La Voce di Brescia 2012 01

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO III - GENNAIO 2012

Sport. L'inserto speciale. Anno nuovo, Calori riaccende l'entusiasmo tra i tifosi

Brescia, il risveglio Rondinelle “fase due” Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

Da gennaio fino all'estate: i biancazzurri si preparano ad affrontare I servizi la seconda parte del campionato cadetto e a smentire le solite cassandre da pag. 18 Primo piano

Dignità e speranza

Case circondariali, ombre e luci di una realtà che può cambiare Dal sovraffollamento ai suicidi: le voci che arrivano dal silenzio

n.

I servizi a pag.2-3

L'evento

Pinacoteca

Amarcord, San Faustino Viaggio in bianco e nero tra storia e tradizione

Il catalogo generale Da opere e dipinti il respiro dei secoli

•• pag. 7

•• pag. 8

Editoriale

Carcere, una sfida di Adriano Bianchi

J Le carceri scoppiano. Non è solo un problema di Brescia che sia a Verziano che a Canton Mombello vive ormai una situazione di sovraffollamento e, soprattutto per il carcere più centrale, sconta pure gravi problemi strutturali, ma un po’ di tutte le città italiane. Tornano, pertanto, tra gli schieramenti politici proposte che vanno dalla richiesta d’indulto, a posizioni di chi sostiene che vi sia certezza e coerenza tra il reato compiuto e la giusta pena. E mentre si discute di quella che è ormai un’emergenza nazionale, il problema di come vivere in modo più umano la condizione carceraria, anche in tempi normali, resta una sfida. Pagare per i propri errori, ma in una condizione dignitosa sembra diventato impossibile in questo Paese, forse non lo è mai stato. A Brescia la presenza di associazioni come “Carcere e Territorio”, figure come il garante dei detenuti, i volontari e tante realtà sociali della città hanno cercato costantemente un contatto e di offrire un aiuto agli istituti di pena sono fondamentali. La rete di solidarietà sociale bresciana è, infatti, la prima risorsa per riuscire ad “ammortizzare” le difficoltà di un sistema che soffre sia in termini di personale che di fondi. Certi segni, fortunatamente, da noi sono evidenti. I progetti che hanno permesso ai detenuti di sperimentarsi in competenze culturali, che agevolano l’apprendimento di un lavoro, che li accompagnano dal punto di vista giudiziario, umano e spirituale e mille altre idee che si potrebbero realizzare, agevolano la ricostruzione della vita delle persone in carcere. Potremmo dire che oltre la pena del singolo nel tempo della detenzione la città investe, ridando una possibilità a chi aveva perduto la strada, affinché il suo sia un futuro più certo e sicuro. Quando, infatti, un detenuto ha, ad esempio, gli strumenti per un reinserimento lavorativo a fine pena non è più un peso, ma entra nell’anima della vita della città... ma se resta solo? Attivare le energie perché questo avvenga è la sfida.


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Primo piano

Brescia, situazione tra le peggiori di Lombardia La situazione carceraria è drammatica: a livello nazionale oltre 68mila detenuti sono rinchiusi in spazi destinati a non più di 46mila persone. Secondo il ministro della Giustizia, Paola Severino, "le difficoltà non possono essere un alibi". Le oltre 200 carceri italiane sono al limite. Il livello di qualità della vita è sceso. 28mila detenuti sono in attesa di giudizio, in una sorta di paradosso italiano. Le Asl seguono con attenzione i rischi sanitari, Tbc in testa, i suicidi sono oltre una sessantina tra i detenuti e non mancano nemmeno quelli tra i poliziotti, quasi una ventina negli ultimi cinque anni. E Brescia vive una situazione tra le peggiori della Lombardia.

Pianeta carcere. Incontro con il presidente dell'Associazione "Carcere e Territorio", Carlo Alberto Romano

Giustizia riparativa, via possibile di Roberto Barucco

J Sovraffollate, invivibili. La situazione italiana delle carceri è insostenibile, lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo ha ribadito anche il ministro della Giustizia, Paola Severino. Se in Italia il clima generale è di chiara insostenibilità, Brescia non vive certo giorni migliori. Canton Mombello e Verziano vivono quotidianamente i limiti dovuti a progettazioni antiche, (compie quasi un secolo il carcere della città) e sovraffollamento. Ne abbiamo parlato con il prof. Carlo Alberto Romano, criminologo e presidente dell'Associazione Carcere e Territorio. "La situazione bresciana, per quanto possibile è peggiorativa di una situazione già di estrema sofferenza a livello nazionale. Peggiorativa per le caratteristiche intrinseche dell'istituto bresciano. Dovremmo distinguere fin da subito fra la reclusione di Verziano (ne riferiamo qui sotto) e la casa circondariale di Brescia. Verziano è un istituto con vivibilità migliore, spesso ambito dai detenuti. Canton Mombello invece vive una condizione diversa. Vi afferiscono tutti coloro che hanno una posizione giuridica anche non definitiva, quindi c'è una grande commistione di persone con

Il presidente dell'Associazione "Carcere e Territorio", Carlo Alberto Romano

provenienze diverse. E, caratteristica tutta bresciana, c'è una forte presenza di stranieri che sono arrivati fino all'80 per cento della popolazione penitenziaria. Quindi, grande presenza di popolazione non definitiva, che può superare anche il 50 per cento e grande presenza di stranieri. Credo che i giudici utilizzino a volte la custodia cautelare come strumento di controllo per la popolazione straniera". In che senso? "Non è sempre facilmente reperibile: dover rintracciare autori di reato stranieri o nomadi rende difficoltoso il lavoro degli inquirenti. A Brescia ci sono state anche più di quattrocento

persone straniere a Canton Mombello. La struttura è molto vecchia, ha quasi un secolo e dimostra tutta la sua età. La situazione delle celle è difficile: celle destinate a due persone vedono la presenza di sei persone. A fronte di questo contesto ci sono anche risorse, a Canton Mombello". Quali? "Sono soprattutto le risorse derivanti dalla buona capacità operativa degli operatori interni e soprattutto dalla presenza del territorio". Come? "Rispetto ad altre città Brescia ha una presenza, non solo del volontariato, ma proprio del territorio inteso come componenti sociali che non hanno voltato le spalle

al carcere. E questo secondo me è un elemento di forza". Come migliorare? "Serve che il legislatore adotti alcuni comportamenti che in Europa sono già tali: ad esempio una adesione convinta alla 'giustizia riparativa', a un maggiore e più proficuo utilizzo delle misure alternative alla detenzione, un utilizzo residuale del carcere laddove non ve ne sia bisogno e un uso del carcere in fase cautelare limitato alla stretta indispensabilità. In questo senso un recente provvedimento governativo accoglie queste proposte poichè propone l'allargamento della detenzione domiciliare dai 12 ai 18 mesi e soprattutto l'introduzione dell'articolo 123 bis nelle disposizione di attuazione del codice di procedura penale, il che significa che, quando le forze dell'ordine fermano o arrestano una persona, nell'attesa dell'udienza di convalida, la devono tenere nelle loro camere di sicurezza. Un discorso a livello nazionale che a Brescia è stato anticipato. È fenomeno delle 'porte girevoli', con gente che entra a Canton Mombello per 36 o 72 ore e costringe il carcere a una mole di lavoro impressionante. Ne scrivemmo come Associazione all'allora Procuratore che recepì la nostra lettera e anticipando di gran lunga una procedura governativa, diramò una circolare alle forze dell'ordine del territorio bresciano perché utilizzassero di più le camere di sicurezza".

Pianeta carcere. Carlo Romano: “Verziano è in condizioni sociali migliori di Canton Mombello, ma non basta”

“È importante che la comunità sostenga i reinserimenti” J Verziano è in condizioni migliori di Canton Mombello, la vivibilità lì è migliore, secondo le valutazioni di "Carcere e Territorio" e sta sperimentando con coraggio anche molte innovazioni, come il recente spettacolo del quale riferiamo nella pagina a fianco. Ma ci sono ancora margini di miglioramento, a livello sociale: "E' importante che la comunità esterna si faccia carico dell'idea dell'esecuzione della pena - spiega il presidente di Carcere e Territorio, prof. Carlo Alberto Romano -, per anni si è andati avanti a delegare all'amministrazione penitenziaria l'esecuzio-

ne della pena. Eppure anche la comunità se ne deve far carico". Come presidente? "Facendo in modo che i percorsi di reinserimento siano effettivamente concreti, abbassando di conseguenza il tasso di recidiva. E' la miglior strategia di prevenzione in termini di sicurezza". Quali sono le misure in merito? "Saremo anche stimolo per i piani di intervento e ristrutturazione. Il cosiddetto 'piano carceri', a regime prevede di aumentare di 10mila unità il numero di posti disponibili, ma non basta. Interventi necessari, ma non sono l'unica risposta". (r.b.)


