In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 20 - maggio/giugno 2017 - n. 194
grandi opere
CANALE DI SUEZ
il raddoppio amplia gli scambi
ruote commerciali
Peugeot allestisce a listino Renault lancia Powered Traction
a tutto Scania FLEET CARE E QUALITY PRO
comunità europea
l’europa cerca soldi
a Sofia per 1 miliardo di euro
la gestione delle flotte e l’assistenza sono affidate a professionisti Speciale lubrificanti - Usato (parte 2) Sicuro e contraffatto - ANFIA
sommario
maggio/giugno 2017
www.trasportale.it
n.194
pg. 24 CANALE DI SUEZ Il raddoppio dell’opera porta ad incrementare i traffici nel Mediterraneo
IN QUESTO NUMERO Attualità e opinioni
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EDITORIALE
di Luca Barassi
Il punto di vista del Direttore
EDITORIALE DI FERRO di Ferruccio Venturoli La voce della passione
il notiziario
In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende
LA STERZATA
di Roberto Sterza
La voce appassionata della categoria
volta pagina
In copertina: di Paolo Volta Oli e lubrificanti: Un Professore prestato alla Logistica aspetti importanti per la salute del NON SOLO TIR motore e spesso di Alessandro Musumeci sottovalutati. Tutto quello che non è veicolo industriale In questo speciale ne affrontiamo tutte IL DORSALE le tematiche.
di Gian Paolo Pinton
Il contraltare del Frontale
In copertina: Gestione della flotta e assistenza da professionisti. Sono due must per Scania. Li vediamo in due servizi all’interno di questo numero
Infrastrutture
20 24
L’EUROPA CERCA SOLDI
Da Sofia un nuovo sistema per finanziare i Corridoi e le infrastrutture per mettere a pari i Paesi dell’UE
SUEZ RADDOPPIA
Il Canale che accorcia la strada da Est a Ovest ha duplicato la capacità di passaggi
Ruote industriali
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PROGETTO 18: seconda fase
Un metro e mezzo in più del convoglio per ottimizzare il trasporto e ridurre veicoli in strada
SCANIA: FLOTTA GESTITA
Tecnologia e professionalità di uomini e mezzi del Grifone, garantiscono le performance dell’azienda
DAF: PRESTIGE, LA NUOVA LIMITED EDITION
Creata per il mercato italiano è il meglio che si possa desiderare da un XF
Ruote commerciali
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PEUGEOT: ALLESTITO È MEGLIO
Da diversi anni la politica del Leone è quella di mettere a Listino alcuni allestimenti
RENAULT: piÙ trazione
Powered Traction è un dispositivo che rende offroad il veicolo, senza il 4x4
sommario
MAGGIO/GIUGNO 2017
Ruote vintage
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Una storia di passione e avanguardia dalle cui costole è nata la Lasonga “pesante”
Editoriale: notiziario:
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Notizie dalle aziende
Rubriche Fuori Strada
UNA NUOVA ERA DI TOE AFTERMARKET Le news del settore
SPECIALE LUBRIFICANTI
Un’ampia panoramica su come utilizzare al meglio gli oli e su quali sono i player del settore
eventi: autopromotec
Il principale salone dell’aftermarket apre i battenti a Bologna il 24 maggio. Come visitarlo
assistenza: SCANIA QUALITY PRO
Per tenere al meglio il tuo veicolo ci vogliono dei professionisti.
SPECIALE USATO: IVECO E MERCEDES-BENZ
Seconda parte dell’inchiesta sulla seconda vita dei veicoli delle Case costruttrici
BOLLETTINO ANFia: il futuro del truck
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Guida autonoma e paltooning aprono la strada ad un nuovo modo di fare autotrasporto
ricambi: sicuro e originale
Una guida su come scegliere i ricambi. Attenzione ai falsi d’autore.
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@trasportale
Professione Camionista
www.facebook.com/trasportareoggi
SUD AMERICA: SU E GIÙ PER LE ANDE
In viaggio con Pedro nel tratto peruviano della Panamerica
www.youtube.com/trasportareoggi
ASSICURAZIONI: le responsabilitÀ
Domande e risoste tra operatori e assicuratori per capire cosa fare e cosa non fare
Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile prodotto e iniziative speciali: Ferruccio Venturoli Coordinatore TOE AfterMarket: Ferruccio Venturoli Responsabile sviluppo editoriale: Franco Fossati - franco.fossati@trasportale.it Hanno collaborato: Alessandro Bassi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Roberto Sterza, Andrea Trapani, Paolo Volta Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com
Alcuni articoli di questo numero sono corredati di un servizio video pubblicato sul nostro canale YouTube. Per vederlo da uno smartphone basta scaricare la app gratuita per iPhone o per Android dai.
Il mercato degli immobili logistici è sempre evoluzione. Vediamo come è la situazione ad oggi
pneumatici: la nuova gamma michelin X Multi sono i nuovi pneumatici per il trasporto regionale che rendono il 20% in più
ci trovi anche su ipad Trasportare Oggi è anche in versione elettronica Scarica gratuitamente la App da iTunes e potrai sfogliare TOE in qualsiasi momento e archiviare tutte le uscite sulla libreria virtuale.
DAGLI USA: notizie e curiositÀ
Unua nuova rubrica per vedere cosa succede oltreoceano
Sul prossimo numero
SPECIALE VAN
ALLESTIMENTI A LISTINO È la politica adottata da Peugeot da alcuni anni
La rivista degli Autotrasportatori - n.194 maggio/giugno 2017
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LOGISTICA: I MAGAZZINI
Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Voghera,11 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Redazione di Roma: Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997
TECNOLOGIA: Michelin lancia X Multi
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BERLIET: L’ANTENATO DI RENAULT TRUCKS
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febbraio/marzo 2017
dicembre/gennaio 2017
ottobre/novembre 2016
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Di questo numero sono state tirate: 13.000 copie
Trasportare Oggi in Europa fa parte di: il network di magazine digitali verticali numero uno in europa
editoriale
di Luca Barassi
Ma che numeri! S
oddisfazione, sollievo, ottimismo, incredulità ma anche cautela e paura. Sì, un po’ di timore c’è davanti a questi numeri a doppia cifra sulla crescita del mondo automotive, in particolare per il comparto commerciale (nell’accezione internazionale). Non ne siamo abituati, o meglio avevamo perso l’abitudine, quindi la paura che si tratti di una bolla oppure di una breve ripresa è abbastanza comune tra gli operatori. Bottiglie di Champagne non ne sono ancora state stappate (e nemmeno di bollicine italiane) e i toni, seppur soddisfatti, sono cauti e di basso profilo. Giustamente direi. In prima linea ci sono le associazioni dei Costruttori – ANFIA e UNRAE in primis – che con puntualità comunicano i dati del mercato di riferimento. Alla data in cui scriviamo abbiamo i consuntivi del primo trimetre. Abbastanza per fare una prima analisi. Partiamo con il mondo dei leggeri: +8,6% con 43.130 immatricolazioni, circa 3.500 in più rispetto alle 39.700 del gennaio-marzo 2016. Secondo quanto elaborato e diffuso dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, il solo mese di marzo, con la 38ma crescita consecutiva, ha contribuito ai risultati del trimestre con un incremento del 13,5% e 17.400 veicoli venduti, rispetto ai 15.329 dello stesso periodo 2016, che aveva già archiviato ottimi risultati (+33%). Come vedremo tra poco si tratta del comparto che è cresciuto di meno, nonostante tutto, ma va ricordato che è stato il primo a dare impulso positivo al settore, oltre tre anni fa, facendo invertire la rotta di un trend davvero pericoloso.
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maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Se passiamo ai pesanti i numeri sono davvero impressionanti. A marzo 2017, dichiara ANFIA, sono stati rilasciati 2.365 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+52,9% rispetto a marzo 2016) che portano a 6.479 le immatricolazioni del 1° trimestre 2017, 42,5% in più dell’analogo trimestre 2016. E le sorprese non finiscono qui, perché i dati sono positivi anche per i semirimorchi e per gli autobus: 11,9 i primi e ben 58% i secondi. Detto che è evidente che l’effetto del superammortamento e della Legge Sabatini hanno ottenuto gli effetti voluti, la preoccupazione di tutti è che tali interventi diventino strutturali e non che, una volta terminati, facciano tornare nel baratro un settore tanto importante per la nostra economia. Anche per questo motivo l’UNRAE si è mossa per chiedere che sia presa in considerazione la possibilità di inserire nell’esclusione dal beneficio del credito di imposta per il recupero delle accise sul carburante anche i veicoli della categoria Euro 3, che rappresentano il 27% del parco circolante, a fronte della garanzia che i fondi così recuperati vengano investiti esclusivamente nel settore dell’autotrasporto, e stiamo studiando altre forme praticabili di incentivazione al rinnovo del parco. Si alzeranno le barricate se dovesse passare questo provvedimento, perché andremo a toccare gli interessi di molte aziende che ancora girano con veicoli Euro 3. Parliamo di mezzi che hanno oltre 15 anni! Quindi ben venga questa proposta che, oltre a portare investimenti nel martoriato comparto, spingerebbe ad un ricambio “generazionale” sempre più necessario. Ci rivediamo a fine anno quindi sperando di cantare ancora “Ma che numeri, ma che numeri ragazzi!”. ●
editoriale di ferro
di Ferruccio Venturoli
Un robot per Rosina
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a logistica è la spina dorsale di ogni business, un deus ex machina nascosto della vita di aziende e privati, di cui spesso si trascura l’importanza. Capire la direzione di sviluppo della logistica significa, in buona parte, capire come funzionerà il mondo negli anni a venire. Insomma, come vivremo. Se non proprio noi, i nostri figli. Se poi si da un’occhiata al DHL Logistics Trend Radar, nel quale si definiscono le tendenze del settore, si rimane dav-
macchine e umani nella logistica: principalmente attraverso l’utilizzo della realtà aumentata, adottata per il picking (conosciuta come ‘vision picking’), che permette attraverso gli smart glass operazioni intelligenti e a mani libere. Grazie a queste applicazioni sono stati verificati aumenti di efficienza del 25%,
vero un po’ perplessi. Perplessi o preoccupati? È questo il problema vero. Per esempio ci piaceranno i robot fianco a fianco dei magazzinieri, esoscheletri, consegne on-demand, aerei auto-pilotanti, logistica di anticipazione, ovvero gli sviluppi della logistica che in DHL non vedono come ipotesi future, ma come sviluppi, di cui si vedono già le prime applicazioni Logistica autonoma.
oltre ad un forte feedback positivo da parte degli utenti. In futuro, robot di nuova generazione, più flessibili ed economici, potranno lavorare fianco a fianco con i dipendenti, svolgendo i lavori più faticosi e ripetitivi. Potremmo andare avanti chissà per quanto, a elencare le nuove meraviglie della tecnologia applicata alla logistica, come potremmo farlo anche parlando di tecnologia nella “nostra vita”.
I veicoli auto-pilotanti hanno già attecchito nella logistica, raggiungendo una maturità sufficiente per essere usati nelle operazioni in magazzino: le prime generazioni di navette autonome e carrelli elevatori sono state impiegate in zone ben definite e controllate del magazzino, sbloccando nuovi livelli di efficienza dei processi e delle prestazioni. Il passo successivo per i veicoli auto-guidanti nella logistica sarà quello di raggiungere le strade e, ancora più avanti, i cieli, con veicoli aerei senza equipaggio: i primi test hanno dimostrato il loro potenziale futuro, in particolare per scenari di consegna in zone rurali. È stato stimato che entro il 2020 più di 50 miliardi di oggetti saranno connessi ad internet, generando 1.9 trilioni di opportunità per la logistica: non è dunque un caso che l’“internet of things” sia stato inserito come priorità nell’agenda di molte aziende. Prima che si concretizzi un uso frequente di queste tecnologie, però, è necessario che si sviluppino standard di settore, un maggior livello di sicurezza e uno spostamento dall’ambito consumer a quello business. Robot come forza lavoro. Progressi significativi sono stati fatti in quanto a interazione e collaborazione tra
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maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
So bene che un sacco di gente resta affascinata da queste informazioni, che un sacco di gente vede già un mondo più facile da vivere, connesso, in perenne comunicazione. Ma perché? Dove sta il fantastico di tutto ciò? A ben guardare si tratta di quella lenta ma inesorabile marcia verso la supremazia delle macchine sull’essere umano, un incubo che più di un film di fantascienza ci ha fatto vivere. No, decisamente, non ci piace vedere un esoscheletro al posto di Mario, un robottino al posto di Gigi o un carrello elevatore che si automanovra, senza che Peppino lo debba guidare. E che faranno Gigi, Mario e Antonio, e Peppino e Giovanni e Maria e Rosetta e Anna e chissà quanti altri ancora lavoratori e lavoratrici? Come passeranno il tempo? Che ruolo avranno in questa società di macchine, di connessioni, di robot? Staranno a casa, magari a vedere la televisione, o a farsi cucinare da un robottino collaboratore domestico. E come mangeranno Gigi, Mario e Antonio, e Peppino e Giovanni e Maria e Rosetta e Anna? Come compreranno il robottino per farsi cucinare? ●
S
econdo un recente studio di Istat e Aci, cresce il numero di incidenti stradali e aumenta, purtroppo, anche quello delle vittime che, nel 2015, dopo quattordici anni, è tornato a crescere (+1.4%). In totale nel 2015 in Italia si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 decessi e 246.920 feriti. Nelle cause indicate dall’ISTAT c’è davvero di tutto, ma proprio tutto: velocità elevata, mancato rispetto delle norme del Codice, eccesso di velocità, guida sotto l’effetto di alcol o di droghe, stanchezza, uso improprio del cellulare, distrazioni e chi più ne ha più ne metta. Ma, manca qualcosa: personalmente, se è vero che ci sono molti comportamenti scorretti o quantomeno superficiali da parte degli utenti della strada (camion, auto, moto e biciclette), credo fermamente che molti incidenti debbano essere addebitati, senza alcun dubbio, al pessimo stato delle nostre strade, all’incuria nelle quali spesso sono lasciate, all’ assoluta mancanza di manutenzione, alla incredibile faciloneria con la quale sono stati concepiti incroci e immissioni di corsie,
TRASPORTARE OGGI luglio 2016
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Notiziario
Citroën E-Berlingo Multispace “La” soluzione elettrica
L’offerta completa la gamma di motorizzazioni performanti benzina 3 cilindri PureTech e Diesel BlueHDi, con una proposta su misura per chi vuole la versatilità del Berlingo per l’utilizzo quotidiano, il tempo libero o le attività professionali, e i vantaggi di una catena di trazione elettrica. Può trasportare fino a 5 persone e carichi voluminosi, grazie al pianale piatto; il volume del bagagliaio (uno dei migliori della categoria) raggiunge 675 litri con 5 persone a bordo e fino a 3.000 litri rimuovendo sedili della fila 2. Inoltre è perfetto per i privati e le aziende che scelgono la modalità elettrica per svolgere le diverse attività quotidiane, private e professionali, grazie all’autonomia omologata di 170 Km. Spazioso e versatile, il nuovo veicolo permette un’esperienza inedita di eco-guida e un confort totale.
Una Stella “operativa” I nuovi Econic sono ufficialmente in servizio
Alimentazione a metano per un servizio di smaltimento rifiuti urbano silenzioso ed ecologico e un nuovo motore a gas metano della famiglia dei propulsori Mercedes-Benz 936, queste le principali caratteristiche dei sette Mercedes-Benz Econic NGT (Natural Gas Technology) che hanno preso ufficialmente servizio a Stoccarda. Svolgeranno attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel territorio comunale della città, con ecologica alimentazione a metano e una ricca dotazione di sicurezza. Peter Bauer, Responsabile Product Management Econic della divisione Mercedes-Benz Special Trucks, ha consegnato i sette veicoli Econic NGT a Thomas Heß, CEO dell’azienda autonoma AWS Abfallwirtschaft Stuttgart, e a Dirk Thürnau, borgomastro tecnico della città di Stoccarda. “Poter mettere a disposizione della città il Mercedes-Benz Econic NGT di ultima generazione riveste per Mercedes-Benz Trucks un’importanza del tutto speciale. Le radici comuni che legano le due aziende alla città di Stoccarda sono importanti non meno del lungo e intenso rapporto che lega l’AWS e i prodotti Mercedes-Benz”, spiega Ralf Forcher, Direttore Marketing, Sales and Services Mercedes-Benz Special Trucks.
La consegna di Renault Trucks Soluzioni più adatte per ogni esigenza
BML, impresa di costruzioni specializzata nel calcestruzzo “pronto per l’uso", ha ricevuto le chiavi di un Renault Trucks C8x4 Tridem. Si tratta di un veicolo da cantiere, estremamente maneggevole, soprattutto per applicazioni in ambiente urbano. Un veicolo progettato per il settore Costruzioni, destinato ad operare presso cantieri in aree cittadine. Il Renault Truck C8x4 Tridem presenta un interasse corto da 3.200 mm ed un quarto asse sterzante che riduce il raggio di sterzata di 900 mm, pari al 10% in più rispetto ad una motrice 8x4, migliorando nettamente la manovrabilità del mezzo. La flotta di 200 camion dell’impresa BML è essenzialmente composta da veicoli Renault Trucks: “Siamo fedeli al costruttore da molti anni e siamo sensibili alla qualità dei mezzi proposti ed al comfort offerto dalle nuove cabine. La prossimità della rete e la qualità del servizio post-vendita sono criteri importanti nella selezione del nostro partner”, precisa Philippe Ville, direttore di BML. “Essendo anche presenti nella regione lionese, affidarci a Renault Trucks ci sembra una scelta logica.” 8
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Notiziario
Volkswagen Veicoli Commerciali Trazione 4MOTION e si arriva ovunque
Da oltre trent’anni i modelli a trazione integrale occupano una posizione di particolare rilievo all’interno della gamma di veicoli commerciali Volkswagen. Il motivo è chiaro: quattro ruote motrici – 4MOTION per la Volkswagen Veicoli Commerciali – sono in grado di garantire mobilità laddove altre tipologie di trazione sono costrette a gettare la spugna. Nel 2017 la Casa tedesca, specializzata in soluzioni su misura per la mobilità, amplia ulteriormente la propria gamma di veicoli a quattro ruote motrici, presentando moderni veicoli “tuttofare”, equipaggiati – di serie o a richiesta – con la trazione integrale 4MOTION. I loro nomi sono: Caddy Edition 35 e Alltrack, Transporter Rockton, Multivan PanAmericana, Amarok Comfortline e Amarok Canyon. Fil rouge di questi veicoli VW, è quindi una trazione che permette di affrontare ogni terreno e nelle condizioni atmosferiche più difficile, ma con la massima sicurezza. I modelli 4MOTION si trovano a proprio agio sia su strade accidentate e cantieri che in presenza di neve, fondi sdrucciolevoli o aquaplaning. Tra questi troviamo anche, veicoli da traino ideali, forti di pesi rimorchiabili elevati (fino a 3.500 kg a seconda del modello), caratteristiche di marcia equilibrate e sistemi di assistenza intelligenti di cui sono dotati.
Tutti pronti per Misano? Al via il PETRONAS Urania GRAND PRIX TRUCK Da quest’anno PETRONAS Urania Gran Prix Truck sarà il title sponsor dell’appuntamento per il pianeta camion al Misano World Circuit. “Dopo un anno i primi risultati sono evidenti – ha detto Andrea Albani, Managing Director di Misano World Circuit - Nel 2016 il campionato ha generato 68 ore di immagini dedicate tra highlight e news; 155 Milioni di spettatori raggiunti in oltre 60 paesi; la Manifestazione di Misano ha avuto una copertura media di 26 minuti e i servizi sono andati in onda sui broadcast Fox Sport, Sport Italia e Dinamica. 38.000 le presenze a Misano World Circuit nei due giorni di manifestazione dello scorso anno”. Misano World Circuit, l’unico circuito italiano in grado di ospitare una gara di questo tipo, ha investito nell’infrastruttura aumentando gli spazi paddock con ulteriori 10.000 mq e potenziando il programma promozionale. La Competizione vedrà quest’anno in pista 18 camion protagonisti con Iveco, Mercedes, Man e Scania che si daranno battaglia con gare decisamente esaltanti. Grazie all’implementazione del paddock 2, verrà aumentata sia la superficie dedicata ai test che ai camion decorati partecipanti al Raduno che potranno essere fino a 150.
FoodTruck di Peugeot Ristorazione itinerante con il Bar à Huitres
Arriva la ricaricabile Pedemontana Pagamento comodo e flessibile Il 5 aprile 2017 Autostrada Pedemontana Lombarda ha lanciato il nuovo sistema di pagamento che va ad arricchire la lista dei servizi già a disposizione dei clienti. Si tratta dell’innovativa Ricaricabile Pedemontana, un sistema affidabile e semplice che consente di pagare i pedaggi tramite un borsellino elettronico ricaricabile associato alla targa di un veicolo. Il servizio è gratuito e, una volta attivato, il cliente non dovrà più preoccuparsi di pagare ogni singolo pedaggio: il sistema procederà all'addebito dei transiti scalando automaticamente l’importo dal borsellino elettronico. Ricaricabile Pedemontana non è collegata ad un conto corrente bancario o ad una carta di credito: per l’attivazione è sufficiente effettuare una breve registrazione e fare una prima ricarica. Le ricariche possono essere effettuate o con carta di credito, online sul sito www.pedemontana.com o in contanti, con carta di credito o bancomat presso uno dei Punti Assistenza abilitati.
Peugeot Design Lab ha ideato, su base del nuovo Expert, un punto vendita itinerante, valorizzante ed innovativo. È stato progettato infatti un “bar à huitres”, su richiesta di Véronique Gillardeau, Condirettrice dell’omonima azienda vanto della ostricoltura transalpina, che era alla ricerca di un veicolo adatto a proporre degustazioni delle sue famose ostriche nei centri delle principali città francesi. In questo punto vendita – nominato “La Marcelle” - la zona bar attrezzata per la vendita di ostriche è stata realizzata modificando la parte posteriore del veicolo di partenza, per consentire all’ostricaio di lavorare allo stesso livello dei suoi clienti, che così possono ammirare le sue preparazioni, come avviene in un sushi-bar tradizionale. Su « La Marcelle » Gillardeau, prepara le sue ostriche Gillardeau® con gli utensili comodamente a portata di mano. Il piano di lavoro è sempre perfettamente pulito grazie a una botola in cui eliminare le conchiglie. Gli arredi in acciaio inox e i materiali che ricordano l’ardesia e il legno si ispirano ai codici dell’ostricoltura. maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario
Fiat Professional Fullback e Talento a Vinitaly Fiat Professional ha partecipato a Vinitaly, prestigioso evento che tenutosi a Verona dal 9 al 12 aprile, con i modelli Fullback e Talento, esposti in un’area esterna di Veronafiere allestita con materiali naturali che riproducono i gli ambienti della produzione vinicola. Dal produttore al consumatore: del resto, l’ampiezza della gamma di Fiat Professional, e in particolare il pick up di Fiat Professional, consente di soddisfare l’intera filiera agroalimentare. Infatti, se Fullback è il compagno di lavoro ideale per il trasporto della materia prima, districandosi con grande agilità in campagna, Talento si conferma il veicolo perfetto per la consegna delle bottiglie presso i rivenditori. Fullback infatti si dimostra perfetto per qualunque attività professionale o del tempo libero, in quanto robusto, affidabile e con una grande capacità di carico, una portata di oltre una tonnellata e la massa rimorchiabile che supera le tre tonnellate. Ma anche il nuovo Talento non è da meno: passo corto, portata 1,2 ton ed equipaggiato con il motore 1.6 Twin Turbo da 125 CV; e grazie alle sue generose capacità di carico, è il compagno ideale del professionista nei suoi percorsi urbani ed extra urbani e si contraddistingue per la sua grande versatilità d’impiego.
Renault Trucks Nuova concessionaria a Fiano Romano
Renault Trucks ha inaugurato nel Lazio, per la precisione a Fiano Romano la nuova concessionaria Centro Veicoli Industriali, specializzata nella vendita ed assistenza dei veicoli commerciali ed industriali del costruttore francese. Il Lazio si è affermato come hub logistico per il Centro-Sud Italia, grazie alla presenza di numerose aziende specializzate nello stoccaggio e nella distribuzione delle merci. Quest'area rappresenta un mercato fondamentale per la vendita e l’assistenza dei veicoli pesanti, visto l'intenso flusso di veicoli industriali che transita sull’asse nord - sud della Penisola. “Il nostro obbiettivo è mantenere una copertura capillare dell'intero territorio italiano con partner solidi che sappiano potenziare le attività di vendita e assistenza per l'intera gamma dei nostri veicoli commerciali e industriali”, spiega Giovanni Lo Bianco, Amministratore Delegato Renault Trucks. “Il Lazio è un'area molto importante nel mercato italiano e abbiamo deciso di radicare la nostra presenza attivando un impianto che offre servizi di vendita e dopo-vendita”, prosegue Lo Bianco. L'impianto comprende un piazzale esterno di 2000 metri quadrati, un'officina di 800 metri quadrati, un magazzino ricambi di 100 metri quadrati e 200 metri quadrati di uffici per il personale amministrativo e commerciale. Inoltre, adiacente all'officina c'è una sala d'attesa per gli autisti, equipaggiata con televisore, distributore di bevande e sala relax. 10 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Il “Vivaio” di Mercedes-Benz Italia Al via la seconda edizione Dopo il grande successo della prima edizione, che ha permesso a 54 giovani talenti di completare il proprio percorso formativo e vede oggi 25 nuovi venditori e 15 consulenti di assistenza in forza alla rete ufficiale di concessionarie della Stella, Mercedes-Benz Italia rilancia il progetto #MercedesVivaio e raddoppia le opportunità. Quest’anno, infatti, la ricerca si estende a 120 giovani, con nuove figure professionali, grazie anche al coinvolgimento di smart e Mercedes-Benz Vans che salgono a bordo del progetto a fianco di Mercedes-Benz Cars. Dal 24 marzo al 5 maggio 2017, su www.mercedes-benz.it e www.qnomos. it/vivaio, sarà possibile candidarsi per la nuova selezione. Passione, talento e forte motivazione saranno ancora una volta le chiavi per entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale.
L’Ovale blu è sempre più verde Premiato il virtuosismo dell’azienda Ford Motor Company è stata inserita per l’8°anno consecutivo nell’elenco delle World’s Most Ethical Companies® di Ethisphere, un riconoscimento che premia le aziende più virtuose e responsabili al mondo, unica azienda automotive a vantare una serie così lunga e costante di successi in tal senso. Ethisphere ha premiato FMC per la conduzione delle operazioni globali nel rispetto dei valori di uguaglianza, responsabilità sociale e sostenibilità, che si manifesta in una condotta aziendale tesa a salvaguardare i diritti umani e assicurare la sicurezza sul lavoro, come l’approvvigionamento di ‘minerali di conflitto’, ovvero stagno, tungsteno e oro, che risultino certificati come ‘conflict free’. “L’etica aziendale e l’integrazione sociale sono elementi sui quali abbiamo costruito le nostre fondamenta e che ci guidano verso l’obiettivo di rendere migliori le vite delle persone” ha commentato Bill Ford, Ford Motor Company Executive Chairman.
