VENICE FILM FESTIVAL DAILY#3 1 Sept 2023
Aspecial, very Italian day, starring youth trying to make their space in the world. In Competition, Saverio Costanzo presents Finally Dawn, a raw, piercing look on 1950s Cinecittà. A story of foiled aspirations and delicate equilibriums are all about An Endless Sunday (Orizzonti) by Alain Parroni, while in the Orizzonti Extra section, we will appreciate Micaela Ramazzotti’s directorial debut with Happiness, a story of emancipation for a brother and sister oppressed by their parents. Add to this the Biennale College’s entry, The Year of the Egg by debutant Claudio Casale
Back to the Competition, The Promised Land by Nikolaj Arcel is a story of the making of modern Denmark starring Mads Mikkelsen, and Poor Things by Yorgos Lanthimos is a modern Frankenstein spin-off starring Emma Stone as the creature and Willem Dafoe as the titular character. And the Cartier Glory to the Filmmaker Award goes to… Wes Anderson!
Creatures di Roberto Pugliese
Unagiornata particolare e molto italiana, con una (meglio?) gioventù in cerca di riscatto. In Concorso Saverio
Costanzo torna per la quarta volta (più una da giurato) al Lido con Finalmente l’alba, crudele spaccato sulla Cinecittà degli anni ‘50 quando era chiamata “Hollywood sul Tevere”; una storia di aspirazioni frustrate e fragili equilibri giovanili si dipana anche in Una sterminata domenica (Orizzonti) di Alain Parroni mentre tra gli Extra arriva il debutto registico di Micaela Ramazzotti con Felicità, dura vicenda di emancipazione per fratello e sorella oppressi da genitori soffocanti. A questi si aggiunge per Biennale College L’anno dell’Uovo, op.1 di Claudio Casale. Sempre in Concorso, un cupo dramma storico nella Danimarca del ‘700 è invece al centro di Bastarden (The Promised Land) di Nikolaj Arcel (A Royal Affair, The Dark Tower), protagonista Mads Mikkelsen, inquietante e talentuoso attore-feticcio del regista; e poi Poor Things del greco Yorgos Lanthimos (anche per lui quarta volta veneziana dopo Alps, il corto Necktie e La favorita, Gran premio della giuria), spin-off sul mito di Frankenstein con Emma Stone nel ruolo della Creatura e Willem Dafoe in quello del dottore. Fuori gara largo alla fantasia del visionario Wes Anderson (insignito del Premio Cartier Glory to the Filmmaker), che dopo Fantastic Mr. Fox torna nell’universo di Roald Dahl con The Wonderful Story of Henry Sugar, tratto dalla raccolta di racconti Un gioco da ragazzi e altre storie dello scrittore inglese, qui interpretato da Ralph Fiennes
press conferences palazzo del casinò
9.30 CONVERSAZIONE con DAMIEN CHAZELLE e JUSTIN HURWITZ CARTIER -“THE ART AND CRAFT OF CINEMA”
11.45 THE WONDERFUL STORY OF HENRY SUGAR (Fuori Concorso) e “PREMIO CARTIER GLORY TO THE FILMMAKER 2023” a WES ANDERSON
12.45 BASTARDEN (THE PROMISED LAND) (Venezia 80)
13.45 POOR THINGS (Venezia 80)
14.30 FINALMENTE L’ALBA (FINALLY DAWN) (Venezia 80)
DAL 14 SETTEMBRE AL CINEMA ALESSANDRO AVERONE ELENA GIGLIOTTI I WONDER PICTURES 50NOTTURNO ANDREA ROMEO E ENRICA PEDROTTI PRESENTANO CON LE ANIMAZIONI DI GIANLUIGI TOCCAFONDO UN FILM DI VITTORIO MORONI l’invenzione neve della CON ANNA FERRUZZO, ANNA BELLATO, ELEONORA DE LUCA, MARTA CARACCIOLO E CON CAROLA STAGNARO SOGGETTO DI VITTORIO MORONI SCENEGGIATURA DI IGOR BRUNELLO, LUCA DE BEI, VITTORIO MORONI FOTOGRAFIA MASSIMO SCHIAVON, ANDREA CACCIA MONTAGGIO MATTIA SORANZO SUONO PRESA DIRETTA E MONTAGGIO DEL SUONO GIANLUIGI GALLO MICROFONISTA DANIELE SOSIO ACTORS COACH ROSA MORELLI ORGANIZZATORE DAVIDE BARLETTI SCENOGRAFIA EGLE CALÒ COSTUMI ANGELA TOMASICCHIO TRUCCO ADRIANA APRUZZO AIUTO REGIA MAURIZIO QUAGLIANA FOTOGRAFO DI SCENA MAURIZIO BUTTAZZO MUSICHE ORIGINALI MARIO MARIANI COPYRIGHT 2022,© & ℗ ALA BIANCA GROUP S.R.L. PRODUTTORE DELEGATO MAURO CALEVI PRODUTTORI ESECUTIVI CINNAMON RICCARDO CANNELLA, FLUID PRODUZIONI DAVIDE BARLETTI PRODOTTO DA 50N IN ASSOCIAZIONE CON CREDIT AGRICOLE SA (AI SENSI DELLE NORME SUL TAX CREDIT) E CON LA COLLABORAZIONE DI CINNAMON DIGITAL CINEMA FSC Fondo per lo Sviluppo
2 #3
8.00 PalaBiennale
VENEZIA 80 tutti gli accrediti
DOGMAN
Luc Besson (114’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
8.30 Sala Darsena
VENEZIA 80 press - industry
POOR THINGS
Yorgos Lanthimos (141’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
8.30 Sala Grande
VENEZIA 80 press - industry
FINALMENTE L’ALBA (FINALLY DAWN)
Saverio Costanzo (142’)
v.o. italiano, inglese, tedesco st. italiano/inglese
9.00 Sala Giardino
ORIZZONTI EXTRA
pubblico - tutti gli accrediti STOLEN
Karan Tejpal (92’)
v.o. hindi, inglese, marwari, santhali st. italiano/inglese
9.00 Sala Casinò
BIENNALE COLLEGE CINEMA
pubblico 18+ - tutti gli accrediti
LUMBRENSUEÑO (FIREDREAM)
José Pablo Escamilla (80’)
v.o. spagnolo st. inglese/italiano
9.00 Sala Corinto
VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI
press - industry
FRANK CAPRA: MR AMERICA
Matthew Wells (92’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
9.00 Sala Perla
SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC
press - industry
LA LINEA DEL TERMINATORE (ENDER’S LINE)
Gabriele Biasi (15’)
v.o. spagnolo, italiano, inglese st. italiano/inglese HOARD
Luna Carmoon (126’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
10.15 PalaBiennale
VENEZIA 80 tutti gli accrediti
FERRARI
Michael Mann (130’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
11.00 Sala Casinò
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI
pubblico - tutti gli accrediti
ONE FROM THE HEART: REPRISE
Francis Ford Coppola (95’)
v.o. inglese st. italiano
11.15 Sala Grande
VENEZIA 80 press - industry
POOR THINGS
Yorgos Lanthimos (141’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
11.15 Sala Darsena
VENEZIA 80 press - industry
FINALMENTE L’ALBA (FINALLY DAWN)
Saverio Costanzo (142’)
v.o. italiano, inglese, tedesco st. italiano/inglese
past conferences
UNA STERMINATA DOMENICA (An Endless Sunday)
Focus
Yorgos Lanthimos di Andrea
Zennaro
di
Federica Valentini, Lars Rudolph (Italia, Germania, Irlanda, 110’)
Brenda è incinta. Alex ha appena compiuto 19 anni e sta per diventare padre. Kevin riempie la città con il suo nome scritto ovunque. Tre giovani della campagna romana tentano di lasciare il proprio segno nel mondo, vivendo di gratificazioni immediate con il loro linguaggio un po’ arrogante e volgare. Sempre in relazione tra loro, pendolano tra la campagna del litorale romano e la città provando a resistere all’inesorabile avanzare del tempo e del caldo sempre più opprimente. La gravidanza di Brenda sembra però incrinare l’equilibrio tra i tre, mettendo in discussione l’entità del loro rapporto. Dal mondo della grafica, Alain Parroni (Roma, 1992) approda al cinema come co-regista del film d’animazione Aeterna. Lavora a New York sotto la guida di Stefan Sagmeister e dal 2014 si dedica ai cortometraggi, ottenendo numerosi riconoscimenti, fra cui il premio alla miglior regia per Drudo al 48 Hours Film Project nel 2015 e una menzione speciale ai Nastri d’Argento del 2016 per il film Miracolo. Sempre nel 2016 presenta con successo il corto IOV alla Festa del Cinema di Roma. Il suo ADAVEDE è stato presentato al Festival di Venezia nel 2017.
Alain Parroni di Fabio Marzari
Partiamo proprio dal titolo, Una sterminata domenica…
Mi è venuto d’istinto, quando poi abbiamo cominciato a tradurlo in lingua straniera ci siamo resi conto di come non ci fosse una traduzione fedele della parola “sterminata”. Credo che già questo concetto sia interessante se riferito alla domenica, “limbo esistenziale” soprattutto nelle estati che hanno caratterizzato la nostra adolescenza. Il titolo in inglese, An Endless Sunday, è composto idealmente da quattro parole (“fine”, “senza”, “sole”, “giorno”) e presenta un immaginario molto simile a quello del titolo in italiano. Una bella lotta!
Il riferimento ai tre ragazzi protagonisti è ad una Roma che sembra lontana e allo stesso tempo facilmente raggiungibile, vista dalla provincia. Sono cresciuto in campagna, quando marinavo la scuola, prendevo il treno e andavo a Roma. Attraversando i tornelli della metro mi sembrava di entrare a Disneyland. Era davvero straordinario come il Colosseo diventava un elemento architettonico universale e allo stesso tempo personale, come a dire «Io appartengo a questa storia, che fa parte di me».
Mondi differenti, però in comunicazione.
La distinzione fra periferia e provincia è molto importante in questo film: la periferia subisce la città, spesso è fortemente degradata, mentre la provincia vive secondo altri ritmi, totalmente differenti. Ha un rapporto con la città quasi distaccato, la frequenta saltuariamente e in modo discontinuo...
Director's cuts
CONTINUA...
Infinite Horizons
As for the Orizzonti section, we are in the territories of experimentation, traversed by authors with undeniable talent, directors who are clearly aware of what they are doing, what they truly want, and what they are genuinely seeking. There is no shortage of great debut works, like Alain Parroni’s An Endless Sunday, in the Orizzonti Section, or Micaela Ramazzotti’s Happiness, in Orizzonti Extra. In the case of Alain, his linguistic originality is astonishing: he avoids the tired stereotypes about the suburbs and outskirts to depict these realities in a completely unique way, through a film that is pure visual and musical seduction, and anti-narrative.
Dopo il suo primo lungometraggio del 2001 O kalyteros mou filos diretto assieme a Lakis Lazopoulos, che narra vicende di tradimenti tra due amici di lunga data, Lanthimos realizza Kinetta (2005) un morboso e voyeuristico gioco di ricostruzione di una scena del crimine. Già con queste due opere, ma soprattutto con Kynodontas del 2009, il regista greco si pone dinnanzi allo spettatore con una sorta di sfida alla visione e alla verosimiglianza. L’ambiente e le situazioni rappresentate sono sempre sopra le righe e al limite dell’assurdo, ma funzionano da metafora rappresentativa del mondo contemporaneo. Una visione algida e realista che ci mostra qualcosa di anomalo e completamente fuori dagli schemi. The Lobster (2015) segna l’approdo di Lanthimos a Hollywood con un film che consolida il suo raffinato stile, rappresentando una società futuristica con regole insensate e paradossali e lo stesso avviene, in una forma sempre più virtuosa e manierista, con Il sacrificio del cervo sacro del 2017. Nel 2018 con il suo film storico La favorita, il regista abbandona la cifra fantastica e surreale per parlare di emancipazione femminile con il suo solito tocco visivo, elaborato e magistrale. Le tematiche fondamentali che ritornano nelle sue opere, ovvero i rapporti di coppia che portano ad estreme conseguenze, il voyeurismo morboso, il dolore e l’elaborazione del lutto come mezzo per cambiare la propria identità fanno del suo cinema un unicum nel panorama contemporaneo.
3 #3
I was fearing that I would never find an actor crazy enough to do that...
Luc Besson
Orizzonti intervista
Alain Parroni con Enrico Bassetti, Zackari Delmas,
SEGUE A P. 8 THE VENICE FILM FESTIVAL GUIDE + THE BIENNALE ARCHITETTURA GUIDE In edicola
Wes Anderson
di Andrea Zennaro
L a realtà di Wes Anderson è rappresentata attraverso una lente deformante: la sua cura maniacale del profilmico scenografico e della composizione dell’inquadratura conduce alla messa in scena delle ansie e delle paranoie del mondo contemporaneo, come se fossimo di fronte ad un prodotto per bambini, a dispetto dei contenuti. I colori, le incursioni di sequenze animate, spesso con la tecnica stop-motion, e lo svelamento della messa in scena, come di fronte ad uno studio televisivo per sitcom, sono un motivo ricorrente nella filmografia del regista.
I personaggi mostrati, spesso con drammi alle spalle, vengono calati in situazioni grottesche e inverosimili, mentre noi assistiamo alla loro crescita interiore in un susseguirsi di vicende imprevedibili. Una storia ispirata alle gesta dell’oceanografo Jacques Cousteau, Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), diventa un iperbolico e rocambolesco viaggio del protagonista verso il suo Io più nascosto, che cela un insolito istinto paterno, in un susseguirsi di sparatorie, e immersioni in un oceano di plastica tra improbabili mostri marini. Con il suo successo del 2001 I Tenenbaum, il regista dà una sua particolare rappresentazione del Sogno americano e di tutte le storture di una società dove contano solo l’apparire ed il successo, e il nucleo familiare è sempre più disgregato. Tra i film totalmente girati in animazione a tecnica mista spicca L’isola dei cani del 2018, tragicomica epopea di un bambino alla ricerca del suo cane in un’isola lazzaretto dove, a causa di una procurata epidemia, vennero abbandonati tutti i cani del Giappone.
MAGYARÁZAT MINDENRE (Explanation for Everything)
Orizzonti
Wes’ five
I Tenenbaum (2001)
Le incomprensioni all’interno di una famiglia problematica, con i suoi membri in guerra tra loro.
Il treno per il Darjeeling (2007)
Un viaggio che funge da elaborazione del lutto per tre fratelli rimasti orfani.
Fantastic Mr. Fox (2009)
Film d’animazione con protagonista un’intraprendente volpe giornalista.
Grand Budapest Hotel (2014)
Una storia dai risvolti crime ambientata negli anni Trenta in un fastoso albergo, vero protagonista del film.
The French Dispatch (2021)
Storie raccontate come frammenti presi da un giornale di una città immaginaria.
Un’estatea Budapest. Ábel dovrebbe prepararsi per il diploma, ma si è appena reso conto di provare dei forti sentimenti verso Janka, la sua migliore amica. Janka è invece una brava studentessa destinata a superare senza difficoltà l’esame, se a complicare le cose non ci fosse il suo innamoramento per l’insegnante di storia, Jakab, un uomo sposato. Jakab ha idee liberali e si fa strada faticosamente nella società ungherese in cui vive e che è sul punto di deflagrare nelle esistenze dei protagonisti in tutte le sue contraddizioni.
Nato a Budapest nel 1980, Gábor Reisz affianca all’attività di regista quella di sceneggiatore, autore delle musiche e montatore. Nel 2015 è stato invitato al programma in residenza del Festival di Cannes, dove ha sviluppato il film Bad Poems, vincitore del premio come miglior film ungherese nel 2018.
A summer in Budapest. Ábel should study for his finals, but he just realized his feelings for Janka, his best friend. Janka is a good student who is certain to pass her exams, if not for her falling for their history teacher, Jakab, a married man. Jakab is a liberal-minded teacher and struggles to find a place in Hungarian society, whose contradictions will soon break into the lives of the three protagonists. Born in Budapest in 1980, Gábor Reisz is a Hungarian director and screenwriter as well as score composer and editor. In 2015 he participated in a residency programme at the Cannes Film Festival, where he developed Bad Poems (2018), later named best Hungarian film of 2018.
La versione di... Roald
FELICITÀ Orizzonti Extra
L’esordio
alla regia di Micaela Ramazzotti è un racconto delle vicissitudini di una giovane che aspira a far carriera nel cinema come truccatrice, ma deve vedersela con una famiglia disfunzionale. «Felicità è un film sulla lotta per salvarsi da legami familiari disturbati», dice la regista. E in questa famiglia patologica, mostro bicefalo che divora ogni speranza di libertà dei propri figli, la regista ha riservato per sé il ruolo della protagonista. Desirè farà di tutto per liberare se stessa e il fratello Claudio dalla morsa opprimente di due genitori egoisti e manipolatori, anche se questo la farà sembrare «non di certo il ritratto edificante di una donna virtuosa, anzi decisamente imperfetta, ingenua, un po’ bugiarda e anche patetica». Una donna che continuerà a lottare contro tutto e tutti, in nome dell’unico amore che conosce, per inseguire qualche traccia di felicità. Insieme a lei nel cast ecco Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti e Sergio Rubini. La fotografia è di Luca Bigazzi.
Micaela Ramazzotti, nata a Roma nel 1979, è un’attrice italiana al suo esordio in regia. Il primo ruolo significativo risale al 2006 in Non prendere impegni stasera di Gianluca Maria Tavarelli, presentato a Venezia. Segue nel 2008 Tutta la vita davanti con la regia di Paolo Virzì, che le fa guadagnare una candidatura ai David di Donatello come miglior attrice. Nel 2010 vince il David e il Nastro d’Argento come migliore attrice con La prima cosa bella di Paolo Virzì. Nel 2012 è al Lido nel cast del film indipendente Bellas Mariposas di Salvatore Mereu, e torna nel 2019 Fuori Concorso in Vivere di Francesca Archibugi.
