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Edizioni Ariminum SrlVia Negroli, 51/A20133 MilanoItalia LA PRIMA RIVISTA DI OTTICA E OCCHIALERIA 2023 2
Lenti a Contatto Montature e Lenti: il quadro normativo Nuove collezioni da Uomo
nr.

Il nuovo sistema di centratura 3D di Ital-lenti

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VEDERE Italia nr. 2 /2023

Direttore Responsabile: Isabella Morpurgo

SOMMARIO 3 EDITORIALE 5 LENTI A CONTATTO 6 REGOLAMENTAZIONE, QUALITÀ E COMUNICAZIONE 18 NON SOLO BUSINESS 23 L’ALTRO PUNTO DI VISTA DELL’EYEWEAR SPECIALIST 24 COLLEZIONI UOMO 26 COTECHINO E LENTI 44 CONVEGNO PRISMA 46 IN VETRINA 54 NEWS 58 FIERE & EVENTI 61 Edizioni Ariminum Srl Via Negroli, 51/A 20133 Milano Italia LA PRIMA RIVISTA DI OTTICA E OCCHIALERIA 2023 2 nr. Lenti a Contatto Montature e Lenti: il quadro normativo Nuove collezioni da Uomo
Trend Moda Industria Nuovi prodotti Marketing & Economia
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I PRODOTTI ITALIANI SONO TRA I PIÙ CONTRAFFATTI AL MONDO

Siamo talmente bravi da meritarci questo amaro primato. Il dato emerge dallo studio “Rischi del commercio illecito di prodotti contraffatti per le piccole e medie imprese”, nato dalla collaborazione tra EUIPO (Ufficio europeo per la proprietà intellettuale) e OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici).

L’11% dei sequestri globali di merci che vìolano i diritti delle PMI riguardano imprese italiane, terze al mondo a subire tali infrazioni, precedute soltanto da quelle statunitensi e svizzere.

Lo studio evidenzia che le PMI la cui proprietà intellettuale è violata hanno meno probabilità di sopravvivere (34 % in meno) dopo cinque anni. Si tratta di un problema che riguarda in particolare le PMI indipendenti che non fanno parte di un grande gruppo societario e le PMI che subiscono violazioni di brevetti.

La Cina si conferma come la maggiore fonte di prodotti contraffatti e rappresenta l’85 % dei sequestri legati alle vendite online e il 51 % dei sequestri di vendite offline a livello mondiale.

I contraffattori si interessano a tutti i tipi di prodotti realizzati dalle PMI. Quelli più frequentemente presi di mira sono macchinari elettrici ed elettronica (30 % dei sequestri), abbigliamento (18 %), profumeria e cosmetici (10 %) e giocattoli e giochi (anche in questo caso 10 %). Inoltre, molti di questi prodotti contraffatti sono di scarsa qualità e spesso rappresentano una minaccia per la salute e la sicurezza dei consumatori.

Per quanto riguarda il metodo utilizzato, circa la metà dei prodotti contraffatti sequestrati alle frontiere dell’UE che violavano i diritti di proprietà intellettuale delle PMI è stata acquistata online.

Purtroppo, il 40 % delle piccole e medie imprese riconosce di non monitorare i propri mercati per individuare eventuali violazioni.

Come ci ricorda ANFAO, che dal 1995 ha predisposto all’interno di MIDO un Servizio Anticontraffazione, l’occhialeria è tra i settori più colpiti dal fenomeno della contraffazione.

Come si stanno organizzando le nostre aziende contro questo problema? Vi daremo la risposta nei prossimi numeri della nostra rivista.

VEDERE Italia isabellamorpurgo@vedere.it

UN QUADRO COMPARATIVO DEI MERCATI EUROPEI DELLE LENTI A CONTATTO MORBIDE NEL 2022

Autore:

Abstract

EUROMCONTACT raccoglie dati relativi al mercato delle lenti a contatto morbide (SCL) nei segmenti delle lenti giornaliere monouso (DD), settimanali/quindicinali e mensili (W/B-W&M), e morbide convenzionali (CS) in 32 Paesi. Quattro di questi Paesi fanno parte di unità composte da due Paesi ciascuna, per cui il totale è di 30 Paesi/Cluster. Tuttavia, solo alcuni Paesi dispongono di dati nella totalità dei segmenti per il 2022 e/o il 2021. Questo è particolarmente evidente per il segmento delle LAC morbide convenzionali (CS), i cui dati relativi al 2022 sono disponibili solo per un Paese/Cluster. Ad eccezione dell’Egitto, tutti i Paesi/Cluster disponevano di dati per i segmenti W/B-W&M e DD per entrambi gli anni.

Nel 2022, il valore di mercato delle lenti a contatto morbide (SCL) a livello settoriale per i professionisti della vista (ECP) è cresciuto del 13,1%, raggiungendo i 2.079 milioni di euro.

Il mercato delle lenti a contatto per gli undici Paesi riportati nel presente documento è cresciuto dell’11,9%, raggiungendo 1.710 milioni di euro. Essi rappresentano l’82,3% del totale dei dati raccolti.

Negli undici mercati, il segmento delle lenti giornaliere monouso (DD) è cresciuto del 15,9%, e il segmento delle settimanali / quindicinali / mensili (W/B-W&M del 6,3%), mentre il segmento delle LAC morbide convenzionali (CS) non è stato misurato.

Con un totale del 13,5% (+0,4%) di portatori LAC nella fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, la Danimarca è al primo posto in quanto a diffusione, davanti alla Svezia (12,3%, +4,9%) e alla Norvegia (11,1%, -7,0%). Tra gli undici, alle ultime posizioni si classifica la Germania (4,4%, +6,7%), a seguire la Spagna (4,74%; +3,81%). Il numero complessivo dei portatori in tutti i mercati è pari a 20,9 milioni (+6,6%).

Le LAC in silicone idrogel (SiHy) rappresenta-

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Tab. 1: Aziende partecipanti (2022)

no l’87,0% del valore nel segmento W/B-W&M (in tutti i 30/32 Paesi/Cluster) e oscillano tra l’81,2% (Italia) e il 95,2% (Norvegia) negli undici Paesi riportati.

Il mercato totale dei prodotti per la cura delle lenti a contatto è rimasto stabile (+0,00%) a 175 milioni di euro per tutti i 30/32 Paesi/Cluster.

Tutti i Paesi, ad eccezione dell’Arabia Saudita e dell’Egitto, disponevano di dati completi per il 2022. Non tutti i Paesi/Cluster disponevano di dati per la totalità dei segmenti in uno o entrambi gli anni (2022/2021). Negli undici Paesi, il mercato totale dei prodotti per la cura delle lenti a contatto si è attestato sui 139 milioni di euro (-0,30%).

IL MERCATO ITALIANO DELLE LENTI A CONTATTO MORBIDE NEL 2022

Autore: EUROMCONTACT a.i.s.b.l. Board

Introduzione

Dal 2003, EUROMCONTACT raccoglie dati di mercato relativi al “sell in” in 32 Paesi, a livello settoriale e dei professionisti della vista (valore (€) e unità) per il mercato complessivo delle lenti a contatto morbide (SCL) comprendente i segmenti delle lenti monouso giornaliere (DD), settimanali/bisettimanali e mensili (W/B-W&M), e morbide convenzionali (CS), ma non le lenti colorate. EUROMCONTACT raccoglie, inoltre, dati sui prodotti per la cura delle lenti a contatto (valore (€) e millilitri).

Dati statistici EUROMCONTACT gestisce un sistema di raccolta dati di mercato derivanti da fonti diverse. La Tabella 1 riporta i nominativi delle aziende che hanno partecipato e contribuito alla raccolta dei dati nel 2022. La raccolta totale dei dati interessa 32 Paesi, due dei quali sono associati a un altro a formare due Cluster (Belgio+Lussemburgo e Regno Unito+Irlanda). Il presente documento si sofferma sulla realtà italiana, pur indicando occasionalmente la situazione complessiva (dei 30/32 Paesi/Cluster) o la realtà di altri singoli Paesi. Per tutti i Paesi e mercati oggetto di indagine, consultare la Tabella 2.

Il 2022 si è rivelato un anno positivo per il mercato delle LAC morbide (SCL).La crescita del mercato italiano si è attestata a +14,6% per un totale di 271 milioni di euro

L’Italia non disponeva di dati inerenti al segmento CS (LAC morbide convenzionali) per il 2022 e il 2021.

L’Italia è al secondo posto per crescita tra i Paesi/Cluster considerati. La crescita totale dei 30/32 Paesi/Cluster ha raggiunto +13,1% per un

Tab. 3: Mercati analizzati nel 2022 ma non inseriti nel report –* abbreviazioni basate sui domini di primo livello di Internet

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totale di 2.079 milioni di euro. Soltanto un Paese disponeva di dati per il segmento CS nel 2022.

In Italia, il segmento delle lenti giornaliere monouso (DD) è cresciuto del 17,2% rispetto all’anno precedente (crescita totale dei 30/32 Paesi/Cluster +16,6%), mentre il segmento delle lenti settimanali / quindicinali / mensili (W/B-W&M) ha registrato una crescita del 6,95% in Italia e dell’8,7% nei 30/32 Paesi/Cluster. L’Italia non dispone di dati per il segmento CS per il 2021 e il 2022.

Il valore del segmento delle lenti giornaliere monouso (DD) nel mercato delle LAC morbide è alto in Italia (75,9%, +2,4%). L’Italia, infatti, si posiziona tra i primi Paesi. A guidare la classifica è la Danimarca con l’81,9%. In tutti i 30/32 Paesi il valore dei segmenti DD e W/B-W&M è rispettivamente del 59,0% e del 41,0%.

In Italia, il tasso di penetrazione del mercato delle LAC morbide (numero di portatori di LAC nella fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni) è pari al 5,42% (+9,1%), rispetto al 3,9% (+6,6% per tutti i 30/32 Paesi/Cluster.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 8 Paese MPS / H2O2 Variazioni % BE-LU 3.66 21.3% CH 0.96 8.2% DE 1.47 -4.3% DK 2.99 14.4% ES FR 4.31 8.0% IT 3.81 27.9% NL 2.43 -18.9% NO 11.59 23.7% SE 13.05 -19.9% UK-IE 5.95 2.8%
Table 4: Size of the 2022 MPS segment versus the HP one by country (decline means HP gained share, positive change indicates MPS gained share) Figure 1: Contact Lens Market (Value) in the 11 assessed markets

In Italia, invece, troviamo un leggero calo nel valore delle LAC in silicone hydrogel (SiHy) tra i segmenti delle lenti settimanali/quindicinali/mensiliW/B-W&M (81,23%, +2,6% rispetto all’anno precedente).

Tra tutti i 30/32 Paesi/Cluster, il valore più alto appartiene alla Finlandia (98,4%, +0,1%). Il mercato totale dei prodotti per la cura delle lenti a contatto (CLC) in Italia è cresciuto del 4,2%, raggiungendo i 10,5 milioni di euro. È necessario ricordare, tuttavia, che non tutti i produttori/rivenditori di prodotti per la cura delle lenti a contatto partecipano alla raccolta dei dati. Pertanto, il valore totale è lievemente sottostimato. Per tutti i 30/32 Paesi/Cluster il valore è pari a 175 milioni di euro (0,00%).

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Figure 2: Split of Market (all 32 collected, value, in %) 2022 Figure 3: DD-W/B&M-CS wearers in population 15 - 64 years of age 2022 vs. 2021 (for values of 2022 see also table 5) Soft lens wearer base values for each country or region assessed, presented by lens category and in total (with comparison to 2020). Penetration expressed as % of total population of 15 to 64 years of age.

“CONTATTOLOGIA Real Life For the New Generation”

Assottica e Federottica insieme per un progetto itinerante dedicato agli studenti

“CONTATTOLOGIA Real Life – For the New Generation”, è un progetto nato dalla collaborazione fra Assottica e Federottica e proiettato verso il futuro del settore, con l’obiettivo di porre la contattologia al centro del futuro professionale dei giovani che hanno scelto di intraprendere questo percorso di studi, coinvolgendo i Corsi di Laurea e gli Istituti di Ottica e Optometria.

Per questo è stato ideato un workshop dal format interattivo di due ore nel corso del quale gli studenti potranno confrontarsi in aula con ottici optometristi esperti e professional manager delle maggiori aziende produttrici di lenti a contatto e soluzioni, vivendo un vero e proprio giorno lavorativo all’interno di un centro ottico.

Nella prima fase “CONTATTOLOGIA Real Life –For the New Generation” farà tappa in tre Università italiane andando a coprire il territorio nazionale da nord a sud.

Il 10 maggio si partirà dall’Università Bicocca di Milano, per poi andare a Lecce il 16 maggio all’Università Del Salento e chiudere questo primo ciclo di appuntamenti all’Università Roma Tre il 26 maggio.

“Siamo convinti che un professionista competente e motivato possa essere protagonista della crescita del settore e favorire l’uso diffuso e corretto delle lenti a contatto – afferma il Presidente di Assottica Gruppo Contattologia Andrea Milletti – ed è per questo che abbiamo scelto, ponendoci al fianco del professionista della visione e grazie alla collaborazione con Federottica, di rivolgerci alle nuove generazioni, mettendo a disposizione la passione e l’esperienza di chi opera sul campo quotidianamente.”

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Andrea Milletti Presidente Assottica Gruppo Contattologia

“La contattologia è uno degli atti professionali più articolati e multidisciplinari che un ottico optometrista possa produrre. È come ascoltare per la prima volta il Concerto di Colonia di Keith Jarrett: tecnicamente complesso, poco orecchiabile, impegnativo.” - Commenta il Presidente di Federottica

Andrea Afragoli – “Eppure, se riesci ad andare oltre gli accordi maggiori o al ‘giro di do”, nella tua cultura musicale, e permetti che quella melodia ti entri nelle orecchie prima e nelle viscere poi, ecco che, un poco alla volta, non potrai più farne a meno e le improvvisazioni di Jarrett non le lascerai mai più. Allo stesso modo, se riuscirai a cogliere la magia che sta dietro le combinazioni ottiche, anatomiche e biologiche di un’applicazione di lenti a contatto, nient’altro potrà regalarti le medesime soddisfazioni e gioie professionali.”

“La curiosità e la passione per il mondo della contattologia mi stimola ogni giorno a continuare a studiare, ad aggiornarmi e trovare sempre nuove occasioni di crescita professionale. Studiare contattologia significa quindi integrare di un aspetto essenziale ed imprescindibile le competenze di un ottico-optometrista. – ci racconta Marco Lollini, Vicepresidente Federottica e Presidente Federottica Umbria - L’obiettivo di questo progetto è proprio quello di far nascere la scintilla per il mon-

do delle lenti a contatto nelle nuove generazioni. Desidero trasmettere con la mia esperienza professionale l’amore per questo aspetto così importante del nostro lavoro perché vedere l’emozione sul volto di chi per la prima volta indossa lenti a contatto è uno dei riconoscimenti maggiori che la nostra professione regala.”

