Vicini in PDF n° 3, Dicembre 2013

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Progetto STESSO PIANO per studenti universitari E’ rivolto agli studenti universitari il progetto Stesso Piano, focalizzato sulla domanda – offerta di alloggi, presentato lo scorso 21 novembre all’Oval dall’Assessore alle Politiche educative del Comune, Mariagrazia Pellerino. L’occasione era il convegno dell’Anaci, nell’ambito della manifestazione Restructura. La Città intende offrire maggiori soluzioni abitative alla crescente domanda che viene dagli studenti universitari che scelgono Torino come sede dei propri studi. Dalle stime dell’Osservatorio regionale dell’Università la richiesta di posti letto per gli studenti fuori sede si aggira sui 13mila.stessopiano In quest’ottica, l’Amministrazione comunale ha avviato una collaborazione con la Compagnia di San Paolo che, insieme alla Cooperativa D.O.C., offre una risposta alla domanda di residenzialità con il progetto STESSO PIANO, e con l’Associazione nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (Anaci).

StessoPiano è un progetto che promuove la coabitazione giovanile ed è destinato in particolare agli studenti universitari. Gestito dalla Cooperativa, con la collaborazione ed il sostegno del Programma Housing della Compagnia di San Paolo, il piano si pone l’obiettivo di agevolare l’incontro tra la domanda espressa dai giovani e l’offerta dei proprietari di appartamenti. Città, istituzione e associazioni collaborano alla promozione e al successo del progetto che mira a diffondere iniziative di residenzialità diffusa a prezzo convenzionato tra i proprietari immobiliari e gli studenti in cerca di abitazione. Molti i vantaggi per i proprietari che stipulano un contratto convenzionato: dagli sgravi fiscali – riduzione dell’Imu, dell’Irpef, dell’imposta di registro, calcolata soltanto sul 70% del canone annuo - alla tutela, attraverso un fondo di garanzia, di eventuali morosità e/o danneggiamenti, un bonus una tantum. StessoPiano, oltre a selezionare i gruppi di coabitanti, propone un prestito d’onore agli inquilini per sostenere le spese iniziali (cauzione, acquisto di mobili, prime mensilità di affitto), e offre la consulenza su questioni contrattuali e legali.

VICINI vuole CRESCERE e ha bisogno di VOI Il giornale che hai in mano è, per ora, solo online ( WWW.VICINI.TO.IT ) e questo è un numero speciale per la Festa di inizio Anno Sociale della Cascina Roccafranca. Dal 14 novembre scorso, giorno ufficiale dell’inizio della nostra avventura, abbiamo dato conto di quello che succede nei quartieri vicini a noi (Mirafiori e Santa Rita), poi abbiamo allargato lo sguardo a TUTTI i quartieri di Torino. Non è stato facile, ma entusiasmante! Ora, per andare avanti abbiamo bisogno di voi, dei vostri amici e conoscenti.

Come ? In due modi. Il primo modo è una libera sottoscrizione per far fronte alle spese (siamo tutti volontari e ci autotassiamo: non ci sono altre entrate). Donare a Vicini è facile: potete farlo direttamente presso di noi oppure online con carta di credito connettendovi al sito predisposto: trovate i box nella nostra home page. Seguite le istruzioni ed il gioco è fatto! Il nostro sogno è stampare Vicini anche su carta più volte durante l’anno. Il secondo modo è partecipare in prima persona con proposte di articoli o collaborando con la nostra Redazione giornalistica. Vi aspettiamo. Franco Fratto direttore@vicini.to.it

Giornale on line , iniziativa del Comitato Vicini.TO Via Rubino 45 10137, Torino, presso Cascina Roccafranca, Bottega Comunicazione Contatti: N° 3 in versione pdf, dicembre 2013 Email : redazione@vicini.to.it Telefono +39.011.19836617 Fax +39.011.19837119 Sito web: www.vicini.to.it Se volete collaborare, scriveteci. Pag. 8

Caro lettore, puoi scaricare questa copia gratuitamente da

www.vicini.to.it

ANNO 1 - Numero 3

WWW.VICINI.TO.IT

12 DICEMBRE 2013

Altro denaro: i Bitcoin E mentre in Barriera a Torino si utilizzano Scec per fare acquisti solidali e sostenibili sotto casa, nel mondo la Banca Centrale Cinese frena la corsa dei Bitcoin, vietando alle istituzioni finanziarie cinesi di scambiare la moneta virtuale. Un tentativo di sgonfiare la bolla finanziaria mondiale che ha portato un Bitcoin a valere 1.200 dollari. Ma che cosa sono questi Bitcoin? Moneta virtuale. Sistema di pagamento on line grazie ad un software opensource che consente di condividere banconote virtuali invece che file musicali.

dare la possibilità di iscriversi e fare donazioni nella moneta digitale. Le opinioni sul nuovo fenomeno sono contrastanti. I più entusiasti vedono l’inizio di una nuova generazione di servizi finanziari innovativi, aperti e senza padroni, o un antidoto alle tendenze inflazionistiche delle banche centrali. I più avveduti segnalano il pericolo delle transazioni anonime che potrebbe celare compravendite illegali (armi e droga). Di

Wikipedia scrive che la moneta elettronica chiamata Bitcoin nasce nel 2009 creata da uno sconosciuto che si cela sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, si può acquistare su siti appositi, cambiando la propria valuta nazionale in moneta digitale e la si può custodire nel proprio portafoglio virtuale, scaricando sul proprio smartphone o tablet una semplice app. I Bitcoin possono essere posseduti e trasferiti in modo anonimo on line attraverso una struttura peer to peer, ovvero un sistema di condivisione di risorse e servizi tra computer. Non fanno capo a nessun ente centrale, ovvero nessuno può influire sul valore se non il numero delle transazioni stesse generate dalla rete. Ma chi li usa? Parecchi, visto che oggi ce ne sono in circolazione quasi 11 milioni. La moneta, regolarmente quotata sui mercati valutari in rapporto alle principali divise del mondo, rappresenta un’opzione di pagamento online sempre più diffusa: pare che nei Paesi a rischio default sia diventata un bene rifugio mentre China Telecom, il più grande operatore di telefonia mobile della Cina, ha lanciato una promozione che permette di acquistare un telefono cellulare Samsung con Bitcoin. Inoltre a Cipro, la University of Nicosia permette ai propri studenti di usare la moneta virtuale per pagare le tasse scolastiche. Tante le associazioni e fondazioni che accettano Bitcoin: in Italia l’Associazione Luca Coscioni ha deciso di

certo ci si avventura in un mondo ancora poco conosciuto, all’apparenza poco accessibile e complicato, così come ci appariva il meraviglioso world wide web qualche decina di anni fa…. Mascia Manzon

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ORIENTARSI A TORINO 2013 Orientarsi e’ il sistema pubblico di orientamento alle scelte scolastiche, formative e professionali dedicato agli adolescenti e ai giovani dai 12 ai 22 anni, alle loro famiglie e agli insegnanti. Al Palaruffini venerdì 29 e sabato 30 dicembre dalle 9.30 alle 18.00 gli studenti delle scuole medie inferiori, le loro famiglie, gli insegnanti hanno potuto incontrare in unico spazio le scuole superiori di secondo grado pubbliche e parificate e le agenzie formative della Città di Torino. Numerosi sono stati i seminari informativi di approfondimento sul sistema scolastico e sull’importanza di effettuare delle buone scelte per il futuro formativo e scolastico, a cui si poteva accedere liberamente grazie alle indicazioni colorate presenti sulla mappa ricevuta all’ingresso salone.

