La Voce di Brescia 2011 10

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO II - OTTOBRE 2011

Il ricordo. Dieci anni fa la scomparsa dello storico direttore degli Artigiani

Lino Poisa, galantuomo bresciano di altri tempi Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

Enrico Mattinzoli: "Furono sue geniali intuizioni e iniziative, ad esempio Il servizio i Consorzi di categoria, la Scuola bottega, il Confidi. Come Mino a pag. 15 Martinazzoli, suo compagno di scuola, viveva al servizio della comunità" Una festa per i primi cinquant'anni della "Locomotiva del Castello"

La vecchia "Numero 1" in viaggio per sempre Erano sette sorelle d'acciaio, hanno visto due guerre mondiali. Ora rimane solo lei a testimoniare la storia del lavoro bresciano

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n.

I servizi a pag.2 e 3

Fuori le mura

Coldiretti

Carcere e Territorio integrazione e aiuto, una sfida civile

Il presidente Prandini: "Nitrati: la deroga Ue non è ancora risolutiva"

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Editoriale

L'uomo è mobile di Adriano Bianchi

J L’anniversario della locomotiva in Castello non è solo un’occasione per fare dell’archeologia dei trasporti, ma ci rammenta uno dei fenomeni sociali più significativi della modernità: l’uomo è mobile, sempre più mobile. Il fenomeno, infatti, che nel secolo scorso ha portato allo spostamento dalla campagna verso la città si è articolato in ulteriori processi: famiglie a reddito medio o alto che si sono trasferite dal centro urbano a zone che sembrano permettere una migliore qualità di vita; la nascita attorno alla città di una cintura residenziale e commerciale riconosciuta sempre più come omogenea; la formazione della “città metropolitana” con nuove dinamiche. I più coinvolti da questo fenomeno sono i giovani, soprattutto quelli che, terminate le scuole secondarie, si iscrivono all'università. Molti si trasferiscono nella nostra città o in altre dando origine a un pendolarismo settimanale, che permane in molti casi anche quando, terminata l'università, i giovani si inseriscono nel mondo del lavoro. Il ritorno a “casa” rappresenta però una costante da non sottovalutare. Una dimensione questa che anche la nostra Chiesa bresciana, attenta a interpretare i segni dei tempi, ha voluto interpretare recentemente nel viaggio tra Brescia e Milano che il vescovo Luciano Monari ha compiuto lo scorso 15 settembre. Il Vescovo, sulla tratta frequentata da tantissimi bresciani, si è messo in ascolto di chi vive l’esperienza del pendolarsimo. “Un’esperienza tipicamente umana, – ha affermato mons. Monari – un fenomeno che segna la vita delle nostre comunità e che in quanto tale non può non interessare una Chiesa che si sta interrogando per progettare e mettere in campo nuove forme pastorali capaci di superare gli ambiti e i confini della dimensione parrocchiale”. Ne sono emersi aspetti problematici, ma anche positivi nella ricerca costate di ciò che può rendere più umanamente significativo ogni gesto della vita.


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Primo piano

Il trasporto, un fabbro e tanta buona volontà La locomotiva, per arrivare alla sua sede attuale dovette affrontare molte difficoltà, anche la rimozione, temporanea di una parte del rosone della grata di ingresso del portone, che ostacolava il passaggio. Questa, come tutto il complesso era, ed è, sotto la tutela della Sovrintendenza delle Belle Arti. Fortunatamente la passione e la tenacia dei soci del Club ebbero la meglio sulla burocrazia e riuscirono ad ottenere un tacito e mai scritto assenso a toccare la grata. Un fabbro provvide a tagliare con la fiamma ossidrica alcuni bracci del rosone così che lo si potesse piegare momentaneamente verso l'alto. Poi il tutto fu riportato nelle condizioni iniziali.

Castello: i 50 anni della locomotiva. Da mezzo secolo "viaggia" nei ricordi dei bambini e delle famiglie

La “Numero 1” vivrà per sempre nella storia e nel cuore bresciano di Laura Di Palma

J C’erano una volta sette sorelle. Tutte sette erano state create, nel 1906, dalle Officine Meccaniche di Saronno, che all’epoca, lavoravano in collaborazione con la ditta tedesca Kessler e furono acquistate dalla Società Nazionale Ferrovie e Tranvie, che iniziò ad usarle soltanto un anno più tardi, nel 1907. Probabilmente questa storia vi sembrerà, a prima vista, fantasiosa; sarà bene, quindi, che mi presenti: io sono una delle sette sorelle e precisamente l’unica rimasta. Mi chiamo “Numero 1”, o, almeno, così mi hanno sempre chiamata. Dal giorno della mia “nascita” sono trascorsi ben 105 anni e, oggi, mi trovo, da mezzo secolo nel piazzale del Castello di Brescia: pensate, sono diventata il primo monumento italiano alla locomotiva! Non avete ancora capito chi sono?! Su, coraggio… Bambini, ma anche adulti, bambini d'un tempo. Non vi ricordate dei vostri giochi in Castello? E di quante fotografie avete fatto con me? Io sono proprio quella locomotiva nera scintillante che domina

dall’alto la città. Quanti bambini ho visto crescere e, una volta diventati adulti, li ho visti con i loro figli e con i figli dei loro figli. Avrei tante storie da raccontare! Storie di vite intrecciate, di amori sbocciati, di liti e di giochi. Oggi mi trovo quassù, nel piazzale, e faccio bella mostra di me, ma un tempo, assieme alle mie sorelle, ero il “fiore all’occhiel-

lo” delle Ferrovie Nord. Tutte quante eravamo lunghe 9 metri e pesanti 41 tonnellate: potevamo portare con noi una scorta di carbone di 3 tonnellate e nella nostra caldaia ci stavano ben 2mila litri di acqua. Per oltre cinquant’anni, viaggiammo sui binari delle linee per Edolo e Cremona. Trascorso il periodo della Grande Guerra, durante il quale fummo

usate per trasportare merci, armi e munizioni in Adamello, ci portarono ad Iseo, dove scelsero di destinarci al traino dei convogli passeggeri più importanti. Ma, l'aumento del traffico e l'estendersi della rete resero necessario l’arrivo a Iseo di nuove macchine. Finimmo così al servizio passeggeri veloce: e, negli Anni Trenta, diventammo le titolari di un servizio diretto Brescia-Iseo-Edolo: l'accelerato 32 che impiegava circa tre ore e dieci minuti per compiere l'intero tragitto: un vero record, per l’epoca. Purtroppo la Prima Guerra Mondiale non fu l’unica che vidi. Attraversai anche il Secondo Conflitto Mondiale, e, tra tutte le mie sorelle, fui mitragliata, per fortuna con danni non fatali. Superato questo periodo, la nostra vita proseguì senza particolari scossoni sino alla metà degli anni Cinquanta quando, con l'arrivo dei mezzi Diesel i convogli che ci venivano affidati erano sempre meno. Fummo così relegate prima a servizi secondari e poi a quelli di manovra, e, sul finire del 1959 iniziarono ad accantonarci. Il primo luglio 1961, dopo aver percorso 2milioni e 500mila chilometri, terminai la mia carriera. O almeno, così pensavo...

La locomotiva in Castello. Negli anni Sessanta il sindaco Boni accolse il progetto del Club Fermodellisti

Dall’idea degli appassionati a primo monumento nazionale J C’era negli anni Sessanta un bellissimo negozio di giocattoli a Brescia. Si trovava sotto i portici di Via X Giornate, in centro città ed era gestito, tra gli altri, da Dada Bruneri, una vera appassionata di fermodellismo. Fu proprio lei a proporre ai soci del Club Fermodellistico Bresciano, nato alcuni anni prima, di condurmi dove mi trovo ora. Dopo gli opportuni contatti con l'amministrazione comunale e grazie alla sensibilità dell'allora sindaco Bruno Boni, l'idea prese corpo. Per prima cosa vi fu la mia cessione formale dalla Snft al Club, per la simbolica cifra di una

lira dopodichè iniziarono le fasi progettuali ed in particolar modo della non facile salita al Colle. Qui venne in aiuto una nota ditta bresciana di trasporti eccezionali: la Besenzoni. Il mio viaggio iniziò il 7 settembre 1961. Caricata su un carrello per il trasporto dei carri, opportunamente modificato, trainato da due trattori stradali iniziammo la marcia da Via Dalmazia per proseguire in Via Cassala, Via Fratelli Ugoni, Via Leonardo da Vinci e poi, su, sulla salita del Castello. Sistemata su un piccolo tronchino con relativa massicciata, divenni così un monumento bellis-

simo che venne inaugurato il 18 settembre 1961, alla presenza del Presidente della Fimf, Gino Bechi, del prefetto Cappellini, del sindaco Boni, ma anche del mio caro amico, il macchinista Negri, ormai novantenne, che per decenni mi aveva condotto, prendendosi cura di me. Da allora sono passati cinquant'anni, i soci del Club provvedono con passione alla mia revisione annuale. Il tempo trascorre, di stagione in stagione. Ancora oggi, a distanza di mezzo secolo sono l’attrazione “Numero 1” del Castello e la felice “Prigioniera del Falco d'Italia”.


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La "Nazionale", sbocco professionale ambito Per i giovani bresciani, nel secondo dopoguerra, in pieno boom economico, gli sbocchi professionali si chiamavano (esemplifichiamo e ci scusiamo per le dimenticanze), OM, Pietra, Tempini, Servizi Municipalizzati, Lucchini, piuttosto che le varie aziende manifatturiere dell’hinterland, fino alla ‘lontana’ Lumezzane, per non considerare le banche e le imprese di costruzioni edilizia. La Nazionale, così era chiamata familiarmente la Snft, era una delle aspirazioni professionali dei giovani della Valcamonica, che cercavano lavoro e una collocazione di prestigio, e chi lavorava in ferrovia, era spesso invidiato per la posizione raggiunta.

Ferrovie e storia. In viaggio, dalle macchine a vapore, al diesel, alle "littorine", come la storica "Faruk"

Snft, un ruolo di primo piano nello sviluppo del territorio di Franco Armocida

J Il 17 settembre scorso sono stati celebrati i cinquant’anni della monumentazione in Castello della Locomotiva Snft n° 1, evento di cui abbiamo dato nota anche su Voce nelle scorse settimane. E’ possibile che per molti l’acronimo Snft possa significare poco, ma così non è per il nostro territorio. Snft significa Società nazionale ferrovie e tramvie e, nella nostra provincia nel secolo scorso, ha avuto un ruolo di primo piano per lo sviluppo della Valcamonica. Non è poco, se si pensa che la nostra è una delle provincie più ‘lunghe’ d’Italia, perché va (quasi) dalla Svizzera fino a (quasi) al Po. La Snft (trascuriamo le vicende della Orbetello-Porto Santo Stefano), si è occupata delle tratte Iseo-Cremona e, soprattutto, della Brescia-Iseo-Edolo. La IseoEdolo fu costruita tra il 1905 ed il 1909 e, nel 1905, grazie ad un accordo con le Ferrovie dello Stato, vi fu l’integrazione con il collegamento Brescia-Iseo, seguito, nel 1911, dalla tratta Iseo-Rovato, per un ulte-

riore sviluppo dello sbocco delle merci della Valcamonica. A fianco della linea ferroviaria, ne sorse anche una per il collegamento su ruote, con i bus della Snfta, Autolinee, successivamente inglobata dalla casa ‘madre’ per gli alti passivi che rappresentava. Dopo l’utilizzo della trazione a vapore, negli anni ’50 iniziò la dieselizzazione delle mo-

trici, con le prime “littorine”, il cui simbolo fu per anni la An 70-231, soprannominata “Faruk”. Vi furono, nel secondo dopoguerra, momenti di grande sviluppo, sia merci sia passeggeri, fino alla metà degli anni ’60, cui seguì un graduale declino – non si dimentichi il contemporaneo incremento della viabilità su gomma, con quello parallelo

della Fiat, poi la crisi petrolifera – l’austerity dagli anni 1973-1977 – portò ad una momentanea ripresa, preludio di un successivo e nuovo declino, conclusosi con la ‘scomparsa’ del logo Snft, assorbito, nel 1992, dalle Ferrovie Nord Milano. Furono anni in cui la gomma trovò crescente ampliamento e vi fu chi pensò alla soppressione dell’intera tratta, ritenendola solo un costo. Fu per merito di lungimiranti dirigenti ed uomini politici lombardi e bresciani, se negli anni 1996-1997 si decise di reinvestire sulla BresciaIseo-Edolo, con nuovo materiale rotabile, comode e moderne vetture e motrici e la realtà odierna sembra stia dando ragione a quei coraggiosi. Quale nota collaterale, va ricordato come, grazie all’Associazione ferrovie turistiche italiane (www.ferrovieturistiche.it, tel. 030.7402851), spesso vengano organizzate gite, tra Milano ed il lago d’Iseo, od anche solo per la tratta Palazzolo-Iseo o Rovato-Iseo, utilizzando, perfettamente restaurato, il materiale rotabile della prima metà del secolo scorso, mantenendo vivo quanto altrimenti destinato a ‘scomparire’ definitivamente.

La locomotiva in Castello. La vecchia "Numero 1", un ricordo vivo tra i simboli del lavoro bresciano

La Valle Camonica crebbe anche grazie alla ferrovia J C’è chi, come il presidente del Cfb, Club ferromodellistico bresciano, Enrico Maggini, l'ha definita come “uno dei simboli del lavoro bresciano”. Se a qualcuno può essere parso eccessivo, vale la pena rammentare alcuni momenti della storia del nostro territorio del secolo scorso ed il ruolo che ebbe la Snft per il suo sviluppo. In Valcamonica si sviluppò, tra gli altri, un ramo della nostra industria siderurgica, così come ai suoi piedi, a Pisogne ed a Lovere. Il trasporto del materiale avveniva o su strada – con le strade nelle condizioni in cui versavano tutte quelle simili

all’inizio del secolo – o via acqua, tramite barconi di cui si ha traccia fino agli anni ’50. Fu grazie alla ferrovia che il prodotto del lavoro camuno potè raggiungere le destinazioni finali in tempi sempre più accettabili. Non va scordato che durante la prima Grande guerra fu il treno il mezzo utilizzato dagli Alpini per raggiungere i piedi dell’Adamello, così come, proprio la n°1, fu oggetto del fuoco avverso nel corso del secondo Conflitto mondiale.Ma non si trattò solo di merci. Quanti passeggeri poterono raggiungere Brescia per recarsi al lavoro? E quanti dalle innumerevoli

stazioni intermedie poterono raggiungere il lavoro in Valcamonica? Da queste riflessioni abbiamo trascurato, fino a questo punto, tutti coloro che, nell’arco di un secolo, trovarono nella “Nazionale” – come era familiarmente chiamata la Snft – motivo di sostentamento. Crediamo che aver definito la “Snft n°1” quale “uno dei simboli del lavoro bresciano” sia più che appropriato ed il Cfb (www.cfbbrescia.org), va ringraziato per aver consentito che un pezzo della nostra storia giungesse a noi in queste condizioni, perché è lo stesso club che ne cura, annualmente, la manutenzione.



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SPORT: vinci i biglietti del Rugby Brescia

La parola ai lettori

Il Rugby Brescia mette in palio quattro biglietti omaggio (validi per due persone) per assistere a una gara casalinga di campionato. Chi desidera partecipare all'estrazione dei biglietti deve spedire entro il 31 ottobre il tagliando in redazione: La Voce di Brescia, via Callegari 6, 25121 Brescia.

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IL MEGLIO DI...

Riconoscimento al Civile

Il progetto HuCare (Humanization of cancer Care) è iniziato nel 2008 grazie al sostegno del Ministero della Salute e della Regione Lombardia, ha coinvolto più di 30 centri oncologici e oltre 700 professionisti, medici, infermieri, psicooncologi e ricercatori. L’Oncologia degli Spedali Civili e del Presidio di Montichiari, rappresentate dalla Dr.ssa Edda Simoncini, hanno ottenuto a Milano durante il convegno “Come rendere più umana l’assistenza oncologica: il progetto HuCare, risultati e prospettive” un attestato che certifica l’elevato standard nell’introduzione delle cure psicosociali in ambito oncologico.

LETTERE

Una lezione dal ricordo di Mino Martinazzoli Vorrei tramite la "Voce" ringraziare vivamente il nostro vescovo Luciano per la bellissima omelia tenuta in Duomo in occasione dei funerali dell'on. Mino Martinazzoli. Pur avendolo conosciuto "poco", come da Lui dichiarato, ha centrato in pieno la personalità di Mino, dando a tutti una lezione di "alta politica". Ancora una volta il suo costante impegno a collegare la Parola di Dio alla realtà attuale, come già è avvenuto nelle precedenti Lettere Pastorali e sussidi non ultimo la recente:"Stranieri ospiti concittadini", richiama noi tutti ad un maggior impegno e coerenza anche per non vanificare quello che i nostri avi hanno scritto sul Palazzo Comunale, motto che tutte le volte che Paolo VI incontrava i Bresciani chiedeva loro di non venir meno a quell'impegno. Grazie e che Dio ci conservi ancora per tanti anni il vescovo Luciano. Fortunato Ferretti

IL PEGGIO DI...

Le Pm10 non danno tregua

L'inquinamento atmosferico non demorde, complice la stagione e la prossima riaccensione degli impianti di riscaldamento. Intanto torna dal 15 ottobre il divieto deciso dalla Regione per i veicoli con maggiori emissioni. Sono previsti anche quest'anno interventi di stop o il ricorso alla guida a targhe alterne in caso di troppi superi consecutivi. Secondo quanto stabilito dalla Regione, lo stop sarà in vigore fino al 15 aprile 2011, dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria tra le 7.30 e le 19.30, per le vetture a benzina Euro 0 e le diesel Euro 0, 1 e 2. Varie sono le deroghe, tra cui quella per i veicoli con almeno tre persone a bordo. Il blocco è attivo anche per i motocicli e i ciclomotori a due tempi, per i quali sarà esteso anche alle ore serali e notturne, dal lunedì alla domenica.

Giornali della Comunità

Al via la programmazione invernale con il ritorno per il terzo anno consecutivo della trasmissione sportiva 100% Brescia: dal 19 settembre in diretta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle 15. Radio Voce si può ascoltare sulle frequenze terrestri di Brescia e intera provincia (Fm 88.3-88.5) e in streaming su www.radiovoce.it.

