DAILY#9_10sett2020_WEB_Ciak+VeNews

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77. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA

in Mostra

PUNTI DI VISTA DI CRISTIANA PATERNÒ

LA MOSTRA DEL RICAMBIO

LA SATIRA DI DISEGNI A PAG. 5

NUEVO ORDEN Il cinema messicano è forse quello che maggiormente ha influenzato l’immaginario collettivo del XXI secolo grazie a registi come Alejandro González Iñárritu, Alfonso Cuaron, Guillermo Del Toro, tre cineasti oltretutto assai cari alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il primo è stato in concorso due volte, con 21 grammi e Birdman, e proprio dalla Laguna partì la corsa trionfale che culminò nell’Oscar. Stessa sorte toccata a Roma di Cuaron, che però il Leone d’oro se lo portò a casa nel 2018 alla sua quarta partecipazione (dopo Y Tu Mama Tambien, Children of Men e Gravity), e poi anche a Del Toro con The Shape of Water addirittura alla sua prima partecipazione. C’è poi una differente frangia, meno mainstream ma altrettanto amata dai grandi festival. Carlos Reygadas è stato il precursore, Michel Franco è la nuova generazione. Già assiduo frequentatore di Cannes, Franco arriva a Venezia 77 in competizione, dopo avere vinto il Leone d’oro come produttore con From Afar di Lorenzo Vigas. Nuevo orden è un dramma distopico ambientato durante il matrimonio della rampolla di una ricca famiglia messicana. Durante la giornata scoppiano nel paese delle rivolte che porteranno poi a un

violento colpo di stato. Il tutto viene visto attraverso gli occhi della giovane sposa e della servitù al suo servizio. «Quella di Nuevo orden è una visione di un ipotetico futuro che non si discosta molto dalla realtà attuale del mio paese» ha commentato il regista che non nasconde la sua preoccupazione. «Le sperequazioni economiche e sociali si stanno espandendo e stanno diventando insostenibili. Non è la prima volta che il Messico si trova di fronte un simile scenario e i governi corrotti hanno sempre risposto alla protesta con la violenza e la dittatura. Nuevo orden vuole essere un avvertimento, se la diseguaglianza non viene affrontata con metodi civili e le voci di dissenso vengono silenziate, allora

subentra il caos». Una riflessione molto lucida quella di Franco, che di fatto abbraccia non solo il Messico, ma tutti quei paesi in cui l’onda populista e nazionalista è cresciuta con preoccupante rapidità negli ultimi anni, arrivando in alcuni casi al governo. Nuevo orden è un film d’attualità, che deve molto anche al cinema di un grande autore italiano come Gillo Pontecorvo, e interpretato da un’attrice di cui sentiremo molto parlare in un futuro tutt’altro che distopico. Naian González Norvind, che gli spettatori impareranno presto a conoscere. I Wonder Pictures ne ha infatti acquisito i diritti per la distribuzione italiana. ALESSANDRO DE SIMONE

CHECK IN È arrivato ieri al Lido Pupi Avati. Il regista, che ha ricevuto il premio Robert Bresson, è anche tra i protagonisti del documentario dedicato a Paolo Conte, firmato da Giorgio Verdelli.

@Maurizio D’Avanzo

Una delle virtù di questa strana Mostra in tempi di coronavirus è lo spazio. Non solo lo spazio fisico che necessariamente dobbiamo rispettare tra una poltrona e l’altra. Ma anche - soprattutto - lo spazio mentale, un’apertura inedita di attenzione per ciò che sovente veniva coperto dal chiasso mediatico. E dunque per ciò che rappresenta un fondamentale elemento di rinnovamento. Nuovi sguardi, anche nella competizione ufficiale, nuovi autori (e soprattutto tante autrici, mai come quest’anno), nuove generazioni. L’assenza forzata dei grandi divi americani – il direttore Alberto Barbera ha spiegato assai bene come gli avvocati delle major abbiano dettato legge alle produzioni impedendo di viaggiare verso l’Europa ai talent e ai film – ha favorito gli indipendenti. Gli indipendenti americani, certo. Ma non solo loro. Giornalisti e critici si sono trovati quasi “costretti” a fare delle scoperte. Spesso piacevoli. Una delle sezioni che per vocazione dà spazio alle opere prime e ai nuovi talenti è la Settimana della critica: Non odiare di Mauro Mancini, il film italiano in competizione, ci è sembrato uno dei più promettenti nella squadra nazionale. La Settimana, già da qualche anno, propone anche una sezione di cortometraggi, sempre italiani, Sic@Sic, realizzata in collaborazione con Luce Cinecittà: anche lì abbiamo trovato nuove leve promettenti, registi di cui sentiremo sicuramente parlare. Il ricambio generazionale è più che mai indispensabile, il cinema non è fatto solo di venerati maestri. Se i giovani cineasti “saranno famosi” lo scopriremo negli anni a venire, ma intanto in questa Mostra quasi “marziana”, si sono spalancate le finestre facendo circolare un’aria nuova. Torneremo - si spera presto - ad affollare le sale e i festival. Ma facciamo tesoro dello spazio mentale conquistato. n


Venice’s lifestyle department store

Calle del Fontego dei Tedeschi steps from the Rialto Bridge, Venice

@tfondaco


in Mostra

DAILY n. 9 - GIOVEDÌ 10.09.2020

AND TOMORROW THE ENTIRE WORLD La violenza è una risposta politica e legittima all’odio e al nazismo? Fino a che punto si è disposti a spingersi per rimanere fedeli ai propri ideali? Ruota attorno a queste domande il quinto lavoro della regista e sceneggiatrice tedesca Julia von Heinz che, nei giorni in cui l’Italia e l’America sono scosse (e si interrogano) sulla violenza razzista, presenta And Tomorrow the Entire World. E ruotano attorno alle due domande iniziali anche i pensieri e le azioni della ventenne Luisa, la protagonista che ha il volto di Mala Emde (regista e attrice avevano già lavorato insieme in Katharina Luther), membro dell’Antifa, un movimento antifascista che si oppone con violenza ai gruppi neonazisti che scuotono la Germania. Attraverso l’ardore dei suoi atti e del suo impegno contro l’estrema

destra, Luisa cerca però anche di impressionare Alfa, il ragazzo che ama. Motivazioni personali e convinzioni politiche, ideologie e interessi si incontrano e scontrano man mano che la situazione peggiora. E le scelte, per Luisa e i suoi amici, si fanno urgenti. Il progetto che ora arriva in concorso al Lido ha attraversato diverse fasi. «In primo luogo - spiega la stessa regista che ha scritto la storia con il marito, con il quale è cresciuta politicamente e professionalmente - era un lungometraggio ispirato a eventi reali: l’uccisione del nazista Gerhard Kaindl a BerlinoNeukölln nel 1992. A posteriori posso dire che è stata una benedizione che all’epoca non fossimo in grado di ottenere il finanziamento. A quel tempo non sarei stata in grado di girare il film nel modo in cui lo immaginavo». Quindi - prosegue la regista - «ho progettato un documentario insieme ai veterani dell’Antifa, nostri amici, per capire come erano cambiati i loro ideali nell’età adulta. Avrebbe potuto essere

AND TOMORROW THE ENTIRE WORLD Germania, 2020 Regia Julia von Heinz Interpreti Mala Emde, Noah Saaveda Durata 111’ IN CONCORSO

un progetto molto interessante, ma anche in quel caso non abbiamo avuto finanziamenti». Si è arrivati così a And Tomorrow the Entire World e alla scelta di ambientarlo ai giorni nostri, anche se - rivela Julia von Heinz - «il film non è realmente interessato a nessun messaggio politico specifico, ma si occupa delle persone

e delle emozioni che portano a determinate azioni». Il fine ultimo? «Accendere - conclude una discussione su come vogliamo vivere l’uno con l’altro. Questa non è solo una storia sulla forte divisione che attraversa la Germania, ma su quella che attraversa tutta la nostra società occidentale». n

GOSETTI: «UN’EDIZIONE VITALE, ASSURDA, NECESSARIA»

«Quest’anno è tutto diverso: sono fiero di una selezione che non ho fatto io, avendo voluto un occhio più giovane per le scelte. Gli unici film che ho visto prima di conoscere il programma sono stati un primo montaggio di Samp e il film di Elisabetta Sgarbi, di cui mi sono subito innamorato, trovando d’accordo i selezionatori». Il delegato generale delle Giornate Giorgio Gosetti non nasconde la soddisfazione per questa edizione della Mostra, che definisce «con i tre aggettivi scelti da Andrea Segre: Vitale, Assurda, Necessaria». Una scommessa vinta? «Se, come spero, arriviamo alla fine mantenendo questo rispetto delle regole e degli altri, Venezia diventa l’esempio di come cultura, divertimento e spettacoli abbiano il diritto di esistere anche in un mondo diverso. Se il protocollo funziona si dimostra che il distanziamento in sala è fattibile, sensato e ci tutela. Occupare le sale al 50% è già una vittoria: prima si parlava di occupare un posto ogni tre!». Uno dei punti di forza delle Giornate era la convivialità. Non ne sente la mancanza? «Ho sempre detto che le Giornate sono una nave corsara e quest’anno, grazie alla collaborazione con Isola Edipo, siamo finalmente saliti a bordo dell’Edipo Re di Pasolini. La collaborazione con questa realtà giovane ha ampliato fisicamente gli spazi e il respiro della manifestazione. Sono entusiasta del fatto che abbiamo restituito al Lido la sala Isola degli

Autori che era un cineforum, ricavato da una casa dello studente, chiuso da 35 anni. Il futuro delle Giornate è sempre più legato al territorio, con iniziative tutto l’anno. Già immagino la Barca Edipo Re navigare per la laguna». A quali iniziative pensa? «Con Roberto Perpignani stiamo progettando un laboratorio di eccellenze mondiali per analizzare l’impatto che hanno sulla percezione dello spettatore le immagini dell’era digitale, mentre con Giuliana Gamba e Fabio Ferzetti stiamo pensando di aggiornare il vecchio il progetto dei 100 film+1». Qual è il film della sua vita? «Tutti noi abbiamo molte vite. Il primo che ho visto, a tre anni, è stato Lilli e il Vagabondo e in famiglia è ricordato perché, vedendo i cani saltare, ho vomitato in sala. Il film che mi ha fatto venire il desiderio di studiare cinema è La via lattea, ma quello che amo di più è Il buono, il brutto, il cattivo: lo potrei rivedere infinite volte!». E nella selezione delle Giornate? «Penso che Kitoboy e 200 metri siano l’esempio più calzante di tutto quello che sono le Giornate».

