La Voce di Brescia 2011 01

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La Voce di Brescia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT

MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO II - GENNAIO 2011

Focus. Come si viveva, come si vive, quale domani per la Leonessa d'Italia

Il futuro del lavoro nella città che cambia Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

Dalla chiusura dei negozi che rappresentavano storia e tradizione, alla trasformazione del Centro Storico, analizzando le prospettive dell'impresa, prima tappa del nostro viaggio tra presente e passato

I servizi a pag. 2-3

C'era una volta a Brescia

Una doppia identità?

Il rimpianto per gli antichi mestieri e la rincorsa verso luci al neon e cittadelle dei consumi, alla ricerca del migliore dei mondi possibili

n.

Il servizio a pag. 3

Dentro le mura

Sport

L'anno dell'Unesco: primavera decisiva per Brixia Langobardorum

Ginnastica artistica, una Ferrari in più per la Brixia Gym

tt pag. 8

tt pag. 21

Editoriale

Vivere in Centro storico di Adriano Bianchi

Chi in un centro storico ci è nato e vissuto come me per lungo tempo forse mi capirà. Vivere in centro è un po’ come vivere il meglio del cuore di una città, di un paese, di una comunità. Se ne respira la storia, l’arte, l’armonia tra passato e presente nelle case e nei monumenti. Si percepisce una prossimità che si gioca nelle strade, nei cortili, nelle botteghe, nelle chiese. Alimenta l’anima degli abitanti della scoperta di scorci inediti, spesso nascosti alla maggioranza dei passanti distratti. Gode del cammino tra la gente e, nell’intrecciarsi delle vie e delle piazze, delle sue chiacchiere soprattutto nei giorni di mercato. Sente, dettata dal rintocco delle campane, la gioia degli eventi che fanno la storia della comunità nelle feste e la tristezza nei giorni del lutto. Vive il silenzio della sera quando anche qui tutto tace. Forse è poco o forse è molto. Prendetela come una dedica ai nostri centri storici, oggi in difficoltà. Strappati ormai nella dialettica tra pedonalizzazioni e traffico soffocante; incremento del commercio e concorrenza dei centri commerciali; cura dell’arredo urbano e accessibilità per tutti; invecchiamento della popolazione e canoni di affitto troppo alti per chi vorrebbe metter su casa. Il dibattito sui centri storici appassiona. È per questo che l’inchiesta di questo primo numero del 2011 de “La Voce di Brescia” cerca di evidenziare le risorse e i nodi che riguardano molte realtà del nostro territorio. La speranza è che nei nostri centri storici torni la vita. Ne va quel senso di appartenenza che non ha caso i nostri padri ci hanno consegnato anche dal punto urbanistico. Un patrimonio comune per sentirci sempre più parte di una comunità.


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Primo piano

Centro storico e “ipotesi pedonalizzazione” Come si vive nel Centro Storico di Brescia: un tema ricorrente, che anima e vivacizza il dibattito tra gli abitanti, segno dell'attenzione che viene ancora tributata alla trasformazione in corso e alla ricerca della migliore soluzione condivisa per il benessere della collettività. Dal recente sondaggio che registra la disponibilità di massima a una pedonalizzazione del centro al passaggio non trascurabile legato al numero elevato di giovani che se ne vanno dalla città e scelgono la provincia, viviamo tendenze diverse che si confrontano nel dibattito sulla Brescia futura, sulla città che cambia e sull'evoluzione del lavoro e dei mestieri, temi che cercheremo di seguire, mese dopo mese, anche su queste pagine.

La città che cambia. Viaggio a ritroso tra mestieri, botteghe e negozi storici della tradizione locale

C'era una volta “Tadini e Verza” Una storia nata cent'anni fa... La preziosità dei rapporti umani e del dialogo. Quando una stoffa diventava un capo da tramandare e un sorriso benevolo e attento erano la vera garanzia di qualità

di Alessandra Tonizzo

I proverbi non mentono. Nessuno negherebbe, infatti, che töcc i dé en passa giü: i giorni se ne vanno, e la nostra transitoria natura, in fondo, si è abituata a questa legge. Ma è difficile accettare che si appannino, giorno dopo giorno, anche i nostri stessi ricordi, forse perché questo non fa onore al tempo, alla memoria. Eppure, così è. Globalizzazione, progresso, futuro. La strada della storia guarda sempre avanti, nonostante gli scossoni, le incertezze, le crisi. Tuttavia, ci ritroviamo spesso in bocca l’amaro “si stava meglio

quando si stava peggio”, pur consapevoli di smozzicare solo una mezza verità. Brescia e i suoi antichi mestieri, le vie delle botteghe, le conoscenze tramandate di generazione in generazione, i negozi storici. Quando in gioco c’è questo, l’identità delle origini, la tipicità di un posto che, volente o nolente, ti s’incastona nel cuore, non voltarsi indietro è qua-

si peccato. C'era una volta Tadini e Verza, il posto giusto per acquistare l’abito giusto, quello della cerimonia, che resta nell’armadio per vent’anni senza scomporsi, senza fare una piega. C’è da scommetterci, affacciandosi da un balcone del centro in un’uggiosa domenica mattina: il cappotto pesante dell'anzian che corre alla Messa forse viene proprio dagli scaffali di mogano di quel negozio

che, dal 1902, ha accolto i bresciani sotto i Macc dé le ure, sorridendo ai rintocchi, alla sfida del tempo, ad un mestiere di generazioni. “Ma buon giorno, prego-prego”, ti accoglievano solerti, con vigorosa stretta di mano, sia che tu fossi il primo arrivato o l’habitué, togliendoti il soprabito e facendo strada fra la scalinata di marmo, i banconi lucidi ed i lampadari imponenti. Il montgomery con gli alamari ed i bottoni in corno, la giacca di tartan, il tailleur in tweed: tutto diventava possibile, caldo e avvolgente, mentre la commessa, la bocca zeppa di spilli, si chinava senza sosta ad accorciare e imbastire. Così, tra macramè, velluto e pied-de-poule, si era protagonisti di un evento che lasciava il segno, portandosi a casa la garanzia di un successo, una stoffa da tramandare, un sorriso benevolo. Poi, la favola è finita, le serrande si sono chiuse ed il locale liberty, oggi, viene adocchiato solo dai curiosi che, ignari della storia, puntano gli occhi in alto, all’insegna scardinata color seppia, sbirciano la vetrina deserta e vanno oltre. Ma se chiedessero a chi davvero sa, questi comincerebbe proprio così: c’era una volta Tadini e Verza...

I luoghi della memoria. Quando si scopriva il mondo magico di Bruneri giocattoli, in corso Palestro

Dove bambole e orsacchiotti “guarivano” dalle malattie Una novella Mary Poppins, con scuri chignon raccolti sopra la nuca, camicia bianca dagli ampi jabot fermati da uno spillone lucente all’altezza del collo, gonnellone nero, calze pesanti e scarponcini a punta. Ti fissava dritto negli occhi, stregandoti con sorriso complice, finché il ticchettio degli orologi a cucù, lo sbuffare dei trenini e l’applauso metallico delle scimmiette a molla non ti riportava nel paese dei balocchi: Bruneri giocattoli, in Corso Palestro. Che sogno, che mondo fatato. Le buone maniere di questa boutique del ninnolo erano una certezza per quei genitori che, strattonati a forza dai pro-

pri piccoli, avanzavano frastornati verso le due ampie vetrine a semicerchio che promettevano meraviglie. Ai bimbi spettava solo lo stupore. “Alt, qui non si può andare”, ammoniva la “tutrice”: si poteva solo sognare cosa ci fosse aldilà delle scale, dietro a macchine da cucire che marciavano instancabili. Forse il cimitero dei giocattoli? La notte, si pregava che Bruneri non salisse mai quella scalinata con la propria bambola o l’orsacchiotto. Li si portava fasciati con tanta premura, perché questi curasse pance sventrate, occhi cavati e calve calotte di celluloide. E non si a.t. restava delusi mai.


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Brescia: due identità in un solo corpo Colpa del sistema, della scuola, della scomparsa delle mezze stagioni: il capro espiatorio cambia sempre o è sempre lo stesso. Le città italiane, propaggini comprese, stanno uscendo dalla storia, Brescia non fa eccezione. In centro, dal riconoscimento regionale del gennaio 2010, si contano 16 negozi e locali storici, ma i mestieri di una volta non si vogliono imparare più, così le nostre vie si svuotano di calzolai, sarti e panettieri. Si rimpiangono il negozio di balocchi, il venditore di caldarroste e l’arrotino – rispolverati in feste e sagre come foto d’epoca –, ma si rincorrono le cittadelle con le luci al neon e l’acquisto facile. Qualcosa non quadra: due identità in un solo corpo. Forse, il problema è proprio questo.

La città che cambia. Enrico Mattinzoli, presidente dell'Associazione Artigiani e il futuro dell'impresa

“Tornare all'uomo, soggetto dell'economia e ai veri valori” “A Brescia i servizi reggono, il terziario funziona ancora. Serve però un nuovo modo di intendere la produttività e l'operare sul territorio per non perdere le opportunità del futuro” pagina a cura di Roberto Barucco

"C'è una leggera ripresa, lo abbiamo rilevato dall'analisi complessiva dei dati del IV trimestre, ma è evidente che ormai nulla potrà più essere come prima. Chi ha prodotto a basso valore aggiunto dovrà chiudere". Enrico Mattinzoli, presidente dell'Associazione Artigiani di Brescia, affronta i temi dell'anno appena iniziato. E non si nasconde dietro a un dito nel tracciafre una panoramica che non tralascia, come vedremo, l'assetto futuro di una Brescia che si trasforma, di vecchi mestieri che vanno nel libro dei ricordi, dove le centinaia di

chiusure, liquidazioni e fallimenti del 2010 appena concluso si confronta con le incertezze d'una brescianità che evolve e che, ancora, non ha trovato una sua dimensione. "C'è qualche timido segnale - continua Mattinzoli -, ma nulla di più. Chi continua a pensare che prima o poi la ripresa ci sarà e intanto si ferma ad attendere, dovrà fare i conti con i fatti. Lo dico sottolineando il lavoro del

nostro Confidi: siamo al primo posto in Lombardia e al quarto in Italia, a testimoniare una realtà forte di 180 milioni di affidamenti solo lo scorso anno. Tuttavia questo contesto non basta. Non può durare se non cambiamo marcia, se non sosteniamo i giovani e le idee nuove. Bisogna operare scelte coraggiose, pensiamo all'esempio di Gefran, che ha saputo investire in tecnologia e formazione

e lavora molto bene. E' un concetto che vale su più livelli, ovviamente. Ormai, è chiaro, non c'è spazio per 'prodotti poveri', il prodotto a basso valore aggiunto non va. Questo è un dato di fatto, per chi punta al mercato estero la nicchia di specializzazione e qualità è fondamentale". Brescia e l'artigianato chiamati alla prova di un modo nuovo di intendere produzione e lavoro? "Sì. Nei progetti non possiamo recitare solo il ruolo conclusivo. Dobbiamo consorziarci, fare rete, creare i presupposti per la valorizzazione autentica del 'Made in Italy'. Dico Made in Italy e non Made in Brescia, tema superato dai fatti quando si compete a livello globale". E' la parola fine sui localismi e sulle 'piccole patrie'? "E' l'evoluzione necessaria. Ad esempio, Montezemolo lancia nel mondo la Ferrari? Ben venga, il marchio è un traino per il Made in Italy. Aiuta tutti. Affiancandoci a queste valorizzazioni possiamo promuovere anche le eccellenze locali". Crisi e mercato, a Brescia c'è qualcosa che funziona? "I servizi funzionano, reggono, il terziario lavora ancora, l'edilizia frena. E non dimentichiamo che a livello locale c'è tanta voglia di fare".

