Vicini numero 2 in PDF, Novembre 2013

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APERTURA NUOVA LUDOTECA ALLA CASCINA ROCCAFRANCA Dai primi di ottobre la Cascina Roccafranca ha aperto,in convenzione con ITER, un servizio di ludoteca attivo al mattino,dalle ore 9 alle ore 12, dove i bambini da 0 a 3 anni possono venire a giocagirotondre assieme a genitori, nonni e chi altri si occupa di loro. I bambini troveranno, nel locale dell’ex palestrina della Roccafranca, tanti giochi, compagni con cui giocare e un’educatrice della Cooperativa Educazione e Progetto che offrirà loro stimoli per ampliare le loro competenze attraverso varie attività adeguate all’età dei bambini. ITER, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, nata per sostenere le politiche a vantaggio dei cittadini più giovani, si propone da una parte come strumento progettuale e formativo delle politiche di offerta educativa rivolte a bambine e bambini ed alle loro famiglie, dall’altra offre nuove progettualità educative a fianco delle attività già esistenti come i Centri di Cultura e le ludoteche. A partire da gennaio 2013, ha concentrato l’intervento precedentemente svolto all’interno dei Centri Bambini e Genitori nelle Ludoteche comunali, dando inizio alla realizzazione di nuovi Servizi Educativi Territoriali chiamati SET. L’accesso al servizio è stato regolato attraverso una tessera a scalare di 20 ingressi, del costo di 26 Euro, che supera la vecchia iscrizione mensile e consente alle famiglie di pagare solo quando l’attività viene richiesta. Il servizio di Ludomattina è partito in sette ludoteche a cui si sono aggiunte due strutture gestite da cooperative in locali di loro pertinenza, quasi uno per Circoscrizione La Ludoteca della Cascina Roccafranca è una di queste.

VICINI vuole CRESCERE e ha bisogno di VOI Il giornale che hai in mano è, per ora, solo online ( WWW.VICINI.TO.IT ) e questo è un numero speciale per la Festa di inizio Anno Sociale della Cascina Roccafranca. Dal 14 novembre scorso, giorno ufficiale dell’inizio della nostra avventura, abbiamo dato conto di quello che succede nei quartieri vicini a noi (Mirafiori e Santa Rita), poi abbiamo allargato lo sguardo a TUTTI i quartieri di Torino. Non è stato facile, ma entusiasmante! Ora, per andare avanti abbiamo bisogno di voi, dei vostri amici e conoscenti.

Come ? In due modi. Il primo modo è una libera sottoscrizione per far fronte alle spese (siamo tutti volontari e ci autotassiamo: non ci sono altre entrate). Donare a Vicini è facile: potete farlo direttamente presso di noi oppure online con carta di credito connettendovi al sito predisposto: trovate i box nella nostra home page. Seguite le istruzioni ed il gioco è fatto! Il nostro sogno è stampare Vicini anche su carta più volte durante l’anno. Il secondo modo è partecipare in prima persona con proposte di articoli o collaborando con la nostra Redazione giornalistica. Vi aspettiamo. Franco Fratto direttore@vicini.to.it

Giornale on line , iniziativa del Comitato Vicini.TO Via Rubino 45 10137, Torino, presso Cascina Roccafranca, Bottega Comunicazione Contatti: N° 2 in versione pdf, novembre 2013 Email : redazione@vicini.to.it Telefono +39.011.19836617 Fax +39.011.19837119 Sito web: www.vicini.to.it Se volete collaborare, scriveteci. Pag. 8

ANNO 1 - Numero 2

WWW.VICINI.TO.IT

12 NOVEMBRE 2013

LE CASE DI LUIGI GRASSI: UNA STORIA DI EDILIZIA E IMPEGNO SOCIALE Continua la collaborazione tra il nostro giornale e il Corriere thià, via Scarlatti. In quegli anni cominciarono a comparire di Barriera che nel numero di novembre racconta dell’o- alloggi con più stanze, ingresso da pianerottolo e con serpera del commendator Luigi Grassi che, a Torino, è stato vizi interni, che divennero la tipologia costante nel periodo un pioniere dell’edilizia popolare privata. successivo. A partire dai primi anni del Novecento, ha costruito impor- I caseggiati, ideati per abbattere i costi e velocizzare i tanti gruppi di fabbricati in Barriera di Milano e nei borghi tempi di costruzione, erano all’avanguardia: esemplari di Aurora e Vanchiglietta, introducendo le tecniche di co- un nuovo metodo di edilizia abitativa, sia per l’utilizzo di struzione prefabbricata. La elementi prefabbricati, sua edilizia, moderna per quali pilastri alveolati e l’epoca, fu pensata per il travature in calcestruzzo ceto proletario, con affitti armato, sia per l’introdueconomici e concorrenzione di balconi coperti ziali rispetto alle case Mue di decorazioni ad innicipali e a quelle popolari tonaco e fregi, spesso IACP. disegnati personalmente Nato a Bologna nel 1876, dall’imprenditore, per le da famiglia non agiata, facciate. In totale, fino Grassi iniziò presto a lavoal 1938, furono realizzati rare: all’età di 13 anni già complessivamente circa faceva l’operaio in alcuni 1263 alloggi nei quartieri cantieri ferroviari di ToscaBarriera di Milano, Aurora na e Abruzzo. Un giorno e Vanchiglietta, numeri del 1898, fu chiamato dallo in concorrenza con quelli Stato a prestare servizio miprodotti negli stessi anni litare a Torino, che divenne da quel momento la sua città dall’Istituto Autonomo Case Popolari e dal Comune. e ne cambiò radicalmente la vita. Quell’anno frequentò Luigi Grassi non fu solo un grande costruttore, ma anche le scuole serali municipali di arte muraria. benefattore e uomo pubblico. Fra le attività filantropiche, Il futuro commendatore iniziò la sua attività imprenditoriale volte a migliorare la qualità della vita delle famiglie più da giovanissimo, nel 1903, un momento favorevole soprat- povere, si ricordano in particolare: la scuola serale per i tutto per la città della Fiat. Costruì la sua ditta in corso Ponte suoi muratori e un asilo infantile affidato alle suore di Maria Mosca 20, lo stesso indirizzo della sua casa privata, diven- Ausiliatrice, sorto in ne un impresario stimato e contribuì allo sviluppo dell’area via Candia su terreni nord della città, in particolare dei quartieri Vanchiglia e di sua proprietà. Nel Barriera di Milano, una zona in grande espansione edilizia. 1918 affidò ai SalesiaTra il 1902 e il 1903 costruì case economiche in via Lombar- ni un suo magazzino dore e in via di Circonvallazione (poi corso Novara) con perché venisse tratre o quattro piani fuori terra. Erano alloggi da affittare agli sformato in un ricreoperai che lavoravano nelle fabbriche di Barriera di Milano, atorio provvisorio per dotati di due stanze allineate, con ingresso da ballatoio e i ragazzi e i giovani gabinetto esterno in comune a due alloggi.
 Tra il 1908 e del borgo. Fu tra i il 1910 edificò in corso Palermo, via Agliè, via Monterosa e benefattori dei Salevia Favria. siani quando questi avviarono la costruzione dell’Oratorio Costruì anche abitazioni destinate al ceto medio e si dotò Michele Rua in via Paisiello. È stato anche tra i benemeriti di una fornace, in largo Palermo, per produrre materiali per delle iniziative per l’istruzione popolare. i suoi cantieri. Negli anni tra il 1910 e il 1920 furono costruite Grassi morì nel 1965, nella casa di corso Giulio Cesare 20, le case nella Borgata Monterosa in via Candia, via San- sede anche della sua impresa fin dal 1912. Pag. 1


