VENICE FILM FESTIVAL DAILY#9 7 Sept 2023
Akind of magical realism opens the Competition. Holly, by Belgian director Fien Troch, tells the story of a teenager with unique premonitory and beneficial powers. With Paradise Is Burning, Mika Gustafson follows the struggles of three sisters abandoned by their mother. Adolescence is also the main topic explored in Gasoline Rainbow by Bill Ross and Turner Ross, where a group of five teenagers embarks on a great escape in a van. It's a day for true virtuosos too, such as Giorgio Diritti. His Lubo tells the story of Lubo Moser (Franz Rogowski), a Yenish street artist conscripted into the Swiss army, only to later rebel against the government program that separates children from nomadic families. We delve into the depths of a reverse Rome with Amor, by video artist and documentarian Virginia Eleuteri Serpieri, and then ascend to meet (perhaps) Dalí with Quentin Dupieux
Coming of Age
di Riccardo Triolo
Storie di giovani ribelli, inquieti e alla ricerca del limite oggi al Lido. Apre il Concorso quello che sembra un tuffo in una sorta di realismo magico. Holly, della belga Fien Troch, già vincitrice nel 2016 del premio per la miglior regia qui al Lido con Home, racconta la storia di un’adolescente dai singolari poteri premonitori e benefici. Un’altra incursione della regista nel coming of age, questa volta con lo zampino dei Fratelli Dardenne alla produzione. Dalla parte di Orizzonti troviamo Paradise Is Burning, di produzione italo-svedese e diretto da Mika Gustafson. La storia, ambientata nella Svezia popolare, segue le vicissitudini di tre sorelle abbandonate da una madre assente. A fargli eco, ancora in Orizzonti, la grande fuga a bordo di un van di cinque adolescenti intenzionati a raggiungere il Pacifico partendo dall’Oregon nel racconto di Bill Ross e Turner Ross Gasoline Rainbow, un altro coming of age in questa giornata che sembra dedicata alle inquietudini e ai sogni delle giovani generazioni. Ma è anche il giorno di autori fuoriclasse. L’ottimo Giorgio Diritti con il suo Lubo ci racconta una storia potente, quella di Lubo Moser (Franz Rogowski), un nomade di etnia jenisch chiamato alle armi nel 1939 dall’esercito svizzero, salvo poi scagliarsi contro il programma governativo Kinder der Landstrasse, colpevole di avergli sottratto i figli in quanto zingari. Fuori Concorso, invece, scendiamo nelle viscere di una Roma al contrario con Amor, della videoartista e documentarista Virginia Eleuteri Serpieri, un viaggio alla ricerca delle dolorose tracce della madre suicida in una città senza tempo. Per finire, sorprenderà come sempre Quentin Dupieux, alias Mr. Oizo, poeta dell’assurdo che sfida la logica e gioca con le immagini anche questa volta, incontrando (forse) nientemeno che Salvador Dalì! Il suo Daaaaaalì! è una promessa che, neanche a dirlo, sarà brillantemente disattesa dal più bizzarro e imprevedibile anti-autore d’oltralpe. Un adolescente atipico, orgogliosamente mai cresciuto.
press conferences palazzo del casinò
12.15 AMOR (Fuori Concorso)
13.00 DAAAAAALI! (Fuori Concorso)
13.45 HOLLY (Venezia 80)
14.30 LUBO (Venezia 80)
8.00 PalaBiennale
VENEZIA 80 tutti gli accrediti IO CAPITANO (ME CAPTAIN)
Matteo Garrone (121’)
v.o. wolof, francese, arabo, inglese, italiano st. italiano/inglese
8.15 Sala Darsena
VENEZIA 80 press - industry
LUBO
Giorgio Diritti (181’)
v.o. italiano, svizzero tedesco, jenisch st. italiano/inglese
8.30 Sala Grande
VENEZIA 80 press - industry
HOLLY
Fien Troch (103’)
v.o. olandese st. italiano/inglese
9.00 Sala Giardino
ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti IN THE LAND OF SAINTS AND SINNERS
Robert Lorenz (107’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
9.00 Sala Casinò
FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti
ZNAM KAKO DIŠEŠ
(I KNOW YOUR SOUL) (ep 1-2)
HOLLY CONCORSO
interview
Fien Troch
by Marisa Santin
Giorgio Diritti di F.D.S.
Alen Drljevic
Showrunner:(87’)Jasmila Žbanic
v.o. bosniaco st. italiano/inglese
9.00 Sala Perla
SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC
FILM DI CHIUSURA press - industry
TILIPIRCHE (GRASSHOPPERS)
Francesco Piras (18’)
v.o. lingua sarda st. italiano, inglese VERMINES (VERMIN)
Sébastien Vanicek (103’)
v.o. francese st. italiano/inglese
9.15 Sala Corinto
VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI press - industry
UN’ALTRA ITALIA ERA POSSIBILE, IL CINEMA DI GIUSEPPE DE SANTIS (GIUSEPPE DE SANTIS - THE ARTIST, THE MAN)
Steve Della Casa (74’)
v.o. italiano st. inglese
10.30 PalaBiennale
VENEZIA 80 tutti gli accrediti
ORIGIN
Ava DuVernay (130’)
v.o. inglese, tedesco st. italiano/inglese
10.45 Sala Grande
VENEZIA 80 press - industry
LUBO
Giorgio Diritti (181’)
v.o. italiano, svizzero tedesco, jenisch
st. italiano/inglese
SEGUE A P. 8
past conferences
After Home (Orizzonti, 2016), the Belgian director returns to explore adolescence through the eyes of Holly, a fifteen-year-old endowed with a particular sensitivity that enables her to alleviate people’s suffering. This talent makes her special but also vulnerable.
The theme of adolescence runs through many of your films. Is there something autobiographical in this choice? There's always something autobiographical, obviously, because we pick up things around us and we use them. There is always the presence of younger children, especially in my first films. This is because there is that kind of innocence that interested me if compared to the adult world. For Home, I turned to adolescents because, at that time, I had two young children myself. It became very emotional, and I just felt I needed some distance from my characters to be able to talk about them. When I was developing Holly, I wasn't sure about her age at first. Then I realized that if Holly were too young, the demands people placed on her would have felt too abusive. Moreover, in that case, I wouldn't have been able to convey that she could have some responsibility in what she does. On the other hand, if she were older, let's say a young adult or a woman, it would have become very tricky to convey the feeling that she eventually could use her talent to deceive people. So, 15 seemed just the right age for her.
Holly possesses this unique sensitivity, which is why she's referred to as ‘The Witch’. It's such an ancient tale, isn't it? Her sensitivity isn't perceived as a talent but rather as something weird, making it easier for others to view it as something repellent. So, they label her ‘The Witch’, even without understanding its true significance. It's merely a term people quickly employ when someone doesn't fit in.
Is this also a film on how to come to terms with grief?
The story needed this grieving community to show how people tend to search for reasons rather than accepting life's unpredictability. People seek Holly's help as they struggle to come to terms with the fact that their children were simply in the wrong place at the wrong time. I also wanted to emphasize the importance of spirituality in a world where we often seek answers online, through technology, and on social media, mistakenly thinking that everything can be explained.
Holly and ‘holy’ sound quite similar…
Initially, I chose the name Holly because it evoked the image of a beautiful, sweet, and innocent girl. Later, I realized the connection with the word 'holy' and decided it was just the right name for her.
Director's cuts
Let me say it…
There is a strong sense of pride in being the first in the world to have created an event that did not exist before, and in continuing throughout our history to introduce innovations and structural changes that have been imitated by others. Venice has always set the pace in terms of research, a living laboratory in building and evolving the various sections that complement and enrich the festival's body. A path that has inspired all international festivals around the world. This is obviously a source of great pride and prestige for us.
Al centro dei film di Giorgio Diritti sta il rapporto difficile e contrastato tra “comunità” e “diverso”, dove la diversità è soprattutto di tipo relazionale, in cui si gioca un inceppamento del linguaggio, o un suo utilizzo conservativo, per difendere una immaginaria purezza lontana nel tempo. Sempre, nei film di Diritti, il dialetto è protezione dal mondo esterno (l’occitano del suo primo film, Il vento fa il suo giro, il dialetto dei contadini di L’uomo che verrà, il mutismo o il silenzio delle protagoniste femminili, la doppia estraneità di un Ligabue, prima linguistica come "tedesc" catapultato nella Bassa padana, poi sociale come matto del paese). La comunità, per Diritti, non potrà mai andare oltre l’accoglienza intesa come tolleranza o accondiscendente ospitalità. E quando lo straniero chiederà di passare all’esercizio dei suoi diritti, dalla mera accoglienza alla società dei diritti, allora scatta il corto-circuito del rigetto, della chiusura, dell’espulsione. E così il gregge del pastore francese non potrà attraversare i terreni incolti dei proprietari che da anni hanno abbandonato il paese e vivono in città, perché comunque la comunità non può accettarlo. E Ligabue non potrà a sua volta pretendere di diventare anche il marito di una donna del paese, perché sono confini non scritti che non si possono valicare. E così Augusta, la protagonista de Un giorno devi andare, che dopo la sua esperienza con le suore missionarie e con i derelitti della favela di Manaus si ritroverà nella solitudine di una spiaggia brasiliana a combattere il suo trauma silenzioso e implacabile. Perché l’altro vettore fondamentale del cinema di Diritti, nella tradizione del cinema di Olmi e di Avati di cui è stato collaboratore, è il paesaggio, ripreso sempre nella sua magnifica estraneità, più come contesto, come specchio, che come soggetto. E quindi i paesaggi delle Alpi piemontesi, della giungla brasiliana, dei boschi dell’Appennino e delle campagne della Bassa reggiana diventano il contenitore di un conflitto pre-politico tra società e individuo. Il cinema di Diritti occupa quindi un suo spazio peculiare, tra il cinema visionario e magico-realista delle nuove generazioni e quello delle analisi politico-autobiografiche della generazione precedente.
Giorgio’s three
Il vento fa il suo giro (2005) Magnifico esordio realizzato ben oltre i quarant’anni, dopo un lungo apprendistato con Pupi Avati e una carriera fatta di corti, film per la tv, documentari.
L’uomo che verrà (2009) È evidente che a Diritti non interessa tanto la ricostruzione storica della strage di Marzabotto quanto la ricostruzione del mondo dei contadini dell’Appennino che vi furono coinvolti. Ne nasce un film seducente proprio perché filtra la descrizione di uno degli eccidi più atroci della Seconda guerra mondiale attraverso uno sguardo anti-neorealista, che predilige i piccoli gesti anonimi della vita agli eroismi della morte
Un giorno devi andare (2013) Qui il cinema di Diritti, nel seguire il progressivo allontanamento di Augusta da ogni tipo di comunità, sembra ricordare i paesaggi interiori e i soliloqui dell’anima di Terrence Malick.
3 #9
L’idea è quella di mettere la macchina da presa dal lato opposto: puntarla dall’Africa verso l’Europa e vivere il viaggio insieme a loro
Matteo Garrone
di Fien Troch con Cathalina Geeraerts, Felix Heremans, Greet Verstraete, Serdi Faki Alici, Els Deceukelier, Maya Louisa Sterkendries, Robby Cleiren, Sara De Bosschere (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia, 103’)
© SofieGeysens
Focus
Sinossi film lato CIAK p. 3
Orizzonticorti/1 PARADISET BRINNER (Paradise is Burning) Orizzonti
FUORI CONCORSO
A SHORT TRIP
Erenik Beqiri (Francia, 17’)
Klodi e Mira, giovane coppia albanese, decidono di fare sposare Mira con un francese per ottenere la nazionalità. Dovranno quindi scegliere il marito giusto per lei e imparare a distaccarsi l'uno dall'altra
DIVE
Aldo Iuliano (Italia 13’)
Due ragazzi giocano sulla spiaggia. Una storia di amicizia, forse di amore, che mescola sapientemente sentimenti e stati d’animo dei giorni nostri.
WANDER TO WONDER
Nina Gantz (Italia, 14’)
Dopo la morte del loro creatore, le marionette Mary, Dick e Bill si ritrovano sole nello studio in compagnia del suo cadavere. Abbandonate a loro stesse, provano disperatamente a ultimare il loro show per bambini.
DAR SAAYE SARV (In the Shadow of the Cypress)
Hossein Molayemi (Iran, 20’)
Un ex militare affetto da disturbo da stress post-traumatico vive con la figlia in una casa in riva. Insieme trascorrono una vita isolata, che vede il padre frustrato perché incapace di adempiere al suo ruolo di genitore.
SENTIMENTAL STORIES
Xandra Popescu (Germania, 16’)
Due giovani fidanzati, un operaio dal matrimonio infelice e un gran lavoratore desideroso di una vita che non ha mai avuto. Le loro storie si intrecciano, tra certezze che crollano e speranze che forse si materializzano.
AITANA Marina Alberti (Spagna, 19’)
Marina è terrorizzata dall’idea di perdere la memoria, come è successo a sua nonna. Sua madre, Aitana, sembra destinata al medesimo fato. Nel silenzio della notte, il passato familiare ritorna.
WELCOME TO PARADISE
Leonardo Di Costanzo (Italia, 24’)
Prodotto da Mompracem con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Fare Cinema, presieduta da Marco Bellocchio, insieme a XNL Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, il cortometraggio racconta la storia di Nadia, una ragazzina solitaria e diffidente, che porta una benda su un occhio. Lungo la riva del fiume, in cerca di avventure in compagnia di alcuni gattini randagi, vede un ragazzo maltrattato e rinchiuso in un capanno abbandonato dai ragazzini del paese. Nadia si allontana. Poi, curiosa, torna e tenta di liberare il ‘prigioniero’. La parete che li separa apre in Nadia la possibilità di giocare ad essere un’altra e a provare, nella seduzione, un’improvvisa voglia di crescere.
intervista
Paola Pedrazzini di Fabio Marzari
Direttrice di Fondazione Fare
Cinema e direttrice artistica di Bottega XNL Piacenza, Paola Pedrazzini è a Venezia per presentare Welcome to Paradise, il cortometraggio diretto da Leonardo Di Costanzo, realizzato nell’ambito dell’edizione 2022 del Corso di Alta Formazione Cinematografica Bottega XNL – Fare Cinema.
Bottega XNL, come dice il nome stesso, rappresenta una nuova, importante realtà per l’arte cinematografica e teatrale. Ci racconti un po' struttura e contenuto del progetto.
La Bottega XNL è stata ideata e progettata come un luogo in cui i Maestri di cinema e teatro hanno la possibilità di tramandare i propri saperi a giovani allievi che vogliano trasformare queste arti in una vera professione. Così come avveniva nelle antiche botteghe rinascimentali, essa diviene un luogo in cui l’apprendimento si realizza nel fare, prendendo parte al processo creativo, forgiando insieme allievi, maestri e contenuti artistici di caratura elevata, apprendendo così tecnica, lavoro e segreti di bottega. Il progetto è la continuazione del Centro di Alta Formazione Cinematografica di Fondazione Fare Cinema, creati a Bobbio da Marco Bellocchio nel 1995, che dell’imparare attraverso il ‘fare’ ha fatto la cifra distintiva dei suoi laboratori. Per questo Bellocchio non può che essere un grande protagonista anche di questa nuova sfida culturale, che ora raddoppia inoltre i suoi sforzi con l’alta formazione di Fare Teatro. Ho incontrato Bellocchio all’inizio degli anni Duemila e insieme abbiamo lavorato alla creazione di un’associazione che poi, negli anni, è divenuta una fondazione presieduta dal Maestro in prima persona. Il fine di Fondazione Fare Cinema è proprio quello espresso dal nome stesso, vale a dire “fare cinema” dando una sistematicità al lavoro svolto nel corso degli anni. Gli studenti, che provengono dalle più importanti scuole cinematografiche, vengono selezionati attraverso un bando e realizzano un cortometraggio d’autore ogni estate. Semplificando potrei definirlo una sorta di dottorato. Da subito la modalità di sviluppo dei corsi mi ha evocato l’idea rinascimentale della bottega, in cui gli allievi si formavano alla scuola dei maestri, per questo ho pensato di chiamare il progetto in questo modo. Così come succedeva nelle botteghe rinascimentali, dove gli allievi lavoravano non a un esercizio di stile ma direttamente ad una pala d’altare o a una scultura, allo stesso modo qui gli allievi si trovano a lavorare al fianco di un grande cineasta nell'ideazione e realizzazione di un cortometraggio che poi verrà successivamente presentato a un Festival, come nel caso qui ora a Venezia.
In a working-class Swedish neighbourhood, sisters Laura, Mira, and Steffi, aged 7 to 16, live on their own, as their mother is largely absent. When social workers ask to meet her, Laura frantically looks for someone who can impersonate their mother, so the sisters won’t be placed in foster care and separated. Laura tries to keep it all under wraps, but as the meeting date inches closer conflict grows, keeping the family suspended between enthusiasm for freedom and the weight of the situation.
Mika Gustafson is a Swedish director and screenwriter. She graduated in film at the Valand Academy Folköhgskola in Gothenburg with filmmaker Ruben Östlund (Triangle of Sadness). Gustafson worked extensively on short movies, her most famous being Mephobia of 2017, followed in the same year by feature-length documentary and musical biopic Silvana, produced with Olivia Kastebring and Christina Tsiobanelis.
Chi sono i due “Maestri di Bottega”?
I primi due grandi “Maestri di Bottega” che abbiamo coinvolto sono il regista cinematografico Leonardo Di Costanzo e il regista, autore e attore teatrale Marco Baliani, i quali hanno accolto con grande impegno e piacere l’invito ad aprire l’esperienza di queste botteghe di cinema e teatro. Leonardo Di Costanzo ha in comune con Baliani una sensibilità estrema nel costruire nel proprio lavoro la relazione con gli attori e i corpi scenici. I film prodotti nella Bottega XNL – Fare Cinema sono stati presentati in prima visione al pubblico del Bobbio Film Festival; mentre gli spettacoli nati nella Bottega XNL – Fare Teatro vanno in scena nel sito archeologico di Veleia, durante il Festival del Teatro Antico.
Quale nello specifico l'apporto al progetto di Leonardo Di Costanzo, che troviamo qui a Venezia con il suo corto Fuori Concorso Orizzonti Welcome to Paradise?
La proiezione del nostro cortometraggio diretto da Di Costanzo conferma ancora una volta l’identità unica del progetto, che si caratterizza proprio per la realizzazione non di un saggio di fine corso, ma di un’opera artistica d’autore a cui gli allievi hanno avuto l’opportunità di partecipare. Mi preme sottolineare il valore aggiunto del progetto Welcome to Paradise, che ha moltiplicato i momenti formativi con il ‘corso nel corso’ dedicato ai giovani del territorio, tra i quali il regista ha scelto i suoi attori-non attori protagonisti, e con il coinvolgimento nella scrittura di un ex studente del nostro corso di sceneggiatura.
Ciò che colpisce in un’epoca ipertecnologica come la nostra è questa sorta di nuovo umanesimo che voi proponete, riportando al centro progettuale del lavoro l’individuo e le sue idee, abbinandole però alla concretezza del fare, diretta espressione della manualità quale identità di fondo del fare cinema.
Un tempo vi era una maggiore attenzione al linguaggio e alle parole, ma al contempo vi erano delle oggettive, maggiori difficoltà nella realizzazione tecnica delle immagini. Oggi qualsiasi ragazzino può ottenere le immagini che meglio desidera con il cellulare; tuttavia, spesso manca nel loro ‘riprendere’ la cifra essenziale, per l'appunto, dell’Umanesimo; avverti un vuoto, o perlomeno una mancanza profonda di significato, di senso in quello che si va a girare. Per cui nella Bottega viene posta la persona con le sue idee al centro, nel cuore fondativo di ogni lavoro.
www.fondazionefarecinema.it
www.xnlpiacenza.it
4 #9
di Mika Gustafson con Bianca Delbravo, Dilvin Asaad, Safira Mossberg, Ida Engvoll, Mitja Siren, Marta Oldenburg (Svezia, Italia, Danimarca, Finlandia, 108’)
Photo Del Papa
GASOLINE RAINBOW
Orizzonti
di Bill Ross, Turner Ross con
Micah Bunch, Nichole Dukes, Nathaly Garcia, Makai Garza (USA, 108’)
Having finally graduated high school, five Oregonian teenagers can’t wait for their next adventure: they’re set out to reach the Pacific coast, 500 miles away, aboard their battered van. This punk-rock Wizard of Ozlike story sees the teenagers sucked into an impromptu odyssey. They are forgotten in a forgotten city, but they’re free, they’re together, and they’re looking forward to a future that they will be able to write themselves.
Known for docu-drama Bloody Nose, Empty Pockets presented at Sundance in 2020 (Heterodox Award at Cinema Eye Honors) the enfants prodige of documentary Bill and Turner Ross are indie directors whose work always places experimentation first. Members of the Academy, they received numerous awards and recognitions, including a retrospective on their films at the Centre Pompidou, Paris, in 2023.
BOTA JONË (Phantom Youth)
Orizzonti Extra
di Luàna Bajrami con Elsa Mala, Albina Krasniqi, Don Shala, Aurora Ferati, Uratë Shaban, Gani Rrahmani (Kosovo, Francia, 94’)
Astory of friendship and rebellion against the system. Zoé and Volta have known each other since childhood. They decide to leave their hometown and go to college in Prishtina, the capital city of Kosovo. The two openhearted dreamers befriend a group of rebels, which will make them decide to change something in their relationship.
Luàna Bajrami, born in Kosovo in 2001, is an actress and director who has been living in France since age seven. She started acting very young in TV roles. In 2019, her performance in Céline Sciamma’s Portrait of a Lady on Fire earned her a nomination at the Césars for best upcoming female talent. Bajrami debuted as a filmmaker in 2021 with The Hill Where Lionesses Roar, presented at the Quinzaine des Réalisateurs in Cannes. She also worked at Happening by Audrey Diwan, 2021 Golden Lion at the Venice Film Festival.
L’ISOLA DELLE STORIE
È un incredibile viaggio in Sardegna attraverso una selezione di cortometraggi e audiodocumentari realizzati sull’isola negli ultimi anni quello offerto oggi da TBA21–Academy e Fondazione Sardegna Film Commission, che rinnovano la loro collaborazione sinergica. Proiettato nel monumentale spazio di Ocean Space, ex Chiesa di San Lorenzo a Venezia, lo sguardo delle autrici e degli autori restituisce un racconto corale che rifiuta gli stereotipi dando spazio alle storie profondamente radicate nella vita delle comunità. Sono presenti alle proiezioni i filmmaker Vittoria Soddu e Giorgia Cadeddu (Studiolanda) e Francesco Piras
Il programma delle proiezioni propone: Iolanda mi nant de nomini, audiodocumentario di Vittoria Soddu e Giorgia Cadeddu, 2021 (30’) che racconta la figura di Orlanda Sassu (1924-2015), poetessa ed ecologista di Guspini che ha portato avanti per tutta la vita una pratica di registrazione audio per archiviare la memoria del suo paese e della lingua che temeva di perdere. La sua voce supera le barriere temporali e ci accompagna nei luoghi cardine della sua esistenza: il fiume, il villaggio, il mare, la capanna costruita intorno a un ginepro secolare sulle dune di sabbia a Pistis, insieme al compagno Efisio, poeta a sua volta. A seguire, A casa mia di Mario Piredda, 2016 (20’), il racconto di un borgo di pescatori ormai disabitato, dove Lucia, un’anziana vedova, dopo anni vive ancora il lutto secondo la tradizione sarda: veste sempre di nero, il fazzoletto in testa, ogni giorno al cimitero si prende cura della tomba del marito. Peppino, un amico pescatore suo coetaneo, è l’unico altro abitante, e ogni giorno sulla spiaggia si prende cura della sua barca benché ormai non la utilizzi più. Lucia e Peppino si fanno compagnia durante le lunghe sere invernali. A unirli non è solo la solitudine, ma un amore mai confessato, nascosto al mondo e a loro stessi. Il tempo scorre lento, il maestrale soffia sabbia tra i vicoli deserti del borgo e la salsedine corrode i muri delle abitazioni. Poi Lucia riceve la visita della figlia, con il genero e il nipotino: vorrebbe che la madre si trasferisse da lei per affittare il suo appartamento ai turisti... Chiude il programma, Mammarranca di Francesco Piras, 2021 (15’), dove protagonisti sono Giovanni e Michele, di undici e nove anni, che vivono a Sant’Elia, un quartiere popolare della periferia di Cagliari. Le vite dei due bambini sembrano cambiare all’improvviso quando un gratta e vinci finisce nelle loro mani.
L’isola delle Storie. Viaggio in Sardegna Ocean Space, Ex Chiesa San Lorenzo, Venezia h. 18.30-20.30 www.ocean-space.org | www.sardegnafilmcommission.it
PREMIO FUNDACIÓN CASA WABI – MANTARRAYA
Per il sesto anno Fundación Casa Wabi – Mantarraya (Messico), associazione civile non-profit che favorisce lo scambio tra l'arte contemporanea e le comunità autoctone in tre località Puerto Escondido, Città del Messico e Tokyo, assegna un riconoscimento collaterale al regista vincitore del premio Venezia Opera Prima
“Luigi De Laurentiis”. Si tratta di una residenza di un mese e mezzo a Casa Wabi (Puerto Escondido), dall’8 agosto al 14 settembre 2024, in cui il cineasta avrà l’opportunità di sviluppare un progetto in collaborazione con gli artisti in residenza e con le comunità del luogo.
SOUNDTRACKS
80 edizioni attraverso indimenticabili momenti di musica in cinema a cura di F.D.S.
2016 La La Land
Regia di Damien Chazelle, musica di Justin Hurwitz
Non accade spesso che le colonne sonore, anche quelle grandi, contengano musica indimenticabile se solo vengano separate dalle immagini. Cosa sarebbe il tema de Lo squalo senza le immagini degli ignari bagnanti ammollo nelle acque dell’Oceano? Fanno eccezione i musical americani, Michel Legrand, Nino Rota, Ennio Morricone e pochi altri... Hurwitz si inserisce di prepotenza in questo sancta sanctorum e compone una colonna sonora di temi pazzeschi, degni dei grandi musical che hanno fatto la storia di Broadway.
2017 First Reformed Regia di Paul Schrader, musica di Lustmord
Ci sono film che si amano anche se hanno dei difetti, soprattutto a causa dei loro difetti. Ecco, per me First Reformed è uno di questi, un amore a prima vista, fatto di elementi intangibili, trascendentali come il cinema amato da Schrader: il senso di gelo che emana dal film, la recitazione sottotraccia di Ethan Hawke, la musica di Lustmord che per 45 minuti è un vortice di musica digitale gelida e senza futuro per poi concludersi con una versione angelicata del gospel Leaning on the Everlasting Arms (ricordate? La canta anche Robert Mitchum in La morte corre sul fiume).
2017 La forma dell’acqua Regia di Guillermo del Toro, musica di Alexandre Desplat
Lo score di Desplat è molto bello, ma in realtà quello che colpisce del sound del film è quel continuo inserimento, nel continuum della trama, di canzoni provenienti da fonti molteplici: radio, tv, grammofoni… Siamo nel 1962; è come se la casa e i suoi elettrodomestici rivendicassero un ruolo di protagonisti del quotidiano.
5 #9
Tony Abuerto,
Changes Franz Rogowski
Sulla scia di Orizzonti di Gloria (1957) di Stanley Kubrick, dal retrogusto di fanghiglia e anti-militarismo, il film segue la vicenda del soldato Hamp, interpretato da un incredibile Tom Courtenay, e del suo avvocato difensore, il capitano Hargreaves, ruolo affidato a Dirk Bogarde. Un’ininterrotta pioggia in trincea fa da sottofondo alle dinamiche spietate della guerra e alle brutalità gerarchiche che consegnano gli uomini ad una morte certa. Magistrale la scena in cui i soldati stessi, i martiri, tra una bevuta e l’altra, quasi come ad un’ultima cena, brindano al compagno che l’indomani perirà sotto le loro stesse armi, epilogo al quale non potevano contrapporsi, unica via per veder compiuto il proprio destino di eroi. Leonardo Cigni
King & Country (Per il re e per la patria) di Joseph Losey (UK, 1964)
restauro StudioCanal
Iran, seconda metà del ‘900. Il Paese va incontro a notevoli cambiamenti: prima un colpo di Stato, poi un governo autocratico, la cosiddetta “rivoluzione bianca” e la rapida transizione verso una modernizzazione che avrebbe dovuto rendere l’Iran in grado di competere con gli altri Paesi nel mercato mondiale. Amir Naderi, regista cardine del Nuovo Cinema iraniano poi espatriato a New York, intravede la possibilità di raccontare queste dinamiche sociali attraverso dei bambini e grazie a un oggetto nuovo, mai visto da quegli occhi innocenti: un’armonica. Lo strumento ‘esotico’ farà da medium nelle relazioni di amicizia, ma sarà anche motivo di contrasti, giochi di potere e privilegi. L.C.
Saaz Dahani (Harmonica) di Amir Naderi (Iran, 1973) restauro Institute for the Intellectual Development of Children and Young adults – KANOON / Roashana Laboratory
Formatosi
attraverso la critica cinematografica e la stesura di sceneggiature, Giuseppe De Santis è quasi un’anomalia all’interno della corrente Neorealista nata sul finire della Seconda guerra mondiale. Racconta storie di soprusi, prevaricazioni e violenza, rifiutando però quella messa in scena scarna e quasi documentaristica in voga all’epoca. Per il regista la forma è importante quanto il contenuto ed i virtuosismi della macchina da presa sono una marcia in più per portare avanti il discorso narrativo. Con capolavori come Riso amaro (1949), Non c'è pace tra gli ulivi (1950) e Roma ore 11 (1952), quest’ultimo nato dall’inchiesta giornalistica del suo giovane allievo Elio Petri, De Santis dipinge degli scenari unici di un mondo spietato, privo di scrupoli. Andrea Zennaro
Un’altra Italia era possibile: il cinema di Giuseppe De Santis di Steve Della Casa (Italia, 74’)
7 #9 DOC classici
RESTAURI classici INTERNATIONAL CRITICS SCREEN INTERNATIONAL THE HOLLYWOOD REPORTER THE FILM VERDICT TONET/FABRE LE MONDE BEN CROLL THE WRAP JONATHAN ROMNEY THE OBSERVER TOMMASO KOCH EL PAIS KEVIN MAHER THE TIMES BARBARA HOLLENDER RZECZPOSPOLITA DANIEL KOTHENSCHULTE FRANKFURTER RUNDSCHAU COMANDANTE 2,25 H HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH HH HH HH H½ EL CONDE 2,90 HH HHHH HHHH HH HHH HH HHHH HH HHH½ HH½ FERRARI 3,20 HHH HHHH HHHH½ HHHH HHH HHH HH HH HHH HHH½ DOGMAN 2,55 H½ HHH½ HHH H½ HH½ H HHH½ H HHHH HHHH BASTARDEN 3,61 HHHH HHH½ HHHH HHH HHHH HH½ HHHH HHHH HHH½ POOR THINGS 4,50 HHHHH HHHHH HHHHH HHH HHHH½ HHHHH HHH½ HHHHH HHHH½ HHHH½ FINALMENTE L’ALBA 2,83 HHHH HHH½ HH HHH½ HH HH½ HH HHH½ HH½ ADAGIO 2,50 HH HHH HH HH HHH HH½ HHH HH½ HH MAESTRO 3,85 HHHH HHHH½ HHH½ HHH HHH½ HHHHH HHH HHHHH HHH HHHH DIE THEORIE VON ALLEM 3,00 HHHH HH½ HHH H HHH HHHH HHH½ HHH HH HHHH LA BÊTE 3,72 HHHH HHH½ HHH HHHHH HHHH HHHH HHHH HH HHHH HHHH THE KILLER 3,67 HHHHH HHH½ HHH HH½ HHHH HHHHH HHHH HHH HHH HHH EVIL DOES NOT EXIST 3,83 HHHHH HHHH HHH HHHH HHH HHHH HHHH HHH HH½ HHHHH PRISCILLA 3,33 HHHHH HHHH HHHH½ HH HHH HHH HHH HHHH HHH½ HH GREEN BORDER 3,90 HHHHH HHHHH HH HHH½ HHH HHHHH HHHH HHH HHHH½ HHHH ENEA 2,44 HHH H½ HHHH H½ HH HH HHHH HH HH IO CAPITANO 3,60 HHHHH HHHHH HHH½ HHH HHH HHHH HH½ HHHH HHHH HH ORIGIN 2,65 HHH HHH½ HH½ HH HH½ HHH H HH HHH HHHH
11.15 Sala Giardino
ORIZZONTI - CONCORSO CORTI pressindustry
A SHORT TRIP
Erenik Beqiri (17’)
v.o. albanese, francese, inglese st. italiano/ inglese
DIVE
Aldo Iuliano (13’)
v.o. ucraino st. italiano/inglese
WANDER TO WONDER
Nina Gantz (14’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
DAR SAAYE SARV (IN THE SHADOW OF THE CYPRESS)
Hossein Molayemi, Shirin Sohani (20’)
v.o. senza dialoghi
SENTIMENTAL STORIES
Xandra Popescu (16’)
v.o. greco, spagnolo, francese, tedesco st. italiano/inglese
AITANA
Marina Alberti (19’)
v.o. spagnolo st. italiano/inglese
FUORI CONCORSO
WELCOME TO PARADISE
Leonardo Di Costanzo (24’)
v.o. italiano st. inglese
11.15 Sala Corinto
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI
pubblico - tutti gli accrediti
KING AND COUNTRY
Joseph Losey (86’)
v.o. inglese st. italiano
11.30 Sala Casinò
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI
pubblico - tutti gli accrediti
CHICHI ARIKI (THERE WAS A FATHER)
Yasujiro Ozu (92’)
v.o. giapponese st. italiano/inglese
11.30 Sala Perla
GIORNATE DEGLI AUTORI press - industry
L’EXPÉRIENCE ZOLA
Gianluca Matarrese (104’)
v.o. francese st. italiano/inglese
11.45 Sala Darsena
VENEZIA 80 press - industry
HOLLY Fien Troch (103’)
v.o. olandese st. italiano/inglese
13.15 PalaBiennale
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti EN ATTENDANT LA NUIT (FOR NIGHT WILL COME)
Céline Rouzet (105’)
v.o. francese st. italiano/inglese
14.00 Sala Darsena
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti PARADISET BRINNER (PARADISE IS BURNING)
Mika Gustafson (108’)
v.o. svedese st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
14.00 Sala Perla
SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico - tutti gli accrediti
LAS MEMORIAS PERDIDAS DE LOS ÁRBOLES (THE LOST MEMORIES OF TREES)
Antonio La Camera (20’)
v.o. senza dialoghi st. italiano/inglese
MALQUERIDAS
Tana Gilbert (74’)
v.o. spagnolo, inglese st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
14.15 Sala Grande
FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti
AMOR
Virginia Eleuteri Serpieri (101’) v.o. italiano st. inglese
14.30 Sala Giardino
ORIZZONTI EXTRA press - industry
BOTA JONË (PHANTOM YOUTH)
Luàna Bajrami (94’) v.o. albanese st. italiano/inglese
14.30 Sala Casinò
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti
SLIKE IZ ŽIVOTA UDARNIKA (LIFE OF SHOCK FORCE WORKERS)
Bahrudin Bato Cengic (78’) v.o. serbo-croato, sloveno st. italiano/inglese
15.00 Sala Corinto
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti
SAAZ DAHANI (HARMONICA)
Amir Naderi (76’) v.o. farsi st. italiano/inglese
15.30 PalaBiennale
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti DOMAKINSTVO ZA POCETNICI (HOUSEKEEPING FOR BEGINNERS)
Goran Stolevski (107’) v.o. macedone, romani, albanese st. italiano/inglese
16.30 Sala Grande
VENEZIA 80 pubblico - tutti gli accrediti HOLLY
17.00 Sala Corinto
FUORI CONCORSO
pubblico - tutti gli accrediti
XUE BAO (SNOW LEOPARD)
Pema Tseden (109’)
v.o. tibetano, cinese st. italiano/inglese
17.15 Sala Casinò
VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI
pubblico - tutti gli accrediti
UN’ALTRA ITALIA
ERA POSSIBILE, IL CINEMA
21.00 Sala Volpi
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti
CHICHI ARIKI (THERE WAS A FATHER)
Yasujiro Ozu (92’) v.o. giapponese st. italiano/inglese
21.45 Sala Casinò
ORIZZONTI press - industry
INVELLE (NOWHERE)
Fien Troch (103’)
v.o. olandese st. italiano/inglese
16.45 Sala Perla
GIORNATE DEGLI AUTORI
pubblico 14+ - tutti gli accrediti TO KALOKAIRI TIS KARMEN (THE SUMMER WITH CARMEN)
Zacharias Mavroeidis (106’)
v.o. greco st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
16.45 Sala Volpi
VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti
KEN JACOBS - FROM ORCHARD STREET TO THE MUSEUM OF MODERN ART
Fred Riedel (98’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
17.00 Sala Darsena
ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti GASOLINE RAINBOW
Bill Ross, Turner Ross (110’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
17.00 Sala Giardino
ORIZZONTI - CONCORSO CORTI
pubblico 14+ - tutti gli accrediti
A SHORT TRIP
Erenik Beqiri (17’)
v.o. albanese, francese, inglese st. italiano/inglese
DIVE
Aldo Iuliano (13’)
v.o. ucraino st. italiano/inglese
WANDER TO WONDER
Nina Gantz (14’)
v.o. inglese st. italiano/inglese
DAR SAAYE SARV (IN THE SHADOW OF THE CYPRESS)
Hossein Molayemi, Shirin Sohani (20’)
v.o. senza dialoghi
SENTIMENTAL STORIES
Xandra Popescu (16’)
v.o. greco, spagnolo, francese, tedesco, st. italiano/inglese
AITANA
Marina Alberti (19’)
v.o. spagnolo st. italiano/inglese
FUORI CONCORSO
WELCOME TO PARADISE
Leonardo Di Costanzo (24’)
v.o. italiano st. inglese
VENICE IMMERSIVE di Riccardo Triolo
ra le tendenze – o le tensioni – più fertili e promettenti che attraversano l’arte immersiva in questa fase di “maturazione” del linguaggio c’è sicuramente l’irriducibile inclinazione a riflettere sullo spazio, sui confini della visione. Sul piano tecnico, le arti immersive tendono costitutivamente a superare la bidimensionalità, ma noi sappiamo che non è mai solo una questione di tecnica. Si tratta piuttosto di orizzonti semantici, campi di indagine espressiva, ambiti di costruzione dei significati. Over the Rainbow, lo suggerisce il titolo, si misura con l’idea – e con l’immagine – dell’altrove. E siccome si tratta di un un film con riprese dal vero a 360° (effettivi 180°) è lecito domandarsi dove sia l’altrove, dove risieda il fuori campo se tutto lo spazio visibile e percorribile è potenzialmente campo. E qui vi voglio. Il regista, Craig Quintero, non nuovo a Venezia (il suo All that Remains è stato qui lo scorso anno) è di estrazione teatrale e di fatto il rapporto tra arte immersiva e teatro è uno dei temi più interessanti da esplorare oggi. L’intenzione di Quintero è transcodificare l’esperienza di coinvolgimento sensoriale tipica delle performance teatrali live in opere immersive filmate a 360°: un proposito che però spinge il regista a scontrarsi con il concetto di limite, di spazio, di separazione. Ed è dalla separazione, dal concetto di frame che prende il via questo denso pezzo concettuale e simbolico che, come in una partita a scacchi giocata contro l’intelligenza artificiale, si conclude con un elogio dello smarrimento umano, della dispersione. Perdere e perdersi è umano. Ed è bellissimo.