Un "Sos" che arriva da Rukago in Burundi Suor Rina Cucit nasce a Cormons (Gorizia) nel 1933. Nel 1960 entra nella famiglia religiosa delle Suore maestre di S. Dorotea a Brescia, ma nel profondo del suo cuore risiede un grande amore per le missioni. Nel 1967 viene inviata nella Missione di Rukago, in Burundi; qui le viene affidato il compito della formazione della “donna africana”. Dà inizio al “foyer” e all’“atélier”, luoghi privilegiati per la formazione delle giovani donne, e le rende autonome a svolgere un lavoro. Le guerre e le lotte la costringono, come del resto tutti i missionari, ad emigrare in altri Paesi dove, nono-

Radio Voce

"Il mandorlo in fiore", è luce e poesia, è speranza e capacità di andare avanti, come ci ricorda il Giornale della Comunità parrocchiale di S. Filippo Neri e San Giulio Prete, al Villaggio Sereno. Una via di discussione e confronto, seguita con passione da don Andrea Brida e dal caporedattore Orlando Benetti.

fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia

stante le difficoltà, inizia altre Missioni. Solo dopo dieci anni ritorna a Rukago e rilancia il “foyer” e l’ “atélier’’. Intuisce la necessità di fondare una scuola pedagogica superiore unitamente a una casa di accoglienza per le giovani studenti, convinta che la “promozione della donna sarà la salvezza del Burundi”. Ora, a distanza di anni, ed anche per le nuove esigenze statali e l’aumento del numero degli alunni, la scuola necessita di interventi di manutenzione e di ristrutturazione. Siamo quindi alla ricerca di aiuti economici e, nonostante le difficoltà del momento, siamo certi che prima di Natale, potremo consegnare alla Madre generale, in una cerimonia che andremo a organizzare, l’importo necessario al nuovo progetto. Somma prevista 20mila euro. Per questo ci rivolgiamo a voi, sicuri di una risposta positiva. Per informazioni, contattare il numero 3292251448. Giovanni Savelli

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce di Brescia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a brescia@vocemedia.it.



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Grande Brescia

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Comune di Brescia: ritorna il Premio Bulloni Torna l’appuntamento con il premio intitolato alla memoria dell’avvocato Pietro Bulloni. Le segnalazioni per il Premio Bulloni 2011, che possono giungere anche da semplici cittadini dovranno essere spedite entro il prossimo 19 novembre, indirizzandole a: Sindaco di Brescia, Piazza della Loggia 1, 25121 Brescia, oppure inviate via fax al numero 030 2400732 o tramite email all’indirizzo di posta elettronica sindaco@comune.brescia.it . E’ sufďŹ ciente un breve scritto che contenga tutti gli elementi utili per la successiva valutazione da parte dell’apposita Commissione. Ogni segnalazione dovrĂ essere accompagnata da un recapito, anche telefonico, di chi la propone.

La commemorazione. Ha 71 anni, marcia ďŹ no a Roma per l'UnitĂ d'Italia e il Novantesimo del Milite Ignoto

“Quel soldato, figlio di tutti noi� di Franco Armocida

J E’ transitato nei giorni scorsi da Brescia, ricevuto in Loggia dalla presidente del Consiglio comunale Simona Bordonali in rappresentanza dell’Amministrazione, Michele Maddalena, un ‘giovane’ ex ufďŹ ciale della Guardia di Finanza di 71 anni, che sta compiendo – una trentina i chilometri giornalieri a piedi ed i rimanenti con mezzi di supporto – la Marcia delle Capitali e del Milite Ignoto, in occasione del 150° dell’UnitĂ d’Italia. E’ partito il 30 settembre da Chivasso, nei pressi di Torino e, dopo innumerevoli tappe, toccherĂ Firenze, per giungere a Roma il 4 novembre, unendo idealmente le cittĂ che sono state capitale d’Italia. “L’organizzazione è a cura dell’Istituto Nastro Azzurro – ha spiegato il presidente cittadino Raffaele Rivolta – associazione cui possono aderire solo i combattenti che sono stati decorati con medaglia al valor militareâ€?. Il ‘mara-

toneta’ arrivava da Bergamo e ad attenderlo alla Mandolossa, per compiere al suo ďŹ anco i chilometri che lo separavano dalla Loggia, il presidente nazionale del Nastro Azzurro, generale Carlo Maria Magnani. “Sono alla 12a esperienza in fatto di marce ed alla prima sotto l’egida del Nastro Azzurro – ha detto Michele Maddalena – e l’occasione mi è stata fornita

dal 150° dell’UnitĂ d’Italia, ma, vorrei sottolineare, anche e forse soprattutto, dal 90° della tumulazione nel Vittoriano del Milite Ignoto. E’ un evento che non viene mai citato, ma le spoglie di questo ragazzo, irriconoscibile per appartenenza ad Arma, reparto, grado, forse sono il vero simbolo dell’UnitĂ , perchĂŠ non sapendo nulla di lui, se non che fu scelto tra

undici irriconoscibili e caratterizzati dall’essere stati colpiti al petto, è nei fatti il ďŹ glio di tutti gli italiani e non essendo nota la sua provenienza, ogni localitĂ la può, legittimamente, ipotizzare, assegnandogli l’essenza piĂš profonda dell’UnitĂ di ogni paese e sperduto angolo d’Italiaâ€?. “E’ un’iniziativa di tutto rispetto – ha detto Simona Bordonali – ed il ripercorrere le strade compiute dalla salma del Milite Ignoto rappresenta un elevato valore aggiunto alle celebrazioni del 150°â€?, dopo di che ha ďŹ rmato la pergamena che attesta il passaggio da Brescia di Michele Maddalena. “Dopo Brescia sarĂ la volta di Vicenza e di molte altre località – ha aggiunto Carlo Maria Magnani – tra cui ricordiamo Aquileia, dalla cui cattedrale partĂŹ, 90 anni fa, il feretro del Milite Ignoto: da quella cittĂ verrĂ seguito il medesimo percorsoâ€?. Tra i presenti il col. Claudio Nocente, comandante il Centro documentale di Brescia, di cui Michele Maddalena è stato ospite per una giornata prima di riprendere il cammino.

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Dentro le mura I progetti. Il monastero di Santa Giulia, traguardo importante d'un cammino che porterà lontano la Leonessa

Brescia, un futuro da città d’arte di Roberto Barucco

J Una doverosa precisazione. Nello scorso numero de “La Voce di Brescia” abbiamo pubblicato, nel corso dell’intervista all’Assessore Andrea Arcai, alcuni passaggi nei quali sono stati da noi fraintesi alcuni termini tecnici e inserite alcune informazioni, sintetizzate per cause di scarso spazio, degne senz’altro di un maggiore approfondimento. Ovviamente ci scusiamo con l’Assessore, gli operatori, il personale e i dirigenti dei Civici Musei di Arte e Storia, che ci hanno puntualmente segnalato le inesattezze (frutto anche di qualche inconveniente intercorso sul collegamento telefonico durante l’intervista), non essendo certo nel nostro stile il pubblicare informazioni che possano anche minimamente contribuire a sminuirne l’importante, paziente operato o le attività (delle quali abbiamo spesso riferito positivamente), che consideriamo da sempre preziosi e degni della massima considerazione. Di seguito pubblichiamo con piacere una lunga intervista, per dovere di completezza e a conclusione di questo viaggio dedicato agli sviluppi culturali locali, per meglio approfondire i vari temi e correggere, sia pur con tutti i nostri limiti, quanto ci è stato segnalato sia dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia, sia dai Civici Musei di Arte e Storia. "Un traguardo non indifferente – ha dichiarato il

sindaco Adriano Paroli – è proprio il monastero di Santa Giulia”. Una vera e propria perla che per il suo valore storiografico è stata inscritta nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E’ da questa tappa, citata dal primo cittadino bresciano, che possiamo iniziare la seconda parte del nostro viaggio nel lavoro meritorio per la cultura che sta avvenendo a Brescia. Tra le anticipazioni dell’assessore alla Cultura Andrea Arcai, nello scorso numero si era parlato del lavoro di inventariazione, da sempre e ci teniamo a sottolinearlo, tra le principali occupazioni e preoccupazioni dei Civici Musei: “L’inventariazione come la intendiamo noi è la compilazione di una scheda informatica inserita in una banca dati – specifica l’Assesso-

re Arcai -, nella quale siano raccolti una descrizione sommaria dell’oggetto che faccia da titolo alla scheda, una indicazione aggiornata e precisa della sua ubicazione, un numero di inventario univoco che corrisponda a quello esposto sull’oggetto, le misure dell’oggetto e una fotografia digitale. E’ chiaro che nei dipinti e nei pezzi ‘importanti’ questa inventariazione è sempre stata fatta man mano che i beni venivano acquisiti. Purtroppo – continua l’assessore -, non è stata fatta per altri tipi di beni che in parte la rendono incompleta. Alcune amministrazioni comunali, e qui non ho mai fatto alcun riferimento ai tecnici, hanno avuto altre priorità rispetto a questo che secondo me è un dato importante. Non tutti i musei certo la