“Insieme andremo a scoprire che ruolo gioca la contattologia nel soddisfare i bisogni degli ametropi, nel consolidare la relazione con l’ottico optometrista e nel metterne in luce le competenze – interviene Sandro Saggin Project Leader Assottica di CONTATTOLOGIA Real Life - Parleremo di motivazione e di passione, affronteremo falsi miti e pregiudizi, discuteremo casi reali, per aprire una finestra sul mondo della contattologia e delle opportunità che offre al professionista del futuro. Sono entusiasta di questa iniziativa – prosegue Sandro Saggin – che ci permette di parlare al cuore delle giovani generazioni trasmettendo le nostre esperienze e il coinvolgimento verso la contattologia. Del resto la passione è il motore di ogni cosa. È sempre importante ciò che si fa, ma è solo nel modo in cui si compie quella determinata cosa che si può fare la differenza. Questa è la chiave del successo delle nostre scelte.”

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Sandro Saggin project Leader Assottica di CONTATTOLOGIA Real Life Andrea Afragoli Presidente Federottica

Nasce Contattologia oggi, portale di divulgazione scientifica sul mondo delle lenti a contatto

A partire dal prossimo giugno sarà disponibile Contattologia Oggi, un sito ed una newsletter che presenterà, in forma semplice e spiegati bene, gli studi e le ricerche che riguardano il mondo delle lenti a contatto (LAC). Saranno pubblicate le analisi delle ricerche valutate importanti per la professione, in un linguaggio comprensibile a tutti. L’obiettivo è quello di fare divulgazione sull’evidenza scientifica, a vantaggio dei professionisti e dei loro clienti. A tale scopo saranno sottolineati quali siano gli aspetti dello studio preso in esame che possono avere una ricaduta significativa sull’attività clinica di tutti i giorni.

La contattologia mondiale ha fatto, nell’ultimo quarto di secolo, passi da gigante. Introduzione e diffusione del silicone idrogel, esplosione delle lenti monouso (non chiamiamole giornaliere per carità), introduzione di nuovi materiali e di additivi per migliorare la bagnabilità e il mantenimento dell’idratazione, tutto ciò ha portato a LAC relativamente affidabili, confortevoli e sicure. Ovviamente ci sono sempre margini di miglioramento ma, ripensando al passato, direi che i professionisti della visione non si possono lamentare troppo.

Le lenti, dunque, ci sono. Ma ci sono anche gli applicatori? Intendo dire che la confortevolezza e la sicurezza delle LAC possono essere garantite solo se ci sono dei professionisti in grado di gestire l’applicazione secondo criteri moderni. Ricordiamo che per sicurezza si intende la protezione da eventi avversi, in particolare da infezioni da microorganismi, mentre confortevolezza significa poter portare le LAC tutto il giorno, anche fino a 16 o più ore senza avere disturbi significativi, con un buon comfort.

E poi ci sono i pazienti, che troppo spesso vengono presentati come l’anello debole della filiera: riutilizzo delle lenti monouso (per loro le parole non hanno un significato!), nessuna adesione alle indicazioni e prescrizioni del professionista, (oggi viene spesso indicato con l’anglicismo compliance): pulizia e durata delle lenti interpretate a proprio uso e consumo, uso delle lenti di notte (ovviamente senza adoperare

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LAC per uso notturno), uso dell’acqua corrente per sciacquare le LAC, e via dicendo. Deve essere chiaro che tutto questo accade solo a coloro (ottici, optometristi) che non educano il paziente. Chi non ha questo comportamento con i propri clienti dovrebbe smettere di lamentarsi e prepararsi invece ad avere in futuro un numero sempre maggiore di pazienti problematici. Educare il portatore (non semplicemente informare, sottolineo ancora il significato delle parole) è l’azione che ci rende padroni dell’applicazione. Ma per educarlo occorre noi essere educati, preparati, aggiornati ai più recenti sviluppi della scienza e della professione.

Contattologia Oggi sarà uno strumento utile a chi vuole educare sé stesso e i propri pazienti, per contribuire a far crescere gli optometristi e gli ottici italiani e nell’interesse primario dei portatori di lenti a contatto.

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Migliorare la consapevolezza in ortocheratologia:

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La miopia sta aumentando e per gestire la progressione della miopia nei bambini, dobbiamo andare oltre la semplice correzione. Dobbiamo muoverci verso un sistema completo, che i bambini possano facilmente usare in sicurezza e praticità. Numerosi studi e meta-analisi indicano la capacità dell’ortho-k di rallentare la crescita assiale dell’occhio di circa la metà rispetto a quella di un bambino con correzione visiva singola. I dati dei sondaggi condotti tra i professionisti indicano che l’ortho-k è percepito come il metodo più efficace per il controllo della miopia. Ha anche la particolarità di essere l’unico trattamento con prove di rallentamento della crescita anisomiopica dell’occhio, in presenza di astigmatismo fino a 3,50DC e per il trattamento parziale di miopi elevati da -6,00D a -8,00D. La tecnica esiste da decenni e, sebbene attualmente abbia tassi di prescrizione relativamente bassi in tutto il mondo, il suo utilizzo è in crescita.

Prescrivere l’ortho-k per il controllo della miopia significa che chi indossa le lenti è un bambino: di conseguenza, non solo il portatore ma anche i genitori sono coinvolti nella

compliance. L’ortocheratologia è un processo a più fasi e il suo utilizzo richiede cambiamenti comportamentali quotidiani. L’educazione del paziente richiede diverse fasi: la necessità di indossarle ogni notte, la necessità di dormire 6-8 ore, la pulizia e la conservazione e gli appuntamenti di follow-up. In un’indagine condotta in Cina su 400 portatori di ortho-k di età compresa tra i 9 e i 22 anni, solo il 18,5% è risultato essere pienamente conforme a tutti i protocolli di sicurezza e igiene. L’età, il sesso o la durata dell’esperienza di utilizzo non hanno influenzato i livelli di conformità.

La non conformità non è quindi il risultato di una volontà intenzionale di non rispettare le regole, né tantomeno di una mancata azione: piuttosto, deriva per lo più da un’esecuzione incompleta o impropria dei protocolli. Per questo motivo, è utile ricordare ai pazienti e ai loro genitori questi processi essenziali a ogni appuntamento di follow-up e rafforzarne l’importanza. Idealmente, le istruzioni e l’assistenza per le fasi di adempimento dovrebbero poter essere fornite, se necessario, tra un appuntamento e l’altro

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per la gestione della miopia nei bambini

Menicon BloomTM è il nuovo sistema che comprende tutto il necessario per gestire la miopia dei bambini in modo sicuro ed e cace. Le nostre innovative lenti a contatto ortho-k e diurne sono estremamente semplici per i genitori da inserire nella routine quotidiana dei loro gli.

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per rafforzare i protocolli. Per il professionista della visione, migliorare la comunicazione in studio e il supporto al paziente tra un appuntamento e l’altro, nonché comprendere le ragioni della mancata compliance del paziente, aiuterà a superare questi problemi e a ottimizzare le probabilità di successo del trattamento. L’ortocheratologia è una delle tecniche più studiate e consolidate per il controllo della miopia. Quando un giovane paziente e i suoi genitori scelgono l’ortocheratologia, si impegnano in un trattamento che può migliorare significativamente l’autostima e lo stile di vita, ma

che richiede anche un cambiamento nelle abitudini quotidiane. È essenziale aumentare la consapevolezza della miopia infantile e delle possibili opzioni di gestione.

Con un mondo visivo ricco e vibrante di immaginazione, Soleko vuole rendere facile e rassicurante per i genitori e i professionisti della visione introdurre le sue lenti Menicon Bloom™ nella routine dei bambini. E mentre gli adulti sono affascinati dall’innovazione di Menicon Bloom™, i bambini sperimentano la magia di una visione nitida e sono liberi di immaginare, inventare e creare.

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ESAVISION TECHNOLOGY ACQUISISCE

HORUS CONTACT LENS: NASCE ESAHORUS

Esavision Technology, azienda veronese che da sempre opera nel settore dell’ottica, rafforza la propria presenza sul mercato grazie all’acquisizione di Horus Contact Lens, affermata realtà a livello nazionale per la produzione di lenti Rigide Gas Permeabili.

Un’acquisizione importante per Esavision che unisce le due realtà veronesi che da sempre si impegnano con dedizione e passione per lo stesso obiettivo: sostenere i professionisti della visione per garantire loro servizi, prodotti e assistenza per operare nella pratica quotidiana con la massima qualità e professionalità.

Esavision è presente sul mercato Italiano da oltre 20 anni con la distribuzione e assistenza di strumentazione oftalmica, le lenti Esa® e con un programma di formazione specialistica rivolta agli operatori del settore.

Horus produce lenti Gas Permeabili dal 1983 coprendo l’intera gamma dei prodotti disponibili sul mercato: dalle lenti sferiche più semplici, passando per le geometrie complesse fino alle minisclerali.

L’obiettivo di Esavision attraverso EsaHorus è di consolidare la propria presenza nel mercato delle Lenti a Contatto grazie alla collaudata struttura commerciale ed esperienza e competenza acquisite negli anni.

EsaHorus punta all’eccellenza attraverso un piano di investimenti programmato e mirato all’aggiornamento tecnologico e produttivo, oltre al rispetto delle recenti certificazioni in materia di dispositivi medici (MDR).

“Il servizio dedicato ai clienti, che preveda formazione continua e supporto tecnico costante - spiega Barbara Ossani, amministratore di Esavision – sono la base del nostro sistema.

La transizione avverrà in maniera graduale per assicurare una continuazione operativa a dipendenti, clienti e partner commerciali.

La forte tradizione di impresa familiare ed i valori condivisi sono stati essenziali nel raggiungimento di questo obiettivo e siamo certi che il modello di business che tiene al centro il valore delle persone, permetterà di creare una nuova realtà di successo nel settore delle lenti a contatto a livello nazionale ed internazionale”.

Esavision continuerà a collaborare con TS LAC per la produzione delle lenti Esa®di cui è distributore unico per l’Italia da oltre 20 anni.

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MONTATURE PER OCCHIALI E LENTI OFTALMICHE: IL QUADRO NORMATIVO

Clariscience offre servizi di consulenza specializzata in ambito regolatorio, gestione della qualità e comunicazione scientifica associata ai dispositivi medici e diagnostici in vitro, oltre che di comunicazione scientifica applicata all’intero settore healthcare e life science. Con la sua esperienza in molteplici aree terapeutiche e settori, Clariscience raccoglie sotto lo stesso tetto le competenze per realizzare soluzioni personalizzate che facciano la differenza per ogni singolo interlocutore, supportando la crescita di un prodotto sul mercato, amplificando il valore dei dati scientifici e la sua diffusione.

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Cosa richiede il Regolamento dei Dispositivi Medici ai distributori del settore dell’occhialeria

Tutti noi guardiamo agli occhiali come a un accessorio di moda e cerchiamo di indossare quelli più affascinanti, come consumatori, o di affascinare i consumatori con nuovi colori, disegni e materiali, come produttori. Mentre ci affrettiamo a cercare bellezza e fascino, potremmo dimenticare il quadro normativo sottostante: così, scelte di produzione o distribuzione sbagliate, inizialmente sottovalutate, potrebbero rivelarsi in seguito in tutta la loro potenza distruttiva. Ne sono un esempio i contratti sbagliati con fornitori terzi, la scelta di materiali che potrebbero essere discutibili per la loro sicurezza o l’adozione di nuovi processi

produttivi senza aver effettuato le opportune valutazioni preliminari. Tuttavia, gli occhiali sono, nel quadro normativo dell’UE, “dispositivi semplici” (di cui si dirà più avanti) e la loro conformità è... alla portata di tutti (perdonate il gioco di parole). Seguono alcuni semplici consigli.

Innanzitutto, non dimenticate le basi. Le montature degli occhiali e le lenti oftalmiche sono dispositivi medici. In quanto tali, devono essere conformi al nuovo Regolamento sui dispositivi medici dell’UE, entrato in vigore nel maggio 2017. La conformità è già obbligatoria. Le lenti oftalmiche sono il “vero” dispositivo me-

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REGOLAMENTAZIONE, QUALITÀ E COMUNICAZIONE

dico, in quanto hanno lo scopo di correggere i difetti della vista. Purtroppo (!), se qualcosa consente l’utilizzo di un dispositivo medicocome fanno le montature degli occhiali, che tengono le lenti sul viso dell’utente - questo qualcosa è considerato esso stesso un dispositivo medico (tecnicamente: essendo un “accessorio” di un dispositivo medico, deve rispettare le stesse regole che si applicano a un dispositivo medico). In breve, ciò obbliga i produttori di lenti oftalmiche e di montature per occhiali a dimostrare che i loro prodotti sono conformi ai requisiti generali di sicurezza e di prestazione del Regolamento (sì, sono proprio elencati, uno per uno, all’interno del testo di legge!) Una buona notizia: questo controllo può essere effettuato autonomamente dal fabbricante, poiché entrambi i dispositivi sono di Classe I (cioè appartengono al gruppo di rischio più basso possibile). Non sono coinvolti enti terzi. Di cosa ci si deve occupare? Poche cose, ma tutte di fondamentale importanza: innanzitutto, tutte le informazioni che dimostrano la conformità devono essere raccolte in una documentazione

tecnica ben organizzata. La terrete presso la vostra sede, pronta a essere mostrata alle autorità in caso di richiesta. Il suo contenuto è nuovamente elencato nel Regolamento. Pertanto, se avete già preparato la vostra documentazione tecnica, fatela controllare da un consulente competente: una semplice gap analysis potrebbe aiutarvi a individuare ciò che vi è sfuggito e a correggerlo. Burocrazia a parte, gli aspetti sostanziali di cui occuparsi sono la realizzazione di una solida analisi dei rischi dei vostri prodotti e la valutazione della loro sicurezza biologica. Un’analisi del rischio approfondita e conforme deve essere effettuata secondo le indicazioni dello standard ISO 14971. Le norme tecniche della serie ISO, pur non essendo obbligatorie da seguire, descrivono lo stato dell’arte dell’approccio, all’interno di un determinato settore, per effettuare diverse valutazioni. Il processo di analisi dei rischi - che dovrebbe iniziare insieme alla progettazione del dispositivo - analizza sistematicamente tutti i pericoli e le situazioni pericolose che possono verificarsi con il dispositivo e, per ciascuno, valuta la probabilità che si

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verifichi il danno conseguente, nonché la sua gravità. La combinazione di probabilità/severità definisce il rischio associato a quel danno. Il Regolamento obbliga i produttori a ridurre il più possibile ogni rischio. Dopo la riduzione, il rischio complessivo residuo deve essere attentamente valutato rispetto ai benefici offerti dal dispositivo e ritenuto accettabile. Sebbene le montature per occhiali e le lenti oftalmiche siano dispositivi a basso rischio, l’analisi dei loro rischi richiede comunque attenzione. Anche in questo caso, un consulente può essere d’aiuto. In questo contesto, è necessaria un’adeguata applicazione degli standard tecnici per il test delle montature (ISO 12870) e delle lenti (ISO 14889 e ISO 8980). Anche il rischio biologico deve essere valutato nell’ambito della cornice fornita dalla norma ISO 10993. Questo richiede attenzione: l’approccio attuale prevede che un tossicologo analizzi attentamente i materiali utilizzati per la fabbricazione dei dispositivi, nonché i processi produttivi, per identificare i possibili pericoli e decidere se i test sono necessari. L’utilizzo di materiali noti e di dati storici relativi a eventi avversi as-

sociati all’uso dei propri dispositivi può contribuire a ridurre la necessità di valutazioni e test tossicologici.

Tuttavia, questa parte della storia non può essere saltata e deve essere affrontata in modo completo e diretto. Fortunatamente, la destinazione d’uso degli occhiali (correggere i difetti della vista) e il loro meccanismo d’azione (rifrangere la luce in modo appropriato) sono ben noti (a patto che non vengano adottate soluzioni innovative). Pertanto, la raccolta di dati clinici (cioè dei dati relativi all’uso del dispositivo sull’uomo per la sua indicazione e per lo scopo previsto, secondo le istruzioni per l’uso del fabbricante) non è solitamente necessaria. Ma attenzione: il ricorso a nuovi materiali, a una tecnologia completamente nuova o la modifica significativa dei processi produttivi possono cambiare le carte in tavola e rendere le cose molto più impegnative. Anche in questo caso, un consulente competente può essere d’aiuto.

Se la vostra produzione proviene da fornitori terzi, dovreste anche controllare bene i vostri contratti di fornitura: i dettagli tecnici non sono

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 20

REGOLAMENTO (UE) 2017/745 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 aprile 2017 relativo ai dispositivi medici, che modifica la direttiva 2001/83/CE, il regolamento (CE) n. 178/2002 e il regolamento (CE) n. 1223/2009 e che abroga le direttive 90/385/CEE e 93/42/CEE del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE) CAPO I AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI Articolo 1 Oggetto e ambito di applicazione 1. Il presente regolamento stabilisce le norme relative all'immissione sul mercato, la messa a disposizione sul mercato o la messa in servizio dei dispositivi medici per uso umano e degli accessori per tali dispositivi nell'Unione. Il presente regolamento si applica inoltre alle indagini cliniche relative a tali dispositivi medici e relativi accessori condotte nell'Unione. 2. Il presente regolamento si applica anche, a decorrere dalla data di applicazione delle specifiche comuni adottate ai sensi dell'articolo 9, ai gruppi di prodotti che non hanno una destinazione d'uso medica elencati nell'allegato XVI, tenendo conto dello stato dell'arte e, in particolare, delle norme armonizzate vigenti per dispositivi analoghi con destinazione d'uso medica, basati su una tecnologia analoga. Le specifiche comuni per ciascuno dei gruppi di prodotti elencati nell'allegato XVI riguardano almeno l'applicazione della gestione del rischio di cui all'allegato I per il gruppo di prodotti in questione e, qualora necessario, la valutazione clinica relativa alla sicurezza. Le specifiche comuni necessarie sono adottate entro il M1 26 maggio 2021. Si applicano a decorrere da sei mesi dalla data della loro entrata in vigore o dal M1 26 maggio 2021, se successiva. In deroga all'articolo 122, le misure adottate dagli Stati membri concernenti la qualifica dei prodotti contemplati dall'allegato XVI quali dispositivi medici ai sensi della direttiva 93/42/CEE rimangono valide fino alla data di applicazione, di cui al primo comma, delle specifiche comuni pertinenti per tale gruppo di prodotti. Il presente regolamento si applica altresì alle indagini cliniche condotte nell'Unione relativamente ai prodotti di cui al primo comma. 3. I dispositivi con destinazione d'uso sia medica che non medica soddisfano cumulativamente sia i requisiti applicabili ai dispositivi con destinazione d'uso medica sia i requisiti applicabili ai dispositivi senza destinazione d'uso medica. 4. Ai fini del presente regolamento i dispositivi medici, gli accessori per i dispositivi medici e i prodotti elencati nell'allegato XVI a cui si applica il presente regolamento ai sensi del paragrafo 2 sono denominati in seguito «dispositivi». 5. Ove giustificato dall'analogia tra un dispositivo immesso sul mercato con destinazione d'uso medica e un prodotto senza destinazione d'uso medica per quanto riguarda le loro caratteristiche e rischi, alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all'articolo 115 al fine di modificare l'elenco dell'allegato XVI, aggiungendovi nuovi gruppi di prodotti, al fine di tutelare la salute e la sicurezza degli utilizzatori o di altre persone oppure altri aspetti della salute pubblica. 6. Il presente regolamento non si applica: a) ai dispositivi medico-diagnostici in vitro di cui al regolamento (UE) 2017/746; b) ai medicinali quali definiti all'articolo 1, punto 2, della direttiva 2001/83/CE. Nello stabilire se un determinato prodotto rientri nell'ambito di applicazione della direttiva 2001/83/CE o del presente regolamento si tiene conto in particolare del principale modo d'azione del prodotto stesso; c) ai medicinali per terapie avanzate di cui al regolamento (CE) n. 1394/2007; d) al sangue umano, agli emoderivati, al plasma o alle cellule ematiche di origine umana né ai dispositivi che, quando sono immessi sul mercato o messi in servizio, contengono tali emoderivati, plasma o cellule ematiche, a eccezione dei dispositivi di cui al paragrafo 8 del presente articolo; e) ai prodotti cosmetici di cui al regolamento (CE) n. 1223/2009; f) agli organi, ai tessuti o alle cellule di origine animale o loro derivati né ai prodotti che li contengono o ne sono costituiti; il presente regolamento si applica tuttavia ai dispositivi fabbricati utilizzando tessuti o cellule di origine animale, o loro derivati, non vitali o resi non vitali; g) agli organi, ai tessuti o alle cellule di origine umana o loro derivati, contemplati dalla direttiva 2004/23/CE, né ai prodotti che li contengono o ne sono costituiti; il presente regolamento si applica tuttavia ai dispositivi fabbricati utilizzando derivati di tessuti o cellule di origine umana, non vitali o resi non vitali; h) ai prodotti, diversi da quelli di cui alle lettere d), f) e g) che contengono o sono costituiti da materiali biologici vitali o organismi vitali, compresi microrganismi, batteri, funghi o virus vivi

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sufficienti! È meglio che i contratti contengano una sezione dedicata agli accordi normativi tra le parti.

Infine, non dimenticate - se siete solo distributori di lenti/montature/occhiali da vista - che il Regolamento prevede alcune disposizioni anche per voi. Dovrete svolgere alcuni compiti in modo ben organizzato e documentato: controllare che i dispositivi che ricevete, prima di rivenderli, abbiano il marchio CE, la dichiarazione di conformità UE e le informazioni appropriate; verificare che sia stato assegnati il loro UDI; assicurarvi (documentandolo) di immagazzinare e trasportare i dispositivi come indicato dal fabbricante; gestire i reclami in modo appropriato; mantenere la tracciabilità; essere pronti ad attivare adeguate comunicazioni con il fabbricante e/o le autorità competenti nel caso in cui si verifichi qualcosa di negativo o si sospetti che possa verificarsi qualcosa di negativo. In breve, vi conviene redigere un piccolo, ma coerente sistema di

gestione della qualità e applicarlo a tutta la vostra organizzazione. In questo articolo abbiamo spesso accennato alla possibilità di considerare il supporto di un consulente come un’opzione. Molte disposizioni del Regolamento possono essere affrontate senza ricorrere alla consulenza; tuttavia, il supporto di un consulente può essere un saggio investimento se si considerano i tempi, la completezza e la coerenza come punti chiave. Potreste scegliere Clariscience, che dal 2013 fornisce consulenza in materia di regolamentazione e qualità alla maggior parte dei maggiori produttori di occhiali italiani e contribuisce costantemente a plasmare il modo in cui l’industria degli occhiali, nel suo complesso, affronta le sfide normative per avere successo sul mercato dell’occhialeria.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 22

YALEA sempre vicino alle donne

Yalea – house brand eyewear del Gruppo De Rigo che promuove l’empowerement femminile ovunque nel mondo – ha rinnovato il proprio impegno al fianco di Women for Women International, l’organizzazione umanitaria che, dal 1993, si impegna a supportare le donne in 14 paesi del mondo colpiti da conflitti affinché possano ricostruire autonomamente le loro esistenze.

E lo fa sposando un progetto, tra i più necessari e i più difficili da realizzare oggi: portare supporto alle donne Afghane private di tutti i diritti più elementari.

Dopo il ritorno al potere dei Talebani nell’agosto 2021 e la conseguente crisi umanitaria ed economica le donne afghane sono particolarmente a rischio. La loro libertà di movimento è sempre più limitata e hanno urgente bisogno di opportunità economiche che le aiutino ad accedere ai loro diritti fondamentali: cibo, assistenza sanitaria e istruzione.

De Rigo, con il proprio brand Yalea, sostiene l’iscrizione di 125 donne al programma Stronger Women, Stronger Nations in Afghanistan.

La partnership consentirà ad alcune delle donne più emarginate della provincia di Parwan, nell’est dell’Afghanistan, di partecipare a un programma di formazione per l’emancipazione sociale ed economica della durata di 12 mesi, incentrato su temi quali le capacità imprenditoriali, l’alfabetizzazione finanziaria, la formazione professionale, il processo decisionale domestico, la salute e il benessere, la gestione dello stress e il primo soccorso psicologico, le reti di supporto e la consapevolezza dei diritti.

Il programma fornisce anche uno spazio sicuro per le donne che possono stare insieme e sostenersi a vicenda per sfuggire all’isolamento crescente cui sono sottoposte. Le donne che si diplomano in questo programma di formazione possono vedere i risultati tangibili del miglioramente delle loro consizioni di vita, materiali e psicologiche: un aumento dei loro risparmi o del loro reddito per una maggiore sicurezza alimentare, maggiore fiducia nei propri mezzi, maggiore consapevolezza del loro ruolo nelle decisioni familiari, capacità di esprimersi per difendere e salvaguardare i loro diritti contro la violenza. Women for Women International lavora in Afghanistan da vent’anni e ha saputo destreggiarsi nel complicato e difficile contesto attuale in modo da poter continuare a fornire alle donne le competenze, le conoscenze, le risorse e il sostegno necessari per migliorare la propria vita.

Dopo il progetto in favore delle donne Nigeriane, YALEA il brand che promuove le donne sostenendone la libertà di scelta, incoraggiandone il talento e premiandone la bellezza interiore ed esteriore con modelli di occhiali che esaltano la personalità e l’unicità di ciascuna – torna sul campo in modo concreto al fianco delle donne Afghane.

23 VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 NON SOLO BUSINESS
Yalea & WFWI Afghanistan - Credit Arizoo Sadaat Yalea & WFWI Afghanistan - Credit Jenny Matthews

FABIO AVARELLO

Product Manager, Creative Director e Consulente specialistico nel settore occhialeria sia nel Retail che nel Wholesale, collabora con importanti produttori così come con aziende emergenti definendo collezioni e trend vincenti. Supporta i team di vendita e marketing per raggiungere gli obiettivi prefissati, suggerendo in modo proattivo azioni tattiche e strategiche sia in chiave Marketing che attraverso l’applicazione delle regole del Category Management, anticipando i bisogni del consumatore e del mercato. Quale ottico e optometrista qualificato, ha progettato e gestito strategicamente assortimenti per 10 anni in grandi aziende italiane di vendita al dettaglio di ottica.

fabioava@hotmail.com

L’UOMO CHE PERO’ CONTINUA A MANCARE

Circa un anno fa, ci siamo lasciati sulla considerazione che tra le proposte di prodotto nell’ Eyewear esisteva uno sbilanciamento a sfavore dell’universo Uomo. In questo anno sono accadute tante cose sia nel nostro settore che nella moda in generale, cose che hanno in parte scardinato alcuni equilibri ed in altra parte accelerato processi evolutivi. Abbiamo assistito, ad esempio, all’uscita di personaggi dal loro ruolo di “direttori creativi”, diventati

“guru” come nel caso eclatante di Alessandro Michele per Gucci, che aveva oggettivamente determinato una virata prepotente verso il cosiddetto “gender fluid” e la contaminazione senza distinzione di generi anche in una categoria come quella degli occhiali, di cui personalmente lo stesso Michele aveva grande passione e che ha coinciso con la nascita all’interno di quel polo del lusso di un soggetto dedicato al nostro settore come Kering,

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 24
L’altro punto di vista dell’Eyewear Specialist
di Fabio Avarello

che negli ultimi 7 anni ha cavalcato quest’onda, di fatto imponendo una propria visione al mercato tutto.

Mercato che, però, è assai più composito e trasversale in termini di consumi reali e che, se ben letto ed interpretato, non si può prescindere dal considerarlo molto più generalista in termini di volumi complessivi da cui attingere per il sostentamento quotidiano del business di punto vendita.

Si era, così, diffusa una modellistica che gli inglesi definirebbero assai “bold” (audace) in termini di spessori degli acetati, di dimensioni (certamente molto accattivanti perché assai modaiole, ma spesso tecnicamente poco gestibili soprattutto sulla parte vista), di ritorno alla logomania e, soprattutto, di una certa “femminilizzazione” delle proposte che, se confrontate con i reali ed effettivi dati di sell out dei negozi, non sono stati premianti e, seppur in quota parte, certamente non hanno favorito le vendite che bisogna invece ricordarsi derivare sempre dal soddisfacimento dei reali bisogni del consumatore, che nel frattempo è divenuto più consapevole ed autonomo rispetto ai diktat di una volta.

