DAILY#7 - 15. Festa del Cinema di Roma (22 ottobre 2020)

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GIOVEDÌ

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15/25 OTTOBRE 2020


Programma GIOVEDÌ 22 h. 09.00 Sala Sinopoli SELEZIONE UFFICIALE press

THE SHIFT Alessandro Tonda Italia, Belgio, 83’

h. 09.00 Sala Petrassi SELEZIONE UFFICIALE press

EL OLVIDO QUE SEREMOS Fernando Trueba Colombia, 136’

h. 09.30

Cinema Caravaggio ALICE NELLA CITTÀ press | accr.

IL MIO CORPO Michele Pennetta Italia, Svizzera, 80’

h. 11.00

My Cityplex Savoy Acea, Sala 2 SELEZIONE UFFICIALE accr.

ANOTHER ROUND Thomas Vinterberg Danimarca, 116’

h. 11.00 Cinema Caravaggio ALICE NELLA CITTÀ accr.

PUNTA SACRA Francesca Mazzoleni Italia, 96’

h. 11.30 Sala Sinopoli ALICE NELLA CITTÀ scuole

PUNTA SACRA Francesca Mazzoleni Italia, 96’

h. 11.30

Sala Petrassi SELEZIONE UFFICIALE TUTTI NE PARLANO press

PENINSULA Yeon Sang-ho Corea del Sud, 116’

h. 11.30

MAXXI SELEZIONE UFFICIALE accr.

HOME Franka Potente Germania, Francia, 100’

h. 11.30 My Cityplex Savoy, Sala 1 SELEZIONE UFFICIALE accr. AMMONITE Francis Lee UK, 117’

h. 11.30 Cinema Caravaggio ALICE NELLA CITTÀ press | accr.

h. 15.30 My Cityplex Europa SELEZIONE UFFICIALE TUTTI NE PARLANO pubb. € 10 | accr. THE COURIER Dominic Cooke UK, 112’

h. 16.00

MAXXI PRE-APERTURE pubb. € 6 | accr.

L’AMORE NON SI SA Marcello Di Noto Italia, 92’

h. 16.00

My Cityplex Savoy Acea, Sala 1 SELEZIONE UFFICIALE pubb. € 10 | accr.

DE NOS FRÈRES BLESSÉS Hélier Cisterne Francia, Belgio, Algeria, 105’

h. 17.30

My Cityplex Savoy Acea, Sala 2 SELEZIONE UFFICIALE pubb. € 10 | accr.

DES HOMMES Lucas Belvaux Francia, Belgio, 100’

h. 18.00

Casa del Cinema, sala Deluxe RETROSPETTIVA SATYAJIT RAY ingresso su prenotazione

DISTANT THUNDER Satyajit Ray India, 1973, 101’

h. 18.30

Sala Sinopoli SELEZIONE UFFICIALE pubb. € 23 | accr.

EL OLVIDO QUE SEREMOS Fernando Trueba Colombia, 136’

h. 18.30 MAXXI I FILM DELLA NOSTRA VITA ingresso su prenotazione

STAR WARS EPISODE IV A NEW HOPE George Lucas USA, 1977, 121’

h. 18.30

My Cityplex Savoy Acea, Sala 1 SELEZIONE UFFICIALE TUTTI NE PARLANO pubb. € 10 | accr.

THE COURIER Dominic Cooke UK, 112’

h. 18.30 Cinema Caravaggio ALICE NELLA CITTÀ pubb. € 9 | accr.

NIGHT OF THE KINGS Philippe Lacôte Costa d’Avorio, Francia, Canada, 92’

h. 18.30

Sala Alice TimVision Nuvola ALICE NELLA CITTÀ pubb. € 9 | accr.

HANGRY BUTTERFLIES Maruska Albertazzi Italia, 80’

h. 19.00 Sala Petrassi SELEZIONE UFFICIALE inviti | accr.

EL OLVIDO QUE SEREMOS Fernando Trueba Colombia, 136’

h. 19.00

My Cityplex Savoy Acea, Sala 4 RIFLESSI press

MARINO Y ESMERALDA Luis R. Garza Messico, 75’

h. 19.00 My Cityplex Europa SELEZIONE UFFICIALE pubb. € 10 | accr. WE ARE THE THOUSAND L’INCREDIBILE STORIA DI ROCKIN’1000 Anita Rivaroli Italia, 78’

h. 20.00 Teatro Palladium RIFLESSI pubb. € 5 LE EUMENIDI Gipo Fasano Italia, 70’

h. 20.30

My Cityplex Savoy Acea, Sala 2 SELEZIONE UFFICIALE pubb. € 10 | accr.

WE ARE THE THOUSAND L’INCREDIBILE STORIA DI ROCKIN’1000 Anita Rivaroli Italia, 78’

Palazzo Merulana, nato dal proficuo incontro tra Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture, ospita la mostra foto-cinematografica Vittorio Storaro: Scrivere con la Luce, una selezione di 70 immagini realizzate con la tecnica della doppiaimpressione tratte dai lavori più celebri del Maestro, poste a confronto con riproduzioni di opere d’arte che sono state sua fonte d’ispirazione nell’attività di indagine sul rapporto tra la cinematografia e le altre arti. «Sentivo e sento la necessità di capire fino in fondo il mio lavoro, gli elementi che mi hanno portato a suggerire determinate scelte ai registi con cui ho lavorato, confrontandomi poi con tutti i componenti della squadra realizzativa, dai costumisti agli scenografi. Esculapio fu il primo a mettere in evidenza la correlazione tra i comportamenti umani e la diversa luce: luce che non arriva solamente agli occhi, ma al corpo intero, scatenando reazioni fisiche, alterando il nostro battito cardiaco, suscitando emozioni che fisicamente possiamo riscontrare nel respiro e addirittura nel metabolismo». Già tre volte Premio Oscar per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, Reds di Warren Beatty e L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, vincitore di numerosi altri riconoscimenti, con questa mostra Vittorio Storaro si presenta in una veste insolita, ovvero ‘essenzialmente’ come fotografo, narratore per immagini fisse di una storia che si intreccia e trova punti di contatto con le opere della Collezione Cerasi di Palazzo Merulana. Fino all’1 novembre | Palazzo Merulana, via Merulana 121, Roma www.palazzomerulana.it

THE CHESS PLAYERS Satyajit Ray India, 1977, 129’

h. 21.00

My Cityplex Savoy Acea, Sala 3 SELEZIONE UFFICIALE press

UNDER THE OPEN SKY Miwa Nishikawa Giappone, 126’

h. 21.00

Sala Alice TimVision Nuvola ALICE NELLA CITTÀ pubb. € 9 | accr.

MAINSTREAM Gia Coppola USA, 94’

h. 21.30 MAXXI RIFLESSI pubb. € 12 | accr.

HONEYDEW Devereux Milburn USA, 106’

h. 21.30

My Cityplex Savoy Acea, Sala 1 SELEZIONE UFFICIALE pubb. € 10 | accr.

EL OLVIDO QUE SEREMOS Fernando Trueba Colombia, 136’

h. 21.30 My Cityplex Europa SELEZIONE UFFICIALE TUTTI NE PARLANO pubb. € 12 | accr.

PENINSULA Yeon Sang-ho Corea del Sud, 116’

h. 22.00 Sala Sinopoli SELEZIONE UFFICIALE pubb. € 12 | accr. THE SHIFT Alessandro Tonda Italia, Belgio, 83’

h. 22.30 Sala Petrassi SELEZIONE UFFICIALE inviti | accr.

h. 20.30

THE SHIFT Alessandro Tonda Italia, Belgio, 83’

MAINSTREAM Gia Coppola USA, 94’

h. 22.30 Cinema Caravaggio ALICE NELLA CITTÀ press | accr.

Cinema Caravaggio ALICE NELLA CITTÀ pubb. € 9 | accr.

MOVIDA Alessandro Padovani Italia, 69’

VITTORIO STORARO: SCRIVERE CON LA LUCE

h. 21.00

Casa del Cinema, sala Deluxe RETROSPETTIVA SATYAJIT RAY ingresso su prenotazione

GAGARINE Fanny Liatard, Jérémy Trouilh Francia, 97’

