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Presentazione Progetto isaperi Grammatica è un testo che si rivolge ai bambini della Scuola Primaria ed è organizzato in modo tale che ciascuna classe, all’inizio del percorso didattico, approfondisca i traguardi raggiunti negli anni precedenti per poi acquisire gradualmente le nuove competenze. Ciascun argomento viene presentato attraverso l’enunciazione delle regole grammaticali, a cui seguono i relativi esercizi mirati agli obiettivi da raggiungere, sinteticamente indicati in fondo ad ogni pagina. Il bambino, dopo aver appreso le tematiche calibrate alla propria fascia di età, si mette subito alla prova, attraverso lo svolgimento degli esercizi accompagnati da illustrazioni e giochi di vario genere. Alla fine di ciascuna unità didattica sono inoltre presenti delle pagine di verifica contenenti attività di riepilogo, che consentiranno il consolidamento e la valutazione delle abilità acquisite.
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Editrice Tresei Scuola P.zza Mazzini, 17 - 60033 Chiaravalle (An) C. P. 92 - Tel. 071/946210 - 071/946378 Fax 071/946367
Autrici: Marzia Francesconi, Gloria Maurizi Progetto grafico: Marco Mancini Illustrazioni e coloritura: Silvia Gaudenzi
ISBN 978-88-8414-474-4
2
© 2010 TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI
RISTAMPA
I
II
III
IV
V
ANNO
2011
2012
2013
2014
2015
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L’alfabeto La divisione in sillabe di parole con vocali e consonanti Il troncamento L’accento La punteggiatura Dal discorso diretto a quello indiretto Verifica I registri della comunicazione Lo scopo e il messaggio nascosto della comunicazione Il linguaggio figurato Omonimi, sinonimi, contrari Parole straniere di uso comune La formazione delle parole: prefissi e suffissi Neologismi e linguaggi settoriali Verifica Nomi comuni e nomi propri Numero e genere dei nomi Nomi concreti e nomi astratti Nomi primitivi, derivati, alterati Nomi composti e nomi collettivi Verifica Gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi L’aggettivo qualificativo I gradi dell’aggettivo qualificativo Aggettivi e pronomi possessivi Aggettivi e pronomi indefiniti Aggettivi e pronomi dimostrativi Aggettivi e pronomi numerali
5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 17 18 19 20 21 22 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34
Aggettivi e pronomi interrogativi ed esclamativi I pronomi personali Pronomi relativi Verifica I modi finiti dei verbi I modi indefiniti dei verbi I verbi essere e avere Verbo essere Verbo avere Verbi transitivi e intransitivi Forma attiva e forma passiva dei verbi La forma passiva dei verbi regolari: Amare I verbi nella forma riflessiva I riflessivi apparenti I riflessivi reciproci e i “falsi” riflessivi I verbi nella forma impersonale I verbi servili Verbi regolari e verbi irregolari Verifica Congiunzioni Avverbi Locuzioni avverbiali Le preposizioni improprie e le esclamazioni Verifica La frase minima, la frase semplice, la frase complessa Il soggetto e il soggetto sottinteso Predicato verbale e predicato nominale L’attributo e l’apposizione
35 36 37 39 41 43 45 46 47 48 50 51 54 56 57 58 59 60 62 63 64 65 66 67 68 69 71 72
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Il complemento oggetto o complemento diretto I complementi indiretti: il complemento di luogo Il complemento di specificazione e il complemento di termine Il complemento di causa e quello di compagnia Il complemento di modo e quello di mezzo Il complemento d’agente e quello di causa efficiente
73 74 75 76 77 78
Il complemento di tempo determinato ed indeterminato Il periodo: frasi principali e secondarie Le frasi coordinate e le frasi subordinate Verifica Il riassunto Il punto di vista Un testo per riflettere: il testo argomentativo Quando anche la poesia è argomentata
Indice tematico ortografia
fonologia
Sintassi
Pagg. 6, 7, 8, 9
Pagg. 5
Pagg. 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82
lessico Pagg. 10, 14,15, 16, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 63, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82
Comunicazione Pagg. 12, 13
Morfologia Pagg. 10, 15, 16, 18, 19, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 63, 64, 65, 66
produzione
comprensione
Pagg. 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96
Pagg. 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96
79 80 82 83 85 88 90 94
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fonologia
l’alfabeto 6 5 4 3 2 1
1 Giochiamo con le lettere dell’alfabeto! 2 dei giochi più conosciuti da fare con le lettere dell’alfabeto è quello di: Uno Città, animali, fiori, frutta... 3 I giocatori debbono essere come minimo due, se la classe è numerosa si possono creare anche dei 4 piccoli gruppi formati da tre o quattro giocatori. Ogni giocatore, o gruppo, si munisce di un foglio e di una penna. 5 foglio viene diviso in sette colonne, sei corrispondenti ai temi del gioco, ad esempio: città, Ogni animali, fiori, frutta, nomi propri, personaggi dei cartoni; la settima colonna servirà per il totale 6 punteggi. Alla lavagna si scrivono alla rinfusa tutte le lettere dell’alfabeto, poi un giocatore dei bendato o la maestra, segna una delle lettere dell’alfabeto; a questo punto ogni giocatore, o gruppo, dovrà scrivere sul foglio la città, il frutto, il fiore, ecc., che inizia con quella lettera. Si stabilisce un tempo massimo, che ad esempio può essere calcolato con una clessidra. Quando il tempo scade, si leggono le risposte date e si segnano i punteggi: 10 punti per ogni risposta originale, (cioè data da un solo giocatore o da un solo gruppo), 5 punti per ogni risposta comune ad uno o più giocatori. Nella colonna finale ciascuno indica la somma dei propri punteggi parziali, infine ogni giocatore, o gruppo, somma tutti i propri punteggi parziali: vince chi ha totalizzato più punti.
Un altro gioco assai simpatico che utilizza le lettere dell’alfabeto è il :
Tautogramma Si tratta di scrivere una frase in cui tutte le parole inizino con la stessa lettera. Esempio: P: pesco pochi pesci, o M: molti mangiano mele mature. Si tratta quindi di scegliere una lettera, cosa che ad esempio può fare l’insegnante, poi i ragazzi scrivono la frase su un foglio e alla fine vince chi è riuscito ad inventare la frase, di senso compiuto, più lunga e/o nel minor tempo possibile. Anche in questo caso, come nel precedente, si può stabilire un tempo massimo.
Trova la parola Si basa sul classico gioco enigmistico dell’anagramma, solo che dapprima le lettere compongono una parola senza senso, poi, tramite degli indovinelli si chiede ai bambini qual è la parola che ne deriva. Es: “apomi”. Sinonimo di “vasto”: AMPIO. O ancora: “tmpoina”. Parte dell’orecchio: TIMPANO.
I mparo a: riconoscere e usare le lettere dell’alfabeto.
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o r to g
rafia
la divisione in sillabe di parole con vocali e consonanti La vocale iniziale, davanti a una consonante, si considera come una sillaba e può restare sola: es.: AMORE/A-MO-RE, ELICA/E-LI-CA. in sillabe le seguenti Se vocali che si incontrano all’internoparole: di una parola non sono I, U (vocali “deboli”) si possono separare, es.: MAESTRA/MA-E-STRA. 1 leDividi Se le vocali che si incontrano sono: I, U, non si possono separare, es.: GUIDARE/GUI-DA-RE. Se A, O, E, si incontrano con I, U, formano una sillaba e, di solito, non si possono separare; es.: AIUOLA/A-IUO-LA. Se A, E, O si incontrano con la I, possono separarsi con i 2prefissi: RI, RE: es.: RI-A-vE-RE o quando la I è preceduta da un gruppo consonantico: A-TRI-O, PA-TRI-A e quando l’accento cade sulla I, es.: BALìA/BA-Lì-A. Se ti trovi in presenza di parole con più vocali e sei incerto, non separare il gruppo di vocali, se vuoi essere più sicuro controlla il dizionario. 3
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41 Dividi in sillabe le seguenti parole. tuono 52 suonare 63 paese 1 alieno 4
suoi sguardo viale boato
aiuto caviale gioia olio
2 Correggi solo le parole le cui sillabe non sono state divise correttamente. 5 1 e-rba po-e-ta fis-chia-re a-e-re-o 3 6 asi-no esa-me eu-ca-li-pto ru-o-ta 2 4 3 In questa fiaba di Esopo mancano delle sillabe: aggiungile. 5 sino ed una pe fecero a cizia e insieme se ne anda no a cac . Incontrarono un le ne Un 4 dall'aria minacciosa. 6 La volpe tuì il pericolo che stava cor do, gli si av cinò e cominciò a parlar : si impegnava a 5 conse gli l'asino, in cambio della sua sal za. Il leone le promise la li tà: così la volpe con se l'asino verso una trap la e ce lo lasciò cadere. Il6leone, appena vide che l'asino era nell'im sibilità di fuggire, assalì per primo la volpe e poi, con ma, ritornò ad occu si dell' nimale che era caduto nella pola. (Esopo, L’asino, la volpe e il leone)
• Una consonante semplice forma una sillaba con la vocale e il dittongo che la seguono. Es.: CO-RO-NA.
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Dividi in sillabe leconsonanti seguentidoppie parole: • Le e quelle del gruppo CQ si dividono in due sillabe: AC-QUA, MAT-TO.
1 1 • I gruppi di lettere che formano un solo suono (digrammi e trigrammi) non si dividono mai. Es.: GNO-MO, LI-SCIO, MO-GLIE. • I gruppi consonantici che si trovano all’inizio della parola non si dividono. Es.: PRE-SE-PE. I gruppi consonantici che 2 non si trovano all’inizio della parola si dividono. Es.: COM-PU-TER MP... ? 2 • La S seguita da una o più consonanti forma generalmente una sillaba con la vocale seguente, non con quella che la precede: RI-SPON-DE-RE. •3I prefissi come DIS-, TRAS-, TRANS-, IN-, BEN-, MAL-, possono essere separati dalla radice e formare una sillaba a sé oppure divisi, 3 secondo le regole generali della suddivisione in sillabe. Es.: DI-SA-BI-TA-TO, MAL-DI-SPO-STO. 4 4 Per ognuno dei casi illustrati nella regoletta proponi tu una parola e poi suddividila in sillabe. 5 5 6 6 6 5 4 3 2 1
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I mparo a: suddividere le parole in sillabe.
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o r to g r a f i a
il troncamento Si ha il troncamento in presenza di parole in cui la vocale (o la sillaba) finale della parola viene soppressa e non viene sostituita con l’apostrofo. A differenza dell’elisione (che può avvenire solo davanti ad una parola che inizia per vocale) il troncamento può esserci anche quando la parola seguente inizia per consonante. Tuttavia se la parola seguente inizia per: z, S+CONS., GN, PS, x, non si può avere troncamento: UN BELLO SCARPONCINO e non UN BEL SCARPONCINO. Il troncamento vocalico, cioè caratterizzato dalla soppressione della vocale, è obbligatorio con: - UNO, ALCUNO, NESSUNO, CIASCUNO, BUONO, (al maschile): es.: CIASCUN UOMO. (Non si ha il troncamento nei nomi al plurale e al femminile: es.: BUON MAESTRO, ma non BUON MAESTRI O BUON MAESTRA). - SIGNORE, PROFESSORE, SUORA, DOTTORE, INGEGNERE, CAvALIERE, SANTO, FRATE davanti a nomi propri: es.: SIGNOR ROSSI; - con la parola BENE: es.: BEN ARRIvATO; TAL QUALE; QUAL è (in questo caso quale si tronca, e può essere usato anche davanti a consonante, es.: QUAL BUON vENTO). Il troncamento sillabico, cioè caratterizzato dalla soppressione di una sillaba, è obbligatorio in: GRANDE, BELLO, QUELLO, ma solo davanti a parole che iniziano per consonante, es.: BEL CAvALLO; altrimenti ci sarà l’elisione con l’uso dell’apostrofo: es.: BELL’UOMO.
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ECCEZIONI
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1 Sul tuo quaderno forma una frase con ognuno dei 1 troncamenti particolari indicati nella tabella a fianco. 2 2 Individua dove è presente un troncamento e sottoimperativi tronchi altri imperativi 3 linealo. da' (= dai) be' (= bene) be', andiamo 3 di' (= dici) mo' (= modo) a mo' di esempio 4 c’eravamo - l’oca - l’angolo - d’accordo fa' (= fai) po' (= poco) un po' di zucchero 4bel giorno - suor Lucia - nell’aria - s’arrabbiò 1 sta' (= stai) to' (= tieni) to', prendi nessun parli - gran piacere - mezz’aria - qual è 5 va' (= vai) 5 anch’io - un uomo - professor Lucenti 2 6 3 Completa le seguenti frasi utilizzando: UNO,6 ALCUNO, CIASCUNO, NESSUNO, BUONO, facendo 6 5 4 3 2 1
Non mancano troncamenti che comunque richiedono l'apostrofo. Si veda la sottostante tabella.
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attenzione alle regole sul troncamento.
uomo è mai andato sul pianeta Saturno. La alunno. 5 maestra darà un quadernone nuovo a Nella fiaba di Biancaneve non c’è orco. 6 è veramente un Aldo uomo. 1 Purtroppo io non ho neanche zio. 2 amica è cara quanto te. L’insegnante comprerà il gelato a studente. 3
4 Sostituisci le parole in rosso con le stesse parole, ma tronche. Vorrei un poco di vino. 5 Tu hai proprio un bello carattere. 6 Vai subito via di qua!
Quale è l’abito che ti piace di più? Ho un grande male di denti. Fai il tuo dovere!
I mparo a: riconoscere ed utilizzare il troncamento di parole.
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o r to g
rafia
l’accento Alcuni monosillabi della lingua italiana, vogliono l’accento quando hanno determinate funzioni grammaticali e non lo vogliono in altre situazioni. vogliono sempre l’accento i monosillabi: CIò, GIù, GIà, PUò, PIù. Ecco una filastrocca, semplicissima, ma esemplificativa per imparare quando nei monosillabi ci va o non ci va l’accento.
Sopra il suono: su – no – qui – qua – il cappello non ci sta! Sopra lì – là – giù e già il cappello sempre va. Anche sul né e sul sé l’accento c’è ed infine pure il sì e il dì vogliono l’accento sulla i.
Sì
NO
dà: verbo dare
da: preposizione semplice
dì: sostantivo (giorno)
di: preposizione semplice
è: verbo essere
è: congiunzione
là: avverbio di luogo
la: articolo determinat, pronome personale
lì: avverbio di luogo
li: pronome personale
né: congiunzione
ne: pronome personale, avverbio di luogo
sé: pronome personale
se: congiunzione
sì: avverbio
si: particella pronominale
tè: sostantivo
te: pronome personale
Rosa Sergi 6 5 4 3 2 1
1 Metti l’accento dove occorre.
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In2 molti Stati Africani ci sono bambini che muoiono per denutrizione, cioe perche non hanno abbastanza cibo. 3 madre mi da sempre un bacio prima che mi addormenti, e una prova del fatto che mi Mia vuole molto bene. 4 “E meglio che ognuno pensi per se”, dice sempre mia nonna, io penso che invece e utile pensare anche agli altri quando ne hanno bisogno! 5 “Ma dov’e il mio libro di storia?” In alcune parole, l’accento cade su lettere 6 “Ma allora sei proprio cieco! E li davanti ai tuoi occhi. diverse e cambia il significato della parola stessa, come ancòra e àncora, in questi casi non è Il tuo gattino Nuvola e la sopra quell’albero di pero. obbligatorio segnalare l’accento (ma sul 1
2 Segna l’accento sulle parole tronche.
dizionario è indicato!), quando invece le parole sono tronche e l’accento cade sull’ultima lettera (una vocale) è obbligatorio segnalarlo, es.: LEALTà.
La 3 serata inizio male e fini peggio! La qualita di questo tessuto e davvero ottima, ma non so se la quantita e sufficiente. 4 liberta di ogni uomo e uno dei diritti principali da salvaguardare. La Devi mettere piu volonta nel fare le cose, solo cosi riuscirai nei tuoi intenti. 5 Domani andro al mare e mi faro un bagno lunghissimo.
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I mparo a: utilizzare l’accento quando è necessario.
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o r to g r a f i a
la punteggiatura La virgola: si sa che si usa nel caso di elenchi di parole o frasi, ma è più complicato metterla all’interno di una frase, per dare una precisazione, rispetto alla frase stessa, per specificare cioè un “inciso”. Il punto e virgola: il suo uso non è molto comune, ma si può trovare frequentemente nel caso di enumerazioni, per isolare o raggruppare elementi omogenei all'interno di una lista più vasta. Un'altra situazione in cui è consigliabile usare il punto e virgola è quando due frasi sono collegate fra loro per il senso, ma hanno soggetti diversi. Il punto: indica la pausa più lunga, si usa quando finisce un pensiero, dopo il punto si può andare a capo e si deve mettere la lettera maiuscola. Il punto si utilizza anche: nelle abbreviazioni: ecc. (eccetera), O.N.U. (Organizzazione delle Nazioni Unite), in enumerazioni o cataloghi (A. primo caso, B. secondo caso, C. terzo caso) I due punti: si usano in primo luogo per introdurre il discorso diretto (e sono in questo caso seguiti da virgolette o da lineetta). I due punti servono anche a introdurre parole che spiegano un pensiero precedente o introducono un’enumerazione. Il punto interrogativo: si pone dopo una domanda. Dopo il punto interrogativo si deve mettere la lettera maiuscola. Il punto esclamativo: chiude di solito una frase esclamativa e serve a indicare: indignazione, stupore, entusiasmo, un ordine, un'interiezione. Anche dopo il punto esclamativo si deve mettere la lettera maiuscola. I puntini di sospensione: sono generalmente tre e indicano una sospensione del pensiero dovuta a dubbio, confusione, agitazione, gioia, ironia, paura ecc. Le virgolette o le lineette: le virgolette si usano per racchiudere discorsi diretti, citazioni, titoli. La lineetta indica, in un dialogo, il distacco tra le varie battute. Il trattino: si utilizza per separare parole composte, es.: l’Impero austro-ungarico. 6 5 4 3 2 1
1 Ecco una favola di Esopo: “Il leone e il topolino”. Inserisci, negli spazi, la punteggiatura adatta.
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Mentre un leone dormiva in un bosco topi di campagna facevano baldoria Uno di loro senza 2 accorgersene nel correre si buttò su quel corpo sdraiato Povero disgraziato Il leone con un rapido balzo lo afferrò deciso a sbranarlo. Il topo supplicò clemenza in cambio della libertà, gli sa3 rebbe stato riconoscente per tutta la vita. Il re della foresta scoppiò a ridere e lo lasciò andare Passarono pochi giorni ed egli ebbe salva la vita proprio per la riconoscenza del piccolo topo 4 Cadde infatti nella trappola dei cacciatori e fu legato al tronco di un albero Il topo udì i suoi ruggiti di lamento accorse in suo aiuto e da esperto si mise a rodere la corda Dopo averlo re5 stituito alla libertà gli disse 6Tempo fa hai riso di me perché credevi di non poter ricevere la ricompensa del bene che mi hai fatto Ora sai che anche noi piccoli e deboli topi possiamo essere utili ai grandi
1
(Esopo, Favole)
2 Inserisci la virgola in punti diversi, noterai che il significato delle frasi cambierà. Carlo è andato al cinema con Fabio poi è andato al bar. 3 Carlo è andato al cinema con Fabio poi è andato al bar. Io4guardo la televisione sul divano mio fratello legge. Io guardo la televisione sul divano mio fratello legge. 5 Laura fa ginnastica con Mariella poi va a mangiare una pizza. Laura fa ginnastica con Mariella poi va a mangiare una pizza. 6 Io leggevo un libro in salotto la zia prendeva il tè con mamma. Io leggevo un libro in salotto la zia prendeva il tè con mamma. I mparo a: usare i segni d’interpunzione.
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morfo logia lessic o
dal discorso diretto a quello indiretto Per passare dal discorso diretto a quello indiretto, bisogna intervenire sulla frase con alcune trasformazioni: - si eliminano i due punti, le virgolette o le lineette; - si introducono le preposizioni o le congiunzioni: A, DI, ChE, SE; - i pronomi personali e i possessivi di I e II persona diventano di III persona; - cambiano gli avverbi: OGGI/QUEL GIORNO, IERI/IL GIORNO PRIMA, QUI/Là; - i verbi non cambiano se la frase introduttiva è al tempo presente, altrimenti il presente diventa imperfetto, il futuro diventa condizionale, il passato diventa trapassato; - se il discorso diretto viene introdotto dalla preposizione “DI”, dopo il verbo va all’infinito. 6 5 4 3 2 1
1 Sul tuo quaderno trasforma questo dialogo tratto dalla fiaba di Cappuccetto Rosso in discorso indiretto.
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La nonna abitava fuori, nel bosco, a una mezz’ora dal villaggio. Quando Cappuccetto Rosso giunse nel 2 bosco, incontrò il lupo, ma non sapeva che fosse una bestia cattiva e non ebbe paura. - Buon giorno, Cappuccetto Rosso, - disse questo. - Dove vai così presto? - 3Dalla nonna. - Che cos’hai sotto il grembiule? -4 Vino e focaccia per la nonna debole e vecchia - Dove abita la tua nonna, Cappuccetto Rosso? - chiese ancora il lupo. -5 A un buon quarto d’ora da qui, nel bosco, sotto le tre grosse querce; là c’è la sua casa - rispose Cappuccetto Rosso. Il6lupo allora fece un pezzetto di strada con Cappuccetto Rosso, poi disse: - Guarda un po’ quanti bei fiori ci sono nel bosco, Cappuccetto Rosso; e senti come cantano bene gli uccellini! Cappuccetto Rosso alzò gli occhi e quando vide i raggi del sole filtrare attraverso gli alberi, e tutto intorno pieno di bei fiori, pensò: - Se porto alla nonna un mazzo di fiori, le farà piacere; è così presto che arrivo ancora in tempo. E corse nel bosco in cerca di fiori. Il lupo invece andò dritto alla casa della nonna e bussò alla porta.
1
(Riduzione da C. Perrault, Cappuccetto Rosso)
2 Ecco delle frasi in cui è presente il discorso diretto, ma ci sono degli errori, individuali e correggili. La mamma prima di uscire: mi ha detto di finire tutti i compiti. 3
4 mamma sgrida Fabio perché non hai riordinato la stanza prima di uscire. La 5 La signora chiede al pescivendolo - Se il pesce era fresco. 6 La maestra dice agli alunni di state in silenzio e fate il vostro lavoro. Cecilia e Filippo chiedono alla nonna se possiamo andare a giocare in giardino. Il presentatore televisivo annuncia che: - ci sarà un cantante famoso.
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I mparo a: trasformare il discorso diretto in indiretto.
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Verifica 6 5 4 3 2 1
1 Dividi in sillabe, con una barra, tutte le parole del seguente brano.
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Come potete immaginarvelo, la Fata lasciò che il burattino piangesse e urlasse una buona mezz’ora, a 2 motivo di quel suo naso che non passava più dalla porta di camera; e lo fece per dargli una severa lezione 3 perché si correggesse dal brutto vizio di dire le bugie, il più brutto vizio che possa avere un ragazzo. Ma quando lo vide trasfigurato e cogli occhi fuori della testa dalla gran disperazione, allora, mossa a pietà, batté le mani insieme, e a quel segnale entrarono in camera dalla finestra un migliaio 4 di grossi uccelli chiamati Picchi, i quali, posatisi tutti sul naso di Pinocchio, cominciarono a beccarglielo 5 tanto e poi tanto, che in pochi minuti quel naso enorme e spropositato si trovò ridotto alla sua grandezza naturale.
6 1
(Riduzione da C. Collodi, Pinocchio, le avventure di un burattino)
2 Sottolinea nelle seguenti frasi le parole soggette a troncamento e riscrivile come nell’esempio.
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Da 3 un po’ di tempo sentivo dei passi dietro di me. Sta’ al tuo posto e cerca di ascoltare. 4 quello che ti dico e non avrai nessun problema. Fa’ Ho 5 portato il mio bambino dal pediatra: il dottor Pierini, lo conosci? Bravo! Il tuo compito è ben fatto! Meriti un bel voto! 1 6 a tua madre che domani l’andrò a trovare nel pomeriggio. Di’ 2 è secondo te l’animale più veloce del mondo? Qual
po’ - poco
3 Nelle seguenti frasi inserisci i segni di punteggiatura adatti.
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Esci 4 con me stasera Al ristorante ci hanno portato lasagne pollo arrosto patate arrosto e panna cotta. 5 1 Matrigna di Biancaneve chiedeva sempre allo specchio magico La Specchio delle mie brame chi è la più bella del reame 6 2 Ieri prima di andare a dormire mi sono guardata un bellissimo film d’amore. Il3compleanno di nonna Alda è domani andrò a trovarla e le porterò un mazzo di fiori.