Lameravigliosa storia di Henry Sugar: Todorov, filosofo e saggista, amico di Roland Barthes, avrebbe amato questo racconto di Roald Dahl. Se il fantastico è un momento di esitazione tra il credere o meno ad un evento apparentemente sovrannaturale, e se questo sentimento lo deve provare il personaggio e il lettore, allora questo racconto è un racconto fantastico. Senza dimenticare gli insegnamenti morali e i gustosi ritratti dei vari caratteri. Henry Sugar è uno scapolo d’oro di quarant’anni, ricco e annoiato dalla vita, nella sua villa a Londra, con la sua Ferrari e le sue vacanze nelle Indie Occidentali. Il suo detto preferito è «meglio farsi biasimare che sgobbare». Per vincere la noia gioca a carte e scommette su tutto, perfino sulle gare tra tartarughe. Un essere inutile. Un giorno, estromesso da una partita di canasta, rintraccia in biblioteca un manoscritto. Ora, nella tradizione letteraria i manoscritti ritrovati abbondano, da Cervantes a Manzoni. Sicuramente anche l’Ivanhoe di Walter Scott non è ignoto a Dahl. Il manoscritto riporta un resoconto di una conversazione con Imhrat Khan, l’uomo che riusciva a vedere senza servirsi degli occhi, scritto da un medico inglese di Bombay. E qui parte un racconto nel racconto. Un ragazzino di povera famiglia viene affascinato da un prestigiatore e fugge con lui, ma presto si stufa dei trucchi e cerca la vera chiaroveggenza nell’insegnamento di famosi yogi. Dopo anni di umile pratica, fatto il giuramento di non rivelare le pratiche agli impuri, diviene in grado di vedere senza usare gli occhi. Negli anni in cui Dahl scrisse la novella era famoso Kuda Bux, un mistico pakistano che camminava sulle braci ardenti e vedeva bendato. Imhrat morirà nel suo letto dopo aver fatto queste rivelazioni al medico, ma Henry Sugar ne rimane impressionato, pensa: «potrei vincere in tutti i giochi, a poker, alla roulette…». E decide di cimentarsi nell’apprendimento, seguendo le istruzioni dello scritto. Anni di apprendistato, poi scopre di saper leggere le carte guardandole rovesciate ed inizia a vincere somme enormi. Dahl ora ci prende un poco in giro. Anche Henry Sugar ora dovrebbe morire, ha usato i poteri degli yogi per trarre profitto personale. Ma, scrive sorridendo Dahl: «Siccome è una storia vera, deve avere un finale vero. Ecco cosa accadde…». Loris Casadei
4 #3
di Gábor Reisz con Gáspár Adonyi-Walsh, István Znamenák, András Rusznák, Rebeka Hatházi, Eliza Sodró, Lilla Kizlinger, Krisztina Urbanovits (Ungheria, Slovacchia, 152’)
di Micaela Ramazzotti con Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Micaela Ramazzotti, Sergio Rubini (Italia, 104’)
L’ANNO DELL’UOVO (The Year of the Egg)
Biennale College
Gemma e Adriano sono una giovane coppia in attesa del primo figlio e hanno deciso di farlo nascere lontano da un mondo sempre più competitivo e solo dedito al profitto. Si sono quindi rivolti alla Comunità dell’Uovo: un gruppo spirituale che vive in contemplazione della fertilità e trascorre in condivisione i momenti dei pasti, di meditazione e di preghiera, come un’unica grande famiglia. Gemma ha meno difficoltà di Adriano a integrarsi, ma un fatto imprevisto trasforma quel luogo incantato in uno spazio di nuova solitudine. Entrambi si troveranno immersi in un dolore sconosciuto e in quel momento riceveranno un dono che potrà cambiare il loro modo di guardare ogni cosa. Nato a Roma nel 1986, Claudio Casale si trasferisce in Asia dopo la Laurea in Economia. Tornato a Roma si avvicina alla regia realizzando il suo primo documentario, Piccolo Mondo Cane (2017). Nel 2018 My Tyson vince il Premio MigrArti come Miglior documentario durante la 75. Mostra di Venezia. Nel 2020, con Om Devi: Sheroes Revolution, è in concorso a Venezia nella sezione VR Expanded.
intervista
Claudio Casale di Fabio Marzari
Come
è nata l’idea di questa opera prima di Biennale College?
In una società sempre più complessa e fuori controllo a me interessava molto raccontare l’idea di una microcomunità, dimensione nella quale tutti in diverse modalità ci troviamo immersi nel nostro quotidiano. Non fa naturalmente eccezione la rete, segnatamente qui il settore dei forum online di appassionati di cinema, in cui si è tutti legati da comuni interessi. Nel film i due ragazzi protagonisti, Adriano e Gemma, i bravissimi Andrea Palma e Yile Yara Vianello, seguendo il loro istinto e il desiderio di un modello di vita diverso, decidono di entrare nella comunità dell’Uovo. Ma nessun luogo può accogliere le sfumature imperfette che viviamo in ognuno di noi se prima non siamo noi stessi ad accettarle. Solo allora, forse, si può ricevere un nuovo dono, magico e inaspettato.
Cosa accade se all’interno di questa piccola porzione di mondo qualcuno si trova a fallire, entra in collisione con quei valori? Cosa succede all’interno di una comunità stretta se c’è un sogno utopico da realizzare e dei soggetti si scontrano con queste crisi di valori?
Mi interessava nello specifico fare un discorso non tanto sugli altri, quanto sulle nostre stesse percezioni che ci guidano spesso a vedere dei conflitti, che possono esserci o meno. È la sofferenza che cambia la nostra percezione all’esterno, volevo raccontare qualcosa che andasse oltre il massimalismo del buono o cattivo. Lo spettatore dovrebbe chiedersi cosa stava realmente accadendo in quello che ha visto, concentrando la propria attenzione più sulle sfumature che sulle sensazioni più nette, anche perché non è raro che il nemico sia dentro di noi.
THE HUMAN SAFETY NET
Un’esplorazione e una celebrazione del cinema che mette la creatività al servizio delle questioni sociali. Lights! Camera! Impact! From moving pictures to moving ideas and action è un incontro di registi e pionieri della narrazione d’impatto promosso e ospitato oggi, 1 settembre dalle 17, nella casa di The Human Safety Net, alle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco a Venezia. Gabriele Galateri di Genola, Presidente della Fondazione The Human Safety Net, ha commentato: «[...] La forza della rappresentazione cinematografica può aiutarci a guardare in maniera differente le voci e le esperienze di vita delle persone che cercano un futuro altrove. Con The Human Safety Net la nostra missione è quella di fornire un concreto supporto a coloro che intendono costruire un percorso imprenditoriale o lavorativo come elemento strategico per l’integrazione, mettendo a disposizione strumenti per sviluppare talenti e competenze». Fondato nel 2017 dal Gruppo Generali, The Human Safety Net è un movimento di persone che aiutano persone con l’obiettivo di supportare i più vulnerabili, famiglie con bambini piccoli e rifugiati, affinché possano esprimere il loro potenziale e migliorare le proprie condizioni di vita e quelle delle loro famiglie e comunità.
Lights! Camera! Impact chiama a raccolta voci dinamiche provenienti dal mondo dello spettacolo, della filantropia e della difesa dei diritti umani. Tra i relatori figurano Danielle Turkov-Wilson (CEO di Think-Film), le attrici Elsa Zylberstein (presente a Venezia 80 anche nel cast di Coup de chance) e Yalitza Aparicio (candidata all’Oscar per il suo ruolo nel film Roma di Alfonso Cuarón, Leone d’Oro e Premio Oscar) e Stefano Savona, regista di documentari vincitori di numerosi premi. Sarà l’occasione anche per l’anteprima italiana del cortometraggio Portrait of a Stranger, frutto della collaborazione tra UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e i pluripremiati registi Platon e Anadil Hossain. 1 settembre h. 17
The Human Safety Net, Piazza San Marco thehumansafetynet.org
VENICE ARCHITECTURE FILM FESTIVAL
VENICE IMMERSIVE
CONTINUA...
Nel suo film la maternità passa quasi più attraverso lo sguardo maschile e il tono del racconto è intriso di una sensibilità per nulla retorica. Per me era importante conoscere le emozioni di Adriano/Andrea Palma. Ho scritto la storia e non potevo non pensare che l’uomo nell’affrontare la maternità ha un ruolo ovviamente meno da protagonista. Volendo poi ampliare il discorso, ho affrontato anche il tema del peso che la questione del genere ha oggi nella nostra società. In questo senso la Comunità dell’Uovo, impostata sulla maternità, pone l’uomo in una posizione...
di Riccardo Triolo
Difficile sottrarsi alla necessità di testimoniare, di documentare, quando si ha a che fare con l’immagine fotografica. L’immagine fotografica, che riprende quindi la realtà fenomenica così come appare all’occhio umano, è l’antesignana del cinema, che senza di lei semplicemente non esisterebbe. Nelle arti immersive, i film girati a 180-360° recuperano spesso l’istanza testimoniale per portare il fruitore – qui di fatto spettatore di un film più che fruitore di un’esperienza interattiva – dentro un ambiente di cui si vuole appunto portare testimonianza, restituendone un’immagine fotografica (in movimento o meno) a tutto tondo, o quasi. Dal 2017 almeno, anno in cui a Venezia vinse il premio per il miglior contenuto lineare per Bloodless, Gina Kim, sudcoreana di stanza a Los Angeles, restituisce la vita ai luoghi che l’hanno persa e che ora versano nel più totale e colpevole abbandono. Si tratta di luoghi in cui le donne hanno vissuto abusi, in particolare le donne coreane ad opera delle milizie americane durante la guerra di Corea. Opera dopo opera, Kim ha trovato una cifra originale, insieme poetica e documentaria: i luoghi dedicati allo sfruttamento delle cosiddette comfort women vengono esplorati in inquadrature statiche che si animano sottilmente, diventando simili a tableux vivants in cui vibra fortissima una tensione etica. Vedere, essere testimoni di un fatto passato, dimenticato, attraversando le rovine dei luoghi che ne furono il teatro ha un impatto fortissimo sullo spettatore e regala al mezzo immersivo spessore e profondità morale. Dopo il successivo, struggente, Tearless, quest’anno è la volta di Comfortless, dove il suffisso sottrattivo “less” dice tutto sulla solitudine e sulla reificazione di esistenze sottratte, venute meno all’attenzione della Storia e ora rese finalmente incancellabili dallo sguardo di una cineasta immersiva di tutto rispetto.
