Eppan Magazin 2022 IT

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Alla scoperta delle storie di Appiano

Eppan Magazin

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Indice

LUOGHI 4

Nell’incanto dei meli in fiore

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Il fascino dell’antico

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Il richiamo della natura

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500 e una magia

66

Un paese sotto e sopra

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Un tripudio di colori

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Fra luci e ghirlande

ATTIVITÀ 18

10 avventure per bambini, ragazzi e adulti

24

Il bello vien imparando

32

Rigenerante freschezza

42

Programma settimanale

86

Eventi ad Appiano

90

Vantaggi confezionati su misura

GENTE 28

Una mano sulle corde della vita

34

Generazione Futuro: quo vadis?

46

Le divine nostrane

60

Perché la musica unisce e allieta

78

Chi compie un viaggio …

SAPORI 12

Perle in bicchiere

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L’apice dei sapori

54

Ristoro nel verde

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Il gusto di una volta

74

Dai campi alle bancarelle


150 anni di ospitalità ad Appiano: è un bel sentire!

Evelyn Falser Presidentessa Associazione turistica Appiano

Thomas Rauch Direttore Associazione turistica Appiano

Wilfried Trettl Sindaco Comune di Appiano

Heidi Felderer Assessora comunale al Turismo

C

'era una volta un tranquillo borgo vinicolo a pochi passi da Bolzano, capoluogo di provincia. I suoi abitanti, genuini e sinceri, erano dediti all’agricoltura. Potrebbe essere l’inizio di una fiaba e invece è la storia della metamorfosi di un territorio, un tempo pressoché sconosciuto, divenuto famosa destinazione turistica: Appiano sulla Strada del Vino dell'Alto Adige. Inizia nel 1872 la storiografia del suo sviluppo turistico. Già 150 anni fa, una manciata di pionieri del turismo si rese conto del potenziale che, ancora oggi, fa di Appiano un’apprezzata località di villeggiatura, a partire da quei "castelli – laghi – vitigni" che ne contraddistinguono il paesaggio. Quella "stazione climatica" attirò inizialmente solo pochi ospiti illustri. Solo quando la popolazione locale si aprì alla mentalità turistica, facendo proprio il senso di ospitalità, Appiano divenne un luogo agognato dai viaggiatori in cerca di quiete o di avventure. Con la propensione verso il turismo crebbero l’offerta e il numero di strutture. Con gli scarponi da trekking nella vicina area ricreativa dei laghi di Monticolo, in sella all’e-bike sui sentieri di montagna, alla scoperta di arte e sapori fra le mura di edifici storici, a degustare vini nelle moderne cantine della zona, a passeggio tra i vicoli, a fare compere fra negozi e bancarelle del mercato: le attività praticabili ad Appiano sono quanto mai varie. E dietro questa varietà si celano albergatori e ristoratori di vecchia data, ma anche nuovi e promettenti talenti intenzionati a seguirne le orme, ma con una maggiore attenzione per la qualità sostenibile. 150 anni di sviluppo turistico hanno trasformato i placidi borghi vinicoli nell’apprezzata località di villeggiatura che Appiano è oggi. Vieni a scoprirla con noi: è un bel sentire!

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LUOGHI

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LUOGHI

Nell’incanto dei meli in fiore La meraviglia della bella stagione non potrebbe essere più suggestiva che durante la fioritura dei frutteti al tepore dei raggi primaverili. Mentre le vette montane scintillano ancora ammantate di neve, l’arrivo della primavera trasforma la valle in una fragrante distesa di fiori sui delicati toni del rosa. Dal 4 al 30 aprile Appiano in fiore si appresta a regalare atmosfere d’incanto.

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LUOGHI

Il fascino dell’antico

Un colonnato, una loggia, e poi un forziere, un affresco o un ritratto. Le antiche mura non racchiudono solo tesori, ma sono esse stesse un tesoro. Da scoprire e conservare.

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LUOGHI

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lloggiare in un castello, serviti e riveriti; festeggiare in ambienti eleganti e sfarzosi senza dover pensare al domani: un privilegio che potremmo credere riservato ai nobili e signori del passato. Sarà per questo che il fascino delle dimore storiche, dei castelli e dei palazzi, è ancora intramontabile. Eppure immergersi in quel mondo tanto affascinante è oggi più facile che mai. Soprattutto nei dintorni di Appiano che, in Europa, è la zona più ricca di castelli e residenze. Per esempio nella cornice di un evento gastronomico alla Residenza Zinnenberg, di una mostra culturale nelle sale della Lanserhaus o di un festival al castelletto, sulle sponde del lago di Monticolo: sono tante le porte che si aprono agli interessi più vari. Gli appassionati di camminate apprezzeranno per esempio la Passeggiata dei tre castelli (Castel d’Appiano, Castel Boymont e Castel Corba) e, di notte, i confortevoli ambienti di antiche strutture, dalle lussuose suites ai più economici alloggi B&B, come Castel Freudenstein, Castel Corba, Guardia o Englar. A provare a spiegarci il fascino dell’antico e le ragioni di questo trend è un profondo conoscitore dell’ambiente. Appiano è la zona d’Europa più ricca di castelli: per quale ragione vi esiste una tale concentrazione di edifici storici, manieri, palazzi e cappelle? Barone Carl-Philipp von Hohenbühel, Presidente del Südtiroler Burgeninstitut (l’Associazione dei castelli dell’Alto Adige): si deve al clima mediterraneo, all’incanto del paesaggio e anche a una certa moda. Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento anche l’Oltradige, e quindi Appiano, iniziò ad essere interessato da un certo "boom edilizio" già presente altrove. Alcune vecchie famiglie contadine-borghesi che, nel corso dell’attività prestata al servizio dei signori locali, volevano distinguersi socialmente con edifici rappresentativi, chiamarono a Eppan Magazin 7


LUOGHI

Molte residenze storiche di Appiano sono in mano privata ma alcune sono accessibili anche al pubblico, come il suggestivo Castel Guarda (nell’immagine).

lavorare in zona capomastri lombardi, come Silvestro del Gallo e la sua progenie. L’opera di quegli artigiani era molto apprezzata e, non di rado, favoriva l’ascesa di una famiglia alla nobiltà. E quindi non tardavano ad esserci altre famiglie interessate a dimore di quel tipo, in una continua corsa all’emulazione.

È UNA VITA FATTA DI MILLE PASSI E MILLE INTERVENTI. Il Barone Carl-Philipp von Hohenbühel Presidente del Südtiroler Burgeninstitut (l’Associazione dei castelli dell’Alto Adige)

È possibile osservare uno schema architettonico base, in questa varietà di edifici medievali? In effetti c’è un gran numero di residenze simili. Con il pianterreno destinato alle attività produttive e una bella scalinata esterna che conduceva al primo piano dove, sulla destra e sulla sinistra del salone centrale, con orientamento nord-sud e aperture a bifora o trifora, si aprivano le varie stanze. Poi v'era una zona “per l’anima”, che poteva essere una corte, spesso un’invitante loggia oppure un ameno giardino e, laddove possibile, una cappella, inserita nel contesto architettonico oppure a sé stante. Senza dimenticare i tanti elementi ornamentali... Ci sono elementi rinascimentali in pietra arenaria, cornici di porte e finestre, colonnine, capitelli e coni. A manifestare “signorilità” sono poi elementi difensivi inseriti simbolicamente nella costruzione: mura di cinta, merlature e feritoie, fra cui le tipiche aperture circolari a "occhio di bue" nel sottotetto, oltre a fossati, ponti e torrette. Anche più tardi, e fino ai giorni nostri, questo linguaggio formale diventa sinonimo di romanticismo. Per costruire le residenze era necessario, in ogni caso, disporre di una certa liquidità. I signori erano certamente benestanti. Sorprende, tuttavia, che le

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LUOGHI

sedi nobiliari presenti in Austria o in Germania fossero solitamente circondate da ampie distese di proprietà terriere mentre, dalle nostre parti, i poderi riuscivano a malapena a sostenere una-due famiglie. Anche Lei è un barone ed è cresciuto in una di queste residenze: com'è vivere fra antiche mura? Molto bello, ma anche assai dispendioso. È una vita fatta di mille passi e mille interventi. Si prova a fare da soli, a sostituire per esempio una tegola rotta. Ma la manutenzione della struttura non è facile. Queste dimore sono ben lontane dai criteri CasaClima e riscaldare è costosissimo. In cosa risiede, secondo Lei, il particolare fascino dell’antico? In un omaggio al bello, all'architettura, alla storia della nostra terra. Non stiamo parlando di case prefabbricate, costruite per una generazione. Ma di strutture pensate per sopravvivere alle generazioni. È un approccio più profondo, incentrato sulle radici e sulla tradizione. Radici che affondano talvolta molto indietro nel tempo. Cosa resta, oggi, del Medioevo? Molti edifici hanno subìto nel frattempo svariate modifiche. Ma continuano a conservare la torre residenziale del tardo Medioevo. Offriva un ambiente abitabile, ma non certo confortevole, tanto che tutt’intorno vennero via via costruiti diversi annessi. Il nucleo storico, però, risale spesso al XIV, a volte addirittura al XIII secolo. Come si spiega l’intramontabile fascino dell’antico? La gente vive oggi guardando all’avvenire. Per disegnare il futuro, però, è necessario riallacciarsi al passato. E uno scarabocchio sul muro, un dipinto o un oggetto possono avvicinarci a quel mondo. Pensare che uno di questi segni del passato esista da 500 anni fa una certa impressione. Ciò che passa di generazione in generazione è capace di toccare nel profondo. Perché castelli e residenze sono così richiesti, soprattutto per feste e cerimonie? A tutti piace andare a teatro, al cinema, cambiare ambiente. Quando si intende festeggiare un evento, come potrebbe essere un matrimonio, si cerca qualcosa di scenografico. Le mura antiche non solo offrono la cornice ideale ma anche un’esperienza multisensoriale. Odorano diversamente. Riecheggiano diversamente. Accolgono diversamente, e fanno sognare.

Una cornice speciale per un momento speciale: castelli e residenze sono molto richiesti per cerimonie ed eventi (in alto: il castelletto al Lago di Monticolo; in basso: la residenza Zinnenberg).

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LUOGHI

LE MURA ANTICHE ODORANO, RIECHEGGIANO E ACCOLGONO DIVERSAMENTE.

Meritano senz’altro una visita le rovine di Castel Boymont.

... ed è più facile sognare, in un castello? (ride) Se parliamo di soddisfare i bisogni fondamentali, potrei anche accontentarmi di un panino al volo. Se voglio vivere bei momenti, invece, scelgo un posto speciale, che mi aiuti a ricordarli possibilmente per sempre. La cornice storica lascia ricordi indelebili e profondi. Quindi le antiche mura sono di fatto predestinate a un uso turistico? Beh, o si riesce a conservarle puntando sull’attività frutticola e la viticoltura, oppure se ne sfrutta il potenziale turistico. La cubatura per farlo non manca di certo. Dai B&B alle pensioncine, dagli alberghi ai ristoranti: ad Appiano la gamma dell’offerta è già molto ampia. Pertanto le strutture antiche chiedono di essere valorizzate per poter essere preservate dalla rovina? Quando si è proprietari di un immobile di questo tipo occorre chiedersi se ce lo si può permettere, se si è in grado di mantenerlo, fra tasse, ristrutturazioni e nuovi investimenti. Le spese annuali si aggirano sull’ordine di prezzo di un’utilitaria nuova. Pur con tutti questi sforzi, però, l’antico e il suo fascino restano vivi. Sono molto complessi gli interventi e i restauri sugli edifici storici? Ci sono molti vincoli architettonici da rispettare. Molto spesso è una questione di costi: i prodotti più commerciali non sempre vanno bene; serve una calce speciale, un certo colore, materiali di pregio necessariamente più cari. Oltre a tutti gli enti che hanno voce in capitolo... Esatto. Se si vuol vendere, la Provincia ha il diritto di prelazione. Ogni progetto di modifica deve essere segnalato, e la molteplicità di regole e vincoli impone il ricorso a un architetto. Il supporto di un esperto è comunque indispensabile, anche per evitare eventuali danni dovuti a ignoranza o incompetenza. Può capitare di voler abbattere un muro senza rendersi conto del valore di un affresco che lo ricopre. Quell’opera andrebbe irrimediabilmente perduta. Per evitare che questo accada, ci sono diverse istanze: la Provincia, la Soprintendenza ai beni culturali e l’interesse della collettività. Questa attenzione per le vecchie dimore non è però sempre stata presente… Vero. Gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta sono stati pessimi, da questo punto di vista. Oggi sono invece tanti a coglierne la bellezza. Sulle cartoline di Appiano non figurano la zona artigianale o la “spaghettata"(lo svincolo autostradale Bolzano-Sud), bensì palazzi e residenze, castelli, cappelle, l’immutato paesaggio con le vecchie case. Sono questi gli elementi di identificazione nel territorio. Nell'ambito di eventi come il festival Castelmusika, i proprietari delle tenute storiche di Appiano aprono i battenti delle loro residenze facendole conoscere al pubblico. Una buona cosa? Certo. Perché troppo spesso si è detto: “ci abita il conte e non fa entrare nessuno”. Per i visitatori è una fortuna avere la possibilità di accedervi. Ma anche per il proprietario è bello e importante. Chi ha modo di conoscere il valore di questi immobili ne diventa infatti difensore, mostrando sensibilità e apprezzando gli sforzi compiuti per conservarlo. E, alla fine, tutti ne traggono beneficio.

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ANNUNCIO PROMOZIONALE LUOGHI

La Casa dei vini e delle delizie culinarie nel cuore di San Paolo L

’Enoteca Vis à Vis è sinonimo di tradizione, cordialità e professionalità. La Casa dei vini e delle delizie culinarie nel cuore del borgo vinicolo di San Paolo è un ambiente che accoglie i buongustai e appassionati di vini con un’atmosfera piacevole e rilassata. Un ambiente rustico che propone un vasto assortimento di specialità tipiche dell’Alto Adige e prelibatezze italiane, vini regionali e internazionali, distillati nobili e birre artigianali. Un ambiente in cui poter degustare tutte queste bontà. E, soprattutto, un ambiente genuino come i prodotti che propone in vendita. Per assicurarsi che la filosofia dei produttori sia in linea con quella dell’enoteca, i titolari vanno all'origine di ogni ingrediente ed espongono sugli scaffali solo ed esclusivamente prodotti naturali e genuini e le specialità, come il salame di selvaggina e lo speck, gli oli

d’oliva e gli aceti balsamici della migliore qualità e, ancora, la pasta di produzione artigianale, le miscele di caffè aromatico, i cioccolati più pregiati provengono quasi sempre da piccole aziende a conduzione familiare. Tutti i prodotti in vendita sono accomunati da un’idea, quella dei titolari che vogliono “capire come nascono i prodotti alimentari” e consigliarli alla clientela con il massimo della consapevolezza ed esperienza. L’Enoteca propone anche una linea esclusiva di prodotti con il suo nome, preparando inoltre, su richiesta, esclusive confezioni regalo e predisponendo buoni acquisto per le occasioni più varie. Oltre a regalare momenti speciali ai frequentatori del locale, la Casa dei vini e delle delizie culinarie garantisce all’occorrenza anche un comodo e rapido servizio di spedizione. Venite a conoscerci! Per i patiti delle degustazioni, tutti i giovedì alle ore 16.00 proponiamo, su prenotazione, un momento unico che vede l’abbinamento di vini e piatti di cucina. Ma le degustazioni-evento sono prenotabili anche in esclusiva. Contattateci!

Enoteca Vis à Vis Casa dei vini e delle delizie culinarie Piazza San Paolo 16 San Paolo | Appiano Tel. +39 0471 665 927 www.visavis-enothek.com

I titolari Stefanie e Martin Schwarzer.

Orari: lun.-ven. 8.30-13 | 15-19 Sab. 8.30-13 (in ottobre anche dalle 15 alle 18)

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SAPORI

Perle in bicchiere Nell’area vitivinicola di Appiano la produzione di spumante è una tradizione di vecchia data. Sulle tracce delle bollicine in compagnia di tre produttori.

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SAPORI

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e perle impreziosiscono. Fugaci anch’esse come gli istanti che sottolineano, regalano comunque esperienze di piacere. Ne erano consci già i signori delle numerose residenze di Appiano, per lo più nobili austriaci che, nel lontano 1902, sorseggiavano il primo champagne dell’Oltradige (Überetscher Goldchampagner). Una contessa dall’etichetta blu "È questa, dunque, la culla dello spumante altoatesino rifermentato in bottiglia", spiega quasi con reverenza Lorenz Martini, di Cornaiano. Una volta suo padre ne produsse 100 bottiglie per uso privato. "Ero affascinato", ricorda il figlio. E intenzionato a fare di più, in una vecchia cantina diede inizio nel 1985 alla spumantizzazione in proprio. La Cantina Spumanti Lorenz Martini produce oggi fra le 15.000 e le 20.000 bottiglie di spumante all'anno. Il Comitissa Pas Dosé Riserva si presenta con un nome signorile e un'etichetta che, nel colore, ne svela la nobile origine. Una “contessa”, dunque, come segnala il termine latino. Pas Dosé rimanda invece al suo carattere molto secco e al bassissimo residuo zuccherino (1,5 g / l), ottenuto rinunciando all'aggiunta di zuccheri nel dosaggio. Per il sapiente assemblaggio di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, Martini si affida a una sua personale “ricetta”. Un bunker per le bollicine Praeclarus Punta invece solo su uve Chardonnay la cantina San Paolo. "Produciamo spumante dal 1979", riferisce il presidente Dieter Haas. L'attuale produzione annua si aggira sulle 35.000 bottiglie. Il brut Praeclarus, uno “spumante per tutti", è stato recentemente ringiovanito, riducendo la durata dell’invecchiamento in bottiglia, e resta ora almeno 30 mesi a contatto con i lieviti, prima di passare alla sboccatura (con cui si estraggono i lieviti ghiacciando il collo della bottiglia) e all’imbottigliamento finale. Per la rifermentazione in bottiglia e per conservare adeguatamente i suoi frizzanti tesori, la cantina San Paolo ha scelto nientemeno che un bunker. Appena fuori paese, tra i vigneti prossimi alla Via dei Campi di San Paolo, l’insolita costruzione arrotondata risalente al 1937 veglia

Sono conservati in un bunker, gli spumeggianti tesori Praeclarus della Cantina San Paolo. Il singolare deposito è visitabile in estate nell’ambito di visite guidate e, per le comitive, su prenotazione.

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SAPORI

su sei-sette annate di spumanti. I muri, spessi oltre un metro, garantiscono livelli di temperatura e umidità costanti. Resterà invece sui lieviti per ben 60 mesi, l’ultima creazione della cantina. "Con il Praeclarus Pas Dosé abbiamo affiancato al brut uno spumante d’annata”, afferma Haas. È uno spumante per eccellenza, ottenuto affinando solo vini selezionati di un'annata speciale. Attualmente è quella del 2014.

Pur essendo tutti prodotti con il metodo classico Champenoise, ossia con la rifermentazione in bottiglia, i diversi spumanti di Appiano si distinguono per caratteristiche individuali.

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Un nuovo esordio con il "Lamm N° 12" È racchiuso in una bottiglia panciuta e in una scatola tempestata di fiori, il "Lamm N° 12" della manifattura spumanti Winkler di Cornaiano; prende il nome dalla sede della famiglia, in via Lamm 12. "Manifattura perché il lavoro manuale, dalla vigna alla spumantizzazione, è fondamentale e continuerà ad esserci, in questa azienda a gestione familiare", riferisce il titolare Michael Winkler mentre gira a mano una ad una le bottiglie disposte sui cavalletti originari della zona francese dello Champagne. Dopo 20 anni di pausa forzata, Winkler ha voluto rilanciare la produzione di spumante. Fondata nel 1977 dal padre Helmuth Winkler, l'azienda sospese l’attività nel 2001 per motivi di salute. Il 29 marzo 2021 il figlio maggiore presentò infine uno spumante fresco e bevibile, prodotto secondo il metodo Champenoise da uve Chardonnay (70%), Pinot Nero (20%) e Pinot Bianco (10%): un extra brut con 3 g/l di residuo zuccherino. Le uve per la produzione annua delle 13.000 bottiglie provengono ora da vigneti coltivati ad almeno 550 metri di quota. "Il nostro stile richiede un’elevata acidità, associata a buona maturità fenolica", spiega Winkler. L'elegante creazione rientra in una gamma più ampia che, nel 2022, si arricchirà di un rosé.


ANNUNCIO PROMOZIONALE

Una famiglia ad alto grado di apprezzamento

R Nel 2020 la distilleria St. Urban ha ottenuto a Londra il riconoscimento per il “Miglior Gin Classico Italiano”.

icavare il meglio dalla propria terra e ritrovarne il sapore nei prodotti creati: è questo a muovere da sempre padre e figlio, focalizzati costantemente sull’obiettivo di dare vita solo a prodotti di altissimo livello. Nella rivendita al dettaglio si possono trovare distillati tradizionali di vinaccia, come la grappa, distillati di frutta e frutti di bosco, liquori e spiriti. Ma anche prodotti dai gusti insoliti o creazioni speciali a base di gin, fave di cacao, arancia rossa. All’edizione 2020 dei World Gin Awards di Londra la distilleria ha ottenuto il riconoscimento per il Migliore gin classico italiano. L’ultima novità, il Single Malt firmato St. Urban, si distingue per le delicate note di fumo, la discreta dolcezza del malto e gli strepitosi aromi fruttati regalatigli dall’affinamento in botti tradizionalmente usate per il Gewürztraminer Passito. Orari di apertura della Bottega: lun - ven 10-18 | sab 10-16 Degustazione su richiesta

Acqua, malto d’orzo, amore e passione: sono questi gli ingredienti del St. Urban Single Malt.

St. Urban distillery Via Lamm 13 39057 Cornaiano | Appiano Tel. +39 338 502 72 26 Tel. +39 339 121 13 28. www.st-urban.it


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SAPORI

L’apice dei sapori Che profumo! E che bontà i piatti portati in tavola alla residenza Zinnenberg nella cornice dell’evento gastronomico Eppan Culinaria. Ispirandosi al risveglio della natura, i cuochi di Appiano si sbizzarriscono a creare gustose pietanze della Cucina di primavera (25, 26, 27 marzo e 1, 2, 3 aprile). Fresche e leggere sono poi le pietanze proposte per la Cucina d’estate (1, 2, 3 e 8, 9, 10 luglio), sempre accompagnate dai vini di qualità riuniti sotto il marchio Eppan Wein. Le occasioni sono davvero ghiotte!

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ATTIVITÀ

BOSCO E LAGHI DI MONTICOLO

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Acqua, terra, legno: avere la Natura come compagna di avventure è garanzia di emozioni. Come quelle che regala la vicina zona ricreativa con placidi laghetti, sentieri escursionistici e piste ciclabili. Fra acqua e alberi è facile dimenticarsi del quotidiano. Le strutture sportive, inoltre, aiutano a tenersi in forma, allenandosi da soli o divertendosi in compagnia.

10 avventure per bambini, ragazzi e adulti I bambini hanno soprattutto bisogno di una cosa: tempo. In vacanza, per fortuna, abbonda. Per tutto il resto, Appiano è perfettamente attrezzata.

2 GIRO DEI CASTELLI E TIRO CON L'ARCO Sulle tracce della storia, fra i tre castelli di Corba, d’Appiano e Boymont. I complessi medievali sono un autentico paradiso per i curiosi di tutte e età, con i ben panorami e il buon cibo a ripagare ogni sfacchinata su tornanti e saliscendi. Armati di arco di legno e frecce al carbonio, inoltre, si potrà andare alla caccia dei 28 animali in 3D presenti lungo i 2,8 km del percorso di tiro con l’arco che si snoda vicino a Castel d’Appiano

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ATTIVITÀ

VALLE DELLA PRIMAVERA

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Nella conca tra i Laghi di Monticolo e quello di Caldaro, la Valle della Primavera rende davvero onore alla bella stagione. Mentre altrove la natura cerca di scrollarsi di dosso il gelido manto invernale, una distesa di campanelle bianche ricopre già le sponde del rio Angelbach. Sotto gli ontani che fiancheggiano il sentiero adatto a tutte le età, gli amanti della natura non mancheranno di apprezzare il tappeto di primule odorose, pulmonarie e fegatelle.

BUCHE DI GHIACCIO Oltre agli ottimi gelati, le gelaterie di Appiano propongono, per la gioia dei bambini, ghiaccioli per tutti i gusti. Di tutt’altro genere sono invece quelli che si formano nelle imboccature ai piedi del monte Ganda. Le buche di ghiaccio, che si aprono fra rocce e distese di muschio, sono un affascinante fenomeno naturale: anche in piena estate vi fuoriescono correnti d’aria freschissima. La zona, molto gradita ai bambini, è raggiungibile fra boschi e vigneti lungo un sentiero in partenza da San Michele. Fra scalini, rocce e strettoie, il percorso è tuttavia accidentato e non adatto ai passeggini.

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CHIESA DEL CALVARIO E SEDIA DEL DIAVOLO

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Il regno dei cieli e quello degli inferi sono spesso vicini. Emblematico è il Monte Calvario di Appiano, su cui troneggia l’omonima chiesa. Una via crucis con nove cappelle e figure lignee si snoda lungo il rilievo a memoria delle stazioni della Passione di Cristo. Alle spalle della chiesetta del Calvario spicca un’enorme lastra di porfido levigato, monumento naturale. Un angusto sentiero conduce a un’altra curiosa formazione rocciosa, la leggendaria Sedia del Diavolo. La leggenda narra che in un'epoca in cui i nobili dei castelli di Appiano eccedevano nel mettersi in mostra, il diavolo rapì una fanciulla, premendola con forza contro la seggiola su cui, ancora oggi, se ne intravvedono i contorni.

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ATTIVITÀ

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CALISTHENICS Richiedono un po’ di muscoli e una buona dose di abilità, le attrezzature per calisthenics predisposte nei centri di San Michele, San Paolo, Cornaiano e Frangarto. Trazioni, flessioni o esercizi di tenuta: l'uso del proprio peso corporeo è una forma di allenamento particolarmente popolare fra i giovani.

7 EQUITAZIONE Oscillare dolcemente sulla sella e ammirare il paesaggio in groppa a un cavallo è un vero piacere, sui tanti sentieri e tracciati escursionistici di Appiano e dintorni. Ai margini del bosco di Monticolo, il Circolo equestre Oltradige vanta una settantina di esemplari di tutte le razze e propone lezioni di equitazione in maneggio e passeggiate a cavallo. Anche l’Unione Alto Adige Sport Equestri del Tempo libero organizza lezioni di prova e uscite nei weekend.

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PUMPTRACK Un percorso per mountain bike molto speciale, con curve e gobbe, si trova sui prati del Lanser Anger, appena sotto la Residenza Lanserhaus di San Michele. La sfida consiste nel riuscire a completare il circuito in terra battuta senza agire sui pedali, bensì “pompando” la due ruote con opportune spinte impresse dal corpo.


ATTIVITÀ

PARCHI GIOCO A TEMA È davvero tanta l’attenzione che l’amministrazione di Appiano dedica ai parchi gioco comunali. In quello situato oltre lo stadio del ghiaccio di San Michele, sulla passeggiata per Pigenò, i bambini adorano ad esempio rannicchiarsi nelle accoglienti “cassette di mele”. A richiamare e far divertire i piccoli sono anche uno scivolo tubolare, giochi d'acqua, un campetto da calcio per campioni in erba e un’area barbecue. A forma di trattore si presenta invece l'area giochi sul piazzale dell'ex cooperativa frutticola Sacra. Botti di vino accolgono inoltre i bambini nel parco giochi di Cornaiano, mentre pareti di arrampicata e un corso d'acqua caratterizzano il parco giochi di Ganda e la piramide di corde quello di San Paolo.

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PISTA CICLABILE A TAPPE Una gita in bicicletta sulla pista ciclabile dell’Oltradige, tra San Michele e Caldaro, regala momenti di spensieratezza. Con i bambini in sella alla biciclettina senza pedali, a piedi o in passeggino, una cicloescursione in questa zona riserva tante possibilità di sosta in prossimità di scivoli, altalene, sabbiere e aree. ricreative. Meta ideale è la vecchia locomotiva a vapore in quel di Caldaro, da cui riprendere la via del ritorno.

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LUOGHI

Il richiamo della natura Un paio di calzature adatte e via all’aria aperta! Nel polmone verde dei prati e boschi di Appiano, tra i frutteti e vigneti da esplorare, sulle colline e vette da conquistare. Dalle camminate al trekking, dal jogging alla mountain bike, su strade facili o sentieri tortuosi. Il richiamo della natura è irresistibile e, ad ogni respiro, regala libertà!

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LUOGHI

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ATTIVITÀ

Il bello vien imparando 24 Eppan Magazin


ATTIVITÀ

Non esita a mostra le sue abilità, ma Roland Zozin è soprattutto una guida ciclistica e adora insegnare come muoversi, in sicurezza, su sentieri e sterrati. La chiave sta tutta nell’allenamento della tecnica di guida.

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uida bike ed esperto di ciclismo: perché lo sei? Roland Zozin: per me non c'è niente di meglio che lasciare la strada maestra e imboccare un sentiero che si addentra nel bosco. Da queste parti abbiamo tutto quello che un appassionato di bicicletta potrebbe desiderare. È così posso dare sfogo alla mia passione: la mountain bike.

A cosa devo prestare attenzione, ancor prima di inforcare una bicicletta? Alla sicurezza: dovremmo sempre dare importanza a buoni pneumatici, e fare un piccolo controllo dei freni. Se usato regolarmente, il mezzo dovrebbe essere portato da un rivenditore di fiducia almeno una volta all'anno per un check-up. Dopo di che posso iniziare con l'allenamento della tecnica di guida: come ne descriveresti il percorso? Il corso che proponiamo noi è di due ore, seguito da un'uscita in MTB nel bosco. L'attenzione si focalizza sull'apprendimento della tecnica. Quindi la corretta posizione di guida, la precisione della frenata, il movimento in salita e in discesa. Facciamo esercizi di equilibrio, e impariamo ad affrontare le curve e gli ostacoli, il tutto su un prato, dopo un breve giro di riscaldamento. La lezione è aperta a tutti dai 12 anni in su. E quindi a questo corso di guida può partecipare un normalissimo ciclista? Adegueremo il livello in base alle abilità dei partecipanti. Dagli uffici dell’Associazione turistica ci sposteremo insieme all'area di pratica. In questo breve tratto riesco già a notare la posizione di seduta e di pedalata di ogni singolo partecipante e da queste partiamo poi per affinare la tecnica.

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ATTIVITÀ

Appiano è un punto di partenza ideale per qualsiasi genere di cicloescursione, dai tracciati più agevoli ai sentieri più impegnativi.

INFORCARE LA BICI E RITROVARSI A SCORRAZZARE FRA PRATI E BOSCHI. AD APPIANO, PARADISO DELLA DUE RUOTE, È DAVVERO UN ATTIMO. PER MUOVERSI SUL TERRENO SCONNESSO È TUTTAVIA IMPORTANTE ACQUISIRE PRIMA LA TECNICA GIUSTA. Roland Zozin, Bikeguide e istruttore di tecnica di guida

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Il corso mira a mettere nelle condizioni di affrontare un sentiero boschivo. Cosa ci vuole? La tecnica giusta è fondamentale. L’ho acquisita in anni di allenamento e sono lieto di poterla condividere con altri. Cruciale è il modo in cui si affrontano le curve, dai tornanti a gomito a quelle larghe a 90°. I nostri tornantini, molto stretti, sono alquanto impegnativi per i partecipanti, che vorrebbero imparare ad affrontarli senza mettere giù il piede. Cosa c'è di tanto speciale nel percorrere un trail in mountain bike? La cosa bella è che la natura e il paesaggio cambiano sempre. In estate il percorso può essere molto secco a causa del caldo, e quindi scivoloso; in autunno il fogliame può coprire parzialmente il fondo, impedendo di riconoscerne le caratteristiche; se ha piovuto, il terreno può presentare solchi e canali di scolo. Ogni volta, quindi, è una nuova esperienza. Anche se un sentiero l’ho ormai percorso 100 volte, devo stare sempre accorto e in guardia. Quindi nel fuoristrada è importante guardare alle condizioni e alle caratteristiche del terreno… È fondamentale. Ma ci si può anche aiutare un po’. Per affrontare i sentieri boschivi si riduce un po’ la pressione delle gomme. In questo modo si ha una migliore trazione, riuscendo ad assorbire più agevolmente le irregolarità del terreno.


ATTIVITÀ

Con quale bici bisognerebbe presentarsi alla lezione? L’ideale sarebbe venire con la propria. Perché ogni bici funziona in modo diverso. Per noi non fa differenza, se uno viene in mountain bike o con l’e-bike. Quelle elettriche sono ormai l'8085 per cento. Va detto però che un mezzo più pesante cambia completamente l’assetto di guida, in curva ma anche in frenata, dove i tempi si allungano. Quanto è importante un buon equilibrio? È indispensabile. Migliore è il senso dell'equilibrio, meno spesso sono costretto ad appoggiare il piede a terra, sentendomi quindi più sicuro e divertendomi maggiormente. Dopo l'allenamento all’area di pratica, dicevamo, si affronta il terreno sconnesso del bosco. Come superare timori e paure? La paura più grande è di solito quella di non essere all’altezza del gruppo, di fare brutta figura o non riuscire a tenere il passo. Ai partecipanti insegno una buona tecnica di guida, cerco di far acquisire una certa sicurezza. Ma il bosco non è facile, e non è neanche per tutti. Soprattutto se qualcuno è abituato alle zone di pianura. Sul trail non si dovrebbe però aver mai paura… Diciamo che bisognerebbe comunque sforzarsi, provando a superare i propri limiti. La paura non è comunque mai una buona consigliera, anche se una certa reverenza non guasta. Altrimenti si rischia di prendere sottogamba i pericoli. E con noi, comunque, ognuno fa quel che riesce, quello che lo diverte. Partiamo insieme e torniamo tutti insieme. Parliamo dell'attrezzatura giusta. Non bastano certo una bici e un ciclista… L’equipaggiamento base comprende anche un caschetto. Uno zaino legato ben stretto risulterà magari scomodo a qualcuno, ma potrà fungere da ottimo paraschiena. E poi bisognerebbe sempre avere da bere e qualche snack, un kit di pronto soccorso e una giacca impermeabile.

Bici lasciata a casa? Appiano noleggia Se cerchi una bicicletta da usare sul posto o vuoi provare un’e-bike, ad Appiano trovi diversi centri noleggio. Easy-Living Rent a E-Bike Eppan Berg Via Rio Torre 25 39057 Monte / Appiano +39 347 928 56 04 / +39 366 108 00 09 Orari di apertura: da marzo a novembre tutti i giorni con orario continuato dalle 8.00 alle 20.00 Da novembre a fine marzo previo contatto telefonico E-Bikeverleih Eppan – Noleggio e-bike Appiano Passaggio Portici 16 39057 | San Michele Appiano +39 333 963 57 29 Orari di apertura: Da marzo a novembre tutti i giorni con orario continuato dalle 8.00 alle 18.00 Da novembre a fine marzo previo contatto telefonico

Il corso di guida si tiene con ogni condizione atmosferica? Queste lezioni di tecnica vengono proposte settimanalmente, tranne in caso di pioggia battente. Perché sarebbe troppo scivoloso.

Noleggio biciclette Sanvit Strada Sill 70 A 39057 San Michele | Appiano +39 0471 660 775 Orari di apertura: Lun - Ven ore 9.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00 Sab ore 9.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00

Cosa fa di Appiano un paradiso della bicicletta? Il bello di Appiano è che, partendo dal centro, in pochi minuti si è già in mezzo alla natura. E poi non hai che l’imbarazzo della scelta: fra strade forestali e sentieri, percorsi tortuosi per i patiti dell’adrenalina e tracciati più abbordabili, per chi vuole anche godersi i panorami.