Il ritorno alle fiere in presenza, come lo è stato l’importantissimo appuntamento di Mido 2023, ha in massima parte confermato questo filone rispetto alle proposte che anche tanti “marchi indipendenti” hanno presentato, confermando altresì di non avere generato una visione diversa rispetto a quella delle grandi major, forse perché continua a prevalere da un lato la facilità del seguirne l’onda, dall’altro una certa autoreferenzialità che non favorisce la lettura critica delle proprie iniziative e soprattutto quella dei bisogni e desideri del consumatore finale.

Le recenti sfilate di moda per l’autunno-inverno 23/24 e tutto il mondo del design hanno prospettato un nuovo e più contemporaneo ritorno al minimalismo degli anni 90, di cui l’Uomo di stile certamente beneficerà, ma di cui ancora non si vede traccia nelle proposte dell’occhialeria, ovvero: dimensioni più equilibrate, volumi e spessori più contenuti, maggiori stondature e meno spigolosità. Insomma, quella certa “sobrietà” che è mancata, senza dimenticare il corretto rapporto qualità/ prezzo di cui si è onestamente perso il controllo.

A questo riguardo, e al netto di tutte le problematiche annesse e connesse agli aumenti (e alle speculazioni) sui costi, chi determina le collezioni sembra dimenticare i fondamentali del successo delle stesse, dopo ovviamente l’adeguata e corretta lettura ed interpretazione dei bisogni e desideri del cliente target, ossia le 3 P del Marketing Mix: Prodotto, Prezzo e Promozionalità. Il fattore “prezzo”, quindi, che è certamente il “di cui” finale della “bontà” del prodotto, non è però una variabile secondaria, soprattutto per la categoria di acquirenti come quella dell’Uomo che è tradizionalmente e genericamente più attenta e meno velleitaria su tutti i propri acquisti, nessuna categoria merceologica esclusa.

L’auspicio è che questo vasto campo lasciato (ancora) scoperto o marginalizzato dai più venga al più presto riempito di contenuti adeguati. E’ un’opportunità importantissima, anche e soprattutto per i brand e gli ottici indipendenti, un vantaggio competitivo da cogliere per quell’obiettivo a loro comune di differenziazione rispetto ai colossi produttivi e alla grande distribuzione organizzata di settore, soggetti estremamente sempre più legati tra di loro e, quindi, anche sempre meno flessibili e differenzianti in termini di offerta e di proposte diverse ma più rispondenti al mercato, soprattutto al mercato di quest’ Uomo che continua a mancare.

25 VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023

I-SPAX by Imago

I-SPAX è una delle collezioni più ampie e popolari di Imago Eyewear, distribuita con successo a partner e grossisti del settore dell’occhialeria in tutto il mondo da oltre 20 anni.

Il nome della collezione I-SPAX - abbreviazione di “eye and spectacles” (occhio e occhiali) - che è indubbiamente il modo più semplice ma anche più cool per dare un nome a un nuovo marchio, è nato durante un viaggio in macchina per visitare i fornitori dell’azienda in Italia nel 1999 e da allora è stata una storia di successo.

Imago ha sede nel pittoresco paesaggio della Baviera meridionale ed è di proprietà di Rainer Leapple e Marco Finster. Con il supporto di 25 dipendenti appassionati, l’azienda continua il suo percorso di crescita degli ultimi decenni.

Ispirati dalla splendida natura che circonda il loro spazio di lavoro, sviluppano fino a 90 nuovi modelli ogni anno per 7 diverse collezioni: Imago Ultralight, PIX, Imago Verde, spaxies, Imago Titanium, Greenline by Colorline e I-SPAX.

Naturalmente, ognuno di questi marchi ha una caratteristica che lo distingue dal resto della gamma. L’unicità di I-SPAX è il suo design pulito e semplice combinato con un’ampia varietà di forme, materiali, colori, dimensioni e tipologie, in grado di soddisfare i gusti e il pubblico di un ampio spettro a un prezzo equo e accessibile.

Le montature da uomo sono un punto di forza del marchio I-SPAX.

I modelli sofisticati e senza tempo sono disponibili in diverse misure fino a 60 mm. Per alcuni modelli sono disponibili eleganti clip da sole, che conferiscono a chi li indossa un look retrò di tendenza.

I-SPAX si preoccupa sempre di offrire un’ottima qualità e per questo utilizza prevalentemente componenti tedeschi come cerniere, viti e naselli. Le cerniere a molla sono generalmente ricambiabili e quindi non è necessario sostituire l’asta in caso di rottura della cerniera. Al contrario, la piccola cerniera può essere facilmente sostituita in pochi secondi.

Inoltre, Imago Eyewear è sempre impegnata a ridurre la propria incidenza sull’ambiente, ad esempio passando a materiali ecologici per i materiali di imballaggio, le bustine porta montature e gli articoli promozionali. Tutti sono realizzati con materiali riciclabili o riciclati, in gran parte prodotti nella zona circostante.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 26
COLLEZIONI UOMO

Innovazione e Design per la linea Uomo di T-CHARGE

mod T3114

T-CHARGE lancia le sue collezioni di occhiali sole e vista per la Primavera/Estate 2023. Pensate per l’uomo che desidera l’alta qualità, la creatività, l’originalità ed il design italiano in un unico oggetto. La linea è caratterizzata da un’audace visione creativa, fondendo le tendenze del momento con l’estetica di montature.

I materiali sono un focus principale della linea T-CHARGE. Per la primavera/estate 2023, le montature sono create con combinazioni tra metallo e legno di faggio, acero ed ebano. Ogni variante offre colorazioni e combinazioni cromatiche uniche. Il legno viene tagliato e lucidato e le superfici sono trattate con vernici ecologiche per la finitura finale, raffinata e lussuosa, oltre che donare comfort ed eleganza a chi lo indossa.

Per la nuova collezione di occhiali da sole T-CHARGE è stata integrata la tecnologia delle lenti protettive UV, applicando lenti solari polarizzate che offrono un’eccezionale chiarezza visiva. Realizzate in triacetato di cellulosa (TAC), queste lenti offrono protezione UV400 con rivestimenti infrangibili, antiurto e antigraffio.

Partendo dal Brasile, GO Eyewear ha iniziato la sua espansione internazionale alla fine del 2009 e oggi è presente in tutto il mondo. Le sedi europee, nordamericana, russa e asiatica danno a GO Eyewear Group il supporto di oltre 70 manager e distributori selezionati con cura. La rete globale del gruppo oggi copre oltre 60 Paesi e con i marchi di proprietà offre il vantaggio di seguire l’intera filiera: dalla produzione alla vendita, includendo design, sviluppo del prodotto, fabbricazione, logistica e distribuzione e comunicazione.

Il modello da vista T6295 fa parte della linea di modelli in acetato con aste in fibra di carbonio, l’uso della fibra di carbonio fornisce un’estetica unica oltre ad aumentare la durata e l’usura del telaio. Disponibile in nero, blu sfumato, tartaruga e marrone sfumato.

Creato con una intrigante combinazione tra metallo e legno, il modello da sole T3114 rappresenta uno dei design pilota della collezione Primavera/Estate con una forma a goccia con doppio ponte. Le colorazioni offerte includono nero, oro o canna di fucile.

mod T6295

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 28
COLLEZIONI UOMO
GO Eyewear Italy - Via dell’Industria 8 - z.i. Paludi 32016 Alpago (BL) | Tel. +39 0437 184 8040 | info.marketing@goeyeweargroup.com

Per amore della maestria artigianale

La nuova linea M6 della Manifattura LUMAG

Da tre anni a questa parte, il marchio di occhiali della Foresta Nera Lunor produce montature nella propria fabbrica, con grande dedizione e con una lavorazione artigianale tradizionale e di grande precisione. Alle apprezzate collezioni Classic e M5, nate dalla Lunor Manufaktur Gesellschaft, in breve LUMAG, segue ora un’altra novità: l’intramontabile linea in acciaio inossidabile M6 mostra chiaramente la sua origine completamente regionale con il marchio “Made in Germany”, promettendo una sensazione di vestibilità speciale grazie alla sua raffinata lavorazione artigianale. La montatura in metallo di alta qualità è abbinata a naselli ergonomici in titanio e ad aste lisce in acetato, per una combinazione ben studiata e confortevole che sopravvive alle mode passeggere.

Lunor ha iniziato la sua attività nel 1991 con la missione di tornare all’artigianato vero e proprio, come pioniere dell’industria degli occhiali, e di creare occhiali unici. La manifattura di occhiali si è subito affermata come uno dei marchi di maggior successo. Nel frattempo, questa azienda familiare di successo ha superato il suo 30° anniversario e ha creato un luogo di produzione di alta qualità che si basa sulla regionalità e sulla sostenibilità, anche con una produzione propria.

Il successo dei modelli Classic e M5 dimostra che una produzione regionale ed equa non è un’utopia. Pertanto, per Michael Fux, CEO di Lunor AG, è stato coerente produrre anche altri modelli alla LUMAG: “Il nostro cuore e la nostra identità sono nella Foresta Nera. Fin dall’inizio, abbiamo perseguito l’idea di costruire il marchio sulla tradizione artigianale degli occhiali e su un design senza tempo. Grazie alla nostra produzione locale, possiamo produrre in modo sostenibile ed efficiente dal punto di vista delle risorse. Per questo motivo, siamo molto orgogliosi di produrre le nostre collezioni Classic e M5 presso LUMAG da circa tre anni. Con la linea M6, continuiamo a perseguire i nostri valori di produzione di montature per occhiali ‘Made in Germany’”.

La novità M6 presenta un design senza tempo che combina l’artigianato tradizionale degli occhiali con un grande amore per i dettagli. La nuova linea garantisce la massima stabilità grazie al sottile elemento interno al rivestimento in acetato, che fissa l’asta al terminale. I modelli M6 02, 04 e 05 si distinguono per i colori oro antico/avana e argento antico/nero.

Tutte le montature di LUMAG sono saldate a mano, lucidate e rettificate a macchina. Ogni pezzo dell’M6 passa almeno per otto mani dall’ordine alla consegna: in questo modo, anche la più piccola irregolarità o il più piccolo difetto di fabbricazione possono essere scoperti per mantenere gli standard più elevati del marchio.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 30
COLLEZIONI UOMO

Le proposte maschili di Morel

Morel par Jean Nouvel e Nomad

Morel rinnova la sua collaborazione con Jean Nouvel, architetto di fama internazionale. Dopo due anni di successi, questa terza edizione rimane in linea con l’obiettivo iniziale: combinare linee architettoniche, materiali nobili e 140 anni di esperienza nel settore dell’occhialeria. Questa capsule collection ha dato prova di sé. Il risultato è chiaro: uno stile pulito, lineare e all’avanguardia.

Il connubio tra architettura e occhialeria è fatto per creare ponti ed evidenziare le specificità di ciascuno. Queste due professioni hanno molti punti in comune, come dimostrano queste due montature altamente strutturate, grazie a un bordo in alluminio inserito perfettamente nella struttura in acciaio inossidabile. Nulla è lasciato al caso: il contrasto colore/materiale rende questa montatura un prodotto premium.

Il modello combinato inox-alluminio ha un design radicale, grazie a un’ansa perfetta tra il frontale e le aste. Le linee pure sono fedeli allo stile dell’architetto e permettono a questa montatura di essere inconfondibilmente attuale senza rinunciare alla sua leggerezza.

I colori di Nomad

Quest’anno ha portato un’esplosione di colori: da quelli pastello a quelli pop, il colore è ovunque e il settore degli occhiali non fa eccezione.

I designer di Morel hanno creato una selezione di montature vibranti e allegre della collezione Nomad. Questi modelli vivaci mescolano sapientemente forme giocose e sofisticate. I colori audaci diventano discreti quando un particolare dettaglio illumina le aste o i frontali. In linea con le immagini della campagna di comunicazione, questi occhiali luminosi sono pensati per chi li indossa in modo radioso.

Il modello 40219N è trendy e chic, caratterizzato da aste confortevoli e da un efficace equilibrio tra colori audaci e trasparenti. Realizzata interamente in acetato, questa montatura è illuminata nella parte superiore da un arco di colore blu pieno.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 32 COLLEZIONI UOMO
Nomad mod 40219N Morel par Jean Nouvel

L’uomo di DIOR

Quattro linee all’avanguardia

Tra le proposte di occhiali da sole Dior per gli uomini troviamo la linea LUCKYDIOR, dove la cultura pop californiana incontra la tradizionale eleganza della Haute Couture parigina. La vivace collezione di Kim Jones è disegnata in collaborazione con il designer emergente americano Eli Russel del brand ERL

Presentata in anteprima alla sfilata prêt-à-porter Estate 2023 di Kim Jones a Parigi, ai giardini di Val-de-Grâce, la linea in alluminio RUNINDIOR, sportiva, futuristica, funzionale e raffinata, è stata pensata per le attività all’aperto.

Questa stagione ha visto anche l’arrivo di nuove montature in metallo nella prestigiosa linea CD DIAMOND, ormai un classico della collezione.

La forma da pilota, iconica e sempre elegante, si ripropone nel nuovo modello CD DIAMOND A1U dalla montatura argentata. Le aste presentano terminali in acetato nero lucido, motivo “CD Diamond” inciso e striscia in filo metallico, il tutto accompagnato da un ponte con finitura dorata.

Un’altra grande novità di questa stagione è il lancio di DIOR90°, prima linea completamente pieghevole, e dei modelli sportivi DIORSNOW per il periodo invernale.

Per quanto riguarda gli occhiali da vista, vediamo l’ingresso dei modelli CD Diamond e la loro naturale eleganza nella collezione di occhiali da vista Dior. Traendo ispirazione dagli archivi della Maison, questi occhiali ripropongono l’iconico motivo “CD Diamond”, reinterpretato da Kim Jones per le sue collezioni da passerella. I modelli sono disponibili con montature metalliche e in acetato impreziosite da un dettaglio “CD Diamond”, mentre le aste sono decorate da una striscia in metallo e incise con il motivo “CD Diamond”. Tutti i modelli si presentano in una confezione esclusiva, dedicata alla linea.

L’ intramontabile modello Panto viene riproposto nel modello CD DIAMOND

33 VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023
R1I, una montatura in acetato lucido.
COLLEZIONI UOMO
mod CD DIAMOND A1U mod CD DIAMOND R1I

Nuove destinazioni per l’uomo marcate Fendi

Il brand della “scuderia” Thélios propone toni naturali e design innovativi

Per la collezione Uomo Primavera-Estate 2023, Silvia Venturini Fendi, direttrice artistica delle linee accessori e abbigliamento uomo FENDI, ci porta in viaggio per il mondo alla scoperta di destinazioni vicine e lontane. La selezione di occhiali riprende l’estetica della collezione per esplorare eleganti modelli estivi in toni naturali e design innovativi. La collezione presenta inoltre nuovi modelli all’interno delle linee Fendigraphy e O’Lock e l’innovativo modello FF Match. La collezione di occhiali da vista presenta nuovi eccentrici modelli che giocano con i mitici loghi della Maison e al tempo stesso sottolineano la visione audace e sofisticata dell’universo FENDI uomo.

