N. 191

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In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

La Rivista degli Autotrasportatori

3 anni di

Anno 20 - dicembre/gennaio 2017 - n. 191



sommario

dicembre/gennaio 2017

www.trasportale.it

n.191

pg. 26 PANAMA RADDOPPIA La grande opera modificherà i traffici merci internazionali

IN QUESTO NUMERO

In copertina: Trasportare Oggi in Europa, o TOE come tutti lo chiamano, festeggia 20 anni di pubblicazioni al fianco delle aziende di trasporto.

Attualità e opinioni

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EDITORIALE

di Luca Barassi

Il punto di vista del Direttore

EDITORIALE DI FERRO di Ferruccio Venturoli La voce della passione

il notiziario

In breve le notizie più importanti del settore

LA STERZATA

di Roberto Sterza

La voce appassionata della categoria

PORTO FRANCO di Franco Oriolo

Tra le pieghe della società e del mercato

volta pagina di Paolo Volta

Un Professore prestato alla Logistica

IL DORSALE

di Gian Paolo Pinton

Il contraltare del Frontale

NON SOLO TIR

di Alessandro Musumeci

In copertina: Conoscere l’alluminio per sfruttarne le potenzialità e le economicità. Alcoa Wheels è leader di questo materiale e con i suoi prodotti fa risparmiare le aziende.

Tutto quello che non è veicolo industriale

Infrastrutture

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CANALE DI PANAMA: via al raddoppio

Un’opera ingegneristica straordinaria che ora dà modo di “tagliare” le Americhe alle grandi navi

Le grandi interviste

20

GIUSEPPE GARRI: finalmente il transpotec A Febbraio riaprono i battenti della manifestazione veronese. Quest’anno in concomitanza con Samoter

Attualità

24

UNRAE: INTERVENTI STRUTTURALI E FORMAZIONE Il quadro del mercato dei trasporti ce lo ha fornito GiPA, l’UNRAE dà la propria ricetta per la ripresa

Ruote industriali

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RENAULT TRUCKS: supercabina

Il T520 con cabina Maxispace visto e... provato da vicino. Salite a bordo

SCANIA: l’ibrido È realtÀ

Il Grifone è il primo a mettere realmente in strada un veicolo con questa tecnologia. Proviamolo

VOLVO: test drive con fh460

Massimo confort per la nostra prova su strada e tanta tecnologia a bordo

Ruote commerciali

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MERCEDES: I VAN EURO 6

Dal Citan allo Sprinter ecco le performance dei commerciali della Stella

VOLKSWAGEN: il nuovo crafter si presenta La nuova versione del “pesante” tedesco scende in campo. Ed è subito Van of The Year CITROËN: INTERVISTA AD ANGELO SIMONE Il mercato cresce in modo deciso e il marchio francese cavalca l’onda della ripresa

PEUGEOT: IN PROVA IL PARTNER ELETTRICO

Testata in città l’autonomia e la praticità della furgonetta ecologica del Leone


sommario

dicembre/gennaio 2017

Professione Camionista

Editoriale:

Rubriche Fuori Strada

ANFIA E ADIRA ORA INSIEME

notiziario:

Le news del settore

Notizie dalle aziende

COVER STORY: ALCOA WHEELS

L’Alluminizzazione del mercato dei trasporti è cominciata. Leader ne è l’azienda americana

MERCATO: TEMPO DI BILANCI

A fine anno vediamo come è andato il business dell’aftermarket

protagonisti: SKF

Tecnologia al servizio del trasporto pesante. SKF presenta i propri cuscinetti easy to fit

eventi: autopromotec

A Maggio a Bologna riapre il salone del post vendita. Sempre più internazionale

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ANNIVERSARI: CONTEC

EVENTI: ZEROGRADI, IL WORKSHOP TFORMA Il programma di TForma si completa con gli incontri tematici. È stata la volta del freddo

EVENTI: GREEN È BELLO

Ecomondo non si smentisce mai e amplia sempre di più il suo spazio al mondo dei trasporti

Ad Automechanika l’annuncio del filtro realizzato per il Ford Transit

bollettino anfiA AFTERMARKET

Ormai un appuntamento fisso e importante sull’andamento del comparto

Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile prodotto e iniziative speciali: Ferruccio Venturoli Coordinatore TOE AfterMarket: Francesco Oriolo Responsabile sviluppo editoriale: Franco Fossati - franco.fossati@trasportale.it Hanno collaborato: Vincent Aino, Alessandro Bassi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Andrea Trapani, Paolo Volta Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

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EVENTI: truckemotion e vanemotion

Sulla pista dell’Autodromo di Monza continua l’esperienza dell’innovativo format espositivo

focus: cavitruck apre nel lodigiano

La rete di Renault Trucks si amplia e in provincia di Lodi apre un punto vendita e assistenza

TUNING: UNO SCANIA SPECIALE

Acitoinox veste una versione unica del Grifone. Si chiama Diamond e fa parte della Serie R

RUOTE ECOLOGICHE Il Peugeot Partner è anche elettrico

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

@trasportale

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tutti al transpotec logitec

azienda del mese: sogefi

La rivista degli Autotrasportatori - n.191 dicembre/gennaio 2017

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Sul prossimo numero

25 anni di attività e ancora tanti obiettivi da raggiungere

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Le roadtrain del continente australe offrono alti guadagni, ma anche condizioni estreme

Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Savona, 80 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997

TUNING Acitoinox veste lo Scania serie R e diventa Diamond

cover story

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AUSTRALIA: UNA VITA D’INFERNO

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40.

ottobre/novembre agosto/settembre 2016 2016

72 luglio 2016

È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.

Di questo numero sono state tirate: 14.700 copie

Trasportare Oggi in Europa fa parte di:

il network di magazine digitali verticali numero uno in europa

maggio/giugno 2016

aprile 2016

febbraio/marzo 2016



editoriale

di Luca Barassi

Foto: Michel Floch

MAMMA MIA!

Per realizzare la copertina di questo numero, qualche settimana fa abbiamo riesumato la storia di Trasportare Oggi e tolto dalla polvere i numeri di 20 anni, partendo dalla prima uscita riprodotta in questa pagina. Beh, non vi posso nascondere l’emozione e i brividi che hanno percorso il mio corpo nel rivedere e rivivere il “lavoro” di tanti anni fa, l’evoluzione della grafica, dei contenuti, dei format utilizzati. La scelta delle copertine è stata lunga e anche dolorosa, dovendone per forza di cose escludere alcune a causa dello spazio limitato. Ma è stata lunga soprattutto perché la tentazione di soffermarsi ogni tanto a rileggere un articolo di 10, 15 o 18 anni fa è stata troppo forte e, alla fine, è arrivata sera in un attimo. La cosa che mi ha colpito, comunque, è stata rendermi conto di come vi siano corsi e ricorsi storici. Quanti argomenti, tematiche e problematiche poste negli anni sono ancora attuali oggi. Quante parole pronunciate in epoca precrisi, in realtà si pronunciano ancora. Provate anche voi, se ne avete modo, a riprendere articoli, approfondimenti o atti di convegni del passato e confrontarli con la realtà di oggi. Molti li troverete ancora attuali.

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on sono solito, come sapete, utilizzare questo spazio per scopi autocelebrativi o per elencare i contenuti del giornale che già ben si presentano da soli nel sommario. Questa volta, però, l’avvenimento è uno di quelli che non capitano spesso e… l’occasione fa l’uomo ladro. Insomma, ve la faccio breve: Trasportare Oggi compie 20 anni! Guardarsi alle spalle suscita un doppio effetto: da un lato la meraviglia nel veder passato un ventennio tutto sommato in un battibaleno e la 4

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consapevolezza di essere diventati tutti diversamente giovani,dall’altra, però, la soddisfazione di aver realizzato un percorso grandioso, partito dall’house organ di una società di servizi (la Transpobank, n.d.r.) ed essere arrivati a costruire un vero e proprio canale multimediale d’informazione e comunicazione del mondo del trasporto, declinato in tanti strumenti, attività e progetti da fare veramente rimanere a bocca aperta, almeno noi. Insomma, un effetto WOW che ripaga di tanti sforzi, fatiche, difficoltà e montagne scalate.

Ad ogni modo questo lavoro – il rispolvero del passato – è stato emotivamente davvero forte. Quante persone, quante facce, quanti nomi sono riapparsi nella memoria. Collaboratori, colleghi, clienti… ma soprattutto tanti tanti amici che, guarda caso, oggi sono ancora qui e, in un modo o nell’altro, hanno ancora a che fare con TOE. Anche queste sono soddisfazioni. Impossibile, ovviamente, citarne qualcuno. Sono troppi e sarebbe ingiusto nei confronti di chi rischierei di dimenticare. Sì, perché sono fermamente convinto che tutti, ma proprio tutti, hanno contribuito, chi più e chi meno, a rendere Trasportare Oggi quello che è adesso, dopo vent’anni. Solo un nome mi sento di fare, ed è forse il più sconosciuto di tutti ai molti, perché non in prima linea nel fare di tutti i giorni, ma senza il quale oggi non sarei qui a scrivere queste righe: Fabio Grusovin che sin da subito ha creduto nel progetto e ha permesso, alle tante persone che vi hanno lavorato, di farlo crescere. A lui non posso che dire grazie. L’ultimo pensiero, e poi vi lascio alla lettura del numero di Babbo Natale, va a coloro i quali sono OGGI al mio fianco, al nostro fianco, proiettati verso i prossimi vent’anni e impegnati con tutta la loro passione e professionalità a darvi ogni giorni nuove motivazioni per leggere Trasportare Oggi. Grazie a loro e buon 2017 a tutti voi. ●



editoriale di ferro

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“Delle strade d’Italia”

econdo un recente studio di Istat e Aci, cresce il numero di incidenti stradali e aumenta, purtroppo, anche quello delle vittime che, nel 2015, dopo quattordici anni, è tornato a crescere (+1.4%). In totale nel 2015 in Italia si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 decessi e 246.920 feriti. Nelle cause indicate dall’ISTAT c’è davvero di tutto, ma proprio tutto: velocità elevata, mancato rispetto delle norme del Codice, eccesso di velocità, guida sotto l’effetto di alcol o di droghe, stanchezza, uso improprio del cellulare, distrazioni e chi più ne ha più ne metta. Ma, manca qualcosa: personalmente, se è vero che ci sono molti comportamenti scorretti o quantomeno superficiali da parte degli utenti della strada (camion, auto, moto e biciclette), credo fermamente che molti incidenti debbano essere addebitati, senza alcun dubbio, al pessimo stato delle nostre strade, all’incuria nelle quali spesso sono lasciate, all’ assoluta mancanza di manutenzione, alla incredibile faciloneria con la quale sono stati concepiti incroci e immissioni di corsie, alla segnaletica, qualche volta vecchia, qualche altra sbagliata, spesso trascurata. E il crollo del ponte sulla Ss36 in provincia di Lecco non ne è che un triste esempio. 154mila chilometri di strade Eppure, guarda un po’, né ISTAT né ACI nelle loro statistiche tengono in considerazione questi fattori spesso determinanti. L’Italia, come sappiamo, è uno dei Paesi europei dove lo squilibrio tra trasporto su gomma e le altre modalità è più forte, con il 92% delle merci che si sposta su strada, esattamente su 154mila km di strade 6

di Ferruccio Venturoli

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restano tempo e soldi, si fa un po’di manutenzione. Negli Anni Venti e Trenta esisteva una rivista mensile, edita dal Touring Club Italiano che si chiamava “Le strade d’Italia” una celebrazione del sistema viario dell’Italia di allora. Chissà se oggi una rivista così “venderebbe” ancora. D’altra parte, uno studio di Confcommercio, presentato da poco, evidenzia che la carenza di investimenti in infrastrutture, logistica e trasporti fa bruciare 34 miliardi l’anno all’Italia. La mitica Salerno–Reggio Calabria

e autostrade di cui oltre 111.500 provinciali. E proprio localmente, nelle provincie, con i tagli dei fondi è stata tagliata (qualche volta sembrerebbe addirittura abolita) la manutenzione stradale così, piccole o grandi gallerie, ponti, viadotti, segnaletica orizzontale, manto stradale sono lasciati al loro destino. Un destino, peraltro, che diventa anche e soprattutto quello del povero Cristo che ci rimette le penne. Chi, come chi scrive, ha più di qualche primavera sulle spalle, non può non ricordare la figura, quasi mitica, dello stradino che, in bicicletta o ( i più ricchi) in motorino, battevano le strade provinciali armati di zappa, piccone e scopa. Oggi, di fatto, sembra che siano state invertite le priorità: prima i grandi raccordi, le superstrade, le autostrade poi, se

Se si guarda, infatti, alla rete di trasporto, emerge un’Italia “a singhiozzo”, con strade nate vecchie, o mai nate, o incomplete. Basti pensare ai 31 anni che sono stati necessari per completare i 40 chilometri della Variante di Valico BarberinoSasso Marconi oppure ai 45 anni circa per i nove chilometri della Tirreno-Brennero (ma ne mancano ancora 76…); secondo il rapporto, per il completamento di questi interventi infrastrutturali servirebbero circa 16 miliardi di euro. E poi, come dimenticare la mitica Salerno – Reggio Calabria, la cui chiusura del cantiere sembra, ormai, prossima? Cinquantaquattro anni. Ci sono voluti cinquantaquattro anni per realizzare 443 chilometri di autostrada, 190 gallerie e 480 tra ponti e viadotti. Il primo cantiere della Salerno – Reggio Calabria, risale al 1962, con delibera di ammodernamento del 1998, da parte del Governo Prodi. Fine prevista: 2018. Matteo Renzi aveva generato risate e battute sarcastiche un po’da tutte le parti, allorché, qualche mee fa, disse che i lavori sarebbero finiti entro il 2016. Invece, pare che ci siano riusciti! L’opera sarà consegnata il 22 dicembre… addirittura un po’in anticipo. Che bravi! Peccato che, come scrive La Stampa “…dopo soli ottantadue anni dal primo annuncio di un dimenticato politico….” ●


TRASPORTARE OGGI luglio 2016

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Notiziario

PEUGEOT Boxer adotta la tecnologia BlueHDi Veicoli commerciali con il 2.0 del Diesel

PEUGEOT completa la sua gamma di motorizzazioni Euro 6 nel segmento dei furgoni con ampio volume con una nuova linea di propulsori Diesel. Il 2.0 BlueHDi è progettato e prodotto dal Gruppo PSA. La tecnologia BlueHDi, adottata e consolidata dal 2013 sulle berline e i SUV PEUGEOT, permette di trattare fino il 90% degli NOx ed il 99,9% del particolato, persino le particelle più sottili. Questa tecnologia, riconosciuta come una delle più efficaci sul mercato per trattare le emissioni Diesel, permette anche di ottimizzare i consumi e le emissioni di CO2. Contemporaneamente PEUGEOT Boxer amplia la sua offerta con nuovi equipaggiamenti moderni ed efficaci, per facilitare la vita dei professionisti e gli amanti dei camper. La nuova gamma di motorizzazioni 2.0 L BlueHDi di PEUGEOT Boxer offre 3 livelli di potenza: 110 CV e 300 Nm, con un incremento di 50 Nm rispetto al motore che sostituisce; 130 CV e 340 Nm, con un incremento 20 Nm rispetto al motore che sostituisce; 160 CV e 350 Nm, con un incremento di 10 Nm rispetto al motore che sostituisce. Sono tutti abbinati a un cambio manuale a 6 marce e permettono di raggiungere livelli di consumi record nel segmento dei furgoni di grande volume a partire da 6,0 l/100 km pari a 158 g/km di CO2, equivalenti ad una riduzione di 1,1 l/100 km e 30 g di CO2 nella versione da 130 CV; e un carico utile e una velocità massima invariati.

Due giorni di incontri tra domanda e offerta

Dopo il successo delle ultime edizioni al MARRIOT Hotel di Milano, Meeting International, società leader specializzata nell’organizzazione di eventi b2b con appuntamenti programmati, organizzerà ad ERBA (CO) nelle giornate del 16 e 17 febbraio 2017 la 23ma edizione di MEETING TRANSPORT & LOGISTICS, in contemporanea con LOGISTIKA Meeting. Un unico grande evento che riunirà nell’incantevole cornice del Castello di Casiglio 100 Direttori di Logistica delle più grandi aziende italiane e 50 Società qualificate in grado di fornire soluzioni competitive nei Trasporti e Logistica Distributiva, Servizi di Logistica, Supply Chain Management. Obiettivo dell’evento è mettere in contatto al più alto livello manageriale la Domanda e l’Offerta tramite appuntamenti mirati one-to-one. Per informazioni, vi invitiamo a contattare: MATTEO MICELLI- MEETING INTERNATIONAL SRL Tel. 011.19466802 - micelli@miev.it

(V)OOPS!

dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Apre la terrazza

Citroën

Vetrina per la nuova C3

Parte il progetto del sistema portuale di Venezia

La progettazione definitiva dell’innovativo sistema portuale offshore-onshore di Venezia che comprende la piattaforma d’altura al largo di Malamocco e il primo terminal container che sorgerà in area Montesyndial a Porto Marghera, è stata oggetto di un bando di gara internazionale cui hanno preso parte le migliori società di ingegneria mondiale provenienti, oltre che dall’Italia, anche da Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Cina e Stati Uniti. La progettazione definitiva del VOOPS (Venice Offshore Onshore Port System) va al consorzio stabile italo-cinese 4C3. Il gruppo avrà il compito di sviluppare la progettazione definitiva della diga e del molo container del Terminal d’altura, da collegare al Terminal a terra a Marghera in area Montesyndial con l’innovativo sistema di trasporto nautico delle Mama Vessel, nonché di eseguire le attività di monitoraggio e indagini ambientali per la durata di 180 giorni.

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Meeting Transport &Logistics a Erba

Casa nuova in casa Citroen. La Citroën C3 nuova edizione ha debuttato in Italia a novembre, ma nel frattempo l’utilitaria del Double Chevron potrà essere esplorata in anteprima a Milano tra i rinnovati locali di «Terrazza Citroen», la location che la filiale nazionale ha individuato come propria esclusiva «vetrina». Terrazza Citroen sorge a Bastioni di Porta Volta e si distingue per l’atmosfera giovanile e colorata, un servizio efficiente ma informale. Nota green: è dotata di un sistema di gestione sostenibile grazie all’adozione di pannelli solari.


Notiziario

Lamberet…Zero petrolio! Nasce una filiera 100% ecologica

Si tratta di un progetto innovativo per la cui realizzazione si sono riuniti gli attori più evoluti del settore dei veicoli industriali isotermici, attrezzati di tecnologie virtuose per l’ambiente. Lo scopo è quello di sviluppare un sistema di consegne urbane e regionali virtuoso ed ecologico. Condizione “sine qua non” una furgonatura isotermica Lamberet di ultima generazione dove il freddo viene prodotto – attraverso il gruppo frigo Blueeze di AIR LIQUIDE che assicura la refrigerazione delle motrici e dei semirimorchi - in modo virtuoso, con assenza totale di particelle inquinanti. Se assembliamo il tutto su di un veicolo “green” come la motrice Scania LNG a gas e un semirimorchio SR2 X-City da 27 pallets dotato di serranda Distri+, otteniamo un “ensamble ecologico” imbattibile. Quentin Wiedemann, Direttore Marketing e Comunicazione di Lamberet sottolinea: “Ciò che è più importante per una soluzione ambientale, prima di disporre di un sistema di produzione di freddo virtuoso, è di evitarne la dispersione. I nostri pannelli isolanti in materiale composito, senza dubbio sono i più efficaci sul mercato, sono in questo senso la nostra risorsa principale. Questo ci permette di ottenere un ulteriore vantaggio: riducendo il bisogno di produzione del freddo, prolunghiamo l’autonomia dell’insieme e limitiamo il peso a bordo”.

Con Ford la “chiave” del successo L’Ovale Blu supera la sfida di sempre

Ford ha introdotto la versione super resistente della chiave di accensione, una tecnologia molto comune e utilizzata quotidianamente da molte persone; la nuova chiave di accensione Ford è però stata concepita per un uso prolungato nel tempo, appositamente per supportare i guidatori più esigenti, come i conducenti di veicoli commerciali. L’Ovale Blu ha sottoposto la chiave, disponibile di serie sui veicoli commerciali Transit e Transit Custom, ai test più difficili, come l’immersione in acqua per 30 minuti, la caduta dall’alto sul pavimento per 50 volte e l’esposizione a temperature estreme dai 60 C° ai 20 C° sotto zero. “I nostri clienti vogliono poter contare su una chiave in grado di affrontare i duri colpi del cantiere e il difficile ambiente delle consegne in città”, ha spiegato Jonathan Allan, Supervisore di Ingegneria Elettrica di Ford Europa. “Mentre uno smartphone potrebbe anche improvvisamente abbandonarli, Ford assicura che i guidatori del Transit potranno sempre contare su una chiave affidabile come il loro veicolo”.

Scania e Asko al servizio del trasporto sostenibile

Arrivano gli autocarri con motore elettrico alimentati a idrogeno

L’azienda Asko è una delle principali aziende di trasporto della Norvegia ed ha il progetto ambizioso di realizzare un’attività ad impatto climatico zero, in cui la distribuzione di beni avvenga tramite autocarri alimentati con carburanti prodotti da fonti rinnovabili e, nel lungo periodo, completamente elettrici. L’esperienza frutto del progetto pilota, che consiste nel testare i veicoli e l’impianto che verrà costruito per la produzione locale di idrogeno, sarà la base che consentirà a Asko di decidere se continuare a investire nella propulsione a idrogeno. Il progetto di ricerca è finanziato in parte anche dal governo norvegese. “Si tratta di un progetto estremamente interessante e rappresenta un’opportunità unica di testare la tecnologia delle celle a combustibile per la produzione di energia elettrica in un ambiente operativo piuttosto complicato. La conversione dell’idrogeno in energia elettrica a bordo di autocarri può aggiungere valore all’esperienza di Scania nel continuare a sviluppare catene cinematiche con motore elettrico”, ha evidenziato Nils-Gunnar Vågstedt, responsabile per lo sviluppo di veicoli ibridi ed elettrificati di Scania. Gli autocarri avranno un’autonomia di circa 500 km. dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Il trasporto impossibile di Codognotto

UPS e i droni Non esiste la consegna impossibile

Consegna effettuata in Siberia Un viaggio da 20.000 Km (andata e ritorno) di cui 10.000 Km percorsi in piena Siberia tra strade non asfaltate e ponti pericolanti. Il motivo del viaggio? Portare al comune di YuzhnoSakhalinsk macchine da ufficio acquistate dalla Bielorussia. Il viaggio è iniziato a metà agosto concludendosi con successo solo il 5 settembre. Anton Sasnouski, amministratore delegato della Società Codognotto Bielorussia, ha spiegato che “è stato necessario attendere l’estate in quanto sarebbe stato impossibile effettuare il viaggio in qualsiasi altra stagione. I veri eroi della storia sono naturalmente i due autisti, Alesin Ihar e Ihar Kazimirovich, che hanno accolto la sfida con grande entusiasmo e spirito di avventura”.

Drivers’ Fuel Challenge La competizione guidata da Volvo Trucks nel circuito di Goteborg

28 autisti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti presso il circuito di Volvo Trucks a Göteborg, Svezia, per partecipare alla finale di The Drivers' Fuel Challenge. Il concorso consiste nella guida di un Volvo FH lungo una pista di 6,9 km, utilizzando il minor quantitativo di carburante possibile. Durante l'edizione 2016 è stato introdotto un nuovo parametro: ai partecipanti che sono riusciti a completare il percorso entro il tempo stabilito sono stati assegnati punti extra.”Per vincere, il conducente deve adottare uno stile di guida lungimirante, pianifico e con un'attenzione particolare ai consumi", ha dichiarato Ricard Fritz, Senior Vice President, Product and Vehicle Sales, Volvo Trucks. Per vincere i driver dovevano raggiungere una velocità media elevata, mantenendo i consumi al minimo, ciò è stato reso possibile grazie ad un Volvo FH equipaggiato con la nuova catena cinematica potenziata. I 28 piloti che hanno gareggiato nelle finali globali si sono qualificati attraverso i concorsi nazionali e regionali della competizione, che ha coinvolto oltre 12.000 driver. Dei 28 partecipanti di The Drivers' Fuel Challenge 2016, Stanislav Martyncov dalla Russia, Emir Salihovic dalla Bosnia-Erzegovina, Tomáš Horcicka dalla Repubblica Ceca e Kjetil Dale dalla Norvegia sono stati i finalisti. Alla fine, è stato Tomáš Horcicka che si è aggiudicato il titolo. "Vincere The Drivers' Fuel Challenge significa il molto per me. Dal momento che sono sia un autista che un titolare di una società, so quanto sia importante una guida a basso consumo" afferma Tomas Horcicka. Insieme al titolo di "Miglior autista al mondo in termini di guida economica", il vincitore si è aggiudicati un viaggio per due persone per una gara di Formula 1 a sua scelta, dove potrà vedere da vicino il mondo di F1. 10 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Zone remote? Consegne in emergenza? Tutto diventa possibile con UPS che ha annunciato di aver iniziato a testare l’utilizzo dei droni per le consegne commerciali di pacchi in zone complesse o di difficile accesso in collaborazione con l’azienda produttrice di droni CyPhy Works. I test sono iniziati con la simulazione di una consegna urgente di un medicinale da Beverly, nel Massachusetts, a Children’s Island, che si trova a tre miglia al largo della costa atlantica. “Il nostro focus è sulle applicazioni del mondo reale che portano vantaggio ai nostri clienti,” ha dichiarato Mark Wallace, senior vice president global engineering and sustainability di UPS. “Riteniamo che i droni offrano un’eccellente soluzione alle consegne verso località remote in situazioni di emergenza, quando altri mezzi di trasporto non sono subito disponibili”. Lo scorso mese, la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti (FAA), ha pubblicato delle nuove regole che hanno esteso l’utilizzo dei droni ad applicazioni commerciali. Gli operatori devono rispettare importanti norme di sicurezza. UPS crede che queste nuove regole rappresentino un passo nella giusta direzione.


di Roberto Sterza Automotive Marketing and Communication Professional

La Sterzata

Allacciatevi le cinture: si parte! T

roppo spesso nel nostro Paese, quando si parla di IOT - l’Internet delle Cose, la percezione è di un qualcosa che arriverà, non si sa di quale entità e soprattutto in quale misura impatterà sulle proprie attività di business. Fino ad oggi buona parte delle imprese, non solo in Italia, è cresciuta innovando ma non stravolgendo il proprio modello di business. La classica frase: “abbiamo sempre fatto così, perché dovremmo cambiare” ha delineato le varie strategie. Ora tutto il sistema, dal manifatturiero al logistico, viene messo in discussione da un’onda anomala, che a differenza dello Tsunami, era conosciuta da tempo. Ancora oggi si commette l’errore di relegare l’Internet delle Cose all’ambito dell’Information Technology, sottovalutandone l’impatto in tutti i settori. Prendiamo ad esempio il mondo automotive, quello a me più caro. Ebbene fino a qualche anno fa, se avessi ipotizzato che un signore, famoso per aver inventato un sistema di pagamento in rete, sarebbe diventato costruttore di automobili elettriche, sfidando i grandi colossi mondiali, mi avreste dato del visionario. Nell’ultimo trimestre Tesla ha consegnato 24.500 veicoli, numeri da capogiro. La cosa più sorprendente è stata pero la dichiarazione di Dieter Zetsche, CEO Mercedes, al recente Salone dell’Auto di Parigi, il quale ha orgogliosamente previsto di superare Tesla nel segmento delle Luxury Cars entro una decina d’anni. Dieci anni? Ma tra dieci anni il mondo sarà completamente stravolto. Nel frattempo ci saranno nuovi costruttori a contendersi il mercato come Fisker, Faraday Future, Google e altri che ancora non conosciamo. Una serie di fattori convergenti e l’oggettiva bassa complessità di un’auto elettrica permetterà quasi di costruirsi in casa una propria vettura. Non ci credete? E se vi dicessi che le Poste tedesche si sono costruite

in proprio un mezzo per la distribuzione? Senza voler banalizzare la cosa, visto che ci sono partner del calibro di Siemens, la start-up Streetscooter di Dutsche Post ha realizzato un veicolo commerciale per fare fronte all’aumento delle consegne nell’ultimo miglio. La crescita esponenziale dell’ecommerce ha modificato radicalmente l’utilizzo del veicolo in città e l’offerta attuale non è in grado di soddisfarne le esigenze.

In pratica le Poste tedesche hanno cominciato il phase-out dei Volkswagen Caddy a vantaggio dei propri veicoli. Oggi già 1.000 veicoli nella tradizionale livrea gialla sono su strada e la produzione ha raggiunto la capacità di 5.000 unità all’anno. Com’è possibile che un “chiunque”, la cui missione fino a qualche anno fa era di recapitare cartoline, possa fare concorrenza a gruppi che da oltre un secolo si sono occupati della nostra mobilità? Numeri alla mano, negli anni 80, il 56% dei componenti di un auto era prodotto da fornitori esterni, mentre oggi la percentuale è

salita all’80%. I fornitori sono sempre più coinvolti nella progettazione di una vettura, il che fa si che il loro know-how sia cresciuto enormemente. La ricetta vincente di Streetscooter, è stata quella di non produrre, ma solo assemblare parti finite. Bassi costi di progettazione, bassi costi di produzione ed il prodotto è servito. La facilità di gestione delle scorte rispetto al passato, ha facilitato gli aspetti logistici. A breve verrà presa la decisione se mettere in vendita il furgone sul mercato, sembra a prezzi molto competitivi. Infine, in questi giorni abbiamo assistito al primo trasporto di merce, per la precisione un bilico carico di lattine di birra nello stato americano del Colorado, da parte di un veicolo il cui autista era comodamente accomodato sulla brandina. Un veicolo a guida autonoma, ovvero in grado di muoversi da solo sulle strade, in mezzo al normale traffico. La sfida ancora una volta è stata vinta non da un costruttore di veicoli industriali, bensì da un’azienda che ha cominciato il proprio business, offrendo un servizio alternativo ai tradizionali taxi. Uber non ha costruito un camion, ha “semplicemente” equipaggiato un normale truck con le più avanzate tecnologie per renderlo indipendente, sulla falsariga di quanto si sta sperimentando sulle automobili; in un certo senso banalizzando il veicolo stesso. In una delle prossime sterzate ci immagineremo insieme i cambiamenti che verranno indotti al trasporto ed alla logistica. Tre esempi di come si stia stravolgendo il settore dell’automotive, uno scenario a tinte forti che deve necessariamente fare mettere in discussione i modelli di business, non solo dei costruttori, ma anche delle reti di vendita e assistenza, per evitare di allacciarsi le cinture convinti di partire, senza accorgersi che si è già al capolinea. ● dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

I consulenti della logistica L’innovazione di Mercedes-Benz

MULTI LEVEL Consulting è una giovane e dinamica azienda di consulenza logistica e di direzione a più livelli, nata nel 2011 da un’idea di Dario Favaretto, e maturata dalle sempre più incalzanti e continuative richieste di un mercato in atipica evoluzione. Partita inizialmente come ditta individuale, vanta oggi collaborazioni e partnership di carattere internazionale. Le competenze specifiche permettono di aiutare le aziende ed il loro management nella gestione ed ottimizzazione dei vari settori della logistica e non solo, ed è così che nel tempo la Multi Level si è spinta ad un livello di “Logistica 3.0”, andando ad intervenire anche in attività ed ambiti complementari toccati dalla trasversalità della materia stessa. Un valido gruppo di professionisti con background differenti, ma al contempo integrati, collabora costantemente con la società. Gli interventi degli specialisti di questa azienda rendono performante la produttività del cliente, ma senza stravolgerlo, coinvolgendolo invece nelle migliorie del progetto sia già dal contatto iniziale, che nel proprio andamento, fino all’esito finale. Fondamentale risulta la riqualificazione del personale presente, nonché essere parte integrante nella filiera tramite collaborazione, fiducia e trasparenza. Affidabilità e professionalità sono parole cardine degli interventi della Multi Level, così come il distinguersi per i brevi tempi di reazione e proattività: si rispettano i tempi prestabiliti di comune accordo, raggiungendo gli obiettivi prefissati insieme, senza standardizzare, ma customizzando di caso in caso le soluzioni. Vengono poi definite le azioni di miglioramento e, a seguito di un consulto, si mettono in atto le stesse, anche affiancando il cliente nella propria quotidianità su tutto il territorio nazionale ed internazionale, nonché presso i clienti dei clienti e fornitori al necessario. Le aziende che si rivolgono con soddisfazione a MULTI LEVEL Consulting sono prevalentemente: PMI Manifatturiere e Commerciali dei più svariati settori merceologici; Spedizionieri, Trasportatori ed Operatori Logistici; Manager e Titolari d’Azienda per la propria formazione, affiancamento ed integrazione di know how; Enti di Formazione e Recruitment nazionali ed internazionali; Studi di Consulenza e Start Up che richiedano un imprinting di carattere logistico; Softwarehouse che necessitano di un Process Owner nello sviluppo di moduli specifici per il mercato o per clientela diretta. Questi alcuni dei servizi di MULTI LEVEL Consulting: Progettazione e Realizzazione di Sistemi Informativi, Flussi e Procedure;Software Selection e Sviluppo Moduli Logistici; Soluzioni Logistiche per l'E-commerce; Brokeraggio nella Gestione dell'Handling e delle Spedizioni; Revisione ed Implementazione di Networks Distributivi; Studio, Analisi Sostenibilità e Progettazione di Integrazione Logistica; Rivisitazione ed Ottimizzazione di Layout di Magazzino; Gestione e Coordinamento di Attività in Outsourcing; Creazione e Gestione di Tender Internazionali; Coaching Imprenditoriale e Temporary Management; Formazione Finanziata in Aula e On the Job; Head Hunting ed E-Recruitment ad alto valore per Figure Specializzate;Supporto al Controllo di Gestione; Intermediazione Cliente - Fornitori e Buyer a Progetto; Internazionalizzazione di Prodotti e Servizi. E’possibile ricevere un check up gratuito delle proprie attività logistiche contattando l'azienda attraverso il sito web www.multilevelconsulting.eu.

Nuovo accordo siglato tra Iveco e Gruppo Arcese 120 veicoli entro il 2017 Iveco ha consegnato i primi 30 Stralis Hi-Way AS440S46 al Gruppo Arcese. La consegna si è svolta presso la sede operativa del Gruppo Arcese di Rovereto (Trento), alla presenza di Pierre Lahutte e del top management di Iveco. I veicoli oggetto della consegna fanno parte di una più ampia fornitura di 120 veicoli, di cui 40 Stralis Hi-Way nel 2016. Nel 2017, Iveco consegnerà altri 80 Nuovi Stralis TCO2 Champion, il veicolo presentato a giugno nello stabilimento di Madrid. 12 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Arriva il libretto di servizio digitale

Connessione è la parola d’ordine. M e r c e d e s - B e n z Trucks ha introdotto di recente il libretto di manutenzione (DSB) digitale in 30 paesi europei. Il vantaggio non sarà solo quello di sostituire il cartaceo ma anche, e soprattutto, di avere una documentazione sempre perfettamente aggiornata su tutti i lavori di manutenzione eseguiti. Il DSB è disponibile per Mercedes-Benz Actros, Antos, Arocs, Atego e Econic, e il suo utilizzo porta benefici per il cliente e l'officina in egual misura. Ovviamente con un risparmio di tempo sia relativo alla pianificazione che al tempo necessario alla riparazione o manutenzione del truck, accorciandone la permanenza in officina. Il sistema può essere utilizzato da tutti i punti di assistenza Mercedes-Benz autorizzati, ma anche da laboratori indipendenti che si sono registrati precedentemente, permettendo loro di accedere on line alla cronologia di servizio completa del veicolo. Il Digital Service Booklet dimostra anche il suo valore quando un veicolo è venduto: la trasparenza sulle manutenzioni eseguite e sul chilometraggio del veicolo, fornisce una garanzia contro i tentativi di manipolazione dei dati.



porto franco

di Franco Oriolo manager, giornalista e docente di Branding alla Scuola di Economia e Management dell’Università di Torino

OSAS ovvero… Q

uando questo Porto Franco sarà pubblicato gli italiani si saranno già espressi sul referendum costituzionale. Se avrà vinto il SI, permettetemi di esprimere tutta la mia solidarietà ai nuovi Senatori che si troveranno a fare da “stanza di compensazione” tra Stato e Regioni, mestiere difficilissimo, ancor più se fatto part time, perché dal 1970, anno d’istituzione delle regioni a statuto ordinario, ai giorni nostri, c’è stato un proliferare di leggi, leggine e regolamenti vari, per cui quello che vale in Piemonte non è detto che valga in Liguria e magari è assolutamente in linea con la legislazione dell’Umbria. Certo anche a livello di enti ministeriali decentrati non è che si stia molto meglio. È incredibile, infatti, la capacità tutta italiana di dare interpretazioni diverse a leggi uguali. E quel che è peggio l’interpretazione viene fatta da persone, quindi, ammessa la buona fede, tante teste, tante idee e non sempre giuste (nota dell’autore). Ad esempio poniamo che siate affetti da OSAS, acronimo inglese che sta per Obstruction Sleep Apnea Syndrome, cioè Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, un disturbo respiratorio del sonno che impedisce di riposare bene e quindi 14 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

rende le persone, sempre stanche, con facile perdita della concentrazione e poco vigili durante il giorno. Se la sindrome non è curata con uno strumento che si chiama CPAP, altro acronimo che vi risparmio, può essere molto pericolosa, per sé e per gli altri. Un numero notevole d’incidenti stradali dovuti a colpi di sonno dipende proprio da soggetti affetti da questa sindrome, di cui non erano neppure a conoscenza. Nel dicembre 2015 viene finalmente pubblicata la legge che prevede, in caso di rinnovo della patente, un controllo più severo per chi è affetto da questa patologia. Giusto e sacrosanto. A febbraio mi presento alla Commissione medica della mia città, dotato di documento che attesta l’utilizzo della CPAP rilasciato settembre 2015. E’ passato troppo tempo, occorre rifare l’esame. Sì, peccato che l’ospedale dia appuntamenti un anno per l’altro. La legge dice così. Perfetto, torno in ospedale e spiego. Risposta: non è l’unico caso, ma non siamo ancora organizzati, la legge è appena uscita. Capisco. Peccato che se ne parlasse dal 2014, anno in cui è stata pubblicata la Direttiva europea. L’ospedale: vero, l’abbiamo detto a tutti ma tutti hanno fatto orecchie da mercanti. Riesco ad estorcere un documento di due righe due che attesta che sono in lista d’attesa per gli esami necessari. Quali siano

questi esami non è dato sapere. Torno in Commissione patenti che mi rinnova per sei mesi, fino al 2 novembre. A settembre sono chiamato a visita: per la CPAP bene ma c’è da fare ancora un esame sui riflessi per dimostrare di essere vigili di giorno. Non capisco ma mi adeguo. L’esame è preso pari pari da un manuale di tortura psicologica: consiste nel stare svegli per circa otto ore, controllato a vista, e poi per 40’ per 4 volte nelle otto ore, stare sdraiato su un letto nella penombra a guardare un punto fisso senza addormentarsi. Sostengo la tortura. Nel frattempo il 2 novembre si avvicina. Scopro che in un’altra regione, non molto distante dalla mia, questo esame non è richiesto. Provo lì, dove mi fanno fare un altro esame, più attinente all’OSAS, che nella mia città non mi avevano mai richiesto. Sono pronto a tutto. Ritiro l’esito del secondo esame, a posto. Il giorno fissato dalla Commissione dell’altra regione, arriva anche l’esito della tortura: perfetto. Ho i riflessi di un pilota di caccia e mi viene anche il dubbio che si siano sbagliati e abbiano pensato che volessi rinnovare il brevetto di volo. Comunque mi avvio armato di un faldone che un cancelliere di tribunale morirebbe d’invidia. Supero l’esame. La patente è salva. E finalmente comprendo l’acronimo OSAS: Odissea Senza Alcun Significato.●


Notiziario

FERCAM arriva a Lucca TIC TAC TRUCK L’azienda altoatesina si rafforza in Toscana

L’azienda di Bolzano ha scelto di aprire una nuova filiale a Lucca, per poter garantire una presenza più capillare sul territorio toscano e quindi migliorare il servizio nelle province di Pisa e Lucca, garantendo collegamenti diretti in partenza ed in arrivo con gli HUB di Milano, Verona, Bologna, bypassando l'attuale hub di Firenze con ovvi benefici in termini di tempistica e qualitativi. La nuova struttura a Lucca, con una superficie complessiva di 5.000 mq, dipenderà amministrativamente dalla filiale di Firenze. “I nostri clienti apprezzano la nostra vicinanza territoriale con l’obiettivo di essere sempre anche logisticamente il più possibile vicini ai loro impianti. Nel territorio di Lucca sono principalmente aziende del settore calzaturiero, le cartiere e le aziende di oggettistica/accessori natalizi, mentre nella provincia di Pisa i settori prevalenti sono traffici ADR, vernici, alimentari e ricambi”, afferma Giuseppe Rubini, direttore operativo Distribuzione Italia. “Come partner affidabile dell’economia regionale con questa nuova filiale riusciamo a essere ancora più presenti sul territorio, offrendo ai nostri clienti collegamenti giornalieri da e verso i maggiori centri economici nazionali ed europei con il nostro servizio di distribuzione Euronazionale”, prosegue Rubini.

E’ il suono dello ScaniaClock, l’orologio di camion in movimento

Il Grifone è riuscito in un’altra impresa speciale: costruire con autocarri in movimento un orologio funzionante per 24 ore di seguito. Il progetto del primo orologio al mondo così formato, ha dei numeri da capogiro: ha coinvolto ben 14 veicoli, 90 autisti, su una superficie di 70.000 metri quadrati in una pista di atterraggio deserta. I veicoli che hanno formato l’orologio hanno dovuto affrontare varie difficoltà, a seconda della lancetta dell’orologio che andavano a formare. Quelli appartenenti alla lancetta dei minuti dovevano percorrere una pista circolare ogni 60 secondi per 24 ore. Il veicolo della corsia interna doveva mantenere una velocità costante di 13km/h, mentre il veicolo più esterno doveva mantenere una velocità costante di 53 km/h. Per gli autocarri che formavano le lancette dei minuti e delle ore, la sfida consisteva nel mantenere una sequenza perfettamente sincronizzata di partenze e fermate. L’orologio è stato realizzato per provare che, a prescindere dal fatto che si trasporti grano, carburante o legname o che si cerchi di costruire un orologio di 70.000 metri quadrati - Scania offre sempre una soluzione “su misura”.

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volta pagina

di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti

Logistica: è in arrivo la tempesta perfetta? N

egli ultimi mesi dell’anno che sta per concludersi gli organi di informazione si sono occupati di tre episodi che hanno segnato fortemente il settore della movimentazione delle merci. Nello shipping: la settima compagnia marittima mondiale, con una flotta di 141 navi portacontainer, la coreana Hanjin Shipping, ha dichiarao lo stato di insolvenza, oberata da 4,5 mld di dollari di debiti. il principale finanziatore di Hanjin è la Korean Development Bank, istituto pubblico, già impegnato sia sul fronte dell’altra compagnia marittima importante Hyundai Merchant Marine (HMM) che dei due cantieri navali, Stx Offshore&Shipbuilding e Daewoo. Il fallimento della Hanjin Shipping rappresenta il preludio della crisi del settore dei trasporti marittimi, una crisi strutturale che può essere sintetizzata in un concetto di base: ci sono troppe navi per le merci da spostare. Le compagnie marittime viaggiano in perdita, hanno messo in servizio troppe navi ed hanno continuato a ordinarle ai cantieri sempre più grandi. Abd Elsalam Ahmed Eldanf, operaio della ditta di logistica GLS, ha perso la vita nel corso di una manifestazione di protesta che ha fatto emergere una realtà lavorativa quanto meno censurabile. Da quando si è passati dall’economia di consumo all’economia di mercato, il trasporto e la logistica sono diventati una voce determinante della politica economica, dal momento che il bene ha valore solo quando è nelle disponibilità dell’utilizzatore (nel 2012 il volume d’affari di questo settore era stimato, tra i paesi dell’Unione europea, in 878 miliardi di euro, secondo uno studio riportato dalla Commissione europea). Qualità e costi contenuti sono oggi caratteristiche imprescindibili per qualsiasi prodotto, gli aspetti che giocano un ruolo determinante rispetto al mercato sono la logistica e il servizio. Su questi due elementi si stanno sempre più concentrando gli sforzi delle aziende che hanno compreso 16 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

quanto importante sia la loro ricaduta sulla produzione o sull’attività primaria. Infatti, nella società post-industriale del terzo millennio ciò che caratterizza le imprese non è più il prodotto ma il servizio che esse offrono. Eppure, ancor oggi, che la globalizzazione ha accentuato l’importanza della gestione dei flussi, i costi della movimentazione della merce sono percepiti e trattati come un «male necessario» e le miserie della sottoccupazione sono assunte come inevitabili. Si fa sempre più ricorso al subappalto di manodopera, spesso affidato a cooperative “spurie”, prive di quei connotati mutualistici riconosciuti dalla nostra costituzione; sono cooperative di comodo. Il risultato? Condizioni di lavoro, dal salario all’orario di lavoro, sempre peggiori, in alcuni casi vicine alla semi-schiavitù. Stime accreditate quantificano in circa 10 mila, i camionisti dell’est che percorrono quotidianamente le nostre autostrade; numero cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni. Emil Volfe, 63 anni, slovacco, era partito il 21 settembre dalla Gran Bretagna, diretto a Pordenone. Ha percorso i 1300 chilometri, senza dormire, senza riposare. Ha attraversato La Manica, poi Calais, poi il Frejus,

alimentandosi con dosi notevoli di alcol. Sulla tangenziale di Torino ha travolto e distrutto una famiglia (uccidendo i genitori e ferendo gravemente i loro tre bambini). Secondo le associazioni di categoria i camionisti che vengono da Romania, Serbia e altri Paesi dell’Est non guadagnerebbero più di 500 euro al mese e non sono sottoposti ai controlli su salute, lucidità, idoneità a cui sono, invece, assoggettati i colleghi italiani. Non solo. Automezzi datati con cronotachigrafi manomessi, impianti non revisionati e, soprattutto, autisti non formati. Il contesto è europeo: libera circolazione delle merci, delle persone e dei lavoratori. Per evitare dumping sociale sarebbe sufficiente armonizzazione le regole, i costi, gli standard di sicurezza, i parametri di formazione, di controllo e di rigore. La cultura dominante è quella del risultato, non di come questo sia stato raggiunto. La logistica italiana è il regno del massimo ribasso e dei prezzi stracciati che producono la massima insicurezza. L’auspicio è il rispetto di regole economiche / sociali che permettano agli operatori di essere tutti uguali ai nastri di partenza. In caso contrario all’orizzonte si stanno addensando molte nubi minacciose, preludio di una tempesta perfetta. ●


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il dorsale

di Gian Paolo Pinton

Il mondo sta cambiando velocemente, ma non in meglio C

redo possano essere almeno questi alcuni dei fattori che stanno sconvolgendo i modelli sociopolitici vigenti nella maggior parte delle nazioni del mondo: le nuove tecnologie di comunicazione (Web, Digital, Social), il difficile recupero di una nuova classe dirigente politica preparata, l’immigrazione incontrollata causata dalle guerre ingiustificate e dalla umana aspirazione dei popoli ad una vita migliore, una mancata politica internazionale comune verso il terrorismo. Se ci pensiamo, il primo fattore ha catalizzato il monopolio dell’informazione, trasferendo a tutti i popoli del pianeta la possibilità di vedere dove sono i luoghi nei quali c’è benessere e pace e di conseguenza indurli a tentare, seppur rischiando la vita, di raggiungerli a tutti i costi. Dato lo spazio a disposizione, proverò a commentare solo due degli argomenti della premessa. Il primo è la rivoluzione politica successa con l’elezione di Trump. Non ha profilo politico, uno che non ha storia, evidenziando solo la capacità di saper usare ogni tipo insulto e di maleducazione possibile durante la campagna elettorale. Ha travolto tutti gli altri candidati, seppur mestieranti politici più preparati di lui, che non hanno però saputo reagire alla sua personalità arrogante, intollerante, chiusa verso il mondo esterno, non rispettosa delle diversità fisiche, religiose, culturali, etniche. Eppure la maggioranza dei grandi elettori, non dei votanti, hanno scelto un personaggio che rappresenta la sconfitta della cultura politica americana e rappresenta l’emblema del populismo miliardario, che dovrebbe, paradossalmente, difendere i poveri e i trascurati d’America. Una contraddizione sociopolitica molto interessante da seguire nei suoi sviluppi futuri. Certo che la storia reputazionale di Bill Clinton, più o meno parallela a quella di The Donlad, non deve aver più di tanto creato problemi etici e morali agli elettori americani, alla faccia delle teorie dei padri protestanti fondatori degli USA, i quali avevano principi di etica del capitalismo completamente diversi, come ha scritto Max Weber. Nella società americana, nessuno è impedito di pensare in grande. E nemmeno i paradossi più evidenti sono irrealizzabili. Il miliardario eletto presidente, che vive sulla punta di un albero di natale in cemento armato di 65 piani, ha colto al volo il malessere della middle class, massacrata dalla crisi e trascurata dai democratici, i quali presumevano di averne consacrato la fidelizzazione politica per il resto dei secoli. Non si è dimenticato che i cittadini americani, che dipendono dall’industria militare, sono almeno 30 milioni. A questi Hillary non aveva pensato. Come non aveva pensato di coinvolgere i giovani e le famiglie che avevano scelto Sanders. Trump si trova con un quadro di potere politico (almeno per due anni) raramente accaduto, e quindi, potrà attuare quello che il suo prepotente istinto di padrone assoluto gli suggerisce. Mi aspetto un forte nazionalismo con sorprese anche radicalmente inattese sia in politica estera che dal punto di vista militare. In ogni caso mi auguro vivamente tolga embarghi e faccia crescere la responsabilità e la personalità dell’Unione Europea e trasmetta un modello di strategia per meglio controllare il fenomeno universale dell’immigrazione. Poche righe per commentare la situazione italiana, al limite della frantumazione politica, sia nell’area PD & Co. che in quella di centrodestra. Da una parte un masochismo politico senza eguali, miope, pietoso e deplorevole. Cariatidi che riemergono come carcasse di coccodrilli morti nelle paludi della politica, che combattono slealmente, per stupidi principi di invidia e di ripicca. Una disastrosa assenza di leadership nel centrodestra, fa rimpiangere la parte migliore del Cavaliere, al quale non va negata l’intelligenza politica che indubbiamente possiede, ma che è stata del tutto annientata da due fattori narcisistici deprimenti e distruttivi della sua personalità: l’incapacità di formare eredi politici dalla cultura liberale, senza accettare compromessi di illegalità e di corruzione e la necessità di avere un harem attorno a sé, sia di donne che di uomini, dalle funzioni diverse. I Cinque stelle, che si ritrovano con il biglietto vincente della lotteria populista in mano non aspettano altro. Anche se dubito che possa essere una forza organica e strutturata di cambiamento. Questa Europa, allargatasi senza una strategia visionaria e tradita dalle personalità elitarie e imperialistiche di alcuni leader, rischierà di trovarsi con una classe dirigente di nazionalisti e populisti che non saprà gestire il vero problema epocale sia del presente che dei prossimi decenni: l’immigrazione incontrollata che porterà rivalità e probabili scontri sociali che potranno sfociare in una metaemigrazione (fuga agitata) dei giovani italiani residenti, verso paesi dove sarà possibile trovare lavoro, giustizia e regole di comportamento applicate grazie a leggi efficienti che tengono in prigione chi delinque. Ben vengano presto le elezioni nel nostro paese, anche se vincesse il sì, cosa molto improbabile. 18 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

GLS: il corriere espresso amplia la flotta verde Una scelta ecologica per tragitti brevi e lunghi Il nuovo camion ha iniziato la fase di prova sui circa 550 chilometri tra l’hub di Padova e una Sede di Pavia, trasportando in media 800 spedizioni al giorno. Durante il test GLS Italy ha aggiunto ulteriori tratte verso altri hub e Sedi. Entro fine 2016 il corriere espresso si appresta a introdurre tre mezzi a gas naturale liquefatto anche per coprire l’“ultimo miglio”. Rispetto al carburante diesel il LNG è notevolmente più silenzioso, genera meno emissioni e non produce particolato. Un ulteriore vantaggio risiede nei bassi costi di gestione. Se conservato in serbatoi a isolamento termico, il LNG si mantiene freddo e liquido fino a sei settimane. “Con l’introduzione del mezzo di linea alimentato a LNG anche i nostri trasporti su lunghe percorrenze diventano più ecologici”, spiega Klaus Schädle, amministratore delegato di GLS Italy. “La nostra flotta ‘verde’ ha così superato il 10% dei veicoli, biciclette escluse”. Oltre ai nuovi veicoli alimentati a LNG, il corriere espresso consegna le spedizioni utilizzando diversi tipi di veicoli ecologici. Numerosi addetti alle consegne viaggiano in bicicletta, su automobili elettriche o a metano; altri ancora consegnano le spedizioni sui rollerblade o su monopattini elettrici.


di Alessandro Musumeci Responsabile vendite B2B Rete Citroën

Non solo tir

Che sorpresa i vincitori!

C

ari lettori di Trasportare Oggi in Europa, con il rischio concreto di non essere originale, il tema della rubrica “Non solo Tir” di questo mese è legato alla notizia più importante, e allo stesso tempo incredibile, degli ultimi giorni: ovvero il risultato dell’elezione presidenziale negli Stati Uniti. Non esprimerò giudizi di merito o di preferenza ma piuttosto mi interessa comprendere le ragioni “sociali” che vi sono dietro questo risultato. Intanto il tema delle previsioni: come già vissuto recentemente durante il referendum di Brexit, il risultato finale ha completamente ribaltato i sondaggi più accreditati della vigilia, mettendo in discussione il ruolo e la credibilità degli esperti. Nel caso americano, le prime spiegazioni del flop delle previsioni accusano gli stessi votanti per Trump che avrebbero nascosto le loro intenzioni di voto, che si sarebbero vergognati del loro voto. Credo che queste posizioni siano un po’ eccessive da sostenere, piuttosto è più probabile che i sondaggisti non abbiamo preso con la considerazione dovuta questo malessere per le istituzioni, per l’establishment, per il “politically correct”. Ed è la stessa causa della disfatta dei Democratici: quando non si ascolta più il popolo, e se ne perde il contatto, il rischio è quello di non comprenderne il reale stato d’animo, di non connettere il proprio messaggio con i bisogni dell’ascoltatore. In questo i populisti, almeno nei messaggi e nei programmi, dimostrano di captare le vere esigenze dei cittadini, di riuscire a intercettare un bisogno di sicurezza che spesso viene meno. Il rifiuto e la battaglia contro l’immigrazione, tema portante della campagna presidenziale di Trump ma anche presente nel nostro dibattito politico negli ultimi tempi, è confuso con estremismo, razzismo, xenofobia o fascismo: insomma, dando queste etichette, è naturale che si veda in esso un mostro che non va compreso, ma piuttosto soppresso, una minaccia che evoca ferite ancora non rimarginate. È proprio qui che la logica e la politica diventano contorte: i tolleranti rifiutano con “intolleranza” proprio quelli che additano come intolleranti. I media tradizionali, privilegiando le posizioni meno estreme e più conservative, hanno di fatto abbassato il livello

di allerta, quasi identificando queste spinte come deboli e trascurabili. Allo stesso tempo, invece, i populisti attaccano alla base del popolo, parlando e ascoltando chi negli ultimi anni si è sentito inascoltato e dimenticato. Ma come nascono e si diffondo questi sentimenti di rifiuto per il diverso, intolleranza allo straniero e la stanchezza nell’accoglienza? Non è strano poi che emergano proprio in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, che hanno fatto del mix culturale il loro cavallo di battaglia? Lo stesso dicasi per l’Italia visto che gli Italiani sono stati i maggiori “migranti” durante il Novecento, in Argentina, Stati Uniti, Australia, etc. etc.: gli Italiani hanno ora dimenticato le proprie origini e rinnegano agli altri l’accoglienza che hanno ricevuto in passato? Evidentemente ci deve essere qualche altra motivazione: cosa è cambiato rispetto ai tempi in cui noi eravamo i migranti e gli Stati Uniti erano la meta preferita dei popoli in cerca di un futuro migliore? Una mia personale idea è che la causa risieda nella crisi economica ormai quasi decennale che ha colpito tutti i Paesi maggiormente sviluppati, ovvero le naturali destinazioni delle correnti migratorie. In Europa, e a maggior ragione in Italia, poi il discorso è ancora più forte perché la crisi ancora si sente e percepisce chiaramente; ma anche in America la situazione non è poi tanto migliore, con i principali indicatori macroeconomici sicuramente ristabiliti ma verso un nuovo equilibrio sociale,

politico ed economico peggiore rispetto al periodo pre-crisi. Ad esempio, il tasso di disoccupazione statunitense, schizzato in doppia cifra subito dopo lo scatenarsi della crisi, è risceso ai livelli precedenti e questo potrebbe far pensare ad un’economia vivace e dinamica che si è lasciata la crisi alle spalle. Purtroppo il feeling della popolazione non è così positivo, perché, anche se ora i posti di lavoro si sono ricostituiti, questi sono per la maggior parte posti precari, temporanei o part-time; di conseguenza, i cittadini si sentono più deboli e più insicuri, ed è assolutamente normale che manifestino questa insicurezza come paura del diverso, dello straniero che in tanti vedono come la causa principale di questa situazione, oltre alle istituzioni (banche, politica etc. etc.). Da una parte, quindi, i movimenti populisti alimentano la paura e l’insicurezza attuale additando “gli altri” come principali responsabili dello status quo. Dall’altra, la loro parola acquisisce credibilità e fiducia in quanto proviene da chi combatte quel sistema politico affermato (i Clinton in America, i partiti tradizionali in Europa…) che è ritenuto la causa principale dei disastri economici ma che è riuscito a conservare tutti i privilegi, ribaltando sui comuni cittadini le perdite. Questi due fattori, entrambi importanti e non sempre visibili “alla ribalta mediatica”, rischiano di orientare gli esiti politici dei prossimi anni. La lezione è partita dalla Gran Bretagna e dagli USA: nel 2017, sarà il turno dell’Europa? ● dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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le

GRANDI INTERVISTE

Giuseppe Garri

Il Transpotec, riportato a Verona da una illuminata gestione di Fiera Milano, sta, edizione dopo edizione, rivivendo gli splendori degli anni d’oro. Con Giuseppe Garri vediamo quali sono le novità del 2017 di Luca Barassi

T

anta fatica, tanta dedizione e una grande visione manageriale da parte di chi ha voluto riportare il Salone italiano del trasporto nella sua sede naturale, Verona. Il 2013, infatti, ha segnato l’inizio della rinascita di Transpotec Logitec, dopo che era stato trasferito dal capoluogo scaligero e portato a Milano dove, ha rischiato di morire. Giuseppe Garri, Exhibition Manager Transpotec Logitec, è sicuramente uno dei principali artefici di questo salvataggio, supportato da una squadra e da uno staff di grandissimo valore. Di sicuro non è stato facile e ci è voluto anche il coraggio di mettere sul piatto importanti investimenti per dare nuova linfa a un Salone che non potevamo perdere. È con lui, dunque, che abbiamo fatto una lunga chiacchierata per capire quali siano state le scelte giuste per riportare al successo il Transpotec e, soprattutto, quali saranno le carte vincenti della prossima edizione del 2017.

