VEDERE Italia n° 4/2021

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LAURA RATTARO LE ORIGINI DEL MADE IN ITALY – 1A PUNTATA

LE INTERVISTE DI VEDERE: DÜSSELDORF EYEWEAR

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2021

IL NUOVO REGOLAMENTO 745/2017 PER I DISPOSITIVI MEDICI

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LA PRIMA RIVISTA DI OTTICA E OCCHIALERIA

Trend Moda Industria Nuovi prodotti

SOMMARIO 3 EDITORIALE 5 MADE IN ITALY

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PUNTI DI VISTA: L’OPTOMETRISTA 10 PROCESSI STRATEGIE E INNOVAZIONI: ROBERTO PIAZZA 12 ANFAO 14 PUNTI DI VISTA: MARKETING 17 COTECHINO E LENTI

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COMMISSIONE DIFESA VISTA

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MYEXPERT MASTER FIT

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LE INTERVISTE DI VEDERE: DÜSSELDORF EYEWEAR

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IN VETRINA 33 NEWS 37 FIERE & EVENTI

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IL NUOVO REGOLAMENTO 745/2017 PER I DISPOSITIVI MEDICI LE INTERVISTE DI VEDERE: DÜSSELDORF EYEWEAR

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Direttore Responsabile: Isabella Morpurgo

LAURA RATTARO LE ORIGINI DEL MADE IN ITALY – 1A PUNTATA

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VEDERE Italia nr. 4 /2021

Edizioni Ariminum Srl - Via Negroli, 51/A - 20133 Milano - Italia

Marketing & Economia


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CHE NE PENSATE DI APPLICARE LA ROBOTICA NEL VOSTRO PUNTO VENDITA?

Come ho più volte pensato e scritto, questi quasi due anni vissuti in una situazione così anomala, oltre alle preoccupazioni sanitarie e professionali, stanno portando interessanti rivoluzioni nel nostro modo di pensare e agire. Tra le varie notizie mi ha colpito il risultato di un sondaggio effettuato negli USA da RetailWire e Brain Corp - una società di intelligenza artificiale (AI) che si occupa di tecnologia trasformativa nella robotica - dove si evince che il settore della vendita al dettaglio sta cercando di adottare nuove tecnologie robotiche più velocemente del previsto a causa della pandemia di COVID-19. I risultati del sondaggio, condotto lo scorso marzo, sottolineano la crescente importanza della tecnologia di automazione robotica nel mercato post-pandemico. Queste tecnologie sono viste come fondamentali per assistere gli addetti in una varietà di compiti, dalla pulizia dei pavimenti alla scansione degli scaffali, sia nei negozi che nei magazzini. Quasi la metà degli intervistati afferma che sarà coinvolta in un progetto di robotica in-store nei prossimi 18 mesi. Il 73% dei grandi rivenditori afferma che l’importanza di usare la robotica nei magazzini o nei centri di distribuzione è aumentata a causa di fattori emersi durante la pandemia. Altri fattori pandemici che hanno influenzato il cambiamento di mentalità includono la necessità di garantire un negozio più sicuro e più pulito per gli acquirenti, la necessità di una maggiore distanza sociale e la necessità di migliorare la disponibilità dell’inventario a scaffale. La pulizia è diventata una priorità importante per i retailer durante la pandemia. L’indagine mostra che questi standard di pulizia più elevati sono la nuova normalità: la stragrande maggioranza (72%) degli intervistati dice di non prevedere grandi cambiamenti nelle aspettative dei consumatori nei confronti della pulizia dei negozi anche quando i vaccini saranno ampiamente distribuiti. E dalla robotica al tema del digitale il passo è breve, anche dal punto di vista dell’industria manifatturiera, circa l’80% dei CEO che hanno partecipato all’annuale “CEO Survey” di Gartner Inc. Research & Advisory, hanno dichiarato di aver avviato un programma di trasformazione per rendere le proprie aziende più digitali. Per tutto il 2021, però, sempre secondo la ricerca, per realizzare queste iniziative sarà necessario impiegare il doppio del tempo e dei costi inizialmente preventivati. A rendere ancora più difficile e complicata questa sfida ci ha pensato la pandemia, riducendo il personale e il budget IT delle aziende rispetto al 2019, mentre gli ostacoli derivanti da tecnologia obsolete e processi legacy sono rimasti i medesimi. Le tante trasformazioni che dovremo affrontare ci obbligano ad essere sempre aggiornati per cercare di fare le scelte giuste. Un grande sforzo intellettivo ed emotivo. E parlando di emozioni, è stata intensa quella provata a Rimini in giugno quando finalmente c’è stata l’occasione dell’evento Il Circus per ritrovarsi. È stato un piccolo “assaggio” di normalità, in attesa dei grandi eventi quali DaTE a Firenze, Silmo a Parigi, IOFT a Tokyo e DIOPS in Corea del Sud che, incrociamo le dita, sono stati tutti confermati in autunno. Nel frattempo, auguro a tutti un’estate serena, con la possibilità di ritrovare luoghi e persone del cuore.

Isabella Morpurgo Editore VEDERE Italia isabellamorpurgo@vedere.it


Le origini del MADE in ITALY e il possibile nuovo Rinascimento a cura di Laura Rattaro

“Non si viene in Italia in cerca di cose gradevoli. Ci si viene in cerca della vita”. Edward Morgan Forster – scrittore britannico

“Gli inglesi e noi francesi veniamo soltanto dopo gli italiani, che in tutto ci sono stati maestri”. Fernand Braudel – storico francese

“L’Italia, una delle più brillanti serie di spettacoli di intelligenza da che mondo è mondo”. Voltaire – filosofo, enciclopedista, scrittore francese

“In Italia per trecento anni e sotto i Borgia ci sono stati guerra, terrore, criminalità, spargimenti di sangue, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo, Il Rinascimento. In Svizzera vivevano in amore fraterno, hanno avuto cinquecento anni di pace e di democrazia e cosa hanno prodotto? L’orologio a cucù”. Orson Welles – regista, attore, produttore cinematografico statunitense

Perché lo stile italiano è apprezzato in tutto il mondo? Perché l’italiano è la quarta lingua studiata al mondo? Perché i prodotti italiani sono i più imitati (e contraffatti) al mondo?

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L’Italia è stata la culla di tutte le civiltà dell’Occidente Il Made in Italy è uno stile di vita. L’Italia è stata ed è al centro del mondo per questo aspetto. Le origini del Made in Italy sono lontanissime e hanno tracciato nel carattere degli Italiani, attraverso secoli di storia, un solco indelebile, profondissimo e ricchissimo.

Anfora etrusca

Pittura etrusca - necropoli di Tarquinia

Prima ancora della civiltà greca, quella che conosciamo per i suoi filosofi, i suoi poeti, i miti e gli eroi, la civiltà degli Etruschi è stata la prima a porre la bellezza al centro della sua visione del mondo. Celebrandola in tutti i suoi aspetti, intendevano ricreare l’armonia del cosmo. La parola cosmo è la radice di cosmetica, perciò estetica. Ma c’è di più: gli Etruschi per primi consideravano l’estetica strettamente connessa con l’etica, quindi il “bello” con il “bene”.

Scultura etrusca

Pittura etrusca - necropoli di Tarquinia VEDERE ITALIA – nr. 4 /   2021

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Questo è il concetto chiave per capire lo sviluppo del Made in Italy Lo stile italiano è unico perché lega la bellezza all’etica; non va considerato solo per la sua gradevolezza estetica, ma per i valori che la bellezza porta con sé. Nella produzione manifatturiera possiamo tradurre questo concetto con “bello e benfatto” che contiene a sua volta il significato di qualità, un valore aggiunto. È questa alchimia del concetto di bello e di buono che rende attraenti i nostri prodotti.

Arte romana (periodo repubblicano)

Un termine che spiega bene l’Italia e gli Italiani agli occhi del mondo è gusto. E’ una parola che, nel suo significato più ampio di armonia fra sapore, bellezza, proporzione, colore, ecc. non ha traduzione in nessun’altra lingua. Anche la parola eleganza è nativa italiana. Ha la sua derivazione da ligere (saper comprendere) che è la radice di intelligenza. L’eleganza è perciò la capacità di saper scegliere e l’intelligenza è ciò che definisce il valore delle scelte.

Pittura romana

Per rendere l’idea di quanto la bellezza sia importante per gli Italiani, da sempre, nella lingua italiana, la quarta più studiata e la più ricca di vocaboli al mondo, i termini di giudizio più usati non sono buono o cattivo, ma bello o brutto! La cultura Etrusca viene totalmente assorbita da quella Romana che nel corso dei secoli la arricchisce di ulteriori valori. Lo stile italiano viene diffuso in tutto il territorio dell’Impero che nel periodo della sua massima espansione corrisponde alla quasi totalità dell’attuale Europa oltre che buona parte dell’Asia minore e della zona costiera nordafricana. Si può dire che i Romani abbiano portato la cultura italiana “ovunque nel mondo” allora conosciuto.

Pittura romana

Pittura romana

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l’Optometrista Idor De Simone

Scienze Visive - Optometrista

Master in Neuroscienze Cliniche

Contattologo

Poliambulatorio Maugeri - Istituti Clinici Scientifici Maugeri www.facebook.com/idordesimone/

Disabilità Visiva, Depressione e Care Giver

La disabilità visiva è un problema che affligge oltre un miliardo di persone (Bourne et al, 2017) e l’impatto sulla qualità della vita è decisamente più elevato rispetto a quello di altre condizioni croniche (Langelaan et al., 2007), in quanto sembrerebbe che oltre ad incidere sulla funzionalità della vita dei pazienti abbia anche un impatto importante sulla loro salute

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mentale (Court et al., 2014). Poiché negli anziani le disabilità visive sono sempre più frequenti - ma lo sono anche le condizioni di salute mentale avversa (World Health Organization, 2017) -, è naturale che via sia una correlazione tra i due elementi dimostrata da alcuni importanti studi longitudinali che hanno preso in esame il rischio di sviluppo di condizioni


psicologiche avverse in pazienti affetti da disabilità visive di vario genere (Radloff, 1977 e Shafer, 2006). Da questi studi emerge come vi sia un’associazione bidirezionale tra i due fenomeni, in quanto i pazienti con disabilità visive tendono a sviluppare depressione, ma capita anche che i pazienti con sintomi depressivi pregressi siano quelli che hanno maggiori probabilità di riportare autonomamente l’esistenza di disabilità visive. La correlazione bidirezionale avviene per ragioni che sono da ricercarsi in un disuso delle proprie funzioni visive, dalla più rara tendenza a cercare soluzioni per i propri problemi (anche visivi), o dalla possibilità che si sviluppino altri fattori di rischio (dieta non adeguata e altre modifiche dello stile di vita). A mio parere, inoltre, ritengo che sia da indagare anche l’aspetto neuroscientifico del problema, che potrebbe dimostrare la stretta correlazione tra l’attività della corteccia frontale e subfrontale e le fibre nervose interagenti con le vie visive. Un altro aspetto, analizzato da vari studi, è la possibilità di sviluppare depressione e variazioni di umore, non tanto nelle persone affette da disabilità visive quanto in coloro che di esse si prendono cura. Un gruppo di studio di Baltimora ha condotto uno studio pubblicato sull’American Journal of Ophthalmology selezionando vari pazienti anziani con e senza disabilità visive ma accumunati dalla necessità di essere seguiti da qualcuno che si prendesse cura delle loro necessità. Sono stati selezionati due gruppi di care giver (uno

che seguivano anziani ipovedenti o con disabilità visiva e l’altro che assistevano persone con altro tipo di disabilità). Il questionario somministrato mirava ad esaminare, nell’arco osservazionale di un mese, diversi fattori: ore passate a prendersi cura del paziente, l’influenza dell’attività di cura su altre attività importanti, eventuali difficoltà emozionali, finanziarie o fisiche e come “attività importanti” sono state considerate il visitare amici o familiari, uscire per divertimento, partecipare a funzioni religiose, partecipare a incontri di club o ad altre attività di gruppo. I risultati dimostrano quanto sia più complicato prendersi cura di persone con disabilità visive piuttosto che di persone che hanno altri tipi di disabilità. Chi accudiva anziani ipovedenti ha mediamente occupato nell’assistenza il 36% di ore in più rispetto ai soggetti del gruppo di controllo e le “attività importanti“ sono state influenzate per il 61% in più nei caregiver dei soggetti ipovedenti rispetto a quelli dell’altro gruppo. Nessuno sembra aver avuto maggiori difficoltà finanziarie o fisiche, ma per quanto riguarda il lato emotivo sembra che il rischio sia stato significativamente maggiore per chi si prendeva cura di persone affette da disabilità visiva. Di conseguenza, emerge dai vari studi che l’impatto della disabilità visiva sulla qualità della vita è particolarmente elevato, non solo in chi ne è affetto, ma anche in chi se ne deve prendere cura - che sono solitamente i familiari più stretti.

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P R O C E S S I , S T R AT E G I E E I N N O VA Z I O N I

Riccardo Piazza, 34 anni, consulente e formatore specializzato in processi, strategia e innovazione, è laureato in Statistica e Informatica per la Gestione delle Imprese a Ca’ Foscari ed ha conseguito un master presso MIT Professional School in Digital Transformation. È specializzato nel settore eyewear, ambito nel quale opera da quasi 10 anni e per il quale offre servizi specifici tra cui “persona responsabile della normativa, gestione dei fascicoli tecnici, operation e product management”.

DISPOSITIVI MEDICI, CAMBIA LA NORMATIVA PER MONTATURE, PREMONTATI E LENTI OFTALMICHE. Un utile riassunto per non farci trovare impreparati al cambiamento Il nuovo regolamento 745/2017 Il 26 maggio scorso è entrato in vigore il nuovo regolamento 745/2017 che norma i dispositivi medici, tra cui figurano anche le montature per occhiali da vista, gli occhiali premontati e le lenti oftalmiche. Le novità sono state ampiamente anticipate ma vale la pena riassumerle di seguito per non farsi cogliere impreparati.

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Persona responsabile per il rispetto della normativa La novità principale è l’inserimento di una nuova figura della quale fabbricanti e mandatari dovranno dotarsi. Questa figura è stata introdotta per accertarsi che le aziende vadano a ottemperare i propri obblighi, quasi un garante che si interpone tra fabbricante e consumatore. Sono stati definiti dei requisiti minimi di curriculum che sono o 4 anni di provata esperienza nella gestione dei dispositivi medici oppure 1 anno di comprovata esperienza e una laurea in materie gestionali, legali o mediche. Le micro e piccole imprese potranno avvalersi anche di una figura esterna all’azienda, mentre per le medie e grandi imprese è fatto

obbligo di assegnare il ruolo internamente. Vale la pena ricordare che il fabbricante non è colui che fabbrica gli occhiali ma colui che appone il proprio marchio commerciale ed è quindi riconosciuto come responsabile per l’immissione sul mercato, quindi se avete un vostro marchio, acquistate occhiali finiti li commercializzate con vostro marchio siete a tutti gli effetti fabbricanti e quindi dovrete rispettare gli obblighi del regolamento. Introduzione sistema UDI Altra novità è l’introduzione del sistema di codifica UDI e la registrazione al portale Eudamed entro maggio 2022. Semplificando possiamo dire che il sistema UDI è un’evoluzione della codifica EAN (barcode) dove sarà possibile risalire ai dati del fabbricante, al dispositivo medico in questione e alla data di produzione (o lotto di produzione). Anche lo UDI di base è obbligatorio dal 26 maggio 2021, quello completo invece sarà obbligatorio dal maggio 2025 (in quanto, ricordiamo, gli occhiali sono dispositivi medici di I categoria, quindi a rischio basso). Fascicolo tecnico e sistema di gestione della qualità Il nuovo regolamento introduce anche delle novità riguardanti il fascicolo tecnico e soprattutto obbliga fabbricanti ad impostare un vero e proprio sistema di gestione della qualità che dovrà regolare tutte le fasi dalla produzione fino alla post commercializzazione. Nei prossimi numeri andremo ad approfondire le novità del fascicolo tecnico, del sistema di gestione della qualità ed il sistema di codifica UDI.

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ASSEMBLEA ANFAO 2021 Rieletti il Presidente Giovanni Vitaloni e la sua squadra di presidenza

Settore occhialeria: migliorano le previsioni per il 2021

L’Assemblea degli associati ANFAO, Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici, ha eletto i vertici che guideranno l’associazione di Confindustria per il prossimo biennio: all’unanimità, è stato confermato Presidente di ANFAO e MIDO Giovanni Vitaloni. Insieme al Presidente è stata rieletta l’intera squadra che compone il Consiglio di Presidenza (con le rispettive deleghe), che lo accompagnerà nel percorso fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31.12.2022, ovvero fino all’Assemblea estiva del 2023: • Maria Lorraine Berton (ARLECCHINO SRL): relazioni industriali • Nicola Del Din (PRAMAOR SRL): Gruppo Giovani, Gruppo Sole e DaTE • Paolo Pettazzoni (OPTOVISTA SPA): distribuzione mkt interno, Gruppo Lenti, CDV onlus e tesoriere • Renato Sopracolle (SOPRACOLLE SRL): distretto e Eurom1

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• Past- President Cirillo Marcolin (MARCOLIN SPA): Presidente Confindustria Moda, rapporti con le istituzioni e Confindustria Per dare continuità all’operato dell’Associazione e per lavorare al futuro di un settore che è uno dei segmenti economici e produttivi tra i più significativi per il nostro Paese, in un contesto generale complesso e transitorio, l’elezione ha riconfermato Giovanni Vitaloni, 52 anni, proveniente da una famiglia di industriali torinesi, fondatore e amministratore di Nico srl. La sua esperienza è forte di una presenza pluritrentennale nel settore; orientato alla concretezza, la sua squadra di lavoro incarna lo slancio verso le sfide del mercato, mantenendo un legame strategico col distretto territoriale dell’occhialeria. E soprattutto, in questi ultimi anni di grande cambiamento, ha guidato di pari passo l’associazione e MIDO, portando il sistema a raggiungere grandi risultati.



2021 <<È stato un ultimo anno estremamente impegnativo per tutto il settore e per il sistema rappresentato da ANFAO e da MIDO - dichiara il Presidente Giovanni Vitaloni – e, proprio in virtù del contesto, credo ancora di più nell’importanza della carica che rivesto e del ruolo dell’Associazione. È strategico, quindi, proseguire nel percorso che è stato avviato in questi anni, per continuare a dare il meglio in una delle fasi più delicate di risalita dell’intero settore insieme a tutta la squadra di Presidenza, che ringrazio immensamente per il lavoro, il supporto, la disponibilità e il contributo di alto valore che ha saputo fornire. Sono orgoglioso che l’Assemblea ci abbia rinnovato la fiducia – conclude Vitaloni - e siamo pronti a guardare avanti per costruire il futuro di un settore riconosciuto come eccellenza in tutto il mondo.>> All’elezione è seguito un momento di confronto insieme a Luciano Canova, economista e divulgatore scientifico, per condividere prospettive di speranza e positività. Il tema della felicità, legata al benessere economico e sociale in un anno estremamente condizionato dal contesto pandemico, è il focus dell’intervento dell’economista e del dialogo tra Canova e Vitaloni. Uno stimolo e una riflessione per costruire nuove idee e nuovi progetti. <<Come si misura la felicità? Da economista posso dire che, tradizionalmente e in una visione mono-dimensionale, il denaro è sempre considerato l’indicatore principe per dire di una persona come sta e di un paese quale sentiero di sviluppo abbia imboccato. – spiega Luciano Canova – È vero comunque che una letteratura ormai vecchia di 50 anni e l’agenda incentrata sulla transizione, ci parlano di un approccio multidimensionale in cui il benessere è appunto una composizione di variabili interdipendenti e su più livelli, tesi abbracciata anche dalle aziende. La disponibilità di accesso a beni materiali che il denaro consente è chiaramente ancora un elemento fondamentale per dire se una persona è capace di stare bene. Ma tradurre quella capacità in realtà ne-

