Parola chiave - classe 4a

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Presentazione Progetto isaperi Grammatica è un testo che si rivolge ai bambini della Scuola Primaria ed è organizzato in modo tale che ciascuna classe, all’inizio del percorso didattico, approfondisca i traguardi raggiunti negli anni precedenti per poi acquisire gradualmente le nuove competenze. Ciascun argomento viene presentato attraverso l’enunciazione delle regole grammaticali, a cui seguono i relativi esercizi mirati agli obiettivi da raggiungere, sinteticamente indicati in fondo ad ogni pagina. Il bambino, dopo aver appreso le tematiche calibrate alla propria fascia di età, si mette subito alla prova, attraverso lo svolgimento degli esercizi accompagnati da illustrazioni e giochi di vario genere. Alla fine di ciascuna unità didattica sono inoltre presenti delle pagine di verifica contenenti attività di riepilogo, che consentiranno il consolidamento e la valutazione delle abilità acquisite.

www.tresei.com redazione@tresei.com amministrazione@tresei.com

Editrice Tresei Scuola P.zza Mazzini, 17 - 60033 Chiaravalle (An) C. P. 92 - Tel. 071/946210 - 071/946378 Fax 071/946367

Autrici: Marzia Francesconi, Gloria Maurizi Progetto grafico: Marco Mancini Illustrazioni e coloritura: Silvia Gaudenzi

ISBN 978-88-8414-473-7

2

© 2010 TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI

RISTAMPA

I

II

III

IV

V

ANNO

2011

2012

2013

2014

2015


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L’alfabeto Il dizionario CE - CIE, GE - GIE, SCE - SCIE GLI - LI - LLI - GL, GN - NI - GNI QU - CU - CQU - QQU Le maiuscole Le doppie Le sillabe L’accento E - È? L’apostrofo C’È - CI SONO, C’ERA - C’ERANO L’HO - LO, L’HA - LA, GLIEL’HO - GLIELO, GLIEL’HA - GLIELA Verifica La famiglia Punti Discorso diretto e indiretto La comunicazione Lo scopo della comunicazione Verifica Parti variabili e invariabili I sinonimi Sinonimi e contrari Gli omonimi I nomi Nomi comuni e nomi propri Il genere dei nomi Il numero dei nomi Nomi generici e nomi specifici Nomi primitivi e nomi derivati I nomi alterati I falsi alterati

5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 17 18 19 20 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37

Verifica I nomi composti I nomi collettivi I nomi concreti e astratti Gli articoli Gli articoli partitivi Verifica Gli aggettivi qualificativi Gli aggettivi qualificativi alterati Gli aggettivi qualificativi sinonimi e contrari La similitudine e la metafora I gradi dell’aggettivo qualificativo: il comparativo I gradi dell’aggettivo qualificativo: il superlativo I gradi dell’aggettivo Gli aggettivi possessivi Gli aggettivi dimostrativi Gli aggettivi indefiniti Gli aggettivi numerali Gli aggettivi interrogativi ed esclamativi I pronomi personali Pronomi personali, articoli e aggettivi I pronomi relativi Verifica I verbi I verbi di modo finito Il modo indicativo Il modo congiuntivo

38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 59 60 61 62 63 64 66


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Il modo condizionale Il modo imperativo I modi indefiniti I verbi regolari 1: AMARE I verbi regolari 2: CREDERE I verbi regolari 3: DORMIRE I verbi ausiliari Verbo ESSERE Verbo AVERE Verbi sinonimi e contrari Le preposizioni Le congiunzioni Gli avverbi Le sclamazioni

67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 81

Verifica La frase minima La frase semplice e complessa Il soggetto e il soggetto sottinteso Il predicato verbale e nominale L’attributo Le espansioni Il complemento oggetto o diretto I complementi indiretti Verifica Il testo narrativo-descrittivo L’ordine logico-temporale delle sequenze narrative Inventare il finale di un testo

Indice tematico ortografia

fonologia Pagg. 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14

Pagg. 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 20, 21, 22

lessico Pagg. 6, 10, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 39, 40, 41, 42, 43, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90

Comunicazione Pagg. 23, 24

Sintassi Pagg. 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90

Morfologia Pagg. 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 39, 40, 41, 42, 43, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81

produzione Pagg. 92, 93, 94, 95, 96

comprensione Pagg. 92, 93, 94, 95, 96

82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94


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fonologia o r to g r a f i a

l’alfabeto 6 5 4 3 2 1

1 Riscrivi i seguenti nomi in ordine alfabetico. musica - regola - habitat - valanga - flauto - lacrima - continente - windsurf - elisir 2

gazza - salto - impronta - nespola - dirigibile - orizzonte - bicicletta - jeans quadrato - xilofono - polvere - telefono - ufficio - agrume - yoga - zucchero - karate 3 14

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

6 13

14

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19

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21

22

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26

5

6 5 4 3 2 1

1 2

6 5 4 3 2 1

Per mettere in ordine alfabetico le parole si considera la loro lettera iniziale; se questa è uguale si considera la seconda lettera, poi la terza, la quarta e così via.

In ogni gruppo barra con una X la parola che non rispetta l’ordine alfabetico.

• 3indirizzo - jeep - koala - wafer - mantello - yogurt • abaco - acquario - autore - aiuola - apostrofo - ariete 4 • 1viale - vibrissa - violino - vipera - vizio - vigna • 5trapano - traiettoria - traliccio - trama - trattore - trave 2 6 Riscrivi in ordine alfabetico le parole di ogni gruppo. 3 gabbiano - ghianda - grattacielo - guancia - gobba - giudice - gnomo 4

5 daino - dentista - dicembre - domanda - dubbio - dramma - dondolo 6 pietra - prateria - psicologo - pasticcio - polpetta - pugile - perla

I mparo a: riconoscere l’ordine alfabetico.

5


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lessic

o

il dizionario Il dizionario o vocabolario è un libro che raccoglie in ordine alfabetico tutte le parole di una lingua con il relativo significato e altre utili informazioni, come il corretto modo in cui devono essere scritte e pronunciata e la divisione in sillabe. Nel dizionario le parole compaiono nella loro forma base: i nomi al singolare, es.: teNdA; gli aggettivi al maschile singolare: es.: bello; i verbi all’infinito: es.: GIoIre. 6 5 4 3 2 1

1 Consulta il dizionario e cerchia la forma corretta tra quelle indicate. 6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

comprensione - comprenzione 2 grattugia - gratuggia 1 3

àmaca - 1 amàca leccòrnia - leccornìa 2

2 Cerca le seguenti parole sul dizionario 4 e colora il quadratino del significato giusto. 3

5 crampo

4 6 5 oboe 6 6 5 4 3 2 1

clessidra

1 2 baccano 6 5 4 3 2 1

3 1

contrazione muscolare tipo di granchio piccolo vitello strumento musicale animale acquatico particolare orologio grande rumore arbusto boschivo

3 Per ciascuna parola scrivi la forma base che è riportata sul dizionario.

4 fiaschi 5 gelosa ebbe 6 trecce pericolosi giurò fummo fragili pittrice

4 Cerca nel dizionario la parola “credenza”, leggi i primi due significati e scrivi una frase per 2 ciascuno di essi. 5 3 6 4 5 Scrivi il significato delle seguenti parole straniere che sono ormai entrate a far parte del nostro vocabolario.

6 party e-mail hobby 6

week-end relax shopping I mparo a: usare il dizionario.


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fonologia o r to g r a f i a

ce - cie, ge - gie, sce - scie 6 5 4 3 2 1

1 Completa le parole con CE, CIE, GE, GIE; poi scegli una parola per ogni gruppo e scrivi quattro 2

6 5 4 3 2 1

frasi sul tuo quaderno.

lo

3 can llo ar re 4 suffi nte ri5 tta effi nza 1 6

cro ra superfi so tà con rto spe leste

i ne a nda rag ra pa lla i nico ar nto

ur nte con gno i nista effi a nte formag ra

2 Completa la regoletta e scrivi il plurale delle parole date. 3

le parole che terminano per -CIA, -GIA hanno il plurale: in -Ce, -Ge se davanti c’è una

4

6 5 4 3 2 1

in -CIe, -GIe se davanti c’è una

5 farmacia guancia 6 camicia 1 torcia 2

6 5 4 3 2

4 ma lla 1 5 u re ru2 llo 6 fanta nza 3

, es.: buGIA

socia cannuccia antologia frangia

3 Completa le parole con SCE o SCIE. 1

, es.: PANCIA

ttro nza nziato riffo

PAN

;

bu

.

loggia magia scheggia valigia Generalmente il gruppo SCe si scrive senza la I, tranne alcune eccezioni che si scrivono con SCIe: le parole scienza e coscienza e i loro derivati, usciere e scie.

cre re a ta co nzioso ricono nza

va llo inco nte a nsore adole nte

na di

re gliere polo ntifico

4 Volgi al plurale i seguenti nomi. 5 fascia striscia 6

ascia coscia I mparo a: discriminare i gruppi: CE-CIE, GE-GIE, SCE-SCIE.

biscia ganascia 7


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fonol ogia o r to g rafia

gli - li - lli - gl, gn - ni - gni lI si usa all’inizio di parola, es.: lIANA; nei suoni doppi, es.: SPAllIerA; in alcune parole, es.: MIlIoNe.

6 5 4 3 2 1

1 Osserva e scrivi i nomi dei personaggi raffigurati, tenendo presente che contengono LI o LLI. 2 3 4 6 5 4 3 2 1

1 5 2 6 Completa le seguenti parole con GLI, LI, LLI, GL. imbro are 3 so evo 4 giun a ve ero 5 6 5 4 3 2 1

6 1 2

adiatore bersa o pa uzza uto

a evo abba are bi ardo oria

gero fico evito a etare vani a

GN e NI si distinguono in base alle vocali da cui sono seguiti: GN è sempre seguito da una sola vocale, es.: CIGNo; in NI, invece, la I è sempre seguita da una vocale, es.: ArNIA. GN non è mai seguito dalla I tranne nella parola “CoMPAGNIA”, e alla prima persona plurale del presente indicativo di alcuni verbi, es.: bAGNAre NoI bAGNIAMo.

3 Riordina le sillabe e scrivi le parole corrispondenti alle definizioni date. 6 5 4 3 2 1

Pianta ornamentale da giardino. 4 1 Quella di Cenerentola era perfida. 5 Miscuglio di vari tipi di frutta a pezzetti. 2 Lo 6 era Geppetto. 3 regalano gli sposi agli invitati. Le

RA

GE

MA

GNA

DO

CE

GNA NIE

FA BO

NIO TRI NIA

MA

ME

LE

BOM

RE

4 Completa le seguenti frasi con GNA o GNIA. Teresa ed io so mo di diventare delle brave ballerine classiche. 5 I zio trascorrerà il fine settimana in monta in compa dei suoi cugini. È6molto tardi: spe mo la TV e andiamo subito a dormire! Io e mio fratello ba mo l’automobile, mentre il papà la lava con la spu . 8

I mparo a: riconoscere e usare i gruppi: GLI-LI-LLI-GL, GN-NI-GNI.


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QU - cU - cQU - QQU

fonologia o r to g r a f i a

Qu è sempre seguito da una vocale. Cu è solitamente seguito da una consonante. esistono però alcune parole in cui Cu è seguito da una vocale, es.: CIrCuIto. Si scrivono con CQu tutte le parole che derivano da acqua e alcuni verbi, es.: ACQuIStAre. SoQQuAdro è l’unica parola che si scrive con QQu, tACCuINo è l’unica parola in cui CCu è seguito da una vocale. 6 5 4 3 2 1

1 Completa le parole con CU o QU.

6 5 4 3 2 1

e ivoco inno o rin orare li ore 2 adrato s alifica ore collo io ar ato fre enza 3 profi o li irizia ris otere attrino oio 1 4 2 Tascrivi nel cruciverba le parole corrispondenti alle definizioni. Poi utilizza la parola che com5 parirà nelle caselle evidenziate per comporre una frase. 3 quEsTIONARIO - ACquITRINO - INCuBO - quOzIENTE - ACCuDIRE - EvACuARE 6 OvuNquE - pERCuOTERE - quINTALE - quADRupEDE 4 1 Il risultato di una divisione con il resto.

1

5

2 In ogni luogo, dappertutto.

2

36 Sgomberare un luogo o un edificio.

3

4 Terreno paludoso.

4

5 Unità di peso equivalente a 100 kg.

5

6 Dedicarsi con cura a qualcosa o qualcuno.

6 5 4 3 2 1

6

7 Brutto sogno.

7

8 Animale a quattro zampe.

8

9 Serie di domande.

9

10 Battere, picchiare.

10

1 2

3 Colora il cartellino della parola scritta in modo corretto. 4 accusa

acqusa

scuotere

squotere

acquirente

aquirente

profiquo

proficuo

taccuino

tacquino

scuillo

squillo

soccuadro

soqquadro

acquattarsi

accuattarsi

5

inquinamento incuinamento

6 I mparo a: riconoscere e usare i gruppi: QU-CU-CQU-QQU.

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lessic o o r to g rafia

le maiUscole

Si usa la lettera maiuscola: all’inizio di una frase, es.: oggi splende il sole. nei nomi propri, es.: Matteo, Felix; nei nomi di cariche (non seguiti dal nome proprio), es.: Papa, Sindaco; nei nomi delle festività, es.: Pasqua; nei nomi di periodi storici e di popoli, es.: Medioevo, Fenici; nei nomi propri usati nel linguaggio scientifico, es.: Sole, terra, luna; nei titoli, es.: “l’isola del tesoro”; nei punti cardinali, es.: Nord; nelle sigle, es.: oNu. 6 5 4 3 2 1

1 Completa le seguenti serie di nomi.

6 5 4 3 2 1

Gabriele, Silvia, 2 Giove, Venere, 3 Natale, Epifania, Topolino, Paperino, 4 Sud, Nord-Ovest, 5 Torino, Bari, 6 Toscana, Sicilia, 1

2 Correggi l’uso della maiuscola nelle seguenti frasi. A3natale i Nonni mi hanno regalato il libro “il piccolo principe”.

4 La bicicletta di tommaso ha una gomma a Terra. 5 La luna è l’unico satellite naturale della terra. 6 la civiltà degli egizi si sviluppò lungo il corso del Fiume nilo. L’unicef si occupa della difesa dei diritti dei bambini. La svizzera si trova a est della francia.

10

I mparo a: riconoscere e usare le maiuscole.


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fonologia o r to g r a f i a

le doppie 6 5 4 3 2 1

1 Cerchia la parola scritta nella forma corretta.

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

2 orribile / orribbile publico / pubblico 3 incredibile / incredibbile 4 eccellente / ecelente 1 bufera / buffera 5

le parole con ZIA, ZIe e ZIo non vogliono mai la doppia Z, tranne alcune eccezioni, es.: pazzia, razzia, carrozziere e tappezziere.

dirigibile / diriggibbile giardinagio / giardinaggio origine / origgine obietivo / obiettivo fazzoletto / fazoletto

soddisfazione / sodisfazzione trasmisione / trasmissione autorizzazione / autorizazzione informazione / informazzione tappezziere / tappeziere

2 Scrivi la parola composta corrispondente, facendo attenzione al raddoppiamento. 6 eccome e3+ come o + pure sopra + tutto se + bene 4 + giĂš qua fra + tanto la1 da + vero 5+ su gia su + via 2 + mai 6 3 Scrivi nei due cruciverba i verbi corrispondenti alle definizioni e nelle caselle evidenziate leggerai cosa fanno Giulia e Gabriele.

14Girare intorno a qualcosa. 2 Prendere per i capelli. 3 Fare la muffa. 4 Disporre in linea. 5 Mettere lontano. 5 6 Fermare con viti. 7 Portare a zero. 8 Stringere con lacci. 96Far dormire. 10 Mettere sotto assedio. 11 Rendere nero. 12 Prendere con un gancio. 13 Procurare fatica. 14 Rendere piĂš largo. 1 2

8

I A

9

U

3

R

4

O

7

Giulia

N

M I

11

5

C

10

L 6

L A

12

N G

R

13

V R

C 14

L

Gabriele

I mparo a: riconoscere e usare le consonanti doppie.

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fonol ogia o r to g rafia

le sillabe Per dividere in sillabe una parola occorre tenere presente le seguenti regolette: • la vocale a inizio di parola seguita da consonante forma una sillaba a sé; • si dividono sempre le doppie; • si dividono le lettere “ponte” l, M, N, r dalle consonanti che seguono; • si divide il suono CQu; • non si dividono alcuni gruppi consonantici che si pronunciano con un’unica emissione di fiato; • la lettera S seguita da una o più consonanti (S impura) sta sempre con la sillaba seguente.

6 5 4 3 2 1

1 Dividi in sillabe le seguenti parole seguendo l’esempio.

6 5 4 3 2 1

amore 2 allenamento 3 temperatura acquavite 4 pigna 5 disastro 1

utilizzo cassetto falconiere annacquato moscerino bistecchiera

operosità attaccapanni tortellino acquisto quadrifoglio pescatore

inerzia assessore caldarroste acquazzone raffreddore stracciatella

elicottero immediato imbianchino sciacquare catrame fischietto

6 2 Dividi in sillabe seguendo l’esempio e sottolinea di rosso i monosillabi, di verde i bisillabi, di

3

6 5 4 3 2 1

giallo i trisillabi e di blu i polisillabi. Poi risolvi gli indovinelli riordinando le sillabe date.

Non è re ma ha una co ro na, non ha un orologio ma le ore suona.

Io sono piccolo come un occhio di gallina, ma alzo da solo un sacco di farina!

4 1 LO GAL 5 (da 2www.pianetabimbi.it)

TO

LIE

VI

LO

6 5 4 3 2 1

6 1 3 Ordina le sillabe e riscrivi le parole. 2 4sTA quA 3 5

FE RIO

AC

pA

NEL

CAM

TET

AR

RA

CHI

Tu

Completa con le sillabe mancanti adatte. Riscrivendo le due parole che 4 6 compariranno nelle caselle colorate scoprirai dove si trova Matteo.

5 pE 6

sI

CI sTA

Mu

TE

LA sTI CO p

12

FO

E

GNA RE

CON sE

pA

vE

pAs sEG I

GI

NO NI

CA CO

BAR

I

sTRu

zIO

FE

RI

NA

O

NE TRO

I mparo a: suddividere le parole in sillabe.

Sono al !


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l’accento

fonologia o r to g r a f i a

è obbligatorio segnare l’accento quando cade sull’ultima sillaba, es.: CAFFè; Serve anche per distinguere parole che si scrivono allo stesso modo, ma con significato diverso, es.: MetA -Metà. 6 5 4 3 2 1

1 Leggi e metti l’accento sull’ultima sillaba, dove occorre.

2

6 5 4 3 2 1

bambu - partita - blu - lunedi - como 3 piu - tre - pattini - volonta - perche no - specialita - chiosco - trentatre 4 qui - gia - fede - tribu - oblo - come sto - quaggiu - tavolo 1 5

2 6 Completa le frasi con la parola accentata 3

6 5 4 3 2 1

in maniera corretta.

In genere i monosillabi non hanno l’accento; alcuni monosillabi, al contrario, hanno sempre l’accento, es.: CIò, GIà, GIù, PIù, Può; altri ancora hanno o no l’accento in base al significato che assumono: dA (preposizione) - dà (verbo dare), dI (preposizione) - dì (nome), e (congiunzione) - è (verbo essere), lA (articolo o pronome) - là (avverbio), lI (pronome) - lì (avverbio), Ne (pronome) - Né (congiunzione), Se (congiunzione o pronome) - Sé (pronome), SI (pronome) - Sì (avverbio), te (pronome) - tè (nome).

nòcciolo 4nocciòlo

Ti spiegherò il della questione. Il nonno ha piantato nel frutteto un mandorlo e un

capitàno

Il Ma perché

5càpitano 1 6 balia 2 balìa

.

della squadra porta al braccio una fascia bianca. tutte a me?

La nave rimase a lungo in del mare mosso. Spesso, in passato, i bambini venivano affidati ad una

.

3 Scrivi una frase per ogni parola, prestando attenzione alla posizione dell’accento. 6 5 4 3 2 1

àNCORA 1 4 ANCòRA

2 5

pRìNCIpI

3 pRINCìpI 6 4 Metti l’accento dove occorre sui monosillabi evidenziati. Ogni 5 di la mamma accompagna Elena alla pista di pattinaggio. La tua penna è la, sulla cattedra della maestra, la vedi? 6 trovo i miei occhiali, eppure li avevo lasciati proprio li! Non Io non ne so niente: non ho ne visto ne sentito nulla! Se Antonio non pensasse sempre per se, avrebbe più amici. I mparo a: riconoscere e usare l’accento.

13


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fonol ogia o r to g rafia

e - è? “è” è voce del verbo essere, mentre “e” è una congiunzione che unisce due parole o due frasi. es.: lorIS è Molto Alto e GIoCA A PAllACANeStro.

6 5 4 3 2 1

1 Leggi il testo della canzone, individua e cerchia di rosso E e di blu È.

2 L’isola che non c’è Seconda stella a destra, questo è il cammino E3poi dritto, fino al mattino Poi la strada la trovi da te 4 all'isola che non c'è Porta E5a pensarci, che pazzia È una favola, è solo fantasia E6chi è saggio, chi è maturo lo sa Non può esistere nella realtà Son d'accordo con voi, non esiste una terra Dove non ci son santi né eroi E se non ci son ladri, se non c'è mai la guerra Forse è proprio l'isola che non c'è Che non c'è

6 5 4 3 2 1

E non è un'invenzione E neanche un gioco di parole Se ci credi ti basta perché Poi 1 la strada la trovi da te

Son d'accordo con voi Niente ladri e gendarmi Ma che razza di isola è? Niente odio e violenza Né soldati né armi Forse è proprio l'isola Che non c'è Che non c'è E ti prendono in giro se continui a cercarla Ma non darti per vinto perché Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle Forse è ancora più pazzo di te (Riduzione da E. Bennato, L’isola che non cè)

2 Completa le frasi con E o È.

6 5 4 3 2 1

Oggi il compleanno della mia sorellina intendo organizzare una bella festa. 3 Luca Matteo sono compagni di classe spesso fanno i compiti insieme. 4 Il piranha un pesce carnivoro vive nei fiumi dell’America del Sud. 1 Il5nonno la nonna vivono in campagna gestiscono un agriturismo. Alice andata in piscina tornerà a casa per cena. 2 6 3 Completa le seguenti frasi. Il4leone è Finalmente è 5 D’estate la città è

14

e e e

6 I mparo a: usare correttamente la voce verbale È e la congiunzione E.

. . .


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o r to g r a f i a

l’apostrofo Due vocali all'improvviso, puoi trovare a viso a viso e se a leggerle tu vai, senti un suono strano assai perché torni l'armonia, una di esse manda via con l'APOSTROFO supplisci, la vocale che abolisci tu non scrivi mai LA ANIMA, no no no, tu scrivi L'ANIMA e non dici mai LO OZIO, no no no, tu dici L'OZIO A ed O dunque hai soppresso, e l'apostrofo, ecco, hai messo così scrivi QUEST'ONORE, UN'ARANCIA, DELL'AMORE certo error tu non farai, se un pochin rifletterai quel monello di Totò, dice "Sì, rifletterò" ma col sasso poi colpisce, la vocale che abolisce! (Da www.lapappadolce.com) 6 5 4 3 2 1

1 Inventa una frase per ognuna delle espressioni apostrofate della filastrocca. 2 3 6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

4 1 5 2 Dopo aver letto la filastrocca completa tu la regoletta. 6 3 Nella lingua italiana l’apostrofo si usa per indicare l’elisione (da “elidere” che significa togliere), cioè per …..................……. 1 la ……............................…… alla fine di una parola, quando la parola ……...............….. inizia per vocale: es.: lA oCA diventa l’oCA, si evita così il suono sgradevole di due ……....................……. che si incontrano. 4 2 5 oltre che con gli articoli determinativi e indeterminativi singolari, l’uso dell’apostrofo è obbligatorio (ad eccezione di 3 Riscrivi sul tuo quaderno le parole uN seguito da un nome maschile) davanti a parole che 6 mettendo l’apostrofo dove occorre. iniziano per vocale e anche con: 4 l’aggettivo dimostrativo Quello/A; es.: quell’uomo (con Lo orso Nella erba Dello amico 5 Del direttore Nella isola 6 Lo automobilista Dello albergo Il limone

La amica Dello arco Allo infinito Lo anello Lo elefante Nel mare

I mparo a: riconoscere e usare l’apostrofo.

QueSto/A è facoltativo); l’aggettivo qualificativo bello/A, SANto/A; es.: bell’AMICo, SANt’ANNA; la preposizione semplice dI in alcune espressioni come: d’oro, d’epoca, d’accordo, d’argento (negli altri casi è facoltativo); in alcune espressioni con la preposizione dA: es.: d’orA IN PoI, d’AltroNde, d’AltrA PArte; nelle espressioni: tutt’Altro, tutt’Al PIù, tutt’uNo, SeNZ’Altro, NIeNt’Altro MeZZ’orA, tutt’e due, A QuAttr’oCChI.

15


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 16 6 5 4 3 2 1

1 o r to g

2

rafia

3 4 Nelle seguenti frasi sostituisci i puntini con: QUELLO, QUELLA, QUEL, QUELL’. 6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

1 specchio che hai rotto me l’aveva regalato amica di cui ti ho 5 tanto parlato. 2 6 Guarda signora con occhio bendato! 3 palazzo in costruzione appartiene a famoso attore. giorno avevo portato il bambino da otorino bravissimo. 1 4 2 5 Scrivi tre frasi in cui ci sia l’aggettivo qualificativo BELLO/A o SANTO/A, messo davanti a parole che iniziano per vocale. 3 6 4

5 6 Completa le seguenti frasi scegliendo tra DI e D’. Ho visto una statua tutta oro, era veramente abbagliante! Mi sono comperata un anello argento, quello oro era troppo caro. Hai proprio una faccia bronzo, non ti vergogni niente. La Mille Miglia è una sfilata di auto epoca. estate vado sempre in vacanza al mare sulla costa adriatica. 12 11 10 9 8 7

7 Completa le frasi con: D’ORA IN POI, D’ALTRONDE e D’ALTRA PARTE. Mi8 hanno detto che sono portato per la musica, anche i miei genitori sono musicisti. 9 Ho visto molti bambini con i guanti, bisogna ammettere che è davvero 10 freddo. cercherò di essere davvero educato. 11 Mi pare chiaro che dovrai studiare di più per poter essere promosso! Il12 viaggio è stato troppo lungo e stressante, dovevo aspettarmelo: oggi è il primo d’agosto e sono cominciate le ferie per tutti. 16

I mparo a: riconoscere e usare l’apostrofo.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 17

o r to g r a f i a

c’è - ci sono, c’era - c’erano la particella pronominale CI si apostrofa obbligatoriamente solo davanti ad alcune forme verbali del verbo essere, es.: C’è, C’erA, C’erANo, si apostrofa anche davanti a verbi che iniziano per e: es.: non C’eNtrA, e facoltativamente davanti a verbi che iniziano per I: es.: C’INCoNtrAMMo; non si apostrofa mai davanti a parole che iniziano per A, u, h, es.: non si dice c’andammo, ma CI ANdAMMo, non si dice c’ha detto, ma CI hA detto. 6 5 4 3 2 1

1 Trasforma le seguenti frasi dal plurale al singolare.

6 5 4 3 2 1

In2 quella casa ci sono dei fantasmi! Nel portafrutta ci sono dei mandarini. 3 Sul tavolo ho visto che ci sono delle penne. In4 classe ci sono degli alunni stranieri. Ci1 sono molti ombrelloni colorati. 5 Completa le frasi con: C’ERA C’ERANO 2 6 sulla cattedra... In cucina... 3

4 5 6 5 4 3 2 1

6 1 2

due penne nere. la borsa della maestra. il libro di lettura. dei fogli per le fotocopie. i libri. l’astuccio.

la frutta. la lavastoviglie. la verdura. gli strofinacci. il forno. alcuni elettrodomestici.

3 Sottolinea in rosso le forme apostrofate e in blu quelle non apostrofate.

C’era 4 C’era una bella mela 5 lucida e rossa, ed era anche molto grossa; 6 torsolo, né semi aveva. né Triste viveva e sempre piangeva… Lo sai tu perché? Di cera era la mela ed era una candela. (da www.maestrasabry,it)

I mparo a: riconoscere e usare C’È-CI SONO, C’ERA-C’ERANO.

17


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 18

o r to g

rafia

l’ho - lo, l’ha - la, gliel’ho - glielo, gliel’ha - gliela 6 5 4 3 2 1

1 Completa con LO o L’HO. Non 2

sapevo che anche tu amavi il mare. zaino nuovo è davvero bello. 3 Ho raccolto una rosa rossa e regalata alla mamma. Te già detto che non voglio uscire stasera. 4 È1vero, specchio rotto io. 5

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

2 6 Completa con LA o L’HA. Sono dà più. 3 caduto dalla bici, allora mamma non me Che bella borsa! Chi comprata, tu o tua sorella? 4 Ci dovrebbe ancora essere torta, se tuo fratello non 1 Me detto tua madre che eri venuto qui. 5 Questa maglia fatta nonna 2 6

mangiata tutta.

3 Completa con GLIELO o GLIEL’HO.

6 5 4 3 2 1

Se chiamo subito. 4 vuol parlare con mio padre Non detto che saremmo partiti stamattina. 1 5 Ti piace l’anello che porta Carla? regalato io. Non voglio dire un’altra volta: esca subito da casa mia! 2 6 È vero, Lucia mi ha prestato il suo vestito rosso, ma io restituito. 3

4 Completa con GLIELA o GLIEL’HA. La terrò con piacere. 5 zia mi ha affidato la sua gattina, io Chi detto che domani sarà brutto tempo? 6 Mia figlia ha una vera passione per la sua cagnolina, guai a chi prestata o regalata quella borsa rossa? È troppo bella questa collana, mi sa che a mia sorella non 18

tocca! ridò più!

I mparo a: riconoscere e usare gli omofoni L’HO-LO, L’HA-LA, GLIEL’HO-GLIELO, GLIEL’HA-GLIELA.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 19

Verifica 6 5 4 3 2 1

1 Colora la parola scritta correttamente.

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

ingegnere birichino biricchino addizione addizzione 2ingeniere acquolina aquolina soqquadro soquadro scientifico scentifico 3 pancie ragiognere ragioniere società socetà 1 pance 4 2 Sottolinea la frase in cui le lettere maiuscole sono usate in modo opportuno. 5 I3 vini italiani sono pregiati. I vini Italiani sono pregiati. 6 toscana vanta artisti molto famosi. La Toscana vanta artisti molto famosi. La 4 Al1 polo nord è molto freddo. Al Polo Nord è molto freddo. I5 fenici erano abilissimi navigatori. I Fenici erano abilissimi navigatori. 2 1 6 3 Elimina i gruppi che non possono rappresentare una “sillaba”; i rimanenti, letti in successione, 2 formeranno una frase di senso compiuto. 1 4 3 Nti - la - far - fa - al - merr - la - n - vo - tt - gn - la - so - p - pra - i - cqu - fio - acq - ffia - ri - ndo 2 5 4 Dividi in sillabe i seguenti vocaboli. 3 6 ritmo, fischiare, maschera, nuoto, fiaba, chiave, cappellino, pappagallo, asola, pau5 4 roso, acquario, farmacia, amore, tomba, smeraldo, moltiplicare. 6 5 1 Se in queste parole inserisci l’apostrofo, noterai una differenza: scrivi una frase con ognuna delle parole ottenute.

6 2 Luna Letto 3 Cera 4 Loro Lago 5

l’una

Era già l’una, dovevo fare in fretta: a casa mi aspettavano per il pranzo!

6 Metti l’accento dove occorre. Non so se debbo rimanere qui o andare un po’ piu in la. Li, vicino a quel viale alberato, abita mia zia, te la presentero presto. Oggi e una giornata troppo calda, il caffe si puo prendere solo freddo. Mia sorella porta sempre con se un’agendina in cui scrive tutto cio che le succede. I mparo a: riconoscere e usare i gruppi: GN-NI, le doppie, l’accento, l’apostrofo e la divisione in sillabe.

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parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 20

o r to g

rafia

la famiglia pUnti

Il capofamiglia era tondo, piccolo e autoritario, ogni volta che arrivava diceva: - Fermi tutti! Poi si metteva lì e non faceva muovere più nessuno, lo chiamavano “Punto Fermo”: . Suo figlio, il maggiore, era magro, magro, però aveva una bocca enorme perché parlava sempre molto forte: chiedeva aiuto, comandava, si meravigliava, aveva paura. Il suo viso era spesso rosso e si commuoveva in continuazione, era il “Punto Esclamativo”: !. Il figlio minore era il “Punto Interrogativo”: ?, era molto diverso da suo fratello, faceva sempre domande, era molto curioso, voleva sapere tutto di tutti; portava sempre con sé una lente di ingrandimento ed un block notes, in testa aveva il berretto da investigatore. La moglie del Punto Fermo era sempre incerta, misteriosa, cominciava le frasi ma poi le lasciava a metà, facendo intendere chissà cosa. Si vestiva di nero e portava sempre tre perle al collo, la chiamavano signora “Punti Di Sospensione”: . Aveva una sorella che si chiamava “Due Punti”: :, portava un paio di orecchini a bottoncino ed aveva due fossette sulle guance, amava raccontare quello che facevano gli altri, oppure faceva dei lunghi elenchi su quello che doveva comprare o su ciò che doveva fare. I genitori delle due sorelle erano due simpatici vecchietti, molto uniti, stavano sempre insieme, non si lasciavano mai, li chiamavano “Punto e Virgola”: ;, discreti, riflessivi, facevano sempre delle pause piuttosto lunghe, prima di parlare; avevano anche una terza figlia, piccola e spiritosa, somigliantissima alla madre, forse un po’ impicciona, te la trovavi sempre in mezzo, ma a volte, con la sua allegria, era come una boccata d’aria pura e ti faceva riprendere un po’ di respiro, la chiamavano “Virgola”: , a causa della sua somiglianza con la madre. Era proprio una bella famiglia!

.

...

,

(Adattamento da M. Francesconi, Impariamo l’arte. Guida per l’insegnante. Per la scuola media 1°livello, Raffaello editrice)

20

I mparo a: riconoscere e usare la punteggiatura.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 21

o r to g r a f i a 6 5 4 3 2 1

1 Riferendoti anche al testo che hai appena letto, completa con parole adatte le varie definizioni sui segni d’interpunzione.

2

6 5 4 3 2 1

Il . indica la pausa più e serve a chiudere i singoli periodi o anche l’intero discorso. dopo il . ci vuole la3lettera . Se dopo il punto si cambia argomento si va a capo, cioè si inizia la frase in un’altra . . Il ? si usa dopo una 4 , si usa per esprimere meraviglia o vari tipi di emozione. Il ! indica un’ ; per introdurre un di cose, persone, animali, azioni; I : si usano per riferire un discorso 5 per introdurre una spiegazione. I … lasciano la frase in , indicano che qualcosa non si può o non si vuol dire. 6 di quella della , . Il ; indica una pausa più breve di quella del . ma più la , si usa per azioni, cose, persone, animali elencati o due frasi che comunque riguardano uno stesso argomento oppure per inserire una delucidazione all’interno di una frase.

1 2 Inserisci correttamente la virgola nelle seguenti frasi.

6 5 4 3 2 1

Nei 3 circhi si esibiscono: trapezisti acrobati giocolieri domatori e pagliacci. La bambina era deliziosa aveva i capelli biondi gli occhi azzurri e il nasino all’insù. 4miei gattini sono dei birichini amano molto giocare con i gomitoli di lana. I1 Il5 2papà di Marina fa il medico si occupa della salute della gente.

6 3 Elimina ed eventualmente sostituisci, i segni di punteggiatura sbagliati. 6 5 4 3 2 1

•4Per essere una signora elegante bisogna mettere sempre un po’ di trucco, un po’ di tacco, ed avere i capelli in ordine. 1 •5Il principe disse a Cenerentola: che la voleva sposare. •2 6Mamma mi dice sempre: - Non sporcarti il vestito? • Mi piace molto. Il gelato. 3

4 Inserisci nelle seguenti frasi i segni di punteggiatura adeguati. Vuoi 5 uscire con me Biancaneve disse ai sette nani Buon lavoro amici miei a stasera 6 bella torta Che Oggi è bel tempo i giardinetti sono pieni di bambini che giocano Ieri dopo la scuola sono andato a pranzo dal mio amico Luigi I mparo a: riconoscere e usare la punteggiatura.

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parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 22

o r to g

rafia

discorso diretto e indiretto 6 5 4 3 2 1

1 2

Dopo aver letto la pagina di questo fumetto di Topolino, completa il testo seguente, inserendo la punteggiatura adatta e le parole dei fumetti.

Topolino, terminata la caccia al tesoro, dice a 3 Pippo

4

Ad un certo punto Topolino esclama

5 Poi Pippo osserva la scimmietta e si rivolge ad 6 dicendo essa Proseguendo il cammino con Topolino e la scimmietta, conclude Pipo commenta

6 5 4 3 2 1

(da Topolino e l’oroscopo di Pippo, Topolino n. 1866, ed. Walt Disney Company)

1 2 3

Topolino dimostra di condividere il discorso di Pippo, ed esclama

Ora prova a trasformare la pagina del fumetto in un racconto in cui non ci sia il discorso diretto, cioè il dialogo, bensì il discorso indiretto, in cui spariscono i due punti e le varie virgolette, introdotto dalle preposizioni o congiunzioni: a, di, che, se. Inizio io, poi continua tu…

4 giorno Pippo e Topolino, mentre ritornano da una sfortunata caccia al tesoro... Un 5 6

22

I mparo a: riconoscere il discorso diretto e indiretto.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 23

co

mUnicazione

la comUnicazione Il termine CoMuNICAZIoNe, deriva dal latino comunico e significa “condivisione”. Comunicare significa quindi: interagire, mettere in relazione… una comunicazione è caratterizzata da: due o più individui che rappresentano: lo/gli eMItteNte/I e il/i rICeveNte/I. I due si mettono in relAZIoNe: uno trasmette un MeSSAGGIo, caratterizzato da un reFereNte, (cioè da un argomento specifico) utilizzando un CodICe, cioè un INSIeMe dI SeGNI (ad es.: le parole di una lingua) che, attraverso un CANAle (ad es.: l’aria), passano dall’uno all’altro. 6 5 4 3 2 1

1

Scrivi sotto ad ogni immagine quale degli elementi della comunicazione rappresenta: ricevente, emittente, codice, canale, messaggio, referente.

dovete SAPere Che lA CIvIltà etruSCA Fu...

2 3 4 5 6 6 5 4 3 2 1

1 2 6 5 4 3 2 1

Scrivi accanto ad ogni messaggio il possibile ricevente.

“Vorrei un cono con: cioccolato, fragola e panna.” 3 “Patente e libretto per piacere.” 1 “È4 arrivato il nuovo libro di Henry Potter?” “Mi 2 porti alla stazione centrale, grazie.”

5 3 Scrivi accanto ad ogni messaggio il possibile emittente. 6 “La 4 gola è molto rossa, dovrò prescriverle un antibiotico.”

“ Mi dispiace signore, ma purtroppo i ravioli sono terminati.” 5 “Quali sono le esche migliori per le trote?” “Ancora dieci flessioni per tonificare gli addominali.”

6

I mparo a: riconoscere e usare i principali elementi della comunicazione.

23


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 24

comUn

icazio

ne

lo scopo della comUnicazione Quando si comunica qualcosa a qualcuno, lo si può fare per diversi motivi; la comunicazione ha quindi degli scopi, tra i più comuni e frequenti troviamo: INForMAre (es.: un insegnante con gli alunni), CoNSIGlIAre, eSortAre (es.: una mamma con il suo bambino), ordINAre (es.: un vigile con un automobilista), rACCoNtAre (es.: un papà che racconta una fiaba al suo bambino), eSPrIMere SeNSAZIoNI (es.: due persone che si dicono “ti amo” o che si baciano), ChIedere AIuto (es.: un uomo che sta affogando). 6 5 4 3 2 1

1

Accanto ad ogni frase scrivi lo scopo della comunicazione, scegliendolo tra quelli sopra citati.

2 sono fermata a guardare il sole che tramontava, “Mi la vista del cielo rosso e della palla arancione, mi3 ha provocato un brivido al cuore!” “Non riesco più ad aprire la porta del bagno, 4 sono chiusa dentro!” “È5obbligatorio portare delle scarpe da ginnastica, per la lezione di educazione fisica.”

6 “Credo sia meglio che tu prenda l’ombrello cara, il cielo si sta rannuvolando.” “I Sumeri avevano già delle ottime conoscenze astronomiche, poiché studiavano il cielo dalle alte terrazze della ziqqurat.”

6 5 4 3 2 1

“Ieri sono uscita con Carlo, è stata una bellissima serata, mi ha portata al cinema e poi a mangiare una pizza. Ci siamo divertiti molto!”

1 2

Scrivi accanto ad ogni messaggio non verbale il suo scopo.

3 4 5 24

6

I mparo a: riconoscere lo scopo della comunicazione verbale e non verbale.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 25

Verifica 6 5 4 3 2 1

1

6 5 4 3 2 1

Inserisci, dove c’è il trattino, la punteggiatura mancante in questo testo umoristico.

Una signora _ maniaca delle pulizie _ fra una lucidata e l’altra si ricorda che deve anche 2 preparare il pranzo _ Va in cucina _ toglie un pollo dal frigorifero _ lo spenna e lo mette in una pentola piena d’ac3 _ qua Poi _ presa com’è dal suo precedente lavoro _ torna di là a continuare le pulizie _ Ad 4 un certo punto si sente chiamare: _ Signora _ signora _ Guarda qua _ guarda là _ s’affacci alla finestra _ esce sul balcone _ ma non c’è nessuno _ 5 Corre allora a cercare in cucina e trova il pollo affacciato al bordo della pentola _ che le dice seccattissimo _ _ Signora _ o lei mi riattacca le penne oppure si decide ad accendere il6fuoco _ Perché qui si muore di freddo _

1

(Adattamento da www.alfierilantedellarovere.it)

2

6 5 4 3 2 1

Trasforma, dove è possibile, il discorso indiretto in discorso diretto sul tuo quaderno.

Una tartaruga pregava un’aquila perché le insegnasse a volare, e quanto più questa le di3 mostrava che era cosa aliena dalla sua natura, tanto più l’altra insisteva nelle sue preghiere. Allora l’aquila l’afferrò tra gli artigli, la sollevò in alto, e poi la 4 cadere. La tartaruga cascò su una roccia e si fracassò. lasciò 1 favola mostra come, a dispetto dei consigli dei saggi, La molti 5 si rovinino per voler scimmiottare il prossimo.

2 6 3

Esopo

6 5 4 3 2 1

Trasforma, dove è possibile, il discorso indiretto in discorso diretto sul tuo quaderno.

In una giornata d’inverno le formiche stavano facendo seccare il loro grano che s’era ba4 Una cicala affamata venne a chiedere loro un po’ di cibo. E quelle le dissero: “Ma gnato. perché non hai fatto provvista anche tu, quest’estate?”. “Non avevo tempo”, rispose lei, 1 5 “dovevo cantare le mie melodiose canzoni”. “E tu balla, adesso che è inverno, se d’estate hai cantato!”, le dissero ridendo le formiche. 2 La 6 favola mostra che, in qualsiasi faccenda, chi vuol evitare dolori e rischi non deve essere negligente.

3

Esopo

4

Collega, come nell’esempio, ogni messaggio al suo scopo comunicativo.

C’era una volta 5 principessa... una

6ORDINARE

Che ore sono? NARRARE

Mangia la frutta, che ti fa bene! CHIEDERE

Dopo la virgola non si deve usare la lettera maiuscola. INFORMARE

Entra subito in casa! CONvINCERE

I mparo a: riconoscere e usare la punteggiatura, il discorso diretto e indiretto, lo scopo della comunicazione.

25


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 26

lessic o morfo logia

parti variabili e invariabili

le parole della nostra lingua, l’italiano, hanno diverse funzioni e sono state suddivise in nove classi grammaticali, cinque di queste sono formate da parole cosiddette variabili, in esse infatti, una parte della parola cambia a seconda del numero, del genere, della persona, ecc. e sono: articoli, nomi, aggettivi, pronomi e verbi; le altre quattro classi sono formate da parole invariabili, che cioè rimangono sempre uguali, non cambiano: preposizioni, congiunzioni, avverbi, esclamazioni. 6 5 4 3 2 1

1 Sottolinea in rosso le parole variabili (che possono avere cambiamenti) 2

6 5 4 3 2 1

e in blu quelle invariabili (che non hanno cambiamenti).

sempre bambino di della il amare buffi chi cioccolatino questa sentirai ah fra tu bastoni 3 brevemente grande isola qui nel massimo pentimmo

1 4

2 5 Trasforma queste frasi dal singolare al plurale e sottolinea solo le parti variabili, che hanno subito cioè dei cambiamenti.

3 6 mamma porta il bambino a scuola. La 4 La nuvola è trasportata dal vento verso Est. 5 La 6 giraffa mangia una foglia del grande albero nella savana. 6 5 4 3 2 1

1 Quando vado a giocare sono sempre molto contento. 2 3 Cambia queste frasi dal maschile al femminile, dal plurale al singolare e sottolinea solo le parti invariabili, che cioè rimangono immutate.

I 4leoni sono bravi predatori.

5 Ieri abbiamo visto, proprio lì sulle panchine, dei signori che leggevano i giornali. 6 I bidelli accompagnano i bambini al bagno. I gatti rincorrevano i topi nelle cantine dei palazzi.

26

I mparo a: riconoscere e usare le parti variabili e invariabili del discorso.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 27

o lessic i g morfolo a

i sinonimi I sinonimi sono due o più parole diverse che hanno però un significato molto simile. 6 5 4 3 2 1

1 Sostituisci le parole in rosso con dei sinonimi adatti. La 2 città dopo il tramonto Il cielo, poco fa rosso per gli ultimi bagliori del sole, diventa turchino. I colori si confon3 in un’ombra sempre più cupa; i muri delle case prima gialli, rosati, bianchi, diventano dono a poco, a poco tutti grigi. 4 un tratto una finestra si illumina di scatto; poi un’altra, un’altra ancora. Ecco si acAd cendono le luci delle strade e sembra che, all’apparire del loro giallo chiarore, il cielo di5 più scuro. In poco tempo la città è un fulgore di luci; venti le vetrine dei negozi ne riversano a fasci sul selciato del 6 marciapiede; le insegne pubblicitarie scintillano, rosse, azzurre, verdi… Si accendono e si spengono, tremolano, si muovono, sembrano correre da un lato all’altro dei palazzi… In meno di un’ora la città ha cambiato aspetto. (G. Di Rosa, Il cammino della civiltà)

barlumi,

6 5 4 3 2 1

1 2 3

Per ogni parola sottolinea il/i sinonimo/i adatto/i.

nomi

4 tristezza: malinconia, cattiveria, ira bibita: vino, bevanda, cibo 5 paura: spavento, meraviglia, panico 6 aggettivi spalancato: aperto, chiuso, serrato allegro: gioioso, permaloso, felice vasto: ventoso, ampio, striminzito I mparo a: riconoscere e usare i sinonimi.

Ci possono quindi essere sinonimi di nomi, di aggettivi, di verbi, di avverbi.

verbi

amare: osservare, sognare, adorare sentire: ascoltare, udire, insegnare capire: conoscere, comprendere, scrivere avverbi dopo: più tardi, ancora, poi dolcemente: semplicemente, teneramente adesso: mai, ora, in questo momento 27


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 28

lessic o morfo logia

sinonimi e contrari

6 5 4 3 2 1

1 Scrivi i contrari di queste parole.

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

Sottile 2 Dormire 3 Errato Educato 4 Bellezza 1 5

Pace Adagio Togliere Bontà Sparire

2 6 Scrivi a fianco di ogni parola in rosso il suo contrario. mattina il papà di Luca, uscì per andare a lavorare; era, Una 3 bella come spesso gli succedeva, tranquillo e rilassato , cam4 minava piano , a piccoli passi. Salì in macchina ed accese 5 il motore, la macchina però non accennò a partire, allora il papà di Luca, con molta calma , prese il cellulare e telefonò al suo meccanico. Poi 6 1 scese ed aspettò seduto l’arrivo del meccanico, pensando che, nell’attesa avrebbe potuto ripararsi dal sole ! 2 3 Per ogni parola trova almeno un sinonimo e un contrario.

6 5 4 3 2 1

Morbido 4 1 Approvare 5 2 Guasto Dannoso 6 3

Urlare Cominciare Esperto Attraente

4 Forma i contrari di queste parole usando uno dei prefissi indicati. 5

s

IN

infelice Felice 6 Comodo Gonfiare Completo Normale 28

A

DIs

Abitato Interessato Fedele Contento Carico

Vestito Adorno Popolare Cotto Attento I mparo a: riconoscere e usare i sinonimi e i contrari.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 29

gli omonimi

o lessic i g morfolo a

6 5 4 3 2 1

1 Trascrivi i differenti significati che 2

possono avere le seguenti parole, poi inventa sul tuo quaderno una frase con ognuna.

Gli omonimi sono parole simili nella forma ma con diverso significato. es.: PreSto:

3

pORTA

pENNA

4 pORTA

pENNA

con il significato di dare; con il significato di prima possibile, velocemente.

5 ROMBO

pAssO

ROMBO

pAssO

6

6 5 4 3 2 1

1 2 Scrivi il significato che ogni parola in arancione assume nella frase.

6 5 4 3 2 1

Oggi 3 al bar mi sono fatto fare un espresso, era ottimo. Il riccio si appallottola per difendersi dai nemici. 4 Finalmente il lungo viaggio in treno ebbe termine. Davanti all’ufficio postale si era formata una lunga coda. 5 La 1 mamma imboccava amorevolmente il suo bambino. 6 Ho fatto la pianta dell’aula. 2

3 Completa ogni coppia di frasi con degli omonimi. L’insegnante mi ha dato una perché chiacchieravo troppo. 4 Hai sbagliato l’ultima , ripeti tutto il pezzo. 5 L’ era riuscita alla perfezione, il malato sarebbe presto guarito. 6 Non sono riuscito a fare l’ , era davvero troppo difficile. Era un vero campione di tiro con l’ , faceva sempre centro. A casa mia, per passare dalla cucina alla sala, c’è un . Al ristorante ho pagato un troppo salato! Ho ripetuto l’operazione più volte, ma il non tornava. I mparo a: riconoscere e usare gli omonimi.

29


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 30

lessic o morfo logia

i nomi

I nomi indicano tutto quello che c’è al mondo: oggetti, fiori, piante, animali, persone, sentimenti, sensazioni… 6 5 4 3 2 1

1 In questa celebre fiaba, mancano tutti i nomi! Aggiungili tu. Cappuccetto Rosso 2

6 5 4 3 2 1

C'era una volta una che portava sempre un rosso in , 3 così tutti la chiamavano . Un partì per andare dalla vvvvvvvvvvvche era ammalata ed abitava vicino al . 4 Passando per il s'imbatté in un , il quale aveva una gran voglia di5mangiarsela. Così egli le domandò dove andava. La povera , che non sapeva quanto fosse pericoloso, gli disse: "Vado a trovare mia che è malata ed abita ai6margini del ". "Allora", disse il , "Io piglierò da questa parte, e tu da quell'altra, e faremo a chi arriva prima”. Il si mise a correre velocemente ed arrivò per primo a della , bussò, entrò, si gettò sulla e la divorò in men che non si dica. Quindi andò a mettersi nel , mise gli e la della e si mise ad aspettare che arrivasse . Poco dopo arrivò, ed entrò. si avvicinò alla ma siccome le pareva assai strana le disse: "Oh mia, che grandi che hai!" "Sono per abbracciarti meglio." "Oh mia, che grandi che hai!" "Sono per sentirti meglio." "Oh che grande che hai!" "E’ per mangiarti meglio!" E nel dir così, il si gettò su e se la mangiò! Un che passava di là sentì russare pesantemente, insospettito entrò e vide che c'era il lupo! Prese il suo e lo uccise, poi con un cominciò ad aprire la del , e vide e la ancora vive e vegete!

1

(Adattamento da C. Perrault, Cappuccetto Rosso)

2 Sottolinea in questo elenco di parole, solo i nomi. parla - senti - giù - acqua - bellezza - sottile - mio - bambolotto - gnu - quando - e - al 3 tulipani - brevemente - amore - quercia - estate - o - ho - tu - brutto - renna - maggio

4 30

5 6

I mparo a: riconoscere e usare i nomi.


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nomi comUni e nomi propri

o lessic i g morfolo a

I nomi propri specificano i nomi comuni e al contrario di quelli comuni, si scrivono con la lettera maiuscola. Sono notoriamente nomi propri, i nomi di persona, es.: il mio amico Carlo, i nomi di animale, es.: il leone Simba, di città, es.: bologna, di fiumi, es.: tevere, di laghi, es.: trasimeno, di monti, es.: Amiata ecc. debbono considerarsi nomi propri, anche i nomi delle festività, es.: Natale, Pasqua, Capodanno ecc.; i titoli dei film, di giornali, di libri, di opere teatrali, di canzoni, es.: Il Flauto Magico, I Promessi Sposi, la Gazzetta ecc.; i nomi di popoli quando non sono usati come aggettivi, e quando si parla di popoli antichi es.: i romani, i Greci ecc.; i nomi dei punti cardinali quando non indicano una direzione geografica, es.: il Polo Sud, il Medio oriente.

6 5 4 3 2 1

1 Sottolinea nella filastrocca in rosso i nomi propri e in blu quelli comuni. 2 certa confusione Una C’era 3 una volta un gatto di nome Milano. Ce n’era un altro di nome Torino. Il4fatto probabilmente vi sembrerà strano, vi sono anche due città che si chiamano così e5 i gatti di solito, si chiaman Piumino. Ma non c’è niente da fare, quei due gatti lì si6chiamavano proprio come ho detto. Poi c’era un terzo gatto di nome Dirimpetto. Non è tutto, aggiungerò, per esser più completo che il gatto di Torino abitava a Rovereto, il gatto di Milano a Messina e Dirimpetto a Catanzaro Marina. Tutti e tre i loro padroni facevano i capostazione e da questo ebbe origine una certa confusione. Il capo di Messina con la paletta in mano chiamava il suo micetto gridando: - Milano! I viaggiatori diretti alla capitale lombarda balzavano a terra tutti contenti: - Ma guarda! Si dicevan sorridendo, - Presto arrivò questo treno! Da Palermo a Milano in due ore e anche meno. Questo è solo un esempio. Gli altri qui pro quo ognuno se li immagini come vuole e come può. Morale: per evitare che si diventi tutti matti certe città dovrebbero smetterla di chiamarsi come gatti. (G. Rodari, Parole per giocare, Manzuoli Editore)

I mparo a: riconoscere e usare i nomi comuni e i nomi propri.

6 5 4 3 2 1

1 2 Sottolinea gli errori presenti nelle seguenti frasi.

•3 L’Italia è una penisola che confina 4 a nord con la catena montuosa delle alpi. •5 Il più grande lago d’Italia è il lago di garda. 6 • Il continente africano possiede il fiume più lungo del mondo: il nilo. • Il tevere nasce dal monte Fumaiolo. • La scandinavia è una penisola molto fredda. 31


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lessic o morfo logia

il genere dei nomi

I nomi possono essere di genere: maschile o femminile.

6 5 4 3 2 1

1 Volgi al femminile i seguenti nomi comuni maschili di persona, nota cosa succede e scrivi la regola che se ne ricava.

6 5 4 3 2 1

2 Il cantante Il3musicista Il nipote 1 4

Il pianista L’artista L’insegnante

2 5 Adesso volgi al maschile i seguenti nomi comuni femminili di persona o di animale, nota che 3 6

cosa succede, e scrivi la regola che ne deriva.

La La La La La

4 5 6

maestra bidella poetessa cuoca dottoressa

La La La La La

donna moglie gallina mucca sorella

Alcuni nomi di cosa quando cambiano di genere, subiscono una “falsa trasformazione” e cambiano di significato, es.: Il velo/lA velA. I nomi di persona e di animale possono passare dal maschile al femminile: - cambiando 1 - cambiando - cambiando completamente la forma. 6 5 4 3 2 1

2

3 Scrivi il nome che ottieni dalla”falsa trasformazione” e spiegane il significato.

6 5 4 3 2 1

La 4 porta Il palo Il5banco Il6collo Il1foglio

il porto la la la la

= luogo naturale o artificiale in cui approdano le imbarcazioni. = = = =

2Se è facile distinguere il maschile ed il femminile di nomi di persone ed animali, non lo è altrettanto quando si parla di cose; 3

in questo caso per capire se il nome di cosa è maschile o femminile, basta metterci davanti l’articolo determinativo o indeterminativo: se è maschile (il, lo, un), il nome sarà maschile, se è femminile (la, una) il nome sarà femminile.

4 Sottolinea in rosso i nomi maschili e in blu quelli femminili. Termosifone, album, stagione, cuore, vite, cartone, film, motore, blu, pianeta, voce. 5 32 6

I mparo a: riconoscere e usare il genere dei nomi.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 33

il nUmero dei nomi

o lessic i g morfolo a

Il numero dei nomi può essere singolare (una cosa, una persona, un animale) o plurale (più cose, più persone, più animali). Quelli maschili al plurale terminano di solito in i, es.: AbIto/AbItI, FANAle/FANAlI; quelli femminili possono terminare in e o in i, es.: MAdre/MAdrI, StellA/Stelle. Ci sono poi nomi che al plurale e al singolare non cambiano, sono cioè invariabili. es.: lA CIttà/le CIttà, e sono di solito quelli in cui l’ultima vocale è accentata, es.: lA vIrtù/le vIrtù, quelli di origine straniera, es.: Il FIlM/I FIlM. I nomi femminili che al singolare terminano in o, es.: lA rAdIo/le rAdIo e i nomi che al singolare terminano in i, es.: lA CrISI/le CrISI. 6 5 4 3 2 1

1 Volgi al plurale le seguenti frasi.

6 5 4 3 2 1

Il 2re deve essere un uomo saggio. La tua virtù è evidente. Il 3computer della scuola non funziona bene. La 4 moto andava veloce lungo la strada. La ragazza aveva un bellissimo bikini. 5 L’auto in garage era perfettamente pulita. 1 6 2 Volgi al plurale i seguenti nomi, ma attenzione, non tutti vogliono la doppia ”ii”.

3 Crepitio Ronzio 4 Saggio 5 Figlio Gracidio 6

Alcuni nomi che al singolare terminano in “io”, con la “i” accentata nella pronuncia, al plurale vogliono due “ii”, es.: lo ZIo/GlI ZII (fa eccezione Il dIo/GlI deI).

Foglio Pendio Operaio Cigolio Negozio

6 5 4 3 2 1

solito i nomi che terminano in “co”, “go”, al plurale terminano in “chi ”, “ghi”, es.: bANCo/bANChI, lAGo/lAGhI, 1 ma di alcuni terminano in “ci”, “gi”, es.: PArroCo/PArroCI, teoloGo/teoloGI. I nomi in “ico” preceduti da vocale hanno,

2

di solito, il plurale in “ci”, es.: AMICo/AMICI. I nomi che terminano in “ologo”, di solito terminano al plurale in “gi”, es.: PSIColoGo/PSIColoGI, AStroloGo/AStroloGI.

3 Volgi al plurale i seguenti nomi. Mago 4 Medico 5 Dietologo Fuoco 6

Matematico Comico Ago Nemico

I mparo a: riconoscere e usare nomi singolari e nomi plurali.

Parco Naufrago Radiologo Portico 33


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 34

lessic o morfo logia

nomi generici e nomi specifici Ci sono nomi che hanno un significato ampio e si dicono generici, es.: ANIMAlI, AlberI, ecc. Questi nomi generici ne comprendono altri con significato più specifico, es.: GIrAFFA, QuerCIA.

6 5 4 3 2 1

1 Scrivi almeno due nomi specifici per ogni nome generico.

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

Giocattoli Gioielli 2 Dolci Mobili 3 Frutta Negozi Fiori Alberi 4 Parenti Abitazioni 1 5 2 Scrivi il nome generico per ognuno di questi nomi specifici. 6 Foca Femore 3 Camion Cotone 4 Lavatrice Mignolo 1 Pizza Grappa 5 Gonna Forchetta 2 6 3 Sottolinea in ogni gruppo il nome generico più esatto. 1 piselli: legumi, contorno, frutto Aranciata: liquore, bibita, cibo 4 2 Rosa: donna, fiore, vegetale Camicetta: abito, indumento, stoffa 5 Armadio: utensile, oggetto, mobile seta: tessuto, colore, indumento 3

6 4 Sostituisci in questo brano i nomi generici in corsivo con quelli specifici che ti sembrano più adatti.

5 notte era luminosa, la satellite splendeva tonda e colore, circondata da mille La stelle. Il bosco di alberi e alberi, si ergeva come un‘ombra scura sopra il paese. 6 Un felino miagolava sopra un tetto, mentre un uccello gli rispondeva dal bosco con il suo verso. Un uomo percorreva la strada deserta con la sua veicolo, pedalando piano, e la sua indumento svolazzava per la brezza, mentre un veicolo lo superava ad alta velocità. luna, 34

I mparo a: riconoscere e usare i nomi generici e i nomi specifici.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 35

nomi primitivi e nomi derivati

o lessic i g morfolo a

I nomi primitivi non derivano da nessun altro nome, hanno una radice, es.: CArt e una desinenza, es.: A = CArt-A, senza aggiunta di prefissi e/o suffissi. Quelli derivati derivano dai primitivi. I nomi derivati conservano la radice dei nomi primitivi (cioè la parte invariabile), a cui si aggiungono prefissi o suffissi, es.: CArtA = CArt(radice): CArt-IerA, CArt-oNe, CArt-olerIA, CArt-olAIo. 6 5 4 3 2 1

1 Collega ogni nome primitivo della prima colonna con il derivato della seconda colonna. 2 primitivi

6 5 4 3 2 1

3 Latte Vetro 4 Porta Candela 5 Forno Cane 6 Birra RealtĂ Olio Frutta Metro 1

derivati

Canile Birreria Lattaio Fruttiera Vetrata Candelabro IrrealtĂ Portiera Fornaio Perimetro Oliera

2 Scrivi i nomi primitivi dei seguenti derivati.

6 5 4 3 2 1

Campanello 3 Astronomia 4 1 Scienziato Acquedotto 5 2

Birraio Dentifricio Ferroviere Giornalaio

Legname Manovale Temporale Osteria

6 Trova almeno due derivati per ogni primitivo. 3 Pesce 4 Frutta 5 Casa Salame 6 Latte

Pane Oro Mare Pizza Occhio

I mparo a: riconoscere e usare i nomi primitivi e i nomi derivati.

35


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 36

lessic o morfo logia

i nomi alterati

I nomi alterati come i derivati si formano da nomi primitivi, ma al contrario dei derivati, che cambiano di significato, gli alterati rimangono vicini al significato iniziale. rispetto al primitivo il nome alterato può migliorarlo (vezzeggiativo), peggiorarlo (dispregiativo), renderlo più piccolo (diminutivo) o più grande (accrescitivo). Ad esempio, degli occhiacci sono sempre occhi, solo più “cattivi”, invece gli occhiali non sono occhi, ma oggetti che permettono di vedere meglio. 6 5 4 3 2 1

1 Sottolinea nella filastrocca i nomi alterati poi riscrivili sul tuo quaderno separando la radice dal suffisso e spiegando di che tipo sono. Tra i nomi alterati c’è un aggettivo qualificativo: cerchialo. 1 2 I nomi alterati 2 Scrivi il nome alterato che indica: 3 Una bambina, un poco birichina, aveva due nonne, ma…. 3una grossa donna: 4 una era graziosa, dolce e buona una graziosa nuvola: e lei la chiamava “nonnina”; 4un piccolo fiore: 5 l’altra era severa, noiosa e tirchia e lei la chiamava “nonnaccia”! 5un grande palazzo: 6 - Non si chiama così la nonna! una cattivo ragazzo: diceva la mamma guardandola severamente in faccia. 6un grazioso gatto: La bambina, un po’ pentita, lisciandosi la gonna, 1un cattivo cane : rispondeva: un piccolo libro: - Va bene, la chiamerò nonna. 2 6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

La mamma allora sussurrava alla “bimbetta”: - Tu, sei proprio una “furbetta”! E stringendola a sé con passione le stampava un bel “bacione”! La morale allora è questa: se a un nome aggiungi: ucci, etto o ino lo rendi più carino. Se invece con accio l’aumenti, certo non ti fanno i ringraziamenti! E infine se ci metti one, di una palla avrai fatto un pallone! Marzia Francesconi

36

3 Scrivi il tipo di alterazione dei seguenti nomi.

4 Bestiaccia 5Casetta Pallina 6 Postaccio Topone Parolaccia Poetastro Villona Paesino Chiesetta Cavalluccio Ragazzino

I mparo a: riconoscere e usare i nomi alterati.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 37

i falsi alterati

o lessic i g morfolo a

Ci sono nomi che anche se terminano in: “ino, uccio, one, accio” non sono degli alterati, cioè non derivano da un altro nome, ma hanno un significato proprio. 6 5 4 3 2 1

1 Sottolinea i falsi alterati della filastrocca, e spiega il significato di ognuno. 2 I falsi alterati 3 grande matto Un non è un mattone 4 uno che ha perso davvero la ragione! ma Se il torrone noi mangiamo 5 torre non saliamo! sulla La focaccia va gustata, 6 è una foca ammaestrata! non Se su una salma vai a pregare certo il salmone non stai a gustare! Insomma, attenzione a non farti ingannare i suffissi ti potrebbero “fregare”! 6 5 4 3 2 1

Marzia Francesconi

1

6 5 4 3 2 1

1

2

2 Distingui i nomi alterati

3 Stabilisci quando le frasi sono vere: V o false: F.

3

dai falsi alterati: sottolinea i primi e cerchia i secondi.

4 5 straccio topino

manona spazzino 6 trenino bimbetta budino gattaccio rapina colletto dentino burrone libretto pulcino tacchino ragazzetto merletto nasone piedoni colletto

4 Zuccherino è alterato diminutivo di zucchero. 5 Casaccia è alterato dispregiativo di casa. Tacchino è alterato diminutivo di tacco. 6 Sorellona è alterato accrescitivo di sorella. Minaccia è alterato dispregiativo di mina. Bottone è alterato accrescitivo di botte. Mulino è alterato diminutivo di mulo. Cavalluccio è alterato vezzeggiativo di cavallo. Pioggerella è alterato vezzeggiativo di pioggia. Lampone è alterato accrescitivo di lampo.

I mparo a: discriminare i nomi alterati dai falsi alterati.

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

37


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 38

Verifica 6 5 4 3 2 1

1 Leggi il testo, sottolinea tutti i nomi e analizzali sul tuo quaderno, seguendo l’esempio. Domenica 31 gennaio

2

Caro diario, ci risiamo con la confusione del “grande e piccola”. Oggi devo aiutare la mamma a pulire il tappeto che abbiamo in salotto, dato che ormai sono abbastanza grande 3 per usare l’aspirapolvere. Poi devo mettere a posto la mia camera perché non sono più così piccola da lasciare fare tutto agli altri. Stasera poi il babbo e la mamma vanno a cena da 4 alcuni amici e mi lasciano dormire dalla nonna, tanto ormai sono abbastanza grande per dormire una notte senza di loro. 5 E allora perché invece sono di nuovo troppo piccola quando si tratta di andare la domenica mattina al cinema qui vicino con Alessio, Lucia e Caterina? Troppo piccola per sapere da 6 sola se mi piacciono la piscina, la danza e il pianoforte; troppo piccola per spendere i soldi del mio salvadanaio come mi pare! Perché mai mi danno una paghetta settimanale se poi non la posso spendere come mi pare? Io vorrei per esempio quella rivista là... quella con il poster con la firma autentica di quell’attore famoso che fa il mostro nel film Dracula. La mamma ha detto che la rivista non era per bambini e che neppure i film dell’orrore andavano bene. Certo, io lo so che i film che fanno paura non vanno bene per i bambini, però mi piacciono tanto! Mi diverto un sacco a farmi spaventare dai mostri della televisione o da certi fumetti, anche se poi la notte non riesco a prendere sonno. (S. Bordiglioni, M. Badocco, Dal diario di una bambina troppo occupata, Einaudi) 6 5 4 3 2 1

Diario 1 6 5 4 3 2 1

nome comune, maschile, singolare, primitivo. 6 5 4 3 2 1

1

2 Per ciascuna parola scrivi un sinonimo e un contrario. 1 2 - Felice , . - Tranquillità , . 3 - 2Robusto , . - Solitudine3 , . 4 3 Classifica i seguenti nomi inserendoli nella casella 4 Individua un omonimo della parola “tasso” e in base ai due diversi si5 giusta della tabella. canile, anello, fiori, margherita, cagnolino, acqua, 4 5 gnificati inventa due frasi. 6libreria, femore, posate, mammina, lattaio, cane. 1)6 5 NomI 6 geNerIcI SPecIfIcI PrImItIvI derIvatI alteratI 2)

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I mparo a: riconoscere e discriminare i nomi, i sinonimi e i contrari e gli omonimi.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 39

i nomi composti

o lessic i g morfolo a

I nomi composti sono nomi formati da due parole. verbo + nome: paraurti es.: nome + nome: banconota avverbio + nome: dopolavoro verbo + verbo: fuggifuggi nome + aggettivo: pellerossa avverbio + verbo: benestare preposizione + nome: sottovaso aggettivo + aggettivo: chiaroscuro 6 5 4 3 2 1

1 Collega le parole per formare i nomi composti, poi volgili al plurale, seguendo l’esempio. Se sei incerto consulta il dizionario.

6 5 4 3 2 1

2 auto luna autobotte autobotti video botte 3 capo cotta 4 arco baleno terra squadra 5 mezza gioco 1 6 2 Scrivi i nomi composti corrispondenti alle definizioni, nelle caselle evidenziate comparirà il nome dell’insetto qui a fianco.

6 5 4 3 2 1

3 Edificio altissimo a molti piani. Pianta che non perde mai le foglie. 4 Lo fanno i bambini tenendosi per mano in cerchio. Si5incolla sulla cartolina prima di spedirla. Strada che costeggia la riva del mare. 6 Veicolo utilizzato per spostarsi nello spazio. Vi si tengono gli spiccioli. Cassetta contenente denaro e gioielli preziosi. Su di esso si esibiscono attori e ballerini. 1 Copricapo di lana usato da sciatori e ladruncoli! 2 Opera artistica eccellente.

3 Separa i nomi composti e scrivi da quali tipi di parole sono formati. granoturco 4 saliscendi 5 agrodolce

nome + aggettivo

6 I mparo a: riconoscere e usare i nomi composti.

sottoscala parabrezza buonumore 39


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 40

lessic o morfo logia

i nomi collettivi

I nomi collettivi sono nomi che, anche se sempre singolari, indicano un insieme omogeneo di persone, animali o cose. es.: FoGlIAMe INSIeMe dI FoGlIe. 6 5 4 3 2 1

1 Collega ogni nome collettivo al significato corrispondente. 2 arcipelago biblioteca 3 stormo 4 folla enoteca 1 5

6 5 4 3 2 1

insieme insieme insieme insieme insieme

di di di di di

libri persone vini isole uccelli

scolaresca costellazione comitiva mandria flotta

insieme insieme insieme insieme insieme

di di di di di

stelle navi studenti buoi turisti

2 6 Scrivi nel cruciverba sillabico i nomi collettivi corrispondenti alle definizioni. Nella colonna evidenziata scoprirai dove si trovano Giulia e Matteo.

3 1) Insieme 2)4 Insieme 3) Insieme 5 1 4) Insieme 5)6 Insieme 2

6 5 4 3 2 1

di di di di di

pini 2 colonne cantori alberi da frutto 5 formiche

1

3 4

3 Completa le frasi con il nome collettivo adatto tra quelli dati. CORTEO - RIsMA - TAsTIERA - ORCHEsTRA - GREGGE

6 5 4 3 2 1

4 Il pastore condusse il al pascolo. L’5 eseguirà una sinfonia di Beethoven. 1 Mi per fare tutte queste fotocopie! 6 occorre un’intera Il2 sfilava in processione nella via principale del paese. Le lettere sulla del computer non sono disposte in ordine alfabetico. 3 4 Scrivi una frase per ciascun nome collettivo. CORO 5 NIDIATA 6 vIGNA

40

I mparo a: riconoscere e usare i nomi collettivi.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 41

i nomi concreti e astratti

o lessic i g morfolo a

I nomi concreti indicano persone, animali e cose che si possono percepire attraverso i cinque sensi. es.: veNto. I nomi astratti indicano invece cose non percepibili attraverso i sensi: sensazioni, emozioni, sentimenti, idee. es.: verItà. 6 5 4 3 2 1

1 Leggi le poesia e sottolinea di rosso i nomi concreti, di blu i nomi astratti. Sui 2 miei quaderni di scolaro Sui miei banchi e sugli alberi Sulla 3 sabbia e sulla neve Io scrivo il tuo nome

Sull'assenza che non desidera Sulla nuda solitudine Sui sentieri della morte Io scrivo il tuo nome

4 tutte le pagine lette Su Su tutte le pagine bianche 5 Pietra sangue carta cenere Io scrivo il tuo nome

Sul rinnovato vigore Sullo scomparso pericolo Sulla speranza senza ricordo Io scrivo il tuo nome

6

6 5 4 3 2 1

E per la forza di una parola Io ricomincio la mia vita Sono nato per conoscerti Per nominarti Libertà Paul Èluard

Sulla giungla e sul deserto Sui nidi sulle ginestre Sull'eco della mia infanzia Io scrivo il tuo nome

1

2 Scrivi il nome astratto corrispondente, seguendo l’esempio.

6 5 4 3 2 1

gentile 3 agile 4 1 filosofo parente 5 2

gentilezza

vecchio giusto artista genio

attento tenero pittore ciclista

6 5 4 3 2 1

1 6 Scegli una coppia di nomi dall’esercizio precedente e scrivi una frase per ciascuno. 3 2 nome 4 concreto: nome astratto:

3 5

Scrivi i contrari dei seguenti nomi astratti, seguendo l’esempio. 4 6 ricchezza povertà educazione 5 tristezza sicurezza 6 coraggio egoismo amore intelligenza

I mparo a: riconoscere e usare i nomi concreti e astratti.

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parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 42

lessic o morfo logia

gli articoli Gli articoli determinativi si riferiscono a una persona, un animale o una cosa ben precisi; gli articoli indeterminativi si riferiscono a una persona, un animale o una cosa non ben precisati.

6 5 4 3 2 1

1 Leggi il testo e cerchia di rosso gli articoli determinativi, di verde gli articoli indeterminativi.

6 5 4 3 2

Il2prestigiatore meraviglioso era un grosso gatto nero che faceva le cose più incredibili. Quando si inchinò togliendosi il cappello a cilindro, ne 3 balzarono fuori un coniglietto bianco, due tortorelle e una pallina d’argento. La pallina d’argento saltò e rimbalzò nell’aria. Danzò sulla coda del prestigiatore e poi sul suo naso; quando egli 4 disse: - Abracadabra! - si aprì e lasciò uscire tanti fazzoletti variopinti. Poi 5 il prestigiatore li lanciò nell’aria, e i fazzoletti scomparvero; anche il coniglietto scomparve, e anche le tortorelle; e anche il prestigiatore scomparve veramente! Non restò più nulla sul palcoscenico tranne la 6 grande tenda di velluto nero.

1

1

(K. Jackson, Trecentosessantacinquestorie, Mondadori)

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

2 Scrivi l’articolo determinativo giusto. 1 pagelle cravatta 3 universo estintori 2 4 1 3 Scrivi l’articolo indeterminativo giusto. 5 2 omaggio sardina 4 psicologo schianto 6 3 1 5 4 Scrivi un nome per ciasccun articolo. 2 6 il5 l’ lo3 i la6 gli 4

le un uno

sgambetto perimetro

invenzione biglietti

addizione eroe

fantasma orchidea

una un’

5 Completa le frasi con gli articoli indeterminativi e determinativi adatti. risotto con asparagi. 6 mamma di Nicola ha cucinato mio compagno di scuola porta apparecchio per denti. Giulia ha preparato lavoretto e ha scritto poesia per festa dei nonni. 42

I mparo a: riconoscere e usare gli articoli determinativi e indeterminativi.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 43

o lessic i g morfolo a

gli articoli partitivi

Gli articoli partitivi sono le preposizioni articolate: del, dello, dellA, dell’ (al singolare), deI, deGlI, delle (al plurale). Sono così definiti perché indicano una parte di un insieme. Al singolare indicano una quantità imprecisata di qualcosa, un po’ di... es.: del SAle = uN Po’ dI SAle. Al plurale si utilizzano come plurale degli articoli indeterminativi ed hanno il significato di “alcuni, alcune”. es.: deI bISCottI = AlCuNI bISCottI. 6 5 4 3 2 1

1 Cerchia l’articolo partitivo adatto tra quelli proposti. 6 5 4 3 2 1

6 5 4 3 2 1

del degli / dei errori 2 / dello pane del delle / della uova 1 / dell’ uva 3 2 Completa seguendo l’esempio. 4 siNGOLARE plurale 3 5 degli alberi un albero 4 una 6 domanda 1 5 un’idea uno spruzzo 2 6

delle / degli gnocchi del / della schiuma

dello / dell’ spago del / dei ragazzi

siNGOLARE

plurale

delle pagine dei segnali delle otarie degli ospiti

3 Completa il testo della ricetta con gli articoli partitivi adatti. Ricetta degli spaghetti alla carbonara 4 6 5 4 3 2 1

Mettete a bollire acqua e versatevi sale. Nel frattempo 5 tagliate a dadini guanciale o pancetta affumicata e fateli 1 rosolare in una padella con olio. Sbattete tuorli d’uovo 6 e aggiungete pecorino, sale e pepe a piacere. 2 Fate cuocere spaghetti, scolateli, infine conditeli con il guanciale e i tuorli precedentemente preparati... e buon appetito!

3

4 Colora di rosso il cartellino degli articoli partitivi e di blu quello delle preposizioni articolate. Carolina indossa degli orecchini di corallo. 5 Posso avere dello zucchero, per favore? 6 alunni della 4ª C sono saliti a bordo dello scuolabus. Gli Nelle aiuole del giardino ci sono dei narcisi, degli iris e delle dalie. Per fare la cartapesta occorrono dei fogli di giornale, dell’ acqua e della colla. I mparo a: riconoscere e usare gli articoli partitivi.

43


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 44

Verifica 6 5 4 3 2 1

1 Raggruppa i nomi in base alla categoria, poi collegali al cartellino corrispondente. 2 3

libraio

amicizia odio

4 5

gioielliere

lealtà

simpatia

AsTRATTI

cartolaio pescatore

allegria pesca

6 CONCRETI

bosco

DERIvATI

mandria palla

COLLETTIvI

albero

braccio

flotta

leone ALTERATI

librone

branco

casaccia anellino 6 5 4 3 2 1

1

COMpOsTI

arcipelago

capostazione poetastro

2 In queste frasi inserisci opportunamente gli articoli determinativi e indeterminativi.

6 5 4 3 2 1

Ho giocatore di pallacanestro molto simpatico. 3 conosciuto fiaba molto bella è brutto anatroccolo. 4 Parigi è capitale della Francia. Mi capitale europea. 5 piacerebbe visitare Avere vero amico è veramente importante. 1 6 mia amica più cara è vecchia compagna di scuola. 2

3 Completa le frasi con gli articoli partitivi adeguati. Ho ottimi biscotti al cioccolato. 4 mangiato In fondo al mare vivono creature fantastiche. 5 I Musei Vaticani hanno bellissimi quadri. Hai informazioni sbagliate. 6 avuto È bello avere amici come voi. 44

I mparo a: riconoscere e usare le varie tipologie di nomi, gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 45

gli aggettivi QUalificativi

o lessic i g morfolo a

Gli aggettivi qualificativi caratterizzano i nomi, esprimono alcune delle qualità di un nome; concordano in genere e numero con il nome di riferimento e rispondono alle domande: CoM’è?–CoMe SoNo? es.: Il GAtto è (CoM’è?) SorNIoNe. 6 5 4 3 2 1

1 Sottolinea gli aggettivi qualificativi presenti nel brano; per aiutarti abbiamo messo in grassetto i nomi arricchiti dagli aggettivi.

6 5 4 3 2 1

2 giorno di agosto era così meraviglioso che Sandro avrebbe voluto che rimanesse così Quel per sempre. Desiderò che il cielo fosse sempre azzurro profondo, con le nuvole morbide e 3 bianche; che il lago fosse sempre così tranquillo e trasparente, con le leggere imbarcazioni che scivolavano sull’acqua spinte dalla brezza lieve, che non increspava neppure la super4 dell’acqua; che i campi restassero pieni di papaveri scarlatti e di tutti i mille fiori selficie vatici della campagna; che i boschi restassero pieni di grosse more deliziose, di cui si 5 potevano fare scorpacciate a tutte le ore. Effettivamente, tutto restò com’era finché non venne il momento di chiudere la villetta e di6tornare in città. Le vacanze erano ormai finite! - Che peccato partire con un tempo così bello - disse Sandro l’ultima sera e, sospirando tristemente, andò a letto. Ma nella notte il tempo cambiò. Un vento freddo soffiò sul lago e Sandro rabbrividì sotto le leggere coperte estive. Al mattino, il cielo azzurro e il sole erano scomparsi. Il sole era nascosto da pesanti nuvoloni grigi e il lago era freddo e torbido. Così, quando la villetta fu chiusa e Sandro tornò in città con la famiglia, non pensò più con rammarico alle belle giornate di sole, ma con gioia pensò al suo caldo, morbido lettino di città, in cui avrebbe dormito nelle lunghe e fredde notti invernali, sognando il lago.

1

(K. Jackson, Trecentosessantacinque storie, Mondadori)

2 Per ogni aggettivo qualificativo trova un nome: d’animale, di cosa o di persona. nome di animale

6 5 4 3 2 1

3 Astuta 4 Feroce Strisciante 1 5 Velenoso 2 6 Fastidiosa

nome di cosa

Veloce Profumato Lucido Voluminoso Morbido

nome di persona

Severo Studioso Birichino Cortese Agile

3 Ricava un aggettivo da ogni nome. Tristezza 4 Amarezza 5 Intelligenza

Casa Odio Sera

6 I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi qualificativi.

Mattina Gentilezza Pensiero 45


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 46

lessic o morfo logia

gli aggettivi QUalificativi alterati Come i nomi anche gli aggettivi qualificativi, con l’aggiunta di suffissi possono essere alterati. es.: CAttIvo: CAttIvello, CAttIvACCIo, CAttIvoNe.

6 5 4 3 2 1

1 Riscrivi questi aggettivi qualificativi modificandoli con un suffisso scelto tra i seguenti: ino, uccio, esco, etto, accio, one.

6 5 4 3 2 1

2 Piccolo Furbo Grasso Goloso 3 Grazioso Ghiotto 4 Basso Noioso Caldo Povero 5 1 6 2 I seguenti aggettivi sono alterati, indica se sono: diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi, dispregiativi.

6 5 4 3 2 1

3 Grandicello 4 Intelligentone Furbastro 5 1 Riccone 6 Belloccio 2

Verdastro Calduccio Freddino Scioccherello Dolciastro

3 Sottolinea nelle seguenti frasi di blu gli aggettivi qualificativi primitivi, di rosso quelli alterati. Il4mio cane Darko, sembra feroce, ma è un vero giocherellone. Il tuo amico Stefano è un vero simpaticone! 5 L’inverno è stato lungo ed anche freddino. Mia 6 nipote è davvero bellina, ma così noiosa! Ho visto la nonna ieri e mi è sembrata magra e pallidina. Marco era un bambino paffutello e grazioso. Marzo, si sa, è un mese pazzerello! Quella biondona mi è davvero antipatica. Il problema che dovevo risolvere oggi, era un po’ difficilino. La neve marzolina è fortunatamente rara! 46

I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi qualificativi alterati.


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 47

gli aggettivi QUalificativi sinonimi e contrari

o lessic i g morfolo a

6 5 4 3 2 1

1 Riscrivi la storia, trasformando gli aggettivi qualificativi nei loro contrari. Il2cielo stava diventando più scuro, le nuvole nere, trasportate da un vento sempre più forte, si muovevano nell’aria; la gente camminava frettolosa e sul viso aveva un’espressione cupa e3 malinconica.

4 6 5 4 3 2 1

5 1 6 2 Adesso riscrivi la storia, trasformando gli aggettivi qualificativi nei loro sinonimi.

3 6 5 4 3 2 1

4 1 5 2 6 Scrivi i contrari dei seguenti aggettivi qualificativi premettendo il prefisso adatto tra i seguenti: in, s, dis. 3 6 5 4 3 2 1

Cortese 4 1 Abitato 5 2 Felice Contento 6 3

Adatto Fortunato Armato Gustoso

Abile Visibile Coperto Utile

4 Scrivi un sinonimo per ciascun aggettivo qualificativo. Rumoroso 5 Veloce 6 Pauroso Complesso Magro Luminoso

Furbo Stanco Gentile Irritato Ampio Lussuoso

I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi qualificativi sinonimi e contrari.

47


parola chiave 4_layout 1 28/07/10 10.59 Pagina 48

lessic o morfo logia

la similitUdine e la metafora

6 5 4 3 2 1

1 Nelle seguenti similitudini, tratte da versi 2

di famose poesie, sottolinea l’aggettivo o gli aggettivi qualificativi.

la similitudine è una figura retorica che mette due termini a confronto, utilizzando: come, pare, sembra; es.: Il Sole, lASSù SeMbrAvA uN GroSSo lIMoNe.

“…è 3 una poltrona morbida come sera d’estate...” (G. Giocosa, Una partita a scacchi, prologo)

4

“Sembrano estinti gli uomini, tanto è ora pace e silenzio…”

5

(U. Saba, Meriggio d’estate)

“…versan lacrime lente come fanciulle imbronciate.” 6 (A. Negri, Piove)

“…stormi d’uccelli neri com’esuli pensieri...” 6 5 4 3 2 1

(G. Carducci, San Martino)

1

2 Nelle seguenti metafore, tratte da versi 3

di famose poesie, sottolinea gli aggettivi qualificativi.

la metafora è una figura retorica per cui una cosa, un fenomeno atmosferico, una situazione, viene sostituita con un’altra ad essa simile in qualcosa. es: Il Sole PAllA INFuoCAtA

“…argentei e sottili pioppi.” 4 (A. Machado, La primavera sorrideva)

5

”…la bella neve sonnolenta...”

6

(G. Gozzano, Nevicata)

“…fragile, fragrante languisce il bosco a primavera...” 6 5 4

(S. J. Marsak, Poesia russa del Novecento)

3 2 1

1

“Danza la falda bianca nell’ampio ciel scherzosa...”

2

(A. Negri, La danza della neve)

3 Completa le seguenti similitudini con un aggettivo adatto, come nell’esempio. Sei 4 scattante

5 6 48

come come come come

un grillo. un ghiacciolo. una roccia. una lumaca.

come come come come

un orologio. una volpe. una piuma. un pomodoro.

I mparo a: riconoscere e usare la similitudine e la metafora.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 49

i gradi dell’aggettivo qualificativo: il comparativo

o lessic i g morfolo a

Se un aggettivo esprime solo la qualità dell’elemento, si dice che è di grado positivo; se invece l’aggettivo esprime la qualità paragonando due elementi, si dice di grado comparativo, che può essere: di maggioranza, di minoranza, di uguaglianza. Es.: grado positivo: il MontE RoSa è alto; comparativo di maggioranza: il MontE RoSa è più alto dEl GRan SaSSo; comparativo di minoranza: il MontE RoSa è MEno alto dEl MontE Bianco; comparativo di uguaglianza: il MontE RoSa è alto ciRca coME il MontE MERu in tanzania. 1

1 Per ogni coppia di parole scrivi una frase utilizzando il comparativo che ritieni opportuno.

2

Lumaca - tartaruga Basilicata - Puglia Mare Adriatico - Mare Tirreno Africa - Europa Leone - leopardo Latte - panna

2 Sottolinea gli aggettivi qualificativi delle seguenti frasi e sul tuo quaderno fai l’analisi come nell’esempio.

3

Nessuno è così generoso come Lucio. Oggi il cielo è meno nuvoloso di ieri. Il falco è più veloce dell’aquila. Sei diventato alto come tuo padre. I miei occhi sono più azzurri dei tuoi. Vorrei tanto avere un amico sincero. Ho comprato una grande borsa.

Così generoso come: aggettivo qualificativo di grado comparativo di uguaglianza, maschile, singolare.

3 Nelle seguenti frasi trasforma l’aggettivo qualificativo di grado positivo in un aggettivo di grado comparativo.

In estate i temporali sono violenti. In montagna l’aria è pulita. Le Ferrari sono auto veloci. In primavera i prati sono fioriti. Le fresie sono fiori profumati. I mparo a: riconoscere e usare i gradi dell’aggettivo qualificativo: il comparativo.

49


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 50

lessic o morfo logia

i gradi dell’aggettivo qualificativo: il superlativo

1

1 Leggi il testo e sottolinea tutti i superlativi relativi. Perché l’asino raglia? Un tempo l’asino - dice la favola - cantava meglio di un tenore. Poi ci fu una grande assemblea di tutti gli animali e il leone, che era il re, domandò: - Chi è il più bello di noi? - Iooo! - gridò subito l’asino. - Va bene, sarai il più bello. E chi è il più forte? - Iooo! - gridò l’asino prima che un altro potesse aprir bocca. - Bene - disse il leone - e chi è il più stupido? - Io! - ragliò in fretta l’asino, per paura di non arrivar primo anche stavolta. Tutti scoppiarono a ridere e il poveretto, per la vergogna, perse la voce e da allora sa dire soltanto: «I-o! I-o!». Ma per il contadino la voce dell’asino è ancora la più bella. - Chi è il mio amico? Chi mi aiuta e lavora per me? - egli domanda. - Ioo! - risponde l’asino, portando la sua soma. E il contadino dice: - Hai proprio ragione! 2

(G. Rodari, Il libro dei perché, Editori Riuniti)

2 Trascrivi i superlativi relativi individuati nel testo e trasformali in superlativi assoluti. 3

3 Nelle seguenti frasi sottolinea l’aggettivo qualificativo, poi scrivi accanto se è superlativo relativo o assoluto.

50

Luglio e agosto sono i mesi più caldi dell’anno. Luca a scuola è bravissimo. Il mio cane è il più basso di tutti quelli del quartiere. Dopo il lavaggio la mia macchina è diventata lucidissima. Aver parlato con Luca è stato noiosissimo. I mparo a: riconoscere e usare i gradi dell’aggettivo qualificativo: il superlativo.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 51

o lessic i g morfolo a

i gradi dell’aggettivo alcuni aggettivi qualificativi, oltre alle forme regolari, presentano anche forme particolari per il comparativo di maggioranza e il superlativo assoluto. 1

1 Completa la tabella scrivendo nelle caselle giuste le forme particolari indicate. Forme particolari di comparativo di maggioranza

Forme particolari di superlativo assoluto

Pessimo Infimo Massimo Ottimo Sommo Minimo

Minore Superiore Peggiore Maggiore Migliore Inferiore

poSitivo

2

Comparativo di maggioranza regolare

particolare

Superlativo aSSoluto regolare

grande piccolo buono cattivo

più grande più piccolo più buono più cattivo

grandissimo piccolissimo buonissimo cattivissimo

alto basso

più alto più basso

altissimo bassissimo

particolare

2 In ogni frase cerchia la forma giusta tra quelle indicate. 3

Francesco accompagnerà dalla nonna la sua sorellina più minore / minore. Il pittore dipinge con cura anche i minimi / molto minimi particolari. Sulle strade bisogna rispettare il limite più massimo / massimo di velocità. Eva ha preso il peggiore / più peggiore voto della classe nella verifica di matematica.

3 Completa le seguenti frasi con le forme particolari di comparativo e superlativo. Nell’antico Egitto i Faraoni occupavano il grado della piramide sociale. Questo esercizio è molto difficile: richiede la concentrazione. Tommaso litiga spesso con i suoi amici perché ha un carattere. Un bravo cuoco utilizza soltanto materie prime di qualità. I mparo a: riconoscere e usare i gradi dell’aggettivo qualificativo.

51


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 52

lessic o morfo logia

gli aggettivi possessivi

Gli aggettivi possessivi: Mio, tuo, Suo, noStRo, voStRo, loRo, pRopRio e altRui si aggiungono al nome per indicare a chi appartiene ciò di cui si parla. concordano in genere e numero con il nome di riferimento, tranne loRo e altRui che sono invariabili. 1

1 Completa le frasi con un aggettivo possessivo. Mi fa piacere sapere che la salute è ottima. Le rondini nutrono i piccoli. Fatti gli affari ! Qualcuno ha preso il giubbotto! Ognuno si assuma le responsabilità. Raccontateci la avventura! Gli alunni entrano nelle aule. I amici sono più simpatici dei vostri.

2

2 Sottolinea in queste frasi gli aggettivi possessivi.

3

Il nostro cane dorme sempre nella sua cuccia. Io e il mio amico Luca giochiamo ogni giorno insieme. Ho ricevuto da mia nonna una bella bicicletta, come regalo per il mio compleanno. Ognuno indossi la propria maglietta. Ho conosciuto i loro amici, ma non sono riuscito a trovarli simpatici. Non possiamo portare a casa nostra le cose altrui.

3 Trasforma al plurale le seguenti frasi sul tuo quaderno (fai attenzione, non sempre ci si può comportare allo stesso modo, alcune volte è necessario cambiare la persona!).

Il tuo gatto è davvero bellissimo! Fare il proprio interesse è una cosa comune, ma non sempre giusta. Ho detto a mio padre che andrò in vacanza al mare. Il suo problema è davvero difficile da risolvere. Se fai il tuo dovere, sicuramente non sbagli. Il mio amico mi è molto caro. Il nostro cane è ben addestrato. Mia madre è una donna di polso. Il campo di tuo nonno è molto grande. 52

I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi possessivi.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 53

o lessic i g morfolo a

gli aggettivi dimostrativi Gli aggettivi dimostrativi indicano la posizione nello spazio e nel tempo del nome a cui si riferiscono. QuESto indica persone, animali e cose vicini a chi parla. QuEllo indica persone, animali e cose lontani sia da chi parla che da chi ascolta. codESto (ormai in disuso) indica persone, animali e cose vicini a chi ascolta. altri aggettivi dimostrativi sono: StESSo e MEdESiMo, che indicano identità tra due o più elementi. 2

1

1 Leggi i fumetti e cerchia di rosso

2 Completa scrivendo l’aggettivo dimostrativo QUESTO nella forma adatta.

gli aggettivi dimostrativi.

vicenda abitudini cannocchiali intrigo azalea spirito avventura sera

Puoi leggere questo libro, codesti fumetti o quella rivista.

3

4

3 Completa scrivendo l’aggettivo dimostrativo QUELLO nella forma adatta. amaca signore artisti

5

sera zaino fiori

scatolone foglie incidente

4 Leggi le seguenti frasi e cerchia l’aggettivo dimostrativo adatto tra quelli proposti. Domani visiteremo quella / questa casa abbandonata, là sulla collina. Marco e Luca frequentano il medesimo / questo corso di equitazione. Cosa c’è dentro quella / codesta scatola che tieni in mano così gelosamente? Quest’ / quell’inverno Tobia andrà a sciare in montagna, sulle Dolomiti. Io e mia cugina Melania abbiamo gli stessi / codesti gusti musicali.

5 Scrivi una frase per ogni espressione. Queste rose Quel giorno Stessa città I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi dimostrativi.

53


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 54

lessic o morfo logia

gli aggettivi indefiniti

Gli aggettivi indefiniti (oGni, ciaScuno, QualchE, alcuno, cERto, nESSuno, poco, tanto, paREcchio, tRoppo, tutto, Quanto, altRo, QualSiaSi, QualunQuE) non forniscono informazioni precise sulla quantitĂ del nome a cui si riferiscono. Es.: alcuni BaMBini poRtano Gli occhiali. 1

1 Leggi i fumetti e cerchia di blu gli aggettivi indefiniti. Poche regioni italiane non si affacciano sul mare!

Alcune regioni italiane hanno uno statuto speciale!

2

2 Osserva e completa con gli aggettivi indefiniti dati. ciascun - molti - nessun - pochi - alcuni

3

pesci sono bianchi. pesci sono azzurri. pesce è rosso. pesce nuota. pesci hanno i pallini.

3 Completa le seguenti frasi con gli aggettivi indefiniti adatti. tanti - qualsiasi - ogni - alcune - tutte 4

le sere mi lavo i denti prima di andare a dormire. Sono davvero fortunato ad avere amici. Ho scambiato figurine con il mio compagno di banco. Se hai bisogno di me, puoi chiamarmi a ora. volta che i nonni tornano dalle vacanze mi portano un souvenir.

4 Scrivi una frase per ogni aggettivo indefinito dato. Certi tanta alCune qualChe 54

I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi indefiniti.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 55

o lessic i g morfolo a

gli aggettivi numerali

Gli aggettivi numerali cardinali forniscono informazioni sulla quantità numerica del nome a cui si riferiscono (uno, duE, tRE, diEci, cEnto, MillE...), es.: il Mio cuGinEtto ha tRE anni. Gli aggettivi numerali ordinali indicano l’ordine all’interno di una serie (pRiMo, SEcondo, tERzo...), es.: io fREQuEnto la claSSE QuaRta. 1

1 Osserva e completa scrivendo gli aggettivi numerali cardinali e ordinali giusti. bambini hanno gli occhiali. bambini hanno il cappello. bambino ha la sciarpa. bambino ha lo zaino. bambino ha i pattini. bambino ha la racchetta.

Il Il Il

2

2 Completa la tabella con gli aggettivi numerali mancanti. 3

cardinali

uno

ordinali

primo

due

quattro terzo

venti decimo

cento millesimo

3 Completa i seguenti modi di dire con l’aggettivo numerale opportuno, poi sottolinea di rosso i cardinali, di blu gli ordinali.

4

Parlare a

occhi.

Sudare

Dare una

possibilità.

Giudicare a

Tra i

litiganti il terzo gode.

Avere

camicie. vista. vite come i gatti.

Sottolinea gli aggettivi numerali e riscrivili nella tabella

4 appropriata.

Una squadra di calcio è formata da undici giocatori. Il maratoneta con il numero tredici è arrivato ultimo. Noi viviamo nel ventunesimo secolo. Ogni giorno è composto da ventiquattro ore. Diana abita al terzo piano di una piccola palazzina. Paolo ha speso dieci euro per l’acquisto di un libro. I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi numerali.

aggettivi numerali cardinali

aggettivi numerali ordinali

55


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 56

lessic o morfo logia

gli aggettivi interrogativi ed esclamativi

Gli aggettivi interrogativi introducono una domanda diretta o indiretta relativa al nome che accompagnano. Es. Quanti anni hai? Gli aggettivi esclamativi introducono un’esclamazione relativa al nome che accompagnano. Es.: chE BEl panoRaMa! 1

1 Nelle seguenti frasi sottolinea di rosso gli aggettivi interrogativi e di blu gli aggettivi esclamativi.

2

Quanta fretta! Quale stagione preferisci? Che splendida giornata! Quale onore averti qui! Quanti biscotti vuoi?

Che cosa desidera? Quante reti avete segnato? Che posto magnifico! Quali libri hai letto? Quale animale nitrisce?

2 Completa con l’aggettivo interrogativo o esclamativo adatto. cosa è successo?

bella sorpresa!

giorni hai trascorso a Roma? ora è? stoffa è avanzata? abito indosserai alla festa?

3

sale in questa frittata! combinazione! stelle nel cielo stasera! meraviglia della natura!

3 Scrivi una frase interrogativa e una frase esclamativa per ogni espressione data. Che regalo quanto zucchero quale emozione 56

? ! ? ! ? ! I mparo a: riconoscere e usare gli aggettivi interrogativi ed esclamativi.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 57

o lessic i g morfolo a

i pronomi personali i pronomi personali soggetto i pronomi personali sostituiscono persone, cose, animali, in modo da evitare inutili ripetizioni. Quelli con funzione di soggetto, altro non sono che “le persone” dei verbi.

persone

Singolare

plurale

I persona

io

noi

II persona

tu

voi

III persona

egli, ella, esso, essa, lui, lei

essi, esse, loro

1

1 Inserisci correttamente le persone dei verbi, cioè i pronomi personali soggetto, facendo attenzione alle desinenze delle voci verbali.

baciai correva hanno portato senti

andrete ballammo avete sognato leggerò

cadrà spingemmo portavi pensavi

i pronomi personali complemento

2

persone

Singolare

plurale

I persona

me, mi

noi, ci, ce

II persona

te, ti

voi, vi, ve

III persona

lui, lei, lo, la, le, gli, sé, ne, si

loro, li, le, sé, ne, si

Riscrivi sul tuo quaderno le frasi usando i pronomi personali complemento in modo da evitare

2 ripetizioni.

3

Conosco Sonia da molto tempo, voglio molto bene a Sonia. Luca ha avuto un brutto voto, i genitori hanno rimproverato Luca. Ieri Lucia è andata a teatro, a Lucia piace il teatro. Ha preso il piatto di tagliatelle ed ha rovesciato tutto il piatto per terra! Carla è una bambina molto simpatica, tutti vogliono bene a Carla. Quando Andrea disse la verità, non volevo credere ad Andrea. Oggi è la festa della mamma e io regalo alla mamma una rosa rossa.

3 Sottolinea in rosso i pronomi personali soggetto e in blu i pronomi personali complemento. - Ti consiglio di fare attenzione! - Vi faremo gli auguri quando sarà il momento. - Io credo che tu abbia ragione. - Non ti preoccupare, prendiamo noi il regalo per Franco. I mparo a: riconoscere e usare i pronomi personali soggetto e complemento.

- Quando gli telefonerò, gli dirò che ti ho incontrato. - Noi andiamo di qua, voi di là. - Io vado, voi restate? - Li vedevo sempre insieme.

57


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 58 4

lessic o morfo logia

4 Completa le frasi con il pronome personale adatto. Quando arriverà la mamma racconterò cosa hai combinato! Ho incontrato Luigi e ho detto che era mancato molto. Anche Giulia e Marco hanno il motorino, chiediamo se vengono a fare un giro con . Ho svegliato mia sorella e la mamma ha sgridato. so com’è fatta! Vuol fare sempre tutto da . Sono ottimi questi tortellini, dai ancora un po’? è piuttosto superbo, ma è davvero carina! Il cane abbaiava e raspava perché nessuno apriva la porta. alcuni pronomi personali complemento si possono unire con altri pronomi personali: Gli, tE, SE, cE, ME, vE con: lo, la, li, lE, nE, in modo da formare le seguenti coppie: 5

alcuni pRonoMi pERSonali accoppiati me lo me la me li me le me ne

te lo te la te li te le te ne

glielo gliela glieli gliele gliene

se lo se la se li se le se ne

ce lo ce la ce li ce le ce ne

ve lo ve la ve li ve le ve ne

5 Completa le seguenti frasi mettendo coppie di pronomi. Mio marito adora gli gnocchi: farò un bel piatto! Domani è la festa della mamma, non devo dimenticare. Non faccio più! Il vestito nuovo metterò stasera per uscire. Non ti preoccupare, dirò io di andare a comprare la frutta. Quando attraversate la strada dovete sempre guardare a destra e a sinistra, dico per il vostro bene. Non importa niente se io mi arrabbio! andrò tra pochi minuti. Simone è a casa ammalato, i compiti porterò io. 58

I mparo a: usare i pronomi personali soggetto, complemento e accoppiati.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 59

o lessic i morfolog a

pronomi personali, articoli e aggettivi i pronomi personali complemento: la, lo, Gli, lE, possono a volte ingannarci e possiamo credere che siano articoli determinativi, quindi facciamo molta attenzione! Es.: la tua aMica SandRa è davvERo BElliSSiMa, non ME lo avEvi dEtto! 1

1 Nelle seguenti frasi sottolinea di blu i pronomi personali e di rosso gli articoli determinativi.

2

Gli ho chiesto se domani viene a pranzo da noi con la sua fidanzata. Anna ed Alice sono spesso insieme, le incontro quasi tutte le sere ai giardinetti. So che ama molto il mare, così gli ho prenotato una vacanza alle isole Tremiti. Lisa ha ricevuto in regalo una bella maglia rosa, mi ha confessato che le piace molto. La primavera è la stagione del risveglio della natura, io la preferisco a tutte le altre. Ho telefonato a Marco e gli ho detto che gli vuoi parlare. Le fotografie del matrimonio sono bellissime, le ho messe tutte in un grosso album. Angela ha ritrovato un orecchino che avevo perso e me lo ha ridato subito.

2 In queste frasi possono mancare articoli determinativi o pronomi personali, scrivi in rosso gli articoli e in blu i pronomi.

Un raggio di sole ferì occhi all’improvviso. Dopo aver pulito il pesce Mariangela si odorò mani e sentì puzzolenti! Guardavo dalla finestra e vidi rondine posarsi sulla grondaia, poi si alzò in volo, seguii un poco con sguardo poi non vidi più. Quando è entrato in casa dopo la pioggia, ho raccomandato di pulirsi bene stivali. Ho incontrato mie amiche e ho convinte a venire al cinema con me. Ho incontrato nonna di Luisa e ho chiesto se nipote aveva ancora febbre. 3

attenzione! anche il pronome personale “loro”, potrebbe confondersi con l’aggettivo possessivo “loro”! ES.: ho dEtto loRo chE il loRo canE è tRoppo vivacE E MEttE pauRa al Mio BaMBino!

3 Sottolinea, nelle seguenti frasi, in blu il pronome personale e in verde l’aggettivo possessivo: loro. Abbiamo incontrato i loro amici e insieme siamo andati a prenderci un aperitivo al bar. Abbiamo mangiato i loro panini e bevuto le loro bibite! La loro vittoria più bella è stata la nascita della loro figlia! Gli antichi Ateniesi furono molto saggi, si deve a loro la nascita della democrazia. I mparo a: discriminare i pronomi personali dagli aggettivi e dagli articoli.

59


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 60

lessic o morfo logia

i pronomi relativi

il pronome relativo sta al posto di una parola e mette in relazione due frasi unendole in un’unica proposizione. i pronomi relativi sono: cui / chE / chi / il QualE / la QualE / i Quali / lE Quali. alcuni dei seguenti pronomi: cui , chE, chi, sono invariabili, e spesso cui è preceduto da una preposizione. il QualE, la QualE, i Quali, lE Quali, possono essere preceduti oltre che dagli articoli determinativi, anche da preposizioni articolate. 1

1 Riscrivi sul tuo quaderno ogni coppia di frasi, collegandole con uno dei pronomi relativi. Es.: Il giardiniere si occupa dei fiori/ i fiori sono nel giardino di tua nonna. Il giardiniere si occupa dei fiori che sono nel giardino di tua nonna.

2

Abbiamo risolto un problema di matematica / il problema era molto difficile. Questa sera voglio guardare il film / del film mi hai parlato tu. Sabrina è l’amica / con Sabrina vado molto d’accordo. Silvia ha comprato delle scarpe / le scarpe non sono affatto comode. Dammi gli occhiali / ho lasciato gli occhiali sul divano.

2 Sostituisci, nelle seguenti frasi, che o cui con le forme opportune di quale. Il compagno con cui vado più d’accordo è Luca. Questo è il paese in cui trascorro le vacanze estive. Marco conosce molto bene i miei parenti che abitano a Torino. Non conosco la persona di cui stavi parlando poco fa. Luca si diverte ad osservare il cane che gioca con un grosso osso. 3

attenzione! la parola chE, oltre che pronome relativo, potrebbe essere anche un pronome interrogativo o un aggettivo esclamativo, es.: chE BElla GioRnata aBBiaMo tRaScoRSo oGGi! interrogativo, es.: chE StRada pREndiaMo? o una congiunzione, es.: la MaEStRa è SicuRa chE noi SaREMo tutti in GRado di RiSolvERE il pRoBlEMa.

3 Nelle seguenti frasi cerchia il pronome relativo, cioè solo quello che mette in relazione due frasi evitando la ripetizione di una o più parole.

Il cielo si è riempito di nuvole che sembrano portare pioggia. Ecco il maglioncino che mi avevi prestato. La mamma mi dice sempre che devo studiare di più. Che vestito ti metterai per andare a ballare? Il dentista mi ha curato il dente che era cariato. Con che mezzo partirete? Che freddo che fa! Ho fatto un tema che alla maestra è piaciuto molto. 60

I mparo a: riconoscere e usare i pronomi relativi.


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Verifica 1

1 Leggi il testo, sottolinea tutti gli aggettivi e trascrivili nella tabella appropriata. Come tutti i ragazzi di porto, anche quel bambino sognava viaggi in Paesi lontani. Aveva ascoltato tante volte i racconti dei marinai e sognava di potersi imbarcare, un giorno, e visitare tutto il mondo. Il gatto nero grande e grosso lo guardava e lo ascoltava facendo le fusa, e si vedeva anche lui a bordo di un veliero che solcava i mari del mondo. Sì. Il gatto nero grande e grosso nutriva molto affetto per il bambino, e non aveva dimenticato che gli doveva la vita, per questo non lo avrebbe mai lasciato. Zorba aveva contratto quel debito il giorno stesso in cui aveva abbandonato la cesta che faceva da casa a lui e ai suoi sette fratelli. Il latte di sua madre era tiepido e dolce, ma Zorba voleva assaggiare una di quelle teste di pesce che la gente del mercato dava ai gatti adulti. Non che pensasse di mangiarla tutta lui, no, la sua idea era di trascinarla fino alla cesta. Si era avviato, ma subito, trotterellando tra le bancarelle del mercato del pesce, era stato ingoiato da un grosso pellicano. Era tutto buio, puzzolente e bagnato là dentro, e il piccolo Zorba era terrorizzato. Il bambino, tenendo per il collo l’uccello e scuotendolo, lo aveva liberato. - Devi essere orbo più di un cieco, scemo di un pellicano! Vieni, gattino. Per poco non finisci nella pancia di questo goloso uccellaccio - disse il bambino che lo aveva preso in braccio. Così era iniziata quell’amicizia che durava ormai da cinque anni. (L. Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Salani)

aggettivi qualificativi

aggettivi dimostrativi

aggettivi possessivi

aggettivi indefiniti

aggettivi numerali

2

2

Analizza i vari pronomi personali secondo l’esempio.

Mi: pron. pers. complem., I pers. singol. Tu: Lei: Ci: Gli:

Loro: Li: Essi: Me: Io:

I mparo a: riconoscere e discriminare gli aggettivi e i pronomi personali.

61


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lessic o morfo logia

i verbi

il verbo è una parte variabile del discorso e indica un’azione, es.: Saltava, un modo di essere, es.: Sono GEMElli, uno stato, es.: ERano al laGo. i verbi danno informazioni anche sul modo del verbo, es.: paRlo, l’azione è certa; paRlEREi, l’azione esprime un desiderio, e possono dare anche informazioni sulla persona e sul tempo. 1

1 Indica sul tuo quaderno tutte le informazioni fornite dal verbo scritto in grassetto. Mio padre ha giocato in serie B. Ha giocato: il soggetto che compie l’azione: mio padre (egli). L’azione compiuta: giocare. Il modo: è un’azione realmente accaduta. Il tempo in cui è stata compiuta: il passato.

2

L’anatroccolo nuotava velocemente. La Sacher è una torta molto buona. I bambini stavano tutti in acqua. Mangiammo tutta la polenta.

Domani ci sarà il sole. Gradirei un bel gelato alla crema. Entra subito in casa! Se ne stava beatamente sotto un albero.

2 Scrivi accanto ai nomi seguenti almeno tre azioni a loro relative.

3

cucire, imbastire, tagliare Sarta Sole Palla Agnello Cavallo Ago

Barca Vento Pioggia Mano Scrittore Gallina

3 Scrivi almeno due soggetti che potrebbero compiere queste azioni. Strisciare Ballare Segare Cucinare Ombreggiare Riscaldare 62

Nidificare Affondare Leccare Bagnare Riscuotere Saltare I mparo a: riconoscere e usare correttamente il verbo.


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i verbi di modo finito

o lessic i g morfolo a

1

1 Sottolinea nella fiaba di Andersen solo i verbi di

2

i Modi finiti indicativo: io mangio (modo della realtà), conGiuntivo: che io mangi (modo della possibilità), condizionalE: io mangerei (modo della condizione), iMpERativo: mangia! (modo del comando).

modo finito, quelli cioè che permettono, cambiando le desinenze, di sapere sempre qual è la persona e il numero della forma verbale. I vestiti nuovi dell'imperatore Molti anni fa viveva un imperatore che amava tanto avere sempre bellissimi vestiti nuovi! Una volta arrivarono in città due impostori: si fecero passare per tessitori e sostennero di saper tessere la stoffa più bella che mai si potesse immaginare, dissero inoltre che quella stoffa aveva lo strano potere di diventare invisibile agli uomini che non erano all'altezza della loro carica e a quelli molto stupidi. "Sono proprio dei bei vestiti!" pensò l'imperatore. "Con questi potrei scoprire chi nel mio regno non è all'altezza dell'incarico che ha, e riconoscere gli stupidi dagli intelligenti". Così diede ai due truffatori molti soldi, affinché potessero cominciare a lavorare. Questi fecero finta di lavorare, ma non avevano proprio nulla sul telaio. Il re era curioso di sapere come proseguivano i lavori e volle vedere personalmente la stoffa mentre ancora era sul telaio. Con un gruppo di uomini scelti, tra i più fidati, si recò dai tessitori, o meglio dai truffatori! Appena entrò. l’imperatore pensò: "Come sarebbe!? Non vedo nulla! È terribile! Sono forse stupido? O non sono degno di essere imperatore? È la cosa più terribile che mi possa capitare". "Oh, è bellissima!" esclamò "ha la mia piena approvazione!" e ammirava il telaio vuoto; non voleva dire che non ci vedeva niente. Tutto il suo seguito guardò con attenzione, e non scoprì nulla di più; ma tutti dissero ugualmente all'imperatore: "È bellissima" e gli consigliarono di farsi un vestito con quella nuova meravigliosa stoffa. Il giorno del corteo, l'imperatore si svestì e i truffatori finsero di porgergli le varie parti del nuovo vestito. E così l'imperatore aprì il corteo e la gente che era per strada o alla finestra diceva: "Che meraviglia i nuovi vestiti dell'imperatore! Come gli stanno bene!". Nessuno voleva far capire che non vedeva niente, perché altrimenti avrebbe dimostrato di essere stupido o di non essere all'altezza del suo incarico. "Ma non ha niente addosso!" disse un bambino. A quel punto ognuno sussurrava all'altro quel che il bambino aveva detto. "Non ha niente addosso! C'è un bambino che dice che non ha niente addosso!" "Non ha proprio niente addosso!" gridava alla fine tutta la gente. L'imperatore, rabbrividì perché sapeva che avevano ragione! (Riduzione e adattamento da H. C. Andersen)

2 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso il verbo che esprime un evento certo (indicativo), in blu quello che esprime un evento possibile (congiuntivo), in verde quello che esprime un desiderio (condizionale), in giallo quello che esprime un comando (imperativo).

Claudio, ieri, mi ha portato al circo. Mangerei volentieri un bel ghiacciolo! Dammi subito quella penna!

Vestiti immediatamente! È bene che mi faccia una doccia rinfrescante. Correrei per i prati come una bambina!

I mparo a: riconoscere e usare i verbi di modo finito.

63


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lessic o morfo logia

il modo indicativo

il Modo indicativo è uno dei modi finiti dei verbi, è il modo della certezza, della realtà di cose che accadono (presente), sono accadute (passato) o accadranno (futuro). il modo indicativo si suddivide in tempi semplici (senza ausiliari, con una sola voce verbale) e tempi composti (con ausiliari e più forme verbali).

tempi semplici

tempi composti

pRESEntE: indica un’azione, un modo di essere o un fatto che paSSato pRoSSiMo: indica un fatto o un’azione avvenuti in un avvengono nel momento in cui si parla o si scrive, es.: oggi piove. passato recente o anche in un passato lontano, ma i cui effetti durano ancora, es.: ieri ho mangiato le lasagne. iMpERfEtto: indica un’azione o una situazione che si prolunga, tRapaSSato pRoSSiMo: indica un fatto avvenuto prima di un altro, nel passato (espresso di solito all’imperfetto o al passato prossimo), che è durevole nel passato, es.: da piccolo piangevi sempre. es.: avevo sonno perché la notte prima avevo dormito poco. paSSato REMoto: indica un fatto o un’azione avvenuti e che tRapaSSato REMoto: indica un fatto avvenuto e conclusosi si sono conclusi nel passato, es.: il temporale finalmente finì. prima di un altro in un passato lontano (espresso di solito al passato remoto), es.: se ne andò subito dopo che mi ebbe salutata. futuRo SEMplicE: indica un fatto o un’azione che si devono futuRo antERioRE: indica un fatto che sarà già accaduto in ancora verificare nel momento in cui si parla o si scrive, es.: do- futuro, prima che se ne verifichi un altro, es.: non appena avrò mani andremo al mare. finito di studiare uscirò. 1

1 Sottolinea di rosso i tempi semplici dell’indicativo e di blu quelli composti. amerò - avrò ballato - cadevi - sei tornato - avevamo detto - ho firmato - entrarono aveste giocato - illuminavate - lascerai - ebbi mentito - saremo andati - abbiamo negato - perdettero - ritorneremo - avevamo saputo - siete partiti - torna

2

2 Analizza i verbi all’indicativo, come nell’esempio. Andò voce del verbo andare; I coniug.; modo indic.; tempo pass. remoto; III pers. sing. Avrai bevuto Compriamo Formeranno Abbiamo invitato Sentivate Ebbi letto Avevamo udito Era venuto Partii Mostri Sei salito 64

I mparo a: riconoscere e usare i tempi del modo indicativo.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 65

3

o lessic i g morfolo a

Trasforma sul tuo quaderno le frasi seguenti dal presente al

3 passato remoto, all’imperfetto e al futuro semplice.

4

Quei ragazzi fanno il loro dovere: studiano tutti i giorni. Il mio cane abbaia e i vicini protestano. La mamma compra la panna e prepara la torta. Mangio un cono gelato e mi bevo una gassosa. Purtroppo nessuno dei miei amici legge libri. A Barbara piace molto nuotare in piscina. Trasforma i seguenti tempi semplici nei corrispondenti tempi composti, ma fai attenzione

4 all’ausiliare: devi scegliere tra essere ed avere. 5

Noi zappiamo Io vendo Tu telefonavi Voi andaste Egli divise Io desideravo

Noi saltammo Voi entravate Tu camminerai Essi prendono Io baciai Egli urlava

5 Trasforma il verbo nella persona e nel tempo richiesti. Cantare: II pers. plur., presente. Sognare: I pers. sing., pass., pross. tenere: I pers. plur., imperfetto. venire: III pers. plur., trap. pross. volare: II pers. sing., pass. remoto. vendere: III pers. sing., futuro sempl. Capire: II pers. plur., futuro anteriore. donare: III pers. sing., trap. remoto. leggere: I pers. plur., presente. pulire: III pers. plur., trap. remoto. pensare: II pers. sing., imperfetto. uscire: I pers. sing., futuro anteriore. I mparo a: riconoscere e usare i tempi del modo indicativo.

65


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lessic o morfo logia

il modo congiuntivo

il Modo conGiuntivo è il modo della possibilità: esprime azioni possibili, incerte, desiderabili e temibili. comprende due tempi semplici: presente (es.: che io canti), imperfetto (es.: che io cantassi), e due tempi composti: passato (es.: che io abbia cantato), trapassato (es.: che io avessi cantato). 1

1 Scrivi il tempo dei seguenti verbi al modo congiuntivo.

2

che io studiassi che egli abbia usato che voi giochiate che tu avessi parlato

che che che che

tu abbia capito noi fossimo usciti egli cadesse essi ascoltino

2 Completa le seguenti frasi con i verbi al congiuntivo. 3

Io spero che Essi credevano che È opportuno che

3 Completa con il verbo indicato tra parentesi al congiuntivo presente o imperfetto. 4

È il caso che tu (finire) Non sapevo che Lucia (avere) Penso che Giacomo (essere) Noi temiamo che tu non ti (impegnare)

i compiti prima di uscire. paura del buio. proprio un bravo ragazzo. abbastanza nello studio.

5

4 Completa con il verbo indicato tra parentesi al congiuntivo passato o trapassato. Marco credeva che io (frequentare) Sono certo che Silvia (comprato) Pensavo che tu mi (vedere) Era opportuno che tu (preparare)

un corso di tennis. un regalo al suo fratellino. al cinema. la cena prima del nostro arrivo.

5 Completa le seguenti frasi. Abbiamo perso la partita di pallavolo, nonostante Devo imparare le regole della grammatica, affinché Ti presterò il mio monopattino, purché Domenica andremo nel bosco a cogliere le castagne, a meno che 66

I mparo a: riconoscere e usare i tempi del modo congiuntivo.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 67

o lessic i g morfolo a

il modo condizionale il Modo condizionalE esprime azioni che potrebbero verificarsi solo a certe condizioni, oppure dubbi, desideri o richieste cortesi. comprende un tempo semplice: presente (es.: io canterei) e un tempo composto: passato (es.: io avrei cantato). 1

1 Osserva e completa i fumetti usando i verbi al modo condizionale.

2

2 Riscrivi i verbi nell’insieme giusto.

condizionale PRESENTE

condizionale passato

gradirei - avremmo ottenuto 3

sarebbero tornati - cercherebbe acquisterebbero - avresti giocato saremmo fuggiti - consigliereste

4

3 Completa le seguenti frasi con i verbi al condizionale. Se io fossi un gatto Se tu avessi una bacchetta magica Se noi potessimo fare un viaggio

5

4 Collega le frasi in maniera opportuna e sottolinea i verbi al condizionale. Cercherei riparo sotto un architrave Se fossimo arrivati in orario alla stazione Se non ti fossi allontanato dal gruppo Mi dispiacerebbe molto

5 Se Se Se Se

avremmo preso il treno. se non veniste alla mia festa. non ti saresti perso. se ci fosse un terremoto.

Completa le seguenti frasi con i verbi al condizionale.

Flavia avesse fame i nonni mi regalassero un cane fossi andato al circo avessi visto una stella cadente I mparo a: riconoscere e usare i tempi del modo condizionale.

67


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 68

lessic o morfo logia

il modo imperativo il Modo iMpERativo esprime un ordine, un consiglio o un invito. comprende due tempi semplici: presente (es.: canta tu!) e futuro (es.: canterai tu!). non ha la prima persona singolare perché non si impartiscono ordini a se stessi.

1

1 Leggi la poesia e sottolinea gli inviti rivolti dal poeta al lettore. Non vivere su questa terra come un inquilino o come un villeggiante nella natura. Vivi in questo mondo come se fosse la casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare ma prima di tutto credi all’uomo. Ama la nuvola, la macchina, il libro ma prima di tutto ama l’uomo.

2

Senti la tristezza del ramo che secca dell’astro che si spegne della bestia che è inferma ma prima di tutto senti la tristezza dell’uomo. (Riduzione da N. Hikmet)

2 Leggi gli ordini che la maestra Severina Comandoni impartisce ai suoi alunni e sottolinea i verbi al modo imperativo. Poi scrivi qualche altro possibile ordine.

Tacete, voi due laggiù!

Siediti composto!

3

Vieni alla lavagna! Ascoltatemi con attenzione!

3 Volgi le frasi dalla seconda persona singolare alla seconda persona plurale, e viceversa. 2a persona singolare

2a persona plurale

4

Chiudi la porta! Abbassa il volume! Uscite allo scoperto! Parlate, solo se interrogati!

4 Volgi al negativo i seguenti ordini. Andiamo! Corri! Aprirà! Pulisci! 68

Non andiamo! Non correre!

per esprimere un comando negativo al presente si usa: non + imperativo presente per la 2ª pers. plur., es.: non parlate! non + infinito presente per la 2ª pers. sing., es.: non parlare!

Cercherete! Dormi! I mparo a: riconoscere e usare i tempi del modo imperativo.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 69

o lessic i g morfolo a

i modi indefiniti

l’infinito, il paRticipio e il GERundio sono detti Modi indEfiniti perché non hanno forme diverse per indicare la persona che compie l’azione. hanno un tempo semplice (presente) e un tempo composto (passato). 1

1 Sottolinea nelle seguenti frasi i verbi al modo

presente

inFinito

passato

presente

partiCipio

passato

presente

gerundio

passato

indefinito, poi riscrivili nelle caselle giuste.

2

Leggere è la mia passione! Lo Scirocco è un vento proveniente da Sud-Est. Avendo vinto la gara, ricevetti la coppa. Sbagliando s’impara! Dopo aver lavorato, i muratori si riposarono. Salito sulla sedia, il papà svitò la lampadina.

2 Completa le seguenti frasi con gli infiniti dati. parlare - avere frequentato - scrivere - avere risposto

3

Grazie per subito alla mia lettera. Lo studio della grammatica ci permette di e correttamente. Dopo il corso di nuoto, diventammo dei nuotatori provetti!

3 Completa la tabella 4

scrivendo il participio presente e il participio passato di ogni verbo, seguendo l’esempio.

verbo

PARTICIPIO PRESENTE

PARTICIPIO passato

potere volare uscire scrivere invadere

potente

potuto

4 Riscrivi i verbi al modo gerundio accanto alle espressioni corrispondenti. avendo visto - correndo - avendo mangiato - pensando - avendo capito - bevendo

poiché pensiamo quando corri se si beve

se si ha capito poiché ho mangiato quando hanno visto

I mparo a: riconoscere e usare i verbi di modo indefinito.

69


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 70

lessic o morfo logia

i verbi regolari 1

verBo amare - 1ª coniugazione

modo indicativo

modo congiuntivo

tempi semplici

tempi composti

tempi semplici

tempi composti

preSente io amo tu ami egli ama noi amiamo voi amate essi amano

paSSato proSSimo io ho amato tu hai amato egli ha amato noi abbiamo amato voi avete amato essi hanno amato

preSente che io ami che tu ami che egli ami che noi amiamo che voi amiate che essi amino

paSSato che io abbia amato che tu abbia amato che egli abbia amato che noi abbiamo amato che voi abbiate amato che essi abbiano amato

imperFetto che io amassi che tu amassi che egli amasse che noi amassimo che voi amaste che essi amassero

trapaSSato che io avessi amato che tu avessi amato che egli avesse amato che noi avessimo amato che voi aveste amato che essi avessero amato

trapaSSato proSSimo io avevo amato tu avevi amato egli aveva amato noi avevamo amato voi avevate amato essi avevano amato

imperFetto io amavo tu amavi egli amava noi amavamo voi amavate essi amavano

modo condizionale paSSato remoto io amai tu amasti egli amò noi amammo voi amaste essi amarono

trapaSSato remoto io ebbi amato tu avesti amato egli ebbe amato noi avemmo amato voi aveste amato essi ebbero amato

Futuro SempliCe io amerò tu amerai egli amerà noi ameremo voi amerete essi ameranno

Futuro anteriore io avrò amato tu avrai amato egli avrà amato noi avremo amato voi avrete amato essi avranno amato

modo infinito

70

preSente io amerei tu ameresti egli amerebbe noi ameremmo voi amereste essi amerebbero

paSSato io avrei amato tu avresti amato egli avrebbe amato noi avremmo amato voi avreste amato essi avrebbero amato

modo imperativo preSente ama (tu) ami (egli) amiamo (noi) amate (voi) amino (essi)

modo participio

Futuro amerai (tu) amerà (egli) ameremo (noi) amerete (voi) ameranno (essi)

modo gerundio

preSente

paSSato

preSente

paSSato

preSente

paSSato

amare

avere amato

amante

amato

amando

avendo amato

I mparo a: riconoscere e usare i verbi regolari della 1ª coniugazione.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 71

i verbi regolari 2

o lessic i g morfolo a

verBo Credere - 2ª coniugazione

modo indicativo

modo congiuntivo

tempi semplici

tempi composti

tempi semplici

tempi composti

preSente io credo tu credi egli crede noi crediamo voi credete essi credono

paSSato proSSimo io ho creduto tu hai creduto egli ha creduto noi abbiamo creduto voi avete creduto essi hanno creduto

preSente che io creda che tu creda che egli creda che noi crediamo che voi crediate che essi credano

paSSato che io abbia creduto che tu abbia creduto che egli abbia creduto che noi abbiamo creduto che voi abbiate creduto che essi abbiano creduto

imperFetto che io credessi che tu credessi che egli credesse che noi credessimo che voi credeste che essi credessero

trapaSSato che io avessi creduto che tu avessi creduto che egli avesse creduto che noi avessimo creduto che voi aveste creduto che essi avessero creduto

trapaSSato proSSimo io avevo creduto tu avevi creduto egli aveva creduto noi avevamo creduto voi avevate creduto essi avevano creduto

imperFetto io credevo tu credevi egli credeva noi credevamo voi credevate essi credevano

modo condizionale paSSato remoto io credetti tu credesti egli credette noi credemmo voi credeste essi crederono

trapaSSato remoto io ebbi creduto tu avesti creduto egli ebbe creduto noi avemmo creduto voi aveste creduto essi ebbero creduto

Futuro SempliCe io crederò tu crederai egli crederà noi crederemo voi crederete essi crederanno

Futuro anteriore io avrò creduto tu avrai creduto egli avrà creduto noi avremo creduto voi avrete creduto essi avranno creduto

modo infinito

preSente io crederei tu crederesti egli crederebbe noi crederemmo voi credereste essi crederebbero

paSSato io avrei creduto tu avresti creduto egli avrebbe creduto noi avremmo creduto voi avreste creduto essi avrebbero creduto

modo imperativo preSente credi (tu) creda (egli) crediamo (noi) crediate (voi) credano (essi)

modo participio

Futuro crederai (tu) crederà (egli) crederemo (noi) crederete (voi) crederanno (essi)

modo gerundio

preSente

paSSato

preSente

paSSato

preSente

paSSato

credere

avere creduto

credente

creduto

credendo

avendo creduto

I mparo a: riconoscere e usare i verbi regolari della 2ª coniugazione.

71


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 72

lessic o morfo logia

i verbi regolari 3

verBo dormire - 3ª coniugazione

modo indicativo

modo congiuntivo

tempi semplici

tempi composti

tempi semplici

tempi composti

preSente io dormo tu dormi egli dorme noi dormiamo voi dormite essi dormono

paSSato proSSimo io ho dormito tu hai dormito egli ha dormito noi abbiamo dormito voi avete dormito essi hanno dormito

preSente che io dorma che tu dorma che egli dorma che noi dormiamo che voi dormiate che essi dormano

paSSato che io abbia dormito che tu abbia dormito che egli abbia dormito che noi abbiamo dormito che voi abbiate dormito che essi abbiano dormito

imperFetto che io dormissi che tu dormissi che egli dormisse che noi dormissimo che voi dormiste che essi dormissero

trapaSSato che io avessi dormito che tu avessi dormito che egli avesse dormito che noi avessimo dormito che voi aveste dormito che essi avessero dormito

trapaSSato proSSimo io avevo dormito tu avevi dormito egli aveva dormito noi avevamo dormito voi avevate dormito essi avevano dormito

imperFetto io dormivo tu dormivi egli dormiva noi dormivamo voi dormivate essi dormivano

modo conDIZIONALE paSSato remoto io dormii tu dormisti egli dormì noi dormimmo voi dormiste essi dormirono

trapaSSato remoto io ebbi dormito tu avesti dormito egli ebbe dormito noi avemmo dormito voi aveste dormito essi ebbero dormito

Futuro SempliCe io dormirò tu dormirai egli dormirà noi dormiremo voi dormirete essi dormiranno

Futuro anteriore io avrò dormito tu avrai dormito egli avrà dormito noi avremo dormito voi avrete dormito essi avranno dormito

modo infinito preSente

dormire

72

paSSato

avere dormito

preSente io dormirei tu dormiresti egli dormirebbe noi dormiremmo voi dormireste essi dormirebbero

paSSato io avrei dormito tu avresti dormito egli avrebbe dormito noi avremmo dormito voi avreste dormito essi avrebbero dormito

modo imperativo preSente dormi (tu) dorma (egli) dormiamo (noi) dormiate (voi) dormano (essi)

modo participio

Futuro dormirai (tu) dormirà (egli) dormiremo (noi) dormirete (voi) dormiranno (essi)

modo gerundio

preSente

paSSato

preSente

dormiente

dormito

dormendo

paSSato

avendo dormito

I mparo a: riconoscere e usare i verbi regolari della 3ª coniugazione.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 73

i verbi ausiliari

o lessic i g morfolo a

i verbi ESSERE e avERE possono essere usati: nel loro significato proprio (esistere, trovarsi, possedere, sentire); oppure come ausiliari, cioè aiutanti di altri verbi per la formazione dei tempi composti. 1

1 Sottolinea i verbi essere e avere di blu se sono usati nel loro significato proprio, di rosso se sono usati come ausiliari.

2

Pongo è ancora un cucciolo e ha sempre voglia di giocare. Il mio aquilone è in mansarda con gli altri giocattoli. Luisa era in ritardo alla lezione di danza. Gabriele ha sonno: ha trascorso una notte insonne. Gli zii hanno pagato il conto e sono usciti dal ristorante. La bicicletta di mia nonna aveva un bel cestino di paglia legato al manubrio.

2 Scrivi una frase in cui il verbo essere sia utilizzato nel suo significato proprio e una in cui abbia funzione di ausiliare; poi fai la stessa cosa per il verbo avere. essere

significato proprio ausiliare

3

significato proprio

avere

ausiliare

3 Cerchia la forma giusta tra quelle proposte. 4

Sara è scritto / ha scritto un’e-mail a sua cugina. I fogli sono caduti / hanno caduti dal tavolo. Luca mi ha aiutato / è aiutato per la ricerca di scienze. Tu hai letto / è letto questo libro? Ti è piaciuto / ha piaciuto? Oggi la maestra ci è spiegato / ha spiegato il processo della fotosintesi clorofilliana.

4 Collega ogni verbo al relativo ausiliare, poi completa la tabella seguendo l’esempio.

entrare viaggiare partire

eSSere avere

crescere mangiare camminare

I mparo a: riconoscere e usare i verbi ausiliari.

ausiliare eSSere

ausiliare avere

essere entrato

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parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 74

lessic o morfo logia

verbo essere modo indicativo

modo congiuntivo

tempi semplici

tempi composti

tempi semplici

tempi composti

preSente io sono tu sei egli è noi siamo voi siete essi sono

paSSato proSSimo io sono stato tu sei stato egli è stato noi siamo stati voi siete stati essi sono stati

preSente che io sia che tu sia che egli sia che noi siamo che voi siate che essi siano

paSSato che io sia stato che tu sia stato che egli sia stato che noi siamo stati che voi siate stati che essi siano stati

imperFetto che io fossi che tu fosti che egli fosse che noi fossimo che voi foste che essi fossero

trapaSSato che io fossi stato che tu fosti stato che egli fosse stato che noi fossimo stati che voi foste stati che essi fossero stati

trapaSSato proSSimo io ero stato tu eri stato egli era stato noi eravamo stati voi eravate stati essi erano stati

imperFetto io ero tu eri egli era noi eravamo voi eravate essi erano

modo condizionale paSSato remoto io fui tu fosti egli fu noi fummo voi foste essi furono

trapaSSato remoto io fui stato tu fosti stato egli fu stato noi fummo stati voi foste stati essi furono stati

Futuro SempliCe io sarò tu sarai egli sarà noi saremo voi sarete essi saranno

Futuro anteriore io sarò stato tu sarai stato egli sarà stato noi saremo stati voi sarete stati essi saranno stati

modo infinito

74

preSente io sarei tu saresti egli sarebbe noi saremmo voi sareste essi sarebbero

paSSato io sarei stato tu saresti stato egli sarebbe stato noi saremmo stati voi sareste stati essi sarebbero stati

modo imperativo preSente sii (tu) sia (egli) siamo (noi) siate (voi) siano (essi)

modo participio

Futuro sarai (tu) sarà (egli) saremo (noi) sarete (voi) saranno (essi)

modo gerundio

preSente

paSSato

preSente

paSSato

preSente

paSSato

essere

essere stato

essente

stato

essendo

essendo stato

I mparo a: conoscere e memorizzare la coniugazione del verbo essere.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 75

o lessic i g morfolo a

verbo avere modo indicativo

modo congiuntivo

tempi semplici

tempi composti

tempi semplici

tempi composti

preSente io ho tu hai egli ha noi abbiamo voi avete essi hanno

paSSato proSSimo io ho avuto tu hai avuto egli ha avuto noi abbiamo avuto voi avete avuto essi hanno avuto

preSente che io abbia che tu abbia che egli abbia che noi abbiamo che voi abbiate che essi abbiano

paSSato che io abbia avuto che tu abbia avuto che egli abbia avuto che noi abbiamo avuto che voi abbiate avuto che essi abbiano avuto

imperFetto che io avessi che tu avessi che egli avesse che noi avessimo che voi aveste che essi avessero

trapaSSato che io avessi avuto che tu avessi avuto che egli avesse avuto che noi avessimo avuto che voi aveste avuto che essi avessero avuto

trapaSSato proSSimo io avevo avuto tu avevi avuto egli aveva avuto noi avevamo avuto voi avevate avuto essi avevano avuto

imperFetto io avevo tu avevi egli aveva noi avevamo voi avevate essi avevano

modo condizionale paSSato remoto io ebbi tu avesti egli ebbe noi avemmo voi aveste essi ebbero

trapaSSato remoto io ebbi avuto tu avesti avuto egli ebbe avuto noi avemmo avuto voi aveste avuto essi ebbero avuto

Futuro SempliCe io avrò tu avrai egli avrà noi avremo voi avrete essi avranno

Futuro anteriore io avrò avuto tu avrai avuto egli avrà avuto noi avremo avuto voi avrete avuto essi avranno avuto

modo infinito

preSente io avrei tu avresti egli avrebbe noi avremmo voi avreste essi avrebbero

paSSato io avrei avuto tu avresti avuto egli avrebbe avuto noi avremmo avuto voi avreste avuto essi avrebbero avuto

modo imperativo preSente abbi (tu) abbia (egli) abbiamo (noi) abbiate (voi) abbiano (essi)

modo participio

Futuro avrai (tu) avrà (egli) avremo (noi) avrete (voi) avranno (essi)

modo gerundio

preSente

paSSato

preSente

paSSato

preSente

paSSato

avere

avere avuto

avente

avuto

avendo

avendo avuto

I mparo a: conoscere e memorizzare la coniugazione del verbo avere.

75


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 76

lessic o morfo logia

verbi sinonimi e contrari anche i verbi, come già abbiamo visto con i nomi e con gli aggettivi qualificativi hanno dei sinonimi, cioè voci verbali diverse ma con significato molto simile, es.: paRlaRE: chiacchiERaRE, diScutERE.

1

1 Riscrivi le frasi sostituendo i verbi in grassetto con dei sinonimi. Il maltempo dura da oltre un mese nuocendo alle coltivazioni. Il maltempo continua da oltre un mese, danneggiando le coltivazioni. Una raffica di vento colpì la chioma dell’albero, inclinandola. Scrutando il cielo, vedo tante nuvole scure. Il soldato abbandonò le armi e scappò. Nell’udire le tue parole, rimasi sbigottito. Ho comprato una poltrona di pelle rossa.

2

Nelle giornate di sole, mi piace camminare.

2 Scrivi il contrario dei seguenti verbi.

3

Rubare Urlare Eseguire Escludere

Approvare Abbattere Ritornare Attaccare

3 Nei seguenti verbi sottolinea di rosso il sinonimo e di blu il contrario. Innervosirsi: calmarsi, irritarsi Gettare: raccogliere, buttare Acquistare: comperare, vendere Aprire: chiudere, spalancare 76

Conoscere: sapere, ignorare Vestirsi: indossare, svestirsi Parlare: tacere, chiacchierare Evitare: eludere, affrontare I mparo a: riconoscere e usare i verbi sinonimi e contrari.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 77

o lessic i g morfolo a

le preposizioni le preposizioni hanno la funzione di mettere in relazione tra loro due termini di una frase. le preposizioni si suddividono in semplici (invariabili) ed articolate (variabili).

preposizioni semplici di a da in con su per tra fra

preposizioni articolate dEl (di+il) dEllo (di+lo) dElla (di+la) al (a+il) allo (a+lo) alla (a+la) dal (da+il) dallo (da+lo) dalla (da+la) nEl (in+il) nEllo (in+lo) nElla (in+la) col (con+il) Sul (su+il) Sullo (su+lo) Sulla (su+la)

dEi (di+i) ai (a+i) dai (da+i) nEi (in+i) coi (con+i) Sui (su+i)

dEGli (di+gli) dEllE (di+le) aGli (a+gli) allE (a+le) daGli (da+gli) dallE (da+le) nEGli (in+gli) nEllE (in+le) SuGli (su+gli) SullE (su+le)

1

1 Completa con le preposizioni semplici o articolate adatte.

2

L’Arno è un fiume Italia Centrale. La mamma ha comprato delle fragole fruttivendolo. Il tuo abito cerimonia è davvero elegante. Ho mal pancia e sono costretto mangiare il riso Ho posato lo zaino cassapanca ingresso. Ragazzi controllate che valigie ci sia tutto l’occorrente I miei genitori mi hanno regalato il compleanno un bel paio La casa nonni è campagna e si trova un po’ isolata

bianco. il viaggio. pattini rotelle. resto paese.

2 Modifica il significato delle seguenti frasi completandole con preposizioni diverse. Carla ride con noi. Carla ride di noi. Disegnate un cerchio Disegnate un cerchio Leggo il fumetto Leggo il fumetto

Vado Vado quadrato. quadrato. Angelo. Angelo.

nave. nave.

Sul tavolo c’è un piatto Sul tavolo c’è un piatto La rondine vola La rondine vola

I mparo a: riconoscere e usare le preposizioni semplici e articolate.

dolci. dolci.

nido. nido. 77


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.55 Pagina 78

lessic o morfo logia

le congiunzioni

le congiunzioni uniscono le parole nella frase e le frasi tra di loro. le congiunzioni che vengono usate più comunemente sono: E, o, Ma, SE, pERché, affinché, pERciò, Quando, MEntRE, infatti, anzi, cioè. 1

1 Completa con “e” oppure “o”.

2

una congiunzione che unisce: E, una congiunzione che fa scegliere: o.

Marco Luigi giocano sempre insieme. Preferisci la carne il pesce. Vuoi pane cioccolata pane marmellata? Nel mio tempo libero gioco guardo la TV. Oggi è proprio un brutta giornata, soffia il vento

2 Inserisci, a seconda della necessità, “perché“ o “perciò”.

3

una congiunzione che spiega la causa delle cose: pERché; un’altra che ne spiega le conseguenze: pERciò.

Carlo non è venuto a scuola sta male. Ormai è tardi, mi fermo da te. Mario non può uscire è in punizione. Marisa mi è simpatica, diventerò sua amica. Elena è una bambina gentile tutti le vogliono bene.

3 Sottolinea in rosso il “che” pronome relativo e in blu il “che” congiunzione. 4

piove.

Il libro che mi hai regalato è molto bello. Speriamo che oggi non piova. Ieri ho visto un film che mi è molto piaciuto. Ti assicuro che verrò. Il Tevere è il fiume che attraversa Roma.

4 In queste frasi sostituisci “mentre”, con “ma” o “quando”.

il che, oltre che aggettivo o pronome esclamativo o pronome relativo può essere anche congiunzione, es.: dicE chE Sta BEnE.

MEntRE può avere il significato avversativo di Ma o quello temporale di Quando.

Claudia studia mentre quando Valerio gioca. Io adoro la cioccolata, mentre odio il miele. Veronica suona il tamburello, mentre i suoi amici ballano. Mi dai sempre da leggere dei libri d’avventura, mentre io preferisco i gialli. Noi partiremo per il mare, mentre tu avrai terminato la scuola. 78

I mparo a: riconoscere e usare le congiunzioni.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 79

gli avverbi

o lessic i g morfolo a

Gli avverbi sono parole invariabili che modificano o precisano il significato di un verbo, un aggettivo o un altro avverbio. Si distinguono in avverbi di: modo (es.: GEntilMEntE), tempo (es.: SEMpRE), luogo (es.: Qui), quantità (es.: tRoppo), affermazione (es.: Sì), negazione (es.: nEanchE), dubbio (es.: foRSE), esclamativi e interrogativi (es.: pERché?). 1

1 Leggi il testo e sottolinea tutti gli avverbi. Zoe non sta mai ferma, neppure quando mangia: sposta la sedia, si dondola avanti e indietro, parla e gesticola, ingurgitando il cibo senza sentire che gusto ha. Dice alla sua amica Aurora che cosa deve mangiare, come deve giocare, quanto deve parlare e perché deve respirare. E se l’amica non fa tutto quello che lei dice, alza la voce e ricomincia da capo. Chi potrebbe resisterle? Anche la mamma ci ha rinunciato da un pezzo. 2

(S. Colloredo, Sogni d’oro Zoe, Edizioni EL)

2 Scrivi l’avverbio di modo derivato da ciascun aggettivo, poi scrivi l’avverbio opposto, seguendo l’esempio.

3

facilmente facile silenzioso generoso

difficilmente

veloce leggero morbido

3 Scrivi un verbo adatto per ogni avverbio di modo, seguendo l’esempio. 4

dormire beatamente attentamente educatamente prontamente

violentemente volentieri male piano

4 Completa le seguenti frasi con l’avverbio di quantità adatto. Mio fratello maggiore ha quattro anni di me. Hai mangiato o hai ancora fame? La maestra ci consiglia di leggere e di guardare televisione. I mparo a: riconoscere e usare gli avverbi.

la

79


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 80

lessic o morfo logia

gli avverbi

5 Colora di rosso gli avverbi di affermazione, di giallo gli avverbi di negazione e di blu gli avverbi di dubbio. Poi scegline uno per tipo e scrivi una frase. 6

,

PROBABILMENTE NEPPURE

CERTO

SI NON

MAGARI

NO

SICURAMENTE

FORSE NEMMENO

6 Completa le seguenti frasi con l’avverbio interrogativo o esclamativo adatto. partirai? sei arrivato in ritardo?

Ma

ti permetti! credi di andare?

7

7 Riscrivi gli avverbi nell’insieme giusto. più - fuori - no - possibilmente - davvero - specialmente - dove - tardi magari - bene - domani - qui - quando - parecchio - sì - neanche modo

quantità

tempo

luogo

aFFermazione

negazione

duBBio

eSClamazione e interrogazione

8

8

Completa le frasi scrivendo sui puntini la locuzione avverbiale corrispondente all’avverbio tra parentesi.

le locuzioni avverbiali sono gruppi di parole con funzione di avverbio.

in seguito - senza dubbio - in un battibaleno - press’a poco - di quando in quando

Il taxi ci portò alla stazione (rapidamente) . Loris e Alessia hanno (circa) la stessa età. Il leone è (sicuramente) il mio animale preferito. (Talvolta) la maestra ci fa ascoltare dei brani musicali. Prima devo lavare le mani, (poi) potrò mangiare il mio panino. 80

I mparo a: riconoscere e usare gli avverbi.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 81

le esclamazioni

o lessic i g morfolo a

le esclamazioni sono usate per comunicare un’emozione, uno stato d’animo, un sentimento di sorpresa, di felicità o di dolore. le esclamazioni proprie sono: oh!, ah!, ahi!, ohi, Eh, Ehi, ahiMè!, BEh!, caSpita!, Boh!, uffa!, huRRà!. 1

1 Scrivi al posto dei puntini le esclamazioni adeguate. Sono proprio sfortunato! Che male! Che tramonto fantastico! Che noia! tu, vieni subito qui! È finita la scuola!

2

ci sono poi delle esclamazioni dette improprie, perché sono nomi o aggettivi che possono essere usati come esclamazioni: coRaGGio!, accidEnti!, BRavo!, pEccato!, BEnE!, SalvE!, aiuto!.

2 Completa queste frasi con un’esclamazione impropria.

3

Non trovo più il mio gattino! Hai fatto goal! Ho perso la gara per un pelo! Questo quadro è un vero capolavoro! Anche oggi ho dimenticato di prendere l’ombrello! L’hai combinata proprio grossa!

3 Per ognuno di questi sentimenti scrivi un’esclamazione adatta, puoi sceglierla sia tra le proprie che tra le improprie, poi inventa una frasetta che la contenga!

Paura Meraviglia Ammirazione Noia Delusione Rabbia Soddisfazione I mparo a: riconoscere e usare le esclamazioni.

81


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 82

Verifica 1

1 Leggi il testo, sottolinea di blu i verbi di modo finito e di rosso i verbi di modo indefinito, poi analizzali tutti sul tuo quaderno, seguendo l’esempio.

È un peccato che lo spettacolo della levata del sole si svolga di mattino presto, perché non ci va nessuno. Se si svolgesse al pomeriggio, tutti accorrerebbero entusiasti. Invece, il sole deve dare spettacolo senza che nessuno gli batta le mani. Il sole, comunque, non se la prende e fa sempre più bella la sua rappresentazione. Si fa annunciare da un vento leggero, mentre è ancora buio. Il vento muove appena le foglie degli alberi e increspa le acque del mare. Ecco, comincia a mandare una luce cinerea che presto invade il cielo: non è notte, non è giorno. Ma ora tutto è pronto per lo spettacolo. Per prima cosa lancia nel cielo i carri delle nuvole, cariche d’oro e porpora. Poi, invia una miriade di colori: ecco il violetto, ecco il lilla, ecco il turchino, l’arancione, il verde e il marrone. Ora scaraventa fontane di scintille e, tenendosi ancora nascosto, inizia il lancio delle bombe luminose là dove mezz’ora prima era notte. È pronto per uscire; squarcia l’orizzonte e, tra bagliori e lampeggiamenti, appare. Ma nessuno batte le mani. Tutti dormono e nessuno ha visto. (Riduzione da A. Campanile, Se la luna mi porta fortuna, Rizzoli) 2

Es.: È: voce del verbo essere, coniug. propria, modo finito: indicat., tempo pres., III pers. sing.

2 Sottolinea in rosso i verbi al modo indicativo, in blu quelli al congiuntivo e in verde quelli al condizionale.

Spero che tu venga presto a trovarci. Domani ti porterò con me a visitare il Colosseo. Mi sembrava che un pipistrello fosse entrato in camera! Andrei volentieri a letto, mi sento proprio stanca. Se potessi partirei subito per un’isola deserta.

3

3 Sottolinea solo le frasi in cui trovi forme verbali corrette. L’Austria confinava con la Svizzera. Dubito che Andrea vada davvero via con l’aereo! Speravo che ti ricordavi di me. Se fosse domenica me ne starei a letto tutto il giorno! Andrei a farmi un bel bagno se il tempo sarebbe buono. Se avessi veramente studiato avrei dato le risposte giuste. La nonna era convinta che voi accettaste di passare alcuni giorni a casa nostra. Speravo proprio che tu venga a fare una passeggiata con me. 82

I mparo a: riconoscere e usare i tempi semplici e composti dei verbi di modo finito e indefinito.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 83

la frase minima

si s i n ta s o lessic

la frase minima è la frase più corta che c’è, infatti è formata solo da soggetto e predicato, anzi può essere anche formata da un solo predicato visto che il soggetto può essere sottinteso, es.: il canE aBBaia; piovE! 1

1 Leggi la poesia, sottolinea tutti i verbi, individua e trascrivi le frasi minime, seguendo l’esempio.

2

Sul molo il vento soffia forte. Gli occhi hanno un calmo spettacolo di luce. Va una vela piegata, e nel silenzio la guida un uomo quasi orizzontale. Silenzioso vola dalla testa di un ragazzo un berretto, e tocca il mare come un pallone il cielo. Fiamma resta entro il freddo spettacolo di luce la sua testa arruffata.

il vento soffia,

(S. Penna, Tutte le poesie, Garzanti)

2 In queste frasi sottolinea in blu il soggetto, cioè chi compie l’azione, e in rosso il predicato, cioè il verbo, poi riscrivi la frase minima che ne deriva.

3

A scuola la maestra spiega la lezione. Sul ramo di una quercia cinguettava un uccellino. Ieri sera scendeva tanta neve. Mangiavo il pollo con le mani. Oggi papà è tornato presto dal lavoro. In giardino sono sbocciate le rose.

4

3 Per ogni predicato scrivi almeno due soggetti. lavora

splende

studia

cresce

4 Completa le frasi aggiungendo un predicato, in modo da formare una frase minima. La zia La rondine Il ramo L’erba

La rosa La bidella Il topo Le nuvole I mparo a: riconoscere e usare la frase minima.

Il vento La pioggia Gli acrobati Il folletto 83


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 84

s i n ta s si lessic o

la frase semplice e complessa

le frasi con un solo predicato, cioè quelle in cui si esprime una sola azione si dicono frasi semplici; le frasi in cui si verifica più di un’azione si dicono frasi complesse. frase semplice, es.: SiMonE ManGia la pizza. frase complessa, es.: SiMonE ManGia la pizza E BEvE l’aRanciata. 1

1 Sottolinea solo le frasi semplici.

2

Oggi ho sempre sete. Questa sera andrò a letto presto. Hai comperato il latte? Oggi mi sento davvero bene! Sara è una bambina educata, saluta sempre tutti. Oggi mi ha telefonato la zia Virna, voleva sapere se domenica siamo a pranzo da lei.

2 Scrivi una frase semplice e una complessa per ognuna di queste coppie di parole. mamma - papà gatto - albero

3

Sport - nuoto notte - luna

3 Trasforma sul tuo quaderno queste frasi complesse in frasi semplici o viceversa. Es.: Questa mattina sono andata a scuola con l’autobus, andava molto piano, ma fortunatamente siamo arrivati ugualmente in orario. Frase semplice: Questa mattina sono andata a scuola con l’autobus. L’autobus andava molto piano. Fortunatamente siamo arrivati ugualmente in orario. Il mare era calmo e le onde si vedevano appena sulla superficie. I miei amici vanno sempre a ballare il sabato sera, io invece devo stare a casa! L’estate è la stagione più bella dell’anno, ci sono le vacanze! Ieri ho fatto un giro in bicicletta in campagna e ho visto la natura in fiore. 84

I mparo a: riconoscere e usare la frase semplice e complessa.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 85

si s i n ta s o lessic

il soggetto e il soggetto sottinteso il soggetto in una frase è la persona, l’animale, la cosa, che compie l’azione espressa dal verbo (predicato). 1

1 Trova la soluzione ai seguenti indovinelli, cioè la cosa, l’animale o la persona che è in una determinata situazione o compie l’azione, o le azioni, espresse dai predicati-verbi in grassetto, quindi il... SOGGETTO! (Se non ci riesci le soluzioni sono in verticale a lato della pagina).

2

• Se lo pianti non cresce. • Più è capace, più riceve rifiuti. • Quando si irrita davvero, si mette a piangere. • Chi si spoglia quando fa freddo? • Non sto in piedi diritto, ma se mi rompi sono fritto. • Pur essendo buona, viene sempre scartata. • Chi passa la giornata a mangiare, bere, fumare, ridere e parlare?

3

La luna L’ape La sarta La maestra Il tulipano I ragazzi Il cavallo La pioggia Zorro

spiega nitrisce è piena cuce punge sboccia duella giocano scroscia

Il chiodo; il bidone; l’occhio; l’albero; l’ uovo; la caramella; la bocca.

2 Collega ogni soggetto al suo predicato.

a volte in una frase il soggetto non compare, ma può essere dedotto dalla desinenza del verbo. Quando il soggetto non è espresso si chiama: soggetto sottinteso, es.: mangiammo molto bene quella sera mangiammo: i pers. plur.: noi.

3 Ricava dalle seguenti frasi il soggetto sottinteso e scrivilo sui puntini, mettendolo tra parentesi. A scuola

parlavano per i corridoi. Senti questo rumore? È tardi, corro a casa. Presto avranno un nuovo amico. Vinceranno sicuramente la partita. Durante il viaggio avete dormito sempre. Sei già arrivato? I mparo a: riconoscere e usare il soggetto nella frase.

85


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 86

s i n ta s si lessic o

il predicato verbale e nominale

la parte più importante di una frase (o enunciato o proposizione) è senz’altro il predicato, infatti non può esserci una frase dotata di senso senza la presenza di un predicato, che altro non è che un verbo che ci dice cosa fa, com’è o dov’è il soggetto. 1

1 Nel testo mancano tutti i predicati e il senso è senz’altro poco chiaro, ma se provi a mettere al posto giusto i seguenti predicati vedrai che la favola di Esopo acquisterà un significato molto chiaro (attenzione i predicati non sono ordinati nella giusta successione!).

volle - prese - venne - andò - affrettò - mise - avessi - vide - faceva - avesse avuto era - cominciò - mancherebbe - disse - mancava - fece - diceva - sarebbe stato

Il corvo e la volpe Un corvo un pezzo di carne ed a posarsi su di un albero per mangiarselo in pace. Lo la volpe e le voglia di quella carne. Si fermò ai suoi piedi e ad adularlo, grandi lodi sul suo corpo perfetto e sulla sua bellezza, sulla lucentezza delle sue penne, che nessuno più adatto di lui ad essere il re degli uccelli, e che lo senz'altro, se la voce. Il corvo, allora, mostrare che neanche la voce gli , si a gracchiare con tutte le sue forze, e cadere la carne. La volpe si ad afferrarla e al corvo : "Se, poi, caro il mio corvo, tu anche il cervello, non ti altro, per diventare re". Esopo 3

Quando il predicato è formato da un verbo qualunque che ci dà informazioni sul soggetto abbiamo il pREdicato vERBalE, es.: il Gatto MiaGola, quando il predicato è formato dal verbo essere seguito da un aggettivo o un nome, si chiama pREdicato noMinalE, es.: il Gatto è SoRnionE.

2

2 Aggiungi in queste frasi un predicato

3 Completa le frasi con un predicato nominale.

verbale adatto.

I bambini Il vigile I muratori Il postino Il pasticcere Le onde La neve Il nonno 86

con la sabbia. la multa. la casa. le lettere. le torte. sulla riva. la città. una favola al nipote.

I fiori La gente Il treno La montagna Il bosco Il tirannosauro La nebbia Mio zio

I mparo a: riconoscere e usare il predicato verbale e nominale.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 87

l’attributo

si s i n ta s o lessic

l’attributo, all’interno di una frase ha il compito di arricchire, dare informazioni sul soggetto o su alcuni complementi. l’attributo, altro non è che un aggettivo, qualificativo, possessivo, dimostrativo ecc. 1

1 Arricchisci le seguenti frasi aggiungendo almeno un attributo al soggetto, come nell’esempio.

2

Il fuoco ardeva nel camino. I fiori del giardino sono sbocciati. L’automobile dello zio correva. Nel cielo brillano le stelle. Il sole spuntò da est. Una musica si diffondeva nella stanza. La maestra si chiama Simona. Il mendicante chiedeva la carità. La lava uscì dal vulcano.

Il fuoco scoppiettante ardeva nel camino.

2 Sottolinea gli attributi presenti in queste frasi (non necessariamente devono essere riferiti al soggetto!).

3

Finalmente sono riuscito a superare quel difficile esame. Improvvisamente ci apparve davanti uno splendido panorama. Ieri ho mangiato in un ristorante messicano. Un’onda maestosa si alzò all’improvviso. Indosserò un vestito estivo. Angela è una cara amica. Nel prato verde la primavera era finalmente sbocciata. Un forte vento scuoteva le cime degli alberi.

3 Sottolinea di rosso l’attributo quando si riferisce al soggetto, di blu quando si riferisce a una delle espansioni o complementi.