AGENDA ROBERTO PERPIGNANI Il montaggio cinematografico tra passato e futuro L’incontro con il montatore Roberto Perpignani propone una riflessione sulle varie discipline linguistiche e le specificità che le rendono uniche. h. 11.30 | Teatro Studio G. Borgna | ingresso su prenotazione INCONTRO CON GABRIELE MAINETTI Incontro in presenza (collegamento streaming con My Cityplex Savoy Acea, sala 3, solo per accreditati). Muove i primi passi come attore ne Il cielo in una stanza e nella fiction Stiamo bene insieme. Nel 2004 approda alla regia con il corto Il produttore, ma il vero successo arriva una decina di anni dopo, grazie al film di debutto Lo chiamavano Jeeg Robot, prodotto da Goon Films - da lui fondata nel 2001 - e vincitore di sette David di Donatello. h. 16.30 | Sala Sinopoli | € 15 UN PONTE PER IL NOSTRO TEMPO Sotto il sole e la pioggia, di notte e durante la pandemia, il cantiere del Ponte di Genova non si ferma per edificare un’opera che resterà nella storia. Tra cordoglio e orgoglio, in dodici mesi, le mani e le menti di oltre mille uomini lavorano, da nord a sud. Raffaello Fusaro firma il racconto cinematografico di un sorprendente cantiere umano, i sentimenti e l’arco della costruzione di un’idea più che di un’opera. h. 17 | Sala Petrassi CHARITY GALA DINNER Torna il tradizionale appuntamento che coniuga cinema a e solidarietà, promosso dal Gruppo Barletta e con la direzione organizzativa di Agnus Dei di Tiziana Rocca. La raccolta fondi di quest’anno è destinata alla Fondazione Telethon e Croce Rossa Italiana. Villa Miani | t. 0639746600 tizianaroccacomunicazione@gmail.com


di Giorgio Placereani

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FOCUS

YEON SANG-HO

SELEZIONE UFFICIALE/ TUTTI NE PARLANO

PENINSULA YEON SANG-HO Gang Dong-won, Lee Jung-hyun, Lee Re, Kwon Hae-hyo, Kim Min-jae, Koo Kyo-hwan (Corea del Sud, 2020, 116’) Jungseok è un ex soldato scampato al contagio di un’epidemia zombi che ha coinvolto la penisola coreana quattro anni prima. Trasferitosi a Hong Kong, un giorno viene contattato da un gruppo di criminali per portare a termine una missione molto pericolosa: dovrà recuperare un camion nel centro di Seoul e portarlo fuori dal paese senza dare nell’occhio. Jungseok accetta così di tornare nella sua terra infestata dagli zombie. Tutto sembra andare a buon fine quando una milizia, nota come Unità 631, interviene per mandare all’aria la sua missione. Vittima di un’imboscata, Jungseok si ritrova circondato da famelici zombi, ma scopre anche che nella penisola vivono ancora molti uomini che come lui sono riusciti a evitare contagio. di

YEON SANG-HO Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico sudcoreano, Yeon Sangho è conosciuto soprattutto per aver diretto i film d’animazione The King of Pigs (2011), The Window, The Fake (2013) e Seoul Station (2016). Attraverso i suoi film è diventato uno dei principali portavoce dei problemi che affliggono la Corea del Sud, come con Train to Busan (2016), in cui dietro alla facciata dello zombie movie il regista muove una riflessione sociologica sul suo paese.

SELEZIONE UFFICIALE

THE SHIFT con

di ALESSANDRO TONDA Clotilde Hesme, Adamo Dionisi, Adam Amara (Italia, Belgio, 2020, 83’)

Due giovani studenti, Eden e Abdel, stanno portando a compimento quanto progettato: irrompere in una scuola di Bruxelles e fare strage di coetanei. Tutto sembra filare secondo i piani ma qualcosa si inceppa e la cintura di Abdel scatta prima del previsto, coinvolgendo Eden nell’enorme esplosione. Sul posto arrivano i paramedici Isabel e Adamo che soccorrono il ragazzo senza sapere che si tratta proprio di uno dei terroristi. Durante il trasporto in ambulanza Eden ha ancora addosso la sua cintura esplosiva e non sembra voler rinunciare al folle gesto. Quando i paramedici si accorgono di quello che sta per accadere Eden ha già preso il possesso del mezzo e minaccia di premere il bottone. ALESSANDRO TONDA Classe 1982, Alessandro Tonda è diplomato in regia cinematografica presso la Nuova Università del Cinema e della Televisione di Cinecittà. Ha lavorato soprattutto come aiuto regista, sia per il cinema (Fuga da Reuma Park, Suburra, Sicilian Ghost Story), sia per la televisione (le serie Romanzo Criminale e Gomorra). Ha realizzato videoclip e cortometraggi (The Bookmakers, 2015) prima di esordire nel lungometraggio con The Shift.

Yeon Sang-ho (Seoul, 1978), laureato in storia dell’arte, viene dall’animazione. Dopo alcuni corti, ha esordito nel lungometraggio con il premiatissimo The King of Pigs (2011), nel quale esprime una cupezza pessimistica che ritroveremo in tutte le sue opere. Il suo terzo e più famoso lungometraggio d’animazione (dopo The Fake, 2013) è il bellissimo Seoul Station, che crea un dittico narrativo – su un’invasione di zombi in Corea – con l’esordio di Yeon nel film dal vero, Train to Busan. Questa coppia di film, del 2016, aderisce alla concezione contemporanea degli zombie movies che abbandona il concetto delle lente e gementi macchine di carne dei classici di George A. Romero: gli zombi di Yeon si muovono come se avessero il corpo dolorosamente snodato, ruggendo, e sono velocissimi. Il dittico degli zombi di Yeon presenta uno spaccato fortemente negativo della società coreana, che si può correlare ai vari film sulla corruzione, la prepotenza e l’autoritarismo usciti nel paese negli ultimi anni, da Inside Men di Woo Min-ho a The Unfair di Kim Sung-je, da The King di Han Jae-rim a The Mayor di Park In-je, o, su fatti storici, A Taxi Driver di Jang Hoon e The Man Standing Next di Woo Min-ho. Che si svolga tra i senzatetto di Seoul (il primo film) o tra i passeggeri di un treno in corsa (il secondo), in ambo i casi l’invasione degli zombi serve da cartina di tornasole per rivelare la debolezza interna di una società conformista e intrinsecamente fragile. Non per nulla il recentissimo sequel di Train to Busan, Peninsula, si svolge qualche anno dopo in una Corea completamente crollata, ed è molto influenzato dalla serie Mad Max. Anche il meno noto Psychokines (2018) coniuga al cinema di genere (i supereroi) un tema sociale, con una grande società che abusa del suo potere mediante malavitosi e poliziotti compiacenti. Yeon Sang-ho possiede un’eccellente capacità di messa in scena e un fulminante senso visuale che senza dubbio si può collegare al suo amore per l’animazione.

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RIFLESSI

di Davide Carbone

WE ARE THE THOUSAND – L’INCREDIBILE STORIA DI ROCKIN’1000 di ANITA

RIVAROLI (Italia, 2020, 78’)

Un documentario che racconta la storia di Rockin’1000, la più grande ‘rock band’ esistente, nata il 26 luglio 2014, quando mille musicisti provenienti da tutta Italia si ritrovano all’Ippodromo di Cesena per suonare insieme la celebre Learn to Fly dei Foo Fighters. Lo scopo? Richiamare l’attenzione della band americana per convincerla a programmare un concerto nella città. L’esibizione è un successo e raggiunge numeri di visualizzazione talmente elevati da convincere davvero i Foo Fighters a suonare a Cesena. Ma l’incredibile avventura dei mille non si ferma al primo obiettivo raggiunto e il viaggio prosegue con numerose altre esibizioni, mentre i numeri dei componenti continuano a salire.

HONEYDEW di DEVEREUX

MILBURN Sawyer Spielberg, Malin Barr, Barbara Kingsley (USA, 2020, 106’) con

Dopo essere stati cacciati dal campeggio, Sam e Riley si ritrovano di notte nel bel mezzo della sperduta campagna per un guasto all’auto. In cerca di un telefono, suonano alla casa di Karen, un’anziana contadina apparentemente bizzarra e con un figlio ancora più strano di lei. Mentre aspettano che qualcuno arrivi a soccorrerli, Karen comincia a mostrare la sua vera personalità e quello che era solo un sospetto si trasforma presto in incubo. Un horror dallo schema classico, ma che piega le dinamiche del genere grazie ad un umorismo macabro, un sonoro stravagante e un linguaggio visivo giocoso.

FEDELTÀ / TRADIMENTI NICOLA LAGIOIA

TRUMAN CAPOTE MACRO, h. 19

I FILM DELLA NOSTRA VITA

STAR WARS EPISODE IV A NEW HOPE di GEORGE

LUCAS (USA, 1977, Colore, 121’) Valerio Carocci: «A long time ago, in a galaxy far, far away...: qualsiasi altra parola è superflua, buona visione e partecipazione». MAXXI, h. 18.30 (su prenotazione) scelto da

PLAYLIST

FOO FIGHTERS L’universo musicale era ancora scosso dalla straziante fine di Kurt Cobain: quel fatidico 1994 registrava nell’arco di pochi mesi la morte di un artista che fu simbolo generazionale, la fine di un gruppo altrettanto cruciale come i Nirvana e la nascita di un nuovo progetto che proprio un pezzo dei Nirvana aveva al centro, precisamente il batterista Dave Grohl, che dei neonati Foo Fighters figurava all’inizio come chitarrista, cantante, bassista e batterista. Mai da parte di Grohl c’è stata la volontà di riproporre in questo progetto le irripetibili sensazioni vissute con Cobain e il bassista Krist Novoselic: una scelta che si è di sicuro rivelata vincente, rendendo i Foo Fighters un’autentica istituzione del panorama post-grunge e alternative rock, con 11 dischi pubblicati e 3 Grammy vinti per il miglior album: nel 2001 con There Is Nothing Left to Lose, tre anni dopo per One by One e nel 2008 grazie a Echoes, Silence, Patience & Grace.