FF MATCH - Una novità di questa stagione è la prima maschera in metallo che entra a far parte della famiglia di occhiali FENDI. Questo modello avanguardista, in linea con il lascito della Maison, rivela l’inconfondibile logo “FF” che separa le due lenti. Questa forma audace è disponibile in varie montature metalliche con lenti in tinta, fumé o a specchio.

FENDIGRAPHY mod FE50062I - Ispirato alla classica forma rettangolare, questo audace ed elegante modello in acetato presenta angoli acuti e un appariscente logo FENDI attraversato da una linea in metallo opaca sulle aste. Una vera dichiarazione di stile per un modello da vista piatto nella parte superiore, con un’audace montatura in acetato. È proposto nelle versioni in nero lucido e nero metallico opaco oppure Havana scuro lucido e oro nero metallico lucido.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 34
COLLEZIONI UOMO
FF MATCH mod FE40080U FENDIGRAPHY mod FE50062I

Gli occhiali di Johnny Depp

Il 2022 è stato un anno importante per AM Eyewear: quando Johnny Depp ha indossato il modello Ava in color Mellow Yellow - prodotto oltre 8 anni fa in edizione limitata di 75 esemplari - al processo in tribunale l’anno scorso, il marchio ha subito iniziato a ricevere varie richieste per produrlo nuovamente. Fedele alla propria etica dell’edizione limitata, AM Eyewear ha deciso di non riprodurre questo modello, nonostante le opportunità commerciali; ma di riproporre quel particolare colore reso famoso dall’attore, nel modello Tommy, con solo 50 unità disponibili per i clienti di tutto il mondo.

presenta la collezione EVATIK 2023

Westgroupe

Pensata per l’uomo moderno, la collezione EVATIK 2023 si concentra su uno stile facile da indossare, esaltato da materiali e dettagli di alta qualità e da colori di tendenza. Una gamma di finiture, dettagli di ispirazione rétro e sofisticati accenti decorativi contribuiscono all’eleganza della collezione. Differenti le forme presentate, per garantire un ampio appeal, permettendo allo stile personale di chi li indossa di distinguersi con un look perfetto anche per la vita all’aria aperta, complemento ideale per lo stile versatile dell’intera collezione.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 36
COLLEZIONI UOMO

Blackfin Pacific: i Classici reinventati

Nella nuova linea Blackfin Pacific il nome Pacific evoca l’immagine di un oceano che unisce due mondi, due culture e due modi di interpretare il design delle montature anni ‘40. Questo stile è nato in Giappone e si è poi sviluppato in modo più sofisticato in California, diventando iconico in tutto il mondo. Blackfin rilegge questi classici in un’ottica più moderna e contemporanea.

Le montature sono ricavate da un blocco unico di titanio da 3 mm, che garantisce massima resistenza e durabilità. Non ci sono saldature, ad eccezione di quelle necessarie per i gancini.

Le atmosfere dello Studio 54

Le atmosfere scintillanti, eccessive e inclusive dello Studio 54 rivivono nella nuova collezione Bayria Eyewear. Una collezione fluida, pensata per donne e uomini che giocano con il look per affermare la propria individualità, talvolta scambiandosi i ruoli. Montature ottagonali con effetti tridimensionali nel frontale; modelli bold rettangolari, creati sovrapponendo due differenti lastre di acetato, incollaggi di differenti colori di acetato posti a contrasto. Vi sono anche due inediti occhiali che abbinano il frontale in acetato e il profilo inferiore in metallo. I modelli sono ispirati agli anchorman della CBS degli anni 70/80 che incollavano gli spettatori alla TV.

37 VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023
mod Netum
COLLEZIONI UOMO
mod Big Sur

Andrea Fantini per Contemporary Heroes

Vision Group ha lanciato nel 2021 un progetto social che vede il coinvolgimento di “eroi contemporanei” che raccontano l’identità del brand Contemporary Heroes attraverso quattro superpoteri: Stile, Leggerezza, Eleganza e Libertà.

Il navigatore oceanico Andrea Fantini è il nuovo eroe contemporaneo che, con il suo stile di vita e la sua passione, ben rappresenta il superpotere “Libertà”, simbolo dei modelli ClipOn.

VW – Veronica Wildgruber: giovane e creativa

Fondata a Berlino dalla omonima product designer, VW - Veronika Wildgruber presenta una collezione sorprendentemente differente, in equilibrio tra due principi: la lavorazione artigianale e una produzione responsabile e trasparente. Ogni componente di queste montature viene realizzata in Europa, principalmente da aziende artigianali, in Germania e in Italia. Ispirate all’architettura e al futuro, le montature sono contraddistinte da un carattere forte e distintivo, dove una geometria si sovrappone all’altra, creando una tridimensionalità inaspettata.

La collezione segue un tema centrale, immediatamente riconoscibile, reinventato e tradotto in diversi materiali ed elaborato ad altri livelli, pur stabilendo una coerenza formale inconfondibile.

COLLEZIONI UOMO

Linee decise e giochi di volume per Les Hommes

La nuova collezione Les Hommes di Key Optical Europe presenta forme decise e giochi di volume in metallo che riflettono l’anima del brand e ne incarnano la filosofia di eleganza contemporanea.

Tutte le nuove montature da vista sono dotate di lenti blue block e hanno un piccolo occhiello metallico sul finale d’asta, segno di stile dedicato all’uomo moderno.

Design contemporaneo e forma squadrata per il modello da vista in acetato LH3C01 proposto in nero con clip gradient dal grigio al giallo, grigio trasparente con lente gradient tono su tono e tartarugato con lente marrone.

Giganti con la passione per i dettagli

Le nuove montature in acetato, massicce e solide, dei modelli Hahns, Hares e Holly di Götti Switzerland sono audaci e imponenti, ma allo stesso tempo delicate, con elementi in filigrana che affascinano. Ispirate agli Ö-dots, le aste trasparenti nascondono una raffinata struttura in oro, rendendo gli occhiali un oggetto da collezione.

Altri elementi di spicco sono le cerniere e i rivetti dorati, visivamente piacevoli grazie alla lastra di acetato traslucido.

Non è una leggenda che questi occhiali siano lucidati a mano con passione. Ecco perché un’iscrizione dorata con il nome del lucidatore adorna l’asta.

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COLLEZIONI UOMO

Le forme del brand Jacques Durand

La predilezione per le forme pure e la ricerca di qualità del design delineano la collezione che porta il nome del creatore francese Jacques Durand in cui qualità di prodotto e comfort sono centrali. La collezione evolve in continuità: forme iconiche e geometrie sono ridisegnate e interpretate, sperimentando possibilità tecniche ed estetiche ed esplorando il potenziale del processo creativo.

Ogni occhiale è realizzato nei laboratori Jacques Durand a Montecchio Maggiore, Vicenza, dove si esprime la sinergia tra l’arte orafa della tradizione vicentina e le competenze tecniche e produttive ereditate dall’esperienza nel mondo dell’occhialeria.

Tonino Lamborghini Eyewear

Tonino Lamborghini ha presentato allo scorso MIDO i modelli delle nuove linee Heritage e Bold. Su tutti i modelli di occhiali spicca il celebre “Toro che carica”, riconosciuto in tutto il mondo come simbolo di forza, potenza e carattere. Tutte le lenti degli occhiali da sole sono Zeiss. La linea Bold si arricchisce quest’anno anche di occhiali da vista, tra i quali il modello TL014 è fortemente rappresentativo del brand. In acetato spesso, presenta un frontale dalla forma squadrata, mentre le aste larghe hanno il dettaglio dello scudo e la firma del brand Tonino Lamborghini. I terminali sono brandizzati all’interno con lo scudo rosso.

COLLEZIONI UOMO

Collezioni Mykita, stile aviatore

Ispirate all’abbigliamento militare anni ‘30, la montature Aviator e Navigator, la sua versione più compatta e rettangolare, si sono evolute nel tempo a vere e proprie icone. Esempio di come la forma che segue la funzione possa creare un trionfo estetico, Aviator aveva inizialmente come funzione principale quella di migliorare la visione dei piloti ad alta quota. Parte essenziale del linguaggio del design di MYKITA: le forme disponibili sono appena aumentate con l’arrivo di nuovi modelli in tutte le collezioni, con modelli puri e ridotti in acciaio inossidabile leggero per NO1 e LITE, con l’atmosfera retrò nelle tonalità calde dell’acetato per MYKITA ACETATE ed i modelli in materiali misti che combinano l’acciaio inossidabile con l’acetato e il MYLON

Col sole... o al chiaro di luna

Caratterizzata da un design particolare ed elegante, la nuova collezione WEB EYEWEAR esprime il rinnovamento estetico e tecnico del brand attraverso un occhiale da vista che, grazie a un comodo e agevole clip-on, può essere indossato anche durante una giornata di sole.

Il semplice meccanismo di lenti scure, facilmente agganciabili alla montatura, permette di trasformare l’occhiale da vista in un occhiale da sole che unisce funzionalità e bellezza.

La montatura unisex in acetato WE5404 è un modello classico dalla forma pantos che gioca elegantemente con colori e trasparenze. Innovativo è il contrasto tra la struttura del frontale e delle aste, all’interno delle quali è inserito come anima l’inconfondibile torchon del brand.

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COLLEZIONI UOMO

MODO: qualità, design, responsabilità sociale

Sede a New York dal 1990, internazionale per vocazione - con uffici tra Milano, Stoccolma e New York -, una distribuzione che copre oltre 50 paesi nel mondo. Questo è MODO, gruppo internazionale che progetta e produce occhiali “minimal” di assoluta tendenza. Oltre alla cura per la ricerca dei migliori materiali ed all’attenzione per la tecnologia produttiva all’avanguardia, per montature durevoli e resistenti nel rispetto della sostenibilità produttiva, MODO è da tempo impegnata in progetti sociali che pongono il benessere visivo e la cura degli occhi dei più piccoli al centro dell’attenzione.

Eco mod. Mace col. Aqua: occhiale da sole uomo in metallo riciclato al 95% con lenti polarizzate

VANNI: “Made in Italy, for sure”.

Società benefit dal 2021, produttrice di occhiali interamente manufatti in Italia, VANNI ha presentato allo scorso MIDO le sue nuove collezioni, dallo stile caratterizzato ed esclusivo.

Tra le proposte maschili troviamo il mod. V4117 nel quale la combinazione di metallo e acetato crea un effetto tridimensionale su più livelli che regala all’occhiale carattere e personalità.

Un binomio studiato nei pesi e negli spessori che dona profondità all’occhiale.

mod. V4117

COLLEZIONI UOMO
LOOKING FORWARD SINCE 1880

Cari Amici,

Non vi chiamo più “lettori” perché ormai, dopo un paio d’anni che leggete i miei scritti su una Rivista che tratta di oftalmica, che non sempre puntano alle argomentazioni tecniche o di fashion, avrete ben capito che spesso vado – come si suol dire – fuori tema. E’ forse perché vi siete incuriositi per i miei accostamenti azzardati, mezze favole e mezze realtà, qualche pennellata di un inchiostro con colore esotico e molto spesso con una forte tonalità di ricordi del passato?

Vi garantisco comunque che quello che scrivo non è mai totalmente falso o totalmente vero, sono però i ricordi di una vita che dal 1976 mi porta in giro per il mondo nell’ambiente dell’ottica. Sono partito con il primo aereo alla volta dell’Australia, quando per arrivare ad Adelaide servivano 4 scali e 38 ore e sul volo di ritorno ricordo di avere pensato: “chissà se e quando sarò ancora qui”. Invece non passarono sei settimane che atterravo nuovamente in quel paese che ha due stagioni di differenza e l’ora GMT +9.30 e che dava una mazzata in aggiunta alla stanchezza del viaggio.

Il giorno della mia assunzione il mio futuro capo, nonché mio carissimo mentore, <FG>, mi aveva detto: “se starà anche solo 5 anni con noi, visiterà il mondo”. Ed io ci rimasi 25 anni.

Da qui viene il sapore dei miei scritti, una miscela che pesca il profumo di luoghi, persone, situazioni, problemi, gioie (tante), paure, delusioni (poche): il tutto in un barattolo polveroso, con scritto “Ricordi” sull’etichetta, in cima all’armadio.

Quindi, ormai vi siete rassegnati e forse incuriositi se tornate a leggermi. Se ne avrò la possibilità, dopo questa pennellata in tinta inglese e profumo di luppolo, tornerò ancora con voi.

Posso solo notare che il passato è bello perché non si realizza mai un’emozione in quel preciso momento. Si espande successivamente, e quindi non viviamo emozioni complete nel presente, ma solo nel passato.

Birmingham, anni ’80

Mi trovavo, in tardo pomeriggio, in un pub poco lontano dalla nostra fabbrica. Non essendo ancora ora di cena, avevo ordinato la classicissima “half of bitter” che corrisponde ad un nostro bicchiere piccolo di birra scura, servita ad un tavolo

con una panca per sedile, addossata al muro. La porta d’ingresso era a sinistra, il bancone a destra. Non c’era una grande affluenza a quell’ora di tardo pomeriggio. Solo una persona seduta alla mia sinistra al primo tavolo, in posizione tale

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che avrebbe potuto aprire la porta a vetri d’ingresso con la mano sinistra ed essere coperto dal battente a mezzo vetro. Il solito nome del pub era inciso sulla parte superiore del vetro mentre la parte inferiore era smerigliata. Al momento non avevo notato quell’uomo, ma lo vidi quando il cameriere portò anche a lui una “half” assieme alla mia: evidentemente l’aveva ordinata qualche minuto prima di me.

Chiaramente indiano, decisamente anziano, con un tipico turbante Sikh blu, arrotolato sul capo, che lasciava però intravvedere sulla fronte una piccola parte chiara, come se portasse sotto di esso una fascia o una bandana.

“Sat Shri Akal”, mi disse, alzando la mezza pinta con un lento gesto verso di me, e bevve un sorso, bagnando una lunga barba grigia incolta.

Risposi “cheers”, l’unico modo che conoscessi per dire salute.

Due occhi nerissimi mi scrutavano e credo che cercasse di indovinare la mia provenienza, dato che ovviamente indiano non sembravo proprio, ma nemmeno britannico, visto il mio abbigliamento alquanto diverso dagli altri avventori.

