N. 196

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In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

La Rivista degli Autotrasportatori

Anno 20 - agosto/setttembre 2017 - n. 196

#lasciatitrasportare

STRALIS TOUR

Cinque tappe in giro per la Pensiola con la gamma XP e NP dell’ammiraglia IVECO

eventi i GIORNI del re

due giorni di festa e di camion decorati nella sede di Italscania

formazione tforma a zero gradi il workshop sulla catena del freddo

LE AUTOSTRADE DEL MARE

la situazione ad oggi e il parere degli operatori

ruote commerciali

TEST DRIVE CITROëN SPACETOURER oltre mille chilometri di test

PEUGEOT PROFESSIONAL

andiamo a Pescara, Pasquarelli Auto

RENAULT KANGOO ZE

270 Km a zero emissioni La logistica di CNH Industrial - News Usato (parte 3) - Goodyear racing



sommario

agosto/settembre 2017

www.trasportale.it

n.196

pg. 22 LE AUTOSTRADE DEL MARE Sviluppare la logistica attraverso l’uso di più modalità

Speciale intermodale

IN QUESTO NUMERO

EDITORIALE

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Il punto di vista del Direttore

Ruote industriali

Attualità e opinioni

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di Luca Barassi

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EDITORIALE DI FERRO di Ferruccio Venturoli La voce della passione

il notiziario

In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende

il notiziario USA

Dagli Stati Uniti le notizie più curiose di un mercato fuori dai nostri standard

di Marco Berry

Una nuova trasmissione in puro stile dell’ex Iena

volta pagina di Paolo Volta

NON SOLO TIR

di Alessandro Musumeci

Tutto ciò che non è veicolo industriale

IL DORSALE

di Gian Paolo Pinton

Il contraltare del Frontale

A che punto sono? Quali i regolamenti di oggi e le opinioni degli operatori?

IVECO: STRALIS TOUR 2017

Cinque tappe lungo tutta la Penisola per mostrare le meraviglie di NP e XP

SCANIA: 50 veicoli per 50 anni

Importante anniversario per Napolitrans che festeggia con una grossa consegna del Grifone

SCANIA: LE ECCELLENZE DELLA RETE

Su questo numero le officine “storiche”. Da qui a fine anno, un appuntamento fisso tematico

Ruote commerciali

BT show

Un Professore prestato alla Logistica

AUTOSTRADE DEL MARE

In copertina: Lo Stralis Tour del 2017 ha toccato cinque località italiane e coinvolto i concessionari di zona. Una cavalcata nel nome di XP, NP ma anche Daily HiMatic.

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citroËn: TEST DRIVE PER LO SPACETOURER

Oltre 1000 chilometri in giro per il centro e nord Italia in una prova su strada inedita

peugeot: PASQUARELLI AUTO È PROFESSIONAL

La rete dedicata ai veicoli commerciali del brand francese è Peugeot Professional. Marchio di qualtà

MERCEDES-BENZ: SPRINTER 4X4

Una visione dall’alto: è l’allestimento del 4x4 del “grande” van della Stella. Rialzato e potente

Ruote ecologiche

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RENAULT: 270 KM SENZA INQUINARE

Il nuovo Kangoo ZE aumenta autonomia e diminuisce i tempi di ricarica. Ora si lavora!


sommario

agosto/settembre 2017

Ruote vintage

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VOLVO: F89 IN OCCASIONE DEI 40 ANNI IN ITALIA

Un camion lanciato nei primi Anni Settanta, per conquistare nuovi mercati. Per esempio quello italiano

Professione Camionista

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SCOZIA: BRAVE HEART! Trasportare whisky senza bere un goccio. Ecco il lavoro di Willie nella piccola isola di Isley

Rubriche Fuori Strada

Dopo PAGINA 68 di Trasportare Oggi, il giornale dedicato all’Aftermarket. In questo numero: La logistica CNH, la terza puntata sull’Usato, il tachigrafo 3.0 by VDO e tante notizie.

INTERMODALE: UN ASSALE SUL TRENO

Un importante cliente SAF Holland apre le porte a Trasportare Oggi: Ambrogio Trasporti

EVENTI: I GIORNI DEL RE

Prima grande festa presso la sede di Italscania: tanti decorati e ospiti d’eccezione Il mondo delle corse dei Truck ha sempre un grande fascino. E non c’è solo Misano...

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Vicedirettore e Coordinatore AfterMarket: Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it Responsabile sviluppo editoriale: Franco Fossati franco.fossati@trasportale.it Hanno collaborato: Alessandro Bassi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Roberto Sterza, Andrea Trapani, Paolo Volta Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

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EVENTI: tforma A ZERO GRADI

Il secondo workshop dell’anno è stato dedicato alla catena del freddo

LOGISTICA: CON UPS IL VINO È SERVITO

Servzio impeccabile del corriere internazionale che per la logistica del vino utilizza tecniche specifiche

RUOTE ASSICURATE: meglio tutelati

A volte si può incappare in “incidenti” inconsapevoli. In questo caso la tutela legale fa stare tranquilli

TEST DRIVE Il Citroen Spacetourer in prova

La rivista degli Autotrasportatori - n.196 agosto/settembre 2017

@trasportale

CORSE: FIA E NON SOLO

Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Voghera,11 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Redazione di Roma: Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997

WORKSHOP TForma a zero gradi

cover story

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luglio 2017

maggio/giugno 2017

aprile 2017

febbraio/marzo 2017

dicembre/gennaio 2017

ottobre/novembre 2016

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.

Di questo numero sono state tirate: 13.200 copie

Trasportare Oggi in Europa fa parte di: il network di magazine digitali verticali numero uno in europa



Foto di Claudio Scaccini

editoriale

di Luca Barassi

La scelta giusta

“I

’m gonna do the right thing”. Così cantavano un po’ di anni fa i Simply Red. Certo, tutti vorremmo fare la cosa giusta, scegliere la strategia migliore e, tanto per entrare in tema, ottimizzare le nostre scelte imprenditoriali in modo da minimizzare i costi e massimizzare i profitti. Spesso, però, questi propositi rimangono tali, come le buone intenzioni da applicare “al ritorno delle vacanze”. Dunque, dato che questo è un numero estivo, siete anche voi in periodo di propositi? Le mie considerazioni di mezza estate riguardano, naturalmente, le nostre aziende di autotrasporto e le tante soluzioni che, oggi, il mercato offre per far loro risparmiare (peso, carburante, emissioni) e, soprattutto, per viaggiare in sicurezza e confort. Aspetti, questi ultimi, che poi si traducono in performance e qualità del lavoro. Tante soluzioni, dunque, che vanno dalla guida predittiva ai materiali efficienti come l’alluminio, dai carburanti alternativi alle tecnologie più avanzate. Eppure, tutto ciò resta ancora una forte spinta commerciale dei vari produttori con, tutto sommato, percentuali di mercato ancora molto piccole rispetto ai benefici che essi possono dare. Il costo di questi componenti è elevato? Beh, certo. Le innovazioni si pagano, ma consideriamo due aspetti, uno forse naturale e logico, l’altro più indiretto: le soluzioni tecnologicamente avanzate se inizialmente costano di più portano, però, poi indubbiamente a risparmi spesso importanti. L’atra considerazione da fare è che più queste applicazioni si diffondono e meno andranno a costare. Cominciamo dai Costruttori. I proclami delle Case di veicoli industriali (ma anche commerciali) esaltano le percentuali di risparmio di carburante grazie all’utilizzo degli ultimi ritrovati della meccanica, dell’elettronica o dei materiali. Pensiamo alla guida predittiva, per esempio. Non c’è marchio, oggi, che non proponga

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questa tecnologia, un sistema che agisce sulla catena cinematica del veicolo grazie al satellite che invia al computer di bordo l’orografia del terreno qualche chilometro avanti al mezzo. In questo modo le marce si fasano per tempo, sempre ai giusti giri del motore. I cambi di nuova generazione, modulari, a doppia frizione e perfettamente sincronizzati, rendendo fluidissimo il passaggio da un rapporto all’altro. Legati alla conduzione del veicolo ci sono poi tutta una serie di dispositivi, quali il “lane assist” o il controllo della distanza col veicolo che precede e tanti altri ancora, che incidono su confort e sicurezza, aspetti che, come detto, si traducono poi in performance. Non dovrebbe essere una novità, in quanto strillato ai quattro venti in ogni occasione dalle Case, ma questi e molte altre innovazioni e sviluppi dei veicoli portano a risparmi che vanno dal 5 al 15 per cento del TCO. Tradotto in soldoni significa anche quattro o cinque mila euro a veicolo all’anno. Con una flotta di soli dieci mezzi vuol dire 50 mila euro all’anno! Hai voglia ad ammortizzare i costi di questi “optional”. Ma perché allora non fare queste scelte? Passiamo ai carburanti alternativi. Ora. Capisco che pensare ad un veicolo alimentato a gas metano liquido possa far innescare una serie di considerazioni legate al rifornimento, all’autonomia e così via (anche se si stanno superando anche questi limiti), ma perché non prendere le numerose soluzioni alternative che oggi la tecnologia offre? Spesso anche senza dover utilizzare motori specifici, come i biocombustibili. Oppure addirittura motorizzazioni ibride che, finalmente, si stanno presentando sul mercato. L’offerta è ancora troppo risicata, direte voi. Sarà, ma la differenza tra un’azienda del passato e una azienda del futuro (anzi del presente) io la vedo proprio in queste cose. Nelle scelte che vengono fatte. Fate la scelta giusta. Buona estate.●


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editoriale di ferro

di Ferruccio Venturoli

Hanno ucciso il cavaliere solitario

E

ra il 1997 e noi si cominciava, faticosamente, a conoscere l’”universo” camionistico. Non era una ricerca culturale fine a sé stessa, né quella che pomposamente si chiama un’“inchiesta”. No, noi, semplicemente, avevamo deciso di realizzare una rivista per camionisti, e dovevamo e volevamo sapere qualcosa di più su questa categoria di lavoratori. In realtà ne sapevamo molto poco, ad essere sinceri quasi nulla e cosi, con un po’ di pazienza e tanta umiltà, abbiamo fatto quello che (forse) hanno fatto tutti coloro che si sono trovati nella nostra situazione: abbiamo chiesto “per favore” e siamo saliti su un (più di uno) camion per conoscere chi fossero, come vivessero e soprattutto cosa sognassero questi personaggi che, forse un po’ genericamente, chiamavamo “camionisti”.

negli ultimi anni, è cambiata radicalmente fin quasi a scomparire, almeno secondo i nostri parametri. Insomma, nessuno vuole più fare il camionista, tanto che in vari Paesi europei, compresa l’Italia, ci si sta scervellando per organizzare “accademie”, scuole, concorsi e quant’altro possa invogliare i giovani a intraprendere la Professione. I motivi sono diversi ma tutti comprensibili. Innanzitutto si tratta di un lavoro duro e pagato sempre peggio, soprattutto dopo l’avvento degli autisti che arrivano di Paesi dell’Europa Orientale e che “costano” molto meno alle aziende. Si tratta, poi, di un mestiere che non lascia grandi spazi alla vita privata e alla famiglia, che è pericoloso e che, alla lunga, porta una serie di quasi inevitabili malattie professionali. Inoltre, ormai, visto quanto sono sofisticate le macchine che si guidano, quanto sono complicati i sistemi informatici, senza i quali non si può combinare granché e quanto sono complesse le normative, non è neanche più un mestiere per il quale basta prendere la patente: occorre una buona dose di formazione, insomma un impegno che non tutti gradiscono. E che possono permettersi.

Così facemmo qualche “giro” con il camion, ci facemmo portare qua e là per l’Europa, vivendo anche qualche avventura simpatica o imbarazzante, parlammo con un po’ di autisti, di padroncini, di addetti alla logistica, addirittura con un po’ di poliziotti, e ci facemmo un’idea. E l’idea, alla fine di quei due mesi di viaggi, era ben precisa e decisamente positiva. Forse erroneamente o forse no, il camionista, l’autista, insomma colui che vive sulla strada nella sua cabina era, secondo noi, un irriducibile romantico, un incredibile appassionato, una sorta di cavaliere solitario. C’era il piacere del viaggio, della solitudine, la grande passione per quel mestiere, la consapevolezza di svolgere un ruolo fondamentale nell’economia del Paese e c’era la voglia di mostrare a tutti, a quella che chiamano “l’opinione pubblica”, che il camionista non era, o non era più, quel personaggio brutto, sporco e cattivo, con la canottiera sudata e il poster della donna nuda in cabina, ma che era un professionista, informato, conscio dei suoi diritti e doveri, consapevole di esse- Insomma di allettante sembra che ci sia rimasto ben re sempre e comunque nel mirino di tutti e, anche per poco. E bene, quindi, ha fatto l’Albo in collaborazioquesto, deciso a comportarsi in maniera irreprensibile. ne con le Associazioni professionali, con i Costruttori e con le Autoscuole, a proporre a un migliaio Oggi, che sono passate venti primavere, parlando e di giovani una formazione adeguata, accollandosi scrivendo di e per i camionisti, restiamo dello stesso una parte delle spese e organizzando e gestendo i avviso. Quegli autisti, quei padroncini, quei personag- percorsi formativi. Ha fatto bene, ma ha commesso gi che abbiamo conosciuto erano esattamente cosi, anche un errore, secondo noi, piuttosto marchiano. come li descrivevamo. Abbiamo volutamente usato il Da come la cosa è stata presentata, traspare una passato perché quello che era vent’anni fa, oggi non cosa ben precisa: l’Albo non cerca autisti, cerca è più. Anzi è proprio un’altra cosa. Meglio? Chissà, “conducenti professionali”. Forse qualche genio ha non sembra. Peggio? Forse sì. Una delle più autore- pensato che la parola “autisti” fosse una parolaccia. Chi voli riviste di questo settore, in un bell’articolo intitola- lo sa. In ogni caso, lasciatecelo dire, quando cerchi di to “Cercasi autista disperatamente”, traccia un’analisi sostituire il cavaliere solitario con un conducente profesimpietosa, crediamo veritiera, di una categoria che, sionale, vuoi davvero che questo mestiere sparisca. ●

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S

econdo un recente studio di Istat e Aci, cresce il numero di incidenti stradali e aumenta, purtroppo, anche quello delle vittime che, nel 2015, dopo quattordici anni, è tornato a crescere (+1.4%). In totale nel 2015 in Italia si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 decessi e 246.920 feriti. Nelle cause indicate dall’ISTAT c’è davvero di tutto, ma proprio tutto: velocità elevata, mancato rispetto delle norme del Codice, eccesso di velocità, guida sotto l’effetto di alcol o di droghe, stanchezza, uso improprio del cellulare, distrazioni e chi più ne ha più ne metta. Ma, manca qualcosa: personalmente, se è vero che ci sono molti comportamenti scorretti o quantomeno superficiali da parte degli utenti della strada (camion, auto, moto e biciclette), credo fermamente che molti incidenti debbano essere addebitati, senza alcun dubbio, al pessimo stato delle nostre strade, all’incuria nelle quali spesso sono lasciate, all’ assoluta mancanza di manutenzione, alla incredibile faciloneria con la quale sono stati concepiti incroci e immissioni di corsie,

TRASPORTARE OGGI luglio 2016

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Notiziario

SICUREZZA FIRST! Per Volvo Trucks è la priorità assoluta

Insieme a Renova, un'azienda svedese che opera nella gestione dei rifiuti, Volvo Trucks è attualmente impegnata nell'esecuzione di test e ricerche sul possibile contributo dei veicoli a guida autonoma per rendere più sicura ed efficiente la gestione dei rifiuti e creare un ambiente di lavoro ottimale per gli autisti. I sistemi automatici sottoposti a test sono fondamentalmente gli stessi su cui si basa il camion a guida autonoma Volvo che dall'autunno del 2016 opera nella miniera di Kristineberg, nella Svezia settentrionale. "Guidare un veicolo commerciale pesante in un'area residenziale urbana con vie strette e utenti della strada vulnerabili mette, naturalmente, a dura prova il livello di sicurezza, anche quando la velocità del veicolo non supera quella di un normale passo d'uomo. Il veicolo per la raccolta rifiuti che stiamo testando monitora senza sosta l'area circostante e si arresta immediatamente se un ostacolo compare all'improvviso sulla strada. Allo stesso tempo, il sistema automatico crea prerequisiti ottimali per consentire all'autista di tenere sotto controllo tutto ciò che accade intorno al veicolo", dichiara Carl Johan Almqvist, Traffic & Product Safety Director, Volvo Trucks.

DHL si dà alla vela In regata alla Giraglia Rolex DHL era in prima linea con Adelasia di Torres e un Team pronto ad affrontare la sfida con altre 230 barche provenienti da Europa, Stati Uniti, Russia, e Hong Kong, alla regata più glamour del Mediterraneo. "L'integrazione in equipaggio di due velisti omaniti è molto bella e interessante. È anche perfettamente calzante con la vocazione internazionale di DHL, presente in 220 paesi al mondo con oltre 350 mila dipendenti, ed in grado di consegnare direttamente e in tempi record in ognuno di questi. Dall’Italia le spedizioni possono contare sui 3 Hub internazionali di Bergamo, Milano Malpensa e Carpiano, 6 Air Gateway di Ancona, Bologna, Roma Ciampino, Napoli, Venezia e Pisa e i 3 Hub domestici di Bologna, Roma e Carpiano. A proposito di record dopo il podio alla Middle Sea Race e quello della 151 Miglia, siamo qui per tentare il gradino più alto alla Giraglia " ha detto Massimo Andreetti, area manager DHL che ha fatto parte dell’equipaggio nella giornata di inizio delle regate a St.Tropez.

Volkswagen

sempre più in Russia Ampliata la collaborazione Il Gruppo Volkswagen e il Gruppo GAZ, una parte della Russian Machines Corporation che consolida gli asset della costruzione di automobili del gruppo Basic Element, hanno esteso fino al 2025 il loro accordo di successo per la produzione di modelli Volkswagen e ŠKODA in Russia. Inoltre, la marca Volkswagen, in futuro, fornirà motori 2.0 TDI per i veicoli commerciali leggeri GAZ, aprendo a nuove opportunità di business sui mercati internazionali. I documenti ufficiali sono stati firmati a Nizhny Novgorod alla presenza del Ministro del Commercio e dell’Industria russo Denis Manturov, del Governatore di Nizhny Novgorod Valery Shantsev e di rappresentanti di Volkswagen Group Rus.

Nuovo portale online per la Stella Servizio di omologazioni e altro

I Vantaggi per i clienti sono documenti in tempi più rapidi, monitoraggio costante dello stato della richiesta ed un contatto diretto con la casa costruttrice. Il nuovo servizio online di Omologazioni Mercedes-Benz Trucks e FUSO è perfettamente in linea con la strategia del Gruppo Daimler e le esigenze dei clienti sempre più connessi con meno tempo a disposizione nella vita di tutti i giorni. I canali di comunicazione digitali consentono, infatti, la condivisione e la fruizione di contenuti in tempo reale. L’inedita piattaforma web dedicata alle omologazioni e alla consulenza tecnica, sia sulle direttive di allestimento della Daimler AG, che sulla normativa nazionale è disponibile all’interno dei siti istituzionali di “Mercedes-Benz Trucks “(https://omologazionitruck.mercedes-benz.it) e FUSO (http://fuso-trucks. it/fusoitalia-prodotto) dando l’opportunità agli addetti ai lavori di caricare autonomamente e da ogni device, la richiesta per i documenti necessari al collaudo e all’immatricolazione dei veicoli. Tramite il sito è possibile richiedere nulla osta tecnici per la trasformazione dei veicoli, ed altre dichiarazioni della casa costruttrice. 8

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Notiziario

Citroën e il premio “Marisa Bellisario” Linda Jackson tra le “Donne ad Alta Quota”

La Mela d'Oro è il riconoscimento che annualmente viene assegnato dalla Fondazione Marisa Bellisario alle donne che si sono maggiormente distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia e nel sociale a livello nazionale ed internazionale. Il premio assegnato a Linda Jackson è il riconoscimento «per una carriera esemplare e per la solida esperienza manageriale. Il suo percorso professionale e gli importanti risultati raggiunti rappresentano un esempio e un modello di competenza, determinazione e volontà da riconoscere e indicare con forza alle nuove generazioni». «Ringrazio la Fondazione Marisa Bellisario per il riconoscimento che ha voluto assegnarmi. Questa Mela d’Oro – dichiara la Direttrice Generale del Marchio Citroën - è una ulteriore testimonianza dell’importanza che le donne stanno assumendo in ruoli di responsabilità che fino a non molto tempo fa erano prerogative del mondo maschile, in particolare in quello dell’automotive. Faccio mio l’auspicio di Marisa Bellisario alle giovani di aver fiducia nelle loro capacità e di non aver paura a puntare in alto le loro aspirazioni»

Porto di Trieste Iveco Emanato il Decreto per i punti franchi

Punto di svolta per il porto di Trieste: lo scalo ha finalmente un decreto che consente di gestire con chiarezza i suoi punti franchi. Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Graziano Delrio ha firmato lo scorso mese a Trieste presso la sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia il decreto attuativo sui punti franchi, alla presenza della presidente Debora Serracchiani e del presidente dell’AdSP del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino. “È una data epocale” – afferma D’Agostino – “perché in meno di un anno abbiamo reso operativo uno strumento che per 23 anni nessuno ha avuto la forza, ma soprattutto la voglia, di portare a compimento. Convegni, proclami e strumentalizzazioni sull’argomento, ma nessun atto concreto. Solo grazie al lavoro sinergico svolto assieme alla presidente della Regione Debora Serracchiani, all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e al Governo, si è arrivati a una svolta definitiva sull’annosa questione del Porto Franco Internazionale di Trieste”. “Il Porto Franco ha quasi 300 anni" - conclude D’Agostino – “ma con questo decreto lo abbiamo riportato a nuova vita. Ora potremo dare certezze agli investitori internazionali e far diventare questo status una leva strategica da integrare con i poteri di pianificazione e i compiti di promozione propri dell’ente per un vero decollo del porto e del suo sistema logistico in ambito internazionale. Penso soprattutto agli sviluppi della Via della Seta, da oggi potremo giocare un ruolo finalmente decisivo: non saremo più solo un porto, ma un nodo chiave delle catene logistico industriali globali".

amplia la gamma In arrivo lo Stralis X-WAY

Il lancio avverrà a settembre, ma in anteprima, presso lo stabilimento produttivo di Madrid, è stato presentato il nuovo Stralis X-WAY che sarà la soluzione ideale per impieghi stradali che richiedano anche una mobilità light off-road. Si tratta di un veicolo concepito per sfidare le missioni fuori strada, grazie al carico utile più elevato della categoria in grado di coniugare le migliori tecnologie IVECO in termini di efficienza nei consumi e sicurezza con la robustezza del telaio, tipica del brand. Pierre Lahutte, IVECO Brand President, ha dichiarato: “Lo Stralis X-WAY risponde alle esigenze di mission con requisiti particolarmente specifici. Progettato per applicazioni stradali e off-road leggere, il nuovo X-WAY coniuga la leggendaria robustezza del telaio del Trakker con le caratteristiche di sicurezza e di riduzione di consumo del Nuovo Stralis. Questa nuova gamma offre tuitti i vantaggi in termini di prestazioni e comfort introdotti recentemente sui modelli stradali, come la versione Stralis XP per le mission di lunga percorrenza, insieme alla robustezza dei nostri veicoli off-road. Con lo Stralis X-WAY, i nostri clienti potranno affrontare agevolmente il cosiddetto ‘ultimo miglio’ per le operazioni sui terreni sconnessi nelle zone di accesso ai cantieri. Elevata produttività, massima sicurezza e TCO eccellente nelle mission off-road leggere: ecco cosa aspettarsi dal nostro nuovo veicolo”. agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Arcese sempre più sostenibile Mezzo elettrico in città

Arcese si distingue da sempre per la sua attenzione alla sostenibilità. “Crediamo in una logistica e una distribuzione sostenibile attenta, quindi a salvaguarda dell’ambiente e a tutela della salute delle persone” afferma Matteo Arcese. “Siamo sicuri che grazie a queste scelte potremo continuare a far crescere il nostro business e quello dei nostri clienti, che sempre più dimostrano la massima attenzione e sensibilità a queste tematiche, chiedendo soluzioni affidabili ed ecosostenibili. Siamo fieri di poter dire che ancora una volta ci muoviamo nella loro direzione”. Ecco che iIl primo furgone elettrico Arcese per le consegne dell’ultimo miglio è arrivato in città: operativo attualmente solo nel centro di Milano, il modello Nissan e-NV200 è dedicato alle consegne per i clienti nel settore high value. L'autonomia complessiva dell'e-NV200 è di circa 160 km e garantisce una portata utile di 770 kg. Sono necessarie solo poche ore per ricaricare il mezzo presso l’apposita colonnina installata in azienda per poi eseguire le consegne in centro nel giro di poche ore.

ford

Consegne a emissioni zero

Ford Deutsche Post e StreetScooter hanno sancito un accordo per la produzione di un nuovo veicolo con alimentazione elettrica da dedicare ai servizi di consegna. I partner sono all’opera per la realizzazione di un veicolo furgonato di grandi dimensioni da utilizzare per le consegne quotidiane. Deutsche Post si è già distinta nel segmento dei veicoli da consegna a zero emissioni progettando e realizzando, in collaborazione con la start-up StreetScooter, un van elettrificato a zero emissioni di dimensioni ridotte. Il Ford Transit che rappresenterà il riferimento di partenza per lo sviluppo del nuovo veicolo, verrà dotato di un propulsore a batteria e sarà rifinito con le livree di Deutsche Post e DHL Paket. “Nel nostro percorso di trasformazione da costruttore d’auto a provider di soluzioni di mobilità, l’E-Mobility e lo sviluppo di soluzioni innovative per la gestione delle dinamiche legate alla mobilità delle aree urbane sono assolutamente punti chiave da tenere in considerazione per affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato Steven Armstrong, Vice Presidente di Ford e Presidente di Ford Europa, Medio Oriente e Africa. L’inizio della produzione è prevista per il mese di luglio 2017.

Pedemontana Lombarda Ora anche in app Arrivata fresca fresca da poche settimane la nuova App “Pedemontana Lombarda”, che in pochi semplici passaggi consente di pagare il pedaggio delle reti autostradali gestite dalla Società (A36, A59 e A60) direttamente con il proprio dispositivo mobile. L’App è gratuita e può essere scaricata da Google Play e App Store; una volta installata consente in ogni momento di: pagare il pedaggio, saldare un sollecito di pagamento, ricaricare il borsellino elettronico della propria “Ricaricabile Pedemontana”. Non servono lunghe registrazioni: è sufficiente inserire pochi dati essenziali e ad ogni accesso l’App riconoscerà in automatico il profilo dell’utente e le targhe dei veicoli associate. Il pagamento può essere fatto tramite Carta di Credito o Carta Prepagata, e chi ha noleggiato un veicolo può selezionare l’intervallo di tempo per saldare esclusivamente i transiti relativi al periodo di locazione.

volvo trucks Un motore più potente

Il Volvo FE è stato lanciato con 350 CV/1400 Nm e un nuovo assale anteriore per una portata per asse fino a nove tonnellate. Questo rende uno dei più versatili modelli di Volvo Trucks un forte concorrente anche per la distribuzione più esigente, per la gestione dei rifiuti e per leggeri lavori di costruzione. Il Volvo FE 350 è progettato per una massa totale a combinazione (MTC) fino 44 tonnellate. "Il Volvo FE è un camion flessibile e agile che opera efficentemente nel traffico regionale così come in condizioni di traffico urbano congestionato. Ora stiamo ampliando ulteriormente la sua area di applicazione, offrendo un'alternativa con una maggior performance ed un carico aumentato per incontrare la domanda di molti clienti," ha dichiarato Anders Edenholm, Segment Manager Distribution di Volvo Trucks. Il Volvo FE 350 verrà offerto in tutti i mercati Euro 6. Le vendite saranno avviate a partire dalla fine di Giugno e la produzione inizierà a Settembre. Ulteriori novità sul prodotto relativo alla gamma FE saranno rilasciate in fasi differenti nell'autunno 2017. 10 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


marco berry ❝

BT

SHOW

Il BT SHOW è partito! I 12 minuti più scomodi dell’autotrasporto sono in onda dalle ore 14 del 12 luglio su Trasportale.it e Inarrestabili.com

Abbiamo acceso il motore, inserito la prima e ci siamo messi in moto. Lo abbiamo fatto in punta di piedi, abbiamo provato a sperimentare un linguaggio per riuscire a parlare di autotrasporto in modo diverso, sicuramente più leggero anche se il protagonista è il trasporto pesante. Stiamo modificando, cercando di sistemare quelle che pensiamo esser delle cose perfezionabili, ma è un lavoro divertente, costruito, arricchito in team. Ci piace raccogliere notizie, filmati, curiosità e testimonianze. Cerco di immaginare come sarà tra qualche puntata il BT SHOW, se mai riuscirà ad andare avanti, ma non è possibile mettere un freno alla fantasia, è infinita! Mi piacerebbe che tutti gli amici che lavorano in questo mondo incredibile dell’autotrasporto ci aiutassero a crescere e ad aggiungere idee e contenuti.

Accettiamo collaborazioni a braccia aperte!

Io vorrei diventare un punto di vista diverso di questo mondo che viaggia su gomma. Realizzare un racconto più leggero, fatto di battute, filmati divertenti, interviste meno serie, ma anche riuscire a raccontare gli aspetti più difficili, attraverso inchieste e filmati scomodi che ci volete segnalare. Mi sto divertendo molto!

Ogni giorno penso a cosa potrei aggiungere o cosa modificare per riuscire a crescere e diventare proprio un programma destinato al web. Attraverso il sito di “Inarrestabili” e quello di “Trasportare Oggi in Europa”, potrete aiutarmi ad arricchire questo spazio. Qualunque cosa vogliate aggiungere, io sono qui ad aspettarla incuriosito sempre! ● agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

La nuova cabina del Grifone Riposare meglio per guidare meglio

La gamma di cabine introdotte da Scania con la sua nuova generazione stabilisce nuovi standard di eccellenza. La nuova cabina G20 con zona notte, in particolare, presenta tre diverse altezze del tetto: Low (piatto), Normal e Highline. Una risposta ai clienti che, per motivi di peso, altezza o per ragioni di costi sono alla ricerca di una cabina universale, montata più in basso sul telaio, per consentire agli autisti di salire a bordo in maniera più comoda e con un’altezza inferiore. Björn Fahlström, Vice President, Product Management, Scania Trucks ha dichiarato: “Le cabine G rappresentano un'ottima alternativa per i clienti che desiderano un punto di accesso più basso. La cabina G è uno strumento multifunzione, in grado di assolvere numerosi compiti differenti. È ideale, infatti, per numerosi tipi di applicazioni. Gli esterni della cabina G20, in particolare, presentano tutte le caratteristiche aerodinamiche necessarie per il trasporto lungo raggio”.

Il connubio tra Scania e HAVI Nella filiera di Mc Donald’s meno Co2

Il ritorno di Peugeot In arrivo in Italia il nuovo Pick Up

L’obiettivo è quello di diminuire in modo sostanziale i veicoli diesel, trasformando circa il 70% della flotta di veicoli di HAVI in mezzi con motorizzazioni a carburanti alternativi, per esempio veicoli a gas e ibridi. Le emissioni di CO2 nelle consegne di HAVI ai ristoranti di McDonald’s tramite i veicoli Scania di nuova generazione e le soluzioni operative verranno monitorate in tempo reale, portando la connettività della flotta attualmente in attività ad uno step successivo. Grazie a questa significante trasformazione della flotta, ci si attende una riduzione della CO2 in un range che va dal 15% al 40% per ogni chilometro effettuato, a seconda del percorso, del combustibile utilizzato e delle condizioni del traffico. “E’ innegabile il fatto che stia crescendo la domanda di soluzioni di trasporto sostenibili. Questa collaborazione dimostra chiaramente come, grazie a partnership strategiche, possiamo essere maggiormente innovativi e, insieme, accelerare il processo di cambiamento verso un sistema di trasporto sostenibile”, ha dichiarato Henrik Henriksson, President e CEO di Scania.

Il nuovo PEUGEOT Pick Up, con una lunghezza di 5,08 m, si inserisce nel segmento dei pick-up compatti a doppia cabina. Questo segmento rappresenta il 10% dei mercati di riferimento, che raggruppa i paesi del Maghreb e dell’Africa subsahariana occidentale, pari a un volume di circa 56.000 unità all’anno. La motorizzazione Diesel e la trasmissione 4x4 occupano una posizione dominate nel mercato, con rispettivamente il 92% e il 77%. Il nuovo PEUGEOT Pick Up concretizza le ambizioni del Marchio di ritornare nel mercato dei pick-up per accompagnare la sua crescita all’estero. Robustezza e durata con una linea di cintura della carrozzeria alta, un frontale verticale, un cofano orizzontale e un’elevata distanza dal suolo (da 210 a 215 mm in base al le versioni), i l nuovo PEUGEOT Pick Up dispone di tutte le caratteristiche fondamentali del mondo del pick-up. 12 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


volta pagina

di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti

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Assalto alla diligenza

l trasporto è un’attività “derivata”, ossia, la domanda di trasporto deriva dal fabbisogno del mercato. Una caratteristica che rende il mondo del trasporto una delle attività più complesse, oltre che fondamentali per l’economia di un Paese, un settore unico in tutte le sue sfaccettature. Il trasporto merci su strada, nonostante esso sia uno tra i settori produttivi maggiormente regolati a livello Europeo, sta da tempo assistendo ad un abbassamento delle tutele, attraverso l’utilizzo di strategie d’impresa scorrette che distruggono la leale competizione tra soggetti economici. Questo ha comportato, nell’ultimo periodo, la presenza sul mercato di un numero sempre maggiore di imprese che fanno uso di lavoro a basso costo eludendo le regole nazionali ed europee in materia salariale, dando vita in tal modo a strategie di dumping sociale che negli ultimi anni hanno compromesso livelli occupazionali nelle imprese virtuose e rispettose delle regole. La Commissione europea ha recentemente approvato un pacchetto di riforme che, con ben otto iniziative legislative si pone l’obiettivo di modernizzare il trasporto su strada nell’Unione nei prossimi anni.

"L'Europa in movimento" racchiude varie iniziative ad ampio raggio che consentiranno di rendere il traffico più sicuro, incoraggiare l'adozione di sistemi di pedaggio più equi, ridurre le emissioni di CO2, l'inquinamento atmosferico e la congestione del traffico. E ancora: ridurre gli oneri burocratici per

le imprese, combattere il fenomeno del lavoro nero e garantire ai lavoratori condizioni e tempi di riposo adeguati. La Commissaria per i Trasporti Violeta Bulc ha sottolineato che: "Nella Unione europea non c’è spazio per fare dumping sociale così come non c’è spazio per pratiche illegali nel mercato interno. Il principio è paga uguale per lavoro uguale”. Nell’ottica operativa le imprese dovranno avere asset e staff adeguati alla dimensione delle attività nello Stato membro che ha rilasciato la licenza. Inoltre, nei viaggi internazionali i camionisti sono considerati “distaccati” se si trovano in un altro Stato almeno tre giorni in un mese. Per quanto concerne cabotaggio: da un massimo di tre operazioni in sette giorni si passa ad un numero illimitato ma da effettuare in un massimo di cinque giorni. L’autotrasportatore verrà considerato lavoratore distaccato sin dal primo giorno di cabotaggio, con le condizioni di trattamento del Paese della consegna. Per i trasporti internazionali, invece, vale la regola dei tre giorni. Infine, ma non ultimo, i riposi settimanali obbligatori, che dovranno essere fruiti a casa o in “luogo adeguato” a spese del datore di lavoro. Sarà vietato quindi trascorrerli in cabina (divieto attualmente in essere solo in alcuni Stati). Nei prossimi mesi la proposta sarà sottoposta all’attenzione degli stati membri e del Parlamento, periodo delicato nel quale le lobby cercheranno di “assaltare la diligenza”. ●

agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Super Moby Super fast

La flotta del Gruppo Onorato Armatori si rafforza. È stata presentata la nuova Superfast Baleares, nave cargo di Moby che aumenterà ulteriormente la già ricca offerta di partenze da e per la Sardegna. Il nome di questo cargo non è certo casuale, visto che può raggiungere una velocità di 27 nodi, il che significa che si ridurranno i tempi di trasferimento, per la felicità degli autotrasportatori e di tutti gli attori del settore dedicato alle merci. La nave, di ultimissima generazione, è lunga 210 metri, ha quattro garage ultramoderni tutti accessibili da rampe fisse (tra cui il principale che arriva a un’altezza di 7 mt, e dove è presente anche un car-deck capace di accogliere 90 autovetture senza influire sulla disponibilità degli spazi per i mezzi pesanti), una capacità che raggiunge i 220 semi rimorchi, con 200 allacci frigo e 4 motori. Una vera e propria rivoluzione per quello che riguarda il trasporto merci, con una nave versatile e ultra moderna, in grado di esprimere alte velocità che le permetterà, qualora ci fossero dei ritardi, di recuperare il tempo perso.

GEFCO

Esempio di trasporto multimodale

Il gruppo GEFCO, attore globale nella logistica industriale e leader europeo nella logistica per il settore automotive, sostiene lo skipper Yvan Bourgnon nella grande sfida “Bimedia”: raggiungere la Groenlandia dall’Alaska attraverso il Passaggio a nordovest con un catamarano sportivo, nel mezzo dei ghiacci dell’Artico. Il Passaggio a nord-ovest, rotta finora utilizzata esclusivamente da navi e imbarcazioni a motore, è aperto solo per qualche settimana l’anno. È per questo motivo che Yvan Bourgnon ha chiesto a GEFCO di fornire il suo supporto logistico, permettendogli di trasportare il suo catamarano dal porto di Anversa (Belgio) a Nome in tempi estremamente brevi, in modo da salpare in tempo e approfittare dello scioglimento dei ghiacci. Il catamarano da 6,30 metri è arrivato con una nave da carico a Seattle, nello stato di Washington in USA, in pezzi separati ed è stato poi inviato con una nave veloce ad Anchorage, Alaska. Infine è stato caricato su un aereo cargo Hercules C-130 per arrivare a Nome il 26 giugno. L’intera operazione è stata condotta dalla divisione Freight Forwarding di GEFCO, specializzata nel trasporto merci multimodale. 14 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

Porto di Venezia

Contributi dall’UE di oltre 3 milioni

L’Unione Europea ha approvato lo stanziamento dei fondi a sostegno delle infrastrutture europee. Il porto di Venezia si è aggiudicato 2 progetti tra i 13 approvati per l’Italia nell’ambito del banco 2016 della Connecting Europe Facility (CEF). Il contributo per il porto di Venezia ammonta a 3.25 milioni di euro che consentiranno di potenziare i traffici e le infrastrutture dello scalo lagunare. In particolare oltre 2.6 milioni di euro sono stati approvati nell’ambito delle Autostrade del Mare (MOS) e serviranno per co-finanziare la realizzazione della seconda darsena del Terminal di Fusina (gestito da Venice Ro-Port Mos), e studi per migliorarne l’accessibilità nautica e lo sviluppo del corridoio Adriatico in collaborazione con RAM (Rete Autostrade Mediterranee). L’UE ha infatti valutato positivamente i recenti sviluppi del terminal di Fusina e apprezzato il suo ruolo quale snodo cruciale dell’Autostrada del Mare Patrasso-Venezia, ma anche le sue connessioni intermodali fino al nord Europa. Potenziare le capacità del terminal e la sua accessibilità nautica sono le motivazioni rilevate dalla Commissione nel concedere il cofinanziamento che consentirà di raddoppiare la capacità del terminal entro 2020. Il Coordinatore del Progetto è l’Autorità di Sistema portuale dell’Adriatico Settentrionale assieme agli altri partner Venice Ro-Port MoS, Autorità Portuale di Patrasso, Rete Autostrade Mediterranee, Grimaldi Euromed, Kombiverkehr che negli ultimi anni hanno dimostrato di saper valorizzare un’infrastruttura portuale all’avanguardia con linee dirette, collegamenti intermodali, nuovi traffici ro-ro e, recentemente, anche l’apertura di un nuovo traffico nel settore automotive.


Non solo tir

di Alessandro Musumeci Direttore Regionale Citroen / DS

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Letture d'estate

ari lettori di Trasportare Oggi, siamo ad un nuovo appuntamento con la rubrica NON SOLO TIR. Siamo in estate, periodo fondamentale per ricaricare le pile dopo un anno di lavoro intenso. E allora come ci si abbandona a questo massimo relax?

Una delle possibilità è quella di sdraiarsi al sole in spiaggia o in montagna con una di quelle riviste di gossip che vanno per la maggiore in questo periodo. Ebbene sì, non si può fare a meno di andare alla ricerca dell’ultimissima notizia riguardante la soubrette o la velina di turno che ha lasciato, o è stata lasciata, dal calciatore o politico del momento. Personalmente mi son sempre chiesto da dove possa mai venire l’interesse per gli affari personali di Belen o della Barale o, in tempi più recenti, dalla Isoardi. Rimane il fatto che, se esiste una domanda su questi argomenti, come sempre nel business, è giusto assecondarla e, anzi, pomparla ancora di più. Effettivamente, tornando a quel bisogno di evasione d’estate, molte persone non vogliono assolutamente sentirsi “impegnate” e quindi queste notizie riempiono quel momento di relax senza richiedere alcuno sforzo mentale, nel rispetto delle ferie anche del nostro cervello, che evidentemente ha bisogno, anche lui, di meritato riposo. La cosa interessante è che poi queste notizie diventano anche argomento di chiacchiere tra amici/amiche e quindi è fondamentale essere aggiornati perché altrimenti si potrebbe finire tagliati fuori da una piacevole conversazione d’agosto. Se confronto gli argomenti di discussione a tavola tra inverno ed estate (ovviamente è un solo punto di vista), mi rendo conto come il peso in termini di impegno di quelli estivi sia notevolmente più leggero: si parla di vacanze, di gossip, di calcio mercato… sparisce il lavoro, raramente si parla di politica e di attualità. Questo potrebbe anche non essere un problema, dopotutto ognuno ha diritto di prendersi i propri momenti di relax fisico e mentale; a meno che qualcuno possa approfittare volutamente di questa situazione a proprio vantaggio: a cosa faccio riferimento? Spesso il periodo agostano è anche quello dove alcuni

equilibri politici ed economici si rompono, dove vengono prese delle decisioni anche molto importanti a livello globale senza che ci sia quella consapevolezza che, ad esempio, vi è in autunno dove siamo più abituati a scioperi, a manifestazioni, al confronto politico e sociale. Se pensiamo alle maggiori crisi sui mercati finanziari, con il famigerato spread italiano che schizzava alle stelle, queste si sono verificate proprio d’estate: ad esempio nel 2011 dove proprio tra luglio e agosto si sono maturati gli strappi tra Berlusconi e l’Europa che hanno poi avviato alla successione di Mario Monti. Oppure sempre in agosto, nel 2007, è iniziata la crisi in America che poi ha contagiato anche il resto del mondo. Ma pensiamo anche al mondo industriale: qualche anno fa Marchionne ha comunicato una imponente riorganizzazione all’interno di Fiat a luglio, per essere operativa ad inizio settembre: quindi tutti in vacanza ad agosto e poi, a settembre, il mondo cambia… Sarà un caso? Forse. Oppure no. La consapevolezza sociale è spesso fortemente influenzata dalle notizie che leggiamo, ascoltiamo o subiamo ogni giorno; e anche quello dell’informazione è un business che quindi segue le regole del mercato, dell’incontro di domanda e offerta: pertanto se, come dicevamo prima, la domanda che proviene dal lettore medio si orienta maggiormente verso argomenti “leggeri”, piacevoli e poco stressanti, anche l’offerta sarà di conseguenza concentrata su quel tipo di notizie, trascurando o mettendo in secondo piano gli altri, anche se più importanti dal punto di vista sociale e politico, un po’ come accade quando i programmi impegnati passano in televisione in seconda o terza serata per lasciare il prime time ai varietà o ai reality. Anche in quel caso, le persone vogliono riposarsi dalla giornata di lavoro spegnendo il cervello e rilassandosi. In conclusione, aggiorniamoci pure sulla nuova o vecchia fiamma della Barale ma non distogliamo l’occhio o l’orecchio da quanto potrebbe accadere di importante e di impattante per la nostra vita; prima di ritornare a settembre e scoprire che il mondo è cambiato… ma nessuno se n’è accorto. ●

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Notiziario

MAN ama il tuo cuore Autotrasporto più sicuro

La telemedicina è stata individuata per dare un contributo alla sicurezza dell’autotrasporto, poiché infarto, aritmie e crisi cardiocircolatorie sono le principali cause di decesso e un semplice elettrocardiogramma può contribuire a individuare le situazioni “a rischio”. Lanciato al Transpotec a febbraio di quest’anno, Il progetto di MAN Truck & Bus Italia “Ama il tuo Cuore” è proseguito con appuntamenti periodici in diverse Concessionarie della Rete del Leone. Sono state effettuate oltre 200 prestazioni di telerefertazione per la maggior parte riconducibili ad autotrasportatori che quotidianamente si mettono alla guida di un veicolo industriale con percorrenze annuali di oltre 100.000 km. È intenzione di MAN Italia sviluppare ulteriormente il progetto “Ama il tuo Cuore” - conferma Alessandro Smania, responsabile marketing di MAN Truck & Bus Italia -. La nostra azienda ha sempre tenuto “l’uomo” al centro di tutti i suoi progetti, come confermano le tante iniziative messe in campo per la sua sicurezza, sul veicolo con i numerosi dispositivi di ausilio alla guida, nella vita con progetti come “Ama il tuo Cuore”. Presto saranno quindi programmati nuovi appuntamenti lungo in tutta Italia”.

FM Group consegna green Sephora ha scelto il progetto CityLogin Consegne a emissioni zero a Torino e in altre quattro città del Piemonte grazie a CityLogin. Sephora Italia, impegnata in un percorso eco responsabile, ha scelto infatti il progetto di logistica sostenibile a chilometro zero di FM Logistic che effettuerà le sue spedizioni nella regione per l’azienda leader della cosmetica. In questa prima fase l’accordo Tra FM Logistic e Sephora Italia prevede l’impiego di un mezzo ibrido. Le consegne saranno effettuate presso i 13 punti di vendita ad insegna Sephora di Torino, Alessandria, Cuneo, Ivrea e Ciriè per un volume di circa 2.000 pallet trasportati da marzo a dicembre. “Torino è il terzo capoluogo italiano coinvolto dal progetto CityLogin per Sephora. I nostri mezzi a zero emissioni sono già presenti a Roma e Milano dove stiamo ottenendo ottimi risultati, ha dichiarato Ugo Lemorini, General manager di FM Logistic in Italia. Con CityLogin abbiamo dato vita a un modello innovativo per la distribuzione urbana delle merci a basso impatto ambientale che contiamo di implementare anche in altri grandi centri cittadini. La collaborazione con Sephora Italia rafforza inoltre la nostra leadership nel settore della cosmesi: FM Logistic offre soluzioni di tipo "end to end" che rispondono alle esigenze specifiche dei diversi circuiti di distribuzione di questi prodotti”.

XPO Logistics in supporto al Tour de France E sono 37! Anche per quest’anno, per il 37esimo anno consecutivo, XPO Logistics si è occupata di trasportare i materiali necessari per tutte le tappe della gara, tra cui barriere, podi e gate nonché arredi per i villaggi, attrezzature audio e video e i gadget per gli sponsor. Il team di XPO Logistics ha messo in campo 46 mezzi e 55 autisti per seguire l’evento. Questi hanno percorso circa 270.000 chilometri, trasportando 360 tonnellate di attrezzatura, compresa la vernice per segnare il percorso e la linea di arrivo. Il Tour de France è uno degli eventi sportivi più prestigiosi a livello globale, seguito da milioni di persone in Europa e nel mondo, sia sul luogo che attraverso mezzi radiotelevisivi. Ancora una volta le soluzioni di trasporto all’avanguardia di XPO Logistics hanno aiutato a garantire la sicurezza, il divertimento e la comodità di partecipanti e spettatori. L’Azienda ha lavorato alla preparazione del tour per cinque mesi, coinvolgendo un team di esperti per far sì che tutto sia filato liscio durante le 21 tappe del tour. 16 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


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il dorsale

di Gian Paolo Pinton

Ripresa sì, politica no D

opo 10 anni di sofferenza economica, con migliaia di posti di lavoro andati persi e milioni di immigrati arrivati in Italia, ci ritroviamo sommersi da problemi di tutti i tipi, sempre legati alla politica. Quattro milioni di famiglie che vivono in povertà, tre milioni di giovani disoccupati e milioni di immigrati mantenuti dallo Stato che gironzolano per le città senza fare nulla, quando non compiono azioni illegali o criminali. L’impreparazione degli attuali governanti a gestire il problema degli sbarchi quotidiani lo dobbiamo all’incompetenza di chi ha firmato la Convenzione di Dublino nel 1990 ed entrata in vigore nel ‘97. Allora furono i ministri dell’esecutivo di Berlusconi, Cancelleri e Alfano, a firmarla. Ma il danno più grave è stato quando Renzi, firmando la convenzione Triton in buona fede, ha autorizzato a destinare i porti italiani per gli sbarchi di migranti soccorsi da navi europee, anche militari, senza rendersi conto di quale atteggiamento avrebbero assunto gli altri Stati Europei. Infatti, la maggioranza degli stessi ha chiuso sia le frontiere che i porti all’accoglienza di altri esseri umani. Dal 2015 a oggi Triton ha distrutto 420 battelli dei trafficanti, salvato e sbarcato in Italia 30.000 circa migranti e arrestati 109 trafficanti. Questo sarà il pressante problema sul quale il Governo perderà la maggioranza se non ci saranno prese di posizione dell’Italia a livello europeo. Lasciare in difficoltà l’Italia fa comodo alla Francia (che è stata la principale causa del caos successo in Libia dopo l’assassinio di Ghedaffi, con l’intento di mettere le mani sui pozzi petroliferi libici) con la complicità dell’Inghilterra ed il silenzio di Obama. Provo ad accennare ad alcune situazioni molti gravi, delle quali sembra che il Governo sia indifferente: il caso Alitalia, il caso Ilva, il caso Banche Popolari venete. Miliardi andati in fumo, posti di lavoro sicuramente che saranno eliminati e risparmiatori che devono subire la mala gestio di banchieri e manager che scorazzano liberi per le vie d’Italia a fare shoppping. Per non parlare dei sindacalisti italiani che, come ha riportato il Corriere della Sera del 16 luglio, sembra che molti di loro, in procinto di andare in pensione, applicano trucchi per triplicare l’importo che riceveranno come pensione. Trucchi che solo loro sanno fare o hanno imparato dall’ex Bonanni, che con la sua

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pensione numero 36026124, incassa 8.593 euro lordi al mese), cifra ben superiore percepita dalle tute blu che hanno difeso per decenni. Così dicasi per le pensioni privilegiate per le quali non c’è verso che siano ridotte o ricalcolate. Ci mancava solo la battuta del presidente dell’INPS Boeri che ha detto che se “non arrivano migranti” le pensioni degli italiani non potranno essere pagate. Ma che siano proprio quelle persone che così generosamente sbarcano dalle navi degli altri Stati UE, a salvare le pensioni? O il caldo ci rende tutti più strafatti e impazziti oppure un bel silenzio non fu mai scritto, anche se Boeri non è la prima volta che vince il “Peperoncino d’oro” per le sciocchezze che spesso gli son dal “cuor sfuggite….”. Due parole sull’affaire Banca Intesa e Popolari Venete. Non vi sembra strano che le parti attive (conti correnti attivi, immobili, arredi, personale) di due banche in default, alle quali sono state fatte migliaia di cause per il recupero dei risparmi bruciati, possano essere state vendute per un euro a Banca Intesa? Inoltre, lo Stato ha dato 5 miliardi come prestito e si assumerà tramite gli ammortizzatori sociali, i costi degli esuberi non solo delle Popolari ma anche di Intesa. Non vi sembra anticostituzionale il fatto che il decreto annulli tutte le cause fatte contro le vecchie Popolari lasciando migliaia di risparmiatori (80.000 circa) con l’onere di immettersi, con nuovi costi legali, nel fallimento della BAD Bank (così sono ora chiamate le banche fallite) che hanno distrutto quasi 20 miliardi di euro in denaro, tra svalutazione del valore delle azioni, aumenti di capitale maciullati e milioni di affidamenti dati senza le dovute garanzie e ora diventati crediti deteriorati (incagli o sofferenze) se non inesigibili? Al gruppo Zonin, la Popolare di Vicenza, negli ultimi tre anni di gestione dell’ex contadino, ha concesso disponibilità di denaro per 50 milioni all’anno. Abbiamo chiesto se erano garantiti questi prestiti ma nessuno ci ha saputo o voluto rispondere. Se volete saperne di più, potete acquistate in libreria o direttamente dall’editore www.cleup.it, il libro “Il Massacro delle Popolari venete” di Gian Paolo Pinton. Euro 15. ●


Notiziario

DKV sempre più green Compensazioni certificate E’sempre più importante, per il singolo (inteso come individuo e come azienda), ridurre l’impatto ambientale legato alla propria attività attraverso un uso corretto e responsabile delle risorse disponibili. Rendere sostenibile il proprio business, attraverso la riduzione degli impatti legati allo svolgimento delle attività di ogni giorno, porta una serie di vantaggi misurabili anche in termini di efficienza e di costi. Per questo motivo DKV Euro Service, uno dei principali fornitori di servizi nel settore della logistica e dei trasporti, ha creato una soluzione in grado di compensare le emissioni di CO2 nell’ambito del trasporto commerciale. La DKV CARD CLIMATE è una carta carburante eco-sostenibile che permette al parco veicolare delle aziende di viaggiare completamente a impatto zero. Per dare dimostrazione dell’impegno nei confronti dell’ambiente delle aziende che scelgono la DKV CARD CLIMATE, viene consegnata una certificazione che attesta la compensazione totale delle emissioni di CO2: ogni litro di carburante acquistato include un contributo aggiuntivo in progetti certificati di protezione ambientale. Da quanto è stata immessa sul mercato (fine 2014), la DKV CARD CLIMATE ha già compensato circa 8.700 tonnellate di anidride carbonica.

Nuove soluzioni per Volvo Trucks Contributi dall’UE di oltre 3 milioni

Volvo Trucks ha sviluppato un nuovo veicolo autosterzante che può aumentare significativamente la produttività dei coltivatori di canna da zucchero brasiliani. Il camion, che viene utilizzato per trasportare la canna da zucchero appena raccolta, sterza con grande precisione attraverso i campi senza danneggiare le piante giovani che daranno vita al raccolto dell'anno successivo. Volvo Trucks ha risolto il problema con un sistema di assistenza all'autista che automatizza la sterzata e verifica che il camion eviti di schiacciare e danneggiare le piante mantenendo sempre il percorso giusto quando procede verso o accanto alla mietitrebbia o quando se ne allontana. Grazie ai ricevitori GPS, il veicolo segue una mappa del campo basata su coordinate. Due giroscopi verificano che non solo le ruote anteriori, ma l'intero veicolo sterzi con grande precisione, impedendo al camion di spostarsi di oltre 25 mm dal percorso stabilito.

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Notiziario dagli USA

A rischio la Route 66 Trump potrebbe tagliare i finanziamenti federali

Per chi, come noi, vive e lavora di e nel trasporto, guidare lungo la Route 66, la mitica (ex) highway inaugurata nel ‘26 è, decisamente, un’emozione che non si dimentica. La “Strada Madre” come la chiamano gli americani, è stata la protagonista delle grandi migrazioni verso Ovest degli americani rimasti senza casa e lavoro dopo il “dust bowl”, le tempeste di sabbia negli Stati centrali fra alla fine degli anni Trenta. Lunga 4mila chilometri va da Chicago a Santa Monica e fu completata solo nel 1938. Segnò anche la prosperità di molte delle città che attraversa, oggi solo in chiave turistica, un tempo anche sotto il profilo commerciale, tagliando otto Stati (Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California) e tre fusi orari. Ma questo monumento ora rischia, sotto la scure dei tagli imposti da Trump. Fra due anni scadrà il National Route 66 Corridor Preservation Program, la legge che dal ‘99 finanzia la tutela delle storiche attrazioni della Route 66, come i cartelli, i motel, fino alle strepitose stazioni di servizio. Così, sia i residenti che i politici dei territori attraversati stanno mobilitandosi nel timore che la legge di tutela non venga rifinanziata. Mancano solo due anni e l’obiettivo è quello di far riclassificare il percorso come National Historic Trail, che permetterebbe l’accesso a finanziamenti annuali. La Route non è solo attrazioni per turisti, i soldi servono a centinaia di famiglie che intorno all’ex autostrada (non più tale dall’85), hanno costruito piccoli business che tengono in piedi le fragili economie locali.

Ride for Freedom Anche quest’anno Volvo ha decorato un trattore in onore dei Caduti

È uscito dall’impianto Volvo Trucks di New River Valley in Virginia, il trattore VNR 630 con la livrea commemorativa del “Ride for Freedom”, iniziativa nell’ambito delle manifestazioni del “Memorial Weekend”. L’iniziativa, che si ripete ormai da 30 anni, vuole celebrare l’onore dei caduti di tutte le guerre e si svolge a Washington, presso il Vietnam Veterans Memorial, il “muro” dove sono riportati tutti i nomi dei caduti durante la guerra in Vietnam. Il Volvo VNR 630 ha scortato circa 200 motociclisti dallo stabilimento a Washington. Sono 26 anni che i dipendenti dello stabilimento Volvo Trucks di New River Valley, insieme con il locale Comitato Veterani sostengono il “Ride for Freedom”, creando grafiche speciali in onore dei militari americani.

Daimler, un circuito nel deserto

La pista sarà riservata a Freightliner, Western Star e Thomas Built Bus

Daimler Trucks North America (DTNA) ha inaugurato la nuova pista prove, la High Desert Proving Grounds a Madras, in Oregon. Il progetto, un tracciato, completamente nel deserto, occupa un’ area di 73 chilometri quadrati e ha richiesto un investimento di 18,7 milioni di dollari. La pista, dotata di soluzioni modernissime, sarà destinata prevalentemente a test dei veicoli a carburanti alternativi e a quelli di guida autonoma.

20 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


Notiziario dagli USA

La rivoluzione dell’anello Dopo oltre cinquant’anni addio al “Truckers Ring”?

Dopo quasi un secolo, la OOIDDA (Owner-Operators Independent Drivers Association), l’associazione dei “padroncini” americani, non regalerà, ogni anno, al rinnovo della tessera di associato, il cosiddetto “Truckers Ring”, ma lo venderà, alla simbolica cifra di 6 dollari, soltanto a chi ne farà richiesta. Anche se a noi la cosa sembra una sciocchezza, negli USA si è scatenata una vera e propria polemica che vede, da una parte la OOIDDA, dall’altra i suoi associati. Il problema – dicono - sta nel fatto che i camionisti non sono più fieri del loro mestiere e non indossano più l’anello con orgoglio. Anzi, sembra che qualcuno se ne vergogni. Bisogna ricordare che negli USA la tradizione dell’anello di appartenenza è molto sentita nelle università, nelle scuole, nell’esercito e, in generale, in qualsiasi gruppo la cui appartenenza sia un vanto. Come risultato delle polemiche, un gruppo di iscritti ha addirittura minacciato di staccarsi dall’OIDDA e fondare un’altra associazione. ….follie americane….

Pronti con l’elettrico

Contro il traffico di esseri umani Un Kenworth T680, all’asta per beneficenza

Tesla Motors sarebbe pronta con un truck full electric

La notizia ha fatto il giro del mondo: Tesla Motors, azienda americana specializzata nella creazione di veicoli elettrici ad alte prestazioni, è pronta a lanciare il suo camion elettrico, il ”Semi”, già a settembre. A comunicarlo è stato il presidente Elon Musk, che e ne ha diffuso anche un “teaser”. I dettagli dell'avveniristico veicolo non sono stati svelati, anche se Musk ha assicurato che ridurrà drasticamente i costi di trasporto delle merci. Naturalmente lo scetticismo è palpabile, Daimler, per esempio, ha sottolineato come la la carenza di infrastrutture adeguate alla ricarica di un veicolo del genere, siano ancora il grande ostacolo a questi progetti, cosi come lo è la velocità di ricarica delle batterie. Ma Munsk non si è fermato, ha detto anche che lo stesso veicolo sarà in grado di viaggiare, in modalità guida autonoma, dalla California a New York senza autista.

Si chiama “Everyday Heroes” (Eroi di tutti i giorni) il Kenworth T680 “battuto” all’asta da Ritchie Bros a Phoenix. L'offerta vincente è stata presentata da Mike Jimenez, proprietario della J & L Transportation di Phoenix. L’intera cifra pagata da Jimenez, 89mila dollari, è andata alla TAT (Truckers Against Trafficking) un’associazione che lotta contro traffico di esseri umani, in particolare di emigranti clandestini dal Messico e dall’America Latina. “L’asta– ha detto Don Blake, della Kenworth di Phoenix – corona un progetto che è durato 8 mesi. Ringrazio tutte le aziende che hanno collaborato creando il merchandising e l’oggettistica che ha permesso di alzare l’offerta alla TAT"."Anche se non mi è mai capitato personalmente - ha detto Mike Jimenez – so bene che il traffico di esseri umani esiste davvero nel nostro mondo e quando Don ha espresso l’interesse di Kenworth, ho aderito immediatamente; sono sicuro che TAT utilizzerà i proventi al meglio”. Il Kenworth T680, con motore Paccar MX-13 da 485 CV si va unire ad altri 35 veicoli della J & L Transportation. agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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L’inchiesta

Autostrade del mare

apriti

Le autostrade del mare rappresentano uno sviluppo nelle politiche dei trasporti nell’Unione Europea che punta sull’importanza del trasporto via mare. Il convegno Motorways of the sea con l’Italia protagonista della politica marittima europea ne è la riprova

di Federica Lugaresi

U

n altro “modus viaggiandi”. Intermodalità vera e propria. Le Autostrade del Mare rappresentano una delle opportunità attraverso cui quote di traffico stradale possono essere intercettate e spostate sulla modalità marittima, permettendo al vettore stradale di “salire sulla nave” e di percorrere una parte del viaggio a bordo. Far viaggiare container, automezzi e passeggeri 22 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

sulle navi, infatti, migliora i collegamenti a corto raggio esistenti e crea nuovi collegamenti a corto raggio sostenibili, regolari e frequenti. Un’agevolazione insomma alle comunicazioni con regioni periferiche del continente europeo ed al rafforzamento delle reti fra i paesi dell’UE. Il nostro Paese poi, godendo di peculiarità geografiche ed orografiche particolari, si trova sicuramente avvantaggiato nell’utilizzo dei corridoi marittimi, data la convenienza

sia in termini economici che di efficacia: una posizione di centralità non solo in area mediterranea ma, volendo, anche nello scenario internazionale dei traffici marittimi stessi. È tutto un programma “L’Unione europea è pronta a finanziare progetti per ridurre emissioni, introdurre innovazione tecnologica, promuovere scambi


mare

intermodali e trasporti verticali nell’ambito delle autostrade del mare”. Questo l’incipit del Coordinatore Ue per le Autostrade del mare, Brian Simpson, che è intervenuto a Trieste al convegno “Motorways of the sea. The maritime dimension of the Ten-T Network - Innovazione dei porti e della catena logistica a servizio dell’interconnessione dei trasporti”. Il programma europeo delle Autostrade del

Mare che riguarda i paesi che si affacciano sul Mediterraneo è una derivazione del “Progetto 21 Motorways of the Sea”, approvato dal Consiglio Europeo nell’ambito delle Reti Transeuropee TEN-T, che ha l’obiettivo di collegare i vari porti del Mediterraneo sostituendo, come dicevamo, al trasporto su gomma particolarmente costoso e inquinante, il trasporto di merci per mare adottando proprio la navigazione a cabotaggio.