RENOIR. Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie La collaborazione tra la Città di Torino, Area, all’interno del percorso delle colil Musée d’Orsay di Parigi e Skira Edito- lezioni permanenti, recentemente rialre, iniziata nel 2012 con la grande ras- lestite secondo quattro nuovi percorsi segna su Degas, prosegue con un al- tematici. Sarà esposta anche un’opera tro prestigioso appuntamento, da non di proprietà della GAM: il Ritratto del fimancare. glio Pierre (1885). Quest’anno la GAM presenta infatti Con questa esposizione di alto valore una straordinaria mostra dedicata a si vuole percorrere la complessa evoPierre-Auguste Renoir (1841-1919), uno dei protagonisti, con Manet, Monet, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne, (tra gli anni Settanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento,) della grande stagione dell’Impressionismo francese.slider-02 Un importante accordo siglato tra la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino - Fondazione Torino Musei, Skira editore e il Musée d’Orsay di Parigi – con Danilo Eccher, Direttore della GAM, Massimo Vitta Zelman, Presidente di Skira, e Guy Cogeval, Presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie – ha permesso di definire un progetto scientifico di grande valenza, che porta nel capoluogo piemontese una splendida mostra, davvero unica per la qualità delle opere presentate. A Renoir non era mai stata dedicata una retrospettiva a Torino. I due musei parigini che custodiscono luzione del percorso artistico di Renoir – la collezione più ricca al mondo dell'o- attivo per oltre un cinquantennio tanto pera di RENOIR, il Musée d’Orsay e il da produrre oltre cinquemila dipinti e Musée dell’Orangerie, per quattro mesi un numero elevatissimo di disegni e acsi privano di sessanta capolavori per querelli – evidenziando la grande vadare vita ad una eccezionale rassegna rietà e qualità della sua tecnica pittoriche testimonia i momenti più significati- ca e i diversi temi affrontati. Oggi Renoir vi del percorso pittorico dell’artista. La è considerato uno dei maggiori maestri cura della mostra è affidata a Sylvie Pa- della pittura tra il XIX e XX secolo. try, Conservatore Capo presso il Musée La mostra torinese si articola in nove sed’Orsay, e a Riccardo Passoni , Vice Di- zioni. rettore della GAM di Torino. Skira, in stretta collaborazione con la • L'epoca della Bohème. che preFondazione Torino Musei, produce la senta, oltre a ritratti di amici (Sisley, rassegna, curandone gli aspetti orgaBazille, Monet), uno dei primi nudi, nizzativi e promozionali e ne pubblica il tra i temi più cari all'artista. catalogo. • “Noi adoriamo le donne di Renoir" La mostra sarà allestita al primo piano (Proust). meravigliosa galleria di ridella GAM, nella sala dell’Exhibition tratti femminili tra cui Madame Dar-

ras, La liseuse, Giovane donna con veletta. • "Il mestiere di paesaggista" (Renoir). con dieci tele dalla bellissima collezione di opere paesaggistiche del Museèe d’Orsay. • Infanzia. con il celeberrimo ll clown (ritratto di Coco). Nove opere che ci regalano volti infantili carichi di poesia. • La "fortunata ricerca della dimensione moderna" (Zola). cinque opere dedicate alla società moderna e ai nuovi divertimenti dei parigini; basti ricordare L'altalena. • A proposito delle Ragazze al piano. con il capolavoro omonimo. • “Bello come un dipinto di fiori” (Renoir). con i dipinti dei bouquet, magistrali nella tecnica e nei colori. • “Il nudo, una delle forme indispensabili dell'arte" (Renoir). con cinque tele che rappresentano opere fondamentali della carriera dell'artista, dipinte nell'ultimo periodo della sua vita. • Il testamento delle Bagnanti dove campeggia l’omonimo dipinto, considerato il testamento pittorico di Renoir. In mostra sono esposti anche gli strumenti di lavoro di Renoir: tavolozza, scatola di colori, pennelli, inseparabili attrezzi del grande maestro, oggi uno dei pittori più amati dal pubblico. La mostra di Torino vuole essere un omaggio alla sua arte e un’occasione irripetibile per ripercorrerne la vicenda artistica e umana, e permette di ammirare opere straordinarie, la maggior parte delle quali mai esposte in Italia. GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Via Magenta 31 – Torino INFORMAZIONI • Infoline: 011.0881178 (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 sabato dalle 9.00 alle 13.00)

Due novità su VICINI La prima è , per ogni articolo, potrete ascoltare la lettura audio in italiano. Certo è un po' robotica, ma si ascolta bene. La seconda è l'uscita del nostro terzo numero su carta. Il secondo lo avevamo preparato per il 29 settembre, giorno della festa di via Gaidano....ma il tempo meteorologico ha annullato il tutto! Passiamo alle "istruzioni per l'uso". Per quanto riguarda l'audio vi basterà cliccare sull'icona altoparlante posta all'inizio di ogni articolo ed il gioco è fatto! Potete, naturalmente, farlo anche dal vostro smartphone: funziona anche con semplice connessione 3G. Per leggere il giornale su carta potete scaricarlo e stamparlo oppure leggere il pdf: basta cliccare sul box a destra di ogni pagina. Buon ascolto e buona lettura Pag. 2

Mercatino di Natale Francese All’interno del programma di TORINO INCONTRA LA FRANCIA, dal 9 al 24 novembre piazza Solferino ospiterà il MERCATINO DI NATALE FRANCESE. Chalet in legno tipici alsaziani addobbati a festa e un’atmosfera che prelude al Natale: un’occasione unica e originale per condividere momenti di incontro e di aggregazione per adulti e bambini. Sarà un’esclusiva occasione per immergersi nella magica atmosfera di un tradizionale villaggio di Natale francese dove, grazie all’esperienza e alla

professionalità maturata a livello internazionale da parte degli operatori presenti, piccoli e grandi potranno immergersi nella magia del Natale.

Le casette saranno addobbate a festa e il profumo di legno si affiancherà ai profumi e ai sapori tradizionali d’oltralpe, con una proposta enogastronomica molto ricca. Oltre ai tradizionali dolci dell’Avvento, tante saranno le prelibatezze presenti, tutte rigorosamente di qualità e tradizione francese. Oltre ottanta i tipi di formaggi, i quali potranno essere abbinati ad un’ampia gamma di vini provenienti dalle più importanti regioni vinicole d’Oltralpe. Per i più golosi le “degustazioni dolci” potranno contare sui biscotti bretoni, con oltre venti varietà di ripieno, su un gran numero di cioccolatini dai gusti raffinati, fino ad arrivare ai dolci preferiti da Re ed Imperatori: i macarons. Una grande tavolozza di colori è rappresentata dalla casetta delle spezie e baguettes e croissants caldi saranno sfornati nella “Boulangerie”. Due spazi saranno dedicati alla degustazione:

uno per ostriche e champagne, l’altro dove choucroute, tartiflette, cassoulet e grigliate potranno essere degustate calde. In questo villaggio di Natale francese non possono certamente mancare gli articoli regalo. Dalla Provenza e dalla Costa Azzurra arrivano tovaglie, saponi, lavanda ed essenze, da Parigi profumi ed accessori moda. A completamento di questa offerta tutta vestita a festa, candele, segnalibri e tanto ancora! Visitare il mercatino vuol dire immergersi in una mescolanza di profumi e di colori che lo rendono molto particolare e caratteristico. Vi aspettiamo al villaggio di Natale francese, diamo inizio alle feste.

Acqua bene comune, non merce Il quesito è: per la gestione dell’acqua, a noi cittadini utenti, conviene di più una SpA o un’azienda pubblica ( in termini corretti: azienda di diritto pubblico).

cipazione in mano ai privati: così Parigi, Berlino e persino Napoli

SMAT attualmente è una SpA, le quote si possono comprare e vendere. la “missione” è il profitto. E profitti la SMAT E’ questo il tema dell’incontro tenuto ne fa eccome: solo che gli utili venpresso Cascina Roccafranca martedì gono devoluti agli azionisti, in questo 8 ottobre scorso a cura del Gruppo Tra caso il Comune e le Banche comprole Righe. prietarie, mentre attivi di bilancio per gli investimenti non ne rimangono. Per sciogliere il nodo, la bolletta si incrementa di una voce destinata a questo scopo, “oneri finanziari”. Gli utili rimangono agli azionisti, le perdite vanno in capo agli utenti.

Per cominciare, cosa succede all’estero? Facciamo un po’ di benchmarking. Negli USA, il Paese dell’iniziativa privata, l’acqua è pubblica. In Europa, là dove il servizio è in parte in mano ai privati, si tenta di riacquistare quote di parte-

Una variante della formula magica, privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite che abbiamo conosciuto con varie Aziende, già dall’epoca di Alitalia. (Non diverso è il tentativo di vendere GTT ai privati: lì l’interesse degli acquirenti sta nella gallina dalle uova d’oro

che sono i parcheggi a pagamento). Eppure 27 milioni di cittadini 2 anni fa hanno votato a favore dell’acqua pubblica. L’associazione acqua pubblica Torino propone un’azione che definisce “obbedienza civile” (rovesciando il termine ma con lo stesso concetto espresso da alcuni intellettuali americani dell’ottocento): autoridursi la bolletta proprio ( e soltanto) dell’importo definito come oneri finanziari, contro i quali esiste il pronunciamento popolare. Acqua pubblica Ma, si obietta, come fare fronte all’antica piaga delle lottizzazioni dei servizi pubblici da parte della Politica? Un’idea: inserire nel CdA 1 cittadino estratto a sorte, per esempio attingendo alle liste dei giudici popolari. Liste di cittadini sicuramente disinteressati e di provata moralità. Il compito e facoltà della nomina è del Sindaco: se non se la sente di effettuarla…

