere la sua competitività nei mercati di sbocco commerciale.

le sue esigenze, uno specialista di canale distributivo, tipologia di servizio e prodotto - fa e farà sempre più fatica ad emergere nei rispettivi business e/o mercati di riferimento (anche perché l’alternativa per le aziende sarebbe quella di affidarsi a diversi operatori logistici per ogni tipologia di servizio). Gli operatori logistici più strutturati hanno compreso che la fornitura di servizi globali era una scelta obbligata per rispondere alle esigenze della committenza e di conseguenza si sono attrezzati per fornire

gli operatori logistici sarà quella di affrontare un mercato in crescita, in cui la logistica sarà chiamata ad esercitarsi non solo sul paradigma dell’efficienza, ma anche riscoprendo ed esaltando la sua capacità di supporto allo sviluppo di nuovi mercati e di nuovi servizi. Marcello Corazzola, Direttore Fercam Logistics & Distribution di FERCAM SpA, nella relazione tenuta all’Osservatorio Contract Logistic organizzato del Politecnico di Milano ha evidenziato come l’E-commerce - con particolare riferimento al settore retail - abbia modificato le necessità del consumatore. “Presidiare il canale E-commerce è diventato per molte aziende del settore retail, un modo per aggredire segmenti di mercato non coperti dalla normale struttura organizzativa, oltre a seguire il trend in forte crescita degli acquisti on line. Sistemi diversi di vendita e nuovi canali distributivi farebbero fatica ad emergere senza una adeguata struttura logistico distributiva”. Nella pratica, l’operatore altoatesino si è strutturato per fornire un servizio multi canale distributivo e multi prodotto integrabile con il cliente a seconda delle sue specifiche esigenze logistiche, identificando quattro modelli di network distributivo. Nel dettaglio le quattro tipologie di servizio si riferiscono a: - canale B2B groupage dove non è un servizio globale integrabile con il cliente - a seconda delle sue specifiche esigenze logistiche - identificando diversi modelli di rete distributiva che prevedono servizi ad hoc scalabili per i diversi canali di vendita e settori merceologici. Per rispondere a queste sfide si sono altresì impegnati nel ricercare economie di scala sui collegamenti primari e sulle infrastrutture tecnologiche, scalabili per business e con la creazione di network distributivi dedicati nella gestione dell’ultimo miglio. Una soluzione di trasporto per ogni esigenza aziendale Nell’immediato futuro, la principale sfida alla quale dovranno trovare una soluzione

ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

79


fondamentale la consegna espressa ed è possibile attuare politiche green; - canale B2B e B2C parcel, dove viene richiesta una consegna nelle 24 ore. A questi due canali maturi se ne sono aggiunti due nuovi: - canale B2C parcel custom: consegne a privati con attività particolari come disimballo merce, verifica integrità del contenuto, test di funzionamento e dove la velocità di consegna è secondaria rispetto agli elevati standard relazionali richiesti; - canale B2C con montaggio, per consegne a privati con montaggi ed installazione, gestione del RAEE, ritiro e smaltimento del prodotto usato.

Schema: Le nuove reti distributive secondo l’operatore logistico FERCAM

E-commerce driver dello sviluppo L’E-commerce si conferma uno dei driver principali della logistica che deve tenere il passo con crescita via via sempre maggiore di un mercato immateriale dei prodotti. In Italia, in particolare, esiste un enorme potenziale di crescita rispetto ad altri Paesi europei. Ad esempio nel 2014 in Germania l’E-commerce in valore rappresentava oltre 60 miliardi di euro ed addirittura 80 miliardi nel Regno Unito. In Italia l’E-commerce è sempre di più un’abitudine d’acquisto quotidiana, secondo una indagine condotta dal Politecnico di Milano – sempre nel 2014 il fatturato è stato di 13,3 miliardi di euro. Questi numeri rilevano che esistono ampi spazi di recupero per l’E-commerce nazionale ma ci dicono anche che gli operatori logistici nazionali dovranno strutturarsi per rispondere alle nuove sfide. Grandi piattaforme e molti piccoli centri di prossimità La rete distributiva per supportare l’E-commerce oggi si fonda su maxi piattaforme logistiche (si pensi a quella di recente realizzata a Piacenza da Amazon) in posizioni strategiche e vicine alla rete autostradale e poche, 80 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