Una chiara definizione delle finalità e dell’importanza delle Autostrade del Mare è riportata nell’Articolo 12 bis della Decisione n. 884 del 29 aprile 2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio che recita: “La rete trans-europea delle Autostrade del Mare intende concentrare i flussi di merci su itinerari basati sulla logistica marittima in modo da migliorare i collegamenti marittimi esistenti o stabilirne agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Collegamenti rientranti nel progetto Auotostrade del mare Rotta

di nuovi, che siano redditizi, regolari e frequenti, per il trasporto di merci tra Stati membri onde ridurre la congestione stradale e/o migliorare l’accessibilità delle regioni e degli Stati insulari e periferici. Le autostrade del mare non dovrebbero escludere il trasporto misto di persone e merci, a condizione che le merci siano predominanti”. In realtà le Autostrade del Mare sono una soluzione spesso complementare al trasporto stradale, che consente di far viaggiare camion, container e automezzi sulle navi e per definizione si basano su un concetto di intermodalità, dove le merci si possano velocemente spostare e trasbordare tra vari mezzi di trasporto. In Italia è previsto un ecobonus alle società armatrici, che serviranno a diminuire ulteriormente le tariffe di trasporto; in tal modo gli autotrasportatori avranno una maggiore convenienza rispetto ai costi da sostenere sulle vie a terra. Aggiungiamo che, con ritmi di vita purtroppo sempre più frenetici, questa modalità rappresenta in molti casi un risparmio in termini di tempi di viaggio, grazie alle sempre più moderne flotte di navi Ro-Ro con una maggiore velocità di navigazione. In più, le AdM - il cui utilizzo un tempo si diceva fosse conveniente solo nel caso di distanze molto lunghe da coprire - ormai risultano convenienti per percorrenze più brevi: anche solo 600 chilometri. E vi è una tendenza a ordinare navi sempre più grandi anche nel cabotaggio, come è già successo nei container. Condizione sine qua non Le rotte selezionate per essere identificate e qualificate come autostrade del mare devono corrispondere ad una serie di criteri di qualità, riguardanti frequenza, costi da porto a porto, semplicità degli adempimenti amministrativi. Sono quattro le aree geografiche designate dal Consiglio europeo: Continua a pag. 26

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Società

Tempo percorrenza

Frequenza

Genova - Palermo

Grandi Navi Veloci

20 h

Giornaliera

Genova - Barcellona

Grandi Navi Veloci

18 h

Giornaliera

Genova Voltri - Palermo (Termini Imerese)

T-Link

25 h

Esasettimanale

Livorno - Barcellona

Gruppo Grimaldi

19 h

Trisettimanale

Livorno - Palermo (Termini Imerese)

Grandi Navi Veloci, Navigazione Stretto di Messina

19 h

Plurisettimanale

Livorno - Tarragona

Flota Suardiaz

23 h

Pentasettimanale

Livorno - Valencia

Gruppo Grimaldi

36 h

Trisettimanale

Civitavecchia - Barcellona

Gruppo Grimaldi

18 h

Giornaliera

Civitavecchia - Trapani

Gruppo Grimaldi

20 h

Bisettimanale

Civitavecchia - Palermo

Grandi Navi Veloci

12 h

Trisettimanale

Civitavecchia - Tarragona

Flota Suardiaz

30 h

Settimanale

Napoli - Catania

TTT Lines

10 h 30 m

Giornaliera

Napoli - Milazzo

Siremar

17 h 20 m

Bisettimanale

Napoli - Palermo

Tirrenia di Navigazione, SNAV

11 h

Giornaliera

Ravenna - Catania

Tirrenia di Navigazione

36 h

Plurisettimanale

Salerno - Catania

Gruppo Grimaldi

15 h

Bisettimanale

Salerno - Messina

Caronte & Tourist

7 h 15 m

Plurigiornaliera

Salerno - Palermo

Gruppo Grimaldi

9h

Bisettimanale

Salerno - Tarragona

Flota Suardiaz

32 h

Settimanale

Salerno - Valencia

Gruppo Grimaldi

40 h

Plurisettimanale

Trieste - Ambarli (Istanbul)

U.N. Ro-Ro

60 h

Settimanale

Trieste - Cesme

Ulusoy Sealines

60 h

Plurisettimanale

Trieste - Durazzo

Adria Ferries

37 h

Plurisettimanale

Trieste - Igoumenitsa

Minoan Lines

27 h

Plurisettimanale

Trieste - Mersin

U.N. Ro-Ro

60 h

Plurisettimanale

Trieste - Patrasso

Minoan Lines

33 h 30 m

Plurisettimanale

Trieste - Pendik (Istanbul)

U.N. Ro-Ro

60 h

Giornaliero


L’intervista

A.L.I.S. e le AdM

Abbiamo intervistato Guido Grimaldi, Presidente di A.L.I.S. (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), nata nel 2016 dalla volontà di promuovere il trasporto intermodale in Italia, facendone conoscere i vantaggi alle aziende italiane che operano nel settore dell’autotrasporto. Ci ha tolto qualche curiosità relativamente al mondo delle AdM.

Quali sono le caratteristiche indispensabili di un complesso logistico per diventare AdM? Le Autostrade del Mare sono un servizio di trasporto marittimo delle merci, alternativo alla viabilità ordinaria su strada, che prevede linee di cabotaggio di più imprese per svolgere collegamenti tra il Nord ed il Sud Italia e negli Stati Europei che si affacciano sul Mar Mediterraneo. È proprio da questa definizione che possiamo partire per meglio comprendere quali siano le caratteristiche necessarie ed imprescindibili affinché un complesso logistico possa essere definito AdM.Tra le principali si devono innanzitutto menzionare la frequenza e la qualità del servizio: frequenza plurisettimanale o addirittura giornaliera e qualità intesa in termini di puntualità ed assistenza al cliente. Non è da sottovalutare un’altra importante caratteristica delle AdM: la solidità del servizio. Questa va intesa come capacità dello stesso di garantire una continuità nel tempo e di essere quindi affidabile, prerogativa imprescindibile per i clienti che utilizzano tale tipologia di trasporto. Infine, mi preme sottolineare quanto sia importante l’espansione del network di servizi offerti. Una rete di Autostrade del Mare ben ramificata e ben connessa, crea una maggiore possibilità di collegamenti alternativi e/o complementari che offrono l’opportunità di sviluppo per nuovi traffici e quindi una maggiore qualità del servizio. Relativamente alle politiche di sostegno ed incentivazione delle AdM a che punto siamo? Questo è un tema, a mio avviso, tanto delicato quanto importante. Negli anni passati abbiamo visto come siano già state adottate politiche di incentivazione all’utilizzo ed allo sviluppo delle AdM, è il caso dell’Ecobonus. Tale incentivo aveva l’obiettivo di trasferire quote di traffico dalla strada al mare versando direttamente un contributo agli autotrasportatori. L’Ecobonus ha incentivato molte aziende ad utilizzare il trasporto intermodale marittimo, favorendo così la riduzione dell’incidentalità, la decongestione stradale e la riduzione di emissioni di Co2, assicurando forme di trasporto ecosostenibili. Si sente adesso, invece, parlare di Marebonus, incentivo finalizzato a sviluppare la modalità combinata strada-mare, attraverso la creazione di nuovi servizi marittimi ed il miglioramento di quelli già esistenti. A differenza dell’Ecobonus, il Marebonus è rivolto alle imprese armatrici che presentano progetti triennali per la realizzazione di nuovi servizi marittimi Ro-Ro e RoPax o per miglioramento di quelli esistenti. In qualità di Presidente dell’ALIS, avrei auspicato nel ritorno dell’Ecobonus ma ritengo che il Marebonus sia una valida alternativa ed è importante che entri in vigore. Quali sono attualmente, i limiti delle AdM per il nostro Paese? Le AdM sono di estremo rilievo e quindi è giusto dare grande attenzione a questo comparto che nonostante le difficoltà operative e le lacune infrastrutturali, si è sviluppato notevolmente, e rappresenta oggi un’eccellenza del sistema di trasporto nazionale. Il forte impegno di alcune Compagnie di Navigazione, del gotha e dell’eccellenza dell’autotrasporto che crede ed investe nell’intermodalità marittima, la lungimiranza di alcuni Presidenti di Autorità Portuali, la sensibilità e l’impegno di alcune comunità portuali, così come il costante supporto istituzionale, hanno creato in alcuni scali un mix di elementi ottimale per lo sviluppo di un network di Autostrade del Mare senza precedenti e meglio ancora si potrà fare in futuro con la plurimodalità “ferro-mare”. Dr. Grimaldi, ci spieghi i vantaggi concreti nell’utilizzo delle AdM.. Senza dubbio molteplici. Sicuramente l’aspetto principale riguarda la sostenibilità ambientale, tema a cui siamo tutti sempre più sensibili e verso cui tutte le aziende ed anche i consumatori finali dedicano un’attenzione particolare per fare le proprie scelte. Il trasporto marittimo attraverso le Autostrade del mare comporta benefici in termini di riduzione di emissioni di Co2. Tale beneficio è certificato dal RINA il quale attesta che attraverso l’utilizzo delle AdM si ottiene una riduzione di emissioni di Co2 che oscilla su valori tra il 40 ed il 60%. Oltre a quello ambientale, anche

quello della sostenibilità economica è un vantaggio da non sottovalutare. Il trasporto marittimo, infatti, costa la metà rispetto al trasporto su gomma. Se il costo dell’autotrasporto è pari a circa a €1,10 al km, il costo del trasporto intermodale può arrivare da € 0,5 al km fino a € 0,4 al km. I vantaggi economici sono apprezzati soprattutto dalle grandi aziende per il trasporto dei mezzi non accompagnati che possono beneficiare di un sistema di trazioni a monte e a valle, snellendo la loro infrastruttura di trasporto e potendo ottimizzare al meglio l’impiego dei propri autisti, migliorandone così la loro qualità di vita. Quali sono le tipologie di traffico per cui il sistema delle AdM rappresenta una valida alternativa al trasporto su gomma? La risposta più istintiva a questa domanda che mi verrebbe da dare è tutte. È anche vero però che ci sono alcune tratte, ad esempio le brevissime distanze o i collegamenti land-locked che per ubicazione geografica trovano nel trasporto ferroviario e non marittimo una valida alternativa al trasporto su gomma. Resta il fatto che il trasporto intermodale sia la forma di trasporto più efficace ed efficiente. Gli operatori del settore, adeguando la propria logistica a tale forme di trasporto combinato, non potranno che coglierne i vantaggi ed apprezzarne la convenienza. Basti pensare che le uniche aziende italiane a mostrare un risultato positivo di oltre il 10%, in termini di indici di redditività tra utile e fatturato, sono proprio quelle che hanno sposato da anni ed in toto il progetto dell’intermodalità.

In Italia di cosa necessitiamo - dal punto di vista normativo e infrastrutturale- per lo sviluppo delle AdM? Molteplici sono gli interventi a cui bisogna ambire per favorire lo sviluppo delle AdM, come ad esempio ammodernare, arricchire e sviluppare le infrastrutture terminalistiche; migliorare e riqualificare gli accessi tra arterie stradali e porti; installare impianti di video-sorveglianza e creare parcheggi custoditi. La sicurezza nei porti è infatti un tema molto caro alle aziende di trasporto che affidano i propri traffici al sistema di logistica intermodale. Garantire sicurezza alla merce trasportata è quindi un prerequisito necessario per l’acquisizione dei traffici da parte delle aziende di trasporto e logistica e per l’affidamento dei propri traffici da parte della committenza soprattutto in caso di trasporto di beni di prima necessità, prodotti IT e merce ad elevato valore economico. Proprio per portare all’evidenza dei tavoli istituzionali e per risolvere tali problematiche è nata l’ALIS. Tramite l’associazione si metteranno a sistema i vari stakeholders della logistica per dare beneficio al trasporto sostenibile mediante l’intermodalità. A.L.I.S. è un’associazione innovativa che vede l’unione di imprenditori determinati nel voler risolvere le problematiche del settore dell’intermodalità e della logistica con uno spirito di collaborazione proattiva volta al raggiungimento della soddisfazione dei consumatori finali attraverso un servizio sempre più efficiente, competitivo e soprattutto sostenibile. Concludiamo chiedendoLe quali sono gli operatori delle AdM Quando si parla di operatori delle Autostrade del Mare non bisogna limitarsi a pensare che gli unici protagonisti siano le Compagnie Armatoriali. Esse, infatti, sono solo un anello di una lunga catena della quale fanno parte tutti gli attori che quotidianamente attivano o contribuiscono al trasporto marittimo. Sono molti gli stakeholder che beneficiano del sistema intermodale, mi riferisco agli operatori portuali, alle aziende di autotrasporto, alle compagnie ferroviarie, alle agenzie terminalistiche, alle Autorità Portuali ed a tutti coloro i quali hanno creduto e credono tutt’ora fermamente nel trasporto Intermodale come soluzione logistica sostenibile. Senza questi non potrebbe portarsi a compimento il processo logistico di trasporto delle merci attraverso le AdM. Per sintetizzare tutto questo basti pensare a quello che oggi rappresenta l’ALIS. L’associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile racchiude tutti questi operatori con l’intento di promuovere la sostenibilità e dare all’intero settore logistico e del trasporto l’attenzione che merita dinanzi alle istituzioni. Questa Associazione, infatti, conta più di 1.200 aziende associate, rappresenta oltre 80.000 mezzi in termini di parco veicolare e più di 120.000 unità di forza lavoro conglobando quindi la maggior parte degli operatori. Tra gli obiettivi principali che ALIS si prefigge vi sono: il riscatto del Mezzogiorno, il processo di Internazionalizzazione, il trasporto sostenibile in termini ambientali ed economici e la continuità territoriale con le grandi Isole.

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Segue da pag. 24

➤ Rotta del Baltico (la principale rotta commerciale per l’esportazione del petrolio russo) ➤ Rotta dell’Europa occidentale, dal Portogallo e la Spagna via Atlantico fino al mare del Nord e all’Irlanda ➤ Rotta dell’Europa sud-orientale, dall’Adriatico allo Ionio e il Mediterraneo orientale, inclusa Cipro ➤ Rotta dell’Europa sud-occidentale, collegando Spagna, Francia, Italia, inclusa Malta, collegandosi inoltre alla rotta dell’Europa sud-orientale fino al mar Nero All’interno del Bacino del Mediterraneo, le linee che operano sulle AdM sono le seguenti: Grandi Navi Veloci, T-Link, Gruppo Grimaldi, Flota Suardiaz, TTTLines, Siremar, Tirrenia di Navigazione, SNAV, Caronte & Tourist, U.N. Ro-Ro, Ulusoy Salines, Adria Ferries e Minoan Lines. Nel riquadro in questa pagina, sono specificate le tratte di competenza con rispettive frequenze. L’Europa non sta a guardare Come dicevamo le Autostrade del Mare sono oggi un elemento essenziale della politica europea dei trasporti. La loro rilevanza strategica è ribadita anche dalla revisione delle linee guida TEN-T, ispirata al Libro bianco “Tabella di marcia verso uno spazio europeo unico dei trasporti – per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile”, che si pone i seguenti obiettivi: ridurre del 60% le emissioni di gas serra, ottimizzare le performance delle catene logistiche multimodali e aumentare l’efficienza dei trasporti e delle infrastrutture

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tramite il ricorso a sistemi informatici (ICT). È il Regolamento EU n. 1315/2013, che fissa le nuove linee guida per implementare e sviluppare le Reti TEN-T. Una struttura importante quindi, che prevede una costruzione ‘a doppio strato’ caratterizzata da una rete centrale (core network) e una rete generale (comprehensive network). Mentre il completamento di quest’ultima è previsto per il 2050, la rete centrale dovrà essere portata a compimento entro il 2030 con la piena attività di nove corridoi. Ciascuno di essi sarà caratterizzato da “integrazione modale, interoperabilità e sviluppo coordinato delle infrastrutture, in particolare nelle tratte transfrontaliere e in corrispondenza delle strozzature”. Sottolineiamo che i corridoi della rete centrale dovranno, includere almeno tre modalità differenti di trasporto, attraversare almeno tre Stati membri, e prevedere l’accesso ai porti marittimi. Un forte aiuto arriva dal programma di Cooperazione Territoriale Europea – CTE, che mira a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale correggendo i principali squilibri regionali all’interno dell’Unione Europea. Relativamente al settore del trasporto marittimo, il programma CTE punta a migliorare l’accessibilità marittima e il trasporto multimodale. I porti del vecchio continente, nonostante la crisi economica, confermano trend annui di crescita attorno al 4%: e si prevede che nel 2018 viaggeranno su nave 2,1 miliardi di tonnellate di merci. In virtù di ciò si sono già mossi da tempo alcuni scali Europei che, per

assecondare le notevoli e crescenti esigenze dei Vettori Marittimi e dei Mercati, sono fortemente impegnati nella realizzazione di nuove opere infrastrutturali. La situazione in Italia La Rete Autostrade Mediterranee (RAM) nasce nel 2004 con l’obiettivo di attuare il Programma Nazionale delle Autostrade del Mare all’interno del più ampio contesto della TEN-T. Si tratta di una società in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a capitale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera con l’obiettivo principale di sviluppare le reti di trasporto marittime a corto raggio e valorizzare l’apporto strategico che esse sono in grado di fornire al sistema di collegamenti dell’area euro-mediterranea e alla catena logistica door-to-door. RAM promuove a livello nazionale il programma Autostrade del Mare, sostenendo e coordinando le azioni volte a definire il Master Plan Mediterraneo del sistema integrato di trasporto. Tra gli obiettivi del Master Plan nazionale: individuare i flussi di traffico con maggiore attrattiva per gli operatori del settore, valorizzare i porti destinatari dei flussi, rilevare le esigenze dell’utenza delle linee già in servizio. SI è giunti ad evidenziare delle criticità strutturali che interessano il nostro paese, a seguito di un attento monitoraggio delle linee marittime, delle tipologie di mezzi trasportati: in particolare, sono stati identificati i cosiddetti “colli di bottiglia” che, diminuendo l’accessibilità


la storia La nascita delle Autostrade del Mare inizia con l’introduzione del concetto di Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T) all’interno del Trattato di Maastricht del 1992. Obiettivo della TEN-T è “promuovere una nuova politica di trasporti integrata ed intermodale in grado di implementare e potenziare i collegamenti marittimi tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Una nuova metropolitana d’Europa per favorire la circolazione di persone e merci nel rispetto della sostenibilità”.

2001➤

portuale e retro-portuale degli scali, frenano l’utilizzo dei servizi marittimi. In un Paese come l’Italia - dove allo stato attuale i mezzi pesanti che utilizzano abitualmente le così dette AdM sono circa 1.500.000 l’anno - per la sua conformazione geografica, il cabotaggio ed un efficace sistema di trasporti combinato gomma-ferromare “dovrebbero essere rivalutati nella loro più vasta portata strategica, consentendo di cantierizzare nuove infrastrutture a servizio delle Autostrade del Mare”. In realtà non stiamo comunque a guardare: Genova, Livorno, Civitavecchia, Palermo, Trieste e Venezia ‘sentono’ di essere naturali appendici dei corridoi europei e hanno

già valutato, elaborato progetti ed avviato qualche cantiere. L’Alto Adriatico, con Ravenna, Trieste-Venezia e CapodistriaFiume,potrebbe riuscire ad attrarre un po’ più a sud il baricentro del Sistema Trasportistico Comunitario, beneficiando così dei rilevanti ritorni economici generati dalla logistica di porto e retroporto, poiché questa sfida rappresenta un’occasione unica di creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Si presenta però una criticità: la flotta di unità ro-ro (per il carico di rotabili) che opera sul Mediterraneo comincia a essere obsoleta. L’età media dei traghetti in Europa è di 17 anni, e nel mediterraneo è di 25; e ci sono in navigazione unità che hanno anche 50 anni.

l’Italia redige Il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica introducendo lo specifico riferimento alle AdM 2002➤ viene istituito a livello comunitario il Gruppo di Alto Livello per la Rete Trans-Europea dei Trasporti, mediante il quale la Commissione seleziona i progetti che interesseranno la rete di trasporto fino al 2020. 30 giugno 2003➤ L’esito di questa selezione viene pubblicato il in un report all’interno del quale le Autostrade del Mare risultano il Progetto Prioritario 21 (PP21 “Motorways of the Sea”). Ottobre 2003➤ in sede di Consiglio europeo, la Commissione presenta una proposta di revisione delle reti trans-europee che seleziona i progetti prioritari in una prospettiva di Master Plan allargato ai nuovi Paesi Comunitari. Urge, quindi, un intervento che pare sia stato reso disponibile dall’Unione in sede al convegno di Trieste. Al momento sono 40 le azioni in corso, per un finanziamento europeo complessivo di 359 milioni di euro e un investimento indotto di 965 milioni di euro. 26 progetti riguardano l’ambiente, ad esempio nuove infrastrutture per combustibili alternativi, nove azioni si occupano di logistica e cinque di sicurezza. Incrociamo le dita… ●

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Ruote industriali

Iveco

#LASCIATITRASPO Un hashtag molto coinvolgente ha caratterizzato lo Stralis Tour 2017. Un evento itinerante che ha percorso tutta la Penisola per far conoscere la nuova gamma XP e NP di Iveco Stralis

di Luca Barassi

U

n mese, 5 tappe, 5.300 km per veicolo, 807 prove, 660 clienti registrati e 23 concessionari coinvolte. Numeri da urlo che hanno visto la partecipazione, insieme ad Iveco, di tre importanti partner: Michelin, Alcoa e ZF, tutti impegnati, con le loro proposte di prodotto e servizio, a 28 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

dimostrare come abbattere il TCO, ovvero il costo di esercizio. Protagonisti assoluti di questo Tour 2017, è stata comunque la gamma Stralis XP e NP, la versione a gas metano che sta riscuotendo un successo inaspettato. Gli XP erano quattro nelle configurazioni AS440S46T/P, AS440S48T/P, AS440S51T/P

e AS440S57T/P mentre l’NP era presente con la configurazione AS440S40T/P NG. Secondo voi qual è stato il modello più richiesto per le prove? A sorpresa lo Stralis alimentato a gas metano liquido, insieme alla versione con 570 cavalli. D’altronde le aspettative per questo veicolo


RTARE sono altissime, con l’autonomia dichiarata di 1500 chilometri che permette di raggiungere tranquillamente le (ancora poche) aree di distribuzione dell’LNG. L’esperienza per i clienti Come detto cinque tappe. Cinque circuiti in cui tanti clienti Iveco e non, hanno potuto provare in pista e su strada i veicoli preferiti e, allo stesso tempo, ricevere un accurato

briefing da parte dei partner su quali componenti contribuiscono oggi sullo Stralis a diminuire i costi di esercizio. Dalla Sicilia al Piemonte, dunque, attraversando tutta l’Italia in poco più di 30 giorni. Pergusa il 6 maggio, Magione il 13, Adria il 20, passando poi da Misano il 27 e 28 maggio in occasione del weekend del camionista, per finire a Balocco il 10 giugno. Una cavalcata che ha coinvolto 23 concessionari e ha registrato oltre 105 ore di viaggio per ciascun veicolo. Come anticipato, le prove effettuate sono state 807 della durata media di 8 minuti per quelle interne,

di 24 minuti per quelle esterne nella viabilità ordinaria. Ciò ha rappresentato rispettivamente 5,5 e 17 chilometri. Trasmettere l’entusiasmo dei tanti professionisti appassionati che hanno ricevuto l’accoglienza del Costruttore torinese non è facile. Qualche indizio lo possiamo rilevare dai commenti postati sui social da chi ha partecipato. Luisella A. dice “Sono appena tornata dall’aver partecipato alla tappa di Magione… emozione unica! Organizzazione speciale ed ilmezzo, un sogno! Grazie.”, oppure Lorenzo P. “Ma è bellissimo, si spera fosse come il 520, il papà della strada”, o ancora Lucio B. “Oggi possiamo dire che sono veramente bellissimi ed affidabili… l’XP è fatto benissimo e con una tecnologia all’avanguardia”. Insomma, manifestazioni che fanno capire l’atmosfera vissuta durante i cinque appuntamenti e il positivo riscontro che hanno ricevuto i mezzi in prova. Obiettivo: sostenibilità a 360 gradi Cosa incide sui costi di una azienda di trasporto? Ormai lo sappiamo quasi a memoria: il carburante per oltre il 40 %, il costo del personale viaggiante per il 27%, il 4% va attribuito agli pneumatici e il 6 % a manutenzione e ricambi. Il resto va in tasse, ammortamenti e finanziamenti del mezzo. Su molti di questi aspetti, si può agire in modo deciso. Come? Risparmiando carburante, ma anche peso agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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(che significa maggiore capacità di carico) e, non per ultimo, emissioni nocive, cosa che porta a rendere sempre più “green” le nostre aziende. Stralis NP può risparmiare fino all’11,2% di consumo di carburante. Non lo diciamo noi, che abbiamo potuto effettuare una prova troppo breve per avere risultati validi, ma la TÜV, ente certificatore internazionale che di prove ne ha fatte tante, molto approfondite. La strada, è il caso di dirlo, per arrivare a questo risultato, è stata quella di agire sui principali componenti del mezzo. Innanzitutto sul motore che, con la nuova linea, oltre ad aumentare le performance e in alcuni casi le potenze, ha migliorato l’efficienza e ridotto gli attriti grazie a nuove fasce elastiche e pistoni riprofilati con minore carico tangenziale. In più è stato inserito un dispositivo che permette

MICHELIN X LINE è la risposta al tco Un terzo dei consumi di carburante è dovuto agli pneumatici. Per metà a quelli del trattore e per l’altra metà a quelli del semirimorchio. Iveco è tra i primi brand sul mercato ad adottare i nuovi pneumatici eco-compatibili a Tripla A. La riduzione al minimo della resistenza al rotolamento consente notevoli risparmi: fino a 1 litri/100km di carburante e un vantaggio per l’ambiente pari a 1,33 Kg di CO2 in meno ogni 100 Km. La linea di pneumatici appena lanciata da Michelin introduce tecnologie innovative: Regenion, la scultura evolutiva che migliora la durata e riduce la resistenza al rotolamento, Silicon la nuova mescola innovativa, Infinicoil la copertura che tra le altre cose riduce la massa di 2,5 Kg e Carbion, la struttura molecolare più omogenea. lo spegnimento automatico del motore dopo cinque minuti al minimo (anti-idling). Smart alternator, gestione intelligente dell’impianto pneumatico e pompa idroguida a mandata variabile sono altri interventi importanti. Ma la vera efficienza della combustione è data dal nuovo Smart EGR, non un dispositivo per il controllo

alcoa. L’alluminio per perdere peso Alcoa Wheels fa parte di Arconic, la più grande multinazionale dell’alluminio. Le sue ruote hanno caratteristiche uniche: sono Le più leggere con un risparmio fino a 250kg per gli autoarticolati, pari al 42% per ruota in peso non sospeso. Le più robuste grazie alla forgiatura che le rende 4 volte più robuste dell’acciaio. Le più economiche per un ridotto consumo di carburante, migliore dissipazione del calore, minore usura dello pneumatico, maggiore durata della vita dei freni e delle sospensioni e minori costi di manutenzione. Le più ecocompatibili, fabbricate in lega di alluminio ad alta resistenza, 100% riciclabili e Certificato Cradle to CradleCM e Le più belle in quanto migliorano l’aspetto del vostro veicolo con un design senza tempo: finitura “Spazzolata” o finitura “Dura-Bright® EVO”.

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ZF, il cambio modulare Sviluppare un componente che, attraverso moduli aggiuntivi, possa adattarsi alle diverse esigenze del veicolo, era un obiettivo ambizioso. Un obiettivo ora raggiunto con Hi-Tronix. Il nuovo cambio a 12 marce raggiunge una coppia fino a 2800 Nm con una silenziosità aumentata del 30% rispetto all’AS-Tronic (ovvero 6dB) ed è stato progettato per garantire il 66% di incremento nei cambi di marcia e il 50% di incremento attuazioni frizione. Inoltre, Hi-Tronix è stato pensato per aumentare la redditività dell’autotrasportatore, riducendo di 65 Kg il peso. Ma la grande novità di questo prodotto, insieme alla enorme fluidità del cambio, e la capacità di interconnettersi con i dati del veicolo e, grazie al Modulo GPS, con i sistemi satellitari ottenendo una ottimale strategia di guida predittiva.

delle emissioni, ma una vera applicazione di risparmio del carburante (disponibile su Cursor 11 480 cavalli e Cursor 13 da 570 cavalli). Gli altri componenti Le performance e le efficienze dello Stralis sono, come detto, ottenute grazie a tanti altri componenti. Primo fra tutti il nuovo cambio ZF HiTronix, in gradi di aumentare la durata dell’80%. Ma non è solo questa la sua particolarità. Infatti, è straordinario come esso sia efficace nei cambi marcia che risultano quasi un tutt’uno, una consecutio temporum. Davvero un passo da gigante dello sviluppo della catena cinematica. Il nuovo ponte ottiene un rapporto del 2,47, il migliore della categoria e anch’esso è studiato con una nuova geometria atta a ridurre gli attriti. Michelin, è partner di Iveco per il primo equipaggiamento degli pneumatici e i nuovi Eco-Pneumatici AAA riducono notevolmente la resistenza al rotolamento senza intaccare

robustezza e durata. Un risparmio che può essere quantificato fino a 1.600 euro per il primo ciclo di vita dello pneumatico. Parliamo ora di peso. 45 Kg in meno per la nuova sospensione posteriore, grazie al nuovo design, alla nuova collocazione della barra stabilizzatrice e dall’ottimizzazione dell’utilizzo dei materiali. Natural Power È il nome che dà la sigla all’NP. Una gamma completa a gas metano da noi (e dai clienti dello Strali Tour) provata col motore Cursor da 400 cavalli e 1700 Nm di coppia. Purtroppo questo veicolo non ha ancora montato il nuovo cambio ZF HiTronix, ma l’Eurotronic con Ecoroll che, pur essendo un ottimo componente, è distante, in termini di performance e rumorosità dall’ultimo nato. Per il Cursor 8 sono previste la versione solo CNG (720 litri e 450 Km di autonomia) oppure CNG+LNG con i due serbatori da 280 e 510 litri che portano ad una autonomia totale di 810 km. Passando, invece, al Cursor 9 abbiamo tre possibilità: CNG, CNG+LNG oppure il doppio LNG con serbatoi per 1080 litri che portano il veicolo a poter viaggiare per 1.500 chilometri. Tentazione forte Si chiama Stralis Tour, ma Iveco non ha resistito a voler far vedere ai tanti partecipanti anche un’altra grande novità del brand italiano: il mitico Daily col cambio automatizzato HiMatic di seconda generazione e i nuovi servizi di connettività messi a disposizione dalla Casa. A seguito della carovana, infatti, c’erano due Daily, uno van e uno cab, entrambi allestiti col nuovo cambio. Una scelta azzeccata, dal nostro punto di vista, dato che l’HiMatic di ultima generazione non ha davvero nulla a che fare col “vecchio” modello. Piacere di guida assoluto, otto velocità inserite e perfetto per ogni missione. All’interno il restyling della plancia, nuovi contenuti per la riduzione della rumorosità di 4dB, nuova radio DAB con supporto per smartphone e tablet, due USB e fino a 18 vani portaoggetti. Soprattutto, però, Daily Business UP, una applicazione per tablet o smartphone per mantenere connesso il proprio business. Queste alcune delle sue funzioni: il Driving Style Evaluation, Navigatore professionale avanzato, Richiesta di Assistenza Iveco, Gestione del veicolo (scheda, manuale d’uso, localizzatore dealer), area notizie e gestione telefonica. ● agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Ruote industriali

scania I veicoli, tutti in leasing a scadenza quattro anni, non hanno tutti lo stesso colore, ma le scritte aziendali campeggiano su tutte le tinte del catalogo Scania

Cinquanta,

e di tutti i colori Festa grande alla Napolitrans, per la consegna della prima metà dei cento trattori Scania R, e alla Diesel Tecnica per una vendita che non può passare inosservata

targa a ricordo dell’evento, e il direttore commerciale Cinzia Caserotti. Due eccellenze del Sud

La Napolitrans nasce all’ inizio degli Anni Duemila grazie alla vera passione della famiglia Napoli, in particolare dell’allora giovanissimo Gerardo. Proprio grazie a una grande passione, a una serietà quasi paranoica nel lavoro e a un grande rispetto per il di Ferruccio Venturoli cliente, l’Azienda, in poco più di quindici anni, è arrivata ad avere quattro sedi, Fisciano, Latina, Bergamo e Verona e a stata davvero una grande festa. gestire rotte per tutta l’Italia e per gran Un evento da ricordare a lungo, parte dell’Europa, fino ad arrivare a escon tanto di cantante neomelosere considerata una delle aziende di dico, un tripudio di pizza, un delirio di settore più affidabili del Paese. mozzarelle e un’eccitante batteria di La Diesel Tecnica dei Fratelli Spolzino, fuochi d’artificio, quella che si è svolta nata nel 1980 a Sala Consilina, ha acquinella sede della Napolitrans di Fisciano sito il mandato di concessionaria Scania (Sa), azienda specializzata nei trasporti nel 2000. Da Sala Consilina si è trasferita a temperatura controllata e, più in gead Atena Lucana, con l’idea di raggrupnerale, nel “food logistics”. Motivo della Franco Fenoglio e Cinzia Caserotti consegnano a Gerardo Napoli pare in un unico polo tutti i servizi che ruofesta l’acquisizione ( e l’effettiva conse- la targa a ricordo dell’evento tano intorno al mondo automotive; nel 2013 gna) da parte di Napolitrans, dei primi cinquanta Scania Serie R, in attesa che arri- grande piazzale della Napolitrans, dove erano nasceva anche la seconda sede, quella di Fivino, all’inizio dell’anno prossimo, gli altri cin- stati schierati tutti i nuovi veicoli, ha voluto fe- sciano. Oggi Diesel Tecnica è un vero punto di quanta, che andranno a rinnovare la flotta di steggiare anche Diesel Tecnica, il concessio- riferimento per tutto quello che gira intorno a circa 500 trattori e di 700 rimorchi, tra frigo nario, punto di riferimento per i clienti Scania un veicolo: vendita di nuovo e usato, assistene centinati. Una curiosità: i cinquanta Scania del Sud Italia, che ha effettuato una vendita za, anche burocratica e amministrativa, fino alla risoluzione dei problemi relativi alla confi(tutti in leasing con scadenza a quattro anni, la che non poteva certo passare inosservata. formula preferita da Napolitrans), non sono di Alla festa erano naturalmente presenti anche gurazione e all’allestimento del veicolo. Il logo un singolo colore, magari con livrea aziendale, i vertici di Italscania, con in testa il presidente “Team Diesel Tecnica by Spolzino” è diventato come spesso accade, ma sono di tutte le tin- e amministratore delegato Franco Fenoglio, un vero segno distintivo di molti camion Scate previste dal listino Scania. Ma l’evento nel che ha consegnato a Gerardo Napoli una nia, e non solo nel Sud. ●

È

32 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


www.tforma.eu

Riparte ancora più per...formante 5 aprile

6 corsi

Controllo di gestione delle imprese di trasporto

19

aprile

10

maggio Nei meandri dei contratti di trasporto

14

giugno dei trasporti

Progettazione e gestione del servizio al cliente

Reti d’impresa: opportunità per il mondo

27 settembre Procedure e adempimenti doganali 18 ottobre La responsabilità assicurativa dell’autotrasporto

4 workshop

In collaborazione con

L’ottimizzazione dei costi di esercizio in

24 maggio una flotta di automezzi

7 giugno Il magazzino, questo sconosciuto 5 luglio Zero gradi: la catena del freddo 5 ottobre Merci pericolose e trasporto in ADR

1 convegno finale

come partecipare

All’indirizzo web www.tforma.eu trovate i programmi aggiornati e i moduli d’iscrizione. Qualsiasi chiarimento o ulteriore informazione può essere richiesta al tel +39 393 8983209 o all’indirizzo e-mail tforma@trasportale.it CORSI Partecipare ai singoli corsi [costo della giornata formativa: 400 euro], costruire uno Short Master di 3 moduli formativi a scelta [costo Short Master: 1000 euro] oppure conseguire il Master TForma [tutti i moduli al costo di 2000 euro]. wORkShOp La partecipazione ai workshop è gratuita, previa registrazione tramite moduli d’iscrizione disponibili on line e fino a esaurimento posti.

E’ un’iniziativa di

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Su e giù per l’ italia

test drive Ruote commerciali

Citroën

Un test drive particolare e soprattutto intenso quello a cui Trasportare Oggi ha sottoposto il nuovo Citroën SpaceTourer. In viaggio per alcuni giorni tra Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Piemonte di Andrea Trapani

A

bbiamo deciso di mettere alla prova un mezzo che va oltre le sue definizioni: nasce nella categoria Van anche se di sicuro non lo possiamo chiamare furgone, dato che la sua mission è trasportare principalmente persone. Le linee ricordano più quella di una monovolume e, nonostante la stazza, risulta ben rifinito e con un livello di comfort superiore a numerose automobili. Lo SpaceTourer con cui partiamo ha un bel look sportivo – basti guardare i cerchi in lega – che lo rendono accattivante già prima di salire a bordo. La versione provata da noi è il top di gamma e si capisce dalle sue caratteristiche: 1997cc, 177 cavalli, cambio EAT6 automatico. Una dotazione che è pari solo nelle migliori berline.

4,96 metri, otto posti con la prima fila da 2 e quelle posteriori da 3. Uno sguardo alla comodità dell’autista che proprio non guasta e che lo rende protagonista fin dal primo momento al volante, tra sedile ergonomico, sterzo elettroidraulico e un diametro di sterzata compreso tra gli 11,30 e i 12,40 metri. Ci si sente come alla guida di un’auto per la famiglia, di cui quasi mutua anche l’altezza (190 cm, fissa per tutte le versioni ndr). Le configurazioni disponibili, infatti, vanno da 5 a 9 posti, che possono essere anche girevoli con una capacità di carico che può arrivare fino a 2.932 litri: la nostra versione, quella intermedia, poteva contenere 2.381 litri per i bagagli.

MISURE PER TUTTE LE NECESSITÀ

ALL’INTERNO

SpaceTourer è disponibile in tre lunghezze (5,30m, 4,96m e 4,60m), con una versione compatta inedita nel segmento van familiari, che può ospitare fino a nove persone. Quella del nostro test è quella da

Salire a bordo serve a capire l’impostazione del mezzo: ad esempio, è interessante notare come la salita dei sei passeggeri nei posti posteriori possa avvenire solo tramite l’ampia porta scorrevole posta sulla destra. Una soluzione che guarda al

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trasporto nella maniera più sicura possibile: essendo posta da quello che è il lato del marciapiedi, protetto dai veicoli in movimento, è comandabile dall’interno oltre al passaggio del piede sotto il paraurti posteriore. I sedili sono rivestiti con materiali confortevoli e calorosi, per un confort di seduta di buon livello; non solo, gli occupanti delle file 2 e 3 beneficiano – oltre che della stessa dignità - di sedili scorrevoli, indipendenti, dallo schienale reclinabile, con appoggiatesta confort e appoggiagomito. Insomma, sono perfetti per una piccola “siesta”, come da noi ovviamente testato! Torniamo alla plancia: come sugli altri modelli di auto, Citroën permette al conducente di controllare tutto con un solo colpo d’occhio, con comandi ergonomici, quadro strumenti con quadranti grafici e moderni, schermo Touch Pad 7’’, comandi del riscaldamento, vani portaoggetti e lo spazio per ricaricare i propri oggetti elettronici con una porta USB. La tecnologia a bordo ha un ruolo importante: si parte da funzioni utili nella vita di tutti i giorni, come la funzione Keyless Access&Start, alle porte laterali scorrevoli motorizzate che si aprono senza chiave. SpaceTourer propone tecnologie che facilitano la guida sui lunghi viaggi con il nuovo sistema Touch di navigazione 3D, collegato in tempo reale e comandato mediante riconoscimento vocale o il Touch Pad 7’’. Il sistema di bordo permette anche di ascoltare la musica dello smartphone o di usare le sue principali funzioni (chiamate vivavoce, leggere SMS, etc) con Mirror Screen che funziona senza problemi sia con Apple CarPlay che con MirrorLink. Ultimo, ma non certo per importanza, il sistema “Head up Display” che proietta i i dati essenziali per la guida come velocità e consumi su una lama trasparente, direttamente nel campo visivo del conducente. Impossibile distrarsi. Una piccola nota su alcune plastiche interne che sono abbastanza rigide, come quella dei comandi del volume al volante, ma dato l’uso intensivo di questi mezzi probabilmente si è pensato più alla sostanza. CAMPIONE DI SILENZIOSITA’ E SICUREZZA Il trattamento acustico di SpaceTourer permette di viaggiare in totale serenità. L’uso di materiali fonoassorbenti per la scocca e intorno all’abitacolo (tetto, porte, plancia, pianale), e di vetri stratificati ispessiti permette di ridurre i disturbi sonori e le vibrazioni. Tra l’altro il motore sembra quasi inesistente dall’interno: si è lavorato molto sulla silenziosità, tanto da scordarsi a volte di essere su un mezzo diesel. Partiamo, andando alla guida. E guardiamo subito a quanto Citroën abbia lavorato per la sicurezza. Il regolatore di velocità veicolo autoadattativo porta il van a seguire la velocità del’auto che precede. Questo

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Milano - Bologna

218 km di cui 203 km su autostrada. Consumi pari a 6,9 l/100km, velocità media 114km/h. Il tratto autostradale “più facile” dove i consumi, nonostante il gran caldo, si sono mantenuti tra i più bassi. E’ stata l’occasione per provare la totalità della tecnologia presente in plancia, dall’assistenza del control cruise adattivo fino alla segnalazione dei cambi corsia e di punti focali morti nelle quattro corsie da Modena verso il capoluogo felsineo. A seguire, nel tratto BolognaIncisa, i consumi si sono rilevati leggermente più elevati nel passaggio appenninico: 124km, 7,1l/100km, 109km/h velocità media.

Firenze - Parco di San Rossore

La superstrada FiPiLi ha fatto registrare le migliori performance. Con una velocità media praticamente pari al limite di 90km/h, SpaceTourer ha tenuto saldamente i consumi sui 6,5l/100km tra andata e ritorno. Piccolo particolare: nella successiva lunga coda sul litorale tra Pisa e Livorno i consumi, aria condizionata accesa, sono arrivati a raggiungere i 12,1l/100km in 14km percorsi in più di un’ora (11km/h medi). Da notare che in questo tratto eravamo a pieno carico, con otto persone a bordo.

Valdarno - Casentino

Il viaggio più divertente a cavallo di salite come il Passo della Consuma e la scalata al Monte Secchieta da Donnini/Vallombrosa. 72 km in uno dei percorsi extraurbani più impegnati (salite fino al 20%) che hanno dato il meglio della potenza dei 177 cavalli dello SpaceTourer visto che, per l’occasione, eravamo quasi a pieno carico (7 passeggeri, guidatore compreso). A sorpresa, ma non troppo, i consumi sono rimasti nella media generale: 7,2l/100km con una velocità media tipica delle strade di montagna (39km/h).

Firenze

Su e giù per le colline di Firenze: strade strette, qualche sterrato e l’infernale traffico fiorentino nell’anno in cui i cantieri hanno bloccato la città. La comodità dello SpaceTourer ci è venuta incontro, come l’ampio bagagliaio per caricare una bici per viaggiare “al fresco”. I dati di viaggio sono del misto puro, con alcune soste nel traffico urbano che hanno sicuramente aumentato i consumi che si sono attestati a 8,0l/100km (velocità media 29km/h) nonostante la presenza di sole due persone.

Torino - Milano

Il più classico dei tratti fatto con un percorso che non è stato solo autostradale. Anzi. Siamo saliti a Superga per raggiungere tramite la viabilità locale prima Chivasso e poi Vercelli entrando in autostrada solo a Novara. Gran caldo e qualche asperità iniziale, ma la pianura ci ha permesso di eguagliare la nostra migliore performance sul lato dei consumi (6,5l/100km per 145km).

sistema di regolazione automatica è in grado di ridurre la velocità fino a 20 km/h agendo esclusivamente sull’acceleratore. Altrettanto utile il sistema di sorveglianza dell’angolo morto che informa il conducente della presenza di un veicolo mediante un diodo arancione situato nell’angolo del retrovisore. Siamo in marcia, nell’head up display ci appaiono i segnali stradali: questo sistema funziona con una telecamera situata nella parte alta del parabrezza e ci tiene costantemente informati sui limiti di velocità. Quando viene rilevato un cartello, è possibile accettare il limite di velocità premendo il relativo tasto. Un ostacolo imprevisto? Ecco Active Safe Breaker: la soluzione di sicurezza che frena al posto del conducente, quando la telecamera multifunzione rileva una situazione di pericolo. Sempre per la sicurezza ci avvaliamo anche delle altre tecnologie di assistenza alla guida come la segnalazione di cambiamento involontario di corsia che è sempre molto utile nelle autostrade più ampie. Continuiamo a guidare: come anticipato, lo sterzo è diretto e molto buono e il mezzo non si scompone nemmeno quando l’andatura diventa più sostenuta. Un esempio calzante per capire la


validità dell’impostazione di guida è stato lungo il vecchio tratto panoramico tra Bologna e Firenze sull’A1: curve e velocità sostenuta che lo SpaceTourer ha gestito al meglio. Nel nostro lungo test drive abbiamo provato anche alcuni percorsi su sterrato dove le sospensioni posteriori indipendenti hanno permesso di mantenere un elevato livello di comfort. Andiamo a vedere il motore, a nostra disposizione c’è il potente 2.0 turbodiesel BlueHDi da 177 CV, erogati a 3.750 giri, capace anche di una coppia massima di 400 Nm a 2.000 giri. Abbinato al cambio automatico EAT6 a sei rapporti, spinge la SpaceTourer fino ad una velocità massima di 170 km/h e con uno 0-100 inferiore ai 10 secondi. Prestazioni che non abbiamo potuto replicare su strade aperte al pubblico, ma che ci hanno permesso di viaggiare a ottime velocità di crociera sui percorsi più vari (nelle didascalie, ndr). In autostrada la ripresa data dai cavalli è ottimale, anche sulle strade di montagna si riesce a riprendere velocità dopo i tornanti in men che non si dica: una prestazione molto fluida e brillante nell’erogazione. Il motore agisce in piena sinergia con il cambio automatico a sei velocità: si può, inoltre, cambiare marcia manualmente dal volante, con gli sportivi paddle, oltre a variare impostazione dalla guida automatica a quella manuale. Tra l’altro con una sensazione di pieno comfort e perfetta sintonia con quasi ogni stile di guida, senza avere la minima sensazione di fastidiosi “salti” di giri.

CONSUMI Sui consumi un capitolo a parte: per SpaceTourer viene dichiarato un consumo urbano di 6,1 l/100 km, 5,4 sull’extraurbano e 5,7 sul misto. Valori che non siamo riusciti mai ad avvicinare pienamente se non a basso carico in superstrada. Una premessa è fondamentale: le prime due settimane di luglio sono state le più calde dell’anno e la necessità di aria condizionata ha sicuramente condizionato il consumo di carburante. Meno rilevante l’utilizzo o meno del sistema di Start&Stop, se non nel traffico urbano. Va anche riconosciuto a Citroën di proporre, sul proprio sito ufficiale, un accesso a una misura indipendente e certificata dei consumi nell’uso reale. I valori del consumo medio stimato sulla base dell’uso del veicolo, rilevato dai dati ottenuti nel protocollo di misura o calcolato a partire da tali dati, permette di distinguere i consumi di ricezione UE (solo valori ufficiali) da quelli su strada dei clienti: in questo caso va riconosciuto che, nelle varie proiezioni, il valore tra 7,2 e 7,4l/100km evidenzia quanto da noi registrato nei nostri viaggi. Arrivati alla fine una domanda che sicuramente interessa tutti: SpaceTourer vale la spesa? La risposta è: assolutamente sì. La versione da noi provata - con motore BlueHDi 180 ed allestimento Feel - a listino costa circa 37.650 euro. Una cifra che coniuga al meglio qualità e prezzo. Da ricordare che tutto il listino Citroën SpaceTourer ha prezzi che variano tra poco più di 32 mila euro fino quasi a quota 45 mila, in base alle motorizzazioni e in funzione della configurazione e dell’allestimento selezionati. Per il resto vi lasciamo alle immagini e alla descrizione di alcuni punti toccati dal nostro super test.●

Alcuni dettagli dello SpaceTourer: la plancia con il moderno infotaiment, il bagagliaio con la configurazione a 9 posti e il veicolo “open”.

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Ruote commerciali

Peugeot

successo Incontro con Marco Pasquarelli, direttore commerciale della Pasquarelli Auto, unico concessionario Peugeot Professional per Abruzzo e Molise. Una storia di crescita e programmazione

a conduzione familiare N

el nostro viaggio nel mondo dei dealer Peugeot Professional, l’abruzzese Pasquarelli Auto è una di quelle realtà che ti fanno pensare a quanta capacità, forza e voglia di lavorare ci sia nell’imprenditoria italiana. Potremmo quasi spingerci a dire che l’Azienda nata a San Salvo, in provincia di Chieti, poco più di trent’anni fa è da considerarsi davvero un esempio di come si possa, seguendo un progetto, crescere e rinforzarsi continuamente. Era 1986 e un ventiseienne di belle speranze, già con tre figli sul “groppo”, Giancarlo Pasquarelli, decise, in una bottega sotto casa, di dare vita al suo business, partendo da un milione di lire preso faticosamente in prestito. Dopo vari tentativi senza successo con imprenditori locali del settore, riuscì ad ottenere il primo mandato ufficiale 38 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

come rivenditore Autorizzato Seat, legato al concessionario di Vasto. L’anno dopo, a seguito di variazione societarie del concessionario di riferimento, Giancarlo Pasquarelli rilevò il mandato SEAT e ne divenne concessionario. “Nei dieci anni successivi – ci racconta il figlio Marco, 37 anni, attuale direttore commerciale dell’Azienda – mio padre e il suo staff riuscirono ad ottenere una serie di importanti riconoscimenti commerciali che portarono l’azienda tra le primissime concessionarie Seat del Paese.” ANNI DENSI DI SUCCESSI Gli anni che seguirono furono per la Pasquarelli Auto davvero densi di successi, successi che permisero all’azienda di crescere rapidamente, realizzando, nel 2002, la sede storica

e tuttora operativa di San Salvo, (6300 metri quadrati, di cui 2300 coperti), anche per l’assistenza dei nuovi marchi di cui era nel frattempo diventata concessionaria. Nel 2007, con l’acquisizione di un altro marchio inaugurava anche la sede di Campobasso. “Nel 2009 – riprende Marco Pasquarelli – c’è la costituzione della società Energie Srl e la concessione del marchio Peugeot e Peugeot Professional per le aree di Lanciano e Vasto prima e per quella di Pescara dopo (nel 2012) e, via via, l’acquisizione di altri marchi importanti e l’apertura di nuove sedi (a oggi sono cinque) tra le quali, l’ultima, quella di Pescara, inaugurata a giugno”. Oggi, tanto per fare qualche cifra, il Gruppo Pasquarelli Auto è in grado di “muovere” un giro d’affari che supera (dati del 2016) gli 85 milioni di euro.


L’intervista Marco ci parla della famiglia, tutta impegnata nella gestione aziendale, a cominciare dal fondatore, Giancarlo, che è l’amministratore del Gruppo, dalla mamma Filomena, che è direttore del brand Nissan, del fratello Lucio, responsabile “service” di tutti i brand, per finire alla sorella Federica, nata proprio pochi giorni prima che il padre iniziasse la sua attività, che è responsabile dell’amministrazione e del marketing. Dopo la storia, per certi versi entusiasmante, dell’azienda, siamo curiosi di sapere quali sono i volumi e il giro d’affari, per quanto riguarda Peugeot Professional.

Marco Pasquarelli, 37 anni, dopo gli studi è entrato in azienda a tempo pieno, con il ruolo prima di accettatore poi responsabile vendite della sede di Pescara Peugeot. Oggi è direttore commerciale di tutti i brand di Pasquarelli Auto.

☛ In un mercato in crescita da tre anni (anche se ora ha rallentato leggermente), qual è il trend di Peugeot Professional nella vostra area? “Un trend decisamente positivo - risponde deciso Marco Pasquarelli – al 31 dicembre del 2016, avevamo venduto 250 veicoli commerciali; a giugno di quest’anno, quindi ancora con sei mesi di potenziale vendita davanti, siamo a 140 veicoli. Se consideriamo che il grosso delle vendite si restringe agli ultimi mesi dell’anno, all’ultimo trimestre, non è difficile prevedere, per il 2017 una crescita davvero notevole rispetto allo scorso anno. Vorrei anche sottolineare una cosa: nel solo mese di giugno – continua l’imprenditore – abbiamo raggiunto il 24% del mercato della nostra zona di competenza, un risultato che ci pone al primo posto insieme a Fiat Professional che ha ottenuto, sempre a giugno, lo stesso risultato”.

☛ Per quanto riguarda i veicoli allestiti, i vostri clienti si orizzontano sugli allestimenti già previsti nel catalogo Peugeot Professional o preferiscono rivolgersi ad allestitori locali? “Come concessionari Peugeot Professional – dice Pasquarelli - noi siamo in grado di fornire veicoli già allestiti in diverse tipologie di allestimenti, ma c’è qualcuno che preferisce acquistare l’autotelaio e rivolgersi ad allestitori di sua fiducia. Certo, noi consigliamo sempre gli allestimenti nel nostro listino, sia perché siamo sicuri della qualità del prodotto sia perché per il cliente è decisamente più comodo avere un solo interlocutore per qualsiasi evenienza. A proposito di veicoli allestiti, come prevede il programma Peugeot Professional, anche noi stiamo per inaugurare un grande piazzale a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, dove sarà possibile visionare direttamente i veicoli allestirti”. Qual è il vostro raggio d’azione? “Prima di tutto voglio ricordare, per quanto riguarda i veicoli commerciali del Leone – dice Marco - che siamo l’unica concessionaria Peugeot Professional in Abruzzo e Molise e in questa veste arriviamo a “coprire” completamente le due regioni. Per quanto riguarda l’assistenza – continua - abbiamo nostre officine a San Salvo e a San Giovanni Teatino, mentre a Campobasso, Sulmona e Lanciano ci appoggiamo a delle officine collegate con noi”.

☛ Da un punto di vista della specializzazione nel trasporto, qual è la clientela che “domina” il vostro territorio? “In quest’area le attività dominanti sono largamente nel food. Si tratta di piccole e medie imprese con le quali abbiamo rapporti molto cordiali e di reciproca utilità. Negli anni poi – continua Pasquarelli - siamo riusciti a guadagnarci la fiducia anche di grandi aziende locali, con grandi flotte, come la Sarni Ristorazione, la Stet azienda leder nelle telecomunicazioni o il Gruppo Di Vincenzo, impresa di costruzioni, con commesse in tutto il mondo. Non è facile, ma abbiamo le capacità per lavorare con tutti”.


PEUGEOT PROFESSIONAL Peugeot Professional è il programma che Peugeot ha studiato per i propri dealer. Per partecipare al programma i dealer devono possedere i requisiti “qualitativi” fissati dalla Casa stessa. Il Programma Peugeot Professional è la versione italiana del programma europeo di Peugeot “Business Center” nato già nel 2010. Per approcciarsi a Peugeot Professional, innanzitutto, va detto che il dealer non deve essere più solo un “venditore”, ma un vero e proprio consulente a tutto campo del cliente, diventa colui che gli propone non solo il veicolo, ma anche l’allestimento, i servizi, gli accordi di manutenzione, i prodotti finanziari o assicurativi che offre Peugeot. Nel fare questo il consulente Peugeot Professional, non deve certo sostituirsi al commercialista del cliente, ne’ deve forzarlo in una scelta, devo solo presentargli serenamente le possibilità, le occasioni e, più in generale, tutte le situazioni più adatte a lui e al suo business. Le strutture Professional La sede storica della concessionaria Peugeot di San Salvo, in provincia di Chieti, realizzata nel 2002.

☛ Avete anche una struttura dedicata all’usato? “Siamo naturalmente in grado di gestire un’offerta di veicoli usati, soprattutto di quelli che rientrano dal buy- back, dai leasing o dai contratti di noleggio. Difficilmente ci troviamo a trattare una permuta di un privato, qui c’è l’abitudine di portare i veicoli davvero a fine vita...”

☛ Quali sono i “segreti” del successo della Pasquarelli Auto? “Sono tanti, ma non sono segreti, anzi – scherza Marco Pasquarelli - più questi “segreti” vengono alla luce, più clienti arrivano nei nostri saloni. Prima di tutto una bella squadra di professionisti guidata da Giorgio Pettinari, che è il responsabile dei veicoli commerciali e composta da luigi Caravaggio e Domenico di Castro, che si occupa anche dei noleggi. Sono loro che portano in giro per il territorio, alle aziende locali il “messaggio” e le offerte della Pasquarelli Auto. Poi - continua – c’è anche una buona dose di ottimismo e di voglia di fare, che ci ha spinto a vedere la crisi che investito il Paese non tanto e non solo come un problema, ma anche e soprattutto come una vera opportunità di crescita. Infine, ma non è certo l’ultimo “segreto”: la nostra mission aziendale che è quella di fornire sempre e comunque un veicolo di cui essere fieri e garantire un servizio eccellente. Vogliamo distinguerci per il carattere innovativo dell’operatività quotidiana senza rinunciare a elementi fondamentali come la serietà e l’affidabilità. Direi – conclude Marco Pasquarelli – che le nostre concessionarie sono il miglior luogo in cui entrare per rendere concreto la voglia o il bisogno di acquistare il veicolo che si desidera, in totale serenità e sicurezza”. ● (F.V.) 40 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

Chi si fregia del “titolo” Peugeot Professional, attualmente una quarantina di concessionarie in tutta Italia, deve essere anche “strutturato” per raggiungere gli standard fissati. Standard che sono a tutto campo, e che vanno dai servizi offerti, fino alla struttura “fisica” vera e propria delle sedi. Il dealer-consulente Peugeot Professional, infatti, deve conoscere bene i “pacchetti” finanziari offerti da Banca PSA Italia, che dispone di una ricca gamma di prodotti e servizi per l’acquisto con finanziamento o il leasing, adatti alle esigenze delle aziende e della piccola e media impresa, ma deve anche capire quando è il caso di proporre il noleggio a lungo termine di PSA Renting. Anche i contratti Peugeot EcoServices, le coperture aggiuntive pensate da Peugeot, devono essere tra le offerte rivolte a chi acquista o vuole acquistare un veicolo commerciale Peugeot. Tornando agli standard “strutturali” del dealer, per esempio l’officina che copre l’assistenza, deve avere un ponte di sollevamento con una capacità di almeno 4 tonnellate, in modo che il cliente che deve fare una piccola riparazione che non prenda troppo tempo, non debba essere obbligato a svuotare il veicolo; cosi come importate è la possibilità di offrire un “veicolo di cortesia” durante il tagliando o la riparazione, cosi da influire in minima parte sul lavoro del cliente. Uno stock a disposizione

Il dealer Peugeot Professional deve essere in grado di mostrare al cliente i prodotti che vende, deve cioè disporre sempre di uno stock di veicoli anche allestiti, che il cliente possa visionare e provare. Per quanto riguarda gli allestimenti, Peugeot ha a listino una serie di veicoli con diversi allestimenti frutto degli accordi della Casa madre con vari allestitori di alto livello, a seconda delle specializzazioni merceologiche e tecniche richieste. Anche in questo caso il dealer sarà in grado di soddisfare l’esigenza di allestimento per il cliente, facendogli ben presente che, per un veicolo allestito a listino Peugeot, il referente sarà unico. I veicoli a listino Peugeot, infatti, godono della Garanzia diretta della Casa senza doversi rivolgere all’allestitore. Inoltre Peugeot, naturalmente, offre anche solo telai pronti da allestire. Tornando alle peculiarità delle sedi, Peugeot vuole che i suoi dealer Peugeot Professional dispongano anche di un’ area confort con ”free wifi” ,dove il cliente possa aspettare tranquillamente che il lavoro, per interventi rapidi, venga eseguito. Insomma, per Peugeot la soddisfazione del cliente e la qualità del servizio sono sempre al primo posto.



Ruote commerciali

MERCEDES-BENZ

vista dall’alto di Luca Barassi

A

d essere sinceri abbiamo guidato il Mercedes Sprinter 4x4 nelle condizioni a lui meno ottimali. Autostrade, strade statali e urbane. Se questo non ci ha fatto apprezzare direttamente le grandi qualità off road di questo veicolo che vi presentiamo in questo articolo, ci ha però permesso di notare la sua imponenza a fianco dei veicoli che percorrono la viabilità ordinaria. Già da quando siamo saliti in cabina si è subito capito che non si trattava di un veicolo normale. Una “arrampicata” che rivela la carrozzeria rialzata di cui andremo a parlarvi tra breve. Poi alla guida. Sembra di stare su di un truck, più che su un veicolo commerciale. La strada viene letteralmente dominata e il controllo del mezzo è ancora più marcato. Più alto che mai Di base lo Sprinter 4x4 non è un fuoristrada ma, grazie alla carrozzeria più alta di 110 mm davanti e di 80 mm dietro, dimostra di avere tutte le carte in regola per affrontare i percorsi off-road anche già solo dall’aspetto. Ad esempio, lo Sprinter con peso massimo ammesso di 3,5 tonnellate, ha un angolo di sbalzo anteriore di 28° rispetto ai 18° dello Sprinter con trazione posteriore 42 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

convenzionale, mentre posteriormente la versione Furgone con sbalzo corto ha un angolo di 27° anziché di 22°. Lo Sprinter 4x4 con passo standard ha un angolo di rampa, importante per il superamento di dossi, di 25° anziché 17°. A seconda della motorizzazione la capacità di superamento delle pendenze è superiore del 20% circa rispetto a quella dello Sprinter a trazione convenzionale. La profondità di guado è poi di ben 610 mm (Sprinter 4x2: 500 mm). Dunque Sprinter 4x4 supera con disinvoltura i valichi più impegnativi, anche in inverno ed in condizioni estreme ed è instancabile sui percorsi fangosi e si trova a suo agio su strade di sabbia e ghiaia. Detto questo, si tratta di un veicolo semplicemente perfetto in cantieri e zone montuose, regioni

innevate e grandi spazi aperti. Anche i settori di impiego sono i più disparati: edilizia ed indotto cantieristico, industria energetica e silvicoltura, industria alberghiera e, ultimo ma non meno importante, il mondo dell’avventura. 4ETS: collaudato sistema di controllo elettronico della trazione Dato il tipo di impiego del van, la trazione integrale dello Sprinter 4x4 vanta una concezione basata sul sistema di controllo elettronico della trazione 4ETS di Mercedes-Benz, soluzione comune a Vito 4x4, ML e GL. Tuttavia, diversamente da quanto accade su altri modelli, la trazione integrale dello Sprinter è


sul cambio principale. Il gruppo trazione anteriore è estremamente compatto e prevede un riempimento olio long life esente da manutenzione, come avviene per gli alberi di presa diretta supplementari dell’asse anteriore. BlueTec è la scelta giusta Il motore diesel scelto per lo Sprinter è il quattro cilindri OM 651 da 2,15 l di cilindrata. Questo propulsore, con 83 mm di alesaggio per 99 mm di corsa, è concepito per regalare trazione ancora più elevata: un evidente

Quasi 1000 chilometri con lo Sprinter 4x4. Un veicolo maestoso che si identifica subito nelle sue missioni ideali: off-road, edilizia e spazi aperti inseribile. Questa soluzione favorisce la versatilità di impiego e consente di ridurre al minimo i consumi nell’impiego quotidiano. La trazione integrale viene inserita a motore acceso tramite un pulsante sulla plancia, a veicolo fermo oppure in movimento a velocità inferiori a 10 km/h. In questo caso un motore elettrico inserisce un ingranaggio cilindrico nel ripartitore di coppia. Una spia di controllo nell’interruttore indica al conducente l’effettivo inserimento della trazione integrale. Nella marcia normale, come su ogni Sprinter, la trazione è al posteriore, quando viene inserita la trazione integrale, la forza motrice di Sprinter 4x4 viene ripartita tra asse anteriore e posteriore in rapporto 35:65. In questo modo viene garantito un comportamento di marcia ideale su asfalto e perfetto in off-road. Al posto dei bloccaggi meccanici del differenziale, la trazione integrale dello Sprinter 4x4 utilizza il sistema elettronico di controllo della trazione 4ETS: se una o più ruote perdono trazione su fondo sdrucciolevole, il sistema frena automaticamente le ruote interessate tramite brevi impulsi aumentando nel contempo la coppia motrice su quelle con maggiore aderenza. A tal fine il sistema 4ETS si avvale dei sensori radar ABS. Con il suo intervento frenante automatico, il sistema 4ETS può sostituire fino a tre bloccaggi del differenziale: centrale, anteriore e posteriore. Il ripartitore di coppia è flangiato direttamente

valore aggiunto soprattutto quando si affrontano i percorsi più impegnativi. La sovralimentazione è come sempre affidata ad un turbocompressore a gas di scarico a due stadi. La coppia massima è disponibile già a bassi numeri di giri e su un’ampia gamma di regime. La combinazione di motori BlueTec con ricircolo dei gas di scarico e raffreddamento a due stadi, tecnologia SCR con iniezione di AdBlue e filtro antiparticolato assicura bassi livelli di emissioni. Le potenze disponibili sono 129 CV, 305 Nm di coppia a 1.200-2.400 giri/min e 163 CV, 360 Nm di coppia a 1.4002.400 giri/min. Per chi ha bisogno della massima potenza, è poi disponibile il motore V6 OM 642 da 3 l di cilindrata. Questo motore a corsa lunga (alesaggio x corsa: 83 x 92 mm) con basamento in alluminio è molto silenzioso grazie a perni di biella disassati e ad un contralbero di bilanciamento. Tra le peculiarità tecniche del propulsore spiccano i quattro alberi a camme in testa. La potenza è di 190 CV e 440 Nm di coppia a 1.600-1.800 giri/min. ● agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Ruote ecologiche

Renault

Nel nome dell’ ambiente di Luca Barassi

P

eccato che il mercato dei veicoli elettrici in Italia sia solo lo 0,1 per cento del totale. Una vergogna se pensiamo che in alcuni Paesi europei arriva anche al 10 per cento. Le cause? Autonomia dei veicoli, infrastrutture di ricarica, differenza di prezzo rispetto alle versioni termiche e mancanza di incentivi. Peccato perché Renault ha risolto almeno uno dei problemi citati: l’autonomia. Il nuovo Kangoo ZE, infatti, oggi raggiunge il ragguardevole traguardo dei 270 km NEDC (New European Driving Cycle, norma europea di misura delle emissioni e dei consumi, n.d.r.). E non si tratta certo dell’unico plus di questo veicoli commerciale in grado di trasportare fino 650 kg di carico senza emettere la minima particella inquinante. Non per niente, nonostante la bassa propensione all’elettrico dei nostri operatori, Renault è leader nel segmento con oltre 5000 veicoli venduti. Tranquillità di lavoro 200 chilometri (reali) di autonomia. Vi possiamo assicurare che l’indicatore di carica è preciso e non rischia di fare brutti scherzi. Dopo 75 chilometri di test drive, infatti, il quadro segnava poco più di un terzo di consumo di energia. Il tempo di un pranzo (lungo) e la carica è tornata al 100 per cento. 44 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

Questa il risultato del nostro test nelle campagne a nord di Parigi, ma anche utilizzando le medie fornite dalla Casa, l’autonomia permette di viaggiare con una sola carica tra 120 e 200 km (secondo la topografia, la temperatura esterna, il vento, lo stile di guida, etc.) rispetto ai precedenti 80 - 125 km. Questo considerando un ciclo reale che corrisponde ad un operatore professionale che effettua consegne in un percorso periurbano e in strade a scorrimento veloce, per esempio 107 km in 2 ore e 25’, con una

media di 45 km orari, e il veicolo in sosta il 14% del tempo. Insomma, per l’utilizzatore di questo tipo di mezzo, ora l’autonomia è sicuramente più che sufficiente per l’operatività quotidiana e lascia ampio margine di sicurezza. Come accennato, però, Nuovo Kangoo ZE non propone solo questa innovazione. Una nuova batteria, un nuovo motore, un nuovo caricatore e l’integrazione di una pompa dicalore nel sistema di climatizzazione. Vediamoli uno ad uno.


Le innovazioni

Il nuovo Renault Kangoo ZE aumenta autonomia, velocità di ricarica e prestazioni. 270 km a emissioni zero

Le versioni Nuovo Kangoo Z.E. offre la stessa varietà di versioni di Kangoo Z.E: 3 versioni, 2 lunghezze 4,28 m e 4,66 m, 2 o 5 posti. Nuovo Kangoo Z.E. ha un volume di carico tra 3 e 4,6 m3 ed un carico utile di 650 kg. Può, inoltre, essere allestito in base alle esigenze del cliente (ad es. isotermico, officina mobile, rivestimenti HACCP) ed offre il piacere della guida morbida ed omogenea tipica di un veicolo elettrico, simile a quella della trasmissione automatica. LC3 è certificata SQS dal 2014 ed è abilitata al trasporto di merci pericolose e di rifiuti. Attraverso la sua rete di filiali e le proprie dotazioni tecnologicamente avanzate LC3 è in grado di offrire una vasta gamma di servizi alla propria clientela con una presenza capillare giornaliera su tutto il territorio nazionale. LC3 è, da sempre, un’azienda “amica” dell’ambiente, contribuendo attivamente al suo miglioramento attraverso la drastica riduzione degli inquinanti (soprattutto le polveri sottili) e al contenimento dei valori di CO2 immessi in atmosfera rispetto al trasporto tradizionale.

La nuova batteria di 33 kWh, frutto del knowhow di Renault e LG Chem, si basa su un’innovazione fondamentale: l’aumento della densità energetica che consiste nell’accrescere la capacità di stoccaggio della batteria senza aumentarne l’ingombro, preservando in tal modo il volume utile del veicolo. Dunque l’ottimizzazione non deriva dall’aggiunta di moduli supplementari, bensì dal miglioramento della chimica delle celle della batteria, per aumentarne la densità energetica. Il motore R60 44 kW, 60 cv, 100% Renault, è derivato dal motore R90 di ZOE ed è un motore ad alta efficienza energetica e di una gestione elettronica ottimizzata della batteria, caratteristiche che limitano il consumo elettrico del veicolo durante la guida, senza limitarne la potenza. È prodotto nello stabilimento Renault di Cléon, in Francia, fiore all’occhiello del Gruppo per la produzione di motori e trasmissioni a forte valore aggiunto. Nuovo Kangoo Z.E. presenta una vera e propria novità nel mondo dei veicoli commerciali elettrici: una pompa di calore, legata al climatizzatore, che preserva l’autonomia nei

mesi più freddi. La pompa di calore migliora l’autonomia del veicolo in caso di basse temperature, perché limita il ricorso a resistenze elettriche che consumano molta energia e riducono l’autonomia. Ricarica più veloce Nuovo Kangoo Z.E. è dotato di un caricatore di nuova generazione da 7 kW AC - 32A, monofase, 230V a corrente alternata che migliora i tempi di ricarica e si ricarica completamente in circa 6 ore con una WallBox 7,4 kW, quindi in meno di una notte, ossia 1 ora e mezza in meno rispetto a prima, per il 50% di autonomia in più. Non solo, in circa un’ora di ricarica, ovvero il tempo di una pausa pranzo, recupera 35 chilometri di autonomia, il tutto attraverso un cavo per la ricarica su WallBox o su un punto di ricarica pubblico, nonché - in opzione - un cavo per la ricarica su una presa domestica. Nuovo Kangoo Z.E. può, quindi, essere operativo per tutto il giorno, permettendo anche due turni di consegne (mattino e pomeriggio), ottimizzando così la giornata di lavoro e il servizio ai clienti. ●


Ruote vintage

Volvo

il camion della di Ferruccio Venturoli, fotografie di Fabio Cravarezza

I

l Gruppo Volvo entrò negli impegnativi anni Settanta, spinta da una nuova forza produttiva e progettuale e da una nuova organizzazione industriale, voluta da uno dei suoi dirigenti, Lars Malmros. Per affrontare le sfide che a breve scadenza si sarebbero presentate, bisognava assolutamente diversificare all’interno del Gruppo: la mossa più importante fu la creazione, alla fine del 1969, proprio ad opera di Malmros, della Volvo Truck Division. Il progetto della Truck Divison, era tanto semplice quanto impegnativo: rinnovare l’intera gamma entro cinque anni, diventare fortemente competitivi sui mercati europei prima, e mondiali a più lungo termine, e raccogliere utili più presto possibile.

46 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

sfida


Scheda tecnica

In occasione dei festeggiamenti per i 40 anni di Volvo Trucks Italia, rendiamo omaggio a un grande classico della Casa svedese, l’F89, un camion lanciato nei primi Anni Settanta, per conquistare nuovi mercati. Per esempio quello italiano

VOLVO F89 Trattore 4x2

anni di produzione

1970-1978

motore

Tipo D120 A,a iniezione, ciclo Diesel sovralimentato

cilindrata

11.970

Potenza (Cv/giri)

320/2200

N°cilindri

6 in linea

Cambio SR61

8 marce avanti e indietro, sincronizzato

Velocità max Km/h

96,7

Sospensioni

meccaniche a balestre paraboliche anteriori e semiellittiche posteriori, passo 3400

Trasmissione

meccanica, mediante albero tubolare munito di giunti cardanici

Lanciato nel 1970 come diretto successore dell’F88 Titan e destinato a competere con i più potenti veicoli da linea europei, l’F89 fu prodotto sino alla fine del ‘78

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Il motore dell’F89 è il D120, da dodici litri, 6 cilindri in linea, capace di 320 CV, per l’epoca davvero una super potenza.

Il GBC 8 6x6, uscito nel ’58, rispondeva a una necessità molto sentita da quelle aziende che operavano in zone inospitali e desertiche, prime tra tutte le Case petrolifere che nei deserti d’Africa e d’Asia avevano importanti basi di ricerca.

Power package Non andò proprio così, ci vollero un paio d’anni di più, per cambiare l’intera gamma, ma all’alba del 1978, l’intera produzione Volvo era cambiata. Di questo rinnovamento, il primo esempio fu l’F89, che apparve nell’autunno del 1970, come naturale sviluppo dell’F88 o L4951 Titan, uscito nel 1965. Oggetto di un’importante campagna pubblicitaria in Svezia e all’estero, nella quale era presentato come “power package” (un pacco di potenza), il nuovo veicolo nasceva come il grande competitor dei pesanti destinati alla linea, che andavano per la maggiore nell’Europa continentale (Mercedes, MAN) e nei Paesi Scandinavi (Scania).

Motore in linea o a V?

Il posto di guida, nonostante sia assolutamente spartano, è piuttosto avanti, in quanto a ergonomia e sicurezza, rispetto agli standard dell’epoca

Il lancio e la progettazione dell’F89, fu preceduta da una serie di lunghi e accurati studi sulla sua motorizzazione. Il dilemma degli ingegneri era: progettare un 6 cilindri in linea tutto nuovo o lavorare sull’evoluzione del vecchio 6 cilindri a V, uno dei primi Diesel di Volvo? La risposta fu quella di partire con un nuovo progetto di motore 12 litri turbocompresso sviluppato in linea, sul quale si potesse, in un futuro, lavorare agevolmente per eventuali aumenti di potenza che, nel giro di una decina d’anni, sarebbero stati sicuramente richiesti. Nonostante lo sviluppo del nuovo 12 litri, il TD120, fosse cominciato più o meno contemporaneamente all’uscita, nel 1965, del TD100, propulsore che spingeva l’F88, era strutturalmente diverso e studiato per potenze decisamente superiori: 300 CV in su. La scelta, dunque, fu quella di dotare il nuovo veicolo di un motore turbocompresso, facendo in questo modo un vero “salto in avanti” rispetto ai concorrenti che ancora montavano motori aspirati fino a 17 litri, da 10 o 12 cilindri. Oltre al motore, anche il cambio fu di produzione esclusiva Volvo: l’SR61, un otto marce avanti e retromarcia, completamente sincronizzato. Sempre di produzione Volvo fu l’asse posteriore, il Volvo DR 80 con doppia riduzione al ponte. La cabina TipTop La cabina dell’F89 era sostanzialmente quella dell’F88, che poi era la famosa e modernissima (per l’epoca) “TipTop”, progettata nel 1964 per l’L4951 Titan, e prodotta nell’avveniristico stabilimento

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Il muso dell’F89, sprigionava un forte senso di potenza, uno degli elementi che lo fecero entrare nel cuore dei camionisti di mezza Europa.

di Umea, a pochi chilometri dal Circolo Polare Artico. La TipTop aveva delle peculiarità, per l’epoca davvero all’avanguardia, innanzi tutto quando uscì fu la prima ribaltabile, era dotata dei primi, ma importanti accorgimenti per la sicurezza attiva e passiva dell’autista, ed era costruita seguendo parametri di ergonomia all’epoca piuttosto rari. La cabina, non aveva differenze degne di rilievo rispetto alla precedente, almeno per il primo anno. Successivamente fu introdotta una versione con botola sul tetto, visto che il condizionatore di serie era ancora lontano da venire. L’F89 restò in produzione, più meno invariato, fino al 1978. ●

L’F89 con la cabina sollevata; la cabina è la famosa e, per l’epoca modernissima, TipTop, progettata nel ’64 per il Titan e costruita nello stabilimento di Umea, a pochi chilometri dal Circolo Polare Artico

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Professione camionista Scozia Islay è una piccola isola delle Ebridi, in Scozia, dove tutto gravita intorno alle distillerie. Qui si produce il miglior whisky del mondo e qui Willie ha la sua piccola azienda di trasporto

orgoglio di Fergus G. Flaherty, fotografie di Richard Kiemberger

U

ltimamente abbiamo sentito parlare spesso della Scozia. Nel 2014 c’è stato il referendum per l’indipendenza dal Regno Unito, oggi i fieri scozzesi vorrebbero opporsi alla Brexit della Signora May. Tutte occasioni nelle quali i giornalisti si lanciano in proverbiali ”orgoglio scozzese” o citano William Wallace, il “Braveheart, cuore impavido”, l’eroe dell’indipendenza dagli inglesi, portato sugli schermi da Mel Gibson. E noi, proprio a tal proposito, vi vogliamo raccontare la storia di Willie, un vero scozzese, e della sua piccola azienda di trasporto.

può essere percorsa in un unico giorno, la maggior parte delle strade è costituita da un’unica carreggiata con qualche piazzola. Currie afferma di conoscerne ogni centimetro quadrato, anche le buche, che qui non mancano di certo. Persino dopo diversi drams (la misura usuale per il Whisky, la bibita nazionale) sarebbe in grado di mettersi al volante e, con gli occhi chiusi, potrebbe riconoscere esattamente il posto in cui si trova. Dei quasi 3mila abitanti, circa tre quarti vivono nelle tre “città” principali, il resto su qualche scoglio, collina o tranquilla insenatura. Dei 60 o 70 camion di ogni tipo, potenza e allestimento che si trovano sull’isola, più del 20% appartiene alla Willie M. Currie & Son.

LA PIÙ GRANDE AZIENDA DELL’ISOLA UN’IMPRESA VERSATILE William Curie, detto “Willie” è il titolare di un’azienda di trasporto, come ne esistono migliaia nel mondo. Un paio di mezzi d’opera ribaltabili, betoniere, escavatrici, una ruspa, qualche centinato e così via. La cosa particolare di Currie è il luogo dove vive e lavora: lui è di Islay, la “regina” delle Ebridi, un gruppo di isole che, davanti alla Scozia, guardano verso l’Atlantico. Islay ha una superficie totale di 600 km²: circa 40 chilometri di lunghezza e 32 di larghezza. Tutta la rete stradale di Islay 50 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

L’isola è piccola e gli affari sono limitati: è necessario, quindi, che Curie, i suoi figli e i suoi autisti siano estremamente versatili. Willie iniziò nel 1968, subito dopo il servizio militare, con un autocarro a cassone ribaltabile, lavorando notte e giorno, anche per l’edilizia. Persino su un’isola piccola come Islay, successe quello che per tutti i camionisti del resto d’Europa rientra nella norma: “quando i miei


Willie Curie, il protagonista della nostra storia, vive e lavora a Islay, la maggiore delle isole Ebridi, in Scozia

scozzese tre bambini erano piccoli non li vedevo quasi mai”. I camion del vecchio Willie hanno trasportato tonnellate e tonnellate di torba verso le distillerie e, da lì, altrettante tonnellate di mosto. Islay, infatti, è universalmente conosciuta per il suo Whisky, il costosissimo ed esclusivo Islay Single Malt. La gente su Islay vive proprio sul whisky, sul turismo legato al whisky e al birdwatching. In estate, Currie trasporta la torba con la quale l’orzo viene tostato nelle distillerie e, ogni giorno, almeno un carico di mosto, prodotto di scarto delle distillerie, usato dai contadini come sostanzioso mangime per gli animali. “Io adoro questa roba” ride Currie mentre posiziona il suo vecchio Scania sotto il silo che sputa la poltiglia di grano sul suo cassone. E chissà se adora il mosto perché gli dà da vivere o perché profuma di whisky. UN PIAZZALE PARTICOLARE Sul percorso per arrivare dai contadini ai quali è destinato il carico di mosto, Currie si ferma brevemente nel suo piazzale. Chiamarlo “piazzale”, sembra oer la verità un po’ eccessivo: si tratta di un pezzo di terreno con una magnifica vista sul mare, dove, detto in

maniera molto cortese, regna un po’ di disordine. Qualche camion parcheggiato, poi pneumatici, vecchi motori, camion in disuso, serbatoi di autocarro, telai, vecchi cassoni arrugginiti e alcuni container sono disposti in un terribile disordine. Dougie arriva per il suo turno, in realtà fa il pescatore ma, visto che in questo periodo c’è il fermo biologico, lavora da Currie come camionista e viene, come usuale in Scozia, pagato a ore. POCO AMORE PER GLI INGLESI I veri scozzesi non hanno un particolare amore per gli inglesi anzi, qualche volta è difficile credere che appartengano allo stesso Stato e abbiano la stessa Regina. Gli Scozzesi, in generale, sopportano la gente nel Nord dell’Inghilterra, ma quello che viene da Londra o dal Sud, proprio no, va sempre guardato con sospetto. I vari Governi centrali non sono mai stati troppo teneri con la gente delle “Isole” e questi, di conseguenza, non amano certo Londra, intesa come il luogo del Governo e della burocrazia (un po’ come avveniva con “Roma ladrona”, roba d’altri tempi). Le miniere, una volta così agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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importanti, sono state definitivamente chiuse e i minatori lasciati nella disoccupazione. Il carbone per le centrali termiche ora viene dalla Cina. UNA VITA DIFFICILE Le preoccupazioni di Willie Currie sono di altra natura. Le società petrolifere si fanno pagare profumatamente, e sempre di più, il trasporto del carburante sulle isole. C’è poi l’aria, che contiene tanta salsedine, che intacca i camion nonostante tutte le misure anti-corrosione. Molti imprenditori delle isole scozzesi rimpiangono i vecchi ERF che, sembra, “non si arrugginivano mai” (ma sembra tanto una leggenda). Anche per i ricambi è un problema, è difficile procurarseli. Per un

L’elite del whisky

Single malt, ovvero l’élite dei whisky. Le zone di produzione sono cinque: High- lands, Lowlands, Campbeltown, lslands e lslay. I whisky delle Highlands, cioè delle terre alte sono in genere fini ed eleganti e maturano lentamente. I whisky prodotti nelle Lowlands, terre basse, a sud delle Highlands sono, invece morbidi e leggeri e invecchiano abbastanza rapidamente; Campbeltown è un piccolo territorio su cui si trovano solo due distillerie (Springbank e Glen Scotia. La zona delle lslands comprende isole scozzesi: Orkney, Skye, Jura e Islay. I whisky prodotti in questa zona hanno un carattere marino di alga e salsedine. Infine, Islay, che pur facendo parte delle lslands, produce whisky molto particolare, con un accentuato sentore di torba e salsedine. La produzione di whisky a Islay ha una lunga tradizione. Le distillerie sono originariamente sorte a causa delle estese terre di torba e dell’aria salina. Con la torba si arrostisce il malto con il quale viene prodotta la divina bevanda, che così acquista una nota assai particolare. Maturazione in botte E il clima rigido, ma non gelido in inverno, assicura un’ ottimale maturazione nelle botti di legno dell’Islay whisky. Il distillato incolore ottiene il suo caratteristico colore ambrato proprio dalla conservazione nelle botti di legno. Un whisky di quarant’anni è un tesoro particolare nei magazzini di Bruichladdich. Quest’anno intendono ancora aprirne una botte: qualche goccia varrà centinaia di euro. Per la gente di Islay il whisky rappresenta un fattore commerciale fondamentale, dal quale traggono profitto un po’tutti, tra questi i trasportatori. Soltanto la distilleria tradizionale Bruichladdich, necessita ogni settimana di una cisterna di olio combustibile per i suoi forni; ci va aggiunta la quantità di cereali che regolarmente deve essere consegnata. Bruichladdich è l’unica impresa che imbottiglia il whisky sull’isola, gli altri caricano il prodotto sul traghetto e lo portano ai moderni impianti di imbottigliamento. 52 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


Dove siamo William Curie, in uno delle sue abituali “mission”, il trasporto dei residui della lavorazione del whisky, dalle raffinerie ai depositi, dove i contadini trasformeranno quel materiale in concime

Islay, è un’ isola scozzese, nota come la “regina delle Ebridi”. È la più meridionale delle Ebridi Interne. Fa parte della contea di Argyll ed è situata a circa a 25 miglia a nord della costa irlandese, che è visibile nelle giornate limpide. Il gaelico scozzese è tuttora la lingua principale. Il capoluogo dell’isola è Bowmore, famosa per la sua distilleria. Port Ellen è l’insediamento più popoloso.

appalto di lavori stradali, Currie ha comprato due autocarri Renault Kerax usati; lo ha fatto perché era un affare, ma è preoccupato, se qualche pezzo si rompe, per avere il ricambio bisognerà aspettare un paio di settimane. Willie avrebbe preferito trovare un paio di Scania usati, e non perché è particolarmente affezionato al marchio svedese (o non solo), ma perché, Scania, almeno in quella parte della Scozia è molto organizzata, e ha un’ ottima assistenza. “Quando abbiamo fretta - dice Currie - possiamo ritirare i pezzi di ricambio Scania a Glasgow qualoche ora dopo l’ordine o, farceli mandare il giorno dopo”. Nel Regno unito c’è la spada di Damocle che potrebbe abbattersi sulle aziende di trasporto, con un abbassamento del massimo di ore settimanali per gli autisti; un cambiamento che potrebbe rivoluzionare il mondo del trasporto. Anche se, detto molto in privato, Willie è convinto che continuerà a fare esattamente come ha sempre fatto: quando c’è da lavorare si lavora. A rispettare gli orari ci si pensa un’altra volta. ●

Nella piccolo flotta della W.M. Currie & Sons anche un vecchio MAN

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Focus Le eccellenze della Rete

tributo dovuto Prosegue l’appuntamento di TOE con le eccellenze della rete Italscania, per svelarvi il “volto” delle officine e concessionarie attraverso cui il Grifone entra in contatto con tutti i suoi clienti. A presentarsi in questa seconda puntata tre di alcune delle realtà storiche di Federica Lugaresi

N

on solo altissima qualità, ma anche “capitale umano”. Queste sono le peculiarità delle officine che collaborano con Scania: una prima linea importantissima che ha un peso determinante nel successo del marchio. Come già dichiarato da Daniel Dusatti, Network Development & Parts Director di Italscania, si tratta di “una rete composta prevalentemente da imprenditori privati, una peculiarità tutta italiana (all’estero la maggior parte delle realtà sono di proprietà e gestite da Scania), che funziona molto bene”. Una rete dove c’è coesione, sinergia, omogeneità di attitudine e comportamento: tutti fattori importantissimi. Una rete che è costituita 54 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

soprattutto da persone che si sentono parte integrante del successo del marchio. Un senso di appartenenza che dura da diversi decenni e la cui fedeltà e professionalità viene riconosciuta dalla Casa madre. Le tre realtà che vi proponiamo su questo numero, sono state identificate dal Grifone tra alcune delle officine che da più tempo operano all’interno della Rete, con soluzione di continuità organizzativa. “Sono state interpreti della fondazione della rete di assistenza Scania in Italia ed hanno vissuto l’introduzione del brand nel nostro paese avendo il coraggio e l’intraprendenza di puntare su una sfida nuova, che ai tempi poteva avere diverse incognite” conclude Dusatti. ●


MITTERMAIR HEINRICH & CO L’Alto Adige, provincia in cui Scania ha messo in atto un percorso di sviluppo costante, vede l’esempio della MITTERMAIR HEINRICH & CO., il cui iter è iniziato 40 anni fa, quando Sten Fagerdahl diede a Heinrich Mittermair il mandato di officina autorizzata Scania, disponibile 24 ore su 24, 7 giorni a settimana e 365 giorni l’anno. Un’azienda a conduzione famigliare, che ha saputo crescere a piccoli passi con tanta passione e dedizione, fino ad arrivare ad inaugurare di recente un importante stabilimento nell’area Sud di Bolzano. Un team di fidati collaboratori al fianco di Heinrich Mittermair e del figlio Ronnie che, dopo aver concluso gli studi all’università tecnica di Monaco ed aver La famiglia Mittermair insieme ai rappresentanti di Scania maturato diverse esperienze in prestigiose realtà del settore automotive, è tornato in Alto Adige per affiancare il padre e portare avanti l’impresa di famiglia. Caratteristiche: grande spirito imprenditoriale e forti radici nel territorio altoatesino. L’officina infatti collabora con l’istituto professionale di Bolzano ed ospita aspiranti meccanici per periodi di formazione presso di sè. Heinrich Mittermair, in occasione del taglio del nastro per la nuova sede, ha dichiarato con orgoglio: “Ho avuto la fortuna e l’onore di incrociare la mia strada con quella di Scania. Era il 1977, da quel momento in poi siamo cresciuti anno dopo anno grazie a mio figlio Ronnie ed alla mia squadra di collaboratori, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile”. Riconoscendo anche che la più grande soddisfazione è data da tutti i clienti, che da oltre 40 anni, scelgono la Mittermair per i servizi di assistenza e manutenzione dei propri veicoli.

AUTORIPARAZIONI RISIO FRANCO & MARCO Ci spostiamo in Piemonte per parlare dell’AUTORIPARAZIONI RISIO FRANCO & MARCO che è entrata nella rete Scania nel 1977 grazie all’Ing. Sten Fagerdahl. L’officina è stata fondata dal papà di Marco, il Sig. Franco, un operaio che lavorava in un’officina a Tortona riparando veicoli pesanti. Deciso di mettersi in proprio, apre a Castelnuovo Scrivia (un paese poco distante). L’Ing. Fagerdahl l’ha scovato e convinto ad entrare nella rete Scania. È stato un gioco del destino perché quando faceva l’operaio gli è stato proposto di andare a lavorare in America per la sua particolare bravura nel revisionare i motori dei veicoli industriali. Per questioni famigliari, però, ha deciso di non andare. Da Castelnuovo si è poi trasferito con l’attività a Tortona, e da qui la crescita nel corso degli anni. Il figlio Marco ha iniziato a lavorare col papà all’età di 14 anni, vivendo sempre immerso nel mondo dei veicoli industriali che rappresentano per lui, da sempre, una grande passione. Oggi la squadra è cresciuta, in officina ci sono 8 persone, un team di giovani, oltre a Marco e al padre Franco- che 85enne - resta comunque la colonna portante di questa realtà che continua a dirigere quotidianamente. “Abbiamo imparato tanto dalla Scania, che ci ha insegnato il mestiere. Non solo per quanto riguarda la meccanica dei veicoli ma anche l’elettronica” dichiara Marco. Parole da cui traspaiono riconoscenza, dedizione e senso di appartenenza al Marchio. Sono tutte persone dai sani principi e con valori, i giovani della Risio: “Per noi il rispetto viene prima di tutto, le cose che contano qui sono il rispetto e la voglia di fare. E le nuove leve devono studiare duramente per imparare questo mestiere. Devono imparare a dire di sì e dare la priorità al cliente”, conclude Marco che è sempre alla ricerca di giovani talentuosi da poter inserire nel team. Un team sano, solido e con tanta voglia di crescere. In tutti i sensi.

O.R.V.I. DI C. & F. CATTADORI Tutto ha inizio nel 1974 quando l’officina viene fondata da Carlo e Franco, due fratelli che hanno intrapreso la professione di meccanico, prima in altre realtà poi mettendosi in proprio. Hanno iniziato la propria attività con l’acquisto di un capannone a Fiorenzuola: inizialmente si trattava di un’officina multimarca, poi notato il numero importante di veicoli Scania sulle strade, con Scandicar di Parma è stato deciso di diventare officina autorizzata del Grifone. Anche in questo caso, il punto di riferimento è stato l’Ing. Sten Fagerdahl che per loro è stata una figura chiave, sempre presente, supportandoli sia dal punto di vista tecnico che con la propria presenza costante. Alessandra Cattadori, figlia di Carlo, dice: “Spesso l’Ing. Fagerdahl ci supportava telefonicamente, se c’era qualche problema più serio arrivata in persona per aiutare lo zio e papà a risolverlo”. Nel 1984, il dott. Rangoni propone a Carlo e Franco di aprire una seconda filiale a Caponago in provincia di Milano e così la realtà si espande: e sono Carlo con il capofficina Ivo Fiandri che gestiscono questa nuova sfida. A Fiorenzuola invece è rimasto Franco con il capo-officina Luigi Bertonazzi e tutt’ora è così, e a distanza di oltre 40 anni possono contare esattamente sulle stesse persone. Persone chiave, quindi, i due fratelli e i due capoofficina: una squadra consolidata e rimasta inalterata nel corso del tempo a cui si sono uniti Alessandra, figlia di Carlo e Marco, il figlio di Franco. L’elemento vincente? Una grandissima passione: i due fratelli hanno iniziato fin da ragazzini ad aggiustare camion. “A volte fanno impressione, continua Alessandra, perché si fanno dire al telefono i suoni che fanno i veicoli per capire quale sia il problema”. Successivamente l’officina di Caponago viene trasferita ad Orio al Serio, dove Scania ha acquistato una nuova struttura: nasce “Orvi Bergamo Spa”, unita a Scandicar. E qui si sta applicando il progetto scuola- lavoro che permette ai ragazzi di fare uno stage durante la scuola, che gli permetterà di prendere la qualifica finale.

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Focus Ambrogio e SAF Holland

Un assale sul Ambrogio è leader europeo del trasporto intermodale gomma-ferro. I suoi veicoli hanno, per scelta precisa, montati gli assali SAF Holland. Perché ogni acquisto in azienda è ponderato secondo specifiche esigenze e criteri

treno

di Luca Barassi

I

ntermodalità. Anzi, solo intermodale. È così che si identifica Ambrogio Trasporti, l’azienda di Gallarate, in provincia di Varese, leader assoluta nel trasporto di carichi completi attraverso le reti ferroviarie europee. Se oggi abbiamo le casse mobili, infatti, lo dobbiamo a Domenico Ambrogio che, verso la fine degli anni ‘60, ha avuto la lungimiranza di pensare ad un trasporto che non si basasse sulla gomma, ma su vettori ferroviari. Questo ha significato sviluppare un sistema che permettesse in modo relativamente semplice di spostare un “contenitore” da uno chassis di un camion al vagone di un treno, senza doversi portare dietro il peso della catena cinematica del semirimorchio. Nasce così l’idea della cassa mobile, studiata, sviluppata e realizzata dai primari costruttori di rimorchi, apposta per l’esigenza di Ambrogio. Nel marzo del 1969 il primo viaggio intermodale verso il Belgio. I primi. In termini di tempo e di mercato Nei primi anni ’60, la tecnica di ritiro della merce da parte di un trazionista, il quale portasse ad un hub ferroviario locale il “container” affinché esso venisse trasportato via treno a distanza e a sua volta caricato su un altro veicolo stradale per arrivare a destinazione, era assolutamente sconosciuta. 56 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

Fu Ambrogio l’innovatore e oggi leader di questa nuova modalità di trasporto. I costruttori di semirimorchi hanno dovuto, quindi, “inventare” un nuovo prodotto, su una specifica richiesta, che da lì a qualche anno sarebbe diventato un nuovo mercato. Ma cosa spinse Ambrogio a fare questa scelta assolutamente rivoluzionaria e di rottura col mondo dell’autotrasporto? “Fu la consapevolezza – ci risponde Riccardo Amborgio, figlio del fondatore e attuale amministratore delegato dell’azienda – che nel giro di poco tempo il trasporto internazionale sarebbe stato più difficile, sempre più complicato gestire un numero crescente di autisti e anche il transito con i camion attraverso le Alpi comportava limiti e complicazioni. Insomma, credo che lo motivarono principalmente le notti sveglio pensando ai mezzi fermi al Moncenisio o i veicoli in panne in giro per l’Europa”. Da un lato quindi una visione futuristica delle crescenti complicazioni del trasporto su gomma e dall’altro dell’efficienza che avrebbe portato questa modalità di trasporto. “È vero – puntualizza Ambrogio, che ricopre anche l’incarico di direttore commerciale - che se guardiamo la totalità del trasporto merci, l’intermodale purtroppo è ancora una piccola parte e quello con casse mobili una nicchia della nicchia, ma se ci concentriamo

Riccardo Ambrogio ricopre sia il ruolo di amministratore delegato del gruppo, sia quello di direttore commerciale.


su specifiche tratte e soprattutto sui carichi completi, allora la quota intermodale è molto significativa”. Dunque una scelta azzeccata, per efficienza, per mercato e per strategia. L’azienda e il suo business Le tre tratte principali su cui opera Ambrogio Trasporti sono Italia-Belgio (la linea storica), Italia-Germania e Italia-Francia. 50 mila carichi completi all’anno, oltre un milione di tonnellate di merci di vario tipo ma che, naturalmente, meglio si adattano ad un carico completo. Petrolchimico, siderurgico, gomma, edilizia sono i settori di riferimento principale, ma non manca l’alimentare imballato, i prodotti made in Italy e qualche prodotto davvero di nicchia come le lapidi mortuarie. Tutto questo viene gestito attraverso i terminal intermodali italiani di Gallarate (70mila mq, tre binari da 750 m e due gru portale), Candiolo (100mila mq, sette binari da 650 m e una gru portale). All’estero gli hub sono quelli di Mechelen (Belgio), Mouguerre e Le Boulou (Francia) e Neuss (Germania). Ricchissima la flotta di mezzi e veicoli: 1300 casse mobili (con sponde e taut liner), 380 carri ferroviari da sei assi, 1350 container da 45 piedi anche isotermici e oltre 200 trattori per il trazionamento delle casse mobili dai diversi terminal europei alla destinazione finale. Con SAF Holland un’intesa di qualità Awes Botello è il responsabile degli acquisti di tutto il gruppo Ambrogio. Fornitori e prodotti devono passare al vaglio da lui e dalle rigide regole di qualità che l’azienda impone.

“La scelta su SAF Holland – ci dice il manager – è ricaduta per un motivo fondamentale: la loro eccellenza nel servizio di assistenza. Per noi, infatti, il post vendita è strategico. La qualità del prodotto in sé può dirsi persino scontata. Ma la qualità del servizio al cliente non è da tutti e in SAF Italia abbiamo potuto riscontrare questa attenzione”. A testimonianza di questo va detto che i prodotti SAF, in particolari gli assali, sono entrati in Ambrogio grazie ad una specifica ricerca di mercato dell’ufficio acquisti e non, come spesso avviene, a seguito di una azione commerciale del costruttore stesso. “Un’analisi – ci spiega Botello – che ci ha portato ad individuare un prodotto particolarmente leggero”. Una scelta oculata che si riflette anche in

altri componenti dei mezzi di Ambrogio e che portano ad alleggerire il veicolo anche di tre o quattro quintali. Tutto carico in più. Una scelta che da Ambrogio viene “imposta” ai costruttori di semirimorchi come Wecon, Krone, Koegel o CCFC Italiana. Non solo assali Oggi SAF Holland, come sappiamo, è una multinazionale di dimensioni planetarie e con un’offerta di prodotti (e di servizi) davvero molto ampia. Partendo, dunque, dall’esperienza e dalla proficua collaborazione tra il costruttore tedesco e l’operatore logistico nostrano sugli assali, Ambrogio ha deciso di testare altri componenti a disposizione del portafoglio di SAF Holland. “Esattamente – conferma Awes Botello – gli ottimi risultati ed efficienza nel tempo del prodotto principale, ovvero l’assale, ci hanno convinti ad acquistare anche ralle, carrelli e altri componenti”. Se guardiamo, poi, a come è gestito il parco mezzi di Ambrogio notiamo, innanzitutto, che l’anzianità dei veicoli e in continuo rinnovamento. Un’efficienza veicolare che è richiesta anche ai padroncini che lavorano per loro. È l’officina interna, però, che gioca un ruolo fondamentale nella manutenzione sia dei mezzi stradali che di quello ferroviari. Ecco che allora il ricambio, l’aftermarket, sono strategici per l’ottimizzazione del processo lavorativo dell’operatore logistico. Ancora una volta SAF Holland, anche in questo, è stata in grado di conquistare e fidelizzare un cliente come Ambrogio grazie alla disponibilità e al reparto post vendita che negli ultimi due anni ha raggiunto quasi la perfezione. Una collaborazione che si conferma anno dopo anno perché costruita su solide basi di qualità, attenzione alle esigenze del cliente e innovazione nell’offerta di prodotti. ● agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Eventi I giorni del Re

Viva il Re! di Federica Lugaresi

“T

Crafter), divertimento per i più piccini con l’intrattenimento di artisti circensi provenienti dal Cirque du Soleil. Ma anche musica di “sottofondo” con la diretta nazionale dell’evento su Radio Studio Più, per terminare la serata con il concerto dei Radiottanta, la famosa band che ha fatto ballare tutti con le musiche più famose degli ultimi decenni del secolo scorso.

Si è svolto a Trento, il 10 e 11 giugno scorsi, un evento speciale organizzato da Italscania che ha fatto da collettore e collante per il mondo del veicolo industriale, del design, e della tecnologia. Numerosi gli appassionati e gli addetti ai lavori che hanno ammirato oltre 150 veicoli decorati

Una festa che non si è fatta mancare proprio nulla: neanche i migliori Food Truck d’Italia che hanno sfamato e dissetato con ottima birra artigianale tutti i partecipanti.

he King of the road” è il nome che è stato assegnato per la prima Oltre al “gioco” c’è di più volta, nel 1982, allo Scania 580. Da qui l’idea di creare una due giorni unica nel L’evento ha rappresentato un’occasuo genere, chiamata “I giorni del Re” appunsione unica per entrare nel mondo dei to, dove il Grifone, in tutte le sue sfaccettatutruck a 360°. Un evento re, l’ha fatta da padrone. prestigioso in una corniLa sede italiana di Trento del Coce prestigiosa insomma. struttore svedese ha aperto, dunDove Franco Fenoglio, que, i cancelli e messo a disposiA.D. e Presidente di Italzione il piazzale che è stato il centro scania e perfetto padronevralgico di tutto l’evento e che ha ne di casa, ha ancora una principalmente puntato sull’aspetto volta trasmesso ai presenludico: la premiazione per i tre più bei ti il concetto di squadra: veicoli decorati (che hanno poi sfi“Il cliente deve acquistare lato insieme a tutti gli altri per le vie sì il veicolo, ma prima andel centro di Trento), decorazioni live cora deve comprare una (abbiamo potuto apprezzare l’opera Se volete vedere alcune immagini de I Giorni del Re, puntate lo smartphone squadra. E la nostra squadal vivo di Cornelio Perini con aesul QRCode o collegatevi al sito www.trasportale.it dra col suo valore umano è rografo di un nuovo Volkswagen

video servizio

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I partner in festa Scania non ha fatto tutto da sola, ma ha voluto coinvolgere, in questa grande festa, anche alcuni dei suoi partner. Aziende che per vari motivi collaborano con la sede di Trento e che hanno voluto condividere i valori de I Giorni del Re. Volkswagen, capogruppo della Casa svedese, ha partecipato con la sua gamma di veicoli commerciali e, in particolare, il Nuovo Crafter è stato protagonista della decorazione live. Michelin, anch’essa con prodotti rinnovati per

ogni tipologia di trasporto era tra i principali sostenitori della manifestazione. Ma nel grande piazzale erano presenti anche SAF Holland, sempre più addentro al mercato italiano e Lamberet con le sue innovative soluzioni a temperatura controllata. Altri sponsor della due giorni trentina sono stati: Nordstudio, Pneus Market, S2 Truck Service, Go Wem, Valdo e Hotel Villa Madruzzo.

sempre disponibile. Il veicolo non deve essere solo bello - ha continuato Fenoglio – ma anche profittevole per il nostro cliente. Pulito e altamente performante”. Camion significa filiera, significa impresa, significa fare trasporto in modo pulito ed ecologico. Ecco perché “I giorni del Re” hanno coinciso con un momento costruttivo. Il Grifone ha da sempre nel proprio DNA, la responsabilità di guidare il cambiamento verso un trasporto sostenibile; “e questa occasione ha permesso di parlare dei valori del brand” come dichiarato da Giancarlo Perlini, Responsabile Marketing della Casa. Una sfida vinta, quella del Grifone, che ha voluto coniugare due mondi apparentemente agli antipodi. La passione più estrema con la decorazione del mezzo, e la sostenibilità, l’efficienza e la profittabilità. Anello di congiunzione: il design I Giorni del Re sono stati anticipati da un convegno, riservato agli addetti ai lavori, dove si è voluto far emergere quanto lavoro e quante risorse siano messe nella realizzazione di qualsiasi prodotto all’avanguardia. A testimonianza di come stile e design siano direttamente proporzionali alla sostenibilità. Mike Robinson, Design Director di ED DESIGN, Riccardo Balbo, Diret-

Giornata dedicata al design quella prima dell’apertura de I Giorni del Re. Da sinistra: Riccardo Balbo, Svempa, Franco Fenoglio, Pierluigi Bonora, Kristofen Hansén e Mike Robinson.

tore dello IED di Torino, Laura Milani, CEO di IAAD e naturalmente Kristofer Hansén, Responsabile del Design di Scania e padre dei nuovi veicoli Scania sono stati i protagonisti del workshop a cui hanno partecipato anche il top management di Italscania: da Franco Fenoglio a Paolo Carri, da Cinzia Caserotti a Giancarlo Perlini.

Ospite d’onore, Svempa (Sven-Erik Bergendahl) il decoratore di fama mondiale che ha esposto due delle sue più pazzesche creazioni - il Chimera e il Red Pearl - che hanno accolto all’entrata del piazzale i partecipanti. L’esperienza raccontata dagli ospiti, designer e formatori d’eccellenza, è stata sicuramente esaltante. Ognuno di essi ha portato in sala la propria passione e le proprie competenze, nonché il proprio modo di vedere il mondo dello “stile”. Kristofer Hansén, poi però, ha sottolineato come disegnare un veicolo industriale sia molto più complesso: oltre ad essere bello, il truck deve avere linee che permettano di consumare poco, e sempre nel rispetto della sicurezza. Entrano in gioco più elementi: quando si inizia un nuovo progetto “si deve capire e partire da quella che è l’anima di un’impresa, ma sono importanti anche le tradizioni perché la storia permette di comprendere il futuro” ha esordito il manager svedese. La creazione parte dall’idea che viene rappresentata da linee. E si crea una forma (di solito un animale che nel caso della Nuova serie Scania è un leone) che esprime il valore del brand. Ma “è solo studiando le regole, per poi successivamente romperle, sostiene Mike Robinson - che si riesce ad innovare. agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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il post-trattamento dei gas di scarico fa sì che ora i motori V8 siano equipaggiati con un turbocompressore a geometria fissa, più robusti e leggeri (- 24 kg) rispetto alla versione a geometria variabile. Inoltre, ora il turbocompressore è montato direttamente sul monoblocco, tra le bancate dei cilindri, per una maggiore stabilità e resistenza alle vibrazioni. La versione 520 CV è curiosamente caratterizzata dall’albero a camme “Miller”, tecnologia mai utilizzata prima d’ora su di un veicolo industriale, efficace sia per il post trattamento che per una riduzione dei consumi pari ad un 0,5%.

Franco Fenoglio (a sinistra) e Kristofen Hansén scoprono il nuovo motore V8.

Oggi lo scopo di noi designer è relazionare le persone all’interno del veicolo creando il loro benessere: si deve costruire un ambiente accogliente e creare un nuovo modo di vivere il truck”. Infatti, il team dei designer che si sono occupati degli interni della nuova cabina Scania era tre volte più numeroso di quello che ne ha studiato l’esterno. La Casa vuole avere i conducenti migliori, e per ciò è indispensabile creare l’ambiente di guida migliore. D’altro canto non è un caso che uno degli slogan del Grifone sia “Fieri di rendere la vita più facile”! E “l’abilità di un designer è anche quella di non tradire l’identità del brand, con quello specifico DNA”, come ha affermato Riccardo Balbo. Nuovi V8: passione rinnovata Svelata, con grande sorpresa di tutti i presenti, la nuova generazione di motori V8. Come ha dichiarato Paolo Carri, Business Support & Development Director di Scania, si tratta di motori “PIU’” che si propongono per essere ancora più efficienti, più robusti, più potenti, più leggeri e quindi più produttivi permettendo un carico utile maggiore. Poiché per un trasporto intelligente sono essenziali combinazioni di motrici e rimorchi con peso complessivo sempre più elevato,

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va da sé che incrementi la domanda di motori più potenti: 520, 590 e 730 cavalli, ma anche l’inedito 650 cavalli che eroga una coppia di 3300 Nm. Sono queste le motorizzazioni che assicurano dal 7 al 10% di efficienza in più e che garantiscono una velocità di crociera più alta – sempre nel limite della legalità – con un risparmio di 50 minuti/giorno. Le numerose migliorie introdotte dalla Casa sui motori V8 di nuova generazione rappresentano una vera e propria svolta in termini di vantaggi per i clienti. Tutti i proprietari apprezzeranno sicuramente la considerevole riduzione del consumo di carburante, del peso complessivo e dei costi di manutenzione e riparazione, oltre al maggiore uptime. Il segreto di questo grande passo in avanti è l’ulteriore affinamento della piattaforma modulare di motori Scania da 16 litri, oltre all’applicazione intelligente di tecnologie avanzate. La riduzione del consumo di carburante del 7-10% è già di per sé considerevole, ma è ancora più importante per il passaggio a soluzioni di trasporto più sostenibili. La nuova generazione di motori è basata sullo stesso monoblocco e prevede la stessa configurazione di base della precedente, ma le similitudini finiscono qui. La modifica più significativa riguarda la separazione dei collettori di scarico che arrivano al turbocompressore, il cui lato turbina è ora alimentato separatamente dalle due bancate cilindri tramite entrate distinte. Questo sistema è detto anche turbocompressore Rotated Twin Scroll FGT. Il fatto che tre dei motori (con l’eccezione della versione da 730 CV) utilizzino solamente la riduzione catalitica selettiva (SCR) per

Utilizzando infatti un profilo speciale sull’albero a camme per le valvole di aspirazione è possibile mantenerle aperte più a lungo del normale nella fase di decompressione. In tal modo viene pompata meno aria fresca al motore, contribuendo a mantenere elevata la temperatura di esercizio a beneficio del sistema SCR. A contributo del risparmio di carburante, anche le migliorie aerodinamiche apportate ai veicoli di nuova generazione, che possono contribuire per il 2% in caso di trasporto a lungo raggio. Come ormai sappiamo, il Grifone non ama perdere tempo: la commercializzazione del nuovo V8 è già iniziata mentre le consegne inizieranno a fine 2017. Senza sosta Insomma, Scania non si ferma mai e mette in campo sempre nuove iniziative atte a coinvolgere i tanti appassionati del Grifone e non solo. “I giorni del Re” è stata senza dubbio una di queste e ha permesso, in un unico contesto, di far esplodere la passione, presentare un prodotto nuovo come la generazione V8, consegnare un fiammante S 730 “Atelier” facendo vedere da vicino la next generation Scania e, soprattutto, fare festa ritrovandosi tra amici e colleghi. Un evento che ci fa pensare essere il primo di una lunga serie. Arrivederci dunque al 2018. ●


Truck Racing Focus

Nell’ordine, i tre piloti che, alla pausa estiva, guidano l’Europen Truck Championship Adam Lacko, sul Fregtliner della scuderia Buggyra, l’ungherese Norbert Kiss, su Mercedes e il tedesco jochen Hahn su Iveco.

entusiasmo e sorprese Il punto sul truck racing, alla sosta estiva e dopo quattro appuntamenti. Adam Lacko sembra essersi già involato verso la vittoria finale ma tutti aspettano il ritorno di Jochen Hahn. La sorpresa Steffi Halm di Ferruccio Venturoli

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opo quattro prove il campionato europeo di velocità in pista per camion, ufficialmente FIA European Truck Racing Championship, sta suscitando più entusiasmo del previsto. Il ceco Adam Lacko, alla guida di un sorprendente Freightliner del team Buggyra, sta mettendo punti su punti tra lui e un agguerrito ma affollato gruppetto di inseguitori. Se, infatti, il ceco guida a quota 182, è solo alla bellezza di 43 punti di distanza (139), che lo insegue l’ungherese Norbert Kiss su Mercedes, a sua volta seguito, a 4 punti, dal campione uscente Jochen Hahn, con il potente Iveco e dalla strepitosa tedeschina Stephanie Halm a quota 133, mentre lo spagnolo Antonio Albacete, tre volte campione d’Europa, arranca a 109 punti. Entusiasmo e sorprese che non mancano davvero: innanzi tutto in pochi avrebbero scommesso ne’ su Adam Lacko, pilota

Jochen Hahn, campione uscente, è approdato all’Iveco dopo aver corso ( e vinto tanto) oltre quindici anni con MAN.

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L’ETRC e i suoi punteggi Ogni gran premio del Campionato dura due giorni; nel primo ci sono due sessioni di prove libere di 20 minuti e una prova di qualificazione di 15 minuti ( Q1) alla quale partecipano tutti i veicoli iscritti; c’è poi una “superpole”, prova di qualificazione di 10 minuti, alla quale partecipano i piloti che hanno ottenuto i migliori dieci tempi nelle qualificazioni precedenti. La “Superpole” serve a determinare la griglia delle prime dieci posizioni della prima gara. Le gare del primo giorno sono due, ognuna di circa 45 km, ma nella seconda gara l’ordine di partenza, entro le prime otto posizioni, viene invertito rispetto all’arrivo della prima gara. In pratica il vincitore della prima gara partirà in ottava posizione, il secondo in settima e cosi via. Il secondo giorno si apre con un warm up di 15 minuti, quindi una qualificazione, ancora di 15 minuti (Q2) per tutti, e una “superpole” di 10 minuti; poi le due gare, sempre di circa 45 chilometri. Nelle gare 1 e 3 ( le prime del primo e del secondo giorno) i punti, sia per il campionato piloti che per quello a squadre, partono da 20 per il vincitore, poi 15,12,10,8,6,4,3,2,1; nelle gare 2 e 4 ( le seconde dei due giorni) i punti partono da 10, poi 9, 8 etc, fino a 1 punto al decimo classificato.

considerato “non-vincente”, soprattutto dopo le tre fallimentari stagioni passate alla guida dei Renault neri del team MKR Technolgy, ne’ su Norbert Kiss che, è vero è stato campione d’Europa nel 2014 e 2015, ma è anche vero che da quando ha lasciato MAN per Mercedes non ha raccolto i bei risultati ai quali ci aveva abituato, con uno striminzito quinto posto, l’anno scorso. Cosi come stupisce che un campione di grandissima esperienza come Antonio Albacete sia attualmente relegato al quinto posto e piuttosto distante dai primi. IVECO E IL MOTORSPORT Gli altri motivi di interesse sono dati dal difficile inizio stagione di Jochen Hahn, quattro volte campione europeo e attuale campione uscente, e dalla grande forma e grinta di Stephanie Halm, che dopo anni di gavetta, quest’anno, con due

Antonio Albacete, eterno secondo, quest’anno, con il suo MAN, non riesce ad andare oltre un quinto posto, una posizione di classifica che, decisamente, gli sta un po’stretta.

Gerd Korber, alla guida del secondo Iveco naviga nelle posizioni di rincalzo, nonostante un veicolo e una squadra di prim’ordine.

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I mostri I trattori devono essere a due assi, devono pesare 55 quintali, 33 dei quali sull’avantreno, e devono essere spinti da un motore non più grande di 13 litri. Vietati ABS, traction control e cambio automatico; la velocità massima limitata a 160 km/h e non è assolutamente concessa l’emissione di fumo nero dagli scarichi

La reginetta La reginetta del Truck race è Stephanie , Steffi per gli amici, Halm. Una 33nne bionda e minuta che poco si addice all’immaginazione di chi vede una virago alla guida di un camion da corsa. Steffi ha iniziato a correre sui kart a nove anni specialità che ha praticato con alterne fortune, ma sempre con piazzamenti di tutto riguardo, fino al 2011,m quando un vicino di casa, concessionario di veicoli industriali, le propose di provare un camion da corsa. “Quasi nessuno ci crede - spiega Steffi - ma sono passata direttamente dai kart ai truck. È stato un “salto” molto meno scioccante di quanto si pensi, perché mi sono subito trovata a mio agio e, dopo qualche gara sporadica, ho trovato la continuità per partecipare a tutto il campionato, ma è da quest’anno che mi sento pronta a recitare un ruolo da protagonista. La scorsa stagione – continua la tedesca - ho vinto cinque gare, ma al Red Bull Ring, nella prima gara del 2017, è stata la prima volta che ho vinto partendo dalla pole position, una grande soddisfazione; poi la bella vittoria nella quarta gara allo Slovakiaring, senza contare i quattro secondi e il terzo posto”. L’anno buono Insomma quest’anno, la bionda Steffi è intenzionata fare davvero qualcosa di importante “Si, sono fiduciosa – riprende anche se non si deve dimenticare che siamo un team privato, cioè MAN non ci assiste ufficialmente, ma la nostra base è ottima, MAN è il camion campione in carica e le mie sensazioni restano molto positive, questo è l’anno buono”. Spesso le chiedono com’è per una donna essere protagonista in un ambiente tipicamente maschile, ma lei si fa una risata: “Per me è normale – dice - ci sono abituata dai tempi dei kart, semmai il problema l’hanno più loro, gli altri piloti, ma ormai ci hanno fatto l’abitudine. Quello del Truck Race, comunque, è un bell’ambiente, siamo tutti affiatati e amici, proprio una grande famiglia. Un po’ diverso invece con il pubblico, tanti si lasciano andare a battute ironiche, almeno fino a quando non mi vedono in pista…”

vittorie, quattro secondi e un terzo posto, sta facendo davvero parlare di se. Insomma, chi sorprende davvero, un po’in negativo, è Jochen Hahn, che non sembra ancora “entrato in partita”. Il tedesco alla vigilia era dato per superfavorito, non solo perché, oggettivamente, è uno dei piloti più veloci, regolari ed esperti del “circus” del Truck Racing, ma anche perché quest’anno, insieme con il suo compagno di squadra Gerd Korber, unico tra i partecipanti, corre con un veicolo che, se non è proprio ufficiale, è comunque seguito e curato molto “da vicino” dalla Casa madre. Iveco, infatti, grazie

anche all’aiuto di qualche sponsor-partner importante, ha fortunatamente abbandonato la politica de “i camion-servono-soloper-lavorare” di qualche anno fa, per impegnarsi a fondo nelle competizioni come, appunto l’ETRC e i rally-raid come la Dakar. UN INIZIO DIFFICILE Da Hahn, dunque, ci possiamo aspettare una bella rincorsa nella seconda parte della stagione (ricordiamo che per ogni appuntamento, nella quattro gare, si possono incamerare addirittura 60 punti). Il campionato,

dopo la gara nella Repubblica Ceca del 15 e 16 luglio, si ferma per oltre un mese, per riprendere all’Hungaroring il 27 e 28 agosto. C’è da giurare che il tedesco approfitterà della sosta di agosto per effettuare (come ha sempre fatto) prove e apportare eventuali modifiche sul suo Iveco anche perché, bisogna ricordare che Hahn è sbarcato in Iveco solo quest’anno, dopo aver corso con MAN sin dal 2008; proprio con la Casa di Monaco, ha conquistato 4 titoli di campione d’Europa e uno di vice campione. Abituarsi a un’altra “macchina” non deve essere facilissimo. ● agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Eventi Workshop TForma

Nel suo secondo workshop dell’anno TForma, visto il grande successo ottenuto nella scorsa edizione, ha voluto riaffrontare il tema della catena del freddo

zero gradi di Federica Lugaresi

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artedì 4 luglio, nel caldo torrido del centro di Milano, TForma e Logistica Management hanno deciso di parlare di “freddo”. Come sta cambiando la logistica del freddo? Come fare fronte alle nuove esigenze imposte dall’e-commerce? Come le nuove tecnologie possono supportare le aziende nella gestione degli scarti e degli sprechi? Sono queste alcune domande che gli organizzatori del workshop “Zero gradi: la catena del freddo” si sono posti e a cui relatori di grande spessore hanno cercato di dare una risposta concreta. L’evento si è svolto presso l’Auditorium di Gi Group SpA, ed è stato realizzato con la collaborazione di importanti aziende. A partire dal partner storico di TForma, Scania che da sempre ne condivide i valori, agli sponsor dell’intero programma formativo, ovvero Giti Tire e VDO. Sono intervenuti, invece, a sostegno specifico di questo incontro Panasonic, Brivio&Viganò, SVAT e FrigoCaserta. Argomento “cool” nel vero senso della parola, la supply chain del freddo: dalla gestione sino al trasporto a temperatura controllata, con criticità ed opportunità di business, ma anche con soluzioni e tecnologie presenti sul 64 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

mercato. Un settore di grande dinamismo ed in continua evoluzione dove il mercato, le mutazioni delle abitudini di acquisto dei cittadini e di conseguenza i trend della logistica distributiva, fanno da driver. Presente dunque un pubblico di operatori ed esperti che ha avuto modo di assistere da un lato ad un’analisi dell’evoluzione delle abitudini di acquisto del mercato e, di conseguenza, di come gli operatori – specificatamente nei due macrocomparti dell’alimentare e del farmaceutico – si dovranno muovere per cogliere le opportunità di business e quali siano gli strumenti e le tecnologie disponibili oggi e domani per raggiungere questi obiettivi. Il quadro macroeconomico Ad aprire e moderare il workshop è stato Paolo Volta, economista dei trasporti e coordinatore didattico di TForma, che nel suo intervento ha rimarcato come uno scenario politico incerto e il terrorismo internazionale pongano i mercati in fibrillazione – compromettendone le prospettive di crescita - nonostante siano presenti segnali di stabilità (elezione di Macron in Francia ben accolta dai mercati e sondaggi super favorevoli per il partito della Merkel in Germania).


Paolo Volta, moderatore del convegno. A fianco a lui Giancarlo Perlini, direttore marketing di Italscania, da quattro anni sponsor di TForma.

Due, però, i mercati in controtendenze: quello alimentare e quello farmaceutico. Il fresco confezionato (i cosiddetti prodotti di IV gamma) e i prodotti surgelati unitamente al filone del benessere, hanno mostrano una marcata vitalità. “Si pensi che nei primi quattro mesi del 2017 le vendite di ortaggi IV gamma in Italia hanno guadagnato circa il 7% rispetto all’analogo periodo del 2016, sia in volume, sia in valore” ha dichiarato Volta. Interessante anche l’andamento del comparto farmaceutico che vede l’Italia come secondo produttore in Europa e che registra un aumento dal punto di vista delle vendite online: secondo una stima effettuata dal portale di statistiche Statista, l’introito

generato dagli e-commerce dedicati al settore Personal Care (prodotti medicali, farmaci e prodotti cosmetici) subirà un incremento del +9,3% entro il 2021. Si completa questo scenario con un’importante novità: dal 1 luglio 2016 infatti, per effetto della direttiva europea 2011/62/UE, anche in Italia è possibile acquistare online i farmaci da banco. In tutto ciò l’e-commerce B2C italiano è proiettato verso una crescita a doppia cifra dove, in un futuro molto prossimo, flotte di droni, supportati da magazzini volanti, recapiteranno le merci presso i clienti con tempi di consegna sempre più corti. Soluzioni tecnologiche indispensabili

I relatori del convegno. Da sinistra: Francesco Oriolo, Paolo Volta, Paolo Berto, Ernesto Salvioli, Luca Barassi, Massimiliano Ceruti e Giancarlo Perlini

Cambiano i trend di acquisto e i consumatori diventano sempre più evoluti ed esigenti in termini di qualità, servizio e tracciabilità. Claudia Galimberti, partner account manager di Panasonic, ha illustrato quali siano le tecnologie che oggi permettono alla logistica del freddo di essere garanti di tutta la filiera, nei suoi quattro ambiti applicativi (produzione, trasporto, punto vendita e tentata vendita/raccolta ordini). Stiamo parlando di dispositivi portatili, che possano lavorare in ambiente con basse temperature, e che permettono di intervenire con tempestività nella fase di produzione, di localizzare la flotta ottimizzando i percorsi, di gestire puntualmente scorte e riordini con flessibilità migliorando il lavoro del punto vendita, e di permettere una continua portatilità e connessione al fine di migliorare la reddittività di tutta la catena. agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Condizioni sine qua non di cui devono essere dotati questi dispositivi: resistenza, durata della batteria, visibilità, connettività e leggerezza. E ovviamente la scelta dell’hardware giusto garantisce dalla non presenza dei costi nascosti (es. guasti, sostituzioni, richiesta di supporto) che portano ad un fermo della persona. Così come il mondo della distribuzione deve stare al passo con i nuovi trend, anche il mondo del trasporto, di conseguenza, si deve adeguare. Giancarlo Perlini, direttore marketing di Italscania S.p.a., ha illustrato come il trasporto su gomma possa contribuire ad un sistema sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico. La Casa costruttrice lavora sull’approccio sartoriale (con un miliardo di soluzioni possibili di uno stesso veicolo) per fornire soluzioni specifiche per ogni cliente, in base alla propria missione di trasporto. Soluzioni integrate con manutenzione a piano flessibile (che si adatta in maniera dinamica all’utilizzo del veicolo che segnala la necessità di manutenzione in quel momento), connettività (grazie alla quale - e tramite un “coach” - sia possibile monitorare gli autisti al corretto utilizzo del mezzo), ma anche la scelta di tecnologie alternative (che portano ad un risparmio nel consumo di carburante), rientrano sotto il cappello della Total Operating Economy (TOE) per consentire ai clienti di raggiungere una redditività sostenibile.

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I casi di successo Sembra quindi che il ruolo degli operatori logistici sia delicato e complesso. In special modo quando si tratta di trasporto a temperatura controllata il cui costo non viene riconosciuto né dal cliente né dalla produzione, come dichiarato da Paolo Berto, direttore Sviluppo Commerciale di Brivio&Viganò. Questa la prima testimonianza di successo presentata, al fine di fornire riferimenti concreti su come affrontare il confronto con le nuove necessità in tema di distribuzione e stoccaggio dei prodotti freschi e freschissimi con le nuove sfide dettate dall’e-commerce. L’azienda che si occupa di logistica a 360°, lavora nel canale del food (0-4°C) e si pone come obiettivi velocità, flessibilità, prossimità ed ascolto del cliente. Armi sicuramente vincenti che devono però essere supportate dalla tecnologia. Oltre ad una flotta di mezzi

di ultimissima generazione - dotati di gruppi frigoriferi multi-temperatura, allestimento isotermico e serrate coibentate - interamente controllata da un sistema satellitare per l’ottimizzazione delle tratte, è stata strutturata una app per gli autisti, utilizzata per effettuare le consegne e controllare la temperatura delle merci. E viene fatto anche e-commerce 7 giorni su 7, a casa dei clienti con prodotti surgelati e freschi. A testimonianza di quanto il settore dell’e-commerce stia contribuendo alla crescita del comparto, Brivio&Viganò ha impiegato oltre 450 persone e più di 100 mezzi in questo contesto. Anche Massimiliano Ceruti, Sales & Development Manager di SVAT Group, ha portato un esempio di quali competenze siano necessarie per lavorare in “The world of cold”, come recita lo slogan dell’azienda. Oltre ai trasporti internazionale a temperatura controllata, SVAT offre servizi di distribuzione e stoccaggio in magazzini frigoriferi, servizi crocieristici ed aeroportuali, stoccaggio multi temperatura, tutto ciò insomma che riguarda la bassa temperatura a beneficio dell’alta qualità. Si dice che il cambiamento sia l’unica costante, ma quali saranno i reali scenari futuri della logistica, non ci è dato saperlo. Anche “il futurologo” Francesco Oriolo, giornalista ed esperto di marketing, prova invece a disegnare uno scenario del medio e lungo termine relativo al commercio elettronico ed all’industria 4.0. Sicuramente il futuro nasce dall’osservazione del presente: nei prossimi cinque anni (secondo un recente studio di DHL, n.d.r.) vivremo l’Internet delle cose, la realtà aumentata, il cloud e molto altro ancora. Il cambiamento è l’unica certezza e non si può fermare. Ed è cambiato anche il concetto di “futuro”: sino a poco tempo fa veniva identificato “nel 2000”. Oggi il confine è molto labile, si pensa di stare nel passato, ma basta una piccola oscillazione che ci ritroviamo nel domani. Una “porta da saloon” come è stata definita, una porta che sicuramente ha delle criticità come per esempio la presenza di hacker, che potrebbero mettere in crisi l’intero sistema. Un sistema che evolve velocemente e a cui tutti gli attori della filiera devono adeguarsi. E di corsa. ●


Logistica

UPS

il vino

è spedito

UPS è un leader globale nella logistica che opera da più di 100 anni nel mondo e 30 in Italia. Offre un’ampia gamma di soluzioni grazie all’ expertise multisettoriale, e nel settore del vino, da oggi, l’Azienda si presenta come partner logistico e non solo come trasportatore di Federica Lugaresi

L

a vendita al dettaglio costituisce l’ultimo anello della catena di distribuzione. In Europa i retailer di tutte le dimensioni si trovano ad affrontare sfide impegnative: devono adattare e spesso ridefinire, i sistemi di logistica sui quali si basa la loro attività, determinanti per il futuro successo del business. UPS durante l’evento organizzato per la stampa specializzata - presso InKitchen alla presenza di sommelier e chef che ci hanno deliziato vista e palato - ha descritto quelli che saranno gli scenari evolutivi con cambiamenti in atto nei consumi e nei mercati a livello globale per ciò che concerne il settore del vino. E qui c’è molto fermento. In tutti i sensi. L’Italia è il primo produttore al mondo con 50,9 milioni di ettolitri (nel 2016), ma solo il secondo in termini di esportazione con 5,6 miliardi di euro. La continua espansione del commercio globale, la continua crescita dell’e-commerce - unitamente all’ascesa delle economie emergenti - ne definiscono il mega trend. UPS rappresenta un ottimo supporto,

permettendo di trasformare il trend stesso in opportunità, ascoltando il consumatore finale e parallelamente accontentando il mittente. Uno studio condotto dall’Azienda ha evidenziato infatti il cambiamento delle preferenze e delle abitudini del consumatore Europeo che ha crescenti richieste ed aspettative; e gli acquirenti del vino sono, giustamente, molto esigenti. Ecco che nasce la necessità di fornire informazioni relative ai tempi di consegna, alle opzioni di spedizione ed al controllo sul luogo e sulla data di consegna con tracciabilità del pacco: tutti requisiti che fanno la differenza. I retailer infatti che gestiranno bene questi elementi mediante gli strumenti di UPS, avranno maggiori possibilità di essere avvantaggiati rispetto ai propri competitor.

Europa (che è il principale consumatore di vino), ma anche a livello globale dove attualmente i principali importatori sono Cina, Canada, Hong Kong, Giappone e Svizzera. Le soluzioni proposte sono complete di packaging certificato per vini fermi e frizzanti (l’imballaggio è fondamentale per mantenere la qualità del vino), tariffe personalizzate, estensione della responsabilità vettoriale e qualsiasi tipo di consulenza venga richiesta. Un importante sostegno quindi quello di UPS al mercato del vino italiano, che potrebbe finalmente scalzare quello dei nostri storici concorrenti francesi. Per ora abbiamo comunque la certezza di stappare con un “click “la bottiglia prescelta che arriverà in poche ore sulla nostra tavola… Cin Cin! ●

All in one UPS, sensibile ai cambiamenti di un futuro che è già oggi, ha deciso di espandere la copertura B2C fornendo consegne di vino presso le abitazioni private in tutta

Da sinistra: Philip Healey, country marketing manager UPS Italia, Giorgio De Angelis, sommelier Enoteca Viola, Iulia Nartea, country manager UPS Italia, Denis Pantini, direttore Nomisma agroalimentare e Wine Monitor, Alessandro Gioè, chef InKitchen Loft

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Ruote assicurate

Toccata e...

a cura della Redazione

C

ontinuano le nostre chiacchierate con gli operatori del nostro settore e rilevare casi di ordinaria amministrazione per chi guida un camion e ogni giorno è sulla strada a trasportare merci. Ed è proprio della “strada” che ci occupiamo in questo numero.

Vediamo cosa è accaduto a Pietro che sulla tangenziale di Milano è incappato in uno spiacevole “incidente”:

IL CASO “Sette di sera ‘scivolo 9’. Faccio retro sino ad accostare a misura il semirimorchio al pianale di carico. Qualche secondo e il primo muletto sale con un bancale ricolmo di casse di frutta fresca… Poco meno di mezzora e ho duecentoventi quintali di merce, pronta per il mercato ortofrutticolo di Verona che raggiungerò stanotte. Giusto il tempo per un panino e una coca, perché con l’alcool è da tempo che non si scherza più! Esco dal grande piazzale con “bolle” in ordine e tanta pazienza; verso le 8 di sera la “tange” da queste parti è ancora maledettamente intasata. Una decina di chilometri come una lumaca, poi inizio finalmente a procedere più speditamente… Così sta facendo anche uno scooterista che viaggia a bordo strada, che evidentemente sorpasso senza nemmeno farci caso. Passano settantadue giorni e un Ufficiale Giudiziario mi recapita a casa un Avviso di Garanzia con circostanziati due addebiti ben precisi: violazione dell’Articolo 590 del Codice Penale (procurate lesioni gravissime personali colpose); inosservanza dell’Articolo 189 del Nuovo Codice della strada - Omissione di Soccorso. Il resto è cozzaglia legalese. Una cosa è chiarissima: mi devo presentare in Tribunale! Non dimenticherò mai il mio sbigottimento… e lo sconforto, perché non sapevo nemmeno di cosa si stesse parlando. Era un martedì… 9 settembre 2014!”

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I FATTI “Cosa accadde in realtà…!!? Purtroppo, senza nemmeno me ne accorgessi… quello scooterista l’ho sfiorato con lo spigolo posteriore del mio semirimorchio, facendogli perdere l’equilibrio e causando la sua rovinosa caduta a terra. Coloro che seguivano, per puro miracolo riuscirono ad evitare di travolgerlo. Io non mi resi conto di nulla. Di lì a poco sopraggiunsero i soccorsi e gli Agenti di PS. Dichiarazioni concordi sulla dinamica, ma nessuno fu in grado di dare indicazioni precise del presunto responsabile. Solo un automobilista, non direttamente coinvolto nell’accaduto, proseguì la sua marcia riuscendo invece a fotografare il numero di targa del mio mezzo, che comunicò all’Autorità, ma dopo oltre un mese. Ma torniamo a Martedì 9 settembre: nel pomeriggio mi recai dal mio assicuratore a fare denuncia. Non fu facile per la Compagnia “ingoiare” tutto quel ritardo. Tra l’altro mancavano moltissime informazioni. Mi dissero che avrebbero eventualmente considerato solo il risarcimento alla mia controparte, di cui avevo solo le generalità (scoprirò solo in seguito che quel poveraccio oltre ai giorni d’ospedale si fece più di un mese di “ingessature varie” e un lungo periodo di convalescenza), ma per il “penale” - questo significavano le scartoffie del mattino - l’RCA non serviva proprio a nulla e mi sarei dovuto arrangiare. Dieci giorni dopo un’altra mazzata… doppia per giunta! Sospensione della mia patente di guida per sei mesi e dispositivo di sequestro del mezzo per accertamenti”.

fuga L’ EPILOGO E LA BEFFA “Oggi (sono passati quasi tre anni) alla Sezione Penale del Tribunale di Verona è depositata Sentenza di Proscioglimento dalle accuse di Lesioni gravissime di cui all’Art. 590 C.P. e Assoluzione da Responsabilità Penale per Omissione di Soccorso. In altre parole, sono stato assolto da tutte le accuse. Sapete, alla fine, di Avvocati e Periti per difendermi e produrre istanze varie quanti quattrini ho speso? Quasi 20.000 euro!” COME TUTELARSI: “A proposito… qualcuno mi suggerisce di informarmi perché… oltre all’RCA che dobbiamo fare tutti per legge, pare esista un’assicurazione facoltativa che chiamano polizza di Tutela Legale, che risarcisce tutte le spese di avvocati e periti per difendersi anche penalmente e per chiedere la restituzione della patente o il dissequestro di un mezzo e non solo…! Sono un po’ arrabbiato, perché io per uscire dalla mia brutta storia ho speso 20.000 euro, mentre questa polizza che ne mette a disposizione fino a 50.000 per ogni sinistro senza limite per anno, non ne costa nemmeno 200!”

Domande & risposte Potete inoltrare qualsiasi domanda e richiesta relativa al mondo assicurativo a

Agenzia Generali italia - Das Milano Sempione 36 C.so Sempione 36 - 20154 Milano T. 02.33105955 V.le Marelli 132 - 20099 Sesto S. Giovanni T. 02.2421010 www.niccolai.biz - info@niccolai.biz


Anno 3 - agosto/settembre 2017 - n. 19

speciale usato

seconda vita

Riprende la carrellata sull’usato delle Case. Ăˆ la volta di MAN

CNH Industrial

La logistica iveco

Tecnologia

tachigrafo 3.0

La gestione del gasolio

CISTERNA O NO?


di Ferruccio Venturoli

Daniela Basilico Comunicazione (Mi) - www.danielabasilico.com

non capisco cosa è successo: qui sotto cè una colonna intera di testo ma non riesco a visualizzarlo più. puoi controllare per favore?

Il primo apparato satellitare che ti fa risparmiare davvero!

GUIDA INSTABILE

GIRI MOTORE

giri motore troppo elevati

POTENZA DEL MOTORE

uso non necessario di potenza del motore

ECO DRIVE guida efficiente

andamento fluttuante del pedale dell’acceleratore

ACCELERAZIONI BRUSCHE accelerazione troppo brusca

STILE DI GUIDA fluida discontinua

Tracker EcoDrive è l’unico dispositivo satellitare di bordo in Europa capace di farti risparmiare carburante fino al 15 % grazie all’istruttore di guida che corregge l’autista in tempo reale. Il display EcoDrive, posizionato sul cruscotto, segnala tramite apposite spie luminose tutti i comportamenti che generano consumi eccessivi e stress al motore. Dopo breve tempo l’autista guiderà spontaneamente in modo più economico e rispettoso del veicolo, consentendo all’azienda inaspettati risparmi sui consumi e sulla manutenzione. EcoDrive è la versione più avanzata dei satellitari Tracker e include anche la localizzazione dei veicoli, la lettura del tachigrafo digitale, il monitoraggio dei parametri del motore, lo scambio dei messaggi, il calcolo dei percorsi, il controllo sul furto del carburante e la sicurezza del carico.


D

sommario

opo una “pausa di riflessione” per aver lasciato spazio al Focus Furgone del numero scorso, la rivista dell’Aftermarket dedicata al trasporto commerciale riprende la sua forma naturale. Copertina rigida e foliazione adeguata per questo importante comparto del nostro settore.

Gli argomenti che abbiamo deciso di affrontare in questo numero agostano sono di grande interesse e, forse, un po’ meno di attualità. Una scelta dettata dal periodo in cui siamo e dalla bimensilità del numero. Apriamo, infatti, con la terza parte della lunga panoramica sulla gestione del parco di veicoli usati delle Case, ovvero la gestione del buy-back. Questo mese è la volta di MAN che ci mostra la sua strategia di quella che abbiamo chiamato la “Seconda vita” dei mezzi. La logistica è un aspetto fondamentale per qualsiasi azienda, ma quando parliamo della componentistica per IVECO è facile immaginare quanto sia delicato il processo. Per questo siamo entrati in CNH Industrial per vedere come funziona il loro sistema. Non potevamo, poi, non parlare di tecnologia. Sotto due punti di vista diversi: quello di VDO che ci ha anticipato il tachigrafo del futuro e quello di Goodyear che dallo sviluppo dei prodotti racing arriva poi sulla strada. Prima di chiudere con il tradizionale appuntamento di ANFIA Aftermarket, infine, abbiamo parlato di flotte. Anche qui in due sfaccettature diverse. Grazie ad uno studio della LUIC segnalatoci da DKV abbiamo affrontato i costi di gestione del carburante in house, mentre con MOCAUTO di Milano abbiamo visto come la gestione del proprio parco veicolare, auto e van, sia più performante affidarlo ai professionisti di questo lavoro e concentrarsi sul proprio business. A questo punto non resta che darci appuntamento ad ottobre con un nuovo numero di Trasportare Oggi Aftermarket. ●

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Magazine specializzato supplemento alla testata Trasportare Oggi in Europa, n. 196agosto/settembre 2017

Terza parte della nostra inchiesta sull’usato delle Case. In questo numero MAN.

LA LOGISTICA DI CNH INDUSTRIAL

Gestire la movimentazione della componentistica del gruppo IVECO è un vero e proprio lavoro.

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Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Ferruccio Venturoli

LA SECONDA VITA

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Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

La rivista del post vendita - ANNO 3 - n. 19 - agosto/settembre 2017

notiziario: NOTIZIE DALLE AZIENDE

il tachigrafo del futuro

VDO presenta il tachigrafo 3.0, ma è un passaggio verso il 4.0 in arrivo nel 2019

GOODYEAR RACING

Tanta tecnologia nello sviluppo degli nuovi pneumatici. Quanto va poi su strada?

cisterna o non cisterna?

Una interessante ricerca della LUIC ci aiuta a capire se conviene gestire il gasolio in house.

MOCAUTO PER LA GESTIONE DELLE FLOTTE

Il gruppo milanese è specializzato nel Fleet Management. Auto e veicoli commerciali.

BOLLETTINO DELL’ANFIA

Appunto fisso con la rubrica della sezione Aftermarket dell’associazione dei Costruttori.

Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

Hanno collaborato: Lucilla Alberti, Luca Gaier, Goffredo Gualandi

Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965

Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF

Redazione: redazione@trasportale.it

Reg. Trib. di Milano N. 723/97

TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Alltrucks Truck & Trailer Service Nuova collaborazione

Ha preso il via anche in Italia la collaborazione tra Eberspächer e Alltrucks Truck & Trailer Service, la soluzione multimarca per l’officina di veicoli industriali. Nell’ambito dell’accordo di partnership, la divisione Climate Control Systems del Gruppo Eberspächer fornirà ai Partner Alltrucks il supporto necessario per l’assistenza dei propri prodotti ai Clienti finali. Il servizio coprirà i sistemi di riscaldamento e la climatizzazione, sia per quanto riguarda il camion che nel settore del veicolo speciale. Steffen Such, Vice President Business Unit Special Markets Eberspächer Climate Controls Systems, riassume così i vantaggi di questa collaborazione: “La partnership con Alltrucks ci offre la possibilità di aumentare ulteriormente la nostra capacità di fornire assistenza ai Clienti, allargando al contempo i nostri canali distributivi”. Homer Smyrliadis, CEO di Alltrucks, aggiunge: “Siamo felicissimi di iniziare questa collaborazione anche in Italia. Con Eberspächer abbiamo trovato un partner di primo livello, specializzato nei sistemi di climatizzazione e riscaldamento, e di rilievo per il nostro portafoglio servizi: un partner con cui proseguire la nostra crescita costante in Europa”.

Goodyear

Sponde prodotte in Italia

Inaugurato nuovo laboratorio di collaudo in Lussemburgo

Una struttura all’avanguardia, che dispone delle tecnologie più avanzate per collaudare pneumatici per automobili, veicoli commerciali leggeri e autocarri. Jean Claude Kihn, Presidente di Goodyear EMEA, ha dichiarato: “La strategia di Goodyear si basa su prodotti innovativi e di alta qualità. In un momento in cui il focus sui pneumatici ad alto valore aggiunto subisce una accelerazione importante, questo laboratorio avanguardistico ci permetterà di soddisfare le esigenze di clienti e consumatori, rafforzando al contempo la nostra presenza in Lussemburgo”. La nuova struttura effettuerà misurazioni sulle prestazioni dei pneumatici, per verificare il rispetto di parametri qualitativi specifici. Saranno poi condotti test di omologazione per misurare la conformità dei pneumatici a una vasta serie di norme internazionali e per monitorare le performance produttive e il controllo della qualità.

Mercedes-Benz

Nuovo asse per truck

Da metà Giugno è stato dato il via alla produzione del nuovo asse per truck con consumi ottimizzati presso lo stabilimento Mercedes-Benz di Kassel. L’asse posteriore riduce i consumi sul MercedesBenz Actros fino allo 0,5%. Oltre che della riduzione del peso, il cosiddetto New Final Drive (NFD) beneficia della regolazione dell’olio attiva nel gruppo differenziale, funzione chiave dell’asse. Tecnologia e tipologia costruttiva sviluppate sono uniche nel loro genere a livello globale: l’olio lubrificante viene iniettato secondo necessità in base a velocità, coppia e temperatura. La gestione intelligente dell’olio riduce al minimo la vorticosità del liquido nel gruppo differenziale, con conseguente diminuzione delle perdite per attrito da parte delle ruote dentate che si muovono in bagno d’olio. 4

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anteo L’azienda di Molinella, leader mondiale nel settore delle sponde caricatrici, ha scelto un percorso di delocalizzazione inverso. Ha chiuso il suo stabilimento in Romania per concentrare tutta la produzione in Italia e puntare alla qualità assoluta: infatti nonostante il costo del lavoro fosse più basso rispetto al nostro paese, gli standard qualitativi della casa madre italiana purtroppo non erano più garantiti. Oggi Anteo produce 130 modelli diversi di sponde – speciali, a battuta, retrattili, a colonna, ripieghevoli, a rampa, dispositivi per i disabili e così via - per le più svariate esigenze di movimentazione. Tutte personalizzabili. Con oltre 30mila configurazioni disponibili. Si tratta di sponde idrauliche per camion, tir e furgoni. Dispositivi in alluminio, concentrato di meccanica di precisione e alta tecnologia, per il carico e scarico delle merci dalle piattaforme logistiche e per i servizi di assistenza alle persone con ridotta mobilità e agli anziani Progettate e realizzate – appunto – tutte in Italia. «È il nostro punto di forza. Le nostre sponde – spiega Ilmer Maietti , CEO e titolare della società – sono progettate e realizzate completamente in Italia. E precisamente in Emilia».



Notiziario

Lampa- Synpol Binomio vincente

Sul sito www.lampa.it è possibile scoprire l’intera gamma di prodotti Synpol che offre tutto l’occorrente per prendersi cura di auto, van, camper e truck. In un settore dove proliferano prodotti sempre più specializzati per tipologia di superficie da trattare o di sporco da rimuovere, la filosofia dell’azienda di Cerro al Lambro è quella di andare in controtendenza, semplificando il lavoro degli appassionati offrendo loro soluzioni innovative, capaci di coniugare qualità impeccabile, semplicità di utilizzo, massima efficacia, risparmio di tempo e denaro. Prodotti versatili e polivalenti, proprio come il Synpol Deluxe, una crema lucidante e protettiva per risultati duraturi e professionali, il cui utilizzo costante garantisce superfici sempre brillanti come nuove mentre, su verniciature e cromature opacizzate dal tempo, aiuta a ripristinarne la brillantezza originale. Una speciale menzione la merita il Synpol Classic: prodotto unico nel suo genere, in grado di pulire, lucidare e proteggere qualsiasi tipo di superficie e che da quasi trent’anni regala grandi soddisfazioni a chi ama prendersi cura del proprio veicolo.

HydroSystem e i servizi di assistenza Non solo sponde

Per poter assistere al meglio i propri clienti, oggi la rete HidroSystem -che conta circa 50 Service Point che diventeranno 85 entro la fine dell’anno - fornirà ricambi di tutte le marche e un servizio post vendita mirato alle esigenze specifiche dei clienti. Verrà fornita assistenza anche sul cassone e su altre parti della carrozzeria. “Vogliamo essere gli esperti delle sponde e di fatto già lo siamo grazie al know-how acquisito in questi lunghi anni” racconta Andrea Tinti il fondatore di HidroSystem. “Complice la globalizzazione, sul mercato sono arrivate tantissime aziende che fabbricano sponde e spesso, nella stessa flotta di veicoli, sono presenti sponde di brand diversi. In caso di problemi, guasti ma anche per l’ordinaria manutenzione delle sponde di carico, la concessionaria che ha venduto i veicoli rimanda all’allestitore che il più delle volte non è così specializzato da poter rispondere in modo tempestivo. I tempi di fermo macchina si allungano e creano disagi e disservizi all’utilizzatore finale. Noi, con la nostra esperienza a 360° siamo in grado di fornire assistenza a qualsiasi sponda direttamente presso il cliente, con un servizio door-to-door che permette di evitare il fermo del veicolo”. 6

agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

Premio ad EUROPART “Miglior marchio” nel 2017

Per la quinta volta in totale – e per la quarta volta consecutiva – EUROPART è il “Miglior marchio“nella categoria riservata ai rivenditori di pezzi di ricambio per veicoli industriali e autobus. I lettori delle riviste specializzate, hanno premiato ancora una volta il distributore leader in Europa apprezzandone così il servizio di assistenza clienti specializzato e professionale, la logistica rapida e precisa e l’ampio assortimento di ricambi ed attrezzature per officina. “Il premio di miglior marchio per la quarta volta consecutiva dimostra che i nostri clienti apprezzano la nostra strategia coerente. Per noi questo premio non è assolutamente qualcosa di scontato e non riposeremo sugli allori“, ha dichiarato Pierre Fleck, Amministratore Delegato di EUROPART. “Lavoriamo costantemente per continuare a soddisfare i nostri clienti e fornitori e ci impegnamo a migliorare ogni giorno per supportarli sempre in modo professionale. Siamo preparati per rispondere alle sfide che ci proporrà il futuro e sfrutteremo il nostro potenziale per ampliare ancora di più la rete EUROPART”.


La linea frenante per veicoli industriali

Pensata per veicoli industriali, Wagner QS è la nuova linea che si distingue per l’ottimo rapporto tra qualità e prezzo, con una gamma semplificata a copertura del 90% del circolante. L’esperienza di primo equipaggiamento di Federal-Mogul Motorparts rimane il suo punto di forza. Nel caso specifico di Wagner QS, l’intento è semplicemente quello di offrire un’alternativa leggermente più conveniente, per assecondare le esigenze di quei clienti che magari dispongono di un parco veicoli non più di ultimissima generazione. La gamma Wagner QS è molto agevole da consultare poiché consta attualmente di soli 23 riferimenti di pastiglie, di cui 20 per pinze pneumatiche e 3 per pinze idrauliche. Nonostante la gamma corta, è assicurata una copertura del 90% del parco circolante europeo e include più di 3500 applicazioni tra camion e rimorchi dei principali costruttori di veicoli e assali. Gli accessori critici per la sicurezza, previsti per il montaggio, sono inclusi nella confezione.

nuovi pneumatici GiTi amplia la gamma Due con specifiche applicazioni d’uso Daria Sala della Cuna, Sales & Marketing Director - Europe for Truck and Bus (TBR) at Giti Tire ha dichiarato: “La nostra strategia è di focalizzare la ricerca e l’analisi non solo su tutti i clienti ma anche su tutti i tipi di veicoli e le loro applicazioni in modo che – una volta identificato un modello emergente e il relativo aumento della domanda – saremo in grado di proporre in modo veloce e competitivo uno pneumatico di qualità nel giusto segmento di mercato”. Da qui l’esigenza di ampliare la linea Mixed Service Regional con due nuovi pneumatici. Il Giti GAM837 che è disponibile nelle misure 295/80R22.5 e 315/70R22.5; queste misure all-position sono state selezionate specificatamente per il crescente numero di mezzi OE per il trasporto merci on/off road che necessiteranno successivamente i corrispettivi ricambi nell’aftermarket. Il Giti GAM851 è invece un modello per asse sterzante e rimorchio che offre prestazioni eccezionali soprattutto in condizioni di terreno irregolare come quello dei cantieri. Inizialmente sarà disponibile nella 385/65R22.5 con un indice di carico e codice di velocità 160K (158L); ulteriori misure saranno rilasciate nel corso del 2017 e del 2018. Sostituisce il noto GT Radial GT876. Entrambi gli pneumatici presentano una nuova mescola appositamente studiata contro urti e lacerazioni garantendo così la massima resistenza a rotture e danni, soprattutto se sottoposti ad uso aggressivo, oltre ad un design del battistrada con buone proprietà autopulenti. Hanno inoltre ottenuto la certificazione “three-peak mountain snoflakes” (3PMSF: montagna a tre punte con fiocco di neve), confermando così le alte prestazioni in ogni condizione atmosferica.

web News

Federal-Mogul Motorparts

Link utili scelti per voi www.dieseltechnic.com

Dal 1972 Diesel Technic movimenta veicoli commerciali in tutto il mondo ed è uno dei maggiori fornitori di pezzi di ricambio per i veicoli commerciali nell’Independent Aftermarket. L’azieda si occupa principalmente di sviluppare pezzi di ricambio di qualità garantita per le diverse esigenze dell’Aftermarket, garantendo un approvvigionamento affidabile dei ricambi. Di facile ed intuitiva consultazione il sito per la ricerca dei prodotti.

www.formulabosch.it

il portale del settore automotive aftermarket targato Bosch: un sito dove gli operatori del settore possono trovare notizie, informazioni e approfondimenti sul mondo dell’autoriparazione, scaricare cataloghi di attrezzatura d’officina o ricambi, listini prezzi e cercare officine di autoriparazione e distributori.

www.brigade-electronics.com

Intec fa luce Soluzioni per ponti sollevatori

Intec, azienda di Torino specializzata nella distribuzione di prodotti per il settore automotive, ha presentato la nuova gamma di lampade professionali Scangrip LINE LIGHT, ideali per essere impiegate su ponti sollevatori. La soluzione Scangrip LINE LIGHT per ponti sollevatori a 4 colonne proposta, assicura un’illuminazione intensa e potente di tutto il telaio della vettura, quasi doppia rispetto alla luce emessa dai tubi fluorescenti da 36W tradizionalmente impiegati per questo scopo. Per tutti i sollevatori a 2 colonne e a colonna mobile, Intec propone la soluzione universale “tutto in uno” LINE LIGHT 2 COLONNE. Si tratta di un’unità di illuminazione facile da installare, progettata per essere montata sui sollevatori già in uso, che non richiede nessun foro supplementare nella struttura e che diventa una parte integrante del sollevatore stesso, risultando quindi sempre disponibile e pronta all’uso. TRASPORTARE OGGI

Brigade Elettronica è un’azienda leader nel mercato dei sistemi di sicurezza per veicoli, in grado di offrire soluzioni idonee per tutti i veicoli commerciali e le macchine operatrici. Le soluzioni di Brigade riducono il rischio di incidenti e proteggono gli utenti della strada vulnerabili azzerando gli angoli ciechi dei veicoli e assistendo i guidatori nell’esecuzione di manovre sicure. agosto/settembre 2017

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Speciale Usato

MAN: Usato sì,

È lontana l’epoca dell’incertezza nell’acquisto di un camion usato. Oggi tutti i Costruttori hanno un programma per la commercializzazione dei veicoli usati, simile a quella del nuovo, con le sue certificazioni, le sue garanzie, i suoi finanziamenti. Dopo esserci occupati di DAF e Renault Trucks (TOE n.193), Iveco e Mercedes–Benz (TOE n. 194), ecco come gestisce la seconda vita dei veicoli MAN Truck & Bus

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di Ferruccio Venturoli

ome tutte le filiali nazionali delle grandi Case, anche MAN Truck & Bus Italia riserva grande attenzione al mercato dei veicoli usati con una specifica struttura dedicata secondo le direttive della Casa madre e individuata dalla sigla MAN TopUsed. “Si tratta di un’organizzazione – ci dice il responsabile Roberto Gugliada - che opera con le stesse regole in oltre trenta Paesi, con trentasei centri MAN TopUsed, gestiti direttamente da MAN Truck & Bus. In Italia - continua - sono operativi due centri, uno a Piacenza e uno ad Anagni, in provincia di Frosinone, rispettivamente per le aree Centro-Nord e Centro-Sud del nostro Paese”. TANTI CANALI DIVERSI È, dunque, la struttura MAN TopUsed, a gestire tutti i veicoli che ritirati nell’ambito delle

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agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

trattative gestite da MAN Truck & Bus Italia, quindi provenienti da vendite, permute e contratti buy-back, ma anche quelli che rientrano dalla finanziaria MAN Financial Service. “A questo canale - riprende Gugliada - si aggiungono i veicoli che vengono acquisti sul libero mercato, anche all’estero se necessario, quando si registrano delle particolari tendenze della domanda o si individuano delle lacune nell’offerta”. Come avviene per le altre Case, l’organizzazione dell’usato non tratta soltanto veicoli a marchio MAN, ma anche quelli di altri Costruttori, così come vengono trattati anche rimorchi e semirimorchi.

NON SOLO ANAGNI E PIACENZA Qualche volta, ci è capitato, nei nostri viaggi all’interno del “mondo” dell’usato, di imbatterci in situazioni di non perfetto accordo tra Organizzazione centrale e dealers; secondo Roberto Gugliada in MAN questo non avviene, perché “esiste una stretta sinergia- ci spiega - tra MAN TopUsed e i dealer della rete MAN Truck & Bus Italia. I nostri concessionari – continua il Responsabile - non solo possono accedere al parco TopUsed per rispondere a specifiche domande dei loro clienti, ma sono di


prossima attivazione presso alcuni dealer i “MAN TopUsed Corner” per l’esposizione di alcuni veicoli dell’offerta”. La nascente rete dei MAN Truck & Bus Center a gestione diretta, che conta già le sedi di Brescia e Fiano Romano, costituirà un importante riferimento anche per MAN TopUsed. “Comunque – riprende Gugliada – nulla impedisce ai nostri dealer di gestire la commercializzazione di veicoli usati anche fuori dall’egida MAN TopUsed.” CONTROLLO E CERTIFICAZIONE La sostanziale differenza che c’è, tra il comprare un veicolo di seconda mano da un privato e comprarlo da un’organizzazione ufficiale come MAN TopUsed sta senza dubbio nella certezza di comperare un mezzo che è stato controllato e certificato. “Ognuno dei nostri veicoli - riprende Roberto Gugliada - è sottoposto a controlli rigorosi. Solo quando sono soddisfatti tutti i criteri e le specifiche tecniche, attribuiamo al mezzo l’esclusivo Marchio di Qualità MAN TopUsed. I veicoli sono periziati secondo le direttive dell’ente di certificazione TÜV tedesco, quindi il veicolo ha subito un rigoroso controllo tecnico e soddisfa i più alti

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standard qualitativi. In particolare la catena cinematica, motore, cambio e differenziali, ma tutto il veicolo è sottoposto ad accurati controlli. Così, con un veicolo usato MAN TopUsed si è al riparo da ogni sorpresa”. COME NUOVO Un altro plus dei clienti MAN TopUsed è quello di avere gli stessi vantaggi di un cliente che acquista un veicolo nuovo o quantomeno questo è l’obiettivo. “Già oggi – riprende Gugliada - non solo i clienti possono accedere alle offerte di finanziamento di MAN Financial Service, declinate secondo le diverse esigenze, ma possono scegliere tra diverse forme di garanzia. Si tratta di garanzie studiate appositamente, che vanno da quella per l’intero veicolo a quella per la sola catena cinematica, con durate fino a 24 mesi e che coprono distanze fino a un milione di chilometri, oltre all’innovativa formula che privilegia il chilometraggio del veicolo più dell’età”. Andiamo a vedere qualche esempio: per la sola driveline sono coperti da garanzia i veicoli fino a 650 mila chilometri; se invece si vuole una garanzia su tutto il veicolo i chilometri percorsi sono 550 mila. “Le garanzie – dice ancora Gugliada possono essere di sei mesi, di uno o due anni, con la possibilità, offerta al cliente, di scegliere anche in base ai chilometri percorsi, in generale con due opzioni: 120 mila e 150 mila chilometri l’anno. Infine – conclude - si stanno studiando formule per poter offrire, a chi acquista un veicolo di seconda mano, anche contratti di manutenzione programmata”. ●

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Logistica

CNH Industrial

Puntuale come un

logistico

Dalla gestione dello stock all’emergenza. In CNH Industrial sono attrezzati per ogni evenienza ed eventualità. Vediamo come funziona la loro logistica

T di Andrea Trapani

orino non è solo la capitale dell’industria automobilistica italiana, ma anche della cultura che la circonda. È nel capoluogo sabaudo, infatti, che ci sono le principali attività di ricerca e sviluppo del mondo dei motori con gli storici stabilimenti che ospitano il più grande gruppo nazionale. In questo contesto la sede di Lungo Stura Lazio - che ospita storicamente Iveco da quando si chiamava «Stabilimento produzione autocarri», oppure semplicemente «Spa Stura» - è anche il luogo che accoglie al meglio le attività di CNH Industrial, leader globale nel campo dei capital goods con una consolidata esperienza industriale, un’ampia gamma di prodotti e una presenza mondiale. CNH INDUSTRIAL, UNA STORIA DI SUCCESSO Basti ricordare che ognuno dei brand del Gruppo è un player internazionale di rilievo nel rispettivo settore industriale: Case IH, New Holland Agriculture e Steyr per i trattori e le macchine agricole, Case e 10 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


New Holland Construction per le macchine movimento terra, Iveco per i veicoli commerciali, Iveco Bus e Helieuz Bus per gli autobus e i bus granturismo, Iveco Astra per i veicoli cava cantiere, Magirus per i veicoli antincendio; FPT Industrial per i motori e le trasmissioni. Attraverso i suoi marchi, il Gruppo progetta, costruisce e commercializza macchine agricole e per il movimento terra (marchi Case e New Holland), camion, veicoli industriali, autobus, veicoli speciali (Iveco), oltre ai relativi motori e trasmissioni e a motori per applicazioni marine (FPT Industrial). Ognuno dei marchi del Gruppo è un player internazionale di rilievo nel rispettivo settore industriale. La storia di CNH Industrial è quindi lunga e affonda le sue radici in grandi imprese a livello mondiale ma la nuova società è giovane essendo stata costituita nel novembre 2012 in seguito alla fusione per incorporazione delle preesistenti società CNH Global e Fiat Industrial. Due nomi che richiamano grandi protagonisti del mondo dei trasporti: basti ricordare che CNH Global, marchio attivo a livello mondiale nel settore delle macchine agricole e movimento terra, era stata a sua volta costituita il 12 novembre 1999 da un’altra fusione, tra due big player come New Holland e Case Corporation. A sua volta anche Fiat Industrial prende vita dallo scorporo delle attività di Iveco, CNH e TRASPORTARE OGGI

