INTERI POSTALI

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INTERI POSTALI “L’intero postale è una carta-valore emessa dall’amministrazione postale sotto forma di oggetto di corrispondenza o di modulo avente valore di anticipazione, totale o parziale, della tassa richiesta per usufruire di un servizio svolto dalle poste.” È questa la definizione proposta dall’Unione Filatelisti Interofili riportata su “Il Nuovo Pertile”. Gli interi postali comprendono: le cartoline postali, i biglietti postali, l’aerogramma, la busta postale, i bollettini per pacchi e le cartoline-vaglia. Per alcuni impieghi particolari si annoverano inoltre: i cartoncini di controllo, i buoni risposta internazionali e i vari tipi in franchigia militare su cui però non tutti gli specialisti concordano. CARTOLINE POSTALI Il 1° ottobre 1945 viene emessa la serie “Democratica” che oltre ai francobolli ordinari, aerei ed espressi, comprende anche 3 cartoline da: 60 centesimi color verde, 1,20 lire color bruno e 3 lire colore rosso. Su tutte campeggia centralmente lo “stemma sabaudo”.

Le tariffe coprivano l’importo per il distretto, interno e estero. A seguito delle variazioni del 1° febbraio 1946 la cartolina per il distretto passa a 2 lire e per l’interno a 3 lire. Viene emessa una nuova cartolina da 2 lire verde sempre con lo stemma centrale. Un successivo decreto ministeriale del 14 giugno 1946 elenca una serie di valori postali da mettere fuori corso dal 1° luglio, anche se l’impiego proseguirà ben oltre. Infine, nel periodo repubblicano, dal ’47 al ’49, vennero emesse altre carte postali di diverso valore:




Nel bollettino del Ministero delle Poste n. 16 del 1946 all’art. 201 si legge:

In pratica non si tenne mai conto di queste disposizioni e le cartoline vennero utilizzate nei modi piĂš svariati. In questa rubrica prenderemo in considerazione gli utilizzi particolari e anche questi servizi, non autorizzati ma tollerati, tralasciando le normali francature seppur pregiate. Avviso di ricevimento

12 giugno 1946 - Avviso di ricevimento affrancato con il solo valore della Cartolina Postale in quanto il restante fu apposto direttamente sulla busta.


19 gennaio 1953 Avvisi di ricevimento a cui è ancora attaccata la ricevuta della Raccomandazione con utilizzo di due C.P. da 20 lire “Domanda” e “Risposta”.


Avviso ricevimento Notificazione Atti Giudiziari

20 ottobre 1951 Avviso di ricevimento Atti Giudiziari con Cartolina Postale ordinaria regolarmente affrancata.


3 gennaio 1948 C.P. da 4 lire come avviso di ricevimento Atti Giudiziari. Il resto dell’affrancatura (6 lire) venne pagato con francobolli applicati sulla busta che conteneva gli atti. Inconsueti gli A.R. ottenuti con cartoline ordinarie al posto degli specifici moduli dedicati a questo servizio.


Cartolina a tariffa ridotta militare Fermo in Posta

28 dicembre 1945 – C.P. 1,20 lire a coprire la tariffa ridotta per militari da 60 centesimi ed il diritto di Fermo Posta, altri 60 centesimi, pagato dal mittente. Servizio permesso abbinato alla riduzione.

4 settembre 1952 – C.P. 20 lire a coprire la tariffa ridotta per militari da 10 lire ed il diritto di Fermo Posta, altri 10 lire, pagato dal mittente. Anche in queste date il servizio era permesso abbinato alla riduzione.


Cartolina a tariffa ridotta militare

30 luglio 1946 C.P. da 2 lire in corretta tariffa spedita a militare di truppa.

11 febbraio 1946 - C.P. diretta a Militare spedita da Palermo per Valguarnera Caropepe (tariffa 2 lire).


3 marzo 1948 – C.P. a tariffa ridotta Militare da Treviso per Roma (tariffa 4 lire).

Estratto conto giornali

21 luglio 1946 – Estratto conto giornali (tariffa 1 lira) in eccesso di 20 centesimi.