Everlong (1997)

Riff di chitarra poderosi, un video surreale e visionario diretto da Michel Gondry per un brano inserito tra l’altro nella colonna sonora di diversi videogiochi di culto.

Learn to Fly (1999) La canzone nel 2015 è stata suonata e cantata da 1000 musicisti italiani contemporaneamente trovando l’approvazione entusiasta di Grohl e soci, che hanno replicato l’evento in un loro concerto. Times like These (2002) Dopo che Grohl si ruppe la gamba durante un concerto, rinunciando alla presenza a Glastonbury, i Florence and the Machine tributarono una versione acustica da brividi di questa canzone dallo storico palco del Somerset. Walk (2005) Composta da Grohl dopo aver insegnato alla figlia Violet May a camminare, il video è ispirato a Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher, con l’ex Nirvana nei panni del protagonista Michael Douglas.

TU NON UCCIDERAI

Avete sentito citare la Bibbia. Ma anch’io posso leggervela. Aprì una copia del Vecchio Testamento. Ed ecco qui alcune cose che il Testo Sacro può dire in proposito. Nell’Esodo venti, versetto tredici, abbiamo uno dei Dieci Comandamenti: Tu non ucciderai. Questo si riferisce a uccisioni non legali. È sicuramente così, perché nel Capitolo seguente, versetto dodici, la punizione per la disubbidienza a quel comandamento è: Colui che percuoterà un uomo provocandone la morte, sarà di certo messo a morte. Ora il signor Fleming vuole forse farvi credere che tutto ciò è stato mutato dalla venuta di Cristo. Non è così, poiché Cristo dice: «Non credete che sia giunto a distruggere la legge, o i profeti: non a distruggere sono venuto ma a colmare». E infine… A questo punto Green cercò tra le pagine e chiuse, incidentalmente parve, la Bibbia, al che i dignitari legali forestieri sogghignarono dandosi di gomito l’un l’altro, perché quello era un vecchissimo trucchetto da tribunale: l’avvocato che, leggendo le Sacre Scritture, finge di perdere il segno e poi riprende, come fece ora Green: «Non importa. Credo di poterlo citare a memoria. Genesi nove, versetto sei: «Colui che spargerà sangue d’uomo, dall’uomo vedrà spargere il proprio sangue». Da A sangue freddo di Truman Capote

RETROSPETTIVA/ SATYAJIT RAY

SHATRANJ KE KHILARI

(THE CHESS PLAYERS) (India, 1977, 129’)

Wazed Ali Shah è il sovrano di Awadh, uno degli ultimi regni indipendenti dell’India. Gli inglesi tengono d’occhio questo ricco paese e inviano il generale Outram in missione segreta per spianare la strada dell’annessione. Ali Shah, malgrado gli intrighi e le manovre politiche, rimane isolato nel suo palazzo dove compone poesie e ascolta musica. Intanto, anche i nobili Mir e Mirza, amici inseparabili, ignorando la situazione esterna, trascorrono le loro giornate giocando a interminabili partite di scacchi. Per dedicarsi così tanto al gioco, i due uomini trascurano le mogli e piano piano abbandonano la famiglia. Lontani dai parenti e dai tragici eventi storici, i due nobili continueranno instancabilmente a giocare a scacchi.

ASHANI SANKET (DISTANT THUNDER) (India, 1973, 101’)

Durante la Seconda guerra mondiale, in un villaggio della provincia indiana del Bengala un giovane uomo di nome Gangacharan e la moglie Anang vivono sulla propria pelle le tragiche conseguenze della Grande Carestia del 1943. Sotto la pressione della fame non valgono più le stesse regole e l’evento catastrofico di cui si sentono i tuoni lontani trasformerà radicalmente l’identità del villaggio e la vita dei suoi abitanti. Attraverso gli occhi dei due protagonisti, il regista racconta il cambiamento profondo di una società che deve abbandonare la tradizione senza però rinunciare completamente alle proprie radici.