pensano allo stesso mio ‘modo’, un po’ per problemi di personale, un po’ per problemi di denaro”. Continua l’assessore Arcai: “Così, anche con l’impegno del nuovo capo area abbiamo deciso di fare chiarezza. Io vorrei terminare il mio mandato, con la chiarezza su quello che c’è nel museo, e non certo per problemi che non sono affatto legati alle persone che lavorano lì, tanto che quando abbiamo deciso di dare una accelerata siamo stati costretti a coinvolgere del personale esterno, ed è stato il primo di una serie di interventi, per circa 66mila euro. Ed è chiaro che queste persone stanno collaborando con il personale del Museo per fare avanzare più speditamente questo lavoro". E il progetto attualmente in corso sul primo volume che, abbiamo anticipato, dovrebbe apparire a fine anno? “Sì, ma non riguarda l’inventario, storicamente consolidato, ma la catalogazione, una operazione di critica storico artistica e nulla c’entra con l’inventariazione (e ancora meno con la cartolarizzazione, ndr). Si tratta di spiegare criticamente ciascun dipinto”. Il primo libro dovrebbe uscire, come anticipato, per Natale, conferma l’assessore Arcai, e “il secondo alla fine del prossimo anno. Questa è una bella opera che hanno pochi musei e che un poco nasce dal desiderio del sindaco di offrire una opera scientifica, non solo e soprattutto a chi si occupa di queste cose, ma anche un libro per chi si avvicina alla Pinacoteca”.

La città che cambia. L'assessore Arcai: "L'importante riconoscimento dell'Unesco ci stimola e ci sprona"

Cultura a Brescia, il domani in un progetto di ampio respiro Non solo Pinacoteca, ma una serie di grandi appuntamenti e progetti caratterizzano la Brescia di domani. “Nel contempo infatti – dice l’assessore Andrea Arcai -, quello che abbiamo cercato di fare insieme agli eventi delle mostre, ad esempio la settimana dell’arte (che ha avuto un grande successo, sia di pubblico, la sera e alle conferenze, con Daverio, ad esempio), un evento seguito e molto importante. A consolidamento dell’esistente, sono in corso scavi e restauri nell’area del

Capitolium, usufruendo dei fondi Arcus e del MiBAC, al termine dei quali conosceremo più a fondo la situazione del Capitolium per procedere poi con la musealizzazione del Capitolium stesso”. Non mancano ulteriori obiettivi, nei programmi dell’Assessorato: “Stiamo compiendo un grande sforzo per dotare Brescia di una Pinacoteca moderna e veramente usufruibile da tutti, spendendo una somma piuttosto rilevante. Stiamo anche lavorando all’interno del Museo, dopo il rico-

noscimento Unesco, per renderlo più fruibile e usufruibile e quindi, anche secondo le disponibilità di bilancio, ci sarà il riallestimento delle sale dei Longobardi e l’adozione di tecniche innovative, allo studio, per far sì che il Museo diventi ancora più appetibile, non solo per i turisti, ma per chi viene qui a studiare. Insomma la svolta della cultura a Brescia, anticipata nel precedente servizio, le anticipazioni previste sul Caravaggio, l’omaggio dello stilista Capucci alla Vittoria Alata, sono una

realtà e da parte mia devo sottolineare che c’è stata sempre la massima collaborazione da parte di tutti gli uffici perché questi obiettivi siano raggiunti e un buon rapporto e la voglia e la volontà di valorizzare il lavoro dei tecnici impegnati in questa materia particolarmente importante. Il riconoscimento dell’Unesco ci stimola e ci sprona”. Insomma, il processo di trasformazione in città d’arte, complesso e stimolante, per Brescia continua, all’insegna del successo e dello spirito di squadra. e.s.


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Fuori le mura

Biblioteche in carcere, l'impegno si rafforza Due importanti convenzioni siglate tra l'Amministrazione Provinciale, Ufficio Biblioteche e ia Direzione dell'Istituto Penitenziario di Canton Mombello di Brescia e la Direzione della Casa di Reclusione di Verziano rappresentano quelle forti e positive intese che nascono dalla volontà della Provincia di proseguire e rafforzare il Progetto Biblioteche in Carcere, avviato dal 2005 a Canton Mombello e dal 2008 a Verziano. L'iniziativa, del resto ed è giusto ricordarlo, è unica nel suo genere e costituisce un riferimento nazionale per la validità e la concretezza delle collaborazioni attivate sul territorio al fine di mettere in rete e rilanciare le biblioteche interne agli istituti penitenziari.

Associazionismo. Segretariato sociale, sport e cultura sono tra i servizi che animano i volontari di Act

Carcere e Territorio, sfida civile di Laura Di Palma

J Carcere, detenuti, spazi vitali e tempo libero: temi cruciali spesso non adeguatamente affrontati; di certo, coloro che, per svariati motivi, si trovano rinchiusi all’interno di un carcere, non possono accedere a tutte le opportunità alle quali accedono i liberi cittadini. Fortunatamente ci sono ancora persone che scelgono di dedicare il proprio tempo per stare accanto a chi sta scontando la propria pena e cercando di cambiare vita. Da molti anni, ormai, grazie all’opera del compianto giudice Giancarlo Zappa che ne fu il fondatore, l’Associazione di volontariato Carcere e Territorio opera a Brescia per promuovere, sostenere e gestire attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica rispetto alle tematiche della giustizia penale, della vita interna del carcere e allo stesso tempo promuovere iniziative culturali e ricreative mirate anche al possibile e futuro reinserimento in società del detenuto. Nel corso

Il carcere di Canton Mombello

del tempo, quindi, Act ha vissuto un rapporto proficuo con il suo territorio che le ha permesso di sensibilizzare la comunità bresciana attraverso specifici progetti e servizi. Tra questi ci sono lo Sportello di Segretariato Sociale, il Volontariato in carcere,

la realizzazione e la divulgazione del giornalino Zona 508, l’organizzazione, con la collaborazione di Uisp, dell’annuale progetto sportivo in carcere, la realizzazione di un Cineforum estivo rivolto ai detenuti, che hanno potuto assistere, ogni venerdì a Verziano e

ogni domenica a Canton Mombello, alla proiezione di nove film. Negli ultimi dieci anni, inoltre, alcune scuole di città e provincia hanno invitato i volontari dell’Associazione perchè parlassero agli studenti della realtà carceraria cittadina. Data la positività degli incontri, Act ha pensato di proporre alle scuole superiori bresciane, un progetto più articolato. Il Progetto “Ne vale la Pena”, che si articola su un ciclo scolastico di 5 anni, e prevede un incontro annuale di circa tre ore: in prima, un incontro nelle scuole con detenuti in permesso, accompagnati da volontari e operatori; in seconda, un incontro per approfondire il tema “carcere e mass media”, in collaborazione con i giornalisti locali; in terza, un momento per approfondire il tema “carcere e affettività”, in collaborazione con operatori penitenziari e volontari; in quarta, un dialogo con le autorità giudiziarie locali e, infine, in quinta, l’organizzazione di un evento comune per i gruppi coinvolti e un incontro in carcere, con possibilità per gli studenti di porre domande a detenuti, operatori e volontari.


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Giovani e societĂ . Il supporto di secondo livello si occuperĂ di riorientamento, lavoro, associazionismo

Informagiovani, nuovo servizio alla ricerca della risposta ideale L'assessore Ambrosi ricorda: "Internet, se da un lato ha favorito il reperimento dell'informazione, dall'altro ha richiesto un ulteriore sforzo per saperla gestire"

una maggiore consistenza alle loro aspettative. “Internet, se da un lato ha favorito il reperimento dell’informazione – ha detto l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Brescia Diego Ambrosi – dall’altro ha richiesto un ulteriore sforzo per saperla gestire, superando il frontofďŹ ce con una serie di educatori professionaliâ€?. Gli sportelli di secondo livello riguardano il ri-orientamento, dedicato agli studenti del primo biennio delle scuole superiori ed alle loro famiglie; il lavoro, in collaborazione con Solco, per promuovere l’incontro domanda/offerta; l’auto imprenditorialitĂ , rivolta a chi intenda avviare un’esperienza di impresa autonoma; l’accesso al credito, con la ďŹ nanziaria Per micro, per illustrare le opportunitĂ e le differenze di quanto offerto dagli istituti di credito; lo sportello Europa, per agevolare chi voglia sperimentare percorsi di studio/lavoro all’estero; l’associazionismo, al ďŹ ne di indirizzare chi è attratto dalla forma dell’associazione ed il teatro, in collaborazione con Teatro inverso, per orientare chi voglia fare teatro, inserendosi in compagnie giĂ strutturate o fondandone una propria. Info presso Informagiovani (030.3751480) e Piastra Pendolina (030.398702).

di Franco Armocida

J Informagiovani in via s. Faustino e la Piastra Pendolina in via Ragazzi del ’99 in cittĂ , conosciute per l’aiuto ai ragazzi per gli indirizzi di ordine scolastico o lavorativo, si sono arricchite di un nuovo servizio. La sinergia di questi due sportelli – grazie ad un appalto del comune vinto dalla cooperativa Tempo Libero, che si avvale, con Il Calabrone, di una serie di strutture analoghe di cui è capoďŹ la – attiva, nel corso del mese di ottobre, un supporto di secondo livello, dove i ragazzi, dopo un primo colloquio con un educatore ed aver ďŹ ssato un appuntamento, potranno trovare

Diego Ambrosi

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Hinterland

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Collebeato: Musica Sacra nella Parrocchiale La presentazione del libro del prof. Domenico Andreoli, domenica 9 ottobre, è stata anche l'occasione per inaugurare una interessante e ben articolata Rassegna di Musica Sacra che, dopo il debutto nella Chiesa Parrocchiale, la stessa domenica sera, proseguirà con piÚ appuntamenti nel mese di ottobre. Tra i vari appuntamenti proposti dal ricco calendario ricordiamo il prossimo sabato 15 ottobre le esibizioni della "Corale dei Santi Pietro e Paolo" di Virle Treponti e il "Coro Predelle" di Rezzato e il sabato successivo, 22 ottobre, il Coro "Schola Cantorum San Zenone" di Prevalle e l'esibizione del Coro "la Valle" di Vallio Terme. Gli spettacoli si terranno sempre in Parrocchiale alle 20.45.