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RENOIR. Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie La collaborazione tra la Città di Torino, Area, all’interno del percorso delle colil Musée d’Orsay di Parigi e Skira Edito- lezioni permanenti, recentemente rialre, iniziata nel 2012 con la grande ras- lestite secondo quattro nuovi percorsi segna su Degas, prosegue con un al- tematici. Sarà esposta anche un’opera tro prestigioso appuntamento, da non di proprietà della GAM: il Ritratto del fimancare. glio Pierre (1885). Quest’anno la GAM presenta infatti Con questa esposizione di alto valore una straordinaria mostra dedicata a si vuole percorrere la complessa evoPierre-Auguste Renoir (1841-1919), uno dei protagonisti, con Manet, Monet, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne, (tra gli anni Settanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento,) della grande stagione dell’Impressionismo francese.slider-02 Un importante accordo siglato tra la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino - Fondazione Torino Musei, Skira editore e il Musée d’Orsay di Parigi – con Danilo Eccher, Direttore della GAM, Massimo Vitta Zelman, Presidente di Skira, e Guy Cogeval, Presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie – ha permesso di definire un progetto scientifico di grande valenza, che porta nel capoluogo piemontese una splendida mostra, davvero unica per la qualità delle opere presentate. A Renoir non era mai stata dedicata una retrospettiva a Torino. I due musei parigini che custodiscono luzione del percorso artistico di Renoir – la collezione più ricca al mondo dell'o- attivo per oltre un cinquantennio tanto pera di RENOIR, il Musée d’Orsay e il da produrre oltre cinquemila dipinti e Musée dell’Orangerie, per quattro mesi un numero elevatissimo di disegni e acsi privano di sessanta capolavori per querelli – evidenziando la grande vadare vita ad una eccezionale rassegna rietà e qualità della sua tecnica pittoriche testimonia i momenti più significati- ca e i diversi temi affrontati. Oggi Renoir vi del percorso pittorico dell’artista. La è considerato uno dei maggiori maestri cura della mostra è affidata a Sylvie Pa- della pittura tra il XIX e XX secolo. try, Conservatore Capo presso il Musée La mostra torinese si articola in nove sed’Orsay, e a Riccardo Passoni , Vice Di- zioni. rettore della GAM di Torino. Skira, in stretta collaborazione con la • L'epoca della Bohème. che preFondazione Torino Musei, produce la senta, oltre a ritratti di amici (Sisley, rassegna, curandone gli aspetti orgaBazille, Monet), uno dei primi nudi, nizzativi e promozionali e ne pubblica il tra i temi più cari all'artista. catalogo. • “Noi adoriamo le donne di Renoir" La mostra sarà allestita al primo piano (Proust). meravigliosa galleria di ridella GAM, nella sala dell’Exhibition tratti femminili tra cui Madame Dar-

ras, La liseuse, Giovane donna con veletta. • "Il mestiere di paesaggista" (Renoir). con dieci tele dalla bellissima collezione di opere paesaggistiche del Museèe d’Orsay. • Infanzia. con il celeberrimo ll clown (ritratto di Coco). Nove opere che ci regalano volti infantili carichi di poesia. • La "fortunata ricerca della dimensione moderna" (Zola). cinque opere dedicate alla società moderna e ai nuovi divertimenti dei parigini; basti ricordare L'altalena. • A proposito delle Ragazze al piano. con il capolavoro omonimo. • “Bello come un dipinto di fiori” (Renoir). con i dipinti dei bouquet, magistrali nella tecnica e nei colori. • “Il nudo, una delle forme indispensabili dell'arte" (Renoir). con cinque tele che rappresentano opere fondamentali della carriera dell'artista, dipinte nell'ultimo periodo della sua vita. • Il testamento delle Bagnanti dove campeggia l’omonimo dipinto, considerato il testamento pittorico di Renoir. In mostra sono esposti anche gli strumenti di lavoro di Renoir: tavolozza, scatola di colori, pennelli, inseparabili attrezzi del grande maestro, oggi uno dei pittori più amati dal pubblico. La mostra di Torino vuole essere un omaggio alla sua arte e un’occasione irripetibile per ripercorrerne la vicenda artistica e umana, e permette di ammirare opere straordinarie, la maggior parte delle quali mai esposte in Italia. GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Via Magenta 31 – Torino INFORMAZIONI • Infoline: 011.0881178 (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 sabato dalle 9.00 alle 13.00)

Due novità su VICINI La prima è , per ogni articolo, potrete ascoltare la lettura audio in italiano. Certo è un po' robotica, ma si ascolta bene. La seconda è l'uscita del nostro terzo numero su carta. Il secondo lo avevamo preparato per il 29 settembre, giorno della festa di via Gaidano....ma il tempo meteorologico ha annullato il tutto! Passiamo alle "istruzioni per l'uso". Per quanto riguarda l'audio vi basterà cliccare sull'icona altoparlante posta all'inizio di ogni articolo ed il gioco è fatto! Potete, naturalmente, farlo anche dal vostro smartphone: funziona anche con semplice connessione 3G. Per leggere il giornale su carta potete scaricarlo e stamparlo oppure leggere il pdf: basta cliccare sul box a destra di ogni pagina. Buon ascolto e buona lettura Pag. 2

Mercatino di Natale Francese All’interno del programma di TORINO INCONTRA LA FRANCIA, dal 9 al 24 novembre piazza Solferino ospiterà il MERCATINO DI NATALE FRANCESE. Chalet in legno tipici alsaziani addobbati a festa e un’atmosfera che prelude al Natale: un’occasione unica e originale per condividere momenti di incontro e di aggregazione per adulti e bambini. Sarà un’esclusiva occasione per immergersi nella magica atmosfera di un tradizionale villaggio di Natale francese dove, grazie all’esperienza e alla

professionalità maturata a livello internazionale da parte degli operatori presenti, piccoli e grandi potranno immergersi nella magia del Natale.

Le casette saranno addobbate a festa e il profumo di legno si affiancherà ai profumi e ai sapori tradizionali d’oltralpe, con una proposta enogastronomica molto ricca. Oltre ai tradizionali dolci dell’Avvento, tante saranno le prelibatezze presenti, tutte rigorosamente di qualità e tradizione francese. Oltre ottanta i tipi di formaggi, i quali potranno essere abbinati ad un’ampia gamma di vini provenienti dalle più importanti regioni vinicole d’Oltralpe. Per i più golosi le “degustazioni dolci” potranno contare sui biscotti bretoni, con oltre venti varietà di ripieno, su un gran numero di cioccolatini dai gusti raffinati, fino ad arrivare ai dolci preferiti da Re ed Imperatori: i macarons. Una grande tavolozza di colori è rappresentata dalla casetta delle spezie e baguettes e croissants caldi saranno sfornati nella “Boulangerie”. Due spazi saranno dedicati alla degustazione:

uno per ostriche e champagne, l’altro dove choucroute, tartiflette, cassoulet e grigliate potranno essere degustate calde. In questo villaggio di Natale francese non possono certamente mancare gli articoli regalo. Dalla Provenza e dalla Costa Azzurra arrivano tovaglie, saponi, lavanda ed essenze, da Parigi profumi ed accessori moda. A completamento di questa offerta tutta vestita a festa, candele, segnalibri e tanto ancora! Visitare il mercatino vuol dire immergersi in una mescolanza di profumi e di colori che lo rendono molto particolare e caratteristico. Vi aspettiamo al villaggio di Natale francese, diamo inizio alle feste.

Acqua bene comune, non merce Il quesito è: per la gestione dell’acqua, a noi cittadini utenti, conviene di più una SpA o un’azienda pubblica ( in termini corretti: azienda di diritto pubblico).

cipazione in mano ai privati: così Parigi, Berlino e persino Napoli

SMAT attualmente è una SpA, le quote si possono comprare e vendere. la “missione” è il profitto. E profitti la SMAT E’ questo il tema dell’incontro tenuto ne fa eccome: solo che gli utili venpresso Cascina Roccafranca martedì gono devoluti agli azionisti, in questo 8 ottobre scorso a cura del Gruppo Tra caso il Comune e le Banche comprole Righe. prietarie, mentre attivi di bilancio per gli investimenti non ne rimangono. Per sciogliere il nodo, la bolletta si incrementa di una voce destinata a questo scopo, “oneri finanziari”. Gli utili rimangono agli azionisti, le perdite vanno in capo agli utenti.

