La Voce del Popolo 2011 21

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“La vita è fatta di silenzi e di sguardi, di riflessioni e di amoreâ€?, scrive Romano Battaglia. L’ho scoperto nel 2006, il prezioso intreccio dello sguardo e del silenzio: “Devi abituarti a guardare serenamente negli occhiâ€?, invita ancora il medesimo Autore. Molto ha inizio dal guardare. Guardare la vita che si presenta come davanti al silenzio, come in attimi di sospensione, che rivelano un segreto lontano, n nascosto al primo apparire. Ăˆ lĂŹ che ho scoperto la ricchezza di una fonte sotterranea, che attraversa la realtĂ e la vivifi d’acqua e luce. Ăˆ lĂŹ che ho gustato una presenza di vita vifica ulteri ulteriore alle cose. Come un altro sguardo. L’ho visto in condizioni d di singolare intensitĂ , dove l’amore e la morte si intrecciano e, in m manifestazioni diverse, lottano. L’ho percepito anche, come in miracolo miracolo, scendendo alle profonditĂ delle persone che hanno in sĂŠ frammenti cos cospicui di Dio. Il trasalimento che l’occhio passa al cuore è diventato talo talora esultanza, balzo impreparato di gioia: lĂŹ dietro mi è parso di vedere C Colui che è narrato dai cieli.

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Volti e storie piĂš forti dei numeri

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ La svolta democratica di una cittĂ che cresce

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ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ Luminosi e forti come i diamanti

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ǯ‡••‡Â?œƒ †‹ —Â? ‰‡•–‘ Fuori dalla cronaca di questi giorni di protesta a Brescia, dai retroscena, dalle posizioni e dichiarazioni dei partiti e delle associazioni, o degli osservatori desiderosi di interpretare il sentimento popolare, è utile dire che è servito tornare ad ascoltare. I giorni del presidio in piazza Duomo tra sabato 21 e martedĂŹ 24 maggio dove gli immigrati “della gruâ€? sono stati nuovamente protagonisti delle pagine dei giornali bresciani, troveranno senso solo se ci lasceranno dentro l’insegnamento che il vescovo Luciano ha impartito a tutti andando, anzitutto, ad ascoltare davanti alla porta della Cattedrale coloro che avevano occupato il sagrato. Chi riesce, infatti, a ricordarci che dietro agli slogan e alle rivendicazioni,

alle strategie e alle vittorie ci sono le storie e le persone, dei nomi e dei drammi, delle mani da stringere e degli occhi da scrutare, ci riporta alla realtĂ e ci aiuta a leggere e a ricollocare nella giusta luce anche i doverosi meccanismi burocratici, i cavilli giuridici e pure le congetture ideologiche, magari abbinandole alle ansie e alle speranze di chi cerca di darsi un futuro nella nostra societĂ . L’essenza del gesto del Vescovo sta tutta qui. Molti hanno voluto attribuirgli, forse legittimamente, un significato politico o mediatico, altri hanno voluto tirarlo per la giacchetta episcopale, ma piĂš semplicemente basterebbe ricordare che mons. Monari in questa circostanza, ancora una volta, ha fatto il prete, cioè l’uomo di Dio che ha a cuore il bene della sua comunitĂ e che agisce di conseguenza quando coglie che il suo gregge è abitato da lacerazioni, disordini, tensioni profonde, perchĂŠ ha a cuore che “tutti siano una cosa solaâ€?.

Qualcuno ha detto che l’immagine simbolo di questa vicenda saranno le mani di Haroon (uno di quelli della gru) tra le mani di Monari. Certo è che il Vescovo questo ragazzo l’ha ascoltato, cosĂŹ come ha fatto con altri cercando anche di indicare loro, però, una strada che contemplasse la rivendicazione dei diritti, il rispetto della legalitĂ e il dovere di non urtare la sensibilitĂ di quella cittĂ di cui vogliono essere cittadini e, di fatto, ha scritto una nuova pagina di quel complesso rapporto tra bresciani e immigrati, senza rinunciare alla serenitĂ . Monari in mezzo agli immigrati in ascolto, però, esalta anche un metodo diverso da quello che abbiamo visto lo scorso novembre sotto la gru, dove solo la caparbietĂ di padre Toffari e delle realtĂ che con lui hanno operato ha potuto trovare una via d’uscita senza gravi conseguenze. Certo, se questa nuova protesta è sorta è perchĂŠ i problemi sono ancora lĂŹ e, su questi la Chiesa bresciana ha

espresso solidarietĂ e volontĂ di impegno. La materia è complessa, ma circa il reato di clandestinitĂ le sentenze della Corte europea e del Consiglio di Stato parlano chiaro: esiste un diritto violato che va ristabilito. L’onere cade sulla politica e sulle istituzioni preposte chiamate a indicare le soluzioni piĂš opportune e responsabili nel rispetto della legalitĂ . Ci vorrĂ fantasia, coraggio o forse basterĂ solo un po’ di buon senso per rispondere a questi probabili non piĂš di 200 casi a Brescia, 12mila in Italia. La speranza è che quelle mani strette in piazza Duomo, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, abbiano indicato un metodo: una protesta decisa, composta e centrata sul merito, una sensibilitĂ istituzionale da far percepire per governare le tensioni, una volontĂ politica che pur nella dialettica sa guardare ai bisogni delle persone, piĂš che agli interessi di partito. Il segnale che tutti i capigruppo della Loggia hanno dato è la strada giusta. Basta che duri.

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͙͜ …‘Â?‘Â?‹ƒ Eurobarometro. SĂŹ al lavoro, anche all’estero

͜͜ ’‘”– Ciclismo. La Montemagno, vetrina juniores


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In vent’anni di sbarchi, non si era mai visto niente di simile. Dall’inizio dell’anno è una strage senza precedenti. Sono quasi 1500 i nomi che mancano all’appello. Uomini, donne e bambini annegati al largo di Lampedusa. E senza considerare tutti i naufragi fantasma, di cui non sapremo mai niente. Da gennaio sono scomparse piĂš persone di quante ne morirono in tutto il 2008, l’anno prima dei respingimenti, quando si contarono 1274 vittime a fronte di 36mila arrivi in Sicilia.

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E se ai morti del Canale di Sicilia si aggiungono le vittime delle altre frontiere calde del Mediterraneo, ovvero lo stretto di Gibilterra e le isole greche dell’Egeo, il bilancio sale ancora. I dati sono stati diffusi dall’osservatorio Fortress Europe che tiene il tragico bilancio delle vittime in mare. Vittime per cui Brescia ha pregato lo scorso 21 maggio in una celebrazione eucaristica in San Faustino, promossa da quelle realtà che in diocesi si occupano di migranti.

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orse la freddezza dei numeri ha finito con l’anestetizzare anche qualche coscienza. La contabilitĂ degli sbarchi a Lampedusa, la ripetizione all’infinito di numeri, ha probabilmente contribuito a diffondere la convinzione che l’arrivo di tanti disperati sulle coste dell’avamposto italiano nel Mediterraneo sia qualcosa di “plasticaâ€?, come se sulle spiagge dell’isola stiano approdando semplici oggetti e non persone. Forse a qualcuno fa anche comodo pensarla in questo modo, ritenere che chi si affida a questi barconi della disperazione lo fa per scelta, ben cosciente della realtĂ a cui va incontro. Ma lo fa anche sapendo che una volta giunto in Italia è alto il rischio di essere rispediti al mittente. Non servono a mitigare questa convinzione altri numeri che dicono del dramma in corsa nel Mediterraneo: per 11 immigrati che tentano la via della fuga via mare dal Nord Africa alle coste italiane uno non arriva, muore durante la traversata, nelle concitate fasi dello sbarco, per il cedimento dei mezzi a cui affidano la loro sorte. Dall’inizio di questa nuova emergenza Fortress Europe, l’ente incaricato di monitorare questi flussi, ha certificato oltre 1500 vittime. In queste settimane, dopo la fase dell’emergenza gestita a Lampedusa, i profughi vengono accolti

in lungo e in largo per l’Italia. Anche in questa fase il Paese non brilla per tensione solidaristica. Quando non protestano per il mancato coinvolgimento nelle fasi decisionali i sindaci di Comuni grandi e piccoli si limitano a una amara accettazione di quanto imposto dall’alto, anche se molto spesso l’accoglienza è demandata a realtĂ del mondo associativo e del volontariato. Di

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come alcuni sindaci del Bresciano hanno risposto all’appello lanciato dalla Protezione civile per dare accoglienza ai profughi sbarcati a Lampedusa si dice con sufficiente chiarezza in queste stesse pagine. Eppure, che piaccia o meno, chi è sbarcato nell’isola siciliana, comincia ad arrivare anche nel Bresciano. Attualmente sono poco piĂš di 100. Le immagini rimandate dalle televisioni si sono improvvisamente materializzate, sono diventate persone che si possono incontrare. E non si tratta di un incontro banale o scontato. Il loro racconto sradica luoghi comuni e semplificazioni. I viaggi della speranza, “romanticamenteâ€? raccontati da tanti inviati, assomigliano sempre di piĂš a una vera e propria deportazione di massa degli africani dalla Libia. Basta parlare, per esempio, con uno delle 30 persone che don Danilo Vezzoli e i volontari della Casa della Caritas ospitano a Darfo per capire che nessuno di loro ha scelto di venire in Italia. Bastano poche parole per comprendere lo stato di prostrazione di chi è stato costretto a lasciare repentinamente un Paese che giĂ li sopportava appena (accusati come spesso capita anche in Italia di rubare il lavoro) pena il rischio della vita, per toccare con mano il dramma di chi della guerra in corso in Libia è vittima due volte: sia delle truppe

/D JHVWLRQH GHOO¡HPHUJHQ]D SUHRFFXSD L VLQGDFL EUH La gestione dell’emergenza riguardante le centinaia di profughi provenienti dalle sponde del Mediterraneo coinvolge anche Brescia e i Comuni della Provincia. Le persone giunte sul territorio sono 105; di queste, nove sono ospiti in cittĂ , mentre le altre sono state suddivise tra i Comuni di Darfo, Breno e Pisogne. A questo proposito il delegato regionale della Protezione Civile, Roberto Giarola, ha invitato i 206 sindaci bresciani

a un tavolo di coordinamento per trovare una soluzione condivisa circa le modalità di accoglienza. Tuttavia, giovedÏ 19 maggio nell’auditorium dell’Istituto Tartaglia i rappresentanti comunali presenti all’incontro erano una trentina, scettici verso l’appello di Giarola. A far discutere sono innanzitutto i numeri: difficile prevedere la quantità di sbarchi e di conseguenza il numero di persone che raggiungeranno la Lombardia.

La Protezione civile ha ipotizzato un piano operativo distinto in due fasi, al termine delle quali ogni amministrazione comunale dovrà accogliere un numero di profughi proporzionale alla somma degli abitanti. In tempi brevi è necessario trovare luoghi idonei dove far alloggiare le persone: in questo caso, se i Comuni non dovessero collaborare, la Protezione civile ha il potere di imporre la presenza del cittadino straniero sul territorio

comunale, oppure potrebbe ripetersi il caso di Pisogne, in cui un privato ha messo a disposizione una struttura per 29 persone ricevendo un’indennitĂ di 46 euro pro capite al giorno in cambio di vitto e alloggio. L’appello è quindi rivolto ai Comuni affinchĂŠ offrano ospitalitĂ per un periodo che va dai sei mesi ad un anno, con la garanzia di un rimborso da parte di un fondo nazionale istituito dal ministero dell’Interno. Ciò che preoccupa


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in condizioni di estrema precaritĂ in cui, come ricorda “le certezze sono pocheâ€?. Quel che pare certo è che i tempi di permanenza a Darfo dei 30 ospiti non saranno brevi. “Dalle ultime informazioni in nostro possesso –afferma al proposito Zanini – pare che i colloqui con le istituzioni compententi per il rilascio del permesso di soggiorno dovrebbero tenersi a cavallo tra il mese di ottobre e quello di novembreâ€?. Tempi biblici che rischiano di appesantire

ulteriormente il carico sulle spalle di giovani che sono stati costretti (come si legge anche in queste pagine) a fuggire dalla Libia e che senza i documenti hanno ben poche possibilitĂ di muoversi e men che meno di lavorare. “Molti di loro – continua Zanini – vivono in uno stato di prostazione perchĂŠ alla preoccupazione di un futuro incerto assommano a quella di non poter piĂš aiutare economicamente le famiglie rimaste nei Paesi d’origineâ€?. Anche le autoritĂ , comunque, sono

al lavoro per consentire a questi giovani (sono tutti tra i 18 e i 30 anni) di trovare qualche piccola occupazione. Maurizio Zanini sta anche lavorando, insieme alla Caritas diocesana e a quella di Darfo per verificare la fattibilitĂ di dare accoglienza ad altri profughi in alcune famiglie che si sono rese disponibili. “Si tratta di un percorso tutt’altro che facile – ricorda – ma che stiamo verificando perchĂŠ molte sono le richieste per nuove accoglienzeâ€?.

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fedeli a Gheddafi che hanno imposto loro la scelta tra imbracciare le armi contro i ribelli o l’unica via di fuga via mare e i ribelli stessi che li hanno visti come prede a cui rubare tutto il possibile perchĂŠ ottenuto lavorando per il regime. Non chiedono nulla, non hanno l’atteggiamentp aggressivo e sprezzante che strumentalmente tanti vogliono attribuire loro. Stanno chiusi nel loro silenzio, vivono il dramma di chi è stato sradicato due volte, di chi è stato allontanato ulteriormente dai propri affetti e dalle poche certezze che aveva in Libia. Si contentano di poco, soprattutto della serenitĂ che sa loro dare chi, come la Caritas di Darfo, apre loro le porte. “Sarebbe bello – afferma don Danilo Vezzoli, ‘angelo custode’ insieme alle religiose e ai volontari che con lui condividono la fatica dell’accoglienza a Darfo – che le comunitĂ cristiane aprofittassero dell’opportunitĂ che paradossalmente questa emergenza ci concede: l’opportunitĂ di conoscere a fondo questi fratelli e di vincere alcuni pregiudizi che alimentano paure infondateâ€?. Il sacerdote spera che da questo contatto, dalla vicinanza fisica con chi è scappato via mare dalla guerra in corso in Libia possano nascere tante altre disponibilitĂ a quell’accoglienza che, ricorda don Vezzoli, “rende tutti un po’ piĂ ricchi.

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HVFLDQL i sindaci non è l’accoglienza di questo numero esiguo di persone, ma le conseguenze che derivano dall’acquisizione dello status di rifugiato politico, come il diritto al ricongiungimento familiare. L’arrivo di altri stranieri in un territorio giĂ saturo metterebbe in crisi i bilanci comunali; inoltre, aleggia molto scetticismo circa i fondi statali, dal momento attendono ancora il rimborso dell’emergenza immigrazione albanese degli anni

,O ƒ JLXJQR XQ LQFRQWUR ’90. “Auspichiamo un principio mutualistico di solidarietĂ tra i comuniâ€? spiega Ettore Monaco, sindaco di Dello e Presidente di ACB servizi. â€œĂˆ il momento della solidarietĂ , non della politicaâ€?, afferma l’Assessore provinciale alla Protezione Civile Fabio Mandelli, sottolineando la necessitĂ che il tavolo delle trattative sia istituito dalla Prefettura e che ad esso partecipino l’Asl e l’Acb.

Anche se formalmente al di fuori della gestione affidata alla Caritas diocesana anche i 30 profughi ospitati dalle suore Poverelle di Palosco “interpellanoâ€? la Chiesa bresciana. Sono giunti nella cittadina bergamasca, ma che ecclesiasticamente risponde a Brescia, su iniziative della Prefettura orobica e vengono seguiti dalla Caritas di Bergamo. La comunitĂ locale avrĂ modo di incontrarli, in quello spirito

indicato in queste pagine anche da don Danilo Vezzoli responsabile della Caritas di Darfo, il 1° giugno prossimo nel corso di una serata che la parrocchia ha promosso presso l’oratorio. Per la gente di Palosco sarĂ un’occasione per conoscere storie e volti che sono diversi da quelli raccontati e trasmessi dalla televisione e dai mezzi di comunicazione, volti e storie che non devono essere usati per alimentare paure e tensioni


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Manca ormai poco al ďŹ ne settimana del 28 e 29 maggio quando molti italiani torneranno alle urne per i ballottaggi. Tante le realtĂ ancora in attesa di sapere quale sarĂ il loro sindaco. Nel Bresciano tutto è giĂ stato deciso il 15 e 16 maggio. Ăˆ forte, però, nel Paese l’attesa per conoscere come si comporteranno gli italiani dinanzi a un secondo turno elettorale che di amministrativo ha conservato ben poco. Nonostante le promesse, infatti, ben pochi leader nazionali

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si sono trattenuti dalla voglia di dare al secondo turno imminente una valenza politica. Esperti e osservatori sostengono infatti che il risultato che uscirĂ dalle urne potrebbe avere pesanti ricadute anche sugli equilibri nazionali. E cosĂŹ se a Milano dovesse confermare la vittoria del candidato del centrosinistra Pisapia ai danni del sindaco uscente Letizia Moratti sono in molti a credere che anche la granitica alleanza che tiene insieme

Bossi e Berlusconi potrebbe subire un’incrinatura, soprattutto se la promessa di spostare al Nord qualche ministero dovesse rivelarsi una bolla di sapone. Nei giorni scorsi, poi, non sono mancati episodi di evidente strumentalizzazione politica di un voto che continua a restare amministrativo. Tentativi di stravolgimento che potrebbero avere innervosito e non poco elettori che si sentono defraudati dell’attenzione al locale.

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entre imperversa ancora la polemica politica per il ballottaggio del 29 e 30 maggio prossimi, in pochi sembrano ricordarsi che il 12 e 13 giugno i cittadini sono chiamati alle urne per esprimersi sui referendum abrogativi che dovrebbero essere quattro. Si voterĂ per abrogare le leggi giĂ approvate in Parlamento su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Per tentare di evitare il referendum sul nucleare il governo ha posto la fiducia sul “Decreto omnibusâ€? che, tra le altre misure, contiene la moratoria sulle centrali nucleari. Anche se il voto finale si è tenuto proprio nelle ore in cui questo numero di “Voceâ€? veniva dato alle stampe, spetterĂ comunque alla Cassazione pronunciarsi (anche sulla scorta del voto parlamentare) in via definitiva sul destino dei referendum. Questi, al di lĂ dell’atteso pronunciamento, sono i quattro quesiti proposti. I primi due riguardano

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gestione del servizio idrico può essere affidata a soggetti privati attraverso gara o tramite societĂ a capitale misto pubblico-privato in cui il privato venga scelto attraverso gara e detenga almeno il 40% del capitale. Il secondo quesito (scheda di colore giallo) su “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di normaâ€? propone invece l’abrogazione dell’articolo 154, comma 1, del Decreto Legislativo n. 152/2006 per quel che riguarda la parte che sostiene che la tariffa per il servizio idrico va determinata in base all’“adeguatezza della remunerazione del capitale investitoâ€?. In sostanza secondo la legge approvata un gestore può caricare sulla bolletta fino al 7% in piĂš senza che questo venga investito per migliorie sull’infrastruttura. Di energia nucleare si occupa il terzo quesito, quello della scheda di colore grigio, su “Nuove centrali per la produzione di energia

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nucleare. Abrogazione parziale di norme�. Il quesito propone l’abrogazione del “decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successivenella parte in cui si prevede la realizzazione sul territorio italiano di centrali nucleari. Il quarto quesito, l’ultimo, tratta di legittimo impedimento (scheda di colore verde chiaro), e propone l’“abrogazione dell’articolo 1, commi 1, 2, 3,

5, 6, nonchĂŠ l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienzaâ€?. La norma che si vuole cancellare prevede che il presidente del Consiglio possa invocare il legittimo impedimento a comparire in un’udienza penale, qualora imputato, in caso di concomitante esercizio di attivitĂ legate alle funzioni di Governo. Su ciascuno dei quattro quesiti “Voceâ€? darĂ spazio a una adeguata campagna di informazione.