piccole strutture di prossimità vicino agli agglomerati urbani. Le piattaforme vicine alle aree metropolitane italiane sono destinante a crescere perché nella vendita on-line il driver principale è rappresentato dalla velocità di consegna (oggi in alcuni casi si atrriva addirittura a garantire la consegna in giornata). Con particolare riferimento al settore retail, il fenomeno dell’E-commerce, ha modificato radicalmente le necessità del consumatore. Presidiare la vendita on-line si è trasformato, per molte aziende del settore retail ed anche dei

prodotti del largo consumo, un modo per aggredire zone-segmenti di mercato non coperti dalla normale struttura organizzativa, oltre a rappresentare una opportunità commerciale da seguire visto il trend in forte crescita degli acquisti online. Le potenzialità offerte dalle vendite on-line sono conosciute, ma una verifica con alcune aziende sullo specifico tema ha rilevato come esistano ancora delle difficoltà nel trovare un corretto rapporto tra costo/servizio della prestazione logistica. La difficoltà nasce dal fatto che i volumi del canale E-commerce spesso, non hanno la massima critica che permette agli operatori che gestiscono la consegna le opportune economie di scala. ●



Accessori

Autoclima

Ad Hannover pioggia di novità L’azienda leader nel condizionamento per il trasporto di persone e cose ha presentato allo IAA di Hannover numerose novità di prodotto. Abbiamo intervistato il Direttore Generale di AUTOCLIMA, Davide Sibona, per approfondire l’argomento

Con Davide Sibona, in questa foto, abbiamo parlato di Autoclima, di IAA e di... sci.

82 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

di Vincent Aino

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UTOCLIMA è un’azienda leader nella progettazione, produzione e vendita di impianti di condizionamento e commercializzazione di ricambi per l’automotive, con un particolare focus nei veicoli industriali, sia per il trasporto cose sia persone. Pur contando su cinquant’anni di storia, è nel 2003 che viene inaugurata la nuova sede di Cambiano, poco distante da Torino, in uno stabilimento flessibile e funzionale, disposto su un’area di 25.000 m². Completano i numeri gli oltre 100 dipendenti e un catalogo ricambi con più di 5000 codici che può soddisfare le richieste per la manutenzione e la riparazione della maggior parte dei climatizzatori e condizionatori oggi in circolazione. Il salone IAA di Hannover, da poco ultimato, ha visto AUTOCLIMA protagonista di molte novità di prodotto. Ne abbiamo parlato con Davide Sibona, quarantunenne Direttore Generale dell’azienda piemontese che quando non è in giro per lavoro, si dedica alla famiglia, al cibo e allo sci.


Partiamo con un involontario gioco di parole, qual è stato il clima per AUTOCLIMA ad Hannover? “Ottimo, anche perché l’appuntamento di Hannover è da sempre per la nostra Azienda il momento ideale per incontrare altri operatori, avere scambi di opinioni e momenti di business, ma soprattutto presentare a quelli che sono i nostri clienti attuali e potenziali, la produzione e in particolare le novità che offriamo a un settore, quello del trasporto in generale, sempre più evoluto e demanding. Posso addirittura affermare che Hannover è l’occasione in cui AUTOCLIMA presenta il maggior numero di novità in assoluto”. Quali sono quindi queste novità? “Inizierei dal trasporto persone per parlare di una importante novità di prodotto che è il gruppo compatto a tetto RT 110. Si tratta di un condizionatore a tetto di 11kW che climatizza in modo ottimale minibus fino a 19 posti. La forma esterna, posta appunto sul tetto del veicolo, è filante, infatti aerodinamica e leggerezza costruttiva ne costituiscono i principali punti di forza. E’ inoltre disponibile nelle versioni solo freddo o con riscaldamento e anche con o senza presa d’aria esterna. Un prodotto che completa la nostra gamma , la quale copre adesso tutte le esigenze da 6 a 35 posti e tutti i range di potenza da 4 kW a 21 kW”. In abbinamento una seconda importante novità costituita dal Diffusore Aria. Infatti, la diffusione dell’aria per questo gruppo è assicurata da un diffusore centrale con 8 bocchette direzionabili o da una serie di canalizzazioni modulari che possono essere composte a scelta per ottenere la lunghezza desiderata. Anche le canalizzazioni sono dotate di bocchette lungo i canali e sui terminali. Il diffusore centrale o il convogliatore delle canalizzazioni sono dotati di filtro per la purificazione dell’aria trattata”. Venendo invece ai truck, cosa avete presentato? “Per i truck abbiamo presentato in anteprima mondiale, a parte un piccolo assaggio ad

Qui sopra il nuovo condizionatore da stazionamento Fresco 5000 RT, sotto la nuovassima centralina ETM interamente made in Autoclima.