4 Trasforma le seguenti frasi dal discorso diretto a quello indiretto. La 5 mamma mi chiese: “Mi aiuti a preparare la torta di compleanno per tuo fratello?”
6 Angela chiede a Sara: “Vieni a fare i compiti con me nel pomeriggio?” Mia nonna ieri stava male e continuava a dire: “Mi fa male dappertutto!” Durante la visita al museo l’insegnante ci disse: “Mi raccomando fate silenzio!”
I mparo a: riconoscere e usare il troncamento, i segni di punteggiatura, il discorso diretto e quello indiretto, e a suddividere le parole in sillabe.
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comun
icazio
ne
i registri della comunicazione Sappiamo che in ogni comunicazione, c’è un EMITTENTE, che invia un MESSAGGIO e un DESTINATARIO che lo riceve, però a seconda del tipo di destinatario e della situazione in cui ci troviamo usiamo toni diversi. I modi diversi di comunicare lo stesso messaggio si dicono: REGISTRI o CODICI LINGUISTICI. Quando comunichiamo con un amico, o in generale con una persona che conosciamo bene, usiamo un REGISTRO o CODICE CONFIDENzIALE o INFORMALE, in cui di solito si usa il “tu”. Es.: A cena Andrea dice a suo fratello: “MI PASSI L’ACQUA?”. Quando invece parliamo con persone con cui non abbiamo confidenza o a cui dobbiamo un rispetto particolare, usiamo un REGISTRO o CODICE RISPETTOSO o FORMALE, in cui di solito si usa il “lei” ed espressioni del tipo: per piacere, mi scusi, grazie, ecc. Es.: Al ristorante papà dice al cameriere: “POTREI AvERE PER CORTESIA DELL’ACQUA?” 6 5 4 3 2 1
1
Sottolinea di rosso il messaggio inviato con un registro informale e di blu quello inviato con un registro formale.
2 Ma dove diavolo si trova Via Condotti? Mi 3 scusi mi potrebbe indicare dove si trova Via Condotti? Signori, il pranzo è pronto! 4 A tavola! È pronto. 5 Smettila di urlare! 6 5 4 3 2 1
Potrebbe abbassare il tono di voce, per piacere? 6 1
2 Collega i messaggi ai luoghi in cui sono stati detti.
6 5 4 3 2 1
C’è 3 la bandiera rossa, è proibito fare il bagno. Vorrei provare l’abito di seta rossa che ho visto in vetrina. 4 Mannaggia, ma che fa l’arbitro, il rigore non c’era! 1 Adesso vi porto subito il menù. 5 Non ho potuto studiare, ho qui la giustificazione della mamma. 2 6
a scuola al mare al ristorante allo stadio in un negozio
3 Inventa tu due conversazioni al telefono usando in una il registro formale, nell’altra quello informale. 4
Stabilisci per ciascuna il destinatario e la situazione in cui ti trovi.
- dEstINatarIO: 5 - sItuaZIONE:
- dEstINatarIO: - sItuaZIONE:
6 - CONvErsaZIONE:
12
- CONvErsaZIONE:
I mparo a: capire la differenza dei registri linguistici in merito al destinatario e alla situazione.
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co
municazione
lo scopo e il messaggio nascosto della comunicazione I vari messaggi possono avere diversi scopi comunicativi, ecco i principali: INFORMARE, ORDINARE, RACCONTARE, ChIEDERE, CONvINCERE. 6 5 4 3 2 1
1 Scrivi alla fine di ogni messaggio qual è secondo te lo scopo che si vuole raggiungere, scegliendolo tra quelli sopracitati.
2 C’era una volta una bella principessa... La 3 Pianura Padana è molto nebbiosa in inverno. Prendimi gli occhiali! 4 ore sono? Che La 5 virgola serve per separare le parole di un elenco. Vieni subito a casa dopo il cinema! 6 Cosa hai cucinato oggi? C’era una volta un re molto triste... Il Po è il fiume più lungo d’Italia. Fuori di qui! Se berrai tutti i giorni molto tè verde, dimagrirai più facilmente, credimi!
6 5 4 3 2 1
A volte quando parliamo, le nostre parole non hanno solo il significato “letterale”, ma ne assumono uno più sottile, “nascosto” che va capito dall’attento ascoltatore, si parla quindi di “scopo nascosto” del messaggio. Es.: “Mamma, lo sai che i miei amici vanno tutti alla settimana bianca, a febbraio... piacerebbe anche a me”. Detto in modo più esplicito significa: “Mamma, mi mandi alla settimana bianca?”
1
2 Scrivi lo scopo nascosto dei seguenti messaggi. Andrea entra in una stanza, vede la finestra aperta e dice: “Che freddo!” 3 Scopo nascosto: Andrea vuole che 4 Lucia passa davanti ad una vetrina e dice alla mamma: “Guarda che belle quelle scarpe! Scopo nascosto: Lucia vuole che 5 Carlo osserva la zia che ha appena finito di preparare una torta e dice: “Brava zia! Hai 6 la mia torta preferita!” fatto Scopo nascosto: Carlo vuole Olga si è dimenticata a casa la merenda e guardando la pizza della sua amica Virna dice: “Quella pizza sembra proprio buona!” Scopo nascosto: Olga vuole Franco si annoia ad ascoltare i lunghi racconti di suo zio e dice: “Mi sento molto stanco”. Scopo nascosto: Franco vuole I mparo a: individuare lo scopo e il messaggio della comunicazione.
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lessic
o
il linguaggio figurato Il linguaggio figurato è un modo d’esprimersi attraverso parole ed espressioni a cui diamo un significato diverso rispetto a quello d’origine, operiamo cioè uno “spostamento di significato”; es.: TU MI hAI SPEzzATO IL CUORE! Nel dizionario, oltre al significato originario di una parola, trovi anche i suoi usi figurati (fig.). 6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea la frase corrispondente al significato delle seguenti espressioni figurate. Sono in un mare di guai. 2
3 Oggi ho la luna di traverso. 4 Sono al verde. 5 Sei 6 sempre con la testa tra le nuvole. Ma allora sei proprio fuori di testa! 6 5 4 3 2 1
Mi metti sempre con le spalle al muro. 1
“Ho molti problemi”. “Per me è stato un guaio andare al mare”. “Oggi mi sento allegro”. “Oggi non mi va bene niente”. “Mi trovo in un prato”. “Non ho più soldi”. “Sei sempre distratto”. “Vai molto spesso in aereo”. “Hai la testa fuori dal finestrino”. “Non sei una persona affidabile”. “Mi sbatti contro un muro”. “Mi metti in difficoltà”.
2 Scrivi una frase con ognuna delle seguenti espressioni figurate.
6 5 4 3 2 1
Essere giù di giri. 3 Tagliare la corda. 4 Prendere un granchio. Essere come un leone. 5 1 Un fulmine a ciel sereno. 6 Nel 2 cuore della notte.
3 Riscrivi le seguenti espressioni figurate, usando altre parole. Purtroppo non ho più soldi. Purtroppo sono al verde. 4 Ti prego non mi creare delle grane. 5 tirato troppo la corda. Hai Per 6 te ho sempre avuto un occhio di riguardo. Il tuo discorso non ha né capo, né coda. Quando l’ho visto ho sentito un tuffo al cuore. Raggiungerti fu come scalare una montagna.
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I mparo a: riconoscere ed usare espressioni figurate.
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omonimi, sinonimi, contrari
morfologia o lessic
Gli omonimi sono parole identiche con significati diversi, i sinonimi sono parole diverse con significati assai simili. 6 5 4 3 2 1
1 Scrivi sul tuo quaderno una frase per ogni omonimo. 2 porto (luogo in cui attraccano o partono imbarcazioni - voce Es.: del verbo portare - tipo di vino portoghese)
3 Il porto di Genova è uno dei più importanti d’Italia. 4 Stasera ti porto al cinema. Mi 5 prenderò un buon bicchiere di Porto nel quartiere della Ribeira. gru (uccello - strumento da lavoro). 6 pianta (vegetale - parte del piede - tipo di rappresentazione cartografica - voce del verbo piantare). riso (tipo di seme commestibile - participio passato del verbo ridere - risata). bucato (insieme dei panni lavati - participio passato del verbo bucare). piano (strumento musicale - parte di un palazzo - elaborazione mentale di una strategia - avverbio di modo, superficie pianeggiante - termine geometrico).
6 5 4 3 2 1
1 cosa - sinonimo di testa). capo (uomo o donna che tiene il comando - parte iniziale di una 6 5 4 3 2 1
1
2
2 Completa le seguenti coppie di frasi con
3 Trova un sinonimo per ciascuna parola
gli omonimi adatti.
3 L’ del tuo vestito si è scucito. 4 bicchiere è pieno fino all’ Quel .
4
indicata.
casa 5 irritato spaventato 6 5 Hai un sulla guancia. guardare C’era molta erba sul della strada. amico 6 baccano Aveva un bellissimo . iniziare Hai dato uno alle ultime pagine del libro? maestra astuto Tu scrivi con le colorate. malinconia Le della coda del pavone sono bellissime! magro vetta Il serpente ed è molto velenoso. prendere Attento! Non superare la rossa. I mparo a: riconoscere ed usare: omonimi, sinonimi e contrari.
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1
m o r2f o logia lessic o
3
4 Sostituisci nelle seguenti frasi la parola in rosso con un sinonimo.
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Mi 5 raccomando non bere bibite troppo fredde! Se sarà una bella giornata, domani faremo un’escursione in montagna. 6 Dopo un’intera giornata di lavoro sono davvero stanco. 1 Le bambine, per danzare, metteranno un tutù azzurro. Il2tuo viso è troppo pallido: stai male? Questo risotto ha un sapore un po’ strano. 3 sorella ha acquistato un bellissimo paio di scarpe rosse. Mia L’aroma del caffè aveva invaso tutta la casa. 4
5 Collega ogni parola con quella di significato opposto. 6 5 4 3 2 1
ricordare 6 vero 1 fuori ridere 2 scuro snello 3 femmina 4 amico lento
5
piangere chiaro maschio falso dimenticare dentro svelto grasso nemico
6 Riscrivi le seguenti frasi sostituendo le parole in verde con i loro contrari. I bambini hanno avuto molto caldo oggi. Mi sembra che il tuo vestito sia asciutto. Vieni dentro! Mio fratello è un ragazzo responsabile e maturo. I nonni hanno detto che presto partiranno. Questo caffè è troppo amaro!
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I mparo a: riconoscere ed usare: omonimi, sinonimi e contrari.
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lessic
o
parole straniere di uso comune Molte parole che usiamo ormai comunemente, tanto che si trovano anche sul dizionario, non appartengono in realtà alla lingua italiana, ma sono parole straniere: soprattutto inglesi, ma anche francesi o tedesche. 6 5 4 3 2 1
1 Inventa e scrivi sul tuo quaderno una frase con ognuna delle seguenti parole di origine inglese, 2 3 6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
francese e tedesca, diventate ormai di uso comune.
jeep - baby-sitter - toast - surf - camping - jeans - scooter abat-jour - brioche - garage - boutique
4 wurstel - wafer - speck 1 5 2 Scrivi, quando è possibile, la traduzione italiana delle seguenti parole inglesi, diventate ormai di uso 6 comune. 3 questionario Quiz Relax Killer Football Sandwich Scooter 4 1 Leader Fan Yacht 5 Stop Pullover Weekend 2 6 3 Completa questo breve testo con vocaboli stranieri, scegliendoli tra quelli sottoelencati. 4 uscita di casa correndo, ma ormai avevo perso l’ Ero ! Allora cominciai a cercare un . , dovevo andare in una del centro dove mi aspettava la mia amica Niki, aveva visto 5 un bel . blu per suo marito e un di seta a fiori per lei e voleva il mio consiglio. Finalmente arrivò una rossa, la guidava il mio amico Ron! Naturalmente si è fermato e mi 6 ha dato un passaggio, per strada, voleva sorpassare tutti e suonava in continuazione il ! Finalmente sono arrivata a destinazione, Niki era in attesa, masticava un e si strizzava nervosamente la cinta del suo . Fortunatamente poi, io e Niki ci siamo divertite molto a fare , anch’io mi sono comprata qualcosa: un bel paio di , della stessa marca di quelli di uno pubblicitario molto famoso, e in una profumeria un per le guance. L’unica cosa è che abbiamo speso una fortuna e sia io che Niki abbiamo dovuto pagare con il , d’altronde non potevamo aspettarci che ci dessero le cose ! Quando io e Niki facciamo compere diventiamo proprio un imbattibile! Poi siamo andate in un e abbiamo preso , e qualche . Infine siamo salite sulla sua e siamo tornate a casa. Era cominciata male, ma poi la giornata si è rivelata splendida! boutique - taxi - shopping - jeans - clacson - bar - gratis - autobus - the - phard - chewing-gum spot - sandwiches - foulard - spider - bancomat - brioches - gilet - team - jeep - out - trench I mparo a: riconoscere ed utilizzare parole straniere di uso comune.
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morfo logia lessic o
la formazione delle parole: prefissi e suffissi
I PREFISSI sono gruppi di lettere che si aggiungono DAvANTI ALLA RADICE (cioè la parte invariabile) di una parola, al fine di creare una parola nuova rispetto a quella di partenza; i SUFFISSI sono gruppi di lettere che si aggiungono alla FINE DELLA RADICE, con lo stesso scopo. Es.: PREFISSO: IN–FELICE; SUFFISSO: FATIC-OSO. 6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea nelle seguenti frasi di rosso le parole con i prefissi e di blu quelle con i suffissi.
6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
Stamattina Arturo è stato molto indisciplinato. 2 I dentisti sono di solito molto costosi. Ti3 consiglio di rileggere quel capitolo, in modo che il suo significato ti sia più chiaro. In falegnameria c’è sempre molta polvere! 4 hanno detto che è molto pericoloso girare da soli in quel quartiere di notte! Mi Non 5 essere disattento o rischierai di non capire bene. Dopo la pioggia di stanotte le strade di campagna sono molto fangose. 1 6 2 Aggiungendo prefissi e/o suffissi crea altre parole a partire da quelle date. smagrire, dimagrire, magrezza
Magro 3 Lungo 4 1 Latte Fango 5 2
Colpa Carta Comodo Fiore
6 Individua tra queste parole con prefissi e suffissi, quella base. 3 6 5 4 3 2 1
Antigelo 4 1 Subacqueo 5 2 Incerto Barista 6 3
gelo
Scogliera Extraterrestre Disattento Salumificio
Libreria Industriale Retrobottega Disonesto
4 Cerca sul vocabolario il significato dei seguenti prefissi e trova per ognuno alcune parole che li contengono.
5 Tele Mono 6 Bio Auto Anti Extra
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: : : : : :
da lontano
teleobiettivo, telecomando, telegramma, telefono
I mparo a: riconoscere ed utilizzare prefissi e suffissi.
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morfologia o lessic
neologismi e linguaggi settoriali
Con il termine neologismo ci si riferisce ad una parola di recente ideazione che è entrata perciò da poco a far parte del nostro vocabolario tramite, ad esempio, i mass-media, Internet o per passaparola; es.: BADANTE. 6 5 4 3 2 1
1 Collega i neologismi nella colonna di sinistra con il loro significato nella colonna a destra. Paparazzo 2 Globalizzazione 3 Chattare 4 Cellulare Euro 5 Videofonino 6 Messaggiare
6 5 4 3 2 1
ampliamento a livello mondiale dell’economia telefono portatile fotografo specializzato in foto scandalistiche nuova moneta europea cellulare con video annesso scambiarsi messaggi con il cellulare dialogare attraverso internet
Nella lingua italiana ci sono dei linguaggi cosiddetti settoriali o speciali, tipici cioè di alcuni settori: la politica, la medicina, lo sport, ecc.; es.: ANTIPIRETICO (settore medico): medicinale contro la febbre.
1
2 Sottolinea in rosso le parole appartenenti al linguaggio medico, in verde quelle appartenenti alla botanica, in blu quelle dello sport e cerchia quelle della letteratura.
6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
3 1felce - atletica - paragrafo - infermiera - traguardo - medicinali - tulipani - poema - fusto 4 nuotare - stetoscopio - leggere - ospedalizzare - gara - verdeggiante - epica - potare 2 scrittore - antibiotico - vincere - campione - ammalato - guarito - seminare 5 3 Scrivi cinque parole per ognuno dei seguenti settori. 6 musICaLE 1 4 gEOgrafICO 2 5 COrpO umaNO INfOrmatICO 3 6
4 Consultando il dizionario, riporta il significato delle seguenti parole, poi a fianco indica, secondo te, 5
in quali ambiti specifici vengono usate.
aCrOpOLI: CEfaLEa: 6 rOdOdENdrO: graNIvOrO: CarsIsmO: I mparo a: conoscere e usare i neologismi e i linguaggi settoriali.
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Verifica 6 5 4 3 2 1
1 Trasforma le seguenti frasi dal registro informale a quello formale.
6 5 4 3 2 1
Passami l’acqua! 2 Dove si trova Via Mazzini? 3 a fare un giro? Vieni Ti4accompagno io. Ecco la tua cioccolata calda. 5 Fammi entrare! 1 Vattene via! 6
Mi può passare l’acqua, per piacere?
2 Trasforma le seguenti frasi con espressioni figurate.
6 5 4 3 2 1
Mi 3 sento demoralizzato. Sei molto veloce. 4 bambino è vivace. Quel Sei 5 la persona meno importante del gruppo. 1 Sei al centro dello scandalo! 6 L’amore non è razionale. 2
Sono giù di corda.
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1
3 Tra le seguenti parole, sottolinea di rosso le coppie di sinonimi e di verde quelle di contrari (se vuoi puoi 1 aiutarti anche con il dizionario). 2 4 Campestre, volgare, elencare, semplice, agreste, tedioso, logorroico, raffinato, 2 3 complesso, angelico, noioso, faccia, fulmine, chiacchierone, viso, diabolico, 5 3 afferrare, lampo, prendere, enumerare. 4 6 1 4 Nelle seguenti parole, sottolinea in rosso 5 Collega ogni parola al linguaggio settoriale corrispondente. 2 i prefissi e in blu i suffissi. 5 6 spot economia Gelataio, sgelare, infastidire, 3falegnameria, disattivare, bruttezza, onorevole meteorologia 6 finanza pubblicità giornalista, amorale, preavviso, 4 zampe moda canottaggio, riprovare, pennuto, rime politica sfortuna, campionario. 5
6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
6 Sottolinea nelle seguenti frasi i neologismi.
passerelle pioggia
zoologia poesia
Papà ha comprato una monovolume grigia. Cliccando in alto a destra, sulla X ti scompare tutto. Quelle due veline sono veramente graziose. Ti ho messaggiato tutto il giorno e tu non mi hai mai risposto. Il riciclaggio della plastica sta diventando una vera necessità.
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I mparo a: usare il registro formale e informale, le espressioni figurate, i sinonimi e i contrari, i prefissi e i suffissi, i neologismi e i linguaggi settoriali.
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nomi comuni e nomi propri
morfologia o lessic
I nomi possono essere comuni e propri: es.: Io ho un amico che si chiama Pietro. Amico è il nome comune, Pietro è il nome specifico e proprio del mio amico e si scrive con la lettera maiuscola. Anche cose e animali possono 1 avere il loro nome proprio. Es.: Il mio cane si chiama Dumbo. 6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
1 Collega ogni nome proprio al suo nome comune.
6 5 4 3 2 1
2 Arno Luigi 3 Simba 4 Aurora Puglia 5 Africa Natale 1 6 Inter Carla 2
principessa regione continente fiume festività maestra zio leone squadra
2 Completa aggiungendo i nomi propri. 3
Il monte più alto d’ è il è 4 La capitale della La regione si affaccia sul mare 5 fu uno degli imperatori di si festeggia l’anno nuovo. 6 A Il è un vulcano che si trova in Il cantante dei è bravissimo! Il programma andrà in onda su
. . . . . .
3 Nelle seguenti frasi ci sono degli errori (la maiuscola a volte è di troppo, a volte manca); sottolineali.
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La 4 basilica di San pietro a roma è famosa in tutto il mondo. La cioccolata è un prodotto tipico della svizzera. 5 1 L’umbria è una regione che non si affaccia sul Mare. “la sirenetta” è una fiaba di Andersen, uno scrittore Danese. 6 2 Il mio personaggio preferito dei cartoni animati è braccio di Ferro. A3pasqua si mangiano le uova di cioccolata.
4 Sottolinea di rosso i nomi comuni e di blu quelli propri. Ecco fatto. Ho voluto ricopiare qui in questo mio giornalino il foglietto del calendario d'oggi, che 5 segna l'entrata delle truppe italiane in Roma e che è anche il giorno che son nato io, come ci ho scritto sotto, perché gli amici che vengono in casa si ricordino di farmi il regalo. 6 Ecco intanto la nota dei regali avuti finora: l.° Una bella pistola da tirare al bersaglio che mi ha dato il babbo; 2.° Un vestito a quadrettini che mi ha dato mia sorella Ada, ma di questo non me ne importa nulla, perché non è un balocco; 3.° Una stupenda canna da pescare con la lenza e tutto l'occorrente e che si smonta e diventa un bastone che mi ha dato mia sorella Virginia, e questo è il regalo che mi ci voleva, perché io vado matto per la pesca; 4.° Un astuccio con tutto l'occorrente per scrivere, e con un magnifico lapis rosso e blù, regalatomi da mia sorella Luisa; 5.° Questo giornalino che mi ha regalato la mamma e che è il migliore di tutti [...] (Riduzione da Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca, Rizzoli)
I mparo a: riconoscere ed usare correttamente i nomi comuni e i nomi propri.
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morfo logia lessic o
numero e genere dei nomi
I nomi hanno un genere: maschile o femminile e un numero: singolare o plurale. Ci sono alcuni nomi che hanno una sola forma per il maschile e per il femminile, solo l’articolo permette di riconoscerli, sono i nomi di genere comune. 6 5 4 3 2 1
1 Scrivi il femminile dei seguenti nomi. Il2nipote Il pediatra 3 Il pianista 6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
Il barista Il violinista Il collega
Il cantante Il musicista Il conducente
4 Alcuni nomi di cosa cambiano di significato quando si trasformano al femminile. Es.: IL PORTO-LA PORTA. 1 5 2 Scrivi il diverso significato di questi nomi. 6 Il3manico - la manica Il modo - la moda Il4busto - la busta Il5panno - la panna Il testo - la testa 6boa - la boa Il1
2
Alcuni nomi, invece, passando dal maschile al femminile e viceversa non hanno piĂš la stessa radice.
3 Cambia genere: dal femminile al maschile o viceversa. 6 5 4 3 2 1
Marito 4 Madre 1 5
2 6 3
Donna Nuora
Mamma Sorella
Scrofa Toro
Alcuni nomi si usano solo al singolare e si dicono DIFETTIvI, come: PEPE, FAME, SETE, BURRO; i nomi propri geografici: MEDITERRANEO, SICILIA; i nomi propri di persona; i nomi dei mesi; alcune malattie: MORBILLO, ROSOLIA. Altri nomi, detti sempre difettivi, si usano invece solo al plurale: NOzzE, FERIE, vIvERI, ESEQUIE, FORBICI, DINTORNI.
4 Volgi al singolare le seguenti frasi sul tuo quaderno. Abbiamo preso le ferie e siamo andati al mare. 5 Le sarte usano le forbici con grande maestria. 6 feste per le nozze degli amici sono sempre piacevoli. Le Nei dintorni ci sono grandi palazzoni. I miei fratelli avevano fatto provviste di viveri per paura delle nevicate.
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I mparo a: riconoscere ed usare il genere e il numero dei nomi.
2
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3 6 5 4 3 2 1
morfologia o lessic
4 1 5 Volgi al plurale le seguenti frasi. 2 Ho 6 avuto il morbillo da bambino. A3gennaio andrò a sciare. Carlo aveva invitato un amico a cena. 4 messo sale e pepe sul tavolo. Ho Mia 5 zia mangia troppo burro.
6 Sottolinea di rosso i nomi difettivi che hanno solo il plurale e di blu quelli che hanno solo il singolare. mutande - pietà - occhiali - stoviglie - redini - ossigeno - latte - marco pepe - nozze - Baltico - febbraio - tosse - rosolia - calzoni - rabbia Ci sono poi dei nomi detti SOvRABBONDANTI che hanno più forme di plurale e a volte, di singolare (anche se più raramente) e spesso con significati diversi. Es.: IL GESTO - I GESTI - LE GESTA. 12 11 10 9 8 7
7 Volgi al plurale i seguenti nomi; attenzione: ogni nome ha almeno due plurali!
12 11 10 9 8 7
Ginocchio 8 Filo 9 Sopracciglio Orecchio 10 7
Braccio Corno Ciglio Muro
11 8 Inserisci il plurale, scegliendolo tra i nomi dell’esercizio precedente, più adatto a seconda del significato della frase.