Noleggio biciclette Golf & Country Via Riva di Sotto 74 39057 Riva di Sotto | Appiano Tel. +39 0471 188 81 64 Aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 20.00 previo contatto telefonico

Raccontaci qualcosa dei tuoi esordi ciclistici... Avevo su per giù cinque anni e andavo in giro con una bici troppo grande per me. Toccavo a malapena con i piedi a terra e anche pedalare non mi riusciva benissimo. Ma non mi sono tirato indietro e con quella bici ho anche fatto i miei primi incidenti (ride). È tutta una questione di tecnica!

Hotel Mandelhof Via Molino 8 39057 Cornaiano | Appiano Tel. +39 0471 662 477 Lun - Ven ore 9.00 – 12.00 e 13.00 – 19.00 previo contatto telefonico

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Foto: SN-Robert Ratzer

Tra i vasi cerebrali e i suoni in testa: si muovono fra questi due mondi, le giornate e le passioni di Peter Winkler, neurochirurgo di Cornaiano.

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Una mano sulle corde della vita È iniziata con una modesta infanzia contadina a Cornaiano. È proseguita in giro per il mondo, dove Peter Winkler è arrivato ad essere un neurochirurgo stimato e apprezzato. 14.000 interventi più tardi, questo specialista con la passione per la musica proclama la necessità di tornare a una vita dai toni pacati.

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rima c'era lo sguardo rivolto al soffitto ligneo del nobile bar Laurin, in centro a Bolzano, poi l'espressione di stupore, seguita da un sorriso compiaciuto. Peter Winkler tira fuori il cellulare per fotografare l'arazzo che ha appena scoperto, o meglio il motivo disegnato con i nodi: un cervello umano. “Non è affatto male, c’è il tronco encefalico, l’intreccio di vasi sanguigni, ...”: il professore si sente subito nel suo elemento. Winkler è infatti uno dei maggiori neurochirurghi al mondo. Un uomo il cui “posto di lavoro” è la centralina di controllo degli altri. Un uomo che può chiamare “casa” sale operatorie sparse in tutto il mondo, che ha svolto docenze, condotto ricerche e praticato negli Stati Uniti, in Brasile, Sudafrica, Georgia, Portogallo, Finlandia, Svizzera, Germania e Austria e che ora, dopo il pensionamento, viene accolto con tanto di tappeto rosso alla Charité, l’Università di Medicina di Berlino, e si vede conferita la laurea honoris causa a Tbilisi (in Georgia). Nella sua terra di origine, Winkler organizza, per l’ennesima volta, lo “European Medical Forum South Tyrol” (v. infobox). La solitudine del chirurgo Ben 14.000 operazioni alle spalle, interventi tutt’altro che banali. L’attività del prof. Winkler ruota attorno ai tumori cerebrali e spinali, alle malattie vascolari del sistema nervoso centrale, alle malattie degenerative della colonna vertebrale, al trattamento chirurgico dell'epilessia. “La solitudine del chirurgo operante è enorme. Hai costantemente in pugno la vita degli

altri. Più ti avvicini al tronco encefalico, più delicato diventa. Un movimento sbadato e la persona muore, o la sua vita resta segnata per sempre". Winkler potrebbe cantare una litania sull’enorme responsabilità che sente di avere sulle spalle, ma preferisce ricorrere alla musica per elevarsi. Un musicista autodidatta in sala operatoria “Mi bastano 3 note, e quel blocco andato accumulandosi in sala operatoria dopo dieci ore di intervento, svanisce come d’incanto”, dice l'appassionato musicista. La musica, infatti, attiva il parasimpatico, regalando momenti di quiete e distensione. Succede tutto nel cervello, nel sistema neurovegetativo, il quale funziona autonomamente, senza necessità di un nostro intervento. Imparare a suonare uno strumento, invece, richiede una partecipazione attiva. Winkler suona la batteria, il sassofono, il pianoforte, il clarinetto, la chitarra e, a breve, vorrebbe estrapolare melodie anche dal flauto di Pan. Sempre da autodidatta. I primi passi in questo campo li mosse all'età di 9 anni nella banda musicale di Cornaiano. A quell’epoca, la parte inferiore del clarinetto gli si staccava di continuo. “Giurai a me stesso che mi sarei comprato degli strumenti perfetti, appena ne avessi avuto la possibilità.” Oggi ce l’ha. E produce del gradevole e buon jazz, esibendosi fra l’altro con la “Peter Winkler Jazz Combo”. Quando aveva 17 anni, Winkler voleva andare a Eppan Magazin 29


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Illustrazioni utili: prima di operare, Peter Winkler era solito spiegare ai pazienti l’intervento con l’aiuto di un disegnino. Nello schizzo a lato ha evidenziato l’area del cervello deputata all’elaborazione della musica

Graz a studiare jazz. Alla fine si ritrovò a studiare medicina. “Se fossi un musicista e sbagliassi una nota, magari mi arrabbierei, ma non sarebbe poi così grave", riflette Winkler pensando alle due passioni che lo animano e al fatto che, diventando neurochirurgo, ha perso l’occasione di essere un musicista professionista.

SE FOSSI UN MUSICISTA E SBAGLIASSI UNA NOTA, MAGARI MI ARRABBIEREI, MA NON SAREBBE POI TANTO GRAVE. Peter Winkler, Neurochirurgo e musicista

Il rispetto del medico e il timore dei pazienti Winkler non parla mai di paura, "altrimenti non si potrebbe fare questo lavoro”. Ma un certo timore reverenziale sicuramente serve. “Maggiore è la dimestichezza con l’anatomia, più un medico si sente sicuro, con la tecnologia e i computer a fungere solo da aiuti in più”: è questo il suo credo. Di recente Winkler ha scritto di un vaso sanguigno che non era stato ancora descritto: “serve da importante orientamento negli interventi chirurgici”. Non esistono procedure standard negli interventi di neurochirurgia. La persona che ha di fronte, sotto i ferri, è in quel momento “la più importante al mondo”. Winkler non si limita a mostrare rispetto per gli altri. Infonde anche sicurezza ai tanti pazienti angosciati. Il professore abbozza un disegno di anatomia e lo usa per spiegare all’assistito cosa lo aspetti. È un guardarsi negli occhi, alla pari. “Dopo ogni intervento, chiamo personalmente a casa del paziente. All'altro capo del telefono sento letteralmente cadere un macigno dal cuore”, rivela il chirurgo. Le maratone congressuali da pensionato Si è tolto di dosso una grande responsabilità anche quando, nel marzo 2021, a capo dell’Università privata Paracelsus di Salisburgo, è andato ufficialmente in pensione. "Qualche

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volta mi viene ancora la tentazione", ammette il 66enne: ma ora tocca agli altri, a cui intende mettere a disposizione il suo sapere e la sua vasta esperienza. Ha già formato 1000 neurochirurghi. Non divulgando solo nozioni, ma anche consigli su come affrontare i rischi e riuscire a resistere alla pressione. Al solo sentire la parola “pensionato”, Winkler sussulta. Pur potendo ora godersi il lusso di fare quel che vuole, continua infatti a cercare ambienti positivi, in cui poter continuare a dare. Lo si ritrova quindi a congressi e simposi, negli auditori e, sempre più spesso, a Monaco, nuova città d’adozione. La moglie gestisce nel capoluogo bavarese una scuola di danza classica; dei figli, nessuno ha seguito le orme in medicina. La figlia Anna-Babette è ballerina all'English National Ballet di Londra; i due figli maschi hanno successo negli affari. Un'infanzia bella e terribile Ciò che lega il professore plurititolato di oggi al figlio di contadini di ieri è una vita modesta e riservata. Winkler descrive la sua infanzia come bella e terribile. Amara, a causa della prematura morte del padre. "Mia madre fu una “madre coraggio”. Crebbe 8 figli da sola. Eravamo economicamente autosufficienti: una vigna, un campo da coltivare, bestiame. Avevamo un piccolo podere, ma non dovevamo rischiare di perderlo. Il diffuso atteggiamento pretenzioso di oggi non riesce a digerirlo. “Non c’è proprio un bel niente che mi spetti! Me lo devo guadagnare, invece!”: il suo motto è sempre stato questo. Fu infatti questa enorme ambizione a valere al mezzo orfano una borsa di studio della Repubblica Austriaca al talento. Studente con il massimo dei voti. Un alto profitto emerso sin dalla scuola media. Winkler era finito sotto un carro durante una vendemmia e fu costretto a rimanere a casa da scuola per sei mesi. “Eppure conclusi l'anno con i voti migliori di tutta la classe”, racconta strizzando l’occhiolino. Gli piace andare a fondo delle cose. Una scrupolosità che gli ha giovato ovunque, “perché all'estero bisogna rendere il doppio”.

LA SOLITUDINE DEL CHIRURGO CHE OPERA È ENORME. HAI COSTANTEMENTE IN PUGNO LA VITA DEGLI ALTRI.

Collegamenti mentali Winkler si destreggia con disinvoltura tra nomi, numeri, luoghi e storie, molto più di quanto un ascoltatore riesca a fare. Lo fa grazie ad espedienti mnemonici, collegando abilmente fra loro le diverse informazioni. Scrive anche un diario personale: "È fantastico perché ti riporta subito indietro ai momenti descritti nelle pagine. All’atmosfera. Scorrere la galleria di Outlook, invece, non ti dà certe emozioni". A 66 anni guarda ora più indietro che avanti. Venire in Alto Adige, per lui, è come compiere un viaggio nel passato. Lo legano a questa terra i fratelli e le sorelle, i nipoti e l’uva. La sua irrequietezza interiore lascia sempre più spazio a una stabilità interiore. Possiede una casa, a Monaco di Baviera. Ma Winkler la vede diversamente: "Ciò che possiedo davvero è quanto trova spazio nel bagagliaio del mio maggiolone VW: due sassofoni, un clarinetto e, volendo, persino la mia batteria".

Congresso sanitario e Jazz&Wine a Cornaiano Il Prof. Dr. Peter A. Winkler è uno dei maggiori neurochirurghi al mondo. Nel suo paese natale, Cornaiano, il luminare organizza in ottobre il convegno medico “European Medical Forum South Tyrol”, che reca il suo nome (Prof. Winklers Gesundheitstreff) e vede la partecipazione di specialisti di primo livello. L’incontro sarà seguito dall’evento Jazz&Wine nell’ambito del quale lo stesso Winkler si esibirà al sassofono e alla batteria, accompagnandosi a celebri jazzisti internazionali riuniti nella “Peter Winkler Jazz Combo”.

Univ.-Prof. Dott. med. Peter Winkler: il trattamento chirurgico di tumori cerebrali e spinali, malattie vascolari del sistema nervoso centrale e malattie degenerative della colonna vertebrale erano all’ordine del giorno della sua attività medica.

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Rigenerante freschezza L’acqua è vita, ma anche freschezza, relax e rigenerazione. I laghi di Monticolo nell'area ricreativa di Appiano si distinguono per l’eccellente qualità dell'acqua e della posizione, protetta da una fitta vegetazione boschiva. Fai un tuffo rinfrescante. Ritrova la chiarezza di idee o goditi semplicemente un po’ di refrigerio in una torrida giornata estiva!

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Volti di una nuova generazione turistica: Evelyn Falser (al centro), Presidentessa dell’Associazione Turistica Appiano, in compagnia di Manuel Ebner, Sophie Dellago, Peter Linger e Daniel Hintner (da sinistra).

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Generazione Futuro: quo vadis?

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Numerose strutture appianesi sono in fase di cambio generazionale. È il momento di aprirsi al nuovo, senza giocarsi i clienti abituali, ma è anche l’occasione per conservare l’eredità rivolgendosi a un nuovo target giovane. Un equilibrismo non sempre facile, ma inevitabilmente necessario.

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cricchiolano le travi fra le antiche mura e, qualche volta, si sentono fin giù alla reception dell’albergo o nella cucina del ristorante. L’attrito non manca neanche fra le generazioni che lavorano gomito a gomito sotto lo stesso tetto, ma la vicinanza dà spesso vita a uno scambio reciproco e fruttuoso. Sentiamo cos’hanno da dire in proposito alcuni rappresentanti di quella generazione che si appresta a portare avanti e ridisegnare il turismo di Appiano: Anna Nikolussi-Leck (23) dell'hotel Stroblhof, Sophie Dellago (23) dell'hotel Schloss Korb, Daniel Hintner (33) del ristorante Zur Rose, Martina Cologna Pramstrahler (31) del Seehotel Sparer, Peter Linger (33) dell'Hotel Linger e Manuel Ebner (35) della Residenza Rungghof.

IO SONO IL FIGLIO DI MIO PADRE, PER GLI OSPITI CHE LA VOGLIONO VEDERE IN QUESTO MODO. Daniel Hintner, Ristorante Zur Rose, figlio del cuoco stellato Herbert Hintner

STATUS QUO:

ABBIAMO AVUTO UN PROFONDO RICICLO DELLA CLIENTELA, MA IN MEGLIO. Peter Linger, Hotel Linger

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150 anni di turismo ad Appiano: a che punto siamo oggi? Peter Linger: Il turismo ad Appiano è ai massimi livelli. Vantiamo un'alta qualità, anche nel segmento a 3 stelle; contiamo nomi eccellenti anche nella ristorazione. La località non è solo una destinazione escursionistica ma si presta a offrire anche ottime esperienze gastronomiche. Eppure abbiamo ancora un alto potenziale di crescita. Daniel Hintner: Possiamo dire di avere un'ottima posizione geografica su un piccolo altopiano, diversi laghi tra cui scegliere, un clima interessante e un servizio di primo grado. Il turismo è cresciuto bene, anche a braccetto con cultura enologica. Il consumo, che si tratti di vino o di cibo, è a livelli molto più alti rispetto a 30 anni fa. Collettivamente riusciamo a coprire quasi tutta la gamma dei gusti.


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Anna Nikolussi-Leck: Non tutti sono così fortunati come noi, fra posizione, laghi e facilità di raggiungimento.

Appiano occupa un posto privilegiato in Alto Adige: un successo che si autoalimenta? Sophie Dellago: Con la sua tradizione storica, l’Oltradige è in buona posizione. La pandemia da coronavirus ha tuttavia evidenziato la necessità di imboccare nuove strade, soprattutto nel marketing e nelle vendite. L'ospite abituale è importantissimo, ma ha ormai raggiunto una certa età. E il giovane sceglie in modo completamente diverso dove andare in vacanza. Martina Cologna Pramstrahler: La Strada del Vino dell'Alto Adige è certamente un elemento di richiamo, ma il vero tesoro è quello che ho davanti agli occhi: una posizione unica, direttamente affacciata sul Lago di Monticolo. Peter Linger: Sugli allori dell’unicità della posizione ci siamo in un certo senso già riposati parecchio. Cornaiano, ad esempio, è il più antico borgo vinicolo dell'Alto Adige. Andrebbe promosso con maggiore incisività. Dobbiamo inoltre rivitalizzare i periodi di calma.

Le richieste della clientela si fanno sempre più particolari. Fino a che punto è bene tenere conto delle esigenze personali? Martina Cologna Pramstrahler: Solo 20 anni fa era difficilissimo per i vegetariani. Si era costretti ad ordinare le pietanze previste dal menu e a lasciare da parte qualcosa. Oggi, invece, ogni hotel propone alternative vegetariane, a volte anche piatti vegani. È ormai impensabile rinunciarvi. Un cappuccino si può preparare anche con il latte d'avena. Peter Linger: Si sa che i desideri sono inesauribili e che, sostanzialmente, se ne possono soddisfare molti. È altrettanto importante, tuttavia, rimanere fedeli alla propria linea. L’ospite si può anche guidare. La nostra carta dei vini, per esempio, comprende principalmente vini altoatesini e qualche prodotto italiano. La nostra linea punta sulla regionalità e la proponiamo con impegno e passione. Daniel Hintner: Non ci opponiamo di certo ai desideri della clientela. Personalmente preparo volentieri piatti vegetariani o vegani. Ma non è sempre facile trovare ingredienti alternativi che siano altrettanto validi per la resa della ricetta. A volte è realmente impossibile. Con certi quadri allergici, poi, te lo puoi scordare.

GENERAZIONi Quella in cui lavorate è una realtà multigenerazionale: quanto bene funziona? Anna Nikolussi-Leck: Io abito in albergo. Da allora fila tutto alla perfezione. Quando sono da prendere decisioni cruciali, ci sediamo tutti intorno a un tavolo e ne parliamo. Dopo tutto, è la nostra futura azienda e le decisioni ci riguardano direttamente. Peter Linger: Io sono tornato nel 2019, dopo nove anni a Monaco di Baviera. Siamo stati costretti, a sederci tutti intorno a un tavolo. Dopo 40 anni di attività sono tante le cose da sistemare, quelle non più convenienti o inefficienti. I miei genitori mi hanno lasciato fare, anche quando non erano d’accordo. Il risultato mi ha dato infine ragione. Daniel Hintner: Funziona bene, ma ci è voluto del tempo. Se ci sono discrepanze su una questione tecnica e una soluzione c’è, non ci sono problemi. Più difficile è con i pareri diver-

APPIANO VA FATTA CONOSCERE A NUOVI E POTENZIALI CLIENTI. IN QUESTO ABBIAMO ANCORA MARGINI DI MIGLIORAMENTO. Sophie Dellago, Hotel Schloss Korb

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genti. Discutere è solo una perdita di tempo. Parlare di un piatto, per esempio, è difficile. Seguiamo allora questa strategia: ci mettiamo all’opera e lasciamo che sia il risultato a parlare per noi.

Cosa dite della voglia dei giovani di cambiare e ristrutturare tutto? Manuel Ebner: Intervenire con modifiche sì, ma con parsimonia. Non si possono semplicemente demolire anni di storia. Bisogna riuscire a valorizzare la struttura che si ha a disposizione. Peter Linger: Personalmente non ambisco ad avere una grande struttura ricettiva. Stiamo anzi ridimensionando, e concentrandoci su suites e appartamenti. I clienti si aspettano oggi un certo standard e un certo lusso nascosto. Sophie Dellago: Le strutture rinnovate incontrano mercato e attirano clientela. Ma dobbiamo stare attenti a non snaturarci. Sui palazzi d’epoca ha più senso un restyling da cima a fondo con una grande attenzione per i particolari, scommettendo così su un fascino senza tempo. È il nostro punto di forza, una leva sui cui, anche in futuro, vogliamo continuare ad agire. Anna Nikolussi-Leck: Noi vogliamo continuare ad essere la realtà familiare che il cliente apprezza e non ci ingrandiremo. L’edificio è quel che è e le strutture antiche non permettono grandi modifiche. Quel che stiamo però cercando di fare è crescere in qualità, anno dopo anno.

La concorrenza non dorme. Qual è il rapporto con i concorrenti? Martina Cologna Pramstrahler: Remiamo tutti nella stessa direzione. Eppure ognuno ha la libertà di perseguire propri obiettivi personali. Peter Linger: Ne ammiro molti, ma non invidio nessuno. Giochiamo tutti nella stessa squadra e ci dobbiamo passare la palla, se vogliamo vincere la partita. Daniel Hintner: Il centro di Appiano è stato valorizzato, in termini gastronomici, e questo ci imprime una certa spinta. La nostra fortuna sta nell’avere uno stile tutto nostro. O piace o non piace.

Le famigerate impronte già lasciate: cosa significa raccogliere una certa eredità? Sophie Dellago: Mio padre è un sostenitore della vecchia scuola, secondo cui niente viene regalato e va invece conquistato col sudore. Ma mi lascia molto libera, dandomi una certa fiducia che mi incoraggia. Il nuovo e il vecchio: per me è questa l’abbinata vincente. Manuel Ebner: Per me è un vantaggio non avere la strada già segnata. Così posso evolvermi a modo mio. 38 Eppan Magazin

UN CAMBIO GENERAZIONALE È POSITIVO PER L’AZIENDA, IL COMUNE, LA PROVINCIA. Manuel Ebner, Residenza Rungghof

Daniel Hintner: Io sono il figlio di mio padre, per gli ospiti che la vogliono vedere in questo modo. Il vantaggio è che posso concentrarmi sull'attività operativa, mentre mio padre agisce molto dietro le quinte, occupandosi della strategia. Uno svantaggio ci sarebbe se, all’improvviso, decidessi di puntare su tutto un altro genere di cucina. Ma anche lì non saremmo comunque molto distanti. Un buon 50 per cento dei piatti porta ormai la mia firma.

Quando è il momento che una generazione lasci il posto alla successiva? Martina Cologna Pramstrahler: Serve un buon mix tra vecchia e nuova generazione. Io in ogni caso sono felice di poter chiedere consiglio. Credo che chiunque possa imparare dagli altri e che ci sia solo uno spostamento di accenti, con un passaggio di consegne fluido e senza intoppi. Anna Nicolussi-Leck: Io sinceramente mi auguro che i nostri genitori rimangano con noi ancora a lungo.


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Noi giovani possiamo certamente assumere via via più incarichi, e crescere nei vari ambiti. Ma anche per gli ospiti è importante, e bello, che i genitori continuino a stare con noi, a mostrare presenza. Peter Linger: Nell'era della digitalizzazione, un certo distacco viene da sé. Per la vecchia generazione è ovviamente difficile tenere il passo con questi processi. E quindi è l’ora che si diano da fare i giovani.

Anna Nikolussi-Leck: Il tempo libero è già oggi molto più importante. Il nostro è uno staff piuttosto giovane e quindi cerchiamo di organizzarci, così da poter avere del tempo liberi nei weekend. Lavoriamo tutti volentieri, ma abbiamo tutti bisogno di staccare, per riprendere di nuovo con slancio. Daniel Hintner: Negli ambienti stellati non si possono fare le cose a metà. E ciò che sarò in futuro lo creo già oggi. Se comincio solo a 30 anni o ancor più tardi, diventa sempre più difficile. A me, poi, interessa la qualità del tempo libero. Perdermi nel mondo digitale non rientra certo fra i miei hobby.

Che effetti comporta il cambio generazionale? Peter Linger: Per me, e anche per gli ospiti, Cosa sanno fare i giovani meglio dei vecchi? il cambio generazionale è un’esperienza nuova. Peter Linger: Abbiamo una certa lungimiranza, e sappiamo Siamo tutti nella stessa barca. Un ospite di vecchia guardare “fuori”, oltre i confini del nostro territorio. Sono stato data tende a preferire che tutto resti uguale. Il parecchio all'estero, ho visto molte cose e so che non siamo nuovo non sempre gli aggrada. Io ho seguito però noi e il nostro piccolo mondo a fungere da metro di misura. la mia linea e abbiamo avuto un profondo riciclo Anna Nikolussi-Leck: Per quanto riguarda la tecnologia, della clientela, ma in meglio. noi giovani siamo più abili, perché impariamo a usarla fin Sophie Dellago: Porta una ventata di freschezda piccoli. Su tutti i portali devi sempre stare al passo con za. I giovani parlano un linguaggio diverso. Ne i tempi, la pagina web deve essere sempre aggiornata. Una conseguono cambiamenti, anche tra il personale. volta passava molto tempo fra un intervento e un altro. Oggi La struttura, invece, è intramontabile, anche se il è impossibile. cliente ama sempre avere qualcosa di nuovo da scoprire. Daniel Hintner: La filosofia “squaIL VERO TESORO È QUELLO dra che vince non si cambia” può, alla CHE HO DAVANTI AGLI OCCHI: lunga, essere noiosa. Manuel Ebner: Un cambio geneUNA POSIZIONE UNICA, razionale è positivo per l'azienda, il DIRETTAMENTE AFFACCIATA SUL comune, la provincia. L'uomo è abitudinario, cerca la routine e il lavoro LAGO DI MONTICOLO. programmato. Ma questo porta, in Martina Cologna Pramstrahler, poco tempo, a restringere le vedute. È Seehotel Sparer un fenomeno che ho già avuto modo di osservare su me stesso. La cosa migliore è allora scostarsi, cambiare prospettiva.

La Generazione Z è frattanto accusata di scansare il lavoro e di aspirare ad avere tanto tempo libero: come si presenta, oggi, l'etica del lavoro? Manuel Ebner: Nella mia cerchia di amici e coetanei, c'è già un’idea di futuro. Bisogna fare qualcosa subito, se non si vuole rischiare di ritrovarsi a 60 anni a cercare ancora di spaccare il capello in quattro. Peter Linger: Chi ci ha preceduti ha lavorato sodo e costruito molto. Entriamo quindi nel mondo del lavoro da una posizione di agiatezza. Lavorare è senz’altro importante, ma non si dovrebbe scordare di concedersi anche qualche piccolo lusso.

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Martina Cologna Pramstrahler: Ovvio che con il computer siamo più in gamba noi. Mia madre scriveva ancora con la macchina da scrivere, a suo tempo! Eppure ha funzionato. Quindi non è necessariamente peggiore, solo diverso. Non tutto ciò che è nuovo è buono e tutto ciò che è vecchio è cattivo. Sophie Dellago: Online possiamo migliorarci, possiamo riuscire a venderci meglio nella realtà digitale. Quando posto una foto o un video, mio padre mi chiede cosa sto facendo. Una volta avevi successo con il tuo modo di fare, la tua personalità; il cliente ti faceva da cassa di risonanza. Ma ora è importante far conoscere Appiano anche a nuovi e potenziali clienti. In questo abbiamo ancora un gran margine di miglioramento.

Che qualità si possono imparare dai genitori? Sophie Dellago: La vecchia scuola. La conoscenza della natura umana. È importante curare il contatto con le persone. L'attenzione per i dettagli e, spesso, la capacità di fidarsi del proprio istinto. Peter Linger: Sicuramente la disciplina, perché quella serve. Poi il buon senso, perché molte cose che si imparano a scuola non sono poi realizzabili nella vita di tutti i giorni. È la loro esperienza di vita, dunque, ad essere preziosa.

Daniel Hintner: Mio padre cura molto le pubbliche relazioni, l’attività sui media, e si mostra spesso fuori dal contesto della cucina. Io non sono tanto propenso e credo di non averne neanche il tempo. Ma prima o poi dovrò farlo.

QUO VADIS? Parliamo di destagionalizzazione: quanto sarebbe utile per Appiano? Martina Cologna Pramstrahler: Puntiamo ad ampliare la stagione con l’obiettivo di proporci in futuro come destinazione turistica per tutto l'anno. Sono convinta che l'area intorno ai laghi di Monticolo sia interessante in ogni stagione. Così facendo, inoltre, saremo in grado di offrire ai nostri dipendenti un lavoro sicuro tutto l'anno. Sophie Dellago: La pausa serve. L’abbiamo già provato in inverno e siamo arrivati davvero al limite. È una questione di redditività, soprattutto in un palazzo antico come il nostro. Ma posso immaginare, ad esempio, di arrivare a un mese di “tirata” sotto Natale. Il mio sogno, sempre vivo, è quello di proporre il “Natale al castello". Peter Linger: Dipende dall’albergo. Può essere interessante per alcune strutture che, con queste proposte, integrano le entrate nei mesi di maggior calma. Personalmente, non voglio correre tutto l'anno, ma vorrei prolungare la stagione da aprile a fine novembre. Costerebbe già abbastanza tempo ed energia, e una pausa sarebbe meritata.

Turismo ad Appiano: quo vadis? Peter Linger: Dovremmo puntare ancora di più sulla qualità. All'inizio la strada è tortuosa, ma alla fine la qualità paga sempre. Serve poi un buon equilibrio tra lusso e semplicità. Il mio slogan è: la semplicità è il nuovo lusso. Sophie Dellago: Io sono per un approccio sostenibile, ma nel senso di una longevità delle maison d’epoca. Non possiamo diventare tutti “verdi"; un castello non può garantire una certa impronta di CO2. Bisogna continuare a mantenere vive le vecchie strutture sensibilizzando i giovani sull'attrattiva del settore turistico. MA ANCHE PER GLI OSPITI È Manuel Ebner: Ci distinguiamo per IMPORTANTE, E BELLO, CHE la quiete, la natura e la cucina. Ma tutto questo è compatibile solo con un certo I GENITORI CONTINUINO volume di traffico turistico. L'intero Alto A STARE CON NOI, A Adige non dovrebbe trasformarsi in una terra di turismo di massa. MOSTRARE PRESENZA. Anna Nicolussi-Leck, Hotel Stroblhof

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Batte sempre per il vino, il cuore di San Paolo I produttori vinicoli di lunga tradizione riuniti nella cantina sociale di San Paolo Appiano si presentano oggi in una nuova veste. Con una nuova linea di prodotti e sotto una nuova guida si apprestano a mantenere in vita la fiorente attività anche per le generazioni future. 200 soci appassionati, 180 ettari dei migliori terreni, oltre 100 anni di esperienza e una cantina che riunisce tutto questo. Nel 2019 San Paolo ha rivisitato valori e visioni future traducendo in parole l’adozione di un nuovo approccio “Condividiamo la gioia di vivere. Da generazioni, per generazioni”. Una filosofia che si preannuncia vincente, soprattutto grazie ai legami instaurati fra vignaioli, prodotti e tradizioni locali. La nuova strada imboccata dai titolari è ora sotto gli occhi di tutti: terminati i lavori di rifacimento della cantina e ridefinita secondo criteri ecosostenibili la struttura produttiva, l’azienda vinicola brilla ora di nuova luce. Con l’introduzione della nuova linea Alte Reben, frutto di viti pluridecennali, e del prezioso Merlot Riserva LONA, anche i suoi terreni e vigneti si ritrovano ora sotto le luci dei riflettori.

Cantina San Paolo Via Castel Guardia 21 I-39057 San Paolo /Appiano (BZ) Tel. +39 0471 180 77 00 www.stpauls.wine info@stpauls.wine Orario di apertura enoteca LUN-VEN ore 9-12 e 15-19 SAB ore 9-12.30

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ATTIVITÀ

Programma settimanale

Appiano in carrozza. Visite guidate alle cantine storiche. Gite a castelli e parchi d'arte. Escursioni in bicicletta ai laghi di Monticolo. Ma anche uscite a cavallo, per i più piccoli. Il programma di appuntamenti settimanali ad Appiano propone questo e molto altro. LUNEDÌ

Era glaciale ad Appiano

Alla scoperta di miti, leggende e luoghi magici in compagnia della nostra esperta. Curiosità su ghiacciai, rocce porfiriche e dolomie. Concludendo alla grande con l’affascinante fenomeno geologico delle “buche di ghiaccio”.

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MARTEDÌ

Escursione guidata

Un percorso esclusivo di esplorazione delle montagne più mozzafiato dell'Alto Adige in compagnia di Josef, la nostra qualificata guida alpina ed escursionistica. Nei mesi di aprile, maggio, settembre e ottobre. Punti di partenza e destinazione nuovi ogni settimana. Cosa stai aspettando? Andiamo!

Corso di preparazione canederli

Al mercato contadino di San Michele è possibile procurarsi gli ingredienti locali e di stagione per preparare e poi degustare in compagnia deliziose varianti primaverili dei classici canederli.


ATTIVITÀ

Visita storico-artistica alla chiesa di San Paolo

Visita al “duomo di campagna”, la parrocchiale di San Paolo, sotto la guida di uno storico dell’arte. Seguita dalla salita sul campanile e da una gradevole sosta al negozio di delizie “Vis à Vis”, davanti a un bicchiere di vino.

Prova il golf!

Nella cornice di Castel Freudenstein, la lezione di prova offre la possibilità di avvicinarsi a questo sport, con nozioni su tipi di mazze e campi da gioco, su fairway e green, e di cimentarsi nei primi tiri con il Pro (istruttore) e i suoi assistenti. Piccola gara finale di putt. A conclusione: chiacchierata informativa davanti a un bicchiere di vino, fra speck Alto Adige e la tipica schiacciata di segale.

Parco delle arti Hochfrangart

Visita esclusiva al parco privato di sculture in località Frangarto. Un luogo incantato: possibilità di picnic con un bicchiere di Pfefferer della Cantina Schreckbichl nello spiazzo panoramico accanto alla sfera gigante.

Enopasseggiata alla Cantina San Paolo con visita del bunker

Un’immersione nella realtà della Cantina San Paolo con l’insolito bunker e i preziosi vini conservati al suo interno.

Jogging di gruppo

Correre sì, ma in compagnia! Ad Appiano un appuntamento imperdibile per tutti gli amici della corsa.

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Il mondo delle mele

Sotto la guida di agronomi esperti viene proposto nei locali della cooperativa frutticola Fruchthof di Frangarto un interessante seminario sulle mele, comprensivo di visita ai meleti e ai magazzini sociali, oltre che di una degustazione dei deliziosi frutti.

Viti, castelli e residenze t ti

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MERCOLEDÌ

Escursione guidata nel pittoresco paesaggio di vigneti di Appiano con visita esclusiva a castelli e residenze privati. Un appuntamento da concludersi in bellezza con un pic-nic e un bicchiere di Pinot Bianco Schulthauser della Cantina San Michele.

Corso tecnico di guida MTB

In compagnia di una bike guide qualificata, per imparare ad affrontare tornanti e curve, distribuire il peso e frenare correttamente. Alle prove sul campo segue un piccolo giro nel bosco. Per e-bike e mountain bike (vedi anche p. 22 e segg.).

Percorso enologico a Cornaiano

Escursione guidata tra i vigneti lungo il sentiero didattico dedicato alla cultura vitivinicola, seguita da una visita alla cantina, con degustazione e spuntino.

Nel mondo di un viticoltore indipendente

Andiamo a conoscere Klaus Lentsch, uno dei Vignaioli Alto Adige. Nella sua azienda vinicola a San Paolo parteciperemo alla visita della sua cantina e alla successiva degustazione di vini di tre diversi territori classificati.

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ATTIVITÀ

GIOVEDÌ

VENERDÌ

Vicoli – Vigneti – Cantine

Passione orticoltura

Passeggiata guidata allo storico borgo vinicolo di San Paolo con uno spaccato su storia, architettura, cultura enologica e vita quotidiana. Con impressioni ed emozioni da suggellare con un buon bicchiere della cantina San Paolo.

L’appuntamento agli orti di Hildegard Kreiter a Predonico, oltre a regalare rilassanti momenti in compagnia di appassionati dal pollice verde, porta a scoprire curiosità e segreti della coltivazione degli ortaggi e a conoscere proprietà e benefici delle erbe officinali.

Dall'uva al vino

Visita alla Cantina San Paolo con degustazione vini L'affascinante mondo della produzione vinicola. Una visita guidata alle cantine per scoprire i dettagli della vinificazione e concludere con la degustazione di una selezione vinicola. Solo fino ad agosto!

Giri in e-bike o MTB

Vino e delizie culinarie

Degustazione dei migliori vini altoatesini e nazionali in abbinamento a prelibatezze gastronomiche negli accoglienti ambienti della Casa del vino e delle delizie “Vis à Vis”, in località San Paolo.

Esplora l'affascinante paesaggio di Appiano e dintorni con la nostra guida ciclistica. Su una gran varietà di tracciati e di fondi, dalle strade bianche allo sterrato e su bellissimi sentieri forestali verso suggestivi punti panoramici. I circuiti in programma cambiano continuamente e vengono scelti in base alle abilità e condizioni atletiche dei partecipanti. Perfetti per i professionisti della bicicletta ma anche per i principianti. Per informazioni sul noleggio biciclette rivolgersi agli uffici dell’Associazione turistica Appiano.

Visita alla distilleria

Microgreen dal grande sapore!

L’arte della distillazione ai massimi livelli: visita alla distilleria St. Urban a Cornaiano e degustazione di pregiati brandy.

Jogging di gruppo

Correre sì, ma in compagnia! Ad Appiano un appuntamento imperdibile per tutti gli amici della corsa.

Visita guidata all'innovativo sistema di vertical farming all’azienda agricola Leitnhof a San Paolo, con degustazione dei germogli e micro-ortaggi.

Nel mondo di un viticoltore indipendente

Andiamo a conoscere Klaus Lentsch, uno dei Vignaioli Alto Adige. Nella sua azienda vinicola a San Paolo parteciperemo alla visita della sua cantina e alla successiva degustazione di vini di tre diversi territori classificati.