LA DOLCE VITA, I SEGRETI DI UN FILM ICONICO «Il sessantesimo anniversario de La Dolce Vita e il centenario dalla nascita di Federico Fellini sono la migliore opportunità per ricostruire genesi, produzione e vita commerciale di uno tra i più iconici film della cinematografia mondiale», spiega Giuseppe Pedersoli, regista del docufilm La verità sulla Dolce Vita. Pedersoli, figlio di Bud Spencer e nipote di Giuseppe Amato (produttore de La Dolce Vita, Umberto D. e molti capolavori del Neorealismo), ricostruisce con meticolosità e una messe d’inediti la travagliata realizzazione di quella che all’epoca è stata la più costosa produzione di un film italiano. Amato aveva convinto il suo storico socio Angelo Rizzoli a co-finanziare La Dolce Vita, poi costata il

doppio di quanto preventivato e concordato con il regista. Con una lavorazione che ha subito liti, battute d’arresto, sfuriate e minacce, su un set segnato da duri contrasti tra Fellini e la produzione, che ha causato la rottura del sodalizio ventennale tra Amato e Rizzoli. La Dolce Vita vince poi la Palma d’Oro a Cannes, trionfa al botteghino e finisce al centro di polemiche sulla stampa italiana e internazionale. Sono gli stessi protagonisti a raccontarci ciò che hanno vissuto con la “voce” diretta dei loro scritti, interpretati da attori, le sequenze originali del film e testimonianze d’archivio e odierne di Fellini, Mastroianni, Amato, Dino De Laurentiis e tanti altri. n

OSCAR COSULICH

MANDIBULES TROVA CASA Mandibules, il film di Quentin Dupiex che ha scatenato grande entusiasmo nel pubblico di Venezia 77, arriverà presto anche in Italia. I Wonder Pictures ha infatti acquisito i diritti per la distribuzione da Wild Bunch. Un High Five urlando Taureau ci sta tutto.

OSCAR COSULICH

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in Mostra H APPUNTAMENTI H SALE TROPICANA. Ore 11.00: Le giornate degli autori celebrano Ugo Pirro. Parteciperanno Andrea Purgatori, sceneggiatore e Presidente delle Giornate, Michele Placido, Giorgio Gosetti, Francesco R. Martinotti, Nicola Acunzo, la produttrice Marina Cicogna. SALE TROPICANA. Ore 12.15: Sesta edizione del Talent Award. Il Premio collaterale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è destinato a due giovani attori selezionati tra i film in concorso e non. SALE TROPICANA. Ore 13.00: Soundtrack Stars - Omaggio a Ezio Bosso con il suo inedito ricordo di Fellini e annuncio del film e dell’autore della musica vincitori di quest’edizione del Premio. La Giuria sceglie la Migliore Colonna Sonora tra i titoli del Concorso e assegna il Premio alla carriera 2020. SPAZIO INCONTRI VENICE PRODUCTION BRIDGE. Ore 11.30: consegna del premio ai film che si distinguono nel trattare tematiche relative al Lavoro e all’Ambiente. Interverranno tra gli altri il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota e il Presidente della Fondazione, Vincenzo Conso. Di seguito proiezione del docufilm Siamo qui da vent’anni (2020, Italia, 48’) con la presenza del regista Sandro Bozzolo. TROPICANA 1. Ore 11.00: Evangelizzare con l’audiovisivo. Intervengono Gjion Kolndrekaj, regista; Mogol, Presidente SIAE; Mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia; Padre Antonio Spadaro, Direttore di La Civiltà Cattolica.
 TROPICANA 1. Ore 13.00: Tavola rotonda sul tema Un cinema sostenibile per una ripresa green. Saranno presentati i risultati della prima indagine sull’utilizzo delle energie delle sale cinematografiche italiane.
 TROPICANA 1. Ore 14.00: Lago di Como. Destinazione ideale per il cineturismo Intervengono: Davide Milani, Presidente Fondazione Ente dello Spettacolo; Mauro Piazza, Consigliere Regione Lombardia, Fabio Dadati, Presidente Lariofiere e Presidente East Lake Como Hospitality; TROPICANA 1. Ore 15.00: Formare alle professioni dell’audiovisivo:
cinema, serialità e televisione. Presentazione
dei Master dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Intervengono tra gli altri Antonella Sciarrone Alibrandi, Mario Gatti, Armando Fumagalli. TROPICANA 1. Ore 18.00: Incontro con Elisabetta Sgarbi, editore, direttore artistico, regista; modera Piera Detassis. CAMPARI LOUNGE. Ore 16.00: Edoardo Leo incontra la stampa. SALE TROPICANA 1. Ore 16.00: Anteprima e presentazione del cortometraggio Pappo e Bucco. Modera Laura Delli Colli con la partecipazione del regista Losito e del protagonista Massimo Dapporto che riceverà a margine dell’evento il Premio alla Carriera Starlight International Cinema Award. ITALIAN PAVILLION. Ore 17.00: Meno di 30 - è il premio ideato da Silvia Saitta che prevede dei riconoscimenti assegnati ad attori di cinema, TV e web rigorosamente sotto i trent’anni. Incontri ed interviste con i giovani artisti presenti alla Mostra, condotti dai giornalisti Cristiana Paternò e Stefano Amadio. DOCK DEL CASINO. Ore 19.30: partenza per Boat-In. Serata con Matt Dillon, Ludovica Martino e proiezione del cortometraggio Giorgio, con Andrea Pittorino ed Elena Cucci. Solo per prenotati. ISOLA EDIPO. Isola degli autori. Ore 21.30: Premiazioni Laguna Sud 2020 Pink Floyd Venice Concert di Wayne Isham, Egbert Van Hees. Ore 23.00: finissage mostra fotografica sui Pink Floyd con Fran Tommasi.

GIURATI DA TUTTA ITALIA PER IL LEONCINO D’ORO

«SOGNAVO IL ROCK, MA MIA MADRE…»

Se ci fosse stato un “applausometro”, Extraliscio avrebbe dato del filo da torcere a Notturno. Come l’opera di Rosi, anche il documentario di Elisabetta Sgarbi presentato in anteprima ieri ha raccolto quei minuti di applausi che fanno la differenza. «Sognavo da sempre di diventare una cantante rock ma mia madre non me l’ha permesso», racconta a fine proiezione. È qui nelle vesti di «Betty Wrong», come definisce se stessa (ed è anche il nome della sua casa di produzione), «Quella Betty sbagliata che io amo molto, che va, si fa trascinare, non conosce barriere e scavalca ogni ostacolo». Il film, come spiega, «parte da lontano, dalle canzoni scritte da Umberto Eco ne La misteriosa fiamma della regina Loana». Canzoni che lei ha fatto interpretare a questo duo musicale nato dal capo orchestra di Casadei, Moreno il Biondo, e dal musicista sperimentale Mirco Mariani («Noi vogliamo far conoscere persone come Casadei, che definisco supereroi perché hanno vissuto la musica al servizio della gente», racconta l’artista). Così nasce questo viaggio musicale per l’Italia con la guida dello scrittore Ermanno Cavazzoni e la compagnia di musicisti e performer (da Jovanotti a Elio, da Orietta Berti a Antonio Rezza), tante tappe che portano sempre a un unico centro, la Romagna. «Nel film ci sono i miei luoghi, la mia terra, ci sono io e le citazioni dei film che ho amato molto», ha concluso soddisfatta Betty, pardon, Elisabetta Sgarbi.

In alto Elisabetta Sgarbi, regista del film Extraliscio-Punk da balera.

In basso, un aereo sorvola il Palazzo del Cinema per promuovere il documentario.

AL. LA.

LA FRASE

del giorno La differenza tra amore e sesso? L’amore fa soffrire, il sesso è divertente Dennis Hopper in HOPPER/WELLES

Sono sbarcati al Festival di Venezia i dieci giovani giurati che, venerdì 11 settembre alle 17 nella Sala Stucchi dell’Hotel Excelsior, assegneranno oltre al Leoncino d’Oro, storico premio istituito nel 1989 da Agiscuola, anche il premio Segnalazione Cinema For UNICEF al film «che meglio trasmette i valori e gli ideali dell’UNICEF, dando voce e volto ai diritti dell’infanzia». La giuria è formata da dieci maggiorenni provenienti da diverse regioni, che in queste ore stanno vedendo i film e incontrando i talent presenti alla Mostra del Cinema. «Quest’anno - ha dichiarato Francesco Samengo, presidente dell’UNICEF Italia - è un anno speciale e terribile, il coronavirus ci ha imposto azioni e comportamenti nuovi, limitazioni che non conoscevamo. Ogni ambito educativo e culturale, ogni strumento, come il Cinema, che possa aiutarci ad aiutare i ragazzi e i bambini ad affrontare la realtà e i cambiamenti e per insegnare a tutti i bambini e giovani l’importanza dei loro diritti, delle opportunità e possibilità che dovremmo garantire a tutti sempre, ovunque nel mondo, è importantissimo». n

Vittorio Sgarbi. Stefano Belisari, in arte Elio, tra i protagonisti del documentario.

VENICE VR, SUPERATI I 12MILA ACCESSI Ben 12mila accessi registrati in sette giorni. Venice VR Expanded tira le fila della prima settimana di proiezioni virtuali con numeri molto interessanti. La sezione dedicata ai film in realtà virtuale quest’anno è accessibile solo online e raccoglie 44 progetti da 24 Paesi di cui 31 in concorso, nove selezionati tra le migliori opere internazionali e quattro progetti sviluppati nel corso delle passate edizioni di Biennale College Cinema – VR. Gli spazi reali degli scorsi anni sono stati sostituiti nel 2020 da due sezioni virtuali. La prima è l’Isola realizzata insieme ai partner tecnologici Htc Viveport, Oculus, VRChat e VrrOOm dove vedere i film, l’altra è il Garden, pensata per meeting informali o lavorativi che emulano gli incontri che fino allo scorso anno si sono svolti sull’isola del Lazzaretto Vecchio. Qui ogni giorno, alle 19, i due esperti e consulenti della sezione, Liz Rosenthal e Michel Reilhac, incontrano quattro dei registi dei vari progetti VR in Meet the Directors, con red carpet e photocall rigorosamente virtuali a cui i protagonisti partecipano con i loro avatar. A questi si aggiungono i video di presentazione e making of dei progetti (ogni giorno alle 10 e alle 18) e la cerimonia di chiusura che sarà trasmessa in streaming sabato 12 settembre alle 20. ALESSIO LANA

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in Mostra Foto di Maurizio D’Avanzo

Carolina Stramare, Miss Italia 2019

DAILY n. 9 - GIOVEDÌ 10.09.2020

Lido LAND Il cast de Le Sorelle Macaluso accolto da Alberto Barbera

La mascotte di Milano-Cortina 2026

Paolo Del Brocco con la moglie Jessica Notaro

Nicolas Vaporidis Alba Parietti

AL LIDO con

www.stefanodisegni.it

Emma Dante, regista de Le Sorelle Macaluso

STEFANO DISEGNI

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in Mostra

i

Film

DAILY n. 9 - GIOVEDÌ 10.09.2020

SAMP

SAMP Italia, 2020 Regia Flavia Mastrella e Antonio Rezza Interpreti Antonio Rezza, Patrizia Puddu, Silvana Cionfoli, Andrea De Santis, Armando Novara, Francesca Cogodda, Maurizio Catania, Francesco Artibani, Ferdinando Cocco, Gamey Guilavogui, Flavia Mastrella e con la partecipazione spontanea degli abitanti della Puglia Durata 78’

Flavia Mastrella e Antonio Rezza si occupano di comunicazione involontaria, hanno realizzato tredici opere teatrali, cinque lungometraggi GIORNATE degli AUTORI e una serie sterminata di corto e medio metraggi. Dopo il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale Teatro, il duo torna ora al cinema raccontando la storia di Samp, killer di professione che uccide donne, vecchi e bambini. Samp è affetto da turbe psichiche che tenta di curare con la musica e, dopo aver ammazzato la madre, vaga nella Puglia alla ricerca della donna ideale, innamorandosi più volte di donne inesistenti. Le riprese di Samp sono iniziate diciannove anni fa e terminate nel 2020, con i personaggi che invecchiano con gli autori, in un film on the road che frantuma la sceneggiatura, cogliendo al volo location e attori. OSCAR COSULICH

TENGO MIEDO TORERO

TENGO MIEDO TORERO Cile, Argentina, Messico, 2020 Regia Rodrigo Sepúlveda Interpreti Alfredo Castro, Leonardo Ortizgris, Sergio Hernández, Julieta Zylberberg, Ezequiel Díaz, Luis Gnecco, Amparo Noguera, Paulina Urrutia Durata 93’ GIORNATE degli AUTORI

Alfredo Castro, splendido protagonista nel 2008 di Tony Manero, è “La Loca del Frente”, anziano e solitario travestito che si fa coinvolgere in una rischiosa operazione clandestina dopo essersi innamorato di Carlos (Leonardo Ortizgris, nel 2014 in Güeros), guerrigliero del FPMR (Frente Patriótico Manuel Rodríguez), in lotta contro la dittatura militare fascista di Pinochet nel Cile degli anni Ottanta. Tengo miedo torero (2001) è il primo e unico romanzo di Pedro Lemebel, saggista e cronista cileno diventato simbolo della cultura queer e scomparso nel 2015 per cancro alla laringe. Questo film, dopo una difficoltosa gestazione durata diversi anni, ne è l’adattamento, su cui lo stesso Lemebel ha lavorato col regista, già apprezzato per Aurora (2014). OSCAR COSULICH

POINTS OF VIEW MOSTRA IS A-CHANGIN’ One of the virtues of this strange Mostra in the Age of Coronavirus is space. Not only the mandatory physical one between seats, but most of all the mental one, an unusual attention on what was often covered by the noise of media. It’s a fundamental element of regeneration. Fresh looks, even in the official competition, new authors (and many female, as never before), new generation. The forced absence of great American stars – Artistic Director Alberto Barbera explained quite well how the legal departments of major distribution companies called the shots on productions preventing films and talents to travel to Europe – has helped the independent. The American on, of course, but not only. Journalists and critics have been almost forced to discover something new and often pleasant. Critic’s Week gives room to new talents and debut features. Mauro Mancini’s Don’t Hate, the Italian movie in competition is one of the best of Italian team. Critic’s Week has even a selection of Italian shorts since a few years, Sic@Sic made with Luce Cinecittà and there are promising talents as well. Generational turnover is essential, cinema is not made only by great masters. In a few years we’ll discover if young filmmakers will become famous, but in the meantime this almost alien Mostra opened windows by circulating fresh air. We’ll come back – soon, we hope – to fill theaters and festival. But we have to treasure the mental space we conquered.

S ARS S ARS F. Ferzetti CIAK L’ESPRESSO

AMANTS QUO VADIS, AIDA? PADRENOSTRO THE DISCIPLE MISS MARX PIECES OF A WOMAN SUN CHILDREN THE WORLD TO COME DEAR COMRADES! NEVER GONNA SNOW AGAIN LAILA IN HAIFA NOTTURNO WIFE OF A SPY LE SORELLE MACALUSO

GUERRE STELLARI E. Morreale REPUBBLICA

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P. Mereghetti IL CORRIERE DELLA SERA

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M. Mancuso IL FOGLIO

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M. Gottardi LA NUOVA VENEZIA

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F. Alò A. De Grandis F. Pontiggia IL MESSAGGERO IL GAZZETTINO IL FATTO QUOTIDIANO

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F. Caprara LA STAMPA

P. Armocida IL GIORNALE

C. Piccino IL MANIFESTO

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MEDIA 2 3 2,2 2,9 3,4 2,6 2,3 2,7 3 2,2 2,2 3,4 2,9 2,8

HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE

in Mostra

Direttore Responsabile: Flavio Natalia - Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione) - In Redazione: Alessandro De Simone, Alessio Lana, Emanuele Bucci, Claudia Giampaolo (web) - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Nanni Delbecchi, Fabio Ferzetti, Beatrice Fiorentino, Michela Offredi, Flavia Salierno - Foto: Maurizio D’Avanzo - STAMPA: WWW.TIPOGRAFIACOLORAMA.COM - Via Garda, 13 - San Donà di Piave (VE).

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Dentro le quinte


VENICE FILM FESTIVAL press conferences sala casinò

12.00 LA VERITÀ SU LA DOLCE VITA (Fuori Concorso) 13.00 UND MORGEN DIE GANZE WELT (AND TOMORROW THE ENTIRE WORLD) (Venezia 77) 14.00 NUEVO ORDEN (Venezia 77) 15.00 RUN HIDE FIGHT (Fuori Concorso) Solo accreditati, prenotazione obbligatoria/ Press holders, only upon reservation

8.30

Sala Darsena

11.15

Sala Grande

FUORI CONCORSO press - industry

FUORI CONCORSO press - industry

Kyle Rankin (109’) v.o. inglese st. italiano

Kyle Rankin (109’) v.o. inglese st. italiano

RUN HIDE FIGHT

8.30

PalaBiennale

VENEZIA 77 tutti gli accrediti

SPY NO TSUMA (Wife of a Spy)

Kurosawa Kiyoshi (115’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

8.45

Sala Volpi

ORIZZONTI tutti gli accrediti

BU ZHI BU XIU (THE BEST IS YET TO COME)

Wang Jing (114’) v.o. mandarino st. italiano/inglese

8.45

Sala Pasinetti

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti

CITY HALL

11.15

Sala Darsena

VENEZIA 77 press - industry

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

11.15

PalaBiennale

VENEZIA 77 tutti gli accrediti

LE SORELLE MACALUSO (The Macaluso Sisters) Emma Dante (89’) v.o. italiano st. inglese

11.15

Sala Casinò

ORIZZONTI tutti gli accrediti

BU ZHI BU XIU (The Best is Yet to Come)

Wang Jing (114’) v.o. mandarino st. italiano/inglese

Frederick Wiseman (275’) v.o. inglese st. italiano

8.45

RUN HIDE FIGHT

Sala Perla

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC EVENTO SPECIALE DI CHIUSURA press - industry

ZOMBIE

Giorgio Diritti (13’) v.o. italiano st. inglese

11.30

Sala Giardino

VENEZIA 77 press - industry

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

11.30

Sala Volpi

THE ROSSELLINIS

ORIZZONTI tutti gli accrediti

8.45

Yulene Olaizola (96’) v.o. spagnolo, maya, inglese st. italiano/inglese

Alessandro Rossellini (99’) v.o. italiano, inglese st. italiano/inglese

Sala Astra 1

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti

CITY HALL

Frederick Wiseman (275’) v.o. inglese st. italiano

9.00

Sala Grande

VENEZIA 77 press - industry

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

9.00

Sala Giardino

VENEZIA 77 press - industry

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

9.00

Sala Casinò

ORIZZONTI tutti gli accrediti

SELVA TRÁGICA (Tragic Jungle)

Yulene Olaizola (96’) v.o. spagnolo, maya, inglese st. italiano/inglese

9.00

Sala Astra 2

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti

CITY HALL

Frederick Wiseman (275’) v.o. inglese st. italiano

DAILY#9

SELVA TRÁGICA (Tragic Jungle)

11.30

Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI EVENTO SPECIALE tutti gli accrediti

SAMP

Flavia Mastrella, Antonio Rezza (78’) v.o. italiano st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

13.45

Sala Volpi

ORIZZONTI tutti gli accrediti

BU ZHI BU XIU (The Best is Yet to Come)

Wang Jing (114’) v.o. mandarino st. italiano/inglese

14.00

Sala Grande

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti

LA VERITÀ SU LA DOLCE VITA (The Truth About La dolce vita) Giuseppe Pedersoli (83’) v.o. italiano st. inglese

14.00

Sala Giardino

VENEZIA 77 press - industry

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

SEGUE A P. 8

10 September 2020



interview Kyle Rankin

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eflecting on the danger of the recent surge of neo-nazism and neo-fascism, German Julia von Heinz depicts in Und morgen die ganze Welt a German nation dealing with attacks from the far-right and the struggle of an activist to counter them. Mexican Michel Franco describes in Nuevo orden a somewhat dystopian future where a revolt against a totalitarian aristocracy erupts. More in tune with modern times, in Kyle Rankin’s Run Hide Fight a tough teenager fights for survival in America’s firearm-heavy society. Adilkhan Yerzhanov’s protagonist Yellow Cat is also a youth, in a comedy with echoes of both ‘nouvellevagueness’ and westerns. Uberto Pasolini returns with Nowhere Special, with James Norton as a terminally ill father who has to find a family for his three-year-old son. In the non-fiction category, in memory of Fellini La verità su La dolce vita by Carlo Pedersoli, which is a reconstruction of that legendary work.

New Anxieties

P

di Roberto Pugliese

rima che il Covid-19 li spodestassero, guerre e terrorismo guidavano la vetta delle ansie contemporanee. Riflettendo su questo, e sull’incombente pericolo dei dilaganti rigurgiti di neonazismo e neofascismo, a 40 anni dagli Anni di piombo della Von Trotta un’altra tedesca, Julia von Heinz, racconta in Und morgen die ganze Welt una Germania preda degli attentati dell’estrema destra e la lotta di un’attivista per contrastarli; mentre il messicano Michel Franco, già produttore del Leone d’Oro 2015 Desde allà di Lorenzo Vigas, descrive in Nuevo orden un futuro distopico ma non troppo, dove in uno Stato totalitario scoppia una rivolta contro l’aristocrazia. E se in Tvano nebus il lituano Marat Sargsyan sceglie come sfondo un imprecisato conflitto tra i molti sottotraccia, il cileno Rodrigo Sepùlveda Urzùa in Tengo miedo torero fa di un anziano travestito (il grande Alfredo Castro, attore-feticcio di Pablo Larraín) un involontario protagonista della resistenza anti-Pinochet. Più in sintonia con la contemporaneità, Run Hide Fight di Kyle Rankin racconta di un’adolescente tosta che si batte per la sopravvivenza nell’America delle armi facili. Tutto intimista è il ritorno di Uberto Pasolini, a sette anni da Still Life, con Nowhere Special, con James Norton (Mr. Jones, Piccole donne) nei panni di un padre malato terminale che deve trovare una famiglia per il figlioletto di quattro anni. Nella non-fiction largo al ricordo di Fellini con La verità su La dolce vita di Giuseppe Pedersoli, figlio di Bud Spencer e nipote del produttore Giuseppe Amato, ricostruzione disvelatrice di quella leggendaria lavorazione.

by Andrea Falco

I RUN HIDE FIGHT FUORI CONCORSO di Kyle Rankin con Thomas Jane, Radha Mitchell, Isabel May, Eli Brown, Olly Sholotan, Treat Williams, Barbara Crampton, Britton Sear, Cyrus Arnold, Catherine Davis, Joel Michaely (USA, 109’)

SENSELESS VIOLENCE Le sparatorie nelle scuole americane sono un evento tristemente noto alle cronache. Intellettuali e produttori americani hanno, in diversi modi, cercato di metabolizzare l’insensatezza di questo terribile, violento spettacolo emulativo. Kyle Rankin (1972) ha provato a costruire una storia sopra la storia, un racconto di come gli istinti più primitivi possono trasformare l’uomo in bestia così come in un mezzo di salvezza e di empatia. Il film è presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema. School shootings in America are events that find sad publicity worldwide. American intellectuals and producers have been trying, in different ways, to metabolize the senselessness of this horrible, violent copycat mess. Kyle Rankin (1972) tried to build a story upon a story to show how our most primal instincts can turn man into beast, though also into a vehicle of empathy and salvation. Run Hide Fight is presented Out of Competition at the VFF.

past conferences

Il cinema e il teatro servono a questo, recuperare i sogni che ci dimentichiamo Emma Dante

Focus Il Cinema maudit are un film è già una cosa ardua di suo: non esiste un’altra forma di arte (a parte forse l’architettura) in cui creazione e fantasia si integrino con così tante competenze tecniche e professionali, e in cui fin dall’inizio non si coniughi con lucida consapevolezza la logica del business con quella della bellezza, i soldi con la fabbrica dei sogni. Eppure ci sono film più difficili di altri, i cosiddetti film “maledetti”, la cui realizzazione o non c’è stata o è stata dovuta a una sorta di miracolosa avventura che ha rischiato di trasformare il film in un totale naufragio. La storia del cinema è piena di film del genere: i più famosi sono dovuti a forme di titanismo congenite all’idea stessa del film (Herzog, ovviamente), oppure a più normali casi di incomprensione e di conflittualità tra produttore o regista, o tra regista e interprete. Ci sono anche numerosi esempi di development hell (idee di film rimasti in embrione per molto tempo, e che poi sono rimaste allo stato di idea oppure si sono realizzate con forti cambiamenti rispetto all’origine: Avatar di James Cameron e La sottile linea rossa di Malick sono tra i casi più significativi del “genere”, ma anche Orson Welles fu un maestro

Is there something of a documentary in your film? It was vital for Run Hide Fight to feel simple and almost clinical in how the violence was portrayed. The temptation to “Hollywood-up” those scenes in any way could have easily glamorized the true horror of the situation. So you’re right that during the worst moments, the film purposely takes a step back and allows the events to play out as if they’re happening in real time. The film seems to depict our most primal, animal instincts. Where do we find space for rationality when under pressure? One thing about pressure is it pushes away anything that isn’t immediate. That might lead to actions that are merely instinctive, but it can also hone our sense of what is most essential. Pressure focuses us, and can lead to clarity of purpose. I think you’re correct that Tristan and his gang represent primal and terrifying aspects of human nature, and they set off in everyone else the purest instinct of all: survival. What they don’t count on is Zoe’s moral center, because they don’t understand it. There’s the moment when she could run away from the school and be free of all danger, but her mind starts working and maybe there are little voices in her head telling her ‘you can beat these guys,’ and ‘you can save lives if you go back in.’ It’s when she finds purpose beyond herself that rationality kicks in. Did you ask the teenage actors of the cast how they feel about mass shootings? Did you incorporate their feelings on this in the script? I didn’t ask them how they felt about mass shootings, because CONTINUES... when they came in for their...

Apocalypse Now (1979)

di Joe Morse (alias F.D.S.)

F

s there one particular tragic incident that inspired you in making the movie? My best friend Shayne was killed in 1999 in San Francisco. The case was solved years later, and what was initially seen as a violent robbery turned out to be a gang initiation murder. It was my first introduction to senseless killing... and I always think of it when news of another school shooting breaks.

di development hell). Grazie al documentario Fuori Concorso di Giuseppe Pedersoli scopriamo che anche La dolce vita fu un film se non proprio maledetto, certamente problematico per la diversità di vedute tra Fellini, Giuseppe Amato, il produttore che si era innamorato del copione, ed Angelo Rizzoli, il co-finanziatore del film che arrivò a costare il doppio di quanto preventivato. E se Tullio Kezich, grande amico di Fellini, nel suo libro Federico. Fellini, la vita e i film parla delle riprese come di una lunga e grande “vacanza happening”, che durò dal 16 marzo 1959 fino ai primi di settembre, piena di sorprese quotidiane, di imprevisti spostamenti, di continue rotazioni dei personaggi e delle situazioni, è possibile che, dietro questa tranquillizzante rappresentazione, in realtà la genesi del film abbia nascosto tensioni e conflittualità assai forti tra i vari soggetti in causa. Basti solo pensare che Dino De Laurentiis, il primo produttore coinvolto e che poi abbandonò il progetto per dissidi con Fellini, voleva Paul Newman come protagonista. Ma che Dolce Vita sarebbe stata mai senza Marcello?

L’esempio sommo del film maledetto (set nelle Filippine devastati dal tifone, ostracismi da parte del governo USA, malattie tropicali, droghe e alcol a gogo nella troupe, il problema Brando, il problema Sheen, Coppola che ipoteca la sua casa per pagare parte dei costi del film, ingrassa di 30 kg e va in depressione durante le riprese).

Fitzcarraldo (1982) L’altro famoso case study del film maudit. Ma ci sono film di Werner Herzog, soprattutto quando vi recita Kinski, che non lo siano?

Don Chisciotte È lui il protagonista per eccellenza del film maledetto. Orson Welles lascia incompleto il suo film su Don Quixote dopo aver girato alcune scene dal 1955 al 1985, anno della sua morte, senza sceneggiatura, sulla base del più radicale auto-finanziamento. Terry Gilliam ci mette 20 anni per realizzare nel 2018 il suo L’uomo che uccise Don Chisciotte, dopo il primo tentativo nel 1998 con Johnny Depp andato male per problemi finanziari, con l’abbandono per problemi di salute

di Jean Rochefort nella parte di Don Chisciotte e la distruzione del set a causa di una alluvione (vedere Lost in La Mancha del 2002).

Il mago di Oz (1939) Quattro registi diversi (Thorpe, Cukor, King Vidor e Victor Fleming che infine lo firmò), quattordici scrittori alternati nella sceneggiatura, il primo interprete dell’Uomo di latta che rischiò la vita a causa del trucco che conteneva polvere di alluminio, la perfida strega dell’Ovest ustionata, Over the Rainbow che corse il pericolo di venir tagliata dalla decisione degli executive della MGM che volevano risparmiare tempo, e infinite leggende metropolitane che accompagnarono l’uscita del film. Lo Squalo (1975) Problemi di sceneggiatura, più volte riscritta, il cattivo funzionamento degli squali meccanici (il primo giorno di riprese lo squalo affondò) e l’inflessibile volontà di Spielberg di fare le riprese nelle acque dell’oceano e non in una piscina fecero sì che i giorni di ripresa previsti passassero da 55 a 159 e che il film rischiasse così di non uscire. #9 3


Orizzonti

corti/1

DAS SPIEL (THE GAME) Roman Hodel (Svizzera, 17’)

ZHELTAYA KOSHKA (Yellow Cat) Orizzonti

Tra proteste e boati del pubblico scopriamo la figura dell’arbitro Fedayi San mentre dirige una partita di calcio, cercando un compromesso tra emozione, tensione e logica/ As the audience boo and shout at him, we find out more about referee Fedayi San. A delicate balance of emotion, tension, and logic.

THE SHIFT

Laura Carreira (UK, Portogallo, 9’)

Mentre sceglie i prodotti più convenienti tra le corsie di un supermercato, la lavoratrice interinale Anna riceve una telefonata che distruggerà il delicato equilibrio a cui ha sempre fatto affidamento/ Temp worker Anna is at the grocery store, looking for the best bargains. She takes a call that will turn to pieces the few certainties she had in her life.

ENTRE TÚ Y MILAGROS Mariana Saffon (Colombia, 20’)

Il rapporto affettivo tra Milagros e la madre viene sconvolto quando la ragazza ha un incontro con la morte che la porterà ad una riflessione generale sulla loro esistenza/ The relationship between Milagros and her mother is torn apart after the girl has a near-death experience and will come to new understandings of life and existence.

NATTÅGET (THE NIGHT TRAIN) Jerry Carlsson (Svezia, 15’)

Di ritorno da un colloquio di lavoro in un treno notturno, Oskar ha un rapido scambio di sguardi con Ahmad che riaccenderà in lui un desiderio inaspettato ed impulsivo/ As he rides a night train home back from a job interview, Oskar exchanges a few telling glances with Ahmad, which will turn on unexpected, impulsive desires.

BMM - BEING MY MOM Jasmine Trinca (Italia, 12’)

Madre (Alba Rohrwacher) e figlia camminano senza sosta in una Roma desolata e caldissima, trascinando una grande valigia verso una destinazione tanto necessaria quanto misteriosa/ Mother and daughter are taking an endless walk around deserted Rome, a large suitcase in tow, to a destination that is as much necessary as it is mysterious.

MÂY NHU’NG KHÔNG MU’A (LIVE IN CLOUD CUCKOO LAND) Nghia Vu Minh, Thy Pham Hoàng Minh (Vietnam, Corea del Sud, 20’)

Racconto kafkiano della quotidianità di varie interessanti figure del moderno Vietnam, una nazione che mostra con decisione una stimolante trasformazione sociale e culturale/ A Kafkaesque story of the daily lives in modern Vietnam, a nation that is rapidly transforming its society and culture.

THE RETURN OF TRAGEDY Bertrand Mandico (Francia, 24’)

La polizia interrompe una strana cerimonia segreta in un cortile dove una donna veniva sventrata, per far emergere un raffinato concetto di “bellezza interiore”…/ Police break up a strange secret ceremony in a courtyard – a woman was being eviscerated to explain some sophisticated concept of ‘inner beauty’…

Sala Giardino, h. 19

4

#9

di Adilkhan Yerzhanov con Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi, Yerzhan Zhamankulov, Yerken Gubashev, Nurbek Mukushev (Kazakistan, Francia, 90’)

THE ODD COUPLE A boy, wanted for a minor crime, is forced to leave the village where he lives to start a new life away from home. After meeting a prostitute, he plans to open a movie theatre with her to satisfy his great passion, which is also expressed in what he believes to be a perfect imitation of Alain Delon in Le Samouraï. Born in Djekazgan, Kazakhstan, on August 7th 1982, Adilkhan Yerzhanov is director and screenwriter with two appearances at the Cannes Film Festival, The Owners in 2014 and The Gentle Indifference of the World in 2018, both in the Un Certain Regard section. Member of the European Film Academy and the Asian Pacific Screen Awards Academy, his films have also been invited to Berlin and Locarno. In 2019 his feature film A Dark-Dark Man won the Asia Pacific Screen Award for Best Director.

interview Adilkhan Yerzhanov by Andrea Falco

A

cinema theatre is a universe within a town. Can that be scary, especially in a smaller town? How so? I think cinema is the whole world that affects our imagination and life more than we realize. The smaller the town is, the more boring our lives are - the brighter the cinema and the more important the role of movie theaters will be. What role for the steppe in your movie? Are deserts metaphors of something else? The steppe is a separate character in my films. The steppe may be deserted, but it is never empty. If you look closely, something is always happening in this space and it always expresses something in the frame. Are yellow cats outliers trying to fit in? Is it easier to fit in a movie or in the real world? It seems to me that they are very good in the world that they have created for themselves. But in real life, we do not notice such heroes. Only cinema can convey the inner world of a person, and, therefore, cinema is always more sincere than life.

Director's cuts

Reinventing ourselves

It is of the utmost importance that cinema theatres will coexist with streaming services. To this end, we need to work on formats, on ideas, on new ways to enjoy cinema together on the big screen. Our options must be captivating, articulate, and unique. In short, cinemas must reinvent themselves, and festivals can and must support this transformation.

Identità e cinema di Mariachiara Marzari La Toscana è una delle pioniere assolute tra le Film Commission italiane e attraverso il lavoro di anni ha saputo trasformare il comparto in vera e propria industria dell’audiovisivo, sapendola connotare con le proprie specificità di territorio e professionali. Stefania Ippoliti, che dirige la Film Commission Toscana, è a Venezia per contribuire attivamente con la propria progettualità a sostenere la Mostra e il cinema italiano. Siete uno dei territori più cinematografici in assoluto. Certamente una tra le prime Film Commission ad essere divenuta una vera risorsa economica per la Regione. Ci racconti un po’ come state operando per mantenere questo primato. Siamo stati tra i primi, sì, favoriti da un territorio bello, amato e conosciuto. Questa bellezza dobbiamo tuttavia meritarcela, quindi cerchiamo di essere efficienti, accoglienti e capaci di fornire i servizi necessari, assecondando le richieste delle produzioni. Quello che stiamo cercando di fare è costruire un tessuto industriale al servizio dell’audiovisivo, magari in maniera anche non esclusiva, ma che sia pronto a lavorare per questo settore; una sfida assai complessa e al contempo molto stimolante. Ci sono una serie di vocazioni toscane che potrebbero facilmente adattarsi alle necessità del cinema e dell’audiovisivo, come il nostro artigianato, il campo tessile in primis, la confezione e realizzazione dei costumi di scena, oppure la falegnameria: perché non aiutare le maestranze a imparare anche a lavorare nei settori della scenografia? Altro elemento la musica. Ci sono importanti realtà in Toscana, come per esempio la prestigiosa Accademia Musicale Chigiana di Siena, che lavorano sull’alta formazione. Abbiamo pensato di strutturare dei laboratori dove i musicisti possano imparare a scrivere musica per le necessità del cinema e dell’audiovisivo, preparandosi quindi a comporre, ma anche ad eseguire la musica, con la possibilità di registrare. Stiamo progettando di allestire studi di registrazione di altissimo livello, capaci di richiamare anche produzioni internazionali a comporre la musica da noi o, se composta altrove, a farla eseguire e registrare qui. La Toscana potrebbe divenire in questo modo competitiva rispetto agli studi di registrazione, che so, di Londra. Non inseguiamo la politica al ribasso dell’Est Europa: vogliamo essere competitivi per la qualità prima che per il prezzo. L’esempio di Prato, per tutto ciò che riguarda tessuti, confezione, realizzazione dei costumi, è in tal senso più che eloquente a riguardo. Abbiamo qui infatti già organizzato una serie di master e laboratori per formare il personale che già ha un mestiere - sarti, tagliatori, modiste, orefici e tutte le altre competenze che possono servire una grande produzione -, perché possa declinare le proprie competenze anche nel cinema. Uno dei risultati che sono scaturiti da questo percorso, per esempio, sono i costumi per le prime stagioni della fiction I Medici. A Pistoia stiamo organizzando una manifattura, così chiamiamo questi nostri poli, al servizio CONTINUA... delle scenografie fatte nella maniera più tradizionale,... P.S. Miglior gadget in Mostra: le elegantissime mascherine da red carpet firmate TFC, una diversa dall’altra, cucite dalle manifatture tessili toscane.


NOWHERE SPECIAL Orizzonti

intervista Jasmine Trinca

di Andrea Morandi, Direttore Hot Corn

SOUND TRACKS a cura di Joe Morse (alias F.D.S.)

di Uberto Pasolini con James Norton, Daniel Lamont, Eileen O’Higgins (Italia, Romania, UK, 96’)

UN TRAGICO SEGRETO John è un lavavetri di trentacinque anni che vive una vita semplice insieme al suo unico figlio di quattro anni, dopo che la madre li ha lasciati soli subito dopo la nascita del bambino. Quando John scopre che gli restano ancora pochi mesi di vita, decide di spendere il tempo rimanente per cercare una nuova famiglia adottiva per il figlio, disposta a crescerlo quando lui non ci sarà più. La difficoltà più grande per il padre sarà quella di tenere il figlio all’oscuro di questa tragica realtà. Nipote di Luchino Visconti, figlio di un cugino di Pier Paolo Pasolini, Uberto Pasolini è un regista, sceneggiatore e produttore italiano. Nel 1994 avvia la sua casa di produzione cinematografica, la Redwave Films. Dopo una prestigiosa candidatura al premio Oscar come produttore per il film Full Monty – Squattrinati organizzati, debutta come regista nel 2008 con il lungometraggio Machan – La vera storia di una falsa squadra. Nel 2013 il suo secondo film, Still Life, presentato nella sezione Orizzonti di Venezia70, vince il premio per la miglior regia. (Filippo Vianello) John is a 35-year-old window cleaner who leads a simple life with his four-year-old child after the child’s mother left them right after giving birth. One day, John finds out he has mere months left to live, and decides to spend what time he has left to find an adoptive family for his son. The hardest part will be keeping the child unaware of what’s going on. The nephew of Luchino Visconti and son of Pier Paolo Pasolini’s cousin, Uberto Pasolini is an Italian director, screenwriter, and producer. In 1994, he founded his own film production company, Redwave Films. After a prestigious Oscar nomination for Best Producer with film Full Monty, Pasolini debuted as a director in 2008 with Machan. In 2013, his second film, Still Life, presented in the Orizzonti section at the VFF, won the Best Director award.

© Manuela Santacatterina

C

onfusa e felice, bellissima e disordinata, è apparsa ieri al Lido affiancata da una diva di un altro decennio, Irène Jacob, musa di Kieślowski, e da un aspirante divo di domani, Andrea Carpenzano (li vedete qui nella foto durante l’intervista all’Hot Corner, spazio realizzato da Hot Corn in collaborazione con Venezia News) per presentare il (per noi) molto convincente Guida romantica a posti perduti di Giorgia Farina (che poi sarà in sala dal 24 settembre). Oggi però Jasmine Trinca ritorna al Lido per presentare BMM – Being My Mom, ovvero il cortometraggio che segna il suo debutto alla regia e che segue da vicino il viaggio di due donne, una madre e una figlia, che hanno i volti di Alba Rohrwacher – anche lei al doppio ruolo dopo Lacci – e della piccola Maayane Conti, alla seconda prova d’attrice dopo Debout sur la montagne. «Maayane racchiude nei suoi occhi tutta la meraviglia del mondo, così come un residuo di selvaticità resistente ai tempi moderni che molto mi ricorda me bambina», ha spiegato la Trinca. «Mentre Alba è un’attrice eccezionale, libera, pazza, malinconica: una Buster Keaton con la sensualità di una pantera! Grazie al suo talento generoso mi ha permesso di riabbracciare mia madre». Prodotto da Olivia Musini (ricordate Sulla mia pelle di Alessio Cremonini? Era lei) per Cinemaundici, BMM – Being My Mom ci conduce all’interno di un viaggio esistenziale carico di significati, come la valigia che le protagoniste trascinano con sè fra le strade di Roma. Unite da un legame profondo e unico, madre e figlia affrontano un cammino senza sosta, che le porta ad avvicinarsi e poi allontanarsi, in un continuo ribaltamento dei ruoli pieno di sorprese e inaspettate epifanie. «Cos’è BMM – Being My Mom? Una passeggiata metaforica nell’esistenza di due donne, due protagoniste che protagoniste non sono, se non della loro vita» ha spiegato Trinca, autrice insieme a Francesca Manieri del soggetto e della sceneggiatura del corto. «Le osserviamo con sguardo accidentale, creature inessenziali al mondo, essenziali l’una per l’altra. Un’indagine sulle strade luminose e oscure della maternità e di ogni figliolanza». Che sia il primo passo verso la carriera di nuova autrice? Si raccolgono scommesse.

Green is the new Cinema Sarà il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ad annunciare in diretta streaming, nel corso del convegno Green screen 2020, organizzato da Green Cross Italia, l’istituzione del nuovo Premio per le sceneggiature verdi. «Oggi, per uscire dal Covid e vincere la sfida della lotta ai cambiamenti climatici – ha dichiarato il Ministro –, dobbiamo coinvolgere le coscienze di tutti per una ripresa verde. Il cinema in questo può svolgere una funzione importantissima, promuovendo, spiegando, proponendo immaginari che ci aiutino a costruire il futuro. Come ha sempre fatto, per esempio, con le grandi opere di denuncia. Penso al bellissimo Le mani sulla città di Francesco Rosi, che già negli anni ‘60 denunciava abusivismo e speculazione, ma anche alle tante opere di fantascienza amate dal pubblico, che ci mostrano i rischi del futuro.

Per questo motivo cinema e televisione sono nostri preziosi alleati. Il prossimo anno ci sarà la Conferenza Mondiale sul Clima, di cui l’Italia è co-organizzatrice insieme al Regno Unito. In particolare, il nostro Paese ospiterà i lavori della Pre-Cop, che anticiperanno i negoziati definitivi, e soprattutto la Youth4Climate, la prima grande conferenza sul clima dedicata ai giovani che ho proposto e che le Nazioni Unite hanno approvato. Come Ministero dell’Ambiente vogliamo supportare la forza e le idee dei giovani, lanciando proprio dalla Mostra del Cinema di Venezia, insieme a chi questi temi li segue da molti anni, un Premio dedicato alle sceneggiature verdi. Un premio che serva a esaltare storie esemplari che mettano in evidenza la necessità e la bellezza di salvaguardare la natura, il clima, lo sviluppo di nuove tecnologie verdi, la solidarietà fra uomini, donne e natura. Il progetto prevede poi di portare i vincitori alla Youth4Climate di settembre 2021».

Green screen 2020 Oggi h. 13, Fondazione Ente dello Spettacolo, Hotel Excelsior Lido

Le sorelle Macaluso_ Film di dolente leggerezza sul tema rinascimentale delle tre età dell’uomo. Domina il tema della Gymnopedie n. 1, composta da Eric Satie nel 1888: una musica ipnotica che si ispira alle danze degli adolescenti nudi nell’antica Grecia. Satie chiamava la sua musica musique d’ameublement: voleva significare che si trattava di musica d’arredamento, nata con lo scopo di dare un senso musicale ad uno spazio. Le origini della ambient music di Brian Eno, per capirci. È un caso che il film si chiuda con la sparizione della casa in cui le sorelle Macaluso sono vissute e sono morte, di tutti i mobili e gli oggetti che hanno accompagnato le loro vite, i loro segreti, i loro ricordi?

