DEL POPOLO
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Gioia di Francesca Bernacchia
Che cosa è la bellezza? Domanda antica, che lascia aperto il duello tra oggettivo e soggettivo, tra canoni normativi e gusto dell’a-me-piace, già sublimato dalla poetessa greca Saffo (VII a.C.): “Gli uni un esercito di cavalli, altri di fanti, / altri di navi dicono sulla terra nera / essere la cosa più bella; io / ciò che ciascuno ama”. Io credo che la bellezza abbia a che fare con la gioia. Ciò che è “bello” lascia una scia in noi, non tanto sulla pelle, come estetico vibrare, ma dentro, come intimo gioire: per la verità, ritratta in forme che dicono di noi l’inespresso; per la luminosità, che spesso la bellezza emana, attraendoci in un alone di energia purissima, inutile, senza secondi fini; per il frammento di amore che reca in sé: il bello appare qui e ora “per noi”. La gioia è realtà del profondo, ma tende a salire, ad elevarsi: di questo si sostanzia la lode, come sbocco di cuore, fiotto di felicità non contenuta. L’esultanza sale dall’istante di silenzio e di incanto che la precede.
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FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO
BRESCIA 21 GENNAIO 2011
La verità oltre le parole Il Presidente del Consiglio è al centro di una nuova bufera mediatica e giudiziaria. Arrivare al più presto al chiarimento è necessario per non minare la credibilità delle istituzioni e per affrontare i temi più urgenti dell’agenda del Paese
sommario Il fatto Caritas. Cresce la rete dell’aiuto reciproco
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La nuvola nasconde le stelle e canta vittoria, ma poi svanisce: le stelle invece durano (R. Tagore)
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Concesio: “Insieme per la pace” con Salvatore Borsellino e il film “Uomini di Dio”
a cura di Massimo Venturelli
Popoli e continenti Tunisia. Ancora lungo il cammino democratico
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a cura di Patrizia Caiffa
Ecclesia La festa di Sant’Angela. Maestra di comunione
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di Clara Stella
Paesi e parrocchie Brescia. Nella selva della legge
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di Luciano Zanardini
Valtrompia. Se si facesse un giro in centro
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di Mauro Toninelli
I dolori del giovane Marchionne
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di Anna Tomasoni
Teatro Odeon. Maria Paiato: straordinaria!
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di Mario Leombruno
Economia e lavoro Fiat. Dopo il voto è il tempo della saggezza
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Corsivo di Angelo Onger
Cultura e comunicazione Obiettivo primario: la salute dell’uomo
Torna a Concesio per la 15ª edizione “Insieme per la pace”, manifestazione nata ripensando all’istituzione nel 1967 da parte di Paolo VI della Giornata mondiale della pace. Come recita il sottotiolo, una rassegna di testimonianze e film, quest’anno predisposta su due appuntamenti all’auditorium di Sant’Andrea (ore 20.45). Sabato 22 gennaio sarà presente Salvatore Borsellino, fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992 e in nome del quale da allora si è dedicato per sensibilizzare la gente nel contrastare la criminalità organizzata, il malgoverno e le collusioni tra politica e mafia. La figura di Paolo Borsellino, come quella di Giovanni Falcone, ha lasciato un grande esempio nella società civile e nelle istituzioni. Un rosone in bronzo, opera di Tommaso Geraci, commemora insieme Falcone e Borsellino all’aeroporto loro dedicato di Palermo. Nell’iscrizione, si legge: “L’orgoglio della Nuova Sicilia”. Alla sua memoria sono state intitolate numerose scuole e associazioni, nonché un’aula della facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma La Sapienza. Fu insignito della medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: “Nonostante le continue e gravi minacce, proseguiva con zelo ed eroica determinazione il suo duro lavoro di investigatore, ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio dei più alti ideali di giustizia e delle Istituzioni”. Sabato 29 gennaio, invece, la testimonianza di don Andrea Marini, prete operaio e dal 1995 missionario fidei donum a San Salvador nella parrocchia che fu di mons. Oscar Romero, e a seguire la proiezione del film di Xavier Beauvois “Uomini di Dio”, gran premio della giuria al Festival di Cannes 2010 come miglior regia. (a.a.)
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a cura di Francesco Rossi
Archiviato anche il referendum a Mirafiori, non si può certo archiviare né la Fiat e tantomeno Marchionne. Il primo aspetto della questione riguarda comunque il referendum. A me sembra incredibile che alla vigilia del voto Marchionne abbia potuto dire che se vincevano i no avrebbe chiuso la fabbrica, perché si è trattato di un vero e proprio ricatto in piena regola come aveva già fatto a Pomigliano. Ho sentito la dichiarazione di una signora in tv: “Ho votato no, perché la libertà non ha prezzo”. È molto importante che tanti altri abbiano fatto come lei indipendentemente dai problemi sottesi. Quanto al merito dei problemi, il 24 ottobre Marchionne a “Che tempo che fa” ha detto: “Senza l`Italia la Fiat potrebbe fare molto di più...”. Vediamo di capire perché. Nelle fabbriche della Fiat in Brasile un operaio produ-
ce 77,6 automobili, in Polonia 100, in Italia 29,4. Il tasso medio di utilizzo degli impianti da noi, oscilla tra il 30 e il 40%, con punte bassissime a Cassino (24%) e a Pomigliano (14%), contro una media dell`80% negli impianti dei costruttori franco-tedeschi. Al di là degli estremismi, il peccato di tutti i sindacati è di aver tollerato negli anni questi livelli di produzione. Ma c’è un altro motivo per cui Marchionne andrebbe volentieri all’estero (e presto o tardi ci andrà): gli aiuti statali. Li ha avuti in Messico, dove ha ottenuto un prestito statale da 500 milioni per rifare l`impianto di Toluca; in Serbia, dove per l`impianto di Kragujevic ha incassato un contributo statale di 10mila euro per ogni assunzione; negli Usa per l`operazione Chrysler c’è stato un intervento pubblico da 17 miliardi di dollari. E sta accadendo in tutti gli altri Paesi dove la
Sport Ginnastica. Una Ferrari in più per la Brixia
LA VOCE DEL POPOLO
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di Mario Ricci
Cara Voce
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Buone notizie
editoriale
di Adriano Bianchi
L’unica certezza Lumezzane: uno spettacolo per ricordare il 70° dei Caduti in Albania
I Gruppi alpini lumezzanesi di S. Sebastiano e S. Apollonio allestiscono sabato 22 alle 20.30 una serata all’Odeon in occasione del 70° anniversario (1941 – 2011) della medaglia d’oro sottotenente Serafino Gnutti e del sergente Francesco Ghidini, caduti sul fronte greco-albanese. La collaborazione tra queste due Sezioni continua già da anni, dando vita a eventi grazie alle quali i membri si raccolgono saltuariamente in una famiglia. La nuova sede di S. Sebastiano, accanto alle scuole elementari in località Faidana, pare abbia favorito la fioritura di una vitalità all’interno della Sezione, bocciolo che porterà all’inaugurazione di un Museo degli Alpini nel piano superiore dell’edificio: cappelli, elmi, fucili, coltelli bellici, ricordi e cimeli di guerra donati dai membri e dai familiari degli Alpini scomparsi. “Da molto tempo i nostri concittadini intendono farci dono dei loro ricordi, – spiega uno degli organizzatori – finalmente abbiamo un sito meritevole di conservarli e soprattutto un’idea per valorizzarli: il Museo sarà aperto al pubblico, organizzeremo delle visite guidate per le scuole a scopo didattico”. Per la serata all’Odeon (ingresso gratuito) i due gruppi hanno allestito uno spettacolo teatrale dal titolo “L’Ora”, con regia dell’Alpino Franco Saleri. Sia la scenografia che il copione è frutto del loro ingegno, effetto di cooperazione e di lunghe ore passate al lavoro. La recita racconta la storia di Gnutti e Ghidini sullo sfondo della guerra: gli Alpini si ritroveranno sul palco, metafora della vita dei soldati, dove il nemico non sarà più un fratello milite, ma si combatterà contro il tempo che rischia di seppellire il ricordo dei due combattenti e di coloro che hanno perso la vita difendendo il Paese. Domenica alle 16.30 si riprende la commemorazione al teatro oratorio S. Giovanni Bosco di S.Sebastiano con il concerto della Banda cittadina che suona musiche alpine e si alterna ad alcune letture dal fronte. (d.f.)
Fiat vuole essere presente, dal Canada al Brasile, dall’Argentina alla Polonia. In Italia gli aiuti pubblici sono finiti nel 2004 e si sa che il governo non ha un euro da spendere. Ma il nodo della Fiat va oltre. Marchionne, in una delle sue tante dichiarazioni, ha detto che per avere un futuro un’azienda automobilistica deve sfornare almeno 6 milioni di veicoli all’anno. Le statistiche 2009 (quelle del 2010 sono in arrivo) dicono che nel mondo si sono prodotte 61 milioni di auto, di cui 13 (!) milioni in Cina, 8 in Giappone, 5,7 in Usa, 843mila in Italia (18ª). Fra i produttori la Toyota ha sfornato più di 7 milioni di auto, 6 milioni e mezzo la General Motors, oltre 6 milioni la Volkswagen, mentre Fiat e Chrysler insieme hanno prodotto 3 milioni e 800mila auto. Marchionne ha programmato di raggiungere l’agognata soglia dei 6 milioni nel 2014. Il che significa raddoppiare l’attuale produzione. Una mission davvero ai limiti soprattutto se si pen-
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sa che le immatricolazioni Fiat nel 2010 sono calate del 16,7%, cioè il doppio della media del mercato (-9,2); la quota di mercato si è ridotta al 30% (era 32,7 nel 2009). E non è certo per colpa degli operai di Pomigliano o di Mirafiori perché, paradossalmente, se anche avessero prodotto di più, le macchine sarebbero ferme in qualche piazzale in attesa di acquirenti. Non c’è da meravigliarsi: è passato troppo tempo da quando la Fiat ha presentato un modello nuovo di successo. La polemica sulle pause di lavoro o su altre regole che Marchionne ha studiato per aumentare la produzione hanno provocato una guerra sul nulla. Su tutto domina la globalizzazione che per ora è un sistema senza regole (come piace ai profeti che considerano l’etica un’ossessione): favorisce i forti e passa come uno schiacciasassi sui deboli. Quando incominceremo a discutere di questo sarà sempre troppo tardi.
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Sarà una pura coincidenza, ma nel giorno in cui in Afghanistan muore l’ennesimo soldato italiano, e a cui normalmente la stampa e telegiornali nazionali dedicano l’apertura, sui media impazza, in forme inusitate, l’ennesimo scandalo politico-giudiziario, con le accuse (infamanti) al Presidente del Consiglio in relazione alle “feste” di Arcore. Storture della comunicazione dove nemmeno la morte riesce a far distogliere l’Italia da ciò che accade nei paraggi dei pantaloni di Berlusconi. Al di là del gossip, che si alimenta sui giornali e non solo, dei retroscena, dei protagonisti e del livello delle vicende, che sono minuziosamente evocate nell’ordinanza trasmessa alla Camera per l’autorizzazione a procedere ulteriormente, c’è un’unica certezza. Bisogna che si faccia chiarezza in termini stringenti, che la questione sollevata dalla procura di Milano abbia delle celeri risposte, così da non tenere sul filo la politica, le istituzioni, più ampiamente la governabilità. Cosa c’è in gioco? Anzitutto e ancora una volta la dignità della politica e delle sue istituzioni. Sono ormai più di vent’anni che le iniziative delle procure confliggono con il sistema politico e con la stessa figura di Berlusconi, con esiti processuali diversi, e comunque trasmettendo un senso di conflittualità permanente e dunque di precarietà. Questo dato mette in gioco continuamente la dignità della politica, e di chi è chiamato a farla, di chi soprattutto la concepisce ancora come un nobile servizio al bene del Paese. A quando una soluzione definitiva per risolvere questo conflitto ormai cronico? Cosa è saltato nella divisione e nell’equilibrio tra i poteri nel nostro Paese? Alla politica stessa l’onere della ricerca di una soluzione legislativa. A livello morale però la valutazione che ogni soluzione non possa prescindere da una dovuta coerenza tra comportamento pubblico e privato di chi ha un ruolo di governo nel Paese, come più volte richiamato anche dai vescovi. Da ciò, infatti, la credibilità dell’agire politico come “forma alta di carità” e la testimonianza verso quei giovani che intendono intraprenderne l’avventura. Chiarezza, quindi, al più presto anche se per raggiungerla servirà qualche sacrificio. Quello del Premier? Forse, anche se la caduta di Berlusconi per questa “vicenda di mutande” potrebbe non significare automaticamente la sua fine politica. Attendiamo, comunque, da lui coraggio e trasparenza. In gioco c’è poi l’agenda dell’Italia. Troppi temi oggi attendono di arrivare presto a mettere dei punti fermi. L’esito del referendum di Mirafiori, in contemporanea con le questioni sullo “scudo” al Premier e con le accuse della procura milanese, dimostra che è in corso un processo di ristrutturazione importante, di fronte alla crisi economica, che deve essere accompagnato da un sistema paese efficiente. Questi sono i temi su cui concentrarci. E a questi temi non sono estranei, ma anzi ne costituiscono la base, quelli della coesione sociale, a partire dal ruolo della famiglia, non a caso al centro del recente discorso del Papa agli amministratori locali. Ci troviamo poi di fronte all’attuazione del “federalismo”, che in realtà è un appello a tutti i centri di spesa perché operino con senso di responsabilità e legalità. Ma l’agenda degli impegni comuni è ancora lunga. Per questo, per mettere mano ai problemi e continuare efficacemente nelle politiche già positivamente messe in atto per affrontarli e in prospettiva risolverli innovando, bisogna che tutti si mettano al lavoro, nella chiarezza e con il massimo senso di responsabilità. Le risposte urgono.
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Il fatto
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Caritas Una nuova sede per l’“Ottavo giorno”
Cresce la rete dell’aiuto reciproco Era questa la modalità che il vescovo Monari aveva indicato nel gennaio del 2009 per una Chiesa vicina a chi era nel bisogno. L’invito è stato tradotto in azioni dalla Caritas che inaugura i nuovi spazi della piattaforma logistica
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La sintesi migliore è stata quella di mons. Luciano Monari: “Dio si prende cura di noi attraverso noi stessi. È come se il Signore consegnasse la vita di ciascuno di noi all’amicizia e alla solidarietà degli altri”. Con queste parole il Vescovo di Brescia aveva idealmente tagliato il nastro, nell’autunno del 2009, dell’Ottavo giorno, la piattaforma logistica per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di generi alimentari alle Caritas parrocchiali e alle altre organizzazioni ecclesiali, impegnate nel contrasto alla povertà e nel sostegno alle persone in condizioni di sofferenza alimentare. L’“Ottavo giorno” era, ma lo è ancora di più og-
a cura di Massimo Venturelli La nuove sede dell’“Ottavo giorno” all’Ortomercato
gi, una delle cinque dita di quella mano fraterna che, su invito dello stesso mons. Monari, la Caritas tendeva per aiutare le persone in difficoltà a causa della crisi economica in corso. A quasi due anni di distanza le condizioni non sono migliorate; la Caritas diocesana e tutte quelle realtà che con questa collaborano come “vasi sanguigni” che irrorano e rendono vive le dita della mano, sono impegnate per rispondere a bisogni sempre nuovi. La riprova è nell’inaugurazione della nuova sede dell’Ottavo giorno che nelle ultime settimane ha traslocato in spazi più grandi messi a disposizione dall’Ortomercato di Brescia in via Orzinuovi, a cui
si assomma la disponibilità della Cooperativa Facchini per l’utilizzo di una superficie refrigerata finalizzata alla gestione anche di generi alimentari freschi e surgelati e la collaborazione dei grossisti soci del Consorzio per il recupero dei prodotti ortofrutticoli in eccedenza e la messa a disposizione dei loro canali di approvvigionamento. A inaugurare la nuova sistemazione della piattaforma logistica è intervenuto ancora il vescovo Monari. La nuova ubicazione consentirà all’“Ottavo giorno” di migliorare la già effficace azione sinergica con le parrocchie per l’approvvigionamento e la distribuzione alle Caritas parrocchiali di generi
di prima necessità, allo scopo di sollevarle dalla quotidiana fatica del reperimento di alimenti da distribuire alle persone in sofferenza alimentare e liberare tempo ed energie da dedicare all’ascolto e alle relazioni interpersonali. Un’azione, quella svolta dalla piattaforma logistica, che, come documentato anche dalla tabella riportata in queste pagine, ha consentito di distribuire (dall’ottobre 2009 al dicembre scorso) prodotti per un valore di mercato superiore al milione di euro. Il trasferimento di questo importante servizio ha dato occasione alla Caritas diocesana di fare il punto anche sui risultati conseguiti dalle altre quattro
Parla il direttore della Caritas diocesana
Sono le relazioni la più grande fra le ricchezze “Credo che l’aspetto più importante da evidenziare non sia tanto il volume dell’aiuto messo in circolo dalla Mano fraterna sin dal suo varo (più di 2 milioni di euro complessivi) ma la ricchezza di relazioni che questa ha prodotto”. Queste le parole con cui il diacono Giorgio Cotelli, direttore della Caritas diocesana, ha commentato il trasloco dell’“Ottavo giorno” nella nuova sede messa a disposizione dal consorzio Ortomercato di Brescia. Un commento che “chiude il cerchio” con le dichiarazioni “programmatiche” di mons. Luciano Monari che, come si ricorda in queste pagine, agli albori della crisi economica (i primi giorni del 2009) aveva annunciato quello che doveva essere lo stile della Chiesa bresciana nel dare risposte ai bisogni emergenti. E proprio di uno stile nuovo, che non si pone solo il problema di aiutare chi è in sofferenza, ma anche e soprattutto sul come farlo ha puntato la sua attenzione anche il direttore della Caritas. Per il diacono Cotelli il vero fiore all’occhiello delle cinque dita della mano non sono i numeri, ma i cinquanta laboratori della carità che
le Caritas parrocchiali hanno messo in campo in questi anni. Un percorso di formazione per aiutare tanti volontari a sperimentare un nuovo stile, capace di andare oltre la soddisfazione di un bisogno contingente per creare invece relazioni che contano più di qualsiasi aiuto. Rispetto alle dinamiche che hanno portato la piattaforma logistica dell’“Ottavo giorno” a traslocare dalla sede inaugurata nell’ottobre del 2009 ai nuovi spazi in via Orzinuovi, il direttore della Caritas ha ricordato come tutto sia nato da una visita del vescovo Luciano Monari allo stesso consorzio. “In quell’occasione la dirigenza dell’Ortomercato – ricorda il diacono Cotelli – espresse la propria volontà di essere vicina alla Chiesa bresciana nell’impegno per fare fronte a un sempre più vasto disagio alimentare”. La volontà si è trasformata in azione concreta con la messa a disposizione della Caritas di alcuni spazi inutilizzati all’interno dello stesso Ortomercato. “Una disponibilità – sottolinea ancora il direttore della Caritas – che abbiamo accolto con piacere e che ci consente di rimettere a
disposizione della mano fraterna le risorse risparmiate con il venire meno del canone di locazione”. Una collaborazione, quella con l’Ortomercato, che il direttore Cotelli mette a bilancio di una realtà come la Caritas che non è ricchissima, ma ha un immenso patrimonio di relazioni che le consente di arrivare anche dove i mezzi materiali potrebbero poco o nulla. Il trasferimento dell’“Ottavo giorno” è per il diacono Cotelli anche l’occasione per dare risalto all’ultimo dito della mano, al mignolo, come lo stesso direttore della Caritas diocesana ha voluto chiamare il fondo di assistenza per le famiglie. “Si tratta di un progetto – ha sottolineato Cotelli – che abbiamo lanciato in occasione dell’ultima Giornata del pane perché sono sempre di più le famiglie che si trovano in difficoltà anche nel far fronte alle più elementari necessità economiche e che non possono accedere al microcredito”. Una nuova difficoltà rilevata anche dalle Caritas parrocchiali e che hanno certificato come negli anni si sia moltiplicato (per sei) il numero di chi chiede perché è nel bisogno.
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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L’invito del Vescovo
Microcredito sociale: la prima delle cinque azioni
Giorgio Cotelli, direttore Caritas
dita che compongono la mano fraterna. Numeri e dati, quelli presentati, che confermano come, al di là di tante statistiche, anche nella ricca Brescia il bisogno sia in costante crescita. Fortunatamente quell’affidamento reciproco ricordato da mons. Monari funziona e le risposte (documentate in questa pagina) che la “mano fraterna” fornisce riescono ad alleviare tante situazioni di sofferenza. “Avere dei legami – ricordava il Vescovo – rende bello il mondo. Se accanto a me ho degli amici anche il mondo mi diventa amico, mi diventa amico il futuro anche con le sue tenebre”. La “mano”, insomma, oltre che fraterna è anche amica.
Il primo a parlarne era stato mons. Monari in una intervista concessa proprio a “Voce” nel gennaio del 2009. Alla domanda su come la Chiesa locale potesse manifestare la propria vicinanza con chi vive momenti di difficoltà causati dalla crisi economica che allora andava profilandosi in tutta la sua pesantezza, chiara era stata la sua risposta. “La Chiesa non può limitarsi a distribuire aiuti – sosteneva il Vescovo – . Deve invece creare le condizioni per la costruzione di una rete di aiuto reciproco nelle comunità cristiane”. La Caritas, “braccio operativo” di mons. Monari nella carità, non lasciò cadere nel vuoto l’indicazione e nel giro di pochi mesi riuscì a progettare e a costruire quella rete da cui, poi, sarebbero derivate le cinque azioni della “mano fraterna”. Il microcredito sociale è stato il primo progetto a prendere il via. Un’azione pensata per accompagnare al credito responsabile e al recupero dell’autosufficienza economica, grazie a finanziamenti agevolati per un massimo di 3000 euro rimborsabili in 36 mesi, singoli o nuclei familiari in difficoltà a causa di eventi imprevisti. 191 sono state le persone che hanno avuto accesso al microcredito (a cui se ne aggiungono altre 84 che hanno beneficiato di altro tipo di intervento) per un credito totale che sfiora il mezzo milione di euro. Il progetto, che col tempo dalla città è stato esteso ad altre nove zone pastorali della diocesi (per un totale di 91 parrocchie), è cresciuto grazie al coinvolgimento progressivo della Fondazione della comunità bresciana, dell’associazione Cuore Amico, della Congrega della Carità Apostolica e i Comuni di Brescia, Ghedi e Gardone Riviera. Fanno parte del network delle banche di credito cooperativo gli istituto di credito che hanno accolto l’invito della Caritas alla collaborazione. Si tratta delle Bcc di Brescia, dei Colli Morenici e del Garda, della Cassa Padana, dell’Agro Bresciano, di Bedizzole, Turano e Valvestino, delle Giudicarie Valsabbia e Paganella.
Coniata nel 2009
La mano fraterna L’immagine-segno della mano fraterna è stata coniata dalla Caritas diocesana nell’aprile del 2009 per fronteggiare la crisi economica e finanziaria che faceva sentire i suoi effetti anche su persone e famiglie che sino ad allora non sapevano cosa fossero la difficoltà e la povertà. Proprio come le dita di una mano cinque erano (e sono) le azioni messe in campo dalla Caritas, accomunate dallo stile relazionale della risposta. Microcredito sociale, Ottavo giorno, Mensa per i poveri, Sostegno all’occupazione e Fondo assistenza sono le cinque dita.
Le altre dita
Mensa, occupazione e assistenza Mensa per i poveri, sostegno all’occupazione e fondo di assistenza sono le altre dita della mano fraterna su cui la Caritas, in occasione della inaugurazione della nuova sede dell’“Ottavo giorno” ha voluto fare il punto. La mensa “madre Eugenia Menni”, nata come opera-segno in occasione del Giubileo del 2000 su iniziativa della Caritas, delle Ancelle della Carità e di altre realtà carititive della diocesi, è diventata punto di riferimento per tante persone senza fissa dimora o che si trovano a vivere situazioni di grave emarginazione. Gestita dall’associazione “Casa Betel 2000” nel corso del 2010 ha distribuito oltre 30mila pasti a 1222 ospiti. Per molti di loro ha rappresentato anche un momento di accoglienza e di ascolto. Nel progetto, che vede la partecipazione di 70 volontari, sono coinvolte le Ancelle della Carità, la San Vincenzo, le fondazioni Padre Marcolini, Banca San Paolo, l’associazione Cuore Amico, Il Centro migranti, Usmi, Gis e Ciis diocesani. Grazie al sostegno all’occupazione al dicembre 2010 hanno potuto trovare un’occupazione 19 persone. A fianco della Caritas diocesana operano per la realizzazione del progetto la cooperativa Cauto e il Comune di Brescia. In occasione della “Giornata del pane” nel novembre 2010, la Caritas ha lanciato il fondo di assistenza per aiutare le famiglie in difficoltà denominato “Briciole lucenti”. Grazie alle comunità parrocchiali che si sono impegnate nella raccolta, la dotazione del fondo è di 59mila euro.
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Opinioni
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
di Dino Capra
di Adriana Pozzi
Spiritualità
Ecumenismo
Il Tempo ordinario
Le persecuzioni ci interrogano Un carissimo amico missionario in Egitto mi raccontava, qualche mese fa, del suo servizio in quella terra, dei progetti in cantiere per i giovani della sua piccola comunità, della fatica e della gioia del suo impegno, della consapevolezza di una situazione in precario equilibrio che avrebbe potuto comportare anche qualche pericolo, della necessità, comunque, di una testimonianza cristiana per riaffermare, anche solo con la presenza, che in ogni essere umano c’è un seme divino, un tratto del Creatore che va onorato e fatto crescere. E mi diceva anche che non c’è realtà più ecumenica, e per perciò più impegnativa e rischiosa, di questa. Confesso che, allora, avevo ascoltato le sue parole con ammirazione e affetto, ma non le avevo approfondite: mi sono tornate in mente, nei giorni scorsi, dopo gli attentati contro i cristiani copti egiziani, perché ponevano una relazione quasi provocatoria tra ecumenismo, o meglio un certo modo di intendere l’ecumenismo, e persecuzione. L’ecumenismo, per molti e soprattutto nel nostro mondo tutto sommato protetto, rischia, infatti, di ridursi all’idea di essere garbati gli uni verso gli altri, scambiandosi qualche gentilezza o poco più, senza mettersi mai in gioco e impegnarsi in una testimonianza davvero coinvolgente. I cristiani perseguitati o uccisi, invece, vengono colpiti perché in quei luoghi e in quelle situazioni sono semplicemente e pienamente cristiani e testimoniano qualcosa che non si lascia dominare e sopraffare dalle logiche umane del potere, del denaro o delle ideologie; perché con la loro presenza, anche se ridotta al silenzio, riaffermano il diritto alla libertà e alla vita che è di ogni uomo e mettono in discussione la violenza e la repressione. Le persecuzioni dei cristiani nelle varie parti del mondo – dall’Egitto alla Nigeria, dalla Cina al Pakistan all’Indonesia – possono diventare così una salutare sferzata al nostro ecumenismo talvolta cauto o rassegnato, che spesso si ferma a prendere atto, con composto rammarico, delle nostre divisioni, perché tutti noi cristiani, al di là delle frammentazioni storiche, ritroviamo la forza e la capacità di vivere la fedeltà alla verità, come dice il Vangelo di Giovanni, nella certezza che Gesù è più forte del mondo. All’inizio della storia della Chiesa i martiri, scrive Tertulliano, furono seme di nuovi cristiani: oggi, i nuovi martiri, vittime, come ieri, di integralismi poco diversi da quelli dell’impero romano, potranno forse essere le nostre guide sulla strada per ricostruire l’unità, distruggendo il seme della divisione e superando tante sottili questioni che paralizzano la nostra vita e ci impediscono di essere testimoni convincenti della fede in Gesù.
Padre Pio 3 giorni, 2 notti 01/01-31/12 Fatima e Lisbona 5 giorni, 4 notti 01/01-31/12 Assisi 3 giorni, 2 notti 03/01-31/03 e 01/07-07/08 01/04-29/05 e 05/09-23/10 08/08-04/09 e 30/05-30/06
La festa del Battesimo del Signore al fiume Giordano ha concluso le celebrazioni natalizie. Ora il Tempo ordinario verificherà come e quanto i ‘misteri’ che abbiamo celebrato passano nella vita e la mutano: si tratta, in certo senso, di “digerire” il Natale nella vita quotidiana (così come si “rumina” la Parola di Dio) perché divenga sempre più vita secondo lo Spirito. Mentre noi celebravamo i “divini misteri della Manifestazione del Signore” in Italia e fuori scorreva un fiume di sangue innocente, tragica attualizzazione della strage degli Innocenti ad opera di quanti, come l’antico e sanguinario Erode, impongono il loro strapotere con la violenza, sia essa di matrice terroristica o criminale. I cristiani, ma non solo loro, soffrono acutamente lo scandalo che deriva dalla convivenza del mistero della pace, annunciato dal Natale del Signore, con il mistero dell’iniquità che sconvolge il mondo degli umani, la loro storia, l’intero loro cosmo. A che serve celebrare la Santa Liturgia della Manifestazione del Signore se ancora oggi, nel mondo, impera e dilaga la logica del male? La risposta vera viene dalla seconda delle Beatitudini proclamate da Gesù all’inizio del suo ministero messianico: “Beati gli afflitti, perché saranno consolati”. Per vincere il male bisogna farsene carico, consegnarsi ad esso per arrivare al detonatore nascosto della sua potenza distruttiva e disattivarlo, sostituendovi la potenza invincibile del bene. Così ha fatto il Figlio di Dio facendosi uomo, così fanno gli uomini fatti dalla fede figli di Dio. “Afflitti” sono coloro che come Gesù patiscono il mistero del male che domina questo mondo; sono coloro che patiscono di vivere in un mondo che non è più quello che Dio ha voluto perché l’uomo lo abitasse fiero di esserne il custode, un mondo sempre più inospitale, minaccioso, che dà la morte anziché la vita; sono coloro che non si rassegnano al mondo che c’è, ma scelgono di viverci da pellegrini alla ricerca della città dalle salde fondamenta il cui architetto e costruttore è Dio stesso. Gli “afflitti” sono quanti accettano di pagare lo stesso prezzo pagato da Gesù, il dono totale della propria vita (senza sottrarla agli altri!), per non lasciare il mondo così come l’hanno trovato e così come si va riducendo: sono gli uomini e le donne che celebrano la venuta nella carne di un Dio che nella scandalosa debolezza della sua croce si prenderà gioco della morte, attirandola nella trappola della vita e dandole scacco matto in un duello all’ultimo sangue. Sono questi gli “afflitti”, quelli che “digeriscono” il Natale nella loro vita, mutandola da possesso in dono, da avventura in vocazione.
01/01-31/12
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LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Popoli e continenti venturelli@lavocedelpopolo.it
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Politica Un nuovo scandalo su Berlusconi
Quando a mancare è il contegno Sul Presidente del Consiglio si è abbattuta una nuova bufera giudiziaria. Le reazioni del Paese nel segno del disagio
N
Nella sua biografia giudiziaria (non a caso egli stesso si definisce la più processata tra le persone al mondo, ndr.) figura l’intera gamma delle sentenze processuali. Non si contano i “non doversi procedere” per intervenuta prescrizione o per intervenuta amnistia; tante sono le sentenze di assoluzione, così come numerosi sono anche i procedimenti archiaviati. Non meno consistente, però, è anche la categoria dei processi in corso. Negli ultimi giorni questa si è arricchita della voce “sfruttamento della prostituzione minorile e con-
a cura di Massimo Venturelli
cussione”. Il casellario giudiziale di Silvio Berlusconi è certo lungo e non è macchiato da alcuna sentenza di condanna. La nuova bufera giudiziara che si è abbattuta negli ultimi giorni sul Presidente del Consiglio non è però di poco conto. Sfruttamento della prostituzione (peggio ancora se minorile) e concussione sono imputazioni non di poco conto. Anche se in Italia esiste la presunzione di innocenza per cui ogni persona non può essere marchiata di colpevolezza sino alla sua condanna definitiva le nuove accuse rivolte a
Berlusconi, difeso come da copione dalla sua maggioranza e “preventivamente” condannato dai suoi oppositori, hanno aperto nel Paese un profondo dibattito. Molte sono state le persone incuriosite dalla cronaca e dal resoconto (per certi versi boccaccesco) delle prime indiscrezioni sulle carte processuali. Il sentimento più diffuso, che conferma fortunatamente che l’Italia non è un Paese di guardoni, è quello del disagio. L’ha manifestato la Presidenza della Repubblica in una nota diffusa dal Quirinale. “Il Presidente della Repubblica – questo il testo diramato – è ben consapevole del turbamento dell’opinione pubblica dinanzi alla contestazione, da parte della Procura della Repubblica di Milano al Presidente del Consiglio, di gravi ipotesi di reato, e dinanzi alla divulgazione di numerosi elementi riferiti ai relativi atti d’indagine. Senza interferire nelle valutazioni e nelle scelte politiche che possano essere compiute dal Presidente del Consiglio, dal governo e dalle forze parlamentari, egli auspica che nelle previste sedi giudiziarie si proceda al più presto
a una compiuta verifica delle risultanze investigative”. La stessa nota è stata pubblicata integralmente anche dall’Osservatore Romano che, pur non intervenendo direttamente nella vicenda, ha palesato la partecipazione al diffuso senso di disagio. Sulla stessa lunghezza d’onda si è inserito anche il quotidiano “Avvenire”. Il direttore Marco Tarquinio ribadendo la necessità di un chiarimento intorno a una vicenda per certi versi insopportabili ha spinto di un passo più avanti le sue considerazioni, dando voce ai pensieri di tanti italiani. “Si può legittimamente argomentare sul motore di questo ennesimo affondo giudiziario contro Berlusconi... Ma ci si deve interrogare su altro”, su un tema che il direttore di “Avvenire” ha preso a prestito dal card. Bagnasco. Il Presidente della Cei il 27 settembre dello scorso anno annotava con preoccupazione: “In qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo”. Una preoccupazione, ieri come oggi, sentita da tanti.