Artigiani e mercato. Alla ricerca di una soluzione condivisa per agganciare una possibile ripresa

“Associazioni e lavoro, serve una voce unica per tutti” Un Ente locale forte, che sappia promuovere il lavoro dei bresciani è la richiesta dell'Assocazione Artigiani: "La Regione Lombardia - dice il presidente Mattinzoli - può catalizzare le potenzialità dei consorzi tra imprese e pubblica amministrazione. Tuttavia serve un solo Ente che non disperda le risorse a livello nazionale e rappresenti al meglio il marchio italiano". Solo a livello nazionale? "No. Servirebbe anche a livello di associazioni di categoria come la nostra. Una voce unica. Sarebbe un segnale di maturità. Del resto sono passati dieci anni dai primi tentativi di creare un riferimento comune e non è

accaduto nulla. Intanto la città e il suo tessuto sono cambiati, noi siamo cambiati. E' tempo che si parli con una sola voce. Purtroppo devo constatare che la politica è spesso lontana da questi problemi. Ripeto, è tempo di ridisegnare l'approccio all'impresa. Non c'è solo l'utile, come fine dell'intraprendere. E' l'uomo che fa la differenza, la fìducia nel lavoro, l'entusiasmo, l'orgoglio che apparteneva agli artigiani d'un tempo, le competenze, l'esperienza. Dobbiamo ritornare alla persona, ai valori, all'uomo come soggetto dell'economia. Convincersi che non contano solo i numeri, ma persone e idee". r.b.


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SPORT: vinci i biglietti del Rugby Brescia

La parola ai lettori

Il Rugby Brescia mette in palio quattro biglietti omaggio (validi per due persone) per assistere a una gara casalinga di campionato. Chi desidera partecipare all'estrazione dei biglietti deve spedire entro il 15 febbraio il tagliando in redazione: La Voce di Brescia, via Callegari 6, 25121 Brescia.

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IL MEGLIO DI...

Informagiovani, si cambia

Cambio di passo per il servizio della Provincia. La ristrutturazione della rete, giudicata ormai "non più all'altezza dei tempi", come ha sottolineato l'assessore provinciale Fabio Mandelli, ha portato a una profonda rivisitazione ed ottimizzazione. Tra le novità il rapporto stretto tra scuola e lavoro e la creazione di una sorta di sportello itinerante, con gli incaricati che si spostano per informare. Il protocollo d'intesa è stato siglato con la Camera di commercio, Confartigianato, Confcooperative, Ufficio oratori. Sono previsti altri ingressi, mentre le associazioni di categoria avranno funzione di orientamento e proposizione di stage.

LETTERE

L'impegno dei cattolici nella vita politica Il tema dell’impegno dei cattolici in politica è sempre stato di grande attualità, ma forse, oggi più che mai, è necessario svolgere qualche riflessione in merito, soprattutto a Brescia, che è stata la culla del cattolicesimo democratico e che ha formato amministratori lungimiranti e personalità politiche dedite alla cosa pubblica e all’interesse superiore dei cittadini: questo impegno sociale, cattolico e civile è quanto la nostra città consegna in eredità a noi giovani. Se è vero che “la politica è la forma più alta ed esigente della carità” (Paolo VI), quale può essere, per un cattolico, ma oserei dire per ogni uomo, il rapporto dicotomico tra servizio alla comunità e tentazione del potere? Mentre riflettevo su queste questioni, scorrendo il volume del prof. Giorgio Campanini: “Testimoni nel mondo. Per una spiritualità della politica”, che verrà presentato nella Libreria dell’Università cattolica del Sacro Cuore il prossimo giovedì 10 marzo, ho ricevuto l’ultimo numero della rivista “AciNotizie”, bimestrale dell’Azione cattolica di Brescia, sul tema “Brescia, i cattolici, le sfide”, e confesso che ho trovato questo numero particolarmente “profetico” rispetto al nostro contesto socio-politico. “AciNotizie” propone per la nostra città una rinnovata azione culturale, in cui la famiglia sia inserita in una Comunità viva, in cui i giovani possano confrontarsi con progetti duraturi, in cui, accanto al “tempo del lavoro”, sia salvaguardato il “tempo della festa”, che consente di costruire relazioni e senso. In particolare, mi preme citare quanto contenuto nel ri¬quadro a pag. 5, laddove si sintetizzano le “sfide” che abbiamo di fronte: “ritornare come intero mondo cattolico, organizzato in gruppi, movimenti e associazioni, a essere lievito capace di far incontrare la fede con i valori, le sfide e le attese del mondo contemporaneo; (…) essere capaci di dire no al bipolarismo decisionista perché uccide la partecipazione e atrofizza la stessa democrazia; rifiutare consapevolmente il relativismo eti-

IL PEGGIO DI...

La “rotonda” di Verziano

Da quanto esiste la "rotonda" impostata, ma mai terminata, all'incrocio stradale, tra Brescia e Flero, all'altezza di Verziano e Folzano? Almeno da tre anni, forse quattro. Inverni e incidenti si sono succeduti, senza che nulla accadesse. Solo delimitatori di plastica, che di notte vengono spostati o danneggiati dai soliti ignoti. Incuria, dimenticanza annosa, valzer di competenze? Difficile a dirsi. Nella terra delle rotonde, che hanno costellato l'universo stradale bresciano, quest'incrocio importante gioca il ruolo di Cenerentola, proprio come la pista ciclabile che corre al suo fianco. Da un lato asfaltata, dall'altro sterrata e maltenuta. Ai due lati della strada, a pochi metri, possono convivere due mondi diversi?

Giornali della Comunità

Radio Voce Ascolta “100% Brescia”, la trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle rondinelle. Oltre al Brescia Calcio, puoi seguire ogni domenica con “Diretta Sport” le gare di Brescia, Lumezzane, Rodengo Saiano, Montichiari e Feralpi Salò. Al termine le interviste e a seguire le radiocronache del Basket Brescia.

"Sì ma insieme" è il giornale della comunità della parrocchia di Sant’Angela Merici a San Polo. All’interno una riflessione sulla figura di Sant’Angela Merici tra modernità e testimonianza evangelica. Gli Amici di Sant’Angela presentano i pellegrinaggi di Angela, il senso profondo del camminare.

fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia

co, economico, civico, … tante verità portano a nessuna verità e all’elezione dell’io a verità; combattere le deleghe educative: famiglia, scuola, parrocchia devono concorrere a creare una multiforme e integrale formazione capace di orientare, sorreggere e motivare; lottare contro i falsi maestri che praticano il doppiogiochismo: vizi privati, pubbliche virtù. La coerenza è un pilastro fondamentale delle persone e dell’educazione; ribellarsi allo svilimento delle istituzioni democratiche; riproporre una forte appartenenza ecclesiale, fondata sul protagonismo dei laici e critica verso ogni clericalismo imbonitore; ritorno a una democrazia fondata sulla partecipazione, con spazi reali ai giovani e alle donne”. Ricordando il capillare impegno educativo che l’Azione Cattolica svolge nel nostro territorio, accanto certamente a molte altre realtà cattoliche, ritengo questa testimonianza un servizio prezioso e coraggioso, in vista della Brescia del futuro, che, già da ora, vogliamo cominciare a progettare e costruire. Massimo Pesenti

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce di Brescia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a brescia@vocemedia.it.



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Grande Brescia

Le cinque azioni per fronteggiare il disagio L’immagine-segno della mano fraterna è stata coniata dalla Caritas diocesana nell’aprile del 2009 per fronteggiare la crisi economica e finanziaria che faceva sentire i suoi effetti anche su persone e famiglie che sino ad allora non sapevano cosa fossero la difficoltà e la povertà. Proprio come le dita di una mano cinque erano (e sono) le azioni messe in campo dalla Caritas, sempre accomunate dallo stile relazionale della risposta. Microcredito sociale, Ottavo giorno, Mensa per i poveri, Sostegno all’occupazione e Fondo assistenza sono le cinque dita.

Caritas. All'Ortomercato di Brescia aperta la nuova sede per l' “Ottavo Giorno”

Rete d’aiuto e solidarietà pagina a cura di Massimo Venturelli

“Dio si prende cura di noi attraverso noi stessi. È come se il Signore consegnasse la vita di ciascuno di noi all’amicizia e alla solidarietà degli altri”. Con queste parole il Vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, aveva idealmente tagliato il nastro, nell’autunno del 2009, dell’Ottavo giorno, la piattaforma logistica per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di generi alimentari alle Caritas parrocchiali e alle altre organizzazioni ecclesiali, impegnate nel contrasto alla povertà e nel sostegno alle persone in condizioni di sofferenza alimentare. L’“Ottavo giorno” era, ma lo è ancora di più oggi, una delle cinque dita di quella mano fraterna che, su invito dello stesso mons. Monari, la Caritas tendeva per aiutare le persone in difficoltà a causa della crisi economica in corso. A quasi due anni di distanza le condizioni non sono migliorate; la Caritas diocesana e tutte quelle realtà che con questa collaborano come “vasi sanguigni” che irrorano e rendono vive le dita della mano, sono impegnate per rispondere a bisogni sempre nuovi. La riprova è nell’inaugurazione della nuova sede dell’Ottavo giorno che

nelle ultime settimane ha traslocato in spazi più grandi messi a disposizione dall’Ortomercato di Brescia in via Orzinuovi, a cui si assomma la disponibilità della Cooperativa Facchini per l’utilizzo di una superficie refrigerata finalizzata alla gestione anche di generi alimentari freschi e surgelati e la collaborazione dei grossisti soci del Consorzio per il recupero dei prodotti ortofrutticoli in eccedenza e la messa a disposizione dei loro canali di approvvigionamento. A inaugurare la nuova sistemazione

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della piattaforma logistica è intervenuto ancora il vescovo Monari. La nuova ubicazione consentirà all’“Ottavo giorno” di migliorare la già efficace azione sinergica con le parrocchie per l’approvvigionamento e la distribuzione alle Caritas parrocchiali di generi di prima necessità, allo scopo di sollevarle dalla quotidiana fatica del reperimento di alimenti da distribuire alle persone in sofferenza alimentare e liberare tempo ed energie da dedicare all’ascolto e alle relazioni interpersonali.

Microcredito sociale, una mano fraterna Il primo a parlarne era stato mons. Monari in una intervista concessa proprio a “Voce” nel gennaio del 2009. “La Chiesa non può limitarsi a distribuire aiuti – sosteneva il Vescovo – . Deve invece creare le condizioni per la costruzione di una rete di aiuto reciproco nelle comunità cristiane”. La Caritas, “braccio operativo” di mons. Monari nella carità, non lasciò cadere nel vuoto l’indicazione e nel giro di pochi mesi riuscì a progettare e a costruire quella rete da cui, poi, sarebbero derivate le cinque azioni della “mano fraterna”. Il microcredito sociale è stato il primo progetto a prendere il via. Un’azione pensata per accompagnare al credito responsabile e al recupero dell’autosufficienza economica, grazie a finanziamenti agevolati per un massimo di 3000 euro rimborsabili in 36 mesi, singoli o nuclei familiari in difficoltà a causa di eventi imprevisti. 191 sono state le persone che hanno avuto accesso al microcredito (a cui se ne aggiungono altre 84 che hanno beneficiato di altro tipo di intervento) per un credito totale che sfiora il mezzo milione di euro. Il progetto, che col tempo dalla città è stato esteso ad altre nove zone pastorali della diocesi (per un totale di 91 parrocchie), è cresciuto grazie al coinvolgimento progressivo della Fondazione della comunità bresciana, dell’associazione Cuore Amico, della Congrega della Carità Apostolica e i Comuni di Brescia, Ghedi e Gardone Riviera. Fanno parte del network delle banche di credito cooperativo gli istituto di credito che hanno accolto l’invito della Caritas. Si tratta delle Bcc di Brescia, dei Colli Morenici e del Garda, della Cassa Padana, dell’Agro Bresciano.

L'Ottavo Giorno. Il parere del direttore della Caritas diocesana sulla nuova realtà di via Orzinuovi

Giorgio Cotelli: “Le relazioni sono la nostra vera ricchezza” “Credo che l’aspetto più importante da evidenziare non sia tanto il volume dell’aiuto messo in circolo dalla Mano fraterna sin dal suo varo (più di 2 milioni di euro complessivi) ma la ricchezza di relazioni che questa ha prodotto”. Queste le parole con cui il diacono Giorgio Cotelli, direttore della Caritas diocesana, ha commentato il trasloco dell’“Ottavo giorno” nella nuova sede messa a disposizione dal consorzio Ortomercato di Brescia. Un commento che “chiude il cerchio” con le dichiara-

zioni “programmatiche” di mons. Luciano Monari che, come si ricorda in queste pagine, agli albori della crisi economica (i primi giorni del 2009) aveva annunciato quello che doveva essere lo stile della Chiesa bresciana nel dare risposte ai bisogni emergenti. E proprio di uno stile nuovo, che non si pone solo il problema di aiutare chi è in sofferenza, ma anche e soprattutto sul come farlo ha puntato la sua attenzione anche il direttore della Caritas. Per il diacono Cotelli il vero fiore all’occhiello delle cinque

dita della mano non sono i numeri, ma i cinquanta laboratori della carità che le Caritas parrocchiali hanno messo in campo in questi anni. Un percorso di formazione per aiutare tanti volontari a sperimentare un nuovo stile, capace di andare oltre la soddisfazione di un bisogno contingente per creare invece relazioni. La volontà si è trasformata in azione concreta con la messa a disposizione della Caritas di alcuni spazi inutilizzati all’interno dello stesso Ortomercato.