Per cominciare, cosa succede all’estero? Facciamo un po’ di benchmarking. Negli USA, il Paese dell’iniziativa privata, l’acqua è pubblica. In Europa, là dove il servizio è in parte in mano ai privati, si tenta di riacquistare quote di parte-

Una variante della formula magica, privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite che abbiamo conosciuto con varie Aziende, già dall’epoca di Alitalia. (Non diverso è il tentativo di vendere GTT ai privati: lì l’interesse degli acquirenti sta nella gallina dalle uova d’oro

che sono i parcheggi a pagamento). Eppure 27 milioni di cittadini 2 anni fa hanno votato a favore dell’acqua pubblica. L’associazione acqua pubblica Torino propone un’azione che definisce “obbedienza civile” (rovesciando il termine ma con lo stesso concetto espresso da alcuni intellettuali americani dell’ottocento): autoridursi la bolletta proprio ( e soltanto) dell’importo definito come oneri finanziari, contro i quali esiste il pronunciamento popolare. Acqua pubblica Ma, si obietta, come fare fronte all’antica piaga delle lottizzazioni dei servizi pubblici da parte della Politica? Un’idea: inserire nel CdA 1 cittadino estratto a sorte, per esempio attingendo alle liste dei giudici popolari. Liste di cittadini sicuramente disinteressati e di provata moralità. Il compito e facoltà della nomina è del Sindaco: se non se la sente di effettuarla…

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Il Postino telematico porta i servizi dell’Ufficio postale nei mercati cittadini di Torino Sono state presentate dalla responsabile dell’Area Logistica Territoriale Nord Ovest, Alessandra Moitre, all’assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Enzo Lavolta, la flotta dei quadricicli leggeri elettrici Free Duck, adottati dai portalettere di Poste Italiane per la consegna della corrispondenza. La Città di Torino rappresenta un laboratorio privilegiato per l’utilizzo di veicoli innovativi mirato a limitare la circolazione nelle vie del centro storico per contenere l’inquinamento ambientale. Qual’è la situazione oggi in città?

803.160 o tramite il sito www.poste.it. «L’impegno di Poste Italiane – ha dichiarato la responsabile ALT di Poste Italiane, Alessandra Moitre -va nella direzione di contribuire al miglioramento della qualità della vita, assumendo un comportamento socialmente responsabile, in grado di aggiungere valore all’offerta migliorando il mix qualitativo della flotta di mezzi aziendali per il recapito con l’introduzione di modelli che applicano a bordo le soluzioni più innovative in materia di sicurezza, riduzione dei consumi e contenimento delle emissioni. I nuovi servizi a domicilio di “Poste Italiane per Te”, inoltre, permettono di amministrare la propria giornata conciliando sempre meglio le proprie esigenze di lavoro e di tempo libero grazie all’affidabilità di un’azienda da 150 anni a servizio del cittadino e delle imprese».

Attualmente, oltre a una sessantina di Free Duck ,sono in uso anche 41 biciclette e 6 veicoli alimentati a metano. La progressiva introduzione di mezzi ecocompatibili, ha consentito nel corso dell’anno di abbattere di oltre 11,3 tonnellate le “L’azione di rinnovamento dei mezzi di Poste Italiane – sottoemissioni di Co2 dei mezzi impegnati nel recapito della corri- linea Enzo Lavolta, Assessore all’Innovazione e all’Ambienspondenza nelle vie del centro urbano. te della Città di Torino e Presidente della Fondazione Torino Smart City – porta un contributo alla riduzione delle emissioni, Il Free Duck può ospitare a bordo due persone, dispone di a favore dei cittadini e dell’ambiente urbano. Questa azione un motore elettrico per la tradi ‘trasporzione affiancato da un altro ento pulito’, dotermico, di piccola cilindrainsieme ta, che funge esclusivamente ai servizi da generatore per ricaricare le telematici batterie. Il mezzo, in linea con a domile indicazioni europee in fatto cilio si indi abbattimento dei costi enerseriscono getici, si inserisce nel più ampio a pieno programma “Green Post”, cotitolo nel ordinato da Poste Italiane e fiprocesnanziato dall’Ue, nel quadro del so Smart progetto “Intelligent Energy for City, porEurope” (IEE) che ha consentitando un to di creare una flotta di mezzi contributo elettrici giunta oggi ad oltre milconcreto le unità a livello nazionale. e tangibile al procesMigliorare la qualità della vita e so di rinnola possibilità di accesso ai servizi vamento”. sono anche obiettivi di un progetto che vedrà operare dal 4 L’iniziatinovembre in via sperimentale il va si inseportalettere come un piccolo risce nel ufficio comune postale itinerante all’interno dei impegno mercati cittadini di Via Madama Cristina (lunedì, mercoledì di Poste Italiane e della Città di Torino sulle tematiche della e venerdì, dalle 10 alle 12) e di corso Taranto (martedì, gio- città intelligente. Nel contesto di tale collaborazione, lo scorvedì e sabato, stesso orario). so 10 maggio, Poste Italiane e Comune di Torino sono state premiate nella terza tappa dello Smau Business Roadshow Grazie a palmare e pos (con tecnologia GPS, lettore di co- per il progetto “Sportello Amico”, grazie al quale i cittadini dice bidimensionale e stampante mobile) il “Postino telema- torinesi possono ottenere certificati anagrafici anche presso tico” potrà infatti offrire ai clienti la possibilità di eseguire le gli uffici postali. principali operazioni postali come i pagamenti di qualsiasi tipologia di bollettino, premarcato o bianco, le spedizioni in contrassegno e l’accettazione di raccomandate. Un’opportunità aggiuntiva messa a disposizione sia degli ambulanti che dei loro clienti, che potranno effettuare i pagamenti utilizzando le più comuni carte di pagamento. Il postino telematico è un servizio a domicilio già operante in città: la raccomandata o il pagamento di bollettini a domicilio possono essere richiesti chiamando il numero verde di Poste Italiane Pag.4

NUOVO IMPIANTO DI MANUTENZIONE TRENITALIA A TORINO Trenitalia spa realizzerà a Torino nei pressi della stazione Lingotto un nuovo Impianto di Manutenzione Corrente (Imc) per la manutenzione dei treni del trasporto regionale e del servizio Alta Velocità. La Giunta ha oggi approvato la delibera di presa d’atto del progetto definitivo e di variazione urbanistica, proposta dall’assessore Stefano Lo Russo, che ora dovrà essere approvata in via definitiva dal Consiglio comunale. Enel-Trenitalia-accordo-per-manutenzione-energetica-dei-Frecciarossa-3 Il nuovo centro, che darà lavoro a circa 1000 persone, sarà inserito nell’area dello scalo Lingotto tra corso Bramante e via Passo Buole. Il progetto prevede alcune demolizioni, riqualificazioni e costruzioni ex novo: l’officina manutenzione veicoli, il capannone per la manutenzione corrente programmata a treno completo, una tettoia per la pulizia, fabbricati per servizi e per le tecnologie. L’investimento complessivo è pari a circa 200 milioni di euro e si concretizzerà entro tre anni. “Si tratta di uno dei più importanti investimenti sulla città – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo – che consentirà di avere in modo stabile un servizio di rilevanza nazionale, consolidando la presenza di Trenitalia a Torino anche in vista del futuro potenziamento infrastrutturale ad Alta Velocità”.

Sotto il profilo urbanistico, viene modificata la Zut 12.15 Scalo Lingotto, di cui viene ridotta la superficie di circa 210 mq; altri 40mila provengono dall’area normativa destinata a impianti ferroviari. L’area del nuovo impianto è di 262mila metri quadrati, in gran parte destinati ad attività di servizio e in piccola parte per attrezzature di interesse generale e per la viabilità. L’intervento ricade su un’area in profonda trasformazione, sia a nord sia a sud dell’edificio del Lingotto: a nord, con la creazione di un’area residenziale e di un nuovo edificio commerciale a fianco di Eataly; a sud, con la costruzione del nuovo grattacielo della Regione.

IL CONSIGLIO COMUNALE HA APPROVATO IL BICIPLAN “Ringrazio tutti i consiglieri comunali del- vare l’uso della bicicletta per gli spostala maggioranza e della minoranza per menti in città. aver contribuito e partecipato al percorso di approvazione del Biciplan: da Oggi Torino offre 175 chilometri di piste oggi la città ha la possibilità, nel perse- ciclabili, la prima grande città in Italia guire il disegno della città verso il 2020, in questo ambito (erano 33 negli anni di inserire un tassello importante verso ’90), ma mancava una visione stratela sostenibilità”. Lo ha detto l’assesso- gica che ponesse la mobilità ciclabile re all’Innovazione e all’Ambiente Enzo alla pari con le altre forme di mobilità Lavolta, dopo l’approvazione da par- cittadina. te del Consiglio comunale del Biciplan, avvenuta oggi in Sala Rossa. “Il Biciplan è l’ultimo atto di un percorso che ci ha portati a guardare verso una Alla soddisfazione di Lavolta ha fatto dimensione più ampia rispetto alla città seguito quella dell’assessore alla Mobi- in chiave di mobilità sostenibile – ha sotlità Claudio Lubatti, che ha sottolineato tolineato Lavolta -. Torino vuole essere come “questo risultato sia la prova del- una città accogliente per chi sceglie la quantità di lavoro messa in campo e una forma di spostamento pulita e legdella qualità del risultato. Penso sia un gera, anche in chiave di sviluppo del segno culturale di come la città guar- turismo in bicicletta – ha sostenuto Lada alla mobilità urbana, ponendo la volta -. Penso alle straordinarie oppormobilità ciclabile al livello di coprota- tunità per la nostra città che potrebbe offrire la realizzazione della ciclopista gonista”.bici-plan-direttrici1 sul Po ‘VenTo’, e alla realizzazione di Il documento recepisce le indicazioni collegamenti con la pista della Corona della Carta di Bruxelles del 15 maggio Verde realizzata dalla Regione. 2009, firmata nella giornata conclusiva della XV Conferenza internazionale sul- Il turismo sostenibile è al centro di un la ciclabilità, che si prefigge di incenti- progetto che presenterò nelle prossime

settimane”. L’obiettivo del Biciplan è di ricucire la rete esistente con i tratti mancanti, valutando anche interventi “leggeri” quali corsie ciclabili o di moderazione della velocità (limiti 30 km/h), ma non solo. Il piano individua nove direttrici che mettono in relazione i percorsi urbani con quelli extraurbani - in modo da favorire gli spostamenti casalavoro, casa-scuola - e quattro percorsi circolari: uno perimetrale al centro, uno coincidente con la prima cinta daziaria della città, uno più periferico con funzione di collettore e distribuzione per le diverse provenienze e infine quello di raccordo tra l’area nord e l’area sud metropolitana lungo il futuro asse di corso Marche. Il Biciplan quindi porterà, nell’arco di una decina d’anni, allo sviluppo di 310 km di piste ciclabili. Il suo percorso di progettazione si è svolto insieme alle circoscrizioni e alle associazioni, attraverso numerose occasioni di consultazione e di proposta.

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Il Postino telematico porta i servizi dell’Ufficio postale nei mercati cittadini di Torino Sono state presentate dalla responsabile dell’Area Logistica Territoriale Nord Ovest, Alessandra Moitre, all’assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Enzo Lavolta, la flotta dei quadricicli leggeri elettrici Free Duck, adottati dai portalettere di Poste Italiane per la consegna della corrispondenza. La Città di Torino rappresenta un laboratorio privilegiato per l’utilizzo di veicoli innovativi mirato a limitare la circolazione nelle vie del centro storico per contenere l’inquinamento ambientale. Qual’è la situazione oggi in città?

803.160 o tramite il sito www.poste.it. «L’impegno di Poste Italiane – ha dichiarato la responsabile ALT di Poste Italiane, Alessandra Moitre -va nella direzione di contribuire al miglioramento della qualità della vita, assumendo un comportamento socialmente responsabile, in grado di aggiungere valore all’offerta migliorando il mix qualitativo della flotta di mezzi aziendali per il recapito con l’introduzione di modelli che applicano a bordo le soluzioni più innovative in materia di sicurezza, riduzione dei consumi e contenimento delle emissioni. I nuovi servizi a domicilio di “Poste Italiane per Te”, inoltre, permettono di amministrare la propria giornata conciliando sempre meglio le proprie esigenze di lavoro e di tempo libero grazie all’affidabilità di un’azienda da 150 anni a servizio del cittadino e delle imprese».

Attualmente, oltre a una sessantina di Free Duck ,sono in uso anche 41 biciclette e 6 veicoli alimentati a metano. La progressiva introduzione di mezzi ecocompatibili, ha consentito nel corso dell’anno di abbattere di oltre 11,3 tonnellate le “L’azione di rinnovamento dei mezzi di Poste Italiane – sottoemissioni di Co2 dei mezzi impegnati nel recapito della corri- linea Enzo Lavolta, Assessore all’Innovazione e all’Ambienspondenza nelle vie del centro urbano. te della Città di Torino e Presidente della Fondazione Torino Smart City – porta un contributo alla riduzione delle emissioni, Il Free Duck può ospitare a bordo due persone, dispone di a favore dei cittadini e dell’ambiente urbano. Questa azione un motore elettrico per la tradi ‘trasporzione affiancato da un altro ento pulito’, dotermico, di piccola cilindrainsieme ta, che funge esclusivamente ai servizi da generatore per ricaricare le telematici batterie. Il mezzo, in linea con a domile indicazioni europee in fatto cilio si indi abbattimento dei costi enerseriscono getici, si inserisce nel più ampio a pieno programma “Green Post”, cotitolo nel ordinato da Poste Italiane e fiprocesnanziato dall’Ue, nel quadro del so Smart progetto “Intelligent Energy for City, porEurope” (IEE) che ha consentitando un to di creare una flotta di mezzi contributo elettrici giunta oggi ad oltre milconcreto le unità a livello nazionale. e tangibile al procesMigliorare la qualità della vita e so di rinnola possibilità di accesso ai servizi vamento”. sono anche obiettivi di un progetto che vedrà operare dal 4 L’iniziatinovembre in via sperimentale il va si inseportalettere come un piccolo risce nel ufficio comune postale itinerante all’interno dei impegno mercati cittadini di Via Madama Cristina (lunedì, mercoledì di Poste Italiane e della Città di Torino sulle tematiche della e venerdì, dalle 10 alle 12) e di corso Taranto (martedì, gio- città intelligente. Nel contesto di tale collaborazione, lo scorvedì e sabato, stesso orario). so 10 maggio, Poste Italiane e Comune di Torino sono state premiate nella terza tappa dello Smau Business Roadshow Grazie a palmare e pos (con tecnologia GPS, lettore di co- per il progetto “Sportello Amico”, grazie al quale i cittadini dice bidimensionale e stampante mobile) il “Postino telema- torinesi possono ottenere certificati anagrafici anche presso tico” potrà infatti offrire ai clienti la possibilità di eseguire le gli uffici postali. principali operazioni postali come i pagamenti di qualsiasi tipologia di bollettino, premarcato o bianco, le spedizioni in contrassegno e l’accettazione di raccomandate. Un’opportunità aggiuntiva messa a disposizione sia degli ambulanti che dei loro clienti, che potranno effettuare i pagamenti utilizzando le più comuni carte di pagamento. Il postino telematico è un servizio a domicilio già operante in città: la raccomandata o il pagamento di bollettini a domicilio possono essere richiesti chiamando il numero verde di Poste Italiane Pag.4

NUOVO IMPIANTO DI MANUTENZIONE TRENITALIA A TORINO Trenitalia spa realizzerà a Torino nei pressi della stazione Lingotto un nuovo Impianto di Manutenzione Corrente (Imc) per la manutenzione dei treni del trasporto regionale e del servizio Alta Velocità. La Giunta ha oggi approvato la delibera di presa d’atto del progetto definitivo e di variazione urbanistica, proposta dall’assessore Stefano Lo Russo, che ora dovrà essere approvata in via definitiva dal Consiglio comunale. Enel-Trenitalia-accordo-per-manutenzione-energetica-dei-Frecciarossa-3 Il nuovo centro, che darà lavoro a circa 1000 persone, sarà inserito nell’area dello scalo Lingotto tra corso Bramante e via Passo Buole. Il progetto prevede alcune demolizioni, riqualificazioni e costruzioni ex novo: l’officina manutenzione veicoli, il capannone per la manutenzione corrente programmata a treno completo, una tettoia per la pulizia, fabbricati per servizi e per le tecnologie. L’investimento complessivo è pari a circa 200 milioni di euro e si concretizzerà entro tre anni. “Si tratta di uno dei più importanti investimenti sulla città – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo – che consentirà di avere in modo stabile un servizio di rilevanza nazionale, consolidando la presenza di Trenitalia a Torino anche in vista del futuro potenziamento infrastrutturale ad Alta Velocità”.

Sotto il profilo urbanistico, viene modificata la Zut 12.15 Scalo Lingotto, di cui viene ridotta la superficie di circa 210 mq; altri 40mila provengono dall’area normativa destinata a impianti ferroviari. L’area del nuovo impianto è di 262mila metri quadrati, in gran parte destinati ad attività di servizio e in piccola parte per attrezzature di interesse generale e per la viabilità. L’intervento ricade su un’area in profonda trasformazione, sia a nord sia a sud dell’edificio del Lingotto: a nord, con la creazione di un’area residenziale e di un nuovo edificio commerciale a fianco di Eataly; a sud, con la costruzione del nuovo grattacielo della Regione.

