B.E.S.

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI L’OSSERVAZIONE E L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTÀ Tutto il percorso di osservazione, che si svolge nel corso dell’anno scolastico, è finalizzato alla conoscenza dei propri alunni, ma anche alla prevenzione e all’individuazione precoce delle difficoltà, in modo che i percorsi di aiuto siano davvero efficaci. L’insegnante, che conosce i propri alunni, sa come aiutarli; sa come intervenire con competenza nella loro area di sviluppo prossimale. Per quanto riguarda la prevenzione, ci sono aree che è indispensabile esplorare: la coordinazione motoria, la dominanza laterale, la coordinazione oculo-manuale, l’organizzazione percettiva e spazio-temporale, la produzione e la comprensione verbale, i processi di memoria, l’attenzione e, naturalmente, le componenti emotivo-affettive e relazionali e lo sviluppo dell’autonomia. Se individuiamo difficoltà è indispensabile procedere con attività mirate e finalizzate alla loro riduzione. Durante tutta la Scuola dell’Infanzia è fondamentale proporre attività relative alle aree sopra elencate, in quanto sono alla base dei futuri processi di apprendimento. Gli insegnanti avranno, quindi, un’attenzione particolare allo sviluppo del linguaggio e delle capacità percettivo-motorie dei bambini, attraverso

un

monitoraggio

sistematico e la proposta di attività mirate e coinvolgenti. 548


OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RI SORSE

DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO E SEGNALI PREDITTIVI Durante la Scuola dell’Infanzia non possiamo parlare di Disturbi di Apprendimento (DSA), ma possiamo riconoscere indicatori di rischio, che possono essere così sintetizzati: • difficoltà grafo-motorie, che si rilevano osservando il disegno, che, talvolta, evidenzia una ridotta evoluzione, un tratto grafico incerto, una ridotta motivazione. Naturalmente dobbiamo osservare il bambino “mentre” disegna, per individuare le sue modalità esecutive in relazione all’età; • difficoltà di organizzazione spazio-temporale e

ritmo

(integrazione spazio-temporale). Alcuni

bambini si orientano con fatica nello spazio e nel tempo, hanno incertezze nell’organizzare lo spazio grafico, non riescono a riprodurre ritmi su imitazione; •

difficoltà

di

coordinazione

oculo-

manuale, la quale, oltre che durante il disegno, si osserva anche nell’esecuzione di attività che richiedono una certa manualità (infilare perle, eseguire incastri, ripassare linee, ecc.); • difficoltà di linguaggio. Alcuni bambini presentano difficoltà di pronuncia che vanno oltre il regolare sviluppo in base all’età. 549


OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

Un bambino, intorno ai quattro anni, ha, nella maggior parte dei casi, un linguaggio ben comprensibile e corretto sul piano fonologico, salvo alcune incertezze; • ridotte capacità di percezione e discriminazione visiva e uditiva, che si manifestano con difficoltà a riconoscere e denominare forme, colori, dimensioni o a distinguere stimoli uditivi; • difficoltà di ordine logico, che si manifestano nel riordinare, classificare, seriare, confrontare oggetti e immagini; • difficoltà nei processi di memoria, per le quali i bambini fanno fatica a rievocare esperienze, a memorizzare contenuti, filastrocche, canzoncine e a riutilizzare successivamente ciò che hanno appreso, trasferendolo in attività diverse; • consistente difficoltà di attenzione, che si osserva con tempi brevi di applicazione durante un’attività, con tendenza alla distraibilità. Impulsività, che si manifesta con ridotto ascolto e scarsa capacità di gestire il proprio comportamento e le proprie emozioni. • Difficoltà nella relazione con l’adulto e con i coetanei.