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Nuove sanzioni contro il regime siriano sono state decise nei giorni scorsi dall’Unione europea nell’ambito di un consiglio dei ministri degli Esteri tenuto a Bruxelles. Le sanzioni prevedono restrizioni sulla libertà di viaggiare all’estero e il congelamento di beni nei confronti del presidente Bashar al Assad e di esponenti di governo. Le sanzioni sono state imposte con l’obiettivo di favorire uno sviluppo democratico del Paese mediorientale dove dallo scorso marzo sono in corso proteste anti-governative in diverse città che se da una parte hanno costretto il governo a timide aperture e all’abrogazione delle leggi d’emergenza dall’altra hanno anche incontrato la repressione delle forze di sicurezza. Putroppo non esistono attualmente fonti veramente attendi-

bili su cosa stia avvenendo nel Paese e sulla veridicitĂ delle notizie diffuse. Con l’allontanamento dei giornalisti stranieri imposto dal Governo che controlla anche l’intero settore delle comunicazioni, Damasco ha confermato l’esistenza di un malessere di parte della popolazione sostenendo che sono state prese misure economiche e sociali per venire incontro ad esigenze concrete; ricostruendo incidenti e scontri ne ha attribuito la responsabilitĂ a gruppi armati terroristici. Opposizione e attivisti per i diritti umani stanno invece usando il canale delle nuove tecnologie e dei ‘social network’ per diffondere informazioni sulla repressione del regime, sul numero delle vittime, ma anche per organizzare la protesta.

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ÂŽ ˜‡”‘ ™‡Žˆƒ”‡ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ Â?ƒ ”‡–‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒŽ‡ •‡Â?’”‡ ’‹Î ‡•–‡•ƒ PiĂš di un italiano su quattro fa parte di una rete informale, cioè in qualitĂ di amico, parente, collega, vicino di casa si mette a disposizione di altre persone bisognose di aiuto. Per un totale di 3 miliardi di ore all’anno. Ăˆ questo il vero welfare italiano, fotografato dall’Istat nel “Rapporto annuale sulla situazione del Paeseâ€?. Ăˆ il volto di un’Italia che si riscopre solidale e che trova nelle reti familiari e amicali una vera e propria Ă ncora. Si tratta di oltre 14 milioni di persone,

chiamate “caregiverâ€?, il cui numero è in crescita rispetto al 1983: allora erano il 20,8%, oggi il 26,8% della popolazione italiana. Questa vasta rete solidale non riesce però a dare risposte sufďŹ cienti ai bisogni crescenti: difďŹ coltĂ economiche, “grandi anzianiâ€? spesso non autosufďŹ cienti da accudire, ďŹ gli da gestire sono ancora appannaggio della donna, costretta a far fronte a un carico di cura che l’Istat deďŹ nisce “insostenibileâ€?. Questo “pilastro delle reti di aiutoâ€?, come

viene deďŹ nito nel rapporto, da solo fornisce i due terzi di tutto l’aiuto informale, con 2,2 miliardi di ore sul totale di 3 miliardi. Anche il mondo del volontariato fa la sua parte, rappresentando il 6,6% dei caregiver: è in calo rispetto al 2003, quando era al 7,9%, ma in crescita rispetto al 1998 (5,6%). L’attivitĂ dei volontari assorbe il 5,5% delle ore fornite in un anno e l’aiuto piĂš frequente è quello economico: questa voce ha subito un netto incremento rispetto a 10 anni fa.

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’annuale rapporto dell’Istat sulla situazione del Paese è stato presentato nei giorni scorsi davanti alle piĂš alte cariche dello Stato. In cinque capitoli il volume affronta le piĂš recenti dinamiche in campo economico, tracciando la traiettoria di uscita dell’economia internazionale e di quella italiana dalla peggiore recessione dal secondo dopoguerra, documenta le condizioni del mercato del lavoro e delle famiglie italiane fino a proiettare lo sguardo sui prossimi anni, valutando lo stato del Paese alla luce di “Europa 2020â€? e del percorso tracciato dal Programma nazionale di riforma. I dati che emergono dal rapporto, hanno osservatori esperti e analisti dicono chiaramente che l’Italia ha pagato, a causa della recessione, un prezzo elevato in termini di produzione e di occupazione, ma ha anche saputo attutirne, meglio di altri Paesi, l’impatto sociale. La ricchezza di cui dispongono le famiglie, un tessuto produttivo robusto e flessibile, l’ampio ricorso alla cassa integrazione, il rigore nella gestione del bilancio pubblico, le reti di aiuto informale hanno funzionato come validi ammortizzatori. Tuttavia il massiccio ricorso a questi strumenti ha finito con l’erodere molte delle riserve disponibili, esponendo il Paese a potenziali vulnerabilitĂ . Particolarmente a rischio

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piÚ alto livello di istruzione, e le opportunità . Una quota sempre piÚ alta di giovani sta scivolando, verso l’inattività prolungata, vissuta il piÚ delle volte nella famiglia di origine, e verso bassi livelli di integrazione sociale, soprattutto per quelli appartenenti alle classi sociali meno agiate. Oltre il 40 per cento dei giovani stranieri, infatti, abbandona prematuramente la scuola, alimentando un’area di emarginazione i cui costi non tarderanno a diventare evidenti. Le donne, come certificato dal Rapporto Istat, vivono una inaccettabile esclusione dal mercato del lavoro. La povertà , infine, tocca spesso le famiglie di ultrasessantacinquenni.

9RFL ´VFRPRGHÂľ GDO WHUUHPRWR Un disastro senza precedenti di cui nessuno ormai parla piĂš e a cui, al di lĂ di tante iniziative di facciata e del grande sforzo profuso dalla macchina della solidarietĂ , nessuno ha ancora voluto porre rimedio. A oltre due anni dal drammatico terremoto che ha colpito l’Aquila (nella foto) la cittĂ abruzzese vive un tragico abbandono, costretta a un silenzio rotto di tanto in tanto dallo spazio (poco per altro) che i mass media danno alle proteste del popolo delle carriole, quasi sempre ritratto come un insieme di ingrati che non sanno fare altro che lamentarsi. Eppure il disagio sociale e psicologico interessa un numero sempre piĂš ampio di aquilani. Nelle new town costruite nel breve volgere di qualche mese e che avrebbero dovuto garantire una nuova vita a chi con il sisma del 6 aprile 2009 aveva perso tutto stanno aumentando i casi di depressione e le

vendite degli psicofarmaci. I divorzi e le separazioni hanno conosciuto nel 2010 una drastica impennata, cosĂŹ come il numero dei bevitori tra i 16 e i 30 anni. Molti anziani, anche se la cronaca tende a dimenticarsene, si lasciano morire nell’indifferenza generale. Tuttavia è estremamente difďŹ cile denunciare questa situazione, quasi che si volesse profanare quello che lo Stato ha saputo realizzare. C’è però chi a questa situazione non si rassegna e decide di usare i linguaggi che piĂš gli sono consoni per raccontare all’Italia l’altra faccia del terremoto. E cosĂŹ l’associazione culturale Arti e spettacolo, legata a doppio ďŹ lo al mondo universitario aquilano, e la societĂ Icarus, realtĂ di spicco nel settore della produzione musicale del centro Italia, entrambe duramente toccate dal sisma del 2009 hanno messo in scena il recital “Dalla poesia di Fabrizio De

Andrè al terremotoâ€?. Si tratta di uno spettacolo in cui insieme alla musica del grande cantautore genovese, cantore degli ultimi e dei dimenticati, vengono proposte brani e testimonianze raccolte dai cittadini che da anni stanno vivendo il dramma dimenticato dell’Aquila. Non si tratta di un mero spettacolo di denuncia, affermano i protagonisti, ma di un contributo particolare perchĂŠ l’Italia possa conoscere la reale situazione delle zone colpite. Lo spettacolo viene proposto il 29 maggio presso il teatro comunale Micheletti di Travagliato, nell’ambito delle iniziative che la locale amministrazione comunale ha promosso per il 150° dell’UnitĂ d’Italia. Lo spettacolo, in programma a partire dalle 21, è a ingresso libero. Eventuali offerte che saranno raccolte nel corso della serata saranno interamente devolute alle zone terremotate.


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Sabato 21 maggio a Rodengo Saiano, alla presenza di oltre 300 persone, si è festeggiato il 25° anniversario delle cooperative facenti capo al Gruppo Pinocchio. La cerimonia è stata molto semplice: si è aperta con un saluto del presidente di Pinocchio Group Massimo Montesano, cui è seguita la Messa presieduta da mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia. La festa è proseguita con un rinfresco nel piazzale dell’azienda agricola.

Il prossimo 10 giugno alle ore 21, presso l’ auditorium della Camera di Commercio di Brescia, Fondazione Poliambulanza in collaborazione con il “Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamoâ€?, presenta “Armonie dell’anima – L’Abate Liszt e la musica religiosaâ€?, concerto per pianoforte dedicato a Franz Liszt. L’acceso è gratuito e i biglietti numerati possono essere ritirati presso i box informazioni di Poliambulanza e Ospedale

Nel maggio 1986 nasceva con il nome di “ComunitĂ Nuovaâ€?, frutto del desiderio di un gruppo di ragazzi del movimento di Comunione e liberazione di mettersi in gioco per aiutare le persone piĂš deboli, partendo dall’educazione alla fede viva e presente cui erano stati educati. Tra i soci fondatori la Caritas diocesana e le Suore ancelle della caritĂ . Il nome “Pinocchioâ€? venne poi scelto perchĂŠ metafora del cammino terapeutico educativo seguito dagli ospiti.

Sant’Orsola. Un’importante evento che arriva in occasione del secondo centenario dalla nascita di questo eclettico artista. Contando sulla bravura del maestro don Carlo Josè Seno, vicario della ComunitĂ pastorale “Santi Apostoliâ€?, verrĂ proposto un percorso che tocca le tappe salienti dell’esperienza spirituale del grande pianista di origine ungherese attraverso un repertorio che ripercorre le sue opere pianistiche piĂš significative a carattere religioso.

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/D JLXVWL]LD OLEHUD VX FDX]LRQH L’idea che “il potere logoraâ€? fa parte delle convinzioni diffuse e condivise. Anche se qualche anno fa Andreotti disse che “il potere logora chi non ce l’haâ€?. La storia è piena di eventi maleďŹ ci prodotti dalla cultura del potere. Del resto quando il demonio volle tentare Cristo fece leva sul potere per attirarlo dalla sua parte. E a Satana sconďŹ tto non è stato conďŹ scato il potere. Ăˆ un pensiero ricorrente di fronte al ripetersi di scandali che hanno come protagonisti uomini del potere. L’ultimo della serie è quello che ha come protagonista il direttore generale (ora ex) del Fondo monetario internazionale, il francese Dominique StraussKahn, ďŹ no a poche settimane fa candidato dei socialisti per la corsa all’Eliseo, contro Sarkosy. â€œĂˆ con inďŹ nita tristezza che oggi mi sento costretto a presentare al Consiglio esecutivo le dimissioni dal mio incarico di direttore operativo del Fondo – ha scritto StraussKahn nella lettera di rinuncia–. Voglio affermare che nego con la maggiore fermezza possibile tutti gli addebiti che sono stati

formulati a mio carico. Voglio proteggere questa istituzione che ho servito con onore e dedizioneâ€?. Ăˆ stato arrestato negli Stati Uniti con accuse molto pesanti, per violenza sessuale nei confronti di una cameriera d’albergo. Come tutti gli altri imputati ha il diritto a una presunzione d’innocenza ďŹ no al termine dei procedimenti giudiziari. Ma non si può ignorare il fatto che il suo arresto ha scoperchiato una pentola maleodorante di

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altri episodi che lo riguardano e sin qui occultati da una forma di omertĂ che spesso salva i potenti dalle loro malefatte. PerchĂŠ uno degli effetti collaterali del potere prevaricatore è quello di poter contare sulla complicitĂ di tutti coloro che sperano di trarne dei proďŹ tti personali oppure sono nelle condizioni di non potere fare resistenza ai soprusi. Infatti per Strauss-Kahn come per altri personaggi del suo stampo, molti invocano

rispetto del privato, garantismo, sospensione del giudizio e via di questo passo. Le vittime invece sono buttate all’inferno senza garanzie, perchĂŠ, si pensa, sono consenzienti pentite o ricattatrici. Lo squilibrio fra le parti è abissale. Il potere purtroppo corrode anche chi non ce l’ha. Senza parlare della possibilitĂ che i potenti hanno di uscire dal carcere anche con cauzioni astronomiche, come è successo a Strauss-Kahn. I poveracci stanno in galera.

Sul sesso e il potere, in chiave pedoďŹ lia, mi pare signiďŹ cativa la lettura che ne ha fatto il domenicano fra Timothy Radcliffe, giĂ maestro generale dell’Ordine. Parlando al clero di Dublino nel dicembre del 2009 ha detto, fra l’altro: “Sono persuaso che l’intera crisi della sessualitĂ sia profondamente legata al potere e al modo in cui il potere funziona nella Chiesa a tutti i livelli, dal Vaticano al sacrestano della parrocchia. Non è il potere di GesĂš, che era mite e umile di cuore. (‌) Ho il sospetto che tutto questo sia accaduto anche perchĂŠ la Chiesa per secoli ha dovuto combattere per difendersi dai poteri di questo mondo, che vorrebbero prevalere contro di essa. (...) Ha lottato per la sua stessa sopravvivenza, e spesso si è ritrovata segnata dalla medesima cultura del potere. Quella medesima cultura del potere che si trova alla radice della crisi delle violenze sessuali: la violenza del potere esercitata ai danni dei piccoli e dei vulnerabiliâ€? (“Il Regno – Documentiâ€? n. 7/2010 pagg. 205-206).


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La protesta aveva avuto inizio nella tarda mattinata di sabato quando, dopo un incontro in prefettura in cui le trattative per ottenere i permessi di soggiorno non erano andate a buon ďŹ ne, gli immigrati erano arrivati in piazza Paolo VI occupando il sagrato del Duomo Nuovo. Nel primo pomeriggio, intorno alle 14, il vescovo Monari sul sagrato ha dialogato con i manifestanti esprimendo solidarietĂ ma anche perplessitĂ per il gesto compiuto. Alla ďŹ ne si arriva ad un

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punto di incontro: i manifestanti possono rimanere sul sagrato, a patto di non attaccare cartelli e striscioni e soprattutto a patto di non impedire l’accesso dei fedeli. Il Prefetto davanti ai rappresentanti sindacali, a padre Mario Toffari e a don Adriano Bianchi e agli esponenti dell’associazione “Diritti per tuttiâ€? ribadisce che la sentenza del Consiglio di Stato non è retroattiva per le pratiche giĂ deďŹ nite: una soluzione possibile è il ricorso al Tar la cui sentenza,

se questa dovesse apportare modiďŹ che alla legislazione vigente, verrĂ applicata dalla prefettura. Una delegazione raggiunge anche Palazzo Loggia. Nella notte di lunedĂŹ i capigruppo del Consiglio comunale, “pur stigmatizzando le modalitĂ della protesta, esprimono un invito al Governo per un chiarimento nel merito di una situazione che perdura ormai da tempo e risulta critica, in particolar modo sotto il proďŹ lo socialeâ€?. (Emanuele Carpella)

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l presidio degli immigrati in piazza Paolo VI è stato smontato poco dopo le 18 del 24 maggio. I manifestanti si prendono 15 giorni di tempo per valutare gli sviluppi della vicenda. Dopo il documento approvato all’unanimitĂ dai capigruppo del consiglio comunale nel quale si chiede al Governo di intervenire, è arrivata la svolta attesa. Haroon, uno dei rappresentanti degli immigrati, ha rivolto un ringraziamento a mons. Monari che aveva manifestato comprensione per le richieste degli stranieri e aveva attirato l’attenzione dell’opinione pubblica. Facciamo un passo indietro e proviamo a ricostruire i fatti. Nella mattinata di sabato, a conclusione di un incontro in prefettura in cui le trattative per ottenere i permessi di soggiorno erano state vane, gli immigrati sono giunti in piazza Paolo VI occupando il sagrato del Duomo Nuovo. Il Governo aveva deciso la regolarizzazione (persone che lavorano clandestinamente e possono avere l’emersione dal lavoro nero) di badanti e colf. Fatte le domande, una circolare del Ministero spiegava che chi, però, aveva ricevuto dal questore l’ordine di via non poteva avere la regolarizzazione. Successivamente sono arrivate due sentenze: la prima della Corte di giustizia europea che ha bocciato il reato di clandestinitĂ , la seconda (il 2 maggio del 2011) del Consiglio di Stato. Al momento l’unica via

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Padre Pio 3 giorni, 2 notti 01/01-31/12 Fatima e Lisbona 5 giorni, 4 notti 01/01-31/12

stinitĂ sono 689: secondo le stime del Centro migranti le persone interessate non dovrebbero essere piĂš di 200 (persone che giĂ lavorano, naturalmente devono essere badanti e colf) e hanno il diritto di vedersi riconosciuto il permesso di soggiorno. Si chiede al Governo di fare un decreto attuativo per dire che il reato non è ostativo e si possono riaprire le pratiche senza passare dal canale giudiziario. I manifestanti hanno messo in discussione anche l’operato del prefetto Narcisa Brassesco Pace, che è stata chiara: “Io sono legata al diritto. Siccome la legge non mi autorizza a riaprire le

pratiche, io non le riapro (a meno che dal Ministero arrivi un segnale): fate i ricorsiâ€?. A onor del vero nessuna Prefettura ha fin qui riaperto le pratiche. Certo è che alcuni slogan (“Lotta dura senza pauraâ€?) presenti sul sagrato del Duomo o le dichiarazioni (lasciare il presidio non significa fine della lotta) risultano anacronistiche e non facilitano il processo d’integrazione. Basti pensare all’anonima (solo per questo non meriterebbe una citazione) lettera di un sedicente “collettivo cattolicoâ€? che ha preso carta e penna per prendere distanza dal Vescovo e dai rappresentanti delle istituzioni.