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cessita di molte variabili, di contesto e non. Se l’economia è in grado di abbracciare questa visione, cosa che negli ultimi anni è avvenuta e che probabilmente il Covid-19 ha accelerato, anche la misurazione del benessere economico si trasforma in un’ottica più circolare e non soltanto ancorata agli indicatori monetari.>> Aggiornamento dati settore occhialeria Il 2020 Come preannunciato durante la conferenza stampa di presentazione di MIDO 2021 Digital Edition, il 2020 ha rappresentato per l’occhialeria italiana un passaggio molto complesso riportando i livelli di export e produzione al 2013, con una perdita del 22,6% della produzione rispetto al 2019 e un calo dell’export del 26%. Il numero di aziende operanti nel settore a livello nazionale è sceso del 2,2% per un totale di 860. Unico dato confortante quello relativo all’occupazione che è rimasto stabile rispetto al 2019 grazie anche alle politiche sociali intraprese. Il primo trimestre 2021 e la previsione Nei primi mesi del 2021 è possibile intravedere segnali di avvio della ripresa, ma se ne attendono di più confortanti solo nel secondo semestre. L’export dell’occhialeria italiana ha infatti riscontrato +8,5% rispetto al 2020 e accorciato la flessione rispetto al 2019 (-10,9%). Sul 2020 le montature sono cresciute del 22,8%, in timida ripresa gli occhiali da sole, + 1,4%. Nonostante sia ancora presto per delineare delle stime precise circa lo scenario relativo all’anno in corso, a causa del termine del blocco dei licenziamenti e delle persistenti difficoltà congiunturali, le previsioni di ripartenza dei consumi relativi all’export per il primo semestre indicano una crescita del 10% sull’anno precedente, ma è nel secondo semestre che si attende una buona ripresa con un dato che si attesta intorno al 19% con una stima della crescita complessiva durante tutto il 2021 pari al 14,7%. Ottimisticamente, il ritorno ai livelli di mercato prepandemia è però atteso solo per il 2022.


Marketing

Nadia Danzi Mentha – b2b solutions for the optical market info@menthaweb.it

Queen Elizabeth e la sua lezione di comunicazione Gestire la comunicazione aziendale quando si verifica un evento spiacevole

Nella vita di ogni impresa può capitare una situazione spiacevole che rende necessario attivare contromisure comunicative. Spesso l’evento coglie in contropiede le organizzazioni aziendali dal punto di vista della pianificazione, delle procedure, della preparazione delle risorse umane; il che si traduce nella perdita della chance di “uscirne bene” senza danno d’immagine e di reputazione. Eppure, tutto

si gioca nelle prime ore d’emergenza. Secondo gli esperti, i sessanta minuti successivi alla crisi sono una vera e propria Golden Hour in cui si possono gestire le difficoltà minimizzando il danno o, addirittura, capovolgendo la vicenda a proprio favore. Ma cosa significa gestire la crisi? In poche parole, è il modo di affrontarla e di comunicarla tenendo presente che il dialogo corre su due binari: quello interno e quello

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esterno, in un processo che prende in carico il prima, il durante, il dopo. Nella fase preventiva, si ipotizzano i vari scenari elaborando le procedure da seguire e le risorse da impiegare; nella fase dell’azione, il team di crisi si occuperà della costruzione dei messaggi, dei tempi di divulgazione e del tono da rivolgere al pubblico di riferimento. Il terzo step è infine destinato alla verifica della bontà delle iniziative messe in campo. A volte (perché no?), la strategia cambia rotta se la situazione lo richiede. Come è successo per il “brand” Casa Reale Inglese che ha recentemente contrastato la regola del silenzio quale colonna portante della linea di corte. In occasione dell’emergenza sollevata dai Sussex sulla delicata insinuazione di comportamenti scorretti a corte, la politica comunicativa reale ha adottato la via di un

pubblico commento. Queen Elisabeth, composta ed abile manager della crisi, questa volta ha puntato sulle corde dell’emozione volendo sottolineare il suo ruolo di nonna piuttosto che la sua veste ufficiale. Si è rivolta ad Harry e Meghan chiamandoli per nome, utilizzando più volte il termine “family”. Insomma, una

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dichiarazione conciliante che avvolge il pubblico in una relazione calda, intima e avvolgente che già di per sé ti fa avvicinare alla Sovrana. Facendoti dimenticare che la situazione non è risolta e fornendo agli esperti di comunicazione un esempio da manuale di come non scusarsi.



Quarta puntata, parlando di Servizio al cliente e Qualità.

Dalla Capacità di ascoltare alla Partnership per il Successo Buongiorno Carissimi, spero di poter dire ormai abituali lettori … eccomi a voi anche questo mese con una modesta disquisizione di ciò che io intendo per “servizio”. Da parte Vostra verso i Clienti, il pubblico che entra nel negozio di Ottica, da parte del Laboratorio che vi serve, dal Fornitore che approvvigiona il Laboratorio. Una catena fondamentale perché l’ultimo utente sia soddisfatto ed il primo anello possa sopravvivere con la capacità di provvedere ciò che è necessario con qualità, prezzo adeguato e tempi stretti. In mezzo c’è il cuore pulsante di due protagonisti, il Laboratorio e l’Ottico, soprattutto per la necessità del contatto strettissimo tra Cliente e Fornitore per rispondere a bisogni fortemente personalizzati. Certamente questa precisazione, a parer mio, ha una valenza molto importante perché ciò che viene scambiato in queste due fasi è un prodotto finito, fatto su misura, richiesto su personali bisogni e via via di crescente valore aggiunto. Da dove cominciamo? Direi dalla fonte di tutto il necessario per produrre: dal fornitore della materia prima che è il semifinito da cui si ricava la ricetta. Scusatemi se trascuro le cosiddette lenti FSV (Finite Single Vision, in gergo commerciale internazionale), non per svogliatezza ma perché queste oggi non hanno più differenziazione se non

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il paese di origine ed il prezzo. Purtroppo, il paese d’origine non è più l’Italia e nemmeno l’Europa. La globalizzazione, oggi ritenuta importante in molti commerci, ha abbattuto con un colpo d’ascia tutti i manifatturieri locali. Ancora ricordo con un po’ di tristezza gli anni in cui ho dovuto spostare la catena di produzione della Fabbrica dove lavoravo, a due passi da casa mia, in Irlanda. Non solo (sembra che non gli importi delle maestranze, detto così) perché sarebbe stata un’occasione di lavoro persa per le maestranze, ma perché un ramo del saper produrre sarebbe stato dimenticato, assieme all’indotto cancellato dei terzisti che fornivano gli accessori. Fortunatamente la geniale direzione aziendale di allora seppe compensare con altre produzioni - come un Laboratorio Ricette di primordine - e nessuna delle 350 ragazze allora in Fabbrica perse il posto di lavoro: tutto questo fu infatti portato a termine con gradualità nel passaggio di tecnologia produttiva. Chiudo questa parentesi, magari un po’ personale, ma citata per farvi capire come il mondo globalizzato incise sino dagli inizi degli anni ‘80 scavando un solco tra paesi ricchi e paesi poveri. A quei tempi, entrare in un ristorante in Irlanda a mezza via tra l’aeroporto e la cittadina del sud est del paese, ed uscire con ancora un briciolo di appetito era un dato certo. Le automobili in


centro Dublino giravano con le portiere di diverso colore perché, dovendosi cambiare dopo un incidente, venivano acquistate dal rottamaio e nemmeno riverniciate. L’istituto governativo per lo sviluppo aziendale locale garantiva esenzione dalle tasse per 10 anni e sovvenzionava il 50% dell’investimento. Garantiva inoltre contratti di assunzione con salari decenti ma super-blindati, senza possibilità di richieste di aumenti, i sindacati non esistevano, mentre in Italia erano invisi dagli “share holders” stranieri che non si capacitavano di come in Italia si dovesse “contrattare” su un contratto stabilito, includendo anche una miriade di condizioni che non sto a raccontarvi. Situazioni conflittuali, fortunatamente bilanciate a mio parere dal fato che le nostre fabbriche italiane avessero condizioni molto rispettabili, con una vita lavorativa serena da ogni punto di vista. Purtroppo, le condizioni politiche non erano quelle che l’investitore che proveniva dall’altra parte del pianeta si poteva aspettare: una situazione che, nel giro di pochi anni si era trasformata in un percorso a parer loro pericoloso. La conclusione però fu triste, anni dopo, anche per la fabbrica irlandese, trasferita in Oriente per pura questione di costi, che anche in quel paese cominciavano a lievitare. Storia nota a chi è stato osservatore attento a queste trasformazioni sociali. In ogni caso, la conclusione che ora tocca a tutti voi è di leggere “Made in ROC” piuttosto che in “Thailand” o altrove sulle bustine delle lenti … quando queste non sono addirittura mancanti per cavilli legali di questa indicazione.

Punto e basta. Ecco perché quando vi parlo di “servizio” faccio riferimento alle ricette, dato che nella loro produzione oggi spesso potete ancora sentire il sapore italiano della produzione nazionale … spesso … beh, qualche volta … fate attenzione a quello che comperate perché (specialmente in questi tempi di crollo dell’occupazione) tutti dovremmo far attenzione a mantenere il lavoro in Italia. E non è certo spirito di autarchia, ma qui si gioca la carta importante del “servizio”. Vi parlo con qualche esempio particolare, che facilmente, mutatis mutandis, sta a voi estendere alla generalità di ciò che giustamente dovreste pretendere da un fornitore in un caso particolare. Avete per le mani una ricetta di un Lantanio meno 12 D, non siete sicuri della riuscita perché l’OnLine vi dà uno spessore al bordo che non vi soddisfa, volete sapere se una lenticolatura può fare al caso vostro ma non sapete di quanto si abbassa in funzione della zona ottica sferica … bene, legittima richiesta. Telefonate a qualcuno e, se la vostra scelta è oculata, vi troverete al telefono al servizio Clienti una persona che ha il laboratorio a 20 metri, che spesso è un baffuto ex lavoratore di reparto, che nel giro di minuti o nell’arco di pochissimo tempo vi richiamerà ed avrete un’ampia scelta di diametri utilizzabili e spessori al bordo. Magari parlerete con il titolare in persona, col quale potrete “contrattare” una richiesta supplementare come i tempi di

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Il profitto è la naturale conseguenza di un lavoro fatto bene. (Henry Ford)

consegna, un montaggio in telesagomatura, un parere del boxing della lente per la scelta appropriata del calibro della montatura. Tutto questo è “servizio”. Una persona con esperienza – una persona che sa assecondare i vostri bisogni – una persona che vi sa guidare parlando italiano. Ma non tutto è un caso limite: ho visto Ottici come voi richiedere, per ragioni di una montatura superfina, una progressiva +0.25 add 1.50 e richiederla con uno spessore al di fuori degli standard costruibili in 1.50. Richiesta legittima, ma so che pochi sono in grado di consigliare un Trivex invece dell’1.50, sapendo che con questo materiale consente spessori minimi ma bisogna lavorarla fuori linea, di sera a fine turno, impostando valori di velocità di taglio e pressioni di lucidatura da mano di fata. Questa è l’estensione che vi può portare da un caso estremo di un potere non comune ad una richiesta da parte di una ricetta banale ma con un tocco in più. Dopo tutto ciò, inventatevi quello che volete e ne ricaverete la conclusione che “piccolo è bello”, che “chi si accontenta”, restando su fornitori che non hanno un approccio familiare ed amichevole, “NON gode” di tutte le attenzioni del caso. E a Voi Ottici, lo so, piace essere trattati come si deve. Ed ora passo al gradino finale. Il delicatissimo rapporto con l’utente. In primo luogo, non mi permetterei mai in questa sede di darvi consigli, la gestione del negozio è spesso nelle mani

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dei titolari e si spera che se così non fosse il responsabile sia una persona di tutto rispetto per esperienza e capacità. Detto questo, vorrei spendere due parole sulla consapevolezza che io ho, pur non essendo mai stato un imprenditore al dettaglio ma sempre dall’altra parte del filo del telefono, di quello che mi sento responsabile di ciò che vi devo dare. Una profonda sensazione di parlare con una persona che vi sa ascoltare e capisce i vostri bisogni. Una certezza che verrà fatto di tutto per darvi quello che chiedete. Una sicurezza che il prodotto da voi scelto arrivi sul naso del Cliente finale come voi avete pensato che debba essere. La coscienza di fare un commercio in cui non ci siano un compratore ed un fornitore ma due partner per il successo comune. E da ultimo, ma non per ultimo, SAPERE che chi compera italiano oggi, soprattutto dopo l’inizio della iattura della CoVid, compie un’azione etica e che la varietà dei prodotti italiani non sta solo in uno slogan e la diversificazione dei modelli risponde a veri differenti bisogni; e qui mi fermo, concludendo che la qualità italiana non è seconda a nessuno. A rileggermi … torno presto. Semplicemente vostro Lino


Non aspettare la prossima emergenza…

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I PROBLEMI DA SMART WORKING E DAD: L’ALLARME DEGLI ESPERTI A MIDO 2021 DIGITAL EDITION A cura di Manlio Valli

Nella giornata di chiusura dell’evento internazionale dell’eyewear, quest’anno on line, illustrato l’impatto sulla vista delle misure a contrasto del Covid

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I difetti visivi causati dai dispositivi con luce blu (smartphone e pc), un tempo limitata ai lavoratori, attualmente coinvolge un pubblico molto più giovane e più ampio: il 74% delle persone tra i 18 e i 34 anni riscontra difficoltà di concentrazione e messa a fuoco, mal di testa e dolori posturali. Sono le ricadute dello smart working e della didattica a distanza, spiegate nella giornata conclusiva di MIDO 2021 | Digital Edition. Diversi sono stati, in quest’ambito, gli eventi promossi da CDV - Commissione Difesa Vista Onlus. Il seminario “Stress visivo nell’attività di smart working”, a cura del dott. Francesco Loperfido, responsabile del Servizio di Oftalmologia Generale dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha affrontato alcuni elementi della “contemporaneità” pandemica. Computer fissi, portatili, smartphone, tablet e soprattutto il loro uso contemporaneo aggravano il problema della gestione della vista a diverse distanze. DAD e smart working portano a un impegno degli occhi alla visione ravvicinata e ad atteggiamenti posturali non abituali (es. rigidità della colonna). In particolare, l’accomodazione della vista in costante sollecitazione tra diversi dispositivi genera affaticamento oculare, secchezza dell’occhio, stanchezza visiva, miopia apparente, con conseguenze anche per l’apprendimento e il rendimento. Il consiglio degli esperti è una buona gestione dell’oftalmologia preventiva e, soprattutto per chi porta già lenti, controlli regolari per la migliore correzione in base al difetto visivo.

Il webinar “Occhio ai bambini” , tenuto dal dott. Danilo Mazzancane, Vicepresidente CDV Onlus e segretario di G.O.A.L e Andrea Garagnani, socio di CDV Onlus e Presidente di Federottica Bologna, ha invece posto un focus particolare sulla sensibilizzazione oftalmologica pediatrica in Italia, sottolineando l’importanza della prevenzione attraverso l’educazione scolastica che a causa della pandemia è stata carente e che dovrà essere implementata e valorizzata grazie anche alle iniziative e al contributo di CDV. Un ulteriore spunto è stato dato dalla ricerca “Gli italiani e la vista: l’universo visivo di adulti e bambini”. Realizzata da lstituto Piepoli per CDV Onlus, esplora il rapporto degli italiani con i problemi visivi, grazie a oltre 5mila interviste, con risultati di forte impatto: oltre il 59% degli italiani sopra i 3 anni ha almeno un difetto visivo. Più aumenta l’età, più ricorrono i problemi alla vista. Il problema più diffuso è la miopia, in modo trasversale alle fasce di età. Gli adulti correggono i propri difetti visivi prevalentemente (81%) con gli occhiali, con una quota crescente dell’uso delle lenti a contatto tra i più giovani. Gli italiani si rivolgono con regolarità all’oculista, figura che prevalentemente (91%) consiglia la correzione. Gli intervistati si rivelano consci delle fonti di problemi per la vista: il 63% conosce il tema della luce blu e del sole (85%). Per quanto riguarda i difetti dei bambini, i genitori sembrano consapevoli del problema dell’ambliopia (69%) e della necessità della protezione dei minori dal sole (79%). Tutti gli eventi segnalati sono disponibili online sul sito dell’evento www.mido.com e sui canali social ufficiali della manifestazione.

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MYEXPERT MASTER FIT Chiusa la prima edizione, overbooking per la seconda Parte da una visione l’impegno di Essilor® nei confronti della miopia: affrontare la correzione insieme. Insieme ai Professionisti a cui offrire formazione continua e di eccellenza. La miopia è una condizione invalidante che ha un forte impatto sulla salute individuale. I bambini con scarsa visione sono svantaggiati a scuola poiché l’80% dell’apprendimento avviene attraverso la vista. Queste circostanze creano una grande opportunità per i Professionisti della visione che devono essere preparati, protagonisti responsabili della propria professionalità e consapevoli della necessità di implementare le proprie competenze. “Abbiamo creduto da subito in questo progetto. Il MyExpert Master Fit racchiude quanto di più importante ci sia per noi. Crea valore alla professionalità dei nostri Ottici Partner, e conseguentemente, da valore alla proposta di prodotti innovativi; avvicina le categorie ottici optometristi e medici oculisti sotto il patrocinio di Federottica e della Siop, oltre alla fattiva collaborazione con l’Università Bicocca di Milano.” Afferma Luca Strigiotti, Managing Director di Essilor Italia “L’innovazione non si concretizza solo nei prodotti, va accompagnata dalla soddisfazione del bisogno dei portatori, in un processo chiaramente integrato come questo abbiamo creduto che con-

tribuire ad ampliare le competenze fosse un nostro dovere”. Un progetto che coinvolge tutti i protagonisti della filiera: industria, associazioni, oculisti, ottici-optometristi e università. MyExpert Master Fit è infatti promosso da Essilor® in partnership con l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. Un piano formativo a 360° che prevede la formazione non solo tecnica, ma anche di tutti quegli aspetti legati a: comunicazione, oftalmologia, psicologia, oltre che approccio e gestione dei miopi e delle loro famiglie. Un percorso che rilascia un diploma, prerequisito essenziale per affrontare con le giuste competenze la gestione delle future tecnologie di Essilor®. “In Italia dai dati epidemiologici disponibili possiamo stimare che circa il 30% dei bambini soffra di miopia. Alla base ci sono cause genetiche, ma certamente influiscono anche fattori ambientali, l’aumentato livello di istruzione, l’utilizzo di device, la scarsa luminosità, il minor tempo passato all’aperto” ha dichiarato (in una intervista durante la presentazione del MyExpert Master Fit) il Professor Adriano Magli presidente della Siop, direttore della Scuola di Specializzazione di Oculistica ortottica ed oftalmologia pediatrica e docente al MyExpertMasterFit. “La comunità scientifica si sta molto occupando di questo

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tema, sono stati attivati circa sessanta studi solo dal 2020. Ritengo molto importanti i contributi che sono stati portati in questo percorso di alta formazione, in merito a cosa si può fare per cercare di rallentare la progressione della miopia che sembrerebbe essere un processo irreversibile. Le tre chiavi per intervenire nella correzione e nella gestione della miopia sono: adeguata formazione di genitori, insegnanti, pediatri, ottici, oculisti; favorire l’esposizione alla luce solare e la permanenza all’aria aperta; una minore attività da vicino, soprattutto legata all’uso dei device”. ** “C’è una buona notizia, che rappresenta una importantissima novità, derivata dalla recente evoluzione degli studi genetici, che hanno consentito di comprendere che non si eredita la miopia bensì la tendenza a diventare miopi. È poi l’ambiente ad assumere un ruolo decisivo nell’insorgenza della miopia e nella sua progressione: la genetica costruisce, l’ambiente seleziona” dichiara con entusiasmo professor Silvio Maffioletti, docente del corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università degli Studi di Torino e dell’Irsoo di Vinci. “È una buona notizia per tanti: per i bambini, per i giovani miopi, per i loro genitori, per chi si occupa, a vario modo, della miopia, per l’intera filiera: la classe medica, gli ottici e optometristi, l’industria, il mondo accademico, le associazioni e le società scientifiche. Come già accaduto in passato, anche oggi sarà premiato chi è lungimirante” prosegue il professor Maffioletti che è anche docente al MyExpert Master Fit “Il controllo della progressione miopica induce tra i professionisti reazioni ancora timorose. Ma chi lo abbraccerà

con impegno cambierà l’identità e la mission del proprio centro ottico, costruendo un vero rapporto di consulenza tra professionisti e pubblico: ci sarà un utente che si fiderà ancor di più del proprio centro ottico e dei suoi consigli, a sua volta il centro ottico si dedicherà con sempre maggior competenza all’utente in un’alleanza che si prolungherà nel tempo. Questo master costituisce una grande opportunità per essere competenti e aggiornati su questo argomento sicuramente stimolante nel quale bisogna studiare, non improvvisare. Pochi argomenti oggi esercitano sugli ottici-optometristi un fascino paragonabile a quello del controllo della progressione miopica: un fascino che deriva dal fatto di essere una condizione connessa con lo sviluppo della visione nel bambino, la lettura, l’apprendimento, l’adeguatezza delle abilità visive richieste dalla scuola, le attività cognitive, il lavoro prossimale e, in senso lato, con l’evoluzione del nostro tempo.” La prima edizione di My Expert Master Fit si è conclusa, molti sono stati i riscontri e le testimonianze positive dei partecipanti. “A soli due giorni dall’apertura delle iscrizioni alla seconda edizione si è registrato il tutto esaurito e siamo già pronti per valutare l’attivazione di una terza. L’interesse dimostrato dai partecipanti a queste prime due edizioni ci conferma che la strada che abbiamo intrapreso è non solo condivisa dall’intera filiera, ma un esempio di valore da seguire e replicare” dichiara con entusiasmo ed orgoglio Sabrina Lotto, Marketing & Professional Manager di Essilor Italia.

Per approfondimenti: 1. Holden BA, FrickeTR, Wilson DA, et al. Prevalenza globale di miopia e alta miopia e tendenze temporali dal 2000 al 2050. Oftalmologia. 2016; 123 (5): 1036-1042. doi: 10.1016 / j.ophtha.2016.01.006 2. YeoA. Qualità della vita nei giovani adulti miopi sani. Investigative Ophthalmology& Visual Science, settembre 2016, Vol.57, 5606. 3. EssilorPut Vision First campagna globale 2017 4. NaidooKS, FrickeTR, FrickKD, etal. Potenziale perdita di produttività derivante dal peso globale della miopia: revisione sistematica, meta-analisi e modellazione. Oftalmologia. 2019; 126 (3): 338-346. doi: 10.1016 / j.ophtha.2018.10.029

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LE INTERVISTE DI VEDERE

Düsseldorf Eyewear Fondata nel 2016, l’azienda tedesca Düsseldorf Eyewear è diventata presto una startup in rapida crescita nella scena internazionale del nostro settore ottenendo anche un ottimo feedback in diverse fiere internazionali. Per conoscere meglio le ragioni di questo veloce successo e capire il background del loro design abbiamo posto alcune domande al CEO Torsten Zehnpfennig, a capo anche del team di design.

Qual è stata la principale fonte di ispirazione che ha portato alla nascita di Düsseldorf Eyewear? Come portatori di occhiali e ottici, io e mio marito abbiamo sempre avuto un feeling speciale quando si tratta di montature e occhiali. La nostra ispirazione per fondare Düsseldorf Eyewear è stata, come il nome ovviamente suggerisce, la nostra città natale Düsseldorf e l’idea di creare montature per persone alla moda e di tendenza. Sicuramente Düsseldorf è una città molto elegante, ma anche innovativa e diversa (nelle

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sue sfaccettature) come si può vedere anche nel suo paesaggio urbano e nell’architettura. Quando si cammina lungo la passeggiata del fiume Reno dalla città vecchia al “Medienhafen”, che è il quartiere dei media di Düsseldorf, si possono incontrare vecchi edifici tradizionali con un sacco di fascino e storia, ma anche edifici moderni in vetro, metallo e cemento - proprio un mix di vari stili ed epoche. Tali influenze sono presenti nei nostri prodotti con il loro design e i materiali. Ma ci sono anche le persone che vivono qui e la loro cultura. Il tipico abitante di Düsseldorf è quello


che si dice un’anima Renana allegra... di mentalità aperta e con il cuore al posto giusto. L’amore per la tradizionale “Brauhauskultur” (cultura della birra) e per la “Altbier”, famosa in tutto il mondo, unisce la gente, indipendentemente dall’età. Siamo ispirati dall’atmosfera positiva e unica della città e dalla fantastica gente attorno a noi giorno dopo giorno in una nuova veste. Come e quando ha creato il brand? Era da solo? Insieme a mio marito ho registrato il marchio per Düsseldorf Eyewear nel novembre 2015 e ho fondato l’azienda nel 2016. Come ottico esperto e imprenditore, mio marito André ha portato le competenze necessarie nell’azienda, mentre io curavo la parte creativa e operativa dell’azienda. Ho potuto attingere a molte esperienze preziose nel settore della moda dai miei primi tempi in Zalando, che mi hanno aiutato nel design e nella gestione dei prodotti, nonché nella gestione delle risorse umane. Anche in termini di branding, ampliamento e internazionalizzazione del business o anche di struttura delle vendite ho potuto partecipare con tutta la mia esperienza e conoscenza.

espressive. Lo si può vedere nei nostri brevetti come per esempio nel design brevettato dell’asta in titanio pieno a doppio filo. Non sono solo le nostre collezioni ad essere espressive, ma anche le persone che lavorano per la nostra azienda. Siamo orgogliosi che molti membri del team sostengano il nostro marchio con la loro creatività e il loro impegno fin dall’inizio. Pensiamo di dare a tutti la possibilità di svilupparsi e crescere in ciò che fanno. Tutti partecipano al processo e si assumono la responsabilità di ogni nuovo design. Uno dei nostri occhiali di maggior successo è nato da un primo disegno di una delle assistenti del nostro team, Sarah, che ha poi perfezionato la forma insieme al team di design fino a trasformarla nel prodotto finale. La differenza la fanno i nostri standard elevati e la nostra competenza nell’ottica oftalmica e nella moda, sia nel design del prodotto che nelle vendite a livello locale! E naturalmente non dobbiamo dimenticare Düsseldorf - la nostra bella ed elegante città che è unica come noi!

Un elemento davvero centrale nella nostra azienda è il nostro team, perché il successo di un’azienda dipende in modo cruciale da un team agile e motivato! Quindi, abbiamo assunto il nostro primo rappresentante Dennis nel 2017 e siamo riusciti a formare una squadra molto valida in pochissimo tempo. Nel fare ciò abbiamo dato grande valore a un mix equilibrato di collaboratori qualificati nel campo dell’ottica oftalmica, della moda e del design. Ovviamente sapevamo fin dall’inizio che volevamo agire diversamente dagli altri - liberarci da posizioni antiquate e metodologie stantie per differenziarci dalle altre aziende del nostro segmento. Qual è la vostra filosofia? In quali aspetti Düsseldorf Eyewear è “diverso” o “unico” rispetto ad altri marchi indipendenti nel settore degli occhiali? Consideriamo gli occhiali come un accessorio di moda e fissiamo standard elevati nel design, nei materiali e nella qualità. Il nostro claim “Kleider machen Leute, Brillen machen wir” che significa “La gente fa vestiti, noi facciamo occhiali”, indica (letteralmente) la nostra affinità e vicinanza al settore della moda. I nostri occhiali sono più di un puro ausilio visivo o di una protezione solare sono l’espressione della TUA personalità e quindi definiscono lo stile come il tuo abbigliamento quotidiano, le tue sneakers o il tuo cappello. Diamo molta importanza ai nostri modelli unici e mettiamo molto impegno e passione nel percorrere nuove strade che definiamo con forme particolari ed

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LE INTERVISTE DI VEDERE

Per quanto riguarda la percentuale delle vendite, qual è il peso della Germania? Quali sono i vostri mercati di riferimento oltre la Germania? Il nostro core business si trova nella regione di lingua tedesca DACH, ma siamo anche nel pieno dell’internazionalizzazione del business. Oltre alla Germania, all’Austria e alla Svizzera, stiamo già commerciando e lavorando in Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. I nostri prodotti sono anche venduti e presentati in paesi scandinavi come Svezia, Danimarca e Norvegia. Al momento ci stiamo indirizzando verso il Regno Unito, creando un ufficio vendite, così come verso l’Italia. Inoltre abbiamo intenzione di andare oltreoceano, dato che gli Stati Uniti e il Canada sono alcuni dei nostri principali obiettivi, visto che il loro mercato è molto interessante e stimolante quando si tratta di occhiali di tendenza. Tuttavia, non vediamo i paesi come semplici punti nella nostra lista strategica per una potenziale esportazione, ma come un’opportunità per conoscere la loro cultura e i loro comportamenti nei confronti degli occhiali, per poi trarne beneficio, ampliare il nostro orizzonte ed eventualmente sviluppare e migliorare i nostri prodotti e il nostro pensiero aziendale. Qual è il tratto distintivo più importante del vostro design? Chi è il designer? La caratteristica più importante dei nostri progetti è una forma pulita, la lavorazione e la finitura di materiali di alta qualità come il titanio e il metallo, nonché il coraggio di provare cose nuove essere diversi dagli altri. Mentre molti produttori si concentrano sull’acetato, noi ci concentriamo su una gestione della collezione minimale, caratteristica e funzionale dal 2016. I nostri occhiali si distinguono per la leggerezza, il look moderno e le atmosfere retrò, così come per le eleganti montature oversize. Il nostro giovane e dinamico team di design crea tutti i prodotti con attenzione ai dettagli. Ovviamente io sono ancora responsabile del processo di design, ma la realizzazione di un occhiale è sempre il risultato di un lavoro collettivo. Come già detto i nostri modelli sono fondamentalmente ispirati dall’architettura della nostra città con i suoi edifici e, naturalmente, dalla moda e dalla musica della gente. Dal punk al rock - dal jazz all’Hip-Hop. Dal suburbano all’urbano. Dai quartieri all’industria.

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Può parlarci delle prossime collezioni? Resteremo decisamente fedeli alla nostra collezione e ai nostri stili attuali, ma li amplieremo ulteriormente. La collezione “Affinity”, per esempio, sarà arricchita e il nostro design brevettato con aste in titanio pieno a doppio filo sarà utilizzato in molti dei nostri nuovi modelli. Sono pronti anche nuovi design brevettati da presentare. Staremo attenti alle nuove tendenze, ma certamente resteremo ancorati alle nostre atmosfere retrò integrate con nuovi elementi - creando tendenze invece di seguirle soltanto. Puntiamo sempre a miglioramenti per quanto riguarda il materiale, la lavorazione e la sostenibilità - sviluppando l’intero universo dei nostri occhiali! Come pensa che cambierà il mercato dopo Corona (COVID) e come state affrontando queste nuove sfide inaspettate? Con Covid19 il mercato è sicuramente soggetto a cambiamenti soprattutto secondo i modelli di acquisto e secondo le abitudini dei consumatori riguardo a questi modelli. La digitalizzazione e le reti di distribuzione innovative saranno sicuramente un tema centrale. Il cliente sperimenterà i prodotti in modo più decentralizzato e si informerà sui prodotti per via digitale. Anche noi, come marchio più piccolo e indipendente, dobbiamo soddisfare i requisiti di tali sfide e trovare soluzioni adeguate. Ma i cambiamenti sono anche sempre una possibilità di miglioramento e sviluppo. Stiamo già usando questo periodo per modernizzare e rinnovare la nostra brand identity. Stiamo inoltre elaborando pacchetti di marketing e nuovi concept per il settore B2B per rafforzare la collaborazione con gli ottici e le aziende locali e per promuoverli in collaborazione con il nostro brand tramite i media online e offline. Pensiamo sicuramente che sarà molto importante per gli ottici e il marchio avvicinarsi ancora di più e quindi sostenersi a vicenda.


Bianca Balti e Cindy Crawford

Barbara De Rigo

In casa De Rigo nasce Yalea Il marchio eyewear 100% femminile De Rigo ha annunciato lo scorso 15 giugno la nascita del suo quarto e nuovo house brand totalmente al femminile, disegnato e prodotto pensando alle donne. Yalea promuove le donne contemporanee sostenendone la libertà di scelta, incoraggiandone il talento e premiandone la personale bellezza. Viviamo una nuova era, dove anche la nascita di una nuova collezione di occhiali può contribuire a diffondere una nuova visione di libertà d’espressione e indipendenza dalle mode. Yalea va oltre la moda per ispirare forza e fiducia, coniugando valori estetici ed etici nei quali ogni donna può riconoscersi. E lo fa concretamente, nella progettazione e nel design della sua collezione dove le forme incorniciano il volto senza nasconderlo e dove i modelli prendono i nomi di donne speciali. Un omaggio a donne di diversa provenienza, cultura, età ed epoca, non necessariamente famose ma che, in Paesi e ambiti diversi, si sono distinte per le loro scelte di vita, l’impegno e i traguardi raggiunti. Anche l’idea delle due testimonial Yalea va nella stessa direzione. Cindy Crawford e Bianca Balti: due modelle di fama internazionale, differenti per età e per stile, ma entrambe espressione di un’armonia tra bellezza esteriore e interiore. Due

donne impegnate a promuovere una femminilità consapevole, indipendente e attenta, in linea con i valori che caratterizzano Yalea. L’immagine coordinata ideata per Yalea ha un logo che esprime essenzialità̀ ed eleganza con un font pulito e sobrio reso originale dall’inversione della lettera “Y”. La palette dei colori istituzionali del brand fa pensare a una femminilità rinnovata in cui i toni nude si accendono di note color corallo a simboleggiare la forza, la passione e la vitalità delle donne. Barbara De Rigo, Chief Marketing Officer De Rigo ha dichiarato: “La nostra Azienda conosce bene il valore delle donne nel mondo del lavoro come nella società. Mia madre stessa ha contribuito personalmente alla nascita e allo sviluppo di De Rigo che, sin dagli inizi, si è caratterizzata anche per la numerosa presenza di donne in azienda. Per questo abbiamo voluto arricchire il nostro portfolio con un nuovo marchio 100% femminile. Yalea è un tributo all’affermazione delle donne. Abbiamo messo il nostro know-how al servizio di una collezione dall’eleganza contemporanea per creare modelli che si caratterizzano per uno stile che va oltre il tempo e la moda”. La collezione Yalea sarà disponibile a partire da ottobre 2021.

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Nel 2021 il 70esimo anniversario di Menicon: una lunga storia all’insegna di sfide, sicurezza e innovazione

Il 2021 è un anno davvero speciale per Menicon. L’azienda nipponica leader nella produzione di lenti a contatto innovative e di prodotti correlati celebra infatti una ricorrenza importante: i suoi primi 70 anni di attività. Tutto ebbe inizio nel 1951 quando il giovane Kyoichi Tanaka realizzò la prima lente a contatto corneale del Giappone partendo da un semplice disegno e da allora Menicon di strada ne ha percorsa, creando prodotti confortevoli e utili per offrire alle persone di tutto il mondo la gioia della vista e divenendo un’azienda globale rappresentata in oltre 80 paesi Nel corso della sua lunga storia, Menicon ha affrontato e superato con determinazione numerose sfide. “Siamo molto orgogliosi di celebrare un traguardo importante come quello del 70° anniversario. Menicon produce dispositivi medici accuratamente controllati e la nostra massima priorità è sempre stata la sicurezza degli occhi dei nostri clienti”, commenta il Dr. Hidenari Tanaka, Presidente e CEO di Menicon e aggiunge “La sfida, la sicurezza, la filosofia “end-user first” e i prodotti di alta qualità rimangono la chiave di volta della continua crescita e del successo di Menicon. Questi principi sono il motivo per cui siamo in grado di celebrare un anniversario così significativo”. Sono stati 70 anni di obiettivi mirati, scelte e cambiamenti talvolta audaci, guidati dalla creatività e dall’originalità insite nel DNA di Menicon. 70 anni di impegno costante e tante soddisfazioni. Tuttavia, questo anniversario rappresenta solo una

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tappa del percorso intrapreso. Menicon intende proseguire nel miglioramento dei suoi prodotti e servizi e nei prossimi decenni continuerà a dare il suo contributo alla società dedicandosi allo sviluppo sostenibile, offrendo prodotti per la vista sicuri oltreché rispettosi dell’ambiente, attuando misure sostenibili nelle sue fabbriche ed affrontando nuove sfide per realizzare la missione che da sempre persegue: fornire al mondo la gioia di una buona visione. Orgogliosa di celebrare il suo 70° anniversario, Menicon ringrazia vivamente tutti i suoi clienti, i partner commerciali e gli stakeholder di tutto il mondo che hanno contribuito a rendere possibile questo traguardo e guarda con entusiasmo al futuro, certa che questa ricorrenza possa diventare un nuovo punto di partenza. Inquadrate il QR Code per scoprire la storia Menicon



Zeiss Vision Care ha presentato in Italia le sue due ultime innovazioni Nell’anno del 175° anniversario del Gruppo Zeiss continua la tradizione di investimenti in ricerca e sviluppo ZEISS Vision Care, da sempre attenta al benessere visivo e alle esigenze delle persone, a fine giugno ha presentato sul mercato italiano ZEISS DuraVision AntiVirus Platinum UV e ZEISS BlueGuard. La pandemia di COVID-19 ha portato, inevitabilmente, ad una maggiore consapevolezza dell’importanza della pulizia, dell’igiene, dell’esistenza di virus e batteri che ci circondano. Ora sappiamo che alcuni possono rimanere vitali sulla plastica e altri materiali fino a 72 ore. Studi recenti hanno evidenziato che le lenti degli occhiali presentano una contaminazione batterica significativa e altamente diversificata. Non solo, la loro posizione al centro del viso e la loro vicinanza a pelle, naso e bocca rende le lenti particolarmente “attaccabili” rispetto ad altri oggetti di uso quotidiano. ZEISS DuraVision AntiVirus Platinum UV è il primo trattamento antiriflesso che contrasta ed elimina attivamente il 99,9% dei virus e batteri potenzialmente nocivi presenti sulla superficie della lente. Le proprietà antimicrobiche dell’argento sono note da secoli: tuttora, in ambito medico e scientifico, viene riconosciuta all’argento un’efficacia antimicrobica - antivirale e antibatterica - duratura. ZEISS ha sviluppato una tecnologia che consente di integrare in modo invisibile ioni di argento in un sottilissimo strato, quello del nuovo trattamento. Come tutte lenti ZEISS anche il trattamento

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DuraVision AntiVirus Platinum UV offre una protezione UV completa fino a 400 nanometri. La pandemia ha anche incrementato enormemente il ricorso ai dispositivi digitali e siamo tutti più consapevoli del fatto che l’uso intenso e frequente dei device affatica molto gli occhi e che questo sia dovuto in gran parte alla luce blu. ZEISS BlueGuard è la nuova generazione di lenti che assorbono in maniera intelligente la luce blu, bloccandone fino al 40% la componente nociva e lasciando invece passare la componente buona, quella capace di agire sul nostro ritmo vegliasonno e farci percepire i colori. Uno svantaggio comune a molte delle esistenti soluzioni per bloccare la luce blu è l’antiestetico riflesso sulla superficie della lente che può irritare chi osserva e distrarre chi indossa gli occhiali e che tende ad essere più visibile soprattutto negli ambienti interni, dove display o LED sono le principali fonti di illuminazione. Il fatto che le proprietà di blocco della luce blu in ZEISS BlueGuard siano incorporate nel materiale con cui sono realizzate e non da un trattamento ad uso specifico, ha permesso di integrare anche il trattamento antiriflesso ZEISS DuraVision Platinum UV. Come tutte le lenti da vista ZEISS anche le lenti BlueGuard integrano la tecnologia UVProtect che garantisce una protezione completa dai raggi UV e possono integrare anche il trattamento ZEISS DuraVision AntiVirus Platinum UV.


NEWS

Assottica Gruppo Contattologia ha deciso di avviare una serie di iniziative che coinvolgeranno direttamente gli ottici a partire dal lancio della nuova Indagine 2021 “CONTATTOLOGIA: Nuove sfide e opportunità” che da inizio luglio sarà online sul sito www.assottica.it A ottobre 2021, Assottica darà vita a un nuovo progetto itinerante che farà tappa in diversi centri ottici ripercorrendo tutta la penisola, per poi ‘atterrare’ a primavera 2022 con la 14° edizione del Convegno Assottica, la cui data è stata spostata di alcuni mesi più avanti proprio per dare spazio a una serie di iniziative.

Il Gazzettino di BBGR, ideato e realizzato dai dipendenti, è una rivista digitale con cadenza trimestrale, dove vengono trattati temi di diversa natura – dall’editoriale del Managing Director al “Conosciamoci meglio” con l’intervista doppia ai dipendenti. “Mai come in questo periodo abbiamo sentito la necessità di fare squadra”, afferma Paolo Cassinari, Managing Director di BBGR Italia, che firma l’Editoriale dove spiega: “Questi due anni ci hanno costretto a stare lontani, abbiamo dovuto fare a meno di tanti momenti di convivialità, di condivisione di idee, di discussioni. Ecco, il giornale sarà un modo per sentirci più vicini e per condividere molte informazioni su di noi, sulle iniziative che stiamo per lanciare e sui nostri risultati”.

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La Maison italiana del lusso FENDI e Thélios, hanno annunciato la loro partnership esclusiva per la creazione, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione delle collezioni di eyewear della Maison. Questa collaborazione rappresenta un passo importante per entrambe le Maison del gruppo LVMH, che uniscono le loro forze per accrescere il fascino di FENDI Eyewear e renderlo uno dei marchi leader nell’eyewear di lusso. Il primo lancio della nuova partnership sarà la collezione Autunno/Inverno 2021, che comprenderà occhiali da sole e da vista.

Il primo anno di αcαδemiα FONDA si è completato con la proclamazione dei nuovi Healthy Vision Ambassador - Ambasciatori del Benessere visivo - professionisti specializzati in ipovisione e nella gestione del paziente con vista fragile. Sono ora aperte le iscrizioni al prossimo anno accademico, da effettuare online sul sito di entro giovedì 30 settembre 2021. Le classi sono a numero chiuso.

GO Eyewear Group ha annunciato il lancio del suo nuovo marchio BRAVEWEAR, un progetto creato per le nuove generazioni e dedicato a un nuovo anticonformismo. Il nome deriva dall’accostamento tra Brave & Eyewear, per dare una sensazione di sfrontatezza. Con un design innovativo, l’uso di materiali contrastanti e la combinazione di temi, questo marchio vuole sfidare i confini della moda.

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Nuova sede a Shanghai per Marcolin. L’azienda è già presente sul mercato cinese da sette anni tramite una joint-venture con Ginko Group. La nuova sede a Shanghai, in Plaza 66, nel Distretto di Jing’an, è parte di una più ampia strategia di consolidamento aziendale e di presenza diretta nei mercati chiave del mondo e ospiterà tutte le funzioni e i reparti aziendali, quali HR, Finance, Design, Vendite, Customer Service, Marketing e Filiera Produttiva.

Il Presidente Marco Carminati Rinnovo delle cariche in OXOITALIA. L’assemblea dei soci del Consorzio Optocoop Italia ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione e il nuovo Comitato Esecutivo per il prossimo triennio. Il CDA vede riconfermato Marco Carminati, alla Presidenza di OXO dal 2009. Vicepresidente è Giuseppe Basile, classe 1987, di Ottica Basile a Giarre (CT). Novità anche nel Comitato Esecutivo, i membri oltre a Presidente e Vice Presidente sono: Luciana Verzelletti (Cooperativa Unica - BS), Tiziano Vivarelli (Cooperativa ATO- Toscana) e Nicola Monteasi (Optocoop Napoli).

Mirage - storica azienda italiana specializzata nella produzione di occhiali in Poliammide (Nylon) e la prima in Italia ad aver utilizzato le Poliammidi amorfe sin dagli anni 80 e il Grilamid TR90 dai primi anni 90 - e North Sails Apparel, fondata nel 1957 da Lowell North, velista americano e medaglia d’oro olimpica, hanno siglato un accordo di licenza per la produzione e distribuzione di occhiali da sole a marchio North Sails. La distribuzione è già partita sul mercato italiano e sarà successivamente allargata all’Europa e al resto del mondo.

VEDERE ITALIA – nr. 4 /   2021

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Kering Eyewear e la famiglia Lindberg hanno siglato un accordo che prevede l’acquisizione del 100% del capitale di LINDBERG da parte di Kering Eyewear. Fondata nel 1969 in Danimarca dall’ottico Poul-Jørn Lindberg e da sua moglie, LINDBERG, produttrice di occhiali ultra leggeri e di design, specializzata nell’uso del titanio, è diventata un’azienda multinazionale, unica nel settore dell’occhialeria di alta gamma, grazie al figlio Henrik Lindberg. L’acquisizione è soggetta alla approvazione delle competenti autorità Antitrust e la finalizzazione del deal è prevista nel secondo semestre del 2021.

Marcolin e GUESS hanno rinnovato anticipatamente l’accordo esclusivo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione globale di occhiali da sole e montature da vista per i marchi GUESS e Marciano. La partnership è stata estesa sino al 2030. Il 28 giugno Marcolin e Diesel hanno invece annunciato la cessazione dell’accordo di licenza a marchio Diesel. Dopo una partnership decennale di successo i due Gruppi hanno congiuntamente deciso di non rinnovare l’accordo.

Marcolin ha inaugurato la propria nuova sede di Milano, uno spazio di oltre 600 mq su due piani di un palazzo neoclassico in Corso Venezia, che rappresenta il percorso di evoluzione, crescita e consolidamento dell’azienda. La creazione di questo nuovo spazio, in occasione del sessantesimo anniversario dalla fondazione di Marcolin, è parte di una più ampia strategia di sviluppo. Insieme alla sede storica di Longarone, i nuovi spazi milanesi consentiranno anche un’ulteriore capacità di attrazione di talenti.

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VEDERE – March 2020 NEWSINTERNATIONAL NEWS NEWS NEWS 41


Safilens ha annunciato la partnership di distribuzione in Danimarca con Lindcon Linser A/S. La collaborazione triennale verterà sulla distribuzione di tutto il portfolio Safilens, in particolare sulle lenti giornaliere Fusion e la famiglia di lenti funzionali Delivery. Con sede a Skødstrup, in Danimarca, Lindcon Linser A/S ha oltre cinquant’anni di nella fornitura non solo di lenti a contatto ma anche di apparecchiature per ottici e cliniche oftalmiche, con una specializzazione nelle apparecchiature diagnostiche, strumenti, macchine e pezzi di ricambio.

Tommy Hilfiger ha lanciato la nuova collezione eyewear TOMMY JEANS, che vede il cantante Sfera Ebbasta, che vanta un seguito di oltre 3,5 milioni di follower su Instagram, come ambassador della campagna per il secondo anno consecutivo. La partnership è stata presentata live alla fine di maggio sia sui social dell’artista che in integrazione organica con gli account social @tommyjeans.

EssilorLuxottica ha completato l’acquisizione della partecipazione del 76,72% di GrandVision da HAL Optical Investments, controllata da HAL Holding, ai sensi dell’accordo stipulato con HAL il 30 luglio 2019. In conseguenza del completamento dell’operazione prevista dal Block Trade Agreement, EssilorLuxottica ha acquisito il “controllo prevalente” su GrandVision ed è tenuta a lanciare, entro e non oltre il 23 settembre 2021 (ai sensi della legge olandese), un’OPA obbligatoria avente ad oggetto la totalità delle azioni della Società rimanenti in circolazione. L’intento di EssilorLuxottica è quello di procedere con il delisting di GrandVision da Euronext Amsterdam.

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FIERE & EVENTI MIDO 2021 | Digital Edition MIDO dà appuntamento a febbraio 2022 per l’edizione in presenza

Appuntamento al 12 febbraio 2022 per ritrovarsi finalmente in presenza a MIDO. Con il lancio del prossimo appuntamento si è chiuso MIDO 2021 | Digital Edition, l’evento mondiale dell’eyewear, quest’anno per la prima volta nella storia di questa manifestazione in versione on line e che continuerà fino all’edizione in presenza. Quasi 50.000 interazioni sulla piattaforma business, 438 pagine vetrina, più di 5.700 utenti registrati, 50% di presenza internazionale: sono questi numeri dell’edizione “di transizione” tra la pandemia e febbraio 2022, che conferma anche in questa formula immersiva la sua vocazione internazionale, il suo ruolo di leader del settore e la capacità di generare business. Le attività B2B di MIDO continuano sulla piattaforma che continua a mettere in contatto buyer ed espositori fino alla prossima edizione. Il pubblico di quest’edizione ha visto una maggioranza di europei, seguiti da americani e asia-

tici. Oltre un centinaio i giornalisti accreditati che hanno seguito gli eventi, visitato gli stand virtuali degli espositori e raccontato il nuovo e innovativo evento, la prima virtuale di settore a essere certificata, con una rigorosa verifica ispettiva ISF CERT, per garantire la corretta, uniforme e trasparente misurazione dei dati utili a rappresentare le “dimensioni” della manifestazione fieristica virtuale, al pari di quella fisica. In questo format, con oltre 30 eventi in esclusiva – tutti disponibili online – e 60 speaker, sono stati molti gli ospiti di richiamo che si sono alternati nello show emozionale, tra cui grandi star di mondi diversi: il fotografo Albert Watson, lo chef Massimo Bottura, il designer Fabio Novembre, il sociologo Francesco Morace oltre ai grandi big dell’eyewear mondiale e del design, insieme a esperti e tecnici che hanno animato lounge e rooms dedicate agli addetti ai lavori e affrontato elementi specifici del settore.