COMFORTLESS di Gina Kim (Corea del Sud, USA, 15’)
L’Architettura è per definizione, per sua cifra costitutiva tra tutte le discipline quella che più si relaziona con i linguaggi espressivi i più vari. Tra questi il cinema è uno dei terreni privilegiati con cui confrontarsi e contaminarsi, da sempre, da quando la Settima arte è infine nata. L’architettura è di per sé un elemento filmico, attraversando visivamente gli spazi, le superfici antropiche. Da quattro edizioni Venice Architecture Film Festival, organizzato dall’associazione ArchiTuned, racconta il cinema che si fa portavoce delle implicazioni pubbliche, delle dinamiche sociali e comunitarie legate all’identità architettonica. Nell’Isola di San Servolo (si raggiunge in dieci minuti con la linea 20 da Lido Casinò), con lo scopo di approfondire lo stretto nesso che connette umore, benessere e città con le loro forme e geometrie, dalle 21 alle 23 sono in programma le proiezioni dei cinque corti di giovani cineasti internazionali selezionati dalla giuria tra venti candidati finalisti che hanno iscritto la loro opera alla piattaforma, tra i quali verrà decretato il vincitore di questa edizione. Oggi, 1 settembre, in programma: For Everyone A Garden di Giulia Magno, 2023, Italia (6’); The Happy Few di Alexandra Vamberg Belli, Astrid Juul Jørgensen, 2023, Danimarca (15’), saranno presenti i registi; Skin of Glass di Denise Zmekhol, 2023, Brasile, (69’).
1 settembre h. 21-23 | Isola di San Servolo venicearchitecturefilmfestival.com
5 #3
di Claudio Casale con Yile Yara Vianello, Andrea Palma, Regina Orioli (2023, Italia, 82’)
L’anno dell’uovo (The
DEGLI
-
speciali L’avamposto
8
NOTTI VENEZIANE Anna
Amenta
1 Settembre Sala Giardino h. 17 BIENNALE COLLEGE CINEMA
Year of the Egg) di Claudio Casale 4 Settembre Sala Perla h. 11.15 GIORNATE
AUTORI
Eventi
di Edoardo Morabito
Settembre Sala Laguna h. 21
di Marco
NOTTI
Irene Dorigotti
Tilipirche (Grasshoppers)
3 Settembre Sala Laguna h. 21
VENEZIANE Across di
8 Settembre Sala
Perla h.
14 SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
di Francesco Piras
Changes
Emma Stone Anna
Magnani è Maddalena Cecconi, una madre romana che prova una sfrenata adorazione per l’unica figlia, Maria, di 8 anni. Quando a Cinecittà viene bandito un concorso per una parte, Maddalena decide di presentare sua figlia come candidata. Perduta in una labirintica cittadella del cinema, madre e figlia scopriranno le contraddizioni e la parte ‘non detta’ del mondo dello spettacolo. Visconti rappresenta la disillusione del cinema e dell’immaginario che gli orbita attorno, con un meta-film che si incastra perfettamente nella sua carriera di regista-simbolo del Neorealismo. Leonardo Cigni Bellissima di Luchino Visconti (Italia, 1951) restauro CSC - Cineteca Nazionale, in collaborazione con Compass Film
Conl’uscita de Il Settimo Sigillo (1957) di Bergman, Stephanie Rothman capisce che la sua strada è il cinema e inizia così un percorso di studio nel filmaking. La regista
è nota per i suoi Exploitation
Film, genere nel quale si inserisce per errore e necessità: affermerà infatti che da un lato il suo linguaggio non poteva che essere trasgressivo e al femminile, dall’altro, il budget era basso. Per descrivere e comprendere al meglio questa e le altre pellicole della Rothman conviene rifarsi ad una sua stessa citazione: «Sono stanca del fatto che la tradizione artistica occidentale mostri sempre la donna nuda e l’uomo no. E io non sono qui per mostrare donne vestite e uomini nudi -- sarebbe una vendetta piuttosto contorta. Di certo spoglierò gli uomini e penso che questo porterà a un sistema più equilibrato e migliore, perché se un gruppo di persone è presentato come vulnerabile, più debole, in posizione più servile, l’immagine ne sarà sempre distorta». L.C.
The Working Girls di Stephanie Rothman (USA, 1974) restauro The Museum of Modern Art, New York
SOUNDTRACKS
80 edizioni attraverso indimenticabili momenti di musica in cinema a cura di F.D.S.
Laprima incursione di Monsieur Cannibale (come Deodato viene soprannominato dai suoi fan francesi) nell’antropofagia, avviene con questo suo film del 1977. Il lavoro va inserito nel contesto del filone dei mondo movie partito nel 1962 con Mondo cane, diretto da Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi: se in questi film i registi giravano dei documentari estremi, a volte ricostruendo le scene per girarle meglio, Deodato ricrea uno scenario di finzione orrorifico e brutale, cercando di renderlo plausibile e realistico. Ci riuscirà in modo assai efficace con il capitolo successivo della trilogia sugli antropofagi Cannibal Holocaust, film di finzione con al suo interno un mockumentary di impressionante realismo. Girato in Malesia in situazioni estreme, Ultimo mondo cannibale, che in una prima battuta doveva essere diretto da Umberto Lenzi, è un’opera per stomaci forti, abituati al cinema più cruento e sanguinario. Tutto è esplicito e Deodato ci sbatte in faccia, senza filtri, la crudeltà e la violenza più spinta, portandoci nel mezzo di un inferno antropofago. Il protagonista, per sopravvivere, dovrà subire una trasformazione interiore metabolizzando lo stesso orrore al quale è stato sottoposto in precedenza. Da segnalare Lamberto Bava nel ruolo di aiutoregista. Andrea Zennaro
Ultimo mondo cannibale (Jungle Holocaust) di Ruggero Deodato (Italia, 1977)
restauro Minerva Pictures, Midnight Factory (Plaion Italia)
Frank Capra è considerato uno dei fautori dell’american way of life e del sogno americano. Giovane immigrato palermitano squattrinato, costretto a fare umili lavori per contribuire alla sopravvivenza della famiglia, è riuscito a scalare i ranghi di Hollywood fino a diventare uno dei più grandi narratori americani. Si destreggia tra mille impieghi: attrezzista, montatore, stampatore e gag man. Proprio quest’ultimo ruolo darà avvio alla sua carriera cinematografica. Inizia dirigendo le gag comiche di Harry Langdon ne La grande sparata (1926) e Le sue ultime mutandine (1927). È Accadde una notte (1934) a renderlo veramente famoso al grande pubblico. Il film ottiene le cinque statuette degli Oscar più importanti: miglior film, miglior regia, miglior attore, miglior attrice e miglior sceneggiatura non originale. In seguito, una serie di commedie come È arrivata la felicità (1936), L’eterna illusione (1938), che gli vale il secondo Oscar per il miglior film e la miglior regia, Mr. Smith va a Washington (1939) e Arriva John Doe (1941). Nel 1971 scrive un’autobiografia, Frank Capra: il nome sopra il titolo, come primo regista di Hollywood che abbia potuto far comparire il suo nome prima del titolo del film. Esempio perfetto del self made man, umile emigrante diventato celebrità internazionale definito da John Ford “un’ispirazione per chi crede nel sogno americano”.
Frank Capra: Mr America di Matthew Wells (Regno Unito, 92’)
1953 I racconti della luna pallida d’agosto, regia di Kenji Mizoguchi, musica di Fumio Hayasaka.
Morto a 41 anni di tubercolosi, Hayasaka legò il suo nome alla musica di molti film di Kurosawa, tra cui Rashomon e Vivere. Nel capolavoro di Mizoguchi la musica è un elemento decisivo dell’atmosfera soprannaturale, fantasmatica del film.
1954 La Finestra sul cortile regia di Alfred Hitchcock, musica di Franz Waxman. Un pulsare di batteria jazz, un clarinetto inquieto che accenna ad un tema, un sottofondo di archi venati da blue notes. Il tema principale della colonna sonora de La finestra sul cortile è un inno alla città, ai suoi ritmi e alle sue pulsioni.
1957 Aparajito, regia di Satyajit Ray, musica di Ravi Shankar.
Vincitore del Leone d’Oro, a suscitar l’ira funesta del divin Luchino che era in concorso con Le notti bianche, il secondo capitolo della trilogia di Apu è un capolavoro assoluto e trova nel sitar di Ravi Shankar lo strumento ideale per esaltare la pulizia sublime dello sguardo di Ray, uno sguardo che ha del divino, che ricrea la realtà mentre vi si posa sopra…
7 #3
RESTAURI classici DOC classici
11.15 Sala Giardino
BIENNALE COLLEGE CINEMA
press - industry
L’ANNO DELL’UOVO
(THE YEAR OF THE EGG)
Claudio Casale (84’)
v.o. italiano st. inglese
11.15 Sala Corinto
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI
pubblico - tutti gli accrediti
BELLISSIMA (BEAUTIFUL)
Luchino Visconti (114’)
v.o. italiano st. inglese
11.45 Sala Perla
GIORNATE DEGLI AUTORI
pubblico - tutti gli accrediti
PHOTOPHOBIA
Ivan Ostrochovský, Pavol Pekarcík (61’)
v.o. ucraino, russo st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
12.45 PalaBiennale
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti SER SER SALHI
(CITY OF WIND)
Lkhagvadulam Purev-Ochir (103’)
v.o. mongolo st. italiano/inglese
14.00 Sala Darsena
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti
MAGYARÁZAT MINDENRE
(EXPLANATION FOR EVERYTHING)
Gábor Reisz (152’)
v.o. ungherese st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
14.00 Sala Casinò
VENEZIA CLASSICI - FUORI CONCORSO
pubblico - tutti gli accrediti
PORTRAIT OF GINA
Orson Welles (27’)
v.o. inglese, italiano st. italiano/inglese
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI
LA PROVINCIALE
(THE WAYWARD WIFE)
Mario Soldati (113’)
v.o. italiano st. inglese
14.00 Sala Perla
SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC
pubblico - tutti gli accrediti WE SHOULD ALL BE FUTURISTS
Angela Norelli (11’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
LIFE IS NOT A COMPETITION BUT I’M WINNING
Julia Fuhr Mann (79’)
v.o. tedesco, inglese st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
14.30 Sala Grande
CERIMONIA DI PREMIAZIONE
pubblico - tutti gli accrediti
PREMIO CARTIER
GLORY TO THE FILMMAKER
AWARD A WES ANDERSON
FUORI CONCORSO
THE WONDERFUL
STORY OF HENRY SUGAR
Wes Anderson (40’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
14.30 Sala Giardino
ORIZZONTI EXTRA press - industry FELICITÀ (HAPPINESS)
Micaela Ramazzotti (104’)
v.o. italiano st. inglese
15.00 PalaBiennale
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti A CIELO ABIERTO (UPON OPEN SKY)
Mariana Arriaga, Santiago Arriaga (117’)
v.o. spagnolo st. italiano/inglese
15.00 Sala Corinto
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI
pubblico - tutti gli accrediti THE WORKING GIRLS
Stephanie Rothman (80’)
v.o. inglese st. italiano
A seguire incontro con gli autori/Q&A
16.00 Sala Grande
VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti BASTARDEN (THE PROMISED LAND)
17.30 PalaBiennale
VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti EL CONDE
Pablo Larraín (110’)
v.o. spagnolo, inglese, francese st. italiano/inglese
17.30 Sala Corinto
FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti
HOLLYWOODGATE
Ibrahim Nash’at (92’)
v.o. pashto, dari, inglese st. italiano/inglese
18.45 Sala Grande
VENEZIA 80 pubblico 14+ POOR THINGS
a seguire VENEZIA 80 pubblico FINALMENTE L’ALBA (FINALLY DAWN)
Saverio Costanzo (142’)
v.o. italiano, inglese, tedesco st. italiano/ inglese
20.15 Sala Darsena
FUORI CONCORSO press - industry
THE PALACE
Roman Polanski (100’)
v.o. inglese, russo, svizzero tedesco, francese, italiano, cecoslovacco st. italiano/ inglese
21.00 Sala Giardino
ORIZZONTI EXTRA
pubblico - tutti gli accrediti FELICITÀ (HAPPINESS)
Micaela Ramazzotti (104’)
v.o. italiano st. inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
21.30 Sala Perla
FUORI CONCORSO press - industry
THE PALACE
Roman Polanski (100’)
v.o. inglese, russo, svizzero tedesco, francese, italiano, cecoslovacco st. italiano/ inglese
22.30 Sala Darsena
FUORI CONCORSO press - industry
AGGRO DR1FT
Harmony Korine (80’) v.o. inglese st. italiano/inglese
24.00 Sala Giardino
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico 18+ - tutti gli accrediti introduzione di Nicolas Winding Refn ULTIMO MONDO CANNIBALE (JUNGLE HOLOCAUST)
Ruggero Deodato (90’) v.o. italiano st. inglese
21.00 Sala Web
BIENNALE COLLEGE CINEMA
L’ANNO DELL’UOVO (THE YEAR OF THE EGG)
Claudio Casale (84’) v.o. italiano st. inglese
Nikolaj Arcel (127’) v.o. danese, tedesco st. italiano/inglese
16.45 Sala Perla
GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti SIDONIE AU JAPON (SIDONIE IN JAPAN)
Elise Girard (95’)
v.o. francese st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
16.45 Sala Volpi
VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti
THANK YOU VERY MUCH
Alex Braverman (99’) v.o. inglese st. italiano/inglese
17.00 Sala Giardino
BIENNALE COLLEGE CINEMA pubblico 14+ - tutti gli accrediti
L’ANNO DELL’UOVO (THE YEAR OF THE EGG)
Claudio Casale (84’) v.o. italiano st. inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
17.00 Sala Casinò
VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti
FRANK CAPRA: MR AMERICA
Matthew Wells (92’) v.o. inglese st. italiano/inglese
17.30 Sala Darsena
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti UNA STERMINATA DOMENICA (AN ENDLESS SUNDAY)
Alain Parroni (110’) v.o. italiano st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A
Yorgos Lanthimos (141’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
19.00 Sala Volpi
VENEZIA CLASSICI - FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti PORTRAIT OF GINA
Orson Welles (27’)
v.o. inglese, italiano st. italiano/inglese
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI LA PROVINCIALE (THE WAYWARD WIFE)
Mario Soldati (113’)
v.o. italiano st. inglese
19.15 Sala Casinò
ORIZZONTI press - industry
TATAMI
Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi (105’)
v.o. inglese, farsi st. italiano/inglese
19.30 Sala Corinto
SETTIMANA DELLA CRITICA
EVENTO SPECIALE pubblico - tutti gli accrediti INCONTRO DI NOTTE
Liliana Cavani (10’)
v.o. italiano, francese st. italiano, inglese DIEU EST UNE FEMME (GOD IS A WOMAN)
Andres Peyrot (87’)
v.o. spagnolo, kuna st. italiano/inglese
19.30 Sala Perla
FUORI CONCORSO press - industry
AGGRO DR1FT
Harmony Korine (80’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
19.30 Sala Pasinetti
ORIZZONTI press - industry YURT (DORMITORY)
Nehir Tuna (118’)
v.o. turco st. italiano/inglese
20.00 PalaBiennale
VENEZIA 80 pubblico 14+ POOR THINGS
Yorgos Lanthimos (141’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
21.45 Sala Grande
VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti
FINALMENTE L’ALBA (FINALLY DAWN)
Saverio Costanzo (142’)
v.o. italiano, inglese, tedesco st. italiano/inglese
21.45 Sala Casinò
ORIZZONTI press - industry YURT (DORMITORY)
Nehir Tuna (118’)
v.o. turco st. italiano/inglese
21.45 Sala Corinto
GIORNATE DEGLI AUTORI press - industry BYE BYE TIBÉRIADE (BYE BYE TIBERIAS)
Lina Soualem (82’)
v.o. arabo, francese st. italiano/inglese
22.00 Sala Volpi
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti ONE FROM THE HEART: REPRISE
Francis Ford Coppola (95’)
v.o. inglese st. italiano
22.00 Sala Pasinetti
ORIZZONTI press - industry
TATAMI
Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi (105’) v.o. inglese, farsi st. italiano/inglese
Opera Prima
Accesso in sala consentito solo fino a 10 minuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders.
Pubblico Accreditati
Public Pass holders
Daily Venezia 80 Supplemento di n. 279 settembre 2023 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996
Direttore responsabile Venezia News Massimo Bran
Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale) Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione) Paola Marchetti (direzione organizzativa) Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari Luca Zanatta (graphic design)
Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Massimo Macaluso, Roberto Pugliese, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro Leonardo Cigni, Laura Gibellini, Lucrezia Sillo, Irene Zanutto Stampa CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it redazione@venezianews.it www.venezianews.it/daily2023
8 #3 INTERNATIONAL CRITICS SCREEN INTERNATIONAL THE HOLLYWOOD REPORTER THE FILM VERDICT TONET/FABRE LE MONDE BEN CROLL THE WRAP JONATHAN ROMNEY THE OBSERVER TOMMASO KOCH EL PAIS KEVIN MAHER THE TIMES BARBARA HOLLENDER RZECZPOSPOLITA DANIEL KOTHENSCHULTE FRANKFURTER RUNDSCHAU COMANDANTE H HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH HH HH HH H½ EL CONDE HH HHHH HHHH HH HHH HH HHHH HH HHH½ HH½ FERRARI HHH HHHH HHHH½ HHHH HHH HHH HH HH HHH HHH½ DOGMAN H½ HHH½ HHH H½ HH½ H HHH½ H HHHH HHHH
9 #3
in Mostra
SALA DARSENA
DI TIZIANA LEONE
IL MURO CHE NON C’È PIÙ
La seconda giornata di Venezia 80 ha certificato ieri un nuovo passo avanti nella tendenza alla distruzione del muro che ha separato per anni i film, chi li scriveva, realizzava e interpretava dal mondo della serialità, anche quella autoriale. La Mostra del Lido, che è stata tra le prime anni fa ad aprire le sue porte a un genere che ha lasciato il termine fiction alla tv generalista per consegnare alla parola serie dignità cinematografica, ha ospitato, fuori concorso nella selezione ufficiale, l’anteprima di D’Argent et De sang, del francese Xavier Giannoli, in cui Vincent Lindon, attore feticcio del cinema francese, ha accettato il ruolo di protagonista, scegliendo di abbandonare i tempi rapidi del cinema per lavorare oltre un anno sul set di questa serie. E lui, coprotagonista nel 2021 del rivoluzionario Titane, Palma d’oro a Cannes, ha definito ieri il ruolo nella serie di Giannoli «ilpiùimportante della carriera», dimostrando anche al recalcitrante pubblico francese che ormai le differenze tra cinema e serie non hanno più ragione di esistere. Una tendenza predetta dieci anni fa da Bernardo Bertolucci, primo grande del cinema a dirsi convinto che “le serie saranno sempre di più il nuovo terreno di espressione del cinema d’autore”. Da allora la direzione presa da autori e produttori è stata quella, anche se percorsa con lentezza. Almeno fino all’avvento della pandemia, che ha accelerato il fenomeno, certificato lo scorso febbraio in un altro grande festival, la Berlinale, nientemeno che da sua maestà Steven Spielberg, che ha annunciato la sua prima serie da regista, tratta da un progetto di Stanley Kubrick. Di poco successivo è l’annuncio che persino Robert De Niro si dedicherà a una serie, protagonista e produttore esecutivo di Zero Day, un thriller politico per Netflix. Nel frattempo, le serie stanno conquistando anche i grandi festival. E se a Cannes in maggio a creare vero scalpore sono state le gesta di Lily Rose Depp nella serie
The Idol, due mesi prima, alla Berlinale, è stato l’italiano The Good Mothers di Elisa Amoruso ispirato alla storia vera di Lea Garofalo, il primo titolo vincitore del Series Awards istituito da quel festival prestigioso. Una buona notizia per l’intero comparto audiovisivo italiano, che nella serialità d’autore occupa posizioni d’avanguardia. n
FINALMENTE L’ALBA
Anni ’50, Cinecittà, una società sospesa tra il fascino della dolce vita e il ricordo di una guerra terribile da poco terminata, in Finalmente l’alba, film in concorso a Venezia 80, il regista Saverio Costanzo riporta il cinema alle suggestioni di un’epoca indimenticabile. L’idea era nata al cineasta, già David di Donatello, Nastro d’argento e Ciak d’oro per Private (2004), da un fatto di cronaca nera di quegli anni, il delitto Montesi, caso irrisolto di grande rilievo mediatico. «Inizialmente volevo scrivere un film sull’omicidio della giovanissima Wilma Montesi, avvenuto nell’aprile del 1953 – racconta Costanzo - La stampa speculò sulla vicenda, che coinvolgeva personalità della politica e dello spettacolo, e nel pubblico nacque un’ossessione che presto diventò indifferenza» l’alba però non è affatto un giallo, al contrario, è un film che guarda alla realtà con occhi di speranza, «l’idea iniziale è cambiata e piuttosto che far morire un’innocente ne ho cercato il riscatto», spiega il regista e sceneggiatore. Una speranza incarnata da Rebecca Antonaci al suo esordio sul grande schermo nei panni della giovane Mimosa ingenua giovane protagonista di una folle notte che la trasformerà in donna. Al suo fianco anche un cast internazionale di richiamo composto da Lily James (Downton Abbey, Ella), Joe Keery (Stranger Things Rohrwacher e Willem Dafoe. Costanzo, che aveva già dimostrato la sua abilità nel ricreare atmosfere d’altri tempi negli episodi da lui curati per la serie L’amica geniale, qui realizza un viaggio attraverso personaggi e costumi di un’epoca tanto memorabile quanto inquieta. Nella Roma del 1953, la notte prima dell’omicidio Montesi, a Cinecittà si stanno per concludere le riprese di un film peplum ambientato nell’antico Egitto.
Mimosa, ragazza romana nata in una famiglia umile che desidera vederla sposata al più presto, si presenta negli studi di Cinecittà per ottenere un ruolo come comparsa nel film in cui recita la splendida diva di Hollywood Josephine Esperanto (James) affiancata dall’affascinante Sean Lockwood (Keery). Rufus Priori (Dafoe), gallerista americano amico di Josephine, condurrà l’improbabile gruppo in una notte sfrenata e dai risvolti imprevedibili. «Mimosa è una ragazza semplice, che accetta l’invito mondano di un gruppo di attori americani e con loro trascorre una notte infinita. Ne uscirà diversa, all’alba, scoprendo che il coraggio non serve a ripagare le aspettative degli altri, ma a scoprire chi
SORPRESE AL LIDO
n. 3 Venerdì 1 settembre 2023
80ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA
DI VANIA AMITRANO
POOR THINGS
presenze a Cannes: nel 2009 con Dogtooth, premio Un Certain Regard e candidato all’Oscar come miglior film straniero; nel 2015 con The Lobster, premio della giuria e candidato all’Oscar per la sceneggiatura e nel 2017 con Il sacrificio del cervo sacro, premio per la sceneggiatura. Sulla performance di Emma Stone in Povere Creature! Il regista dice: «Ètuttaistintonelcrearequestacreatura, DI OSCAR COSULICH
diversa da qualsiasi cosa mai vista prima. A volte Emma diceva: “Non so cosa diavolo sto facendo, per te va bene?”. In alcuni casi non lo sapevo nemmeno io, così provavamo cose diverse. Poi, mentre stavo montando il film, le mandavo questi messaggini: “Non so come fai a farlo. È incredibile”. È stato qualcosa di magico» n
BASTARDEN (THE PROMISED LAND)
DI CLAUDIA GIAMPAOLO
E
E dopo Pedro Almodóvar a Cannes, Wes Anderson a Venezia. La moda del film breve ha colto i grandi cineasti, un formato interessante (40 minuti per Anderson) in cui condensare una storia e che potrebbe diventare tendenza nei prossimi anni. Un ritorno alle origini, cinema in due rulli come si faceva negli anni del muto e che faceva riempire i nickelodeon.
The Wonderful Story of Henry Sugar è tratto da un racconto di Roald Dahl (l’autore di Willy Wonka) ed è la storia di un uomo molto ricco che viene a sapere dell’esistenza di un guru che ha la capacità di vedere senza usare gli occhi. Naturalmente l’avido figuro vuole padroneggiare questa abilità per uno scopo tutt’altro che nobile: barare nei giochi d’azzardo. Come va a finire non lo sveliamo, ma certamente le vicende
di Henry Sugar sono un bel regalo che Wes Anderson fa a Venezia 80 per celebrare il suo Premio Cartier GlorytotheFilmmaker. Cast naturalmente di prim’ordine, con Ralph Fiennes , Benedict Cumberbatch, Dev Patel, Ben Kingsley e Richard Ayoade. Anderson mancava da Venezia da molti anni, da quando portò in concorso nel 2007 The Darjeeling Limited (da quel giorno tutti corrono al rallentatore quando devono prendere un treno), oltretutto accompagnato proprio da un cortometraggio,
Hotel Chevalier, con Jason Schwartzman e Natalie Portman, rimasto negli annali del festival. Wes Anderson, 54 anni, texano, sarà nei cinema italiani dal 14 settembre con il suo ultimo film, Asteroid City. Questo lungo, però
DAILY n. 3 - VENERDÌ 01.09.2023 p. 3 in Mostra
«L’idea di poter ricominciare da capo come donna, con questo corpo già formato e vedere tutto per la prima volta, provando a capire la natura della sessualità, del potere, del denaro, o delle scelte, con la capacità di decidere di vivere secondo le proprie regole e non quelle della società, mi è sembrata davvero affascinante». Così Emma Stone , alla seconda collaborazione con Yorgos Lanthimos dopo il successo ottenuto nel 2018 con La favorita, ha raccontato cosa l’ha attratta nel ruolo di Bella Baxter in Povere Creature! Il film è la rivisitazione al femminile del tema classico della creatura di Frankenstein, basata sul romanzo PoorThings del famoso autore scozzese Alasdair Gray. La protagonista Bella Baxter è una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter ( Willem Dafoe ). Curiosa di conoscere il mondo esterno, Bella scappa con Duncan Wedderburn ( Mark Ruffalo ), astuto e dissoluto avvocato, in un percorso avventuroso attraverso i continenti, libera da ogni pregiudizio. Il regista, scrittore e produttore greco Yorgos Lanthimos è un veterano della Mostra del Cinema, visto che il suo primo approdo al Lido risale addirittura al 2011 quando poco prima di compiere trentotto anni, vinse con Alps il premio Osella per la sceneggiatura. In seguito Lanthimos ha presentato alla Mostra nel 2013 il corto Necktie e nel 2018 La Favorita, che gli valse le nomination all’Oscar per migliore regia e miglior film. Tre sono state invece le sue
THE WONDERFUL STORY OF HENRY SUGAR
Alessandro De Simone
Dev Patel, Ben Kingsley e Richard Ayoade in The Wonderful Story of Henry Sugar
Il regista Wes Anderson
MICHAEL MANN: «IL MIO FERRARI UMANO E UNIVERSALE»
«Perché raccontare Enzo Ferrari? Perché credo che la sua storia sia profondamente umana e i conflitti della sua vita universali. Il lutto, il dolore, l’amore, l’ambizione. Riguardano tutti noi» Michael Mann non ama definirlo biopic, ma un vero e proprio drama, il suo Ferrari, presentato oggi alla stampa in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia. Da regista - e sceneggiatore, insieme a Troy Kennedy Martin - Mann ha scelto infatti di raccontare un periodo molto particolare della vita di Enzo Ferrari, il 1957, anno in cui il celebre imprenditore modenese si trovò ad affrontare una doppia crisi, personale e professionale. « In quell’anno emersero i più grandi conflitti della sua vita - spiega Mann -. L’azienda rischiava la bancarotta, il suomatrimoniostavaandandoarotoli,avevaappenapersoilfiglioDinoecombattevaconl’ereditàdiunaltro figlio,nonriconosciuto.Quell’annohariunitotuttoilsuopassato,presenteefuturo»
A dare il volto ad Enzo Ferrari un centrato Adam Driver, prima grande star hollywoodiana arrivata al Lido nel pieno dello sciopero grazie alla deroga che permette ai film indipendenti e non appartenenti alla AMPTP di svolgere promozione (Ferrari è prodotto da STX Entertainment). Con Driver, ieri, c’era Patrick Dempsey, che nel film interpreta il pilota Piero Taruffi. «Diamo il nostro pieno sostegno allo sciopero SAG-AFTRA. Siamo contenti di essere qua e supportare un film che non fa parte della AMPTP e che abbiamo girato con tante difficoltà» hanno spiegato.
LA FRASE del giorno
«Nella vita, le cose che funzionano meglio sono anche le più belle da vedere»
Enzo Ferrari/Adam Driver in FERRARI
LINDON E KURYLENKO IN SERIE
Vincent Lindon ci si è ritrovato alla perfezione. «Èstatocomeper un bambino vestire i panni di un cowboy» Olga Kurylenko non ci si è ritrovata affatto. «Sonoilsuoopposto,leihabisogno di una visibilità continua»
Protagonisti della serie D’argent et de sang, diretta da Xavier Giannoli, i due attori hanno vissuto in modo speculare i loro ruoli in questa storia incentrata sul più grande scandalo finanziato francese. «Credochequestosiailruoloche mihapiùappassionatonellamiacarriera», confessa lui. «Ilmiopersonaggiononcercal’amore, ma l’illusione dell’amore» conclude lei. Tiz. Le.
IL SUCCESSO DI “CINEMA REVOLUTION”
Sono stati presentati ieri all’Italian Pavillion i dati di Cinema Revolution, iniziativa organizzata dal Ministero della Cultura assieme a ANICA, ANEC e Fondazione David di Donatello per incoraggiare il pubblico a frequentare le sale durante il periodo estivo. L’incontro, tenuto alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni e di tutti i rappresentanti della filiera cinema, a testimoniare l’interesse del governo per le attività del settore dell’audiovisivo è stato aperto dai saluti del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del vicepremier Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il bilancio dell’iniziativa vanta 13 milioni di presenze per 90 milioni di euro nel periodo tra l’11 giugno e il 27 agosto 2023, pari a +9,8% presenze e +11,1% incassi rispetto al 2011; +13,6% presenze e +21.8% incassi rispetto al 2019 e addirittura +40,0% presenze e 52,8% incassi rispetto al triennio 2017-2019
«Conilbigliettoscontatoa3,50€quest’estateabbiamoavutounatenutaincredibileanchenellearenedi filmuscitiadaprileoancoraprimacomeRapito e Leottomontagne – ha sottolineato Lucia Borgonzoni – i datisonopositiviancherispettoaltrienniopre-pandemia,nonostantenoncisianostatigrandititoliitaliani usciti in estate, mi auguro quindi che il prossimo anno ci saranno». La chiave di Cinema Revolution, che fino al 17 settembre continuerà ad offrire film italiani ed europei a 3,50 €, per concludersi dal 17 al 21 settembre allargando il bonus a tutti i film in sala, è che si tratta di un’iniziativa triennale, il che permetterà alle produzioni italiane di pianificare grandi uscite estive, parallele a quelle dei blockbuster statunitensi.
Oscar Cosulich
IN SICILIA GLI STATI GENERALI DELL’AUDIOVISIVO
Si svolgeranno a Ortigia in aprile gli Stati generali dell’audiovisivo convocati dal Ministero della Cultura. Lo ha annunciato il sottosegretario Lucia Borgonzoni in un incontro dedicato alla Sicilia Film Commission, occasione per un punto sull’attività svolta e i nuovi progetti: “Non so immaginare una storia che non possa essereambientatainSicilia- ha detto l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata - perlavarietàericchezza delterritorio.Siamostatitraiprimiacogliereleprofondeconnessionitraaudiovisivoesviluppodelturismo” “Abbiamo coadiuvato - ha ricordato il responsabile della Film Commission siciliana Nicola Tarantino - oltre 100traproduzionieco-produzioni,epiùdi150altrerealizzazioni,comespotevideoclip”. La Sicilia si è dotata di una mappatura video di tutte le location offerte dalla regione: “Neabbiamomappate380,colcontributo degliallievidelCSCdiPalermo”, ha concluso Ivan Scinardo, direttore della sede palermitana della struttura.
Driver torna ad interpretare un’icona italiana dopo il Maurizio Gucci di Gucci(2022), spostandosi dal mondo della moda a quello dei motori. Un mondo che conosceva poco, ammette, ma che lo ha lasciato affascinato: «Piùchedallemacchine(chelaproduzionenonmihalasciatotoccarepiù ditanto!)sonorimastoaffascinato dalla mentalità dei piloti Capisci quanto sia importante rimanere focalizzati sul momento perché non puoipermettertidistrazioni.Questomindsetmi è statoutileperinterpretareilpersonaggio.Enzoèistintivo, impulsivo,riesceacompieredecisionivelociedasolo,grazieadunfocussemprepresente». Chi invece non vedeva l’ora di mettersi al volante di quelle macchine storiche, Patrick Dempsey, pilota professionista (oltre che attore) e grande appassionato di gare. «ConoscevolastoriadiEnzo,avevolettoilibri,miavevasempre affascinatoquestomondo.QuandomicapitòdileggereloscriptdiMichaeloltre10annifa,hosubitopensato: ‘Èilmigliorcopionemaiscrittonelmondodeimotori’.Volevofarneparteatuttiicosti».
Claudia Giampaolo
LA STORIA DEL CINEMA? È NEI POSTER
Per la mostra “Manifesti da salvare” a cura di Luca Siano, fino al 9 settembre alla Sala Laguna, sono stati scelti cinque manifesti significativi per ogni decennio, dagli anni ’40 ai ’70, a costituire un percorso iconografico, cronologico e storico che presenterà in tutto 20 affissioni originali in prima edizione, alcune mai esposte prima.
H APPUNTAMENTI H
Ore 09.30. SALA CONFERENZE STAMPA. Cartier, the art and craft of cinema, presenta una conversazione con Damien Chazelle e Justin Hurwitz.
Ore 10.00. HOTEL EXCELSIOR. SPAZIO VENETO.
Premio Vincenzoni 9ª edizione a cura dell’Associazione Luciano Vincenzoni con Marco Biscarini, Cecilia Valmarana, Paola Brunetta e Paolo Ruggieri presidente dell’Associazione.
Ore 10.30. HOTEL EXCELSIOR ITALIAN PAVILION. Presentazione dei dati sui consumi e i numeri del cinema e dell’audiovisivo del nuovo studio commissionato dalla DGCA del Mic a SWG e Cattolica. Con Lucia Borgonzoni, Sottosegretario Mic; Nicola Borrelli, Direttore generale cinema e audiovisivo Mic; Riccardo Grassi, SWG; Bruno Zambardino, DGCA Mic.
Ore 11.00. HOTEL EXCELSIOR SALA TROPICANA. Cerimonia di consegna dei riconoscimenti del Premio Cinema Campania 2023. Tra i premiati Edoardo de Angelis e Francesca Ceccarelli, rappresentante di Adamantis Europe Ltd che ha realizzato il simulacro del sommergibile “Cappellini” utilizzato nel film Comandante
Ore 14.00. CASA DEGLI AUTORI. Incontro con Vittorio Moroni regista de L’invenzione della neve con Elena Gigliotti e Alessandro Averone, Anna Ferruzzo, Anna Bellato, distribuito da I Wonder.
Ore 14.30. HOTEL EXCELSIOR ITALIAN PAVILION
Cinecittà presenta in collaborazione con Infinix, un panel sul tema New Image, new lifestyle. Cinema in the New Media Time. Tra gli altri intervengono Yang Ying, Jacqueline Fernandez, Anish Kapoor.
Ore 15.00. HOTEL EXCELSIOR SPAZIO REGIONE VENETO. Presentazione de La città macchina, nuovo film della serie Città Novecento che quest’anno è Verona. Protagonista Alessandro Preziosi. Intervengono Diego Biello, produttore e regista, Barbara Bissoli, vice sindaco del comune di Verona, Benno Albrecht, rettore IUAV. Modera Monica Marangoni giornalista Rai e co-protagonista del film.
Ore 15.30. CASA DEGLI AUTORI: masterclass con Adrian Wotton organizzata dalle Giornate degli Autori con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e Isola Edipo.
Ore 15.30. SALA CONFERENZA STAMPA. Masterclass di Nicolas Winding Refn.
Ore 16.10. HOTEL EXCELSIOR ITALIAN PAVILIONPresentazione dei sette progetti in lavorazione selezionati dalla Marche Film Commission. I produttori presenteranno le loro opere attraverso video promo ed estratti. In anteprima anche il nuovo spot promozionale di Marche Film Commission.
Ore 17.00. HOTEL EXCELSIOR SPAZIO REGIONE VENETO. Ana De La Reguera è la madrina della 21ªedizione del Premio Kinéo, diamanti al cinema. Intervengono Massimiliano Orfei, CEO Vision Distribution, Tarak Ben Ammar, presidente Quinta Communications e Eagle Pictures, Paola Curcio, responsabile editoriale Ufficio Edizioni Mediaset. Ore 17.00. LA CASA DI THE HUMAN SAFETY NET, VENEZIA: Lights! Camera! Impact! Un’esplorazione e una celebrazione del cinema che mette la creatività al servizio di questioni sociali. Ospiti la regista Tamara Kotevska, il fotografo e regista Platon e la stilista Diane von Fürstenberg. Alle 19.30 cocktail per celebrare la prima edizione dell’Impact Award a Venezia 80.
Ore 18.00. TERRAZZA BIENNALE. Catalyst studios celebra le donne alla Mostra di Venezia. Ci saranno Mariette Rissenbeek, direttore della Berlinale, Amanda Toney, Annamaria Granatello, Laura Delli Colli, Giulia Rosa D’Amico, Bela Padilla. Accesso su invito.
Ore 18.00. REEF - DES BAINS. Cosmopolitan propone interviste alla conduttrice Giulia Salemi e a Pierpaolo Pretelli. Ci saranno anche l’imprenditrice Cristina Fogazzi, la cantautrice Malika Ayane, la content creator e stylist Ludovica Ragazzo, l’autore Paolo Stella, Sara Ciocca e il cantautore Giovanni Caccamo.
