VIVI BENE - Numero 5 - 2017

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INFORMATORE COSMETICO QUALIFICATO

Nuova figura professionale in farmacia

VIVI BENE · Trimestrale di salute e benessere · Testata registrata al Tribunale di Reggio Calabria n. 4/2016 · Anno II - Giugno 2017

INTEGRATORI E RIMEDI NATURALI

PER STIMOLARE L’ABBRONZATURA ENDOMETRIOSI SVOLTA DOPO OLTRE 15 ANNI Margherita Iellamo: “Bene così ma l’inserimento nei LEA non basta”

MINDFUL EATING Un nuovo metodo per entrare in contatto col proprio corpo

IL SINDACO DI SCILLA:

“Sarà l’estate più bella degli ultimi 40 anni”

COSA MANGIARE SOTTO L’OMBRELLONE! I consigli della nustrizionista


SOMMARIO 4

#InFarmacia

INFORMATORE COSMETICO QUALIFICATO NUOVA FIGURA PROFESSIONALE IN FARMACIA SALUTE

6 VENE VARICOSE. PAROLA ALLO SPECIALISTA ························································································································ 8 SUDORAZIONE ECCESSIVA? I CONSIGLI PER COMBATTERE L’IPEROIDROSI ························································································································ 10 PREVENZIONE CON LA MEDICINA ANTI-AGING ························································································································ 12 INTEGRATORI E RIMEDI NATURALI PER STIMOLARE L’ABBRONZATURA ························································································································ 14 ENDOMETRIOSI, SVOLTA DOPO OLTRE 15 ANNI MARGHERITA IELLAMO: “BENE COSÌ, MA L’INSERIMENTO NEI LEA NON BASTA”

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16 FARMACI ORFANI: COSA SONO E PERCHÉ VENGONO CHIAMATI COSÌ ························································································································ 18 ZOOM SUL PAZIENTE CON MALATTIA RENALE. A REGGIO CALABRIA LA GIORNATA DI STUDIO PROMOSSA DALL’ORDINE DEI MEDICI

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20 LA PSORIASI: CURE, RIMEDI E MITI DA SFATARE ························································································································ 22 L’ASSUNZIONE CONSAPEVOLE DEI FARMACI E LA GUIDA DELL’AUTO 24

L’INTERVISTA

IL REGISTA REGGINO FABIO MOLLO E IL SUCCESSO DE ‘IL PADRE D’ITALIA’: “UNA SCOMMESSA VINTA GRAZIE ANCHE ALLA CALABRIA” ALIMENTAZIONE

26 PANCIA GONFIA: CAUSE E RIMEDI PER ELIMINARLA ························································································································ 28 MINDFUL EATING: UN NUOVO METODO PER ENTRARE IN CONTATTO COL PROPRIO CORPO ························································································································ 30 LE RICETTE DI ANTONIO BATTAGLIA - EXECUTIVE CHEF ························································································································ 32 COSA MANGIARE SOTTO L’OMBRELLONE. I CONSIGLI DELLA NUSTRIZIONISTA BENESSERE

34 COSMESI, UN RITO QUOTIDIANO ························································································································ 36 TERME IN CALABRIA. RICCO PATRIMONIO TRA BENESSERE E CULTURA 38

SPORT

PUNTA PELLARO, SPOT INVIDIATO DA TUTTI... TRA GIGLI DI MARE, SOLE E VENTO (TUTTO L’ANNO) #InCittà

40 IL SINDACO DI SCILLA: “SARÀ L’ESTATE PIÙ BELLA DEGLI ULTIMI 40 ANNI” ························································································································ 42 PARCO AVVENTURA DI FORGE. NUOVA ATTRATTIVA CHE ARRICCHISCE IL PATRIMONIO NATURALISTICO DELLA MONTAGNA REGGINA

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ECOLANDIA, LUOGO DI STORIA, CULTURA E TRADIZIONE. IL PRESIDENTE MILASI: “QUEST’ESTATE CI PRESENTIAMO CON UNA VESTE DEL TUTTO NUOVA...”

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VIVIBENE

SPAZIOTEATRO. GAETANO TRAMONTANA: “IL TEATRO? ESPERIENZA FORMATIVA E SOCIALIZZANTE, PRIMA ANCORA CHE ARTISTICA”


EDITORIALE

SIATE SEMPRE POSITIVI, SORRIDENTI E SOLIDALI! VIVI BENE Trimestrale di salute e benessere Testata registrata al Tribunale di Reggio Calabria n. 4/2016 Anno II - Giugno 2017 Editore Farmacia Fata Morgana dei Dottori Elvira Caridi e Mario Pulitanò Caridi s.n.c. Via Osanna, 15 · 89127 Reggio Calabria www.farmaciafatamorgana.it Direttore Responsabile Vincenzo Comi Farmacia Fata Morgana Hanno collaborato: Dott.ssa Giovanna Barillà Dott. Mario Pulitanò Caridi Dott.ssa Consuelo Ieracitano Dott.ssa Mària Ribera Dott.ssa Annamaria Russo Dott.ssa Antonella Siciliano Contributi di: Vincenzo Comi Federica Geria Pasquale Romano Daniela Romeo Dott. Antonino Cormaci Dott. Giacomo Idone Dott.ssa Maria Celeste Paviglianiti Dott.ssa Maura Placanica Grafica KGMarketing · www.kgmarketing.it Pubblicità KGMarketing direzionekgmarketing@gmail.com 347.0942756 Distribuzione esterna Agenzia Publiworld

di Mario Pulitanò Caridi

Non mi abituerò mai a questa asincronia tra il momento in cui scrivo e quello in cui leggerete il testo. È Pasqua, e tra impegni di lavoro e preparativi festivi, eccomi qui, seduto per darvi nuovamente il benvenuto, attraverso il mio consueto editoriale di Vivi Bene, l’unica rivista che riceve il consenso dei propri lettori non attraverso lettere, mail o telefonate ma direttamente qui in Farmacia. Il mio sogno si è realizzato! Sono infatti sempre più numerosi i lettori di Vivi Bene che vengono in Farmacia esclusivamente per ritirare il nuovo numero della rivista. Nel momento in cui sfoglierete Vivi Bene, Pasqua è passata ma nulla impedisce di mantenere sempre vivo, lo spirito di servizio e disponibilità che in queste giornate trova motivazioni rinnovate dal clima festivo. Può essere Pasqua ogni giorno! Basterebbe essere sempre sorridenti, positivi e solidali per rendere migliori le nostre giornate. Cerchiamo, sin dalla nascita della nostra rivista, di trasmettervi notizie che possano rendere le vostre giornate più serene.

In questo nuovo numero abbiamo una sorpresa. L’ennesima. Abbiamo deciso di occuparci meglio della vostra bellezza. Lo faremo, come al solito, a modo nostro. Attraverso un nuovo spazio esclusivamente dedicato alla consulenza per la cura del viso, dei capelli e del corpo, con la presenza di una specialista a vostra completa disposizione. Come al solito il nostro primo obiettivo non è vendere prodotti, ma decidere, anche in questo settore, cosa vi è veramente utile. Ci piace rendere le vostre scelte sempre più consapevoli ed informate, anche nel settore cosmetico ed essere il più possibile selettivi nell’individuare la soluzione migliore e non soltanto quella più pubblicizzata o più economica. Le sorprese in Farmacia continuano, le ultime sono state un successo: dalla convenzione con il Cinema Aurora all’iniziativa che ha dato a tanti di voi la possibilità di assistere alle ultime partite allo stadio “Granillo” della Reggina. È proprio vero, Pasqua è tutto l’anno e come avete visto, anche senza uovo, le sorprese non mancano mai. Speriamo di sorprendervi ancora una volta nella lettura di questo nuovo numero di Vivi Bene, fresco di stampa. Buona lettura! Buona estate!

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#InFarmacia

INFORMATORE COSMETICO QUALIFICATO Nuova figura professionale in farmacia

di Daniela Romeo - Lo staff della farmacia Fata Morgana si arricchisce con una nuova figura professionale, ossia l’ICQ (Informatore Cosmetico Qualificato). Si tratta di Mària Ribera che, a seguito delle competenze acquisite nell’ambito dello specifico percorso formativo ICQ erogato dall’Università di Ferrara, è oggi responsabile del nuovo reparto dermocosmetico inaugurato lo scorso 29 aprile con una partecipazione che ha largamente superato le aspettative. Il reparto, che propone cosmetici e prodotti dermocosmetici di comprovata qualità e che si arricchirà nel tempo di referenze sempre nuove, mette quindi a disposizione della propria clientela un’operatrice specializzata in grado di accogliere e rispondere alle specifiche richieste sui diversi prodotti da usare per la cura della persona o degli inestetismi, consigliare i trattamenti più adatti a ciascun consumatore, garantire il conforto di un parere competente e fornire chiarimenti sull’efficacia di componenti ed ingredienti in etichetta. Le competenze scientifiche, culturali e di marketing dell’ICQ sono tali da permettere al consumatore di ogni età di scoprire e appro4

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fondire il proprio fabbisogno dermocosmetico reale e di sensibilizzarlo verso una scelta consapevole del prodotto o trattamento più efficace per le proprie esigenze, favorendo una relazione di fiducia che possa durare nel tempo. Non essendo tale operatore paragonabile al promoter di un’azienda cosmetica, il suo consiglio è assolutamente obiettivo e disinteressato e la sua professionalità è a disposizione di chiunque entri in farmacia per scegliere il prodotto più idoneo alle proprie ed esclusive esigenze estetiche e di benessere. Per chi lo desiderasse, è possibile richiedere anche una consulenza personalizzata su appuntamento telefonando o recandosi in farmacia.

R ESTA AGG I O R NATO Consulta la nostra pagina Facebook o il sito web www.farmaciafatamorgana.it per tutte le novità del reparto dermocosmetico!


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SALUTE

VENE VARICOSE PA R O L A A L L O S P E C I A L I S TA

Le varici, o vene varicose, sono dilatazioni, più o meno visibili, che interessano soprattutto le vene degli arti inferiori; esse sono dovute al rallentamento del flusso sanguigno dalla periferia (gambe) verso il centro (cuore). Presentano una diffusione sulla popolazione adulta, nei paesi occidentali, di circa l’1% negli uomini e oltre il 6% nelle donne; percentuali che tendono ad aumentare notevolmente nell’età avanzata. Le vene varicose, se non curate, evolvono spesso, in modo lento ma irreversibile, in insufficienza venosa cronica. Nello stato iniziale si presentano con pochi sintomi, quali dolore e pesantezza alle gambe, specialmente di sera, che scompaiono spontaneamente con il riposo; sulla cute non ci sono vere e proprie dilatazioni, ma solamente qualche capillare. Negli stadi più avanzati il dolore sorge dopo la deambulazione soprattutto all’arresto della marcia.