Presi l’iniziativa, chiedendogli cosa mi avesse detto mentre brindava con me e mi disse che per i Sikh quelle tre parole significavano “Dio è eterno ed è l’unica verità”. Non gli chiesi spiegazioni, meditando quanto quel detto fosse lontano da ogni brindisi da me conosciuto nel il mettere in risalto l’Eternità e la Verità di Dio con una birra in mano.

Gli chiesi da dove venisse e mi spiegò come lui e suo padre fossero arrivati in Inghilterra dal Punjab 60 anni

prima e che aveva sposato una donna della sua stessa religione in un paesino, poco lontano da Birmingham, dove si era trasferito, alla fine dalla sua attività lavorativa di contadino, per dare una migliore educazione scolastica ai suoi 4 figli. Poi cominciò a stupirmi, dicendomi che la sua famiglia stava allentando le briglie sulle rigorose regole religiose, come se volesse scusarsi di bere una birra, dato che teoricamente gli era proibito. Aggiunse però che, secondo lui, questa era l’unica trasgressione che si concedeva. La sua vita era modesta, aggiunse, ma dignitosa, i figli avevano un buon lavoro e lui era felice.

“Rimpianti dell’India?”, gli chiesi.

“Ero troppo piccolo per ricordare i dettagli, ma ricordo come spesso ci mancasse il necessario per sfamarci, l’Inghilterra fu una necessità ed una opportunità di vivere meglio, nonostante la guerra che subimmo dalla nostra Madre

Patria”.

L’ora volgeva al mio momento di tornare in albergo, finii la mia birra e notando che lui ne aveva ancora una piccola dose, gli chiesi se avessi potuto offrirgliene un’altra, visto che io sarei andato al banco a pagare la mia.

Mi rispose: “Thank you so much, sir. I appreciate your kindness and I accept your offer, but do you mind if I save the second pint for tomorrow?”

(1) Quella sera non riuscii a togliermi dalla mente il vecchio Sikh e tuttora il suo ricordo è estremamente vivo nella mia memoria.

Uomo povero ha i giorni lunghi.

(Giovanni Verga)

(1) “Grazie molte, signore. Apprezzo la sua gentilezza, accetto la sua offerta, ma le spiace se riservo il secondo bicchiere per domani?”

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X° CONGRESSO PRISMA: IPOVISIONE 2023, MULTIDISCIPLINARIETÀ

E COLLABORAZIONE TRA I DIVERSI PROFESSIONISTI COINVOLTI, SEMPRE PIÙ

AL CENTRO DELL’ATTENZIONE

Trascorso il X° Congresso Nazionale PRISMA, con un importante successo in termini di partecipazione e di contenuti, torniamo a parlare a 360°di questo importante problema con la dottoressa Anna D’Ambrosio ed il dottor Roberto Volpe, oftalmologi (e non solo, come vedremo...), rispettivamente Presidente e Past-President dell’Associazione.

Benvenuti in redazione. Partiamo dai numeri dell’ipovisione. È un problema sicuramente rilevante, forse non così ben evidenziato. Perché non se ne parla abbastanza? Quali sono i dati più significativi?

A.DA.

È vero, i numeri sono sicuramente elevati; se consideriamo sia i non vedenti totali, sia gli ipovedenti sia, ancora, i pazienti con vista fragile parliamo veramente di numeri molto, molto importanti. Le ultime stime

sono sottovalutate, per problemi di censimento e di un inquadramento di questi soggetti ancora oggi in parte non definito da criteri univoci.

Però, se noi consideriamo i pazienti e i loro caregiver, che nel caso dei bambini sono moltiplicati per più persone, perché non solo ci sono i genitori, i fratellini, i nonni, ma anche gli insegnanti, i terapisti eccetera, abbiamo un numero di persone veramente notevole che ruota intorno al paziente. Considerando poi che l’età media della

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di Manlio Valli

popolazione aumenta e che le patologie legate all’età sono una quota importante, nell’età adulta, delle cause di ipovisione e cecità, direi che i numeri progressivamente sono destinati ad aumentare ogni anno di più.

R.V.

Mi permetta una battuta, che dà però la dimensione del problema: se nel computo mettessimo anche i soggetti con vista fragile, in termini numerici probabilmente potrebbero costruire un partito candidabile alla maggioranza.

E qui ci colleghiamo anche ad un aspetto di carattere economico, in quanto la cura, sotto ogni aspetto, di questi pazienti costituisce un argomento dal grande impatto. E anche solo la quota delle persone con vista fragile necessiterebbe di professionisti in grado di saper gestire questi soggetti che invece , spesso, non si sa come approcciare o si pensa di trattare allo stesso modo di un soggetto normovedente, con la conseguenza di creare situazioni di cura incomplete e di scontentezza.

A.DA.

Dirò di più: i pazienti con vista fragile, a volte, rischiano di essere sottovalutati anche a livello medico. Non vengono inviati ai centri di riabilitazione, né dagli oculisti del territorio, né dagli ortottisti né dai medici di base; può accadere che non vengano proprio considerati, perché pazienti che nelle situazioni ideali di ambulatorio oculistico hanno delle prestazioni visive discrete, ma che poi, nella vita di tutti i giorni, hanno delle cadute funzionali enormi. Quindi sono pazienti che sono al limite della categoria dell’ipovisione, ma che rientrano in questa condizione, ad esempio, tutte le volte che la luminosità si abbassa o si alza in situazioni di abbagliamento e così via diventando di fatto ipovedenti. Pur rimanendo assolutamente misconosciuti sia dai dagli oculisti del territorio, sia dai medici di base, che non pensano di doverli inviarli al centro di riabilitazione di riferimento.

In questo senso, la possibilità di implementare corsi specialistici dedicati al problema ipovisione che ruolo svolge?

A.DA.

Sicuramente un ruolo molto importante. Ad esempio, del tutto recentemente abbiamo avuto la possibilità di organizzare un corso monotematico di un’ora nell’ambito del Secondo Congresso Nazionale S.I.S.O. – Società Italiana di Scienze Oftalmologiche. Dato l’elevato numero di corsi di carattere specialistico all’interno dell’evento, abbiamo dovuto ottimizzare i contenuti all’interno del tempo che avevamo a disposizione. Tuttavia, la possibilità di dare visibilità al problema clinico, attraverso “pillole” di conoscenza, è una importante base per coinvolgere un numero sempre più elevato di specialisti – nella fattispecie particolare, di oftalmologi -.

R.V.

Infatti. Se non se ne parla, se l’argomento è trascurato, non si riesce a far crescere l’interesse e di conseguenza la capacità di gestire questi pazienti. Un noto politico di vecchia scuola diceva, a ragione, “non mi interessa, che se ne parli bene o se ne parli male. L’importante è che se ne parli...” In questo senso, la nostra partecipazione al Congresso S.I.S.O. fa parte di un progetto più ampio. Avevamo già in precedenza sviluppato altre collaborazioni in questo senso, sia pure più limitate – come nel caso di A.I.M.O. (Associazione Italiana Medici Oculisti), così come abbiamo in cantiere anche altri progetti di sensibilizzazione, a partire proprio dai medici, dai pediatri di base, e dagli oculisti del territorio. Lo scopo è quello di divulgare informazione sull’ipovisione, perché è, ovviamente, la mission di base di Prisma. La formazione del personale è uno dei nostri ambiti di interesse maggiore. Avere a disposizione un palcoscenico come quello di S.I.S.O., con una partecipazione a livello nazionale di moltissimi operatori del settore, ci consente di avere un uditorio cui poter dare, per l’appunto, “pillole” di informazione, per

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stimolare la possibilità, successivamente, di approfondire maggiormente un argomento sul quale molto c’è da dire.

A.DA.

La possibilità di un successivo approfondimento, lo stimolo a che questo avvenga, è davvero fondamentale. Mi diceva giustamente una nuova collega che non aveva mai frequentato in precedenza un ambulatorio di ipovisione, arrivata in ospedale e subito inviata al nostro centro, che le sembrava di essere arrivata in un altro mondo – sensazione che effettivamente è abbastanza comune, per il diverso approccio già a partire dalla metodologia di impostazione della visita oculistica, un modo differente di affrontare il problema del paziente.

Approccio cui bisogna essere preparati al meglio, perché contrariamente si rischia di dire al paziente che non c’è niente da fare. Cosa che purtroppo succede ancora oggi molto, troppo spesso.

Quali sono gli ambiti di sviluppo terapeutico dove vedete più fermento, dal vostro punto di osservazione?

A.DA.

Sicuramente la terapia genica delle malattie rare, così come abbiamo potuto ascoltare anche durante alcune importanti relazioni nell’ambito del Congresso Prisma, è un campo in pieno sviluppo, promettendo di essere una chiave per riuscire a trattare patologie che fino ad oggi erano assolutamente non trattabili.

R.V.

Questo è certamente uno dei progetti più rilevanti; l’altro è probabilmente quello degli studi legati alla rigenerazione tissutale, attualmente sperimentata a livello corneale. Siamo ancora agli inizi, però la ricerca si sta concentrando sulla possibilità di ricreare tessuti che siano simili a quelli corneali, allo scopo di poter correggere opacità che altrimenti non riusciamo a trattare.

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X° CONGRESSO

A.DA.

Poi ovviamente c’è tutta la parte di farmacologia, sia a livello di degenerazione maculare senile, sia a livello di glaucoma. L’anno prossimo, in particolare, ci occuperemo di glaucoma, patologia che è in crescita costante. Mentre sotto il profilo dell’approccio chirurgico, è il momento dei cristallini artificiali.

C’è, ancora, l’aspetto legato alla digitalizzazione, che – causa Covid – ha avuto un vero e proprio effetto booster. Perché si realizzasse una accelerazione così importante sotto questo punto di vista è stato necessario un evento così impegnativo e traumatico come è stata la pandemia. È stato un passaggio importante, insomma, che ha provocato un cambio dei tempi e delle modalità, così come è stato per i vaccini.

R.V.

Sono assolutamente d’accordo. Questo tipo di approccio, difficile da proporre fino al 2020, è diventato ormai la norma, così come avvenuto con la riabilitazione digitale, anche a distanza: in precedenza avevamo difficoltà anche a pensare di proporla ai pazienti, mentre oggi è diventata molto più attuabile. Così è avvenuto anche per la parte organizzativa dell’ospedale, nel senso che nel nostro ospedale, per esempio, tutta la parte burocratica è diventata molto più agevole perché è stata declinata in altro modo, rispetto alla consuetudine di obbligare i pazienti a file interminabili al centro di prenotazione. Per poter registrare i ticket, ora ad esempio, oggi facciamo tutto quanto molto più rapidamente con la dematerializzazione. Insomma, diciamo il Covid ci ha “regalato” stimoli ad una serie di innovazioni che altrimenti non ci sarebbero stati. Come per gli stessi vaccini ad m-RNA, la cui ricerca stava per essere quasi accantonata mentre oggi sono alla base di importanti ricerche – come, ad esempio, in campo oncologico -.

A.DA.

La tipologia di equipe che da sempre ab-

biamo promosso a Prisma è fondamentale, perché in realtà, nella nostra visione, del paziente si occupa un team di persone che parte dall’oculista, ma che coinvolge - ovviamente - l’ortottista, che si occupa direttamente della riabilitazione, l’ottico, che mette a punto gli ausili, per arrivare all’assistente sociale – essenziale per tutto quello che può essere utile a livello, ad esempio, pensionistico. E coinvolge, ancora, lo psicologo, che aiuta l’ipovedente a rielaborare la perdita della vista, evento che a volte è veramente difficile da superare. Senza dimenticare i caregiver, i terapisti, eccetera... L’ottico non può essere escluso da questo processo, e noi, come Prisma, l’abbiamo appunto coinvolto da sempre. Tant’è che, proprio da statuto, gli ottici fanno parte del consiglio direttivo come parte integrante del nostro gruppo. Al proposito, devo dire che quest’anno ho avuto una grande soddisfazione, quando dopo anni spesi a spiegare che non è la competizione ma il confronto a fare la differenza, un gruppo di ortottisti partecipanti al congresso ci hanno fatto i loro complimenti; forse, dopo anni, anche per loro è arrivato il momento di riconoscere le rispettive professionalità, abbandonando lo storico antagonismo con gli ottici, troppo spesso visti come avversari invece che come potenziali partner e collaboratori. Ovviamente ciascuno con la propria specifica professionalità e competenza.

A questo proposito: dottor Volpe, qualcuno nei commentare la sua figura durante il Congresso Prisma disse alla platea che la sua storia professionale – Ottico, e successivamente Oculista – era esemplare nel semplificare ed implementare il concetto di approccio multidisciplinare all’ipovisione...

R.V.

C’è da dire che io, quando ho iniziato come oculista, data l’esperienza precedente tendevo a spiegare e a dare molto rilievo all’aspetto ottico, senza tener adeguatamente presente che dietro c’è una patolo-

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X° CONGRESSO

gia che può cambiare le regole dell’ottica in maniera anche molto drastica. D’altra parte gli oculisti, spesso - per forma mentis - pensano che con la sola patologia si possa dare spiegazione a tutto, mentre invece si dovrebbe essere coscienti che a volte l’ottica può fornire a propria volta una grossa mano nella gestione dell’ipovedente. Quindi, in realtà, proprio una conoscenza più approfondita delle due materie può essere utile a tutti.

A.DA.

Possiamo dire, in realtà, che a livello generale chi si occupa di riabilitazione deve essere – oltre che ben preparata - una persona flessibile e pronta all’ascolto, perché il percorso soggettivo deve essere così tanto personalizzabile, in base alle esigenze del paziente, che è necessario riuscire, per quanto possibile, a calarsi nella realtà della singola persona. E, quindi, riuscire ad avere una visione “ olistica” del paziente nel suo insieme, piuttosto che semplicemente dello stato del suo occhio. Questo è molto importante, per cui noi siamo abituati un po’ più a “guardare globalmente”, anche oltre il puro aspetto oculare per cercare il miglior modo di aiutare ll’ipovedente. Questa visione, un po’ più completa, ci consente anche di sfruttare le competenze delle altre professionalità

coinvolgibili, perché con un approccio di questo tipo ovviamente ci si rende conto che da soli non si ha mai il quadro completo della situazione. Quindi, l’idea di lavorare in equipe è per noi un po’ più semplice e naturale, rispetto al vissuto di un’oculista “normale”. Siamo come dice un mio amico ottico, “diversamente” oculisti.

A Prisma si è anche parlato dei prossimi appuntamenti...

R.V.

L’anno prossimo ci sarà il XI Congresso PRISMA a Firenze il 10 e 11 Marzo, successivamente a Giugno ci sarà quello della Società Europea di Ipovisione, in Grecia, mentre sempre a Firenze, nel 2025, organizzeremo il Congresso Mondiale, analogo a quello che quest’anno sarà tenuto In Colorado, a Denver, negli Stati Uniti. Questo perché c’è, a livello di Congressi Internazionali, la tendenza a distribuire nel tempo gli eventi in differenti continenti, in modo da permettere un po’ a tutti di essere di volta in volta maggiormente presenti in base al posizionamento geografico. In linea di massima, si fa un anno il Congresso Europeo, l’anno successivo l’Internazionale organizzato in Europa ad anni alterni. Lo scorso anno l’evento, slittato per colpa del Covid, si è tenuto a Dublino mentre, come accennato, sarà a Denver nell’edizione successiva. Mentre tra due anni quello internazionale sarà ospitato a Firenze, in un’alternanza pensata per accontentare un po’ tutte quante le componenti – un po’ come avviene per i campionati di calcio -.

Un’ultima domanda: parliamo di aspettative prossime venture e di criticità, anzi di un’aspettativa e di una criticità che a vostro parere meritano di essere poste in primo piano...

A.DA.

Allora, partiamo dalla criticità, che secondo me riguarda i congressi internazionali, che sono molto impegnativi per il range

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X° CONGRESSO
dr. Roberto Volpe

cui siamo abituati in Italia, sia dal punto di vista economico sia per lo sforzo lavorativo ed organizzativo necessario per una buona riuscita dell’evento. Anche i costi di partecipazione, per i nostri standard un po’ costosi, costituiscono un ostacolo, ragione per cui temo che la partecipazione italiana, anche al congresso internazionale che stiamo organizzando nel nostro Paese, potrebbe risentirne.

RV

E questo secondo me è un problema, perché in Italia noi siamo abituati ad avere dei congressi piuttosto low cost; purtroppo , di contro, quelli internazionali sono molto, molto impegnativi economicamente. D’altro canto, però, la visibilità determinata in Italia dall’organizzare un Congresso internazionale di ipovisione credo sarà comunque una grandissima occasione, un grandissimo volano. Direi una grande opportunità, comunque.

A.DA.

Un altro aspetto di cui ci stiamo rendendo conto nell’organizzare questo evento, è relativo alla gestione stessa degli ipovedenti. In Italia, rispetto a quanto avviene altrove, la figura dell’oftalmologo, in ambito ipovisivo è meno considerata e molto meno coinvolta. Questo ha sollevato alcune critiche, relative alla preponderanza dei temi oculistici rispetto ad altri aspetti, nel redigere il programma. Ma questo approccio non significa necessariamente esprimere un’idea sbagliata...

Per concludere, un invito, un consiglio o una considerazione da dedicare agli ottici, che costituiscono il core della nostra rivista...

A.DA.

L’invito è sicuramente quello di formarsi, di fare dei corsi di formazione perché l’ipovisione è un mondo a parte, per l’oculistica e anche per l’ottica, che in quest’ambito ha

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il delicato compito di occuparsi degli ausili. Ambito in cui è veramente necessario disporre di un tecnico super specializzato in questo tipo di problematiche. Io mi ritrovo spessissimo a ricevere telefonate di ottici che non capiscono le mie prescrizioni, perché magari sul territorio gli ottici più smart da questo punto di vista sono pochi. Il paziente, come logico, tende a rivolgersi al suo ottico di fiducia, che però non sempre dispone di una cultura sufficientemente specifica per poter affrontare il problema del l’ipovisione. Quindi l’invito è sicuramente quello di formarsi facendo dei corsi specifici, perché l’ipovisione è un mondo a parte, per tutti noi.

R.V.

Va detto che questo tipo di impegno, que-

sto sforzo nell’aggiornarsi non è probabilmente ripagato fino in fondo sotto il profilo economico. Ma dobbiamo considerare, al contrario, che al di là dell’aspetto puramente venale, un ottico ben preparato porta questa sua specializzazione come un fiore all’occhiello delle proprie competenze, si riflette in una pubblicità che poi ha il suo riscontro sotto altri profili. La stessa cosa, per altro, avviene anche per l’ambito oculistico. In ospedale, l’ambulatorio di ipovisione sicuramente non è remunerativo per la clinica oculistica perché si utilizzano tempi e risorse importanti per un ticket che è ridicolo. Però, lavorando ad alti livelli qualitativi, il vantaggio è quello di costituire un polo di richiamo importante e diventare un vero e proprio punto di riferimento territoriale.

PRISMA

La Società Scientifica PRISMA (Professionisti Riabilitazione Ipovisione Studio Malattie Associate) è una associazione no profit nata con lo scopo di costituire un riferimento culturale e divulgare le nuove conoscenze che si sviluppano nel campo della ipovisione e della riabilitazione visiva, nonché di favorire sinergie tra le categorie professionali coinvolte nella cura, nella prevenzione e nella compensazione di coloro che hanno gravi deficit visivi. Tra i suoi scopi, inoltre, favorire iniziative sociali e legislative tendenti a migliorare la qualità della vita delle persone ipovedenti e costituire un punto di riferimento per quanti necessitino di fruire dei servizi della società. www.ipovisioneprisma.it

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X° CONGRESSO

CSO al X Congresso PRISMA Retimax e Vision Trainer

CSO – Costruzioni Strumenti Oftalmici ha partecipato al decimo congresso Prisma intitolato “Ipovisione, tra teoria e pratica” tenutosi a Firenze nello scorso mese di marzo. Per questa importante occasione l’azienda toscana ha puntato i riflettori su Retimax con Vision Trainer

Retimax è non solo un dispositivo indispensabile nella diagnostica oftalmologica, idoneo alla diagnosi di patologie di origine genetica, argomento portante del Congresso, al monitoraggio dei benefici dovuti all’applicazione della terapia genica ma può essere largamente impiegato nella riabilitazione e nel potenziamento visivo di pazienti ipovedenti.

Molti lavori scientifici presentati nella sessione plenaria dagli esperti del settore quali il Prof. Falsini, il Prof. Iarossi, il Prof. Sodi e il Dott. Bacci, hanno incluso riferimenti specifici al dispositivo Retimax di CSO.

Lo strumento ha suscitato molta curiosità ed interesse da parte dei numerosi partecipanti al congresso. I product specialist di CSO presenti alla manifestazione hanno commentato positivamente la partecipazione al congresso Prisma, ritenendolo utile per mostrarne le potenzialità strategiche nel percorso del paziente ipovedente.

CSO – Costruzione Strumenti Oftalmici

CSO è leader internazionale nel settore oftalmologico dal 1967. Nel corso degli anni l’azienda ha conquistato mercati sempre più vasti fino a confermarsi indiscusso leader di settore. Grazie a un capillare ed efficiente staff di collaboratori CSO ha saputo affermarsi sia nel mercato europeo sia in quelli asiatico e americano. Il sistema qualità è certificato in accordo alle norme internazionali ISO13485; la qualità dei processi produttivi è certificata da CSQ.

La propensione alla ricerca tecnologica, l’eleganza di un design “made in Italy” inconfondibile, l’affidabilità e l’efficienza del processo produttivo, le risorse altamente specializzate, l’elevato livello di qualità e la massima attenzione al livello di sicurezza dei prodotti racchiudono la filosofia aziendale di CSO e sono alla base del suo duraturo successo.

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Morel ispira fiducia attraverso generazioni di occhiali

L’ambizione di Morel è essere riconosciuta in tutto il mondo come il marchio francese leader nell’occhialeria indipendente.

Morel è prima di tutto un’azienda familiare alla quarta generazione che rivitalizza l’artigianato dell’occhialeria rimanendo fedele ai suoi valori fondamentali (Indipendenza, Autenticità, Audacia, Passione, Impegno) generazione dopo generazione. Libertà creativa, esperienza nel settore e continua ricerca della bellezza consentono a Morel di creare montature uniche che ispirano individualità e fiducia.

A conduzione familiare, indipendente e socialmente responsabile, l’azienda si impegna a trasmettere la sua autentica maestria artigianale sviluppando al contempo una forte presenza internazionale.

Oggi più che mai, Morel è impegnata a vincere le sfide globali del nostro tempo.

Centro del design e della creatività

Il bacino dell’Haut-Jura ha visto nascere l’industria dell’occhiale. È in questa regione che si è scritta la storia, si è sviluppato il know-how e si sono riuniti tutti gli attori coinvolti nella produzione di una montatura per creare un vero e proprio polo di eccellenza.

Rimanendo fedele alla sua regione d’origine fin dal 1880, Morel ha contribuito in maniera decisiva a preservare e promuovere l’eredità e il know-how di questa regione in tutto il mondo.

La creatività di Morel si vede nei più piccoli dettagli. Le nuove collezioni vengono create nel centro di design, dove direttori artistici, designer e specialisti del colore, della grafica e della prototipazione lavorano insieme come un team di esperti che crede che nessuna sfida sia troppo grande per loro!

Questo spiega perché il brand continua a sorprendere il mercato utilizzando materiali e know-how atipici e innovativi: carbonio, legno e, più recentemente, pelle e stampa 3D.

Con il suo stile e la sua ispirazione, ogni collezione è disegnata per un segmento specifico di mercato. Morel è uno dei pochi produttori indipendenti di occhiali ad avere una linea diversificata, rispondendo alla domanda di un’ampia selezione di stili.

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Creatività e passione di un produttore indipendente di occhiali francese

Morel o l’arte di lavorare i materiali

Sotto l’aspetto ingannevolmente semplice, questa linea di montature è realizzata con grande maestria. La collezione presenta design ingegnosi, materiali ricercati, know-how di precisione e innovazione per un approccio unico a texture e finiture. Ogni montatura offre un mix originale e sorprendente di tecniche come lo stampaggio, la zigrinatura e la laminazione per uno spirito audace e maschile. L’uso dell’alluminio, che richiede molti accorgimenti tecnici, è il DNA della collezione e le conferisce un comfort incomparabile e una qualità impeccabile. Ad esempio, il modello di alta qualità MOREL 10206O offre un comfort ottimale con una struttura leggera e molti dettagli.

Il lavoro dei designer di Morel è consistito nel collegare componenti diversi in materiale diverso, acetato e alluminio, senza viti, saldature, colle o qualsiasi tipo di assemblaggio permanente. La filosofia di manutenzione di Morel è evitare qualsiasi strumento per la sostituzione delle aste, in modo che alla fine sia facile per chi le indossa e per l’ottico.

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MOREL mod 10206O

Karl Lagerfeld presenta occhiali da sole creati con bottiglie d’acqua riciclate

La Maison KARL LAGERFELD è l’espressione della visione iconica e dell’estetica del suo fondatore, Karl Lagerfeld, unita a uno spirito contemporaneo e futuristico.

Celebrazione dello straordinario lascito dello stilista, il brand è animato nel profondo dalla sua passione, dal suo intuito e dalla sua inesauribile creatività.

Nel 2019, KARL LAGERFELD ha aderito al Fashion Pact, un’iniziativa globale per la sostenibilità che intende trasformare il settore fashion fissando obiettivi in tre ambiti: clima, biodiversità e protezione degli oceani.

KARL LAGERFELD presenta gli occhiali da sole Primavera/Estate 2023 nati dalla collaborazione con la supermodella e Sustainability Ambassador del brand Amber Valletta

Parte della nuova capsule collection KARL LAGERFELD X AMBER VALLETTA, la montatura incarna l’inconfondibile estetica rock-chic e la creatività innovativa della Maison. Il risultato è un design iconico realizzato in R-PET, un materiale leggero composto per il 100% da bottiglie d’acqua riciclate. La custodia che accompagna il modello è fatta dello stesso materiale. Il modello KL6098S è disponibile in prugna, nero, bianco, tartaruga e blu.

Il frontale geometrico e squadrato di questi esclusivi occhiali da sole presenta un design elegante e alla moda. La montature vanta un logo KL in rilievo sul frontale delle aste larghe, che si assottigliano fino ai terminali.

Le lenti sono realizzate con Tritan® Renew di Eastman, realizzate al 50 % con contenuto riciclato certificato.

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mod CK23503S

I nuovi occhiali da sole Calvin Klein Eyewear

Celebrando l’estetica contemporanea di Calvin Klein, Calvin Klein Eyewear ha lanciato la collezione Primavera/Estate 2023. Tra silhouette senza tempo e linee audaci, gli iconici modelli eyewear che saranno protagonisti della nuova stagione sono elevati da un’artigianalità moderna.

CK23503S è una montatura da sole in acetato contraddistinta da uno stile provocante e glam e da un insolito frontale a farfalla. Le lenti tinta unita si inseriscono nel frontale fresato per dare vita a un look chic e ultracontemporaneo che diventa ancor più speciale grazie a dettagli raffinati come le iconiche applicazioni metalliche sul davanti. Le aste, che si fanno più sottili all’altezza del terminale, ospitano lo stesso motivo integrato al logo in metallo e, dal lato interno, rivelano un’anima metallica. Oltre che nella versione Black/Charcoal della campagna Primavera/Estate 2023, il modello è disponibile anche in Rose, Purple Havana e Olive.

L’occhiale da sole CK23504S dalla forma rettangolare modificata è completato da lenti tinta unita che si inseriscono in un frontale fresato in acetato. L’estetica ultramoderna e ricercata è valorizzata da dettagli raffinati, come le iconiche applicazioni metalliche sul frontale, mentre le aste, che si fanno più sottili all’altezza del terminale, ospitano lo stesso motivo integrato al logo in metallo e, dal lato interno, rivelano un’anima metallica. La sofisticata opzione Havana Blue ritratta nella campagna Primavera/Estate 2023 è accompagnata da sfumature

mod CK23504S

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De Rigo e Chopard hanno rinnovato l’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione mondiale di occhiali da vista e da sole a marchio Chopard Eyewear

Gli artigiani di De Rigo creano gli occhiali Chopard seguendo processi produttivi tipici del mondo della gioielleria e dell’orologeria, con grande attenzione nella scelta e nell’utilizzo di materiali all’avanguardia sempre più sostenibili.

Dal 2020, infatti, De Rigo ha intrapreso un percorso di “responsible eyewear” che prevede l’utilizzo di materiali a base di componenti naturali, quali acetati e lenti bio-based e l’introduzione di un astuccio realizzato in materiali riciclati secondo gli standard etici della Maison.

Un impegno in linea con il “Viaggio verso il lusso sostenibile” intrapreso da Chopard a partire dal 2013.