Ore 18.00. HOTEL EXCELSIOR SALA SPAZIO CINEMATOGRAFICO. Giancarlo Giannini sarà alla presentazione del Gardaland Resort, che si propone come set per film e cortometraggi.
Ore 18.00. HOTEL EXCELSIOR SPAZIO CINECITTÀ. Presentazione alla stampa dei cinque film candidati alla quarta edizione del Premio Lux del pubblico. Saranno annunciati da Evelyn Regner, vicepresidente del Parlamento europeo.
Ore 20.00. HOTEL DES BAINS. Apertura dopo 13 anni del set utilizzato nel 1971 in Morte a Venezia da Luchino Visconti con un party organizzato dalla Campari (ingresso su invito).
in Mostra
LIDO LAND
DISEGNI
DAILY n. 3 - VENERDÌ 01.09.2023 p. 5 in Mostra www.stefanodisegni.it
AL LIDO con STEFANO
Piero Ferrari con il regista Michael Mann
Patrick Dempsey accanto a una delle Ferrari usate nel film.
Un esempio delle eccentricità presenti sul tappeto rosso di Venezia 80.
Adam Driver sul red carpet.
Caterina Murino
SALA DARSENA
The wall that is no more
The second day of Venice 80 certified yesterday a new step forward in destroying the wall that has separated films and their actors, directors and writers from the world of series, including the art-house series. The Venice Film Festival, which was among the first years ago to open its doors to a genre that has left the term fiction to generalist TV to give cinematic dignity to the word “series”, hosts this year, out of competition, the premiere of D’Argent et De sang, by French director Xavier Giannoli. Vincent Lindon, a fetish actor in French cinema, is the lead, abandoning the fast pace of cinema to work over a year on the set of this series. And Lindon, co-star in 2021 in the groundbreaking Cannes Golden Palm Titane, yesterday called the role in Giannoli’s series “the most important of his career,” proving even to recalcitrant French audiences that the differences between cinema and series now have no reason to exist. A trend predicted ten years ago by Bernardo Bertolucci, the first Maestro who was convinced that “series will increasingly be the new terrain of expression for art-house cinema.” Since then, the direction taken by authors and producers was traced, albeit travelled slowly, at least until the advent of the pandemic, which accelerated the phenomenon, certified last February at another major festival, the Berlinale, by none other than His Majesty Steven Spielberg, who announced his first series as director based on a Stanley Kubrick project. Shortly following is the announcement that even Robert De Niro will turn to a series, starring in and executive producing Zero Day, a political thriller for Netflix. Meanwhile, series are also conquering the big festivals. And if at Cannes in May it was Lily Rose Depp’s exploits in the series The Idol that created a real stir, two months earlier, at the Berlinale, it was Elisa Amoruso’s The Good Mothers, inspired by the true story of Lea Garofalo, the first title to win the Series Awards established by that prestigious festival. It was good news for the Italian audiovisual sector, which occupies cutting-edge positions in auteur seriality.
Tiziana Leone
in Mostra
Direttore Responsabile: Flavio Natalia - Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione) - In Redazione: Emanuele
Bucci, Alessandro De Simone; Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo - Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www. chinchio.it.
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L’INVENZIONE DELLA NEVE RACCONTA IL SALENTO
L’IMPEGNO DI APULIA FILM COMMISSION PER IL FILM DI VITTORIO
MORONI: “CONTRIBUIAMO ALLA CRESCITA DELLA PUGLIA”
L’invenzione della neve di Vittorio Moroni, che apre stasera le Notti veneziane (lo spazio delle Giornate degli Autori dedicato al cinema italiano d’autore), porta di nuovo alla ribalta il territorio pugliese, frequentatissimo ormai dal cinema internazionale. Girato tra Lecce, Carmiano, Otranto e Castro Marina, racconta la vicenda di Carmen che proviene da un passato difficile: sottratta alla madre nell’adolescenza è cresciuta in casa-famiglia. La storia è interpretata da Elena Gigliotti, Alessandro Averone, Anna Ferruzzo, Anna Bellato, Eleonora De Luca e Carola Stagnaro e prodotta da 50Notturno (produzione esecutiva Fluid Produzioni, distribuzione I Wonder). Decisivo
PHOTOPHOBIA
GIORNATE DEGLI AUTORI - EVENTI SPECIALI
Due registi slovacchi, Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík, arrivano in Ucraina. Tra le rovine di una guerra devastante decidono di assumere un punto di vista alternativo, quello di due bambini, Niki e Vika, che hanno trovato riparo in una stazione della metropolitana di Kharkiv, nella zona nord est del Paese. Ostrochovský e Pavol Pekarčík girano in Super 8 e non hanno intenzione di nascondere nulla, semplicemente inseguono il quotidiano nella distruzione, pedinano la vita ostinata, mentre il legame di questi due bambini si rafforza, fino a far trovare loro di nuovo il coraggio di sentire il sole sul viso. «Abbiamofilmatoleimmaginidiunpaese devastatodallaguerracomesecorrispondesseroa quellediunbambinotraumatizzato–ilsognofebbrilediunpassatoremoto–sesoloilpubbliconon sapessechequestaèlarealtàodiernadell’Ucraina»
Claudia Giampaolo
per la realizzazione è stato il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e della Regione Puglia. “L’importantepresenzapuglieseall’interno della kermesse lagunare – ha commentato Annamaria Tosto, Presidente di Apulia Film Commission - sintetizza,inparte,ilgrandelavorodiRegionePugliae ApuliaFilmCommissionsuidiversisegmentidell’industriaaudiovisiva.Unlavoro destinato a rinnovarsi attraverso i nuovi fondi e le nuove azioni che saranno messeincampogiànelleprossimesettimanepercontinuareacontribuirealla crescita culturale ed economica della Puglia”.
LIFE IS NOT A COMPETITION BUT I’M WINNING
Id., Germania, 2023. Regia Julia Fuhr
SIDONIE AU JAPON
Id., Francia, 2023. Regia Élise Girard. Interpreti Isabelle Huppert, August Diehl, Tsuyoshi Ihara. Durata 95’
PRIMA MONDIALE, OPERA PRIMA
La sceneggiatrice e regista olandese Stefanie Kolk è autrice dal 2012 di apprezzati corti come Clan, Harbour ed Eyes on the Road e del video musicale Sarah Walk: Still Frames (2017) sulla cantautrice di Chicago. Melk, da lei sceneggiato con Nena van Driel (sceneggiatrice della miniserie WTF?!), segna l’esordio nel lungometraggio e affronta il tema di una rinascita nella sofferenza, resa possibile dallo spirito di condivisione. Giorni dopo aver partorito un bambino nato morto, il seno di Robin (Frieda Barnhard) inizia a produrre latte, non volendolo buttare via, la donna decide di offrirlo a chi ne ha bisogno. La ricerca di un luogo per la donazione si rivela però più difficile del previsto e il suo latte inizia a invadere il congelatore, la sua relazione e la sua vita.
Emanuele Bucci
PRIMA MONDIALE, OPERA PRIMA
Contro le discriminazioni nel mondo dello sport si schiera Life Is Not a Competition but I’m Winning, opera prima di Julia Fuhr Mann in gara alla Settimana Internazionale della Critica Nel film, un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene per celebrare chi dalla possibilità di vincere è stato escluso. Incontriamo così la maratoneta transgender Amanda Reiter, che ha dovuto affrontare i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e l’atleta degli 800 metri Annet Negesa, esortata dalle federazioni internazionali a sottoporsi a chirurgia ormonale. «Un oggetto alieno», ha detto la Delegata Generale della SIC Beatrice Fiorentino, dove «immagini di oggi e di ieri riscrivono la narrazione sportiva ufficiale che vuole gli atleti vincitori o vinti». In concorso per SIC@SIC abbiamo invece il corto We Should All Be Futurists di Angela Norelli. Em. Bu.
GUERRE STELLARI
DAILY n. 3 - VENERDÌ 01.09.2023 p. 7 in Mostra
Slovacchia, Repubblica Ceca, Ucraina, 2023, Regia Ivan Ostrochovský, Pavol Pekarčík Interpreti Nikita Tyshchenko, Viktoriia Mats, Yana Yevdokymova, Yevhenii Borshch, Anna Tyshchenko, Vitaly Pavlovitch, Tatiana Valentynovna. Durata 71’
Mann. Con Annet Negesa, Amanda Reiter, Caitlin Fisher, Daniel Marin Medina, Chun Mei Tan, Eva Maria Jost. Durata 1h e 19’.
F. Ferzetti L’ESPRESSO A. Finos REPUBBLICA P. Mereghetti IL CORRIERE DELLA SERA M. Mancuso IL FOGLIO F. Alò IL MESSAGGERO A. De Grandis IL GAZZETTINO F. Pontiggia IL FATTO QUOTIDIANO M. Gottardi LA NUOVA VENEZIA F. Caprara LA STAMPA P. Armocida IL GIORNALE C. Piccino IL MANIFESTO MEDIA COMANDANTE HH½ HHHH HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH½ HH½ HHH½ HHHH H 2,9 FERRARI NP HHH HH HHH HH HHH½ HH½ HHH½ HHH HHH½ HHH 2,9 DOGMAN NP HH½ HH HHHHH HHH½ HHHH H½ HHHH HH HH H 2,8 EL CONDE HHHH HH½ H½ H HH HH½ HH½ HH HHHH HHHH HHH½ 2,7 HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE NP VOTO NON PERVENUTO
Lisa Thiene
Il regista Vittorio Moroni con Elena Gigliotti.