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L'impegno della Regione per il reinserimento “Il dibattito in aula sul tema della giustizia e dell’espiazione della pena negli istituti carcerari ha messo in luce le buone pratiche dell’amministrazione regionale (a Brescia andranno 168mila euro)”. Il passaggio al sistema sanitario regionale ha rappresentato un netto miglioramento del servizio, ma "nonostante gli sforzi intrapresi si è dovuto constatare che la situazione è peggiorata. Auspico che l’ordine del giorno approvato in aula – ha sottolineato Margherita Peroni, presidente della III commissione sanità e assistenza - ci permetta attraverso i piani d’azione che le Asl stanno presentando alla Regione di proseguire in particolare con la sperimentazione degli agenti di rete, l’utilizzo della dote lavoro, i servizi psichiatrici”.

Città e civiltà. I cancelli di Verziano si sono aperti per un toccante spettacolo organizzato dalle detenute

Quei “Senti_menti” dal carcere La bellezza per riscoprire l’uomo di Franco Armocida

J Grazie alla disponibilità, forse più appropriato il termine ‘volontà’, del direttore della Casa di reclusione di Verziano Francesca Paola Lucrezi, grazie all’Associazione Libertà@Progresso ed alla Compagnia Lyria, oltre che a numerosi partners e sponsors e con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia e Comune di Brescia, per un giorno in un luogo di pena hanno prevalso i sentimenti, espressi tramite la danza, la parola, il canto e le arti visive. Non per merito di qualcuno che è entrato in carcere per dare momenti di sollievo ai detenuti con uno spettacolo, ma grazie al contrario, dove sono stati i detenuti, anzi, un gruppo di detenute, a regalare un’ora di bellezza, serenità e poesia agli spettatori. Per la prima volta, i cancelli di Verziano si sono aperti per far entrare la città. “Senti_menti libere” è il titolo del percorso che Adriana, Anita, Daria, Flora, Florica, Luana, Mara, Maro e Rita, ospiti della sezione femminile, hanno compiuto, sotto la guida di Giulia Gussago per le danze ed il coordinamento artistico, di Domenico Franchi per

La conclusione dello spettacolo "Senti-Menti libere"

l’ideazione scenica, di Massimo Guerini per le atmosfere musicali, di Sergio Isonni per il training attoriale e sotto gli obiettivi di Daniele Gussago per le foto di scena, per offrire un lavoro che ha esplorato i temi della bellezza e del silenzio – ispirati a testi di James

Hillman e Dainin Katagiri – attraverso una rilettura affidata all’esperienza ed ai sentimenti di ognuna delle ragazze in scena. Italia, Niger, Romania, le nazioni d’origine delle ragazze, che hanno seguito con passione ed impegno veri le ore di preparazione a quanto

poi proposto al pubblico, che, almeno per un’ora, ha dimenticato il luogo dove si trovava e le ragioni della privazione della loro libertà. Sergio Isonni ha accompagnato ognuna ad esprimersi, sia sulla bellezza, letta come “la prima volta che mio figlio mi ha chiamato mamma”, piuttosto che sulla sua “mancanza di causa: la bellezza esiste e non seguirla significa perderla”, sia sul silenzio, che “è dolce come un bambino appena nato che dorme come un pulcino”, e “saperlo ascoltare è la capacità di saper ascoltare noi stessi”. Giulia Gussago dirigeva i movimenti di scena, in cui prevalevano una leggerezza e una grazia impensabili in persone che fino a due mesi prima mai avrebbero pensato di poter e saper esprimere, così come hanno commosso un Summertime a cappella piuttosto che un canto tradizionale africano, accompagnato dal solo schioccare delle dita. Nel finale, centinaia di fogli di carta, prima ammucchiati, sono stati fatti volare nel ‘cielo’ della palestra, come fiori, e poi donati agli spettatori. Al termine, tra le molte lacrime in scena e nel pubblico, Francesca Lucrezi ha faticato per interrompere la standing ovation spontanea, lunga e profondamente sentita.

Città e civiltà. A Verziano un successo d'emozioni e significati che getta un ponte tra dentro e fuori le mura

Paroli: “Attraverso l’arte è possibile un vero recupero” J Non vogliamo riprendere quanto già riportato su Voce nelle scorse settimane in ordine ai commenti di autorità ed organizzatori, ma desideriamo sottolineare come l’emozione sia stata davvero forte e come alcune espressioni non siano state semplici dichiarazioni di rito. Il sindaco Adriano Paroli ha detto che “è stato un pezzo di città che ha mostrato come, attraverso l’arte, si possa vivere con la città, concretizzando il desiderio di un recupero vero”. Ognuno dei presenti – siamo certi che se vi fosse stata la possibilità

di spazi ben più ampi, i centocinquanta spettatori avrebbero potuto essere ben di più – ha vissuto con intensa emozione lo spettacolo, perché ha sentito quanto le nove ragazze stavano esprimendo e le ha dimostrato l’interminabile standing ovation finale. Se è vero che in questo caso è stato il pubblico ad essere oggetto di un dono da parte delle detenute, come ha detto Angelo Piovanelli, direttore generale dell’evento per Libertà@Progresso, è altrettanto vero quanto aggiunto dal presidente del Tribunale di Sorveglianza,

Monica Lazzaroni, che ha indirizzato il primo ringraziamento proprio “alle nove ragazze, cui va l’ammirazione di tutti per quanto espresso e per essersi messe in gioco di fronte ad un pubblico vero e consapevole del loro essere. Oggi – ha chiosato – fra dentro e fuori le mura è stato gettato un ponte che spero non abbia mai a crollare”. La felicità per la giornata che emanava il direttore di Verziano Francesca Paola Lucrezi era quasi tangibile e, a nostro avviso, ne aveva tutte le ragioni. (f.a.)



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La parola ai lettori IL MEGLIO DI...

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Risorse per il volontariato Sono in arrivo, grazie alla partnership tra Centri Servizi per il Volontariato, Comitato di Gestione del Fondo Speciale e Fondazione Cariplo, due milioni e mezzo di euro di contributi a sostegno delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio lombardo. Scelta comune dei partner è stata quella di destinare una quota del Fondo Speciale per il Volontariato, a un bando che intende rafforzare la capacità delle organizzazioni di rispondere ai bisogni dei territori, lavorando in rete e stimolando la partecipazione attiva delle persone. Il bando si chiuderà il 30 marzo 2012. Info: www.bandovolontariato.it

LETTERE

Brescia, nuove e vecchie miserie Egregio signor direttore, ho incontrato alcune persone che vivono al dormitorio, per strada, i più sotto i porticati delle Chiese. Il fatto che per me fu nuovo, è stato quello della persona, di cui racconto di seguito, senza lavoro e casa. Alla fine del primo incontro la domanda è quella di sapergli indicare dove deve andare per trovare la soluzione al suo problema. La risposta tutte le volte uguale è ai Servizi Sociali di Brescia. Mi ricorda che lui non si droga, non é sono alcolista e non ha problemi di depressione. Le persone dei Servizi Sociali rispondono che non si interessano oltre a queste categorie: tossicodipendenti, alcolisti, depressi, ma di cercare altrove. Questa fascia di persone senza lavoro, con mio immenso dispiacere, sta aumentando e dormono sotto i porticati delle Chiese, vivono chiedendo un pezzo di pane o qualche euro alle persone che incontrano. Una persona alla quale avevo detto di rivolgersi al suo sacerdote (non gli ho creduto subito), mi racconta che aveva suonato alla sua porta e gli era stato risposto che era impegnato e di passare più tardi. Quando tornò a suonare altre volte, la risposta fu sempre uguale, o erano impegnati o di passare più tardi. Qualche confratello si riconoscerà. A questo giovane ho chiesto se sarebbe stato disposto a raccontare ad un giornalista la cosa, così come aveva fatto con me. Immediata la sua risposta: “Io non ho vergogna di mettermi a raccontare come vivo e che cosa mi capita a vivere così”. Probabilmente bisogna allargare il nostro raggio di veduta per cogliere queste nuove fasce di poveri che nascono, al nostro tempo che non è molto attento ai fratelli poveri, vuoti nella testa, nel cuore e smarriti. Guardandoci attorno, invitiamo a casa nostra qualcuno solo ed in difficoltà.

IL PEGGIO DI...

Gelo e aumento dei prezzi Suggestive le immagini di Brescia e hinterland consegnate al fascino del ghiaccio e del gelo. Ma il rischio, ben presente, è che l'effetto della poesia invernale si traduca in un aumento dei prezzi delle verdure e della frutta, che in un momento storico così difficile potevamo evitarci. I prodotti ortofrutticoli escono già da una difficile stagione come quella autunnale, subiscono l'effetto della crisi, e l'aumento dei prezzi del gasolio per autotrazione. Costi alle stelle che si sommano al gelo. I prodotti di serra vanno trasportati, come quelli che arrivano, sono la maggior parte, al Nord dal Sud Italia. I costi che ne derivano sono alti e possono far aumentare i prezzi al dettaglio. Meglio, dicono i tecnici, cercare di riscoprire verdure e frutta "di casa" e rivalutare antiche abitudini alimentari.

Giornali della Comunità

Radio Voce Spazio all'informazione nazionale ogni ora e a quella locale con 6 edizioni giornaliere dal lunedì al venerdì. Intrattenimento dalle 10.30 alle 13 con il contenitore “Voce Mattina”, al pomeriggio la comicità dei “Belli Dentro”. Ampio spazio allo sport: dalle 14 alle 15 il calcio con “100% Brescia”, mentre la domenica le radiocronache del Basket Brescia.

Dopo dieci anni in San Benedetto, don Gualtiero diviene parroco di Odolo, Gazzane e Binzago. Al suo posto, a marzo, arriverà don Claudio Vezzoli, ex parroco di Vighizzolo. Un nuovo cammino inizia dunque per don Gualtiero e don Claudio. Un grande "grazie" a loro, per l'esempio donato alla comunità.

fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia

Apriamo gli occhi e ci sarà facile trovarlo. Con un sincero auguri di Pace e Bene. don Giovanni Marchina

Farmaci a domicilio un servizio utile Egregio direttore, apprendo con felicità della bella iniziativa di consegna dei farmaci a domicilio. L'ho letta sui giornali e ne sono soddisfatta perchè, da pensionata che vive sola, avevo delle grosse difficoltà, specialmente in inverno, a recarmi in farmacia. Così, ora che ho saputo che i farmaci possono anche essere recapitati a casa, una parte della mia angoscia è andata via. Già è difficile vivere, anzi, sopravvivere dignitosamente nelle nostre condizioni. Almeno ci sono stati risparmiati i pericoli della strada, degli scivoloni sul ghiaccio, degli scippi nelle sere d'inverno. Lettera firmata

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce di Brescia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a brescia@vocemedia.it.


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Amarcord. Il viaggio in bianco e nero nel passato prossimo della festa (salvata) dei Santi Patroni di Brescia

C’era una volta San Faustino... Le immagini d'epoca ci riportano ai ricordi più cari, quando il “mangiafuoco” e le amate caldarroste erano tra i riferimenti di nonni e bambini, insieme alla scoperta delle novità di mercanti e banditori

J Fede, storia e tradizione Suoni, colori e odori d'epoca. Passato recente e lontano, se rapportato alla frenesia dei nostri tempi. Era un giorno di San Faustino e Giovita in bianco e nero, che riviviamo nel breve fotostory di questa pagina. Di quando la musica per strada conquistava. E la tentazione delle caldarroste catturava lo sguardo in un anticipo di piacere e di soddisfazione del palato. Festa di popolo, con le bancarelle dei dolciumi e le luci a brillare, i profumi che si diffondono, le vampate del mangiafuoco ancora capaci di stupire. Una gioia semplice (salvata dai provvedimenti, per fortuna) a testimonianza d'un tempo che è tributo di fede e speranza.


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Dentro le mura

Bike sharing: Brescia al primo posto in Italia I dati elaborati e pubblicati da Euromobility riguardano, in maniera molto positiva, la città di Brescia, ponendola infatti al 1° posto tra le città italiane nell’utilizzo del bike sharing. “L’analisi di Euromobility mostra il risultato delle politiche adottate da quest’amministrazione che hanno portato ad ottimi riscontri grazie ad un investimento progettuale oltre che economico mirato allo sviluppo della mobilità ciclabile.” E’ il commento del Vicesindaco e Assessore al traffico e Mobilità ai dati diffusi da Euromobility sulla mobilità sostenibile. “Il bike sharing cittadino è il sistema migliore d’Italia e col più alto numero di abbonati rispetto ai residenti".

Pinacoteca. Il catalogo generale: strumento di conoscenza e valorizzazione del patrimonio pittorico civico

Dai dipinti il respiro dei secoli di Ivan Minelli

J Il Comune di Brescia, Assessorato alla Cultura e i Musei Civici hanno pubblicato (edito da Marsilio), il primo volume del Catalogo Generale della Pinacoteca Tosio Martinengo, dedicato ai dipinti del Sei e Settecento. L’opera, a cura di Marco Bona Castellotti e Elena Lucchesi Ragni, è stata realizzata con la collaborazione di una trentina di studiosi che hanno lavorato alla stesura delle schede e alla ricerche d’archivio in collaborazione con la segreteria e il personale scientifico dei Musei. Oltre ai curatori, il comitato scientifico è composto da Daniele Benati e Francesco Frangi. In questo primo volume sono schedati 353 dipinti, riprodotti con immagini ad alta definizione, ordinati per ambiti geografici. Seguono poi gli apparati. Al primo tomo ne seguirà un secondo nel quale saranno presi in considerazione i dipinti dal XIII al XVI secolo; la sua pubblicazione è prevista per gli inizi del 2013. Le ricerche condotte in questa occasione hanno consentito di proporre nuove attribuzioni o comunque di rivedere e aggiornare quelle tradizionali. Ciò non toglie che, come sempre

La copertina del catalogo generale.

accade nei cataloghi generali – progetti notoriamente di difficoltà e impegno enorme, e proprio per questo così rari nel panorama delle pubblicazioni d’arte - alcu-

ni casi siano rimasti insoluti. Ma nessuna meraviglia in proposito, soprattutto di fronte a quei dipinti il cui stato di conservazione è talvolta così precario da frenare ipo-

tesi che rischierebbero di apparire acrobatiche. Per contro, più di 80 opere hanno potuto recuperare giusta leggibilità grazie ad una importante campagna restauri. Inoltre è opportuno sottolineare che questo catalogo è un territorio aperto a ulteriori contributi, cosa che non diminuisce affatto il riconoscimento dell’impegno scientifico che ne ha caratterizzato l’edificazione. La prima sezione del catalogo riguarda gli autori bresciani (Francesco Giugno, Francesco Paglia e i di lui figli Antonio e Angelo, Faustino Bocchi e Giorgio Duranti, per ricordarne alcuni) e quegli artisti che, con le loro opere connesse a importanti commissioni cittadine, hanno inciso sulla cultura figurativa locale (è questo il caso di Jacopo Palma il Giovane o dei veneziani Giovan Battista Pittoni e Francesco Fontebasso). Nella stessa sezione sono inoltre compresi i numerosi artisti che si stabilirono per alcuni anni a Brescia e che proprio in questa città raggiunsero gli esiti più alti della loro produzione: valga su tutti il nome di Giacomo Ceruti. Seguono i capitoli dedicati alla Lombardia e al Piemonte, al Veneto a Genova, all’Emilia e alle Marche, a Roma e Firenze, a Napoli e, in chiusura, all’Europa centrale e settentrionale.


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La città in rete. Tra le novità online non mancherà anche la piattaforma di prenotazione, progettata ad hoc

Brescia Musei, la Fondazione inaugura il nuovo sito web Moderno e dinamico, "parla" all'utente in quattro lingue, ha nuove gallery fotografiche e canali tematici YouTube e sarà visibile pure su smartphone e tablet di Alessandra Simeoni

J Www.bresciamusei.com. Si presenta a questo indirizzo web (dopo il recente riconoscimento del complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia come patrimonio dell'Umanità da parte dell'Unesco) la Fondazione Brescia Musei. E' la scelta di presentarsi al pubblico nazionale e internazionale attraverso un sito completamente rinnovato, moderno, dinamico e funzionale: una struttura chiara e razionale supportata da una grafica essenziale ed elegante, che affida il fascino del patrimonio museale bresciano a una rassegna fotografica a scorrimento automatico di forte impatto visivo di cui una se-

lezione è già disponibile in home page. Le molte informazioni che un sito come questo ha il dovere di riportare sono state organizzate all’insegna della facilità di navigazione e delle semplicità di consultazione. Oltre ad aver mantenuto la traduzione in quattro lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo, oltre all’italiano, naturalmente), il nuovo sito fa spazio alla modernità ospitando una nuova gallery di contenuti fotografici e video (direttamente collegati a un canale tematico su YouTube) e alla prossima applicazione mobile che, grazie alla realizzazione in tecnologia Html 5, consentirà una visualizzazione ottimale su tutti i modelli di smartphone e tablet. Dopo aver sperimentato con grande successo il nuovo sistema comunicativo tecnologico e integrato nella stagione 2009-2010 sul progetto Jazzineden del polo culturale Nuovo Eden, la Fondazione Brescia Musei apre a 360° a una svolta tecnologica che rispecchia la volontà di andare sempre più incontro al pubblico, rendendo più agevole il reperimento delle informazioni e più semplice l’accesso al museo. In questo senso altra grossa novità è rappresentata dalla piattaforma di prenotazione, progettata ad hoc per i siti museali bresciani.


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Fuori le mura

Come aiutare i ragazzi di "Operazione Lieta" Contribuire al progetto e al sostegno di "Operazione Lieta" è semplice ed possibile per tutti. Infatti, qualsiasi donazione (giochi, materiale scolastico e altro ancora) da far pervenire presso la sede dell’Associazione, in Via Ferri 91 a Brescia, è ben accetta. In alternativa è possibile contribuire economicamente ai vari progetti: primo fra tutti, l’adozione a distanza, ma è possibile contribuire anche con "una goccia al mese" o attraverso il cosiddetto "pacco famiglia". Infine si possono fare libere donazioni (Iban IBAN: IT 77 J 07601 11200000010422251) oppure è anche possibile scegliere di destinare il proprio 5x1000 (codice fiscale 9804526017).

Società e volontariato. Da Brescia al Sudamerica per istruire i bambini e costruire per loro un vero futuro

Il Brasile di “Operazione Lieta” di Laura Di Palma

J Lieta Valotti, bresciana originaria di Paderno Franciacorta, è l’anima del progetto piamartino “Operazione Lieta”, che proprio da lei prende il nome. Nata tra la fine del 1983 e l’inizio del 1984, oggi “Operazione Lieta” è un'associazione Onlus che ha il compito di sostenere le iniziative messe in atto in Brasile dalla Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth. Compito degli educatori e dei volontari della Onlus, infatti è quello di accogliere bambini e ragazzi che vengono loro presentati in quanto provati da difficili situazioni famigliari, economiche, di vita. Quattro i centri legati al progetto: due a Pacotì, uno a Fortaleza e uno a Limoeiro, nel nord est brasiliano, dove trovano spazio scuole primarie, secondarie e professionali, all’interno delle quali ai numerosi ospiti viene data l’opportunità di istruirsi, creandosi così un futuro più solido. “Ho conosciuto padre Luigi Rebuffini molti anni fa”, ci ha detto

Lieta Valotti con il marito Angelo

Lieta Valotti. “Missionario piamartino, padre Luigi era tornato a Paderno in visita alla famiglia e, durante un incontro con lui, mi parlò della missione nella quale viveva e operava. Attratta dal suo entusiasmo e dalle sue parole decisi di partire per un’esperienza che mi avrebbe condotto in Brasile per sei mesi, ma dovetti tuttavia aspettare

di aver terminato gli studi. Nel 1979, con in tasca un diploma di maestra e l’incoscienza dettata dall’entusiasmo per quanto stavo per fare, partii dunque per Fortaleza, nonostante le preoccupazioni di mia madre e dei miei fratelli. Mio padre, si dimostrò invece più aperto appoggiando fin da subito questo mio desiderio. Trascorsi i primi

sei mesi tornai a casa: in tasca avevo già un sogno e un biglietto che, di lì a poco, mi avrebbe riportata in Brasile, per rimanerci. Mi misi quindi in gioco nella creazione di una nuova casa d’accoglienza, a Pacotì: i lavori iniziarono da subito, ma ben presto, vennero a mancare i fondi necessari alla sua realizzazione. Tornai così in Italia, per cercare aiuti concreti. Qui mi venne presentato padre Giancarlo Caprini, vulcanico piamartino da sempre vicino ai giovani. Grazie ad una sua idea nacque “Operazione 1000”: trovare mille persone disposte a versare 10mila lire al mese per 10 mesi. Con “Operazione 1000” andammo ben al di là di ogni più rosea aspettativa. Nel frattempo ci eravamo avvicinati ad una forma di sostegno economico particolare, l’adozione a distanza: padre Caprini intuì che avremmo potuto lanciare anche noi questa sfida e così prese avvio “Operazione Lieta”. Sono trascorsi ormai quasi trent’anni da allora ma, nonostante le inevitabili difficoltà, il nostro impegno prosegue: il sorriso di chi ci sta vicino è la ricompensa più grande.

Salute pubblica. Asl di Brescia, il direttore generale anticipa prospettive e programmi per il nuovo anno

Scarcella: “2012: individuare le aree a maggior rischio salute” J Le festività di fine anno sono state occasione, per l’Asl di Brescia, per tracciare le linee del programma per il 2012 e, per certi punti, per i successivi. Il direttore generale Carmelo Scarcella, accompagnato dai direttori sanitario Francesco Vassallo, sociale Anna Calvi ed amministrativo Pier Mario Azzoni, ha richiamato l’attenzione sui punti più qualificanti dell’azione che vede l’impegno della struttura per l’anno in corso, quali “l’attuazione di un piano georeferenziale di carattere ambientale, in grado di individuare, assieme ad altre realtà quali l’Arpa, le aree più a rischio salute, per individuarne le origini ed attuare i necessari correttivi. Verranno avviate e potenziate le condizioni di collocamento di pazienti problematici – ha continuato Scarcella

– attraverso strutture diversificate dalle Rsa, oggi ormai ad un punto di saturazione difficilmente accettabile dalle famiglie. Dovranno essere create, in altri termini, strutture più agevoli per le famiglie, sotto ogni aspetto e di più facile accesso. Il progetto ‘Matrice’, attuato con l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, realizzato assieme alle Regioni Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Veneto, vedrà l’Asl di Brescia quale referente per la Regione Lombardia – ha proseguito ad illustrare Carmelo Scarcella – che, partendo dagli archivi gestionali di ogni regione, si pone l’obiettivo di giungere ad un sistema unico di elaborazione degli indicatori sullo stato di attuazione dei vari percorsi verso pazienti con patologie croniche o complesse. Verrà ulteriormente valorizzato il

Carmelo Scarcella

progetto Sisca, Sistema informatico del servizio di continuità assistenziale, il cui programma informatico è attivato presso le guardie mediche, che mette in rete tutte le postazioni, registra interventi del medico durante il turno, funziona come cartellino di presenze elettronico, oltre a consentire la trasmissione dei dati ai Medici di medicina generale e consentire flussi informativi con dipartimenti e con medici per le cure primarie”. Chiudiamo, limitando le citazioni, con il progetto europeo Cricorm, in cui l’Asl di Brescia è capofila nella sperimentazione di forme di comunicazione attraverso le nuove tecnologie di situazioni di crisi, in cui sono coinvolti partners tedeschi, spagnoli, portoghesi, oltre alla direzione generale della ProCiv di Regione Lombardia ed altre realtà.


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Società. Nel Bresciano i beni sottratti alla criminalità si dividono tra appartamenti e strutture aziendali

116 case sequestrate alla mafia sono destinate a finalità sociali di Franco Armocida

Spesso ci chiediamo, avendone nota dai media, dove siano e che fine facciano i beni che lo Stato confisca alla criminalità e, è opinione comune, che questi beni – terre, immobili, danaro od altro – siano ‘lontani’ da noi, nel centro-sud d’Italia. Nulla di più impreciso, perché, solo nella nostra provincia, da quando sono in vigore le due leggi che riguardano confisca e destinazione di detti beni, la 575/65 e, soprattutto, la 109/96, tali beni sono ben 116, costituiti nella totalità da unità immobiliari. Lo spunto ci è stato dato dalla consegna, avvenuta poco prima di Natale, di un appartamento situato in via Crocifissa di Rosa 97, sottratto ad un mafioso ed assegnato al Comune di Brescia nel 2009, che ne ha affidato la gestione, operativa dal 1° gennaio, alla Cooperativa sociale ‘La Mongolfiera’, per essere adibito allo svolgimento di attività per il recupero del disagio sociale. I beni sottratti alla criminalità, in virtù di quanto disposto dalle Leggi 575/1965, “Disposizioni contro la mafia” e 109/1996, “Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati”, questa promulgata an-

Giuseppe Giuffrida

che grazie alle pressioni di Libera, l’associazione che si batte da sempre contro tutte le mafie, vengono assegnati ai Comuni per il loro riutilizzo a fini sociali e successivamente la proprietà passa all’Agen-

zia nazionale beni confiscati, tramite un tavolo facente capo alla Prefettura, che ne verifica il corretto utilizzo. “Dal 1996 ad oggi nella provincia di Brescia sono stati confiscati 116 beni di tipo immobiliare

– ha illustrato il referente al tavolo prefettizio per Brescia di Libera e della Dda, la Direzione distrettuale antimafia, Giuseppe Giuffrida – di cui 87 quali unità abitative e le rimanenti di carattere aziendale. Ai comuni ne sono già state assegnate 62, che sono state successivamente destinate ai più variati fini sociali e ne restano da assegnare 27, oltre a quelle, più complesse da destinare, di tipo aziendale. Il nostro compito è la verifica che le destinazioni corrispondano agli scopi previsti – ha continuato Giuffrida – perché, nessun riferimento a casi bresciani, possiamo giungere anche a proporre la revoca dell’assegnazione, qualora rilevassimo irregolarità di qualche tipo. Le destinazioni d’uso più frequenti possono riguardare attività svolte dai comuni stessi piuttosto che, come nel caso dell’appartamento di via Crocifissa, da strutture, come ‘La Mongolfiera’, di comprovata finalità sociale ed il ‘controllo vicino’ sul territorio è affidato alla collaborazione con i Servizi sociali del comune di assegnazione. Quello di via Crocifissa in Brescia – ha sottolineato Giuseppe Giuffrida chiosando – è la prima assegnazione a Brescia ad una struttura con fini sociali”.

Società. Lions e Cooperative insieme: esempio di recupero e riassegnamento di alloggi confiscati al crimine

“Fuori dal nido”, l’appartamento requisito va ai disabili J L'esempio è diretto e attuale, sicuramente replicabile. L'appartamento assegnato al progetto “Fuori dal nido”, questo il suo nome, è frutto della sinergia di molte realtà. Infatti, dopo l’assegnazione al Comune di Brescia e successivamente all’Agenzia nazionale beni confiscati, l'appartamento è stato affidato a La Mongolfiera. Realtà ben attiva sul territorio che è stata affiancata, nell’opera di ristrutturazione e, soprattutto, di arredamento, dai due Lions Club cittadini "Brescia Host" e "Brescia Capitolium", presieduti rispettivamente da Massimo Piergentili e Nadia Veroli, dipendenti dal Distretto 108 Ib-2, il cui governatore è Amelia Casnici Marcianò. “Informati della vicenda – hanno detto Massimo Piergentili e Nadia Veroli –, ci siamo voluti con piacere

far carico di questo service, al fine di poter liberare risorse della cooperativa da destinare ad altri scopi”, mentre Amelia Casnici Marcianò ha sottolineato come “questa iniziativa rientri a pieno titolo tra i service di cui si occupano i Lions, che hanno nel bene sociale la ragione della loro esistenza”. “Abbiamo vissuto questa vicenda come una sfida – ha aggiunto il presidente de La Mongolfiera, Pietro Borzi – e se siamo giunti al termine di questo percorso lo dobbiamo a chi, come Comune e Lions, ha camminato al nostro fianco”. Il progetto – ne abbiamo ampiamente dato conto in una recente edizione de La Voce del Popolo – vede l’appartamento predisposto per ospitare quattro persone di sesso maschile con disabilità, non motoria (ovviamente ci potranno essere

assegnazioni future anche per casi diversi), già inserite in Css, in Comunità socio sanitarie e che, pertanto, già si conoscono e con reciproca affinità. I posti ‘fissi’ previsti sono tre, in quanto il quarto è considerato di ‘emergenza’. Uno spazio da attivare proprio per quei possibili casi in cui si renda necessaria una risposta urgente a situazioni problematiche. Le fasi di “Fuori dal nido” sono due: la prima prevede l’inserimento in una Css e la seconda nell’appartamento per il sostegno alla vita indipendente. L’obiettivo educativo è chiaro e le finalità altrettanto nobili: il progetto infatti consiste nell’accompagnamento e nel successivo orientamento di ogni singolo soggetto inserito, nella comprensione e riappropriazione della titolarità del personale progetto di vita. (f.a.)


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Hinterland

L'Enpa Brescia a sostegno dei rifugi per animali Il 2011 è stato un anno ricco di sfide e di impegno per la sezione di Brescia dell’ENPA. Il 2012 inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione, questa volta mirata a sostenere i rifugi per animali – indipendentemente da chi sia a gestirli, pubblico o privato – sollecitando i cittadini a visitarli e a prendere lì il loro nuovo amico a quattro zampe. L’adozione di un animale contribuirà anche ad alleviare la pressione a cui sono sottoposti i rifugi, spesso purtroppo affollati di animali abbandonati e operanti con un budget estremamente limitato e con modesto (o perfino inesistente) sostegno pubblico. Info: Sezione provinciale, Via Quinta 29, Villaggio Sereno, Brescia – Tel./Fax 030.349399

L'intervista. Alla scoperta di una generazione, con lo struggente, riuscito, nuovo cd di Beppe Donadio

“Figurine”, il sogno degli Anni ’80 di Ricky Barone

J ’ “Figurine” è l’ultimo cd di Beppe Donadio, pianista cantautore bresciano che passo dopo passo si sta affermando nel mondo delle canzone italiana. “Figurine” è un disco struggente e bellissimo, capace di far rivivere emozioni che tutti quelli della generazione “Ottanta” hanno vissuto, lasciandoci addosso la sensazione nostalgica (ma bella) di un piccolo mondo antico purtroppo scomparso. Dietro una pastasciutta fumante ho scambiato con Beppe le impressioni su questo disco, arricchito dalla splendida copertina di Mordillo. Beppe, al terzo disco abbandoni la vicenda di Beppe D. per concentrarti di più sulla pura forma canzone... "Ho preferito accantonare per il momento i parlati che avevo utilizzato in “Merendine” e “Houdini” per privilegiare l’aspetto musicale, riuscendo così a realizzare un disco, a detta di molti, equilibrato e ben riuscito, come impostazione simile ai vecchi Lp". In realtà questo potrebbe essere un

concept album... "Si, è parzialmente un concept, anche se ci sono delle variazioni sul tema. Il cd si può legare al libro eponimo che è uscito in contemporanea per le edizioni Zona. Le figurine sono lo spunto per riflettere attorno ad un’epoca che va in particolare dal 1978 al 1982, ormai distante anni luce

come modus vivendi". Passiamo a inquadrare gli ospiti, partendo innanzitutto da Fabio Concato col quale hai duettato in “Il primo uomo sulla neve”. "Anche in questo caso l’incontro è nato un po’ per caso, sono riuscito a sottoporgli le mie canzoni, che gli sono piaciute molto. Abbiamo così deciso

di duettare nel pezzo “Il primo uomo sulla neve”, un brano molto adatto anche alle sue corde. “London Victoria” è un pezzo che mi piace molto, dedicato a Betty Vittori, grande voce bresciana già artefice dei Volpini Volanti. La canzone è nata dopo una serata trascorsa con Betty, nella quale, con molta commozione, lei mi ha raccontato la sua vicenda artistica e umana. Non potevo non mettere su carta le emozionanti sensazioni che il racconto di Betty, mi ha fatto provare". In “Caro Diario (sul primo canale)” canta con te Franceska... "Franceska è una giovane cantante che stiamo producendo, dotata di una voce particolare che ha il pregio di distaccarsi dalla maniera comune di cantare oggi". In “Chips” altra ospitata importante è quella di Michele Foresta, noto come il mago Forest. Un brano straordinario, sul virtuale che può cancellare il reale. "Mi piace ospitare musicisti e artisti in genere, mi aiutano a realizzare prodotti belli! Michele Foresta si inserisce perfettamente in questa canzone, paradigmatica dei nostri tempi".


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Economia

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A novembre è risalita, di poco, la produzione La produzione industriale a novembre è salita dello 0,3% su base mensile (dato destagionalizzato) dopo due mesi negativi, mentre è calata del 4,1% su base annua (dato corretto per effetti calendario), terza discesa consecutiva che eguaglia quella di ottobre, ovvero il ribasso più forte da dicembre 2009. Nella media dei primi undici mesi del 2011 la produzione industriale resta quasi ferma, crescendo solo dello 0,1% (dato corretto per gli effetti di calendario) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La produzione industriale di autoveicoli a novembre ha segnato una caduta del 24,3% su base annua. Le rilevazioni sono dell'Istat.

Categorie e lavoro. Dall'analisi del bilancio 2011 ai programmi futuri dell'Associazione di via Cefalonia

Assoartigiani, storia di un anno di Roberto Barucco

J Una ricetta per aiutare il comparto edilizio bresciano, coinvolgendo i Confidi, i costruttori e le banche. La necessità di un soggetto unico che tratti a livello politico nazionale, con tutto il peso dei numeri e della tradizione, con l'Aib ed altre realtà. La voglia di essere protagonisti e la dura presa di posizione contro chi evade le tasse, "chi evade danneggia i colleghi imprenditori che si comportano correttamente". E' il carnet di intenzioni che il presidente dell'Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli, apre nel corso del consueto incontro di bilancio del 2011 concluso e delle prospettive per il nuovo anno. "Ci sono le osservazioni al Pgt cittadino, con una proposta innovativa e la rinnovata disponibilità ad essere parte di un soggetto unico capace di aver peso a livello di governo. Questa volta forse ci siamo - ribatte Enrico Mattinzoli - e non solo". A fronte di dati rassicuranti, 13.260 associati, un calo di 50 unità rispetto al 2011, c'è l'apertura alla "Banca Dati" camerale per le imprese artigiane "che può dispensare l'amministrazione pubblica

Il presidente dell'Associazione Artigiani di Brescia e provincia, Enrico Mattinzoli.

dal chiedere continuamente doppioni di certificati e snellire la burocrazia". Insomma, l'Associazione Artigiani di Brescia e provincia è un fermento di idee e innovazioni possibili, "per superare le difficoltà e far sì che le imprese, anche se piccole, non siano più considerate periferiche a livello politico - continua il presidente Mattinzoli -, ecco perché è importante che proprio da Brescia parta il progetto di una sola rappresentanza imprenditoriale. Ne ho parlato con i di-

rigenti Aib: se sono disposti a creare un coordinamento, non importa chi lo guida, potrebbe nascere qui il soggetto unico destinato a interloquire con i politici". Qualcosa più di un semplice intento, rivolto alla tecnocrazia che è alle prese con le dinamiche dell'impresa, ma una possibilità concreta "di contare". Intanto Enrico Mattinzoli punta il dito sul mercato del lavoro: "Non servono divisioni sull'articolo 18. Non è tempo di mettere sul tavolo questioni che

dividono". E le privatizzazioni? "Si facciano, ma se ne tengano presenti gli effetti, sulla gente. Liberalizzare, ma garantire il servizio. Dobbiamo affrontare le sfide dell'economia, l'export italiano è del 28,8 per cento contro il 25 per cento della Germania. Un dato che deve far riflettere. Oggi la sfida si gioca su qualità, formazione, prodotti vincenti. E questo è importante. Ma dobbiamo ricordare anche che la competizione va bene dove ci sono regole altrettanto valide per tutti". E i rapporti tra piccoli imprenditori e banche? "Nel passato le Bcc, mi rivolgo a loro ringraziandole, sono state sollecitate a supportare le imprese in difficoltà. Oggi i bilanci hanno maggiori 'sofferenze', ma queste ultime, ed è giusto riconoscerlo, sono anche dovute al fatto di aver scommesso, allora, su imprese in difficoltà. E gli istituti di credito hanno avuto coraggio, va riconosciuto". Politica o antipolitica? "Nuove forme di politica e rappresentatività. In una Brescia provata, disillusa dalla politica, troviamo ancora e per fortuna centri di eccellenza, come la Fondazione Tovini, la Fondazione San Benedetto, che senza politicizzazione formano la futura classe dirigente. Ed è un bene per la collettività".