Una nuova vittima in Afghanistan
Il nuovo tributo mette in discussione la prosecuzione della missione? Nel corso di un conflitto a fuoco all’interno della base italiana, in un avamposto della cintura di sicurezza di Bala Murghab in Afghanistan dove opera l’VIII reggimento Alpini di Cividale del Friuli, è stato ucciso il caporale Luca Sanna. Si tratta della trentaseiesima vittima italiana. Secondo quanto riferito dal ministro La Russa, il militare italiano sarebbe stato ucciso “da un terrorista in uniforme dell’esercito afghano”. Altre ipotesi sono comunque al vaglio degli investigatori. L’attacco agli italiani è giunto proprio nel giorno in cui il generale degli alpini Biagio Abrate è subentrato come nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa al generale Vincenzo Camporini che ha lasciato l’incarico dopo quasi tre anni. Il nuovo attacco mortale alle truppe italiane è stato portato a soli 18 giorni da un altro attacco costato la vita, il 31 dicembre scorso, all’alpino Matteo Miotto. Anche se nelle dichiarazioni
che hanno fatto seguito alla comunicazione della morte del giovane militare è stata subito ribadita la volontà di continuare la missione (in questo senso si sono pronunciati il ministro della Difesa Ignazio La Russa e quello degli Esteri Franco Frattini), la nuova aggressione sembra aver fatto breccia anche in chi tenacemente ha sostenuto la presenza dei militari italiani in Afghanistan. Lo stesso Presidente del Consiglio Berlusconi si è posto la domanda se serva ancora restare nel Paese e ha annunciato di avere avviato una riflessione su una possibile strategia di uscita dall’Afghanistan. “C’è uno smarrimento che fa tornare prepotente la domanda se vale la pena. Ma dobbiamo superare questo stato d’animo e andare oltre con il coraggio della preghiera e della fede. Guardiamo al di là di noi stessi e aggrappiamoci con tutte le forze alla speranza che è la guarigione del mondo”. Così l’arcivescovo ordinario militare per
l’Italia, mons. Vincenzo Pelvi, ha commentato la notizia della morte di Luca Sanna. “La nostra nazione, che vive in una sitazione di grande confusione – sono ancora parole di mons. Pelvi – vede nei militari un modello di stabilità, di futuro e di fiducia”. Anche dal card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, è giunto un commento sull’uccisione dell’alpino italiano. “Purtroppo – sono state le sue parole – un altro italiano è stato colpito in modo proditorio. A lui va la nostra preghiera, ai suoi cari la nostra vicinanzae l’auspicio per tutti perché questa guerra si possa concludere nel modo migliore per quel Paese, ma anche per tutti coloro che in quel Paese lavorano”. 36, come già scritto, sono le vittime italiane registrate dal 2004, anno dell’avvio dell’operazione Isaf in Afghanistan. L’anno peggiore è stato proprio il 2010 appena concluso con la morte di 13 militari, seguito da quello precedente con nove.
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Popoli e continenti Mondo
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Tunisia Un nuovo governo
Ancora lungo il cammino democratico Per Luciano Ardesi, esperto di Maghreb, la situazione è ancora lontana da una completa risoluzione in un Paese che ancora protesta
L
La situazione in Tunisia è ancora estremamente fluida: a poche ore dalla formazione del nuovo governo di transizione varato dal premier Mohammed Ghannouchi (per altro accusato di avere inserito in posti chiave troppi esponenti del vecchio regime del presidente Ben Ali), cinque ministri hanno annunciato le dimissioni, mentre nelle strade di Tunisi sono continate le proteste. La situazione, dunque, appare tutt’altro che risolta. I numerosi italiani presenti nel Paese nordafricano stanno progressivamente rientrando in patria. Troppe sono ancora le incognite per la tenuta democratica del Paese sceso in piazza nelle scorse settimane per protestare contro la crisi economica e democraica fattasi progressivamente più pesante nel corso dei 23 anni di presidenza di Ben Ali. A Luciano Ardesi, esperto del Maghreb e presidente dell’associazione nazionale di solidarietà con il popolo saha-
Proteste di piazza in Tunisia
Preoccupazioni a cura di Patrizia Caiffa
rawi, è stata chiesta un’analisi della situazione. Quali le caratteristiche di questa rivolta? C’erano dei segnali premonitori? “La rivolta era annunciata per due motivi: un diffuso disagio dopo 23 anni con lo stesso presidente, unito alla crisi economica” C’è ora il rischio di un’intrusione in Tunisia del fondamentalismo? “Questo è il vero rischio. Il deficit di democrazia lasciato da Ben Ali potrebbe essere riempito proprio dal fondamentalismo, nel caso in cui il nuovo governo di transizione non sappia rispondere alle attese del Paese. La Tunisia non è più quel Paese laico sognato dal suo fondatore Habib Bourghiba. Negli ultimi 20 anni c’è stata una certa islamizzazione: tante moschee, il ritorno del velo tra le giovani.” La Tunisia è pronta per la democrazia?
“È tutto da inventare. La stessa opposizione non è preparata a governare. Il fatto che i partiti fossero finora fuorilegge, tollerati o non avessero spazi di riunione e diffusione delle proprie idee, propone ora una sfida di democrazia al loro interno. Sapranno costruirsi degli organismi democratici? È tutto da vedere. Il rischio è che, con le elezioni presidenziali in programma tra due mesi, il quadro politico sia talmente frammentato che la vecchia classe politica legata a Ben Ali imponga il proprio candidato”. La rivolta potrebbe estendersi anche in altri Paesi? “C’è sicuramente un tentativo di emulazione. Non credo che l’insieme del Maghreb si incendierà. Manca il fattore sorpresa. Ora chi è al potere sa cosa potrebbe succedere quindi controllerà”. Esiste un malessere sociale comune a tutto il Maghreb? “Sicuramente sì. Anche in Marocco, dove la situazione è apparentemente sotto controllo. Nell’ottobre scorso, 20mila giovani saharawi si sono riuniti vicino Casablanca per chiedere la possibilità di studiare. Bisognerebbe investire per creare posti di lavoro”.
Quali rischi per i cristiani? “La comunità cristiana – afferma Luciano Ardesi – è sempre stata al di fuori di tutte le beghe politiche . La Chiesa non ha mai parteggiato apertamente per Ben Ali, ma ha sempre parlato di rispetto delle istituzioni e della legalità”. La sua scarsa presenza numerica (sono circa 2000 le persone che ne fanno parte, ndr.) non avrebbe neanche potuto condurre battaglie per moralizzare il Paese o tentare di influenzare l’evoluzione del regime. “Questo – continua l’esperto –, se da un lato la mette in una posizione di debolezza e di sospetto, dall’altra la preserva da rischi. Ero in cattedrale il 7 gennaio mentre si preparava la rivolta a Tunisi, non c’era nessun segno di tensione all’esterno, non è stata attaccata dai manifestanti. La sua posizione di neutralità può contribuire alla salvaguardia ma non potremo aspettarci grossi cambiamenti. Certamente il nuovo governo rispetterà la Chiesa. La Tunisia non è l’Egitto”.
Vicinanza e raccolta di fondi
La Caritas in soccorso del Brasile alluvionato Ampie zone del Brasile – Rio de Janeiro, Sul de Minas, Espírito Santo e São Paulo – risultano alluvionate, sommerse da acqua e fango. La Conferenza episcopale del Brasile ha lanciato un appello insieme a Caritas Brasile, avviando una campagna di raccolta fondi e sottolineando nel contempo come con una maggiore prevenzione e attenzione al territorio si sarebbero potuti ridurre i danni e le vittime. Il presidente di Caritas Brasile, il vescovo di Jales Luis Demetrio Valentini ha espresso solidarietà alla popolazione colpita ed ha detto che la Caritas si è mobilitata per i primi aiuti d’urgenza. “In particolare stiamo distribuendo acqua minerale, materiale igienico-sanitario, materassi, coperte, generi alimentari e medicinali essenziali – spiega il vicario generale della diocesi di Petrópolis, mons. Paulo Daher, che aggiunge “in 44 parrocchie nel municipio di Teresópolis ci si è attrezzati per accogliere i senzatetto e sono stati messi a disposizione spazi nelle chiese per la sistemazione dei corpi”. Le Caritas di Nova Friburgo, Teresópolis e Petrópolis sono in piena attività, così come la Caritas arcidiocesa-
na di Rio de Janeiro. Purtroppo ancora molte zone rimangono isolate perché acqua e fango ne bloccano l’accesso. La Caritas bresciana, tramite quella nazionale costantemente in contatto con Caritas Brasile per sostenerne le azioni di aiuto avviate in questa fase di emergenza, esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita e propone una raccolta fondi. Per informazioni è possibile contattare la Caritas diocesana di Brescia, in piazza Martiri di Belfiore, 4, tel.030/3757746; fax 030/3752039; web: www.brescia.caritas.it; e-mail: caritas. brescia@caritas.it. Per sostenere gli interventi in corso (causale “Emergenza inondazione Brasile”) gli interessati possono utilizzzare il conto corrente postale n° 10510253 intestato a Caritas bresciana, quello bancario intestato a Diocesi di Brescia - Ufficio Caritas presso UBI Banco di Brescia - agenzia 5, (iban: IT 12 K 03500 11205 000000007051). Altro conto corrente bancario utilizzabile è quello intestato a Fondazione Opera Caritas San Martino - ramo Onlus presso Banca Prossima, (iban: IT 29 G 03359 01600 100000002695).
Popoli e continenti Europa
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Unione europea Un anno particolare
Dodici mesi per riscoprire il volontariato In Italia il lancio ufficiale si terrà il 17 e 18 marzo a Venezia con una apposita conferenza. Nei Paesi Ue tre cittadini su 10 sono impegnati per gli altri
U
Un anno per rendere omaggio all’opera dei volontari, facilitare il loro lavoro e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco. Il volontariato va a vantaggio di tutti e rinsalda i legami sociali. Per i volontari, è un modo per dare un contributo alla società, acquisendo al tempo stesso nuove competenze. Il volontariato può assumere molte forme: si può lavorare per un circolo sportivo, una scuola, un ospedale o un’associazione caritativa. Da un’indagine Eurobarometro del maggio 2010 risulta che tre europei su 10 dichiarano di essere impegnati nel volontariato: un’attività che produce vantaggi per l’intera società e i singoli volontari. L’Anno europeo del volontariato vuole incoraggiare un maggior numero di persone a dare il proprio contributo: facilitando le attività di volontariato; ricompensan-
a cura di Massimo Venturelli
do i volontari, ad esempio tramite un riconoscimento formale delle competenze acquisite nel prestare la loro opera; migliorando la qualità del volontariato con un’apposita formazione e assegnando a ogni lavoro la persona più qualificata disponibile; facendo opera di sensibilizzazione al valore del volontariato. “Volontari! Facciamo la differenza” è lo slogan ufficiale selezionato per il 2011 Anno europeo del volontariato, un’opportunità per mettere in luce il lavoro ormai indispensabile dei 100 milioni di volontari in tutta Europa. L’Anno europeo nasce dalla volontà di incoraggiare e sostenere – in particolare attraverso lo scambio di esperienze e di buone pratiche – gli sforzi della Comunità, degli Stati membri, delle autorità locali e regionali per creare nella società civile condizioni favorevoli al
volontariato nell’Unione europea. Ma tra gli obiettivi delineati dalla Commissione ci sono anche la riduzione gli ostacoli amministrativi e burocratici al volontariato; il conferimento di maggiore autonomia e responsabilità alle organizzazioni di volontariato e il miglioramento della qualità del servizio; premiare e riconoscere le eccellenze nel volontariato e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del settore. Nel corso dell’anno saranno anche promossi centinaia di attività, eventi e progetti, sia a livello nazionale che comunitario. Tra queste è previsto un road-show che nel corso dell’intero 2011 toccherà tutti i 27 Paesi dell’Unione, a cominciare dal Belgio, e in cui volontari provenienti da tutta l’Unione presenteranno le loro esperienze e incontreranno politici e cittadini. Verranno infine organizzate quattro conferenze tematiche centrali del mondo del volontariato. La prima, si è già tenuta l’8 gennaio a scorso a Budapest ed è stata dedicata al riconoscimento del volontariato. Una seconda prima dell’estate sul contributo del volontariato alla so-
cietà; una terza a ottobre sul tema dell’autonomia e della responsabilità delle organizzazioni di volontari; infine a dicembre la conferenza conclusiva sulle sfide future. Molte sono le iniziative che nel corso dell’anno europeo del volontariato si terranno in Italia. La loro realizzazione vedrà il coinvolgimento diretto di quelle realtà che, sul territorio, si occupano di volontariato. Il lancio ufficiale dell’anno in Italia si terrà a Venezia, il 17 e 18 marzo 2011 con la conferenza europea del volontariato sul tema: “La sussidiarietà e il volontariato per l’inclusione sociale: valori, esperienze e strumenti a confronto”. Un altro importante appuntamento, per altro ancora in via di definizione, si terrà nel mese di aprile in Sardegna. Organizzato dalla Regione chiamerà a confronto la società civile del Mediterraneo occidentale sul tema “Mediterraneo mare solidale”. Altro importante appuntamento è quello in programma a Gorizia, dal 14 al 16 ottobre 2011. Organizzato dal Csv Friuli Venezia e Csvnet, si terrà il convegno “Italia–Balcani, volontariato a confronto”.
I dati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue
Cresce in Europa il fatturato da esportazione di armi Aumentano le esportazioni di armi in Europa. Nel 2009 sono stati venduti armamenti per la cifra record di 40,3 miliardi, il 20,1% in più (+ 6,6 miliardi) rispetto all’anno precedente. A rivelarlo è il 12° Rapporto sul controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari, pubblicato sull Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e analizzato dallo studioso del disarmo Giorgio Beretta. Dal rapporto si evince che la Francia, con un totale di introiti pari a 12,7 miliardi, è il maggior esportatore di armi nel continente. L’Italia occupa il secondo posto con un giro d’affari di 6,7 miliardi (erano 5,6 nel 2008). Terzo posto per la Germania (5 miliardi nel 2009), seguita da Regno Unito (3,5 miliardi) e Spagna (3,2 miliardi). In forte crescita anche l’export militare di Austria (oltre 2,2 miliardi; erano 946 milioni nel 2008), Polonia (1,4 miliardi; erano 368 milioni nel 2008), Paesi Bassi (1,3 miliardi) e Svezia (1,1 miliardi), mentre segnano un ribasso quelle del Belgio (1,1 miliardi). Il 53% degli armamenti esportati dall’Ue è diretto nel Sud del Mondo (53%), con una forte concentrazione nei Paesi del Medio Oriente (9,6 miliardi), verso i quali le
esportazioni sono quasi raddoppiate, passando dai 4,9 miliardi del 2008 agli oltre 9,6 miliardi del 2009. Sono invece diminuiti i trasferimenti intercomunitari, passando dai 10,6 miliardi di euro del 2008 ai 9,6 miliardi del 2009. Raddoppiano anche le esportazioni verso i Paesi del Nord Africa (da 985 milioni a 2 miliardi) e quasi triplicano quelle verso i Paesi del Centro e Sud America (da 807 milioni a 2,3 miliardi). L’incremento di esportazioni, in Europa, va di pari passo all’incremento delle esportazioni nel mondo. Secondo gli ultimi rapporti Ue, Sipri e Grimmett – analizzati dall’Osservatorio sul commercio delle armi di Ires Toscana – dal 2000 al 2009 la vendita di armi nel mondo ha subìto un incremento di quasi il 50%, raggiungendo un fatturato complessivo di circa 1.500 miliardi nel 2009. Beretta ha spiegato come nel rapporto manchino i dato di Francia, Italia e Svezia sulle esportazioni secondo le 22 categorie di sistemi militari definite dall’Unione: Francia e Italia non hanno fornito i dati sulle consegne suddivisi per ogni singola categoria, mentre la Svezia non ha fornito nemmeno quelli relativi alle autorizzazioni.
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LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Gaetano Cresseri (Brescia 1870-1933 È tra i maggiori artisti dei primi decenni del Novecento. La sua pittura di ispirazione neobarocca ed eclettica è risultata assai gradita alla committenza bresciana, laica e religiosa, che lo ha molto utilizzato per la decorazione di chiese e palazzi della città e della provincia. “Gesù guarisce i malati” (1935). Nave, Chiesa Parrocchiale.
Parola e azione di Giuseppe Fusari
Il Vangelo della domenica III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Dal Vangelo secondo Matteo (4, 12-23) Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulone terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
Due sono le fratture che segnano il passaggio dal tempo dell’attesa al quello del compimento: l’annuncio e l’azione. Gesù non predica più l’arrivo imminente del Messia, ma l’avvicinarsi del Regno. In più è il ‘modo’ di operare che distingue profondamente Gesù da Giovanni: questi predicava e battezzava, Gesù, secondo Matteo, insegna, annuncia e guarisce. Ed è proprio attraverso l’azione che Gesù comincia il compimento. Giovanni preparando la strada si doveva limitare a indicare. Non poteva agire. Gesù agisce, con la parola e con le opere. È così che le cose cambiano, così che si costruisce il Regno. L’azione è prima di tutto comprensione ed è per questo che Gesù prima di tutto insegna nelle sinagoghe: è da lì che deve partire al comprensione della Parola di Dio, ed è per questo che nel Vangelo spesso si dice che Gesù insegnava con autorità. Il suo insegnamento non è solo spiegazione ma compimento di quanto veniva letto. L’autorità sta nel leggere la Parola non più al passato ma al futuro, come segno del compimento. Da qui arriva l’annuncio del Vangelo, che è la conseguenza della Parola spiegata, declinata al futuro: il Vangelo, l’annuncio dell’amore di Dio può essere compreso solo quando l’insegnamento ha cambiato la mentalità e ha aperto verso la dimensione dinamica della fede, verso l’idea che la fede cambia le cose perché immagina una storia nuova, si inserisce nel futuro di Dio. Così anche le guarigioni prendono senso e solo così diventano immagine dell’azione di Gesù e non sporadici momenti di manifestazione di
una forza superiore quando, addirittura, non vengono interpretati come azioni magiche. Il Regno che comincia ad apparire ha il volto della possibilità che le cose ritornino così come Dio le aveva pensate e questo avviene per mano di Gesù: l’azione riflette il pensiero e questo spiega l’azione. Senza questa dinamica tra parola e azione l’attività di Gesù non sarebbe molto diversa da quella di Giovanni. Cambierebbe, in fondo, solo il contenuto dell’attesa. Ma in Gesù è l’azione che comincia il compiersi del Regno a fare la differenza. E questa azione si connota subito come possibilità per chi non avrebbe possibilità: malati e infermi. E ‘piccoli’ come possono essere piccoli e privi di valore quattro pescatori che lavorano sul lago di Galilea. Ci vuole forza di immaginazione per pensare che da qui parte l’avventura del Regno e che attraverso queste forze si compie la missione vertiginosa del Figlio di Dio. Così povera in verità da nascondere, per chi non può credere, la grandezza vera di quello che sta accadendo. Ma è così per ogni cosa di Dio, per tutto quello che deve compiersi nel suo segno: non la forza, non la potenza. L’azione di Dio, così si vede in Gesù, è azione che parte dalla povertà dell’uomo perché lì ancora si nasconde il seme dell’immagine che l’uomo ha cercato di perdere per allontanarsi da Dio. Nella povertà (e non solo di mezzi) sta la radice del possibile riunirsi dell’uomo con Dio, così com’era all’inizio. E il poco del pescare può diventare il tanto del salvare. Diventare pescatori di uomini. Così tanto per così poco.
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Giovanni Paolo II Il 1º maggio sarà Beato
Maestro di fede e profeta lungimirante
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Karol Wojtyla torna ora veramente tra di noi. Non che se ne fosse mai andato, perché nei cuori dei cristiani era sempre presente. Ma il necessario e puntiglioso esame della sua figura, di ogni frammento della sua vita da parte di coloro ai quali, per prassi e dovere, toccava giudicare la sua santità, l’aveva collocato quasi in un limbo, sospeso e sottratto all’entusiasmo di coloro che avevano gridato “Santo subito!”. Che però hanno avuto la consolazione di un processo canonico veloce, il più rapido nella storia della Chiesa. L’annuncio dell’imminente salita agli altari lo riporta nel mondo attuale, tra le speranze e i drammi che gli uomini ogni giorno nutrono o devono affrontare. La proclamazione della sua santità lo toglie dal privato della fede di ognuno di noi, e ripropone con forza il suo insegnamento. Prima che come santo da onorare il mondo lo riaccoglie come maestro e guida. Per un evento che rappresenterà uno dei momenti più alti di quest’anno non solo per la Chiesa. Non era mai avvenuto che un Pontefice proclamasse beato un suo immediato predecessore. Per di più Benedetto XVI ha scelto
di Silvano Spaccatrosi
un giorno straordinario: domenica primo maggio, giorno del Signore ma anche la festa dei lavoratori, particolarmente cara al Papa della Laborem exercens, della Sollicitudo rei socialis, della Centesimus annus. Il Pontefice che era stato anche operaio nella sua gioventù, intorno al lavoro dell’uomo, alla sua dignità, aveva costruito un “vangelo”, con l’idea che il lavoro è un diritto, ma anche uno più alti contributi dell’uomo, un servizio in collaborazione con Dio creatore. Nel suo magistero si ribadiva che il lavoro non dev’essere considerato una merce, che esso è essenziale alla nostra parabola terrena. Ma c’era di più. Si ammoniva sui pericoli che comporta un capitalismo selvaggio, che mira soltanto al profitto e alla speculazione. La crisi degli ultimi due anni ha ampiamente dimostrato quanto la sua denuncia profetica fosse reale. Aver affrancato l’azione economica da ogni regola morale, prescindendo dalle condizioni dei lavoratori e affidandosi solo al criterio del profitto, ha portato a una spaventosa devastazione delle economie in tutto il mondo. E a pagarne il prezzo salatissimo sono state le famiglie,
senza più un reddito accettabile, i giovani – così cari a Karol Wojtyla – in grave difficoltà nell’inserimento nel mondo del lavoro. Giovanni Paolo II, dunque, torna tra noi, da beato dopo la breve attesa, come padre e come maestro per colmare un vuoto, per ricordare all’umanità, come aveva fatto da vivo, che se i popoli non pongono al centro del proprio agire Dio e l’uomo, se prescindono dall’etica e dalla solidarietà, si avvitano nelle proprie crisi, periscono in un deserto d’egoismo. Dio e uomo che egli invece aveva posto come fine della sua esistenza, nella consapevolezza che amare l’uomo è anche esaltare la gloria di Dio. Maestro di fede ma anche lungimirante profeta. Se n’era quasi persa la traccia, nella foga di un’esistenza sempre più spericolata, dove conta soltanto la soddisfazione dei propri bisogni. Anche in questo Giovanni Paolo II è stato testimone: nella sofferenza e nel dolore che accompagnano ogni esistenza, e nel confidare sempre nell’amore e nella misericordia di Dio.Come aveva annunciato nella sua prima enciclica. Ed è stato questo il suo primo miracolo, quello che lo porterà così velocemente sugli altari: che la santità si può raggiungere giorno dopo giorno, confidando nell’aiuto di Dio anche quando, come è avvenuto durante la sua vita, da giovane operaio a pontefice, le prove a cui si è sottoposti sembrano insuperabili.
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Ecclesia Chiesa bresciana
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Domenica 23 gennaio Giornata di “Avvenire”
La ricchezza di una voce fuori dal coro Questo appuntamento ci sollecita a riscoprire, con una più attenta riflessione, il significato e l’importanza del quotidiano dei cattolici
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Domenica 23 gennaio si celebra in diocesi la giornata dedicata al quotidiano cattolico “Avvenire”. Ricordiamo che è nato il 4 dicembre 1968 dalla fusione tra “L’Italia” di Milano e “L’Avvenire d’Italia” di Bologna, grazie alla volontà di papa Paolo VI che da una parte voleva offrire agli italiani un giornale di ispirazione cattolica, dall’altra riteneva necessario uno strumento di comunicazione per il mondo ecclesiastico. “Avvenire” ha saputo evolversi positivamente nell’arco degli anni. Nel 1998 è approdato su internet con il sito avvenire.it e il 7 maggio 2002 ha modificato radicalmente la propria impaginazione e dato inizio a un nuovo capitolo della sua storia che continua. Dallo scorso fine settimana “Avvenire” è ‘sbarcato’ sull’iPad. Dalla straordinaria ‘tavoletta’ che sta
a cura di Lucio Corbò
sempre più prendendo piede anche nel nostro Paese è dunque possibile leggere comodamente il quotidiano dei cattolici italiani. Per la celebrazione della giornata il Vescovo ha scritto un messaggio, in cui si legge fra l’altro: “È soprattutto questione di parole e di immagini. Supponiamo che la parola ‘Dio’ scompaia dall’uso e dal vocabolario. L’effetto necessario è che il mondo viene interpretato come realtà autonoma e autosufficiente e che il successo mondano diventa il criterio assoluto per riconoscere e definire i valori. E supponiamo che scompaiano tutte le immagini sacre: icone, crocifissi, bibbie e candele varie. L’effetto inevitabile è che il mondo si presenta come una realtà puramente secolare. È l’uomo che usa le parole e le immagini; ma le
parole e le immagini che l’uomo usa si riflettono su di lui e dirigono i suoi atti di intelligenza e i suoi giudizi. Le parole e le immagini che dicono la fede sono indispensabili perché il mondo non sia chiuso in se stesso, ma divenga consapevole della sua vocazione trascendente. Non solo: è necessario anche che le parole e le immagini della fede s’intreccino con le parole e le immagini della vita quotidiana perché il mondo della fede non appaia un mondo parallelo (virtuale) rispetto a quello reale del lavoro o della cultura o dello sport. ‘Avvenire’ tenta di rispondere a questa esigenza. Tratta di politica, di economia, di cronaca, di sport come tutti i giornali. Ma nomina anche Dio e Gesù Cristo, parla anche di fede e di speranza e di amore. Di conseguenza, quando parla il Papa, ‘Avvenire’ cerca di ascoltare, capire e spiegare onestamente quello che il Papa fa, dice e insegna; e lo stesso quando parlano i Vescovi. Sembrerebbe ovvio che faccia così e sembrerebbe ovvio che ogni giornale serio debba operare nello stesso modo; nella realtà, ovvio non
è. Perché nella stampa cosiddetta ‘laica’ sembra maleducazione parlare di Dio; ma se Dio non deve essere nominato, se della fede non si può parlare perché è questione privata, allora, di conseguenza, le parole del Papa vengono interpretate secondo una loro presunta portata politica; o, peggio, vengono fatte diventare prese di posizione nei dibattiti culturali in atto. Per questo i giornali ‘laici’ non ci bastano. Hanno i loro interessi e collocano le notizie ecclesiali dentro a schemi rigidi che sono estranei al reale dinamismo delle comunità cristiane; non riescono a rappresentarci. ‘Avvenire’ diventa allora uno strumento necessario per conoscere quanto nella Chiesa realmente accade e per riconoscerci come credenti nel mondo complesso di oggi. Forse non possiamo leggere solo ‘Avvenire’; ma certamente non possiamo non leggerlo se vogliamo che la nostra intelligenza rimanga aperta al mondo della fede e all’esperienza della Chiesa; se vogliamo che Dio non sia inconsapevolmente espulso dal nostro vissuto”.
Il 24 gennaio festa di San Francesco di Sales
Il Vescovo incontra gli operatori della comunicazione I giornalisti cattolici il 24 gennaio festeggiano il loro patrono, San Francesco di Sales, spirito acuto, giurista, teologo, dotto umanista, soprattutto santo, che dedicò tutta la sua vita alla missione di illuminare le coscienze e indicare la strada per la ricerca della verità. Nella sua testimonianza c’è l’appassionato amore per la verità evangelica unito al suo desiderio di elevazione sociale e allo straordinario dinamismo apostolico. Il laicato cattolico deve in parte a lui i primi lineamenti della sua spiritualità e del suo impegno nel mondo. Su questo aspetto sappiamo quanto il Concilio Vaticano II abbia insistito, riconoscendo ai laici un compito attivo e originale nella Chiesa e nel mondo. È un dovere per tutti i credenti, impegnarsi nelle varie strutture ecclesiali, sociali, politiche, economiche, culturali per animarle di spirito cristiano, portando quell’umanesimo di cui Francesco fu maestro. San Francesco di Sales è anche noto per aver
improntato la sua attività apostolica con una particolare attenzione ai mezzi della comunicazione sociale. In stile che si potrebbe definire “giornalistico”, esponeva con sobrietà la dottrina cattolica e confutava gli errori con brevi foglietti che uscivano dalla sua brillante penna e che, nottetempo affiggeva ai muri o faceva entrare nelle case. Anche per questo suo stile è stato nominato patrono degli operatori della comunicazione. Anche a Brescia ogni anno il Vescovo nella circostanza riunisce gli operatori della comunicazione per un incontro di preghiera e di riflessione. Lunedì 24 gennaio sono invitati presso il Centro pastorale Paolo VI: alle ore 11 il Vescovo presiederà la celebrazione eucaristica, cui farà seguito la tradizionale conferenza stampa. Quest’anno mons. Monari intende introdurre la conversazione con una riflessione su un tema di grande attualità “Se le parole hanno un senso…”.
Brevi
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Ufficio oratori
A casa Foresti l’assemblea della nuova Associazione
Il logo della Co Compagnia di Sant’ Sant’Angela t’’An Angela
Ricordiamo che l’assemblea degli oratori, primo atto formale della nuova Associazione nata dalle modifiche statutarie, è prevista per sabato 22 gennaio, alla presenza del vescovo mons. Luciano Monari. Sarà per tutti possibile partecipare alla prima parte dell’assemblea, mentre le elezioni per il Consiglio di amministrazione dell’Associazione saranno riservate ai soli soci. L’assemblea si svolge alla casa di formazione Foresti (presso la parrocchia Beato Luigi Palazzolo) con questo programma: ore 9 Accoglienza e pratiche iscrizioni parroci o delegati; ore 9.15 Preghiera iniziale; 9.30 Saluto di don Marco Mori (direttore Ufficio oratori); ore 9.45 “Un’esperienza consolidata di federazione tra oratori: la Fom di Milano”, don Samuele Marelli (direttore Fondazione oratori milanesi); ore 10.15 “Facciamo l’oratorio”, Mauro Bignami; ore 10.45 “Gli oratori educano alla vita buona del Vangelo”, mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia; 11.30 Dibattito; 12 Assemblea dei soci per l’elezione del Cda (riservata ai soli soci). L’assemblea verrà trasmessa in diretta sul sito www.vocemedia.tv
Breno
27 gennaio La festa di Sant’Angela
Maestra di comunione
I
di Clara Stella
Il 27 gennaio la Chiesa universale celebra la memoria di Sant’Angela e le Orsoline, secolari e religiose, si apprestano a ricordare la loro Santa fondatrice con particolare devozione, grate al Signore per quanto hanno vissuto nell’anno appena trascorso: la proclamazione di Angela patrona secondaria di Brescia e il Convegno internazionale tenutosi dal 25 al 28 novembre. Quest’anno la festa di S. Angela sarà sottolineata da numerose manifestazioni, che si terranno dal 23 al 29 gennaio e spazieranno dal campo liturgico a quelli devozionale, musicale, folkloristico. Il primo incontro è previsto per il 23 gennaio alle ore 16 nel Santuario di S. Angela in via Crispi, quando sarà celebrata la S. Messa Salve Regina di E. Sthele, autore francese vissuto tra l’Ottocento e il Novecento; l’animeranno i cori delle comunità di Iseo e Passirano. Subito dopo, alle ore 17, l’Accademia degli Erranti, gruppo vocale e strumentale, eseguirà “Il Primo libro dei Mottetti a 5 voci” di Giovanni Contino, sotto la direzione dell’organista Alessandro Casari. “S. Angela maestra di comunione” è il tema su cui si rifletterà durante le celebrazioni di lunedì 24, martedì 25 e mercoledì 26 e nella ve-
glia vocazionale che precede la Festa. Nota caratteristica della settimana di quest’anno sarà il pellegrinaggio a piedi, che si svolgerà nel giorno della festa, partendo dalle Grezze, dove S. Angela è vissuta nei primi anni della sua vita e arriverà a Brescia proprio in concomitanza con la S. Messa delle ore 16 celebrata dal vescovo Luciano. Il pellegrinare è un tema che ha inciso profondamente nella vita di S. Angela da quando, rimasta orfana, si recò a Salò dagli zii materni a quando si muoverà verso varie mete per definire meglio la sua identità religiosa: nel 1522 a Mantova sulla tomba di Osanna Andreasi, nel 1524 in Terra Santa dove la momentanea cecità fisica la costrinse a guardare con gli occhi dello Spirito i luoghi della passione e morte di Nostro Signore, nel 1525 a Roma per il Giubileo e poi, nel 1529 e nel 1532, al Sacro Monte di Varallo. In tutta la sua vita Angela fu una grande tessitrice di relazioni spirituali e sociali, facendosi maestra di comunione con i notabili della città, con gli artisti e con ogni persona che a lei si rivolgesse. Mise pace tra i duellanti, fu operosa nella carità e, alle sue figlie spirituali, lasciò scritto: “Siate concordi e unite insieme, tutte d’un cuore e d’una volontà; siate legate con il vincolo della carità, stimandovi, aiutandovi e pazientando in Gesù Cristo… Mirate quanto importa questa unione e concordia; desideratela, cercatela, abbracciatela, tenetela con tutte le vostre forze” (IX Ricordo).
La visita del Vescovo al consultorio della Valle Nel 1957, mentre è parroco mons. Pietro Gazzoli, a Breno apre i suoi battenti la sede camuna del Pro Familia. Nel contesto delle varie iniziative dell’Istituto viene creato – e siamo all’anno 1996 – il consultorio familiare per la Valcamonica e l’alto Sebino, dedicato al beato Giuseppe Tovini. Ricorrendo in questi giorni il decimo anniversario (2001-2011) della beatificazione dell’avvocato cividatese, il vescovo di Brescia mons. Luciano Monari domenica scorsa ha visitato la benemerita istituzione brenese. Un passo del documento di fondazione testualmente recita: “Il consultorio, nell’ottica di un’antropologia personalistica coerente con la visione cristiana dell’uomo e della donna, guarda ai dinamismi personali e relazionali e privilegia l’apporto delle scienze umane e delle loro metodologie”. Si tratta di una ‘porta’ aperta alla persona, alla coppia, che cerca di portare il ‘ben-essere’ in famiglia, con la consulenza di specialisti che operano in équipe. Siamo di fronte a un’organizzazione di dichiarata ispirazione cristiana; a un’iniziativa nata dal cuore delle parrocchie della vallata dell’Oglio; a un’associazione animata dal volontariato; a un ente che offre assistenza a tutti, senza distinzione di razza, di lingua, di religione. Fondamentalmente tre gli indirizzi ispiratori: di formazione, di prevenzione e di assistenza. Il presidente Faustino Testini ha specificato che nel corso del 2010 le consulenze erogate sono state 1093 in favore di 92 coppie per un totale di 342 persone. Nel consultorio è presente un sacerdote, don Mario Bonomi (parroco di Sellero), componente dell’équipe degli specialisti, che aiuta e accompagna nell’ambito religioso. Per l’occasione è venuto dal Piemonte don Paolo Ravarini, in passato per tanti anni assistente religioso. In un breve incontro presso l’aula magna del Pro Familia, il Vescovo ha spiegato ai numerosi convenuti come il contesto odierno non protegga né difenda la famiglia: eppure i bambini hanno bisogno di non poter dubitare dell’affetto dei genitori. In chiusura, nel duomo, è stata concelebrata una messa tra il presule e sei sacerdoti, tra cui c’erano don Aldo Mariotti vicario zonale e mons. Franco Corbelli, arciprete di Breno. Ha concluso il rito la preghiera di ringraziamento. (Ermete Giorgi)
Un momento della giornata al consultorio di Breno
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Ecclesia Chiesa bresciana
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Mcl La premiazione del Concorso presepi
Il 1º premio all’oratorio di Isorella Il Vescovo ha ricordato che il presepe “ci avverte di tenere gli occhi aperti perché nelle opere più nascoste si compie il volere di Dio”
L
L’oratorio di San Giovanni Bosco di Isorella si è aggiudicato il premio assoluto del XXXVII Concorso presepi Mcl; il premio per la miglior interpretazione del tema a un concorrente fuori provincia, è stato attribuito a Maria Rosa e Romano Soncini di Asola. È stato il vescovo di Brescia mons. Luciano Monari nel gremitissimo auditorium Capretti dell’Istituto Artigianelli di Brescia a indicare ai partecipanti le prerogative del presepe che “ci avverte di tenere gli occhi aperti perché nelle opere più
nascoste si compie il volere di Dio”. Clara Campani ha invece condotto il pomeriggio coinvolgendo nelle premiazioni le numerose autorità del mondo istituzionale e civile presenti. A tutti i partecipanti è stato consegnato un riconoscimento, insieme alle due cartoline emesse per l’occasione dalle Poste Italiane con i due annulli filatelici dedicati. Alla scuola materna Marcolini di Montichiari il premio speciale “Buona Notizia don Eridano Torri”; il “Buona Notizia Fulvio Manzoni” a Put del Re di Sellero. Il premio “Gianfranco Migliorati” alla parrocchia di Borgo San Giacomo. Nutrito l’elenco dei premiati nelle varie categorie. Famiglie: 1° Laura Bettoni di Gussago e Giorgio Cavallera di Gaino di Toscolano, 2° Marco Adami di Polpenaz-
Il Vescovo consegna il primo premio
ze e Giancarlo Venturini di Rovato, 3° Maria Grazia Battisti di Gardone Val Trompia e famiglia Cavagnini di Brescia. Parrocchie: 1° Magno di Gardone V/T, 2° Fenili Belasi e Vallio Terme, 3° San Zenone di Caino e parrocchia di Sant’Alessandro di Brescia. Oratori: 1° Gruppo Greppia di Urago d’Oglio, 2° Cellatica e Gottolengo, 3° Villanuova S/C e Gianico. Ospedali e centri per anziani: 1° Ospedale Civile di Brescia, 2° Cooperativa sociale Nikolajewka di Brescia. Scuole: 1° Scuola materna don Giovanni David di Muratello di Nave, 2° Scuola materna Mazzoleni di Calcinatelo, 3° Scuola primaria di via Falcone di Montichiari. Presepi viventi: 1° Parrocchia Sant’Eufemia D.F.. Categoria gruppi: 1° Gruppo San Rocco di Paitone, 2° Suore del
Buon Pastore di Brescia, 3° Gruppo Amici della Greppia di Motella di Borgo San Giacomo. Il premio alle istituzioni è andato al Gruppo sportivo polizia municipale; premio speciale per l’associazione Jurassic Sub. La classe IIb della Scuola primaria Santa Dorotea si è aggiudicata il premio “Presepio Fai da Te”. Tutti i filmati dei presepi in gara saranno trasmessi su Telenord (canale 87) venerdì 28/01 e 4/02 alle ore 21. Novità di questa edizione: sabato 22 gennaio saranno conferiti altri premi nelle circoscrizioni nei seguenti luoghi: circoscrizione Nord ore 9.30 Auditorium Scuola media Lana (via Zadei, 76); sede circoscrizione Ovest via Villa Glori, 13, ore 15; circoscrizioni Est e Sud, ore 16, sala circoscrizione Est in piazzetta Ragni.
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Ecclesia Agenda
LA VOCE VOCE DEL DEL POPOLO POPOLO LA 21 GENNAIO 2011 6 MARZO 2009
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Agenda del Vescovo Venerdì 21 gennaio Ore 20 – Brescia – S. Messa per il gruppo delle famiglie con i figli in cielo presso il Centro pastorale Paolo VI.
Sabato 22 gennaio
Monno
Un libro in ricordo di don Giovanni Antonioli Sabato 22 gennaio nella chiesa parrocchiale di Monno verrà ricordato don Giovanni Antonioli di cui ricorrerà l’anno prossimo il ventesimo anniversario della morte. L’iniziativa è della amministrazione comunale e della locale Biblioteca e prevede la presentazione del libro di Elisabetta Massoli dal titolo “Don Giovanni Antonioli, le stagioni del cuore e della fede”.
Centro di spiritualità di Bovegno
Calendario esercizi spirituali Segnaliamo il calendario dei corsi di esercizi spirituali programmati dalla casa di preghiera delle Suore maestre di Santa Dorotea di Bovegno. Dalla sera del 30 aprile al mattino del 7 maggio, padre Livio Pagani, passionista, svolgerà il tema “Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza e di bontà (Col 3,12 )”. Dalla mattina del 12 giugno alla mattina 18 giugno mons. Angelo De Donatis, della diocesi di Roma predicherà “Rivestiti di Cristo (Gal 3,27)”. Dalla sera 11 luglio alla mattina del 18 luglio, Itinerario spirituale attraverso i salmi con don Salvatore Tardio, della diocesi di Brindisi. Dalla sera 4 agosto alla mattina dell’11 agosto padre Eugenio Brambilla, barnabita, su “Donna, grande è la tua fede! La vita consacrata e la vicenda biblica di Rut, Giuditta ed Ester”. I corsi sono aperti a tutti. Info: Bovegno, Centro di spiritualità, via IV novembre, 43 25061 Bovegno (Brescia). Tel 030 926149 fax 030 9220859 bovegno.centrospiritualità@smsd.it
Missionari di passaggio È in Italia, presso i familiari di Villa Carcina, per un periodo di vacanza il missionario fidei donum don Marco Marelli, proveniente dal Brasile e destinato al Venezuela. Resta in Italia fino al 20 febbraio. È in Italia anche p. Giuseppe Scaratti di Cadignano, missionario della Congregazione del Verbo divino in Paraguay. Resta in Italia fino al 14 febbraio.
In memoria
S. Messa per mons. Dino Foglio Venerdì 28 gennaio ricorre il 5º anniversario della morte di mons. Dino Foglio. Alle ore 20.15 di venerdì sarà celebrata una S. Messa in suffragio nella Basilica delle Grazie, presieduta da don Guido Pietrogrande, salesiano, assistente spirituale nazionale del Rinnovamento nello Spirito. Ricordiamo che mons. Foglio, sacerdote dal 1946, ha ricoperto importanti incarichi al servizio della diocesi e della Chiesa italiana, diventando negli ultimi anni uno dei più vivaci animatori del Rinnovamento nello Spirito.
Ore 9.30 – Brescia – Partecipa all’assemblea degli oratori presso la casa Foresti.
Domenica 23 gennaio
Ore 10.30 – Bovegno – S. Messa per l’apertura della settimana educativa. Ore 16 – Palazzolo s/O – S. Messa in occasione della festa patronale San Paolo in San Rocco.
Lunedì 24 gennaio
Ore 11 – Brescia – S. Messa e incontro con gli operatori della comunicazione presso il Centro pastorale Paolo VI in occasione della festa patronale di San Francesco di Sales.
Martedì 25 gennaio
Ore 18.30 – Brescia – Incontro con lo staff del consultorio familiare diocesano presso il Centro pastorale Paolo VI.
Mercoledì 26 gennaio
Visita ai sacerdoti della zona XXIV di Gussago.
Giovedì 27 gennaio
Ore 16 – Brescia – S. Messa per la festa di Sant’Angela Merici presso il Santuario a lei dedicato. Ore 18 – Brescia – Incontro con i presidi delle scuole della provincia presso il Centro pastorale Paolo VI.
Vita consacrata
La festa della Presentazione Martedì 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù, si rinnova la solenne celebrazione per la vita consacrata. Sono invitati tutti i consacrati e le consacrate della diocesi, insieme a parenti e amici. Il programma prevede l’incontro alle ore 16.30 in Duomo Vecchio. Alle 17 si muoverà la processione verso la Cattedrale. Alle 17.30 solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Luciano Monari.
Duomo Vecchio
Messa per gli insegnanti di religione Venerdì 28 gennaio alle ore 17.30 mons. Luciano Monari presiederà la celebrazione eucaristica in Duomo Vecchio per tutti gli insegnanti di religione.
Convegno
Donne cattoliche bresciane dell’Ottocento Sabato 29 gennaio il Coordinamento delle associazioni cattoliche femminili promuove un convegno su “Le donne cattoliche bresciane dell’Ottocento”. L’incontro si tiene alle ore 14.30 nell’aula magna dell’Università cattolica. Nella circostanza viene proposta anche una visita guidata ai luoghi di Sant’Angela Merici, a partire dalle ore 11 presso il Santuario della Santa in via Crispi.
Concerto in San Lorenzo
Un programma di musica sacra con il maestro Luigi Lai Sabato 22 gennaio alle ore 20.45 si tiene nella chiesa di San Lorenzo (via Moretto, 55) un concerto di launeddas, con un programma di musica sacra con il maestro Luigi Lai che oggi è il più famoso e apprezzato suonatore di launeddas. Le launeddas sono uno strumento musicale sardo a fiato, di origine antichissima, composto solitamente da tre canne e in grado di produrre una particolare e complessa polifonia. Si tratta di musica di alta qualità, ritenuta superiore, nelle sue migliori espressioni, a gran parte della musica barocca. Il maestro Lai è conosciutissimo in Italia e all’estero, dove ha suonato e incantato nei principali festival internazionali. Ha suonato anche davanti al papa Giovanni Paolo II. Ingresso gratuito.
Ingressi parrocchiali
A Muscoline e a Castrezzone Domenica 23 gennaio fa il suo ingresso a Muscoline il nuovo parroco don Angelo Treccani. L’appuntamento per l’accoglienza è presso il teatro alle ore 14.30; alle 15 nella chiesa parrocchiale seguirà la solenne celebrazione eucaristica. Domenica 30 gennaio sarà la volta di Castrezzone, con l’arrivo del nuovo parroco don Luigi Ghitti. Si inizia alle 14.30 presso il monumento dei caduti e alle 15 seguirà la celebrazione nella chiesa parrocchiale. In entrambi i casi presiederà i riti di immissione il vicario zonale don Roberto Sottini.
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Congrega Carità Apostolica
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Fondazione Bonoris Le iniziative per il 150°
La memoria del fondatore affidata alle opere di Angela Iussig
Nel corso del 2011 tornerà più volte all’attenzione degli abitanti delle diocesi di Brescia e di Mantova il nome del conte Gaetano Bonoris. La ragione è semplice: la ricorrenza del 150° anniversario della sua nascita. Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la Congrega della Carità Apostolica e la Fondazione intitolata al conte stesso promuoveranno una serie di iniziative commemorative, articolata tra appuntamenti scientifici e progetti di solidarietà. Ciò accade perché nel 1923 il Bonoris volle istituire una fondazione che portasse il suo nome presso la Congrega della Carità Apostolica con lo scopo di “promuovere e sussidiare istituti, enti e organizzazioni [...] delle province di Brescia e di Mantova in parti uguali, che abbiano per fine anzitutto di prestare aiuto e protezione a minori e giovani privi del sostegno familiare”, così come prescritto dall’art. 3 dello Statuto della stessa Fondazione. Il 21 gennaio e il 16 maggio si terranno così a Brescia e a Mantova due convegni, aventi tra gli obiettivi, oltre che di ricostruire la vita e le
opere di Bonoris, anche quello di ripercorrere la vicenda dell’assistenza e della beneficenza tra età moderna e contemporanea. Accanto a questi appuntamenti di studio, fondamentali per la diffusione di una sempre più consapevole cultura della carità, saranno annunciati sei progetti di solidarietà, tra Mantova e Brescia – per sovvenzionare i quali sono stati complessivamente stanziati oltre 1,7 milioni di euro – che saranno emblematicamente intitolati alla memoria del conte Gaetano Bonoris. Le iniziative che prenderanno avvio nel 2011 sono relative alle tipiche aree d’intervento della Fondazione Gaetano Bonoris, mirando tuttavia ad affrontare antiche problematiche secondo modalità innovative: gli inediti servizi che saranno inaugurati nei prossimi mesi, infatti, s’inseriscono nell’ambito dell’assistenza ai minori, e in particolare dei minori in condizione di disagio ovvero diversamente abili. Tutte le progettualità attentamente vagliate dalla Fondazione Bonoris fanno territorialmente riferimento alla provincie di Brescia e di Mantova. La selezione dei progetti è stata curata dalla Commissione erogatrice della Fondazione Bo-
noris, che è formata da tre membri, indicati rispettivamente dal vescovo di Mantova, dal vescovo di Brescia e dalla famiglia Soncini, imparentata con il conte. La Fobap (Fondazione bresciana assistenza psicodisabili) ha in progetto la costituzione di un centro di formazione e ricerca in favore dei minori affetti da disturbo dello spettro autistico, svolte principalmente all’interno del centro abilitativo specializzato sui disturbi generalizzati dello sviluppo. Il bisogno affrontato è di grande attualità: secondo i dati disponibili, infatti, tale problematica rappresenterebbe una delle cause più frequenti di disabilità intellettiva. La cooperativa sociale Fraternità Giovani – che fa parte del Gruppo Fraternità di Ospitaletto – darà invece vita in zona Lamarmora a Brescia a una struttura terapeutica semiresidenziale, ove si svolgerà attività terapeutico-riabilitativa ed educativa nelle ore diurne. Nella struttura troveranno accoglienza 15 adolescenti che presentino difficoltà di tipo psicopatologico, quali ad esempio disturbi della personalità e della condotta, psicosi, sindromi affettive.
Gli ultimi due progetti
Attenzione costante ai bisogni Completano l’elenco dei progetti selezionati dalla commissionbe erogatrice la proposta che vede riunite la parrocchia di S. Maria della Vittoria, in via Cremona a Brescia, e l’Associazione Francesco Soldano che hanno presentato il progetto di un centro di musicoterapia orchestrale, che prevede la costituzione di una scuola di musica e la ristrutturazione di una sede adeguata. Il centro rivolgerà le proprie attività a bambini, ragazzi e adulti affetti da disabilità intellettiva, fisica o malattie genetiche. L’attività di musicoterapia prevederà una presa in carico psicopedagogica e un percorso di crescita triennale, al termine del quale gli utenti del centro potranno proseguire individualmente il perfezionamento musicale e dar vita a una vera e
propria orchestra sinfonica. Nell’ambito delle proprie attività, l’associazione Bimbo Chiama Bimbo Onlus di Mompiano ha individuato una ricca serie di azioni socio-educative che si sommeranno ai servizi già offerti all’interno dell’area dell’ex Istituto “Bonoris”. L’obiettivo è una sempre maggiore accoglienza delle famiglie in difficoltà, attraverso aiuto concreto, ma anche e soprattutto iniziative di incontro, di formazione e di accompagnamento. Particolare attenzione sarà data alle problematiche di mediazione familiare per i nuclei stranieri. Quello elaborato dalla onlus di Mompiano è l’ultimo dei progetti selezionati dalla fondazione per ricordare il 150° della nascita del conte Gaetano Bonoris.
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Paesi e parrocchie zanardini@lavocedelpopolo.it
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Provaglio d’Iseo Aspetti pastorali
Il volontariato lascia un segno positivo Il parroco don Giovanni Bracchi descrive le peculiarità di una comunità giovane, che collabora con le altre realtà (Fantecolo e Provezze) dello stesso Comune. A marzo dovrebbero arrivare alcune suore dall’India
Il monastero di San Pietro in Lamosa
Iniziazione cristiana
Nuove famiglie da coinvolgere Con il nuovo cammino di iniziazione cristiana la comunità si conosce e si incontra. Sì, perché anche il Comune di Provaglio negli ultimi anni è stato oggetto di un’immigrazione. Come del resto è successo a tutti i paesi limitrofi che abitano in questa porzione di Franciacorta e che hanno esercitato una sorta di polo attrattivo nei confronti degli abitanti della città. Il percorso di catechesi diventa così, in molti casi, il primo contatto delle giovani coppie con la comunità cristiana. I nuovi arrivi coincidono anche con una buona natalità (due figli per famiglia). Quest’anno i ragazzi celebreranno in maniera unitaria i sacramenti dell’eucaristia e della cresima. La realtà si può definire vivace, visto e considerato che ha al suo attivo la banda, il coro e la scuola di vita familiare. In ambito parrocchiale riveste un ruolo importante, anche per quanto riguarda l’aspetto formativo, il cinema teatro Pax, la Sala della comunità costruita nel 1965/67. La proiezione cinematografica venne poi sospesa; nel 2000 viene ristrutturata. In questa panoramica va inserita anche la componente sportiva con la gestione diretta in oratorio di un gruppo (pallavolo, basket e calcio): in particolare i ragazzi (fino ai 16 anni) e gli amatori giocano a calcio in oratorio. Si sta lavorando, comunque, sul terreno della formazione in tutti gli ambiti della vita parrocchiale per costruire una comunità che cammina nella direzione ecclesiale. Tutto ciò significa anche un’attenzione alle fasce deboli: se dei più piccoli abbiamo già scritto, bisogna soffermarsi sugli anziani con la presenza di una Casa di riposo (ospita 30 persone) legata alla parrocchia. La fascia anziana della popolazione rappresenta la memoria storica di una comunità in continua evoluzione, una comunità che è conosciuta fuori dai confini provagliesi per la presenza del monastero di San Pietro in Lamosa. La sua storia si può suddividere in diverse fasi: prima dell’anno mille questo luogo fu sede di culti prima pagani e poi cristiani. Intorno all’anno mille fu eretta una chiesetta, che poi dal 1083 al 1535 fu donata ai monaci dell’Ordine francese di Cluny, si trasformò in Monastero che svolse importanti funzioni religiose, economiche, socio-assistenziali e culturali. Dal 1535 al 1783, il monastero fu acquisito dai canonici regolari di San Salvatore di Brescia. Dal 1783 ad oggi il Monastero è stato quasi ininterrottamente proprietà privata. Nel 1983 i proprietari della chiesa l’hanno donata alla parrocchia, mentre, negli ultimi anni, i locali dell’antica Disciplina e alcuni piccoli spazi (tutto il resto dell’immobile è proprietà privata) sono stati affidati alla Fondazione culturale San Pietro in Lamosa. Ogni anno 26mila persone visitano questo importante sito. Non mancano le difficoltà di gestione. Secondo il parroco don Bracchi si sta lavorando per superare le divisioni. Dal 1983 è attiva l’associazione Amici del monastero: ha il compito di recuperare, gestire, animare e far conoscere il più possibile il grande patrimonio storico, artistico e culturale. Nel 2000, invece, per iniziativa dell’Amministrazione comunale è sorta l’associazione Culturale San Pietro in Lamosa.
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di Luciano Febbrari
Ai lettori più attenti non sarà sfuggito che la geografia delle comunità parrocchiali sta mutando su tutto il territorio. Il calo delle vocazioni sacerdotali ha accelerato la messa in opera del progetto delle unità pastorali elaborato dalla diocesi. Cosa si intende con il termine unità pastorali? Più realtà parrocchiali che si mettono insieme per la costruzione di un comune percorso: la formazione dei catechisti o dei ragazzi, i servizi agli anziani o ai giovani, per fare alcuni esempi. Succede così che non tutte le parrocchie possano vantare la presenza di un sacerdote dedicato esclusivamente a quella comunità. Prendiamo il caso del Comune di Provaglio d’Iseo che
La parrocchiale
al suo interno ospita le parrocchie di Provaglio d’Iseo, Fantecolo e Provezze. Tre parrocchie con tre parroci, ma con un unico curato (don Giuliano Massardi) che si occupa della pastorale giovanile. In concreto don Giuliano segue tutti i ragazzi nei tre diversi spazi delle singole parrocchie e promuove iniziative comuni. Non è facile in certi casi superare i rispettivi campanilismi, ma nello specifico di Provaglio la situazione è facilitata dal fatto che sono realtà che gravitano all’interno dello stesso Comune. Una realtà che si segnala per la solidarietà e per il volontariato non espressamente di ispirazione cristiana, ma c’è un buon interscambio di competenze. C’è una buona socialità, anche se in passato i più anziani ricordano Provaglio come una comunità difficile segnata dalla presenza della droga e dalle contrapposizioni politiche. Adesso, come sottolinea il parroco don Giovanni Bracchi, si respira un buon clima con “un’accettazione nella diversità”. La primavera donerà a Provaglio d’Iseo la presenza di una comunità di suore indiane, che avranno come compito specifico il servizio alle famiglie. Spesso le famiglie si trovano di fronte ad alcuni problemi logistici: si pensi solo ai genitori che iniziano alle sei del mattino il lavoro e non sanno a chi affidare i figli. In questo caso le suore alla scuola materna (ente morale) garantiranno la copertura del servizio anche dalle prime luci dell’alba. Giusto ricordare che la struttura ha più di 110 anni di storia: più generazioni sono passate e hanno trovato accoglienza.
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Paesi e parrocchie Città
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Acli provinciali Da gennaio
Nella selva della legge Su tutto il territorio aumenta l’offerta degli sportelli per gli immigrati gestiti da volontari
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A tutti sarà capitato almeno una volta di ricevere una richiesta di aiuto per lo svolgimento di una pratica burocratica. Figurarsi poi se i cittadini che hanno bisogno di chiarezza sono immigrati... Così molto spesso queste persone non sanno come inseguire il sogno di un documento e non sanno dove e come presentare le carte necessarie. Oggi negli enti pubblici, in seguito a scelte politiche o alla razionalizzazione della spesa, non sono sempre presenti quei servizi indispensabili per ricevere informazioni, capire e comprendere la montagna legislativa. Ecco allora che dal 2002 le Acli hanno attivato lo sportello immigrati. Nel Bresciano dal mese di gennaio sono stati aperti nuovi sportelli rivolti a cittadini non co-
di Luciano Zanardini
munitari e comunitari, a italiani che accolgono o si interessano a vario titolo di cittadini stranieri, ai datori di lavoro, per offrire assistenza nella compilazione delle pratiche. Nello specifico si parla del rinnovo del permesso di soggiorno, del rilascio del permesso Ce per i soggiornanti di lungo periodo, del ricongiungimento familiare, della cittadinanza e del decreto flussi. Fornisce, inoltre, informazioni su: visti d’ingresso, iscrizione angrafica, rinnovo della dimora abituale nei Comuni di residenza e rilascio-rinnovo della tessera sanitaria presso l’Asl competente. I nuovi sportelli, oltre alle sedi zonali (su appuntamento, chiamando il numero verde 800740044), sono ospitati nei circoli Acli di Botticino, Castenedolo, Cazzago San
Martino, Rodengo Saiano, Milzano, Rezzato, Sant’Anna in città, Verolanuova, Villanuova e Villaggio Sereno. A febbraio aprirà anche a Concesio, Palazzolo (presso la Caritas “La porta amica”) e a Nave. Dalla fotografia della situazione emerge bene la capillarità della diffusione delle Acli sul territorio provinciale. Da sempre sono vicine ai lavoratori, che oggi – soprattutto nel Bresciano – sono anche stranieri. Il numero delle presenze comporta di conseguenza l’aumento delle richieste di informazioni per le pratiche. Il servizio (funziona un giorno a settimana nelle singole sedi, per informazioni sugli orari www.aclibresciane.it) è completamente gratuito. In verità ci sono anche agenzie che, fuori dalla legalità, offrono infor-
mazioni e agevolano le pratiche in cambio di denaro. La forza di una realtà come le Acli è data, invece, dai tanti volontari che permettono la copertura del servizio. 45 persone, da ottobre a novembre, hanno seguito il “percorso formativo per volontari”. L’obiettivo era quello di costituire un gruppo di “promotori sociali specializzati” che di fatto presteranno il loro servizio nei nuovi sportelli. In questa fase sono state coinvolte anche le Caritas parrocchiali e altre realtà sensibili. Il Patronato con il direttore provinciale Rita Tagassini e con Claudia Salmi (responsabile degli sportelli immigrati delle Acli) ha avuto il compito di dare le competenze tecniche; al termine del corso i volontari hanno seguito anche uno stage.
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Patronato Acli
Svi
No alla gestione del decreto flussi
Oggetti e libri antichi
Sul sito del ministero dell’Interno è attiva la procedura informatica che consente l’invio delle domande del decreto flussi 2010 in vista del primo click day del 31 gennaio. Come è accaduto nel 2007 questa procedura, che si basa su un criterio cronologico della ricezione delle domande fino all’esaurimento dei posti, penalizza di fatto i datori di lavoro che si rivolgeranno ai Patronati e alle associazioni. “Come ente di Patronato ci troviamo – afferma il direttore provinciale del Patronato Acli Rita Tagassini – in una situazione antipatica e ambivalente. Da un lato siamo orientati a offrire il massimo aiuto a chi si rivolge ai nostri sportelli, dall’altro abbiamo la consapevolezza di essere nella medesima situazione del 2007 e che, quindi, le domande inviate tramite noi sarebbero recepite molto dopo gli invii dei singoli datori di lavoro”. Per questa ragione il Patronato ha deciso di fornire tutte le informazioni possibili, ma di non gestire informaticamente le domande per non svantaggiare i richiedenti.
I volontari dello Svi svolgono la loro missione di testimonianza, sviluppo umano, crescita economica e sociale. Attualmente sono attivi con una decina di progetti in vari Paesi d’Africa e d’America Latina. Una delle tradizionali iniziative di autofinanziamento è la mostra mercato “Arte si fa pane”, che quest’anno si terrà dal 9 al 17 aprile, nella sede di viale Venezia 116 e sarà la 12ª edizione. Come sempre accanto ai quadri e piccole sculture doni di artisti saranno proposti oggetti artistici e libri. Per questo motivo i volontari invitano a portare un oggetto che sia antico o almeno vecchio di qualche decennio. Le opere e gli oggetti saranno adeguatamente esposti e offerti nella mostra mercato.
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LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Liceo paritario Luzzago
Nuove aule e nuovi laboratori in ricordo di padre Simpliciano
Daniele Molgora
Provincia Molgora rilancia alcuni obiettivi
Rispunta il progetto Villa Paradiso
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“Se questa opposizione governasse la Provincia sarebbe come avere Dracula ai vertici dell’Avis”. È l’incipit pungente di Daniele Molgora, presidente della Provincia, mutuato da una battuta del ministro Tremonti, per rispondere alle accuse mosse dal Pd sul funzionamento del Broletto. “Sto rimettendo in piedi l’Ente, affrontando con determinazione le situazioni pregresse e la contingente crisi”. Il presidente Molgora passa in rassegna i diversi fronti operativi e sottolinea in primis, con orgoglio, come la Provincia di Brescia sia l’unica in Italia con tutte le tasse al minimo. Difende la politica dei tagli, operati non in modo lineare, ma dopo una attenta valutazione delle possibilità di riduzione dei costi. E i risultati sono arrivati, se è vero che il totale della spesa corrente è passato da 180,7 milioni di euro nel 2008 a 144,2 nel 2010 con un calo di oltre il 20%, mentre le spese di rappresentanza della giunta si sono quasi azzerate passando nello stesso periodo da 150,9 milioni a 5,1. Accenna a varie questioni – parteci-
di Vittorio Bertoni
pate, aeroporto, contributi, investimenti e ‘concorsopoli’ – confutando punto su punto ogni teoria dell’opposizione. E si sofferma, più a lungo, sulla ‘fantomatica’ Fondazione Mythos. “Dicono che sia costata 250mila euro, ma è una menzogna dal momento che Mythos non è ancora stata creata. Sono convinto che un soggetto che gestisca le iniziative culturali, che attiri sponsorizzazioni e finanziamenti privati che possono portare ulteriori risorse sia utile per la Provincia. Ma fino a oggi nulla è stato investito”. E conclude ritornando sullo scoop di fine anno: l’acquisizione della ex Caserma Papa che dovrebbe diventare la sede unica della Provincia. “Non esiste alcun conflitto tra noi e Palazzo Loggia, ma, semmai, una collaborazione. La realtà è che il Governo non deciderà in tempi brevi. Noi intanto ci prepariamo a ogni eventualità. Se non ottenessimo l’immobile, potremmo rispolverare il progetto all’ex Villa Paradiso con il recupero di un immobile prezioso e di grande valore per la Provincia”.
Seguire la difficile via della Sapienza, piuttosto che la comoda via della stoltezza e della furbizia è l’invito che si legge al capitolo 9 del Libro dei Proverbi. Fornire strumenti affinché i giovani percorrano questa strada è l’arduo, ma sempre stimolante compito di un’istituzione come la scuola, la quale, a sua volta, necessita di strutture e strumenti per svolgere al meglio la propria funzione educativa e sociale. Questo spirito ha animato l’inaugurazione e la benedizione delle nuove aule e dei nuovi laboratori didattici dell’Istituto Luzzago di Brescia. Un evento che si è svolto sabato 15 gennaio e ha visto l’intervento di numerose personalità: Giorgio Prandelli, assessore provinciale, Alberto Cavalli, sottosegretario regionale, Mariella Enoc, vicepresidente della Fondazione Cariplo, Giacomo Gnutti, presidente della Fondazione Comunità Bresciana, Maria Rosa Raimondi, dirigente Usp provinciale, e Giuseppe Colosio, dirigente Usp regionale. I nuovi spazi sono stati dedicati a Simpliciano Olgiati, per quarant’anni educatore e rettore al Luzzago. Il liceo paritario si amplia così grazie all’acquisizione e alla ristrutturazione di alcuni spazi adibiti a magazzino (ma da anni in disuso), appartenuti all’ex Consorzio agrario. Si tratta di circa mille mq, distribuiti su due piani, in cui sono state realizzate tre aule multimediali con pareti insonorizzate impacchettabili, dalle quali si può ricavare, all’occorrenza, un’aula magna; tre laboratori didattici (chimica, fisica e informatica) e un “book cafè” con ingresso indipendente. Il nuovo ascensore, infine, ha permesso la messa a norma dell’intera struttura. Il progetto, fortemente voluto dall’ex rettore, padre Francesco Ielpo, è stato portato a termine da padre Giampaolo Possenti. I lavori, che hanno comportato una spesa di tre milioni di euro, hanno richiesto un anno di tempo e sono stati svolti sotto la direzione dell’ing. Sergio Flamini. Fondamentale il contributo della Fondazione Cariplo, che ha coperto il 50% delle spese. Il resto è venuto dalla cessione di una parte dello stabile e dalla generosità di alcuni ex allievi, rappresentati da Marco Bonometti. Anche le Istituzioni, infine, hanno fatto la loro parte: visto il rilievo delle attività del Luzzago, l’assessore comunale Paola Vilardi ha annunciato la sospensione del pagamento degli oneri dovuti per questi interventi. (l.r.)
Quartiere Mazzucchelli
88 case per i bresciani Una risposta al bisogno abitativo: 88 case (che vanno dai 38 ai 110 metri quadrati; lo standard è di 50 metri quadrati) in via Mazzucchelli (zona Fiumicello). Questa l’operazione portata a termine dalla Congrega della carità apostolica, che ha recuperato gli edifici costruiti nel primo quarto del Novecento e destinati alle famiglie operaie. A questo si aggiunge la restituzione ai cittadini di un quartiere, noto come “Le Congreghe”, che secondo alcuni storici rappresenterebbe il più antico esempio di edilizia popolare. Le abitazioni saranno concesse in locazione a canone moderato dalla Congrega entro i primi di febbraio, a seguito del bando pubblico concluso il 16 dicembre 2010. Come concordato con il Comune, i canoni saranno ulteriormente ridotti rispetto ai parametri regionali del canone moderato (65 euro al metro cubo) grazie al ricorso alle risorse destinate dalla Congrega alla beneficenza. I costi complessivi sostenuti dalla Congrega ammontano a 8 milioni di euro, di cui 6 milioni e 900 mila euro per la ristrutturazione vera e propria degli edifici; la Regione ha erogato un finanziamento pari a 2 milioni e 229.500 euro. Nella corso dell’inaugurazione è stato sottolineato l’intervento in proposito dell’ex assessore alla Casa del Pirellone, il bresciano Mario Scotti. Per dare corso all’assegnazione degli alloggi, lo scorso autunno sono state sottoscritte due convenzioni tra il Comune (rappresentato dall’assessore Massimo Bianchini), la Regione e la Congrega.
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Paesi e parrocchie CittĂ
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Brescia Il Pd e la Loggia
La “road mapâ€? per un 2011 per la cittĂ Ribadito il giudizio critico nei confronti della giunta Paroli, Delbono elenca gli impegni
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di Massimo Venturelli
Non intende il gruppo consigliare del Pd in Loggia procedere nelle critiche su quello che la giunta Paroli non è stata in grado di fare o ha fatto male. I propositi per il 2011 da poco iniziato sono all’insegna della costruttitività , della ricerca del confronto su alcuni passaggi cruciali per la città . Queste le dichiarazioni di intenti di Emilio Delbono e degli altri consiglieri del Pd per un anno che si presenta particolarmente impegnativo per la città di Brescia. Quello iniziato da poche settimane sarà l’anno dell’adozione del
Pgt (piano di governo del territorio), strumento urbanistico che segnerĂ lo sviluppo della cittĂ del futuro. Il Pd ha giĂ avviato una serie di incontri per condividere con la realtĂ cittadina un percorso che troverĂ sintesi in un documento che diventerĂ oggetto di confronto con la giunta e la maggioranza. “Quella che abbiamo avviato − ha dichiarato al proposito Delbono − è una sorta di road map verso il Pgt perchĂŠ non vogliano che, come giĂ accaduto in occasione delle piĂš recenti varianti allo strumento di programmazione
urbanistica ancora in vigore (il vecchio Prg. ndr.), si assumano decisioni assemblando una serie di richieste privateâ€?. In questa prospettiva si inseriscono anche un altro tema cardine per il 2011 del Pd: quello delle politiche ambientali. “Secondo i dati piĂš recenti − sono ancora considerazioni del capogruppo in Loggia − Brescia è oggi la terza cittĂ piĂš inquinata d’Europa. Non è piĂš tempo di proclami; occorrono iniziative concreteâ€?. Iniziative che il Pd ha tradotto nella proposta di politiche di mitigazione ambientale per rendere meno problematico l’impatto delle grandi arterie del trafďŹ co sull’ambiente urbano, nel rilancio del trasporto pubblico cittadino e nella raccolta di ďŹ rme per la pedonalizzazione di piazza Paolo VI e piazza Loggia in tempi piĂš rapidi del triennio ipotizzato da Paro-
li. Altri, e altrettanto importanti, i temi affrontati dal Pd. A partire da una piĂš forte presenza del Comune nella vicenda A2A, alla dismissione di alcune societĂ (Brixia Sviluppo e Omb, illegittima la prima e improduttiva l’altra, secondo Delbono), dalla realizzazione di un patto sociale per la costruzione della cittĂ del futuro, a serie politiche di sostegno a imprese e famiglie ancora alle prese con il declino economico, per ďŹ nire al “problema di problemiâ€?: quello della gestione di bilancio. Non sono mancate considerazioni sul 150° dell’UnitĂ d’Italia. Al di lĂ delle celebrazioni (che per il Pd ancora latitano) quel che preme a Delbono & co. è che la cittĂ possa approďŹ ttare di questo anniversario per ritrovare quell’identitĂ che l’ha resa grande in passato e che potrebbe aiutarla anche per il futuro.