Automechanika, il nuovo condizionatore da stazionamento FRESCO 5000 RT. AUTOCLIMA è stata la prima ad intuire la richiesta del mercato di poter disporre di un condizionatore da parcheggio fisso, cosiddetto parking cooler, che si possa posizionare sopra la botola della cabina, collegato alla batteria e funzioni a motore spento, garantendo all’autista un riposo buono e sano dopo ore di guida, al flottista un notevole risparmio di carburante e di conseguenza un costo inferiore, a tutti una maggiore sicurezza sulle strade e una riduzione delle emissioni di CO2. FRESCO 5000 RT assolve a tutte queste esigenze, al punto che lo slogan è ‘fa bene all’ambiente e fa bene al cliente’”. Quali sono le caratteristiche innovative di questo prodotto? “Intanto è un prodotto che soddisfa le esigenze su cabine di taglia superiore, poi ha un design decisamente innovativo, molto più “slim”, che abbassa il Cx e ultimo ma non per ultimo, ha un ottimo rapporto prezzo/qualità. E poi, lasciatemelo dire, è veramente bello, soprattutto nella livrea salone colore arancione con cui è stato presentato ad Hannover”. AUTOCLIMA è impegnata anche nei traporti ATP, ambulanze e prodotti farmaceutici, avete presentato novità anche in questo settore? “Certo, a seguito della richiesta dei maggiori allestitori in questo settore, abbiamo presentato il SANICLIMAFILTER , un filtro che sfrutta il principio della fotocatalisi e che viene

offerto per essere combinato con la maggior parte dei modelli di evaporatori disponibili a catalogo AUTOCLIMA”. Le risparmio di spiegarmi in cosa consiste la fotocatalisi. Finiscono qui le novità? “No, ce n’è ancora una, l’ETM che sta per ELECTRONICS THERMAL MANAGEMENT, in pratica una centralina di controllo digitale per la gestione della temperatura, la prima centralina interamente pensata, progettata e prodotta da AUTOCLIMA, ed abbinabile non solo con i nostri sistemi. Con la nuova ETM, dal design moderno e compatto (display LCD a colori da 4,3”), sarà possibile gestire con un unico dispositivo le funzioni raffreddamento, riscaldamento, miscelazione, ventilazione, ricircolo, in modalità manuale o automatica. Il software di gestione con una diagnostica evoluta è in grado di segnalare eventuali errori o guasti. È inoltre disponibile un pratico kit di fissaggio a cruscotto o a padiglione (opzionale)”. L’anno entra nella sua parte finale e più combattuta, come prevede di chiudere il 2016? “L’anno sta andando bene, diciamo un + 20 circa verso il 2015 che a sua volta aveva fatto segnare un + 5 verso il 2014. Il mix mercati è 57% Italia e 43% Europa e bacino del Mediterraneo, allineato all’anno passato nonostante l’incremento di vendite”. Risposta positiva ma diplomatica, come vede il 2017? “E’ ancora un po’ presto, comunque sarà difficile fare meglio del 2016, diciamo in linea con l’anno in corso”. Ultima domanda: quest’inverno nevicherà? “Lo spero vivamente, anzi mi auguro già dall’8 dicembre così potrò sciare”. ● ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

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Eventi

Forum Retail

DA IIR L’EVENTO

di riferimento del settore Una full immersion di due giorni per approfondire tutti i temi del retail, dai modelli di acquisto e distributivi, alla logistica. TOE e TOE-AM saranno media partner