L’antico castello ospitava misteriosi fantasmi. Il nostro compagno di classe ha un gemello identico. La banda ha suonato delle bellissime musiche. Ieri indossavo un morbido maglione rosso. Il mio gatto è un animale magnifico. Antonio è un esperto falegname. I mparo a: riconoscere e usare l’attributo.

87


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 88

s i n ta s si lessic o

le espansioni Quando la frase non è più formata solo dal soggetto e dal predicato (frase minima o nucleare), ma anche da altre informazioni, significa che sono stati inseriti dei complementi o espansioni. Es.: il BaBBo lavoRa: frase minima. il BaBBo (di chi?) di lucia lavoRa (dove?) in faBBRica; di lucia, dà informazioni sul soggetto, in faBBRica dà informazioni sul predicato.

1

1 Inserisci le espansioni, che rispondono alle domande indicate, nelle frasi minime.

2

Gli zii (quando?) mi hanno regalato (che cosa?) La mamma (di chi) è andata (dove?) (con chi?) Il cane (di chi?) abbaia (come?) (a chi ?) Sara mangia (che cosa?) (come?) . Il gatto (di chi?) si addormenta (quando?) (dove?) Il sole nasce (dove?) (quando?) .

. . . .

2 Sottolinea, nelle seguenti frasi, in rosso le espansioni del soggetto e in blu quelle del predicato.

3

Ieri sono andato a Roma in treno. Tu indossi una tuta all’ultima moda. Il gatto di Fabio rincorre sempre le farfalle in giardino. Il contadino, in estate, miete il grano. Il leone è considerato il re della savana. Mia sorella è andata a Firenze con una sua amica. La notte è arrivata all’improvviso.

3 Sottolinea le espansioni ed inserisci le domande corrispondenti come nell’esempio. (da quanto tempo?) (dove?) Mio padre lavora da molti anni in una banca. Mia madre ha lavato i pantaloni di mio fratello in lavatrice. L’albero in autunno perde le foglie. Ieri sera il cielo si è rannuvolato all’improvviso. Sono andata da Mario con la mia auto nuova. Ho portato alla nonna un regalo per il suo compleanno. In Italia si mangia molto bene. A scuola ho conosciuto una nuova amica. Ieri sono andata al cinema con gli amici di mio fratello. 88

I mparo a: riconoscere e usare le espansioni.


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 89

si s i n ta s o lessic

il complemento oggetto o diretto

il complemento oggetto, o complemento diretto, completa il senso del predicato, e risponde alle domande: chi?, chE coSa? Es.: la cuoca cucina (che cosa?) l’aRRoSto. il complemento oggetto viene anche detto complemento o espansione diretta perché è direttamente legato al predicato, non viene introdotto da preposizioni, anche se a volte può essere introdotto da un articolo partitivo, es.: il Gatto ManGia dEl pEScE, e può accompagnare solo i verbi transitivi. 1

1 Sottolinea nelle seguenti frasi il complemento oggetto. Il vento ha abbattuto un albero in giardino. Il sole in estate riscalda la terra. Lo zio Luigi compra un regalo alla sua fidanzata. Maria ha comprato il pane dal fornaio del paese. Durante le vacanze abbiamo scattato molte foto. La mattina bevo sempre un bel cappuccino. 3

2

2 Completa con le espansioni dirette più adatte.

4

Ieri ho incontrato Al cinema abbiamo visto A pranzo ho mangiato La mamma ci comprerà Luca ha chiesto Marco studia Il papà guida

3 Completa con il complemento oggetto solo le frasi in cui è possibile metterlo.

Il Tevere scorre Il pittore dipinge L’idraulico ripara I Fenici inventarono Oggi nevica L’orco mangia La gazzella corre

4 Sottolinea nelle frasi i complementi oggetto espressi con pronomi personali.

Ieri sera non vi abbiamo visto a teatro. Ti ho portato un regalo. Ho chiesto loro se mi accompagnavano a casa. Ci hanno chiesto delle informazioni. La maestra ti ha rimproverato per la tua disattenzione. Carlo mi ha portato al Pronto Soccorso. Ha fatto entrare noi e non voi! I mparo a: riconoscere e usare il complemento oggetto o diretto.

il complemento oggetto può anche essere un pronome personale, es.: io ti Saluto, cioè io Saluto (chi?) tE.

89


parola chiave 4_Layout 1 28/07/10 16.56 Pagina 90

s i n ta s si lessic o

i complementi indiretti

i complementi indiretti aggiungono informazioni alla frase minima in merito al: tempo, modo, appartenenza, luogo, compagnia ecc. i complementi indiretti sono introdotti dalle preposizioni; quelli usati più comunemente sono: - coMplEMEnto di SpEcificazionE: risponde alla domande: di chi? di chE coSa?; viene introdotto dalle preposizioni semplici e articolate: di, del, dello/a, dei/gli, es.: il cane di aRianna è molto vivace. - coMplEMEnto di tEMpo: risponde alle domande: Quando? pER Quanto tEMpo? da Quanto tEMpo?; es.: carlo arriverà StaSERa. - coMplEMEnto di luoGo: risponde alle domande: dovE? da dovE? pER dovE?; viene introdotto dalle preposizioni semplici ed articolate: in, nel/lo/la/i/gli/le, da, dal/lo/la/i/gli/le, per, a, al/lo/la/i/gli/le, verso; es.: i miei amici sono andati in MontaGna. - coMplEMEnto di coMpaGnia: risponde alla domanda: con chi?; viene introdotto dalla preposizione: con; es.: vado a cena con Mio cuGino. - coMplEMEnto di Modo: risponde alla domanda: coME?; viene introdotto dalle preposizioni semplici: in, con, e da avverbi di modo; es.: Scendeva le scale vElocEMEntE. - coMplEMEnto di tERMinE: risponde alle domande: a chi? a chE coSa?; viene introdotto dalle preposizioni semplici e articolate: a, al/la/lo/i/gli/le e da pronomi personali complemento; es.: telefono a Mia MadRE. - coMplEMEnto di cauSa: risponde alle domande: perché? per quale ragione?, di solito viene introdotto dalla preposizione: per; es.: tutti gli vogliono bene pER il Suo Buon caRattERE. - coMplEMEnto di MEzzo: risponde alla domanda: con chE coSa? pER MEzzo di chE coSa? pER MEzzo di chi?; viene introdotto dalle preposizioni: con, in, grazie a, tramite, per mezzo di, a: es.: viene sempre a scuola in BiciclEtta. 1

1 Completa le frasi con i complementi indiretti.

2

La moto (di chi?) è nel garage. Mio zio ha fatto un viaggio (dove?) . (Quando?) ci recheremo in vacanza al mare. Elisa ascolta un CD (con chi?) . Ho portato un pasto caldo (a chi?) . Stanotte ho dormito (come?) . Sono andato a Parigi (con che cosa?) .

2 Sottolinea con colori diversi i complementi indiretti, poi analizzali sul tuo quaderno, come nell’esempio.

Es.: Mio nonno è seduto in poltrona con un libro in mano. In poltrona: complemento di luogo; con un libro: compl. di compagnia; in mano: compl. di luogo. Mia nonna mi ha fatto un maglione con della lana pelosa. In campagna vedo molti filari di viti. Mio padre è andato nel bosco e ha trovato dei funghi. Sono andato con gioia alla festa di compleanno a casa di Marco. Domani sera andremo al cinema a Senigallia. Con un’abile corsa la lepre sfuggì ai cacciatori. 90

I mparo a: riconoscere e usare i complementi indiretti.


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Verifica 1

1 Cerchia nelle seguenti frasi la frase minima (soggetto e predicato).

2

Il babbo di Carlo è stato ricoverato in ospedale. La tigre è un animale a rischio di estinzione. In estate l’aria è molto calda. Una rondine volava velocemente sopra i tetti delle case. Questa mattina mia madre è andata al supermercato in bicicletta.

2 Aggiungi, nelle seguenti frasi, tra parentesi, il soggetto sottinteso. ( )Vado sempre dal gelataio davanti alla stazione. Ieri ( ) abbiamo festeggiato il compleanno del mio amico Fabio. Quando ( ) andrete in vacanza? ( ) sei sempre stato molto bravo a scuola. ( ) è uscito con i suoi amici. 3

3 Sottolinea in rosso il predicato verbale e in blu quello nominale. 4

Ho letto un bellissimo libro di poesie. Ieri mattina sono andata dal medico. Il cielo è diventato improvvisamente scuro. Tuo padre è un uomo molto simpatico. Il temporale era finito già da un pezzo.

4 Riscrivi sul tuo quaderno le frasi, aggiungendo al soggetto o ad altri complementi un attributo adatto. La mamma di Franco fa l’insegnante. Il sole tramontava dietro le montagne. Nella notte si sentiva cantare un allocco. Sopra un albero del bosco ho visto una civetta. La primavera è una stagione. 5

5 Cerchia i complementi indiretti nelle seguenti frasi. La mattina prendo sempre il latte con molto zucchero. Il mio cane Pinco ha abbaiato furiosamente durante la notte. Ho avuto molto freddo questa notte a casa tua. Ho portato ai giardinetti il mio nipotino. Ho dato al mio amico Carlo le ultime biglie. I mparo a: discriminare la frase, il soggetto, il predicato, l’attributo e i complementi indiretti.

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p ro d u zione e compr ension

il testo narrativo-descrittivo

Una strana ombra Sofia non riusciva a prendere sonno. Un raggio di luna che filtrava tra le tende andava a cadere obliquamente proprio sul suo cuscino. “L’Ora delle Ombre”, qualcuno le aveva confidato un giorno, è quel particolare momento a metà della notte quando piccoli e grandi sono profondamente addormentati è allora che tutti gli esseri oscuri escono all’aperto. Il raggio di luna brillava più che mai sul cuscino di Sofia, così lei decise di scendere dal letto per accostare le tende. In un attimo era scomparsa sotto le tende e guardava dalla finestra. Sotto la luce lunare, la strada del paese sembrava completamente diversa. Le case apparivano contorte come in un racconto fantastico. Sofia lasciò errare lo sguardo più lontano. E improvvisamente si sentì gelare. Qualcosa risaliva la strada. Qualcosa di nero…Qualcosa di grande…Una cosa magrissima e oscura. Non era un essere umano, non poteva esserlo. Era quattro volte più grande del più grande degli uomini: così grande che la sua testa sovrastava le finestre del primo piano. Sofia aprì la bocca per gridare, ma non emise suono. La gola era paralizzata dalla paura. Non c’era dubbio che quella fosse: “L’Ora delle Ombre”. La grande sagoma oscura veniva verso di lei. Camminava rasente le facciate, risalendo la strada e nascondendosi nelle rientranze buie, non raggiunte dalla luce della luna. Si avvicinava sempre di più, sempre di più, muovendosi a scatti. Tremando in tutto il corpo, Sofia si ritrasse dalla finestra, saltò nel letto e si nascose sotto le coperte. (Riduzione e adattamento da R. Dahl, Il GGG, Salani) 1

1 Sul tuo quaderno ricopia il testo senza le parti in grassetto. Ha ancora un senso?

2

2 Prova a trovare e a sottolineare con i colori indicati le seguenti sequenze narrative:

3

introduzione - Sofia scende dal letto e guarda dalla finestra - vede qualcosa Sofia ha paura - la sagoma oscura va verso di lei - Sofia torna a letto

3 Adesso ricopia sul tuo quaderno solo le parti in grassetto, poi ricopia e completa le seguenti frasi.

le sequenze descrittive, non aggiungono molto al senso del racconto, ma sicuramente l’arricchiscono creando, in questo caso, ancora più suspence.

Si tratta di due sequenze descrittive, nella prima l’autore descrive... Nella seconda l’autore descrive... 92

I mparo a: riconoscere e comprendere il testo narrativo-descrittivo.


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l’ordine logico-temporale delle sequenze narrative

one co p ro d u z i e mprension

in un testo narrativo le sequenze narrative, seguono di solito un ordine di successione temporale che può essere introdotto da indicatori temporali.

1

1 Metti in ordine e numera le sequenze del testo, sottolineando gli indicatori temporali, all’inizio di ogni sequenza.

2

Poco dopo, infatti, bussò a corte Terremoto che, a tempo di musica, mandò il castello a gambe all’aria. La regina però non si preoccupò: con una gru a tempo di tango tirò il castello fuori dal fango. Piera la Strega Megera esclamò: - Vedo e prevedo che, a furia di danzare sarà la regina ora a cascare! ………………………………………………………………………….. Molti anni fa viveva in un grande castello una regina ballerina; trascorreva giorno e notte a danzare, senza mai pensare a governare. ………………………………………………………………………….. Infine la regina fece cacciare Piera la Strega Megera e poi decise, per il bene del suo paese, di danzare solo tre notti al mese. ………………………………………………………………………….. Infatti il giorno dopo si presentò al castello Capogiro, che invitò la regina a ballare e alla prima giravolta la fece cadere a terra stravolta. Piera la Strega Megera urlò: - Vedo e prevedo che, a furia di danzare, sarà la Strega Megera a comandare! A quelle parole la regina si preoccupò: prima fece un gran can can, poi, fingendo di danzare un minuetto, fece alla strega uno sgambetto. Quella, per la gran botta, cadde a terra tutta rotta e, per lo spavento, non riuscì nemmeno ad alzarsi dal pavimento. ………………………………………………………………………….. Un giorno al castello arrivò Piera la Strega Megera. - Vedo e prevedo che, a furia di danzare, pure il castello si metterà a ballare! - disse quella fattucchiera. (E. Nava, La zucca dei re, B. Mondadori)

2 Ecco l’introduzione di un testo narrativo: Molti anni fa c’era, sulla cima di una collina, un castello abbandonato, circondato da alberi secolari, rovi e cespugli. ... Ora continua tu sul tuo quaderno. Ti abbiamo aiutato inserendo gli indicatori temporali. Un giorno...

Poco dopo...

Il giorno dopo...

I mparo a: riconoscere e usare l’ordine logico-temporale delle sequenze narrative.

Infine...

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p ro d u zione e compr ension

inventare il finale di un testo

1

1 Leggi questo racconto narrativo fantastico, scegli il tuo finale preferito tra quelli proposti a pag. 96 e prova ad inventarne uno sul tuo quaderno. Un giorno Rinaldo cadde dalla bicicletta e tornò a casa con un grosso bernoccolo sulla fronte. La zia con cui viveva (i suoi genitori erano emigrati in Germania in cerca di lavoro) si spaventò moltissimo. Era giusto una di quelle zie che si spaventano di tutto. - Rinaldo, bambino mio, cosa ti è successo? - Niente di male, zia Rosa. Sono caduto dalla bicicletta e basta. - Cielo, che spavento! - Ma se non mi hai nemmeno visto cadere... - Proprio per questo! - Un’altra volta prima di cadere ti chiamo. - Rinaldo, non scherzare con queste cose! Dimmi piuttosto perché hai portato la bicicletta in casa. - In casa? Ma no, l’ho lasciata sotto il portico, come sempre. - E allora quella bicicletta lì di chi è? Rinaldo si volta, seguendo l’indice della zia e vede una bicicletta rossa appoggiata alla parete della cucina. - Quella lì? Non è mica mia, zia Rosa. La mia è verde. - Sicuro, è verde. Ma allora? Non sarà mica entrata da sola? - Già. Che siano stati i fantasmi? - Rinaldo, non parlare di fantasmi, ti prego! - È anche una bella bicicletta! La zia Rosa cacciò un urlo. - Che c’è, zia? - Ma guarda, c’è un’altra bicicletta! - Davvero! Bella anche questa. La signora Rosa si torceva le mani, più che mai spaventata: - Ma da dove saltano fuori tutte queste biciclette? - Boh, - fece Rinaldo, - è un bel mistero. Non ci sarà mica una bicicletta anche in camera da letto? Ma sì che c’è, guarda, zia Rosa. E con questa fanno tre. Fra poco, se va avanti così, avremo la casa piena di biciclette... Al nuovo urlo della zia Rinaldo fu costretto a tapparsi le orecchie. Il fatto è che egli aveva appena finito di pronunciare la parola “biciclette” che la casa si riempì veramente di biciclette. Ce n’erano dodici solo in bagno, come poté constatare la zia Rosa, gettandovi un’occhiata terrorizzata: due stavano nella vasca. - Basta, Rinaldo - sospirò la povera donna lasciandosi cadere su una sedia, - basta, non ne posso più. - Ma come basta? Cosa c’entro io? Non sono mica io che le fabbrico. Figuriamoci, io non so nemmeno fabbricare un triciclo... Driin! Driin! Un bellissimo triciclo comparve sul tavolo, così nuovo che aveva ancora le ruote avvolte nella carta dell’imballaggio: ma il campanello trillava allegramente come per dire: “ Sono qui anch’io!”.

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I mparo a: comprendere un testo narrativo, proponendone un finale adatto.


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one co p ro d u z i e mprension

- Rinaldo, ti prego! - Zia Rosa, non crederai davvero che sia colpa mia quello che sta succedendo? - Certo, figliolo. Voglio dire, non lo credo, Rinaldo. Ma lo stesso, ti prego, sii prudente: non pronunciare più né la parola bicicletta né la parola triciclo. Rinaldo scoppiò a ridere: - Se è solo per questo posso parlare d’altro. Vuoi che parliamo di sveglie o di cocomeri freschi? Di budini al cioccolato o di stivali di gomma? La zia svenne. Via, via che quei nomi uscivano dalla bocca di Rinaldo, la casa si andava popolando di sveglie, cocomeri, budini, stivali. Quegli stravaganti e impossibili oggetti comparivano dal nulla, come fantasmi.

- Zia! Zia Rosa! - Eh? Cosa c’è? Ah! - fece la donna tornando in sé. - Rinaldo, nipote e figlio mio per carità siediti lì e sta’ zitto. Vuoi bene a tua zia? Siediti e non ti muovere. Vado a chiamare il professor De Magistris, lui ci capirà qualcosa. Questo professor De Magistris era un professore in pensione, che abitava dall’altra parte del cortile. Quando la zia Rosa aveva un problema, correva dal professor De Magistris che non si faceva mai pregare per starla ad ascoltare e darle il suo aiuto. Solo i vecchi sanno essere così generosi e pazienti. Il professore non si fece pagare nemmeno stavolta. - Allora, giovanotto, che succede? - Buona sera, professore. Non saprei proprio. Pare che in questa casa ci siano gli... Ma prima che potesse pronunciare la parola “spiriti” la zia Rosa gli mise una mano sulla bocca. - No! Rinaldo, non quella parola! Tutto, ma non gli spiriti! - Signora, - intervenne il profesor De Magistris, - mi spieghi per benino, mi faccia capire. - Ma cosa c’è da capire? È caduto dalla bicicletta e ha battuto la testa. E così, ecco: ogni volta che dice una parola, quella cosa lì, ossia la parola... - Guardi, professore, - fece Rinaldo; - io dico: gatto. Miao, face il gatto materializzandosi su una sedia presso la stufa. - Hep! - fece il professore. - Hum! Capisco. - Ha visto che roba? E i suoi genitori che sono in Germania. Una malattia simile... - Ma quale malattia! - protestò Rinaldo. - A me pare una bella comodità. Se ho fame di un gelato al pistacchio... Ploff! Ecco il gelato pronto in una coppa di cristallo. - Mi sembra ottimo, - commentò il professore. - Ma il cucchiaino dov’è? - Cucchiaino, - disse Rinaldo. - Anzi un altro gelato e un altro cucchiaino, così ne avremo uno per ciascuno. Vuoi anche tu un gelato, zia? Ma la zia Rosa non rispose: era svenuta per la seconda volta.

I mparo a: comprendere un testo narrativo, proponendone un finale adatto.

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p ro d u zione e compr ension

Primo finale Il professor De Magistris, dopo aver vuotato coscienziosamente la sua coppa di gelato, riprese le redini della discussione. - Dunque, - disse, - il nostro Rinaldo qui, non importa come, forse in seguito a una caduta da bicicletta, è entrato in possesso di uno straordinario superpotere, che gli permette di creare qualsivoglia oggetto semplicemente pronunciandone il nome. - Cielo! - fece la signora Rosa. - Sì, signora, - incalzò il professore, - cielo e paradiso, per voi, adesso. - E come mai? - Come mai? Ma è semplice. Rinaldo dirà: un miliardo e sarete miliardari. Dirà: villa con piscina, e tutto sarà pronto per fare i tuffi. Dirà: automobile con autista, e potrete partire. I suoi genitori non avranno più bisogno di andare a lavorare all’estero. E forse Rinaldo si ricorderà anche del suo vecchio amico professore e dirà per lui... Aspetta, aspetta, non dire nulla... Cane, ecco che cosa devi dire. Un bel bassotto, non troppo giovane non troppo vecchio... Sarà il mio amico. Sapete, non mi piace stare sempre solo in casa... - Bassotto così e così! - disse Rinaldo. E il bassotto abbaiò festosamente, arrampicandosi sui pantaloni del professor De Magistris, che aveva le lacrime agli occhi per la gratitudine.

Secondo finale Per farla breve, il professor De Magistris spiegò di che si trattava. - E mi raccomando, - disse, - non fiatate con nessuno. La vita di Rinaldo è in pericolo. - Misericordia! E perché? - È chiaro, perché: il superpotere di cui egli dispone può essere fonte di ricchezze incalcolabili. Se lo si sapesse in giro, chissà quanti malviventi tenterebbero di impadronirsi di Rinaldo, per sfruttare il suo dono. - Misericordia e misericordia ancora! Zia e nipote giurarono di stare zitti. - Domani, - disse il professore congedandosi, - decideremo il da farsi. - Domani. Bisogna sapere, però, che quel De Magistris lì aveva una doppia vita: di giorno era un professore in pensione, di notte il capo di una banda di briganti che svaligiava banche in tutta Europa. De Magistris telefonò ai suoi uomini, fece rapire Rinaldo, gli fece dire la parola “oro” fin che ebbe riempito dieci autotreni col rimorchio. Quindi salì sul primo autotreno, suonò il claxon e via. Nessuno lo ha mai più rivisto. Intanto però Rinaldo si era tanto stancato a ripetere la parola “oro” che la voce gli era andata via. Quando tornò la voce, il dono era scomparso. Ma qualcosa la zia Rosa poté guadagnare rivendendo tutte quelle biciclette, sveglie, cocomeri, eccetera.

Terzo finale Finito di mangiare il gelato, Rinaldo se ne comandò un altro. Ma lo comandò così in fretta che il gelato, invece di scendere dolcemente sul tavolo, gli cascò in testa. Niente di male, se fosse stato solo per il gelato. Ma c’era la coppa di cristallo. Questa colpì proprio il bernoccolo che Rinaldo si era fatto cadendo dalla bicicletta. E il colpo fu fatale. Da quel momento Rinaldo si sfiatò invano a nominare oggetti: non comparve più nulla, né un’automobile né una patata lessa. (G. Rodari, Tante storie per giocare, Editori Riuniti)

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I mparo a: comprendere un testo narrativo, proponendone un finale adatto.


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