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UNICUSANO SPONSOR DELL’ATLETICA LIBERTAS LIVORNO Ce ne parla il Prof. Laudani

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OROSCOPO

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UNICUSANO SPONSOR DELL’ATLETICA LIBERTAS LIVORNO: CE NE PARLA IL PROF. SILVIO LAUDANI

Sport ad alto livello e cultura: su questo abbinamento si fonderà, per i prossimi quattro anni, l’accordo di sponsorizzazione fra l’Atletica Libertas Livorno, società di atletica leggera con 72 anni di storia gloriosa alle spalle, e la prestigiosa Università Niccolò Cusano, non nuova alle cronache cittadine, avendo instaurato, anche nel mondo del Basket, con la Unicusano PL Livorno, una partnership sempre nel settore dello sport. A raccontarcelo il prof. Silvio Laudani, professore durante le scuole medie del fondatore dell’Università Niccolò Cusano, Stefano Bandecchi, e attualmente direttore tecnico della società di atletica leggera.

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Prof. Laudani, è da circa cinquant’anni che respira atletica, come nasce questa passione?

La mia passione per l’atletica è nata grazie a mio fratello Luigi, il quale ha iniziato per primo a praticarla e successivamente è stato l’allenatore del mezzofondista Stefano Bandecchi. In un primo momento ho iniziato a vederlo e a seguire le sue gare, ma una volta entrato in campo anche io, mi sono subito appassionato all’ambiente e al tipo di attività sportiva. Da quel momento in poi è nata la passione e l’amore per questo sport e in generale per l’educazione fisica. Io e mio fratello abbiamo frequentato entrambi l’ISEF, dedicandoci sin dalle scuole all’atletica leggera. In seguito, entrando nella società Libertas Livorno, una polisportiva in cui erano presenti l’atletica, la pallacanestro, la pallavolo e il nuoto, mi sono appassionato anche al basket. Si può dire che la mia gioventù l’ho trascorsa frequentando un ambiente sportivo al cento per cento.

Una carriera prestigiosa e piena di soddisfazioni. Tra i suoi allievi, tanti campioni e tante promesse dello sport.

Si, ho avuto tanti atleti. Sono partito praticando il mezzofondo a livello regionale, niente di più. Ho smesso presto come atleta per motivi scolastici, poiché non ero uno studente modello, avendo dedicato molto tempo allo sport e un po’ meno allo studio. Successivamente, già da quando frequentavo l’ISEF, mi dedicai all’attività di allenatore (nel settore lanci), una strada nata così, quasi per caso, e nemmeno a farlo apposta, negli anni ’70 (e ’80) nasceva il centro di preparazione olimpica di Tirrenia. Per esigenze di società mi sono avvicinato ai lanci, essendo il centro di Tirrenia il punto di riferimento per il settore lanci a livello nazionale, e congiuntamente a livello europeo. Infatti tutti i lanciatori di altissimo livello si allenavano presso quest’ultimo ed è qui che mi sono innamorato di queste specialità, arrivando ad allenare diversi campioni. Partecipando a corsi nazionali sono diventato tecnico specialista del settore lanci, avendo avuto la fortuna, poiché ci vuole anche questa, di aver incontrato degli atleti di ottimo livello. Sono arrivato poi nella nazionale giovanile, essendo stato nominato responsabile nazionale del lancio del disco giovanile prima, del “Club Italia” poi, sempre collegato al settore assoluto.

So che è stato professore di educazione fisica del fondatore dell’Università Niccolò Cusano. Che ricordo ha del suo allievo Stefano Bandecchi?

Stefano Bandecchi è stato mio allievo nel periodo in cui insegnavo a Collesalvetti, lì lui frequentava le scuole medie “Marcacci”. Si legò alla mia passione per l’atletica, spingendo spesso i compagni verso questa disciplina, e venendo ad allenarsi con me. Da studente Stefano era un ragazzo vivace, anche mentalmente, si interessava a tutto, devo dire sempre presente anche all’interno della classe. Vedendolo ora, immagino che la sua evoluzione sia frutto del suo spirito d’iniziativa e del suo continuo sviluppo, qualità presenti in lui già da adolescente. Era un ragazzo a cui gli altri facevano riferimento. Inoltre lo ricordo come un ragazzo decisamente positivo e molto allegro, spiritoso, con la battuta sempre pronta, elemento

che continuo a vedere ancora ora, seguendolo nella trasmissione che conduce il lunedì L’imprenditore e gli altri, ideata durante il lockdown.

Dopo tanti anni avete riallacciato i rapporti. In che occasione vi siete incontrati nuovamente e come è nata questa collaborazione con la società Atletica Libertas Livorno?