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di Goffredo Gualandi

i svolgerà a Milano, all’Atahotel Expo Fiera, il 29 e 30 novembre, la sedicesima edizione di Forum Retail, evento ideato e sviluppato da IIR – Istituto internazionale di Ricerca diventato l’appuntamento di riferimento per comprendere le grandi trasformazioni del settore dovute all’innovazione tecnologica. Istituto Internazionale di Ricerca – IIR, in Italia dal 1987 e a livello internazionale da oltre 40 anni, porta nelle aziende soluzioni innovative, risposte concrete per lo sviluppo delle risorse e del business attraverso la progettazione di convegni, percorsi formativi e consulenza personalizzata. L’edizione 2016 rappresenta un’occasione per i professionisti del mondo Retail per confrontarsi, condividere idee e vivere l’esperienza del “negozio del futuro”. Tema trainante dell’evento sarà: innovazione instore e mobile experience per l’engagement del cliente. I contenuti di Forum Retail 2016 sono stati studiati e sviluppati grazie al contributo strategico di 5 Advisory Board, 4 in più rispetto alla passata edizione, composti da team manager di aziende del mondo del Retail: questo confronto fa sì che l’evento ogni anno si rinnovi nel formato e cresca nel numero di presenze, per esplorare tutte le aree di sviluppo con i maggiori player del settore.

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Da sempre rappresenta una grande occasione di networking tra utilizzatori finali e fornitori e di confronto tra CEO, Direttori Marketing & Loyalty, Security Manager, Responsabili Anticontraffazione e Responsabili della Logistica. Proprio la logistica sarà uno dei temi strategici del prossimo futuro, uno dei principali argomenti su cui si giocherà la partita. Trasportare Oggi AfterMarket Media Partner In considerazione dell’importanza dell’evento e delle ricadute sul mondo della logistica e dell’autotrasporto la nostra rivista ha aderito come media partner dell’evento. L’edizione 2016 affronta temi strategici, sviluppati nelle due Sessioni Plenarie e nelle due Board Room in programma che vedranno protagonisti CEO e AD di prestigiose aziende operanti nel mercato nazionale e internazionale, daranno interessanti contributi su tematiche come il ruolo della tecnologia nel punto di vendita, le previsioni su quanto accadrà nei prossimi tre anni nel mondo retail e l’individuazione delle reali esigenze del cliente. Si confronteranno inoltre sul Travel Retail e sulla diversificazione di prodotto e canale. Numerosi i CEO di grandi gruppi multinazionali che hanno confermato la loro partecipazione. L’evento, che coinvolge più di 100 relatori, rappresenta inoltre un’occasione di approfondimento tecnico,


AGENDA

Il programma completo è consultabile sul sito ufficiale dell’evento: www.forumretail.com Martedì 29 novembre 8.20 – Registrazione partecipanti 8.30 - Welcome Coffee e Networking nell’Area Espositiva SESSIONE PLENARIA 9.00 - Tavola rotonda E-COMMERCE & RETAIL: LA GRANDE DISTRIBUZIONE È ON-LINE La consegna di prodotti alimentari freschi direttamente a domicilio con ordini tramite mobile. La prima partnership che ha rivoluzionato il concetto di “spesa”. 9.30 - Tavola rotonda SHAPING THE FUTURE OF RETAIL Cosa accadrà nel Retail nei prossimi 3 anni? 10.00 - The role of technology to personalize the shopper journey GET THE INTERNATIONAL OUTLOOK ON INNOVATION 10.15 - Coffee Break e Networking nell’Area Espositiva TEATRO ROSSO - CUSTOMER EXPERIENCE & ENGAGEMENT NEL MONDO DEL FASHION TEATRO BLU - SISTEMI DI PAGAMENTO: DAL MOBILE COMMERCE AI MOBILE PAYMENT (ore 11.00) TEATRO VERDE - SESSIONE CEO (INVITATION ONLY) - DIVERSIFICAZIONE DI PRODOTTO & CANALE TEATRO ARANCIO - TRENDS, INNOVATION, NEW TECHNOLOGY PER LA GDO

attraverso le 14 Free Entry Session dedicate a tematiche relative all’innovazione, in cui i diversi relatori parleranno di Customer Experience, new technology per la GDO, CRM, loyalty e fidelity card, efficienza per la gestione del magazzino e movimentazione delle merci, e-commerce e tanto altro ancora. Forum Retail

13.15 - Pausa e Pranzo Networking Speaker/VIP

2016 sarà anche una grande opportunità di networking: per tutta la durata, infatti, sarà allestita un’area espositiva di 2.500 mq nata per favorire l’incontro tra domanda e offerta. Gli espositori potranno incontrare i visitatori e fornire loro tutti i dettagli tecnici relativi a servizi e prodotti offerti. ●

14.30 - TEATRO ROSSO - CRM, LOYALTY E FIDELITY CARD TEATRO BLU- TRENDS & INNOVATION IN FASHION INDUSTRY TEATRO VERDE - SICUREZZA,CONTROLLI ACCESSI E VIDEOSORVEGLIANZA TEATRO ARANCIO - EFFICIENZA PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO E MOVIMENTAZIONE DELLE MERCI Mercoledì 30 novembre 8.20 - Registrazione dei partecipanti 8.30 – Welcome Coffee e Networking nell’Area Espositiva SESSIONE PLENARIA 9.00 - Apertura dei lavori a cura di IIR e presentazione del sondaggio a cura di AltroConsumo Tavola rotonda Dall’inaugurazione di Arese al Cantiere di Scalo Milano, dal debutto di Primark e KFC ai nuovi format del Food Retail. TEATRO ROSSO - DALL’ E-COMMERCE AL MOBILE COMMERCE PER UNA STRATEGIA OMNICANALE TEATRO BLU - TRENDS, INNOVATION, NEW TECHNOLOGY IN RETAIL (10.30) SESSIONE CEO (INVITATION ONLY) - ITALIA AL CENTRO: FOCUS SUL TRAVEL RETAIL TEA TEATRO ARANCIO - DALL’E-COMMERCE ALLA LOGISTICA COLLABORATIVA PER RETAIL, GDO E CONSUMER GOODS 13.00 - Pausa e Pranzo Networking Speaker/VIP 14.00 - TEATRO ROSSO - DALL’ E-COMMERCE AL MOBILE COMMERCE PER UNA STRATEGIA OMNICANALE TEATRO BLU - CUSTOMER EXPERIENCE IN STORESESSIE CEO (INVITATION ONLY) TEATRO VERDE - BUSINESS INTELLIGENCE, ANALITYCS E BIG DATA TEATRO ARANCIO - DALL’E-COMMERCE ALLA LOGISTICA NEL FASHION 18.00 - Chiusura

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Assistenza

L’AFTERMARKET

digitale La mobilità intelligente e le conseguenze sull’aftermarket al centro della kermesse tedesca

N di Vincent Aino

umeri da record per l’Automechanika di Francoforte che per 5 giorni, dal 13 al 17 settembre, con i quasi 600.00 mq espostivi della Fiera di Francoforte, ha rappresentato la più grande vetrina mondiale per l’aftermarket indipendente. Dai dati comunicati, con efficienza teutonica dall’organizzazione, si evince che i visitatori sono stati 136.000, provenienti da oltre 170 Paesi e che hanno potuto visitare gli stand di 480 espositori, tra componentisti, reti di officine e retail, provenienti da 76 Paesi. Altro dato molto significativo, la quota di visitatori provenienti da fuori Germania, che è stata di circa il 60%. Light motiv dell’evento Tema centrale della kermesse tedesca è stato “Tomorrow’s Service & Mobility”. Tutti hanno contribuito a dimostrare come l’industria automotive stia cambiando velocemente e come i veicoli connessi siano una realtà sempre più importante. Detlef Braun, membro del Comitato esecutivo della Fiera di Francoforte, ha sottolineato come “Con queste cifre impressionanti, Automechanika continua a consolidare 86 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI


la sua posizione di piattaforma leader mondiale per l’aftermarket automobilistico e con tutti i veicoli intelligenti che sono già collegati, la lotta per i dati è stato uno dei temi più caldi della fiera”. Anche in conseguenza di ciò la Fiera di Francoforte ha lanciato un nuovo format, “Mobility Connected”, un road show internazionale che ha avuto inizio il 15 settembre e che presto farà tappa a Shanghai e ad Austin, Texas. Uno degli elementi evidenziati dai relatori e in particolare da Chris Valasek, Lead Security Uber Advanced Technology Center, nella sua presentazione, è

stata l’enorme importanza della sicurezza del software utilizzato da veicoli connessi. Feedback positivo Tornando ai numeri, complessivamente i visitatori hanno dichiarato una soddisfazione molto elevata, il 95%, relativamente alle attese prima della Fiera e sia visitatori che espositori si sono espressi con ottimismo circa la situazione economica del settore aftermarket. In proposito Uwe Thomas, Presidente della Divisione Automotive Aftermarket di

Bosch, circa la situazione della riparazione e manutenzione, ha detto che “L’aftermarket e le officine stanno per vivere una nuova era, quella della mobilità connessa. Di conseguenza, networking, digitalizzazione e realtà aumentata sono stati, i temi più trattati presso il nostro stand di quest’anno. D’altro canto Automechanika è la nostra piattaforma preferita per la presentazione delle ultime tendenze e tecnologie”. C’è stato anche chi, pur senza negare l’importanza della connettività, della formazione online e della realtà 3D, non ha mancato di sottolineare l’importanza dell’appuntamento di Francoforte per quanto riguarda le relazioni e gli inconttri vis à vis. “Automechanika ci permette di sostituire gli smartphone con strette di mano. Ecco perché questa fiera continua ad essere l’evento più importante nel nostro calendario”, dice Dirk Willers, General Manager della divisione Ricambi a ElringKlinger AG. Positivo anche il commento di un italiano, Giorgio Moffa, amministratore delegato del Gruppo Ferrero Ferdinando, presente con i marchi FTS e Autoclima, che però fa notare come “nelle ultime due edizioni di Automechanika, la mancanza dela giornata di domenica si è fatta sentire in termini di presenze”. Eventualmente se ne parlerà nel 2020, perché Automechanika Francoforte si terrà per la 25a volta dall’11-15 settembre 2018.

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DUE PER TUTTI Tra le tante novità presentate a Francoforte, abbiamo scelto di presentarvi la proposta di due aziende leader nel settore e particolarmente sensibili alla ricerca e sviluppo, Continental VDO e ZF. Continental: “Different Ways. One Future” Automechanika è stato per Continental il palcoscenico per presentare sotto lo slogan “Different Ways. One Future”, una vasta gamma di soluzioni e prodotti di qualità pari al Primo Equipaggiamento espressamente dedicati alle officine del futuro. In occasione della manifestazione fieristica sono state presentate diverse anteprime, tra cui dischi freno destinati ad auto premium e di medie dimensioni sviluppati per il canale aftermarket e un dispositivo di diagnostica. Inoltre, Continental rende ora disponibile la pompa dell’acqua come componente singolo e presenterà anche BTT Mini, un nuovo e più compatto tester per il corretto tensionamento delle cinghie di servizio. Grande attenzione, poi, per i servizi digitali dedicati alle officine di domani. All’interno dello stand, nell’area “Tomorrow’s Service & Mobility”, simulazioni quali la piattaforma dati da remoto e la realtà aumentata che hanno dimostrato come la digitalizzazione aiuti a semplificare e a rendere più efficienti le attività quotidiane in officina, dalla prenotazione di servizi alla risoluzione di problemi. Presentato pure VDO WorkshopTab, il tablet dedicato ai Centri Tecnici, innovativo e semplice da utilizzare, che agevola gli interventi tecnici sui tachigrafi digitali. Grazie al suo display touchscreen, WorkshopTab permette di effettuare la prova metrica e di aggiornare o modificare i dati del tachigrafo. Nel dispositivo sono inclusi il lettore della carta officina e un’interfaccia Bluetooth per accedere in modalità wireless al tachigrafo installato sul veicolo e al sistema di diagnostica VDO

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(banco a rulli e/o sonda). Infine ContiSeal e ContiSilent - Tecnologie per una mobilità più sicura e confortevole. ContiSeal, uno strato adesivo ad alta viscosità applicato all’interno dello pneumatico, progettato per sigillare un battistrada danneggiato e permettere al guidatore di continuare a guidare senza doversi fermare subito a riparare o sostituire lo pneumatico; ContiSilent, uno strato interno fonoassorbente sviluppato per ridurre il livello di rumorosità interna dello pneumatico su tutte le superfici stradali. Ad Automechanika è stato possibile verificare l’utilizzo di queste due soluzioni in combinazione con sistemi TPMS per il monitoraggio della pressione degli pneumatici, divenuti obbligatori sulle auto nuove a partire da novembre 2014. In particolare VDO, brand del Gruppo Continental, offre un’ampia gamma di dispositivi TPMS: dai sensori derivati direttamente dal Primo Equipaggiamento ai REDI-Sensor, appositamente pensati come ricambi e utilizzabili su molti modelli di vetture. A completamento della gamma, VDO propone anche TPMS PRO PRINT, lo strumento di diagnostica specifico per i

sistemi TPMS. Infine Continental ha presentato il primo pneumatico WinterContact TS 850 P realizzato interamente con battistrada in gomma naturale di tarassaco (Taraxagum), contenuto nelle radici del dente di leone. Un importante passo in avanti verso una produzione ancor più sostenibile e meno dipendente dalle materie prime tradizionali. ZF Aftermarket proiettata nel futuro Massiccia partecipazione di ZF Aftermarket all’edizione 2016 della fiera Automechanika: oltre 1.400 m² di superficie espositiva innovativa, una grande varietà di ricambi e un’assistenza tecnica importante per driveline, chassis, sistemi di sicurezza e sistemi sterzo dei marchi Sachs, Lemförder, TRW, Boge e Openmatics, soluzioni di assistenza esclusive per i propri partner commerciali. Tanto da far dichiarare a Helmut Ernst, direttore di ZF Aftermarket,: “Grazie alla forte leadership tecnologica del Gruppo ZF e alla combinazione ottimale di tutte le tecnologie rilevanti per i megatrend – sicurezza, efficienza e guida automatizzata – siamo già proiettati verso il futuro dell’automotive”. “Vedere – Pensare – Agire”. Così ZF Group ha sintetizzato la propria mission: riconoscere la situazione, individuare la soluzione adatta e agire di conseguenza. Alla fiera ZF ha presentato l’Advanced Urban Vehicle, una concept car per rispondere alle esigenze del futuro dei mezzi privati. Questo veicolo infatti perlustra le strade percorse alla ricerca di un posto libero. Una volta trovato, con l’aiuto della tecnologia intelligente per il parcheggio assistito, il conducente può parcheggiare la macchina direttamente dal


marciapiede tramite una app sullo smartphone. Un altro esempio di futuro della mobilità è Openmatics, la piattaforma telematica di ZF. Una delle new entry targate Openmatics è la tecnologia deTAGtive, un localizzatore che consente ai gestori del parco veicoli il monitoraggio a distanza di numerosi dati importanti sulla merce sensibile trasportata, tra cui temperature e spostamenti. Ciò permette di ottimizzare la durata dei viaggi e il consumo di carburante all’interno della catena di distribuzione. ZF Aftermarket, dà prova del suo impegno alla qualità OE con l’ampliamento del portafoglio di marchi che include i marchi Sachs, Lemförder, TRW, Boge e Openmatics, continuando però al contempo a sviluppare e supportare prodotti esclusivi senza compromettere minimamente le peculiarità. Grazie all’ampia gamma di prodotti, ZF è in grado di coprire circa il 35% del fabbisogno giornaliero delle officine – il tutto da un’unica fonte: trasmissioni complete o componenti parziali, assali, sistemi sterzanti e differenziali, componenti chassis e sterzo, ammortizzatori, componenti della catena cinematica e componenti in gomma-metallo. L’ottima varietà offerta è ora completata dai prodotti TRW, tra cui l’intera gamma Corner Module per veicoli: freni, sterzo e sospensioni. ZF ha mostrato inoltre il suo impegno a sviluppare soluzioni per la mobilità del futuro. Dato che i veicoli stanno diventando sempre più dei “computer

con le ruote”, presto saranno capaci di individuare gli intervalli di manutenzione e avviare autonomamente la manutenzione e la riparazione utilizzando la rete di dati a disposizione. Per garantire una concorrenza di mercato leale, ZF Aftermarket supporta le iniziative del settore che garantiscono ai conducenti il pieno controllo sul trattamento dei dati

personali e la piena facoltà di scegliere l’officina desiderata per la manutenzione o la riparazione. Infine, ma non in ultimo a Francoforte si è voluto sottolineare la presenza sul mercato dell’organizzazione combinata ZF Aftermarket: un fatturato di quasi 3 miliardi di euro, un organico complessivo di 8.000 collaboratori ripartiti in oltre 120 sedi e 650 partner di servizio in tutto il mondo. ●


