DAILY#10 80. Mostra del Cinema di Venezia - 8-9Sept2023 Venews+Ciak

Page 1

VENICE FILM FESTIVAL DAILY#10 8-9 Sept 2023

Transitions and unexpected changes are at the heart of the last three titles in Competition. Kobieta Z... (Woman of), by the Polish filmmakers Małgorzata Szumowska and Michał Englert, is the painful story of a father who day after day experiences more discomfort with his identity. In Hors-saison by Stéphane Brizé, Guillaume Canet and Alba Rohrwacher play a couple who coincidentally find themselves at a spa years after their separation. Lastly, Memory by the Mexican director Michel Franco tells another intimate story of life-changing encounters, featuring Jessica Chastain and Peter Sarsgaard. The Orizzonti competition concludes with Fidel Devkota's Nepal (The Red Suitcase) and Simone Massi's animated film (Invelle). The grand finale is on Saturday, September 9, with the tale of extreme survival in La sociedad de la nieve by

Survivors

Ultimi tre titoli in Concorso al Lido oggi, verso la chiusura di una Mostra povera di star hollywoodiane ma ricca –come sempre – di titoli memorabili. Il primo a correre per il Leone d’Oro è Kobieta Z... (Woman of), dolorosa storia di transizione: un buon marito e padre giorno dopo giorno scopre di essere a disagio con la propria identità. Alla regia i polacchi Małgorzata Szumowska e Michał Englert La vicenda di un amore forse ritrovato è alla base del secondo titolo in Concorso, il francese Hors-saison di Stéphane Brizé, già a Venezia due anni fa con Un altro mondo. Guillaume Canet e Alba Rohrwacher interpretano una coppia che si ritrova per caso in una stazione termale anni dopo la separazione. Infine, Memory del messicano Michel Franco promette di raccontare un’altra storia intima di incontri e cambiamenti inaspettati: Sylvia (Jessica Chastain) e Saul (Peter Sarsgaard) si ritrovano dopo una cena tra ex compagni di scuola risvegliando ricordi che cambieranno per sempre le loro esistenze. In Orizzonti, il primo titolo interamente realizzato da un’equipe nepalese mai selezionato per la Mostra: è il caso del coraggioso The Red Suitcase di Fidel Devkota, che esplora le conseguenze dell’occupazione straniera sull’odierno Nepal. Si preannuncia come un rondò di ricordi e di vite ritrovate invece l’italiano Invelle, film di animazione di Simone Massi, sempre in corsa per Orizzonti: una sorta di girotondo tra esistenze strappate al tempo e restituite alla memoria grazie al cinema. Ambientata nella Kiev degli anni ‘90, la vicenda di ForeverForever (Orizzonti Extra) di Anna Buryachkova è un altro scavo nella memoria, con protagonisti alcuni adolescenti intrappolati tra le macerie dell’impero sovietico. Chiude questa edizione numero 80, sabato 9 settembre, lo spagnolo La sociedad de la nieve (Fuori Concorso), di J.A. Bayona, storia estrema di sopravvivenza ambientata tra i superstiti del disastro aereo avvenuto nel 1972 nel cuore delle Ande.

press conferences palazzo del casinò

VENERDÌ 8 SETTEMBRE

12.15 ENZO JANNACCI VENGO ANCH’IO (Fuori Concorso)

13.00 KOBIETA Z... (WOMAN OF) (Venezia 80)

13.45 MEMORY (Venezia 80)

14.30 HORS-SAISON (OUT OF SEASON) (Venezia 80)

SABATO 9 SETTEMBRE

14.00 LA SOCIEDAD DE LA NIEVE (SOCIETY OF THE SNOW) (Fuori Concorso)

con ROSE ASTE DANIELE MONACHELLA MARCO ZUCCA UNA PRODUZIONE EUROFILM CON RAI CINEMA, In associazione con VIDEA NEXT STATION, INTHELFILM, IN COPRODUZIONE CON MACT PRODUCTIONS (FRANCIA) SCRITTO DA ANNA MITTONE, NICCOLO’ STAZZI, MARCO AMENTA con la collaborazione di TANIA PEDRONI, MONTAGGIO ALINE HERVE’ FOTOGRAFIA GIOVANNI LORUSSO, SUONO IN PRESA DIRETTA PIERRE-YVES LAVOUÉ, COSTUMI SALVATORE ARESU SCENOGRAFIA MARIA TERESA PADULA, Trucco STEFANIA BETTINI, AIUTO REGISTA LUCA LACHIN, SEGRETARIA DI EDIZIONE MICHELA SANTUCCI, MONTAGGIO DEL SUONO GIUSEPPE D’AMATO e ANDREA GRAMIGNA SOUND DESIGNER GIUSEPPE D’AMATO, CASTING STELLA LA BOCCETTA, SUPERVISORE DI PRODUZIONE RICCARDO MARCHEGIANI, PRODOTTO DA SIMONETTA AMENTA, con
PREZIOSA, MARCO S. PUCCIONI COPRODOTTO DA ANTOINE CLERMONT DE TONNERRE, musiche originali GIULIA MAZZONI, il brano di apertura “Come me gusta” è scritto, composto ed interpretato da JULIA LIROS un film di MARCO AMENTA
GIULIA CERULLI, SANDRO PARENZO, GIAMPIETRO

8.00 PalaBiennale

VENEZIA 80 tutti gli accrediti

HOLLY

Fien Troch (103’)

v.o. olandese st. italiano/inglese

8.30 Sala Darsena

VENEZIA 80 press - industry MEMORY

Michel Franco (100’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

9.00 Sala Grande

VENEZIA 80 press - industry

HORS-SAISON (OUT OF SEASON)

Stéphane Brizé (115’)

v.o. francese st. italiano/inglese

9.00 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti

BOTA JONË (PHANTOM YOUTH)

Luàna Bajrami (94’)

v.o. albanese st. italiano/inglese

9.00 Sala Casinò

ORIZZONTI - CONCORSO CORTI

pubblico 14+ - tutti gli accrediti

A SHORT TRIP

Erenik Beqiri (17’)

v.o. albanese, francese, inglese st. italiano/inglese

DIVE

Aldo Iuliano (13’)

v.o. ucraino st. italiano/inglese

WANDER TO WONDER

Nina Gantz (14’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

DAR SAAYE SARV (IN THE SHADOW OF THE CYPRESS)

Hossein Molayemi, Shirin Sohani (20’)

v.o. senza dialoghi

SENTIMENTAL STORIES

Xandra Popescu (16’)

v.o. greco, spagnolo, francese, tedesco st. italiano/inglese

AITANA

Marina Alberti (19’)

v.o. spagnolo st. italiano/inglese

FUORI CONCORSO

WELCOME TO PARADISE

Leonardo Di Costanzo (24’)

v.o. italiano st. inglese

9.00 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti SOBRE TODO DE NOCHE (FOREMOST BY NIGHT)

Víctor Iriarte (109’)

v.o. spagnolo st. italiano/inglese

9.00 Sala Pasinetti

FUORI CONCORSO press - industry

D’ARGENT ET DE SANG (OF MONEY AND BLOOD) (ep. 7-9) 156’

intervallo 20’ (ep. 10-12) 156’

Xavier Giannoli

v.o. francese st. italiano/inglese

9.15 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI press - industry

LE FILM PRO-NAZI D’HITCHCOCK (HITCHCOCK’S PRO NAZI FILM?)

Daphné Baiwir (84’)

v.o. inglese, francese st. italiano/inglese

10.15 PalaBiennale

VENEZIA 80 tutti gli accrediti

LUBO

Giorgio Diritti (181’)

v.o. italiano, svizzero tedesco, jenisch st. italiano/inglese

11.00 Sala Darsena

VENEZIA 80 press - industry

HORS-SAISON (OUT OF SEASON)

Stéphane Brizé (115’)

v.o. francese st. italiano/inglese

11.15 Sala Giardino

ORIZZONTI - CONCORSO CORTI press - industry

SEA SALT

Leila Basma (19’)

v.o. arabo libanese st. italiano

CROSS MY HEART AND HOPE TO DIE

Sam Manacsa (18’)

v.o. filippino st. italiano/inglese

BOGOTÁ STORY

Esteban Pedraza (16’)

v.o. spagnolo st. italiano/inglese

THE MEATSELLER

Margherita Giusti (17’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

DUAN PIAN GUSHI (SHORT STORY)

Lang WU (12’)

v.o. cinese st. italiano/inglese

AREA BOY

Iggy London (19’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

ET SI LE SOLEIL PLONGEAIT

DANS L’OCÉAN DES NUES (IF THE SUN DROWNED INTO AN OCEAN OF CLOUDS)

Wissam Charaf (20’)

v.o. arabo st. italiano/inglese

di Simone Massi (Italia, Svizzera, 92’- ANIMAZIONE)

Ambientato in tre momenti storici differenti, Invelle è il racconto del Novecento italiano visto attraverso gli occhi di tre bambini: Zelinda, Assunta e Icaro. Zelinda è rimasta orfana di madre, morta di influenza spagnola nel corso della Prima guerra mondiale, mentre suo padre era al fronte. Oltre alla tragica situazione famigliare, la bambina vede incombere lo spettro del fascismo e della miseria. Assunta, invece, vive la sua infanzia durante il periodo nazifascista, tra bombardamenti, esecuzioni, rastrellamenti e leggi razziali. Infine Icaro, la cui famiglia decide nel corso degli Anni di piombo di abbandonare la campagna per cambiare vita. Le storie e le difficoltà di questi bambini raccontano un’Italia di ricordi, affetti, nostalgie e gratitudine.

Simone Massi, nato a Pergola (Pesaro-Urbino) nel 1970, ha all’attivo oltre 200 premi vinti nei principali festival nazionali e internazionali ed è ritenuto uno dei più importanti autori di cortometraggi di animazione a livello internazionale.

Maestro dell’animazione “a passo uno”, o stop-motion, Massi si autodefinisce un “animatore resistente”. Nel 2012 vince il David di Donatello per il miglior cortometraggio con Dell’ammazzare il maiale. Ha realizzato la sigla ufficiale della Mostra del Cinema dal 2012 al 2016, e nel 2022 ha presentato al Lido, Fuori Concorso, i due cortometraggi A guerra finita e In quanto a noi.

past conferences

intervista

Simone Massi di Davide Carbone

Dadove nasce l’idea di sviluppare la vicenda su tre piani temporali differenti?

La premessa doverosa è che non sono un autore che utilizza un metodo di lavoro consueto; parto spesso da suggestioni, ricordi di immagini o suoni che poi danno vita alle storie di cui parlo, con motivazioni che risultano misteriose persino per me. I tre segmenti che costituiscono la storia erano chiari dall’inizio, come mi era chiaro che il filo conduttore sarebbe stata la storia di questa famiglia che di generazione in generazione attraversa l’altra storia, quella con la “s” maiuscola, trovandosi cambiata alla fine del percorso. Elemento cardine di queste tre diverse prospettive personali è stata di sicuro la scuola: si parte dalla prima protagonista che è analfabeta, si arriva alla seconda bambina che ha la possibilità di frequentare la scuola elementare per due classi, per finire alla terza generazione, che ci accompagna all’epoca più recente, in cui frequentare la scuola è la normalità.

Costante narrativa, qui è in altri suoi lavori, è la guerra: come ne ha scandito la presenza costante in questo film?

La guerra doveva essere presente, ma mi ero imposto di stare attento alla retorica. Non doveva essere identificata con un’uniforme, con degli ordini minacciosi che fanno accapponare la pelle, ma piuttosto con un qualcosa che sentivamo attraverso i discorsi, anche quelli a mezza bocca. Dai racconti che mi sono stati fatti traspare forte la paura, quella che ti faceva parlare a bassa voce anche tra le mura di casa. Per scelta, non avendo mai lavorato con i dialoghi, ho adottato conversazioni che nascono e muoiono nel giro di pochi secondi, il più delle volte sussurrate, che magari si interrompono bruscamente perché è successo qualcos’altro. Parlo di una guerra lontana, fin quando quelle figure accampate a qualche chilometro non irrompono nelle case dei protagonisti.

Il passaggio dal corto al lungometraggio. Quali sono state le nuove opportunità che ha percepito e le difficoltà incontrate?

È stato come passare da un haiku al romanzo. Difficoltà ce ne sono state tante per un progetto dalla gesta-

Director's cuts

zione molto lunga, almeno inizialmente. Lavorandoci mi accorgevo che ogni esigenza s’avvicinava molto alla forma del cortometraggio: l’operazione più difficile è stata arrivare a concepire ogni scena come un cortometraggio a sé stante e tenere tutto insieme attraverso un filo assolutamente nuovo per me, quello di una sceneggiatura articolata. Il lungometraggio mi ha piacevolmente obbligato a fare i conti con un lavoro di scrittura più profondo, che si è trasformato in un sogno ad occhi aperti. Era assolutamente arrivato il momento di provare qualcosa di nuovo, di diverso. Come si è sviluppato il lavoro di doppiaggio, che vede coinvolti attori di primo piano del panorama italiano?

Sia per me che per la produzione è stato chiaro fin da subito che il film si dovesse fare nel dialetto pergolese, delle mie zone d’origine, quindi. Abbiam cercato di coinvolgere molti paesani, anche miei familiari, persone che questo dialetto lo conoscessero bene. C’erano però personaggi che altrettanto chiaramente avrebbero dovuto parlare in italiano. Abbiamo così tentato un ‘colpo gobbo’ e confesso di essere stato travolto da un riscontro che faticavo anche solo a immaginare: Marco Baliani, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Toni Servillo e Filippo Timi alzano indubbiamente il livello qualitativo del film. Artisti che si sono buttati anima e corpo nel progetto senza pretendere una sceneggiatura particolareggiata da poter studiare; se fossi una persona orgogliosa andrei in giro per il Lido a sventolare una bandiera. Non lo faccio, ma mi porto dentro una grande soddisfazione, prima umana e poi professionale.

Cosa ha portato alla scelta di una parola dialettale nel titolo? Il raccontare le piccole cose, o le cose invisibili, ha caratterizzato tutta la mia produzione. Quando mi è stato dato il via libera per i dialoghi in dialetto, anche il titolo ha virato in quella direzione: credo che il termine “invelle”, che in italiano potremmo rendere come “in nessun posto”, fosse perfetto perché aderente ad aree geografiche che non si trovano nemmeno su Google Maps, paesini in cui ti imbatti solo sbagliando strada, legati a storie talmente invisibili da essere localizzate in ‘non luoghi’, in un ‘non spazio’ e in un ‘non tempo’. La mia speranza era, ed è, che altre generazioni e altre culture potessero riconoscersi in quella che considero una storia universale... CONTINUA...

Becoming what we are

Kobieta Z… (Woman of) by Małgorzata Szumowska and Michał Englert is truly courageous precisely because it revolves around Poland. However, it is not a militant or declaratory film; it is more like a melodrama that prioritizes the feelings, frustrations, desires, and human emotions of those who wish to have the right to be recognized as who they feel they are.

3 #10
SEGUE A P. 10
Mentre ero in bagno mi è venuta l’idea di questo ‘mostro pluricefalo’.
Un unico attore non sarebbe stato sufficiente ad incarnare la follia di Dalì
Orizzonti
INVELLE (Nowhere)

Orizzonticorti/2

a cura di Irene Zanutto

THE RED SUITCASE Orizzonti

SEA SALT

Leila Basma (Repubblica Ceca, 19’)

Nayla fa la cameriera in un resort sulla spiaggia. Intrappolata fra due uomini autoritari, il fratello e il fidanzato, la donna escogita una fuga verso Beirut per trovare la sua libertà e sciogliersi così dai vincoli di una società opprimente.

CROSS MY HEART AND HOPE TO DIE

Sam Manacsa (Filippine, 18’)

Tra le dolci telefonate di un amore appena nato, Mila trova sollievo da una situazione lavorativa che non la appaga economicamente. Ma presto la passione comincia a trasformarsi in malinconia.

BOGOTÁ STORY

Esteban Pedraza (Colombia, 16’)

L’occasione di svolgere un tirocinio a New York mette in difficoltà una giovane madre di Bogotà, che ora dovrà scegliere tra la famiglia e il lavoro.

THE MEATSELLER

Margherita Giusti (Italia, 17’)

Crudeltà e brutalità accompagneranno le ambizioni di Selinna Ayamikoko, una ragazza nigeriana il cui desiderio è sempre stato di diventare macellaia come la madre.

DUAN PIAN GUSHI (SHORT STORY)

Wu Lang (Cina, 12’)

Un monito onirico spinge un uomo a tentare il possibile per salvare la relazione con la moglie.

AREA BOY

Iggy London (UK, 19’)

Eli, un adolescente apatico, si è trasferito con la madre ai margini di una piccola città. Combattuto tra due mondi, Eli deve ritrovarsi e accogliere il suo vero sé.

ET SI LE SOLEIL PLONGEAIT DANS L’OCÉAN DES

NUES

Wissam Charaf (Francia, Libano, 20’)

Raed è l’addetto alla sicurezza di un cantiere in Libano e ogni giorno ha il compito di vietare ai passanti l’accesso alla riva. Tra incontri onirici e travolgenti, il cantiere inizia però a coprire l’orizzonte.

In Fidel Devkota’s thriller, which explores the consequences of foreign occupation on Nepalese society, a truck driver must face a series of trials and unexpected obstacles due to the cargo he is transporting. In the director's words, «the film reflects the spirit of the youth in Nepal today, who live in growing political and economic uncertainty. Although it is a fictional film, the threads of the narrative are based on events that may be hard to believe, but are related as true in fables, myths, and allegories of the region». Sri Lanka native Fidel Devkota is an established director and screenwriter. He worked for several Nepali- and English-language projects. In his earlier works, such as Wind of Change in Lo Mustang (2016) and Kangling (2019), Devkota shows his take on climate change and its nefarious consequences on Nepal and its population. The Red Suitcase is the first film participating in the Venice Film Festival that has been entirely made and produced in Nepal by a local crew.

ENZO JANNACCI

NAZAVZHDYNAZAVZHDY (Forever-Forever)

Orizzonti Extra

Abused by her boyfriend, the timid Tonya arrives at her new school seeking refuge in new friendships but ends up joining a gang of teenagers. The fifteenyear-old quickly falls in love with Zhurik, the most popular boy in school, but also develops feelings for her friend Sania. An exciting yet risky love triangle unfolds. Set in late 1990s Kiev, Forever-Forever, filmed entirely before the conflict but only recently completed, is the unsettling portrait of a group of young rebels who grew up too quickly amidst the ruins of the Soviet regime, desperately searching for love to survive in the world of adults. A Ukrainian director with over ten years of experience in cinema, music video production, social filmmaking, and advertisement, Anna Buryachkova presented her work in several festivals, including Berlin Fashion Films, Berlin Music Video Awards, and Cannes Lions’ Social Campaign Program. In 2014, she directed the short film Case #407, a mystical thriller exploring the folds of human anger, and in 2020, the documentary short Anaconda, about the Ukrainian judoka Daria Bilodid, the youngest world champion in history. Forever-Forever is her first feature film.

C'è un nome nel firmamento della musica d'autore italiana che è stato sempre non dico misconosciuto, questo certo, ma sicuramente non valutato e amato come meritava per la sua grandezza, anche se recentemente Roberto Vecchioni, uno che di musica se ne intende, lo ha definito “l'unico grande genio musicale che abbiamo avuto”. Il che magari può sembrare anche eccessivo – e sicuramente Enzo, ovunque sia, se la starà ridendo – se pensiamo a Fabrizio De André, Lucio Dalla e Franco Battiato, solo per buttare lì i primi nomi che balzano per forza di cose alla mente. Ma nell'iperbole qualcosa di vero c'è. Sicuramente il suo essere artista particolare a tutto tondo non ha mai avuto il giusto riconoscimento. A cominciare dalle case discografiche, che gli hanno sempre reso la vita difficile. Era un cantautore scomodo Enzo Jannacci, perché non cantava solo di sentimenti e tristezze varie, passatismi cari a “quelli degli anni ‘60/‘70”, per parafrasare una sua vecchia canzone, ma più di altri era un artista nel senso completo della parola e, in più, non faceva sconti a nessuno, nemmeno, in primis, alla politica e ai politici, ma non solo. Nemmeno alle cause del malessere sociale, ai comportamenti e alle abitudini malsane della società dei suoi tempi, che forse era migliore di questa che stiamo vivendo adesso. Spesso corrosivo, addirittura urticante, ma anche percorso da una dolce amarezza e comunque sempre dalla parte degli ultimi, dei rifiutati dalla società, con una mano sempre tesa verso gli umili e i disadattati. Per questo non piaceva molto a chi fa business. Chi ti spara in faccia verità indigeste e non ti dà uno spiraglio di speranza o di riscatto, chi non ha pronto in tasca alcun happy ending diventa scomodo e vende pochi dischi. Questa sua inderogabile urgenza di empatia la manifestava con un'estrema poliedricità. A partire dallo scegliere come lavoro quello del medico, professione che non ha mai abbandonato, per poi essere stato teatrante e cabarettista, utilizzando spesso l'allegoria per fare feroce satira politica e sociale, lavorando a stretto contatto con i più grandi di quel magico periodo, da Gaber a Dario Fo, così come con tutti i maggiori esponenti del cabaret milanese di quegli anni. Ha ragione Vecchioni: se non il più grande, sicuramente un genio che ci manca enormemente in questi anni difficili.

Playlist

El portava i scarp del tennis (1964)

Una pennellata triste e feroce della vita di un reietto dalla società.

Messico e nuvole (1970)

Una favoletta per liberi sognatori, musicata da Paolo Conte. Colonna sonora, peraltro, dei Mondiali del ‘70, rimasta vivida nell'immaginario di chi li ha vissuti.

Vincenzina e la fabbrica (1974)

Una delle canzoni più tristi di Jannacci sull'alienazione della fabbrica, scritta con Beppe Viola. Struggente e bellissima.

Se me lo dicevi prima (1989)

Quadretto intenso e inesorabile sul mondo del lavoro. Sembra scritto oggi.

Ho visto un re (1968)

Il sarcasmo di Jannacci misto a quello di Dario Fo in una fiaba dissacrante. Che altro?

4 #10
di Fidel Devkota con Saugat Malla, Prabin Khatiwada, Bipin Karki, Shristhi Shrestha, Sonam Lama, Anju Deuja, B. Bishowkarma (Nepal, Sri Lanka, 87’) di Anna Buryachkova con Alina Cheban, Zachary Shadrin, Arthur Aliiev, Yelyzaveta Tsilyk, Daria Zhykharska (Ucraina, Paesi Bassi, 107’) a cura di Massimo Macaluso

intervista

Francesco Piras

Il cagliaritano Francesco Piras (1978)

è regista, direttore della fotografia e fotografo. Dirige la fotografia di numerosi cortometraggi, documentari e film, tra cui Bentu di Salvatore Mereu, in concorso alle Giornate degli Autori 2022. Nel 2018 dirige il cortometraggio Il Nostro Concerto, che riceve riconoscimenti nazionali e internazionali, primo tra i quali la nomination ai David di Donatello nel 2019. Nel 2021 scrive e dirige il cortometraggio Mammarranca, in selezione ufficiale ai Nastri d’Argento 2023 e vincitore del premio Rai Cinema Channel. Tilipirche, il suo cortometraggio più recente, ha la sua anteprima mondiale alla SIC@SICSettimana Internazionale della Critica di Venezia 2023.

Il racconto del suo lavoro. Tilipirche in sardo significa “cavallette”. Il film è la storia di un uomo, ma è anche un racconto corale di una piccola comunità dell’entroterra della Sardegna con meno di trecento abitanti, Noragugume, in provincia di Nuoro, che improvvisamente si trova ad affrontare il flagello di un’invasione di cavallette voracissime. Zagu, il protagonista, è un allevatore di ovini e porta avanti l’attività con il figlio Antonio. Le cavallette divorano completamente il pascolo tanto da mettere in serio pericolo la sopravvivenza

degli animali e della comunità stessa. L’invasione delle cavallette è in questo caso un problema gigantesco che fa emergere le difficoltà di questi tempi: il rapporto con la natura e il rapporto tra le generazioni (padre e figlio). Questa catastrofe è un detonatore che fa emergere tutte le complessità del nostro vissuto. Questo in estrema sintesi lo spunto narrativo. Quando si ebbe la notizia di questa invasione, che ricordava drammaticamente una delle piaghe bibliche, decisi di andare di persona a verificare l’accaduto.

Come si sono svolte le riprese?

Mi sono recato in quei territori senza avere una sceneggiatura; ho portato con me una macchina da presa, un aiuto operatore e quello che sapevo già allora sarebbe stato il protagonista di questo lavoro: Giuseppe Ungari, un attore non professionista che aveva già avuto una parte nel precedente corto Mammaranca. Sbagliavo a pensare che il problema riguardasse principalmente gli agricoltori; una volta a Noragugume mi sono ritrovato al cospetto di un’intera comunità in ginocchio e la storia si è scritta praticamente da sé. I primi quattro giorni ho girato nel pieno dell’invasione delle cavallette; mi sono ritrovato a stretto contatto con la comunità e lì si sono dipanati i fili di questa la storia: il rapporto padre-figlio, l’ovile, la relazione con la comunità e le difficoltà come allevatore. Dopo aver girato la prima sessione, ho scritto la sceneggiatura vera e propria, anche se l’assetto produttivo non è mutato. Volutamente la troupe non si è ingrandita, scegliendo di rimanere un elemento quasi invisibile, per poterci inserire meglio nelle trame sottili di questa micro-comunità, che è più corretto definire un’unica famiglia. Non si può entrare in un simile contesto con le regole classiche del cinema; tutto doveva mantenersi in una cornice...

La versione di... Émile

Nel film L’experiénce Zola di Gianluca Matarrese (Giornate degli Autori) una coppia nella vita e nel lavoro decide di mettere in scena Lo scannatoio di Émile Zola. Lo scannatoio o L’assommoir, nome di una bettola del tempo nel quartiere della Goutted’Or, è considerato uno dei capolavori di Zola, fondatore del realismo psicologico e sociale. A suo tempo fece scalpore, e la sua pubblicazione a puntate su un giornale venne in un primo momento proibita per oscenità. Zola ne descrive la trama come «il lento e inesorabile declino d’una famiglia operaia nell’ambiente degradato dei bassifondi di Parigi». Il romanzo è del 1876 e ben presto ne venne tratta una versione teatrale, prima nella Capitale francese, poi, adattata e tradotta, a Londra con il titolo Drink. Entrambe le versioni sono centrate sulla storia della povera Gervaise, che, sfruttata e abbandonata dal cattivo Lantier, sposa il buon operaio Coupeau. Il cattivo si farà vivo di nuovo, il buono si farà traviare e Gervaise morirà tra umiliazioni e stenti. Tre caratteristiche fondamentali del romanzo vengono puntualmente dimenticate: l’ansia di rappresentare in modo realistico ambienti, quartieri, boulevard, i personaggi con il loro argot (difficilissimo da rendere oggi anche nello stesso francese); la meticolosa descrizione di lavori artigianali (i monili in oro per esempio), di luoghi di lavoro (il lavatoio pubblico) o di macchine (il distillatore); e, infine, alcune gustosissime scene che calamitano l’attenzione del lettore. Come quella della lotta tra Gervaise

Anna, scritto e diretto da Marco Amenta, viene presentato alle Giornate degli Autori, come film di chiusura delle Notti Veneziane. Il film è stato prodotto dalla sorella del regista, Simonetta Amenta, con Eurofilm e realizzato con il supporto di Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione Sardegna Film Commission, Eurimages, MIC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Ile de France.

