TUTTO ITALIANO - Eserciziario classe 4

Page 1


TEST D’INGRESSO 2

I suoni di C e G

I suoni duri e dolci di SC

CU - QU - CQU

GLI o LI? GN o NI?

L’accento

Mi metto alla prova! Riepilogo

Quante doppie?

Il cruci-sillaba!

Elisione e troncamento

La punteggiatura

H sì o H no?

Discorso diretto e indiretto

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

Tanti nomi!

Il numero dei nomi

Maschile o femminile?

Primitivi, derivati e... ... alterati

Concreti o astratti?

Nomi collettivi... e composti

Mi metto alla prova! Riepilogo

Gli articoli determinativi... ... indeterminativi e partitivi

Omonimi, sinonimi e contrari

L’aggettivo qualificativo

Aggettivi e pronomi possessivi

Aggettivi e pronomi dimostrativi

Aggettivi e pronomi indefiniti

Aggettivi e pronomi numerali

Aggettivi e pronomi interrogativi o esclamativi

I pronomi personali

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

I verbi e le tre coniugazioni

Opera collettiva: Editrice Tresei Scuola

Ideatrice del testo: Federica Goffi

Essere e avere

I modi finiti e indefiniti

Il modo indicativo

Il modo congiuntivo

Il modo condizionale

Il modo imperativo

I modi indefiniti

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

Preposizioni semplici e articolate

Congiunzioni e avverbi

Mi metto alla prova! Riepilogo

La frase

Predicato verbale e nominale

Le espansioni

L’analisi logica

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

COMPRENSIONE

TESTUALE

Mi piacciono i fatti

Antonio e Cleopatra

La camera della nonna

Come arriva in un museo un’opera d’arte

EDUCAZIONE CIVICA

Le parole della Costituzione

Quanto mi è costata una bugia?

Come si salutano i bambini del mondo?

Quiz ecologico

In difesa delle balene

La fame nel mondo

Che cos’è il Web? LE REGOLE

Redazione: Federica Goffi, Silvia Piangerelli, Silvia Civerchia, Silvia Amaolo

Progetto grafico: Eleonora Bianco

Impaginazione: Federica Goffi, Claudio Magrini

Illustrazioni: istockphoto, archivio Tresei

Copertina: Eleonora Bianco

Organizzazione e direzione della creazione dell’opera:

Editrice Tresei Scuola di Sbaffi Doriano

Scuola

TEST D’INGRESSO

Scheda 1

LE POSATE SPOSATE

C’era una volta una forchetta molto lucida, con i denti d’argento.

Tutti l’ammiravano e la volevano in sposa.

Arrivò il cavatappi e, facendo un giro di danza, disse: – Bella forchetta, sposami e stapperemo insieme una bottiglia di spumante!

La forchetta rispose: – Bello mio, tu stappi, stappi: ma non m’acchiappi!

E il cavatappi deluso se ne andò nel cassetto.

Ed ecco il coltello, lama luccicante ed affilata, che si fece avanti, e mostrandosi di qua e di là, disse: – Forchetta deliziosa, se mi sposi, sarò come una spada al tuo fianco!

E la forchetta: – Bello mio, tu tagli, tagli: ma non mi pigli!

E il coltello se ne andò al suo posto nel cassetto.

Arrivò il cucchiaio, piano piano, col testone tondo, e disse: – Eccomi qua, cara forchetta: non ti senti un po’ sola? Vuoi venire a stare con me?

La forchetta lo guardò: ed ecco che, guardandolo, non vide solo lui, ma la propria immagine, perché anche il cucchiaio era ben pulito, lucido come uno specchio: però non si vide com’era, ma a testa in giù, perché, se ci si guarda nella parte concava di un cucchiaio, succede così.

La forchetta si mise a ridere, poi si girò dall’altra parte e si specchiò: e si vide grassa, perché chi si specchia nella parte convessa di un cucchiaio, si vede così.

Allora la forchetta rise forte, e disse: – Non ti sposo per la casa o per i soldi, ma perché mi fai divertire!

Così forchetta e cucchiaio diventarono le posate sposate, e abitarono nel cassetto.

(Adatt. da R. Piumini, N. Costa, “C’era una volta ascolta”, Edizioni EL)

Scheda 1

2 Leggi le domande e segna con una X la risposta giusta.

A1 Chi sono i personaggi del racconto?

A. Una forchetta, un cucchiaino, una bambina.

B. Una forchetta, un cavatappi, un coltello, un cucchiaio.

C. Una forchetta, una pentola, un coltello, un cucchiaio.

D. Una forchetta, un cavatappi, un coltello, un cucchiaio, una scrivania.

A2 Chi è il protagonista?

A. Il coltello.

B. Il cavatappi.

C. La forchetta.

D. Il cucchiaio.

A4 Com’era la forchetta?

A3 Secondo te, dove si svolge la storia?

A. In una cucina.

B. In un frigorifero.

C. In una camera da letto.

D. Nel cassetto di una scrivania.

A. Molto lucida, con i denti d’acciaio.

B. Molto grassa.

C. Con i denti affilati, di colore grigio.

D. Molto lucida, con i denti d’argento.

A5 Che cosa significa la parola “concava” (riga 1 5)?

A. Che è lucida e pulita.

B. Che è fatta di acciaio.

C. Che è incurvata in fuori, verso l’esterno.

D. Che è incurvata in dentro, verso l’interno.

Scheda 1

A6 Che cosa significa la parola “convessa” (riga 1 8)?

A. Che è opaca.

B. Che è fatta d’argento.

C. Che è incurvata in fuori, verso l’esterno.

D. Che è incurvata in dentro, verso l’interno.

A7 Che cosa propose il cavatappi alla forchetta?

A. Di sposarlo e di stappare insieme una bottiglia di spumante.

B. Di trasferirsi nel suo cassetto.

C. Di aiutarlo a stappare bottiglie.

D. Di difenderla con la sua lama affilata.

A8 Con quale aggettivo puoi sostituire il termine “deluso” (riga 6)?

A. Soddisfatto.

B. Contento.

C. Sconfortato.

D. Arrabbiato.

A9 Com’era il cucchiaio?

A. Capovolto a testa in giù.

B. Decorato.

C. Ben pulito, lucido come uno specchio.

D. Deformato e un po’ grasso.

A10 Alla fine, chi sposò la forchetta?

A. Il cucchiaino.

B. Il cucchiaio.

C. Il coltello.

D. Il cavatappi.

Scheda 1

A11 Perché la forchetta scelse proprio lui?

A. Perché era lucido e pulito.

B. Perché giurò di proteggerla.

C. Perché aveva tanti soldi.

D. Perché era simpatico e la faceva divertire.

A12 Quali informazioni sulla forchetta puoi ricavare dal testo?

Metti una crocetta per ogni riga. SI PUÒ RICAVARE NON SI PUÒ RICAVARE

a. Era ammirata da tutti.

b. Era usata spesso per i pranzi di carne.

c. Tutti volevano prenderla in moglie.

d. Si sentiva molto sola.

e. Preferiva il divertimento alle ricchezze.

Completa le parole con GN o NI. 1

Scheda 2

occhi ente le ame carabi ere I azio inge ere Da ele spu a

Completa le parole con SCE o SCIE. 2

ru llo ndere u re co fanta nza co nza adole nte

In ogni coppia colora la parola corretta. 3

scaffale scafale coccodrilo coccodrillo casseto cassetto anatroccolo anatrocolo cammelo cammello

Trasforma al plurale. 4

bugia goccia spiaggia camicia grigia farmacia ciliegia traccia scheggia

Cancella con una X le parole sbagliate. 5 lta

• Ieri ce c’è stato un forte accuazone acquazzone .

• Il ladro ha messo a soquadro soqquadro l’appartamento l’apartamento .

• La sua telefonata mi ha rinquorato rincuorato .

• L’ aquilone acuilone è finito nell’ago nel lago vicino a un anatra un’anatra .

1

Scheda 3

Per ogni parola, barra con una X la divisione in sillabe corretta.

qua - lun - que qual - un - que qu - al - un - que

acq - ue - rel - lo

pos - ti - no

cap - pel - lo

o - mbrel - lo - ne

2

ac - que - rel - lo

po - sti - no

cap - pe - llo

om - bre - llo - ne

Scrivi una frase per ogni coppia di parole.

c’era cera anno hanno ai hai o ho

Completa le frasi con i monosillabi giusti. 3

si - sì Ornella è decisa e ha detto : sposerà Marco.

se - sé pensa sempre per rimarrà senza amici.

ac - qu - erel - lo

po - st - ino

ca - ppe - llo

om - brel - lo - ne

ne - né vuoi anche tu? Non ci sono zucchero cacao.

te - tè Giulia ha preparato una tazza di anche per

1

Scheda 4

Inserisci i segni di punteggiatura adatti e correggi con le maiuscole dove necessario.

Una volta, un asino viaggiava carico di due grossi sacchi di sale

attraversando un fiumicello inciampò sui ciottoli e scivolò nell’acqua

– Ahi che male Cosa è successo – disse

mentre cercava di rialzarsi l’acqua penetrò nei sacchi l’asino si mise a urlare

– Che sciagura Come farò a dirlo al mio padrone

Inserisci nelle frasi la preposizione semplice giusta. 2

• Vorremmo pagare contanti, se è possibile.

• Ieri ho telefonato Rosa chiederle un consiglio.

• La campanella suonerà qualche minuto.

• Aprite il libro pagina 10 e leggete molta attenzione.

• Tutti parlano quel film!

Scrivi l’articolo determinativo e indeterminativo davanti ai nomi. 3

dolce

4

Leggi la frase, poi indica con una X la congiunzione che la completa nel modo giusto.

Verrei con te a prendere un gelato non ho ancora finito i compiti.

A. così B. mentre C. ma D. quando

Scheda

5

1

Che cos’hanno in comune questi nomi?

2

A. Sono sinonimi.

B. Sono nomi derivati.

C. Sono nomi collettivi.

D. Sono nomi femminili.

Per ciascuna parola riportata nella prima colonna della tabella, indica con una X il suo contrario tra le tre alternative date.

ottimo buono perfetto pessimo

tranquillo vivace calmo sereno

finire terminare iniziare concludere snello magro asciutto robusto

In quale alternativa le parole non sono in ordine alfabetico? 3

A. fratello - mamma - papà - zio

B. bambina - banconota - barba - barca

C. pane - pino - prete - posta

D. limone - nave - quadro - zaino

In ogni gruppo cancella l’intruso. 4

• gattino - pulcino - cagnolino - leoncino

• apribottiglia - apriscatole - apripista - aprile

• focaccia - cartaccia - scarpaccia - parolaccia

• matita - pennarello - quaderno - righello

• matita - gomma - libro - penna flotta • gregge • folla • bosco

Scheda 6

Colora solo gli aggettivi adatti al nome.

• La farfalla è variopinta colorata pesante bello .

• Il cane è ubbidiente vivace chiacchierone saporito .

• La maglia è sporche rovinata pulita nuova .

• Il libro era avventuroso avvincente diligente antico . i miei giocattoli lo gnomo saggio

Volgi al plurale o al singolare. 2

la tua borsa il vostro libro

i nostri vecchi zaini

le maestre pazienti e comprensive

3

Scrivi il verbo all’infinito, poi indica con una X se appartiene alla 1 ª, 2 ª o 3 ª coniugazione.

mangia

2ª 3ª camminò

ridemmo

Collega con una freccia ogni voce verbale al tempo corrispondente. 4

Hai dormito

Andavate Canta

Ebbe letto

Crederà

Partì

Imperfetto

Presente

Passato prossimo

Passato remoto

Futuro semplice

Trapassato remoto

1

Scheda 7

Riordina “i pezzi” e scrivi la frase che hai ottenuto.

meccanico garage l’ Il auto aggiusta suo nel

2

partiranno Giada per e vacanze Sofia le domani

3

assalito Ieri uno un squalo ha nuotatore

Colora nello stesso modo soggetti e predicati che stanno bene insieme.

la luna il vento l’elefante il cuoco il fiume

barrisce prepara scorre splende soffia

Segna con una X solo le frasi minime. Fai attenzione: il soggetto può essere sottinteso.

I pinguini covano le uova.

La maestra racconta.

Raccoglie le provviste.

Il topolino rosicchia.

Il papà e suo figlio. Cucino.

Arricchisci ogni frase minima aggiungendo almeno due espansioni.

• I bambini giocano

• Il sarto cuce

• Hanno cantato

• Emma saluta

• Il gatto dorme

Di tua zia. Luca piange. Perché è stanca.

I SUONI DI C E G

1 Cerchia i vocaboli (in orizzontale e in verticale) contenenti i suoni di C e G. Con le lettere che rimangono puoi formare una parola: scrivila sulla riga.

C A M P I O N E C E R A

O G G I G H E P A R D O R U G A G E L A T I N A

C C E N D I N O F O C L U C E G E L A T O A C L U C C I O L A G E C O

O C A C I C A L A C I A

2 Ora riscrivi le parole dell’esercizio precedente nella tabella giusta. Aggiungine altre a tuo piacere. C - SUONO DURO

3 Scrivi una parola adatta che contenga ciascun suono e che corrisponda all’indizio dato.

GO (animale)

GIA (nome di persona)

CIU (pesce)

CU (posata) GU (uccello)

CO (insetto) CA (edificio)

CIO (cibo) CU (mestiere)

GIU (azione) GA (uccello)

4 Completa con CE/CIE, GE/GIE.

nte i nico

rino ronte mento sto suffi nte inno nte ntilezza ranio an lla rvo a nzia

Le parole che al singolare finiscono in CIA/GIA al plurale terminano con:

- CIE/GIE se prima di CIA/GIA c’è una vocale. Es.: acacia acacie magia magie

- CE/GE se prima di CIA/GIA c’è una consonante. Es.: provincia province spiaggia spiagge

5 Scrivi il plurale delle seguenti parole.

treccia frangia

ciliegia torcia

scheggia valigia

I SUONI DURI E DOLCI DI SC

1 Leggi la filastrocca e sottolinea di rosso le parole con i suoni duri del gruppo SC e di blu quelle con i suoni dolci.

La scimmia Priscilla riempie scatole e scatoloni, ci mette dischi, scarponi, sculture, scope e scodelle, mangia prosciutto e frittelle,

usa asciugamani e scendiletti, per fare scherzi e dispetti!

Come un ascensore va su e giù, gioca tra i rami e non la vedi più!

Il gruppo SC ha suono duro quando è seguito da A, O, U e da H, ad esempio nelle parole: scatole, scodella, scuderia, schedario, ecc. Ha suono dolce quando è seguito da E, I, come nelle parole: scimmia, scettro, ascia, ecc.

2 Aiutandoti con gli indizi, scrivi le parole: contengono i suoni duri e dolci di SC.

È il nome di un insetto.

Ci si diverte lo sciatore.

È il contrario della salita.

Lo usavano i cavalieri per proteggersi.

Se non ti bagni, non lo usi!

È formato da un insime di alberi. È l’azione che compie chi apre un pacco.

Chi è indeciso ha difficoltà a fare una...

In questo gioco non ci si deve far trovare!

3 Volgi al plurale le seguenti parole.

ascia fiasco

tasca chiosco esca

vasca casco biscia striscia mosca

Il gruppo SCE non vuole la I, ma alcune parole fanno eccezione e si scrivono con SCIE: scienza, coscienza e i loro derivati (scienziato, coscienzioso...), usciere.

4 Completa le frasi con parole adatte. Contengono i suoni SCE, SCI, SCIA, SCIO, SCIU.

• Ogni nave ha delle di salvataggio.

• L’attore è comparso sulla alla fine dello spettacolo.

• Luca è salito sullo del parco dietro casa.

• Mirco dice sempre e ama raccontare barzellette.

• Il mio panino preferito è al formaggio e .

• Per il dolce bisogna il cioccolato fondente.

5 Completa con SCE o SCIE. ndere ntifico gliere nze ttro adole nte ntificamente a lla

riffo nziato

ru llo

fanta nza

CU - QU - CQU

Ricorda:

- QU + VOCALE Es.: quaderno, quaglia, ecc.

- CU + CONSONANTE Es.: culla, custode, ecc. Fanno eccezione le parole capricciose. Es.: cuore, scuola, percuotere, ecc. La Q rafforza il suo suono con la forma CQU:

- nella parola ACQUA e i suoi derivati. Es.: acquaio, acquolina, ecc.

- nelle parole ACQUISTARE, ACQUISIRE e in altre da esse derivate, es.: acquisto, acquisizione, ecc.

- nel passato remoto di alcuni verbi. Es.: nacque, tacque, ecc. L’unica parola che si scrive con QQ è SOQQUADRO.

1 Completa con CU, QU, CQU.

suba eo a irente e ilibrista gino rin orare a erugiola bo cchiaio a erello a edotto e o inno o oco per ssioni e itazione

2 Ora scegli tre parole (una per ciascun suono) dall’esercizio precedente e con ognuna di esse scrivi una frase.

3 Colora solo le parole “capricciose”.

GLI O LI? GN O NI?

1 Leggi e completa con GLI o LI.

A Giu a piacciono molto i fiori, in particolare i gi .

Nel tempo libero indossa un cappello di pa a ed esce alla ricerca di campi fioriti. Se fa molto caldo porta un venta o con sé; se fa freddo, invece, un ma one di lana. A volte si ferma al mare, si siede su uno sco o e guarda il paesaggio: – Che meravi a! – esclama stupita. Ama molto il suo Paese, l’Ita a: lo ripete mi oni di volte!

2 Cerchia la parola corretta di ogni coppia.

bigliardo • biliardo

oliera • ogliera

bilia • biglia vegliero • veliero foglia • folia conchilia • conchiglia

3 Leggi questo breve testo e completa con GN o NI.

Da ele è un ra o inge ere. Usa tutto il suo inge o per costruire le più belle ra atele e catturare le sue prede. Abita a casa dello omo I azio, che è ghiotto di casta e e lasa e. Ogni giorno cucina il pane e lo mette nel pa ere, poi fa il giardi ere e taglia l’erba del prato se ce n’è biso o.

Infine prende una spu a e si mette a fare le pulizie, toglie tutte le ra atele, eccetto quelle del suo compa o Da ele!

Il gruppo GN non vuole la I, tranne in alcune parole, come compagnia, e nella 1a persona plurale dell’indicativo presente e nella 1a e 2a persona plurale del congiuntivo dei verbi che finiscono in -gnare: noi insegniamo, che voi insegniate.

L’ACCENTO

1 Nelle seguenti frasi, cancella la forma sbagliata.

• Oggi Antonio è andato al porto/portò per acquistare del pesce fresco.

• Maria porto/portò i suoi due bambini al luna park, quando scoppiò un brutto temporale.

• Conosci le regole di quel gioco/giocò che hai ricevuto per Natale?

• Annalisa gioco/giocò con i suoi amici nel parco a nascondino.

• Luisa girò/giro per un po’ nel centro della città, finché non divenne buio.

• Maria fece un bel giro/girò al luna park, poi tornò in ufficio.

• Laura è andata a casa di Matteo, però/pero non ha trovato nessuno.

• Il però/pero che è in giardino ha i rami pieni di fiori.

2 Completa il testo scegliendo tra: da/dà, li/lì, e/è, ne/né, se/sé, si/sì, te/tè, di/dì, la/là.

Annalisa è migliore amica di Marco. Quando quest’estate sono incontrati, gli ha detto: “ mi porti con in montagna, ti prometto che farò di tutto per non stancarmi e ti seguirò nelle lunghe escursioni per i sentieri!”.

Marco le ha risposto: “ normale che non riuscirai a starmi dietro! Farai i capricci come al solito! Meglio che ognuno pensi per ! , dove ho intenzione andare, ci sono strade tortuose e in salita. quello che ho potuto capire, ti molto fastidio camminare tutto il : partire al mattino presto e tornare quando fa buio, perciò ti consiglio pensarci bene! parleremo quando io, te andremo così di fretta!”.

Annalisa ci ha pensato un attimo, poi ha risposto: “ , hai proprio ragione! deve decidere con tutta calma, meglio rimandare al fine settimana, davanti a una bella tazza di caldo!”.

MI METTO ALLA PROVA!

In ogni coppia di parole segna la forma corretta con una X. 1

cielo celo

alce alcie

malvagie malvage

felcie felce

2

paggetto paggietto soggietto soggetto

effigie effige

sacciente saccente

Nelle seguenti frasi, cerchia le parole che contengono errori ortografici, poi scrivile correttamente sulle righe.

• Marco ha collezionato tutte le bilie con cui giocavamo ogni estate.

• Ad Halloween mi piacciono le maschere con gli sceletri.

• Il cuindici luglio arriva mia cugina.

• La riugnione a scuola è durata circa due ore!

• Il mio nuovo maglione dì lana è di color rosso vermilio.

• La, nell’aula di scenze, c’è tutto l’occorrente per fare gli esperimenti.

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Scegli una regola di ortografia e prova a spiegarla ai tuoi compagni. Vi divertirete ad essere INSEGNANTI PER UN GIORNO.

Potete procedere nel seguente modo:

- proponete ad alcuni compagni di classe di condividere questa esperienza;

- ciascuno di voi sceglierà una regola grammaticale e proverà ad esporla su un foglio, costruendo una piccola mappa concettuale;

- alla lavagna, a turno, ciascuno scriverà la propria regola e proverà a spiegarla alla classe;

- gli altri compagni dovranno giudicare chi è stato “l’insegnante più bravo”, ovvero chi ha esposto con maggior chiarezza l’argomento prescelto.

QUANTE DOPPIE?

1 Completa il testo cancellando le parole errate.

Oggi/Ogi ho deciso: da grande farò la scritrice/scrittrice

Fino all’altro giorno non sapevo se volevo diventare una chirurga, un’astronauta o un’atrice/attrice di cinema. A dire il vero, non avevo idea di cosa/cossa scegliere, poi a scuola c’è stato l’incontro con l’Autore/Auttore. Ogni anno si ripete la stesa/stessa storia, gli insegnanti scelgono i libri che piaciono/piacciono a loro e poi ce li fanno/fano leggere/legere. Alla fine viene invitato quello (o quella) che li ha scriti/scritti. Penso che scrivere racconti sia fantastico!

2 Completa con s o ss.

• pa ione

• a e ore

• ba ista

• va o • deci ione • conclu ione • fle ione • u ignolo

4 2

3 Completa con z o zz.

• puni ione

• emo ione

• a erare

tappe iere

carro eria

• di ione • le ione • organi are

Le consonanti doppie rafforzano i suoni delle parole.

Alcune lettere non si raddoppiano mai:

- Z davanti a due vocali. Es.: pigrizia, emozione, ecc. (eccezioni: carrozziere, pazzia).

- B davanti a -ile. Es.: potabile.

- G davanti a -ione. Es.: stagione.

Osserva i disegni e scrivi nei quadratini il numero di raddoppiamenti contenuti nei nomi, come nell'esempio. Poi scrivi i nomi sul tuo quaderno.

IL CRUCI-SILLABA!

1 Completa il cruciverba inserendo le parole. Attenzione: in ogni casella devi scrivere una sillaba.

ORIZZONTALI

1. È composto da 24 ore.

2. Se è “spaziale”, serve per viaggiare nello spazio.

3. Si ricava dal manto della pecora per fare maglie e maglioni.

4. Si usa per mettere fiori o come oggetto ornamentale.

7. È sinonimo di indumento.

9. È incolore, inodore, insapore.

VERTICALI

1. Si legge nel tempo libero o per avere notizie del giorno.

5. Un evento nuovo e/o inaspettato.

6. La più piccola particella vivente del nostro corpo.

7. Si trova in alcune barche, per navigare con la forza del vento.

8. Lo è una linea inclinata.

2 Osserva gli esempi, poi dividi in sillabe le parole che seguono.

Esempi:

mam/mi/fe/ro ac/qua po/sto a/si/no om/bra po/e/ta ra/gno

ELISIONE E TRONCAMENTO

L’apostrofo si mette in caso di ELISIONE, ovvero quando la vocale finale di una parola viene eliminata poiché seguita da un’altra parola che inizia per vocale o con H. Es.: la ape l’ape lo hotel l’hotel

UN vuole l’apostrofo solo davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale.

Es.: una ala un’ala

Quando si verifica un TRONCAMENTO, invece, le parole perdono la vocale o la sillaba finale ma, in genere, non vogliono l’apostrofo.

Es.: nessun altro, buon amico, bel giocattolo, ecc.

Solo in alcuni casi è necessario l’apostrofo: un poco un po’, fai fa’, ecc.

1 Riscrivi eliminando la vocale e mettendo l’apostrofo dove possibile.

Nello ingresso

La ipotesi

Sullo spazio

Sulla amaca

2 Inserisci l’apostrofo dove necessario.

Quella estate

Dello autore

Questo amico

Quello gnomo

Un uomo Un arpa Un altalena Un esame Un asta Un oca

Un orso Un anno Un inno Un oboe Un albero Un altezza

3 Riscrivi le frasi con l’apostrofo o il troncamento.

• Che bello anello! È un diamante?

• Nessuna altra automobile mi è piaciuta quanto la tua nuova jeep!

• Ormai abbiamo fatto pace: per te non provo più alcuno rancore.

• Dopo aver nominato il caposquadra di ciascuno gruppo, si può dare inizio al gioco!

LA PUNTEGGIATURA

1 Leggi ogni definizione e scrivi nel quadratino il segno di punteggiatura corrispondente.

Indica una pausa lunga e segnala che la frase è terminata. Si usa per esprimere gioia, sorpresa, dolore, ecc. o anche un ordine.

Indica una pausa breve e separa tra loro le parole di un elenco.

Introducono un elenco, una spiegazione o il discorso diretto.

Si usa alla fine di una domanda.

Indica una pausa più lunga della virgola. Si usa per spezzare una frase senza concluderla completamente.

Indicano che il discorso è stato lasciato in sospeso.

Sono sempre tre.

Indicano le battute del discorso diretto e sono precedute dai due punti. Servono anche per evidenziare parole, frasi, titoli di libri.

Indicano il discorso diretto al posto delle virgolette e sono precedute dai due punti.

2 Inserisci nei quadratini i segni di punteggiatura che ritieni giusti, come nell’esempio. Correggi con la lettera maiuscola dove necessario.

Lettura Ho sentito nell’aria la parola lettura per carità io sono allergico alla lettura quando ero piccolo non si manifestava... certo non sapevo leggere i miei libri erano i miei genitori, che mi leggevano le storie la sera prima di addormentarmi il dramma è stato quando sono andato a scuola...

Cominciavo a starnutire appena avevo un libro in mano

È allergico alla carta esclamarono i miei genitori e anche il maestro poi decisero di portarmi dal dottore

(Adatt. da M. Savoia, G. Scaramuzzino, Tutti giù dal palco, Salani) ?

H SÌ O H NO?

1 Leggi i fumetti e osserva quando si usa l’H.

Oh, che meraviglia, ho visto la luna!

Ho un paio di pattini nuovi!

2 Completa scegliendo tra le alternative date.

OH - HO - O

• , guarda chi si vede, finalmente! Sei stata male non ti andava di uscire?

• comprato un chilo di pere e due di pesche! Non alberi da frutto nel mio orto.

• freddo! Accendiamo i termosifoni?

HANNO - ANNO

• Mara e Andrea un cucciolo di Husky.

• I miei cugini affittato una casa in montagna per le vacanze estive.

• Un fa stavamo festeggiando le nozze di Francesca e Gabriele. passato la luna di miele alle Hawaii.

Preferisci una cena a base di carne o di verdure?

AH - HA - A

• Ieri sono andata al mare piedi.

• , dimenticavo: puoi prestarmi le tue scarpe da trekking per la gita?

• Loredana preso il caffè casa di Giulia.

• Stamattina telefonato Michela.

HAI - AI - AHI

• Sta piovendo: chiuso le finestre?

• , che male! Sento un forte dolore denti. ancora il numero di quel bravo dentista?

• bambini piacciono molto i dolci: sono proprio golosi!

• Ieri siamo andati giardini in bicicletta.

DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO

Nel discorso diretto viene riportato esattamente ciò che viene detto in un dialogo. Si utilizzano i due punti, le virgolette o le lineette.

Es.: Luca chiese: – Oggi posso usare la calcolatrice?

1 Completa le frasi inventando dei discorsi diretti.

• Il turista chiede: –

• L’insegnante domanda: –

• L’allenatore ci disse: –

• Il negoziante rispose: –

Un dialogo può essere riportato anche senza riferire precisamente le parole dette, ma attraverso il discorso indiretto. In questo caso: non serve una punteggiatura specifica; si usano parole di collegamento (se, di, che, ecc.), e altre, per passare dal discorso diretto a quello indiretto, devono essere modificate.

Es.: Luca chiese se quel giorno avrebbe potuto usare la calcolatrice.

2 Riscrivi le frasi trasformando i discorsi diretti in discorsi indiretti.

• Giada chiede: – Giacomo, domani puoi accompagnarmi in palestra?

• Lorenzo disse a Mirco: – Domenica vinceremo la partita, te lo prometto!

• Francesca comunicò a sua sorella: – Il traghetto arriverà al porto alle 17:00.

• Angelo raccontò a Marika: – Il mio cane si chiamava Brown, lo presi al canile.

MI METTO ALLA PROVA!

1 Leggi le frasi e rifletti sulle parole evidenziate: se non sono corrette, riscrivile nel modo giusto sui puntini.

• Andrea ha saputo svolgere l’operazione brillantemente.

• Ho fatto i complimenti al direttore per l’organizazione della mostra.

• Gli attori sono stati acolti con affetto dai fan.

• Non vado allo zoo perché non mi piacciono gli animali in gabbia.

2 Con ciascuna sillaba iniziale, prova a scrivere una parola, poi dividila in sillabe, come nell’esempio.

CAM pione cam pio ne

CO BOT BAL PEN

VERSO GLI Invalsi

1. Barra con una X il troncamento.

A. L’arrembaggio

B. Buon anno

C. Alcun’amica

D. All’aeroporto

3. In quale frase mancano gli accenti?

A. Vedi li, sopra il tavolo? Domani togliero tutta la polvere.

B. Andrea si guarda tutto il giorno allo specchio.

2. Barra con una X l’elisione.

A. Sull’amaca

B. Un antenato

C. Nessun bacio

D. Bel ciondolo

C. La penna rossa non scrive bene.

D. Guarderai quel film al cinema insieme a Mario.

3 Leggi il brano e inserisci sui puntini la lettera H quando è necessario. Correggi con le eventuali maiuscole.

a Biagio non piacciono molto gli animali. a casa a soltanto un pappagallo. Si chiama Ciuffo perché a le penne un po’ spettinate sopra la testa. È molto buffo e a sempre voglia di parlare, ma la cosa strana è che non ripete mai il suo nome. Una mattina, però, Biagio è andato in cucina appena si è alzato, e a sentito gridare: “Ciuffoooooo ciuffooooo!”.

Guardandosi allo specchio a capito perché! “Sono proprio spettinato, o un ciuffo più grande del mio pappagallo!” a detto, e a pensato che gli animali sono proprio intelligenti!

VERSO GLI Invalsi

1. In quale frase la punteggiatura è corretta?

A. Il treno, partirà con un’ora di ritardo.

B. Guarda quanti colori ho nell’astuccio?

C. Mi trasferiranno a Londra per lavoro; domani mi iscriverò a un corso di inglese.

D. Gianni ha chiesto a Sara: Posso assaggiare la tua merenda!

2. Leggi il seguente discorso indiretto:

Marco chiese a Luca se il giorno prima fosse venuto a scuola a piedi.

A quale discorso diretto corrisponde?

A. Luca chiese: “Marco, ieri sei venuto a scuola a piedi?”.

B. Marco chiese: “Luca, ieri sei venuto a scuola a piedi?”.

C. Luca chiese: “Marco, il giorno prima sei venuto a scuola a piedi?”.

D. Marco chiese: “Luca, vieni a scuola a piedi il giorno prima?”.

TANTI NOMI!

I nomi sono parole che indicano tutto ciò che ci circonda: persone, animali, cose. Sono nomi di cosa anche quelli che indicano sentimenti, es.: amore.

I nomi COMUNI indicano persone, animali, cose in modo generico. Es.: zia. I nomi PROPRI indicano persone, animali, cose in modo ben preciso e vanno scritti con la lettera maiuscola. Es.: zia Carla.

1 Leggi il brano e cerchia tutti i nomi.

A casa di mia nonna c’è una soffitta grande e polverosa. Non ci vado mai da solo, ma un giorno, io e il mio amico Mik, ci abbiamo portato la mia sorellina per spaventarla; l’abbiamo presa per mano e l’abbiamo portata su per le scale.

Arrivati in cima abbiamo girato la maniglia e la porta si è aperta scricchiolando. La stanza era piena di cianfrusaglie, scatoloni, borse e mucchi di abiti sul pavimento.

(R. Impay, M. Kemp, Chi c’è in soffitta?, Editrice Piccoli)

Inserisci i seguenti nomi nella colonna giusta. Scrivi in rosso i nomi comuni e in blu quelli propri.

2 astucci • giraffa • insegnanti • farfalla • amico • canguro • ciambella • cugino infermieri • Roma • Pluto • Luisa • fiume • amicizie • Tevere Antonio • palestra • mamma • Toscana • pony • pesci • Giacomo • galline NOMI DI PERSONA NOMI DI ANIMALE NOMI DI COSA

IL NUMERO DEI NOMI

1 Scrivi i nomi corrispondenti ai disegni, prima al singolare e poi al plurale.

2 Volgi dal singolare al plurale, o viceversa.

barca astuccio freccia spiga quadro giorno attrici gufi fichi camini siepi fogli SINGOLARE

Il numero dei nomi si forma cambiando la desinenza. Es.: fiore fiori I nomi INVARIABILI hanno la stessa desinenza al singolare e al plurale. Es.: la città/le città

I nomi DIFETTIVI, invece, si usano solo al singolare o solo al plurale. Es.: occhiali, latte...

3 Nelle seguenti frasi sottolinea di rosso i nomi invariabili e di blu quelli difettivi.

• Restare calmi quando c’è da fare è una bella virtù.

• I gorilla sono animali protettivi: diventano aggressivi solo se qualcuno li minaccia.

• Il giorno della loro festa, i papà sono festeggiati e coccolati dai loro bambini.

• La mia amica Sara mi ha portato del miele fatto in casa.

• Quando ho sete, non mi piacciono le bibite gassate.

• Le antiche civiltà costruivano villaggi vicino ai corsi d’acqua.

4 Ora scegli due nomi invariabili e due nomi difettivi dall’esercizio precedente, e componi una frase con ciascuno di essi.

I nomi SOVRABBONDANTI hanno due forme per il plurale, ma con significato diverso.

Es.: I MURI della camera sono stati dipinti di rosa.

Le MURA difendevano la città dai nemici.

5 Per ogni nome sovrabbondante scrivi i due significati.

I CORNI

MASCHILE O FEMMINILE?

La maggior parte dei nomi cambia la desinenza dal maschile al femminile.

Osserva gli esempi:

alunno alunna leone leonessa parrucchiere parrucchiera lavoratore lavoratrice

I nomi di genere COMUNE hanno una sola forma per il maschile e il femminile. Es.: il cantante, la cantante.

Alcuni nomi di persona e di animale hanno una forma per il maschile e un’altra completamente diversa per il femminile. Sono i nomi INDIPENDENTI. Es.: il montone, la pecora; il marito, la moglie.

Alcuni nomi di animale sono di genere PROMISCUO, cioè hanno solo la forma maschile o quella femminile e si distinguono così: la tigre maschio, la tigre femmina.

I nomi di cosa hanno sempre una sola forma, o maschile o femminile. Es.: il telefono, la penna, ecc. e non si possono trasformare da un genere all’altro.

1 Scrivi M se sono nomi maschili e F se sono femminili.

barca maestra scultore

zio ufficio pittrice

sedia bottiglia penna

2 il poeta

armadio cassiere amicizia

Volgi al femminile i nomi e gli articoli. Attenzione ai nomi indipendenti e a quelli di genere comune.

il ragazzo

il conte

il genero

l’impiegato il pediatra

lo scrittore

il cuoco

lo studente il nipote

1 Per ciascun animale raffigurato, scrivi il maschile (M) e il femminile (F).

Attenzione ai nomi indipendenti e a quelli di genere promiscuo.

1 Accanto alle figure scrivi i nomi con gli articoli. Che cosa noti? 4

PRIMITIVI, DERIVATI E...

1 Leggi la filastrocca e inserisci i nomi sottolineati nella colonna corrispondente.

Dal giornalaio ho comprato un giornale, lo ha scritto un giornalista niente male!

Poi sono andata dal formaggiaio, pane e pizza li ho presi dal fornaio, prosciutto e salame dal salumiere, dal fruttivendolo le pesche con le pere.

Del buon pesce alla pescheria, ma il pescivendolo se n’era andato via.

NOMI PRIMITIVI

NOMI DERIVATI

I nomi primitivi non derivano da nessun altro nome. Es.: latte.

I nomi derivati si formano aggiungendo prefissi o suffissi ai nomi primitivi. Es.: latteria.

2

Ecco, la spesa per la cena è quasi fatta, ora devo cucinare come una matta! -ista -aio -eria -iere

1 Scrivi due nomi derivati che terminano con le desinenze indicate , come nell’esempio.

dentista

... ALTERATI

I nomi alterati si formano aggiungendo particolari suffissi ai nomi primitivi, e sono:

- DIMINUTIVI: con i suffissi -ino, -etto, -icello, -icciolo. Es.: fratellino. - VEZZEGGIATIVI: con i suffissi -uccio, -acchiotto, -olo. Es.: femminuccia.

- ACCRESCITIVI: con i suffissi -one, -accione. Es.: lettone.

- DISPREGIATIVI: con i suffissi -accio, -astro, -ucolo, -iciattolo, -onzolo. Es.: mostriciattolo.

Attenzione ai falsi alterati! Anche se hanno suffissi simili, sono nomi primitivi. Es.: torrone.

3

1 Colora la legenda e, in base ad essa, i nomi corrispondenti.

DIMINUTIVO

fiorellino

occhione maschiaccio omaccione ombrelluccio disegnaccio nasone sorellina casuccia foglietto bimbetto lettino

4

1 Leggi la filastrocca. Ci sono dei falsi alterati? Se sì, sottolineali. Sulle righe scrivine altri che conosci.

Filastrocca corta e gaia, l’abbaino non abbaia, la botte più grossa non è un bottone, la mela più rossa non è un melone, ed il mulo più piccino non sarà mai un mulino.

(G. Rodari)

CONCRETI O ASTRATTI?

1 Leggi la filastrocca e sottolinea tutti i nomi astratti.

Rabbia, odio e tristezza?

Posson passare, sai, con una carezza!

Baci e abbracci in quantità, allora vedrai che gioia, che felicità!

Scegli il coraggio e non la paura, preferisci la pigrizia o l’avventura?

C’è chi diverse opinioni ha, ma è l’amore che unisce l’umanità!

2 Dalla filastrocca precedente hai potuto notare che i nomi dei sentimenti sono astratti. Scrivine altri sulle righe.

2 Completa le frasi con i nomi indicati.

Scrivi con la penna rossa i nomi astratti e con quella blu i nomi concreti.

eleganza - vecchiaia - poesia - alberi - emozioni golosità - furbizia - cocomeri - prati - corsa

• Quanta alla festa! Anche il tuo abito sembrava quello di una principessa.

• Nel mio orto sono cresciuti i , finalmente! È un frutto che soddisfa la mia .

• La nonna ha deciso che passerà la sua in montagna, tra e verdi.

• La è il genere letterario che preferisco: mi fa provare forti

• Durante la , Giovanni non si è fermato neanche un attimo. È molto allenato!

• La tua a volte mi sorprende! Non avrei saputo cavarmela meglio di te.

NOMI COLLETTIVI...

1 Osserva i disegni e completa con il termine giusto. Poi, per ciascuna definizione, scrivi il nome collettivo corrispondente.

PECORA PECORE

Un insieme di isole

Un insieme di pini

Un insieme di querce

Un insieme di api

Un insieme di giocatori

Un insieme di stelle

Un insieme di cuccioli

I nomi collettivi sono

SINGOLARI, anche se indicano più elementi.

... E COMPOSTI

2 sotto pelle pesce sempre cassa rossa verde apri scatola passaggio forte cane

1 Unisci le parole e forma dei nomi composti. Poi scrivili sulle righe e indica se sono formati da: nome + nome; nome + aggettivo; verbo + nome; avverbio + aggettivo; preposizione + nome, come nell’esempio.

cassaforte = nome + aggettivo

MI METTO ALLA PROVA!

Completa il cruciverba orizzontale dei nomi e scopri la parola che comparirà in verticale nelle caselle evidenziate. Scrivila sulla riga e disegnala nel riquadro.

1. È un nome composto. Si tratta di un elettrodomestico molto utile per pulire la casa.

2. È un nome alterato dispregiativo riferito a un ragazzo non proprio bravo!

3. È un nome comune femminile. Indica chi porta il cibo a tavola per mestiere.

4. È un nome alterato vezzeggiativo. Indica un morbido peluche.

5. È un nome collettivo. Si riferisce a un insieme di pesci.

6. È un nome composto. Si può usare al posto di phon.

7. È un nome derivato. Indica lo stabilimento dove si lavora la lana.

8. È un nome astratto. Indica un sentimento intenso di gioia o la voglia di fare.

9. È un nome derivato di genere comune. Si va da lui o da lei per acquistare qualcosa.

10. È un nome invariabile. Indica un finestrino rotondo da cui puoi guardare fuori.

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI...

Gli articoli determinativi hanno lo stesso genere e numero del nome che accompagnano.

Es.: le stelle, i papaveri, ecc. L’articolo LO si usa davanti ai nomi che iniziano per: sc, gn, pn, ps, s + consonante, x, y, z. Es.: lo zaino, lo gnomo, ecc.

1 Osserva i disegni e completa con gli articoli determinativi adatti.

scoiattolo ha raccolto ghiande.

uccellino cinguetta sopra ramo. farfalla vola tra funghi e insetti sono sul prato.

2 Completa le frasi con l’articolo determinativo adatto, poi scrivi nei quadretti F se è femminile, M se è maschile, S se è singolare, P se è plurale.

• Non riesco a trovare scontrino dei pantaloni che ho comprato ieri.

• Ricordati di prendere crema solare, domani andiamo al mare!

• La mamma ha cucinato gnocchi ai quattro formaggi.

• elicottero è atterrato sulla strada: c’è stato un incidente.

• Gianni ha cambiato scarpe che ha ricevuto per regalo.

• amicizia è un rapporto basato sulla fiducia.

... INDETERMINATIVI E PARTITIVI

Gli articoli indeterminativi cambiano forma a seconda del genere del nome che accompagnano.

Es.: una storia, un cane, ecc. L’articolo UNO si usa davanti ai nomi che iniziano per: sc, gn, pn, ps, s + consonante, x, y, z. Es.: uno zaino, uno gnomo, ecc.

UN si apostrofa solo davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale.

Es.: un’anguilla, un indiano, ecc.

Gli articoli indeterminativi non hanno il plurale che, però, può essere formato con gli articoli partitivi: dei, degli, delle. Es.: una noce delle noci.

3

1 Inserisci davanti ad ogni nome l’articolo indeterminativo adatto, poi volgi al plurale usando gli articoli partitivi, come nell’esempio.

• un avvocato degli avvocati • antenna

pino

amico

zebra

sandalo

4

1 Nel seguente brano, sottolinea gli articoli partitivi.

pozzo

scoglio

prato

amaca

gita

ufo

Maria è una bambina a cui piacciono molto i libri. A casa ne ha alcuni della biblioteca comunale. Per leggere ha bisogno della giusta atmosfera, del silenzio e della luce soffusa della sua cameretta. Maria legge di tutto, anche i libri del suo papà, quelli che spiegano lo spazio e i pianeti. Ormai conosce molto bene l’argomento, ma continua a preferire i libri che la fanno volare con le ali della fantasia... in fondo è ancora una bambina! Da grande vorrebbe avere del denaro per aprire una libreria, la chiamerebbe “Lo spazio dei sogni”, ma per ora è ancora troppo presto...

OMONIMI, SINONIMI E CONTRARI

Gli omonimi sono parole che si scrivono allo stesso modo ma hanno significati diversi. Es.: Ho comprato una confezione di penne nuove. Le penne del pappagallo sono colorate.

1 Completa le coppie di frasi con gli omonimi adatti, poi specifica cosa sono, come nell’esempio.

• Ho raccolto le per fare una marmellata squisita!

nome more

• Le mie sorelle non sono bionde come me, ma sono

• Metti poco nell’arrosto, non mi piacciono i cibi saporiti.

• Mentre Giacomo le scale, la mamma è in ascensore.

• Il è un serpente molto pericoloso.

• Guarda la barca di Mirco, ormai ha superato la rossa!

I sinonimi sono parole di forma diversa ma con significato simile. Sono molto utili, all’interno di un testo, per evitare le ripetizioni.

Es.: errori - sbagli. I contrari sono parole che esprimono significato opposto. Es.: gentile - scortese.

1 Accanto a ogni nome scrivi un sinonimo.

2

• maestra

• capigliatura

• imperfezione

1 Accanto a ogni aggettivo scrivi un contrario.

3

• pulito

• costoso

• sincera • abitazione • medico

sacerdote • lontano

• scarsa • educato

L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

1 Leggi il testo e sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi.

Pioveva a dirotto e gli enormi goccioloni che cadevano al suolo colpivano il minuscolo corpicino di una capretta bianca. La capretta, senza pensarci troppo, corse a rifugiarsi in una capanna abbandonata sul pendio della collina.

Si mise a riposare nell’oscurità aspettando tranquillamente che il temporale finisse. Ad un tratto, ansimando, qualcuno entrò nella buia capanna.

Chissà chi era. La capretta impaurita si nascose e drizzò le orecchie...

(Rid. e adatt. da Y. Kimura, In una notte di temporale, Feltrinelli)

L’aggettivo qualificativo indica una qualità o evidenzia una caratteristica della persona, dell’animale o della cosa a cui si riferisce.

Va sempre accordato nel genere e nel numero con il nome che accompagna. Es.: soffici divani, stella luminosa, ecc.

1 Nelle seguenti frasi sottolinea l’aggettivo qualificativo e scrivi il grado sulle righe.

2

• Gianni è il più grande dei suoi fratelli: va in prima Media.

• Tuo zio è strasimpatico! Ieri ci ha fatto divertire molto.

• Nadia è studiosa quanto Micaela: prendono spesso gli stessi voti.

• Il gatto è più pigro del cane, passa molto tempo a dormire.

• Il nuoto è uno sport completo.

• Lunedì è stato il giorno meno caldo della settimana.

Il superlativo assoluto si forma aggiungendo il suffisso -issimo, ma si può formare anche ripetendo due volte l’aggettivo (es.: veloce veloce), o facendolo precedere dai prefissi arci-, super-, ultra-, stra- (es.: superveloce), oppure accompagnandolo con le parole MOLTO, TANTO, ASSAI... (es.: assai ricco, molto gentile, ecc.).

AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI

1 Nei fumetti, cerchia di rosso gli aggettivi possessivi e di blu i pronomi.

1 Completa la tabella. 2

Il mio cane si chiama Blacky, e il tuo?

Ecco il mio! Il suo nome è Charlie.

AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI

tuoi

suoi

nostro

vostri

loro

sue

loro

altrui (è invariabile)

Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene la cosa, l’animale o la persona di cui si parla. Concordano nel genere e nel numero al nome a cui si riferiscono (tranne LORO e ALTRUI). Quando sostituiscono il nome, sono pronomi.

proprie

AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI

1 Completa i fumetti con gli aggettivi e i pronomi dimostrativi. Scrivi di rosso i primi e di blu i secondi.

paesaggio è meraviglioso!

2 Completa la tabella.

Sì, ma io preferisco laggiù!

AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI

questo questi questa

codesto

quello / quel quelli / quei / quegli quelle stesso stesse medesima

PRONOMI DIMOSTRATIVI

costui

codesto

codesti codesta colui coloro colei

ciò / / /

questi / / / quegli / / /

Gli aggettivi dimostrativi indicano la posizione di un elemento nello spazio. Concordano nel genere e nel numero al nome a cui si riferiscono. Quando sostituiscono il nome, sono pronomi.

AGGETTIVI E PRONOMI INDEFINITI

1 Nei fumetti, cerchia di rosso gli aggettivi indefiniti e di blu i pronomi.

Ecco perché ho sentito tanto rumore!

Qualcuno ha rotto la bottiglia!

Sì mamma, ma non arrabbiarti!

Non è successo niente di grave!

2 Completa la tabella scrivendo: AGGETTIVI E PRONOMI, SOLO AGGETTIVI, SOLO PRONOMI.

qualunque, qualche, ogni, qualsiasi, vario... ognuno, chiunque, alcunché, niente, qualcosa, nulla, qualcuno, chicchessia...

parecchio, troppo, tutto, molto, ciascuno, altro, diverso, tale, poco, tanto, nessuno, alcuno...

Gli aggettivi indefiniti indicano in modo generico la quantità, la qualità o la posizione dei nomi a cui si riferiscono. Quando, anziché accompagnarlo, sostituiscono il nome, sono pronomi.

3 Completa le frasi con l’aggettivo indefinito che credi giusto. Aiutati con la tabella sopra riportata.

• Quest’estate ho trascorso giorni al mare.

• Giovanni ha raccolto funghi! Una metà ne regalerà a suo fratello.

• cosa tu faccia, i miei sentimenti non cambieranno!

• Hai mangiato gelato! Stasera ti verrà il mal di pancia.

AGGETTIVI E PRONOMI NUMERALI

1 Nei fumetti, cerchia di rosso gli aggettivi numerali e di blu i pronomi.

Io sono Romeo, il primo gatto della fila!

Io sono il quarto e mi chiamo Fufy.

In tutto siamo sette splendidi gattini!

2 Completa la tabella.

AGGETTIVI E PRONOMI NUMERALI

cardinali ordinali moltiplicativi uno primo singolo due

triplo/triplice

quarto

cinque

Gli aggettivi numerali indicano in modo preciso la quantità dei nomi a cui si riferiscono.

I numeri ordinali si scrivono in lettere o in cifre, con un piccolo zero in alto, es.: 1°, 2°, ecc., oppure con i numeri romani. Es.: I, II, III, IV, ecc.

I numeri cardinali si scrivono in lettere, tranne che nelle date e nelle misure. Es.: Sono nata nel 1978; la giraffa è alta 10 metri.

distributivi

a uno a uno, a due a due, uno ciascuno... collettivi

un paio, una decina, una dozzina, un migliaio

AGGETTIVI E PRONOMI

INTERROGATIVI O ESCLAMATIVI

1 Nei fumetti, cerchia di rosso gli aggettivi e di blu i pronomi interrogativi o esclamativi.

Che bello rivederti!

Quanto tempo è passato dall’ultimo caffè insieme?

2 Completa la tabella.

Che emozione!

Chi ti ha detto che vengo spesso in questo bar?

aggettivi e pronomi interrogativi o esclamativi solo pronomi interrogativi o esclamativi

che • quale / quali

quanto / quanta / quanti / quante

Gli aggettivi interrogativi servono per formulare una domanda.

Gli aggettivi esclamativi, invece, introducono un’esclamazione.

Quando sostituiscono i nomi sono pronomi.

3 Collega correttamente, poi completa le frasi come preferisci e inserisci ? o ! nei riquadri.

• Quanto

• Che

• Quali

• Quanta abito neve zucchero libri

metti nel caffè ?

I PRONOMI PERSONALI

1 Nei fumetti sottolinea in rosso i pronomi personali soggetto e in blu quelli complemento.

Con me vi divertirete un mondo!

Noi veniamo con te, papà! Sei una brava guida turistica!

Io mi vorrei fermare per un po’, e voi?

I pronomi personali sostituiscono i nomi di persona, animale o cosa.

ESSO/ESSA al singolare indicano solo animali o cose; ESSI/ESSE/LORO, invece, indicano persone, animali e cose. I pronomi personali possono avere la funzione di soggetto o di complementi. Per la terza persona singolare, si usa il pronome personale complemento GLI, per i maschi, mentre LE si usa per le femmine. Es.: È il compleanno di mio padre. Gli regalerò dei fiori. È il compleanno di mia madre. Le regalerò dei fiori. Ricordati di non usare due pronomi con significato uguale nella stessa frase. Es.: A me mi piace il gelato.

1 Completa con i pronomi personali soggetto o complemento.

2

• L’insegnante parlò agli alunni e disse di prepararsi per l’interrogazione.

• hanno vinto la gara di bocce.

• La mamma ha sgridato Elena e ha detto di tornare presto.

• ho litigato con Mirco.

• avete deciso dove andare in vacanza?

• hanno giocato a carte tutta la sera.

• È arrivata una email per Antonio. dirò di rispondere al più presto.

MI METTO ALLA PROVA!

1 Completa il brano inserendo gli articoli determinativi o indeterminativi adatti.

Harry annusò aria e gli giunse alle narici orrendo fetore, misto di calzini sporchi e di gabinetto pubblico non pulito da tempo. E poi lo udirono; cupo grugnito e passi strascicati di piedi giganteschi: all’estremità di passaggio sulla sinistra, qualcosa di enorme avanzava verso di loro. Si ritirarono in ombra e lo stettero a guardare mentre si ergeva da pozza di luce lunare. Fu visione orripilante. Alto più di tre metri, aveva pelle di color grigio granito senza sfumature, corpo bitorzoluto come sasso, con in cima testa piccola e glabra, come noce di cocco. gambe erano corte e tozze come tronchi d’albero e piedi piatti e ricoperti di corno. odore che emanava da quella creatura era incredibile.

Aveva in mano immensa clava di legno che strascinava per terra per via delle braccia troppo lunghe.

(J. K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani)

2

1 Nelle seguenti frasi cerchia di rosso gli articoli determinativi e di blu i pronomi personali complemento.

• Ho raccolto le fragole e poi le ho offerte agli invitati.

• L’orso è scappato dal cacciatore e nessuno lo ha più visto.

• Le ho detto che preferisco le automobili ai motorini.

• Gli piacevano le storie mitologiche e i racconti d’avventura.

VERSO GLI Invalsi

1. Quale frase è corretta?

A. A me mi piace il circo!

B. Ho chiamato Laura e gli ho detto di non fare tardi all’appuntamento.

C. Giulio ha incontrato Carla e le ha offerto un caffè.

D. Chiama i nonni e invita a loro a venire a cena.

1 In questo breve brano, cerchia le parole che si ripetono, poi riscrivilo sul quaderno usando dei sinonimi per evitare le ripetizioni. Puoi aiutarti con un dizionario.

3 Antonio è un allievo molto bravo e tutti gli altri allievi della classe vorrebbero essere al suo posto. I suoi compiti sono quasi perfetti, fa sempre pochi errori, mentre gli altri compagni fanno errori su tutto. Le loro mamme, spesso, li mettono in castigo, mentre ad Antonio la mamma non dà nessun castigo, eccetto quando fa una marachella delle sue... sì, come tirare la coda al gatto, nascondere la pipa del babbo, mangiarsi tutte le caramelle... e tante altre marachelle ancora. Insomma, nessuno è perfetto!

VERSO GLI Invalsi

1. In quale delle seguenti coppie, le parole hanno significato contrario?

A. Gatto - micio

B. Spaventare - intimorire

C. Coraggioso - codardo

D. Vecchio - anziano

1 Barra con una X gli aggettivi che si accordano con ciascun nome indicato. 4

PAROLE mia tante quanto queste

ALUNNA ciascun’ qualche tre sua

ALBERO diversi tutti molta questo

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Con un tuo amico, in coppia, gioca al DETTATO DI AGGETTIVI. Potete procedere nel seguente modo: - inventate e scrivete un breve testo (massimo di 10 righe) sul quaderno. Attenzione: potrà trattare qualsiasi argomento, ma dovrà contenere almeno un aggettivo per ciascuna tipologia: qualificativo, possessivo, dimostrativo, indefinito, interrogativo, esclamativo e numerale. Il testo dovrà essere scritto entro un’ora; - a turno, uno di voi detterà il testo al compagno. Quest’ultimo dovrà trascriverlo, individuando tutti gli aggettivi, che analizzerà a voce alta; - vince chi, nella coppia,

5

1 In ogni frase sottolinea l’aggettivo e specificane la tipologia barrando la casella giusta con una X.

• Quante piantine di fiori hai comprato?

• I nostri vicini hanno deciso di traslocare.

• Hai fatto un compito migliore del mio.

• Qualsiasi ristorante andrà bene per me.

• Quel giorno ci siamo incontrati per caso.

• Che storia incredibile mi hai raccontato!

• Nessun atleta si è preparato a dovere.

• Ogni settimana cambiano i turni.

• Luca si trova in seconda fila.

1 In ogni frase sottolinea il pronome e collegalo alla tipologia corrispondente.

6

• Chi ti ha fatto quel taglio di capelli così moderno?

• Quanto costa quell’abito da cerimonia?

• Ho dimenticato il cappello, posso prendere il tuo?

• Questo è un problema che avevamo già risolto.

• Ciascuno ha la propria opinione.

• Quanto sei elegante oggi!

POSSESSIVO

I VERBI E LE TRE CONIUGAZIONI

1 In questo breve testo cerchia i verbi: di rosso se esprimono una cosa posseduta, di verde se indicano una qualità o un modo d’essere, di blu se specificano un’azione compiuta dal soggetto.

Matteo è felice perché ha un monopattino nuovo. Ogni giorno, dopo la scuola, con il monopattino arriva fino ai giardini, dove incontra le sue due amiche: Sara e Pamela.

Le due bambine sono molto graziose: hanno i capelli castani e gli occhi marroni. Spesso fanno merenda con un bel gelato, poi, quando vedono Matteo, corrono da lui e, insieme, iniziano a giocare.

Il verbo è formato da due parti:

- la radice è la parte che non cambia, es.: gioca, giocavano, giocano, ecc.

- la desinenza è la parte che cambia e, quando il verbo è coniugato, dà informazioni:

• sulla persona che compie l’azione. Es.: Matteo gioca (chi? Matteo).

• il tempo dell’azione (quando gioca? Adesso).

• il modo dell’azione (in questo caso “gioca” è al presente indicativo, un modo che esprime certezza).

La forma base del verbo è il modo infinito (giocare), che ci fa distinguere i verbi in base a tre coniugazioni:

- 1a: i verbi che terminano in -are. Es.: giocare.

- 2a: i verbi che terminano in -ere. Es.: tenere.

- 3a: i verbi che terminano in -ire. Es.: finire

1 Colora solo i riquadri che contengono i verbi all’infinito.

2

correva baciò salutare leggere cucivano prendere pulirono ebbe vinto sono stato cantaste fuggire sparì

1 Trasforma all’infinito, cerchia la desinenza e scrivi i verbi nella tabella. 3

• mangiammo mangi are 1 a

• perderò

• soffrirete

• avete saltato

• sarò caduto

• credettero

• dipingevano

• spensi

• udite

• trovaste

Ricorda che alcuni verbi “irregolari”, come dire, fare, ritrarre, porre, condurre, ecc. appartengono alla 2a coniugazione anche se non terminano in -ere.

Le persone del verbo compiono l’azione e possono essere singolari (1a, 2a e 3a) e plurali (1a, 2a e 3a). Si esprimono con i pronomi personali soggetto. Es.: io canterò, essi vinsero, ecc.

1 Davanti a ogni verbo scrivi la persona, usando un pronome personale soggetto. 4

finimmo

ebbe letto

cucinarono

sentite

capirai

ESSERE E AVERE

I verbi ESSERE e AVERE non appartengono a nessuna delle tre coniugazioni, ma hanno CONIUGAZIONE PROPRIA.

Il verbo essere esprime uno stato o un modo di essere.

Es.: Giulia è in camera. Giacomo è stanco.

Il verbo avere significa possedere, sentire, provare, ottenere.

Es.: Sandro ha la bicicletta nuova. Giovanna ha freddo.

Svolgono la funzione di AUSILIARI quando affiancano un altro verbo nella formazione dei tempi composti.

Es.: Giacomo è stato a Londra. Luca ha avuto l’influenza.

1 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi essere e avere e scrivi nei quadratini P (se hanno significato proprio) o A (se sono ausiliari).

• Susy ha ottenuto un premio come miglior attrice della recita.

• Antonio e Mirco hanno preso il raffreddore durante la gita.

• La nonna è indipendente: è andata al mare da sola con la macchina.

• Sabrina ha molta fame, così si prepara un panino.

• Il cane è dentro la cuccia: sta dormendo da un po’.

1 In ogni frase cancella l’ausiliare sbagliato. 2

• Mentre facevo il pupazzo sono ho caduto sopra la neve.

• La mamma ha è raccontato una storia alla sua bambina.

• Abbiamo Siamo arrivati a Milano con il treno delle 16:00.

• Attilio ha è acquistato un nuovo tagliaerba per il giardino.

• I nonni sono hanno nati in una vecchia casa di campagna.

• La zia ha è venuta al mare insieme a noi.

• Giovanni e Mirco sono hanno partiti senza salutarci.

I MODI FINITI E INDEFINITI

I MODI FINITI del verbo esprimono un’azione in maniera determinata, indicandone la persona e il tempo. Es.: io frequenterò, tu canterai, ecc.

I MODI INDEFINITI, invece, esprimono l’azione in maniera indeterminata, non indicano la persona ma solo il tempo. Es.: essendo stato, avere capito, dormire, ecc.

1 Completa la tabella scrivendo i modi finiti e indefiniti, poi inserisci i seguenti verbi.

crebbe • svolgendo • salta! • parlarono • pescare • parlassero • avrebbe udito • correndo • prese • cucinerebbero • essendo partito • afferrato • sollevare • ebbe vinto • abbia detto • capito • abbi • piangere •

MODI FINITI esempi

MODI INDEFINITI esempi indicativo crebbe

IL MODO INDICATIVO

Il modo indicativo esprime CERTEZZA, cioè indica azioni reali, certe, già avvenute nel passato, che avvengono nel presente o che avverranno nel futuro. Es.: Mario scriveva. Laura parla. Gioele disegnerà.

1 Colora le colonne della tabella usando la matita azzurra per i tempi semplici e quella rossa per i tempi composti. Poi barra con una X il tempo dell’indicativo corrispondente a ciascun verbo e scrivine un altro, come nell’esempio.

I TEMPI specificano il momento in cui si svolge l’azione. spense

• partimmo

• ebbero creduto

• avrà partecipato

• corrono

• abbraccerà

• hai colorato

• spezzavano

• avevo cambiato

• recitarono

IL MODO CONGIUNTIVO

1 Nei fumetti, cerchia di blu i tempi semplici e di rosso quelli composti del congiuntivo.

Che divertimento!

Se avessimo scoperto prima questo parco acquatico...

2

Spero, però, che tu non abbia paura dell’acqua alta!

1 Completa la tabella scrivendo i tempi del congiuntivo mancanti: imperfetto, trapassato, passato. Poi coniuga i verbi delle frasi correttamente.

tempi semplici tempi composti

PRESENTE

Es.: Spero che tu (passare) una splendida vacanza.

Es.: Ah, se solo (avere) un’altra settimana di ferie!

Es.: Nonostante voi (pulire) , ci sono ancora macchie sul pavimento.

Es.: Accidenti, pensavo che (superare) l’esame.

2 Coniuga i verbi tra parentesi al tempo del modo congiuntivo che ritieni corretto.

1 3

• Credo che tu (avere) l’influenza, per questo ti senti stanco.

• Speravo che Ilaria e Alessandro (venire) in vacanza con noi.

• Se domani (uscire) prima da lavoro, ne sarei felice!

• Sarebbe bello se (riuscire) a vederci più spesso.

• Sebbene Mirco (raccontare) qualche bugia, sembra un bravo ragazzo.

• Se (ascoltare) i tuoi consigli, a quest’ora sarei già arrivato.

Il modo congiuntivo indica azioni non certe, ed esprime DUBBIO, DESIDERIO, SPERANZA, ecc. Si usa anche nelle frasi introdotte da affinché, purché, sebbene, nonostante, ecc. Es.: Nonostante Luca fosse in ritardo, si fermò a salutare Lucia.

1

IL MODO CONDIZIONALE

Nei fumetti, cerchia di blu i tempi semplici e di rosso quelli composti del condizionale.

Non avrei mai immaginato che fossi così bravo!

Se avessi partecipato al mio corso di pittura, anche tu saresti una brava pittrice!

Il condizionale indica azioni che si potrebbero verificare solo a determinate condizioni. Es.: Se avessi tempo per cucinare, mi piacerebbe invitarti. La condizione è introdotta da un verbo al modo congiuntivo. Es.: Se mi avessi dato un passaggio, sarei già arrivata in ufficio.

1 Collega correttamente in modo da comporre le frasi. 2

• Se avessi risparmiato,

• Se fossi sincero,

• Se ti fossi allenato duramente,

• Se avessero rispettato i segnali, avresti potuto vincere la gara. sarei potuta andare in vacanza.

l’incidente non sarebbe successo. mi guarderesti negli occhi!

3

1 Completa le frasi coniugando i verbi al condizionale. Scrivili con la penna blu se sono tempi semplici, con quella rossa se sono composti.

• Se riconoscesse le sue capacità, lo (assumere) molto volentieri.

• (cambiare) destinazione, se avessi saputo del mal tempo.

• Non (tornare) in quell’albergo, nemmeno se fosse gratis!

• Le (dare) il tuo nome, se fosse nata femmina.

• Se non avessi gli occhiali, non (leggere) così velocemente.

• (Andare) volentieri a piedi, se conoscessi bene la strada.

IL MODO IMPERATIVO

1 Sottolinea i verbi all’imperativo e sotto ciascun fumetto scrivi se si tratta di: - un ordine; - un divieto; - un consiglio.

Metti nel vaso un po’ di terra, prima di travasare la piantina!

Aprite tutti il libro a pagina 15!

Non entrate! Il parcheggio è chiuso per lavori!

Ricorda che il modo imperativo ha solo il tempo semplice (es.: Parla!), e solo due persone (tu e voi), es.: Corri! Prendete!

Per le altre persone si usa il congiuntivo presente.

Es.: Prendano (essi)! Prenda (egli)!

1 Coniuga i verbi al modo imperativo. 2

2 a persona singolare 2 a persona plurale tacere

leggere andare camminare uscire

I MODI INDEFINITI

1 Completa la tabella dei modi indefiniti del verbo “salutare”.

INFINITO presente passato

salutare

GERUNDIO presente passato

PARTICIPIO presente passato

1

2 Nelle seguenti frasi, sottolinea tutti i verbi indefiniti: di rosso se sono al presente e di verde se sono al passato, poi scrivi nei quadretti I (infinito), P (participio), G (gerundio).

• Non avendo i soldi per il biglietto, ho deciso che lo comprerò domani.

• Aver parlato a lungo con Mara è stato molto piacevole.

• Pur essendo caduto dalle scale, non si è fatto male.

• Usciti dall’ufficio, abbiamo preso un caffè insieme.

• Essere caduti sulla soffice neve ci ha divertito tanto.

• Scendere dal treno ancora in movimento è pericoloso.

2 Ora scrivi tu una frase che contenga ciascun verbo indicato.

1 3 aver vinto mangiare essendo riusciti

MI METTO ALLA PROVA!

Analizza i verbi, specificandone il modo, il tempo e la persona, quando possibile. 1

scriverai aver preso avevamo lasciato avendo amato perdettero giocherebbe mentiste ebbero trovato

indicativo, futuro semplice, seconda persona singolare

VERSO GLI Invalsi

1. In quale frase i verbi sono stati coniugati correttamente?

A. Se avrei saputo che saresti partito, ti avrei chiamato per salutarti.

B. Se mi avessi aspettato, sarò stata più gentile con te.

C. Sara prese il bus domani.

D. Nonostante tu mi abbia offeso, sono ancora tua amica.

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Insieme ad alcuni amici gioca alla RUOTA DEI VERBI. Potete procedere nel seguente modo: - da un cartoncino ricavate un cerchio, dividetelo in tanti spicchi quanti sono i modi e i tempi dei verbi che avete imparato a conoscere, e scrivetene i nomi. Con un fermacampione fissate una freccia; - uno di voi sarà incaricato di girare la freccia e, in base a dove si posiziona, gli altri compagni dovranno dire un verbo corrispondente. Vince chi, nel tempo stabilito, avrà indovinato più verbi.

PREPOSIZIONI SEMPLICI E ARTICOLATE

1 Completa i seguenti fumetti inserendo le preposizioni che ti sembrano adatte.

cena, abbiamo preparato il minestrone le verdure.

Le preposizioni servono per collegare le parole di un testo.

frigorifero ho trovato molte uova!

Cuciniamo anche una frittata: papà piace tanto!

Le PREPOSIZIONI SEMPLICI sono parti invariabili del discorso e si usano per formare le espansioni indirette. Es.: Sono partito da Roma.

Le PREPOSIZIONI ARTICOLATE si formano unendo alle preposizioni semplici gli articoli determinativi. Sono parti variabili del discorso e concordano con il genere e il numero del nome che accompagnano. Es.: Sono salito sullo scivolo. Ho preso il libro delle ricette.

1 Completa la tabella con le preposizioni mancanti. 2

PREPOSIZIONI ARTICOLATE

preposizioni semplici

articoli determinativi il lo la i gli le l’ di del a con col / / coi / / / su

CONGIUNZIONI E AVVERBI

Le congiunzioni servono per collegare parole e frasi. Sono parti invariabili del discorso, cioè non hanno né genere né numero. Es.: Sono andata in piscina perché era molto caldo. Lucia canta mentre suona il piano.

1 Cerchia la congiunzione esatta.

• Non posso mangiare la torta perché/sebbene/cioè sono a dieta.

• Sono andata al parco anche/quando/oppure ha smesso di piovere.

• Matteo lavora duramente, quando/perciò/tuttavia la sera è stanco!

• Non conosco bene Lara, tuttavia/ finché/poiché mi ispira fiducia.

Gli avverbi sono quelle parole che aggiungono informazioni alle azioni indicate dal verbo a cui si riferiscono (es.: Laura studia molto), ma possono accompagnare anche aggettivi o altri avverbi (es.: Gioia è molto pigra. La tartaruga cammina molto lentamente).

Gli avverbi sono parti invariabili del discorso e si distinguono in diverse categorie, a seconda del loro significato (avverbi di: modo, luogo, tempo, quantità, affermazione, negazione, dubbio, esclamativi, interrogativi).

2 Leggi le frasi e sottolinea tutti gli avverbi. 1

• Giuseppe sa suonare bene il pianoforte, anche se studia poco.

• Saltuariamente vado a lavorare in bicicletta, ma spesso prendo l’autobus.

• Forse ti sembrerà strano, ma Andrea parla l’inglese fluentemente.

• La farina che hai messo nel dolce è abbastanza: ora non manca niente.

• Quando ho apparecchiato la tavola, il gatto era lì in cucina.

• Lo aspettavano per cena, invece ha fatto tardi in ufficio!

MI METTO ALLA PROVA!

1 Completa con le preposizioni semplici o articolate adatte.

• una maglia lana

• un regalo te

• viaggiare treno

• una gita montagna

• un vestito misura

• la pace i popoli

• il silenzio notte

• le ruote auto

1 Forma delle frasi di senso compiuto, collegando come nell’esempio.

2

• Mangio il mio dolce preferito,

• Il papà lava i piatti,

• Guardiamo il telegiornale,

• Ti ascolto molto volentieri,

• Ha chiamato il dottore,

• la crostata alla crema. perché ma nonostante cioè mentre

• vogliamo essere informati.

• tu dica sempre le stesse cose.

• si sente già meglio.

• Mirco fa i compiti.

3

1 Scrivi i seguenti avverbi nella colonna giusta.

abbastanza • certo • neppure • velocemente • quasi • appunto lontano • dietro • correttamente • tardi • meno • subito • neanche lassù • non • proprio • assai • oggi • piano • forse • probabilmente

LA FRASE

La frase è un insieme ordinato di parole con un senso logico. I “pezzi” della frase sono detti SINTAGMI. La frase minima è formata da due sintagmi: soggetto e predicato.

Es.: Laura studia. Questa frase può essere arricchita da altre informazioni, ovvero dalle espansioni. Es.: Laura studia nella sua stanza con la sua amica Sara.

Se c’è un solo predicato, la frase si definisce SEMPLICE.

La FRASE COMPLESSA, invece, è formata da tante frasi quanti sono i verbi. Es.: Andrea è andato in vacanza con Claudio, che ha un appartamento in Sardegna.

frase semplice + frase semplice

frase complessa

1 Collega correttamente, formando le frasi minime.

• Il cavallo illumina.

• La rosa galoppa.

• L’aquilone è felice.

• La bambina vola.

• Il sole profuma.

2

1 Riscrivi ciascuna frase dell’esercizio precedente aggiungendo un’espansione.

3

1 Leggi ciascuna frase e scrivi nei quadratini S se è semplice, C se è complessa, N se non è una frase.

• Nicola il gelato ha comprato un fiore.

• Aver parlato a lungo è stato necessario per chiarire la questione.

• Daniele è uno sportivo, perciò va a correre tutti i giorni al parco.

• Sara prepara la torta al cioccolato insieme alla mamma.

• L’acqua scorre nel ruscello e i suoi zampilli producono un dolce suono.

• Samuele prende sempre buoni voti a scuola.

PREDICATO VERBALE E NOMINALE

Il PREDICATO VERBALE specifica l’azione compiuta dal soggetto.

Es.: Mario dipinge.

Il PREDICATO NOMINALE è composto dal verbo essere (o sembrare, parere) seguito da un nome, un aggettivo o un pronome.

Ci dice cos’è o com’è il soggetto.

Es.: Andrea è stanco. Sofia è una ballerina. Quella penna è mia.

Il verbo essere è predicato verbale quando è usato da solo nel significato di “stare”, “esistere”, “trovarsi”, “appartenere”. Es.: I bambini sono al parco.

1 Barra con una X le frasi in cui il verbo essere ha la funzione di predicato verbale.

Sonia e Laura, a quest’ora, sono in aereo!

Rocky è goloso di crocchette al pollo.

Gli unicorni sono animali mitologici.

Questi motorini sono di Michele e Giacomo.

Il babbo è indaffarato a causa del trasloco.

Mi dispiace, non sono di queste parti.

Annalisa è stanca, perché ha lavorato tutto il giorno.

1 Per ogni soggetto scrivi i predicati richiesti. 2

soggetto predicato verbale

Il lombrico

Tommaso

Il gatto

Il cuoco

L’aereo

LE ESPANSIONI

Le espansioni sono i sintagmi che arricchiscono la frase minima.

Si suddividono in:

- ESPANSIONE DIRETTA (o complemento oggetto): risponde alle domande “Chi? Che cosa?”. Es.: Andrea ha comprato un cannocchiale.

- ESPANSIONI INDIRETTE: sono introdotte dalle preposizioni. Es.: Andrea dorme sull’amaca. Quel motorino è di Andrea. Andrea è con Giulio.

1

Completa la tabella scrivendo per ciascun complemento le domande a cui risponde e una frase come esempio.

Espansioni Domande Frasi ricche

Compl. oggetto

Compl. di tempo Luca avrà l’esame domani.

Compl. di luogo

Compl. di mezzo

Dove? Verso dove? Da dove?

Per mezzo di chi?/ Per mezzo di che cosa?

Compl. di causa Ho iniziato a tremare per l’agitazione.

Compl. di modo

Compl. di compagnia

Compl. di specificazione

Come? In che modo?

Di chi? Di che cosa?

Compl. di argomento Di quale argomento?

Compl. di materia Ho preso le forchette di plastica.

Compl. di termine

A chi? A che cosa?

L’ANALISI LOGICA

Fare l’ANALISI LOGICA vuol dire analizzare la struttura della frase, riconoscendo la funzione di ogni sua parte. Per eseguirla è quindi necessario individuare i sintagmi che la compongono e specificare se si tratta di soggetto, predicato, complemento oggetto, espansione indiretta.

1 Completa la legenda colorando ogni quadratino con un colore diverso. Poi, in base ad essa, sottolinea con i colori corrispondenti i sintagmi che compongono le frasi.

legenda:

compl. oggetto compl. indiretto soggetto predicato verbale predicato nominale

• Il sabato Nadia passeggia nel parco con le sue migliori amiche.

• Lorenzo prepara lo zaino per andare in montagna con la jeep.

• Le scarpe di cuoio di Andrea sono rovinate.

• Guglielmo ha portato un mazzo di rose a sua moglie per il loro anniversario.

• Il cuoco ieri sera ha preparato la torta velocemente.

1 Ora esegui l’analisi logica sul tuo quaderno. 2

• Il babbo ha comprato un nuovo tagliaerba.

• Ieri c’è stato lo sciopero dei ferrovieri.

• Giovanni ha ripassato la lezione di matematica.

• Matteo suona il pianoforte con facilità.

• Ho pulito il pavimento della cucina con l’aspirapolvere.

• Maria ha regalato un braccialetto d’argento a Mirco.

• La nave è partita dal porto di Ancona alle 17:30.

MI METTO ALLA PROVA!

VERSO GLI Invalsi

1. Quale, tra le seguenti, è una frase complessa?

A. Monica accompagna a scuola suo figlio Mirco.

B. Daniela stira.

C. Lorenzo studia mentre suo fratello gioca a calcio.

D. Mauro e Daniele hanno vinto la gara di bocce.

2. In quale frase è presente un predicato verbale?

A. Antonella è all’estero per lavoro.

B. Sandro è annoiato a causa del cattivo tempo.

C. Il gatto è un animale molto pulito.

D. In nessuna delle tre.

3. Qual è il soggetto nella seguente frase?

4. Quale opzione completa la seguente frase con un complemento di termine?

A. Cielo

B. Le stelle

C. Il soggetto è sottinteso

D. Questa frase non ha il soggetto Brillano nel cielo le stelle.

Marco ha regalato un anello...

A. di diamanti.

B. alla sua fidanzata.

C. nuovo.

D. molto costoso.

5. Completa la seguente frase con un’espansione diretta e un complemento di tempo.

Antonella ha chiamato

MI PIACCIONO I FATTI

1 Leggi il testo.

Quest’anno sono in quarta. Alla mia età è meglio non passare per matti. Il fatto è questo: non sono uno da amici immaginari. Dico sul serio.

Mi piacciono i fatti. Le cose vere, tipo due più due uguale quattro.

Da grande, voglio fare lo scienziato e, per gli scienziati, contano solo i fatti.

M’interessano soprattutto i fatti sulla natura. Per esempio, sapere tutto sulla materia...

Perché un sasso cade? Perché il legno galleggia?

Ma mi piacciono anche gli animali. È pazzesco sapere che un ghepardo può superare i centodieci chilometri all’ora! O che uno scarafaggio può sopravvivere senza testa per più di due settimane! Da grande, quindi, potrei fare lo zoologo.

Mi piacciono anche i dinosauri. Ieri, la mia amica Marisol ed io abbiamo giocato a fare i paleontologi. Lei seppelliva nel recinto di sabbia del suo giardino alcuni dinosauri giocattolo, così potevamo divertirci a scavare e a far finta di trovare fossili di dinosauro.

Oggi, invece, mentre passeggiavamo ci siamo scambiati qualche curiosità sugli animali; Marisol mi ha raccontato che un pipistrello può mangiarsi fino a milleduecento zanzare in un’ora.

– Davvero? – ho esclamato stupito.

– Certo, Alex, l’hanno detto dei ricercatori in un documentario.

Quando Marisol parla di animali mi lascia sempre a bocca aperta I fatti sono decisamente meglio delle storie.

Una volta, quando ero piccolo, i miei genitori mi hanno portato a conoscere il coniglio pasquale. Eravamo in un prato di erba finta, vicino ad un gigantesco uovo finto che spuntava da un altrettanto gigantesco cestino finto. Quando è venuto il mio turno di mettermi in posa, per la foto con il coniglio, ho capito subito tutto e ho gridato forte: – Questo non è un coniglio, è un uomo! Non è un coniglio!

Alcuni bambini si sono messi a piangere.

Allora i miei genitori mi hanno portato via immediatamente, senza prendere né il cestino con gli ovetti di zucchero, né la fotografia con il coniglio finto.

Quella volta ho capito una cosa importante: non tutti vogliono sentirsi dire la verità.

A me non piacciono le bugie, le finzioni, non amo i videogiochi, i supereroi e non credo ai mostri sotto al letto. So di non avere le idee molto chiare, riguardo a che cosa farò da grande, ma ho tante possibilità!

(K. Applegate, Fedoro, Il Castoro)

2 Rispondi alle domande barrando quella giusta con una X.

A1 Che cosa NON piace ad Alex, il protagonista del racconto?

A. Conoscere le cose della natura.

B. Le storie fantastiche o frutto dell’immaginazione.

C. Conoscere gli animali.

D. Giocare con gli amici.

A2 Quale dei seguenti mestieri potrebbe essere scelto da Alex nel futuro?

A. Il calciatore.

B. Lo zoologo.

C. Il pittore.

D. L’attore.

A3 Che cosa vuol dire che Marisol quando parla di animali lo lascia a bocca aperta?

A. Che lo fa parlare troppo.

B. Che lo spaventa.

C. Che lo sorprende.

D. Che gli impedisce di parlare.

A4 L’episodio del coniglio pasquale è...

A. un sogno fatto da Alex quando era piccolo.

B. un episodio accaduto ad Alex quando era piccolo.

C. un episodio immaginato da Alex.

D. la fiaba preferita di Alex.

A5 Secondo te, che cosa avrebbe preferito trovare Alex al posto del coniglio pasquale?

A. Un coniglio vero.

B. Un libro di fiabe.

C. Un album da disegno.

D. Un coniglietto di peluche.

A6 Quali informazioni puoi ricavare dal testo? Barra con una X.

a. Ad Alex piacciono le materie scientifiche.

b. Alex non va d’accordo con i suoi amici.

c. Ai genitori di Alex piace studiare la natura.

d. Alex ha capito che non tutti i bambini hanno le stesse preferenze.

e. Il racconto che hai letto è narrato da Alex.

Si può ricavare dal testo

Non si può ricavare dal testo

3 Prendi spunto dal racconto che hai letto per scrivere sul tuo quaderno quali sono i tuoi interessi: preferisci giocare con la fantasia e l’immaginazione oppure studiare “i fatti” come Alex? E da grande? Hai le idee chiare su quale mestiere ti piacerebbe fare?

ANTONIO E CLEOPATRA

1 Leggi il testo.

Ai tempi in cui l’Impero Romano si estendeva fino ai confini del mondo, Marco Antonio decise di visitare i fiorenti territori egizi. A Roma aveva preso il potere e adesso l’Egitto, con tutto ciò che vi si trovava, era suo. Altri generali romani erano stati in Egitto e avevano fatto ritorno in patria con racconti di ricchezze favolose, di lussi raffinati, ma soprattutto della regina Cleopatra. Dicevano che era la donna più bella del mondo. La più intelligente e scaltra fra tutte, capace di far innamorare qualsiasi uomo.

Antonio era sicuro di sé e non temeva per il proprio cuore. Ma appena Antonio vide Cleopatra si sentì prendere da una sorta d’incanto. E quando i loro sguardi si incontrarono, Antonio e Cleopatra capirono di essere destinati l’uno all’altro.

Roma e la sua casa sparirono dalla mente di Antonio e la dolcezza di Cleopatra annullò in lui ogni desiderio di lasciare l’Egitto. Ma Roma non poteva fare a meno del suo imperatore e del suo massimo condottiero. In cuor suo Antonio sapeva che la sua presenza era necessaria altrove, ma non riusciva a staccarsi dalla regina.

Un giorno giunse da Roma una lettera che lo richiamò ai suoi doveri: la città era in tumulto! Antonio doveva assolutamente ripartire. Cleopatra lo lasciò andare senza protestare. Dopotutto lui aveva giurato di tornare per non lasciarla mai più.

(G. McCaughrean, Storie d’amore e d’amicizia, Einaudi Ragazzi)

2 Barra la risposta giusta con una X e rispondi alle domande, dove richiesto.

A1 Il testo che hai appena letto è...

A. un racconto realistico.

B. un racconto fantastico.

C. un testo informativo.

D. un racconto storico.

A2 Che vuol dire che l’Impero romano si estendeva fino ai confini del mondo?

A. Che stava quasi per scomparire.

B. Che era immenso.

C. Che era ancora poco esteso.

D. Che non aveva confini ben definiti.

A4 La regina Cleopatra era scaltra, quindi era...

A. bellissima.

B. furba.

C. colta.

D. raffinata.

A3 I territori egizi erano fiorenti. Ciò vuol dire che erano...

A. prosperosi.

B. poveri.

C. aridi.

D. vasti.

A5 Perché Antonio non temeva per il proprio cuore?

A. Perché era sicuro di non innamorarsi di Cleopatra.

B. Perché avrebbe tanto voluto innamorarsi di Cleopatra.

C. Perché un imperatore non ha il cuore tenero.

D. Perché aveva il cuore in buona salute.

A6 Che cosa successe, invece, quando Antonio conobbe Cleopatra?

A. Non fece altro che pensare a Roma e alla sua casa.

B. Se ne innamorò a tal punto di dimenticarsi persino di Roma.

C. Si convinse che l’Egitto non poteva fare a meno di lui.

D. Chiese a Cleopatra di andare a vivere a Roma, insieme a lui.

A7 Antonio fu preso da una sorta d’incanto, perché...

A. l’Egitto era un luogo meraviglioso.

B. Cleopatra gli fece un incantesimo.

C. rimase affascinato da Cleopatra.

D. Cleopatra aveva dei bellissimi occhi.

A8 Perché Antonio ritornò a Roma?

A. Perché la città aveva bisogno di un condottiero forte come lui.

B. Perché Cleopatra non lo voleva in Egitto.

C. Perché in Egitto non avrebbe potuto fare l’imperatore.

D. Perché Cleopatra voleva vedere la sua città e partì con lui.

A9 Secondo te, il testo narra fatti verosimili?

Sì, perché

No, perché

Ora scrivi tu!

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Insieme ad alcuni tuoi amici forma dei gruppi. Nominate un “giudice di gara” (un vostro compagno o l’insegnante) e provate a diventare per un giorno AUTORI DI RACCONTI STORICI. Potete procedere nel seguente modo: - prendete il vostro libro di Storia, di quest’anno o dell’anno scorso, e individuate uno o più personaggi storici che vi hanno incuriosito per alcune caratteristiche; - usate Internet per ricercare ulteriori notizie su questo/i personaggio/i, poi iniziate a “fantasticare”, immaginando cosa potrebbe essere successo o come si potrebbero comportare i vostri protagonisti se...

- trascrivete con il computer, ad esempio con il programma Word, la storia che avete inventato, poi scegliete il rappresentante di ogni gruppo che la leggerà agli altri;

- vincerà il gruppo che ha inventato il racconto più apprezzato dal giudice.

LA CAMERA DELLA NONNA

1 Leggi il testo.

Le camere da letto dei nonni hanno un fascino molto particolare per i nipoti.

La camera da letto di nonna Carla è l’ultima stanza in fondo al corridoio. È un locale di ampie dimensioni, piuttosto luminoso.

Il pavimento è ricoperto da piastrelle rettangolari color marrone. Intorno ad ogni piastrella ce ne sono altre quattro più strette color giallo-tenue, che incorniciano.

La parete di destra è interamente occupata da un grande armadio, dove la nonna conserva con cura i suoi vestiti più belli, compreso l’abito del suo matrimonio.

Quando apri l’armadio, però, il primo odore che senti è quello della naftalina. Il profumo sgradevole si diffonde facilmente nella stanza e per farlo uscire occorre aprire la finestra.

Se sei fortunato, nelle belle giornate primaverili, questa esperienza diventa piacevole, perché il primo suono che senti è quello del cinguettio allegro degli uccellini. A volte, però, mi è capitato di imbattermi nel frastuono provocato dalla radio ad alto volume del vicino di casa!

Sul lato della camera opposto alla porta si trova una grande finestra, accanto alla quale vi è una cassettiera composta da otto cassetti. Qui la nonna ripone i suoi maglioni invernali o le magliette estive.

Sul lato sinistro della stanza poggia il morbido letto matrimoniale, ai cui fianchi si trovano due comodini: la nonna vi ha collocato delle cornici argentate, con la scritta in rilievo “Ti voglio bene” e con le sue foto in compagnia del nonno, negli anni della loro giovinezza.

Infine, l’ultima parete della stanza, lungo la quale si trova la porta, è occupata da una capiente libreria, dove la nonna ha riposto i suoi libri preferiti. La mensola prediletta è quella su cui poggiano i libri gialli di formato tascabile. Dal soffitto pende un antico lampadario, le cui gocce di cristallo nelle giornate di sole riflettono la luce e proiettano raggi colorati sulle pareti.

(In “Nuovo Gulliver News”, n. 132, settembre 2011)

2 Barra la risposta giusta con una X e rispondi alle domande, dove richiesto.

A1 Qual è il genere del testo che hai appena letto?

A. Racconto realistico.

B. Testo informativo.

C. Testo descrittivo.

D. Testo regolativo.

A2 Chi è il narratore del testo?

A. Una nonna.

B. Un nipote.

C. Un nonno.

D. Non si può sapere.

A3 Perché il narratore ha scelto di parlare della camera della nonna?

A. Perché è la stanza più grande della casa.

B. Perché è la stanza più bella della casa.

C. Perché per lui ha un fascino particolare.

D. Perché vive insieme ai nonni.

A4 Quali dati sensoriali sono stati usati per descrivere la camera?

A. Solo dati visivi.

B. Dati visivi e uditivi.

C. Dati visivi, uditivi, olfattivi e tattili.

D. Non ci sono dati sensoriali.

A5 Secondo te, al narratore piace l’odore di naftalina?

Sì, perché

No, perché

A6 Il letto matrimoniale della nonna si trova...

A. nella parete in cui c’è la porta.

B. di fronte all’armadio.

C. accanto alla libreria.

D. accanto alla finestra.

A7 Quali informazioni puoi ricavare dal testo?

Barra con una X. Si può ricavare dal testo Non si può ricavare dal testo

a. La nonna tiene molto al suo abito da sposa.

b. La finestra della camera si trova nella parete opposta alla porta.

c. Alla nonna piace leggere libri gialli.

d. Di giorno, dalla camera si sente il frastuono del traffico.

e. La nonna ha un vicino di casa a cui piace ascoltare musica.

A8 Perché, a volte, vengono proiettati raggi colorati sulle pareti?

3 Prova a descrivere la stanza della casa dei tuoi nonni (o della tua abitazione) che trovi particolarmente affascinante. Spiega perché ti piace: - perché lì passi tanto tempo?

- perché da lì riesci ad ascoltare i suoni della natura?

- perché puoi sentire odori particolari? Ecc.

COME ARRIVA IN UN MUSEO UN’OPERA D’ARTE?

1 Leggi il testo.

Le opere d’arte giungono nei musei per diverse vie: possono essere acquistate direttamente dal museo, oppure essere donate da un collezionista. Questa è spesso la tappa finale di un viaggio molto affascinante. Vediamo, per esempio, il caso di una statua antica trovata in fondo al mare.

Il mare è come un grande museo sommerso e conserva, tra le altre cose, i resti di antiche imbarcazioni, che sono affondate con il loro carico dopo un naufragio e una battaglia. Una volta individuato qualsiasi reperto, gli archeologi decidono di organizzare una spedizione di recupero solo dopo attente ricerche.

Una scavo sottomarino infatti è molto costoso e richiede tempi lunghi, perché i sommozzatori possono lavorare solo poche ore al giorno.

Dopo aver riportato il reperto, per esempio la statua, in superficie, iniziano le operazioni di restauro. I restauri moderni cominciano generalmente con l’analisi dell’opera attraverso radiografie o raggi infrarossi.

Un reperto rimasto a lungo in acqua spesso presenta delle incrostazioni minerali su tutta la superficie.

Con speciali sostanze chimiche si rimuovono le parti più dure. Successivamente si procede a un restauro manuale più curato.

A restauro ultimato, la statua è posizionata su un basamento per poter essere ammirata da ogni lato.

(Da Che cos’è il museo, a cura di A. Orlando, Allemandi & C.)

2 Barra la risposta giusta con una X e rispondi alle domande, dove richiesto.

A1 Qual è il genere del testo che hai appena letto?

A. Racconto fantastico.

B. Testo informativo.

C. Testo descrittivo.

D. Testo regolativo.

A2 Qual è la finalità del testo?

A. Spiegare perché i musei sono importanti.

B. Illustrare alcuni musei naturali.

C. Spiegare il lavoro degli archeologi.

D. Spiegare il viaggio di alcune opere d’arte per arrivare al museo.

A3 Come potresti sostituire la parola “reperto”?

A. Un lavoro di restauro.

B. Oggetto rinvenuto dopo una ricerca.

C. Un abile ricercatore.

D. Un collezionista di opere d'arte.

A4 Secondo te, ogni tipo di reperto trovato in fondo al mare viene portato in un museo?

Sì, perché No, perché

A5 Che cosa significa che il reperto viene restaurato?

A. Che si cerca di riportarlo quanto più possibile al suo stato originario.

B. Che si cerca di renderlo ancora più bello del suo stato originario.

C. Che si cerca di riportarlo nel suo luogo di provenienza.

D. Che si cerca di ricostruirne la storia.

A6 Rispondi con VERO o FALSO.

Barra con una X.

a. Tutte le più pregiate opere d’arte provengono da antiche imbarcazioni.

b. Durante il restauro si rimuovono le incrostazioni trovate nei reperti.

c. Recuperare reperti dai fondali marini non è molto costoso.

d. La statua, dopo il restauro, viene appoggiata su una sorta di piedistallo.

Ora scrivi tu!

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

VERO FALSO

Insieme ad alcuni tuoi compagni forma dei gruppi. Individuate il museo (oppure una chiesa o qualsiasi altro luogo d’arte) a voi più vicino, organizzate una visita e provate a scrivere LA STORIA DI UN’OPERA D’ARTE. Potete procedere nel seguente modo:

- soffermatevi sull’opera che più vi ha colpito e osservatela (potrebbe essere una statua, un dipinto, un affresco, ecc.);

- fotografate il cartellino esplicativo e, se possibile, l’opera e la stanza in cui è esposta;

- chiedete agli impiegati del museo alcune notizie su quell’opera e ricercate altri dati su Internet (dove è stata trovata l’opera? A chi apparteneva in origine? Perché è arrivata in quel museo? Ecc.);

- scrivete quindi un racconto informativo che ne spieghi la storia. Poi ciascun gruppo, in un giorno stabilito dall’insegnante, la leggerà agli altri. Chi avrà trovato l’opera più misteriosa? Chi avrà scritto la storia più interessante?

LE PAROLE DELLA COSTITUZIONE

Completa il cruciverba della Costituzione: puoi aiutarti con le parole elencate di seguito, ma fai attenzione, perché ci sono degli intrusi. Infine, completa la frase inserendo la parola che compare nelle caselle evidenziate.

istruzione • parlamento • repubblica • monarchia • Inno • cittadini • doveri diritti • poteri • educazione • governo • tricolore

1. È l’organo dello Stato italiano che si occupa di approvare le leggi.

2. È democratica ed è la forma di governo dello Stato italiano.

3. È il nome della bandiera italiana, composta da tre bande vericali: una verde, una bianca e una rossa.

4. Lo è quello di Mameli, detto anche Nazionale.

5. Sono tutti uguali davanti alla legge.

6. Quella inferiore, per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. Viene così garantito il diritto allo studio.

7. Nello Stato italiano sono tre: legislativo, esecutivo e giudiziario.

8. Insieme ai doveri dei cittadini, è il titolo della prima parte della Costituzione.

I fondamentali sono i primi dodici articoli della Costituzione, che pongono i valori che devono “ispirare” tutte le altre leggi dello Stato italiano. Infatti, possono essere considerati come la “carta d’identità” della Repubblica italiana.

QUANTO MI È COSTATA

UNA BUGIA?

1 Leggi il testo.

Il primo amico aveva un anno più di me. Non eravamo nella stessa scuola. Ci eravamo incontrati durante l’estate, a Ifrane, dove mia zia aveva una seconda casa. Lui aveva i capelli biondi, era snello ed elegante. Non ricordo più in quali circostanze ci eravamo conosciuti. Ci ritrovavamo tutti i pomeriggi vicino alla cascata d’acqua sorgente. Seri, parlavamo degli studi e della famiglia. Eravamo troppo seri e ci comportavamo come grandi.

Se oggi mi ricordo di quell’amicizia è perché fu costruita su una bugia. Pur avendo un anno più di me sembrava più giovane... Quando gli ho chiesto che classe faceva mi ha risposto “la quinta”, con l’aria di dire “evidentemente”. E io, senza riflettere, risposi “anch’io”. Ho continuato a mentire per un anno intero. Ci scrivevamo delle lettere. Mi parlava degli autori che leggeva in classe e io mi precipitavo alla biblioteca per prendere in prestito i loro libri, cercandoli di leggere a mia volta per sostenere la discussione. Due estati più tardi gli scrissi una lettera dove confessavo la verità. Non riuscivo più a sopportare gli effetti della mia menzogna. Preferivo sbarazzarmene. Fu la fine di quell’amicizia. Non ho più ricevuto lettere da lui. Compresi che l’amicizia non sopportava deroghe, neppure una piccola bugia d’orgoglio. La lezione si riassumeva così: ho perso un amico perché ho mentito.

(T. B. Jelloun, L’amicizia, Einaudi)

2 Prova a riflettere e a immedesimarti nei personaggi del racconto, poi rispondi alle domande sul tuo quaderno.

• Perché avresti potuto mentire al tuo amico? Prova a scrivere almeno un’ipotesi.

• Come ti saresti comportato se fossi stato tu a ricevere la lettera del tuo amico? Lo avresti perdonato oppure no?

3 Sul tuo quaderno, prova a spiegare qual è l’importanza della sincerità in amicizia, poi descrivi altri “ingredienti” per essere un buon amico.

COME SI SALUTANO

I BAMBINI DEL MONDO?

1 Leggi il testo, poi rispondi alle domande sul tuo quaderno.

Il gesto di strofinarsi il naso reciprocamente ha il significato di un amichevole: – Benvenuto! Si usa presso i Maori della Nuova Zelanda, i Lapponi della Finlandia, i Beduini nordafricani e arabi. Lo usano anche alcuni Inuit, Malesi e Polinesiani.

I bambini di cultura araba salutano portando la punta delle dita sul torace, sulla bocca e poi sulla fronte. Il gesto termina con uno svolazzo della mano e spesso viene accompagnato da un piccolo inchino. Il messaggio è: – Ti offro il mio cuore, la mia anima, la mia mente.

In Giappone ci si saluta piegando il busto in avanti, tenendo i piedi bene uniti e le braccia lungo i fianchi. L’inchino è accompagnato dalla parola “Sayonara!”, che significa “Arrivederci!”.

In India il saluto è un leggero inchino, ma le mani sono giunte davanti al petto. Il gesto è accompagnato dalla parola “Namasté”. Anche in Cina ci si saluta con un leggero inchino.

(M. Bertarini, Liberamente, Nicola Milano)

• Qual è, secondo, te, il ruolo sociale di dare e ricevere un saluto?

• È importante conoscere e rispettare le tradizioni degli altri popoli? Motiva la tua risposta.

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Insieme ai tuoi amici, gioca ai SALUTI DAL MONDO. Potete procedere nel seguente modo:

- individuate alcuni Paesi che hanno modi di salutare diversi dal vostro (quelli scritti nel testo e anche altri), poi, per ciascuno, realizzate delle bandiere usando cartoncini e colori;

- quindi formate due squadre e individuate un capo gruppo: questi dirà il nome di un Paese. Le due squadre dovranno prendere la bandiera corrispondente e imitare il modo di salutarsi. Ciascuna squadra dovrà cercare di essere più veloce dell’altra, senza commettere errori. Il capo gruppo assegnerà i punti, di volta in volta, alla squadra più veloce. I ruoli, poi, potranno essere invertiti.

QUIZ ECOLOGICO

1 Barra con una X le risposte che ritieni adatte, poi collega ciascun quesito a una o più etichette corrispondenti.

1. Qual è il modo più “ecologico” di lavarsi?

Fare il bagno. Fare la doccia.

2. Se hai una T-shirt che non ti entra più...

... la getti via immediatamente.

... la regali a qualcuno a cui può servire.

3. Il vasetto di plastica dello yogurt...

... puoi utilizzarlo per costruire qualcosa di utile.

... lo butti via senza pensarci un attimo.

4. Quando vai a comprare frutta e verdura è più ecologico acquistare...

... quella già confezionata.

... quella sfusa.

5. Per muoversi in città è opportuno...

... andare sempre in macchina, perché si fa prima.

... valutare di andare a piedi o in bici se le distanze lo consentono.

6. Quando fai i compiti a casa...

... accendi subito la luce.

... valuti se la stanza è già abbastanza luminosa.

7. Con le bucce e gli scarti di frutta e verdura...

... non ci fai nulla e li butti insieme ad altri tipi di rifiuti.

... ci puoi fare un concime naturale, insieme agli altri rifiuti organici.

RIDUCO
RICICLO
RIUSO

IN DIFESA DELLE BALENE

1 Leggi il testo seguente.

Mi chiamo Caterina e sono una donna molto fortunata.

In pochi anni ho potuto realizzare i sogni di quand’ero bambina. Dopo 8 anni come volontaria di un’associazione ambientalista mi sono imbarcata come marinaio sulle navi dell’associazione.

In questo periodo cerchiamo di salvare le balene dagli arpioni dei balenieri nelle acque dell’Oceano Indiano, vicino al Polo Sud.

Qui fa freddo, la temperatura è intorno ai 5 gradi sotto zero.

Tra i nostri compiti c’è quello di infilarci con un gommone di 6 metri tra le navi baleniere e le balene, perché non vengano colpite.

In questo caso zigzaghiamo tra iceberg enormi e lo spettacolo è così bello da farci dimenticare il freddo.

Una mattina io ero alla guida del gommone e con me c’erano Allan e Luke. Allan mi indicava dove andare in modo da rimanere sempre di fronte alla prua della baleniera per impedirle di colpire gli animali.

Dopo più di un’ora mi è rimbombato nelle orecchie il primo sparo del cannoncino lanciaarpioni. Ti fa tremare!

Pochi istanti dopo ci siamo resi conto che il tiro non era andato a segno e contemporaneamente la balena ci è saltata di fianco, libera, come se ci stesse ringraziando. Era salva!

(C. Nitto, Vincerò contro i killer di balene, in “GEO” n° 4 - Aprile 2006)

2 Descrivi brevemente qual era la strategia adottata da Caterina, Allan e Luke per salvare le balene.

3 Fai delle ricerche su Internet e riporta sulle righe le informazioni richieste.

• Quali altri animali sono a rischio d’estinzione? Scrivi i nomi di alcune specie.

• Scrivi il nome di un’associazione ambientalista e indica di che cosa si occupa, com’è organizzata, ecc.

LA FAME

NEL MONDO

1 Leggi e completa il testo con le parole giuste. Sceglile tra le seguenti.

prezzo • spreco • deforestazione • guerre • climatiche • bisogno povertà • arretratezza • malnutrizione • siccità

La fame nel mondo si riferisce letteralmente al di cibo, ma più generalmente anche ai casi di diffusa o privazione di cibo fra le popolazioni.

La prima causa della malnutrizione è la , che impedisce alle persone che vivono in questa condizione di permettersi cibo nutriente per sé e per le loro famiglie. Quando i bambini soffrono di malnutrizione ciò può compromettere la loro futura capacità di guadagno, condannandoli a una vita di povertà e di sacrifici. La seconda causa è l’ dell’agricoltura. In molti Paesi in via di sviluppo vi è insufficienza di infrastrutture agricole, quali strade, magazzini e sistemi di irrigazione, sempre a causa della povertà. La terza causa è l’instabilità delle condizioni .