Diciamo che fu per caso. Avvenne quando sentii la notizia che lui si era avvicinato al mondo del calcio e aveva intenzione di acquistare il Livorno calcio. Da quel momento ho cominciato a pensare, “Bisogna che un giorno io trovi il coraggio e il modo di sentirlo”, e pensai che a lui avrebbe fatto piacere avere una collaborazione con l’Atletica Libertas Livorno. Grazie al fatto che mia zia teneva ancora contatti con la sua famiglia, visto che anche lei è stata insegnante di matematica di Stefano a Collesalvetti, e lì aveva avuto come studenti i fratelli e la sorella di Stefano, abbiamo contattato la mamma, che ci ha fornito il suo numero di telefono. Provai così a telefonargli, dicendomi “Vediamo un po’ se si ricorda di me”, e alla prima telefonata non mi rispose, così gli mandai un messaggio spiegandogli che ero il professor Laudani, che non sapevo se si ricordasse di me e che volevo parlargli. Dopo pochissimo mi richiamò, e devo dire che mi torna ancora la pelle d’oca, mi ha colpito tantissimo perché mi disse, “Professore sono Stefano Bandecchi, mi ricordo benissimo di lei”, dandomi sempre del lei, e gli dissi “Ma Stefano dammi del tu, insomma oramai sei un uomo importante”, e lui allora “Lei è il mio professore e io a lei devo tanto, perché mi ha insegnato tanto, mi ha dato delle dritte che poi mi sono state fondamentali nella vita”, e io rimasi con gli occhi lucidi dalla commozione, perché effettivamente mi colpì molto questa sua frase. Stefano ribadì questo concetto e questa stima che ha per me, e quando quest’anno ci mandò un video di auguri per la fine dell’anno e per l’inizio del nuovo, noi della società Libertas UNICUSANO Livorno l’abbiamo inserito sul sito e sui social della società. Gli dissi “Visto che vuoi comprarti il Livorno, un piccolo aiuto alla tua vecchia società, dove hai corso per diversi anni…” e tutto qua, e lui mi rispose “Professore io per lei faccio qualunque cosa”. Non aveva dubbi nella sua voce, e da lì nacque la collaborazione e questa sponsorizzazione tra l’Università Niccolò Cusano e l’Atletica Libertas Livorno. Tutto ciò mi ha fatto veramente un enorme piacere, perché sottolineo l’ho sentito veramente sincero e le parole che scambiamo quando ci sentiamo sono veramente confortevoli. Purtroppo non siamo

più riusciti a incontrarci di persona a causa di questa pandemia. Infatti un po’ di tempo fa mi disse “Non diciamo quando ci si vede perché qui altrimenti tutte le volte che si dice ‘ci vediamo’ a causa di questa pandemia finiamo sempre bloccati. Quindi aspettiamo e via”. Speriamo di poterci incontrare presto, per me sarebbe un piacere venire a Roma, vedere l’università, e vedere che ha fatto veramente tanta strada.

L’Unicusano sostiene da sempre il binomio sport e cultura, abbinato e finalizzato alla crescita dei ragazzi. L’accordo fra la società livornese e l’Università Niccolò Cusano metterà a disposizione anche delle borse di studio.

Ci sembrava giusto, nell’ideare questa nostra collaborazione, dare la possibilità ai ragazzi di usufruire delle borse di studio. Il nostro progetto vuole essere proprio un modo di instaurare un rapporto con i ragazzi e creare un binomio tra sport e cultura. Quindi creare dei supporti per sostenere i ragazzi sia a livello locale qui a Livorno, sia per diventare un polo di riferimento a livello nazionale. È questo il nostro obiettivo. Ora grazie a questa partnership abbiamo atleti da tutte le parti d’Italia. Inizialmente abbiamo dovuto ‘stuzzicare’ i nuovi atleti a venir con noi e gareggiare con la maglia della Libertas Unicusano; successivamente però abbiamo avuto tante richieste, perché ci sono parecchi atleti favorevolmente interessati a questa nostra collaborazione con l’Università Niccolò Cusano. Per fare atletica a livello professionistico e per andare avanti con l’attività sportiva in Italia o vai in un gruppo sportivo militare oppure devi avere un aiuto, che nel nostro caso è legato allo studio e quindi alla cultura, perché il vero problema dei ragazzi sta nel dover scegliere fra sport e studio. Quindi per un ragazzo o diventa il suo lavoro, oppure può cogliere la nostra opportunità delle borse di studio, fornite ai ragazzi grazie all’università Niccolò Cusano e alla sua modalità di didattica a distanza.

Un suo pensiero sul progetto “Sport col cuore”, un’iniziativa nata dal Presidente Stefano Bandecchi a sostegno dei giovani che non hanno la possibilità di fare sport.

Il progetto di questa associazione, chiamata “Sport col cuore”, l’ho seguito molto attraverso i suoi post e attraverso i social, ed è un’idea non bella, bensì eccezionale. Perché per me, da insegnante, supportare i giovani che non hanno le possibilità di fare sport è veramente importante. Pur non essendoci addentro, per quello che ho potuto vedere e ho potuto leggere, questa iniziativa, specialmente poi in questo momento di pandemia, è davvero lodevole. Penso che se tutti coloro i quali ne hanno la possibilità facessero quello che ha potuto fare Stefano e abbracciassero tutte le sue iniziative, riusciremmo a rendere lo sport veramente più bello. Lui non si scorda mai da dove è partito, sa i sacrifici che bisogna fare e che hanno fatto i suoi genitori. Io ogni tanto quando parlo con sua mamma ci tengo a ribadire questo concetto, e quanto sia questo rapporto con la sua famiglia sempre molto presente. Per concludere gli direi di continuare in questo modo, ha costruito veramente tanto e in maniera così viva, sto seguendo anche il discorso della Ternana e tutto quello che è in cantiere, penso allo stadio, insieme ai posti di lavoro che porterà, e a quello che è già stato costruito.

Ringrazio il prof. Laudani per la sua disponibilità e mi auguro che questa nostra collaborazione si allunghi nel tempo, perché ci farebbe veramente un grande piacere.

“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”. Henry Ford

Federico Casadei

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