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Paesi e parrocchie Bassa
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LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Borgosatollo
Ad Auschwitz c’era un’orchestra, a teatro per la Memoria Giovedì 27 gennaio (alle ore 11 e alle ore 21), Giornata della memoria, presso il teatro comunale va in scena “C’era un’orchestra ad Auschwitz”, uno spettacolo ispirato dal libro di Fania Fenélon a cura del gruppo teatrale “Chaos logos”. La drammaturgia e la regia sono di Matilde Pagani.
Pontevico
Prosegue l’attività della ProCivil
Manerbio Il Sindaco illustra i programmi
Casa di riposo ed ex Marzotto nell’agenda
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Un occhio di riguardo al sociale e al lavoro: così si preannuncia la progettualità del Comune di Manerbio per il 2011. Il sindaco, dott. Cesare Meletti, illustra i programmi ai quali l’amministrazione intende dare corpo o avviare nel corso dell’anno corrente. In questo anno e mezzo del proprio mandato, l’amministrazione è stata prevalentemente impegnata nell’opera di riequilibrio della gestione dei diversi servizi (e una parte importante è stata caratterizzata dalla riorganizzazione delle scuole materne, con la divisione in due sedi distinte della fondazione e della scuola statale). L’anno appena avviato sarà dedicato alla progettualità. Al primo posto nell’agenda amministrativa, spiega il Sindaco, resta l’area ex Marzotto: l’obbiettivo è riuscire a definire un progetto e un utilizzo di questa vasta superficie il più possibile funzionali e adatti alle esigenze della comunità. La Casa di riposo rappresenta un altro nodo che gli amministratori manerbiesi intendono sciogliere nel 2011. Constatato
Il Gruppo di Protezione civile di Pontevico è stato fondato nel 1996 da alcuni amici che hanno voluto dare il loro impegno e il loro tempo libero per offrire alla comunità un servizio nei casi di impossibilità da parte delle forze pubbliche di operare nei luoghi colpiti da calamità naturale, oppure per agire insieme a esse come forza di supporto, sia logistico che di manodopera. Recentemente al parco veicoli se n’è aggiunto uno: un Iveco Daily. La Protezione civile di Pontevico conta una cinquantina di aderenti, volontari che dispongono ora di un parco veicoli attrezzato composto da 12 autoveicoli e barche a motore. Il nuovo veicolo è stato acquistato con il contributo regionale integrato da aziende locali che hanno sostenuto la raccolta di fondi promossa nei mesi scorsi.
Montichiari
Le sculture di Cattaneo in mostra 20 edizioni per il Premio di pittura “Giovanni Treccani degli Alfieri” che taglia il traguardo dei quattro lustri con una mostra di alto livello con le sculture di Tullio Cattaneo. Fino al 26 febbraio ci sarà l’occasione per ammirare da vicino presso Palazzo Tabarino (via Martiri della Libertà 33) le opere di questo protagonista bresciano dell’arte plastica il quale, ha già alle spalle riconoscimenti che gli sono giunti dai vertici accademici e artistici italiani e internazionali. Per informazioni: MontichiariMusei, telefono 030/9650455.
di Elena Ungari
Mairano
Approvato il Pgt che l’attuale edificio non è ormai più adeguato per rispondere alle esigenze correnti (anche perché sono 300 le richieste di accesso alla struttura non ancora soddisfatte), l’idea è la realizzazione di una nuova sede all’interno dell’area ex Marzotto. Se così fosse l’edificio ora in uso sarebbe adibito a edilizia convenzionata. L’alternativa è la ristrutturazione della casa di riposo odierna e il suo ampliamento con l’assorbimento dello stabile posto a fianco della residenza per anziani. L’altro grande imperativo per il Comune di Manerbio è il lavoro. “La percezione, spiega il sindaco, è che ci sia una ripresa dopo la crisi: torna la volontà di investire, di avviare attività: privati ed aziende hanno già presentato dei progetti e noi non possiamo non sostenerli, incentivando anche le infrastrutture necessarie”. Concretamente questo dovrebbe tradursi nell’apertura di un’importante realtà produttiva e nell’avvio di un’altra attività commerciale di medie dimensioni, vitali per la creazione di nuove opportunità lavorative.
Il Comune di Mairano ha un nuovo Piano di governo del territorio. Il documento è stato approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. “È uno strumento urbanistico – ha riferito il sindaco Vincenzo Lanzoni – che mi sento di definire a misura di famiglia, di ambiente e di lavoro, poiché nella sua redazione abbiamo tenuto conto di tantissime osservazioni, soprattutto di quelle che ci sono pervenute dalle famiglie. Questo Pgt è il risultato del confronto e della condivisione dei cittadini: basti pensare che è stata accolta la quasi totalità delle osservazioni sia dei nuclei familiari, sia di Legambiente che delle imprese. Questo garantirà uno sviluppo sostenibile ma attento ai problemi occupazionali”. Una delle novità più importati inserite nel Pgt è la norma che regola l’attività delle serre. “A Mairano abbiamo parecchio territorio destinato a questa attività e ci è sembrato opportuno istituire un apposito disciplinare per il comparto zootecnico. Inoltre abbiamo creato un nuovo ambito di trasformazione su un terreno di proprietà del Comune (area ex Benedetti). Si tratta di circa 40mila metri quadri che metteremo a disposizione sottoforma di lotti per realizzare villette singole. È una scelta che abbiamo fatto tenendo conto delle numerose richieste pervenute dalle famiglie”. L’area in questione si trova a nord di Mairano, dietro le scuole elementari. (mtm)
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Paesi e parrocchie Bassa
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Castelcovati Sant’Antonio abate
All’insegna dell’impegno gratuito Fino al 23 gennaio va in scena la 3ÂŞ edizione della sagra “I casunsei de Sant’Antoneâ€?. Domenica si riflette anche sulla comunitĂ cristiana
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di Paolo Festa
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Fino a domenica 23 gennaio è festa a Castelcovati: il paese vive, infatti, la terza edizione della sagra “I casunsei de Sant’Antoneâ€?, che unisce la tradizione popolare a quella religiosa, ruotando intorno alla ďŹ gura del patrono, S. Antonio Abate. Grazie all’impegno congiunto di parrocchia e amministrazione comunale, l’intera comunitĂ viene coinvolta, sia attraverso l’opera dei numerosi volontari, che partecipano alla realizzazione, in casa come in oratorio, dei tradizionali casoncelli di magro, sia con il rito della benedizione degli animali, come da tradizione
nella festa del Santo. Proprio riguardo alla ďŹ gura di Sant’Antonio il sacerdote don Piergiuseppe Sarnico ha spiegato: “Vogliamo rendere giusto omaggio alla sua ďŹ gura, non limitandola solo a quella del protettore degli animali: Sant’Antonio è stato anche il fondatore del monachesimo, una delle ďŹ gure fondamentali della storia della Chiesaâ€?. E proprio la Chiesa è il tema della processione del pomeriggio di domenica 23 gennaio, nella quale ragazzi e famiglie, attraverso diverse stazioni, riettono sul signiďŹ cato di essere comunitĂ cristiana. Giusto ricordare quello
che ha scritto il Vescovo nella lettera pastorale “Tutti siano una cosa solaâ€?: “Credo allora utile che si formino, all’interno del territorio parrocchiale, legami concreti tra gruppi di famiglie che si conoscono a vicenda e si riconoscono come credenti vivendo alcuni momenti insieme. Può essere l’ascolto della parola del Vangelo (i gruppi di ascolto), o la preghiera del rosario nel mese di maggio, o la preparazione alla celebrazione dei sacramenti, o la festa di qualcuno. L’importante è giungere a creare dei legami di conoscenza che rendano concreta la comunione di fede e che si sviluppino in forme di aiuto reciproco, soprattutto nei confronti di anziani soli o di famiglie con ammalatiâ€?. Non meno importante è il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale: “La sagra – spiega il sindaco Camil-
la Gritti – è l’occasione per riscoprire le nostre tradizioni, che altrimenti rischiano di andare perdute, in un contesto che cambia sempre piĂš velocemente, dal punto di vista sociale e culturaleâ€?. L’intenzione è quella che la sagra diventi sempre di piĂš una festa “diâ€? Castelcovati, ma anche una festa “perâ€? Castelcovati. Anche attraverso tanti piccoli segni, come il prezioso impegno di volontari e associazioni, il coinvolgimento delle scuole, la mostra di Medici Senza Frontiere “volti di donne dalle crisi umanitarieâ€? o il consiglio comunale straordinario che si è svolto mercoledĂŹ 19 gennaio presso l’area manifestazioni dell’oratorio per la consegna delle borse di studio agli studenti piĂš bravi e per il conferimento delle benemerenze a quei cittadini che si sono contraddistinti con la loro attivitĂ nella vita del paese.
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H L ] D U J La scelta delle Amministrazioni Comunali e l’attenzione di tutti i cittadini alla Raccolta Differenziata Globale hanno permesso di raggiungere un grande risultato. Continuiamo insieme a migliorare la qualitĂ dell’ambiente e della vita: con la raccolta differenziata si riduce al minimo il riďŹ uto indifferenziato. E la natura ringrazia.
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Orzinuovi
La Chiesa italiana e gli ebrei In occasione della Giornata della memoria viene presentato mercoledì 26 Gennaio, presso la Rocca di San Giorgio di Orzinuovi, il libro di Francesco Capretti “La Chiesa italiana e gli ebrei”. L’autore, impegnato in diversi organi di dialogo interreligioso a livello diocesano e nazionale, è insegnante di religione cattolica presso il liceo orceano “G. Cossali”. Il volume sostiene la necessità di un maggior coraggio e apertura nelle relazioni con il popolo di Israele.
San Gervasio
Arte e musica in Accademia
Paolo Percassi
Montichiari Borsa di studio Cristian Tonoli
L’Aido punta sugli studenti e guarda avanti
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Il 2011 si apre sotto i migliori auspici per l’Aido di Montichiari, associazione di volontariato che si pone in prima linea nelle attività benefiche e solidali. “Dopo il trasferimento nella nuova sede, presso l’ex portineria dell’ospedale in via Ciotti, condivisa insieme all’Avis – afferma il presidente Paolo Percassi – siamo aumentati di numero, grazie anche al lavoro di sensibilizzazione che durante l’anno viene svolto a 360°, arrivando a toccare quota 630 iscritti, ma non basta. Dobbiamo e possiamo fare molto di più: il mio obiettivo è raggiungere i 1000 soci, un traguardo che ritengo ampiamente alla portata dei monteclarensi”. E veniamo alle attività in programma per l’anno in corso, che vedrà la riproposizione della borsa di studio Cristian Tonoli, evento in cui saranno coinvolte le scuole secondarie di primo grado cittadine, impegnate nello sviluppo del tema “Donare se stessi è un atto d’amore. Donare se stessi anche oltre la vita è la missione dell’Aido”. “Questo evento – continua Percassi – mi sta molto a cuore e lo definisco
di Federico Migliorati
senza ombra di dubbio il più importante di tutto l’anno, assieme alla rassegna musicale di “Note sotto le stelle”. Sensibilizzare gli studenti sulla necessità della donazione d’organi è fondamentale se vogliamo creare una società più solidale e capace di rispondere ai bisogni delle persone e anche perché, non lo dimentichiamo, il nostro gruppo è intitolato alla memoria del giovane monteclarense Cristian Tonoli, prematuramente scomparso”. Si parlava poco fa della rassegna musicale: il via verrà dato nel mese di luglio per proseguire durante tutta l’estate con concerti di grande livello. E a questo proposito Percassi ci tiene a ringraziare “la Scuola d’archi Pellegrino da Montechiaro che con noi organizza la rassegna, la Bcc del Garda per il sostegno finanziario e il Comune per il patrocinio fornito”. Per informazioni sull’attività dell’Aido si può chiamare lo 030/962148 oppure inviare una mail all’indirizzo info@aidomontichiari.it; la sede è aperta, ad ingresso libero, il sabato dalle 10 alle 11.
La cultura nella Bassa bresciana ha un posto di rilievo. L’Accademia dell’arte e della musica Lino Fassoli di San Gervasio Bresciano riceve il sostegno concreto del Lions Diavoli Rossi di Ghedi e del Gruppo Volontari del paese. Lo ha comunicato riunendo il gruppo la presidente del sodalizio, Erminia Micheletti Fassoli, con la quale collabora il consiglio direttivo composto da Sergio Pelucchi, vicepresidente; Nicola Bertoli, tesoriere; Beatrice Maccagnola e Marianna Baldo nella loro qualità di consigliere. Il presidente dei Lions Club Diavoli Rossi, Valerio Maccagnola, con la tesoriera Cristina Almici, ha manifestato apprezzamento per l’attività svolta dall’accademia nell’anno appena concluso con iniziative finalizzate a far apprezzare la musica e l’arte anche ai più giovani. Sono motivazioni in linea con le decisioni prese dal Gruppo volontari della presidente Carla Alghisi che ha confermato il sostegno anche per le prossime iniziative tra le quali, imminente, è la visita alla mostra delle opere di Matisse in Santa Giulia a Brescia. Il viaggio è previsto per domenica 13 febbraio con trasferimento in pullman Gt. Quota di partecipazione 20 euro per i soci e 25 euro per i non soci. I bambini fino a 12 anni 10 euro (devono essere obbligatoriamente accompagnati). La partenza è fissata dalle ore 8 da San Gervasio con breve sosta alle 8.20 a Manerbio. (pio)
Barco di Orzinuovi
Riparte Selichot Si rinnova per il quinto anno consecutivo la manifestazione che rende la piccola frazione di Barco di Orzinuovi capitale bresciana degli studi sull’ebraismo. Stiamo parlando di Selichot, un itinerario alla scoperta della cultura e della religiosità ebraica promosso dall’omonimo gruppo culturale e coordinato da don Antonio Lanzoni. Per conoscere la storia dell’iniziativa abbiamo parlato con Francesco Capretti, uno degli organizzatori dell’evento: “Gli incontri – racconta – si svolgono a Barco per ricordare la presenza nel ‘400 degli stampatori ebrei Soncino che pubblicarono un volume di preghiere penitenziali dette appunto Selichot. Nei primi anni ci siamo dedicati allo studio delle fonti ebraiche e al confronto tra cristianesimo ed ebraismo. Dallo scorso anno, invece, è iniziata l’analisi di un singolo libro della Bibbia visto in ottica ebraica: il primo ad essere scelto è stato Giobbe, trattato da un allievo di rav Giuseppe Laras, Vittorio Bendaud. Quest’anno lo studio si concentra sulla Genesi, illustrata dalla studiosa del pensiero giudaico Claudia Milani”. Il corso, realizzato in collaborazione con il Museo della stampa-Casa degli stampatori Soncino, si svolgerà a cadenza settimanale dal 2 febbraio al 6 aprile alle ore 20.30 nella sala della parrocchia di Barco di Orzinuovi. (f.u.)
Don Antonio Lanzoni
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Paesi e parrocchie Valtrompia
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Inchiesta La Voce della Valtrompia
Sottovoce
Se si facesse un giro in centro La Valle è una realtà diversa da tutto il territorio bresciano: niente centri storici veri e propri e nessun negozio con riconoscimenti storici
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La Valtrompia è una realtà diversa da tutte le altre zone del Bresciano, per molti motivi, dovuti al tipo di lavoro che nel tempo si è sviluppato, alla caratteristica morfologica del territorio, alla costituzione di contrade, frazioni e rioni, creando di fatto continui centri nuovi, in grado si raccogliere le necessità delle nuove comunità: il tutto a scapito della realizzazione di veri e propri centri storici. A dire la verità qualche eccezione c’è: il centro storico di Sarezzo o quello di Gardone Val Trompia. Ma fa riflettere
di Mauro Toninelli
un altro dato significativo. La Regione Lombardia ha istituito un premio per gli esercizi storici del commercio, individuandone tre tipologie: la storica attività (con almeno 50 anni di esercizio, medesima merceologia, medesima insegna e gestione), il negozio storico (requisiti precedenti a cui aggiungere l’edificio di rilievo storico-artistico e la conservazione di parte dell’arredo originale) e da ultima l’insegna storica e di tradizione (tutto quanto detto prima a cui aggiungere la locazione in centro storico in un locale con impor-
Chi in un centro storico ci è nato e vissuto come me per lungo tempo forse mi capirà. Si percepisce una prossimità che si gioca nelle strade, nei cortili, nelle botteghe, nelle chiese. Alimenta l’anima degli abitanti con la scoperta di scorci inediti, spesso nascosti alla maggioranza dei passanti distratti. Gode del cammino tra la gente e, nell’intrecciarsi delle vie e delle piazze, delle sue chiacchiere soprattutto nei giorni di mercato. Forse è poco o forse è molto. Prendetela come una dedica ai nostri centri storici, oggi in difficoltà. Il dibattito sui centri storici appassiona. La Valtrompia, per le sue caratteristiche anche morfologiche racconta di qualcosa di diverso, di rioni, contrade e villaggi ma parla con altri registri ancora di comunità. Adriano Bianchi
La prima pagina di gennaio
della cittadina valgobbina, che non è dotata di un vero e proprio centro storico ma di tante zone storiche quante sono le frazioni. Ma la Valtrompia sfrutta un’altra opportunità che offre la Regione, cosciente che il territorio lombardo è diverso e variegato: i distretti commerciali. In Alta Valle si è realizzato il Distretto commerciale che prevede l’unione del settore commerciale con quello del turismo. Hanno aderito a questa iniziativa della Regione, la Comunità montana, come capofila, e i Comuni di Bovegno, Collio, Irma, Lodrino, Marmentino, Pezzaze e Tavernole sul Mella e molti esercizi di questi Comuni. Ma Valtrompia è anche valorizzazione dei centri con mercati e fiere: su tutti il mercato di Sarezzo, nato nel 1731.
tanza di rilievo artistico e altro ancora). A Brescia e in provincia sono 109 i negozi presenti in questo elenco che si va allungando. Nessuna di questa attività risiede in Valtrompia. Il direttore generale di Confesercenti Alessio Merigo fa il punto a livello provinciale della situazione dei piccoli negozi che ancora sopravvivono nei paesi, e che anche se non si trovano nella lista, da diversi anni servono gli abitanti della Valtrompia. Basta attraversare la Valle per accorgersi di molte realtà commerciali. Non si può dire che il commercio dei centri di frazioni o rioni non avvenga e che non ci siano commercianti di lunga data. È il caso di Cerdelli, il negozio di abbigliamento che si trova da oltre 50 anni in piazza Portegaia a Lumezzane S. Apollonio, uno dei luoghi storici
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$*(17( Al candidato si chiede: serietà, attitudini commerciali, capacità ad operare per obiettivi, diploma di scuola superiore o laurea, automunito. L’esperienza nel settore della vendita di servizi, costituirà titolo preferenziale. Si garantisce: formazione, anticipo provvigionale, crescita professionale, inquadramento Enasarco. Gli interessati possono inviare un dettagliato curriculum vitae completo di foto e consenso al trattaento dei dati personali (art. 13 del D.Lgs 196/2003) all’indirizzo: selezione@vocemedia.it Vmp - Voce Media Pubblicità - via A. Callegari, 6 20121 Brescia Fax 030 2809371 La ricerca è rivolta ad ambosessi (l. 903/77)
Paesi e parrocchie Bassa
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Collio La Squadra antincendio
Un automezzo per i 20 anni di servizio La squadra volontari antincendio
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di Edmondo Bertussi
Il regalo per il 20° compleanno della Squadra antincendio di Collio doveva portarlo S. Lucia. L’ha portato con piccolo ritardo la Befana ma è stata festa grande lo stesso quando è arrivato in piazza Zanardelli il modernissimo Daily Iveco 4x4, con allestimento antincendio, che va ad aggiungersi agli altri tre automezzi a disposizione dei volontari. E hanno brindato a lungo con vin brulè assieme agli amici e alle squadre dei paesi vicini sempre pronte ad affiancarsi alla loro in caso di necessità. Con loro il comandante
dei Forestali della zona Claudio Vivenzi, i Carabinieri, Stefano Cantoni in rappresentanza del commissario Beaumont Bortone e il parroco don Fabrizio Bregoli. Dopo la preghiera del volontario, il Parroco ha benedetto il “nuovo arrivato” e consegnato al presidente del gruppo Aurelio Lazzari una piccola croce e portapatente calamitati da mettere sul cruscotto. Il Presidente ha ringraziato tutti quelli che ne hanno consentito l’acquisto. Una spesa di 58mila euro resa possibile dal contributo regionale di 40mila,
Circa 40 volontari (molti giovani grazie al contatto con le scuole) proseguono la loro attività di monitoraggio e controllo del territorio da quello di 10mila della Fondazione comunità bresciana e dalla generosità di ditte e amici che sostengono il sodalizio: Impresa edile Flli.Zanardelli, Omcb di Bonomini, Olli Scavi Srl, Famiglia Ronchini (ex forneria), Salumeria Torquati Paterlini, Vanni Gerola. Il mezzo amplia l’operatività del gruppo: è predisposto per essere dotato, sul cassone, di un “modulo” antincendio: un contenitore da 2000 litri con relativa pompa per il lancio dell’acqua. Fondato nel 1990 come antincendio, adeguato alla legislazione regionale nel 1992, è iscritto all’albo nazionale e regionale di Protezione civile. Conta su circa 40 volontari con presidente Aurelio Lazzari, vice Ennio Calzoni con sette consiglieri tra i quali una donna: Roberto Biena, Ivo Bianchi, Luca Gatti, Marco, Enrico ed Ezio
Concesio
Riccardo Adami, l’ingegnere della Toro Rosso Nato nel 1973 e cresciuto a Concesio, Riccardo Adami si è laureato in Ingegneria meccanica all’Università degli Studi di Brescia con una tesi sullo sviluppo di una simulazione del tempo sul giro per una vettura di F1. Ha cominciato a lavorare in Formula 3000 con la scuderia di Bergamo Team Ghinzani, prima di essere chiamato nel 2001 alla Minardi, dove nel 2003 è diventato ingegnere di pista, continuando anche sotto i nuovi colori della scuderia Toro Rosso. Sposato con un’avvocatessa bresciana, si divide fra Faenza e Brescia e condivide con la moglie la passione per la barca a vela. Partire dalla trafficata Valtrompia e cominciare a girare il mondo fra i rombi altisonanti della Formula Uno. Ecco la storia di Riccardo Adami, ingegnere di pista della Toro Rosso. “La passione per i motori è scaturita all’università e le monoposto F1 mi hanno sempre affascinato per la continua ricerca del minimo errore possibile. Ho cominciato ad assaporare la F1 a metà del 2001, quando mi hanno chiamato per fare l’ingegnere di analisi dati alla Minardi, dove nel 2003 sono passato a ingegnere di pista seguendo Jos Verstappen. Nelle stagioni successive ho fatto esperienza nella scuderia faentina, prima che l’ultimo proprietario Paul Stoddart la vendesse al Gruppo Red Bull e diventasse l’attuale Toro Rosso. Un team per gran parte composto da italiani e che funziona da serbatoio di giovani piloti, così com’è accaduto con Sebastian Vettel, che ho seguito nelle stagioni 2007 e 2008 e col quale abbiamo centrato la prima vittoria sul cir-
cuito di Monza. Prima avevo avuto modo di conoscere anche Fernando Alonso (Minardi) e Mark Webber, mentre nel 2006 ho lavorato con Vitantonio Liuzzi, che sul circuito di Indianapolis mise a segno il primo punto iridato della scuderia. Dal 2009 sono l’ingegnere di pista di Sébastien Buemi. Il mio lavoro, insieme a un pool di ingegneri e meccanici, consiste nel gestire i rapporti col pilota sia in pista sia fuori: prendere decisioni su scelte di settaggio, tipologia di gomme, test da fare e poi in gara gestire il traffico in pista (info bandiere, meteo, tempi altri piloti), lavorando al muretto fianco a fianco con il capo ingegnere per la strategia, il direttore tecnico e il Team Principal, che da noi è Gianfranco Fantuzzi. Quando non siamo in gara perfezioniamo smontaggio e rimontaggio e facciamo analisi per lo sviluppo a breve o lungo termine, anche sfruttando il simulatore di Milton Keynes in Inghilterra. Dal 2010 siamo indipendenti dal gruppo Red Bull e abbiamo una galleria del vento nostra, con tutto il lavoro di progettazione fatto a Faenza. Nella stagione 2011 seguirò ancora Sébastien (Buemi, ndr) e oltre ad Alguersari potremo contare anche sul lavoro del nuovo collaudatore, l’australiano Daniel Ricciardo, che proverà la macchina anche durante le sessioni libere del venerdì mattina. L’anno scorso abbiamo centrato l’obiettivo stagionale del 9° posto in campionato. Cercherò di dare il massimo per la Toro Rosso, tenendo un occhio puntato sulla Ferrari, che per un italiano sarebbe un passaggio da sogno”. (a.a.)
Lazzari, Enrica Zanoni. La media è sui trent’anni: le nuove leve sono il frutto di un proficuo rapporto con le scuole in specifici progetti didattici annuali con dimostrazioni pratiche. Regolarmente in accordo con la Comunità montana svolge attività di previsione antincendio, di controllo delle zone a rischio idrogeologico e di pulizia dei boschi (ad esempio nel 2010 il lavoro svolto tra Memmo e Serramando). Negli anni scorsi sono stati in Umbria e in Abruzzo; da ricordare l’assistenza e sorveglianza in occasione della frana che bloccò l’accesso a Collio nel 2002 o quella recente a S. Colombano. Per dire l’importanza bastano le cifre dal 1990 al 2010 degli incendi affrontati in zona: 355 incendi e 49 focolai con un totale di circa 5173 ettari interessati non boscati e 1046 boscati.
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Paesi e parrocchie Valle Camonica
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Esine Rsa
“Posti di sollievo” per anziani La struttura è stata ampliata con un nuovo nucleo di 16 posti che sarà inaugurato sabato 22
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Il 12 ottobre 1958 la signora Ninj Beccagutti lasciava al Comune di Esine la sua casa con giardino in piazza Garibaldi per farne un ricovero per anziani e inabili: i primi 10 posti letto furono inaugurati nel 1962. Successivamente l’Amministrazione comunale, a guida del sindaco Federici, ha acquistato dalla famiglia Rusconi il terreno in Via Chiosi, dando inizio tra il 1973 e il 1975 alla costruzione della nuova Casa portando i posti letto da 10 a 30. Posti che diventeranno 40 nel 1985, mentre
di Davide Alessi
nel 1996 la struttura è stata migliorata secondo gli standard richiesti dalla Regione, portando la casa di riposo ad una capienza di 60 posti letto e dotandola di sale comuni di ristoro, di una palestra, di una cappella, di sale ricreative e fisioterapiche. Molte migliorie sono state apportate nel tempo. Punto d’onore di questa moderna ed efficientissima Residenza socio-assistenziale, è la qualità dell’organizzazione assistenziale, la funzionalità dei servizi e le strutture che rappresentano il vero fio-
La sede della fondazione Ninji Beccagutti
re all’occhiello della casa. Ma il percorso del Consiglio di amministrazione, supportato da tanti volontari, non si è fermato qui. Infatti, partendo dall’analisi dei bisogni che si concretizzano in lunghe liste di attesa, si è provveduto a un ampliamento della struttura creando un nuovo nucleo di 16 posti letto, “posti di sollievo”, tramite l’innalzo di una parte dell’edificio con un magnifico “terzo piano”, realizzato dall’architetto Pier Carlo Donati. Il “piccolo gioiello” della Rsa è stato realizzato dalla ditta Rubner di Bolzano, che ha provveduto all’installazione di un prefabbricato completo “chiavi in mano”, con la collaborazione della ditta Cesi dell’ing.Gianpietro Baiguini di Darfo Boario Terme. Il 17 maggio 2010 il via ai lavori: la ditta Rubner ha iniziato
l’installazione del prefabbricato il 24 agosto e l’ha terminata il 20 settembre: come si evidenzia dalla tempistica riportata l’edificio è rimasto “scoperto” per un brevissimo lasso di tempo. Il 30 dicembre l’Asl ha dato il nulla osta per l’apertura del nuovo nucleo di 750 mq, composto da otto stanze doppie con servizio annesso, la sala pranzo e soggiorno, la cucina di piano, la palestra, la sala per le attività occupazionali, l’ambulatorio medico-infermieristico e la saletta di ricevimento. Il tutto nel massimo comfort e nella piena efficienza al servizio degli ospiti. Oggi la Rsa di Esine conta 54 posti accreditati, sette posti di sollievo e cinque posti al centro diurno integrato. Sabato 22 gennaio verrà inaugurata ufficialmente la nuova struttura.
Brevi
Novità Niardo
Comunità montana
Nasce l’Unione degli antichi borghi
Gli stati generali del turismo
Nasce l’“Unione degli antichi borghi di Valcamonica”, della quale sono fondatori i Comuni di Breno, Bienno, Prestine, Malegno e Niardo. Recentemente i primi cittadini delle cinque municipalità (Sandro Farisoglio, Germano Pini, Franco Monchieri, Alessandro Domenighini e Carlo Sacristani), hanno firmato l’atto costitutivo del nuovo ente, in modo che da adesso in poi si possa partire con le attività. L’Unione è costituita per l’esercizio di servizi e funzioni propri dei Comuni che la compongono. I servizi, le mansioni, le attività, l’organizzazione, il funzionamento, le finanze dell’Unione ed i rapporti tra l’Unione ed i Comuni che ne fanno parte sono disciplinati dallo statuto che in precedenza è stato approvato dai singoli consigli comunali. Il patto ha la durata di 10 anni. Capofila è il municipio più popoloso, quello di Breno, collocato in posizione centrale rispetto al territorio dell’aggregazione che abbraccia e circonda il “cuore “ della zona. In Valle questa è la quinta unione. (e.g.)
Comunità montana e Bim organizzano gli stati generale del turismo in Valle Camonica. Venerdì 21 e sabato 22 gennaio, presso la Cittadella della Cultura a Capo di Ponte, hanno luogo due giornate incentrate sull’importante tema del turismo locale. Sarà un’occasione di confronto per discutere sul futuro della vallata dell’Oglio e delineare una strategia condivisa. Nella prima giornata è previsto un “Workshop per operatori” (strumenti per costruire il futuro); nella seconda, invece, si approfondiscono “Stati generali del turismo in Valcamonica”. Nel prossimo numero presenteremo un resoconto della due giorni per il rilancio del territorio. (e.g.)
Paesi e parrocchie Franciacorta Sebino
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Inchiesta La Voce della Franciacorta
Sottovoce Vivere in centro è un po’ come vivere il meglio del cuore di una città, di un paese, di una comunità. Se ne respira la storia, l’arte, l’armonia tra passato e presente nelle case e nei monumenti. Si percepisce una prossimità che si gioca nelle strade, nei cortili, nelle botteghe, nelle chiese. La speranza è che nei nostri centri storici torni la vita. Ne va quel senso di appartenenza che non ha caso i nostri padri ci hanno consegnato anche dal punto urbanistico. Un patrimonio comune per sentirci sempre più parte di una comunità. Adriano Bianchi
A
Anche Bornato di Cazzago San Martino ha il suo “negozio storico”: si tratta di “Stornati Abbigliamento”, riconosciuto recentemente dalla Regione Lombardia per la sua longevità. Era infatti il 1955 quando la serranda dell’esercizio di via San Bartolomeo, 2, pochi passi dalla locale Parrocchia, apriva per la prima volta. “In realtà a dare il via all’attività, durante la Seconda guerra mondiale, fu la nonna Serafina, che già allora – racconta nel 2011 Elena Stornati, proprietaria attuale assieme ai fratelli Mauro e Sergio – girava per le cascine con il pro-
I negozi storici resistono e rilanciano La prima pagina di gennaio
prio carretto. Dopo di lei fu la volta del figlio Giovanni, nostro padre, che ha trasmesso a noi la passione per questo lavoro. Per questo, oggi, siamo ancora qui. Si può dire infatti che fra queste mura noi ci siamo nati”. Oltre alla passione, ovviamente, la famiglia Stornati mette nel proprio agire quotidiano tanta professionalità e attenzione verso le esigenze di ogni singolo cliente. In realtà piccole e ancora molto unite, come quella ad esempio di Bornato, la migliore pubblicità resta infatti il passaparola di chi – soddisfatto del servizio e delle attenzioni ottenute –
Sul territorio franciacortino la Regione ha riconosciuto 17 attività, spesso collocate nei centri storici. Vi raccontiamo due storie
elogia i servizi di un negozio con i propri cari, sul posto di lavoro o durante una serata con gli amici. Per questo è importante conoscere le esigenze della propria clientela e, nel limite del possibile, diventare elemento vivo del tessuto sociale della propria comunità. In questo, “Stornati Abbigliamento” è sicuramente in prima linea ma non certo da solo, almeno a Bornato. Storia, cultura, memoria locale e spirito di comunità da cinque decadi. Il tutto in un paio di forbici di precisione. Parliamo del negozio “Parrucchiere Galli - servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere”, dal marzo 1960 ininterrottamente al proprio “posto di combattimento” al civico 14 del centrale corso Bonomelli. Recentemente il negozio rovatese è stato riconosciuto per la sua longevità e la sua autenticità. Grande soddisfazione per Flavio Galli,
45 anni (è nato il 25 agosto 1965), che da ben 25 anni ha preso in consegna dal padre Giuseppe Galli il testimone dell’esercizio commerciale, aperto nel marzo del 1960. “Dall’inizio dell’attività a oggi – dice Galli – molto è cambiato: ai tempi di mio padre nel nostro negozio arrivavano operai, contadini, vestiti appositamente per tagliarsi barba e capelli. Ora la clientela è più eterogenea: lavoratori, stranieri, studenti dai più piccoli ai più grandi. Per noi però è cambiato poco: ci si adatta alla nuova realtà, visto che da noi la cortesia è un servizio che dedichiamo ai nostri clienti”. Flavio Galli riesce a gestire il negozio e a mantenere vive e attive le sue passioni: dipinge e scrive poesie. Uno dei componimenti di Flavio Galli è stato inserito nel volume “Poesie per il Papa“, dedicato a Wojtyła e consegnato in Vaticano.