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COLLABORAZIONE E CONDIVISIONE NEL TEAM

Gli insegnanti individuano eventuali difficoltà difficoltà, ma anche, come abbiamo visto, le risorse di ciascuno e utilizzano queste ultime per sostenere gli alunni in modo personalizzato. È fondamentale che il team si confronti sui risultati emersi, e condivida i percorsi di aiuto. Lo scambio è davvero importante; ciascuno osserva i bambini con uno sguardo diverso, che arricchisce le conoscenze. COMUNICAZIONE E COLLABORAZIONE CO N LA FAMIGLIA

Individuare precocemente eventuali difficoltà, permette di condividere con i genitori l’eventuale necessità di chiedere un parere specialistico o, comunque, di concordare alcune strategie di aiuto. La collaborazione tra gli insegnanti è di grande valore durante i colloqui con i genitori, i quali, di fronte a informazioni discordanti, si sentirebbero persi. Gli insegnanti concordano strategie da seguire in base ai livelli raggiunti dai loro alunni.

STRATEGIE DA APPLICARE CON I BAMBINI CON DIFFICOLTÀ DI LINGUAGGIO • Parliamo con loro mentre svolgiamo le varie attività, denominando gli oggetti che usiamo, descrivendo le azioni che eseguiamo. Esprimiamoci però in modo semplice, con frasi brevi. • Ricordiamoci che siamo più alti di loro e mettiamoci quindi alla loro altezza, ricercando il contatto visivo. • Proponiamo un materiale di gioco quantitativamente non eccessivo, per non disperdere l’attenzione. 551


APPLICAZIONE PROGETTAZIONE E GIE DI METODI E STRATE

• Nel caso siano presenti difficoltà di comprensione, ricordiamo di associare le nostre parole alla mimica, al gesto, a oggetti e immagini, che rendano più semplici le nostre richieste e i contenuti proposti. • Di fronte alla pronuncia non corretta di parole, non invitare il bambino a ripetere, ma riformuliamo noi la parola corretta, in modo da offrire un modello, che, nel tempo, egli potrà fare proprio. • I bambini rimangono male quando non si sentono compresi; impegniamoci, quindi, il più possibile nel capire i loro messaggi e facciamo da tramite quando si trovano in difficoltà nella relazione con i coetanei. • Proponiamo giochi bucco-fonatori, che sono molto utili nel caso in cui siano presenti difficoltà fonologiche (fare la linguaccia, gonfiare le guance, soffiare, fare smorfie, ecc.). • Sollecitiamo quanto più possibile il gioco di imitazione (far finta di...) e supportiamo il bambino nella costruzione di semplici sequenze. Il gioco imitativo aumenta il desiderio di comunicare con le parole, arricchisce il vocabolario, sviluppa l’organizzazione temporale.

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PROGETTAZIONE E APPLICAZIONE DI METODI E STRATE GIE

• Leggiamo ad alta voce ai bambini, utilizzando semplici storie corredate di immagini significative. Studi prestigiosi ci confermano che questa attività favorisce lo sviluppo in ogni ambito, con particolare riferimento al linguaggio. • Aiutiamo i bambini nella narrazione di esperienze vissute, utilizzando immagini significative (ad esempio foto, disegni, prodotti costruiti, ecc.). • Favoriamo il più possibile la relazione con i compagni, ricordando che le difficoltà di linguaggio possono talvolta creare un disagio psicologico, al quale i bambini rispondono con la chiusura o con l’opposizione.

STRATEGIE DA APPLICARE CON I BAMBINI CON DIFFICOLTÀ PERCETTIVOMOTORIE Fin dal primo anno della Scuola dell’Infanzia è fondamentale consentire l’esplorazione dei materiali sia in aula sia durante le uscite. Ricordiamo che l’esplorazione è multisensoriale e che gli alunni devono essere coinvolti nella conoscenza del mondo attraverso gli organi di senso. 553