Da dove nasce il soggetto del film?

Anna è liberamente ispirata a una storia vera, e racconta di una ragazza un po’selvaggia, un po’ dura, un po’ spigolosa e anche molto libera nei costumi sessuali, che per questa ragione viene giudicata. Si scopre a poco a poco che Anna ha subito una violenza nel passato; come un animale ferito si rifugia in una fattoria, in un angolo remoto della Sardegna, una terra aspra, spettacolare. Un giorno dei mostri meccanici invadono la sua terra e vogliono distruggerla e allora lei, forse inconsciamente, visceralmente, risponde prima fisicamente e poi legalmente contro quello che a tutti gli effetti pare come una speculazione edilizia. È come se lei non volesse vivere per la seconda volta una violenza: la prima volta la ha subita, è scappata, questa volta non la vuole subire più, si ribella. La sua non è una battaglia ideologica per l’ambiente come quelle combattute da Greta Thunberg, bensì una battaglia viscerale, una battaglia personale per riaffermare se stessa, per guarire dalle sue ferite. Inconsapevolmente lei comunque affronta il tema fondamentale della salvaguardia dell’ambiente. Salvare la bellezza e preservare la sua libertà si fondono nella battaglia di Anna, imponendole scelte difficili e rinunce dolorose. Nulla è in grado di comprare il rispetto di se stessi e delle proprie convinzioni. È una storia locale, ma a valenza universale. Una storia di resistenza contro il potere spregiudicato di un capitalismo cieco pronto a distruggere tutto. C’è lo scontro tra l’antico e il moderno, tra chi vuole dare credito al progresso incondizionato e chi ancora crede in una dimensione della vita più arcaica. Come è stato girare in Sardegna?

È il mio secondo film girato in Sardegna e lo considero un privilegio. Ho lavorato benissimo con la Fondazione Sardegna Film Commission. Operano in maniera interessante e il loro è un lavoro meritocratico. In nessun’altra Regione c’è un accompagnamento alle riprese così attento sin dai primissimi sopralluoghi fino alla distribuzione dei film nelle sale. Competenza e passione sono delle costanti nel loro modus operandi. Per questo film ho voluto immergermi nei luoghi, in questa fattoria sperduta, in mezzo agli animali, alle capre. Ho chiesto anche all’attrice di stare in fattoria e di calarsi in questa dimensione per poter poi impersonare al meglio il personaggio di Anna. A me piace stare a lungo nei luoghi, imparare a conoscerli in maniera non superficiale; per prepararmi alle riprese, cerco di far convivere gli attori con quelle realtà...

e Virginie, che finisce con «tutto in bella mostra, cosce nude e natiche nude», con la mestola che «batte sulla pelle come la biancheria che doveva essere asciugata», o degli invitati al matrimonio che per sfuggire ad un violento temporale si rifugiano al Louvre: «Perché non mettere una didascalia?», è il commento su Le nozze di Cana. Le scene al Museo proseguono con l’ammirazione per le cosce di Antiope (Watteau), il generale stupore per l’usciere con il panciotto rosso e la livrea gallonata d’oro, la descrizione del parquet nella Galleria di Apollo (tirato a specchio, in cui si riflettono le gambe dei divanetti) e, ancora, con gli ammiccamenti di fronte alla Kermesse fiamminga di Rubens. Mi hanno ricordato, ma in chiave meno seriosa, l’Arca russa di Sokurov. Manca ancora, ma non ultima, una scena: il magistralmente descritto spuntino condito dalle risate e dalle confidenze delle fioriste nel laboratorio di Nanà, prima che inizi la tragedia più nera. Man mano che leggo, vedo scene da film, inquadrature, tutto già pronto, descritto in dettaglio. Non servirebbe neanche il copione, è già tutto lì, pronto per farne un film.

5 #10
di Fabio Marzari intervista Marco Amenta di Fabio Marzari
CONTINUA... CONTINUA...

Immagini evocative, colori acidi, realismo e surrealismo, narrazione e poesia, sacralità e mondanità sono solo alcune parole per descrivere il cinema di Sergei Parajanov. Godard di lui dirà: «Nel tempio del cinema ci sono le immagini, la luce e la realtà. Sergei Paradjanov era il maestro di quel tempio». Le ombre degli avi dimenticati si pone come transizione dal primo cinema sovietico del regista a quello che poi lo consacrerà come poeta surrealista della settima arte. La vicenda si sviluppa sul doppio piano di due storie d’amore e di due morti, ma anche sulla magia folcloristica e sul vecchio realismo sovietico della prima metà del ‘900. Leonardo Cigni

Tini zabutykh predkiv (Shadows of Forgotten Ancestors) di Sergei Parajanov (Ucraina, 1965) restauro Oleksandr Dovzhenko National Film Centre

Unamore di poche parole su un’isola di poche persone. Edgar, scrittore sposato con Mylène, passeggia fantasticando sugli abitanti del villaggio che li ospita traendone materiale per il suo romanzo, ma queste sue finzioni finiranno per dar luogo ad una partita di scacchi i cui pezzi sono le ‘creature’ delle sue stesse fantasie. Tra convinzioni e amore, finzione e realtà, Agnès Varda, ispirata da un inverno passato su un’isola, periodo nel quale scrisse la sceneggiatura, dà spazio alla sua vena più sperimentale creando un dramma sci-fi che non ebbe successo. La regista stessa ha più volte dichiarato la sua insoddisfazione nei confronti della pellicola, rimproverandosi di non aver osato abbastanza. L.C.

Les Créatures (The Creatures) di Agnés Varda (Francia, 1965) restauro Ciné Tamaris / CNC con il supporto di SHE ECHOES e Chanel

AKINGDONCOMETHAS

I video di Arthur Jafa sembrano sempre essere qualcosa che stavamo aspettando. L’artista crea quello che definisce un cinema che «cerca di replicare il potere, la bellezza e l’alienazione della musica nera», un modo per far sentire le immagini nel corpo con la stessa sensualità della frequenza sonora e dell’intonazione verbale. Le sue opere entrano ed escono dal mondo del cinema, della musica e dell’arte senza mai stabilirsi in uno di essi; il suo è puro linguaggio contemporaneo. I contenuti sono legati alla specificità della cultura afroamericana, sostenuti da una costruzione di immagini in continua trasformazione, sia da un punto di vista formale, attraverso montaggi che giustappongono una cosa dopo l’altra in modo che si possano tenere nell’‘occhio’ della mente più immagini contemporaneamente, sia dal punto di vista pittorico creando un’immagine in movimento. Akingdoncomethas (2018, 105’), proiettato l’8, 9 e 10 settembre a Teatrino Grassi come spin-off della mostra Icônes di Punta della Dogana, si compone di una serie di clip che Jafa ha reperito su Internet I filmati ritraggono pastori che pronunciano sermoni e cantanti e cori che eseguono canzoni gospel per le rispettive congregazioni religiose. Sequenze attraverso le quali Jafa fa emergere l’etica della chiesa cristiana nera (pentecostale) e la sua estetica: l’ondulazione delle voci, il ritmo lento della testimonianza, il lamento, l’urlo e i momenti di riflessione. Allo spettatore rimane la consapevolezza non solo di ciò che costituisce un programma di chiesa, ma anche di come ci si sente, sensazione quest’ultima che forse conta di più per l’artista. L'ingresso è libero sino a esaurimento posti. M.M.

Akingdoncomethas di Arthur Jafa

8, 9, 10 settembre h. 10.15/12/13.45/15.30/17.15

Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia www.pinaultcollection.com

ACQUE SCONOSCIUTE

Durante

la Seconda guerra mondiale molti registi inglesi e americani vennero coinvolti nella propaganda anti-nazista. L’opera che destò maggior scalpore fu I prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock. Egli stesso dichiarò: «La ragione per la quale i critici americani si sono scagliati contro questo film in modo così veemente, sta nel fatto che avevo mostrato il tedesco superiore agli altri personaggi». E se il film dell’illustre regista non avesse centrato l’obiettivo? Se avesse ottenuto il risultato di difendere l’ideologia nazista? Daphne Baiwir, dopo mesi passati a scavare negli archivi di tutti gli Stati Uniti, ci illustra gli affascinanti retroscena dell’opera più controversa di Alfred Hitchcock. Lucrezia Sillo

Le film pro-nazi d’Hitchcock (Hitchcock’s Pro Nazi Film?) di Daphné Baiwir (Francia, 84’)

Cinema, cinema e ancora cinema. Anche l’arte o meglio le arti visive cedono al fascino del grande schermo, addirittura scegliendone uno maxi e galleggiante. Venezia non è palcoscenico, ma protagonista: l'appuntamento collettivo e inclusivo nelle acque della Laguna retrostanti l’Isola della Giudecca, in barca o su piattaforma galleggiante, è con Cinema Galleggiante – Acque Sconosciute, rassegna di sperimentazioni legate alle immagini in movimento, tra cinema, arte e musica. Il progetto, di Edoardo Aruta e Paolo Rosso, è presentato da Microclima e co-curato da Alessandra Messali. Il programma è partecipato, costruito insieme ai prestigiosi partner e alle moltissime collaborazioni, a cui è stato chiesto di proporre film (lungometraggi, cortometraggi o film d’artista) correlati alla tematica della rassegna. Oggi, venerdì 8 settembre, sono in programma le proiezioni di: Spiralis Aurea solo session (20’), Stefano Pilia, presentato da Microclima; The Life and Death of 9413: a Hollywood Extra (1928, 11’), Robert Florey & Slavko Vorkapić, presentato da The Museum of Modern Art (MoMA); The Thieving Hand (1908, 6’), J. Stuart Blackton, sonorizzato dal vivo da Fulvio Silvestri (tromba) presentato da Collezione Peggy Guggenheim; La pieuvre (1927, 13’), Jean Painlevé, L’Étoile de mer (1928, 16’), Man Ray Les Mystères du Château de Dé (1929, 20’), Man Ray Sonorizzati dal vivo da VÍZ (Réka Csiszér) presentati da Institute of Incoherent Cinematography; Inside the Outset: Evoking a Space of Passage (2021, 31’), Rosa Barba, presentato da Fondazione In Between Art Film. Cinema Galleggiante – Acque Sconosciute 8, 9, 10 settembre h. 19 Isola della Giudecca, lato Laguna www.cinemagalleggiante.it

7 #10 RESTAURI classici
DOC
classici
© Riccardo Banfi
8 #10

Nella testa di un giurato

GREEN DROP AWARD 2023

Solo oggi alle 19 sarà reso noto il vincitore del Premio Inclusione e Sostenibilità Edipo Re, riconoscimento collaterale ufficiale di Biennale Cinema, promosso dall’impresa sociale Edipo Re sotto la direzione artistica di Silvia Jop, in collaborazione con MYmovies e con il patrocinio di Ca’ Foscari, Università degli Studi di Padova e ResInt. Sesta edizione del premio e una giuria di massima qualità, con gli attori Caterina Guzzanti e Alberto Malanchino e la scrittrice Carlotta Vagnoli. Da quest’anno la giuria ufficiale è stata accompagnata da una giuria giovani formata da sette studenti e studentesse di Ca' Foscari, coordinata dal professore Marco Dalla Gassa, che assegneranno il Premio Edipo Re Giovani. La selezione di film incrocia diversi linguaggi espressivi, storie e tematiche, attraversando tutte le sezioni del festival, ufficiali e non. Per le Giornate degli Autori la scelta è caduta su Oceans Are the Real Continents di Tommaso Santambrogio, Humanist Vampire Seeking Consenting Suicidal Person di Ariane Louis-Seize e Melk di Stefanie Kolk. Per la Settimana della Critica, su Life Is not a Competition but I’m Winning di Julia Fuhr Mann, Malqueridas di Tana Gilbert, About Last year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova. Per il Concorso, su Evil Does not Exist - Aku wa sonzai shinai di Ryusuke Hamaguchi, Io Capitano di Matteo Garrone, Origin di Ava DuVernay. Per Orizzonti, infine, su Paradiset Brinner (Paradise Is Burning) di Mika Gustafson, The Red Suitcase di Fidel Devkota e Yurt (Dormitory) di Nehir Tuna. Abbiamo incontrato la giuria a poche ore dal verdetto.

Raccontateci in sintesi quello che avete ‘visto’ in questi intensissimi dieci giorni di Festival. Carlotta Vagnoli_Abbiamo visto pellicole che provengono da zone molto diverse tra loro, dal Nepal fino al Sud America, passando per il Giappone. Abbiamo tanta carne al fuoco, sicuramente sguardi differenti. Rispetto all'età media dei registi in Concorso, infatti, la nostra selezione ha incrociato opere più giovani. Si va da esperienze di lutto neonatale a problemi di turistificazione, dal fine vita affrontato in modo molto dolce a tematiche complesse che investono il mondo femminile, vedi, su tutte, il problema delle donne in carcere con i bambini. I temi sono trasversali, alcuni dei quali sicuramente molto tosti. È stato interessante vedere come anche temi simili, molto delicati, siano stati sviluppati in modo diverso da film a film. Il nostro compito è sicuramente arduo anche perché di cose belle ne abbiamo viste parecchie. Ovviamente fra gli italiani Io Capitano di Matteo Garrone, che è riuscito davvero ad incantarci, ma anche il film canadese Humanist Vampire Seeking Consenting Suicidal Person di Ariane Louis-Seize o Evil Does not Exist del giapponese Ryusuke Hamaguchi, o ancora Paradiset Brinner di Mika Gustafson.

Caterina Guzzanti_La selezione è molto larga, comprendendo veramente linguaggi, geografie e temi i più vari. C'è di tutto! Abbiamo amato tantissimo alcuni film, altri meno, ma alla fine siamo molto soddisfatti. Ci siamo fatti delle belle maratone e ora, ad un passo dalla fine, siamo piacevolmente cotti. Isola Edipo ci ha avvolti e coinvolti in una dieci giorni veramente intensa e indimenticabile.

Ora siete chiamati alla fase più difficile ma al contempo intrigante, quella di decidere il vincitore del Premio Edipo Re 2023.

Alberto Malanchino_Sarà interessante il confronto e infine l'accordo tra noi su un titolo capace di soddisfare i gusti di tutti e tre, che possa comprendere le nostre singole esperienze e attitudini. È stata una vera ‘lezione di cinema’ osservare come cambia la visione e la prospettiva di registi e registe rispetto ai temi dell'inclusività e della sostenibilità. Sguardi diversi per latitudini ed esperienze – come ad esempio quelli di un regista giapponese, di un autore canadese o di una cineasta svedese – effettivamente riescono ad affrontare in modo personalissimo temi in linea con le motivazioni del Premio. C’è chi, dal mio punto di vista, ci è riuscito con molta più efficacia; non si tratta di un discorso meramente economico, di budget, anche se quello di certo aiuta sempre, ma più specificamente della concretezza nella scrittura, nella costruzione di un proprio linguaggio estetico e soprattutto, ed è ciò che per questo premio è assolutamente centrale, dell'aderenza a una pertinenza tematica come quella dell'inclusione. Alcuni film riescono ad essere veramente dei cecchini da un punto di vista tematico; altri, invece, nell’urgenza di voler raccontare troppo rischiano un pochino per perdersi. Sarà ad ogni modo una gran bella sfida tra esperienza, qualità, scrittura, budget…

Avete già litigato?

Caterina Guzzanti_No, daremo tre premi e tutto andrà per il meglio.

Carlotta Vagnoli_Oggi abbiamo provato a chiedere a Silvia Jop se potevamo assegnare un premio a testa... Sarà però un processo divertente, perché emergeranno in sede di giudizio i nostri tre diversi approcci: io vengo dalla scrittura, Caterina dal teatro, Alberto dal cinema, dietro e davanti alla macchina da presa. Ognuno di noi ha notato e annotato cose diverse, quindi finirà a menasse! La responsabilità di assegnare il premio a qualcuno che ne gioirà e ne sarà fiero è una cosa che di solito mi paralizza, però essendo in tre riusciremo veramente a centrare la scelta, ne sono sicura. C'è un ventaglio così ricco che riusciremmo a “beccare” il migliore in quanto a inclusione e sostenibilità.

Alberto Malanchino_Possiamo per ora solo dire che ci sono dei titoli che continuano a ritornare in modo abbastanza ricorrente, quello sì, e sono proprio tre. Mariachiara Marzari www.isolaedipo.it

«Non si tratta di un ex-aequo fra due opere di pari valore ma di due opere che hanno ottenuto entrambe il Green Drop Award 2023 per la stessa identica ragione, due opere che la nostra giuria ha voluto considerare complementari e contigue», spiega il direttore del premio Marco Gisotti. Per l’edizione numero dodici, la giuria del Green Drop, composta da Simone Gialdini, Carlo Giupponi, Emilio Cozzi, Marta Macchi e presieduta da Bepi Vigna, ha scelto di premiare all’unanimità e a pari merito Zielona Granica - Il confine verde di Agnieszka Holland e Io Capitano di Matteo Garrone, che mettono in scena, entrambe, il dramma dei migranti. «In questo – aggiunge Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, che organizza il premio – il merito va al direttore della Mostra Barbera per averle scelte in Concorso in un momento storico in cui le migrazioni umane sono un vero fenomeno umanitario ed ecologico di cui queste due opere contribuiscono a spiegare sia il volto umano che quello storico». Il premio collaterale, riconosciuto dalla Biennale di Venezia, è assegnato dal 2012 al film, fra quelli in Concorso nella selezione ufficiale, che meglio interpreta “i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli”.

Green Drop Award 2023

Sala Fondazione Ente dello Spettacolo, Hotel Excelsior h. 13 www.greendropaward.org

SPECIAL AWARD PREMIO FILM IMPRESA

Il regista giapponese premio Oscar con Drive My Car Ryusuke Hamaguchi sarà premiato dal presidente del Premio Film Impresa Giampaolo

Letta e dal direttore artistico Mario Sesti, per il film Evil Does not Exist (Il male non esiste), in Concorso a Venezia 80, distribuito in Italia da Tucker e Teodora. Lo Special Award 2023 del Premio Film Impresa è stato assegnato al regista «per il coraggio e la palpitante sensibilità con cui racconta dei rapporti tra un’impresa e la comunità del territorio in cui intende insediarsi: la complessità e difficoltà di questa relazione non impedisce allo sguardo di Hamaguchi di affrontare con onestà e profondità entrambe le parti in gioco, rendendo protagonista, insieme a loro, l’ambiente e la natura». Il film racconta, senza animosità ma con sensibile empatia, il confronto problematico ma necessario tra il progetto di un’impresa che vuole investire in un camping di lusso in un villaggio vicino Tokyo, rinomato per la bellezza e integrità della natura, e la comunità che lo abita. «Abbiamo deciso di premiare questo film per la sincerità e l’autenticità con le quali descrive un processo che è diventato un metodo importante per tutte le imprese: il confronto con il territorio», ha dichiarato Mario Sesti, direttore artistico del Premio, aggiungendo che «Hamaguchi rende espressivi nelle immagini anche gli alberi, le foglie e gli animali, mostrando di appartenere ad una prestigiosa cinematografia come quella giapponese che, con autori come Mizoguchi, Kurosawa, Kore’eda, ha saputo fare della natura un vero e proprio personaggio. Hamaguchi racconta con questo film che è proprio lei l’interlocutore con il quale sia le comunità dei territori che le imprese di oggi devono, innanzitutto, confrontarsi». Premio Film Impresa è un’idea e un progetto di Unindustria.

9 #10
Special Award Premio Film Impresa Italian Pavilion/Cinecittà, Hotel Excelsior h. 16.45 www.filmimpresa.it

11.15 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico - tutti gli accrediti

TINI ZABUTYKH PREDKIV (SHADOWS OF FORGOTTEN ANCESTORS)

Sergei Parajanov (96’)

v.o. ucraino st. italiano/inglese

11.15 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI

pubblico - tutti gli accrediti

L’EXPÉRIENCE ZOLA

Gianluca Matarrese (104’)

v.o. francese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

11.30 Sala Grande

VENEZIA 80 press - industry MEMORY

Michel Franco (100’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

11.30 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico - tutti gli accrediti

SAAZ DAHANI (HARMONICA)

Amir Naderi (76’)

v.o. farsi st. italiano/inglese

13.45 PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti PARADISET BRINNER (PARADISE IS BURNING)

Mika Gustafson (108’)

v.o. svedese st. italiano/inglese

14.00 Sala Grande

FUORI CONCORSO - NON FICTION

pubblico - tutti gli accrediti

ENZO JANNACCI

VENGO ANCH’IO

Giorgio Verdelli (97’)

v.o. italiano st. inglese

14.00 Sala Perla

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC

FILM DI CHIUSURA

pubblico 14+ - tutti gli accrediti TILIPIRCHE (GRASSHOPPERS)

Francesco Piras (18’)

v.o. lingua sarda st. italiano, inglese VERMINES (VERMIN)

Sébastien Vanicek (103’)

v.o. francese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

14.15 Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti THE RED SUITCASE

Fidel Devkota (87’)

v.o. nepalese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

14.30 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA press - industry NAZAVZHDY-NAZAVZHDY (FOREVER-FOREVER)

Anna Buryachkova (107’)

v.o. ucraino st. italiano/inglese

14.30 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti

KING AND COUNTRY

Joseph Losey (86’) v.o. inglese st. italiano

15.00 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti LES CRÉATURES (THE CREATURES)

Agnès Varda (94’) v.o. francese st. italiano/inglese

16.15 Sala Grande

VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti

KOBIETA Z... (WOMAN OF)

17.00 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti LE FILM PRO-NAZI D’HITCHCOCK (HITCHCOCK’S PRO NAZI FILM?)

Daphné Baiwir (84’)

v.o. inglese, francese st. italiano/inglese

17.00 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI FILM DI CHIUSURA

pubblico 14+ - tutti gli accrediti COUP!

Austin Stark, Joseph Schuman (98’)

v.o. inglese st. italiano

A seguire incontro con gli autori/Q&A

17.00 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti

UN’ALTRA ITALIA ERA POSSIBILE, IL CINEMA DI GIUSEPPE DE SANTIS (GIUSEPPE DE SANTISTHE ARTIST, THE MAN)

Steve Della Casa (74’)

v.o. italiano st. inglese

intervallo 20’ (ep. 10-12) 156’

Xavier Giannoli

v.o. francese st. italiano/inglese

19.30 Sala Corinto

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico - tutti gli accrediti

LAS MEMORIAS PERDIDAS DE LOS ÁRBOLES (THE LOST MEMORIES OF TREES)

Antonio La Camera (20’)

v.o. senza dialoghi st. italiano/inglese

MALQUERIDAS

Tana Gilbert (74’)

v.o. spagnolo, inglese st. italiano/inglese

19.45 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti BACKSTAGE

Afef Ben Mahmoud, Khalil Benkirane (97’)

v.o. arabo, francese st. italiano/inglese

20.00 PalaBiennale

VENEZIA 80 pubblico HORS-SAISON (OUT OF SEASON)

Stéphane Brizé (115’)

21.45 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico 14+ - tutti gli accrediti QUITTER LA NUIT (THROUGH THE NIGHT)

Delphine Girard (108’) v.o. francese st. italiano/inglese

21.00 Sala Web

ORIZZONTI - CONCORSO CORTI BOGOTÁ STORY

Esteban Pedraza (16’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese DUAN PIAN GUSHI (Short Story)

Lang WU (12’) v.o. cinese st. italiano/inglese AREA BOY * Iggy London (19’) v.o. inglese st. italiano/inglese ET SI LE SOLEIL PLONGEAIT DANS L’OCÉAN DES NUES (IF THE SUN DROWNED INTO AN OCEAN OF CLOUDS)

Małgorzata Szumowska, Michal Englert (132’) v.o. polacco st. italiano/inglese

16.00 PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti

GASOLINE RAINBOW

Bill Ross, Turner Ross (110’) v.o. inglese st. italiano/inglese

16.45 Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti INVELLE (NOWHERE)

Simone Massi (90’) v.o. dialetto marchigiano e italiano st. /italiano, inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

17.00 Sala Giardino

ORIZZONTI - CONCORSO CORTI pubblico 14+ - tutti gli accrediti

SEA SALT

Leila Basma (19’) v.o. arabo libanese st. italiano CROSS MY HEART

AND HOPE TO DIE

Sam Manacsa (18’)

v.o. filippino st. italiano/inglese

BOGOTÁ STORY

Esteban Pedraza (16’)

v.o. spagnolo st. italiano/inglese

THE MEATSELLER

Margherita Giusti (17’)

v.o. inglese st. italiano/inglese DUAN PIAN GUSHI (SHORT STORY)

Lang WU (12’)

v.o. cinese st. italiano/inglese

AREA BOY

Iggy London (19’) v.o. inglese st. italiano/inglese

ET SI LE SOLEIL PLONGEAIT

DANS L’OCÉAN DES NUES (IF THE SUN DROWNED INTO AN OCEAN OF CLOUDS)

Wissam Charaf (20’)

v.o. arabo st. italiano/inglese

17.15 Sala Corinto

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti

AMOR

Virginia Eleuteri Serpieri (101’)

v.o. italiano st. inglese

18.15 PalaBiennale

FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti

DAAAAAALI!

Quentin Dupieux (77’)

v.o. francese st. italiano/inglese

19.00 Sala Grande

VENEZIA 80 pubblico HORS-SAISON (OUT OF SEASON)

Stéphane Brizé (115’)

v.o. francese st. italiano/inglese

19.00 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti KING AND COUNTRY

Joseph Losey (86’)

v.o. inglese st. italiano

19.15 Sala Darsena

FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti D’ARGENT ET DE SANG (OF MONEY AND BLOOD) (ep. 7-9) 156’

La versione di... Pablo

Il 13 ottobre 1972 un Fokker uruguaiano si schianta in una zona impervia delle Ande, da allora in poi chiamata Valle delle Lacrime. Il 21 ottobre vengono già interrotte le ricerche e solo il 23 dicembre, dopo la lunga marcia lungo le montagne ricoperte di ghiaccio da parte di due dei sopravvissuti, iniziano le operazioni di recupero. Delle 45 persone a bordo, tra cui un’intera squadra di rugby, se ne salveranno solo 16, sopravvivendo al freddo, alle valanghe, alla fame e alla sete. I giornali italiani in un primo momento non diedero grande risalto alla notizia. Per quanto riguardava l’America Latina, l’interesse della stampa era principalmente rivolto alle difficoltà del governo di Allende. Per di più a fare notizia ci fu, il 15 ottobre, l’esplosione di un aereo russo che causò 172 vittime. Divenne invece un caso celebre solo quando i sopravvissuti confessarono di essersi cibati dei corpi dei compagni morti, scatenando un grande dibattito sulla liceità di tale gesto. Pablo Vierci, gior-

v.o. francese st. italiano/inglese

a seguire

VENEZIA 80 pubblico MEMORY

Michel Franco (100’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

21.00 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti NAZAVZHDY-NAZAVZHDY (FOREVER-FOREVER)

Anna Buryachkova (107’)

v.o. ucraino st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

21.00 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti

SAAZ DAHANI (HARMONICA)

Amir Naderi (76’)

v.o. farsi st. italiano/inglese

21.30 Sala Grande

VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti MEMORY

Wissam Charaf (20’) v.o. arabo st. italiano/inglese

Opera Prima

Accesso in sala consentito solo fino a 10 minuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders.

Pubblico Accreditati Public Pass holders

Daily Venezia 80 Supplemento di n. 279 settembre 2023 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996

Direttore responsabile Venezia News Massimo Bran

Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale), Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione), Paola Marchetti (direzione organizzativa), Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari

Michel Franco (100’) v.o. inglese st. italiano/inglese

21.45 Sala Corinto

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico 14+ - tutti gli accrediti WU YUE XUE (SNOW IN MIDSUMMER)

Keat Aun Chong (116’) v.o. mandarino, malese, cantonese, hokkien st. italiano/inglese

Luca Zanatta (graphic design)

Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Massimo Macaluso, Roberto Pugliese, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro Leonardo Cigni, Laura Gibellini, Lucrezia Sillo, Irene Zanutto Stampa CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it redazione@venezianews.it www.venezianews.it/daily2023

nalista e scrittore, amico di molti dei sopravvissuti, ne raccoglie le testimonianze e le racconta nel libro La società della neve. Diversi i piani del racconto. Sulla cronaca degli eventi si inseriscono le vite dei protagonisti, dai giorni prima della partenza sino al ritorno alle famiglie e “alla società convenzionale”, come la definisce Roberto Canessa, un altro dei 16 superstiti. Allora studente di medicina, Canessa divenne successivamente cardiologo pediatrico presso l’ospedale italiano in Uruguay. Nel libro di Vierci sono riportate anche le riflessioni personali dei superstiti elaborate nel corso degli anni: di chi come Coche Inciarte, il primo a confessare gli atti di antropofagia, che diverrà conferenziere, di chi come Pedro Algorta che terrà invece la vicenda segreta tormentandosi tra mille dubbi, o ancora di chi come lo stesso Canessa che a distanza di anni arriverà alla seguente, lucida conclusione: «Sulla montagna ho capito che i gruppi che funzionano sono quelli in cui ciascuno dà il meglio di sé. Tutti eravamo parte di un organismo che si è rivelato molto generoso perché, tra le nostre priorità, oltre alla fuga, c’era anche il prendersi cura dei feriti, di coloro che soffrivano maggiormente. In quel momento ho scoperto che […] una situazione limite, estrema, particolarmente dura, molto umiliante permette all’essere umano di tirare fuori il meglio di sé e non il peggio». Loris Casadei

10 #10
SEGUE DA P. 3
u s a i l q r c o d e e at t i va l a t u a p r o va g r at u i ta L A C O M M U N I T Y p i ù C I N E F I L A D E L P I A N E TA 8 settembreSeptember

8.30 Sala Darsena

FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA

press - industry

LA SOCIEDAD DE LA NIEVE

J. A. Bayona (144’)

v.o. spagnolo st. italiano/inglese

8.30 PalaBiennale

VENEZIA 80 tutti gli accrediti

MEMORY

Michel Franco (100’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

8.30 Sala Giardino

FUORI CONCORSO

pubblico - tutti gli accrediti

D’ARGENT ET DE SANG

(OF MONEY AND BLOOD)

(ep. 1-3) 156’

intervallo 20’

(ep. 4-6) 156’

Xavier Giannoli

v.o. francese st. italiano/inglese

9.00 Sala Casinò

ORIZZONTI - CONCORSO CORTI

pubblico 14+ - tutti gli accrediti

SEA SALT

Leila Basma (19’)

v.o. arabo libanese st. italiano CROSS MY HEART AND HOPE TO DIE

Sam Manacsa (18’)

v.o. filippino st. italiano/inglese

BOGOTÁ STORY

Esteban Pedraza (16’)

v.o. spagnolo st. italiano/inglese THE MEATSELLER

Margherita Giusti (17’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

DUAN PIAN GUSHI (SHORT STORY)

Lang WU (12’)

v.o. cinese st. italiano/inglese

AREA BOY

Iggy London (19’)

v.o. inglese st. italiano/inglese ET SI LE SOLEIL PLONGEAIT DANS L’OCÉAN DES NUES (IF THE SUN DROWNED INTO AN OCEAN OF CLOUDS)

Wissam Charaf (20’)

v.o. arabo st. italiano/inglese

9.00 Sala Corinto

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico 14+ - tutti gli accrediti

VAMPIRE HUMANISTE CHERCHE SUICIDAIRE CONSENTANT

(HUMANIST VAMPIRE SEEKING CONSENTING SUICIDAL PERSON)

Ariane Louis-Seize (92’)

v.o. francese st. italiano/inglese

9.00 Sala Perla

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC FILM DI CHIUSURA pubblico 14+ - tutti gli accrediti TILIPIRCHE (GRASSHOPPERS)

Francesco Piras (18’)

v.o. lingua sarda st. italiano, inglese VERMINES (VERMIN)

Sébastien Vanicek (103’)

v.o. francese st. italiano/inglese

10.45 PalaBiennale

VENEZIA 80 tutti gli accrediti HORS-SAISON (OUT OF SEASON)

Stéphane Brizé (115’) v.o. francese st. italiano/inglese

11.15 Sala Corinto

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti KANATA NO UTA (FOLLOWING THE SOUND)

Kyoshi Sugita (84’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

11.30 Sala Darsena

FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA press - industry LA SOCIEDAD DE LA NIEVE

J. A. Bayona (144’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

11.30 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti LES CRÉATURES (THE CREATURES)

Agnès Varda (94’)

v.o. francese st. italiano/inglese

11.30 Sala Perla

PROIEZIONI SPECIALI SETTIMANA DELLA CRITICA in collaborazione con 80 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e Giornate degli Autori pubblico - tutti gli accrediti

PASSIONE CRITICA Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi (60’)

v.o. italiano st. inglese

13.15 PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti

THE RED SUITCASE

Fidel Devkota (87’)

v.o. nepalese st. italiano/inglese

14.00 Sala Perla

FILM PREMIATO pubblico - tutti gli accrediti

SETTIMANA DELLA CRITICA

SIC@SIC

14.30 Sala Darsena

FUORI CONCORSO - NON FICTION

pubblico - tutti gli accrediti

MENUS PLAISIRSLES TROISGROS

Frederick Wiseman (240’)

v.o. francese st. italiano/inglese

14.30 Sala Giardino

FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti D’ARGENT ET DE SANG (OF MONEY AND BLOOD) (ep. 7-9) 156’ intervallo 20’ (ep. 10-12) 156’

Xavier Giannoli

v.o. francese st. italiano/inglese

14.30 Sala Casinò

VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti KOBIETA Z... (WOMAN OF)

Małgorzata Szumowska, Michal Englert (132’)

v.o. polacco st. italiano/inglese

14.30 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti TINI ZABUTYKH PREDKIV (SHADOWS OF FORGOTTEN ANCESTORS)

Sergei Parajanov (96’)

v.o. ucraino st. italiano/inglese

15.00 Sala Corinto

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti NAZAVZHDY-NAZAVZHDY (FOREVER-FOREVER)

Anna Buryachkova (107’)

v.o. ucraino st. italiano/inglese

15.30 PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti INVELLE (NOWHERE)

Simone Massi (90’)

v.o. dialetto marchigiano e italiano st. /italiano, inglese

16.45 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico 14+ - tutti gli accrediti TO KALOKAIRI TIS KARMEN (THE SUMMER WITH CARMEN)

Zacharias Mavroeidis (106’)

v.o. greco st. italiano/inglese

16.45 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti LE FILM PRO-NAZI

D’HITCHCOCK (HITCHCOCK’S PRO NAZI FILM?)

Daphné Baiwir (84’)

v.o. inglese, francese st. italiano/inglese

17.15 Sala Casinò

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI

pubblico - tutti gli accrediti

TINI ZABUTYKH PREDKIV (SHADOWS OF FORGOTTEN ANCESTORS)

Sergei Parajanov (96’)

v.o. ucraino st. italiano/inglese

17.15 Sala Corinto

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti

ENZO JANNACCI

VENGO ANCH’IO

Giorgio Verdelli (97’)

v.o. italiano st. inglese

18.30 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti LES CRÉATURES (THE CREATURES)

Agnès Varda (94’)

v.o. francese st. italiano/inglese

19.00 Sala Grande

80. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA inviti CERIMONIA DI PREMIAZIONE AWARD CEREMONY

19.00 PalaBiennale

80. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA pubblico DIRETTA DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE AWARD CEREMONY – LIVE

FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA pubblico

LA SOCIEDAD DE LA NIEVE

J. A. Bayona (144’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese a seguire FILM PREMIATO pubblico

MIGLIORE OPERA PRIMA

20.00 Sala Perla

ORIZZONTI - FILM PREMIATO pubblico - tutti gli accrediti MIGLIOR FILM ORIZZONTI

20.45 Sala Casinò

VENEZIA 80 - FILM PREMIATO pubblico - tutti gli accrediti MIGLIORE REGIA

21.00 Sala Grande

FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA pubblico - tutti gli accrediti LA SOCIEDAD DE LA NIEVE

J. A. Bayona (144’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

21.00 Sala Darsena

VENEZIA 80 - FILM PREMIATO pubblico - tutti gli accrediti

LEONE D’ORO

21.00 Sala Giardino

VENEZIA 80 - FILM PREMIATO pubblico - tutti gli accrediti

GRAN PREMIO DELLA GIURIA

21.00 Sala Corinto

VENEZIA 80 - FILM PREMIATO pubblico - tutti gli accrediti PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA

22.15 Sala Perla

ORIZZONTI - FILM PREMIATO pubblico - tutti gli accrediti MIGLIORE REGIA ORIZZONTI

11 #10
9 settembreSeptember INTERNATIONAL CRITICS SCREEN INTERNATIONAL THE HOLLYWOOD REPORTER THE FILM VERDICT TONET/FABRE LE MONDE BEN CROLL THE WRAP JONATHAN ROMNEY THE OBSERVER TOMMASO KOCH EL PAIS KEVIN MAHER THE TIMES BARBARA HOLLENDER RZECZPOSPOLITA DANIEL KOTHENSCHULTE FRANKFURTER RUNDSCHAU COMANDANTE 2,25 H HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH HH HH HH H½ EL CONDE 2,90 HH HHHH HHHH HH HHH HH HHHH HH HHH½ HH½ FERRARI 3,20 HHH HHHH HHHH½ HHHH HHH HHH HH HH HHH HHH½ DOGMAN 2,55 H½ HHH½ HHH H½ HH½ H HHH½ H HHHH HHHH BASTARDEN 3,61 HHHH HHH½ HHHH HHH HHHH HH½ HHHH HHHH HHH½ POOR THINGS 4,50 HHHHH HHHHH HHHHH HHH HHHH½ HHHHH HHH½ HHHHH HHHH½ HHHH½ FINALMENTE L’ALBA 2,83 HHHH HHH½ HH HHH½ HH HH½ HH HHH½ HH½ ADAGIO 2,50 HH HHH HH HH HHH HH½ HHH HH½ HH MAESTRO 3,85 HHHH HHHH½ HHH½ HHH HHH½ HHHHH HHH HHHHH HHH HHHH DIE THEORIE VON ALLEM 3,00 HHHH HH½ HHH H HHH HHHH HHH½ HHH HH HHHH LA BÊTE 3,72 HHHH HHH½ HHH HHHHH HHHH HHHH HHHH HH HHHH HHHH THE KILLER 3,67 HHHHH HHH½ HHH HH½ HHHH HHHHH HHHH HHH HHH HHH EVIL DOES NOT EXIST 3,83 HHHHH HHHH HHH HHHH HHH HHHH HHHH HHH HH½ HHHHH PRISCILLA 3,33 HHHHH HHHH HHHH½ HH HHH HHH HHH HHHH HHH½ HH GREEN BORDER 3,90 HHHHH HHHHH HH HHH½ HHH HHHHH HHHH HHH HHHH½ HHHH ENEA 2,44 HHH H½ HHHH H½ HH HH HHHH HH HH IO CAPITANO 3,60 HHHHH HHHHH HHH½ HHH HHH HHHH HH½ HHHH HHHH HH ORIGIN 2,65 HHH HHH½ HH½ HH HH½ HHH H HH HHH HHHH HOLLY 3,17 HHH½ HH½ HHH HHHH HHHH HH HH HHH½ HHHH LUBO 2,56 HH HH HH½ HH HH½ HHH HHH HHH½

in Mostra

SALA DARSENA

DI FOTINÌ PELUSO IL LUOGO

CHE CI INSEGNA

AD ASCOLTARE

Il cinema è la mia passione, e ho scelto di farne – almeno per ora – anche l’obiettivo della mia vita professionale. Quindi, mi capita sempre più spesso di essere nel gruppo di chi il cinema lo vive da dentro e ne diventa – come spiegarlo? - uno dei soggetti che si propongono agli appassionati e agli spettatori. E mentre sei davanti a loro, o in mezzo a loro, finisci con lo scrutare nelle espressioni dei loro visi, per capire se con le tue interpretazioni sei riuscita a convincerli. Il che genera un lieve (e persistente) stato d’ansia. Alla Mostra di Venezia invece non va così. Qui ti senti a casa, anche se hai solo 24 anni. E’ il luogo dei sogni e della conferma delle aspirazioni che hai, e va bene. Ma soprattutto è dove sei circondata dai film da vedere, i migliori che si possano trovare in giro. E da chi li fa, li racconta, li sceglie, li ama. E l’ansia da prestazione scompare, prevale il piacere di andare in sala (ma quanto si sta bene in una sala cinematografica?) e anche solo di girare per i vialetti del Lido con vista sui canali, o in qualche festa. Non più in cerca di conferme per me, ma anzi, aprendomi all’incontro con persone anche diversissime, che amano anche loro immergersi in un film per far viaggiare la testa, o metterla in pausa. E’ successo anche quest’anno. Che per me, per altro, è stato professionalmente importante: qualcuno ha deciso di premiarmi per il ruolo ne Il colibrì della mia “mamma di cinema” Francesca Archibugi e per Tutto chiede salvezza, la serie di Francesco Bruni che ha vinto il Ciak d’oro del pubblico. E a Venezia sono stata invitata per calarmi in cose per me molto piacevoli: premiata da miei coetanei assieme a creativi della mia età, o scelta da un grande brand (Mastercard, n.d.r.) per vivere esperienze come quelle che capitano a una star. Bello! Però della Mostra di quest’anno mi resterà sulla pelle non solo ciò che è capitato a me. Ma soprattutto l’atmosfera che ci si respira, il sapore (sano) di un luogo che attraverso le storie per immagini ci racconta la vita. E che ci aiuta. Perché ci spinge a stare insieme, ciascuno a suo modo, nonostante storie, età e gusti differenti. A interessarci – e ormai non è più mica tanto scontato – a chi ci vive vicino, e a scambiare qualcosa con lui. Cioè ad ascoltarlo. E magari persino a capirlo. Oltre che ad ascoltare e capire qualcosa di più di noi stessi. n

MEMORY

Nonostante i dubbi iniziali - legati alle proteste di attori e sceneggiatori statunitensi - anche Jessica Chastain quest’anno sfilerà sul red carpet della 80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, per accompagnare Memory di Michel Franco. Il suo secondo film in lingua inglese (dopo Chronic del 2015, con Tim Roth) è un dramma girato a New York - tra i titoli del TIFF di Toronto e poi della 71ª edizione del Festival di San Sebastian (con Garrone, Bayona e Hamaguchi) - nel quale l’attrice è affiancata da Peter Sarsgaard. Un gradito ritorno quello del regista messicano al Lido, dopo l’esperienza in giuria nel 2017, di nuovo in concorso dopo esser stato sulle tracce del Leone d’Oro dopo la partecipazione con Nuevo Orden (Leone d’argento Gran premio della giuria nel 2020) e Sundown (2021).

Due titoli che in passato avevano sollevato

controversie, un interesse definito “lusinghiero” da Franco, “felice” che il proprio lavoro fosse in grado di suscitare certe conversazioni e che in questo caso ha dichiarato di aver voluto girare «un film sulle persone che per un qualsiasi motivo si perdono nelle maglie della società, sulla loro incapacità, o riluttanza, a conformarsi alle aspettative,spessoradicatainfatticheesistono soltanto nei loro ricordi» con la convinzione che «a volte è la marginalizzazione stessa a offrire una via di fuga dalle ombre del passato, una possibilità di costruire una vita nel presente» Ombre che sono al centro di Memory e del rapporto che si crea tra Sylvia e Saul dopo una riunione di ex compagni di scuola. La donna, un’assistente sociale di New York impiegata presso una struttura per adulti con problemi di salute mentale, vive una una vita semplice e organizzata, divisa tra la figlia e il lavoro. Che va in pezzi quando lui la segue a casa dopo la festa,

costringendola ad affrontare il passato. Una storia “originale”, per la quale non ha cercato ispirazione altrove, come tiene a sottolineare lo stesso regista, confermando un interesse particolare per le persone condannate a sentirsi ‘fuori posto’ - come accaduto a lui - e confessando la grande ammirazione per le persone che «dedicano la propria vita ad aiutare il prossimo”. «Li si dà per scontati. Sono invisibili - conclude Franco. - Piuttosto dobbiamo cercare di capirli. Fanno qualcosa di anomalo nella nostra società, dove tutti fanno l’opposto» n

IL PARTY DI CIAK

80ª
D’ARTE CINEMATOGRAFICA n. 10 Venerdì 9 settembre 2023
MOSTRA INTERNAZIONALE
DI MATTIA PASQUINI
A PAG. 6
L’anno dell’uovo (The
DEGLI
-
speciali L’avamposto
8
NOTTI VENEZIANE Anna
Amenta
1 Settembre Sala Giardino h. 17 BIENNALE COLLEGE CINEMA
Year of the Egg) di Claudio Casale 4 Settembre Sala Perla h. 11.15 GIORNATE
AUTORI
Eventi
di Edoardo Morabito
Settembre Sala Laguna h. 21
di Marco
NOTTI
Irene Dorigotti
Tilipirche (Grasshoppers)
3 Settembre Sala Laguna h. 21
VENEZIANE Across di
8 Settembre Sala
Perla h.
14 SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
di Francesco Piras

HORS–SAISON

DI VANIA AMITRANO

Dopo l’ultimo capitolo di quella che è stata definita la “trilogia del lavoro”, Stéphane Brizé, apprezzato frequentatore sia del Festival di Cannes che della Mostra del Cinema di Venezia, porta in concorso a Venezia 80 Hors – Saison, dramma

LA SOCIEDAD DE LA NIEVE

DI MATTIA PASQUINI

Ci sono registi che, pur realizzando un numero limitato di opere, non sbagliano un colpo. E Juan Antonio Bayona è uno di questi. A prescindere dal giudizio sui vari The Orphanage, The Impossible, Jurassic World - Il regno distrutto o lo splendido Sette minuti dopolamezzanotte del 2016 (e senza considerare gli episodi diretti per Penny Dreadful o Il signore degli anelli - Gli anelli del potere) la scelta del suo ultimo La sociedad de la nieve come film di chiusura della 80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia conferma la varietà del suo cinema e la sua capacità di raggiungere i pubblici più disparati.

Sarà dunque la storia vera dei passeggeri del volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya, precipitato nel cuore delle Ande il 13 ottobre del 1972, a introdurre la cerimonia di proclamazione dei Leoni di questa edizione. Una storia già raccontata da Alive - Sopravvissuti del 1993 e da I sopravvissuti delle Ande del 1976, che però questa volta si affida al libro omonimo del 2008 dello scrittore uruguaiano Pablo Vierci, autore del successivo Dovevosopravvivere, scritto insieme a uno di quei 29 giovani protagonisti del dramma, componenti di una squadra di rugby in volo verso il Cile che per settimane si ritrovarono intrappolati in uno dei luoghi più ostili e inaccessibili del pianeta, costretti a ricorrere a misure estreme e disumane per non soccombere alla situazione.

Girato tra Granada e la Sierra Nevada, lo vedremo prossimamente su Netflix - dopo una prevista uscita in sala - senza il quale non ci sarebbe

intimo interpretato da Guillaume Canet e Alba Rohrwacher. Nel 2021 Un altro mondo (Un autre monde), in concorso per il Leone d’oro, aveva concluso la serie di tre film del regista francese, cominciata con La legge del mercato (La Loi du marché, 2015) e proseguita con In guerra (En guerre, 2018), con Vincent Lindon protagonista in diversi ruoli, dall’operaio all’imprenditore, incentrati sul tema della disoccupazione e del precariato. Dopo la pandemia Brizé sceglie però di tornare ad esplorare aspetti più intimi dell’animo umano, con un film che si interroga sulle scelte, sbagliate o mai prese, della vita. «Avevo già realizzato diversi film che affrontavano i devastanti meccanismi finanziari delle multinazionali, quando è sopravvenuto il Covid. Quell’esperienza di isolamento ha obbligato tutti noi a “mettere in pausa” le attività […] probabilmente siamo stati tutti profondamente scossi dalla sconcertante precarietà dell’esistenza. I miei personaggi riflettono quel momento di vertigine», spiega Brizé. In Hors – Saison Canet è Mathieu, attore cinquantenne affermato e di successo che vive a Parigi, e Rohrwacher è Alice, insegnante di pianoforte residente in una cittadina vicino al mare nell’ovest della Francia. Quindici anni prima erano innamorati l’uno dell’altra, ma hanno deciso di separarsi e il tempo ha sanato le ferite e lenito la rabbia. Fino a quando Mathieu va in una spa per cercare di superare la malinconia che lo attanaglia e si imbatte in Alice. «Volevo soffermarmi sui momenti della vita in cui abbiamo deciso di imboccare una strada invece di un’altra. Domande segreteeossessionanticheciponiamotutti,potentiomeno,conosciuti o sconosciuti, uomini e donne», dice ancora Brizé. n

stato il film, a detta del diretto interessato, che torna a girare in spagnolo 15 anni dopo il suo esordio. Gli è piaciuto - racconta. - «Per il realismo della sensazione di accompagnare [i sopravvissuti] nel loro viaggio e riflettere sulle loro differenze» «Ho considerato e consultato tutti», ci tiene a sottolineare il regista di quello che definisce «un film sulla vita in un luogo dove la vita non è possibile. Un posto inospitale e morto dove è necessario reinventare la vita stessa. Dove legami, abitudini e convinzioni devono adattarsi alle terribili avversità per rivelare la nostra vera natura... Chi siamo veramente quando, raggiunto il limite, lo spirito di squadra e il sostegno reciproco vengono alla superficie dimostrandosi il principale mezzo di sopravvivenza»

Una sfida che gli ha richiesto oltre dieci anni di impegno, e che già lascia il passo alla prossima: l’adattamento del libro A sangre y fuego di Manuel Chaves Nogales sulla Guerra Civile spagnola che dice di «dovere» al suo bisnonno e a un ambiente familiare che gli ha trasmesso «valori che nascono dal contesto storico nel quale vissero come giustizia e bontà, concetti messi in discussione da La sociedad de la nieve» n

KOBIETA Z…

DI ALESSANDRO DE SIMONE

La coppia formata da Małgorzata Szumowska e Michał Englert torna a venezia tre anni dopo l’apprezzato Never Gonna Snow Again, in un’edizione 2023 che vede il cinema polacco una importante rappresentanza, cone ben due titoli in concorso.

Kobieta Z… (Woman of…) ripercorre 45 anni di vita di Aniela Wesoły, donna trans che deve affrontare molte difficoltà per ottenere la sua affermazione come persona, trovandosi di fronte a scelte dolorose e importanti in una Polonia anch’essa in transizione, dopo la caduta del blocco sovietico.

«Kobieta z... è un film importante per noi» spiegano i due registi e sceneggiatori, «frutto di molti anni di lavoro e di innumerevoli incontri con persone transgender di tutte le età che vivono in Polonia da decenni. Aniela per quasi metà della sua vita ha vissuto come un uomo in una città di provincia, è una metafora della transizione della Polonia, riflettendo una società che un tempo si era unita in modo solidale per abbattere il regime comunista. Quella società è ora sinonimo di polarizzazione degli atteggiamenti. Il titolo film è un omaggio al nostro maestro Andrzej Wajda». Che ricordiamo, Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 1998. «In questo momento in cui il cinema viene sostituito dai contenuti, abbiamo sentito il forte bisogno di raccontare la storia unica di Aniela. Il nostro film non giudica nessuno degli atteggiamentipresentati.L’elementopiùsignificativoèiltono umanistico della storia dei nostri protagonisti, seguiti con rispetto dalla nostra telecamera» n

ENZO JANNACCI VENGO ANCH’IO

DI OSCAR COSULICH

uestofilmnonèunabiografiadiEnzoJannacci,maun’esplorazionedelsuomondoinsiemeaisuoiamicieisuoi “allievi” di più generazioni. L’artista Jannacci era inscindibile dall’uomo, dal genio creativo capace di dire “La Vita è un buco nero in fondo al Tram”, “Io e te” ma anche “Stessa Squadra, Stessa Osteria”, “Una sola donna, la mia”, “L’Armando”, con una capacità di sintesi e di invenzione che non ha mai smesso di stupire ed emozionare. Ci manca Jannacci.Cimancamoltoquelsuosorrisostralunatoeintelligentecapacedicatturareconunaparola,conunlampodiarguzia negliocchi,capacediracchiudereunmondonel“Perchéno”». Così il regista Giorgio Verdelli presenta EnzoJannaccivengo anch’ioin cui celebra il talento eclettico e spiazzante di uno dei maggiori cabarettisti e cantautori del nostro paese, troppo spesso sottovalutato per il suo costante rifiuto di farsi ingabbiare in qualunque genere o stile predefinito. Enzo Jannacci (1935 – 2013), grazie alle sue straordinarie invenzioni linguistiche e musicali, ha saputo muoversi tra canzone d’autore e cabaret, rock’n’roll e jazz, teatro e cinema, facendosi interprete delle contraddizioni del proprio tempo e della sua città, Milano. Giorgio Verdelli (PinoDaniele.Iltemporesterà, 2017; Paolo Conte - Via con me, 2020; Ezio Bosso - Le cose che restano, 2021), mette in scena il ritratto intimo e poetico di un artista nel quale i filmati d’archivio e le interviste permettono anche di scoprire il ruolo chiave avuto da Jannacci nella genesi di Via del Campo cantata da Fabrizio De André. Tra le tante testimonianze: Roberto Vecchioni, Diego Abatantuono, Paolo Jannacci, Dalia Gaberscik, Vasco Rossi, Claudio Bisio, Cochi Ponzoni, Elio, Dori Ghezzi, Paolo Rossi, Francesco Guccini, J-Ax, Fabio Treves, Paolo Conte, Francesco Gabbani, Guido Harari n

DAILY n. 10 - VENERDÌ 08.09.2023 p. 3 in Mostra
«Q

L'ASSALTO FINALE DI DISEGNI

È stata una presentazione esilarante quella ospitata ieri alla Casa degli Autori. Stefano Disegni ha parlato di L’Ammazzafilm3-AssaltoFinale, ultimo volume della trilogia edita da Gallucci. Il padrone di casa, Giorgio Gosetti ha stimolato l’humor irriverente dI Stefano Disegni che ha raccontato come seleziona i film da massacrare con le sue stripe. Il volume di 91 pagine contiene anche una vignetta vendetta disegnata da Paolo Virzì e una strip quiz su un film da indovinare.

