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LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE Tra presente e passato le nuove opportunità offerte dal web
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE DELL’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO: UN CONFRONTO CON IL PROF.CURZI
L’università Niccolò Cusano è considerata un’eccellenza italiana nell’ambito della didattica universitaria di ultima generazione. All’interno dell’offerta formativa dall’anno accademico 2020/2021 è presente la facoltà di Scienze Motorie che, grazie a un percorso moderno e innovativo, il Percorso eccellenza, offre la possibilità di studiare un argomento alla volta di ogni singola materia in programma e di migliorare le proprie prestazioni soprattutto per quelle materie più ostiche da affrontare. Il professore Curzi, docente di Teoria e metodologia dell’allenamento delle discipline sportive, si racconta e ci fornisce alcuni consigli utili nel corso di laurea in Scienze Motorie, illustrando i molteplici sbocchi professionali a cui possiamo ambire.
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Professor Curzi, ci può spiegare quali sono i contenuti di studio relativi ai Corsi di Scienze Motorie?
L’area delle Scienze Motorie dell’Università Niccolò Cusano presenta due distinti percorsi formativi, il Corso di Laurea Triennale in Scienze Motorie (L-22) e il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport (LM-68). Il percorso di laurea triennale è in grado di conferire le conoscenze relative a tutti quegli aspetti fisiologici, biologici e biochimici che costituiscono i pilastri dell’esercizio fisico, nonché conoscenze e competenze relative agli ambiti psico-pedagogico, sociale e giuridico dell’educazione motoria e, più in generale, dell’attività sportivo-motoria. Il percorso di laurea magistrale è invece stato pensato come strumento di formazione per i professionisti nel settore delle attività sportive e motorie di ogni livello, nonché per coloro che intendono concretizzare la propria carriera in ambito educativo o accademico. Per questo il percorso prevede l’acquisizione di conoscenze e competenze in ambito biomedico, psicopedagogico, sociale e giuridico, nonché conoscenze e competenze specifiche della pratica sportivo-motoria come teorie e metodologie dell’allenamento, preparazione fisica e coaching sportivo.
Qual è il punto di forza dell’Università Niccolò Cusano secondo lei?
Benché appartenga a questa Istituzione da un tempo relativamente breve, ciò che salta all’occhio di questa realtà è la grande attenzione riservata allo studente. Lo studente all’Università Niccolò Cusano è al centro del progetto di apprendimento e non ne rappresenta un semplice fruitore.
L’attenzione che gli viene riservata lungo tutto il percorso di studio, la flessibilità del percorso stesso unita alla disponibilità di un contatto diretto e continuo con le figure universitarie di riferimento, come i tutor e i docenti, credo rappresentino alcuni dei fiori all’occhiello di questa realtà. Inoltre, due ulteriori punti di forza sono l’istituzione dei percorsi di Eccellenza che permettono, tra le altre cose, un’interazione continua studente-docente anche durante l’attuale stato di pandemia, e la costruzione di una forma di fruizione telematica innovativa, in grado di fondere i vantaggi di un percorso a distanza con le necessità di approfondimenti in presenza da svolgere all’interno dello splendido Campus (quando la situazione epidemiologica lo permetterà).
In termini pratici, Professor Curzi, perché iscriversi ad un ateneo telematico piuttosto che ad uno tradizionale? Quali sono i principali vantaggi?
Direi che i vantaggi sono molteplici. In primis, la possibilità di decidere l’orario di fruizione dei contenuti, che consente a tutti coloro che hanno già un impegno lavorativo o una particolare situazione familiare, di seguire a pieno il corso senza essere penalizzati.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità di un confronto costante con tutor e docenti che sono a disposizione tutti i giorni. In questo modo lo studente può essere seguito passo dopo passo senza il rischio di disperdere le proprie energie o di ritrovarsi in una condizione di difficoltà senza avere nessun punto di riferimento.
Aggiungerei anche la possibilità di sostenere esami con una cadenza molto più frequente delle università tradizionali, evitando di incorrere in quelle fasi stagnanti di studio in attesa di un appello che a volte tarda per mesi. In questo modo, non solo lo studente può pianificare il proprio percorso al meglio, ma nel caso in cui un esame non abbia esito positivo o soddisfacente, ha la possibilità di recuperarlo in tempi ben più brevi.
Ha qualche consiglio da dare ai nostri studenti che si approcciano alla sua materia?