APPLICAZIONE PROGETTAZIONE E GIE DI METODI E STRATE

Sono quindi utili tutte quelle attività, che, all’interno di un contesto o sfondo integratore, consentono di manipolare, odorare, osservare, percepire superfici, ascoltare, confrontare. Teniamo in mente che le successive richieste nella Scuola Primaria avranno bisogno di basi sicure anche in questo ambito. Durante il percorso di crescita, i bambini imparano a discriminare e a denominare le forme, i colori, le dimensioni, a confrontare grandezze, a contare. In classe prima della Scuola Primaria le forme caratterizzeranno le lettere dell’alfabeto e i simboli numerici. Le nuove forme (grafemi), in parte già conosciute durante la Scuola dell’Infanzia, corrisponderanno a suoni (fonemi); i numeri corrisponderanno a quantità, definibili attraverso un conteggio verbale. Ecco che linguaggio, multisensorialità, percezione si prendono per mano, entrano in stretta relazione, permettono di imparare con serenità a leggere e a scrivere. La Scuola dell’Infanzia è il luogo per eccellenza in cui tutto si costruisce e si forma. Diamo quindi valore alle attività, cogliamo ogni momento della giornata scolastica per invitare i bambini alla conoscenza delle cose. Quando si presentano difficoltà c’è bisogno di semplificare le proposte. Sono utili le attività ad occhi bendati, per riconoscere forme, per descrivere oggetti e superfici. Quando si presentano difficoltà, i bambini hanno bisogno di sperimentare concretamente, di toccare, di osservare, prima di passare a proposte più simboliche. 554


PROGETTAZIONE E APPLICAZIONE DI METODI E STRATE GIE

Ricordiamo che le proposte simboliche devono scaturire da esperienze dirette. Ad esempio, se si gioca con le forme, successivamente possiamo proporre schede che invitano a riconoscerle e definirle in modo più simbolico. Insieme alla multisensorialità e alla percezione è di fondamentale importanza lo sviluppo delle abilità psicomotorie. Ricordiamo che percezione e atto motorio sono indispensabili per disegnare, per scrivere, per leggere, per contare, per ogni tipo di apprendimento presente e futuro. Per questo si parla di abilità percettivo-motorie. Diamo importanza alla conoscenza dello schema corporeo, che è indispensabile per raggiungere consapevolezza del proprio corpo e delle azioni che con esso si possono fare. Lo sviluppo della coordinazione e dell’equilibrio ha bisogno di giochi motori, di attività mirate, di divertimento e piacevolezza. Quando si presentano difficoltà, sono utili i giochi motori di imitazione, di solito ben accolti dai bambini, perché li fanno sentire più sicuri di far bene. Poniamoci di fronte ai bambini e invitiamoli a riprodurre i nostri gesti e movimenti, partendo da richieste molto semplici e aumentandone gradualmente il livello di complessità. Possiamo imitare azioni, proporre sequenze motorie, giocare a indovinare di che azione si tratta, ecc. 555


APPLICAZIONE PROGETTAZIONE E GIE DI METODI E STRATE

Costruiamo carte che rappresentano posizioni del corpo; mostriamole ai bambini una alla volta e invitiamoli a imitarle. Successivamente si dispongono sul pavimento le immagini in sequenza (prima due carte, poi tre, ecc.), chiedendo ai bambini di osservarle con attenzione e di riprodurre con il loro corpo le varie posizioni una dopo l’altra. Per sviluppare la capacità di equilibrio, invitiamo i bambini a togliersi le scarpe e a disporle in un angolo ben preciso dell’aula. Mettiamo dei cuscini sul pavimento uno dietro l’altro e chiediamo ai bambini di camminarci sopra. Pian piano aumentiamo la difficoltà disponendoli un po’ più distanti l’uno dall’altro e modificando la direzione del percorso. Per l’apprendimento è fondamentale lo sviluppo delle abilità finimotorie e della coordinazione oculo-manuale. Ecco alcuni esempi. • Far “camminare” le dita su un piano, cambiando direzione e inseguendo le dita dell’adulto. • Tamburellare le dita. • Infilare perle grandi in una corda.

• Riempire e svuotare contenitori diversi usando elementi vari. • Inserire piccoli oggetti in una bottiglia. • Infilare i chiodini nell’apposita griglia. • Eseguire semplici incastri. • Ricomporre puzzle con difficoltà crescenti. • Giocare liberamente con la plastilina. • Costruire semplici forme con la plastilina (palline, schiacciatine, serpentelli, ecc.). 556


PROGETTAZIONE E APPLICAZIONE DI METODI E STRATE GIE

GIOCHI METAFONOLOGICI Le attività metafonologiche devono essere proposte fin dal primo anno, rispettando la gradualità e le capacità di ciascuno. Durante l’ultimo anno dobbiamo dare più spazio, in quanto esse rappresentano un’abilità di base indispensabile per l’apprendimento della letto-scrittura. Alcuni bambini non manifestano capacità adeguate e hanno quindi bisogno di essere stimolati maggiormente. A questo proposito sono utili: • le conte e le filastrocche, che permettono di individuare le rime; • il riconoscimento della composizione delle differenze di lunghezza