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Polonia: Terra di Papa Giovanni Paolo II 8 giorni, 7 notti â‚Ź 768.00

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Turchia 8 giorni, 7 notti â‚Ź 649.00

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Assisi 3 giorni, 2 notti 01/07-07/08 01/04-29/05 e 05/09-23/10 08/08-04/09 e 30/05-30/06

â‚Ź 90.00 â‚Ź 120.00 â‚Ź 108.00

Roma Cristiana 4 giorni, 3 notti 11/07-04/09 e 13/11-28/12 01/04-10/07 e 05/09-12/11

â‚Ź 270.00 â‚Ź 310.00

Lourdes e Provenza 5 giorni, 4 notti 15/10-30/10 01/05-10/08 10/08-14/10

â‚Ź 258.00 â‚Ź 278.00 â‚Ź 290.00

P. z z a C. Ba t t i s t i 2 (BS) Te l 0 3 0 . 3 9 6 1 6 1 www.amerigoviaggi.it

Lourdes e Barcellona 6 giorni, 5 notti 21/04-30/06 e 18/09-31/12 03/09-17/09

01/05-30/06 e 01/10-31/10 01/07-30/09

01/04 al 30/10

â‚Ź 297.00 â‚Ź 300.00 Malta: sulle orme di San Paolo 5 giorni, 4 notti â‚Ź 343.00 â‚Ź 380.00 Grecia Cristiana e Meteore 8 giorni, 7 notti â‚Ź 664.00


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Â?–‡”˜‹•–ƒ ƒ„‹‘ ÂƒÂ’Â”ÂƒÇŁ —Â? „‹ŽƒÂ?…‹‘ †‹ •‘Ž‹ –ƒ‰Ž‹ L’opposizione non ci sta e alza la voce di fronte al bilancio approvato a Palazzo Loggia. Intervistato da Radio Voce, il consigliere comunale del Pd Fabio Capra (nella foto) spiega le ragioni che hanno portato il Partito democratico a votare contro. Cosa non vi convince del bilancio? Noi abbiamo espresso critiche nel merito e non ideologiche perchĂŠ questo rendiconto 2010 (il terzo della giunta Paroli dopo quelli

del 2008 e del 2009) si chiude in sofferenza in mancanza di opere signiďŹ cative e, soprattutto, con un taglio di servizi scolastici, sociali e nel trasporto. Restano le attenuanti dovute alla crisi economica... Ovviamente quando facciamo una critica consideriamo anche la crisi in corso, ma noi abbiamo espresso un giudizio sulle prioritĂ in un momento in cui le famiglie faticano ad arrivare alla ďŹ ne del mese e parecchi giovani non trovano

lavoro. Invece che avventurarsi nella realizzazione di opere che non servono alla città (lo stadio, un inutile parcheggio nella galleria e una nuova sede del Comune di Brescia). Il dato piÚ eclatante è vedere che nel 2010 sono stati realizzati lo 0,05% degli impegni assunti (3% nel 2009 e 5% nel 2008) in campagna elettorale. A questo si aggiunge anche un taglio degli investimenti. In tre anni hanno annunciato opere faraoniche, ma qualcuno ha visto qualcosa

di signiďŹ cativo? In un momento delicato come questo si dovrebbero unire le forze. Siamo a disposizione per dare una mano, ma a quanto pare non interessa. E sugli anziani, visto che lei è stato assessore ai Servizi sociali, cosa si può dire? Questa giunta nel novembre scorso ha tagliato 970mila euro sul buono integrato per l’assistenza agli anziani attraverso il contributo delle badanti, ha tagliato alcuni servizi, ha tagliato i soggiorni climatici.

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iglato nei giorni scorsi in Provincia il protocollo d’intesa relativo agli interventi di attuazione della Rer, la Rete ecologica regionale, nella provincia di Brescia, in ordine al Plis, Parco locale di interesse sovra comunale delle Colline di Brescia. Presenti il vicepresidente della Provincia di Brescia e assessore all’assetto territoriale Giuseppe Romele, l’assessore Area gestione del territorio del Comune di Brescia Paola Vilardi, il responsabile provinciale dell’Ufficio parchi Ivan Felter e Sindaci ed assessori dei Comuni di Bovezzo, Cellatica, Collebeato, Nuvolera, Rezzato e Rodengo Saiano. “Si tratta dell’ampliamento del progetto ‘Habitat’, teso alla tutela delle biodiversitĂ del territorio e giĂ finanziato e avviato dal Comune di Brescia, dal Parco delle Colline e dalla Fondazione Cariplo – ha spiegato Ivan Felter – che interessa un’area di 4.308 ettari, di cui circa 3.000 a bosco, afferenti, per cir-

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nale, finanziati al 50% tra Comune di Brescia e Parco delle Colline da un lato e da Fondazione Cariplo dall’altro. “Il progetto si struttura in piĂš fasi – ha aggiunto Felter – che vanno, in sintesi, dal taglio, tutt’altro che indiscriminato, come temuto da alcuni, di quanto secco all’aumento delle robinie, dall’incremento del pascolamento, dell’abbeveramento e di piante quali querce e castagni alla riqualificazione di intere aree cittadine, quali, per esempio, quella della Polveriera a nord della cittĂ â€?. “Il Plis delle colline, che coinvolge aree afferenti a sei Comuni oltre a quello capofila Brescia – ha detto Giuseppe Romele – è uno dei parchi piĂš significativi in Italia in termini di vicinanza alle aree abitate, ragione per la quale gli sforzi vanno in due direzioni: quello di renderlo fruibile alla cittadinanza nel migliore dei modi e quello di invitare il mondo imprenditoriale agricolo a farsi avanti per l’uso del pascolo di questi boschi. Gli animali hanno bisogno di aree a

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pascolo – ha aggiunto Romele – e noi ci poniamo in prima fila per attuarle affinchĂŠ, usufruendone, gli stessi possano aiutare a mantenere l’equilibrio ecologico del sottobosco ed a riportare le aree allo stato originarioâ€?. “Uno degli aspetti piĂš interessanti del progetto – ha sottolineato Paola Vilardi – risiede nell’intervento su aree interne ai Comuni e prossime a quelle abitate, al fine di renderle accessibili per la piĂš ampia fruibilitĂ da parte della popolazione. A titolo di esempio, solo per

l’area della Polveriera abbiamo fatto un sondaggio relativo al suo utilizzo tra le varie associazioni e gruppi del territorio – ha soggiunto Paola Vilardi – ed abbiamo ricevuto una massa consistente di contributi di idee tra i quali le scelte non sono semplici. Ora l’Amministrazione anticipa un finanziamento di 490mila euro, a fronte dell’esecuzione dei lotti previsti, in attesa di ricevere da Regione Lombardia i 539mila euro stanziati per la realizzazione della Rer.�

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L’Associazione no profit “Vivere Mompianoâ€? ha organizzato per venerdĂŹ 27 maggio la Notte Bianca di Mompiano. L’evento avrĂ luogo nelle vie Ambaraga e via Boccacci che per l’occasione verranno chiuse al traffico dalle 18 fino alle ore 24. L’iniziativa realizzata con la collaborazione della Circoscrizione Nord e il patrocinio del Comune di Brescia, prevede alle 16.30 una festa dedicata ai bambini presso la Scuola elementare Arici-Valdadige, Il 1° Concorso di disegno per ragazzi delle scuole elementari che vedrĂ coinvolte le scolaresche dell’Istituto comprensivo Nord 2 di Brescia e dell’Istituto elementare audiofonetica. Alle 18 aprirĂ il Mercato agricolo dei prodotti tipici bresciani realizzato in collaborazione con Coldiretti Brescia; alle ore 19 appuntamento con

la “Cena in quartiereâ€?: pizzerie e ristoranti che per l’occasione proporranno menĂš a prezzi speciali, e ampi spazi relax presso i bar dove le famiglie potranno ristorarsi. Alle 20 avrĂ inizio la serata musicale e alle ore 21 gli alunni della scuola media Virgilio coordinati dal prof. Bono, si esibiranno in concerto. Negozi aperti fino alle ore 22 con balli musica e karaoke fino alle ore 24. L’evento rientra nel programma delle iniziative dell’Associazione che coordina in quartiere circa 40 attivitĂ fra commercianti, artigiani, ristoratori, liberi professionisti. FinalitĂ dell’associazione è quella di rivitalizzare la partecipazione in uno dei quartieri piĂš antichi della cittĂ , stimolando la partecipazione dei residenti e dei cittadini con eventi ed iniziative di vario genere.

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In vista dei referendum del 1213 giugno, le Acli provinciali e l’Unione giuristi cattolici italiani di Brescia organizzano un incontro sul referendum del legittimo impedimento. L’appuntamento è per venerdĂŹ 27 maggio alle 20.30 presso la sede provinciale delle Acli (via Corsica 165). Intervengono Luigi Frattini (giĂ presidente dell’Ordine degli Avvocati di Brescia) e Riccardo Montagnoli (dell’Unione giuristi cattolici); modera Roberto Rossini (presidente provinciale

Gli sfratti in provincia nel primo trimestre sono stati 774 (lo stesso dato dello scorso anno). Il Comune di Brescia ha sviluppato, citando il sindaco Paroli (nella foto), “una risposta nuova a una situazione in aumento con l’obiettivo di scongiurare il piĂš possibile il trauma dello sfratto esecutivo, del trasloco forzatoâ€?. La Loggia ha messo a disposizione un primo fondo ďŹ nanziato con 200mila euro che si aggiunge al sostegno della Regione con il fondo sociale afďŹ tti. Il servizio

Acli). In merito ai temi referendari le Acli hanno stilato un documento che invita a votare quattro sĂŹ. A proposito del quarto quesito “Abrogare lo scudo penale per i ministriâ€?, propongono “di abrogare questa norma, che ha modiďŹ cato il Codice di procedura penale, secondo la quale al Presidente del Consiglio e ai Ministri è consentito di non presentarsi alle udienze con una semplice dichiarazione di impossibilitĂ : la legge è uguale per tutti!â€?.

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dovrebbe dare sollievo alle famiglie sotto sfratto. L’afďŹ ttuario che attinge al fondo si impegna a restituire la somma con un piano di rientro concordato. Una volta sanate le pendenze, saranno modiďŹ cati i canoni di contratto: diventeranno contratti concordati. Il risparmio per il locatario sarĂ compensato dal vantaggio ďŹ scale per il proprietario. La Regione, come ha sottolineato l’assessore regionale Domenico Zambetti, guarda con interesse all’esperimento bresciano.

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n quarto di secolo di vita per “La Nuvola nel Saccoâ€?. Il tempo necessario per fare i primi bilanci e per rilanciare la propria azione. Facciamo un passo indietro. La cooperativa sociale “La Nuvola nel Saccoâ€? (il presidente è Alessandro Mariani) nasce a Brescia per iniziativa di un gruppo di educatori giĂ impegnati in ambito sociale e scolastico nel gennaio 1986 e oggi annovera piĂš di 100 dipendenti. I primi anni forniscono il giusto rodaggio per il gruppo di soci fondatori: si realizzano corsi di formazione per animatori (prevalentemente di grest o attivitĂ estive similari) e animazione di strada (feste negli oratori, ma anche animazione in piazza per i comuni). L’idea di partenza alla base di questo gruppo di educatori è di costruire una precisa identitĂ del concetto di animazione: essere formatori, animatori e promotori di ogni proposta, con l’obiettivo finale di produrre un cambiamento nella comunitĂ e di far crescere i soggetti destinatari. Si ritrova, grazie alla professionalitĂ messa in campo, a gestire anche eventi nazionali. Nel tempo a fianco dei servizi pomeridiani (Centri di aggregazione) per ragazzi delle elementari e delle medie, si sono moltiplicati anche i progetti per adolescenti, il primo e

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creditamento nei comuni dell’hinterland gardesano per la gestione degli interventi educativi domiciliari (Adm) per minori o per disabili certificati (voucher educativi sociali) e gli interventi educativi scolastici (assistenza ad personam) e dal 2007 con la gestione di un Centro educativo diurno per disabili nel Comune di Rezzato. Da settembre 2010 oltre ai consolidati settori (sociale, formazione e animazione) si è aggiunta un’area dirigenziale per la comunicazione e lo sviluppo con l’obiettivo di offrire un contributo per la costruzione della pratica d’integrazione delle politiche di welfare, soprattutto giovanili.


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ÍšÍ Â?ƒ‰‰‹‘ ‹…‘”†ƒÂ?†‘ Žƒ •–”ƒ‰‡ A 37 anni di distanza per non dimenticare la strage di piazza Loggia, La giornata del 28 maggio si apre alle 8.30 con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Ivo Panteghini presso il Cimitero vantiniano. Alle 9.30 i familiari delle vittime si incontrano a Palazzo Loggia prima della commemorazione in piazza con Gianluigi Petteni (segretario generale della Cisl Lombardia), Alessandro Tura (presidente della Consulta degli

ÂŽÂŽ ƒÂ?–‡ŽŽ‘Â?‡ Dz ÂŽ •‘””‹•‘†‡‹„‹Â?„‹dz studenti) e Giuseppe Montanti dell’Associazione familiari caduti nella strage di piazza Loggia. Alle 11.15 al San Barnaba gli studenti si confrontano su “Quale giustizia nella Costituzione?â€?. Partecipano Adriano Paroli, Daniele Molgora, Giuseppe Frigo (giudice della Corte costituzionale) e Vittorio Occorsio, nipote del giudice Vittorio Occorsio; segue la proiezione del documentario “Non è successo nienteâ€? realizzato dalla scuola di giornalismo “Tobagiâ€?.

GiovedĂŹ 26 maggio, a partire dalle 20.30, presso “Il Santelloneâ€? avrĂ luogo la seconda edizione di “Bellezze senza tempoâ€?, fashion show esclusivo dedicato al mondo della moda e della musica con uno scopo nobile: aiutare l’associazione “Ilsorrisodeibimbiâ€?. L’evento sarĂ presentato da Giusi Legrenzi, voce di Rtl 102.5, Per le 21 è prevista un’esibizione live del cantautore bresciano Andrea Romano, che proporrĂ tracce tratte dal suo ultimo album. La seconda

parte, dalle 22, sarĂ dedicata alla moda e alla bellezza. L’incasso va all’associazione “Ilsorrisodeibimbiâ€?, che si occupa di psichiatria perinatale, una scienza che studia la vita prenatale e postnatale del bimbo ďŹ no al terzo anno di etĂ , con particolare attenzione al benessere psicologico ed emotivo del neonato e dei suoi genitori. Il biglietto d’ingresso, al costo di 35 euro, può essere acquistato presso tutti i partner coinvolti oppure ritirato in sede la sera stessa dell’evento.

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gni cittĂ ha un cuore pulsante che tiene in vita se stessa e quelli che la abitano. Ăˆ cosĂŹ per il Castello di Brescia, che all’affiorare dell’estate si dona ai bresciani e ai turisti con la 4ÂŞ edizione di “Prossima Fermata Castelloâ€?, una stagione di appuntamenti che si conclude il prossimo settembre. “Le iniziative che vedono protagonista il Castello − dice il sindaco Adriano Paroli − lo valorizzano nella sua giusta funzione, ossia di momento d’incontro e punto di riferimento per le famiglieâ€?. Una manifestazione lunga 20 stazioni, cominciando dalla prima fermata di domenica 29 maggio, quando alle ore 15 prenderĂ il via “Castello in Camp!â€? con gli spazi del Castello pronti a trasformarsi in un centro sportivo a cielo aperto con rugby, tennis, calcio, poligono di tiro e immersioni subacquee nella piscina allestita per l’occasione. “Con questo progetto − ribadisce il presidente della Circoscrizione Centro, Flavio Bonardi − vogliamo che i cittadini tornino a vivere il Castello, anche grazie a una perfetta declinazione

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spazia dalla danza alla musica, dallo sport allo spettacolo in un lungo viaggio fra racconti, storie, cultureâ€?. Un viaggio per ripercorrere l’UnitĂ d’Italia con un’avventura interattiva (12 giugno, 4 settembre), tornare a vivere gli antichi giochi d’un tempo con la “Giornata del tempo liberoâ€? (26 giugno), imporre una sfida a se stessi nell’evento nazionale di “Brescia No Limitsâ€? (domenica 3 luglio), scoprire il mondo che vive sulla vetta della cittĂ (17 luglio), vedere il Castello diventare parco acquatico (24 luglio), festeggiare i 50 anni della Numero 1, la locomotiva simbolo del castello (17, 18 settembre). Insomma, per lanciarsi alla riscoperta di una fortezza che è gioiello e non solo scontata presenza all’interno della cittĂ . Info al numero 327.7395790 o su www.comune. brescia.it

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´9DFDQ]H IXRUL GDO FRPXQHÂľ SHU WXWWL Prosegue anche per l’estate 2011 la collaborazione tra l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Brescia e il Centro turistico studentesco per aiutare i giovani bresciani a progettare le proprie “vacanze fuori dal comuneâ€?. “Lo scopo – secondo l’assessore Diego Ambrosi – è quello di proporre vacanze intelligenti, coniugando divertimento, cultura e solidarietĂ , con lo sguardo sempre piĂš rivolto all’Europa, per poter diventare veri cittadini europeiâ€?. La collaborazione si concretizza nella fornitura di materiale cartaceo, nell’apertura di uno sportello informativo e nell’utilizzo dei social network. “Abbiamo predisposto cinque opuscoli – spiega Luigi Bandera, presidente del Cts – ricchi di informazioni, ma soprattutto di suggestioni. Non si parte dai luoghi, ma dalle motivazioni che spingono i giovani a intraprendere un viaggioâ€?. “Viaggiareâ€?, “Itinerari dell’infinitoâ€? e “Brescia chiama Europaâ€? forniscono indicazioni tecniche per poter viaggiare in autonomia e in sicurezza, ma contengono una serie di spunti per aprire la mente e lo spirito a un nuovo modo di conoscere e visitare. “Vacanze solidali in Italia e all’esteroâ€?, in collaborazione con il Csv, promuovono l’organizzazione di campi estivi di tipo ambientale, archeologico e sociale per vivere le vacanze all’insegna della crescita personale e della conoscenza di se stessi e degli altri. Lo sportello, operativo ogni venerdĂŹ dalle 15 alle 17 fino alla fine di luglio nella sede dell’Informagiovani di via San Faustino 33, fornirĂ approfondimenti sui

contenuti degli opuscoli, informazioni e consigli ai giovani che vogliano organizzare i loro viaggi. Attraverso le nuove tecnologie, digitando l’indirizzo “vacanze fuori dal comuneâ€?, gli interessati potranno interagire con gli operatori ed altri giovani, raccontare esperienze di viaggio, inserire aggiornamenti e pubblicare suggerimenti, utili per favorire una mobilitĂ giovanile e studentesca “consapevoleâ€?. (v.b.)

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Una croce ciascuno, per non dimenticarli, una croce per mantenere viva, pur nel dolore, la speranza e la vicinanza del cuore. Una croce, soprattutto, per lanciare un messaggio, per gridare forte che bisogna fare di tutto perchĂŠ mai piĂš una vita abbia a spegnersi sull’asfalto. Con questi sentimenti ci si prepara ad Orzinuovi per celebrare la “Manifestazione delle crociâ€?, un evento dal fortissimo risvolto umano ed emotivo che si celebra domenica 29 maggio

Il passato è la porta d’accesso al futuro. In occasione del 150° anniversario dell’UnitĂ d’Italia il Comune e la Pro loco inaugurano domenica 29 maggio (dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 21), presso la chiesa di Santa Maria del Suffragio, la mostra fotograďŹ ca “L’evoluzione di Travagliato e della sua genteâ€?. Resta aperta anche il 31 maggio dalle 17 alle 22, mentre il 2 giugno si sposta sposta a Palazzo Coradelli-Covi ora Derada: è visitabile dalle 9 alle 12 e dalle 15 in poi.

Il primo piano del mensile free press de “La Voce della Bassa Brescianaâ€? è dedicato all’offerta formativa scolastica del territorio (da Orzinuovi a Montichiari). In questi anni si è invertita la tendenza del pendolarismo verso la cittĂ grazie alle strutture e alle proposte didattiche della Bassa. Nel numero di maggio anche un approfondimento sul progetto sull’integrazione “Al mio paeseâ€? portato avanti dall’Istituto comprensivo di Castrezzato.

a partire dalle 10. Ăˆ una delle iniziative messe in campo dal Comune in tema di prevenzione degli incidenti stradali, in un percorso iniziato giĂ lo scorso anno che arriva ora al suo compimento. Dopo il raduno dei partecipanti e la celebrazione della Santa Messa prevista per le ore 11 nella parrocchiale si uscirĂ in piazza Vittorio Emanuele, dove verranno benedette le croci, recanti ciascuna le fotograďŹ e di quanti hanno perso la vita.