Disastri naturali come alluvioni, tempeste tropicali e lunghi periodi di sono in aumento, con conseguenze drammatiche per chi soffre fame e povertà nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, la per opera dell’uomo sta accelerando l’erosione di suoli che potrebbero essere utilizzati per la coltivazione. La quarta causa sono le , che compromettono sistematicamente l’agricoltura e la produzione alimentare. I combattimenti, inoltre, costringono milioni di persone ad abbandonare le loro case e producono vere e proprie emergenze alimentari, poiché gli sfollati dal conflitto si ritrovano senza i mezzi per sfamarsi. La quinta causa è l’instabilità dei mercati. Negli ultimi anni, il dei prodotti alimentari è risultato molto instabile, rendendo difficile per i poveri l’accesso stabile a cibo nutriente. La sesta causa è lo alimentare. Un terzo di tutto il cibo prodotto a livello mondiale non viene consumato. Lo spreco di cibo è una mancata opportunità per combattere questo problema, in un mondo dove una persona su otto soffre di fame cronica. (Da scuola.repubblica.it)

2 Rifletti sul problema della fame nel mondo, poi scrivi sul tuo quaderno alcuni suggerimenti su come poter ridurre lo spreco alimentare nella vita di tutti i giorni.

CHE COS’È IL WEB?

1 Leggi il testo e rispondi alle domande che seguono.

Il World Wide Web è un sistema che permette di usare la rete globale di computer, chiamata Internet, per inviare ogni tipo di informazioni ad altre persone. Ma che cos’è una Rete? Una Rete è un collegamento che permette a più computer di comunicare fra loro e lavorare insieme. Internet è la “Rete delle reti”, una serie di migliaia di reti minori tutte collegate tra di loro e tutte con lo stesso sistema di comunicazione. Il Web è cresciuto e continua a crescere a una velocità incredibile: da quando il suo ideatore Tim Berners-Lee lo lanciò, sono stati creati milioni di siti Internet. Il Web oggi ospita milioni di pagine provenienti da tutto il mondo.

• Tu navighi in Internet? Se sì, con quale dispositivo ti colleghi?

• Per che cosa usi Internet? Quanto tempo ci passi ogni giorno?

• Quando navighi in Internet, sei da solo o in compagnia di un adulto?

• Tu hai l’abitudine di raccontare ad un adulto la tua esperienza quotidiana in Internet? Prova a spiegare perché è importante e a parlare di ciò che fai in Rete.

(B. Thompson, La mia pagina Web, Editoriale Scienza)

LE REGOLE

I NOMI

I nomi indicano persone, animali, cose, idee, sentimenti. Possono essere:

• comuni, indicano in modo generico persone, animali o cose (mamma, gatto, città)

• propri, indicano un individuo o una cosa precisa. Si scrivono con l’iniziale maiuscola (Daniela, Mimì, Roma)

• di genere maschile (bambino) o femminile (bambina)

• di genere promiscuo, hanno solo la forma maschile o quella femminile (la volpe maschio, la volpe femmina)

• indipendenti, hanno una forma per il maschile e un’altra completamente diversa per il femminile (il re, la regina)

• di numero singolare (nuvola) o plurale (nuvole)

• invariabili, hanno solo una forma per il singolare e per il plurale e si distinguono solo grazie all’articolo (il gorilla, i gorilla)

• difettivi, si usano solo al singolare o quasi sempre solo al plurale (i pantaloni, il sangue, gli occhiali)

• sovrabbondanti, presentano due forme di plurale con significati diversi (l’osso le ossa, gli ossi)

• concreti, indicano qualcosa che si può percepire con i sensi (casa, pittore, leone)

• astratti, indicano idee, sentimenti, qualità che non si possono percepire con i sensi (amicizia, coraggio, avarizia)

• collettivi, indicano, anche al singolare, un insieme di persone, animali o cose dello stesso tipo (stormo, squadra, flotta)

• generici, indicano un gruppo di elementi con certe caratteristiche in comune e hanno un significato più generale (indumenti, alimenti)

• specifici, indicano un elemento preciso di una categoria e hanno un significato più particolare (maglione, cioccolata)

• composti, sono formati dall’unione:

- di due nomi (motosega)

- di un nome + un aggettivo (pellerossa)

- di un verbo + un nome (girasole)

- di un verbo + un verbo (fuggifuggi)

- di un avverbio + un aggettivo (sempreverde)

- di una preposizione + un nome (sottopassaggio)

• primitivi, non derivano da altri nomi (dente, vento, vetro, libro)

• derivati, derivano da altri nomi (dentifricio, ventilatore, vetraio, libreria)

• alterati, che sono stati modificati con l’aggiunta di suffissi in senso:

- diminutivo (scatolina); si ottengono con i suffissi -ino, -etto, -ello, -icello, -icciolo

- vezzeggiativo (scatoluccia); si ottengono con i suffissi -uccio, -acchiotto, -olo

- accrescitivo (scatolona); si ottengono con i suffissi -one, -accione

- dispregiativo (scatolaccia); si ottengono con i suffissi -accio, -astro, -ucolo, -onzolo, -iciattolo.

Attenzione: alcuni nomi sembrano alterati ma non lo sono, si chiamano quindi falsi alterati. bottone non è una grande botte

tacchino non è un piccolo tacco

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI

Gli articoli determinativi precedono nomi di persone, animali e cose ben precisi e definiti. Si accordano con lo stesso genere e numero del nome che accompagnano: il bambino, la bambina.

Gli articoli LO e GLI si usano davanti ai nomi che iniziano per:

• gn, pn, ps: lo gnomo, gli pneumatici, lo psicologo

• s + consonante: lo sciocco, gli storici

• x, y, z: lo xilofono, gli yogurt, lo zio

Ricorda: l’articolo determinativo non si usa MAI davanti ai nomi propri di persona.

Es.: Sono andata al cinema con la Martina.

GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI

Gli articoli indeterminativi precedono nomi di persone, animali e cose generici, non definiti. Si accordano con lo stesso genere del nome che accompagnano (uno zoccolo, una mamma) e non hanno il plurale.

L’articolo UNO si usa davanti ai nomi che iniziano per:

• gn, pn, ps: uno gnomo, uno pneumatico, uno psicologo

• s + consonante: uno sciocco, uno storico

• x, y, z: uno xilofono, uno yogurt, uno zio

GLI ARTICOLI PARTITIVI

Gli articoli partitivi indicano una certa quantità e si usano anche per esprimere il plurale degli articoli indeterminativi.

del cacao dello zucchero della marmellata dell’anguria dei libri degli gnocchi delle canzoni

Per distinguere gli articoli partitivi dalle preposizioni del, dello, della, dell’, dei, degli, delle, prova a sostituire queste forme con “un po’ di” o “alcuni”: se è possibile, sono articoli partitivi!

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

Gli aggettivi qualificativi indicano le qualità e le caratteristiche dei nomi. Concordano con il genere e il numero del nome che accompagnano: lezioni noiose. Gli aggettivi qualificativi possono essere:

DI GRADO POSITIVO

(indica solo che il nome possiede una certa qualità). Es.: Il cane è fedele

DI GRADO COMPARATIVO

(esprime le qualità di una persona, un animale o una cosa in confronto a un altro)

Il comparativo può essere:

di maggioranza:

più alto di...

di minoranza: meno alto di... di uguaglianza: alto come

DI GRADO SUPERLATIVO

(esprime una qualità al massimo grado)

Il superlativo può essere:

relativo:

quando indica che una persona, un animale o una cosa possiede una qualità espressa al massimo grado, in relazione però agli elementi di un gruppo: Jacopo è il più alto dei suoi amici.

Il superlativo assoluto si forma:

assoluto:

quando indica una qualità al massimo grado senza fare confronti: Jacopo è altissimo

• aggiungendo all’aggettivo il suffisso -issimo: altissimo

• aggiungendo i prefissi super-, arci-, extra-, stra-, ultra-: strafelice, superbello

• aggiungendo le parole molto, assai, tanto: molto interessante

• ripetendo più volte l’aggettivo stesso: grande grande

GLI AGGETTIVI DETERMINATIVI

Gli aggettivi determinativi accompagnano il nome e aggiungono varie informazioni. Possono essere:

• AGGETTIVI POSSESSIVI: indicano a chi appartiene ciò di cui si parla.

Es.: È il mio insegnante.

SINGOLARE PLURALE

MASCHILE mio, tuo, suo, nostro, vostro miei, tuoi, suoi, nostri, vostri

FEMMINILE mia, tua, sua, nostra, vostra mie, tue, sue, nostre, vostre

loro, altrui

• AGGETTIVI DIMOSTRATIVI: indicano la posizione di un elemento nello spazio e nel tempo rispetto a chi parla e a chi ascolta.

Es.: Quei bambini stanno giocando.

SINGOLARE PLURALE

MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE

questo codesto quello quel questa codesta quella questi codesti quelli quei quegli queste codeste quelle stesso medesimo stessa medesima stessi medesimi stesse medesime

• AGGETTIVI INDEFINITI: indicano la quantità, la qualità o la posizione dei nomi che accompagnano in modo generico.

Es.: Non vedo Valerio da alcuni giorni.

ogni - qualche - qualsiasi - qualunque - qualsivoglia - altronessuno - tutto - certo - tale - taluno - ciascuno - alcuno - tantotroppo - poco - alquanto - altrettanto - diverso - vario

• AGGETTIVI NUMERALI: danno delle informazioni precise sulla quantità dei nomi che accompagnano. Si classificano in:

- cardinali (indicano una quantità): uno, due, tre... quindici... cento...

Es.: Ho comprato due maglioni.

- ordinali (indicano la posizione in un ordine): primo, secondo, terzo... ventesimo...

Es.: Il primo bambino della fila è Luca.

- moltiplicativi (precisano una quantità multipla dell’unità): doppio/duplice, triplo/triplice, entrambi, ambedue...

Es.: Vorrei un doppio caffè.

• AGGETTIVI INTERROGATIVI: introducono una domanda. Es.: Quanto costa?

• E AGGETTIVI ESCLAMATIVI: introducono un’esclamazione. Es.: Che meraviglia!

SINGOLARE PLURALE

MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE che che che che quale quale quali quali quanto quanta quanti quante

I PRONOMI

I pronomi si usano al posto dei nomi per indicare persone, cose o animali. Alcuni pronomi hanno la stessa forma degli aggettivi. Puoi distinguerli in questo modo: se accompagnano il nome sono aggettivi, se il nome non compare sono pronomi.

I miei fiori sono rossi, e i vostri?

aggettivo pronome

I pronomi possono essere:

• PRONOMI POSSESSIVI: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio, altrui...

• PRONOMI DIMOSTRATIVI: questo, codesto, quello, stesso, medesimo, questi, quegli, costui, costei, costoro, colui, colei, coloro, ciò, ne, lo

• PRONOMI INDEFINITI: alcuno, ciascuno, nessuno, certo, poco, parecchio

• PRONOMI NUMERALI

- cardinali: uno, due, tre...

- ordinali: primo, secondo, terzo...

- moltiplicativi: doppio/duplice, entrambi...

• PRONOMI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI: che, quale, quanto, chi

• PRONOMI PERSONALI

PERSONA PRONOMI PERSONALI SOGGETTO PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO

1a persona singolare io me, ti

2a persona singolare tu te, ti

3a persona singolare egli / esso / lui // ella / essa / lei lui, lei, sé, si, lo, la, ne, gli, le 1a persona plurale noi noi, ce, ci

2a persona plurale voi voi, ve, vi

3a persona singolare essi / esse / loro essi, esse, sé, loro, li, le, ne, si

GLI AVVERBI

Gli avverbi possono essere riferiti a un verbo (corro velocemente), a un aggettivo (tanto grande), a un altro avverbio (troppo presto) per aggiungere ulteriori informazioni.

Esistono diversi tipi di avverbio:

• di modo (come?): bene, male, piano, forte, volentieri, velocemente, lentamente...

• di tempo (quando?): ora, adesso, subito, ieri, oggi, domani, tardi, mai, sempre, spesso, prima, poi...

• di luogo (dove?): qui, là, su, giù, lì, lassù, laggiù, dentro, fuori, davanti, dietro, sopra, sotto, vicino, lontano...

• di dubbio: forse, probabilmente, eventualmente, quasi...

• di quantità (quanto?): molto, tanto, poco, troppo, assai, abbastanza, parecchio, meno, niente, altrettanto...

• di negazione: no, non, neppure, neanche, nemmeno...

• di affermazione: sì, certo, sicuramente, davvero, proprio...

I VERBI

I verbi esprimono azioni (mangio), eventi (nevica) e modi di essere (è bello) di persone, animali o cose.

Ogni verbo è formato dalla radice e dalla desinenza che cambia in base al tempo e alla persona che compie l’azione. I verbi si dividono in tre coniugazioni:

1ª coniugazione: terminano in -are (amare, giocare, andare...)

2ª coniugazione: terminano in -ere (credere, vedere, appartenere...)

3ª coniugazione: terminano in -ire (dormire, sentire, venire...)

I verbi ESSERE e AVERE hanno coniugazione propria

Le azioni indicate dai verbi possono essere espresse in modi e tempi diversi.

I MODI FINITI del verbo esprimono un’azione in modo preciso, indicandone la persona e il tempo e sono:

• l’indicativo: ha quattro tempi semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) e quattro tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore). Indica azioni certe.

• il congiuntivo: ha due tempi semplici (presente e imperfetto) e due composti (passato e trapassato). È il modo che esprime incertezza, dubbio, desiderio...

• il condizionale: ha un tempo semplice (presente) e uno composto (passato). È il modo che esprime azioni che potrebbero compiersi a determinate condizioni.

• l’imperativo: ha un tempo semplice (presente). È il modo con cui si esprimono ordini, comandi o consigli.

I MODI INDEFINITI del verbo esprimono un’azione in modo indeterminato, indicando solo il tempo, ma non la persona. Hanno un tempo presente e un tempo passato e sono:

l’infinito il gerundio il participio

LA FRASE E I COMPLEMENTI

La frase minima è formata solo dal:

- soggetto (colui di cui si parla)

- predicato (dice cos’è, com’è o cosa fa il soggetto)

Carla canta soggetto predicato

La frase è ricca quando sono presenti le espansioni (o complementi) che aggiungono ulteriori informazioni.

Carla canta una canzone in camera

Il complemento oggetto o diretto risponde alle domande:

"Chi? Che cosa?" e si collega direttamente al predicato senza preposizioni. Faccio (che cosa?) merenda con Sonia.

I complementi indiretti sono introdotti dalle preposizioni semplici o articolate.

COMPLEMENTI INDIRETTI DOMANDE

Di specificazione

Di luogo

Di chi? Di che cosa?

Dove? Da dove? Verso dove? Per dove?

Di tempo Quando? Da/per/fra quanto tempo?

Di termine A chi? A che cosa?

D’agente (persona)

Di causa efficiente (cosa)

Da chi? Da che cosa?

Di modo Come? In che modo?

Di mezzo

Di compagnia (persone)

Di unione (cose)

Di causa

Di fine o scopo

Per mezzo di chi? Per mezzo di che cosa?

Con chi? Con che cosa?

A causa di chi? A causa di che cosa?

Per quale fine? A quale scopo?

Per chi? Per che cosa?

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.