La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 20 - novembre 2017 - n. 198
inchiesta in Aftermarket PROPULSORI ALTERNATIVI
come sarà il futuro dei motori pesanti? partiamo dal panorama attuale
ruote industriali
Ad ognuno il suo la gamma MAN ora è completa. In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
dal TGX al TGM ogni applicazione è coperta
logistica la moderna via della seta l’intervista eugenio franzetti
test drive
ORGOGLIO T in strada col Renault Trucks T440.
un video prova realizzata col drone
a tutto campo col direttore vendite Citroën COVER STORY: CNH PARTS&SERVICE ECCELLENZE DELLA RETE - NEWS
sommario
novembre 2017
www.trasportale.it
n.198
TOE Aftermarket
pg. 10
Come sarà il camion del futuro? Vediamo le propulsioni alternative disponibili
Ruote industriali
IN QUESTO NUMERO
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Attualità e opinioni
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EDITORIALE
di Luca Barassi
Il punto di vista del Direttore
EDITORIALE DI FERRO di Ferruccio Venturoli La voce della passione
il notiziario
il notiziario USA
Dagli Stati Uniti le notizie più curiose di un mercato fuori dai nostri standard
volta pagina di Paolo Volta
Un Professore prestato alla Logistica
NON SOLO TIR
di Alessandro Musumeci
Tutto ciò che non è veicolo industriale
di Gian Paolo Pinton
Il contraltare del Frontale
Col TGE il Leone oggi offre un veicolo per ogni applicazione. Noi abbiamo testato la gamma pesante
RENAULT TRUCKS: TEST DRIVE COL DRONE
In strada col T 440 4x2. Un veicolo dalle molteplici capacità di risparmio. Un vero centro di profitto
SCANIA: CREDERE NELL’IBRIDO
L’azienda miniciplaizzata Contarina è una delle prime a puntare su di un truck ibrido.
Ruote commerciali
In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende
IL DORSALE
MAN: LA GAMMA È COMPLETA
In copertina I due estremi della gamma MAN: TGE e TGX per un’offerta di veicoli commerciali completa.
36 40 43 46
citroËn: intervista ad eugenio franzetti Il direttore vendite del Doppio Chevron in Italia ci dà la sua visione del mercato LCV
VOLKSWAGEN: AL LAVORO CON IL CRAFTER
Completata la gamma del nuovo commerciale Volkswagen che ora offre anche la trazione 4MOTION
DACIA: VOGLIA DI PICK-UP
La proposta pick-up del costruttore rumeno del gruppo Renault è tutta italiana
IVECO: IL DAILY CENTER FA CADERE IL MURO
A Suzzara, dove sorge il modernissimo impianto di produzioni dei Daily, apre la vetrina del van IVECO
sommario
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Ruote vintage
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L’IMPRESA: da malmo a stoccolma nel 1909
Con uno Scania di altri tempi, un gruppo di uomini ha attraversato il sud est della Svezia
In queste pagine, oltre all’inchiesta sui carburanti del futuro, la cover story dedicata a CNH Parts&Service.
www.facebook.com/trasportareoggi
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www.youtube.com/trasportareoggi
SUD AFRICA: TRASPORTARE GRANCHI
La storia di Joel che a Città del Capo lavora per una ditta armatrice di battelli da pesca
34 52 60 64
Segui il QRCode:
Sono 500 i primi giovani ammessi al percorso formativo promosso da Albo e UNRAE
logistica: la via della seta
Un collegamento millenario che oggi si tinge di nuove infrastrutture e sistemi informatici
Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Vicedirettore e Coordinatore AfterMarket: Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it Hanno collaborato: Alessandro Bassi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Andrea Trapani, Paolo Volta Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi)
ci trovi anche su ipad Trasportare Oggi è anche in versione elettronica Scarica gratuitamente la App da iTunes e potrai sfogliare TOE in qualsiasi momento e archiviare tutte le uscite sulla libreria virtuale.
truck racing: the winner is...
Concluso il campionato dei truck da corsa. IVECO non ha centrato il primo posto per poco
RUOTE ASSICURATE: UN NUOVO CASO
Ecco un’altra esperienza dove la tutela legale risulta importantissima
TEST DRIVE: RENAULT TRUCKS T440 in strada col drone
La rivista degli Autotrasportatori - n.198 novembre 2017
Alcuni articoli di questo numero sono corredati di un servizio video pubblicato sul nostro canale YouTube. Per vederlo da uno smartphone basta scaricare la app gratuita per iPhone o per Android dai.
Professione: i futuri conducenti professionali
CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Voghera,11 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Redazione di Roma: Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997
TRUCK RACING Campionato finito
cover story
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@trasportale
Professione camionista
Rubriche Fuori Strada
Dopo pagina 64 di Trasportare Oggi, la rivista dedicata all’Aftermarket.
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ottobre 2017
agosto/settembre 2017
luglio 2017
maggio/giugno 2017
aprile 2017
febbraio/marzo 2017
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Di questo numero sono state tirate: 13.100 copie
Trasportare Oggi in Europa fa parte di: il network di magazine digitali verticali numero uno in europa
di Luca Barassi
Dal film “Il camionista”
editoriale
C’era una volta…
C’
era una volta il camionista, ruspante, gioioso, padrone della strada e attaccato al “baracchino” in continuazione. Dove si fermava lui a pranzo si fermavano tutti, perché si sa… “dove mangiano i camionisti, si mangia bene”. Poi, verso l’inizio di questo secolo, lo stereotipo è cominciato a cambiare (per fortuna). L’autista (e non più il camionista) è di una nuova generazione. È attento alla cultura fisica, ma soprattutto vive il proprio mezzo con passione e dedizione. Aumenta, quindi, il fenomeno del tuning e i camion sono sempre più curati, variopinti, a volte fino all’estremo, con costosi e quantomai artistici disegni serigrafati, impianti stereo da fare invidia al Pasha di Riccione e ogni confort possibile a bordo. Oggi, si sta assistendo all’ennesima evoluzione della specie (ancora una volta per fortuna). L’autista diventa un Conducente professionale. Giovane, formato, tecnologicamente avanzato… quasi un digital native. Guida un mezzo pulito, all’avanguardia, dotato di sistemi di connettività di ultima generazione e sempre più attento al risparmio del carburante, non sempre costituito dal gasolio. Anche il suo lavoro non è più lo stesso. Deve essere un operatore logistico e, soprattutto, il biglietto da visita dell’azienda per cui lavora. Un concetto che, ultimamente, sta promuovendo con forza l’UNRAE, insieme all’Albo degli autotrasportatori.
Tutto bello, vero? Un bel quadretto, lo specchio del tempo che cambia e migliora. Sì, sulla carta, però. O meglio: l’evoluzione dipinta in queste righe c’è e c’è stata. Così come c’è stata una evoluzione dei veicoli e, di conseguenza, delle competenze di chi li guida. Ciò che non c’è è un’Europa unita! Non parlo dal punto di vista politico, geografico e, men che meno sociale, ma dal punto di vista economico e legislativo. Una vergogna per una Istituzione (la UE) che si 4
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prefigge di avere un mercato libero e comunitario in 28 (anzi ormai 27) Paesi del Continente. Parliamo del nostro settore, e fermiamoci a questo. Non è certo un mistero che gli autisti dell’Est costino enormemente di meno rispetto all’Italia. 1700 euro al mese in media per una paga italiana, circa 400 euro per una polacca. La Polonia, oltre a far parte della Comunità europea, non è neanche così lontana. Una disparità insopportabile e ingiustificabile per una Europa “unita”. Una disparità che spinge, lo sappiamo bene, molte aziende a mettere in mano i propri mezzi (e la merce dei propri committenti) a gente senza professionalità e senza scrupoli… per poter quadrare i conti alla fine dell’anno. Agenzie interinali che propongono autisti in Italia con contratto rumeno, fino ad arrivare al fenomeno della esterovestizione. La domanda è, a questo punto: la parificazione dovrebbe avvenire aumentando il costo del lavoro in Polonia, Romania e compagnia bella, o si dovrebbe portare tutti al livello di quei Paesi? Forse, come sempre, in medio stat virtus. Ovvero: livelliamo gli stipendi verso l’alto (non possiamo certo tagliare di 3/4 la busta paga di un lavoratore italiano) ma abbassiamo drasticamente il costo del lavoro dove è troppo alto. Così magari riusciamo ad essere… uguali. In tutto questo c’è un ulteriore paradosso della nostra società. Un fenomeno che preoccupa davvero tanto. Gli autisti italiani sono spesso messi in secondo piano perché troppo costosi. Sapete cosa succede? Che per poter lavorare, molti “nostri” compatrioti chiedono la residenza nei Paesi dell’Est in modo da essere reclutati dalle agenzie locali, ovviamente alle condizioni “oltre cortina”. Ma non crediate che questo lavoratore poi resti a lavorare in Polonia o Romania. No! Viene “distaccato” in Italia e per l’azienda il risparmio è di 1 a 50. C’era una volta il camionista... italiano. ●
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editoriale di ferro
di Ferruccio Venturoli
Il mondo di domani
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evo essere sincero, anche se forse non dovrei, ma mi sento un po’ obsoleto. Quantomeno mi accorgo di fare un po’ di fatica a stare al passo con questo mondo in grande evoluzione. Pazienza se mi perdo un po’ sulle grandi novità che stanno affascinando il mondo, ma quello che devo evitare è non stare al passo con l’evoluzione del mondo del trasporto che, ancora, comunque, mi dà da mangiare. Allora, mi sono fermato a pensare e mi sono chiesto: ma io, come lo vedo il futuro di questo mondo? Innanzitutto, uomo e tecnologia formeranno sicuramente un binomio inscindibile. Ci sarà bisogno di persone sempre più qualificate, capaci di adattarsi alle innovazioni e ai ritmi dettati dai nuovi input dell’era digitale. Naturalmente con buona pace di chi non è qualificato. Perché, attenzione, le persone non qualificate, ci saranno sempre, anche nel futuro. Andranno a ingrossare le fila dei nuovi disoccupati, ai quali qualcuno dovrà comunque pensare. Ma andiamo avanti, e prendiamo in considerazione il ruolo delle infrastrutture, un ruolo importantissimo. Qui parliamo dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di infrastrutture intelligenti, destinate non solo a migliorare le condizioni e la sicurezza del traffico, ma anche e soprattutto della logistica e del traporto delle merci. Perché quando si parla di infrastrutture, bisogna parlare di opere e di strutture, realizzate per essere integrante di quell’internet delle cose che sta già rivoluzionano la nostra vita quotidiana.
logistica, che quello, sempre più stringente, della sostenibilità. Nuove tecnologie, infrastrutture intelligenti, veicoli connessi e a guida autonoma, truck platooning, industria 4.0, formazione aperta a tutti e rivisitazione di ruoli, compiti e incarichi; questi sono i punti cardine su cui dovranno basarsi le imprese, e il sistema-trasporto tutto, per non perdere le opportunità che la rivoluzione tecnologica in corso sta offrendo a piene mani. Perché è ben chiaro a tutti che la digitalizzazione permette, entro certi limiti, di eliminare una serie i rischi e imprevisti dovuti al fattore umano, che resta la principale causa di incidentalità, ma anche di attuare pratiche più economiche, dal punto di vista della salvaguardia ambientale, a partire, per esempio, dal risparmio di carburante ottenibile con la guida in convoglio o attraverso le informazioni che possono scambiarsi i veicoli di una stessa flotta.
Il futuro sulle nostre strade, poi, possiamo quasi esserne sicuri, sarà popolato dai cosiddetti “Ecocombi”, ovvero da quelle combinazioni trattore-semirimorchio, di dimensioni più grandi, ora utilizzati solo in alcuni Paesi europei; anche in questo caso parliamo di risparmio e di sostenibilità. E poi, il grande interrogativo (che tanto interrogativo, ormai, non è più): elettrico o carburante fossile, ovvero metano? Certo il metano, seppure nella sua forma liquida (GNL) che ora va tanto, è decisamente un carburante di transizione. Il futuro dei carburanti – dicono gli esperti – sta nell’elettrico. Bellissimo, pulito, silenzioso. Comunque, la corrente elettrica va Si tratta, in definitiva, di elementi che possono aiutare prodotta e, nessuno sembra pensarci, le batterie, anil nostro Paese ad affrontare sia il tema dell’inefficienza che quelle, vanno smaltite. Aspettiamo e vedremo. ●
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Notiziario
MAN e il servizio di consulenza Soluzioni a tuttotondo
Per poter offrire alle aziende di trasporto ed ai gestori delle flotte la migliore assistenza possibile, MAN Truck & Bus ha creato un team di consulenti specializzati per fornire soluzioni di trasporto personalizzate ed economiche. Grazie alla loro esperienza, questi consulenti qualificati sono in grado di rispondere alle richieste relative non solo ai veicoli, ma anche alle infrastrutture e al fabbisogno energetico, nonché alla loro manutenzione e gestione. “Il nostro obiettivo è permettere alle aziende di accedere e usare le trazioni alternative in modo organizzato, ottimizzando i costi del progetto – afferma Stefan Sahlmann, responsabile del team di consulenti presso MAN Truck & Bus. Con l’esperienza acquisita nell’ambito di altri progetti, tra cui varie partnership, MAN può fornire ai propri clienti una consulenza mirata e assistere i gestori dei veicoli nella loro attività. Poiché siamo abituati a pensare in termini di Total Cost of Ownership (TCO) durante l’intero ciclo di vita di un prodotto, forniamo assistenza anche per quanto riguarda la sostituzione delle batterie”.
Fiat va a canestro Di nuovo sponsor!
Per la seconda stagione consecutiva, il marchio Fiat è sponsor dell’Auxilium Pallacanestro Torino, la storica società subalpina che milita nel campionato di serie A e che ha riportato il grande basket sotto la Mole dopo ventidue anni di assenza. Lo spirito di squadra, la passione, il coraggio e la determinazione sono i valori alla base del rapporto con la Fiat Torino. Il marchio Fiat è storicamente legato al mondo dello sport: dalla Nazionale di calcio al mondo delle corse sino al sostegno alle tante discipline che ogni giorno sono praticate a qualunque livello sui campi di gara, nelle palestre, nei circuiti o nelle piscine dell’intero Paese. Questa partnership rappresenta quindi un legame particolarmente forte in cui il marchio Fiat crede, anche come testimonianza concreta verso la città di Torino per la sua presenza da protagonista nel mondo del basket in particolare e nel mondo dello sport, in generale.
Volvo Trucks più green
Pronto il lancio dei pesanti alimentati a GNL
Volvo Trucks sta per lanciare veicoli pesanti conformi a Euro 6 alimentati a gas naturale liquido o a biogas. I nuovi mezzi pesanti offrono pari prestazioni, guidabilità e consumo di carburante dei modelli Volvo alimentati a diesel. Inoltre, in base al carburante impiegato, le emissioni di CO2 generate dai nuovi veicoli possono essere ridotte dal 20 al 100% rispetto a quelle dei veicoli diesel. I nuovi Volvo FH LNG e Volvo FM LNG sono disponibili nei modelli da 420 o 460 CV per attività di trasporto pesante regionali e di lungo raggio. "Grazie ai nostri nuovi veicoli alimentati a gas naturale liquido o a biogas, siamo in grado di offrire un'alternativa a basso impatto sul clima che soddisfa anche gli elevati requisiti di prestazioni, riduzione dei consumi di carburante e autonomia operativa. È proprio questa la combinazione richiesta dai nostri clienti per i trasporti regionali e di lungo raggio" afferma Lars Mårtensson, Direttore Ambiente e innovazione di Volvo Trucks. 8
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Notiziario
Porti di Genova e San Francisco Gemellaggio per crescere insieme
L’obiettivo è quello di dare il via a un rapporto di collaborazione duraturo che farà crescere entrambe le realtà, accrescere entrambe le aree, quella del porto di Genova e la Bay Area di San Francisco. Sia dal punto di vista turistico, sia ricreativo che educativo, ma soprattutto relativamente alla tecnologia ed il risparmio energetico. In questa missione si parlerà anche di turismo e – in particolar modo – delle crociere e dell’impatto economico diretto e indiretto che generano sull’economia della città. Tra gli argomenti che saranno oggetto di collaborazione, sono il tema dell’ecologia e dell’energia rinnovabile: in terra americana è stata introdotta infatti un’applicazione che permette il monitoraggio in tempo reale del consumo e della produzione energetica dell’Area e, in pochissimo tempo, ha già permesso di individuare alcune inefficienze altrimenti difficilmente rilevabili.
Morini
ALIS
Il freddo si noleggia
Aperta nuova sede a Catania
In occasione della nuova sede siciliana dell’Associazione, è stato annunciato che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Orientale, con i porti di Catania e Augusta, ha aderito ad ALIS. A fare l’annuncio sono stati il Presidente di ALIS Guido Grimaldi e il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Orientale Andrea Annunziata. CONFALIS, è dunque la nuova confederazione che nasce dalla partnership tra ALIS e Federazione PMI. Ha commentato Guido Grimaldi: “L’ingresso dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Orientale nella nostra Associazione è per tutti noi motivo di grande soddisfazione. Questo è un ulteriore e importante passo avanti verso il raggiungimento degli obiettivi dell’intermodalità e delle sinergie che si possono compiere”. “Attraverso la rappresentanza in CONFALIS, ci si pone l’obiettivo di promuovere ulteriormente la necessità di fare sistema, anche tra chi opera in settori differenti: grazie alla presenza accanto ad ALIS di Federazione PMI, infatti, della Confederazione possono entrare a far parte tutte le imprese italiane, indipendentemente dal loro settore di business” ha concluso Grimaldi.
Il Gruppo si propone oggi come lo specialista del freddo grazie alla sua offerta di mezzi unica e distintiva e a soluzioni che rispondono in modo concreto e personalizzato a molteplici necessità di trasporto. I veicoli isotermici Morini Rent rappresentano la soluzione che va incontro alle esigenze – anche occasionali – di distribuzione sul territorio della merce di privati, piccole-medie imprese e aziende. Catering e società di eventi, pasticceri o cake designer, realtà del panorama agro – alimentare, aziende che forniscono servizi integrati nel settore sanitario e ospedaliero, aziendale, scolastico: sono solo alcuni dei clienti che hanno già scelto di affidarsi a Morini Rent e alla sua offerta. Professionalità e una gamma completa di veicoli isotermici pensata per chi ha la necessità di trasportare in conformità alle normative ATP e HACCP, tutelando l’igiene dei prodotti e mantenendo un costante controllo sulla temperatura interna.
Sistema Webcontainer Un tassello di industry 4.0
RifLine Italy punta sull’innovazione della logistica internazionale e propone un innovativo sistema di tracciamento delle merci, sviluppato per evolvere il concetto di “logistica internazionale” e dare ai propri clienti un applicativo semplice, efficace, in grado di poter implementare le performance rispetto ai vecchi sistemi di track&Trace. Si tratta di “Webcontainer”, sistema sviluppato su misura in collaborazione con il team di Easycloud, che prevede anche APP dedicate per i clienti, disponibili in versione free sui Market Android ed Apple. Permette di conoscere la posizione in tempo reale di un container sulla cartografia mondiale fornendo la localizzazione dalle piattaforme portuali di origine (porto o aeroporto) fino al polo logistico di destinazione analizzando e gestendo i tempi di transito e riadattando i modelli di analisi in base ai fattori reali (congestione portuale, traffico stradale, capacità di carico della piattaforma logistica) che coinvolgono il processo di trasporto. novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario
Daimler Trucks Platooning sulle strade USA aperte al traffico
Daimler è il primo produttore di veicoli industriali negli USA a sperimentare su strade aperte al traffico l’impiego di truck connessi digitalmente, il cosiddetto platooning. Con il truck platooning, la connettività e la guida automatizzata aumentano la sicurezza dei truck che viaggiano incolonnati, diminuendo sia lo stress al volante sia i consumi di carburante grazie alla riduzione delle distanze tra i veicoli. Dopo avere completato con successo una serie di test sul circuito di prova di Daimler Trucks North America (DTNA) ha ricevuto dall’Ente normativo regionale Oregon Department of Transportation (ODOT) l’autorizzazione a proseguire la sperimentazione sulle strade aperte al traffico. Nella prima fase della sperimentazione DTNA testerà la propria tecnologia platooning su due Freightliner New Cascadia abbinati in configurazione semirimorchio.
Gruppo piaggio W la partnership
Il Presidente e AD di Piaggio & C. S.p.A. (PIA), Roberto Colaninno, e l’AD di Foton Motor Group, Wang Jinyu, hanno sottoscritto oggi a Pechino un importante accordo preliminare per lo sviluppo strategico di una nuova gamma di veicoli commerciali leggeri a quattro ruote. Sono previste differenti tipologie di veicoli in più versioni, mini cabinati e mini van, dedicati sia al trasporto di persone sia a quello di merci, per rispondere alla crescente domanda di soluzioni per la mobilità commerciale particolarmente adatti alle tratte intracity, equipaggiati con motori eco-friendly di ultima generazione e con dotazioni tecnologiche di primo livello. Tutte le tipologie di veicoli avranno una portata utile fino a 1,5 tonnellate. La nuova gamma di prodotti verrà realizzata negli stabilimenti italiani del Gruppo Piaggio, utilizzando linee attive per la produzione attuale. I modelli saranno lanciati sul mercato nei prossimi anni a partire dal 2019, attraverso una rete distributiva orientata alla massima soddisfazione del cliente.
Porto di Venezia Valorizzazione del sistema fluviale
Mercedes-Benz Truck Anniversario d’argento per CharterWay
Mercedes-Benz CharterWay offre dal 1992 servizi e soluzioni di mobilità per noleggio, manutenzione e gestione dei veicoli industriali Daimler. L’offerta comprende servizi personalizzabili con soluzioni su misura per ogni settore e tipo di impiego, dalla linea al cantiere, passando anche per i refrigerati, sempre con la priorità di gestire totalmente le esigenze e necessità dei clienti con la competenza e affidabilità della Casa costruttrice I Clienti che noleggiano un veicolo possono contare sulla capillare rete di assistenza dedicata, in Italia e in tutta Europa. Oltre agli interventi di riparazione e manutenzione specifici per il veicolo, nel noleggio è inclusa un’ampia serie di servizi: assistenza in caso di guasti, revisioni obbligatorie, tasse automobilistiche ed assicurazione completa. Scegliendo la soluzione completa CharterWay il Cliente riduce al minimo i suoi oneri di fleet management, ottimizza la sua libertà finanziaria e limita i rischi di gestione, concentrandosi esclusivamente sul proprio core business. 10 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
E’ salpata dalle banchine del terminal Transped la nave Heavy Lift PANTHERA J: a bordo anche i 4 exchanger del peso di 130 tonnellate ciascuno, imbarcati direttamente dalla banchina dell’Interporto di Rovigo e giunti a Venezia su chiatta lungo il Canal Bianco. Si tratta del terzo lotto di spedizione di un’operazione senza precedenti iniziata già nel luglio scorso - che valorizza il collegamento fluviale tra interporto di Rovigo e scalo fluviale a favore del traffico dei project cargo (colli eccezionali). Il Porto di Venezia ad oggi è infatti l’unico in Italia a poter contare sulla modalità fluviale con chiatte di classe V e il servizio di trasferimento su chiatta fluviale dei colli eccezionali da Rovigo a Venezia eseguito da Fagioli Spa e da Tecnoservice. “Questo è un esempio concreto di un sistema portuale e logistico che opera su scala regionale, una sinergia tra porto e Interporto che vogliamo continuare a valorizzare e che dimostra una piena ed efficace integrazione nella messa in opera di un servizio a sostegno di una filiera importantissima per il Porto di Venezia, che si estende anche oltre i confini regionali raggiungendo i mercati lombardi, quella dei colli eccezionali appunto” ha affermato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino.
LE PRIME 2 PUNTATE SONO 1a puntata del 12 luglio presso OFFICINA NEW CAR 2a puntata del 27 settembre presso EUROPEAN TRUCK FESTIVAL
GUARDALE SU: www.trasportale.it
www.inarrestabili.com novembre ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario
FUSO eCanter, il primo truck elettrico Previste le prime consegne a UPS USA
A livello mondiale il FUSO eCanter è il primo truck leggero completamente elettrico prodotto in serie e verrà consegnato entro la fine di quest’anno a Clienti negli USA, in Europa e in Giappone. Nei prossimi anni l’affiliata Daimler Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation (MFTBC) prevede di consegnare a una cerchia selezionata di Clienti complessivamente 500 truck di questa generazione. La produzione in grande serie è prevista per il 2019. Marc Llistosella, Presidente e CEO di Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation e Responsabile di Daimler Trucks Asia, ha affermato: “In un’epoca in cui tutti parlano di truck elettrici, noi siamo i primi a introdurre effettivamente sul mercato un truck completamente elettrico come parte della produzione di serie. Il nuovo FUSO eCanter è la nostra risposta alla crescente domanda mondiale di veicoli in grado di rispettare e perfino superare i limiti sempre più severi sul fronte delle emissioni di CO2. Il FUSO eCanter si afferma quindi come un’alternativa attraente ed efficiente, anche dal punto di vista dei costi, alle trazioni convenzionali e funge da apripista per i truck completamente elettrici impiegati nel servizio di distribuzione urbana del futuro” conclude Listosella.
Consegne speciali Il primo MAN TGE 3.180 “italiano” è per il Consorzio Terracirce Arrivato presso il MAN Center Roma il primo MAN TGE 3.180 ordinato in Italia al Consorzio Terracirce. Il MAN TGE 3.180 oggetto della consegna è un furgone a tetto alto, passo di 3.640 mm per una lunghezza totale di 5.966 mm e un volume di carico di 9,9 mq, con un’altezza interna di 1.961 mm e una larghezza utile di 1.832 mm. La motorizzazione è affidata a un turbordiesel di 2.0 litri per una potenza di 177 cv; il cambio è automatico a otto rapporti e la trazione anteriore. “Abbiamo voluto questo MAN TGE per attrezzarlo a officina mobile e garantire un pronto intervento in tutta Italia ai nostri semirimorchi refrigerati, perché i trattori MAN TGX quelli non si fermano mai…” non poteva essere più esplicito Ennio Tullio, autotrasportatore dal 1978 e ideatore del Consorzio Terracirce, nell’accogliere nella flotta il nuovo MAN TGE 3.180. La flotta si compone di 93 veicoli tra trattori e motrici di gamma pesante e media, dei quali oltre 70% sono MAN. A questi si aggiungono oltre un centinaio di semirimorchi coibentati perché l’azienda opera nella quasi totalità nell’ambito dei trasporti refrigerati su tutto il territorio nazionale.
12 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Truck Village Area di sosta completa e gratuita
Con 55 stalli dedicati ai mezzi pesanti – di cui 12 dedicati ad Adr e 12 dedicati ad Atp – ed altri 120 in via di realizzazione, Truck Village Colleferro è destinata a diventare l’area truck più attrezzata d’Europa. Stiamo parlando di un’area di sosta gratuita, con parcheggio custodito H24 per tutti gli autotrasportatori, situata a 700 m dal casello autostradale A1 di Colleferro, in provincia di Roma. Completano il Truck Village una stazione di rifornimento Q8, un albergo, un supermercato Carrefour, un bar, un ristorante, un internet point, una lavanderia ed un’area servizi dove è possibile usufruire di bagni e docce.
Scania apre le porte Futuri tecnici riparatori crescono I ragazzi del quarto anno del Cfp Enaip di Villazzano hanno vissuto un entusiasmante primo giorno di scuola. Per dare il via ufficiale al nuovo anno scolastico i ragazzi del quarto anno dell’istituto professionale hanno fatto visita alla sede di Italscania: un’occasione preziosa per entrare nel vivo della tecnologia e dell’innovazione che contraddistinguono il mondo del Grifone. Quello del tecnico d’officina è un lavoro estremamente interessante, ma al tempo stesso complesso: richiede infatti grande professionalità e conoscenze dal punto di vista tecnico ma, al tempo stesso, è necessario il fattore umano. “In Italscania siamo convinti del fatto che solo lavorando a stretto contatto con il mondo accademico sia possibile continuare a crescere ed innovare”, ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania. “Scania vanta una rete distribuita in modo capillare sul territorio italiano: siamo costantemente alla ricerca di giovani talenti da poter inserire nelle nostre officine per insegnare loro un mestiere che richiede grandissima professionalità, impegno e passione ma che, al tempo stesso, riserva grandi soddisfazioni”.
di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti
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Dalle parole ai fatti C
ompito del pianificatore dei trasporti è quello di prevedere interventi sul sistema del trasporto stesso, analizzando domanda e offerta, oltre che delle interazioni con l’ambiente esterno (sistema socioeconomico e territoriale). Il sistema di trasporto presenta, infatti, forti interazioni con l’ambiente esterno: si pensi ad esempio agli effetti sull’ambiente naturale prodotti dagli impatti atmosferici, acustici e visivi delle infrastrutture e dei mezzi di trasporto; oppure agli effetti sull’aumento dell’accessibilità di un’area, da intendersi come possibilità di usufruire di beni e di servizi a minori costi di trasporto, accessibilità che a sua volta condiziona in modo significativo le scelte localizzative, il valore immobiliare e quindi lo spazio urbanizzato ed il suo sviluppo socioeconomico. Da un punto di vista politico, le azioni previste dal decreto “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali” consentiranno ai porti italiani di diventare un sistema più capace di creare occupazione e sviluppo economico. Azioni nel segno di una forte semplificazione ed efficienza, con gli sportelli unici amministrativo e doganale, e nel segno di una nuova governance con 57 porti di rilievo nazionale coordinati da 15 Autorità di sistema portuale che, sul modello dei maggiori porti europei, verranno guidati da un board snello e da un presidente con ampia facoltà decisionale. Il Piano strategico della portualità e della logistica fissa dieci obiettivi: misure per semplificazione e snellimento, competitività e concorrenza, accessibilità, integrazione del sistema logistico, potenziamento delle infrastrutture, innovazione, sostenibilità, certezza delle risorse, coordinamento nazionale, nuova governance. Alle 15 Autorità di Sistema Portuale viene affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area, nonché di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo delle amministrazioni pubbliche. L’Autorità di Sistema Portuale avrà al suo interno due sportelli unici. Stretta la relazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare per il Piano Regolatore di Sistema Portuale e i programmi infrastrutturali con contributi nazionali o comunitari. In questo modello organizzativo i prodotti movimentati sono di fatto “arricchiti dalla logistica”,
poiché la stessa vi gioca un ruolo rilevante e non solo nell’ultima fase di delivery. Sistema condivisibile e di buon senso che tuttavia si confronta e si scontra con le problematiche di bilancio degli enti locali. Si evince dalla legge di stabilità. Tale legge nel 2015 prevedeva che, per gli anni 2016 e 2017, i proventi delle concessioni edilizie - fonte di entrate tanto più consistente quante più case, uffici e capannoni si costruiscono indipendentemente dalla domanda e dagli ambiti programmatici- potevano essere utilizzati dagli enti locali per spese di progettazione delle opere pubbliche, per spese di manutenzione ordinaria del verde, delle strade e del patrimonio comunale; opportunità che permette di quadrare con maggiore facilità il bilancio, poiché la voce «manutenzioni del patrimonio» consente ampi margini di manovra. Dall’anno prossimo la legge 232/2016 stabilisce che i proventi e relative sanzioni siano destinati esclusivamente e senza limiti temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi dei centri storici e delle periferie degradate, a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all’acquisizione e alla realizzazione di aree verdi ad uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico e, infine, a interventi volti a favorire attività di agricoltura nell’ambito urbano. Certamente una buona notizia, che dal prossimo 1° gennaio 2018 si trasformerà anche in una buona pratica….. se nel frattempo il Parlamento non avrà cambiato idea. ●
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario
Renault Trucks Optidrive Xtended Marce extra lente per manovre più precise
I veicoli della gamma Costruzione e Cava di Renault Trucks C e K d’ora in poi potranno essere equipaggiati con un cambio robotizzato dotato di marce extra lente: Optidriver Xtended. Secondo le applicazioni, il Cliente ha la possibilità di scegliere uno o due rapporti addizionali, posizionati a monte del primo rapporto. Queste marce supplementari permettono al conducente di spostare il veicolo a bassissima velocità (tra 0,7 e 2 km/h), con grande precisione e in totale sicurezza. Il cambio Optidriver Xtended migliora il confort di guida e le capacità di superamento degli ostacoli del veicolo, facilitando la partenza in condizioni di carico elevato e/o in forte pendenza, ma anche in condizioni operative difficili. Con Optidriver Xtended, il Cliente conferma una reale diminuzione dei costi operativi: la frizione è preservata dalle eccessive sollecitazioni e dall’usura.
Logisticamente Un workshop per capire meglio
Gruppo Volkswagen Giro di poltrone
Gianpiero Wyhinny (61 anni), dal 2013 Direttore della Divisione SEAT di Volkswagen Group Italia, ha assunto un incarico internazionale per conto della Casa madre. Nel nuovo ruolo Gianpiero riporterà direttamente all’Executive Vice-President Sales and Marketing di SEAT S.A., Wayne Griffiths. La posizione di Brand Manager SEAT sarà ricoperta da Pierantonio Vianello (48 anni), attuale Direttore Vendite Audi. Pierantonio ha una lunga esperienza nel business dell’auto, maturata in aziende competitor, ma soprattutto come Direttore Vendite Audi, ruolo che svolge dal 2010. A lui il compito di costruire sulle basi gettate da Peter, per dare a SEAT il ruolo da protagonista che le compete. Vincenzo Vavalà (46 anni) ha invece lasciato la Direzione Marketing SEAT, per assumere la responsabilità di Direttore Vendite Audi. Vincenzo è entrato in Volkswagen Group Italia nell’aprile del 2011 come Direttore Vendite SEAT ed è poi passato al marketing nel settembre 2015. Vincenzo riporterà a Fabrizio Longo, Direttore Divisione Audi. 14 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Lo scorso ottobre si è tenuto presso l’Interporto di Bologna, il workshop “Logistica per l’Europa”, organizzato da Logisticamente. L’evento ha dato la possibilità di comprendere quali siano le soluzioni e le strategie per vendere nei mercati europei, generare quote consistenti di fatturato, risolvere le problematiche e come scegliere i partner più affidabili nel settore. Infatti esportare e vendere nei mercati esteri non si riduce alla sola organizzazione del trasporto, ma anche le ottemperanze burocratiche riguardo le pratiche doganali e la gestione della movimentazione delle merci – con relativa trasmissione delle tracciabilità dei carichi – sono complessità da risolvere. Ecco perché è di vitale importanza affrontare e risolvere tali problematiche, non solo per ottimizzare la supply chain ma anche per essere più performanti e competitivi.
XPOLogistics
Partner ufficiale dell’Evian Championship 2017
Il leader mondiale nel trasporto e nella logistica, è stato nominato partner ufficiale per i trasporti della Evian Championship 2017, il quinto e ultimo importante torneo della LPGA (Ladies Professional Golf Association), l’associazione di golf professionale femminile, che si è tenuto lo scorso settembre. Un team dedicato di XPO ha fornito il fondamentale supporto logistico per il dietro le quinte all’Evian Resort Golf Club, situato nelle colline sopra Evian-les-Bains, in Francia. I servizi hanno incluso il trasporto, l’organizzazione e la rimozione delle attrezzature dei rifornimenti.
di Alessandro Musumeci Direttore Regionale Citroen / DS
Non solo tir
La giusta rotta
C
ari lettori di Trasportare Oggi in Europa ad inizio anno, all’interno di questa rubrica Non Solo TIR, lanciavo quella che per me poteva/doveva essere la parola chiave del 2017: “riconciliazione”. Sono trascorsi 9 mesi e quella parola, che costituiva più un auspicio che un oracolo, sembra essere davvero lontana dal rappresentare un trending topic di questo 2017.
Inevitabile che, di fronte al clamore suscitato dalle rappresaglie violente delle forze spagnole contro i pacifici votanti catalani, anche i “nostri” indipendentisti abbiano preso subito la palla al balzo per rinnovare le proprie ragioni di distacco e riproporre il vecchio e quanto mai stanco “Nord contro Sud”. Uni contro gli altri. E quando l’altro non è l’estraneo, il diverso, il debole o, più semplicemente, il più bisognoso, allora l’odio si rivolge contro i nostri vicini e si cerca una Uno degli ultimi eventi che ha guadagnato la ribal- scissione per avere l’autonomia (chissà poi da cosa). ta europea è il recente referendum in Catalogna, ovvero una consultazione popolare ritenuta “illegale” Questi fatti ci dicono che oggi mancano delle gui(quasi un ossimoro avvicinare questi 2 termini…) con de vere, mancano i leader politici seri e lungimirancui alcuni secessionisti vorrebbero distaccare Bar- ti, mancano le idee e i valori. Se ci riflettiamo bene, cellona e dintorni dal resto della Spagna, coronando trent’anni fa i Paesi europei cercavano di costruire l’antico sogno di indipendenza: ben lontani, quindi, qualcosa di superiore alle individualità nazionali unenda qualsiasi riconciliazione. dosi sotto una bandiera unica, quella europea, e cerMa poi è così necessario separarsi? Si sta così male cando i punti di convergenza per diventare, uniti, più insieme? Sono le differenze impossibili da appiana- forti. Non che fosse facile o non ci fossero le distanze re? Inoltre, una volta analizzati i lati positivi e favore- tra i singoli Paesi membri ma si vedeva oltre, si involi che originano da una separazione, siamo sicuri travedeva un’unità migliore per tutti a cui si poteva che non ci siano anche degli effetti negativi che non accedere però soltanto sacrificando un po’ l’indipenvengono messi in evidenza al grande pubblico da denza di ciascuno. Ed è un peccato che, dopo tanti parte dei promotori? Dopotutto ogni medicina porta anni passati a costruire, oggi invece piccoli sedicenti con sé degli effetti collaterali, che bisogna pur cono- leader cercano di distruggere, di separare e di romscere bene prima di assumerla. pere il sogno europeo. Vediamo quello che sta succedendo ora con la Bre- Lo abbiamo sperimentato con il tentativo fallito della xit: prima tutti a gridare per uscire dall’Europa, ora Scozia di lasciare il Regno Unito, ma lo stesso dinon si sa nemmeno da dove iniziare per mettere in casi con le forze separatiste in Belgio. Ognuno oggi pratica i facili proclami elettorali. sembra andare per la sua strada, senza valori: manca Questa è la verità: quando si va a fondo nell’ana- una guida e, soprattutto, manca una direzione dove lisi delle cose, o meglio quando bisogna pas- si voglia andare. sare dalle parole ai fatti, emergono tantissime Ricordiamo ciò che scriveva Seneca molti secoli fa: problematiche che, prima, non si erano conside- “Non esiste vento favorevole per il marinaio che rate oppure su cui non ci si era voluti soffermare. non sa dove andare”. ●
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Notiziario
Mercedes-Benz La Classe X è già configurabile
La Classe X, il pick-up premium d’eccellenza, aggiunge alla robustezza senza compromessi e alle impressionanti doti fuoristradistiche, le tipiche caratteristiche delle vetture Mercedes-Benz, ovvero dinamica di marcia, comfort, design, sicurezza, connettività e ampie possibilità di personalizzazione. A pochi mesi dall’anteprima mondiale tenutasi a Cape Town, è già possibile scegliere l’allestimento della propria Classe X. Questo robusto pick-up ad alte prestazioni offre doti di tenuta di strada e maneggevolezza in grado di soddisfare molteplici esigenze, sia in termini di dinamica di marcia che di comfort di guida. Tutto ciò è possibile grazie all'assetto Comfort con la taratura tipicamente Mercedes, composto da telaio a longheroni e traverse, asse posteriore a bracci multipli con elemento rigido, sospensioni anteriori a ruote indipendenti e molle elicoidali su entrambi gli assi. Il modello di base Classe X PURE è ideale per gli impieghi che richiedono robustezza e funzionalità; la Classe X PROGRESSIVE si rivolge a coloro che desiderano un pick-up robusto con più stile e funzioni Comfort, da utilizzare come “biglietto da visita” per la propria impresa; mentre la Classe X POWER è la versione di equipaggiamento high-end e si rivolge a chi mette in primo piano lo stile, le performance e il comfort.
Veicoli commerciali leggeri frigoriferi Lamberet, campione del freddo! I veicoli commerciali leggeri frigoriferi hanno rappresentato nel 2016 circa 400.000 vendite in Europa, di cui 6.500 solo in Francia. Lamberet è il campione assoluto nell’universo del trasporto isotermico, leader in Francia e terzo in Europa. Specialista del "freddo su ruota", è totalmente dedicato a questo settore ed è l'unico costruttore industriale in grado di produrre carrozzerie, allestimenti e coibentazioni isotermiche su tutta la gamma dei veicoli: sia leggeri (furgoni, pianalati e cabinati) sia pesanti (camion, rimorchi e semirimorchi). Quentin Wiedemann, Direttore Marketing di Lamberet SAS, ha dichiarato: "La nostra offerta conta oggi 63 - lunghezze, altezze diverse e varianti disponibili delle nostre furgonature, le combinazioni che possiamo realizzare sono migliaia. Ci distinguiamo per l'internalizzazione e il controllo di tutte le fasi del processo: la progettazione e la produzione sono esclusivi”.
TEEM Creati altri 2.000 posti di lavoro
Daimler separa le auto dai veicoli industriali Riassetto societario in vista Daimler –Benz ha annunciato che separerà la divisione auto da quella dei veicoli industriali allo scopo di creare due entità flessibili e "in grado di poter affrontare al meglio le nuove sfide del mercato", come spiegato in una nota. Mercedes-Benz Cars & Vans, Daimler Trucks & Buses e Daimler Financial Services - che già oggi è un'entità indipendente - saranno dunque tre divisioni separate che continueranno comunque a far capo alla holding Daimler. Dopo mesi di studio, dunque, il colosso tedesco ha comunicato che sta ultimando i passi preparatori per una riorganizzazione che consoliderà le sue attuali cinque divisioni di business in tre società separate. La riorganizzazione, che richiede ancora l'approvazione del consiglio di sorveglianza e degli azionisti, avrà luogo in un momento di importanti spin-off industriali e di consolidamenti interni di vari colossi industriali; per esempio, il recente annuncio di Volkswagen, la più grande casa automobilistica al mondo per fatturato, di voler raggruppare le sue vaste attività di componenti auto in un’unica divisione all' interno della società.
I nuovi insediamenti produttivi sorti lungo il tracciato di A58TEEM (33 chilometri da Melegnano ad Agrate Brianza) interconnesso con A1 Milano-Bologna, A4 Torino-Trieste e A35 BreBeMi hanno generato altri 2.000 posti di lavoro nel Quadrante Est-Sud dell’Area Metropolitana lambito dall’Autostrada taglia-code. Alla base della scelta di ubicare stabilimenti nei Comuni attraversati dall’Autostrada azzera-file, effettuata, tra gli altri, da DHL, Brivio&Viganò, Bombardier, Akno, Portioli e Iveco, c’è la constatazione che A58-TEEM garantisce, rispetto ad arterie congestionate, trasporti ultrarapidi delle merci con conseguente risparmio di tempo e di carburante. La riorganizzazione all’insegna della competitività ha, insomma, spinto diverse aziende italiane e straniere a identificare nell’Autostrada Melegnano-Agrate un volano di crescita e a premurarsi sia di pagare gli oneri di urbanizzazione ai Municipi interessati sia di riservare una quota dei posti disponibili ai residenti nei centri toccati da A58-TEEM. 16 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Notiziario
ASSOLOGISTICA Il punto sulla logistica italiana
In un recente incontro con la stampa il presidente Andrea Gentile e i vertici associatici hanno affrontato i temi cruciali del nostro settore e sui quali da 70 anni l’Associazione lotta e si confronta. “In Assologistica tutti gli operatori della logistica sono rappresentati con pari dignità e da 70 anni l’Associazione porta avanti gli interessi dell’intera categoria”. E stato questo l’esordio di Andrea Gentile (presidente dell’Associazione che dal 1947 rappresenta imprese di logistica, magazzini generali e frigoriferi, terminal operator portuali, interportuali e aeroportuali) alla recente conferenza stampa alla quale erano presenti anche i vice-presidenti Sebastiano Grasso (con deleghe operative in materia di politiche trasporto ferroviario), Massimiliano Montalti (deleghe operative in politiche per l’internazionalizzazione delle Imprese), Umberto Ruggerone (deleghe operative per le politiche degli interporti), il segretario generale Jean Francois Daher e il presidente di Assologistica Cultura e Formazione Luigi Terzi.
Romana Diesel, i primi 80 anni Celebrato l’October Truck Fest Anche quest’anno, come è ormai tradizione da sei anni, Romana Diesel ha celebrato October Truck Fest. Quest’anno l’evento ha avuto un qualcosa in più, i festeggiamenti degli gli 80 anni do vita della concessionaria. Tra i partecipanti, i rappresentanti di CNH Industrial che hanno reso omaggio ai tre amministratori della Società, con tre targhe. I riconoscimenti sono stati consegnati a Mario Artusi da Pierre Lahutte, Brand President IVECO, a Massimo Campilli da Carlo Lambro, Brand President di New Holland Agriculture, e a Roberto Campilli da Oddone Incisa, President CNH Industrial Financial Services. Pierre Lahutte ha sottolineato come Mario Artusi sia stato un punto di riferimento commerciale e braccio operativo per Iveco, avendo consolidato i rapporti commerciali con una clientela importante nell’area di riferimento. Uguale tributo è stato reso da Carlo Lambro al Presidente di Romana Diesel, Massimo Campilli e a Roberto Campilli da Oddone Incisa. Tre uomini, insomma, che hanno saputo trasformare la Romana Diesel in una macchina d’eccellenza commerciale e riferimento nel settore. L’occasione ha sancito anche il passaggio del testimone dalla vecchia alla nuova generazione, la quarta, di amministratori della concessionaria. Massimo Campilli, Roberto Campilli e Mario Artusi hanno infatti lasciato le redini dell’azienda rispettivamente a Enrico Campilli, Federico Campilli, e Andrea Artusi.
agosto/settembre ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario
Toremar si dà al calcio STOP, LOOK AND WAVE W lo sponsor
Volvo Trucks sempre impegnata nella sicurezza
Arriva un nuovo sponsor per l’ A.S. Livorno Calcio: si tratta di Toremar, che sarà partner della squadra amaranto per la stagione sportiva 2017/18. Toremar, Compagnia del Gruppo Onorato Armatori, è all’avanguardia per le sue innovazioni tecnologiche ed è un punto di riferimento per i toscani. Vanta una puntualità che sfiora il 100% e navi che si distinguono per il loro comfort. Toremar svolge dal 1976 le attività di collegamento con le isole dell'Arcipelago Toscano, collegando per tutto l'anno la costa toscana con l’Elba, il Giglio, Capraia e Pianosa. Il logo della Compagnia sarà presente, per tutto il campionato, sul fronte delle maglie della prima squadra amaranto e della formazione Berretti sotto lo storico logo ufficiale della Società a partire dalle gare con la Giana Erminio (prima squadra) e con l’Arzachena (Berretti). Le due squadre amaranto, inoltre, viaggeranno con navi del Gruppo Onorato Armatori (quelle della Moby) nelle trasferte di campionato in Sardegna. Volvo Trucks Italia promuove e rivisita localmente la campagna di Casa Madre "Stop, Look, Wave”. L'iniziativa mira a diffondere l’educazione stradale partendo dalla sensibilizzazione dei più piccoli, abbinando l’aspetto ludico a quello esperienziale per veicolare in maniera efficace la sicurezza stradale all’interno delle scuole. Giovedì 12 Ottobre si è svolto presso il Centro Eventi della sede di Volvo Group Italia l’evento “La Sicurezza si fa strada”. Oltre agli 80 studenti della scuola primaria hanno partecipato giornalisti di settore e non, Associati di Assosvezia, numerosi enti pubblici e comitati sulla sicurezza stradale. E' stata l'occasione per lanciare il Contest Stop Look Wave Italia, che mira a portare la sicurezza stradale all'interno delle scuole primarie sul territorio italiano. Dal 12 Ottobre 2017 al 31 Marzo 2018, tutte le scuole primarie, all’ultimo anno delle scuole d’infanzia e i relativi comitati genitori potranno partecipare al concorso e vincere uno dei premi in palio. Scopo del concorso è realizzare il nuovo cartello o segnaletica stradale di "Stop, Look, Wave", con l'obiettivo di rendere più sicuro l’attraversamento pedonale! Molto coinvolgente il crash test dal vivo che ha fatto capire l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza e il convegno del pomeriggio dove l’argomento principale è stata la distrazione alla guida, causa primaria degli incidenti stradali.
La mobilità di domani per FIT Consulting Un convegno a Roma È vero che “La mobilità cambia marcia”? Su questo tema, si è articolato il convegno promosso a Roma da FIT Consulting, azienda leader nel settore della mobilità. Obiettivo dell’incontro il porre le basi per migliorare la qualità di vita della collettività nel campo dei trasporti. “Il nostro Paese sconta una forte disorganicità nel settore della mobilità – ha detto il Presidente della Fit Massimo Marciani (nella foto) - una non sufficiente integrazione tra tecnologie, infrastrutture e governance” e ha auspicato la nascita di una rete di aziende specializzate nel settore della mobilità in grado di affrontare le prossime sfide con un approccio sistemico, mentre Mario Valducci componente della Commissione Trasporti, ha sollecitato il Governo ad approvare una legge che aiuti il regolatore a scrivere norme sulle piattaforme digitali. Nella prospettiva dei prossimi venti anni, gli obiettivi di FIT sono certamente importanti e impegnativi: portare l’attenzione sul tema, aggregando istituzioni, operatori e tutti i soggetti che determinano lo sviluppo economico e sociale verso un vero sviluppo sostenibile, proponendo soluzioni innovative in grado di spostare l’orizzonte verso un vero cambiamento di marcia. 18 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
il dorsale
di Gian Paolo Pinton
Senza vergogna G
li argomenti che vorrei condividere con i lettori credo siano di interesse comune sia dal punto di vista del portafoglio che da quello della reputazione del nostro Paese. Parliamo di compagnie telefoniche. Sono più ricche delle banche (adesso ci vuole poco, dopo i disastri fatti pagare ai clienti), agiscono in regime di posizione dominante nei confronti del cliente e, ho l’impressione, operano tramite un blind agreement (accordo silenzioso) molto simile ad un cartello (accordo segreto sulle condizioni di vendita per poter fare una finta concorrenza). Perché dico questo? Provate ad approfondire nella bolletta quali sono le voci di spesa. Avete mai ricevuto sms con addebiti diretti, senza capire perché? Controllate le offerte speciali. State attenti: nascondono sempre qualcosa. Provate a cambiare provider: pagherete penali e dovrete aspettare anche mesi per chiudere la vecchia posizione. Una situazione dominante delle compagnie per la quale il Governo dovrebbe intervenire per tutelare i diritti dei cittadini. Cambiamo discorso: c’è un personaggio che mi sta sullo stomaco: Cesare Battisti. C’è un Paese molto importante che ha negato all’Italia l’estradizione di una persona colpita da sentenze definitive già emesse (quattro ergastoli, per la precisione!) commessi ai tempi delle brigate rosse. Una storia simile e lunga, come quella dei Marò, che i nostri Governi passati hanno gestito male, anzi malissimo. Non parliamo di Lula, ex presidente della repubblica, plurindagato per presunta corruzione, che ha protetto fin dall’inizio quel criminale-assassino dal nome glorioso. Non basta: anche la Germania non considera l’ltalia un Paese autorevole, degno di essere ascoltato. I due ingegneri tedeschi condannati per l’incendio scoppiato 10 anni fa a Torino, alla Krupp, causando 7 vittime, invece di scontare la pena in carcere come i colleghi dirigenti colpevoli italiani, se ne stanno liberi in Germania. Non solo ci chiediamo come sia possibile l’esistenza di un accordo che leghi le mani all’Italia, come quello tuttora in atto fra il
nostro Paese e l’algida Germania. Non solo per le procedure di estradizione attualmente esistenti tra i due Paesi, ma soprattutto per i ricorsi degli Italiani che sono letteralmente considerati carta straccia. Per contro, c’è un ragazzo Fabio Vettorel, in prigione accusato di aver partecipato ad una manifestazione di piazza durante il G20, senza aver commesso alcun reato. Altri giovani dimostranti tedeschi a suo tempo, sono stati arrestati con Fabio, ma poi rilasciati. Fabio è in prigione da luglio, conoscendo solo a settembre il capo di imputazione, uguale a quello degli altri rimessi già in libertà. Dov’è il potere politico-relazionale dell’Italia? Noi cittadini italiani dobbiamo prenderle sempre di santa ragione? Concludo con due porcherie politiche, a mio parere: il voto segreto, in materia di importanti approvazioni di riforme strutturali della massima importanza per il Paese. Come è possibile permettere ai parlamentari di votare segretamente quando ci sono argomenti per i quali sarebbe utile per il cittadino sapere come si è comportato il parlamentare da lui eletto? Incomprensibile e inaccettabile. Seconda cosa davvero deplorevole: la possibilità di essere eletti in un partito e poi poter cambiare sfacciatamente casacca, senza provare la minima vergogna. Gli eletti dicono: non c’è vincolo di mandato, tu elettore hai eletto un candidato, seppur accasato con quel partito al momento del voto. Uno schifo da cambiare al più presto. Proviamo a scrivere tutti al Presidente Mattarella.●
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Notiziario dagli USA
Buon compleanno Freightliner Compie 75 anni il marchio di Daimler Trucks North America
Alla fine degli Anni 1930, un uomo di nome Leland James, presidente della Consolidated Freightways ( una fabbrica di vagoni ferroviari e rimorchi), dopo aver cercato a destra e sinistra un camion che avesse alti standard di efficienza, cosi come li voleva lui e, soprattutto, che avesse la potenza necessaria per arrampicarsi sui ripidi tornanti delle montagne rocciose, decise di costruirne in proprio. I nuovi veicoli furono denominati Freightliners e il primo esemplare fu prodotto nello stabilimento della Consolidated Freightways di Salt Lake City. Era il 1942, esattamente 75 anni fa e il camion, piuttosto brutto, fu subito soprannominato “Bubblenose”. Da allora molta strada è passata sotto le ruote dei Freightliner: Nel maggio del 1981, la Consolidated Freightways, in gravi difficoltà finanziarie, vendette il brand a Daimler-Benz. Oggi Freightliner è una divisione di Daimler Trucks North America.
Il Terraplane di Lindbergh
Venduto all’asta un bellissimo pick up del ’36, appartenuto al trasvolatore atlantico Un pick up Terraplane del 1936, forse il più bel “light truck” mai prodotto, appartenuto, probabilmente a Charles Lindberg è stato battuto a un’asta in California per la modica cifra di 300mila dollari. Dal 1934 al 1937 la Hudson Motor Company di Detroit produsse un pick-up con un marchio a se stante: Terraplane. Era un veicolo di dimensioni relativamente piccole, con un design molto riuscito, ispirato alle linee stilistiche degli aeroplani. E proprio dal mondo degli aeroplani arrivarono due importanti “testimonial”: Charles Lindberg, primo trasvolatore atlantico e Amelia Earhart, anch’essa pioniera del volo e personaggio estremamente popolare. Entrambi acquistarono una Terraplane facendole una certa pubblicità e facendo sì che la vettura venisse soprannominata “the ground plane” (l’aereo di terra). L’esemplare all’asta sarebbe stato venduto da Lindbergh a un suo cugino alla fine del 1940. Il nome dell’acquirente è top secret.
Edizione speciale per il
centenario
20 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
La Chevrolet presenta i model year 2018 di Silverado e Colorado, dedicati ai 100 anni Grande festa al Texas Motor Speedway di Dallas, per la presentazione, da parte di Chevrolet, del model year 2018 dei classicissimi pick up Silverado e Colorado. L’uscita dei modelli 2018 dei due popolarissimi veicoli, si accompagna ai festeggiamenti per i cent anni del primo camion uscito dagli stabilimenti Chevrolet; si festeggi cioè un secolo e più di 85 milioni di camion prodotti da quel giorno. Per celebrare il Chevy Trucks Centennial, alla Chevrolet hanno deciso di onorare i proprietari che hanno fatto di Chevy Trucks una parte della loro vita, con una celebrazione lunga 100 giorni e con i due nuovi veicoli Special Edition, il lancio nazionale del programma di fidelizzazione del cliente Truck Legends e altro ancora.
Notiziario dagli USA
In processione sulle highway californiane I truckers protestano contro l’installazione dei rilevatori elettronici di velocità Giorni di rivendicazioni e di proteste per i truckers, in agitazione contro diverse nuove normative governative tra le quali, soprattutto l’imminente installazione, un po’dovunque, di dispositivi elettronici di registrazione della velocità dei truck. Oltre a una serie di incontri tra i rappresentanti delle varie associazioni a Washington, sia con esponenti del Governo che della Federal Motor Safety Administration.La cosa, però, che ovviamente ha più colpito l’opinione pubblica, per il momento solo californiana, è stata la vera e propri processione che centinaia di camion hanno inscenato, all’improvviso sulle autostrade americane,
Bosh in campo
per un camion tutto elettrico
L’Azienda tedesca con l’americana Nikola nel progetto di una gamma di trattori full electric
Via ai test di platoning sulle autostrade USA Daimler Trucks North America è il primo produttore USA a sperimentarlo Daimler è il primo produttore americano di veicoli industriali a sperimentare, su strade aperte al traffico, l’impiego di truck connessi digitalmente, il cosiddetto platooning. Dopo avere completato con successo una serie di test sul circuito di prova di Daimler Trucks North America (DTNA) a Madras, nerll’Oregon, il Costruttore ha ricevuto dall’Ente normativo regionale Oregon Department of Transportation (ODOT), l’autorizzazione a proseguire la sperimentazione sulle strade aperte al traffico. Nella prima fase della sperimentazione DTNA testerà la propria tecnologia platooning su due Freightliner New Cascadia abbinati in configurazione semirimorchio.
Bosch sta collaborando con la startup americana Nikola Motor Co, per arrivare al lancio sul mercato di due modelli di trattori stradali per il lungo raggio, spinti da un motore a idrogeno – elettrico, entro il 2021. Bosch e Nikola svilupperanno congiuntamente un motore che trasmette il moto del motore di un veicolo al suo asse, utilizzando la tecnologia eAxle di Bosch. Per alimentare il motore elettrico, il veicolo utilizza una cella a combustibile a idrogeno, che è più semplice e veloce da ricaricare, rispetto alle batterie tradizionali. Entrambi i modelli Nikola One e Nikola Two dovrebbero avere un’autonomia tra i 1.300 e i 1.900 chilometri a zero emissioni. Il sistema eAxle – hanno detto i vertici di Bosch e Nikola - sarà associato a un sistema di celle a combustibile personalizzato, progettato congiuntamente. novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Ruote Industriali
Man
Lavoro che fai,
TGX, TGS, TGL e TGM fino all’ultimo arrivato TGE. Ora MAN ha una gamma davvero completa che copre tutte le applicazioni del trasporto
di Andrea Trapani
È
a due passi da Barcellona, alla base del profilo incantevole di Montserrat, che abbiamo potuto apprezzare, tutta insieme, la ormai completa gamma di truck e van del Leone di Monaco. Un’occasione davvero unica quella dei Full Range Days, che condividiamo con voi in questo numero. Particolarmente numerosa la pattuglia dei TGE, il Van che ha portato il costruttore bavarese a competere anche nel competitivo settore dei veicoli commerciali. La produzione è iniziata ad aprile, ma la commercializzazione ha preso ufficialmente il via soltanto un mese prima. 22 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
TRUCK, QUANTE NOVITA’ TRA MOTORI E CONSUMI I truck hanno riservato diverse novità da analizzare: i veicoli MAN TGL e TGM, ad esempio, sono equipaggiati con un innovativo motore con nuovi stadi di potenza. L’ultima generazione di motori MAN D08SCR, infatti, si caratterizza per la sua struttura semplice e il post-trattamento dei gas di scarico basato sulla tecnologia SCR. Ciò contribuisce ad ampliarne il campo d’impiego, a semplificare gli interventi di manutenzione e a migliorarne l’affidabilità. Non solo, MAN è riuscita inoltre a ridurre i consumi del nuovo gruppo di un ulteriore 5,5%. Ulteriori funzioni per il cambio TipMatic aumentano comfort di marcia ed efficienza dei modelli TGL e TGM.