Edilizia. Il progetto dell'Associazione Artigiani per incentivare la compravendita di appartamenti in città

“Dall’osservazione al Pgt, una ricetta per sbloccare il mercato” J Ridurre i rischi d'acquisto dell'appartamento di un terzo, almeno per la banca che eroga il mutuo, con dall'altra parte garanti come i Confidi e il Collegio Costruttori. E' l'idea che diviene osservazione al Pgt cittadino avanzata dall'Associazione Artigiani di Brescia e provincia. "E' la nostra proposta - spiega Enrico Mattinzoli -, ancora perfettibile ovviamente e migliorabile, ma capace di aiutare nella vendita di immobili, smuovere il mercato dell'edilizia. Ed è abbastanza semplice. Si tratta, immaginiamo il costo di un appartamento sui 150mila euro, di far intervenire a garanzia, per un terzo, 50mila euro, i Confidi a tutela del mutuo bancario, lasciando l'altro terzo di versamento immediato al privato". Insomma, più soggetti

collegati all'erogazione di un mutuo ipotecario? "Diciamo soggetti garanti, che consentirebbero di sbloccare una serie di vendite a dir poco, oggi, difficili. In questo modo, coperte dai Confidi al 50 per cento sulla somma erogata, le banche potrebbero essere più tranquille, esposte almeno a un rischio minore. Una proposta per vivacizzare il mercato cittadino, con una ulteriore garanzia da parte dei Costruttori. Il presidente Campana si è detto d'accordo in linea di massiam con la nostra idea. Ora si tratta di trovare una valida soluzione normativa per poterla tradurre in realtà e ragionare bene sulle sue applicazioni. Pensate che si potrebbe sviluppare la vendita, agendo in questo modo, di circa trecento appartamenti".


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L'evento. Attesa tra gli operatori per l'appuntamento 2012 con la rassegna internazionale dell'alluminio

Metef, pronto il debutto a Verona di Ivan Minelli

J Debutto largamente annunciato dallo scorso anno, quello veronese di Metef - Foundeq, biennale dell'alluminio e della fonderia. Dal territorio bresciano a quello scaligero, dove gli spazi di VeronaFiere si preparano ad accogliere una rassegna che, secondo gli organizzatori, ha mantenuto le aspettative e consolidato, e non è poco in tempi di crisi, il numero di espositori delle passate edizioni. Archiviata l'esperienza con Montichiari ora la segreteria organizzativa di Metef - Foundeq anticipa già i contenuti e i traguardi di marketing tagliati all'inizio del 2012, quando all'appuntamento di aprile mancano una manciata di mesi. A pochi mesi dall'atteso appuntamento infatti, praticamente tutti gli espositori delle precedenti edizioni hanno prenotato uno stand, optando in molti casi per metrature più grandi. "E' davvero tanto - dicono gli organizzatori - l'entusiasmo che di è creato, insieme all'aspettativa per il recente trasferimento a Veronafiere della manifestazione, che si preannuncia come un evento che per quattro giorni catalizzerà l'attenzione dell'intera industria internazionale dell'alluminio e della fonderia". Dopo 8 edizioni di successo realizzate nel Centro Fiera di Montichiari, Metef - Foundeq , comunicano dalla segrete-

Metef 2010: i presidenti Mario Conserva, Mario Bertoli e il cavalier Attilio Camozzi

ria organizzativa, "fa il grande passo in avanti". Insomma, dal 18 al 21 aprile i buyers internazionali potranno vivere e approfondire la conoscenza sulle potenzialità di mercato nel corso della rassegna, ospitata in un uno tra i più prestigiosi quartieri fieristici europei e leader nelle manifestazioni espositive business to business. "E' una scelta strategica - comunicano gli organizzatori di Metef -, che nasce dalla volontà di consolidare l'evento, tra i principali al mondo per il settore dell'alluminio e dei metalli tecnologi-

ci, e di assicurare a Metef Foundeq un sicuro sviluppo, in collaborazione con una struttura di eccellenza come Veronafiere, primo organizzatore diretto di manifestazioni fieristiche in Italia e tra i principali in Europa". Con lo spostamento a Verona ai medesimi costi di partecipazione già previsti e comunicati a clienti ed operatori del settore, si allarga dunque l'orizzonte nazionale ed internazionale delle aziende espositrici, e si moltiplicano, spiegano dalla segreteria, le opportunità di visibilità e di business per gli addetti ai lavori.

Come corollario del successo riscosso nel 2010, sarà riproposto anche nel 2012 il Premio Innovazione Metef 2012, che è rivolto ai migliori casi di innovazione relativa a nuovi prodotti, alla produzione, trasformazione, lavorazione ed impiego di prodotti o componenti in metallo realizzati dalle aziende espositrici per le sezioni: materiali, macchine ed impianti, tecnologie e processi, prodotti, componenti, sistemi, applicazioni, varie. I contenuti di innovazione proposti saranno valutati in base al grado di originalità e di novità, alle peculiarità prestazionali ed ai vantaggi competitivi che sono in grado di offrire. Inoltre, tra le tante iniziative collaterali previste e i convegni, va ricordato che durante la manifestazione, il 19 aprile, si terrà anche la prima edizione dell'Aluminium Extrusion Forum, evento che potrà giocare un ruolo importante sullo scenario dell'industria mondiale dell'estrusione, proprio grazie alla partecipazione di esponenti di spicco delle principali associazioni ed aziende del comparto. La tavola rotonda sarà moderata da Bruno Ruettimann, Alcan Singen, e vedrà la partecipazione di Greg Raisky per l'industria dell'estrusione nord-americana, di D.A. Chandekar, Metalword, per il mercato indiano, di Mahmood Daylamy, Gulf Aluminium Council, per il mercato del Medio Oriente e di rappresentanti di EAA, Sapa, Hydro, dell'industria russa e cinese.


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Coldiretti. Il presidente Ettore Prandini traccia un primo bilancio del 2011 e guarda ai prossimi dodici mesi

“Nel 2012 dovremo puntare su qualità e riconoscibilità” Massima tutela del territorio agricolo, politiche europee, pressione fiscale Ecco le battaglie del nuovo anno J "Per molti aspetti il 2011 appena concluso è andato meglio degli anni precedenti, almeno del 2010 e del 2009. Possiamo registrare dei dati positivi e confidare nel 2012, anche se le prospettive dei vari settori non sono certo tutte rosee". Il bicchiere è mezzo pieno per il presidente di Coldiretti Brescia, Ettore Prandini, che analizza a caldo l'anno appena consegnato agli archivi e, dopo i momenti più difficili dell'agricoltura, riprende a guardare con fiducia alle possibilità di domani. "Dovremo combattere le battaglie future all'insegna della qualità e della riconoscibilità del prodotto, consentendo di far capire bene che proviene da aziende agricole italiane. Qualità e sicurezza devono essere punti di riferimento, perchè la battaglia con i mercati, penso a quelli stranieri, non può avvenire solo in termini economici. Pensiamo ad esempio alla Romania, o alla Francia o alla Germania, dove le

dimensioni stesse sono diverse e per noi penalizzanti o agli Stati Uniti. Sulle superfici e le cifre non può esserci confronto. Ma possiamo giocare bene la partita sulla qualità. In questo caso siamo un esempio". La possibilità di distinguere i prodotti di casa nostra, i prodotti italiani, come elemento focale d'un rilancio possibile? "Olio, ortofrutta, non si tratta solo del prodotto trasformato o imbustato, ma delle

certezze ulteriori che possiamo fornire ai consumatori. Ripeto, è su questi aspetti che si giocherà il domani". Un domani che ha già il volto del 2012? "Il 2012 si presenta con buoni auspici, anche se, nel contesto di una politica agricola comune, penso all'Europa e ai vari interessi nazionali rappresentati , devo lamentare l'assenza della politica italiana. Se l'Europa è necessità di mediazione tra gli interessi di altri

e tanti Paesi, purtroppo a questi tavoli noi, per ora, non ci siamo stati. Ecco quanto chiediamo al Governo. A chi ci rappresenta oggi in Europa. Serve un cambio di passo. Noi continueremo ad esserci, con l'attenzione alla direttiva nitrati, con il continuo richiamo all'italianità e provenienza del prodotto italiano. Saremo vigili. Questo è certo. E ancora più partecipi". Un 2012 all'insegna della pressione fiscale, con che effetti sul settore? "Pagheremo il ritorno dell'Imu, con le imprese agricole che si troveranno a dover affrontare doppie spese e rivalutazioni tali da moltiplicare per tre o quattro volte le cifre che si spendevano un tempo. E questo è un non senso, un danno enorme per le imprese agricole italiane. Si tratta, spesso, di cifre che vanno dai passati duemila euro a otto, diecimila euro. E questo avviene in un contesto in cui l'agricoltore è riuscito a mantenere invariati i prezzi di produzione, anche a cifre che vedevamo vent'anni fa. A questo impegno non corrisponde attenzione, ma una bastonata. Così rischiamo di far chiudere le aziende. Non va dimenticato che nei prossimi vent'anni serviranno più che mai i prodotti della terra, anche della nostra terra. Non possiamo rischiare con ulteriori penalizzazioni, o con una scarsa attenzione alla tutela del territorio agricolo"

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Via San Zeno n. 69 – 25124 Brescia - Tel 030 2457511 - fax 030 2457691 Ufficio zona Brescia 9LD 6DQ =HQR ± %UHVFLD 7HO ± )D[

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Medicina. Alla ricerca della più corretta postura e del benessere che ne deriva per tutto l'organismo

Camminare bene, vivere meglio di Luca Martini

J Chi scrive è il Dr. Luca Martini, laureato in podologia all’Università degli studi di Milano; successivamente ha approfondito gli studi presso l’Università di Barcellona, seguendo corsi specialistici riguardanti le problematiche del piede diabetico, dello sportivo e di patologie legate al movimento; ha frequentato inoltre, numerosi corsi di posturologia e di trattamento conservativo (alternativo alla chirurgia) delle patologie ortopediche ed ha collaborato con l’unità di dermatologia dell’Istituto Humanitas di Milano in qualità di consulente. Ad oggi collabora con l’ospedale MultiMedica di Sesto San Giovanni (Milano), in qualità di consulente sul piede diabetico e con W.&B.Poliambulatori a Brescia come specialista in Podologia. "Quante volte i nostri dolori fisici o fastidi cominciano dai piedi, fino ad arrivare alle ginocchia, alla colonna e alla zona cervicale?", è la domanda ricorrente. Spesso non ci si rende conto che le piccole anomalie del nostro corpo possono portare a svariate patologie, come quelle all’anca, al ginocchio, alla caviglia e al piede. Sarebbe quindi opportuno effettuare una visita posturale a scopo preventivo (specialmente in età pediatrica) per evitare o correggere le problematiche menzionate. Il podologo-posturologo odierno infatti non si occupa solamente dello studio delle

Il Dr. Luca Martini, podologo laureato all'Università degli Studi di Milano.

patologie podaliche, ma spazia intorno a svariate branche della medicina: deve interagire con il dermatologo, il fisiatra, il medico dello sport, il reumatologo, il diabetologo, il medico di base perché il piede coinvolge tutte le fasi della vita. È solamente con una buona postura e un buon appoggio che possiamo eseguire al meglio le

nostre azioni quotidiane, senza particolari disturbi. Spesso non ci si rende conto che il piede è un organo speciale, composto da 26 ossa, 33 muscoli, 42 articolazioni e 107 legamenti. Pur essendo quindi piccolo rispetto al resto del corpo, racchiude un intricato sistema di sostegno e di movimento, capace di influenzare i segmenti so-

vrastanti. Basti infatti pensare che una buona postura è data da un appoggio in cui il carico è distribuito in ugual modo su entrambi i piedi. Durante la visita abbiamo dunque la necessità di osservare la persona da vari punti di vista: prima globale corporeo e poi locale del piede, esaminare la situazione da un punto di vista biomeccanico, ovvero lo studio del movimento della persona per conoscere le problematiche osteo-articolari e muscolari. Il posturologo effettua questi esami con l’utilizzo di apparecchiature sofisticate, utili per valutare l’appoggio in posizione statica e dinamica. Verificata una problematica di pertinenza posturale possiamo iniziare un protocollo terapeutico, che preveda possibilmente la sinergia di più trattamenti. Un valido ausilio è indubbiamente quello con ortesi plantari. Questo ha delle regole precise sia nella scelta del tipo di ortesi, sia nella gradualità della correzione, che può essere puramente meccanica, con plantari realizzati su calco gessato o schiuma, oppure propriocettiva, tramite piccoli spessori sotto la pianta del piede: in tal modo si stimolano cambiamenti della postura. Lo scopo non è solamente controllare il movimento e la posizione del piede durante la locomozione, ma anche caricare le tensioni che arrivano a monte durante la marcia. Il plantare deve essere realizzato da personale qualificato, la realizzazione ortesica è un processo artigianale che non può essere in alcun modo industrializzato.

I Poliambulatori W.&B. (Wellness and Body) sono una struttura ambulatoriale privata autorizzata. Nella nostra struttura le diverse èquipe sanitarie specialistiche si integrano per rispondere ad una esigenza di “salute e benessere” della persona


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da lunedì al venerdì dalle 14 alle 15

Serie B. Ritrovato entusiasmo con l’arrivo di mister Calori in panchina

IL PUNTO

Risveglio Leonessa: bentornati in Paradiso

di Florin Raducioiu

J “Alzati e cammina”: detto, fatto! E’ bastato cambiare un solo elemento per resuscitare una squadra tornata a far punti e a dispensare buone giocate come a inizio stagione. E se è vero che a pagare è sempre l’allenatore, allora complimenti ad Alessandro Calori, subentrato a Scienza. Da quando è arrivato, il Brescia ha sempre vinto senza subire reti. Come all’inizio del campionato ci siamo illusi, adesso dobbiamo più che mai restare con i piedi per terra. Perché il torneo cadetto è lungo e imprevedibile, ma soprattutto gli errori del passato servano da lezione. A tutti: dalla società (che paragonava il gruppo al Barcellona) ai giocatori (distratti dal mercato e

un po’ svogliati), mettendoci dentro stampa e tifosi. Dal mercato di riparazione, poi, non aspettiamo grandi cose. L’arrivo del giovane Caldirola in difesa è tanta roba, per Foti – invece – bisognerà aspettare il suo rientro dall’infortunio. Ma non basta: ci vuole almeno un altro elemento in difesa, idem per l’attacco, stesso discorso a centrocampo. All’orizzonte è calma piatta, ai tifosi nemmeno interessa più di tanto la “spesa” della famiglia Corioni. Un presidente malato che non molla, stanco ma che non si arrende, indifferente alle richieste della piazza che lo esorta a lasciare. È vero, il Brescia è in vendita ma non al primo che capita e il tanto atteso

passaggio di testimone dopo 22 anni non avverrà prima del termine della stagione. Si prevedono tempi lunghi, complice anche la crisi che sta attanagliando il Paese. E allora meglio pensare al campo: il calendario viene ulteriormente incontro alle rondinelle prima del big match contro il Torino. Nocerina in casa, Empoli in trasferta e Juve Stabia di nuovo al Rigiamonti nel turno infrasettimanale di fine gennaio. La vittoria di Vicenza, terza consecutiva, ha riaperto i giochi per un possibile rilancio. Si, è vero: non dobbiamo illuderci, bisognerà restare con i piedi per terra. Ma chi non sogna e non ha ambizioni non arriverà mai da nessuna parte. Provare per credere. (mario ricci)

I n n a n z i t u tto buon anno. Abbiamo chiuso il vecchio con una vittoria, lo abbiamo riaperto concedendo il bis. Mi spiace per Scienza, ma l’arrivo di Calori in panchina è stata una scelta giusta. Ha ridato identità a un gruppo, che aveva perso autostima, giocando semplice e con pragmatismo. In più questa difesa a tre con due ali che spingono mi piace molto. Aspettiamo a dare giudizi, ne riparleremo fra un mese e mezzo. E’ cominciato il girone di ritorno, attenzione però: perché 50 punti potrebbero non bastare, dietro la lotta è molto agguerrita. Non mi aspetto cose eclatanti, la squadra deve pensare partita per partita restando con i piedi per terra. Si è aperto il mercato, ma il vero acquisto sarà il ritorno di Zoboli in difesa. In merito al possibile cambio di società, non me ne voglia Corioni al quale devo molto e ha contribuito alla mia rinascita calcistica portandomi a Brescia. Ha dato molto al calcio e alla città ma capisco anche la tifoseria che chiede facce nuove. Se ha intenzione di vendere, lo faccia. Permettetemi però, in chiusura, di fare un ultimo appunto: non è facile fare calcio in una città che non può contare sull’apporto del Comune, di uno stadio e un Centro sportivo. Chi ha orecchie per intendere, intenda.


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J Da giugno ha appeso gli scarpini al chiodo passando ad allenare le giovanili del Brescia come il fratello gemello Emanuele. Antonio Filippini non rimpiange il rettangolo verde e tra una strimpellata con la sua chitarra (con tanto di concerti per beneficienza) e una partita di tennis si mantiene in forma seguendo sempre dalla tribuna i suoi ex compagni. Ha messo su solamente due chili da quando ha smesso. “E’ bello vedere correre gli altri al posto mio – esordisce – adesso alleno i ragazzini di 12 e 13 anni ed è un’esperienza che consiglio a tutti. Dovrebbe essere obbligatorio iniziare la carriera di tecnico

trascorrendo due o tre anni in un settore giovanile”. Sull’arrivo di Calori in panchina, invece, aggiunge: “E’ stato bravo in pochi giorni a capire le caratteristiche di tutti i giocatori indovinando il modulo 35-2. Era importante aver trovato la quadratura del cerchio. Avremmo bisogno di due acquisti mirati: un esterno destro che faccia rifiatare Zambelli ed una punta alla Cellini tanto per fare degli esempi. Restiamo comunque con i piedi per terra, anche perché il campionato si serie B è lungo e imprevedibile. Il nostro obiettivo resta una salvezza tranquilla tenendo fede ai programmi iniziali”.(ma.ric)


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L'agenda del Brescia 3a giornata di ritorno

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EMPOLI - BRESCIA sabato 28 gennaio ore 15

NOCERINA 2a giornata di ritorno domenica 22 gennaio ore 19 CosĂŹ in serie B: Partite giocate: 3 - Vittorie Brescia: 1 - Pareggi: 1 - Vittorie Nocerina: 1 Gol Brescia: 3 - Gol Nocerina: 3 Rondinelle reduci da tre vittorie consecutive senza subire reti da 270 minuti. Ospiti, al contrario, che non vincono da 10 giornate: 7 sconďŹ tte e tre pareggi sono valsi il penultimo posto in classiďŹ ca. All’andata ďŹ nĂŹ 1-1 con reti nel primo tempo: 41’ Castaldo, 45’ Juan Antonio

4a giornata di ritorno

BRESCIA - JUVE STABIA martedĂŹ 31 gennaio ore 20,45

5a giornata di ritorno

BRESCIA - TORINO lunedĂŹ 6 febbraio ore 21

La foto di Gennaio è di Gianluca e Fabio, tifosi bianco6;<Ăši Ăš azzurri che hanno scattato questa immagine lo scorso anno con il Brescia in serie A. Compagni di scuola, sono amici anche lontano dai banchi e condividono la stessa passione per le rondinelle dalla nascita. Invia la tua foto piĂš simpatica e divertente all’indirizzo mail brescia@vocemedia.it mettendo nome e cognome e una breve didascalia. La pubblicheremo nel prossimo numero.

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Speciale tifosi. Il gruppo, tutto al femminile, occupa uno spicchio della Nord lato gradinata

“Bresciane dentro”: il tifo è donna

J Ci sono anche loro. Tra gli spettatori che il fine settimana riempiono gli stadi italiani, il genere femminile è sempre più in aumento. Nella nostra città, addirittura, c’è un vero e proprio gruppo denominato “Bresciane Dentro”. Ragazze legate, oltre che da una sana e profonda amicizia, dalla passione sfrenata per il calcio ed in particolare per il Brescia e per la sua inconfondibile V bianca che svetta sulla maglia blu. Dal semplice ritrovo settimanale allo stadio Rigamonti, hanno deciso di creare uno stendardo sotto il quale unirsi. Per legarsi ancora di più e sentirsi parte di un micro cosmo riservato tutto a loro, alla loro passione e alla loro amicizia. Quale personaggio migliore se non

la “puffetta bianco blu” (del celebre cartone animato degli anni ’80) per descrivere al meglio la situazione nella quale si trovano? Poche donne in mezzo a tanti uomini, non senza le difficoltà che questo comporta. Naturalmente la “puffetta” è raffigurata con una sciarpa in mano, nell’altra un fumogeno ed è vestita rigorosamente con la V che caratterizza le Rondinelle. Attualmente le componenti del gruppo non sono molte, alcune hanno abbandonato per motivi personali (senza mai però perdere lo spirito e la passione) mentre altre si sono adattate “al calo” spettatori del Rigamonti. Nonostante tutto però, lo stendardo trionfa fiero sugli spalti degli stadi italiani, a prescindere dai

chilometri da percorrere, dalla serie in cui milita la squadra, dal campionato o dalla coppa Italia: sempre presenti per amore e per pura passione. A Mompiano, poi, occupano un spicchio della Curva nord, lato gradinata. Nessuna sede o organigramma, il gruppo si alimenta di amicizia e amo-

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re per il Brescia. Lo stendardo ha esordito nel campionato 2003/2004 e più precisamente il 7 dicembre durante la partita di serie A ModenaBrescia (1-1, 83’ st Bachini). Per informazioni e iscrizioni, è disponibile su internet una pagina facebook denominata Bresciane Dentro.

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ANNO III NUMERO 01 - GENNAIO 2012 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 44/2010 del 13 - 12 - 2010 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Coordinamento editoriale: Roberto Barucco Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: bresciavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: marketingvocemedia.it Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

S. EUFEMIA: VISITAZIONE - P: 18.30 - F: 08.00 (S. Giacinto) - 10.00 – 11.15 – 18.30 SAN FRANCESCO DA PAOLA: San Francesco - P: 18.30 F: 09.00 (Cappella Madonna delle Grazie ) - 10.30 - 18.30 SAN GIACINTO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 – 18.30 SAN GIACOMO: P: 18.30 - F: 10.30 – 11.15 – 18.30 SANTA GIOVANNA ANTIDA TOURET: P: 18.00 - F: 10.00 – 11.30 – 18.00 SAN GIOVANNI BOSCO: P: 18.30 - F: 08.00 – 11.00 – 18.30 SAN GIOVANNI EVANGELISTA: P: 18.00 - F: 10.00 – 17.00 SAN GOTTARDO: F: 09.00 (San Fiorano) – 11.00 SAN LORENZO: P: 18.30 - F: 10.00 – 18.30 SAN LUIGI GONZAGA: P: 18.30 - F: 08.30 - 10.30 – 18.30 SANTA MARIA CROCIFISSA DI ROSA: P: 18.30 - F: 08.30 - 10.00 – 11.30 - 18.30 SANTA MARIA IN CALCHERA: P: 18.30 - F: 10.00 - 11.30 – 18.30 SANTA MARIA IN SILVA: P: 18.30 - F: 08.00 - 10.00 11.30 – 18.30 SANTO STEFANO PROTOMARTIRE: P: 18.30 - F: 08.30 - 11.00 – 18.30 SACRO CUORE: P: 16.00 (Vantiniano) - 17.30 - F: 07.30 09.00 - 10.15 -11.30 (san Carlo) - 17.30 CONVERSIONE DI SAN PAOLO: SAN POLO - P: 17.00 (San Girolamo) - 18.30 - F: 07.30 - 08.30 (San Faustino) – 09.00 (san Girolamo) – 10.00 – 18.30 SANTE B. CAPITANIO E V. GEROSA: P: 18.30 - F: 08.00 - 10.00 – 11.15 - 18.30 SANTI FAUSTINO E GIOVITA: P: 17.00 (S. Giuseppe) 18.15 - F: 08.00 – 09.00 (S. Giuseppe) - 10.00 – 11.15 – 15.30 - 18.15 SANTI FRANCESCO E CHIARA: P: 17.00 - F: 09.00 – 11.00 (Santa Maria della Mansione ) – 18.30 SANTI NAZARO E CELSO: P: 16.30 - F: 09.00 – 10.00 11.00– 18.00 SANTO SPIRITO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 - 10.30– 18.30 SANTISSIMA TRINITÀ: P: 18.30 - F: 08.00 (San Rocchino) - 09.00 – 10.00 - 11.15 – 18.30 SAN GIOVANNI BATTISTA: STOCCHETTA - P: 18.00 - F: 08.00 - 10.30 NATIVITÀ DELLA VERGINE: URAGO MELLA - P: 18.30 - F: 07.30 – 09.00 – 10.00 – 18.30 MADONNA DEL ROSARIO: VILL. BADIA - P: 18.00 - F: 07.30 – 08.30 (Madonna della strada) – 09.30 – 11.00 – 18.30 SANTA GIULIA: VILL. PREALPINO - P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 –18.30 SAN GIULIO PRETE: VILL. SERENO II - P: 18.30 - F: 08.00 – 10.00 SAN GIUSEPPE LAVORATORE: VILL. VIOLINO - P: 18.00 - F: 09.00 – 11.00 – 18.00 SANTI PIETRO E PAOLO: VOLTA BRESCIANA - P: 16.30 - 19.00 - F: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 19.00 BASILICA SANTA MARIA DELLE GRAZIE: P: 16.00 - F: 07.30 – 09.00 – 10.30 – 12.00 – 16.00 – 18.00 PADRI DELLA PACE: P: 19.00 - F: 09.30 – 11.00 – 19.30 – 21.00 CONVENTO DI SAN FRANCESCO: P: 18.30 - F: 08.00 – 09.30 – 10.30 – 11.30 - 18.30

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