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Dentro le mura

L'anno dell'Unesco: primavera decisiva Nel progetto cultura del Comune di Brescia non manca ovviamente il passaggio dedicato all'Unesco, con la candidatura della città e dei suoi siti legati alla storia, ora giunta a uno degli appuntamenti più importanti, come conferma l'assessore Arcai: "Per la candidatura Unesco, che ben conoscete, stiamo lavorando con il massimo impegno. Ci restano due passaggi, tecnico e politico. E non siamo soli, abbiamo a fianco il ministero dei Beni Culturali”. Che tempi sono previsti? “A marzo sapremo i risultati dell’indagine e se siamo stati ammessi. A luglio, se passeremo, toccherà alla commissione scientifica, che si riunisce quest’anno nel Bahrein”.

Brescia. Andrea Arcai, assessore comunale alla Cultura apre l'agenda degli appuntamenti del 2011

“Dobbiamo ripartire dall'arte” di Roberto Barucco

Non solo Matisse e le grandi mostre, ma la necessità di sfruttare le potenzialità della cultura come volano per il turismo, la valorizzazione del territorio e delle eccellenze bresciane. La candidatura in chiave Unesco di Brixia Langobardorum sarà uno dei temi forti di quest’anno e la rivalutazione del centro storico un punto non esiziale nell’agenda del Comune. Ne abbiamo parlato con l’assessore alla Cultura, Andrea Arcai. “Dire Matisse oggi, a Brescia, significa attraverso il bello, la luce, i colori, saper accendere emozioni e positività. Lo abbiamo scelto con piacere perché sa trasmettere felicità e sensazioni che in un momento di profonda difficoltà sociale servono, portano fiducia nella vita. E’ una mostra che abbiamo pensato già nel 2008, con una certa intuizione nei confronti della crisi. Dobbia-

mo ripartire dalla cultura, che arricchisce spiritualmente l’uomo, ne aumenta la qualità di vita e rende attraente anche il territorio. Pensi alla crisi dell’acciaio che colpì Bilbao. Ebbero la lungimiranza di puntare su un museo che ha creato e crea un tale indotto da stimolare il

lavoro ed è divenuto il punto focale della vita". E i costi? “Le spese per la cultura non sono mai costi. Sono investimenti. Un euro investito in cultura ne può portare sette o otto di ritorno e Brescia deve poter valorizzare il suo patrimonio unico e straordinario. Basti pensare allo

LOsistema

splendore della Queriniana, che ha compiuto 260 anni, alle chiese della nostra città, ai patrimoni d’arte delle famiglie poi trasmessi alle collezioni civiche". Dicevamo del 2011, che anno sarà, dal suo punto di vista? “Direi che questo è l’anno del consolidamento: penso al Teatro Grande e al sostegno al Ctb. Il Massimo cittadino è una bella scommessa: deve divenire luogo promotore di spettacoli diversificati e di alta qualità. Punteremo molto sull’area archeologica del Capitolium. Il ministero del Turismo ci considera una piccola realtà turistica, come Assisi o Siena. E i dati d’afflusso ci confortano. Però chi lavora nel settore deve cambiare mentalità, proporre il centro storico e le sue eccellenze artistiche, Sostengo infine la necessità della biblioteca in piazza Rovetta. Il progetto è moderno, bello e compatibile. E non attuarlo significherebbe rinunciare a una dimensione comune ad altre città europee”.

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La “reteâ€? longobarda per il Patrimonio Mondiale Il complesso monastico di San Salvatore - Santa Giulia di Brescia e l'area archeologica monumentale del Capitolium sono parte della rete di siti di longobardi proposta nel 2010 come candidatura ufďŹ ciale dell’Italia per la Lista del Patrimonio Mondiale, gestita dall’Unesco. Oltre al monastero bresciano ricordiamo il Tempietto longobardo a Cividale del Friuli (UD), il castrum di Castelseprio (VA), con la chiesa di Santa Maria foris portas, il Tempietto del Clitunno a Campello (PG), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), la chiesa di Santa SoďŹ a, con il chiostro e il Museo del Sannio a Benevento e, inďŹ ne, il Santuario micaelico di Monte Sant’Angelo (FG).

Unesco. Chiesa del Buon Pastore, un restauro che rafforza la candidatura cittadina

Un “ponte� per la storia di Franco Armocida

La presentazione dell’andamento dei lavori di restauro della chiesa di Santa Maria della Carità è stata motivo, per la Fondazione Cab, per fare il punto sulla pratica attualmente in corso presso l’Unesco, curata dall’Associazione Italia Langobardorum, per il riconoscimento di Brescia quale luogo di interesse mondiale per i suoi valori storici, artistici e monumentali. “Dopo la nostra richiesta del riconoscimento Unesco per Brescia – ha detto il segretario della Fondazione Cab Agostino Mantovani – vi è stato il sopralluogo della commissione internazionale che ha fornito alcune indicazioni utili al conseguimento del prestigioso riconoscimento, tra le quali il restauro della chiesa del Buon Pastore, com’è anche chiamata S. Maria della CaritĂ . Ricordo come la nostra provincia sia stata la prima in Italia a

potersi fregiare del titolo rilasciato dall’Unesco per i ‘Pitoti’ della Valcamonica e questo sarebbe il secondo, questa volta però alla cittĂ , che si è messa in rete con altri sei siti longobardi in tutta Italia, per rafforzare il merito al titolo. Qualora l’Unesco ci assegnasse quello

che, a nostro avviso, è un riconoscimento piĂš che meritato frutto di una richiesta sottoscritta nel 2008 da ben 52 realtĂ italiane delle aree interessate, Brescia si arricchirebbe di un ulteriore motivo, a valenza mondiale, di azione sull’economia del territorioâ€?.

Langobardia Maior Brescia apripista "“Brescia ha fatto da apripista - ha spiegato Francesca Morandini, archeologa dei Civici Musei cittadini – ed assieme a Castelseprio Torba e Cividale del Friuli ha dato vita alla Langobardia maior nel nord Italia, afďŹ ancata dalla Langobardia minor nel centrosud, con i Comuni di Benevento, Campello sul Clitunno, Monte Sant’angelo e Spoleto. Sono cosĂŹ stati individuati i luoghi del potere dei Longobardi in Italia, uniti nell’Associazione Italia Langobardorum, che è in attesa del riconoscimento dell’Unesco, atteso, con ďŹ ducia, per la primavera. La candidatura è partita dal monastero di Santa Giulia – ha aggiunto Francesca Morandini – la cui chiesa di San Salvatore rappresenta il cuore della sua longobardicitĂ , in quanto è una delle testimonianze piĂš importanti dell’architettura religiosa altomedievale conservata in alzato. Le evidenze murarie conservate in situ sono state rinvenute in quello che è considerato il piĂš completo scavo urbano medievale, nell’area che conserva le piĂš importanti preesistenze di etĂ Romana nel nord Italia, seconda motivazione per il rafforzamento della candidatura della nostra cittĂ . L’inserimento della chiesa di Santa Maria della CaritĂ suggerito dalla commissione Unesco è motivato, oltre che dal suo valore storico-culturale, dalla sua posizione, quale ‘zona tampone’ nel pieno dell’area che fa da collegamento tra le realtĂ longobarde e romanicheâ€?. (f.a.)

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Fuori le mura

"Quelle case volute da padre Marcolini" Don Luciano Bianchi nello sfogliare il volume realizzato per il Cinquantesimo del Villaggio Prealpino, "Il Giardino della Memoria", non ha dimenticato di ricordare che il “nostro villaggio sorge alle falde delle prealpi bresciane", ritornando a quelle prime costruzioni che sorgevano attorniate dal verde e dalla terra, “case poi cresciute in cinquant’anni, con le loro allegrie, tristezze, malinconie, con il sole che è entrato ed uscito mille volte da porte e finestre, sole che, affinché il villaggio possa continuare a crescere, ha bisogno di trovare ancora spalancate quelle porte e finestre alla speranza, per poter continuare ad illuminare e riscaldare la vita”.

Villaggio Prealpino. La storia del quartiere e delle famiglie, rivive con garbo nel libro di Mario Aggiusti

Cinquant’anni di amore e lavoro

nel “Giardino della Memoria” "L'opera ci riporta al simbolo della vita materiale e spirituale, al viaggio in quel luogo dove gli uomini hanno stabilito un legame vero, di profondi affetti e di reale appartenenza"

pagina a cura di Franco Armocida La fotogradia in copertina, stessa prospettiva, a distanza di mezzo secolo.

“Il Giardino della Memoria” è il titolo che il comitato coordinatore delle celebrazioni del 50° anniversario del Villaggio Prealpino ha dato al libro che ne ripercorre la storia e che ha presentato al pubblico nei giorni scorsi presso la sala di Solidarietà viva al Villaggio. Questa pubblicazione, suddivisa in cinque parti per 370 pagine, porta la firma di Mario Aggiusti, che al suo fianco ha avuto don Luciano Bianchi, Angelo Boniotti,

Massimo Borghi, G. Lucio Bregoli e tanti, tanti altri che, con la loro testimonianza e con il materiale fotografico fornito, l’hanno resa possibile, a coronamento delle celebrazioni del cinquantesimo. Si tratta di un libro principalmente fotografico, arricchito da didascalie, note e testimonianze che ne arricchiscono i contenuti ed in cui vi è davvero tutta la storia – non è un caso se insistiamo sul termine storia – del Prealpino, dal suo

primo flash nella mente di padre Marcolini ai giorni nostri. L’immagine di copertina, una coppia in Vespa che percorre una strada sterrata piena di buche in un giorno di pioggia, con alcune persone a piedi sullo sfondo, è stata scattata dove oggi vi è via Prima, per lungo tempo la via principale del villaggio ed il ‘giardino’ del titolo rappresenta “il simbolo della vita materiale e spirituale – ha spiegato Mario Aggiusti – frutto della comunione

degli elementi della vita, quali terra, acqua, aria ed, a volte, fuoco, che gli uomini hanno nutrito con un legame profondamente affettivo. Vivere in un luogo significa appartenere a quel luogo e non, come spesso si pensa, il contrario ed il libro – ha sottolineato Aggiusti – pur raccontando 50 anni di storia, è un punto di partenza, vuole essere stimolo per i giovani, affinché possano continuare ad essere comunità, come lo sono stati i loro padri e nonni, con il fine di recuperare la memoria quale mobilitazione dei cittadini a che il quartiere diventi luogo di progettazione per il futuro”. Beppe Pasini, docente di Pedagogia della Famiglia presso l’Università Bicocca di Milano, afferma che “le immagini del libro mi hanno ricordato la mia infanzia, così come nel giardino di queste pagine sono nate mille storie, diverse e nel contempo con molti momenti comuni, al punto da costituire tessuto delle nostre esistenze. Questo giardino - ha aggiunto Pasini – ci rammenta come non tutto nella vita debba dare profitto, così come i giardinieri sono testimoni delle cose che vi crescono attorno”.

Villaggio Prealpino. Sfogliare il libro del Cinquantesimo significa compiere un viaggio a ritroso nel tempo

“Fotografie straordinarie, come le vicende che narrano” Il presidente della Circoscrizione Nord, Marco Rossi dice che “sfogliando il libro si percepisce come per trovare più aspetto umano, oggi spesso assente, sia necessario guardare al passato", principio ripreso da Angelo Boniotti, perché “il libro trasuda di solidarietà e partecipazione ed oggi fatichiamo a trovare il fondamento della comunità, che significa guardare al futuro facendo leva sulla fiducia sugli altri”. Mentre su uno schermo scorrevano alcune immagine tratte dal libro, guidate da G. Lucio Bregoli, la sala di Solidarietà viva, gremita al limite della capienza, era un continuo vociare di riferimenti ai ricordi che scaturivano dalle immagini stes-

se. “Il libro è un affresco di umanità, quasi un gioco a riconoscere persone e luoghi – ha commentato il giornalista Guido Costa – in cui vi è la traccia che accompagna la nascita delle cose, segno di una città che si espande. Le fotografie sono straordinarie ed aiutano a capire cos’era il Prealpino ai suoi albori". Don Angelo Chiappa, una delle memorie del Prealpino, ha voluto tornare alle origini per lanciare una “sfida”, al futuro. “Per padre Marcolini le case volevano dire occupazione, lavoro, perché solo con quello si potevano pagare i mutui. Alla base quindi il principio che le case erano sì destinate a chi le costruiva – ha osservato don Chiappa – ma solo

se questo giovane era in grado di far pronte agli impegni assunti con gli istituti bancari. Come non ricordare le lotte, il termine non è improprio, che il ‘muratore di Dio’, soprannome di cui Ottorino Marcolini andava fiero, anteponendolo alle due lauree, ingegneria e matematica, di cui poteva fregiarsi, con imprenditori e banche per dare lavoro ai giovani e quindi il conseguente finanziamento per la tanto agognata ‘casa’. Gli anni, alle case, hanno aggiunto le testimonianze di gruppi, associazioni, realtà che sono ancora ben vive – ha continuato don Angelo – ma, oggi, il villaggio è ancora destinato ai ‘giovani’ che gli hanno dato vita? Dove sono i giova-

ni? “. E’ forse qui che si percepisce il senso della ‘sfida’ al futuro. “Il villaggio è ancora un luogo di ritrovo? Il libro, dando al termine il valore appropriato, è un capolavoro, perché la memoria è il positivo del vissuto. Il difficile non è fare le cose, come lo è stato cinquant’anni fa, ma non farle morire, renderle gestibili dalle nuove generazioni. Il libro è la memoria – ha concluso don Angelo Chiappa – ma il tempo del presente è dei giovani ed il futuro cosa riserva alle nuove famiglie?” Il libro è disponibile, al prezzo di 20 Euro, presso ‘Solidarietà viva’, in via Brolo 71, al Villaggio Prealpino.


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Auditorium Artigianelli. A Isorella il premio assoluto del XXXVII Concorso

Presepi Mcl, festa di valori e tradizioni Il Vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari ha indicato le prerogative del presepe, che ci avverte di “tenere gli occhi aperti, perchè nelle opere più nascoste si compie il volere di Dio” di Emanuele Salvi

L’oratorio di San Giovanni Bosco di Isorella si è aggiudicato il premio assoluto del XXXVII Concorso presepi Mcl; il premio per la miglior interpretazione del tema a Maria Rosa e Romano Soncini di Asola. È stato il vescovo di Brescia mons. Luciano Monari nel gremitissimo auditorium Capretti dell’Istituto Artigianelli di Brescia a indicare le prerogative del presepe che “ci avverte di tenere gli occhi aperti perché nelle opere più nascoste si compie il volere di Dio”. A tutti i partecipanti è stato consegnato un riconoscimento, insieme alle due cartoline emesse per l’occasione dalle Poste Italiane con i due annulli filatelici dedicati. Alla scuola materna Marcolini di Montichiari il premio speciale “Buona Notizia don Eridano Torri”; il “Buona Notizia Fulvio Manzoni” a Put del Re di Sellero. Il premio “Gianfranco Migliorati” alla parrocchia di Borgo San Giacomo. Nutrito l’elenco dei premiati nelle va-

Mons. Luciano Monari premia i vincitori del Concorso presepi Mcl

rie categorie. Famiglie: 1° Laura Bettoni di Gussago e Giorgio Cavallera di Gaino di Toscolano, 2° Marco Adami di Polpenazze e Giancarlo Venturini di Rovato, 3° Maria Grazia Battisti di Gardone Val Trompia e famiglia Cavagnini di Brescia. Parrocchie: 1° Magno di Gardone V/T, 2° Fenili Belasi e Vallio Terme, 3° San Zenone di Caino e parrocchia di Sant’Alessandro di Brescia. Oratori: 1° Gruppo Greppia di Urago d’Oglio, 2° Cellatica e Gottolengo, 3° Villanuova S/C e Gianico. Ospedali e centri per anziani: 1° Ospedale Civile di Brescia, 2° Cooperativa sociale Nikolajewka di

Brescia. Scuole: 1° Scuola materna don Giovanni David di Muratello di Nave, 2° Scuola materna Mazzoleni di Calcinatelo, 3° Scuola primaria di via Falcone di Montichiari. Presepi viventi: 1° Parrocchia Sant’Eufemia D.F.. Categoria gruppi: 1° Gruppo San Rocco di Paitone, 2° Suore del Buon Pastore di Brescia, 3° Gruppo Amici della Greppia di Motella di Borgo San Giacomo. Il premio alle istituzioni è andato al Gruppo sportivo polizia municipale; premio speciale per l’associazione Jurassic Sub. Alla classe IIb della Scuola primaria Santa Dorotea il premio “Presepio Fai da Te”.

Cento corsi per tutti al San Clemente C'è anche il corso per cuochi, pasticceri e barman in collaborazione con il Cfp Canossi, nel catalogo del Centro linguistico culturale San Clemente di Brescia, predisposto per il periodo inverno/primavera 2011. “Il nuovo catalogo – ha illustrato il direttore generale del Centro, Giovanni Lodrini -, presenta un’offerta di più di cento corsi pensati per rispondere alle diverse esigenze formative e ricreative del pubblico, tenendo conto del contenimento dei costi, senza per questo rinunciare al livello qualitativo degli stessi. I corsi, che si aggiungono agli oltre 200 organizzati nel periodo settembre-dicembre e che hanno visto la partecipazione di oltre 1.500 iscritti, tra privati ed aziende – ha specificato Lodrini – inizieranno a fine gennaio ed avranno sei principali aree tematiche: lingue, informatica, cultura, con comunicazione, benessere e fitness, arte e musica, hobby e manualità e, vera novità di questa edizione, cucina, pasticceria e barman. Questo è l’unico corso "esterno" e si svolgerà al Cfp Canossi, dei cui docenti ed attrezzature potremo disporre”. “Tutti i corsi saranno preceduti da una serata di presentazione gratuita – ha aggiunto la responsabile organizzativa Benedetta Albini –.e sono a numero chiuso, per assicurarne la qualità. Si terranno nelle nostre due sedi di Brescia, in via N. Tommaseo 49 ed in via A. Luzzago 1. In segreteria sono aperte le iscrizioni". “Il 2011 vede il sessantesimo anno del San Clemente – ha ricordato Giovanni Lodrini – voluto nel 1951 dal Vescovo di Brescia quando incaricò il parroco della chiesa di San Clemente di promuovere corsi di lingua straniera a favore degli emigranti italiani. Più di cento mila bresciani hanno frequentato i nostri corsi, che hanno raggiunto la realtà odierna senza tradirne le radici, legate alla tradizione popolare. Info: www.centrosanclemente.it.

Volontariato. Protezione Civile: contributi dal Comune per mezzi e attrezzature delle associazioni

Centomila euro per aumentare la prontezza operativa Il Comune di Brescia procede, mediante bando, all’assegnazione di contributi destinati all’acquisto di mezzi e attrezzature da utilizzare per fronteggiare emergenze di protezione civile o per esercitazioni e addestramento, in modo tale da permettere l’ottimizzazione delle risorse ai fini dell’efficienza e dell’efficacia degli interventi durante le emergenze. L’Amministrazione stanzierà una somma pari a 100.000 euro. Avranno accesso esclusivo al bando le organizzazioni di volontariato di protezione civile e le associazioni di volontariato che risultano iscritte nell’elenco comunale della Protezione Civile, mentre le organizzazioni iscritte all’Albo Nazionale potranno

accedere solo in caso abbiano una sede operativa sul territorio comunale di Brescia da almeno 12 mesi. Le domande devono pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 28 febbraio 2011 e devono essere consegnate al responsabile del Servizio di Protezione Civile del Comune di Brescia, in via Donegani, 12 (Tel. 030/297.7551). Il bando completo e la documentazione da allegare alla domanda sono scaricabili dal sito web del Comune (www.comune.brescia.it – Servizi al Cittadino » vivere sicuri » protezione civile » bando per l'assegnazione di contributi alle associazioni di volontariato ) oppure si possono ritirare presso gli uffici di via Donegani, 12.

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Hinterland

Da Folzano si muove la Giunta di quartiere Con la partecipazione dei componenti della Giunta cittadina, dal sindaco di Brescia, Adriano Paroli, agli assessori comunali e con il presidente della circoscrizione sud, Giacomo Lini, è iniziato il 22 gennaio scorso, nella sala dell'oratorio San Giovanni Bosco del quartiere di Folzano il primo di una lunga serie di incontri che porteranno nei prossimi mesi la Giunta comunale in tutte le zone di Brescia. Lo scopo è incontrare i vari rappresentanti delle associazioni e delle realtà del territorio, in modo tale da poterli informare direttamente sui progetti che si sono realizzati o si stanno realizzando, e discutere con loro i vari aspetti delle problematiche quotidiane dei residenti.

Castel Mella. L'inizio dell'anno nuovo porta il bilancio di fine mandato per il sindaco Ettore Aliprandi

Fotovoltaico e qualità della vita Pagina a cura della Redazione

Anno nuovo e bilancio di fine mandato, per il sindaco di Castelmella, Ettore Aliprandi, prima della conclusione primaverile dell'esperienza amministrativa. “In tutta sincerità – premette il sindaco – ho vissuto anni molto intensi che mi hanno coinvolto a livello personale ancora più di quello che pensavo alla vigilia. Abbiamo dovuto fare i conti con anni difficili, nei quali la crisi generale si è fatta sentire. Non è stato facile trovare risposte e soluzioni. Direi però che abbiamo raggiunto alcuni risultati che meritano di essere sottolineati. Punto di partenza è stata la volontà di mettere a disposizione della comunità servizi sempre più importanti e di qualità. In questo senso dal mondo della scuola a quello dell’ambiente, comprendendo a tal proposito sia la sicurezza delle nostre strade sia il verde che ci circonda fino alla questione del traffico e alla qualità della

La nuova piazza di Castel Mella

vita. È la filosofia che ci ha guidato in questi cinque anni e ci ha spinto a realizzare un nuovo centro a disposizione della comunità come Piazza Nuova con tutte le strutture annesse, a dedicare un’attenzione del tutto particolare all’ambiente (come dimostra l’elevata percentuale di verde a disposizione dei nostri abitanti, senza dubbio una delle cifre più alte non solo della provincia di Brescia, ma di gran parte del nord Italia), a realizzare interventi importanti per favorire la sicurezza del traffico sul nostro territorio, evitando al tempo stesso problemi alla salute pubblica, e a proporre a tutti gli abitanti iniziative e manifestazioni che hanno avuto il duplice scopo di porre Castel Mella al centro dell’attenzione generale e di compattare sempre di più la nostra comunità. Guaridamo al futuro, lo dimostra, ad esempio, il nostro impegno in favore delle energie alternative e legato al fotovoltaico. Un progetto che può essere ancora perferzionato, all'insegna del sostegno costante alla qualità della vita".

Focus. Conclusi i lavori di pavimentazione, ora è tutto pronto per vivere il nuovo centro di Castel Mella

Aliprandi: “Piazza Nuova, un posto ideale per riconoscersi” Il volto definitivo di Piazza Nuova a Castel Mella è delineato. Il nuovo centro del paese (un centro amministrativo-economico verrebbe da dire, mentre quello storico rimane nella tradizionale cornice di piazza S. Siro), dopo la realizzazione del municipio e della casa delle associazioni, che già vengono utilizzati ormai da tempo, ha sistemato un altro “tassello” del suo disegno complessivo. In questi giorni è stata completata la pavimentazione della piazza che già ospita ogni venerdì il mercato e che ora può mostrare anche il suo aspetto finale. La costruzione prevede parcheggi sotterranei, negozi ed uffici a piano terra e nei piani superiori appartamenti ed altri uffici. Il tutto espressamente voluto e studiato per offrire un aspetto vissuto e dinamico a quella che nelle intenzioni degli amministratori deve diventare il cuore pulsante di Castel Mella: “Un

progetto importante – dice il sindaco Ettore Aliprandi – che ha caratterizzato questo mandato amministrativo. Il nostro obiettivo è stato quello di disegnare un nuovo centro per il nostro paese, nel quale si possano riconoscere tutti gli abitanti e possa diventare anche un valido punto di incontro e di aggregazione. Dal nuovo municipio siamo passati al nuovo edificio che è diventato la sede del Centro Diurno Anziani e che ha rappresentato un prezioso punto di riferimento per le esigenze di tante persone e di diverse associazioni di Castel Mella. Il nostro progetto è proseguito e adesso possiamo vedere anche il disegno definitivo della pavimentazione della piazza che rappresenta un luogo accogliente e, dove tutti i castelmellesi si potranno ritrovare in assoluta tranquillità. Attendiamo ancora la definitiva conclusione dei lavori che riguardano l’edi-

ficio che completa la piazza e che è destinato a diventare una parte pulsante del paese a livello commerciale ed economico. Vogliamo che questa piazza sia vissuta e sia a disposizione di tutti gli abitanti, delle famiglie e degli operatori economici, per fare in modo che la gente di Castel Mella abbia finalmente quel centro nel quale vivere e riconoscersi che è sempre mancato al nostro paese”. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio tecnico del Comune, il costo complessivo delle opere a Castel Mella è di 3.730.000 euro. Per la realizzazione del nuovo municipio il costo è stato di 2.190.000 euro, mentre le spese per la costruzione della nuova piazza (pavimentazione e strutture varie) ammontano complessivamente a 1.010.000 euro, a queste somme infine va aggiunto anche il costo per la sala polifunzionale: 530.000 euro.


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Fondazione San Benedetto. Con l'on. Mario Mauro al Parlamento Europeo

Sussidiarietà: a Bruxelles si apprende sul campo Elena Rabolli Pansera, 21enne iscritta al secondo anno Scienze Politiche, è una dei 500 studenti diplomati alla scuola nata per volontà di Graziano Tarantini

di Emanuele Salvi

Mario Mauro, europarlamentare, già Vicepresidente del Parlamento Europeo, attualmente Presidente dell’Intergruppo per l’Economia Sociale e delegato dell’OSCE contro razzismo e xenofobia, ha accolto nel suo ufficio una promettente studentessa bresciana della Fondazione San Benedetto per uno stage di tre mesi a Bruxelles. Elena Rabolli Pansera, 21 anni e iscritta al secondo anno di scienze politiche, è una dei 500 studenti che in questi cinque anni si sono diplo-

mati alla Scuola di Sussidiarietà della Fondazione, nata per volontà di Graziano Tarantini. Elena, che dal 28 gennaio è al lavoro nella capitale belga, ha già alle spalle un’esperienza di rappresentante degli studenti in Senato Accademico e un’invidiabile padronanza dell’inglese e del francese, frutto di un anno negli USA alle scuole superiori e di alcuni mesi a Parigi all’Alliance Française. È la terza studentessa della Fondazione che affronterà l’esperienza nell’ufficio di Bruxelles dell’on. Mauro e molti sono gli studenti pronti a partire per altri stage all’estero. “È stata una sorpresa – racconta Elena – non rie-

sco ancora a credere che mi sia stata data questa possibilità e che tra qualche giorno sarò nel cuore dell’Europa a lavorare per l’onorevole Mauro che – continua la studentessa - conosco e ammiro per la sua appassionata difesa delle minoranze religiose e in particolare dei cristiani”. La Fondazione San Benedetto aiuta i giovani ma è fatta soprattutto dai giovani. L’organizzazioni degli stage infatti è seguita dai giovani che precedentemente hanno svolto la medesima esperienza. Il tentativo è di partire dai loro desideri dandogli adeguati strumenti per realizzarli e questo metodo sta iniziando a dare i primi frutti.

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Pac 2013, il futuro si gioca in Europa "Le nostre imprese non possono fare a meno della Politica agricola comunitaria", così l'assessore provinciale Gianfranco Tomasoni ha affrontato il tema del futuro della politica agricola comunitaria al convegno di Coldiretti, in occasione della Fiera dell'Agricoltura di Lonato. "Ricordo, infatti, che queste risorse sono degli agricoltori e vanno agli agricoltori per essere competitivi, producendo beni di qualità, tutelando l’ambiente ed il territorio. Ogni anno, nell’ambito della Pac, la Regione Lombardia liquida 500 milioni di euro ad oltre 37 mila imprese agricole. Bene, un quinto di queste risorse vanno alle 9.000 aziende agricole bresciane che contribuiscono a rendere la nostra agricoltura tra le prime in Europa con una Plv superiore al miliardo di euro. Finanziamenti che servono per non far chiudere e per rilanciare il futuro dei giovani e delle loro aziende. Ecco perché il nostro Paese a Bruxelles non può cedere nel confronto politico con gli altri Paesi comunitari e seguire l’asse francotedesco per non ridurre il budget complessivo di 56 miliardi di euro e mantenere lo status quo. Quindi l’obiettivo è mantenere lo stesso livello di finanziamento evitando che il budget nazionale venga poi regionalizzato, poiché quelli più penalizzati sarebbero proprio gli agricoltori storici. Oggi più che mai, l’agricoltura italiana ha bisogno di una politica europea forte e moderna che risollevi un mondo agricolo in difficoltà di competitività".


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Brescia. Rinnovo del Direttivo e delle cariche sociali alla guida dell'associazione di via Lecco

L’assemblea di Assopadana: ecco il tris di Mariano Mussio Oltre al presidente tutti gli altri eletti: Giuseppe Nodari, Adriano Orleri, Angelo Gavazzoni, Gianfranco Begni, Mario Bonera e Alessandro Mazzola Pagine a cura della Redazione

L’assemblea ordinaria dei soci di Assopadana Claai, riunita nella sede di via Lecco, ha proceduto al rinnovo delle cariche sociali: dieci i candidati per i sette posti del nuovo Direttivo. Questi sono gli eletti :Mariano Mussio, Giuseppe Nodari, Adriano Orleri, Angelo Gavazzoni, Gianfranco Begni, Mario Bonera e Alessandro Mazzola. Il Direttivo si è quindi subito riunito per eleggere il presidente. Nella seduta è stato riconfermato presidente Mariano Mussio e nominati vice presidenti Angelo Gavazzoni, Giuseppe Nodari e Adriano Orleri. Il presidente Mariano Mussio, nella relazione di fine mandato ha sottolineato quanto è stato fatto nel quadriennio e quanto ancora resta da fare. Non sono mancate riflessioni

in merito alla crisi economica ancora presente: “Dal nostro punto di osservazione si vede la situazione economica ancora molto difficile, anche se alcuni settori di nicchia come gli impiantisti per il fotovoltaico o chi lavora con l’alta tecnologia registrano piccoli segnali di ripresa. Per i comparti tradizionali come l’edilizia, (idraulici, marmisti, piastrellisti o chi lavora il ferro) è tutto fermo. Con le grandi aziende tutte in difficoltà e con una Cassa integrazione che rimane a livelli altissimi, non può che risentirne anche chi è a

monte della filiera e cioè la subfornitura, artigiani compresi”. Il presidente ha ribadito che “stiamo perdendo potere di acquisto e gli artigiani stanno risparmiando su tutto. Si fanno i conti con particolare attenzione e si cerca di individuare quelle aree dove si può ancora tagliare qualcosa. Gli investimenti sono rimandati a tempi migliori. Non c’è più marginalità, oggi lavorando si fanno girare solo i soldi. La pubblica amministrazione oltre a non avere disponibilità, ha tempi di pagamento lunghissimi ed anche i priva-

ti non scherzano e le aziende sono a corto di liquidità”. Queste le proposte di Mariano Mussio: “Prima di tutto la semplificazione reale, quella insomma di cui tutti parlano ma che nessuno mette in pratica, anzi tutti i giorni si aggiunge un tassello a quella burocrazia che, secondo recenti indagini, costa all’artigiano 30 giorni del suo lavoro. Ci hanno spiegato che attraverso l’informatizzazione avremmo risparmiato tempo e denaro ma come mai dopo aver inviato telematicamente molte comunicazioni ci viene richiesto ancora l’invio dei documenti cartacei? Al secondo posto la detassazione di alcune voci di bilancio delle grandi aziende. Vantaggi immediati e a cascata ricadrebbero sugli artigiani e più in generale sulle aziende subfornitrici. Credo poi che si dovrebbe puntare su una reale innovazione anche delle e nelle piccole imprese artigiane. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno dell’aiuto anche della politica ma ho la sensazione che, al contrario, il mancato rinnovamento delle e nelle imprese sia la scusa usata dai politici per scaricare sulle aziende le colpe della crisi.” Altri argomenti sono stati toccati nella relazione, quali la situazione politica nazionale, il miglioramento della capacità competitiva delle imprese, la mancanza di liquidità e lo scarso appoggio delle banche.


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Economia

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Meccanica di precisione: c'è più ottimismo Le prospettive per il primo trimestre 2011 indicano un aumento della produzione. L’attività è prevista costante dal 57% delle imprese e in aumento dal 37%. Le aspettative sono ottimistiche nei comparti: abbigliamento, agroalimentare e caseario, calzaturiero, chimico, gomma e plastica, maglie e calze, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto. Sono pessimistiche nei settori: carta e stampa, legno e mobili in legno, tessile. Le previsioni sono più favorevoli per le micro imprese, per le imprese grandi e per le maggiori.

Indagine Aib. Deluse le aspettative rispetto a una possibile, rapida uscita dalla crisi iniziata a fine 2008

Brescia: anno “a due velocità” screto recupero della produzione, tanto da far pensare che anche l’economia della nostra provincia avesse agganciato la lenta ripresa già in atto a livello nazionale. Il secondo semestre, invece, è stato caratterizzato da un andamento pressoché “piatto” della produzione industriale, che ha purtroppo deluso le aspettative riguardo ad una rapida uscita dalla crisi che ha colpito negli ultimi due anni. La disaggregazione per classi dimensionali mostra incrementi produttivi superiori alla media per le piccole imprese (+1,7%), per le medie imprese (+4,9%) e per le grandi imprese (+2,6%); quasi uguali alla media per le imprese medio-grandi (+0,7%); decrementi produttivi per le micro imprese (- 2,3%) e per le imprese di maggiori dimensioni (-0,7%). Gli ordini provenienti dal mercato interno sono previsti in aumento dal 22% delle imprese e stabili dal 70%; quelli dai Paesi UE presentano un saldo positivo, tra imprese che indicano variazioni in aumento e in diminuzione, del 16% e quelli dai Paesi extra UE sono previsti in aumento dal 22% e stabili dal 72%

Nel quarto trimestre 2010 è stato solo in parte compensato il risultato deludente dei tre mesi precedenti. La variazione media annua dell'attività rispetto al 2009 è stata del 3,2% in più Pagine a cura della Redazion

Nel quarto trimestre del 2010, l’economia bresciana ha messo a segno un leggero aumento della produzione (+1%), che ha solo in parte compensato il deludente risultato del trimestre precedente. Rispetto al quarto trimestre del 2009 la variazione è stata del 5,1 per cento. Il 2010 si è chiuso con una variazione media annua dell’attività di più 3,2 per cento rispetto al 2009 e ha rappresentato per le imprese bresciane un anno “a due velocità”. Il primo semestre, infatti, è stato caratterizzato da un di-

Outlook. Le rilevazioni del Centro Studi Aib: aspettative moderatamente favorevoli per la produzione

“Ma il quadro complessivo resta di instabilità congiunturale” Non è ancora stabile il quadro generale dell'economia e le oscillazioni a livello di mercati non favoriscono attese ancora particolarmente rosee. E' quanto emerge dai dati e dall'analisi del Centro Studi Aib che rilevano di fatto le tendenze per i prossimi mesi e la situazione globale dopo l'inizio dell'anno. Le aspettative per i primi mesi del 2011 risultano, così specificano nella nota Aib, moderatamente favorevoli per quanto riguarda la produzione, m a stazionarie per l’occupazione, in linea con le previsioni dei principali centri di ricerca economica, sostanzialmente concordi su un graduale miglioramento dell’attività nell’anno in corso. Il sentiero verso i livelli produttivi precrisi appare, tuttavia, ancora piuttosto lungo e non privo di incognite, legate,

da un lato, al forte apprezzamento in atto sui prezzi delle materie prime e, dall’altro, alla variabilità del tasso di cambio euro/dollaro e alle perduranti incertezze per le imprese sulle condizioni di accesso al credito. Appaiono ancora deboli, inoltre, le componenti della domanda interna, in particolare quella per consumi. Il permanere di una situazione di instabilità congiunturale - dicono dal Centro Studi Aib - è confermato anche dal ricorso agli ammortizzatori sociali: nell’intero 2010 sono state autorizzate oltre 45 milioni di ore di cassa integrazione guadagni (al netto della cassa in deroga), con un incremento del 292,7 per cento della cassa straordinaria e un decremento del 46,4 per cento della cassa ordinaria, rispetto al totale annuo del 2009.


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Giovani ingegneri bresciani e Rc professionale Due esponenti dei Lloyd’s di Londra si sono messi a disposizione di ingegneri e studi di progettazione per approfondire i temi della Responsabilità Civile. E' stato questo il focus del convegno organizzato dall’associazione Giovani Ingegneri Bresciani in collaborazione con la società Independent®, al Crystal Palace. L'esigenza è nata dalla necessità di affrontare un contesto economico e legislativo in continua evoluzione. Relatori della giornata Alessandro Lezzi, Sottoscrittore Senior della Markel International dei Lloyd’s di Londra, e Aessandra Vona, avvocato, Claims Manager della Markel International.

Unità d'Italia. Una giornata di studio organizzata da Fondazione Micheletti, Assti e Politecnico di Milano

Il dialogo tra cultura e industria Giuseppe Bertagna, docente di pedagogia: “Collegare scuola e impresa non con l'alternanza scuola lavoro come fossero cose separate, ma nell'idea di un'impresa come scuola” di Mario Nicoliello

1861-2011. Centocinquanta anni dall’Unità di Italia, una lunga storia di un Paese capace di diventare una delle prime potenze mondiali, partendo quasi dal nulla. Per mettere in risalto il contributo fondamentale che scienziati, tecnici, inventori hanno dato allo sviluppo del processo unitario e all’affermazione dell’Italia quale Paese moderno, economicamente pro-

gredito, dotato di un’importante base manifatturiera nonostante le carenze strutturali, la Fondazione Luigi Micheletti in collaborazione con Assti (Associazione per la Storia della Scienza e della Tecnica in Italia nell’età dell’industrializzazione) e il Politecnico di Milano e con il contributo della Fon-

dazione Comunità Bresciana ha organizzato nei giorni scorsi una giornata di studio dedicata a “Scienza, tecnica e industria nei 150 anni di Unità d’Italia”. Duplice lo scopo del convegno. Da un lato "dimostrare che l’approccio storico consente un dialogo fecondo tra cultura scientifica e cultura uma-

nistica", dall’altro "fornire, al mondo della scuola e alle imprese, materiale e spunti di riflessione per un rinnovato incontro tra cultura e industria, indispensabile per affrontare la globalizzazione e crisi economica". Il dibattito è stato introdotto dalla relazione di Giuseppe Bertagna, docente di Pedagogia all’università di Bergamo, dedicata al rapporto tra scuole e imprese. Secondo Bertagna la vera sfida consiste perciò nel «collegare la scuola e l’impresa non con l’alternanza scuola lavoro, come fossero cose separate, ma nell’idea di un’impresa come scuola. A queste condizioni non è sprecata l’occasione di un apprendistato formativo». Citando Rousseau, il docente ha ribadito come occorra evitare che i giovani «prima si limitino a studiare argomenti prettamente teorici, e successivamente siano gettati nel mondo del lavoro senza la minima esperienza». Formazione e lavoro, dunque, come due facce della stessa medaglia, che insieme possono contribuire allo sviluppo della persona.

Focus. Come ai tempi dell'album di figurine del 1961, allora realizzato per il Centenario dell'Unificazione

“Immaginiamo oggi i volti dell'industrializzazione italiana” Nel 1961, in occasione del Centenario dell’unificazione nazionale, tra le diverse iniziative realizzate ci fu anche un album di figurine, che ripercorreva i cambiamenti avvenuti nel Paese nell’ultimo secolo. Nella raccolta c’era anche un’intera pagina dedicata allo sviluppo economico, dove campeggiavano figurine delle prime fabbriche, dei mezzi di trasporto del tempo e delle fonti energetiche maggiormente in voga. Per i 150 dell’Unità al momento non è stata programmata una iniziativa simile pertanto, durante il convegno organizzato dalla Fondazione Micheletti, Vittorio Marchis, docente al Politecnico di Torino, ha provato a immaginare quali volti potrebbero essere raffigurati sulle figurine che intendessero rievocare l’industrializzazione del nostro Paese. Infatti, come è stato osservato durante la mattinata di studi da Carlo Giacomo

Lacaita, docente alla Statale di Milano, il Risorgimento non è stato soltanto quello dell’Europa degli Stati liberali, ma «anche quello del processo di industrializzazione». L’Italia si è modernizzata sfruttando il confronto tra opinioni, la mobilità delle persone, gli scambi culturali con gli altri Paesi d’Europa. Protagonisti di questo «fermento culturale», sono stati dirigenti che hanno seguito un percorso formativo di natura politecnica. Nell’album di figurine immaginario Marchis ha inserito personaggi che frequentarono il Politecnico di Torino. Primo fra tutti Quintino Sella (nell'immagine a fianco), che prima di diventare un economista e ricoprire la carica di Ministro delle Finanze, è stato un ingegnere minerario. Poi a seguire Tommaso Agudio, protagonista della prima esposizione torinese del 1884,

importante momento di rinascita del capoluogo piemontese, già da qualche anno non più Capitale d’Italia. Per finire Marchis ha proposto anche i volti di Camillo Olivetti, fondatore dell’omonima impresa, e Emma Strada, prima donna laureata in Ingegneria in Italia. Numerosi sono stati gli scienziati, i tecnici e gli inventori che hanno contribuito sia all’unificazione sia alla modernizzazione del Paese. Andrea Silvestri, docente al Politecnico di Milano ha proposto brevi flash su alcuni laureati nell’ateneo milanese verso la fine del Diciannovesimo secolo o nei primi decenni del Ventesimo secolo: Francesco Brioschi, Giuseppe Colombo, Giovanni Battista Pirelli, Alberto Riva, Ettore Paladini, Giulio Primetti, Carlo Emilio Gadda, Agostino Rocca, Maria Artini, primo ingegnere elettrotecnico donna italiano. m.n.


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Coldiretti. Difesa del prodotto italiano: il provvedimento approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera

Etichettatura, risultato a tutela di consumatori e produttori “Sono qui a portare un risultato, un segno concreto”: ha esordito così l’on. Viviana Beccalossi, componente della Commissione Agricoltura della Camera e relatrice del provvedimento “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” approvato martedì 18 gennaio in via definitiva dalla Commissione Agricoltura e illustrato alla presenza del presidente di Coldiretti Brescia, Ettore Prandini. La normativa mette fine a un percorso che si era aperto un varco dieci anni fa, all’indomani, ha spiegato l’on. Viviana Beccalossi, “dell’allarme lanciato dal primo caso di Bse in Italia, a Pontevico”. Già, perché “fino ad allora i consumatori erano convinti che tutto ciò che finiva sulle loro tavole era controllato, sano e sicuro”. E sono appunto i consumatori, da un lato, i destinatari del provvedimento, “perché sarebbe pretenzioso – ha sottolineato l’onorevole – credere che un comune cittadino sia in possesso delle informazioni tecniche tanto consuete per gli operatori del settore. È giunto quindi il momento per il consumatore di essere informato: sulla base delle conoscenze in suo possesso, poi, sarà libero di scegliere se preferire il prodotto agroalimentare italiano o altro”. Dall’altro lato, la legge si prefigge di “tutelare i produttori e di riconoscere loro il giusto reddito, mettendoli al riparo da

COLDIRETTI BRESCIA

Coldiretti risolve...

- Tutela sindacale e legale per le aziende associate - Progetti di sviluppo aziendale - Servizi tecnici - CAA - Anagrafe zootecnica - Ambiente e territorio - Servizi fiscali - CAF - Dichiarazione redditi - RED - ISEE - Bonus fiscale - Servizio paghe per le imprese agricole - Contrattualistica di lavoro - Patronato Epaca - Servizi alla persona

contraffazioni e imitazioni che colpiscono duramente il Made in Italy agroalimentare”. I passi successivi saranno nelle mani dei Ministeri dell’Agricoltura, delle Attività Produttive e della Salute: il ministro Galan ha anticipato che prenderanno il via gli incontri con i rappresentanti delle filiere per definire con ciascuna le strategie specifiche da adottare. Questo attribuendo la priorità al comparto lattiero-caseario e suinicolo. I consumatori, invece, potranno vedere i risultati tangibili delle disposizioni “probabilmente già entro un paio di mesi”. Quanto alla paventata contrarietà di Bruxelles, l’onorevole Viviana Beccalossi ha affermato che “rispetto al clima iniziale di diffidenza e critica, le recenti dichiarazioni del Responsabile dell’area Sanità lasciano ben sperare. Dal canto nostro siamo più che determinati a proseguire: non ci spaventa una procedura d’infrazione per un provvedimento volto a tutelare i consumatori e a garantire le imprese”. Il presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini ha accolto con soddisfazione “una legge attesa da tempo da Coldiretti, necessaria per fare chiarezza a beneficio sia del consumatore sia del produttore e che consentirà di puntare sulla qualità del prodotto italiano, finalmente distinto e riconoscibile, il cuore del progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana”.

Sede Provinciale Via San Zeno n. 69 – 25124 Brescia Tel 030 2457511 - fax 030 2457691 Ufficio zona Breno - Edolo Via G. Sora 25048 sede di Edolo tel 030 2457603 Via Tassara 15 – 25048 sede di Breno tel 030 2457613 Ufficio zona Chiari Vicolo Pace 5 – 25030 Chiari tel 030 2457699 Ufficio zona Iseo - Gardone V. T. Via Matteotti, 311 - 25063 sede di Gardone V.T. tel 030 2457650 Via Gorzoni, 102 - 25049 sede di Iseo tel 030 2457638 Ufficio zona Lonato Via M. Cerutti 11 - 25017 tel 030 2457858 Uffico zona Orzinuovi Via Colombo, 11 - 25034 tel 030 2457733

Ufficio zona Salò Via Golgi, 4 - 25087 Cunettone di Salo tel 030 2457884 Ufficio zona Vestone Via IV Novembre, 11/b - 25078 tel 030 2457889 Ufficio zona Leno Via Albarotto, 6 - 25024 tel 030 2457660 Ufficio zona Gottolengo Via Castelfidardo 69 – 25023 tel 030 2457791 Ufficio zona Montichiari Piazza Paolo VI - 25018 tel 030 2457829 Ufficio zona Rovato Via Macina, 1 - 25038 tel 030 2457669 Ufficio zona Verolanuova Via Semenza, 37 - 25028 tel 030 2457752


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Cultura

Programmazione BRESCIA – VILLAGGIO PREALPINO - SANTA GIULIA RAPUNZEL domenica 30 gennaio ore 15.00, 17.00; IN UN MONDO MIGLIOREdomenica 30 gennaio ore 20.45; martedì 1 febbraio ore 20.45; THE TOURIST domenica 6 febbraio ore 20.45; martedì 8 febbraio ore 20.45; BRESCIA – VILLAGGIO SERENO - SERENO AMERICAN LIFE sabato 29 gennaio ore 20.45; domenica 30 gennaio ore 20.45; lunedì 31 gennaio ore 20.45; MEGAMIND domenica 30 gennaio ore15.00; domenica 6 febbraio ore 15.00; LA BANDA DEI BABBI NATALE sabato 5 febbraio ore 20.45; domenica 6 febbraio ore 20.45; lunedì 7 febbraio ore 20.45.

Sale della comunità. In programma film d’essai e di divertimento per confermare un progetto culturale

Quando il cinema non è puro caso I successi del periodo natalizio, la conferma dei film di qualità e proposte mai scontate e banali come “In un mondo migliore” o “American life” di Mauro Toninelli

Nel mese di gennaio le Sale della Comunità della città offrono molti film, tra il recupero delle uscite del periodo natalizio, e film che hanno qualcosa da dire e da raccontare ancora perché stimolanti e adatti a rendere concreta la ricerca costante di spunti culturali e umani delle Sale della Comunità. Tra le declinazioni concrete dell’identità di una Sala della Comunità si trova la potenzialità di convertire le riflessioni teologiche e la dottrina della Chiesa in manifestazioni culturali; con la sua competenza tecnica e di pensiero la Sala sostiene e rende sempre più appetibili e frizzanti le attività ordinarie della comunità. In questo senso si trovano mescolati film di pu-

Un’immagine dal film “American life” di Sam Mendes

ro divertimento a film che si possono definire d’essai, cioè potremmo dire d’autore e di qualità. L’attenzione ai bambini e ragazzi è riassunta nelle proiezioni domenicali pomeridiane che in questi giorni vedono il recupero di “Rapunzel - L’intreccio della torre” il cartoon natalizio targato Disney che ripropone in chiave moderna e “Megamind” l’altro cartoon natalizio proposto dalla Universal. Le due Sale della Comunità cittadine si

Borgosatollo. Omaggio a Mario Rigoni Stern

sono caratterizzate negli anni come luoghi di proposte culturali significative e importanti. Da segnalare il recupero di film d’essai come “In un mondo migliore” di Susanne Bier; un film che esplora la nascita delle relazioni violente nei figli adolescenti e le difficoltà degli adulti che, con l’esempio personale, tentano di indicare la strada del comportamento civile, arrivando a ‘porgere l’altra guancia’. Anche “American life” di Sam Mendes

in cui una coppia, lui vuole sposarla e lei no, sta aspettando un bambino. Come crescerà, dove cerescerà? La ricerca del luogo ideale, ma forse non solo... Accanto a tutto questo c’è il recupero di “The tourist” con Angelian Jolie e Jhonny Depp e “La Banda dei Babbi Natale” del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Al Sereno parte giovedì 3 la rassegna “Il cinema dei fratelli Taviani” con “Un uomo da bruciare” del 1962.

Filatelia. In giugno emissione speciale da San Marino

Torna il “sergente nella neve” Un francobollo per il Brescia Parole e musica per "metabolizzare" la suggestione che gli Alpini del Gruppo Ana di Borgosatollo sono riusciti a creare, viaggiando nel lavoro di Mario Rigoni Stern, “Il sergente nella neve”. Saranno De André, De Gregori e Battiato a fornire gli spunti musicali arrangiati nel corso della serata che riporterà gli spettatori tra le nevi e i silenzi della Russia, nel cuore degli inverni del secondo conflitto. L'appuntamento è per sabato 12 febbraio, alle 21, nella sala del teatro comunale. Al pianoforte Alberto Fiorino, chitarra e voce sono di Paolo Cavagnini, voce narrante di Stefano Corsini.

Una celebrazione filatelica per il Centenario del Brescia calcio. Sarà la Repubblica di San Marino infatti ad emettere il prossimo giugno un francobollo, destinato alla collezione, per celebrare la ricorrenza. L'annuncio arriva dall'azienda filatelica di Stato di San Marino. Il Brescia calcio fu infatti fondato cent'anni fa, nel gennaio del 1911, dalla fusione delle associazioni calcistiche Victoria, Unione Sportiva Bresciana e Gimnasium, allora guidate da Franco Apollonio e prese il nome di Football Club Brescia. La squadra fu affidata alla guida tecnica di Ettore Bacchelli.


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Salute. Medicina Ambulatoriale: offerta professionale completa nel Centro specialistico di via Chiusure

Brescia: “W.&B. Poliambulatori” “Il paziente sempre prima di tutto” Inauguriamo in questo numero la nuova rubrica di informazione e prevenzione medica realizzata grazie alla collaborazione della struttura polispecialistica Nasce da questo numero un nuovo appuntamento realizzato in collaborazione con W. & B. Poliambulatori, la struttura polispecialistica di via Chiusure 58/E a Brescia. Mese dopo mese affronteremo in questa pagina i vari temi e problemi legati alla salute e ai servizi ad essa connessi, grazie alla collaborazione attiva con una equipe di specialisti, composta da una cinquantina di professionisti che collaborano e interagiscono nell'ottica di un completo servizio alla persona, che va dalla diagnosi alla cura, all'insegnamento della prevenzione. I nostri lettori potranno contare sull'esperienza e la professionalità di W. & B. Poliambulatori, forti

di novità significative nel campo dell'odontoiatria, delle visite strumentali cardiografiche ed ecocardiografiche, della medicina estetica. Troveremo negli spazi de "La Voce di Brescia" la stessa meticolosa attenzione che viene applicata nell'approccio al paziente nel centro di via Chiusure. Attenzione, capacità professionale dei medici, valori arricchiti dall'umanità e dai

rapporti diretti che costituiscono un concreto punto di riferimento. "Va recuperato l'aspetto umano e personale di ogni singolo caso spiega il dottore Francesco Agostini, presidente del consiglio di amministrazione - e vanno evitati tempi lunghi e disagi. Noi ci muoviamo in questo senso, curando l'aspetto psicologico, muovendoci verso le esigenze del paziente". E' la ricer-

ca dello "star bene", il punto focale del lavoro quotiidiano del centro W.&B. Poliambulatori, anche attraverso una attenta politica di prevenzione. I valori etici e sociali sono presupposti fondamentali e sono la chiave di lettura di attività e prestazioni che divengono il punto di partenza di prestazioni e diffusione di conoscenze su stili di vita salutari. È da questi presupposti che nasce il rapporto anche con "La Voce di Brescia", che ci informerà nei prossimi mesi, su comportamenti e prevenzione e non solo. Ricordiamo che W.&B. Poliambulatori offre servizi come il pronto soccorso odontoiatrico d'emergenza, attivo 24 ore su 24 (ed ha anche un numero di cellulare dedicato), un centro di endometriosi (il primo della Lombardia), una ortopedia d'urgenza capace di coprire la visita nelle 24 ore e ancora iniziative di prevenzione odontoiatrica con check-up gratuito per i giovani fino ai 15 anni. Completano l'offerta l'accoglienza, professionale, capace di rilassare e mettere a proprio agio il paziente e la capacità di proseguire un percorso di cura che guarda con il massimo rispetto al benessere psicofisico. Appuntamento allora, alle prossime rubriche informative.

I Poliambulatori W.&B. (Wellness and Body) sono una struttura ambulatoriale privata autorizzata. Nella nostra struttura le diverse èquipe sanitarie specialistiche si integrano per rispondere ad una esigenza di “salute e benessere” della persona


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Auto d'epoca. Rinasce la "Coppa delle Alpi"

Sport

Dal 1928 al 1936 e poi ancora nell'immediato dopoguerra fino alla consegna agli annali della memoria a cavallo degli anni Settanta. Da competizione a passione che ritorna, con il glorioso nome: la "Coppa delle Alpi" fa il suo debutto nel mondo delle veterane e va ad incastonarsi tra la Mille Miglia, costituendo una blasonata alternativa al mito della Freccia Rossa, la Winter Marathon ed altre manifestazioni di settore che animano il mondo delle classiche all'ombra del Castello. 121 automobili, questa la formula iniziale, prodotte tra il 1921 e il 1971. Debutto sotto l'egida dall'Automobil Club di Brescia il 4 marzo, con partenza da Boario Terme e due giorni da sogno, con passaggio a Saint Moritz.

Basket A Dilettanti. Enrico Mussinelli, tifoso non vedente, è sempre al seguito dei biancoazzurri

La frequenza della passione: un tifoso speciale per Brescia L'amore per questo sport è nato grazie a un compagno d'università. Con Radio Voce, Enrico riesce a "vedere" la partita attraverso la cronaca di chi racconta di Alberto Banzola

Il basket sa essere fonte d’ispirazione per mille emozioni che solitamente battono al ritmo del palleggio della palla a spicchi in mezzo al parquet: quello che ci apprestiamo a raccontare però non ha attinenza specifica con quanto succede dentro al campo, bensì è più legato a quanto succede sulle tribune dove abbiamo trovato una storia da raccontare, perché è troppo bella per essere ignorata ed ha bisogno di essere trasmessa a tutti gli appassionati sportivi, per far comprendere come spesso la passione per lo sport permetta di andare oltre a quelli che per ognuno di noi possono sembrare degli ostacoli insormontabili. Per chi frequenta abitualmente il

Enrico Mussinelli, "irriducibile" tifoso del Basket Centrale del Latte di Brescia.

San Filippo, quella di Enrico Mussinelli, 31enne tifoso della Centrale del Latte, è una sagoma ben conosciuta: in mezzo ai tifosi di casa (gli “Irriducibili”) fa sempre capolino, sia che si giochi in casa che in trasferta. Impossibile non notare le sue auricolari, sintonizzate sulle frequenze di Radio Voce: vi chiederete il perché, giustamente. Perché Enrico è

non vedente e con la radiocronaca riesce a “vedere” la partita attraverso la voce di chi la racconta. Una passione nata grazie ad un ex compagno di università (Giovanni Lorandi, ndr) che prima ha trascinato Enrico al Palafiera di Lumezzane per l’ultima stagione dei valgobbini, prima di ritrovarsi a settembre dell’anno scorso a vivere la rinascita del basket in città: “un emozione

diamo voce anche al basket brescia Tutto il campionato - Serie A Dilettanti La radio dello sport bresciano

radiocronache di Alberto Banzola

sms: 3383636104 - redazione@radiovoce.it

in collaborazione con

bellissima: seguire la costruzione di questa squadra dalle sue fondamenta, sperando che ci possa riportare gli anni d’oro della serie A". Una passione sconfinata, quella di Enrico, che lo ha portato a seguire la Centrale del Latte in tutta Italia, da Verbania a Recanati passando per Trento. “Non posso certo mancare: oltretutto per me è l’occasione di unire una gita culturale alla passione per la pallacanestro”. E così il buon Enrico potrà mettere un’altra bandierina sulla cartina dell’Italia visitata con la “Leonessa dei canestri”: “Una possibilità unica nel suo genere che mi da la possibilità di scoprire luoghi sempre nuovi”. Quello che stupisce un po’ tutti, oltre all’inesauribile loquacità di Enrico (laureato con il massimo dei voti in lingua e letteratura straniera, oltre alla specialistica sempre con il massimo dei voti) è lo spirito con cui riesce a coinvolgere il resto del gruppo mixando sport e cultura: “Le trasferte sono momenti memorabili, per non dire bellissimi: alla seconda stagione posso dire che il basket mi ha dato la possibilità di conoscere gente stupenda e spero di poterne conoscere ancora di più".

Brescia Leonessa


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Ginnastica Artistica. Al via la nuova stagione dell'A1 femminile

Dieci maratone no-stop per Stefano il “Miglio”

C’è una Ferrari in più per la “Brixia Gym”

Per gli amici è soprannominato “il Miglio”. Stefano Miglietti, bresciano di Gussago è pronto ad una nuova impresa: quella di correre 10 maratone senza fermarsi tra il deserto Bianco egiziano e il Gran Mare di Sabbia. Quest’ultimo è già stato attraversato in solitaria da Stefano nel Gennaio del 2006. Ben 421 i Km che l’atleta franciacortino – classe 1967 – dovrà percorrere su terreno sabbioso cercando di coprire questa distanza nel minor tempo possibile. Padre di tre figli, lavora come imprenditore da quando ha 23 anni. Lasciato il tennis si dedica al rugby. L'amore per la natura lo porta poi a scegliere l'alpinismo e lo sci-alpinismo, lo sport che più racchiude in se le caratteristiche che lo interessano e lo stimolano. Scala buona parte dei 4 mila metri delle Alpi Italiane e Svizzere sia durante i climi invernali che estivi. Nel 2003 partecipa alla manifestazione “Susitna 100”, nota gara podistica che si tiene a Febbraio in Alaska e che copre un itinerario di 160 Km tra i ghiacci. Qui si qualifica al quinto posto. Nel 2003 fonda l'Associazione “Avventurando” per condividere la passione per l'avventura e la natura insieme ad alcuni strettissimi amici. L’obiettivo di Stefano Miglietti e’ di portare a termine questa impresa cercando di stare al di sotto del suo record attuale di 72 ore.

Il 6 febbraio da Ancona riparte il massimo campionato, con l'ex campionessa del mondo a guidare la compagine cittadina a caccia del tredicesimo scudetto, il nono consecutivo di Folco Donati

Con lo scudetto cucito sul petto ed una leadership assoluta che dura otto anni consecutivi, dal 6 febbraio la Brixia Gym andrà a caccia del suo dodicesimo alloro nazionale della sua storia nella disciplina della ginnastica artistica femminile. La plurititolata compagine cittadina, capitanata come sempre dall’ex campionessa del mondo Vanessa Ferrari, incomincerà la nuova stagione da Ancona, per proseguire poi con le tappe di Brindisi (6 marzo), Padova (17 aprile) e Firenze (15 maggio). Nella città toscana saranno tirate le somme dopo le quattro prove del campionato e la compagine che sarà in testa alla classifica generale si potrà fregiare del titolo per il 2011.

Vanessa Ferrari guiderà la compagine cittadina nella nuova stagione agonistica

Scontato pensare che ad indossare il ruolo della squadra favorita sia la compagine di Enrico Casella, che oltre alla rinata Vanessa Ferrari, potrà presentare in pedana ginnaste del calibro dell’esperta Paola Galante, della stellina azzurra Erika Fasana, dell’altra nazionale Greta Carnessali e delle due new entry, Martina Rizzelli e Letizia Plebani, queste ultime due fresche di titolo italiano

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della categoria Allieve. Fra la Brixia e lo scudetto numero tredici, proverà come sempre ad intromettersi la Gal di Lissone, avversaria storica del team bresciano, che tuttavia, nelle ultime otto edizioni del massimo campionato italiano, si è sempre dovuta accontentare di applaudire Vanessa Ferrari e le sue compagne che la guardavano dal gradino più alto del podio.

Stefano Miglietti

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Sabato 22 Gennaio 2011 Domenica 23 Gennaio 2011 La segreteria della scuola è sempre aperta con orario continuato dalle 08.30 alle 17.30 - Sabato dalle 08.30 alle 12.30

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Sportello ufficio turistico - Piazza della Loggia,13/ b - Tel: 030/2400357 030/2400357 - Fax: 030/3773773 e-mail: infopoint@comune.brescia.it

lmaglio@provincia.brescia.it Protezione civile - Via Musei 29 - Tel.: 030/

3749417 – 030/3749433 - Fax: 030/3749433 - gtognazzi@provincia.brescia.it

Ufficio diffusione dell’informazione statistica - Via Marchetti, 3 - Tel.: 030/297.8370 - Fax: 030/2978368 - e-mail: diffstat@comune.brescia.it

Settore Raccordo delle Funzioni di Sviluppo Territoriale - Via Milano 13 - Tel.: 030/3749739 –

Punto incontro (stranieri) - via Saffi, 40-42-44 Tel.: 030/3752837 030/3752837 - Fax: 030/2808943

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UFFICI PROVINCIA

ORARI MUSEI

Segreteria generale - Palazzo Broletto - Tel.:

Museo di Santa Siulia Via Musei - Dal 1 ottobre al 31 maggio dal martedì alla domenica ore 9,30 – 17,30 - Chiuso tutti i lunedì non festivi. Dal 1 giugno al 30 settembre dal martedì alla domenica ore 10.00 – 18.00. Chiuso tutti i lunedì non festivi. Info: 030.2977834 www.bresciamusei.com Musei del Castello (Museo del risorgimento e Museo delle armi) Castello di Brescia - Dal 1 ottobre al 31 maggio dal martedì alla domenica ore 9,30 – 17.00 Chiusi tutti i lunedì non festivi Dal 1 giugno al 30 settembre dal martedì alla domenica ore 10,30 – 18.00 . Chiusi tutti i lunedì non festivi. Info: 030.2977834 www.bresciamusei.com Museo diocesano Via Gasparo da Salò - perto il lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica mattino 10:00-12:00 pomeriggio - 15:00-18:00. Chiuso il mercoledì. Info: 030.402333 www.diocesi.brescia.it/museodiocesano Museo delle Scienze naturali Via Ozanam. Aperto tutti i giorni ore 09.00 – 17.00 . Info: 0302978672 www.comune.brescia.it/museoscienzenaturali Pinacoteca Tosio Martinengo e Area archeologica del Capitolium chiusi per lavori restauro

030/3749297 - Fax: 030/3749249 - segreteria.generale@provincia.brescia.it Gabinetto di presidenza - Palazzo Broletto - Tel.:

030/3749287 – 030/3749263 - Fax: 030/3749300 lbianchi@provincia.brescia.it Area affari generali - Palazzo Broletto - Tel.:

030/3749213 – 0303749222 - Fax: 030/3749249 isala@provincia.brescia.it Area ambiente - Via Milano 13 - Tel.: 030/3749739 – 030/3749735 - Fax: 030/3770361 - segreteria.ecologia@provincia.brescia.it Area delle risorse - Palazzo martinengo – via Musei 32 - Tel.: 030/3749951 – 0303749952 - Fax: 030/3749754 - dfenaroli@provincia.brescia.it Area Innovazione e territorio - Crystal Palace – via Cefalonia 7 - Tel.: 030/3748530 – 0303748506 Fax: 030/3749679 - rgareri@provincia.brescia.it Area sviluppo economico - Palazzo Martinengo

– via Musei 32 - Tel.: 030/3749209 – 030/3749760 Fax: 030/3749952 - dpironi@provincia.brescia.it Area tecnica - Piazza Tebaldo Brusato 20 - Tel.: 030/3749885 – 030/3749850 - Fax: 030/3749885 dpironi@provincia.brescia.it Polizia provinciale - Via Romiglia 2 - Tel.: 030/3748028 – 030/3748019 - Fax: 030/3748023 -

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La Voce di Brescia gennaio 2011

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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) BEATO LUIGI PALAZZOLO Prefestivo: 18.30; Festivo: 08.00 - 10.30 - 18.30

SAN BENEDETTO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 – 11.00 – 18.30

NATIVITÀ DI MARIA – BUFFALORA - Prefestivo: 18.30; Festivo: 08.00 - 10.00 - 18.30

VISITAZIONE – S. EUFEMIA - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 (S. Giacinto) - 10.00 – 11.15 – 18.30

BUON PASTORE - Prefestivo: 18.30; Festivo: 08.00 - 09.45 - 11.00 - 18.30 SANTI FAUSTINO E GIOVITA - Prefestivo: 18.15; Festivo: 08.00 - 10.00 - 11.15 - 15.30 - 18.15 CATTEDRALE – Prefestivo: 17.00 (San Faustino a riposo) - 17.00 (San Zeno al foro - forma straordinaria) - 17.30 – Festivo: 08.30 - 10.00 - 11.00 - 12.00 - 17.00 (San Faustino a riposo) - 17.30 SANTA MARIA ASSUNTA - CHIESANUOVA Prefestivo: 18.30; Festivo: 08.00 – 09.30 - 11.00 – 18.30 SAN BERNARDO - COSTALUNGA - Prefestivo: 19.00; Festivo: 08.30 – 10.30 - 11.30 – 19.00 CRISTO RE - Prefestivo: 18.30; Festivo: 08.00 – 10.00 - 11.15 – 18.30 DIVIN REDENTORE – PENDOLINA - Prefestivo: 18.30; Festivo: 08.00 – 10.30 - 18.30 SANTA MARIA NASCENTE – FIUMICELLO Prefestivo: 18.30; Festivo: 08.00 – 10.00 – 11.15 - 18.30 SAN SILVESTRO – FOLZANO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 10.00 – 18.30 SAN ROCCO – FORNACI - Prefestivo: 18.00 Festivo: 08.00 – 09.30 - 11.00 – 18.00 SANTA MARIA IMMACOLATA – Prefestivo: 18.15 - Festivo: 08.30 – 10.00 - 11.30 – 18.15 MARIA MADRE DELLA CHIESA – Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 10.30 - 11.30 – 18.30 SAN GAUDENZIO – MOMPIANO – Prefestivo: 18.00 - Festivo: 09.45 – 11.00 – 18.00 SANTA MARIA DELLA NOCE – NOCE – Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 – 11.00 CAPPELLA SPEDALI CIVILI - Prefestivo: 16.30 Festivo: 10.15 – 16.30 SANT’AFRA - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 08.00 – 09.30 – 10.30 – 12.00 – 18.00 SANT’ALESSANDRO - Prefestivo: 16.40 - Festivo: 09.00 – 10.30 – 10.30 – 17.30 SANT’ANGELA MERICI - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 09.45 – 11.00 – 18.30 SANT’ANTONIO DI PADOVA - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 18.30

SAN FRANCESCO DA PAOLA – San Francesco - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 09.00 (Cappella Madonna delle Grazie ) - 10.30 - 18.30 SAN GIACINTO – Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 – 10.00 – 11.15 – 18.30 SAN GIACOMO – Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 – 11.15 – 18.30 SANTA GIOVANNA ANTIDA TOURET - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 11.30 – 18.00 SAN GIOVANNI BOSCO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 11.00 – 18.30 SAN GIOVANNI EVANGELISTA - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 17.00 SAN GOTTARDO - Festivo: 09.00 (San Fiorano) – 11.00 SAN LORENZO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30 SAN LUIGI GONZAGA - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 - 10.30 – 18.30 SANTA MARIA CROCIFISSA DI ROSA - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 - 10.00 – 11.30 18.30 SANTA MARIA IN CALCHERA - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 - 11.30 – 18.30 SANTA MARIA IN SILVA - Prefestivo: 18.30 Festivo: 08.00 - 10.00 - 11.30 – 18.30 SANTO STEFANO PROTOMARTIRE - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 - 11.00 – 18.30 SACRO CUORE - Prefestivo: 16.00 (Vantiniano) - 17.30 - Festivo: 07.30 - 09.00 - 10.15 -11.30 (san Carlo) - 17.30 CONVERSIONE DI SAN PAOLO – SAN POLO Prefestivo: 17.00 (San Girolamo) - 18.30 - Festivo: 07.30 - 08.30 (San Faustino) – 09.00 (san Girolamo) – 10.00 – 18.30 SANTE B. CAPITANIO E V. GEROSA – Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 - 10.00 – 11.15 - 18.30 SANTI FAUSTINO E GIOVITA – Prefestivo: 17.00 (San Giuseppe) - 18.15 - Festivo: 08.00 – 09.00 (San Giuseppe) - 10.00 – 11.15 – 15.30 18.15

SAN BARNABA APOSTOLO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 – 10.00 – 11.15 – 18.30

SANTI FRANCESCO E CHIARA – Prefestivo: 17.00 - Festivo: 09.00 – 11.00 (Santa Maria della Mansione ) – 18.30

SAN BARTOLOMEO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 10.30 – 18.30

SANTI NAZARO E CELSO – Prefestivo: 16.30 Festivo: 09.00 – 10.00 - 11.00– 18.00

OSPEDALI ANNO I NUMERO 1 - GENNAIO 2011 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 44/2010 del 13 - 12 - 2010 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Coordinamento editoriale: Roberto Barucco Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: bresciavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: marketingvocemedia.it Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

SPEDALI CIVILI DI BRESCIA: 030 39951 POLIAMBULANZA: 030 35151 SANT’ORSOLA - FATEBENEFRATELLI: 030 29711 SAN CAMILLO: 030 2910311 CITTÀ DI BRESCIA: 030 37101 SANT’ANNA: 030 31971 SAN ROCCO:030 31971

La chiesa parrocchiale di San Faustino

SANTO SPIRITO – Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 – 10.00 - 10.30– 18.30 SANTISSIMA TRINITÀ – Prefestivo: 18.30 Festivo: 08.00 (San Rocchino) - 09.00 – 10.00 11.15 – 18.30 SAN GIOVANNI BATTISTA – STOCCHETTA Prefestivo: 18.00 - Festivo: 08.00 - 10.30 NATIVITÀ DELLA VERGINE – URAGO MELLA Prefestivo: 18.30 - Festivo: 07.30 – 09.00 – 10.00 – 18.30 MADONNA DEL ROSARIO – VILL. BADIA Prefestivo: 18.00 - Festivo: 07.30 – 08.30 (Madonna della strada) – 09.30 – 11.00 – 18.30 SANTA GIULIA – VILL. PREALPINO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.30 – 10.00 – 11.15 –18.30 SAN GIULIO PRETE – VILL. SERENO II - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 10.00 SAN GIUSEPPE LAVORATORE – VILL. VIOLINO - Prefestivo: 18.00 - Festivo: 09.00 – 11.00 – 18.00 SANTI PIETRO E PAOLO – VOLTA BRESCIANA - Prefestivo: 16.30 - 19.00 - Festivo: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 19.00 BASILICA SANTA MARIA DELLE GRAZIE Prefestivo: 16.00 - Festivo: 07.30 – 09.00 – 10.30 – 12.00 – 16.00 – 18.00 PADRI DELLA PACE - Prefestivo: 19.00 - Festivo: 09.30 – 11.00 – 19.30 – 21.00 CONVENTO DI SAN FRANCESCO - Prefestivo: 18.30 - Festivo: 08.00 – 09.30 – 10.30 – 11.30 18.30

EMERGENZA

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(Emergenza sanitaria) (Carabinieri) (Polizia) (Vigili del Fuoco) (Guardia di Finanza) (Corpo Forestale)


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