All’interno della cabina lo spazio disponibile viene valorizzato da nuovi elementi di comando ancora più intuitivi. Entriamo nel dettaglio. MAN D08 SCR: NUOVA TRAZIONE PER TGL e TGM Vediamo allora come MAN equipaggerà le gamma di fascia media TGL e TGM con il nuovo gruppo motore - disponibile a quattro e sei cilindri – che si distingue per il post-trattamento dei gas di scarico Selective Catalyc Reduction. Abbinata ad altri componenti del motore migliorati, la depurazione dei gas di scarico semplificata amplia il campo d’applicazione della gamma D08 e, come anticipato, riduce il consumo di diesel. I motori MAN D08 di nuova generazione con depurazione dei gas di scarico, basata
“TG”che trovi
Il modello medio offre 190 CV e 750 Nm, mentre la versione più potente ha 220 CV e coppia di 850 Nm. La versione a quattro cilindri è disponibile solo per la serie MAN TGL, mentre la versione a sei cilindri D0836 con cilindrata 6,9 litri nella variante da 250 CV e 1050 Nm è presente sia nel modello più potente della serie MAN TGL che nel modello base della serie MAN TGM. Il nuovo motore D08 a sei cilindri è disponibile in due versioni: una da 290 CV con 1150 Nm e una da 320 CV con 1250 Nm di coppia massima. Mentre nelle versioni Euro 4 ed Euro 5 la fase di depurazione avviene solo tramite riduzione catalittica selettiva (SCR), la versione Euro 6 prevede anche il catalizzatore a ossidazione e il filtro CRT. Fondamentale per il rendimento del carburante - migliorato dal 3 al 5%, ndr - è la maggiore temperatura di combustione che, insieme al post-trattamento dei gas di scarico, consente di ottenere un migliore rendimento termodinamico. Nonostante un maggiore utilizzo di AdBlue richiesto dal sistema, ne risultano comunque costi di esercizio minori rispetto alla generazione di motori precedente. La capacità del serbatoio dell’AdBlue sale fino a 65 litri. Comunque, oltre alla nuova depurazione dai gas di scarico, contribuiscono alla maggiore efficienza dei motori D08 di ultima generazione anche altri elementi: ad esempio un appropriato raffreddamento del motore con giunto di azionamento del ventilatore comandato, abbinata al nuovo sensore di temperatura e al serbatoio regolatore. Non è tutto: oltre al ridotto consumo di carburante, ne consegue anche un maggiore comfort di guida. UNA ZONA NOTTE DA… SOGNO
sulla tecnologia SCR, infatti sono ancora più leggeri ed efficienti. Le versioni Euro 4 ed Euro 5 dispongono di elevata resistenza allo zolfo e possono essere quindi utilizzati per diesel anche nei Paesi con un contenuto di zolfo elevato fino a 2000 ppm. Inoltre, per le varianti Euro 4, 5 e 6 si aggiungono nuove classi di potenza standardizzate. Il nuovo motore D0834. La versione base del motore a quattro cilindri MAN D0834 con cilindrata 4,6 litri ha una potenza pari a 160 CV con coppia di 600 Nm.
Mentre la recente organizzazione nelle cabine di guida C ed M è principalmente incentrata sull’ambiente di lavoro, quella delle cabine L, LX, XL, XLX e XXL, in particolare sul MAN TGX e TGS, pone l’accento soprattutto sulla zona notte. Il frigorifero, ad esempio, scompare completamente sotto la cuccetta; è stato poi messo a punto un nuovo sistema di scomparti e luci. Un innovativo concetto di comando permette così di gestire tutte le principali funzioni di comfort. Sulla gamma TGX inoltre un pacchetto acustico in grado di ridurre sensibilmente il livello di rumore all’interno della cabina favorisce sonni tranquilli novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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grazie soprattutto a speciali pannelli insonorizzanti. E affinché il traffico congestionato non affatichi eccessivamente gli autisti, MAN ha inserito nel Tempomat con regolazione automatica della distanza la funzione Stop-and-Go. Si tratta di un sistema che regola automaticamente, anche alle basse velocità, la distanza rispetto al veicolo che si precede, frena eventualmente il veicolo fino all’arresto e favorisce una ripartenza automatica in caso di soste di breve durata. L’autista riesce così ad affrontare in modo rilassato anche le fastidiose condizioni di traffico a singhiozzo.
RIO-BOX, IL CLOUD PER LA LOGISTICA Seguendo gli avanzamenti tecnologici e per consentire ai clienti di gestire al meglio i processi logistici, da agosto ogni nuovo autocarro in Europa con il marchio del leone sulla griglia del radiatore, dotato di motore Euro 6, disporrà dell’interfaccia tecnologica
Panoramica dei motori MAN D08 SCR Euro 6c Gamma D0834
D0836
Cilindri 4 in linea
6 in linea
Potenza motore
Coppia massima
160 CV (118 kW) a 2300 giri/min
600 Nm a 1000 – 1850 giri/min
190 CV (140 kW) a 2300 giri/min
750 Nm a 1200 – 1750 giri/min
220 CV (162 kW) a 2300 giri/min
850 Nm a 1300 – 1800 giri/min
250 CV (184 kW) a 2200 giri/min
1050 Nm a 1200 – 1600 giri/min
290 CV (213 kW) a 2200 giri/min
1150 Nm a 1200 – 1700 giri/min
320 CV (235 kW) a 2200 giri/min
1250 Nm a 1200 – 1700 giri/min
RIO-Box che permette l’accesso a RIO, la nuova offerta digitale di Volkswagen Truck & Bus. Con questa scelta MAN pone le proprie fondamenta per un’infrastruttura i cui servizi in futuro potranno collegare l’intera rete del settore trasporti e logistica. Mediante la tecnologia basata sul cloud di RIO, i clienti potranno accedere in maniera immediata e centralizzata ai più disparati dati della loro flotta nonché utilizzare i numerosi servizi a disposizione di tali settori.
A BORDO CON TGX 18.460 “Trasportare Oggi” ha avuto la possibilità di salire a bordo di un nuovo TGX 18.460, a guidarci l’esperto Sasha. Un breve giro di 40 km - tra autostrada e i sinuosi tornanti della strada che porta a Montserrat - sono stati l’occasione per vedere da vicino le funzionalità di MAN TGX in versione EfficientLine 3. Escursione troppo breve per verificare brevi manu se è veramente “parsimonioso fino Le immagini di due cabine della gamma MAN: a sinistra quella del TGM, a destra il TGX.
24 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
NUOVO MAN TGE: SOLUZIONI PER TUTTI I SETTORI
all’ultima goccia” come ci ricorda l’autista: di sicuro, grazie alla catena cinematica perfezionata, ai sistemi di efficienza di serie e a una motorizzazione dai consumi ottimizzati, il MAN TGX EfficientLine 3 permette di ridurre ulteriormente i costi totali di esercizio. “E dato che sappiamo che le spese per il carburante rappresentano circa un terzo dei vostri costi complessivi, questo campione di risparmio ne impiega ora – parola di MAN - fino al 6,35 % in meno rispetto al predecessore”. Nel nostro piccolo però possiamo confermare quanto sia lodevole il sistema di sospensione della cabina: l’articolazione è ammortizzata da un sistema pneumatico a quattro punti di ancoraggio che si rivela particolarmente confortevole durante la marcia sui fondi stradali più difficili. Non solo. Le cabine del modello TGX, destinate al trasporto a lungo raggio, saranno in futuro dotate di serie anche di un nuovo pacchetto fonoassorbente, in grado di isolare perfettamente dai rumori provenienti dal veicolo stesso, dalla strada e dall’ambiente circostante. Questo obiettivo si realizzerà grazie all’installazione di un maggior numero di lastre insonorizzanti, capaci di ridurre il livello del rumore all’interno della cabina di ben 1,5 decibel. Il che equivale a una riduzione della potenza sonora pari a circa l’otto per cento. Inutile ricordare che ciò contribuirà a migliorare la qualità del riposo nelle aree di servizio autostradali e negli autoparchi alquanto caotiche.
UN OCCHIO ALLA SICUREZZA Sui modelli TGX e TGS, MAN aggiorna il sistema di regolazione della velocità in funzione della distanza di sicurezza ACC (Adaptive Cruise Control) con un’intelligente funzione Stop-and-Go, che alleggerisce il lavoro del conducente fra le code o nel traffico congestionato. In caso di soste di breve durata, l’autocarro frena automaticamente fino all’arresto e si rimette successivamente in moto. L’ACC è stato inoltre migliorato nella sua funzione standard attraverso una strategia di frenata e accelerazione rielaborata che ne accresce comfort, sicurezza ed efficienza nei consumi. Le nuove funzioni si vanno ad integrare ai sistemi di sicurezza Emergency Brake Assist (EBA 2) e Lane Guard System (LGS) riducendo la probabilità di tamponamenti. Da non dimenticare che, dalla primavera del 2017, MAN installa di serie un sistema EBA 2 che non può più essere disattivato premendo semplicemente un pulsante sul cruscotto. Inutile sottolineare come l’autista abbia comunque sempre il pieno controllo del sistema. La nuova funziona ACC sarà inizialmente disponibile per i modelli MAN TGX e TGS con motore D26 Euro 6 e con cambio MAN TipMatic 12+2. Entro la metà del 2019, l’offerta verrà poi estesa ad altre catene cinematiche. ●
Nelle strade tra Barcellona e Montserrat si sono potuto testare su strada anche i molteplici volti del nuovo MAN TGE ha molti volti. Il costruttore del leone, infatti, ha deciso di dotare il proprio listino della versione di carrozzeria adatta per ogni tipo di trasporto: tre varianti di passo e altrettante di altezza del tetto permettono di realizzare cinque combinazioni di PTT, e precisamente di 3,0, 3,5, 3,88, 4,0 e 5,5 tonnellate. Insieme ai rapporti di trasmissione assiale disponibili e alla variabilità della propulsione (trazione posteriore, integrale e anteriore) si crea una matrice pluridimensionale nella quale i diversi settori di attività trovano il MAN TGE adatto alle proprie esigenze. La pluridimensionalità inizia già con le diverse forme di carrozzeria. C’è il classico furgone con tetto normale, alto e superalto che offre un ottimo volume totale di fino a 18,4 metri cubi e che raggiunge un’altezza massima di 2,80 metri. Le varianti di lunghezza vanno da 5,98 a 6,83 metri fino a 7,39 metri. La gamma della versione Combi è meno ampia e disponibile solamente nella variante a tetto normale o alto. Il MAN TGE presenta quindi un’altezza di 2,35 o 2,59 metri. La larghezza del cassonato chiuso, senza specchietti retrovisori esterni, è di 2,04 metri con pneumatici singoli. Diversi telai con cabina singola o con cabina doppia completano l’offerta di versioni base. Su richiesta possono essere ordinate di serie con un piano di carico in alluminio nonché telone e centina. In futuro verrà proposto anche il tipo autotelaio per allestimenti personalizzati. Non solo. A seconda della versione e della motorizzazione si raggiungono fino a 3,5 tonnellate di peso rimorchiato. In considerazione dell’impiego professionale ogni MAN TGE è predisposto per il montaggio di un gancio di traino. Pertanto sia che si tratti di un attacco a sfera o di tipo Rockinger il retrofit è possibile in qualsiasi momento senza costi eccessivi. Per il trasporto di ulteriori materiali si può utilizzare anche il tetto del MAN TGE. Mentre il carico massimo nel caso del tetto normale è di 300 chili, nel caso del tetto alto passa a 150 chili. A questi si aggiungono 100 chili per i carichi sul tetto della cabina singola e doppia. Insomma, il nuovo MAN TGE un listino per tutte le esigenze.
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Ruote industriali
Orgoglio
Renault Trucks
26 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
ROSSO
Per le lunghe distanze la Gamma T è tra le più performanti. In particolare con Optifuel, il programma che porta fino al 10,9% di risparmio di carburante. Noi abbiamo testato il T 440 4x2 e lo abbiamo immortalato con spettacolari riprese dal drone. In queste pagine alcune immagini e il link per vedere il video on line
di Luca Barassi immagini e regia video di Luca Acerbi
U
na rivoluzione. Così si è rivelata la Gamma T quando ha alzato i veli, quasi quattro anni fa. Dal punto di vista progettuale, infatti, la Losanga ha presentato una cabina che ha stravolto i concetti stilistici dei truck, “rovesciando” le proporzioni del camion, con un profilo a forma di trapezio. Una soluzione che non è stata capita subito, ma è bastato provare il veicolo per alcuni mesi per rendersi conto cosa comportassero le novità introdotte dalla Casa di Lione. Tutto il progetto, infatti, è incentrato su un concetto ben preciso: ottimizzare i costi di esercizio e trasformare il veicolo in un centro di profitto. Dal suo lancio ad oggi migliaia di aziende hanno avuto modo di testare a fondo i risultati di queste soluzioni. Sono i clienti, infatti, che possono alla fine dare il riscontro migliore, utilizzando il veicolo nelle reali condizioni di lavoro.
video test drive
Puntate lo smartphone sul QRCode o collegatevi al sito www.trasportale.it per vedere il Video test Drive realizzato col nostro drone.
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identiTruck
T 440 4X2 T OPTIFUEL E6 MOTORE DTI13 Cilindrata
13 litri
potenza massima
323 kW (440 CV)
coppia massima
2.200 Nm tra 900 e 1.404 rpm
caratteristiche
6 CILINDRI IN LINEA 24 VALVOLE
emissioni sonore
80dB
cambio
AUTOMATICO OPTIDRIVER 12 RAPPORTI + 3 RETROMARCE
reatrder
OPTIBRAKE 382 kW
pesi Peso Massimo del trattore (GVW)
19.000 kg
Peso Totale a Terra Combinazione (GCW)
44.000 kg
Peso Massimo Asse anteriore
7.500 kg 13.000 kg
Peso Massimo Asse posteriore
misure lunghezza totale
5.990 mm
altezza totale
3.885 mm
larghezza massima
2.518 mm
sbalzo anteriore
1.365 mm
sbalzo posteriore
825 mm
interasse
3.800 mm
Tre strumenti per aumentare la redditività Il nome è T, il cognome OPTIFUEL. È la versione che abbiamo provato noi di Trasportare Oggi nella configurazione da 440 cavalli, 4x2. Optifuel, potremmo dire, è quasi una filosofia. Un sistema globale applicato al truck della Losanga volto a ridurre il consumo di carburante sin dal primo chilometro, attraverso una serie di equipaggiamenti aerodinamici, tecnologie intelligenti e servizi dedicati. A partire, naturalmente, dalla catena cinematica, che è stata completamente rinnovata. Per gli aspetti aerodinamici il veicolo è dotato di deflettori tetto e laterali, deflettori integrati nei fari, estensioni porte e carenature laterali. 12 gradi è, invece, l’inclinazione del parabrezza che, insieme alla forma trapezoidale della cabina (2,3 metri davanti e 2,5 metri dietro), favoricono il deflusso dell’aria aumentando il CX Coefficiente di penetrazione fino al 12 per cento. Il veicolo è inoltre equipaggiato di serie con un ventaglio di tecnologie intelligenti raggruppate nel pacchetto Fuel Eco, ovvero: inibizione modalità power, eco cruise control con modalità ruota libera controllata Optiroll,
pneumatici 85/55 + 315/70 R22.5
dimensioni
EQUIPAGGIAMENTO DI SERIE OPTIDRIVER s
ECO Cruise Control con OPTIROLL
F
s
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OPTIBRAKE cu
EBS COMPLETO
Fo cu
SPEED CONTROL s o c us
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Una comoda rotella permette la selezione della velocità di crociera
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7 pollici
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Lo schermo centrale è l’interfaccia per accedere al computer di bordo in grado anche di scegliere la tipologia di guida desiderata
Fo cu
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L’optidriver è facilmente gestibile dalla leva al volante
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SI CAMBIA
INTERCAMBIABILI I pulsanti sul cruscotto si possono facilmente spostare secondo le proprie esigenze
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ideali: sole pieno, 25 gradi, poco traffico e leggera brezza che ha reso l’aria ancora più pulita. Il nostro drone, quindi, ha potuto alzarsi in volo e mostrare il veicolo dall’alto durante la sua marcia in autostrada, ma anche sulle strade del Lago d’Orta e durante un possibile scarico merci all’outlet di Vicolungo. Tutte condizioni classiche di lavoro per il T 440. In queste pagine lasciamo molto spazio alle immagini scattate dal nostro drone e al QRCode che vi permette di indis cu rizzarvi direttamente al Video Test della TOE WEB TV (in alternativa potete vederlo direttamente su www.trasportale.it).
Fo cu
SALI E SCENDI
Dettagli che fanno la differenza
Estremamente comoda la salita in cabina con i tre scalini illuminati e antiscivolo
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Molti, però, i dettagli di questo veicolo che, oltre ad essere performante, lo rendono anche accogliente e confortevole. A partire dal posto di guida che offre una posizione estremamente ergonomica e numerose possibilità di personalizzazione. Il volante, multifunzione, oltre a poter essere posizionato in posizione di riposo per facilitare l’accesso alla cabina, può essere regolato in tre dimensioni (altezza, profondità e inclinazione), mentre addirittura i pulsanti sulla console possono essere spostati a piacimento a seconda delle proprie esigenze. Stando sempre seduti al volante, poi, notiamo che compressore d’aria disinseribile, pompa sterzo a il comando del cambio Optidriver è in una posizioportata variabile e arresto automatico del motore. ne accessibile in modo naturale dietro al volante Tutto ciò, insieme al cambio robotizzato OPTIche, come accennato, è multifunzionale e perDRIVER di serie, porta ad una riduzione di conmette di regolare la velocità, comandare il telefosumi che può arrivare fino al 10,9 per cento. Circa no e gestire il menù del navigatore. Altra sorpresa tre litri ogni 100 chilometri. Quanti mezzi avete? piacevole riscontrata una volta messi alla guida, è Fate un po’ i conti. Se tutto ciò non vi basta, c’è stato il doppio schermo LCD, entrambi di 7 pollici, di cui, quello laterale anche OPTIFLEET, una soluzione di gestione della flotta telematica anche con la tecnologia touch screen. Sul quadrante centrale, invece, che permette di risparmiare altri 5000 euro all’anno per veicolo. la gestione del veicolo vera e propria con la regolazione di velocità s u c economica, la scelta della modalità di guida e i risultati del proprio Vista dall’alto stile di guida, che aiutano a ottimizzare il consumo. Per quanto riguarda l’abitabilità, poi, va detto che l’abiLa nostra prova non ha certo affrontato le condizioni tacolo offre confort e spazio. Il veicolo da noi testato estreme degli oltre 10 milioni di chilometri di test aveva una altezza interna di quasi 1,90 metri, ma la eseguiti da Renault Trucks prima di immettere gamma offre versioni con altezze fino a 2,5 metri, il veicolo sul mercato. Da -40°C a + 60°C e Il volante, ergonomico e posizionalbile grazie alche al pianale piatto e assenza del tunin qualsiasi condizione climatica. Anzi, le nonelle tre dimensioni, è dotato dei nel motore. Una prerogativa della Losanga che stre condizioni potremmo dire che fossero principali comandi (navigatore, computer ha fatto scuola con il glorioso “Magnum”. I letti di bordo, cruise control) sono estremamente comodi e danno modo agli utilizzatori di “allargare” lo spazio fino a 800 mm con una semplice manovra. Infine, abbiamo trovato molto comoda la convertibilità della cuccetta superiore che, in caso di non uso come letto, può adattarsi a grande spazio portaoggetti. Frigorifero, grandi vani, ripostiglio accessibile anche dall’esterno e condizionamento per veicolo spento, completano la gamma di equipaggiamenti che rendono esternamente confortevole la vita a bordo. ● Fo cu
MULTIFUNZIONE
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Ruote industriali
Scania
credeteci!
Il truck ibrido è oggi una realtà. Grazie al Grifone, diesel ed elettrico convivono in un motore all’avanguardia. Contarina è una delle prime aziende a crederci di Luca Barassi
F
ino a qualche anno fa pochi avrebbero scommesso sulla messa in strada di un veicolo pesante ibrido, che coniugasse i più recenti motori Euro 6 diesel con una avveniristica tecnologia elettrica, in grado di dare potenza, coppia e, soprattutto, autonomia. Una sfida che Scania ha voluto vincere per ottenere un veicolo che sia sostenibile sotto tutti gli aspetti: quello ambientale, con un abbattimento fino al 92% di CO2, e quello economico, con un risparmio sui consumi che arriva al 18 per cento. Un miracolo? Forse. Sta di fatto, però, che qualcuno comincia a credere anche 30 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
ai miracoli, come l’azienda municipalizzata Contarina spa che si occupa della gestione dei rifiuti in provincia di Treviso. Flotta sempre più “green” 50 comuni serviti, 1.300 kmq di territorio gestito, 554mila abitanti coinvolti, 700 dipendenti, 496 mezzi: sono questi i numeri che contraddistinguono Contarina, società a completa partecipazione pubblica che si occupa della gestione dei servizi ambientali in provincia di Treviso. Un’azienda di eccellenza, da sempre impegnata nell’offrire un servizio che tuteli
sia l’ambiente che la qualità della vita dei cittadini presenti nel territorio in cui opera. Contarina è ora pronta a fare un passo in più nell’ambito della sostenibilità dei trasporti rinnovando a poco a poco tutta la propria flotta e scegliendo Scania per l’acquisto di due veicoli ibridi allestiti scarrabili per il trasporto dei rifiuti. “Vogliamo offrire un servizio completamente green – ci ha spiegato Alessandro Sandel, Responsabile Divisione Operativa di Contarina – dato che il nostro ruolo è servire la comunità del territorio. Per fare questo abbiamo intrapreso una strada importante che prevede una progressiva
STRATEGIE di mobilità Scania è il primo Costruttore ad aver messo in strada un veicolo ibrido. Non un concept o un prototipo, ma un mezzo a listino, commercializzato in tutti i mercati dove è presente il Grifone. Un vantaggio competitivo non indifferente che l’azienda di Södertälje e la filiale italiana di Trento hanno intenzione di sfruttare al massimo.
Di certo c’è bisogno di investimenti da parte del sistema, anche sotto forma di incentivi se serve (come sta finalmente avvenendo anche in Italia), perché le applicazioni per questo tipo di propulsori sono amplissime, e di conseguenza comportano grandi vantaggi per la società. “Certo, oggi per esempio, siamo in una azienda municipalizzata “La nostra filosofia è quella di lavoche si occupa di raccolta rifiuti, rare sul cliente del nostro cliente”. e questa è solo una delle destiCosì esordisce Franco Fenoglio nazioni di un veicolo ibrido. Le durante la nostra intervista. consegne urbane, la distribuzio“Bisogna creare cultura, per prima ne regionale, oltreché il trasporto cosa. Questo è il nostro obiettivo. Ci persone naturalmente”. battiamo per far capire che un picL’ibrido, inoltre, è una delle tante colo investimento iniziale, si traduce propulsioni alternative proposte in grandi vantaggi per l’azienda e per da Scania, azienda particolarla comunità che la circonda”. mente decisa nello sviluppo del In sostanza la chiave di volta è quelmetano e dell’LNG. Sono molti la di essere all’avanguardia, con una oggi, però, a pensare che il gas Franco Fenoglio flotta “green”, come si dice oggi e in amministratore delegato di Italscania S.p.a. sia un carburante di passaggrado di accontentare la committengio mentre il futuro è elettrico. za più esigente e sensibile agli aspetti ambientali. “In realtà io penso che non possiamo sapere neanche se “Sì, ma sostenibilità significa anche efficienza. Non solo per la l’elettrico sia il futuro. L’evoluzione è sempre più veloce e, comunità, ma anche per l’azienda stessa”, sottolinea Fenoglio. forse, è bene guardare in là nel tempo ma non troppo avanQuali sono dunque le barriere che frenano un adeguato svi- ti per cogliere le reali opportunità e sfide che la ricerca ci luppo di questa tecnologia applicata ai veicoli industriali? offre. Per questo Scania è pronta ed offre tutte le tecno“Sicuramente quello culturale, come ho già detto. E logie oggi disponibili: gas, LNG e CNG, biomentano, biopoi anche il costo iniziale che però, lo ripeto, viene am- combustibili, reti elettrificate, HVO, ibrido e anche elettrico. piamente riassorbito nei primi tempi di esercizio, gra- Lavoriamo step by step e portiamo il trasporto e la mobizie ai vantaggi intrinsechi e indiretti della tecnologia.” lità verso strade, è il caso di dirlo, sempre più sostenibili”.
sostituzione del parco veicolare con mezzi sempre più ecosostenibili. Lo vogliamo fare utilizzando le diverse tecnologie disponibili: metano, ibrido ed elettrico. Oggi abbiamo 40 mezzi che utilizzano carburanti alternativi, l’obiettivo è arrivare a 500”. La sostenibilità, comunque, non si misura solo in termini di
emissioni nocive, ma anche in termini economici. È questo uno dei motivi che ha fatto scegliere a Contarina i due veicoli Scania mossi da due motori, uno diesel da 320 cavalli e uno elettrico da 176 cavalli. Un ibrido in “parallelo” come vedremo in questo articolo, in grado di erogare
coppia in tutte le modalità di propulsione. “Abbiamo alte aspettative da questi veicoli. – continua il manager trevigiano – Alla fine dell’anno leggeremo i tabulati e valuteremo le performance. Sicuramente il 18 per cento di
risparmio di carburante prospettato da Scania è un nostro benchmark”. Attese sicuramente ambiziose, ma confortate da una tecnologia
all’avanguardia. Risultati, comunque, che non possono essere raggiunti senza un cambiamento di mentalità anche da parte di chi ogni giorno guida il mezzo, in termine di stile di guida e di modalità di utilizzo di questi nuovi propulsori. “Assolutamente. Noi – conclude Alessandro Sandel - abbiamo cominciato un percorso di formazione con i nostri autisti che ci porta anche ad una sempre maggiore sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda le nuove tecnologie abbiamo, in questo caso, l’appoggio di Italscania che oltre alla formazione in fase di consegna ci segue con il programma Driving training e Coaching”.
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Il tradizionale momento della consegna dei veicoli e della targa commemorativa nelle mani del presidente di Contarina, Franco Zanata (a destra) da parte di Franco Fenoglio, amministratore delegato di Italscania.
Due Km full elettric Una delle fasi di maggiore consumo di carburante per un veicolo da distribuzione è senza dubbio il momento di carico, scarico, manovra e continui stop&go nelle aree di consegna. Ecco perché il motore ibrido può ottenere performance così elevate: unità di potenza ibrida Scania (HPU), infatti, è in grado di far muovere le 15 tonnellate complessive del mezzo per due chilometri totalmente in modalità elettrica. Ma vediamo come funziona la catena cinematica ibrida di Scania. Il cuore del sistema, come accennato, è la Hybrid Power Unit (HPU) capace di gestire egregiamente la ripartizione di coppia motrice tra i due sistemi di propulsione (elettrico e diesel) e di monitorare il livello di carica del pacco di batterie. Questa combinazione offre una eccezionale guidabilità del mezzo, data anche dal cambio robotizzato a 12 rapporti Scania Opticruise, appositamente declinato per questo tipo di propulsione. Il motore a scoppio è un 9 litri di 320 cavalli 32 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
che ha l’incredibile particolarità di poter essere alimentaot a gasolio, a FAME o ad HVO, mentre il motore elettrico ha una potenza di 130 kW (176 CV) e una coppia di 1050 Nm. Si tratta di un sistema in grado di recuperare energia in frenata, energia poi gestita dalla HPU di cui abbiamo appena
parlato. Lo stesso motore, poi, funge anche da rallentatore, azionato dal pedale del freno. Ecco che, ancora una volta, la modifica del proprio stile di guida, per ottimizzare
i momenti di “ricarica”, diventa fondamentale. Componente centrale del sistema ibrido è, naturalmente, la batteria. La sua capacità massima è di 5 kWh, che però è “limitata” appositamente a 1,2 per aumentarne l’autonomia. Il modulo Hybrid Power Unit è montato direttamente sul telaio e comprende batteria agli ioni di 396 celle al litio, sistema di controllo, sistema di raffreddamento e inverter. Tutto questo con un peso che non supera i 790 kg. Insomma, in sostanza solo vantaggi per questa propulsione: tempi di guida, consumo di carburante ed emissioni ridotti, possibilità di guida notturna grazie al Silent Mode, migliore pianificazione dei trasporti, maggiore sicurezza e in sostanza incremento della produttività. Il sistema ibrido Scania è disponibile per le cabine P e G e nelle configurazioni 4x2, 6x2*4 e 6x2. I veicoli consegnato all’azienda Contarini sono stati poi, ovviamente, allestiti per la raccolta rifiuti. ●
Focus Professione
La carica dei Dopo la valanga di domande per accedere al percorso professionale sostenuto dall’UNRAE, i giovani selezionati possono ora cominciare la formazione per ottenere i titoli di autista di Luca Barassi
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ei prossimi cinque anni l’Italia avrà bisogno di 20 mila autisti. Con questa rivelazione Franco Fenoglio, presidente della sezione veicoli industriali di UNRAE ha chiuso il convegno di Bari, terzo incontro nella roadmap del Progetto Giovani Conducenti, fortemente voluto dall’Albo degli Autotrasportatori ma appoggiato, promosso e orchestrato con altrettanto vigore dall’UNRAE. Il progetto, come ormai sappiamo, è rivolto ai ragazzi di età scolare con lo scopo di mettere in luce una professione, quella dell’autista o, come viene chiamato oggi il Conducente professionale, che ha subìto una profonda evoluzione negli ultimi anni e, soprattutto, la subirà ancor di più in futuro. Oggi, infatti, chi guida il camion non è un 34 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
mero trasportatore di merce, ma un esperto di logistica, abile nell’utilizzo di tecnologia avanzata, in grado di connettersi facilmente con l’esterno e, alla fin fine, il biglietto da visita dell’azienda per cui lavora. Un ruolo importante, sia dal punto di vista economico che sociale. I mezzi da lui portati sono e saranno sempre più ecosostenibili ed il suo lavoro può essere davvero utile alla comunità. Inizia la fase 2 Maria Teresa Di Matteo, Presidente dell’Albo, ha espresso la propria soddisfazione per il successo che l’iniziativa ha avuto tra i destinatari. “Mentre diamo l’avvio ai corsi per i primi 500 ragazzi selezionati sulle 2500 domande pervenute - ha detto - ci aspettiamo che
500 l’adesione continui. In tal senso l’Albo ha disposto un incremento dei fondi dedicati di tre milioni di euro, con l’intento di finalizzare la formazione anche all’acquisizione della patente E. L’Albo non può sottrarsi a questo impegno di fronte all’interesse dimostrato dai giovani e di fronte al mercato che ce lo chiede”. Sappiamo quanto sia costoso cominciare il percorso di formazione di un autista di veicoli pesanti, a cominciare dal conseguimento delle licenze di guida C, D ed F oltre alla famosa CQC. Lo scopo dell’Albo è proprio quello di finanziare questo percorso iniziale, dando ai giovani tutti gli elementi per poter diventare dei veri professionisti del trasporto. “Nella fase di formazione - ha affermato Fenoglio - è ora necessario che tutti i soggetti che hanno aderito al Progetto si
attivino per dare ai giovani effettiva assistenza operativa con gli strumenti idonei ad una preparazione efficace e completa. Le aziende associate ad UNRAE sono pronte e disponibili a collaborare attraverso i loro formatori e i loro programmi di formazione e aggiornamento. Il nostro settore - ha concluso Fenoglio - ha in Europa, ma soprattutto nel nostro Paese, tali potenzialità e riveste tale importanza economica e strategica da poter pretendere che il decisore politico vi dedichi la massima attenzione e tutte le possibili risorse”. Anche le associazioni in prima linea Il vicepresidente di ANITA Vincenzo Motta ha sottolineato che “ANITA ha sostenuto dal principio e con entusiasmo il progetto dell’Albo degli autotrasportatori per la formazione di giovani conducenti, che permette alle aziende di autotrasporto di potersi avvalere di personale qualificato e favorisce il ricambio generazionale”. Andrea Manfron, Segretario Generale di
FAI-Conftrasporto, ha confermato che il Progetto è di assoluto valore. “Le prospettive offerte dal mercato del lavoro alla professione di conducente sono elevate. Tutte le aziende sono in sofferenza per la carenza di personale qualificato. I conducenti sono per le aziende un valore aggiunto fondamentale: debbono essere qualificati per potersi assumere la responsabilità di gestire veicoli tecnologicamente sofisticati e concepiti per
migliorare la redditività d’impresa. Sfatare il mito del “camionista” e far comprendere all’opinione pubblica il contenuto altamente professionale di questo mestiere è essenziale, e quindi iniziative come questa, che hanno il pregio di avvicinare la scuola al mondo del lavoro attraverso la qualificazione professionale, vanno promosse e diffuse, anche per dare la giusta dignità ad una professione importante nel contesto di una salda crescita economica”. ●
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Ruote commerciali
CitroĂŤn
Chiacchierata a tutto campo con Eugenio Franzetti, da quasi un anno Direttore vendite CitroĂŤn/DS, che conferma il buon momento generale del mercato ma soprattutto il grande balzo del marchio francese, in particolare nel segmento LCV
CONTROTENDENZA 36 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
di Luca Barassi
E
ugenio Franzetti è un uomo-azienda. Potremmo dire che impersona, in Italia, il “Double-Chevron” sotto il cui segno è nato e cresciuto professionalmente. Una carriera esemplare che dalle serie speciali della Casa francese, ha allargato le sue competenze e i suoi ambiti operativi al marketing e alla comunicazione tanto da prenderne il timone nel 2015 come capo delle relazioni esterne per tutto il gruppo PSA. È proprio il caso di dirlo: “prendere il timone”. Sì, perché la vita professionale e non di Franzetti è segnata sempre da un aspetto: la passione. Una passione che ha, come minimo comune denominatore, la lettera “M”: Mare e Motori. Ecco perché per lui “timonare” è una parola famigliare.
d’altro canto, questo balzo del 2016 si è ripercosso nel 2017 cha sta registrando una fase di stallo. “È vero anche questo – continua il manager milanese – ma è anche vero che oggi si lavora diversamente. Mi spiego meglio. Il sapere che il regolamento degli incentivi prevede che tutti i contratti chiusi nell’anno e targati nei sei mesi successivi possano rientrare nella procedura di rimborso, fa sì che i clienti possano acquistare il veicolo con cognizione di causa, scegliendo la configurazione più adatta alle proprie esigenze e non il primo veicolo disponibile solo perché sia targato nell’anno”. Una bella differenza davvero. Anche, per esempio, per il sempre crescente mondo dei veicoli allestiti, di cui Citroën è stata precursore. I numeri del mercato
Corsa alle targhe Al mercato dei veicoli “leggeri” va dato il merito di aver trainato la ripresa del segmento commerciale e di aver interrotto il loop negativo degli anni della lunga crisi. “È così – conferma Eugenio Franzetti – ma lo scorso anno c’è stato un elemento in più che ha dato una grande spinta al segmento: l’incertezza sul rinnovo degli incentivi statali come il superammortamento o la legge Sabatini. Questo ha fatto sì che i professionisti e le aziende facessero una vera e proprio corsa alla targa”. Sicuramente una iniezione di energia e, in qualche modo, liquidità per i costruttori che ha fatto bene a tutto il mercato ma,
Stabilità, ma con alti e bassi importanti. È questa la sintesi dei primi otto mesi del 2017, come ci viene illustrata da Franzetti. “Il freddo dato numerico dice -0,9 per cento, 2017 su 2016 fino ad agosto. Quindi un mercato stabile che però, nei vari mesi, si è comportato in modo molto diverso. Agosto, per esempio, per i veicoli commerciali è stato nero, perdendo il 21 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Un 2017 che si preannuncia un po’ in calo rispetto all’anno scorso, visto che proprio gli ultimi mesi del 2016 hanno registrato quel picco di immatricolazioni di cui abbiamo appena parlato.