IL CONSIGLIO COMUNALE HA APPROVATO IL BICIPLAN “Ringrazio tutti i consiglieri comunali del- vare l’uso della bicicletta per gli spostala maggioranza e della minoranza per menti in città. aver contribuito e partecipato al percorso di approvazione del Biciplan: da Oggi Torino offre 175 chilometri di piste oggi la città ha la possibilità, nel perse- ciclabili, la prima grande città in Italia guire il disegno della città verso il 2020, in questo ambito (erano 33 negli anni di inserire un tassello importante verso ’90), ma mancava una visione stratela sostenibilità”. Lo ha detto l’assesso- gica che ponesse la mobilità ciclabile re all’Innovazione e all’Ambiente Enzo alla pari con le altre forme di mobilità Lavolta, dopo l’approvazione da par- cittadina. te del Consiglio comunale del Biciplan, avvenuta oggi in Sala Rossa. “Il Biciplan è l’ultimo atto di un percorso che ci ha portati a guardare verso una Alla soddisfazione di Lavolta ha fatto dimensione più ampia rispetto alla città seguito quella dell’assessore alla Mobi- in chiave di mobilità sostenibile – ha sotlità Claudio Lubatti, che ha sottolineato tolineato Lavolta -. Torino vuole essere come “questo risultato sia la prova del- una città accogliente per chi sceglie la quantità di lavoro messa in campo e una forma di spostamento pulita e legdella qualità del risultato. Penso sia un gera, anche in chiave di sviluppo del segno culturale di come la città guar- turismo in bicicletta – ha sostenuto Lada alla mobilità urbana, ponendo la volta -. Penso alle straordinarie oppormobilità ciclabile al livello di coprota- tunità per la nostra città che potrebbe offrire la realizzazione della ciclopista gonista”.bici-plan-direttrici1 sul Po ‘VenTo’, e alla realizzazione di Il documento recepisce le indicazioni collegamenti con la pista della Corona della Carta di Bruxelles del 15 maggio Verde realizzata dalla Regione. 2009, firmata nella giornata conclusiva della XV Conferenza internazionale sul- Il turismo sostenibile è al centro di un la ciclabilità, che si prefigge di incenti- progetto che presenterò nelle prossime

settimane”. L’obiettivo del Biciplan è di ricucire la rete esistente con i tratti mancanti, valutando anche interventi “leggeri” quali corsie ciclabili o di moderazione della velocità (limiti 30 km/h), ma non solo. Il piano individua nove direttrici che mettono in relazione i percorsi urbani con quelli extraurbani - in modo da favorire gli spostamenti casalavoro, casa-scuola - e quattro percorsi circolari: uno perimetrale al centro, uno coincidente con la prima cinta daziaria della città, uno più periferico con funzione di collettore e distribuzione per le diverse provenienze e infine quello di raccordo tra l’area nord e l’area sud metropolitana lungo il futuro asse di corso Marche. Il Biciplan quindi porterà, nell’arco di una decina d’anni, allo sviluppo di 310 km di piste ciclabili. Il suo percorso di progettazione si è svolto insieme alle circoscrizioni e alle associazioni, attraverso numerose occasioni di consultazione e di proposta.

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Nuovo Polo culturale Lombroso 16 Sabato 12 ottobre alle ore 17.00, ha preso il via la festa di inaugurazione del nuovo Polo culturale Lombroso 16, allo stesso indirizzo, dedicato ai cittadini tutti e alle associazioni, che comprende inoltre uno Spazio coworking, il Centro d’incontro San Salvario e la Terrazza. Il progetto Lombroso 16 (www.lombroso16.it) è un luogo di contaminazione di idee, competenze, impegno, professionalità sui temi di letteratura, arte e design. Lombroso 16

prosegue la pluriennale esperienza di collaborazione fra le associazioni culturali del territorio (in particolare Nessuno, Ylda, Tutti per San Salvario), le Biblioteche civiche torinesi e la Circoscrizione 8, che ha consentito alcuni anni orsono l’apertura della Biblioteca Shaharazad. Progetti e iniziative culturali saranno proposti in questi spazi, a corollario delle attività e dei servizi offerti dalla nuova Biblioteca civica, dedicata a Natalia Ginzburg. Gestito da un gruppo di associazioni che hanno deciso di impegnarsi nella realizzazione di un centro dinamico e propulsivo, punto di riferimento e di aggregazione per la cittadinanza, Lombroso 16 è destinato ad accogliere eventi, workshop e corsi proposti dalle Biblioteche civiche torinesi, da associazioni, enti, circoli, istituzioni pubbliche e private, singoli cittadini. Il polo culturale verrà inaugurato con una grande festa, sa-

bato 12 ottobre a partire dalle ore 17, animata da iniziative gratuite rivolte a tutti. In apertura, tre interventi sulle figure della scrittrice Natalia Ginzburg e dell’artista Mario Molinari, curati da noti esperti e un piccolo rito beneaugurante, con la collocazione di una pianta officinale nel giardinetto di Lombroso16, destinata simbolicamente a crescere insieme allo spazio. Gli artisti saranno poi diretti protagonisti, con opere e installazioni negli Pag. 6

spazi del co-working.

Alla scoperta della Variante 200 Idee e la Creatività del Territorio

Programma dell'Inaugurazione Il progetto Lombroso 16 è realizzato da un gruppo eterogeneo, ma molto affiatato, di associazioni che fanno della progettazione partecipata e del coinvolgimento dei cittadini i loro punti di forza. Associazione Nessuno: nata nel 2006 da un gruppo di amici che hanno a cuore il proprio territorio, ha come propri capisaldi la partecipazione, l'apertura, la progettualità “a rete” e inclusiva, nella convinzione che la realtà di oggi richieda un ripensamento profondo dei propri modelli di fare cultura. Ne fanno parte ingegneri, psicologi, esperti di comunicazione e di web che hanno voglia di dedicare parte del loro tempo libero al miglioramento della società in cui viviamo. Tra i vari progetti: la Biblioteca Shaharazad e Sostenibile.com. YLDA: è l'acrononimo per Young people for Local Development Association. Ed è proprio questo! Non una struttura ma un network che fa collaborare assieme professionisti e organizzazioni con l'obiettivo comune di coinvolgere i giovani nelle dinamiche di trasformazione e valorizzazione del territorio. Attraverso iniziative proprie oppure mettendo il proprio know how a disposizione di enti pubblici, associazioni, aziende e giovani creativi. Le attività di YLDA riflettono l'eterogeneità e la trasversalità delle competenze che si trovano al suo interno così come la forte attenzione all'innovazione, alla sperimentazione e alla creatività in tutte le sue forme di espressione. Tra i vari progetti: Paratissima e Stessopiano. spazi Tutti per San Salvario: l'associazione viene costituita nel 2005 da cittadini di diverse professionalità e diverse provenienze, con l'obiettivo favorire il dialogo tra culture, il rispetto dei diritti, la cura del territorio. Il quartiere e le sue risorse culturali e umane sono al centro dell'impegno che l'associazione Tutti per San Salvario mette a disposizione. Una rete di volontari che alimentano la progettualità culturale e interculturale che si sviluppa sul territorio del quartiere. Tra i progetti principali: la Biblioteca Shaharazad e San Salvario ha un Cuore Verde. Collaborano come partner di progetto a vario titolo: le Donne per la Difesa della Società Civile, l'associazione Téart, l'ASAI, l'associazione di genitori Manzoni People.

Condivisione e partecipazione. Queste le parole magiche che caratterizzano l’impegno delle realtà del territorio interessate dalla variante 200: associazioni, comitati, fondazioni, cooperative, ma anche imprese e soggetti privati. Variante 200, ossia il progetto che coinvolge la zona nord est di Torino e, più precisamente, un milione di metri quadrati di aree ex industriali e ferroviarie collocate “a corona” intorno a Barriera di Milano e destinate ad essere riconvertite nei prossimi vent'anni. Organizzato dal Gruppo di Lavoro To Make!, che si sta occupando della redazione del progetto, i soggetti che costituiscono queste realtà si sono incontrate a settembre per

Su questi "pezzi" di territorio i partecipanti hanno condiviso idee e progetti. Per far sì che il progetto della Variante 200 non rimanga qualcosa di astratto o tecnico, ma inizi a entrare nelle teste e nei progetti di chi questo territorio lo conosce e ci opera da anni o solo da qualche mese, ma che si impegnerà ad accompagnare la grande trasformazione che cambierà il volto nord della nostra città nei prossimi vent’anni e oltre. Le proposte? Ecco un elenco sia pure incompleto e disorganico: Regio Parco: la fattoria sociale e il progetto di una casa destinata ai bimbi rom, proposta come punto di raccolta e centro di attività ricreative e di animazione. Mobilità sostenibile, proposte legate alle buone pratiche del muoversi, all'importanza della bicicletta e ad una possibile realizzazione di una città pedonale, per una riorganizzazione più ecologica del tempo e dello spazio. Trincerone: Tra le proposte emerse la più interessante è stata quella della garden terapy, che vede coinvolti gli spazi verdi adiacenti all'ospedale, da utilizzare e sfruttare in un'ottica terapeutica, Spina 4: obiettivo è quello dell'arte, in tutte le sue forme, come veicolo di sviluppo, di aggregazione e di cooperazione.

arricchire il masterplan con le proprie idee e considerazioni.

Dai laboratori all'aperto ai percorsi artistici, dalle mappature sonoro-artistiche per i giovani alla danza urbana, con percorsi dedicati soprattutto agli adolescenti.

Quale uso, anche temporaneo, degli spazi, quali servizi si insidieranno, quali funzioni. Su tre grandi tavoli i presenti ipotizzano linee di intervento e soluzioni.

Infine troverete questi argomenti anche nel numero di novembre del mensile "Corriere di Barriera" col quale è attiva una cordiale collaborazione.

Per il Regio Parco, che si estende nella zona adiacente all'ex Scalo Vanchiglia, i progettisti prevedono uno sviluppo orizzontale e un mix di vecchie e nuove funzioni: una versione sabauda del “Village” newyorkese, dove alle vecchie fabbriche si alternano residenze e spazi creativi. Segue il Trincerone, che prende, non a caso, il nome dalla trincea ferroviaria dismessa che si estende lungo le vie Sempione e Gottardo e sulla quale sorge l'importante complesso dell'Ospedale Giovanni Bosco: un'area il cui rapporto con il resto della città è da ripensare anche e soprattutto in vista del progetto della linea 2 della metropolitana. La terza è quella di Spina 4, che comprende il territorio intorno al passante ferroviario, la Stazione Rebaudengo e le cascine ristrutturate "Fossata" e "Marchesa". Un'area immaginata come la nuova porta della Torino nord, caratterizzata da uno sviluppo verticale degli edifici, che ospiteranno attività commerciali e servizi pubblici: una sorta di “Downtown”, per continuare il parallelismo. Pag. 7


Nuovo Polo culturale Lombroso 16 Sabato 12 ottobre alle ore 17.00, ha preso il via la festa di inaugurazione del nuovo Polo culturale Lombroso 16, allo stesso indirizzo, dedicato ai cittadini tutti e alle associazioni, che comprende inoltre uno Spazio coworking, il Centro d’incontro San Salvario e la Terrazza. Il progetto Lombroso 16 (www.lombroso16.it) è un luogo di contaminazione di idee, competenze, impegno, professionalità sui temi di letteratura, arte e design. Lombroso 16

prosegue la pluriennale esperienza di collaborazione fra le associazioni culturali del territorio (in particolare Nessuno, Ylda, Tutti per San Salvario), le Biblioteche civiche torinesi e la Circoscrizione 8, che ha consentito alcuni anni orsono l’apertura della Biblioteca Shaharazad. Progetti e iniziative culturali saranno proposti in questi spazi, a corollario delle attività e dei servizi offerti dalla nuova Biblioteca civica, dedicata a Natalia Ginzburg. Gestito da un gruppo di associazioni che hanno deciso di impegnarsi nella realizzazione di un centro dinamico e propulsivo, punto di riferimento e di aggregazione per la cittadinanza, Lombroso 16 è destinato ad accogliere eventi, workshop e corsi proposti dalle Biblioteche civiche torinesi, da associazioni, enti, circoli, istituzioni pubbliche e private, singoli cittadini. Il polo culturale verrà inaugurato con una grande festa, sa-

bato 12 ottobre a partire dalle ore 17, animata da iniziative gratuite rivolte a tutti. In apertura, tre interventi sulle figure della scrittrice Natalia Ginzburg e dell’artista Mario Molinari, curati da noti esperti e un piccolo rito beneaugurante, con la collocazione di una pianta officinale nel giardinetto di Lombroso16, destinata simbolicamente a crescere insieme allo spazio. Gli artisti saranno poi diretti protagonisti, con opere e installazioni negli Pag. 6

spazi del co-working.

Alla scoperta della Variante 200 Idee e la Creatività del Territorio

Programma dell'Inaugurazione Il progetto Lombroso 16 è realizzato da un gruppo eterogeneo, ma molto affiatato, di associazioni che fanno della progettazione partecipata e del coinvolgimento dei cittadini i loro punti di forza. Associazione Nessuno: nata nel 2006 da un gruppo di amici che hanno a cuore il proprio territorio, ha come propri capisaldi la partecipazione, l'apertura, la progettualità “a rete” e inclusiva, nella convinzione che la realtà di oggi richieda un ripensamento profondo dei propri modelli di fare cultura. Ne fanno parte ingegneri, psicologi, esperti di comunicazione e di web che hanno voglia di dedicare parte del loro tempo libero al miglioramento della società in cui viviamo. Tra i vari progetti: la Biblioteca Shaharazad e Sostenibile.com. YLDA: è l'acrononimo per Young people for Local Development Association. Ed è proprio questo! Non una struttura ma un network che fa collaborare assieme professionisti e organizzazioni con l'obiettivo comune di coinvolgere i giovani nelle dinamiche di trasformazione e valorizzazione del territorio. Attraverso iniziative proprie oppure mettendo il proprio know how a disposizione di enti pubblici, associazioni, aziende e giovani creativi. Le attività di YLDA riflettono l'eterogeneità e la trasversalità delle competenze che si trovano al suo interno così come la forte attenzione all'innovazione, alla sperimentazione e alla creatività in tutte le sue forme di espressione. Tra i vari progetti: Paratissima e Stessopiano. spazi Tutti per San Salvario: l'associazione viene costituita nel 2005 da cittadini di diverse professionalità e diverse provenienze, con l'obiettivo favorire il dialogo tra culture, il rispetto dei diritti, la cura del territorio. Il quartiere e le sue risorse culturali e umane sono al centro dell'impegno che l'associazione Tutti per San Salvario mette a disposizione. Una rete di volontari che alimentano la progettualità culturale e interculturale che si sviluppa sul territorio del quartiere. Tra i progetti principali: la Biblioteca Shaharazad e San Salvario ha un Cuore Verde. Collaborano come partner di progetto a vario titolo: le Donne per la Difesa della Società Civile, l'associazione Téart, l'ASAI, l'associazione di genitori Manzoni People.

Condivisione e partecipazione. Queste le parole magiche che caratterizzano l’impegno delle realtà del territorio interessate dalla variante 200: associazioni, comitati, fondazioni, cooperative, ma anche imprese e soggetti privati. Variante 200, ossia il progetto che coinvolge la zona nord est di Torino e, più precisamente, un milione di metri quadrati di aree ex industriali e ferroviarie collocate “a corona” intorno a Barriera di Milano e destinate ad essere riconvertite nei prossimi vent'anni. Organizzato dal Gruppo di Lavoro To Make!, che si sta occupando della redazione del progetto, i soggetti che costituiscono queste realtà si sono incontrate a settembre per

Su questi "pezzi" di territorio i partecipanti hanno condiviso idee e progetti. Per far sì che il progetto della Variante 200 non rimanga qualcosa di astratto o tecnico, ma inizi a entrare nelle teste e nei progetti di chi questo territorio lo conosce e ci opera da anni o solo da qualche mese, ma che si impegnerà ad accompagnare la grande trasformazione che cambierà il volto nord della nostra città nei prossimi vent’anni e oltre. Le proposte? Ecco un elenco sia pure incompleto e disorganico: Regio Parco: la fattoria sociale e il progetto di una casa destinata ai bimbi rom, proposta come punto di raccolta e centro di attività ricreative e di animazione. Mobilità sostenibile, proposte legate alle buone pratiche del muoversi, all'importanza della bicicletta e ad una possibile realizzazione di una città pedonale, per una riorganizzazione più ecologica del tempo e dello spazio. Trincerone: Tra le proposte emerse la più interessante è stata quella della garden terapy, che vede coinvolti gli spazi verdi adiacenti all'ospedale, da utilizzare e sfruttare in un'ottica terapeutica, Spina 4: obiettivo è quello dell'arte, in tutte le sue forme, come veicolo di sviluppo, di aggregazione e di cooperazione.

arricchire il masterplan con le proprie idee e considerazioni.

Dai laboratori all'aperto ai percorsi artistici, dalle mappature sonoro-artistiche per i giovani alla danza urbana, con percorsi dedicati soprattutto agli adolescenti.

Quale uso, anche temporaneo, degli spazi, quali servizi si insidieranno, quali funzioni. Su tre grandi tavoli i presenti ipotizzano linee di intervento e soluzioni.