12 9 Nel bosco ho visto dei cervi con gros . Durante le vacanze di Pasqua abbiamo tinteggiato tut di casa. 10 Su delle strade si vedono spesso grossi istrici. 11 di mia madre sono, anche ora che sono grande, il porto più sicuro. della città vecchia erano ben conservat . 12 12 11 10 9 8 7
7 8
Ci sono poi dei nomi INvARIABILI che hanno una sola forma sia per il singolare che per il plurale, in questi casi cambia però l’articolo e/o l’aggettivo che li accompagna. Es.: FILM, PIETà.
9 Volgi al plurale le seguenti frasi. Tu 10 hai una grande virtù. Di solito la grande città è affollata. Il11 re è sempre un personaggio affascinante. La 12 gru è un uccello. I mparo a: riconoscere ed usare il genere e il numero dei nomi.
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morfo logia lessic o
nomi concreti e nomi astratti I nomi concreti indicano cose, animali, persone che possono essere percepiti dai nostri sensi; i nomi astratti indicano invece elementi non materiali, come idee, sentimenti, sensazioni.
6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea di verde i nomi concreti e di blu quelli astratti. grano - luce - energia - idea - bellezza - autobus - tolleranza - stupore - montagna - naso 2
giustizia - bosco - innocenza - bicicletta - falegname - pianeta - generosità - odio - tuono 3 1 bimbo - fiore - allegria - emozione - cuore - bontà - borsa - libri - maleducazione
6 5 4 3 2 1
4 2 Da ogni aggettivo qualificativo, ricava un nome astratto.
6 5 4 3 2 1
5 tenero 3 leale 6 4 1 affettuoso solitario 5 2
tenerezza
comprensivo brutto noioso affascinante
simpatico coraggioso contento meraviglioso
6 Prova a scrivere il significato dei seguenti nomi astratti, senza l’uso del dizionario, anche con l’aiuto 3 dei compagni, poi controlla sul dizionario o chiedi all’insegnante.
6 5 4 3 2 1
4 ambizione benessere 5 indifferenza 6 libertà fratellanza uguaglianza sincerità ingiustizia 1 altruismo 2 amore presunzione 3
4 Completa le seguenti frasi con un nome adeguato, indicando se si tratta di un nome concreto (c) o astratto (a).
In5 un amico, l’ è la virtù che preferisco. Con si produce la farina da cui si ricava il pane. 6 il I tuoi sono adatti per la montagna. Quel dipinto mi trasmette tanta .
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I mparo a: riconoscere ed usare i nomi concreti ed astratti.
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nomi primitivi, derivati, alterati
morfologia o lessic
I nomi PRIMITIvI non derivano da altri nomi e sono formati da radice e desinenza; i nomi DERIvATI derivano da altri nomi rispetto ai quali hanno significato diverso, e oltre alla radice e alla desinenza hanno anche prefissi e/o suffissi; i nomi ALTERATI non hanno significato diverso rispetto ai primitivi, ma hanno suffissi che li modificano in senso: vEzzEGGIATIvO, DISPREGIATIvO, ACCRESCITIvO, DIMINUTIvO. 6 5 4 3 2 1
1 Da ogni nome primitivo ricava un derivato.
6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
vetro gelato 2 pasta occhio 3 carta pesce fiore cane 4 1 5 2 Da ogni derivato ricava il primitivo. 6 3 libreria amicizia zuccherificio manovale 4 saliera campanile 5 marea calzaturificio osteria orefice 1 6 banchiere pescheria 2
latte acqua scuola pane
3 Sostituisci alle seguenti espressioni il nome alterato corrispondente.
6 5 4 3 2 1
4 vento piacevole Un Un 5 libro rovinato Un piccolo ramo 1 6 schifoso topo Uno Delle 2 grandi mani Un piccolo giardino 3
Una parola grossa Un romanzo da poco Una vecchia pentola Un momento negativo Una giovane aquila Un piccolo porto
4 Sottolinea in arancione i nomi primitivi, in blu i derivati e in verde gli alterati (attento ai falsi alterati!). 5 mammina - bottone - mare - torretta - orto - giornalaio - fogliame - birra - pancione 6 caffettiera - barbiere - fieno - ragazzetto - torrone - cartaccia - focaccia - panettiere. I mparo a: riconoscere ed usare i nomi primitivi, derivati, alterati.
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morfo logia lessic o
nomi composti e nomi collettivi I nomi composti sono formati dall’unione di due parole: due nomi, un nome e un aggettivo, un aggettivo e un aggettivo, un nome e un verbo, verbo e verbo, un avverbio e un nome.
6 5 4 3 2 1
1 Forma almeno tre nomi composti da ognuna di queste parole.
6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
capo 2 moto 3 salva 1
4 2 Sottolinea i nomi composti che trovi nelle seguenti frasi. 5 mamma ha passato l’aspirapolvere in tutta la casa. Ieri 3 Il6pescecane è molto più pericoloso del pescespada. 4 nonno era un vero gentiluomo. Mio Ho 5 lavato i piatti nella lavastoviglie e poi li ho messi 1 a posto nello scolapiatti. 6 primavera la campagna si riempie di biancospini, In2 in estate arrivano i girasoli. 3
4 3 2 1
6 5 4
2 1
6 5 4 3 2 1
1 2 3 Collega le due colonne in modo 4
da formare nomi composti.
batti 5 guarda 6 sali para dopo sempre
scuola cadute panni verde scendi roba
I nomi collettivi, anche se sempre singolari, indicano più persone, più animali o più cose.
4 1 Spiega il significato dei seguenti nomi collettivi.
6 5
3
pesce cassa carta
5 insieme di alberi bosco formicaio folla 2 flotta squadra orchestra 6 3 mandria sciame arcipelago gregge esercito comitiva 4 1 5 Sostituisci le parole in rosso con un nome collettivo. 2 Ho 6 visto passare un insieme di uccelli, andava verso sud. La 3 stanza più bella della casa del nonno è quella con tanti libri. L’insieme delle persone che lavorano sulla nave da crociera 4 è molto numeroso e qualificato. A5casa mia, l’insieme delle scarpe sta in soffitta. 6 Associa ogni nome collettivo ad un nome individuale. Sciame di api Branco
26
banda coro
squadra gruzzolo
mazzo covata
I mparo a: riconoscere ed usare i nomi composti e i nomi collettivi.
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Verifica 6 5 4 3 2 1
1 Scrivi a fianco dei seguenti nomi comuni, la M se sono maschili e la F se sono femminili.
6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
volpe virtù ala regina 2braccio leonessa pietà melo argento matematica 3 suola attrice gallina colla 1 genero 4 2 Volgi al plurale. Il5 Il caffè amaro 3lenzuolo pulito L’uovo sodo Il braccio rotto 6 Il4ciglio della strada Il politico corrotto 1 La Il paio di scarpe 5 pancia vuota La La specie estinta 2 città affollata 6 1 3 Sul quaderno scrivi una frase con ognuna di queste coppie di nomi: astratto/concreto. bellezza / statua 2 4 odio / nemico
3 5
6 5 4 3 2 1
ecologia / piante disaccordo / padre
giustizia / assassino scienza / uomo
oro amore sci
sensibilità / donna gioia / fratello
4 6 1 Trasforma i seguenti nomi primitivi in un derivato e un alterato. porta dente 5 2 gioco erba 6 casa rosa 3 latte fiamma 4
6 5 4 3 2 1
1 5 Forma un nome composto partendo dalle seguenti parole e seguendo le indicazioni. 2 cassa (nome+nome) 6 acqua (nome+aggettivo) 3 attacca (verbo+nome) 4 (avverbio+nome) sotto sali (verbo+verbo) 5
alto (aggettivo+nome) terra (nome+aggettivo) lava (verbo+nome) bianco (aggettivo+nome) passa (verbo+nome)
6 Sul tuo quaderno fai l’analisi grammaticale dei seguenti nomi, come nell’esempio. Es.: Amicizia: nome comune, astratto, derivato da amico, femminile, singolare. Scolaresca, onestà, latte, cavaliere, scoiattolino, scioglilingua, pineta, libro, sentimento, rapina, squadraccia, scolapasta, burattino, libertà, folla. I mparo a: riconoscere ed usare il genere e il numero dei nomi, i nomi concreti e astratti, derivati, alterati e composti.
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morfo logia lessic o
gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi
Gli articoli determinativi si mettono davanti a nomi specifici, quelli indeterminativi, davanti a nomi non determinati. Gli articoli partitivi costituiscono i plurali degli articoli indeterminativi e quando vengono usati al singolare indicano una parte, non precisata, del tutto. 6 5 4 3 2 1
1 Scrivi davanti ai nomi l’articolo determinativo e quello indeterminativo appropriati, poi volgi al plurale. 2 3 4 5 6 6 5 4 3 2 1
1
l’ / un
gli / degli amori
amore collana studente anatra ornitorinco pittore virtù scimpanzè utensile
2 Completa le frasi inserendo gli articoli opportuni.
6 5 4 3 2 1
miei zii, hanno trascorso vacanze estive in Norvegia, tra i fiordi. 3 Secondo antica leggenda, isola di Atlantide, sarebbe stata inghiottita da 4 terribile maremoto. Nella Foresta Amazzonica ci sono insetti particolarissimi. 5 Mia nonna fa favolose torte al cioccolato. 6 mio cagnolino Skipper ha fiuto eccezionale per tartufi. 1 giorno mi comprerò favolose scarpe da trekking. 2
3 Riscrivi le frasi sul tuo quaderno sostituendo: un po’, alcuni, qualche, con un articolo partitivo. A4cena ho mangiato solo un po’ di pane e prosciutto. Ho incontrato alcuni amici al ristorante cinese. 5 Prendi alcuni fiori rossi e mettili nel vaso in sala. 6 visto un po’ di ragazzi giocare a calcetto. Ho Vorrei qualche pesca bella matura. Ho mangiato un po’ di tagliatelle al ragù.
28
del
I mparo a: riconoscere ed usare gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi.
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l’aggettivo qualificativo
morfologia o lessic
L’aggettivo qualificativo è una parola che si aggiunge al nome per indicarne una qualità, deve concordare in genere e numero con il nome a cui si riferisce. 6 5 4 3 2 1
1 Sostituisci nelle frasi le parole sottolineate con l’aggettivo qualificativo corrispondente.
6 5 4 3 2 1
La 2 storia della famiglia La casa di mia madre 3 Acqua che si può bere Campi con delle colture 4 1
Strada piena di sassi Una giornata con molto sole Una frase che offende Un viale con molti alberi
5 Forma una frase con ognuna delle seguenti 2 6 3
6 5 4 3 2 1
La posizione dell’aggettivo in una frase può modificarne il significato.
coppie di nome-aggettivo.
vecchio - amico: amico - vecchio: 4 Numerose - classi: 5 Classi - numerose: grande - uomo: 6 uomo - grande: 1 Buoni - amici: amici - buoni: 2
Passeggiando per la città ho incontrato un vecchio amico. I miei amici ormai sono vecchi.
3 Sottolinea nelle seguenti frasi gli aggettivi sostantivati di rosso e gli aggettivi qualificativi di blu.
4
Alcuni aggettivi qualificativi vengono usati come nomi e si chiamano aggettivi sostantivati.
In soffitta ho trovato un vecchio libro di mio nonno. Chi non rispetta il semaforo rosso provoca spesso incidenti. Il freddo di quella notte era davvero eccezionale. Quest’anno il caldo è arrivato presto. Quel vecchio si era addormentato sulla panchina. Un povero cane camminava tutto solo per la strada.
5 6 5 4 3 2 1
1 6 2 3
4 Dai seguenti nomi ricava un aggettivo qualificativo. settimana 5 festa 6 amico autunno
settimanale
paura notte laurea pioggia
I mparo a: riconoscere ed usare l’aggettivo.
vento popolo fiume terra
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morfo logia lessic o
i gradi dell’aggettivo qualificativo
L’aggettivo qualificativo può essere usato in diversi “gradi”, cioè senza confronti: aggettivo qualificativo di grado positivo; paragonando le qualità di due elementi: grado comparativo (maggioranza, minoranza, uguaglianza); esprimendo qualità al massimo grado: superlativo (assoluto e relativo). 6 5 4 3 2 1
1 Completa la seguente tabella. 2
grado 3 positivo
Comparativo Comparativo Comparativo di di di maggioranza minoranza uguaglianza
superlativo assoluto
superlativo relativo
4 allegro 5
triste
6
meno caldo tenerissimo delicato come
6 5 4 3 2 1
1 2 Nelle seguenti frasi sottolinea di rosso l’aggettivo di grado positivo, di blu quello il comparativo di 3
maggioranza, di verde il comparativo di uguaglianza, di marrone il comparativo di minoranza, di giallo il superlativo assoluto e di arancione il superlativo relativo.
Il 4leopardo è il più veloce tra i felini. Mi1 sento infreddolito come te. 5 padre è un uomo gentile. Mio 2
Mio fratello, a scuola, è meno bravo di me. La vacanza è stata tranquillissima. Lo struzzo è più veloce del pinguino.
6 5 4 3 2 1
6 3 Sul tuo quaderno scrivi una frase con ognuno dei casi particolari di comparativo di maggioranza e/o di 4 5 6
30
superlativo assoluto, mostrati nella tabella.
grado positivo
alto basso buono cattivo grande piccolo
Comparativo di maggioranza superiore inferiore migliore peggiore maggiore minore
superlativo assoluto
supremo/sommo infimo ottimo pessimo massimo minimo
I mparo a: riconoscere ed usare i diversi gradi dell’aggettivo qualificativo.
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aggettivi e pronomi possessivi
morfologia o lessic
Gli aggettivi e i pronomi possessivi MIO, TUO, SUO, NOSTRO, vOSTRO, LORO, PROPRIO, ALTRUI indicano a chi appartiene una cosa, un animale o una persona. Gli aggettivi accompagnano il nome, mentre i pronomi lo sostituiscono; entrambi concordano in genere e numero con il nome di riferimento. 6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea, nelle seguenti frasi, in rosso gli aggettivi possessivi e in blu i pronomi possessivi, poi volgi al plurale.
2 Non mi piace il suo modo di fare. 3 Alla 4 festa non ho visto i tuoi amici.
5 scoperto che tua zia e la mia sono molto amiche. Ho 6 “È questo il tuo libro?” “No, quello è il suo”. La tua casa è molto più grande della mia. 6 5 4 3 2 1
1
Attenzione: PROPRIO e ALTRUI sono invariabili. LORO si riferisce ad un possessore plurale ed è invariabile mentre PROPRIO si usa nelle espressioni impersonali, o per specificare il possesso del soggetto.
2 Inserisci, nelle seguenti frasi, in rosso gli aggettivi mancanti e in blu i pronomi.
6 5 4 3 2 1
Io3 e sorella siamo andate a trovare i nonni. Non credo che i problemi siano reali, i invece mi sembrano assai gravi! 4 Molti pensano ai fatti più che ai . I5 affari vanno a gonfie vele, mentre i no. Il giardino è bellissimo, ma il è davvero eccezionale! 6 La cagnetta se ne sta sempre buona buona nella cuccia. 1 Ognuno si deve assumere le responsabilità. 2
3 Inventa una coppia di frasi con: PROPRIO, ALTRUI, LORO, prima usati come aggettivi poi come pronomi. 4 5 6
I mparo a: riconoscere ed usare gli aggettivi e i pronomi possessivi.
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morfo logia lessic o
aggettivi e pronomi indefiniti
Gli aggettivi e i pronomi indefiniti non specificano numero, posizione, caratteristiche dei nomi che accompagnano (aggettivi) o sostituiscono (pronomi). Sono solo aggettivi: OGNI, QUALChE, QUALUNQUE, QUALSIASI. Sono solo pronomi: OGNUNO, QUALCUNO, ChIUNQUE, QUALCOSA, NIENTE e NULLA; possono essere sia aggettivi che pronomi: TUTTO, TANTO, MOLTO, ALTRO, NESSUNO, TROPPO, POCO, ecc. 6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea in rosso gli aggettivi indefiniti e in blu i pronomi.
6 5 4 3 2 1
Certi 2 giorni mi sento al settimo cielo, altri non ho voglia di fare niente! Ciascun alunno prenda il suo zaino, poi usciremo dalla classe tutti in fila. 3 Ho preso molti rimproveri nel corso dell’infanzia, ammetto che alcuni me li 4sono meritati. In alcuni Stati la povertà è condivisa dalla maggioranza dei cittadini, 5 pochi vivono agiatamente. solo 1
6 2 Completa, le seguenti frasi, con l’aggettivo indefinito, scrivendolo in rosso o il pronome, scrivendolo in blu.
3
6 5 4 3 2 1
automobilista deve rispettare le norme del codice stradale. prenda le sue cose e non lasci niente in giro. 4 sentito Ho che bussava, ma quando sono andato ad aprire non ho visto 1 alcuni fiori selvatici hanno nomi che non conosco. 5 Se desideri cosa, chiedi pure, te la darà! 2 6
3 Sottolinea UN/UNO-A: in rosso l’articolo, in blu il pronome 4
indefinito, in giallo l’aggettivo numerale e in arancione il pronome numerale.
Un/uno-a può essere articolo indeterminativo, pronome indefinito, aggettivo o pronome numerale.
6 5 4 3 2 1
Improvvisamente un tuono rimbombò in lontananza. 1 5 Tu hai mangiato una caramella, io due! 2 6 dei due era un ragazzo davvero bello. Uno Ieri 3 sera c’era uno che mi seguiva, ma non ho visto bene chi fosse.
4 Scrivi una coppia di frasi (una per l’aggettivo, l’altra per il pronome) con ciascuno dei seguenti aggettivi 5
e pronomi indefiniti: TROPPO, POCO, ALTRO, TANTO.
6
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I mparo a: riconoscere ed usare gli aggettivi e i pronomi indefiniti.
.
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aggettivi e pronomi dimostrativi
morfologia o lessic
Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi indicano la posizione di qualcuno o di qualcosa: vicino/QUESTO, lontano/QUELLO, vicino a chi ascolta/CODESTO (oggi comunque poco usato); STESSO, TALE, MEDESIMO indicano uguaglianza; sono solo pronomi (quindi sostituiscono i nomi): CIò (riferito a cose e/o persone), COLUI, COSTUI, CI. 6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea in rosso gli aggettivi dimostrativi e in blu i pronomi.
6 5 4 3 2 1
Quei 2 fiori bianchi sono più freschi di questi qui rossi. Vuoi questa maglia lunga o quella corta? 3 Condivido ciò che dici. Alle 4 Medie non avremo gli stessi insegnanti di quest’anno. In vacanza ci siamo ritrovati nel medesimo albergo. 5 Costei è una persona negativa per te! 1
6 2 Inserisci, nelle seguenti frasi, con il rosso l’aggettivo dimostrativo e con il blu il pronome.
6 5 4 3 2 1
3 piacerebbe vedere Mi laghetto di montagna di cui mi hai parlato. Fai sempre attenzione a che dici! 4 Hai commesso il errore! 1 vestito è molto simile a di tua sorella. 5 Chi è ? Non mi sembra di conoscerlo. 2 6 6
3 Sottolinea nelle seguenti frasi CI, solo quando1è pronome dimostrativo. 5 4 3 2 1
6 5 4 3 2 1
Ormai non ci pensare più. 4 1 Te lo prometto, non ci vado. 5 2 ci puoi giurare! Ah, Perché non ci dici di cosa si tratta? 6 3
4 Volgi dal singolare al plurale o viceversa.
5 questa canzone quell’armadio 6 quel dipinto quella maglietta questi bambini quei ricordi
Qui 2 gatta ci cova! Peccato, questa sconfitta non ci voleva proprio! 3 Penso che Luana ci debba un favore. Sulle 4 polpette questa spezia ci sta alla grande.
5 Per ciascuno dei seguenti aggettivi o pronomi 6
dimostrativi inventa una frase.
medesima: Costui: Coloro:
I mparo a: riconoscere ed usare gli aggettivi e i pronomi dimostrativi.
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morfo logia lessic o
aggettivi e pronomi numerali Gli aggettivi e i pronomi numerali precisano la quantità (cardinali: UNO, DUE, TRE, ecc.), l’ordine in una serie (ordinali: PRIMO, SECONDO, TERzO, ecc.), una frazione (frazionari: UN MEzzO, DUE TERzI, ecc.), una moltiplicazione (moltiplicativi: IL DOPPIO, IL TRIPLO, ecc.).
6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea di rosso gli aggettivi numerali cardinali e di blu i pronomi, cerchia di rosso gli aggettivi numerali ordinali e di blu i pronomi.
6 5 4 3 2 1
2 Chi dei tre vuole una pizza? Nella 3 gara di nuoto Letizia si è classificata seconda, mentre prima è arrivata Alessia. Dicembre è l’ultimo dei dodici mesi. Il4triangolo ha tre lati, il quadrato quattro e il pentagono cinque. Io5 1 abito al terzo piano, Carla al quarto. 6 2 Sottolinea di rosso gli aggettivi numerali frazionari e di blu i pronomi, cerchia di rosso gli aggettivi numerali moltiplicativi e di blu i pronomi.
6 5 4 3 2 1
3 Tu hai comprato sette uova e io il doppio. 4 comprato mezzo litro di latte. Ho Quella bottiglia contiene un litro e mezzo di acqua. 5 1 Mi sono già presa una tripla porzione di tagliatelle! Ho 6 percorso tutta la strada, tu solo i due terzi. 2 3 Inserisci, nelle seguenti frasi, l’aggettivo o il pronome numerale che ti sembra più adatto.
6 5 4 3 2 1
Chi premio? 4 ha vinto il Il1 bambino della fila è il più alto di tutti. 5 Bisogna dare un strato di vernice, perché tenga bene. 2 Prendi fette di torta, al limone e 6 Hanno già mangiato i della crostata! 3
al cioccolato.
4 Riscrivi le seguenti frasi trasformando i numeri in aggettivi o pronomi numerali. 15coppa spetta anche al 2° classificato. Per me 2 cucchiaini di zucchero sono più che sufficienti, ma so che tu ne preferisci 3. 6 In casa dovrei avere in tutto 6 o 7 quadri. Ricordi il 1° regalo che mi hai fatto? Valeva almeno 4 volte più di questo!
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I mparo a: riconoscere ed usare gli aggettivi e i pronomi numerali.
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morfologia o lessic
aggettivi e pronomi interrogativi ed esclamativi Gli aggettivi o pronomi interrogativi introducono una domanda: QUANTO... ?, QUALE... ? (cambiano solo nel numero), ChE... ? (è invariabile), ChI... ? (può essere solo pronome). 6 5 4 3 2 1
1 Sottolinea in rosso gli aggettivi interrogativi e in blu i pronomi. Quanti soldi hai? 2 A chi darai un bacio? 3 lo sai quanto costa una collana di corallo? Ma Quali città hai visitato quest’estate? 4 A che gioco giochiamo? 5 6 5 4 3 2 1
6 1
Gli aggettivi o pronomi esclamativi introducono un’esclamazione: QUANTO... !, QUALE... ! (cambiano solo nel numero), ChE... ! (è invariabile), ChI... ! (può essere solo pronome).
2 Sottolinea in rosso gli aggettivi esclamativi e in blu i pronomi.
6 5 4 3 2 1
Che 3 giornata splendida ho passato con te! Quanto spreco! Tutti quei soldi spesi in regali inutili! 4 l’avrebbe detto che Gianni se ne sarebbe andato in America! Chi 1 Quest’inverno, in montagna: che sciate! 5 Che 2 noia stare sempre in casa! 6 3 Inserisci in rosso i pronomi interrogativi e in blu gli aggettivi esclamativi adatti.
6 5 4 3 2 1
gita fantastica! 1 4 Alla fine ce l’ho fatta, ma 2 5 è stato a farti male? ne hai comperati? 3 6
fatica!
C’è Sai dirmi Ma
arriva e c’è parte! cosa ci facevi là ieri? anni avrà il nonno di Jasmine? gioia provo nel rivederti!
4 Nelle seguenti frasi sottolinea l’aggettivo o il pronome che ritieni adatto. Quale / Che bella festa di compleanno! 5 Quali / Che sono i tuoi abiti preferiti? 6 Quanto / Quale sconto ti hanno fatto sulla spesa? Che / Quale meraviglia il mare al tramonto! Chi / Qual è l’organo più importante del sistema nervoso? I mparo a: riconoscere ed usare gli aggettivi e i pronomi interrogativi e/o esclamativi.