Ovviamente si noteranno differenze all’interno dei singoli segmenti, dato che le Case hanno spinto o proposto nuove versioni per determinate gamme. In particolare questo è stato l’anno del segmento medio, per quasi tutti i marchi, e quindi senza dubbio sarà quello che risentirà meno della stasi del settore, nonostante notoriamente in Italia i “piccoli” siano i mezzi con le migliori performance. Citroën all’estremo opposto In questo scenario c’è una mosca bianca, ed è proprio il brand francese che registra numeri da leader di mercato. “Sì, una piacevole sorpresa che però è giustificata da una strategia commerciale ben definita e non certo improvvisata. Comunque, se prendiamo ad esempio proprio il mese di agosto, dove abbiamo visto che il mercato è calato del 21 per cento, Citroën nel settore VU è cresciuta del 29%, raggiungendo una quota di mercato del 7,37% su base annua. Sempre a livello annuale, con un mercato a -0,9% noi registriamo un +20,8%. Siamo, in definitiva, il marchio che cresce di più in Italia”. Anche per il Double Chevron, naturalmente, ci sono performance diverse a seconda dei sotto-segmenti, dato che il rinnovamento della gamma impiega più di un anno a completarsi. “L’anno scorso abbiamo lanciato il Nuovo Jumpy. – sottolinea Franzetti – Un veicolo eccezionale che quindi sta riscontrando un grande successo, nonostante il Berlingo
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sia da sempre il veicolo più venduto ma che in questo momento registra vendite più contenute anche in previsione alla prossima versione rinnovata. Altro nostro best-seller è il Jumper che, insieme al Jumpy ci hanno portato ai livelli di vendita che abbiamo visto”. Per un mezzo da lavoro è poi ovviamente molto importante la configurazione. Quali sono le “taglie” più richieste in ambito Citroën? “È proprio corretto parlare di taglie. Jumpy, infatti, ha segmentato la propria gamma in S, M e L, offrendo così specifiche dimensioni per ogni esigenza. Ma il maggiore vantaggio competitivo lo si ha sulle motorizzazioni dato che Citroën, a differenza di molti competitor, offre il propulsore da 1,6 cm3 (oltre al più tradizionale 2000). Meno coppia, se vogliamo, ma minor consumi dove non è necessaria una potenza maggiore”. Sembra di capire, da quanto ci dice il direttore vendite Citroën, che Jumpy sia davvero un prodotto vincente, per il mondo artigiano e per il conto terzi. “Assolutamente. È il prodotto più moderno sulla piazza in questo momento. Un veicolo che nasce da un pianale automobilistico, con tutti i vantaggi in termini di confort e guidabilità che ne derivano, motori automobilistici, cambi automobilistici, ma con gli spazi e le portate di un mezzo da lavoro”. B2B Center: anima della crescita Se il prodotto è sicuramente fondamentale per dare una precisa risposta alle richieste del Cliente professionale, è anche vero, che nel caso di Citroën la piattaforma sia condivisa con l’altro brand del gruppo PSA (e non solo), quindi è strategico l’approccio commerciale per differenziarsi dai propri “cugini”. In tutto questo la Rete è il fulcro della strategia del Double Chevron. “Il 2017 è stato l’anno dei B2B Center: – ci dice con orgoglio Franzetti – 34 concessionari specializzati nella vendita professionale su una rete complessiva di 106 dealer”. Il 30 per cento della rete. Mica male. Interessante, però, capire come si diventa B2B Center e quali sono i servizi specifici offerti al cliente. “Tanta formazione sui prodotti ma anche sull’approccio al mercato. Il venditore B2B deve andare dal cliente, perché chi compra furgoni difficilmente entra in salone. Soprattutto se si tratta di flotte. Ogni concessionario professional, quindi, ha almeno un venditore dedicato e formato che sappia fare prospezione e che 38 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
sappia analizzare il mercato. Poi, altra caratteristica fondamentale del B2B Center è avere dei veicoli in prova per i test drive del cliente pro. Ma non solo: veicolo sostitutivo, officina specializzata e con ponti in grado di ospitare un furgone, uno stock di cinque veicoli allestiti a loro scelta (e qui sta la capacità di capire cosa è più necessario sul proprio territorio) e almeno un veicolo elettrico. Questo perché i B2B Center sono i nostri concessionari di punta, ma tutti devono saper vendere i veicoli commerciali. Tutto questo lavoro è coordinato da una nuova business unit dedicata ai van con tre zone manager”. Allestiti a listino: un’eccellenza Citroën Possiamo forse dire che il Costruttore d’Oltralpe è stato uno dei primi a proporre in Italia furgoni con vari allestimenti direttamente a listino. “Sì, questo significa che il cliente può entrare in concessionaria e configurare completamente il proprio veicolo direttamente col proprio interlocutore
Citroën, senza dover fare un secondo passaggio presso l’allestitore. Sarà Citroën a prendersi carico della personalizzazione del veicolo con uno dei partner selezionati sul territorio”. Partner specifici per ogni missione. Dangel e Onnicar sono i marchi utilizzati dalla Casa francese. “Alcuni di essi possiamo dire che sono quasi più partner di altri. Dangel, per esempio, ha preso parte alla progettazione del Jumpy e alla sua industrializzazione. Quindi il veicolo esce dalla fabbrica già predisposto per una eventuale trasformazione in 4x4”. Le prossime sfide di Citroën saranno nel segmento più piccolo, dato che l’anno prossimo è in arrivo il nuovo Berlingo ma, guardando ancora più in là, anche in campo di propulsioni alternative e, in particolare al mondo elettrico dove, proprio Berlingo è una eccellenza in questo campo, ma dove la Casa madre ha già dichiarato di voler ampliare la propria gamma. ●
Ruote commerciali
Volkswagen
Ad un anno dal lancio ufficiale, il nuovo Crafter completa la gamma pensata per le principali mission professionali, ma con le comodità di una gran turismo
Destino professionale di Luca Barassi
S
ono quattro le macro categorie di lavoro a cui il colosso automobilistico tedesco ha pensato nel progettare le numerose configurazioni del “Van of the Year 2017”: corrieri, officina mobile, artigiani ed edilizia e costruzioni. Quattro mission di base che, però si diramano in molteplici versioni, allestimenti e modelli di uno dei veicoli più eclettici 40 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
della sua categoria attualmente sul mercato. Basti pensare, per esempio, alle varianti delle trazioni, che oggi coprono tutte le esigenze della clientela, aggiungendo non solo la trazione posteriore (fino a 5 tonnellate di massa complessiva), ma anche l’integrale, la efficiente 4MOTION di Volkswagen in grado di affrontare qualsiasi terreno o situazione di marcia. Nonostante tutto questo sia pensato
per un uso prettamente “da lavoro”, il confort ha raggiunto livelli mai visti su un veicolo commerciale. Confort inteso non solo come comodità dei sedili molleggiati ergoComfort, certificato secondo i criteri dell’associazione AGR (Aktion Gesunder Rücken) – una prima assoluta per un veicolo di questa classe – ma anche in tutti quei dispositivi di aiuto alla guida e al lavoro. Tanti, come vedremo.
Tanti test Lungo, corto, alto, basso, furgone o cassonato, con cambio manuale o automatico. Tantissime le versioni che abbiamo potuto provare in Austria, in una millenaria cava di St. Margarethen. Potete vedere le varie configurazioni nella scheda in queste pagine. Per tutte però un denominatore comune: la tecnologia. Il Crafter di seconda generazione, infatti, segna il debutto di numerosi dispositivi e soluzioni per quanto riguarda il mondo dei veicoli commerciali di grandi dimensioni. A parte infotaiment e soluzioni motoristiche che vederemo più avanti, ciò che maggiormente salta all’occhio sono i sistemi di assistenza. Il Crafter è, per esempio, il primo veicolo commerciale della categoria ad offrire di serie il sistema di frenata anti collisione multipla (progettata per contribuire a ridurre il rischio di incidenti secondari). Disponibile a richiesta per la prima volta anche il sistema di controllo perimetrale Front Assist con funzione di frenata di emergenza City, sensore Blind Spot (sistema di assistenza al cambio di corsia) con assistenza all’uscita dal parcheggio (Rear Traffic Alert), dispositivo di assistenza al parcheggio Park Assist e l’assistente per il rimorchio Trailer Assist, una vera innovazione, in grado di “manovrare” il rimorchio in totale autonomia.
Inoltre, a richiesta il Crafter offre una serie di sistemi, quali cruise control adattivo ACC, assistenza per il mantenimento della corsia Lane Assist (di serie per il Crafter 50) e sensori di protezione delle fiancate. La presenza di sensori a ultrasuoni disposti sul perimetro del Crafter riduce il rischio di danneggiare il proprio veicolo o altri nelle manovre in spazi ristretti. Tra le tante prove effettuate, sicuramente non poteva mancare quella alla novità per la Casa tedesca: la trazione posteriore (con ruote gemellate) e quella integrale. La prima soluzione pensata appositamente per le aziende che devono utilizzare veicoli commerciali con una massa rimorchiabile superiore a 3.000 kg o necessitano di una massa complessiva a pieno carico maggiore di 3.500 kg. Anche in presenza di carichi elevati, infatti, il Crafter a trazione posteriore offre una trazione ottimale, il massimo carico utile (fino a 5.000 kg di massa complessiva) e un diametro di sterzata ancora più ridotto. A fronte di peso rimorchiabile e carico utile più elevati, per la trazione posteriore Volkswagen ha sviluppato una motorizzazione di accesso che offre elevate prestazioni: il TDI 122 CV. Questo motore viene offerto esclusivamente in abbinamento a ruote gemellate sull’asse posteriore e cambio manuale. Il Crafter a trazione posteriore con ruote single all’asse posteriore e cambio manuale è disponibile con propulsore 140 CV. Il Crafter a trazione posteriore nella versione 177 CV è disponibile sia con
cambio manuale sia con cambio automatico. Per quanto riguarda la carrozzeria, il Crafter a trazione posteriore viene proposto nella versione di accesso con passo medio e tetto normale (L3H2) oltre che con tetto alto (L3H3). In questo caso, la capacità di carico è pari a 9,3 m3 (L3H2) e a 10,7 m3 (L3H3). 4MOTION, ovvero integrale La frizione a lamelle sviluppata per la trazione integrale, ripartisce la coppia del motore su tutte e quattro le ruote in funzione del fabbisogno. È questa la grande innovazione della tecnologia integrale Volkswagen.
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La matrice delle versioni del Crafter La gamma delle varianti del Crafter è estremamente ampia, grazie ad una matrice di facile gestione. Volkswagen Veicoli Commerciali suddivide infatti le versioni in categorie di massa complessiva e combinazioni di lunghezza di carrozzeria e altezza del tetto. Ciò consente di configurare in tutta semplicità il Crafter ideale per ogni utilizzo. Di seguito una panoramica di tutte le varianti del Crafter disponibili. 5 tipologie di struttura
➤ Crafter con carrozzeria chiusa (versione Furgone) ➤ Crafter Kombi per il trasporto passeggeri fino a un massimo di 8 persone (a partire dalla seconda metà del 2018) ➤ Crafter cabina singola; una fila di sedili, struttura aperta con Cassone Fisso o Autotelaio ➤ Crafter doppia cabina; due file di sedili, struttura aperta con Cassone Fisso o Autotelaio ➤ Crafter con Furgonatura 3 categorie di massa complessiva
➤ Crafter 30 con massa complessiva fino a 3.000 kg ➤ Crafter 35 con massa complessiva fino a 3.500 kg ➤ Crafter 50 con massa complessiva fino a 5.000 kg ➤ Crafter 50 con massa complessiva fino a 5.000 kg (dal 2018) 3 altezze del tetto
➤ H2 – tetto normale, 2,3 m di altezza (Furgone e Kombi) ➤ H3 – tetto alto, 2,6 m di altezza (Furgone e Kombi) ➤ H4 – tetto superalto; 2,8 m di altezza (Furgone) 4 motorizzazioni
➤ 2.0 TDI 102 CV (75 kW) (cambio manuale a 6 rapporti) ➤ 2.0 TDI 122 CV (90 kW) (cambio manuale a 6 rapporti) ➤ 2.0 TDI 140 CV (103 kW) (cambio manuale a 6 rapporti e cambio automatico a 8 rapporti) ➤ 2.0 TDI 177 CV (130 kW) (cambio manuale a 6 rapporti e cambio automatico a 8 rapporti)
2 passi e tre lunghezze
➤ L3 – passo medio da 3,64 m per 5,9 m di lunghezza del veicolo (con Cassone Fisso: 6,2 m di lunghezza) ➤ L4 – passo lungo da 4,49 metri per 6,8 m di lunghezza del veicolo (con Cassone Fisso: 7 m di lunghezza) ➤ L5 – passo extralungo da 4,49 metri per 7,4 m di lunghezza del veicolo (Autotelaio: 7,2 m di lunghezza) 16 combinazioni di passo e struttura
➤ L3H2 Furgone, L3H2 Kombi, L3H3 Furgone, L3H3 Kombi, L3 Cabina singola, L3 Doppia Cabina, L3 con Furgonatura ➤ L4H3 Furgone, L4H3 Kombi, L4H4 Furgone, L4 Cabina Singola, L4 Doppia Cabina, L4 con Furgonatura ➤ L5H3 Furgone, L5H4 Furgone, L5 Cabina Singola
3 sistemi di trazione
➤ Trazione anteriore 102 CV (75 kW), 140 CV (103 kW) e 177 CV (130 kW) per Crafter Furgone, Kombi, Cabina Singola con Cassone Fisso, Autotelaio Cabina Singola, Cabina Doppia con Cassone Fisso, Autotelaio Doppia Cabina, Ribaltabile (non 102 CV (75 kW)), con Furgonatura (non 102 CV (75 kW)) ➤ Trazione posteriore 122 CV (90 kW), 140 CV (103 kW) e 177 CV (130 kW) per Crafter Furgone, Cabina Singola con Cassone Fisso, Autotelaio Cabina Singola ➤ Trazione integrale 4MOTION 140 CV (103 kW) e 177 CV (130 kW) per Crafter Furgone, Cabina Singola con Cassone Fisso Cabina Singola, Autotelaio Cabina Singola, Autotelaio Doppia Cabina (solo 177 CV (130 kW)), con Cassone Ribaltabile e con Furgonatura
Non un 4x4 permanente, ma coppia e potenza dove e quando ce n’è bisogno. La versione 4MOTION, quindi, è sinonimo di sicurezza attiva ancora maggiore e trazione sempre ottimale. La trazione integrale è abbinata a sistemi di regolazione della dinamica di marcia, come per esempio ESC, ASR e EDS. Visti gli elevati requisiti per i motori, definiti già dalle condizioni di impiego, Volkswagen offre il Crafter 4MOTION nelle due classi di potenza più elevate, ovvero 140 CV (sempre cambio manuale) e 177 CV (cambio manuale e, a richiesta, automatico). Insomma, ad un anno dal suo debutto, la nuova generazione di uno dei veicoli commerciali più venduti in Europa, completa la sua gamma in modo da non prestare il fianco a chi dice di non trovare la configurazione giusta per il proprio lavoro. ● 42 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Ruote commerciali
Dacia
Voglia di Anche Dacia entra nel segmento specifico con un modello tutto italiano realizzato in aftermarket di Andrea Trapani
A
Rovereto, una distilleria e la corsa ad ostacoli più pazza d’Italia sono la miscela “esplosiva” per lanciare nel nostro paese il nuovo Dacia Dokker Pick-Up: un’anteprima mondiale “tutta italiana” che ha visto arrivare sulle nostre strade un sicuro protagonista del mercato. Dacia vuole fortemente migliorare i propri i numeri dopo i dati da record dell’ultimo semestre: infatti, con oltre 332.800 unità vendute in Europa fino al 30 giugno scorso, di cui 35.378 vendute in Italia (gen-ago 2017), il brand del gruppo Renault, sta continuando la sua crescita inarrestabile parallelamente al rinnovamento del proprio listino. Il Nuovo Dokker Pick-Up, dunque, si pone in prima linea per continuare questo trend di successo.
pick-up I NUMERI DI UNA CRESCITA CONTINUA
UNA SFIDA TUTTA ITALIANA
Dal lancio del marchio, Dacia continua a conquistare ogni anno nuovi record di vendita. Nel primo semestre 2017, come abbiamo visto, le vendite hanno stabilito un nuovo record con oltre 332.800 unità in Europa e nel bacino del Mediterraneo. In Italia, la marca ha registrato un aumento percentuale del 15,7% facendo registrare volumi mai raggiunti. Dacia conferma il suo successo anche nel mercato dei veicoli commerciali toccando quota 9.205 Dokker venduti dal 2012, che rappresentano una quota di mercato pari al 2,1% e una crescita dello 0,7% nel 2017 rispetto all’anno precedente.
Il nuovo Dokker Pick-Up ha fatto la sua comparsa in anteprima mondiale alla partenza della seconda tappa della Fisherman’s Friend StrongmanRun di Rovereto. La corsa ad ostacoli più famosa d’Italia, infatti, è stata scelta ancora una volta per sottolineare la robustezza e solidità dei prodotti Dacia. Realizzato in collaborazione con Focaccia Group, attraverso una trasformazione del Dokker Van, il veicolo commerciale della gamma Dacia, è un prodotto totalmente italiano “nascendo” letteralmente nell’azienda di Cervia dove prende la sua fisionomia definitiva. novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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FOCACCIA GROUP, da Cervia a tutto il mondo Focaccia Group è tra le aziende leader nel comparto degli allestimenti per veicoli accessibili, auto delle Forze dell’Ordine e veicoli speciali, operando da oltre 60 anni nel settore automotive. Una storia tutta da raccontare: “Da carrozzeria artigianale ad azienda specializzata abbiamo costantemente investito in ricerca e sviluppo di nuove idee e nuovi prodotti dallo stile unico e inconfondibile, sempre un passo avanti per design, comfort e sicurezza. Siamo fornitori di importanti clienti istituzionali e collaboriamo con le principali case automobilistiche per lo sviluppo di soluzioni specifiche di allestimento nel rispetto dei più rigidi standard di progettazione e costruzione in conformità con i regolamenti delle Omologazioni Europee e Nazionali”, dice la loro mission. Con due filiali estere in Svizzera e Brasile e una Rete internazionale che si estende in oltre 50 paesi, il gruppo opera in tre grandi settori: per gli allestimenti auto per persone con disabilità, per gli allestimenti delle Forze dell’Ordine e Veicoli Speciali nonché per la componentistica automotive e design.
In queste immagini vediamo alcuni particolari dell’allestimento che ha trasformato il veicolo DACIA in un pick-up. Dall’alto in senso antiorario: il rollbar e il rivestimento del cassone, subito sotto si nota il sistema di bloccaggio del portellone posteriore, a seguire il vano di carico chiuso, aperto e con un carico a bordo.
Fisherman’s Friend StrongmanRun, un’edizione italiana indimenticabile Fisherman’s Friend StrongmanRun è la più famosa corsa ad ostacoli d’Italia. Nata nel 2007 in Germania, è giunta alla sua 6a edizione italiana. Come funziona è noto, ma è bene ricordarlo: ciascun partecipante si trova ad affrontare sul percorso diversi tipi di ostacoli. Vasche di fango e schiuma, mega scivoli, muri di balle di fieno o container pieni di acqua sono solo alcune delle emozionanti attrazioni pensate per gli Strongman. La cosa affascinante è che chiunque può partecipare: infatti, è una corsa adatta a tutti, giovani, adulti, uomini e donne. I percorsi e gli ostacoli sono pensati per essere affrontati anche da chi non è un atleta super allenato o un runner professionista. Inoltre si può scegliere di partecipare alla corsa “Sprint” su un percorso di 10 km oppure a quella “The Original” da 20 km. Non solo: i partecipanti corrono travestiti o mascherati trasformando una corsa ad ostacoli in una vera e propria festa dove lo sforzo fisico è importante, ma il divertimento lo è ancora di più. Decidi se essere per un giorno uno dei Puffi, Cat Woman o il gruppo musicale dei Kiss, noi non poniamo limiti alla tua fantasia. L’unica regola? Finire la corsa con addosso il costume con cui si è cominciata senza dimenticare che alla Strongmanrun tutti sono vincitori. In premio ci sono solo fama, gloria e tanto divertimento. E ad attenderti all’arrivo l’attesa medaglia e la maglia di finisher. Per informazioni è sempre disponibile il sito www.strongmanrun.it
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DACIA DOKKER PICK-UP, tutti i prezzi Dacia Dokker Pick-Up è disponibile nei seguenti allestimenti e con i seguenti prezzi: ➤ Dacia Dokker Pick-Up 1.6 100 cv S&S E6:
9.480,56 euro
➤ Dacia Dokker Pick-Up 1.6 100 cv GPL S&S E6:
10.090,56 euro
➤ Dacia Dokker Pick-Up dCi 1.5 75 cv S&S E6:
11.432,56 euro
➤ Dacia Dokker Pick-Up dCi 1.5 90 cv S&S E6:
12.042,56 euro
contesti legati all’agricoltura (aziende vinicole e agricole), il Nuovo Dacia Dokker Pick-Up si presenta con dimensioni contenute ma grande forza e robustezza, con i suoi 4,36 m di lunghezza e 675 kg di carico utile. Il Nuovo Dacia al momento è l’unico pick-up del suo segmento ed è certificato da Omologazione Europea. Tanti i tratti distintivi, proviamo a riassumerli: cassone e ribaltina rivestiti in alluminio, roll bar e telone in opzione. La trasformazione, infatti, non si limita a una semplice rimozione del tetto: il cassone guadagna un rivestimento in alluminio per evitare graffi e colpi durante il trasporto, la larghezza è stata massimizzata il più possibile (mentre l’altezza di carico è stata portata a soli 61 cm). Tra i principali equipaggiamenti ricordiamo la presenza del sistema ABS con assistenza alla frenata, le modanature laterali di protezione, la paratia completa vetrata, il kit di gonfiaggio pneumatici, ESP, i cerchi da 15” e il vano aereo portaoggetti sopra il parabrezza. ACCESSORI, MOTORI E COSTI
Proprio così. Il marchio rumeno del gruppo francese Renault prende vita proprio in Romagna dove, una volta terminato l’allestimento speciale, è pronto per andare su strada. “Dokker Pick-up per noi è un progetto italiano perché arriva direttamente a Cervia dalla fabbrica di Tangeri in Marocco e viene trasformato e consegnato al cliente in meno di un mese”, ci ricorda Francesco Fontana Giusti – responsabile comunicazione Renault Italia - durante il lancio stampa. “Collaboriamo da molto tempo con il gruppo Renault e trasformare il Van Dokker in Pick up per noi è stata una naturale evoluzione”, ha ricordato Riccardo Focaccia accendendo il focus su una scelta voluta dalle due società con l’obiettivo di introdurre una proposta nuova nel segmento dei modelli di medie dimensioni. “Questo progetto ha avuto 8 mesi di gestazione e abbiamo dedicato una linea di produzione in grado di sfornare fino a 150 mezzi al mese. La sfida più grande era quella di non aumentare il peso, aggiungendo un nuovo telaio appoggiato a quello strutturale del Dokker senza aumentarne la tara. Obiettivo raggiunto”, afferma con orgoglio Focaccia. Si capisce quindi perché Dacia abbia scelto proprio Focaccia Group per la realizzazione del pick-up, confermando tra l’altro la solida collaborazione tra le due realtà, già partner in importanti progetti di successo, fra i quali la realizzazione della Duster
Strongman Limited Edition. Anche la presentazione ha dimostrato quanto il legame con l’Italia di questo modello sia fortissimo: terminata la gara, la seconda location del Dokker Pick-Up è stata infatti la Distilleria Marzadro, che produce grappe dal 1949 e che rappresenta anche l’azienda tipo a cui si rivolge un veicolo come questo. UNA MISURA PER TUTTI Dedicato sia ai professionisti che lavorano in città (piccoli artigiani, idraulici, ecc.), che in
In casa Dacia niente è stato lasciato al caso; per rispondere nel miglior modo possibile alle esigenze di artigiani e commercianti, vengono proposte a listino molteplici possibilità di trasformazione e un’ampia gamma di accessori. Nuovo Dacia Dokker Pick-Up è proposto in quattro motorizzazioni: benzina 100 CV, dCi 75 CV, dCi 90 CV e GPL 100 CV. I costi sono altamente competitivi: si parte da 11.000 euro (IVA esclusa) nella versione benzina da 100 CV che diventano 11.500 per la versione GPL sempre da 100 CV. I due motori diesel, da 1.5 dCi, da 75 e 90 CV di potenza, vengono venduti rispettivamente a 12.600 e 13.100 euro. I consumi dichiarati dalla Casa, invece, sono rispettivamente di 6,2, 4,1, 4,1 e 8,2 l/100 km. L’omologazione infine resta uguale a quella di tutti gli altri omologhi presenti sul mercato, ovvero N1. Un ultimo dato per i più curiosi: l’eventuale trasformazione richiede un supplemento di 3.800 euro. ●
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Ruote commerciali
Iveco Reale e virtuale la caduta del muro che separava la città di Suzzara dallo stabilimento IVECO. Ora il nuovo Daily Center accoglie clienti e municipalità
Un altro muro di Luca Barassi
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abbattuto
e è vero che la nostra è l’epoca dell’abbattimento dei muri e delle frontiere, non solo in senso metaforico, anche Iveco ha dato il proprio contributo a questa tendenza. È nato, infatti, il Daily Center a Suzzara, nell’area dove dal 1978 sorge l’impianto di produzione del gruppo torinese ma che dal 1878 ospita una fabbrica, originariamente dedicata alla riparazione di macchinari agricoli. Una “vetrina” per uno dei veicoli commerciali più venduti di sempre, ma anche e soprattutto una porta aperta verso lo stabilimento che una vera e propria eccellenza in termini di industrializzazione ma anche di sostenibilità ambientale. Pierre Lahutte, IVECO Brand President, ha commentato: “Il Daily Center nasce con tutte le carte in regola per diventare un campione di sostenibilità e tecnologia; la casa ideale per una famiglia come quella del Daily, da sempre prodotto a Suzzara, e veicolo di punta di IVECO. Un compagno ideale di lavoro per molti professionisti, grazie al suo infallibile istinto nel fornire la soluzione giusta nel momento giusto, per le diverse esigenze di tutti i clienti, non solo Italiani. Nel corso 46 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
degli anni, il Daily si è aggiudicato numerosi riconoscimenti internazionali: un pezzo di Italia di cui esser fieri, “L’Italia che vince!””. Oltre il muro
Come abbiamo detto, per realizzare la nuova imponente struttura, è stato abbattuto il grande muro di cinta che separava, anche virtualmente, la città di Suzzara dall’impianto produttivo. Un’apertura importante verso la cittadinanza, per renderla sempre più partecipe ad un progetto che, senza dubbio, ha creato posti di lavoro e crescita economica. L’imponente struttura dà il benvenuto ai clienti all’interno di uno showroom ampio e luminoso, in cui la gamma Daily è presentata in un contesto che ne sottolinea la lunga storia, costellata di innovazioni e di successi tramite aree tematiche dedicate. Nell’area tecnologia sono visibili, grazie a una parete trasparente, le caratteristiche uniche e i punti di forza del Daily come il telaio, che conferisce al veicolo la sua robustezza senza pari, la trazione posteriore, l’ampia offerta di motorizzazioni, l’esclusiva
trasmissione Hi-Matic. I configuratori di prodotto, dotati di touch-screen, e le sedute confortevoli danno inoltre vita a un ambiente ideale per permettere ai clienti di scoprire la famiglia Daily, nonché i potenziali vantaggi di tali veicoli per l’attività commerciale, con il supporto e l’aiuto del personale di vendita professionale di Officine Brennero. Inoltre, la vicinanza strategica con lo
GREEN O BLU? Il verde è il colore dell’ambiente, ma il blu è quello che identifica il “pulito”. Per questo motivo Iveco ha scelto quest’ultimo per identificare la sua nuova gamma di veicoli ecologici, DAILY BLUE POWER, presentata proprio in occasione dell’inaugurazione del Daily Center di Suzzara. Una nuova gamma che rappresenta la soluzione perfetta per trasporti urbani ed extra-urbani. Infatti, può rispondere in modo adeguato a tutte le crescenti restrizioni che regolano l’accesso nei centri cittadini, a seconda delle differenti tecnologie adottate: ➤ Daily Euro 6 RDE Ready, il veicolo commerciale leggero più innovativo sul mercato, poiché il primo e l’unico a rispettare già oggi le normative europee Real Driving Emissions, che entreranno in vigore nel 2020; ➤ Daily Hi-Matic Natural Power, a gas naturale compresso (GNC), perfetto connubio di basse emissioni ed elevata guidabilità nei centri urbani, grazie al cambio automatico a 8 marce; ➤ Daily Electric, veicolo a zero emissioni, che rende possibile circolare anche all’interno dei centri urbani con le limitazioni al traffico più stringenti. Presente al taglio del nastro anche Roberto Maroni, governatore della Lombardia, che ha sottolineato l’importanza di progetti come quello di Suzzara.
stabilimento permetterà anche ai clienti di assistere al processo di fabbricazione di un IVECO Daily, osservando dal vivo le tecnologie e i processi di produzione avanzati che garantiscono la qualità elevata e costante dei veicoli, realizzati nella nostra catena di montaggio. Suzzara è uno stabilimento all’avanguardia nel settore che opera in conformità con gli standard World Class Manufacturing (WCM) - i più alti standard di produzione per la gestione integrata di impianti e processi. È stato uno dei primi stabilimenti CNH Industrial a raggiungere il livello avanzato Argento nel 2012. Il sito di Suzzara è in grado di produrre un IVECO Daily ogni tre minuti, per un totale di oltre 300 al giorno. Le gamme principali sono cinque (furgone, cabinato, minibus, 4x4 ed elettrico), articolate in 27 modelli per oltre 164.000 configurazioni differenti. Nel 2016, la produzione ha superato la soglia delle 64.000 unità. ●
Pierre Lahutte, Iveco Brand President, spiega: “Di fronte all’attuale spinta verso la decarbonizzazione e alle sempre crescenti restrizioni al traffico nelle città, la sostenibilità sta diventando rapidamente un importante vantaggio competitivo per le imprese di trasporto. La sostenibilità è sempre stata un valore fondamentale per IVECO: da tempo abbiamo compreso che la strada per il trasporto urbano sostenibile passa attraverso le tecnologie diesel di ultima generazione e le trazioni alternative, in particolare il gas naturale e l’elettricità. Ecco perché siamo pionieri nel campo delle trazioni alternative da oltre 20 anni e abbiamo sempre investito in tecnologie avanzate per ridurre drasticamente le emissioni dei nostri motori diesel. La nuova gamma Daily Blue Power rappresenta il culmine di tutto il nostro lavoro in quest’ambito. Offre ai clienti una soluzione unica, che garantisce un vantaggio competitivo per sviluppare il loro business nelle aree urbane, senza limitazioni ed in modo completamente sostenibile”.
In questa foto e in quella a sinistra, due momenti del processo di produzione del Daily nell’avveniristico impianto di Suzzara.
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Ruote vintage
Scandinavia
Nel 1909 un camion Scania con cinque uomini a bordo andò da Malmö, nel Sud della Svezia, fino a Stoccolma.. 620 chilometri e tre interi giorni di viaggio
L’impresa di Marco Perri
U
n po’più di cento anni fa, il 6 settembre del 1909, in Svezia, fu portata a termine un’impresa che, anche se oggi può far sorridere, è considerata una pietra miliare nel futuro sviluppo dei veicoli pesanti, non solo in Svezia, ma in tutto il mondo. L’impresa, naturalmente, è stata un viaggio, un viaggio di 620 chilometri, da Malmö, nell’estremo Sud della Svezia e allora sede di Scania (la sede sarà trasferita Södertälje solo nel 1913, in occasione della fusione con Vabis) , fino alla capitale Stoccolma, su strade sterrate e assai malmesse, percorse quasi esclusivamente da carri tirati da buoi e cavalli.
48 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Un “moderno” Scania
Il camion era un modernissimo Scania Tipo E 24 da 3 tonnellate, spinto da un motore, per l’epoca piuttosto potente, di 30 cavalli. Il viaggio era stato organizzato non tanto con l’idea di compiere un’impresa sportiva, quanto con il bisogno di testare il veicolo su una lunga tratta per registrarne gli eventuali problemi, il consumo, i punti deboli. C‘era poi una novità, in particolare, che doveva essere provata:
Il camion, uno Scania tipo E 24 da 3 tonnellate, era spinto da un motore, per l’epoca piuttosto potente, da 30 cavalli
i nuovi cuscinetti a sfera auto-allineanti per le ruote. E, infatti, tra i cinque uomini che quella mattina presero posto sul camion c’era anche un certo ingegner Sven Wingquist, fondatore della SKF, un’azienda che ancora oggi è all’avanguardia proprio nel campo dei cuscinetti a sfera. A guidare il camion c’era il tenente dell’esercito svedese David Kronstrom che, in realtà, si alternò al volante con Hjamar Predlund, capo meccanico di Scania e con Anton Svensson, l’ingegnere progettista del veicolo. Il quinto passeggero era Per Nordeman, direttore
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Le strade svedesi dell’epoca non solo erano di terra Il GBC 8 6x6, uscito nel ’58, rispondeva a unabattute e piuttosto malmesse, ma erano percorse quasi necessità molto sentita da quelle aziende esclusivamente da carri tirati da cabvalli o da buoi. che operavano in zone inospitali e desertiche, prime tra tutte le Case petrolifere che nei deserti d’Africa e d’Asia avevano importanti basi di ricerca.
Foto a sinistra: sonol sfiniti e con il carburante a zero quando arrivano allo Standard Hotel di Norkopping, per un sonno ristoratore e un bagno, prima dell’ultima tappa, quella fino a Stoccolma.
generale di Scania che durante il viaggio avrebbe svolto quelle che oggi si chiamerebbero le “pubbliche relazioni”. Nessun problema meccanico Nonostante la lunghezza e la durezza del viaggio il camion non ebbe particolari
Uno dei problemi che si posero fu quello della quantità di carburante necessaria per percorrere i 620 chilometri, visto che lungo il percorso era praticamente impossibile rifornirsi. Tra serbatoio e taniche aggiuntive l’equipaggio disponeva di 420 litri di benzina. Troppo pochi.
50 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
problemi anzi, da un punto di vista meccanico, andò davvero tutto liscio. I problemi arrivarono, invece, dallo stato delle strade e dalla mancanza di distribuzione di carburante. Un viaggio così lungo non era mai stato fatto e il consumo effettivo del veicolo poteva essere solo immaginato: partiti con il serbatoio pieno e con tre latte di benzina, per un totale di 420 litri, i cinque arrivarono a stento a Norrkoping, ultima tappa prima del traguardo di Stoccolma, dove poterono rifornire. Le strade furono il problema vero, ci fu un’uscita di strada, per fortuna senza nessuna conseguenza e ci fu l’incidente con uno dei tanti carri tirati da cavalli. All’insolito rumore del camion che si avvicinava, il cavallo si imbizzarrì, facendo rovesciare il carretto e urtando anche il camion: nessuna conseguenza per gli uomini, ma non per l’animale che, infortunatosi a una zampa fu, purtroppo, abbattuto sul posto. Quando finalmente, dopo tre giorni di viaggio, i cinque uomini scesero dal camion, questo fu preso in custodia dal capo collaudatore dell’Azienda che ne verificò lo stato: tolta qualche ammaccatura dovuta all’uscita di strada e al contatto con il cavallo, l’E 24 era esattamente nello stato in cui era partito. Durante il percorso il veicolo aveva toccato punte di 35 chilometri orari ed era riuscito a tenere una media di 20,7 chilometri. Purtroppo per uno strano caso del destino, sembra che non esistano fotografie dell’arrivo a Stoccolma. Ma noi ci crediamo lo stesso. ●
gli incidenti
Nonostante la lunghezza del percorso e lo stato elle strade, il camio non ebbe nessun incidente grave: un’uscita di strada senza gravi conseguenze e lo scontro con un carretto il cui cavallo si era innervosito con il ruimore, del tutto inusuale del camion.
Le strade erano quelle che erano e qualche volta il camion dovette approfittare anche dei viottoli nei campi coltivati o, comunque attraversare fondi chiusi o fattorie
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Logistica Collegamenti
La via della seta
di Paolo Sartor
T
ra tutte le vie commerciali terrestri esistenti al mondo, la Via della Seta è la più antica e storicamente più importante anche perché fu percorsa dal viaggiatore Marco Polo alla fine del XIII secolo. Da qualche mese questa direttrice di traffico è al centro di un accordo di cooperazione internazionale con importanti risvolti sotto il profilo diplomatico ed economico per l’Europa e nello specifico per l’Italia. Per la precisione l’idea la ritroviamo nell’ottobre del 2013 in un discorso al parlamento indonesiano di Xi Jimping Presidente della Repubblica popolare cinese, dove propose una via della seta del 21° secolo. “La Cina vuole guidare la nuova globalizzazione”, disse l’ex ministro degli Esteri He Yafei - l’iniziativa Belt and Road vuole essere la risposta cinese al cambiamento degli scenari geopolitici, alla crisi economica globale, e punta a definire un nuovo ordine mondiale, o meglio: a dettare le regole del sistema attuale”.
e cooperazione commerciale, cooperazione finanziaria e promozione dell’interscambio. Le finalità del progetto Via della Seta sono Per gli aspetti connessi alla logistica l’obiettisintetizzabili in cinque punti: coordinamento vo principale del progetto è quello di lavorare delle politiche, costruzione di infrastrutture lo- assieme per realizzare le infrastrutture terrestri gistiche (nodi e reti di trasporto) investimenti in Eurasia (ossia nel collegamento tra Cina ed Europa) per rilanciare il ruolo della ferrovia nella movimentazione delle merci, creando un’alternativa alla Via della Seta Marittima. Ma è anche un’occasione importantissima per l’Italia di partekm di rete ferroviaria cipazione ad un piano di lavoro dello sviluppo infrastrutturale in una delle aree maggiormente Paesi coinvolti nel progetto di cui 11 Paesi attrastrategiche al mondo. versati dalle nuove strutture L’iniziativa è soprattutto un grande progetto economico miliardi di persone coinvolte (pari al 63% della che punta a collegare la Cina, popolazione mondiale) l’Asia Meridionale e Centrale, la Russia, l’Africa e l’Europa, miliardi di dollari, valore totale del progetto aprendo nuove direttrici per il trasporto delle merci e micantieri prioritari gliorare la connettività delle in(per 890 mld. di dollari di investimenti) frastrutture con la realizzazione di nuove linee ferroviarie, porti e Fonte: Fung Business Intelligence Centre, Gli obiettivi del progetto
La Via della Seta in numeri 13.000 65
4,4
1.400 900
CDB e Banca Mondiale
52 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
“ B elt and Road Initiative”, la nuova Via della Seta , è il progetto lanciato dalla Cina per integrare e migliorare i co llegamenti infrastrutturali e le relazioni economiche tra l’Asia e l’Europa via terra e via mare
terminal di interconnessione. Il piano prevede la costruzione di ben sei corridoi di trasporto via terra e via mare, attraverso i quali circoleranno merci, tecnologie e culture. Quattro dei sei corridoi sono destinati a collegamenti terrestri e precisamente: il nuovo ponte Eurasiatico (New Eurasian Land Bridge), il progetto di ampliamento dei collegamenti ferroviari tra l’Asia orientale e l’Europa; tre cinture di collegamento in particolare tra Cina, Mongolia e Russia; Cina, Asia Centrale e Asia Occidentale ed infine Cina e Indocina. I due corridoi via mare mirano a definire nuovi collegamenti con l’Europa attraverso il Mar Cinese Meridionale e l’Oceano Indiano, e con il Pacifico Meridionale attraverso il Mar Cinese. Il ruolo dell’Italia sulla Via della Seta I porti dell’alto Tirreno e dell’alto Adriatico – in primis Genova, Venezia e Trieste – oltre alla loro forte valenza strategica nell’interscambio di merci a livello internazionale, rappresentano per il nostro Paese, i terminali di maggiore interesse per la Via della Seta per la parte marittima. Dall’altra parte le nuove reti ferroviarie che collegheranno la Cina all’Europa rappresentano il secondo fattore strategico di rilancio novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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per l’economia del nostro Paese. Lo Stivale rappresenta uno dei terminali strategici nella prospettiva cinese nel Mediterraneo per gli aspetti politici, commerciali e di sicurezza. “L’Italia, avendo un ruolo di ponte tra Europa e Oriente, si candida in modo autorevole per avere un ruolo importante: attraverso l’Italia si arriva al cuore dell’Europa. La Cina ha investito nel porto greco del Pireo, ma i porti di Genova, Venezia e Trieste arrivano al centro dell’Europa in maniera più semplice e veloce” ha precisato Ivan Scalfarotto, Sottosegretario allo Sviluppo Economico. Sull’argomento si è espresso chiaramente
Le ferrovie russe prevedono una forte crescita dei volumi di container sulla linea transiberiana “La crescita del trasporto di container lungo la ferrovia transiberiana continuerà anche in futuro”. E’ quanto ha dichiarato Alexander Misharin, vicepresidente delle ferrovie russe RZD, parlando alla XXVI sessione plenaria del consiglio di coordinamento per i trasporti transiberiani svoltasi di recente a Pechino. Nel periodo gennaio – agosto 2017 sono stati trasportati sulla ferrovia transiberiana oltre 482 mila TEU, il 50 % in più rispetto allo stesso periodo del 2016; mentre il traffico di transito nello stesso periodo di osservazione è cresciuto di 113 mila TEU.
anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio: “Il sistema portuale e ferroviario italiano è già pronto ad accogliere le merci della nuova Via della Seta. Noi abbiamo già il sistema dell’alto Adriatico, con Venezia e Trieste, il sistema dell’alto Tirreno con Genova e il porto di Taranto che sono pronti ad accogliere merci e a portarle nel cuore dell’Europa e nell’Est europeo”. Massimo De Andreis, direttore generale di Srm (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) in occasione di un recente convegno svoltosi a luglio a Bologna, sullo specifico tema ha dichiarato: “Il recente raddoppio del canale di Suez e gli investimenti cinesi sulla Via della Seta per, 1.400 miliardi di dollari, aprono prospettive di ulteriore rafforzamento del ruolo del Mediterraneo ed in particolare dei suoi porti. Dal rilancio della grande rotta verso Suez, Golfo e Asia, tutti i porti italiani possono trarre vantaggi, compresi quelli dell’Adriatico, e l’Italia ed il Mezzogiorno possono davvero candidarsi a svolgere il ruolo di piattaforma logistica”.
54 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Gli operatori logistici non stanno a guardare Cina ed Europa sono più vicine, grazie al continuo lancio da parte di MTO ed operatori logistici di nuovi servizi ferroviari cargo, che si propongono di rendere ancora più articolati ed efficienti i collegamenti su questa direttrice di traffico, indicando una terza alternativa - al trasporto via mare su container e alla spedizione aerea - nel collegamento tra queste due macro aree. I servizi disponibili sul mercato propongono partenze plurisettimanali sia per i flussi in import Cina – Europa che in export Europa – Cina, sia in caso di carichi completi con container FCL o parziali con container LCL. I corridoi ferroviari prima tra Cina ed Europa prevedono i seguenti collegamenti: Suzhou – Varsavia, Zhengzhou – Amburgo, Chongqing – Duisburg, Chengdu – Lodz e Chagsha – Amburgo. In media il collegamento tra i terminal in Cina e quelli europei prevede un tempo di transito del treno di 15 – 17 giorni, garantendo di fatto tempi dimezzati rispetto al trasporto via mare e un risparmio economico tariffario fino a cinque volte rispetto ad una spedizione aerea. “Attualmente il servizio ferroviario land-bridge è in grado di offrire soluzioni economiche a grandi aziende multinazionali che richiedono standard elevati di servizio in termini di velocità, affidabilità e sicurezza” precisa Paolo Toffano – Air & Ocean Key Account Manager di FERCAM SpA. “I clienti chiave del sistema ferroviario Cina-Europa – spiega Paolo Toffano - appartengono ai settori dell’elettronica, dei prodotti high tech, automotive (componenti e ricambistica) fashion, prodotti di largo consumo e accessoristica entrambi di alta gamma. L’apertura del servizio via treno da e per la Cina è il segno di un cambiamento nel mercato attuale, ed i cambiamenti portano con sé nuove opportunità che come operatore
Raffronto di transit time e costo per la spedizione di un PC portatile dalla Cina ad una città della Pianura Padana
Transit time in giorni (door to door) Costo per pc portatile/Euro (considerando solo i costi di spedizione)
Mare
Ferrovia Sea-Air*
Aereo
38 -40
15- 17
22 -24
3-6
2,20
4,45
10,20
20,50
Nota: * Soluzione di trasporto multimodale che prevede in sequenza una tratta via mare ed una successiva via aerea.
logistico multi specializzato intendiamo cogliere appieno. Sono del parere che ridurre le tempistiche rispetto al trasporto via nave, e ridurre i costi, i consumi energetici e le emissioni di CO2 rispetto al trasporto via aerea, sono ottimi motivi per scegliere questa modalità di trasporto”. Una terza opzione all’aereo e alla nave Nello schema viene proposto un confronto del livello di servizio (transit –time) e dei costi tra le quattro possibili soluzioni di trasporto di un PC portatile tra la Cina ed una città della Pianura Padana. Come si evince dai dati presentati nella tabella, il servizio aereo (incluso lo sdoganamento dello specifico prodotto), richiede in media da tre a sei giorni per la spedizione, ma costa circa cinque volte più della ferrovia. Al contrario, come soluzione più economica, risulta essere la spedizione via mare che però richiede un tempo nettamente superiore alla soluzione su ferrovia con un transit time di 38 – 40 giorni. ● novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Professione camionista
trasportare
granchi di Fergus G.Flaherty
J
oel Botha ha quarant’anni e da venti fa il camionista; ha iniziato con suo zio che aveva un paio di vecchi Bedford a Durban e oggi è proprietario di una decina di veicoli, trattori Volvo FH e FM e di altrettanti semirimorchi. Anche se la sua specialità è il trasporto di generi alimentari, “freschi e surgelati” e quindi dispone di sette semirimorchi isotermici, è attrezzato anche per il trasporto di container e casse mobili. A differenza di molti suoi colleghi titolari di piccole o medie aziende Joel ancora guida personalmente, né rinuncerebbe a farlo. “Certo – dice – ormai ho rinunciato ai viaggi lunghi, mi accontento di restare in zona, non mi posso permettere di lasciare
56 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
l’azienda per più di una decina di ore”. Così, proprio per rimanere nei dintorni di Città del Capo Joel Botha provvede personalmente al contratto con uno dei suoi clienti migliori e più vecchi, la South African Fresh & Frozen Seafood Company, una grande società armatrice di moltissimi pescherecci d’alto mare, alcuni dei quali fanno base poco distante da Città del Capo. Ora solo viaggi corti “Le barche che seguiamo noi – dice ancora Joel - stanno fuori in media tre giorni, pescano soprattutto granchi: grandi, enormi
A Città del Capo, Joel e la sua azienda lavorano per una società armatrice di battelli da pesca. Dal mare e dal grande porto, partono i carichi per tutto il Sudafrica.
e mostruosi granchi, caratteristici di questi mari, che hanno la caratteristica di avere una carne davvero sopraffina, una vera leccornia per i buongustai. Tutte le mattine ci facciamo trovare al molo di attracco, subito fuori città, carichiamo il pescato e lo trasportiamo, per la maggior parte al loro magazzino di lavorazione e surgelamento, in parte al distributore che poi lo farà avere ai mercati cittadini”. La Gulko (dal nome di un pappagallo che Joel aveva da ragazzo), Fresh Frozen & Dry Cargo”, l’azienda di Joel, non ha una sede altrove, ma ha degli stretti accordi di collaborazione con un’azienda di Johannesburg e con una di Durban, così che, attraverso una buona organizzazione, ha da lavorare sempre e comunque, anche interscambiando i rimorchi a mezza strada. novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Tra gli autisti che fanno le lunghe tratte, quelli bianchi sono ormai la minoranza. E’ soprattutto una questione di sicurezza: in alcuni luoghi, per i bianchi, guidare un camion è molto pericoloso
Ormai, per Joel Botha che, nonostante sia ormai un imprenditore di successo, continua a guidare regolarmente, non ci sono più viaggi lunghi: troppe le responsabilità aziendali e troppo pericolosa la situazione lontano da Città del Capo
Prima di iniziare a lavorare c’è il tempo per scambiare due chiacchiere con la gente del porto; sono dieci anni che Joel si presenta lì ogni mattina
Un mestiere pericoloso “Naturalmente – ci racconta - ho grande nostalgia dei viaggi “veri”, quelli che mi tenevano fuori anche un’intera settimana, quelli che mi portavano in posti meravigliosi. Uno dei motivi che mi hanno spinto a fare il camionista è stata proprio la possibilità di starmene in giro, di guardare le albe più belle del mondo, di vedere gli animali selvaggi che mi correvano vicino. D’altra parte, forse è meglio così, i tempi sono cambiati – continua – e fare questo mestiere sulle lunghe tratte è diventato estremamente pericoloso. Abbiamo spesso dei viaggi oltre confine, Namibia, Botswana e Mozambico e, soprattutto in Mozambico, preferiamo mandarci autisti originari di quelle parti, e di colore. Per un bianco lavorare nelle zone di confine con il Mozambico è molto, molto pericoloso. Le strade non sono sicure, anzi, diciamo pure che ci sono gruppi di banditi pronti a levarti anche
Mostruose prelibatezze Il peschereccio non ha ancora attraccato, ma gli uomini sono pronti a scaricare miglia di granchi giganteschi, brutti, ma dalla carne ricercatissima in tutti i mercati del mondo. Gran parte verrà portata agli stabilimenti di produzione, altri verranno distribuiti nei mercati.
58 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
È l’alba quando Joel Botha arriva all’attracco dei pescherecci. Dovrà caricare nel minor tempo possibile, l’equipaggio non vuole perdere tempo, la sera stessa riprenderanno il mare per altri tre o quattro giorni
le mutande e, se ti va bene, a lasciarti, gonfio di botte, sul margine della strada. Naturalmente prendiamo le nostre precauzioni: abbiamo tutti i veicoli dotati di rilevatore satellitare, obblighiamo gli autisti a percorrere le strade più battute, anche a costo di allungare, abbiamo studiato i luoghi per le soste per le notturne, insomma dobbiamo essere molto prudenti. Nonostante questo, per invogliare gli autisti ad arrivare fin lì, siamo stati costretti a introdurre anche una sorta di gratifica”. Soprattutto autisti neri A proposito di autisti, guardando dentro i camion che circolano sulle strade sudafricane si vedono quasi esclusivamente autisti neri, segno che i bianchi non vogliono fare questo mestiere? “Non è proprio così – dice Botha – ma, visto la situazione del Paese (scontri tra etnie, una criminalità in aumento, la piaga dell’Aids che sta diventando molto preoccupante), è oggettivamente più sicuro che per i viaggi lunghi si preferiscano autisti di colore. La percentuale degli autisti in forza nella nostra aziende – dice ancora Joel – è più o meno del 50 per cento; i bianchi fanno quasi tutti il corto raggio, preferiamo cosi, è più sicuro”.
La quasi totalità dei contratti della Gulko arriva dal mare, nel senso che il grande porto internazionale crea un indotto notevole nel trasporto, un giro d’affari importante che ha permesso all’azienda di Botha di crescere rapidamente. Avventura nel deserto “Ho cominciato proprio trasportando il pesce – ricorda – ma era surgelato e, da solo, lo portavo davvero in ogni angolo del Paese e oltre. Una volta, nel deserto della Namibia ebbi un guasto al mio vecchio camion. Rimasi due giorni ad aspettare che qualcuno venisse ad aiutarmi. Riuscii a mantenere in vita il carico di surgelato. Non chiedetemi come feci, ancora oggi non riesco a spiegarmelo. So solo che quell’incidente fu la mia fortuna: l’agenzia che mi trovava i contratti fu molto colpita dal mio “senso del dovere” e da allora non solo mi ha sempre fatto lavorare, ma ha sparso la voce così bene, che a distanza di quindici anni, sono ancora considerato uno dei trasportatori più affidabili del Paese… L’associazione che raccoglie la grande distribuzione sudafricana, mi ha accordato quattro stelle! Il massimo!”. ●
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Focus Truck Racing
È un outsider il campione 2017 60 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
la classifica finale 1
Adam Lacko
(CZ)
Freightliner Team Buggyra 1969
punti 381
2
Jochen Hahn
(GER)
IVECO Team Hahn Racing
punti 343
3
Norbert Kiss
(HUN)
Mercedes-Benz Team Tankpool 24 Racing
punti 315
4
Stephanie Halm
(GER)
MAN Team Reinert Adventure
punti 298
5
Antonio Albacete (SPA)
MAN Truck Sport Bernau
punti 255
6
Sascha Lenz
MAN Saha Lenz Racing
punti 184
(GER)
7
Gerd Körber
IVECO Team Schwabentruck Truck
punti 153
8
David Vrsecky
(CZ)
(GER)
Freightliner Team Buggyra 1969
punti 150
9
André Kursim
(GER)
Mercedes-Benz Team Tankpool 24 Racing
punti 88
10
José Rodrigues
(POR)
MAN team Reboconorte LDA
punti 70
di Marco Perri
N
on ce l’ha fatta. Lo squadrone IVECO, supportato da sponsor importanti e soprattutto affidato a piloti estremamente affidabili, non è riuscito a mettere le mani sull’ European Truck Racing Championship, alla prima vera partecipazione in prima persona della Casa torinese. A vincere è stato, con il potente musone Freightliner del team Buggyra, il ceco Adam Lacko, non proprio quello che si chiama un “top driver”, ma sicuramente un pilota regolare che, comunque, nel 2015 e nel 2016 aveva sfiorato la vittoria finale, arrivando al secondo gradino del podio.
il vincitore
Il ceco Adam Lacko su Freightliner, contro ogni previsione, ha dominato il campionato, in testa dalla seconda all’ultima gara. Lo squadrone IVECO, nonostante il rush finale di Jochen Hahn non è riuscito ad andare oltre il secondo posto. Sugli scudi la tedesca Steffi Halm
Adam Lacko, nonostante abbia solo 33 anni, è uno dei più esperti piloti del Circus del Truck Race: la sua prima apparizione nel Campionato Europeo, nell’allora Race Truck Category, risale addirittura al 2003 con un quinto posto finale, al quale sono seguiti tre terzi posti (2004, 2011,2012) e due secondi posti (2015 e 2016), segno, forse, che era arrivato per lui il momento di salire sul gradino più alto del podio. Nonostante questi risultati di tutto rispetto, Lacko non è mai stato considerato un “top driver”, tant’è che, tra i favoriti della vigilia, del campionato di quest’anno, praticamente non c’era. Lacko dal 2011 al 2014 fece parte dello “squadrone” Renault Trucks che, gli portò, si, due terzi posti, ma che lo coinvolse nel disastro, soprattutto di immagine, di quell’avventura, alla quale misero prontamente fine gli svedesi di Volvo non appena preso “il potere” a Lione.
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Il campione uscente, il tedesco Jochen Hahn, l’uomo “dalle 100 vittorie”, sull’ IVECO Stralis 440 E 56 XP-R, con motore IVECO Cursor 13, accreditato di 1150 CV e progettato appositamente da FPT Industrial, non è riuscito ad andare oltre il secondo posto
Il grande salto di IVECO Ma andiamo per ordine. Dopo anni di tentennamenti IVECO, quest’anno, ha finalmente rotto gli indugi e ha supportato in tutto e per tutto i due team tedeschi Schwabentruck e Hahn Racing. Erano otto anni che IVECO supportava, seppure “part time”, il team Schwabentruck con un veicolo affidato a Gerd Korber che, tuttavia, non ha mai partecipato all’intero campionato. Quest’anno ha voluto fare “il grande salto”, accordandosi anche con il Team Hahn di quel Jochen Hahn, quattro volte europeo e campione uscente, l’uomo dalle 100 vittorie nel Truck Racing. Ai due team IVECO ha fornito veicoli Stralis 440 E 56 XP-R da competizione, con motore IVECO Cursor 13, accreditato di 1150 CV e progettato appositamente da FPT Industrial.
Oltre a Jochen Hahn IVECO poteva contare anche su Gerd Korber, che già da qualche anno correva su veicoli IVECO, anche se, fino a quest’anno, non c’era stata la partecipazione diretta del costruttore torinese.
