CEDOLA DI COMMISSIONE LIBRARIA Cartolina o cartoncino predisposto e prestampato per la richiesta di acquisto di libri e di pubblicazioni presso gli editori. In Italia ha avuto, dal 1919 al 1998 (da quest’ultima data è pareggiata alle lettere), tariffa speciale ridotta rispetto alle cartoline o alle stampe, per favorire la penetrazione della cultura nella popolazione; per la sua utilizzazione doveva esser chiaramente scritto su di essa "Cedola di Commissione Libraria" o più semplicemente "Cedola Libraria" e l’indirizzo dell'editore a cui si chiedeva la vendita. L'impiego della C.L. tra cittadini ed editori si è gradualmente ridotta perché non sufficientemente pubblicizzata o sostituita con sistemi di comunicazione più moderni e rapidi (fax, telefono, internet), ma rimane ancora nei rapporti tra librerie ed editori ossia fra intermediari e produttori e non più fra consumatori e produttori. Inizialmente equiparata alle stampe passò successivamente a tariffa propria:
Con la legge n. 482 del 1° agosto 1949 (provvidenze in favore della Stampa) pubblicata sulla G.U. 9 agosto 1949, n. 181, all’Art. 2: “E' ripristinata la tariffa di lire una, già prevista dal decreto legislativo 21 gennaio 1946, n. 6, per la spedizione degli estratti conto delle Amministrazioni dei giornali quotidiani e periodici di cui all'art. 1 e per le cedole di commissione libraria indirizzate alle Amministrazioni dei quotidiani medesimi”. Inizialmente se ne fece un abuso tanto che il legislatore postale dovette intervenire per richiamare l’attenzione di tutti gli operatori: