VIVI BENE - Numero 10 - 2018

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“LA CALABRIA

NEL CUORE”

Roberta Morise si racconta a Vivi Bene

VIVI BENE · Trimestrale di salute e benessere · Testata registrata al Tribunale di Reggio Calabria n. 4/2016 · Anno III - Settembre 2018

CIBO E AMORE I 7 FRUTTI DEL PIACERE

COSMESI MASCHILE IN AUMENTO

Consigli, trattamenti e trucchi di bellezza per l’uomo

TIROIDE

A TU PER TU CON IL DOTT. DOMENICO TROMBA

FOCUS SULLE INTOLLERANZE ALIMENTARI COSA SONO E COME AFFRONTARLE DIFFERENZA TRA TREKKING E NORDIC WALKING

In viaggio tra i sentieri dell’Aspromonte


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#InFarmacia

AL VIA LE GIORNATE FREE CON L’ANALISI GRATUITA DELLA PELLE SALUTE

BRAIN CONTROL, IDEA RIVOLUZIONARIA. UN SEMPLICE DISPOSITIVO PER SUPERARE DISABILITÀ MOTORIE E DI COMUNICAZIONE

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8 ANTINFIAMMATORI: I CORTICOSTEROIDI. TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE ························································································································ 10 FORMICOLIO ALLE DITA DELLA MANO? ECCO DA COSA PUÒ DIPENDERE ························································································································ 12 OTITE, QUANDO PREOCCUPARSI ························································································································ 14 TIROIDE. A TU PER TU CON IL DOTT. DOMENICO TROMBA ························································································································ 16 DENTISTA HI-TECH. ORA IL DOTTORE NON FA PIÙ PAURA ························································································································ 18 LEGIONELLA: CHE COS’È E COME SI TRASMETTE 20

L’INTERVISTA

ROBERTA MORISE, BELLEZZA E SEMPLICITÀ. “LA CALABRIA? È SEMPRE NEL MIO CUORE” ALIMENTAZIONE

22 FOCUS SULLE INTOLLERANZE ALIMENTARI. COSA SONO E COME AFFRONTARLE ························································································································ 24 STANCHEZZA E NERVOSISMO? C’È IL MAGNESIO ························································································································ 26 CIBO E AMORE. I 7 FRUTTI DEL PIACERE ························································································································ 28 LA BANANA MEGLIO DI UNO SPORT DRINK. LO AFFERMANO GLI STUDIOSI AMERICANI BENESSERE

30 FITNESS: COME TROVARE LA MOTIVAZIONE GIUSTA? ························································································································ 32 COSMESI MASCHILE IN AUMENTO. CONSIGLI, TRATTAMENTI E TRUCCHI DI BELLEZZA PER L’UOMO

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34 PHUBBING: COS’È E PERCHÈ FA MALE AI RAPPORTI SOCIALI ························································································································ 35 SOCIAL–MANIA: GENITORI A RISCHIO DIPENDENZA QUANDO MAMMA E PAPÀ SUPERANO I FIGLI

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VIVIBENE

SPORT

DIFFERENZA TRA TREKKING E NORDIC WALKING IN VIAGGIO TRA I SENTIERI DELL’ASPROMONTE #InCittà

AL VIA LE TARIFFE AGEVOLATE PER I REGGINI CHE SI RECANO IN SICILIA PER MOTIVI DI SALUTE


EDITORIALE

RIENTRO A LAVORO: “SIATE SERENI E ABBIATE SPERANZA!” VIVI BENE Trimestrale di salute e benessere Testata registrata al Tribunale di Reggio Calabria n. 4/2016 Anno III - Settembre 2018 Editore Farmacia Fata Morgana dei Dottori Elvira Caridi e Mario Pulitanò Caridi s.n.c. Via Osanna, 15 · 89127 Reggio Calabria www.farmaciafatamorgana.it Direttore Responsabile Vincenzo Comi Farmacia Fata Morgana Hanno collaborato: Dott.ssa Giovanna Barillà Dott. Mario Pulitanò Caridi Dott.ssa Consuelo Ieracitano Dott. Fortunato Nato Dott.ssa Maria Teresa Piane Dott.ssa Mària Ribera Dott.ssa Annamaria Russo Dott.ssa Antonella Siciliano Redazione: Daniela Gangemi Federica Geria Pasquale Romano Contributi di: Dott. Antonio Balestrieri Dott.ssa Marika Micalizzi Dott.ssa Maura Placanica Dott. Demetrio Plutino Dott.ssa Fabiana Venezia Grafica KGMarketing · www.kgmarketing.it Pubblicità KGMarketing direzionekgmarketing@gmail.com 347.0942756

di Mario Pulitanò Caridi Anche quest’estate Vi siamo stati vicini per risolvere piccoli e grandi problemi. Abbiamo trascorso l’intera stagione al lavoro, alternata a piccoli momenti di pausa, necessari per recuperare le giuste energie. L’obiettivo è sempre stato quello di rimetterci subito in forma e tornare ancora più preparati, pronti ad affrontare con grinta il nostro fantastico lavoro. Ci auguriamo che anche Voi abbiate potuto concedervi qualche attimo di svago, assaporando il tempo prezioso, concesso svuotato da preoccupazioni ed affanni. Un ‘vuoto’ piacevole e rasserenante che rappresenta il concime più fecondo e propizio con cui coltivare il proprio animo e predisporlo al ritorno al lavoro ed alla vita di tutti i giorni. Tra le giornate faticose e spesso convulse che hanno riempito la nostra estate, siamo riusciti a ritagliarci anche solo una giornata, sufficiente però a rimetterci “in pari” con noi stessi. Basta veramente poco per recuperare le energie ed assaporare il bello della vita. Ad esempio: può bastare una giornata a Gambarie, in montagna, e poi in serata allontanarsi dal paese per salire su una vetta ancora più alta e trascorrere lì la notte, nel silenzio e nel buio assoluto, distesi sul prato. Era la notte di San Lorenzo. Una notte trascorsa a guardare le stelle cadenti in compagnia dei ‘proprietari amorevoli del tuo cuore’ (la famiglia) e condivisa con gli amici più cari. Non prendetemi in giro! Avreste gioco facile a raffigurarmi come un goffo poeta, autore di una irreale e alquanto

pericolosa esperienza in montagna. Niente di tutto questo. C’è molta verità nel racconto privato che oggi desidero rendere pubblico. Se oggi intendo raccontarvi un po’ di “fatti miei” lo faccio perché voglio trasmettervi la felicità di quei momenti. Provate ad immaginare quanto possa essere gratificante il sollievo di trovarsi circondato da persone care, quando si è attanagliato dal dolore di chi avresti voluto avere accanto, e che non c’è più, dalla preoccupazione per la salute di persone che ti sono care, e dal disagio di un mondo e di una società che ti fa temere per il futuro tuo e dei tuoi figli. Nella pace di quel posto incantevole si è realizzato il desiderio più importante: sentirsi bene. Ti senti piccolo sotto quelle stelle che cadono, ma non indifeso, ed al contrario ti senti parte di quella bellezza, e tutto è così grande da percepire che c’è un disegno molto più grande di quello entro cui ti senti spiacevolmente costretto nella vita quotidiana. È un disegno bello quello che ti sovrasta e tu ne sei parte. Anche tu! Ti senti immerso assieme ai tuoi affanni e a quelli di tutti coloro che conosci ed a cui vuoi bene, ed anche quelli di coloro che incontri al lavoro, e che nemmeno puoi immaginare nella loro vastità. Quel cielo è più grande di tutto e di tutti, ed è bellissimo. Pensare alla nostra vita trovandosi in quella prospettiva non può che rasserenare e trasmettere speranza. L’augurio della Farmacia Fata Morgana è dunque quello di ritrovare, al vostro rientro dalle vacanze, un bel po’ di serenità e speranza.

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#HAPPINESSALUTE

“VIVI BENE”, 10 VOLTE GRAZIE!

di Vincenzo Comi

Due parole semplici, immediate, schiette e sincere che scatenano in chi le legge una consapevolezza autentica: ‘vivere bene’, ovvero percorrere la propria esistenza secondo regole naturali che migliorano il proprio ‘io’, fisicamente e mentalmente. Vivi Bene è stato sin da subito una scommessa. Per tutti noi. Editore, direttore, farmacisti, collaboratori, professionisti, colleghi giornalisti, fotografi, sponsor e soprattutto lettori. Per queste categorie Vivi Bene ha rappresentato, fin dal primo numero, una sfida ardua ed ambiziosa. Un progetto nato con un’idea comune condivisa. L’obiettivo era, prima di tutto, quello di offrire un servizio esclusivo ai clienti della Farmacia Fata Morgana. È stato creato così, un vero e proprio team di lavoro, con lo scopo di informare e diffondere messaggi autorevoli, senza mai spaventare o allarmare i lettori.

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Sono state coinvolte realtà locali e nazionali, cliniche private, studi medici, professionisti, artisti e semplici lettori. Insieme, abbiamo creato una realtà editoriale che mancava in città. Una rivista di tutti e per tutti. Ma soprattutto gratuita e rivolta ai cittadini. A loro è stato dedicato un progetto editoriale, nato poco più di due anni fa, che oggi colleziona complimenti e attestazioni di vero affetto. Le gratificazioni, con qualche critica (poche per fortuna) arrivano dai lettori affezionati, clienti occasionali, semplici avventori, curiosi, professionisti del settore e autentici cultori della materia. Il numero 10 di Vivi Bene vuole essere un regalo per tutti noi e rappresenta il primo vero traguardo raggiunto. Dieci volte grazie dunque a chi, da due lunghi anni, partecipa attivamente alla realizzazione della rivista, a chi crede nelle sue potenzialità, a chi la sfoglia, a chi la apprezza e a chi la critica. Vivi Bene è un contenitore di idee, proposte, informazioni e notizie. Un magazine di salute e benessere vicino alla gente e ai suoi lettori. Una rivista, ci piace ricordarlo, gratuita, in grado di soddisfare le esigenze e le curiosità dei lettori. A tutti Voi, grazie, 10 volte!