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morfo logia lessic o
i pronomi personali
I pronomi personali sostituiscono i nomi e presentano forme diverse, a seconda che siano soggetti: IO, TU, EGLI, ELLA, ESSO, ESSA, LEI, NOI, vOI, LORO, ESSI, ESSE; o complementi: ME, MI, TE, TI, LUI, GLI, Sé, SI, LE, CI, vI, LORO, LI, NE. 6 5 4 3 2 1
1
6 5 4 3 2 1
1 Completa le frasi con un pronome
2 Completa le frasi con i pronomi personali
personale soggetto.
complemento.
2 pallido! Credo che 3 vestito Sei non stia bene. Quel sta molto bene! ? Stava hanno lanciato 3 non abbiamo capito bene e 4 per annegare quando D’estate vado in vacanza in montagna. il salvagente. 4 accomodatevi qui, 5 hanno regalato molti libri per Natale. ci metteremo là. Il 5mio cane è Jolly, è molto vivace! Chiesi di restituirmi la moto prima possibile. 6 1 6Le particelle pronominali, dette anche pronomi deboli: MI, TI, CI, LO, LA, SI, vI, GLI, LE, NE, LI possono unirsi al verbo: es.: PARLAGLI. 2
6 5 4 3 2 1
3 Sostituisci i pronomi personali con le particelle pronominali e uniscile ai verbi. Sceglietevi quello che volete. Scegliete voi quello che volete. 4 1 fa molti esercizi per allenare se stessa. Anna 5 padre mi chiese di dare a lui un consiglio. Mio 2 Aspettate me! 6 Raccontate a noi la vostra vacanza. 3
6 5 4 3 2 1
4 Sottolinea in rosso gli articoli determinativi e in blu 6 5 4 3 2 1
i pronomi personali.
LA, LO, LE, GLI, L’ possono essere oltre che pronomi personali anche articoli determinativi.
1ho visti in piazza e li ho salutati. Li5 Le 2 albicocche sono ormai mature, le raccoglierò per cena. 6 Vedo la nonna che arriva, così le corro incontro e l’abbraccio! 3 ho chiesto se erano suoi gli occhiali che ho trovato in palestra. Gli Le 4 lische dei pesci possono essere pericolose, cerca di non ingoiarle. 5 Sottolinea in blu gli avverbi, in rosso i pronomi personali, in verde quelli dimostrativi.
CI, NE, oltre che pronomi personali possono essere pronomi dimostrativi o avverbi di luogo.
Ci6 affidiamo tutti a te! Luisa ci invitò nella sua baita in montagna e noi ci andammo volentieri. Mi piacciono molto i tuoi figli e ne apprezzo le qualità. Non ne possiamo più! Ci dici di che cosa parlavate?
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I mparo a: riconoscere ed usare i pronomi personali.
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pronomi relativi
morfologia o lessic
Il pronome relativo, come tutti i pronomi, sta al posto di un nome e mette in relazione due frasi tra loro; sono pronomi relativi: IL QUALE/LA QUALE/I QUALI/LE QUALI, ChE, ChI, CUI (che è preceduto da preposizioni: di, a, con, ecc.). CUI, ChE, ChI sono pronomi invariabili. 6 5 4 3 2 1
1 Unisci le seguenti coppie di frasi usando il pronome relativo. La 2 capitale dell’Italia è Roma, Roma sorge sul Tevere. La capitale dell’Italia è Roma che sorge sul Tevere. 3 Mio figlio è goloso di pasticcini, i pasticcini contengono il cioccolato.
4 Marta mangia solo la pasta, la pasta è fatta con il grano integrale. 5 Sono stato invitato a un compleanno, al compleanno mi sono divertito molto. 6 Questa felpa è stata dimenticata da un ragazzo, del ragazzo non ricordo il nome. 6 5 4 3 2 1
1 2 Nelle seguenti frasi sottolinea il pronome relativo e cerchia il nome che sostituisce. 3 6 5 4 3 2 1
Ho ritrovato la penna che avevo perso. Questi sono gli amici con cui andrò in vacanza. Chi ti ha confidato quel segreto è una persona indiscreta. La regione su cui debbo relazionare è la Toscana. La città in cui vivo è a misura d’uomo.
4 1 5 2 6 3 Inserisci la seconda frase nella prima, usando i pronomi relativi.
Es.: 4 Al circo scrosciarono gli applausi, il circo era affollato. Al circo, che era affollato, scrosciarono gli applausi. 5 pista era in ottime condizioni, lungo la pista sfrecciavano gli sciatori. La
6 Quel cane è di mia zia Lara, il cane abbaia. Quella persona conosce più lingue, di quella persona ti ho parlato. Ho una cara amica, alla mia amica telefono spesso.
I mparo a: saper riconoscere ed usare i pronomi relativi.
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morfo logia lessic o 6 5 4 3 2 1
1 2 3
La parola ChE può avere diverse funzioni: può essere, come abbiamo appena visto, pronome relativo, congiunzione, pronome o aggettivo interrogativo o esclamativo.
4 Correggi le frasi sottolineando il pronome relativo sbagliato e riscrivendo poi quello giusto di fianco alla frase stessa. Attenzione però, non sempre la frase è errata!
6 5 4 3 2 1
1 Il5negozio il quale compero sempre il latte è qui vicino. È6 2un nuotatore che tutti ammirano per la sua potenza. L’argomento che hai parlato è molto interessante, ma difficile. 3 Abbiamo studiato i Cretesi che sono stati conquistati dagli Achei. Tuo 4 fratello è una persona in cui ammiriamo molto. 5 Sottolinea in rosso il che con funzione di pronome relativo, in blu, il che con funzione di congiunzione, in verde il che esclamativo e in arancione il che interrogativo.
6 5 4 3 2 1
6 Penso che sia la cosa più rischiosa da fare. Ti prometto che, prima di partire, verrò a salutarti. Ma che vuoi da me? 1 Il film che mi hai consigliato era divertentissimo. 2 disastro che sei! Che Speriamo che smetta di piovere. 3 Che ora è per piacere? 4 Questa è la canzone che mi piace di più. Penso che tu abbia intenzione di uscire anche se piove. 5
6 Trascrivi le frasi sostituendo il pronome relativo CHE con le forme variabili IL QUALE, LA QUALE... Sento il telefono che suona. Indossa la maglietta che preferisci. I miei amici che partono domani, sono turchi. L’unico animale che terrei in casa è il gatto. 12 11 10 9 8 7
7 Trascrivi le frasi sostituendo il pronome relativo CHE con le forme variabili IL QUALE, LA QUALE... Non 8 sopporto chi dice bugie Chi conosce l’inglese è avvantaggiato. 9 trovo bene con chi ama il cinema. Mi Chi 10 non risponde a due domande avrà perso.
38 11 12
I mparo a: saper riconoscere ed usare le diverse funzioni della parola “che”.
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Verifica 6 5 4 3 2 1
1 Nelle seguenti frasi sottolinea gli aggettivi qualificativi e scrivi a fianco il grado corrispondente. È2il più brutto libro che abbia letto! Ho visto un film comico. 3 Il tuo lavoro è assai faticoso. Niente è così meraviglioso come un tramonto estivo. 4 Oggi la frutta costa meno di ieri. 5 C’è sempre qualcuno più fortunato di te. Le 6 onde, questa mattina, erano altissime! Tra me e mio fratello c’è stato un interessante chiarimento. 1 6 5 4 3 2 1
2 Sottolinea in rosso gli aggettivi possessivi e in blu i pronomi. La 3 tua amicizia ci è cara, ma la loro non la vogliamo. Rispetta sempre la sensibilità altrui come se fosse la tua. 4 Il nostro giardino è più curato del vostro. Bisogna aver cura del proprio materiale. 5 La stazione è vicina a casa tua. 6 mia casa è vicina ai giardinetti e la tua dove si trova? La
6 5 4 3 2 1
1 2
3 Completa le frasi con i seguenti pronomi e aggettivi indefiniti adatti: niente, nessuno, qualcosa, altro, 4 C’è
6 5 4 3 2 1
chiunque, ognuno, qualcuno.
che vuoi dirmi? prenda il suo giubbotto e non lo dimentichi sull’attaccapanni. 5 Non abbiamo da dirci ormai. 1 6 è entrato in casa con le scarpe sporche! C’è tutto il pavimento macchiato! 2 vedo Non persone con giacca e cravatta. tu sia, sei ben accolto in casa mia. 3
4 Completa scrivendo in rosso gli aggettivi dimostrativi e in blu i pronomi. Non mi piacciono parole e neppure gesti. 5 torta ha troppo liquore, ma è troppo dolce! 6 messo lo Hai vestito blu che avevi al matrimonio di Luca. che mi dici mi lascia davvero meravigliata. Non conosco e non credo che abiti in questa zona. Riconosco braccialetto, è mio! I mparo a: riconoscere ed usare gli aggettivi qualificativi, gli aggettivi e pronomi possessivi, indefiniti, dimostrativi.
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2 1 3 Verifica 2 4 3 5 Sottolinea in rosso i numerali cardinali, in blu i numerali ordinali, in verde quelli moltiplicativi e in arancione quelli frazionari. Scegline poi uno per ogni gruppo e inventa una fras sul tuo quaderno. 4 6 ottomila - quinto - millesimo - quadruplo - centodue - a due a due - trentesimo 5 triplice - un mezzo - milionesimo - trecentoventicinque - due quarti - primo
6 5 4 3 2 1
6 Completa con i pronomi interrogativi ed esclamativi adatti. si vede! ha scritto Pinocchio? dista il boschetto da qui? ho aspettato! bella festa! vuoi dei due? bello questo quadro! 12 11 10 9 8 7
7 Completa le frasi con le seguenti coppie di pronomi personali; uniscili o metti l’apostrofo se occorre. me 8 lo
12 11 10 9 8 7
te lo
ve lo
me la
te la
ce la
se li
te li
se le
ce li
me le
Gli hanno regalati, per la Comunione, i nostri nonni. 9 anelli Cara signora, racconto tutto capirà. 10 presto io una bicicletta per fare una passeggiata in campagna. Quel libro è mio, dam subito! 11 Non volevo dire come sono andate le cose, ma ora mi costringi a farlo. 12 avevo detto che avrei vinto io la gara. Quell’attore gli applausi è meritati tutti. Non preoccuparti, i soldi che ti deve mio fratello darò io. Per piacere, passi tu la padella antiaderente? portiamo con noi? Non credi che ci sarà troppa confusione? Sarei dicessi subito! 7 contento se le cose
8 Completa con il pronome relativo cui, preceduto da una preposizione. Questa è Carla l’amica trascorrerò le vacanze estive. 9 Credo che la scala ci troviamo non sia sicura! 10 In casa ho un grande armadio tengo solo la biancheria. La ti parlo, in questo momento è in viaggio. 11 persona Le cose tengo di più sono gli affetti! 12 La città vive mia nonna è piuttosto piccola.
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I mparo a: riconoscere ed usare gli aggettivi e i pronomi numerali, interrogativi ed esclamativi; i pronomi personali e relativi.
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i modi finiti dei verbi
morfologia o lessic
I verbi sono parti variabili del discorso, esprimono azioni o modi di essere, si suddividono in modi finiti: INDICATIvO, CONGIUNTIvO, CONDIzIONALE, IMPERATIvO e modi indefiniti: INFINITO, PARTICIPIO, GERUNDIO. I MODI FINITI: L’INDICATIvO. L’indicativo è il modo della certezza, della realtà, delle cose che sono successe, succedono o succederanno. L’indicativo ha quattro tempi semplici: il presente, l’imperfetto, il passato remoto e il futuro semplice; e quattro composti: il passato prossimo, il trapassato prossimo, il trapassato remoto e il futuro anteriore. 6 5 4 3 2 1
1 Analizza queste voci verbali come nell’esempio. Ballammo: voce del verbo ballare, I coniug., modo indic., tempo pass.remoto, I pers. plur. 2 Hai cantato: 3 Scapparono: Nuotaste: 4 Leggerà: 5 Sentivano: Vedo: 6
6 5 4 3 2 1
Tra i tempi composti, il TRAPASSATO PROSSIMO, il TRAPASSATO REMOTO, il FUTURO ANTERIORE, vengono usati più raramente degli altri. Il PASSATO PROSSIMO si forma con il presente dei verbi ESSERE o AvERE più il participio passato del verbo. Il TRAPASSATO PROSSIMO e il TRAPASSATO REMOTO si formano, rispettivamente, con l’imperfetto e con il passato remoto dell’ausiliare essere o avere più il participio passato del verbo. Esprimono un’azione verificatasi prima di una avvenuta all’imperfetto, al passato prossimo o al passato remoto. Il FUTURO ANTERIORE si forma con il futuro semplice dell’ausiliare essere o avere, più il participio passato del verbo. Si usa quando esprime un’azione futura che si verificherà prima di un’altra che avverrà ugualmente al futuro.
1
2 Riscrivi le frasi trasformando il tempo all’infinito nel trapassato (prossimo o remoto) o nel futuro anteriore adatto. Dopo che (dire) la preghiera, i ragazzi iniziarono a mangiare. 3
4 Eravamo veramente soddisfatti, perché (vincere) la partita. 5 Purtroppo quando tu arriverai, io me ne (andare) da un pezzo. 6 Partirò per le vacanze appena (finire) di dare gli esami. Mia sorella (avere) il morbillo ed era ancora molto debole. Quando (riacquistare) la calma ne parleremo.
I mparo a: riconoscere ed usare i modi finiti dei verbi.
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morfo logia lessic o 6 5 4 3 2 1
della speranza, dell’incertezza ed è di solito sorretto da verbi quali: credere, pensare, 1Il CONGIUNTIvO è il modo della possibilità, sperare; viene spesso introdotto dalla congiunzione “che”.
2
Comprende due tempi semplici: presente e imperfetto e due tempi composti: passato e trapassato.
3 Completa le frasi usando il modo congiuntivo. L’insegnante disse che 4 Tutti 1 pensavano che È5improbabile che È2 6necessario che È3importante che
6 5 4 3 2 1
4 Sottolinea nelle seguenti frasi i verbi al congiuntivo e fai l’analisi grammaticale di ognuno sul quaderno.
6 5 4 3 2 1
Credo che tu dorma troppo poco. 5 Se tu mi avessi ascoltato ora saremmo già a casa nostra! 6 Spero che tuo fratello torni in tempo per la cena di stasera. 1 È importante che tutti sappiano la verità. Mi2 piacerebbe che tu ballassi con me stasera. Spero che la mamma mi abbia visto mentre prendevo la bici, altrimenti si preoccuperà! 3
4
Il CONDIzIONALE indica azioni che potrebbero verificarsi a determinate condizioni, spesso espresse al modo congiuntivo, o richieste cortesi. Comprende un tempo semplice, il presente, e uno composto, il passato.
5 Nelle seguenti frasi elimina il verbo sbagliato. Avresti / avessi fatto in tempo a prendere il treno se ti fossi / saresti svegliato prima. 6 1 Andremmo / andassimo a fare un’escursione se il tempo non fosse / sarebbe incerto. Se 2 tu parleresti / parlassi a voce più alta, tutti sentissero / sentirebbero, ciò che dici. Avrei / abbia mangiato di più se avessi / avrei avuto più appetito. 3 Ammirerei / avrei ammirato i vostri sforzi se vi foste / siate mostrati più sinceri.
6 5 4 3 2 1
4 5
L’IMPERATIvO indica un ordine, un invito. Non ha la 1a persona singolare, ed ha due tempi semplici: il presente e (raramente) il futuro. Alla 2a persona singolare, per esprimere ordini negativi, si usa l’infinito presente preceduto da “non”.
6 Riscrivi le seguenti frasi mettendo all’imperativo i verbi tra parentesi. Non (tornare) a scuola impreparati! (leggere) con attenzione e capirai! Non (parlare) sempre tu! (rimanere) qui e (aspettarmi)!
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I mparo a: riconoscere ed usare i modi finiti dei verbi.
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i modi indefiniti dei verbi
morfologia o lessic
I modi indefiniti non specificano la persona che compie l’azione, sono: INFINITO, PARTICIPIO, GERUNDIO; tutti hanno solo un tempo semplice: presente e uno composto: passato. L’INFINITO esprime il significato generale del verbo, può anche essere usato come sostantivo, si parla allora di infinito sostantivato. 6 5 4 3 2 1
1 Trova l’infinito presente dei seguenti verbi.
6 5 4 3 2 1
2 arsO BEvvErO 3 drENava 4 pONIamO gErmINErà 5 INtINtO 1
mIsI assuNtO taCquE rOsO agImmO pErdENtE
6 2 Sottolinea di rosso i verbi all’infinito presente e di blu quelli all’infinito passato.
Bere 3 troppo non fa bene. Ho una gran voglia di nuotare in piscina. 4 Pensavo di aver fatto quello che mi chiedevi. Ho 5 sempre avuto paura di prendere l’aereo. Che noia stare a letto con l’influenza! 6 paura di aver mangiato troppo stasera! Ho Lavinia ha pensato di disegnare un bel paesaggio. Dopo aver corso così tanto vorrei riposarmi un po’. 6 5 4 3 2 1
1 2
Il PARTICIPIO può avere funzione sia di verbo che di aggettivo, che di nome. Es.: PARTITI per le vacanze, ci sentimmo più tranquilli (verbo); Il bambino aveva gli occhi ARROSSATI (aggettivo); Il PERDENTE non otterrà nessun punto (nome).
3 Sottolinea di rosso i participi con funzione di verbo, di blu quelli con funzione di aggettivo e di verde quelli con funzione di nome.
4 Dalla finestra aperta entrava l’aria della notte. L’insegnante dettò l’avviso. 5 Vinta la gara, salì sul podio. 6 Pulito il soprammobile, lo rimise al suo posto. Un ambiente pulito è sempre gradevole. La seguente storia parla di due amici orsetti. I mparo a: riconoscere ed usare i modi indefiniti dei verbi.
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1 morfo logia l e s2 sico
3 4 Forma il participio presente e il participio passato dei seguenti verbi.
6 5 4 3 2 1
5 studIarE amarE 6 BErE 1 CaNtarE 2 dOrmIrE 3 4
ELEggErE mOrIrE sOrgErE pIaNgErE CuOCErE
Il GERUNDIO mette in rapporto di causa, mezzo, tempo, modo, un’azione espressa con il verbo reggente; es.: CAMMINANDO, guardavo il mondo intorno a me mentre camminavo (rapporto di tempo: contemporaneità).
5 Sostituisci i gerundi con espressioni equivalenti. Ripensandoci mi rendo conto del mio errore. 6 Mangiando, guardava la televisione. 6 5 4 3 2 1
1 Avendo udito dei colpi mi sono spaventato. 2 Vedendoti mi sono fermato. 3
4 Tornando da scuola, canticchio. 5 6 Sostituisci con un gerundio le espressioni in grassetto. Mentre facevo colazione ho riletto storia. Se avessimo sentito la tua voce saremmo corsi a cercarti. Siccome avevo già cenato presi solo qualcosa da bere. Poiché sei qui, puoi accompagnarmi a fare la spesa. Durante la galoppata il cavallo saltò anche una staccionata.
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I mparo a: riconoscere ed usare i modi indefiniti dei verbi.
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i verbi essere e avere
morfologia o lessic
I verbi essere ed avere possono avere funzione propria e di ausiliari, quando “aiutano” a formare i tempi composti. 6 5 4 3 2 1
1 Scrivi l’ausiliare essere o avere al posto dei puntini, coniugandolo correttamente.
6 5 4 3 2 1
Francesca mi parlato della tua difficile situazione. 2 Ieri andata al cinema con Carlo, e ci divertiti un sacco. 3 La nonna ci disse che tutti dovuto aiutare nella trebbiatura. Quando saputo il risultato dell’esame, saltò di gioia. 4 Finché non finito di studiare non andrò a giocare fuori. 5 Avrei voluto che tu pensato bene a quello che stavi per fare. L’anno scorso di questi tempi già partita per le vacanze. 1 6
2 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso i verbi essere/avere quando sono usati come ausiliari e in blu quando sono usati come verbi con significato proprio.
6 5 4 3 2 1
3 Perché sei rimasto in casa e non sei uscito con gli amici? Il4mio bambino ha paura dei temporali. I passeri hanno beccato tutte le briciole di pane che avevo messo sul balcone. 5 1 Questa mattina la mia penna rossa era nell’astuccio, ora non c’è più! Se 6 io avessi un pesciolino rosso, lo chiamerei Red. 2 3 Trasforma le frasi dal verbo essere al verbo avere e viceversa.
6 5 4 3 2 1
Avere sete 4 Avere fame 1 5 Essere assonnato 2 Essere raffreddato 6 Avere freddo 3
essere assetato
Avere paura Essere frettoloso Avere premura Avere stanchezza Essere sfortunato
4 Inventa sei frasi usando i verbi ESSERE e AVERE sia come ausiliari che con significato proprio. EssErE: 5
6 avErE:
I mparo a: usare i verbi essere ed avere sia nel loro significato proprio che come ausiliari.
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morfo logia lessic o
verbo essere modo indicativo
modo congiuntivo
tempi semplici
tempi composti
tempi semplici
tempi composti
prEsENtE io sono tu sei egli è noi siamo voi siete essi sono
passatO prOssImO io sono stato tu sei stato egli è stato noi siamo stati voi siete stati essi sono stati
prEsENtE che io sia che tu sia che egli sia che noi siamo che voi siate che essi siano
passatO che io sia stato che tu sia stato che egli sia stato che noi siamo stati che voi siate stati che essi siano stati
ImpErfEttO che io fossi che tu fosti che egli fosse che noi fossimo che voi foste che essi fossero
trapassatO che io fossi stato che tu fosti stato che egli fosse stato che noi fossimo stati che voi foste stati che essi fossero stati
trapassatO prOssImO io ero stato tu eri stato egli era stato noi eravamo stati voi eravate stati essi erano stati
ImpErfEttO io ero tu eri egli era noi eravamo voi eravate essi erano
modo condizionale passatO rEmOtO io fui tu fosti egli fu noi fummo voi foste essi furono
trapassatO rEmOtO io fui stato tu fosti stato egli fu stato noi fummo stati voi foste stati essi furono stati
futurO sEmpLICE io sarò tu sarai egli sarà noi saremo voi sarete essi saranno
futurO aNtErIOrE io sarò stato tu sarai stato egli sarà stato noi saremo stati voi sarete stati essi saranno stati
modo infinito
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prEsENtE io sarei tu saresti egli sarebbe noi saremmo voi sareste essi sarebbero
passatO io sarei stato tu saresti stato egli sarebbe stato noi saremmo stati voi sareste stati essi sarebbero stati
modo imperativo prEsENtE sii (tu) sia (egli) siamo (noi) siate (voi) siano (essi)
modo participio
futurO sarai (tu) sarà (egli) saremo (noi) sarete (voi) saranno (essi)
modo gerundio
prEsENtE
passatO
prEsENtE
passatO
prEsENtE
passatO
essere
essere stato
essente
stato
essendo
essendo stato
I mparo a: conoscere e memorizzare la coniugazione del verbo essere.
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morfologia o lessic
verbo avere modo indicativo
modo congiuntivo
tempi semplici
tempi composti
tempi semplici
tempi composti
prEsENtE io ho tu hai egli ha noi abbiamo voi avete essi hanno
passatO prOssImO io ho avuto tu hai avuto egli ha avuto noi abbiamo avuto voi avete avuto essi hanno avuto
prEsENtE che io abbia che tu abbia che egli abbia che noi abbiamo che voi abbiate che essi abbiano
passatO che io abbia avuto che tu abbia avuto che egli abbia avuto che noi abbiamo avuto che voi abbiate avuto che essi abbiano avuto
ImpErfEttO che io avessi che tu avessi che egli avesse che noi avessimo che voi aveste che essi avessero
trapassatO che io avessi avuto che tu avessi avuto che egli avesse avuto che noi avessimo avuto che voi aveste avuto che essi avessero avuto
trapassatO prOssImO io avevo avuto tu avevi avuto egli aveva avuto noi avevamo avuto voi avevate avuto essi avevano avuto
ImpErfEttO io avevo tu avevi egli aveva noi avevamo voi avevate essi avevano
modo condizionale passatO rEmOtO io ebbi tu avesti egli ebbe noi avemmo voi aveste essi ebbero
trapassatO rEmOtO io ebbi avuto tu avesti avuto egli ebbe avuto noi avemmo avuto voi aveste avuto essi ebbero avuto
futurO sEmpLICE io avrò tu avrai egli avrà noi avremo voi avrete essi avranno
futurO aNtErIOrE io avrò avuto tu avrai avuto egli avrà avuto noi avremo avuto voi avrete avuto essi avranno avuto
modo infinito
prEsENtE io avrei tu avresti egli avrebbe noi avremmo voi avreste essi avrebbero
passatO io avrei avuto tu avresti avuto egli avrebbe avuto noi avremmo avuto voi avreste avuto essi avrebbero avuto
modo imperativo prEsENtE abbi (tu) abbia (egli) abbiamo (noi) abbiate (voi) abbiano (essi)
modo participio
futurO avrai (tu) avrà (egli) avremo (noi) avrete (voi) avranno (essi)
modo gerundio
prEsENtE
passatO
prEsENtE
passatO
prEsENtE
passatO
avere
avere avuto
avente
avuto
avendo
avendo avuto
I mparo a: conoscere e memorizzare la coniugazione del verbo avere.
