Uomini e Trasporti n. 357 MAGGIO 2020

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TRASPORTO GLOBALE

RIPRENDONO PRODUZIONE E TRASPORTI, MA ADESSO C’È LA

LA CINA È RIPARTITA. MA PER DOVE? di Umberto Cutolo

Il

primo avvertimento di quanto acca deva nel mondo è arrivato lunedì 16 marzo, quando Apple ha riaperto

giando in particolare le piccole e medie

i suoi 42 store in Cina, ma ha chiuso gli

ti) banche per allentare le richieste di rien-

altri 469 nel resto del mondo. Erano pas-

tro nei loro confronti. La sola Shanghai ha

sati poco meno di due mesi da quel 23

erogato prestiti agevolati e misure assi-

gennaio che aveva visto scattare prima

stenziali per oltre 15 miliardi di dollari.

il blocco di tutte le attività nell’epicentro

Questa massiccia iniezione di aiuti ha

del contagio coronavirus, la megalopoli di

fatto sì che a fine marzo Pechino abbia

imprese, che hanno beneficiato anche della pressione del governo sulle (riluttan-

Wuhan (11 milioni di abitanti) e la provincia

potuto annunciare che le grandi aziende

dell’Hubei (60 milioni), poi fo dei ristoran-

di medicinali (che producono spesso con

ti e dei cinema (il 24), hanno scatenato

brevetti esclusivi) erano tornate ai livelli

nei Cinesi la revenge spending g, letteral-

consueti di produzione e che avevano

mente «la vendetta della spesa», a smen-

ripreso il lavoro il 98,6% delle principali

tire quanti prevedevano (o si auguravano)

aziende del manifatturiero e il 76% delle

che la pandemia avrebbe modificato il

piccole imprese. Ma è soprattutto sulla

sistema di vita degli esseri umani, rallen-

logistica che il governo cinese ha con-

tandone i tempi e diminuendone la corsa

centrato gli sforzi, riducendo (fino al 30

ai consumi.

giugno) del 20% delle tasse portuali e finanziando i cantieri con bond emessi

LA CORSA ALLA RIPARTENZA

da aziende pubbliche, a cominciare da China State Shipbuilding Corporation,

D’altra parte, la riapertura degli store Ap-

fabbrica statale dei mega portacontainer

ple ha mostrato chiaramente la volontà di

che ha emesso un bond coronavirus da

Pechino di accompagnare la severità delle

800 milioni di dollari.

misure con la rapidità della ripresa, per 20% e un deficit commerciale stimato in

LE INTERRUZIONI DELLA CATENA LOGISTICA

oltre 7 miliardi di dollari. Il governo cinese

Ma nonostante Pechino si sia affrettata a

si è mosso ai primi segnali di efficacia del-

comunicare che a metà marzo solo il 10%

recuperare un calo dei consumi interni del

le misure di contenimento: a febbraio ha

delle attività legate a logistica e trasporti

deciso a favore delle imprese riduzioni o

era rimasto indietro, mentre il resto era

esenzioni dai contributi previdenziali per

«pienamente operativo», in realtà la ripre-

quasi 18 miliardi di dollari che fino a giu-

sa si è mostrata più lenta e insidiosa del

gno cresceranno a 70 miliardi, avvantag-

previsto, soprattutto per le interruzioni

36 maggio 2020

n, sconvolta dalresidue della supply chain le misure adottate prima in Cina, poi nel resto del mondo per contenere gli effetti del virus. Il settore più colpito è stato l’automotive, anche perché a Wuhan si concentra il 10% della produzione di veicoli della Cina e l’Hubei ospita centinaia di fornitori di componenti. Honda – che con due impianti ha una capacità di 1,2 milioni di veicoli l’anno – ha riaperto la fabbrica di Wuhan a metà marzo, ma con personale ridotto e difficoltà a reperire componenti. Anche in altre regioni i costruttori faticano a far arrivare i prodotti ai porti, a causa delle molte strade bloccate e delle minuziose ispezioni sanitarie, diversi da regione a regione.


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