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#InFarmacia

AL VIA LE GIORNATE FREE CON L’ANALISI GRATUITA DELLA PELLE Basterebbero pochi minuti per cancellare dubbi e interrogativi che quotidianamente ci affliggono e che potremmo invece dimenticare e mettere da parte per sempre. Piccoli avvertimenti del nostro corpo, molto spesso ignorati, che accendono un campanello d’allarme. Esiste solo un modo per liberarsi da ogni dubbio e ‘vivere bene’, ovvero quello di sottoporsi ad esami specifici, evitando così la trasformazione di quei piccoli problemi, apparentemente solo banali, in vere e proprie patologie. Forme lievi di psoriasi o dermatiti, eczemi, macchie cutanee o semplici nei possono e devono essere monitorati in tempo. Da oggi, presso la nostra Farmacia è possibile effettuare l’analisi dettagliata gratuita della pelle. OGNI MARTEDÌ, dalle ore 9:30 alle ore 13.30 ed il pomeriggio dalle ore 17:30 alle ore 19:00, sarà possibile effettuare l’analisi del cuoio capelluto per analizzare lo stato della cute e le cause in presenza di caduta o patologie cutanee. Al termine dell’analisi della fibra capillare, attraverso una telecamera per verificare lo stato e la salute del cuoio capelluto, verrà consegnato un referto che attesta la consulenza gratuita della nostra esperta. OGNI MERCOLEDÌ, dalle ore 9:30 alle ore 12:00 ed il pomeriggio dalle ore 17:30 alle ore 19:00, verrà effettuata l’analisi delle macchie cutanee. Si procede con una breve anamnesi del paziente, si passa successivamente all’utilizzo di strumenti specifici per misurare l’elasticità della pelle, l’idratazione ed individuarne il fototipo. Sempre attraverso l’utilizzo di un macchinario si procederà all’analisi delle macchie in oggetto, cercando di comprenderne la natura, e successivamente individuarne il trattamento specifico. 6

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È importante eseguire l’analisi delle macchie dopo il periodo estivo, in modo da poter constatare i danni provocati dal sole e preparare la pelle alla stagione invernale, momento ottimo per poter iniziare eventuali trattamenti. Al termine del test, al paziente verrà consegnato il referto ed il consiglio per il trattamento del tutto facoltativo.

OGNI GIOVEDÌ, dalle ore 9:30 alle ore 12:00 ed il pomeriggio dalle ore 17:30 alle ore 19:00, sarà possibile sottoporsi all’analisi dell’acne. Si procede con un’anamnesi del paziente per un corretto approccio diagnostico e con un’analisi tramite telecamera e strumenti specifici per verificare lo stato di salute della pelle. Due gli obiettivi principali: da una parte la risoluzione del quadro clinico che, oltre a liberare il paziente dalla malattia, previene la possibile formazione di cicatrici permanenti, esteticamente invalidanti; dall’altra il raggiungimento del benessere psico-fisico. Al termine dell’analisi verrà rilasciato un referto gratuito e un consiglio di trattamento non vincolato all’obbligo di acquisto. Per chi intende infine acquistare i prodotti relativi agli screening effettuati durante le giornate free della Farmacia Fata Morgana, si potrà usufruire facoltativamente di uno sconto del 20%.

R ESTA AGG I O R NATO Consulta la nostra pagina Facebook o il sito web www.farmaciafatamorgana.it per tutte le novità del reparto dermocosmetico!


SALUTE

BRAIN CONTROL, IDEA RIVOLUZIONARIA Un semplice dispositivo per superare disabilità motorie e di comunicazione L’urlo di gioia di Marta, che riesce finalmente a comunicare con il padre, totalmente paralizzato a causa della SLA. È stato questo uno dei momenti più emozionanti vissuti da Pasquale Fedele, l’ingegnere che ha dato vita a BrainControl, un dispositivo che consente a pazienti con disabilità fisiche e di comunicazione di controllare, mediante il “pensiero”, il comunicatore, la carrozzina elettronica o i dispositivi domotici. Un’idea rivoluzionaria per chi soffre di patologie come Sla, sclerosi multipla, lesioni traumatiche o ischemiche, in quanto permette di comunicare anche in situazioni di locked-in. BrainControl nasce nell’ambito di un progetto di ricerca europeo in cui l’Ing. Fedele si stava occupando di un benchmark sullo stato dell’arte della Brain-Computer Interface (BCI), un settore di studi sull’interazione uomo-macchina attraverso le onde cerebrali. Allora la BCI contava già tanti studi e prototipi, anche nell’ambito delle tecnologie assistive, ma niente che fosse usabile e robusto da poter uscire dalle mura dei laboratori di ricerca. Nasce così la sfida di trovare una soluzione per l’impiego di tale tecnologie per ridare la possibilità di comunicare a quei pazienti tetraplegici o affetti da paralisi totale che fossero ancora in possesso di funzionalità cognitive integre. Il momento più importante è stato quando fu chiesto di provare un prototipo su un paziente in stato avanzato di SLA, in una condizione “complete locked-in”, ovvero in cui non si è in grado di avere alcuna interazione con l’esterno. Generalmente uno degli ultimi movimenti che rimane ai pazienti affetti da SLA è quello delle pupille, così fino a sei anni prima il paziente aveva comunicato per mezzo di puntatori oculari, ma

quando anche le pupille hanno smesso di funzionare ha perso totalmente la possibilità di comunicare con l’esterno e con i suoi cari. Grazie alla tecnologia BrainControl il paziente è tornato a comunicare. BrainControl AAC è un dispositivo di comunicazione aumentativa alternativa basato su Intelligenza Artificiale per l’interazione uomo-macchina mediante bio-feedback e prevede due modalità principali di interazione: “BCI AAC” e “Sensory AAC”. ll cervello umano, come noto, è composto da miliardi di neuroni e le loro interazioni chimiche generano impulsi elettrici. Queste scariche elettriche, benché infinitesimali, possono essere misurate. La tecnologia BCI interpreta la mappa elettrica corrispondente a determinate attività cerebrali consentendone l’impiego per controllare dispositivi esterni. Si tratta di un’interfaccia neurale sotto forma di un caschetto non invasivo da applicare sulla testa per interpretare gli impulsi elettrici generati dal cervello. BrainControl utilizza pensieri legati al movimento. Lo schema generale di attività elettrica è lo stesso per ogni persona, con piccole differenze che possono essere allineate con una sola calibrazione del dispositivo. Si tratta dunque di una tecnologia assistiva che può essere utilizzata da persone affette da patologie come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), sclerosi multipla, lesione traumatica o ischemico inclusi i pazienti in stato di locked-in. Per maggiori info www.braincontrol.it

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SALUTE

ANTINFIAMMATORI I CORTICOSTEROIDI Tutto quello che c’è da sapere

I corticosteroidi, noti anche come farmaci antinfiammatori steroidei (FANS), sono costituiti da molecole che mimano una serie di funzioni fisiologiche svolte normalmente nel nostro organismo dal cortisolo (ormone prodotto dalla ghiandola surrenale). Il cortisone è il più noto tra i corticosteroidi ed è tra gli antinfiammatori più potenti. Possiede importanti proprietà antinfiammatorie e immunosoppressive e per questo è ampiamente sfruttato nel trattamento di diverse patologie. Il cortisone è utilizzato soprattutto nella cura delle infiammazioni, a partire da quelle della pelle, sia di natura allergica (orticaria) che da contatto (dermatite), fino a quelle a carico delle articolazioni. È il farmaco più importante per il trattamento delle allergie respiratorie che provocano crisi asmatiche, soprattutto quando altre terapie non riescono ad essere efficaci. Nel caso di uno shock anafilattico, cioè una risposta allergica imponente, il cortisone è un farmaco salvavita. Inoltre, grazie alla sua azione di soppressione del sistema immunitario, è impiegato nel trattamento di numerose malattie autoimmuni: morbo di Crohn, artrite reumatoide, lupus eritematoso. È un farmaco che, grazie alle sue molteplici proprietà, viene largamente utilizzato e, come spesso accade, se ne abusa, senza tener conto del fatto che, dose e durata della terapia variano in base al principio attivo e alla patologia da trattare. Il cortisone assunto per lunghi periodi o a dosaggi troppo alti può provocare diversi effetti collaterali: iperglicemia, disturbi gastrointestinali, ipertensione, osteoporosi, irritabilità, riten8

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zione idrica, gonfiore, aumento di peso. Le preparazioni per uso topico contenenti corticosteroidi possono provocare rallentamento della cicatrizzazione e aumento della peluria, mentre i colliri possono favorire cataratta o glaucoma. Non va mai utilizzato nei sintomi da raffreddamento (raffreddore, febbre, mal di gola), perché diminuisce la risposta immunitaria dell’organismo a tali sintomi. È controindicato in soggetti cardiopatici, in soggetti con osteoporosi, ulcera e ipertensione, in quanto provoca un aumento della gravità dei sintomi legati a queste patologie; è controindicato in soggetti diabetici, in quanto va ad alterare la glicemia. A livello cutaneo provoca un rallentamento del turnover cellulare, quindi si ha difficoltà di guarigione in caso di ferite o piaghe e la pelle diventa più sensibile all’azione di batteri e funghi, con conseguenti infezioni. È importantissimo, nel corso della terapia, attenersi esclusivamente alla prescrizione del medico, senza mai prolungare la somministrazione del farmaco autonomamente, né interromperla in modo brusco. La sospensione dei corticosteroidi va fatta in maniera graduale, sia per evitare un riacutizzarsi della malattia, sia per evitare una crisi di astinenza, accompagnata da stanchezza, nausea, ipoglicemia e ipotensione. In conclusione, i corticosteroidi sono utilissimi, ma ricordiamoci, come per gli altri farmaci, di non usarli mai con leggerezza.