si è tenuto il salone, un’esperienza era già stata fatta l’anno scorso ma aveva coinvolto solo quattro circoscrizioni cittadine. In questi due giorni invece sono state presenti 50 scuole secondarie di secondo grado statali, 16 scuole di secondarie di secondo grado parificate e 10 agenzie formative, tutte le realta’ scolastiche cittadine suddivise per aree di interesse: scienza e tecnologia, industria e artigianato, servizi commerciali e aziendali, artistica e grafica, umanistica, turismo e lingue straniere, ospitalità e ristorazione, ambiente e costruzioni. C’erano anche spazi informativi riservati alle associazioni che si occupano di disabilità e alla mediazione interculturale per l’accoglienza delle famiglie straniere”.

consapevolezza che se è gia’ difficile scegliere il proprio futuro scolastico per un normodotato, lo è ancora di più per gli studenti con disabilità o con esigenze educative speciali, perché aumentano le ansie e le preoccupazioni di genitori e figli su scelte che siano adeguate. Diventa perciò essenziale fornire un’informazione orientativa che illustri le differenze tra l’inserimento in un percorso scolastico o di formazione professionale”.

Quando il rosa si tinge di rosso Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di un nostro giovane lettore e collaboratore sul tema del femmicidio: argomento per il quale Vicini ha una particolare attenzione. Con “femminicidio” si intende l’omicidio di una donna da parte di un uomo per motivi relativi all’identità di genere della vittima. Cioè una donna viene assassinata per il solo fatto di essere donna. E sono ben centoventotto le donne uccise nel 2013. Una strage silenziosa, spesso minimizzata attribuendola a raptus di gelosia o a motivi passionali, che affonda le proprie radici nella difficoltà della stragrande maggioranza degli uomini di prendere atto dell’emancipazione femminile.

Dal 2007 con la Legge Regionale n. 28 sul diritto allo studio, la Regione Piemonte ha previsto azioni per garantire il diritto all’educazione, all’istruzione e alla formazione degli allievi disabili certificati o con necessita’ educative speciali.

Mascia Manzon

Un corpo da buttare quando non è più avvenente o fisicamente attraente. Un corpo da umiliare e punire quando la sua detentrice usa la testa, la ragione per far valere la propria libertà. Il 25 novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Femminicidio è un neologismo che, solo recentemente, è entrato nel lessico italiano. Il nostro paese per metà è composto da donne, ragazze e bambine. Un paese civile non può prescindere dallo sguardo di queste vecchie e nuove generazioni femminili.

Nello specifico le esigenze educative speciali, individuabili attraverso diagnosi medica, sono ascrivibili a tre patologie: insufficienze mentali border line, disturbi specifici di apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia), sindromi ipercinetiche. “Al momento dell’iscrizione – sottolinea Ezio Como -presentando la documentazione richiesta, si richiede l’attivazione di una progettazione didattica personalizzata, che prevede misure compensative e dispensative per facilitare e sostenere il percorso di studio degli studenti con esigenze speciali, ad esempio l’uso della calcolatrice per un discalculico”.

una presenza graziosa che impreziosisce la scenografia generale. I mass media, con i loro lustrini e pailette, sono i primi a reificare la donna che, ridotta a mero oggetto sessuale e caricata di un erotismo spiccio e greve, diventa solo un corpo su cui esercitare violenza. donna-oggetto

E gli uomini inizino a capire l’importanza di esse poiché, come dice Cervantes, la donna è di vetro, quindi non si deve fare la prova se si possa rompere o no. “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata” disse Shakespeare e infatti l’era della società patriarcale è tramontata! Sono lontani i tempi in cui le donne erano letteralmente segregate in casa e prese in considerazione solo in qualità di “angeli del focolare domestico”. Le donne, o almeno quelle più coraggiose, si sono scrollate di dosso i ruoli di “mogliettine devote e di madri esemplari”, riappropriandosi in pieno della propria vita. E questo agli uomini non è piaciuto.

Lorenzo Beatrice

In virtù del ruolo ancestrale di guerriero e paterfamilias, l’uomo deve necessariamente sottomettere la donna. Una subordinazione sia fisica che psicologica poiché alla donna deve assolutamente essere preclusa ogni possibilità di realizzazione indipendente dal proprio compagno o amante. Non è un caso che l’80% della violenza contro le donne si consumi tra le mura domestiche. La rassicurante famigliola felice, osannata dalla pubblicità, spesso è solo un feticcio, un miraggio, un’utopia . . . Questo in sintesi e’ stato il Salone dell’Orientamento 2013, evento che ha raccolto le sollecitazioni cittadine e che è stato realizzato dalla Provincia di Torino in collaborazione con il Comune di Torino, così come ci ha raccontato Antonella Sterchele Responsabile dell’Ufficio Orientarsi della Provincia di Torino. “Da alcuni anni i saloni dell’Orientamento si realizzano su tutto il territorio provinciale, ma a Torino e’ la prima volta che Pag. 2

Nel ricco programma di iniziative particolare interesse c’è stato per il seminario Dis/orientati: BES, EES, DSA: il passaggio dalla scuola media al sistema dell’obbligo di istruzione e formazione. Ezio Como e Flavio Buson dell’ Area Istruzione e Formazione Professionale della Provincia di Torino, relatori del seminario ci hanno spiegato che “Il ragionamento che sta alla base, parte dalla

Proprio images2dalla televisione viene, inconsapevolmente si spera, avvalorata l’idea della sottomissione femminile sempre e comunque. I palinsesti televisivi pullulano di donne bellissime relegate al ruolo di oche giulive nei talk show pomeridiani; costrette ad azzuffarsi tra di loro come se fossero all’interno di un pollaio: iene che si accaniscono verso giovani donne laddove il confronto estetico è impari. Già le giovani donne . . . Le giovani donne vengono offerte al pubblico televisivo sempre come accessori, soprammobili, quasi come un elemento decorativo dello studio televisivo; insomma come Pag. 3


ORIENTARSI A TORINO 2013 Orientarsi e’ il sistema pubblico di orientamento alle scelte scolastiche, formative e professionali dedicato agli adolescenti e ai giovani dai 12 ai 22 anni, alle loro famiglie e agli insegnanti. Al Palaruffini venerdì 29 e sabato 30 dicembre dalle 9.30 alle 18.00 gli studenti delle scuole medie inferiori, le loro famiglie, gli insegnanti hanno potuto incontrare in unico spazio le scuole superiori di secondo grado pubbliche e parificate e le agenzie formative della Città di Torino. Numerosi sono stati i seminari informativi di approfondimento sul sistema scolastico e sull’importanza di effettuare delle buone scelte per il futuro formativo e scolastico, a cui si poteva accedere liberamente grazie alle indicazioni colorate presenti sulla mappa ricevuta all’ingresso salone.

si è tenuto il salone, un’esperienza era già stata fatta l’anno scorso ma aveva coinvolto solo quattro circoscrizioni cittadine. In questi due giorni invece sono state presenti 50 scuole secondarie di secondo grado statali, 16 scuole di secondarie di secondo grado parificate e 10 agenzie formative, tutte le realta’ scolastiche cittadine suddivise per aree di interesse: scienza e tecnologia, industria e artigianato, servizi commerciali e aziendali, artistica e grafica, umanistica, turismo e lingue straniere, ospitalità e ristorazione, ambiente e costruzioni. C’erano anche spazi informativi riservati alle associazioni che si occupano di disabilità e alla mediazione interculturale per l’accoglienza delle famiglie straniere”.

consapevolezza che se è gia’ difficile scegliere il proprio futuro scolastico per un normodotato, lo è ancora di più per gli studenti con disabilità o con esigenze educative speciali, perché aumentano le ansie e le preoccupazioni di genitori e figli su scelte che siano adeguate. Diventa perciò essenziale fornire un’informazione orientativa che illustri le differenze tra l’inserimento in un percorso scolastico o di formazione professionale”.

Quando il rosa si tinge di rosso Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di un nostro giovane lettore e collaboratore sul tema del femmicidio: argomento per il quale Vicini ha una particolare attenzione. Con “femminicidio” si intende l’omicidio di una donna da parte di un uomo per motivi relativi all’identità di genere della vittima. Cioè una donna viene assassinata per il solo fatto di essere donna. E sono ben centoventotto le donne uccise nel 2013. Una strage silenziosa, spesso minimizzata attribuendola a raptus di gelosia o a motivi passionali, che affonda le proprie radici nella difficoltà della stragrande maggioranza degli uomini di prendere atto dell’emancipazione femminile.

Dal 2007 con la Legge Regionale n. 28 sul diritto allo studio, la Regione Piemonte ha previsto azioni per garantire il diritto all’educazione, all’istruzione e alla formazione degli allievi disabili certificati o con necessita’ educative speciali.

Mascia Manzon

Un corpo da buttare quando non è più avvenente o fisicamente attraente. Un corpo da umiliare e punire quando la sua detentrice usa la testa, la ragione per far valere la propria libertà. Il 25 novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Femminicidio è un neologismo che, solo recentemente, è entrato nel lessico italiano. Il nostro paese per metà è composto da donne, ragazze e bambine. Un paese civile non può prescindere dallo sguardo di queste vecchie e nuove generazioni femminili.

Nello specifico le esigenze educative speciali, individuabili attraverso diagnosi medica, sono ascrivibili a tre patologie: insufficienze mentali border line, disturbi specifici di apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia), sindromi ipercinetiche. “Al momento dell’iscrizione – sottolinea Ezio Como -presentando la documentazione richiesta, si richiede l’attivazione di una progettazione didattica personalizzata, che prevede misure compensative e dispensative per facilitare e sostenere il percorso di studio degli studenti con esigenze speciali, ad esempio l’uso della calcolatrice per un discalculico”.

una presenza graziosa che impreziosisce la scenografia generale. I mass media, con i loro lustrini e pailette, sono i primi a reificare la donna che, ridotta a mero oggetto sessuale e caricata di un erotismo spiccio e greve, diventa solo un corpo su cui esercitare violenza. donna-oggetto

E gli uomini inizino a capire l’importanza di esse poiché, come dice Cervantes, la donna è di vetro, quindi non si deve fare la prova se si possa rompere o no. “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata” disse Shakespeare e infatti l’era della società patriarcale è tramontata! Sono lontani i tempi in cui le donne erano letteralmente segregate in casa e prese in considerazione solo in qualità di “angeli del focolare domestico”. Le donne, o almeno quelle più coraggiose, si sono scrollate di dosso i ruoli di “mogliettine devote e di madri esemplari”, riappropriandosi in pieno della propria vita. E questo agli uomini non è piaciuto.

Lorenzo Beatrice

In virtù del ruolo ancestrale di guerriero e paterfamilias, l’uomo deve necessariamente sottomettere la donna. Una subordinazione sia fisica che psicologica poiché alla donna deve assolutamente essere preclusa ogni possibilità di realizzazione indipendente dal proprio compagno o amante. Non è un caso che l’80% della violenza contro le donne si consumi tra le mura domestiche. La rassicurante famigliola felice, osannata dalla pubblicità, spesso è solo un feticcio, un miraggio, un’utopia . . . Questo in sintesi e’ stato il Salone dell’Orientamento 2013, evento che ha raccolto le sollecitazioni cittadine e che è stato realizzato dalla Provincia di Torino in collaborazione con il Comune di Torino, così come ci ha raccontato Antonella Sterchele Responsabile dell’Ufficio Orientarsi della Provincia di Torino. “Da alcuni anni i saloni dell’Orientamento si realizzano su tutto il territorio provinciale, ma a Torino e’ la prima volta che Pag. 2

Nel ricco programma di iniziative particolare interesse c’è stato per il seminario Dis/orientati: BES, EES, DSA: il passaggio dalla scuola media al sistema dell’obbligo di istruzione e formazione. Ezio Como e Flavio Buson dell’ Area Istruzione e Formazione Professionale della Provincia di Torino, relatori del seminario ci hanno spiegato che “Il ragionamento che sta alla base, parte dalla

Proprio images2dalla televisione viene, inconsapevolmente si spera, avvalorata l’idea della sottomissione femminile sempre e comunque. I palinsesti televisivi pullulano di donne bellissime relegate al ruolo di oche giulive nei talk show pomeridiani; costrette ad azzuffarsi tra di loro come se fossero all’interno di un pollaio: iene che si accaniscono verso giovani donne laddove il confronto estetico è impari. Già le giovani donne . . . Le giovani donne vengono offerte al pubblico televisivo sempre come accessori, soprammobili, quasi come un elemento decorativo dello studio televisivo; insomma come Pag. 3


DIGNITA’! – INCONTRO CON PAOLO GIORDANO E MEDICI SENZA FRONTIERE PER “LEGGERMENTE” 2013/2014 Le Biblioteche Civiche Torinesi, Cascina Roccafranca, Circoscrizione 2 e la Libreria Gulliver propongono anche quest’anno il progetto “LeggerMente”, finalizzato alla formazione di gruppi di lettura sul territorio della città. La rassegna proseguirà con vari appuntamenti fino alla primavera 2014. Dopo tre anni di intensa attività, sono già numerosi i gruppi che vi partecipano, incontrando singoli autori e confrontandosi sulle loro opere.

elenco di credenziali incontrovertibili: no, è che non ci voleva andare nessuno, dice lo scrittore. Il sorriso si spegne subito: il candidato scelto aveva rinunciato: per repulsione, timore per il disagio, paura delle malattie e della violenza. Quella delle missioni di MSF è una realtà talmente traumatica per noi europei, riflette Giordano, talmente “carica di male” che intimorisce lo scrittore nello scriverne, temendo quasi di causare al lettore un rifiuto alla lettura.