Sempre in testa Così, alla vigilia del campionato, nelle impressioni degli esperti, quella dei due IVECO doveva essere davvero la volta buona, una sorta di cavalcata solitaria verso una vittoria più che scontata, vista anche l’assoluta mancanza, nel circus del truck racing, di assistenze ufficiali. Hahn doveva vincere e Korber essere lo scudiero che gli avrebbe dovuto “proteggere” le spalle. Ma qualcosa è andato storto, forse una non perfetta messa a punto delle macchine, forse una sottovalutazione degli avversari, sicuramente un range di prestazioni troppo altalenante. Sta di fatto che, già da Misano il campione uscente ha ceduto il bastone del comando a un arrembante Adam Lacko e al suo Freightliner. Il ceco, nonostante i due secondi posti finali dei due campionati precedenti, non faceva certo parte del gruppo dei favoriti, eppure una condotta di gara estremamente regolare, durante tutto il campionato, gli ha permesso, senza troppo strafare, di piazzarsi in testa al secondo round, Misano, è di restarci fino a Jarama, ultima gara della stagione. Nonostante un estremo tentativo di rimonta, negli appuntamenti finali, Jochen Hahn non è riuscito a recuperare quei quaranta punti che gli avrebbero permesso il sorpasso sul filo di lana. 62 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
grinta e regolarità Anche se, alla fine, ha “solo” confermato l’ottimo piazzamento dello scorso anni, quarta, la bionda trentatreenne tedesca Stephanie Halm è stata la grande rivelazione del campionato 2017. Lo è stata non solo per ver riconfermato un piazzamento che, la maggior parte degli osservatori, l’anno scorso, aveva classificato come “piuttosto fortunato”, ma soprattutto perché sin dalle prime battute della competizione, ha tarato la sua strategia di gara su una grande regolarità e affidabilità delle prestazioni che, insieme a una grande grinta, l’hanno portata, nell’arco del campionato a occupare anche la seconda piazza. Steffi corre con i camion dall’ormai lontano 2013, cinque campionati nei quali è passata dal quindicesimo posto del 2013 al quarto dell’anno scorso e i quest’anno. Steffi Halm non è la prima donna a correre on i truck race; in anni recenti, prima di lei c’era un’altra tedesca, Ellen Lohr che ha corso dal 2011 al 2016 senza peraltro ottenere grandi risultati. Quest’anno la Lohr, a 52 anni, ha abbandonato i camion per cimentarsi nei grandi rally- raids.
Dopo i primi cinque classificati si può dire che gli altri concorrenti sono stati solo comprimari, in uno spettacolo che dovrebbe avere decisamente più risonanza
Stephanie, la rivelazione Alle loro spalle l’ungherese, due volte campione europeo, Norbert Kiss, che ha lasciato MAN per Mercedes; per la piazza d’onore, Kiss, ha dovuto battagliare a lungo e duramente con la tedeschina tutto pepe Stephanie Halm, quest’anno, con il MAN della scuderia Reinert Adventure, davvero scatenata e decisa a farsi notare. Quinto, e decisamente in tono minore rispetto alle stagioni scorse, Antonio Albacete, forse il più tecnico dei piloti del Truck Racing; lo spagnolo non è riuscito a eguagliare i campionati scorsi anche a causa di un MAN, quello della Truck Sport Bernau, non sempre all’altezza della situazione. Degli altri piloti e delle altre scuderie c’è poco da dire, tutti o quasi comprimari in un campionato affascinante ed estremamente spettacolare ma, purtroppo, nel nostro Paese, ancora poco apprezzato anche perché assai poco promosso e pubblicizzato. La speranza in una vittoria IVECO significava anche una maggiore notorietà e visibilità alla competizione. ●
Quattro gare ogni week end Ogni gran premio del Campionato dura due giorni; nel primo ci sono due sessioni di prove libere di 20 minuti e una prova di qualificazione di 15 minuti (Q1) alla quale partecipano tutti i veicoli iscritti; c’è poi una “superpole”, prova di qualificazione di 10 minuti, alla quale partecipano i piloti che hanno ottenuto i migliori dieci tempi nelle qualificazioni precedenti. La “Superpole” serve a determinare la griglia delle prime dieci posizioni della prima gara. Le gare del primo giorno sono due, ognuna di circa 45 km, ma nella seconda gara l’ordine di partenza, entro le prime otto posizioni, viene invertito rispetto all’arrivo della prima gara. In pratica il vincitore della prima gara partirà in ottava posizione, il secondo in settima e cosi via. Il secondo giorno si apre con un warm up di 15 minuti, quindi una qualificazione, ancora di 15 minuti (Q2) per tutti, e una “superpole” di 10 minuti; poi le due gare, sempre di circa 45 chilometri.
La rivelazione del campionato, la tedesca Steffi Halm, precede lo spagnolo Antonio Albacete, uno dei piloti che, quest’anno, ha più deluso.
una rimonta possibile Jochen Hahn, il pilota IVECO e quello, alla vigilia, maggiormente accreditato per la vittoria finale, dopo una parte iniziale del campionato disastrosa, ha tentato, sino all’ultima gara, la grande rimonta, alla ricerca di quella manciata di punti ( circa quaranta) che gli avrebbero permesso il sorpasso in extremis. D’altra parte il regolamento dell’European Truck Racing, proprio per la sua stessa struttura, permetterebbe rimonte spettacolari. Un pilota, infatti, in un week end di corse, ha a disposizione quattro gare, per un totale teorico di 60 punti. I punti, infatti, partono da 20 per il vincitore, poi 15,12,10,8,6,4,3,2,1; nelle gare 2 e 4 ( le seconde dei due giorni) i punti partono da 10, poi 9, 8 etc, fino a 1 punto al decimo classificato; in linea teorica, quindi, un pilota.
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
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Ruote assicurate
Quando le responsabilità non sono così certe di Francesco Di Prisco
IL CASO Faceva molto freddo quel giorno in val Pusteria. La strada nonostante il trattamento col sale era una lastra di ghiaccio. Io salivo quasi a passo d’uomo perché la fila era interminabile. Una decina di chilometri prima di San Candido all’altezza di un tornate peraltro piuttosto in pendenza, il “serpente” arresta improvvisamente il suo lento procedere. Dinnanzi a me c’è un furgone cassonato. Dopo qualche istante gli si illuminano le quattro frecce ed il suo conducente inizia inspiegabilmente una strana manovra come se volesse accostare, ma ahimè… a causa del fondo scosceso e non perfettamente aderente perde il controllo dei suoi “trentacinque quintali” e indietreggiando mi viene addosso. Lo spigolo di quel maledetto cassone è incuneato nella calandra del mio mezzo, i cristalli di due fari sono in frantumi, il paraurti è visibilmente scalfito. Nel frattempo la fila parrebbe riprendere la sua marcia… ma noi due siamo invece bloccati. Anch’io aziono le quattro frecce! Qualcuno… dietro… inizia a strombazzare… ma lo farà per nulla! l’epilogo Nel frattempo appare l’inesperto ragazzotto conducente, in preda a panico che inveendo in malo modo contro di me, sostiene di avere perfettamente ragione,
perché secondo lui la mia distanza dal suo mezzo non era di sicurezza. Ho cercato di trattenermi... dando piuttosto un veloce occhio ai miei danni… perché lì per lì non mi rendevo conto se interessassero solo la carrozzeria o anche parti meccaniche interne. L’ho invitato a calmarsi… e piuttosto a cercare di rimuovere il suo mezzo al fine di liberare la sede stradale dall’intralcio. È stato però necessario l’intervento di un carro attrezzi! LA TUTELA Nel pomeriggio, seppur dinnanzi ad un buon caffè, la diatriba è continuata; non ero così convinto di avere torto. Ma non sapevo come avrei potuto dimostrarlo. Dunque, facendo denuncia dell’accaduto al mio assicuratore, lui ha
opportunamente attivato anche la mia polizza di Tutela Legale, utilissima, tra l’altro, per far valere le proprie ragioni nei casi in cui le responsabilità non sono così certe. Alla fine ho portato a casa addirittura l’ottanta per certo di tutti i miei danni! Mi hanno spiegato che è stato però necessario l’intervento di un legale e di un perito. Ma io a loro non ho dato nemmeno un centesimo... perché le loro spettanze sono state pagate interamente con la mia polizza di Tutela Legale. Comunque in Val Pusteria il caffè non è un granché… ma lo speck sì! Alla prossima puntata e al prossimo caso di tutela legale.
Domande & risposte Potete inoltrare qualsiasi domanda e richiesta relativa al mondo assicurativo a
Agenzia Generali italia - Das Milano Sempione 36 C.so Sempione 36 - 20154 Milano T. 02.33105955 V.le Marelli 132 - 20099 Sesto S. Giovanni T. 02.2421010 www.niccolai.biz - info@niccolai.biz
64 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Anno 3 - novembre 2017 - n. 21
CNH PARTS&SERVICE
I RICAMBI IN KIT
Una soluzione di Iveco per risparmiare sulla manutenzione
l’inchiesta
sostenibilitÀ
l’intervista
BRUNO BECCARI
le eccellenze della rete
officine isolane
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sommario
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e è vero che oggi sostenibilità e connettività sono gli argomenti più attuali del nostro variegato mondo, non possiamo certo dire che noi di Trasportare Oggi Aftermarket non siamo al passo con i tempi. La nostra testata, infatti, in collaborazione con Scania e il Freight Leaders Council, ha organizzato il convegno che tradizionalmente chiude l’anno accademico di TForma: il 28 novembre a Milano col titolo “Sostenibili e Connessi”. Non mancate. Sarà una grande occasione per dare un occhio al futuro. Proprio di futuro, per l’appunto, abbiamo voluto parlare in questo numero della nostra rivista, anche per essere in linea con l’argomento dell’appuntamento milanese. Un’ampia inchiesta di Federica Lugaresi, infatti, ha cercato di approfondire la situazione attuale dell’offerta di carburanti e propulsori alternativi, guardando però al domani e lasciando la parola ad esperti e opinion leader del settore su come vedono la mobilità tra qualche lustro. Da segnalare anche una bella intervista fatta da Ferruccio Venturoli a Bruno Beccari, presidente di Adira, l’associazione dei produttori di ricambi “indipendenti”, ovvero coloro che non sono legati a particolari marchi o Case costruttrici. Un altro punto di vista, insomma, rispetto a quello di ANFIA, il cui “Bollettino” un un appuntamento fisso sulle nostre pagine. Buona lettura. ●
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Magazine specializzato supplemento alla testata Trasportare Oggi in Europa, n. 198 novembre 2017
Il catalogo di ricambi per i mezzi Iveco ora offre la possibilità di acquistare i singoli pezzi o un kit.
L’INCHIESTA: IL FUTURO DEI PROPULSORI
Carburanti alternativi e nuove tecnologie. Quale sarà lo scenario di domani. Ecco alcune risposte.
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Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Ferruccio Venturoli
COVER STORY: CNH PARTS&SERVICE
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Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it
La rivista del post vendita - ANNO 3 - n. 21 - novembre 2017
notiziario: NOTIZIE DALLE AZIENDE
LE ECCELLENZE DELLA RETE
Tra le tante officine della rete Italscania, su questo numero vediamo le migliore “isolane”.
L’INTERVISTA: BRUNO BECCARI, ADIRA
Il presidente dell’Associazione degli Indipendenti del mondo aftermarket, ci racconta il mercato.
BOLLETTINO DELL’ANFIA
Appuntamento fisso con la rubrica della sezione Aftermarket dell’associazione dei Costruttori.
EVENTI: FORUM RATAIL
Ogni anno a Milano si fa business presso l’ATA Hotel. Qui si ritrovano le grandi aziende del settore.
Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com
Hanno collaborato: Lucilla Alberti, Luca Gaier, Goffredo Gualandi
Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965
Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF
Redazione: redazione@trasportale.it
Reg. Trib. di Milano N. 723/97
TRASPORTARE OGGI
novembre 2017
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Notiziario
ZF
Ora è “One Company”
Fra-Ber cura tutti i metalli Il prodotto protettivo ideale
Aktiv-E Polish&Protettivo è un innovativo 3 in 1 a base di enzimi attivi: cera, polish e protettivo dedicato alla cura di Camper e Camion ma anche Auto e Moto. La cera dona idrorepellenza, il polish dona riflessi profondi, brillanti e una maggiore protezione contro gli agenti atmosferici. Gli enzimi penetrano nelle microporosità disgregando lo sporco organico per una pulizia ed una brillantezza che dura davvero più a lungo. Polish&Protettivo è il prodotto ideale da usare subito dopo il lavaggio per chi vuole un extra brillantezza e una extra protezione. Aktiv-E Polish&Protettivo non sbianca le parti in plastica. Il Prezzo di vendita al pubblico consigliato di Polish&Protettivo in confezione da 750 ml NO GAS è di euro 6,90 (iva compresa).
Goodyear Accordo raggiunto
Circa due anni e mezzo dopo l’acquisizione di TRW Automotive, ZF Friedrichshafen AG ha sostanzialmente concluso il processo di integrazione dell’azienda americana. All’insegna del motto “SEE - THINK - ACT”, che è anche il nuovo claim del brand, ZF offre ai suoi clienti un’ampia gamma di sistemi meccanici intelligenti in risposta alle sfide imposte dalle tendenze del futuro, incluse la digitalizzazione, la mobilità elettrica e la guida autonoma. Stefan Sommer, l’Amministratore Delegato di ZF, ha dichiarato: “Le competenze in materia di sistemi di protezione degli occupanti e di elettronica, oltre che nei sistemi sterzanti e frenanti, costituiscono un completamento ottimale della nostra attuale gamma di prodotti e, in futuro, contribuiranno al relativo sviluppo. Questa acquisizione è stata la componente fondamentale per il nostro “Vision Zero Ecosystem”, la nostra rete di collaborazioni con partner esterni, che ampliamo costantemente. I nostri clienti possono avvalersi della nostra esperienza come fornitori di sistema”.
Goodyear ha siglato l’accordo per acquisire Ventech Systems GmbH, azienda leader nella tecnologia per l’ispezione automatizzata degli pneumatici. L’azienda offre un sistema di ispezione degli pneumatici completamente automatizzato, che controlla in modo rapido e veloce la pressione, la profondità del battistrada e il peso del veicolo, siano essi autobus, camion, automobili e altri veicoli. “Negli ultimi anni, attraverso Goodyear Proactive Solutions abbiamo collaborato con Ventech Systems per integrare le sue capacità di raccolta e analisi dei dati nella nostra soluzione di gestione delle flotte,” dichiara Christopher Helsel, vicepresidente e direttore della tecnologia di Goodyear. “Il feedback che abbiamo ricevuto dai nostri clienti è stato eccellente e consideriamo quest’acquisizione un’importante opportunità per migliorare il nostro servizio e il valore per i clienti”.
Autoclima cambia proprietà
Passaggio di mano
Passa di mano il controllo di Autoclima dalla famiglia Ferrero di Alba che l’ha detenuta dal 1993, alla famiglia Berloni, propietaria della INDEL B Spa di Sant’Agata Feltria, società quotata all’ MTA di Borsa Italiana a capo di un gruppo attivo nella produzione di sistemi di refrigerazione per il mobile e mobile living per i mercati automotive, hospitality e leisure time (nautica da diporto e recreational vehicles. Giorgio Moffa – Amministratore Delegato Autoclima che è stato riconfermato nel suo ruolo in azienda - ha voluto esprimere i ringraziamenti personali a F. Ferrero per i lunghi anni di collaborazione. Rivolto ai dipendenti ha poi sciolto l’incontro con una riflessione molto personale: “Ritengo che Indel B sia la soluzione che Autoclima rincorreva da tempo per fronteggiare i mercati internazionali e per integrare al meglio le rispettive potenzialità produttive”. 4
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Kenda acquisisce Starco Europe
Kenda continua il suo piano di espansione globale con l’acquisizione di Starco, azienda con headquarter di Danimarca e sede operativa in Germania (a sud di Amburgo), che è specializzata nella produzione e distribuzione di ruote – o meglio ‘wheels solution’ – dalla carriola al trattore, con fabbriche in Regno Unito, Croazia, Sri Lanka e Cina e otto sedi commerciali e distributive in tutta Europa. L’acquisizione prevede che Starco continui ad operare negli stessi segmenti e mercati dove oggi è presente, mantenendo l’attuale base di fornitori e offrendo quindi la stessa gamma di prodotti, già ampia e importante.
web News
Taiwan si espande
Link utili scelti per voi www.trwaftermarket.com
TRW opera nel settore dei veicoli commerciali dal 1906 ed è leader a livello mondiale in progettazione, sviluppo e produzione di parti di ricambio di primo impianto destinate a tutti i maggiori produttori di veicoli commerciali. TRW proequip è il fornitore aftermarket a livello globale del settore IAM (Indipendent Aftermarket).
www.formulabosch.it
MAN
Cresce la rete commerciale e assistenziale MAN Truck & Bus Italia prosegue il progetto di rafforzamento del proprio network commerciale e assistenziale con due importanti inaugurazioni. La nuova sede di Nord Diesel a Tavagnacco, alle porte di Udine nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e di Eurocars a Sala Consilina, in provincia di Salerno. La sede friulana si trova nei pressi dell’uscita autostradale Udine Nord dell’autostrada A23 ed è anche adiacente alla tangenziale, quindi facilmente raggiungibile dal traffico pesante. Con un’area è di quasi 20 mila mq di cui 1800 dedicati all’officina, 900 mq per il magazzino ricambi multipiano, e 400 mq egualmente suddivisi tra uffici e show room. In particolare, l’officina dispone di una ventina di postazioni di lavoro dotate della diagnostica di ultima generazione in grado di operare dal furgone al truck e al bus. Oltre a questo sono erogati una vasta serie di servizi: assistenza fuori sede con furgoni attrezzati, taratura e riparazione di tachigrafi analogici e digitali, linea collaudi dalle auto ai truck, riparazioni impianti di condizionamento, allineamento e misurazioni assali, servizio 24h MAN Mobile24. Eurocars è in grado di offrire una variegata e completa gamma di servizi con la copertura sulle 24h per tutti i clienti, sia che operino in ambito cava-cantiere sia nei trasporti di linea. La provata professionalità dei tecnici, che seguono costantemente i corsi di formazione MAN, la dotazione di attrezzature di ultima generazione e l’instancabile attenzione verso le esigenze del cliente consentono di offrire un servizio tempestivo ed efficiente in tutti i settori, dalla carrozzeria al rimorchio. Qui 1000 mq sono dedicati all’officina, dove trovano posto sei postazioni di lavoro a cui se ne aggiungono altre due specificamente dedicate alla diagnosi, che si vanno ad aggiungere a 160 mq di magazzino. TRASPORTARE OGGI
Il portale del settore automotive aftermarket targato Bosch: un sito dove gli operatori del settore possono trovare notizie, informazioni e approfondimenti sul mondo dell’autoriparazione, scaricare cataloghi di attrezzature di officina o ricambi, listini prezzi, leggere la rivista “Formula”, cercare officine di autoriparazione e distributori.
www.schaeffler-aftermarket.it
Il Gruppo Schaeffler è a livello mondiale un fornitore integrato, tra i leader nel settore Automotive e Industrial. La Divisione Automotive Aftermarket è specializzata nella fornitura di prodotti e servizi per motori, comandi ausiliari, trasmissioni e chassis di autovetture e veicoli commerciali. Con i prodotti a marchio INA, FAG e LuK, è leader per la fornitura di componenti per motori, sistemi di trasmissione e chassis. novembre 2017
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Notiziario
GiTi, inizia la formazione
Un percorso per creare valore
Giti, il marchio TBR del colosso asiatico Giti Tire, continua il suo viaggio iniziato nei primi mesi del 2017 quando è iniziata la transizione dallo storico marchio GT Radial, e fa tappa a Carpenedolo per continuare alla volta di Verona, dove si è tenuta una seduta di formazione con la partecipazione del team commerciale di Magri Gomme al completo. L’azienda ha quindi deciso di iniziare con la formazione che si prefigge di coinvolgere clienti, rivenditori e flotte. Il primo corso, tenuto dall’ing. Perrotta e intitolato “La tecnica oltre lo pneumatico”, si è tenuto presso la sede di Eurodiesel, concessionaria MAN, e si è concentrato sulle caratteristiche tecniche dei mezzi pesanti che, insieme all’aspetto fondamentale della manutenzione, condizionano in modo significativo le prestazioni dei pneumatici, particolarmente nel trasporto pesante.
Yokohama compie 100 anni Concluso il progetto Forever Forest
WABCO Holdings Inc., uno dei principali fornitori al mondo di tecnologie e servizi in grado di migliorare la sicurezza, l’efficienza e la connettività dei veicoli industriali, annuncia di aver siglato un accordo di collaborazione a lungo termine con Nexteer Automotive.Le due aziende collaboreranno per sviluppare e fornire sistemi di sterzo attivo per veicoli industriali medium e heavy-duty utilizzando la tecnologia di attuazione Nexteer MagnaSteer™, un prodotto innovativo per l’assistenza avanzata alla guida. WABCO e Nexteer integreranno la comprovata tecnologia MagnaSteer con la gamma di scatole sterzo di Sheppard, che definisce lo standard di mercato per i mezzi pesanti e speciali. “Questo accordo di cooperazione rappresenta un’altra tappa fondamentale per WABCO verso la realizzazione di veicoli industriali a guida autonoma”, afferma Jorge Solis, WABCO President, Truck, Bus and Car Original Equipment Manufacturers Division.
W la partnership
Federal-Mogul Motorparts + Kuehne Nagel Federal-Mogul Motorparts, una divisione di FederalMogul LLC, ha siglato un contratto pluriennale con Kuehne + Nagel per la gestione del nuovo centro distributivo per i ricambi automotive, nei pressi di Budapest in Ungheria. La cerimonia di apertura è avvenuta alla presenza del Primo Ministro Viktor Orbán. Secondo I termini del contratto, Kuehne + Nagel gestirà la piattaforma, fornendo servizi di contract logistics come magazzinaggio, ricevimento merce, operazioni di pick&pack, e servizi a valore aggiunto che includono etichettatura e montaggio kit seguendo le specifiche configurazioni dei prodotti dei clienti. Il sito logistico – di 23.000 mq - che ha una potenzialità di estensione almeno del 33% per supportare crescita di volumi o cambiamenti di mercato, impiegherà più di 160 persone. Questo hub di nuova costruzione servirà clienti nel Sud, Est e Centro Europa, oltre che in Africa e mercati adiacenti l’Europa, contestualmente con il nuovo centro a Willebroek, Belgio. 6
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Goodyear in Silicon Valley Filtro gasolio ad alta efficienza
Per essere vicina ai costruttori, ai fornitori e alle start-up legate al settore dell’auto e della mobilità del futuro Goodyear ha il primo ufficio nella Silicon Valley. Qui, i primi settori di attività sono l’ottimizzazione dei pneumatici e dei servizi per i veicoli a guida autonoma e le flotte in car-sharing, l’utilizzo dei dati dei veicoli e dei pneumatici per la sostituzione e l’assistenza pneumatici e la collaborazione con i leader dell’industria automobilistica al fine di accelerare le proprie piattaforme di innovazione. “Le persone non associano immediatamente gli pneumatici alla trasformazione digitale dell’industria automobilistica,” afferma Chris Helsel, direttore della tecnologia di Goodyear, “ma intravediamo un’opportunità senza precedenti per migliorare le prestazioni dei veicoli, la sicurezza e, in ultima analisi, l’esperienza degli automobilisti, lavorando sull’elettronica dei pneumatici e sulle informazioni che possono raccogliere”.
anteo
Spinta sull’internazionalizzazione Anteo si è aggiudicato una nuova commessa che prevede la fornitura di 199 sponde a TNT Australia. “TNT è uno dei primi clienti australiani che nel 1999 ha iniziato a utilizzare Anteo” sottolinea Ilmer Maietti, CEO e titolare di Anteo. “Nel 1999 abbiamo iniziato a distribuire le nostre sponde in Australia portando una ventata di novità grazie alla qualità premium dei modelli con pianali in alluminio. All’epoca, i concorrenti locali ed Europei proponevano sponde caricatrici poco evolute con pianali solo in acciaio, strutture molto pesanti e sistemi di montaggio antiquati che richiedevano elevati costi di mano d’opera. Noi, in pochissimo tempo, abbiamo raggiunto una posizione dominante sul mercato Australiano, che deteniamo ancora oggi grazie a una gamma Premium, innovativa e sempre attenta alle esigenze e ai cambiamenti in atto” conclude Maietti. TNT ha così voluto premiare Anteo per il suo ruolo trainante nel campo delle sponde, da sempre sinonimo di affidabilità e anche di un servizio eccellente. E proprio in riferimento al servizio, va sottolineato il ruolo chiave per il successo dell’azienda di Molinella, svolto dalla rete vendita-assistenza che, composta da un importatore per ciascuno stato dell’Australia, assicura un service capillare 24h24 e 365 giorni all’anno.
DIKE
Giacche per chi lavora all’esterno
Freddo, vento, fatica, sudore. Lavorare all’aperto d’inverno può essere sgradevole se non equipaggiati a dovere. Dike, azienda al 100% Made in Italy nella produzione e nel design, propone i capispalla Iceberg e Gaudi. Due giacche comode, pratiche, estremamente confortevoli e... trendy.
Cover Story CNH PARTS&SERVICE
Nella scatola c’è tutto Per la manutenzione ordinaria e per quella dell’impianto frenante IVECO offre la possibilità a clienti e concessionari di scegliere se comprare i singoli pezzi o i kit. Questi ultimi sono studiati espressamente per i vari interventi previsti dalla Casa e disponibili per la maggior parte della gamma IVECO
M di Ferruccio Venturoli
anutenzione dei veicoli IVECO: una volta esistevano solo ricambi acquistabili come componenti singoli, che spesso era necessario ordinare, perché non sempre tutti disponibili nello stesso momento. Sia per il cliente finale, sia per il concessionario, sia per l’officina autorizzata i vari passaggi potevano rappresentare un aumento dei tempi necessari per le operazioni di sostituzione e un conseguente prolungamento del fermo del veicolo. A tal proposito, il Marketing Prodotto di Parts & Service IVECO propone i kit come offerta commerciale alternativa ai singoli componenti. Per capire come funziona e come è strutturata, abbiamo parlato con 8
novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Sara Tarricone e con Rinaldo Minutella, Product Manager rispettivamente dei componenti di manutenzione e dell’impianto frenante. Un’offerta commerciale “Il kit – afferma Sara Tarricone – è un’offerta commerciale alternativa alla vendita del singolo ricambio originale IVECO che, comunque, resta in commercio anche singolarmente. Si tratta di un’offerta che presenta diversi vantaggi sia per il cliente finale che per i concessionari: in un’unica confezione si trova infatti tutto quello che serve per quel determinato intervento di
manutenzione previsto dalla Casa, come i filtri e le cinghie”. Per fare un esempio, se IVECO prevede che per un veicolo con determinate caratteristiche (modello, motorizzazione..) debbano essere cambiati filtro aria, filtro olio e cinghia di distribuzione a 150mila chilometri, chi dovrà effettuare le sostituzioni può finalmente trovare un kit specifico, completo di tutto l’occorrente. “Siamo in grado di offrire – riprende Sara Tarricone - un’intera gamma di nuovi kit di manutenzione, progettati per rendere la vita più semplice e per assicurare la giusta cura ai veicoli. Il kit propone, insomma, una serie di benefici: convenienza, perché l’intero set ha un prezzo inferiore rispetto alla somma di ciascun ricambio acquistato separatamente; affidabilità, perché i kit contengono solo ed esclusivamente ricambi
CNH Industrial Parts & Service Alla fine del 2014 CNH Industrial Parts & Service, il segmento dell’azienda dedicato a ricambi, accessori e servizi di assistenza, ha lanciato “CNH Industrial Genuine Parts”, per dare una nuova identità e una nuova gestione dei ricambi originali per i 12 marchi di CNH Industrial, che operano nel settore delle macchine per l’agricoltura e movimento terra, dei veicoli commerciali, e delle applicazioni Powertrain. Questo processo, che ha riunito tutte le attività dei ricambi, in passato soggetti a una gestione separata, è in linea con i tre obiettivi principali di CNH Industrial Parts & Service: un eccellente servizio di assistenza, la creazione di un’offerta completa di prodotti che migliora la soddisfazione del cliente e la creazione di sinergie per generare opportunità lungo l’intera catena della distribuzione.
originali IVECO, garantiti dalla Casa. Possiamo quindi affermare – continua - che l’iniziativa è stata pensata in primo luogo per il cliente finale, che con questo strumento può realizzare un risparmio tra il dieci e il venti per cento in base al periodo o alle
campagne promozionali; nello stesso tempo si tratta di un’iniziativa molto apprezzata anche dai concessionari, che ne traggono vantaggi in termini di riduzione dei tempi di attesa e di magazzino, poiché un kit occupa meno spazio dei singoli quale un set di pastiglie, gli acpezzi.” cessori e i sensori di usura; il secondo, più completo, prevede in aggiunta anche due Packaging resistente dischi freno. Inutile dire che, anche in quee accattivante sto caso, i benefici dell’iniziativa, nei confronti dei clienti e dei concessionari sono “La soluzione del kit – sostiene Rinaldo Minu- evidenti: abbiamo in commercio kit utilizzabili tella - è un’iniziativa commerciale partita già da praticamente su tutta la gamma IVECO, dal qualche anno, sulla quale la Casa ora punta Daily allo Stralis, passando per l’Eurocargo.” in maniera molto decisa, soprattutto a seguito “Naturalmente – conclude Minutella – la della revisione completa del packaging, sia in composizione dei vari kit viene continuatermini di estetica sia di praticità. A materiale e mente aggiornata, di pari passo con l’evostruttura è stata conferita infatti una maggiore luzione tecnologica dei ricambi stessi”. ● resistenza ed una migliore capacità, con il risultato di una organizzazione più efficiente di volumi e peso”. Attualmente l’offerta dei kit di manutenzione riguarda i mezzi relativamente più recenti: tutti i veicoli Euro 6 e molti Euro 5. “Possiamo ancora dire – conclude Sara Tarricone – che per ogni modello sono previsti e disponibili due o tre kit - anche in relazione al tipo di motorizzazione - relativi alle diverse tipologie di interventi manutentivi. Lo scorso Settembre abbiamo messo in commercio ben 50 kit per motori Euro 6”. Freni per l’intera gamma Oltre ai kit di manutenzione, come abbiamo detto, IVECO propone anche i kit freni. “Per quanto riguarda gli impianti frenanti - sostiene Rinaldo Minutella – abbiamo in gamma due tipologie diverse di kit: il primo comprende una dotazione basica TRASPORTARE OGGI
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L’inchiesta
carburanti alternativi
il domani parte oggi Sostenibilità è da alcuni anni “LA” parola d’ordine. I carburanti, o meglio i propulsori, alternativi rappresentano la carta vincente per rispettare i vincoli ambientali dettati dall’UE da qui al 2030, ma anche per rendere sempre più economicamente sostenibile il trasporto commerciale
di Federica Lugaresi
N
on si può parlare di propulsione del futuro senza parlare di ambiente. Anche se la nostra inchiesta ha l’intenzione di capire come si evolverà il mondo del trasporto commerciale dal punto di vista di carburanti alternativi e di motori, è bene fare un focus sulla situazione del nostro Pianeta dal punto di vista delle emissioni nocive. Come avevamo esordito nella prima inchiesta sulle fonti rinnovabili di due anni fa, ci sono ancora buone notizie: le emissioni di CO2 di origine umana sono una piccolissima percentuale del totale complessivo. Purtroppo però, sono proprio queste ad alterare l’equilibrio naturale della Terra, che registra concentrazioni di anidride carbonica mai verificatesi negli ultimi 80.000 anni. Certo, stiamo parlando di cambiamenti naturali dell’ordine di 100 ppm (parti per milione, N.d.R.), che però hanno avuto luogo in appena 120 anni, contrariamente ad intervalli di tempo di 5.000-20.000 anni! La strada per combattere i cambiamenti 10 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
climatici è ancora lunga. Siamo, però, sulla giusta via: le emissioni globali di CO2 da produzione di energia sono rimaste stabili nel 2016 per il terzo anno consecutivo, nonostante la crescita dell’economia globale (fonte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia – Aie). Le emissioni globali del settore energetico registrate l’anno scorso sono di 32,1 gigatonnellate, le medesime dei due anni precedenti. Un risultato incoraggiante perché è coinciso con un anno di crescita del 3,1% dell’economia mondiale. Ulteriore conferma che le politiche contro il cambiamento climatico non sono incompatibili con la crescita economica. “Le emissioni di CO2 - secondo l’Aie - sono scese negli Stati Uniti e in Cina, i due maggiori consumatori di energia e produttori di gas serra, e sono rimaste costanti in Europa, compensando gli aumenti nella maggior parte del resto del mondo. Questo è stato il risultato di una crescente produzione di energia da fonti rinnovabili del passaggio dal carbone al gas naturale, di miglioramenti nell’efficienza energetica e di cambiamenti strutturali nell’economia globale”.