La Sterzata
di Roberto Sterza Automotive Marketing and Communication Professional
Sangue nuovo
A
lmeno da vent’anni il fenomeno della penuria di buoni autisti di camion è emerso, dapprima negli Stati Uniti d’America, per poi estendersi dal nord al sud Europa. Da noi si sorrideva quando da oltre oceano ci raccontavano di camionisti che, per cambiare azienda, non si limitavano alla pura trattativa economica, ma imponevano le specifiche del veicolo da guidare, in termini di marca, modello e optional. Alle nostre latitudini, per fortuna non si è arrivati a tanto, o meglio l’allargamento dell’Europa unita verso est, ha consentito alle aziende di traslocare le attività operative rivolgendosi ad autisti locali. In una perversa rincorsa verso le tariffe di trasporto, questa manovra ha da subito permesso ad alcuni operatori di sopravvivere contro la concorrenza nazionale ed estera. Tutto ciò non ha fatto altro che posticipare quanto accaduto in America, di qualche anno. Come sapete io guardo sempre cosa accade in America per capire cosa succederà in futuro da noi. Ebbene secondo un survey di Career Builder, di un paio d’anni fa, negli States il camionista era ancora di gran lunga la professione in assoluto con più offerte di lavoro, doppiando quella dell’infermiere, seconda in classifica. Giusto per dare due numeri, ogni mese in media sono stati pubblicati 242.400 annunci di lavoro, dei quali solo poco meno di 132.000 si sono tradotti in assunzioni. Se tanto mi da tanto, anche da noi la domanda è ben superiore all’offerta. Queste considerazioni sono state sicuramente alla base dell’iniziativa dell’Albo dell’autotrasporto e di Unrae, volta a ricercare, selezionare e formare giovani da avviare alla carriera di camionista. Iniziativa lodevole che merita i complimenti di noi tutti, anche se con
qualche anno di ritardo rispetto alla tempistica ideale. Quale scenario si troverà di fronte il neo camionista, appena uscito dalla formazione? Innanzitutto speriamo che l’essere certificato gli permetta di guadagnare decentemente. Questo non lo dico a caso: in questi anni ho visto troppi giovani approcciarsi alla professione di camionista, giusto per avere uno stipendio, e dopo un paio d’anni smettere a favore di altri lavori più remunerativi o con un miglior rapporto lavoro/tempo libero. Un altro aspetto da considerare sono le condizioni di lavoro. Le cabine dei camion sono sempre più sicure e confortevoli, l’affaticamento è ridotto al minimo. Ma cosa succede una volta che l’autista scende del camion? Tralasciamo le condizioni di sicurezza esterna per non infilarci in un ginepraio. Parliamo però ad esempio della mancanza delle aree di sosta decenti, altro fattore che può contribuire al rapido disinnamoramento verso la professione. E qui come al solito tiriamo in ballo la politica, la quale non è stata in grado in questi anni di mettere seriamente mano al sistema dei trasporti nel nostro paese. Sarebbe bello se con l’avvio del progetto giovani camionisti, si avviassero una serie di interventi più strutturali. Un forte segnale per tutti noi, per evitare di immettere sangue nuovo in un corpo malato, confidando nel solito miracolo. Considerazione e provocazione finale: nelle scorse sterzate ho scritto dei veicoli a guida autonoma, del primo autoarticolato che in USA ha effettuato un intero tragitto senza l’ausilio umano. Speriamo che il progetto dei nuovi autisti abbia tempi certi e ridotti, per non rischiare di arrivare troppo tardi, quando i camion sono già partiti… da soli. ● @SterzaRoberto #FutureIsNow
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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12 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
volta pagina
di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti
T
Tre, il numero perfetto
re euro all'ora per condurre camion in tutta Europa. Da sempre questo numero ha assunto un significato speciale, di unità e perfezione. La “Scuola Filosofica dei Pitagorici”, fondata dal filosofo greco Pitagora, e nata nel primo secolo avanti Cristo, considerava il tre numero perfetto. Dal valore unificante, poiché era il legame tra l’unità (numero uno) e la divisione (numero due). Inoltre, i Pitagorici, davano ai numeri anche una rappresentazione geometrica, disegnandoli sulla sabbia con l’aiuto di piccole pietre. Il tre era classificato come numero triangolare perché disponendo i sassi, si otteneva un triangolo. A metà marzo (dell’anno in corso) la BBC ha trasmesso un servizio televisivo sulle condizioni di lavoro e le retribuzioni degli autisti che lavorano per alcune imprese di autotrasporto dell’Est Europa fornitrici di Ikea per il trasporto in linea dei propri prodotti. Il servizio giornalistico si è sviluppato seguendo il percorso di alcuni camionisti che trasportano le merci dell'azienda svedese attraverso tutta l'Europa; le dichiarazione di alcuni conducenti sottolineano che viaggiano ed abitano in cabina fino a quattro mesi consecutivi. Il personale viaggiante impiegato nella catena di fornitura Ikea è assunto nei paesi dell'est, dove il costo del lavoro è modesto e dove hanno sede le aziende di autotrasporto fornitrici di servizi alla multinazionale Svedese. Ipotizzando un compenso per 48 ore settimanali, ai costi indicati, lo stipendio mensile di un autista supera di poche decine i 500 euro. L'Itf, il sindacato mondiale dei trasporti che rappresenta oltre 4,5 milioni di lavoratori in 150 paesi, ha da tempo denunciato le falle nella catena di fornitura Ikea chiedendo alla multinazionale svedese di assumersi le proprie responsabilità esercitando un controllo più serrato sui fornitori di servizi. A fine gennaio è stata firmata a Parigi la "Road Alliance", vale a dire un memorandum europeo per regolamen-
tare l'autotrasporto in Europa, che mira a promuovere una politica integrata per la tutela dei diritti sociali dei lavoratori e della sicurezza stradale. I paesi firmatari sono nove (multiplo di tre ndr): Italia, Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Lussemburgo, Norvegia e Svezia. Si sono impegnati a favorire la cooperazione per una migliore qualità dei controlli nel trasporto su strada. Si auspica – ovviamente - che aggiungano presto altri paesi soprattutto quelli dell'est che in realtà rappresentano il problema. Quest’ultimi - nei fatti - intendono continuare a sfruttare i loro bassi costi di manodopera, di modesto prelievo fiscale e di scarsi livelli di controllo per attrarre distacchi e delocalizzazioni. Oltre ad una particolare attenzione sulla problematica del cabotaggio, la Road Alliance si pone l’obiettivo di combattere il dumping sociale promuovendo la concorrenza leale attraverso tre riforme: 1. l’implementazione del E-CmR elettronico che agevola i controlli sulla corretta esecuzione dei trasporti, oltre a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese 2.l’adozione di nuove pratiche che permettano una giusta alternanza tra periodi di guida e periodi di riposo 3. una nuova regolamentazione dei trasporti internazionali di merci eseguiti con veicoli al di sotto delle 3,5 tonnellate, attualmente esentati dalle regole per l'accesso alla professione. Il documento inoltre rappresenta un chiaro messaggio politico indirizzato alla Commissione Europea che entro maggio dovrà proporre una revisione della legislazione comunitaria del settore. L’autotrasporto deve risalire la china e consolidarsi sui tre pilastri d’impresa: professionalità, competenza e qualità. ●
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario
Gruppo Eurovo sostenibile con Scania Un altro passo avanti verso la certificazione Eurovo ha scelto Scania per rinnovare il proprio parco veicoli con l’acquisto di 20 trattori R450 LA4x2MNA e 2 motrici R450 LB6x2*4MNB, con lo scopo di realizzare un trasporto sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. “E’ con grande orgoglio che annunciamo l’inizio della collaborazione con il Gruppo Eurovo. Siamo sempre pronti a sostenere realtà italiane di grande eccellenza nel portare avanti un processo di crescita continuo nel segno della sostenibilità”, ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania S.p.A. che ha preso parte alla cerimonia di consegna dei veicoli. “È di fondamentale importanza intervenire al più presto per favorire la sostenibilità ambientale del sistema di trasporto attraverso il rinnovo del parco circolante italiano, attualmente tra i più vecchi in Europa con il 62% dei veicoli ante Euro IV. Le imprese italiane possono contribuire in questo processo e nel ridurre così in maniera sostanziale i livelli di inquinamento: ciò significa dotarsi di veicoli di ultima generazione, che consentano di ridurre in maniera significativa i consumi, proprio come ha fatto il Gruppo Eurovo. Un elemento importante, che coniuga l’aspetto ambientale con la riduzione dei costi”.
Groupe PSA Italia Nuova organizzazione nella Direzione Comunicazione
La Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne di PSA, nel mese di aprile si è riorganizzata per coordinare al meglio le attività di comunicazione dei Marchi ed al Direttore Carlo LEONI faranno riferimento: · Marco FRESCHI in qualità di Responsabile Comunicazione Corporate · Elena FUMAGALLI in qualità di Responsabile Comunicazione Citroën · Ismaele IACONI in qualità di Responsabile Comunicazione DS · Giulio MARC D’ALBERTON in qualità di Responsabile Comunicazione Peugeot Fabrizio PIOTTI andrà a ricoprire, all’interno dell’organizzazione Commercio Ricambi e Servizi Post Vendita di Groupe PSA Italia, il ruolo di Responsabile Comunicazione BtoB e BtoC. E noi non possiamo che augurare a tutti buon lavoro!
Servizio ferroviario ampliato per UPS Europa e Cina più vicine UPS ha annunciato oggi l'aggiunta di sei stazioni al servizio multimodale ferroviario Preferred a pieno carico e a carico parziale (FCL e LCL) tra Europa e Cina. Le stazioni supplementari daranno ai clienti che movimentano le merci sulla linea di scambi commerciali più estesa al mondo, più opzioni per ridurre i costi della supply chain e bilanciare meglio il rapporto tra costi e time-in-transit. In Cina, alle stazioni esistenti di Zhengzhou e Chengdu, sono state aggiunte le stazioni di Changsha, Chongqing, Suzhou e Wuhan. In Europa, alle fermate già presenti di Lodz, in Polonia e Amburgo, in Germania, sono state aggiunte le fermate di Duisburg, in Germania e Varsavia, in Polonia. “Grazie ai nostri servizi ferroviari tra la Cina e l’Europa, i clienti possono risparmiare fino al 65% rispetto al trasporto aereo e migliorare il time-in-transit del 40% rispetto al servizio di trasporto marittimo tradizionale”, ha dichiarato Cindy Miller, presidente di UPS Global Freight Forwarding. “Dando ai nostri clienti più opzioni per bilanciare costi e velocità di consegna, UPS si impegna ad aiutare le aziende in Cina e in Europa ad avere successo e a espandersi”. 14 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Non solo tir
di Alessandro Musumeci Direttore Regionale Citroen / DS
Tu chiamale se vuoi... EMOZIONI D
opo l’assenza del numero di aprile, siamo ad un nuovo appuntamento con la rubrica NON SOLO TIR, e questa volta vorrei parlare di emozioni, non nel senso privato e personale cui siamo abituati, bensì del ruolo delle emozioni nel contesto professionale. A prima vista si potrebbe pensare e immaginare che il campo emotivo e quello professionale non debbano essere comunicanti. Ma in realtà il punto di vista che vi propongo vuole enfatizzare il ruolo delle nostre emozioni durante il lavoro. In primo luogo, non siamo fatti a compartimenti stagni e quindi tutto il nostro vivere quotidiano privato si ribalta anche nella vita professionale, così come si riversa parimenti nella vita familiare lo stress accumulato durante le riunioni, o con il proprio capo, o con i Clienti. Immaginiamo un addetto al Servizio Clienti che deve interfacciarsi con la clientela ogni giorno: sicuramente se questa persona arriva al mattino con il sorriso perché le cose private vanno bene, anche il suo rendimento e la soddisfazione percepita dal Cliente ne trarranno beneficio. A questo stato emotivo positivo contribuiscono anche i rapporti e le relazioni all’interno del contesto lavorativo, ovvero il clima aziendale tra colleghi e con i capi. Ovviamente è vero anche il contrario, laddove un clima lavorativo negativo o un capo intrattabile e scontroso possono favorire quei sentimenti negativi, che hanno un impatto diretto sul rendimento del lavoratore. Il maggior responsabile di questo clima lavorativo è sicuramente il capo, ovvero il leader del gruppo, che normalmente indirizza i comportamenti, i sentimenti e determina anche le relazioni all’interno della direzione o del servizio aziendale. Sicuramente chi ha qualche anno di esperienza lavorativa potrà riportare alla memoria dei casi di leader positivi che promuovevano un contesto emozionale favorevole e altri casi, invece, di leader che contribuivano ad un clima poco collaborativo, poco aperto agli scambi e non incline a considerare e sviluppare i sentimenti e le emozioni dei lavoratori.
Questi due casi opposti a lungo andare influiscono anche sul rendimento e i profitti delle aziende, perché il primo tipo di capo attira i migliori talenti, è capace di creare un clima in cui ognuno dà il massimo delle proprie capacità professionali e personali. Spesso questo tipo di ambiente è collegato ad un clima rilassato e addirittura scherzoso, che serve a stimolare le emozioni positive, senza peraltro che questo significhi mancanza di pressione e di orientamento al risultato. Questo è il punto di svolta tra la nuova generazione di leader e la precedente: fino a qualche tempo fa, maggiore era la tensione lavorativa e l’ansia trasmessa ai collaboratori, collegati sovente ad un clima cupo e dittatoriale voluto dal capo, maggiore si considerava il rendimento e la dedizione del gruppo. Ora invece il punto di vista è completamente cambiato: passando al lavoro la maggior parte del nostro tempo, un clima positivo in cui il dialogo e le emozioni possono circolare liberamente determina anche una propensione positiva ai risultati perché ciascuno darà il massimo per il raggiungimento dell’obiettivo. C’è un’immagine che ho letto recentemente ed è particolarmente indicativa: mette in relazione il circuito chiuso della circolazione sanguigna con il circuito aperto delle emozioni. Nel primo, qualsiasi interazione con l’esterno non altera il flusso di sangue e il funzionamento dello stesso; nel secondo caso, invece, si parla di circuito aperto in quanto il circuito delle emozioni è influenzato da chi ci sta attorno, sia nella sfera personale e affettiva che professionale. Le emozioni positive emanate dal leader influiscono sull’impegno, sulla dedizione e, quindi, anche sui risultati aziendali nel lungo periodo. Il leader “positivo” è capace di creare un gruppo collaborativo, unito e capace di sostenersi l’un l’altro, mentre, nel caso contrario, è facile assistere a incomprensioni, lotte interne, litigi e mancanza di supporto tra i componenti del gruppo. Le aziende devono riconoscere, sviluppare e favorire la presenza del primo tipo, se vogliono prosperare in maniera costante e duratura. ●
maggio/giugno aprile 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario
DKV BOX ITALIA Un altro passo avanti verso la certificazione
DKV Euro Service GmbH + Co. KG prosegue il suo percorso nello sviluppo del DKV BOX ITALIA - un sistema per il pagamento dei pedaggi sulle strade italiane secondo gli standard europei (standard EETS) - che ha superato i principali test di conformità e idoneità previsti da AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori). Questi test sono fondamentali all’interno del processo di certificazione necessario per poter presentare le proprie OBU (On Board Unit) in Italia. DKV BOX ITALIA, la nuova OBU basata sulla tecnologia a onde corte, rappresenta un ulteriore sviluppo importante per DKV nell’ambito dei pedaggi, che consentirà l’identificazione automatica dei veicoli e il pagamento del pedaggio su tutte le autostrade in Italia. Superando con successo i test di cui sopra, DKV ha ottenuto l’approvazione ufficiale per poter avviare test bilaterali sugli OBU e sulle interfacce con le società autostradali in Italia. Si prevede che DKV BOX ITALIA verrà introdotto sul mercato nel secondo semestre 2017.
MAN Trucks e “Vite in viaggio” Ecco i vincitori del concorso fotografico Svelati i nomi di chi si è aggiudicato il podio delle tre sezioni proposte dal contest curato e organizzato dall’associazione Verona Arte e Musica con il supporto di MAN Truck & Bus Italia. La filiale italiana dell'azienda tedesca, che ha sede nell’area veronese da oltre 30 anni, ha voluto regalare alla città un fitto calendario di eventi tra febbraio e marzo per celebrare il sodalizio con il territorio. Per MAN, infatti, la crescita sostenibile non passa solo dall’attività economica ma anche dal costante impegno a favore della collettività e dell’ambiente e, come evidenzia il contest, anche della cultura. I 51 ritratti esposti, che immortalano mete, mezzi di trasporto ed emozioni, sono stati selezionati tra gli 838 scatti inviati da oltre 400 partecipanti di tutta Italia. Massimiliano Balasso Krisa, classe 1995, si è aggiudicato il premio per la sezione “La meta”. Sarah Baldo, nata nel 1975, è invece salita sul podio della sezione “Mezzi di trasporto”, e Filippo Rigon di Zevio, del 1983, ha primeggiato nella sezione “Emozioni”.
Volvo Trucks e i nuovi sistemi integrati Tanti vantaggi e più sicurezza Combinando l'impianto audio e di intrattenimento presente in cabina con i sistemi di navigazione e gestione della flotta, Volvo Trucks ha creato un sistema completamente integrato e di facile utilizzo che può essere controllato tramite touch screen, comando vocalo e pulsanti sul volante. Il nuovo sistema contribuisce a rendere più semplice ed efficiente la gestione degli incarichi. Gli autisti possono inoltre accedere a tutti i servizi Dynafleet OnBoard, inclusi Driver Times Support (Supporto per i tempi di guida), Driver Coaching (Coaching autisti) e Messaging (Messaggi). "Il nuovo sistema per servizi e Infotainment consente agli autisti di personalizzare davvero il proprio spazio di lavoro", spiega Anders Edenholm, Chief Project Manager, Volvo Trucks. "Ad esempio, possono ascoltare le loro stazioni radio preferite ovunque si trovino e utilizzare il telefono, sia personale che di lavoro, in modalità viva voce. Nel complesso, questo crea un'esperienza ottimizzata e più sicura per gli autisti, e consente loro di sentirsi a casa durante i periodi di assenza più lunghi".
Gruau acquisisce Onnicar E il gruppo francese entra nel mercato italiano Con l'acquisizione di Onnicar, specialista in allestimenti in lega leggera di alluminio per cassoni ribaltabili, il Gruppo Gruau intende avvicinarsi sempre di più ai suoi clienti con molteplici soluzioni; con l'obiettivo di diventare entro il 2022 il più importante operatore del settore della trasformazione dei Veicoli Utilitari a livello mondiale. Con questa unione quindi, Gruau amplierà la sua offerta di cassoni ribaltabili, mentre il marchio Onnicar resterà utilizzato nel mercato italiano sui ribaltabili, i ribaltabili trilaterali e i cassoni fissi e col proprio knowhow nei ribaltabili e nei cassoni in alluminio arricchirà la gamma già offerta da Gruau, sviluppata attorno alle soluzioni in acciaio zincato - acciaio ad alto limite di elasticità, misto acciaio zincato/ alluminio e naturalmente in solo alluminio. 16 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
ANITA
Thomas Baumgartner è il Presidente per i prossimi quattro anni
Il Consiglio generale di ANITA, ha nominato Presidente Thomas Baumgartner. Baumgartner, attualmente Presidente di ANITA, durante lo scorso triennio ha condotto l’Associazione perseguendo alcune politiche caratterizzanti come l’attenzione per l’ambiente, la valorizzazione delle imprese italiane, l’abbassamento del costo del lavoro per riacquisire la competitività sui mercati esteri, la promozione del trasporto intermodale. “Sono onorato di ricevere questa investitura che per me costituisce un rinnovo di fiducia e un riconoscimento nei confronti del lavoro svolto negli ultimi tre anni – ha dichiarato il neo Presidente al termine della riunione – il risultato di oggi non è un traguardo ma un nuovo punto di partenza, uno stimolo per continuare a rappresentare le imprese di ANITA”. Nella prossima riunione del Consiglio, il Presidente designato presenterà gli indirizzi generali per il proprio mandato, il programma di attività e la nuova “squadra” dei Vicepresidenti.
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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il dorsale
di Gian Paolo Pinton
Tutta colpa della Civil Law C
he la cultura sociale, politica, artistica dei Paesi del nostro globo, ma anche semplicemente del nostro Continente, siano profondamente diversi tra loro non è certo un mistero. Molti si accomunano, si accorpano sotto una stessa linea sociale, linguistica e culturale. Altri prendono strade diametralmente opposte. In questo scenario, i cambiamenti sociali stravolgono continuamente i principi di legalità e di sicurezza verso i quali ci siamo sempre affidati. Uno dei grandi problemi di questa epoca è il rapporto difficile fra il fenomeno dell’immigrazione incontrollata, esploso in questi anni, e l’UE. Paesi che nella storia recente hanno avuto ruoli e capacità di leadership indiscutibile, stanno perdendo smalto e profilo identitario, condizionando la politica dell’intera Unione. Gli interessi dei Paesi del Nord non sono gli stessi di quelli dell’Est, mentre i Paesi del Sud sembrano essere incapaci di rispettare le regole imposte dai vari trattati, né tanto meno avere la forza di imporre la loro personalità politica per tracciare le nuove linee guida del vecchio Continente. In questo quadro, volutamente semplificato, ci sono alcuni paradigmi valoriali che possono fare la differenza. Solo per citarne due: la politica finanziaria delle banche, considerando il rapporto con la BCE, e i sistemi giuridici esistenti nei vari Paesi. Questi pilastri sono sicuramente da considerarsi strutturali per ogni Paese. A fianco di questi ci sono le caratteristiche dominanti quali quelle culturali, storiche e caratteriali degli abitanti, che fanno la differenza. Di certo i sistemi giuridici sono fondamentali per analizzare, da osservatore partecipante, le difficoltà che stanno condizionando il futuro della UE. Parlando della certezza del diritto, così in sofferenza in Italia, possiamo notare come lo sviluppo storico della Common Law nata Gran Bretagna, sia sempre stata un modello giuridico basato sulla monarchia regnante, che ha saputo scegliere, attraverso il sistema feudale, la curia regis, formata da un nucleo di giudici che spesso erano inviati nelle province ad amministrare la giustizia in nome del sovrano. Fu proprio questo modello di organizzazione strutturata a far sì che si creasse un diritto unitario, chiamato common appunto, che trionfò definitivamente nel XVII secolo, quando il Parlamento dichiarò la sussidiarietà delle altre leggi rispetto ad esso.
18 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
L’altro grande sistema giuridico, denominato Civil Law, proviene dal così detto Corpus Iuris Civilis, la monumentale compilazione commissionata dall’Imperatore Giustiniano, nel VI secolo d.C. Con la successiva evoluzione del diritto medievale, la Civil Law si è sviluppata fino ad arrivare alle grandi codificazioni moderne quali il Codice Austriaco del 1786, il Codice Prussiano del 1794 e il più importante, il Codice napoleonico del 1804. Da un punto di vista pratico, è chiaro che il maggior vantaggio degli ordinamenti di Civil law - ossia la creazione parlamentare del diritto, vincolando il giudice a decidere solo in base alla legge - rivela, al contempo, il suo limite. Talvolta le regole generali si dimostrano poco adeguate a casi concreti; ma essendo indispensabile la procedura parlamentare, modifiche e abrogazioni delle norme o il recepimento normativo di nuovi fenomeni accadono lentamente. Al contrario, gli ordinamenti di Common low consentono al giudice di adattare più facilmente le regole al singolo caso concreto, poiché il vincolo del precedente può esser superato, se il fatto si presenta con caratteristiche tali da richiedere l’applicazione di una norma diversa, senza dover attendere che il Parlamento legiferi. Spesso, però, a causa del “peso” del precedente, questa flessibilità viene meno. Geograficamente la Civil law si è diffusa in tutti i Paesi europei, con la sola eccezione di Inghilterra e Irlanda, nella maggior parte dei paesi dell’America Latina, in Asia e in alcuni Paesi Africani, come Egitto e Madagascar. La Common law, oltre che in Inghilterra, è in vigore in USA (con l’eccezione della Louisiana) e Irlanda, si è estesa in Australia, Pakistan e Canada. Perché questa carrellata sui sistemi giuridici maggiormente in uso nei paesi del mondo? Per tentare di capire come nel nostro Paese, sia possibile che le banche abbiano fatto danni sociali pari ad una guerra mondiale e i responsabili non siano ancora stati puniti e come il fenomeno dei reati contro le persone ed il patrimonio non sia ancora debitamente sotto controllo legale, vista l’applicazione della legge in vigore, che rimette in libertà chi delinque nelle successive 24/48 ore dal reato, impedendo ai cittadini di esercitare la legittima difesa. E questo i criminali stranieri lo sanno e hanno deciso di eleggere il nostro paese come il Paradiso dei reati impuniti. ●
Notiziario
Scania spegne il fuoco 24 motori per veicoli antincendio al JFK e La Guardia Massimi livelli di performance e affidabilità: sono questi i requisiti che deve avere un motore per essere il candidato ideale a dare vita ad un veicolo antincendio aeroportuale. Caratteristiche che hanno spinto il colosso americano Oshkosh Airport Products a scegliere Scania per la realizzazione di nuovi veicoli antincendio destinati agli aeroporti di New York e del New Jersey. Oshkosh ha scelto Scania per una ragione molto semplice, come evidenzia Jeff Resch, Vice President e General Manager di Oshkosh Airport Products: “Scania ha una reputazione di qualità, performance e servizio di altissimo livello, ecco perchè abbiamo scelto senza incertezza di installare i motori dell’azienda svedese in tutte le configurazioni Striker”. Rikard Mattsson è Area Manager di Scania Motori e responsabile della cooperazione tra Scania e Oshkosh: “Siamo lieti che i nostri motori garantiscano alle macchine di Oshkosh i massimi livelli di performance e affidabilità”.
MERCATO ANCORA UP! Il Centro Studi UNRAE diffonde i dati del 3° trimestre
+36,2% a marzo rispetto al 2016. È questo il dato di fine marzo per il segmento over 35 quintali. Nel primo trimestre di quest’anno l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2016 sale così al 23,7%, con 6.105 veicoli immatricolati contro 4.934. Per i veicoli con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 t, i dati stimati per marzo 2017 fanno registrare un incremento di +46,7% (2.030 veicoli) rispetto al marzo 2016 (1.384 veicoli). Nel trimestre gennaio-marzo l’aumento è stato del +26,7% sullo stesso periodo del 2016 (4.985 unità contro 3.934). “Assistiamo ad un andamento positivo del mercato che in questo primo trimestre del 2017 è andato anche oltre le nostre previsioni - commenta Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE - dimostrando come le azioni di sostegno messe in campo e rinnovate dal Parlamento e dal Governo abbiano innescato un processo virtuoso nel mercato, consentendo un rinnovo importante del parco, il cui ammodernamento è ormai indispensabile nell’ottica di fornire all’autotrasporto italiano gli strumenti idonei a sostenere la concorrenza straniera e rispondere alla crescente domanda di sostenibilità ambientale ed economica non più eludibile”.
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Eventi Regional Transport Investment Conference
L’Europa cerca soldi A Sofia la Commissione Europea ha lanciato il “Blending call 2017” ovvero un sistema innovativo per finanziare le opere legate al sistema dei trasporti continentale
di Luca Barassi
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miliardi di euro. È questo il gap infrastrutturale in cui si trova parte dell’Europa, ovvero l’investimento necessario per portare a termine i famosi Corridoi intermodali, le Reti TEN-T, e avviare nuovi progetti legati al trasporto persone e a quello delle merci. Violeta Bulc, commissario europeo per i Trasporti, ha aperto con questa dichiarazione la Conferenza internazionale che si è svolta a Sofia (Bulgaria),
20 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
lo scorso 23 e 24 marzo, alla presenza di oltre 500 delegati provenienti da tutti Paesi della Comunità e delle principali testate giornalistiche europee, tra cui, naturalmente, Trasportare Oggi. Obiettivo specifico dell’evento era quello di presentare un nuovo modo di finanziamento delle opere che possa coprire un miliardo di euro, dei 18 necessari. Un sistema misto – non per nulla chiamato Blending call – che prevede l’apporto di capitali pubblici e privati indirizzati a specifici progetti che devono essere presentati entro il 14 luglio e il 30 novembre di quest’anno, per poi essere deliberati entro aprile 2018.
