IO CREDO IN TE - Guida Didattica per l'irc

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Dio Creatore (pagg.
L’accoglienza... con fiducia
SETTEMBRE 2. Il mio amico Gesù (pagg. 88-197) 3. La Chiesa : la mia Comunità (pagg. 198-224) DICEMBRE GENNAIO UNITÀ DIDATTICA N . 1 LA LUCE DEL NATALE E ALTRE STORIE... (pagg. 89-145) FEBBRAIO UNITÀ DIDATTICA N. 2 I MIRACOLI E LE PARABOLE (pagg. 146-165) MARZO APRILE UNITÀ DIDATTICA N. 3 UNA PASQUA DI PACE (pagg. 166-197) MAGGIO GIUGNO UNITÀ DIDATTICA N . 1 LA CHIESA DI PAPA FRANCESCO (pagg. 198-215) UNITÀ DIDATTICA N. 2 IL DIALOGO TRA LE RELIGIONI (pagg. 216-224) SETTEMBRE OTTOBRE UNITÀ DIDATTICA N . 1 IO NEL CREATO (pagg. 26-69) OTTOBRE NOVEMBRE UNITÀ DIDATTICA N. 2 SIAMO TUTTI FRATELLI! (pagg. 70-87)
MAPPA CONCETTUALE 1.
26-87)
(pagg. 4-25)

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INDICE

L’accoglienza... con fiducia

L’IRC e la Scuola dell’Infanzia

Le schede dell’album

La religiosità del bambino... e i campi di esperienza

C’è un filo che ci lega... (racconto)

Il gioco del gomitolo (gioco)

Il filo rosso dell’amore (lavoretto)

La fiducia

L’effetto “Pigmalione”

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La fiducia... può essere insegnata?

A scuola... con Madre Teresa, perché? (un Santo come esempio)

Le più belle parole di Madre Teresa Schede

Giochi sulla fiducia (gioco)

Io credo in te (canzone)

1. Dio Creatore (I NUCLEO PROGETTUALE)

Io nel Creato (Unità Didattica n. 1)

Le schede dell’album

Ti racconto la Creazione (racconto)

Il sole e la luna... e tutto il Creato (drammatizzazione)

I giorni... della Creazione (lavoretto)

La giornata del Creato (feste e ricorrenze)

Pace e bellezza nel Creato! (drammatizzazione) Se non la rispettiamo... la Terra grida! Schede

A scuola... con Padre Pio, perché? (un Santo come esempio)

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Le più belle parole di Padre Pio Scheda

Preghiere per bambini Seguo l’esempio (canzone)

2 ottobre: la festa dei nonni (feste e ricorrenze)

Cari nonni! (drammatizzazione)

L’albero dei nonni (lavoretto)

A scuola... con san Francesco, perché? (un Santo come esempio)

Le più belle parole di san Francesco Schede

Dai fioretti... di san Francesco (racconti)

4 ottobre: worldanimalday (feste e ricorrenze)

Ti racconto di Adamo ed Eva (racconto) Il serpente chi sarà? (gioco)

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Il gioco del serpente (canzone) Ti racconto di Noè (racconto)

Le coppie di animali (lavoretto) A scuola... con san Wojtyla, perché? (un Santo come esempio)

Le più belle parole di san Wojtyla Scheda Siamo tutti fratelli! (Unità Didattica n. 2) Le schede dell’album 1 novembre: Ognissanti (feste e ricorrenze)

Due fratellini... litigiosi (racconto) La casetta della pace Generosi... come san Martino! (drammatizzazione)

La musica ci avvicina... a Dio! La musica è... (aforismi, pensieri, poesie e filastrocche) A scuola... con santa Cecilia, perché? (un Santo come esempio) Scheda

La fede di Abramo... e quella di Mosè (racconto)

Ci sono le regole!