Monticelli Brusati
La Settimana educativa in oratorio L’educazione è la sfida del terzo millennio. Alla luce anche degli Orientamenti pastorali della Cei “Educare alla vita buona del Vangelo” la parrocchia di Monticelli Brusati con l’oratorio San Giovanni Bosco propone all’intera comunità la seconda settimana educativa: è un tentativo di offrire la possibilità di riflettere sulla grande sfida educativa che tutti abbiamo davanti. “Nella nostra storia bresciana abbiamo come strumento sicuramente privilegiato l’oratorio ancora oggi da rilanciare come opportunità preziosa e unica”. Con queste parole il curato don Emanuele Mariolini presenta la settimana educativa che, iniziata il 19 gennaio prosegue fino al 30, coinvolge tutte le generazioni. Tutte le serate sono ospitate dalla Sala della comunità della parrocchia accanto all’oratorio. Come diceva San Giovanni Bosco “Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società”. Forse che oggi non abbiamo un bisogno “estremo” di un avvenire migliore? Sabato 22, alle 16.30, va in scena lo spettacolo dei burattini del Teatro delle Meraviglie, mentre alle 20.45 la compagnia teatrale Olga propone la commedia “Bresa –
Atalanta el derby dell’Oi”. Domenica 23, invece, i ragazzi alle 16.30 hanno incontrato la realtà del Mato Grosso che lavora con i bambini dell’America Latina. Fra gli altri appuntamenti si segnala, martedì 25 gennaio alle 20.45, una serata per approfondire la conoscenza di Facebook e dei social network: intervengono Nunzia Vallini, direttore di Teletutto, e Simone Agnetti del Centro oratori bresciani. Nella serata di venerdì 28 gennaio, alle 20.45, è in programma un incontro di formazione “Famiglia, scuola, parrocchia: cosa fare per fare rete?”; partecipa Davide Guarneri, presidente nazionale dell’Age e coordinatore di “Comunità e Scuola”. Sabato 29 gennaio alle 20.45 il gruppo teatrale “Gli Aristogatti” dei ragazzi dell’oratorio di Villongo si esibiscono nello spettacolo “Liberi di essere”. Domenica 30 gennaio, infine, la festa inizia alle 9.30 con la solenne celebrazione eucaristica (presiede don Omar Delasa, educatore nella casa salesiana di Arese) e termina nel pomeriggio, dove dalle 15, saranno presenti i “Clown in corsia” per uno spettacolo.
Davide Guarneri
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Paesi e parrocchie Garda Valsabbia
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Desenzano Domenica 23 gennaio
La solidarietà per il popolo di Haiti Al teatro Paolo VI va in scena lo spettacolo “Prima che venga notte” per raccogliere fondi per il Paese colpito dal sisma dello scorso anno
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Cultura e solidarietà. Domenica 23 alle 17.30 presso il Teatro Paolo VI di Desenzano va in scena lo spettacolo teatrale “Prima che venga notte” per raccogliere fondi in favore di Haiti, Paese estremamente provato dal terremoto di un anno fa. Tratto dai racconti di Marina Corradi, editorialista di “Avvenire”, con la recitazione della compagnia Almadeira, le musiche e le canzoni eseguite dal vivo da Walter Muto e Carlo Pastori, che cura anche l’adattamento teatrale e la regia, “Pri-
di Vittorio Bertoni
ma che venga notte” è promosso dalla Società cooperativa A. Merici, ente gestore dell’omonima scuola paritaria desenzanese, con il patrocinio dell’assessorato all’Istruzione e cultura del Comune, l’ospitalità della parrocchia del Duomo e la sponsorizzazione della Bcc del Garda. “L’iniziativa – spiega Bianca Mazzini, presidente della cooperativa – si inserisce nel progetto delle Tende di Natale organizzato dall’Avsi, Associazione volontari servizio internazionale: un importante
gesto di carità nato nel 1990 per sostenere i primi volontari raccogliendo fondi e facendo conoscere il loro lavoro nel mondo a favore delle popolazioni più fragili”. La prima Tenda era un semplice banchetto allestito fuori da un supermercato in Lombardia, ricalcando la fine degli anni ’50 quando i giovani studenti guidati da don Giussani andavano nella periferia di Milano, a portare gratuitamente attenzione e compagnia alle famiglie indigenti, senza il pretesto di trovare risposte, né realizzare azioni filantropiche, bensì imparare attraverso un gesto esemplare che la legge ultima dell’esistenza è la gratuità, la carità. Da allora nel periodo natalizio le Tende di Avsi sono diventate una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi realizzata
grazie al coinvolgimento di una rete di oltre 12mila sostenitori volontari, Avsi Point, in Italia e all’estero. I volontari danno vita a incontri, mostre, cene, partite di calcio, concerti e tutto ciò che si sprigiona dalla fantasia di chi desidera compiere un atto di utilità. Un gigantesco spettacolo che attraversa tutta l’Italia, come una epidemia incurabile che propaga i fatti nuovi in arrivo dall’America Latina, dall’Africa, dal Libano. Tra i cinque progetti sostenuti dalla campagna, l’appuntamento desenzanese di domenica 23 punta sulla costruzione di un nuovo centro educativo a Port-au-Prince, in continuità con l’iniziativa dello scorso anno promossa dalla scuola Merici a ridosso del terribile terremoto che sconvolse quella terra.
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Musei Mazzucchelli
Toscolano Maderno
“Il teatro alla moda”: gli abiti in scena
Tributo all’Africa e ad Haiti
“Una mostra da vivere come un sogno”. Così Massimiliano Capella, curatore della mostra e direttore dei Musei Mazzucchelli, ha definito “Il teatro alla moda. Costume di scena. Grandi stilisti”, l’esposizione che fino al 20 febbraio impreziosisce le sale del museo di Ciliverghe. La mostra, che viene proposta dopo il successo riscosso nella Capitale, presso il Museo della Fondazione Roma, propone un centinaio di abiti originali disegnati dai più grandi stilisti italiani – Armani, Capucci, Coveri, Fendi, Ferretti, Gigli, Marras, Missoni, Ungaro, Valentino, Versace – per le regine della lirica e della danza, indossati sulle scene delle più famose rappresentazioni teatrali, operistiche e coreutiche, insieme a bozzetti, figurini e a documenti video dei relativi spettacoli. Attraverso una selezione delle creazioni, provenienti da prestigiose collezioni teatrali, oltre che dalle Maison coinvolte, si ripercorre uno dei momenti più significativi del teatro internazionale moderno e si valorizza il made in Italy. Info: www.museimazzucchelli.it.
L’assessorato alla Cultura e pubblica istruzione e l’Associazione genitori di Toscolano Maderno promuovono sabato 29 gennaio l’incontro “Dare voce a chi non ha voce: tributo all’Africa e ad Haiti”. A “dare voce” Antonella Bertolotti medico di Intermed-onlus, onlus specializzata in attività di cooperazione socio-sanitaria. A partire dalle 14.30 presso l’auditorium delle Scuole medie con l’accompagnamento musicale di Sergio Bertasio e di Silvia Invernici viene presentato un filmato che documenta l’attività di Intermed-onlus in Africa e ad Haiti. Seguono un commento e un dibattito. Le offerte raccolte saranno devolute all’organizzazione per la realizzazione di programmi socio-sanitari di sviluppo strutturale e di emergenza.
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Cultura e comunicazione leombruno@lavocedelpopolo.it
Francesco Castelli
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di Anna Tomasoni
Medicus Mundi è un’organizzazione non governativa, senza fini di lucro, fondata nel 1968 a Brescia e specializzata nella cooperazione sanitaria. Francesco Castelli, presidente della Ong e ordinario di Malattie infettive nell’Università degli Studi di Brescia, ha illustrato nel corso della conferenza alcuni tra i molteplici aspetti della condizione sanitaria nei Paesi del Sud del mondo evidenziando le emergenze presenti con riferimenti alla propria esperienza diretta come volontario in Ecuador e in alcuni Stati dell’Africa. Castelli ha richiamato la Conferenza internazionale sulle cure primarie del 1978 e gli “Obiettivi del Millennio”. In particolare il relatore si è soffermato sui punti qualificanti della Dichiarazione di Alma Ata dall’art. 1 – la salute è un diritto umano fondamentale… la cui realizzazione richiede il contributo di molti altri settori economici e sociali in aggiunta a quello sanitario – al secondo – l’enorme disparità esistente nello stato di salute delle persone, in modo particolare tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo è inaccettabile – al quarto – “I Governi sono responsabili della salute dei propri cittadini” –.
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Comboniani Ciclo di incontri
Obiettivo primario: la salute dell’uomo Da tempo il tema trattato è al centro dell’attenzione generale, e proprio la questione della salute nel Nord e nel Sud del mondo è stata approfondita nel corso del quarto appuntamento del ciclo “Dall’individualità alla solidarietà. Tra provocazioni e speranze”, promosso dai missionari Comboniani in collaborazione con il Centro missionario diocesano
Con la Dichiarazione di Alma Ata i Governi si erano posti l’obiettivo di raggiungere, entro l’anno 2000, un livello di salute migliore per tutti i popoli. Constatati il ritardo nel raggiungimento dell’obiettivo e il peggioramento dello stato economico e sanitario delle popolazioni più povere, nel 2000 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la “Dichiarazione del Millennio”, un patto globale di impegno, e ha definito gli otto obiettivi cruciali da raggiungere entro il 2015. Gli Obiettivi che la Comunità internazionale si impegna a raggiungere sono tutti direttamente o indirettamente connessi allo stato di salute delle popolazioni. In particolare: sradicare la povertà estrema e la fame; garantire l’educazione primaria universale; promuovere la parità di sessi e l’autonomia delle donne; ridurre la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l’Hiv/Aids, la malaria e le altre malattie; assicurare la sostenibilità ambientale e sviluppare una partnership globale per lo sviluppo. Oggi, che in termini temporali abbiamo percorso più della metà del tragitto verso il 2015, molti progressi sono stati fatti verso il rag-
giungimento degli otto obiettivi ma molta strada resta ancora da percorrere anche a causa di nuovi fattori tra i quali la crisi economica e i cambiamenti climatici. Francesco Castelli, nella seconda parte dell’incontro, si è soffermato su alcuni aspetti sanitari legati agli Obiettivi del Millennio. “Secondo i dati 2004, gli ultimi dati ufficiali disponibili – ha spiegato Castelli –, ogni anno muoiono circa 10 milioni di bambini sotto i cinque anni, la maggior parte dei quali vive in Paesi in via di sviluppo e muore a causa di una malattia o di una combinazione di malattie che si potrebbero prevenire e curare se solo in quei Paesi ci fossero i mezzi; malnutrizione, malaria, morbillo, diarrea, Aids sono infatti tra le cause principali di morte tra i bambini”. Con risorse adeguate e politiche appropriate, milioni di giovani vite potrebbero essere salvate attraverso una prevenzione semplice e misure terapeutiche adeguate. “La responsabilità, in relazione a queste tematiche e agli Obiettivi del Millennio – ha concluso il presidente di Medicus Mundi – è di ognuno di noi, nel proprio ambito, e non possiamo delegarla”.
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Cultura e comunicazione Famiglia
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Nel Vangelo di Matteo si legge: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia”. Si può pensare alla famiglia come una casa da costruire su un terreno solido capace di reggere alle intemperie e alle scosse della vita? Certamente è possibile aprire una riflessione su quanto oggi sia utile per i genitori e per i figli avere alcune virtù capaci di creare una struttura flessibile, ma nello stesso tempo sicura e accogliente
Genitori e figli Per costruire insieme
Una casa che sia fondata sulla roccia delle virtù
N
di Mariella Bombardieri psicopedagogista, formatrice
Nel Vangelo di Matteo troviamo scritto:“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia”. Pensando alla famiglia mi chiedo se sia possibile costruire case su un terreno solido capace di reggere alle intemperie e alle scosse della vita. Non sono un ingegnere e non costruisco case, ma vorrei provare a fare una similitudine tra la famiglia e la progettazione di una casa per aprire una riflessione su quanto oggi sia utile per i genitori e per i figli avere alcune virtù capaci di creare una struttura flessibile ma nello stesso tempo sicura e accogliente. Partirei dalle fondamenta nelle quali mi piacerebbe mettere le basi importanti dell’amore e della fiducia,
come apertura di credito verso l’altro, come possibilità di poter trovare relazioni vere e sicure. Una virtù creata dall’affettività e dalla dolcezza, dall’impegno vissuto nella quotidianità. Genitori e figli insieme, per donare fiducia e per meritarla. Non una fiducia a basso costo, non senza un “giocarsi” concreto, non richiesta solo ai grandi o ai piccini. Una virtù che nelle nottate fredde possa scaldare il cuore e fare dire alle persone: “Non siamo soli, qualcuno tiene a noi”. La fiducia reciproca permetterebbe la cooperazione e non la lotta, la solidarietà ricevuta e donata prima di tutto tra le mura di casa e poi fuori nelle strade, sui posti di lavoro, all’oratorio e nella piazza del paese. Al primo piano, tra il salotto e la cucina, due luoghi
di incontro e di scambio, mi piacerebbe vi fosse un pavimento fatto di mattonelle di speranza. La speranza nasce nel cuore dell’uomo attraverso piccoli segni, progetti, scelte che aprono pian piano una strada. La speranza capace di dire ai figli più deboli: “Non demordete, potete farcela; non scappate davanti alle fatiche” e ai genitori di non abbattersi quando qualcosa non va per il verso giusto. Questa virtù potrebbe illuminare i momenti bui di tristezza e di delusione, potrebbe permettere di far cogliere a un familiare quello che in un particolare momento non riesce a vedere. La speranza insieme alla fiducia creerebbe delle reti che sostengono e non che ingabbiano, che fanno scorgere delle risorse e
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Ufficio diocesano famiglia
Incontro formativo per gli animatori della pastorale familiare Sabato 29 gennaio, dalle ore 9 alle ore 12, presso il Centro pastorale Paolo VI, come ogni anno l’Ufficio famiglia propone un appuntamento di arricchimento e confronto a tutti coloro che nella pastorale ordinaria, nei cammini ecclesiali, gruppi e associazioni, incontrano e accompagnano gli sposi e le famiglie nei diversi ambiti e momenti della vita. Per chi partecipa è anche un’occasione di conoscenza reciproca. In sintonia con la Lettera pastorale del Vescovo di quest’anno, nel quale cade anche l’anniversario dell’esortazione apostolica Familiaris consortio, il tema offerto per la riflessione sarà “Famiglia fondamento della comunità cristiana: a 30 anni dalla Familiaris consortio”. Il programma: ore 9 Preghiera e introduzione; ore 9,30 Intervento di don Carlo Bresciani sul tema; ore 10,30 Intervento di don Giorgio Comini sulle ricadute pastorali della Familiaris consortio. Spazio per domande e condivisione. Info: 030/3722245 - 030/3722232, famiglia@diocesi.brescia.it
Centro Oreb Calino
La famiglia di fronte alle sfide educative di oggi Il movimento Pro Sanctitate propone presso il Centro Oreb di Calino un ciclo di tre serate per affrontare, in un confronto di idee ed esperienze, alcuni temi nodali dell’educazione in famiglia. Con la prima conferenza il professor Domenico Simeone affronterà il tema dell’educazione come dono tra le generazioni. Il titolo è stato suggerito dalla difficoltà, talvolta vera e propria incapacità, di dialogo tra le generazioni. Nella seconda serata il professor Giuseppe Mari offrirà la sua competenza e la sua esperienza di genitore per aiutarci a parlare di Dio ai bambini. Nella terza serata si affronterà il delicato problema dell’educazione all’affettività, alla sessualità e all’amore; condurrà la riflessione la dottoressa Paola Bassani. L’invito a partecipare è rivolto a tutti, soprattutto a coloro – genitori ed educatori – che quotidianamente si misurano con questi problemi, che continuamente si sforzano di liberarsi di vecchie forme e antiche sicurezze, “per crescere insieme nell’arte delicata e sublime dell’educazione”. Le tre serate si terranno il 24, il 26 e il 28 gennaio alle ore 20.30 presso il Centro Oreb di Calino, per favorire la partecipazione dei genitori è disponibile il servizio baby parking. Il programma nel dettaglio prevede: lunedì 24 gennaio “L’educazione come dono tra le generazioni”, con il prof. Domenico Simeone; mercoledì 26 gennaio “Come parlare di Dio ai bambini”, con il prof. Giuseppe Mari; venerdì 28 gennaio “Educare all’affettività, alla sessualità, all’amore”, con la dott.ssa Paola Bassani. Info: Centro Oreb – Vicolo S. Antonio, 6 – 25046 Calino Tel. 030.7254523/4 E-mail: centro-oreb@tiscali.it; sito: www.centroorebcalino.bs.it
che fanno luce nel buio dell’inverno. Al primo piano, mi piacerebbe tinteggiare le camere di un bel colore forte e vivace con la virtù della giustizia non solo per difendere i figli ma anche per insegnar loro a essere giusti con se stessi e con gli altri e a non voler la vittoria a discapito della verità. Una giustizia che dia direzione all’agire, insegnata con la vita proprio dai genitori e dagli adulti. Una giustizia capace di non lasciare un figlio o un nonno fuori dalla porta come una pecora nera. Una giustizia capace di superare le gelosie e le differenze di trattamento dentro e fuori casa. Una giustizia che vinca il peccato di omissione che se non fa il male comunque non fa nemmeno il bene. Una giustizia pagata anche a caro prezzo e per questo insegnata con la vita e con le scelte. La soffitta la farei di un legno rustico capace di trattenere il caldo della casa con la virtù della lealtà. La lealtà che ricordi che non si devono tradire gli impegni presi verso le persone alle quali si è legati e che serve onestà e sincerità per far fiorire relazioni vere. La lealtà insegnerebbe a chiedere scusa quando si è sbagliato o si è fatto soffrire il fratello, a non cambiare le carte in
tavola o a non rinnegare la parola data. Questa virtù renderebbe più belle le case ma anche la società che ha così bisogno di persone responsabili e leali. Sul tetto accanto al nido per gli uccellini e al camino con i mattoni colorati vorrei disporre tegole di cura. La cura come interessamento, come tempo donato, come attenzione a porgere il dono. Una cura scelta ogni giorno dalla colazione alla cena, da quando i figli sono piccoli a quando diventano grandi, da quanto si è giovani sposi a quando si arriva un po’ più acciaccati o deboli. Una cura nutrita con l’affetto, con i valori, con la fede. La cura “curante” aiuterebbe a seminare nel giardino piccoli angoli di pace dove sia possibile sedersi, ritemprarsi, riflettere senza essere soli e anonimi. Tutte insieme queste virtù, certo difficili da rispettare, potrebbero rendere la nostra casa una luce, un faro, proprio come lo sono i valori, che non vanno dimenticati o annacquati, che non si cancellano perché non si vivono; valori che restano a ricordarci la strada maestra che vale sempre la pena di percorrere per costruire le case dove viene voglia di entrarvi e di viverci.
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Scuole cattoliche Gli orientamenti della Cei per il decennio 2010-2020
L’impegno di educare alla vita buona del Vangelo di Emma Bettinardi Dirigenti e insegnanti delle scuole cattoliche bresciane si sono riuniti, giovedì 13 gennaio, nella sala Piamarta di via San Faustino, per ascoltare, dalle parole di mons. Giacomo Canobbio la presentazione del programma per formatori 2010-2020 della Conferenza episcopale italiana intitolato “Educare alla vita buona del Vangelo”. Dalla constatazione che la sfida a educare appare sempre più cogente sono stati evidenziati alcuni aspetti rilevanti. Il Vangelo si propone come guida per una vita buona, piuttosto che bella, obiettivo ritenuto plausibile per tutti. Compito della Chiesa e dei cattolici non è, quindi, solo quello di educare, ma di essere guida verso la realizzazione di una vita buona. Riferendosi alle parole di Benedetto XVI, che nella lettera alle diocesi del 21 gennaio 2008 dichiarava il nostro come tempo di “emergenza educativa”, mons. Canobbio ha sottolineato l’urgenza di un sussulto di responsabilità negli adulti perché quella educativa è una sfida che sta di fronte a tutti. L’obiettivo è quello di “formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e dare un senso alla propria vita”. Oggi la difficoltà a educare non è rappresentata, come illusoriamente si crede, dai giovani, che da sempre e come è giusto che sia, devono imparare la vita e con essa scontrarsi, ma dagli adulti. Persone che hanno rinunciato a educare a causa sia della percezione di sé come inadeguati al ruolo, sia alle difficoltà reali di fare un progetto educativo stabile e duraturo nel tempo. Molti si trovano disarmati di fronte alla nuova sfida educativa, ma molti sono anche quelli che hanno una scarsa consapevolezza del valore di una vita adulta e sono sempre più attratti da modelli di vita adolescenziali. Incapaci di accettare la definizione della propria vita e della propria personalità come se questi elementi potessero limitare la possibilità di rivedere costantemente il proprio essere, diventano così in tutte le scelte simile ai ragazzi che dovrebbero educare. Per ricostruire progetti educativi validi, responsabili e non a breve termine è importante ripartire dalle agenzie fondamentalmente deputate a guidare i giovani come la famiglia e la scuola,
ma il messaggio che a esse la Chiesa vuole dare è quello di riappropriarsi della capacità di sintesi, essere punti fermi nel progetto di vita dei giovani. Fondamentale diventa avere presente che i ragazzi hanno una vita frammentata e impegnativa, tra scuola, attività sportive, culturali e amicizie, ogni attività si svolge in contesti diversi che non comunicano fra loro. Compito dell’educatore, dell’adulto è quello di mantenere lo sguardo ben puntato sul progetto formativo che porta all’obiettivo finale, senza perdere il contatto tra un’agenzia educativa e l’altra in modo che tutti gli educatori vadano verso la stessa meta. Il punto di partenza rimane la fiducia nella possibilità di educare, che non si riduce al concetto di insegnare o passare abilità e competenze. Educare significa formare una figura compiuta e armonica capace di discernere nel proprio essere il bene dal male. Donare quindi la possibilità non solo di imparare, ma di diventare qualcosa mediante la graduale conquista di un ordine interiore. In questo senso il modello, nella prospettiva cristiana, non può che essere Gesù Cristo che educa con il suo insegnamento e con la sua vita. Nel processo educativo e formativo, ricorda ancora mons. Canobbio, tutti sono coinvolti seppur in maniera diversa; la famiglia come fondamento generazionale è posta al centro, al suo fianco sono la scuola e la parrocchia.
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Cultura e comunicazione Eventi
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Teatro Grande Stagione lirica e di balletto
Un pubblico numeroso, ma poco convinto Il 15 e 16 gennaio sul palco del massimo cittadino il corpo di ballo moscovita La Classique nell’immortale “Il lago dei cigni”
T
di Marco Bizzarini
Teatro Grande affollatissimo per le due recite del balletto “Il lago dei cigni” proposto la settimana scorsa dalla compagnia moscovita La Classique. Anche nella nostra città gli appassionati di danza classica sono assai numerosi e poiché nel nostro teatro l’offerta di questo genere di spettacoli è quantitavamente esigua, si comprende benissimo la vera e propria caccia al biglietto che si è scatenata nei giorni antecedenti alla première. Reso immortale dalla musica di Ciajkovskij, “Il lago dei cigni” è giocato su un dualismo strutturale: ciò significa che il conflitto tra le forze del bene e quelle del male si riflette nella suddivisione architettonica in quadri di colore (quelli dispari, primo e terzo) e in quadri bianchi (quelli pari, secondo e quarto). Tale polarità è ben presente anche nella partitura di Ciajkovskij, come si può cogliere, per esempio, confrontando il luminoso valzer iniziale con il notissimo Leitmotiv del cigno, nella tonalità di si minore, affidato al suono malinconico dell’oboe e poi via via rielaborato in forme diverse.
Immagine di scena
Realizzato in coproduzione con il Teatro Donizetti di Bergamo e con la Fondazione Teatro Coccia di Novara, questo nuovo allestimento de “Il lago dei cigni” per la coreografia di Alexander Vorotnikov ha avuto nel complesso una buona accoglienza, ma ha destato anche qualche perplessità nel pubblico più esigente. Torna in mente la consueta metafora del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Tra gli aspetti positivi c’è senz’altro il fatto che il nostro massimo teatro, nonostante la crisi, possa ancora proporre almeno un balletto classico con la partecipazione di un corpo di ballo professionale, con scene suggestive, costumi realizzati a mano e un’orchestra sinfonica che suona dal vivo (il lettore ci perdoni la precisazione, ma da qualche tempo, nel dilagare del “low cost”, si è diffusa la pratica, per balletti, operette e altri spettacoli musicali, di ricorrere a orchestrine ridotte ai minimi termini o anche – orrore! – a una base preregistrata…). Tra gli aspetti meno esaltanti, d’altra parte, c’è la sensazione di aver
assistito a uno spettacolo un po’ troppo ancorato alla tradizione, con una resa poetica alterna da parte degli interpreti (il ruolo di Odette era affidato a Nadejda Ivanova), e da parte dell’orchestra diretta da Kostantin Khvatynets, cui faceva difetto anzitutto la levità fiabesca. Si coglieva inoltre uno spirito di ricerca inferiore alle attese per un titolo così frequentemente allestito e che dunque avrebbe bisogno di una maggior freschezza di approccio. Un passo indietro, quindi, rispetto alla buona qualità della stagione lirica di quest’anno, che, al contrario, non solo ci ha fatto conoscere giovani interpreti molto promettenti (come il mezzosoprano Chiara Amarù, protagonista di “Cenerentola” di Rossini), ma ha anche proposto titoli inediti per Brescia, come “Medea” di Cherubini, o efficaci riletture di capolavori immortali come “Il flauto magico” di Mozart e la “Traviata” di Verdi. L’appuntamento con la compagnia di ballo La Classique di Mosca ha concluso la Stagione lirica e di balletto 2010-2011 del Teatro Grande di Brescia.
Lumezzane
Il magico incanto di Aladino alla “Torre delle favole”
La stanza Imperatore
La magia di un Oriente lontano ha avvolto sabato mattina una delle tante classi elementari che da fine novembre vengono in visita alla Torre Avogadro per sentire la meravigliosa storia di Aladino e della lampada magica. Sei stanze trasformate dalle scenografie dell’illustratore Fabian Negrin e che la parola recitante della narratrice Manuela (associazione ColChiDea) ha arricchito di un’atmosfera moderna eppur così accattivante da portare per 45 minuti scolari e maestre nell’incantato mondo di Aladino e della sua amata principessa Luna. Come essere dentro la favola, addentrandosi insieme al piccolo Aladino nella grotta dei gioielli e lì rimanervi intrappolato per volere di un mago cattivo, e scoprire casualmente un anello magico e la lampada col Genio che riporta sulla strada di casa; poi l’incontro dell’amore nel paradisiaco
volto della principessa Luna e l’ingresso nella fastosa reggia dell’imperatore per chiederla in sposa. Passare da una stanza all’altra come personaggi che camminano invisibili accanto ad Aladino e vederlo esterrefatto davanti alla scomparsa dell’amata e della lampada magica; strofinare con lui l’altrettanto magico anello e con abile sotterfugio aver la meglio sul mago e riconquistare in un sol colpo genial strumento e principessa Luna in un finale da favola dove “vissero tutti felici e contenti”. Una visita alla “Torre delle favole” poi terminata con il gioco interattivo “Play please – Aladino” a cura del Teatro di Piazza o d’Occasione di Prato, che ha riportato i bambini in un magico mondo dove basta sfregare una lampada o schioccare le dita per far diventare le cose più reali della realtà. (a.a.)
Brevi
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Brescia
Sette appuntamenti per la terza edizione di “Aref in musica”
Maria Paiato nelle vesti di Erodiade
In occasione del decennale dell’Associazione Rizzi e Ferrari, la rassegna di musica contemporanea “Aref in musica” torna con un numero maggiore di appuntamenti. Per questa terza edizione il maestro Mauro Montalbetti ha voluto valorizzare le connessioni tra l’attività di ricerca e le esposizioni che caratterizzano da sempre l’associazione. Gli appuntamenti, suddivisi tra concerti e conferenze, vogliono far dialogare la musica della tradizione con la contemporaneità, facendone emergere le relazioni e gli echi del passato. Ad aprire la rassegna ospitata da SpazioAref in piazza Loggia 11 sarà il violoncellista Marco Perini domenica 23 gennaio alle ore 18, con musiche di G. Crumb, J. S. Bach, L. Dallapiccola. Gli incontri, che si susseguiranno con cadenza mensile, vogliono essere un’occasione per focalizzare l’attenzione su aspetti poco noti, unendo all’esecuzione e all’ascolto momenti di introduzione e di riflessione. Gli artisti interverranno a titolo gratuito, dando priorità alla voglia di promuovere la conoscenza e l’ascolto della musica contemporanea. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Info: www.aref-brescia.it - 0303752369.
Lumezzane Teatro Odeon
Maria Paiato: straordinaria! Il pubblico le tributa caldi applausi, l’attrice ricorda di essere “in debito”
L
L’anno scorso un malessere la costrinse a interrompere la sua performance pochi minuti dopo l’inizio. Martedì, con una prestazione veramente notevole, Maria Paiato ha cancellato con un colpo di spugna la delusione della precedente stagione e, vera regina del palco, ha ricordato al pubblico di non aver dimenticato il suo debito. Dopo tante repliche della “Maria Zanella”, cosa ha significato per lei il passaggio a “Erodiade”? Avevo un bisogno urgente di confrontarmi con un simile personaggio. L’ho “conosciuto” sei anni fa, innamorandomene subito. Sono un’attrice che lavora molto sull’energia, sul corpo sulla fisicità. Erodiade è una regina, in scena è autoritaria e autorevole, molto femminile. Una donna che ha bisogno di essere amata quanto lei ama, abitata da desiderio sessuale, erotico. Giovanni Testori, l’autore di questo difficile testo, riesce a essere poetico e nel contempo diretto e franco. Con il regista Pierpaolo Sepe abbiamo lavorato molto per essere chiari e comprensibili in primis per me e subito dopo per il pubblico.
di Mario Leombruno
Marco Perini
Brescia
Appuntamento con il Telaio
Cosa caratterizza “Erodiade”? Dominano l’immediatezza, la forza, la sensualità, l’energia... e come ho detto avevo bisogno di confrontarmi con queste emozioni, situazioni, stati d’animo. E anche l’età è quella giusta. Oggi, infatti, sarebbe per me improponibile la parte della locandiera Mirandolina se non con una particolare lettura registica. Si legge una sfida con la fede... Testori, da omosessuale cattolico viveva con senso di frustrazione e dolore la sua sessualità nella fede. Erodiade, invece, subisce come un affronto la concorrenza del suo rivale in amore che per Giovanni Battista è Dio. Erodiade è pagana, come i tempi rendevano normale, e resta turbata dal constatare che una fede nuova sta modificando l’approccio con la vita quotidiana. Quali impegni l’attendono, Maria Paiato? Nei prossimi mesi lavorerò con Luca Ronconi su “La modestia”, testo che fa parte di “Eptalogia di Hieronymus Bosch” di Rafael Spregelburd. Non abbandonerò Erodiade che, anzi, riprenderò il prossimo inverno.
Due artisti di strada, attori, musicisti e burattinai, viaggiano con qualsiasi tempo di paese in paese portando su un carretto quella che è una vera e propria casa ambulante con pentole, coperte, valigie, luci e un galletto segnavento che indica loro la direzione da seguire. Quando incontrano i bambini… Solo una breve introduzione a “Gallo Cristallo e altri racconti” di Accettela Teatro all’auditorium Bettinzoli il 23 gennaio alle 16.30. Per bambini dai quattro anni. Biglietti 7 euro (bambini 5). Info:03046535 - www.teatrotelaio.it.
Lumezzane
La Giornata della memoria Si intitola “Voci e volti di pace. Una serata di parole e musica per non dimenticare” il doppio appuntamento in occasione della Giornata della memoria organizzato al Teatro Odeon di Lumezzane il 27 gennaio, riservato agli studenti in mattinata, aperta a tutti la replica serale con inizio alle 20.30. L’iniziativa propone alcuni personaggi che hanno avuto il coraggio di alzare la propria voce per la pace e la libertà: saranno presentati i loro volti, narrate le loro storie, lette le loro testimonianze. Il tutto alternato con proposte e stacchi musicali coerenti con la Giornata della memoria.
Cemmo di Capodiponte
Cocchetti: “Bibliotheca d’ascolto” Riparte il ciclo presso la Fondazione Cocchetti. Come lo scorso anno, e per tre pomeriggi, sarà possibile ascoltare alcuni brani di letteratura contemporanea drammatizzati da un gruppo di lettori. Aperti a tutti, gli incontri ruotano intorno a un tema specifico sviluppato in racconti brevi. Al termine delle letture si beve una tazza di the: un modo alternativo per stare insieme intercettando autori poco conosciuti. Si comincia il 25 gennaio (ore 15.30 e 17) con “Giallo e dintorni. Enigmi e oscurità del racconto giallo”. Partecipazione libera e gratuita. Info: www.fondazionecocchetti.bs.it - 0364331284.