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morfo logia lessic o
verbi transitivi e intransitivi
Un verbo è transitivo quando può essere seguito da un complemento diretto o complemento oggetto; l’azione passa dal soggetto al complemento oggetto, rispondendo alle domande: ChI? ChE COSA? senza usare preposizioni. Il verbo intransitivo invece non può essere accompagnato dal complemento oggetto, bensì da complementi indiretti, introdotti da preposizioni. Tutti i verbi transitivi usano nei tempi composti l’ausiliare avere. I verbi intransitivi di solito usano nei tempi composti l’ausiliare essere, ma alcuni: cenare, chiacchierare, camminare, scherzare, nuotare, telefonare, hanno l’ausiliare avere. 6 5 4 3 2 1
1 Individua nelle seguenti frasi i verbi e sottolinea solo quelli transitivi.
6 5 4 3 2 1
Ieri 2 ho bevuto, insieme ad alcuni amici, un buonissimo succo di frutta. Mio fratello partirà per un lunghissimo viaggio in Australia. 3 Dalla finestra della mia camera da letto vedo un bellissimo paesaggio ricco di colline. Verrò volentieri da te con i miei amici. 4 Mia nonna è scivolata su una grossa buccia di banana. 5 Gloria ha trovato per la strada un gattino abbandonato e lo ha portato a casa con sé. L’attaccante del Palermo ha colpito il palo alla destra del portiere del Catania. 6 1
2 Completa le seguenti frasi con un complemento oggetto.
6 5 4 3 2 1
3 Maria aspettava con ansia di suo padre dal lavoro. Lungo il Corso ho incontrato . 4 La mamma stende, al sole di giugno, appena lavati. Lungo il pendio scorre un gorgogliante. 5 L’auto percorreva a velocità sostenuta. 6 Da piccino guardavo sempre alla tv. Paola ha cantato al saggio della scuola. 1 Il mio cane mangia sempre della nostra cena. 2 3 Completa le seguenti frasi con un complemento indiretto. 4 Alberto pattina sulla nuova pista del ghiaccio. La nonna è comodamente seduta preferita. 5 I miei zii sono arrivati in orario perfetto. La . 6 mia amica Carla scherza sempre Il vecchio camminava . Davide si è mascherato alla festa di Halloween. La nave da crociera è appena partita di Genova.
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I mparo a: riconoscere ed usare i verbi transitivi e intransitivi.
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morfologia o lessic
4 Nell'elenco che segue distingui i verbi transitivi da quelli intransitivi segnando con una X la casella corrispondente.
TransiTivi
inTransiTivi
dormire aspettare sciogliere spegnere galoppare 5
avviare salvare Ci sono poi alcuni verbi che usano l’ausiliare essere quando hanno valore intransitivo e avere quando hanno valore transitivo. Es.: il ritmo del cuore è aCCElErato (intransitivo); l’atleta ha aCCElErato il ritmo della corsa (transitivo).
5 Sottolinea in rosso le frasi in cui il verbo ha valore transitivo e in blu quelle in cui ha valore intransitivo. 6
Molti passeggeri del Titanic sono affogati in mare. Mio padre ha affogato dei deliziosi cioccolatini nel caffè. La nave è affondata per una terribile tempesta. I pirati hanno affondato una nave inglese. Il padrone della fabbrica ha aumentato lo stipendio dei suoi operai. Il costo della vita è aumentato molto. Finalmente mia sorella ha cambiato pettinatura. Luca è cambiato molto negli ultimi anni.
6 Inventa tu cinque frasi specificando a fianco se hai utilizzato dei verbi transitivi (T) o intransitivi (I).
I mparo a: riconoscere ed usare i verbi transitivi e intransitivi.
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morfo logia lessic o
forma aTTiVa e forma PassiVa Dei VerBi Il verbo si dice di forma attIva quando il soggetto compie l’azione. Es.: luigi ChIama la nonna. lo stesso verbo si dice di forma passIva quando il soggetto subisce l’azione.Es.: la nonna è ChIamata da luigi. Nel passare dalla forma attIva alla forma passIva, si verificano i seguenti cambiamenti: il ComplEmENto oGGEtto diventa soGGEtto; il soGGEtto diventa il ComplEmENto D’aGENtE o di CaUsa EffICIENtE se si tratta di cose; il prEDICato vErBalE mantiene lo stesso tempo della frase attiva, ma viene aggiunto l’ausiliare EssErE. passando dalla forma passIva alla forma attIva: il soGGEtto diventa ComplEmENto oGGEtto; il prEDICato vErBalE perde l’ausiliare EssErE ed introduce l’ausiliare avErE; il ComplEmENto D’aGENtE o di CaUsa EffICIENtE diventa soGGEtto. I verbi transitivi possono essere di forma attiva o passiva (in quanto possono avere il complemento oggetto). I verbi intransitivi possono essere solo di forma attiva (in quanto mancanti di complemento oggetto).
1
1 Trasforma queste frasi dalla forma attiva alla forma passiva (fai attenzione ai verbi!). La nonna di Valentina cuce il vestito. Il portiere della Slovacchia respinse il tiro ravvicinato. La rondine costruì con meticolosità il nido. Il mio amico Roberto ha disegnato un grande arcobaleno. Un bravo pasticcere ha preparato la torta alla panna per il mio compleanno. 2
2 Trasforma queste frasi dalla forma passiva alla forma attiva. Il campo fu dissetato dalla pioggia torrenziale di quei giorni. Fortunatamente fui salvato dal bagnino. La lettera raccomandata è stata recapitata dal postino. Quel quadro così strano fu dipinto da Mirò. I campionati europei di due anni fa furono vinti dalla Spagna.
50
I mparo a: riconoscere ed usare la forma attiva e passiva dei verbi.
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morfologia o lessic
la forma PassiVa Dei VerBi regolari: amare modo congiuntivo
modo indicativo tempi semplici
tempi composti
presente io sono amato tu sei amato egli è amato noi siamo amati voi siete amati essi sono amati
passato prossimo io sono stato amato tu sei stato amato egli è stato amato noi siamo stati amati voi siete stati amati essi sono stati amati
imperfetto io ero amato tu eri amato egli era amato noi eravamo amati voi eravate amati essi erano amati
trapassato prossimo io ero stato amato tu eri stato amato egli era stato amato noi eravamo stati amati voi eravate stati amati essi erano stati amati
passato remoto io fui amato tu fosti amato egli fu amato noi fummo amati voi foste amati essi furono amati
trapassato remoto io fui stato amato tu fosti stato amato egli fu stato amato noi fummo stati amati voi foste stati amati essi furono stati amati
futuro semplice io sarò amato tu sarai amato egli sarà amato noi saremo amati voi sarete amati essi saranno amati
futuro anteriore io sarò stato amato tu sarai stato amato egli sarà stato amato noi saremo stati amati voi sarete stati amati essi saranno stati amati
modo infinito presente essere amato
passato essere stato amato
tempi semplici tempi composti presente passato prossimo che io sia amato che io sia stato amato che tu sia amato che tu sia stato amato che egli sia amato che egli sia stato amato che noi siamo amati che noi siamo stati amati che voi siate amati che voi siate stati amati che essi siano amati che essi siano stati amati imperfetto che io fossi amato che tu fossi amato che egli fosse amato che noi fossimo amati che voi foste amati che essi fossero amati
modo condizionale presente io sarei amato tu saresti amato egli sarebbe amato noi saremmo amati voi sareste amati essi sarebbero amati
passato io sarei stato amato tu saresti stato amato egli sarebbe stato amato noi saremmo stati amati voi sareste stati amati essi sarebbero stati amati
modo imperativo presente sii amato (tu) sia amato (egli) siamo amati (noi) siate amati (voi) siano amati (essi)
modo participio presente -
trapassato prossimo che io fossi stato amato che tu fossi stato amato che egli fosse stato amato che noi fossimo stati amati che voi foste stati amati che essi fossero stati amati
passato stato amato
futuro sarai amato (tu) sarĂ amato (egli) saremo amati (noi) sarete amati (voi) saranno amati (essi)
modo gerundio presente essendo amato
passato essendo stato amato
Come avrai notato osservando la tabella, i verbi di forma passiva si realizzano mettendo il presente, l’imperfetto, il passato prossimo, e cosÏ via, del verbo essere, a seconda delle necessità , piÚ il participio passato del verbo considerato. (a volte, al posto del verbo essere, può essere usato anche il verbo venire).
I mparo a: riconoscere ed usare la forma passiva dei verbi regolari.
51
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morfo logia lessic o 1
1 Crea la tabella della forma passiva del verbo CREDERE. modo indicativo
modo congiuntivo
tempi semplici
tempi composti
tempi semplici
tempi composti
presente
passato prossimo
presente
passato prossimo
imperfetto
trapassato prossimo
trapassato prossimo
imperfetto
modo condizionale passato remoto
trapassato remoto
futuro semplice
futuro anteriore
presente
modo imperativo presente
modo infinito presente
52
passato
modo participio presente
passato
passato
futuro
modo gerundio presente
passato
I mparo a: riconoscere ed usare la forma passiva dei verbi regolari.
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morfologia o lessic
2
2 Crea la tabella della forma passiva del verbo DORMIRE. modo indicativo
modo congiuntivo
tempi semplici
tempi composti
tempi semplici
tempi composti
presente
passato prossimo
presente
passato prossimo
imperfetto
trapassato prossimo
trapassato prossimo
imperfetto
modo condizionale passato remoto
trapassato remoto
futuro semplice
futuro anteriore
presente
modo imperativo presente
modo infinito presente
passato
modo participio presente
passato
passato
I mparo a: riconoscere ed usare la forma passiva dei verbi regolari.
futuro
modo gerundio presente
passato
53
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morfo logia lessic o
i VerBi Nella forma riflessiVa
I verbi si dicono di forma riflessiva quando il soggetto compie e subisce l’azione; es.: Io mI vEsto. I verbi di forma riflessiva sono sempre transitivi: il soggetto e il complemento oggetto coincidono. I verbi riflessivi sono accompagnati da particelle pronominali: mI, tI, sI, CI, vI, sI, che corrispondono alle sei persone dei verbi ed hanno naturalmente la funzione di complemento oggetto. Es.: Io mI lavo. Non sempre le particelle pronominali precedono il verbo, a volte lo seguono, come nel caso di forme di modo imperativo, es.: vEstItI!, o nel caso di modi indefiniti, es.: vEstIrsI, lavaNDosI. 1
1 Coniuga in tutti i tempi semplici dell’indicativo i seguenti verbi riflessivi.
vestirsi presente
imperfetto
passato remoto
futuro semplice
pettinarsi presente
imperfetto
passato remoto
futuro semplice
lavarsi presente
54
imperfetto
passato remoto
futuro semplice
I mparo a: riconoscere ed usare i verbi di forma riflessiva.
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morfologia o lessic
prepararsi presente
imperfetto
passato remoto
futuro semplice
2
I verbi riflessivi, come quelli di forma passiva, hanno sempre l’ausiliare essere.
2 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi riflessivi e fai l’analisi grammaticale di ognuno, come nell’esempio. Lavarsi è importantissimo per la propria igiene. Lavarsi: voce del verbo lavare, modo infinito, tempo presente, forma riflessiva. Angela e Lucia si preparavano per il doppio di tennis. Mi precipitai alla stazione, ma il treno era ormai partito. Silvia si iscrisse in palestra lo scorso ottobre, ma purtroppo non si impegna a frequentarla con costanza. Mi fermerei volentieri a chiacchierare un po’ con te dei vecchi tempi, ma purtroppo ho molta fretta. È necessario nutrirsi a sufficienza soprattutto il mattino, in modo da poter affrontare bene la giornata. Se mi fossi impegnato di più nello studio adesso non dovrei recuperare le insufficienze. Forza, iscrivetevi anche voi a questo corso estivo di tennis! Secondo me sarebbe meglio allontanarsi il prima possibile da qui, mi sembra pericoloso!
I mparo a: riconoscere ed usare i verbi di forma riflessiva.
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morfo logia lessic o
i riflessiVi aPPareNTi
Ci sono alcune frasi che sembra che abbiano la forma riflessiva, ma in realtà non è così, si tratta perciò di UNa forma rIflEssIva apparENtE. Es.: Carla sI trUCCa gli occhi. In questo caso: Carla: soggetto; trucca: predicato verbale; gli occhi: complemento oggetto, a sé: complemento di termine. la particella pronominale “si”, non ha perciò funzione di complemento oggetto, non si tratta quindi di una vera forma riflessiva, ma di una forma riflessiva apparente.
1
1 Riscrivi le frasi come nell’esempio. Se non è possibile, significa che si tratta di una forma riflessiva apparente.
2
Mi vesto accuratamente: io vesto accuratamente me stesso. Luisa si taglia la frangia: Carolina si agita facilmente: Tu ti fai la pulizia del viso: Ogni mattina mi preparo una buona colazione: Virginia non si trucca mai: Andrea si è fratturato una gamba: Il palombaro si immerge in mare: Mi sono gustata un ottimo gelato:
2 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso i verbi di forma passiva e in blu quelli di forma riflessiva.
3
Carlo è amato da tutti per la sua bontà. Elisabetta si è pettinata in modo strano! Tutti i banchi della classe sono occupati. Le auto si sono fermate al semaforo rosso. Virginia si è vestita con capi firmati.
3 Per ognuno dei seguenti verbi scrivi una frase di forma riflessiva e un’altra di forma riflessiva apparente. lavare truccare cambiare
56
I mparo a: riconoscere ed usare i verbi riflessivi apparenti.
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morfologia o lessic
i riflessiVi reciProci e i “falsi” riflessiVi
Ci sono verbi lI detti si usa rIflEssIvI all’inizio dirECIproCI, parola, es. lIaNa; in cui la nei particella suoni doppi, pronominale es. spallIEra; esprime un’azione in alcune parole, fatta ees. ricevuta mIlIoNE. “reciprocamente” da due o più soggetti. Es.: simone e Giada sI aIUtaNo a fare i compiti; cioè Giada aiuta simone e simone aiuta Giada, perciò si aiutano reciprocamente. I riflessivi reciproci si trovano solo nelle tre persone plurali d'ogni tempo e nell'infinito, participio e gerundio. 1
1 Sottolinea di rosso i verbi riflessivi, in blu i riflessivi apparenti e in verde i riflessivi reciproci. Ci siamo incontrati durante una gita sul lago di Garda. Carla si lava i capelli tutti i giorni. I miei genitori si vogliono molto bene. I due amici si salutarono cordialmente. Il pomeriggio ti riposi sempre un po’, vero? Mi sono accorto che Lara e Nicola si piacciono molto. Vi siete allacciati le scarpe? L’usignolo si posò a cantare sul davanzale della mia finestra. Mi sono sporcata di farina preparando una torta per la mamma.
2
Ci sono poi dei verbi che non possono essere riflessivi, in quanto essendo intransitivi non possono avere il complemento oggetto. Eppure sono accompagnati da particelle pronominali. sono detti “falsI” rIflEssIvI o INtraNsItIvI proNomINalI. Es.: mI aCCorsI di essere stato sgarbato. Il verbo accorgersi è intransitivo, perciò non può avere il complemento oggetto, e quindi non può essere riflessivo.
2 Costruisci una frase con ognuno dei seguenti verbi intransitivi pronominali.
3
ricordarsi vergognarsi trovarsi offendersi incamminarsi svegliarsi
3 Completa le frasi in maniera opportuna. Io e Marco (conoscersi) in una riunione di lavoro. Il gatto, quando (accorgersi) del cane, è scappato via! Nel matrimonio, i due sposi (promettersi) di amarsi per sempre. Io (offendersi) per il tuo comportamento poco educato. I mparo a: usare i verbi di forma riflessiva, i riflessivi reciproci e i “falsi “ riflessivi.
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morfo logia lessic o
i VerBi Nella forma imPersoNale
Ci sono frasi in cui il soggetto è indeterminato, non ben precisato, es.: oGGI pIovE. In questa frase, manca il soggetto e non è neanche sottinteso! Il verbo usato, “piove”, non può essere attribuito a nessuna persona in particolare, si dice perciò ImpErsoNalE. I verbi impersonali hanno l’ausiliare essere, vengono usati in terza persona singolare e spesso sono preceduti dalla particella pronominale “si”. Qualunque verbo può essere usato impersonalmente, con davanti la particella “si”; alcuni verbi che vengono spesso, ma non solo, usati nella forma impersonale sono: BIsoGNarE, avvENIrE, CapItarE, aCCaDErE, sUCCEDErE, sEmBrarE, oCCorrErE, NECEssItarE… Ci sono poi alcune espressioni impersonali, costituite dal verbo essere più un aggettivo, un participio passato o un avverbio: è vIEtato, è ImpossIBIlE, è possIBIlE, è opportUNo, è BENE, è malE, è NECEssarIo, è UtIlE... 1
1 Sottolinea nelle seguenti frasi i verbi impersonali o le espressioni impersonali. Piovve tutto il giorno, poi la notte nevicò. Quando faceva buio, era assalito da una grande malinconia. Non è bene stare al sole nelle ore più calde. Occorre molta pazienza con i bambini piccoli. In tutti i locali pubblici è vietato fumare. Si spera sempre che il futuro sia migliore del passato. Spesso si spende denaro inutilmente.
2
2 Completa le seguenti frasi con i verbi impersonali che ti sembrano più adatti. Ieri sera In inverno spesso Prima di parlare D’estate di solito
3
a catinelle. . riflettere. . sapere come ci si deve comportare. spesso di dimenticare qualcosa a casa, quando si parte per le vacanze. Nei giardini pubblici calpestare l’erba delle aiuole.
3 Inventa una frase per ciascuno dei seguenti verbi o espressioni nella forma impersonale. È opportuno
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nevica
sembra
È vietato
I mparo a: riconoscere ed usare i verbi impersonali.
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i VerBi serVili
morfologia o lessic
Ci sono alcuni verbi: potErE, volErE, DovErE, sapErE, osarE che quando accompagnano un infinito si dicono verbi servili e formano un unico predicato verbale. Es.: vorrEI vENIrE con voi al supermercato. altre volte i verbi volErE, potErE, DovErE, hanno un significato proprio, ad es.: vorrEI tanto un gelato! 1
1 In queste frasi sottolinea i verbi servili (ricordati che i verbi servili sono formati da due forme verbali).
2
È tardi, non puoi dormire ancora! Devi fare sempre il tuo dovere. Non voglio andare a lavorare! Devi stare più attento mentre fai i compiti. Posso accompagnare Carlo a casa? Vorrei partire subito, ma prima debbo dare gli esami. Non oso contraddire mio padre! Il nonno sapeva affrontare ogni situazione nel modo giusto.
2 Sottolinea in blu i verbi servili e in rosso i verbi con significato proprio.
3
Non osavano andare oltre. La mamma sapeva sempre dove mi trovavo. Mio fratello non vuole che prenda i suoi vestiti. Io so leggere molto bene. Quella volta avemmo coraggio e osammo molto. Da grande vorrei fare il chirurgo. Ho saputo che Serena si è comprata una mountain bike. Sarebbe bello poter disporre di più tempo libero per andare al mare. Per giocare a tennis a questi livelli bisogna proprio saperci fare!
3 Per ciascuno dei seguenti verbi inventa una coppia di frasi: una in cui il verbo venga usato nella forma servile e un’altra in cui abbia significato proprio.
volere
sapere
I mparo a: riconoscere i verbi con valore servile e con valore proprio.
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morfo logia lessic o
i VerBi regolari e i VerBi irregolari
I verbi regolari sono caratterizzati dal fatto che, alla radice di ogni verbo (che si ricava togliendo le desinenze are, ere, ire dall’infinito) si uniscono le stesse desinenze per i vari modi e tempi del verbo considerato, desinenze tipiche della coniugazione di riferimento; ad esempio tutti i verbi regolari di prima coniugazione: arE al presente indicativo avranno sempre le desinenze: “o”, “i”, “a”, “iamo”, “ate”, “ano” a cui uniranno la radice ricavata, come abbiamo già detto, dall’infinito. la radice di un verbo si ricava togliendo dal verbo stesso le desinenze: are, ere, ire, dall’infinito presente; per quanto riguarda la desinenza, basta servirsi delle tabelle delle tre coniugazioni dei verbi regolari. 1
1 Ricava le radici di questi verbi.
2
nuotare sognare vendere partire
salutare temere aprire ricevere
cantare fuggire sentire scoprire
2 Ora sul tuo quaderno coniuga i verbi dell’esercizio precedente all’imperfetto indicativo, al passato remoto, al presente condizionale, al participio presente e passato.
Consideriamo invece adesso il verbo aNDarE, un verbo di prima coniugazione: arE; stando alla regola, la radice dovrebbe essere aND, ma non diremo al prEsENtE INDICatIvo: io ando, tu andi, ecc., ma: io vado, tu vai, egli va, noi andiamo, voi andate, essi vanno. solo la prima e la seconda persona plurale seguono la regola, le altre persone no. si tratta perciò di un vErBo IrrEGolarE. Nei verbi irregolari, quindi, la radice o la desinenza possono essere diverse da quelle regolari. I verbi irregolari di prima coniugazione, arE, sono comunque i meno numerosi. ad es.: DarE, starE. molto più numerosi sono i verbi irregolari di seconda coniugazione, ErE: BErE, ChIEDErE, CaDErE, CoNosCErE, lEGGErE, CUoCErE, anche DIrE e farE, sono verbi di seconda coniugazione, perché si fa riferimento alla loro forma latina: DICErE e faCErE, e sono verbi irregolari. 3
Ecco, infine, alcuni verbi irregolari di terza coniugazione, IrE: UsCIrE, morIrE, aprIrE, salIrE.
3 Sul quaderno coniuga i seguenti verbi al: presente indicativo, passato remoto, futuro semplice, participio passato, poi sottolinea in rosso i verbi regolari e in blu quelli irregolari.
tenere, sognare, cantare, stare, sapere, servire, capire, disegnare, ridere, vendere, partire.
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I mparo a: riconoscere ed usare i verbi regolari e quelli irregolari.
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morfologia o lessic
4 Riscrivi le seguenti frasi, correggendo gli errori in alcune delle forme verbali. Se mi daste qualche informazione sul percorso da seguire ve ne sarei grato. Vadino pure in casa, prego!
5
Mi piacette molto il regalo che mi faceste. Hai prenduto tutto? I ghiacci si sciogliono a primavera.
6
5 Completa le frasi coniugando nel modo e tempo giusti i verbi tra parentesi. Era molto caldo, così (bere) l’aranciata che ci (dare) nostra zia. Mio padre (nascere) in Calabria, ma poi (crescere) in Toscana. Guardando fuori dalla finestra (vedere) che c’era il sole, così (decidere) di uscire a giocare un po’. Se voi mi (stare) ad ascoltare, non combinereste tanti guai. (dare) pure il pacco alla signora e le (dire) che è molto fragile.
6 Scrivi il participio passato dei seguenti verbi irregolari, se sei in difficoltà consulta il dizionario. apparire scuotere condurre
sciogliere cuocere aprire
ardere leggere chiedere
7
7 Completa le frasi coniugando i verbi secondo i tempi richiesti. Io e mio padre (pass. remoto) molto quella mattina e arrivammo fino in cima alla montagna. Ieri sera Nicola e Marta (pass. prossimo) una vecchia canzone con la chitarra. Non (imperfetto) di divertirmi così tanto alla tua festa di compleanno! molto simpatici. I tuoi amici (presente) I mparo a: riconoscere ed usare i verbi regolari e quelli irregolari.