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SELEZIONE UFFICIALE

EL OLVIDO QUE SEREMOS (FORGOTTEN WE’LL BE) FERNANDO TRUEBA Javier Cámara, Nicolás Reyes Cano, Juan Pablo Urrego, Patricia Tamayo, María Teresa Barreto di

con

(Colombia, 2020, 136’)

Adattamento dell’omonimo libro di Héctor Abad Faciolince, in cui il giornalista e scrittore colombiano racconta la storia del padre Héctor Abad Gómez, stimato medico e attivista per i diritti umani nella violenta Medellín degli anni ’70. Da sempre Gómez si batte per i diritti dei bambini appartenenti alle classi sociali meno agiate, aprendo loro le porte della sua stessa casa. La tragica e improvvisa perdita di una delle adorate figlie a causa di un tumore non farà che rafforzare ancora di più in lui la volontà di intervenire attivamente in una società segnata dalle disuguaglianze. Una lotta per i diritti dei meno fortunati che Gómez combatterà con tutte le sue forze.

FERNANDO TRUEBA Regista e sceneggiatore spagnolo, Trueba è considerato uno dei padri della comedia madrileña. Negli anni ‘70 è stato critico cinematografico per il settimanale «Guía del Ocio» e per il quotidiano «El País». Ha diretto vari film, tra cui El año de las luces (1987, Orso d’Argento alla Berlinale), La scimmia è impazzita (1988), Belle Époque (1993, premio Oscar come miglior film straniero), Two Much - Uno di troppo (1995), girato negli Stati Uniti, La niña dei tuoi sogni (1998), il documentario Calle 54 (2000) e La Reina de España (2016).

ALICE NELLA CITTÀ SINTONIE

HANGRY BUTTERFLIES

NIGHT OF THE KINGS

di MARUSKA (Italia, 2020, 73’)

di PHILIPPE LACÔTE (Costa d’Avorio, Francia, Canada, 2020, 92’)

#LARINASCITADELLEFARFALLE ALBERTAZZI

Un gruppo di adolescenti tra i 15 e i 23 anni si incontra per la prima volta a Firenze. Sembrano ragazze come tutte le altre ma condividono una storia che le rende speciali: tutte soffrono o hanno sofferto di un disturbo del comportamento alimentare e fanno parte di una community recovery su Instagram. Con loro c’è la giornalista e regista Maruska Albertazzi che è entrata in contatto con questa community di ‘farfalle arrabbiate’ grazie a un post sul suo passato di anoressia. Un racconto di speranza legato ai social media che in alcuni casi possono rappresentare una grande risorsa.

(LA NUIT DES ROIS)

La prigione Maca di Abidjan, la più grande in Costa d’Avorio, proprio nel cuore della foresta, è governata dagli stessi prigionieri. Per sopravvivere, un giovane ladruncolo dovrà competere con gli altri detenuti in una gara di racconti. Un film che si rivela un grande omaggio all’Africa, una realtà che include, come afferma il regista, «anche qualcosa di mistico, di invisibile, di incantato, di sfasato dal punto di vista temporale». Dopo il debutto a Cannes con Run, questa è la seconda pellicola di Philippe Lacôte e il primo film dell’Africa subsahariana mai presentato alla Mostra di Venezia.

MAINSTREAM

GIA COPPOLA (USA, 2020, 94’) Bloccata a lavorare in un locale di Hollywood insieme al migliore amico Jake, Frankie (Mia Hawke) si domanda quali siano i valori della società moderna, dominata da apparenza e superficialità. Dopo aver conosciuto l’affascinante Link (Andrew Garfield), i tre decidono di condividere online le proprie idee anticonformiste, diventando ben presto delle celebrità ed entrando a far parte di quel mondo che avevano sempre denunciato. Secondo le parole della regista, al suo secondo lungometraggio dopo Palo Alto, «Mainstream è un racconto ammonitore che ispira le persone a voler essere uniche invece di aderire all’incessante indottrinamento a cui ci sottoponiamo». di

DUEL PAOLO DI PAOLO vs FABIO FERZETTI

Marcello Mastroianni/ Gianmaria Volonté Palazzo Merulana, h. 17

GUIA SONCINI vs CAMILLA BARESANI

Via col vento/ L’età dell’innocenza Palazzo Merulana, h. 19

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FUORI CONCORSO

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immagine di

MYmovies.it Cinema Ariston Teatro Miela

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