Studiare? Scherzi a parte, ho la fortuna di essere il docente di riferimento di tre insegnamenti, tra il corso triennale e quello specialistico, molto avvincenti: Attività Motoria Adattata, Preparazione Fisica e Teoria e Metodologia dell’Allenamento delle Discipline Sportive. Si tratta di tre insegnamenti caratterizzanti il corso poiché i contenuti rappresentano spesso ciò che lo studente desidera affrontare quando immagina un percorso in ambito motorio.
Ciò che consiglierei è di affrontare i contenuti con curiosità e voglia di apprendere. Consiglierei di interfacciarsi con tutor e docente per ogni dubbio, sfruttando al meglio questo sistema che offre grande disponibilità. Consiglierei inoltre di ricercare il lato applicativo delle cose, provando a comprendere come i contenuti possano, nel caso in cui lo studente sia già all’interno del mondo sportivo, essere elemento di supporto, arricchimento e comprensione di ciò che vedono eseguire o eseguono loro stessi in campo.
Crede che l’esperienza del Covid abbia cambiato il mondo dello Sport? Se sì, in che modo?
Mi sembra ormai chiaro che anche in ambito sportivo usciremo da questa pandemia con due periodi storico-sportivi ben distinti, un pre- e un post-Covid.
La pandemia ci ha reso consapevoli soprattutto del profondo bisogno di movimento e confronto che caratterizza l’individuo in quanto tale, indipendentemente dall’essere sportivi oppure no. Questo ritengo meriti una profonda riflessione anche sull’importanza che viene data oggi dalla politica al mondo motorio-sportivo, il cui valore socio-culturale ed economico non viene spesso riconosciuto abbastanza a mio parere.
Il sistema sportivo professionistico, soprattutto degli sport il cui introito economico è più rilevante, è in crisi ed il sistema dilettantistico si ritrova in una situazione altrettanto complessa. La situazione economica attuale e prossima del paese appare difficile e questo non potrà che ripercuotersi sul sistema sportivo. Tuttavia, ritengo che è proprio in un momento di crisi come questo che si possano cogliere grandi occasioni. Penso non ci sia momento più opportuno per una rivalutazione del ruolo dello sport e una valorizzazione del ruolo degli specialisti di questo settore.
Quali ostacoli sono presenti nel mercato per la compiuta affermazione delle figure professionali afferenti al settore delle Scienze Motorie e dello Sport? Quali gli sbocchi occupazionali?
Il settore pur trovando sempre sbocchi professionali ha sofferto di una scarsa regolamentazione e di un mancato riconoscimento dei ruoli. Tuttavia recentemente gran parte di questi ostacoli sono stati superati con il decreto legislativo del 28 febbraio 2021 attraverso il quale sono stati istituiti la figura professionale del chinesiologo di base, titolo raggiungibile attraverso la laurea triennale L-22, e la figura del chinesiologo sportivo, attraverso la laurea magistrale LM-68. L’ambito di riferimento del chinesiologo di base riguarda tutte le forme di attività motoria sotto forma di corsi specifici o attività libera, praticabili in palestre, club e associazioni, nonché tutte le attività scolastiche aggiuntive riguardanti progetti sportivi e motori extra-scolastici. Per quanto riguarda il chinesiologo dello sport, il suo settore di riferimento
principale è quello dello sport agonistico sia professionistico che dilettantistico. Il suo collocamento è previsto nell’ambito tecnicotattico, così come in quello relativo alla preparazione atletica e fisica. Nell’ambito agonistico il suo impiego può essere relativo sia a atleti normodotati che disabili di ogni fascia di età. L’ufficialità dell’istituzione di queste nuove figure professionali non potrà che dare nuova linfa ai percorsi di formazione, tutelando i professionisti da aspiranti improvvisati. Inoltre non va dimenticato che la Laurea Magistrale di riferimento attualmente rappresenta una delle possibili opzioni per iniziare un percorso scolastico o accademico nell’ambito delle Scienze Motorie e Sportive.
Ringraziamo il prof. Curzi per la disponibilità che ci ha dato. Siamo sicuri di aver destato l’interesse di tutti gli studenti dell’università, perché conoscere un insegnante anche per quanto riguarda i suoi aspetti umani è sicuramente interessante e auspicabile per migliorare il rapporto tra studenti e docenti. Il nostro obiettivo è quello di acquisire una maggiore cultura del movimento e dello sport, che si possa tradurre in stile di vita.