Ulteriori informazioni su queste ed altre escursioni enogastronomiche rientranti nel programma di appuntamenti settimanali sono raccolte nell’opuscolo dedicato e disponibili inoltre all’indirizzo eppan.com/programmasettimanale Per gli ospiti delle strutture aderenti sono previste riduzioni per alcuni eventi selezionati.

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ATTIVITÀ

SABATO

Castel d’Appiano e rovine di Castel Boymont

Camminata in compagnia di Helmut, guida professionista, con destinazione San Paolo nell’incantevole e interessante paesaggio dei Tre Castelli. Tante curiosità da scoprire lungo il percorso e una visita guidata al complesso medioevale e alla singolare cappella. È consigliato l’uso di calzature robuste.

Wine-talk in compagnia

Alla scoperta del mondo dei vini presso la tenuta Klaus Lentsch a S. Paolo. Seduti intorno a un tavolo, avvolti in una bella atmosfera, a degustare selezioni di vini locali e specialità italiane “Qualità Club".

Il fascino della distillazione

Dalla frutta al distillato: visita con degustazione di acqueviti alla distilleria Ortler a S. Michele.


GENTE

Le divine nostrane 46 Eppan Magazin


GENTE

Sono coltivatrici, produttrici e distributrici di vini ma, soprattutto, appassionate intenditrici. In molte aziende vitivinicole di Appiano, la presenza femminile si fa sentire, dal lavoro in vigna fino al bicchiere di vino. Un incontro con donne di spirito, impegnate a promuovere la tradizione e cultura vinicola.

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GENTE

Soprattutto nelle aziende vinicole a conduzione familiare, le donne sono ormai da tempo equiparate ai maschi in tutte le fasi della produzione vinicola, come Marlies Pohl Abraham (nella foto) dell’azienda vinicola Abraham di San Michele

È BELLO VEDERE IL VIGNETO SPOGLIO E PULITO ED È EMOZIONANTE ATTENDERE IL GIUDIZIO CHE VERRÀ DATO ALLE UVE CONSEGNATE. Erika Call, Agriturismo Call al Lago

“Ogni stagione ha i suoi momenti belli”, osserva Marlene Ausserer Niedermayr parlando dell'inverno quando, nella vigna, tutto tace sotto la fitta coltre di neve. Ricorda poi la primavera, quando tutto si risveglia, e ci racconta dell’estate, quando si stupisce di fronte alla forza della natura guardando il rigoglio dei rami cresciuti dalle viti potate. “L’autunno è però la stagione più magica, quando tutta l’attenzione si focalizza sul momento della vendemmia”, chiosa la 33enne rivivendo mentalmente la convivialità di quei momenti. Alla tenuta Gandberg, sul pendio che sovrasta San Michele, gestisce con il marito l’azienda vitivinicola Thomas Niedermayr, una realtà dedita alla produzione biologica, l’unico approccio che, seppur non facile, sembrava rispondere alla loro filosofia di viticoltura, naturale e senza pesticidi. Producono vino naturale, a fermentazione spontanea, non sofisticato e non filtrato. Dalla vite alla bottiglia, tutto è lasciato puro. La base è costituita dalle varietà resistenti ai funghi. “La natura, in realtà, fornisce tutte le risposte ai vari problemi”, osserva la viticoltrice parlando della fortuna di vivere e lavorare in quella che, volendo classificarla, potremmo definire una “bellissima nicchia”. “Bisogna pur uscire e andare a raccontare quel che si sta facendo”, aggiunge. La Ausserer si occupa soprattutto della parte organizzativa. Il loro target è composto da cultori del savoir-vivre, persone che cercano e apprezzano il naturale. Quello che trovano, dice la Ausserer affascinata, è “la vitalità nel vino, lo spessore del vino naturale”. La produzione di vini richiede anni “È sempre un nuovo inizio”, riflette Marlies Pohl Abraham dell’azienda vinicola Abraham di San Michele. Attende con impazienza il momento della vendemmia, ma anche il mo-

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GENTE

mento “in cui il vino viene imbottigliato. Perché è allora che prende corpo”. Quello di produrre vini è un lungo processo che richiede anni e la conferma di tutto il lavoro fatto arriva solo alla fine. Un nuovo, speciale inizio attende gli Abrahams anche nel 2022, quando produrranno per la prima volta un Sauvignon, e a cui seguirà, nel 2023, uno Chardonnay. “Solo allora si potrà sapere se la convinzione che ci anima è anche vincente”, spiega la frizzante viticoltrice che vive la sua vena creativa soprattutto nel marketing e nelle vendite. Essere produttori indipendenti, dice la 44enne, è “il sogno e, al tempo stesso, la missione della vita”. Una passione particolare lega la Pohl alle pergole di Pinot Bianco, lavorate in famiglia da ormai da 70 anni. “Siamo già alla quarta generazione”, sottolinea rivelando di non temere, per questi antichi vigneti, la sfida della qualità. L'obiettivo è chiaro: produrre vini dal carattere forte e naturale. Eppan Wein comune denominatore “È la chiarezza, la grazia del bianco, la semplicità della Schiava a farmi amare i nostri vini.” Sono proprio frasi come queste a rivelare la passione di Erika Call per i vini di Appiano. Il maggiore comune vitivinicolo dell'Alto Adige produce vini di alto livello “invecchiati naturalmente, senza artifizi”, racconta la Call pensando alla sensazione di piacevole stupore che la sorprende ogni volta. Lei stessa tende a preferire un bicchiere di Schiava, “semplice e bevibile”. Erika Call presiede fin dagli esordi nel 2019 il gruppo di produttori locali di vino, spumante e grappa riunito nel marchio ombrello Eppan Wein. “Ad entusiasmarmi è stato soprattutto il fatto di vedere tutte le cantine, le cooperative e i privati seduti intorno a un tavolo”, ricorda la 53enne. Il marchio funge da importante comune denominatore e consente di presentarci compatti.

LA GAMMA SPAZIA DALLA CLASSICA GUIDA DEI VINI FINO ALLA VASTITÀ DELLE RICERCHE SUL WEB Katja Bicciato, Cantina San Michele-Appiano

Eppan Wein Appiano, il maggiore comune vitivinicolo dell’Alto Adige, è celebre per l’eccellenza dei suoi prodotti. Il marchio Eppan Wein, che riunisce produttori di vini, spumantifici e distillerie locali, funge da interfaccia di comunicazione tra appassionati e fornitori di vini, turisti e aziende associate, associazione turistica e amministrazione comunale: www.eppanwein.it

In virtù delle più fini papille gustative, le donne sono considerate ottime assaggiatrici. Eccelsa è anche la professionalità di Marlene Ausserer Niedermayr dell’azienda vinicola biologica Thomas Niedermayr.

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volto della cantina, facilita chiaramente questo lavoro. Anche i premi vinti consentono a un produttore di distinguersi dalla concorrenza. Ma anche le campagne stampa e la presenza sulle riviste di settore, oltre al ricorso a testimonial e social media, giocano un ruolo altrettanto importante. “La gamma spazia dalla classica guida dei vini fino alla vastità delle ricerche sul web”, spiega la Bicciato. Gli studi di economia e management coprono quella parte del suo lavoro dedicata alle strategie di marketing, mentre il corso per sommelier assicura la competenza enologica assolutamente irrinunciabile in questo settore. La ciliegina sulla torta è poi “la passione per il vino, prodotto naturale della mia terra di origine”.

Dietro la scelta di servire in bicchiere il vino di qualità ci fu, molto spesso, la lungimiranza di donne come Elke Morandell Schwarzer, del ristorante Paulserhof a San Paolo, che fra le mura dell’antica cantina porta in tavola vini pregiati.

L’azienda agrituristica della Call al Lago di Monticolo è in mezzo ai vigneti. Il raccolto viene fornito a tre diverse cooperative, ma non certo per indecisioni nella scelta. “È dovuto invece alle tipicità territoriali”, dice la produttrice segnalando il triplice impegno verso gli acquirenti. Il pagamento è in base alla quantità e alla qualità. Così, anche quello della vendemmia è un momento decisivo: “È bello vedere il vigneto spoglio e pulito ed è emozionante attendere il giudizio che verrà dato alle uve consegnate.” Call è la prima e unica donna nel consiglio di amministrazione della cantina San Paolo. Ritiene sia un peccato che, nel settore vinicolo, le donne si trovino soprattutto nel marketing, nella presentazione e nelle vendite. Ma anche lì fanno comunque un ottimo lavoro. Anche un buon vino ha bisogno di un buon marketing Alla cantina di San Michele si scommette su un marchio forte e conosciuto. “Abbiamo vini con una domanda e un grado di notorietà talmente alti che le scorte si esauriscono prestissimo”, riferisce la responsabile marketing Katja Bicciato. Questo vale per i vini cult, come lo Schulthauser, o la linea premium Sankt Valentin. Più studiato deve essere invece il marketing per i prodotti complessi e quindi anche costosi. “Bisogna far capire come nasce un vino di questa qualità, perché il prezzo è quello e, infine, cosa rende il vino tanto speciale”, afferma la 29enne. Alla fin fine è il consumatore a decretare la domanda. Un mastro cantiniere esperto di media del calibro di Hans Terzer, colonna portante e 50 Eppan Magazin

Il suggerimento come cavallo di battaglia “Negli ultimi 15-20 anni, le donne hanno contribuito tantissimo al successo dell’attività enologica”, asserisce convinta Kathrin Oberhofer. Da 18 anni gestisce l’enoteca-ristorante Pillhof a Frangarto, con una sapienza e maestria che vede susseguirsi continuamente nel suo locale sia clienti che produttori. Fin dall'inizio, la ristoratrice ha azzardato vendere in bicchiere anche vini di qualità: “Sono pronta a servire in bicchiere qualsiasi vino, se mi viene richiesto, e questa disponibilità è molto apprezzata dai miei clienti.” Kathrin, come si lascia amichevolmente chiamare da tutti, conosce ogni singolo vino dei 700 che ha in cantina. La aiuta “una buona memoria”. Oltre, ovviamente, alla sua formazione di sommelière.

SONO PRONTA A SERVIRE IN BICCHIERE QUALSIASI VINO, SE MI VIENE RICHIESTO, E QUESTA DISPONIBILITÀ È MOLTO APPREZZATA DAI MIEI CLIENTI Kathrin Oberhofer, Enoteca Ristorante Pillhof


GENTE

IL MOMENTO PIÙ BELLO E AVVINCENTE È QUELLO DELLA POTATURA, QUANDO OGNI ANNO IL CICLO RICOMINCIA DI NUOVO. Sylvia Rauch Lentsch, Tenuta Klaus Lentsch

Ha notato che, rispetto al passato, i clienti hanno oggi un approccio molto più professionale e informato, anche i giovani. Tanto più intrigante si fa la situazione in cui la persona che ha di fronte “non se ne intende ed è aperta a tutto”. Per il sommelier è l’occasione perfetta per sbizzarrirsi. Attingono volentieri alla competenza ed esperienza della 45enne anche id ristoratori in fase di stesura delle carte dei vini da abbinare alle diverse pietanze. “Attualmente sono gli spumanti e il Pinot Nero ad andare per la maggiore.”

Si compra quel che aggrada Ha l’imbarazzo della scelta fra 500 etichette di vini, la clientela di Margot Rabensteiner Hintner. Da un quarto di secolo, il ristorante Zur Rose in centro a San Michele vanta una stella Michelin. E questo grazie alla cucina creativa di Herbert e Daniel Hintner, ma anche alla donna che si occupa dei vini e del servizio. “Il vino è emozione, svago. Si compra solo quel che aggrada”, sottolinea la 64enne. A dimostrarlo è il fatto che, sulla pur ricca carta di vini, mancano totalmente i rosé “perché personalmente non li gradisco”. Confessa invece il suo debole per i vini “frizzanti, per il Riesling e per certe vecchie annate speciali” che al ristorante zur Rose possono venire assaggiati anche in bicchiere. È sempre la degustazione a portarla ai tesori della sua cantina, che racchiude anche rarità non più in commercio. Fra le sue mura riposano 500 bottiglie in attesa che la Rabensteiner le decreti giuste per essere stappate. Il suo sapere viene dalle degustazioni del venerdì organizzate in passato dal padre per una cerchia di soli uomini e a cui, alla tenera età di 19 anni, prendeva eccezionalmente parte, oltre che ai tanti viaggi per appassionati di vini. Tutti fonte preziosa di informazioni e dettagli di cui ha preso accuratamente nota e che serve ora al cliente insieme al vino.

A suggerire l’abbinamento dei vini sono spesso le donne, mentre le proposte culinarie vengono dagli uomini. Così è anche al ristorante "Zur Rose" di San Michele, dove Margot Rabensteiner Hintner serve sincerità anche al marito e chef stellato Herbert Hintner.

Il vino giusto per ogni piatto “Un vino può anche essere buono, ma l’importante è che venga bevuto”, sintetizza Elke Morandell Schwarzer del ristorante Paulserhof di San Paolo dove è alla guida del personale di sala e di cantina e vede nell'attività ristorativa l’anello di congiunzione fra clienti e produttori. La cantina accoglie una miriade di vini di alta qualità prodotti in zona, ma anche rarità di annate passate. È da molti anni che al Paulserhof si servono in bicchiere vini di qualità Alto Adige. “Fu una decisione che pareva avventata, all’epoca, ma che oggi è ormai irrinunciabile”, dichiara convinta la titolare. L’aggiudicazione del “Premio per la cultura del vino in Alto Adige” nel 2013 e di quello per la “Migliore carta di vini Schiava” sottolineano il grande impegno della Morandell. All'avventore del suo locale serve i gustosi piatti preparati dal marito Stefan Schwarzer sposandoli ai vini preziosi a cui meglio si abbinano “perché c’è un vino giusto per ogni piatto”.

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Pur con una gamma di 600 vini della migliore qualità, Stefanie Ebner Schwazer della Casa dei vini e delle delizie culinarie Vis à Vis nel cuore di San Paolo non perde mai la bussola. Esperienza e profondo sapere l’aiutano a consigliare i suoi clienti nel migliore dei modi.

Studio e perseveranza Vanta un enorme bagaglio di conoscenze specialistiche anche Stefanie Ebner Schwazer della Casa dei vini e delle delizie culinarie Vis à Vis, nel cuore di San Paolo. In un decennio, la 49enne ha concorso a trasformare l’enoteca a conduzione familiare nel paradiso per buongustai che oggi è. La mission: proporre vino e ogni altra cosa che vi si armonizzi. Ecco allora in vendita ben 600 etichette dei migliori vini. “Una trentina sono in mescita al bicchiere e possono essere dunque degustati in qualsiasi momento”, afferma l'enologa guardando al dispenser professionale collocato in un angolo dell’ambiente dal sapore antico e carico di prodotti (di nicchia) selezionati. “Anche lei è un’ottima degustatrice”, attesta il marito Martin Schwazer. Tours enologici e visite ai produttori forniscono gli ulteriori spunti necessari a fornire una consulenza professionale. La moglie, abituata per “deformazione” professionale a fare di conto, non ha nemmeno bisogno di prendere appunti. “Ho una memoria visiva”, ammette rivelando di ricorrervi con frequenza, alla ricerca di informazioni e dettagli sull’una o l’altra specialità enologica. Si definisce un’appassionata di Schiava, con un amore fortissimo per le varietà autoctone, ma ben propensa anche verso lo spumante, il Pinot Bianco e i vini insoliti. “Stanno crescendo anche le alternative per le persone astemie”, spiega la Ebner riferendosi ai succhi d’uva proposti nella versione “sparkling”.

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Un singolare approccio alla cultura enologica Un’esponente a tutto tondo della cultura vinicola è Sylvia Rauch Lentsch della tenuta vitivinicola Klaus Lentsch di San Paolo. La proposta della cantina come spazio espositivo per sculture in legno e quadri o come palcoscenico per spettacoli teatrali è cresciuta negli anni e grazie a un intenso lavoro. “Il bello è che arriva anche gente che a malapena si interessa di vino”, asserisce entusiasta la padrona di casa parlando degli incontri con artisti e visitatori e della possibilità di trasformare l'enoteca, la cantina o il cortile in spazi culturali accessibili anche alle persone estranee all’ambiente enologico. A fare da scenario sono le grandi botti di legno e di acciaio, il torchio e i cartoni di vino impilati. “Sono momenti che lasciano il segno, fatti di emozioni che vengono poi comunicate all’esterno e associate alla nostra tenuta”, asserisce convinta la donna, formatasi professionalmente nel settore bancario. Attiva nell’azienda di famiglia, con il marito Klaus Lentsch, sin dall’inizio, vi ha contribuito con le sue conoscenze in campo finanziario acquisendo la competenza nel settore agricolo con corsi di vario genere. Il momento più bello e anche avvincente è per lei quello della potatura, “quando il ciclo ricomincia ogni anno nuovamente dall’inizio”.


ANNUNCIO PROMOZIONALE

“E dove non è vino, non è amore” “… né alcun diletto hanno i mortali”: il poeta greco Euripide conosceva bene il valore del vino. È probabile che avrebbe apprezzato anche quello delle premiate creazioni della tenuta Klaus Lentsch di San Paolo Appiano. Vini di qualità che è possibile degustare in uno degli appuntamenti settimanalmente dedicati alla scoperta delle eccellenze dell’Oltradige, della Bassa Atesina e della Valle Isarco. Momenti che catapultano nel seducente mondo della produzione vitivinicola. Momenti che abbiamo il piacere e l’onore di proporre nei nostri locali.  Nel mondo di un viticoltore indipendente Ogni mercoledì alle ore 16.30 e ogni venerdì alle ore 14.30 Durata: 1h30, prezzo: 15 € a persona, con WinePass 7,50 €  Wine Talk in compagnia

Ogni sabato con inizio alle ore 11.00 Durata: 1h30, prezzo: 20 € a persona, con WinePass 10 €

Tenuta Klaus Lentsch Via Castel Monteriva 18/a 39057 San Paolo | Appiano Tel. +39 0471 967 263 info@klauslentsch.eu www.klauslentsch.eu


SAPORI

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SAPORI

Ristoro nel verde Un posticino in penombra, sotto le fronde dei larici, è facile da trovare. Il plaid per il pic-nic già c’è. Quando poi si accompagna a un cestino colmo di specialità accuratamente selezionate, la pausa sui prati di Gaido diventa semplicemente perfetta. “A tavola sul tappeto verde”, la camminata con pic-nic de luxe, è un’iniziativa proposta anche quest’anno (11 settembre).