Il diritto di essere un bambino (poesia) I diritti dei bambini 2. Il mio amico Gesù (II NUCLEO PROGETTUALE)

La luce del Natale e altre storie... (Unità Didattica n. 1)

Le schede dell’album L’attesa del Natale Filastrocche

La luce dell’angelo Angioletto portacandele (lavoretto) Gli angeli con il découpage (lavoretto) Il trittico dell’Annunciazione (lavoretto) L’angelo custode

L’albero dell’Avvento (lavoretto) Portacandele (lavoretto)

A scuola... con san Nicola, perché? (un Santo come esempio)

Preghiere Scheda

L’albero di carta (lavoretto) Un albero di forme (lavoretto) L’albero... con tradizione! L’albero multiculturale Buon Natale a te! (canzone)

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Ti racconto il presepe! (racconto)

Facciamo posto a Gesù!

Un presepe come dono (lavoretto)

Vola stellina! La tua scia ci guiderà (drammatizzazione)

A scuola... con sant’Antonio Abate, perché? (un Santo come esempio)

Il WWF e gli animali... (notizie) Schede

Un bambino come me!

La vita a Nazareth (racconto)

Il Vangelo: il libro della storia di Gesù (lavoretto)

Ti racconto il Battesimo (racconto)

Il rito del Battesimo (attività)

Portafoto del Battesimo (lavoretto)

“Pescatori di uomini”

Gli amici di Gesù (racconto)

Scelti da Lui! (gioco)

Gesù e i bambini!

Gesù: un maestro... che insegna ad amare (racconto)

A scuola... con santo Don Bosco, perché? (un Santo come esempio)

Le più belle parole di Don Bosco Schede

I miracoli e le parabole (Unità Didattica n. 2)

Le schede dell’album

Le parabole nell’arte Gesù, un buon narratore: le parabole (attività) Siamo sue pecorelle... (racconto) Pecorelle vicine a Gesù (lavoretto) I nostri talenti (racconto)

Lo scrigno dei talenti (lavoretto) Filastrocche

Il ritorno del figlio (racconto)

“Un abbraccio di misericordia!”

Vado verso... Gesù (gioco) Gesù compie miracoli Il primo miracolo: le nozze di Cana (racconto) Il cieco Bartimeo (racconto)

La tempesta sedata - La moltiplicazione dei pani e dei pesci (racconti)

Una Pasqua di pace (Unità Didattica n. 3)

Le schede dell’album San Giuseppe... e la festa del papà (feste e ricorrenze)

Filastrocche

La maglietta del papà (lavoretto)

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Sempre con te, papà! (lavoretto)

A scuola... con san Benedetto, perché? (un Santo come esempio) Schede

La Settimana Santa Il calendario di Pasqua (lavoretto) Le palme (lavoretto) Il fiore della passione (racconto) L’arte di narrare... la Passione di Gesù (racconto) Dalla croce... alla risurrezione (lavoretto) La sorpresa di Pasqua Tanti pulcini! (lavoretto) Uova decorate (lavoretto) Le uva fiorite (racconto) Caccia alle uova (gioco) La Pasqua è pace! La gioia della Pasqua (canzone) 3. La Chiesa: la mia Comunità (III NUCLEO PROGETTUALE) La Chiesa di papa Francesco (Unità Didattica n. 1) Le schede dell’album “Come vorrei una Chiesa povera...” (attività) “Non solo parole... ma azioni!” Imito i gesti d’amore (gioco) A partire da Pietro... la Chiesa è unità Scheda La nostra Chiesa (lavoretto) Madri della fede Maria, sempre con me! (lavoretto) A scuola... con santa Maria di Fatima, perché? (un Santo come esempio) Scheda

La festa della mamma (feste e ricorrenze) Filastrocche

Le rose per la mamma (lavoretto) Il dialogo tra le religioni (Unità Didattica n. 2) Le schede dell’album La festa di Pentecoste (racconto) I doni dello Spirito Santo (lavoretto) Insieme a te (canzone) In dialogo... tra noi! Tante religioni... per la pace (drammatizzazione)

L’ACCOGLIENZA... CON FIDUCIA

Il ruolo fondante della relazione educativa

È nostro intento sviluppare nei bambini il sentimen to della fiducia, da sviluppare, in primis (oltre che in se stessi) verso le figure di accudimento: i genitori, gli educatori e, nel nostro caso, gli insegnanti della Scuola dell'Infanzia, per poi estenderlo anche verso i “pari”, con cui ogni alunno si trova ad interagire nel contesto quotidiano. Consideriamo la fiducia, infatti, un impor tante strumento con cui veicolare i primi valori etici e religiosi e che sono al centro di questo nostro per corso dedicato all’IRC. In una società come la nostra, sempre più multiculturale, è indispensabile coltivare un atteggiamento di ascolto e di accoglienza, a scapito dell’indifferenza e dei pregiudizi. Sarà dunque compito di noi insegnanti nutrire di qua lità e bellezza il rapporto che intratteniamo con i nostri piccoli alunni, che dovrà essere di fiducia e di stima: sentirsi accolti e avvertire la presenza di qualcuno che crede in noi e nei nostri talenti è un fattore indi spensabile per ogni autentico successo educativo. Molto dipende, infatti, da come noi educatori “osserviamo” i nostri piccoli, cercando di vederli non solo per come sono, ma anche per come potrebbero diventare.

Questo dovrebbe anche essere il tipo di rapporto che ogni bambino instaura con un amico specia le: Gesù, che conosce chi siamo e quali sono le nostre potenzialità. Come direbbe Madre Tere sa, dovremmo tutti sentirci “matite” nelle mani di Dio.

C’è un filo rosso che ci lega a Gesù, ma anche a tutte le figure di riferimento e a coloro a cui voglia mo bene: è il filo rosso della fiducia e dell’amore.

4 L’accoglienza SETTEMBRE

L’IRC E LA SCUOLA DELL’INFANZIA

La religione cattolica, nella Scuola dell’Infanzia, è una disciplina che promuo ve, per chi se ne avvale, la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui si è inseriti. Come è scritto nelle disposizioni ministeriali, i traguardi e gli obiettivi di apprendimento della religione cattolica “offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzano la dimensione re ligiosa, promuovono la riflessione sul loro patrimonio di esperienza e contribu iscono a rispondere alle grandi domande di significato e di senso che portano nel cuore”. L’IRC incontra il bisogno di valori, di bellezza e di autenticità; come afferma papa Francesco, la missione della scuola è quella di educare “al vero, al bene e al bello”. Il Papa afferma che “l’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o improverisce; o fa crescere la persona o la deprime”. L’educazione, in quest’ottica, è un “cammino ricco, fatto di tanti ingredienti” e l’IRC può essere uno di questi, in quanto è un utile strumento per l’educazione della coscienza e la formazione etica, dimostrando che “la vera fede non è intransigente, ma cresce nella convivenza e nel rispetto dell’al tro”.

(Adatt. da www.avvenire.it) Pag. 2

Questo progetto, che intende educare i bambini alla fidu cia e all’accoglienza reciproca, è composto dalla Guida per l’insegnante e dai quaderni operativi per il bambino, che vanno di pari passo. Prima di iniziare a lavorare sui vari nuclei tematici, riman diamo al racconto, al gioco e alle attività presenti alle pagg. 8-11, con cui pos siamo “simbolizzare” la tematica del nostro percorso con un filo rosso: quello della fiducia, appunto, e dell’amore. Questo aspetto verrà affrontato, con i bambini, attraverso la scheda di pag. 2 degli album operativi, a cui seguiranno, poi, quelle riportate a pagina seguente.

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L’accoglienza SETTEMBRE
IL

ANNI 5 ANNI

La religiosità del bambino...

Questo piccolo contributo è utile per illustrare i caratteri che con traddistinguono la religiosità del bambino: • l’antropomorfismo: dai 3 ai 5 anni viene individuato un antropo morfismo fisico (ad esempio Dio con la barba bianca). Ogni discor so su Dio deve tener conto di tale ricerca di visibilità, aprendo però non alla favola ma alle possibilità reali che Dio assuma il volto umano: quello di Cristo Gesù;

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4 ANNI
Pag. 3 Pag. 4 Pag. 5 Pag. 3 Pag. 3 Pag. 4 Pag. 5
Le schede dell’album 3

• il magismo: è l’atteggiamento con cui il bambino si dà delle spiegazioni quando le cose del mondo gli risultano incomprensibili. È Dio che sta intervenendo e lo sta facendo in modo misterioso, non come normalmente avviene tra gli uomini; • la concretezza dei riferimenti: è importante parlare di un Dio che si manifesta nelle cose che si vedono, educare il vedere, privilegiare l’uso delle immagini; • il valore della relazione e dei gesti: un bambino impara per imitazione, special mente se è quella di una persona cui si sente legato, dai genitori alle figure importanti nella Comunità; • le narrazioni: perché un bambino chiede delle storie? Perché la storia lo aiuta a collocarsi nella vita, così anche un orizzonte sconosciuto diventa terra abitabile. (Adatt. da www.gliscritti.it)

...e i campi di esperienza

Il se e l altro

,

ei (dal DPR 11 febbraio 2010)

Il bambino scopre nel Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù figlio di Dio e fondatore della Chiesa intesa come comunità. Sviluppa un sereno senso del sé e un positivo relazionarsi con gli altri appartenenti a tradizioni culturali diverse.

Il corpo e il movimento

Il bambino riconosce nei segni del corpo la propria esperienza religiosa e quella degli altri, manifestando quindi anche con il linguaggio corporeo la sua interiorità, l’immaginazione e le emozioni.

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Immagini suoni colori

Il bambino riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spa zi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

I discorsi e le parole

Il bambino apprende alcuni vocaboli cristiani ascoltando e rielaborando i rac conti biblici. Narra ciò che ha appreso e sviluppa una comunicazione significa tiva anche in ambito religioso.

La conoscenza del mondo

Il bambino osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, ricono sciuto dai cristiani come dono di Dio. Sviluppa sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.

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SETTEMBRE
Nota psicopedagogica

C’È UN FILO CHE CI LEGA...

La maestra Rita un bel giorno fece fare un gioco molto divertente ai suoi alunni, che non avevano voglia di separarsi dai loro genitori nemmeno per un po’. Non volevano stare a scuola per un giorno intero, dicevano di sentirsi soli senza la mamma o il papà! Ma soli proprio non lo erano, la scuola era piena di bambini, anche più grandi, che correvano e giocavano allegramente. Per i bimbi più picco li, però, non c’era niente da fare. Non avevano fiducia negli insegnanti e nemme no negli amichetti più grandi, perciò la maestra Rita pensò di proporre il gioco del gomitolo per far sentire tutti quanti vicini e uniti. Prese un bel gomitolo rosso e disse a tutti i bambini, grandi e piccini, di sedersi e di formare un bel cerchio. La maestra si posizionò in mezzo al cerchio e iniziò a far rotolare il gomitolo rosso per terra chiedendo ai bambini di afferrarlo, se veramente volevano fare amicizia. Così il gomitolo iniziò a rotolare a destra e a sinistra e ogni volta che un bambino lo afferrava doveva gridare il proprio nome a voce alta. Ben presto si formò come una ragnatela di fili rossi, e la maestra disse agli alunni: “Vedete, bambini, avete avuto fiducia l’uno dell’altro, ora non sie te più soli, siete amici e vi lega il filo rosso dell’amore, lo stesso che ci tiene uniti a Gesù, un nostro amico che ci guarda dall’alto e che è sempre con noi. Adesso siamo pronti per iniziare insieme questo percorso”. E così tutti i bambini, da quel gior no, furono contenti e sereni di andare a scuola.

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Racconto SETTEMBRE

IL GIOCO DEL GOMITOLO

MATERIALE: un gomitolo di lana rosso.

FINALITÀ: sviluppare la conoscenza reci proca in un clima di accoglienza e fiducia.

• I bambini vengono disposti in cerchio in uno spazio grande. L’insegnante ha in mano un gomitolo di lana rossa. I bambini vengono invitati a lanciarsi il gomitolo, dicendo a voce alta il proprio nome, mantenendo un lembo di filo in mano.

• Quando il gomitolo sarà passato nelle mani di tutti, il gruppo sarà come le gato in una ragnatela. Il gomitolo avrà unito insieme tutti i bambini facendoli diventare quasi una cosa sola. (Adatt. da www.ilcristiano.it)

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Gioco
SETTEMBRE
COME SI GIOCA?

IL FILO ROSSO DELL’AMORE

Materiale

~ Filo di lana rosso

~ Foglio di carta

~ Matita

~ Cartoncini colorati ~ Forbici ~ Colla

~ Foto dei singoli bimbi

Questo filo rosso sta ad indicare quella continuità d’amore che, generata da Gesù, passa attraverso ciascuno di noi.

1

Su un foglio di carta abbozziamo la sagoma del viso di Gesù. Riportiamo le singole parti sui vari cartoncini colorati e ritagliamole.

Riassembliamo con la colla il volto e dal cartoncino rosso ri caviamo un cuore.

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2
Lavoretto SETTEMBRE

Con le forbici pratichia mo due fori su ciascuna foto e all’interno faccia mo passare il filo rosso.

Un’estremità di esso verrà fissata sul retro del volto di Gesù, mentre l’altra dietro al cuore.

Appendiamo lo striscione in sezione! (Volendo, possiamo completarlo con i nomi dei bambini sotto ciascuna foto).

Un’idea di: Federica Goffi 3

Terminato il lavoretto, possiamo proporre ai bambini di cantare la canzone riportata a pag. 24 e di eseguire la coreografia suggerita.

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Lavoretto
SETTEMBRE

La fiducia

La fiducia è un sentimento che parte dall’interiorità e che permette all’essere umano di rapportarsi agli altri con serenità, instaurando rapporti duraturi e piacevoli. La fiducia implica, però, due punti sostanziali: l’accettazione di sé e degli altri. La fiducia è un sen timento che ci portiamo dentro già al momento della nascita, non si acquisisce dopo, è già insita in noi. Nasciamo “fiduciosi” e con “fede”. Il bambino ha “istintivamente” fiducia, ma se l’adul to lo delude, questa viene mortificata e da lì in avanti dovrà fare i conti con se stesso e con gli altri per ricostruirla, perché, se non ricostruirà per lo meno la fiducia in se stesso, non potrà sopravvivere. L’animo può così sviluppare un senso di fiducia, oppure di sfiducia. Il punto fondamentale però nell’interazione degli esseri umani è che senza fiducia non ci posso no essere rapporti. Senza fiducia in se stessi non ci può essere azione, senza fidu cia nell’altro non ci può essere interazione. Posso allontanarmi da chi ha tradito la mia fiducia e allo stesso tempo avere “fede” perché l’altro prima o poi si ri sveglierà. “Fiducia interiore” cosa vuol dire?

La fiducia interiore è la capacità di avere fede in se stessi a livello profondo, ed è dunque un dono di Dio.

(Adatt. da www.lamentemente.com)

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La psicologia... in pillole SETTEMBRE

L’effetto “Pigmalione”

Nel 1965, Robert Rosenthal (professore di Psicologia Sociale ad Harvard) e Lenore Jacobson (maestra di scuola elementare a San Francisco) deciserono di studiare l’effetto dell’aspettativa dell’insegnante sul rendimento degli alunni. Sottoposero alcuni bambini di una scuola elementare a un test d’intelligenza. Dopo il test, in modo casuale, vennero selezionati alcuni bambini ai cui insegnanti fu fatto credere che avessero un’intelligenza sopra la media. Quando l’anno successivo Rosenthal si recò presso la scuola dovette constatare che, in effetti, il rendimento dei bambini selezionati era molto migliorato e questo solo perché gli insegnanti li avevano influenzati positivamente con il loro atteggiamento, inconsape voli del fatto che fosse tutto legato alla suggestione. I risultati mostrano come le aspettative verso il comportamento dell’altro possono esse re profezie che si auto-avverano. Perché ciò avviene in misura maggiore nelle classi più giovani? I ricercatori avanzano delle ipotesi. In primo luogo, i bambini più piccoli sono maggiormente plasmabili e flessibili [...], ma è anche vero che sono meno “etichettati”, non hanno ancora una chiara reputazione e questo aiuterebbe gli insegnanti ad avere più fiducia nelle loro capacità.

(Adatt. da www.stateofmind.it)

COME

INSEGNANTI

CI IMPEGNIAMO A...