EL EFAN TE

HAMB

U RG E

R

tra le parole (parole lunghe, parole corte); • la scomposizione delle parole in sillabe e il loro conteggio; • il riconoscimento della sillaba iniziale, la ricerca di parole che iniziano con…, ecc.; • divertenti sono anche i giochi in cui si recita una breve filastrocca cambiando la vocale (ad esempio, una filastrocca recitata trasformando tutte le vocali in A oppure in E, ecc.); • parole pronunciate aggiungendo una sillaba (ad esempio, aggiungendo in fondo la sillaba TA, per cui MELA diventa MELATA; FIORE diventa FIORETA; ecc.). Queste ed altre attività aiutano i bambini a riflettere sui suoni e sulla sonorità del linguaggio e questo è fondamentale per il futuro apprendimento di lettura e scrittura. 557


OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

IL PERCORSO DI CRESCITA DEI BAMBINI Siamo circa a metà dell’anno scolastico e possiamo monitorare i processi di sviluppo dei nostri alunni. Siamo stati attenti e presenti anche nei mesi precedenti, abbiamo proposto attività adeguate alle capacità, abbiamo fornito le giuste sollecitazioni, ma ora è il momento di fare davvero il punto. La nostra osservazione ha lo scopo di individuare i livelli raggiunti, ma anche per riconoscere precocemente eventuali difficoltà e per potere, quindi, aiutare i bambini a superarle. Come sappiamo, l’osservazione richiede particolare attenzione e deve svolgersi in un clima sereno. Si tratta, naturalmente, di osservare gli alunni in contesto, cioè “mentre” svolgono le varie routine quotidiane, ma è utile anche proporre attività più simboliche sotto forma di schede. Le griglie che seguono sono solo un esempio dei principali indicatori in relazione ai campi di esperienza, per facilitare il lavoro dell’insegnante e rendere più semplice l’annotazione dei risultati. Naturalmente dobbiamo tenere presenti le differenze individuali e non dimenticare che l’osservazione non è una ricerca di difficoltà, ma un percorso che consente anche l’individuazione delle risorse, dei punti di forza di ciascuno. È proprio grazie alle risorse, alle abilità già possedute, che possiamo aiutare i bambini a ridurre e superare le proprie difficoltà. Le griglie che seguono riguardano quindi l’osservazione intermedia.

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OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

IL BAMBINO DAI 3 AI 4 ANNI IL SÉ E L’ALTRO

NO

IN PARTE

Si separa serenamente dalle figure genitoriali È prevalentemente di umore sereno Ricerca la relazione con l’insegnante Comunica con i compagni Si coinvolge nelle attività proposte Guarda negli occhi l’interlocutore È sensibile all’incoraggiamento e alla gratificazione Accetta serenamente proposte e materiali nuovi È sufficientemente autonomo nelle azioni quotidiane Esprime i propri bisogni

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

IL CORPO E IL MOVIMENTO

NO

IN PARTE

NO

IN PARTE

Riconosce le principali parti del corpo su se stesso Riconosce le principali parti del corpo su un compagno Riconosce le principali parti del corpo su un’immagine Individua le parti mancanti del volto e del corpo in un’immagine Disegna la figura umana in modo adeguato all’età Assume posizioni su imitazione Esegue sequenze motorie su imitazione Esegue semplici percorsi

IMMAGINI, SUONI, COLORI Usa volentieri i colori Abbina colori uguali Denomina i colori primari e alcuni secondari Usa colori sufficientemente appropriati Ama sfogliare albi illustrati Ascolta volentieri brani musicali Canta volentieri in coro Memorizza ed esegue semplici canzoncine Riproduce semplici ritmi su imitazione Accompagna canzoncine e filastrocche con il ritmo corporeo

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OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

I DISCORSI E LE PAROLE

NO

IN PARTE

Denomina oggetti e immagini Definisce azioni quotidiane Descrive immagini Conosce i nomi dei compagni Comprende semplici consegne verbali Ascolta e comprende una storia con l’aiuto di immagini Risponde alle domande dell’adulto Ha una pronuncia sufficientemente corretta per l’età Usa una frase completa Ha una buona intenzionalità comunicativa Ascolta i compagni

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

LA CONOSCENZA DEL MONDO Individua relazioni spaziali tra oggetti Individua semplici relazioni spaziali su un’immagine Comprende relazioni temporali (prima e dopo) Esegue semplici sequenze di azioni Ordina semplici sequenze temporali Classifica oggetti in base a un criterio Discrimina e confronta dimensioni Confronta in base alla quantità Pone in relazione coppie di oggetti Inizia a contare oggetti Mostra curiosità nei confronti delle esperienze proposte Esplora attraverso i canali sensoriali

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NO

IN PARTE


OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

IL BAMBINO DAI 4 AI 5 ANNI IL SÉ E L’ALTRO

NO

IN PARTE

È prevalentemente sereno Ha una buona comunicazione non verbale Ricerca la relazione con l’insegnante Ricerca i compagni Si relaziona con i compagni durante le attività di gruppo

Rispetta i materiali a disposizione Collabora nel riordinare i materiali usati Esegue le richieste dell’adulto È autonomo nell’igiene personale Rispetta semplici regole di vita quotidiana Esprime le proprie emozioni È sensibile alla gratificazione Accetta l’aiuto dell’adulto

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

IL CORPO E IL MOVIMENTO Riconosce le principali parti del corpo su se stesso e sull’altro Denomina le principali parti del corpo su se stesso e sull’altro Riconosce e denomina le parti del corpo su un’immagine Disegna la figura umana in modo abbastanza completo Assume posizioni del corpo su imitazione e su richiesta verbale Descrive posizioni del corpo Si muove senza difficoltà nello spazio a disposizione Cammina e corre in modo disinvolto Discrimina i principali stimoli sensoriali Descrive le principali qualità sensoriali Esegue sequenze di movimenti su imitazione Esegue percorsi rispettando la sequenza

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NO

IN PARTE


OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

IMMAGINI, SUONI, COLORI

NO

IN PARTE

Discrimina e denomina i colori Usa il colore in modo appropriato Disegna in modo finalizzato Utilizza le tecniche decorative proposte È sensibile all’ascolto di brani musicali Memorizza canzoncine e filastrocche Canta in coro e associa alla musica il ritmo del corpo Sfoglia con piacere albi illustrati

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

I DISCORSI E LE PAROLE Denomina oggetti e immagini Descrive le qualità degli oggetti Descrive azioni Descrive immagini Ha un patrimonio lessicale semantico adeguato all’età Si esprime con frasi strutturate Ascolta e comprende una storia narrata da un adulto Rielabora oralmente la storia con l’aiuto di immagini stimolo Comprende le richieste dell’adulto Esegue consegne verbali

566

NO

IN PARTE


OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

LA CONOSCENZA DEL MONDO

NO

IN PARTE

Localizza elementi presenti in un’immagine Comprende e descrive concetti topologici e spaziali Completa immagini rispettando indicazioni spaziali Riconosce e denomina forme geometriche Riconosce e descrive le principali grandezze Classifica oggetti in base a uno o due criteri Comprende il susseguirsi dei momenti della giornata Osserva e descrive l’ambiente Discrimina stimoli sensoriali Descrive le proprie sensazioni

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

IL BAMBINO DAI 5 AI 6 ANNI IL SÉ E L’ALTRO Riconosce ed esprime i propri stati emotivi Riconosce gli stati emotivi di un compagno È prevalentemente sereno Ricerca la relazione con l’insegnante e con i compagni Rispetta semplici regole del gioco Riconosce i propri bisogni e sa chiedere aiuto Accetta le proposte e ha fiducia nell’adulto È autonomo nelle routine quotidiane Accetta e rispetta le regole di vita quotidiana Descrive il proprio ambiente familiare Conosce gli elementi principali del proprio ambiente di vita Rispetta i materiali a disposizione