FPT Industrial da Fiat S.p.A. Il 29 settembre 2013, a seguito del completamento delle operazioni, Fiat Industrial si fonde con CNH Global dando vita a CNH Industrial N.V. LA LOGISTICA DI CNH Industrial La nostra presenza in Lungo Stura Lazio è legata alla logistica e alla gestione di una delle fasi più affascinanti di tutto il processo dell’aftermarket rivolto alle concessionarie IVECO. Ad accoglierci nel grande spazio aperto dove opera la sua squadra Elena Gambino, team leader del DPS Italia, ovvero della sezione “Dealer Part Support” italiana di CNH Industrial: “Siamo sei persone. Nel nostro ente ciascuno di noi ha un suo ruolo e un proprio gruppo di dealer con cui intrattiene un rapporto diretto” Un’azione necessaria visto che in Italia i dealer, sparsi per tutto il territorio nazionale, sono ben 36. Un lavoro certosino che richiede competenza e costanza: “Il nostro gruppo segue tutte le concessionarie italiane che fanno acquisti di veicoli e ricambi, noi ovviamente seguiamo la parte relativa ai ricambi. E lo facciamo seguendo il dealer in tutte le sue problematiche”. Un passo indietro per spiegare come funziona l’attività: il dealer è autonomo nel fare gli ordini e, quando ha necessità di disporne, usufruisce di un sistema informatico che dà la possibilità di verificare la disponibilità agosto/settembre 2017 11


La logistica CNH INDUSTRIAL in pillole 7 depositi in Europa : Madrid, Trappes, Middlewitch, Torino, Pia-

ndr), tutte dalla sede di Torino. Nei casi in cui il materiale non fosse presente a Torino, CNH Industrial si avvale di un sistema integrato per la gestione dello stock sui 6 magazzini presenti cenza, Langenau e Vysoké Myto in Europa (oltre Torino, Trappes in Francia, Langenau in Germamq di superficie di stoccaggio nia, Vysoke Myto in Repubblica Ceca, Winsford in UK e Madrid in Spagna). Il sistema controlla codici ricambi gestiti la disponibilità dei ricambi tra i vari magazzini che poi vengono milloni d’ordini gestiti all’anno spediti direttamente al concessionario nel caso provengano LA GESTIONE Servizio di post vendita, pronta assida Trappes, Langenau e MaConsegna DEGLI ORDINI stenza per qualsia il problema drid. Per i casi più critici si attiva il coÈ necessaria una premessiddetto “Servizio Vetrina”, una sa. Due sono i tipi di ordine: Centro Assistenza Non-Stop raggiungibile piattaforma on line dove sono quelli stock e quelli urgenti, in tutta Europa visibili i ricambi che i concesognuno con procedure disionari mettono a disposizione verse. dal loro stock per l’eventuale Truck Stations: punti di assistenza Gli ordini stock, come abacquisto da parte di un altro biamo visto, sono quelli nededicati ai mezzi pesanti dealer Iveco. “Prima il procescessari per approvvigionare il Tracciabilità: Track&Trace per moniso era gestito direttamente dai magazzino. In tal senso CNH tore gli ordini di ricambi dal deposito due concessionari coinvolti nelIndustrial ha sviluppato una fino alla consegna. la compravendita, ora è fatto propria procedura per rendein automatico inserendo l’orre questo tipo di ordini il più dine urgente. CNH Industrial ha introdotto facile possibile: “Per agevolare i conces- completo dei ricambi necessari”. questa novità da circa un anno; nel caso sionari stiamo implementando un sistema Una volta partito l’ordine, nel giro di cinque/ di ordini urgenti interveniamo noi in tutti i che è come un guanto per il dealer”, dice sette giorni il concessionario riceve il mapassaggi – specifica Gambino - gestendo con soddisfazione Elena Gambino. “Pri- teriale. la compravendita sul nostro sistema senza ma, il nostro sistema informatico di rifor- Dall’altro lato c’è l’ordine urgente: “In queaggravare i dealer di ulteriore lavoro: il peznimento integrato, infatti va a verificare, sto caso la tempistica è tutto. Riusciamo a zo parte per la destinazione finale con utilizanalizzando lo stock e le vendite di ogni garantire la consegna sul territorio nazionazando la nostra logistica in tutto e per tutto, singolo dealer, una proposta d’ordine le per il giorno successivo alla richiesta. Per fatturazione compresa”. personalizzata sulle necessità di ognuno il Nord Italia, ad esempio, si riesce a gestire Vehicle Off Road (VOR), infine, rappresendi loro. Ovviamente il dealer ha la possi- ordini in arrivo fino alle 18:30 per la conseta l’emergenza maggiore: un veicolo fermo bilità di andare a modificare quanto viene gna entro il mattino seguente”, evidenziacon la necessità di un ripristino immediaconsigliato dall’algoritmo, ma sicuramen- no in CNH Industrial. Le spedizioni in linea to non ferma il lavoro in casa Iveco. Anzi. te per la gestione dell’attività rappresenta di massima partono via terra (tranne per “Quando non si possono attendere le norun’ottima base in quanto si ha un elenco le isole e la Calabria, raggiunte via aereo, mali tempistiche di evasione dell’ordine, si può elevare la richiesta da urgente a VOR. Si apre un dossier per il veicolo, si attiva un gruppo di persone per risolvere il problema nel più breve tempo possibile; si parte cercando il pezzo necessario ovunque possa essere, dallo stabilimento al fornitore, si organizzano trasporti dedicati per mettere in strada il veicolo prima possibile”. Il camionista fermo in mezzo alla strada con un mezzo IVECO non è solo quindi, grazie al supporto del Customer Center H24 che fornisce l’assistenza dell’officina più vicina da cui parte tutto il percorso che impegna la logistica CNH Industrial.●

dei pezzi necessari. “I dealer – ricorda Elena Gambino – hanno una loro scorta e un magazzino per lo stoccaggio, ma ovviamente devono programmare gli ordini e prevedere le varie necessità”. Mediamente tutti i dealer italiani hanno un ordine stock a settimana. La proposta solitamente viene elaborata un paio di giorni prima dell’ordine effettivo. Vediamo come.

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Strumentazioni

Il tachigrafo 3.0 vdo

Da VDO il nuovo strumento che anticipa il tachigrafo intelligente in arrivo nel 2019. Da 3.0 a 4.0 il passo è piccolo

V di Luca Barassi

DO, marchio del Gruppo Continental, presenta la nuova versione del suo tachigrafo digitale, DTCO 3.0, che sarà disponibile nella seconda metà del 2017. Il nuovo dispositivo, con un design del tutto rinnovato che ben si integra con le cabine dei veicoli commerciali più moderni, è ancora più performante nel download dei dati. Il menù utente rinnovato consente all’autista un’interazione più semplice e veloce. La nuova illuminazione “in negativo” del display consente una leggibilità ottimizzata anche in condizione di

14 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI


Tachigrafo VDO: storia e innovazione

Nel 2006 il tachigrafo digitale diventava obbligatorio su tutti i veicoli di nuova immatricolazione adibiti al trasporto con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate e su tutti gli autobus con oltre 9 posti (Reg. CE 1360/2002 Annex 1B). Da allora VDO, forte della sua esperienza quasi centennale come produttore di tachigrafi (il suo primo tachigrafo analogico è del 1923), risponde alle esigenze del mercato con puntualità e competenza, con modelli sempre nuovi in accordo ai requisiti di legge e alle richieste specifiche dei costruttori di veicoli commerciali.

luce solare diretta e la funzione “sveglia” avvisa l’autista due minuti prima di poter ricominciare a guidare dopo un’interruzione di 45 minuti. Anche la gestione degli slot per le carte è ulteriormente migliorata. Con il suo nuovo tachigrafo, VDO, da sempre attenta alle richieste del mercato, ha introdotto la possibilità per i gestori delle flotte di poter impostare alcuni parametri di funzionamento del VDO Counter per renderli più adeguati al business specifico di ogni azienda. VDO Counter, la funzione introdotta da VDO sui suoi tachigrafi digitali già dal 2012, mostra all’autista i suoi tempi di guida e di riposo in tempo reale.

L’ultimo passo prima del tachigrafo intelligente Nel corso dei decenni il tachigrafo è divenuto in misura crescente un elemento centrale di fleet management, garantendo alle aziende di trasporto una sempre maggiore efficienza operativa, rafforzando al contempo il suo contributo alla sicurezza stradale. Nel periodo 2005-2014, infatti, le vittime da incidenti stradali nel trasporto professionale su strada sono diminuite complessivamente del 48% - che equivale a circa 1.000 vite salvate e ad un risparmio sociale di circa 2 miliardi di euro.

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Il nuovo tachigrafo digitale DTCO 3.0 fa da apripista al cosiddetto “tachigrafo intelligente” che, a seguito dell’attuazione del nuovo Regolamento (UE) No. 165/2014, sarà obbligatorio sui veicoli di nuova immatricolazione a partire da giugno 2019. La tecnologia del DTCO 3.0 è infatti alla base di quella che, con le opportune implementazioni, sarà utilizzata nel tachigrafo intelligente di VDO, il DTCO 4.0. Gestione delle operazioni tramite App Con DTCO 3.0, le funzioni tachigrafiche sono accessibili anche attraverso le App sviluppate da VDO: VDO Driver e TIS-Web Fleet, già disponibili gratuitamente per i sistemi operativi Android e iOS. Con DTCO 3.0, l’inserimento manuale delle attività è reso così molto più semplice: tutti i periodi di riposo possono essere preconfigurati e giustificati direttamente da smartphone tramite App, senza dover più utilizzare il tasto a quattro direzioni presente sul tachigrafo. Un vantaggio significativo in termini di tempo e costi per i suoi utilizzatori. “Oggi il tachigrafo digitale è più di un semplice dispositivo per la registrazione dei dati di autisti e veicoli” - dichiara Lorenzo Ottolina, Responsabile della Divisione TTS (Tachigrafi, Telematica e Servizi) di Continental Automotive. “È il cuore di un sistema molto più ampio di trasmissione e gestione dei dati della flotta, capace di interfacciarsi con i più moderni strumenti di scarico dati da remoto, gli smartphone, l’interfaccia CAN dei veicoli e i dispositivi di localizzazione satellitare”.●

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Pneumatici

Goodyear

Non solo Racing

In occasione dello scorso FIA Truck Racing 2017 di Misano abbiamo fatto due chiacchiere in casa Goodyear, fornitrice esclusiva degli pneumatici al Campionato Truck Racing per il 13° anno consecutivo

P di Federica Lugaresi

neumatici per gare estreme con brividi ed emozioni a Misano, dove lo scorso 27 e 28 maggio si è svolta l’unica tappa italiana dell’importante competizione europea. Camion da 5,5 tonnellate in grado di raggiungere 160 km/h, hanno corso in condizioni limite ma con pneumatici

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sviluppati appositamente per la competizione, a partire dalle carcasse delle coperture autocarro di serie Goodyear 315/70R22.5 di ultima generazione. “Uno studio che è quindi partito dalle carcasse stradali standard e che è motivo di orgoglio per la Casa” come dichiarato da Davide Califano, Director Marketing Activation EMEA e responsabile per la Business Unit Commercial per Europa, Medio Oriente e Africa. “Disegno del battistrada esclusivo, una spalla asimmetrica e scanalature lungo tutta la circonferenza, sono le prerogative che assicurano un elevato livello di aderenza su di un ampio spettro di condizioni di applicazioni, che vanno dall’asciutto e al bagnato” ha continuato Davide. Prodotti speciali quindi, con tempi di sviluppo non proprio quantificabili dato che sono in continua evoluzione ed hanno un processo continuo e, dove, ogni punto di arrivo rappresenta poi il nuovo punto di partenza. Come è vero che questi pneumatici da corsa sono nati da carcasse standard, è altrettanto vero che gli stessi impattano nei prodotti di listino. Durante queste competizioni infatti si recuperano molti dati sulle reazioni alle sollecitazioni e alle alte temperature. E si può testare il comportamento del prodotto in applicazioni estreme ottenendo quindi delle informazioni molto interessanti. Ma come dicevamo Goodyear è anche altro. Lo scorso novembre, infatti, è stato lanciato il Goodyear Proactive Solutions, un nuovo business relativo ai servizi connessi per la gestione delle flotte “che, a oggi, ha sorpreso la Casa stessa per il tasso di risposta delle flotte” come ha affermato da Gabriele Insardà - Marketing Manager Commercial, Goodyear Dunlop Tires Italia S.p.A - che evidentemente ne hanno capito e apprezzato i vantaggi, in

Davide Califano, Director Marketing Activation EMEA e responsabile per la Business Unit Commercial per Europa, Medio Oriente e Africa.

primis quello di individuare con precisione e in anticipo le problematiche legate agli pneumatici, minimizzando il fermo veicolo. “Risultati estremamente positivi quindi tanto che verrà consolidata e rafforzata una struttura all’interno di Goodyear dedicata alla proposta Proactive”, ha continuato Gabriele. Anche la rete gioca un ruolo importante: in Italia e in Europa i rivenditori Truck Force propongono servizi di finanziamenti specifici per la flotta, servizi di assistenza H24, ma anche Max Assistance, una garanzia ulteriore per dare il massimo del servizio.


Riserbo sulle novità Bocche semi cucite su quali tecnologie la Casa stia sviluppando. Ma qualcosa siamo riusciti a carpire: “Al centro di Innovazione in Lussemburgo si sta lavorando alla nuova generazione degli pneumatici con focus rivolto alla fuel efficiency nell’immediato, mentre relativamente al futuro, occhi puntati sul platooning e sull’elettrico che richiederanno dei prodotti ad hoc” ci racconta Califano. Altro trend che richiede senza dubbio nuove tecnologie, è quello del low deck (pneumatici ribassati). “Ad oggi è stata realizzata una nuova misura – fornita per ora solo in primo equipaggiamento - per uno pneumatico ideale per le flotte che trasportano grossi volumi: si tratta del 315 45 22.5. E siamo gli unici ad avere questo prodotto omologato” conclude Davide. Per il 2018 Goodyear ci ha anticipato di avere programmi che vedranno nuovi lanci in settori importanti del mercato ma… senza troppo sbottonarsi. Quindi…stay tuned! ● Gabriele Insardà, Marketing Manager Commercial, Goodyear Dunlop Tires Italia S.p.A

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TCO

carburante

La gestione del In rete o extra rete? Sono queste le due alternative per l’azienda di autotrasporto. Una ricerca dell’Università Cattaneo ha fatto emergere alcune considerazioni di Luca Barassi

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l modello di rifornimento in-house è una soluzione di approvvigionamento del carburante mediante serbatoi “extra-rete” o cisterne, termine usato per distinguerle dai serbatoi dei mezzi di trasporto, ubicati all’interno della sede delle società di autotrasporto. Questo modello è un’abitudine piuttosto diffusa in Italia, mentre lo è meno nel resto d’Europa. Il carburante (gasolio, nello specifico) viene trasportato da depositi commerciali, hub logistici o, addirittura, direttamente dalle raffinerie, mediante autocisterne di diverso volume, di proprietà di compagnie petrolifere, società private di trasporto in conto terzi, commercianti o, in alcuni casi, di autotrasportatori. La vendita del carburante all’autotrasportatore avviene tramite diverse tipologie di soggetti: società petrolifere, raffinatori, che hanno accesso al prodotto finito ed hanno divisioni che si occupano della vendita diretta o rivendita, oppure commercianti di prodotti petroliferi. I commercianti di prodotti petroliferi, detti anche rivenditori o grossisti, si preoccupano di individuare i prezzi di vendita più favorevoli (il cosiddetto “prezzo ex-fabrica”) presso le società di trading, le raffinerie ed i depositi più vicini, di acquistare la merce, pagando le imposte, di trasportarla e di rivenderla. Essi possono ricontrattare settimanalmente gli approvvigionamenti, a meno che non appartengano ad un gruppo più grande già affiliato ad una raffineria o hub logistico. I commercianti 18 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

gasolio

sono spesso proprietari di uno o più depositi commerciali nei quali stoccano il prodotto finito per poi venderlo in un momento successivo; i più grandi possono addirittura scegliere quali logiche di rifornimento sfruttare: ad esempio, quali clienti rifornire direttamente da una raffineria o piattaforma più grande, evitando il passaggio intermedio nel proprio deposto, e quali no. La ricerca LIUC Lo studio dell’Università Cattaneo di Catellanza, in provincia di Varese, è molto approfondito e si basa su un campione

significativo di oltre 250 rispondenti, ma anche sulla valorizzazione del Total Cost of Ownership applicato ai 18 business case selezionati. Qui noi ci focalizziamo nel riassumere brevemente i dati sul modello di rifornimento in house, ossia quello attraverso cisterne di carburante installate presso le aziende, modalità assai diffusa in Italia. Una base dati davvero imponente e che permette di fare diverse valutazioni. 540 milioni sono i chilometri annui totali percorsi dalle aziende intervistate. Il 57 per cento delle aziende contattate tramite la survey on line possiede una cisterna. Coloro che, invece, non utilizzano questa modalità di rifornimento ritengono che sia troppo


oneroso dal punto di vista amministrativo pochissimi hanno serbatoi tra 11/20 mila e burocratico. Il 13 per cento di loro, tra litri e tra 21/30 mila litri (rispettivamente 8 l’altro, con cognizione di causa, dato che e 3 per cento), si alza un po’ la media per sono stati possessori di una cisterna ma gli over 30 mila litri, circa il 14 per cento. l’hanno rimossa. Più approfondita, invece, Diversa anche la distribuzione dei costi di l’analisi fatta in loco, presso le aziende. 18 gestione. casi reali dove è stato sviluppato un mo- Prendendo, ad esempio, in esame il condello di calcolo del Total Cost of Ownership sumo medio di carburante, il 29 per cendi una cisterna interna. Le voci prese in to è imputabile all’installazione della ciconsiderazione sono: il costo annuo equi- sterna, il 23 alla manutenzione, il 19 agli valente dell’investimento per l’impianto, oneri di rifornimento, il 16 ai costi ammicosti di manutenzione e sicurezza, costi nistrativi e il 13 per cento all’occupaziodi opportunità connessi all’occupazione ne dello spazio da dedicare alla cisterna. di spazio, costi amministrativi vari e costi connessi al rifornimento, inMarco Berardelli è a capo cluse le extra percorrenze e gli oneri del mercato Italia per DKV Euro Service. finanziari.Ebbene, il valore medio di costo TCO risulta pari a 4,12 euro cent/litro per le aziende più piccole (meno di 300mila litri all’anno), arrivando fino a 1,31 euro cent/litro per le aziende di dimensioni maggiori, cioè con un consumo oltre i tre milioni di litri (costi IVA esclusa, n.d.r.). Tra i due estremi troviamo un costo di 2,20 (300mila-un milione di litri) e 1,717 (tra uno e tre milioni di litri). Da questo si capisce come ci sia una forte relazione tra il costo di gestione della cisterna (fisso) e i litri erogati all’anno, il che penalizza in particolare le piccole-medie imprese L’uso delle Fuel Card di autotrasporto. Da qui interessante vedere anche quali siano le dimensioni delle cisterne: la mag- Abbiamo parlato con Marco Berardelgior parte, il 35 per cento, sono quelle li, country manager di DKV Euro Servida 9/10 mila litri e da 6/8 mila litri (28%). ce Italia per capire che ruolo hanno le Sotto i cinque mila litri sono il 12 per cen- carte carburante nell’ottimizzazione dei to dei proprietari di cisterna mentre, se costi di una azienda di autotrasporto.

TRASPORTARE OGGI

Dr. Berardelli, come può DKV contribuire nell’ottimizzazione dei costi operativi? “Sappiamo che le cisterne “private” non possono esaudire completamente le esigenze di rifornimento degli automezzi, soprattutto se l’azienda opera su tratte medio lunghe. DKV, tramite la carta carburante “DKV CARD”, permette di accedere ad un network di stazioni multimarca unico in Europa, con oltre 49.000 punti di accettazione di cui oltre 7.000 in Italia, in cui fare rifornimento a condizioni vantaggiose: all’interno, infatti, del circuito delle stazioni convenzionate DKV coesistono tutti i tipi di stazioni di rifornimento sul mercato, dalle stazioni più blasonate a partire dai brand più noti (Eni, Esso, Q8, Repsol, TotalErg, Tamoil,), alle stazioni completamente automatizzate, alle pompe indipendenti, pompe bianche e di Grande Distribuzione. C’è molta varietà in termini di marca (colore o brand), ma anche una buona strategicità nell’ubicazione geografica, prezzo e servizi aggiuntivi. Per fare esempi concreti in Italia, ad esempio, DKV contribuisce all’abbattimento dei costi proponendo un network di stazioni convenzionate con prezzi estremamente convenienti, chiamato “LOW COST NETWORK”, in Francia facciamo altrettanto con il Network LeClerc o Esso Express. In queste stazioni la convenienza può arrivare a volte fino anche a 20euro cent/litro. Un altro modo estremamente concreto per aiutare a ridurre i costi è il nostro “Station Finder”, un sistema che indica le stazioni convenzionate lungo il percorso che si intende fare. Diventa semplice, anche senza una figura predisposta in azienda, riuscire a progettare il viaggio e programmare i punti di riferimento tenendo conto della convenienza. Inoltre, crediamo che la comodità di ricevere un’unica fattura per i servizi a 360° possa aiutare ad avere sempre sotto controllo costi e trend di spesa, perché tutto è di facile consultazione (anche online in real-time). C’è anche la possibilità di settare, in modo autonomo, i limiti di spesa giornalieri / mensili: questo aiuta ad evitare che vengano sforati i budget periodici e quindi a monitorare meglio le spese”. Quali sono i principali servizi che DKV offre alla flotta? “DKV offre tutto quello che può servire al camionista nel corso del viaggio: dal rifornimento carburante anche presso le pompe bianche, al pagamento pedaggi stradali ed autostradali in Italia (tramite il Consorzio DKV Euro Service) ed in Europa, fino all’assistenza stradale. Inoltre, aderendo al consorzio tramite DKV è possibile ricevere il rimborso Iva ed il recupero accise. Una cosa interessante ed utile è che tutti i servizi sono accessibili online e da app, quindi risulta comodo fare richiesta di nuove carte, controllare i livelli di spesa ed i consumi delle varie carte acquistate dall’azienda”. ●

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Fleet management

MOCAUTO

La flotta a tutto

Con il servizio di Fleet Management MOCAUTO si prende in carico la gestione della flotta aziendale. Sia essa di autovetture che di veicoli commerciali

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di Luca Gaier

l tempo è denaro. Concentrarsi sul proprio business senza dover impiegare risorse in attività collaterali è spesso, infatti, il segreto del successo, anche economico, di una impresa. Da questo assunto si è sviluppato, nelle nostre economie, l’outsourcing. Quella di MOCAUTO è proprio la soluzione ideale per esternalizzare la gestione della propria flotta. Auto o furgoni. L’azienda di trasporto o logistica, infatti, ha come attività prevalente quella di gestire la merce attraverso veicoli che sono, per lo più pesanti. Imprenditori, manager e forza vendita utilizzano, invece, autovetture per i propri spostamenti professionali, così come magazzini e consegne urbane devono essere gestite tramite veicoli commerciali. Il Fleet Management è l’alternativa al noleggio a lungo termine che permette ai clienti “azienda” di usufruire dei vantaggi che derivano dalla consulenza di professionisti mantenendo la proprietà dell’automobile, con tutti i benefit che ne derivano. Sergio Berardinelli, responsabile di questa attività, ci racconta il servizio fornito da Mocauto. Dottor Berardinelli, che cos’è Mocauto Fleet Management? A chi si rivolge? «Si tratta di un servizio, fornito da Mocauto già da diversi anni, rivolto a tutte le aziende, dal singolo professionista con partita Iva all’impresa di medie o grandi dimensioni. Siamo un gruppo di persone qualificate a completa disposizione dei clienti per soddisfare tutte le esigenze legate alla gestione del parco auto aziendale, siano esse vetture o veicoli commerciali. Si tratta di un servizio condiviso e implementato insieme alle case automobilistiche, che prestano sempre più attenzione a questo segmento di mercato». 20 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

Ci può raccontare in dettaglio le vostre attività? «Siamo presenti fin dall’inizio, consigliando il cliente sulla modalità più efficace da adottare nella scelta di un’auto aziendale: in molti casi in cui conviene l’acquisto, grazie al bonus del 140% del valore fiscale del bene previsto dal super-ammortamento, ma in altri è preferibile la locazione. E poi guidiamo il cliente nella scelta della vettura più adatta alle sue esigenze: meglio un’automobile alimentata a benzina o diesel o è preferibile, ad esempio, il metano, che presenta molti benefici a livello ambientale? Noi sappiamo consigliare i clienti anche su questo, offrendo la possibilità di effettuare una prova prima della decisione. Tra l’altro chi sceglie una vettura a metano, ha la possibilità di dotarsi un microcompressore “casalingo”, collegabile alla propria rete domestica o aziendale, per effettuare il rifornimento direttamente “a domicilio”». Una volta scelta la vettura, che cosa succede? «Ci sono tutti gli aspetti finanziari da tenere in considerazione. Un esempio? Abbiamo costruito un leasing con un fondo di garanzia, riservato ai nostri clienti, che permette di creare una capitalizzazione liquidabile alla scadenza del contratto. In poche parole, una parte della somma versata per il leasing viene accantonata nel fondo e riscossa alla

scadenza. Altrimenti c’è la modalità “full leasing”, che prevede il pagamento di un canone mensile in cambio di una serie di servizi». Entriamo allora nel cuore del vostro lavoro ora... «Chi si rivolge a noi, ci delega l’intera gestione del ciclo di vita delle sue vetture aziendali. Con questa formula, il cliente mantiene la proprietà dell’auto ottenendo tutti i vantaggi del noleggio a lungo termine. Mediante il pagamento di un canone fisso, che può avere una durata temporale o può essere stabilito in base a una percorrenza chilometrica, ci possiamo infatti occupare di tutto, dalla gestione delle pratiche assicurative alla manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, garantendo un’assistenza rapida ed efficace. Offriamo ai clienti anche


tondo

la possibilità di prenotare online l’intervento sul proprio mezzo, programmandolo in base alle proprie necessità. Mocauto Fleet Management è una formula molto vantaggiosa, che dispensa i clienti da una serie di incombenze».

Ma solo autovetture nuove, quindi? «No di certo. Ci occupiamo anche di gestire il parco dell’usato delle aziende e ci occupiamo anche degli allestimenti delle vetture e dei veicoli commerciali in base alle necessità espresse dalle imprese. Proprio di recente, abbiamo messo a punto un veicolo per la raccolta dei rifiuti urbani insieme all’azienda milanese che si occupa della raccolta. Insomma, forniamo un servizio veramente “su misura”». Quali marchi scegliere e dove andare MOCAUTO è Il Dealer Network che si è sviluppato in oltre 50 anni di storia del Gruppo, e che riunisce le concessionarie di alcuni tra i più importanti marchi automobilistici mondiali con varie sedi concentrate nella città di Milano e provincia: Fiat, Lancia, Alfa Romeo,

Abarth, Jeep, Fiat Professional, Ford, Volvo, Lexus, Subaru, Mazda e Mahindra. Le aziende che formano il Gruppo sono: Mocauto S.p.a. per le concessionarie del Gruppo Fiat, Ambrostore S.p.a. per Ford e Overdrive Srl, specializzata nei quattro marchi stranieri, Lexus, Subaru, Mazda e Volvo. Mocauto Parts&Service per il post-vendita di tutte le marche del Gruppo. Dove trovare tutta questa offerta? Come detto i punti vendita a Milano e provincia sono molti (basta visitare il sito www.mocautogroup.com per

TRASPORTARE OGGI

trovare quello più vicino alla propria azienda), ma sicuramente il MOCAUTO CENTER è il sito più completo. Nasce nel 2002 in via dei Missaglia 89 a Milano. Un centro che si sviluppa su un’area di circa 100.000 mq, nella quale raccoglie oltre a tutte le marche rappresentate nell’ambito degli specifici standard, il mercato dell’auto usata e km0 al coperto con un’esposizione di oltre 400 vetture e dove si possono trovare tutti i servizi di vendita, finanziari, post-vendita e logistica legati al mondo Automotive. ●

agosto/settembre 2017 21


Il bollettino dell’Autocarro

Veicoli industriali,

ancora su

Un buon primo semestre anche per i veicoli trainati, mentre il comparto si prepara all’arrivo di grandi novità normative da parte dell’Europa processo di svecchiamento è ancora lungo. In Italia, a fine 2016, risultano iscritti al PRA, secondo la tipologia, 3.964.436 veicoli commerciali leggeri merci e specifici/speciali, 761.563 veicoli industriali pesanti merci e specifici/speciali, 162.092 motrici stradali e 97.817 autobus. Complessivamente si tratta di una flotta di circa 5 milioni di veicoli, di cui 1.021.472 medi-pesanti, il 20% della flotta. Ci sono poi i rimorchi e semirimorchi: 105.481 veicoli trainati con allestimento specifico e 259.920 veicoli trainati merci. Il 78% degli autocarri è ante Euro IV il 78% degli autocarri medi- pesanti. La quota di veicoli ad alimentazione alternativa, poi, è molto bassa: appena lo 0,3% dei veicoli industriali pesanti. Questi numeri fotografano una flotta vecchia e poco efficiente rispetto ai veicoli nuovi oggi disponibili sul mercato. L’EUROPA IN MOVIMENTO

a cura di Anfia Aftermarket

D

opo il boom di nuove immatricolazioni registrato nel 2016, i veicoli industriali e trainati registrano una crescita anche nel primo semestre dell’anno. A gennaio-giugno 2017 sono stati rilasciati 12.279 libretti di circolazione di autocarri con ptt superiore a 3500 kg, pari al 21,5% in più rispetto al primo semestre 2016, grazie a un primo trimestre in crescita (+42% a gennaio-marzo) e di un secondo più contenuto (+5% ad aprile-giugno). Nel primo semestre risultano 2.420 medi (+16%) e 9.859 pesanti (+23%); sono stati venduti 5.764 autocarri rigidi (+18%) e 6.515 trattori stradali (+24%). Gli autocarri adibiti ai cantieri stradali, appena il 5% del 22 agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

mercato, registrano un aumento del 18%, confermato dall’eccezionale aumento degli autocarri allestiti betoniere/pompe, con un rialzo dell’80%. Tra gli allestimenti il comparto dei furgoni isotermici è in aumento del 24%. Il mercato, geograficamente è così ripartito: per il 27% nel Nord-Ovest, per il 28% nel Nord-Est, per il 19% nel Centro e per il 27% nel Sud e Isole. In particolare nelle regioni meridionali si è registrato un incremento medio superiore al 26%. I rimorchi e semirimorchi merci con ptt superiore a 3500 kg, nel primo semestre risultano 815 rimorchi (+40%) e 8.076 semirimorchi (+21%). Complessivamente, nei primi 6 mesi dell’anno, 8.891 libretti di circolazione di veicoli trainati (+22,5%). UN PARCO ANCORA VECCHIO Al di là dei risultati positivi, le caratteristiche del parco italiano lasciano intendere che il

Ma l’evoluzione dei veicoli e del sistema di mobilità di cui fanno parte non si ferma qui. Il pacchetto di misure regolamentari e di sostegno “L’Europa in movimento”, presentato dalla Commissione Europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo il 31 maggio scorso, in linea con la proposta di risoluzione del Parlamento europeo sul trasporto stradale nell’UE, prevede, una serie di interventi anche su questo comparto. Gli interventi principali riguarderanno la certificazione dei consumi di carburante e le emissioni di carbonio; i pesi e le dimensioni dei veicoli; l’adeguamento del quadro normativo per il pedaggio stradale sulla base del principio “chi inquina paga”; la revisione delle norme sull’accesso al mercato del trasporto e sui veicoli noleggiati; il miglioramento delle condizioni di lavoro; la promozione di soluzioni digitali per il rispetto delle regole; il sostegno a progetti di sistemi di trasporto intelligenti e prove trasfrontaliere di guida interconnessa e automatizzata. ●




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