OVER THE RAINBOW (Best of Immersive) di Craig Quintero (Taipei, 11’)
DI GIUSEPPE DE SANTIS (GIUSEPPE DE SANTISTHE ARTIST, THE MAN)
Steve Della Casa (74’)
v.o. italiano st. inglese
17.45 PalaBiennale
FUORI CONCORSO
pubblico - tutti gli accrediti
VIVANTS (ON THE PULSE)
Alix Delaporte (86’)
v.o. francese st. italiano/inglese
18.45 Sala Grande
VENEZIA 80 pubblico LUBO
Simone Massi (90’) v.o. dialetto marchigiano e italiano st. /italiano, inglese
21.45 Sala Perla
VENEZIA 80 press - industry
KOBIETA Z... (WOMAN OF)
Małgorzata Szumowska, Michal Englert (132’) v.o. polacco st. italiano/inglese
22.00 Sala Corinto
GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti SIDONIE AU JAPON (SIDONIE IN JAPAN)
Elise Girard (95’) v.o. francese st. italiano/inglese
22.00 Sala Pasinetti
ORIZZONTI press - industry THE RED SUITCASE Fidel Devkota (87’) v.o. nepalese st. italiano/inglese
22.15 Sala Grande
FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti
Giorgio Diritti (181’)
v.o. italiano, svizzero tedesco, jenisch st. italiano/inglese
19.00 Sala Volpi
VENEZIA CLASSICI - RESTAURI
pubblico - tutti gli accrediti
SLIKE IZ ŽIVOTA UDARNIKA (LIFE OF SHOCK FORCE WORKERS)
Bahrudin Bato Cengic (78’)
v.o. serbo-croato, sloveno st. italiano/inglese
19.15 Sala Casinò
ORIZZONTI press - industry THE RED SUITCASE
Fidel Devkota (87’)
v.o. nepalese st. italiano/inglese
19.30 Sala Corinto
SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico 14+ - tutti gli accrediti
PINOQUO
Federico Demattè (16’)
v.o. italiano st. inglese
ABOUT LAST YEAR
Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova (80’)
v.o. italiano st. inglese
19.30 Sala Perla
FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry
ENZO JANNACCI
vengo anch’io
Giorgio Verdelli (97’)
Tv.o. italiano st. inglese
19.30 Sala Pasinetti
ORIZZONTI press - industry INVELLE (NOWHERE)
Simone Massi (90’)
v.o. dialetto marchigiano e italiano st. /italiano, inglese
19.45 Sala Darsena
VENEZIA 80 press - industry
KOBIETA Z... (WOMAN OF)
Małgorzata Szumowska, Michal Englert (132’)
v.o. polacco st. italiano/inglese
19.45 PalaBiennale
VENEZIA 80 pubblico
LUBO
Giorgio Diritti (181’)
v.o. italiano, svizzero tedesco, jenisch st. italiano/inglese a seguire
VENEZIA 80 pubblico
HOLLY
Fien Troch (103’)
v.o. olandese st. italiano/inglese
21.00 Sala Giardino
ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti
BOTA JONË (PHANTOM YOUTH)
Luàna Bajrami (94’)
v.o. albanese st. italiano/inglese
A seguire incontro con gli autori/Q&A
DAAAAAALI! Quentin Dupieux (77’) v.o. francese st. italiano/inglese
22.30 Sala Darsena
FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry
ENZO JANNACCI
VENGO ANCH’IO
Giorgio Verdelli (97’) v.o. italiano st. inglese
21.00 Sala Web
ORIZZONTI - CONCORSO CORTI A SHORT TRIP Erenik Beqiri (17’) v.o. albanese, francese, inglese st. italiano/inglese DIVE
Aldo Iuliano (13’) v.o. ucraino st. italiano/inglese DAR SAAYE SARV
(IN THE SHADOW OF THE CYPRESS)
Hossein Molayemi, Shirin Sohani (20’) v.o. senza dialoghi
SENTIMENTAL STORIES
Xandra Popescu (16’) v.o. greco, spagnolo, francese, tedesco st. italiano/inglese
Opera Prima
Accesso in sala consentito solo fino a 10 minuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders.
Daily Venezia 80 Supplemento di n. 279 settembre 2023
Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996
Direttore responsabile Venezia News Massimo Bran
Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale), Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione), Paola Marchetti (direzione organizzativa), Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari
Luca Zanatta (graphic design)
Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Massimo Macaluso, Roberto Pugliese, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro Leonardo Cigni, Laura Gibellini, Lucrezia Sillo, Irene Zanutto
Stampa CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it
redazione@venezianews.it www.venezianews.it/daily2023
8 #9
SEGUE DA P. 3
u s a i l q r c o d e e at t i va l a t u a p r o va g r at u i ta L A C O M M U N I T Y p i ù C I N E F I L A D E L P I A N E TA
L’anno dell’uovo (The
DEGLI
-
speciali L’avamposto
8
NOTTI VENEZIANE Anna
Amenta
1 Settembre Sala Giardino h. 17 BIENNALE COLLEGE CINEMA
Year of the Egg) di Claudio Casale 4 Settembre Sala Perla h. 11.15 GIORNATE
AUTORI
Eventi
di Edoardo Morabito
Settembre Sala Laguna h. 21
di Marco
NOTTI
Irene Dorigotti
Tilipirche (Grasshoppers)
3 Settembre Sala Laguna h. 21
VENEZIANE Across di
8 Settembre Sala
Perla h.
14 SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
di Francesco Piras
6 #2
SALA DARSENA
Alla Mostra, quest’anno, gli occhi sembrano puntati sull’inconscio. Non solo quello individuale, ma anche quello collettivo. Partendo dall’apertura, con Comandante, si respira da lontano è quella di guerra, che arriva coi suoi venti di un uragano che non sembra cessare. Così come la terribile e annosa questione dei migranti, a cui IoCapitano dedica la sua descrizione realistica, e per questo cruda, che mira a far capire, a chi lo nega, cosa voglia dire dover lasciare la propria terra e rischiare la vita per inseguire una speranza. Trovando tutta la umana violenza. A proposito di questa, la fiaba grottesca e spietata de El Conde, dove, oltre alla crudeltà di Pinochet, viene denunciata quella di tutti i totalitarismi. E ancora gli interrogativi sui cambiamenti identitari, e sessuali, in corso, attraverso il mito di una figlia di Frankenstein che si emancipa come soggetto non più artefatto, in Poorthings. Manifesto del sogno di una sessualità femminile più libera ed espressa. E gli interrogativi esistenziali di Liliana Cavani. Una riflessione sull’esigenza di autenticità nelle relazioni e nei legami intimi. E sul bisogno di amore come prima necessità. Quando invece manca, in assoluto, e viene sostituto dalla violenza, lo sguardo arriva a Dogman. La telecamera viene qui puntata sul mondo psichico di un bambino maltrattato. A proposito invece, di inconscio collettivo, Origin è una panoramica sul legame tra razzismo, Olocausto e le “caste” in India. Poi Amor, ci accompagna tra i vissuti di chi resta, quando un genitore si toglie la vita. La vicenda tutta personale, dilaniante, dolorosa, di un percorso esistenziale, quella di Maestro, espressione del bisogno di una solidità affettiva e una scelta sessuale differente. In Ferrari, l’obiettivo viene puntato sulla condizione umorale del protagonista e l’instabilità nei sentimenti. La famiglia disfunzionale e le sue ripercussioni, sono i protagonisti invece di Enea. Da Psicolido, per ora, è tutto. Ma si potrebbe continuare, con i film di questa Venezia 80, che sempre più mette in Mostra la fragilità e la forza della psiche umana. n
LUBO
Lultimo dei sei film italiani in gara all’80ª Mostra del Cinema di Venezia segna il ritorno di Giorgio Diritti, dopo che nel 2020 aveva presenziato alla Berlinale col lungometraggio sul pittore Antonio Ligabue Volevo nascondermi (Orso d’argento per la performance di Elio Germano, Nastro dell’anno e sette David di Donatello tra cui film e regia) e al Lido col corto Zombie. Cantore di comunità rurali e personaggi emarginati (entrambi al centro della sua rivelativa opera prima, Il vento fa il suo giro, 2005), stavolta il pluripremiato cineasta compete per il Leone d’oro con Lubo, ispirato al romanzo Il seminatore di Mario Cavatore. La cui lettura, spiega Diritti, «mi ha svelato vicende poco conosciute accadute in Svizzera per cinquanta anni, portandomi a riflettere sul senso di giustizia, sulle istituzioni, sul senso dell’educare e dell’amare». Ne è nato un film da cui «emerge quanto principi folli e leggi discriminatorie generino un male chesiespandecomeunamacchiad’olioneltempo,penetrandonellevitedegli uomini, modificandone i percorsi, i valori, generando dolore, rabbia, violenza, ambiguità... ma anche un amore per la vita e per i propri figli che vuole sopravvivere a tutto e riportare giustizia». Al centro infatti abbiamo il protagonista del titolo (interpretato dal Franz Rogowski di FreaksOute Disco Boy), un artista di strada nomade che nel 1939, dopo essere stato chiamato nelle fila dell’esercito svizzero per difendere i confini da una possibile invasione tedesca, scopre che sua moglie è morta tentando di impedire alle forze dell’ordine di portare via i tre figli piccoli della coppia, sottratti alla famiglia in ossequio al programma di rieducazione nazionale del governo elvetico, mirante ad estirpare la cultura Jenisch. Per Lubo, è l’inizio di un’odissea alla
ricerca dei suoi bambini e per riaffermare la dignità di tanti come lui. Diritti torna insomma a raccontare i soprusi e le ferite della Storia, come fu per uno dei suoi titoli più noti e apprezzati, L’uomo che verrà (2009), rievocazione dell’eccidio di Monte Sole (o strage di Marzabotto) compiuto dai nazifascisti nel 1944 ai danni della popolazione civile dell’Appennino emiliano. Il film, girato nel dialetto locale con sottotitoli in italiano, ottenne due riconoscimenti al Festival Internazionale del film di Roma, nonché tre David di Donatello (fra cui quello al miglior lungometraggio) e tre Nastri d’argento nel 2010. n
Giuliano Montaldo (1930–2023)
20 EDIZIONE a 20 IL FESTIVAL CINEMATOGRAFICO DEDICATO ALLE STORIE DI VITA DAL 7 AL 17 GIUGNO 2024 BOLOGNA E ONLINE DAL 7 AL 17 GIUGNO 2024 EDIZIONE DAL 7 AL 17 GIUGNO 2024 EDIZIONE in Mostra
DI FLAVIA SALIERNO PSICOSGUARDO SU VENEZIA 80
n. 9 Giovedì 7 settembre 2023
80ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA
DI EMANUELE BUCCI
CIAO MAESTRO
DI TIZIANA LEONE
«Giuliano Montaldo era un amico, un gentiluomo, oltre a essere un grande raccontatore di barzellette». Comincia così il ricordo di Montaldo, del direttore della Mostra Alberto Barbera «Dopo un esordio difficile ha avuto modo di riscattarsi, film come Sacco e Vanzetti sono diventati famosi nel mondo, ha avuto un posto nellastoriadelgrandecinemadelsecondodopoguerra,cheinquel momento era uno più amati nel mondo. Eravamo secondi solo agli americani. Purtroppo fa parte di una generazione di giganti del cinema che sta scomparendo. Era una persona di una gentilezza rara, difficile da trovare nel mondo del cinema, non tutti i registi sono così» «Ho fatto la comparsa in Sacco e Vanzetti – ricorda Roberto Cicutto, presidente della Biennale - Sappiamo tutti cosa è stato, però lui avrebbe detto The show must go on» n
UN FRANCOBOLLO PER LA LOLLO
È già disponibile in tutti gli uffici postali, in 250 mila copie, il francobollo che riproduce il ritratto di Gina Lollobrigida, con la sua firma. La presentazione dell’iniziativa, voluta dal Mic e Cinecittà, è stata anche l’occasione per annunciare un nuovo premio della Biennale di Venezia in suo onore e per consegnare il Nastro d’Argento alla carriera che sarà esposto presso il museo di Cinecittà, come ha ricordato la presidente Chiara Sbarigia. Tiz. Leo.
A MARTONE IL ROBERT BRESSON
Va a Mario Martone il Premio Robert Bresson 2023, assegnato dall’Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo, con il Patrocinio della Santa Sede “al regista che abbia testimoniato con sincerità e intensità, il difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della nostra vita”. Il regista riceverà il riconoscimento oggi alle 11.00, alla Sala Tropicana 1, Hotel Excelsior.
HOLLY DI ALESSANDRO DE SIMONE
l suo quinto lungometraggio arriva per la cineasta belga Fien Troch la grande soddisfazione del concorso internazionale alla Mostra del cinema di Venezia. In Laguna era già stata premiata nel 2016, ma nella sezione Orizzonti, vincendo il premio per la migliore regia per il film Home Holly è la storia di una ragazza di 15 anni che una mattina decide che proprio quel giorno non se la sente di andare a scuola. Diligentemente chiama l’istituto per comunicare la cosa. Poco dopo, nella scuola scoppia un incendio che uccide diversi studenti. Un evento tragico che segna nel profondo la comunità di cui anche Holly è parte. Come accade in questi casi, ci si stringe per darsi forza. Ma la presenza di questa ragazza sembra poter dare qualcosa di più. Anna, una delle insegnanti della sua scuola, è particolarmente incuriosita da Holly e soprattutto dalla sua premonizione. Le chiede quindi di entrare a far parte del gruppo di volontariato che gestisce. Ed effettivamente la sola presenza di Holly sembra avere un effetto taumaturgico su chi le sta vicino, trasmette tranquillità, calore e speranza. Ma come spesso accade, quello che si offre quasi incosapevolmente non è mai abbastanza per chi riceve. «Holly è ambientato in una comunità traumatizzata che proietta su Holly i suoi bisogni e le sue convinzioni» spiega la regista Fien Troch. «La dinamica di gruppo è stata importante per creare un’esperienza cinematografica schizofrenica, tra il dolore e follia dei personaggi e delle situazioni, entrambe enfatizzate dal ritmo della narrazione, prima calmo e poi un crescendo fino al caos finale. Da un lato il film ha qualcosa di molto concreto, ma ci sono anche momenti in cui emergono elementi mistici e si comincia a dubitare del dono speciale di Holly» n
DAAAAAALI
DI VANIA AMITRANO
Eclettico, eccentrico e grottesco, Quentin Dupieux è un «regista di culto – dice il direttore artistico Alberto Barbera - che non smette disorprenderciefarciridereconlesuetrovatesurrealieconilsuoumorismobislaccoeperverso». Alla Mostra del Cinema di Venezia presenta Fuori Concorso il suo 11° lungometraggio, Daaaaaali, commedia biografica sul noto artista spagnolo. Sono molte le opere cinematografiche che si sono cimentate sul personaggio, tra i più recenti il film Dalíland di Mary Harron (2022), in cui Ben Kingsley ed Ezra Miller interpretano Salvador Dalí rispettivamente da anziano e da giovane. Non stupisce però che un regista con la personalità di Dupieux possa essere stato attratto da una figura come quella di Dalí, onirico, bizzarro e surreale, capace di spaziare da un campo all’altro della creatività con disinvolta follia. «Come ha detto lo stesso Dalí, la sua personalità è stata probabilmente il suo più grande capolavoro. Il mio film racconta modestamente questa storia», sottolinea il regista, qui anche sceneggiatore, direttore della fotografia e montatore. Daaaaaali! segue la storia di una giovane giornalista francese che incontra ripetutamente Salvador Dalí per un documentario che non inizia mai a girare. Nel film, il cui cast è composto da Anaïs Demoustier, Gilles Lellouche, Édouard Baer, Jonathan Cohen, Pio Marmaï, Didier Flamand, Romain Duris, il celebre artista è interpretato da quattro attori diversi che si scambiano il ruolo a seconda delle scene. «Perscrivereedirigerequestotributo– spiega Dupieux - mi sono connesso con la coscienza cosmica di Salvador Dalí e mi sono lasciato guidare, a occhi chiusi. Per prima cosa, il Maestro mi ha ordinato di reclutare diversi attori brillanti a cui affidare il suo personaggio (troppo complesso per un solo uomo)». Poi un pizzico di Luis Buñuel, con cui l’artista collaborò ad un cortometraggio, e atmosfere oniriche completano l’opera che il regista definisce «semplicementeunadichiarazioned’amoreneiconfrontidiquest’uomo». Quentin Dupieux «ironizza sul narcisismo incontenibile degli artisti. Irresistibile, divertentissimo e ha anche il grande pregio di essere breve», conclude Barbera. n
AMOR
DI OSCAR COSULICH
«QAuando vedo Roma vedo mia madre. È così da quando lei è morta», così la regista, scrittrice e artista Virginia Eleuteri Serpieri, la cui attività principale è legata alla realizzazione di cortometraggi e video installazioni esplorando diversi linguaggi e supporti, presenta Amor, film che è un catartico tributo alla madre e dove affronta il più grande trauma famigliare da lei vissuto. Una sera d’estate di venticinque anni fa: la città è deserta, è in corso la finale del campionato del mondo di calcio. Una donna, Teresa, raggiunge il Tevere e si lascia andare alla sua corrente. Gli abissi la inghiottono e la figlia Virginia, nel buio della notte, attraversa Roma: vuole trovarla e salvarla. Virginia deve attraversare le profondità delle acque, della storia, dei miti, delle sciagure e dei bagliori vitali di una Roma senza tempo. Così può vedere di nuovo sua madre che emerge dall’oscurità del Tevere per volare verso Amor, il pianeta della cura circondato dall’acqua, dove le vie, le piazze, le fontane ricordano quelle di Roma, gli animali sono liberi di circolare e tutti si prendono cura degli altri. Teresa cerca qualcosa, forse le sue due bambine.
«Guardiamo le immagini ma anche loro ci ri-guardano – spiega la regista - questo ci permette di stabilireundialogoconloro. Èquestaconsapevolezzachemispingeafarefilm.Cercaredirimettere insieme i pezzi e dare un senso alle nostre gioie e ai nostri dolori più intimi. In Amor è giunto il momento di oltrepassare la barriera, esplorare i miei “abissi” e quelli di Roma, bucare la sua epidermide fatta di tanti strati, entrare nel suo ventre, sprofondare nelle sue acque per poi emergere finalmente libera da ogni dolore. Perché nel mio viaggio ho sognato una città che assomiglia a Roma ma non è Roma e dove tutti si prendono cura l’uno dell’altro, incondizionatamente» n
L’INTERVENTO
NON È UNA MOSTRA PER BIMBI (NONOSTANTE EGGER)
DI SYLVIA BARTYAN
Al Lido è arrivato Alessandro Egger, forse noto per essere stato, anni fa, il volto delle confezioni della cioccolata Kinder; nonostante questo, il Festival di quest’anno non è roba da bambini. C’è la consueta varietà di generi, si ride, ci si annoia, si sogna, si piange ma quello che inesorabilmente ci propone, praticamente ogni pellicola, è una scena che aggredisce per la violenza delle immagini. Sangue, frammenti di corpi, urla laceranti sembrano ingredienti necessari, requisiti indispensabili per essere inclusi nella programmazione.
Nei film d’azione e horror (quello volontario), questo fenomeno rende le scene eccessive e ridondanti mentre, negli altri generi, crea una frattura nella narrazione che, invece di coinvolgere, allontana lo spettatore.
Il dubbio è che le scene di violenza isolata ed estemporanea, quelle che fanno scattare le mani al volto, cerchino di lasciare un segno, un ricordo, nel timore che la regia, la sceneggiatura, la musica, la fotografia non riescano a farlo. n
DAILY n. 9 - GIOVEDÌ 07.09.2023 p. 3 in Mostra
ALBERTO BARBERA E ROBERTO CICUTTO RICORDANO GIULIANO MONTALDO
IL PREMIO PIETRO BIANCHI A SERGIO CASTELLITTO
«Confessochedasempre provo più imbarazzo nel ricevere un premio che non nell’affrontare un primo piano», ha detto Sergio Castellitto, ricevendo dalle mani di Laura Delli Colli il Premio Pietro Bianchi 2023 , alla presenza di Alberto
Barbera e Roberto Cicutto, che ha ricordato il suo passato di produttore cinematografico in cui ha condiviso la realizzazione di numerose opere con Castellitto. «Viringrazioperquestoriconoscimento,èunabellacoincidenzachearriviilgiornodopol’anteprimadiEnea di mio figlio Pietro, il centesimo film da me interpretato. Sono comunque convinto che i premi si debbano meritare soprattutto per quello che si farà dopo averli ricevuti – ha continuato Castellitto – per questo tra unannomidiretesemelosonomeritatodavveroesepossotenerlo.Inognicasononvelorestituiròmai!»
Il Premio Pietro Bianchi è il riconoscimento che i Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) assegnano tradizionalmente al Lido, a una personalità eccellente del cinema italiano d’intesa con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Laura Delli Colli, dopo aver detto che «per la motivazione del premio bastanodueparole:SergioCastellitto!», ha puntualizzato «ilBianchièquest’announomaggioadunodei nostriattoripiùamatichehafirmatoanchecomeautorealcunideifilmpiùinteressantidegliultimianni»
Birgit Krueger
FERRETTI & LO SCHIAVO:
MASTERCLASS AL LIDO CON CARTIER
I DUE PLURIPREMIATI SCENOGRAFI PROTAGONISTI DELL’INCONTRO
Gli scenografi tre volte premio Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo sono stati protagonisti della masterclass (moderata da Alberto Cavalli) su The Art and Craft of the Cinema (“L’arte e l’artigianato del cinema”), promossa da Cartier (main sponsor dell’80ma Mostra del Cinema di Venezia). La coppia (nel lavoro e nella vita) formata da Ferretti e Lo Schiavo ha vinto l’ambito Academy Award per The Aviator, Sweeney Todd e Hugo Cabret. Prima di loro, la nuova stagione delle masterclass di Cartier al Lido aveva ospitato il regista (e Presidente della giuria di Venezia 80) Damien Chazelle e il compositore Justin Hurwitz. «Siamo entusiasti», ha detto il Direttore della Mostra Alberto Barbera, «che il festival ora includa l’opportunità di conoscere l’arte e artigianato del cinema da alcuni dei suoi protagonisti più prestigiosi, e per riflettere su tanti diversi tipi di collaborazione e abilità artistica che contribuiscono alla creazione del film». «In queste masterclass noi celebriamo la natura collaborativa del cinema, dove sono richiesti talenti provenienti da molte discipline. A Cartier crediamo da tempo nel valore di costruire ponti e di trarre ispirazione reciproca», dichiara Cyrille Vigneron, Presidente e CEO di Cartier International.
L’AMMAZZAFILM 3 ASSALTO FINALE
Una migrante della traversata di Io capitano
D’ALÒ MENTORE DI VENICE KIDS
Enzo D’Alò è stato protagonista alla Casa degli Autori di una Masterclass pensata per i più piccoli che hanno così scoperto in anteprima i bozzetti, gli storyboard, le voci degli attori - fondamentali nell’animazione - e visto una sequenza inedita del suo nuovo film MaryeloSpiritodiMezzanotte. È stato questo il battesimo ufficiale del progetto Venice Kids che inaugurerà nel 2024, in occasione della XXI edizione delle Giornate degli Autori.
Oscar Cosulich
PIF GIURATO PER I CORTI DAL MONDO
Giovani, sostenibilità e Pistoletto: oggi nella sala Laguna saranno proiettati i corti finalisti dei premi Son Of A Pitch Award 2023. Il contest, dedicato a cortometraggi realizzati da giovani talenti di tutto il mondo, è dedicato quest’anno al tema della sostenibilità che, dal 2023, ha il Maestro Michelangelo Pistoletto come proprio ambasciatore. Tre giurie coinvolte: una artistica presieduta da Pif, una giuria sociale composta da immigrati del Centro Astalli e una giuria del pubblico composta da studenti di cinema. Come negli anni precedenti, nel corso della premiazione, saranno assegnati altri due riconoscimenti: il premio Sostenibilità, voluto da Daniele Di Fausto, CEO eFM e Founder Venture Thinking, e Giuseppe Capicotto, General Manager eFM, e il premio “Territori Invisibili, di confine e di domani” creato dall’architetto Alfonso Femia, Founder di Ateliers Alfonso Femia. Alla selezione hanno partecipato circa 1000 corti
IL CONTROCANTO DI IPPOLITI
Anche quest’anno al Lido Gianni Ippoliti è attivissimo con il suo Ridateci i soldi, un “muro del pianto” allestito a pochi passi dalle sale della Mostra. Riletture satiriche degli avvenimenti del giorno, vignette improvvisate e prese in giro dei protagonisti, si alternano a piccoli scoop. Come quello che ieri ha riguardato
Io capitano: «In una delle scene ambientate a Tripoli - racconta Ippoliticompariva un numero di telefono che iniziava per 06, scritto a penna. L’abbiamo chiamato: ha risposto una gelateria della periferia romana»
Oggi la presentazione del nuovo volume di Stefano Disegni alla Casa degli Autori, ore 17.30
H APPUNTAMENTI H
Ore 10.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. La bellezza dell’Italia minuta. Incontro con Elena Donazzan, Luigi Bacialli, Giuseppe Lovascio, Gabriele Fusini, Cristina Ponzarelli.
Ore 10.00. CAMPARI LOUNGE. Incontro con la regista belga Fien Troch e la protagonista del suo film Holly, Cathalina Geeraerts.
Ore 11.00. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Veneto il cinema va oltre. Innovazione e opportunità. Con Elena Donazzan Federico Mollicone.
Ore 12.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Bando Produzioni 2023: le opportunità per l’audiovisivo di Calabria Film Commission Calabria.
Ore 12.30. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. A dress for Venice. Intervengono, tra gli altri, Jacopo Ascari, Margot Sikabonyi.
Ore 14.00. SALA PASINETTI PALAZZO DEL CINEMA. Aurora Ruffino e Giacomo Giorgio presentano il cortometraggio Campari Lab.
Ore 14.30. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Le professioni del cinema e dell’audiovisivo fra formazione e innovazione con uno sguardo al mercato del lavoro.
Ore 15.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Panel dedicato ai prodotti e servizi finanziari realizzati dall’Istituto per il Credito Sportivo per le società del settore del cinema e dell’audiovisivo. Si ripercorreranno inoltre, le importanti collaborazioni che ICS ha avviato con le Istituzioni.
Ore 15.30. CASA DEGLI AUTORI. Incontro c on il documentarista Adriano Valerio regista di Casablanca.
Ore 15.40. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Formazione ITS: percorsi formativi nel campo
audiovisivo e cinema, testimonianze e buone prassi di altre Regioni d’Italia A cura dell’Assessorato all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità Regione del Veneto.
Ore 15.45. SPAZIO COMING SOON. Presentazione del film Lubo di Giorgio Diritti.
Ore 16.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Son of a Pitch®️ Award, ex Young & Short, è il premio cinematografico che l’agenzia Save The Cut ha istituito nel 2021 per mettere al centro i cortometraggi provenienti da tutto il mondo realizzati da giovani talenti. Pif dirige una delle giurie composta da migranti e rifugiati.
Ore 17.00. ITALIAN PAVILION EXCELSIOR. Un poliziesco per raccontare l’inclusione della disabilità. Cortometraggio di Alessandro Parrello realizzato da West 46th Films 46TH in collaborazione con la Polizia di Stato.
Ore 17.30. CAMPARI LOUNGE. Incontro con Gianmarco Saurino, ambassador Campari. Ore 18.00. REEF-DOPOCINEMA COSMOPOLITAN. Interviste con il giornalista Mattia Carzaniga per parlare di cinema e dei film in gara, e la conduttrice di Radio Italia Manola Moslehi. Ospito Federica Lopez e Deborah Ottaiano, Aurora Ruffino, Giacomo Giorgio, Giorgia Wurth, Manola Moslehi. Ore 19.00.HOTEL CA’SAGREDO VENEZIA. Better Word Fund. Women Empowerment. Welcome Cocktail Reception per tutti gli ospiti della Conferenza che si terrà domani.
Ore 19.30. SPAZIO REGIONE VENETO EXCELSIOR. Lunar City Piattaforma - Il Social Media che ti porta nello Spazio A cura di Next One Film Group e Vection Technologies.
Ore 23.00. TERRAZZA CARTIER VENEZIA. Party di Ciak. Solo su invito.
in Mostra
Matteo Meis
«Ci lasciate a piedi nel deserto, bastardi»
LA FRASE del
giorno
MATTEO GARRONE: «LA MIA ODISSEA CONTEMPORANEA»
«InIoCapitano volevo la verità non ho cercato il realismo didascalico –dice Matteo Garrone - il mio approccio è stato lo stesso di Gomorra: far rivivere allo spettatore questo viaggio dal Senegal all’Europa in soggettiva, attraverso gli occhi di due ragazzi che non partono dalla miseria assoluta, ma hanno le possibilità economiche per affrontare la traversata.InAfricailsettantapercentodellapopolazioneèfattadigiovani,ragazzientratiin contattoconlaglobalizzazione,chehannoisocialnetworkenoncapisconoadesempioperché mai un loro coetaneo francese possa venire in vacanza in Senegal, mentre loro non possano andareinFrancia,maperandareallascopertadelmondo,sognandounarealizzazionepersonale, debbano rischiare la vita» n
IL BERENICE AL TRUCCO DI IO CAPITANO
È stato assegnato a Daria Colli, truccatrice del film di Matteo Garrone, il Premio Berenice per le arti e i mestieri del cinema organizzato da CNA, giunto alla sua 24ª edizione. «Sul set – ha raccontato Colli -abbiamovissutoper tremesinelletende,conleripresesulleduneosuunbarcone in alto mare, ma siamo stati molto uniti. Il nostro lavoro con la tecnologia è diventato più difficile, la grana della pellicola ci aiutava, mentre il digitale ci mette in difficoltà» n
AL LIDO con
STEFANO DISEGNI
LIDO LAND
DAILY n. 9 - GIOVEDÌ 07.09.2023 p. 5 in Mostra www.stefanodisegni.it
Seydou Sarr, Matteo Garrone e Moustapha Fall
Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini
Matteo Garrone e Paolo Del Brocco
SALA GRANDE
PSYCHOSIGHT ON VENICE 80
At the Venice Film Festival this year, the eyes seem to be on the unconscious, both individual and collective. Starting from the opening film, Comandante, in which we breathe the war, which comes with its hurricane winds and does not seem to cease. Io Capitano is about the terrible and long-standing issue of migrants, which he describes in a realistic and raw way. He wants to make those in denial understand what it means to leave their homeland and risk their lives to pursue hope and find all the human violence. Related to this is the grotesque and ruthless tale of El Conde, where all forms of totalitarianism are denounced in addition to the cruelty of Pinochet. Again, questions about ongoing identity and sexual changes through the myth of a daughter of Frankenstein who emancipates herself as a subject no longer artifactual in Poor Things. Manifesto of the dream of a more accessible and freely expressed female sexuality. And Liliana Cavani’s Existential Questions. A reflection on the need for authenticity in relationships and intimate ties and the need for love as a first necessity. When it is missing, however, absolutely, and is replaced by violence, the gaze comes to Dogman. The camera is pointed at the psychic world of an abused child. Instead of the collective unconscious, Origin is an overview of the link between racism, the Holocaust and “castes” in India. Then Amor takes us through the experiences of those left behind when a parent takes their own life. Mestro tells the all-personal, wrenching, painful story of an existential journey, expressing the need for emotional solidity and a different sexual choice. In Ferrari, the focus is on the protagonist’s moody condition and instability in feelings. The dysfunctional family and its repercussions are the protagonists instead of Aeneas. From Psycholidus, for now, that is all. But one could go on with the films of Venice 80, which increasingly put on display the fragility and strength of the human psyche.
Flavia Salierno
in Mostra
Direttore Responsabile: Flavio Natalia
Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione)
In Redazione: Emanuele Bucci, Alessandro De Simone;
Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana
Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania
Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo - Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it.
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THE SUMMER WITH CARMEN
To kalokairi tis Karmen, Grecia Regia Zacharias Mavroeidis Xenofon Chalatsis Durata 106 min
PRIMA MONDIALE
Demosthenes ( Yorgos Tsiantoulas) si sta godendo una bella giornata sulla spiaggia queer di Atene. Sta aiutando l’amico e aspirante regista Nikitas (Andreas Lampropoulos) a elaborare un’idea per il suo primo lungometraggio, ispirato alle vicende di un cane. Due estati prima, Demosthenes si era dovuto fermare ad Atene per stare vicino al padre malato. Una scusa per incontrare Panos, l’ex che aveva preso con sé, appunto, una cagnolina di nome Karmen. Una decisione di cui presto si era pentito. Esattamente come Demosthenes che sembrava provare rammarico per aver rotto con Panos. Impegnati a trasformare gli eventi reali in un viaggio dell’eroe, i due amici iniziano a mettere in discussione la regola principale della teoria della sceneggiatura, ossia, che l’eroe possa cambiare e, nel frattempo, danno una svolta alla loro duratura amicizia. «È una commedia su quanto sia vano conoscere se stessi - dichiara Zacharias Mavroeidis - È un lavoro che osservauntipodirelazionecomplessaesfaccettatacheraramenteassume un ruolo di primo piano nelle narrazioni cinematografiche»
L’ALTRA ITALIA DI DE SANTIS
«Il film è un ritratto spero fedele di una persona che ho molto amato, ammirato e rispettato». Così Steve Della Casa sul suo documentario Un’altra Italia era possibile, ilcinemadiGiuseppeDeSantis, prodotto da Beetlefilm e Surf Film (in collaborazione con La7 e Piemonte Film Commission) e dedicato al regista (1917-1997) che ha segnato il cinema italiano del Dopoguerra con film come Riso amaro (1949, iconica la scena del ballo tra Silvana Mangano
MALQUERIDAS
Cile/Germania, 2023. Regia Tana Gilbert. Durata 1h e 14’.
– CONCORSO PRIMA MONDIALE, OPERA PRIMA
La drammatica realtà delle carceri in Cile ci viene mostrata da Malqueridas, lungometraggio d’esordio di Tana Gilbert in concorso alla Settimana Internazionale della Critica. «Storie di sorellanza e tradimento, di maternità negata, di amore vita e morte, la concezione di uno spazio e diuntempo“altro”,l’immagineverticaleabassadefinizionecomegesto di auto-affermazione» sono, ha riassunto la Delegata Generale della SIC Beatrice Fiorentino, gli elementi chiave di questo film, che racconta le storie di alcune donne, madri e detenute a partire dalle immagini che loro stesse hanno girato clandestinamente con i cellulari in prigione. Las memorias perdidas de los árboles di Antonio La Camera gareggia invece tra i corti di SIC@SIC
e Vittorio Gassman), unendo spettacolo e impegno politico nel trattare, da militante PCI, temi come l’occupazione femminile (in titoli come Roma ore 11, 1952, dove debutta il suo “allievo” Elio Petri) e le lotte contadine (Caccia tragica, 1947) con un uso della macchina da presa memore di Hollywood. Il doc ricorda il regista, l’uomo e il docente di cinema, con l’apporto di tanti testimoni, da Mario Martone e Silvia Scola a Paolo Virzì e Andrea Purgatori. «Mi ha colpito», confessa Della Casa, «che le persone più diverse da me contattate abbiano subito accettato con entusiasmo di partecipare, un segno questo che anche loro come me pensano che un’altra Italia era possibile». Em. Bu.
GUERRE STELLARI
DAILY n. 9 - GIOVEDÌ 07.09.2023 p. 7 in Mostra
Tiziana Leone
F. Ferzetti L’ESPRESSO A. Finos REPUBBLICA P. Mereghetti IL CORRIERE DELLA SERA M. Mancuso IL FOGLIO F. Alò IL MESSAGGERO A. De Grandis IL GAZZETTINO F. Pontiggia IL FATTO QUOTIDIANO M. Gottardi LA NUOVA VENEZIA F. Caprara LA STAMPA P. Armocida IL GIORNALE C. Piccino IL MANIFESTO MEDIA COMANDANTE HH HHHH HH½ HHH½ HHH½ HH½ HH½ HH½ HHH½ HHHH H 2,9 FERRARI NP HHH HH HHH HH HHH½ HH½ HHH½ HHH HHH½ HHH 2,9 DOGMAN NP HH½ HH HHHHH HHH½ HHH½ H½ HHHH HH HH H 2,7 EL CONDE HHHH HH½ H½ H HH HH½ HH½ HH HHHH HHHH HH½ 2,6 FINALMENTE L’ALBA HHHH HHHH H½ H½ H½ H½ HH½ HH HHH½ HHH½ HHH 2,6 POOR THINGS HHH HHHH HHH½ HHHH HHHHH HHHH HHHH HHH½ HHHHH HHHH HHHH 4,0 BASTARDEN (THE PROMISED LAND) HH½ HHH HH½ HH½ HHH HHH HH½ HHH HH½ HHH½ H½ 2,7 ADAGIO HH½ HHHH HH½ NP HHH HHH HH½ HHH HHH½ HHH½ HH 3,0 MAESTRO HHHH HHH HHHH HHH½ HHHH HHH½ HH HHH½ HHH½ HHH½ H½ 3,3 DIE THEORIE VON ALLEM HHH HHHH HH H HH½ HHH HHHH HH½ HHH HHH NP 2,8 LA BÊTE HHH HHH½ HH½ HH H HHHH H½ HHH½ H½ HHHH HHH 2,7 THE KILLER HHH HH½ HHH HHHH HH½ HHH½ HH HHHH HHH½ HH½ HH 3,0 AKU WA SONZAI SHINAI (IL MALE NON ESISTE) HHHH½ HHHH½ HHHH HHHH HHHH½ HHH½ HHH½ NP HHH½ HHH HHH½ 3,9 PRISCILLA NP HHH½ HH½ HH HHH½ HH HH HH HH½ HHH HH 2,5 ENEA HHH½ HHHH HH HHHH HHHH H HHHH½ HH HHHH HHHH H 3,1 GREEN BORDER HHH½ HHHH HHHH HHHH½ HHHH HHH½ HHH HHHH HHHH HH½ HHH 3,6 IO CAPITANO HHH½ HHHH HHH½ HHH½ HH½ HHH HHH½ HHHH HHHHH HHHH HHH½ 3,6 ORIGIN HH HHH HH H HHH HH½ HH HH½ HH½ HH½ NP 2,3 HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE NP VOTO NON PERVENUTO
SIC
Emanuele
Bucci
A VENEZIA CLASSICI IL DOC DI STEVE DELLA CASA SUL REGISTA DI RISO AMARO