Le tecnologie per pensare green Il settore dei trasporti continua a rappresentare una fonte di CO2 fossile, ma l’industria automobilistica e dei mezzi pesanti è una delle più innovative nel settore della tutela ambientale, ed ogni anno investe miliardi in nuove tecnologie ecologiche. Tecnologie pronte e già utilizzate da alcune società di trasporto. Tecnologie che funzionano anche molto bene. Ricordiamo però che i carburanti che provengono da fonti rinnovabili per essere performanti, e per poter essere considerati tali, devono essere disponibili in quantità sufficienti ed avere il giusto prezzo. L’investimento da parte di una Casa costruttrice, quindi, in un carburante alternativo che non dispone di rete di distribuzione non conduce molto lontano. Ecco perché ci si concentra
principalmente su due tecnologie che hanno le carte in regola per “sfondare” nel trasporto pesante. La più importante tra queste è certamente il metano, sia gassoso (CNG) che liquido (GNL), che garantisce alle aziende di trasporto anche un risparmio nella spesa per il carburante. Secondo una recente elaborazione dell’Osservatorio Federmetano, infatti, in un anno un autotrasportatore che utilizza un autocarro a metano (considerando una percorrenza media annuale di 100.000 chilometri con un autocarro pesante da 44 tonnellate) può risparmiare fino a 5.000 euro rispetto a chi utilizza un camion diesel. I consumi di un autocarro diesel, infatti, si aggirano intorno ai 30/35 litri di gasolio per 100 chilometri. Inoltre, la distribuzione dell’LNG sul territorio comunitario rientra tra gli obiettivi della
direttiva DAFI (2014/98/EU) che definisce i requisiti minimi delle infrastrutture deputate per renderlo disponibile agli utilizzatori. Tale direttiva pone degli obblighi ai Paesi membri rispetto alla disponibilità di LNG e si propone l’ambizioso obiettivo “di guidare la realizzazione di infrastrutture di distribuzione che siano capillari e strutturalmente omogenee sul territorio europeo”. Per gli autotrasportatori interessati al metano, poi, è disponibile anche la tecnologia Dual Fuel, ovvero una soluzione che c onsente di alimentare i camion diesel con una miscela di metano e gasolio. Anche l’HVO (oli vegetali idrotrattati) rappresenta una soluzione interessante. Si tratta di un carburante vegetale - ottenuto da colza, olio di palma e grassi animali – che permette di ridurre le emissioni di CO2 fino al 92%! È facile da impiegare, TRASPORTARE OGGI
non richiede speciale manutenzione, ma soprattutto è adatto a coprire ogni missione di trasporto. Purtroppo, però, l’unico produttore di HVO sul territorio nazionale è l’ENI con lo stabilimento di Porto Marghera. Qui ne vengono prodotte 300mila t/anno che vengono addizionate ai carburanti erogati nella rete Eni, poiché manca in Italia al momento, una rete di distribuzione dedicata. Ma un’altra questione da affrontare è la normativa di riferimento per omogeneizzare la produzione di questo carburante. Il prodotto a Porto Marghera è un “green diesel” che utilizza una tecnologia basata sulla idrogenazione completa degli oli vegetali. Anche in questo caso quindi la tecnologia è già matura, e la rete, essendo compatibile con quella tradizionale, potrebbe crearsi in fretta, laddove ne nascesse la domanda. novembre 2017 11
Si affaccia sul mercato dei veicoli pesanti anche un’altra tecnologia molto innovativa e utilizzata nel mondo auto, l’ibrido dove diesel ed elettrico convivono in un motore all’avanguardia e la sostenibilità è applicata a tutti gli aspetti: ambientale ed economico. Per il momento solo una Casa propone già a listino un veicolo spinto da due motori, entrambi in grado di erogare coppia e ricaricare le batterie con l’energia cinetica. Le applicazioni che meglio si adattano a questi veicoli sono quelle della raccolta rifiuti, consegne urbane, trasporto persone e distribuzione regionale, anche perché in funzione “silent”, ovvero in modalità completamente elettrica, un mezzo di 15 tonnellate può manovrare fino a due chiolometri. L’elettrico è già realtà La propulsione elettrica rappresenta forse la vera alternativa, anche se non per il breve periodo. Se per le autovetture, infatti, la trazione elettrica è ormai un dato di fatto, per gli autocarri, ed in special modo per quelli pesanti, sono ancora in fase di studio e sperimentazione le tecnologie che permetterebbero di utilizzare motori di questo tipo su veicoli che presentano importanti differenze rispetto alle automobili, ovviamente. Svezia e Germania hanno recentemente siglato un accordo di cooperazione per lo sviluppo congiunto della tecnologia della strada elettrificata, che è già una realtà sperimentata su due chilometri di
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autostrada svedese, dove i TIR possono viaggiare alimentati dall’energia elettrica grazie al collegamento ad un cavo che sovrasta la carreggiata, mentre fuori dall’autostrada gli automezzi continuano a muoversi sfruttando il motore tradizionale. In California, poi, le principali aziende energetiche hanno in programma di stanziare la cifra record di un miliardo di dollari per “elettrificare” l’intera rete di trasporti merci e persone. Il fatto che la stessa Tesla sia impegnata nella corsa al camion elettrico garantisce che questo obiettivo possa essere raggiunto. Come d’abitudine gli USA sono sempre un passo avanti. Infatti, (è di pochi giorni fa) la notizia che Nikola Motor Company, in collaborazione con Bosch, entro il 2021 lancerà sul mercato una nuova generazione di autocarri, alimentati con motore elettrico/idrogeno classe 8. I modelli Nikola One e Two promettono prestazioni da 1.000 CV e 2.712 Nm di coppia, circa il doppio della potenza di qualsiasi semirimorchio, ad oggi, in circolazione. Il tutto a zero emissioni. La collaborazione con Bosch, fornitore leader globale di tecnologie e servizi innovativi, è risultata vincente, grazie al nuovo sistema di propulsione eAxle, adatto a tutti i veicoli, dove motore, elettronica di potenza e cambio costituiscono un’unità compatta. “Stiamo perseguendo con grande determinazione il nostro obiettivo di introdurre nel mercato il semirimorchio più innovativo mai costruito prima”, ha dichiarato Trevor Milton fondatore e CEO di Nikola.
Anche Cummins, il gigante dei motori, ha mostrato recentemente al mondo il prototipo di trattore a “emissioni zero”, il Cummins AEOS: autonomia intorno alle 100 miglia grazie a batterie a ioni di litio da 140 kw/h di potenza. Per quanto riguarda le prestazioni, sembra che questo propulsore elettrico non abbia niente da invidiare a quelli a gasolio da 12 litri. Pure il trattore Tesla (al momento in cui scriviamo non ancora uscito), dovrebbe avere un’autonomia media di 430 km. Ma la tecnologica dell’elettrico – meravigliosa per abbattere i livelli di emissione dei centri urbani – potrebbe costituire un’arma a doppio taglio, come dichiarato da Sergio Marchionne AD di FCA che sottolinea che “forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta”. Quella dell’elettrico, quindi, “è un’operazione che va fatta senza imposizioni di legge e continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato. È certamente più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni”. Anche Harald Kruger, presidente del consiglio di amministrazione di BMW, dichiara che relativamente all’elettrico la tecnologia è più che matura e i prodotti ci sono, “ma i governi devono orientare le scelte creando infrastrutture adeguate. La vera sfida insomma è quella di convincere governi e industria a lavorare assieme per preparare il mercato in termini di infrastrutture di ricarica e di sistema energetico nazionale”. La strada è tracciata? Più o meno. Nella realtà nessuno possiede la sfera di cristallo e cosa accadrà nel futuro non ci è dato saperlo. Abbiamo provato a scoprirlo attraverso il parere di esperti ed esponenti delle Case costruttrici. Secondo Paolo Carri, Direttore Business Support & Development di Italscania, si possono identificare dei trend. “Quello relativo al metano è sicuramente, attualmente, di crescita importante sia in Italia che in Europa e molto
Quando il cliente del cliente sposa la sostenibilità ambientale. Barilla e Iveco.
dipenderà da quanto verrà sviluppata l’infrastruttura (al momento i punti di rifornimento per LNG sono ancora pochi, anche se cresciuti nell’ultimo anno; il carburante poi quantitativamente è disponibile). “Sicuramente quindi, nell’ipotesi che si sviluppi l’infrastruttura dell’LNG, il metano - nel breve e medio termine - rappresenta una soluzione in crescita. Un altro trend su cui si potrebbe scommettere, continua Carri, è l’elettrificazione dei veicoli che prosegue velocemente nel suo sviluppo. Siamo consapevoli infatti, che rappresenti il potenziale di efficienza -nella produzione di energia elettrica dalle fonti primarie di energia - più elevata con contenimento notevole di emissioni. Bisogna però “vedere” a 360° e considerare tanti temi, in primis il problema dello smaltimento delle batterie, pur essendo (quella delle batterie) una delle tecnologie di più Paolo Carri rapida evoluzione. Ma anche l’autonomia del veicolo: si dovrebbe infatti trasportare un peso notevole di batterie a discapito del puro carico e quindi del mero trasporto. In alternativa sarebbe necessario elettrificare le strade. O caricare gli autobus per via induttiva alle fermate”. Si tratta quindi di un mondo molto vario, con numerose possibili soluzioni e molte delle quali ancora sconosciute, ed anche per ciò risulta complesso fare previsioni nel breve termine. “Si stanno facendo sperimentazioni anche con le celle combustibili a idrogeno ma in questo caso siamo ancora molto lontani dalle modalità di cui sopra. In realtà potrebbero esserci delle svolte inaspettate e farci stupire, per es., dall’HVO che ha delle potenzialità importanti e lo scenario cambierebbe di nuovo…” - conclude Paolo Carri. Dario Albano, Managing Director Vans Mercedes-Benz Italia, propone una visione a 360°più futuristica dove la tecnologia elettrica la farà da padrona. Ci saranno nuove esigenze per il trasporto di persone e di merci, ci si sposterà di più e, quando si costituiranno le
Fortunatamente promuovere filiere sostenibili sta diventando un trend sempre più affermato. Il metano non è una soluzione futuribile ma è disponibile già ora, come certifica l’esperienza di Barilla che, lo scorso settembre in occasione europea della mobilità sostenibile, ha integrato il proprio parco veicolare inserendo nella sua flotta tre nuovi trattori Iveco Sralis NP 400 CV alimentati a Gas Naturale Liquefatto (LNG). Gioiellini progettati per missioni di lunga distanza, in grado di garantire fino a 1.500 km di autonomia tra un rifornimento e l’altro, grazie al doppio serbatoio di LNG con capacità di 540 litri ciascuno. Stiamo parlando di veicoli assolutamente green che consentono una riduzione delle emissioni di NOx del 32%, di PM del 99% e di CO2 fino al 95% in caso di utilizzo di biometano (forma energetica per la quale gli Stralis NP sono già compatibili) e un notevole decremento della rumorosità, a vantaggio del confort di guida. Scelta, da parte di Barilla, in perfetto allineamento col proprio spin -off “Buono per Te, buono per il Pianeta”. Il Gruppo infatti effettua 100.000 trasporti nazionali all’anno a pieno carico su gomma: intuitivo ma non scontato preoccuparsi della riduzione di emissioni inquinanti e di consumi di acqua nella fase produttiva. L’investimento è stato realizzato da Italtrans, partner logistico di Barilla, per i servizi di trasporto nazionali. Le performance degli Stralis NP consentiranno alle due aziende di mantenere a pieno l’impegno preso da entrambe in tema di sostenibilità del trasporto merci, rinnovando la solida partnership professionale. Riccardo Stabellini, logistic Director-Italy di Barilla, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di comunicare che il parco veicolare del nostro Gruppo è da oggi dotato di tre trattori alimentati a metano liquido. Tali veicoli sono ancora poco diffusi per i trasporti industriali in ambito nazionale. La strategia del nostro Gruppo, focalizzata sulla riduzione di emissioni inquinanti, caratterizza tutti i nuovi Progetti in ambito logistico. Continueremo a essere costantemente attenti a tutte le innovazioni in campo tecnologico nell’ambito del trasporto che ci permetteranno di raggiungere tale obiettivo”. Nello specifico, gli Iveco Stralis verranno impiegati nella gestione delle attività logistiche nelle regioni Lombardia e Veneto, dove sono già attivi distributori per il rifornimento di gas naturale liquefatto. megalopoli, si assisterà ad una circolazione dei mezzi molto importante con relative problematiche (sovraffollamento, inquinamento). Le Case si dovranno quindi orientare sempre di più sul concetto di andare incontro ad esigenze di mobilità variegata (e che metteranno in crisi il servizio pubblico che non sarà più sufficiente). Anche la consegna delle merci (sempre più in crescita grazie al fenomeno delle vendite on line) attraverso i veicoli commerciali sarà un altro tema importante da affrontare. “Ci si dovrà organizzare insomma in termini di servizi, dichiara Albano, come sta accadendo nel caso dell’azienda MVmants che tramite app, con veicolo commerciale privato preleva le persone, creando delle fermate virtuali. Ci saranno anche robot che caricheranno con merci il veicolo, soddisfacendo in pieno la capacità di carico del veicolo stesso e alla ricerca della massima efficienza. Non dimentichiamo poi le consegne col drone che, posizionato sul
tetto del veicolo, potrà raggiungere luoghi di consegna laddove il mezzo non potesse arrivare. Si anticiperà anche lo shop on line della spesa, con frigoriferi capaci di leggere il prodotto esaurito che arriverà direttamente a casa. Risolvere le problematiche relative alla mobilità attraverso la creazione di servizi è la chiave di volta”. Tutte queste modalità nuove ma già operative, per il manager di Daimler, impatteranno sul mondo delle tecnologie alternative con l’elettrico. Carburanti ecosostenibili quali metano, biogas ecc. rappresentano tecnologie di transizione. Ormai il cambiamento è in atto, il processo è avviato ed è irreversibile e questo porterà le Case a fare fortissimi investimenti. “Nel frattempo bisognerà gestire una tecnologia attuale (motore termico) e fare investimenti in parallelo sino a quando ci sarà lo switch che avverrà
Dario Albano
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non prima di dieci anni”. Nell’ordine naturale delle cose quindi, si verificherà il decadimento di una fase da una parte, e parallelamente, l’incremento delle nuove tecnologie dall’altra. Quanto rapido ciò sarà, dipenderà dalla capacità di investimento verso l’altra fonte (elettrico) anche da parte delle infrastrutture. “Comunque - conclude Albano - le realtà di cui sopra saranno visibili sulla strada da tutti entro i prossimi anni”. Cambierà la nostra vita e la struttura della società: assisteremo alla cessazione di tante attività ma l’apertura di nuovi mercati e nuovi lavori permetteranno, a chi sarà pronto e attento al cambiamento, di cavalcarne l’onda.
deve confrontarsi con una rete distributiva penalizzata dai pochi punti di erogazione”. Proprio per questo negli scenari futuri il Leone vede soprattutto un progressivo passaggio alla trazione elettrica ma applicando un attento controllo sulle fonti di generazione di tale energia. Il trasporto del futuro sarà elettrico e, nel medio periodo, caratterizzato da soluzioni ibride che sono già in fase di studio.
Per Claudio Sivilotti, Product Manager di Volvo Trucks, saranno tre i macro sviluppi: automazione progressiva per permettere al conducente di lavorare più in sicurezza e di semplificare il proprio lavoro (guida assistita, guida autonoma e platooning che permetterà anche un risparmio Alessandro Smania, energetico); connettività per una Marketing & Communisempre maggiore assistenza cation Director presso preventiva sui veicoli (intervenire MAN, crede fermaper tempo in caso di anomalie, e mente nella validità a favore della sicurezza che purdel Diesel anche sotto troppo ancora non è coperta dai l’aspetto di tutela amsistemi di connettività) ed elettribientale: “E’ demagogificazione progressiva. In quest’ulco colpevolizzare questa timo caso, si avrà l’ibridazione (alitipologia di carburante mentazione mista), per arrivare quando, (soprattutto in Claudio Sivilotti all’elettrificazione più spinta di Italia) il parco circolante è tutti i veicoli. Focus principale, a cappello di per larga parte obsoleto” dichiarano questi tre trend, sarà la sicurezza: sicurezza dalla Casa. “Relativamente al contedell’operatore, sicurezza del trasporto e nimento dell’impatto ambientasicurezza delle merci trasportate. “Sul le poi, si dovrebbe analizzare versante sicurezza si sta investendo – e verificare – l’intero ciclo tanto e si può fare ancora molto economico: produzione per migliorare anche l’ambiente e smaltimento, quello attorno al conducente- dichiache c’è prima e quelra Silviotti- il cui confort incide lo che viene dopo. tanto su questo tema. Idem in Così facendo, formerito all’interfaccia veicolo/ se l’energia elettrica autista: è necessario infatti inprodotta dal carbone formare in modo chiaro il connon sarebbe così puliducente alfine di evitargli inutili ta. Attualmente il gas, la distrazioni”. Quanto dovremo cui convenienza attuale Alessandro Smania attendere? L’orizzonte risulta principalmente temporale di legata agli incentivi statali,
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tutte queste trasformazioni per Claudio è di due decenni; “ma le prime soluzioni concrete possono nascere al massimo entro i prossimi cinque anni”. Che è dopodomani… Le Case non stanno a guardare Il futuro dell’autotrasporto passa obbligatoriamente da una riduzione dell’impatto ambientale dei mezzi in circolazione (su questo tutti gli attori del settore concordano), ma su tempi e modalità per arrivare a questo risultato ci sono opinioni e strategie differenti. Il gruppo Daimler ha da sempre a cuore l’ambiente e lo sviluppo di una mobilità ecosostenibile; per questa ragione propone un ventaglio di sistemi di propulsione a carburanti alternativi che prevede, a seconda dei veicoli e della tipologia di impiego il metano, il gasolio prodotto da oli vegetali idrotrattati (HVO), il biodiesel fino ad offrire, per il tramite della società controllata Fuso, soluzioni ibrido-diesel ed elettrico puro. Nella realtà, il futuro è già iniziato con la Stella che sta reinventando il mondo dei trasporti. All’IAA 2016 Daimler è stata la prima Casa a presentare l’Urban eTruck, un veicolo pesante (26t di peso totale a terra), completamente elettrico che circola a zero emissioni, e come indica il nome, è utilizzato per il trasporto merci in città. Su questo veicolo la batteria garantisce un’autonomia fino a 200 km ed una piena capacità di trazione fin dalla partenza. La tensione nominale corrisponde a 400 V, la potenza massima è di 2x 125 kW, la coppia sulla ruota arriva a 11.000 Nm. La propulsione a metano gassoso (CNG) è offerta sull’’Econic, il veicolo Mercedes Benz adibito alla raccolta rifiuti grazie al potente motore 6 in linea OM936 da 302 CV. Le motorizzazioni 4 cilindri 5,1 litri di cilindrata con potenza sino a 231 CV, 6 in linea 7,7 litri di cilindrata con potenza fino 299 CV e sei cilindri 10, 7 litri di cilindrata con potenza fino 428 CV che equipaggiano i veicoli da media e lunga percorrenza (Atego, Antos ed Actros) sono compatibili con HVO. Anche il biodiesel è disponibile sui
Incentivi, avanti a tutta forza?
veicoli Industriali della Stella grazie alla motorizzazione 6 cilindri da 12,8 litri di cilindrata nei due livelli di potenza da 420 Cv e 450 Cv. La tecnologia ibrida diesel e puramente elettrica è esplorata dal Gruppo per il tramite della controllata Fuso che con il Canter offre il primo light truck a propulsione ibrida parallela in grado di abbattere significativamente le emissioni inquinanti e di contenere i consumi di gasolio del 23% rispetto alla corrispondente versione diesel. L’avveniristico eCanter, già commercializzato in molti paesi e disponibile in piccola serie per il mercato Italiano dal 2018, rappresenta invece una pietra miliare nella distribuzione a corto raggio; il veicolo a impatto zero, grazie alle sue batterie agli ioni di litio, con una singola carica può di movimentare merci per oltre 40 quintali per più di 100 km (superiori al 92% della percorrenza chilometrica giornaliera dei veicoli da distribuzione a corto raggio in Europa). Futuro che è già oggi con il Vision Van che è addirittura dotato di un vano di carico completamente automatizzato, di droni integrati per la consegna aerea autonoma. Monta un brillante motore elettrico da 75kW dotato di autonomia massima di 270 km con consegne che avvengono, ça va sans dire, a emissioni zero locali. In casa IVECO, che ha da sempre l’interesse per il “green” (ricordiamo che il pay-off si identifica ne “Il tuo partner per un trasporto sostenibile”), da oltre 20 anni si continua a puntare su tecnologia, riduzione dei costi di gestione e sostenibilità. Relativamente al trasporto merci il costruttore propone un’intera gamma che copre i segmenti dei leggeri, medi, pesanti e su tutti vengono proposte trazioni alternative. Sui veicoli medi e pesanti il gas naturale diventa il carburante alternativo che offre i migliori vantaggi rispetto ai carburanti tradizionali. In questi casi esigenze, masse, dimensioni vengono ampiamente soddisfatte dallo stesso, essendo efficace in termini di riduzioni di emissioni di CO2, ma anche in costi di esercizio.
Tornano gli incentivi ICBI (Iniziativa carburanti a basso impatto) per la trasformazione a gas (gpl o metano) di auto e veicoli commerciali. Non è una campagna nazionale ma è limitata ai comuni che vi aderiscono. Ne dà notizia il Consorzio Ecogas che conferma l’apertura sul proprio sito delle prenotazioni per ottenere il contributo. I fondi sono limitati ed è prevedibile che si esauriranno in poco tempo. L’agevolazione che copre circa un terzo dei costi della trasformazione, varia da 500 a 1.000 euro, a seconda del tipo di impianto montato. Tra le novità, annunciati test sperimentali sulle emissioni reali prodotte dai commerciali Diesel ‘’dual fuel’’ trasformati tramite l’iniziativa. Il contributo, infatti, può essere utilizzato per installare impianti a Gpl o a metano, sia su auto a benzina sia su commerciali a benzina o a gasolio. L’elenco del 674 comuni italiani che aderiscono all’iniziativa e i cui residenti possono chiedere i contributi può essere consultato sul sito Internet del consorzio Ecogas. Il cittadino fruisce dell’incentivo tramite uno sconto riportato direttamente in fattura e il Comune provvederà poi a rimborsare le autofficine degli ecoincentivi erogati. Attualmente, chiarisce Ecogas in una nota, ‘’è stato impiegato circa il 50% del fondo destinato ai cittadini e circa il 6% del fondo destinato ai veicoli commerciali’’. Per i veicoli commerciali Diesel e benzina Euro 2-3-4-5 su cui montare impianti a Gpl il contributo è di 750 euro. Si arriva a 1.000 euro, il massimo previsto dalla manovra, per l’installazione di impianti a metano sui commerciali a benzina Euro 2-3-4-5 e sui Diesel. Anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è pronto a fare la sua parte: è stata annunciata la fase di lancio di nuove linee guida per la mobilità sostenibile per creare centri di stoccaggio strutturati per il metano liquido al servizio del trasporto pesante, e per questo i contributi di incentivazione per veicoli a gas ed elettrici crescono di anno in anno, tanto che nel 2017 sono arrivati a 35 miliardi di euro (a favore delle imprese di autotrasporto che da oggi, e fino al 15 aprile 2018, potranno acquistare veicoli industriali a trazione alternativa (metano CNG, LNG - ibridi e d elettrici). Tutto questo ovviamente è fondamentale per i mezzi pesanti, la cui alimentazione a gasolio tenderà gradualmente a scomparire per essere sostituita da quella più ecologica a gas o elettrica. Risulta necessario sì, migliorare le infrastrutture, ma anche ridurre il costo del metano LNG, che attualmente proviene dagli hub di Barcellona e Marsiglia, realizzando un centro di stoccaggio in Italia (un centro in cui il metano liquido viene caricato sulle autobotti per poi essere distribuito). La struttura potrebbe sorgere lungo la fascia costiera dell’Adriatico, tra Ravenna e Venezia, oppure nei pressi del porto di Livorno. Quindi sul Nuovo Eurocargo vengono adottate motorizzazioni anche a CNG (gas naturale compresso immagazzinato a 200 bar) che ben rispondono a distribuzione urbana o reginale; mentre su Stralis vengono proposte soluzioni CNG, LNG e C-LNG. La motorizzazione LNG infatti ha una maggior densità energetica e permette quindi di caricare più gas sul veicolo che, di conseguenza, raggiunge una maggiore autonomia (sino a 1500 km).
