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PAROLE D’AMORE
Lo sport è la metafora della vita, sembra pura retorica, ma è davvero così: stimola il senso di appartenenza, educa al sacrificio, a lottare per una vittoria ma soprattutto per un ideale. Questo vale sia per gli sport individuali sia per quelli di squadra. Nel primo caso la competizione avviene con noi stessi, con le nostre paure, le nostre insicurezze, una competizione che si contestualizza in un percorso umano che diventa quotidianità dove la vittoria abita nella gratificazione, nella soddisfazione del risultato tanto desiderato. Nel secondo, invece, si caratterizza il gruppo come ambito di socializzazione e condivisione di tutti gli sforzi necessari e funzionali al raggiungimento dell’obiettivo. Lo sport è un catalizzatore di energie, fisiche ed emozionali, sprona a migliorarsi, a superare sé stessi, a credere sempre nelle proprie qualità. Aiuta a costruire la nostra identità, a strutturare la personalità che ci connota come individui e attori sociali, coltivando le sue componenti fondamentali: determinazione, costanza e talento. Da un punto di vista strettamente relazionale costruisce e nutre la solidarietà verso il prossimo, verso i propri compagni nell’idea che la forza del gruppo possa reggere l’urto di qualunque avversità, sempre, però, nel rispetto dell’avversario.
Quindi lo sport, mostrandosi come metafora della vita, ne rappresenta anche una declinazione come lo studio con cui condivide diverse affinità, in quanto ulteriore derivazione espressiva di tante esistenze. Infatti, le componenti identitarie sopracitate (determinazione, costanza e talento), sono anche i postulati irrinunciabili dello studio, inteso come pianificazione mirata che punta a un obiettivo come suo naturale compimento: il titolo che rappresenta il traguardo ma, al contempo, un rito di passaggio, l’inizio di una nuova stagione di vita che può contemplare altri risultati, altri traguardi da raggiungere. Ed è per questo che lo studio, con lo sport, condivide un comun denominatore che attiene all’universo della volontà motivante, elemento che agisce su un doppio fronte: quello che contempla la sopportazione del sacrificio e quello che riguarda il miglioramento e l’affermazione personale, due aspetti legati da un rapporto biunivoco. È tale volontà che fa la differenza, il contesto stimolante che funziona come sintesi definitiva di tutte le altre caratteristiche che ci definiscono come uomini e donne che vogliono emergere e distinguersi in un mondo fortemente competitivo come quello attuale, non solo nei confronti degli altri, ma anche, e soprattutto, nei riguardi di noi stessi.
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Lo sport e lo studio sono dei vettori di educazione, di cultura, di evoluzione e di crescita personale e collettiva e, insieme, condividono anche il modo di celebrare la vittoria attraverso il suo simbolo: quella corona d’alloro, la laurea insignis latina, che cingeva il capo dei vincitori dei giochi delfici e delle Olimpiadi, ma anche dei poeti e di tutti coloro che, oggi, terminando il loro percorso didattico, la indossano con orgoglio.