HUB CECCHIPOINT - IL LUDOBUS Il cuore del Cecchi Point è un ampio cortile, una piazza intorno alla quale si aprono locali e officine per le attività più diverse, ricreative e creative. L’occhio di riguardo è rivolto ai bambini e ai giovani, infatti sono tante le proposte per loro: corsi di teatro, musica, danza, servizio per il doposcuola e attività di gioco. Colpisce l’attenzione un ex bus di linea dismesso, donato dalla GTT e trasformato in ludoteca per i bambini del quartiere Aurora: il LUDOBUS. E’ posizionato all’interno del cortile,

Rossella Lajolo

E perché la scelta del Bangladesh per la seconda missione? Il Bangladesh – dice Giordano – era stato nei decenni passati una specie di simbolo del terzo mondo, la vittima per eccellenza dell’Occidente sviluppato. Vittima della compassione indirizzata, del marketing della povertà e della sofferenza. Ora più nessuno ne parla. I racconti di “Dignita!” hanno per protagonisti gli operatori. E’ il materiale umano che interessa lo scrittore, consapevole che il rischio di chi racconta è di diventare propagandistico. Invece è forte l’invito a liberarsi dall’idea che essi siano lì per una sorta di idealismo tardo adolescenziale. Gli obiettivi sono minimi, se idealismo c’è è concreto, “qui ed ora”, non ci si può far coinvolgere, testimonia Giordano, pena il rischio di trovarsi di fronte a situazioni talmente enormi, rispetto alla nostra percezione della sofferenza, da uscirne devastati. Mercoledì 27 novembre ha avuto luogo l’evento che ha segnato l’apertura della rassegna: un incontro fuori dagli schemi, quello con lo scrittore Paolo Giordano, in quanto accompagnato da rappresentanti della Organizzazione medico – umanitaria Medici Senza Frontiere. Giordano collabora con loro dal 2008, anno in cui fece un viaggio testimonianza nella Repubblica Democratica del Congo, confluito, con altri racconti di altrettanti scrittori, nel volume “Mondi al limite”. Nel 2011 ha invece partecipato al progetto internazionale che ha condotto alla stesura del libro “Dignità”, in occasione del 40° anno di vita di MSF. A Giordano e ad altri otto scrittori di fama internazionale, MSF ha chiesto di visitare alcuni luoghi in cui l’organizzazione opera, e di raccontarli, in modo da offrire agli occhi del mondo una rappresentazione non di parte di quelle realtà. Ne è nato un libro che parla di emergenze umanitarie spesso dimenticate o inaccessibili, come ricorda Federica Giannotti, psicologa, operatrice MSF da due anni. L’attenzione alla salute mentale è oggi presente in tutte le missioni di Medici; lo psicologo fa formazione per garantire anche un intervento psicosociale nella quotidianità delle persone. Quello dell’operatore umanitario è un mestiere, tiene a ripetere la psicologa, egli affronta una vita molto dura, anche affascinante, con esperienze umanamente difficili, ed ogni Paese comporta realtà diverse e individuali, alle quali non è facile prepararsi. Ed il rischio sempre presente è che il sistema creato non sempre vada a buon fine. Paolo Giordano racconta il suo primo viaggio in Congo. Perché fu inviato proprio lui? Chi ascolta si aspetterebbe un Pag.4

Obiettivi minimi, ma non a casaccio: si è lì con un compito preciso, senza i sensi di colpa tipici dell’uomo occidentale. Non si fa elemosina, neppure con i soldi veri, e non è un paradosso. Il materiale emotivo è fornito dalle vite di questi protagonisti, al contrario di quanto avviene nelle esibizioni di sofferenza ostentata e di certa pubblicità, come in una gara di patimenti. Non si cade in una sorta di gerarchia della solidarietà: ognuno si presta in ragione delle proprie inclinazioni ed educazione, non c’è una “via giusta”. Una scelta di sacrificio, una lotta in un luogo che spaventa, che ti sfinisce, ti consuma con i malanni. Ci si spoglia inevitabilmente dell’individualità a favore del ruolo. Allontaniamoci dall’immaginario televisivo dei bambini che tendono la mano. Deve essere sempre preservata la dignità delle popolazioni beneficiarie, anche se vivono nei Paesi più sfortunati del mondo. Nessuno deve sentirsi l’ultimo, come chi riceve la manna dal cielo perché qualcuno molto buono si compiace di fare beneficienza, come sottolinea in chiusura Claudio Bertoldo, volontario della delegazione MSF di Torino. Niente elemosina. Forse è tutto questo il vero concetto di dignità. Rossella Lajolo Gianpaolo Nardi

Point e il Politecnico di Torino. Il progetto, fondato sulla pratica del riuso creativo, ha portato alla creazione di spazi ludici e giochi all’interno e all’esterno del bus: tunnel colorati, percorsi avventurosi, una casetta-rifugio, altalena di pneumatici. I materiali di recupero sono bidoni di plastica per l’acqua, corde, copertoni, pallet, pannelli in legno. Tra le attività organizzate, che vedono il ludobus protagonista, ci sono giochi, clownerie, spettacoli di improvvisazione teatrale. E’ un regalo geniale per i bambini che frequentano il Cecchi, un invito ad usare la fantasia e la creatività nel gioco, uno spazio “come una volta” che ci indica come l’infanzia non abbia bisogno di grandi tecnologie per divertirsi.

al fine di ampliarne le funzioni e creare uno spazio di gioco coperto. Il LUDOBUS è stato progettato e realizzato dalla Winter School International 2013, frutto della collaborazione fra il Cecchi

PRESEPI. In mostra alla Pinacoteca Albertina TRADIZIONE PRESEPIALE NAPOLETANA TRA SETTECENTO E MODERNITÀ allestita alla Pinacoteca Albertina dal 7 dicembre 2013 al 26 gennaio 2014, via dell’Accademia Albertina, 8 Torino La mostra fa parte del calendario di “A Torino un Natale coi fiocchi 2013”. Quanti torinesi e turisti conoscono la prestigiosa Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino? L’Accademia torinese è una delle più antiche d’Italia, le sue radici storiche

risalgono alla prima metà del Seicento; a Carlo Alberto di Savoia si deve la rifondazione nel 1833. La Pinacoteca, collocata nel 1837 negli spazi del Palazzo dell’Accademia, fu costituita con finalità dichiaratamente didattiche. Completamente ristrutturata, venne aperta al pubblico nel 1996. Le sue sale sono uno scrigno di opere assolute, che raccontano la storia dei grandi maestri della pittura tra Quattrocento e Novecento. Sarà una felice scoperta per i visitatori che la vorranno conoscere e l’occasione è data dalla mostra ospitata fino al 26 gennaio 2014. L’esposizione mira a valorizzare il percorso artistico della Pinacoteca, esponendo presepi napoletani del Seicento, Settecento e fino ai giorni nostri in ogni declinazione, tra cui alcuni veri capolavori, che rivivono ancora oggi in una tradizione artistica tramandata inalterata per secoli. Il Presepe napoletano è uno spettacolo al tempo stesso sacro e profano. In passato sollecitava l’interesse di tutti i ceti sociali, dalla Corte ai nobili, alla ricca borghesia, desiderosa di ostentare finalmente la posizione econo-

mica raggiunta, fino al popolo, che si accontentava di avere pochi pastori, raggruppati su uno “scoglio” di ridotte dimensioni, custodito con cura in una sorta di tabernacolo ligneo con pareti in vetro lo scarabattolo, in bella vista sul comò o appeso alla parete. Il Presepe ha visto, col passare dei secoli, l’avvicendarsi di vecchi Regni e nuovi Stati, evolvendosi nelle forme e nei contenuti, eppure mantenendo intatto un codice genetico proprio di una tradizione unica.Un percorso tra magia e arte, alla scoperta di simboli e significati di un’arte antica. Il discorso del mistero natalizio, così come raccontato nel presepe, è il cammino dell’uomo nella vita verso la sua meta finale. Per questo il presepe non è solo un oggetto artistico ma un fenomeno di cultura e rappresentatività di un popolo in continua evoluzione. Un piccolo proscenio teatrale, un cosmo umano in miniatura nel quale pietà popolare, superstizione, devozione, povertà, sfarzo nobiliare, operosità artigianale e vivacità commerciale si intrecciano e mescolano continuamente. Rossella Lajolo