Unico limite di questa tecnologia (che la lungimirante Casa propone già da cinque anni) è la rete di distribuzione: i punti di rifornimento infatti sono concentrati nel centro-nord dell’Italia; ma entro la fine dell’anno se ne attiveranno due in Campania, uno a Brindisi ed uno a nord di Roma e, sommandosi a quelli già operativi, arriveranno ad essere venti. Il Nuovo Eurocargo Natural Power è offerto in versioni da 11 a 16 t, con motore Cursor sei cilindri, coppia maggiorata a 750 Nm, potenza aumentata a 204 CV, cambio manuale a 9 rapporti
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e automatico a convertitore di coppia. Prestazioni e capacità di trasporto sono le stesse delle versioni diesel e l’autonomia raggiunge i 400 km. Per lo Stralis si parla di Cursor 9 (8,7 litri Natural Power), con una potenza erogata di 400 CV. Il gas naturale è quindi la tecnologia in cui la Casa torinese crede. Tecnologia, ricordiamo, che permette di abbattere il 96% in meno di particolato (rispetto ad un veicolo diesel) ed anche di diminuire la rumorosità di 3 db (rispetto ad un diesel), che significa che la rumorosità percepita sarà notevolmente ridotta. La futuribilità del gas naturale è data anche dalla compatibilità col biometano (dato dal compostaggio della frazione organica dei rifiuti). Anche per questo motivo, secondo la visione di Iveco, relativamente ai veicoli medi e pesanti, il mercato evolverà verso il gas naturale e per il lungo raggio verso l’LNG. In merito ai veicoli leggeri – dove sussiste una maggiore variabilità – viene richiesta una potenza minore. Ecco che qui la Casa ha proposto di recente la nuova famiglia Daily Blue Power che anticipa i requisiti ambientale richiesti per il prossimo futuro proponendo tre soluzioni tecnologiche: Daily Hi-Matic Natural Power, il primo veicolo a gas naturale compresso nel settore degli LCV a disporre di un cambio automatico a 8 rapporti; Daily Euro 6 RDE Ready, il primo LCV pronto ad affrontare le normative sulle emissioni di guida reali del 2020; Daily Electric, veicolo a emissioni zero che consente di circolare nelle città, anche con le più rigorose restrizioni sul traffico. La propulsione elettrica è un “vizio” che arriva da lontano dato che fu proprio il Daily, nel 1986, a montare un motore elettrico, diventando così il precursore delle motorizzazioni con questo tipo di tecnologia. MAN Truck & Bus è attivamente impegnata a sviluppare sistemi di trazione alternativi nei veicoli industriali e in particolare negli autobus urbani da diversi anni e mira a ridurre al minimo le emissioni prodotte dal sistema di trasporto pubblico e privato. Dal 2010, il MAN Lion’s City Hybrid offre un’alternativa interessante dal punto di vista economico ed ecologico e nel prossimo futuro sarà affiancato da autobus completamente elettrici. Nel 2018, un modello di pre-produzione di un bus alimentato a batteria (BEV) sarà sottoposto a prove pratiche in diverse città europee e la produzione di serie dovrebbe iniziare prima del 2020. Per i truck è prevista la produzione di serie a partire dall’anno successivo con ampi campi di test su strada già dal 2018. Scania è forse oggi il Costruttore che offre le maggiori soluzioni alternative e, soprattutto quello che sta impiegando i maggiori sforzi nella sensibilizzazione e nella commercializzazione di veicoli ecosostenibili. Storicamente, d’altronde il Grifone è sensibile alla tematica ambientale e attiva nella ricerca scegliendo soluzioni di trasporto sempre più 16 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
sostenibili, senza pregiudizi o preferenze. Questo perchè si identifica in un’azienda globale, che risponde alle diverse realtà in termini di carburanti alternativi presenti nel mondo, ma anche per la varietà delle applicazioni del trasporto che ha svariate esigenze in termini di autonomia e percorrenze. Relativamente a biodiesel le motorizzazioni proposte sono diesel Euro VI compatibili col biodiesel al 100% attraverso una predisposizione: la presenza è a tutta gamma con cinque motorizzazioni (dal 9 litri al 16 litri) che garantiscono ottime prestazioni. Inoltre tutti i motopropulsori Euro VI sono compatibili con HVO, carburante che ha una grandissima potenzialità ed ha tutta la flessibilità del diesel. Parlando di metano (CNG e LNG e biometano) anche qui la Casa propone motorizzazioni assolutamente compatibili sia col gas naturale che col biometano: propulsori Euro VI da 9,3 L (da 280 a 340 CV), caratterizzati da una coppia alta in valore (1600 N/m per i 340 CV) e sia per CNG che LNG i motori sono i medesimi. A disposizione il motore 9 litri (dove si concentra la richiesta) da 280 CV Euro VI per l’etanolo: un po’ meno efficiente del diesel ma comunque con buone prestazioni. E’con il primo ibrido tra i veicoli pesanti che il Costruttore fa il primo passo verso l’elettrificazione dei motori, trend destinato ad avere sviluppi futuri. Una sfida che Scania ha voluto vincere per ottenere un veicolo sostenibile sotto tutti gli aspetti: quello ambientale, con un abbattimento fino al 92% di CO2 (percentuale questa raggiunta se il motore termico è alimentato a HVO), e quello economico, con un risparmio sui consumi che arriva al 18 per cento. Nello specifico, in casa Scania si parla di ibrido parallelo con motore a scoppio 9 litri da 320 CV Euro VI, compatibile anche con HVO, mentre il motore elettrico ha una potenza di 130 kW (176 CV) e una coppia di 1050 Nm. Cuore del sistema è l’unità di potenza ibrida Scania (HPU), che è in grado di far muovere le 26 tonnellate complessive del mezzo totalmente in modalità elettrica e capace di gestire la ripartizione di coppia motrice tra i due sistemi di propulsione (elettrico e diesel). Ovviamente il motore elettrico subentra e viene utilizzato laddove non sia possibile l’utilizzo di altri propulsori (centri storici, ore notturne)
grazie alla sua peculiarità super green (tra cui anche emissioni acustiche ridotte). Renault Trucks è leader nella ricerca e sviluppo di veicoli a basso impatto ambientale e, qualora una nuova tecnologia dovesse essere sostenibile per tutti gli attori coinvolti nella filiera del trasporto, la conoscenza acquisita le permetterebbe di proporre una soluzione collaudata. Oggi l’offerta della Casa contempla due differenti proposte in termini di carburanti alternativi: il CNG ed il Biodiesel. La soluzione CNG è focalizzata sul segmento Distribution e più precisamente sulla Gamma D Wide con i veicoli D 18 Wide P4x2 e D 26 Wide P6x2, entrambi disponibili sia nella versione “distribuzione” standard che nella più specifica versione “BOM” dedicata alla raccolta rifiuti. La gamma monta un motore Cummins Euro VI NGT39, 8,9 litri e 320 CV, con una coppia massima pari a 1360 Nm da 1300 a 1400 giri/min e dalla potenza massima di 239 kW a 2100 giri/ min. La soluzione BIO-DIESEL è disponibile nel segmento DISTRIBUTION e trova la sua esatta collocazione sulla potenza di 240 CV del motore DTI5 e sulla potenza di 320 Cv del DTI8 – entrambe personalizzabili in fase di configurazione con taratura B30 oppure B100. Su quali saranno le tecnologie alternative del futuro, la Losanga non si sbilancia. Nel futuro di Volvo ci potranno essere più strade percorribili in tema di carburanti alternativi. Intanto tutti i motori – D5, D8, D13 e D16 – sono alimentabili al 100% con HVO. Il motore D5 240 CV e il D8 320 CV sono alimentabili al 100% a biodiesel; mentre sulla gamma FE viene installato un motopropulsore a CNG. E’stata poi appena annunciata la gamma a LNG che entrerà a listino a fine anno e che è la più estesa e assolutamente la più diversificata esistente sul mercato. Stiamo parlando di una motorizzazione 13 litri, disponibile sulle gamme FM e FH, con potenze di 420 e 460 CV ed un valore di coppia esattamente identici a quelli equivalenti diesel (2100 e 2300 Nw/m). Una tecnologia esclusiva della Casa (e sviluppata internamente) che utilizza un ciclo diesel, e che è ha un rendimento energetico del 25% superiore a quello di un veicolo alimentato da un motore a ciclo 8.●
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Focus
le eccellenze della rete
“Isole” felici Continua il viaggio di TOE nelle eccellenze della rete Italscania. Scovare l’officina con massima disponibilità e mentalità aperta alle esigenze del cliente non è cosa semplice. Ancora di più sulle isole. In questa terza puntata presentiamo alcune delle officine isolane
OFFICINA LO BARTOLO di Federica Lugaresi
L
a fortuna del Grifone è quella di avere una rete che crede nel marchio della Casa poiché le aziende che la costituiscono sono parte integrante del successo del marchio. Una rete che è distribuita in modo capillare su tutto il territorio italiano, isole incluse. Un mondo che è in continua crescita ed espansione per garantire a tutti i clienti servizio di manutenzione e riparazione di altissima qualità. Scania è fortemente convinta del fatto che sia necessario investire nel fattore umano e nei giovani, andando a formare futuri professionisti dell’autoriparazione, una figura 18 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
professionale estremamente preziosa per la propria organizzazione. Come possiamo immaginare, non si tratta affatto di un lavoro semplice, anzi. Quello delle officine è un lavoro estremamente complesso: richiede grande competenza e professionalità e, al tempo stesso, i massimi livelli di disponibilità nei confronti del cliente. Energia, motivazione e competenze, quindi. Queste le peculiarità delle officine Scania anche sulle isole, che si trovano in un contesto un po’ particolare e diverso da quello delle “sorelle” sul continente. Un parco veicolare con forte presenza di autobus per il trasporto persone, picchi fortissimi di lavoro durante l’estate, sono alcune delle caratteristiche che ne identificano la dinamica e struttura ovviamente diverse rispetto alle altre officine. Realtà che devono rispondere a sollecitazioni importanti che il mercato locale presenta. ●
Ci trasferiamo in provincia di Caltanissetta nella città di Gela, importante centro agricolo e industriale della Sicilia. Qui viene aperta nel 1986 l’officina Lo Bartolo che entra immediatamente a far parte della rete Scania, grazie all’esperienza dei tre fratelli fondatori che si sono fatti le ossa in Germania. Competenze ed esperienza acquisite direttamente sui veicoli del Grifone nell’officina dell’azienda di trasporto tedesca ma anche seguendo corsi. “E quando si lavora bene e con passione, si cresce - dichiara Giuseppe Lo Bartolo – tanto che nel 1991 ci siamo trasferiti in un capannone di proprietà ed abbiamo assunto due persone”. Oggi di persone se ne contano otto: quattro meccanici specializzati, un magazziniere, un accettatore e due segretarie. Una crescita continua non facile e non scontata. “Il confronto tra Germania e Sicilia viene spontaneo – continua Giuseppe - purtroppo tra le due realtà c’è una grande differenza e qui da
OFFICINA MECCANICA GIORGIO MELIS SNC Ci troviamo a Cagliari, nella meravigliosa terra di Sardegna: è il 1967 quando Giorgio inizia per conto proprio il lavoro di meccanico di mezzi pesanti. Nel 1986 entra a far parte della rete Scania come officina autorizzata e si occupa principalmente di autocarri e autobus (dopo che nel 2008 sono stati venduti 250 Scania Iriziar in tutta l’isola). Stiamo parlando di un’azienda di famiglia, dove lavorano oggi sette meccanici e tre figure amministrative; ed il papà Giorgio è ancora il capo officina affiancato dalla nuova generazione di cugini e figli. Monia si occupa della parte amministrativa, organizzazione del magazzino e rapporti coi clienti/fornitori. L’azienda ha sempre collaborato con LARST, società sarda di trasporto, ma soprattutto lavora con clienti storici che sono rimasti fedeli grazie al servizio di qualità che l’officina è in grado di offrire: preparazione, rapidità nei ricambi, competenza. “È difficile conquistare la fiducia di un cliente” dichiara Monia che ha iniziato a lavorare giovanissima ed è cresciuta con Scania. “Oggi il cliente è molto più informato, esigente. Con il mondo del web è evoluto, sa quello che vuole. Ha sempre modo di verificare e confrontarsi molto più velocemente” continua.
“Siamo costantemente alla ricerca di bra- ● vi meccanici: abbiamo un ragazzo che ha iniziato dopo la scuola, è cresciuto con noi ora ha 27 anni. È necessario avere pazienza e umiltà, spesso queste doti mancano: si arrendono facilmente, vogliono tutto subito. È un lavoro complicato ma secondo me (sarà che io ci sono cresciuta) gratificante e oggi si lavora in condizioni migliori e le macchine sono tecnologicamente avanzate. È un mondo in cui puoi crescere tantissimo. Forse alcuni ragazzi lo vedono come un lavoro pesante, ma fa parte però del gioco. La passione è il motore di tutto. Siamo sempre in cerca di giovani talenti!” conclude Monia.
OFFICINA MECCANICA DI CATTA GIUSEPPE
noi si fa un salto all’indietro, con una mentalità che poco si adegua alle abitudini ed esigenze degli autotrasportatori. Ma noi cerchiamo di offrire un lavoro di alta qualità ai nostri clienti. Il punto di forza della nostra officina è la grande esperienza e la conoscenza del prodotto che è di alta tecnologia ed eccellenza”. I clienti riconoscono e apprezzano queste qualità. Clienti storici ma anche nuovi, e fidelizzati tanto che provengono da fuori zona. Clienti che fanno consegne nelle vicinanze e poi passano in officina anche solo per un controllo veloce. “Ci conoscono e vogliono venire da noi” dichiara Lo Bartolo. Una grande soddisfazione che però non fa sedere sugli allori, anzi. “Siamo già pronti con le nuove generazioni: abbiamo inserito in azienda i nostri ragazzi che continuiamo a preparare con tanta formazione. Corsi su corsi che diano gli strumenti per portare avanti con competenza un lavoro complesso”.
Tutto ha avuto inizio con Giuseppe Catta che fin da bambino si sporcava le mani nell’officina del papà sotto casa. Padre e figlio hanno lavorato insieme, nella zona industriale di Buddusò in provincia di Olbia, sino al 2010, anno di pensionamento del padre. Attualmente l’officina – a gestione famigliare - è composta da tredici persone, di cui dieci meccanici, due amministrative ed un accettatore/magazziniere. Da circa un anno l’officina è stata ingrandita con un centro di revisioni per veicoli industriali, in collaborazione con la motorizzazione. Oltre ai clienti storici, ne sono arrivati di nuovi e anche grazie a ciò, l’azienda continua a crescere, tanto che sono stati acquistati nuovi macchinari dedicati all’allineamento assali, convergenze ed autorizzazioni per tachigrafo digitale. Tutti i membri di questa realtà sono mossi da passione e dalla voglia di continuare ad imparare e a studiare. La figlia Giuseppina - che si occupa dell’accettazione e delle garanzie - sottolinea come arrivino molte richieste da parte di meccanici che vogliono fare esperienza: ma l’officina ha bisogno di personale qualificato per tenere alto lo standard, giustamente, richiesto. Da qui la collaborazione – tramite stage - con gli istituti professionale della zona, per
permettere ai ragazzi di fare una buona scuola e specializzarsi direttamente sui nuovi mezzi Scania: superfluo aggiungere che i più meritevoli verranno inseriti nell’azienda. “E’ importante poi che siano persone educate, che sappiano ascoltare e viziare i clienti. Noi siamo sempre noi stessi, ci comportiamo correttamente con il cliente che quindi torna sempre volentieri. Siamo competenti, mio padre è un mostro come meccanico, ha tanta esperienza che gli permette addirittura di fare diagnosi al telefono. È un punto di riferimento per tanti clienti ed ha una grandissima passione che ha trasmesso a tutti noi” conclude Giuseppina.
TRASPORTARE OGGI
novembre 2017 19
Intervista
adira
Indipendente è bello Una chiacchierata con Bruno Beccari, profondo conoscitore del mondo aftermarket e presidente ADIRA, l’Associazione che rappresenta e difende gli interessi dei distributori che non hanno prodotti di primo equipaggiamento, né con il marchio dei Costruttori
N di Ferruccio Venturoli
ella nostra indagine nel vasto e piuttosto sconosciuto panorama dell’aftermarket, siamo andati a fare una chiacchierata a tutto campo con Bruno Beccari, personaggio di spicco del settore e presidente di ADIRA (Associazione Italiana dei Distributori Indipendenti di Ricambi per Autoveicoli), l’associazione,
cioè, che rappresenta e difende gli interessi dei distributori indipendenti. Nata nel 2004, e membro della Federazione Internazionale dei distributori dell’aftermarket indipendente, conta circa 300 associati ed ha come scopo quello di essere un valido supporto per i distributori e i ricambisti multimarca. In sostanza ADIRA, dà voce a un tassello estremamente ricco, importante e vitale non solo dell’aftermarket, ma dell’intera filiera automotive, per esempio, come in questo momento, con la partecipazione attiva ai processi di sviluppo normativo, sia a livello nazionale che comunitario, su gran parte delle tematiche connesse all’intero sistema automotive.
Il focus dell’attività Attualmente il focus dell’attività è su due argomenti importanti: da una parte il nuovo sistema di omologazione dei veicoli che, a differenza del precedente, tocca direttamente il mondo dei ricambi e della loro omologazione; dall’altra la telematica applicata ai veicoli che oggi sono praticamente
I numeri del post vendita indipendente, in Italia, sono piuttosto importanti: più di 4mila operatori, circa 50mila addetti e oltre 100mila codici gestiti.
Alcune grandi Case stanno cercando di assorbire quote dei distributori indipendenti, è il caso di PSA, Ford e, nei veicoli industriali, di DAF con TRP.
TRASPORTARE OGGI
novembre 2017 21
Il protocollo d’intesa con ANFIA Aftermarket
Non tutte le aziende estere che tentano di sbarcare in Italia sono sinonimo di qualità.
dei computer su ruote e l’innovazione genera dei riflessi significativi anche nel mondo dell’aftermarket. Per esempio il ruolo, sempre più importante, della manutenzione predittiva. Prima di andare avanti capiamo bene cosa vuol dire “indipendenti”, ed è lo stesso presidente Beccari a chiarircelo: “Nel mercato dei ricambi – dice - ci sono sostanzialmente due canali: quello della Case e quello dei distributori indipendenti, ovvero quelli che non hanno prodotti di primo equipaggiamento, né quelli venduti, anche in prima persona, dai Costruttori”. Una chiacchierata, la nostra, che ha abbracciato diversi argomenti, dalla ricchezza del mercato alle ombre che vi si profilano sopra, dal futuro, alla necessità della formazione. Un mercato molto ricco E appare abbastanza chiaro anche a un’occhiata superficiale, che si tratta di un mondo piuttosto ricco, è cosi? “Il mondo del postvendita indipendente,
22 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Esattamente un anno fa è stato firmato un protocollo d’intesa tra la Sezione Aftermarket di ANFIA e ADIRA. Il documento ha lo scopo di avviare attività congiunte di comunicazione e marketing, ma anche iniziative di promozione della filiera dell’aftermarket attraverso campagne informative e azioni di sensibilizzazione, nei confronti degli operatori del settore, dei media e dell’opinione pubblica. Un altro terreno d’incontro tra le due associazioni riguarda le attività di consulenza e formazione sul quadro normativo di riferimento per il comparto, alle quali si affiancheranno analisi di mercato condivise e, non ultime, attività congiunte di lobby. Grande soddisfazione venne espressa quel giorno dal presidente Beccari, che vede nella sottoscrizione del protocollo, un riconoscimento importante a conferma della serietà dell’opera svolta da ADIRA nel corso degli anni. “Con l’accordo raggiunto – ha detto - si apre una nuova possibilità di dialogo e collaborazione tra le due associazioni, in un momento delicato, contrassegnato da una forte accelerazione dello sviluppo tecnologico e dal crescente interesse di nuovi attori del comparto IAM”. I primi passi della collaborazione tra le due associazioni risalgono ad alcuni anni fa ma, per entrare nel vivo, occorreva la firma di un protocollo d’intesa. detto anche IAM (Independant After Market) – dice il presidente - come si sa, è vitale e dinamico; ma quando parliamo in modo generico di ‘mondo del post vendita’, parliamo di un business che, solo in Italia, vale, compresa la manodopera, oltre 30 miliardi l’anno e che, in Europa, arrivano a 240. Va da sé che su questa torta invitante tentano di tuffarcisi in tanti”. Il post vendita indipendente, insomma, è un anello importantissimo della filiera automotive; basta dare un’occhiata ai numeri in Italia: più di 4mila operatori, circa 50mila addetti e oltre 100mila codici gestiti. Quindi, sono molti e diversi i “nuovi attori”, che vorrebbero avere una parte importate sul palcoscenico dell’aftermarket, a cominciare dalle aziende che tentano di sbarcare in Italia e in Europa dalla Cina, dall’India, o da altri Paesi dove la qualità della merce esportata spesso non è una priorità. “Noi, come associazione – riprende Beccari – non possiamo certo obbligare un nostro associato a vendere o non vendere questo o quel prodotto, l’unica raccomandazione, comunque, che facciamo sempre, è quella di stare sempre molto attenti alla qualità e alla provenienza di ogni singolo pezzo”.
L’attacco dei Costruttori Poi, ci sono loro, le grandi Case costruttrici che stanno cercando di impossessarsi del mercato per arrivare, di fatto, a una standardizzazione assoluta, anche qualitativa, del prodotto. Una minaccia per il pubblico, che va valutata. “Si, esattamente – dice ancora il presidente – le grandi Case costruttrici, sia di vetture che di veicoli industriali, stanno tentando di acquisire quote di distributori indipendenti. Ultimamente si sono mosse in questo senso PSA, Ford, DAF, nei veicoli pesanti. Non abbiamo ancora elementi precisi per misurare l’entità della minaccia. Però, va detto che non è certo la prima volta che i Costruttori tentano di entrare, in modo massiccio, nell’aftermarket indipendente, con intere gamme di prodotti multimarca. E mi sembra di ricordare che poche di queste operazioni hanno avuto decisamente esiti felici e fruttuosi nel tempo. I grandi Costruttori hanno un modo di approcciare il settore diverso rispetto a quello di chi è ‘nato’ nella filiera indipendente”. Il futuro è la meccatronica Dai ricambi alla riparazione dei veicoli, il passo è molto breve. Il lavoro delle officine è decisamente cambiato: l’autoriparazione
ll lavoro delle officine è decisamente cambiato: ormai, anche con la diagnosi predittiva, si punta sulla meccatronica, che sta dando vita al “meccanico 2.0”
punta sulla meccatronica, un’evoluzione del mestiere, che sta portando alla figura del “meccanico 2.0”, soprattutto per quanto riguarda gli interventi di riparazione o /manutenzione sulla power unit. “Qui - conclude il presidente Beccari la via da seguire senza indugio è quella della formazione professionale, perché ormai parliamo di una figura abbastanza distante dall’autoriparatore tradizionale. Insomma è in atto un’evoluzione
che va assolutamente seguita per non rimanere fuori dal mercato. Ecco allora l’importanza fondamentale della formazione professionale. Si tratta di un fattore sul quale puntiamo molto e che è anche uno dei punti salienti del protocollo d’intesa firmato con la sezione Aftermarket di Anfia, e che ha lo scopo di avviare una serie di collaborazioni e di attività congiunte nel campo della formazione e della didattica”. ●
Il bollettino dell’Autocarro
Ancora sì agli
incentivi Con il decreto sugli investimenti alle imprese di trasporto, si conferma la politica di sostegno al rinnovo delle flotte. L’importo massimo di incentivo per singola impresa è aumentato rispetto allo scorso anno, fino a 700mila euro.
S
A cura di ANFIA Aftermarket
i conferma anche quest’anno la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di incentivare le aziende di autotrasporto per il rinnovo e l’adeguamento tecnologico del materiale rotabile. Sulla Gazzetta Ufficiale del 1° Agosto scorso, sono stati pubblicati il Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Decreto Direttoriale riguardanti le modalità di erogazione dei 35,9 milioni di Euro stanziati per gli investimenti a favore delle imprese di autotrasporto che, da oggi e fino al 15 aprile 2018, potranno acquistare veicoli industriali a trazione alternativa (CNG, LNG, ibridi ed Elettrici), rimorchi e semirimorchi per il trasporto intermodale e, per la prima volta, anche rimorchi, semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici superiori alle 7 tonnellate allestiti per il trasporto ATP.
24 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
L’azione di ANFIA Va detto che, a monte dei decreti, c’è anche la collaborazione e l’azione di sensibilizzazione svolta da ANFIA negli ultimi anni, in direzione di un crescente impegno nel promuovere una mobilità sostenibile attraverso un approccio integrato, che consideri come fattori determinanti sia la diffusione dei veicoli a carburanti alternativi e con minor impatto ambientale, sia la necessità di un’ottimizzazione logistica del trasporto merci. “Siamo soddisfatti di questo provvedimento e grati al Ministro Delrio e al Direttore Generale per il Trasporto stradale e per l’Intermodalità Finocchi – ha dichiarato Andrea Zambon Bertoja, Presidente della Sezione Rimorchi di ANFIA. La politica strutturale di sostegno agli investimenti degli ultimi anni, infatti, sta accelerando il necessario processo di rinnovo del parco circolante dei veicoli industriali, supportando il mercato e la produzione. Rappresenta, inoltre, un virtuoso esempio
dei buoni risultati che è possibile raggiungere lavorando insieme per un comune e ambizioso obiettivo, quello di un trasporto merci sempre più sostenibile”. Quattro tipologie di investimenti I contributi sono suddivisi in quattro tipologie di investimento: 10,5 milioni di euro per l’acquisto di autoveicoli nuovi di massa complessiva da 3,5 ton in su a trazione alternativa a metano CNG, gas naturale liquefatto LNG, ibrida ed elettrica; 10 milioni per la radiazione per rottamazione di veicoli pesanti di massa complessiva da 11,5 ton in su, con contestuale acquisizione di veicoli nuovi Euro VI di massa complessiva da 11,5 tonnellate; 14,4 milioni per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi nuovi per il trasporto combinato ferroviario (normativa UIC 596-5) e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave (normativa IMO), dotati di componentistica
innovativa, nonché per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici superiori a 7 tonnellate allestiti per trasporti in regime ATP, rispondenti a criteri avanzati di risparmio energetico e rispetto ambientale; 1 milione di euro per l’acquisizione di 8 casse mobili e di un rimorchio o semirimorchio porta casse. L’importo massimo di incentivo all’investimento per singola impresa è aumentato rispetto allo scorso anno, fino a 700.000 Euro. Un mercato a due velocità L’estate, intanto, è stata a due velocità per il mercato degli autocarri e in lieve calo per i rimorchi e semirimorchi pesanti. Ad agosto 2017, infatti, sono stati rilasciati 1.417 libretti
Ragione Sociale: Hella S.p.A
di circolazione di nuovi autocarri (-24,9% rispetto ad agosto 2016) e 913 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-2,8%), suddivisi in 93 rimorchi (+2,2%) e 820 semirimorchi (-3,3%). Per gli autocarri, i risultati sono stati migliori nel precedente mese di luglio, quando hanno totalizzato 2.199 libretti (+15,7%), mentre per i rimorchi e semirimorchi pesanti i libretti sono ammontati a 1.214 (-2,7%). Per entrambi i comparti si riscontra, comunque, un trend di crescita a doppia cifra nei primi otto mesi del 2017, con 15.877 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 14,3% in più dell’analogo periodo del 2016, e 11.002 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+16,5% rispetto a gennaio-agosto 2016), così ripartiti: 1060 rimorchi (+36,1%) e 9.942 semirimorchi (+14,8%). ●
Ragione Sociale: MOTUL ITALIA SRL
Sede Via Bruno Buozzi, 5 - Caleppio di Settala (MI)
Sede: Via dell’Arsenale 21 - Torino
Breve profilo aziendale HELLA S.p.A è la filiale italiana di HELLA KG, Gruppo nato nel 1899 con esperienza centenaria ricca di successi. Universalmente riconosciuta come leader mondiale nella fornitura di sistemi di illuminazione per autoveicoli, la storia di HELLA segue di pari passo quella dell’automobile, una delle più straordinarie invenzioni del nostro secolo. HELLA ha contribuito in modo determinante allo sviluppo di questo mezzo di trasporto che è diventato sinonimo di libertà e di progresso tecnologico nella società moderna, ma ha sempre avuto una particolare attenzione a veicoli diversi dall’autovettura dedicando importanti risorse in termini di Ricerca e Sviluppo ai Settori Truck, Agricultural e Construction Machinery trasferendo ad esso le più avanzate tecnologie già presenti sulle autovetture.
Breve profilo aziendale Motul è un’azienda multinazionale specializzata nella formulazione, produzione e distribuzione di lubrificanti ad alta tecnologia (auto, moto, nautica, trazione pesante e altri veicoli) rispondenti alle specifiche e omologazioni delle principali Case costruttrici. Il marchio vanta una storia di oltre 160 anni e un’esperienza maturata nelle competizioni motoristiche di alto livello. Più di 40 titoli vinti nei campionati mondiali coronano la passione e le competenze di Motul
Settore merceologico Produzione e commercializzazione di componenti Automotive
Principali prodotti Motul produce lubrificanti e fluidi funzionali per auto (linea 8100), moto (linea 7100), veicoli industriali (linea Tekma), macchine movimento terra, macchine agricole e nautica. Si occupa anche di lubrificazione industriale con il marchio Motultech. Per i veicoli industriali ha una gamma completa di prodotti specifici che va dai lubrificanti ai grassi.
Principali prodotti Illuminazione, Elettronica e Thermo Management per Autovetture e Veicoli Industriali Negli ultimi anni sono state ampliate la linea Elettronica ed Elettrica; la linea di Thermo Management con la Joint Venture Behr Hella Service comprende prodotti allo stesso livello di eccellenza dei prodotti per l’illuminazione. Il Programma Behr Hella Service copre due aree principali, Raffreddamento Motore e Aria Condizionata con un’ampia gamma di prodotti di alta qualità e affidabilità; per questo importanti Marchi nel Settore Truck come Iveco, Scania e Mercedes hanno scelto questi componenti per il raffreddamento motore. Uno su tutti il modulo di raffreddamento montato in origine su Iveco Stralis, uno dei veicoli industriali più diffusi a livello europeo.
Settore merceologico Lubrificanti automotive e industriali.
Mercati geografici di riferimento Motul è presente a livello internazionale con filiali in Italia, Francia, Germania, Spagna, Russia, USA, Giappone, India ed è rappresentata in più di 80 Paesi.
Mercati geografici di riferimento Italia Fatturato Gruppo HELLA Anno fiscale 2016/17 – 6.6 miliardi € Contatti Tel 02.988.35.1 e-mail: infoitalia@hella.com Sito internet: http://www.hella.com
Fatturato 23 Mln Euro Contatti Tel: 011 2978911 e-mail:motul@it.motul.com Sito internet: www.motul.com
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novembre 2017 25
Meeting
Forum Retail accende i motori Ancora due mesi di attesa e poi partirà la diciassettesima edizione di Forum Retail, il più importante evento del settore
C
di Federica Lugaresi
ontenuti innovativi e nomi di prestigio. Queste le premesse della due giorni che avrà luogo il 30 novembre e il 1° dicembre a Milano presso AtaHotel Expo Fiera. I temi trainanti dell’edizione 2017 di Forum Retail saranno: innovazione, interazione e ispirazione. L’appuntamento rappresenta una opportunità per indirizzare e supportare l’evoluzione del settore Retail, affiancando le aziende nel cambiamento; comprendere in quali settori l’innovazione ha maggior bisogno di impulso e di soluzioni concrete e affidabili per affrontarla; investire dove c’è una reale e documentata domanda di settore (Retail, Gdo & Fashion); capire come instaurare, mantenere e sviluppare relazioni proficue con C-Level e decision maker aziendali.
26 novembre 2017 TRASPORTARE OGGI
Il programma Verranno affrontati temi strategici sviluppati in 3 Sessioni Plenarie, 14 Sessioni Parallele e 3 Sessioni CEO – Invitation Only. L’edizione 2017 prenderà il via con la Tavola Rotonda dal titolo “La parola ai Retailer: 5 verità sul Customer Journey” in cui 5 Amministratori Delegati si confronteranno sui dati dell’indagine di Altroconsumo e QVC Italia per capire come posizionare il marchio nella shortlist mentale del consumatore tra differenziazione e personalizzazione dell’offerta. A seguire un’intervista ad uno dei massimi esperti del fashion on line Andrea Lorini, CEO ChiaraFerragni.com e Chiara Ferragni Collection, che parlerà del tema “Da un blog iconico alla sfida dell’e-commerce”. Tra le attività della prima giornata segnaliamo la Sessione Invitation Only dedicata ai CEO – di respiro internazionale - dal titolo “How digital is shaping the future of Retail? Which will be the 3 challenges for Retailers in the next 3 years?” e un momento, sempre a porte chiuse, a cura di ELITE Borsa Italiana .
La prima giornata di lavori terminerà con la Sessione Plenaria, focalizzata sulla tematica “Cliente protagonista e Sperimentazione” che prevede diversi interventi: ➤ Il Case Study Internazionale dal titolo “Alibaba Group: e-commerce gateway to China” che sarà presentato da Albert Antonini Mangia, Marketing Manager Alibaba Group; ➤ La Keynote Interview a Mario Gasbarrino, Amministratore Delegato Unes, che approfondirà il tema “Dalla forza delle partnership al nuovo volto della GDO e dell’e-commerce”; ➤ La Keynote Interview a Filippo Lamantia, Chef Oste e Cuoco che parlerà di “5 ingredienti per essere leader tra innovazione e tradizione”. Il primo appuntamento della seconda giornata sarà la Tavola Rotonda dal titolo “I 3 paradigmi della Retail Transformation”, la relazione con il cliente passa dall’emozione, dall’innovazione tecnologica e dalle community. Ricordiamo che il programma completo e l’elenco dei relatori che parteciperanno sono consultabili sul sito ufficiale dell’evento: www.forumretail.com.●
presentano
CONVEGNO
Sostenibili e connessi Il trasporto 4.0 si avvale di tecnologie avanzate, carburanti alternativi e intermodalità
Milano 28 novembre 2017
Hotel Milano Scala - ore 14.00 via dell’Orso, 7 - Milano
Partecipazione gratuita previa Registrazione obbligatoria: www.trasportale.it/sostenibili oppure tforma@trasportale.it
programma completo su www.tforma.eu/sostenibile all’evento seguirà cocktail presso la lounge dell’hotel Con la collaborazione di: