I bolli accessori nel periodo di Gianni VITALE con la collaborazione di Vinicio SESSO
Abbiamo voluto anticipare l’uscita di questo articolo della rubrica in quanto, come per le affrancature meccaniche, nasce dalla collaborazione con un amico collezionista, presidente del Circolo Filatelico Bergamasco, che cura questo aspetto inconsueto ma affascinante della storia postale. Il suo interesse abbraccia un intervallo temporale molto più ampio, mentre in questo studio ci limiteremo al periodo di validità della nostra serie ordinaria. Il suo aiuto, oltre a consigli sull’organizzazione e catalogazione dei supporti, è stato propositivo in quanto ha fornito delle lettere, facenti parte della sua collezione, molto interessanti e rare. Le corrispondenze contenenti i “bolli accessori”, cioè indicazioni apposte con appositi timbri sulla corrispondenza, dovevano fornire una serie di informazioni necessarie sia agli addetti della posta che agli utenti del servizio. Queste indicazioni necessarie per l’istradamento e la consegna della corrispondenza erano applicate sul fronte dell’oggetto postale sia dai mittenti (espresso, stampe, manoscritta, fattura commerciale aperta, etc.) che dall’ufficio postale (tassazioni, rispedizioni a nuovo indirizzo, rifiuto dell’oggetto, correzione dell’affrancatura, etc.), tutte atte a specificare al personale successivo della catena di distribuzione la qualifica e il trattamento che l’oggetto aveva o doveva subire. Al verso dei supporti troviamo invece la lavorazione della corrispondenza: annulli di smistamento, consegna, uffici ambulanti, natanti, etc. Tratteremo di: - Bolli di origine - Bolli giustificativi - Bolli di tassazione e tariffazione - Bolli di consegna e distribuzione - Bolli di rispedizione - Bolli di controllo e segnalazione - Bolli di censura - Bolli d’origine portuali - Bolli di propaganda - Bolli di modifica - Bolli di avviamento - Altri bolli - Bolli al verso