Kering Eyewear ha siglato un accordo che prevede l’acquisizione del 100% del capitale dell’azienda francese UNT, Usinage & Nouvelles Technologies. UNT è un’azienda altamente specializzata nella produzione di componenti metalliche e meccaniche di precisione per l’intero settore dell’occhialeria di alta gamma. Insieme all’acquisizione nel 2017 di Manufacture Kering Eyewear – precedentemente Manufacture Cartier Lunettes – e alla partecipazione in Trenti Industria Occhiali nel 2019, rispettivamente in Francia e in Italia, questa operazione rappresenta un’altra tappa nella strategia di sviluppo industriale di Kering Eyewear, che controlla la propria catena di fornitura attraverso collaborazioni strategiche con realtà chiave nell’industria dell’occhialeria.

Visottica Group ha annunciato il 13 aprile l’acquisizione da TechVision della totalità del capitale sociale di Ideal Srl, società attiva nell’ingegnerizzazione e produzione di minuteria metallica per il settore occhialeria con sede a Quero (BL).

Con l’acquisizione di Ideal salgono a sei gli stabilimenti produttivi di Visottica Group in Italia, tutti dislocati nel distretto dell’occhialeria di Treviso-Belluno, cui si aggiunge lo stabilimento in Cina per la produzione destinata al mercato asiatico.

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Safilens rinnova la rete commerciale nell’Adriatico Centrale. Sarà Giovanni D’Alessandro – laureato in ortottica all’Università di Parma, diplomato in ottica all’Istituto Zaccagnini di Bologna, specializzazione in optometria conseguita all’istituto Keplero di Termoli - ad occuparsi della rete vendita per Marche, Abruzzo, Molise e Perugia. Offrirà un supporto tecnico e un’opportunità di confronto con i partner ottici e optometristi sul territorio di competenza sia per Safilens sia per il Consorzio OTTIMI – OTTica Made in Italy, di cui l’azienda di contattologia è tra le cofondatrici.

CSO – Costruzione Strumenti Oftalmici – partecipa alla tappa italiana di AESCO Europe 2023. Agli oculisti e ai professionisti della visione in arrivo da tutto il mondo per partecipare all’American-European Congress of Ophthalmic Surgery, CSO offre l’occasione di visitare lo stabilimento produttivo di Scandicci.

Per tutta la giornata dell’8 giugno le porte di CSO saranno aperte a gruppi di 25 persone che verranno accompagnati alla scoperta dei 13 mila metri quadri nei quali CSO opera. Il tour di un’ora e trenta, in lingua inglese, avrà come obiettivo mostrare l’officina meccanica, le tecnologie avanzate proprietarie, l’area di ricerca e sviluppo. Durante il simposio europeo, CSO è presente con uno spazio espositivo.

Akoni Eyewear ha partecipato per la prima volta alla Milano Design Week collaborando con Galleria Rossana Orlandi, storica galleria di collectible design, per la realizzazione di un creative set, dal 19 al 23 Aprile, presso lo store Punto Ottico in Piazza Meda 3 a Milano. Quattro opere artistiche hanno reso unici gli ambienti del punto vendita omaggiando i materiali, le forme e le texture degli esclusivi occhiali Akoni.

Dal 18 aprile 2023 Sabrina Lotto è entrata a far parte dell’organico di Soleko SpA, gruppo Menicon, assumendo la responsabilità del dipartimento marketing, in diretto riporto a Guido Carnacina, CEO della società, e si occuperà di sostenere e sviluppare le attività marketing dei prodotti sia della casa madre Menicon che di quelli realizzati in Italia da Soleko.

59 VEDERE INTERNATIONAL – March 2020 NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS
Da sinistra - Gilda e Veronica Mura – CSO

Lara Marogna è la nuova Group Style & Product Development Director di Marcolin dal 23 marzo scorso.

A diretto riporto del CEO & General Manager Fabrizio Curci, Lara Marogna ha assunto la gestione e sviluppo delle collezioni eyewear del Gruppo, in stretta collaborazione con le direzioni creative e gli uffici stile dei marchi in portfolio. Originaria di Belluno, dal 2011 in Marcolin, Lara ha una formazione accademica in Design Industriale presso l’Università IUAV Ca’ Foscari di Venezia, arricchita da una formazione artistica applicata prima alla gioielleria e poi all’occhialeria. Subentra ad Alessandro Beccarini, che ha concluso la sua esperienza in Marcolin, per perseguire altri interessi.

Il Rodenstock Truck on Tour toccherà 5 città (Milano, Bologna, Napoli, Bari e Verona) per aumentare la brand awareness di una Rodenstock sempre più vicina al consumatore finale insieme al ruolo essenziale dell’Ottico Optometrista, sostenendone il drive-to-store.

Un’intera area del truck è dedicata al ruolo del Professionista della Visione e nell’arco della giornata sono previsti 4 slot formativi di alto livello per fornire aggiornamenti di prodotto e supporto all’incremento del business.

Un’attività promozionale B2C incrementa il drive-tostore, grazie ad un coupon consumer e allo store locator per l’individuazione del Centro Ottico Partner più vicino. Il consumatore finale fa un percorso esperienziale per aumentare la sua consapevolezza sull’importanza di adottare soluzioni visive tecnologicamente avanzate e performanti in grado di migliorare il suo stile di vita.

MOREL persegue la sua strategia di rafforzamento della distribuzione in tutto il mondo con la costituzione di filiali internazionali, tra cui la creazione di una quindicesima filiale: MOREL Germania-Austria

Una nuova piattaforma B2B, www.mymorel.com, consentirà inoltre ai clienti tedeschi e austriaci di scoprire l’intero catalogo e di ordinare online, di visualizzare e scaricare tutti gli strumenti di comunicazione del marchio, di beneficiare dei vantaggi del programma di fidelizzazione mymorel, di accedere al servizio clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, compresa la garanzia digitale, il monitoraggio della consegna e l’accesso alle fatture, ecc.

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Oltre 70 espositori, circa 1800 visitatori e un entusiasmo confermato dai molti commenti positivi: forte dei dati dell’edizione 2022, l’organizzazione di Expo Ottica Sud vara il nuovo appuntamento per l’autunno 2023 con alcune novità ideate per valorizzare e favorire la crescita della fiera.

L’appuntamento di Taormina 2022 ha riservato una vera sorpresa positiva, con un clima e un ambiente particolarmente sereni, accoglienti e stimolanti, che hanno agevolato gli incontri tra gli operatori presenti. Una sferzata di energia ed entusiasmo, ben percepita dagli oltre 70 espositori e dai tanti visitatori, circa 1800. Un segnale di vitalità che è stato ed è sti-

molo a riprendere con vigore l’organizzazione dell’8ª edizione, in programma da sabato 21 a lunedì 23 ottobre 2023, sempre al PalaLumbi di Taormina, perla dello Ionio e località siciliana tra le più famose in tutto il mondo.

Eos Taormina si prepara a riprendere il filo del discorso, confermando la sua filosofia e lavorando all’ampliamento della presenza di aziende del settore in fiera, con alcune novità.

“Abbiamo raccolto delle impressioni dai partecipanti ed enti coinvolti – spiega Massimo Pennisi, presidente di Eos – e possiamo anticipare che ci sono in serbo tutta una serie di accorgimenti migliorativi per far salire ancora di livello Expo Ottica Sud. Siamo già al lavoro su come favorire una crescita in termini di spazi espositivi e di numero degli esposito-

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Eos Taormina si prepara all’8ª edizione, dal 21 al 23 ottobre 2023

ri”. Una scelta frutto dei risultati dello scorso anno e di un interesse sempre più crescente nei confronti della manifestazione siciliana da parte degli operatori del settore.

“Per quanto riguarda il mondo dell’industria – aggiunge il responsabile di Eos – abbiamo avuto la partecipazione di molti proprietari e responsabili del management nazionale delle aziende, con il più alto numero di nuovi espositori rispetto alle edizioni precedenti, che ci hanno rivelato la loro soddisfazione e l’intenzione di ritornare l’anno prossimo. I partecipanti a Eos Taormina si sono sentiti coinvolti in un progetto comune, anche perché la nostra organizzazione mette al centro il benessere dell’espositore e visitatore. Possiamo dire, più in generale, che la nostra fiera contribuisce a fornire quel tipo di emozione che spesso si lega al luogo ospitante, tanto che i momenti di lavoro in fiera e quelli di svago a Taormina sono diventati un tutt’uno, favoriti dalle bellissime giornate di sole e ai servizi di bus navetta che collegavano continuamente, e in pochi minuti, il centro PalaLumbi al borgo di Taormina»

Un’opportunità interessante per gli operatori del settore siciliani, calabresi e, più in generale, dell’area del bacino del Mediterraneo – ma non solo -: diversi sono stati, infatti, i visitatori dell’Expo arrivati a Taormina dal Centro-Nord Italia, che hanno unito la possibilità di scoprire le proposte di Eos alle bellezze della località siciliana.

VEDERE ITALIA – nr. 2 / 2023 62

SILMO SINGAPORE

L’ultimo

nato della famiglia SILMO ha mantenuto le sue promesse

SILMO Singapore, ASEAN Optical Fair, si è tenuta dal 12 al 14 aprile 2023 presso il Suntec Singapore Exhibition and Convention Centre. Organizzata congiuntamente da SILMO International e MP Singapore, la fiera ha accolto oltre 250 marchi internazionali e locali provenienti da più di 15 Paesi, in rappresentanza della maggior parte delle famiglie e delle gamme di prodotti dell’industria ottica e degli occhiali.

2175 visitatori professionali, optometristi, ottici distributori e gruppi d’acquisto hanno avuto l’opportunità di visionare le ultime novità in fatto di occhiali, prodotti ottici e tecnologie. Con il 50% delle presenze provenienti dall’estero, la prima edizione di SILMO Singapore conferma la sua ambizione di diventare il nuovo punto di incontro commerciale del Sud-Est asiatico. Tra i 44 Paesi rappresentati, i primi cinque sono stati Malesia, Cina, Australia, Vietnam e Indonesia.

L’esposizione ha offerto tre spazi specifici che si propongono di esplorare le tendenze e le innovazioni future nel settore dell’occhialeria e della cura degli occhi: FUTUROLOGY, SILMO Trends e SILMO Talks.

FUTUROLOGY ha esaminato il tema della tecno-responsabilità attraverso la lente delle innovazioni e delle tendenze che gradualmente daranno forma al futuro dell’ottica e dell’occhialeria. SILMO Trends ha illustrato le tendenze e le novità del 2023 e il modo in cui il design viene plasmato dall’ambiente e dalla società, mentre SILMO Talks ha approfondito le best practice, la sostenibilità e i gruppi di interesse speciali dell’ottica.

La SILMO Academy, una piattaforma di conferenze tenutasi in concomitanza con la mostra e rivolta principalmente a ottici e optometristi, ha offerto ai partecipanti l’opportunità di raccogliere le conoscenze chiave e le migliori pratiche di rinomati esperti di tutto il mondo. Il simposio scientifico di due giorni ha esplorato temi quali la gestione della miopia, lo stile di vita e la pratica oftalmica e le cure primarie. Il programma dell’Accademia è stato curato dall’International Opticians Association (IOA).

SILMO Singapore è stato supportato, tra gli altri, da International Opticians Association (IOA), Singapore Optometric Association (SOA), Singapore Tourism Board (STB), India Vision Institute (IVI) e Optical Dispensers Australia (ODA).

SILMO Singapore tornerà a Singapore il prossimo anno, dal 24 al 26 aprile 2024.

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INSERZIONISTI

CALVIN KLEIN/MARCHON p 1

CLARISCIENCE p 21

EXPO OTTICA SUD Cop IV

FILAB p 2

IMAGO p 27

ITAL-LENTI Cop II

KARL LAGERFELD/MARCHON p 4

LA MARCA EYEWEAR p 35

LUNOR p 31

MENICON – SOLEKO p 15

MOREL p 43

SILMO Cop III

T-CHARGE/GO EYEWEAR p 29

Editore

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N. 221

Associata a A.N.E.S. Associazione Nazionale

Editoria Periodica Specializzata

• È vietata la riproduzione senza espressa autorizzazione scritta dell’editore.

Edizioni Ariminum Srl Via Negroli, 51/A 20133 MilanoItalia LA PRIMA RIVISTA DI OTTICA E OCCHIALERIA 2023 2 nr. Lenti a Contatto Montature e Lenti: il quadro normativo Nuove collezioni da Uomo
PRINT: Pixartprinting S.p.A. - Via 1° Maggio, 8 - 30020 Quarto
-
La
2/2023
d’Altino VE
Italia
prima rivista di ottica e occhialeria nr.
PRESENTS SILMO GENERATION 29 SEPTEMBER 2 OCTOBER 2023

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nato della famiglia SILMO ha mantenuto le sue promesse

2min
pages 65-67

I nuovi occhiali da sole Calvin Klein Eyewear

6min
pages 59-64

Karl Lagerfeld presenta occhiali da sole creati con bottiglie d’acqua riciclate

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pages 58-59

Morel o l’arte di lavorare i materiali

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CSO al X Congresso PRISMA Retimax e Vision Trainer

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pages 55-56

VANNI: “Made in Italy, for sure”.

15min
pages 44-54

MODO: qualità, design, responsabilità sociale

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Col sole... o al chiaro di luna

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Collezioni Mykita, stile aviatore

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Tonino Lamborghini Eyewear

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Giganti con la passione per i dettagli

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Linee decise e giochi di volume per Les Hommes

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VW – Veronica Wildgruber: giovane e creativa

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Le atmosfere dello Studio 54

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Blackfin Pacific: i Classici reinventati

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Gli occhiali di Johnny Depp

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L’uomo di DIOR

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pages 35-37

Le proposte maschili di Morel

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Per amore della maestria artigianale

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pages 32-33

Innovazione e Design per la linea Uomo di T-CHARGE

1min
pages 30-31

L’UOMO CHE PERO’ CONTINUA A MANCARE

4min
pages 26-29

YALEA sempre vicino alle donne

2min
pages 25-26

MONTATURE PER OCCHIALI E LENTI OFTALMICHE: IL QUADRO NORMATIVO

8min
pages 20-24

ESAVISION TECHNOLOGY ACQUISISCE

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per la gestione della miopia nei bambini

1min
pages 17-18

Migliorare la consapevolezza in ortocheratologia:

1min
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Nasce Contattologia oggi, portale di divulgazione scientifica sul mondo delle lenti a contatto

1min
pages 14-15

“CONTATTOLOGIA Real Life For the New Generation”

2min
pages 12-13

UN QUADRO COMPARATIVO DEI MERCATI EUROPEI DELLE LENTI A CONTATTO MORBIDE NEL 2022

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pages 8-11

I PRODOTTI ITALIANI SONO TRA I PIÙ CONTRAFFATTI AL MONDO

1min
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