Siamo giunti alla terza edizione del “rinato” Transpotec. Guardandoci indietro, al 2013, di strada ne è stata fatta tanta. Cosa ha contribuito maggiormente al nuovo successo di questo importante momento di confronto del nostro mercato? Credo che abbia contribuito la costanza con la quale siamo stati vicini al mercato anche in un momento difficile come quello di quattro anni fa: abbiamo rimesso in gioco il ruolo della manifestazione quando in pochi, in un momento di forte crisi, puntavano sulle fiere e sull’importanza di investire nella valorizzazione dell’offerta. Abbiamo ripensato

Finalmente! 20 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI


Quanto ha pesato in questo la scelta di Fiera Milano di riportare il Salone nella storica sede di Verona? Ascoltando le esigenze delle aziende e degli operatori abbiamo compreso quanto Verona rappresentasse un asset importante per la filiera, hub nevralgico per la logistica europea e location ideale per far ripartire la fiera con il piede giusto dopo il periodo più difficile per il mercato. Ci siamo quindi mossi in sinergia e abbiamo trovato in Veronafiere un partner

che ci ha permesso di unire ai plus storici della manifestazione le caratteristiche che servivano per renderla uno strumento utile nel mercato di oggi.

Il modello fieristico si è modificato notevolmente negli ultimi decenni: quale è stata l’evoluzione del Transpotec da questo punto di vista? Il mercato dell’autotrasporto ha fatto sua in maniera ancora più forte una tendenza che ormai è trasversale a tutti i comparti: partecipare non è più una questione di brand, ma una occasione per spingere il prodotto. Il fine non è semplicemente presentarsi, ma incontrare potenziali clienti e vendere. Per questo la fiera non può più essere solo una vetrina, ma deve rappresentare un momento concreto di business. Il nostro obiettivo è che ogni operatore - espositore o visitatore – torni a casa con un valore aggiunto concreto. Nuovi

contatti, nuove idee di sviluppo, nuova consapevolezza sul mercato e le possibili direzioni future.

il progetto insieme alle aziende, puntando alle loro esigenze e, a poco a poco, nel giro di due edizioni, abbiamo visto i big, come i piccoli produttori, tornare a credere nella vivacità del proprio settore e a vedere in Transpotec un partner al passo con i tempi e con le loro rinnovate necessità. Oggi, quando il mercato è tornato finalmente a crescere, diventa fondamentale per tutte le aziende fare sistema all’interno di un appuntamento come il nostro, per poter gestire al meglio la crescita, incontrare nuovi clienti, dare valore alle opportunità e alle sinergie possibili in un settore fortemente cambiato, guardando avanti con consapevolezza.

Su cosa punta il Tr a n s p o t e c 2 0 1 7 ? Quindi, cosa offre la manifestazione da un lato agli espositori e dall’altro ai visitatori? Transpotec sta riscontrando ampi consensi dal mercato e tutta la superficie fino ad ora prevista è stata opzionata dalle aziende di tutti i comparti, tanto che l’area espositiva a

L’affollata reception durante l’edizione 2015.

dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Quali saranno gli eventi più innovativi e importanti di questa edizione 2017, al di là della mera esposizione e della ricca presenza delle Case costruttrici? Grazie alle maggiori realtà associative ed editoriali, come la vostra rivista, non mancheranno anche in questa edizione di Transpotec tante iniziative che offriranno spunti di crescita professionale attraverso eventi, award, incontri e iniziative di ampio respiro. Alle iniziative di formazione, infatti, si affiancheranno momenti in cui saranno premiate le aziende di trasporto più virtuose, senza dimenticare riconoscimenti per tutti i rappresentanti del settore dell’autotrasporto, dai giornalisti che si occupano di questo settore agli autotrasportatori più attenti, che

O QUANDO: dal 22 al 25 febbraio 2017 O DOVE: Veronafiere, padiglioni 7 (condiviso con Sa.Mo.Ter) - 9-10-11-12; aree esterne per esposizione e per test drive AE11 - AE12 - E – F - D (condivisa con Sa.Mo.Ter) O KEYPLAYER: DAF, Iveco, MAN, Scania, Fiat Professional e Volkswagen hanno già confermato, ma diverse altra case costruttrici di truck e commerciali leggeri sono in fase di ufficializzazione. Ampia la rappresentanza dei produttori di rimorchi (e forte in questa sezione l’offerta a temperatura controllata). Non mancano le proposte di allestimenti, aftermarket e quelle di servizi per singoli veicoli e flotte. O SINERGIE: la contemporaneità con Sa.Mo.Ter offrirà nuove opportunità di sviluppo di business sia per le aziende che per gli operatori in visita. Un solo biglietto consentirà di visitare entrambe le fiere. O I NUMERI DELL’EDIZIONE 2015: 24.107 operatori in visita (+16% sul 2013); 260 espositori (+33% sul 2013). possono rappresentare un esempio per la categoria. Sostenibilità, rispetto per l’ambiente e risparmio saranno al centro della proposta espositiva, ma anche di iniziative di sensibilizzazione e premi dedicati. Anche l’Albo dell’Autotrasporto torna a proporre in occasione della fiera un suo momento di riflessione sul settore e i suoi protagonisti. A disposizione del visitatore ci sarà così una ricca fonte di esperienze differenti, che lo porteranno a conoscenza di buone pratiche, lo formeranno circa le novità più interessanti per il settore sia nel campo delle tecnologie che delle normative, e lo intratterranno con nuovi format, iniziative ludiche e spazi dedicati ai truck decorati. Ci sarà spazio per inizia-

tive nuove, come l’Aftermarket Village o il Viaggio virtuale all’interno del veicolo, e torneranno iniziative ormai rodate, come il Tracky Village di Fai Service coi suoi partner. Non mancheranno prove pratiche e test drive, che quest’anno consentiranno di sperimentare i mezzi di tutte le case che partecipano a Transpotec direttamente sul circuito cittadino. Puntiamo a fare della visita a Transpotec un’esperienza emozionante ed appagante oltre che un momento di piena soddisfazione dal punto di vista professionale per tutti gli operatori che lo visiteranno.

nostra disposizione è stata ampliata rispetto alle ipotesi iniziali proprio per far fronte alle richieste. È il segnale della centralità di questo appuntamento per la filiera, immancabile per le aziende che vogliono incontrare i compratori italiani ma non solo. Stiamo, infatti, rivolgendo grande attenzione anche ai mercati esteri e porteremo in manifestazione circa un centinaio di buyer internazionali, provenienti da 20 Paesi tra Europa, Europa dell’Est e bacino Mediterraneo. Come dicevo, la fiera oggi deve offrire ai propri clienti occasioni concrete per sviluppare il proprio giro d’affari.

Non da ultimo c’è la co-abitazione con Sa.Mo.Ter. Una scelta obbligata da un lato, ma anche una grande occasione per far vivere al nostro mercato tutta la filiera del trasporto... La contemporaneità di date con Sa.Mo.Ter. è nata dalla volontà di andare incontro alle esigenze delle aziende, soprattutto a quelle che quest’anno si sarebbero trovate di fronte all’eventualità di partecipare a due manifestazioni, in un momento che, anche alla luce della ripresa per entrambi i settori, resta complesso. E’ stata insomma una scelta di sistema condivisa da noi e Veronafiere nell’interesse del mercato. Oltre ad essere una sinergia vincente per le aziende, questa contemporaneità rappresenta un’ulteriore opportunità per i visitatori, che con un solo biglietto di ingresso potranno visitare entrambe le manifestazioni. Siamo certi che sarà una bella occasione e che aziende e operatori sapranno gestirla al Giuseppe Garri, Exhibition meglio.● Manager Transpotec Logitec

22 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI



Attualità

Unrae

Rilancio strutturale

È la richiesta di UNRAE che, presentando la fotografia del settore del trasporto attraverso lo studio GIPA, ha fornito la propria ricetta per lo sviluppo di Luca Barassi

U

n appuntamento che sta diventando fisso quello organizzato dalla Sezione Veicoli Industriali di UNRAE che, dalla nomina di Franco Fenoglio presidente della Sezione, ha intensificato la propria attività, anche in termini di comunicazione verso l’esterno. Due anni fa, la precedente gestione dell’associazione che raccoglie i Costruttori stranieri in Italia, ha affidato a GiPA, l’autorevole società di ricerche specializzata in analisi di mercato del settore post vendita di auto, moto e mezzi pesanti, un interessante studio che mettesse in luce la situazione del comparto e l’evoluzione della crisi dell’ultimo decennio. Uno studio che oggi è stato riproposto, aggiornato e completato dai dati del Centro Studi di UNRAE che ha voluto dare anche alcune previsioni sulla chiusura del 2016 e sull’anno prossimo. La fotografia

Cristiana Petrucci, responsabile del Centro Studi UNRAE, ha esordito con un dato confortante: 15.904 veicoli del segmento sopra i 35 quintali immatricolati nei primi 9 mesi dell’anno, che fanno segnare 24 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

finalmente una crescita del 41% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e proiettano il 2016 verso 21.000 veicoli (+38%). Una crescita che ci fa uscire definitivamente dal trend ribassista che ha fatto perdere, dal 2008 al 2014 oltre il 64% di business. Una perdita che non si è abbattuta solo sui Costruttori, che ovviamente sono coloro che hanno sofferto maggiormente il lustro negativo, ma anche sulla nostra economia e sui conti pubblici. Sette punti di PIL persi dal nostro Paese dal 2007 al 2015 (quasi tutti i Paesi hanno registrato il segno più, con punte a doppia cifra per Polonia, Romania e Slovacchia), 92 milioni di euro di perdita di IPT da parte dello Stato, 54% in meno di gettito, oltre 33 mila aziende perse e un parco circolante di 148 mila veicoli e 180 mila addetti andati in fumo. Questo il salato conto che abbiamo dovuto pagare a causa di una politica che non ha saputo stare al passo con l’Europa, nonostante la crisi globale. I motivi della ripresa Al di là dei fattori macroeconomici che hanno contribuito all’inversione di

tendenza, sono sostanzialmente tre i motivi che hanno portato a un sensibile segno più nel nostro comparto. Prima di tutto l’esigenza, dopo tanti anni di attesa, di rinnovare il parco veicolare, pur sempre vecchio come possiamo vedere in queste pagine. Soprattutto, però, hanno influito due interventi strategici: il Super Ammortamento del 140% e le agevolazioni fiscali della Nuova Legge Sabatini. Nel frattempo però il mercato si è modificato molto, e gli operatori devono quindi tenerne conto. Intanto la tipologia di veicolo richiesta è cambiata: se nel 2010 il trattore stradale pesava circa il 32%, oggi la sua quota è di oltre il 50%, a scapito del cassone, del furgone e degli altri allestimenti. Anche la quota dei veicoli più pesanti è salita da un 69% ad un 79%, così come il conto terzi, ovvero l’outsourcing, che da circa la metà del totale trasportato si è ampliata ad oltre il 75%.


E per il futuro? Intanto l’UNRAE si aspetta una chiusura dell’anno con 21.000 veicoli over 3,5 tonnellate e 16.500 over 16, per una crescita del mercato di circa il 38%.Poi, per l’anno prossimo, un prudente +5% giustificato dal fatto che in parte il mercato ha già scontato l’esigenza di un aggiornamento del parco e in parte dal voler essere cauti in un momento in cui ancora non siamo totalmente usciti dal tunnel.

Il manager torinese che, in occasione della conferenza stampa tenutasi a Frascati, ha voluto intorno a sé i rappresentanti di tutte le Case che fanno capo alla sezione veicoli industriali, ha delineato quelli che sono i principali

Alcune delle slide presentate da GiPA con i risultati della ricerca effettuata in

problemi che hanno questi ultimi due anni. segnato la crisi del nostro Paese e, soprattutto quali debbano essere gli interventi da attuare. Tutti insieme, attraverso un patto anche con l’Albo

Fenoglio: serve continuità e formazione “La logistica e il trasporto devono svilupparsi in quanto «sistema», secondo l’imperativo ormai categorico della sostenibilità ambientale” - ha affermato Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.

che è stato firmato in sala con Maria Teresa Di Matteo, presidente del Comitato Centrale dell’Albo dell’Autotrasporto. L’attuale situazione è caratterizzata da due fenomeni rilevanti: la delocalizzazione all’estero delle imprese italiane e il cabotaggio dei trasportatori esteri. “Il fenomeno della delocalizzazione è sicuramente una delle maggiori cause di impoverimento dell’autotrasporto italiano - ha dichiarato

Fenoglio - e ad esso si è poi sommato il cabotaggio, esercitato troppo spesso senza il dovuto rispetto della disciplina comunitaria”. Tra le cause che hanno indotto le imprese italiane di trasporto a trasferirsi all’estero, si trova in primo luogo l’alto livello dei costi complessivi di gestione, seguito dalle normative del lavoro e, quindi, dalla pressione fiscale. L’UNRAE suggerisce che le direttrici per una ripresa del sistema trasportistico italiano, almeno per quanto riguarda il trasporto stradale, possano essere individuate in: O rinnovo del parco, in ossequio alla necessità di andare il più rapidamente possibile verso una mobilità sostenibile nel trasporto e nella distribuzione delle merci, dalla quale discende la necessità di poter contare su misure strutturali di sostegno della domanda di veicoli di ultima generazione; O formazione ed aggiornamento degli autisti, con un occhio particolare al problema dell’occupazione giovanile, che porta con sé la necessità di prevedere sgravi fiscali per le aziende che si impegnino nella formazione e che impieghino giovani formati secondo programmi mirati. Un evento, come dicevamo, quello di UNRAE, che si sta trasformando in un appuntamento fisso di approfondimento e conoscenza del nostro settore e di cui speriamo ci sarà un seguito negli anni futuri.● dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Infrastrutture

Canale di Panama

Incontro tra

Il 26 giugno scorso, è stato inaugurato il nuovo Canale di Panama il cui allargamento rappresenta un grande progetto di ridefinizione della geografia logistica mondiale, con nuove prospettive per il traffico di container e nuovi scenari marittimi di Federica Lugaresi

L’

uomo ha utilizzato i canali sin dai tempi più antichi. Inizialmente soprattutto con lo scopo di modificare i corsi d’acqua per l’irrigazione dei campi, ma successivamente lo sfruttamento dei canali artificiali si è sviluppato anche nel campo dei trasporti: si sono dragati fiumi per renderli navigabili, allargandone le sponde fino a consentire il passaggio di navi, giungendo 26 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

due Oce anche a creare - quasi dal nulla - enormi canali per collegare tra loro degli Oceani. Oggi, in un mondo dove il 70% del trasporto merci mondiale passa per i mari, il nuovo Canale di Panama si candida a rafforzare il suo ruolo strategico negli scambi globali. Si tratta di una importante opera di ingegneria che ha raddoppiato la capacità del Canale dallo scorso 26 giugno (data dell’inaugurazione), permettendo il passaggio di navi più grandi – le Post Panamax - grazie alla costruzione di una nuova serie di chiuse. Una prerogativa scritta nel proprio DNA, da quel Trattato di Neutralità del 1901 che riconosceva a chiunque il diritto di attraversare le acque del lago Gatùn. Oggi quel diritto viene esercitato a tal punto che dal Canale transita il 3% del commercio marittimo mondiale; una percentuale che ormai appartiene al passato dato che secondo i calcoli dell’Autorità del Canale, la nuova opera contribuirà a portare la quota del commercio marittimo che passa per Panama dal 3 al 6% del totale.

Che rivoluzione! Le paratie delle nuove chiuse di Panama si sono aperte (perdonate il gioco di parole, n.d.r.) davanti alla prima nave due anni dopo la data programmata per l’inaugurazione dell’espansione del canale centro-americano, e 102 anni dopo l’apertura del canale. Il presidente della Canal Authority, Jorge Quijano, ha spiegato che i cantieri sono stati chiusi il 31 maggio, dopo alcuni test di navigazione svolti con una petroliera, e parallelamente ha anche inaugurato il nuovo centro che formerà piloti ed equipaggi dei rimorchiatori, così da rendere perfettamente operativa la nuova struttura. In una nota, il Gupc (Grupo unidos por el Canal, n.d.r.) spiega che per ottenere la funzionalità completa del progetto, ha dovuto concludere con successo oltre duemila test ai due capi del canale, realizzare oltre trecento diverse ipotesi per il passaggio di una nave e attuare oltre centoventi azionamenti


ani

delle chiuse. Il consorzio sta anche attuando lavori legati all’impatto ambientale dell’opera, tra cui l’urbanizzazione, la realizzazione di aree verdi, la pittura di edifici, recinzioni e sistemi di protezione. Insomma, una grande opera a tutti gli effetti. Il nuovo Canale di Panama, infatti, sta già rivoluzionando il commercio marittimo consentendo il transito delle navi Post-Panamax - una tipologia di navi in cui rientrano le superpetroliere e le navi portacontainer – e cioè quelle che finora non potevano superare il sistema di chiuse a causa delle loro ingenti dimensioni. Oggi quindi, l’attraversamento delle due Americhe sarà concesso anche ai cargo capaci di portare fino a 14mila container, triplicando, di fatto, la quantità di merci di passaggio lungo il canale. Le cosiddette Post-Panamax di cui sopra, potranno quindi ridisegnare le proprie rotte, riducendo tempi di consegna e consumo di carburante. Si prenda in considerazione anche quest’altro

dato: oggi un container proveniente dall’Asia e diretto verso la parte orientale degli Stati Uniti, raggiunge un porto della costa occidentale (con circa dodici giorni di navigazione) e poi sale in treno, aggiungendo altri sei giorni per raggiungere la costa orientale dopo 18 giorni dalla partenza. Un tragitto esclusivamente navale attraverso Panama o viaggiando tramite Suez impiega 21 giorni. Quindi, è vero che l’attraversamento di Panama aumenta la tempistica di tre giorni, ma il passaggio di navi più grandi riduce i costi unitari, poiché una nave trasporta il carico di numerosi treni, e per di più eliminando anche i costi di scarico/carico. Grandi numeri per la grande opera Con i lavori iniziati nell’agosto del 2009 realizzati dal consorzio Grupo Unidos por el Canal (Gupc) di cui la ditta italiana Salini Impregilo è partner strategico - il raddoppio del Canale di Panama rappresenterà una vera e propria autostrada del mare per

In apertura la prima nave Post-Panamax che ha inaugurato il nuovo canale di Panama. In questa foto il passaggio di un’altra nave sotto il controllo della sicurezza del canale.

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Nella foto in alto il trasporto di una paratoia del terzo set di chiuse. Nella foto sotto la vista dall’alto di un tratto del canale.

le grandi navi Post-Panamax, capace di far transitare imbarcazioni lunghe fino a 366 metri con una portata di 14.000 cointainers (contro la portata precedente di 5.000). Il progetto si incentra su alcune soluzioni ad alta tecnologia uniche al mondo, quali ad esempio un complesso gioco di chiuse con paratoie scorrevoli che permette alle imbarcazioni di innalzarsi di 27 metri sulla superficie dell’acqua, arrivando a navigare le acque del lago Gatùn, il bacino artificiale più grande del mondo. Una volta superato il lago, il set di chiuse sull’altro lato oceanico riporta la nave a livello del mare e le permette di uscire dal Canale. Il sistema è formato da 16 paratoie giganti, otto sul versante Pacifico e otto su quello Atlantico, che pesano tra le 2.500 e le 4.000 tonnellate, alte fino a 33 metri, lunghe circa 58 e larghe 10. Il loro movimento di apertura e chiusura è un capolavoro di ingegneria concentrato in un movimento di cinque minuti. Un impegno colossale dunque, per realizzare questa grande opera, che ha portato a lavorare nel cantiere fino a 30mila persone (con un picco di 11.500) con numeri impressionanti: 290mila le tonnellate di acciaio di armatura utilizzate, 5 milioni di metri cubi di calcestruzzi e 74 milioni di metri cubi di scavi. Cifra da capogiro anche per il costo della realizzazione che si aggira sui 5 miliardi di dollari, ampiamente recuperati poichè l’opera avrà

Nel trasporto di container, il nuovo Canale di Panama permetterà il passaggio di navi fino a 13.600 teu, ossia tre volte più capienti di quelle attuali, mentre nel trasporto combustibili transiteranno non solo petroliere più grandi, ma anche navi per gas naturale liquefatto, aprendo quindi nuove prospettive per questo combustibile. L’Autorità stima che nel 2017 attraverseranno il Canale 360 milioni di tonnellate di merci

un impatto enorme in termini economici sia per Panama che più in generale per il commercio mondiale. Si stima infatti che il Nuovo Canale porterà nelle casse dell’Autoridad del Canal de Panama e in quelle dell’indotto incassi annuali medi pari a 5 miliardi di dollari. Le nuove prospettive In termini di impatto sul commercio la Banca Mondiale ha evidenziato che “l’allargamento del Canale assicurerà un aumento consistente degli scambi tra i Paesi dei Caraibi, oltre alla modernizzazione delle infrastrutture (principalmente porti e ferrovie) nella Repubblica

28 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI


Domenicana, nelle Bahamas, in Giamaica e ad Haiti”. Più in generale l’impatto sarà su tutto il commercio mondiale perché le merci che transitano ogni anno nel Canale valgono 270 miliardi di dollari (pari al 3% del commercio mondiale) e questa cifra può essere destinata a triplicarsi così come la portata delle navi che, dalla sua inaugurazione, avranno accesso al Nuovo Canale. La messa in funzione del Nuovo Canale di Panama rappresenterà una vera e propria rivoluzione per il commercio marittimo. Le circa 12mila navi che ogni anno lo attraverseranno, saranno connesse a 1.700 porti di 150 Paesi e 144 rotte marittime. Ovviamente questo cambiamento epocale, relativo agli equilibri commerciali internazionali, avrà inevitabilmente un impatto anche sullo sviluppo dei porti: l’industria dei porti infatti si sta riorganizzando attraverso la pianificazione di investimenti ingenti che serviranno proprio a costruire nuovi moli capaci di accogliere le grandi navi. Negli Stati Uniti, gli scali marittimi di Miami, New York e Nortfolk sono in via di ristrutturazione e lo stesso accade in molti porti dei Caraibi e del Centro e Sud America, come Kingston in Jamaica, Mariel a Cuba, Cartagena de Indias in Colombia.

Principali dati tecnici Dragaggi: 7.100.000 m³

Scavi: 74.000.000m³

Reinterri: 18.000.000 m³

Calcestruzzi: 5.000.000 m³

Cemento: 1.600.000 ton

Acciaio di Armatura: 290.000 ton

Acciaio per paratoie e valvole: 71.000 ton

Edifici (96 unità): 40.000 m²

Nel mare Nostrum invece… Con il raddoppio del Canale di Suez e l’ampliamento di Panama, il Mar Mediterraneo consolida la propria centralità nello scenario internazionale dei traffici marittimi. Basti pensare che il traffico nel nostro bacino come si evince da uno studio del Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno - rappresenta “il 19% del traffico mondiale in volume e il 25% in termini di rotte marittime, che nei suoi porti transitano merci per 2 miliardi di tonnellate ogni anno, e che i primi 30 scali del Mare Nostrum hanno movimentato 47,8 milioni di teu mentre nel 1995 erano 9,1 milioni (+ 425%)”. L’Asia, con il 41% del totale, è l’area principale di destinazione del nostro traffico commerciale

Il punto in cui il canale sfocia nel lago Gatùn.

marittimo, seguita dagli Stati Uniti con il 23%. In questo nuovo disegno globale, lo studio di SRM sottolinea “la tendenza sempre più spinta a costruire navi di grandi dimensioni e a creare alleanze tra grandi operatori per

razionalizzare rotte e cercare economie di scala”. Indispensabile quindi, per non restare attaccati al palo, competere con gli agguerriti porti europei e adeguare le nostre infrastrutture. Sempre l’analisi di SRM evidenzia che “occorre agire su fattori di competizione come l’intermodalità e con essa l’efficienza dei terminal portuali” e sulla riforma portuale del Governo aggiunge: “Occorre accelerare sull’avvio delle nuove governance e sul rilancio della portualità del Mezzogiorno. Ricordiamoci che la competitività del nostro interscambio commerciale dipende dall’efficienza del nostro sistema marittimo e portuale”. E noi non possiamo che dargli ragione. ● dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Ruote industriali

Renault Trucks

Con il T High Maxispace 520, versione top della cabina di fascia alta, Renault Trucks ribadisce quale sia l’importanza che attribuisce al comfort, al benessere e al relax dell’autista

30 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

MAXI CON


Il materassino che si applica longitudinalmente alla cuccetta, offre una comoda posizione per vedere la televisione o per leggere. Si noti il sedile del passeggero completamente girevole.

di Ferruccio Venturoli

U

na prova un po’ diversa dalle altre, quella di questo numero, non incentrata sulle performance del propulsore o sul consumo, ma sulla abitabilità di una versione top del Renault Trucks T. La gamma T, infatti, è quella che ha beneficiato della maggior parte degli investimenti tecnologici nella storia di oltre 120 anni di Renault Trucks. Equipaggiato con motori Euro 6, Renault Trucks T è un veicolo modulare e unico, dotato di una cabina spaziosa, funzionale, dotata di chicche esclusive; si può affermare che la Serie T abbia ereditato dai suoi predecessori le caratteristiche più importanti: l’efficienza e il comfort di Premium Strada e il prestigio di Magnum. Con un pavimento piano in cabina di 2,5 m nella parte posteriore e un’altezza del tetto di più di 2 m, il Renault Trucks serie T è lo strumento ideale per l’attività su lunga distanza. Ora la Casa francese è andata un passo più in la, pensando a quegli autisti che viaggiano da soli e che desiderano migliorare il proprio posto di lavoro e, di conseguenza, la propria vita. E lo ha fatto aumentando il numero e la dimensione degli spazi e modificando gli allestimenti interni, con il lancio

FORT

del T High Maxispace: attenzione, però, non si tratta di una nuova cabina, ma di una versione ulteriore della cabina di fascia alta, con il suo pavimento piatto e l’altezza del tetto di 2,14 metri. Armadi, cassetti e tanto spazio Siamo andati a vedere la nuova versione, tralasciando volutamente la parte meccanica, che è esattamente come quella già vista e provata e concentrandoci, invece, su quelle che sono le effettive novità, tutte nell’allestimento interno, specifiche di questa versione. La cabina comprende tre grandi stipi supplementari nella parte posteriore, posizionati al posto della cuccetta superiore che è stata eliminata. Hanno un’altezza di 36 cm, con illuminazione integrata, e sono dotati di un sistema di chiusura mediante persianette scorrevoli, all’interno può esservi alloggiato un forno a microonde in uno, una caffettiera in un altro, una cassaforte nel terzo. Al di sotto di questi c’è un tavolo di 81 x 60 cm, apribile per mezzo di un pulsante,

Il cassettone sotto il sedile di guida può contenere anche un frigorifero.

dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Un tavolo di buone dimensioni (81 x 60 cm) si alza in verticale contro il lato posteriore della cabina, per restare chiuso dopo i pasti. Nel tavolo è incluso uno spazio dove si trova un servizio di piatti e posati per due persone.

che si alza in verticale contro il lato posteriore della cabina, per restare chiuso dopo i pasti. Nel tavolo è incluso uno spazio con scomparti antivibrazioni, dove si trova un servizio di piatti e posate per due persone. L’autista ha a disposizione anche un cassettone sotto al sedile, che può, eventualmente, ospitare un piccolo frigo. Il resto delle componenti dell’interno mantiene l’eccellente livello delle versioni più equipaggiate di questa cabina, come i sedili in pelle firmati da Recaro (quello di guida pneumatico), totalmente girevole quello del passeggero, con la possibilità di usarlo come seduta per il tavolo da pranzo o comoda poltrona per guardare la televisione. Lo schermo è posizionato sulla parete sinistra con, al di sotto, un stipo-guardaroba con tanto di stampelle. Ma per guardare la televisione o per rilassarsi c’è anche il materassino allungabile longitudinalmente alla cuccetta. Comodi, pigri e rilassati

I tre grandi gavoni, applicati al posto della cuccetta superiore possono ospitare un forno a microonde, una caffettiera, una cassaforte.

All’esterno un grande scomparto al quale si può accedere anche dall’interno della cabina. Il telecomando dal quale si può comandare quasi tutto: dal condizionatore ai finestrini, dalle luci al telefono.

32 ottobre/novembre 2016 TRASPORTARE OGGI

Un guardaroba ricavato nella fiancata posteriore sinistra, permette di riporre gli abiti senza che si sgualciscano.

Chi vuole passare qualche ora in tranquillo relax non ha nessun desiderio di muoversi per rispondere al telefono, per alzare o abbassare un finestrino o per manovrare il condizionatore. Così arriva in aiuto un telecomando multifunzione dal quale l’autista può manovrare praticamente tutti i comandi interni senza muoversi, comprese le luci in alto, sul tetto e il climatizzatore indipendente dal motore, alimentato da batterie extra. Ma il comfort del Maxispace non si ferma all’allestimento interno, ma si spinge anche fuori, sulla fiancata sinistra della cabina, dove è stato ricavato un grande gavone accessibile anche dall’interno. Dunque, in definitiva, Renault Trucks, con il lancio del Maxispace 520 non ci propone nessuna nuova alchimia meccanica, né ecologica ma semplicemente ribadisce quanto a Lione considerino importante il benessere e il comfort di chi, su un camion, passa gran parte della propria vita. Che deve essere una buona vita.●



il rumore del silenzio

Ruote industriali

Scania

Provato lo Scania G320 Hybrid da distribuzione. Un motore termico che può essere alimentato anche Biodiesel e HVO e uno elettrico che permette anche l’andatura elettrica totalmente silenziosa di Ferruccio Venturoli

E

’ impressionante. E’ impressionante davvero il fatto che sei nella cabina di un camion Scania che, in apparenza, non ha nulla di diverso da quelli che conosci da anni, percorri l’autostrada e, improvvisamente, ti sembra che il veicolo si spenga e vada avanti, in un estremo silenzio, rotto solo dal sibilo degli pneumatici sull’asfalto, spinto da una forza misteriosa, forse d’inerzia. Questo, in estrema sintesi, è quello che ci è capitato provando lo Scania Hybrid G 320, con motore Diesel a cinque cilindri in linea da 9 litri Euro 6, che può funzionare in 34 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

modalità “solo elettrico” e con biocarburanti FAME (estere metilico di acidi grassi o Biodiesel) o HVO (Hydrotreated Vegetable Oil). Le sfide future del trasporto Pensato per soddisfare a pieno le sfide future del trasporto in aree urbane, per impieghi di distribuzione notturna in aree sensibili al rumore, e presentato ufficialmente poco più di un anno fa, l’Hybrid G320 è il primo autocarro ibrido conforme alla norma Euro 6 ad essere


identiTruck

Il motore elettrico (in rosso) è integrato nella trasmissione Scania, la quale è a sua volta dotata di Scania Opticruise.

SCANIA HYBRID G320

Prezzo del veicolo in prova: 279.298,00 euro+ Iva

alimentato da carburanti derivati da fonti rinnovabili. Nell’ Hybrid G320, la propulsione elettrica si combina con il motore Euro 6 di Scania da 9 litri e 320 CV, il quale può essere alimentato al 100% da biodiesel quali FAME (estere metilico di acidi grassi) o HVO (olio vegetale idrotrattato); in particolare, l’utilizzo di HVO, consente di ridurre le emissioni di CO2 fino al 92%. Le componenti principali del sistema Scania Hybrid sono, dunque il motore elettrico per la trazione, un’ innovativa pompa idroguida di tipo elettro-idraulico e una HPU (Hybrid Power Unit) in grado di gestire la ripartizione di coppia motrice tra i due sistemi e di monitorare il livello di carica delle batterie. Un salto in avanti Un vero salto in avanti la Casa svedese l’ha fatto integrando il motore elettrico, un motore di tipo sincrono capace di erogare 174 cavalli,

cabina

Serie G

sospensioni della cabina

Pneumatiche a 4 punti

motore

Scania DC09 133 320 235 kW (320 CV) a 1.900 g/m, coppia max 1600 Nm a 1.500 – 1.300 giri/min, 5 cilindri in linea

livello di emissioni

EURO 6 con SCR

sistema di iniezione

Scania XPI

cambio

Scania E-GRS895 con Scania Opticruise, con motore elettrico integrato da 130 kW(174 CV)

pneumatici anteriori

315/70 R22,5

pneumatici posteriori

315/70 R22,5

passo

4700 mm

mtt

19.000 KG

ptt

27.000 KG

all’interno del cambio stesso, in modo da posizionarlo in maniera parallela nella catena cinematica e di massimizzare l’integrazione con l’elettronica di bordo. La stessa elettronica, che è responsabile del mantenimento della carica delle batterie e della gestione del recupero energia durante la frenata e nel sistema stop & start. Le batterie di bordo lavorano a una tensione nominale di 650 Volt, erogando una energia utilizzabile di 1,2 kWh. I principali fattori da tenere in considerazione quando si realizza un sistema di questo tipo sono le temperature del motore elettrico, la temperatura delle batterie e la finestra di utilizzo. Così facendo il setup è stato realizzato in modo tale da prediligere l’utilizzo del motore termico alle alte velocità di crociera e quello elettrico durante la marcia urbana o comunque ad andatura ridotta. Il che, in parole povere, vuol dire che, durante il viaggio, improvvisamente, il motore endotermico smette di lavorare per fare posto, per due minuti, a quello elettrico, che spingerà il camion con un peso complessivo di 15 tonnellate fino a 45 km/h. Una scelta ben precisa La scelta di limitare a due minuti il raggio dell’elettrico è stata voluta espressamente in Scania; è stata tenuta in considerazione la durata dell’accumulatore, facendo in modo di non stressarlo con ripetuti cicli di carica e scarica. “Siamo convinti – spiegano in Scania - che i clienti attribuiscano un valore maggiore alla vita della batteria e al livello di guidabilità. Tuttavia – continuano da Södertälje – rispetto a un motore Diesel tradizionale, il risparmio di carburante, in uno scenario di dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

35


distribuzione urbana e “regionale”, può raggiungere il 18%”. Va ricordato, comunque, che sono gli autisti a svolgere un ruolo fondamentale nel valorizzare i vantaggi offerti da un veicolo ibrido. A questo proposito lo Scania Driver Support è fornito in una versione speciale, proprio per gli autocarri ibridi. Un aspetto importante, per esempio, sta nella maggiore uniformità possibile della frenata, che consente di usare la potenza al freno per ricaricare la batteria, visto che l’utilizzo della potenza di frenata rappresenta due terzi del risparmio di carburante offerto dall’ibridazione. Il resto è ottenuto grazie allo spegnimento del motore a basse velocità e all’uso dell’unità elettrica.

test drive

Al volante

Consumi rilevati tramite computer di bordo. Tratta

Tipo di strada

Km

Km/h

Litri

KM/ LITRI

TEMPO (min)

AssagoTangenziale/ Cassano d’Adda autostrada

52

64

10,2

5,1

49’

Cassano d’Adda provinciale - Treviglio

7,6

25

1,85

4,1

18’

Treviglio Dalmine

provinciale

17

34

3,78

4,5

30’

Dalmine – Monza

Tangenziale/ autostrada

37

65,4

7,55

4,9

35’

Cinisello B.Assago

Tangenziale/ autostrada

39

76

7,35

5,3

31’

30,73

4,96

152,6

Per la prova l’appuntamento è al grande distributore Eni di Assago Ovest, sulla tangenziale milanese. L’idea era quella di provare il veicolo sia in autostrada che in tangenziale che su strade provinciali. Il percorso prevedeva di passare per Cassano d’Adda, per arrivare a Treviglio e quindi a Bergamo per ritornare ad Assago passando per Monza e Cinisello Balsamo. Un totale di 170 km che non abbiamo potuto rispettare, a causa di un incidente con conseguente deviazione e grande perdita i tempo. I chilometri sono stati, quindi, qualcuno in meno, perché non abbiamo raggiunto Bergamo e non siamo entrati a Monza. Il salire a bordo e il mettersi alla guida del nuovo Scania G320 Hybrid non è differente dal farlo nei Il modulo di alimentazione ibrida Scania contiene gran parte della tecnologia necessaria all’ibridazione (fatta eccezione per il motore elettrico) integrata in un’unità anticollisione.

F cus

Tecnologia ibrida Focus < 72 dB(A) 36 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Concentrato di tecnologia per la catena cinematica ibrida

È il livello di rumorosità. Un truck che può essere utilizzato giorno e notte, alternando gli autisti. Ultra silenzioso!


veicoli tradizionali. La guidabilità e l’assetto sono decisamente simili ai fratelli Diesel anche se, la presenza di un motore elettrico si palesa sin dai primi metri, perché la trazione elettrica viene utilizzata anche in fase di spunto, grazie all’ immediata disponibilità della completa coppia motrice. Tocca poi alla frizione, fare sì che il motore termico “attacchi” quando i regimi di rotazione, tra volano e disco, sono in parità. In autostrada il primo “shock”: viaggiare in silenzio e motore spento. Esperienza che abbiamo ripetuto più e più volte (nei passaggi nei centri cittadini, sui ponti, nei passaggi a livello). Una guida tradizionale In termini pratici, lo stile di guida da adottare su un veicolo ibrido come lo Scania G320 Hybrid è lo stesso stile che si deve adottare sui veicoli pesanti convenzionali; non cambia praticamente nulla. Il segreto, anche qui, sta nella guida “previsionale” e nell’uniformità della frenata. L’utilizzo eccessivo dei freni, infatti, per caricare la batteria, non è una strategia efficace poiché, nella quasi totalità dei casi, è meglio sfruttare la velocità e lasciare che il veicolo proceda per inerzia. L’energia aggiuntiva del motore elettrico contribuisce a rendere la guida piacevole, con cambi di marcia rapidi e operazioni più uniformi anche nel traffico intenso o negli spazi ristretti di un parcheggio. Guidando lo Scania ibrido, come abbiamo detto prima, si ha una sensazione piuttosto strana nel momento in cui cessa qualsiasi rumore meccanico, quando, soprattutto su strade provinciali poco trafficate si sente il rotolamento degli pneumatici sull’asfalto. Altra sensazione decisamente piacevole è la servoassistenza dello sterzo che, grazie all’innovativa pompa elettro-idraulica utilizzata da Scania, permette di manovrare il volante con leggerezza, anche quando il motore Diesel è spento. E così, tra un alternarsi di rombo del motore termico e nell’assenza del rumore di quello elettrico, abbiamo superato centri abitati, abbiamo simulato parcheggi di carico e scarico in strade cittadine, in sostanza abbiamo capito come sarà il trasporto in un futuro che ormai sembra piuttosto vicino. ●

silent mode sul cruscotto tutte le informazioni sui consumi, di carburante e di energia elettrica

Personalizzato Scania Drive Support ha un programma ad hoc per i veicoli ibridi dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Ruote industriali

Volvo

Full confort Se il livello di comodità e sicurezza dei veicoli industriali è oggi al top, l’FH 460 ne è l’esempio su strada. Un mezzo adatto a numerose missioni, il giusto compromesso tra performance e consumi

S

alire su un FH significa sapere di mettersi alla guida di un concentrato di tecnologia, sia per ciò che riguarda il confort di guida ma anche e soprattutto per la sicurezza, di cui Volvo ne fa una bandiera. Da quando è stato presentato, nel 2012, l’FH ne ha fatta tanta di strada, evolvendosi ad ogni innovazione proposta dagli ingegneri svedesi ed oggi si presenta sul mercato in una gamma completa che arriva fino ai 750 cavalli dell’FH16. “Sono stati molti i miglioramenti in questi anni – ci sottolinea Claudio Sivilotti, product manager di Volvo Trucks Italia - ed è stata fatta una <cura dimagrante> che lo ha reso molto più leggero rispetto a sei mesi fa, in quanto sono state sostituite alcune parti realizzate con materiali più leggeri, ad esempio i serbatoi in alluminio o l’assale che ha perso ben 90 kg, tutto questo per un taglio ai consumi di circa l’1%”. 38 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

IL VEICOLO GIUSTO AL POSTO GIUSTO Se la corsa alle grandi potenze ha senso per soddisfare specifiche missioni di lavoro, è però sempre importante che Costruttore e Cliente collaborino, in fase di acquisto, per scegliere la giusta configurazione del mezzo in relazione a precisi criteri legati al tipo di trasporto, alle direttrici e al territorio abitualmente attraversato. L’FH 460 4x2 T da noi provato rappresenta sicuramente la scelta ottimale per una vasta gamma di esigenze, combinando performance, potenza, elasticità, confort di guida e un’ottimizzazione dei consumi da record. Non dimentichiamo, però, il confort complessivo a bordo e l’eleganza del veicolo, trasmessa immediatamente appena ci si ritrova al suo cospetto. D’altro canto parliamo di una cabina Globetrotter, anche


se non XL, ma pur sempre alta di gamma, che offre al suo interno spazio e possibilità di personalizzazioni di altissimo livello. Il motore, come detto, è l’eccezionale D13K di Volvo, un 13 litri Euro 6 eSCR con 460 cavalli di potenza che genera una coppia massia di 2300 Nm tra 900 e 400 giri. Ci soffermeremo più avanti sulla resa e la guidabilità di questo propulsore; per adesso completiamo le dotazioni del veicolo in prova, evidenziando l’altissimo fattore tecnologico a bordo, a partire dal Volvo Dynamic Steering fino al cambio I-Shift. Tra l’altro il carattere tecnologico del veicolo è immediatamente percepibile una volta che ci si è messi al volante, dato da un cruscotto e da una plancia avveniristica ma allo stesso tempo elegante. una guida fidata Nicola De Laurentiis è stato il nostro driver di fiducia per questa prova, autista di grande esperienza, soprattutto del mondo Volvo, ha così potuto trasmetterci dal vivo le sensazioni alla guida dell’FH 460. Ma, assieme a lui, avevamo in cabina anche lo svedesissimo Tommy, driver ufficiale della Casa di Göteborg che è stato utilissimo per spiegarci il funzionamento dei numerosi equipaggiamenti in dotazione. D’altro canto, come accennato, la cabina Globetrotter di certo non manca di ariosità, con i suoi 196 cm di altezza, la grande botola vetrata sul tetto (studiata appositamente anche come uscita di sicurezza in caso di ribaltamento) e l’allestimento a letto singolo, con in più il sedile del passeggero ruotabile nella posizione “relax”. Mentre Nicola si appresta a partire da Assago, imboccando la tangenziale in direzione Como, noi soddisfiamo subito la nostra curiosità chiedendo a Tommy quali optional possono essere montati a bordo, rimanendo sorpresi dalla vastità di essi. L’interno, infatti, è studiato per essere una perfetta postazione di lavoro, ma anche adatta al tempo libero e al riposo: un pratico vano sotto il sedile del passeggero può ospitare una macchinetta del caffè e un capiente frigorifero di 33 litri mantiene fresche

identiTruck

Volvo FH 460 4x2 T Prezzo al pubblico: 125.000,00 euro + IVA Configurazione

Trattore 4x2

passo

3700 mm

motore

D13K 460, EURO 6 eSCR

Potenza massima

460 Hp (338 kW), tra 1400-1800 giri

Coppia massima

2300 Nm, tra 900-400 giri

VEB+ e Retarder

375 kW a 2300 giri, con retarder 825 kW

Cambio

I-Shift AT2612F con selettore a 4 pulsanti

Sospensioni anteriori

Paraboliche

Sospensioni posteriori

Pneumatiche

Controllo sospensioni

Tramite telecomando wireless Remote Control

Ponte

RSS1144A, a singola riduzione, rapporto al ponte 2.64

Pneumatici anteriori

315/70 R 22.5 Good Year Fuelmax

Pneumatici posteriori

315/70 R 22.5 Good Year Fuelmax

Altezza telaio

Media (940mm) altezza piano dimensioni ralla (1120mm)

Cabina

Globetrotter (sospensioni

TETTUCCIO

In vetro ad apertura elettrica

Aletta parasole interna anteriore

A comando elettrico

Aletta parasole interna laterale

su entrambi i lati a comando manuale

Volante

Con doppia regolazione e rivestimento in pelle

Sedile autista

Comfort, a regolazione elettrica e riscaldato

Sedile passeggero

Relax, girevole

Rivestimento sedile

Pelle

Frigorifero

Sotto il letto con capacità di 33 litri

Clima

Riscaldatore autonomo motorecabina, I-Park Cooler

Serbatoio gasolio

Sul lato destro da 405 litri

Serbatoio Ad Blue

Sul lato destro da 64 litri

Batterie

2 x 225Ah

meccaniche ant./pneumatiche posteriori)

bevande e alimenti. Ma non è tutto: un forno a microonde ed un tavolo a scomparsa, oltre che un letto molto comodo, una tv ben posizionata ed i comandi più importanti a portata di mano. Nicola, mentre guida, si rende subito conto, invece, di avere in mano un vero e proprio computer: molte delle funzioni presenti sull’FH possono essere attivate tramite i pulsanti sul volante, inclusi il telefono e il navigatore ma, soprattutto ciò che trova di grande pregio è il Cruise control predittivo I-See, il sistema che consente di risparmiare carburante sui percorsi misti. Lo abbiamo testato anche noi, quando una volta usciti a Como, nel secondo tratto di test drive, abbiamo imboccato la provinciale 342 in direzione Dalmine, il truck ha percorso alcune salite e discese dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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intervallate da tratti pianeggianti. Il software I-See, abbinato al cambio automatizzato I-Shift, permette passaggi di rapporti veloci e scorrevoli, anticipando l’andamento altimetrico del percorso in funzione del contenimento dei consumi; noi abbiamo avuto il piacere di provare la versione standard, ma Volvo propone la variante Dual Clutch cioè la doppia frizione e I-Shift con Crawler Gears, indicato per le applicazioni più pesanti ed estreme. Insomma, alla fine un bel 5% in meno di consumo carburante lo abbiamo portato a casa.

test drive Tratta

Tipo strada

Km

Km/h

Litri

Km/lt

Assago-Como

tang + autostrada

55

45

21,85

2,51

Como-Dalmine

provinciale

87

38

41,4

2,17

Dalmine-Assago

autostrada

78

75

20,12

3,8

F cus

In queste immagini l’elegante interno dell’FH dove si può notare la versione girevole del sedile passeggero.

Angoli non più morti

Vedo tutto

La telecamera esterna trasmette sul monitor gli angoli non visibili con lo specchietto

Focus Specchietti retrovisori più grandi e aerodinamici

40 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI


La grande botola superiore vista da dentro e da fuori, dove si notano anche le soluzioni aerodinamiche del tetto.

Avanti tutta “Guidare questo veicolo – ci racconta Nicola al volante – è davvero piacevole, oltre che facile e paratico. Per esempio i finestrini sono più ampi rispetto ai modelli FH precedenti e i nuovi specchietti retrovisori incrementano del 25 per cento la visibilità diretta, oltre ad avere a disposizione una telecamera che mostra sul monitor interno anche i cosiddetti angoli ciechi”. Come abbiamo anticipato, il veicolo è dotato dell’innovativo sistema Dynamic Steering, un dispositivo che combina il servosterzo idraulico convenzionale con un motore elettrico azionato elettronicamente e installato nel servosterzo stesso. Qual è quindi il risultato? Sicuramente un sistema di guida più tranquillo

e gradevole perchè agevola il lavoro del conducente prevenendo anche alcuni tra gli infortuni professionali che si possono verificare con maggiore frequenza tra i conducenti di veicoli per il trasporto di merci pesanti, come i dolori alla schiena, al collo, alle spalle o alle braccia. Il sistema dinamico di sterzata offre stabilità direzionale sui tratti autostradali, mentre alle basse velocità consente di manovrare anche un camion carico con un solo dito. Una delle innovazioni del Dynamic Steering è il motore elettrico azionato elettronicamente collegato all’albero di sterzo. Questo motore, che collabora con il servosterzo idraulico, offre una coppia massima pari a 25 Nm e viene regolato migliaia di volte al secondo dalla centralina elettronica. Se il conducente vuole procedere in linea retta, il sistema impedisce a qualsiasi interferenza proveniente dal manto stradale di raggiungere il volante.●

Ai posti di comando Una plancia avveniristica ed elegante per avere tutto sotto controllo

Tecno Truck Tecnologia a bordo in grado di ottimizzare consumi di carburante e di emissioni e sicurezza al Top

dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Ruote commerciali

Mercedes-Benz

Così VAN tutti! Una gamma completa per ogni esigenza di trasporto commerciale, fino a 5,5 tonnellate di PTT e il Citan che da Kombi diventa Tourer

di Luca Barassi

C

he i motori siano Euro 6 è scontato, ma è meglio dirlo. Anzi, Mercedes-Benz già da tre anni propone gran parte della gamma dei veicoli commerciali con il rispetto della più recente normativa sulle emissioni. Tecnologia SCR per Sprinter, mentre per tutti gli altri è sufficiente l’EGR, senza l’aggiunta dell’additivo all’urea. Una gamma che ha dell’incredibile dal punto di vista della flessibilità e dell’offerta di varianti, tanto da raddoppiare, in Italia, le vendite rispetto alla crescita del mercato (+44% della Stella contro il +23% del segmento fino a 5,5 tons) e addirittura più che triplicarlo in Europa (+21% su un +6% del mercato). E presto ci sarà anche una grossa novità che andrà ad 42 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

arricchire le “Stelle” di Mercedes. Stoccarda, infatti, pare abbia ceduto anch’essa al fascino del pick-up. Ma questa è un’altra storia. VAN GOES GLOBAL Per Mercedes non è uno slogan unicamente “territoriale”, ovvero non vuole sottolineare soltanto la presenza della Stella in tutti i continenti del pianeta, ma vuole testimoniare la propria missione a non essere soltanto un fornitore di veicoli, ma anche e soprattutto un fornitore di servizi di mobilità e un precursore delle future esigenze distributive. Ne è un esempio il progetto adVANce che interpreta il trend della logistica dei prossimi anni in cui i veicoli saranno sempre più

connessi e sempre più autonomi. Ma sono molti i segnali che rendono il colosso Daimler un punto di riferimento nell’evoluzione del settore. Dall’esplosione mondiale del fenomeno del car sharing, infatti, sarà presto studiato un sistema di “van sharing”, così come la commercializzazione, anche dei veicoli commerciali, comincerà a farsi strada on line. I protagonisti della strada Impossibile in queste pagine poter entrare nel dettaglio di una gamma così vasta. Possiamo però darvi degli spunti e sottolineare i plus di ciascun veicolo. Compito vostro provarli su strada, come abbiamo fatto noi dalla Brianza alla Valtellina.


Vito

Artigianato, commercio, piccola e media industria, servizi navetta e taxi: il Vito eccelle ovunque e con un valore di Cx di 0,32 che contribuisce a ridurre i consumi di carburante e a migliorare le prestazioni di marcia. La versatilità del Vito emerge con evidenza quando si parla delle trazioni. Primo veicolo nella gamma Mercedes-Benz ad essere disponibile a scelta con trazione anteriore, posteriore o integrale. Un’altra première per un auto con la Stella è l’adozione, a ciò collegata, di motori montati sia longitudinalmente, per le trazioni posteriore e integrale, che trasversalmente, per la trazione anteriore, in un’unica medesima carrozzeria. Tutti i modelli del Vito sono disponibili in varie versioni: due passi e tre lunghezze in versione Vito Compact, Vito Long (con sbalzo posteriore allungato) ed Extralong (con passo ulteriormente allungato). Il cuore della gamma del Vito sono le versioni da 2,8 t e 3,05 t di peso totale a terra, cui si aggiunge una versione del Vito con peso diminuito da 2,5 t e una versione con peso aumentato da 3,2 t.

OM651 e OM622 sono i due propulsori rispettivamente per la trazione posteriore o integrale e per quella anteriore. Il primo è un 4 cilindri da 2,15 l di cilindrata, a corsa lunga con 83 mm di alesaggio e 99 mm di corsa, e dimensionato per favorire una ripresa più brillante. Due alberi a camme in testa azionano complessivamente 16 valvole di aspirazione e di scarico, mentre l’iniezione common rail agisce con una pressione di iniezione massima di 1800 bar. L’OM622 è sempre un 4 cilindri ma da 1,6 l di cilindrata: un coerente downsizing a beneficio del contenimento dei consumi. Il motore a quattro valvole sovralimentato, con due alberi a camme in testa e iniezione diretta, è una struttura molto moderna con testata a flusso trasversale, mentre un turbocompressore con turbina a geometria variabile (VTG) assicura una risposta spontanea, un rapido sviluppo di potenza a bassi regimi, e una potenza altrettanto reattiva a regimi elevati. 7G-TRONIC PLUS è il cambio automatico con convertitore, unico al mondo nei veicoli commerciali. La trazione integrale del Vito 4x4 si basa sul pluriaffermato sistema di trazione elettronico 4ETS che interagisce con i sistemi di regolazione della dinamica di marcia ESP e ASR. Tantissima tecnologia, di serie e a richiesta: Attention Assist, Electronic Stability Program ESP, Intelligent Light System, Park Assit e tanto altro ancora.

Citan

Di serie il pacchetto BlueEFFICIENCY, che include la funzione ECO start/stop ed è in grado di ridurre i consumi nel ciclo NEDC delle versioni con motore diesel ad appena 4,3 l/100 km. +20 Nm di coppia per tutte le potenze: 55 kW (75 CV), 66 kW (90 CV), 81 kW (110 CV) per il motore Diesel ed 84 kW (114 CV) per il benzina. Massima personalizzazione con: il nuovo sedile doppio lato passeggero, l’innovativo sistema di navigazione satellitare, sviluppato appositamente per Citan, in formato 1 DIN, è dotato di display touchscreen da 87 mm (3,5 pollici) e la nuova telecamera per la retromarcia integrata dietro il supporto per la targa del portellone posteriore e che si attiva inserendo la retromarcia. L’immagine catturata dalla telecamera viene visualizzata sullo specchietto retrovisore interno che, in caso di forte luminosità, passa automaticamente in modalità antiabbagliamento.

r

Sprinte

La gamma si arricchisce di una versione da 5,5 t di peso complessivo, arricchendo così un ampio spettro di varianti, che spazia da 3 a 5,5 tonnellate. La motorizzazione entry level è rappresentata dal quattro cilindri OM 651 2,15 litri di cilindrata, i cui 84 kW (114 CV) e 300 Nm equivalgono ad un aumento dei parametri di potenza e coppia pari al 20% rispetto all’offerta precedente. Anche la variante di potenza immediatamente superiore, 105 kW (143 CV) per 330 Nm di coppia, offre performance superiori di un buon 10% con entrambi i parametri. Invariati invece i valori per la versione più potente del quattro cilindri, il 120 kW (163 CV), e lo straordinario tre litri V6 CDI con 140 kW (190 CV) di potenza e 440 Nm di coppia.

Sprinter è disponibile a richiesta anche in versioni a gas metano (a scelta monovalenti o bivalenti) i quali si basano su un quattro cilindri 1,8 l di cilindrata. Uno Sprinter su due viene specificamente allestito o modificato da aziende specializzate che possono avvalersi del supporto offerto dal Centro allestitori di Mercedes-Benz Vans e dei suoi professionisti. Nel Centro sono disponibili veicoli realizzati e commercializzati direttamente da Mercedes-Benz Vans (sistema con fatturazione unica) per le soluzioni più richieste cui si aggiungono numerosi allestimenti e trasformazioni realizzati da partner certificati, a fronte di una fatturazione supplementare (sistema con fatturazione doppia).

dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

43


A spasso con Con la versione dedicata al trasporto passeggeri abbiamo fatto un po’ più di qualche chilometro, e abbiamo provato a sfruttare il Citan anche come mezzo utile per il carico di materiali. Nello specifico siamo partiti da Monza per andare all’European Truck Festival di Brescia e allestire il gazebo che ha animato la festa di fine settembre. È stata una felice sorpresa scoprire come questo veicolo sia così eclettico e funzionale. Estremamente spazioso e confortevole con le ampie vetrate superiori, ha svolto la sua funzione di “trasportatore” in modo eccellente. Le novità Di nuovo, questa versione, non ha solo il nome che da Kombi diventa Tourer, ma anche una catena cinematica rinnovata e soprattutto la disponibilità di optional e dotazioni di serie che lo rendono un vero e proprio veicolo tailor made. Innanzitutto da giugno scorso, i Citan immatricolati come autovetture, sono conformi alla normativa Euro 6, ma anche per i modelli immatricolati come autocarro è possibile richiedere l’adeguamento, con oltre un anno di anticipo rispetto all’introduzione obbligatoria della legge. L’intera gamma diesel rispetta la normativa Euro 6 grazie a misure introdotte all’interno del motore e ad un catalizzatore ad accumulo di NOx, eliminando il ricorso alla tecnologia SCR. Il compatto motore turbodiesel da 1,5 l

di cilindrata è disponibile in tre varianti di potenza: 55 kW (75 CV), 66 kW (90 CV) ed 81 kW (110 CV), il modello utilizzato nella nostra prova che, come le altre versioni ha ora di serie il pacchetto BlueEFFICIENCY, il che significa minori consumi con prestazioni aumentate. In autostrada, infatti, il nostro Citan è risultato scattante nei sorpassi e fluido nei lunghi tratti scorrevoli e, allo stesso tempo, ha espresso tutta la sua potenza e agilità quando abbiamo dovuto percorrere brevi tratti di salita o insidiose rampe di ingresso. Il lavoro quotidiano a bordo del Citan è inoltre facilitato adesso da numerosi nuovi dettagli e dai nuovi equipaggiamenti a richiesta. L’innovativo sistema di navigazione satellitare, per esempio, sviluppato appositamente


il Citan Tourer

Fiat lux La finestra ribaltabile sul tetto, di cui era dotato il nostro mezzo in versione Long, ha reso il viaggio estremamente luminoso. Il già ampio ambiente del Citan è amplificato da questo optional suddiviso in due parti in vetro fumé sopra i sedili anteriori che si possono aprire a mano singolarmente in direzione di marcia. Possiamo dire, in conclusione, che questo modello, il cui DNA è tipicamente di trasporto passeggeri, ben si adatta anche a missioni miste, in cui l’aspetto carico non è trascurabile. Inoltre, l’eleganza e il confort degli interni, ne fanno un veicolo adatto anche al normale uso quotidiano, come veicolo per il business, ma anche per il tempo libero.●

per Citan, in formato 1 DIN, è dotato di display touchscreen da 87 mm (3,5 pollici). Oltre alla navigazione GPS con materiale cartografico per l’Europa occidentale, la dotazione comprende una porta per collegamento USB, uno slot per schede micro SD, un’interfaccia AUX e Bluetooth. Lo standard di trasmissione digitale DAB+ assicura un’eccellente ricezione radio. La nuova telecamera per la retromarcia, poi, semplifica le manovre ed aumenta la sicurezza. La telecamera è integrata, infatti, dietro il supporto per la targa del portellone posteriore e si attiva inserendo la retromarcia. L’immagine catturata dalla telecamera viene visualizzata sullo specchietto retrovisore interno che, in caso di forte luminosità, passa automaticamente in modalità antiabbagliamento; le linee di riferimento offrono un utile supporto nella valutazione delle distanze. Altrettanto nuovo è l’impianto d’allarme antifurto, che si attiva tramite il radiocomando della chiave del veicolo.