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Cultura e comunicazione Eventi
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
PalaBrescia Venerdì 21 e martedì 25 gennaio
Sul palco bresciano duello toscano Venerdì 21 ottobre sul palco Paolo Ruffini (nato a Livorno) con Manuel Frattini. Il 25 gennaio “Panariello non esiste” con il comico fiorentino
I
Il nome di spicco è Giorgio Panariello, ma non è da meno Paolo Ruffini, pur accompagnato in via del tutto straordinaria da Manuel Frattini. Per mettere le cose in ordine, non solo di apparizione sul palco del teatro bresciano, ma anche cronologicamente, è Paolo Ruffini con il suo show “80 voglia di ‘80” (venerdì 21 gennaio alle 21) il primo a comparire a Brescia. Con lui sul palco la lieta partecipazione straordinaria di Manuel Frattini, nata dalla stima e dalla amicizia tra i due artisti che
di Mauro Toninelli
hanno voluto condividere per una sera l’idea di spettacolo inteso come divertimento, arte, poliedricità ma soprattutto coinvolgimento. Intervenendo ai microfoni di Radio Voce, in Voce Mattina con Marco Vignoletti, il protagonista racconta: “È un musical che vuole raccontare un decennio di cose, come le sorprese nelle merendine, il Supertele, l’Atari, l’andare a scuola a piedi. Per telefonare si usava il gettone. È stato un decennio particolare, che noi evocheremo anche con la misica”. Uno spettacolo che racconta
Paolo Ruffini e Giorgio Panariello
un’epoca e un mondo diversi “con cose molto ganze” dice Paolo Ruffini. Una serie di quesiti che raccontano i magnifici anni ’80 “lì c’era la spensieratezza che vogliamo comunicare” racconta ancora l’attore. Arriva a Brescia anche il nuovo spettacolo di Giorgio Panariello martedì 25 gennaio (ore 21). Il nuovo show “Panariello non esiste” porta in scena nuovi personaggi ispirati all’attualità e riconferma quelli che gli hanno dato la notorietà e la fama. In questo spettacolo l’artista, che si trova a proprio agio passando dalla televisione al cinema, dalla radio al teatro, offre un divertito sguardo sulla contemporaneità, con un ampio spazio all’improvvisazione. Riguardo al titolo dello spettacolo Giorgio Panariello ha raccontato: “Ho incrociato per
strada una signora che non appena mi ha visto ha detto al suo bambino: “Lo vedi chi c’è?”. Il piccolo mi guardava con l’aria stranita. E lei: “Come, non lo riconosci, è Panariello, quello che ti fa ridere in televisione”. La risposta del bambino è stata: “Ma Panariello non esiste”. Evidentemente dentro il cubo televisivo io, i Gormiti e Bruno Vespa per lui sono la stessa cosa”. Da qui per poi raccontare la vita quotidiana di Panariello, la confessione della fatica di far ridere per un comico in una realtà che spesso supera la fantasia e la vita dei suoi personaggi con monologhi nuovi. Organizza New star. Biglietti da 26 a 44 euro in prevendita; la sera dello spettacolo il costo parte 29,90 euro e arriva a 50,60 euro. Info: www. palabrescia.it
La Scuola Editrice
La sfida educativa attraverso i testi scolastici
Ilario Bertoletti
Al centro di un processo di ristrutturazione che ha visto recentemente l’ingresso di un nuovo management (dall’amministratore delegato Enrico Maria Greco al direttore editoriale Ilario Bertoletti, a quello commerciale Paolo Zirotti), una consistente riduzione del personale concordata con le forze sindacali (cassa integrazione straordinaria per 144 addetti, un centinaio dei quali prepensionabili), nonché la terziarizzazione dei reparti di stampa, l’ultracentenaria Editrice La Scuola presenta il suo rilancio. E la due giorni di convention dedicata al tema – rivolta nell’auditorium di Santa Giulia a una platea di circa 200 persone fra dipendenti e collaboratori della storica editrice bresciana – palesa che la nuova strategia di sviluppo passa attraverso un profondo rinnovamento del catalogo scolastico; questo, insieme alle nuove proposte delle collane di cultura e pedagogia, costituirà anche un formidabile strumento per affrontare quell’emergenza educativa che è la vera priorità del Paese. “C’è un futuro importante per questa casa editrice”, ha detto nel suo intervento l’amministratore delegato Enrico Maria Greco che pure ha da-
to conto dell’attuale situazione di questo settore del mercato editoriale dominato da colossi come Rcs, Mondadori, De Agostini, Pearson, e nel quale l’editrice bresciana presidia una cifra attorno al 3%. Nel suo intervento, però, l’amministratore ha pure denunciato lo scarso investimento dello Stato nel sistema scolastico. Al direttore editoriale Bertoletti e ai suoi collaboratori è invece toccato presentare i punti di forza della nuova programmazione: soprattutto libri di storia, religione, scienze, musica, antologie (con ricche sezioni sulla Bibbia come genere letterario) per le scuole secondarie di primo e secondo grado, spesso corredati di cd, dvd, contenuti o estensioni digitali. E il rilancio non poteva non passare anche attraverso la rete. Nella convention è stato infatti presentato in anteprima anche il sito “La Scuola digitale”, al via l’11 febbraio. “Intendiamo il nostro essere una casa editrice cattolica nel senso di una casa editrice universale, aperta all’ascolto e all’accoglienza pur restando fedeli alla tradizione e dunque – ha concluso Bertoletti – sì alle innovazioni, ma nella fedeltà allo spirito delle origini”.
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Pellegrinaggio Fine settimana in Israele
Prima di tutto l’attenzione alla persona Don Claudio Zanardini e Giovanni Sesana
U
Un fine settimana impegnativo dal punto di vista fisico, intellettuale e spirituale, guidato da Brevivet (Tour operator con sede a Brescia ma operativo in tutte le diocesi italiane) alla scoperta delle radici spirituali di tutti noi in Terra Santa. Presenti, tra gli altri, il vicario generale Gian Franco Mascher, il vescovo emerito Giulio Sanguineti, il direttore dell’Ufficio diocesano per i pellegrinaggi don Claudio Zanardini e, soprattutto, loro: i dipendenti delle aziende maggiormente coinvolte nella realizzazione dei
di Mario Leombruno
pellegrinaggi. E la valenza dell’iniziativa l’ha ben espressa mons. Gian Franco Mascher nel corso del saluto finale affermando: “Ciò che Brevivet e i suoi dipendenti portano avanti, e non solo in termini e modalità aziendali, è un grande servizio all’uomo in cerca di senso. Brevivet lo fa con competenza e mi piace pensare che gli addetti ai lavori si siano fatti pellegrini e si siano, sia pur brevemente, immersi nel mistero di Dio che Gesù di Nazareth ha rivelato”. A Giovanni Sesana, presidente
I dipendenti di Brevivet e una delegazione di Meridiana e di altre realtà aziendali collegate hanno scoperto il senso di questa esperienza di Brevivet cominciamo con il chiedere ragione di una scelta apparentemente controcorrente: l’investimento sulle persone, l’offerta di un pellegrinaggio ai propri dipendenti. Non ci bastava più che i nostri dipendenti costruissero a freddo i programmi dei pellegrinaggi, utilizzando competenze strettamente operative, abbiamo pensato che dovevano vivere il significato di un pellegrinaggio sulla loro pelle. Cosa distingue un pellegrinaggio da un viaggio turistico? La qualità dei servizi, innanzitutto. Il pellegrino non può essere distratto da situazioni che non lo riguardano perché deve essere libero di accogliere il messaggio spirituale che nel pellegrinaggio stesso cerca. E in questa logica la guida è in-
dubbiamente una figura fondamentale… È importante che sia un sacerdote biblista o, se guida biblica, che sia comunque affiancata da un sacerdote. Il problema è che aumentano i pellegrini e diminuiscono i sacerdoti che possono rendersi disponibili per l’accompagnamento. E così abbiamo pensato di costituire una scuola di guide in accordo con la Custodia di Terra Santa e con il Governo israeliano. Qualche anticipazione? Ai primi di febbraio convocheremo una conferenza stampa per presentare il nuovo catalogo ma posso anticipare fin da ora un nuovo percorso tra i deserti. L’abbiamo studiato memori delle parole del profeta Osea: “Ti porterò nel deserto e parlerò al tuo cuore”.
Scuola diocesana
I fondamenti della musica alla “Santa Cecilia” La Scuola diocesana di musica Santa Cecilia che ha sede in via Bollani 20 a Brescia, ha avviato alcune attività formative destinate a quanti intendano approfondire lo studio del linguaggio musicale. Il percorso proposto, denominato “La grammatica della musica”, è articolato in alcuni cicli di incontri, distinti per tipologia di competenza. Un primo ciclo di incontri denominato “Lettura cantata della musica” è finalizzato a consolidare la capacità di lettura cantata della musica, anche in vista di un eventuale accesso alla formazione superiore dei Licei musicali. Si tratta di sette incontri, di due ore ciascuno, che si terranno da sabato 5 febbraio a sabato 19 marzo dalle ore 14.30 alle ore 16.30. Altri tre cicli di incontri sono destinati a un gruppo più ampio di persone interessate a conoscere il funzionamento del linguaggio musicale: “La teoria”, “L’armonia”, “La storia”. Questi tre cicli si rivolgono, inoltre, a quanti intendano consolidare le proprie competenze musicali, anche in vista dell’accesso alla formazione accademica (Triennio di I livello dei Conservatori di Musica).
Questo il calendario delle singole attività, tutte collocate nei pomeriggi del sabato: “La teoria”, articolato in 14 incontri di un’ora e mezza ciascuno (16.45 – 18.15), dal 5 febbraio al 18 maggio. “L’armonia”, articolato in nove incontri di due ore ciascuno (14.30 – 16.30), dal 5 marzo al 18 giugno (con attività didattica sospesa nel mese di aprile). “La storia”, articolato in 12 incontri dal 22 gennaio al 7 maggio (con attività didattica sospesa nei primi tre sabati di marzo). Il calendario delle attività didattiche è stato appositamente studiato per consentire la frequenza contemporanea ai tre cicli, ma è possibile anche accedere a singole attività. Per l’accesso agli incontri di armonia è necessario essere in possesso dei prerequisiti teorici (che verranno comunque forniti nelle prime lezioni della parte di teoria). Le iscrizioni sono possibili fino al 22 gennaio 2011. Per informazioni, è possibile contattare la Scuola diocesana di musica Santa Cecilia (0303712233). www.santaceciliabrescia.it - didattica@santaceciliabrescia.it
L’organo Mascioni della scuola Santa Cecilia
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Cultura e comunicazione Leggere e conoscere
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Brescia Inaugurazione l’11 febbraio
Matisse è nel segno del “giallo” Incontro pubblico, nell’auditorium Santa Giulia con i curatori della prossima grande mostra
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di Bruno Leoni
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Manca poco al rush finale. La macchina organizzativa è già in pieno fermento e a breve si preannuncia l’arrivo delle opere a Brescia. Nell’attesa, in questo periodo che ci separa dall’11 febbraio, data in cui le mostre saranno aperte al pubblico, si cerca di cogliere qualche aneddoto in più su queste due mostre che saranno il fiore all’occhiello del panorama artistico bresciano e non solo. Ben è giunto, dunque, l’appuntamento pubblico di giovedì “A tu per tu con i curatori”. Abbiamo così scoperto che sono stati coinvolti 30 prestatori di opere di Matisse tra cui musei, fondazioni e collezioni private e che le opere arriveranno a Brescia da 9 Paesi e 20 città diverse. Di rilievo assoluto, inoltre, le opere originali di Michelangelo che saranno esposte al Museo di Santa Giulia e che consentiranno di cogliere il legame tra i due artisti. Sarà così svelata la fascinazione di Matisse per Michelangelo e la profonda ispira-
Henri Matisse, “Odalisca con il cofanetto rosso”, Nizza, Musée Matisse
zione che lo accompagnò durante la sua lunga carriera. Su questo aspetto ha molto insistito il direttore artistico della “Fondazione Brescia Musei”, Maurizio Bernardelli Curuz, che ha ricreato un’atmosfera da giallo poliziesco. “Qualcuno ha avvelenato la pittura e quel qualcuno sono stati gli Impressionisti. Cosa fare, a questo punto, per recuperare? Secondo Matisse – ha proseguito Bernardelli Curuz – si deve tornare a guardare indietro. Per l’artista francese il riferimento è Michelangelo. E così Matisse, nella sua opera, cerca incessantemente di individuare il codice del fiorentino, che è poi il suo slancio vitale. Anche per questa suggestione prevediamo un grande interesse internazionale”. Altro momento forte, sarà il confronto tra due delle opere più importanti di Matisse, provenienti dalla National Gallery di Washington, il grande dipinto “Pianista e giocatori di dama” e la grandissi-
ma gouache découpée intitolata “Venere” che verrà affiancata da un disegno originale di Michelangelo raffigurante, per l’appunto, due Veneri. In contemporanea, sempre al Museo di Santa Giulia, sarà possibile rileggere il mito di Ercole, dalle fatiche agli amori, dall’Antichità pagana al XVI secolo. La mostra di Brescia, nuova nel suo genere e argomento, analizza il passaggio fra il mito pagano di Ercole e il recupero che avvenne in sede cristiana nel Medioevo, e poi nel Rinascimento. Per visualizzare questo capitolo, così complesso e profondo dal punto di vista concettuale, si ricorrerà ad apparati fotografici presenti nel catalogo. Le raffigurazioni di Ercole di età cristiana compaiono, infatti, essenzialmente sulle facciate di alcune cattedrali, come quella di San Marco a Venezia e del Duomo di Fidenza, nei quali l’eroe è ritratto come vincitore, capace di superare ogni ostacolo.
Voce Libri
Incontrare l’inatteso GIUSEPPE FORLAI PAOLINE, MILANO 2010, EURO 12,00
L’autore dedica queste pagine ai lontani, ai “vicini lontani”, ai “cristiani che vanno in chiesa solo a Natale”, a chi vorrebbe riavvicinarsi a una fede cui era stato iniziato da bambino ma che le vicissitudini della vita hanno allontanato. Pur ricco di continui rimandi scritturistici che tradiscono la profonda conoscenza teologica dell’Autore, il linguaggio scelto è amicale ed esperienziale e porta con sé il contributo della fatica e delle lotte interiori del vissuto particolare del servizio cui era impegnato don Giuseppe al tempo della gestazione del presente volume: cappellano in carcere. Scrive: “Posso raccontare quel che certi incontri mi hanno dato da pensare; incontri con chi vive una fede difficile o con chi non crede per niente, con chi si sente sconfitto dalla vita o dal male che non vuole, ma che non può fare a meno di compiere”.Tre sono i nuclei tematici attorno a cui si sviluppano gli argomenti: le cause della lontananza di Dio; la scoperta del nuovo volto di Dio; il rapporto tra dolore e fede.
Guida ai Sentieri... SANDRO VACCHELLI SARDINI, BORNATO (BS) 2010, EURO 18,00
“Cûlem, Gölem, Guglielmo, il Culmine: è sempre presente, visibile dal lago, dalla città e da molto lontano. (…) Credevo di conoscere, dopo anni di frequentazione, ma voler scrivere una guida escursionistica che raccontasse, oltre agli itinerari, anche le testimonianze conservate tra le pieghe delle rive del lago e delle montagne che gli stanno attorno, mi ha fatto incontrare realtà insospettate. Il Sebino (…) conserva, senza esibirle ai ‘forestieri’, eccezionali, rare, testimonianze della genialità della natura e del lavoro dell’uomo; occorre cercarle, con pazienza e perseveranza. (…) Qualcosa ho trovato, ma sento che c’è molto di più sulle rive del lago e nel cuore dei suoi abitanti. (…) Ho ripercorso gli itinerari descritti da dicembre 2007 a dicembre 2008. La situazione è aggiornata a quei mesi. Potreste purtroppo incontrare spiacevoli sorprese, perché i sentieri di bassa quota poco frequentati possono sparire, inghiottiti dai rovi, in una sola estate” (dall’Introduzione dell’autore, Sandro Vacchelli).
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Presentazione libro
Brescia Piccolo e Grande Miglio
Esercizi di lettura storica per una nuova discesa in campo
A cinque anni dalla morte, l’antologica su Di Prata
Fare i conti con la storia e le tradizioni politiche che hanno segnato le vicende italiane degli ultimi 50 anni, con particolare attenzione al “cattolicesimo democratico” e indagare le ragioni della profonda crisi che il Paese sta vivendo. Questo l’intento di Paolo Corsini, ex sindaco di Brescia e oggi deputato nelle file del Pd, nel pubblicare il suo libro: “Esercizi di lettura. Tra storia e politica” (Grafo, Brescia 2010), presentato all’Hotel Vittoria di Brescia. L’incontro, introdotto da Piero Bisinella, segretario provinciale del Pd, è stato coordinato da Annachiara Valle, direttore del mensile “Madre”. Il volume raccoglie saggi e riflessioni già pubblicati e rappresenta una sorta di itinerario intellettuale e politico di Corsini, che legge il presente guardando al percorso storico che l’ha generato. La vera notizia, tuttavia, è l’annuncio fatto da Corsini che, proprio in occasione della presentazione, dopo due anni e mezzo in cui si è limitato a criticare saltuariamente quella che ha definito “la giunta del disfare”, ha esplicitato l’intenzione di spendersi nuovamente e in prima persona per far tornare il centrosinistra alla guida della città. Per quanto riguarda la politica nazionale, invece, Corsini ha sottolineato la necessità di “un nuovo compromesso storico” tra le varie forze per far uscire l’Italia dal “berlusconismo”, che rappresenta – spiega l’ex Sindaco di Brescia – “una preoccupante sconfitta culturale prima ancora che politica”. Diversi gli interventi che si sono susseguiti durante la presentazione. Franco Monaco, ex deputato Pd, in sostituzione di Pierluigi Castagnetti, che in qualità di presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera era impegnato con i faldoni su Berlusconi, si è concentrato sui concetti di cattolicesimo democratico e di laicità, analizzandone le caratteristiche. Bruno Tabacci, di Alleanza per l’Italia, ha ripercorso alcuni temi chiave del libro, in relazione soprattutto alla crisi del nostro tempo: occorre vincere l’idea che ci possano essere benessere senza lavoro, affari senza etica, diritti senza doveri, politica senza principi. Qual è allora il futuro possibile? Come uscire da una situazione comunque scelta dagli stessi italiani? Difficile una risposta univoca. Certo serve un lungo e non facile lavoro di ricostruzione dei principi fondanti. Il deputato Pd, Walter Tocci, infine, ha richiamato l’attenzione sulla lunga crisi dei partiti, iniziata almeno 30 anni fa e che si è cercato di far passare come crisi delle istituzioni. Riferendosi poi alla vicenda Fiat, Tocci ha sottolineato l’assenza della politica che ha abbandonato il destino della più grande azienda italiana in balia dello Paolo Corsini scontro tra Marchionne e la Fiom. (l.r.)
Etica della lettura LUCA GUERRA CAROCCI, ROMA 2010, EURO 29,00
In questo libro la lettura viene tematizzata secondo un’inedita prospettiva. Non si fa questione di diritti o doveri del lettore, canoni letterari, politiche educative, approcci didattici e neppure si accede a toni apologetici o moralistici. La lettura viene accolta nella sua dimensione elementare di pratica. Leggere segni cuneiformi incisi su una tavoletta di argilla, marche sillabiche vergate su papiro, lettere d’inchiostro manoscritte o impresse meccanicamente su carta implica un differenziato ventaglio di operazioni gestuali e cognitive e una correlativa pluralità di orizzonti di senso. Ne risulteranno sempre nuove immagini di mondo e nuove figure di uomini. Proprio nel radicamento emozionale e corporeo va rintracciata la più profonda dimensione simbolica e infine etica dell’atto di leggere. Un’ampia leggibilità del testo, anche nei passaggi più complessi, è stata cura costante dell’autore. Luca Guerra è autore di varie pubblicazioni in materia di lettura, scrittura e comunicazione scientifica.
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“Di Prata. Gli angeli e i demoni. Drammi e speranze del Novecento”. Un’antologica dedicata a Oscar Di Prata, uno dei maggiori artisti bresciani del ’900. Curata da Maurizio Bernardelli Curuz e ospitata nel Piccolo e nel Grande Miglio, in Castello, l’esposizione ripercorre l’intera carriera artistica dell’artista, dagli esordi degli anni ’30 fino alla morte, avvenuta nel 2006. Un percorso, quello di Di Prata, segnato dal contatto con le avanguardie storiche; De Chirico, Matisse, Carrà, Picasso, tante sono le personalità e le correnti alle quali il maestro guarda. Le opere giovanili si distinguono per la presenza di figure ieratiche, sulla scia della matrice scultorea del gruppo “Novecento”. Caratteristica che emerge dalle opere di Di Prata è l’utilizzo di simboli: in alcuni dipinti della seconda sezione si nota a esempio la presenza di alcune isole-zattere, sulle quali compaiono nudi personaggi metafisici, zattere che richiamano la celebre “Zattera della medusa” di Gericault, lingue di terra all’apparenza fragili, la cui immortalità si sviluppa dal rapporto di amore e solidarietà tra gli uomini che le popolano, osserva Bernardelli Curuz. Scimmie e cardinali possono invece richiamare in vena sarcastica il degrado della condizione umana, il cui servilismo nei confronti dei potenti viene denunciato attraverso la rappresentazione di grottesche figure dominate da una profonda e istintuale violenza. La mostra si chiude con i bozzetti preparatori di alcuni cicli di affreschi e vetrate realizzati per alcune chiese di Brescia e della provincia. Fino al 27 febbraio, da martedì a domenica dalle 9.30 alle 17. (l.b.)
Una delle opere di Oscar Di Prata
Chiedi scusa! Chiedi scusa! ELIZABETH KELLY ADELPHI, MILANO 2010, EURO 19,50
“Sembra una puntata di Bonanza, osservò Bingo lanciandomi un sorriso”. E in effetti tutto il romanzo ha il tono di una soap americana dove ai momenti più leggeri, specialmente nella prima parte del testo, se ne alternano altri ben più drammatici. Inoltre, come il citato telefilm, anche qui siamo in presenza di una saga familiare, quella dei Flanagan: il padre “forte bevitore, donnaiolo, irlandese di professione, randagio dal pedigree misto”; la madre, figlia del ricchissimo Peregrine, grosso magnate della carta stampata; lo zio Tom, “il matto di casa” (anche se il titolo è assai conteso); i due figli: Collie – voce narrante – serio, sensibile e coscienzioso e il fratello minore Bingo. E proprio in ambito familiare succede l’evento chiave, la morte di Bingo, quella conseguente della madre e il disgregarsi della famiglia che porterà Collie a vagabondare sotto shock tra le più diverse e disperate esperienze alla ricerca di uno smarrito se stesso. (recensione di Luca Bianchetti per conto della Libreria Ferrata)
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Cultura e comunicazione
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Televisione A mesi dallo switch off, ancora problemi
Digitale terrestre, passo avanti o salto nel buio?
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Digitale terrestre, anno zero. La memoria ritorna agli spot promozionali che fino a qualche mese fa ci ricordavano l’imminente arrivo della tv digitale in Italia. Chi non ricorda “Nando il Telecomando”, il pupazzo animato che spiegava la semplicità e la convenienza del mondo digitale? Più canali, più qualità audio e video… Con voce rassicurante Nando recitava il suo slogan: “Attenti al buio!”. È curioso: nessun personaggio dello spettacolo, nessun esponente politico, nessun esperto di comunicazione volle diventare testimonial di questa campagna pubblicitaria: nessuno volle metterci la faccia. Forse sapevano già che il loro volto sarebbe stato associato ai problemi tecnici che ora sta vivendo il digitale terrestre? Meglio dunque nascondersi dietro alla ridente faccia gialla di Nando. Ecco la realtà, la dura realtà delle dinamiche politico-economiche italiane, che il popolo sovrano deve buttar giù con un bicchiere d’acqua zuccherata. Chiusa l’era della tv analogica è arrivato il momento dello “Standard Dvb-T” (Digital video broadcasting-Terrestrial), in parole povere: “Abbiamo deciso di farvi un regalo, compratevi un decoder (da 30 a 50 euro) oppure la tv nuova con decoder integrato (da 200 euro in su). Anzi, raddoppiate il conto considerando che la media delle famiglie italiane possiede più di un apparecchio in casa”. In un breve periodo, milioni di italiani hanno investito i loro soldi su una tecnologia che addirittura nei Paesi dell’Est europeo, come la Serbia, è già da tempo a un livello più alto, per la precisione “Standard Dvb-T2”. Quindi abbiamo pagato con i nostri soldi un’innovazione tecnologica vecchia. Inoltre, dopo aver comprato un decoder bisogna farlo funzionare. Tutti sanno che per una persona anziana anche i piccoli cambiamenti sono spesso difficoltosi se non odiosi, come per esempio quello di coordinare due telecomandi o di dover sintonizzare i canali. Chi ha più di 70 anni, di norma non si destreggia con prese scart e menu interattivi. Non perché sia meno dotato di chi è più giovane, ma semplicemente perché non vi è mai stato abituato. È una normale e sacrosanta condizione di vita: avere delle abitudini. La nuova abitudine del digitale terrestre ha investito la sfera privata degli italiani, che hanno dovuto adeguarsi, senza possibilità di scelta
di Alberto Averoldi
o replica. Eravamo tutti d’accordo nel cambiare a nostre spese? Giusto o sbagliato, tutti abbiamo obbedito, abbiamo dato fiducia a chi ci assicurava un miglioramento. La realtà purtroppo è che molti italiani questo miglioramento non possono vederlo, perché – come già avevamo ripetutamente anticipato mesi fa su queste pagine – il segnale digitale è molto debole rispetto al vecchio segnale analogico, e non riesce a raggiungere tutte le antenne, soprattutto dove le montagne fanno da muro naturale. Se consideriamo quanto è morfologicamente irregolare il territorio italiano ci facciamo un’idea della portata del problema. L’anomalia non sta negli apparecchi di casa, ma negli impianti di trasmissione delle emittenti televisive. Se il vecchio segnale analogico era visibile anche se disturbato, la tecnologia digitale necessita di una trasmissione perfetta per funzionare. Quindi, purtroppo, è inutile chiamare l’antennista per esempio perché Rai Uno o La7 non si ricevono. Il numero verde del ministero dello Sviluppo economico al quale rivolgere le lamentele è 800.022.000. Che brutta figura per “Nando il telecomando”. Se oggi ritornasse in tv quale sarebbe il suo slogan? Lo stesso di sempre: “Attenti al buio!”.
SAB Rai Tre, h. 7.00 LA GRANDE VALLATA Un classico dei telefilm western, realizzato negli anni Sessanta. La storia, ambientata nella San Joaquin Valley, in California, narra delle avventure quotidiane della famiglia Barkley, proprietaria di un ranch.
Rete Quattro, h. 12.00 MELAVERDE Edoardo Raspelli viaggia per l’Italia alla ricerca delle bellezze del nostro territorio. Dall’agricoltura all’enogastronomia, senza dimenticare le affascinanti sfumature culturali del Belpaese.
Rai Uno, h. 14.00 EASY DRIVER I motori e il territorio italiano: il programma settimanale di Marcellino Mariucci e Ilaria Moscato, alla scoperta dei nuovi modelli di automobili, testate lungo le strade italiane.
Tv2000, h. 12.15 ANTIVIRUS Digitale Terrestre. Il poeta e giornalista Davide Rondoni presenta una striscia settimanale dedicata alla poesia. In un quarto d’ora scopriremo scrittori italiani e internazionali, stili e nuove avanguardie poetiche.
Italia Uno, h. 14.10 GROSSO GUAIO A CHINATOWN Fantasy d’azione del 1986, diretto da John Carpenter e interpretato da Kurt Russell. Il camionista Jack Burton viene coinvolto in una lotta fra bande criminali cinesi. Una ragazza è stata rapita, dovrà liberarla lottando contro forze oscure… Rai Tre, h. 14.50 TV TALK Massimo Bernardini presenta un interessante programma di critica e analisi televisiva. In studio professori universitari e studenti leggono la settimana televisiva e ne commentano le novità Current, h. 20.20 PASSAPAROLA L’appuntamento settimanale del giornalista Marco Travaglio è dedicato ai problemi e ai misteri della politica italiana.
Rete Quattro, h. 21.10 IL SESTO SENSO Thriller diretto da M. N. Shyamalan, con Bruce Willis. Uno psicologo infantile segue un ragazzino che presenta gravi turbe psichiche, che sostiene di vedere persone che in realtà sono già morte. I due entrano in confidenza e lavorano insieme per scoprire la verità. Appassionante e per nulla scontato, adatto a un pubblico adulto. Nando, il telecomando
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Rai Tre, h. 13.25 PASSEPARTOUT Appuntamento con la cultura. In questa puntata Philippe Daverio, esperto d’arte, analizza il tema del rapporto fra la scienza e le arti nella storia e nell’epoca contemporanea. Tv2000, h. 21.30 EFFETTO NOTTE Ottima rubrica settimanale dedicata al mondo del cinema, ai suoi personaggi e alle sue novità. Fabio Falzone ospita in studio esperti del settore, attori e registi per analizzare le nuove promesse del cinema italiano e internazionale. Rai Tre, h. 20.10 CHE TEMPO CHE FA Fabio Fazio presenta uno dei più brillanti talk-show italiani degli ultimi tempi: una riflessione ironica sui problemi della società contemporanea e sulle questioni politiche e sociali dell’Italia.
Rete Quattro, h. 21.10 MISSION: IMPOSSIBLE Film d’azione e di spionaggio diretto da Brian De Palma, con Tom Cruise, Jean Reno e Jon Voight. Un agente segreto viene incastrato e accusato di aver ucciso alcuni colleghi durante un’azione sotto copertura. Riuscito a sfuggire all’arresto, decide di indagare per scoprire i veri responsabili. Un cast d’eccezione per una storia avvincente.
Telecomando
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MER
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La 7, h. 7.00 OMNIBUS La redazione del telegiornale di La 7 ci presenta i più accesi dibattiti politici riguardanti le numerose questioni sociali, culturali e gestionali della cosa pubblica italiana.
Rete Quattro, h. 8.50 HUNTER Inseguimenti in macchina e sparatorie sono il pane quotidiano di Rick Hunter, detective della squadra omicidi di Los Angeles. Avventura, tensione, ma anche ironia.
Rai Uno, h. 11.05 OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro ci insegna a riconoscere le diverse varietà dell’uva e ci guida verso un acquisto consapevole di prodotti di qualità. Oggi si parlerà dell’igiene dentale degli italiani.
Rai Tre, h. 12.45 LE STORIE – DIARIO ITALIANO Il giornalista Corrado Augias torna anche per questa stagione ad analizzare l’Italia e gli italiani in un interessante talk-show.
Rai Tre, h. 7.30 TGR BUONGIORNO REGIONE Uno sguardo approfondito sulla Lombardia e sulla sua vita pubblica: servizi e reportage ci raccontano la nostra regione.
Rai Tre, h. 14.30 TGR LEONARDO Un telegiornale dedicato alla scienza e alle tecnologie applicate. Una breve striscia quotidiana che aggiorna sulle ultime scoperte e sull’andamento della ricerca.
Rai Due, h. 9.15 TGR MONTAGNE Appuntamento settimanale con la rubrica dedicata al mondo della montagna italiana: le risorse, la bellezza, i personaggi, la vita che si incontra sul nostro territorio. L’ospite della puntata è lo scrittore Sebastiano Vassalli.
Rai Due, h. 13.50 TG2 MEDICINA 33 Un appuntamento giornaliero con l’informazione sulla salute e sulle ultime scoperte in campo medico e scientifico, aggiornamenti e consigli per la prevenzione. Rai Quattro, h. 15.05 LOST In onda le repliche della serie tv che ha rivoluzionato il mondo della fiction tv americana: un aereo precipita su un’isola deserta, ma questo è nulla in confronto a ciò che i superstiti dovranno affrontare. La 7, h. 21.10 L’INFEDELE Il giornalista Gad Lerner, nato a Beirut il 7 dicembre 1954, modera un’arena di discussione sulla realtà dell’Italia: politica, economia, cultura. In studio esponenti politici dibattono sulle questioni più calde di attualità. Gad Lerner ha iniziato la carriera giornalistica a “Lotta continua” e Radio popolare.
Rai Tre, h. 21.05 THE SENTINEL Thriller politico con Michael Douglas e Kiefer Sutherland. L’agente federale Pete Garrison è accusato di cospirare contro il Presidente americano. Con la polizia alle costole dovrà dimostrare la sua innocenza cercando prove che possano scagionarlo. Ma deve fare i conti con un vecchio amico e collega che lo vuole stanare.
La 7, h. 20.00 TG LA7 Riscuote sempre molto successo la nuova edizione del tg di Enrico Mentana, un giornalismo d’inchiesta che riesce a trovare la sua dimensione nonostante i pochi minuti a disposizione. La 7, h. 20.30 OTTO E MEZZO Spazio quotidiano all’approfondimento giornalistico con Lilli Gruber e i suoi ospiti d’eccezione: scrittori, giornalisti, politici. Ogni sera vanno in scena dibattiti e confronti non sempre esaustivi. Italia Uno, h. 21.10 DIE HARD – VIVERE O MORIRE Film d’azione con Bruce Willis. Il detective John McClane deve affrontare un gruppo di terroristi informatici che stanno violando la rete informatica statunitense, mettendo in ginocchio la nazione.
Rete Quattro, h. 23.25 INSIDER – DIETRO LA VERITÀ Thriller del 1999 diretto da Michael Mann, con Al Pacino e Russell Crowe. Un famoso cronista televisivo, celebre per i suoi reportage d’inchiesta in tutto il mondo, riceve del materiale scottante da un ricercatore dipendente di una multinazionale del tabacco, responsabile di avere avvelenato i suoi prodotti con sostanze illegali. Ma bisogna decidere se divulgare la notizia.
La 7, h. 13.55 L’ULTIMO TRENO La guerra può far impazzire anche uomini rotti a mille esperienze, figuriamoci che impatto può avere su un bambino, tanto più se questo è un ebreopolacco. La Shoah con gli occhi di un sopravvissuto ai margini dell’orrore. Current, h. 14.15 VANGUARD Canale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica realizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra. Rai Due, h. 16.10 LA SIGNORA IN GIALLO Un classico dei telefilm gialli della tv degli anni 90. Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli, è sempre alle prese con un caso di omicidio. La 7, h. 20.10 AUSMERZEN – VITE INDEGNE DI ESSERE VISSUTE Il regista e attore Marco Paolini mette in scena uno spettacolo di denuncia che racconta le pratiche eugenetiche che il regime nazista mise in pratica durante gli anni del Terzo Reich.
Rete Quattro, h. 21.10 DEFIANCE – I GIORNI DEL CORAGGIO Film di guerra del 2008 con Daniel Craig, basato su una storia vera. 1942: fuggito dalla Polonia con i suoi fratelli, Tuvia Bielsky ripara in Bielorussia, creando un movimento di resistenza antinazista. Molti altri rifugiati si arruolano sotto il loro comando, per combattere contro i nazisti e salvare più vite possibile dallo sterminio.
La 7, h. 15.55 TRAIN DE VIE Uno shtetl, un piccolo villaggio ebreo nell’Europa dell’Est progressivamente invasa dai nazisti. I quali stanno ormai per sopraggiungere. Che fare? Il matto ha un’idea: raccogliere il denaro sufficiente per mettere insieme un treno, travestirsi da nazisti e da deportati e tentare così di passare le linee. Tv2000 7, h. 18.30 FORMATO FAMIGLIA Interessante talk-show dedicato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui viviamo e cercano di capire, insieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta famiglia in Italia. Rete Quattro, h. 20.30 WALKER TEXAS RANGER Continuano le avventure dei ranger che a forza di calci e mosse da full-contact tengono pulite le strade americane. La 7, h. 21.10 IL SARTO DI PANAMA Spedito a Panama per punizione, un cinico agente segreto inglese si serve di un sarto per architettare una colossale burla a danno dei superiori.
Iris, h. 21.20 LA VITA È BELLA Pellicola italiana del 1997, diretta e interpretata da Roberto Benigni. Una storia di amore e coraggio, fra gli ebrei italiani deportati dai nazisti c’è una famiglia, Guido e Dora e il loro bambino, Giosuè. Durante i giorni di lavoro forzato il padre dimostrerà al piccolo che anche nelle condizioni più pietose la vita vale la pena di essere vissuta. Tre premi Oscar.
Rai Due, h. 9.45 TRACY E POLPETTA Per gettare le basi di una lingua straniera anche nei più piccoli telespettatori è stata creata questa sit-comedy recitata in parte in un facile inglese. La 7, h. 13.55 CIELO GIALLO Film western del 1948 con Gregory Peck e Anne Baxter. Dopo una rapina in banca, una banda di sei malviventi, inseguita dalla cavalleria, s’inoltra nel Lago Salato e capita nel villaggio abbandonato di Yellow Sky. Tv2000, h. 21.00 TG TG Il tg dei telegiornali nazionali: in mezzora i giornalisti di Tv2000 analizzano le scalette dei tg nazionali appena conclusi e valutano le scelte attuate, insieme a esperti di comunicazione televisiva e sociologi. La 7, h. 21.10 LE INVASIONI BARBARICHE Talk-show di attualità, cultura, politica e spettacolo. Ogni settimana a confrontarsi con la giornalista e con il pubblico importanti personaggi della vita pubblica italiana.
Iris, h. 21.10 INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO Film di fantascienza diretto nel 1977 da Steven Spielberg, con Richard Dreyfuss. Il Governo americano è in attesa di un contatto extraterrestre. Ma anche alcuni civili hanno intuito in qualche modo che sta per succedere qualcosa. Un film di attesa per un finale entusiasmante. Da vedere.
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LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Cultura e comunicazione Radio e Media
Musica Le prime proposte per il nuovo anno
Si comincia in italiano
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Questa settimana vi presentiamo due album italiani usciti sul finire dello scorso anno. Il primo è “Chocabeck”, nuovo progetto di Zucchero, che conferma la buona condizione del cantante emiliano impegnato in questo cd ad attuare una sorta di back to the future, recuperando le sue radici attraverso quello che lo stesso cantante definisce “un concept album, almeno nelle mie intenzioni: omogeneo nei suoni e nelle tematiche, che racconta di una giornata festiva, dall’alba al tramonto, in un paese che potrebbe essere quello della mia infanzia”. Un album da seguire con attenzione e con simpatia, non disgiunte dalla curiosità di ascoltare Zucchero che per una volta rinuncia ai suoni pomposi, prediligendo un impianto sonoro che devia verso la musica folk. Questo per suggellare l’effettivo recupero della sua anima di bambino, ben descritta del resto dal video ambientato in una sorta di grande aia di paese. Nell’album il suono dell’hammond trova una sua centralità, mentre risultano defilati basso e batteria. In questo pannello sonoro si inseriscono canzoni che possono vantare, anche grazie a preziose e nobili collaborazioni, testi di buona fattura. L’amico Francesco Guccini mette mano a “Un soffio caldo”; il poeta Pasquale Panella agisce su “È un peccato morir”, ottimo primo singolo, e sulla title track, “Chocabeck”, mentre Roland Orzabal dei Tears For
di Ricky Barone
Fears firma il testo di “God bless the child”. Oltre al cd per il mercato italiano è prevista la pubblicazione di una versione dell’album per il mercato europeo, che conterrà la versione inglese della canzone “Il suono della domenica”, tradotta da Bono degli U2 in “Someone else’s tear”. Di straordinaria importanza i due produttori del disco, gli americani Brendan O’Brien (Train, Pearl Jam, Bruce Springsteen) e Don Was (Rolling Stones, Elton John, Bob Dylan), grazie al quale è stato possibile coinvolgere nei cori della canzone “Chocabeck” un mito assoluto come Brian Wilson, leader dei Beach Boys. Secondo disco che vi suggeriamo è
la prima raccolta di Carmen Consoli che dopo sette album in studio e due album “live” esce con un doppio cd (ben 40 canzoni in totale) intitolato “Per niente stanca”. Una raccolta giunta dopo 20 anni di attività per la precoce Carmen. Il disco è consigliato a chi ancora non conosce compiutamente il percorso musicale della “cantantessa” catanese, ma risulta interessante anche per chi possiede tutti i suoi album. Questo perché la doppia compilation contiene due inediti, la bella e malinconica “Guarda l’alba” e la più mossa “Aaa cercasi”, e tre collaborazioni di rilievo, ovvero “Tutto l’universo obbedisce all’amore”, in tandem con Franco Battiato, “Il pendio dell’abbandono”, in cui è presente l’istrione Goran Bregovic, e “Madre terra”, che risulta particolarmente esotica grazie alla presenza di Angélique Kidjo, la cui voce si fonde mirabilmente con quella di Carmen Consoli.
Programmazione LA SANTA MESSA IN TV La S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla parrocchia di S. Maria Assunta in Gussago. LA BUONA NOVELLA Il commento al Vangelo è di don Giuseppe Fusari. Fino al 20 febbraio ospitiamo la nuova rubrica “Luoghi per lo spirito”. Con Michele Peli di Brevivet vi guidiamo alla scoperta di nuovi itinerari di fede. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la domenica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Manerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte). VOCE MATTINA Il contenitore in diretta, condotto da Marco Vignoletti, si presenta ricco di nuovi appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, “Cose di musica” col critico Ricky Barone, lo spazio dedicato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia. VOX POPULI Dal lunedì al venerdì potete partecipare al nostro sondaggio quotidiano dedicato ai più importanti temi di attualità, in collaborazione col giornale on line lavocedelpopolo.it. Al termine di “Belli dentro” i risultati finali.
Zucchero
Live Un’autobiografia per Rizzoli e il ritorno al teatro
La poliedricità nelle arti targata Eugenio Finardi Molte novità in arrivo per quanto riguarda il cantautore rock Eugenio Finardi, particolarmente attivo in questa fase della sua carriera. La prima è legata alla pubblicazione del suo primo libro, in uscita il 21 gennaio edito da Rizzoli, dal titolo “Spostare l’orizzonte. Come sopravvivere a quarant’anni di vita rock”, scritto con Antonio G. D’Errico. La sua vita, la musica e il rapporto con la figlia affetta dalla sindrome di Down, sono al centro delle pagine di questa intensa autobiografia, che illustra il percorso articolato e non privo di sorprese di un musicista poliedrico e sensibile. Nel libro il cantautore ripercorre le tappe salienti della sua carriera: dai primi passi in ambito musicale all’impegno politico degli anni Settanta fino alle sperimentazioni del periodo più recente. Ma soprattutto si racconta senza pudori, a partire dal rapporto con i genitori, bizzarro mix che l’ha dotato di un’educazione insolita, instillando in lui
fin da piccolo un senso di diversità rispetto agli altri ma anche una visione artistica, etica e politica unica. Seconda novità è il suo ritorno a teatro, il 23 gennaio al Teatro alla Scala di Milano, ospite dell’ensemble Entr’acte. Sarà di scena la spiritosa suite “I Cavoli a merenda” di Carlo Boccadoro, su testi di Todaro, nella quale il cantautore è la voce recitante. Last but not least, come dicono gli americani, è l’avvio, il 28 gennaio da Torino (nel locale Hiroshima Mon Amour) di “Eugenio Finardi Electric tour 2011”. Un’attesa rivisitazione dei classici del cantautore milanese che farà splendere sotto una nuova luce canzoni simbolo come: “Extraterrestre”, “Musica ribelle”, “La radio”, “Dolce Italia”. Sul palco ad accompagnare Finardi ci saranno: Paolo Gambino (piano), Paolo Zanetti (chitarre), Claudio Arfinengo (batteria), Marco Lamagna (basso), Giovanni Maggiore (chitarre). (r.b.)
LA BUONA NOTIZIA Gli argomenti trattati: l’incontro con il rabbino rav Ariel Finzi sul tema “Onora il padre e la madre”; a cinque anni dalla morte, uno speciale dedicato a Oscar Di Prata; la Marcia per la pace delle parrocchie della città; l’incontro tra i responsabili delle Sale della comunità. La rubrica “4 parole” è con Maria Teresa Pezzotti, superiora della Compagnia di S. Angela. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10. BELLI DENTRO Circa due ore di diretta, dal lunedì al venerdì alle 17.10 per il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Tra canzoni, giochi, ospiti in diretta e sondaggi, per chiudere con simpatia la giornata lavorativa. Al termine, Zona relax, il meglio della musica “morbida” non stop.
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SABATO
Via Callegari, 6 - Brescia Tel. 030 3774592 - 3383636104 Fax 030 3757897 e-mail: redazione@radiovoce.it
Le nostre frequenze Città e Provincia 88.300 Franciacorta 88.500 Lago d’Iseo 88.400 - 93.500 Alta Valle Camonica 88.050 Lago di Garda 88.200 Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25 Bassa Valle Camonica 88.200 Media Valle Camonica 88.300 Alta Valle Sabbia 88.500 Valle Trompia 88.500
6.00 Ecclesia 7.00 Gr 7.05 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 Il nuovo numero del settimanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu 8.00 Gr Radio Vaticana 9.00 Gr - Voce mattina con Tony Marano (prima parte) 11.00 Gr - Voce mattina (seconda parte) 12.00 Gr Radio Vaticana 13.00 Gr - Radio Voce greatest hits 17.45 Diretta sport Palermo - Brescia 18.00 Gr 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana 19.50 Zona relax 21.00 Disco Story
DOMENICA
7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare... 9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte - Commento al Vangelo di don Giuseppe Fusari - Sette giorni in diocesi con Angelo Onger - Primo Piano 10.00 S. Messa dalla Cattedrale 11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale della scuola - Luoghi per lo spirito con Michele Peli - Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari - L’agenda della settimana 12.00 Recita dell’Angelus 14.00 Gr Radio Vaticana 14.30 Diretta Sport 19.30 Gr Radio Vaticana
Dal lunedì al venerdì GR Nazionali dalle 7 alle 18 Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30 GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30
Radio ECZ Via XV giugno, 4 25014 Castenedolo (Bs) Tel. 0302731444 Fax 0302130911 www.radioecz.it info@radioecz.it Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella che corrisponde alla tua parrocchia
S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03; sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00 Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze
Radio Voce Camuna Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs) Tel. 0364.22342 fax 0364 320906 e-mail: radio@vocecamuna.it redazione@vocecamuna.it www.vocecamuna.it
Informazione locale ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provincia Dal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03. Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provincia Dal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 6.00 Ecclesia 6.30 S. Messa 6.55 Pane per il viaggio - pensieri di saggezza e di fede di H. Nouwen - con don Adriano Bianchi 7.15 L’apertura con Mario Ricci 7.25 Rassegna stampa nazionale 7.55 Pane per il viaggio (replica) 8.15 L’apertura (2ª parte) 9.15 Brescia in diretta - fatti e personaggi in primo piano a cura di Mario Leombruno 10.10 Voce mattina con Marco Vignoletti 10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli 10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour - Voce trailer 12.50 L’informalavoro 14.05 100% Brescia 15.00 Pomeriggio inBlu 17.10 Belli dentro 18.50 Pane per il viaggio (replica) 18.55 Zona relax 19.30 Gr Radio Vaticana - Zona relax 21.00 La musica della sera - lun: La reserva de Pedro - mar: Alta rotazione con Alessandro Gardenato - mer: Brescia music play con Ricky Barone - gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo - sab: Disco Story 22.00 Effetto notte
Bienvenida America latina Martedì 20.05 Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09 Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09 Giovedì insieme Giovedì 10.09 Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09 Cucina e tradizione Venerdì 12.15 Amico liscio Sabato 9.03 La buona novella Domenica 15.00
Rubriche Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09 Oggi parliamo di… Lunedì 11.30 Fuori Gioco! Lunedì 18.00 Letture Martedì 10.09 Sul filo della memoria Martedì 10.40
Vocegiornale notiziario radiofonico principale dal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30. VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabato alle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45. Rassegna stampa quotidiana appuntamento con le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30. Almanacco previsioni del tempo. Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8. Stremadès storia e varia cultura locale venerdì alle 17 e domenica alle 11. Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17. Una proposta musicale al giorno programma musicale dal lunedì al sabato alle 13. Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22. E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.
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Cultura e comunicazione Sala della comunità
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Cinema “La versione di Barney” dal romanzo di M. Richler
Un antieroe in lotta con l’amore L’impressione è di essere davanti al riassunto di un bel film il cui protagonista, col volto di Paul Giamatti, irrora l’esistenza con il suo umorismo autodistruttivo Barney (Paul Giamatti) e il padre Izzy (Dustin Hoffman) in una scena del film
PROGRAMMAZIONE Inghilterra, anno 1943, durante la guerra mondiale. Lucy e Edmond Pervensie vivono in casa del cugino Eustace che non li sopporta. Un giorno i tre vedono un dipinto che ritrae un maestoso veliero dal disegno ispirato ai draghi. All’improvviso il veliero prende vita, l’acqua allaga la stanza e sommerge i ragazzi, e li trasporta nel Mare orientale di Narnia. Condotti a bordo, ritrovano il Principe Caspian e tutto l’equipaggio. Il Principe è in viaggio: deve adempiere al giuramento di ritrovare i sette Lord di Telmar, che erano stati i migliori amici di suo padre. La navigazione è lunga e li porta verso isole sempre più lontane. Fino all’ultima, dove ritrovano il leone Aslan e mettono insieme le spade dei sette Lord. Ora possono tornare a casa e osservare l’oceano e il veliero che tornano dentro la cornice. Qualunquemente di Giulio Manfredonia
La banda dei Babbi Natale di Paolo Genovese
Le cron cronache di Narnia – Il viaggio del veliero di Michael Apted
Sala della comunità GLORIA – MONTICHIARI: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 15.00, 21.00; lunedì 24 gennaio ore 21.00
Sale della comunità EDEN – ESINE: venerdì 21 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 20.30; martedì 25 gennaio ore 20.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 16.00, 20.45; SAN DOMENICO SAVIO – SERLE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.30;
Sale della comunità IDEAL - CASTENEDOLO: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 17.00, 21.00; IL GABBIANO – GHEDI: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 16.00, 21.00; SAN COSTANZO – NAVE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 16.00, 20.30; AURORA – PALAZZOLO: domenica 23 gennaio ore 16.00, 20.30; AURORA – PONTE CAFFARO: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 21.00; lunedì 24 gennaio ore 21.00; CORALLO – VILLANUOVA: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 14.30;
PRIMA VISIONE
Il mio nome è Khan di Karan Johar
The tourist di F. Henckel von Donnersmark
Noi credevamo di Mario Martone
Che bella giornata di Gennaro Nunziante
Harry Potter e i doni... di David Yates
Sala della comunità SANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 23 gennaio ore 20.45; martedì 25 gennaio ore 20.45
Sala della comunità SERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 20.45; lunedì 24 gennaio ore 20.45
Sala della comunità PAOLO VI – DESENZANO: sabato 22 gennaio ore 20.30
Sala della comunità LUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30
Sala della comunità SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 16.00, 20.45
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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di Nicola Rocchi
Difficile trovare Barney Panofski senza un bicchiere di whisky in mano. Il personaggio creato a fine anni ’90 dallo scrittore canadese Mordecai Richler è un antieroe per eccellenza. Spesso ubriaco, ebreo in perenne polemica con la sua comunità (a dire il vero, con ogni comunità), non sa rinunciare a irrorare l’esistenza con il suo umorismo corrosivo e spesso autodistruttivo. A soffrirne è soprattutto la vita sentimentale. La prima moglie, conosciuta a Roma, muore tragicamente dopo averlo tradito con tutti gli amici. Della terza, Miriam, si innamora nel giorno del suo secon-
do matrimonio con una donna dell’alta borghesia ebraica, un mondo che lo guarderà sempre come un marziano. L’incontro con Miriam però cambia le cose, e mette anche l’irregolare Barney di fronte alle responsabilità e alle sofferenze del vero amore. Amato (e talvolta odiato) da un gran numero di lettori in tutto il mondo, il piccolo eroe di “La versione di Barney” ha trovato una convincente incarnazione in Paul Giamatti, protagonista del film che Richard J. Lewis ha tratto dal libro di Richler. Sempre oscillante tra spinta a emergere e autoflagellazione – la
società che realizza le sue soap-opera di successo si chiama “Produzioni assolutamente inutili” –, tra la forza del suo sentimento e l’incapacità di darle continuità, Barney vede passare i giorni, gli amori e gli amici, uno dei quali forse ucciso di sua mano in una situazione grottesca come poche. All’adattamento cinematografico lavorò a lungo lo stesso scrittore, che morì nel 2001 senza averlo completato. Alla fine, la storia è stata riscritta da Michael Konyves. Lo sceneggiatore ha rivisitato le quasi 500 pagine del romanzo (nell’edizione italiana di Adelphi) eliminando la narrazione in prima persona, ambientando la giovinezza scapigliata del protagonista a Roma anziché Parigi, contenendo il ruolo di diversi personaggi – alcuni, come il detective O’Hearne grande accusatore di Barney, diventano semplici figure di contorno
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– e lasciando ampio spazio alla figura del padre di Barney, l’ex poliziotto Izzy Panofsky. Saggia decisione, quest’ultima, perché Dustin Hoffman lo interpreta alla grande, con un mix di ingenuità rozza, sentimento e cinismo ancor più efficace dell’asocialità esibita dal protagonista. Infatti, nonostante gli ottimi interpreti (splendide le due mogli incarnate da Minnie Driver e Rosamund Pike), l’energia di Barney non risulta mai travolgente, tanto nel male quanto nel bene. È demerito del regista, che si limita a un’illustrazione della trama riuscendo solo a sprazzi – ad esempio nella bella sequenza del secondo matrimonio – a non dare l’impressione di essere di fronte al riassunto di un (potenziale) bel film. L’occasione viene un po’ sprecata: e anche la bella storia d’amore non tocca le corde della commozione.
Il super-malvagio, geniale e diabolico Megamind sta tentando di conquistare la Terra da più di 20 anni ma, ogni volta, è ostacolato dal suo acerrimo nemico, il supereroe Metro Man. Il tutto cambia il giorno in cui Megamind si libera accidentalmente Metro Man mentre è alle prese con uno dei suoi diabolici piani. Trovandosi d’improvviso senza un nemico da sconfiggere, il cattivo genio decide che l’unica maniera per non annoiarsi è creare un nuovo super rivale... Megamind di Tom McGrath
Natale in Sudafrica di Neri Parenti
Le avventure di Sammy di Ben Stassen
Vi presento i nostri di Paul Waitz
Sale della comunità EDEN – ESINE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.00; lunedì 24 gennaio ore 20.30; SAN LUIGI – LODRINO: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 20.30; SPLENDOR – ODOLO: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 20.30; DON BOSCO – PONTOGLIO: domenica 23 gennaio ore 16.15; PAX - PROVAGLIO D’ISEO: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 16.00; AURORA – RONCADELLE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.00
Sale della comunità INZINO – INZINO: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 20.30; AURORA – PAVONE MELLA: venerdì 21 gennaio ore 20.45; sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 15.30, 20.45
Sale della comunità ASTRA – LUMEZZANE S. APOLLONIO: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; PAOLO VI – PREVALLE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.30
Sala della comunità SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 21 gennaio ore 20.45; sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 20.45
CINEFORUM Simon Konianski di Micha Wald Sala della comunità SALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZZANE S. SEBASTIANO: domenica 23 gennaio ore 20.45
A Natale mi sposo di Paolo Costella
Rapunzel – L’intreccio... di Nathan Greno, Byron Howard
Cattivissimo me di P. Coffin, C. Renaud, S. Pablos
Sala della comunità CORALLO – VILLANUOVA: domenica 23 gennaio ore 20.30; lunedì 24 gennaio ore 20.30
Sale della comunità ITALIA – LONATO: domenica 23 gennaio ore 15.00; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 15.00
Sala della comunità SALA DELLA COMUNITÀ – ISEO: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 16.00
London River di Rachid Bouchareb Sala della comunità AURORA – PALAZZOLO: venerdì 21 gennaio ore 20.45 Senza destino di Lajos Koltaj Sala della comunità AURORA – PAVONE MELLA: giovedì 27 gennaio ore 20.45
Stanno tutti bene di Kirk Jones Sala della comunità INZINO – INZINO: giovedì 27 gennaio ore 20.30 Il nemico del mio nemico di Kevin Macdonald Sala della comunità GIOVANNI PAOLO II – AGNOSINE (in digitale con microcinema): giovedì 27 gennaio ore 20.30
i negozi del centro...
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gli appuntamenti pi첫 importanti *XVWLDPRFL &KLDUL
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LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Economia e lavoro venturelli@lavocedelpopolo.it
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Fiat Intervista a Stefano Zamagni
Dopo il voto è il tempo della saggezza L’economista, docente all’Università di Bologna ed esperto di dottrina sociale della Chiesa, commenta il risultato del voto di Mirafiori. Le sue sono riflessioni che chiamano in causa tutte le parti
Sergio Marchionne
H
a cura di Francesco Rossi
Ha vinto il “sì” all’accordo tra i lavoratori della Fiat di Mirafiori e l’azienda voluto dall’amministratore delegato della casa automobilistica, Sergio Marchionne. Al voto hanno partecipato 5.060 lavoratori, oltre il 94,2% degli aventi diritto. Il “sì” ha prevalso con 2.735 voti, pari al 54,05%, mentre a votare “no” sono stati 2.325 (45,95%); 59 le schede nulle e bianche. Al riguardo, è stato chiesto un commento all’economista Stefano Zamagni, docente all’Università di Bologna ed esperto
Dopo il sì
Responsabilità per la politica e le parti sociali di Francesco Bonini
della dottrina sociale della Chiesa. Come giudica il risultato del referendum a Mirafiori? “Il ‘sì’ ha vinto, ma in misura minore di quanto ci si aspettasse. A determinare questo 54% ha contribuito la componente impiegatizia, mentre tra gli operai c’è stato un ‘testa a testa’ (il ‘sì’ ha prevalso per soli nove voti; fra le tute blu, al montaggio e alla lastratura si è registrato un 53% di no, ndr). Questo risultato indica che la vicenda non è stata gestita bene dai vertici dell’azien-
da, i quali non hanno messo in evidenza il significato profondo dell’accordo, né esplicitato le responsabilità di quel calo di produttività registrato negli ultimi anni. Esse, infatti, ricadono in parte sulla componente-lavoro, ma soprattutto sulla componente-capitale. In altri termini, la perdita di competitività in parte è dovuta ad assenteismo, minore impegno dei lavoratori, conflittualità, ma soprattutto è mancato un investimento aziendale”. Quindi Marchionne avrebbe dovuto agire diversamente? “Bisognava fare un’operazione trasparenza e dire tutta la verità. Chiedendo uno sforzo maggiore agli operai, Marchionne avrebbe dovuto, al tempo stesso, mettere in luce le responsabilità degli azionisti. Così, invece, i lavoratori sono stati gli unici a finire sul banco degli imputati per le difficoltà dell’azienda, e con il voto hanno dato un segnale. Ricordiamo che la Fiom non rappresenta certamente la metà
Dopo un testa a testa nello spoglio notturno passa il referendum che approva l’accordo per la nuova Mirafiori. Nelle prossime settimane si vedrà l’atteggiamento del sindacato che non ha firmato a suo tempo gli accordi, la Cgil, invitata dal Pd a un’adesione “tecnica”. In realtà questa vicenda, come molte altre nel corpo vivo della società italiana, ci avvertono che siamo alle prese con un passaggio storico cruciale, che richiede grande capacità di adattamento e, nello stesso tempo, grande senso di responsabilità. E questo vale per l’industria, come anche per il mondo della pubblica amministrazione e dei servizi, già interessati da importanti processi di ristrutturazione. Quel che conta è il risultato, non nell’immediato, ma nel medio termine, che dovrà tenere conto delle ragioni dell’efficienza e dell’efficacia e della giustizia, senza la quale peraltro sono illusori e provvisori anche i risultati in termini di efficienza ed efficacia. Occorre insomma muoversi, cioè non restare invischiati in logiche antiche, e nello stesso tempo traguardare una meta credibile. Dopo Pomigliano, frutto dell’industrializzazione di Stato della seconda metà del XX secolo, Mirafiori, che risale agli anni Trenta, frutto dell’iniziativa privata concertata
degli operai Fiat, dunque molti non aderenti al sindacato di Landini e Camusso hanno votato ‘no’”. Ora cosa si profila all’orizzonte? “Penso che prevarrà la saggezza. Il fatto che Marchionne abbia vinto di misura lo obbliga a mantenere gli impegni presi, ma al tempo stesso gli farà ricordare che le responsabilità sono da ambo le parti. La stessa dottrina sociale della Chiesa ha sempre tenuto una linea di equilibrio, ricordando che nei processi produttivi c’è il lavoro, ma pure il capitale”. E i rapporti con la Fiom? “Sono certo che a questo punto il sindacato capirà: non può continuare a essere antagonista, deve cercare il bene comune di chi lavora nell’impresa, ma anche quello generale. E si dovranno ricomporre le spaccature tra le diverse sigle: il sindacato è forte quando è unito. Infine, guai se dopo questo risultato scattassero meccanismi di rivalsa”.
con lo Stato, si sono pronunciate per processi di riforma che hanno come prospettiva uno sviluppo sostenibile, attraverso concessioni significative. I lavoratori insomma hanno fatto la loro parte, hanno aderito a un impegno, che tutti sono chiamati a onorare. In gioco, c’è il sistema-Paese e in concreto il ben-essere comune, che ovviamente non può prescindere, ma anzi si deve fondare su famiglie e lavori dignitosi e produttivi. Si stanno segnalando, infatti, nel sistema occidentale avanzato, dopo l’inizio della crisi economica, due tendenze: da un lato, un ulteriore aumento delle disuguaglianze retributive e, dall’altro, lo sviluppo di uno zoccolo di “lavoratori poveri”, il cui salario è sotto la soglia minima appunto di “povertà”. Sono processi che devono fare riflettere, come pure la tendenza all’aumento di coloro che il lavoro neppure lo cercano. Tenere conto responsabilmente di questi dati sottolinea il valore di tutte le iniziative che permettano di contrastarle, per portare nuovo sviluppo. Tutte le parti sociali, la politica, la cultura, tutti insomma devono giocare un gioco nuovo, complesso sì, ma certamente alla portata delle nostre risorse, delle nostre capacità, delle nostre tradizioni e, dunque, del nostro futuro.
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Economia e lavoro Scuole
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Scelte scolastiche Come orientarsi
Passaparola, internet e Facebook Questi gli strumenti a cui tanti genitori si affidano per conoscere gli istituti scolastici
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Passaparola e internet. In assenza di un sistema di valutazione nazionale delle scuole che stenta a partire (le adesioni ai progetti del Ministero finora sono state scarse) anche per quest’anno le famiglie devono orientarsi da sole nella scelta dell’istituto migliore per i loro figli. I tempi per la scelta ormai si sono fatti stretti, anche se la scadenza delle iscrizioni, fissata al 12 febbraio prossimo, lascia ancora spazio al vaglio di informazioni e alla verifica di programmi e offerte formative. In queste settimane ge-
a cura di VoceMedia Pubblicità
nitori e studenti sono alle prese con la partecipazione agli ultimi open day che scuole pubbliche e paritarie hanno messo in calendario. Spesso, però, la semplice visita non basta. Servono informazioni di prima mano, dati di esperienza, anche se questi ultimi vanno presi con le pinze perché c’è sempre l’elemento soggettivo che può condizionare un parere. Tra i genitori è comunque partito da tempo il tam tam che si avvale dei più moderni sistemi di comunicazione. Facebook e posta elettronica hanno preso il posto
ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH Scuola dell’infanzia Scuola primaria S c u o l a s e c o n d a r i a d i p r i m o g ra d o
Via E. Ferri, 91 BS Tel. 030.2306871
Fax 030.2306875
della telefonata o della chiacchierata informativa per consigli e opinioni sulle scuole di zona. Le domande più ricorrenti che corrono sul web riguardano la reputazione dei docenti e in quali sezioni si trova il corpo insegnante migliore. Chi ha i ‘suggeritori’ giusti può incappare in effetti in un buon gruppo di insegnanti. “Un tam tam che per tante associazioni di genitori rilancia l’urgenza di un sistema di valutazione per gli istituti scolastici superiori. Oggi i genitori hanno cambiato mezzi, si parlano via Facebook o via mail, ma la sostanza resta quella: il passaparola è l’unico strumento per cercare di capire quale scuola e quali docenti scegliere. Per fortuna negli anni è cresciuta la consapevolezza dei genitori rispetto alle normative e ai servizi che devo-
no essere forniti. Altrimenti sarebbe tutto lasciato davvero al caso e alle informazioni venute dal basso. Non c’è associaizone di genitori che non consigli comunque una visita personale alle scuole, per respirarne il clima e verificare la disponibilità dei docenti prima di scegliere”. Intanto anche le scuole cominciano a sbarcare su Facebook per pubblicizzare le giornate di incontro con i futuri iscritti e per farsi conoscere dai genitori. E le famiglie si danno appuntamento sul social network per discutere di iscrizioni. L’Age (Associazione italiana genitori) di Bergamo, per esempio, ha lanciato su Facebook i propri incontri dedicati allo scambio di informazioni. Mentre fra le scuole c’è chi rispolvera siti internet un po’ ‘ingialliti’ per venire incontro ai genitori digitali.
Paesi e parrocchie Bassa
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Proposte Centro San Clemente
Cento corsi dalle lingue alla cucina La programmazione è stata illustrata da Giovanni Lodrini
P
di Franco Armocida
Presentati nei giorni scorsi i corsi che il Centro linguistico culturale San Clemente di Brescia ha predisposto per il periodo inverno/primavera 2011. “Il nuovo catalogo – ha illustrato il direttore generale del Centro Giovanni Lodrini − presenta un’offerta di più di cento corsi pensati per rispondere concretamente alle diverse esigenze formative e ricreative del pubblico bresciano, tenendo conto del contenimento dei costi, senza per questo rinunciare al livello qualitativo degli stessi”. I corsi inizieranno con la fine
di gennaio ed avranno sei principali aree tematiche: lingue, informatica, cultura, con comunicazione, benessere e fitness, arte e musica, hobby e manualità e, vera novità di questa edizione, cucina, pasticceria e barman. “L’introduzione di quest’ultimo corso − ha affermato Lodrini − è scaturita dalle innumerevoli sollecitazioni ricevute ed è l’unico che si svolgerà al nostro esterno, ovvero presso il Cfp Canossi, dei cui docenti ed attrezzature potremo disporre”. “Tutti i corsi saranno preceduti da una serata di
presentazione gratuita – ha aggiunto la responsabile organizzativa Benedetta Albini – che è calendarizzata una settimana prima del loro svolgimento, affinché ognuno possa avere un contatto diretto con le realtà cui intende avvicinarsi. I corsi, a numero chiuso, onde assicurarne la qualità – ha sottolineato Albini – si terranno presso le nostre due sedi di Brescia, in via N. Tommaseo 49 ed in via A. Luzzago 1, presso la cui segreteria sono aperte le iscrizioni. In alcune delle sei aree sono state introdotte delle novità, perché ne abbiamo percepito la necessità al fine di un completamento tematico”. “Il 2011 vede il sessantesimo anno del San Clemente – ha ricordato Giovanni Lodrini – voluto nel 1951 dal Vescovo di Brescia quando incaricò il parroco della chie-
sa di San Clemente di promuovere corsi di lingua straniera a favore degli emigranti italiani. Più di 100mila bresciani, generazione dopo generazione, hanno frequentato i nostri corsi, che hanno raggiunto la realtà odierna, senza tradire le radici, che rimangono immutate, che vedono il mantenimento della tradizione popolare, perfezionata dall’evoluzione che la proposta formativa-culturale ha richiesto. Da evidenziare – ha chiosato Lodrini – come l’area linguistica occupi il 55% dell’intera offerta, seguita per il 20% dall’area cultura, comunicazione e benessere”. Ogni informazione relativa ai corsi, quali date, sedi, orari, costi, iscrizioni e quanto necessario conoscere, comprese le date delle presentazioni gratuite, è disponibile sul sito www. centrosanclemente.it.
OPEN DAY
Scuole Paritarie -
Sede d’esami
Sabato 22 Gennaio 2011 Domenica 23 Gennaio 2011 La segreteria della scuola è sempre aperta con orario continuato dalle 08.30 alle 17.30 - Sabato dalle 08.30 alle 12.30
Liceo Scientifico delle Scienze applicate
Percorsi didattici personalizzati per agevolare la frequenza degli studenti che svolgono attività sportiva a livello agonistico
(senza latino)
Istituto Tecnico per il
Turismo
Istituto Tecnico delle Costruzioni, Ambiente e Territorio
Geometri ”Bianchi”
Via Bronzetti, 9 - Brescia - Tel. 030 3774081 A 300 metri dalla stazione dei treni e dei pullman
www.euroscuola.eu
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Economia e lavoro Scuole
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Palazzolo Un concorso musicale
“Buonanotte all’Italia� per Riccardo L’iniziativa lanciata dal liceo Galilei per ricordare la scomparsa di un giovare studente
N
di Massimo Venturelli
Nello scorso mese di luglio la notizia della sua tragica scomparsa aveva lasciato sgomenta l’intera città di Palazzolo. Riccardo Mosca, diciottenne vittima di un investimento stradale, era un ragazzo molto conosciuto per via dei suoi molteplici impegni, su tutti quello di sassofonista nel locale corpo musicale cittadino. Proprio da questa realtà , nel mese di settembre, è partita la prima iniziativa per ricordare il giovane Mosca con l’intitolazione alla sua memoria del centro
di formazione musicale. Una realtà a cui fanno riferimento oltre 170 musicisti in erba palazzolesi. Con la ripresa dell’attività scolastica anche il liceo Galileo Galilei di Palazzolo ha studiato una modalità per ricordare un suo studente che al termine dell’anno scolastico in corso avrebbe dovuto sostenere l’esame di Stato. Vista la passione di Riccardo Mosca per la musica è stata naturale la scelta di un concorso che facesse riferimento a questo mondo. Dirigenti, docenti
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e studenti del liceo scientiďŹ co palazzolese si sono trovati concordi nel lanciare il concorso “Buonanotte all’Italiaâ€? per ricordare sia l’impegno civile e politico che la passione per la musica di Riccardo Mosca. Il concorso prevede la produzione libera, personale o di gruppo, di un’opera che si ispiri alla canzone di Ligabue. I partecipanti potranno scegliere una delle tre sezioni, testo poetico o narrativo, composizione musicale, opera audiovisiva, graďŹ ca, pittorica o fotograďŹ ca, consegnando gli elaborati entro le 13 del 31 marzo 2011, alla segreteria alunni dell’Iis C. Marzoli, indicando nome, cognome, indirizzo, classe e istituto. Una apposita giuria presieduta da Mario Ferrari, dirigente dell’istituto scolastico,
composta da rappresentanti degli studenti e dei docenti e dai genitori di Riccardo Mosca, procederĂ poi alla valutazione degli elaborati presentati e all’assegnazione dei tre premi in denaro di 1000, 700 e 300 euro per i primi tre classiďŹ cati. A premiare i vincitori il 31 marzo sarĂ proprio lo stesso Ligabue, che ha accolto l’invito assicurando la sua presenza a ďŹ anco dei genitori del ragazzo, che consegneranno il premio. “Il concorso – è stato detto in occasione della sua presentazione – è un’iniziativa importante per far crescere gli studenti come cittadini ricordando Riccardo che negli anni è stato esemplare sia nel suo impegno e sia nei suoi rapporti con compagni e professoriâ€?. Per informazioni tel. 030/7400391.
Paesi e parrocchie Bassa Economia e lavoro Salute
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Desenzano L’opera del Dipartimento
Salute mentale: un bene della comunità Il dott. Saviotti
I
di Massimo Venturelli
Il dipartimento di salute mentale dell’Azienda ospedaliera di Desenzano del Garda è la struttura organizzativa interdisciplinare e l’organo di coordinamento e di governo atto a garantire unitarietà ed integrazione ai servizi psichiatrici dell’età adulta, ma anche ai servizi neuropsichiatrici dell’infanzia ed adolescenza e ai vari programmi dipartimentali. Una tale definizione non deve spaventare. Come afferma Francesco Maria Saviotti, direttore del dipartimento, quello della salute mentale è un campo talmente vasto e in cui opera un numero di soggetti tale da richiedere necessariamente un coordinamento. Il dipartimento di salute mentale è deputato alla promozione e alla tutela della salute mentale dei cittadini in un territorio che comprende gli ambiti distrettuali di Manerbio, Salò e della Valsabbia per un totale di quasi 300mila abitanti. “La sua funzione – afferma il dott. Saviotti – è quella di rappresentare un punto di raccordo delle varie risorse disponibili sul territorio, siano esse a gestione privata che pubblica, per garantire la libertà di scelta della cura da parte degli utenti ed assicurare nel contempo il trattamento dei pazienti gravi”. Il contesto in cui si colloca l’azione del diparti-
La struttura dell’azienda ospedaliera di Desenzano è diretta dal dott. Saviotti mento, sono ancora considerazioni del suo direttore, è quello delineato dal Piano socio-sanitario regionale di salute mentale e fa riferimento al più ampio contesto dell’Asl di Brescia. Il dipartimento di salute mentale ha, come ricordato anche dal dott. Saviotti, la responsabilità di un territorio ampio e con aree di elevata dispersione territoriale della popolazione. Per questo motivo diventano centrali nel suo operare l’accessibilità, ovvero la disponibilità ad accogliere un’ampia gamma di istanze da parte dei pazienti per poi selezionare, secondo criteri di appropriatezza, il tipo di trattamento più idoneo; la flessibilità, finalizzata ad adattare la funzione delle strutture alle reali necessità dei pazienti, per ottenere una diagnosi precoce (in particolare dei disturbi più gravi); la prevenzione delle ricadute mediante l’identificazione tempestiva dei sintomi; il mantenimento di una sostanziale continuità terapeutica. C’è un altro concetto che ritorna spesso nelle riflessioni di Francesco Maria Saviotti ed è quello di inclusione sociale, probabilmente l’aspetto più delicato quando si deve affrontare il tema della salute mentale. “La responsabilità della promozione della salute mentale – afferma al riguardo il direttore del dipartimento
– riguarda l’intero territorio, nel quale allora va promossa una molteplicità di occasioni di inclusione sociale per le porzioni più fragili della comunità. La salute, compresa quella mentale, è un patrimonio individuale, ma anche sociale, che ogni comunità ha il dovere di tutelare”. Un territorio con una buona coesione comunitaria, una condivisione di regole, significative relazioni al suo interno e anche con gruppi esterni è un territorio con un alto “capitale sociale” e con una maggiore tutela della salute, anche di quella mentale. Per questo il fondamento operativo del dipartimento è la valorizzazione delle potenzialità di ogni persona, anche se sofferente. “La cura della patologia psichiatrica – sono ancora considerazioni del dott. Saviotti – non è sufficiente: la persona sofferente va aiutata nella ricerca e nel recupero delle sue migliori risorse affinché, al di là della crisi, possa ritrovare se stessa con un ruolo significativo nella società”. La cura e la riabilitazione non devono essere assimilate ad una “normalizzazione” dei pazienti. Non è la pura autonomia l’obiettivo da raggiungere, ma la capacità dei pazienti di “partecipare” con la propria storia al loro tessuto sociale e di far valere la propria identità.
Le strutture
Una rete di servizi presenti sul territorio
L’ospedale di Desenzano
Il dipartimento di salute mentale dell’azienda ospedaliera di Desenzano può contare su una nutrita serie di strutture su un territorio di riferimento che va da alcuni Comuni della Bassa e che, passando per i Comuni bresciani del basso Garda, arriva sino alla Valle Sabbia. Il lungo elenco delle strutture si apre con l’unità operativa di psichiatria n° 24 di Manerbio che comprende il servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Leno e il Centro psico-sociale sempre a Leno. Dal dipartimentio diretto dal dott. Saviotti dipende anche l’unità operativa di psichiatria di Gavardo che comprende il servizio psichiatrico di diagnosi e cura, sempre nella cittadina gavardese, i centri psico-sociale di Salò e di Lonato, la comunità riabilitativa ad alta assistenza di Lonato e quella protetta ad alta assistenza di Salò. C’è poi il servizio di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza
che comprende i poli territoriali di Leno, Lonato e Salò. Del dipartimento fanno parte il servizio ospedaliero di psicologia con sede a Lonato e l’Unità di valutazione Alzheimer con sede a Leno e un ambulatorio a Salò. Al dipartimento diretto dal dott. Saviotti fanno riferimento anche alcune strutture private accreditate come la comunità protetta ad alta assistenza “Il Gabbiano” di Pontevico, gestita dall’omonima cooperativa dal 2005, il centro diurno psichiatrico gestito dalla Cooperativa Val Trompia Solidale/Fraternità a Nozza di Vestone. Il dipartimento è dotato di una direzione alla quale fanno riferimento diretto la segreteria operativa, il nucleo di valutazione e miglioramento della qualità, il sistema informativo dipartimentale, il gruppo organizzatore della formazione e il comitato tecnico dipartimentale.
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Segni che parlano
di Giancarlo Paris, ofm conv.
Una monaca clarissa a Faenza è morta. Si chiama suor Vittoria. Le sorelle hanno preparato il feretro nella chiesa del monastero dove tutti possono entrare per una preghiera. Il corpo è composto in una cassa semplice adagiata sul pavimento. L’abito da monaca dice la sua vocazione. Le mani intrecciate in grembo stringono la corona del rosario per ricordarci una vita vissuta nella preghiera e nella meditazione della vita di Cristo. I piedi sono nudi, perchĂŠ si trova davanti al roveto ardente dell’Amore che arde e non consuma. Il suo corpo è coperto da un bianco tulle da sposa: davanti a lei lo Sposo nel simbolo del cero pasquale. Il suo volto accenna un sorriso e il capo è leggermente rialzato, quasi proteso a ricevere o a donare un bacio. Quando i segni sono discreti, parlano e ci aiutano a entrare e a partecipare al Mistero. CosĂŹ anche la morte che ci fa paura, diventa un’attesa, un incontro, un bacio dato e ricevuto. Il “felicissimo bacio della Sua boccaâ€?, scrive Santa Chiara alla nobile Agnese di Praga che lascerĂ onori e ricchezze per donarsi interamente allo Sposo. SETTIMANALE DIOCESANO
FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO n° 30
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BRESCIA 23 LUGLIO 2010
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - ₏ 1,00
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nni piĂš aveva vent’a lvano: lei di Grume Palazzolo cose ci separa ma troppe da anni nell’Istituto ttato di lei e Giulia sposarmi rata aveva approďŹ a famiglia; Giulia voleva speciale. Ricove era le. Un bruto in adozione a un’altr ap menta di me e poi Giulia aveva grave handic che poi è stato datodiceva â€œĂ¨ piccolo!â€?. ituto. Le lo per un no e un bambi cappella dell’Istvoce basa la pancia a aveva avuto ricordava: si toccav siamo entrati nella e to lo ha guarda molto. però lei se ibili. Un giorno“LĂ c’è GesĂšâ€?. Lei mancava oni incred o: e Giulia mi (lei lo sa e partito delle intuizi tabernacolo dicend madre Sono . da mia to il a mi riferiva nel mio cuoreâ€? prima di andare ho mostra ituto ava ). Suor Ornell “Ma è anche sa ha detto: o a casa passavo dall’Ist mamma buonache arrivava‌â€?. Sembr : ho una Quando tornavquesta “preferenzaâ€? ieri!... Mi ha detto ato aspettavo speciale. mi ha perdongiorni diceva: “Ti per ro una donna 2010 che Giulia mio ritorno. Davve 9 LUGLIO il BRESCIA “avvertireâ€? n° 29 WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT - CORAGGIO
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DEL POPOLO
LA VOCE
DEL POPOLO
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GIORNATA DI VOCE 7 NOVEMBRE 2010 10
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Sport
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Calcio Sabato al Barbera Palermo-Brescia
A caccia di un punto che vale oro
redazione@lavocedelpopolo.it
N
Andrea Caracciolo
La seconda giornata di ritorno vede le Rondinelle al Barbera, ospiti di una squadra che arriva da un pareggio con il Chievo e una sconfitta pesante con il Cagliari. Sui fischi che hanno accompagnato l’ultima partita l’Airone risponde: “Ci sta perché le prestazioni che ho fatto ultimamente sono scarse. Ora sono tornato ad allenarmi e sicuramente migliorerò”
Nomi che vanno e nomi che vengono. Il mercato è ormai giunto nella sua seconda fase, visto che si chiuderà il 31 gennaio. Uno dei nomi che in casa Rondinelle è stato associato più spesso al mercato, in uscita, è stato Andrea Caracciolo. L’airone non segna da un po’ di tempo; l’ultimo gol risale alla 13ª giornata (21 novembre Brescia - Cagliari 1 a 2). Con il Parma torna la vittoria ma lui, che gioca dopo diversi giorni con la febbre viene fischiato: “Ci sta perché le prestazioni che ho fatto ultimamente sono state scarse. Ci sta che qualche tifoso non perdoni niente e quindi fischi” racconta Andrea Caracciolo. Un momento particolare quello dell’Airone che rivela di essersi sentito male dopo essere stato fischiato “Sono in un momento di difficoltà fisiche; senza contare l’ultima influenza che mi ha debilitato ulteriormente. Nonostante ciò, d’accordo con il mister, sono voluto scendere in campo lo stesso. Sapevo che non potevo essere al 100%. Comunque ho dato il massimo e per il resto sono ottimista. Il periodo più brutto è passato; ora sono tornato ad allenarmi e sicuramente migliorerò”. Il Brescia ha bisogno di punti per salvarsi e ovviamente del migliore Caracciolo: “Serve anche cercare di fare vita sana, andare d’accordo con i compagni, allenarsi bene. Bisogna remare tutti dalla stessa parte, come stiamo facendo noi”. Messaggio e idee chiare per l’Airone che al Brescia è legato e affezionato per molti motivi e che a questa maglia ha dato tanto negli anni. Non si può non parlare ad Andrea di mercato, anche dopo questo malumore che i tifosi hanno dimostrato nei suoi confronti: “Di vero c’è che dopo le mie ultime prestazioni non mi vuole più nessuno; quindi è risolto il problema. Noi dobbiamo essere bravi a concentrarci sulle nostre partite”. Il girone d’andata è finito e la vittoria con il Parma è stata la prima partita
di Mauro Toninelli
del girone di ritorno. La chiusura di un percorso è sempre foriera di bilanci, come alcune delle sue tappe significative intermedie “Se tolgo l’ultimo mese penso di aver iniziato benissimo il campionato e aver fatto un buon girone d’andata − racconta ancora l’Airone − . Il bilancio penso che tutto sommato sia positivo”. Tornando al mercato si può dire che Caracciolo rimane a Brescia al 100%? “Nel calcio non si può dire mai, ma il 99% lo metterei” risponde ridendo. In settimana, sempre per stare in tema di mercato, la trasmissione “Notti magiche” di Sportitalia ha lanciato un sondaggio sui Ds sportivi, per capire chi, secondo gli spettatori sia il migliore. Vittoria per Bigon del Napoli e subito dopo, per pochi punti percentuali, si è classificato Gianluca Nani; battendo nomi altisonanti come Lo Monaco, Marotta, Pradè, Galliani, Branca e Corvino. La seconda giornata di ritorno vede il Brescia impegnato in anticipo. Sabato 22 giocherà alle 18.30 a Palermo contro gli uomini di Delio Rossi. Lo stadio Renzo Barbera si preannuncia caldo e irrequieto. Il Palermo al momento è fuori dalla zona Europa, anche se gli è a ridosso, ma ha racimolato solo un punto nelle ultime due partite in virtù del pareggio con il Chievo nell’ultima giornata di andata e la sconfitta per 3 a 1 con il Cagliari la scorsa domenica. Il Brescia invece deve cercare di fare punti per uscire dalla zona retrocessione in cui si trova. Non sono questi i punti che dovrebbero fare gli uomini di Beretta, ma quelli degli scontri diretti. Sono questi quelli che mancano alla classifica delle Rondinelle. È anche vero che ogni punto, ora più che mai, vale oro, tanto per la classifica, quanto per il morale e per l’ambiente. Un punto al Barbera varrebbe oro e siccome non siamo affetti da cupidigia, anche un punto solo ci basterebbe... Il nostro animale è la rondine e non la lupa...
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Sport
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Ginnastica artistica femminile Le ambizioni della compagine cittadina
Una Ferrari in piĂš per la Brixia Al via il 6 febbraio la nuova stagione con il club cittadino a caccia del nono scudetto consecutivo Vanessa Ferrari
C
di Mario Ricci
Con lo scudetto cucito sul petto e una leadership assoluta che dura otto anni consecutivi, la Brixia Gli ElďŹ del presidente Folco Donati e del direttore sportivo Enrico Casella, dal prossimo 6 febbraio andrĂ a caccia del suo 12° alloro nazionale della sua storia nella disciplina della ginnastica artistica femminile. La plurititolata compagine cittadina, capitanata come sempre dall’ex campionessa del mondo Vanessa Ferrari, incomincerĂ la nuova stagione da Ancona, per proseguire poi con le tappe di Brindisi (6 marzo), Padova (17 aprile) e Firenze (15 maggio). Nella cittĂ toscana saranno tirate le somme dopo le quattro prove del campionato e la compagine che sarĂ in testa alla classiďŹ ca generale si potrĂ fregiare del titolo per il 2011. Scontato pensare che a indossare il ruolo della squadra favorita sia la compagine di Enrico Casella, che oltre alla rinata
Vanessa Ferrari, potrà presentare in pedana ginnaste del calibro dell’esperta Paola Galante, della stellina azzurra Erika Fasana, dell’altra nazionale Greta Carnessali e delle due new entry, Martina Rizzelli e Letizia Plebani, queste ultime due fresche di titolo italiano della categoria Allieve. Fra la Brixia e lo scudetto numero tredici, proverà come sempre a intromettersi la Gal di Lissone, avversaria storica del team bresciano, che tuttavia, nelle ultime otto edizioni del massimo campionato italiano, si è sempre dovuta accontentare di applaudire Vanessa Ferrari e le sue compagne che la guardavano dal gradino piÚ alto del podio. Da anni ai vertici del panorama nazionale con la ginnastica artistica, la società ha però aggiunto di recente un’altra perla nel palmares sportivo. Bisognerà , infatti, mantenere anche la promozione in A1 arrivata al termine dell’ultima stagio-
ne da parte delle ragazze della Ritmica. Salto di categoria – dopo due anni – riconquistato a Torino e che porta la ďŹ rma delle atlete SoďŹ a Lodi, Viktorya Prati, Nathalie Reale, Elisabetta Vitiello e Vimal Zadra allenate da Betty Lavadas in collaborazione con Maura Rota. â€œĂˆ stato un premio inaspettato – commenta il presidente del club cittadino Folco Donati – che qualiďŹ ca il lavoro che stiamo portando avanti da qualche anno a questa parte. Impreziosito dal fatto che non abbiamo utilizzato atlete straniere o in prestitoâ€?. Ora si tratterĂ di mantenere la categoria. “Ci impegneremo a farlo – aggiunge il patron Donati – anche se a questo proposito siamo in attesa che l’Amministrazione comunale si faccia viva in merito ai lavori di completamento del Pala Algeco. Lo spazio non è del tutto idoneo, c’è bisogno di altezza per provare, ad esempio, i lanci della palla. Attualmente siamo costretti a girare per tutta la Provincia durante la settimana. Mi auguro – conclude Donati – che con l’inizio del nuovo anno i lavori possano ďŹ nalmente partire per continuare a dare spazio e lustro a questa disciplinaâ€?.
Basket A dilettanti
Brescia: corsa al primato Tornata al successo nella trasferta di Riva del Garda dopo due sconfitte consecutive costate il primato della serie A dilettanti, la Centrale del Latte Brescia domenica 23 ospita al Pala San Filippo la Consum.it Siena. Palla a due alle ore 18, con radiocronaca integrale sulle frequenze di Radio Voce (Fm 88.3-88.5 e in streaming su radiovoce.it). L’incontro è valido per la terza giornata di ritorno. All’andata successo esterno per capitan Quaroni e compagni. L’obiettivo è centrare il bis per non perdere contatto dalla capolista Trento (di scena a Osimo) che precede la Leonessa di sole due lunghezze. Occhio anche alle dirette concorrenti Perugia e Piacenza contro Moncalieri e Recanati. (r.m.)
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Centro Sportivo Italiano
Pallavolo Prima giornata di ritorno
Sotto rete dopo la sosta di Bruno Forza
La pallavolo targata Csi è tornata in campo con la prima giornata di ritorno dei campionati open femminili e dopo la lunga sosta natalizia le compagini impegnate sotto rete hanno ricominciato a fare sul serio in vista della volata che condurrà alle finali provinciali. Nel girone A le Veline hanno ripreso da dove avevano lasciato, imponendosi 3-0 in casa del S. Giacinto e creando una voragine tra le prime due della classe e le inseguitrici. Solo Star Volley Academy Nord tiene il passo delle campionesse provinciali restando a -3 dopo il successo esterno contro Piemonti Costruzioni (3-1). Il gruppo B è senza dubbio quello più avvincente, con 6 squadre attualmente raccolte in 6 punti. S. Angela Merici guarda tutte dall’alto nonostante abbia una partita in meno ma Serafica S. Carlo la aggancia in vetta a quota 19 grazie alla netta vittoria ottenuta sul S. Giacinto (3-0). Le cittadine vengono così scavalcate al terzo posto da un Castenedolo in ottima forma (3-1 sul Prevalle). Il Violino è quinto, ma con una gara in meno,
mentre il 3-1 sul Mompianto consente al S. Faustino di avvicinarsi ai quartieri alti. Nel girone C Pallavolo Nave continua ad essere la rivale più accreditata delle Veline in ottica provinciale come testimoniano i 30 punti conquistati fin qui grazie a 10 vittorie consecutive ed un solo set perso. Dietro alle dominatrici del campionato – che inaugurano il 2011 con un 3-0 su Khem Plast – ci sono Resto del Maury, che non stecca al ritorno in campo battendo il Vestone 3-0 e Ponte Zanano, che espugna Bagolino con il medesimo punteggio e difende la sua posizione in zona podio. Top junior: il Mompiano è saldamente capolista. Nella massima categoria del settore giovanile il Mompiano difende il primato imponendosi a Bagolino, ma il Calcinato non molla la presa e resta a -2 dalla vetta, mentre il Violino continua a inseguire la prima vittoria stagionale, convinto della possibilità di scrollarsi quello zero alla voce “punti”. I risultati: Cp Paolo VI Mura - Uso Violino 3-0; Ssd Bagolino – Uso Mompiano 1-3; Gsg Offlaghese – Pol. Paratico 0-3; Pol. S. Giacinto - Oratorio Calcinato 0-3; Paolo VI Sarezzo - Abcf Comero n.p.
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
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Splende il sole sullo sci camuno Finalmente splende il sole sullo sci del Csi di Valle Camonica e così il campionato 2011 è riuscito a prendere il via dopo il rinvio dell’esordio stagionale degli sciatori causato dalla fitta nebbia che gravava domenica scorsa sul Passo del Tonale. Sulla pista di Colere si sono sfidati un centinaio di atleti in rappresentanza di cinque società sportive: Polisportiva disabili Valcamonica, Sci Cai Edolo, Sci club Pisogne, Polisportiva Grignaghe e Ski Team Montorfano. Una partecipazione leggermente inferiore alla media della passata stagione ma destinato a crescere nei prossimi appuntamenti. Ha funzionato alla perfezione la macchina organizzativa allestita dal Csi grazie all’apporto dei cronometristi. Con 44 atleti iscritti lo Sci Club Pisogne ha messo a segno la prima vittoria nella nuova stagione sportiva occupando il primo posto nella classifica a squadre, seconda piazza per i campioni in carica dello Sci Cai Edolo che precede Grignaghe, Montorfano e Polisportiva Disabili Valcamonica. Gli edolesi si prendono la rivincita sui rivali nelle graduatorie di categoria aggiudicandosi sei podi, uno in più del Pisogne. Una vittoria di categoria anche per la formazione bresciana del Montorfano Ski Team grazie a Simone Bignotti nella categoria adulti, alle sue spalle l’edolese Enrico Tognoli e il compagno di società Ugo Antonelli. Il circuito di sci del Csi di Vallecamonica prosegue a ritmo serrato con la seconda prova stagionale in programma domenica a Montecampione.
Ciclismo e basket
Di corsa sui pedali La stagione ciclistica ciessina si presenta ai nastri di partenza con un calendario ricco e avvincente: dalla mountain bike alla velocità, passando per scalate e regolarità. L’annata del pedale si apre nel segno delle ruote grasse, che inaugureranno il 2011 domenica, nella gara d’esordio di Desenzano del campionato provinciale invernale. La tappa gardesana (organizzata dall’Uso Duomo Desenzano) prevede il ritrovo dei partecipanti alle 8 in località Mappelle al Cantù Arredi e partenza alle 9.30. Gli atleti affronteranno un percorso di 6 km da percorrere quattro volte, che si snoda all’interno del Parco del Garda, mentre per i ragazzi dai 15 ai 18 anni e le donne i giri saranno tre. Dopo il XIII trofeo S. Angela Merici la carovana dei bikers dovrà affrontare altre cinque gare per conqui-
stare lo scettro d’inverno sfidando nell’ordine i percorsi di Clusane, Torricella del Pizzo, Leno, Cavriana e Barco di Orzinuovi. La coppa d’Inverno su strada sarà più breve ma altrettanto intensa, con quattro tappe dal 20 febbraio al 27 marzo a Borgosatollo, Manerba, Castegnato e Brandico. Per molti atleti questo trofeo costituirà un importante banco di prova in vista della manifestazione nazionale del 20 marzo a Iseo, dove si disputerà la Gran Fondo Franciacorta Sebino. Il mese di aprile farà sbocciare la coppa primavera: 6 gare di cui due nazionali (Gran Fondo dei Tre Laghi e Valli Bresciane), con una tappa da assegnare. Il campionato di ciclismo prenderà il via il 7 maggio a Villachiara, con il VII Gran Premio Impianti AB che darà il via a quasi sei mesi di sfide intervallati dagli appuntamenti
estivi della mountain bike. 34 giornate che vedranno le due ruote arancioblu sfrecciare sui più svariati scenari della provincia, prima del tradizionale Loda Tour a chiusura della stagione. Basket. Nel cielo arancioblù si è levata la prima sirena del 2011, che ha chiuso il girone d’andata con il giro di boa del settimo turno. Team 87 e Basket Pallata hanno rispettato le previsioni del precampionato laureandosi campioni d’inverno. I valtrumplini guidano il girone arancione a punteggio pieno, seguiti a -3 dai Mascalzoni Sebini e a -6 da Torbole. Le distanze sono le stesse anche nel girone B, dove Basket Pallata vince lo scontro con Bovezzo con una prestazione superba. Sul terzo gradino del podio c’è bagarre con Panthers, Senior, Smv e S. Luigi Gonzaga appaiate a -6 dalla vetta.
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LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
Per una Chiesa povera Egr. direttore, mi permetta di ringraziare mons. Giacomo Canobbio per l’editoriale del n. 1 di “Voce”. La riflessione proposta era veramente indispensabile per il dibattito, anche dai toni aspri, da tempo in corso tra esponenti del cattolicesimo bresciano. La mia convinzione, che si è rafforzata man mano si susseguivano gli interventi sui vari giornali, è che mancasse una riflessione preliminare su ciò che è essenziale per i cristiani e per le comunità in cui vivono: quale esperienza e quale modello di Chiesa vogliamo vivere e proporre all’uomo del nostro tempo. Non è che mancasse questo aspetto nei vari interventi; in ciascuno traspariva un modello di Chiesa, ma sempre impliciti anche se diversi tra loro. E invece bisogna esplicitarli perché a seconda dell’esperienza di Chiesa che vogliamo vivere e proporre, ne derivano diverse modalità (e credibilità) di presenza dentro la storia umana del tempo. E bene ha fatto mons. Canobbio a partire dall’omelia di papa Benedetto XVI in piazza Paolo VI che, sentita per televisione, mi aveva fatto sobbalzare per il coraggio e la chiarezza dei contenuti laddove auspicava, tra le altre cose, “una Chiesa profetica, libera e povera”. Omelia che è invece passata immediatamente nel dimenticatoio. Proprio in questi giorni ho incrociato un’altra forte affermazione dell’allora Joseph Ratzinger del 1977: “La Chiesa sta diventando
per molti l’ostacolo principale alla fede: non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere”. Parole nette e taglienti che io, laico con spirito decisamente critico, mi sentirei in difficoltà ad esprimere in pubblico; le ha dette invece colui che oggi è alla guida della Chiesa cattolica. Sono convinto che il tema della povertà sia la chiave essenziale del modello di Chiesa da vivere e proporre all’uomo di oggi; la credibilità della Chiesa non può che esprimersi mediante la coerenza al Vangelo di un Gesù che nasce e vive nella povertà, che dichiara “beati” i poveri, che invita a lasciare bastone e bisaccia nell’opera missionaria, che indica nell’abbandono della ricchezza la via maestra alla santità, che afferma l’impossibilità di servire allo stesso tempo Dio e mammona, che invita a non seguire il potere ed i fasti che sono propri dei potenti di questa terra (“ma tra voi non sia così”), che invita a non vivere in palazzi lussuosi e vestire di vesti morbide, che preferisce l’obolo della vedova, che giustifica il pubblicano e non il fariseo del tempio, che invita a dare a Cesare quel che è di Cesare, che invita a dare ai poveri non solo il superfluo ma anche quel che ci è necessario… Povertà che è la condizione indispensabile per un’autentica libertà dai poteri di questa terra che invece tendono a comprare la Chiesa con favori, finanziamenti, inchini e baciamani ai quali purtroppo ci si assoggetta con sempre maggiore facilità. Libertà che è a sua volta condizione
Cara Voce direttore@lavocedelpopolo.it
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essenziale per poter essere profetici. Diceva Paolo VI: “Una chiesa povera, cioè libera”. È doveroso chiederci allora come mai i richiami cadano regolarmente nel nulla, perché già il Concilio non abbia affrontato il tema della riforma della Chiesa in questo senso, nonostante abbia operato per tutto il tempo conciliare un folto gruppo di Vescovi e Cardinali, guidati dal card. Lercaro e dal vescovo Helder Camara che si chiamava proprio “Gruppo della povertà” che avanzò proposte precise per una conversione del-
la Chiesa alla povertà. Mi chiedo chi e che cosa ostacoli una conversione evangelica della nostra Chiesa. Una Chiesa che appare collocata nella cerchia dei potenti della Terra, i cui organismi economici vengono spesso coinvolti in scandali finanziari, in cui le strutture si trasformano da mezzi a fine, che vorrebbe imporre i propri principi utilizzando gli strumenti del potere temporale, che scende a compromessi e a scambi con il potere politico, è una Chiesa che non solo rende poco credibile sé stessa, ma
22 gennaio 1997 Il senato americano elegge segretario di Stato Madeleine Albright. È la prima donna a ricoprire questa carica
23 gennaio 1950 Gerusalemme viene proclamata capitale dello Stato di Israele dalla Knesset, il parlamento israeliano
Omnibus
Avvenimenti 21 gennaio 1793 Il re di Francia Luigi XVI di Borbone viene condannato a morte per tradimento: la sua esecuzione avviene mediante la ghigliottina
Le ricette della settimana Nasello al forno
Minestra affumicata
Ingredienti: 400 grammi di nasello, 6 cipollotti, mezzo sedano rapa, 200 grammi di passata di pomodoro, 2 fettine di lardo di maiale, basilico, aglio, sale, pepe, olio extravergine d’oliva, farina di grano duro, rosmarino, zucchero, 1 cipolla, 1 sedano.
Ingredienti: 200 grammi di ritagli di salmone affumicato, 100 grammi di porro, 50 grammi di sedano, 200 grammi di patate, 10 cl di vino bianco, 100 grammi di riso, prezzemolo, sale.
Preparazione: Sfilettare il nasello. Preparare una salsa di pomodoro con cipolla, basilico, sale, pepe, un pizzico di zucchero e farla cuocere. Tagliare a rondelle i cipollotti e sbollentarli. Tagliare il sedano alla julienne e friggerlo. Condire il nasello con il rosmarino e il lardo ed infornarlo per 10 minuti. Servire con la salsa e i cipollotti saltati con l’olio e il sedano.
Preparazione: Tritare il prezzemolo. Tagliare a listarelle il porro. Sbucciare e tagliare a dadini le patate. Mettere sedano e porro in una pentola con 100 cl di acqua e far bollire per 20 minuti. Salare e unire le patate e un po’ del prezzemolo. Riportare a ebollizione e versare il riso. Cuocere per 12-13 minuti. Unire il salmone tagliato a listarelle, il vino e regolare di sale. Portare a cottura il riso, condire con altro prezzemolo tritato e servire.
LA VOCE DEL POPOLO 21 GENNAIO 2011
che rischia di offuscare il Messaggio di Salvezza che è l’unica Cosa che ne giustifica l’esistenza. Fortunatamente esistono ancora alcune comunità particolari (parrocchie e non solo) dove ci si sforza a maturare l’essenzialità della fede attraverso un costante approccio al Vangelo; ma, in una società dominata dai mass media, l’immagine veicolata della Chiesa è quella dei fasti e del potere (o degli scandali) e non quella umile e povera di alcune comunità locali, per cui la Chiesa rischia veramente di diventare ostacolo alla fede nel Dio di Gesù Cristo, soprattutto per quei giovani che non si accontentano delle semplici emozioni di una Gmg. Questi sono, a mio avviso, gli argomenti che dovrebbero precedere e illuminare i temi sui quali preti e laici della nostra Chiesa bresciana si sono confrontati e scontrati nei mesi scorsi, ma che dovrebbero scuotere anche associazioni e movimenti ecclesiali. Ringrazio ancora mons. Canobbio per averli sollevati e avere dato anche alla mia fede un sussulto di speranza. Dante Mantovani
Liberarsi dai bisogni Egr. direttore, sempre più persone sono pronte a degradarsi pur di raggiungere un risultato. L’uomo davvero libero non considera se stesso come un acervo di bisogni da soddisfare, piuttosto considera la propria vita come un percorso che porta verso mete maturanti. Darsi delle mete
e perseguirle, in questo risiede la dignità dell’uomo. Se no è un oggetto inutile che tutt’al più, può fare la “bella statuina”, niente di più. Paola Vincenzi
Attori protagonisti Egr. direttore, di fronte al dilagare del bullismo, le due principali agenzie educative, la scuola e la famiglia, sembrano disorientate. Passati, negli anni settanta, dal modello autoritario a quello permissivo, ci siamo arenati in un narcotico atteggiamento d’indifferenza e relativismo valoriale, e non troviamo il coraggio di rinnovarci nell’unico modello educativo accettabile, quello assertivo-autorevole, basato sul dialogo razionale (che tende a sottolineare il senso del comportamento), e sul dialogo empatico (che mira a mettere in luce la sofferenza altrui come conseguenza delle nostre azioni), producendo, così, un controllo morale autonomo, elaborato dall’interno, in base a convinzioni. Gli adulti hanno gettato la spugna di fronte alla responsabilità educativa. Gli insegnanti sono stanchi e demotivati, spesso arrivano in ritardo e fanno poco, dicendo che non è più possibile insegnare. Bisognerebbe, invece, che gli educatori, per primi, ricominciassero a credere nei valori, come schemi di significato che danno senso alla vita, e soprattutto nei valori fondamentali, quelli che sono di supporto a tutti gli altri, qua-
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li la dignità della persona, la libertà di coscienza, l’amicizia, la lealtà. Certo i mass media ci propinano modelli completamente diversi, anzi in antitesi con i valori che professiamo. I cristiani, da questo punto di vista, dovrebbero avere la forza di testimoniare con la loro vita il Vangelo senza piegarsi al potente di turno o alla moda imperante. Lettera firmata
Islam e cristianesimo Egr. direttore, sorrido quando sento parlare di cristianesimo e di islam come se fossero la stessa identita cosa; sarebbe meglio fare alcuni distinguo. Partiamo dall’atteggiamento di fronte alla violenza: per il cristiano la vera fede non si impone con la spada. La Sharia (legge islamica) è fondata su una triplice disuguaglianza: tra musulmano e no, tra uomo e donna, tra libero e schiavo. Nell’Islam fin dall’inizio la fede si diffonde anche con la conquista militare dei popoli, convertiti con la forza delle armi. È vero che pure nel Cristianesimo abbiamo non pochi esempi del genere, ma sempre contro il Vangelo, mentre la “violenza per Dio” è parola del Corano. All’Islam manca, inoltre, la distinzione tra religione e politica, tra sacro e profano, fra comunità religiosa e comunità civile; quindi fra dittatura teocratica e democrazia, fra libertà e pensiero unico anche in campo religioso. Giuseppe Trenti
Al concerto con “Voce” Vinci due biglietti (quattro in palio) per il duetto tra Stefano Benni e Paolo Fresu (mercoledì 2 febbraio alle 21) al PalaBrescia. Parte da qui il nuovo progetto che unisce la letteratura di Benni con la musica jazz di Fresu. Da non perdere. Spedisci il tagliando entro il 28 gennaio a “Al musical con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia. Diego Ottolini e Roberta Costanzi hanno vinto i biglietti per “Oblivion Show”
Duetto Fresu-Benni
Nome Cognome Telefono
IN COLLABORAZIONE CON:
VOCESAS
24 gennaio 1957 A tre anni dalla sua inaugurazione la televisione italiana da oggi è ricevibile sull’intero territorio nazionale
25 gennaio 1979 Papa Giovanni Paolo II giunge a Santo Domingo per una visita ufficiale
26 gennaio 1943 Presso la città russa di Nikolajewka ha luogo l’ultima tragica ritirata del Corpo d’Armata Alpino italiano
27 gennaio 1945 Le truppe sovietiche liberano i campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau
L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane
Auguri
D.: Nel 2011 devo sostituire gli infissi della mia abitazione. Volevo chiedere se la c.d. ‘detrazione del 55%’ esiste ancora e in quanti anni posso recuperare il credito con la dichiarazione dei redditi?
La grande famiglia del Centro delle comunicazioni sociali si è arricchita di un nuovo componente: è nato, infatti, Stefano Vignoletti, figlio di Marco (direttore artistico di Radio Voce) e di Nicoletta. Al piccolo Stefano va il nostro benvenuto, ai genitori le nostre congratulazioni.
R.: L’agevolazione prevista per gli interventi al risparmio energetico è stata confermata anche per l’anno 2011. Lo “sconto” in dichiarazione per i lavori effettuati nel 2011 andrà ripartito non in cinque anni (come invece previsto per le opere effettuate nel 2009 e nel 2010), ma in dieci rate annuali di pari importo. Per ulteriori informazioni non esiti a contattare il Caf Acli al numero 030 2409884.
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