7 minute read
UNICUSANO SAILING TEAM
Nella nostra flotta femminile Arianna Passamonti e Giulia Fava Unicusano Sailing Team. Un piano di finanziamento previsto fino al 2024 che l’Università Niccolò Cusano promuoverà per consentire al team di realizzare il sogno delle Olimpiadi di Parigi.
QUANDO È INIZIATO IL VOSTRO RAPPORTO CON IL SAILING?
Advertisement
“Entrambe abbiamo trascorso buona parte dell’infanzia e dell’adolescenza in barca; non abbiamo ricordi di un sabato o di una domenica in famiglia, ma di intere giornate trascorse in mare. Sia io che Giulia abbiamo iniziato all’età di 7 anni, sull’Optimist, la classica barchetta sulla quale i piccoli velisti iniziano sia a ‘muovere i primi passi’ che ad affrontare le prime vere regate giovanili. Spesso ci siamo ritrovate, da avversarie, a contenderci i vari podi femminili sia a livello regionale che nazionale”, ci racconta Arianna, che si è innamorata di questo sport per puro caso. “Alle elementari partecipai ad un corso insieme ai miei compagni di scuola. Dopo la prima settimana ne ho fatta una seconda, poi una terza e da lì non ho mai più smesso”. Invece per Giulia la passione per questo sport è iniziata un po’ per gioco, un po’ per voler dimostrare che fosse più forte. “Mio fratello praticava questo sport già da due anni e all’inizio non mi aveva fatto impazzire l’idea di uscire in mare al freddo e al gelo, però poi l’estate dei miei 7 anni ho fatto il mio primo corso di scuola vela e da quel momento non ho più smesso. Ero la più piccola in squadra e anche l’ultima arrivata quindi ero più scarsa degli altri, ma volevo dimostrare di essere più forte di tutti e giorno dopo giorno sono migliorata”.
COME CI SI SENTE QUANDO SI RAGGIUNGONO QUESTI DURI TRAGUARDI? VE L’ASPETTAVATE GRAZIE AL DURO LAVORO FATTO O SI È TRATTATO DI UNA COMBINAZIONE ANCHE PER VOI SORPRENDENTE?
A 14 anni, dopo l’Optimist, abbiamo iniziato ad andare in barca insieme. Lo abbiamo fatto per divertimento ma anche per fare ciò che più amavamo. Quando sei così giovane non puoi sapere quello che ti aspetta e di certo noi mai avremmo potuto immaginare tutto questo… Ovviamente, oltre al divertimento, entrava in gioco anche l’agonismo e lo spirito della gara (che di certo non ci è mai mancato) e le soddisfazioni iniziavano ad arrivare. Ci si sente bene quando raccogli quello che con fatica hai seminato e noi in ogni allenamento abbiamo sempre messo il massimo impegno possibile.
VERSO QUALI ACQUE STATE NAVIGANDO ORA?
Fino a fine maggio saremo nelle ‘acque di casa’ ad Ostia dopo un lungo periodo di allenamenti e regate trascorso all’estero. Le Olimpiadi del 2020 sono state rimandate di un anno e questo rende il prossimo quadriennio più corto. Noi vogliamo essere preparate al massimo delle nostre possibilità per le prossime selezioni olimpiche. Il nostro programma prevede un periodo di allenamento da sole con il nostro allenatore personale per rivedere e perfezionare alcune manovre e da giugno ci uniremo nuovamente alle nostre compagne della nazionale (probabilmente al Lago di Garda) per lavorare in gruppo. L’anno scorso è stato molto penalizzante per noi, poiché per ovvi motivi legati alla pandemia sono state cancellate tutte le regate internazionali: questo è stato limitante per noi perché ci ha impedito di fare esperienza sul campo. Cercheremo di recuperare il prima possibile anche se purtroppo, anche quest’anno, sembra essere molto difficile organizzare eventi. Tutti i campionati sono stati rimandati a settembre.
ATTUALMENTE COME SI SVOLGONO I VOSTRI ALLENAMENTI?
Nel nostro sport si lavora a ‘blocchi’ ovvero periodi di allenamento in acqua alternati a periodi di allenamento a secco.
Nella preparazione invernale, come in quella estiva, il nostro lavoro in acqua si divide in periodi trascorsi con la nazionale, quindi un lavoro di gruppo, e sessioni d’allenamento con il nostro allenatore personale con cui lavoriamo da sole per perfezionare i punti deboli. Oltre ad andare in barca, cinque giorni a settimana, ci alleniamo in palestra dove siamo seguite dal nostro preparatore atletico.
ARIANNA, GIULIA SO CHE AMATE LO STUDIO E CHE VOLETE INTRAPRENDERE NUOVI PERCORSI DIDATTICI. QUALI SONO I PROSSIMI OBIETTIVI UNIVERSITARI?
“Cerchiamo entrambe di dedicare allo studio tutto il poco tempo libero a disposizione. Durante il periodo dei doppi allenamenti è molto difficile concentrarsi sui libri. Viceversa, è più semplice quando abbiamo i cosiddetti periodi di allenamento a secco,
dovendo andare solo in palestra possiamo concentrarci al massimo sulla preparazione degli esami universitari”. Arianna, che è al terzo anno di Scienze motorie e sta per laurearsi, ci racconta le sue ambizioni: “Per me è molto importante riuscire a completare anche questa parte della mia vita. Poter contare sul percorso universitario e sulla laurea mi rende ancora più forte dal punto di vista psicologico, per questo dopo la laurea triennale mi iscriverò alla magistrale in Management dello Sport. In questi ultimi anni io e Giulia stiamo gestendo il nostro percorso olimpico da sole. Mi sono resa conto che la parte manageriale mi appassiona e che nel mio piccolo mi riesce bene per cui opterò per questa strada”. Per Giulia, che frequenta il secondo anno della facoltà di Scienze biologiche ambientali, il percorso universitario è una parte importante della quotidianità: “Studio biologia perché mi appassiona molto, questo mi consente di trascorre del tempo sui libri anche dopo l’allenamento con piacere e senza che questo pesi sulla mia giornata. L’obiettivo principale è di finire la triennale nel corso del prossimo anno accademico. Sinceramente non saprei ancora dire cosa farò nella magistrale, però sono sicura che alla fine di questi tre anni avrò un quadro più completo di cosa la biologia mi possa offrire e sceglierò sempre la strada che mi appassiona di più”.
ABBIAMO UN SOGNO IN COMUNE CON L’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO CHE VI SUPPORTERÀ E SOSTERRÀ, FINANZIANDOVI FINO AL 2024, ARRIVANDO AL CORONAMENTO DELLE OLIMPIADI DI PARIGI.
L’Università Niccolò Cusano è il nostro unico sponsor, e sottolineo unico poiché non abbiamo bisogno di nessun altro. Noi non siamo Arianna e Giulia ma siamo L’UNICUSANO SAILING TEAM. Il nostro sogno è quello di qualificarci per le Olimpiadi di Parigi 2024. Sappiamo che non è una cosa banale, ci scontriamo con avversarie molto più grandi di noi, con avversarie con molta esperienza ma, nonostante ciò, noi ci crediamo e soprattutto ci impegniamo al massimo per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissate. Avere un supporto come quello offerto dall’università è fondamentale. Non potremo mai ringraziare sufficientemente l’Università per l’occasione che ci sta dando. Lo facciamo con il nostro massimo impegno.
IN ITALIA, POCHI (SE NON NESSUNO) SONO DISPOSTI AD ADERIRE AD UN PROGETTO DEL GENERE. I FONDI CHE SERVONO PER POTER REALIZZARE QUESTO PERCORSO SONO TANTI.
Questa cosa va sottolineata: in Italia, lo possiamo dire con molta chiarezza, NESSUNO è disposto ad aderire al progetto di un percorso olimpico. In particolar modo la vela è uno sport che richiede molti fondi a disposizione: ai costi elevatissimi della barca si sommano i costi di un furgone, un carrello, un gommone… È necessario uno staff di persone che ti seguono: allenatore, preparatore atletico, fisioterapista… Inoltre, le trasferte per allenamenti e regate sono in tutto il mondo. I costi per realizzare una campagna olimpica sono esagerati, nessuna famiglia normale è in grado di sostenerli. Le nostre ci hanno sempre supportato, con grandissimi sacrifici, fintanto che abbiamo praticato questo sport a livello giovanile, ma una volta arrivate alle classi olimpiche il rischio è stato quello di dover smettere nonostante gli importanti risultati sportivi ottenuti. Questo perché la vela è uno sport di nicchia, noioso da guardare e poco conosciuto nel mondo ‘normale’ e nessuno ci guadagna a sponsorizzare un giovane velista che vuole intraprendere il nostro percorso. Penso sia stato un miracolo quello che ci è capitato e non ringrazieremo mai abbastanza l’Unicusano e Stefano Bandecchi per questa opportunità; noi possiamo solo dire che portiamo con onore il nome dell’università e ci stiamo mettendo tutto l’impegno possibile.
INFINE, CHE CONSIGLIO DARESTE A DEI GIOVANISSIMI CHE PENSANO DI SEGUIRE LE VOSTRE ORME UN DOMANI?
Nella vita l’importante è crederci sempre fino in fondo e fare il massimo per perseguire i propri sogni e le proprie passioni. Nelle classi giovanili si capisce quanto si ama questo sport. È una vita dura e piena di sacrifici ma, fidatevi, ne vale la pena. Godetevi il mare. “Dominare il vento, essere liberi ed in grado di andare dovunque con la vostra barca sono emozioni che non puoi provare da nessun’altra parte e valgono la pena di essere vissute”.
Augustus Hare diceva che “il pensiero è il vento, la conoscenza è la vela, e l’uomo è la nave”.