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ono passati i tempi in cui era del tutto normale per una donna rimanere in casa addetta alla cura della famiglia e dei figli in particolare. Attualmente invece le donne dimostrano come sanno assumersi responsabilitĂ nelle imprese. E di donne manager è lungo l’elenco nel quale ha conquistato un posto di rilievo Marilena Bolli, nata a Manerbio nel 1953, candidata alla presidenza dell’Unione industriale biellese, incarico che le sarĂ conferito ufficialmente durante l’Assemblea generale Uib il prossimo 20 giugno. Marilena è figlia di Giuseppe Bolli fondatore della Caipo azienda meccanotessile avviata nel 1963 che progetta e produce “soluzioniâ€? di automazione per l’industria tessile in particolare per la filatura fantasia. Bolli mise a frutto l’esperienza maturata al suo paese dove in gioventĂš lavorò alla Marzotto, passò un breve periodo nell’artigianato locale dando un suo personale contributo all’automazione in aziende della zona. Come alla Emme Esse del presidente Mario Saldi, nella quale dopo 40 anni rimane in funzione l’impianto pneumatico a risparmio energetico per il trattamento in superficie dell’alluminio col quale sono costruite antenne per la ricezione tv esposte ai quattro venti sui tetti di edifici tra i piĂš vari. Giuseppe a un certo punto della sua vi-

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ta decise di trasferirsi in Piemonte. S’avventurò in un’impresa che nei propri bilanci registra un export per piĂš dell’80% del fatturato, meritandosi il ruolo di leader internazionale dell’automazione e produzione di macchinari per produrre filati speciali. Nell’azienda sua figlia Marilena

ha assunto gradualmente incarichi: è diventata amministratore delegato della Caipo, revisore dei conti in Acimat, presidente di Fidindustria costruendo l’accorpamento con Confidi Lombardia di cui è attualmente consigliere. Marilena commenta cosĂŹ la sua carriera: “Sono stata eletta presidente di Fidindustria nel 2006, proprio mentre i Confidi si stavano preparando ad assumere il ruolo di intermediario con la Banca d’Italia prossima ad emanare la normativa sui Confidiâ€?. Un incarico non facile poichĂŠ dal 1Âş gennaio 2008, data di entrata in vigore di Basilea II, il ruolo svolto dai confidi è diventato cruciale per assicurare una corretta classificazione dei clienti in base al grado di rischiositĂ e quindi del merito creditizio. Sono passaggi dei Confidi mentre stava sopraggiungendo la crisi economica che nel 2009 ha visto triplicare le sofferenze economiche aziendali. Ma questa è tutt’altra storia che non ha scoraggiato impresari seri e preparati ad affrontare situazioni precarie. Marilena è la moglie di Alvaro Miorelli dal 1976, madre di Giulia e Lorenzo, i nipoti di Giuseppe Bolli che a 83 anni non rinuncia ad occuparsi dell’azienda pur con nostalgia della sua Manerbio che ricorda come una comunitĂ laboriosa. Qualche volta torna da parenti ed amici. E confessa che è sempre difficile staccarsi dalle proprie radici.

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‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ ”‡Â?‹ƒ–‹ ‹ ˆ‘Â?†ƒ–‘”‹ †‡ŽŽƒ ”‘–‡œ‹‘Â?‡ …‹˜‹Ž‡ La giornata del patrono San Pancrazio ha visto, tra i numerosi eventi programmati dal Comune, anche una cerimonia di riconoscimento dell’attivitĂ della locale Protezione civile, sodalizio nato nel 2001. In sala consiliare, alla presenza del sindaco Elena Zanola e di tutta la giunta, sono state conferite le onoriďŹ cenze (targhericordo) ai 12 soci del gruppo che oggi conta oltre 40 iscritti: Lorenzo Abeni, Mauro Aliprandi, Aldo Mutti, Agostino Nardiello (attuale

responsabile dell’associazione), Luigi Nodari, Alessandro Pistoni, Elvio Treccani, Oscar Piccinelli, Gennaro Policarpo, Michele Rinaldi, Giuliano Treccani, Franco Ferrari. “Il grazie di tutta l’amministrazione comunale – ha esordito il primo cittadino – è sentito e forte per la vostra importante e silenziosa presenza. Voi, come noi, siete abituati a parlare poco e fare molto, un tratto distintivo dei monteclarensi. Sappiamo che ci siete sempre in ogni caso di

calamitĂ e i cittadini vi sono profondamente gratiâ€?. Da parte sua Franco Ferrari, che oltre ad essere uno dei fondatori è il referente operativo comunale, si è espresso ricordando “i molteplici interventi svolti sino ad ora, senza dimenticare le tante uscite notturne e festive effettuate in qualunque giorno dell’anno per portare il nostro soccorsoâ€?. Tra le iniziative vanno annoverati i corsi di scuola sicura, le esercitazioni oltre all’aggiornamento e all’informatizzazione del

piano di emergenza comunale e all’attivitĂ di recupero dispersi e di prevenzione del ďŹ ume Chiese. Va da sĂŠ che il gruppo è sempre aperto a nuovi volontari per migliorare e potenziare l’attivitĂ svolta: chi fosse interessato può recarsi presso la sede di via Arrighini aperta tutti i giovedĂŹ non festivi dalle 20.30 alle 22.30 oppure chiamare lo 030/9651550; il gruppo è presente anche sul sito all’indirizzo www. montichiari.it – sezione “UtilitĂ â€? – Cartella “Protezione civileâ€?. (f.m.)

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nche quest’anno la nave della filosofia getta i suoi ormeggi lungo le sponde del fiume che segna il confine della Bassa, sbarcando tra la gente a portare idee e riflessioni. Riparte il 6 giugno l’appuntamento con “Filosofi lungo l’Oglioâ€? la kermesse di filosofia, giunta alla sua sesta edizione nella cornice offerta dai luoghi piĂš suggestivi del nostro territorio, a cui partecipa sempre un folto ed interessato pubblico. Dopo gli straordinari numeri della scorsa edizione – una media di 500 spettatori a serata, con punte anche di 700 – quest’anno il festival filosofico si amplia passando da 9 a 12 Comuni coinvolti, per altrettante serate, per una durata complessiva della manifestazione di 40 giorni. Francesca Nodari, ideatrice e anima della manifestazione, si entusiasma nel rivelarci alcuni particolari: “Anche quest’anno avremo come padrino della manifestazione Salvatore Natoli e come madrina Maria Rita Parsi. Altri nomi di spicco sono Marc Augè, di cui tra l’altro uscirĂ in Italia il 26 maggio il nuovo dal titolo “Straniero me stessoâ€?, Jean-Luc Nancy, Sergio Givone e Bernhard Casper. Ăˆ un festival dal format particolare: rispetto alla tradizionale tre giorni in un’unica localitĂ , come per esempio quello di Modena a cui ci ispiriamo, il nostro

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cui volutamente si appunta la riflessione: “PerchĂŠ la filosofia deve aiutare la gente, soprattutto nei momenti piĂš difficili – continua la Nodari – deve far pensare, dischiudere orizzonti nuovi, offrire un colpo d’ala. Il nostro pubblico è trasversale, per etĂ , provenienza geografica ed estrazione sociale. Ci sono anche molti giovani ed è a loro che bisogna parlareâ€?. Compito che negli anni la rassegna filosofica ha assolto con completezza via via crescente, anche grazie ad alcuni sponsor che perspicacemente hanno creduto sin dall’inizio nel progetto, su tutti la Bcc di Pompiano e

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Franciacorta, nella persona del direttore Luigi Mensi. Da quattro edizioni inoltre, gli interventi dei relatori vengono ogni anno raccolti in un volume curato dalla Compagnia della Stampa di Roccafranca. Il festival di filosofia sarĂ aperto da Marc Augè nell’auditorium di San Barnaba a Brescia il 6 giugno con la lezione “La felicitĂ ha un luogo?â€?. L’11 giugno, in piazza Vittorio Emanuele II a Orzinuovi sarĂ la volta di Jean-Luc Nancy che parlerĂ de “La nascita della felicitĂ â€?. Il 16 toccherĂ a Sergio Givone, nella chiesa delle Grazie di Soncino, discutere di “FelicitĂ e libertĂ â€?, mentre il 21 l’intervento di Duccio Demetrio a Ostiano avrĂ titolo “Scrivere la propria vita: per una filosofia dell’esistenzaâ€?. Armando Massarenti si dedicherĂ a “6 ore di felicitĂ â€?, il 26 a Gerolanuova, Massimo DonĂ invece, il 30 a Brandico, si occuperĂ di “Vita compiutaâ€?. Bernhard Casper il 2 luglio a Chiari rifletterĂ su “La felicitĂ , il dono e la fedeâ€?, Remo Bodei su “Attese di felicitĂ â€? il 6 a Padernello, a Villachiara giungerĂ il 10 luglio Salvatore Natoli per parlare della “FeconditĂ delle virtĂšâ€?, a Dello invece andrĂ Marco Vannini il 13 con una lezione sulla “Beatitudineâ€?. Maria Rita Parsi sarĂ a Orzivecchi il 19 con “Felice-mete. La felicitĂ al tempo delle escortâ€?, concluderĂ infine la rassegna Adriano Fabris il 22 a Castrezzato con “La felicitĂ dell’invecchiareâ€?.

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2/5 giugno 2011

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ƒÂ?‡”„‹‘ ”ƒ–‘”‹‘ ‹Â? ˆ‡•–ƒ I colori accesi e le nuvolette che riempiono il volantino di presentazione preannunciano quattro giorni all’insegna della gioia. Non potrebbe essere altrimenti il clima della “Festa dell’oratorioâ€?, in programma al centro giovanile “San Filippo Neriâ€? a Manerbio dal 2 al 5 giugno. Le iniziative, annuncia il curato don Oscar La Rocca (nella foto), concludono l’anno catechistico: per “l’inizio della conclusioneâ€?, giovedĂŹ 2, l’oratorio propone ai ragazzi

delle medie un pellegrinaggio in bicicletta da effettuarsi in giornata. Alle 20.30 prende avvio il torneo di beach-volley, seguito dalla presentazione del Grest 2011, l’occasione educativa lanciata dalla diocesi che avrĂ come motto “Battibaleno: Insegnaci a contare i nostri giorniâ€?. Il pomeriggio di venerdĂŹ 3 giugno sarĂ all’insegna di proposte ludiche con i giochi gonďŹ abili alle 15 e lo spettacolo per burattini un’ora piĂš tardi. Sport e musica sono invece riservati per

la sera: ancora beach-volley alle 20,30, le semiďŹ nali del torneo di calcio e la musica dal vivo alle 21. Sabato 4 sarĂ un altro pomeriggio denso di iniziative con il “ritornoâ€? dei giochi gonďŹ abili alle 15, seguiti dai giochi d’acqua. Per la sera è programmato un incontro di beachvolley e una cena in compagnia; sarĂ , tuttavia, una cena particolare con la “Seconda gara di grigliataâ€?, dopo il successo registrato dalla competizione lo scorso anno. Ancora piĂš ricco è il programma

di domenica 5 che inizierĂ alle 10.30 con la celebrazione della S. Messa quale momento conclusivo dell’anno catechistico. Alle 11.30 sarĂ il momento dell’“aperitivo per tuttiâ€? aspettando lo spiedo delle 12.30. Giochi e spettacoli di magia sono organizzati per il pomeriggio; le ďŹ nali dei tornei sportivi si svolgeranno alla sera, e avranno le premiazioni dei vincitori. A chiudere il karaoke e i fuochi d’artiďŹ cio, con l’arrivederci a settembre per l’avvio di un nuovo cammino. (e.u.)

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ure palliative e l’assistenza dei malati terminali: questo è il proposito che anima la Giornata nazionale del sollievo, giunta quest’anno alla sua 10ÂŞ edizione. Lo scopo della manifestazione è di informare e sensibilizzare gli operatori sanitari e i cittadini sull’importanza di promuovere la “cultura del sollievo’’ ed estendere la consapevolezza che il sollievo non è solo desiderabile ma anche possibile. In questa giornata, infatti, si afferma la centralitĂ della persona malata e l’affrancamento dal dolore inutile e viene evidenziata l’importanza che rivestono, nell’alleviare la sofferenza, non solo le terapie piĂš avanzate ma anche il sostegno psicologico e la capacitĂ di rapportarsi umanamente a chi soffre considerando il malato nella sua interezza e ponendo attenzione a tutti i suoi bisogni, psichici, fisici, sociali e spirituali, in modo di creare la migliore qualitĂ di vita per il malato e per la sua famiglia. Aderisce a questa iniziativa anche l’UnitĂ di cure palliative Hospice di Orzinuovi dell’Azienda ospedaliera Mellino Mellini, lo fa proponendo nella mattinata di sabato 28 maggio un incontro aperto al pubblico dal titolo “Il sollievo dalla sofferenza. Diritto o tabĂš?â€?, presso il centro culturale “Aldo Moroâ€? di Orzinuovi dalle 9.30 alle 11.30. “Da ormai cinque anni partecipiamo alla Giornata del sollievo – spiega il dott. Emanuele Borra, responsabile dell’Hospice – ogni volta in modo diverso: due anni fa ad Iseo abbiamo organizzato una mostra fo-

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“Spesso la gente identifica la nostra struttura con il luogo in cui si va per morire, rifiutando l’approccio con il nostro servizio e l’aiuto che può dare. Il problema è che da qualche tempo questa identificazione si sta spostando anche sui medici, impedendo di svolgere al meglio il nostro lavoroâ€?. Un lavoro che coinvolge diverse figure e che sabato verrĂ presentato nel suo funzionamento e nella sua evoluzione: nell’Hospice, infatti, ci sono, a disposizione dei 15 pazienti, due medici coadiuvati da otto infermieri professionali e sette operatori sanitari alle dipendenze di una caposala. Il personale non medico è invece costituito dallo psicologo dott. Giuseppe Bulgarini e dal cappellano don Franco Bertanza, oltre ad un piccolo gruppo di volontari che fanno compagnia ai malati in alcuni momenti della giornata. Il passo successivo, che dovrebbe essere attivato a partire dal prossimo anno in applicazione di una direttiva regionale, sarĂ quello dell’assistenza domiciliare che consentirĂ ai medici palliatori di effettuare le terapie del dolore direttamente nelle case, a scadenze regolari e a supporto dei medici di famiglia, ai quali ora possono offrire solamente attivitĂ di consulenza. Un servizio delicato, quindi, grazie al quale, come ricorderanno sabato alcune testimonianze, vengono alleviate le sofferenze dei malati e delle loro famiglie, cercando di accompagnare con pietas e professionalitĂ verso l’incontro con “Sorella Morteâ€?, come ebbe a chiamarla San Francesco nel Cantico delle creature.

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ƒŽ ͚͜ Â?ƒ‰‰‹‘ Dz –‹Â?Â‡Â”ÂƒÇł …Š‹—†‡ ‹ „ƒ––‡Â?–‹ La rivista “Itineraâ€?, che in 13 anni di vita ha donato foto stupende e testi interessanti, ha raggiunto il suo traguardo. A meno di ripensamenti, questo 11° dovrebbe essere l’ultimo numero. Ăˆ previsto però, a parte, un numero zero riassuntivo, in italiano ed in inglese, sotto forma di cd rom, da distribuirsi a biblioteche, scuole ed insegnanti. Da parecchi anni il periodico è disponibile anche in internet al sito: www. voli.bs.it/itinera. Il direttore Luigi Domenighini, non dimenticando

d’essere pedagogista, ha guidato passo per passo, per piĂš di un decennio, l’esistenza di questo strumento per le visite didattiche alla Valcamonica. L’operazione era stata promossa verso la ďŹ ne degli anni Novanta col preciso scopo di incentivare le visite didattiche alla vallata dell’Oglio, nella convinzione che il turismo culturale e in particolare quello scolastico â€œâ€Ś costituiscano un campo in cui valga la pena di impegnare le energie e le sinergie degli enti, degli

organismi e dei singoli che abbiano concreta volontĂ di far conoscere l’immenso patrimonio che la Valle racchiudeâ€?. E attorno a questo strumento subito s’era coagulata una vera e propria “cordataâ€? che da sempre ha sostenuto la pubblicazione, distribuita gratuitamente. Il fascicolo attuale comprende i percorsi naturalistici e ricreativi: Val Gabbia e Valle di Stabio a Bienno, localitè Prave a Borno, Camminata alta a Braone, il rifugio “Iseoâ€? ad Ono San Pietro,

Val di Scala a Paisco Loveno, le valli Brandet e Campovecchio a Corteno Golgi, il monte Pagano e Val Varà dega a Monno, Val d’Aviolo a Monno, Val d’Aviolo e Grande a Vezza d’Oglio, Val di CanÊ a Vione, Val d’Avio a TemÚ, Valle delle messi e di Viso a Ponte di Legno. Separatamente anche tre percorsi ricreativi a Darfo Boario Terme, a Borno e a Vezza d’Oglio. Nella sezione di approfondimento viene proposto un itinerario di santi e beati. (e.g.)

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Capo di Ponte, dal 13 al 18 luglio 2011 si volgerĂ il XXIV Symposium sull’arte rupestre preistorica, promosso dal Centro camuno di studi preistorici, che avrĂ per tema “Arte e comunicazione nelle societĂ pre-letterateâ€?. Sono giĂ iscritti all’assise archeologi, antropologi e storici dell’arte di ben 30 Paesi. L’argomento di quest’anno ha sollecitato anche semiotici, psicoanalisti e psicologi per un incontro interdisciplinare su un soggetto antico, ma attualissimo: “Il ruolo dell’arte come mezzo di comunicazioneâ€? che

ha interessato l’uomo preistorico e interessa ancor oggi chi si occupa sia di arte, sia di comunicazione. Il richiamo della quinta dimensione, quella dell’armonia e dell’estetica, metterĂ a confronto discipline diverse in una formula innovativa dove, per sei giorni, dibattiti e comunicazioni si susseguiranno. Come sempre il congresso è aperto anche a semplici uditori. “Conoscere il passato per capire il presenteâ€?: questo il motto del Centro capontino diretto da Emmanuel Anati; un’istituzione che dalla Valcamonica muove una nuova sfida intellettuale: “riattualizzare il valore comunicativo

delle prime manifestazioni artistiche dell’uomo, in un mondo che fa della comunicazione e della velocitĂ delle informazioni la sua linfa vitaleâ€?. “Il linguaggio visuale – spiega Anati – è una componente essenziale dell’arte; ma l’arte ha anche altre componenti di carattere emotivo ed estetico che implicano un bagaglio di capacitĂ associative, ricettive e comunicative particolare dell’ Homo sapiens. Le insegne stradali, i manifesti pubblicitari, i murales fanno parte della nostra vita quotidiana; loro tramite vengono trasmesse e recepite emozioni, esternazioni grafico-estetiche ed informa-

zioni. Il linguaggio visuale è oggi usato universalmente e con scopi diversi ed è quasi impossibile immaginare come sarebbe la nostra vita senza di esso; eppure è un fenomeno molto antico e le sue remote testimonianze sono vecchie di circa 50mila anniâ€?. Sono incontri tra i maggiori specialisti in arte preistorica e tribale, ma sono anche un’occasione per condividere competenze e conoscenze in un contesto interdisciplinare che include vari campi di ricerca: preistoria, archeologia, antropologia, etnologia, storia dell’arte, storia delle religioni, psicologia, psicanalisi, filosofia e linguistica.

Relazioni esterne e comunicazione LGH - apebmilano.it

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“I colori dell’affidoâ€? scaturisce dall’esperienza sin qui realizzata, dai bisogni rilevati, nonchĂŠ dalle criticitĂ emerse che portano ad un’osservazione piĂš ampia del tema dei minori, delle famiglie e degli interventi a loro sostegno. Nasce dall’esigenza di garantire ai minori il diritto di vivere in una famiglia e dalla contemporanea necessitĂ di avviare un approccio di rete. Si è ritenuto di dover evolvere in maniera efficace e positiva con l’attivazione di

interventi di rete che superino la frammentazione delle risposte ed incrementino il numero delle famiglie disponibili all’accoglienza e all’affido, rispondendo cosĂŹ con maggior efficacia al bisogno. Pertanto s’è ritenuto essenziale aprirsi al territorio e alle realtĂ associative che possono dare maggior vitalitĂ e visibilitĂ , per rendere ogni intervento di promozione significativo e capillare. Con tali obiettivi è stato avviato

un tavolo permanente che ha condotto alla realizzazione condivisa con le associazioni “partnerâ€?: Consultorio familiare “Toviniâ€? di Breno; associazione Genitori Valcamonica di Breno; associazione “Famiglie insiemeâ€? di Sonico; associazione “Amici in cordata nel mondoâ€? di Ponte di Legno; associazione “Anffasâ€?di Breno. Il costo del progetto è pari ad 101.196 euro e il finanziamento assegnato dalla “Fondazione Cariploâ€? è di 60mila euro. (e.g.)

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Cividate Camuno dal 27 al 29 maggio, si svolge la seconda edizione di “Festinsieme 2011â€?: si tratta della manifestazione dedicata alla diversitĂ vista come opportunitĂ di esaminare e vivere la vita a 360 gradi. Sono tre giorni di programma intenso, ad iniziare da venerdĂŹ 27, dalle 20.15, nell’auditorium parrocchiale dove il presidente dell’Anffas dott. Ruggero Ferrè coordinerĂ la serata con la presentazione di una nuova canzone dal titolo “Il nostro sognoâ€?, del gruppo Primaclasse con Gianluca Almici, Simone Palladini e Betty Domestici. A seguire lo spettacolo dei ragazzi della Scuola primaria di Cividate sul tema “La vita che suonaâ€?. Sabato 28 è la giornata di maggior impegno complessivo a partire dalle 9 con la Mostra mercato di libri dedicati al tema della diversitĂ , ma anche opere fotografiche e “libri modificatiâ€? prodotti dalle classi delle scuole della Vallecamonica. Alle 10 al Centro civico ci sarĂ la presentazione del progetto “Spazio Autismoâ€?, che vedrĂ la luce compiutamente nel prossimo settembre con una casa e degli spazi dedicati ai 35 giovani camuni affetti da autismo. Si tratta della vera novitĂ strutturale della rassegna, che ha ricevuto un finanziamento dalla Fondazione Cariplo pari a 100mila euro, a fronte dei quali i coraggiosi attori del progetto dovranno recuperar-

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noni, sulla sedia a rotelle per un incidente stradale, che ha scritto ricordi autobiografici dal titolo “Scusate se ho scrittoâ€?, mentre Carla Sereni presenterĂ il suo libro “Amore caroâ€?. In serata ci sarĂ lo stand gastronomico e l’atteso lo spettacolo della Cooperativa “Il Cardoâ€? di Edolo, presentato anche al Teatro Franco Parenti a Milano, dal titolo “Zeus! Reading di una rivista mutanteâ€?. Domenica 29 maggio dalle 10 ci sarĂ la premiazione di libri e testi, mentre alle 11.30 ci sarĂ l’inaugurazione dei primi ambienti dello “Spazio autismoâ€?, a cura della Cooperativa Azzurra del Sol.Co. Camunia. Dalle 12 la giornata continua con un pranzo di solidarietĂ aperto a tutti i partecipanti. Il Comune di Cividate e la Soprintendenza ai beni archeologici hanno deciso di aprire l’Anfiteatro romano durante la manifestazione per collegare idealmente tutto il territorio tra passato, presente e futuro. L’iniziativa è organizzata da Anffas Vallecamonica, dal Centro territoriale risorse per l’handicap e da Sol.Co. Camunia, con le Cooperative sociali “Il Cardoâ€?, “Azzurraâ€?, “Arcobalenoâ€? e la Pia Fondazione. Il Comune di Cividate ed il Servizio di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Asl di Vallecamonica ed il Sistema bibliotecario hanno garantito il supporto a un programma che dimostra di essere di grande importanza sul tema della disabilitĂ .

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l’appello. “Adesso abbiamo tre strade per ricominciare l’opera. La prima è cercare accordi bonari con i ricorrenti. In secondo luogo, nel decreto sviluppo è stata inserita una proroga di due anni alla dichiarazione di pubblica utilitĂ (era scaduta), purtroppo non ancora pubblicata sulla Gazzetta ufďŹ ciale e senza validitĂ (efďŹ cacia di legge); chiederemo che venga pubblicata e attraverso la conversione di legge che dura 60 giorni faremo un emendamento, afďŹ nchĂŠ diventi

retroattiva e si possa applicare la proroga. La terza cosa (spero non succeda mai) sarebbe rifare tutto daccapo, richiedere la dichiarazione di pubblica utilitĂ e riapprovare tutto il progetto deďŹ nitivo. L’ultima via sarebbe comunque molto veloce perchĂŠ tutti a Brescia (anche le compagini politiche) sono d’accordo sull’opera. In una settimana o due al massimo si potrebbe riavere tutto. Abbiamo trovato un grande apporto da parte di tutti i Comuni (Concesio, Villa

Carcina, Sarezzo). Vogliamo dare respiro a questa Valle intasata da milioni di macchine ogni giorno: disagi, inquinamento acustico e atmosferico, poca sicurezza per la mobilitĂ dolce e l’utenza debole che si trova a fare i conti con un trafďŹ co sempre piĂš intensoâ€?. Un’opera ďŹ nanziata dalla BresciaPadova, che ha giĂ erogato all’Anas il primo milione per il progetto e altri sei per cominciare i lavori. Sarebbe un peccato perdere questa opportunitĂ per Brescia.

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a sezione Avis di Tavernole sul Mella ha celebrato il 50° di fondazione: una storia di generositĂ concretizzata in oltre 8.000 sacche (450 grammi ognuna) di sangue donate. Risalgono al 1950 le prime donazioni di tavernolesi fatte alla sezione di Brescia. Nel 1955, prima in Valtrompia, veniva fondata quella di Bovegno: vi si iscrissero il cavalier Tommaso Tagliani e Raimondo Pelizzari. Presto pensarono a una sezione nella loro Tavernole: trovarono amici entusiasti come Gherardo Ambrosi, il medico del paese Ugo Tenchini, unico vivente dei quattro “padri fondatoriâ€?. Spedirono inviti, raccolsero domande. Tutta la comunitĂ , uomini e donne, rispose con entusiasmo contagioso che si allargò a donatori provenienti dai paesi limitrofi. Nel marzo 1961 furono effettuate le prime 50 donazioni e il 29 giugno fu solennemente inaugurata

ÂŽ Í?Í˜Îť …‡Ž‡„”ƒ–‘ …‘Â? Žƒ Â?—‘˜ƒ ’‹ƒœœƒ Dz ˜‹• ÇŚ ‘Â?ƒ–‘”‹ †‹ •ƒÂ?‰—‡dzǤ ”‡•‡Â?–‡ —Â?‘ †‡‹ ’”‹Â?‹ ƒ˜‹•‹Â?‹ǥ ‹ƒ…‘Â?‘ —––‹ǥ …Žƒ••‡ Í™ÍĄÍ™Íœ la sezione di Tavernole, Cimmo e Pezzoro con oltre 100 iscritti. Il parroco don Angelo Bianchi benedisse il labaro offerto dalla madrina Domenica Piotti Capponi. La banda locale Ottorino Respighi (che ha celebrato proprio in questi giorni il 90° anniversario di fondazione), diretta dal maestro Gino Fogliata, condecorò funzioni e giornata. EseguĂŹ anche per la prima volta l’inno dell’Avis su parole del dottor Tenchini musicate dal maestro Fogliata: l’inno poi vinse il 3° premio in un concorso nazionale. Dopo Tagliani seguirono i presidenti Vito Piercarlo Bonanomi,

Italo Mutti, Cesare Gheda, Mario Pelizzari, Mariarosa Tagliani, Antonella Zanardini. Ora lo è Cristian Zubani con due vice: Maria Rosa Tagliani e Antonella Zanardini, segretario Simone Mutti, tesoriere Chiara Pelizzari, direttore sanitario il dottor Fabrizio Tanghetti. Una sezione viva con 82 donatori attivi, cresciuta di 10 giovani in un anno. Le donazioni sono passate dalle 135 del 2009 alle 176 del 2010. Sono 24 quelle effettuate presso l’Avis provinciale. E memorabile è stata la festa del 50°, presenti 40 sezioni Avis coi loro labari, insieme a quello provinciale con i consiglieri Mina Taboni e Angiolino Rizzardi. Tra le autoritĂ , ricevute dal presidente Cristian Zubani col sindaco Andrea Porteri, Margherita Peroni per la Regione. Tre sono stati i momenti significativi. Il primo, la benedizione del nuovo labaro offerto da Maria Rosa Tagliani figlia di Tommaso, uno dei fondatori. Poi benedizione e intito-

lazione della piazzetta centralissima con il nome di “Avis - Donatori di sangue�. Infine, il pranzo conviviale nella grande tenda in piazza Mercato, con un ricordo particolare rivolto a chi ha ricoperto la carica di presidente e la premiazione degli avisini con le medaglie per omaggiare i raggiunti traguardi nel numero di donazioni: tra loro (una settantina circa) vanno citate le due medaglie d’oro con smeraldo (per chi ha raggiunto le 100 donazioni) a Lauro

Pelizzari e Romano Garneri , le due con rubino (oltre 75 donazioni) a Pier Giovanni Tommasi e Giancarlo Tassi, l’oro a Paolina Pelizzari. Commovente la presenza di un avisino della prima ora, Giacomo Mutti, classe 1914 onorato con medaglia d’oro ricordo. Altra nota significativa di solidarietĂ : a tutti è stato consegnato un piccolo cuore rosso di pietra saponaria proveniente da una comunitĂ del Kenya.

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Dal 2 al 5 giugno Pezzaze sarĂ la capitale degli alpini bresciani: ospiterĂ l’adunata Ana (Associazione nazionale alpini) della Sezione di Brescia. Ha assunto oneri e onori per l’organizzazione il gruppo locale guidato da Marziano Bregoli, che celebra cosĂŹ il suo 60° anno di fondazione: momento centrale l’inaugurazione sabato 4 giugno del monumento “Alpino del XXI secoloâ€? realizzato in collaborazione col Comune in modo originale attraverso “Metallicusâ€?, il concorso biennale nazionale istituito nel 2003 in memoria di Vittorio Piotti, alpino e scultore del ferro di Pezzaze. Tra gli otto bozzetti proposti dagli artisti la giuria ha scelto quello di Lino Sanzeni, che vi modella assieme pietra e ferro. Il nutrito programma dell’adunata inizierĂ giovedĂŹ alle 16.30 con l’alza-

bandiera, coinvolge tutta la comunitĂ . Anche gli alunni delle scuole hanno contribuito con lavori sul tema “Fronte greco-albaneseâ€?: verranno premiati venerdĂŹ sera dopo la presentazione dello speciale libro fotografico “Storia del Gruppoâ€? realizzato per il 60° che ne ricorda alpini e vicende. Ed emoziona leggervi la copia anastatica del resoconto scritto in data 13 maggio 1951 dall’indimenticato Pierino Gabrieli, primo capogruppo. Una lunga manifestazione che sarĂ da un prologo: dal 27 al 29 maggio alla miniera Stese è prevista la tre giorni di gastronomia e musica “Aspettando l’adunataâ€?, mentre l’1 giugno alle ore 21 in quel di Lavone, nella chiesa di Santa Maddalena, si terrĂ il concerto ad opera del Coro della montagna di Bagolino. (e.s.)

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Â? ‡†‹…‘Žƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡ŽŽƒ ƒŽ–”‘Â?Â’Â‹ÂƒÇł Esce in questo ultimo weekend di maggio il numero 5 del freepress “La Voce della Valtrompiaâ€?. L’inchiesta del mese traccia un proďŹ lo sulla situazione dell’autostrada della Valtrompia: la storia di un progetto che ha piĂš di 30 anni, un focus sul primo lotto tra Concesio e Sarezzo, gli ultimi sviluppi con l’appello respinto dal Consiglio di Stato, i pareri di sindaci e cittadinanza e l’ottimismo dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini.

Nelle pagine del territorio gli approfondimenti sulle recenti elezioni amministrative con le interviste ai nuovi sindaci di Collio (Mirella Zanini), Bovegno (Tullio Aramini) e Nave (Tiziano Bertoli). Lumezzane e la Valgobbia protagonisti con due storie; quella di don Paolo Corsetti, primo prete che arriva dalla parrocchia di Fontana da 70 anni; e quella del 26enne Cristofer Chiminelli, campione di fuoristrada nel campionato Wti. In Alta Valle l’adunata sezionale

alpina di Pezzaze (2-5 giugno) con l’inaugurazione del monumento “Alpino del XXI secoloâ€? realizzato da Lino Sanzeni. Nelle pagine di Media Valle il racconto della festa medievale, il concorso letterario e la mostra fotograďŹ ca organizzati dall’associazione Valtrompia Storica nella cornice di Villa Glisenti; mentre a Gardone si prepara la 6° edizione della Cirenaica. Bassa Valle si apre con l’esperienza in Burkina Faso del medico Diego Franchini e la ďŹ danzata Valeria di Concesio;

Concesio che torna protagonista con l’inaugurazione del nuovo oratorio di Costorio. In Economia l’intervista ai gelatieri Lucio e Paolo Possi. In Cultura l’omaggio del prossimo 14 giugno al compianto tenore Giacinto Prandelli. Nella sezione dello Sport la chiusura del progetto del Rugby Lume dedicato ai giovani e l’appuntamento di 17, 18 e 19 giugno con il “Trail 3Vâ€? organizzato per il 30° anniversario del sentiero delle Tre Valli “Silvano Cinelliâ€?.

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uindici mesi di intenso lavoro e lo scorso 10 maggio la possibilitĂ di aprire le porte del nuovo oratorio di Costorio alla presenza del vescovo Luciano Monari. “Alla benedizione – dice il parroco don Gianluca Gerbino – era presente tantissima gente e lo stesso domenica 15 maggio quando abbiamo fatto la vera e propria inaugurazione, segno che la struttura oratoriale è qualcosa di molto importante per tutta la comunitĂ â€?. Cominciati nel febbraio 2010, i lavori hanno interessato l’allargamento dei nuovi spogliatoi, dotati di una stanza anche per l’arbitro, una sala infermeria e una dedicata alle attivitĂ di segreteria. Una struttura che si sviluppa in forma di “Câ€? attorno al campo da calcio, celando dietro i muri in cemento tinteggiati di giallo e arancio un bar nuovo di zecca, una cucina con annessi locali di servizio e un salone polifunzionale dotato

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tiscono la piena autonomia energeticaâ€?. Sempre foriero di molte iniziative (la 24 ore di calcio, la maratona di tennis, la 12 ore podistica, i rinomati tornei estivi di calcio a 5 e a 6 giocatori), il centro sportivo parrocchiale di Costorio aveva bisogno di un intervento che lo rendesse piĂš organico e funzionale. “Nelle nostre intenzioni – spiega don Gianluca – avremmo voluto alzarci di un piano, ma il vincolo volumetrico imposto dalla vicinanza al bacino del fiume Mella non ce l’ha permesso. Comunque, la struttura è stata costruita secondo l’ottica del risparmio energetico con pannelli fotovoltaici e pompe di calore che consentiranno l’autonomia rispetto all’uso degli impianti d’illuminazione e di riscaldamento. I vecchi spogliatoi, invece, in futuro verranno abbattuti e lo spazio liberato sarĂ probabilmente destinato ad area verdeâ€?. Un oratorio rinnovato che ha visto la parrocchia impe-

gnarsi in maniera considerevole accendendo un mutuo da 800mila euro, sostenuta dall’amministrazione comunale e dalla fervida partecipazione ai lavori di un nutrito gruppo di volontari. Lavori eseguiti su progetto del geometra Enzo Soregaroli e dalle ditte Zanardelli (struttura), Manza (serramenti), Bravo (impianto elettrico), Sva (impianto idraulico) e seguiti dall’ingegner Roberto Gringiani per l’installazione del fotovoltaico. Distaccatosi nel 1953

dalla Pieve di Concesio e divenuto parrocchia indipendente, Costorio ebbe sin da subito strutture importanti come il teatro, dedicato alle attività culturali, e il campo sportivo, voluti dal parroco di allora don Armando Porteri. Un oratorio già intitolato a papa Paolo VI, cui è stato affiancato ora anche Giovanni Paolo II, per poter ricordare un uomo che è stato il Papa dei giovani e che ha amato grandemente la gioventÚ.


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L’artista valsabbino Antonio Stagnoli parteciperĂ alla prossima Biennale di Venezia. Il maestro è stato selezionato per il padiglione Italia della 54ÂŞ Esposizione d’Arte internazionale della Biennale di Venezia. La partecipazione di Antonio Stagnoli al Padiglione Italia è frutto del costante lavoro di valorizzazione dell’artista operato dallo Studio d’Arte Zanetti e della segnalazione di Marco Vitale. L’opera di Stagnoli che verrĂ esposta nella sede della Biennale, nelle

A Polpenazze, da venerdĂŹ 27 a lunedĂŹ 30, si celebra la 62ÂŞ Fiera del Vino Garda Classico Doc: quattro giorni dedicati alle eccellenze enoiche della Valtènesi. Di particolare rilievo la 5ÂŞ edizione del premio giornalistico dedicato agli operatori dell’informazione e ai divulgatori della cultura enoica avente come simbolo il “torcolâ€?, ovvero il torchio di antica tradizione gardesana. Il premio verrĂ assegnato, nel pomeriggio del 30 nella cornice di Villa Avanzi, a Giorgio Calabrese,

Corderie dell’Arsenale di Venezia ďŹ no al 29 novembre 2011, è la Pala di S. Rocco “La Madonna della Misericordiaâ€?, una grande opera a pastello del 1991-92 di 290x230 cm, originariamente collocata nella chiesa di San Rocco a Bagolino. La pala, l’opera di contenuto religioso piĂš importante e nota dell’artista, è caratterizzata da un grande movimento e una grande ricchezza di scene e personaggi, ritratti con l’inconfondibile tratto del maestro Stagnoli.

medico nutrizionista, presidente nazionale dell’Onav, a coronamento di un talk show denominato “Chi ha paura dell’etilometro�. Con Calabrese si confrontano il direttore di “Italia a Tavola� Alberto Lupini, il comandante provinciale dei Carabinieri di Brescia Marco Turchi, il presidente di Bresciatorism e Federalberghi Lombardia Paolo Rossi e Alessandro Redaelli De Zinis, produttore vitivinicolo, ristoratore e accademico della cucina italiana. (v.b.)

