QUARTIERE POSTALE La consegna della corrispondenza è sempre stato un gravoso lavoro che ha impegnato notevolmente gli addetti postali. Nel XIX secolo a Roma venne effettuato un tentativo di razionalizzazione dello smaltimento della posta dividendo la città secondo i quattro punti cardinali, ma come è facile intuire una locazione geografica estesa per sette colli è di facile suddivisione su carta ma improbabile in pratica dovendosi districare negli intrichi di vie, viuzze e piazze. La idea andò a finire nel cassetto. Si continuò alla vecchia maniera fino a quando intorno agli anni venti dello scorso secolo vennero istituiti i quartieri postali identificati da un numero scritto al fianco della località di destinazione. In mancanza gli addetti allo smistamento e consegna apponevano un bollo con il numero del quartiere. L'iniziativa fu reclamizzata attraverso messaggi stampati sulle cartoline e con annulli a targhetta.
(da internet)
Inizialmente la cosa, forse per la novità, trovò consenso negli utenti che però lentamente lasciarono cadere la cosa. Qualche solerte portalettere continuò a seguire la procedura fino agli anni quaranta per poi praticamente scomparire. Infine giungiamo a circa la metà del secolo scorso per ritrovare nuovamente la suddivisione in quartieri postali che, snobbati dagli addetti ai lavoro, passarono definitivamente nel dimenticatoio. Ecco un annullo rotondo dell'epoca che riporta centralmente il numero identificativo del
quartiere, in basso racchiuso da cornice il numerale del portalettere e superiormente la specifica: “QUARTIERE POSTALE”.
I esempio: Lettera spedita il 5 febbraio 1949 e diretta a Bologna
II esempio: Lettera inoltrata a Roma il 12 luglio 1948 per Bologna.
Entrambi gli esempi portano l'annullo circolare del Quartiere Postale 119 di Bologna in consegna al portalettere n. 5.