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FIERE & EVENTI L’idea unica e innovativa, attraverso cui si è sviluppata la 3 giorni, ha avuto come protagonista l’occhialeria al centro dello scambio e della contaminazione tra arte, cultura, moda, attualità, design, tecnologia. Un momento di riflessione e soprattutto di costruzione del futuro. La nuova formula on line ha consentito di coinvolgere il pubblico in diverse iniziative di successo: in tanti si sono cimentati su storia e curiosità del mondo e della storia dell’occhialeria, con il contest Trivia by MIDO: per i 3 giorni dell’evento, tutti gli utenti della piattaforma hanno potuto rispondere a 14 domande sull’accessorio più cool.

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Il vincitore (che ha risposto al maggior numero di quesiti nel minor tempo) è Francesca Benedetti di Optikid, Roma, che riceverà uno special gift. Il pubblico ha inoltre eletto Your BeStore, categoria speciale del premio BeStore, assegnato quest’anno, da una giuria di esperti internazionali, a Kempkes Optiek di Carlo van Kleij (Olanda) per il Design e a Optician Store di Romica Romascu (Romania) per la categoria Innovation. La nuova categoria Your Bestore ha invece coinvolto gli utenti della piattaforma digitale, i quali hanno potuto votare il loro centro ottico preferito, nella sezione Contest. Il vincitore è Eyes on Sheppard di Kerry Salsberg (Canada).


FIERE & EVENTI Vision Expo East a Orlando È stata la prima fiera su larga scala e in persona dal 2019 Confermato Vision Expo West a Las Vegas in settembre Vision Expo East 2021 si è concluso il 5 giugno. L’evento di quattro giorni, che si è svolto per la prima volta a Orlando, in Florida, dal 2 al 5 giugno presso l’Orange County Convention Center, è stato il primo salone su larga scala e in persona per il settore della cura della vista dal 2019. Il salone ha presentato più di 200 espositori suddivisi in vari “quartieri” espositivi e ha offerto una formazione continua all’avanguardia e una programmazione coinvolgente. Una novità della fiera è stata The Seen, palcoscenico per le varie presentazioni e hub per la formazione professionale, che ha ospitato i panel della EYE2EYE Series e la Career Zone. Un’altra novità è stata la ShopVISION Lounge, una zona di incontro per i partecipanti che hanno potuto conoscere e provare ShopVISION, la nuova piattaforma di sourcing globale, nonché sede del voto per i Vision Choice Awards, che premiano il miglior nuovo prodotto di Vision Expo East. Carl Zeiss Vision è stato il vincitore per il 2021. Per raggiungere i professionisti di tutto il mondo, gli organizzatori hanno creato Vision Expo+, un’estensione digitale gratuita di Vision Expo East, disponibile durante il salone tramite ShopVISION. Quasi 1.000 utenti hanno approfittato di una serie

di esperienze virtuali, tra cui gli showroom online degli espositori di Vision Expo East e i contenuti livestreamed di Vision Expo East. Le sessioni registrate sono disponibili per la visualizzazione su ShopVISION.

Vision Expo West

Vision Expo West si svolgerà dal 22 al 25 settembre presso il Sands Expo & Convention Center di Las Vegas, Nevada. Con la città di Las Vegas completamente riaperta e tornata alle linee guida pre-pandemia a partire dal 1° giugno, gli organizzatori dello show stanno pianificando una ricca serie di eventi e programmi. Vision Expo West presenterà diversi nuovi settori, oltre al ritorno di The Suites, un ampio programma CE e l’hub OptiCon. Gli studenti e i giovani professionisti ritroveranno anche The Career Zone e la programmazione dedicata agli studenti. Inoltre, The Seen, la sede del palco principale che ha fatto il suo debutto a Vision Expo East, ospiterà eventi speciali, panel e programmi. Vision Expo+ sarà nuovamente offerto come estensione digitale dell’esposizione in persona. Le registrazioni per Vision Expo West si apriranno a metà luglio.

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FIERE & EVENTI DaTE torna alla Leopolda di Firenze Appuntamento con l’eyewear di avanguardia DaTE, salone internazionale dedicato all’eyewear d’avanguardia, si svolgerà da sabato 11 a lunedì 13 settembre. A Firenze, presso la Stazione Leopolda, location centrale e fortemente strategica raggiungibile facilmente in auto e in treno, torna l’appuntamento dell’occhialeria di avanguardia per l’autunno-inverno 2021-22, evento in cui i protagonisti sono i più innovativi player nel mondo, accomunati dalla capacità di creare, sperimentare, innovare, stupire. Dopo l’edizione del 2020 - unico evento del settore realizzato in presenza, con una buona affluenza in termini di espositori e di pubblico, si sta già lavorando alla nona edizione, collocata nel momento più importante d’uscita dall’emergenza sanitaria. Un’edizione che si pone l’obiettivo di condividere un messaggio di apertura e sviluppo per il mondo dell’eyewear, tramite la creatività e l’innovazione. L’evento si annuncia come momento strategico di incontro e confronto, ponendosi come polo di attrazione di aziende che si distinguono per innovazione e design e nell’eyewear di ricerca all’interno dello scenario mondiale. “Una nuova sfida ci attende nel 2021: – spiega Giovanni Vitaloni, Presidente di DaTE – il nostro intento è quello di dare un forte segnale al settore chiamando a raccolta tutte le realtà di un segmento del mercato che, per l’abilità di innovazione, ha in sé la capacità di costruire il futuro. Chi fa ricerca, sperimentazione e innovazione – aggiunge – troverà un evento su misura, una vetrina imprescindibile per business e per far “sfilare” idee e proposte che parlano di cambiamento, quel cambiamento di cui c’è bisogno, dopo l’interruzione rappresentata dalla pandemia”.

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Abbiamo bisogno di tutta la forza e la determinazione che il nostro settore ha espresso in questo lunghissimo anno di complessità. Solo insieme a espositori, buyer, ottici e tutto l’eyewear siamo in grado di muovere il mercato ed essere il motore della crescita dei prossimi anni” conclude Vitaloni. Nel pieno rispetto delle norme anti-contagio per la sicurezza di espositori, visitatori e staff, l’occhialeria del futuro si rimette in mostra, in un contenitore, qual è DaTE, che porta al centro il design d’avanguardia. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti saranno disponibili sul sito dateyewear.com e sui profili social del salone.


FIERE & EVENTI Il Circus Eyewear Show Ovvero… l’emozione di tornare a incontrarsi

Il 27 e il 28 giugno nell’Ala Moderna del Museo della Città a Rimini Il Circus Eyewear Show è stato il primo un evento in presenza nel 2021, in questo caso dedicato agli occhiali di ricerca. È stato davvero emozionante ritrovarsi nuovamente a “toccare con mano” le ultime creazioni d’avanguardia di una sessantina di aziende, anche internazionali, e poter sentire pareri, sensazioni, speranze e progetti dalla viva voce dei partecipanti e dei visitatori. Per non parlare poi della gioia di brindare insieme agli amici, alla fine dell’evento, con una grande festa sulla spiaggia di Rimini, sponsor Optodinamica Marinelli.

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La prima rivista di ottica e occhialeria nr. 4/2021

Editore

INSERZIONISTI

Edizioni Ariminum Srl Via Negroli 51/A - 20133 Milano Italia

BLUNAVA

p 23

CTI

Cover IV

DIOPS

Cover III

DÜSSELDORF EYEWEAR

Cover II

FILAB

p1

HOTEL FERROVIA

p 39

LA MARCA EYEWEAR

p 15

LARA D’

p 19

OAKLEY - LUXOTTICA

p9

OMISAN Farmaceutici

p 29

OXO ITALIA

p 25

SILMO

p 35

SOLEKO - MENICON

p4

STING - DE RIGO

p2

Tel.+39/02.73.00.91 www.vedere.it welcome@vedere.it Direttore Responsabile Isabella Morpurgo – isabellamorpurgo@vedere.it Pubblicità Gloria Della Ciana – marketing@vedere.it Coordinamento Publi/Redazionale RIta Ferraro – ritaferraro@vedere.it Redazione Manlio Valli – communication@vedere.it Layout Enrico Alvarez – graphic@vedere.it

• La rivista pubblica articoli e comunicati di singoli autori o delle aziende. La pubblicazione di questo materiale non coinvolge l’opinione o la responsabilità della rivista.

LA PRIMA RIVISTA DI OTTICA E OCCHIALERIA

Associata a A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata LAURA RATTARO LE ORIGINI DEL MADE IN ITALY – 1A PUNTATA

LE INTERVISTE DI VEDERE: DÜSSELDORF EYEWEAR

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2021

IL NUOVO REGOLAMENTO 745/2017 PER I DISPOSITIVI MEDICI

n r.

Edizioni Ariminum Srl - Via Negroli, 51/A - 20133 Milano - Italia

Autorizzazione Tribunale di Milano del 23-03-1991 N. 221

•  È vietata la riproduzione senza espressa autorizzazione scritta dell’editore.

PRINT: Pixartprinting S.p.A. Via 1° Maggio, 8 –30020 Quarto d’Altino – VE - Italia




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