UN FONDO PER GLI AUTORI E IL TERRITORIO PUGLIESE

Ammonta a 200mila euro la dotazione complessiva dell’Apulia Development Film Fund, l’avviso pubblico di Apulia Film Commission di cui si è parlato anche alla Mostra di Venezia, dove l’ente regionale ha portato I film Comandante (in concorso) e L’invenzione della neve (Notti Veneziane). Il fondo è rivolto alle micro, piccole e medie imprese per sostenere la fase di sviluppo e pre-produzione di lungometraggi, serie tv, documentari e opere di animazione valorizzando le location pugliesi. I progetti candidati, infatti, dovranno soddisfare almeno uno di questi requisiti: essere ambientati interamente o prevalentemente in Puglia; essere scritti da un autore o autrice pugliese; essere un adattamento da un’opera letteraria scritta da autore o autrice pugliese. Un progetto di ciascuna categoria, inoltre, potrà partecipare alla successiva edizione dell’Apulia Film Forum, dedicato alle co-produzioni.

5 MILIONI PER LE PRODUZIONI IN CALABRIA

È stato presentato ieri il Bando Produzioni 2023Le opportunità per il cinema e l’audiovisivo in Calabria: l’avviso pubblico ha una dotazione di 5 milioni di euro per i film/lungometraggi, fiction e cortometraggi. In particolare per la categoria film/ lungometraggio, fiction e serie televisive sono previsti due differenti stanziamenti: da 500 mila euro e da 300 mila euro. L’avviso è in preinformazione sul sito istituzionale della Fondazione Calabria Film Commission «Intendiamopremiareprogetti che valorizzano il nostro territorio – sottolinea il direttore Luciano Vigna – Ma ci saranno obblighi da rispettare per chi produce»

Tiziana Leone

I BRONZI DI RIACE «UN MONITO CONTRO TUTTE LE GUERRE»

«Unpresentelungo2500anni» è, per Alessandra Cataleta, quello in cui lei e Fabio Mollo ci accompagnano col doc Semidei, presentato alle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori. Il film (prodotto da Palomar col sostegno di Calabria Film Commission) connette infatti varie epoche a partire dal ritrovamento dei Bronzi di Riace nel 1972. Indagandone il valore nella memoria calabrese e, sposando l’interpretazione che vede nelle due antiche statue greche una rappresentazione del conflitto fratricida tra Eteocle e Polinice, il valore di «monitocontrotutteleguerre», sottolinea Cataleta, «Siaquellapiùvicinaanoi,inUcraina, sia quella che ogni giorno si consuma “silente” con le morti dei migranti in mare». Un messaggio di pace e riscatto attraverso l’arte che tiene insieme i tanti materiali del doc (inclusi brani dei film I dimenticati di De Seta e 12 dicembre di Pasolini) e le storie contemporanee di persone (i “semidei” del titolo) che in Calabria «vivono la loro resilienza, la loro volontà di restare sul territorio», aggiunge la regista. Per Mollo, originario di Reggio, i Bronzi «hanno molto a che fare con l’istinto di raccontare una storia: sento che sono natidaunamanocheavevaun’urgenzanarrativa». Per ricordarci, probabilmente, «cheleguerresonoinutili». Emanuele Bucci

AD AGNIESZKA HOLLAND IL PREMIO UNIMED

Alla regista del film Green Border (in concorso a Venezia 80) andrà il premio Unimed che sarà consegnato alle 9.00 al terzo piano dell’Hotel Excelsior. Sarà presente il presidente della Biennale Roberto Cicutto, il prorettore di Ca’Foscari Antonio Marcomini e la giuria, formata da 25 studenti di vari Paesi, europei e arabi.

I FESTIVAL SPIEGATI AI RAGAZZI

Si chiama Cinema sarà, ed è il progetto per la scuola realizzato da Cineteca di Milano (insieme all'Associazione dei festival di Cinema Afic) che coinvolge più di 800 studenti in tutta Italia. Per questa iniziativa le Giornate degli Autori hanno approntato una valigetta multimediale con filmati che raccontano le professioni di chi lavora nei festival e una piccola guida per ragazzi scritta dal Delegato Generale GdA Giorgio Gosetti, che in maniera spiritosa ma anche esaustiva illustra il funzionamento del mondo dei festival cinematografici. n

COUP!

Stati Uniti, 2022. Regia Austin

Stark, Joseph Schuman. Interpreti Peter Sarsgaard, Billy Magnussen, Sarah Gadon, Skye P. Marshall, Faran Tahir, Kristine Nielsen, Fisher Stevens. Durata: 98’

OPERA PRIMA, PRIMA MONDIALE

Coup!, debutto alla regia di Austin Stark e Joseph Schuman, è il film

Fuori Concorso, interpretato da Peter Sarsgaard, Billy Magnussen e Sarah Gadon, che chiude le Giornate degli Autori. Prendendo spunto dal periodo del Covid, in cui molti newyorkesi benestanti si erano rifugiati con i loro domestici nelle loro case estive negli Hamptons per affrontare la quarantena, Stark immagina questo racconto ambientato nel periodo della Spagnola del 1918. In Coup! un giornalista progressista e sua moglie, una donna dell’alta società, si barricano nella loro tenuta al mare, ma il nuovo cuoco cerca di sfruttare la situazione insieme ai suoi compagni di lavoro e il proprietario sospetta che il golpe sia parte di un piano ancor più sinistro. È «la storia di un padrone e di un servo che si contendono il potere.Osservalalottadiclasseeildivarioculturalechedasecolipersiste in questo Paese», spiega il regista.

Vania Amitrano

L’EXPÉRIENCE ZOLA

Id., Francia, 2023. Regia Gianluca Matarrese. Con Anne Barbot, Benoît Dallongeville. Durata 1h e 44’.

PRIMA MONDIALE

Anne una regista teatrale, si è appena separata e sta traslocando. Il nuovo vicino di casa, Ben, è un attore disoccupato che subito si interessa a lei, ma la donna non vuole più avere relazioni. Però, quando decide di mettere in scena L’assommoir di Émile Zola, gli propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise. E il confine tra realtà e finzione inizia ad assottigliarsi. «Anne Barbot e io ci siamo formati insieme alla École internationale de théâtre Jacques Lecoq» racconta il regista Gianluca Matarrese, ormai da oltre vent’anni trapiantato a Parigi, ma assiduo frequentatore di festival con i suoi documentari e cortometraggi. Proprio l’anno scorso il suo Pinned into a Dress ha aperto la Settimana della Critica. «Entrambi mettiamo in discussione la nozione di prospettiva e la porosità tra realtà e finzione. L’adattamento teatrale de L’assommoir di Émile Zola da parte di Anne mi è sembrata un’ottima struttura per un film che è un dialogo tra la narrazione dello spettacolo sul palco e quella degli attori, dietro le quinte»

De Simone

DAILY n. 10 - VENERDÌ 08.09.2023 p. 5 in Mostra

CHAZELLE, SERGIO CASTELLITTO E BARBARA RONCHI PREMIATI DA CIAK

LA SERATA SUPER ESCLUSIVA DEL NOSTRO MENSILE AL GRITTI CON CARTIER E PLOOM

Non la consueta festa in una location del Lido, ma un “saluto alla Mostra” in una cornice mozzafiato, la terrazza dell’Hotel Gritti, a Venezia, all’insegna dell’eleganza e degli ospiti più esclusivi, realizzata con la collaborazione di Cartier e di Ploom. È stata questa la forma scelta quest’anno dal nostro mensile per celebrare la Mostra del Cinema di Venezia, arricchendo il saluto con la consegna di tre Ciak d’oro ad altrettanti protagonisti assoluti del cinema italiano e internazionale. Tra questi ultimi, l’ospite più atteso è stato senza dubbio Damien Chazelle, chiamato eccezionalmente a lasciare i lavori della giuria del Concorso di Venezia 80, di cui è il presidente, per ricevere il Ciak d’oro del Cinema internazionale 2023 per la regia di Babylon, vincitore, la scorsa primavera della sezione Film Cult e d’autore secondo il giudizio dei lettori di Ciak, che hanno votato (in circa centomila!) sul sito ciakmagazine.it. A Sergio Castellitto è andato il Ciak d’oro Classic, per il complesso della sua carriera e per le ultime, strepitose interpretazioni in film come Il Cattivo poeta (vincitore del Ciak d’oro 2021 come Miglior film diretto da un esordiente, Gianluca Jodice), o il Dante di Pupi Avati, senza dimenticare l’interpretazione di Carlo Alberto Dalla Chiesa nella miniserie di Raiuno Ilnostrogenerale e quella, applauditissima, che lo vede protagonista al Lido, in Enea accanto al figlio Pietro Castellitto

AL LIDO CON I NASTRI PER LA CREATIVITÀ FEMMINILE

La Mostra di Venezia ha riunito trenta donne di cinema per l’incontro organizzato da Pinko sotto l’egida dei Nastri d’Argento (gli storici premi assegnati dal Sindacato dei Giornalisti cinematografici SNGCI) e di BTTL – Breaking Through the Lens, celebrando il talento di giovani registe e sceneggiatrici del cinema italiano. L’evento segue l’iniziativa lanciata da Berlino e Cannes nelle principali manifestazioni europee dedicate all’arte cinematografica, inserendosi in un più ampio progetto che, sempre insieme a Pinko, punta a valorizzare e promuovere la creatività femminile nell’industria filmica.

LEVANTE VINCE CON ROMANTICHE

Il premio dell’anno Soundtrack Stars 2023 va a Levante per il suo esordio nella colonna sonora del film Romantiche di Pilar Fogliati. Il brano premiato è “Leggera”. Il riconoscimento sarà consegnato con una cerimonia alle 14.10 all’Italian Pavillion nell’Hotel Excelsior. La giuria del premio consegnerà anche un riconoscimento alla migliore colonna sonora tra i film in concorso che sarà quindi svelato questa mattina.

Levante quindi, vince con un brano del quale è autrice oltre che interprete, prodotto da Daniel Bestonzo e Antonio Filippelli. Da notare che la cantautrice è anche interprete di uno degli episodi di Romatiche nel ruolo di se stessa. Ai Subsonica, invece, il premio speciale Soundtrack Stars Award per la musica di Adagio di Stefano Sollima (Venezia 80° Concorso). Ideato e prodotto interamente da Free Event, gruppo da anni protagonista nel settore musicale, Soundtrack Stars Award, che ha festeggiato lo scorso anno il suo decennale, è il Premio collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, promosso con i Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), che valorizza la musica nel cinema nel suo ruolo chiave, imprescindibile nella produzione di un film, da autentica protagonista tra gli interpreti del set.

PRESENTATA LA MINISERIE RED RAIL

Campari Lab, quest’anno giunto alla sua quinta edizione, è il progetto voluto e creato da Campari insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia con l’obiettivo di scoprire, valorizzare e formare i nuovi talenti in tutte le professioni che contribuiscono ad alimentare l’arte cinematografica. Ieri al palazzo del Cinema è stata presentata Red Rail la miniserie di 5 episodi con i due protagonisti, Aurora Ruffino e Giacomo Giorgio insieme ai ragazzi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. La miniserie, diretta da Simone Martino, racconta di quattro ragazzi che hanno il sogno di lavorare nel cinema. Presentati anche i cortometraggi realizzati con Campari Lab.

A Barbara Ronchi è invece andato il Ciak d’oro Cult – Colpo di Fulmine per l’intensità con cui ha interpretato il ruolo di Marianna Mortara nell’ultimo capolavoro di Marco Bellocchio, Rapito, presentato al Festival di Cannes, culmine di una carriera all’insegna del cinema d’autore già punteggiata da premi prestigiosi. A premiare i vincitori con il direttore di Ciak Flavio Natalia, c’erano il senatore Lucia Borgonzoni, sottosegretario del Mic con delega sull’audiovisivo; Tiziana Rocca, organizzatrice dell’esclusiva serata; Paola Ferrari De Benedetti in rappresentanza di Visibilia Pubblicità.

Ad Aurora Giovinazzo, giovanissimo talento ormai emerso del nostro cinema, il ruolo di madrina della serata, tra i protagonisti della quale non mancavano esponenti della grande serialiltà d’autore, come Darko Perić, l’Helsinki de Lacasadicarta, impegnato in questi mesi nella preparazione del suo primo film da regista, e per questo premiato da Tiziana Rocca con una penna Monte Grappa

Tra gli invitati, top manager del mondo del cinema, attori, attrici, influencer, giornalisti e figure di riferimento del mondo della comunicazione.

Presente anche Lino Banfi con la moglie Lucia. Per tutti, oltre al momento della premiazione, la vista di Venezia di notte ha spaziato dalla cupola di San Marco alla Giudecca, lungo il Canal Grande, tra cocktail, chiacchiere nell’eleganza assoluta di Cartier. «Stoimparandol'italiano- ha detto Chazelle - Adoroivostrimaestridel cinema,chissàcheungiornononpossagirareinItalia». n

H APPUNTAMENTI H

Ore 10.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR.

Ca’ Foscari Short Film Festival e Master in Fine Arts in Filmmaking: Cinema a Ca’ Foscari. Con Fabrizio Marrella, Giovanni Dell’Olivo, Daniele Ferrara, Shinya Tsukamoto, Maria Roberta Novielli.

Ore 10.00. CA’SAGREDO HOTEL. Masterclass conference di Women’s Empowerment.