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DIGNITA’! – INCONTRO CON PAOLO GIORDANO E MEDICI SENZA FRONTIERE PER “LEGGERMENTE” 2013/2014 Le Biblioteche Civiche Torinesi, Cascina Roccafranca, Circoscrizione 2 e la Libreria Gulliver propongono anche quest’anno il progetto “LeggerMente”, finalizzato alla formazione di gruppi di lettura sul territorio della città. La rassegna proseguirà con vari appuntamenti fino alla primavera 2014. Dopo tre anni di intensa attività, sono già numerosi i gruppi che vi partecipano, incontrando singoli autori e confrontandosi sulle loro opere.

elenco di credenziali incontrovertibili: no, è che non ci voleva andare nessuno, dice lo scrittore. Il sorriso si spegne subito: il candidato scelto aveva rinunciato: per repulsione, timore per il disagio, paura delle malattie e della violenza. Quella delle missioni di MSF è una realtà talmente traumatica per noi europei, riflette Giordano, talmente “carica di male” che intimorisce lo scrittore nello scriverne, temendo quasi di causare al lettore un rifiuto alla lettura.

HUB CECCHIPOINT - IL LUDOBUS Il cuore del Cecchi Point è un ampio cortile, una piazza intorno alla quale si aprono locali e officine per le attività più diverse, ricreative e creative. L’occhio di riguardo è rivolto ai bambini e ai giovani, infatti sono tante le proposte per loro: corsi di teatro, musica, danza, servizio per il doposcuola e attività di gioco. Colpisce l’attenzione un ex bus di linea dismesso, donato dalla GTT e trasformato in ludoteca per i bambini del quartiere Aurora: il LUDOBUS. E’ posizionato all’interno del cortile,

Rossella Lajolo

E perché la scelta del Bangladesh per la seconda missione? Il Bangladesh – dice Giordano – era stato nei decenni passati una specie di simbolo del terzo mondo, la vittima per eccellenza dell’Occidente sviluppato. Vittima della compassione indirizzata, del marketing della povertà e della sofferenza. Ora più nessuno ne parla. I racconti di “Dignita!” hanno per protagonisti gli operatori. E’ il materiale umano che interessa lo scrittore, consapevole che il rischio di chi racconta è di diventare propagandistico. Invece è forte l’invito a liberarsi dall’idea che essi siano lì per una sorta di idealismo tardo adolescenziale. Gli obiettivi sono minimi, se idealismo c’è è concreto, “qui ed ora”, non ci si può far coinvolgere, testimonia Giordano, pena il rischio di trovarsi di fronte a situazioni talmente enormi, rispetto alla nostra percezione della sofferenza, da uscirne devastati. Mercoledì 27 novembre ha avuto luogo l’evento che ha segnato l’apertura della rassegna: un incontro fuori dagli schemi, quello con lo scrittore Paolo Giordano, in quanto accompagnato da rappresentanti della Organizzazione medico – umanitaria Medici Senza Frontiere. Giordano collabora con loro dal 2008, anno in cui fece un viaggio testimonianza nella Repubblica Democratica del Congo, confluito, con altri racconti di altrettanti scrittori, nel volume “Mondi al limite”. Nel 2011 ha invece partecipato al progetto internazionale che ha condotto alla stesura del libro “Dignità”, in occasione del 40° anno di vita di MSF. A Giordano e ad altri otto scrittori di fama internazionale, MSF ha chiesto di visitare alcuni luoghi in cui l’organizzazione opera, e di raccontarli, in modo da offrire agli occhi del mondo una rappresentazione non di parte di quelle realtà. Ne è nato un libro che parla di emergenze umanitarie spesso dimenticate o inaccessibili, come ricorda Federica Giannotti, psicologa, operatrice MSF da due anni. L’attenzione alla salute mentale è oggi presente in tutte le missioni di Medici; lo psicologo fa formazione per garantire anche un intervento psicosociale nella quotidianità delle persone. Quello dell’operatore umanitario è un mestiere, tiene a ripetere la psicologa, egli affronta una vita molto dura, anche affascinante, con esperienze umanamente difficili, ed ogni Paese comporta realtà diverse e individuali, alle quali non è facile prepararsi. Ed il rischio sempre presente è che il sistema creato non sempre vada a buon fine. Paolo Giordano racconta il suo primo viaggio in Congo. Perché fu inviato proprio lui? Chi ascolta si aspetterebbe un Pag.4

Obiettivi minimi, ma non a casaccio: si è lì con un compito preciso, senza i sensi di colpa tipici dell’uomo occidentale. Non si fa elemosina, neppure con i soldi veri, e non è un paradosso. Il materiale emotivo è fornito dalle vite di questi protagonisti, al contrario di quanto avviene nelle esibizioni di sofferenza ostentata e di certa pubblicità, come in una gara di patimenti. Non si cade in una sorta di gerarchia della solidarietà: ognuno si presta in ragione delle proprie inclinazioni ed educazione, non c’è una “via giusta”. Una scelta di sacrificio, una lotta in un luogo che spaventa, che ti sfinisce, ti consuma con i malanni. Ci si spoglia inevitabilmente dell’individualità a favore del ruolo. Allontaniamoci dall’immaginario televisivo dei bambini che tendono la mano. Deve essere sempre preservata la dignità delle popolazioni beneficiarie, anche se vivono nei Paesi più sfortunati del mondo. Nessuno deve sentirsi l’ultimo, come chi riceve la manna dal cielo perché qualcuno molto buono si compiace di fare beneficienza, come sottolinea in chiusura Claudio Bertoldo, volontario della delegazione MSF di Torino. Niente elemosina. Forse è tutto questo il vero concetto di dignità. Rossella Lajolo Gianpaolo Nardi

Point e il Politecnico di Torino. Il progetto, fondato sulla pratica del riuso creativo, ha portato alla creazione di spazi ludici e giochi all’interno e all’esterno del bus: tunnel colorati, percorsi avventurosi, una casetta-rifugio, altalena di pneumatici. I materiali di recupero sono bidoni di plastica per l’acqua, corde, copertoni, pallet, pannelli in legno. Tra le attività organizzate, che vedono il ludobus protagonista, ci sono giochi, clownerie, spettacoli di improvvisazione teatrale. E’ un regalo geniale per i bambini che frequentano il Cecchi, un invito ad usare la fantasia e la creatività nel gioco, uno spazio “come una volta” che ci indica come l’infanzia non abbia bisogno di grandi tecnologie per divertirsi.

al fine di ampliarne le funzioni e creare uno spazio di gioco coperto. Il LUDOBUS è stato progettato e realizzato dalla Winter School International 2013, frutto della collaborazione fra il Cecchi

PRESEPI. In mostra alla Pinacoteca Albertina TRADIZIONE PRESEPIALE NAPOLETANA TRA SETTECENTO E MODERNITÀ allestita alla Pinacoteca Albertina dal 7 dicembre 2013 al 26 gennaio 2014, via dell’Accademia Albertina, 8 Torino La mostra fa parte del calendario di “A Torino un Natale coi fiocchi 2013”. Quanti torinesi e turisti conoscono la prestigiosa Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino? L’Accademia torinese è una delle più antiche d’Italia, le sue radici storiche

risalgono alla prima metà del Seicento; a Carlo Alberto di Savoia si deve la rifondazione nel 1833. La Pinacoteca, collocata nel 1837 negli spazi del Palazzo dell’Accademia, fu costituita con finalità dichiaratamente didattiche. Completamente ristrutturata, venne aperta al pubblico nel 1996. Le sue sale sono uno scrigno di opere assolute, che raccontano la storia dei grandi maestri della pittura tra Quattrocento e Novecento. Sarà una felice scoperta per i visitatori che la vorranno conoscere e l’occasione è data dalla mostra ospitata fino al 26 gennaio 2014. L’esposizione mira a valorizzare il percorso artistico della Pinacoteca, esponendo presepi napoletani del Seicento, Settecento e fino ai giorni nostri in ogni declinazione, tra cui alcuni veri capolavori, che rivivono ancora oggi in una tradizione artistica tramandata inalterata per secoli. Il Presepe napoletano è uno spettacolo al tempo stesso sacro e profano. In passato sollecitava l’interesse di tutti i ceti sociali, dalla Corte ai nobili, alla ricca borghesia, desiderosa di ostentare finalmente la posizione econo-

mica raggiunta, fino al popolo, che si accontentava di avere pochi pastori, raggruppati su uno “scoglio” di ridotte dimensioni, custodito con cura in una sorta di tabernacolo ligneo con pareti in vetro lo scarabattolo, in bella vista sul comò o appeso alla parete. Il Presepe ha visto, col passare dei secoli, l’avvicendarsi di vecchi Regni e nuovi Stati, evolvendosi nelle forme e nei contenuti, eppure mantenendo intatto un codice genetico proprio di una tradizione unica.Un percorso tra magia e arte, alla scoperta di simboli e significati di un’arte antica. Il discorso del mistero natalizio, così come raccontato nel presepe, è il cammino dell’uomo nella vita verso la sua meta finale. Per questo il presepe non è solo un oggetto artistico ma un fenomeno di cultura e rappresentatività di un popolo in continua evoluzione. Un piccolo proscenio teatrale, un cosmo umano in miniatura nel quale pietà popolare, superstizione, devozione, povertà, sfarzo nobiliare, operosità artigianale e vivacità commerciale si intrecciano e mescolano continuamente. Rossella Lajolo

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Riparte il progetto SCUOLA DEI COMPITI E’ ripartito il 25 novembre il progetto Scuola dei Compiti, promosso dall’assessorato alle Politiche Educative della Città di Torino e volto al successo formativo e al contrasto alla dispersione scolastica degli studenti delle scuole medie e superiori. E’ rivolto agli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di I grado e agli studenti del primo anno delle scuole secondarie di II grado. La prima sperimentazione si è svolta tra marzo e maggio 2013 e ha coinvolto 600 allievi e 19 scuole di Torino. Le novità del 2014 saranno: l’ampliamento del numero delle scuole medie coinvolte da 10 a 20, l’inserimento di corsi di italiano, sia per i ragazzi figli di migranti sia per gli studenti italiani, e l’utilizzo della piattaforma digitale per l’insegnamento delle lingue straniere oltre che per la matematica. Fondamentale, poi, il sostegno nell’impostazione o affinamento del metodo di studio. La validità del progetto è stata confermata da un monitoraggio svolto dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, da cui è risultato che la maggior parte degli studenti coinvolti nei corsi di sostegno ha migliorato il rendimento, aumentando l’autostima e la fiducia in sé. Il modello didattico del progetto consiste nell’essere strutturato in laboratori pomeridiani di tutoring in piccoli gruppi di 5/6, tenuti da studenti dell’Università e del Politecnico vicini per età ed esperienze agli allievi, con il coordinamento di insegnanti referenti per ciascun Istituto.

Rossella Lajolo

Basandosi sull’impegno di persone che amano la bicicletta, in una ciclofficina si possono compiere riparazioni sperimentali che non verrebbero prese in considerazione dalla maggior parte delle officine commerciali, ad esempio perché non molto convenienti dal punto di vista economico, quali il recupero di vecchie biciclette. Questo tipo di attività, coniugato con la creatività tipica di questi laboratori, ha come effetto collaterale la nascita di nuovi e unici modelli di biciclette frutto della combinazione di pezzi provenienti da mezzi di differente foggia, colore e dimensione. RIFERIMENTI ed INFORMAZIONI:

Angelo Tacconi

Il progetto è stato presentato il 28 novembre al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Città di Torino – Ufficio Servizi educativi

Tutte queste attività fanno riferimento ad Associazioni che diventano un luogo dove si promuovono e si impararano stili di vita più responsabili ed eco-compatibili grazie ai laboratori artigianali e ai consigli di coloro che gestiscono lo spazio e che formano il gruppo delle Officine Creative.Ciclofficina1

Sono generalmente benvenute anche le persone che non hanno tempo per autoriparare la propria bicicletta e che invece preferiscono che altre persone la riparino per loro, lasciando un’offerta commisurata al lavoro svolto.

Tale metodologia ha consentito anche di svolgere attività di tutoraggio a distanza e di pubblicare on line i materiali didattici e i test di autovalutazione con accesso a tutti gli studenti.

“Un’esperienza sicuramente positiva per la Città – sottolinea l’Assessore alle Politiche Educative Mariagrazia Pellerino – che ha il valore di mettere in rete tutti gli attori della filiera educativa , creando connessioni e circoli virtuosi tra i diversi segmenti del percorso formativo”.

per info rivolgersi:

All’interno di questi spazi riprogettati, la manualità trova modo di esprimersi attraverso la FALEGNAMERIA, la SARTORIA, le RIPARAZIONI degli Elettrodomestici, la CICLOFFICINA, il RIUSO CREATIVO, la SOFFIATURA del vetro e le realizzazioni in TERRA CRUDA.

coloro che usano normalmente la bicicletta come mezzo di trasporto.

Via Antonio Cecchi 17, Torino

Gli studenti del Politecnico hanno avuto il compito di ricondizionarli per essere utilizzati dagli istituti scolastici.

http://scuoladeicompiti.i-learn.unito.it/

La curiosità che ha portato il nostro giornale a visitare gli spazi del Cecchi Point, ha avuto modo di farci conoscere da vicino le OFFICINE POPOLARI, all’interno delle struttura di questo HUB Multiculturale, nato dal recupero dell’officina manutenzione del Comune di Torino nel 2002.