Cedola commissioni librarie

5 giugno 1946 – Cedola commissioni librarie (tariffa 1 lira) in eccesso di 20 centesimi. Cartolina nel distretto

16 novembre 1946 – C.P. 2 lire spedita nel distretto con bollo di censura carceraria di Perugia.


Cartolina Stampe

13 maggio 1947 – Cartolina Stampe in corretta tariffa 2 lire.


Segnatasse d’emergenza In origine la tassazione postale consisteva nel segnalare al fronte della missiva la tassa da incassare e sul retro quella già riscossa. Questo sistema non dava però garanzie che gli importi venissero effettivamente ricevuti. Bisogna giungere al gennaio 1870 per ritrovare l’applicazione di segnatasse, entrati in uso nel 1863, su invii che richiedevano somme da pagare ai portalettere. Le tassazioni di emergenza debbono considerarsi quelle affrancature effettuate con valori bollati non specificatamente postali, oppure con francobolli postali non usati per le corrispondenze tassate o con scritte o timbri che sostituiscono i regolamentari segnatasse.

L'uso improprio di questi valori ha subito variazioni notevoli di frequenza e funzione nei periodi postali; infatti i francobolli soprastampati ad uso Segnatasse si trovano già nei primi anni del ‘900, a seguire al Nord nel periodo della R.S.I. per le note vicende del cambio di regime, al Sud nel periodo Regno e AMGOT. Anche nell'immediato dopoguerra si ebbero tassazioni di emergenza su tutto il territorio nazionale per mancanza effettiva dei valori da applicare alla corrispondenza. (3 esempi da internet)

Passando ai nostri giorni, un esempio del Centro Recapiti di Calle Priuli (Venezia) che stampigliò con una macchina affrancatrice meccanica un certo quantitativo di etichette "rosse" con l'impronta di € 0,52, date in dotazione allo sportello inesitate ospitato presso la succursale. Queste etichette costituivano la prova dell'avvenuto pagamento del diritto di giacenza ed a tutti gli effetti devono essere considerati dei segnatasse, seppure anomali e d'emergenza. Le etichette venivano stampate periodicamente e fornite allo sportello corrispondenze di Calle Larga dell'Ascension che così poteva disporre di una piccola mazzetta di etichette "rosse".


Presento ora una Cartolina Postale (C 126) da 60 centesimi della Democratica spedita da Biccari (Foggia) il 24 giugno 1946 e diretta a Sacile (Udine) ove giunse il 30 successivo. In partenza l’affrancatura doveva essere a posto in quanto non c’è traccia di particolari segnalazioni o segni di tassazione. Studiando la cartolina, in controluce, si evidenzia al di sotto del Segnatasse cartaceo un parziale annullo rotondo e inoltre tracce di abrasioni sul supporto (L e I di CARTOLINA parzialmente asportati in basso), come se i francobolli apposti fossero stati scollati o lacerati in fase di lavorazione (!).

In arrivo il supporto, in difetto d’affrancatura, venne tassato applicando un Segnatasse insolito: “cartaceo d’emergenza” che riporta a lapis blu la “T” di tassazione, a penna nera scritta la somma da esigere L. 2,0 con la firma dell’Uff. di Posta, il guller SACILE VAGLIA – RISP. datato 30.6.46. Tassazione strana e in difetto; infatti mancando di 2,40 lire (3 lire per la C.P. nel periodo) si doveva applicare la tassa per il doppio del mancante, ossia 4,80 lire da arrotondare a 5 lire. Forse si intravedeva qualche frammento di francobollo o cos’altro? Agli studiosi di storia postale la problematica e ostica interpretazione. Veramente inconsueto l’uso del Segnatasse “cartaceo d’emergenza” in queste date.


14 aprile 1947 – C.P. da 3 lire spedita per Schio in difetto di 1 lire e tassata in arrivo con francobollo commemorativo da 2 lire, al posto dei Segnatasse, annullato con bollo ovale “R.P. PAGATO” ed “R” di REGIE cancellato a penna.

27 marzo 1947 – C.P. da 3 lire in difetto di 1 lira. In partenza applicata la “T” di tassa e scritto a lapis blu £ 2,00. In arrivo applicata Marca da Bollo da 2 lire annullata con bollo tondo R.R. POSTE T.S. Eccezionale l’uso postale di questa marca da bollo.


29 settembre 1947 - C.P. 4 lire. A seguito del cambio tariffario dell’agosto la tariffa era passata a 8 lire. La cosa sfuggita in partenza venne rilevata in arrivo con l’insolita applicazione di coppia di Pacchi Postali da 4 lire annullati Verona 30.9.47, al posto dei regolamentari Segnatasse, a coprire il doppio del mancante.


Cartolina Raccomandata d’ufficio (Giuseppe Di Bella) L’Amministrazione postale, in forza del Regolamento del 1861,

aveva facoltà di “raccomandare d’ufficio” oggetti postali inoltrati come ordinari, qualora riconoscesse “un’importanza” sociale pubblica di tale oggetto o un palese rilievo di carattere giuridico o giudiziario. Normalmente si ritrovano “raccomandate d’ufficio” missive anonime indirizzate alle Procure del Re e poi della Repubblica, lasciate nelle buche delle lettere. Nel caso in esame l’ufficio postale di Pieve del Cairo ritenne che la richiesta di chiarimenti rivolta all’Intendenza di finanza di Pavia, sulla pensione di guerra, contenuta nella cartolina postale, inoltrata in modo ordinario, fosse meritevole di raccomandazione d’ufficio. Infatti il numero vergato in rosso per la tassazione da riscuotere, insieme alla “T”, è lo stesso che troviamo sul talloncino di raccomandazione. A volte gli Uffici postali che raccomandavano d’ufficio un oggetto postale, non lo segnalavano neanche come “da tassare”. Fatto curioso, nella pratica si riscontra che l’Ente destinatario (sempre pubblico) talvolta rifiutava di pagare la raccomandazione d’ufficio al momento

della consegna ed in questo caso, dai verbali che ho visionato, risulta che l’importo rimaneva “a carico delle Poste” o se vogliamo di nessun soggetto (un po’ come funziona il campione giudiziario preordinato ad un fine pubblico di alto valore sociale). Per questo motivo, nelle tassazioni di raccomandate d’ufficio, molto raramente si ritrovano segnatasse. Vi è da dire comunque che l’applicazione delle regole che governavano la tassazione d’ufficio non sempre fu univoca, come spesso accadeva in campo postale e tariffario. Questa procedura, che oggi può sembrare astrusa, si comprende bene solo se si tiene conto che quella postale, era considerata una funzione “Pubblica” al pari di quella giudiziaria o sanitaria.


CARTOLINA POSTALE in tariffa ridotta militari Posta Aerea

11 settembre 1951 - Cartolina Postale da Varzi a Messina in tariffa 20 Lire (10 lire C.P. a tariffa ridotta + 10 lire per un porto di Posta Aerea per l’interno). Annullo arrivo a destino il 13 successivo. Servizio complementare consentito per mantenere la riduzione tariffaria.

Cartolina postale facente parte di voluminosa corrispondenza fra il soldato, l’amorosa e lo zio. Chi spediva conosceva perfettamente le tariffe in vigore; infatti nella copiosa corrispondenza che ho avuto modo di visionare si nota la particolarità e la perfezione delle affrancature. Mai alcuna sovra francatura.

È la sola cartolina postale vista attualmente insieme a due lettere e un biglietto postale in tariffa ridotta militare Posta Aerea.


CARTOLINA POSTALE Posta Aerea

7 marzo 1949 – Cartolina Postale da 12 lire spedita da Milano con il servizio complementare di Posta Aerea per Capoterra – Cagliari in perfetta tariffa 22 lire: 12 lire Cartolina Postale + 10 lire per un porto di Posta Aerea per l’interno. L’utilizzo del servizio accessorio di Posta Aerea su questi supporti è veramente inconsueto.


Recapito Autorizzato

21 agosto 1947 – C.P. da 3 lire in Recapito Autorizzato (tariffa 8 lire) con annullo a targhetta del corriere.

Ritagli di Cartoline Postali

2 ottobre 1946 – Cartolina commerciale con due ritagli di C.P da 1,20 lire (TurritaDemocratica). Rarità gemelli di ritagli.


14 gennaio 1948 – Cartolina postale in tariffa 8 lire con ritaglio di analoga cartolina.

10 gennaio 1951 – Cartolina postale commerciale affrancata con ritaglio di C.P. da 15 lire.


Frodi

9 aprile 1946 – C.P. da 1,20 lire con aggiunti francobolli e due Marche “Imposta sull’Entrata” non annullate in partenza, senza applicazione di “T” di tassazione e segni di esazione in arrivo.

10 settembre 1947 – C.P. da 3 lire con aggiunto francobollo da 1 lira e da 4 lire ricostruito con due frammenti. Frode evidente sfuggita alla verifica.


Autenticazione di fotografia

La cartolina postale da 8 lire della Democratica venne usata a Napoli il 19 maggio 1948 e reca al fronte due marche di Diritto del Municipio da 5 lire, una quartina di marche Diritto di Segreteria per diritto di urgenza da 15 lire ed una marca da bollo turrita da 1 lira. Non so se venne conteggiato il costo della C.P. da 8 lire.

Al verso foto del richiedente l’autentica, vari annulli lineari e tondi del comune di FUORIGROTTA, la firma dell’Ufficiale delegato, due marche da bollo da 2 lire e una da 30 lire annullate con bollo comunale datato 19 maggio 1949. Evidentemente il richiedente pensava che l’autenticazione potesse essere spedita per posta tramite cartolina, vista peraltro l’urgenza nella richiesta documentata dal pagamento dei diritti di segreteria aggiuntivi per l’urgenza (60 lire). Noti solo tre esemplari.


Cartolina Risposta

23 giugno 1948 – C.P. 8 lire di preparazione artigianale con dattiloscritto in intestazione “RISPOSTA PAGATA”. L’intero, che reca un punto di graffa in alto, era in origine composto da due C.P. simili da 8 lire pinzate dal mittente per poter offrire la RISPOSTA PAGATA al destinatario. Soluzione interessante e rara.


23 marzo 1948 C.P. 8 + 8 lire erroneamente viaggiata per la sola parte “RISPOSTA” e compilata anche per la parte “DOMANDA” che non venne però inoltrata.


Cartolina Postale estero

27 marzo 1946 C.P. 3 lire con stemma per l’estero diretta a Montecarlo.

18 agosto 1950 C.P. 15 lire diretta in Francia in corretta tariffa giusto D.M. 25 maggio 1950 pubblicato nella G.U. n. 186 del 16 agosto 1950: dal 1° giugno 1950 per le lettere (fino a 100 gr) e C.P. si applicava la tariffa stabilita per l’interno.


BIGLIETTI POSTALI Il biglietto postale è un foglio piegato una o più volte in modi diversi secondo l'ente emittente, gommato lungo i bordi in modo tale da poter essere chiuso saldamente e perforato lungo gli stessi per poter essere successivamente riaperto agevolmente. Presenta su un lato un'impronta di carta valore del tipo francobollo utile a soddisfare l'esigenza di affrancatura per spedizione di oggetto postale. Solitamente il lato con l'impronta è fornito di righe per l'indicazione del destinatario, più raramente anche per il mittente. All'interno del biglietto postale è possibile annotare il messaggio da inviare. Il biglietto postale fu ideato dalle poste del Belgio e messo in vendita per la prima volta il 15 dicembre 1882. Nello stesso anno la tipografia londinese De La Rue, a scopo promozionale, presentò un tipo di biglietto postale alle varie Amministrazioni Postali europee che aveva come impronta un'effigie di Vittorio Emanuele II. In Italia venne emesso nel 1889 durante il Regno di Umberto I. Nel periodo di nostro interesse:



Biglietto postale per il distretto

5 gennaio 1947 B.P. da Napoli per cittĂ .

Biglietto postale fuori distretto

20 marzo 1947 B.P. inoltrato da Castronovo per Montalcino e poi rispedito a Cattolica in tariffa 4 lire.


30 giugno 1948 B.P. da San Vito al Tagliamento a Vico di Cadore in tariffa 10 lire.

Tassazione 2 febbraio 1948 – B.P. per Udine in difetto di 1 lira e correttamente tassato in arrivo per il doppio del mancante.


Avviso di ricevimento 13 settembre 1947 – Lettera da Presicce (Lecce) a Bari Raccomandata con Avviso di Ricevimento (tariffa 50 lire: 10 lire Lettera fuori distretto + 10 lire II porto + 20 lire Raccomandata + 10 lire A.R.) con coppia del 20 lire di democratica sulla lettera. La parte anteriore del Biglietto Postale da 4 lire, integrato con 5 pezzi dell’1,20 lire di Luogotenenza emissione di Roma, fu stato utilizzato come Ricevuta di Ritorno ancora attaccata alla busta con pezzi di carta incollanti derivati dai profili esterni dei fogli di francobolli.


27 settembre 1946 – B.P. ritagliato, parte posteriore, utilizzato come supporto per Ricevuta di ritorno, affrancato in corretta tariffa 4 lire.


Gemelli

27 ottobre 1949 – B.P. in tariffa con aggiunto gemello da 10 lire.

Espresso

23 luglio 1949 – B.P. in tariffa 62 lire (22 + 40) in difetto d’affrancatura di 10 lire. Evidentemente considerata la tariffa del precedente periodo venne regolarmente inoltrato come Espresso come si evince dal numerale apposto fra i valori


Raccomandazione

8 febbraio 1952 – B.P. 20 lire per città Raccomandata in tariffa 82 lire: 25 + 2 + 55 lire. Cartolina Postale 16 novembre 1945 Parte retro di Biglietto Postale tagliato a metà per poterlo utilizzare come cartolina.

La „Cartolina “per il distretto – Manfredonia – venne affrancata in tariffa postale raccomandata aperta per interno (1,20 lire + 2,40 lire) il che rappresenta un errore perpetrato dall’Ufficiale Postale addetto all’accettazione della raccomandata.


Posta Aerea

30 maggio 1950 – B.P. 20 lire spedito a Soldato di stazza all’Idroscalo di Taranto in perfetta tariffa: 10 lire Biglietto Postale a tariffa ridotta Militare + 10 lire per un porto di Posta aerea per l’interno. Personalmente è l’unico esempio visto negli anni.


CARTONCINI DI CONTROLLO

I primi esperimenti di macchina affrancatrice possiamo farli risalire alla fine dell’800. L’obiettivo era di facilitare e velocizzare l’affrancatura da parte delle Ditte che evitavano l’acquisto di francobolli ed i possibili furti. L’Amministrazione Postale autorizzava e sorvegliava con il vantaggio di evitare in parte la stampa e la distribuzione dei francobolli con una riduzione dei tempi di lavorazione. La macchina affrancatrice, una volta installata presso l’utente e collaudata, veniva piombata per escludere ogni manomissione. Per poter funzionare ed al fine di mantenere una “contabilità” delle affrancature era necessario inserire il “cartoncino di controllo”.

Di importo variabile, acquistabile in tagli di 2, 8 e 20 lire, può essere considerata una vera e propria carta valore postale e permetteva di affrancare fino ad un massimo di 500 lire permettendo all’amministrazione postale di verificare il corretto funzionamento dell’affrancatrice. Infatti i cartoncini utilizzati, numerati progressivamente e conservati, dovevano ad un controllo coincidere con l’importo segnato dal totalizzatore presente sulla stessa macchina. L’utilizzatore fissava l’importo di accredito alla macchina che aveva la cifra scalare. Al raggiungimento della somma corrispondente la macchina si bloccava e il cartoncino era restituito alle Poste e sostituito per un nuovo accredito.


Fronte di tre cartellini per macchina affrancatrice da 8 lire. La cifra di 20 lire, tariffa di tassazione per il cartoncino nei primi tre periodi della Repubblica, è raggiunta con aggiunta al fronte di francobolli per 12 lire. Varie cifre accreditate per differenti Enti.


Altri tre fronti di cartellini per macchina affrancatrice da 8 lire, nel III e IV periodo tariffario repubblica, con somme accreditate a Enti diversi. Francobolli aggiunti fino a 20 lire. In questo caso sul terzo cartoncino è presente il francobollo di Santa Caterina. Estremamente inusuale la presenza dei commemorativi su questi supporti.


BUONI RISPOSTA INTERNAZIONALI I buoni risposta internazionali (Coupon Response) furono adottati dal Congresso UPU tenutosi a Roma nel 1906 e introdotti con decorrenza 1° ottobre 1907. La stampa fu affidata al Bureau International realizzata su carta filigranata.

(da internet) I modelli assunsero il nome delle località in cui si tenne il Congresso che ne ha modificò la grafica e i testi: • 1907 – modello "Roma" – figura femminile compresa fra due planisferi, uno raffigurante l'Eurasia, l'Africa e l'Oceania, l'altro le Americhe. I planisferi assolvono la funzione di caselle per l'apposizione dei bolli. • 1929 – modello "Stoccolma" – disegno simile al modello precedente ma senza meridiani e paralleli nei planisferi. • 1931 – modello "Londra" – decorazione floreale sui lati destro e sinistro, inglobante le caselle (circolari) per i bolli. • 1947 – idem, sottotipo "Buenos Aires" – con testo al verso in cinque lingue anziché in quattro. Le sedi successive esulano da questa rubrica. Il regolamento sullo scambio dei coupons fu oggetto del Decreto n. 710 dell’8 settembre 1907. Il Buono era acquistato in un ufficio postale e timbrato con bollo a data per convalida. Il destinatario estero, senza bisogno di affrancare la risposta, consegnava la lettera ad uno sportello del suo paese insieme al Buono ricevuto. Le poste lo ritiravano e lo invalidavano applicando il timbro a data; in cambio affrancavano la lettera secondo la tariffa del primo porto semplice verso il paese destinatario. Se presente il solo bollo dell’ufficio di rilascio il coupon è considerato nuovo; quando presente anche il bollo di cambio, ossia dell’ufficio postale estero che lo ha accettato al cambio, allora è usato e ai fini collezionistici molto più raro.


Ebbero poca fortuna perchĂŠ costavano il doppio della tariffa normale e furono poco pubblicizzati dalle poste italiane. La vendita venne sospesa nel maggio 1944 per cause belliche e riprese il 16 agosto 1946 come da Bollettino:

Nel periodo repubblicano le tariffe sono cambiate 18 volte da 30 a 1.800 lire. Limitatamente al periodo della Democratica:

16.8.46-31.8.47 1.9.47-31.10.47 1.11.47-10.8.48 11.8.48-31.12.49 1.1.50-31.8.51 1.9.51-30.3.74

1 anno Servizio 10 mesi 1 anno 2 anni 22 anni

30 lire sospeso 60 lire 80 lire 110 lire 120 lire


16 maggio 1949 – Coupon con francobollo aggiunto da 20 lire a formare la tariffa 80 lire.

23 ottobre e 13 maggio 1950, 11 gennaio 1951 – Tre modelli da 60 lire con francobolli aggiunti a formare la tariffa da 110 lire.


12 gennaio e 6 settembre 1952 - Due modelli da 60 lire con francobolli aggiunti a formare la tariffa da 120 lire.

BIBLIOGRAFIA Filagrano I.P. 2008-2009: XVII Edizione C. Sopracordevole - Sessant’anni d’interi postali in Italia 1: Qui FILATELIA 90 UNIFICATO di storia postale II volume: 2005-2007 http://expo.fsfi.it/romafil2014/collezioni/8_Pini.pdf http://www.cifo.eu/domande-risposte/lesperto-risponde-su-una-raccomandata-fantasma/ http://www.ibolli.it/cat/italia/bp46-92/bp46-92.php https://it.wikipedia.org/wiki/Biglietto_postale http://www.ilpostalista.it/am/am_499.htm http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_miscellanea/affrancatura_meccanic a_rosse.htm http://www.wikiwand.com/it/Buono_di_risposta_internazionale http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_miscellanea/affrancature_di_emer genza.htm http://home.giandri.altervista.org/0200/010SegnatasseEmergenza.html http://www.ilpostalista.it/sommario_61.html


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