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Verifica 1
1 Indica, barrando il quadratino corrispondente, quando le seguenti frasi sono vere o false.
2
I verbi intransitivi hanno sempre l’ausiliare avere. I verbi transitivi possono avere sia forma attiva che forma passiva. I verbi transitivi potrebbero non avere il complemento oggetto in una frase. Nella forma passiva c’è il complemento oggetto. I complementi indiretti di solito vengono preceduti da preposizioni. Nella forma passiva c’è il complemento d’agente o quello di causa efficiente. I verbi intransitivi possono essere solo di forma attiva. Nei verbi riflessivi il soggetto e il complemento oggetto non coincidono. I verbi riflessivi hanno sempre l’ausiliare essere. Le particelle pronominali accompagnano solo i verbi riflessivi. I verbi che indicano condizioni atmosferiche sono impersonali. I verbi servili non sempre sono seguiti da un infinito. I verbi irregolari più numerosi sono quelli di seconda coniugazione.
v v v v v v v v v v v v v
f f f f f f f f f f f f f
2 Fai l’analisi grammaticale dei seguenti verbi, specificando: la coniugazione, il modo, il tempo, se transitivo o intransitivo, la persona, se regolare o irregolare.
3
Andai Salgano Ho letto Aveva nuotato Riso Saranno tornati Essendo partiti Cantereste Ebbi detto
3 Sottolinea i verbi di ogni frase ed indicane sul tuo quaderno la forma: attiva, passiva, riflessiva, servile, impersonale. Fui sgridato molto severamente dal nonno. La mia mamma si profumava sempre con l’acqua di colonia alla violetta. L’insegnante diede una nota a tutta la classe. Molti uccelli si cibano di insetti. È severamente vietato fumare in classe! La notte venne illuminata dalla luna e le stelle. Durante il pranzo dovevo sempre stare seduto tranquillo.
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I mparo a: riconoscere ed usare il modo e il tempo dei verbi, la forma transitiva, intransitiva, passiva, riflessiva, servile e impersonale.
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coNgiUNZioNi
morfologia o lessic
la congiunzione è una parte invariabile del discorso che unisce tra loro due parole o due frasi. le congiunzioni possono essere coordinative quando uniscono due parole o due frasi indipendenti tra loro: es.: so sciare E pattinare. possono essere subordinative quando collegano due frasi una dipendente dall’altra; es.: parla affannosamente, pErChé ha corso troppo.
congiunzioni coordinative
congiunzioni subordinative
e, né, anche, inoltre, pure, o, oppure, ma, però, infatti, dunque, quindi, perciò, ecc.
che, quando, mentre, perché, poiché, affinché, se, sebbene, benché, ecc.
1
1 Completa le seguenti frasi con le congiunzioni opportune.
2
prima non avessi fatto un pranzo così abbondante, ora potresti fare il bagno. Al supermercato la mamma sceglie la frutta, il babbo compra la carne. Mi chiedo Carlo tarda tanto. Voleva andare alla festa, le è venuta la febbre. Non mi piacciono le cipolle, le carote. Ho letto il libro che mi avevi consigliato, non mi è piaciuto.
2 Cerchia di rosso le congiunzioni coordinative e di blu quelle subordinative, presenti nelle frasi.
3
Hai fame oppure no? Gli ho comperato un regalo, ma credo che non lo meritasse. Partiremo quando arriverà il treno. Lo salutai cordialmente, benché mi fosse antipatico. Sta piovendo, perciò prenderò l’ombrello. Lucia e Pietro sono fidanzati. Appena la sposa è arrivata, tutti hanno applaudito.
3 Tra le due congiunzioni scegli quella che ti sembra più adatta per la frase. Lo aspettavo già stamane ma / quindi non è arrivato. Chiamami se / o hai bisogno. Ci salutavano con la mano perciò / mentre partivano. Sto volentieri con te perché / ma mi sai ascoltare. Oggi pomeriggio andrò al parco anche / o a casa di Luana. Il babbo mi ha detto che / e dovrà partire. Luigi è caduto perché / sebbene ha inciampato nelle scale. I mparo a: riconoscere ed usare le congiunzioni.
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morfo logia lessic o
aVVerBi gli avverbi, come nei le congiunzioni parti invariabili del discorso. anche lI si usa all’inizio di parola, es. lIaNa; suoni doppi,sono es. spallIEra; in alcune parole, es. mIlIoNE. spesso gli avverbi sono uniti ai verbi, per precisarne o modificarne il contenuto, ma possono accompagnare anche aggettivi o altri avverbi. Ci sono avverbi di tempo, di luogo, di modo, ecc.
1
1 Collega ogni avverbio alla giusta funzione.
2
Neppure Certamente Quaggiù Prima Forse Benevolmente Tanto Volentieri
modo tempo
luogo quantità dubbio negazione affermazione
Qui Molto Abbastanza Non Lassù Probabilmente Presto Ieri
2 Sottolinea di rosso gli avverbi di tempo, di blu quelli di modo, di verde quelli di luogo e di giallo quelli di quantità.
3
Presto andremo ad abitare in un appartamento più grande. Ho stupidamente creduto che tu fossi stato sincero con me, ma mi sbagliavo. Mio zio ha un appartamento vicino al mare, dove va a trascorrere le vacanze estive. Qui c’è più ombra che lì, vieni! Hai fatto bene a scriverle quella lettera di spiegazioni. Mio padre e mia madre fumano troppo. Hai riflettuto poco e hai sbagliato il problema! Mentre telefonavo è squillato il campanello di casa.
3 Completa le frasi inserendo gli avverbi adatti. L’uomo era grosso e pesante e si muoveva (avv. di modo) . (Avv. di tempo) ho incontrato una vecchia amica di scuola. (Avv. di luogo) al bosco c’era una verdeggiante radura. Ho un po’ di mal di stomaco, a pranzo ho mangiato (avv. di quantità) pasta. Non ho voluto (avv. di negazione) mangiare, tanto ero preoccupato! L’auto sfrecciava (avv. di modo) lungo la strada. (Avv. di luogo) a casa tua c’è un bellissimo parco. (Avv. di tempo) andrò a comprare il regalo per il compleanno di mia madre.
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I mparo a: riconoscere ed usare gli avverbi.
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locUZioNi aVVerBiali
morfologia o lessic
Quando al posto dell’avverbio, invece di una sola parola, c’è un gruppo di parole, si parla di locuzione avverbiale, che spesso può essere sostituita da un avverbio corrispondente. 1
1 Trasforma ogni locuzione in un avverbio.
2
a casaccio: all’improvviso: a gambe levate: di buon’ora: per nulla: neanche per sogno: senza dubbio:
confusamente
piano piano: di malavoglia: di rado: in questo momento: in un tempo passato: in piccola quantità: di punto in bianco:
2 Utilizza delle locuzioni avverbiali per completare le seguenti frasi.
3
Dopo essere uscita dall’ufficio, Francesca si diresse verso la stazione. I veri amici si aiutano . Nello zaino il materiale era tutto . Il cielo si rasserenò . Il gatto si avvicinò , poi con un balzo afferrò il topolino! Nonostante le stampelle, sono riuscito a raggiungere la fermata dell’autobus. Purtroppo mio figlio studia ed i voti non sono affatto belli! Mia nipote viene a trovarmi , purtroppo. Si prese tutto il tempo che le occorreva, fece il tema e uscì dall’aula. Partì la luce, quindi al buio dovetti muovermi per trovare una candela.
3 Sottolinea le locuzioni avverbiali nelle seguenti frasi. Alla lunga finirà per spuntarla su tutti gli altri. In un attimo finì di cenare e corse in camera sua a guardare un film. Non mi piace quando fai le cose di nascosto. Per fortuna trovammo riparo dalla pioggia. Poco fa mi è sembrato di sentire un rumore sordo. I fatti di cui mi hai parlato sono cose di poco conto. Tuo cugino è senza dubbio un ragazzo molto intelligente. Scese le scale e si avviò in fretta in cortile. I mparo a: riconoscere ed usare le locuzioni avverbiali.
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morfo logia lessic o
le PrePosiZioNi imProPrie e le esclamaZioNi oltre alle preposizioni semplici ed a quelle articolate, ci sono le preposizioni improprie, che come le altre servono a collegare due elementi di una frase. sono costituite da aggettivi, avverbi, nomi, o forme verbali, e possono essere precedute da un nome o da un pronome; es.: preposizione impropria: sopra il ramo c’era un passerotto; avverbio: andai sopra. Ecco alcune tra le proposizioni improprie più comuni: avverbi: sotto, sopra, prIma, Dopo… aggettivi: vICINo, loNtaNo, lUNGo… forme verbali: DUraNtE, mEDIaNtE, ECCEtto…
1
1 Completa il testo con le preposizioni improprie che ritieni più opportune. Mia madre ieri ha ritrovato il mio letto una penna che credevo di aver perduto. un vecchio scatolone che era in soffitta ho ritrovato i miei libri delle elementari. la vecchia capanna degli attrezzi c’è un bel ciliegio. Sono andato a passeggiare con mia zia il sentiero che affianca il fiume. la notte è piovuto molto! il tetto di casa mia di notte miagolano i gatti. Ho cambiato la disposizione dei mobili ed ho messo il divanetto blu al muro. le esclamazioni o interiezioni sono parole con cui esprimiamo sentimenti e stati d’animo. si dividono in esclamazioni proprie: ahI!, oIBò!, ahImé!, orsù!, Eh!... ed improprie: aCCIDENtI! CoraGGIo! forza!...; ci sono poi le locuzioni esclamative che sono costituite da più parole: al DIavolo! saNto CIElo!..; sono usate come esclamazioni anche parole onomatopeiche che assomigliano a voci di animali, suoni, rumori: DrIN! mIao! BaNG!
2
2 Scrivi sui puntini le esclamazioni adatte. , che fortuna che hai avuto! , c’ero quasi riuscito! , che noia questo libro! , tu! Vieni subito qui!
3
, che spavento che mi sono preso! Ho sentito gridare: “ !” ed ho visto le fiamme! ! Adesso mi sono proprio stufato! , abbiamo perso ancora una volta!
3 Sottolinea di rosso le esclamazioni proprie, di blu quelle improprie e di verde le locuzioni esclamative. Santo cielo, non ci volevo credere quando me lo hanno raccontato! Uffa! Mi dai sempre contro! Suvvia! Abbiate un po’ di pazienza! Se lo sapesse mia nonna: apriti cielo! Accidenti, hanno fatto un altro goal! Ahimé, ormai non c’è più niente da fare! Peccato! Ce l’avevi quasi fatta! Oh! Che botta che mi sono preso!
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I mparo a: riconoscere ed usare le preposizioni improprie e le esclamazioni.
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Verifica 1
1 Individua nelle seguenti frasi le congiunzioni e sottolineale.
2
Vorrei andare anch’io alla gita scolastica. Paola scriveva una lettera, intanto Marco leggeva il giornale. Mi chiedo perché tu non possa venire al cinema con noi. Sebbene sia molto freddo uscirò a passeggiare. Non è facile diventare dei campioni, infatti bisogna avere una ferrea disciplina.
2 Sottolinea nelle seguenti frasi gli avverbi, poi trascrivili precisando di che tipo sono.
3
La mamma mi si avvicinò dolcemente e mi baciò. Nemmeno io so che fine ha fatto Augusto. Oggi hai fatto presto a fare la spesa. Forse oggi dovrò lavorare anche di pomeriggio. Mi rendo conto che non si guadagna mai abbastanza. Ho parlato brevemente al telefono con tua madre.
3 Individua nelle seguenti frasi le locuzioni avverbiali e sottolineale. 4
5
Ieri ho perso il pulmino e sono arrivata a scuola di corsa. Mi svegliai all’improvviso e sentii che fuori pioveva a catinelle. Partiamo a malincuore da qui. A poco, a poco il cielo si è oscurato. Voi due avete più o meno la stessa età?
4 Completa le frasi con le seguenti preposizioni improprie: lungo, sopra, durante, eccetto, contro. il marciapiede c’era una vera e propria fila di gente che passeggiava. di te non mi ci metto di sicuro! il caminetto ci sono due bellissime statuine di porcellana. Questa settimana in tv ho visto tutti i film della sera, quello di mercoledì sera. il pomeriggio ho cucinato le verdure e l’arrosto.
5 Completa le frasi con un’esclamazione propria o con una impropria.
Adesso
, che alba rosata! , che noia questo concerto! , ridammi la mia merenda! ! Mi hai proprio stufato! ! Hai fatto un ottimo lavoro!
, guarda quello che pantaloni! , questo gelato è troppo buono! , e chi se l’aspettava? ! Sei stato velocissimo! Speravo almeno in un pareggio, !
I mparo a: riconoscere ed usare le congiunzioni, gli avverbi e le locuzioni avverbiali, le preposizioni improprie e le esclamazioni.
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s i N Ta s si lessic o
la frase miNima, la frase semPlice, la frase comPlessa Il CaNE aBBaIa: ecco una frase minima, formata dai due elementi principali della frase stessa: ciò di cui si parla, il soGGEtto: Il CaNE, e ciò che si dice del soggetto, il prEDICato: aBBaIa.
1
1 Nelle seguenti frasi sottolinea gli enunciati minimi.
2
A maggio fioriscono le rose. Stasera alla televisione, trasmettono le canzoni di Sanremo. Di notte la luna illumina il cielo. Carlo corre verso il pulmino. A giugno il grano viene raccolto dal contadino. Il cane dorme tranquillamente nella sua cuccia nuova.
la frase semplice invece, è formata da soggetto, predicato e anche da altri elementi: espansioni, attributi, apposizioni, tuttavia, perché sia una frase semplice deve avere un solo predicato; es.: QUEsta mattINa Il CIElo Era CopErto DI NUvoloNI.
2 Arricchisci queste frasi minime in modo da creare una frase complessa, attenzione, il predicato, cioè il verbo, deve essere solo uno.
La nonna semina Il treno sfreccia L’insegnante interroga La rana gracida Il sole tramonta La sarta cuce Il serpente striscia Le nuvole si spostano Io mangio
La nonna semina le margheritine bianche nel giardino.
3
la frase complessa è invece formata da più di un predicato; è quindi formata da più frasi semplici e viene chiamata anche periodo.
3 Completa in modo da formare delle frasi complesse. Ho avuto un buon voto perché avevo studiato con diligenza. Pioveva a dirotto Cecilia è andata al supermercato Fa molto caldo oggi La mamma mi ha sgridato È pericoloso guidare a forte velocità
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I mparo a: saper riconoscere e formare frasi minime, semplici e complesse.
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si s i N Ta s o lessic
il soggeTTo e il soggeTTo soTTiNTeso Il soggetto in una frase è chi o che cosa compie l’azione o la subisce, in caso di frase passiva. 1
1 Completa le frasi, scegliendo il soggetto tra i seguenti nomi. la zia - il sole - la tromba - le nuvole - la pioggia - marte - gli autobus - tu - i tulipani - la francia - lo stadio
2
pensa solo a quello che può essere meglio per te. si spostavano velocemente, mosse dal vento. è una delle stelle più piccole dell’Universo. è anche detto il “Pianeta Rosso”. In primavera riempiono i campi di grano. Ieri è partita per il viaggio di nozze. Durante il derby era gremito di tifosi. Dopo i violini, suonò . A Milano sono davvero tanti! è una delle più grandi nazioni europee. cadeva incessantemente ormai da giorni.
2 Sottolinea nelle seguenti frasi i soggetti. Angela compera della frutta e una vaschetta di gelato alla crema e alla nocciola. L’acquazzone estivo ha rovinato i fiori sul terrazzo di mia zia Sandra. Oggi la mia insegnante ha fatto una lezione molto interessante sull’energia rinnovabile. Il mio gatto, di solito, dorme in fondo al mio letto. È arrivato, con un po’ di ritardo, il treno da Bologna diretto a Rimini. Il babbo ci portò tutti al Circo, dove ho visto degli spettacoli incredibili. 3
a volte il soggetto può anche essere un verbo, un aggettivo o un’altra parola, es.: Il sapErE è ENCIClopEDICo, QUaNDo è trasvErsalE E vasto.
3 In queste frasi il soggetto non è un nome, individualo e sottolinealo. Oggi pomeriggio il caldo era molto intenso. Il tossire di Francesco era continuo. Io ho finalmente capito il problema. Camminare fa bene alla linea.
Il miao del gatto mi svegliò. Mangiare sano migliora la salute. Il verde delle chiome rallegrava l’aria. Lo schioccare delle dita creò un bel ritmo.
I mparo a: riconoscere ed usare il soggetto e il soggetto sottinteso.
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s i N Ta s si lessic o
4 Collega i soggetti ai predicati adatti.
5
gli uccellini il cane il fuoco noi le penne tu la pediatra il freddo
crepitava scrivono sei uscito pigolavano dormiva ha visitato dipingemmo punge
dormire il fumare la rapina la cioccolata il giudice la folla l’arbitro il rimorso
è riuscita ha fischiato fa ingrassare è necessario si disperde mi attanaglia può uccidere sentenziò
a volte il soggetto può “mancare”, si parla allora di soggetto sottinteso e si capisce dalla desinenza del predicato.
5 Individua il soggetto sottinteso in queste frasi e mettilo tra parentesi.
6
( ) Nuotai in piscina tutto il pomeriggio. ( ) Aprite questa porta! Oggi ( ) andrei volentieri ai giardinetti. Ma come, ( ) sei già qui? A causa del terremoto ( ) tremavamo di paura. Purtroppo ( ) sono stati lasciati soli. Ci possono anche essere frasi senza soggetto, come nel caso dei verbi impersonali, es.: pIovE!
6 Sottolinea in blu le frasi con il soggetto sottinteso e in rosso quelle senza soggetto. Nevicò incessantemente per tutto il giorno. Cominciarono a ridere a crepapelle. Teneva fra le braccia un piccolissimo cucciolo. Si cercava di andare il più velocemente possibile. Avrei voluto bere. Si giunse in fretta alla meta. Oggi grandinerà. Si camminava lentamente. Mangia tutta la minestra!
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I mparo a: riconoscere ed usare il soggetto e il soggetto sottinteso.
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si s i N Ta s o lessic
PreDicaTo VerBale e PreDicaTo NomiNale Il predicato verbale dice cosa fa il soggetto ed è rappresentato da un verbo; il predicato nominale indica che cosa è o come è il soggetto ed è formato dal verbo essere più un aggettivo o un nome. Ci sono anche verbi, detti copulativi, che possono svolgere la funzione del verbo essere: parErE, sEmBrarE, rIUsCIrE, rEstarE, rImaNErE. 1
1 Per ogni verbo scrivi un predicato verbale e uno nominale. La bocca:
il delfino:
la luna:
le torte:
i pesci:
il fiore:
2
2 Sottolinea in rosso i predicati verbali e in blu quelli nominali.
3
La maestra dettò le frasi. Ti ha telefonato la tua amica Catia. Il cielo è grigio. Stanotte è caduta molta pioggia. Questa borsetta rossa è di mia zia Laura. Il nonno si è addormentato sulla poltrona. Il mio amico Angelo è un simpaticone. L’autunno è piovoso. Le foglie sono cadute. Il treno è arrivato in orario. Lo scalatore è giunto in cima.
Il ghepardo è rimasto immobile per un’ora. La salute è la cosa più importante. Non credo sia vero quanto detto dal tg. Per pranzo ti ho preparato un’insalatona.
3 Sottolinea in rosso il verbo essere quando è predicato nominale, in blu quando è predicato verbale (esistere, stare, appartenere) e in verde quando è ausiliare.
La Gran Bretagna è un’isola. Fermo è nelle Marche. C’era molta nebbia ieri sera. La festa è stata un successo. I mparo a: riconoscere ed usare il predicato verbale e il predicato nominale.
I panni sono in lavatrice. I pantaloni di Sandro sono blu. Luca è andato il libreria. La costa era piena di alghe.
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s i N Ta s si lessic o
l’aTTriBUTo e l’aPPosiZioNe
che posto accanto a un nome ne definisce caratteristica; es.: Ilparole, nonno es. mi mIlIoNE. ha raccontato una stol’attributo è un lI aggettivo si usa all’inizio di parola, es. lIaNa; nei suoni doppi, es.una spallIEra; in alcune ria DIvErtENtE; l’apposizione è un nome che posto accanto ad un altro nome serve a spiegarlo meglio; es.: il poEta petrarca nacque ad arezzo. 1
1 Nelle seguenti frasi sottolinea gli attributi. La nuova insegnante si chiama Luisa. Arrivati in cima, vedemmo sotto di noi uno splendido panorama. Il nostro pediatra è bravo e disponibile. Mi hanno detto che ora l’acqua è potabile. Un verde prato fiorito apparve davanti ai nostri occhi. Un povero anziano malandato chiedeva la carità per strada.
2
2 Nelle seguenti frasi sottolinea le apposizioni.
3
Firenze, città piena di opere d’arte, si trova in Toscana. Il fiume Po è il più lungo d’Italia. Mia nonna Caterina sa fare delle ottime lasagne. La Divina Commedia fu scritta dal sommo poeta Dante Alighieri. Il mio gatto Bianchino mangia solo crocchette di pollo e di pesce. La maestra Franca è molto severa.
3 Aggiungi a queste frasi gli attributi che ritieni opportuni. 4
Al mercato ortofrutticolo espongono: ciliegie Nei mesi le nostre spiagge Mi piace molto la cucina . Per la festa di stasera indosserò un vestito In Africa si svilupparono i ominidi.
, pesche attirano
e angurie. turisti.
, abbinato a scarpe
4 Aggiungi alle seguenti frasi le apposizioni più opportune. Stefano, , è un appassionato di sport estremi. Claudia, di Anselmo, è un’appassionata di golf. Si dice che Nerone, , incendiò Roma. La Norvegia, , sta più a Nord della Danimarca. Giovanni Paolo II, , intraprese molti viaggi. Abbiamo deciso di scalare il Cervino.
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I mparo a: riconoscere ed usare attributi e apposizioni.
.
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il comPlemeNTo oggeTTo o comPlemeNTo DireTTo
si s i N Ta s o lessic
Il complemento o espansione diretta, detto anche complemento oggetto, è collegato al verbo in modo diretto, senza l’uso di preposizioni, anche se può essere introdotto da articoli partitivi: del, della, dello, ecc. e risponde alla domanda: chi, che cosa?; può essere costituito anche da pronomi personali e dal pronome relativo “che”. 1
1 Completa le seguenti frasi con complementi oggetti partitivi, preceduti cioè da articoli partitivi. Simone vorrebbe Ho comperato La mamma ha cucinato Ieri ho visto Sono entrato dal fioraio ed ho scelto Ti ho visto afferrare
2
2 Sottolinea in rosso il pronome personale e in
3
3 Sottolinea solo le frasi che contengono un
blu il pronome relativo “che”, solo quando hanno funzione di complemento oggetto.
4
La mamma chiamava me, non te! Accetto gli auguri che mi hai fatto. La quercia che vedi è centenaria. Ci hanno portato al cinema a vedere un film comico. Ti ringrazio per le parole che mi hai detto. Ve lo do volentieri.
complemento oggetto, che hanno cioè verbi transitivi.
Mio nonno ha passato la notte al Pronto Soccorso. Mio padre è partito per l’Algeria, per motivi di lavoro. In cielo, dopo la pioggia, vidi un bellissimo arcobaleno. Il vento ha soffiato tutta la notte. Valeria racconta una fiaba a suo fratello.
4 Sottolinea in blu il soggetto e in rosso il complemento oggetto. Mia zia ha comprato dei libri. La mamma ha preparato una torta di compleanno per papà. La neve ha imbiancato le cime degli Appennini. In breve tempo il falegname riparò la cassettiera. Gli ospiti ci portarono dell’ottimo gelato alla crema. Ieri ho incontrato delle ex colleghe. Il violinista iniziò un lunghissimo assolo. I mparo a: riconoscere ed usare il complemento oggetto.
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s i N Ta s si lessic o
i comPlemeNTi iNDireTTi: il comPlemeNTo Di lUogo
I complementi indiretti sono espansioni introdotte da preposizioni e aggiungono alla frase informazioni sul luogo, il tempo, i modi dell’azione. Il complemento di luogo fornisce informazione sui luoghi in cui avviene l’azione. I quattro fondamentali complementi di luogo sono: stato in luogo (dove?) introdotto da in, nel, a, su, tra; moto a luogo (verso dove?) introdotto da a, per, su, in; moto da luogo (da dove?), introdotto da da, dal, dai; moto per luogo (attraverso dove?) introdotto da per, in, attraverso. 1
1 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso il complemento di stato in luogo, in blu di moto a luogo, in verde di moto da luogo e in giallo di moto attraverso luogo.
2
Nel prato sbocciarono le margheritine. Il cameriere correva trafelato da un tavolo all’altro con in mano una colonna di piatti. Il ruscello serpeggiava attraverso il prato producendo un rumore rinfrescante. Lo sciatore scendeva con abilità dalla cima. Il fiume Po passa per la Pianura Padana e tocca diverse regioni italiane. Voglio andare a Roma a un’udienza del Papa prima della fine di quest’anno. Il fiume Arno sfocia nel Mar Tirreno.
2 Completa le frasi con un complemento di luogo adatto.
3
La nave salperà D’estate vado sempre in vacanza Ero sull’aereo diretto Mi sentivo stanco ero appena tornato La festa si terrà Per venire da te passo Verranno
. . . . . . la prossima domenica.
3 Usa i seguenti complementi di luogo per formare delle frasi. A casa Per il sentiero Nel giardino Da Parigi Attraverso il muro Verso il paese Da noi In salotto
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I mparo a: riconoscere ed usare i vari complementi di luogo.
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il comPlemeNTo Di sPecificaZioNe e il comPlemeNTo Di TermiNe
si s i N Ta s o lessic
Il complemento di specificazione indica di chi è qualcosa o qualcuno o di che cosa si tratta (di chi? Di che cosa?). viene introdotto dalle preposizioni: di, del, degli….; il complemento di termine indica a chi si rivolge l’azione espressa dal verbo (a chi? a che cosa?) e viene introdotto dalle preposizioni: a, al, agli, ... 2
1
1 Sottolinea nelle seguenti frasi
2 Sottolinea nelle seguenti frasi il complemento
il complemento di specificazione.
3
di termine.
• La bicicletta di Luigi si è rotta. • Ho dimenticato a casa il libro di grammatica. • Il cugino della tua amica è un vero mattacchione. • Devo ancora finire gli esercizi di matematica. • Le colline sono ricoperte di vigneti. • Ho bevuto un bicchiere di vino rosso.
• Il papà ha regalato una collana alla mamma. • Hai telefonato a tuo fratello? • A mia madre piacciono molto i libri d’amore. • Consegnate questo avviso ai vostri genitori. • Ho chiesto a mio padre se potevo uscire. • Ho portato dei fiori alla maestra.
3 Completa le frasi con il complemento di specificazione adatto.
4
La scrivania La nuova moto Il satellite Ho preparato una marmellata Ci siamo accoccolati sulla riva Il padre
è molto ordinata. è davvero potente. è la Luna. . . è molto ammalato.
4 Completa le frasi con il complemento di termine adatto. Sandro ha spedito proprio adesso una lettera Ho risposto benissimo Leggerò una fiaba Il controllore chiede i biglietti Patrizia ha promesso Sono andato a chiedere
. del professore. per farlo addormentare. . di studiare con lei. se era giusta l’operazione del problema.
I mparo a: riconoscere ed usare il complemento di specificazione e quello di termine.
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s i N Ta s si lessic o
il comPlemeNTo Di caUsa e QUello Di comPagNia
Il complemento di causa (per quale motivo? per quale causa?) indica la causa, il motivo di una situazione; viene introdotto dalle preposizioni: per, da; il complemento di compagnia indica la persona o l’animale con cui si compie l’azione (con chi?) e viene di solito introdotto dalla preposizione: con. 1
1 Sottolinea i complementi di causa.
2
• Tremava tutto per la paura. • I fiori si sono appassiti per il gran caldo. • Ieri sera mi sono addormentato per la stanchezza.
• Fui costretto a chiudere gli occhi per la troppa luce. • Tutti lo vorrebbero come amico per la sua simpatia.
2 Completa le frasi aggiungendo il complemento di causa.
3
Angelo è felice Mio fratello è costretto a letto Ho deciso di partire prima Mi dispiace Mario è assente
. . . . . non riuscivano a dormire.
3 Sottolinea il complemento di compagnia nelle seguenti frasi, ma attenzione: non sempre è presente! Quest’autunno ho fatto la vendemmia con i miei compagni di classe. Hai fatto gli esercizi di grammatica con troppa fretta. Vieni a cena con me stasera o hai qualche impegno? Di solito per le verifiche mi preparo con il mio amico Michele. Ieri, per pranzo, ho cucinato insieme alla nonna. Ho letto quel libro di avventure fantasy con grande interesse.
4
4 Completa le seguenti frasi con un complemento di compagnia. Sono stato in palestra Ho giocato al parco Sono andata a passeggiare Sono contento di venire in gita Mio fratello litiga spesso Ho guardato i cartoni seduto sul divano
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I mparo a: riconoscere ed usare il complemento di causa e quello di compagnia.
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il comPlemeNTo Di moDo e QUello Di meZZo
si s i N Ta s o lessic
Il complemento di modo indica il modo in cui si compie l’azione (come? In che modo?), viene di solito introdotto dalla preposizione CoN o viene espresso con un avverbio; il complemento di mezzo (per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?) indica il mezzo attraverso il quale si compie un’azione; viene introdotto dalle preposizioni: per, tramite, con. 1
1 Sostituisci sul tuo quaderno i complementi di modo con avverbi che hanno lo stesso significato.
2
Mi ha chiesto con gentilezza di passare. La ginnasta con grande agilità ha superato la prova. Il ragazzo mangiò con avidità il dolce al cioccolato. Ho risposto con educazione alle tue domande. Ho risolto le operazioni con facilità. Ho camminato con attenzione lungo il sentiero. Ho fatto tutto di mia volontà. In silenzio rientrammo in casa.
Mi ha chiesto gentilmente di passare.
2 Completa le seguenti frasi con un complemento di mezzo.
3
Dammi tue notizie Ci siamo conosciuti Arriveranno oggi La sarta taglia il filo con Ho raggiunto la stazione Spesso mi lego i capelli
, poi cuce
3 Sottolinea nelle seguenti frasi di rosso il complemento di modo e di blu quello di mezzo. I passeggeri sono partiti con l’ultimo treno. Gli alunni si accalcavano con impazienza verso l’uscita. Fui accolto da tutti con grande cordialità. Marco ha fatto i buchi nel muro con il trapano. Ho ascoltato con attenzione la spiegazione. Fammi sapere com’è andata con un sms. Spiegami con calma cosa è successo. Luca va a scuola con il pulmino comunale. Mario ama dipingere con le tempere. I mparo a: riconoscere ed usare il complemento di modo e quello di mezzo.
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s i N Ta s si lessic o
il comPlemeNTo D’ageNTe e QUello Di caUsa efficieNTe Il complemento d’agentedi(da chi?)es. indica la persona o l’animale compie l’azione espressa verbo passivo; parola, lIaNa; nei suoni doppi, es.che spallIEra; in alcune parole, da es.un mIlIoNE. lI si usa all’inizio se l’azione è causata da una cosa si parla di complemento di causa efficiente (da che cosa?). Questi complementi vengono introdotti dalla preposizione: da, semplice o articolata.
1
1 Completa le seguenti frasi con il complemento d’agente o di causa efficiente, a seconda dei casi.
2
Il cielo era coperto La poesia “Il sabato del villaggio” fu scritta Tutti sanno che l’America fu scoperta I capelli di mia madre sono arruffati Questo vinello bianco è prodotto La poesia fu recitata con grande espressività L’insegnante ricevette i complimenti L’uccellino fu afferrato
2 Sottolinea nelle seguenti frasi di rosso il complemento d’agente e di blu quello di causa efficiente. I campi erano arati dai contadini. La lepre fu colpita dal fucile del cacciatore. Il film d’animazione fu seguito con attenzione da tutti i bambini. La sarta fu punta dal suo ago. La pièce teatrale fu magnificamente recitata da un giovane attore. Il ragazzo fu aspramente rimproverato dall’insegnante. Il ragazzo era riscaldato dalla coperta di lana.
3
3 Trasforma queste frasi da attive in passive, poi sottolinea il complemento d’agente o di causa efficiente. Il cane segue il padrone. La luna illuminava la notte. I ragazzi ascoltavano l’insegnante. L’atleta vinse la medaglia d’oro. Un pescatore guidava una barchetta rossa. La zia cucì il mio primo abito da sera. Il sole riscaldò la giornata. La nonna mi regalò una bicicletta verde.
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I mparo a: riconoscere ed usare il complemento d’agente e quello di causa efficiente.
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si s i N Ta s o lessic
il comPlemeNTo Di TemPo DeTermiNaTo eD iNDeTermiNaTo
Il complemento di tempo indica il periodo di tempo in cui si svolge l’azione. Il complemento di tempo determinato (quando?) parla di un tempo ben preciso e viene introdotto dalle preposizioni: in, a, da; es.: IN INvErNo è freddo; quello di tempo continuato dà l’idea della durata (per quanto tempo? Da quanto tempo?) e viene introdotto da: per, da; es.: frequento il liceo Da trE aNNI. 1
1 Sottolinea nelle seguenti frasi i complementi di tempo determinato in rosso e quelli di tempo continuato in blu.
2
Ti ho aspettato tutta la sera e non sei arrivato. Domani è l’ultimo giorno di scuola. Il mio compleanno è in maggio. Franco pratica il calcio da sei anni. Il primo giorno della settimana è il lunedì.
Nel pomeriggio sono uscito a giocare. È piovuto per tutta la notte. A scuola le lezioni iniziano alle 8:00. Papà tornerà a casa questa sera. È dalla cena di ieri che non tocco cibo.
2 Completa con un complemento di tempo adeguato.
Oggi ho studiato
3
Di solito noi ceniamo Marco Il supermercato apre
gli uomini vivevano di caccia e di pesca. è stata una giornata molto calda. vado sempre a messa. . finirà la scuola! . andrà da Sonia a studiare. .
3 Scrivi una frase con ognuno di questi complementi di tempo. in estate durante la primavera la mattina per alcune ore tra un mese ieri sera da una settimana per sempre dall’infanzia
I mparo a: riconoscere ed usare il complemento di tempo.
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s i N Ta s si lessic o
il PerioDo: frasi PriNciPali e secoNDarie da piùdifrasi, è quindi caratterizzato da più es. predicati e termina con il parole, punto fermo, il punto esclamativo Un periodo èlIcostituito si usa all’inizio parola, es. lIaNa; nei suoni doppi, spallIEra; in alcune es. mIlIoNE. o il punto interrogativo. all’interno del periodo c’è una frase che regge le altre e può stare anche da sola: frase (o proposizione) principale, le altre frasi hanno bisogno della principale per avere senso e sono dette secondarie.
1
1 Separa con una barretta i periodi che compongono il seguente brano tratto dalla fiaba “Le arance d’oro” di Luigi Capuana. Il Re andò, disse il motto, e la Grotta s'aperse. Il contadino rimase fuori ad attenderlo. In quella grotta i diamanti, a mucchi per terra, abbagliavano. Vistosi solo, sua Maestà si chinava e se ne riempiva le tasche. Ma nella stanza appresso, i diamanti, sempre a mucchi, eran più grossi e più belli. Il Re si vuotava le tasche, e tornava a riempirsele di questi. Così fino all'ultima stanza, dove, in un angolo, si vedevano ammonticchiate le arance d'oro del giardino reale. C'era lì una bisaccia, e il Re la colmò. Or che sapeva il motto, vi sarebbe ritornato più volte. Uscito fuor della Grotta, colla bisaccia in collo, trovò il contadino che lo attendeva.
2
2 Sottolinea i verbi (predicati) e suddividi il periodo in frasi semplici, come nell’esempio.
3
La mamma è uscita perché doveva fare la spesa. Ho ascoltato le tue parole e mi sono arrabbiato molto! Mi tremavano le gambe quando sono salito sull’aereo. Gliel’ho chiesto più volte, ma non mi ha dato il permesso. Il cane abbaia quando qualche sconosciuto entra in giardino. Un cane mi si avvicinò, mi annusò, poi si allontanò. I treni non partono perché è caduta troppa neve. Oggi sono in ferie, quindi me ne andrò a fare un bel giro in bicicletta e mi rilasserò. le frasi secondarie, quelle cioè che sono rette da una principale, sono di solito introdotte da congiunzioni o da segni di punteggiatura.
3 Sottolinea in rosso le frasi principali e in blu quelle secondarie, cerchia le congiunzioni o i segni di punteggiatura che determinano le frasi.
Io ti ho detto la verità, ma tu non mi credi. Sebbene piovesse a catinelle, sono uscita perché dovevo andare in farmacia urgentemente. Mi dispiace ma non posso darti la sufficienza perché non hai saputo rispondere alle domande. Oggi è molto caldo, perciò me ne andrò al mare e farò un bel bagno. Per partecipare al ballo della scuola, Sabrina ha voluto un vestito nuovo. Vado in montagna perché mi piace sciare.
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I mparo a: riconoscere e produrre il periodo: le frasi principali e secondarie.
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si s i N Ta s o lessic
4 Completa aggiungendo ad ogni frase principale una secondaria. perché sono molto stanca Vado a letto Domenica andrò a sciare Ti telefonerò spesso Faccio i compiti 5
Sei arrivato Vado a scuola Studio con diligenza
. . . . vi porterò con me. . . .
, andrò al mare.
5 Completa aggiungendo ad ogni frase secondaria una principale. per ringraziarti dei fiori. anche se quasi non mi reggevo in piedi. affinché si riscaldasse un po’. Appena arrivò a casa . Quando arriverà Natale . Siccome avevo fame . Quando smetterà di nevicare . Nonostante l’avessero aspramente rimproverato, Se tu mi aiutassi . Ti ho telefonato
6
.
6 Sottolinea in blu i periodi (cioè le frasi formate da più proposizioni) e cerchia in rosso le proposizioni (le frasi che hanno, cioè, un solo predicato).
• • • •
L’attività lavorativa riprendeva la mattina presto. Il sole, all’improvviso, sbucò tra le nuvole ed illuminò tutta la via. Le case erano piccole e scomode. Ogni appartamento aveva almeno due grandi stanze: una camera da letto e una sala da pranzo. • Nel bosco si sentiva, ogni tanto qualche verso d’uccellino e il frusciare delle foglie mosse dal vento, Carlo si mise allora ad ascoltare con attenzione. • Il mare era mosso da onde alte e minacciose, i pescatori se ne stavano sulla banchina del porto, non avevano il coraggio di far partire i pescherecci. • Il vestito era di seta pura. I mparo a: riconoscere e produrre il periodo: le frasi principali e secondarie.
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s i N Ta s si lessic o
le frasi coorDiNaTe e le frasi sUBorDiNaTe si dicono coordinate due frasi principali collegate tra loro o una secondaria collegata ad un’altra secondaria di pari grado. le frasi coordinate, pur essendo collegate, mantengono un significato proprio ed hanno un senso anche da sole. la coordinazione può avvenire tramite l’unione di congiunzioni coordinanti: ma, E, o, QUINDI, INvECE, ecc., o tramite punteggiatura: vIrGola, pUNto E vIrGola, DUE pUNtI. si dicono subordinate le frasi che non si reggono da sole, non hanno senso compiuto e sono collegate e rette da un'altra frase (principale o coordinata alla principale) tramite congiunzioni subordinanti: pErChé, sEBBENE, sE, affINChé…
1
1 Dividi i periodi in frasi semplici e riscrivi quelle che hanno significato anche da sole. Ieri ho telefonato alla zia Giulia e l’ho invitata a pranzo. Ieri ho telefonato alla zia Giulia e l’ho invitata a pranzo. Anche se ho fretta, mi siederò un attimo con voi. Raccontami una fiaba oppure gioca a dama con me. Mio zio parla molto bene il tedesco perché è stato in Germania a lavorare. Il piccolo Luigi continuava a trotterellare sebbene fosse molto stanco. 2
2 Completa le frasi con le congiunzioni coordinanti adatte. Fa caldo siamo in estate piena. Ho sonno non voglio andare a dormire così presto. Vuoi mangiare vuoi guardare la TV? È freddo mi metterò la sciarpa. Ho mangiato una buona pizza ho bevuto una birra fresca. Ho sete, berrò un bel bicchiere d’acqua.
3
3 Completa le frasi con le congiunzioni subordinanti adatte. Non esco fa freddo. Prenderemo il treno mi sarebbe piaciuto andare in auto. Te lo dirò ancora tu capisca. mi dirai di sì, mi farai felice. sarò grande, farò l’ingegnere come mio padre. Io penso tu abbia bevuto un po’ troppo.
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I mparo a: riconoscere e produrre frasi coordinate e subordinate.
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Verifica 1
1 Scrivi una frase con ognuno dei seguenti soggetti.
2
I tifosi L’Italia Il paese Giulio Cesare Tu Il ridere Zanna Bianca Nessuno
2 Aggiungi i predicati adatti scegliendoli tra quelli sottoindicati. nitriva - calava - si È abbattuto - sono rincasati - preferisco - migrano
3
stare all’aperto piuttosto che studiare in camera mia. Il buio lentamente sulla città. I ragazzi che era già mattina. Ai primi freddi le rondini verso l’Africa settentrionale. Nella scuderia il cavallo di Pietro nervosamente. Un temporale violentemente durante la notte.
3 Sul tuo quaderno fai l’analisi logica delle seguenti frasi (quando si fa l’analisi logica è sempre bene partire dal predicato).
Esempio: Mi zia è partita per Roma con una sua amica. È partita: pred. verb. Mia zia: sogg. Per Roma: compl. di moto a luogo Con una sua amica: compl. di compagnia
4
Carla telefona ogni sera alla mamma. Lucia si mise a letto presto per la stanchezza. Angela ha mangiato un grosso gelato al bar di Gilberto. Ieri sono caduto per il ghiaccio. Luigi aveva il fiatone per la corsa. Alessia pratica il tennis da cinque anni.
4 Scrivi sul tuo quaderno alcune frasi che contengano i vari complementi analizzati. I mparo a: riconoscere ed usare il soggetto, il predicato, il complemento oggetto e i complementi indiretti.
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Verifica 1
1 Dividi in periodi (con una barretta) questa fiaba di Fedro.
Il topo e la rana
2
Un topo per poter attraversare più facilmente un fiume, chiese aiuto a una rana. La rana con un filo legò ad una delle sue zampe di dietro uno dei piedi anteriori del topo. Quando a nuoto furono arrivati a mezzo del fiume, la rana, tradendo la parola data, si tuffò sott'acqua e si trascinò dietro il sorcio. Morto il sorcio venne a galla e ondeggiava sui flutti. Il nibbio che volava adocchiò la preda: strappò il topo e insieme portò via la rana che era con esso legata. La perfida, che col tradimento aveva attentato alla vita dell'altro, trovò insieme la rovina anche lei e fu distrutta. Coloro che nuocciono ad altri periscono a loro volta.
2 Analizza sul tuo quaderno ciascuno dei seguenti periodi, poi sottolinea la frase principale.
3
Sono andato in piscina perché so che il nuoto fa bene alla salute. I bambini stanno volentieri all’aperto anche quando è molto freddo. Smetti di giocare al computer, è tardi e devi andare a dormire! Mettiti il cappello! Ci mettemmo in cammino attraversando i sentieri bel bosco.
3 Completa le seguenti frasi principali, prima creando una subordinata e poi una coordinata. carla va in piscina il cielo è sereno marco fa i capricci Ho visto un film il cavallo galoppa la mamma cucina Ho comprato un cappello mi mangio un gelato
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I mparo a: riconoscere e produrre il periodo: le frasi principali e quelle secondarie, le frasi coordinate e quelle subordinate.
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co
il riassUNTo
mPreNsioNe P ro D U Z i o Ne
è molto importante riuscire a fare la sintesi di un testo che si è letto, è infatti un lavoro di tipo trasversale che abbraccia tutte le discipline, aiuta a studiare storia, scienze, geografia, a capire regole e problemi, ecc. Quando si tratta di fare il riassunto di un testo narrativo occorre: suddividere il brano in sequenze; sottolineare il concetto principale di ciascuna di esse; riscriverle in terza persona; mantenere sempre lo stesso tempo verbale; ridurre i dialoghi o comunque, trasformarli in discorso indiretto; togliere, quanto più possibile, descrizioni ed osservazioni soggettive ed emozionali. 1
1 Leggi il testo ed osserva quali sono i passaggi da fare per eseguire un buon riassunto.
Il coniglio rosa Anna e la sua famiglia avevano lasciato la Germania e si erano stabiliti in Svizzera. Heimpi, la governante, avrebbe dovuto raggiungerli due settimane dopo, ma non era arrivata. Adesso era passato più di un mese. Perché non era venuta? Voleva chiederlo alla mamma, ma in quel momento entrò Max, suo fratello. - Max, perché Heimpi non è venuta? Max parve colto di sorpresa. - Beh, non so se devo dirtelo, ma sono successe molte cose in Germania. - Che cosa? - Sai, Hitler ha preso in mano tutto il potere... e... nessuno può dire una parola contro di lui, altrimenti lo gettano in prigione. - Heimpi ha detto qualcosa contro Hitler? - No, certo che no. Ma il babbo sì. E lo dice ancora. E naturalmente in Germania nessuno può pubblicare quello che scrive il babbo. Così non guadagna neanche un soldo e non possiamo pagare lo stipendio a Heimpi. - Ho capito. Allora siamo poveri? - Un po', sì. Ma il babbo sta cercando di scrivere per qualche giornale svizzero e così andrà ancora tutto bene. Anna disse tutto d'un fiato: - Se avessimo avuto una casetta, sono sicura che Heimpi sarebbe venuta lo stesso, anche se non avremmo potuto pagarla tanto. Max esitò e poi aggiunse: - Non possiamo prendere una casa, perché non abbiamo i mobili. Si sono "beccati" tutto i nazisti. Si chiama "confisca dei beni". Vuoi tornare a letto, adesso? - Sì, è meglio. Quando fu di nuovo a letto, Anna chiese: - Max, ma... i nazisti hanno preso tutto... anche le nostre cose? Max annuì. Anna cercò di figurarselo. Il pianoforte non c'era più... le tende a fiori della stanza da pranzo... il suo letto... tutti i suoi giocattoli: anche il coniglio rosa di pezza.
I mparo a: riassumere un testo.
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comPr eN sioNe P ro D U ZioNe
Per un attimo si sentì molto triste per via del coniglio rosa. Gli erano stati ricamati degli occhi, perché quelli di vetro li aveva persi anni prima. Il pelo era soffice, familiare, le orecchie lunghe... Lasciarlo in Germania era stato uno sbaglio terribile e adesso non poteva farci più niente. - L'ho sempre detto che dovevamo portare via la scatola dei giochi - disse Max. - In questo momento scommetto che Hitler sta giocando con il mio gioco dell'oca. - E starà coccolando il mio coniglio rosa! - aggiunse Anna e si mise a ridere, ma le lacrime le riempirono gli occhi e cominciarono a scenderle sulle guance. (Riduzione da J. Kerr, Quando Hitler rubò il coniglio rosa, Bompiani)
- abbiamo diviso il brano in sequenze separandole con una barra. - abbiamo sottolineato le parti fondamentali, togliendo le descrizioni. - ora riscriveremo le parti sottolineate, riducendole il più possibile e trasformando il discorso diretto in indiretto.
Anna e la sua famiglia avevano lasciato la Germania e si erano stabiliti in Svizzera. Heimpi, la governante, avrebbe dovuto raggiungerli, ma non era arrivata. Anna chiese a suo fratello Max perché Heimpi non era venuta. Max rispose che in Germania nessuno poteva parlare contro Hitler e siccome il loro padre lo faceva non trovava più chi pubblicava i suoi articoli, quindi non avevano soldi e non potevano pagare Heimpi. Anna disse allora che se avessero avuto una casa Heimpi sarebbe andata da loro anche senza stipendio, ma Max le rispose che non avevano più una casa perché l’avevano presa i nazisti. Anna pensò che avevano preso anche il suo coniglio rosa e si sentì molto triste. Quando Max disse che Hitler forse giocava con i loro giochi, rise e pianse nello stesso momento.
Da tante righe siamo passati a poche righe e il testo ha mantenuto il suo senso. è possibile ridurlo ancora pur mantenendo i concetti fondamentali? sì, è sufficiente sottolineare, cerchiare o evidenziare il concetto o i concetti fondamentali che il brano vuole esprimere.
La famiglia di Anna era venuta via dalla Germania e si era stabilita in Svizzera, perché il padre di Anna era un antihitleriano e questo durante il nazismo non era ammesso. Così si ritrovavano in un’altra terra senza più né soldi, né casa, né governante, né nessuna delle loro cose.
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I mparo a: riassumere un testo.
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co 2
mPreNsioNe P ro D U Z i o Ne
2 Ora seguendo gli stessi passaggi del brano precedente, fai il riassunto di questo brano tratto da un romanzo di Roald Dahl.