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NO

IN PARTE


OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

IL CORPO E IL MOVIMENTO

NO

IN PARTE

Riconosce e denomina le parti del corpo principali e secondarie su se stesso, sull’altro e su un’immagine Completa il disegno della figura umana con le parti mancanti Disegna la figura umana in modo completo Cammina e corre in modo disinvolto Ha una buona coordinazione dinamica Ha un buon equilibrio Inizia a distinguere destra e sinistra Esegue sequenze motorie Esegue percorsi motori rispettandone la sequenza Ha una buona coordinazione oculo-manuale Ha abilità fini-motorie adeguate all’età

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

IMMAGINI, SUONI, COLORI Conosce e denomina i colori principali e secondari Utilizza adeguatamente il colore Colora entro i margini Esegue disegni e ne descrive il contenuto Applica le tecniche decorative proposte Si esprime graficamente e con creatività Ci tiene che gli altri comprendano le sue produzioni Memorizza e recita filastrocche e semplici poesie Canta le canzoncine e abbina il canto con il ritmo corporeo È interessato all’arte nelle varie forme

570

NO

IN PARTE


OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

I DISCORSI E LE PAROLE

NO

IN PARTE

Si esprime con frasi complete Ha una pronuncia corretta Ha un patrimonio lessicale-semantico adeguato all’età Formula domande in relazione alle esperienze Chiede il significato di parole sconosciute Risponde a domande relative alle attività svolte Comprende che cosa significa “rispettare il turno” nella conversazione Comprende le richieste dell’adulto Memorizza con facilità brevi poesie e filastrocche Comprende il contenuto di una storia ascoltata Risponde a domande sulla storia ascoltata Riespone la storia ascoltata osservando le immagini

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OSSERVAZIONE E RSE RICERCA DELLE RISO

LA CONOSCENZA DEL MONDO Comprende e utilizza le relazioni spaziali Riconosce e denomina le forme geometriche Riconosce e definisce grandezze Classifica elementi in base a criteri stabiliti Individua relazioni logiche tra oggetti Individua relazioni logiche tra eventi e immagini che li rappresentano Confronta insiemi in base alla quantità Pone in relazione gli elementi di due insiemi È capace di contare oggetti almeno fino a cinque Ordina in sequenza le immagini di vita quotidiana Ordina in sequenza le immagini relative a una storia ascoltata Conosce gli organi di senso e le loro funzionalità Descrive esperienze sensoriali

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NO

IN PARTE


OSSERVAZIONE E RICERCA DELLE RISO RSE

PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA L’osservazione individua le criticità, ma, come abbiamo detto, va anche alla ricerca delle risorse e dei punti di forza di ciascuno. Le capacità individuate sono i punti di partenza per procedere oltre. Quindi, per ogni alunno, sarà importante attuare un’annotazione di questo tipo:

PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

COLLABORAZIONE E AM CONDIVISIONE NEL TE

I risultati, relativi a questa fase osservativa, devono essere condivisi tra gli insegnanti, altrimenti tutto diventa parziale e, forse, inutile. Lo sguardo degli adulti deve essere flessibile, per accogliere i cambiamenti, per non trascurare le difficoltà, alla ricerca di nuove idee e strumenti efficaci. COMUNICAZIONE E COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA

Il colloquio con i genitori è fondamentale. Anche in questo caso la parola chiave è “condivisione”. Gli adulti, nel rispetto del proprio ruolo, operano a favore e a vantaggio dei piccoli, con sinergia e differenziazione: la scuola è scuola e la famiglia è famiglia. Di fronte alla rilevazione di difficoltà cerchiamo di essere insieme, di riconoscere quel bambino in ogni suo aspetto, ponendo l’accento sui suoi “talenti” oltre che sulle aree di carenza. Saranno proprio i talenti a consentire di procedere nella giusta direzione. PLICAZIONE PROGETTAZIONE E AP E DI METODI E STRATEGI

L’osservazione intermedia serve per “raddrizzare il tiro”, per modificare, se necessario, il percorso didattico-educativo, per consolidare, potenziare, sviluppare le abilità individuate, nel segno dell’inclusione e del riconoscimento delle differenze individuali. 573


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