Ruote commerciali

Volkswagen

Cucito su mis

Il nuovo Volkswagen Crafter è stato costruito sulla base delle richieste delle differenti categorie di utenti, rispondendo alle nuove sfide del mondo del trasporto. Tutto ciò gli ha permesso di ottenere il prestigioso riconoscimento International Van of the Year 2017 di Federica Lugaresi

I

n una maestosa coreografia urbana, all’interno di una acciaieria vecchia di un secolo alle porte di Francoforte, con una comunicazione forte, diretta e capace di entusiasmare il pubblico europeo, è stato 46 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

presentato il nuovo Volkswagen Crafter. “Il nuovo mezzo di lavoro adatto al lavoro del cliente” come dichiarato da Karl Scholz Presidente del Consiglio di Amministrazione di Volkswagen Veicoli Commerciali, è un prodotto speciale che nasce ascoltando e coinvolgendo - sin dalla fase iniziale del

progetto, e quindi ancora prima del prototipo - i clienti nella loro attività lavorativa su strada. Gli esperti di Volkswagen, infatti, durante la fase di sviluppo del nuovo Crafter, hanno accompagnato molti Clienti (artigiani, corrieri ecc.) nella loro attività quotidiana, individuando ed identificando in tal


ura quanto riguarda la lunghezza, in funzione del modello, è possibile scegliere fra tre lunghezze diverse a cui si aggiungono tre diverse altezze del tetto nelle versioni con carrozzeria chiusa. Il Cliente potrà così configurare il suo nuovo veicolo (4 modelli, 3 lunghezze e 3 altezze, per un totale di ben 69 versioni derivate) personalizzandolo secondo le proprie reali e concrete esigenze, scegliendo la combinazione più adatta di motore, cambio, trazione, lunghezza del veicolo e altezza del tetto. Insomma, in questo segmento, la già vasta gamma propone un’offerta di versioni sorprendentemente ampia, anche nelle categorie con pesi elevati. I motori

modo le migliorie da apportare. Ecco che quindi da oggi, l’autista di un corriere potrà risparmiare 3 secondi per ogni apertura del portellone di carico; le dimensioni del vano di carico consentiranno di sfruttare al massimo la superficie disponibile fino a 4 europallet; e sarà possibile prevenire gli incidenti dovuti a momenti di stanchezza dei conducenti sulle lunghe percorrenze grazie a funzioni di sicurezza, quali per esempio, il sistema Cruise Control con regolazione automatica della

distanza (ACC), il sistema di frenata anti collisione multipla e il sistema di assistenza in presenza di vento laterale (disponibile a richiesta). Un DNA così speciale Grazie alla sua prerogativa, il nuovo Crafter (da 3,5 t di peso complessivo a 5,5 t) in futuro diventerà il migliore della sua classe in oltre sei categorie. Si potranno declinare le dimensioni del veicolo: per

Compaiono i nuovo motori Euro 6 (dotati tutti di sistema start/stop di serie), garantendo consumi ed emissioni più bassi della categoria ( riduzione media dei consumi pari al 15% e riduzione di emissione di CO2 pari a 25 gr/km). Propulsori progettati per percorrere le brevi e lunghe distanze che, con la loro robustezza e bassi costi di gestione, influiscono di molto e in modo positivo sul costo totale di tutto il ciclo di vita del veicolo. Il nuovo motore 2.0 TDI “EA 288Nutz” è stato appositamente sviluppato per il nuovo Crafter ed è disponibile in quattro diverse potenze: si può scegliere tra 75 kW (102 CV), 90 kW (122 CV), 103 kW (140 CV) o per un TDI biturbo 130 kW (177 CV). A tale proposito, la scelta della motorizzazione dipende anche dal sistema di trazione, che può essere anteriore, posteriore o anche integrale (4MOTION). In tutte le modalità di trazione, inoltre, si può scegliere tra cambio manuale e automatico. dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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In questa pagina alcuni dettagli del nuovo veicolo tedesco: il portellone posteriore, i vani d’appoggio dell’abitacolo e il piano di carico.

(“Trailer Assist”). A questi si aggiungono ulteriori dispositivi – in parte su richiesta - quali il sistema di frenata di emergenza (“Front Assist”) e il sistema di assistenza in presenza di vento laterale; mentre sono di serie la frenata anticollisione multipla, e il dispositivo di allarme per la stanchezza del conducente. Assolutamente efficienti anche i sistemi di sicurezza passivi che – oltre agli airbag anteriori e laterali per la testa di passeggeri e conducenti – sono arricchiti dal sistema di protezione, basato su sensori, delle fiancate del veicolo (“Side protection”) e dall’assistenza all’uscita dal parcheggio. Il design è stato completamente rivoluzionato riprogettando sia gli interni che gli esterni (da notare che il nuovo Crafter fa rilevare un coefficiente di penetrazione di 0,33, molto interessante nel settore dei veicoli commerciali e utile a contenere i consumi). Per migliorare il confort del conducente è stata creata una serie di sedili, versatile ed ergonomica e a sospensione pneumatica, che prevede Confort e sicurezza per i professionisti Un occhio di riguardo verso i sistemi di assistenza alla guida che non solo agevolano il lavoro del professionista ma offrono anche vantaggi in termine di sicurezza. La “base” di partenza è il nuovo servosterzo elettromeccanico, adottato per la prima volta in questo segmento, che permette, per es., un’assistenza attiva per il mantenimento della corsia (“Lane Assist”), un dispositivo di assistenza al parcheggio (“Park Assist”), un sistema di assistenza per la manovra con rimorchio 48 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

sette varianti differenti. A richiesta è possibile montare il sedile con supporto lombare regolabile e funzione massaggio. Di serie, sul nuovo furgone troviamo altri elementi: alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata con radiocomando e vani portaoggetti pratici ed ergonomici per riporre cellulare, PC e tablet, metro ripiegabile e guanti da lavoro. Un “ufficio” insomma, che offre una postazione di lavoro mobile comoda e sicura. Il veicolo perfetto per le consegne Il nuovo Crafter convince soprattutto dal punto di vista pratico per la sua funzionalità, le predisposizioni per i diversi allestimenti e le dimensioni ottimizzate. Una grande capacità di carico – fino a 18 m3 di volume - nella versione a trazione anteriore, fanno di questo veicolo un mezzo ad hoc soprattutto per le consegne veloci (che impenneranno in modo esponenziale visto il crescente sviluppo

International Van of The Year 2017 Una giuria internazionale, composta da giornalisti esperti del settore provenienti da 24 Paesi europei, ha scelto il nuovo Crafter come il miglior veicolo commerciale dell’anno 2017 in occasione dello IAA di Hannover. Il premio è stato consegnato a Eckhard Scholz, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Volkswagen Veicoli Commerciali, che ha dichiarato: “Dopo il successo della gamma T dello scorso anno, siamo molto felici di ottenere questo speciale riconoscimento anche per il nuovo Crafter. Siamo orgogliosi dell’ultimo nato in Casa Volkswagen e di tutta la squadra, che ha dato il meglio affinché il Crafter potesse affermarsi come il numero uno tra i veicoli commerciali di grandi dimensioni. Questo premio rappresenta il migliore presupposto per un lancio sul mercato di grande successo”.


Una culla polacca Per produrre il nuovo Crafter è stato creato dal nulla, in soli 28 mesi, il sito di Wrzesnia in Polonia. A soli 38 km di distanza dallo stabilimento Volkswagen di Poznam – in funzione da oltre venti anni – ecco arrivare questo gioiello completamente ecocompatibile con una superficie di circa 220 ettari, pari a circa 300 campi da calcio. A pieno regime, nello stabilimento di Wrzesnia lavoreranno oltre 3.000 addetti ( 2.000 di questi verranno formati ex novo per poter entrare nella linea di lavoro). Vogliamo evidenziare che il primo prototipo del veicolo è stato prodotto a 6 mesi dalla costruzione della fabbrica, mentre il primo Crafter è uscito nella 36° settimana di calendario! Nel 2018 si prevedono di consegnare 100.000 Crafter. dell’e-Commerce N.d.R.) sin sotto casa del cliente. Inoltre, grazie all’ampia porta scorrevole con un’apertura di 1.311 mm, a un’altezza minima del bordo di carico di 570 mm nelle versioni a trazione anteriore, e all’apertura a 270° delle porte a battente posteriori (disponibile a richiesta), le operazioni di carico del nuovo Crafter risultano particolarmente agevoli. Soluzione smart anche per fissare il carico trasportato che può essere bloccato su tutti i lati: su richiesta è infatti possibile integrare guide di ancoraggio, alle pareti laterali, alla paratia, nel tetto e nel pavimento, sotto forma di profili Airline brevettati. Il nuovo Crafter sarà disponibile a inizio primavera 2017 ma già ordinabile a partire da novembre (prezzi per la Germania a partire da 28.300 Euro IVA esclusa). Gli allestimenti per l’Italia, al momento in cui stiamo scrivendo l’articolo, sono ancora in via di definizione, ma in casa Volkswagen ci garantiscono che i veicoli saranno preparati per soddisfare già in gran parte le esigenze dei Clienti. ●

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Ruote commerciali

Citroën

Cavalcando l’onda Il consolidamento dei positivi dati sul mercato dei veicoli commerciali ci ha indotto a fare una chiacchierata con Angelo Simone, direttore dei marchi Citroën e DS

di Luca Barassi

Q

uando più di due anni fa il segmento degli LCV ha finalmente invertito la rotta, facendo segnare i primi incoraggianti segni positivi, la reazione di tutti gli operatori è stata quella di un cauto ottimismo, temendo un fuoco di paglia. A distanza di tempo possiamo dire che così non è stato ed anzi, il settore dei veicoli commerciali è stata la miccia che ha contribuito ad uscire dal lungo periodo di crisi anche il settore pesante. Mesi di segni positivi, quindi, amplificati quest’anno dal superammortamento del 140% che ha spinto molte imprese e artigiani a rinnovare il proprio parco veicolare. Citroën è stata sicuramente protagonista in questa crescita con una gamma completa che

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risponde anche alla crescente esigenza di veicoli sempre più piccoli ma dalle capacità di trasporto generose. Ne abbiamo parlato con Angelo Simone che, dal gennaio del 2010 è all’interno del gruppo PSA e che dal 2015 ha assunto la direzione dei marchi Citroën e DS, nell’ambito della profonda ristrutturazione che il gruppo ha attuato a seguito della presentazione del piano industriale 2014-2018 denominato “Back in the race”. Siamo a fine anno e una analisi dei dati di mercato è d’obbligo. I numeri sono molto confortanti e registrano degli importanti valori col segno più. Ci può dare una sua visione, analizzando i diversi segmenti? Sì, confermo. Il mercato nei primi 9 mesi dell’anno ha fatto registrare un incremento del 40% in particolare grazie agli incentivi fiscali (superammortamento del 140%) che hanno spinto al rinnovamento dei veicoli da parte delle società. Tutti i segmenti sono in crescita ma in particolare, il segmento che è più dinamico è quello dei piccoli commerciali, anche grazie ad un importante fornitura operata dalle Poste Italiane. In questo scenario come si è mossa Citroën e quali sono i prospect per l’anno prossimo? Citroën in questo mercato ha fatto registrare quasi 8.000 immatricolazioni pari al 6,2% di quota di mercato, con un incremento rispetto al 2015 del 30%. In particolare, escludendo il canale dei noleggi, l’incremento si rivela superiore al mercato. Le prospettive per la fine del 2016 ci vede chiudere l’anno con circa 10.000 immatricolazioni raggiungendo quindi l’obiettivo posto all’inizio dell’anno. A questi risultati contribuirà inoltre il nuovo prodotto finanziario “PRO” dedicato ai Clienti BtoB che offre il finanziamento rateale a tasso fisso dell’1,99% con Maxirata finale. Per il 2017 le nostre stime saranno legate al prolungamento degli incentivi fiscali che hanno spinto il mercato ad anticipare qualche vendita.

Il mercato è indirizzato verso un sensibile downsizing dei veicoli, tanto che il mondo degli LCV si è allargato sino ai pick-up. Qual è la strategia del marchio francese da questo punto di vista? La nostra gamma copre la quasi totalità del mercato e i risultati commerciali in crescita dimostrano che i nostri prodotti si adeguano perfettamente alle esigenze della clientela e dei professionisti del trasporto. Quest’anno c’è stato il lancio di Jumpy ed Expert. Due veicoli uguali dal punto di vista industriale ma con alcuni importanti elementi di differenziazione. Come ha deciso di Citroen di promuovere il “proprio” prodotto e su quali valori si basa? Il nuovo Jumpy offre una vasta gamma di possibilità di allestimenti che vanno incontro alle esigenze di target specifiche e che quindi ci

ha permesso di differenziarci dalla concorrenza, in particolare abbiamo lavorato molto sugli allestimenti isotermici, officine mobili, trasporto farmaci, e così via. Quasi due anni fa Citroen ha sviluppato un interessante progetto che riguarda i veicoli allestiti, “istitualizzando” alcuni partner. Come procede questo progetto e quali saranno i prossimi sviluppi? Il progetto “Club degli Allestitori” è stato un successo in termini commerciali e di arricchimento delle competenze dei nostri Business Center, è nostra intenzione quindi allargare la rete dei nostri partner/allestitori nel 2017. L’obiettivo è di arrivare a coprire la totalità dei segmenti di mercato dei veicoli trasformati. ●

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Ruote ecologiche

Peugeot

Elettrico è me

di Andrea Trapani

P

eugeot Partner Elettrico è ormai un prodotto maturo per il mercato dei veicoli commerciali, ed è in grado di attirare le attenzioni e la curiosità di molti. Capire il perché è facile: un van a emissioni zero ha un incredibile fascino per chi lavora in città 52 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Autonomia e confort di guida per la versione a zero emissioni della furgonetta Peugeot e si trova a dover affrontare, ogni giorno nuove norme per gli accessi alle ZTL. Per verificarne le capacità abbiamo testato Peugeot Partner su strada, sottoponendolo a un test drive che avrebbe stressato qualunque mezzo. Andiamo in ordine.

Il mezzo Cominciamo dagli aspetti tecnici. Il veicolo – che mutua le dimensioni e il telaio dalla versione termica - adotta un motore elettrico da 49 kW (67 CV) e 200 Nm di coppia


Partner furgone elettrico

glio

momento solitamente convulso ma con un traffico relativamente Dati tecnici: moderato dalla calura estiva. • motore da 67 CV I dati raccolti sono risultati molto • due batterie che garantiscono 170 KM di autonomia interessanti: il giro della circon• coppia di 200 Nm disponibile fin dallo spunto iniziale vallazione è stato percorso in un’ora e dodici minuti, un’ottima Dimensioni: prestazione considerando che i • 4,38 m di lunghezza 19,5 km totali rappresentano uno • 3.3 m3 di carico dei tratti più ostici di tutta la viabi• quasi 600 kg di portata massima lità meneghina. Il mese di luglio ha sicuramente aiutato con un flusso di Dispositivi tecnologici: traffico minore a quello dei periodi di • sistema ESP (controllo elettronico della stabilità) picco, ma va dato atto che un veicolo • Hill Assist per le partenze in salita come Furgone Elettrico ha dato il meglio

nel vano anteriore, insieme all’elettronica di controllo e alla catena cinematica per la trazione anteriore. L’energia proviene da due gruppi di batterie agli ioni di Litio da 22,5 kW/h che sono alloggiate nel pianale ai lati del retrotreno; questa soluzione ha permesso di tenere inalterate le dimensioni utili e lo spazio di carico (3,3 m3 di carico, quasi 600 kg di portata massima). Per quanto riguarda l’autonomia Peugeot dichiara 170 chilometri, un valore che pone, da anni, Partner come un vero punto di riferimento nel segmento dei furgoncini elettrici. Un “caldo” viaggio In queste settimane invernali in cui ci leggete, il caldo potrà sembrare un lontano ricordo, ma il nostro test drive si è svolto a Milano in alcuni dei giorni più asfissianti dello scorso luglio. Temperature elevate, intorno ai 40 gradi, hanno reso ancora più estrema la prova per la mobilità elettrica cittadina ma si sono rilevate utili per verificare sul campo alcune situazioni che spesso condizionano il rapporto tra i guidatori e il mezzo. Partenza con il… pieno di energia elettrica. Partiamo con il furgone in

Dopo aver percorso tutta la circonvallazione milanese per il test di consumo energia, abbiamo continuato a girare per la città silenziosamente.

di sé in questo specifico percorso. Le motivazioni stanno dentro alle sue caratteristiche: una volta presa confidenza con il mezzo, infatti, la guida diventa divertente e senza pensieri visto che la potenza dei 200 Nm della coppia è immediatamente disponibile con il piacere del cambio automatico a variazione continua. Non solo, la velocità di crociera riesce ad essere sostenuta e in fila si è più scattanti di tanti altri veicoli a motore termico dato che, passati i primi chilometri, diventa pressoché naturale guidare con il solo pedale dell’acceleratore utilizzando il freno solo per fermare il veicolo. Un’accortezza che vale doppio con un motore elettrico che dispone di un sistema che ricarica le batterie in decelerazione e in frenata. Un occhio all’autonomia

piena carica, l’indicatore segna 150 km di autonomia: sarà la nostra bussola per controllare i consumi. Primo test, il traffico milanese: per farlo abbiamo percorso con Peugeot Furgone Elettrico tutta la circonvallazione esterna. L’orario scelto è la tarda mattinata, in un

L’autonomia del motore elettrico è stata una parte importante della nostra prova che merita un approfondimento a sé: partiti a piena carica, alla fine dei primi 20 km l’indicatore ne indicava il 25% in meno. In teoria un consumo che tende a una proiezione di 100 km totale di percorrenza, un valore ben inferiore ai 170 dichiarati. In realtà, complici

le alte temperature esterne, questo dato è stato influenzato dall’uso (quasi obbligato) dell’aria condizionata; l’attivazione del sistema di condizionamento però “allarma” chi guida dato che la semplice accensione fa scendere i valori di carica di circa 30 km. Un valore probabilmente forzato dal software per evitare fermate impreviste, di sicuro un’alterazione che ha fatto sì che per cautela l’uso dell’A/C sia stato molto moderato rispetto al caldo percepito. Per completezza va altresì ricordato che, una volta arrivati alla segnalazione del 50% di carica, l’indicatore ha segnalato disponibili altri 76 km di autonomia, in perfetta sintonia con le prestazioni massime dichiarate. La corretta stima della carica resta però un fattore su cui si potrà e si dovrà lavorare per evitare disallineamenti tra quanto visivamente appare sul display e quanto effettivamente rimane da percorrere. Un modo per stare più tranquilli, magari nelle giornate con una calura meno assillante, comunque esiste: il sistema di riscaldamento è, infatti, dotato della funzione “eco-mode” con la quale si riesce a mantenere un’adeguata ventilazione nell’abitacolo senza intaccare eccessivamente l’autonomia del furgone. dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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In alto da sinistra: l’ampio vano di carico in parte occupato dalla ruota di scorta, il cruscotto con gli indicatori di energia disponibile e la bocchetta per la presa elettrica.

Versatilità e pieno accesso al centro Torniamo su strada. Furgone Elettrico si è dimostrato valido anche in altri contesti; abbiamo percorso, ad esempio, anche alcune strade a scorrimento veloce mantenendo senza particolari problemi velocità di 70 e 90 km/h (la velocità massima dichiarata è di 110 km/h, ndr) dove le accelerazioni date dai 67CV del motore sono state più che gradite per velocizzare i nostri spostamenti. Il ruolo naturale del veicolo però rimane il cuore cittadino, soprattutto per la sua possibilità di entrare nelle zone a traffico limitato senza problemi: un vantaggio che abbiamo fatto nostro sia per confermare le impressioni di maneggevolezza sia per effettuare una ricarica in una delle nuove postazioni attrezzate. Da non dimenticare inoltre la piacevolezza

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di guida che un mezzo elettrico sa elevare ai massimi livelli: l’assenza di rumore durante la marcia è totale, un importante valore aggiunto per chi deve passare molto tempo al volante. Una piccola avvertenza: il silenzio del veicolo vale anche per gli altri, al vostro passaggio le strade sono talmente silenziose che un colpo di clacson può essere necessario quando vi accorgete che gli altri utenti della strada non vi hanno proprio sentito!

SPIN8

Ricarica, cosa c’è da sapere Una considerazione a parte merita anche la fase di ricarica, un fattore assolutamente nuovo per i conducenti che si approcciano per la prima volta con un motore elettrico. La strumentazione di bordo include un indicatore di consumo che, al pari di un contagiri, agevola nel mantenere una guida economica; il

Il nostro Partner Elettrico in carica da Spin 8 e, sotto, la APP che permette di controllare lo stato della carica.


affidato ai servizi di Spin8 in via Ariberto, ma il mondo della ricarica dei veicoli elettrici è in continua espansione. Chi cerca tra le App per iOS e Android avrà l’imbarazzo della scelta, mentre si annoverano sempre più servizi online con mappe dettagliate tra i quali segnaliamo quelli offerti da www.colonnineelettriche.it e www.goelectricstations.it .

Spin8 è una startup innovativa – nonché uno spin-off dell’Università della Tuscia - che nasce come operatore commerciale per fornire anche in Italia un servizio di ricarica all’avanguardia per i veicoli elettrici. La rete Spin8 è aperta, digitale e interoperabile oltre ad essere accessibile e rispondente alle esigenze di viaggio dei cosiddetti “EV drivers”. Lo sviluppo della rete Spin8 avviene nelle aree urbane e vuole creare corridoi elettrici fast per garantire accessibilità elettrica tra le città. Lo sviluppo avviene attraverso la nascita, l’installazione, l’integrazione e l’aggregazione di punti di ricarica. L’obiettivo è ambizioso: “Garantire a tutti coloro che possiedono un’auto elettrica la possibilità di percorrere kilometri senza doversi preoccupare di dove ricaricare, come ricaricare, quando ricaricare…”. Nel garage di via Ariberto a Milano abbiamo usufruito del servizio di ricarica veloce. Tutto facile e semplice: una volta scaricata l’App sul proprio smartphone l’esperienza di ricarica è intuitiva e alla portata di tutti. Quando ci si trova alla colonnina e si vuole caricare, è possibile farlo senza sottoscrivere alcuna tessera: con l’applicazione di Spin8, infatti, si accede direttamente a una sessione di ricarica senza registrazione facendo una semplice foto al QRcode con il proprio telefono. L’andamento della ricarica è possibile seguirlo all’interno della stessa app che indica in tempo reale la percentuale e la tempistica di ricarica. Un servizio promosso a pieni voti, specie considerando che – al momento del test – abbiamo potuto anche usufruire del bonus riservato ai nuovi iscritti con i primi venti minuti di ricarica in omaggio.

Il giro della circonvallazione esterna • Luogo: Milano

Giro della Circonvallazione esterna • Chilometraggio: 19,5 km • Tempo: 1h 12 minuti • Velocità media: 21 km/h (in movimento) • Consumi: 25% della ricarica disponibile

Una volta scelto un mezzo elettrico, dunque, è difficile che si torni indietro: il silenzio e la libertà in ambito urbano sono due conquiste importanti. Peugeot Partner ha superato ampiamente questa prova, è nato per la vita di città e lo ha dimostrato sulle strade di Milano. Il nostro test ha confermato come possa essere il veicolo ideale per chi ha la necessità di lavorare in ambito urbano e/o frequentare una o più zone traffico limitato senza percorrere più di 100 km al giorno: un obiettivo che si può raggiungere solo con un motore elettrico. Chi ha bisogno di spazio non trova differenze rispetto alla versione diesel: non cambia, infatti, la capacità del vano di carico grazie alla posizione non invasiva delle batterie. Agili per strada rispettando la natura, il futuro dei veicoli commerciali passa da qui. ●

computer di bordo, a sua volta, mostra l’autonomia rimanente e il consumo medio in kW/h. Come già ricordato, il Partner Elettrico ha un duplice sistema di ricarica che non funziona solo quando si agisce sui freni, ma anche tutte le volte che si decelera. Così l’energia cinetica viene trasformata in elettrica. Per offrire la massima flessibilità nell’uso quotidiano, il Partner Elettrico offre due modalità di ricarica: quella normale - che possiamo avere sia da una presa elettrica di tipo “ShuKo” che dalle stazioni di ricarica pubbliche - con una tempistica di 6-9 ore, oppure quella rapida (opzionale) fino a 125A che recupera fino all’80% della carica in 30 minuti! Dettagli importanti per chi, una volta in movimento, è in ricerca di una colonnina: Trasportare Oggi in Europa si è dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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nel cuore rosso

Professione camionista

Con Jack, autista di road train, sulle piste infuocate dell’Outback. Stipendi da favola, ma vita d’inferno

dell’

testo di Marco Perri, immagini Flanker

N

on so se avete presente che vuol dire passare una decina di giorni a correre su e giù per l’Outback, il cuore rosso dell’Australia. Probabilmente non lo immaginate neanche, così ve lo racconto io. L’Outback è un posto dove solo gli aborigeni riescono a sopravvivere decentemente. Chilometri e chilometri di sola terra rossa, leggera e impalpabile come cipria che ti entra dappertutto, nel naso, negli occhi. E intanto si suda, con una temperatura che, in ottobre inoltrato, va dai trenta ai quaranta gradi. E si guida per ore senza vedere nulla intorno. Anzi, in realtà è un nulla pieno di 56 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

elementi: rocce rosse, vegetazione rada, richiami di dingo, emù, topi giganti, pitture rupestri e sculture sulle rocce, pozze sacre di acqua che solo gli aborigeni conoscono, canti antichi sulle note del “didgeridoo”, che mettono in collegamento con gli antenati. La Stuart Highway pista infernale E guidi, guidi sulla Stuart Highway, l’unica arteria che collega il Nord al Sud del Paese, una sorta di pista per i road train, mostri che superano i cinquanta metri, che la percorrono su e giù a


Jack, un autista di Alice Springs, si alterna alla guida dei “cattle truck”, il trasporto bestiame, e i road train, tre o quattro cisterne cariche di benzina, per le fattorie dell’Outback

Australia velocità folli, di rado inferiori ai 90, 100 chilometri orari. Mostri che travolgono, al loro passaggio, tutto quello che incontrano, che fanno “esplodere” contro il loro bull bar qualunque animale abbia la ventura di attraversare la strada. E quando al mattino, guardinghi, ci immettiamo sulla Stuart la troviamo costellata di cadaveri di animali piccoli e grandi, vittime dei road train. La Stuart Highway ci porta ad Alice Springs, 35 chilometri a sud del Tropico del Capricorno, cittadina perduta di 20mila anime nel cuore nell’Outback; un posto, le cui strade finiscono tutte nell’immensità di 2mila chilometri di deserto. Ad Alice Springs vive Jack, 38 anni, che fa il camionista.

La linea notturna Melbourne-Sidney

Jack conosce tutte le grandi città del Sud del Paese, Melbourne, Sydney, Adelaide. Mille chilometri almeno, da fare tutti d’un fiato. Soprattutto sulla tristemente famosa linea Melbourne - Sydney, che ogni notte mille camion trasformano in un girone infernale, dove le automobili rischiano tanto, dove si contano almeno dieci incidenti - spesso mortali - ogni notte. Ma per Jack questi sono ricordi: su quella rotta si è fatto le ossa finché, una sera, si è fatto arrestare per eccesso di velocità con relativo ritiro della patente. Così a 27 anni, se ne è andato verso Nord, verso il deserto, verso Alice Springs, dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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In Australia i veicoli più diffusi sono senz’altro i “musoni” americani: Kenworth, Mack, Western Star, Freightliner, anche se negli ultimi anni stanno prendendo piede anche i camion europei: Scania, Volvo Mercedes, e IVECO

Outback vuol dire chilometri e chilometri di sola terra rossa, leggera e impalpabile come cipria che ti entra dappertutto, nel naso, negli occhi.

Un road train è pronto per caricare in una delle grandi fattorie perse nel bush. Per capire di cosa parliamo basti pensare che una di queste può avere l’estensione di una nostra regione.

dove è riuscito a ottenere di nuovo la patente, a trovare un buon lavoro: trasporta bestiame da maggio a settembre, poi cambia tipo di trasporto, sempre road train, ma carburanti, di ogni tipo. Lunghi, interminabili serpenti d’acciaio formati da tre, quattro rimorchi pieni di benzina o kerosene, che porta alle fattorie sperdute nell’Outback. La follia dei cattle trucks “I camion da bestiame, i <cattle truck> – ci racconta - rappresentano una sorta di “scelta estrema” del trasporto australiano, il settore più duro, più rischioso, ma anche meglio pagato. Quando nei rimorchi hai duecento mucche sotto il sole non c’è più niente che conti, se non correre e arrivare il più rapidamente possibile a destinazione”. Il caldo è un brutto nemico, non tanto per gli autisti, quanto per il bestiame. Più le vacche restano sotto il sole, sul camion, e più il danno è grave. Una vacca può perdere diverse decine di chili durante il trasporto: sono gli effetti dello stress e del caldo. E qualche chilo in meno, per ogni vacca, significa un bel po’ di dollari che volano via per gli allevatori. ”Non tutti gli autisti sono in grado di guidare i camion bestiame. Bisogna caricare e scaricare le bestie ed essere capaci di tenere la strada anche per due giorni di fila. Ci si ferma giusto il tempo per controllare lo stato degli pneumatici, ma soprattutto per assicurarsi che le vacche non stiano morendo”. Tanti soldi ma si rischia la vita “Se qualcuna è caduta o ha deciso di sdraiarsi – continua Jonas - devi tirarla su, e a volte perdi un sacco di tempo. Tempo che non hai. Ecco perché tante volte succede che guidi per cento ore di fila, senza quasi dormire. Farlo per più di cinque, sei mesi è una vera follia, si rischia davvero la vita”. Un lavoro stressante, dunque, ma che può rendere fino a 12mila dollari australiani (circa 7.300 euro) al mese. Con 58 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Quando un road train è lanciato, quasi nulla riesce a fermarlo così, è piuttosto comune che tra bull bar e radiatore si trovino i cadaveri di animali piccoli e grandi che ha trovato sulla sua strada


I tempi di guida dall’altra parte del mondo Nel North Terrìtory e nel Western Australia, gli stati più occidentali dell’Australia, le leggi sono poche e semplici. E questo vale anche per le norme che regolano l’autotrasporto. Nessun disco, nessun tachigrafo, nessun documento che attesti velocità, orari di guida o altro: “Ci si ferma quando finisce la strada, Dio è il solo giudice per il camionista” dicono i truckers dell’Outback. Negli altri stati, dopo anni di discussioni, si è arrivati, da poco tempo, a una regolamentazione. Ancora non c’è dappertutto l’obbligo del tachigrafo, ma esiste quello del “libro di bordo”. Il tempo massimo di guida giornaliero è fissato in 12 ore. Il limite massimo settimanale è di 72 ore. Il tempo consentito di guida continuata è di 5 ore, seguite da un riposo di mezz’ora o di due riposi superiori ai 15 minuti nell’arco di 5 ore e mezzo. In ogni caso bisogna riposare almeno 6 ore consecutive ogni giorno. In caso di mancato rispetto degli orari, l’autista può essere multato fino a 1 .500 dollari, anche se la multa media” è di 300.L’azienda committente, è passibile di una multa che può arrivare a 7.500 dollari australiani.

Uno Scania allestito a road train da carburante. Questi veicoli rappresentano l’insostituibile mezzo per approvvigionare di carburante le miniere e le fattorie dell’interno

il bestiame guida un West con un Caterpillar da 500 cavalli, che è arrivato a un milione di chilometri, ma va ancora alla grande; l’altra azienda, quella della distribuzione carburanti ha, invece, una flotta composta da Kenworth ma anche da qualche marchio europeo, Scania e Volvo. Una tirata di 1600 chilometri

Da qualche parte, nel deserto c’è un locale, un bar, prima di affrontare ancora chilometri e chilometri di nulla; si chiama Hells Gate che vuol dire “porta dell’inferno”. Tutto un programma!

Sono le sei del mattino, la colonnina di mercurio segna già 30 gradi. Jack deve partire, ma c’è qualcosa che non va all’impianto elettrico del camion. Certo, se avesse il rimorchio carico di mucche sarebbe una tragedia, in questo caso, invece, diventa solo un ritardo. Mentre il meccanico lavora Jack mi propone una “XXXX” gelata, la più nota birra australiana: sono le sei del mattino, di solito è un po’presto per bersi una birra a canna, ma siamo nell’Outback e qui tutto è permesso. Finalmente il meccanico sembra aver risolto i problemi. Qualche prova, poi aggancia le quattro cisterne, riempie i serbatoi di gasolio, per quasi 4mila litri ed è pronto per i 1.600 chilometri che lo separano da Darwin. Quando arriverà si farà un’altra birra gelata, scambierà due chiacchiere con qualche collega al bar e forse passerà la notte con una donna. Poi, all’alba, aggancerà altri quattro rimorchi per lanciarsi di nuovo nella polvere rossa.● dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Eventi TForma

Catena del fre

Nel suo terzo workshop dell’anno Tforma ha voluto affrontare il tema del trasporto a temperatura controllata. Argomento di assoluta tendenza che va inquadrato nel mercato attuale fortemente condizionato da nuove esigenze, nuovi stili di vita del consumatore e, di conseguenza, nuovi trend della logistica distributiva di Federica Lugaresi

L

o scorso 15 settembre, a due passi dal Cenacolo Vinciano, il Palazzo delle Stelline - elegante edificio cinquecentesco originariamente creato come convento – ha ospitato il workshop organizzato da Tforma e promosso da Lamberet, con la partecipazione di Thermo King, Autoclima, ZF e VDO. Argomento “cool” in tutti i sensi, ovvero “La catena del freddo: criticità e opportunità di business nei comparti della distribuzione del farmaco e dell’alimentare”, questo il titolo dell’incontro. Sin da subito è emerso come Il trasporto a temperatura controllata sia senza dubbio uno dei comparti di maggiore dinamismo e in continua evoluzione, ma che per coglierne le opportunità che esso offre ed essere presente su nuovi business, è necessario conoscere a fondo il mercato, le mutazioni delle abitudini di acquisto dei cittadini e di conseguenza i trend della 60 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

logistica distributiva. In questo contesto l’ultimo miglio diventa il protagonista del trasporto, soprattutto considerando i due principali settori del mondo del freddo, ovvero l’alimentare e il farmaceutico. Dunque, un pubblico di operatori ed esperti, ha avuto modo di assistere da un lato ad una analisi dell’evoluzione delle abitudini di acquisto del mercato e, di conseguenza, di come gli operatori logistici, specificatamente in questi due macrocomparti, si dovranno muovere per cogliere le opportunità di business e dall’altro a quali sono gli strumenti e le tecnologie disponibili oggi e domani per raggiungere questi obiettivi. Il quadro macroeconomico e normativo Ad aprire il workshop, moderato da Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi, è stato Paolo Volta, economista dei trasporti, che nel suo intervento ha sottolineato come

uno scenario politico incerto, il terrorismo e la Brexit stiano gettando i mercati nel caos compromettendo le prospettive di crescita; in controtendenza, i due mercati di riferimento della catena del freddo, alimentare e farmaceutico, sono previsti in crescita costante. Gli alimenti freschi aumentati del 14% tra il 2010 e il 2014, fanno prevedere una crescita continua nei prossimi 14 anni; stessa cosa nel settore medico-farmaceutico (dove i farmaci sono un prodotto molto particolare), con volumi di consegna in aumento ed entro il 2018 previsioni di vendite globali di prodotti bio-farmaceutici in aumento del 13% annuo. Per entrambi i settori sono presenti elementi di forte criticità in termini di sostenibilità ( basti pensare alle emissioni di CO2 relative a cibo e farmaci prodotti e non consumati). Diventa quindi indispensabile utilizzare energie pulite per far funzionare al meglio la catena del freddo e impattare sull’ambiente il meno possibile, ma soprattutto sostenere


capacità del materiale a farsi attraversare dal calore). Ad oggi è la Motorizzazione Civile che omologa le strutture e gli allestimenti, rilasciando un attestato con validità di sei anni. Il tema dell’ATP e delle criticità e opportunità che esprime, è stato poi ripreso da Mauro Sarrecchia, responsabile di Transfrigoroute Italia Assotir, che ha messo in guardia sulla difficoltà di un’applicazione uniforme dell’accordo ATP, realizzato nell’ambito delle Nazioni Unite, al pari di molti altri, che non soltanto richiede il voto favorevole dell’Assemblea Generale dell’ONU, ma richiede, come tutti i trattati internazionali, la ratifica dei Parlamenti nazionali degli Stati che lo hanno sottoscritto, secondo quanto previsto dalle diverse Costituzioni. “Vi sono alcuni Stati: Italia, Francia, Spagna, Portogallo - i più interessati, non foss’altro che per

una struttura che possa centralizzare tutte le informazioni relative alla qualità del prodotto, sicurezza alimentare ecc. I possibili scenari futuri Nella seconda parte dei lavori sia Antonello Serafini, direttore commerciale di Lamberet Italia, che Roberto Sterza, esperto di marketing dei trasporti, hanno tratteggiato gli scenari e i processi di distribuzione nel mercato moderno, come si stanno spostando le abitudini di acquisto dei cittadini italiani ed europei e, di conseguenza come si deve adeguare il mondo degli operatori del settore. Il primo ha esordito affermando che “è un settore molto difficile, essendo un settore da sempre in grande espansione, con Nelle immagini due momenti del workshop con i numerosi relatori, moderati da Luca Barassi, che si sono alternati al tavolo.

ddo?

Yes we cool! questa crescita con normative adeguate. A questo proposito Paolo Nucera, ex Direttore della Motorizzazione Civile di Milano, ha percorso la regolamentazione prevista dalle norme ATP, a livello italiano, evidenziando che “il concetto di sicurezza stradale è un concetto comprensivo, quindi c’è la sicurezza del conducente ma anche quella del trasporto che effettua, nel caso delle derrate deperibili occorre garantire che le sostanza conservino tutte le loro caratteristiche organolettiche e nutrizionali non solo grazie al confezionamento, ma anche perchè il box che le trasporta è igienicamente adeguato”. I veicoli che trasportano merci a temperatura controllata sono classificati in base alle caratteristiche costruttive del mezzo (identificate dal coefficiente K che determina la

motivi climatici – che hanno provveduto ad una generalizzazione ed un’estensione delle regole dell’ATP al proprio trasporto nazionale – ha aggiunto Sarrecchia - ma altri Paesi, la Russia, il Marocco, la Tunisia e non solo, sono interessati all’ipotesi e non la escludono affatto, sia pure in un futuro non ben definito”. Il rappresentante di Transfrigoroute Italia Assotir ha concluso il suo intervento affermando che “occasioni come questa di oggi, possano consentire di far uscire il confronto dal ristretto ambito degli specialisti e che finalmente, il trasporto in ATP venga considerato, per quello che è: uno dei più importanti e complessi segmenti del grande mondo del trasporto su strada”. E’ necessario insomma mettere insieme tutte le voci dato che in Italia manca

tanto lavoro ma anche molta improvvisazione”. Ha sottolineato come saranno in diminuzione i supermercati e gli ipermercati mentre saranno in espansione gli acquisti on line i mercati a chilometro zero. Sterza - dopo un excursus negli ultimi cinquant’anni di come si sia lentamente, ma con continuità, evoluta sia la rete distributiva che la logistica - si è spinto verso una visione del futuro che vede possibili partnership in grado di sfruttare per le consegne che saranno sempre più frammentate e parcellizzate, luoghi pubblici come stazioni di servizio, parcheggi, terminal di mezzi pubblici, magazzini e locali in disuso delle stazioni, dropbox presso privati. Serafini ha, inoltre, posto l’accento sul comparto del trasporto farmaceutico dove c’è dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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il rischio di improvvisazione e poco controllo: per fare fronte a ciò Lamberet è in grado di garantire l’integrità del prodotto grazie a Pharmasafe, un’autocertificazione ottenuta mettendo insieme i vari riferimenti. Le consegne dell’ultimo miglio sono sicuramente quelle che risentiranno una maggiore crescita ma è necessario che le normative regolino il mercato. “Per una azienda come la nostra - ha concluso Serafini - è importante avere una gamma completa che copra la possibilità di consegna da 1 a 100 metri cubi”. Poi, Sterza, ancora, ha illustrato i fattori condizionanti l’offerta di trasporto che saranno “la deregolamentazione, l’aumento delle attività ‘ultimo miglio’, l’entrata di nuovi concorrenti, le limitazioni al traffico nei centri e le limitazioni dei contratti di lavoro dipendenti, oltre alla pressione sui prezzi e a centri di distribuzione logistica sempre più strategici”. Questo porterà a navette di rifornimento centri logistici con veicoli senza autista, consegna ai punti vendita attraverso l’utilizzo di veicoli elettrici, sistemi evoluti di controllo della flotta e allestimenti isotermici versatili, con conseguenti diversi criteri di acquisto basati su minore consumo di energia e costi di gestione, marchio ‘green’, accesso libero in ZTL, minori problemi relativi a parcheggio e sosta. Fantalogistica insomma dove il domani è già oggi e gli operatori non si fanno di certo trovare impreparati di fronte a questi scenari futuri. Le innovazioni tecnologiche Le aziende che si occupano di trasporto a temperatura controllata sono già operative con proposte tecnologicamente all’avanguardia ed in linea con le linee guida. Almeno per quanto riguarda Lamberet, Thermoking e Autoclima, importanti player della temperatura controllata e del trasporto refrigerato, che hanno presentato le eccellenze delle proprie produzioni per il trasporto del farmaco e dell’alimentare. Lamberet, attraverso il suo direttore commerciale Antonello Serafini, ha insistito sulla gamma di prodotto completa che va dal veicolo utilitario al semirimorchio, passando dalla motrice, non perdendo mai di vista il codice genetico della Casa francese che è rappresentato dall’efficacia “economica” basata sulla padronanza del peso e sui materiali compositi realizzati per costruire la cellula di trasporto. In particolare con la gamma completa di semirimorchi frigoriferi “City”, l’azienda francese offre una risposta ideale alle sfide della distribuzione urbana e regionale, grazie alla maneggevolezza ottimizzata, consumo di carburante ridotto e minore slittamento degli pneumatici. Invece, con la certificazione “Pharmasafe+” Alcune delle slide che hanno fatto da sfondo agli Lamberet viene garantita l’esigenza che il interessanti interventi dei realtori. 62 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

materiale soddisfi i criteri per il trasporto dei prodotti sanitari che necessitano di condizioni speciali come i prodotti termosensibili (così come definito dalla commissione Europea e dall’Agenzia Nazionale di Farmacovigilanza). Le specifiche Pharmasafe+ ovviamente, sono tutte approvate da parte degli enti di certificazione qualificati per ciascuno degli ambiti interessati. Thermoking con Marco Tosi, sales manager Italia e Israele, ha presentato una vasta proposta di sistemi di refrigerazione sia a scopi generici che specifici, ideali per i veicoli industriali medi e pesanti. Relativamente al farmaceutico, ThermoKing ha sviluppato un protocollo GDP conforme alle quattro fasi descritte nelle linee guida della Commissione europea sulle buone pratiche di distribuzione dei prodotti medicinali per uso umano (col fine di garantire il mantenimento dell’elevato livello di qualità dei prodotti per tutta la catena di distribuzione). TK PharmaSolutions quindi offre una gamma di apparecchiature per il trasporto a temperatura controllata per semirimorchi, autocarri e unità alimentate dal veicolo, nonché i contenitori ColdCubeTM, che garantisce una corretta distribuzione a ospedali e farmacie. Infine Mirella Serra, responsabile comunicazione e P.R. di Autoclima, dopo un excursusus storico sull’azienda di Cambiano (TO), ha illustrato con dovizia di particolari le linee di prodotto che vanno dalla climatizzazione per veicoli commerciali e industriali, ai treni e agli aerei, ai veicoli militari, ai mezzi speciali e alle ambulanze, ai prodotti specifici per l’alimentare e il farmaceutico. Nel dettaglio Autoclima ha individuato tre gamme: surgelati (-25°C- +5°C), fresco (0°C- +15°C), prodotto farmaceutico (+12°C-25°C). La gamma di sistemi di refrigerazione per il trasporto con veicoli commerciali a temperatura controllata è denominata FROSTY. Si tratta di prodotti con tre diverse opzioni di funzionamento: elettrica 12V, con motore stand-by alimentato a 220V e con trascinamento dal compressore del veicolo. PHARMALINE è invece la linea specifica per il farmaceutico, per temperature superiori a 10°C, applicabile a ciascun tipo di veicolo. Molto interessante l’assoluta novità – SANICLIMAFILTER - presentata dalla Serra. Si tratta di un sistema di sanificazione (dato da un filtro che utilizza la funzione naturale della fotocatalisi) utilizzato sia nelle ambulanze che nelle celle frigorifere dei veicoli, che permette dopo solo due ore, di abbattere completamente le cariche batteriche ma anche gli odori, del vano. TForma, dunque, ha dato un ulteriore contributo alla formazione professionale del nostro settore e continuerà a farlo l’anno prossimo, col suo quarto anno accademico. Seguite gli aggiornamenti e i programmi sul sito www.tforma.eu.●



Eventi Ecomondo

Green è bello

Si è svolta a Rimini la ventesima edizione di Ecomondo, il più importante appuntamento del nostro Paese per quello che riguarda l’ambiente. Sempre più spazio al trasporto di Ferruccio Venturoli

A

nche quest’anno, dall’8 all’11 di novembre, si è “celebrata” Ecomondo, la Fiera Internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, giunta alla ventesima edizione. Abbiamo scritto non a caso “celebrata” perché Ecomondo è davvero una manifestazione nella quale l’ambiente, inteso nel senso più ampio possibile, viene posto quasi su un altare al quale tutto gira intorno. Comunque, un successo, con 105.574 (+2% rispetto al 2015) visitatori, di cui oltre 11mila stranieri, alla Fiera di Rimini nelle quattro giornate. La qualità e l’internazionalità del business sono stati alla base del giudizio estremamente positivo diffuso fra espositori e visitatori. Sono cresciute le sezioni innovative e, in chiusura, si è registrato il segnale proprio delle manifestazioni di successo: 64 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI


Non solo veicoli e servizi

Ecomondo non è stata una manifestazione dedicata in via esclusiva ai veicoli, tuttavia, di veicoli si è parlato ed ecco che anche l’aftermarket dei veicoli ha avuto la sua parte. Chevron Lubricants, per esempio, ha presentato una gamma completa di lubrificanti a bassa viscosità, tutti a marchio Texaco, denominati Ursa Ultra. Si tratta di lubrificanti formulati per contribuire alla riduzione dei consumi di carburante, compatibili con i sistemi di post trattamento dei gas di scarico e in grado di assicurare intervalli di sostituzione competitivi, garantendo i livelli di protezione e di prestazioni tipici dei lubrificanti a maggiore viscosità, come richiesto dalle normative e dai principali OEMs. A Rimini era presente anche Goodyear con gli pneumatici per asse motore KMAX D, che sono pensati per migliorare il chilometraggio e la trazione in tutti i periodi dell’anno, garantendo al contempo la massima flessibilità di impiego. I pneumatici KMAX D sono dotati della IntelliMax Tread Technology, che prevede un battistrada direzionale con un disegno a V che offre migliore trazione e minore rumorosità.

DAF non era presente ufficialmente ma era in “appoggio” a Vrent società di noleggio di veicoli per l’igiene urbana, con la quale la filiale italiana della Casa olandese ha da tempo rapporti importanti

la prenotazione degli spazi per la prossima edizione. Numeri da record per le iniziative in programma: oltre 1200 imprese su 113mila mq della Fiera; centinaia di seminari, aperti dagli Stati Generali della Green Economy, con mille relatori; 550 buyers protagonisti di 4.500 incontri d’affari; 520 i giornalisti accreditati in sala stampa e oltre 163 milioni di contatti media. Tanti, quasi impossibili da trattare, tutti gli argomenti e gli spunti delle giornate riminesi, tanto che ci limiteremo a raccontare le cose più vicine al nostro mondo. Le Sei Sorelle E’ stato Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania, a consegnare le chiavi del primo Ibrido Euro6 Scania alla Gorent, nella persona di Furio Fabbri, presidente e amministratore delegato

Le Sette Sorelle (in realtà solo sei, perché MAN non c’era) non si sono perse l’occasione di essere presenti con le loro ultime novità “verdi”. Va detto che tranne qualcuno, come Scania e Iveco, la maggior parte dei dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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La gomma riciclata diventa asfalto, arte o campi da calcio Costruttori presenti si sono concentrati su prodotti pensati o allestiti per la raccolta rifiuti o, comunque, per un uso destinato prevalentemente alle municipalizzate. È il caso di Mercedes-Benz che ha presentato in anteprima italiana la nuova generazione Unimog Euro 6, il nuovo stradale Atego, il Fuso Canter con cambio automatizzato Duonic e l’Econic, il pesante con cabina ribassata per utilizzi nei servizi urbani. Due i veicoli sullo stand di Renault Trucks, due modelli presentati a giugno, ma non ancora apparsi in Italia: il “D cab 2 m”, con cabina larga due metri per utilizzi urbani e il “D Access autotelaio”, disponibile in Narrow, da 2,29 metri e Wide da 2,5 metri. Due anche i veicoli per Volvo Trucks: in anteprima un FE-LEC a cabina ribassata per la raccolta dei rifiuti in ambito urbano e

Il riciclo dei pneumatici fuori uso è una filiera sempre più fiorente in Italia; grazie all’attività di recupero svolta da Ecopneus lo scorso anno sono state destinate a nuovi usi ben 246 mila tonnellate di PFU, impiegate nella produzione di energia e di gomma riciclata. Questo materiale duttile, economico e sicuro, viene utilizzato nelle pavimentazioni stradali, nell’intaso dei campi da calcio e come isolante acustico. Un abbattimento della rumorosità da traffico di circa 5 decibel, per esempio, è stato registrato su un tratto di strada di 7000 mq a Rimini, realizzata con l’utilizzo di polverino di gomma derivante da PFU. L’esperienza è stata al centro del convegno “Asfalti più green, silenziosi e durevoli: i risultati delle recenti esperienze italiane” organizzato da Ecopneus a Ecomondo. La grande versatilità della gomma riciclata, poi, è testimoniata dal recente fiorire di usi alternativi a quelli industriali, come l’impiego in installazioni artistiche e architettoniche.

Furio Fabbri, presidente e amministratore delegato di Gorent durante la conferenza stampa di presentazione del Bilancio di Sostenibilità dell’Azienda

un FH 500 Dual Clutch. Tra le novità di Iveco il nuovo Stralis NP AS440S40T/P LNG, il primo veicolo a gas naturale liquefatto per la lunga distanza e l’Eurocargo Natural Power 120EL21/P a gas naturale compresso (CNG), mentre per i leggeri c’era il Nuovo Daily Electric 35S60 in anteprima nella versione cabinato. Sullo stand di Scania non poteva mancare il nuovo veicolo ibrido, il P 320 DB 6x2*4 MNB, per il suo debutto ufficiale in Italia e la serie S (S 580 B6x2*4 NB) da poco premiata con l’”International Truck of the Year 2017”. Infine DAF che ha scelto di non partecipare direttamente, ma di farlo “in appoggio” a Vrent, società specializzata nel noleggio di veicoli per il trasporto rifiuti che, recentemente, ha concluso con la filiale italiana del Costruttore olandese, un accordo che supera i tre milioni di euro, per l’acquisto di una quarantina di CF 310 FAN 6×2, alcuni dei quali erano esposti in fiera. 66 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

L’igiene urbana Si è detto all’inizio che a dominare la scena sono stati i veicoli realizzati e allestiti per l’igiene urbana; ma attenzione, non solo veicoli ma anche sistemi, servizi e software per gestire la raccolta. Ecco allora i due grandi player di questo settore, le due società che noleggiano i veicoli compattatori a basso impatto ambientale per l’espletamento dei servizi di igiene urbana, la Gorent e la Vrent due realtà che, insieme, dominano il settore con, complessivamente, poco meno di 2mila veicoli. Il noleggio di veicoli di questo tipo è, come ci

hanno raccontato i responsabili di entrambe le società, il futuro di questo settore. Proprio Gorent ha presentato il Primo Bilancio di Sostenibilità dell’Azienda: “con l’adozione del Bilancio di Sostenibilità, redatto secondo le Linee Guida del Global Reporting Initiative – ha detto Furio Fabbri, presidente e amministratore delegato di Gorent - intendiamo non solo analizzare i risultati ottenuti rispetto a responsabilità economica, sociale e ambientale d’impresa e i progetti futuri nella totale trasparenza e professionalità, ma anche definire le strategie aziendali e valorizzare la comunicazione e i rapporti con il territorio. Per Gorent è fondamentale rispondere alle esigenze dei clienti in materia di noleggio di veicoli per l’igiene urbana, ma al tempo stesso rispettare l’ideale patto stretto con le future generazioni, ovvero creare valore competitivo sul mercato rispettando l’ambiente”. Sempre a proposito di Gorent, Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania, ha scelto Ecomondo per consegnare all’azienda fiorentina primo Ibrido Euro6 Scania. ●



Eventi truckEmotion - vanEmotion

“Emozionatevi”

TruckEmotion, la manifestazione rivolta al mondo del trasporto che fa da collettore tra operatori, esperti ed appassionati che si incontrano per fare business e per un confronto, ha spento la sua quinta candelina di Federica Lugaresi

L

a quinta edizione di TruckEmotion VanEmotion ha chiuso i battenti il 16 ottobre scorso, dopo tre giorni di un format estremamente innovativo e interessante, ma che ancora non trova pieno riscontro nel numero di visitatori, nonostante la prestigiosa location dell’Autodromo di Monza, e dal ricco programma di iniziative messo in piedi dall’organizzazione. Successo indiscusso, invece, per l’elemento di maggiore richiamo della manifestazione, ovvero la possibilità di testare l’emozione della pista di Formula 1 alla guida del proprio truck o furgone preferito, tant’è che l’organizzazione stessa ha segnalato il superamento (+18%) del record di prove fatto registrare lo scorso anno con 2964 test: al termine della giornata di domenica il contatore si è fermato a livello 3507. Complici di questo risultato la presenza di numerose 68 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

“prime”: prima mondiale di guida della New Generation Scania (International Truck of the Year 2017); prima europea di guida dell’Iveco Stralis XP, prima europea di guida del Toyota Nuovo Hi-Lux Euro 6, prima italiana di guida del Toyota Proace, prima Statica del van Man TgE. Ma si è potuto scegliere anche tra Volvo e Renault Trucks per i pesanti e Fiat, Ford, Peugeot e Volkswagen per i commerciali. La filosofia Valore, emozione, business sono da sempre i concetti identificativi dell’iniziativa. Si, perché il codice genetico di TruckEmotion VanEmotion è dato proprio dall’insieme di questi tre elementi che uniscono un pubblico appartenente ai diversi target, ma accomunati tutti dalla passione per questo settore. L’emozionarsi con truck e van è, sin dall’inizio, prerogativa di questo appuntamento.

Anche convegni e workshop – che arricchiscono la kermesse con eventi tematici – hanno facilitato il richiamo di opinion leader e operatori del settore. L’edizione 2016 è stata caratterizzata da due leit motiv che hanno caratterizzato le tematiche relative a momenti di approfondimento e di incontro: il trasporto


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alimentare e le nuove frontiere del delivery, naturale evoluzione del focus Food’n’Motion dell’edizione 2015 (N.d.R). Un mondo a 360° che sta cambiando velocemente, e i nuovi stili di vita e le nuove esigenze del consumatore ne sono i “driver”. L’introduzione è stata affidata a Franco Fenoglio – Presidente e A.D. di Italscania - che ha ricordato che “il trasporto su gomma svolge un ruolo fondamentale nel sistema economico italiano: l’85,4% delle merci viaggia infatti su gomma prima di essere consegnata. È un settore che sta affrontando importanti sfide, quali la crescente urbanizzazione, l’aumento della domanda di mobilità di beni e persone con un consistente impatto sull’ambiente, sull’economia e la società”. Spunto interessante quello relativo al primo miglio della logistica alimentare che come raccontato da Paolo Volta – Giornalista e docente di economia dei trasporti - “è un po’ virtuoso ma chi ben comincia è a metà dell’opera”. In realtà ogni Supplly Chain è costituita da tanti “primi migli” all’interno dei quali si deve rispettare la catena del freddo ed assicurarsi che il packaging garantisca il corretto contenimento e mantenimento delle caratteristiche sensoriali del prodotto. Illuminante anche l’intervento di Claudia Rossi – Vicepresidente dell’Ordine

Unione Nazionale Consumatori - relativo alla “Verità sul trasporto del’acqua minerale” e di Antonello Serafini – Direttore Commerciale di Lamberet – che ha sottolineato come il trasporto refrigerato (con veicoli coibentati, a temperatura controllata e rinfrescati), in virtù di quanto detto sopra, stia diventando sempre di più un’opportunità di business. Non sono mancati momenti di confronto riguardo alla sostenibilità del trasporto con Antonio Malvestio – Presidente del Freight Leaders Council – che ha chiarito “Quanto costa non essere sostenibili”,le problematiche sindacali, e la sempre più intensa collaborazione con vettori e aziende di logistica “pura”. Incuriositi da quella che sarà il nuovo fil rouge, vi diamo appuntamento all’edizione 2017 per spegnere la sesta candelina. ●

5 colori per 5 tematiche Novità della quinta edizione, l’organizzazione degli approfondimenti in concept: aree Focus On (abbinate ad un colore, che le caratterizza nell’allestimento, nella mappa e nella segnaletica della manifestazione) in cui le aziende possono identificarsi e presentare i propri prodotti. Una sorta di “tracciato” che ha reso più semplice e immediato l’orientamento del visitatore. Cinque i colori e quindi le tematiche:

rosso

Customizzazione e Design, area dedicata alla progettazione e customizzazione di veicoli speciali.

Sicurezza attiva, Ausili alla guida, Benessere e salute dell’autista, area dedicata alle aziende che giallo offrono soluzioni on board per la sicurezza attiva e per gli ausili avanzati alla guida, fino alla guida autonoma; alle aziende che offrono soluzioni dedicate al benessere del conducente, spesso soggetto a problemi alla vista, all’udito, di postura.

fucsia

blu

verde

Fresco, Freddo e Isotermico – trasporto e delivery, area dedicata a tutti quei veicoli che devono avere requisiti particolari per il trasporto di alimenti, farmaci e cosmetici.

Connettività dei veicoli e Sistemi telematici a bordo, area che ospita le soluzioni di connessione tra veicolo e infrastruttura di gestione, sia pubblica che dell’azienda.

Software per la Logistica e la gestione dei trasporti, area dove si sono concentrate tutte le più avanzate applicazioni software per la gestione della logistica delle merci, per la pianificazione degli itinerari, per la gestione dei carichi (aggregazione e parcellizzazione), per l’identificazione e il tracciamento delle merci e la loro sicurezza.

dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Focus Concessionarie

Una Losanga in più

Nell’ottica di uno strutturale sviluppo della Rete Renault Trucks, Cavitruck va a coprire un territorio strategico, posizionato sulla Via Emilia e indispensabile punto di supporto ai clienti della Losanga di Luca Barassi

L

o scorso 25 settembre l’Amministratore Delegato di Renault Trucks Italia SpA, Giovanni Lo Bianco, ed i tre soci fondatori della nuova concessionaria Cavitruck Srl - Pierangelo Adami, Roberto Clienti e Eugenio Gobbi – hanno inaugurato il nuovo punto di vendita e assistenza del marchio Renault Trucks che si occupa della vendita dei veicoli commerciali ed industriali della casa francese coprendo cinque province tra Lombardia ed Emilia. Una struttura di 8000 mq di cui 2500 coperti che offre al territorio tutti i servizi necessari all’autotrasportatore, dall’assistenza 24 ore, all’usato, all’officina specializzata, ai ricambi. Cavitruck impiega sei meccanici, 70 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

due impiegati, un addetto alla logistica, due venditori e un addetto specializzato nella vendita di veicoli usati. Un’offerta che si amplia anche con la sinergia con la vicina Cavidue, punto Volvo, in grado di riparare anche il trainato e occuparsi delle revisioni. La concessionaria, infine, copre un’area di vendita che comprende le provincie di Cremona, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. “Oggi bisogna essere estremamente flessibili – ci dice Adami – Il cliente ha seppellito la prenotazione e bisogna assisterlo dando la priorità al suo lavoro, ovvero il viaggio”. E Cavitruck si è organizzata per fare questo, con 6 postazioni in grado tutte di operare sull’intera gamma e, anche, in contemporanea ciascuna con due veicoli. D’altronde per conquistare un mercato che nel territorio, per il pesante, è di 1800 veicoli, bisogna essere competitivi su tutti i fronti. “E noi – continua il titolare della Concessionaria – abbiamo l’obiettivo di prendere il 10% di questo mercato. Per questo stiamo

espandendo la nostra forza vendita, attualmente formata da 2 agenti, oltre al sottoscritto, ma che dovrà presto arrivare a 5 o 6“. “In Cavitruck confluiscono esperienze pluridecennali maturate nella vendita e nell’assistenza ai veicoli industriali”, afferma Giovanni Lo Bianco, Amministratore Delegato di Renault Trucks Italia Spa. “Chi sceglie un veicolo industriale Renault Trucks sceglie soprattutto l’affidabilità fornita non solo dal camion, ma anche dalla rete nella vendita e nell’assistenza. Sono certo che Cavitruck contribuirà a rafforzare la presenza del marchio Renault Trucks in Italia”.●



Tuning

Lo Scania diventa Diamond Acitoinox lancia il nuovo kit per la serie R della Casa del Grifone Applicazione contorno maniglia

Cornice del finale lato destro

Applicazione paraurti Sopra e sotto: Coppia copri carena + tubo carena Barra porta targa

A cura della redazione

N

on fanno consumare meno, non fanno inquinare meno, non servono a migliorare il comfort dell’autista ne’ ad aumentare la redditività del veicolo. Anzi, qualche volta servono esattamente all’opposto. Eppure gli accessori “tuning”, i pezzi in acciaio che servono solo ad abbellire il camion, stanno andando sempre 72 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Barra protezione spazzole

Particolari mascherino

più forte, tanto che molti Costruttori li stanno inserendo nei cataloghi ufficiali di aftermarket. Si tratta di un fenomeno nato in Nord Europa ma che ormai ha preso piede un po’ dappertutto, naturalmente compresa l’Italia. Leader assoluto del mercato europeo è Acitoinox di Salerno che, oltre a essere il fornitore di molti cataloghi ufficiali, è

l’azienda che, di fatto, “governa” la moda e il mercato degli accessori in acciaio inox, lanciando di tanto in tanto un nuovo “kit” per questo o quel modello. Da poco è uscito il kit Diamond per gli Scania serie R. Ve ne proponiamo i pezzi principali, ricordando che per i prezzi o per un preventivo su misura si può visitare il sito www.acitoinox.com. ●


Anno 3 - dicembre/gennaio 2017 - n. 14

ALCOA WHEELS

ALLUMINIZZAZIONE Robusto, ecologico ed economico. È l’alluminio.

Mercato

BILANCI DI FINE ANNO

Eventi

Autopromotec

Anfia

ECOSOSTENIBILITÀ



L’unione farà

di Francesco Oriolo

la forza

S

ono successe molte cose in questo 2016 che volge al termine. tra le luci e le ombre di una politica che continua a vivere su un altro pianeta e l’economia che, nonostante tutto e tutti, riparte. Sì perché sulle strade italiane aumenta il traffico pesante, e anche quello dei veicoli commerciali, quindi si movimentano merci, un indice di ripresa molto più valido e credibile di qualsiasi algoritmo e delle previsioni del più quotato centro studi. Anche nel mondo dell’aftermarket, il 2016 è stato un anno importante, a partire dagli interrogativi sulle conseguenze dell’internet of things, internet delle cose, prossimo venturo, così importante in questo settore, fino alla constatazione che il comparto sta attraendo l’interesse di nuovi player, mentre anche gli OEM sono diventati molto più creativi di un tempo nelle soluzioni e aggressivi nelle proposte alla clientela. Quel tempo ormai lontano che è finito con l’inizio della grande crisi che ha pervaso gli anni 10 del secolo attuale. Ecco quindi che assume una particolare importanza la firma, a Torino in ANFIA, del protocollo d’intesa tra la Sezione Aftermarket di ANFIA e ADIRA (Associazione Italiana Distributori Indipendenti Ricambi Autoveicoli). Il protocollo si pone l’obiettivo di avviare, in primo luogo, attività congiunte di comunicazione e marketing, nonché iniziative volte alla promozione della filiera dell’aftermarket tramite la condivisione di campagne informative e azioni di sensibilizzazione, nei confronti degli operatori del settore, ma anche dei media e dell’opinione pubblica. Un altro terreno d’incontro tra le due associazioni riguarderà le attività di consulenza e formazione sul quadro normativo di riferimento per il comparto, alle quali si affiancheranno analisi di mercato condivise e, non ultime, attività congiunte di lobby. L’importanza della firma di questa intesa è in qualche modo leggibile anche attraverso la diversa età delle due associazioni: ANFIA esiste dal 1912, è nata e cresciuta con l’automobile e il camion e rappresenta la storia dell’automotive

in Italia. L’ADIRA è stata costituita nel 2004 e rappresenta gli interessi della categoria dei distributori di ricambi indipendenti, categoria che sta assumendo un ruolo sempre più importante sul mercato. Ha sintetizzato bene la situazione Bruno Beccari, Presidente ADIRA, per il quale la sottoscrizione del protocollo rappresenta un riconoscimento importante a conferma della serietà dell’opera svolta da ADIRA nel corso degli anni e l’apertura di una “nuova possibilità di dialogo e collaborazione tra le due associazioni in un momento molto delicato, contrassegnato sia da una forte accelerazione dello sviluppo tecnologico, quanto dal crescente interesse di nuovi players per il comparto IAM”. Da parte sua anche ANFIA ha preso atto del cambiamento in atto e lo ha affermato Massimo Pellegrino, Responsabile dell’Area Rapporti con le reti indipendenti di distribuzione aftermarket di ANFIA-Aftermarket: “Unire le forze e le competenze dei produttori di ricambi e degli attori della distribuzione in vista di obiettivi comuni da raggiungere, nel rispetto dell’indipendenza delle due associazioni che li rappresentano e della libera concorrenza del mercato, ci consentirà di affrontare al meglio le sfide che l’evoluzione di questa filiera

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

La rivista del post vendita - ANNO 3 - n. 14 - dicembre/gennaio 2017

Magazine specializzato supplemento alla testata Trasportare Oggi in Europa, n. 191 dicembre/gennaio 2017

Editoriale

Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Francesco Oriolo

così dinamica ci presenta”. Insomma ancora una volta l’unione farà la forza. La nostra cover story di questo mese è dedicata ad ALCOA azienda nota per i suoi cerchi in alluminio che contribuiscono in maniera significativa a diminuire la tara dei mezzi a favore della portata utile, incidendo positivamente anche sui consumi, argomento che trova sempre sensibili flotte e autotrasportatori. CONTEC festeggia 25 anni di vita con un magazzino rinnovato e una grande voglia di crescere. E ancora un interessante tratteggio del MERCATO dei primi nove mesi del 2016 che è positivo per i veicoli pesanti, negativo per gli autobus e in chiaroscuro per l’aftermarket. Intanto Autopromotec scalda i motori, rinnova l’accordo con Bolognafiere fino al 2025 e punta sull’internazionalità. Di cuscinetti ruote per autocarro ci parlerà SKF e di un filtro diesel piatto scelto da Ford per il suo Transit, SOGEFI. Il Bollettino dell’autocarro di ANFIA è invece dedicato al tema dell’ITS, Intelligent Transportation System. Buone feste a tutti e grazie per averci accompagnato tutto l’anno.●

Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

Hanno collaborato: Vincent Aino, Goffredo Gualandi,

Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965

Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF

Redazione: redazione@trasportale.it

Reg. Trib. di Milano N. 723/97

TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2017 75


Notiziario

Sempre più connessi

La tecnologia Continental applicata ai mezzi pesanti

Continetal ha presentato due sistemi per il controllo delle prestazioni, gestione del veicolo, logistica e guida automatizzata. La sempre maggiore connessione infatti permette di condividere i dati che viaggiano su ruota. ContiPressureCheck, è lo strumento che monitora costantemente la pressione e la temperatura di tutti gli pneumatici, anche durante la guida, consentendo di risparmiare carburante ed aumentare la sicurezza e il Dynamic eHorizon, è il sistema di sensori che fornisce ai veicoli informazioni in tempo reale sul traffico e sul percorso, adattando tempestivamente le prestazioni del veicolo in base alla situazione del traffico. Secondo le stime, l’utilizzo di eHorizon ha permesso di risparmiare più di 300 milioni di litri di gasolio dal 2012 ad oggi. Ciò corrisponde a circa 383 milioni di euro risparmiati e a più di 515.000 tonnellate di anidride carbonica in meno immesse in atmosfera. Con ContipressureCheck, si arriva ad un risparmio ulteriore sui costi operativi grazie al monitoraggio della pressione: infatti tutti sappiamo che la perdita di pressione negli pneumatici comporta un aumento dei costi di gestione dei veicoli e rappresenta un problema che le aziende di trasporto si trovano quotidianamente ad affrontare. Insomma due ottimi strumenti e pure sostenibili!

Il confronto di Goodyear

Goodyear FUELMAX vs Goodyear

Transports Bertin, società di trasporto, ha condotto un test comparativo – della durata di 3 mesi - usando 2 motrici Mercedes Benz Actros MP4 4x2 equipaggiati con gli pneumatici autocarro Goodyear di ultima generazione. Il risultato ha dimostrato chiaramente che gli pneumatici Goodyear FUELMAX, progettati per l’efficienza dei consumi, e i KMAX, ideati per un elevato chilometraggio, generano entrambi notevoli risparmi per le flotte. I risultati, in termini di consumo di carburante, sono stati nettamente a favore della gamma FUELMAX. L’utilizzo di FUELMAX si è rivelato vincente con un consumo di 28,84 litri/100 chilometri mentre i pneumatici KMAX hanno fatto registrare un consumo di 29,78 litri/100 chilometri. In entrambi i casi due ottimi valori. In termini economici, e basandosi su un chilometraggio annuale di 100.000 km, i test hanno evidenziato che i pneumatici KMAX offrono un risparmio annuo per veicolo di 430 Euro dal punto di vista del chilometraggio e i FUELMAX un risparmio di 750 Euro per veicolo all’anno in termini di consumi di carburante. Il risultato dei test condotti in condizioni reali dimostra chiaramente che i pneumatici autocarro Goodyear FUELMAX, per l’efficienza dei consumi, e i KMAX, per un elevato chilometraggio, generano entrambi risparmi per le flotte, aiutandole a ridurre il loro Costo Totale di Possesso.

KÖgel

semplifica la vita Chassis per container Port 40 Simplex: più semplice e comodo all’uso

Arrivato un nuovo chassis per container con prolunga posteriore pneumatica. Nella dotazione di base lo chassis per container ha un peso proprio ridotto, pari a 5.200 chilogrammi, un peso complessivo tecnico di 41.000 chilogrammi e un carico sulla ralla di 14.000 chilogrammi, e risulta dunque adatto al trasporto di container ISO da 20, 30 e 40 piedi e di container highcube da 40 piedi. Assolutamente semplice e comodo all’uso,il Port 40 Simplex è caratterizzato dall’azionamento pneumatico mediante pulsante. Per prolungarne la vita utile, la prolunga posteriore del Port 40 Simplex dispone di una guida a manutenzione ridotta su piedini speciali in plastica e di due rulli di espulsione. Un ulteriore accorgimento “allungavita”:l’intero telaio del Port 40 Simplex è protetto in modo duraturo dalla corrosione mediante la tecnologia nanoceramica e il rivestimento cataforetico con successiva verniciatura UV.

Il rivestimento migliorato di Federal Mogul Powertrain Con la nuova tecnologia carichi termici più elevati

Federal Mogul in occasione della fiera IAA Commercial Vehicles di Hannover, ha presentato una versione migliorata del suo rivestimento GOETZE® a base di diamante (GDC®) per segmenti, una tecnologia che da oltre dieci anni soddisfa le richieste del motori diesel per l’heavy-duty. Il nuovo rivestimento denominato GDC60 è caratterizzato da un maggiore contenuto di diamante rispetto al consolidato GDC50 in modo da ridurre ulteriormente l’usura, e nei test effettuati ha dimostrato minore attrito e maggiore resistenza al grippaggio. “GDC60 consentirà ai nostri clienti di sviluppare nuovi motori più efficienti, con pressioni del cilindro più elevate, continuando a utilizzare una tecnologia ormai comprovata per il rivestimento del segmento”, ha commentato Gian Maria Olivetti, Chief Technology Officer, Federal-Mogul Powertrain. 76 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI


dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Jekko s.r.l. è il leader italiano dei produttori di mini gru cingolate ed è la terza potenza mondiale. L’azienda, con sede in provincia di Treviso, si appresta a breve a raddoppiare la propria struttura produttiva. L’intera gamma è esportata e distribuita in tutti 5 i continenti grazie agli oltre 30 distributori ufficiali presenti nel mondo. “Jekko negli ultimi 3 anni sta crescendo a ritmi vertiginosi, oltre il 30% all’anno, frutto di un lavoro di squadra che supporta un prodotto di alta qualità” afferma Diego Tomasella, Presidente di Jekko “Stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato in anni di investimenti in ricerca e sviluppo. A fine 2016 inaugureremo un nuovo stabilimento di 11.000 mq, di cui 4.000 coperti, dedicato esclusivamente all’assemblaggio e al collaudo delle nostre mini gru”. Giovanni Fassi, amministratore delegato dell’omonimo gruppo industriale osserva “Le potenzialità di mercato di queste attrezzature sono indubbiamente interessanti”, e sottolinea “l’intero staff di questa società è molto determinato a cogliere tutte le opportunità che si presenteranno”.

Bridgestone si tinge di rosa

Insieme a LILT per confermare l’importanza della prevenzione

INSIEME con GIOIA: questo è lo spirito con cui Bridgestone Italia conferma, per il quinto anno, il proprio impegno in prima linea accanto a LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) Sezione di Milano, come Partner della Campagna Nastro Rosa, che punta a sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione per la lotta al tumore al seno. Così come gli pneumatici sono l’unico sistema di sicurezza dell’auto a contatto con la strada e prendersene cura, con controlli periodici, è un gesto di responsabilità e di attenzione per sé e per gli altri oltre che una buona abitudine. La corretta manutenzione delle gomme garantisce maggior sicurezza alla guida, per noi e per gli altri automobilisti, oltre che un risparmio in termini di carburante ed usura del pneumatico stesso. Allo stesso modo, è un gesto di responsabilità e di amore verso se stessi sottoporsi ai controlli medici periodici, strumenti fondamentali della prevenzione. La ricerca è infatti un ambito fondamentale per Bridgestone, e si concretizza nell’impegno continuo a proporre soluzioni e prodotti innovativi all’avanguardia sempre più improntati alla sicurezza e alla sostenibilità. Chapeau!

La nuova applicazione di UTA

Come trovare le stazioni di benzina più economiche sul percorso Un’app sicuramente utilissima, la UTA FuelGuide, che indirizza i conducenti verso le stazioni di servizio attualmente più convenienti sul percorso, tenendo conto della rispettiva distanza e del contenuto del serbatoio. Questo consente un rifornimento ottimale del veicolo in termini di tempi e di costi. Grazie alla connessione in tempo reale ai dati del veicolo e delle stazioni di servizio, gli spedizionieri possono migliorare la gestione del trasporto e l’efficienza. UTA FuelGuide include automaticamente non solo l’attuale prezzo del diesel, ma anche la posizione corrente per la ricerca rapida e facile delle stazioni di servizio più vicine e più convenienti. “L’applicazione pianifica il percorso e il conducente non deve preoccuparsi del prezzo del carburante o delle tempistiche di rifornimento. Questo collegamento in rete intelligente supporta il conducente, riduce i costi e aumenta la produttività del trasporto”, afferma Stefan Horst, responsabile marketing di UTA.

web News

Connubio fra aziende leader in entra a far parte della nuova forte espansione Fassi società JEKKO

Link utili scelti per voi

www.autotappezzeria.com

La Tappezzeria Prisco – nata nel 1992 - gestita dai fratelli Ciro e Bruno, sempre costanti nel proprio lavoro e pieni di voglia di continuare a proporre novità, è un’azienda specializzata in tappezzerie, lavorazioni su misura e personalizzate per auto e camion. Un’ampia gallery mostra le specializzazioni dell’azienda.

www.beam.it

Beam è un’azienda specializzata da oltre trent’anni nella produzione di trombe e accessori per veicoli industriali. E’ partner commerciale di numerose aziende leader di settore comprese case costruttrici nazionali ed internazionali. Il suo ampio catalogo è consultabile on line e, registrandosi, è possibile iscriversi alla “Beam mailing list”.

www.rrudforce.it

L’esperienza tedesca nella protezione dei metalli

Il prodotto perfetto per la cura dei metalli

Lampa è importatrice esclusiva degli articoli della linea tedesca Autosol, dal 1929 n°1 al mondo nei prodotti per la pulizia e la cura dei metalli. Prodotti sviluppati per lucidare e proteggere in maniera efficace le cromature, i componenti in alluminio, rame, ottone e acciaio presenti su camion, moto e biciclette. I prodotti Autosol creano una pellicola idrorepellente, capace di proteggere e prevenire opacizzazioni e ossidazioni e sono in grado di rimuovere le tracce di ruggine e corrosione, riportando i metalli all’originario splendore. In particolare il “Polish per Acciaio”, pensato per pulire, sgrassare e lucidare l’acciaio inox inossidabile fino a fargli raggiungere una lucentezza estrema, già dalla prima applicazione ed in tutta sicurezza, senza il pericolo di antiestetici graffi. Il polish è disponibile in pasta nel pratico tubetto da 75 ml, oppure liquido nel flaconcino da 500 ml. 78 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

L’azienda udinese, con solida esperienza da più di 65 anni di attività in tutto il territorio italiano, propone linee prodotti di usura per veicoli industriali marcati RRUDEForce ( il nuovo marchio del Gruppo Rossi). La vendita è affiancata da un servizio di spedizione affidabile e preciso, oltre che da un servizio clienti pronto a supportare in tutte le fasi degli acquisti.



Cover story Alcoa Wheels

il mondo si tinge d’alluminio È Alcoa Wheels il leader mondiale di questo materiale, impiegato in migliaia di applicazioni. Nel nostro settore le ruote e gli accessori del colosso americano contribuiscono ad una mobilità più sostenibile, oltre che a rendere bello il nostro truck

“A di Luca Barassi

lluminizzazione è il termine coniato dai vertici del gruppo Alcoa per identificare un processo irreversibile che si è e si deve avviare nel mondo dell’autotrasporto, per quel che ci riguarda, ma anche nei molteplici comparti in cui opera l’azienda, che ha cominciato a forgiare l’alluminio sin dal 1888, a livello mondiale. Ripercorrere i quasi 130 anni di storia di Alcoa significa rivivere lo sviluppo dell’utilizzo di questa pregiata lega di metallo. Infatti, Alcoa non solo ha scoperto l’alluminio, ma ne ha anche inventato l’industria. Aluminium Company of America - per tutti ALCOA appunto - è stata fondata da Charles Martin Hall per produrre alluminio primario, estrarre la bauxite e raffinare l’alluminio. 1930, 1957, 1968, 1980, 2001, 2006, 2013 sono alcune delle milestone più importanti per l’azienda americana ma è il 1948 che per noi conta maggiormente, ovvero l’anno della prima ruota in alluminio per veicoli industriali, forgiata da Alcoa a Cleveland, Ohio. 80 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

Perché una ruota in alluminio? In un mondo che, come si è detto, si sta orientando sempre di più verso una sostenibilità della mobilità, sia in termini ambientali che


Chi è Alcoa

Gli oltre 8000 brevetti a livello mondiale, fanno di Alcoa il leader indiscusso nell’industria dell’alluminio. L’azienda di Cleveland opera in molteplici settori, raggruppabili nei seguenti gruppi: • • • • • • • • economici, Alcoa Wheels con i suoi prodotti ne è sicuramente uno degli attori principali. Non solo le esigenze degli operatori, ma anche le legislazioni, le normative europee e il futuro della logistica distributiva stanno andando verso la ricerca di mezzi e strumenti che portino ad un risparmio energetico e a una diminuzione sensibile dei costi di esercizio. Ebbene, può non essere così istintivo pensarlo, ma il modo più semplice, immediato e anche economico per risparmiare sul TCO sono proprio le ruote che, grazie ai cerchi in alluminio, possono portare ad una riduzione di oltre 200 chili! Se non ne siete convinti provate a fare un semplice calcolo, grazie al Calcolatore del Ritorno dell’investimento (ROI) messo a disposizione da Alcoa sul suo sito (www.alcoa. com/alcoawheels/europe). Noi lo abbiamo fatto per voi, ipotizzando alcuni valori, come potete vedere dalla schermata pubblicata in queste pagine. Abbiamo fatto un’ipotesi, inserendo dei valori che vanno considerati indicativi e personalizzabili a seconda delle diverse configurazioni necessarie. In questo scenario (autocarro con ruote 22,5x11,75 + 22,5x9.00, PTT 44 tons, 120.000 Km/anno e 1,20 euro/km) si può notare come il risparmio di peso sia di 230,4 chilogrammi che genera un recupero dell’investimento in 1 anno e 8 mesi, considerando l’incremento di carico aggiuntivo dato dal minor peso. Per il resto della vita del mezzo… è tutto grasso che cola! Inoltre, va considerato che l’utilizzo di cerchi in alluminio permette anche di montare degli assali specifici, anch’essi di minor peso, contribuendo così ulteriormente all’ottimizzazione della tara. Vantaggi indiscussi Risparmiare carburante e ottimizzare i viaggi significa indirettamente ridurre le emissioni di CO2, quindi in linea con le direttive europee. Dunque, già possiamo delineare quelli che sono i vantaggi di una ruota in alluminio Alcoa. Prima di tutto sono le più leggere, con un risparmio fino a 250 kg per gli autoarticolati e un risparmio pari al 42%

Alluminio primario Trasporto Confezionamento Edilizia e costruzioni Aerospaziale Industriale Oil&Gas Elettronica di consumo

per ruota in peso Nel nostro specifico settore, oltre a fornire non sospeso che si ruote per tutti i segmenti, i “pezzi” Alcoa che traduce, come visto, si possono trovare in un truck sono tantisin maggiore carico simi e non riguardano solo le più celebri e pagante e maggiore visibili ruote: ralla, telaio e falso telaio, fiscomfort per il consaggi e rivetti, longheroni, serbatoi, deflettoducente. Sono le più ri, zampe e tanti altri ancora. robuste: le ruote forgiate sono quattro volte più robuste dell’acciaio e hanno cinque anni di garanzia a chilometraggio illimitato. Sono, di conseguenza, le più economiche per il ridotto consumo di carburante, la migliore dissipazione del calore e quindi minore usura dello pneumatico e per la maggiore durata della vita dei freni e delle sospensioni; quindi minori costi di manutenzione e maggiore valore di rivendita. Senza tralasciare l’aspetto ambientale, sono anche le più ecocompatibili grazie alla loro riciclabilità al 100%. Non da ultimo, va considerato l’aspetto estetico. Le ruote Alcoa sono le più belle, nella loro finitura lucida o satinata e migliorano notevolmente l’aspetto generale del veicolo. I prodotti per l’autotrasporto Ogni ruota Alcoa Wheels nasce da un blocco di alluminio ad alta resistenza. Una pressa da 8.000 tonnellate forgia il blocco di alluminio dandogli la forma della ruota. Una volta forgiata, la ruota subisce un trattamento termico per portare al massimo la resistenza meccanica globale. La successiva lavorazione meccanica di precisione conferisce alla ruota una perfetta rotondità e bilanciatura. A questo punto manca solo la finitura che caratterizzerà i prodotti finiti che abbiamo sul mercato: LvL ONE® e Dura-Bright® EVO. La prima, utilizzata per le ruote in alluminio dei veicoli per il trasporto commerciale, è disponibile su tutte le ruote Alcoa Wheels di


RIGENERAL, ovvero ALCOA Wheels

in ITALIA

Se avete deciso di passare all’alluminio, e quindi ad Alcoa, in Italia avete un

solo referente: RIGENERAL. L’azienda di Podenzano, in provincia di Piacenza, è una struttura nata nel 1979 e che dal 1995 distribuisce i prodotti Alcoa Wheels. 15 dipendenti e macchinari altamente specializzati, alcuni realizzati ad hoc all’interno della stessa officina, si occupano della ricostruzione dei cerchi, della produzione di ruote per settori specifici come il movimento terra o le costruzioni e, naturalmente, della commercializzazione delle ruote Alcoa Wheels e dei suoi accessori.

dimensioni standard e sono fabbricate presso il modernissimo impianto in Ungheria (per il mercato euro“Siamo fondamentalmente dei commercianti di ruote – ci dice Stefano Costa che, insieme alla peo) e offrono i significativi vantaggi visti poco sua famiglia è titolare dell’azienda piacentina - ed esclusivisti di vari marchi del settore sia in fa agli autisti e alle flotte commerciali ovvero primo allestimento che in aftermarket. Ci riteniamo davvero un punto di riferimento per le Case un bellissimo aspetto, con una superficie più costruttrici e per l’utente finale, essendo in grado di fornire materiale in pronta consegna di liscia e lucida rispetto alla spazzolata; sono altissima qualità. Unitamente a ciò, naturalmente, forniamo tutta l’assistenza necessaria nel cinque volte più resistenti delle ruote in ferro, post vendita”. il che si traduce in minor danno e tempo di inattività per riparazione e sono fino al 47% “Sono tre i principali canali attraverso i quali si possono ottenere le ruote Alcoa: i concessionari più leggere e quindi una maggiore capacità di di veicoli, i gommisti oppure, soprattutto per le grandi flotte, il contatto diretto. A questi canali tradizionali si aggiunge anche la vendita on line (www.rigeneral.it), soprattutto per quel che carico utile, un utilizzo a temperature inferiori riguarda gli accessori e la manutenzione delle ruote Alcoa”. ed un significativo risparmio di carburante. Dura-Bright® EVO è il trattamento della suInfo: Via 1° Maggio, 67 - Zona Industriale “I Casoni” - 29027 Podenzano (PC) - Telefono perficie che penetra all’interno dell’alluminio di0523/524131 e 0523/524361 - Fax 0523/524226 – email info@rigeneral.com venendo parte integrante della ruota. La ruota non si scheggia, non si crepa, non si sbuccia o corrode, come accade generalmente su riveMai più acciaio stimenti convenzionali. Tutto ciò si traduce in bassa manutenzione, mantenendo inalterata la lucentezza senza l’utiVi abbiamo fornito solo alcuni elementi per comprendere come speslizzo di prodotti speciali o sforzi per la pulizia. Ma se una ruota è bella so un prodotto o un servizio che “costa” di più, in realtà si rivela una va anche manutenuta bene. E Alcoa ci tiene. Per questo ha realizzato leva per ottenere importanti risparmi. una vasta gamma di accessori che aiutano a far rimanere nel tempo Le ruote e, più in generale, i prodotti in alluminio di Alcoa sono uno di la ruote integra e come nuova. Ciò significa garanzia di mantenimento questi strumenti, immediato e facile da utilizzare, sognando un mondo del valore residuo del prodotto, oltre che far “brillare” sempre il proprio del trasporto altamente sostenibile e… di color alluminio! ● veicolo. Il catalogo comprende prodotti per la pulizia (Dura-Bright® Wheel Wash, Alclean, Alpolish e tanti altri), per la manutenzione come il Valvegrease e l’Hubgrease e prodotti per il miglioramento dell’aspetto dei cerchi, come Alcovers in acciaio inossidabile. Tutti disponibili presso i rivenditori autorizzati, le concessionarie di veicoli industriali e anche on line sul sito di Rigeneral che, in Italia, è il distributore ufficiale.

82 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI


Daniela Basilico Comunicazione (Mi) - www.danielabasilico.com

Il primo apparato satellitare che ti fa risparmiare davvero!

GUIDA INSTABILE

GIRI MOTORE

giri motore troppo elevati

POTENZA DEL MOTORE

uso non necessario di potenza del motore

ECO DRIVE guida efficiente

andamento fluttuante del pedale dell’acceleratore

ACCELERAZIONI BRUSCHE accelerazione troppo brusca

STILE DI GUIDA fluida discontinua

Tracker EcoDrive è l’unico dispositivo satellitare di bordo in Europa capace di farti risparmiare carburante fino al 15 % grazie all’istruttore di guida che corregge l’autista in tempo reale. Il display EcoDrive, posizionato sul cruscotto, segnala tramite apposite spie luminose tutti i comportamenti che generano consumi eccessivi e stress al motore. Dopo breve tempo l’autista guiderà spontaneamente in modo più economico e rispettoso del veicolo, consentendo all’azienda inaspettati risparmi sui consumi e sulla manutenzione. EcoDrive è la versione più avanzata dei satellitari Tracker e include anche la localizzazione dei veicoli, la lettura del tachigrafo digitale, il monitoraggio dei parametri del motore, lo scambio dei messaggi, il calcolo dei percorsi, il controllo sul furto del carburante e la sicurezza del carico.


Mercato

MERCATO TRUCK SU, aftermarket con aree

GRIGIE

Dati positivi per le nuove immatricolazioni truck e anche per l’aftermaket nel 2016. Crisi probabilmente alle spalle ma per l’aftermarket, soprattutto indipendente, è il momento delle grandi scelte di Goffredo Gualandi

L

a fotografia del mercato che è andata emergendo nel corso del 2016, si può ormai in via di consolidamento e la nottata, parafrasando il grande Eduardo de Filippo, sembra essere passata, almeno per quanto riguarda il mercato degli autocarri. Certo le incentivazioni previste dal governo per il rinnovo del parco hanno avuto un ruolo deciso e occorrerà vedere cosà accadrà nel 2017, se le agevolazioni non dovessero essere confermate. Altra notizia positiva è che nel primo semestre 2016 il traffico in autostrada è aumentato del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2015. Questi dati provengono da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Aiscat (Associazione Italiana Concessionarie Autostrade e Trafori) e vedono il traffico di veicoli pesanti aumentare del +4,6%, nel primo semestre, contro un aumento del +3,9% di veicoli leggeri, pari 84 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

periodo. Le immatricolazioni, secondo i dati elaborati da ANFIA, nel 2016 sono in crescita in tutti i settori, ad eccezione degli autobus, settore peraltro legato a doppio filo alle commesse pubbliche. Trasporto pubblico, pollice verso Le continue cure dimagranti imposte dalle spending review e le criticità legate alla gestione politica delle aziende municipalizzate, non aiutano il rinnovo del parco mezzi pubblici delle nostre città. In proposito i numeri sono preoccupanti: a fronte di un mercato già di per sé asfittico, che nel 2015 ha fatto segnare 2.420 nuove immatricolazioni, di cui 1917 nel periodo gennaio- settembre, nell’anno in corso, il dato immatricolativo del 2016, pari periodo, è di 1869 unità, cioè peggiorativo di un -2,5%. Se sarebbe come sparare sulla Croce Rossa continuare a stigmatizzare la mancanza di interventi strutturali, i politici che vedono nelle municipalizzate un serbatoio clientelare di grande importanza e l’atteggiamento bipolare dei comuni che obbligano alle targhe


COMPONENTISTICA AUTOMOTIVE: crescita continua

alterne e mentre fanno viaggiare autobus datati e inquinanti, va anche detto che noi cittadini all’autovettura proprio non riusciamo a rinunciare. Anche in questo caso la prova viene dai dati: nel 2014, secondo dati ISFORT, l’utilizzo del trasporto pubblico locale ha registrato il 14,6%, dato di poco superiore al 14,3% del 2012, anno che ha segnato il punto massimo della crisi facendo registrare uno dei livelli massimi di utilizzo dei mezzi pubblici negli ultimi dodici anni. Certo la vetustà di questo particolare parco di veicoli su gomma, continua a costituire un interessante bacino per l’aftermarket e la riparazione, ma il mancato rinnovo del parco rischia nel medio periodo di riflettersi negativamente anche sulla riparazione che non potrà durare all’infinito.

rispetto al tendenziale del periodo. Anche i rimorchi e semirimorchi riprendono a crescere, facendo registrare 10.528 immatricolazioni nel periodo gennaio-settembre 2016, con un + 32,5% verso il pari periodo del 2015. Questi dati hanno un impatto positivo anche sul settore aftermarket e su quello riparativo. Infatti i veicoli pesanti nuovi ormai si vendono nella quasi totalità dei casi con formule che prevedono contratti di manutenzione e riparazione, in quanto mai come in questo periodo la certezza di poter contare sul mezzo 365 giorni all’anno, porta la buona manutenzione del camion al primo punto delle esigenze delle flotte.

Mercato in ripresa per i pesanti

Contratti di manutenzione riparazione incideranno positivamente sul mondo ricambi e sulle officine che orbitano intorno alle Case costruttrici. Inoltre la sempre maggiore connessione dei veicoli e il cronotachigrafo digitale, produrranno il risultato di fidelizzare ulteriormente i clienti alle reti autorizzate. Nel mondo degli operatori indipendenti, gli osservatori più accreditati, riferiscono di un primo semestre del 2016 molto positivo a cui seguito però da un agosto-settembre più riflessivo che viene dato per confermato anche ad ottobre.

Tornando agli autocarri le immatricolazioni di veicoli con ptt >3,5 tonnellate, nel periodo gennaio-settembre 2016, sono 15.646 con un aumento del 37,2% verso il 2015 pari periodo. A livello di classe di peso, gli autocarri con ptt > 16 tonnellate sono 12.167, con un incremento del 37,4% rispetto all’anno precedente, sfondando quindi la barriera delle 10.000 unità e registrando un incremento di 2 punti superiore

Chiaroscuro per l’aftermarket truck

38,8 miliardi di euro il fatturato automotive complessivo delle imprese nazionali fornitrici di componenti auto e veicoli commerciali leggeri, in salita del 5,9% rispetto al 2014. Positivi i segnali anche per il 2016. Questo in sintesi quanto emerso dalla presentazione a Torino della nuova edizione dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana, rapporto annuale realizzato dalla Camera di commercio di Torino, da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), dal CAMI (Center for Automotive & Mobility Innovation) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dalla Camera di commercio di Modena. Lo scenario che si delinea descrive un universo di quasi 2mila imprese e 136mila addetti impiegati nella componentistica automotive su scala nazionale. Quest’anno l’indagine si è basata su 355 questionari compilati on line nella primavera del 2016 direttamente dalle imprese della componentistica automotive italiana e sull’analisi di 1.956 bilanci di società di capitali da cui sono stati estratti ricavi e addetti. Le imprese della componentistica si possono dividere in 4 grandi gruppi: integratori di sistemi e i fornitori di moduli, il 4,5% del totale nazionale, specialisti (34%), produttori di parti e componenti con un contenuto di innovazione e di specificità tale da costituire un vantaggio competitivo, subfornitori, è l’insieme più numeroso (53%), engineering e design (E&D, 8,5%), protagonisti nell’ideazione e nella progettazione di una Vettura o di un veicolo commerciale. Il comparto automotive si distingue per un’elevata propensione all’innovazione: è uno dei settori economici dove gli investimenti in ricerca e sviluppo sono più consistenti, ad alta intensità di capitale e ad alta intensità tecnologica. Anche il campione delle imprese indagate conferma l’importanza del fattore innovazione in un periodo di espansione come quello attuale: il 72% dei rispondenti dichiara di investire una parte del fatturato nelle attività di ricerca e sviluppo, in crescita rispetto alla rilevazione del 2014 (68%). Di questi quasi il 15% afferma di destinare almeno il 10% del fatturato all’innovazione. Le imprese di E&D sono quelle con la maggiore propensione all’innovazione (il 90% dei rispondenti) e il 40% spende oltre il 10% del fatturato in R&S; fra gli specialisti, così come fra i modulisti e sistemisti, la percentuale di imprese scende al 74%; tuttavia i fornitori di moduli e sistemi, quando investono, lo fanno in maniera più consistente utilizzando una quota maggiore di fatturato per lo sviluppo di attività innovative. Gli ultimi dati diffusi dall’ISTAT confermano che anche il 2016 sarà un anno di crescita per il settore automotive. Probabilmente l’effetto incrociato di un inizio di svecchiamento del parco e i forti cambiamenti in corso nel mondo della distribuzione e della riparazione indipendente, inizia a produrre un effetto riflessivo che si prevede continuare anche nel biennio 2017-2018, seppur su numeri di fatturato comunque molto importanti. E’ facilmente prevedibile che il mercato del futuro sarà appannaggio di coloro che anche tra gli indipendenti sapranno meglio cogliere il cambiamento. ●

dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

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Protagonisti

SKF

Avanguardia

tecnologica

La lunga esperienza di SKF nei cuscinetti ha permesso di dar vita ad una gamma di prodotti specifici per autocarri e rimorchi che hanno inoltre il pregio di essere easy to fit, facili da montare, per favorire il lavoro dei meccanici in caso di riparazione del mezzo

I

di Vincent Aino

l Gruppo SKF è leader mondiale nella fornitura di prodotti, soluzioni applicative e servizi nei settori dei cuscinetti volventi, degli elementi di tenuta, della meccatronica, dei sistemi di lubrificazione e dei servizi tecnici; questi ultimi comprendono la consulenza tecnica, i servizi di manutenzione e di monitoraggio delle condizioni di lavoro e di usura dei componenti meccanici e la formazione professionale. SKF raggruppa il proprio patrimonio tecnologico in cinque piattaforme: Cuscinetti e unità,

Tenute, Meccatronica, Sistemi di lubrificazione e Servizi. Utilizzando le competenze di tali piattaforme, SKF sviluppa soluzioni personalizzate per i propri clienti, aiutandoli a migliorare le prestazioni, ridurre i consumi di energia e contenere i costi, incrementando al contempo il valore aggiunto per SKF. “Il nostro motto è ‘qualità prima di tutto sempre’ e questo è il motivo per cui i migliori costruttori di autocarri come Iveco, MAN, Mercedes-Benz, Renault, Scania e Volvo si fidano di SKF.” – afferma Andrea Pizzi, business development e responsabile commerciale per prodotti destinati a mezzi pesanti Italia – “ed è per lo stesso motivo

che molti responsabili di flotte, meccanici e conducenti in tutto il mondo si rivolgono a SKF per i ricambi”. Più della metà dei cuscinetti ruota degli autocarri di nuova costruzione che circolano oggi su strada è prodotta e progettata da SKF. La competenza SKF quale fornitore OE nella messa a punto di tecnologie che prolungano la durata dei prodotti, è messa al servizio anche del mercato dei ricambi. Ogni cuscinetto ruota, che include tenute e lubrificazione, è ottimizzato per le sue specifiche applicazioni e per garantire prestazioni superiori e di lunga durata, anche nelle condizioni più difficili. ●

La gamma SKF

O Il sistema Truck Hub Unit 1 (THU1) consistente in

un anello esterno in un pezzo e in due anelli interni estesi, prelubrificati e sigillati. Il THU1 si avvale di una lubrificazione basata su grasso. Il cuscinetto stesso richiede poca manutenzione e in caso di intervento non occorre smontarlo; O Le Truck Matched Units (TMU) hanno due anelli esterni separati e due anelli interni estesi. Le TMU sono lubrificate con grasso o con olio. Il cuscinetto stesso richiede poca manutenzione; O II sistema Truck Hub Unit 2 (THU2) è simile al THU1. Tuttavia, l’anello esterno del THU2 include anche una flangia per il montaggio dell’adattatore ruota. Il sistema THU2 non ha bisogno di un mozzo aggiuntivo. Il THU2 è lubrificato esclusivamente con grasso. Il cuscinetto stesso richiede poca manutenzione e in caso di intervento non occorre smontarlo. In tutti e tre questi sistemi l’impostazione di gioco/precarico è regolata durante la fabbricazione del cuscinetto. “I prodotti SKF e nello 86 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

specifico le Truck Hub Unit 2” – spiega ancora Pizzi – “oltre ad essere al pari delle altre versioni sempre più performanti, sono anche ‘easy to fit’, facili da installare, così come richiesto dai Costruttori, ma anche per aiutare i meccanici ad avere meno problemi durante l’installazione ed in funzionamento”. SKF suggerisce comunque e sempre l’utilizzo durante il montaggio su mozzi e perni, del prodotto specifico LGAF 3E, una pasta morbida e oleosa studiata per prevenire la ruggine di contatto, causata da oscillazioni o vibrazioni che possono rendere lo smontaggio molto più difficile e a rischio danneggiamenti di parti, attrezzature. La pasta LGAF 3E favorisce inoltre un montaggio più agevole e protettivo delle parti. L’utilizzo di oli o grassi non appropriati all’atto del montaggio, sostiene SKF, può essere causa di molteplici problemi, soprattutto coi paraoli ed i sistemi di tenuta adiacenti e d’incompatibilità con le parti metalliche che vengono accoppiate, nonché incompatibili col grasso e le gabbie metalliche ed in fibra dei cuscinetti di nuova generazione.


Autopromotec

Eventi

sempre piu’ AUTOPROMOTEC internazionale Dopo il rinnovo dell’accordo con BolognaFiera fino al 2025, gli organizzatori di Autopromotec sono impegnati in una serie di missioni all’estero per rendere sempre più internazionale l’appuntamento bolognese

L’ di Vincent Aino

imponente macchina organizzativa di Autopromotec è pienamente in funzione. Firmato l’accordo tra BolognaFiere, tra i principali organizzatori fieristici europei, che prevede il rinnovo della partnership tra le due organizzazioni per le prossime cinque edizioni della manifestazione, quindi fino al 2015, Franco Boni, presidente di BolognaFiere, si è dichiarato “particolarmente orgoglioso del rinnovo dell’accordo con una manifestazione di grande valore quale Autopromotec, che dà lustro alla nostra società”. Il sodalizio tra la Fiera di Bologna e Autopromotec, è ormai consolidato da 50 anni di collaborazione. La rassegna dedicata al mondo delle attrezzature e dell’aftermarket automotive, continua a crescere negli anni come confermano anche i

dati relativi all’ultima edizione del 2015 che ha visto la presenza di 1.587 espositori provenienti da 47 paesi, per un’area espositiva di 157.000mq e circa 104.000 visitatori. Autopromotec, nata nel 1965, è organizzata da Promotec, società di servizi di proprietà di AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) e AICA (Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature). Il rinnovo della partnership rappresenta inoltre un’importante opportunità anche per il territorio: durante il periodo di fiera, dal 24 al 28 Maggio 2017, si prevedono infatti numeri molto importanti in termini di indotto, la città accoglierà oltre 100.000 visitatori che, durante i 5 giorni della rassegna, insieme agli espositori affolleranno alberghi, ristoranti e location degli eventi organizzati in tutta Bologna. Promozione internazionale sempre più strategica Continua intanto la promozione internazionale della rassegna. Per l’edizione 2017, è atteso un incremento di buyer provenienti da tutto il mondo. E’ notizia recente che

gli organizzatori di Autopromotec hanno effettuato un road show di presentazione della manifestazione in Turchia, che ha visto come protagoniste le città di Jebze, Bursa e Izmir, nell’ambito di un progetto promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, sviluppato sempre in collaborazione con ICE (Istituto per il Commercio Estero). A breve voleranno in Sud America per un road show che avrà come mete principali Colombia, Cile, Perù e Argentina; proseguirà anche l’attività di promozione nel sud-est asiatico, per consolidare i rapporti già intrapresi con le aziende, le associazioni e i buyer di Paesi quali Thailandia, Vietnam e Indonesia. Un’ulteriore spinta verso un’edizione 2017 ancora più globale sarà garantita dall’accordo siglato da Autopromotec con Emirates, la compagnia aerea di bandiera dell’Emirato Arabo di Dubai, che in qualità di “vettore ufficiale” favorirà l’arrivo a Bologna di buyer dai mercati a maggiore potenziale. Da questa incessante attività di promozione sono già scaturite le condizioni per la partecipazione all’edizione 2017 di delegazioni internazionali provenienti da oltre 30 Paesi. Autopromotec, inoltre, metterà a disposizione dei propri espositori la piattaforma di business matching B2Match, con la quale verrà delineato un calendario di incontri B2B durante i giorni di rassegna fieristica, per favorire ulteriormente l’interazione tra le aziende e i buyer internazionali presenti in Fiera. ● TRASPORTARE OGGI dicembre/gennaio 2017 87


Anniversari

25 anni con il turbo CONTEC

L’azienda albese di turbocompressori considera il suo primo quarto di secolo come un momento per accelerare sul digitale, il magazzino e la qualità dei servizi

C di Francesco Oriolo

ontec, azienda del Gruppo Ferrero Ferdinando, festeggia il suo primo quarto di secolo, all’insegna dei turbocompressori di qualità. L’azienda albese è infatti distributore ufficiale per l’Italia di Holset e IHI e rivenditore autorizzato dei turbocompressori Garret, KKK e Schwitzer, oltre che distributore ufficiale delle bilanciatrici Turbo Technics. In avanzato stato di realizzazione il nuovo layout del magazzino, un eCommerce che funziona, e servizi d’avanguardia per garantire il meccanico e l’utente da problemi di montaggio del componente turbocompressore. L’intervista Abbiamo chiesto a Giorgio Bestente, responsabile di Contec, quali sono i programmi futuri di questa dinamica realtà. “Intanto i nostri primi 25 anni di attività devono essere non soltanto uno traguardo di chi lavora in Contec ma una festa per tutti i clienti e i fornitori che in questi anni hanno creduto in noi e continuano a darci fiducia, consentendo questa crescita” – afferma Bestente – “in secondo luogo, credo che quando una realtà funziona, come nel nostro caso, il risultato vada a beneficio di tutto il settore”. E a proposito di mercato del turbocompressore, le prospettive sono positive, anche se si iniziano a vedere offerte di turbocompressori non omologati a basso costo. “Vero” – continua Bestente – “proprio noi, con FTS e SAITO, anch’essi distributori ufficiali di turbo, abbiamo già da tempo lanciato un grido d’allarme circa 88 dicembre/gennaio 2017 TRASPORTARE OGGI

questi turbocompressori che spesso costituiscono un doppio rischio, per il calo di affidabilità e prestazioni, ma soprattutto perché inficiano l’omologazione del veicolo con grossi rischi di sanzioni civili e penali per chi li utilizza e chi li installa. Il fenomeno per ora è limitato, soprattutto per i veicoli pesanti, ma ci teniamo che i clienti siano informati”. Sicuramente una migliorata situazione economica e una maggiore capacità di spesa dopo un decennio di crisi, aiuta. “Senza dubbio” – aggiunge il manager - “ma da parte nostra non abbiamo mai smesso, neppure nei periodi bui, di rinnovare e di innovare: puntando sul digitale, rinnovando il sito internet, presenziando i social network, migliorando ulteriormente l’e-commerce e affiancando alla storica GTT, la Garanzia Totale Turbo, l’invenzione di Contec che prima fra tutti la introduceva nel 2012, l’Assistenza Totale Turbo, il servizio di assicurazione gratuito offerto in collaborazione con Europ Assistance, che sostituisce il turbo danneggiato, qualunque sia la

causa, e rimborsa le spese di manodopera e ricambi accessori. Ad oggi l’ATT è rivolta alle auto e veicoli commerciali ma è in programma l’estensione anche ai pesanti, per i quali comunque resta la storica GTT”. Servizi disponibili sia sui turbo nuovi che quelli revisionati, sui quali Contec svolge da sempre un ruolo da protagonista. “Su veicoli di una certa età e basso valore residuo il turbo revisionato è un’alternativa interessante per risparmiare senza rinunciare alla qualità perché Contec, quale distributore ufficiale, revisiona esclusivamente con ricambi originali e istruzioni delle case mandanti”. Turbo ma non solo. “Fra i prodotti di punta che abbiamo nella nostra offerta e di cui siamo distributori ufficiali, ci sono anche i riscaldatori e condizionatori Webasto, i condizionatori da parcheggio e i frigoriferi da viaggio IndelB, per i quali siamo anche centro assistenza e garanzia, perché da sempre trattiamo pochi prodotti ad alto contenuto tecnico con competenza e specializzazione”. Il nuovo magazzino che sarà Il segreto del successo? inaugurato a breve. “La caparbietà: il continuo, incessante, attaccamento alla qualità per fornire un servizio sempre ai massimi livelli. L’unica strada possibile, continuare a migliorare quello che funziona, anticipare i tempi, mai adagiarsi sugli allori”. Il prossimo traguardo sarà inaugurare al più presto il nuovo layout del magazzino di cui ormai si sente forte l’esigenza, e, siccome Contec è stata ancora una volta nominata da Holset miglior distributore europeo, puntare ad ottenere, come nel 2011, il titolo continentale. Auguri Contec e in bocca al lupo per il titolo. ●


SOGEFI

Azienda del mese

Scelta affidabile

Annunciato ad Automechanika, il filtro diesel di concezione e produzione Sogefi, sarà adottato dal Ford Transit per le sue doti di affidabilità e sicurezza

I

A cura della redazione

l Gruppo Sogefi, fondato in Italia nel 1980, è leader mondiale nella componentistica automotive per il primo impianto e l’aftermarket. La società è partner dei principali costruttori di auto e veicoli commerciali, con una posizione rilevante nel mercato europeo e sudamericano. Con un fatturato annuo di 1,5 miliardi di euro, la società impiega circa 6.700 dipendenti in tutto il mondo, in 42 siti produttivi e 16 uffici commerciali dislocati in 21 paesi. Sogefi fa parte del gruppo CIR ed è quotata alla Borsa di Milano. All’interno del Gruppo Sogefi, la Suspension Components Business Unit rappresenta il terzo maggiore produttore di componenti per sospensioni a livello mondiale, la Air & Cooling Business Unit è uno dei produttori leader di impianti d’aspirazione aria e raffreddamento motore e la Filtration Business Unit produce e commercializza moduli ed elementi per la filtrazione destinati ai mercati del Primo Equipaggiamento e dell’aftermarket, sia per il ricambio originale sia per quello indipendente. Nel mercato dell’aftermarket indipendente, Sogefi è tra i maggiori fornitori di filtri con i suoi marchi Purflux, Fram®, CoopersFiaam e Tecnocar che offrono al settore automotive una gamma completa di filtri olio, aria, carburante e abitacolo di qualità. Sogefi Pro è il marchio aftermarket di filtri specifico per applicazioni sui veicoli commerciali.

Il filtro diesel Annunciato a Francoforte, Ford ha scelto Sogefi per la fornitura del filtro diesel per il suo motore Panther DieseI da 2.0L montato su Ford Transit. La sicurezza è la caratteristica più importante di questo filtro, che si evidenzia in caso di collisione. Con scatola filtro in materiale plastico composito, questo filtro è montato nel vano motore tramite una staffa metallica che prevede una protezione specifica contro gli urti, progettata per proteggere il filtro in caso di impatto. Per garantire una ancor maggiore sicurezza, il filtro in questione evita ogni rischio legato alle scariche elettromagnetiche. Infine, il riscaldatore è implementato in una zona asciutta, evitando così il rischio di incendio legato al contatto con il gasolio. Tutte queste soluzioni contribuiscono a garantire la sicurezza del veicolo e dei passeggeri. Questo filtro diesel

protegge sia il motore che l’impianto di iniezione, anche in condizioni di forte contaminazione con acqua, grazie alla tecnologia Diesel3Tech+™ che separa le goccioline d’acqua dal carburante e le immagazzina in un serbatoio dedicato. Una volta raggiunto il livello massimo di acqua, il sensore acqua nel carburante attiva una spia sul cruscotto in modo che questa possa essere scaricata dal serbatoio attraverso la vite di drenaggio. Un altro vantaggio di questo filtro è l’aumento del profilo di missione dell’elemento filtrante che, grazie ad una esclusiva pieghettatura “chevron”, presenta elevate caratteristiche di trattenimento delle impurità. Sogefi ha sviluppato un proprio software per misurare il dimensionamento che permette di ottimizzare gli elementi filtranti rispetto alle condizioni reali, per evitare ostruzioni premature tra gli intervalli di manutenzione, anche nelle condizioni più difficili. ●

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Il bollettino dell’Autocarro

ecosostenibilità ITS= e sicurezza In uno studio presentato da ACEA e ERTICO ad Hannover, il ruolo sempre più rilevante degli Intelligent Transportation Systems (ITS) per la salvaguardia dell’ambiente e l’aumento della sicurezza sulle strade

A a cura della Redazione

CEA, all’IAA di Hannover, ha presentato uno studio realizzato da ERTICO - ITS Europe, sul potenziale contributo degli Intelligent Transportation Systems (ITS) alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’incremento dei livelli di sicurezza dei veicoli industriali. Un contributo che dovrà essere in gran parte apportato dai Costruttori con un approccio globale che tiene conto dei molteplici cambiamenti che stanno avvenendo nella società di oggi e domani: dalle abitudini di guida ai carburanti alternativi, fino alle nuove infrastrutture. Va ricordato che, come sottolineato da ACEA, che circa il 90% del valore di tutte le merci in Europa è trasportato da veicoli commerciali pesanti e, sempre in Europa, sono presenti 59 stabilimenti di assemblaggio da cui, nel 2015, sono usciti 460.805 veicoli di questo tipo. Inoltre, circa il 50% degli autocarri pesanti prodotti negli USA provengono da stabilimenti di proprietà europea, e si basano quindi su tecnologie europee. Il parco circolante in Europa si attesta a 6,4 milioni di truck e nonostante l’incremento del traffico di

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e il collegamento tra mezzi e infrastrutture, migliora la sicurezza stradale e riduce il numero di incidenti. Il Lane Departure Warning (LDW), sistema di sicurezza attiva che monitora la segnaletica orizzontale presente sulla carreggiata, e l’impianto frenante d’emergenza avanzato (Advanced Emergency Braking System, AEBS), possono ridurre gli incidenti legati agli autocarri pesanti dal 17% al 24%. Passando in rassegna i più promettenti sistemi ITS legati alle infrastrutture o basati su back-office, lo studio si sofferma, in particolare, sui sistemi di segnalazione del traffico, dai semafori in grado di ottimizzare il flusso agli incroci facendo durare di più la luce verde per gli autobus e gli autocarri opportunamente rilevati, ai sistemi che forniscono il count-down per la durata delle luci al semaforo o informazioni legate alla velocità, per aiutare i mezzi ad evitare di trovare il rosso al semaforo e doversi quindi fermare. Questi sistemi possono condurre ad un risparmio di CO2 emessa del 5% nelle aree urbane. La logistica al servizio dell’ambiente

merci, il numero di incidenti mortali che hanno coinvolto veicoli industriali è diminuito del 45% dal 2001 al 2014. Lo studio Sui vantaggi della digitalizzazione per contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti, lo studio di ERTICO identifica alcune applicazioni in-vehicle particolarmente promettenti. In primo luogo, le applicazioni eco-driving, in grado di ridurre dal 7% al 10% le emissioni di CO2 sulle strade non urbane, autostrade escluse. Picchi del 25% per veicoli industriali pesanti e autobus possono essere raggiunti in specifiche situazioni, come nelle vicinanze di incroci e semafori, in assenza di congestioni stradali. E’ stato dimostrato che le applicazioni eco-driving possono contenere l’incidenza degli eccessi di velocità sulle strade rurali. L’eco-routing può ridurre le emissioni di CO2 del trasporto merci su strada dal 4% fino al 12% nelle aree urbane, ma risulta meno efficace nelle aree interurbane, a seconda delle caratteristiche della rete stradale. Il truck platooning è un’altra applicazione che può ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli in coda dal 7% fino al 16%, a seconda della distanza a cui procedono, mentre per il lead vehicle la riduzione è tra -1% e -8%. Inoltre, in questo caso, la guida autonoma

La prenotazione dello spazio di consegna per i veicoli adibiti al trasporto merci su strada, può condurre a una riduzione delle emissioni superiore al 20% in prossimità del luogo di consegna, nonché abbattere il fenomeno della sosta selvaggi e le sue conseguenze in termini di traffico e sicurezza. Considerando il risparmio di CO2 ottenuto in termini percentuali sull’intera missione del veicolo, il range si colloca tra il 5% e il 10% per le consegne in ambito urbano, mentre scende per le missioni interurbane. Per queste ultime, tuttavia, risulta significativo il sistema di parcheggio intelligente per i truck che trasportano merci su lunghe distanze, che riduce le percorrenze extra dovute alle lunghe ricerche di parcheggio, con un contributo all’abbattimento della CO2 emessa del 2% circa. Importante infine, l’uso dei sistemi di Intelligent Speed Adaptation (ISA), ovvero sistemi in grado di intervenire sulla velocità di un veicolo in base al limite di velocità della strada che sta percorrendo che sulle strade rurali, arrivano a contenere gli incidenti che coinvolgono autocarri dell’1%2% per i sistemi “advisory”, che si limitano a dare un avvertimento al conducente, e del 4,5%-5% per i sistemi “voluntary”, quelli che, se attivati volontariamente dal conducente, limitano automaticamente la velocità. ●




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