Il bollettino

TRUCK E RIMORCHI: cresce il mercato ma l’eta’ diminuisce lentamente Il punto su mercato e parco circolante italiano dei veicoli industriali

Per quanto riguarda le specialità, si evidenziano, in termini di quota sul circolante, tra gli autocarri, il regime di freddo e i veicoli ecologici (trasporto di rifiuti solidi); tra i rimorchi e semirimorchi, quelli adibiti al trasporto di containers, casse mobili e vagoni ferroviari, il regime di freddo e il trasporto merci pericolose ai sensi dell’ADR e delle norme comunitarie. Aumenta la trazione alternativa

I

l mercato italiano degli autocarri e dei rimorchi e semirimorchi pesanti ha chiuso il primo semestre dell’anno corrente con una crescita a doppia cifra. A giugno 2016, sono stati rilasciati 2.010 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+53,9% rispetto a giugno 2015) e 1.110 libretti di circolazione di rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (+58,8%). Il consuntivo da inizio anno vede un numero di libretti di circolazione rilasciati pari a 10.162 (+34,2%) per i nuovi autocarri e a 7.299 per i nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+35,7%). Il mercato cresce quindi in modo sostenuto, anche se si tratta di volumi lontani da quelli precrisi: negli anni 2000-2008 la media annua delle vendite di autocarri medi-pesanti era di 36.700 unità, scesa a 15.300 negli anni 2009-2015. Analogamente, la media annua delle vendite di veicoli trainati è scesa da 16.900 unità negli anni 20002008 a 8.200 nel periodo 2009-2015.

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Il circolante resta anziano Il parco circolante dei veicoli industriali si sta rinnovando molto lentamente: gli autocarri con ptt superiore a 3.500 kg e classe di emissione antecedente all’Euro 4 registrati al PRA sono passati da quota 84,9% nel 2014 a 83,7% a fine 2015; per i trattori stradali, invece, questa percentuale è passata, nell’arco di un anno, dal 58,9% al 55%. I trattori stradali sono il segmento “più giovane” del comparto dei veicoli industriali: il 53% ha fino a 10 anni di età, il 47% più di 10 anni. Gli autocarri merci e speciali con più di 10 anni, invece, superano il 60% degli iscritti al PRA. L’anzianità è maggiore per il segmento dei rimorchi e semirimorchi pesanti: solo un terzo del circolante ha fino a 10 anni di età. I veicoli industriali con ptt superiore a 3.500 kg rappresentano il 18% di tutti i veicoli adibiti al trasporto merci e degli autoveicoli speciali circolanti, per un totale di oltre 725.000 autocarri merci e speciali e circa 154.000 trattori stradali.

La sostituzione dei veicoli più anziani in circolazione ha beneficiato anche dei provvedimenti a sostegno del comparto dell’autotrasporto introdotti nel nostro Paese negli ultimi anni che, dal 2015, hanno previsto anche incentivi all’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa, a basso impatto ambientale ed efficienti in termini di consumi. Il mercato dei veicoli a trazione alternativa va tuttora sostenuto sia in termini di diffusione della rete distributiva, in particolare per metano e biometano, sia attraverso forme di incentivazione indiretta, che premino i mezzi più efficienti in termini di emissioni e consumi. Grazie al citato Decreto, il parco circolante dei rimorchi e semirimorchi adibiti all’intermodalità è cresciuto del 5,3% nel 2015, con 892 mezzi in più per il trasporto di containers, casse mobili e vagoni ferroviari, a beneficio della diffusione del trasporto intermodale, che appare la soluzione più efficace sulle lunghe distanze, essendo in questo caso le opzioni di utilizzo di carburanti alternativi più limitate rispetto all’ambito urbano. Il provvedimento citato si è concluso lo scorso 31 marzo, ma è destinato a ripetersi già nel corso del 2016 e negli anni a venire. Il decreto attualmente allo studio insiste ulteriormente nella direzione dello svecchiamento del parco, prevedendo una misura per la rottamazione di veicoli obsoleti con contestuale acquisto di veicoli di ultima generazione. In riferimento alle misure a favore della diffusione dei veicoli ad alimentazione alternativa – che acquistano un’accresciuta importanza visto che il 2016 è l’anno di recepimento della Direttiva europea DAFI (2014/94/UE) inoltre, il Governo, sta valutando di includere anche i veicoli elettrici. ●




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