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abato 28 maggio la comunitĂ di Serle organizza una serata musicale, a ricordo di un suo cittadino eccellente: padre Virginio Bodei dell’ordine dei Carmelitani Scalzi. Carlo Bodei era nato a Serle nel 1920 e, ancora ragazzo, si era allontanato dalle sue montagne con molta nostalgia per entrare nel Seminario minore dei Carmelitani di Adro. Fin da quell’epoca aveva manifestato una straordinaria attitudine alla musica, componendo alcuni motivetti che i compagni di corso, nel timore che gli fosse precluso dai superiori l’esercizio di questa passione, per evitare che un frate montasse in superbia, glieli facevano eseguire durante la Messa dichiarando che erano opera di Haendel. ProseguĂŹ gli studi a Treviso e a Venezia dove ebbe modo di incontrare maestri affermati. Gli fu consentito di esercitare pubblicamente il dono innato soltanto a 24 anni, dopo l’ordinazione sacerdotale a Mantova. Frequentò la facoltĂ di lettere presso le universitĂ di Milano e Roma e contemporaneamente acquisĂŹ da vari maestri di composizione e armonia gli strumenti per operare in campo mu-

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sicale. Nel 1947-48 eseguĂŹ, presso la parrocchia veronese di Tombetta, “le cinque parole di S. Teresaâ€? che ebbero grande successo e che verranno ora riproposte nella serata musicale serlese. Dal 1948 al 1966 ritornò al convento di Adro come insegnante di greco e di musica, ma anche come apprezzato padre spirituale. Questo è stato il periodo piĂš fecondo della sua vena artistica: compose infatti un grande numero di messe, mottetti, inni, litanie, Tantum ergo e pezzi su testi dei Santi o di autori cristiani, in particolare del Manzoni. Nel 1954, in occasione di una solenne accademia tenuta ad Adro, venne lodato dal compositore e grande intenditore, cardinale Adeodato Piazza. Nel 1966 fu incaricato di dirigere l’importante Schola Cantorum della basilica di Tombetta. Nel 1972 passò nella seconda casa veronese dei Carmelitani Scalzi dove

l’attivitĂ di padre spirituale divenne quella prevalente, consona al suo carattere di uomo sensibile, silenzioso, ma non chiuso e di religioso gentile e dignitoso. Legato da un profondo amore alla sua terra natale, chiese di ritornarvi dopo la morte. Il 21 dicembre 2009, ai suoi funerali nella parrocchia serlese di S. Pietro venne accolto come un profeta in patria. Il concerto che si terrĂ il 28 maggio alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale col coro “Santa Teresaâ€? della basilica di Verona, diretto da Marcellino Caloi, ha in programma musiche di Mozart e di altri celebri compositori, ma soprattutto quelle di padre Virginio Bodei. Ăˆ un’occasione per conoscere, ricordare e non dimenticare la genialitĂ artistica, la dimensione spirituale e il profondo amore alla natura della terra d’origine che padre Bodei ha tradotto in musica.

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/D 0DGRQQD GL 5LR 6HFFR DSUH OH SRUWH Il piccolo Comune valsabbino di Capovalle può essere una meta ideale per una gita domenicale grazie alle sue molteplici passeggiate nella natura, al Museo Reperti Bellici (è aperto domenica 29 maggio e domenica 12 giugno dalle ore 14 alle 16), alla parrocchiale (aperta negli stessi giorni e orari del museo) e al Santuario di Rio Secco. Sulla cima del Monte Stino sono visitabili le gallerie usate come appostamento militare. I siti di maggior rilievo vedranno diverse aperture durante il periodo estivo e domenica 5 giugno dalle 15 alle 17 sarĂ la volta del Santuario della Madonna di Rio Secco. Sulla strada che scendendo verso Idro porta a Treviso Bresciano, il santuario è stato edificato nel 1906 su una cappella del 1715, inaugurata nel 1928. A questo luogo sacro è legata una leggenda raccontata da don Giovanni Bertini e riportata sul libro “100 anni della nostra storia. Da Hano (il nome con cui era conosciuto Capovalle fino al 1907) a‌ Capovalle, 1907-2007â€? a cura di Denis Graziotti: “Nella prima metĂ del XVII secolo, a circa un’ora di cammino dal paese di Hano, alcuni montanari videro un grazioso dipinto raffigurante la Vergine Maria nei pressi della roccia di Rio Secco, di fronte alla via che conduce al Passo della Fobbia, quando la roccia venne circondata da una luce vivaâ€?. Considerato il flusso di fedeli che si fermavano a pregare, si decise di costruire prima una piccola cappella e, successivamente, una chiesa a poca distanza dalla cappella. La leggenda vuole che gli operai addetti

alla sua costruzione trovarono tutti i materiali e gli attrezzi spostati durante la notte dal luogo dei lavori alla rupe di Rio Secco vicino alla Cappella, cosĂŹ gli abitanti decisero di realizzare il santuario proprio nel luogo del ritrovamento. Il santuario sarĂ visitabile ogni prima domenica del mese fino a settembre, mentre per chi vuole visitarlo in altri momenti, basta chiamare il numero 339-8587272.

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L’oratorio San Domenico Savio di Calino, in occasione della conclusione del cammino di iniziazione cristiana, inaugura il parco giochi con due giorni di festa. Sabato 28 maggio alle 15.30 i giochi, alle 18.30 c’è la Santa Messa festiva in oratorio; segue la cena in oratorio e alle 21 presso il parco va in scena “Patatracâ€?, lo spettacolo proposto da “Delikatesseâ€?, una compagnia teatrale di artisti di strada. Domenica 29, dalle 14, spazio al torneo doppio di tennis

16 Sindaci dei Comuni bresciani e bergamaschi che insistono sulle rive del Sebino hanno ufďŹ cializzato il nuovo marchio. La presentazione ufďŹ ciale è avvenuta a bordo della motonave “Capitanioâ€? partita da Iseo alla volta di Monte Isola. Il marchio del G16 è segnato dal bianco e dall’azzurro dei pali per l’attracco delle imbarcazioni. A partire da questo ďŹ ne settimana sono state messe in calendario molte iniziative. L’idea è quella di muoversi in sinergia per proporre

per le medie: alle 16 le elementari e a seguire i genitori; le iscrizioni sono a inizio gara (1 euro a giocatore). Dalle 15.15 i bambini dell’Asd Botticino, dell’oratorio Tagliuno, dell’As Grumellese e del Real Rovato si sďŹ dano in un quadrangolare. Alle 17 si esibisce il Brescia calcio femminile che milita in serie A. Alle 18 la ďŹ nale del quadrangolare e la musica dal vivo chiudono le celebrazioni. Il ricavato coprirĂ le spese del parco e la nuova illuminazione del campo.

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un unico cartellone di eventi. Questo giovedĂŹ all’Accademia Tadini di Lovere viene inaugurata una mostra sul Risorgimento, mentre il 27 a Iseo inizia (ďŹ no al 2 giugno) il Festival dei Laghi con appuntamenti culturali ed enogastronomici. Fino al 10 luglio si può visitare anche la mostra “Gli Etruschi nelle Terre di Sienaâ€?, reperti e testimonianze dai Musei della Val di Chiana e della Val d’Orcia. Per info, www. festivaldeilaghi.it.

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A proposito di acqua. Ăˆ stato un convegno partecipato quello promosso dal “Centro De Gasperi“ di Castegnato sul tema “L’acqua tra bene pubblico e gestione efficienteâ€? in vista del referendum del 12 giugno. Introdotto da Franco Turelli, ha visto come relatori l’ing. Renzo Capra (presidente onorario Iefe), il prof. Carlo Scarpa della FacoltĂ di Economia dell’UniversitĂ di Brescia e presidente della Fondazione Utilitatis e il dottor Paolo Saurgnani direttore di Aob2. “In Italia – ha detto Capra – il servizio idrico è stato oggetto di numerose riforme e la legge Galli del 1994 voleva coinvolgere i privati in modo sostanziale, pur mantenendo una forte componente regolatoria e una ben definita proprietĂ pubblica del beneâ€?. Il prof. Scarpa, dopo aver illustrato l’attuale organizzazione del servizio idrico, ha ricordato come l’acqua sia di proprietĂ pubblica e come le reti idriche e i prezzi dell’acqua vengano determinati da autoritĂ pubbliche. Ha evidenziato inoltre come gli affidamenti per la gestione siano avvenuti in larga maggioranza

con lo schema in house, ossia senza gara, ad aziende pubbliche. “In sostanza – ha aggiunto Scarpa – la privatizzazione del servizio idrico italiano ora è soprattutto di tipo formale. In Italia la tariffa media del servizio idrico 2010 era di 1,37 euro al metro cubo per una spesa media annua complessiva di 250 euro. Il settore idrico presenta forte criticitĂ e avrĂ bisogno nei prossimi vent’anni di circa 41 miliardi di euro d’investimenti in un contesto sempre meno

gestito dalla finanza pubblica�. La legge che si vuole abrogare punta a estendere la presenza privata nella gestione del servizio e va salutato con favore l’istituzione dell’Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche. Infine, il dottor Saurgnani ha illustrato l’esperienza di Aob2, la società a capitale pubblico che dal gennaio 2008 gestisce i servizi idrici nell’area ovest bresciana per 53 comuni e per il triennio 2011-2013 prevede un investimento di 68 milioni.

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Speciale Caldaisti Abc Con la fine della stagione termica è tempo di pensare e provvedere alla manutenzione della caldaia. 1 - Chi è il Responsabile dell’impianto termico ? Il Responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’Impianto Termico è il proprietario (per unità immobiliari direttamente utilizzate), oppure l’occupante, a qualsiasi titolo, per la durata dell’occupazione, rispettando gli obblighi previsti e le connesse responsabilità limitatamente all’esercizio, alla manutenzione ordinaria dell’impianto termico ed alle ispezioni periodiche previste. Nel caso di edifici con impianti termici centralizzati amministrati in condominio e nel caso di soggetti diversi dalle persone fisiche, gli obblighi e le responsabilità sono a carico degli Amministratori. Il Responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto termico può trasferire le proprie competenze ad un terzo (“Terzo Responsabile”), il quale deve essere impresa iscritta alla CIAA o all’Albo degli Artigiani; per gli impianti termici con potenza termica maggiore di 350 kw, il terzo responsabile deve possedere anche la certificazione di operare in regime di garanzia della qualità ai sensi delle norme UNI EN ISO 9000, ovvero essere iscritto ad albi nazionali tenuti dalla Pubblica Amministrazione e pertinenti per categoria. Non è possibile trasferire a terzi la responsabilità di un impianto termico non a norma: tale trasferimento è possibile solo nel caso che contestualmente alla nomina quale terzo responsabile venga conferito l’incarico di procedere alla messa a norma dell’impianto.

Quali sono i compiti del Responsabile dell’impianto? - Affidare obbligatoriamente ad un manutentore abilitato la manutenzione e il controllo del proprio impianto (inclusa la verifica del rendimento di combustione “prova fumi”); - L’adozione degli interventi necessari per riportare i valori entro i limiti consentiti, qualora il controllo evidenzi un insufficiente rendimento di combustione e/o emissioni nocive oltre i limiti stabiliti dalla legge; - La sostituzione della caldaia nei casi in cui gli interventi di manutenzione risultino inefficaci; - Rispettare i periodi di accensione e le massime temperature degli ambienti previste dalla legge (D.P.R. n. 412/93); - L’aggiornamento del “Libretto di impianto” (per impianti con potenza inferiore a 35 kW) o del “Libretto di centrale” (per impianti con potenza superiore o uguale a 35 kW), compresa la registrazione dei consumi del combustibile utilizzato. - Farsi rilasciare dal manutentore incaricato, il rapporto di controllo tecnico quale dichiarazione di avvenuta manutenzione dell’impianto (allegato G per gli impianti con potenza inferiore a 35 kw e l’allegato F per gli impianti con potenza superiore o uguale a 35 kw). Va ricordato che OGNI DUE ANNI,la dichiarazione di avvenuta

manutenzione,deve essere necessariamente vidimata dal BOLLINO AZZURRO per gli impianti installati nel Comune di Brescia e dal BOLLINO VERDE per gli impianti installati nei Comuni della Provincia di Brescia. - Comunicare al manutentore incaricato, i dati relativi il consumo di combustibile e la volumetria riscaldata dall’impianto. Nel caso in cui il responsabile dell’impianto non fosse in grado di comunicare i dati richiesti, il manutentore riporterà nell’apposito campo della dichiarazione di avvenuta manutenzione, la mancata informazione da parte del soggetto obbligato.

2 – A chi affidare la manutenzione ? I Manutentori sono tecnici specializzati al controllo degli impianti termici; devono appartenere ad un Impresa iscritta alla CIAA o all’Albo degli Artigiani ai sensi del D.M. n. 37/2008. In particolare, il D.P.R. n. 551/1999 (come riportato anche dalle disposizioni Regionali) ha introdotto l’obbligo per il manutentore abilitato di redigere e sottoscrivere il Rapporto di Controllo Tecnico (dichiarazione di avvenuta manutenzione) al termine delle operazioni di controllo e manutenzione dell’impianto. A partire dal 1 gennaio 2008, la Regione Lombardia nell’ambito della realizzazione del CURIT (Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici) ha stabilito che la trasmissione (ogni due anni) telematica, delle dichiarazioni di avvenuta manutenzione sia a carico dell’operatore che le redige. L’attività dei Manutentori è

soggetta a controllo e passibile di sanzione amministrativa pecuniaria, ad esempio per il mancato invio della “Dichiarazione di avvenuta manutenzione” o per non aver effettuato le operazioni di manutenzione a “regola d’arte” nel rispetto della normativa vigente.

3 - La periodicità della manutenzione La precedente legislazione (DPR 412/93 come modificato dal DPR 551/99), la nuova (D.Lgs 192/05) e le disposizioni regionali (DGR 5117/07 e s.m.i.) prescrivono che le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell’impianto termico debbano essere eseguite secondo i seguenti criteri: - ai fini della sicurezza, le operazioni di controllo e manutenzione degli apparecchi e dei dispositivi facenti parte l’impianto termico devono essere eseguite ogni anno e conformemente alle istruzioni tecniche relative allo specifico modello elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente; - in ogni caso le operazioni di controllo e manutenzione delle restanti parti dell’impianto termico e degli apparecchi e dispositivi per i quali non siano disponibili le istruzioni del fabbricante relative allo specifico modello, devono essere eseguite secondo le prescrizioni e con la periodicità prevista dalle vigenti normative UNI e CEI per lo specifico elemento o tipo di apparecchio o dispositivo. - I controlli comprensivi della analisi del rendimento di combustione (prova fumi)

TABELLA DEI COSTI PER LA DICHIARAZIONE Addizionale regionale per la validazione della dichiarazione di avvenuta manutenzione Potenza impianto/caldaia

Importo in

e, ove richiesto, della misurazione del tiraggio obbligatoria per caldaie di tipo B, devono essere eseguiti in contemporanea alle operazioni di controllo e manutenzione e devono essere effettuati ogni due anni per gli impianti termici alimentati a combustibile gassoso se di potenza nominale al focolare complessiva inferiore a 35 kw; - Mentre per gli impianti termici con potenza pari o superore a 35 kw i controlli comprensivi della analisi del rendimento di combustione (prova fumi) e, ove richiesto, della misurazione del tiraggio obbligatoria per caldaie di tipo B, devono essere eseguiti ogni anno. Per impianti termici con generatori di calore alimentati a combustibile liquido di potenza termica nominale al focolare complessiva uguale o maggiore a 116 kw ovvero per impianti termici con generatori di calore di potenza termica al focolare complessiva uguale o maggiore a 350 kw è inoltre prescritta una seconda determinazione del solo rendimento di combustione da effettuare normalmente alla metà del periodo di riscaldamento. Inoltre: la stagione termica è il periodo di riferimento per la validità della dichiarazione di avvenuta manutenzione; per convenzione la Regione Lombardia ha stabilito che l’inizio della stagione termica è il 1 agosto di ogni anno e la chiusura è fissata al 31 luglio dell’anno successivo; si precisa che detta definizione non va a modificare il periodo di riscaldamento, che è il periodo annuale di esercizio dell’impianto termico previsto in base alle zone climatiche dal D.P.R. 412/93 e s.m.i. ( in genere dal 15 ottobre al 15 aprile).

DI AVVENUTA

MANUTENZIONE

Provincia di Brescia: contributo per la validazione della dichiarazione di avvenuta manutenzione Potenza impianto/caldaia

Importo in

Inferiore a 35 KW

1,00

Inferiore a 35 KW

7,50 bollino verde

Da 35 a 50 KW

1,50

Da 35 a 50 KW

10,50 versamento postale

Da 50,1 a 116,3 KW

3,50

Da 50,1 a 116,3 KW

20,00 versamento postale

Da 116,4 a 350 KW

10,00

Da 116,4 a 350 KW

25,00 versamento postale

Oltre 350 KW

18,00

Oltre 350 KW

30,00 versamento postale

Comune di Brescia: contributo per la validazione della dichiarazione di avvenuta manutenzione Potenza impianto/caldaia

n. bollini

Importo in

Inferiore a 35 KW

1

6,50

Da 35 a 350 KW

2

13,00

Oltre i 350 KW

3

19,50

Conto corrente postale n. 16535254 intestato a: Amministrazione Provinciale di Brescia - Servizio Tesoreria - Palazzo Broletto - 25100 Brescia. Causa le versamento: dichiarazione di avvenuta manu tenzione impianto termico


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cuola, arriva il super diploma che garantisce il posto di lavoro. Lo ha presentato nei giorni scorsi a Roma il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Si tratta degli Istituti tecnici superiori (Its), le nuove scuole di formazione postmaturità destinate a preparare tecnici di alto livello in aree che vanno dall’efficienza energetica alle nuove tecnologie per il made in Italy. Arriva, dunque, l’alternativa all’università . Per chi non vuole fermarsi al diploma superiore e vuole una preparazione piÚ professionalizzante si apre il canale Its: a settembre partono 58

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per “una autentica integrazione – ha spiegato Gelmini – fra istruzione, formazione, lavoroâ€?. Ogni scuola dura due anni per un totale di 1800/2000 ore che saranno spese soprattutto fra laboratori e aziende. Sono previsti tirocini obbligatori per almeno il 30% del monte orario complessivo, anche all’estero. E il 50% dei docenti dovranno provenire dal mondo del lavoro e delle professioni. Il titolo rilasciato avrĂ valore legale e sarĂ un diploma di tecnico superiore con l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento. Anche le lingue giocheranno un ruolo cruciale: bisognerà ’ uscire con un

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Scuole Paritarie

Sede d’esami

Liceo ScientiďŹ co delle Scienze applicate (senza latino)

Istituto Tecnico per il

Turismo

Istituto Tecnico delle Costruzioni, Ambiente e Territorio

Geometri �Bianchi�

inglese di livello B2. I posti saranno a numero chiuso, le aziende che fanno parte della fondazione assorbiranno i diplomati. Posto a “colpo sicuro� assicurano dal Miur. “Stiamo cercando di aiutare le imprese a trovare profili adeguati – ha spiegato il Ministro – e aiutiamo i ragazzi a fare scelte di cui poi non si debbano pentire�. Per il Ministro “occorre avvicinare il sistema delle imprese a quello della scuola� anche per “combattere la dispersione scolastica�. Bisogna “invertire la tendenza: o continuiamo a lamentarci – ha aggiunto – del fatto che i ragazzi non trovano lavoro o apportiamo dei correttivi�.Gli Isti-

tuti tecnici superiori nelle prossime settimane saranno promossi sul territorio: è d’estate che i ragazzi scelgono se proseguire o meno gli studi dopo il diploma. GiĂ nel 1973 c’era stato un tentativo di avviare questo ramo della formazione mai decollato. Ora ci riprova il ministro Gelmini che, per lo start-up di ciascun istituto, mette sul piatto circa 500mila euro. Meccanica, trasporti (da quelli marittimi a quelli ferroviari), agroalimentare, servizi per le imprese, tecnologie per il made in Italy, efficienza energetica: questi alcuni dei settori per i quali verranno formati i super-tecnici.