Mosquito State_Film interessante, perché simbolizza la fine di una delle icone più intense del cinema americano degli ultimi quarant’anni: il broker di Wall Street. Il protagonista, infatti, possiede tutti i tratti tipici del soggetto: costruisce i modelli previsionali per il trading finanziario, ha un attico con vista totale su Central Park. Ma è un freak, un disadattato, incapace di qualsiasi relazione umana e del tutto immerso nel suo mondo di variabili matematiche. Stupisce nella colonna sonora la presenza di uno dei lieder più belli della musica classica, Der Leiermann, ultimo lied del ciclo di Franz Schubert Winterreise. È il viaggio d’inverno del Romanticismo, alla fine del quale l’innamorato disilluso si trova di fronte al suonatore d’organetto, l’immagine della morte.

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VVR

di Riccardo Triolo

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erché molte esperienze VR sono ambientate nello spazio? Perché questo mezzo immersivo è adoperato così spesso per portarci in orbita? Scienza, fantascienza o, come in questo caso, storia della scienza, sono all’ordine del giorno nel mondo del 360°. Forse perché l’ignoto si presta particolarmente ad essere esplorato, rappresentato, ricreato con le tecnologie immersive. O forse perché l’inconoscibile è il vero soggetto di ogni esperienza immersiva, che amplifica la nostra pulsione scopica al punto da dargli valenza fisica, simulare spostamenti, viaggi, dislocazioni, sostituzioni, sovrapposizioni, slittamenti. Se è così, allora ricostruire il primo passo che l’uomo ha compiuto sulla luna il 20 luglio 1969 è raccontare le origini di questi viaggi verso l’ignoto. L’astronauta è lo spettatore VR: esploratore di spazi sconosciuti, potenzialmente infiniti. 1st Step: From Earth to the Moon segna il passo a una nuova generazione, quella che ha l’opportunità di rivivere da vicino quello che la generazione dei nostri padri e dei nostri nonni ha vissuto da lontano, attraverso lo schermo di un televisore in bianco e nero. E così ci troviamo a presenziare al loro sogno più grande: quello di essere lì insieme a Neil Armstrong. Quello di vedere le orme sulla polvere lunare, di scrutare ogni avvallamento, ogni cratere. Di scorgere da lontano, sospeso, silenzioso e fragile, il nostro piccolo pianeta blu.

1ST STEP: FROM EARTH TO THE MOON

Settimana della Critica

intervista Marat Sargsyan

35. Settimana Internazionale della Critica

di Manuela Santacatterina

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na carriera iniziata a 12 anni come operatore e montatore per la TV indipendente armena e proseguita tra video musicali ed emittenti locali prima di abbandonare tutto per entrare all’Accademia lituana di musica e teatro per studiare regia. Marat Sargsyan debutta al lungometraggio con The Flood Won’t Come, in Concorso alla Settimana della Critica. Un’opera difficile da incasellare che gioca con stili, formati e tecniche diverse mentre segue il Colonnello, un professionista della guerra che si è stancato di combattere.

Qual è stata la sfida maggiore nel realizzarlo? Durante le riprese, quando ho capito che le persone sul set e dietro le quinte stavano lavorando per realizzare quello che avevo in mente, anche se la maggior parte di loro non capiva del tutto di cosa parlasse il film. Credevano solo in quello che dicevo. Molte delle decisioni creative che ho preso erano basate su mie intuizioni e c’erano molte persone che aspettavano le mie indicazioni. Un’altra sfida è stata lavorare con gli attori. Era il mio primo film, non avevo molta esperienza nel dirigere gli attori e ho dovuto sudare per ottenere le interpretazioni che volevo.

Perché hai scelto questa storia per il tuo esordio? Ho fatto un esperimento. Per due settimane ho guardato solo il canale nazionale russo. Dopo una decina di giorni ho iniziato a pensare che i paesi occidentali facevano tutto male. Questo anche se so bene come funziona la propaganda. Ho esteso l’esperimento a emittenti televisive di altri paesi. L’effetto è stato lo stesso: «Queste persone sono brave, gli altri sono bastardi». L’informazione mi stava spingendo agli estremi. Da qui è nato il dilemma principale: come si sono formate queste persone, me compreso? Ho deciso di smettere di guardare la TV e iniziare a scrivere una sceneggiatura mentre la guerra infuriava in Ucraina e Siria.

Quali sono i registi con cui ti sei formato? All’Accademia, mentre studiavo regia, tutti gli studenti hanno avuto la stessa ‘malattia’: creare tutto nello stile dei registi che ammiravano. La più popolare era la ‘malattia’ di Tarkovsky. Se la contrai è difficile liberartene. Io ne ho avute tre contemporaneamente: Tarkovsky, Parajanov e Antonioni. Grazie a Dio mi sono curato della loro influenza, ma d’altra parte questi tre registi e alcuni altri sono le fondamenta su cui sto in piedi. Chi mi ha veramente aiutato a scrivere la sceneggiatura è stato Tonino Guerra. Alcune delle scene che ho scritto erano basate sulle sue storie e sulla sua letteratura. In generale, Tonino è la persona che ha influenzato la mia vita, non solo la mia creatività. In collaborazione con Hot Corn

FUORI CONCORSO | BEST OF VR di Jörg Courtial, Maria Courtial (Germania, 14’)

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ALEX VICENTE EL PAIS

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HANNS-GEORG RODEK DIE WELT

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BEN CROLL INDIEWIRE

JONATHAN ROMNEY THE OBSERVER

AMANTS QUO VADIS, AIDA? THE DISCIPLE PADRENOSTRO PIECES OF A WOMAN MISS MARX SUN CHILDREN THE WORLD TO COME DEAR COMRADES! NEVER GONNA SNOW AGAIN LAILA IN HAIFA NOTTURNO LE SORELLE MACALUSO WIFE OF A SPY

PIERRE EISENREICH FABIEN BAUMANN POSITIF

S ARS

THE HOLLYWOOD REPORTER

Due gravissimi fatti realmente accaduti – ancor più tragici per noi, dato che riguardarono l’incendio di due cinema a distanza di anni nell’Iran pre e post rivoluzionario – tornano e ritornano nella narrazione: quasi anticipato il secondo, eppure praticamente eluso, evitato, passato di striscio tramite differenti storie, che con una sovrapposizione, che non è mai ripetizione, di gesti, sequenze, dialoghi e scarti temporali, crea un crescendo il cui culmine viene solo immaginato. Geniale rappresentazione di come si possano descrivere poche decine di minuti della vita delle persone tramite un missile caduto durante la guerra con l’Iraq e uno che passa nel finale, una figura grottesca di cui si sente solo la voce, un quartetto di ebeti piromani, dialoghi al limite e oltre l’assurdo e un foglietto giallo che, come il nichelino de Gli ultimi fuochi serve a fare del cinema, passa di mano in mano anche se non sapremo mai cosa ci sia scritto. Visivamente splendido. Cesare Stradaioli

SCREEN INTERNATIONAL

Careless Crime

INTERNATIONAL CRITICS

past horizons

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ERRATA CORRIGE In our issue of September 9, we mistakenly published a wrong biography of Jing Wang, the director of The Best is Yet to Come. Mr. Jing Wang was born in 1984 and graduated at the Beijing Film Academy. He started his career as assistant director of Jia Zhangke and later directed several short movies, including Mr. Tree, The Conformist, and Mountains May Depart.

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16.30

Sala Astra 1

VENEZIA 77 pubblico - tutti gli accrediti

SEGUE DA P. 1

14.00

Sala Casinò

ORIZZONTI tutti gli accrediti

SELVA TRÁGICA (Tragic Jungle)

Sala Grande

VENEZIA 77 pubblico - tutti gli accrediti

Sala Perla

UND MORGEN DIE GANZE WELT (And Tomorrow the Entire World)

14.00

Sala Astra 1

VENEZIA 77 pubblico - tutti gli accrediti

SPY NO TSUMA (Wife of a Spy)

Kurosawa Kiyoshi (115’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti

ZHELTAYA KOSHKA (Yellow Cat)

Adilkhan Yerzhanov (90’) v.o. kazako, russo st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

14.15

PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti

ZHELTAYA KOSHKA (Yellow Cat)

Sala Pasinetti

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti

CITY HALL

Sala Astra 2

VENEZIA 77 pubblico - tutti gli accrediti

SPY NO TSUMA (Wife of a Spy)

Sala Giardino

VENEZIA 77 press - industry

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

16.15

Sala Casinò

ORIZZONTI tutti gli accrediti

BU ZHI BU XIU (The Best is Yet to Come)

Wang Jing (114’) v.o. mandarino st. italiano/inglese

16.30

Sala Volpi

ORIZZONTI tutti gli accrediti

SELVA TRÁGICA (Tragic Jungle)

Sala Astra 2

VENEZIA 77 pubblico - tutti gli accrediti

SPY NO TSUMA (Wife of a Spy)

Kurosawa Kiyoshi (115’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

17.00

Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti

NOWHERE SPECIAL

Yulene Olaizola (96’) v.o. spagnolo, maya, inglese st. italiano/inglese

19.15

Sala Casinò

J’ADOR

Simone Bozzelli (16’) v.o. italiano st. inglese

50 (o dos ballenas se encuentran en la playa) (50 or Two Whales Meet at the Beach)

Jorge Cuchí (122’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

19.30

17.00

NUEVO ORDEN (New Order)

PalaBiennale

Sala Astra 1

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico 18+ - tutti gli accrediti

Uberto Pasolini (96’) v.o. inglese st. italiano A seguire incontro con gli autori/Q&A

Sala Grande

VENEZIA 77 pubblico 14+

Uberto Pasolini (96’) v.o. inglese st. italiano

17.00

Rodrigo Sepúlveda Urzúa (93’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

Sala Perla 2

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti

LA VERITÀ SU LA DOLCE VITA (The Truth About La dolce vita) Giuseppe Pedersoli (83’) v.o. italiano st. inglese

18.45

Sala Volpi

I PREDATORI (The Predators)

Pietro Castellitto (109’) v.o. italiano st. inglese

19.00

19.30

Sala Perla 2

VENEZIA 77 tutti gli accrediti

UND MORGEN DIE GANZE WELT (And Tomorrow the Entire World) Julia von Heinz (111’) v.o. tedesco st. italiano/inglese

19.30

Sala Astra 2

Sala Giardino

ORIZZONTI - CONCORSO - CORTI pubblico 14+ - tutti gli accrediti

DAS SPIEL (The Game)

Roman Hodel (17’) v.o. tedesco, turco, inglese, italiano st. italiano/inglese

THE SHIFT

Laura Carreira (9’) v.o. inglese st. italiano

J’ADOR

Simone Bozzelli (16’) v.o. italiano st. inglese

50 (o dos ballenas se encuentran en la playa) (50 or Two Whales Meet at the Beach)

Jorge Cuchí (122’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

19.45

Sala Darsena

VENEZIA 77 press - industry

SƏPƏLƏNMIŞ ÖLÜMLƏR ARASINDA (In Between Dying) Hilal Baydarov (92’) v.o. azero st. italiano/inglese

FINAL CUT IN VENICE 2020 AWARDS For the fourth year La Biennale di Venezia will give a prize of € 5,000 for the best film in postproduction. The La Biennale di Venezia Prize jury, composed of Marie-Pierre Macia (MPM Film), Antonio Medici (BIM Distribuzione), and Michel Zana (Sophie Dulac Distribution), has awarded the film: HARVEST by Ely Dagher (France, Lebanon, Belgium, Qatar, USA) Producer: Arnaud Dommerc «For the strength of his cinematic proposal, for his original look at the existential questions of the new generation in his country today the Jury of the La Biennale Prize recognises the director

as an emerging talent. Considering that the film is still at editing stage, the jury hopes that the director will find the right and necessary length.» The Jury of the Supporters has decided to give their support to the following films in postproduction: SOULA by Salah Issaad (Algeria, France) HARVEST by Ely Dagher (France, Lebanon, Belgium, Qatar, USA); Producer: Arnaud Dommerc THE BLUE INMATES by Zeina Daccache (Lebanon)

#9

Sala Perla

VENEZIA 77 tutti gli accrediti

20.00

Emma Dante (89’) v.o. italiano st. inglese

PalaBiennale

VENEZIA 77 press - industry

SƏPƏLƏNMIŞ ÖLÜMLƏR ARASINDA (In Between Dying) Hilal Baydarov (92’) v.o. azero st. italiano/inglese

20.30

Arena Lido

VENEZIA 77 pubblico 14+

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano a seguire VENEZIA 77 pubblico

UND MORGEN DIE GANZE WELT (And Tomorrow the Entire World) Julia von Heinz (111’) v.o. tedesco st. italiano

20.30

Arena Giardini

VENEZIA 77 pubblico 14+

NUEVO ORDEN (New Order) Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano a seguire VENEZIA 77 pubblico

Sala Volpi

ORIZZONTI press - industry

LAHI, HAYOP (Genus Pan) Lav Diaz (157’) v.o. tagalog st. italiano/inglese

22.00

Sala Grande

FUORI CONCORSO pubblico 14+ - tutti gli accrediti

RUN HIDE FIGHT

22.00

22.15

Sala Perla 2

FUORI CONCORSO press - industry

CRAZY, NOT INSANE Alex Gibney (117’) v.o. inglese st. italiano/inglese

22.15

Sala Astra 1

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico 14+ - tutti gli accrediti

SPACCAPIETRE (Una promessa)

Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio (104’) v.o. italiano st. inglese

22.30

Sala Astra 2

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico 14+ - tutti gli accrediti

SPACCAPIETRE (Una promessa)

Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio (104’) v.o. italiano st. inglese

21.00

Sala Web

ORIZZONTI

ZHELTAYA KOSHKA (Yellow Cat) Adilkhan Yerzhanov (90’) v.o. kazako, russo st. italiano/inglese FUORI CONCORSO

LA VERITÀ SU LA DOLCE VITA (The Truth About La dolce vita)

Giuseppe Pedersoli (83’) v.o. spagnolo, maya, inglese st. italiano/inglese ORIZZONTI

NOWHERE SPECIAL

Kyle Rankin (109’) v.o. inglese st. italiano

Uberto Pasolini (96’) v.o. inglese st. italiano

Sala Darsena

VENEZIA 77 press - industry

SƏPƏLƏNMIŞ ÖLÜMLƏR ARASINDA (In Between Dying) Hilal Baydarov (92’) v.o. azero st. italiano/inglese

22.00

Sala Giardino

ORIZZONTI - CONCORSO - CORTI tutti gli accrediti

Opera Prima Accesso in sala consentito solo fino a 10 minuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders.

DAS SPIEL (The Game)

Roman Hodel (17’) v.o. tedesco, turco, inglese, italiano st. italiano/inglese

THE SHIFT

Pubblico Public

Laura Carreira (9’) v.o. inglese st. italiano

Accreditati Pass holders

ENTRE TÚ Y MILAGROS Mariana Saffon (20’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

NATTÅGET (The Night Train) Jerry Carlsson (15’) v.o. svedese, francese, inglese st. italiano/inglese

BMM - BEING MY MOM Jasmine Trinca (12’) senza dialoghi

MÂY NHU’NG KHÔNG MU’A (Live in Cloud Cuckoo Land)

Nghia Vu Minh, Thy Pham Hoang Minh (19’) v.o. vietnamita st. italiano/inglese ORIZZONTI - FUORI CONCORSO - CORTI

THE RETURN OF TRAGEDY Bertrand Mandico (24’) v.o. inglese st. italiano

22.15

PalaBiennale

VENEZIA 77 press - industry

SƏPƏLƏNMIŞ ÖLÜMLƏR ARASINDA (In Between Dying) Hilal Baydarov (92’) v.o. azero st. italiano/inglese

8

Pietro Castellitto (109’) v.o. italiano st. inglese

CRAZY, NOT INSANE

21.30 Michel Franco (88’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico 18+ - tutti gli accrediti

ORIZZONTI press - industry

Sala Perla

Julia von Heinz (111’) v.o. tedesco st. italiano

Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI tutti gli accrediti

19.45

UND MORGEN DIE GANZE WELT (And Tomorrow the Entire World)

NOWHERE SPECIAL

17.30

Kurosawa Kiyoshi (115’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

16.15

16.45

TENGO MIEDO TORERO (My Tender Matador)

Frederick Wiseman (275’) v.o. inglese st. italiano

14.15

LE SORELLE MACALUSO (The Macaluso Sisters)

Nghia Vu Minh, Thy Pham Hoang Minh (19’) v.o. vietnamita st. italiano/inglese

Lav Diaz (157’) v.o. tagalog st. italiano/inglese

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti

Adilkhan Yerzhanov (90’) v.o. kazako, russo st. italiano/inglese

14.15

Alex Gibney (117’) v.o. inglese st. italiano/inglese

MÂY NHU’NG KHÔNG MU’A (Live in Cloud Cuckoo Land)

LAHI, HAYOP (Genus Pan) Julia von Heinz (111’) v.o. tedesco st. italiano/inglese

I PREDATORI (The Predators)

22.15

ORIZZONTI press - industry

Marat Sargsyan (97’) v.o. lituano st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

Sala Casinò

ORIZZONTI press - industry

FUORI CONCORSO press - industry

19.00

TVANO NEBUS (The Flood Won’t Come)

CITY HALL

22.15

Jasmine Trinca (12’) senza dialoghi

BMM - BEING MY MOM

Bertrand Mandico (24’) v.o. inglese st. italiano

Pietro Pinto (15’) v.o. inglese st. italiano

Sala Pasinetti

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti Frederick Wiseman (275’) v.o. inglese st. italiano

THE RETURN OF TRAGEDY

ADAM

19.45

Jerry Carlsson (15’) v.o. svedese, francese, inglese st. italiano/inglese

ORIZZONTI - FUORI CONCORSO - CORTI

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC tutti gli accrediti

14.15

Mariana Saffon (20’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

NATTÅGET (The Night Train)

Kurosawa Kiyoshi (115’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

16.45

Yulene Olaizola (96’) v.o. spagnolo, maya, inglese st. italiano/inglese

14.00

SPY NO TSUMA (Wife of a Spy)

ENTRE TÚ Y MILAGROS

VENICE FILM FESTIVAL

Daily Venezia77 Supplemento di :venews n. 247 settembre 2020 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996

Direttore responsabile Venezia News Massimo Bran Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale), Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione), Paola Marchetti (direzione organizzativa), Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari, Omar Arangath, Federica Cracchiolo, Claudia Frasson, Filippo Vianello, Luca Zanatta (graphic design) Hanno collaborato Loris Casadei, Fabio Di Spirito, Roberto Pugliese, Sara Sagrati, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro Fotografie Nicola Vianello Stampa WWW.TIPOGRAFIACOLORAMA.COM Via Garda, 13 - San Donà di Piave (VE) redazione@venezianews.it - www.venezianews.it


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