Un acceleratore di investimenti
La conferenza di Sofia, che fa parte di un percorso congressuale promosso dalla UE in tutti i Paesi membri, aveva lo scopo di focalizzarsi sui balcani e in particolare nel ricercare una cooperazione tra i partner orientali e le istituzioni di quest’area continentale. “Le concessioni pubbliche – ha affermato la Bulc – non sono sufficienti a realizzare la nostra idea di mobilità sostenibile e intelligente senza soluzione di continuità”. Per questo motivo l’intervento dei privati, insieme agli investimenti comunitari, possono dare l’adeguato impulso alle opere necessarie, rendendo sempre più competitivo il nostro sistema e, soprattutto, senza acuire le enormi differenze che ci sono tra Stato e Stato. Dunque, un miliardo di euro devono arrivare con l’aiuto del Fondo Europeo, il finanziamento pubblico e il settore privato. Un modo per concorrere alle priorità poste in essere dalla Commissione Junker e che andrà a completare i 19,4 miliardi di concessioni già annunciate per i prossimi anni. Una goccia nel mare dei 700 miliardi previsti entro il 2030. Scrivi dida Come riuscire a coprire questi costi e quali priorità dare ai progetti, è stato il tema del dibattito della due giorni a Sofia, dove sono intervenuti il primo ministro Bulgaro, Ognyan Gerdzhikov, Joe Mizzi, Ministro dei trasporti maltese, Pim Van Ballekom, vice presidente della Banca per gli investimenti europei e le maggiori cariche della Commissione europea a partire, come detto da Violeta Bulc. Il cuore del Piano per gli ivestimenti europei è l’EFSI (European Fund for Strategic Investment) che mette insieme le concessioni comunitarie del CEF (Connecting Europe Facility) con gli interventi dei singoli Stati membri, aggregati nell’ESI (European Structural and Investment Funds). Un orizzonte temporale che va dal 2014 al 2020, e che attraverso tre precisi pilastri
Violeta Bulc durante il suo discorso introduttivo a Sofia. I Corridoi sono la priorità per l’Europa.
prevede di mobilitare i finanziamenti necessa- accelerare l’attuazione dei progetti del siri, i prestiti, le concessioni della UE e il nuovo stema trasporto e facilitare l’uso di modelli metodo del “Blanding Call”. alternativi di finanziamenti, la semplificazioIl Presidente della Commissione per lo Svi- ne delle procedure di appalti pubblici e aiuti luppo Regionale, Iskra Mihaylova, ha sotto- di stato è anche essenziale porre in essere lineato come “durante il periodo di program- linee guida su progetti transfrontalieri e un mazione 2014-2020, abbiamo l’opportunità unico quadro giuridico. di sfruttare i fondi strutturali europei e I fondi di investimento (ESI), prevedendo un totale I corridoi restano di circa 70 miliardi di euro per il trasporto in una priorità progetti del Fondo di Coesione e del Fondo europeo di sviluppo regionale. Ma vorrei sot- Tutti i relatori hanno sottolineato come quetolineare che per massimizzare l’impatto di sta modalità progettuale di interconnessioFondi ESI essi dovrebbero essere utilizzati in ne tra i Paesi, sia quella che attualmente modo complementare con il Fondo Europeo viene ritenuta la più performante. Come per gli investimenti strategici, la Connecting sappiamo sono 9 le reti TEN-T aperte oggi Europe Facility, l’Horizon 2020, gli strumen- sul territorio dei 28 Stati membri, anche se ti finanziari innovativi, nonché programmi di oramai dovremo cominciare a parlare di 27 investimento nazionali, in modo da garantire sinergie tra le opportunità di investimento differenti e mobilitare un acceleratore aggiuntivo di capitali”. Gli Stati membri e la Commissione europea dovrebbero anche sviluppare un quadro normativo adeguato, facilitando l’uso di Public Il Ministro dei trasporti bulgaro Private Partnership ha esaltato la centralità dei balcani per lo sviluppo (PPP) e preparare dei trasporti europeo. una stabile pipeline di progetti maturi in modo da incoraggiare gli investitori a sostenerli. Al fine di
dopo l’uscita della Gran Bretagna. Per questo motivo nel periodo 2014-2015 sono già stati allocati quasi 37,7 miliardi in 452 progetti e strutture in questo ambito, ma come abbiamo detto sono 700 i miliardi necessari nel medio-lungo periodo. Ma la conferenza di Sofia ha sottolineato quanto sia importante la dorsale balcanica per il sistema del trasporto europeo, individuando e presentando numerosi progetti che vanno a incidere sui Corridoi orientali. Progetti quali lo sviluppo di aeroporti come Tallin, o di infrastrutture stradali in alcuni Paesi della ex Jugolslavia o, ancora, progetti portuali in Grecia. Tutto questo, naturalmente, visto in chiave europea è sicuramente positivo. Lo è un po’ meno se lo vediamo in chiave più nazionalistica in quanto, questi progetti, rischiano di rendere meno competitive le nostre strutture come il sistema portuale dell’Alto Adriatico (Trieste, Ravenna e Ancona). Un motivo in più per non perdere tempo e sviluppare tutta quella retroportualità necessaria a rendere appetibili le nostre strutture ai grandi vettori mondiali. Niente Platooning per ora Decarbonizzazione, digitalizzazione, globalizzazione e persona al centro dei progetti. Questi i quattro “Pilastri”
Lotto Tulfens Pfons.
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dello sviluppo dei trasporti evidenziato da Violeta Bulc. Un progetto che mette il focus sui veicoli puliti, soprattutto nel trasporto pubblico, lo sviluppo di vettori futuristici come i droni e il miglioramento della gestione del traffico ferroviario intercontinentale. In tutto questo il Platooning, progetto fortemente supportato dai Costruttori di veicoli industriali, non è preso in considerazione. Come mai? Secondo il Commissario europeo ci sono troppe contraddizioni tra le diverse normative degli Stati membri, ma il dubbio che si tratti di una precisa volontà di instradare gli investimenti verso altre direzioni c’è. Chiamata per 1 miliardo Abbiamo dunque visto che il panorama degli investimenti comunitari è estremamente Lo staff della Commissione europea impegnata nella Convention di Sofia.
legate particolarmente alla rete TEN-T. Una partecipazione che, abbiamo visto, dovrebbe avvenire unitamente alle concessioni comunitarie, andando a identificare progetti vicini alle priorità del Piano di investimenti europeo. Si parte con 1 miliardo di euro. È questa la cifra messa a budget con questo progetto di finanziamento, aperto ufficialmente l’8 febbraio scorso, ma promosso istituzionalmente al Convegno di Sofia. Come dicevamo i progetti devono avere specifici ambiti e la quota più consistente (550 milioni) deve riguardare opere legate al network dei Corridoi TEN-T. 150 milioni,
Il primo ministro bulgaro, Ognyan Gerdzhikov,
ha aperto i lavori di Sofia.
ampio e variegato. Soprattutto è variegato il modo con il quale tali investimenti dovranno essere finanziati e sotto quali “cappelli” finanziari, appunto, saranno messi. Un innovativo strumento di finanziamento è, dunque, il “Blending call” che ha l’obiettivo di incrementare la partecipazione dei capitali privati nella realizzazione di opere 22 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
poi, saranno destinati al trasporto ferroviario, 140 all’innovazione e alle nuove tecnologie, 40 alle autostrade del mare e via dicendo. L’impressione è che l’Europa voglia muoversi, utilizzando soluzioni e strumenti diversi per arrivare ad un obiettivo che oggi è ancora lontano: l’omogeneizzazione delle condizioni economiche, sociali e, per il nostro caso, di mobilità tra gli Stati membri. Nelle conclusioni della conferenza di Sofia Violeta Bulc ha però fatto intravedere un disegno concreto di lavoro in questa direzione e ha sottolineato come, anche in questa occasione, siano stati presentati progetti in linea con lo spirito dell’iniziativa. L’Europa ha chiamato, i privati ora devono rispondere. ●
Inchieste
Canale di Suez Il 6 agosto 2015 è stato inaugurato il raddoppio di una parte del Canale di Suez, ora destinato ad espandere le rotte della navigazione tra Europa e Asia
L’enorme porta sul
MEDITERRANEO
di Federica Lugaresi
P
ossiamo definirla un’opera faraonica e non solo per l’ubicazione geografica. Stiamo parlando dell’ampliamento del canale di Suez grazie al quale ora 97 navi possono ogni giorno transitare rispetto alle precedenti 49, riducendo anche il tempo di transito, e senza praticamente limiti nella dimensione delle imbarcazioni. Ciò dovrebbe consentire un incremento della convenienza del passaggio attraverso Suez anche per alcune rotte asiatiche che attualmente si servono del passaggio attraverso Panama. Un po’ di storia Prima dell’apertura - avvenuta il 17 novembre 1869 - era necessario circumnavigare l’Africa sull’Oceano Atlantico lungo la rotta del capo di Buona Speranza. Prima della costruzione del canale alcuni trasporti venivano effettuati sulla rotta del canale (non ancora esistente) scaricando le navi e trasportando le merci via 24 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
terra dal Mediterraneo al Mar Rosso (o viceversa), dove venivano reimbarcate. I primi a rendersi conto che quel tratto di terra è un ostacolo per il commercio sono stati i mercanti veneziani che, all’inizio del Cinquecento, proposero ai sultani d’Egitto di collegare i due mari. Si devono però attendere tre secoli per dare forma al progetto. Napoleone, nel 1799, dopo
aver ritrovato un interessante lavoro a opera dello studioso tedesco Leibniz, ferma il sogno di realizzare il canale a causa di un dislivello di 10 metri tra i due mari, che – secondo il pensiero dell’epoca – impone la realizzazione anche di un complesso sistema di chiuse. È un italiano a elaborare il progetto definitivo nel 1854. La firma è quella di Luigi Negrelli, un ingegnere trentino.
Nel 1871 il canale di Suez fu completato. Costato il doppio delle stime originali, era di proprietà del governo egiziano (44%) e della Francia (attraverso più di 20.000 azionisti), mentre altre grandi potenze si mostrarono molto scettiche sulla redditività dell’opera. Alla costruzione il canale misurava 164 km di lunghezza, 8 m di profondità, 53 m di larghezza e consentiva il transito di navi con pescaggio massimo di 6,7 m. In seguito ai lavori di allargamento (2010) oggi il canale misura: 193,30 km di lunghezza, 24 m di profondità, 205/225 metri di larghezza (a 11 m di profondità) e consente il transito di navi con pescaggio massimo di 20,12 m. Un’opera maestosa Arrivando ai nostri giorni, il completamento dei lavori permette di raddoppiare la circolazione delle imbarcazioni su 72 dei 193 chilometri della sua lunghezza, grazie all’allargamento di 37 chilometri del canale originale e allo scavo di una nuova via di 35 chilometri. Lavori importanti che sono costati quasi 14 miliardi di euro e avvenuti in tempi record: nemmeno un anno di scavi per arrivare nella scadenza prevista all’inaugurazione ufficiale del “nuovo” Canale di Suez. Secondo il governo egiziano, il progetto di sviluppo del Canale consentirà il transito di navi di nuova generazione che attualmente sono costrette a circumnavigare l’Africa attraverso il Capo di Buona Speranza.
Un lavoro considerato necessario dato che il Canale era diventato inadeguato: infatti non solo le gigantesche superpetroliere non potevano più transitare ma anche i mercantili erano costretti a lunghe attese prima di poterlo percorrere. Lo scopo è quindi quello di velocizzare il transito, diminuendo i tempi di percorrenza – da 18 a 11 ore - attraverso la riduzione dei tratti a senso unico alternato e raddoppiando il traffico giornaliero. Si potrà contare su un risparmio medio di circa il 5-10% dei costi operativi totali per ciascuna nave in transito (a seconda delle rotte e delle distanze). Ciò si prevede che farà salire gli incassi dei moli dai 5,3 miliardi di dollari attuali a 13,2 nel 2023, portando vantaggi ai trasporti mondiali; e in un mondo dove il 70% di questi passa per i mari, il raddoppio del Canale di Suez si candida a rafforzare il suo ruolo strategico negli scambi globali. Il costo stimato del progetto è di 8,2 miliardi di dollari. Tantissimi egiziani hanno risposto due anni fa all’appello del governo del Cairo a finanziare il progetto e in soli otto giorni sono stati raccolti 6,5 miliardi di dollari tramite la vendita di obbligazioni e secondo alcuni studi, entro il 2050 il nuovo Canale potrebbe garantire all’economia egiziana fino al 35% delle sue risorse.
Gli scavi sono durati un anno: ciò ha permesso di arrivare in tempi record all’inaugurazione del Nuovo Canale.
Naturalmente oltre al raddoppio, il piano prevede la costruzione di porti, di una zona industriale, con cantieri navali per riparazioni e altre strutture: è stata pianificata la costruzione di sei gallerie subalvee di collegamento con la Penisola del Sinai per il passaggio di mezzi stradali e ferroviari. Infine, si è previsto di ampliare la profondità dei due by-pass Great Bitter e Ballah. Lo scenario futuro Il boom del trasporto via mare delle merci, frutto della globalizzazione del settore industriale, nonché la costruzione di navi porta-container sempre più grandi, ha maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Transitiamo Il transito delle navi è organizzato in tre convogli alternati al giorno (da nord a sud, da sud a nord e ancora da nord a sud), che si incrociano al Grande Lago Amaro e al by-pass di al-Balla. Le navi si susseguono a una distanza di circa un miglio marino, e la velocità è di circa nove nodi. Il transito dura in media circa 15 ore. Ogni nave imbarca alla partenza uno o due piloti, che sono responsabili del rispetto dell’ordine dei convogli e della puntualità dei passaggi ai vari semafori, o posti di segnalazione, presenti ogni 10 km circa; a Ismailia si ha un cambio di pilota. Per ovviare a qualsiasi avaria, partecipano ai convogli dei rimorchiatori locali e le navi devono imbarcare un elettricista. Anche le barche a vela devono imbarcare personale specializzato locale. Inoltre ogni imbarcazione deve avere un proiettore (noleggiabile), per ovviare alla bassa visibilità in caso di tempeste di sabbia.
dato un rinnovato impulso alla costruzione o - in alternativa - all’allargamento dei canali artificiali. Con il raddoppio del Canale, aumenterà la centralità del Mediterraneo nel panorama internazionale dei traffici marittimi. Sulla rotta degli scambi Far EastEast Coast US – circa 1 milione di TEU potrebbero essere dirottati dai vettori dalle rotte panamensi a quelle di Suez, passando quindi per il Mare Nostrum. Secondo uno studio del Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM) nel Mediterraneo, infatti, circola già il
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19% del traffico mondiale di merci ed i traffici sono aumentati negli ultimi 15 anni di oltre il 120%. “Nell’area inoltre vanno insistendo importanti investimenti portuali nelle varie nazioni del bacino, come Tanger Med, Pireo, Algesiras e Valencia. Tra il 2000 e il 2014 il trend di traffico del Canale ha visto registrare un aumento di oltre il 120% delle merci transitate, valore che sale +202% se si considerano solo i
Il Canale di Suez non ha limiti nella dimensione delle navi che possono transitare
traffici container; (+187% nella direzione Nord-Sud e +219% nella direzione SudNord)”. Aggiungiamo un’altra considerazione che avvalora quanto affermato poc’anzi: a differenza del Canale di Panama che mantiene anche dopo i lavori di ampiamento il limite delle navi da 13.000-14.500 container, il Canale di Suez non ha limiti nella dimensione delle navi che vi possono transitare. La combinazione di questi tre fattori (diminuzione dei tempi, aumento del numero dei passaggi e nessun limite dimensionale) aumenterà la convenienza di passaggio attraverso Suez anche per alcune rotte dall’Asia verso la costa occidentale degli Stati Uniti che attualmente usano Panama. ”In realtà, nel corso degli anni le scelte strategiche delle Compagnie marittime hanno
Il nuovo canale di Port Said Il nuovo canale laterale di East Port Said di recente apertura al traffico marittimo, avrà un terminal container che toccherà i dodici milioni di teu nel 2020. Questo canale, che scorre a lato di quello di Suez, permetterà alle navi di entrare direttamente nel bacino portuale di East Port Said dal mare aperto, evitando così di dover percorrere un tratto del Canale di Suez, operazione che può richiedere fino a dieci ore di attesa. In questo modo potrà aumentare in modo notevole il traffico al Suez Canal Container Terminal (controllato per il 55% da APM Terminals). Il nuovo canale è lungo 9,5 chilometri, largo 250 metri e profondo 17 metri, Un’altra opera faraonica costata 60 milioni di dollari che permette così l’approdo anche alle portacontainer da 18mila teu. In concreto, ciò potenzia il ruolo del porto egiziano nel traffico container del Mediterraneo.
Oggi 97 navi al giorno possono transitare rispetto alle precedenti 49: aumenta la centralità del Mediterraneo nel panorama internazionale dei traffici marittimi.
evidenziato come esista una fascia ampia del Sud-Est asiatico, in cui la concorrenza fra le due rotte tiene conto di molti altri fattori, oltre alle distanze nautiche. Infatti, fra gli elementi strategici che vengono presi in considerazione in modo sistemico dalle Compagnie marittime nel decidere le rotte, optando, nel caso dei vettori di maggior rilevanza, per offrire entrambe le tipologie di servizio vi sono i seguenti: valorizzazione delle economie di scala, possibilità di incrociare hub di rilevanza intercontinentale, il costo di attraversamento dei canali”. Dunque, non si tratta solo di una grande infrastruttura ma di un’opera che va a potenziare e rafforzare l’affermarsi della direttrice Europa/ Mediterraneo/Suez/Golfo; una direttrice marittima che diventa fondamentale perché collega l’Asia alla costa orientale degli Stati Uniti, toccando Golfo ed Europa. Indispensabile quindi, per restare competitivi con i restanti porti europei, adeguare le nostre infrastrutture sia in termini di efficienza dei terminal portuali, che di intermodalità, oggi solo al 7% (N.d.R.). Ricordiamoci che la competitività del nostro interscambio commerciale dipende dall’efficienza del nostro sistema marittimo e portuale. Ma la riforma portuale del Governo langue… ●
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Focus Progetto 18
18
ragioni
per crederci
Nel 2009 ANFIA lancia un progetto ambizioso e innovativo entrato oggi in una seconda fase di sperimentazione. I risultati sono molto positivi. L’obiettivo è l’efficienza
di Luca Barassi
Q
uattro pallet in più con un solo metro e mezzo aggiuntivo di lunghezza del convoglio. È questa la sfida che ANFIA ha lanciato ormai otto anni fa con lo scopo di diminuire il numero di mezzi circolanti senza, ovviamente, inficiare l’economicità delle aziende. Anzi, il progetto vuole aumentare la redditività degli operatori logistici impattando positivamente sulla sostenibilità ambientale. Mission impossible? Pare proprio di no a giudicare dai primi risultati provenienti dalle due fasi di sperimentazione previste dal programma, la prima conclusasi nel 2014 e la seconda, con oltre 300 veicoli coinvolti, ancora in corso. 28 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Progetto 18 Partiamo dall’inizio, spiegando nel dettaglio la proposta di ANFIA. Il programma coinvolge un numero limitato di veicoli, sulla rete stradale italiana, con l’obiettivo di valutare i benefici, in termini di efficienza, di una combinazione ottimizzata trattore - semirimorchio con una lunghezza complessiva di 18 metri ovvero, appunto, 1,5 metri in più rispetto alla normativa attuale. La prima fase di sperimentazione, realizzata a partire dal 2009, era composta da 30 veicoli, in circolazione da più di sette anni senza significativi problemi segnalati.
La seconda fase ha visto l’incremento del numero di veicoli sperimentali di 300 unità, che circolano sulle strade dall’estate del 2014. Il progetto prevede un attento monitoraggio dei mezzi, al fine di raccogliere dati sperimentali sulla guidabilità, sul risparmio di carburante e sull’efficienza logistica complessiva. Lo scorso 24 Febbraio, in occasione di Transpotec Logitec 2017, ANFIA ha presentato i primi risultati del monitoraggio della fase 2. Il monitoraggio in questione ha preso in esame l’arco temporale compreso tra il mese di giugno 2014 e il mese di febbraio 2016, in modo da garantire che più del 50% dei 300 veicoli impegnati nella
dai 300 veicoli sperimentali fino all’estate del 2016. La merce trasportata dai veicoli Progetto Diciotto è molto variegata (Alimentari 30%; Imballaggi e confezioni 11%; Prodotti in metallo/acciaio 11%; Mobili ed elettrodomestici 6%; Carta e cartone 5%; Plastica/PVC 4%; Edilizia 4%) e per lo più il carico è trasportato sotto forma di Pallet (74%). Le aziende di autotrasporto hanno utilizzato i veicoli in loro dotazione nell’82% dei casi in viaggi a pieno carico. Ecco quindi un primo dato positivo: un netto miglioramento rispetto a quanto emerso nella prima fase (62%), con i viaggi a vuoto che si sono ridotti all’8% (nella prima fase erano pari all’11%). I responsabili dell’Ufficio Traffico delle aziende di autotrasporto partecipanti al Progetto hanno, in media, verificato un risparmio di circa il 12% nel numero dei viaggi a parità di merce trasportata, a fronte di una strategia nell’utilizzo della flotta che ha dovuto subire, nel 57% dei casi, soltanto adattamenti di lieve entità. Interessanti, e soprattutto rassicuranti, anche gli elementi forniti dagli autisti che hanno potuto valutare il comportamento alla guida dei complessi da 18 metri. Praticamente tutti gli indicatori sulla guidabilità, manovrabilità (a parte le manovre in spazi ristretti),
stabilità, sicurezza, prestazioni, efficienza e operatività hanno permesso di evidenziare sensazioni di guida del tutto paragonabili ai veicoli di lunghezza standard. Tant’è che è stato registrato un solo incidente (all’uscita dell’Interporto di Bologna, n.d.r.) che ha causato solo lievi danni ad un veicolo in sosta. I vantaggi Innazitutto va subito chiarito che l’aumento della lunghezza del autotreno o dell’autoarticolato, non va a modificare i limiti di legge in termini di massa totale a terra. Il possibile nuovo standard risulta particolarmente adatto al trasporto di merce voluminosa leggera caricata su pallet o sfusa, che possa sfruttare lo spazio a disposizione in più restando, appunto, nei limiti di legge del peso massimo trasportabile. Inoltre, è evidente che ciò che diminuisce è il numero di viaggi, a parità di merce trasportata, andando quindi a ridurre tutta la catena di costi di esercizio legata alla tratta percorsa. Senza considerare, in questa fase, quanto si va a risparmiare anche in termini di emissioni di CO2. Tutto questo senza dover modificare sostanizalmente la propria flotta, dal
seconda fase della sperimentazione fossero già circolanti da almeno 1 anno. Complessivamente, sono state raccolte e analizzate le risposte fornite da 50 aziende e 61 autisti, per un totale di 220 veicoli in esercizio. I risultati In poco più di un anno, dall’avvio della seconda fase del Progetto, i veicoli sperimentali effettivamente mappati hanno totalizzato più di 10 milioni di chilometri effettivi, con una frequenza di utilizzo giornaliera su tratte medio-lunghe (comprese fra i 200 e i 600 km per tratta). Questi dati permettono di stimare un totale di circa 45 milioni di km percorsi maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Stabilità, sorpasso, accelerazione e frenata del “Diciotto” momento che la motrice o il trattore non cambiano. Molto importante, come sempre, analizzare l’impatto che questo cambiamento potrebbe avere su chi deve poi “portare” il veicolo più lungo. Anche qui, basandosi sui risultati della sperimentazione, ci sono solo vantaggi o, quantomeno, non ci sono risvolti negativi sulla qualità del lavoro dell’autista. Addirittura l’11 per cento degli itnervistati ha dichiarato che le operazioni di carico e scarico delle merci risulta agevolato dai 18 metri. Cosa aspettiamo? A guardare i dati presentati e le prospettive di questo progetto, viene da chiedersi come mai la normativa non si sia ancora adeguata allo standard di trasporto proposto da ANFIA. Chi meglio di Andrea Bertoja, presidente della sezione rimorchi di ANFIA, poteva rispondere a questa domanda e dirci quali saranno i prossimi passi da fare per superar ele lungaggini burocratiche del nostro Paese. “I tempi sono e saranno inevitabilmente lunghi – afferma il titolare della omonima azienda produttrice di rimorchi – però va detto che abbiamo trovato in Maurizio Vitelli, dirigente del Minsitero dei Trasporti, un forte alleato. Si stanno facendo i passi giusti compatibilmente con la burocrazia italiana. Quello che posso dire è che a breve si aprirà un tavolo per una nuova fase di sperimentazione dove cercheremo di farci approvare nuovi prototipi da impiegare su strada. Non so quando e quanti pezzi riusciremo a portare a casa, ma sono fiducioso di raddoppiare almeno le unità della fase di sperimentazione appena conclusa”. D’altro canto gli altri Paesi europei non stanno certo a guardare ed è importante capire come si stanno muiovendo Oltralpe. “Nel nord Europa la situazione è diversa - continua Bertoja – ci sono strade e infrastrutture non comparabili con quelle presenti sul nostro territorio e, infatti, Paesi come la Germania o la Francia stanno percorrendo la strada dei 25 metri. Personalmente, e trovo il conforto anche dal Direttore Vitelli, credo che in Italia sia impensabile andare in questa direzione. Ci sarebbero solo pochissime tratte dove il convoglio potrebbe transitare agevolemnte, senza considerare che con sette metri in più sarebbe inevitabile portare la massa trasportabile almeno a 50 tonnellate. Immaginate le problematiche legate a questa ulteriore modifica normativa”. Il messaggio, dunque, è chiaro: portiamoci a casa definitivamente questi 150 centimetri aggiuntivi che comportano solo vantaggi e nessuna controindicazione, in nome dell’efficienza e della redditività (e quindi competitività) delle nostre aziende. ● 30 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Efficienza del trasporto
Tipologia di merce trasportata
16,5 m.
autoarticolato standard
euro pallets
18 m.
configurazione sperimentale
euro pallets
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autotreno
18,75 m. euro pallets
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Ruote industriali scania Il Grifone ha presentato in occasione dello scorso Transpotec, Fleet Care, il servizio di assistenza completa per le flotte di veicoli. E da ora le aziende di autotrasporto non dovranno più occuparsi delle attività connesse alla riparazione e manutenzione dei propri veicoli
di Federica Lugaresi
O
TOTAL care!
ggi, per chi sceglie Scania Fleet Care c’è a disposizione un angelo custode: è nato infatti un manager esperto nella riparazione e un sistema di analisi per monitorare i veicoli della flotta eliminando gli sprechi, permettendo così ai clienti di concentrarsi sulla propria attività. Base di supporto perfetta, la rete di assistenza Scania fruibile in tutto il mondo: sono1.600 le officine e 14mila i tecnici disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
32 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Vantaggi importantissimi
Il solo fatto di eliminare questa preoccupazione non è cosa da poco. Lo sanno bene le aziende di autotrasporto e logistica che, alla bisogna, devono attingere a risorse di tempo (ed economiche) sempre al limite: il tempo così risparmiato “delegando”, rappresenta sicuramente un’agevolazione non indifferente.
Detto questo, perché scegliere Scania Fleet Care? Tanti sono i vantaggi. In primis, l’incremento della competitività del parco veicoli, grazie ad una flotta sempre super efficiente ed al meglio delle proprie condizioni. Ma anche veicoli al massimo della disponibilità che vedendosi minimizzati i “i pit stop” (dedicati agli interventi di manutenzione ed assistenza) contribuiscono
all’ottimizzazione del TOE. Fredrik Swartling, Direttore Servizi di Italscania, ribadisce il concetto: “Ci occuperemo noi di tutto quello che riguarda la riparazione e manutenzione, indipendentemente dall’età dei veicoli che compongono la flotta. Monitorare quotidianamente le condizioni dei veicoli, pianificare ed eseguire gli interventi appropriati al momento giusto consente, in particolare, di mantenere la flotta in ottime condizioni e, al tempo stesso, massimizza i tempi di disponibilità dei veicoli. Efficienza e rapidità, sono questi gli elementi che rendono vincente il team Scania. Diventeremo un vero
e proprio partner per il cliente: organizzeremo periodicamente delle riunioni di follow up durante le quali analizzeremo i dati raccolti dai veicoli connessi con l’obiettivo finale di ottimizzare l’economia operativa totale dei nostri clienti”,
L’intervista Abbiamo fatto una chiacchierata con Fredrik Swartling, Direttore Servizi di Italscania, per toglierci qualche curiosità relativamente al mondo della riparazione e manutenzione.
Scania Fleet Care: di cosa si tratta? In sintesi, è un passo avanti per avvicinarci di più al cliente. In un mondo sempre più connesso e veloce ci siamo resi conto che l’ecosistema intorno al camion aumenta di giorno in giorno in complessità. Questo servizio permette di gestire meglio i mezzi, seguendone il lato tecnico (registrare guasti in tempo reale, pianificazione di interventi di manutenzione ecc.). E’ un servizio che permette ai nostri clienti di avere flessibilità e competitività sul mercato. Per il cliente Scania, quanto pesa la proposta di pacchetti di manutenzione e riparazione nella trattativa di vendita del truck nuovo? In generale, i costi si aggirano intorno al 20% del costo del veicolo. Se poi, per es. dopo cinque anni il veicolo viene rivenduto, il valore di questi interventi di manutenzione e riparazione effettuati viene recuperato fino ad un 15% sul valore del truck. Su quali obiettivi intendete agire nel prossimo futuro? Il primo passo è quello di consolidare questo servizio per il mercato italiano. Oggi purtroppo per mancanza di tempo le flotte pianificano interventi di manutenzione – e neanche con la massima professionalità -solo quando sono assolutamente indispensabili e non con modalità proattiva. Noi vogliamo sensibilizzare sia il cliente con la grande flotta che con la piccola flotta, a ragionare in termini di monitoraggio e gestione dei veicoli. Per fare ciò è necessario stabilire prima la relazione con il partner, e successivamente dare consigli sull’attività dell’autista,
continua Swartling. Entrando nel dettaglio, Scania Fleet Care si compone di due moduli: Service Planning e Performance Analysis. Grazie al Service Planning i clienti avranno a disposizione una figura specializzata dell’area manutenzione, che prende il nome di Scania Fleet Manager e che si occuperà di pianificare e gestire tutte le attività di manutenzione e riparazione affinchè vengano eseguite al momento giusto e nel modo ottimale. Mentre con Performance Analysis, sarà possibile monitorare ed ottimizzare i veicoli della flotta eliminando gli sprechi, con enormi vantaggi “sostenibili” sia dal punto di vista ambientale che economico. ●
controllare tecnicamente in tempo reale il veicolo, quanti truck sono effettivamente utilizzati, e rendersi conto se effettivamente si ha il giusto numero di veicoli oppure no (ottimizzazione della flotta). Il secondo obiettivo è far sì che si raggiunga una disponibilità della flotta ottimale. Ma soprattutto spiegare cosa significhi “disponibilità”, ed essere in grado di misurarla e quindi migliorarla con una manutenzione proattiva intervenendo prima del guasto, minimizzando il fermo macchina. Che tipo di formazione viene erogata nelle officine Scania e con quale modalità? Vogliamo creare una figura altamente qualificata, un ruolo di tecnico di officina, che sia anche una persona di riferimento per il cliente. E’ importante che il tecnico conosca sia il cliente che la flotta e per questo dobbiamo avere delle figure, formate con calma e qualità, che lavorino a livello locale. Al momento la formazione viene fatta nella nostra sede di Trento: stiamo creando degli esperti che un domani saranno a loro volta insegnanti. Ma per essere capillari ci vuole più massa critica. Alcune officine in giro per l’Italia sono pronte, altre no. Stimiamo che nell’arco di quattro anni questi tecnici altamente preparati riusciranno ad essere presenti anche a livello locale. Ci sono dei tempi tecnici per selezione e formazione e creare delle figure è la parte più difficile. E poi ci vuole tempo per far recepire al cliente il valore di questo servizio. Quanti dei Vostri clienti - in percentuale- scelgono officine Scania? In realtà è difficile stabilirlo. Sui veicoli che vendiamo, circa l’85% sceglie di fare un contratto di manutenzione e riparazione in Scania. Se consideriamo tutti gli altri veicoli del Grifone in giro per l’Italia, è molto più complesso dare un numero. Ma indicativamente possiamo dire 70% (stimato su quanti ricambi vengono da noi venduti). In poche parole, anche in una sola, cosa deve attendersi dal Grifone una concessionaria, un’officina, un cliente? La parola chiave è disponibilità. Sia delle persone che dei veicoli.
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Ruote industriali
è l’ora di PRESTIGE DAF
La nuova Limited Edition del Costruttore olandese è ora una realtà
a cura della redazione
C
abina Super Space Cab, motore PACCAR MX 13 da 510 CV, interni in pelle, sistema di guida predittivo (Predictive Cruise Control). Sono queste le principali peculiarità della versione speciale del DAF XF 510 FT Limited Edition “Prestige”.
Equipaggiata con la cabina TOP di gamma Super Space Cab, nelle due nuove colorazioni “Deep Black” e “Steel Silver” con un’elegante livrea raffigurante i colori della bandiera italiana, la rendono unica nel mercato nostrano. I veicoli saranno dotati, anteprima assoluta per l’Italia, anche del nuovo sistema telematico DAF CONNECT. ●
Spoiler per tetto fisso
Rapporto al ponte posteriore 2,53
Cabina Super Space Cab “Deep Black” e “Steel Silver”
Passo 3,80 m Fender laterali
Motore MX-13 510 CV Cambio AS Tronic, 12 marce
Fari LED con tergifaro Minigonne
34 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Pneumatici Michelin 315/70 R 22,5
Regolatore di velocità predittivo
Freno motore MX e freno di rall. integrato ZF
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Ruote assicurate
Scene di ordinario
trasporto
S
embrava quasi che il Ragionier B., consulente assicurativo, raccontasse la trama di un film horror, invece l’elenco delle disavventure che andava sciolinando al suo Cliente, era drammaticamente realistico. Chi lo ascoltava era stralunato. E il buon B. non stava nemmeno facendo terrorismo, ma solo una salutare sollecitazione a porre attenzione su alcuni rischi che esistono… eccome se esistono! Ma il Cliente sbottò impazientito... mi faccia qualche esempio… e poche chiacchiere!
Ecco il botta e risposta tra Assicuratore e Cliente… Assicuratore: Un vostro autista, con 440 quintali dietro la schiena, causa un incidente violando un articolo del Codice della Strada per distrazione o per stanchezza; ci sono feriti gravi oltre a danni a mezzi di terzi. Cliente: Ma noi abbiamo buone RCA su ogni mezzo... e con ottimi massimali! Le ha fatte lei! Assicuratore: Completiamole allora! Necessità risarcitorie di lesioni gravi o gravissime cagionate a terzi sono comprese nel massimale di RCA, ma le spese per difendersi penalmente, non ci sono per nulla! Cliente: cosa c’entra il penale? Assicuratore: Chi causa (anche involontariamente) lesioni e morte di terzi in qualsiasi frangente, a maggior ragione guidando un mezzo, è soggetto a procedimento penale. Ha diritto e obbligo di difendersi, ma non lo può fare da solo; deve essere assistito da un Legale penalista e supportato da un buon perito. E le parcelle che questi professionisti emetteranno se le dovrà pagare di tasca propria, anche nel caso venga assolto. Ribadisco: queste spese non rientrano nelle prestazioni di una qualsiasi polizza RCA.
36 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Cliente: E quella… di Tutela Legale cosa pagherebbe!? Assicuratore: Tutto! Legale, perito, costi di indagini, eventuali oneri processuali e molto altro... Il costo totale medio di un “penale” da incidente stradale si aggira sui 15/20.000 euro per persona! Se invece si ha ragione… nella gran parte degli incidenti la propria polizza RCA è inefficace! Bisogna “batter cassa” altrove! E non sempre è cosi facile, specialmente all’estero. Si dovrà fare la conta completa dei danni e rivalersi su terzi. Questo costa denaro e dispendio di tempo e ci vogliono conoscenze specifiche in materia! La polizza di tutela legale consente l’intervento immediato di un esperto sul luogo che parla la lingua del posto, che conosce le regole del codice, che fa istanze di dissequestro, che produce atti di messa in mora, che garantisce un perfetto controllo dell’intero procedere della vicenda sino alla sua completa definizione. Cliente: Incredibile!!!
Assicuratore: Delle patenti e della perdita dei punti o delle varie altre controversie contrattuali che sono poi le “solite” questioni con venditori di camion, manutentori, riparatori, non certo coperte dalla RC Auto, gliene parlerò la prossima volta! Meglio così... non vorrei mai fosse necessario attivare immediatamente la “polizza malattia” che ha recentemente stipulato! Cliente: Ragionier B. lo gradisce un caffè? Io ora ne ho proprio un gran bisogno!
Domande & risposte Potete inoltrare qualsiasi domanda e richiesta relativa al mondo assicurativo a
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Ruote commerciali
Peugeot
ALLESTITO per definizione
Peugeot offre la possibilità di scegliere direttamente in Concessionaria il prodotto finito e creato su misura per le proprie esigenze. Garantita così efficienza e qualità del Leone per ogni applicazione commerciale di Luca Barassi
L
istino. È questa la parola magica per Peugeot. Cosa c’è di strano? Nulla, se non il fatto che dentro questa parola, da alcuni anni, per la Casa francese non c’è solo il veicolo, ma anche il suo allestimento. Sembra cosa da poco a dirsi, ma non è così. Innanzitutto perché i partner che sono entrati a far parte di questo progetto devono rispettare, come si può immaginare, precisi e rigidi standard qualitativi per far sì che Peugeot garantisca al proprio cliente una conformità di fornitura (e di assistenza) in linea con la propria politica produttiva e commerciale. In secondo luogo, immaginate quali debbano essere le procedure da applicare per 38 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
fare entrare nel proprio sistema informatico le specifiche tecniche di un qualcosa che verrà montato successivamente all’uscita dalla fabbrica. Non per ultimo la formazione. La rete specializzata Peugeot, ovvero Peugeot Professional, deve essere ora in grado di fornire al proprio cliente la consulenza adeguata anche sui componenti che fanno parte dell’allestimento, per ciascuna area di applicazione: sul food per mezzi con celle isotermiche o coibentati, per la florovivaistica cassoni con centina e telo o con sponde retinate in alluminio mentre per le messaggerie e i corrieri, le furgonature gran volume con eventuali sponde caricatrici e semplici furgoni lamierati con rivestimenti interni in MDF, atti a proteggere le merci. Pensate ancora che sia un processo semplice?
I partner del progetto Innanzitutto va subito detto che l’idea e lo sviluppo di questa modalità commerciale è tutta italiana. È stata la Filiale nostrana, infatti, nel 2013, a mettere a listino alcuni veicoli trasformati 4X4 by Dangel. Il secondo sviluppo avviene, poi, nel 2014, con l’inserimento della gamma realizzata con ONNICAR, per poi completare l’offerta con il recente inserimento, nel 2016, della gamma isotermica by Lamberet. Da allora sono stati venduti circa 600 mezzi con questa modalità e il Boxer con cassone fisso e quello con la furgonatura Granvolume sono stati, fino ad ora, i più richiesti. Ogni partner è stato scelto per la propria specializzazione in un particolare ambito di allestimento e, come detto, hanno dovuto rispecchiare dei canoni ben precisi per poter essere inseriti nel listino Peugeot. Certamente si tratta di un do ut des, nel senso che sia gli allestitori che la Filiale italiana del Costruttore francese ottengono dei benefici e delle economie di scala da questa partnership. Benefici che, naturalmente, vengono ribaltati sul cliente finale.
A ciascuno il suo
Quest’ultimo, infatti, ha la possibilità, rivolgendosi ad un unico interlocutore (il Concessionario Peugeot Professional, n.d.r.) di procedere nell’ordine in modo facile e avendo la certezza dei tempi di produzione e di consegna del prodotto finito. Anche il prezzo è, naturalmente, competitivo in quanto le migliori condizione di un gruppo d’acquisto come quello creato dalla rete Peugeot viene girato all’operatore logistico. Non per ultima la garanzia. Infatti, responsabile di ogni aspetto legato ai componenti del veicolo e dell’allestimento è sempre Peugeot.
L’esigenza di chi richiede un veicolo a trazione integrale è evidente: poter essere libero di muoversi agevolmente su percorsi difficili e fuori strada oppure in ambito edilizio o di cava cantiere. Ecco che Dangel offre le soluzioni migliori, in quanto già partner del Gruppo PSA da molti anni, anche al di fuori del progetto Allestiti a Listino. La gamma coperta parte dal Boxer, il cui 4x4 è uno dei best seller del mercato, ma arriva anche al Partner e al nuovo Expert, veicoli dedicati ad un’ampia fascia di utilizzatori. Per quanto riguarda, invece, i cassoni in alluminio, essi vengono trasformati dalla piemontese ONNICAR, specializzata nella lavorazione della lega leggera, materiale in grado di garantire minore peso, quindi tara ridotta, ovvero maggiore portata utile, minore consumo di carburante, minore emissione di gas nocivi, minore rischio di sovraccarico e, quindi, di subire sanzioni pecuniarie, minore usura del veicolo. Inoltre, l’alluminio offre una maggiore durata dell’allestimento che è inattaccabile dalla corrosione ed una eco compatibilità elevata e maggiore rispetto dell’ambiente, grazie alle possibilità di riciclaggio. Ben 23 le versioni del Boxer a listino suddivise in Furgonatura squadrata (volume di carico utile da 18 m3 a 20 m3 e portata utile in ordine di marcia di 1245 kg), Cassone fisso (1565 Kg di portata utile), Cassone fisso con centina e telo e Ribaltabile trilaterale.
Boxer Pianale con Cella Isotermica. In alto il rivestimento isotermico del vano di carico.
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Professionisti al servizio dei professionisti Arrivando, infine, alla catena del freddo, le specificità del settore sono molteplici: si va dalla raccolta delle materie prime al trasporto in regime di temperatura controllata per tutta la cosiddetta catena del fresco, agli allestimenti speciali per i food-van e per i veicoli dedicati alla vendita “porta a porta”. Per soddisfare al meglio queste importanti esigenze, Peugeot ha scelto un partner di eccellenza, Lamberet, leader europeo nel settore del trasporto refrigerato. Insieme hanno “costruito” una gamma di veicoli commerciali leggeri per il trasporto a temperatura controllata di merci deperibili. La gamma è composta da: PARTNER Pianale Cabinato con Cella Isotermica BlueHDi 100, BOXER Telaio Cabinato con Cella Isotermica 335 L1 BlueHDi 160, BOXER Telaio Cabinato con Cella Isotermica 435 L2 BlueHDi 160, BOXER Pianale Cabinato con Cella Isotermica 435 L2 BlueHDi 160 e BOXER Furgone Coibentato 335 L2H2 BlueHDi 160. I veicoli hanno allestimenti predefiniti: standard/pescheria, trasporto carne e distribuzione, a seconda dei modelli. Una vasta gamma di accessori completa l’offerta permettendo di personalizzare i mezzi e soddisfare tutte le esigenze. Mercato e prospettive Se il mercato degli allestiti, dunque, pesa circa il 20 per cento del totale LCV, la scelta di Peugeot pare azzeccata. In particolare nel settore del freddo, in base ai risultati di una ricerca di mercato di TMR - Transparency Market Research, il mercato dei banchi frigoriferi
I Professional Center sono concessionari selezionati da Peugeot per la loro specializzazione nel mercato B2B, sono organizzati per fornire servizi esclusivi ai clienti azienda e ai professionisti. Per diventare Peugeot Professional Center, i Concessionari prescelti, oltre alle caratteristiche e agli standard qualitativi propri della rete Peugeot, devono rispondere a
specifici requisiti richiesti dal Marchio. Essi sono in grado di offrire ai propri clienti un’ampia scelta di veicoli in pronta consegna, disponendo di uno stock di vetture e veicoli commerciali, di una zona espositiva ad hoc, dove è possibile trovare anche veicoli allestiti appartenenti alla più diffuse tipologie e di uno specialista B2B in grado di fornire consulenza ai clienti azienda.
raddoppierà entro il 2018 con un tasso di crescita del 12% passando da circa 8,5 a 17 miliardi di dollari di valore complessivo (afferma Antonello Serafini direttore commerciale di Lamberet S.p.A.). L’incremento è dovuto alla tendenza a valorizzare sempre più il fattore qualità dei cibi, tra
cui anche la freschezza che si mantiene con una refrigerazione ottimale. Lo dimostrano anche i dati dell’ultimo Eurobarometer sul tema: il 90% dei cittadini UE trova nella qualità e nel prezzo i fattori più importanti per l’acquisto del cibo, contro il 71% che ritiene importante l’origine e il 47% la marca. Un mercato in grande dinamismo che sarà sicuramente accentuato dalla spinta che il settore dei veicoli commerciali sta avendo da due anni a questa parte e che sicuramente impatterà anche sugli allestimenti. ●
Ruote commerciali
Reanault
Nato col nome di X-Track ora la tecnologia Renault in grado di affrontare i terreni più difficili si chiama Powered Traction. Nome diverso, stesse potenzialità
nulla è più
IMPOSSIBILE
di Luca Barassi
V
eicoli on road che non hanno paura del fuori strada. È questa la sfida che la Losanga ha lanciato al mercato dei veicoli commerciali, sviluppando un sistema in grado di agire sull’asse motrice e rendere più agevole il lavoro off road. Possiamo, dunque, definirla come una motrice rinforzata, perché tecnicamente non si tratta di un 4x4 standard, dato che restano due le ruote motrici, tranne che per Master che dallo scorso gennaio è disponibile anche nella versione a trazione integrale. A Verona il lancio A inizio anno, in occasione della partenza della terza edizione del Renault Business Booster Tour, la Casa francese ha reso nota la disponibilità di questo nuovo 42 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
dispositivo, inizialmente lanciato col nome di X-Track e, come detto, ora disponibile sotto la denominazione di Powered Traction. La tecnologia Renault Powered Traction, pur restando una versione 4X2, offre une mobilità
superiore su terreni difficili rispetto ad un veicolo standard, sia su neve che su percorsi estremamente insidiosi. È un’alternativa alla trazione integrale, quando l’uso non richiede particolari capacità di attraversamento. Offre prestazioni eccezionali su ogni tipo di terreno. In pratica la tecnologia consiste in un differenziale meccanico a slittamento limitato, sospensioni rialzate, protezioni sottoscocca e pneumatici ad alta aderenza, è proposta su tutta la gamma Renault veicoli commerciali (Kangoo, Trafic e Master) e consente di trasformare un veicolo commerciale di serie, con trazione 4x2, in una versione in grado di affrontare terreni difficili, innevati o su sterrato. La nuova tecnologia offre capacità di motricità superiori a quelle dell’Extended Grip (un dispositivo
Master 4x4 Renault Master 4x4 è progettato per rispondere alla necessità di disporre di un veicolo che assicuri, da una parte, il massimo livello di comfort e di sicurezza su strada e, dall’altra, la capacità di far fronte a condizioni di guida in cui le ruote perdono aderenza e si ha bisogno della massima motricità possibile. In modalità 4x4, Renault Master consente di avanzare su pendii scoscesi, fondi scivolosi, campi umidi, terreni fangosi, strade sconnesse, ecc. Questa tecnologia è destinata a clienti professionali che operano nel settore dell’edilizia, distributori di energia, agricoltori, ma anche ambulanze, forze dell’ordine, manutentori di strade che operano in zone con terreni molto impegnativi. La trasformazione è realizzata sulla base di un Master trazione posteriore, furgone o telaio, cabina o doppia cabina e consiste in un allestimento che prevede la trasmissione 4x4 ed il cambio con ridotte, unite a sospensioni rialzate, protezioni sottoscocca e pneumatici ad alta aderenza. Quest’allestimento è realizzato da Oberaigner Automotive, allestitore tedesco esperto nel campo dei 4x4.
Le trazioni della gamma
elettronico che, attraverso dei sensori, permette di recuperare motricità temporaneamente su terreni parzialmente sconnessi). Si tratta di un’alternativa al sistema a quattro ruote motrici, dato che l’utilizzo del veicolo non esige capacità di superamento ostacoli assicurando eccezionali capacità all-road. Questa tecnologia è destinata a professionisti per un utilizzo tipo cantieri, lavori pubblici, sentieri forestali, vie di alzaia, vie di sorveglianza tecnica, agricoltori, ma anche al grande pubblico per un utilizzo nel tempo libero. La trasformazione è realizzata da Poclain Véhicules, esperto nel campo della mobilità rinforzata e partner di lunga data di Renault. Il funzionamento Come detto il Powered Traction trasforma un veicolo commerciale di serie con due ruote motrici, in un mezzo adatto ai terreni più impegnativi, senza dover utilizzare una trazione integrale che, naturalmente, ha costi di acquisto
e operativi maggiori. Inoltre è sempre attivo e non richiede interventi per essere inserito. Offre così un utilizzo semplice, e non prevede un limite di velocità intrinseco. Per poter coincidere con le esigenze di tale utilizzo, la trasformazione coinvolge quattro famiglie di organi: il differenziale a slittamento limitato, l’assetto rialzato, protezione sotto il motore e sottoscocca e pneumatici “Mud & Snow”. Un differenziale a slittamento limitato viene installato nella trasmissione, al posto del componente originale. Si tratta di un sistema meccanico di trasferimento della coppia che utilizza l’attrito di otto dischi disposti in alternanza. Quando una ruota si ritrova in perdita di aderenza, il differenziale a slittamento limitato consente di trasferire fino al 25% della
Qui a sinistra come agisce il dispositivo sul differenziale, a destra la protezione sotto il motore.
coppia motrice sulla ruota che dispone della migliore aderenza. Il veicolo può così continuare ad avanzare, il che gli consente di disimpegnarsi da eventuali difficoltà. L’assetto rialzato del veicolo, invece, consente il superamento di ostacoli inabituali, che si possono ritrovare nei percorsi difficili. Un’altezza libera da terra più importante limita, infatti, il rischio di contatti o urti sotto il veicolo. L’altezza libera da terra del veicolo aumenta di circa 30 mm per Kangoo e Trafic, e di 40 mm per Master. Ovviamente è necessaria una protezione, così delle lamiere sotto il motore (3 mm) proteggono il carter (su Kangoo, Trafic e Master), mentre nel sottoscocca altre lamiere (2 mm) proteggono le canalizzazioni dell’impianto frenante e del carburante sotto il pianale (su Kangoo). Il veicolo risulta così protetto contro le aggressioni del terreno, Infine gli pneumatici Mud & Snow consentono al veicolo di viaggiare su terreni difficili, in condizioni di minore aderenza rispetto a una strada normale. Essi consentono di evacuare acqua, neve e fango che ostruiscono il battistrada e, grazie alla loro struttura, trasmettono a terra la coppia motrice necessaria all’avanzamento del veicolo. ● maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Ruote vintage
Berliet
Il muso del GBC 8 6x6; la sigla era il “riassunto” di alcune caratteristiche del veicolo:il “B” stava per 3 assi, l’”8” per il litri del motore, il “6” per il numero delle ruote motrici.
nato per il L’
deserto
di Ferruccio Venturoli
8 novembre del 1959 una colonna di dieci camion Berliet GBC8 6x6 lasciò Ouargia, in Algeria, con l’intento di raggiungere Fort Lamy in Chad. Era iniziata la ”Mission Ténéré”. Lo scopo principale della missione era la traversata del Ténéré, il “deserto dei deserti”, scenario inospitale, accessibile unicamente a veicoli in grado di marciare su tutti i tipi di terreno, oltre a rappresentare un banco di prova assai impegnativo per la meccanica dei mezzi. Ma “Mission Ténéré” era anche l’occasione, per un’equipe scientifica pluridisciplinare, composta da otto scienziati, di realizzare un importante
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Abbiamo trovato a Lione, alla Fondazione Berliet, uno dei dieci camion che nel 1959 attraversarono, in colonna, il Ténéré per testare un camion destinato a entrare nella storia
lavoro di ricerca e raccolta informazioni di una regione, allora, ancora assai poco esplorata. Ed era un test importante anche dal punto di vista umano: sessanta persone dovevano vivere in totale autonomia per 25 giorni lungo i 1.500 km del percorso. UNA PRECISA ESIGENZA
Va detto che la la Mission Téneré fu organizzata proprio per testare il GBC8 6x6, il “Gazelle” che era stato costruito per rispondere a una precisa esigenza del mercato, quella di un
La Mission Tenéré Dieci i camion che parteciparono al raid di 15mila chilometri nel deserto: sessanta le persone, di cui otto scienziati di varie discipline che raccolsero informazioni e reperti in una regione che allora è molto poco esplorata. Nelle foto alcuni momenti di quel viaggio.
veicolo da carico che si potesse spostare su ogni terreno con estrema efficienza, in particolare sulle piste desertiche, veicolo che, almeno in Francia, non esisteva. Nel 1956, infatti, su invito della Shell, Paul Berliet, figlio del fondatore della Casa automobilistica, organizzò e partecipò a un lungo viaggio nel deserto, con lo scopo di capire quali fossero le vere caratteristiche che doveva avere un veicolo da usare in quei luoghi. Della spedizione fecero parte tre veicoli: un ALM 4x4, un Berliet GLB 4x4 e un Panhard 4x4. Monsieur Berliet si accorse che nessuno di quei veicoli era totalmente affidabile su quei terreni e, soprattutto, che le necessità della Shell, come quelle delle altre Case petrolifere, cioè
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Sotto al cassone erano alloggiati quattro Il GBCserbatoi 8 6x6, uscito nel ’58, rispondeva a una di emergenza per il gasolio e le necessità molto sentita quelle aziende manichette di olio.da Sulle fiancate erano che operavano in zone inospitali e desertiche, previste delle griglie d’acciaio per poter prime tra tutte le Case petrolifere che nei superare punti critici. deserti d’Africa e d’Asia avevano importanti basi di ricerca.
Il GBC 8 6x6, uscito nel ’58, rispondeva a una necessità molto sentita da quelle aziende che operavano in zone inospitali e desertiche, prime tra tutte le Case petrolifere che nei deserti d’Africa e d’Asia avevano importanti basi di ricerca.
muoversi agilmente tra le dune per le ispezioni petrolifere, erano ampiamente disattese. UN PROGETTO NUOVO Così fu presa la decisone di progettare un veicolo 6x6, utilizzando parti meccaniche di veicoli Berliet già esistenti: la cabina semi avanzata e il motore del GLR, la scatola del cambio del GLC 6, il ponte anteriore del GLB. L’ottimo comportamento dei nove veicoli nel deserto, sarà fondamentale per la reputazione e quindi per gli ordini di acquisto degli anni a venire dei Berliet Gazelle, di cui la versione militare “GBC 8KT” a motore policarburante, conoscerà uno straordinario successo nel corso di molti anni. In dotazione all’esercito francese e a quello di molti altri Paesi, tra i quali la Cina Popolare, il Portogallo e l’Austria, questo modello sarà prodotto in più di 32mila esemplari tra il ‘58 ed il ‘77.
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La cabina era assai spartana, ma abbastanza confortevole: a differenza di molti veicoli di quel periodo, al posto della panchetta centrale già disponeva di sedili singoli relativamente comodi.
UN CAMION DURATO SESSANT’ANNi E l’avventura non finì lì, perché un programma di rinnovamento tecnico, iniziato nel 1993, ha permesso a 2.800 di questi mezzi di riprendere servizio nell’esercito francese fino alla messa a riposo definitiva che sta avvenendo in questi anni e non è ancora terminata. Le cabine naturalmente sono state cambiate e rese più moderne, sono cambiate le motorizzazioni, i circuiti elettrici e pneumatici, ma la base del camion resta quella immaginata quasi sessant’ anni fa. Visitando, a Lione, la Fondazione Marius Berliet abbiamo trovato uno dei nove veicoli che parteciparono a quella missione. E’ naturalmente in ottime condizioni generali e non potevamo non fotografarlo. Si tratta di un Gazelle nella versione civile, con motore Diesel otto litri di cilindrata, 5 cilindri e125 CV. ●
Il Berliet 6x6 fino a pochi mesi fa in dotazione all’esercito francese: è cambiata la cabina, il motore, i circuiti elettrici, ma la base resta quella progettata cinquant’anni fa.
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Professione camionista
Su e giù per
le ande
Da Lima, al freddo delle vette andine, alla calda umidità della foresta amazzonica. In viaggio con Pedro, sul tratto peruviano della Panamericana
Di Marco Perri, fotografie di Claude Barutel
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843 metri: più in alto del Monte Bianco. Stiamo per arrivare al Passo Anticona, in Perù, il punto più alto della Ruta Panamericana, il complesso sistema di strade che parte dall’Alaska e termina nella Terra del Fuoco. Ho la nausea e l’impressione che la testa mi stia per scoppiare; ma non è per come Pedro guida il suo Volvo N12, ma per il cosiddetto “male delle Ande”, che affligge i viaggiatori dai 3500 metri in su. Pedro non sembra soffrire della mancanza d’ossigeno; è nato e cresciuto a 4mila metri di altitudine, il suo cuore, più grande di quello degli abitanti della pianura, pompa molto più sangue. Su suo consiglio, mastico, come lui, una foglia di coca. È quello che permette agli Indios, da sempre, di vivere qui. 48 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
TAPPA OBBLIGATA Battuto dai venti, la sommità del colle è una fermata obbligata per chi arriva da Lima e va verso il Brasile. Scendiamo dal camion. Mi gira la testa e faccio fatica a camminare, mentre un gruppo di Indios corre dietro un pallone sul ciglio della strada. Non siamo lontani dalla Capitale, poco più di 150 chilometri. Lima non è certo la più bella delle città. Bidonville a perdita d’occhio, avvolte dalla perenne nebbia dell’inquinamento di migliaia di veicoli. È a Lima che incontro Pedro, un indio, ex sottufficiale dell’esercito, che ha lasciato la divisa per ritrovarsi al volante di
Il Passo Anticona, a 41843 metri di altitudine, è un passaggio obbligato per chi da Lima va verso il Brasile o la zona amazzonica. C’è un parcheggio, un’osteria e la possibilità di aggiustare un camion.
Pedro, un indio, ex sottufficiale dell’esercito, che ha lasciato la divisa per ritrovarsi al volante di un semirimorchio è il nostro compagno di viaggio sulla Panamericana pruviana
un semirimorchio. Il suo stato di servizio gli ha permesso di trovare lavoro in una grossa azienda. È un appassionato di motori e viaggiare attraverso tutto il Paese gli piace immensamente. E’ fortunato perché ha trovato un lavoro che ama. Con un salario di quasi 800 euro mensili Pedro sa che non troverà di meglio in un Paese dove povertà e disoccupazione la fanno da padroni. BANDITI E FIGLI DI NESSUNO “Tira su il finestrino e metti la sicura alle portiere - mi ordina – questo quartiere pullula di “piranha”. “Piranha” è il soprannome che i
peruviani danno ai figli di nessuno, bambini di strada. Ce ne sono a migliaia nelle città, soprattutto nella Capitale e sono capaci di svuotare le tasche di un passante in pochi secondi. La droga, la miseria, la prostituzione, li rendono particolarmente pericolosi, tanto che in alcuni quartieri non ci si può avventurare a piedi, neanche in pieno giorno. Ormai, poi, da Lima, queste bande di ragazzini hanno invaso tutto il Paese, mischiandosi ai banditi, agli ex guerriglieri ancora alla macchia e rendendo anche le strade extraurbane estremamente pericolose. A questa teppa si deve poi aggiungere una polizia, la cui voracità, a volte, sembra superare quella dei banditi. Questa è la vita di un camionista in viaggio. maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Fino a qualche anno fa la Panamericana era l’unica strada, in Perù, degna di questo nome. Nel 2010 si sono conclusi i primi lavori, partiti cinque anni prima, della Ruta Transoceanica, 2.600 chilometri di asse Est - Ovest, che permette di congiungere il Pacifico e l’Atlantico, passando attraverso il Perù e il Brasile
La periferia di Lima, una brutta città con un clima pessimo: il sole non si vede mai e domina una nebbiolina perenne, per l’inquinamento di migliaia di veicoli. Per un camionista le strade della capitale sono molto pericolose: a qualsiasi ora del giorno, finestrini ben chiusi e sicure delle portiere inserite.
Quando si arriva nella parte amazzonica, la strada si trasforma in una pista senza asfalto e senza regole
LA RUTA TRANSOCEANICA A parte la famosa “Panamericana”, che attraversa tutto il Perù da Nord a Sud, lo stato delle strade è semplicemente disastroso. Il freddo e la scarsità d’ossigeno delle montagne ma anche l’aridità dei deserti e l’inferno verde della selva amazzonica sono i veri nemici delle strade. Durante la stagione delle piogge, poi, migliaia di rivoli d’acqua erodono l’asfalto. Da quando, un secolo fa, è stata ultimata la Panamericana, in Perù, praticamente, non si è costruita più una strada. Alla fine del 2010, finalmente, è stato ultimato, almeno nella sua struttura primaria, il grande progetto della Ruta Transoceanica, 2.600 chilometri di asse Est - Ovest, che permette di congiungere il Pacifico e l’Atlantico, passando attraverso il Perù e il Brasile. Una vera e propria “manna” per il commercio e le aziende di trasporto peruviane e brasiliane.
Scene di vita quotidiana Un piazzale ai piedi delle Ande. I camionisti si fermano per aspettare un carico che chissà quando arriverà: un tavolo e tre sedie funge da ristorante, qualcuno inganna il tempo giocando a carte, qualcun altro lava il camion. Qualche ragazza e una vecchia radio allieteranno la loro notte.
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Dove siamo Il Passo a Anticona, in Perù, con i suoi 4843 metri è probabilmente il valico commerciale più alto del mondo e sicuramente il punto più alto della Ruta Panamericana, quella complessa rete viaria che parte dall’Alaska e finisce nella terra del fuoco e che in Perù si chiama Ruta Central do Perù.
LA PISTA NELLA FORESTA AMAZZONICA Arriviamo alla foresta amazzonica, si comincia a sudare copiosamente, l’aria è satura di umidità. Più ci si addentra, più la pista peggiora. L’asfalto è già sparito da tempo. Andiamo avanti faticosamente verso la frontiera con il Brasile, ci vengono incontro paesi fatti di baracche di lamiera. Pedro si ferma in un villaggio che, probabilmente, non ha pari in nessuna parte del mondo. Un tavolo e qualche sedia fanno da ristorante. Un piatto con un pezzo di pesce di fiume e un po’ di mango fanno un pranzo succulento. Per i viaggiatori di passaggio non manca neanche un bordello. Ma c’è l’Aids, che qui pretende le sue vittime. Sul grande fiume i battelli attendono per caricare e ripartire per Iquitos, la città che è accessibile solo dal fiume. È la fine della strada. Pedro attende un carico di legname: lo aspetta ma non sa quando glielo porteranno. Ancora un’ultima birra prima di addormentarsi in cabina. Hasta luego, amigo! ●
Un’immagine costante sulle montagne peruviane: un lama solitario e uno dei tanti camion che passano giorno e notte, sullo sfondo.
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Immobili Quello degli immobili logistici è un mercato di crescente interesse e veloce trasformazione per rispondere alle esigenze di un mercato di distribuzione sempre più globale
Il termometro sui di Paolo Sartor
I
MAGAZZINI
l mercato immobiliare della logistica ha chiuso il 2016 con un andamento positivo, sostenuto soprattutto dall’interesse mostrato dagli investitori stranieri per il comparto in Italia e spinto dallo sviluppo dell’e-commerce e dalla ricerca di una maggiore ottimizzazione dei processi logistici distributivi. Con uno stock di poco inferiore ai 13 milioni di mq l’Italia è uno dei Paesi europei con il maggior numero di aree di magazzinaggio per la distribuzione delle merci, nonostante la sfera prevalentemente locale che la gran parte dei centri di stoccaggio può servire. Questo limitato raggio d’azione e la polverizzazione dei medesimi, sta a significare che le merci, per arrivare al mercato in Italia, subiscono l’intervento di troppi soggetti, ognuno dei quali dotato di un proprio piccolo magazzino di stoccaggio in grado di servire solo una esigua fetta della clientela internazionale. Gli sviluppatori logistici, che hanno fatto il loro ingresso in Italia all’inizio degli anni 2000 hanno portato maggiore omogeneità tipologica ed alzato gli standard qualitativi con l’offerta di immobili specializzati con caratteristiche e “prezzi industriali” permettendo così alle aziende di numerosi comparti e/o specializzate in singoli canali distributivi e agli operatori logistici di non presidiare questo aspetto della loro attività. Evoluzione del ruolo dei centri di stoccaggio Rispetto al passato, la funzione del magazzino si è profondamente modificata: da semplice contenitore per le merci, a una visione integrata 52 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
dentro la catena logistica intesa come “nodo” fondamentale della rete e dotato di specifiche funzionalità. I professionisti del magazzino si trovano ad affrontare una serie di cambiamenti che coinvolgono i processi di magazzini, centri di distribuzione e dell’intera supply chain al punto che una recente indagine svolta sullo specifico argomento ha evidenziato che entro il 2018 l’83% degli articoli in ingresso nei centri logistici avrà un codice a barre, il 38% dei magazzini userà la tecnologia RFID e il 30% implementerà la reverse logistics (logistica di ritorno).
Lo sviluppo degli immobili logistici I driver dello sviluppo della logistica immobiliare sono legati a tre fattori fondamentali: in primo luogo allo sviluppo dell’e-commerce, che registra elevati tassi di crescita anche in Italia e attiva una richiesta di spazi logistici necessariamente di maggiore qualità e di grandi dimensioni; in secondo luogo alla ricerca di ottimizzazione dei processi da parte delle imprese e mirati ad aumentare la competitività della distribuzione e quella dei prodotti in generale ed infine, all’importanza crescente della riduzione dei tempi di consegna che riguardano ormai anche i prodotti alimentari. Gli immobili logistici richiesti dall’e-commerce per il mercato italiano – dove si registrano volumi di traffico ancora inferiori a quelli di altri Paesi europei come Inghilterra e Germania – devono essere di grandi
sviluppo sarà quello del maggior avvicinamento ai mercati di consumo. Più capannoni di dimensioni contenute, prossime alle aree urbane, utili ad effettuare consegne in minor tempo possibile e con maggior frequenza. Secondo Clara Garibello, Direttore di ricerca MRICS Area Ricerche e Valutazioni di Scenari Immobiliari “l’offerta di capannoni di Classe A è in diminuzione, mentre quella di immobili di Classe B o Classe C tende ad aumentare. Infine, lo sviluppo di nuovi spazi è realizzato soltanto su richiesta specifica di built to suit (sviluppo chiavi in mano di immobili realizzati su misura del cliente e poi dati in affitto) o pre-let (affittato prima di costruire). Tuttavia, il mancato incontro tra domanda e offerta di spazi idonei potrebbe spingere ad un ritorno dello sviluppo speculativo (senza il conduttore), da avviarsi nel breve/medio periodo”, puntualizza la Garibello. Prestare attenzione alla classe degli immobili
dimensioni - di norma oltre i 40.000 mq. - collocati in prossimità delle principali arterie di comunicazione, in vicinanza ai principali mercati di consumo e possibilmente all’interno di parchi logistici o interporti. Le soluzioni e caratteristiche infrastrutturali più adatte per gli immobili logistici destinati all’e-commerce spesso devono essere costruite su misura e presentano caratteristiche innovative, quali: elevata coibentazione, cablatura delle intere superfici, altezza sotto trave interna tra 12 e 15 metri, riscaldamento/ condizionamento degli ambienti e automazione. La velocità di consegna è il principale driver, seguito dal contenimento dei costi. Il naturale
CLASSE A
immobili di qualità elevata situati in posizione strategica, con alta accessibilità e vicinanza ai mercati molto attivi
CLASSE B
immobili di qualità situati in posizione non strategica, o in zone servite da scarse infrastrutture, oppure immobili di qualità media (soprattutto se riadattati) in posizioni mediamente attrattive
CLASSE C
immobili generalmente obsoleti o di livello qualitativo non adeguato alle esigenze di logistica moderna, localizzati in posizioni marginali ai mercati attivi e soprattutto ai sistemi infrastrutturali nodali
Le caratteristiche tecnico – dimensionali che devono possedere gli immobili logistici per Marcello Corazzola - Direttore Fercam Logistics & Distribution, manager di FERCAM S.p.A. sono: “utilizzo di edifici nuovi con forme regolari, una distanza tra i pilastri di minimo 22 metri (lato corridoio del magazzino) al fine di garantire la massima flessibilità di utilizzo degli spazi e non comportare dei vincoli o rigidità nella scelta della soluzione di logistica di magazzino; una altezza minima sotto trave di almeno 14 metri e la dotazione di un impianto sprinkler anti incendio. A livello di posizionamento geografico il Nord Italia – puntualizza Marcello Corazzola - è sempre l’area con maggiore interesse, anche se non trascuriamo il sud. L’area della pianura padana, da Novara fino a Ottobiano (Pavia), passando per Rho (Milano), Bologna, Padova e Verona rappresenta il territorio geografico dove siamo maggiormente concentrati. Non trascuriamo però il Centro e Sud Italia, dove nel corso degli ultimi anni, abbiamo aperto importanti piattaforme logistiche a Pescara, Prato e Bari”. Andamento delle quotazioni di vendite ed affitti
Marcello Corazzola
Secondo Clara Garibello,“i prezzi medi di vendita degli immobili logistici nel 2016 risultano ancora in leggera contrazione, meno 0,6% nel confronto con il 2015. I canoni di locazione sono scesi con maggior intensità, registrando un calo del 2,7%, con conseguente contrazione dei rendimenti. maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
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Il fatturato per il mercato degli immobili ad uso logistica nel 2016 è stato pari a 4,1 miliardi di euro, con una variazione positiva del 1,2% rispetto al valore dell’anno precedente. Precisiamo che è in corso l’aggiornamento del rapporto che Scenari Immobiliari dedica ogni anno al comparto degli immobili logistici, “da quanto rilevato, per il 2017 ci attendiamo una continuità del trend positivo, più o meno in linea con i valori dello scorso anno” conclude Clara Garibello. Per la 22esima edizione del Borsino Immobiliare della Logistica -
Canoni di locazione di magazzini (Nuovo e Usato) in Italia
nel secondo semestre del 2016) con il valore più alto a Zurigo 130 Euro/mq./anno, Oslo 127 Euro/mq./anno, Londra 125 Euro/mq./ anno, Monaco di Baviera con 80 Euro/mq./anno e Barcellona 70 Euro/mq./anno. Anche i prezzi di vendita non subiscono particolari variazioni. Sempre secondo i dati della ricerca di World Capital, è interessante evidenziare il range dei prezzi di alcune location strategiche, come Milano con valori compresi tra 655 Euro/mq e gli 800 Euro/mq. e Padova con un minimo di 665 Euro/mq e un mas-
Prezzi di vendita dei magazzini (Nuovo e Usato) in Italia
Espressi in Euro/mq./anno
Nuovo Min Max
Espressi in Euro/mq.
Usato Min
Max
Nuovo Min Max
Usato Min
Max
Torino
40
49
34
40
Torino
585
725
450
560
Milano
45
55
40
50
Milano
655
800
550
665
Piacenza
43
43
35
35
Piacenza
510
655
415
530
Padova
41
50
37
40
Padova
665
815
485
625
Verona
40
48
34
40
Verona
590
730
450
585
Genova
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60
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Genova
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910
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660
Firenze
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60
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Firenze
735
880
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Roma
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Fonte: Borsino Immobiliare della Logistica - Dipartimento di Ricerca di World Capital, Valori secondo semestre 2016
realizzata dal Dipartimento di Ricerca di World Capital - nel secondo semestre 2016 il settore immobiliare logistico, risulta dinamico, in continua ripresa e risponde positivamente alla domanda del mercato. “Nel secondo semestre del 2016 il settore immobiliare logistico è stato caratterizzato da un riallineamento dei prezzi. Per quanto riguarda la locazione, i canoni risultano generalmente invariati sia per gli immobili nuovi, che per quelli usati. – precisa Neda Aghabegloo, Responsabile Dipartimento di Ricerca di World Capital – Genova si riconferma la città con i canoni di locazione più alti, precisamente 60 Euro/mq/anno per gli immobili nuovi, dato rilevato anche a Firenze e 46 Euro/mq/anno per quelli usati”. Di estremo interesse - sempre come fonte dei dati il Borsino Immobiliare di World Capital – il forte divario tra i canoni di locazione rilevati in Italia ed i valori medi registrati in Europa (sempre 54 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
Fonte: Borsino Immobiliare della Logistica - Dipartimento di Ricerca di World Capital, Valori secondo semestre 2016
simo di 815 Euro/mq. (vedi tabelle su canoni di locazione e prezzi di vendita nuovo e usato). “La fase di grande innovazione vissuta dai magazzini, che necessitano di spazi di maggiori dimensioni, ha generato un aumento del 9% nella richiesta di immobili logistici di taglia superiore ai 5.000 mq. – precisa Neda Aghabegloo – tale incremento, inoltre, è dovuto alla crescente domanda da parte degli investitori e operatori del settore, oggi maggiormente interessati a prodotti unici e di valore”. In conclusione, possiamo parlare di un semestre in continuo movimento, che ben si sposa con l’attuale domanda del mercato e dove l’Italia è oggi tra i mercati della logistica più interessanti d’Europa, essendo la terza più grande economia dell’Area Euro e un centro nevralgico per la produzione manifatturiera.●
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Riparte ancora più per...formante 5 aprile
6 corsi
Controllo di gestione delle imprese di trasporto
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aprile
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maggio Nei meandri dei contratti di trasporto
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giugno dei trasporti
Progettazione e gestione del servizio al cliente
Reti d’impresa: opportunità per il mondo
27 settembre Procedure e adempimenti doganali 18 ottobre La responsabilità assicurativa dell’autotrasporto
4 workshop
In collaborazione con
L’ottimizzazione dei costi di esercizio in
24 maggio una flotta di automezzi
7 giugno Il magazzino, questo sconosciuto 5 luglio Zero gradi: la catena del freddo 5 ottobre Merci pericolose e trasporto in ADR
1 convegno finale
come partecipare
All’indirizzo web www.tforma.eu trovate i programmi aggiornati e i moduli d’iscrizione. Qualsiasi chiarimento o ulteriore informazione può essere richiesta al tel +39 393 8983209 o all’indirizzo e-mail tforma@trasportale.it CORSI Partecipare ai singoli corsi [costo della giornata formativa: 400 euro], costruire uno Short Master di 3 moduli formativi a scelta [costo Short Master: 1000 euro] oppure conseguire il Master TForma [tutti i moduli al costo di 2000 euro]. wORkShOp La partecipazione ai workshop è gratuita, previa registrazione tramite moduli d’iscrizione disponibili on line e fino a esaurimento posti.
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Focus Pneumatici
Più chilometri a tutta gamma Michelin lancia X Multi, il convoglio di pneumatici che concentrano le nuovissime tecnologie del costruttore francese di Luca Barassi
L’
ottimizzazione dei costi di esercizio, si sa, è il cruccio degli operatori logistici e, di conseguenza, l’obiettivo di chi produce e sviluppa prodotti per l’autotrasporto. Gli pneumatici, ovviamente, non sono da meno, dal momento che incidono per una buona quota sul TCO. Una giusta mescola, una ottimale scultura dello pneumatico e tecnologie all’avanguardia, infatti, possono migliorare il rotolamento del convoglio e ridurre il consumo di carburante che, come è noto, pesa circa il 30 per cento sul bilancio dell’azienda di autotrasporto. In questo Michelin è senza dubbio leader. Con circa 700 milioni all’anno spesi in ricerca e sviluppo immette sul mercato prodotti premium in 56 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
grado di garantire non solo la riduzione dei costi, ma anche sicurezza e confort di guida. +20 per cento È questa la percentuale di chilometri aggiuntivi che X Multi riesce a ottenere rispetto alla precedente gamma. Cosa significa? Per una percorrenza media annuale di un veicolo cinque mesi in più senza cambio gomme. Senza dubbio un dato notevole, ma cosa ci garantisce questo risultato? “Va subito detto – afferma Giuseppe Gatti, responsabile prodotto autocarro di Michelin Italia – che i dati riscontrati si riferiscono ad un convoglio completo
Michelin. È evidente che se sul trainato, per esempio, uso pneumatici di basso profilo, i benefici vanno a ridursi. Detto questo, il risultato deriva dall’utilizzo di quattro nuove tecnologie esclusive Michelin documentate da milioni di chilometri di test”. Le tecnologie di cui parla il manager italiano agiscono su diversi fattori X-Multi D dello pneumatico,
MICHELIN X MULTI Z è lo pneumatico per tutti gli assali, misura 315/70R22.5. Dispone di una nuova mescola di gomme nel battistrada che permette di ridurne la profondità originale senza influenzare il potenziale chilometrico. Questa prestazione è ottenuta grazie alla tecnologia REGENION, di cui abbiamo parlato prima. Lo pneumatico MICHELIN X Multi D di X Multi… per Molti nuova generazione è dedicato all’assale motore e misura 315/70R22.5. Anch’esIl 10 per cento degli pneumatici europei si so integra le nuove tecnologie come riferisce al segmento dei trasporti regionali REGENION e POWERCOIL atti ad aue di medio-lunga percorrenza. Significa 100 mentare la durata dello pneumatico, a ridurLa gamma mila gomme all’anno. Ecco perché dunque re la resistenza e, in appunto ad abbattere la nuova tecnologia Michelin si è concentraMICHELIN X Multi F di nuova generazio- i costi di esercizio. Un’altra caratteristica di ta, in prima battuta, su questo comparto, andando a sviluppare la gamma X Multi che ne è uno pneumatico per assale sterzante MICHELIN X MultI D è il basso livello di rumodallo scorso aprile sostituisce X Multiway. e misura 385/55R22.5. Adatto a tutti i tipi rosità. La scultura del battistrada, compatta di trasporti stradali regionali e nazionali, e rigida, combinata con una barriera antiruSviluppati, come detto, per associare il più MICHELIN X Multi F dispone di una nuo- more in forma di rilievi in gomma collocati nei basso costo al chilometro con un’aderenza eccezionale in ogni condizione meteorologiva mescola di gomme per il battistrada canali lungo la circonferenza esterna vicino che permette di ridurne la profondità ori- alla spalla, riduce l’effetto “canna d’organo”, ca, per tutta la durata di vita, i nuovi pneuginale senza influenzare il potenziale chi- che è la principale fonte di rumorosità del matici sono disponibili in quattro misure chiave: le due misure 315/70R22.5 (una per lometrico. Questa riduzione di profondità battistrada. permette di ottenere una diminuzione dei Infine MICHELIN X MULTI T2 per assali tutti gli assali, l’altra per l’assale motore) e le movimenti del battistrada, determinando trainati e con misura 385/55R22.5. Anch’esdue misure 385/55R22.5 (una per l’assale sterzante e l’altra per gli assali trainati). una riduzione dell’accumulo di calore e so sviluppato per ridurre i costi operativi sui trasporti regionali e nazionali, offre fino al Tutte integrano le nuove tecnologie di cui quindi dell’usura. Inoltre, l’ampiezza della superficie del bat- 20% in più del potenziale chilometrico in rapabbiamo accennato poco sopra. In partitistrada (6 mm in più del predecessore) porto al suo predecessore. Grazie alla tecnocolare POWERCOIL identifica una nuova contribuisce a migliorarne la durata di vita logia REGENION, il battistrada si compone generazione di cavi d’acciaio leggeri, ma molto robusti che rendono lo pneumatico rispetto alla gamma precedente. L’effetto di elementi dalle proprietà auto-rigeneranti, sotto forma di canali nascopiù leggero, più resistente e offre una resiche ne deriva è l’ottimizzazione della zona sti che entrano in funstenza al rotolamento ancora più di contatto del battistrada con zione a mano a mano la superficie della strada bassa. INFINICOIL, inveche il battistrada si e un ulteriore rallence, è un filo d’acciaio consuma. Questi tamento del tascontinuo avvolto canali conferiso di usura. nello pneumatiscono un livello co, cui dà staMICHELIN ottimale di adebilità per tutta X Multi F renza, trazione è classifila sua vita, e sicurezza in cato B in robustezza un ampio spetresistenza e resistentro di condizioni al rotoza. Può armeteorologiche rivare a una lamento, per tutta la vita lunghezza di secondo del pneumatico, 400 m. il sistema di dal primo all’ultietichettatura REGENION si X-Multi Z mo chilometro. ● compone di una dell’Unione X-Multi T2 X-Multi F Europea. serie di elementi della andando a migliorarne l’usura, allungandone la vita, senza mai però intaccare la sicurezza, altro elemento intoccabile per il marchio francese. Regenion, Powercoil, Infinicoil e Carbion sono, dunque, le eccellenze messe in campo da Michelin per questa nuova gamma di prodotto.
scultura che si auto-rigenerano chilometro dopo chilometro, grazie a tecniche di stampa 3D a metallo, per offrire alti livelli di aderenza per tutta la vita del pneumatico, in qualsiasi condizione. Infine CARBION: un materiale derivato da un processo innovativo di miscela di alcuni componenti del battistrada quando si trovano allo stato liquido. Il materiale ottenuto è omogeneo, incide positivamente sulla prestazione chilometrica e sulla resistenza al rotolamento e permette così il risparmio di carburante.
maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
57
A S U i l Dag
Oshkosh Airport Products, leader mondiale nella costruzione di veicoli speciali aintincendio aeroportuali(ARFF, ha acquistato 24 motori V8 da 16 litri destinati ai nuovi Striker 6×6 e Striker 4×4. I motori, gli Scania DC16 085A 01-02A da 566 kW a 2100 giri/min sono ottimizzati per il gruppo propulsore di Oshkosh e conformi alla normativa US Tier 4 Final. I veicoli ARFF saranno operativi presso gli aeroporti di New York (John F. Kennedy International Airport) e del New Jersey (LaGuardia International Airport and Teterboro Airport). I nuovi veicoli rappresentano un ulteriore passo nella partnership di Scania con Oshkosh, colosso storico di livello internazionale.
Cuori Scania per gli Oshkosh
Freightliner e Detroit per i bambini Freightliner Trucks e Detroit hanno annunciato che si impegneranno ancora nella sponsorizzazione di Trucker Buddy International. Il supporto delle due aziende del gruppo Daimler permetterà a 60mila tra bambini delle elementari e studenti delle scuole medie americane, di intrattenere un rapporto “epistolare” con camionisti professionisti e qualificati. Trucker Buddy Internationl è un’organizzazione no profit che nasce nel 1992 e si dedica all’educazione dei bambini statunitensi in relazione all’impatto che l’industria del trasporto pesante ha sul mondo che li circonda. Ogni classe che aderisce al progetto, dall’asilo fino all’ 8th grade, l’equivalente della nostra terza media, riceve ogni settimana aggiornamenti sul viaggio del proprio Trucker Buddy, al quale poi, i ragazzi, rispondono una volta al mese. Trucker Buddy International include anche studenti con disabilità. “Sin dal 2012 - ha detto Jennifer Edwards, marketing communications manager di Freightleiner Trucks - Freightleiner ha visto nei valori di Trucker Buddy un grande impegno nell’educare i ragazzi delle scuole elementari e medie su tutto ciò che riguarda l’industria dei veicoli commerciali; è per questo motivo che siamo orgogliosi di continuare a dare il nostro supporto insieme a Detroit”.
Presentato il nuovo RAM Laramie Presentata al Dallas Auto Show l’edizione 2017 di quello che è uno dei più popolari pick up degli Stati Uniti, il RAM Laramie Longhornn elle versioni 1500, 2500 E 3500 Heavy Duty. A liverllo di meccanica cambia davvero poco, cambiano i colori, è stata modificata qualche particolarità nel frontale e nell’abitacolo : Solo per le versioni Heavy Duty arriva il potente 6.4-liter HEMI® V-8, mentre per i “limited 4x4” resta il 6.7-liter Cummins Turbo Diesel.
58 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
A S U i l Dag
Volkswagen compra un pezzo di Navistar
Navistar International Corporation, storico costruttore USA, ha comunicato ufficialmente il raggiungimento dell’accordo di alleanza strategica con Volkswagen Truck & Bus, società a capitale Volkswagen GA che gestisce i marchi MAN, Scania, Volkswagen Caminhões e Ônibus. Al di là dell’annuncio di facciata del presidente di Navistar “ qest’alleanza con Vilkswagen segna una pietra miliare nella storia diNavistar” si è trattato di una pura e semplice acquisizione di quote da parte del Gruppo tedesco che ha comperato il 16,6 per cento di Navistar per una cifra tutto sommato abbatsanza bassa: 256 milioni di dollari. A detta del management di Navistar, la collaborazione tra le due Case inizierà al più presto e si focalizzerà sulla ricerca e sullo sviluppo di tecnologie per carburanti alternativi.
Follie yankee Un pick up Ford F-450 Super Duty, ha conquistato il record mondiale e il Guinness dei Primati per la più grande bandiera fatta sventolare da un veicolo in movimento. L’importantissimo record, di cui sicuramente non si poteva fare a meno, è stato ottenuto trainando una bandiera americana di 45 x 92 piedi ( circa 14 metri x 28) per quattro interi giri dell’ Homestead - Miami Speedway’s, lungo circa 2, 5 chilometri. Il nuovo record va a sostituire quello conquistato lo scorso settembre al Texas Motor Speedway, da Chevrolet, con una bandiera di 40 x 80 piedi (poco più di 12 x 24 metri), trainata, anche in questo caso, per quattro giri di pista
La mitica El Camino del 68
La H&H Classic Parts, azienda americana specializzata nella vendita di originali e di repliche di accessori on line per Chevrolet d’epoca, ha voluto premiare chi naviga nel suo sito. Ha inserito un link che porta a un fantastico modellino in scala del mitico pick up El Camino SS 396 del ’68. Soltanto che il modellino è di carta. In carta si, ma realizzato con estrema cura, con tanto dei particolari specifici del modello del ’68, una cosa fondamentale per gli appassionati. Proprio 1968, per la prima volta, Chevorolet offrì, per la El Camino (uscita nei primi Anni 60), il suo “Super Sport Package”, di fatto una versione sportiva che ne faceva un veicolo sì da lavoro, ma anche molto adatto al tempo libero. Della versione con il potente motore V8 da 375 Cv (quello in “dotazione” al cartamodello) ne furono realizzatoi soltanto 190 esemplkari, una vera delizia, oggi, per I collezionisti. Per scareicare il PDF e realizzare il modello. Ma anche per seguire il video tutorial ( in inglese) che spiega come montare l’El Camino, si può cliccare su http://hhclassic.com/n-12876-build-your-own1968-el-camino-ss-396-paper-model.html
60 maggio/giugno 2017 TRASPORTARE OGGI
in omaggio per tutti
Anno 3 - maggio/giugno 2017 - n. 17
SPECIALE LUBRIFICANTI
LA LINFA DEL MOTORE
Un ampio servizio su cosa sono, cosa servono e chi li produce
saloni
autopromotec
usato
IVECO E MERCEDES
bollettino ANFIA
il futuro dei truck
di Ferruccio Venturoli
Editoriale
Un mare insidioso
N
el numero scorso, all’indomani della mia presa in consegna di AfterMarket, una rivista nella rivista, e prendendo il testimone da chi, sicuramente, ne sapeva molto più di me, scrissi: “...nel magico mondo dell’aftermarket…”. In realtà di magico c’è abbastanza poco. C’è, invece, una realtà, un comparto, molto importante, vastissimo e piuttosto difficile da esplorare e da capire. Se, come abbiamo pensato, l’espressione aftermarket comprende tutto quello che c’è dopo la vendita, o meglio, dopo l’acquisto di un veicolo nuovo, siamo davvero in un mare, in un oceano di argomenti, che vanno dai ricambi, ai servizi, all’usato, all’assistenza. Insomma quasi l’intero scibile del settore. E il lettore mi scuserà se ancora, spero per poco, in quest’oceano, pieno di perfidi gorghi, io debbo nuotare un po’ a vista e senza allontanarmi dalla costa. Intanto, in attesa di mettermi le pinne ai
piedi dito, sto che,
per nuotare più sicuro e più spevi racconto quello che c’è in queAfterMarket di primavera inoltrata comunque, non è male per niente.
Mercedes–Benz con TruckStore e Iveco con OK Truck, sono le strutture dell’usato delle varie Case che, dopo DAF e Renault Trucks, vi raccontiamo in questo secondo appuntamento. Vale la pena leggerle perché ogni Costruttore ha una diversa gestione del proprio parco usato e quindi qualcosa di diverso da dire. L’Autopromotec di Bologna grande appuntamento di caratura europea proprio sull’aftermarket è un altro argomento portante, senza dimenticare che, proprio ad Autopromotec, TRASPORTARE OGGI sarà presente anzi, sarà tra i protagonisti, con il workshop TForma, organizzato per il 24 maggio, sulla Ottimizzazione dei costi di esercizio. Quale il lubrificante più conveniente? Quale quello più adatto a questo o quel veicolo? E ancora, quale quello con minore impatto ambientale? Quello più economico? E quello più tecnologicamente avanzato? Tutte domande alle quali si trova risposta nello Speciale Lubrificanti, curato da Andrea Trapani.
Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it
La rivista del post vendita - ANNO 3 - n. 17 - maggio/giugno 2017
Magazine specializzato supplemento alla testata Trasportare Oggi in Europa, n. 194 maggio/giugno 2017
Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Ferruccio Venturoli
Scania è un altro degli argomenti forti di questo numero: il Costruttore svedese continua a investire nella formazione ed è pronta a scendere in campo per partecipare a Quality PRO. Si tratta di un progetto formativo che coinvolge CNOS-FAP, la federazione che dal 1977 porta lo spirito di Don Bosco nel mondo della qualificazione professionale e che si concretizza ora in un percorso finalizzato alla formazione di qualità dei futuri professionisti dell’autoriparazione. Lucilla Alberti, come al solito puntigliosa e precisa nelle sue ricerche, ci racconta come il fattore “sicurezza” sia fondamentale nei ricambi e come spesso si intrecci con il problema dei falsi o, per dirla in maniera moderna, con i ricambi taroccati. Infine, ma non certo per importanza, la voce dell’ANFIA, da una parte con le schede di due aziende di accessoristica affiliate e dall’altra con il racconto dell’EATA (European Automotive Telecom Alliance), che ha presentato una serie di progetti pilota e lo stato dell’arte del quadro regolamentare per la guida autonoma . Anche in questo caso il futuro, ormai, è presente. ●
Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com
Hanno collaborato: Lucilla Alberti, Luca Gaier, Goffredo Gualandi
Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965
Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF
Redazione: redazione@trasportale.it
Reg. Trib. di Milano N. 723/97
TRASPORTARE OGGI
maggio/giugno 2017
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Notiziario
L’elefante nero di GiTi
Fulda: Ecotonn 2 HL Arrivato il nuovo pneumatico per rimorchio
Debutto ufficiale del marchio
Fulda lancia l’Ecotonn 2 HL, lo pneumatico autocarro per rimorchio per carichi più elevati, nato per soddisfare la domanda degli operatori che desiderano massimizzare i profitti mediante l’aumento del carico utile. Circa l’80% dei Paesi europei ha modificato i regolamenti per consentire sugli assi carichi superiori alle 40 tonnellate, fino ad oggi lo standard sugli autoarticolati a 5 assi: da qui la possibilità per gli operatori di ottimizzare la capacità dei loro veicoli, scegliendo Ecotonn 2 HL 385/65R22.5, che consente un carico sull’asse fino a 10 tonnellate. Lo pneumatico Fulda Ecotonn 2 HL 385/65R22.5, oltre ad avere un indice di carico di 164K/158L, incorpora anche la marcatura M+S, che lo rende idoneo ai requisiti dei pneumatici invernali autocarro in tutta Europa.
Il super pulitore per cerchi
Fra-Ber AKtiv-E
Piusi S.p.A, azienda italiana leader a livello internazionale nelle apparecchiature per il travaso di lubrificanti, carburanti e liquidi, presenta una nuova versione della sua pistola contalitri per olio, K500, prodotto già molto apprezzato dai professionisti della manutenzione dei veicoli. Il nuovo contalitri K500, disponibile sul mercato da 1° luglio, si distingue dal precedente per un vano batterie completamente ridisegnato, oggi integrato all’interno della pistola, che consente una sostituzione più agevole delle batterie stesse, evitando installazioni non corrette, e un miglior collegamento elettrico con la scheda elettronica che gestisce l’erogazione. K500 continua a distinguersi sul mercato per la possibilità di preselezionare la quantità di olio da erogare: è sufficiente impostare sull’ampio display della pistola il valore desiderato e il contalitri blocca l’erogazione al suo raggiungimento. Il beccuccio di erogazione è inoltre inclinabile, per rendere più agevole l’erogazione dell’olio.
Acitoinox
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maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
Partnership con Renault Trucks
In occasione dell’ultima fortunata edizione di Transpotec, il nuovo marchio Giti – che subentrerà progressivamente al marchio GT Radial nel solo segmento autocarro – ha fatto il suo debutto ufficiale sul suolo italiano con uno stand dedicato interamente al rebranding con un’imponente presenza del simbolo che accompagna il logo giallo e nero: l’elefante, tradizionale simbolo dai valori intramontabili di forza, solidità e memoria. Il nuovo marchio, come e più del predecessore, saprà farsi apprezzare per la sua qualità accessibile. Intanto chi fosse passato dallo stand avrà apprezzato lo pneumatico GiTi 315/70R22.5 Giti RaceTuned V1 con il quale ha equipaggiato una squadra nel Truck Racing in Australia. Lo pneumatico racing ha dato l’opportunità di sottolineare ulteriormente le capacità di sviluppo del gruppo Giti Tire che da sempre offre prodotti di qualità e che il nuovo marchio Giti si prefigge di riconfermare con un’offerta globale.
Nasce la partnership tra RENAULT TRUCKS e ACITOINOX, azienda campana leader europeo nella progettazione e realizzazione di accessori in acciaio inox per veicoli da lavoro. In base all’accordo, partito il primo aprile scorso dopo lunghe trattative, sarà possibile, per i clienti della Casa della Losanga, acquistare direttamente presso la rete delle concessionarie RENAULT TRUCKS o delle officine autorizzate, gli accessori ACITOINOX, realizzati espressamente per i veicoli della Serie T, del Premium e del Magnum. Gli accessori ACITOINOX sono stati quindi inseriti nel catalogo ufficiale OKELIA che raccoglie i prodotti selezionati tra i fornitori di maggior spicco nel settore di competenza e che rispondono ai più elevati standard di qualità e di affidabilità di RENAULT TRUCKS.
FIAMM
powerCUBE con tecnologia AGM
Fiamm ha sviluppato le batterie powerCube con tecnologia AGM (Absorbent Glass Material), nelle dimensioni più diffuse sul mercato (tipologia B e C), per applicazioni sui mezzi che richiedono potenza di avviamento in condizioni critiche, durata ai cicli di carica e scarica e resistenza alle vibrazioni. Le nuove batterie sfruttano il principio di ricombinazione dei gas e un innovativo sistema di bloccaggio del gruppo piastre, raggiungendo prestazioni elevate. Molteplici i vantaggi: manutenzione della batteria ridotta, durata superiore rispetto alle batterie tradizionali ad acido libero, affidabilità per la capacità di sopportare scariche profonde, ottima robustezza meccanica per un’elevata resistenza alle vibrazioni.
Pneumatico Conti Hybrid
Arriva la versione a caldo
Dotare la propria flotta di pneumatici ricostruiti a caldo è una scelta che conviene sia dal punto di vista economico che ecologico. Circa il 75% delle materie prime necessarie per la produzione di uno pneumatico si trova nella carcassa: riutilizzarla dopo il primo ciclo di vita significa risparmiare non solo risorse preziose ma anche denaro, perché gli pneumatici ricostruiti a caldo costano in genere il 25% in meno degli pneumatici nuovi. Gli pneumatici ContiRe Hybrid ricostruiti a caldo conservano tutte le migliori caratteristiche degli pneumatici nuovi, dimostrandosi una scelta conveniente e sostenibile. Il modello ContiRe Hybrid HD3 per asse di trazione, realizzato nello stabilimento ContiLifeCycle di Stöcken, Hannover, è disponibile nelle misure 295/80 R 22.5”, 315/70 R 22.5” e 315/80 R 22.5”.
Pneumatici per il Truck Racing Per Goodyear collaborazione n. 13
Truck Racing 2017. Per la Casa si tratta della 13° stagione nel Campionato Europeo di Truck Racing, per il quale fornirà i pneumatici autocarro da competizione nella misura 315/70R22.5. Goodyear conta su un’esperienza nel truck racing iniziata nel 2004, grazie alla quale ha sviluppato gli pneumatici in grado di resistere alla forza di mezzi da 5,5 tonnellate e 1500 CV, capaci di raggiungere velocità di 160 km/h. “Siamo impazienti di dare il via alla stagione 2017, che segna il 13° anno di collaborazione con FIA Truck Racing. Il ruolo giocato in questa entusiasmante manifestazione ci dà l’opportunità di mostrare le straordinarie prestazioni dei nostri pneumatici truck racing, che sono costruiti partendo dalle carcasse dei pneumatici standard, utilizzati da migliaia di flotte in tutta Europa”, dichiara Benjamin Willot, Direttore Marketing Pneumatici Commerciali di Goodyear EMEA.
Una candela rivoluzionaria
Federal-Mogul Powertrain lancia una candela con importanti caratteristiche di resistenza meccanica ed elettrica, per applicazioni in motori con potenza tra 100 e 600 kW, con forti picchi di pressione del cilindro. “I vincoli geometrici che richiedevano una candela da 14 mm – ha detto Gian Maria Olivetti, Chief Technology Officer di Federal-Mogul Powertrain - hanno reso più difficile soddisfare i livelli di resistenza e durata possibili con una candela da 18 mm ma, con la candela Pokal, ci siamo riusciti. L’esclusiva forma dell’estremità dell’isolatore – ha detto ancora - aumenta la resistenza alle onde di pressione, permettendo ai costruttori di ricercare strategie di combustione più aggressive, senza incidere sulla vita della candela”. Gli isolatori presentano tradizionalmente il “naso” conico, la cui forma determina il grado di calore della candela e, non da ultimo, la capacità di dissipazione termica e le caratteristiche elettriche. Il “naso” della candela Pokal è circondato da una cavità a forma di coppa intorno all’elettrodo centrale, che aumenta la resistenza elettrica e meccanica.
La B-100 30 di Thermo King
Completamente elettrica
Thermo King ha presentato l’ unità B-100 30 della serie B, costituita da unità ecologiche per furgoni e piccoli autocarri. La nuova unità non diesel, alimentata dalla batteria del veicolo, dispone di un’opzione aggiuntiva di riscaldamento elettrico e mantiene le stesse dimensioni e le stesse prestazioni delle altre unità della gamma. “La nuova B-100 30 e tutta la gamma di unità elettriche della serie B – ha detto Eneko Fernandez, responsabile gestione prodotti di Thermo King - sono pensate per chi cerca un’ unità di refrigerazione ad alte prestazioni per applicazioni di distribuzione in città. Le unità B, essendo prive di motore diesel hanno le caratteristiche per operare in zone a bassa emissione di inquinamento e abbattono il costo totale di proprietà”.
web News
Federal-Mogul
Link utili scelti per voi www.partex.it
Partex da oltre 25 anni è protagonista sul mercato degli Ammortizzatori per Veicoli Industriali e Commerciali. Interessante la sezione “Notiziario prodotti” dove è possibile visualizzare i nuovi prodotti dell’azienda. Disponibile un catalogo on line, consultabile previa registrazione.
www.cifam.it
Continental vince! E’ il produttore di pneumatici dell’anno Nel corso del Tire Technology Expo 2017, svoltosi ad Hannover lo scorso febbraio, Continental ha ricevuto da “Tire Technology International”, rivista economica britannica, il riconoscimento di Produttore di Pneumatici dell’anno. Con questo premio la giuria, composta da 27 esperti provenienti da Europa, Giappone, India e Stati Uniti, ha voluto attribuire un importante riconoscimento agli investimenti effettuati da Continental negli ultimi dodici mesi.
In Kogel nuova nomina Secondo eBay Massimo Dodoni nuovo Amministratore delegato
Massimo Dodoni opera con grande successo all’interno di Kögel, inizialmente come Responsabile vendite per l’Europa sudorientale e ultimamente come Sales Director International. Nella sua nuova posizione Dodoni è responsabile dell’intera struttura commerciale nazionale e internazionale di Kögel per i veicoli commerciali nuovi e usati e l’Aftermarket e riferisce direttamente al titolare Ulrich Humbaur. Poiché il settore delle spedizioni è in continua espansione in tutta Europa, la fusione delle responsabilità a livello nazionale e internazionale in quest’ambito, fino ad ora rimaste separate, rappresenta un riallineamento strategico della Direzione Kögel, e un segnale importante per la clientela. 6
maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
Le gomme si comprano online
eBay, forte del suo comparto dedicato ai ricambi e accessori per veicoli, uno dei più vasti al mondo (in ogni momento ci sono oltre 1 milione di pneumatici in vendita sul sito italiano), ha fotografato l’andamento delle vendite di pneumatici nell’ultimo anno in Italia e ne è emerso un Paese che sempre di più ricorre all’online. I volumi di vendita del 2016 di eBay hanno registrato il rilevante dato di 27 treni di gomme venduti ogni ora, con un aumento medio del 70% nei mesi interessati dal cambio gomme (aprile/maggio e ottobre/novembre) rispetto agli altri mesi dell’anno. Esattamente un anno fa eBay dichiarava 17 treni di gomme all’ora, per un totale di 595.680 all’anno. Il 58,8% in più in un solo anno.
L’azienda Metelli S.p.a. nasce nel 1962 quale officina per le lavorazioni meccaniche. Oggi, realizza oltre 13.000 ricambi distribuiti in 90 paesi. Costruisce freni e componenti idraulici, pompe acqua, trasmissioni e parti motore. Un’ampia gallery mostra i prodotti dell’azienda.
www.apgbatteries.it
APG Batteries è il risultato di un progetto tra un distributore indipendente italiano ed una importante industria internazionale leader nella produzione di batterie automotive. Ricco e interessante l’ampio catalogo interamente sfogliabile online, suddiviso per categorie: auto, moto e truck.
Speciale Lubrificanti
Lubrifichiamoci Il mondo dei lubrificanti è una di quelle realtà che è alla base del lavoro degli autotrasportatori e di chi viaggia. Vediamone le caratteristiche e i principali player
di Andrea Trapani
È
un mondo che di rado conquista le prime pagine dei giornali, ma non per questo non merita di essere analizzato, in quanto rappresenta una delle attività cardine intorno alla quale gira una parte rilevante dell’economia del mondo dei trasporti. I lubrificanti oppure oli che dir si voglia, hanno assunto un ruolo sempre più importante negli ultimi anni, tanto da aver conquistato una rilevanza primaria nei conti di tutti i giorni soprattutto in un periodo storico in cui i costi operativi continuano ad aumentare e i margini a ridursi. Il risparmio di carburante sta diventando, infatti, uno dei fattori su cui si concentrano maggiormente i gestori di flotte di mezzi commerciali e industriali, in quanto è un elemento chiave per rimanere competitivi sul mercato. I lubrificanti non escono da questa logica e sono sempre più incentrati in quest’ottica di “Fuel economy” dove molti produttori stanno sviluppando una sempre più ampia gamma di prodotti per il risparmio nei consumi grazie a una differenziazione 8
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nelle produzioni di oli motore, refrigeranti, oli per assali, oli per cambi e differenziali e additivi per la pulizia del sistema carburante. Cosa sono e a cosa servono i lubrificanti? Nel percorso che abbiamo intrapreso per fare luce sulla realtà degli oli lubrificanti in Italia, abbiamo raccolto le esperienze di alcuni importanti professionisti del settore.
“La lubrificazione è legata alla tribologia,” ci spiega Damiano Ferrari, responsabile dell’ufficio tecnico di Compagnia Italiana Lubrificanti (che è produttore indipendente più grande in Italia), “ovvero la scienza che studia l’attrito, la lubrificazione e l’usura di superfici a contatto e in moto relativo. Ogni condizione però è diversa, ad esempio la temperatura incide molto tra i vari fattori da tenere in considerazione quando si pensa un nuovo olio”. Nella definizione tecnica, con il nome di oli lubrificanti, si identifica una classe di miscele liquide utilizzate per la lubrificazione di organi meccanici. Dal punto di vista chimico, sono costituiti da una base di natura idrocarburica e da un insieme di additivi, i quali possono essere di origine minerale, semisintetica o sintetica. Nel caso di olio lubrificante utilizzato su veicoli, si parla più specificatamente di olio motore che, a sua volta, essenzialmente ha quattro qualità essenziali: deve lubrificare per ridurre al minimo l’attrito meccanico; deve dissipare il calore del motore, e quindi raffreddarlo; deve garantire la tenuta ermetica, ad esempio tra cilindro e pistone, per ridurre le perdite di pressione e le infiltrazioni dei gas di scarico nella coppa dell’olio e, infine, deve
prima della crescita nel mercato”. Le specifiche, uniformate sui parametri ACEA, sono quattro (vedi riquadro di approfondimento nelle prossime pagine): E7, E9, E4, E6 rappresentano le sigle per i motori dei veicoli pesanti (caratterizzati dal suffisso E, ndr). Un mercato da 400.000 tonnellate
permettere all’olio di mantenere pulito il motore, ovvero di liberarlo dalle particelle di sporcizia. Passo successivo: olio minerale e olio sintetico. Premessa: gli oli lubrificanti sono normalmente composti da una base e da un insieme di additivi che compongono tra il 10 e il 30% del volume complessivo del lubrificante in vendita. L’additivazione è suddivisa in pacchetti per il miglioramento della viscosità, dell’indice di viscosità, della detergenza, per inibire la formazione di schiuma o l’ossidazione, ecc. e sono per lo più in comune a tutti i lubrificanti oggi in commercio. Se chimicamente parlando possiamo distinguere le basi in minerali, minerali idrogenate o semisintetiche, sintetiche e rigenerate, ovvero i lubrificanti che vengono raccolti dai consorzi oli usati, semplificando passiamo ad un’analisi oggettiva basata sull’utilizzo quotidiano, torniamo alla distinzione principale tra olio minerale e olio sintetico: cosa cambia per l’utilizzatore finale? “Semplice”, il secondo ha una maggiore durata mentre il primo si ossida più velocemente. Fattori che si riflettono sui costi: l’olio minerale costa meno anche perché viene prodotto in maniera “naturale” assieme alla raffinazione del petrolio. “Finché ci saranno i carburanti dal petrolio, l’olio minerale sarà sempre prodotto”, dicono
gli addetti ai lavori. Le nuove necessità dovute alle normative affermatesi nel tempo però hanno portato alla nascita e alla crescita degli oli sintetici: “Un’affermazione che è partita ad inizio degli anni 2000, per noi produttori – ci conferma ad esempio Pierluigi Argia, Sales Manager per la Compagnia Italiana Lubrificanti – è un’esigenza che si è sviluppata
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A tracciare il valore di questo mercato ci aiuta l’Ingegner Michel Mosseri, responsabile Lubex per la distribuzione dei prodotti Texaco in Italia: “Indicativamente, nel nostro paese, il mercato dei lubrificanti vale circa 400.000 tonnellate, suddiviso quasi equamente tra autotrazione (leggera e pesante) e industria”. Un mercato che ha conosciuto il suo apice ad inizio degli anni 2000, poi c’è stato un calo importante: “È calato il volume, ma non la ripartizione del mercato. Diverse sono le ragioni della flessione: nel mercato industriale la riduzione delle acciaierie ha contribuito per circa il 20%, mentre nell’autotrazione una percentuale simile è legata all’intervallo sempre maggiore che si è affermato per il cambio dell’olio. Un’innovazione figlia sia delle normative anti inquinamento sia delle migliorie tecnologiche nel settore”. Un’analisi che ci conferma anche PierLuigi Argia, Sales Manager per Compagnia Italiana Lubrificanti: Sales Manager in Compagnia Italiana: “Non siamo ancora ai volumi precedenti alla crisi, ma sta incrementando la quota di mercato dei lubrificanti sintetici”. Cerchiamo di entrare ancora più a fondo nella realtà italiana, in particolar modo nel campo dell’autotrasporto pesante: il mercato, dalla
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nostra inchiesta, è quasi tutto nell’aftermarket che vale all’incirca nove decimi del volume totale. Due grandi arterie guidano questo settore: la prima quella presso le officine autorizzate, un mercato “captive” molto importante sia per volumi (circa 20.000 tonnellate/anno) sia perché vede l’affermazione degli accordi tra le compagnie petrolifere e le case produttrici per la vendita e la distribuzione di prodotti a proprio marchio e/o consigliati. La seconda grande arteria è invece quella del mercato indipendente (il 70% dell’aftermarket) dove le compagnie petrolifere si danno battaglia. I prodotti seguono le evoluzioni delle varie flotte, l’avvento dei motori Euro 4, Euro 5 ed Euro 6 hanno dato vita a numerosi nuovi lubrificanti sul mercato. Anche se, ci ricorda l’Ing. Mosseri, “i vecchi prodotti precedenti alle motorizzazioni Euro4 valgono ancora più dell’80% del volume sviluppato da tutto il mercato indipendente: sono numeri importantissimi”. Il perché è facile caprlo: la presenza di truck e mezzi con una certa anzianità è ancora rilevante nel parco macchine dei professionisti. Giocoforza che i lubrificanti della categoria E7, quella minerale, siano quelli che valgono più di tutti: i numeri danno gli E7 al 70% con le altre tre categorie quasi tutte alla pari con un valore del 10% del mercato. Leggermente inferiore solo la E6 che ha la nicchia più piccola. “Comunque le tendenze del mercato stanno cambiando: si sta andando sempre più verso prodotti E6 ed E9, con viscosità più basse”, ci dice Mosseri. Gli esperti segnalano anche la crescita dei prodotti 10V30 e 5V30 e di come la viscosità 30 si stia sempre più affermando anche se ormai esistono anche prodotti 0V20 come per Iveco Stralis.
Ma tra i grandi protagonisti a 360 gradi del mercato annoveriamo Petronas, un marchio famoso a livello globale che è decisamente radicato nel nostro Paese. La sigla PLI indica i prodotti di Petronas Lubrificant International, ovvero il ramo di Petronas, l’azienda petrolifera malese, che si occupa della produzione e della commercializzazione di lubrificanti in tutto il mondo. In Italia Petronas ha una presenza importante: oltre alla collaborazione storica con il marchio Iveco, ha un grande centro produttivo e ricerche a Villastellone, alle porte di Torino. Proprio per la ricerca ha destinato altri 17mila metri quadrati coperti su un’area di 80mila. La prima pietra è stata posta a gennaio 2016 e i lavori dovrebbero essere completati entro quest’anno: un investimento importante, da 60 milioni di euro, per creare nuovi posti di lavoro riservati a ricercatori e personale altamente qualificato Una scelta che rappresenta anche una conferma del ruolo strategico, a livello mondiale, dello stabilimento italiano. Dove, tra l’altro, si sviluppano quelle tecnologie, nel settore dei lubrificanti, che hanno contribuito al successo della Mercedes in Formula 1 o dell’Iveco alla Parigi-Dakar. Se il rapporto tra lubrificanti Petronas Urania e Iveco è fortissimo, grazie alla stretta collaborazione che parte anche dal primo riempimento, non è questo l’unico focus su cui l’azienda petrolifera ha acceso i propri riflettori. C’è ad esempio Urania Green, di cui Alessandro Orsini, responsabile Europa PLI, ha parlato a Transpotec: “Urania Green è un
Chi gioca il ruolo principale Texaco, noto brand di proprietà di Chevron Lubricants, azienda di casa madre americana ma diffusa in tutto il mondo, è uno dei nomi più noti di questo mondo. Per la prima volta sarà presente alla manifestazione Autopromotec di Bologna, in corso in questi giorni di maggio, assieme al partner distributivo Lubex, per presentare i lubrificanti per auto della gamma, oltre agli additivi per carburanti Techron. Michel Mosseri anticipa le novità: “I più importanti costruttori hanno omologato i lubrificanti Havoline e gli additivi Techron per le loro vetture più moderne, grazie alle eccellenti formulazioni. Autopromotec rappresenta il giusto contesto per presentare così ai meccanici prodotti di elevata qualità che assicurano tagliandi in garanzia, a tutto vantaggio della loro professionalità”. Mosseri inoltre conferma che le vendite di Lubex “sono in linea con le proporzioni generali del mercato. Un quarto dei nostri prodotti riguardano la trazione pesante. In Italia – continua – operiamo sul mercato indipendente tramite distributori. Il nostro focus? Piccoli e medi trasportatori. Qui Chevron non ha primi riempimenti e accordi con costruttori”. 10 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
punto di partenza, noi continueremo a investire in tal senso e il centro di ricerca che stiamo completando ne è la prova. E’ un prodotto che è andato incontro alle esigenze di chi vuole un motore giovane nel tempo e ad alte prestazioni, il suo utilizzo si associa perfettamente alle necessità dei grandi flottisti che vogliono
grande efficienza per i loro mezzi”. Tra gli ultimi prodotti introdotti sul mercato spicca, a metà dello scorso anno, inoltre PETRONAS Urania con tecnologia ViscGuard, ovvero la nuova linea premium di lubrificanti per i veicoli commerciali formulata per rispondere a tutte le esigenze dei professionisti del settore. La nuova gamma di lubrificanti per motori diesel pesanti previene gli effetti dell’usura abrasiva, protegge dall’accumulo di depositi di carbone e resiste all’ossidazione mantenendo costante la viscosità del lubrificante, condizioni necessarie per mantenere ottimali le performance dei mezzi ed il business in movimento. Giuseppe D’Arrigo, Managing Director e Group Chief Executive Officer di PLI, ha così commentato:
OLI LUBRIFICANTI, le specifiche ACEA Le specifiche Acea per i motori dei veicoli pesanti sono caratterizzate dal suffisso E. Le specifiche sono 4, nello specifico E4, E6; E7 ed E9.
E4 = Lubrificante che fornisce un eccellente controllo della pulizia dei pistoni, usura,
“PETRONAS Urania con ViscGuard è il risultato di una lunga ricerca di PLI a livello globale volta a comprendere le reali esigenze di business e di trasporto dei nostri clienti e dei consumatori finali. Da questa ricerca emerge come una delle più grandi preoccupazioni dei professionisti del settore siano le soste non programmate dei veicoli che possono generare incrementi di costo e perdite di business e reputazione. Diventa pertanto estremamente importante assicurare una corretta manutenzione dei motori per evitare tali situazioni. PETRONAS Urania con tecnologia ViscGuard protegge il cuore del veicolo contro i depositi, influendo positivamente sui costi di gestione. Le sue caratteristiche consentono la corretta funzionalità dei veicoli nel tempo, garantendo ai nostri clienti di soddisfare gli impegni di business quotidiani”. Interessante la parte tecnica: infatti, l’accumulo di depositi di carbone è un problema comune, ma se sottovalutato e non affrontato, può portare a guasti imprevisti del motore. Le particelle di fuliggine prodotte durante il processo di combustione sono dei veri e propri “killer silenziosi”, che possono contaminare l’olio motore, causare ispessimento e agglomerati di particelle
gestione delle fuliggine e stabilità del lubrificante. E’ raccomandato per l’utilizzo in motori diesel che devono soddisfare i requisiti di emissione Euro I ; Euro II ; Euro III ; Euro IV ; Euro V ed Euro VI in condizioni operative gravose con intervalli di manutenzione estesi. E’ adatto per motori senza filtri antiparticolato e per alcuni motori con EGR e alcuni motori dotati di sistemi di riduzione di NOx SCR (ADBLU). Tuttavia, le raccomandazioni possono differire tra i fabbricanti di motori .
E6 = Lubrificante che fornisce un eccellente controllo della pulizia dei pistoni, dell’usura, della gestione della fuliggine e della stabilità del lubrificante. E ‘raccomandato per motori diesel che soddisfano la normativa per le emissioni Euro I, Euro II, Euro III, Euro IV, Euro V e Euro VI operanti in condizioni gravose, ad esempio con intervalli di cambio olio estesi sempre però secondo le raccomandazioni del costruttore. È adatto per motori con EGR, con o senza filtro antiparticolato e per i motori che utilizzano i sistemi di riduzione SCR NO x (ADBLU) . La specifica E6 è fortemente raccomandato per motori dotati di filtro antiparticolato ed è progettato per l’uso in combinazione con il carburante diesel a basso tenore di zolfo. E7 = Lubrificante che fornisce un controllo efficace rispetto alla pulizia del pistone e alla lucidatura a specchio dellP stesso (bore polishing). Garantisce un ottimo controllo dei residui di combustione (fuliggine), usura e stabilità del lubrificante. E’ raccomandato per quei motori diesel che devono soddisfare le normative per le emissioni Euro I, Euro II, Euro III, Euro IV e Euro V operanti in condizioni gravose ad esempio, prolungati intervalli di sostituzione dell’olio sempre in base alle raccomandazioni del costruttore. E’ adatto per motori Euro IV , Euro V ed Euro VI senza filtro antiparticolato, e per la maggior parte dei motori con EGR e/o dotati di sistemi di riduzione di NOx SCR (ADBLU). E9 = Lubrificante che fornisce un controllo efficace rispetto alla pulizia del pistone
e alla lucidatura a specchio dellP stesso (bore polishing). Garantisce un ottimo controllo dei residui di combustione (fuliggine), usura e stabilità del lubrificante. E ‘raccomandato per quei motori diesel che devono soddisfare le normative per le emissioni Euro I, Euro II, Euro III, Euro IV e Euro V operanti in condizioni gravose ad esempio, prolungati intervalli di sostituzione dell’olio sempre in base alle raccomandazioni del costruttore. È adatto per motori con o senza filtri antiparticolato, e per la maggior parte dei motori con GR e/o dotati di sistemi di riduzione SCR NO x. La specifica E9 è fortemente raccomandato per i motori dotati di filtro antiparticolato ed è progettato per l’uso in combinazione con il carburante diesel a basso tenore di zolfo. più grandi, aumentando l’usura del motore. PETRONAS Urania con tecnologia ViscGuard è stato quindi progettato specificatamente per disperdere i depositi nel motore, mantenendo il livello di viscosità ottimale per tutto il suo ciclo vitale. Altri player italiani Nella nostra inchiesta ci siamo occupati anche di altre realtà. Tra queste ZF che è presente sul mercato italiano dal 1951, inizialmente come fornitore di trasmissioni TRASPORTARE OGGI
per macchine agricole e dal 1953 come fornitore di primo equipaggiamento di impianti sterzo per la “Giulietta” dell’Alfa Romeo. La nascita ufficiale di ZF Italia srl avviene nel 1990 quando la società SAIM, licenziataria del marchio ZF per l’Italia, si unisce al colosso tedesco ZF Friedrichshafen AG: al debutto contava 47 dipendenti, attualmente, dopo anni di continua crescita, ha raggiunto circa 150 dipendenti. “Anche una realtà come la nostra che produce componenti che necessitano di lubrificanti (idroguide, cambi, etc.)”, ci dice Paolo Vivarelli, Marketing OEM maggio/giugno 2017 11
Manager & Brand Management per ZF, “abbiamo sviluppato un’attenzione molto particolare al tema dei lubrificanti. Abbiamo richiesto oli con marchio ZF solo con un livello di prestazioni al top: una sola tipologia per prodotto, ma di qualità premium (reperibili sul sito ufficiale zf.com, ndr). Il nostro obiettivo è offrire ai clienti prestazioni ottimali con un cambio dell’olio con un chilometraggio sempre più elevato. Tra gli oli nuovi, sono tutti sintetici: hanno certamente un costo più elevato, ma i migliori risultati ne ammortizzano la spesa in tre/quattro anni”, continua Vivarelli. “Una simile scelta porta vantaggi anche all’ambiente: con cambi meno frequenti, l’impatto è meno forte dato che stanno diminuendo sia gli stoccaggi che le emissioni”. Compagnia Italia Lubrificanti, come abbiamo anticipato, è il primo produttore indipendente italiano. Anche in questo caso molto importante è il campo delle ricerche: “Stiamo già pensando ai nuovi prodotti”, ci anticipano dal quartier generale. L’azienda ha sede a Milano e uno stabilimento di produzione a Lainate con un importante apporto lavorativo tra 176 agenti e una novantina di dipendenti di cui quaranta nel reparto amministrativo. Fondata nel 1963, è specializzata nella formulazione, produzione e commercializzazione di oli e grassi lubrificanti per il settore automobilistico ed industriale: “Come casa indipendente non abbiamo alle spalle la raffinazione”, ci ricorda Argia, “non sono tanti i produttori veri. Il nostro fatturato è fatto in grande parte da prodotti industriali e speciali. Ovviamente offriamo i nostri servizi anche a fornitori che vogliono produrre con il loro marchio”. Due le linee di prodotti principali: la prima è Vanguard che offre un’articolata linea di lubrificanti dedicati all’autotrazione, all’industria e alla lavorazione dei metalli nonché una serie articolata di grassi lubrificanti adatti alle più diversificate applicazioni. La seconda è Molyguard, ovvero il frutto di un’incessante attività di ricerca e sviluppo rivolta a fornire soluzioni più efficienti alle tradizionali o innovative richieste del mercato. Dall’incontro con Compagnia Italia Lubrificanti emerge anche un’altra realtà: oltre agli oli per motore, importante è anche la nicchia di mercato legata ai cambi o agli anticongelanti. Senza dimenticare cose meno conosciute come il grasso morbido per circuiti centralizzati, o gli additivi per il gasolio nati assieme alla diffusione del biodiesel. Settori in cui aziende petroliferi e produttori stanno ricercando sempre più importanti numeri nel complesso mercato degli oli. I grandi marchi Impossibile annoverare tutti i brand, sicuramente difficile dimenticare alcuni dei protagonisti. Uno di questi è Castrol che è tra 12 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
i principali produttori, distributori e fornitori di oli, grassi e servizi correlati per il settore automobilistico, industriale, marittimo, aeronautico, produttivo e per quello dell’esplorazione petrolifera nel mondo. Il quartier generale dell’azienda ha sede nel Regno Unito e opera direttamente in più di 40 Paesi con un personale composto da circa 7.000 unità in tutto il mondo. A sua volta il marchio Mobil di Exxon è noto e apprezzato in tutto il mondo per le elevate prestazioni e l’innovazione tecnologica. Mobil Delvac offre una gamma di lubrificanti specifica per mezzi pesanti fin dal 1925: ricerca e sviluppo tecnologico hanno portato Mobil Delvac a diventare sinonimo di eccellenza nel campo della lubrificazione e, grazie anche a una forte presenza internazionale, lo hanno reso uno dei marchi di olio motore per mezzi
pesanti più utilizzati al mondo. Ancora precedente è l’apparizione della scritta Shell, un marchio apparso per la prima volta nel 1891. Shell oggi è un gruppo a livello mondiale di aziende del settore petrolchimico e dell’energia che dà lavoro a circa 93.000 persone in più di 70 paesi. Nel campo dei lubrificanti opera con la tecnologia adattativa di Shell Rimula che assicura un’eccellente protezione dall’usura e maggiore risparmio di carburante grazie alla ridotta viscosità. Sul proprio sito offre anche un comodo tool per “trovare l’olio giusto”. Uno sguardo sui costruttori Alcuni dei grandi accordi tra i produttori di carburanti e lubrificanti e marchi protagonisti del mondo dei truck son ben noti a tutti gli appassionati dei motori. Proviamo a fare una rassegna, sicuramente non esaustiva, dei principali accordi. Fin dalla stipula del primo contratto di preconizzazione dei prodotti nel 1968, Elf e Renault collaborano strettamente in ambito tecnico, commerciale e sportivo. Una partnership storica tanto che, a seguito della collaborazione tecnica con Renault, Elf ha sviluppato e commercializzato linee di prodotti dedicate. Nel settore industriale, per esempio, fornisce l’olio OEM per le catene di montaggio delle case automobilistiche e ha concepito innovazioni come l’olio a lunga durata per la scatola del cambio. Nell’ambito della partnership, Renault raccomanda i prodotti Elf per tutti i suoi veicoli. A sua volta TotalErg è il distributore esclusivo in Italia dei marchi TOTAL, ELF ed ERG con i quali è presente in tutti i principali settori. TOTAL Lubrificanti può contare sui Centri di Ricerca di Solaize, vicino a Lione, e di Le Havre. Tra i grandi costruttori anche MAN fa da sola mettendo il proprio marchio su un’intera famiglia di prodotti lubrificanti pensati per motore, cambio e ripartitori di coppia con l’obiettivo, parole
testuali, “di assicurare una riduzione dei costi totali di esercizio”. Volano di questa scelta è stato il programma “EfficientLine”, giunto ormai alla sua terza generazione: nel corso degli anni, infatti, la casa di Monaco ha provato diversi tipi per motore, cambio e assali nell’ambito di vari test sul campo. Al termine gli ingegneri MAN hanno smontato, analizzato e valutato tutti i componenti e l’olio che ha dimostrato di superare questi test ha ricevuto l’approvazione per diventare il nuovo olio originale MAN. E il primo paese in Europa a commercializzarlo, come ricorda Alessio Sani, Direttore After Sales MAN Truck, è proprio l’Italia: “Doveva essere un’introduzione graduale, ma si è trasformata in breve tempo in un autentico successo, con il superamento di tutti i target fissati, ma soprattutto la piena soddisfazioni dei clienti. In particolare sono stati apprezzati gli intervalli di manutenzione ulteriormente incrementati e la certezza di avere i delicati organi meccanici trattati con la massima cura”.
Rimanendo sempre in Germania da ricordare l’olio motore originale Mercedes-Benz dedicato ai truck della Stella. “La particolare qualità dell’olio motore originale Mercedes-Benz è un netto vantaggio in termini di redditività nella marcia”, ricorda la casa madre. “Riduce l’attrito, contiene additivi molto efficaci che lo rendono utilizzabile più a lungo e permette un rendimento costante. In diverse condizioni di marcia potete sfruttare fino in fondo il potenziale del vostro motore e al tempo stesso consumare meno carburante”. Simile la situazione in casa DAF dove i
lubrificanti DAF sono parte integrante della linea di ricambi originali nonché un elemento distintivo dell’impegno per aumentare la soddisfazione del cliente. Grazie ad una vasta gamma di lubrificanti. DAF è in grado di offrire lubrificanti specifici per tutte le versioni motore PACCAR. Anche in questo caso si hanno oli di tutte le tipologie, da quello per elevate prestazioni a quello per il risparmio di carburante, a quello minerale oppure sintetico. Inoltre, di spicco nella gamma di lubrificanti DAF sono gli oli per la trasmissione che includono oli per cambi manuali, automatici e oli per differenziali. A completamento della gamma, è presente anche un ricco assortimento di liquidi di raffreddamento. Non è diversa la situazione per i lubrificanti Volvo che sono stati appositamente sviluppati per le i truck della casa svedese e assicurano una qualità costantemente elevata che contribuisce ad aumentare la durata della macchina e ad assicurarne un funzionamento migliore e più pulito. ●
Eventi
Il Salone con la
a
maiuscola A di Autoprmotec e A di Aftermarket. La 27a edizione della più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature, della componentistica e dei servizi automotive, avrà luogo nel quartiere fieristico di Bologna dal 24 al 28 maggio 2017
S di Federica Lugaresi
tiamo parlando della Manifestazione biennale che da oltre cinquant’anni “tiene banco”, a livello mondiale, in termini di riferimenti fieristici del settore Aftermarket. In termini di partecipazione internazionale, infatti, i numeri della scorsa edizione parlano chiaro: sia quelli riferiti ai visitatori (+9%), sia agli espositori (+12,5%). Numeri che confermano la dimensione globale della kemesse e che rendono orgoglioso lEmanuele Vicentini, Brand Manager di Autopromotec. “Questi risultati – afferma il manager – non sono un punto di arrivo ma di partenza per migliorare il progetto di internazionalizzazione”. Gli organizzatori, al momento in cui stiamo scrivendo, hanno già annunciato i principi fondamentali che guideranno l’edizione 2017: i protagonisti saranno ancora una volta la specializzazione in ambito Aftermarket, l’innovazione tecnologica in termini di prodotti/servizi e la spiccata caratteristica di internazionalità. Anche per quest’anno Autopromotec avrà una distribuzione degli spazi espositivi che rispecchierà la prerogativa di “fiera nella fiera” (vedi piantina in queste pagine, n.d.r.) che 14 maggio/ giugno2017 TRASPORTARE OGGI
da sempre caratterizza la manifestazione. Un’agevolazione non indifferente per i visitatori che potranno facilmente pianificare la propria visita, andando diretti presso gli spazi di maggiore interesse, ottimizzando al massimo i tempi. Spazi che sono andati praticamente sold out già da ottobre, tanto che si è dovuta implementare – raddoppiandola - l’area espositiva dedicata al comparto degli pneumatici: per la prima volta, infatti, tutti i principali brand mondiali del settore saranno presenti ad Autopromotec in veste di produttori e rivenditori di pneumatici e cerchi, attrezzature per l’assistenza, pneumatici ricostruiti e relativi accessori e servizi. Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Autopromotec, ha così commentato: “Registrare il tutto esaurito sei mesi prima della manifestazione è un traguardo importante; conferma il ruolo di Autopromotec come momento di incontro e di condivisione per il mondo dell’assistenza post vendita automotive, oltre che di vetrina di prodotti e innovazioni tecnologiche all’avanguardia”. Il salone si preannuncia quindi come un importante appuntamento “dove gli operatori del settore potranno scoprire come le aziende possano evolvere e innovarsi: un one-stop-shop dove acquisire
le informazioni per anticipare il futuro della riparazione” - conclude Servadei. Autopromotec ripropone Industrial Vechicle Service Si tratta dell’iniziativa speciale dedicata alle attrezzature, ai ricambi, ai componenti ed ai servizi per la manutenzione dei veicoli commerciali ed industriali, che anche grazie al coinvolgimento dei leader del mercato offre un messaggio forte e chiaro ad un comparto che ha ampi margini di crescita. Industrial Vehicle Service, nata nel 2011,
Informazioni Luogo: Quartiere Fieristico di Bologna Entrate: Piazza Costituzione, Via Michelino, Via Maserati e Ingresso Nord Data: da mercoledì 24 a domenica 28 Maggio 2017 Orario: continuato dalle 9,00 alle 18,00 (domenica: dalle 9,00 alle 16,00) Come arrivare: Provenendo da A13 PD-BO, da A1 MI-BO e da FI-BO: proseguire in autostrada (A14) direzione Ancona, uscita “Bologna Fiera”. Tangenziale: uscita consigliata n. 8. Dalla stazione ferroviaria: autobus 35 e 38.
è dunque un percorso espositivo dedicato all’autocarro destinato alle aziende partecipanti del settore assistenza e manutenzione ai mezzi per l’autotrasporto, e con un logo speciale per identificarne gli espositori che quest’anno saranno oltre 950, di cui più di 300 esteri. Un’iniziativa trasversale che coinvolge tutti i settori merceologici della rassegna. Si rende infatti sempre più necessaria un’attenzione particolare alla manutenzione ed ai servizi che consentono di ottimizzare la gestione delle flotte: la corretta manutenzione dei mezzi, l’utilizzo di soluzioni tecnologiche sempre più smart – preposte
a ridurre i costi di gestione – fanno di Industrial Vehicle Service “un percorso specialistico che tiene alta l’attenzione sull’innovazione tecnologica”. Quest’anno, vi sarà spazio per le tecnologie innovative destinate all’intera filiera dei carburanti gassosi, metano gassoso e il Gnl (gas naturale liquefatto), motori a combustione Dual-Fuel, Bi-Fuel e a combustione interna, sempre più determinanti per ridurre i costi di gestione e le emissioni - come richiesto dalla legislazione - sempre più attenta alla tutela ambientale. Focus anche su e-commerce, truck platooning, digitalizzazione e contributo degli TRASPORTARE OGGI
ITS (Intelligent Transportation Systems) alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’incremento dei livelli di sicurezza dei veicoli industriali: tutti temi prerogativa dell’attuale evoluzione del settore. Al momento in cui stiamo scrivendo, sappiamo che tra gli espositori troveremo – rigorosamente in ordine alfabetico - Autoclima, Continental Italia, Dekra, Federal-Mogul Motorparts, Goodyear Dunlop Tires Italia, König, Lampa, Magri Gomme, Michelin, Petronas Lubricants Italy, Pirelli Tyre, Rigeneral, Techno System, Yokohama Italia e ZF Aftermarket. Ma vi sarà data una panoramica di tutti i marchi presenti a seguito della nostra visita al Salone. maggio/giugno 2017 15
ZF a Bologna
I momenti convegnistici Gli organizzatori di Autopromotec hanno previsto anche momenti formativi, di aggiornamento e di confronto tra operatori sulle principali tendenze del post vendita, in modo da attirare e creare attenzione sulle tematiche più attuali del mondo del trasporto. Nella cornice della manifestazione, sotto l’ombrello di AutopromotecEDU, si svolgeranno infatti una serie di interessanti incontri di approfondimento sulle tematiche più attuali dell’aftermarket automobilistico. Uno dei momenti più attesi è rappresentato dal convegno IAM17 (acronimo di International Aftermarket Meeting 2017) di cui gli organizzatori hanno già annunciato il focus che aprirà la seconda giornata della kermesse (25 maggio). Come anticipa il titolo dell’appuntamento di quest’anno, “Mobile solutions - Opportunità e sfide per l’aftermarket”, l’attenzione sarà puntata su un mega trend che sta già fortemente interessando l’industria automobilistica e il mercato del post vendita. Si tratta dell’interconnessione tra le soluzioni mobile e il mondo degli oggetti, qui nello specifico delle automobili e delle attrezzature di riparazione, con le relative conseguenze in termini di opportunità che questa interazione offre ai protagonisti del settore. Ciò a dimostrazione che gli organizzatori della manifestazione vogliono, ancora una volta, “puntare l’attenzione su una tendenza attuale, in modo da analizzarne i riscontri concreti sul campo per poi, se possibile, anticiparne le conseguenze sul futuro del mercato”. Al convegno a cura di ANFIA-Aftermarket (Sezione dedicata alla ricambistica automotive di ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), riflettori puntati sulla distribuzione dei ricambi nel mercato
dell’autocarro, con particolare attenzione al futuro del settore, anche alla luce delle più recenti innovazioni legate alla guida autonoma (giovedì 25 maggio/ore 9.00). Federmetano curerà due momenti distinti. Il primo (venerdì 26 maggio/ore 10.00) analizzerà lo sviluppo della rete distributiva del metano per autotrazione nella forma liquida (GNL) e compressa (CNG), il secondo (sabato 27 maggio/ore 10.00) tratterà, invece, il tema delle trasformazioni a metano e GPL nel mercato Aftermarket, con riferimento alle novità tecnologiche quali l’installazione del sistema Dual Fuel su veicoli leggeri e pesanti, agli incentivi e alla riqualificazione dei serbatoi CNG-4. Il settore pneumatici Come dicevamo poc’anzi, si è reso necessario raddoppiare l’area dedicata agli pneumatici, riservando ulteriore spazio alle aziende del comparto, a seguito del rilevante incremento di espositori registrato. Oltre ai padiglioni 20, 22 e 31, che già nell’edizione di due anni fa erano destinati alla gomma, anche il padiglione 15 sarà interamente dedicato agli pneumatici, accogliendo tutti i costruttori e i rivenditori mondiali di prodotti (nuovi e ricostruiti) e cerchi. Nel complesso, i quattro padiglioni ospiteranno 271 realtà del settore e le loro novità di prodotto, con una netta prevalenza di operatori internazionali rispetto a quelli italiani. Inoltre, per la prima volta, il padiglione 19 sarà esclusivamente riservato alle attrezzature per l’assistenza agli
Tutto è cominciato da qui… L’allora SARP- Salone Attrezzature Ricostruzione Pneumatici- nasce nel 1965 a Roma dalla volontà di AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), con l’obiettivo di dare visibilità allo sviluppo tecnologico del settore della ricostruzione in forte espansione in quegli anni. Dal 1967, a Bologna, si consolida la formula biennale che contraddistingue tuttora il salone. A partire dal 1973 si apre una nuova fase e al SARP viene affiancato il SIAC (Salone Internazionale Attrezzature, Autofficine e Carrozzerie), per divenire poi nel 1991, insieme, Autopromotec. La svolta decisiva avviene nel 2005, quando Autopromotec apre a nuovi settori merceologici come quelli dei ricambi, componenti e car service per rappresentare l’intero mondo dell’aftermarket automobilistico. La formula esclusiva di Autopromotec oggi rende la manifestazione, a carattere assolutamente internazionale, una piattaforma di tecnologie avanzate, innovazioni, novità di prodotto e opportunità di mercato riferimento del settore. 16 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
Nel settore dell’AfterMarket e quindi alla 27esima edizione di Autopromotec, ZF non può mancare. L’azienda è conosciuta in tutto il mondo per i suoi cambi, ma è anche altro: ZF Services offre una gamma completa di trasmissioni, assi sterzanti, e sistemi autotelaio con la qualità che contraddistingue i prodotti originali. Presso il padiglione 16 – stand C36 parteciperà alla kermesse per presentare la nuova organizzazione ZF Aftermarket e sviluppare partnership commerciali sempre più sinergiche e di successo. Il team ZF Aftermarket illustrerà l’ampio portafoglio di prodotti e servizi a marchio Sachs, Lemförder, TRW e Openmatic offrendo un’impronta service globale ed anticipando le future tendenze del post-vendita, perseguendo così l’obiettivo di ZF di essere leader per i suoi clienti nella fornitura di soluzioni a livello mondiale.
pneumatici: 48 le aziende coinvolte, qui per la maggior parte italiane, ad avvalorare il fatto che siano leader del settore forti della loro specializzazione tecnologica. Anche in ambito AutopromotecEDU, il comparto pneumatici sarà presente come argomento del convegno “Economia circolare: il caso virtuoso della filiera dei pneumatici”. Quale miglior esempio infatti di come applicare il concetto che il prodotto premium, dopo aver vissuto la sua prima vita come pneumatico nuovo, può essere ricostruito – con importanti vantaggi non solo in termini ambientali ma anche economici – e quindi recuperato e riciclato sotto forma di materia prima in innumerevoli campi di applicazione. La tavola rotonda (venerdì 26 maggio/ore 15.30) alla quale parteciperanno case produttrici, associazioni di categoria e istituzioni in rappresentanza dell’intero settore, sarà dedicata quindi alla produzione votata al completo riuso di un prodotto e delle sue componenti, ed all’azzeramento dei quantitativi di spreco e scarto. ●
Assistenza scania
Piccoli (grandi)
MECCANICI crescono
Da sempre Scania crede nel fattore umano e quindi nella formazione. Il Grifone non perde tempo: è partito infatti “Quality Pro”, il progetto per diventare aspiranti meccanici
L
di Federica Lugaresi a ricerca del primo impiego è sempre più difficile; la disoccupazione giovanile è in crescita e il mondo del lavoro difficilmente accessibile. Ma esiste un altro aspetto del problema. Imprese che hanno bisogno di
La classe di un istituto professionale entrata in contatto per la prima volta con il mondo Scania.
18 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
personale sempre più qualificato e professionale e che trovano difficoltà nel reperirlo. È in questo contesto che si inserisce il progetto Quality PRO, un progetto formativo che coinvolge CNOS-FAP, la federazione che dal 1977 porta lo spirito di Don Bosco nel mondo della qualificazione professionale e che si concretizza oggi in un percorso finalizzato alla formazione di qualità dei futuri professionisti dell’autoriparazione, con inserimento diretto nel mondo del lavoro. Lo scorso 16 febbraio è stata battezzata
questa iniziativa ed i membri del team Italscania erano presenti in aula presso il centro salesiano di Arese. Si è trattato del primo di 10 incontri formativi che si svolgeranno in diversi centri salesiani d’Italia. Formazione: condizione sine qua non Per la Casa svedese – consapevole che per crescere si debba investire nella preparazione dei meccanici del futuro- dare opportunità ai giovani in modo che abbiano conoscenze ed acquistino competenze, significa anche far crescere il nostro Paese. Nel mondo dell’autotrasporto poi, la figura del meccanico è fondamentale: è necessario avere abilità e competenza per una corretta diagnosi del problema e sua conseguente risoluzione, finalizzata al minor fermo macchina e alla massima soddisfazione del cliente. E la professionalità di tutta la sua rete di assistenza è tanto importante per Scania che ogni anno viene celebrata con lo Scania Top team, la competizione mondiale dedicata alle officine che ha superato il suo quarto di secolo di vita. La formazione quindi è un aspetto molto serio: passione, eccellenza ed insegnanti qualificati, sono gli “ingredienti” di Quality Pro, il programma di corsi e lezioni
dedicate alla meccanica e alla carrozzeria, “che coinvolge realtà qualificate dell’automotive italiano e internazionale, che dà voce alle aziende che hanno fatto della qualità il loro plus vincente e che dà fiducia ai giovani, vera risorsa per l’aftermarket di domani”. “Siamo costantemente alla ricerca di giovani talenti”, ha sottolineato Daniel Dusatti, Network Development & Parts Director di Italscania. “In Scania, infatti, siamo fortemente convinti del fatto che sia necessario investire nel fattore umano e nei giovani per continuare a crescere ed offrire ai nostri clienti un servizio di manutenzione e riparazione di altissima qualità. Il progetto in collaborazione con i centri salesiani è per noi un’opportunità preziosa per entrare in contatto con il mondo delle scuole e, di conseguenza, con futuri professionisti dell’autoriparazione, una figura professionale estremamente preziosa per la nostra organizzazione”. In un mondo che corre velocissimo e dove il futuro è già oggi, far crescere professionalmente giovani talenti - affinché diventino future figure altamente qualificate dell’autoriparazione - permetterà di affrontare le sfide del domani. Sfide, che necessitano sempre più di una conoscenza e continuo aggiornamento di innovazioni, tecnologie, processi e servizi. (segue a pag. 86)
TRASPORTARE OGGI
maggio/giugno 2017 19
(segue da pag. 85)
L’intervista
Ricambi nella “rete”
A colloquio con Daniel Dusatti, Network Development & Parts Director di Italscania
Com’è strutturata la rete italiana di Scania e quanto ha pesato l’ultima crisi in termini di riduzione e riorganizzazione? La rete Scania è composta da 19 concessionarie (solo 2 di proprietà Scania) e 100 officine (98 sono private). E’ una rete composta prevalentemente da imprenditori privati, dove sono presenti 66 officine autorizzate, - che non appartengono nè a Scania nè a concessionarie – ma sono gestite privatamente. Con la crisi, a livello Scania, si è registrata una forte contrazione delle vendite e del parco circolante: dal 2009 al 2016 si è assistito ad un calo delle vendite di circa un 40% rispetto agli otto anni precedenti (20012008); ciò sicuramente ha portato delle difficoltà nella rete, ma Scania ha investito molto nel rinnovare la modalità di approccio al mercato. Fare sempre meglio nei confronti dei clienti e nel settore post vendita ha permesso di incrementare il fatturato dei servizi anno dopo anno nonostante il contesto negativo del circolante. Per quanto riguarda il Service la rete è rimasta intatta: lavorare secondo la logica di un dialogo costante col cliente e vedere le officine proattive arrivando ad un Servizio di altissimo livello, ha permesso la controtendenza del trend, relativo al business del post vendita che ha garantito la continuità di una rete forte e sana. Quanto è preziosa per voi la figura del meccanico? Quanti sono I meccanici Scania? E’ una delle figure più importanti: è il miglior amico del cliente poichè gli risolve il problema. E’ una figura altamente professionale che utilizza tecnologia di alto livello e si occupa di diagnostica. Purtroppo la realtà non ci permette facilmente di trovare queste figure che vengono considerate, a torto, di secondo livello: oggi parliamo di una figura assolutamente nobile! Nel contesto automotive si deve trasmettere la consapevolezza che il ruolo di meccanico è di livello, che si tratta di una professione entusiasmante la cui preparazione può essere spesa a 360° in tutto il mondo. Oggi in Italia abbiamo 750 meccanici con un’età media di 43 anni e nei più govani si trova la luce dell’innamoramento e la passione per il mondo dei veicoli industriali. Una figura che ha sempre di più conoscenza, competenza e con un mercato fiorente. E’ un peccato non cogliere questa opportunità! Come avviene la selezione? Abbiamo partecipato con entusiasmo a diversi progetti che hanno messo in contatto gli istituti professionali con il mondo Scania. In questo modo i giovani freschi di studi in meccanica, e che vogliono proseguire in questo percorso, possono avvicinarsi alla realtà del veicolo industriale. Che tipo di formazione impartite nelle Officine Scania? Il percorso di formazione per meccanici viene definito dall’officina che assume la persona e da Italscania. Esiste My Compass che è una piattaforma formativa Scania dove vengono registrati tutti i meccanici e su cui viene mappato il loro percorso di crescita con dei questionari di apprendimento. Possono seguire moduli di training online – in maniera autonoma - a cui però si abbinano percorsi pratici a Trento. Ma è fondamentale che tutto ciò sia affiancato dal ”training on the job” con un formatore qualificato e di livello.
20 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
Quanto tempo occorre mediamente per formare un meccanico “finito” e quanto può guadagnare? Purtroppo ci vogliono degli anni: stiamo parlando di una professione dove la curva di apprendimento è molto ampia: basti pensare che il primo anno viene definite come un periodo di apprendimento. Mediamente sono necessari tre anni per diventare meccanico ,ed è un processo altamente formativo e performante che permette di gestire e mantenere la propria posizione lavorativa. Il percorso di crescita può però durare ancora anni per arrivare ad essere specializzati all’interno dell’officina su determinate lavorazioni: non solo c’è sempre da imparare, soprattutto con la tecnologia che avanza velocemente , ma anche aggiornarsi costantemente. E tutto ciò porta ad ottenere un livello retributive più alto rispetto alla media, forte anche del fatto che la richiesta superi l’offerta. Che posizione ha Scania nei confronti delle reti indipendenti. C’è competizione? La politica commerciale di partnership è identica sia per quanto riguarda le nostre filiali dirette che per I partner indipendenti. Non c’è minimamente competizione ma cerchiamo la massima sinergia per un obiettivo di crescita comune: secondo la filosofia Scania lavorare in competizione distrugge il valore, il viceversa porta valore ad entrambe le parti. Le Officine private che fanno parte della rete, lavorano con sistemi gestionali Scania, tecnologie Scania, ed hanno standard elevatissimi comuni che il Grifone chiede a tutte le officine d’Europa. Non facciamo nessuna distinzione tra ciò che diamo e chiediamo a reti indipendenti e di proprietà. Il Grifone non si ferma mai. Quali sono gli obiettivi futuri in ambito della manutenzione e assistenza? L’obiettivo è quello di lavorare sempre di più in un’ottica di soddisfazione del cliente, con persone in grado di essere sempre più vicine al cliente stesso. Ad esempio all’interno dell’officina sta diventando sempre più una figura chiave il ruolo dell’accettatore in quanto grazie alla connettività dei veicoli Scania sta cambiando anche il modo di fare assistenza: le officine sono e saranno sempre più proattive e reattive sulle necessità di fare manutenzione ai veicoli. Non sarà più il cliente a decidere di venire in officina ma sarà chiamato dall’officina stessa quando ne avrà bisogno. Si tende sempre più a prevenire il fermo macchina, piuttosto che riparare i veicoli. Quale sarà il ruolo della rete Scania? Quest’anno stiamo girando tutti i concessionari e le officine per parlare delle sfide di mercato: nella visione di Scania gli accettatori, i meccanici influenzeranno anche la vendita in quanto coinvolti nella vendita di servizi e di soluzioni diverse dalla mera riparazione (contratti, portali per gestione delle flotte, servizi per gli autisti). Si parla di una squadra Scania che propone una soluzione al cliente. Secondo lei, in un mondo sempre più connesso, dove le tecnologie hanno un forte impatto, la rete e la vendita ricambi si sono già opportunamente adeguate ed allineate? Si. Ma c’è la necessità di investire molto sulle tecnologie e sulla formazione. Noi come Scania lo stiamo facendo a 360° a beneficio del cliente ed anche della nostra rete.
USato
Speciale
la seconda
VITA
Se è vero che un vecchio detto dice “non fidarti mai di un venditore di auto (e di camion) usate”, è anche vero che oggi l’immagine del venditore di veicoli usati o pre owned è decisamente cambiata. E questo vale soprattutto per chi si occupa di veicoli di seconda mano, della loro valorizzazione, gestione e commercializzazione, nell’ambito delle grandi Case. Proprio di queste strutture stiamo cercando di dare una panoramica più ampia possibile. Nel numero scorso abbiamo raccontato come gestiscono il proprio piazzale dell’usato DAF con “First Choice” e Renault Trucks con “T Selection”; in questo secondo appuntamento siamo entrati in “OK Truck” e “TruckStore” le strutture per la gestione dell’usato, rispettivamente, di Iveco e Mercedes-Benz di Ferruccio Venturoli
TRASPORTARE OGGI
maggio/giugno 2017 21
IVECO,quando l’usato Per i veicoli di seconda mano la Casa torinese ha creato un nuovo brand inserendo anche un novità concettuale, quella di un veicolo, garantito, di qualità, ricco di contenuti e servizi
è OK
L
a parola “usato” si sa, non va più di moda, meglio usare “seconda vita” o l’inglese “preowned” o chissà cos’altro ancora. Così, anche Iveco, si è adeguata: non più “Iveco Usato Plus”, non più “Centro Usato Iveco” anche se storico come quello di Piacenza ma, dal 2015, Used Truck Center e, soprattutto una nuova realtà denominata OK Trucks. Un marchio semplice, subito riconoscibile, allettante, pratico e rassicurante. Ma anche e soprattutto un punto di svolta nella concezione stessa del “seconda mano”. Attenzione, però, OK Trucks è si, un brand, ma non è solo un nome, è un concetto commerciale, dal quale emerge un veicolo con caratteristiche definite, di alta qualità, garantito, ricco di servizi e contenuti, proprio come se fosse nuovo. 22 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
PIACENZA e BARI
VEICOLI CERTIFICATI
“Lo Used Truck Center – ci dice Ferruccio Bocciarelli, Italy UTC Marketing Manager – è composto da due centri, quello, appunto, di Piacenza e quello di Bari, dove convergono i veicoli che devono iniziare una vera e propria seconda vita, come fosse la prima, con tanto di garanzie, finanziamenti e servizi. Da Piacenza e Bari il prodotto viene venduto anche attraverso dei dealer selezionati, e direttamente al cliente finale. Lo scorso anno – continua Bocciarelli – abbiamo venduto poco più di 2100 veicoli di cui una gran parte al cliente finale. Non tutti i dealer, però, possono fregiarsi del marchio “OK Trucks”, ma solo quelli disposti a fornire un certo tipo di garanzie, non soltanto economiche; insomma si tratta di concessionari selezionati in base a criteri che analizzano la capacità e volontà di trattare il prodotto di seconda vita con la professionalità che contraddistingue il marchio”.
Ma da dove arrivano i veicoli che gestisce OK Trucks? “I canali di approvvigionamento principali – riprende Bocciarelli - sono essenzialmente quattro: c’è la permuta classica che, però, va lentamente scomparendo, ci sono quei mezzi che la nostra finanziaria è costretta a riprendere per vari motivi, ci sono i rientri dal buy back che, ormai sono decisamente la maggior parte e, infine, ci sono i veicoli che prendiamo da altri mercati (soprattutto Francia e Germania), attraverso la nostra rete internazionale. L’anzianità di questi veicoli è relativamente bassa come è limitato il loro chilometraggio. Questi veicoli possiamo certificarli e garantirli tranquillamente, perché nella grande maggioranza dei casi sappiamo come e dove hanno seguito un percorso di manutenzione e riparazione costante negli anni e che arrivano sui piazzali pronti alla vendita, con un’altissima qualità residua”.
dedicata al post-vendita con 2mila punti di assistenza in Europa, raggiungibile ventiquattro ore su ventiquattro, per sette giorni per mezzo di un numero verde. Anche se in modo più limitato, anche i veicoli Comfort hanno la possibilità di essere “protetti” da una garanzia che è valida in tutta Europa. UNA STRUTTURA INTERNAZIONALE Oltre a questo, ed accanto ai classici temi che Ok Trucks non ha mai abbandonato, come le offerte finanziarie specifiche per i veicoli di seconda mano, le campagne marketing su particolari modelli, il leasing operativo, la possibilità, cioè, di offrire una rata comprensiva dei servizi di manutenzione e riparazione, anche per periodi di mediobreve termine, seguendo quello che già avviene sul nuovo. Abbiamo detto prima che una parte dei veicoli arrivano da altri mercati; cosa più che normale, perché non bisogna dimenticare che OK Trucks è una realtà internazionale, con un centinaio di punti distributivi nel solo perimetro Emea (Europa, Africa e Medio Oriente). A collegare questa grande struttura è anche il sito web oktrucks.com, che comprende la borsa veicoli di tutti i punti, con la possibilità di scelta, trasferimento e reimmatricolazione dei veicoli anche provenienti dai centri esteri.
LE GARANZIE Con Ok Trucks sono cambiate anche, e profondamente, rispetto alla gestione Iveco Plus, le formule di garanzia sui veicoli, che ora sono state studiate per essere uno strumento più completo, davvero focalizzato su quelle che sono le esigenze della clientela. Oggi Ok Trucks opera basandosi su una tipologia di veicoli che va dai “Premium”, preparati, certificati e a basso chilometraggio, ai “Basic”, con caratteristiche più basilari, passando per i “Comfort”; in base a questa certificazione è direttamente la casa madre Iveco, che garantisce il prodotto che viene venduto, e non più, come avveniva in passato, attraverso forme di garanzia assicurativa. PROGRAMMI PERSONALIZZATI L’assistenza degli OK Trucks Premium si chiama “Elements” ed è una vasta gamma di programmi personalizzati, che vanno dai controlli periodici della catena cinematica a quelli dei freni, fino a una manutenzione programmata, per mantenere “in forma” il veicolo premium. Il cliente ha la possibilità di scegliere i livelli di servizio che più si addicono alla propria tipologia di business sempre con la certezza di costi fissi e con la flessibilità di poter scegliere i vari elementi che stanno alla base dell’offerta. Con la garanzia Ok Trucks il cliente ha la tranquillità di una copertura assistenziale
TRASPORTARE OGGI
maggio/giugno 2017 23
mercedes-benz, L’usato della Stella si chiama TruckStore, una delle più grandi reti europee di vendita di veicoli da lavoro usati, con un’offerta di migliaia di mezzi in una trentina di centri in Europa
Uno standard per tutta Europa
E
rano i primissimi anni Duemila e l’allora responsabile dell’usato dei veicoli pesanti in Mercedes-Benz, Ralph Plavac, ebbe un’idea: creare una struttura che potesse dare a tutti i veicoli usati in vendita in Europa, degli standard qualitativi sempre uguali. Fu così, in estrema sintesi, che nacque TruckStore, una società autonoma, staccata dalla Casa madre, che potesse gestire, con le stesse linee guida, tutto l’usato che transitava dai dealer in tutta Europa. Oggi, dietro al marchio TruckStore si articola una delle più grandi reti europee di commercializzazione di veicoli da lavoro usati plurimarca, con migliaia di mezzi in 24 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
offerta e una trentina di centri sparsi in tutta Europa. LA SEDE DI CAORSO “La sede, e naturalmente, il piazzale centrale di TruckStore – ci dice Fabrizio Lombardi, responsabile pianificazione e marketing di TruckStore - è nella nuova sede di Caorso, nei pressi di Piacenza. Oltre alla commercializzazione di veicoli di ogni marca, la struttura è in grado di proporre ai clienti una vasta gamma di servizi, che vanno dai contratti di leasing, a quelli di buyback, dai servizi finanziari, alla permuta, all’allestimento, fino al disbrigo delle pratiche per l’esportazione.” Ma come funziona? “Nonostante TruckStore sia una società separata, dalla Casa madre – continua Lombardi – fa parte di un
grande network europeo che, da una parte, aiuta i dealer a “smaltire” l’usato in eccesso, dall’altra risponde alla richiesta dei clienti di veicoli di seconda mano in tutta Europa. Facciamo l’esempio di un cliente che cerca un veicolo in Italia; qualora il mezzo scelto non sia disponibile presso il TruckStore di Caorso, viene avviata una ricerca che coinvolge tutti i centri europei. Se il veicolo è presente in una qualsiasi altra struttura in Europa, viene immediatamente individuato e trasferito al centro al quale si è rivolto il Cliente”. LA PIATTAFORMA WEB Una buona parte del lavoro, nel reperimento e nella scelta del mezzo, viene svolta dal sito www.truckstore.com, che è la piattaforma web realizzata per
consentire ai clienti dei veicoli industriali usati, di trovare il mezzo su misura, grazie a un sistema di navigazione intuitivo, con funzioni di riconoscimento della lingua e del Paese. Il sito consente di effettuare, nella propria lingua e con grande facilità, la ricerca del veicolo desiderato. www.truckstore.com propone anche una funzione di ricerca per somiglianza: se la ricerca iniziale restituisce solo un numero limitato di veicoli corrispondenti ai
Se il mezzo scelto dal cliente non è disponibile presso il TruckStore di Caorso, parte una ricerca che coinvolge tutti i centri europei; se il veicolo è presente in una qualsiasi altra struttura in Europa, viene immediatamente individuato e trasferito al centro al quale si è rivolto.
I veicoli che arrivano a TruckStore, vengono sottoposti a una scrupolosa perizia su carrozzeria, meccanica, catena cinematica e pneumatici, quindi certificati da una società terza, di solito TÜV o Dekra.
Ralph Plavac, nei primi anni Duemila, ebbe l’idea di creare una struttura che potesse dare a tutti i veicoli usati in vendita in Europa, degli standard qualitativi sempre uguali.
desideri del cliente, il sito effettua una ricerca in background, che va, automaticamente, a cercare veicoli simili, indipendentemente dalla complessità del telaio, dalla disposizione delle ruote o dell’allestimento specifico.
TRASPORTARE OGGI
GARANZIA PER TUTTA EUROPA I veicoli che arrivano a TruckStore, vengono sottoposti a una scrupolosa perizia su carrozzeria, meccanica, catena cinematica e pneumatici, quindi certificati da una società terza, di solito TÜV o Dekra; solo allora, sulla base di questa valutazione, viene compilato uno stato d’uso e viene definita una categoria di appartenenza: Oro, Argento e Bronzo. Le prime due categorie possono avere la garanzia TruckStore, valida in tutta Europa, in tutte le officine e per tutte le marche. La garanzia, di 12 mesi, si applica a tutti gli elementi della trasmissione e copre, in caso di danno, tutti i costi delle riparazioni, senza che il cliente debba pagare alcuna franchigia. Che si viaggi su un’autostrada spagnola, italiana, tedesca o di qualsiasi altro Paese europeo, la garanzia TruckStore si applica con chilometraggio illimitato. Un’elaborazione semplice, esente da complicazioni burocratiche e un servizio di assistenza telefonica in più lingue, fanno in modo che il cliente riceva 24 ore su 24 un servizio rapido e professionale in caso di imprevisti. NON SOLO ORO E ARGENTO Ma i veicoli da lavoro di seconda mano che riguardano le strutture della Stella, non si esauriscono a quelli “Oro” o “Argento”, perché da TruckStore si possono trovare anche mezzi della categoria “bronzo”, per la quale, comunque non è applicabile la garanzia. Inoltre, va ricordato che ogni dealer è libero di proporre l’usato del suo parco a Truckstore, ma può naturalmente venderlo in proprio. In questo caso, naturalmente non vale la garanzia TruckStore. “Lo scorso anno – conclude Lombardi – abbiamo venduto 750 veicoli; quest’anno, nonostante il mercato sia un po’ calato contiamo di piazzarne almeno 700”. ●
maggio/giugno 2017 25
Il bollettino dell’Autocarro
A grandi passi verso il
Si prevede che dal 2018 l’effettiva messa in atto della guida automatizzata, assumerà un ruolo sempre più centrale nell’evoluzione del settore.
futuro Definita dall’EATA una roadmap che porterà in tempi brevi all’effettivo utilizzo dei veicoli connessi e a guida autonoma
A
A cura della Redazione
lla fine di febbraio, in occasione di una tavola rotonda presieduta dal vice presidente della Commissione europea Andrus Ansip, si è parlato di veicolo connesso e a guida autonoma in Europa. l’EATA (European Automotive Telecom Alliance), ha presentato una serie di progetti pilota e lo stato dell’arte del quadro regolamentare. EATA comprende sei associazioni di categoria, tra le quali anche ACEA (Associazione Europea dei Costruttori di Autoveicoli) e CLEPA, (Associazione Europea della Componentistica Automotive), che rappresentano 38 aziende leader in Europa tra operatori delle telecomunicazioni, venditori, produttori di autoveicoli e fornitori automotive. La roadmap ha l’obiettivo di definire le fasi e le modalità per testare le funzionalità dei veicoli connessi e automatizzati nell’Unione Europea. Il kick-off del progetto è previsto già nel 2017 in cinque Paesi: Belgio, Francia, Germania,
26 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
Olanda e Spagna, ai quali se ne aggiungeranno altri, situati lungo la Trans European Network-Transport (o corridoi TEN-T). LE NUOVE FUNZIONALITÀ Nella prima fase le aziende coinvolte testeranno applicazioni come l’ “highway chauffeur”, il “truck platooning” e quelle funzionalità legate alle reti di telecomunicazione, inclusi network slicing (la creazione di più reti virtuali basate su un’unica infrastruttura fisica condivisa) e LTE broadcast (che consente di trasmettere in streaming un solo flusso di dati per tutti coloro che si trovano nella stessa zona, consumando sempre la stessa porzione di banda, a prescindere dal numero di utenti). Si prevede, così, che dal 2018 funzionalità come il parcheggio automatizzato e l’effettiva messa in atto della guida automatizzata, assumeranno una posizione sempre più centrale nell’evoluzione del settore. Il che significa anche l’avvio di attività di test sulle autostrade che collegano diversi Paesi dell’Unione. EATA ha sottolineato come, accanto a questa roadmap tracciata dal mondo delle imprese, un quadro regolamentare
a supporto, sia cruciale per lo sviluppo e il decollo di queste tecnologie. Così, ad esempio, gli investimenti nella banda larga rappresentano uno dei driver principali, affinché gli sviluppi tecnologici in questione portino benefici estesi alla società e all’economia europea. L’EUROPEAN INTEROPERABILITY FRAMEWORK Un ulteriore passo avanti nell’impegno verso future iniziative europee transnazionali in tema di veicolo connesso e automatizzato, è stato fatto, a marzo, con il Digital Day, di Roma, a margine delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma. Il Digital Day ha costituito l’occasione ideale per il lancio e l’adozione del nuovo European Interoperability Framework (EIF) che detta le linee guida per la disposizione di servizi pubblici digitali interoperabili. Uno strumento che offre alle pubbliche amministrazioni raccomandazioni concrete su come migliorare la governance delle attività di interoperabilità, stabilire rapporti tra più divisioni organizzative, semplificare i processi a
supporto dei servizi digitali end-to-end, e assicurarsi che, sia la legislazione esistente, sia quella nuova, non compromettano gli sforzi a favore dell’interoperabilità. Il nuovo EIF si inserisce nel contesto della priorità, tracciata dalla Commissione europea, di creare un mercato unico digitale in Europa. Il settore pubblico, che rappresenta oltre un quarto del totale degli occupati e circa un quinto del PIL dell’UE attraverso gli appalti pubblici, svolge, infatti, un ruolo chiave nel mercato unico digitale, sia come regolatore, che come fornitore di servizi, che come datore di lavoro.●
l’EATA (European Automotive Telecom Alliance), ha recentemente presentato una serie di progetti pilota ma anche lo stato dell’arte del quadro regolamentare per il veicolo connesso e a guida autonoma in Europa.
Ragione Sociale: FIAMM Energy Technology S.p.A.
Ragione Sociale: Valeo Service Italia S.p.A.
Sede Viale Europa, 75 - 36075 Montecchio Maggiore (VI)
Sede: V. Asti, 89, 10026 Santena (To)
Breve profilo aziendale FIAMM Energy Technology è un azienda multinazionale attiva nella produzione e distribuzione di accumulatori per avviamento autoveicoli e per uso industriale nata in seguito alla separazione dal Gruppo FIAMM del business delle batterie automotive e delle batterie industriali con tecnologia al piombo. FIAMM Energy Technology dispone di circa 20 sedi commerciali e tecniche (tra cui Italia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Slovacchia, Austria, Francia, Russia, USA, Spagna, Dubai, Giappone, Singapore, Corea, Malesia e Cina) e di una rete diffusa di importatori e distributori ed opera con un organico di mille persone.
Breve profilo aziendale Valeo è un fornitore automobilistico, partner delle principali case automobilistiche. Valeo propone prodotti e sistemi innovativi che contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2 e allo sviluppo della guida intuitiva. Nel 2016, il Gruppo ha generato un fatturato di 16,5 miliardi di euro e ha investito oltre il 11% delle sue vendite di apparecchiature originali in ricerca e sviluppo. Valeo ha 155 plants, 20 centri di ricerca, 38 centri di sviluppo e 15 piattaforme di distribuzione e impiega 91.800 persone in 32 paesi in tutto il mondo. Valeo è quotata alla borsa valori di Parigi ed è membro dell’indice CAC 40.
Settore merceologico Produzione, distribuzione accumulatori al piombo
Settore merceologico Ricambi Auto
Principali prodotti Business Mobility Power Solutions : Batterie per auto Batterie per auto Start & Stop Batterie per moto e scooter Batterie per veicoli commerciali Batterie per tempo libero e nautica
Principali prodotti Frizioni Auto - Tergicristalli - Illuminazione Frizioni Truck - Alternatori e Motorini Termico - Pompe Acqua Materiale Frenante Elettronica Climatizzazione
Mercati geografici di riferimento EMEA & APAC
Mercati geografici di riferimento Italia, Grecia, Serbia, Croazia, Bosnia e Herzegovina, Slovenia, Albania, Kosovo, Montenegro, Cipro, Macedonia e Malta
Fatturato Business Mobility Power Solutions : 257 milioni di Euro Contatti Tel: 0444 709311 Alessandra Trevisan Marketing &Communication Manager Mobility Power Solutions e-mail: non dichiarata Sito internet: www.fiamm.com
Fatturato 16,5 Miliardi di euro nel 2016 (fatturato Gruppo) Contatti Tel: 011 94951 Italia Paolo Monticelli Aftermarket Division Marketing Manager, e-mail: paolo.monticelli@valeo.com Sito internet: www.valeoservice.it e www.valeo.com
TRASPORTARE OGGI
maggio/giugno 2017 27
Daniela Basilico Comunicazione (Mi) - www.danielabasilico.com
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Manutenzione
Occhio
Che si tratti di un’officina o di un cliente finale, chi acquista un componente deve fare attenzione a due cose fondamentali: la sicurezza e l’originalità
al ricambio
IVECO N di Lucilla Alberti
on è raro che in un’officina venga posto al cliente, riferendosi a un pezzo da sostituire, la fatidica domanda; “originale, commerciale o rigenerato?” La risposta, naturalmente, avrà una valenza economica, spesso anche rilevante e va detto, anche, che non sempre la differenza economica della scelta riflette l’effettiva qualità del ricambio. Comunque sia, davanti ad una qualsiasi di queste scelte è il cliente che deve porsi un’altra domanda: si tratta di ricambi sicuri? Dopo esserci occupati, dunque, della convenienza o meno di acquistare ricambi e accessori on line, occupiamoci ora della sicurezza di un prodotto. Già, ma che vuol dire sicuro? La risposta ce la da la Direttiva europea 2001/95 CE, recepita dal nostro legislatore con il decreto legislativo 165 del 16 luglio 2004 e successivamente entrata a far parte del Codice del consumo, che
stabilisce con estrema chiarezza cosa si intende per prodotto sicuro e quali sanzioni sono comminabili ai trasgressori. SICURO: LO SPIEGA IL CODICE
Senza entrare nel dettaglio della normativa, basti dire che il Codice del Consumo sancisce che “i prodotti immessi sul mercato devono essere sicuri”. Lo stesso Codice stabilisce che, per prodotto sicuro, si intende “qualsiasi prodotto che, in condizioni di uso normali o ragionevolmente prevedibili, compresa la durata, la messa in servizio, l’installazione e la manutenzione, non presenti alcun rischio per la salute e la sicurezza delle persone”. Quindi, attenzione, non basta che il prodotto sia sicuro, perché lo devono essere anche l’imballaggio, l’etichettatura, le modalità di installazione e di manutenzione nonché le istruzioni per l’uso e lo smaltimento. Soprattutto non deve essere esposta a rischio la tutela della salute e della sicurezza dei bambini. DI CHI È L’OBBLIGO? il fabbricante di ricambi, colui che sulla confezione si presenta come tale, colui
TRASPORTARE OGGI
che rimette a nuovo il prodotto (ricambi rigenerati), l’importatore o il suo rappresentante, sono tenuti all’obbligo di immettere sul mercato ricambi sicuri. Ma anche tutti gli altri operatori del settore, come il distributore o il ricambista sono tenuti allo stesso obbligo, in più devono fornire all’utilizzatore le informazioni per la valutazione e la prevenzione dei rischi di montaggio. A questo punto se, come diceva quel tale, “uomo avvisato, mezzo salvato”, le officine devono affidarsi solo a ricambisti di fiducia di cui sono note serietà e presenza sul mercato con un’organizzazione stabile, devono evitare fornitori occasionali di cui non si conosce l’organizzazione; devono utilizzare ricambi di qualità accertata anche se non originali. Vale la pena
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di ricordare che a parte le responsabilità sulla sicurezza, in ogni caso l’installatore è tenuto alla garanzia biennale sui ricambi montati (approfondisci tutti i diritti sulla garanzia auto) e pertanto ha bisogno di fornitori affidabili su cui rivalersi. Allo stesso modo l’utente finale, il cliente dovrebbe affidarsi solo a officine di cui si conoscono le capacità e la serietà professionale. Dovrebbero richiedere un preventivo scritto con l’indicazione di quali ricambi saranno utilizzati e, al ritiro, la fattura o lo scontrino fiscale con l’elenco delle operazioni effettuate e della marca e del tipo di ricambi utilizzati. Anche per far valere in seguito eventuali diritti di garanzia.
Unica vera difesa per evitare ricambi pericolosi o falsificati è quella di rivolgersi sempre a ricambisti o distributori noti e professionali
ATTENZIONE ALLA CONTRAFFAZIONE Dal ricambio sicuro al ricambio contraffatto il passo è assai breve. Quindi, dopo aver parlato dei ricambi sicuri o meno, dobbiamo parlare brevemente di quel vasto fenomeno che risponde al nome di contraffazione, sono infatti in crescente sviluppo i ricambi falsificati che E’ ormai un dato di fatto che alla base di molti circolano nel mon- incidenti stradali ci sono i ricambi falsi o taroccati do. Più di 1,6 milioni di sequestri solo tra il 2014 e i primi mesi del 2016. Un mercato del falso che – stimano i componentisi tedeschi - cresce del 25% l’anno. Pastiglie e dischi, cinghie, tenditori e pompe acqua, fari, fanali e luci targa, pistoni, cuscinetti motore, alternatori, motorini d’avviamento. Sino a candele, candelette, spazzole tergicristallo e persino testine sterzo, frizioni, copriruota e loghi. Secondo dati OCSE, neanche troppo recenti, perché risalgono al 2013, il fenomeno della contraffazione (di qualsiasi tipo), nel mondo, ormai sfiora il 10 per cento del totale prodotto per un valore di 120 miliardi di dolPiù di 1,6 milioni di sequestri solo lari. Le merci contraffate trovano sviluppo tra tra il 2014 e i primi mesi del 2016, chi si lascia attrarre dal prezzo ridotto. Ma un mercato del falso. Solo nella componentistica automotive, chi acquista dimentica che nella maggior che cresce del 25% l’anno parte dei casi si tratta di prodotti di dubbia qualità e poco sicuri. ALLARME INCIDENTI È ormai un dato di fatto documentato che molti incidenti stradali mortali sono causati da autoricambi taroccati. Il caso delle pastiglie freno dello scuola-bus che qualche anno fa, in Nigeria, causò la morte di sette bambini e il ferimento di molti altri in modo grave è rimasto un tragico “caso di scuola”. Dalle indagini, emerse che le pastiglie freno montate sul veicolo, erano di produzione 30 maggio/giugno2017 TRASPORTARE OGGI
illegale, prodotte da grasso minerale compresso e tostato in forno e incollato sulla piastrina metallica. Informazioni di fonte doganale valutano che in Europa almeno il 15% dei ricambi venduti ogni anno sono contraffatti. In Italia le ultime stime del Censis riferiscono che i ricambi taroccati rappresentano un volume 120 milioni di euro. “Riconoscere un ricambio falsificato - ci dice la signora Daniela R., titolare di una grande rivendita di autoricambi in provincia di Latina -
è molto difficile a occhio nudo e lo è anche per noi che abbiamo una certa esperienza: la differenza infatti la fanno i materiali, la tecnica di fabbricazione, i controlli di qualità e la tracciabilità. Purtroppo l’unica arma di difesa è quella di acquistare prodotti soltanto da aziende o distributori conosciuti e affidabili e, soprattutto, diffidare di chi si presenta con grandi sconti o super offerte.” CINA MA NON SOLO Ma quali sono le fonti che alimentano questo traffico? La Cina innanzitutto a cui si attribuisce la provenienza di almeno due terzi del totale
merci contraffatte che circolano nel mondo, ma anche Singapore, Vietnam, India e altre nazioni dell’aera asiatica. Ma non arrivano sui mercati del ricco occidente con le proprie gambe perché qualcuno mette a disposizione le proprie reti di distribuzione. Senza l’intermediazione di distributori sleali e compiacenti i ricambi contraffatti e (unitamente a tutti gli altri prodotti) rimarrebbero nei luoghi di produzione. Anzi non verrebbero nemmeno prodotti. ●