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SALUTE

FORMICOLIO ALLE DITA DELLA MANO? ECCO DA COSA PUÒ DIPENDERE Dott. Antonio Balestrieri – Con il termine “mano morta”, per la medicina, si indica volgarmente, un sintomo neurologico ed ortopedico. Si tratta di una perdita parziale o totale della sensibilità ad uno o più dita o all’intera mano che spesso si estende a tutto l’arto superiore.

La manualità fine viene penalizzata e gli oggetti possono sfuggire. Con il peggioramento della sensibilità si hanno difficoltà nel maneggiare la penna, l’ago per cucire ed i piccoli oggetti come chiavi, bottoni o anche semplici gesti come avvitare la moka del caffè. L’intorpidimento alle dita della mano può dipendere o da un’infiammazione dei nervi oppure da una patologia che va a comprimere le radici nervose. Gli arti superiori sono innervati dal plesso brachiale, il quale origina dal tratto cervicale della colonna spinale, proseguendo attraverso il cavo ascellare e dividendosi poi nei nervi mediano, ulnare e radiale, oltre che i nervi definiti cutanei. “Gomito del tennista o del golfista” è un modo di identificare l’infiammazione dei tendini del gomito esterno nel primo caso e interno nel secondo, causata da movimenti ripetuti o repentini dell’articolazione del gomito. Solitamente si presenta anche con intorpidimento del mignolo e anulare, evidenziando quindi una situazione di epicondilite. Quando l’indolenzimento interessa pollice, indice, medio e parte 1 0

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dell’anulare, il paziente potrebbe avere un’infiammazione del nervo mediano oppure potrebbe soffrire della sindrome del tunnel carpale. Quest’ultimo ha un’incidenza maggiore nelle donne ed è causato dall’inspessimento del nervo che attraversa la cavità del carpo dovuto a un eccessivo e ripetuto movimento del polso e delle dita. Invece quando il formicolio interessa tutte le dita della mano, il paziente potrebbe soffrire di cervicobrachialgia, ovvero l’infiammazione dolorosa dei nervi alla radice cervicale, che essendo interessati all’origine irradiano il fastidio dal collo fino alla mano. Si denota perciò una componente comune tra le cause scatenanti il formicolio: la neuropatia, un problema che si riscontra a livello nervoso e che rappresenta una patologia quasi sempre dovuta ad un uso eccessivo, ad un’infiammazione o ad un restringimento di determinati distretti nervosi. È da sottolineare come certe problematiche rischiano un decorso lungo e a volte cronico. Perciò è fondamentale che si intervenga subito recandosi da uno specialista per diagnosticare la gravità e stabilire il piano terapeutico: farmacologico, fisioterapico, ortopedico. La prevenzione è sempre la stessa: evitare sforzi eccessivi e al primo sintomo correre ai ripari con l’utilizzo del tutore ortopedico più indicato.



SALUTE

OTITE QUANDO

PREOCCUPARSI

L’otite è un’infiammazione, di solito di origine infettiva, a carico dell’apparato uditivo, che si distingue in: otite interna o labirintite, se interessa l’orecchio interno; otite media se coinvolge l’orecchio medio; otite esterna se riguarda il canale uditivo esterno e il timpano (detta anche “otite del nuotatore”, perché spesso a scatenarla è un agente patogeno presente nelle piscine o nel mare); miringite quando l’infiammazione colpisce soltanto la membrana timpanica.

La sintomatologia dell’otite prevede dolore e infiammazione auricolare, febbre, congestione nasale, riduzione temporanea della capacità uditiva, linfonodi ingrossati e, in alcuni casi, pus.

Tutte le forme possono essere acute o croniche e sono caratterizzate dal classico “mal d’orecchio”, la cui intensità varia a seconda della presenza di altri sintomi e dell’area di orecchio interessata. La forma più frequente e più seria, soprattutto tra i bambini sotto i tre anni, è l’otite media, che si manifesta quando un virus o un batterio provoca un’infiammazione dell’area dietro il timpano.

Se l’otite media non dovesse ricevere le giuste cure, si potrebbe arrivare alla perforazione del timpano, a capacità uditive ridotte oppure a un grave acufene.

Le cause spesso sono da attribuirsi a una precedente infezione del tratto respiratorio, che poi si diffonde alle orecchie. Quando c’è un’alterazione della funzionalità della tuba di Eustachio è favorito il passaggio di germi, entrati dalla bocca o dal naso, verso l’orecchio. Il nostro sistema immunitario reagisce all’aggressione dei germi producendo pus che però non può essere espulso perché le tube di Eustachio sono infiammate. Altro fattore di rischio è il contatto con acqua contaminata che, intrappolata nel condotto uditivo insieme al cerume, crea un ambiente favorevole alla proliferazione dei germi. Anche l’utilizzo eccessivo di auricolari e strumenti per la pulizia interna come i cotton fioc può causare lesioni che aumentano la possibilità di contrarre infezioni. 1 2

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Quando compaiono sintomi più preoccupanti, come diarrea, vomito, alterazione dello stato di coscienza, febbre alta che persiste nonostante l’antipiretico e cefalea, è necessario intervenire prontamente per evitare l’insorgenza di complicanze.

È bene sempre consultare il proprio medico che, per diagnosticare un’eventuale otite media, osserverà l’orecchio esterno e il timpano utilizzando uno strumento chiamato otoscopio per controllare arrossamenti, gonfiori e fluidi. In caso di otite probabilmente in prima battuta somministrerà farmaci antinfiammatori o analgesici come il paracetamolo e, solo se la causa è di origine batterica, prescriverà una terapia antibiotica. Oltre alle cure farmacologiche prescritte dal medico curante, possiamo utilizzare qualche piccolo accorgimento per attenuare i sintomi: dopo un bagno caldo o una nuotata, asciugare accuratamente il canale uditivo esterno con un fazzoletto o con un panno umido; non usare cotton fioc; non fumare; utilizzare i tappi quando si nuota; dormire con la testa un po’ sollevata per favorire lo svuotamento delle tube di Eustachio; fare applicazioni di impacchi caldi direttamente sull’orecchio.



SALUTE

TIROIDE

A TU PER TU CON IL DOTT. DOMENICO TROMBA

di Daniela Gangemi - La tiroide è una ghiandola presente alla base del collo responsabile di produrre fondamentali ormoni, tiroxina e triiodotironina, che influenzano molti processi che avvengono nel nostro organismo, dall’attività nervosa al metabolismo, dalla circolazione alla digestione. Abbiamo incontrato il dott. Domenico Tromba, specialista in endocrinologia e malattie del ricambio, responsabile day service tiroide presso la casa della salute di Siderno, consigliere dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, membro CDA Università di Messina. Quali sono i sintomi principali della tiroide? “La tiroide è “la ghiandola della vita” indicata così perché è fondamentale per numerose funzioni del nostro organismo. I problemi alla tiroide più comuni sono rappresentati dall’ipotiroidismo e dall’ipertiroidismo, che possono causare numerosi cambiamenti ormonali e fisici del nostro corpo. I sintomi in caso di patologia tiroidea sono tantissimi e diversi in base all’ipotiroidismo o all’ipertiroidismo. Cito i 10 sintomi più comuni che si osservano, anche se devo purtroppo dire come, in base ad una indagine DOXA, si è visto che un italiano su 5 non li conosce, nonostante questa sia una patologia che colpisce sei milioni di italiani. I sintomi sono: dolori muscolari e articolari, pelle secca, ruvida, spessa e screpola1 4

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ta, a volte sottile e fragile, caduta di capelli che diventano fragili, ruvidi e secchi, disordini intestinali: si può andare dalla stitichezza alla diarrea e si arriva alla sindrome del colon irritabile, al cambiamento di peso (aumento o diminuzione), ai problemi mestruali e di fertilità, all’affaticamento e alla spossatezza, alla sensazione di caldo e freddo eccessivo, all’ansia e depressione con attacchi di panico e al cambiamento di umore repentino, fino all’aumento del colesterolo totale”. Quali sono le cause dei disturbi alla tiroide? “Le cause variano in caso di ipo o ipertiroidismo. Ci sono comunque alcuni fattori comuni che possono aumentare il rischio di sviluppare un malfunzionamento della tiroide e sono: il sesso, ne possono soffrire sia uomini che donne, anche se le donne hanno una maggiore probabilità di sviluppare questa patologia; l’età, oltre i 50 anni aumenta il rischio, precedenti familiari o personali, il rischio aumenta se si sono avuti problemi alla tiroide durante la gravidanza e se familiari ne hanno sofferto; fumatori o ex fumatori, hanno un rischio maggiore di sviluppare una disfunzione tiroidea autoimmune (tiroidite); assunzione di alcuni farmaci (amiodarone, litio, interferone); carenza di iodio nella dieta o al contrario se si fa uso eccessivo di integratori di iodio o naturali. Oltre questi fattori comuni, vi sono altri fattori specifici per ciascun disturbo della tiroide”.


I noduli alla tiroide sono tra i problemi maggiormente diffusi tra le donne, come tenerli sotto controllo? “I noduli tiroidei, singoli o multipli, sono tra le patologie endocrine più frequenti nel sesso femminile. La maggior parte dei noduli è benigna. In genere sono asintomatici e per tale motivo la patologia tiroidea è etichettata come “malattia insospettabile”, ma alcuni noduli tiroidei possono provocare effetti comprensivi sulle strutture circostanti, determinando difficoltà nella respirazione o nella deglutizione. La terapia dei noduli varia in base alla diagnosi effettuata, ma in ogni caso vanno sempre tenuti sotto controllo. Quando la presenza del nodulo o dei noduli non provoca disturbi e non altera la funzionalità e si ha un esame citologico negativo, può essere consigliato monitoraggio periodico nel tempo. In caso di noduli iperfunzionanti, la terapia prevede l’impiego di farmaci che riducono la sintesi di ormoni dalla ghiandola e si può anche praticare la terapia radiometabolica o ancora in ultima analisi, nei soggetti che non rispondono alla terapia, la “tiroidectomia”. In caso di nodulo maligno, il trattamento sarà chirugico: la tiroidectomia può essere parziale o totale”. I problemi di tiroide possono richiedere un intervento chirurgico. Quali sono i casi in cui è necessario? “In caso di carcinoma tiroideo, in caso di mancata risposta famacologica, in caso di comprensione da parte della ghiandola ingrandita sui tessuti circostanti con disturbi alla deglutizione e alla respirazione, si può richiedere l’intervento chirurgico della tiroide e cioè la tiroidectomia che può essere parziale o totale. È una procedura semplice e tranquilla che è però considerata invasiva. Oggi, fortunatamente si sono fatti passi da gigante in campo chirurgico per il trattamento della tiroide. Possiamo, infatti, optare anche per la tiroidectomia endoscopica (miniinvasiva) che prevede l’esecuzione di due incisioni molto piccole sul collo; la tiroidectomia robotica transascellare, che si realizza mediante incisioni di 7/8 cm a livello ascellare; la tiroidectomia transorale endoscopica, tecnica ancora sperimentale, non lascia alcuna cicatrice evidente e la tiroide viene raggiunta attraverso un accesso all’interno della bocca”. Tiroide e gravidanza, possono esserci delle problematiche? “La tiroide è una ghiandola molto importante per le donne in età fertile che cercano un figlio o sono incinte o che hanno partorito da poco, purtroppo è ancora oggi, trascurata nei controlli di gravidanza. Durante i 9 mesi di gestazione, aumenta la richiesta di iodio e di ormoni tiroidei di circa il 50%. Pertanto, in gravidanza è importante saper riconoscere precocemente le donne con ridotta riserva tiroidea e mettere in atto le misure di correzione dell’ipotiroidismo materno che consistono nell’aumenta-

re l’introito di iodio ed eventualmente somministrare l’ormone tiroideo. Lo stesso fabbisogno è richiesto dalla donna durante l’allattamento. Quando tutte queste attenzioni non sono attuate, si può andare incontro anche con un ipotirodismo materno/fetale lieve, a disturbi intellettivi per il feto, al cosiddetto cretinismo endemico, sordomutismo, disturbi cognitivi-comportamentali, di deambulazione ecc. Inoltre, durante la gravidanza una carenza di iodio o addirittura di ormoni tiroidei può portare all’aborto spontaneo o alla morte del feto”. Tra i problemi, ci sono quelli legati all’aumento o perdita di peso, come intervenire? “Le persone che hanno una tiroide che non funziona o funziona poco, tendono a mettere su peso anche mangiando poco, perché hanno un metabolismo rallentato. Per capire quanto la tiroide sia importante per il nostro organismo, basta pensare che il soggetto ipotiroideo può avere un aumento di peso notevole sia per il rallentamento del metabolismo sia perché ha una notevole ritenzione idrica. In questi soggetti è necessario: trattare l’ipotiroidismo che normalmente entro 6 mesi si normalizza, iniziare un regime dietetico, fare attività fisica”. Si parla di un’alternativa alla terapia classica, di un approccio clinico di segnale all’ipotirodismo. In cosa consiste? “La terapia inizia a tavola con una buona alimentazione come abbiamo accennato. È importante prendere in considerazione la connessione tra tiroide, intestino, stress e peso. Se l’intestino è infiammato e c’è una disbiosi, l’assorbimento di micronutrienti indispensabili per la formazione di ormoni tiroidei può risultare alterata. In questo caso, invece di intervenire subito sulla tiroide, è utile pensare ad una dieta che ripristini la situazione. Anche lo stress, aumentando il cortisolo, ha un impatto negativo sulla tiroide, così come gli estrogeni, il cui aumento spesso rallenta la funzione della ghiandola. Tutto questo e tanto altro si può leggere nei testi da me scritti: “L’Abecedario della tiroide e l’Abecedario dell’alimentazione”. Quali i numeri di questa patologia? “Sei milioni di italiani hanno disturbi alla ghiandola che regola il nostro organismo e di questi, il 70% sono donne. In Italia, un neonato su 3 mila nasce con la tiroide che funziona troppo o troppo poco. Il primo strumento di difesa è rappresentato da una corretta alimentazione e dalla riduzione del sale e l’utilizzo del solo sale iodato. Credo che l’unico modo per fare prevenzione per questa patologia al di là di quanto detto, sia l’informazione”.

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SALUTE

DENTISTA HI-TECH Ora il dottore non fa più paura Dott. Demetrio Plutino Direttore sanitario - Spec. Ortodonzia

L’hi-tech ha rivoluzionato vari campi della vita umana a ritmi vorticosi. Il dentista è una professione che più di altre ha vissuto tale trasformazione, grazie all’adozione di strumenti e tecniche innovative. Sirona, Zeiss e Biolase sono le aziende che hanno portato l’odontoiatria dall’era analogica a quella digitale. Nel nostro studio abbiamo messo a punto un processo di informatizzazione globale che arreca numerosi vantaggi sia in termini gestionali che clinici. Le cartelle cliniche ad esempio sono gestite da un programma specifico che ci permette di avere in tempo reale tutta la documentazione del paziente senza inutili perdite di tempo. Sirona Dental System consente, attraverso l’utilizzo di una piccola telecamera, di effettuare la scansione della bocca e permette una visione totale in 3D. Una tecnica diretta e realistica che aiuta a scansionare la cavità orale e consente di distinguere, con un’impressionante profondità di campo, l’amalgama, l’oro o il composito e consente infine di effettuare manufatti protesici in un’unica seduta e senza la necessità del provvisorio, utilizzando materiali resistenti, estetici, anallergici e quindi biocompatibili. Il marchio Zeiss è sinonimo di innovazione e tecnologia all’a1 6

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vanguardia. Nel settore odontoiatrico l’ultima novità è il microscopio ‘Extaro300’, un macchinario che permette di rilevare un’intensità unica di fluorescenza, agevolando la rilevazione della carie, e grazie alla sua maneggevolezza e precisione aiuta l’operatore a lavorare con maggior precisione portando l’odontoiatra nell’era della micro-odontoiatria. Biolase infine utilizza il laser in odontoiatria come alternativa al bisturi ed alla chirurgia tradizionale e consente di curare i pazienti con tecnologie meno invasive, meno dolorose, spesso più precise e dai risultati migliori. L’utilizzo del laser sui tessuti molli ha alcuni vantaggi per il paziente: anestesie ridotte al minimo, minor utilizzo di suture, minor sensibilità post operatoria, rimozione selettiva dei tessuti malati, guarigione più rapida, minor gonfiore, minor rischio di infezione. L’utilizzo del laser sui tessuti duri invece comporta una ridotta necessità di anestesia per la cura delle carie, favorisce la conservazione della struttura sana del dente, evita il fastidioso utilizzo del trapano, facilita la rimozione selettiva dei tessuti malati, garantisce una maggior efficienza e minori rischi nella terapia implantare. Le apparecchiature di ultima generazione, insieme all’apporto della nostra equipe, consentono di ottenere risultati eccellenti. Nessun timore dunque e niente più odontofobia. Da oggi, grazie all’hi-tech, il dentista non fa più paura.



SALUTE

LEGIONELLA

Che cos’è e come si trasmette

Si continua a morire per la legionella. Sono sempre di più i casi di morte, specie al nord Italia, che hanno investito nello specifico la Bassa Bresciana e l’Alto Mantovano. In tutto 17 i casi accertati di legionella e si fermano a 237 le persone ricoverate per polmonite. Ma quanto ne sappiamo di questa malattia? Il nome “Malattia del Legionario” (o Legionellosi) questa volta non è frutto della volontà giornalistica. Era il 1976 e a Philadelphia, in America, durante un congresso estivo di legionari dell’esercito reduci dalla guerra del Vietnam, accadde che uno dopo l’altro si ritrovarono in ospedale, tutti affetti da una malattia respiratoria difficilmente curabile. Su 4000 presenti, ben 221 finirono in ospedale e 34 non superarono la malattia. Non fu facile capire cosa fosse accaduto. Inizialmente si pensò ad una forma terroristica di avvelenamento. In realtà, il veicolo della malattia era stato l’impianto d’aria condizionata, colpevole di incuria e abbandono. Il germe aveva trovato nell’ambiente umido e ricco d’acqua, le condizioni ottimali per proliferare e diffondersi. Quel batterio prese dunque il nome di Legionella Pneumophila. La gravissima polmonite che portò molti al decesso non era quindi una forma grave d’influenza. Solo a posteriori, quando ormai la tragedia si era consumata, si identificò il batterio. Ecco allora alcune informazioni sulla malattia che, negli ultimi mesi, sta allarmando il Nord Italia. Le legionelle prediligono i bacini idrici naturali e artificiali, e le temperature comprese tra i 25 e i 55 gradi. Al di sopra o al di sotto di questa soglia, non sopravvivono. 1 8

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Si possono annidare in acque sorgive, comprese quelle termali, in fiumi, laghi e fanghi. Da qui possono raggiungere condotte e impianti idrici cittadini. Può diffondersi anche per via aerea, attraverso filtri vecchi e non puliti dell’aria condizionata. In caso di contagio, il periodo di incubazione va da 2 a 10 giorni e i sintomi, respiratori e polmonari, possono manifestarsi in due forme. Una più lieve, con febbre di 3 o 4 giorni, e una più grave (soprattutto negli anziani, nei malati cronici e nei pazienti immunodepressi) che sfocia in polmonite e richiede il trattamento endovenoso con antibiotici. Il batterio si debella con una bonifica della rete idrica, ma può essere utile - se si è tra i soggetti a rischio o si vive in aree di possibile diffusione - evitare di esporsi a vapore acqueo, pulire spesso i filtri dei rubinetti, i bollitori e altri serbatoi di acqua domestica, e lasciare scorrere l’acqua della doccia ad alte temperature per neutralizzare il batterio, che muore dopo i 55 gradi. A titolo precauzionale, è bene evitare fonti di emissione di acqua vaporizzata, così come, appena rientrati da un periodo di assenza da casa, lasciare scorrere l’acqua calda prima di quella fredda, allontanandosi dal rubinetto dopo averlo aperto. Si sconsigliano inoltre diffusori a spruzzo per irrigare i giardini, così come di lasciare esposte al sole le canne d’irrigazione. Si sconsiglia l’uso di vasche idromassaggio e l’uso di acqua del rubinetto per riempire apparecchi di aerosol o terapia con ossigeno. L’ultima raccomandazione che vi diamo è di tenere sempre puliti i filtri dell’aria condizionata. La pulizia dei filtri riveste una grande importanza per prevenire infezioni anche serie come la legionella: i filtri non puliti, infatti, possono trasformarsi in ricettacoli di batteri e muffe che vengono poi immessi nell’ambiente.


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L’INTERVISTA

ROBERTA MORISE, bellezza e semplicità.

“La Calabria? È sempre nel mio cuore”

di Pasquale Romano - La bellezza della semplicità. Roberta Morise, dopo quasi 15 anni trascorsi nel mondo dello spettacolo, è rimasta assolutamente fedele alla ragazzina cresciuta in Calabria (precisamente a Cirò Marina) e che, diversamente da molte coetanee, non sognava un futuro tra pailettes e lustrini. Dopo aver vinto il titolo di Miss Calabria, nel 2004 Roberta ha partecipato a Miss Italia, classificandosi al quarto posto. “Avevo già una grande passione per la musica ma nessuna velleità artistica, dopo Miss Italia invece tutto è cambiato. Ho iniziato subito con le prime esperienze nel mondo dello spettacolo, e dopo 14 anni ancora non mi sono fermata”, racconta la showgirl calabrese. La musica una delle grandi passioni, esplosa sin da bambina e accompagnata dagli incoraggiamenti del padre. “Mio papà adorava Mina, peccato non abbia fatto in tempo a vedermi cantare canzoni dei suoi tempi, sarebbe impazzito di gioia. Tra le mie cantanti preferite c’è anche una calabrese doc come Mia Martini, capace di emozionare come poche altre”. Nella fortunata trasmissione Rai ‘I migliori anni’ Roberta ha avuto modo di assecondare la sua passione per la musica, oltre a vivere 2 0

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uno dei momenti più belli della sua vita professionale: “Cantare ‘Caruso’ al fianco di Lucio Dalla è stato come vivere un sogno a occhi aperti, la realizzazione di tutti i miei desideri. Porterò per sempre nel mio cuore quella esperienza”. Come ogni calabrese che si rispetti, la Morise non può fare a meno del mare e della buona cucina: “Per me l’estate è Calabria, è casa. Torno e mi rigenero, coccolata dalla famiglia, tuffandomi nel mare e riscoprendo i sapori e gli odori che mi hanno sempre accompagnata. Sono legatissima alla mia terra, la Calabria è meravigliosa e mi dispiace non sia promossa e conosciuta come meriterebbe. In cucina -assicura - ci so fare, da donna del sud adoro preparare piatti”. Musica... e motori. Le macchine un’altra delle passioni di Roberta, che non a caso dal settembre del 2013 al 2017 ha condotto ‘Easy Driver’, programma di Rai1 dedicato ai motori e ai luoghi più belli d’Italia. “Adoro guidare, ovviamente ascoltando musica in sottofondo. Sono sempre in viaggio, ho una vita abbastanza intensa, e se possibile mi piace mettermi al volante per spostarmi da un posto all’altro”.


Dopo la parentesi su Sky Arte con ‘Sei in un Paese Meraviglioso’ al fianco di Dario Vergassola, la Morise tornerà in Rai, per condurre una delle trasmissioni più conosciute e apprezzate della televisione italiana, ovvero ‘I Fatti Vostri’: “Per me è un grande onore entrare nel cast di un programma che con la mia famiglia ho spesso seguito da casa. Ho sempre stimato il regista Michele Guardì e il conduttore Giancarlo Magalli, li considero due insostituibili pilastri della Tv italiana. Non avrei potuto auspicare un migliore ritorno in Rai, mi fa un certo effetto avere un ruolo così importante e stimolante in un programma di tale caratura”. Professionalità, bellezza, semplicità. Questi gli ‘ingredienti’ con i quali la Morise si sta ritagliando uno spazio sempre più rilevante nel panorama dello spettacolo. “Sono felice per le soddisfazioni che stanno arrivando, io però nella vita di tutti i giorni rimango la semplice Roberta cresciuta a Cirò. E con il mio fidanzato – rivela sorridendo - quando mi arrabbio parlo in dialetto calabrese”.

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ALIMENTAZIONE

FOCUS SULLE INTOLLERANZE ALIMENTARI COSA SONO E COME AFFRONTARLE Dott.ssa Fabiana Venezia Biologa Nutrizionista - Esperta in Nutrigenetica È capitato a tutti di sentirsi gonfi o appesantiti dopo un pasto. Spesso la causa del gonfiore o del senso di appesantimento è da ricercare in un’intolleranza alimentare. Prima di eliminare qualsiasi alimento sospetto, senza valutarne le conseguenze è bene comprendere quando si parla di intolleranze alimentari e quali sono nello specifico. Per intolleranza alimentare si intende l’incapacità di digerire un nutriente, ovvero un piccolo componente di cibo. Le uniche vere intolleranze alimentari, scientificamente dimostrate, sono quelle al lattosio ed al glutine. Il lattosio è uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati che l’organismo umano digerisce grazie all’aiuto di uno specifico enzima detto lattasi. L’intolleranza si verifica quando l’enzima è completamente assente nell’organismo fin dalla nascita, oppure se si verifica una produzione ridotta o ancora un malfunzionamento fisiologico. Il glutine è una proteina del grano e l’intolleranza si manifesta quando manca uno o entrambi gli enzimi che la digeriscono (gliadina e transglutaminasi), oggi si definisce questa condizione come glutensensitivity (sensibilità al glutine). In entrambi i casi, l’organismo non riesce a digerire la proteina, dunque ogni qualvolta transita dall’intestino viene immediatamente eliminata attraverso feci liquide. La malattia della celiaca è tutt’altra questione. Si tratta di un processo infiammatorio di tipo autoimmune. Il sistema immunitario identifica le componenti del glutine come se fossero dei microrganismi patogeni e li aggredisce per eliminarli. In questo processo infiammatorio viene danneggiata la mucosa intestinale che presenta gli enzimi digestivi del glutine, così l’organismo perde la capacità di digerirlo. Oggi esistono in commercio molti prodotti senza lattosio e/o senza glutine. Si tratta di latte e derivati senza lattosio ottenuti 2 2

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a livello industriale grazie all’utilizzo dell’enzima lattasi che digerisce lo zucchero del latte prima del confezionamento del prodotto. Sono naturalmente privi di lattosio le alternative vegane, poiché non utilizzano prodotti animali e derivati e non presentano lattosio nemmeno come conservante. Per quanto concerne gli alimenti privi di glutine, possono esserlo in modo naturale o chimico. Il processo di eliminazione chimica della parte proteica del grano (glutine) comporta la produzione di un alimento carico di amido, uno zucchero complesso, poco adatto a tutti coloro i quali hanno problemi glicemici o di steatosi epatica. I cereali privi di glutine sono: mais, riso, tapioca, quinoa, amaranto, chia, teff. Va precisato che, tra i cereali di uso comune, il riso è quello che viene metabolizzato meglio dall’organismo. È consigliabile preferire quinoa, amaranto, chia e teff per la loro alta digeribilità in quanto poveri di amido. Di recente si sono riscoperti i grani antichi quali Kamut, Senatore Cappelli e Timilia. Si tratta di cereali, non OGM (geneticamente modificati), che hanno conservato tutte le caratteristiche originali del grano. Non crescendo in maniera geneticamente forzata, hanno mantenuto valori nutrizionali ottimali, infatti non sviluppano molto glutine né troppo amido. Il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad uno specialista del settore, per poter seguire una terapia alimentare personalizzata. Spesso, non si tiene conto di eventuali condizioni infiammatorie intestinali transitorie che possono essere confuse con le vere intolleranze alimentari. Mi riferisco nello specifico alla sindrome del colon irritabile. In questo caso, la mucosa intestinale infiammata può temporaneamente danneggiarsi e perdere alcuni enzimi digestivi (lattasi, gliadina e transglutaminasi) e la capacità di digerire i rispettivi nutrienti (lattosio e glutine). Le sintomatologie sono molto simili, con la differenza che in questo caso l’intestino allunga i tempi di digestione, provocando una maggiore fermentazione di tutti gli zuccheri assunti attraverso il pasto. La terapia alimentare dovrà essere differente e tener conto delle sensibilità alimentari temporanee.



ALIMENTAZIONE

Stanchezza e nervosismo?

C’E’ IL MAGNESIO! di Federica Geria – Lavoro, impegni, appuntamenti, la quotidiana routine lavorativa e familiare a volte ci sobbarca, facendoci sentire stanchi, nervosi e spossati.

Sintomi che non devono assolutamente essere tralasciati in quanto potrebbero rappresentare vere e proprie carenze nel nostro organismo. Non tutti sanno che il magnesio è un minerale molto importante per l’attività e l’equilibrio del sistema nervoso. Indispensabile nel metabolismo di lipidi, proteine e glucidi, che permette anche la produzione di energia. Si tratta dunque di un vero toccasana per l’organismo umano. I suoi benefici sono moltissimi e spaziano dalla regolazione del metabolismo, all’azione rilassante ed energizzante, contribuendo anche alla buona digestione e alla risoluzione di problemi muscolari. Si tratta di un minerale che ha una forte influenza sul sistema nervoso. Svolge un’azione distensiva e calmante, riduce la secrezione dell’adrenalina, scioglie crampi, rilassa le tensioni, combatte mal di testa, emicranie, dolori allo stomaco e tanto altro. Il fabbisogno del magnesio cresce soprattutto nei momenti di stress psicofisico, quando le varie dinamiche della vita ci richie2 4

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dono concentrazione e attenzione, come ad esempio prima di un esame universitario, o l’inizio di un nuovo lavoro. Svolgendo un ruolo centrale nella trasformazione di proteine in energia, una corretta quantità di magnesio si rivelerà davvero utile per il controllo di stanchezza e affaticamento. Il fabbisogno raccomandato negli adulti è di 375 mg al giorno, che può variare in base a diversi parametri, quali sesso, età, gravidanze, ecc.

Ecco un elenco degli alimenti che contengono questo importante minerale: crusca, cioccolato amaro e cacao, frutta secca (mandorle, anacardi, nocciole e noci), legumi e verdure (lenticchie, bieta, spinaci e mais), e tanto altro. Anche se l’alimentazione rappresenta un ottimo strumento attraverso cui assumere magnesio, in alcune condizioni potrebbe essere necessaria un’integrazione: in tal caso lo staff della Farmacia Fata Morgana sarà a vostra completa disposizione per consigliarvi e guidarvi nella scelta del prodotto più adatto alle vostre esigenze. Combattiamo stress e stanchezza, non trascuriamo il nostro organismo e scegliamo come nostro fedele alleato il magnesio!



ALIMENTAZIONE

CIBO E AMORE

I 7 FRUTTI DEL PIACERE

L’amore, quello vero, nasce dai piccoli gesti e si alimenta di piccole attenzioni quotidiane che mantengono vivo il piacere e che aumentano e sviluppano lo stesso sentimento dell’amore. Esiste da sempre un legame profondo tra cibo e amore. Un rapporto millenario che si tramanda nel tempo fatto di odori, sapori, desideri e passioni. Nel complicato universo dell’amore, il cibo rappresenta un elemento di unione e vicinanza in grado di riaccendere (o spegnere) la passione. Ogni amore infatti ha il suo menù e ogni coppia ha la sua pietanza speciale in grado di ravvivare i sentimenti e riattivare le giuste emozioni. Il ‘piacere’ è la parola chiave. Una sensazione che scandisce le storie d’amore e che accompagna pasti indimenticabili e cene romantiche, momenti fondamentali nella vita di ogni coppia. Per questo la ‘tavola’, per molti, rappresenta un rituale della seduzione, che sfrutta il potere del cibo per accendere la passione ed il ‘piacere’ appunto. L’intimità che si scatena a tavola rivela molto anche sulle abitudini sessuali del partner. Per sedurre il partner a tavola, non basta però saper apparecchiare bene o conoscere qualche buona ricetta. È necessario puntare su cibi afrodisiaci, meglio se frutta. Il consiglio è quello di concludere un buon pranzo o una buona cena con alcuni frutti dai poteri ‘miracolosi’. Vivi Bene vi consiglia 7 frutti che stimolano il desiderio grazie alla presenza di alcuni componenti che agiscono sui circuiti vascolari cerebrali. AVOCADO Più che prove scientifiche, riguardo all’avocado come cibo afrodisiaco valgono i riferimenti storici. Basti pensare che gli antichi Aztechi chiamavano l’albero che dà questo frutto albero – testicolo. 2 6

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BACCHE DI GOJI Un alimento da inserire nella dieta alimentare. Anche questo ricco di vitamina C e quindi altamente afrodisiaco. DURIAN Frutto molto particolare di origini thailandesi. Ha un odore sgradevole ma è molto apprezzato per la sua capacità di riaccendere il desiderio sessuale spento, grazie all’alto contenuto di estrogeni. FICHI I fichi sono stati a lungo considerati un afrodisiaco, soprattutto perché menzionati nella Bibbia tra i frutti presenti nel Giardino dell’Eden. Alcuni credono perfino che il fico fosse il vero frutto proibito che cacciò nei guai Adamo ed Eva. MANDORLA Non solo sono ricche di proprietà antiossidanti ma contengono anche un alto livello di vitamina E che aiuta a rendere soddisfacente la vita sessuale stimolando passione e desiderio. PASSION FRUIT Un nome, una garanzia. Il frutto per eccellenza che riaccende la passione grazie alle sostanze benefiche per il cuore che possiede e alla presenza di vitamina C. PISTACCHI Influenzerebbero notevolmente la vitalità sessuale negli uomini. Secondo una ricerca, gli uomini con un apporto giornaliero di circa 100 grammi di pistacchi per tre settimane hanno migliorato la loro funzione erettile di circa il 50%.



ALIMENTAZIONE

LA BANANA MEGLIO DI UNO SPORT DRINK

Lo affermano gli studiosi americani

Alcuni sportivi, forse lo avevano già compreso da tempo. L’alimento tanto amato dai professionisti del tennis e non solo, torna di moda grazie ad una ricerca statunitense, pubblicata sulla rivista scientifica Plos One. Parliamo della banana che il campione cinese Michael Chang mangiò per primo durante il leggendario match contro Ivan Lendl, al Roland Garros nel 1989. Al quinto set, Chang assalito dai crampi iniziò, tra lo stupore generale, a mangiare banane. La sua vittoria sembra essere dovuta all’importante fonte di sodio e potassio contenuta proprio nelle banane. Il recente studio dell’Appalachian State University di Kannapolis dimostra come la banana può rappresentare una buona alternativa agli sport drink. Rispetto a queste bevande, ha infatti un’azione anti-infiammatoria uguale se non maggiore, riduce lo stress muscolare e non è artificiale. Una vera e propria rivoluzione se si pensa che le bevande sportive, per decenni, hanno rappresentato una fonte quasi indiscussa delle principali sostanze alimentari necessarie agli sportivi durante la loro attività. Da qualche anno i ricercatori hanno iniziato a domandarsi se un ritorno all’alimentazione naturale, come la frutta ad esempio, potesse rappresentare una valida alternativa. Nello specifico, i ricercatori di Kannapolis hanno chiesto a 20 ciclisti di partecipare ad una lunga corsa in bicicletta, bevendo solo acqua. L’esperimento è stato ripetuto successivamente per 2 8

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testare gli effetti fisiologici, in un caso, a seguito di assunzione di bevande energetiche e nell’altro, in caso di assunzione di banane. Gli esperti hanno prelevato il sangue degli sportivi prima e dopo la corsa e dal confronto fatto si evidenziava come nell’organismo dei ciclisti che avevano consumato frutta (banane), i marcatori dell’infiammazione erano ad un livello più basso. Livelli relativamente alti, invece si riscontravano nei ciclisti che avevano bevuto soltanto acqua. Durante la pratica dell’esercizio fisico, dunque se si vuole guadagnare in velocità e in resistenza, è più utile mangiare una banana che bere uno sport drink. Chi consuma gli sport drink si serve a questo scopo di sostanze artificiali, fabbricate con aromi e prodotti chimici, che sarebbe meglio evitare. La frutta invece rappresenta un’alternativa naturale che fa la differenza. “Mangiare banane con acqua durante l’allenamento offre diversi vantaggi agli atleti e agli appassionati di fitness che vanno oltre quelli vantati dalle bevande sportive, tra cui un forte effetto antinfiammatorio più forte, nutrienti migliori e un processo di recupero metabolico più efficace” ha spiegato il dott. David Nieman, direttore dell’Appalachian State University’s Human Performance Laboratory. “In un contesto sportivo i metaboliti della banana che aumentano nel sangue in seguito al suo consumo hanno un effetto simile a quello dell’aspirina o dell’ibuprofen. E questo fa delle banane la cosa più vicina all’alimento ideale per un atleta”.



BENESSERE

FITNESS: COME TROVARE LA

MOTIVAZIONE GIUSTA?

di Pasquale Romano – È forse il ‘nemico’ più difficile da battere, il traguardo maggiormente ostico da superare. Quando decidiamo di iniziare un percorso di benessere fisico, che si tratti di palestra, footing o di qualsiasi genere di sport, trovare la giusta motivazione non è semplice. Si scrive motivazione, si legge costanza e determinazione negli allenamenti. Il clima eccessivamente caldo o freddo, gli impegni quotidiani, il solo pensiero di trovare un ritaglio di tempo per sé stessi. Sono comuni e spesso semplici ‘freni psicologici’ a complicare il nostro piano di allenamento. Come fare quindi per superarli e trovare la giusta motivazione? Una delle soluzioni è quella di imprimere al vostro cervello la sensazione di percepire l’esercizio necessario alla sopravvivenza. In altre parole, è necessario rendere gli esercizi stimolanti, desiderabili, irrinunciabili per il benessere non solo fisico ma anche psicologico. Una buona motivazione ci fa pensare che con l’esercizio otterremo benefici per noi utili e importanti e ci fa credere che la riuscita nel raggiungere gli obiettivi prefissati dipenda da noi e non da fattori esterni che non possiamo controllare. Per queste ragioni, spesso siamo demotivati quando abbiamo timore di impegnarci in un compito che può portare al fallimento, quando pensiamo che la probabilità di fallire nel compito prefissato sia alta. Vietato pensare “e se poi non ce la faccio?”, cedere a queste ‘trappole’ della nostra mente è il primo passo verso la demotivazione. L’assenza di costanza negli allenamenti è il primo allarme concreto e riconoscibile, significa che manca la giusta motivazione e il più delle volte porta a un frustrato stop. 3 0

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Tutti ci possiamo riconoscere, almeno una volta, nell’entusiasmo che accompagna l’iscrizione in palestra e le prime settimane di allenamenti costanti e determinati. Poi arriva la flessione, e con il passare del tempo iniziamo a limitare il numero delle volte ed iniziano a sorgere una serie di problemi che sembrano improrogabili e ci costringono a saltare o rinviare la nostra seduta di allenamento. Rimanere motivati una volta che l’entusiasmo iniziale se ne è andato è quindi il principale segreto per non perdere costanza e passione verso il fitness. La mente è la chiave del successo, quasi impossibile mantenere la giusta motivazione senza un adeguato cambiamento nell’atteggiamento mentale. È quindi consigliabile circondarsi di persone positive, che condividano il nostro percorso, cosi come avere obiettivi sia a breve che a lunga scadenza, cosi da monitorare i vari step e compiacersi di come siano rispettati. Facile e naturale allenarsi quando si è convinti e determinati, la differenza sta nella forza mentale che si ha quando non ‘cediamo’ nei momenti di sconforto, quando alzarsi dal divano per allenarsi sembra una missione impossibile. Una mano arriva anche dalla rete. Grazie ad internet infatti esiste oggi la possibilità di condividere il proprio interesse per lo sport e l’alimentazione sana con grandi comunità di persone. È possibile trovare (su YouTube o Instagram) motivazioni e stimoli per allenarsi nelle storie di molti altri che documentano i loro allenamenti, la loro alimentazione, i loro successi e fallimenti. Basta crederci: sono numerosi i modi per non arrendersi e vincere la nostra battaglia con la motivazione.



BENESSERE

COSMESI MASCHILE IN AUMENTO Consigli, trattamenti e trucchi di bellezza per l’uomo Negli anni passati, i prodotti cosmetici per l’uomo erano gli stessi di quelli impiegati dalle donne ma rivestiti di un packaging ‘maschile’. Il settore della cosmesi ha visto, negli ultimi anni, un aumento notevole delle proprie linee, per offrire un prodotto sempre più adeguato alle diverse esigenze dei clienti.

Per quanto riguarda i prodotti per la rasatura, abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad un’enorme evoluzione che ha portato le aziende cosmetiche allo sviluppo di formulazioni specifiche per tutti i tipi di pelle, molto innovative dal punto di vista tecnologico ed estremamente ricche in ingredienti funzionali.

La domanda di prodotti cosmetici maschili, studiati ad hoc per le esigenze della pelle dell’uomo, ha subìto nel tempo un incremento e l’uomo ha riservato un’attenzione sempre maggiore al proprio aspetto fisico.

Le parole d’ordine sono proteggere e idratare, quindi il consiglio che diamo è quello di optare sempre per prodotti delicati e lenitivi. I prodotti più aggressivi rimuovono i lipidi presenti nella pelle, che è già abbastanza stressata dalla lametta. Ricordiamo inoltre, che le creme idratanti e, in generale, tutti i prodotti anti-età maschili, devono avere una texture più leggera. Questo perché una pelle, resa sensibile dalla rasatura, potrebbe non tollerare prodotti più grassi e ricchi di principi attivi.

In fondo, a tutti vien voglia di ingannare i segni del tempo. Di recente, a fronte del cresciuto interesse da parte dell’uomo nel mantenere la propria pelle sana e tonica, sono stati sviluppati trattamenti specifici che tengono conto sia delle caratteristiche genere-specifiche delle cute, sia delle variazioni individuali. L’intuizione è stata giusta poiché il consumo di prodotti cosmetici da parte degli uomini è cresciuto in modo esponenziale, segno di un cambiamento importante del costume sociale. Sugli scaffali è ora possibile trovare un vasta gamma di trattamenti specifici “per lui”, sia nell’ ambito della detersione, sia dello skin-care, con cosmetici ad azione restitutiva, idratante, antiageing con un packaging personalizzato, dalla consistenza preferibilmente fluida e dalla sensorialità molto ricercata. Poiché la cute maschile è tendenzialmente grassa o mista, i cosmetici destinati all’uomo hanno la peculiarità di assorbirsi rapidamente senza lasciare effetto lucido o residui, sono di facile applicazione e spesso multifunzionali. I detergenti, invece, hanno caratteristiche di delicatezza e profumazioni fresche. Un considerevole successo hanno avuto, nell’ambito della cosmetologia maschile, prodotti che agiscono sulle adiposità, ad azione drenante, rassodante e snellente. 3 2

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I claim promuovono prodotti atti a svolgere un’azione idratante, rinfrescante, energizzante, antiossidante, protettiva, astringente, nutriente, antiage, ristrutturante. Le sostanze più usate, in genere, quindi sono: bisabololo, acido ialuronico, mentolo, ceramidi, burro di karité, caffeina, allantona, escina, vitamine e sali minerali. Tra i minerali più utilizzati infine, il silicio che aumenta la capacità della pelle di legare l’acqua e aiuta a costruire il tessuto connettivo e a far crescere capelli e unghie. Altri sono usati in associazione veicolati con gluconato. Tra tutti, zinco, rame, magnesio, calcio, manganese e ferro. Il tempo in cui l’uomo non si preoccupava minimamente dell’invecchiamento e dei cosiddetti cedimenti strutturali è passato. Creme e cremine adesso sembrano averlo conquistato e le tendenze di oggi parlano di un uomo dalla barba fluente ma tutt’altro che incolta, maniacalmente al lavoro sul proprio aspetto fisico e impegnato ad arginare l’assedio dei segni del tempo. La parola cosmesi dunque va sempre più a braccetto con la parola ‘uomo’...



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PHUBBING: COS’E’ E PERCHE’ FA MALE AI RAPPORTI SOCIALI “È vero che la mia mamma è a casa ma sta sempre al computer e io mi sento lo stesso sola” (M., 8 anni)

Viviamo, oggi, in un mondo in cui lo schermo di un computer o di uno smartphone sostituisce la bellezza del guardarsi negli occhi e godere del volto di chi ci parla. La diffusione di dispositivi tecnologici per comunicare sta modificando in modo radicale il modo in cui ci comportiamo e ci relazioniamo agli altri. Digitiamo ovunque e spesso, se siamo soli o in compagnia, durante il lavoro o una cena romantica. Lo smartphone è sempre nelle nostre mani e determina il flusso della nostra attenzione al mondo. Questo fenomeno prende il nome di Phubbing, un termine anglosassone che coniuga il vocabolo phone con il termine snobbing e definisce proprio quel fenomeno attraverso il quale le “cyber” relazioni sostituiscono piano piano quelle vis a vis. Proprio per questo motivo è possibile considerare il fenomeno, sempre più dilagante, come una nuova forma di trascuratezza poiché l’immergersi dentro lo schermo riduce il contatto visivo e fisico e porta a una vera e propria disattenzione ai bisogni dell’altro fino a giungere, nei casi più gravi, a una totale mancanza di partecipazione emotiva ed empatica. L’allarme viene confermato dagli studi scientifici: sono sempre più in aumento le nuove dipendenze dagli strumenti di comunicazione e dalla rete e questo fenomeno comporta una conseguente crescita dell’isolamento nel mondo reale per la prevalenza del mondo virtuale anche nelle relazioni di coppia, in quelle familiari o professionali. Ma cosa può accadere ai figli con genitori pubbher? Le cure che i bambini ricevono dai loro genitori nei primi anni di vita determina il loro equilibrio emotivo, relazionale e sociale. 3 4

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Affinché il figlio possa acquisire un senso di identità positivo, autostima e controllo ambientale è necessario che il genitore incoraggi i comportamenti positivi del bambino fornendo, quindi, attenzione e accudimento, che stimoli e incrementi il contatto sociale e che fornisca un modello di comportamento. Appare chiaro come questa relazione getti le basi per lo sviluppo della personalità del bambino. Se il genitore si mostra disinteressato, trascurante e assente, il figlio non può far altro che apprendere di essere incapace, non meritevole d’amore e che il mondo è ostile. Appare chiaro dunque come la disattenzione dei genitori causata dallo smartphone possa rappresentare forti difficoltà per lo sviluppo del figlio. A conferma di ciò, uno studio pubblicato su Pediatric Research afferma che la relazione genitoriale con adulti che trascorrono molto tempo al cellulare non migliora e porterà i bambini a manifestare comportamenti irrequieti e a diventare irritabili proprio perché necessitano dell’attenzione degli adulti di riferimento. Bisogna precisare che la tecnologia fornisce importanti strumenti relazionali e culturali, ma occorre controllarne la sua fruizione attraverso regole che ci si potrebbe imporre. È utile, però, che il tempo dedicato allo smartphone non sia tempo sottratto alle relazioni nel mondo reale, fatte di scambi emotivi ma anche fisici e affettivi, di condivisione. È importante ritrovare spazi e modi di interazione e giochi classici, soprattutto nell’interazione genitori-figli, coinvolgendo anche altri bambini insieme ai loro genitori per creare uno spazio di scambio autentico. Dott.ssa Marika Micalizzi · Psicologa Dott.ssa Maura Placanica · Psicologa Specialiste Mente&Relazioni


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SOCIAL–MANIA:

GENITORI A RISCHIO DIPENDENZA Quando mamma e papà superano i figli

di Pasquale Romano – Il rischio derivante dall’abuso di smartphone e social network per bambini e adolescenti è stato lungamente dibattuto, sviscerato, analizzato. La generazione dei nativi digitali ha un rapporto naturale e intenso con le nuove tecnologie sin dai primi anni di vita, ma cosa dire dell’uso che ne fanno i genitori? Si crea cosi una sorta di ‘competizione’ interna, con famiglie intere che così passano sempre più tempo davanti a uno schermo e meno a parlarsi. I genitori devono capire che stare troppo al cellulare davanti ai figli, non solo li fa sentire trascurati, ma dà loro anche un cattivo esempio. I bambini infatti iniziano a chiedere fin da piccoli di avere un proprio telefonino e quando ce l’hanno non si staccano mai. Anche se è sempre più complicato limitare l’utilizzo degli smartphone, i genitori se vogliono essere coerenti e convincenti nelle loro critiche ai figli, non possono essere poi i primi a ‘perdersi’ tra schermi e tastiere. Siamo la prima generazione di genitori con accesso 24 ore su 24 a telefonate, mail, internet, e altro ancora, sempre a disposizione nelle nostre tasche o borse. E questo mondo perennemente connesso è difficile da gestire, ma dobbiamo ricordarci che spesso il mondo digitale può attendere. I genitori di oggi, il più delle volte, quando sono con i loro bambini si lasciano distrarre facilmente dagli smartphone.

È questo quello che sembrano dire quando rompono il contatto visivo con i figli per controllare una notifica appena giunta sul cellulare, o quando approfittano di ogni momento di distrazione del piccolo per leggere post su Facebook. I genitori sono presenti fisicamente, ma la loro attenzione è altrove. Si perdono cosi momenti fondamentali di interazione tra genitori e figli, fasi imprescindibili sia per consolidare il rapporto familiare, sia per seguire e accompagnare con la giusta attenzione la crescita dei figli. L’assenza di tale rapporto contribuisce ad aumentare comportamenti problematici ed emozioni negative nel bambino, come appunto capricci, lamentele eccessive e insoddisfazione. Rifugiarsi nei cellulari, invece di essere una soluzione, contribuisce al problema ed alimenterebbe un circolo vizioso. Le soluzioni per evitare questi problemi sono semplici. Ritrovare spazi e tempo per l’interazione, il dialogo, giocare con i propri figli o seguirli da vicino mentre giocano con amici. È giusto non demonizzare l’uso di smartphone e social network, oramai entrati a pieno titolo nella vita di ognuno, ma allo stesso tempo è importante non trascurare le nostre origini, le abitudini di tutti gli esseri umani sino alla fase pre-digitale. E ricordarsi che prima di cellulari e internet, bisogna dare priorità ai rapporti interpersonali, specie se legati alla crescita e l’educazione dei figli.

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SPORT

DIFFERENZA TRA TREKKING E NORDIC WALKING In viaggio tra i sentieri dell’Aspromonte

Qualcuno lo definisce uno spasmo, una contrattura geologica, un sussulto al centro del Mediterraneo. Di fatto è una montagna, enorme. Amata dai calabresi ed in particolare dai reggini. Una montagna irrequieta ed aspra. Parliamo dell’Aspromonte, dal latino ‘aspera montis’, l’asperità della montagna. Un monte in cui non c’è un’unica vetta che spicca ma un sistema montuoso articolato e complesso che offre mille percorsi e tragitti, ideale per gli sportivi e gli amanti del trekking e del nordic walking. Praticare escursionismo in Aspromonte vuol dire attraversare il tempo, lasciare alle spalle la civiltà per tornare alle origini a contatto diretto con la natura. In questa terra, fatta di paesaggi unici e tradizioni millenarie, è possibile praticare il nordic walking o semplicemente camminare per chilometri e chilometri senza mai stancarsi, alimentati dal fascino e dall’incredibile varietà di fauna e flora offerti da madre natura. Ma quali sono le differenza tra trekking e nordic walking? Il trekking (escursionismo) è un’attività motoria basata sul camminare lentamente, a piedi, da soli o in gruppo, con una guida o senza, in un determinato territorio a scopo di studio e semplicemente svago e relax. È una sana attività che porterà l`escursionista ad esplorare il posto. È doveroso sottolineare però come il Trekking e l’escursionismo differiscono tra loro per la tempistica dei percorsi. L`escursionismo prevede camminate a carattere giornaliero, anche in notturna ma con rientro in un giorno, mentre il trekking potrebbe essere un itinerario lungo giorni, con bivacco di notte e soste presso rifugi, caselli forestali, ostelli ecc.. Il trekking è chiaramente più difficoltoso e lungo ma sicuramente più emozionante. Per entrambi però vale la regola di camminare lentamente, scarponi e zaino in spalla, per sentieri, sterrate, mulattiere, praterie, oltrepassando boschi, torrenti, serri rocciosi 3 6

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e canyon in differenti stagioni e con tutti gli elementi climatici possibili, anche quelli meno desiderati come pioggia e vento. Il nordic walking invece è una vera e propria attività di fitness. Sembra sia nata ad opera di atleti di sci di fondo finlandesi che nel periodo estivo, in mancanza della neve, svolgevano gli allenamenti con tanto di spinta sui bastoncini emulando l`attività dello sci di fondo invernale. È possibile praticarlo ovunque, su strade asfaltate o sterrate o sentieri. L’importante è non superare la pendenza di 7/8 gradi e avere un terreno abbastanza omogeneo. Oggi questa attività, ha sviluppato una precisa tecnica, che va dalla posizione del busto, eretto senza zaini, alla spinta in avanti tramite le braccia in sincro con i piedi ed il loro sistema di appoggio. Una forma di dinamismo che riesce a coinvolgere quasi tutti i muscoli del corpo portando beneficio fisico e mentale. Per praticare il nordic walking è necessario possedere i tipici bastoncini, veri e propri prolungamenti degli arti che grazie al guantino in dotazione offrono la possibilità di aprire e chiudere le mani ad ogni spinta. Trekking e nordic walking consentono entrambi di stare a contatto con la natura. Tutto ciò non può che influire positivamente sul nostro organismo grazie alla sensazione di quiete, serenità, fame di vedere e sapere, senza preoccuparsi di raggiungere la meta. Avere una montagna così varia, invidiata per le sue caratteristiche dagli sportivi di tutto il mondo, non può che rappresentare una fortuna da sfruttare sempre, tutto l’anno. L’Aspromonte si presta a queste due attività mostrando le proprie bellezze in tutti i periodi dell’anno. Un fazzoletto di terra, di natura quasi primordiale che nasconde angoli stupendi.


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#InCittà

AL VIA LE TARIFFE AGEVOLATE PER I REGGINI CHE SI RECANO IN SICILIA PER MOTIVI DI SALUTE di Federica Geria - Il “grido di dolore” di moltissimi reggini è stato finalmente ascoltato. Sono centinaia, purtroppo, i cittadini di Reggio Calabria che patiscono la sofferenza di dover attraversare lo Stretto per potersi curare e accedere alle varie terapie mediche. Un grido disperato quello di chi già lotta contro la malattia e si ritrova anche a dover affrontare spese di trasporto eccessive, accettando il fatto che le tariffe ridotte siano state soppresse. “Vado in ospedale e pago il traghetto come un turista. Condividete se ritenete ingiusta la sospensione dei biglietti a prezzo ridotto per pazienti affetti da gravi patologie”. Recitava così la reggina Menia Cutrupi (affetta da sclerosi multipla) in un video denuncia pubblicato quasi un anno fa su Facebook, che in poco tempo ha raggiungo circa 50.000 visualizzazioni.

“Grazie alle condivisioni che quel video ha scatenato – racconta Menia - e grazie all’impegno della Commissione Pari Opportunità, siamo riusciti ad avere il biglietto ad un prezzo ragionevole, per un malato che si ritrova a dover traghettare con la macchina, per poi affrontare terapie e tanto altro. In questo caso ho avuto la possibilità di toccare con mano quanto i social network e la viralità che essi innescano, siano davvero importanti per risolvere problemi e migliorare la vita degli altri. Un ringraziamento va a tutte le persone che sinergicamente hanno permesso tutto ciò. Andiamo avanti così e portiamo alti i nostri diritti”. La convenzione stipulata è valida per le seguenti patologie: cure oncologiche e riabilitative, visite oncologiche, nefrodialisi con calendario di trattamento definito, neuropsichiatria infantile, disturbi dello spettro autistico, pediatria e neuro-riabilitazione.

Dopo numerosissime segnalazioni, anche a seguito del video in questione, si è finalmente raggiunto un obiettivo.

Agli utenti idonei verrà dunque concesso un titolo di viaggio a tariffa scontata di 15€ A/R con i mezzi di Bluferries, a fronte dei soliti 33€. La tariffa è inoltre valida anche per i biglietti A/R 3 gg., A/R 30 gg. e A/R 60 gg.

È stato infatti sottoscritto, nel mese di luglio 2018, un importante protocollo d’intesa che consente ai cittadini dell’area Metropolitana di Reggio Calabria, che usufruiscono di prestazioni sanitarie presso le strutture pubbliche presenti in Sicilia, l’erogazione del titolo di viaggio a tariffa scontata, sui mezzi di Bluferries S.r.L.

Nonostante la soddisfazione per il traguardo raggiungo, l’auspicio del nostro primo Cittadino è quello che questo protocollo duri il meno possibile, perché ciò vorrebbe dire un ritorno dei reggini nelle nostre strutture sanitarie. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.bluferries.it

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WIG HOUSE

LA CASA DELLA PARRUCCA

visita il nuovo sito: www.wighouse.it Pubbliredazionale - Wig House è il centro parrucche di Reggio Calabria, nato con lo scopo di fornire una soluzione ai problemi estetici e psicologici, causati dalla perdita dei capelli. Nel nostro punto vendita potrete provare senza impegno, in un ambiente confortevole e riservato, il vasto assortimento di modelli, seguiti e consigliati nell’acquisto da un personale preparato e completamente disponibile. Le nostre parrucche, in capelli naturali e sintetici, vengono realizzate con le più avanzate tecniche di lavorazione garantendo, oltre ad una perfetta traspirazione, anche risultati estetici eccellenti. Tutti i nostri articoli sono realizzati con materiali anallergici certificati, conformi alle normative CE e considerati dispositivi medici. I nostri modelli sono ideati per non irritare la pelle e garantire una sensazione di benessere e comfort. Adatti per affrontare un trattamento chemioterapico o un caso di alopecia di qualsiasi natura.

Da Wig House troverete anche soluzioni alternative e integrative alla parrucca. Abbiamo a disposizioni i migliori turbanti per chemioterapia presenti sul mercato, realizzati con tessuti naturali come il cotone, la seta e la fibra di bambù. I nostri prodotti sono ovviamente perfetti anche per chi vuole semplicemente cambiare look o trovare un’acconciatura particolare per un’occasione. Parrucche, infoltitori graduali, code posticce, toupet, clip extensions. La giusta soluzione per ogni esigenza! Wig House si trova in via Paolo Pellicano, 1 a Reggio Calabria. Venite a trovarci dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il Sabato solo di mattina, su appuntamento. Per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento, non esitate a contattarci allo 0965.28830 o all’indirizzo wighouse@hotmail.it | Visita il sito www.wighouse.it

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