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LUOGHI

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LUOGHI

500 e una magia Plasmati dal ghiacciaio, verdeggianti di viti, questi dolci rilievi segnano il paesaggio di Appiano. E finiscono ora sotto le luci dei riflettori.

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LUOGHI

LA BASE È SEMPRE DATA DAL MOTIVO, OSSIA IL COLLE, MA A IMPREZIOSIRE DAVVERO È LA LUCE. Erwin Flor, Fotografo

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ncora un battito di ciglia e la notte si fa buia. L’uomo, solitario, attende paziente in un anfratto, gli occhi puntati sulla silhouette del poggio alle luci dell’imbrunire. Ed ecco arrivare l’istante perfetto per dare inizio all’opera. Tutto è ormai pronto. Afferra due torce e si incammina lesto... No, Erwin Flor non è un ladro che vaga per la sonnolenta Appiano in cerca di bottino. È un collezionista di momenti. Cameraman di professione, si occupa normalmente di immagini in movimento; nel tempo libero, invece, scatta esclusivamente fermoimmagini. E per il suo nuovo progetto fotografico è diventato sempre più nottambulo. Le colline come motivo Il suo soggetto preferito: i morbidi rilievo collinari che disegnano i contorni della sua terra d'origine. Tanto dolci nella forma da passare talvolta inosservati. “Conferiscono però al paesaggio un certo carattere”, osserva entusiasta Flor. Se fosse piatto, sarebbe monotono. “Il paesaggio è stato chiaramente plasmato dai ghiacciai, modellato dalla natura”, concorda Alfred Donà. Insegnante in pensione, è stato quest’ultimo ad aver suggerito a Flor di ritrarre finalmente in uno scatto fotografico questi elementi del paesaggio locale. Entrambi sono di San Paolo. Proprio il borgo in cui, vicino alle rovine di Castel Altenburg, se ne trova un esempio curioso: il Galgenbühel, o Dosso della Forca, prende il nome dal precedente uso come patibolo delle esecuzioni decretate dal tribunale. Il dosso è oggi ricoperto, filare dopo filare, da piante di vite e sormontato, sulla cima, da un maestoso esemplare di noce. È iniziato tutto proprio lì, ma alla luce del giorno. La luce a creare atmosfera Per lo scatto perfetto, Erwin Flor esplora la zona in lungo e in largo e in innumerevoli occasioni perché “ogni paesaggio

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Fiat lux sul Dosso della Forca a San Paolo.

ha in un certo momento la luce perfetta e quel momento va colto”. Questo fotografo amatoriale esce dunque spesso, soprattutto nelle prime ore del mattino, o al crepuscolo. “Le ombre aggiungono profondità a un'immagine; gli scatti senza ombre sono piatti”, spiega. E un paesaggio piatto, dicevamo, è monotono. Così sono nate fotografie delle località Putzer Gschleier, Tschigatt e Castel Guardia a San Paolo, della tenuta Kreithof a San Michele o del borgo di Missiano. L’era dei ghiacci würmiani, l'ultima glaciazione che su larga scala ha interessato le Alpi, si è lasciata ovunque alle spalle questi rilievi morenici. A seconda della zona, il basamento è costituito da calcare, ghiaia, argilla, granito, dolomia o arenaria, che definiscono il carattere delle uve coltivate in quei terreni. In compagnia della notte Davanti a un bicchiere di vino, Flor e Donà filosofeggiano sui risultati degli scatti in notturna. Al centro: le colline illuminate. Ma non è un’infinità di fari posizionati qui e là a illuminare il paesaggio, bensì due torce elettriche nelle mani di un fotografo molto atletico. Mentre infatti la fotocamera


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high-tech è programmata e posizionata in un dato punto, Flor passa in rassegna tutto il vigneto illuminando a mano ogni singolo filare. Può impiegare anche un'ora e mezza prima di riuscire a coprire una superficie di 2 ettari su un dislivello di 450 metri. “Mi vesto di nero, di modo che non mi si possa vedere nelle foto”, spiega il nottambulo che non può permettersi di saltare nemmeno una fila. La fotocamera, nel frattempo, cattura l’accaduto in una successione di scatti. L’ausilio della tecnologia In una di queste missioni notturne vengono scattate fino a 500 immagini. Ognuna è un'istantanea magica di un istante, e tutte insieme vengono poi convertite in un'unica foto. Live-Composit è il nome di questa tecnica. La particolarità consiste nel fatto che il programma software integrato nella fotocamera coglie un’immagine fungente da base e poi salva solo le porzioni di immagine più chiare che vi si aggiungono. “Così si risparmia spazio in memoria, mantenendo il momento iniziale all’ora del crepuscolo”, spiega Flor. Con l'ausilio della tecnologia, nasce un’immagine fotografica che, per spessore e complessità, ricorda un dipinto. Questi scatti al buio “non potresti farli con nessun telefono cellulare, né con una normale macchina fotografica”. È questo ad affascinarlo. Oltre al risultato, ovviamente. Metti una macchina fotografica high-tech, due torce elettriche e un uomo vestito di nero. Il risultato: suggestive immagini dei vigneti che ricoprono l’incantevole paesaggio collinare di Appiano.

Abbiamo a cuore la tua salute, la tua naturale bellezza e il tuo benessere. Dal 1989 il Bio Paradies è uno dei pionieri altoatesini nel campo degli alimenti genuini, biologici e biodinamici, degli stili di vita sani e sostenibili, dei prodotti vegetali, dei rimedi naturali e delle erbe dell’Alto Adige. Vasto è il suo assortimento di alimenti biologici, vegani, senza glutine, senza lattosio, cereali sfusi, noci, frutta secca e molto altro. Il punto vendita propone con orgoglio una propria creazione: la rinnovata linea Karadar pensata per mantenersi in salute e comprendente estratti e tinture vegetali di primissima qualità, macerati di gemme e prodotti per l’aromaterapia. E, ancora, oli eterici, cosmetici naturali, fiori di Bach, Aura soma, incensi, alimenti naturali e integratori alimentari: il nostro personale specializzato sarà lieto di consigliarti. Ti aspettiamo!

Bio Paradies Erboristeria specializzata e alimenti naturali Piazza Albertus Magnus 5, San Michele | Appiano Tel. +39 0471 660 708 info@bioparadies.it, www.bioparadies.it www.facebook.com/bioparadies Eppan Magazin 59


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Perché la musica unisce e allieta Una marcia popolare, una polka travolgente, musiche di film e brani moderni: il repertorio delle bande musicali locali è vario come i gusti degli ascoltatori, soprattutto durante le Notti musicali di Appiano. 60 Eppan Magazin


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inalmente si può ricominciare a provare, finalmente si può fare musica, finalmente ci si può esibire. Dopo la tappa forzata dovuta alla pandemia, le bande musicali di Appiano non vedono l’ora di esibirsi e, a dire il vero, di sentire anche gli applausi degli ascoltatori. “Se il pubblico è nutrito, la concentrazione sale e, con essa, anche la voglia e la gioia di suonare”, afferma Alex Pircher. Il suonatore di corno tenore è presidente e dirigente della banda civica di San Michele Appiano, una compagine di 68 membri. In virtù della frammentarietà del territorio comunale, con le frazioni di San Michele, San Paolo, Cornaiano e Frangarto, i 15.000 abitanti del comune di Appiano possono contare ben quattro bande musicali. Quando riecheggiano le notti d'estate Oltre ad accompagnare le cerimonie religiose, a organizzare attesi concerti annuali e a esibirsi nelle serate estive, le compagini musicali locali invitano a seguirle anche nel ciclo di esibizioni delle Notti musicali appianesi. Alcuni concerti si svolgono nei padiglioni allestiti in centro alle diverse località, “ma particolarmente belle, seppure impegnative, sono le esibizioni in una dimora storica o in una corte. L’acustica, in quegli ambienti, cambia repentinamente”, spiega Alex Pircher riferendosi ai trasferimenti, senz’altro graditi ma anche complessi, sia in termini di tempistiche che di lavoro. Bisogna essere sul posto già alle 19.00, se il concerto diretto da Patrick Gruber inizia, per esempio, alle 20:30.

Contatto con la cultura e tradizione locali A mostrarsi affascinato dall’atmosfera delle Notti musicali è anche Bernhard Andrich, presidente della banda musicale di Cornaiano con i suoi 60 iscritti, compresi i membri onorari. “I numerosi ospiti stranieri che frequentano Appiano d’estate, ma anche molti abitanti di grandi città, come romani e milanesi, hanno modo di entrare in contatto con la tradizione e cultura locali. Molti ci chiedono persino di fare una foto insieme”. Il repertorio cerca di venire incontro a tutti i gusti e spazia dunque dalle marce e polche classiche alle ouvertures e alle musiche da film, fino a brani più moderni. “Le marce sono molto gradite, in tutte le bande musicali”, dice Andrich. La direzione musicale, il genere e la difficoltà dei brani vengono scelti dal direttore responsabile. Nel caso della compagine di Cornaiano, questo ruolo è di Manfred Sanin. “Il carattere del dirigente incide notevolmente sull’atmosfera che si respira all’interno della banda, e anche sull'atteggiamento durante le prove”, osserva il suonatore di corno francese. Musica e cameratismo Il barbarossa alla batteria è vicepresidente della banda musicale di San Paolo. Suonare è per Dominik Ebner Eppan Magazin 61


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Spettacolare l’abito e spettacolare l’esibizione: con i colorati abiti tradizionali, le bande musicali di Appiano sono simbolo di tradizioni vissute e di un forte legame con la propria terra.

NON SIAMO CERTO I WIENER PHILHARMONIKER. QUEL CHE CI SERVE È DELLA BUONA MUSICA PER IL NOSTRO PAESE. Dominik Ebner, Vicepresidente della banda musicale di San Paolo-Appiano

SE IL PUBBLICO È NUTRITO, LA CONCENTRAZIONE SALE E, CON ESSA, ANCHE LA VOGLIA E LA GIOIA DI SUONARE. Alex Pircher, Presidente della banda musicale di San Michele-Appiano

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un ottimo modo per svagarsi dal lavoro. Il sentirsi parte di un gruppo è la cosa fondamentale perché, nel tempo, “funge da collante”. Seguono poi la gioia di suonare e la voglia di fare musica. Con Christoph Stadler, dirigente venuto dalle stesse fila dei musicisti, i 70 membri della banda danno prova dell’abilità acquisita soprattutto nel campo delle marce e della musica sacra, vistane la provenienza dall’ambiente musicale diocesano. La giusta composizione Per quanto attiene alla composizione della banda, “c’è un ottimo equilibrio fra alti e bassi, fra ottoni, legni e percussioni”, spiega Ebner premurandosi a specificare: “Non siamo certo i Wiener Philharmoniker. Quel che ci serve è della buona musica per il nostro paese”. Se un certo registro è (troppo) buono, può capitare che, in alcuni passaggi, i fiati spariscano. E quindi il risultato d’insieme viene a mancare. Diverso è quando certi registri sono troppo scarsi. “In quel caso vengono a darci una mano musicisti di altre bande della zona”, spiega Jakob Obkircher, presidente della banda musicale di Frangarto che, arrivata quest’anno al cinquantesimo anno di attività, è ancora la compagine più giovane oltre che, con i suoi 40 membri, la meno numerosa. Ma è pur sempre un gruppo di tutto rispetto, se si guarda al modesto numero di abitanti della piccola frazione di Frangarto. Talento innato Il talento e la passione per la musica sembrano spesso ereditari, in taluni casi addirittura innati, ma vengono poi coltivati frequentando una scuola di musica locale e danno infine buoni frutti tra le fila della banda di paese. Tra i familiari e parenti di Obkircher, per esempio, si contano ben nove musicisti. “L’essere parte di una banda significa anche saper


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DA NOI, UNA BUONA METÀ SONO DONNE. SENZA DI LORO POTREMMO ANCHE SMETTERE. Bernhard Andrich, Presidente della banda musicale di Cornaiano

rispettare obblighi e impegni”, se si pensa non solo alle esibizioni, ma alle tante prove, generalmente previste due volte a settimana ma, in vista di un concerto importante, anche più spesso”. L’importanza del costume tradizionale Un segno distintivo di appartenenza alla banda musicale è dato dal costume tradizionale, elemento indispensabile di ogni esibizione fatta come si deve. La divisa maschile, costituita da pantaloni di cuoio alla zuava, camicia bianca, gilet rosso-verde, bretelle verdi, giacca marrone e cappello a tesa larga, oltre ai calzettoni al ginocchio e alle scarpe con fibbia, fa parte della tradizione dell’Oltradige. Sulla camicetta, le donne indossano invece un corpino rosso-verde e una gonna nera plissettata con grembiule in cotone. I costumi delle quattro bande musicali della zona sono molto simili fra loro. Solo i musicisti di San Paolo si distinguono per la giacca blu e il cappello a cilindro. "La scelta del blu risale ancora agli anni Cinquanta quando, dal sarto, piacque e si optò quindi per quel colore. Il cilindro l’abbiamo invece visto in immagini d’epoca e abbiamo deciso di reintrodurlo”, spiega il presidente della banda di San Paolo, Dominik Ebner. Una divisa tradizionale ha un certo costo. Le bande arrivano a pagare 3000 euro a musicista. A cui si aggiungono poi i 1500 euro di una cinta tradizionale ricamata con rachide di pavone. Il costume resta però di proprietà della banda e viene via via messo a disposizione dei suoi membri. Il lato femminile Fanno parte della banda, in senso ampio, anche le cosiddette vivandiere. In passato erano ammessi solo gli uomini a suonare nella banda, e il gruppo veniva scortato da quattro presenze femminili, due con bottigliette di grappa e due con decorazioni floreali. Trovare delle fanciulle disposte ad accompagnare la banda è diventato oggi più difficile, soprattutto perché un buon numero di donne fa già parte del gruppo dei musicisti. “Da noi, una buona metà sono donne. Senza di loro potremmo anche smettere”, scherza il presidente della banda di Cornaiano, Bernhard Andrich. Ma di smettere, al momento, non ci pensa proprio nessuno. Anzi. “Si sono già aggiunti nuovi membri ed è persino tornato qualcuno che si era fermato anni fa”, afferma soddisfatto il presidente della banda di San Michele, Alex Pircher. E il più grande desiderio del suo collega di Frangarto, Jakob Obkircher, è “riprendere a suonare spensierati, senza dover sempre pensare a responsabilità e conseguenze”.

Sul territorio comunale di Appiano operano tre bande musicali e una banda civica.

ESSERE PARTE DI UNA BANDA SIGNIFICA ANCHE SAPER RISPETTARE OBBLIGHI E IMPEGNI. Jakob Obkircher, Presidente della banda musicale di Frangarto

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Il gusto di una volta

Mmh! Gli aromi dell’arrosto di vitello o dello stinco di maiale si incrociano con il profumo dello sformato dolce della nonna: le giornate della Cucina contadina di Appiano alla residenza Zinnenberg (28, 29, 30 ottobre e 4, 5, 6 novembre) sono interamente dedicate alle prelibatezze rustiche tradizionali, rivisitate e accompagnate dai vini pregiati riuniti nel marchio Eppan Wein. Eppan Culinaria è un viaggio del gusto, un itinerario alla scoperta di antichi sapori e vecchie ricette riproposte nel XXI secolo.

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LUOGHI

L’estensione sotterranea del borgo vinicolo di Cornaiano, in passato, era maggiore che in superficie. Il complesso di cantine ipogee con antichi elementi romani, gotici, barocchi e del primo periodo industriale non trova eguali in Europa ed è una preziosa testimonianza del passato, oltre che un tesoro di cui andare fieri.

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Un paese sotto e sopra

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LUOGHI

Nel corso dei secoli, le cantine sono state utilizzate da vignaioli e cooperative vinicole.

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ornaiano è considerato uno dei più antichi borghi vinicoli dell'Alto Adige. Nel paesino a 435 metri sul livello del mare, la viticoltura rappresentava un importante fattore economico già in epoca precristiana. Dei circa 1100 ettari di superficie vitata del Comune di Appiano, considerato il più grande comune vitivinicolo della Provincia, circa la metà ricade nella frazione di Cornaiano. Intorno al 1900 c'erano in paese 24 produttori di vino; tutt’oggi vi hanno sede due delle dodici cooperative vinicole altoatesine, quattro cantine private, due produttori di spumanti e due distillerie. Le vecchie cantine Per secoli, le antiche cantine erano semplicemente disponibili e vennero via via utilizzate da singoli viticoltori e cooperative di cantinieri. Malgrado le considerevoli dimensioni e la bellezza delle volte, quelle cantine al pianterreno e interrate non stupivano più di tanto e fungevano quindi semplicemente da spazi utili a conservare e invecchiare i vini. A proposito, gli ambienti della cantina venivano sempre costruiti dall’alto verso il basso e le più antiche si trovano dunque spesso a livello del suolo, non incassate nel terreno. Solo quando lo spazio disponibile iniziava a scarseggiare si decideva di ampliare la cantina scavando in profondità. Un mondo sotterraneo Dal 2007, su iniziativa dell’associazione “Weinwelt Girlan”, dell'amministrazione comunale e di altre istituzioni, sono in corso sforzi volti a tutelare e preservare il patrimonio di cantine ipogee. Singoli viticoltori e cooperative vinicole continuano a servirsi di quegli spazi sotterranei per produrre e conservarvi il vino, ma agricoltori e privati ne approfittano anche per appendervi baffe di speck e salumi affumicati, tenervi scorte di cibo sottovetro o anche per organizzare Eppan Magazin 69


LUOGHI

L'impressionante mondo sotterraneo di Cornaiano può essere esplorato nell’ambito di visite guidate.

momenti conviviali. Una parte delle enormi cantine delle antiche cooperative vinicole è nel frattempo di proprietà del Comune e l’amministrazione è ora impegnata a promuovere questi preziosi spazi con l’organizzazione di visite ed eventi. Alla scoperta delle cantine ipogee di Cornaiano Il suggestivo mondo sotterraneo delle cantine di Cornaiano può essere ora esplorato nell’ambito di visite guidate. Sparsi fra le vie del borgo, alcuni cartelli con codici QR invitano ad avventurarsi in quegli affascinanti anfratti. Scansionando il codice QR si ha inoltre accesso a tante informazioni e curiosità sulle facciate, gli antichi muri e le dimore del paese, con la possibilità di compiere un viaggio virtuale nel sotterraneo. Una buona occasione per conoscere da vicino questo insolito mondo e degustare al tempo stesso le specialità vinicole della zona è data dalla serie di eventi estivi “Weinsommer”, ma anche dalla Notte delle Cantine e, sempre a Cornaiano e a cadenza quadriennale, dalla Festa delle Cantine. Per dettagli sugli eventi e le date rivolgersi all’Associazione turistica di Appiano.