Percorsi didattici personalizzati per agevolare la frequenza degli studenti che svolgono attivitĂ sportiva a livello agonistico

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‘Â?ˆƒ”–‹‰‹ƒÂ?ƒ–‘ ƒ ͙͛ƅ ‡•–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â?…‹ƒ–‘”‡ Nuovo anno nuove sďŹ de e prove ďŹ nali della Scuola acconciatori della Confartigianato Unione di Brescia, con il 47° Trofeo “Vittoria Alataâ€? ed il 25° Trofeo “Miro Bonettiâ€?, che si terranno in concomitanza della 13ÂŞ Festa dell’acconciatore (nella foto l’edizione 2010). La decisione di accomunare le due manifestazioni è per mostrare al pubblico, che la scuola non si disinteressa dei problemi della categoria, ma procede di pari passo

con i cambiamenti che avvengono all’interno di un settore sempre piĂš professionale. L’incontro sarĂ l’occasione per veriďŹ care il livello di apprendimento degli allievi e per trarre nuovi spunti da proporre nei saloni. La Confartigianato Imprese Unione di Brescia e la sua Scuola Acconciatori guardano alla Festa come concreta occasione per sostenere gli allievi e gli insegnanti che hanno lavorato con infaticabile impegno. L’evento, che

si terrĂ presso l’auditorium della Confartigianato, in via Orzinuovi a Brescia, avrĂ inizio alle 14.30 con la 13ÂŞ Festa dell’acconciatore. I ragazzi del primo anno presenteranno creazioni ispirate agli abissi, gli studenti del 2° e 3° corso, acconciature sul tema 18612011 Viva l’Italia. I ragazzi degli ultimi anni si sďŹ deranno sui temi: Safari in the city e Teste di altri pianeti. Alle ore 17, seguirĂ la collezione spose e le premiazioni.

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er la prima volta, quest’anno, gli studenti del liceo scientifico Ven. A.Luzzago di via Monti 14 saliranno in cattedra per spiegare la fisica a chi ha voglia di tornate studente per due ore. Il 6 giugno la scuola resterĂ aperta dalle 20.30 alle 22.30 ai familiari degli allievi che verranno invitati a seguire un particolare percorso didattico. I ragazzi e le ragazze di quarta e quinta del liceo scientifico esporranno il risultato degli approfondimenti scientifici condotti durante il secondo quadrimestre. L’attività è stata intitolata “La fisica spiegata a mio papĂ â€?e l’obiettivo è quello di far entrare, per una volta, le famiglie a scuola senza che si debba parlare di voti, pagelle, verifiche. Per una sera i genitori potranno varcare serenamente la soglia della scuola, condividere con i propri figli il risultato del loro impegno e, magari, ripassare alcune nozioni di fisica ormai dimenticate Gli studenti, che hanno lavorato per un mese divisi in piccoli gruppi, terranno delle brevi lezioni tematiche completando ogni esposizione con l’esecuzione di un esperimento. I temi affrontati hanno portato all’individuazione di due percorsi principali: “L’atomo e la luceâ€? ed “ElettricitĂ e magnetismoâ€?. Ogni percorso è diviso in “stazioniâ€? ed, in ogni “stazioneâ€?, i visitatori seguiranno un’introduzione teorica e l’esecuzione del relativo esperimento. Ogni gruppo ha lavorato in modo autono-

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LUZZAGO Liceo scientiďŹ co dal 1946

NOVITĂ€ 2010 Liceo linguistico Visita l’istituto in via Monti, 14 - Brescia www.luzzago.it - info@luzzago.it - T. 030 3757998 Istituto “Ven. A.LUZZAGOâ€? Liceo scientiďŹ co e Liceo linguistico

fulmini; mostreranno che è possibile accendere una lampadina ed una lampada al neon senza collegarle direttamente ad un circuito elettrico e molto altro ancora... Le attivitĂ si svolgeranno nei nuovi laboratori della scuola, inaugurati il 15 gennaio scorso. Proprio in occasione del trasferimento dal vecchio laboratorio di fisica a quello nuovo è stato completato l’inventario degli strumenti che ha regalato diverse sorprese con il ritrovamento di vecchie apparecchiature ricche di fascino. Per la serata del 6 giugno, infatti, non verranno utilizzati solo strumenti moderni, ma anche apparecchi di laboratorio giacenti nelle teche del Liceo ed inutilizzati da tempo, debitamente recuperati, puliti e rivalutati per l’occasione.


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ÂŽ ‘‘Â?–”ƒ‹Ž‡” ˆ‹ŽÂ? ˆ‡•–‹˜ƒŽ †‡Ž ƒŽ‹Â?‹ GiovedĂŹ 26 maggio alle ore 20.30, il Nuovo Eden (nella foto) ospita il Booktrailer ďŹ lm festival una iniziativa organizzata dal Liceo scientiďŹ co Calini di Brescia. Il Festival nasce all’interno dei Dies Fasti, l’iniziativa culturale del liceo cittadino che mette al centro il protagonismo degli studenti e stabilisce un rapporto virtuoso tra la scuola e il suo territorio. Il Booktrailer ďŹ lm festival realizza un concorso tra booktrailer prodotti da studenti del liceo Calini e di

altre scuole superiori di tutta Italia con l’intento di divulgare la lettura attraverso un linguaggio considerato spesso, a torto, in concorrenza, se non in opposizione, con quello della letteratura. A differenza delle scorse edizioni, il concorso di quest’anno ha visto una maggiore apertura sulla cittĂ e un maggior coinvolgimento della cittadinanza, poichĂŠ è stata data la possibilitĂ di vedere e votare i booktrailer in concorso in occasioni e luoghi che rappresentano il mondo della

scuola, il mondo della lettura e dei libri e il mondo del cinema. Il booktrailer è un piccolo video che promuove la lettura di un libro; si tratta di un prodotto complesso che deve mettere in relazione letteratura, cinema e informatica: questa molteplicitĂ di piani permette allo studente, che lavora da solo o in gruppo, di procedere in modo integrato per ottenere un prodotto che abbia i caratteri della sinteticitĂ e dell’efďŹ cacia comunicativa,

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Il 9 maggio scorso la Scuola delle arti e della formazione professionale Rodolfo Vantini di Rezzato ha partecipato alla Cerimonia per la celebrazione della “Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragiâ€? che si è svolta all’interno del Palazzo del Quirinale. In quella occasione due allievi del 4° anno per “tecnico dei sistemi e degli impianti automatizzatiâ€? – Noman Hussain Ali e Andrea Zanetti - hanno letto al Presidente Giorgio Napolitano una lettera che ha illustrato le riflessioni maturate dagli studenti lungo un percorso didattico importante che è stato affrontato nell’anno formativo 2010/2011. Il percorso, intitolato “il cammino della memoriaâ€? ideato e realizzato dalla Scuola Vantini in collaborazione con la Casa della memoria di Brescia e l’Istituto comprensivo di Rezzato, ha trattato gli ultimi 40 anni della storia italiana attraverso 12 incontri con importanti testimoni dell’epoca, pubblici ministeri, storici e familiari delle vittime delle stragi. Particolare attenzione è stata dedicata al tema del terrorismo e alla strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974. Il progetto ha avuto una valenza didattica estremamente

significativa, non solo per l’importanza dei temi trattati, ma anche perchĂŠ per la prima volta un percorso del genere è stato svolto a Brescia in un Cfp. Durante la mattinata del 9 maggio l’intera classe di 14 allievi – accompagnati dalla direttrice Lara Vianelli, dal presidente della Scuola (e sindaco di Rezzato) Enrico Danesi, dai docenti Ivan Confortini e Diego Mutti e dal regista Alberto Lorica che ha seguito e documentato l’intero percorso – ha partecipato alla cerimonia di consegna delle medaglie alle vittime del terrorismo. Successivamente nella sala delle cerimonie i due allievi hanno letto al presidente Napolitano la lettera con le riflessioni frutto del lavoro svolto. Il Presidente nel suo discorso ha colto l’invito rivolto dai due studenti sottolineando: “E infine ringrazio i ragazzi del Bresciano e i ragazzi di tutte le scuole che hanno con alto spirito civile e sentimento nazionale partecipato a progetti di ricerca sulle vicende del terrorismo e su stragi come quella di Piazza della Loggiaâ€?. Un riconoscimento importante che ha significato portare non solo la Scuola Vantini ma anche Brescia e una pagina della sua storia all’attenzione delle piĂš alte cariche dello Stato.

di Sabrina Cavalleri

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Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darĂ un altro ParĂ clito perchĂŠ rimanga con voi per sempre, lo Spirito della veritĂ , che il mondo non può ricevere perchĂŠ non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perchĂŠ egli rimane presso di voi e sarĂ in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrĂ piĂš; voi invece mi vedrete, perchĂŠ io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarĂ amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a luiâ€?.

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rimasto un ricordo sbiadito e mitizzato nella memoria dei cristiani di una societĂ nella quale tutti accettavano il messaggio di GesĂš e lo mettevano in pratica. Ăˆ un mito che comincia con la lettura assolutizzata dell’esperienza degli apostoli tra le righe del testo di Luca fino alle nostalgie preconciliari delle chiese piene di gente in preghiera. Per sfatare questa lettura basterebbe leggere testi contemporanei a ognuna di queste esperienze per vedere come la compattezza del corpo sia in veritĂ piĂš sognata che reale. Ma è normale che sia cosĂŹ, che ogni esperienza totalizzante sia letta come esperienza di tutti: quello che per me è tutto dev’essere di tutti. Un desiderio che, purtroppo, se si assolutizza porta all’integralismo. Che è voler far ‘vedere’ a tutti quello che si ritiene essere irrinunciabile, vero e assoluto. Questo desiderio di ‘far vedere’

3DGUH QRVWUR VHQ]D IUHWWD “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoliâ€?. Ed egli disse loro: “Quando pregate, dite: Padre‌â€? (Lc 11, 1-2). Da oggi iniziamo un breve percorso sul Padre nostro, semplice come è nel nostro stile. Un giorno i discepoli dopo aver visto GesĂš in preghiera gli chiedono: “Signore, insegnaci a pregareâ€? (Lc 11,1) e GesĂš risponde loro con la preghiera del Padre nostro. Si tratta dunque di un insegnamento attraverso i contenuti. Nella versione di Matteo (6,9 ss) il Padre nostro è preceduto da alcuni consigli pratici sul come pregare: innanzitutto non bisogna pregare per esibizionismo ma “nel segretoâ€? (Mt 6, 5-6); poi senza “sprecare paroleâ€? (Mt 6,7). Solo dopo queste indicazioni GesĂš inse-

gna la preghiera del Padre nostro. GesĂš quindi è un Maestro talmente eloquente che i discepoli colpiti dal suo modo di pregare, desiderano venirne istruiti. Francesco amò pregare il Padre nostro meditandolo, lasciò infatti una ‘parafrasi’ della preghiera insegnata da GesĂš ai discepoli, dove ogni versetto è commentato e approfondito dalla meditazione. Ci è pervenuto anche un racconto che dice in quale modo Francesco d’Assisi pregava la preghiera del discepolo: “senza sprecare le paroleâ€?, gustandole una per una, senza fretta. “Un giorno un giovane appena entrato nell’Ordine propose al Padre serafico una gara: avrebbero vegliato tutta la notte recitando il Padre nostro. Per ogni preghiera detta, un sassolino

doveva essere depositato a terra. Al mattino seguente il giovane discepolo si presentò entusiasta da Francesco con il suo bel mucchietto di sassolini, ma rimase deluso nel vedere il santo con un sassolino ancora in mano. “Ma come Francesco! Nemmeno una preghiera siete riuscito a dire?â€?. Il Santo commosso rispose: “No! Mi sono fermato a meditare la parola ‘Padre’ e poi ho iniziato a meditare la parola successiva ‘nostro’, cosĂŹ nemmeno una preghiera intera riuscii a fare in tutta la notteâ€?. Il discepolo capĂŹ la lezione e tornò umiliato nella sua cellaâ€?. Possiamo anche noi come Francesco fermarci a meditare la parola ‘Padre’. Senza fretta, per gustarne il senso e vedere gli effetti che produce nella nostra fede e nella nostra persona.

a tutti i costi è l’altra faccia della medaglia di quel ricordo sbiadito e mitizzato; è la paura di non aver piĂš i modi giusti per comunicare la fede, le strategie per farla conoscere. Ăˆ una paura men che sottile: è palpabile ogni volta che ci si interroga sulla mancanza di fede del mondo d’oggi. E ci si interroga piĂš sui modi che sul contenuto perchĂŠ la nostra preoccupazione è quella di insegnare a vedere, fin quasi a costringere. Invece è disarmante il brano di Vangelo di questa domenica perchĂŠ parte dalla constatazione piĂš interiore: dal riflesso che la fede può avere sulla vita attraverso la dinamica dell’amore. Solo amando Cristo si possono mettere in pratica i suoi comandamenti e questi sono la testimonianza per il mondo che non vede il Padre. Il Paraclito promesso è la forza per continuare a mettere in pratica i comandamenti di GesĂš (cioè continuare ad amarlo) nonostante ci si accorga che il mondo non può vedere, no-

nostante il mondo non si accorga. Che la traduzione migliore sia ‘consolatore’ o ‘difensore’ poco importa: in ogni caso il Paraclito allontana la paura di rimanere soli; è l’antidoto al timore di non essere capiti e alla tentazione di voler essere capiti a tutti i costi. Ăˆ l’invito costante a guardare dentro e non fuori nella nostra esperienza di fede e a misurare il nostro cammino sulla base dell’amore necessario che diventa osservanza dei comandamenti di Cristo. Ăˆ il richiamo a non risolvere la fede nel solo rapporto con il risultato: l’amicizia, il rispetto, la condivisione possono essere valori condivisi ma per chi crede devono essere il modo con il quale l’interioritĂ della fede diventa esterioritĂ di testimonianza. Altrimenti potrebbe essere solo la paura di non essere graditi a farci agire, e solo per il bisogno di essere accettati da una societĂ che può benissimo far a meno di noi. Se vediamo non possiamo chiudere gli occhi.


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“Oggi ci è data la particolare occasione di rendere grazie al Signore per la caritĂ organizzata della Chiesa e, piĂš concretamente, per la storia, la vita e l’azione di Caritas internationalisâ€?. CosĂŹ ha parlato domenica 22 maggio il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, nell’omelia della Messa di apertura della 19ÂŞ assemblea generale della Caritas internationalis (Roma, 22-27 maggio). Il Cardinale ha portato il saluto del Papa.

Dalle risposte che si daranno al progetto di legge in materia di bioetica “dipende il tipo di societĂ che stiamo preparando ai nostri ďŹ gli e verso la quale ci stiamo incamminandoâ€?. Ăˆ una nota carica di preoccupazione quella diffusa dalla Conferenza episcopale francese e ďŹ rmata personalmente dal suo presidente, card. AndrĂŠ Vingt-Trois che ha tenuto a Parigi una conferenza stampa alla vigilia della ripresa della discussione nel Parlamento francese.

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ull’integritĂ dei nostri sacerdoti non possiamo transigere, costi quel che costi. Anche un solo caso, in tale ambito, sarebbe troppo. Quando poi i casi si ripetono, lo strazio è indicibile e l’umiliazione totaleâ€?. A ripetere il “grido amaroâ€? risuonato nella stessa aula lo scorso anno, è stato il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione che ha aperto il 23 maggio in Vaticano la 63Í” Assemblea generale dei Vescovi italiani. “Ma le ombre, anche le piĂš gravi e dolorose, non possono oscurare il bene che c’èâ€?, ha proseguito il Cardinale confermando “stima e gratitudine al nostro cleroâ€?. Citando la lettera della Congregazione per la Dottrina della fede per le “linee guidaâ€? riguardo ai casi di abusi sessuali da parte del clero, il card. Bagnasco ha parlato di “un’infame emergenza non ancora superata, la quale causa danni incalcolabili a giovani vite e alle loro famiglie, cui non cessiamo di presentare il nostro dolore e la nostra solidarietĂ â€?, e ha reso noto che “da oltre un anno, su mandato della Presidenza Cei, è al lavoro un

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politica svincolata dalle aspirazioni generaliâ€?, perchĂŠ “la gente è stanca di vivere nella rissa e si sta disamorando sempre di piĂšâ€?. Sono i punti salienti della parte della prolusione dedicata all’analisi dello scenario politico. “La politica che ha oggi visibilità – ha ammonito il Presidente della Cei – è, non raramente, inguardabile, ridotta a litigio perenne, come una recita scontata e noiosaâ€?. Ăˆ il “dramma del vaniloquioâ€?, dentro “alla spirale dell’invettiva che non prevede assunzioni di responsabilitĂ â€?. In questo scenario, “gli appelli a concentrarsi sulla dimensione della concretezza, del fare quotidiano, della progettualitĂ , sembrano cadere nel vuotoâ€?. “Dalla crisi in cui si trovaâ€?, l’analisi della Cei, “il Paese non si salva con le esibizioni di corto respiro, nĂŠ con le slabbrature dei ruoli o delle funzioni, nĂŠ col paternalismo, ma solo con un soprassalto diffuso di responsabilitĂ â€?. L’opzione di fondo della Chiesa italiana resta quella di preparare “una nuova generazione di politici cattoliciâ€?; la Chiesa, da parte sua, si sta impegnando a formare i giovani.

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“Sono convinto che nella storia dell’UniversitĂ lateranense questo è un giorno specialeâ€?. Con queste parole mons. Enrico Dal Covolo, rettore della PontiďŹ cia universitĂ lateranense, ha salutato lunedĂŹ 23 maggio l’inaugurazione dell’Area internazionale di ricerca sulla dottrina sociale della Chiesa dedicata all’enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate. Si tratta, ha proseguito il Vescovo, di “un’area di ricerca veramente internazionale e interdisciplinare, che vuole rispondere concretamente ad alcune istanze dell’emergenza educativa con il metodo e i contenuti caratteristici di un’istituzione accademica, quale è l’UniversitĂ del Papaâ€?. La nuova Area di ricerca, ha aggiunto mons. Dal Covolo, “punta decisamente alla formazione di formatori, preparando persone, in particolare giovani ricercatori, capaci di intervenire efďŹ cacemente nel dibattito ecclesiale e socialeâ€?.

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GiovedĂŹ 2 giugno dalle 9 alle 17 si svolge un pellegrinaggio sui luoghi della fede e dell’annuncio della Beata Annunciata (nella foto la Casa). Il tema è “Con lei‌ per Lui!â€?. Il pellegrinaggio si svolge con tre diversi percorsi da Breno (stazione dei treni ore 9), da Niardo (chiesa parrocchiale ore 9) e da Grevo (chiesa parrocchiale ore 9). Ogni pellegrino può scegliere quello che meglio gli aggrada. Per chi viaggia con passeggini o carrozzelle si consiglia la partenza da Niardo.

Nel mese di giugno (dedicato tradizionalmente al S. Cuore di GesĂš), all’Adp sono state afďŹ date le seguenti intenzioni (che riportiamo in forma abbreviata): Generale: PerchĂŠ i sacerdoti, uniti al Cuore di Cristo, siano veri testimoni dell’amore di Dio. Missionaria: PerchĂŠ lo Spirito Santo faccia sorgere dalle nostre comunitĂ numerose vocazioni missionarie. Dei Vescovi: PerchĂŠ lo Spirito Santo favorisca momenti di incontro e di condivisione fra associazioni, gruppi

Pranzo al sacco. Ogni gruppo o singola persona si organizzi per il rientro (treno Fn ore 18.19 verso Brescia; ore 18.43 verso Edolo). A Cemmo presso la casa della Beata Annunciata ci sarĂ la possibilitĂ di accostarsi al sacramento della riconciliazione e alle 15.30 ci sarĂ la celebrazione eucaristica c/o la chiesa parrocchiale S. Stefano. Casa Beata Annunciata tel. 036442000 casabeataannunciata@ doroteedicemmo.it . Info pellegrinaggio: 349 6895067.