Infine troverete questi argomenti anche nel numero di novembre del mensile "Corriere di Barriera" col quale è attiva una cordiale collaborazione.

Per il Regio Parco, che si estende nella zona adiacente all'ex Scalo Vanchiglia, i progettisti prevedono uno sviluppo orizzontale e un mix di vecchie e nuove funzioni: una versione sabauda del “Village” newyorkese, dove alle vecchie fabbriche si alternano residenze e spazi creativi. Segue il Trincerone, che prende, non a caso, il nome dalla trincea ferroviaria dismessa che si estende lungo le vie Sempione e Gottardo e sulla quale sorge l'importante complesso dell'Ospedale Giovanni Bosco: un'area il cui rapporto con il resto della città è da ripensare anche e soprattutto in vista del progetto della linea 2 della metropolitana. La terza è quella di Spina 4, che comprende il territorio intorno al passante ferroviario, la Stazione Rebaudengo e le cascine ristrutturate "Fossata" e "Marchesa". Un'area immaginata come la nuova porta della Torino nord, caratterizzata da uno sviluppo verticale degli edifici, che ospiteranno attività commerciali e servizi pubblici: una sorta di “Downtown”, per continuare il parallelismo. Pag. 7


APERTURA NUOVA LUDOTECA ALLA CASCINA ROCCAFRANCA Dai primi di ottobre la Cascina Roccafranca ha aperto,in convenzione con ITER, un servizio di ludoteca attivo al mattino,dalle ore 9 alle ore 12, dove i bambini da 0 a 3 anni possono venire a giocagirotondre assieme a genitori, nonni e chi altri si occupa di loro. I bambini troveranno, nel locale dell’ex palestrina della Roccafranca, tanti giochi, compagni con cui giocare e un’educatrice della Cooperativa Educazione e Progetto che offrirà loro stimoli per ampliare le loro competenze attraverso varie attività adeguate all’età dei bambini. ITER, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, nata per sostenere le politiche a vantaggio dei cittadini più giovani, si propone da una parte come strumento progettuale e formativo delle politiche di offerta educativa rivolte a bambine e bambini ed alle loro famiglie, dall’altra offre nuove progettualità educative a fianco delle attività già esistenti come i Centri di Cultura e le ludoteche. A partire da gennaio 2013, ha concentrato l’intervento precedentemente svolto all’interno dei Centri Bambini e Genitori nelle Ludoteche comunali, dando inizio alla realizzazione di nuovi Servizi Educativi Territoriali chiamati SET. L’accesso al servizio è stato regolato attraverso una tessera a scalare di 20 ingressi, del costo di 26 Euro, che supera la vecchia iscrizione mensile e consente alle famiglie di pagare solo quando l’attività viene richiesta. Il servizio di Ludomattina è partito in sette ludoteche a cui si sono aggiunte due strutture gestite da cooperative in locali di loro pertinenza, quasi uno per Circoscrizione La Ludoteca della Cascina Roccafranca è una di queste.

VICINI vuole CRESCERE e ha bisogno di VOI Il giornale che hai in mano è, per ora, solo online ( WWW.VICINI.TO.IT ) e questo è un numero speciale per la Festa di inizio Anno Sociale della Cascina Roccafranca. Dal 14 novembre scorso, giorno ufficiale dell’inizio della nostra avventura, abbiamo dato conto di quello che succede nei quartieri vicini a noi (Mirafiori e Santa Rita), poi abbiamo allargato lo sguardo a TUTTI i quartieri di Torino. Non è stato facile, ma entusiasmante! Ora, per andare avanti abbiamo bisogno di voi, dei vostri amici e conoscenti.

Come ? In due modi. Il primo modo è una libera sottoscrizione per far fronte alle spese (siamo tutti volontari e ci autotassiamo: non ci sono altre entrate). Donare a Vicini è facile: potete farlo direttamente presso di noi oppure online con carta di credito connettendovi al sito predisposto: trovate i box nella nostra home page. Seguite le istruzioni ed il gioco è fatto! Il nostro sogno è stampare Vicini anche su carta più volte durante l’anno. Il secondo modo è partecipare in prima persona con proposte di articoli o collaborando con la nostra Redazione giornalistica. Vi aspettiamo. Franco Fratto direttore@vicini.to.it

Giornale on line , iniziativa del Comitato Vicini.TO Via Rubino 45 10137, Torino, presso Cascina Roccafranca, Bottega Comunicazione Contatti: N° 2 in versione pdf, novembre 2013 Email : redazione@vicini.to.it Telefono +39.011.19836617 Fax +39.011.19837119 Sito web: www.vicini.to.it Se volete collaborare, scriveteci. Pag. 8

ANNO 1 - Numero 2

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12 NOVEMBRE 2013

LE CASE DI LUIGI GRASSI: UNA STORIA DI EDILIZIA E IMPEGNO SOCIALE Continua la collaborazione tra il nostro giornale e il Corriere thià, via Scarlatti. In quegli anni cominciarono a comparire di Barriera che nel numero di novembre racconta dell’o- alloggi con più stanze, ingresso da pianerottolo e con serpera del commendator Luigi Grassi che, a Torino, è stato vizi interni, che divennero la tipologia costante nel periodo un pioniere dell’edilizia popolare privata. successivo. A partire dai primi anni del Novecento, ha costruito impor- I caseggiati, ideati per abbattere i costi e velocizzare i tanti gruppi di fabbricati in Barriera di Milano e nei borghi tempi di costruzione, erano all’avanguardia: esemplari di Aurora e Vanchiglietta, introducendo le tecniche di co- un nuovo metodo di edilizia abitativa, sia per l’utilizzo di struzione prefabbricata. La elementi prefabbricati, sua edilizia, moderna per quali pilastri alveolati e l’epoca, fu pensata per il travature in calcestruzzo ceto proletario, con affitti armato, sia per l’introdueconomici e concorrenzione di balconi coperti ziali rispetto alle case Mue di decorazioni ad innicipali e a quelle popolari tonaco e fregi, spesso IACP. disegnati personalmente Nato a Bologna nel 1876, dall’imprenditore, per le da famiglia non agiata, facciate. In totale, fino Grassi iniziò presto a lavoal 1938, furono realizzati rare: all’età di 13 anni già complessivamente circa faceva l’operaio in alcuni 1263 alloggi nei quartieri cantieri ferroviari di ToscaBarriera di Milano, Aurora na e Abruzzo. Un giorno e Vanchiglietta, numeri del 1898, fu chiamato dallo in concorrenza con quelli Stato a prestare servizio miprodotti negli stessi anni litare a Torino, che divenne da quel momento la sua città dall’Istituto Autonomo Case Popolari e dal Comune. e ne cambiò radicalmente la vita. Quell’anno frequentò Luigi Grassi non fu solo un grande costruttore, ma anche le scuole serali municipali di arte muraria. benefattore e uomo pubblico. Fra le attività filantropiche, Il futuro commendatore iniziò la sua attività imprenditoriale volte a migliorare la qualità della vita delle famiglie più da giovanissimo, nel 1903, un momento favorevole soprat- povere, si ricordano in particolare: la scuola serale per i tutto per la città della Fiat. Costruì la sua ditta in corso Ponte suoi muratori e un asilo infantile affidato alle suore di Maria Mosca 20, lo stesso indirizzo della sua casa privata, diven- Ausiliatrice, sorto in ne un impresario stimato e contribuì allo sviluppo dell’area via Candia su terreni nord della città, in particolare dei quartieri Vanchiglia e di sua proprietà. Nel Barriera di Milano, una zona in grande espansione edilizia. 1918 affidò ai SalesiaTra il 1902 e il 1903 costruì case economiche in via Lombar- ni un suo magazzino dore e in via di Circonvallazione (poi corso Novara) con perché venisse tratre o quattro piani fuori terra. Erano alloggi da affittare agli sformato in un ricreoperai che lavoravano nelle fabbriche di Barriera di Milano, atorio provvisorio per dotati di due stanze allineate, con ingresso da ballatoio e i ragazzi e i giovani gabinetto esterno in comune a due alloggi.
 Tra il 1908 e del borgo. Fu tra i il 1910 edificò in corso Palermo, via Agliè, via Monterosa e benefattori dei Salevia Favria. siani quando questi avviarono la costruzione dell’Oratorio Costruì anche abitazioni destinate al ceto medio e si dotò Michele Rua in via Paisiello. È stato anche tra i benemeriti di una fornace, in largo Palermo, per produrre materiali per delle iniziative per l’istruzione popolare. i suoi cantieri. Negli anni tra il 1910 e il 1920 furono costruite Grassi morì nel 1965, nella casa di corso Giulio Cesare 20, le case nella Borgata Monterosa in via Candia, via San- sede anche della sua impresa fin dal 1912. Pag. 1


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