Una parte delle enormi cantine è ora di proprietà del Comune, impegnato a promuovere i “mondi sotterranei” di Cornaiano con visite ed eventi.

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ANNUNCIO PROMOZIONALE

glücklich, my feeling! Non saremmo forse il marchio più grande del mondo ma, per noi, essere piccoli e incredibili è già sufficiente.

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Una cosa è certa: noi di “glücklich” amiamo davvero la felicità che portiamo nel nome, quella sensazione che ci fa accorgere di essere vivi e ci spinge a collezionare momenti preziosi. Come quelli che abbiamo vissuto, con le ali ai piedi, girovagando tra i vigneti. Abbiamo voluto portare i nostri capi nella cornice naturale da cui ogni giorno traiamo aspirazione, negli angolini incantevoli che si susseguono lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige. Quello che vedi è solo un piccolo assaggio. Per il resto ti aspettiamo nella nostra boutique in piazza Municipio a San Michele dove, oltre ai capi del nostro marchio, troverai creazioni insolite di piccole realtà sartoriali e di stilisti emergenti della nostra zona, animati dalla nostra stessa filosofia. glücklich

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Un tripudio di colori Brillano nei colori dell’oro, le foglie di vite alla luce di un sole ormai basso. Preannunciano l’imminente avvento dell’autunno, ma invitano a goderne la bellezza all’aria aperta, con le vigne a tingersi di colori infuocati, i contadini a raccogliere copiosi grappoli e i cantinieri a rallegrarsi della magia del succo che diventa vino. L’usanza del Törggelen, in tutte le sue sfaccettature, è una gioia per gli occhi e per il palato!

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Dai campi alle bancarelle Dieci carote, due pastinache, una lattuga... cos'altro? I mercati contadini sono sempre più apprezzati, ma anche i mercati settimanali e quelli delle pulci esercitano un forte richiamo. Ad Appiano se ne tengono diversi.

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n nome, un programma: ogni martedì mattina, la piazza antistante il municipio di San Michele ospita il mercato. E si riempie di bancarelle dei contadini. In passato era il punto di ritrovo degli agricoltori e allevatori della zona che si radunavano in questo spazio a fare provviste per l’anno a venire, a vendere e comprare bestiame. Anche oggi sono sempre i contadini a proporre le mercanzie, ma a presentarsi davanti alle bancarelle a comprare non sono più solo i contadini. Andare al mercato, per qualcuno, è un passatempo; altri lo vedono come un’incombenza. Ci si va, comunque, per comprare frutta e verdura di stagione. Quella stessa che, poche ore prima, era ancora sui campi, freschissima. I tuberi, spesso, sono ancora sporchi di terra. E poi ci sono le varietà antiche, in tanti luoghi ormai cadute nel dimenticatoio, e i prodotti apprezzati dagli appassionati, frutto di tanto lavoro manuale. In vendita si trovano uova di galline ruspanti e formaggi, pane preparato miscelando farine di cereali antichi, e poi vino, succhi di frutta e molti altri prodotti di qualità a chilometro zero. Prodotti a lunga conservazione, come il sale alle erbe aromatiche, lo speck e il miele: ottimi souvenirs, perfetti da portare a casa o regalare. Ritrovo settimanale Mentre i mercati contadini sono riservati ai soli prodotti agricoli locali, quelli a cadenza settimanale propongono anche altro. Nelle frazioni di San Eppan Magazin 75


SAPORI

Il mercato contadino è un luogo di ritrovo assai gradito: grandi e piccoli produttori della zona vi propongono frutta e ortaggi freschi, ma anche tante specialità locali e regionali.

Michele, San Paolo e Cornaiano (cfr. Infobox) risolute casalinghe contrattano con gli ambulanti il prezzo di canovacci e tovaglie, mentre qualche giovane mamma confronta fra le varie bancarelle i prezzi delle tutine per neonati. Qui e lì sbucano rivenditori di pelletterie e commercianti di calze in lana. Fra un würstel e una salsiccia si trovano anche patatine fritte per i più piccoli e bicchieri di rosso per i pensionati col grembiule da lavoro. Al mercato, il paese mostra senza fronzoli il vero volto della sua gente, senza bisogno di nasconderlo: anche Appiano è ormai una realtà multiculturale, attenta alla tradizione e, al tempo stesso, aperta al nuovo. Grandi mercati settimanali si tengono anche nella famosa località termale di Merano, tutti i venerdì, e a Bolzano il sabato. Cerca che ti passa Non è la necessità, bensì un pizzico di curiosità unito a una certa passione, a spingere venditori e acquirenti a darsi appuntamento al mercatino delle pulci, dove le cose che hanno perso valore per qualcuno possono fare la gioia di qualcun altro. L’idea di fondo consiste nel passaggio di proprietà degli oggetti usati, da privato a privato; in vendita si trovano spesso anche beni provenienti dallo sgombero di cantine o solai. Il mercatino delle occasioni è chiamato “delle pulci” per l’idea che questi animaletti possano ancora annidarsi fra i vecchi capi messi in vendita. Questi mercatini sono realtà affascinanti, hanno molto da raccontare del passato e della vita quotidiana di un tempo. Fra le bancarelle si trovano testimonianze scritte, dai libri alle riviste, ma anche registrazioni audio e video non più reperibili in commercio. Non è raro scovare anche oggetti d'antiquariato.

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I collezionisti alla caccia di oggetti insoliti, oggetti di valore o ricordi degli anni Sessanta e Settanta troveranno invece agli “Happy Markt” l’ambiente in cui dare sfogo alle proprie passioni. Oltre agli aggeggi tipici del mercatino delle pulci, infatti, questi mercatini dell’usato propongono curiosità di vario tipo, pezzi di ricambio e oggetti antichi da collezione. Fra uno scambio di parole e una trattativa sul prezzo, una capatina al mercatino si trasforma in un piacevole momento di svago. Il nuovo mercatino dell’artigianato Lavorato a maglia, cucito a mano, preparato, creato, intagliato o realizzato con le proprie mani: i prodotti fatti in casa non sono richiesti solo a Natale. Dalle borse ai gioielli, dall’abbigliamento per i bambini alle pantofole tradizionali, dalle creazioni in feltro alle candele, ai saponi, agli oli, alle miscele di erbe, al caffè, al muesli, al miele, al cioccolato o alle praline: più di 100 espositori mettono in vendita le proprie creazioni sulla nuova piattaforma online “SelberGMOCHT”. In primavera e in autunno Appiano offre l’opportunità di conoscere da vicino questi piccoli artigiani nella cornice del mercato “SelberGMOCHT”, punto vendita di tante creazioni disegnate e prodotte in proprio. Di anno in anno È a cadenza annuale e costituisce il momento clou della sagra paesana: la tradizionale Fiera di San Martino fra le vie di Cornaiano, con i suoi 170 espositori, trasforma la ricorrenza dell’11 novembre in un momento di grande festa. Dalle prime ore del mattino sino a tardi, i vicoli e le cantine dell’antico borgo brulicano di vita.

Calendario mercati Mercato contadino

Mercatino dell’artigianato “SelberGMOCHT”

San Michele | Appiano, Piazza Municipio:

San Michele | Appiano:

ogni martedì mattina, tutto l’anno;

9 aprile e 1° ottobre;

Mercati settimanali

Happymarkt

San Paolo | Appiano, in centro, via Scuola:

San Michele | Appiano: 12 marzo, 2 aprile,

ogni lunedì mattina, da aprile a ottobre;

14 maggio, 20 agosto, 24 settembre, 15 ottobre;

San Michele | Appiano, piazza Hans-Weber-Tyrol,

Fiera di San Martino

Parcheggio 2: ogni martedì mattina, da aprile a ottobre; Cornaiano | Appiano, in centro:

Cornaiano| Appiano, in centro: appuntamento annuale, 11 novembre, tutto il giorno

ogni giovedì mattina, da aprile a ottobre;

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Chi compie un viaggio... 78 Eppan Magazin


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... ha qualcosa da raccontare... La frase del poeta tedesco M. Claudius, altrimenti noto come Asmus, vale anche per Appiano. Perché il tragitto percorso dal placido borgo vinicolo divenuto apprezzata destinazione turistica è un viaggio in molte tappe. Una breve carrellata sui 150 anni di turismo ad Appiano sulla Strada del Vino dell’Alto Adige.

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n piccolo paese destinato a diventare meta di vacanze per l'aristocrazia e la borghesia di tutta Europa? I paesani si limitavano a scuotere la testa e riuscivano a malapena a immaginarsi uno sviluppo del genere. Una spinta a guardare oltre l’orizzonte locale venne dall’imperatrice Elisabetta d’Austria, la famosa Sissi, che intorno al 1870 giunse in visita a Merano decretando la repentina fama della località di cura e soggiorno. Prima tappa: “stazione climatica” Anche ad Appiano la storia dello sviluppo turistico ebbe inizio proprio in quegli anni. “Il 25 agosto 1872, alla locanda Zur Sonne di San Michele si diede vita all’Associazione per la valorizzazione dell’Oltradige”, riferisce Wally Kössler, mediatrice culturale, leggendo da un vecchio resoconto. Il dott. Benoni, medico comunale, ne fu il primo presidente e con l’autorizzazione delle autorità viennesi la località di Appiano assurse a

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IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO, INTENDIAMO SENSIBILIZZARE ANCHE I RESIDENTI SULL’IMPORTANZA CHE IL TURISMO HA PER APPIANO. Wally Kössler, Mediatrice culturale

“stazione climatica” per la cura dell’asma e delle affezioni cardiocircolatorie. In paese vi erano già fiorenti attività di affittacamere e si decise pertanto di non introdurre il pagamento di una tassa di soggiorno. Gli sviluppi successivi, dalla costruzione della strada della Mendola a quella della Val Guardia per Bolzano o la messa in servizio della ferrovia dell’Oltradige per il trasporto merci, favorirono a partire dal 1880 la raggiungibilità di Appiano. Le prime camere per gli ospiti furono allestite alla locanda Zur Sonne a San Michele, alla pensione Adler di San Paolo e all’albergo Rössl di Cornaiano. “Tre strutture ricettive che oggi, purtroppo, non esistono più”, si rammarica la Kössler. Un avvio ambizioso, ma interrotto Realizzando l’hotel Eppanerhof tra le mura della residenza Hemmerbach, il mercante di vini Franz Mayr, altresì titolare di una fabbrica di laterizi, creò intorno al 1900 il primo alloggio di lusso a San Michele. Anche Paul Putzer von Reibegg riuscì a portare ad Appiano i pri-

mi ospiti internazionali, principalmente nobili viennesi, ma anche Inglesi, Russi, Americani e Cinesi. Con loro arrivarono in zona anche la cucina viennese, le idee illuminate e progressiste, in forte contrasto con i modi e la mentalità della popolazione rurale. L'euforia per il turismo svanì presto. “La gente non saltò su quel treno”, spiega l’esperta con un’immagine evocatrice. Anche i primi tentativi di promuovere Appiano come valida località di cura e soggiorno fallirono a causa di eventi che sconvolsero profondamente il mondo intero: lo scoppio della Prima guerra mondiale, la divisione del Tirolo, l’annessione all'Italia, l’avvento del Fascismo. Eppure non mancarono in quegli anni approcci visionari. Ubald v. Lutz, ad esempio, “ideò contenuti tuttora validi, come la cura dell’uva”. Trasformò inoltre villa Liebenburg in una pensione, iniziò ad organizzare visite a cantine e castelli, trasportando gli ospiti a bordo di carrozze trainate da cavalli e i loro bagagli sui carretti. Negli anni Venti un gruppetto di lungimiranti imprenditori mosse passi decisi verso lo sviluppo del turismo, ma la storia movimentata (crisi economica, italianizzazione del Sudtirolo, “opzioni” e Seconda guerra mondiale) ne limitò fortemente la riuscita. L’avvento del turismo di massa Negli anni Cinquanta, parallelamente al miracolo economico tedesco seguito ai tumulti della guerra, la mentalità turistica contagiò ampie fasce di popolazione locale andando a costituire, soprattutto per le donne, una gradita fonte di reddito aggiuntiva all’attività agricola. Su iniziativa del funzionario comunale Alois Dellagiacoma, il 15 luglio 1952 nacque l'Associazione per il turismo e la valorizzazione di Appiano (Fremdenverkehrs- und

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Verschönerungsverein Eppan) che puntò sull’immagine del Castel d’Appiano per la sua promozione pubblicitaria. Nel 1957 furono stampati i primi opuscoli; nel 1958 fu reso obbligatorio un contributo di 250 lire a favore della capienza letti e due anni più tardi, nel palazzo del Municipio, venne inaugurato l’ufficio dell’associazione turistica, destinato a fungere da sportello e punto informazioni per il crescente numero di turisti in arrivo. Il forte sviluppo degli anni Sessanta coinvolse, oltre alle dimore, anche le proprietà terriere e le aziende agricole. “Stanze private venivano messe a disposizione dei turisti in quasi ogni casa, destinando agli ospiti, non di rado, anche le camere degli sposi o quelle dei bambini”, ricorda la Kössler quell’ospitalità di fatto illimitata. Il villeggiante cercava il contatto con la famiglia ospitante, si accomodava ai tavoli della cantina o della stube in legno. Il vino prodotto ad Appiano divenne elemento di richiamo pubblicitario. Nel 1963 si registrarono 140.000 pernottamenti. Si contavano allora 33 esercizi ricettivi con un totale di 668 posti letto e una settantina di affittacamere privati con altri 304 letti. La prosperità derivata dal flusso turistico favorì lo sviluppo di altri settori: si aprirono bar e pasticcerie e si investì in nuovi ambiti commerciali. Un luogo cercato e sognato Con Konrad Dissertori a guida dell'Associazione per il turismo e la valorizzazione locale, iniziò nel 1964 una nuova era. Il presidente raccolse donazioni per la pro loco; caldeggiava fra i proprietari delle case l’abbellimento delle facciate; fece realizzare la segnaletica dei sentieri escursionistici, facendovi sistemare panchine lungo il tracciato e restaurare edicole votive e cappelle ai bordi delle strade. Predispose cartelli segnaletici moderni e invitanti; si adoperò a favore della realizzazione di una pista ciclabile e di un regolare servizio di raccolta rifiuti. “Il suo merito più grande, tuttavia, fu l’attività pubblicitaria. Konrad Dissertori si accorse infatti ben presto dell'importanza del marketing strategico”, ricorda Wally Kössler. La presenza alle fiere del turismo, la partecipazione a gemellaggi fra città, ai viaggi promozionali di gruppi musicali e folcloristici locali ma anche ai tornei di calcio, trasformarono Appiano in un luogo cercato e sognato dal pubblico tedesco. “Gli ospiti rimanevano fedeli alla località per anni, amavano trattenersi a lungo, anche due-tre settimane”, racconta ancora la mediatrice culturale. Grazie al passaparola, ma anche alla corrispondenza privata, tramite il contatto con i giornalisti e i tour operators ma anche

Fondamentale è la collaborazione 150 anni di turismo ad Appiano: Quanto bene funziona, oggi, la destinazione turistica? Evelyn Falser, Presidentessa dell'Associazione Turistica Appiano: Stiamo andando molto bene. L'Alto Adige gode di una buona reputazione e Appiano ha tutto quel che serve per una vacanza. Laghi e montagne nelle immediate vicinanze, escursioni e cultura: tutto a portata di mano. Sta soffiando un vento nuovo in molte strutture gastroricettive di Appiano: quanto è importante l'impegno della “Generazione Futuro” (vedi p. 32)? È estremamente importante e faremmo bene a rendere questo passo appetibile anche ad altri esponenti di questa generazione. La consapevolezza del potenziale esistente e di una prospettiva di sviluppo futuro serve a dare la giusta motivazione. Fondamentale però è la collaborazione fra i giovani e meno giovani che operano all’interno di una struttura. Servono le nuove idee dei giovani e la loro capacità di accesso ai social. Questo aiuto anche ad abbassare l’età della clientela. Ma c’è anche bisogno della continuità, del sapere e dell'esperienza dei più vecchi, buoni conoscitori delle abitudini degli ospiti, soprattutto dei fedelissimi che ancora costituiscono il grosso dei vacanzieri ad Appiano.

L'ALTO ADIGE GODE DI UNA BUONA REPUTAZIONE E APPIANO HA TUTTO QUEL CHE SERVE PER UNA VACANZA. Evelyn Falser, Presidentessa dell'Associazione Turistica Appiano

Cosa serve per portare avanti, con successo, lo sviluppo turistico della zona? È molto importante coltivare una certa mentalità turistica fra i residenti. È essenziale che la gente del posto sostenga e promuova Appiano come destinazione turistica. L'eccesso di turismo può essere evitato, puntando su un turismo di qualità ben mirato. Occorre animare i borghi, scommettere su eventi ormai collaudati ma anche su nuove proposte, puntare su un turismo sostenibile, a cominciare dalla mobilità dolce. Stiamo lavorando insieme per un ulteriore sviluppo della località e un rafforzamento della sua posizione come terra del gusto e dei sapori.