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Non vi sono più capillari ma dilatazioni vere e proprie, compaiono anche edemi (rigonfiamenti alle caviglie), crampi e, nelle fasi molto avanzate, anche ulcere alle gambe. Più che la cura è molto importante la prevenzione. Come sottolineato in precedenza il sesso femminile è molto più colpito rispetto a quello maschile, per questioni ormonali. Vi è anche una notevole componente ereditaria. Per prevenire tale fastidio, bisogna controllare alcune abitudini di vita: il fumo, l’alcool, il sovrappeso, la sedentarietà, l’uso di anticoncezionali, gli indumenti aderenti, i tacchi alti, il rimanere in piedi per molte ore e i lunghi percorsi in auto. Alla comparsa dei sintomi precedentemente descritti è consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia o, preferibilmente, ad un angiologo che, con l’osservazione e la palpazione della cute delle gambe, o con un semplice esame esente da complicazioni (esame doppler), farà la diagnosi della malattia.


La terapia può essere farmacologica, chirurgica o fisica. Senza scendere in particolari descrittivi riguardanti le terapie farmacologica e chirurgica (Stripping, molto meno complicata di quanto si creda) diamo alcuni consigli tecnici di ordine fisico: le calze elastiche o le bende elastiche a pressione scalare (più strette alla caviglia, meno strette verso la coscia) aiutano il sangue venoso nel suo percorso dal piede verso il cuore.

evidenti in mancanza di tessuto adiposo, in corso di attività e negli arti più interessati alla sollecitazione sportiva (gli arti inferiori nei maratoneti e nei ciclisti e gli arti superiori nei ginnasti, nei canottieri, nei tennisti, ecc.) In genere si tende a sottovalutare il problema delle varici nello sportivo, in quanto una sintomatologia da insufficienza venosa può comparire dopo un lasso di tempo più o meno lungo dalla sospensione dell’attività agonistica. I primi sintomi sono rappresentati da un senso di tensione, pesantezza alle gambe, sindrome delle “gambe stanche”, gonfiore malleolare, crampi notturni, ecc. Le discipline sportive in cui è maggiore l’incidenza della patologia venosa sono quelle cosiddette di potenza, dove improvvise contrazioni muscolari associate alle necessità di mantenere uno stato di tensione elevata per lunghi tempi, determinano un ostacolo al deflusso venoso per aumento della pressione intratoracica ed addominale. Al contrario ci sono sport che favoriscono il ritorno venoso e sono quelli caratterizzati da contrazioni che coinvolgono ampie masse muscolari in modo armonico e per tempi regolari (sollevamento pesi, lotta e lanci). Chi pratica queste attività diventa candidato alla malattia venosa.

Per le giovanissime alle quali danno tremendamente fastidio le piccole venuzze alle gambe (le teleangectasie), c’è un rimedio, almeno dal punto di vista estetico, la scleroterapia: si inietta, con un sottilissimo ago, nella venuzza una sostanza che la chiude e la fa scomparire. Sono positive le lunghe camminate, il nuoto, e, per chi ama il mare, le passeggiate con le gambe immerse nell’acqua. Non è raro osservare in soggetti praticanti attività sportiva, agonisti e non, la presenza di varici che possono essere anche asintomatiche. Questo fenomeno è in costante aumento a causa del crescente numero di persone che si dedicano ad attività sportive. Come si presentano le varici nello sportivo? Si tratta di vene di un diametro superiore alla norma, che hanno decorso più o meno tortuoso, ma che possono essere perfettamente funzionanti: è chiaro che le vene appaiono maggiormente

Col crescere della mobilità motoristica la predisposizione alle vene varicose si è accentuata. Infatti, nel caso di lunghi tragitti in auto (o in moto), effettuati per sport o per diporto, si evidenzia - sia per le donne che per gli uomini – la negatività dell’immobilismo muscolare che non consente ottimali flussi venosi. Pertanto, è sempre consigliata una attenta valutazione flebologica, sia clinica che strumentale, (e non solo per gli sportivi!) al fine di evitare che una irregolarità dei flussi ematici si trasformi, col passare del tempo, in una situazione di patologia varicosa conclamata. Dott. Giacomo IDONE Angiologo

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SALUTE

SUDORAZIONE ECCESSIVA? I CONSIGLI PER COMBATTERE L’IPEROIDROSI

di Vincenzo Comi - È un’iperfunzione del sistema nervoso simpatico che regola la sudorazione. D’estate si sa, si suda. Una eccessiva sudorazione però può generare imbarazzo e fastidio con conseguente cattivo odore. A volte può rovinare l’intera giornata creando problemi ai propri colleghi, amici o ai propri compagni. Nella maggior parte dei casi di sudorazione eccessiva la causa è da ricercare nell’iperidrosi, ovvero una condizione medica caratterizzata da intensa ed eccessiva sudorazione che prescinde dalla temperatura esterna, dall’emotività o dall’attività motoria, ma che è assolutamente trattabile. Gli specialisti distinguono l’iperidrosi primaria da quella secondaria. La maggior parte degli individui che soffrono di iperidrosi è colpita dalla forma primaria, di cui non si conoscono ancora le cause, anche se alcuni studi scientifici parlano di una probabile ereditarietà, il che sta portando gli scienziati a concentrare l’attenzione sui geni e sul DNA per poter mettere a punto farmaci specifici. Della condizione di iperidrosi primaria si sa solo che le ghiandole sudoripare sono iperattive e si concentrano in alcuni punti specifici (fronte, mani, piedi, ascelle). Nell’iperidrosi primaria l’ansia e l’emotività non sono una causa diretta, ma possono peggiorare la situazione in quanto la psiche contribuisce a sollecitare ulteriormente il sistema nervoso simpatico. Quando si parla di iperidrosi secondaria si fa invece riferimento ad una sudorazione eccessiva provocata da problematiche ben note: 8

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gravidanza, menopausa, diabete, ipertiroidismo, obesità, artrite reumatoide, malattie cardiovascolari, gotta, infezioni. Combattere la sudorazione eccessiva è possibile. Ci sono alcuni rimedi naturali come il consumo di meno caffeina, che stimola il sistema nervoso centrale e attiva le ghiandole sudoripare. Prima regola quindi, non eccedere col caffè. Non esagerare con i cibi piccanti. È infatti presente una sostanza chimica, la capsaicina, una delle cause di una sudorazione eccessiva. Utilizzare il deodorante giusto è un altro rimedio all’eccessiva sudorazione. Chi soffre di sudorazione eccessiva non potrà accontentarsi di un deodorante normale ma dovrà utilizzare quelli che contengono sali di alluminio, che intervengono sulle ghiandole sudoripare e diminuiscono la quantità di sudore. Il consiglio è quello di utilizzarlo due volte al giorno. Oltre alle ascelle inoltre l’inguine è una delle parti del corpo potenzialmente a rischio. Anche in questo caso è possibile utilizzare sostanze contenenti sali di alluminio. Attenzione infine all’abbigliamento. Vestirti con tessuti freschi e traspiranti, come il cotone o il lino, può aiutare a tenere sotto controllo il sudore. Se questi pochi consigli non bastano potrebbe allora servire la consulenza del medico. Ci sono infatti alcuni rimedi in grado di risolvere il problema di una sudorazione eccessiva, o accertamenti da fare per indagare più a fondo il problema, che solo un medico o anche farmacista può prescrivere o indicare.


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SALUTE

Prevenzione con la

MEDICINA ANTI-AGING di Daniela Romeo - A differenza della medicina tradizionale, essenzialmente curativa in quanto rintraccia e cura una patologia presente, la medicina anti-aging, al pari della medicina preventiva, punta al controllo, gestione e diagnosi precoce della malattia, ad allontanare il rischio o ad invertire il processo che porta alla patologia. Il suo obiettivo è focalizzare sulla qualità della vita della persona e il suo benessere, verso un ‘successful aging’ come si dice, allungando non tanto il tempo della vita quanto quello libero da malattia. Una visione che non ha nulla a che fare con l’età, ma con un’idea di cura di sé e del sé con cui dovremmo crescere, che riconduce all’importanza di essere al centro del nostro progetto di salute per evitare l’insorgenza della malattia. In quest’ottica, la medicina anti-aging non è una novità, ma un ritorno agli antichi concetti propri delle medicine tradizionali cinesi e ayurvedica in particolare, alla visione ippocratica dell’uomo come unione indissolubile mente-corpo; qualcosa che col tempo la medicina convenzionale ha smarrito. Tali concetti fondamentali sono oggi espressi nella moderna Psiconeuroimmunoendocrinologia (PNEI), che identifica le connessioni tra psiche, sistema nervoso, apparato immunitario ed endocrinologico nel formare un network di comunicazioni correlate che contribuiscono al mantenimento della nostra salute. Inoltre oggi, nell’era genomica che permette di conoscere a fondo la propria costituzione, si utilizza la genetica per contrastare o attenuare la manifestazione clinica delle possibili malattie in quanto esaminando i nostri geni (DNA) e usando avanzate tecnologie scientifiche e metodiche cliniche, è possibile identificare precoce1 0

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mente e curare disfunzioni, disordini e malattie legate all’età. I tre fattori che condizionano l’invecchiamento sono il patrimonio genetico, l’ambiente e lo stile di vita. Se ad oggi si può fare molto poco per intervenire sul patrimonio genetico, e qualcosa possiamo fare per migliorare l’impatto ambientale, molto possiamo fare per il nostro stile di vita, soprattutto con una corretta nutrizione, integrazione alimentare, esercizio fisico, bilanciamento ormonale e gestione dello stress. È esclusivamente una nostra responsabilità. Per richiedere informazioni sui test genetici: Associazione Medici Italiani Antiaging (AMIA)

MIGLIORARE LA PROPRIA QUALITÀ DI VITA SIGNIFICA: » Ottimizzazione del peso e della composizione corporea » Correzione di carenze nutrizionali » Disintossicazione » Miglioramento della forza e della resistenza muscolare » Miglioramento della mobilità e flessibilità articolare » Miglioramento delle capacità aerobiche » Correzione della postura e riduzione dei problemi di lombalgia » Miglioramento della capacità cognitiva e delle prestazioni mentali » Regolarizzazione dei processi metabolici » Bilanciamento ormonale » Riduzione dello stress