Ore 10.30. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. La rete umbra dei festival di cinema e la Regione Umbria, annunciano un progetto comune di valorizzazione del territorio.

Ore 11.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Sguardi culturali sul Polesine . A cura di Fondazione Rovigo Cultura. Con Cristiano Corazzari, Elena Busson.

Ore 11.00. CAMPARI LOUNGE. Incontro stampa con Giacomo Giorgio e Aurora Ruffino.

Ore 11.40. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Premio Pellicola d’oro.

Ore 12.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR.

Premiazione concorsi CINIT e presentazione de Le streghe di Nagyrev di Sabrina Zuccato. Incontro con Massimo Caminiti, Ermelinda Damiano, Giuliano Gragano, Sabrina Zuccato, Alessandro Cuk.

Ore 13.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Presentazione di ArteFieraDolomiti: WomanArtExpoRassegna d’Arte itinerante.

Ore 13.00. SALA TROPICANA EXCELSIOR. 12° Green drop award. Premiazione e brindisi.

Ore 13.30. SALA LAGUNA. Proiezione del film Anna di Marco Amenta, ultimo delle Notti Veneziane.

Ore 14.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Protolagunare: a cura di I Vagantivi - associazione pescatori amatoriali. Con Paolo Leone Rossi.

Ore 14.30. VILLA DEGLI AUTORI. Euromediterranean Conference Cinema.

Ore 14.45. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Presentazione dei Beni del Fai - Villa Vescovi. Incontro con Marina Pizzorni, Marco di Luccio, Giuliano Galli.

Ore 15.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Premio Carlo Lizzani. Interviene Lucia Borgonzoni.

Ore 15.30. SPAZIO ENTE DELLO SPETTACOLO

EXCELSIOR. La Rai presenta Lezioni di Cinema, trasmissione in onda dal 10 settembre su Rai Movie a cura di Paolo Mereghetti.

Ore 15.45. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Quando il Nord-Est faceva paura. La Mala del Brenta e la docuserie Fuorilegge - Veneto a mano armata con Sebastiano Facco, Alessandro Pittoni, Roberto Piso, Massimo Carlotto, Maurizio Dianese.

Ore 16.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Nuovomaie Talent Award 2023. Nona edizione. Premio collaterale.

Ore 16.45. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. L’esperienza del MUSME di Padova

Ore 16.45. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Premio film impresa al regista Ryusuke Hamaguchi in concorso con il film Evil does not exist

Ore 17.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Premiazione Leoncino d’oro. Presenti Roberto Cicutto, Piera Detassis e Lucia Borgonzoni.

Ore 17.45. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Presentazione di un episodio della serie internazionale Kids on the silk road. A cura di INDYCA, con Maria Stevnbak Westergren produzione Kaspar Astrud Schröder regia.

Ore 18.00. REEF DOPOCINEMA COSMOPOLITAN. Festa finale con Francesco Arca, Soundtrack Stars Award e special guest, Levante.

Ore 18.00. CASA DEGLI AUTORI. Brindisi finale per la conclusione della 20ª edizione dedicata ad Andrea Purgatori.

Ore 18.30. SINA CENTURION PALACE VENEZIA. Andrà a Matt Dillon il riconoscimento assegnato alla 22ª edizione del Premio Fondazione Mimmo Rotella. Oltre all’attore americano saranno presenti, Nicola Canal, Anton Giulio Grande, Gianvito Casadonte.

Ore 19.30. HOTEL CA’SAGREDO VENEZIA. Better Word Fund. Women Empowerment. Incontro con Isabelle Huppert, Jeremy Piven, Rossy de Palma, Tom Volf, Kiera Chaplin, Elisabeth Moreno, Euzhan Palcy, Nadia Fares. Alle 22 consegna del premio Women’s Empowerment.

Ore 20.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Poeti, Registi e Contadini. Ciak si gira in Veneto. A cura di Coldiretti Veneto/CCIAA Venezia Rovigo.

in Mostra
Flavio Natalia con Barbara Ronchi Darko Perić Sergio Castellitto con i suoi familiari. I premiati della serata.

LIDO LAND

Il Red Carpet di Lubo

Da sinistra, il protagonista

Franz Rogowski, il regista Giorgio Diritti e la coprotagonista Valentina Bellè

LA FRASE del giorno

«Non ti ho mai visto comprare un giornale»

«Beh, io non ti ho mai visto sobrio…»

Liam Neeson/Finbar in In the Land of Saints and Sinners

AL LIDO con STEFANO DISEGNI

DAILY n. 10 - VENERDÌ 08.09.2023 p. 7 in Mostra www.stefanodisegni.it

SALA GRANDE THE PLACE THAT TEACHES US TO LISTEN

Cinema is my passion, and I have chosen to make it - at least for now -the goal of my professional life. So, more and more, I happen to be in the group of those who live cinema from the inside and become - how to explain it? - one of the subjects that are proposed to fans and viewers. And while you are in front of them, or among them, you end up peering into the expressions on their faces to see if you have succeeded in convincing them with your interpretations, which generates a mild (and persistent) state of anxiety. At the Venice Film Festival, on the other hand, it is not like that. You feel at home here, even if you are only 24 years old. It’s the place of dreams and confirmation of your aspirations, and that’s fine. But most of all it’s where you’re surrounded by the must-see films, the best you can find. And by the people who make them, tell them, choose them, love them. And the performance anxiety disappears, the pleasure of going to the theatre prevails (but how good is it spending time in a movie theatre?), and even just wandering around the Lido’s alleys overlooking the canals or at some party. I am no longer seeking confirmation for myself, but rather, opening myself up to meeting even very different people who also like to immerse themselves in a film to make their heads travel or put them on pause. That happened again this year. Which for me, by the way, was professionally important: someone decided to award me for the role I played in Il colibrì by my “cinema mom” Francesca Archibugi and for Tutto chiede salvezza, Francesco Bruni’s series that won the Audience Ciak d’oro. In Venice, I was invited to drop into things that were very pleasant for me: awarded by my peers along with creatives my age or chosen by a big brand (Mastercard, ed.) to have experiences like those that happen to a star. Nice! However, not only what happened to me in this year’s festival will remain on my skin. But especially the atmosphere there, the (healthy) flavour of a place that, through stories in pictures, tells us about life. And that helps us. Because it pushes us to be together, each in his way, despite different histories, ages and tastes. To be interested - and by now it is not so obvious - in those who live near us and to exchange something with them. That is, to listen to them. And maybe even to understand them. As well as to listen and understand something more about ourselves.

in Mostra

Direttore Responsabile: Flavio Natalia

Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione)

In Redazione: Emanuele Bucci, Alessandro De Simone; Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana

Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania

Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo - Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA

GRAFICA www.chinchio.it.

www.ciakmagazine.it

Facebook.com/CiakMagazine

Twitter.com/CiakMag

Instagram.com/CiakMag

VERMIN

Vermines, Francia, 2023. Regia Sébastien Vaniček. Con Théo Christine, Sofia Lesaffre, Jérôme Niel, Lisa Nyarko, Finnegan Oldfield. Durata 1h e 43’. SIC – EVENTO SPECIALE - FILM DI CHIUSURA

PRIMA MONDIALE, OPERA PRIMA

Doppia chiusura, doppio evento speciale fuori concorso per la 38ª edizione della Settimana Internazionale della Critica: dalla Francia recentemente attraversata da proteste e fermenti sociali arriva l’ultimo lungometraggio di finzione di quest’anno, Vermin, opera prima di Sébastien Vaniček (già vincitore di diversi riconoscimenti con i suoi precedenti corti), anche sceneggiatore con Florent Bernard. Intrattenimento e critica del presente convivono in questo horror politico dove un’invasione di ragni velenosi allegorizza il neocapitalismo, e gli abitanti di una palazzina in periferia dovranno lottare per la loro sopravvivenza. Termina la sua corsa anche SIC@SIC, col cortometraggio Tilipirche di Francesco Piras.

Emanuele Bucci

«DUE ANIME CHE SI SALVANO A VICENDA»

IL REGISTA ADRIANO VALERIO PARLA A CIAK DEL SUO DOC CASABLANCA, PRESENTATO ALLE NOTTI VENEZIANE

«Per me questo film è sopra ogni cosa una storia d’amore». Casablanca, il documentario di Adriano Valerio, presentato alle Notti veneziane (Giornate degli Autori), narra l’incontro di due anime, che al di là della propria origine, cultura e credenza religiosa stabiliscono un legame unico, indefinibile e indissolubile. «DalprimogiornoincuihoincontratoFouadeDaniela,entrambi mi hanno detto di essersi salvati la vita a vicenda», dice Valerio, che per questo documentario ha seguito i due protagonisti dal 2016 al 2022, spostandosi tra Gubbio, Parigi e Casablanca. Fouad è figlio dell’Imam di un quartiere popolare di Casablanca, è in Italia senza documenti da dieci anni, in attesa di cure mediche. Daniela, ex tossicodipendente, proviene da una famiglia pugliese esoterica dell’alta borghesia. Per caso si incontrano in Umbria e da quel momento restano legati anche quando distanti. «Possiamodefinirlaunacoppiaatipica,maciòchemiinteressaèchesonodue anime,provenientidapostilontanissimitraloro,cheinizianoasopravviverel’unograzieall’altra».

PASSIONE CRITICA

Italia, 2023. Regia Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi. Durata 1h.

SIC – EVENTO SPECIALE - PROIEZIONE SPECIALE PRIMA MONDIALE

Il 9 settembre è (anche) il giorno di Passione critica, doc di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pistagnesi in proiezione speciale come evento congiunto dell’80ma Mostra del Cinema di Venezia con la Settimana Internazionale della Critica e le Giornate degli Autori. Un viaggio che ripercorre l’evoluzione del rapporto tra critici e autori cinematografici, in relazione alla storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (fondato nel 1971, organizzatore della SIC e co-produttore del film, da un’idea della Presidente Cristiana Paternò). Con particolare attenzione a una fase storica in cui il dibattito sulla settima arte era militanza e confronto serrato di idee tra registi, recensori, studiosi, pubblico. Una stagione segnata da firme come Bruno Torri e Lino Miccichè (tra i fondatori del SNCCI), Callisto Cosulich, Tullio Kezich, Lietta Tornabuoni, e cineasti fra cui Marco Bellocchio, Elio Petri, Ettore Scola, Giuliano Montaldo, Citto Maselli. La rievocano i materiali d’archivio e le testimonianze di protagonisti come Liliana Cavani, Daniele Vicari, Laura Delli Colli, Paolo Mereghetti, Wilma Labate, Antonietta De Lillo e molti altri.

GUERRE STELLARI

DAILY n. 10 - VENERDÌ 08.09.2023 p. 9 in Mostra
F.
L’ESPRESSO A.
P.
SERA M. Mancuso IL FOGLIO F. Alò IL MESSAGGERO A. De Grandis IL GAZZETTINO F. Pontiggia IL FATTO QUOTIDIANO M. Gottardi LA NUOVA VENEZIA F. Caprara LA STAMPA P. Armocida IL GIORNALE C. Piccino IL MANIFESTO MEDIA COMANDANTE HH HHHH HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH½ HH½ HHH½ HHHH H 2,9 FERRARI NP HHH HH HHH HH HHH½ HH½ HHH½ HHH HHH½ HHH 2,9 DOGMAN NP HH½ HH HHHHH HHH½ HHH½ H½ HHHH HH HH H 2,7 EL CONDE HHHH HH½ H½ H HH HH½ HH½ HH HHHH HHHH HH½ 2,6 FINALMENTE L’ALBA HHHH HHHH H½ H½ H½ H½ HH½ HH HHH½ HHH½ HHH 2,6 POOR THINGS HHH HHHH HHH½ HHHH HHHHH HHHH HHHH HHH½ HHHHH HHHH HHHH 4,0 BASTARDEN (THE PROMISED LAND) HH½ HHH HH½ HH½ HHH HHH HH½ HHH HH½ HHH½ H½ 2,7 ADAGIO HH½ HHHH HH½ NP HHH HHH HH½ HHH HHH½ HHH½ HH 3,0 MAESTRO HHHH HHH HHHH HHH½ HHHH HHH½ HH HHH½ HHH½ HHH½ H½ 3,3 DIE THEORIE VON ALLEM HHH HHHH HH H HH½ HHH HHHH HH½ HHH HHH HHH½ 2,9 LA BÊTE HHH HHH½ HH½ HH H HHHH H½ HHH½ H½ HHHH HHH 2,7 THE KILLER HHH HH½ HHH HHHH HH½ HHH½ HH HHHH HHH½ HH½ HH 3,0 AKU WA SONZAI SHINAI (IL MALE NON ESISTE) HHHH½ HHHH½ HHHH HHHH HHHH½ HHH½ HHH½ NP HHH½ HHH HHH½ 3,9 PRISCILLA NP HHH½ HH½ HH HHH½ HH HH HH HH½ HHH HH 2,5 ENEA HHH½ HHHH HH HHHH HHHH H HHHH½ HH HHHH HHHH H 3,1 GREEN BORDER HHH½ HHHH HHHH HHHH½ HHHH HHH½ HHH HHHH HHHH HH½ HHH 3,6 IO CAPITANO HHH½ HHHH HHH½ HHH½ HH½ HHH HHH½ HHHH HHHHH HHHH HHH½ 3,6 ORIGIN HH HHH HH H HHH HH HH HH½ HH½ HH½ HH 2,2 HOLLY HH½ NP H½ H HHH H HH H HH HH HH 1,8 LUBO HHH NP HHH HH HH½ HH HH½ HHH HHH½ HHH½ HH 2,7 HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE NP VOTO NON PERVENUTO
Ferzetti
Finos REPUBBLICA
Mereghetti IL CORRIERE DELLA
Em. Bu.
Vania Amitrano

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.