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“Con senso di gratitudine e tanti fantastici eventi” 150 anni di turismo ad Appiano: Come vi apprestate a celebrare questo anniversario nel 2022? Thomas Rauch, Direttore dell'Associazione Turistica Appiano: Abbiamo un ricco programma di eventi (vedi anche a pag. XX) con il quale intendiamo ricordare l'anniversario durante tutto l'anno. Ci saranno anche una pubblicazione commemorativa e un libro (dell’editrice Folioverlag) nel quale il pubblicista Martin Hanni ripercorrerà i 150 anni di turismo ad Appiano, dagli esordi fino ai giorni nostri. Sarà inoltre organizzata una mostra nei locali della Lanserhaus a San Michele. Gli eventi saranno inoltre accompagnati da spettacoli dedicati di teatro itinerante, cosiddetti walk-acts. Abbiamo previsto anche un caffè narrativo nel quale alcuni professionisti del settore turistico spiegheranno agli studenti e al pubblico interessato i retroscena del successo turistico. Con una tavola rotonda vogliamo infine promuovere un dibattito aperto sul futuro della destinazione.

NON INTENDIAMO CRESCERE ULTERIORMENTE; VOGLIAMO PIUTTOSTO MIGLIORARE ANCORA Thomas Rauch, Direttore dell’Associazione Turistica Appiano

Che conclusioni si possono trarre passando in rassegna i 150 anni di turismo nella località? Un secolo e mezzo fa il turismo era molto diverso da quello odierno. Le strutture di alloggio sono cambiate; il vecchio ente di cura e soggiorno si presenta oggi nella forma dell'associazione turistica. Un tempo ci limitavamo a permettere l’incontro fra domanda e offerta di letti; oggi siamo una piccola società di marketing che si rivolge non solo ai turisti e vacanzieri, ma anche alla gente del posto. Quali emozioni genera in un direttore una storia di successo come quella di Appiano? Genera un senso di gratitudine. Andiamo fieri del nostro passato, ma vogliamo anche guardare al futuro turistico della destinazione. Non intendiamo crescere ulteriormente, vogliamo piuttosto migliorare ancora, consolidando la posizione della zona come terra dei sapori, votata alla qualità, attenta alle proprie risorse e rivolta al futuro.

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attraverso migliaia di opuscoli destinati al mercato tedesco, svizzero e austriaco, la destinazione rimase a lungo sulla bocca di tutti. Nascita della Strada del Vino dell'Alto Adige Su iniziativa di Dissertori nacque quindi anche il comitato promozionale per la “Strada del Vino dell’Alto Adige”, che riuniva i comuni ubicati lungo il suo tracciato, da Appiano a Salorno. Fu prodotto anche un film che mirava non solo a promuovere turisticamente la zona ma a valorizzarne anche la produzione vitivinicola e frutticola. Dal 1971, Appiano reca il suffisso promozionale “sulla Strada del Vino”. Lungo quest’arteria stradale, Dissertori fece mettere a dimora 500 piante di mandorlo con l’idea di accogliere i villeggianti in una splendida cornice primaverile. E i vacanzieri accorsero volentieri ad ammirare quello spettacolo. Nel 1980 si registrarono ben 430.000 pernottamenti. All’epoca si contavano 146 esercizi ricettivi per 3500 posti letto e 382 licenze di affittacamere con una capienza di altri 3000 posti letto. “Oggi non ci sono più tutti quei letti”, calcola la Kössler. Gli anni Ottanta furono caratterizzati da una certa stagnazione. Le camere precedentemente date in affitto furono ridestinate all’uso personale. Iniziò ad arrivare un nuovo genere di ospiti, più esigenti. Verso il turismo di qualità A partire dagli anni Novanta iniziò la transizione verso il turismo di qualità. La proprietà privata tornò ad essere privata. Facendo leva sulla produzione agricola andò sviluppandosi l’idea delle vacanze agrituristiche. Le pensioni e gli alberghi vennero attrezzati per allinearsi agli standard degli hotel a tre, quattro e cinque stelle. Le strade prima suggerite dai pionieri del turismo sono oggi parte integrante dei programmi di sviluppo turistico. L’attività di marketing ad hoc, un tempo incentrata sulle inserzioni pubblicitarie e sui dépliants, è oggi prevalentemente incentrata su Internet. È rimasto invariato, invece, l’interesse per Appiano che, con i suoi dolci paesaggi e la sua proverbiale ospitalità, continua ad attirare turisti e vacanzieri. Nel 2010 la località ha registrato 474.117 pernottamenti, fra i 65 esercizi ricettivi, con una capienza complessiva di 2340 posti letto, e i 152 affittacamere privati con un totale di 1323 posti letto. “In occasione del 150° anniversario, intendiamo sensibilizzare anche i residenti sull’importanza che il turismo ha per Appiano” riassume Wally Kössler. Abbiamo in programma di realizzare eventi e celebrazioni, pubblicare un’opera commemorativa, un libro e organizzare una mostra. Da raccontare ce n’è abbastanza.


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LUOGHI

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LUOGHI

Fra luci e ghirlande È un momento magico, quando arriva l'Avvento con i suoi profumi e le sue melodie, con le mille luci e le decorazioni sugli alberi. Piazze e vicoli, bancarelle e vetrine brillano e incantano, nella nuova veste natalizia. AvventoAppiano propone prelibatezze locali e prodotti artigianali, una mostra di presepi e un mercatino di Natale (dal 25 novembre 2022 al 6 gennaio 2023). Facciamo rifulgere insieme la luce che abbiamo dentro!

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ATTIVITÀ

Eventi ad Appiano

Appiano propone tutto l’anno iniziative ed eventi gastronomici e culturali rivolti a residenti e turisti.

PROGRAMMA CELEBRATIVO DELL’ANNIVERSARIO www.kurorteppan.info Da marzo a dicembre 2022 150 anni di turismo ad Appiano Caffè narrativo – Tavola rotonda – Letture pubbliche – Presentazione libro – Cura dell’uva Inaugurazione della mostra 150 anni di turismo ecc. Da aprile ad ottobre Caffè narrativi in diverse locations 15 maggio Iniziativa del club alpino AVS: sul sentiero turistico nella gola Furglau 8 giugno Tavola rotonda: “Turismo, economia e vino” Luglio e agosto, in occasione dei “Mercoledì lunghi” Cinema all’aperto con presentazione di vecchi filmati su Appiano 5 agosto Presentazione del libro “Auf dem Weg zum Paradies – Klimatischer Kurort Eppan” di Martin Hanni Inizio agosto Inaugurazione mostra 150 anni di turismo ad Appiano – Pensione Lanserhaus 25 agosto Anniversario ufficiale di fondazione dell’Ente di cura e soggiorno di Appiano Autunno dorato Cura dell’uva Ulteriori informazioni e date sono consultabili alla pagina eppan.com/eventi Con riserva di modifiche 86 Eppan Magazin


ATTIVITÀ

PRIMAVERA Dal 17 marzo al 9 aprile Settimane gastronomiche di primavera sulla Strada del Vino dell’Alto Adige 25, 26 e 27 marzo + 1, 2 e 3 aprile Eppan Culinaria | Primavera in cucina Dal 4 al 30 aprile Giornate della fioritura ad Appiano Laboratorio di preparazione canederli | In carrozza fra i meleti in fiore | Disegni fioriti sull’asfalto | Giri enogastronomici in e-bike | Visita enoculturale a Missiano 9 aprile Mercato-evento dell’artigianato SelberGMOCHT 21 aprile Visita enoculturale a Missiano 23 aprile Castello in festa al Castello d’Appiano 14 maggio Concerto Merano Pop Symphony Orchestra 21 maggio Giornata del vino Maggio Bike Weeks Da maggio a settembre Notti musicali ad Appiano Svariati concerti dalla primavera all’autunno: Notti musicali, Kulturkontakt Eppan, Pauls Sakral

ESTATE Dal 4 al 6 giugno Castelronda 8 giugno Tavola rotonda “Turismo, economia e vino” 1, 2 e 3 + 8, 9 e 10 luglio Eppan Culinaria – L’estate in cucina Dall’1 al 17 luglio Eppan Humor Festival 6, 13, 20 e 27 luglio + 3, 10, 17, 24 e 31 agosto Mercoledì lungo

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ATTIVITÀ

Dal 21 al 30 luglio Settimane enoculturali 22 luglio Festa patronale al Castello d’Appiano 20 agosto Piacere lungo il tappeto rosso

e atti ve ,

canz

16 ottobre Castelmusika 28, 29 e 30 ottobre + 4, 5 e 6 novembre Eppan Culinaria | Cucina contadina 29 ottobre Convegno medico-sanitario Prof. Winkler 29 ottobre Jazz&Wine Dal 25 novembre al 6 gennaio AvventoAppiano Mostra di presepi, San Paolo | Mercatino di Natale, San Michele | Natale a Cornaiano | San Nicolò

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8 ottobre Giornata del Romanico al Castello di Appiano

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1° ottobre Mercato-evento dell’artigianato SelberGMOCHT

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Dall’11 settembre al 13 novembre Settimane d’autunno

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11 settembre Picnic sui prati di Gaido

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Settembre Meet&Greet Reinhold Messner

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AUTUNNO


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Per bimbe e bimbi di tutte le età

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È un modo di balocchi, il negozio Spielwelt in centro a San Michele Appiano. Un’infinità di giocattoli e proposte per bambine e bambini di tutte le età, ma anche tanti consigli preziosi per scegliere il dono più adatto, fra proposte educative e divertenti. Il simpatico staff dell’animazione sarà lieto di organizzare momenti ludici per i più piccoli, portando svago e allegria alle feste di matrimonio, aziendali e di compleanno. Conosci Berta, la nostra clown? È capace di rendere unico e fantastico ogni compleanno. Il nostro è un mondo allegro e vivacissimo, fatto di decorazioni, allestimenti e palloncini di ogni forma e colore.

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Orario di apertura: Lun-sab ore 08:30 – 12:00 Lun-ven ore 15:30 – 19:00 Eppan Magazin 89


ATTIVITÀ

Vantaggi confezionati su misura Le cose fatte su misura calzano a pennello. È questa l’idea che ispira le GuestCards dedicate: tanti vantaggi studiati in base ai vari modi di concepire una vacanza. Con decine di extra completamente gratuiti.

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per eccellenza il momento più bello dell’anno: quello delle vacanze spensierate, quando lo stress della vita quotidiana passa finalmente in secondo piano. Senza dover correre per riuscire a fare tutto. Senza dover programmare per riuscire a vedere tutto. Senza dover organizzare per non lasciarsi sfuggire qualcosa. Il bello di una vacanza è non doversi preoccupare di nulla. È proprio quanto permettono di fare le nuove tessere per gli ospiti. La GuestCard consente infatti al titolare di approfittare di un ampio pacchetto di offerte e servizi, fruibili senza alcun costo aggiuntivo. Uso sempre gratuito di treni, autobus e funivie Muoversi spensierati ma nel rispetto dell’ambiente è ormai diventato un must in vacanza. Grazie all’eccellente mobilità presente in Alto Adige, non sarà difficile concedere una pausa alla propria quattroruote e andare alla scoperta di Appiano e dintorni in pullman, treno o funivia. A bordo dei mezzi pubblici si potranno raggiungere comodamente musei e mete escursionistiche. Per l’intera durata

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del soggiorno, senza limiti né restrizioni, in modo ecologico e senza costi aggiuntivi. Per usufruire della corsa gratuita e di molti altri servizi è sufficiente portarsi appresso la propria GuestCard. Fungerà da lasciapassare per visite guidate a frutteti e vigneti, escursioni botaniche e naturalistiche, salite sul campanile della chiesa: la gamma di proposte è quanto mai varia e consente di esplorare la località di vacanza in lungo e in largo, conoscerne i segreti e assaporarne tutto il gusto. Buono a sapersi: le carte vantaggi vengono rilasciate in base all’alloggio prescelto. A seconda della struttura e del genere della clientela, la GuestCard sarà disponibile nella versione “mobil&activ” o nella versione “WinePass”, dando diritto a tutta una serie di gratuità specifiche. Le tessere restano valide per tutta la durata del soggiorno. Ecco in sintesi i vantaggi confezionati su misura per farti trascorrere ad Appiano sulla Strada del Vino una vacanza ricca di emozioni e scoperte:


ATTIVITÀ

mobil&activ Card

Nella versione “mobil&activ”, la GuestCard include un duplice vantaggio: Uso gratuito di tutti i mezzi pubblici dell'Alto Adige: - Treni regionali (Brennero - Trento, Malles - San Candido) - Autobus del trasporto locale (urbani, extraurbani, citybus) - Funivie del Renon, San Genesio, Maranza, Meltina, Colle e Verano - Tramvia del Renon e funicolare della Mendola - AutoPostale Svizzera tra Malles e Müstair 11 servizi di qualità, proposti gratuitamente dalle località sulla Strada del Vino dell'Alto Adige: - Escursione guidata al Biotopo del Lago di Caldaro - Visita storico-culturale guidata alle chiese di Caldaro - Allenamento tecnico di guida MTB ad Appiano - Visita storico-artistica al campanile di San Paolo - Visita guidata ai meleti di Nalles - Escursione guidata per tutta la famiglia a Termeno - Escursione guidata a Termeno e dintorni - Escursione di un giorno alle montagne vicine - Escursione guidata sulle Dolomiti - Camminata guidata fra le vie di Egna, mercato più antico del Tirolo e borgo di grande suggestione - Escursione guidata ai frutteti e vigneti di Cortina con illustrazione dei metodi di coltura e delle varietà

WinePass

Nella versione “WinePass”, la GuestCard comprende quattro generi di vantaggi: Uso di tutti i mezzi pubblici dell'Alto Adige: - Treni regionali (Brennero - Trento, Malles - San Candido) - Autobus del trasporto locale (urbani, extraurbani, citybus) - Funivie del Renon, San Genesio, Maranza, Meltina, Colle e Verano - Tramvia del Renon e funicolare della Mendola - AutoPostale Svizzera tra Malles e Müstair Oltre 90 musei e collezioni inclusi nella museumobil Card Circa 70 esperienze incentrate sul vino con il 50% di SCONTO Tante attività ricreative con una riduzione del 50% Scopri tutti i dettagli delle GuestCards “mobil&activ” e “WinePass” alla pagina www.eppan.com

Meraner Land Express Il servizio Meraner Land Express, operativo due volte a settimana (mercoledì e sabato) nel periodo dal 26 marzo al 5 novembre, consente di raggiungere comodamente Merano e dintorni anche da Monaco di Baviera, usufruendo inoltre del servizio navetta diretto da e per l’alloggio scelto ad Appiano/Caldaro. A bordo di un comodo pullman turistico, anche il collegamento con la Germania si preannuncia dunque facile e senza lo stress di dover trascinarsi dietro i bagagli. Per dettagli sulle prenotazioni e gli orari di partenza dei pullman è possibile rivolgersi agli uffici dell’Associazione Turistica Appiano. Südtirol Express Il servizio Südtirol Express, operativo ogni sabato da fine marzo a fine ottobre, collega le località svizzere di San Gallo, Wängi, Winterthur, Zurigo e Langaro con l’Alto Adige, offrendo inoltre il servizio navetta da e per l’alloggio prescelto ad Appiano/ Caldaro a bordo di un confortevole e moderno pullman turistico. Oltre a garantire un comodo trasporto bagagli e persino biciclette, il servizio è gratuito per i bambini sotto i 6 anni e scontato del 50% fino ai 14 anni. Per ulteriori informazioni sulle possibilità di prenotazione e gli orari consultare la pagina www.suedtirolexpress.ch

NOTE EDITORIALI Redazione: Associazione Turistica Appiano Ideazione grafica, layout: effekt.it Associazione Turistica Appiano Traduzioni: Dunia Cusin, Studio Traduc – Bolzano, Associazione Turistica Appiano Immagini: Alex Filz, Helmuth Rier, HGV, IDM Südtirol/Marion Lafogler, IDM Südtirol, Johannes Fein, Cantina Sociale Cornaiano Soc. Agr. Coop., Erwin Flor, Peter Winkler, Christof Lackner, Manfred Mair, Carl-Philipp von Hohenbühel, Waltraud Kössler, Evelyn Elsler, Roland Zozin, Kathrin Oberhofer, Klaus Peterlin-allesfoto, Marion Lafogler, Harald Wisthaler, LIVEStyle Agency, Roland Pernter, Seppi Toni, shutter-stock.com, St. Urban distillery, Cantina San Michele Soc. Agr. Coop., Cantina San Paolo Soc. Agr. Coop., Spielwelt di Marini Evi, Bio Paradies SAS, glücklich S.n.c., Enoteca Vis à Vis SAS di Schwarzer Martin, Tenuta Klaus Lentsch, Jakob Obkircher, Bernhard Andrich, Alex Pircher, Dominik Ebner, Salzburger Nachrichten/Robert Ratzer; Testi: Petra Kerschbaumer – Und Punkt, Associazione Turistica Appiano; A cura di: Associazione Turistica Appiano, Pres. Evelyn Falser, Dir. Thomas Rauch; Stampa: Athesia; Tiratura: 7.000 in tedesco, 1.500 in italiano, 750 in inglese; Disclaimer: I contenuti di queste pagine sono frutto di un’accurata selezione delle fonti, ciò nonostante non se ne garantisce la correttezza. Riproduzione e utilizzo consentiti solo previo consenso della redazione. Tutti i dati senza garanzia.


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Dai campi alle bancarelle

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pages 74-77

Chi compie un viaggio

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Vantaggi confezionati su misura

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Fra luci e ghirlande

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Un tripudio di colori

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Programma settimanale

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Un paese sotto e sopra

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Il gusto di una volta

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500 e una magia

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Le divine nostrane

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Ristoro nel verde

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Perché la musica unisce e allieta

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Generazione Futuro: quo vadis?

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Perle in bicchiere

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Rigenerante freschezza

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Il fascino dell’antico

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Una mano sulle corde della vita

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Nell’incanto dei meli in fiore

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L’apice dei sapori

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Il bello vien imparando

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Il richiamo della natura

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