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SALUTE

INTEGRATORI E RIMEDI NATURALI

PER STIMOLARE L’ABBRONZATURA

Con l’arrivo dell’estate ci piace sfoggiare un colorito dorato, l’invidiabile tintarella, e la vogliamo subito, in breve tempo, rischiando scottature ed eritemi, soprattutto se la pelle non viene protetta e preparata all’esposizione al sole. Il cambiamento di colore della pelle dipende dalla reazione ai raggi solari della melanina, che è responsabile dell’abbronzatura, ma, soprattutto, svolge un’azione protettiva nei confronti dei raggi UV. Se l’organismo produce poca melanina, è bene integrarla o stimolarla, così da velocizzare il processo di abbronzatura e prolungarne gli effetti nel tempo, evitando scottature ed eritemi e rallentando l’invecchiamento cutaneo. Gli integratori disponibili in commercio sono per lo più integratori di vitamine, minerali e amminoacidi, sostanze che sono in grado di aumentare l’abbronzatura naturale ma anche di proteggere la pelle dai danni provocati dai radicali liberi durante l’esposizione solare. Tra le sostanze più utilizzate per l’abbronzatura troviamo i carotenoidi: β- carotene, licopene, luteina, zeaxantina, astaxantina. Il β- carotene è convertito nel nostro organismo in vitamina A, che stimola la sintesi di collagene e di melanina; aiuta a contrastare la comparsa delle rughe e prepara la pelle all’esposizione al sole senza incorrere in rischi e pericoli per la salute. Aiuta, infatti, a prevenire le scottature solari e a scurire la pelle in modo più veloce e omogeneo. Il licopene stimola la rigenerazione del collagene della pelle e favorisce il mantenimento dell’elasticità cutanea. Luteina, zeaxantina e astaxantina sono carotenoidi che riducono gli effetti collaterali delle radiazioni, sia a livello cutaneo sia a livello oculare. Tra le vitamine le più importanti sono le vitamine A, C ed E: hanno un fortissimo potere antiossidante, rendono la pelle più luminosa e compatta. La vitamina C soprattutto è fondamentale per la sintesi del colla1 2

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gene. Insieme alla vitamina E spesso troviamo il selenio, oligoelemento contro l’invecchiamento cutaneo, in quanto combattono radicali liberi e inestetismi cutanei agendo in sinergia. Il selenio possiede un’efficace azione anti-età, supportata dalla sua capacità di stimolare la sintesi del collagene e di conservare l’elasticità dei tessuti. Inoltre protegge dal danno dei radicali liberi che causano un invecchiamento precoce della pelle, soprattutto quando esposta al sole. Altra molecola impiegata negli integratori solari è la L-Tirosina, amminoacido precursore della melanina. Quando la produzione di melanina aumenta, la colorazione della pelle è più uniforme e duratura e si ha una protezione maggiore nei confronti dei raggi UV. Sostanze antiossidanti come flavonoidi, antocianine, acido α- lipoico, coq10 sono importanti perché, oltre ad avere un ruolo decisivo nella difesa cutanea, aumentano la resistenza a esposizioni prolungate, contribuendo a prevenire eritemi e macchie cutanee e a ritardare la formazione di rughe. Il coq10 in associazione alla vitamina C è utile per mantenere la pelle elastica perché protegge collagene ed elastina. Negli integratori la presenza del collagene contribuisce a rendere la pelle compatta e luminosa, in quanto, legandosi all’acqua, aumenta l’idratazione della pelle, facendola apparire liscia e vellutata. Sempre per mantenere una buona idratazione della pelle, in alcuni integratori vengono aggiunti anche ω 3 e 6, indispensabili per il mantenimento del film idrolipidico che protegge e idrata la pelle. Gli integratori solari quindi contengono sostanze funzionali utili per rinforzare le difese della pelle dagli effetti nocivi indotti dai raggi solari e dai radicali liberi, per prevenire il photoaging (invecchiamento cutaneo fotoindotto) e per ridurre eventuali reazioni provocate dall’eccessiva esposizione solare, come eritemi, scottature e comparsa di bolle. Gli integratori solari andrebbero assunti ogni giorno almeno un mese prima rispetto al periodo in cui ci si vorrebbe esporre al sole. È importante tener conto del fatto che questi integratori non vanno intesi come sostituti delle protezioni solari per uso topico, ma vanno sempre usati in associazione in modo da poter sfruttare la loro azione in sinergia.


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SALUTE

ENDOMETRIOSI SVOLTA DOPO OLTRE 15 ANNI Margherita Iellamo: “Bene così, ma l’inserimento nei LEA non basta” di Vincenzo Comi - I numeri parlano chiaro e i dati sono davvero preoccupanti. Si stima infatti che circa 14 milioni di donne in Europa siano affette da endometriosi. Solo in Italia ne colpisce oltre 3 milioni ed è causa del 30-40% dei casi di infertilità femminile. Una patologia cronica e invalidante caratterizzata dalla presenza anomala del tessuto endometriale, in organi quali ovaie, tube, peritoneo, vagina e intestino. L’endometriosi genera sanguinamenti interni, infiammazioni croniche, aderenze, infertilità e dolore rendendo sempre più difficile la gestione della vita quotidiana. Nel mese di marzo, ha avuto luogo a Roma, la quarta Marcia Mondiale dell’Endometriosi conclusasi con un incontro presso il Policlinico Umberto I, al cui tavolo tematico sono stati discussi il trattamento medico-chirurgico della patologia nonché l’ottenimento dell’endometriosi nei nuovi livelli essenziali di assistenza. È stata inserita infatti tra le malattie rientranti nelle prestazioni gratuite dai nuovi Lea. Una malattia dall’impatto personale e sociale alto che condanna la donna ad una vita delineata da enormi sacrifici. Nel recente febbraio 2017 anche il Parlamento Europeo ha approvato inoltre una proposta sulla parità di genere nella salute clinica, evidenziando problematiche e strategie da attuare circa la ricerca, cure, centri specializzati di riferimento, campagne di informazione e tutele economiche-lavorative inerenti la patologia. Sono stati infatti approvati due punti cruciali in ambito di endometriosi quali: aumento dei finanziamenti per promuovere la ricerca sulle cause e possibili cure della patologia e il riconoscimento dell’endometriosi come patologia invalidante. Abbiamo incontrato un’esperta dell’endometriosi, la Responsabile dello Sportello Endometriosi e Dolore Pelvico Cronico dell’Unione Nazionale dei Consumatori Salute e Benessere – Tutela del Malato, Margherita Iellamo. “Da oltre 20 anni cerchiamo di sensibilizzare pediatri, ginecologi e medici di base attraverso incontri e seminari inerenti la patologia. È una malattia multidisciplinare e coinvolge anche altri professionisti come i farmacisti. È in corso uno studio basato sull’elettrochemiluminescenza sul biomarker HE4. Questa glicoproteina denominata Human Epididymis Gene Product permette di effettuare una diagnosi differenziale per il carcinoma ovarico e l’endometriosi. In abbinamento al dosaggio di un altro marca1 4

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tore, il Ca125, l’HE4 non risentendo dell’azione di antibiotici e antinfiammatori, calcola la probabilità di rischio per una donna di andare incontro al carcinoma ovarico. Il cammino da percorrere al fine di raggiungere una diffusione informativa sull’endometriosi a carattere nazionale, ma soprattutto il riconoscimento dell’esistenza di tale problematica nella vita delle donne, è ancora lungo da percorrere. È tangibile però la certezza che le donne di domani potranno finalmente affrontare un mondo che non sia indifferente al loro dolore attraverso provvedimenti concreti e vincolanti”. Chiunque volesse reperire ulteriori informazioni, potrà contattare Margherita Iellamo, responsabile dello sportello Endometriosi e Dolore Pelvico del Centro Difesa del Malato, ubicato presso l’Unione Nazionale Consumatori Calabria. “È molto importante l’informazione nelle scuole – spiega Cristina Scullino – Non sempre i dolori derivanti dal ciclo sono ‘normali’. Quelli molto forti non possono e non devono essere giustificati. Abbiamo incontrato molte ragazze nelle scuole che hanno partecipato con interesse ai nostri incontri. L’arma vincente tuttavia è l’ascolto del medico”. Sette donne su dieci soffrono di questa patologia. Un dato allarmante che non può essere messo da parte né essere sottovalutato. Noi di Vivi Bene continueremo ad informarvi nei prossimi numeri per approfondire una malattia che colpisce moltissime ragazze e giovani donne e di cui molti non conoscono ancora cause, sintomi, diagnosi e terapie. INFO E CONTATTI: Iellamo Margherita - 339.2296855 Unione Nazionale Consumatori P.zza S.Anna · Reggio Calabria Tel. 0965.24793


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SALUTE

FARMACI ORFANI:

COSA SONO E PERCHÉ VENGONO CHIAMATI COSÌ di Mario Pulitanò Caridi - Conoscete già molti farmaci, perché molti di voi vengono in Farmacia proprio per acquistare i classici medicinali. Ne conoscete tanti ma sono sicuro che non conoscete il farmaco che non esiste! Proprio così! Ci sono farmaci conosciuti, efficaci, ma che non esistono in commercio. L’aggettivo che si riconosce a questi farmaci è triste come la realtà che ha generato questa situazione, ovvero i farmaci orfani. Avete letto bene. Esistono i “farmaci orfani”. Essere orfani vuol dire che non ci sono ditte disposte a produrli. Perché non esistono ditte disposte a dedicarsi alla loro produzione? Potreste in buona fede darvi una risposta che faccia risalire questa situazione a motivi seri, ragionevoli. Potreste pensare che è troppo difficile produrli, troppo impegnativo, troppo costoso. Niente di tutto questo! Costano troppo poco e non hanno un mercato talmente ampio da giustificare il “fastidio”, anche economico, di impegnarsi a produrli. Tutto qua.

Vi è però la disponibilità dei farmacisti che preparano nei propri laboratori questi farmaci. Che si tratti di capsule, sciroppi, o creme, il farmacista si premura di fornirsi dei principi attivi indispensabili per la loro preparazione. Spero che tra i lettori ci sia qualche nostro cliente che si riconoscerà in queste parole e questa potrebbe essere l’occasione di conoscere un aspetto sconosciuto. Le motivazioni per cui siamo così disponibili ed attenti a queste richieste sono dettate dal nostro dovere professionale. Questo tipo di attività, è bene precisarlo, non ci offre certo alcun vantaggio economico, ma ce ne offre uno altrettanto gratificante: esservi utili e rimediare non solo ai vostri problemi, ma anche alle logiche del commercio e del denaro. È un lusso quello di poter dedicare così tanto tempo a qualcosa che fa guadagnare così poco.

Ci sono due particolari ancora più sgradevoli. Il primo è che chi trae beneficio da questi farmaci sono spesso i bambini. Il secondo è che si tratta di malattie rare.

Rifletteteci: è logico che una impresa non produca qualcosa che non conviene produrre ma quanto sarebbe bello se un pò tutti ci prendessimo il lusso di non ragionare solo in base al guadagno ma di orientare le nostre scelte anche sulla qualità del nostro lavoro, sul renderci utili, e sul premiare chi merita il nostro apprezzamento non solo per il “prezzo” ma per una qualità che non ha prezzo.

La soluzione dell’industria farmaceutica e delle autorità sanitarie? Nessuna!

Prendiamocelo tutti questo lusso! Ognuno di noi nel suo piccolo se lo può permettere!