...educare i nostri alunni a scoprire e a credere nei propri talenti e nelle pro prie potenzialità. Ciascun bambino è un tesoro da scoprire, è un frutto da far maturare con fi ducia. È dunque importante accompagnarli a credere in se stessi e a scoprire cosa fa parte del proprio essere più autentico. Solo così, da grandi, saranno pronti ad accogliere la vocazione che Dio ha scelto per ciascuno di essi.

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Nota psicopedagogica
SETTEMBRE

LA FIDUCIA...

La Scuola dell’Infanzia realizza la sua azione educativa mettendo al centro il bambino. Intorno a lui costruisce un ambiente in cui si possano creare quelle condizioni affinché egli formi le basi del proprio progetto di vita. L’ambiente si configura come luogo di positività e stabilità di relazioni umane, dove il clima è caratterizzato da simpatia e curiosità, affettività costruttiva e comunicazione significativa. Per il bambino, acquistare fiducia in sé e fidarsi degli altri è condizione indispensabile per lo sviluppo della propria autonomia. Raggiungere questa fina lità significa partire dal bisogno che ha di essere considerato nell’unicità della sua persona e di essere messo in condizione di poter far emergere il valore di se stesso. Il clima della scuola è, perciò, molto importante ed è determinato in modo essenziale dall’atteggiamento delle figure di riferimento. Nella relazione che si instaura a scuola, la qualità diventa fondamentale. Il bambino deve sentirsi accettato in tutti i suoi bisogni, compreso nei suoi senti menti, ascoltato nei suoi interes si. È questo che concretizza l’in staurarsi dei rapporti di fiducia e di empatia.

14 Nota psicopedagogica SETTEMBRE
“Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri, ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro”
(Madre Teresa)

...PUÒ ESSERE INSEGNATA?

L’ascolto, l’osservazione paziente, la scelta di strategie che comunicano dispo nibilità, meraviglia e situazioni piacevoli, incoraggiano la relazione, la collaborazione e l’indipendenza del bambino, sviluppando il senso di responsabilità, di accoglienza e di appartenenza al gruppo. L’educazione emotiva, quindi, se viene curata nelle varie espressioni, veicola la fiducia e anche il rapporto con i valori etici e religiosi. L’alunno che abbiamo in classe possiede già una spiritualità naturale non fatta di contenuti ma di gesti, di atteggiamenti e atti di apertura verso le persone. L’insegnante non può insegnargli ciò in cui credere ma può educarlo con l’e sempio e la testimonianza della vita Il bambino impara tutto per imitazione e man mano che, nella crescita, il suo pensiero procede dal concreto all’astratto, raggiunge l’ idea di Dio e appro fondisce il rapporto con Gesù.

Il docente, come il genitore, deve solo preoccuparsi di orientare la sua natu rale predisposizione al soprannaturale, avvicinandolo pian piano ad una cono scenza più approfondita di Dio.

15 Nota psicopedagogica

IO CREDO IN TE

Traccia n.1

Con fiducia inizio il cammino, io che sono ancora un bambino. Nel mio cuore scoprirò Gesù, niente mi farà paura, se ci sei tu!

Io credo in te, tu credi in me, cilegailfilorossodell’amore. Io credo in te, tu credi in me, saràunagioiacrescere!

La famiglia forza mi darà, un esempio per me resterà, la maestra a scuola ci insegnerà a diffondere l’amore e la felicità.

Rit. Con la fede inizio il mio cammino, stammi accanto e tienimi per mano. Ogni giorno scopriremo l’amore, noi bambini costruiremo un mondo migliore.

Rit. (2 volte)

Coreografia

Nelle strofe i bambini sono di sposti a coppie e tengono in mano un gomitolo a forma di cuore: uno di loro afferra il cuore e l’altro l’estremità del filo.

Nel ritornello, colui che tiene l’estremità del filo si avvicina sempre di più all’altro bambi no, fino ad abbracciarsi, poi si scambieranno i“ruoli”.

24 Canzone SETTEMBRE
(Testo di Federica Goffi e del M° Francesco Panebianco. Musica del M° Francesco Panebianco)
Spartito musicale SETTEMBRE 25

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