Territorio. Presentato alla comunitĂ il volume di Domenico Andreoli, edito dalla Fondazione CiviltĂ Bresciana

Il Sacro a Collebeato, memoria viva di Ivan Minelli

J E' stato presentato domenica 9 ottobre, nella parrocchiale di Collebeato, in occasione del settantaquattresimo anniversario di dedicazione della stessa, il libro: "Il Sacro a Collebeato (curiosando nell'archivio parrocchiale)" edito nella collana "Terre Bresciane" della Fondazione CiviltĂ Bresciana. La storia della chiesa parrocchiale di Collebeato raccolta nel libro vuole essere un contributo, dedicato alla ComunitĂ , per mantenere viva la memoria di un passato e stimolare la societĂ del presente a prendere coscienza del lungo cammino che i nostri antenati hanno compiuto con impegno e con fede. Non sempre gli storici di professione e i promotori della cultura prestano attenzione agli avvenimenti locali di minor rilievo ed ecco che allora un appassionato di storia locale, nello speciďŹ co il parrocchiano prof. Domenico Andreoli, si è

fatto avanti e con pazienza si è messo a spulciare tra polverosi documenti. L'intento della raccolta di questi atti, diari, note è stato di riunire il tutto in un insieme organico e mettere a disposizione di quanti sono interessati le notizie relative alla vita quotidiana dei nostri concittadini del passato. Purtroppo il materiale andato perduto è notevole, e il poco rimasto necessitava di un riordino. L'impegno si è tradotto nello sforzo di riunire in un unico testo tutto il materiale sparso in vari faldoni di archivio. La struttura del libro consiste di alcuni capitoli che fanno riferimento ad una storia locale ma trovano la loro comprensione nel contesto della storia piĂš generale del mondo occidentale e della Chiesa. L'intento delle esempliďŹ cazioni è fornire un aiuto a rinnovare la memoria del passato, per meglio comprendere come la comunitĂ di Collebeato si sia inserita in modo attivo e suo proprio nel usso della fede cristiana e di questa esperienza abbia lasciato segni tangibili nel corso del tempo. SUH]]L 'D VHPSUH UHDOL]]LDPR SUHYHQWLYL FKLDUL H FRQWUDWWL GHWWDJOLDWL H ´VHQ]D VRUSUHVHÂľ FRQ ULOLHYR PLVXUH HG LQVWDOOD]LRQH HVHJXLWL GD SHUVRQDOH VSHFLDOL]]DWR 7XWWR FRQ OD JDUDQ]LD GL XQ¡DVVLVWHQ]D SRVW YHQGLWD VHPSUH DO VHUYL]LR GHO FOLHQWH )LGDWHYL GHOOD 0DS ROWUH IDPLJOLH SRVVRQR JDUDQWLUH VXOOD TXDOLWj GHO QRVWUR ODYRUR

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Economia

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"Banda larga": accordo tra Provincia e Telecom È stato concluso un importante accordo tra la Provincia di Brescia e Telecom Italia. La convenzione siglata, di durata quinquennale, ha l'obiettivo di garantire la sicurezza di tutti gli interventi dell'Azienda che andranno ad interessare le strade provinciali per l'installazione della rete di comunicazione a banda larga, sia per quanto riguarda le tecniche di scavo e il ripristino del suolo, sia per quanto concerne le successive future innovazioni agli impianti già esistenti. L'intesa, che si colloca tra le prime di questo tipo a livello nazionale, velocizzerà sensibilmente la diffusione sul territorio bresciano di questa innovativa tecnologia.

Il ricordo. Per il decennale della scomparsa dello storico direttore dell'Associazione Artigiani di Brescia

Poisa e Martinazzoli, uomini rari di Enrico Mattinzoli

J Sono passati dieci anni dalla scomparsa dello storico direttore dell'Associazione Artigiani di Brescia Lino Poisa, ma le sue riflessioni, la sua eredità sono quanto mai attuali. Lino Poisa, per chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo a fondo, era un personaggio affascinante, dall' entusiasmo travolgente, dall'intelligenza fine e rara. Nel suo ruolo di direttore, distribuiva consigli, proponeva soluzioni, anche al di fuori delle specificità del suo ambito professionale, divenendo negli anni per gli artigiani bresciani una sorta di riferimento, sul quale poter contare per una parola di conforto, piuttosto che per la saggezza di un parere. Lo conobbi casualmente nel 1974, incrociandolo negli uffici dell'Associazione, allora, in via Vittorio Emanuele, e da subito ne rimasi affascinato, mi “assalì” come era sua abitudine, con una valanga di domande,e proponendomi dopo qualche minuto di impegnarmi a livello associativo. Diedi seguito alla sua proposta, solo dopo qualche anno, ma quel primo incontro, avrebbe segnato positivamente tante delle scelte fatte nei successivi

Lo storico direttore dell'Associazione Artigiani di Brescia, Lino Poisa

vent'anni della mia vita. Mi coinvolse in alcune sue geniali intuizioni e iniziative quali la costituzione dei Consorzi di Categoria, la Scuola Bottega, poi gestita da Beppe Nava, la nascita del Confidi dell'Associazione Artigiani, ovvero il terzo intermediario finanziario autorizzato dalla Banca d'Italia a livello nazionale, sino alla nascita di alcuni Rotary bresciani. Era così Poisa, istintivo, intuitivo, ti guardava negli occhi quasi sapesse cosa pensavi, quella sua sete di sape-

re, quella sua curiosità mai appagata, ti travolgeva e coinvolgeva senza che te ne accorgessi. Spesso, raccontava con orgoglio di essere stato compagno di scuola di Mino Martinazzoli, altro storico personaggio bresciano che pur nella diversità di carattere, esplosivo il direttore, quanto riservato l'avvocato, erano accomunati da quella che Weber definiva il “ vivere di politica” inteso come vivere al servizio della politica, piuttosto che la sempre più attuale declinazione del

termine “vivere dei benefici della politica”. Anche del senatore Martinazzoli ho un ricordo intenso, nonostante la mia conoscenza si sia, purtroppo, limitata a qualche colloquio in Loggia con l'allora Sindaco della Città e a due incontri nel suo studio, nei quali mi colpì oltre che la sua cultura e profonda conoscenza del mondo dell'artigianato, la sua amabilità e cortesia. Un uomo, l'avvocato Martinazzoli, del tutto ostile al culto della personalità, in cui la “ragion di stato” prevaleva sempre e comunque, dove non vi era spazio per il superfluo e il banale. Anche in questo i due illustri bresciani erano simili, nel tracciare l'orizzonte del possibile, cercando soluzioni che sarebbero state attuate da altri. Entrambi hanno assistito impotenti al tracollo del pensiero, dell'azione di lungo periodo, al progressivo indebolimento delle strutture sociali, al declino dell'uomo pubblico e al contestuale trionfo della mediocrità. Simili nell'affrontare con rigore la vita quotidiana. Qualche giorno fa Monsignor. Beschi, a margine di un convegno, si domandava “non so se esistano altri Martinazzoli nella politica”; ed è proprio cercando questa risposta che definirei i nostri illustri concittadini uomini d'altri tempi.

Enocultura. Ascovilo, Camera di Commercio Italiana di Sidney, Regione e Provincia insieme per il territorio

Vini bresciani e lombardi protagonisti anche in Australia J Vini bresciani e lombardi alla conquista di nuovi mercati anche in Australia: una nuova frontiera commerciale aperta grazie al progetto Vini di Lombardia (“Wines of Lombardy, new wine, new style”), voluto da Regione Lombardia, approvato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e realizzato da As.co.vi.lo. (Associazione Consorzi Tutela Vini Lombardi) con finanziamenti derivanti da fondi comunitari e dalle imprese aderenti ed il patrocinio della Provincia di Brescia. La missione australiana, organizzata con la collaborazione della Camera di Commercio Italiana di Sydney, ha preso il via il 4 ottobre articolandosi in vari momenti promozionali, e proseguirà nei prossimi giorni a Perth. “Questa campagna ha lo scopo di far conoscere nei

paesi extraeuropei il meglio della produzione vinicola regionale Docg, Doc e Igt - spiega Manuel Bonomo, uno dei comunicatori del progetto -. Prima dell’Australia abbiamo fatto tappa negli Stati Uniti, in Ghana ed Israele; i prossimi obiettivi prevedono Svizzera, Brasile, Kenia, Tanzania, Giordania e i Territori Palestinesi.” Fra le iniziative presentate in Australia, dove la vela gode di grande notorietà, va segnalato il Progetto Homerus per la formazione di atleti velisti non vedenti, supportato da Civielle, azienda di Moniga del Garda che vi aderisce attraverso la devoluzione dei proventi di una linea appositamente dedicata di vini doc – Chiaretto della Valtènesi, Groppello Garda Classico e Lugana -, denominata Bacco di Homerus.


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Coldiretti. Un passo avanti verso la modifica, ma che per ora non risolve del tutto i problemi delle aziende

Direttiva nitrati: deroga europea importante, ma non risolutiva Per Coldiretti resta fondamentale identificare le reali fonti di inquinamento e rivedere le cosiddette zone vulnerabili J "La deroga ottenuta dall’Italia a Bruxelles sul limite dei nitrati costituisce un risultato molto importante ma non è certamente la soluzione per la migliore zootecnia del nostro Paese. Questo provvedimento infatti – è il commento a caldo del presidente di Coldiretti Brescia, Ettore Prandini – non risolve i problemi delle aziende situate nelle cosiddette zone vulnerabili e deve essere interpretato come un passo avanti verso la modifica della direttiva nitrati, in particolare per ciò che riguarda la delimitazione delle aree vulnerabili". Il presidente di Coldiretti Brescia ha così commentato l'approvazione (il 4 ottobre scorso, ndr) da parte del Comitato nitrati della Commissione europea della richiesta di deroga presentata dall'Italia e volta a consentire, a determinate condizioni, il superamento del limite massimo di 170 kg di azoto per ettaro di origi-

Il presidente di Coldiretti Brescia, Ettore Prandini

ne organica, fino ad un limite di 250 kg. Anche il ministro Saverio Romano ha riconosciuto che la sola deroga non basta e che a questo punto è indispensabile dare corpo all’accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni lo scorso 5 maggio per completare, in collaborazione con l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), le analisi scientifiche mirate ad indagare e soppesare le diverse fonti di inquinamento da nitrati. "Vogliamo ricordare come in quella fase le cinque regioni del Nord maggiormente interessate (Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) assunsero una posizione chiara e comune, che a tutt’oggi subordina l’applicazione della direttiva alla realizzazione di un’indagine che consenta di aggiornare la delimitazione delle zone vulnerabili tenendo conto dei dati sulle reali fonti di inquinamento (prendendo in esame anche gli scarichi industriali e urbani). Sono certo - conclude Prandini - che l’assessore De Capitani saprà tener fede agli impegni che si è ripetutamente assunto con gli allevatori. Su questa partita la Regione Lombardia deve assumere un ruolo da protagonista, poiché si tratta di difendere la sopravvivenza ed il futuro del più importante comparto della nostra agricoltura".

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Sale della Comunità. Rivedere film che il botteghino non sempre premia, come “Terraferma” di Crialese

Dal mare il dolore e la speranza di Nicola Rocchi

J Il Premio speciale della giuria del Festival di Venezia è stato assegnato di “Terraferma” di Emanuele Crialese. Crialese, affrontando il tema dell’immigrazione clandestina, pur senza calcare la mano non mostra indulgenza per il nostro Paese, la sua politica dei respingimenti in mare, i suoi cittadini affamati di allegria e preoccupati di sfuggire al confronto con una realtà che affiora dalle acque come un dolore straziante sepolto nell’oblio. “Terraferma” compone un dittico con il film precedente di Crialese, “Nuovomondo”, nel quale gli immigrati erano gli italiani che attraversavano in nave l’oceano per cercar fortuna in America. Su barche più disastrate si muovono i migranti di oggi. Il regista ceglie di parlarne scostandosi – come è nel suo stile – dal realismo dei film di denuncia, cercando piuttosto di costruire una metafora che si affida alla forza evocatrice di inquadrature elaborate con molta cura. Correndo qualche rischio perché, se le sequenze girate in mare conservano la forza oscura dell’elemento protagonista, non tutto il film riesce a mantenere la stessa intensità, risultando in alcuni

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Programmazione delle Sale BRESCIA, VILLAGGIO PREALPINO SANTA GIULIA Cose dell'altro mondo domenica 16 ottobre ore 20.45; martedì 18 ottobre ore 20.45. Kung Fu Panda 2 domenica 23 ottobre ore 15.00; 17.00. Terraferma domenica 23 ottobre ore 20.45; martedì 25 ottobre ore 20.45. Carnage sabato 29 ottobre ore 20.45; domenica 30 ottobre ore 20.45; martedì 1 novembre ore 20.45. Ma come fa a far tutto domenica 6 novembre ore 20.45; martedì 8 novembre ore 20.45

BRESCIA, VILLAGGIO SERENO SERENO Terraferma sabato 15 ottobre ore 20.45; domenica 16 ottobre ore 20.45; lunedì 17 ottobre ore 20.45. COLLEBEATO SAN FILIPPO NERI Kung fu panda 2 sabato 15 ottobre ore 21.00; domenica 16 ottobre ore 15.00, 17.30. I puffi sabato 22 ottobre ore 21.00; domenica 23 ottobre ore 15.00, 17.30. Carnage lunedì 31 ottobre ore 21.00; martedì 1 novembre ore 16.00

passaggi più “esemplare” che sincero. Cuore della storia è la donna che il ventenne Filippo, pescatore col nonno Ernesto su un’isola mai nominata ma facilmente riconoscibile in Lampedusa, salva dal naufragio di un barcone di extracomunitari, disobbedendo alla norma che proibisce di far salire a bordo i clandestini. Tra gli anziani pescatori vige ancora una legge antica: un uomo in mare va sempre raccolto. La donna, incinta, viene così portata a riva, e nascosta dove Filippo abita col nonno e la madre Giulietta (Donatella Finocchiaro), rimasta vedova. Non è una casa ma un garage, perché l’abitazione della famiglia è stata affittata ai turisti; cedendo in parte all’insistenza di Nino (Giuseppe Fiorello), lo zio di Filippo che, abbandonata la pesca, ha trasformato un lembo di spiaggia in sguaiata oasi del divertimento. L’incontro tra le due donne, la nascita del bambino, il lento passaggio di Giulietta dal fastidio a un intimo sentimento di condivisione, è la chiave di volta del film. Che ruota attorno a un simbolo più che mai concreto. Timnit T., la donna che interpreta la clandestina, approdò realmente a Lampedusa alcuni anni fa, e fu tra i cinque sopravvissuti sopra un barcone di 70 persone abbandonato per giorni alla deriva: oggi è sposata e vive nei Paesi Bassi.

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Caaf (consulenza fiscale). Dichiarazione dei redditi (730, UNICO), calcolo ICI compilazione modelli RED INPS, denunce di successione, dichiarazione ISEE. Patronato INAS. Accreditamento contributivo del periodo del servizio militare. Partecipazione alle trattative per il rinnovo dei contratti nazionaControllo dei contributi previdenziali validi per la pensione li e territoriali, contrattazione territoriale e aziendale (II° livello). (INPS, ecc.). Domande per pensioni di anzianità e vecchiaia. Controllo buste paga, malattia, infortunio. Compilazione domande assegno nucleo familiare Conteggio del trattamento di fine rapporto (TFR). Ufficio Vertenze e legale Vertenze individuali per recupero differenze salariali, TFR, fallimenti ecc. Compilazione pratiche per la Cassa Edile (solo per gli edili). Assimoco-Unionvita Assicurazioni sulla vita e polizze auto. Corsi di formazione per delegati sindacali (RSU) e rappresentanti dei lavoratori della sicurezza (RLS). Calf (centro assistenza lavoro familiare) Gestione pratiche colf. Attività di informazione attraverso il nostro Notiziario Sindacale Adiconsum (associazione italiana difesa consumatori). Filca-Cisl Brescia. Frodi alimentari e commerciali. Tariffe luce, gas, telefono, riscaldamento assicurazioni, banche mutui. Controversie burocratiche e commerciali. Sicet (sindacato inquilini casa e territorio). POLIZZA INFORTUNI Controllo contrattiFax. d’affitto e spese condominiali, stipulaTel. 030-3844540 030-3844541 GRATUITA zione contratti d’affitto, domanda di assegnazione case . popolari, contributi per l’affitto. Anolf (sportello stranieri). Ti garantisce, in caso di ricovero ospedaliero a causa di infortunio, una indennità giornaliera di Euro 30 dal 4° al 30° giorno Assistenza per permessi di soggiorno, ricongiungimento e di Euro 50 dal 31° al 60° giorno. familiare, carta di soggiorno, residenza, cittadinanza, rapporti con le istituzioni, informazioni varie.

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Salute. Tecar, metodologia scientifica d'avanguardia per il mondo della Fisioterapia e della Riabilitazione

Come puoi trattarti da campione di Ivan Minelli

J La tecarterapia (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo) è una tecnica che, attraverso un elettromedicale sicuro, naturale e non invasivo, stimola l’energia dall'interno dei tessuti, attraverso il richiamo nell’area di trattamento, di cariche elettriche presenti nei nostri tessuti biologici sotto forma di ioni. Questo meccanismo incrementa la temperatura interna riattivando così la circolazione e accelerando i naturali processi riparativi dell’organismo; si riducono, quindi, sensibilmente i tempi di recupero. Il vantaggio di questa tecnologia rispetto ad altre terapie è che, provenendo l’energia dall’interno del nostro organismo, è possibile interessare anche strati profondi, non trattabili con le solite terapie fisioterapiche. Non ha particolari controindicazioni, ciò consente di applicarla in tempi molto ravvicinati per la cura del trauma e può essere associata senza problemi ad altre terapie. La tecarterapia integra in modo decisivo l'intervento terapeutico nelle patologie osteoarticolari acute e croniche, quali il recupero di distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute, lesioni e traumi mu-

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scolari e nei programmi riabilitativi post chirurgici. Il trattamento dura da 20-30 minuti sino a 50 minuti; Tecar è profonda, rapida, selettiva, specifica, sicura, flessibile, compatibile e soprattutto indolore. La prima funzionalità della Tecar è che permette di prevenire i dolori, quali ad esempio mal di schiena e mal di collo; con la prevenzione (una semplice seduta ogni tanto) il paziente evita di dover poi affrontare un ciclo riabilitativo. Nella pratica clinica ortopedica la tecarterapia trova l’impiego più comune per il trattamento delle patologie coinvolgenti strutture musco-

lari e tendinee. Il grande vantaggio di tale terapia è che consente di arrivare agli strati profondi muscolari. È scientificamente provato che l’utilizzo della Tecar è un ottimo trattamento per la preparazione degli interventi chirurgici e per il post operatorio. E’ una terapia assolutamente indolore, viene realizzata attraverso una sonda simile a quella ecografica, e il paziente avverte solo una sensazione di benessere e di calore. Un esempio di applicazione è rappresentato dal colpo di frusta la cui sintomatologia è dovuta alla contrattura della muscolatura del

collo; in tali casi la Tecar consente di raggiungere la risoluzione dei sintomi in tempi più brevi rispetto a qualsiasi altra terapia fisica. Ottimi risultati anche per chi soffre di dolori cervicali, anche cronici. Un’altra ottima indicazione è rappresentata da contratture-stiramenti della muscolatura degli arti inferiori. Queste patologie molto frequenti tra gli sportivi (calcio, nuoto, volley, basket, tennis, rugby) trovano benefici importanti da tale trattamento; infatti anche i nostri migliori atleti professionistici hanno trovato in questo trattamento la miglior risposta per recuperare in tempi stretti e mantenersi in forma. Si può utilizzare anche in aree superficiali come i tendini della mano o la muscolatura dell’arto superiore; anche in questi casi i risultati sono importanti. Va ricordato, comunque, che nessuna terapia fisica, Tecar compresa, deve essere attuata senza precedente valutazione e indicazione medica specialistica (ortopedica, fisiatrica). Per riassumere, Tecar può aiutarvi a rimanere in forma con la prevenzione e può trattare con efficacia e in tempi brevi le patologie riguardanti ginocchio, spalla, anca, caviglia, colonna vertebrale, mani e muscoli. E anche le patologie dolorose e infiammatorie quali artrosi , lombalgia, sciatalgia e dolori cervicali.

I Poliambulatori W.&B. (Wellness and Body) sono una struttura ambulatoriale privata autorizzata. Nella nostra struttura le diverse èquipe sanitarie specialistiche si integrano per rispondere ad una esigenza di “salute e benessere” della persona


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Turismo. In viaggio d'autunno verso lo scenario mozzafiato di Aruba, a poca distanza dalla costa venezuelana

Il sole e il mare fuori stagione? Certo, sulle spiaggie dei Caraibi di Ivan Minelli

J “Bon Bini!”. Significa benvenuti. E qui, lo sarete davvero. Siete invitati a sognare. Sole infinito e paesaggi suggestivi. Oceano cristallino, di un azzurro mozzafiato e spiagge di sabbia bianca. Siete invitati a programmare la vacanza ideale per la famiglia, il matrimonio, la luna di miele o meeting di lavoro, oppure semplicemente evadere in un mondo variopinto, lontano da casa. Siete benvenuti ad esplorare. A fare vostro tutto ciò che è nostro. A trovare quel qualcosa di perfetto da fare, o oziare. Molta gente è convinta che Aruba sia nei Caraibi e sarebbe come dire che la Corsica è in Italia, il che “è vero”, ma come la Corsica, Aruba ha una sua giurisdizione locale, ha una sua vita propria e si trova in una posizione talmente “protetta” da climi prepotenti - uragani, inondazioni - che la fa diventare l' isola più invidiata da tutte le isole dell' area caraibica. Aruba è a una trentina di chilometri a nord della costa venezuelana, ed è giustamente considerata come la “perla” delle Piccole Antille. Aruba,

A una trentina di chilometri a nord della costa venezuelana, per scoprire i Caraibi.

one happy Island, è lo slogan che appare in tutte le targhe dell’isola, e già questo particolare dovrebbe far riflettere il turista sul clima del luogo e sullo stato d'animo che contagia tutti e dove tutte le persone ci danno il benvenuto nella loro lingua: “Bon Bini Aruba”, proprio come il timbro che si riceve sul passaporto all’arrivo alla dogana. Per una lingua di terra lunga trenta chilometri e larga al massimo sei, l’isola ha molto da offrire. Basta no-

leggiare un fuoristrada, indispensabile per raggiungere i punti più scenografici della parte nord, e partire lungo la costa per constatare come, appena lasciata l’area dove si è concentrato lo sviluppo turistico, l’isola sia in gran parte selvaggia. La prima vista curiosa sono gli alberi che qui chiamano “divi divi”, che gli alisei che soffiano costantemente sull’isola piegano in forme tanto contorte da farli assomigliare a giganteschi bonsai.

E le splendide acque di Eagle Beach, Palm Beach. Vi faranno innamorare le spiagge che si trovano lungo il litorale dei “mille resort”, come dicevamo, la cordialità delle persone, l'ospitalità, l'allegria. E non da meno saranno le spiagge mozzafiato dai nomi suggestivi come Coco Beach e Baby Beach, sul versante opposto (San Nicolas) sono bellissime, da far invidia a tutto il mondo marino e a qualsiasi appassionato di snorkeling.


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Pallamano A2 donne. Obiettivo promozione

Sport

È cominciata nel migliore dei modi la stagione della Leonessa Brescia che, per il terzo anno, milita in A2. La sensazione è che potrebbe essere l’anno buono per la salita nel massimo torneo. La novità principale riguarda l’avvicendamento alla presidenza del club: timone che passa a Matteo Rinaldi, ex consigliere subentrato a Ivano Lattucchella per impegni di lavoro. Fiducia al tecnico Mattia Lancini. Questi i prossimi appuntamenti in campionato (gare casalinghe al S. Filippo): Casalgrande (15 ottobre), il Raluca (29), Ferrara (5 novembre), Mezzocorona (12), Brixen (19), Taufers (3 dicembre), Schenna (10) e il 14 gennaio il Cassano Magnano.

Rugby serie A1. Iniziata l’avventura in campionato della squadra cittadina

In meta con il Brescia di Mario Ricci

J Oltre 350 tesserati e nove squadre dal settore giovanile, alla prima squadra fino ad arrivare ai “vecchietti” degli Old. Questi i numeri del Rugby Brescia che ha cominciato con una vittoria la nuova stagione nel campionato di A1 (il secondo a livello nazionale per importanza dopo l’Eccellenza). Confermato il presidente Remo Pola, l’organigramma ha subito qualche modifica. Come la promozione a direttore generale dell’ex nazionale Beppe Lanzi e prima squadra affidata a Piero Molinari mentre l’ex capitano Jorge Prezioso è diventato il suo vice. Valorizzare i giovani e provare a togliersi qualche soddisfazione è la parola d’ordine per la stagione 20011/2012. Rimasto lo zoccolo duro della scorsa annata, i volti nuovi sono rappresentati dagli arrivi di Groenewald (numero 8 sudafricano), Jericevich (mediano d’apertura-estremo) e del bresciano Mattia Locatelli (ala-estremo). “Puntiamo ad un campionato di media al-

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ta classifica – annuncia in occasione della presentazione il direttore generale Beppe Lanzi – possibilmente evitando di arrivare a salvarsi all’ultima giornata come lo scorso anno. E’ vero, vogliamo valorizzare i giovani e stiamo puntando ad una campagna di visibilità per promuovere il nostro club”. A tal proposito la società di via della Maggia

ha intrapreso due iniziative per far parlare di se. “Grazie a Brescia Mobilità, abbiamo un autobus di linea di 18 metri tutto griffato che attraversa in lungo e largo la città mentre la Mercury ha messo a disposizione due macchine Cinquecento con i nostri marchi. Per ricordare che oltre al calcio, a Brescia ci siamo anche noi”.

Serie B. Brescia Calcio Rondinelle in alto in classifica e in alto con i numeri. Il nuovo corso, annunciato a inizio stagione e la politica dei giovani, sta premiando il club del patron Gino Corioni. Riaperta la campagna abbonamenti, sono oltre 4 mila le tessere staccate: tre volte superiori a quelle di due anni fa e più della metà di quelle dello scorso anno con la squadra tornata momentaneamente in A. Lo zoccolo duro è rappresentato da tifosi di età compresa fra 31 e 40 anni mentre l’abbonato più giovane ha dieci anni, quello più “grandicello” ben 86 ed è un fedelissimo alla Curva Nord. Da Concesio (85), Roncadelle (39) e Ospitaletto (36), gli abbonati più numerosi della provincia. E c’è chi si fa ben 250 km tra andata e ritorno (essendo di Ponte di Legno) per seguire la banda di “ragazzini terribili” affidati a mister Scienza. Ma non è tutto: un abbonato risiede in Valtellina (Corteno Golgi) perché la passione per le Rondinelle non ha confine.


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BRESCIA SUD

Edicole: Via dei Mille – Piazza Garibaldi – C.so Martiri della Libertà – Via Solferino – Via Magenta - Corso Magenta – V.le Rebuffone – Piazza Rovetta – Corso Palestro – Piazza Mercato – P.zza Martiri di Belfiore – Via Beccaria Ang. Piazza Duomo – P.zza Vescovado – P.zza Vittoria – Via Corsica – Via Contini

Edicole: – Via V – Vill. Sereno – Via Rep. Argentina – Via Corfù – Via Lamarmora – Via Cipro – Viale Duca degli Abruzzi - Erg area di servizio: Via Borgosatollo - Erg Stazione di Servizio: Viale Duca degli Abruzzi BRESCIA OVEST

BRESCIA NORD

Edicole: Via Prima – Vill. Badia – Via Farfengo – Via della Chiesa – Via Violino di sopra

Edicole: Via Palazzoli – Via Tirandi – Piazzale Ospedali Civile – Via Veneto – Via Altopiano d’Asiago – Via Crocifissa di Rosa – Via Collebeato – Via Lombroso – Via Schivardi – Via Tovini Vill. Prealpino – Via Fam. Boccacci – Via Galilei – Via P. dal Monte

BRESCIA EST Edicole: Via del Verrocchio – Via degli Alpini – Sanpolino – Via Fiorentini – Via Giorgione - Margherita d’Este – S. Polo – Via Bissolati – Via Indipendenza 60

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) BEATO LUIGI PALAZZOLO: P: 18.30; F: 08.00 - 10.30 18.30 NATIVITÀ DI MARIA : BUFFALORA - P: 18.30; F: 08.00 10.00 - 18.30 BUON PASTORE: P: 18.30; F: 08.00 - 09.45 - 11.00 - 18.30 SANTI FAUSTINO E GIOVITA: P: 18.15; F: 08.00 - 10.00 11.15 - 15.30 - 18.15 CATTEDRALE: P: 17.00 (San Faustino a riposo) - 17.00 (San Zeno al foro - forma straordinaria) - 17.30 – F: 08.30 - 10.00 - 11.00 - 12.00 - 17.00 (San Faustino a riposo) 17.30 SANTA MARIA ASSUNTA: CHIESANUOVA - P: 18.30; F: 08.00 – 09.30 - 11.00 – 18.30 SAN BERNARDO: COSTALUNGA - P: 19.00; F: 08.30 – 10.30 - 11.30 – 19.00 CRISTO RE: P: 18.30; F: 08.00 – 10.00 - 11.15 – 18.30 DIVIN REDENTORE: PENDOLINA - P: 18.30; F: 08.00 – 10.30 - 18.30 SANTA MARIA NASCENTE: FIUMICELLO - P: 18.30; F: 08.00 – 10.00 – 11.15 - 18.30 SAN SILVESTRO: FOLZANO - P: 18.30 - F: 08.00 – 10.00 – 18.30

ANNO II NUMERO 10 - OTTOBRE 2011 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 44/2010 del 13 - 12 - 2010 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Coordinamento editoriale: Roberto Barucco Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: bresciavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: marketingvocemedia.it Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

SAN ROCCO: FORNACI - P: 18.00 - F: 08.00 – 09.30 11.00 – 18.00 SANTA MARIA IMMACOLATA: P: 18.15 - F: 08.30 – 10.00 - 11.30 – 18.15 MARIA MADRE DELLA CHIESA: P: 18.30 - Fo: 08.00 – 10.30 - 11.30 – 18.30 SAN GAUDENZIO: MOMPIANO – P: 18.00 - F: 09.45 – 11.00 – 18.00 SANTA MARIA DELLA NOCE: NOCE – P: 18.30 - F: 08.30 – 11.00 CAPPELLA SPEDALI CIVILI: P: 16.30 - F: 10.15 – 16.30 SANT’AFRA: P: 18.00 - F: 08.00 – 09.30 – 10.30 – 12.00 – 18.00 SANT’ALESSANDRO: P: 16.40 - F: 09.00 – 10.30 – 10.30 – 17.30 SANT’ANGELA MERICI: P: 18.30 - F: 08.00 – 09.45 – 11.00 – 18.30 SANT’ANTONIO DI PADOVA: P: 18.30 - F: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 18.30 SAN BARNABA APOSTOLO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 – 18.30 SAN BARTOLOMEO: P: 18.30 - F: 08.00 – 10.30 – 18.30 SAN BENEDETTO: P: 18.30 - F: 08.30 – 11.00 – 18.30 S. EUFEMIA: VISITAZIONE - P: 18.30 - F: 08.00 (S. Giacinto) - 10.00 – 11.15 – 18.30 SAN FRANCESCO DA PAOLA: San Francesco - P: 18.30 F: 09.00 (Cappella Madonna delle Grazie ) - 10.30 - 18.30 SAN GIACINTO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 – 18.30 SAN GIACOMO: P: 18.30 - F: 10.30 – 11.15 – 18.30 SANTA GIOVANNA ANTIDA TOURET: P: 18.00 - F: 10.00 – 11.30 – 18.00 SAN GIOVANNI BOSCO: P: 18.30 - F: 08.00 – 11.00 – 18.30 SAN GIOVANNI EVANGELISTA: P: 18.00 - F: 10.00 – 17.00 SAN GOTTARDO: F: 09.00 (San Fiorano) – 11.00 SAN LORENZO: P: 18.30 - F: 10.00 – 18.30 SAN LUIGI GONZAGA: P: 18.30 - F: 08.30 - 10.30 – 18.30 SANTA MARIA CROCIFISSA DI ROSA: P: 18.30 - F: 08.30 - 10.00 – 11.30 - 18.30 SANTA MARIA IN CALCHERA: P: 18.30 - F: 10.00 - 11.30 – 18.30

SANTA MARIA IN SILVA: P: 18.30 - F: 08.00 - 10.00 11.30 – 18.30 SANTO STEFANO PROTOMARTIRE: P: 18.30 - F: 08.30 11.00 – 18.30 SACRO CUORE: P: 16.00 (Vantiniano) - 17.30 - F: 07.30 09.00 - 10.15 -11.30 (san Carlo) - 17.30 CONVERSIONE DI SAN PAOLO: SAN POLO - P: 17.00 (San Girolamo) - 18.30 - F: 07.30 - 08.30 (San Faustino) – 09.00 (san Girolamo) – 10.00 – 18.30 SANTE B. CAPITANIO E V. GEROSA: P: 18.30 - F: 08.00 10.00 – 11.15 - 18.30 SANTI FAUSTINO E GIOVITA: P: 17.00 (S. Giuseppe) 18.15 - F: 08.00 – 09.00 (S. Giuseppe) - 10.00 – 11.15 – 15.30 - 18.15 SANTI FRANCESCO E CHIARA: P: 17.00 - F: 09.00 – 11.00 (Santa Maria della Mansione ) – 18.30 SANTI NAZARO E CELSO: P: 16.30 - F: 09.00 – 10.00 11.00– 18.00 SANTO SPIRITO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 - 10.30– 18.30 SANTISSIMA TRINITÀ: P: 18.30 - F: 08.00 (San Rocchino) - 09.00 – 10.00 - 11.15 – 18.30 SAN GIOVANNI BATTISTA: STOCCHETTA - P: 18.00 - F: 08.00 - 10.30 NATIVITÀ DELLA VERGINE: URAGO MELLA - P: 18.30 F: 07.30 – 09.00 – 10.00 – 18.30 MADONNA DEL ROSARIO: VILL. BADIA - P: 18.00 - F: 07.30 – 08.30 (Madonna della strada) – 09.30 – 11.00 – 18.30 SANTA GIULIA: VILL. PREALPINO - P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 –18.30 SAN GIULIO PRETE: VILL. SERENO II - P: 18.30 - F: 08.00 – 10.00 SAN GIUSEPPE LAVORATORE: VILL. VIOLINO - P: 18.00 - F: 09.00 – 11.00 – 18.00 SANTI PIETRO E PAOLO: VOLTA BRESCIANA - P: 16.30 19.00 - F: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 19.00 BASILICA SANTA MARIA DELLE GRAZIE: P: 16.00 - F: 07.30 – 09.00 – 10.30 – 12.00 – 16.00 – 18.00 PADRI DELLA PACE: P: 19.00 - F: 09.30 – 11.00 – 19.30 – 21.00 CONVENTO DI SAN FRANCESCO: P: 18.30 - F: 08.00 – 09.30 – 10.30 – 11.30 - 18.30


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