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SALUTE

ZOOM SUL PAZIENTE CON MALATTIA RENALE A Reggio Calabria la Giornata di studio promossa dall’Ordine dei Medici

“Il paziente con malattia renale: dalla diagnosi alla terapia nel 2017”, questo il tema di una giornata di studio promossa dall’Ordine dei Medici di Reggio Calabria in collaborazione con il reparto di Nefrologia del Grande Ospedale Metropolitano, guidato dalla dott.ssa Francesca Mallamaci. “Abbiamo voluto organizzare una giornata dedicata al paziente con malattia renale per mettere in contatto i medici che operano sul territorio con gli specialisti qualificati del reparto di nefrologia del nostro ospedale – spiega il dott. Antonino Zema, coordinatore della Commissione formazione ed aggiornamento – L’obiettivo è quello di bloccare, il più possibile, il passaggio dall’insufficienza alla malattia renale”. L’insufficienza renale è definita come una situazione nella quale i reni non sono in grado di assicurare una normale eliminazione di scorie e la normalità della composizione dei liquidi dell’organismo. Un’insufficienza renale può instaurarsi acutamente, in pochi giorni o anche in poche ore (insufficienza renale acuta), a seguito di numerose malattie renali acute primitive o secondarie, di shock, di complicazioni della gravidanza, o di un’esposizione a tossici o a farmaci nefrotossici. L’insufficienza renale cronica è invece secondaria a malattie renali croniche che danneggiano i reni, talora sino a distruggerli, in genere nel corso di anni. Per la diagnosi della malattia renale cronica è importante effettuare semplici esami. I due esami di riferimento sono il dosaggio dell’eGFR nel sangue e dell’albumina nelle urine, ma è altrettanto importante tenere monitorata anche la pressione del sangue. 1 8

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Quanto più è precoce la diagnosi, tanto maggiori saranno i margini di intervento per migliorare o quantomeno rallentare la progressione della malattia renale. “L’altra sfida da affrontare riguarda la sensibilizzazione alla cultura della donazione che vede in Calabria in grande sofferenza – afferma la dott.ssa Francesca Mallamaci, direttore dell’unità operativa complessa di Nefrologia, dialisi e trapianto del rene del Grande Ospedale Metropolitano – È fondamentale diffondere corrette informazioni tra le famiglie in considerazione degli enormi vantaggi in termini di salute a cui va incontro il paziente che riceve il rene da un altro soggetto vivente”. L’invito a spargere a piene mani i semi della cultura della donazione è stato ribadito anche dal responsabile dell’unità operativa di Emodialisi degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, dott. Maurizio Ciccarelli che ha auspicato una nuova cultura della donazione che caratterizzi scuole, famiglie e luoghi di lavoro in una regione come la Calabria in cui le donazioni sono davvero poche. Attualmente ci sono circa una cinquantina di pazienti, tra cui molti anziani, che per effettuare la dialisi devono sottoporsi all’ulteriore disagio di recarsi in centri fuori dalla nostra città per via della carenza di posti. Questo calvario non è più tollerabile. L’ospedale è saturo e l’ASP, così come aveva espresso il neo direttore generale Brancati, dovrebbe realizzare al più presto un centro dialisi a Reggio Calabria.


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SALUTE

LA PSORIASI: CURE, RIMEDI E MITI DA SFATARE

di Pasquale Romano - Negli ultimi anni, è in aumento la percentuale di persone affette da psoriasi, patologia che spesso non è ben conosciuta dai pazienti. Di cosa si tratta precisamente? La psoriasi è una infiammazione della pelle, una forma di dermatite cronica che colpisce oltre 2 milioni di italiani, di questi circa il 25-30 % ha una forma moderata-severa. Le lesioni da psoriasi interessano soprattutto gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione lombo-sacrale, mani e piedi. Giusto sottolineare, a differenza di quanto si possa pensare, come si tratti di una malattia non trasmissibile, infatti non è infettiva né contagiosa. I pregiudizi sono spesso un fattore psicologico invalidante per chi è affetto da questa malattia, perche si sente ‘emarginato’ socialmente, non accettato. Generalmente, le prime manifestazioni avvengono tra i 15 e i 35 anni, raramente invece si manifesta in giovanissima età, i soggetti colpiti da psoriasi infantile sono una minima percentuale, sotto il 10% della casistica totale. È una malattia legata al sistema immunitario, spesso ereditaria, ma può anche essere scatenata da fattori psicosomatici dovuti a periodi di forte stress. Lo stress è uno dei principali fattori di trigger della psoriasi. Anche lo stress fisico, al pari di quello psicologico, può favorire l’insorgenza o l’aggravarsi della malattia. Per questo motivo la psoriasi può comparire o peggiorare anche 2 0

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in seguito a traumi, interventi chirurgici ed in genere in tutte quelle situazioni in cui l’organismo è debilitato. Il fumo è un fattore di rischio importante soprattutto in alcune forme di psoriasi ed anche l’alcol, essendo un potente vasodilatatore, può scatenare od aggravare la malattia. Si può curare questo tipo di malattia? Ad oggi non esistono cure definitive, l’uso di pomate raramente offre benefici concreti. La soluzione migliore è da ricercare in un’alimentazione ottimale, l’ausilio di terapie naturali e uno stile di vita regolare, mentre nei casi più gravi di psoriasi, quali psoriasi artrosica ed eritrodermica si ricorre ai farmaci di ultima generazione, i farmaci biologici. Questi farmaci, sono ottenuti tramite la tecnica del DNA ricombinante e permettono di affrontare con una eccellente probabilità di successo anche le forme più gravi della malattia. Fondamentale avere un supporto medico costante e specializzato. Grazie a recenti scoperte, oggi esistono a disposizione farmaci e terapie in grado di migliorare la patologia nella stragrande maggioranza dei casi. Purtroppo, però, gli attuali presidi terapeutici non consentono di guarire completamente dalla malattia, ma si limitano a “curarla” spegnendone l’attività. Il sole è un alleato prezioso nella cura di molte forme di psoriasi. Per essere realmente efficace l’esposizione solare deve durare almeno 2-3 settimane, l’esposizione limitata spesso infatti non porta vantaggi consistenti.



SALUTE

L’ASSUNZIONE CONSAPEVOLE DEI FARMACI

E LA GUIDA DELL’AUTO

Spesso gli automobilisti assumono medicinali per le più disparate patologie. Occorre avere la giusta conoscenza degli effetti collaterali e diventa quindi di grande importanza avere la giusta consapevolezza dei rischi che si corrono, soprattutto quando, dopo l’assunzione, ci si mette a bordo della propria auto per affrontare un lungo viaggio. Alcuni medicinali, del resto, sviluppano i propri effetti anche per brevi tragitti. Procurano sonnolenza, capogiri, rallentano i riflessi di reazione e predispongono l’incauto automobilista ad una guida disattenta. Molti studi dimostrano che l’assunzione di ansiolitici può pregiudicare, in modo sensibile, la capacità di guida. Rientrano nella lista dei medicinali da non ingerire prima di mettersi al volante di un auto, non solo i sedativi, gli antidepressivi, gli antinfiammatori, gli antistaminici che possono alterare la prontezza di riflessi e l’abilità nella guida, ma anche i “cosiddetti” tranquillanti. E allora che fare? Occorre una informazione sanitaria oculata. Il farmaco va assunto consapevolmente, attenendosi alle istruzioni mediche. L’Automobile Club d’Italia, a tutela degli interessi degli automobilisti, ha proposto agli organi di governo di etichettare i farmaci, che hanno le caratteristiche collaterali suddette, con il simbolo del triangolo con l’auto al centro. Oltre a proporre al Ministro della Sanità l’iniziativa, l’ACI ha voluto sentire il parere di molti studiosi e medici specialisti. 2 2

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Tra questi è significativo il concetto del professore Silvio Garattini, docente universitario in chemioterapia e farmacologia, oltre che direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Alla domanda: “È favorevole all’obbligo per i produttori di farmaci di segnalare sulle confezioni le eventuali problematiche connesse all’assunzione del medicinale?” il Prof. Garattini, non solo rispose dichiarandosi assolutamente favorevole ma mise in evidenza che il problema principale dei farmaci, sopra menzionati, è che non diminuiscono la capacità di guida in senso stretto, ma agiscono in modo molto più subdolo in quanto diminuiscono la velocità di reazione davanti ad un evento improvviso, riducendo la cosiddetta “prontezza di riflessi”. Gli stessi effetti, del resto, e per alcuni aspetti anche più gravi, derivano dall’alcool, droghe e fumo in auto che tolgono concentrazione alla guida oltre a procurare, a lungo o medio termine, danni irreversibili. Alcuni farmaci inoltre procurano effetti simili a quelli rilevabili con un tasso alcolemico superiore al limite di 0,5 grammi/litro previsto dal Codice della Strada italiano Che fare quindi per stare tranquilli? Tenere presenti le raccomandazioni dei medici all’atto della prescrizione e al momento dell’acquisto, in caso di perplessità o dimenticanze, rivolgersi, con fiducia, al farmacista che saprà informarVi con professionalità. Dott. Antonino Cormaci - ex Commissario ACI Patenti Guida


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Photo Fabrizio Cestari

L’INTERVISTA

Il regista reggino Fabio Mollo e il successo de ‘Il Padre d’Italia’:

"UNA SCOMMESSA VINTA GRAZIE ANCHE ALLA CALABRIA"

di Pasquale Romano - La meglio gioventù. La prestigiosa rivista francese ‘Le Film Francais’, in uno speciale sul cinema italiano, ha inserito Fabio Mollo tra i 15 registi più interessanti ed emergenti del Belpaese. Dopo il successo dell’opera prima ‘Il Sud è niente’, il regista reggino ha fatto centro con ‘Il Padre d’Italia’, un viaggio al centro del cuore, o un “inno al coraggio di chi insegue il proprio futuro, in un’epoca di precariato professionale e sentimentale”, secondo le parole dello stesso Mollo. “La cosa che mi ha impressionato e colpito di più - spiega Mollo - è stata incontrare questa gigantesca ondata d’affetto in tutta Italia, da nord a sud. Il pubblico ha risposto bene, facendosi trasportare dal film come io speravo, ovvero ridendo ma anche commuovendosi”. Dal pubblico alla critica, il risultato non cambia. È già complicato districarsi tra i diversi premi e nomination ottenuti da ‘Il Padre d’Italia’, film che ha conquistato tutti e che presto valicherà i confini nazionali. I temi affrontati non sono tra i più facili, considerata l’omosessualità del protagonista (Paolo, interpretato dall’eccellente Luca Marinelli) e la maternità inaspettata e ‘miste2 4

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riosa’ di Mia, con Isabella Regonese nei panni di una ragazza che non sa se è pronta per diventare madre. “Non ho voluto dare alcuna sfumatura politica al film, o dare giudizi di alcun tipo, il mio interesse era quello di raccontare una storia, e portarla all’attenzione del pubblico. La politica spesso è distaccata dalla concretezza della vita, dalle esigenze delle persone. Ha poco senso fare il ‘Fertility Day’ se poi le donne non sono messe nelle condizioni di poter fare serenamente un figlio”. Riavvolgendo il nastro, si scopre come sia stato un vero e proprio ‘colpo di fulmine’ ad avvicinare Fabio Mollo al cinema. Tutto è nato al ‘Circolo Chaplin’, sala cinematografica dove il regista reggino era finito per caso, “a vedere film che non conoscevo, di cinema non ne sapevo nulla”. Si trattava di lungometraggi girati da registi dello spessore di Wim Wenders e Michelangelo Antonioni, da quel momento la vita di Mollo ha preso una piega inaspettata, “ero felice sino a quel momento della mia adolescenza spensierata, trascorsa nel quartiere Gebbione”, confida.


Sono seguiti anni di studio e apprendimento, in nome di una passione bruciante che ha condotto a ‘Il sud è niente’, primo film del regista reggino di successo che ha valicato i confini nazionali. In un 2016 intenso e da ricordare, Mollo ha alternato la lavorazione della seconda opera con una esperienza indimenticabile, ovvero la presenza all’interno di ‘The Young Pope’, serie internazionale firmata da Paolo Sorrentino, con Jude Law nei panni di un Papa giovane e ricco di contraddizioni. Nello specifico, Mollo ha curato il dietro le quinte della serie e girato un documentario dal titolo ‘A tale of filmaking’. “Ho seguito questa produzione sin dal primo giorno, è stato particolarmente formativo vedere da cosi vicino Sorrentino al lavoro, con attori del calibro di Jude Law e Diane Keaton. Si è trattato di un’esperienza forse irripetibile, per me la cosa più bella è stata vederlo molto soddisfatto del lavoro che ho svolto. Paolo - spiega Mollo - è stato di una gentilezza e disponibilità estrema. Vederlo all’opera in questa serie italiana di produzione americana è un privilegio, lo stimo e ammiro sin dal suo primo film, ‘L’uomo in più’”. La parte più importante de ‘Il Padre d’Italia’, Mollo ha scelto di girarla nella sua Calabria, tangibile testimonianza di attaccamento e legame nei confronti delle proprie radici. “La cosa più bella è condividere le positività con gli altri, io voglio farlo con la mia terra, cosi generosa con me. Noto un bel fermento a Reggio Calabria, i cittadini mostrano interesse crescente verso iniziative culturali. Nella riscossa del cinema italiano, mi piace pensare che la Calabria possa ritagliarsi il proprio spazio”.

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ALIMENTAZIONE

PANCIA GONFIA:

CAUSE E RIMEDI PER ELIMINARLA Cattiva digestione e alimentazione scorretta sono le cause principali della pancia gonfia, disturbo frequente e fastidioso che può sorgere anche per diversi motivi tra cui intolleranze alimentari e sedentarietà. Nella maggior parte dei casi alla base vi è un eccessivo accumulo di gas. In questa situazione si parla spesso di aerofagia, ossia della tendenza a ingerire aria attraverso la bocca, per questa ragione ad esempio è sconsigliato l’uso prolungato di gomme da masticare. Per capire come risolvere il problema è necessario porre attenzione ai momenti in cui si manifesta il gonfiore. In altri casi invece, il problema della pancia gonfia e dura può essere causato da ritenzione idrica. Esistono, cioè, liquidi in eccesso che tendono ad accumularsi a livello dell’addome. Se è così, è probabile che non si stia garantendo all’organismo il giusto apporto di liquidi, e bisognerebbe, quindi, bere più acqua. Tra i cibi che provocano con maggior frequenza queste reazioni vi sono certamente bevande gassate, latte, legumi, alimenti che contengono zuccheri raffinati, verdure come broccoli e peperoni e pane integrale. Per evitare questo tipo di problemi è consigliabile adottare una dieta il più possibile equilibrata e varia, ricca di fibre, cercando di assumere tutti i giorni 2/3 porzioni di frutta e verdura. 2 6

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Da non trascurare per un’ottima funzionalità intestinale è anche l’attività fisica, che dovrebbe essere praticata per almeno 30 minuti al giorno. Il 75% del funzionamento del sistema immunitario avviene negli intestini, anche se molti non ne prendono atto. Si può vivere la vita con benessere, con una buona digestione, senza pancia gonfia, in buona salute facendo pochissimi sforzi. È consigliato effettuare regolarmente un trattamento di disintossicazione che ripulisca a fondo l’organismo. Quali i rimedi possibili? Esistono alimenti che fungono da veri e propri rimedi naturali e possono aiutare a prevenire il gonfiore addominale e a risolvere il problema della pancia gonfia. Il consumo di finocchio fresco, cotto o crudo, o di tisane a base di semi di finocchio favorisce la digestione e aiuta ad allontanare il disturbo della pancia gonfia. Altri frutti che aiutano a sgonfiare la pancia sono mele, pere, kiwi, uva, ananas, papaya, avocado e zenzero. Anche il carbone vegetale è uno dei rimedi naturali più comunemente utilizzati per combattere la pancia gonfia. Si vende sotto forma di capsule o tavolette da assumere con abbondante d’acqua, e si può trovare in farmacia o in erboristeria.



ALIMENTAZIONE

MINDFUL EATING Un nuovo metodo per entrare in contatto col proprio corpo

Con l’avvicinarsi della prova costume, si pensa a tuti i peccati di gola commessi durante l’inverno. È difficile resistere ai panettoni e ai torroni del Natale, alle uova di cioccolato e alle pastiere della Pasqua appena trascorsa, o semplicemente agli eccessi domenicali dei pranzi in famiglia. Adesso, con il cambio di stagione, il pensiero di rimettersi in forma ritorna a farci visita. La soluzione più immediata è sottoporsi a diete ferree ed esercizi pesanti in palestra per riprendere la linea e alleviare i sensi di colpa. Ma non sarebbe più facile e funzionale trovare un equilibrio nelle proprie abitudini alimentari iniziando a mangiare consapevolmente? Succede infatti spesso di mangiare senza accorgersi di cosa si sta mangiando e di come lo si sta facendo, quasi fosse una cosa automatica. In campo psicologico sta prendendo piede un nuovo metodo per aiutare le persone a raggiungere uno stato di benessere desiderato: la Mindful Eating. Per comprendere meglio la Mindful Eating, bisogna prima di tutto comprendere cos’è il Mindfulness. È uno stato mentale, “una modalità dell’essere non orientata a scopi, il cui focus è permettere al presente di essere com’è e di permettere a noi di essere semplicemente in questo presente.” (Teasdale). Mangiare Mindful significa, quindi, permettere alla mente e al corpo di entrare in relazione, non alimentandosi più in modo automatico e compulsivo ma svolgendo un’azione con consapevolezza e in sintonia con i bisogni di quel momento. Per fare questo è importante sviluppare un buon rapporto con il cibo, evitare i sensi di colpa per gli eccessi ed imparare a perdonarsi; facendo ricorso alla propria Saggezza Interiore, ossia 2 8

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ascoltare i segnali che il corpo invia; e la Saggezza Esterna, incrementando le conoscenze sul cibo e mettendole in pratica quotidianamente. Come è possibile ottenere questo risultato? Ecco alcuni semplici consigli per raggiungere lo scopo: • È innanzitutto necessario dedicare un giusto tempo al pasto, evitando di “contaminarlo” con altre attività distraenti (guardare la tv, controllare lo smartphone, ecc); • Guardare il piatto che si ha davanti, concentrandosi su ogni dettaglio (colori, disposizione dei cibi, forme, ecc.); • Prendere una piccola porzione con la forchetta e sentirne l’odore, provando a distinguere i vari profumi; • Avvicinare il boccone alle labbra e sentirne la consistenza, poi metterlo in bocca e masticare lentamente, concentrandosi sull’azione che si sta compiendo, prima di inghiottire; • Assaggiare piccole quantità e masticare lentamente consente di apprezzare pienamente il cibo e favorisce una migliore digestione; • È importante inoltre non saltare i pasti poiché la fame porta a nutrirsi caoticamente senza porre attenzione a ciò che si mangia, con la conseguenza di sovralimentarsi. Mangiare Mindfulness aiuta a prendere consapevolezza del proprio corpo mentre si mangia, in uno stato di calma, consentendo di cogliere il senso di sazietà, quindi fermandosi prima di esagerare. Queste sono solo alcune delle indicazioni che permettono di entrare in contatto con maggiore consapevolezza con il proprio corpo, vivere il momento e nutrirsi in maniera sana. “Quando cammini, cammina. Quando mangi, mangia” Detto Zen Maura Placanica, Psicologa – Specialista Mente&Relazioni



ALIMENTAZIONE

Le ricette di Antonio Battaglia - Executive Chef-

Con l’arrivo del caldo cambiano i nostri gusti. Tra i fornelli si sentono profumi ‘selettivi’, come gli odori che evocano i nostri mari. Durante l’estate andiamo alla ricerca di ricette che siano fresche, leggere e genuine, ma anche pratiche e veloci da realizzare. Alla base della cucina estiva troviamo soprattutto verdura e frutta fresca, ricca di acqua, zuccheri e sali minerali, insalate, pomodori e zucchine, che possono essere mangiati anche crudi e risultano estremamente versatili per la preparazione di moltissimi piatti, importanti per affrontare il caldo torrido e le giornate umide. Il pesce fresco tuttavia è sicuramente il cibo preferito per la stagione estiva ma anche quello più difficile da preparare. Vi presentiamo quindi due piatti estivi semplici nella preparazione. Entrambi a base di pesce (seppia e pesce spada), da fare rigorosamente alla griglia, del noto chef reggino Antonio Battaglia, la cui cucina si distingue da oltre dieci anni perché esalta e valorizza i nostri prodotti e coniuga al meglio le eccellenze calabresi. SEPPIA ALLA GRIGLIA CON PESTO DI FINOCCHIETTO SELVATICO E CIPOLLA ROSSA DI TROPEA MARINATA

TAGLIATA DI PESCE SPADA CON EMULSIONE DI BERGAMOTTO E RIDUZIONE DI PASSITO DELLA COSTA VIOLA, SU MISTICANZA ALLA FRUTTA

Ingredienti per 4 persone

Ingredienti per 4 persone

» 480g di seppia (da fare riposare in olio evo tiepido per 3/4 minuti) » 1 cipolla rossa di tropea di media grandezza » 1 bicchiere di aceto di vino bianco Per il pesto: » 100g di finocchietto selvatico » 50g di grana padano » 50g di mandorle pelate e tostate » 4 cucchiaini di olio extra vergine di oliva

» 400g di pesce spada

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(alto 2 cm - da fare riposare in olio evo tiepido per 3/4 minuti)

» 100g di misticanza di stagione » 100g di frutta di stagione » succo di 1 bergamotto » 1 bicchiere di passito della costa viola


WIG HOUSE

LA CASA DELLA PARRUCCA

Pubbliredazionale - Wig House è il centro parrucche di Reggio Calabria, nato con lo scopo di fornire una soluzione ai problemi estetici e psicologici, causati dalla perdita dei capelli. Nel nostro punto vendita potrete provare senza impegno, in un ambiente confortevole e riservato, il vasto assortimento di modelli, seguiti e consigliati nell’acquisto da un personale preparato e completamente disponibile. Le nostre parrucche, in capelli naturali e sintetici, vengono realizzate con le più avanzate tecniche di lavorazione garantendo, oltre ad una perfetta traspirazione, anche risultati estetici eccellenti. Tutti i nostri articoli sono realizzati con materiali anallergici certificati, conformi alle normative CE e considerati dispositivi medici. I nostri modelli sono ideati per non irritare la pelle e garantire una sensazione di benessere e comfort. Adatti per affrontare un trattamento chemioterapico o un caso di alopecia di qualsiasi natura.

Da Wig House troverete anche soluzioni alternative e integrative alla parrucca. Abbiamo a disposizioni i migliori turbanti per chemioterapia presenti sul mercato, realizzati con tessuti naturali come il cotone, la seta e la fibra di bambù. I nostri prodotti sono ovviamente perfetti anche per chi vuole semplicemente cambiare look o trovare un’acconciatura particolare per un’occasione. Parrucche, infoltitori graduali, code posticce, toupet, clip extensions. La giusta soluzione per ogni esigenza! Wig House si trova in via Paolo Pellicano, 1 a Reggio Calabria. Venite a trovarci dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il Sabato solo di mattina, su appuntamento. Per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento, non esitate a contattarci allo 0965.28830 o all’indirizzo wighouse@hotmail.it Visita il sito www.wighouse.it

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ALIMENTAZIONE

COSA MANGIARE SOTTO L’OMBRELLONE! I consigli della nustrizionista di Dott.ssa Maria Celeste Paviglianiti - È arrivata l’estate e finalmente il momento di trascorrere le vacanze o almeno il fine settimana al mare. Sono sempre di più le famiglie e anche i giovani che preferiscono portare il pranzo da casa o lo spuntino da consumare in spiaggia, sia per risparmiare che per avere a disposizione qualcosa di buono da gustare sotto il sole. Ma cosa portare con se’ per rendere il pasto in spiaggia davvero buono e sano? Ciò che non può assolutamente mancare è naturalmente l’acqua. Portatene tanta, soprattutto se con voi ci sono bambini, se avete deciso di passare molte ore in spiaggia e se la giornata si presenta calda e umida. L’acqua disseta anche più se si aggiunge il succo di limone poiché i sali minerali reintegrano quelli persi con il sudore. Fortemente sconsigliate sono le bibite gassate come l’aranciata o la bibita a base di cola, al contrario di ciò che si crede sono poco dissetanti per la loro alta concentrazione di zucchero e solo molto caloriche. Inoltre la caffeina contenuta nelle bibite gusto cola, oltre a non essere indicata per i bambini, può provocare disidratazione, pericolosa per chi vuole passare una giornata in spiaggia sotto il sole. Una buona bevanda può essere il tè, da evitare quelli confezionati troppo ricchi di zucchero e di calorie. Il tè è un’ottima bevanda ricca di flavonoidi, sostanze che proteggono dai danni dei radicali liberi. Potete prepararlo addolcendolo con poco zucchero e tanto succo di limone. 3 2

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C’è anche il tè verde, ricchissimo di antiossidanti e con un gusto così delicato che non ha bisogno di essere zuccherato. Da evitare i succhi di frutta aziendali, che non dissetano e apportano solo quantità enormi di calorie perché molto zuccherati. Ma a parte le bevande cosa mangiare? Via libera alla frutta fresca! L’estate ne offre tantissima: pesche, albicocche, melone, anguria, prugne, susine, pere, fichi, fichi d’india e uva. Ricca di acqua, vitamine, minerali, fibra e tanti altri micronutrienti non ha controindicazioni e se ben lavata può essere portata con sé… senza scuse. Ottimo anche aggiungere porzioni di frutta secca come mandorle, noci e nocciole. Se poi decidete di pranzare in spiaggia potete mangiare con gusto senza appesantirvi troppo. Evitando, ad esempio, di preparare piatti elaborati come pasta al forno o timballi. Spesso sono ricchi di grassi che rallentano la digestione e creano una sensazione di pesantezza. Un panino fatto bene può diventare un buon pasto occasionale e velocissimo. Scegliete pane fresco integrale (sconsigliato il pancarrè troppo ricco di conservanti) e farcitelo con tanti ortaggi di stagione (pomodori, insalata, verdure grigliate), olive e sott’oli come carciofini e funghetti. Per i primi piatti comodi da portare in spiaggia puntate sui grandi classici, come insalata di riso e pasta fredda, da condire sempre con gli ortaggi di stagione, e potete anche provare a sostituire il classico riso o la pasta con alcune idee alternative, come il cous cous, la quinoa, il miglio o il farro (sempre consigliate le versioni integrali).


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BENESSERE

COSMESI un rito quotidiano Dallo shampoo al sapone da barba, dal dentifricio al deodorante, ognuno di noi utilizza almeno sette prodotti cosmetici al giorno.

Perché il cosmetico non è solo make up: una verità su cui, sorprendentemente, molti si trovano spiazzati. “Non si tratta di prodotti inessenziali o dell’espressione di un’esagerazione di narcisismo” sottolinea il sociologo Enrico Finzi, secondo il quale la cosmesi è paragonabile ad una carezza, ad un abbraccio, a qualcosa che tocca corde profonde di noi stessi in quanto esseri umani. Rientra in una sfera molto importante per uomini e donne, ha a che fare con l’estetica, il benessere personale; per alcuni è un rituale durante il quale si dedica tempo e spazio a se stessi, per altri è cura e prevenzione, aiuta a vivere meglio perché fa stare bene con se stessi. Se ci soffermiamo al make up, ritroviamo l’atavica abitudine al mascherarsi, a “rappresentarsi sulla scena della vita” – come sostiene lo scrittore e docente di estetica Stefano Zecchi: truccarsi è modificare la propria immagine per renderla più bella ed essere belli significa sentirsi meglio, migliorare il proprio aspetto, amarsi e trasmettere questo agli altri. In tal senso, a dirla con Zecchi, “il bello ha una responsabilità sociale: dove si genere bellezza, non c’è mai il ‘niente’ né il nichilismo: il bello è una sfida sul senso del mondo”. Umberto Veronesi affermava che siamo approdati – senza inventare peraltro nulla – ‘alla medicina della persona’, approccio della medicina del futuro: non si parla più di paziente né di malato, ma di prendersi cura della persona nella sua interezza, nel corpo e nella mente, che – riscopriamo – sono elementi inscindibili. Nel restituire fiducia alla bellezza del proprio corpo, soprattutto durante la malattia, nel disagio di un trattamento per quanto temporaneo, la cosmetica gioca un ruolo determinante nell’accettazione di sé e della propria condizione, ha un enorme valore come sostegno psicologico. La cosmetica oncologica nasce così, da un’esigenza reale e da un sentire comune a tante donne in trattamento. Pensare che questo mondo sia frivolo e superficiale non ci pone nella giusta prospettiva: basta considerare che il 60% del make up è prodotto in Italia e distribuito nel mondo, generando un’industria notevole, ed anche a livello di formazione. È in Italia, in particolare a Ferrara, che quarant’anni fa è stato istituito il primo corso di cosmetologia d’Europa. Conoscere questo mondo è parte di un percorso informativo su salute, prevenzione e benessere. Secondo il Regolamento sui Cosmetici, i prodotti cosmetici sono “qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei”.

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BENESSERE

TERME IN CALABRIA

RICCO PATRIMONIO TRA BENESSERE E CULTURA di Federica Geria - La Calabria, si sa, possiede un vasto patrimonio, culturale, artistico, paesaggistico. Le sue bellezze a volte però restano nascoste. Per questo vogliamo portarvi alla scoperta delle Terme calabresi, splendidi luoghi dove trascorrere la propria vacanza in pieno relax, godendo di grandi benefici, tra acque termali e massaggi ristrutturanti. Iniziamo dalle Terme Sibarite. Si trovano a Cassano allo Ionio, luogo ricco di storia e leggende e sorgono più precisamente all’interno di un anfiteatro naturale tra l’Appennino Lucano e la Sila greca. Note per l’utilizzo delle acque sulfuree caratterizzate da eccezionali qualità curative, si distinguono da tutte le altre per la presenza di idrogeno solforato di origine biologica. Le Terme di Spezzano situate all’interno di un parco di circa dieci ettari, tra le colline della piana di Sibari sono nate del 1923 e sono rinomate per le proprietà terapeutiche delle acque nella cura del fegato e si fondano su una cultura prettamente salutista. Le Terme di Antonimina invece, distanti 8 km da Locri, sono il centro balneare per eccellenza della costa ionica calabrese. La tipologia delle sue acque è termominerale isotonica, leggermente sulfurea salso-solfato-alcalina e presenta tracce di iodio. Le Terme Luigiane, ad Acquappesa (CS), composte da tre aree in cui vengono effettuate cure di fango balneoterapia e cure delle malattie respiratorie. Il complesso inoltre dispone di impianti per la maturazione dei fanghi e la coltivazione delle alghe.

e Normanni. Si tratta del centro più importante in assoluto, dove le acque solfuree sono adatte alle più diverse patologie anche per la loro temperatura di circa 39°C. Si tratta di una struttura all’avanguardia e moderna, ma che affonda le sue radici nella storia e nella cultura del luogo. I benefici sono numerosi e sorprendenti e le cure termali possono giovare nella fase di prevenzione, ma anche in quella terapeutica e riabilitativa. L’acqua, bene primario e fondamentale, si afferma come elemento di nuova vita, come sinonimo di benessere psicofisico, donando salute non solo al corpo ma anche allo spirito, purificando e rigenerando. Al giorno d’oggi la vita è parecchio movimentata, troppo dinamica e a volte frenetica e stressante. Ogni giorno siamo circondati da impegni, scadenze, e-mail, notifiche di ogni genere e siamo sottoposti a migliaia di stimoli, tra cui cambiamenti ed eventi non sempre piacevoli, che ci procurano mal di testa, dolori sparsi e stanchezza. Quando il nostro campanello d’allarme inizia a suonare dovremmo fermarci un attimo e scegliere di prenderci cura di noi stessi. Come farlo? Tra le tante soluzioni consigliamo di optare proprio per i centri termali, luoghi adatti a rinvigorire corpo e mente, attraverso specifiche tecniche.

Le Terme di Galatro, costruite nel 1882 sono site invece ad un km dal centro storico di Galatro. Nascono in una stretta gola del monte Livia con una temperatura naturale di 37°C.

Gli effetti benefici dell’acqua termale sono infatti conosciuti da tempi antichissimi. Questa viene sfruttata in diversi modi: può essere bevuta, usata per bagni, aerosol e fanghi, garantendo cure a patologie osteo-articolari, respiratorie, dermatologiche e non solo; è anche in grado infatti di combattere malesseri legati ad una sfera più emotiva, quali ansia e stress, rilassando e depurando, aiutando così a ritrovare serenità e tranquillità.

Infine al centro della Calabria, alle pendici del gruppo montano del Reventino, con lo sguardo rivolto al Golfo di Sant’Eufemia, le Terme Caronte, dove sgorgano da oltre duemila anni acque salutari che hanno curato fin dall’antichità Bruzi, Greci, Romani,

Vivi Bene consiglia di scegliere una vacanza nelle terme della nostra Calabria, luoghi non solo di benessere, svago e bellezza, ma templi di pura arte e cultura, dove poter dimenticare tutto per qualche giorno, e lasciar che sia la natura a prendersi cura di noi.

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Photo Antonello Diano

SPORT

PUNTA PELLARO, spot invidiato da tutti... tra gigli di mare, sole e vento (tutto l’anno)

di Vincenzo Comi - Gli esperti lo considerano come uno degli spot migliori al mondo. Il vento soffia al mattino fino al tramonto, ideale per chi ama gli sport di vela, in particolare windsurf e kitesurf. Un luogo selvaggio e romantico in cui la natura sembra ancora prevalere sull’arroganza dell’uomo e sulla sua insolenza. Parliamo di Punta Pellaro, una lingua di sabbia, attraversata dal 38esimo parallelo (lo stesso di Seul, Smirne, Atene, San Francisco e Cordova) che, grazie alle correnti dello Stretto di Messina, assume la forma di una punta, tra la baia di Pellaro e il litorale di Bocale. Di fronte, il maestoso monte Etna sovrasta la Sicilia. Se si abbassa di poco lo sguardo invece si possono ammirare gli altrettanti ‘maestosi’ e rari gigli di mare. Un posto che rimane, nonostante l’incuria dell’uomo, incontaminato, o quasi, frequentato da sportivi ed amanti del vento. “Nei primi anni ‘90 un gruppo ristretto di praticanti del windsurf, tra

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cui il sottoscritto, decide di fondare il circolo velico Magna Grecia Wind Club con lo scopo di promuovere e divulgare gli sport acquatici – spiega l’arch. Paolo Saraceno – Il kitesurf, ancora agli albori, era visto come un esperimento pericoloso. Lo standard di sicurezza era bassissimo tanto da essere considerato uno sport estremo”. Lo spot di Punta Pellaro veniva raggiunto esclusivamente via mare. Un luogo incontaminato, un vero e proprio paradiso tropicale. “Nel 2000 decidemmo di chiedere una concessione demaniale per la realizzazione di un centro turistico-sportivo – continua il presidente del Magna Grecia Wind Club Paolo Saraceno - Realizzammo un centro sportivo in cui si è iniziato a praticare ed insegnare il kitesurf fino al 2009, anno in cui qualcuno diede fuoco al nostro centro. Punta Pellaro è una bella realtà da promuovere, regolamentandone però l’attività sportiva in eterno conflitto con i bagnanti. È necessario delimitare la zona sportiva dalla zona balneare, offrendo servizi agli uni e agli altri”.


L’evoluzione del kitesurf è stato uno stimolo anche per i ricercatori che cercano di utilizzarlo per ottenere energia pulita, come generatori eolici, o come ausilio al trasporto dei cargo oceanici. L’evoluzione è in atto, si pensi ai foil applicati per la prima volta sui windsurf, poi applicati a catamarani, alle derive come il laser ed oggi anke al kite. Continua a credere nelle potenzialità di questo splendido fazzoletto di terra anche Antonio Catanoso, presidente dell’associazione Katanhouse, innamorato sin da bambino di Punta Pellaro. “Il Katanhouse nasce dalla passione per il vento, per il mare e per un luogo affascinante come l’area di Punta Pellaro in cui questi elementi naturali si esprimono in modo eccezionale per la pratica velistica, in particolar modo per il kitesurf e windsurf. È un luogo isolato dal contesto cittadino ma con una importante propensione turistica. Il Katanhouse (affiliato ASI) è la sintesi di una fortunata congiuntura della natura. Da qui la nascita di un’associazione sportiva dilettantistica con un suo statuto e con l’obiettivo di favorire la pratica del kitesurf, windsurf e vela ma non solo. Il tutto seguendo le regole che ci impone la natura e quindi nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Vorremmo collaborare in futuro sempre più con la FIV ed in particolare con il suo rappresentante avv. Colella. L’obiettivo è quello di poter gestire al meglio l’arenile per ospitare manifestazioni sportive nazionali”. Punta Pellaro versa, soprattutto nel periodo invernale, in uno stato di degrado ed abbandono. Come fare quindi per far decollare una delle spiagge più invidiate che il territorio reggino possiede? “Dobbiamo partire da un risanamento ambientale – continua l’arch. Catanoso – Abbiamo avuto in passato un approccio errato con il territorio e adesso, grazie anche all’esperienza dei pionieri del kite e del windsurf, possiamo comprendere le giuste vocazioni del territorio. La natura ci ha donato vento per oltre 300 giorni all’anno”. Nel processo di decollo di Punta Pellaro, è fondamentale la sinergia tra le istituzioni e gli operatori privati. “Chiediamo semplicemente di applicare il ‘buon governo’. L’operatore privato, per investire sul territorio, deve potersi fidare dell’ente pubblico – conclude Catanoso - Il rispetto delle regole, il risanamento del territorio ed l’accelerazione dei tempi burocratici nel rilascio ad esempio dei permessi è fondamentale. Chi investe

in Calabria spesso non ha queste certezze”. Punta Pellaro è considerata da più di 30 anni il punto di riferimento per molti surfisti della zona ma non solo. Un luogo che fa da richiamo per migliaia di appassionati ogni anno che arrivano qui da ogni parte d’Italia e d’Europa. “Da oltre 10 anni vivo a 360° questo ambiente sia come kiter sia come Istruttore FIV - Kitesurf presso il circolo velico Magna Grecia – spiega l’istruttore Marco Malara – Punta Pellaro è un paradiso per chi ama gli sport acquatici. Qui il vento e l’acqua sono i veri protagonisti. Il kitesurf è cambiato molto negli ultimi anni grazie al lavoro delle aziende che hanno iniziato a produrre materiali e sistemi di sicurezza sempre più sofisticati. È fondamentale garantire un apprendimento in totale sicurezza e con il massimo divertimento. Fino a poco tempo fa sembrava una disciplina per pochi, ad oggi i risultati parlano chiaro, il kitesurf è uno sport in continua crescita. Il merito è da attribuire alle aziende specializzate, ai circoli che credono in questa disciplina e alla professionalità degli istruttori. Il consiglio che mi sento di dare a chi si vuole avvicinare a questo sport è di affidarsi ad istruttori qualificati e cercare di divertirsi sempre rispettando le regole veliche e tutti i frequentatori delle spiagge”. Tra i conoscitori dei vari spot in Calabria, tra cui Punta Pellaro, l’avv. Fabio Colella, Consigliere Federale FIV delegato al Kiteboarding. “Il kitesurf è in assoluto la disciplina sportiva che ha visto crescere, in un breve arco di tempo, la tecnica, i materiali ed il numero dei suoi praticanti. La facilità di utilizzo, l’adrenalina che crea ed il contatto diretto con la natura, fanno del kite uno sport unico nel suo genere. Lo spot di Punta Pellaro è riconosciuto come un luogo unico al mondo in cui si hanno condizioni meteo favorevoli per la maggior parte dell’anno. Come Federazione Italiana Vela (FIV) – spiega Fabio Colella - ci stiamo battendo con tutti gli attori istituzionali per potenziare lo spot di Punta Pellaro. In Calabria abbiamo altri spot conosciuti a livello internazionale come Gizzeria. La FIV ha investito tanto nella formazione dei tecnici per rendere le scuole di Kitesurf sempre più professionali e sicure. Da Gizzeria partiamo per inserire gli spot calabresi in unico circuito in cui chi verrà a provare i nostri mari avrà 3/4 località dove poter uscire, ognuna con le sue caratteristiche. Il consiglio per chi vuole provare questa splendida disciplina – conclude Colella - è di avvicinarsi ai circoli e alle scuole vela autorizzate con istruttori qualificati e aggiornati”.

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IL SINDACO DI SCILLA:

“Ascensore, eventi e turisti. Sarà l’estate più bella degli ultimi 40 anni”

di Pasquale Romano - Scilla (e Chianalea) si preparano ad una estate indimenticabile. Pasquetta e Primo Maggio hanno confermato, se non aumentato, l’appeal unico che le due località esercitano sui reggini, e non solo. Un ‘mare’ (è il caso di dirlo) di persone ha popolato quel meraviglioso lembo di terra che va da Scilla a Chianalea. “Ci aspettavamo un buon afflusso, ma sinceramente siamo andati ben oltre le previsioni. Questo gratifica il nostro lavoro e ci dà la massima determinazione a lavorare in vista dell’estate”, dichiara il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone. Sono tante le idee, le iniziative e i progetti in vista dell’estate 2017, “la migliore degli ultimi 40 anni, secondo i dati relativi alle visite che ci aspettiamo - assicura Ciccone - Due le opere particolarmente importanti per dare ‘respiro’ alla località, ovvero l’ascensore e un grande parcheggio fuori dal centro abitato”. “Per quanto riguarda l’ascensore, che collegherà la piazza principale e Marina grande, abbiamo ripreso un’opera del 2011, e ci stiamo lavorando a tempo record. Contiamo di poterla aprire al pubblico entro il mese di agosto. Il parcheggio, cosi come le navette, permetterebbe di ‘liberare’ Scilla dalle macchine, cosi da poter offrire una vivibilità maggiore”. Particolarmente ricca di appuntamenti, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, l’attività culturale e artistica: “Vogliamo far vivere il centro del paese, la piazza che può vantare una terrazza sullo Stretto incantevole. Ogni sera ci sarà un’attività culturale, musicale, o cinematografica”. 4 0

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Chianalea è uno dei borghi più amati d’Italia, diversi i riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni da quella ‘fetta’ di paradiso che sembra resistere al tempo: “Gli operatori sono entusiasti, cosi come i turisti che vengono a visitarla. Dal punto di vista promozionale è stato fatto un lavoro importante, che inizia a dare i frutti sperati”. Sarà presto aperto un Ostello della gioventù. Scilla punta fortemente sul turismo, settore che va di pari passo con i trasporti. Come incentivarlo con l’attuale situazione dell’Aeroporto dello Stretto? “Siamo parte interessata, senza collegamenti diventa tutto inutile. Tutti i giorni mi relaziono con la Regione e la Città Metropolitana, sono confortato dalle loro rassicurazioni. Non possiamo perdere questa sfida, altrimenti continua Ciccone - tutto il territorio ne soffrirà”. Quali gli obiettivi concreti dell’amministrazione comunale? Ciccone racconta i suoi sogni: “Vedere Scilla senza macchine e piena di turisti. Questa estate sarà per noi un esame importante, vogliamo superarlo. Bisogna cambiare ritmo, e per farlo serve abbinare all’incantevole scenario del paesaggio la migliore esperienza possibile, anche sul piano logistico e di infrastrutture. Il passaparola rimane la migliore pubblicità possibile. Chi va via da Scilla - conclude il sindaco - deve essere felice al 100%, e dispiaciuto di andarsene…”.


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Parco Avventura

di FORGE

Nuova attrattiva che arricchisce il patrimonio naturalistico della montagna reggina È stata inaugurata la struttura del Parco Avventura di Forge, nuova attrattiva turistica ubicata nell’area montana adiacente alla strada che da Reggio Calabria attraversa la frazione collinare di Terreti e che conduce a Gambarie d’Aspromonte. I lavori sulla struttura comprendono un percorso sospeso con ponti tibetani, passerelle mobili e piattaforme, due sentieri con tabelle tattili con supporto tecnologico per la fruizione dei diversamente abili, ipovedenti e non vedenti. “Il nuovo Parco Avventura è davvero un luogo splendido – ha commentato il sindaco Falcomatà – un’attrattiva che può diventare in breve tempo un nuovo punto di riferimento per le famiglie reggine e per i tanti turisti che ogni anno affollano l’area montana del territorio comunale di Reggio Calabria. Con questo nuovo punto di interesse – ha aggiunto il primo cittadino – progettato pensando anche alla fruizione per i diversamente abili, contribuiamo in maniera sensibile ad allargare l’offerta turistica del nostro territorio, generando anche nuove sinergie con gli altri Comuni della cintura aspromontana che hanno già offerto il loro contributo per implementare servizi e collegamenti”. Il nuovo Parco Avventura di Forge è costituito da quattro percorsi in sospensione, integrati nelle aree boschive tramite l’installazione di cavi, piattaforme aeree in legno e cordame per permettere agli utenti di effettuare in sicurezza questi percorsi, comunemente denominati “percorsi acrobatici forestali” (PAF). I PAF sono percorsi aerei che sfruttano le piante come supporti naturali su cui vengono sistemate piattaforme collegate tra loro da passerelle, travi, reti e funi o combinazioni di queste, creando giochi di equilibrio ed abilità, il tutto da svolgersi in massima sicurezza ed in presenza di personale specializzato. La diversa altezza dal suolo, la lunghezza dei passaggi e la loro specificità definiscono i vari gradi di difficoltà. 4 2

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In dettaglio, sono stati allestiti due percorsi per bambini denominati “BABY 1” (giallo) e “BABY 2” (azzurro) e di due percorsi per adulti e ragazzi con grado di difficoltà crescente denominati “VERDE” (con grado di difficoltà tecnica facile-medio facile) e “BLU” (con difficoltà tecnica medio-difficile). Le piattaforme sono state posizionate ad un’altezza di 2 metri per i bambini e tra i 2,5 e i 6 metri per gli adulti. La distanza tra due piattaforme successive varia tra i 2 e i 18 metri, con tirolesi finali che vanno dai 15 ai 40 metri. Tutti i percorsi sono identificati con apposita segnaletica sia a terra che sulle piattaforme, al fine di rendere immediata la percezione della corretta progressione da effettuare. A margine del Parco Avventura si sviluppano invece i Sentieri Arcobaleno, due percorsi con sviluppo sinusoidale caratterizzati da punti di sosta o avvistamento e osservazione naturalistica. È stata realizzata un’area verde accessibile a tutti poiché tiene in considerazione elementi fondamentali quali l’accessibilità ai disabili sia fisici che sensoriali, nonché infrastrutture che agevolano la mobilità. Il sentiero odoroso, inoltre, prevede anche l’uso dell’horticultural therapy e cioè l’utilizzo dell’orticoltura come momento di riabilitazione per le persone con disabilità fisiche, sensoriali e psichiche. Ai percorsi è annessa una baita in legno destinata ad attività di “receptioning” (assistenza e supporto logistico ai visitatori). Lungo il percorso saranno posizionati dei vasi con le essenze odorose ed in corrispondenza di essi il sistema ad infrarossi permetterà di illustrare, tramite audioguide, tutto ciò che circonda l’utente (sia esso ipovedente o meno).


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ECOLANDIA, LUOGO DI STORIA, CULTURA E TRADIZIONE

Il Presidente Milasi: “Quest’estate ci presentiamo con una veste del tutto nuova...” di Vincenzo Comi - Ecolandia è un parco della Città Metropolitana di Reggio Calabria che arricchisce il già vasto patrimonio culturale e storico del territorio reggino e per questo va vissuto e promosso a 360° nell’ottica di una più specifica valorizzazione di quei 23 fortini presenti tra la costa reggina e quella messinese. Tra i forti umbertini più imponenti, spicca il Forte Gullì di Arghillà, meglio conosciuto come Ecolandia. Un luogo in cui la storia stessa del forte appassiona il visitatore grazie al duro lavoro dei suoi esperti che quotidianamente valorizzano l’area sfruttando ogni suo centimetro, testimone e custode del passato. Il fortino rimasto a lungo inutilizzato, dalla primavera 2013 è gestito da un Consorzio di imprese locali diventando un polo di attrazione turistica, un luogo di divertimento e svago, uno spazio educativo. Facilmente raggiungibile, Ecolandia è decisamente il forte che negli ultimi anni è stato più visitato, una meta per le famiglie e giovani, aperto tutto l’anno. Merito del presidente Piero Milasi e del suo staff. “Il parco di Ecolandia resterà aperto per l’intera stagione estiva tutti i giorni escluso il lunedì – afferma soddisfatto il presidente Milasi – Quest’anno ci presentiamo con una veste del tutto nuova. Vogliamo far vivere l’area semplicemente come parco, offrendo a tutti i cittadini ed alle famiglie, la possibilità di trascorrere in modo diverso le giornate, con spazi dove poter organizzare ‘eco-picnic’ grazie alle cooperative che forniscono alimenti a km 0”. Ecolandia, nato alla metà degli anni ’90, è un parco ludico tecnologico ambientale, diviso in 4 aree tematiche (aria, fuoco, acqua, terra) interamente dedicate ai grandi miti della Magna Grecia e all’ecologia pratica. I quattro elementi aria, acqua, terra e fuoco fungono da imma4 4

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ginario per immergersi in percorsi ludici che mirano all’interazione con l’ambiente circonstante, all’uso dei sensi e alla sperimentazione. Si può giocare con l’aria e i suoni provando “Parla nel tubo”, “Voci d’aria”, “Orecchie in quota”, “Fortepiano”, “Organo di Pan”, sperimentare gli inganni della visione con “Specchi deformanti”, “Illusioni ottiche rotanti”, “Albero della visione”, fare battaglie a colpi di “Spruzzi d’acqua” e ricreare l’ebbrezza del volo con la “Teleferica”, vivere momenti di sfida sul mini percorso-avventura o inoltrarsi nel “Labirinto di viti”. “Il programma dell’estate 2017 – continua il presidente Milasi - è stato sviluppato con l’intenzione di rendere ancora più organica la parte culturale con iniziative patrocinate dal Comune di Reggio Calabria. Grazie ad una collaborazione con l’associazione Lelefante saremo in grado di offrire una animazione permanente all’interno dell’area”. Nonostante l’incessante attività dello staff di Ecolandia, purtroppo ancora i numeri dei visitatori non soddisfano le aspettative ed il Forte Gullì rimane ancora per molti un luogo sconosciuto. “È una delle criticità – conferma Milasi – C’è una spiegazione oggettiva alla mancata conoscenza del parco da parte di tutti, ovvero la sua ‘giovane’ rinascita. Prendendo come esempio alcuni parchi europei, i loro primi anni non sono stati mai così positivi in termini di ingressi. Dobbiamo tuttavia avere più fondi destinati alle attività di marketing e comunicazione ed in questo le istituzioni hanno dato alcune manifestazioni di interesse. L’obiettivo è quello di fare rete così come si sta facendo a Messina. Vorremmo diventare il capofila di una rete che prenda in considerazione la valorizzazione di tutti e 23 i fortini”. Un’estate quindi tutta da vivere all’interno del Parco Ecolandia immersi nella sua storia, cultura, tradizione innovamento, arte, bellezza e divertimento.


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SPAZIOTEATRO

Gaetano Tramontana: “Il teatro? Esperienza formativa e socializzante, prima ancora che artistica” Il teatro fa bene alla salute, soprattutto a quella dei più giovani. Lo sa bene la compagnia SpazioTeatro, nata a Reggio Calabria che, dal 1999 si occupa di produzione di spettacoli teatrali, organizzazione di rassegne e formazione di giovani attori. SpazioTeatro ha esordito con la prima delle sue produzioni nel gennaio 2002: Ketty dolce Ketty!, adattamento dalla Bisbetica domata di William Shakespeare. Da allora il linguaggio del gruppo ha sempre più approfondito le esplorazioni dei classici, spostandosi via via verso il teatro contemporaneo e la drammaturgia originale. Tra le ultime produzioni della compagnia: “Un altro metro ancora”, “Amore love Psiche”, “Mastino e Biancaluna”, “Spingi e respira”, “Chiamatemi per nome”, “Memorie di Antigone”, “La vera storia del Pifferaio di Hamelin”. “Quello di SpazioTeatro è un teatro di ricerca, che coinvolge non solo la memoria e la parola ma tutto il corpo e le conoscenze anche extra-teatrali - spiega il direttore artistico Gaetano Tramontana, regista, attore e autore teatrale - Un teatro che sia innanzitutto comunicazione, comunione fra attore e spettatore e, non ultimo, crescita intellettuale e civile dell’individuo. Per questo gran parte dell’attività di SpazioTeatro è rivolta ai giovani, che possono rintracciare nel teatro elementi di formazione parallela a quella istituzionale e addirittura esperienze di autoformazione migliorando così corpo e mente”. 4 6

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Nella Sala SpazioTeatro, in via S. Paolo 19/A a Reggio Calabria, si svolgono laboratori teatrali e artistici rivolti a bambini e adulti. La sala di via San Paolo è anche la sede di produzione della compagnia e da diversi anni il luogo che ospita le rassegne teatrali indipendenti curate ogni anno dall’associazione, sia per un pubblico adulto che per bambini e ragazzi. Dall’1 all’11 ottobre grazie il teatro arriva nella periferia di Arghillà con Fuoricentro, Periferie Creative, sostenuto da Siae-Sillumina. Il percorso teatrale fa quindi bene alla salute e può essere estremamente utile ai ragazzi di ogni età. Aiuta ad essere più consapevoli della realtà, accresce l’autostima, mette in moto emozioni e fantasia, sconfigge le proprie insicurezze insite in ognuno di noi, insegna a fare gruppo, a vivere con gli altri, ad ascoltare senza giudicare, aiuta a rispettare gli altri e le idee altrui. In quel momento, sul palco, tutti sono uguali e la responsabilità di quello che accade in scena è sempre di tutto il gruppo, mai di uno solo. Il teatro fa bene ed insegna ad occuparsi degli altri prima ancora che di sé stessi, senza accorgersene. Per info: www.spazioteatro.net


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