Altri aspetti qualificanti sono la presenza di insegnanti in pensione con il ruolo di supervisori volontari e l’utilizzo della didattica digitale, in particolare la piattaforma moodle, integrata con la suite maple, per l’insegnamento della matematica, seguendo un progetto del Ministero dell’Istruzione e del Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino.

Allo scopo di incrementare la tecnologia digitale, 22 scuole medie cittadine riceveranno 188 computer, donati dalla Banca Intermobiliare in occasione del rinnovo del proprio parco informatico.

La piattaforma per i corsi di matematica sperimentale si trova all’indirizzo

Biciclette per tutti

info.officinecreative@gmail.com

http://www.cecchipoint.it/ http://muoviequilibri.blogspot.it/

In Torino, dove l’uso delle due ruote sta diventando molto diffuso, anche attraverso iniziative come il BICIPLAN, approvato recentemente in Comune, una ciclofficina nata dall’associazione, Muovi Equilibri, diffonde la cultura del mezzo a pedali come modo per ridurre l’inquinamento e anche i costi del muoversi in città. Presso la Ciclofficina, infatti, è possibile trovare materiali e consigli per riparare la propria bicicletta in autonomia, seguire un corso di base di Ciclomeccanica, e frequentandola si impara “sporcandosi le mani”, si condividono esperienze, si riutilizzano materiali riadattandoli, modificandoli, dando nuova vita e colore a mezzi che la polvere e l’abbandono avevano messo in un angolo, aumentare il recupero delle biciclette altrimenti destinate alla spazzatura e di facilitare il recupero della manualità. Le ciclofficine, o ciclofficine popolari, sono ambienti dotati di attrezzatura specifica per la riparazione di biciclette, dove chiunque può riparare il proprio velocipede lasciando un’offerta libera, anche grazie alla collaborazione con gli altri utenti. Le ciclofficine sono divenute frequentati punti di incontro per

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Riparte il progetto SCUOLA DEI COMPITI E’ ripartito il 25 novembre il progetto Scuola dei Compiti, promosso dall’assessorato alle Politiche Educative della Città di Torino e volto al successo formativo e al contrasto alla dispersione scolastica degli studenti delle scuole medie e superiori. E’ rivolto agli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di I grado e agli studenti del primo anno delle scuole secondarie di II grado. La prima sperimentazione si è svolta tra marzo e maggio 2013 e ha coinvolto 600 allievi e 19 scuole di Torino. Le novità del 2014 saranno: l’ampliamento del numero delle scuole medie coinvolte da 10 a 20, l’inserimento di corsi di italiano, sia per i ragazzi figli di migranti sia per gli studenti italiani, e l’utilizzo della piattaforma digitale per l’insegnamento delle lingue straniere oltre che per la matematica. Fondamentale, poi, il sostegno nell’impostazione o affinamento del metodo di studio. La validità del progetto è stata confermata da un monitoraggio svolto dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, da cui è risultato che la maggior parte degli studenti coinvolti nei corsi di sostegno ha migliorato il rendimento, aumentando l’autostima e la fiducia in sé. Il modello didattico del progetto consiste nell’essere strutturato in laboratori pomeridiani di tutoring in piccoli gruppi di 5/6, tenuti da studenti dell’Università e del Politecnico vicini per età ed esperienze agli allievi, con il coordinamento di insegnanti referenti per ciascun Istituto.

Rossella Lajolo

Basandosi sull’impegno di persone che amano la bicicletta, in una ciclofficina si possono compiere riparazioni sperimentali che non verrebbero prese in considerazione dalla maggior parte delle officine commerciali, ad esempio perché non molto convenienti dal punto di vista economico, quali il recupero di vecchie biciclette. Questo tipo di attività, coniugato con la creatività tipica di questi laboratori, ha come effetto collaterale la nascita di nuovi e unici modelli di biciclette frutto della combinazione di pezzi provenienti da mezzi di differente foggia, colore e dimensione. RIFERIMENTI ed INFORMAZIONI:

Angelo Tacconi

Il progetto è stato presentato il 28 novembre al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Città di Torino – Ufficio Servizi educativi

Tutte queste attività fanno riferimento ad Associazioni che diventano un luogo dove si promuovono e si impararano stili di vita più responsabili ed eco-compatibili grazie ai laboratori artigianali e ai consigli di coloro che gestiscono lo spazio e che formano il gruppo delle Officine Creative.Ciclofficina1

Sono generalmente benvenute anche le persone che non hanno tempo per autoriparare la propria bicicletta e che invece preferiscono che altre persone la riparino per loro, lasciando un’offerta commisurata al lavoro svolto.

Tale metodologia ha consentito anche di svolgere attività di tutoraggio a distanza e di pubblicare on line i materiali didattici e i test di autovalutazione con accesso a tutti gli studenti.

“Un’esperienza sicuramente positiva per la Città – sottolinea l’Assessore alle Politiche Educative Mariagrazia Pellerino – che ha il valore di mettere in rete tutti gli attori della filiera educativa , creando connessioni e circoli virtuosi tra i diversi segmenti del percorso formativo”.

per info rivolgersi:

All’interno di questi spazi riprogettati, la manualità trova modo di esprimersi attraverso la FALEGNAMERIA, la SARTORIA, le RIPARAZIONI degli Elettrodomestici, la CICLOFFICINA, il RIUSO CREATIVO, la SOFFIATURA del vetro e le realizzazioni in TERRA CRUDA.

coloro che usano normalmente la bicicletta come mezzo di trasporto.

Via Antonio Cecchi 17, Torino

Gli studenti del Politecnico hanno avuto il compito di ricondizionarli per essere utilizzati dagli istituti scolastici.

http://scuoladeicompiti.i-learn.unito.it/

La curiosità che ha portato il nostro giornale a visitare gli spazi del Cecchi Point, ha avuto modo di farci conoscere da vicino le OFFICINE POPOLARI, all’interno delle struttura di questo HUB Multiculturale, nato dal recupero dell’officina manutenzione del Comune di Torino nel 2002.

Altri aspetti qualificanti sono la presenza di insegnanti in pensione con il ruolo di supervisori volontari e l’utilizzo della didattica digitale, in particolare la piattaforma moodle, integrata con la suite maple, per l’insegnamento della matematica, seguendo un progetto del Ministero dell’Istruzione e del Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino.

Allo scopo di incrementare la tecnologia digitale, 22 scuole medie cittadine riceveranno 188 computer, donati dalla Banca Intermobiliare in occasione del rinnovo del proprio parco informatico.

La piattaforma per i corsi di matematica sperimentale si trova all’indirizzo

Biciclette per tutti

info.officinecreative@gmail.com

http://www.cecchipoint.it/ http://muoviequilibri.blogspot.it/

In Torino, dove l’uso delle due ruote sta diventando molto diffuso, anche attraverso iniziative come il BICIPLAN, approvato recentemente in Comune, una ciclofficina nata dall’associazione, Muovi Equilibri, diffonde la cultura del mezzo a pedali come modo per ridurre l’inquinamento e anche i costi del muoversi in città. Presso la Ciclofficina, infatti, è possibile trovare materiali e consigli per riparare la propria bicicletta in autonomia, seguire un corso di base di Ciclomeccanica, e frequentandola si impara “sporcandosi le mani”, si condividono esperienze, si riutilizzano materiali riadattandoli, modificandoli, dando nuova vita e colore a mezzi che la polvere e l’abbandono avevano messo in un angolo, aumentare il recupero delle biciclette altrimenti destinate alla spazzatura e di facilitare il recupero della manualità. Le ciclofficine, o ciclofficine popolari, sono ambienti dotati di attrezzatura specifica per la riparazione di biciclette, dove chiunque può riparare il proprio velocipede lasciando un’offerta libera, anche grazie alla collaborazione con gli altri utenti. Le ciclofficine sono divenute frequentati punti di incontro per

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Progetto STESSO PIANO per studenti universitari E’ rivolto agli studenti universitari il progetto Stesso Piano, focalizzato sulla domanda – offerta di alloggi, presentato lo scorso 21 novembre all’Oval dall’Assessore alle Politiche educative del Comune, Mariagrazia Pellerino. L’occasione era il convegno dell’Anaci, nell’ambito della manifestazione Restructura. La Città intende offrire maggiori soluzioni abitative alla crescente domanda che viene dagli studenti universitari che scelgono Torino come sede dei propri studi. Dalle stime dell’Osservatorio regionale dell’Università la richiesta di posti letto per gli studenti fuori sede si aggira sui 13mila.stessopiano In quest’ottica, l’Amministrazione comunale ha avviato una collaborazione con la Compagnia di San Paolo che, insieme alla Cooperativa D.O.C., offre una risposta alla domanda di residenzialità con il progetto STESSO PIANO, e con l’Associazione nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (Anaci).

StessoPiano è un progetto che promuove la coabitazione giovanile ed è destinato in particolare agli studenti universitari. Gestito dalla Cooperativa, con la collaborazione ed il sostegno del Programma Housing della Compagnia di San Paolo, il piano si pone l’obiettivo di agevolare l’incontro tra la domanda espressa dai giovani e l’offerta dei proprietari di appartamenti. Città, istituzione e associazioni collaborano alla promozione e al successo del progetto che mira a diffondere iniziative di residenzialità diffusa a prezzo convenzionato tra i proprietari immobiliari e gli studenti in cerca di abitazione. Molti i vantaggi per i proprietari che stipulano un contratto convenzionato: dagli sgravi fiscali – riduzione dell’Imu, dell’Irpef, dell’imposta di registro, calcolata soltanto sul 70% del canone annuo - alla tutela, attraverso un fondo di garanzia, di eventuali morosità e/o danneggiamenti, un bonus una tantum. StessoPiano, oltre a selezionare i gruppi di coabitanti, propone un prestito d’onore agli inquilini per sostenere le spese iniziali (cauzione, acquisto di mobili, prime mensilità di affitto), e offre la consulenza su questioni contrattuali e legali.

VICINI vuole CRESCERE e ha bisogno di VOI Il giornale che hai in mano è, per ora, solo online ( WWW.VICINI.TO.IT ) e questo è un numero speciale per la Festa di inizio Anno Sociale della Cascina Roccafranca. Dal 14 novembre scorso, giorno ufficiale dell’inizio della nostra avventura, abbiamo dato conto di quello che succede nei quartieri vicini a noi (Mirafiori e Santa Rita), poi abbiamo allargato lo sguardo a TUTTI i quartieri di Torino. Non è stato facile, ma entusiasmante! Ora, per andare avanti abbiamo bisogno di voi, dei vostri amici e conoscenti.

Come ? In due modi. Il primo modo è una libera sottoscrizione per far fronte alle spese (siamo tutti volontari e ci autotassiamo: non ci sono altre entrate). Donare a Vicini è facile: potete farlo direttamente presso di noi oppure online con carta di credito connettendovi al sito predisposto: trovate i box nella nostra home page. Seguite le istruzioni ed il gioco è fatto! Il nostro sogno è stampare Vicini anche su carta più volte durante l’anno. Il secondo modo è partecipare in prima persona con proposte di articoli o collaborando con la nostra Redazione giornalistica. Vi aspettiamo. Franco Fratto direttore@vicini.to.it

Giornale on line , iniziativa del Comitato Vicini.TO Via Rubino 45 10137, Torino, presso Cascina Roccafranca, Bottega Comunicazione Contatti: N° 3 in versione pdf, dicembre 2013 Email : redazione@vicini.to.it Telefono +39.011.19836617 Fax +39.011.19837119 Sito web: www.vicini.to.it Se volete collaborare, scriveteci. Pag. 8

Caro lettore, puoi scaricare questa copia gratuitamente da

www.vicini.to.it

ANNO 1 - Numero 3

WWW.VICINI.TO.IT

12 DICEMBRE 2013

Altro denaro: i Bitcoin E mentre in Barriera a Torino si utilizzano Scec per fare acquisti solidali e sostenibili sotto casa, nel mondo la Banca Centrale Cinese frena la corsa dei Bitcoin, vietando alle istituzioni finanziarie cinesi di scambiare la moneta virtuale. Un tentativo di sgonfiare la bolla finanziaria mondiale che ha portato un Bitcoin a valere 1.200 dollari. Ma che cosa sono questi Bitcoin? Moneta virtuale. Sistema di pagamento on line grazie ad un software opensource che consente di condividere banconote virtuali invece che file musicali.

dare la possibilità di iscriversi e fare donazioni nella moneta digitale. Le opinioni sul nuovo fenomeno sono contrastanti. I più entusiasti vedono l’inizio di una nuova generazione di servizi finanziari innovativi, aperti e senza padroni, o un antidoto alle tendenze inflazionistiche delle banche centrali. I più avveduti segnalano il pericolo delle transazioni anonime che potrebbe celare compravendite illegali (armi e droga). Di

Wikipedia scrive che la moneta elettronica chiamata Bitcoin nasce nel 2009 creata da uno sconosciuto che si cela sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, si può acquistare su siti appositi, cambiando la propria valuta nazionale in moneta digitale e la si può custodire nel proprio portafoglio virtuale, scaricando sul proprio smartphone o tablet una semplice app. I Bitcoin possono essere posseduti e trasferiti in modo anonimo on line attraverso una struttura peer to peer, ovvero un sistema di condivisione di risorse e servizi tra computer. Non fanno capo a nessun ente centrale, ovvero nessuno può influire sul valore se non il numero delle transazioni stesse generate dalla rete. Ma chi li usa? Parecchi, visto che oggi ce ne sono in circolazione quasi 11 milioni. La moneta, regolarmente quotata sui mercati valutari in rapporto alle principali divise del mondo, rappresenta un’opzione di pagamento online sempre più diffusa: pare che nei Paesi a rischio default sia diventata un bene rifugio mentre China Telecom, il più grande operatore di telefonia mobile della Cina, ha lanciato una promozione che permette di acquistare un telefono cellulare Samsung con Bitcoin. Inoltre a Cipro, la University of Nicosia permette ai propri studenti di usare la moneta virtuale per pagare le tasse scolastiche. Tante le associazioni e fondazioni che accettano Bitcoin: in Italia l’Associazione Luca Coscioni ha deciso di

certo ci si avventura in un mondo ancora poco conosciuto, all’apparenza poco accessibile e complicato, così come ci appariva il meraviglioso world wide web qualche decina di anni fa…. Mascia Manzon

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