Cenare davanti al televisore Erano seduti in soggiorno, davanti al televisore, con il vassoio della cena sulle ginocchia, mangiando pietanze precotte in contenitori di alluminio divisi in scomparti: stufato di manzo, patate e piselli. La signora Dalverme mangiava con gli occhi incollati al teleschermo (stavano trasmettendo l'ennesima puntata di una telenovela molto sentimentale). - Mamma - disse Matilde - ti dispiacerebbe se cenassi in sala da pranzo? Così potrei leggere il mio libro... Il padre alzò gli occhi. - Dispiace a me! - disse in tono aspro. - La cena è il momento in cui tutta la famiglia si riunisce e nessuno può alzarsi da tavola finché non è finita! - Ma non siamo a tavola! - protestò Matilde. - Mangiamo sempre davanti alla televisione, con il vassoio sulle ginocchia. - E che c'è di male a guardare la televisione, sentiamo? La voce di suo padre si era fatta sorda e minacciosa. Matilde non rispose. Rimase in silenzio ribollendo di rabbia. (Riduzione da R. Dahl, Matilde, Salani)
I mparo a: riassumere un testo.
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il PUNTo Di VisTa
po’ ridotto dal celebre libro di vamba in (pseudonimo di luigi Bertelli): “Il Giornalino Ecco un brano, lI un si usa all’iniziorispetto di parola,all’originale, es. lIaNa;tratto nei suoni doppi, es. spallIEra; alcune parole, es. mIlIoNE. di Gian Burrasca”. siccome il libro è scritto sotto forma di diario, è naturalmente il protagonista, Giannino, alias Gian Burrasca, a raccontare le sue avventure; ma come cambierebbe il testo se i narratori diventassero le vittime dei suoi scherzi? se cambiasse cioè il punto di vista?
Stamani la zia Bettina s'è molto inquietata con me per uno scherzo innocente [...] Ho già detto che la zia è molto affezionata a una pianta di dittamo che tiene sulla finestra di camera sua, a pianterreno, e che annaffia tutte le mattine appena si alza. Basta dire che ci discorre perfino insieme [...] È una sua mania, e si sa che tutti i vecchi ne hanno qualcuna. Essendomi dunque alzato prima di lei, stamattina, sono uscito di casa, e guardando la pianta di dittamo m'è venuta l'idea di farla crescere artificialmente per far piacere alla zia Bettina che ci ha tanta passione. Lesto, lesto, ho preso il vaso e l'ho vuotato. Poi al fusto della pianta di dittamo ho aggiunto, legandovelo bene bene con un pezzo di spago, un bastoncino dritto [...] che ho ficcato nel vaso vuoto, facendolo passare a traverso quel foro che è nel fondo di tutti i vasi da fiori [...] Fatto questo, ho riempito il vaso con la terra che vi avevo levata, in modo che la pianta non pareva fosse stata toccata; e ho rimesso il vaso al suo posto, sul terrazzino della finestra, il cui fondo è di tante assicelle di legno, facendo passare fra l'una e l'altra di esse il bastoncino che veniva giù dal foro del vaso e che io tenevo in mano, aspettando il momento di agire. Dopo neanche cinque minuti, eccoti la zia Bettina che apre la finestra di camera, e incomincia la sua scena patetica col dittamo: - Oh, mio caro, come stai? Oh, poveretto, guarda un po': hai una fogliolina rotta... sarà stato qualche gatto... qualche bestiaccia!... Io me ne stavo lì sotto, fermo, e non ne potevo più dal ridere. - Aspetta, aspetta! - seguitò a dire la zia Bettina. - Ora piglio le forbicine e ti levo la fogliolina troncata [...] Ed è andata a prendere le forbicine. Io allora ho spinto un po' in su il bastoncino. - Eccomi, bello mio! - ha detto la zia Bettina tornando alla finestra. - Eccomi, caro!... Ma ha cambiato a un tratto il tono alla voce ed ha esclamato: - Non sai che t'ho da dire? Che tu mi sembri cresciuto!... Io scoppiavo dal ridere, ma mi trattenevo, mentre la zia seguitava a nettare il suo dittamo con le forbicine e a discorrere: - Ma sì, che sei cresciuto... E sai che cos'è che ti fa crescere? È l'acqua fresca e limpida che ti do tutte le mattine... Ora, ora... bello mio, te ne do dell'altra, così crescerai di più... Ed è andata a pigliar l'acqua. Io intanto ho spinto in su il bastoncino, e questa volta l'ho spinto parecchio, in modo che la pianticella doveva parere un alberello addirittura. A questo punto ho sentito un urlo e un tonfo. - Uh, il mio dittamo!... E la zia, per la sorpresa e lo spavento [...] s'era lasciata cascar di mano la brocca dell'acqua che era andata in mille bricioli. Poi sentii che borbottava queste parole:
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- Ma questo è un miracolo! Ferdinando mio, Ferdinando adorato, che forse il tuo spirito è in questa cara pianta che mi regalasti per la mia festa? Io [...] ho spinto in su più che potevo il bastoncino. Ma mentre la zia vedendo che il dittamo seguitava a crescere, continuava a urlare: Ah! Oh! Oh! Uh!, il bastoncino ha trovato un intoppo nella terra del vaso, e siccome io lo spingevo con forza per vincere il contrasto, è successo che il vaso si è rovesciato fuor della finestra, ed è caduto rompendosi a' miei piedi. Allora ho alzato gli occhi e ho visto la zia affacciata, con un viso che faceva paura. - Ah, sei tu! – ha detto con voce stridula. Ed è sparita dalla finestra per riapparire subito sulla porta, armata di un bastone. Io, naturalmente, me la son data a gambe per il podere [...] Quando son ritornato alla villa [...] l'ho trovata in salotto che discorreva con un facchino della stazione e appena mi ha visto, mi ha detto con aria molto sostenuta mostrandomi due telegrammi: - Ecco qui due dispacci di vostro padre. Uno di iersera che non ha avuto corso perché la stazione era chiusa, e uno di stamani. Vostro padre è disperato non sapendo dove vi siete cacciato... Gli ho risposto che venga a prendervi col prossimo treno! Io, quando il facchino è andato via, ho tentato di rabbonirla, e le ho detto [...] : - Cara zia, le chiedo scusa di quel che ho fatto... Ma lei ha risposto arrabbiata: - Vergognatevi! - Però - ho seguitato a dire con voce sempre più piagnucolosa - Io non sapevo che nel dittamo ci fosse lo spirito di quel signor Ferdinando che diceva lei... A queste parole la zia Bettina è cambiata a un tratto. È diventata rossa [...] e ha detto balbettando: - Zitto, zitto!... Mi prometti di non dir niente a nessuno di quel che è successo? - Sì, glielo prometto... - Ebbene, allora non ne parliamo più: e io cercherò di farti perdonare anche dal tuo babbo... 1
1 Prova a riscrivere il testo dal punto di vista della zia Bettina. Se lo spazio non basta continua sul tuo quaderno.
Stamattina, quel birbante di Giannino ne ha combinata una delle sue. Io tengo con gran cura, sul davanzale della finestra della mia camera, una pianta di dittamo. Amo molto questa pianta perché... perchè me l’ha regalata una persona a me assai cara. Allora tutte le mattine... (ora continua tu)
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UN TesTo faTTo Per rifleTTere: il TesTo argomeNTaTiVo
Il testo argomentativo esprime già nel titolo il problema, “l’argomento” di cui si tratterà; analizziamo un articolo della giornalista vera montanari, giornalista e responsabile del settimanale femminile “Grazia”.
Mostriamo ai ragazzi, prima dell’articolo stesso, solo il titolo e chiediamo loro: di cosa parlerà il brano? Ascoltiamo le varie risposte, poi analizziamo il significato di ogni parola: leggere, piacere, dovere, multa... e notiamo che solo la parola PIACERE è stata scritta in stampato maiuscolo, perché? Facciamo una discussione collettiva, prima di leggere.
Leggere è un PIACERE. Anzi, un dovere. Anzi, una multa In Germania, un tribunale ha deciso di condannare i ragazzi al loro primo crimine, non grave, invece che al solito, classico lavoro socialmente utile… alla lettura di un libro! Detto così non fa un bell’effetto, per due motivi. Il primo è che i libri per tutti noi (esagero?) sono un tale piacere, che facciamo proprio fatica a immaginarli come una punizione. Ma probabilmente i giudici di Fulda, nell’Assia, che hanno ideato questa sperimentazione, conoscono gli adolescenti meglio di quanto non li conosciamo noi e non si fanno illusioni sulla loro propensione alla lettura. L’altro dubbio, però, nasce dal fatto che tutti gli esperti di pedagogia sostengono che imporre con la forza, quale che sia l’imposizione, non dà mai buoni risultati, figuratevi se si parla di un’attività intellettuale come la lettura. Eppure tutti i partecipanti all’operazione “un libro ti salverà” si dichiarano molto soddisfatti dei risultati. Il tribunale ha stilato un elenco di romanzi moderni (effettivamente chiedere a un bad boy di leggere Dostoevskij sarebbe stato troppo) che trattano tematiche giovanili: a ciascun ragazzo viene assegnato quello che meglio si adatta al suo reato e alla sua storia. Per esempio, quello beccato a guidare in stato di ubriachezza dovrà leggere “Cercando Alaska” di John Green, che racconta di una ragazza morta in un incidente. Un altro ha avuto comportamenti violenti? La punizione giusta è “La fabbrica del male” di Jan Guillou, dove il protagonista è vittima di un padre sadico che lo picchia. Crudele? Sì, un po’, ammettono i giudici, ma stiamo parlando di punizioni e riabilitazioni, niente a che spartire con il piacere. I ragazzi, leggendo, sono costretti a rivivere un po’ la propria storia, a rifletterci, a cercare di capire per poter ricominciare a vivere, meglio si spera. I “condannati” hanno da quattro a sei settimane di tempo e poi devono scrivere una sorta di tema che risponda ad alcune domande, tipo “come avrei agito se mi fossi trovato al posto del protagonista?”. Su 20 ragazzi coinvolti nella sperimentazione solo 3 si sono rifiutati di scegliere la “correzione letteraria” e hanno preferito pulire i giardini del comune o dare una
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mano in un canile. Uno, invece, dopo aver finito il libro assegnatogli, ne ha letti parecchi altri e infine ne ha scritto uno lui. In Inghilterra, nel frattempo, un gruppo di psicologi ha dato vita a dei progetti pilota di lettura ad alta voce per curare i disturbi psichici. Geniali gli slogan utilizzati: “Prosa e non prozac” o “Libro e non litio”. Ma davvero un libro può essere terapeutico? Loro non hanno dubbi e spiegano che un romanzo può farti entrare in un mondo, diverso dal tuo, dove sei costretto a staccarti dai tuoi problemi e quindi anche il tuo dolore quasi sparisce. Non tutti i libri, però, vanno bene, quelli che “curano” meglio e di più, spiegano gli esperti, sono quelli capaci di raccontare le pieghe più nascoste e buie dell’anima, il dolore, la sconfitta. Perché la medicina, si sa, e che sia pillola o libro non cambia, per funzionare deve essere un po’ amara... (V. Montanari, “Grazia”, maggio 2010)
UN tEsto arGomENtatIvo è QUINDI CarattErIzzato DaI sEGUENtI pUNtI: argomenTo-probLema: in una zona della Germania, per piccoli crimini, un tribunale ha condannato i responsabili a leggere un libro che facesse riflettere il ragazzo sul motivo per cui era accusato
Tesi contro: è difficile considerare la lettura come una punizione, visto che è soprattutto un piacere, secondo molti educatori e pedagogisti inoltre costringere a fare qualcosa con la forza non è quasi mai positivo, infine il fatto di leggere libri che parlano dei problemi più bui e nascosti dell’anima può essere anche doloroso.
Tesi a favore: tutti i partecipanti all’operazione “un libro ti salverà” si dichiarano soddisfatti dei risultati, la lettura di un libro specifico costringe, secondo gli esperti, il ragazzo ad entrare in un mondo parallelo al suo, su cui è costretto a riflettere cercando di capire qual è la soluzione migliore e, nello stesso tempo, a staccarsi dai suoi problemi, che di conseguenza tendono a scomparire, perché ciò che sta leggendo è un libro e non la sua vita.
ConCLusioni: a volte una medicina, in questo caso un libro, può guarire, ma può essere un po’ amara.
Ecco ora un testo di tipo argomentativo da leggere con attenzione.
I bambini e la tv Il rapporto tra bambini e televisione è un tema che, ormai già da diversi decenni, richiama l'attenzione di molti studiosi intenti a esaminare e comprendere le dinamiche di fruizione del piccolo schermo e gli effetti che questo può comportare sui piccoli telespettatori. Eppure, il rapporto bambini-Tv rappresenta ancora oggi un tema tanto delicato quanto attuale; la vasta letteratura esistente a riguardo ne ha senza dubbio messo a fuoco i temi cruciali, ma molto ancora vi è da dire, soprattutto andando oltre posizioni legate a logiche interpretative ormai obsolete. La fruizione della pubblicità da parte dei bambini rappresenta, in particolare, uno dei maggiori temi di discussione e confronto fra gli studiosi del settore, i quali hanno prestato attenzione soprattutto al "potere" della pubblicità di indurre un determinato comportamento di consumo da una parte e di proporre modelli di comportamento ritenuti non adatti al pubblico dei minori dall'altra. I bambini concepiscono la pubblicità come parte grante dei programmi televisivi, in particolare quando ritrovano i personaggi preferiti dei cartoni animati che si rivolgono a loro in prima persona, o ancora quando si compiacciono nel vedere i bi-
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scotti che hanno appena mangiato a colazione o i giochi con i quali trascorrono parte della giornata. [...] Certamente la televisione può anche avere effetti non del tutto positivi sui piccoli spettatori, soprattutto nella misura in cui essa viene fruita solo attraverso i canali emotivi, tralasciando quelli intellettivo-cognitivi. Inoltre va considerato che gli spot televisivi, se da un lato sono percepiti dai bambini come uno spettacolo, resta pur vero che cercano di mettere in moto il meccanismo del desiderio invogliando al possesso (e quindi all'acquisto da parte dei genitori) di quanto viene reclamizzato. Inoltre, non è da sottovalutare che l'atmosfera predominante, soprattutto negli spot per bambini, è spesso quella familiare. Il clima familiare, infatti, imprime agli spot pubblicitari un carattere di armonia e serenità che i bambini percepiscono e possono identificare con lo stesso clima che vivono all'interno delle mura domestiche. La domanda che da sempre ci si chiede è se la televisione rappresenti un'evoluzione o un regresso per la società. Le prime voci che si sono levate sono state per delinearne un assetto negativo, ma queste critiche erano di posizioni elitarie, e non a nome di una democrazia che si proclamava nei confronti della cultura di massa. Attorno alla seconda guerra mondiale, si è preso coscienza che i "clienti" della televisione non sono solamente adulti, ma anche bambini [...]. Allora tutto il mondo inizia a preoccuparsi se la TV aiuti davvero nell'opera educativa o se addirittura costituisca un ostacolo. Abbastanza di recente, di questo dibattito se ne è fatto portavoce K. Popper, che ha pubblicato un breve scritto decisamente improntato su un'idea più che negativa della televisione, che la dipinge come una bomba a orologeria pronta ad avvelenare sempre più quelle che saranno le nuove generazioni col degenerare dei servizi. Inoltre un altro punto a sfavore è che la competizione fra le reti si impegna a proporre materiale sensazionale e non certo a fini educativi. Egli fa poi riferimento a veri e propri casi criminali, dove la violenza dice essere proprio ispirata dalla televisione. [...] Spesso gli adulti non si preoccupano della presenza di bambini piccoli quando guardano la televisione o quando affrontano discussioni dai toni accesi, come se la loro giovane età li rendesse impermeabili a quanto avviene loro attorno. Molti adulti sono convinti che i bambini piccoli, che ancora non sanno parlare, non siano in grado di comprendere pienamente i loro discorsi, pertanto parlano con libertà di fronte a loro dei più svariati argomenti. In realtà proprio nella fase di acquisizione del linguaggio il bambino è molto attento alla tonalità emotiva delle frasi e dei discorsi e attraverso l'intuizione ne coglie il senso profondo. Per quanto riguarda l'impatto della televisione, e dei telegiornali in particolare, la capacità di un bambino di assimilare ed elaborare la quota di ansia sollecitata dagli stimoli dipende da molti fattori. L'età innanzitutto: più il bambino è piccolo più sarà attratto dalle immagini con un effetto ancora più pericoloso per la sua psiche. Inoltre il bambino piccolo non avendo ancora imparato a parlare non è in grado di verbalizzare il proprio disagio né di parlare di ciò che lo spaventa; esprimerà pertanto attraverso il corpo ciò che lo disturba con il rischio di venir frainteso. È dunque importante non consentire ai bambini in età prescolare la visione dei telegiornali e delle trasmissioni che riportano fatti di cronaca - soprattutto se sono da soli e non possono ricevere una adeguata "traduzione" degli eventi in un linguaggio adatto alla loro sensibilità - per non esporli a inutili traumi o disagi. È molto diverso venire a conoscenza di un avvenimento inquietante attraverso le parole di un adulto o di un coetaneo: la relazione affettiva fa da contenitore all'ansia e consente quel dialogo che non è possibile intrattenere con lo schermo. [...] La TV puo' essere un mezzo di informazione, di svago, di apprendimento, anche di compagnia, ma i tempi devono essere quelli giusti. Un bambino che passa diverse ore ogni giorno a guardare i programmi televisivi perde in creatività, impoverisce il proprio linguaggio uniformandolo a quello propinatogli dalla televisione, non matura il proprio senso di appartenenza ad un gruppo ed al rispetto delle regole che l'apparte-
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nenza comporta ma piuttosto cresce come individuo a sé stante. [...] Ciò è più evidente quando il bambino è lasciato per molto tempo solo davanti alla televisione e non ha nessuno con cui sdrammatizzare, rielaborare scene violente, capire che non sono reali. [...] Allora bisogna essere consapevoli di tutto questo e recuperare una progettualità educativa più responsabile, evitando però di assumere atteggiamenti antistorici e preconcetti che vedono nella televisione "nemica" la causa di tutti i mali; [...] Bisogna poi capire che non basta spegnere con violenza l'apparecchio televisivo; guardare la televisione rimane per il bambino esperienza così piacevole che il nostro gesto autoritario non avrà effetti duraturi. Si tratta piuttosto di rendere lo spazio e il tempo di vita del bambino così bello, così piacevole, così interessante da sentire meno forte il bisogno di accendere la TV. [...] Stimoliamo il bambino a "giocare con le immagini", a capovolgere le situazioni viste in TV per inventare, con gli stessi personaggi, nuove storie da drammatizzare, aiutiamolo a raccontare a un adulto, che sa ascoltare e tranquillizzare, ciò che ha provato davanti alla TV, spazio gioco condiviso, in cui il bambino fa esperienze relazionali significative, può aiutarlo a superare la passività della visione televisiva e accompagnarlo in questo viaggio fantastico, in cui le immagini televisive sono il pretesto per liberare la propria creatività ed esprimere attivamente i propri sentimenti. (Riduzione da G. D'Angiò, in www.lascuolapossibile.it) 1
1 Individua nel brano che hai appena letto l’argomento-problema.
2
3
4
2 Sottolinea di blu le tesi a favore dell’argomento. 3 Sottolinea di rosso le tesi contro l’argomento.
4 Individua e trascrivi le conclusioni e le proposte.
I mparo a: conoscere ed analizzare la struttura di un testo argomentativo.
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QUaNDo aNcHe la Poesia È argomeNTaTiVa I sogni Tieni stretti i tuoi sogni perché se i sogni muoiono la vita è come un uccello con le ali spezzate che non può volare. Tieni stretti i tuoi sogni perché se i sogni se ne vanno Questa è una poesia che può essere definita argomentativa, perché la vita è un campo sterile solleva un problema, abbraccia una tesi: è necessario cercare di mantenere congelato dalla neve. vivi i sogni, cercare di realizzarli, perché non si può vivere senza sogni.
(L. Hughes, Poesie di Langston Hughes) 1
1 ANALISI DELLA POESIA.
2
Individua le similitudini che ci sono nella poesia e spiega con parole tue che cosa significano.
2 Rielabora la poesia: prova a riscrivere la poesia di Hughes con similitudini tue, poi prova a rappresentarle con un disegno. Tieni stretti i tuoi sogni perché se i sogni muoiono la vita è Tieni stretti i tuoi sogni perché se i sogni se ne vanno la vita è
La libertà La libertà non verrà oggi, quest'anno o mai tramite il compromesso e la paura. Io ho gli stessi diritti di chiunque altro di camminare con le mie gambe e possedere la terra. Sono stufo di sentirmi ripetere
“Lascia correre Domani è un altro giorno” Non mi serve la libertà da morto. Non posso vivere del pane di domani. La libertà è un seme robusto seminato nella grande necessità. Io pure vivo qui. E voglio la libertà esattamente come te. Langston Hughes
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1 ANALISI E COMPRENSIONE DELLA POESIA. Questa è un’altra poesia scritta dallo stesso poeta di “I sogni”, leggendola con attenzione prova a capire qual è il sogno a cui si riferisce Langston Hughes in questo caso. Secondo te la libertà di cui si parla nel testo ha a che fare con la guerra?
2
2 Quale metafora usa il poeta per definire la libertà?
La libertà Sui miei quaderni di scolaro Sui miei banchi e sugli alberi Sulla sabbia e sulla neve Io scrivo il tuo nome
Su ogni soffio d'aurora Sul mare sulle barche Sulla montagna demente Io scrivo il tuo nome
Sul trampolino della mia porta Sugli oggetti di famiglia Sull'onda del fuoco benedetto Io scrivo il tuo nome
Su tutte le pagine lette Su tutte le pagine bianche Pietra sangue carta cenere Io scrivo il tuo nome
Sulla schiuma delle nuvole Sui sudori dell'uragano Sulla pioggia fitta e smorta Io scrivo il tuo nome
Su ogni carne consentita Sulla fronte dei miei amici Su ogni mano che si tende Io scrivo il tuo nome
Sulle dorate immagini Sulle armi dei guerrieri Sulla corona dei re Io scrivo il tuo nome
Sulle forme scintillanti Sulle campane dei colori Sulla verità fisica Io scrivo il tuo nome
Sui vetri degli stupori Sulle labbra intente Al di sopra del silenzio Io scrivo il tuo nome
Sulla giungla e sul deserto Sui nidi sulle ginestre Sull'eco della mia infanzia Io scrivo il tuo nome
Sui sentieri ridestati Sulle strade aperte Sulle piazze dilaganti Io scrivo il tuo nome
Su ogni mio infranto rifugio Su ogni mio crollato faro Sui muri della mia noia Io scrivo il tuo nome
Sui prodigi della notte Sul pane bianco dei giorni Sulle stagioni promesse Io scrivo il tuo nome
Sul lume che s'accende Sul lume che si spegne Sulle mie case raccolte Io scrivo il tuo nome
Sull'assenza che non desidera Sulla nuda solitudine Sui sentieri della morte Io scrivo il tuo nome
Su tutti i miei squarci d'azzurro Sullo stagno sole disfatto Sul lago luna viva Io scrivo il tuo nome
Sul frutto spaccato in due Dello specchio e della mia stanza Sul mio letto conchiglia vuota Io scrivo il tuo nome
Sul rinnovato vigore Sullo scomparso pericolo Sulla speranza senza ricordo Io scrivo il tuo nome
Sui campi sull'orizzonte Sulle ali degli uccelli Sul mulino delle ombre Io scrivo il tuo nome
Sul mio cane goloso e tenero Sulle sue orecchie ritte Sulla sua zampa maldestra Io scrivo il tuo nome
E per la forza di una parola Io ricomincio la mia vita Sono nato per conoscerti Per nominarti Libertà. Paul Eluard
I mparo a: comprendere e rielaborare un testo poetico.
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1
ANALISI DELLA POESIA. Secondo te la poesia di Eluard si può definire a versi liberi o rimata? Perché?
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2 Sapendo che l’anafora è una figura retorica che: consiste nella ripetizione di una parola o di gruppi di parole all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto, ti sembra che questa figura retorica sia presente nella poesia di Eluard? Qual è la parola che si ripete?
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3 Nella poesia c’è un crescendo, il poeta passa dalle cose più concrete su cui scrivere la parola libertà a quelle più astratte. Sottolinea di rosso due versi “concreti” e di blu due versi “astratti”.
4 Rielabora la poesia: scegliamo due strofe, una con riferimenti concreti, una con riferimenti astratti, ma 5
stavolta sarai tu a completare i versi! Sui miei quaderni di scolaro
Sul rinnovato vigore
Su
Su
Su
Su
Io scrivo il tuo nome
Io scrivo il tuo nome
5 Rifletti sulle poesie. Le due poesie hanno lo stesso titolo e parlano quindi dello stesso argomento, confrontiamole brevemente. Chi dei due poeti ti sembra più arrabbiato e combattivo? Quali versi te lo fanno capire? Trascrivili.
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