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e movimenti ecclesiali. Del vescovo Luciano per l’anno 2010/11: PerchĂŠ sacerdoti, consacrati e laici crescano nella collaborazione reciproca per divenire sempre piĂš “una cosa solaâ€? in Cristo. L’Adp invita a partecipare venerdĂŹ 3 giugno (inizio della novena di Pentecoste), ore 21,00, alla S. Messa e all’adorazione per le vocazioni nella Cappella del SS.mo Sacramento delle Suore Ancelle della CaritĂ (via Moretto 35 – 25121 Brescia).

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isti da qui siete proprio belli!â€?. Sono le prime parole con cui il vescovo Luciano ha accolto gli oltre mille ragazzi che, con i loro sacerdoti, catechisti e genitori, nel pomeriggio di sabato 21 maggio, hanno gremito la Cattedrale di Brescia. Sono convenuti da nove zone pastorali diocesi, quelle in cui i ragazzi hanno vissuto l’anno conclusivo del percorso dell’Iniziazione cristiana per i fanciulli e per i ragazzi (Icfr), allo scopo di ringraziare il Padre, insieme al loro Vescovo, per il dono di essere stati pienamente inseriti nella Chiesa di GesĂš. Il colpo d’occhio era effettivamente straordinario. Difficile da descrivere l’incontro degli sguardi tra il Vescovo e i ragazzi. Sul volto di questi ultimi: l’emozione e lo stupore per quel momento particolare vissuto insieme a centinaia di coetanei, in quel luogo maestoso, dinanzi al loro Vescovo. Sul volto del Vescovo: i tratti di una contentezza e fierezza paterna, nel vedere la “sua casaâ€? riempita da tanti giovanissimi amici.

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“Cari ragazzi, se uno possiede una pietra preziosa non diventa necessariamente piĂš buono e saggio! Solo in un caso questo avviene: c’è soltanto una pietra preziosa che vi può rendere piĂš buoni; questa pietra è GesĂš Cristoâ€?. Sono alcune delle parole che mons. Monari ha rivolto ai presenti, camminando accanto ai ragazzi. L’immagine che non dimenticheranno è quella del diamante e del carbone: “Sapete da che cosa sono fatti i diamanti? Dal carbone; il carbone, nel sottosuolo, sottoposto a una fortissima pressione

diviene un diamante. GesĂš è in grado di fare di ciascuno di noi un bellissimo diamante, forte e capace di riflettere la sua luce; occorre solo accettare di lasciarci trasformare della pressione del suo amoreâ€?. Oltre all’ascolto della Parola, l’incontro ha offerto altri momenti celebrativi. Nella prima parte, quattro ragazzi, a nome di tutti i presenti, si sono presentati al Vescovo. A tale scopo, è stato mostrato anche un video, in cui i ragazzi del “gruppo Antiochiaâ€? di una parrocchia di Lumezzane hanno risposto ad alcune domande sul loro cammino di fede. L’ultima parte della celebrazione ha visto, invece, il rito della consegna dei passaporti del cristiano ai referenti delle parrocchie presenti. Con questo segno pedagogico, il Vescovo ha voluto esprimere ai ragazzi presenti il “mandatoâ€? ad essere, nel mondo, testimoni del Vangelo di Cristo. Ha voluto dire loro che la conclusione dell’iniziazione, il cammino della vita cristiana non si chiude bensĂŹ si apre a prospettive mis-

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sionarie, ampie e universali. La celebrazione si è conclusa con un rito del lucernario: il Vescovo, con il fuoco del cero pasquale, ha acceso le candele di sette ragazzi e questi l’hanno diffuso al resto dell’assemblea. Ad ogni ritornello del canto “Su ali d’aquilaâ€? tutti i presenti, compreso il Vescovo, hanno innalzato il piccolo cero in cielo, in un gesto di gioioso affidamento al Dio della vita. Quel mare ondeggiante di fiammelle sarĂ forse un’altra immagine che i “ragazzi della mistagogiaâ€? custodiranno nel cuore. Accanto a quelle altre parole del Vescovo: “Visti da qui siete luminosi come un diamante!â€?.

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Sabato 28 e domenica 29 maggio Bienno – Il Vescovo guida le giornate di spiritualità per i giovani presso l’Eremo dei SS. Pietro e Paolo.

MartedÏ 31 maggio Ore 20.45 – Brescia – Veglia ecumenica di Pentecoste presso la chiesa Valdese.

LunedÏ 30 maggio Ore 17.30 – Brescia – S. Messa e incontro con la Fondazione S. Francesco di Sales presso il Centro pastorale Paolo VI.

MercoledÏ 1 giugno Ore 18 – Ome – S. Messa per i cappellani delle carceri di Lombardia e Veneto.

La cancelleria della Curia, a seguito dell’ordinanza dell’Ordinario, comunica: don Marco Mori è stato nominato insegnante di teologia pastorale fondamentale nello Studio teologico Paolo VI, presso il Seminario diocesano, per l’anno 2011-2012, in sostituzione di mons. Renato Tononi. Mons. Mauro Orsatti è stato nominato insegnante di teologia biblica nello Studio teologico Paolo VI, presso il Seminario diocesano, per l’anno 2011-2012.

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stato dedicato al tema “Abitanti digitaliâ€? il convegno che l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Uncs) e il Servizio informatico della Cei (Sicei) che si è svolto promuovono a Macerata dal 19 al 21 maggio. I lavori sono stati aperti dal vescovo Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali; sono seguiti gli approfondimenti teorici con le relazioni di mons. Domenico Pompili, direttore dell’Uncs, Ruggero Eugeni e Massimo Scaglioni, docenti all’UniversitĂ cattolica di Milano e di altri relatori. Tra gli altri relatori: Saverio Simonelli (responsabile programmi culturali di Tv2000), Paolo Bustaffa (direttore Sir), Francesco Ognibene (caporedattore “Avvenireâ€?) e Francesco Zanotti (presidente Fisc). Al convegno ha partecipato anche una delegazione bresciana, guidata dal nostro direttore don Adriano Bianchi. “Bisogna smontare il meccanismo dell’anonimato, trasmettere idee e parole facendosi riconoscere, senza dimenticare la propria storia e le proprie convinzioniâ€?. Ăˆ una delle affermazioni fatte durante il dibattito al convegno Cei “Abitanti digitaliâ€? (Macerata, 19-21 maggio), che ha fatto seguito alla relazione della sociologa Chiara Giaccardi. Il confronto si è sviluppato con gli interventi di genitori, insegnanti, utilizzatori del web, comunicatori. Diverse le sottolineature: alcuni si sono soffermati sui rischi rappre-

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gelo anche mediante la Rete – si è affermato in un altro intervento – dobbiamo sapere in quale cultura lo seminiamo; e quella rappresentata e vissuta in internet è diversa dalla tradizionaleâ€?, quella cui siamo abituati in ambito pastorale. Dopo il confronto, il convegno è proseguito con i contributi di altri relatori. Leo Spadaro, consulente del Servizio informatico della Cei (Sicei), ha riflettuto sul rapporto tra le diocesi e la rete, sottolineando che queste devono stare e “abitareâ€? il web. L’esperto ha sottolineato che, anche se “il mondo è ossessionato da Facebookâ€?, le Chiese locali devono avere un proprio sito, come “epicentro della presenzaâ€? nel mondo del web 2.0, perchĂŠ “i social network sono un ambiente gestito da altri e in cui si è semplicemente ospitiâ€?. Per Spadaro, le diocesi devono “verificare periodicamenteâ€? le pagine dedicate su Google, Wikipedia e “postare sempre i video sul sito della diocesi e su Youtubeâ€?. “Il blog è un diario personale – ha poi ricordato – e, se una diocesi decide di averlo, è necessario che sia aggiornato con periodicitĂ â€?. Spadaro ha portato l’esempio della Conferenza episcopale americana che ha un profilo, dove ha dichiarato esplicitamente i propri “criteri di condivisioneâ€?. Il profilo è supportato da “risorse e contenuti pensatiâ€? e segue “uno schema di comportamentoâ€? per rispondere nella maniera opportuna ai post a seconda del tono degli interventi.

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L’UfďŹ cio catechistico diocesano avverte che domenica 29 maggio, dalle ore 15.30 alle ore 18, si terrĂ , presso il Centro pastorale Paolo VI, la Giornata di spiritualitĂ per i catecumeni e neoďŹ ti adulti. Nella stessa giornata, alle ore 18.30, si terrĂ , presso la chiesa delle Sante Capitanio e Gerosa (via Botticelli, 5) la celebrazione delle cresime per adulti. Si ricorda che è necessario presentarsi con il proprio padrino o madrina e con il certiďŹ cato di ammissione ďŹ rmato dal parroco.

L’associazione Centro migranti onlus e la parrocchia S. Giovanni Battista della Stocchetta sono tra i promotori della “Festa dei Popoli 2011: non piĂš stranieri nĂŠ ospiti ma concittadiniâ€? che si svolgerĂ presso la parrocchia di S. Giovanni Battista della Stocchetta nella giornata domenica 5 giugno. L’iniziativa, nata in seno al carisma scalabriniano è un’occasione preziosa per conoscere, condividere e apprezzare la diversitĂ . Parte integrante di questo evento è

La Fondazione “Centesimus annusâ€? organizza il convegno annuale dei soci italiani sul tema “Mondo cattolico e mediaâ€? sabato 28 maggio dalle ore 10.30 alle ore 13.15. Il convegno si snoderĂ attraverso una tavola rotonda alla quale parteciperanno mons. Giuseppe Scotti, del PontiďŹ cio consiglio delle comunicazioni sociali, Vania De Luca di Rainews 24 e Claudio Baroni, de “Il Giornale di Bresciaâ€?. Sede: Istituto Paolo VI, via Marconi 15; tel 030/2186037.

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una conferenza-tavola rotonda, per riettere sul bisogno del dialogo interreligioso. La giornata avrà il seguente programma: ore 10.30 celebrazione della S. Messa presieduta dal Vescovo di Brescia; ore 11.45 presentazione della giornata e saluto delle autorità ; ore 12.30 pranzo multietnico; 13.30 conferenza sul dialogo interreligioso; ore 15 rappresentazione di danze e canti da parte delle comunità straniere. (Nella foto la festa 2010).

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abato 14 maggio si è svolto presso il Centro pastorale Paolo VI l’annunciato convegno sulla manutenzione ordinaria dei beni preziosi presenti nelle nostre comunitĂ , promosso dall’Ufficio per l’arte sacra e i beni culturali ecclesiastici ed edilizia di culto. L’iniziativa è nata dalla necessitĂ di fornire ai parroci, ai sacristi, ma anche a tutti i laici di buona volontĂ una sorta di ‘prontuario’ che indichi alcune semplici operazioni di manutenzione volte a tutelare il numeroso e prezioso patrimonio artistico delle nostre chiese. Come ha sottolineato nell’introduzione ai lavori mons. Federico Pellegrini, negli ultimi anni la comunitĂ si è fatta piĂš attenta ed è cresciuta la sensibilitĂ nei confronti di quella che viene oggi chiamata ‘conservazione preventiva’. Il termine indica l’insieme di quelle attivitĂ programmaticamente rivolte a migliorare le condizioni delle opere d’arte in rapporto al loro contesto ambienta-

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legato all’umiditĂ e di conseguenza alle necessitĂ di controllarla. Gli interventi hanno indicato semplici ‘accorgimenti’ per poter prevenire situazioni di degrado e allo stesso tempo alcune operazioni di manutenzione ordinaria attuabili da persone di buon senso. Naturalmente si è sottolineato che, di fronte a uno stato di conservazione dell’opera compromesso, fondamentale è il coinvolgimento della figura del restauratore e, se si è di fronte a un’opera vincolata, della Soprintendenza. Sono quindi da evitare tutti gli interventi approssimativi e poco pertinenti: oltre a creare spesso danno materico possono anche alterare i valori storico-artistici delle opere. Come infine ha sottolineato mons. Federico Pellegrini a conclusione dei lavori questo è un punto di partenza che però ha giĂ in sĂŠ solide basi: verrĂ pubblicato un libretto con tutti i contributi allo scopo di sensibilizzare la conoscenza e la tutela del nostro patrimonio culturale.


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ƒÂ?‹‰Ž‹‡ ‘Â?†‘ ”‹…‹‘Ž‡ Ž—…‡Â?–‹ Il giorno 8 luglio 2011 è il termine ďŹ ssato per la presentazione da parte delle Caritas (parrocchiali, zonali, di unitĂ pastorale) delle domande di partecipazione al fondo Briciole lucenti. Lanciato nella Giornata del Pane 2010, nell’ambito dell’ Avvento di caritĂ â€œGli ultimi, forza di comunioneâ€?, il fondo Briciole lucenti è ďŹ nalizzato a sostenere l’attivitĂ delle Caritas impegnate ad attenuare gli effetti piĂš deleteri della sofferenza ďŹ nanziaria

che attanagliano le famiglie, in particolare con minori a carico. Attraverso la presentazione delle domanda, le Caritas (parrocchiali, zonali, di unitĂ pastorale) chiedono una partecipazione al fondo Briciole lucenti ďŹ no al 50% delle erogazioni concesse a famiglie con minori per piccole spese inerenti la casa (canoni di afďŹ tto, spese condominiali, utenze domestiche), l’istruzione (rette scuola, mensa, trasporto), la salute. In vista della prima scadenza dell’8 luglio

(la prossima il 31 dicembre), ogni Caritas potrĂ chiedere una “compartecipazioneâ€? di Caritas diocesana per le spese sostenute nel primo semestre 2011 per un massimo complessivo di 5mila euro. CosĂŹ com’è strutturata la gestione del fondo Briciole lucenti intende dunque riconoscere e sostenere il ruolo di prossimitĂ delle Caritas nell’accompagnare la risposta a bisogni concreti, precisi, contingenti, nel “farsi progettoâ€? delle famiglie con minori a carico. (c.b.)

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uali sono le chiavi e le scelte che un giovane deve fare affinchĂŠ sia un testimone visibile e abbandoni un po’ la paura di essere il “novello Nicodemoâ€? che va da GesĂš di notte per non essere giudicato? PerchĂŠ un giovane spesso rischia di aver paura che la gente lo giudichi per i suoi sbagli, i limiti, le incoerenze, vedendo il proprio percorso come qualcosa di gravoso e un limite alla propria libertĂ ?â€? Si è chiuso con questa domanda il dialogo con il vescovo Luciano Monari che ha animato il pomeriggio del convegno diocesano delle Caritas parrocchiali di sabato 30 aprile. Una domanda posta da un ragazzo, in rappresentanza dei giovani impegnati nelle esperienze di volontariato promosse da Caritas diocesana e nel cammino educativo dell’oratorio San Filippo Neri di Nave. Anche i giovani sono stati protagonisti di “Chiesa, profumo di relazioniâ€?: accanto a 18 gruppi di lavoro che hanno visto gli uomini e le donne della caritĂ sostare sull’esperienza dell’essere consegnati gli uni gli altri alla comunitĂ , due gruppi under 30 hanno condiviso esperienze e domande attorno al “consegnatiâ€? e al concetto di caritĂ . Presenza inedita è stata quella dei bambini, legata alla necessitĂ di vivificare l’animazione caritatevole in parrocchia e all’impegno nel portare avanti il mandato del Vescovo alle Caritas parrocchiali di “moltiplicare le relazioni tra persone, famiglie, gruppi sociali, parrocchieâ€?.

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ripensare agli “atti di amoreâ€? vissuti per poi scriverli su un foglietto appeso a un filo; hanno annodato i vari fili e ne hanno ricavato una rete; una rete che ha inteso esprimere la caritĂ come “quotidiana prossimitĂ â€œ, il valore dei legami come “forza della comunioneâ€?. Dal convegno delle Caritas parrocchiali del 2009 “Animare‌ la CaritĂ in parrocchiaâ€?, di rosso si è colorato il filo della caritĂ : una rete intrecciata di rosso, inanellata di atti d’amore, ha attraversato il teatro gremito dagli uomini e dalle donne della caritĂ ed è stata portata in dono al vescovo Luciano. Nel “Tutti siano una cosa solaâ€?, i bambini sono stati “ultimi, forza della comunioneâ€?.

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‹‘˜ƒÂ?‹ ’—Â?–‹ †ƒŽŽƒ Â?—•‹…ƒ Un convegno sui generis, condotto come un moderno talk show, partecipato da molti studenti, da associazioni di volontariato, da giovani cantanti e animato da alcuni “espertiâ€? del settore. L’annuale convegno organizzato dal Centro servizi per il volontariato di Brescia (lo scorso 21 maggio nella sede di Confartigianato) ha cambiato forma per parlare del ruolo dei giovani nell’associazionismo, e piĂš in generale nella realtĂ civile in cui ci

troviamo a vivere. Molti gli spunti di riessione e i messaggi lanciati, dando la parola direttamente ai ragazzi per sentire la loro voce su ciò che li riguarda. Dello stesso segno l’iniziativa di far cantare a Silver e Silvia Olari, cantanti resi noti al pubblico piĂš giovane dai programmi televisivi X factor e Amici, “Nessuno è inutileâ€? scritta da Andrea Amati e arrangiata da Michele Coratella. Molti sono stati gli spunti di riessione e i messaggi

lanciati: fra gli altri si è parlato anche di Facebook e di social network in generale. Strumenti che, se vengono presi nei giusti modi, possono rappresentare spazi importanti di confronto e di organizzazione delle idee. Fondamentale, però, sottolinea lo psico-sociologo Gino Mazzoli, la differenza fra “i mille amici che si possono spegnere e accendere a piacimento e i rapporti nella vita reale, fatti di una condivisione di spazi e di tempiâ€?.

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ove sono andati a finire i giovani? Ăˆ vero che non sono interessati alla politica? Regge questo mito del disinteresse giovanile proprio nei giorni in cui gli indignatos non mollano le piazze spagnole?â€?. Con queste domande Tiziana Ferritu, conduttrice della mattinata targata Csv, stuzzica in apertura i propri interlocutori e i 150 ragazzi in platea. Don Marco Mori ricorda che in Lombardia un esercito di 95mila adolescenti fa volontariato verso mezzo milione di bambini nei grest e che risulta fondamentale lavorare sul senso di appartenenza alla comunitĂ . Lo psico-sociologo Gino Mazzoli focalizza l’attenzione su una societĂ fortemente cambiata, su un Occidente in cui la malattia piĂš diffusa è la depressione, una famiglia ben diversa da quella del XX secolo, l’esigenza di un dialogo fra le generazioni. E ancora, un confronto fra i figli “che devono chiedere spazioâ€? e i genitori, come ricorda anche Elena Marta, docente di Psicologia sociale all’UniversitĂ Cattolica. Poi, Silver canta “Sogna ragazzo sognaâ€?, soffermandosi sugli ultimi versi, sintesi di un’attribuzione generazionale di responsabilitĂ ; quindi, il microfono salta in platea, dove Paola Portesi, 22enne volontaria di “Rovato soccorsoâ€?, spiega la propria scelta di volontariato iniziata con il servizio civile e proseguita nella quotidianitĂ . Altro ragazzo e altra esperienza: Alberto Marizzoni di Argo giovani: “Quando io e i miei

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musica con Silver e Silvia Olari che presentano in anteprima “Nessuno è inutileâ€? colonna sonora di tutti gli eventi bresciani dell’Anno europeo del volontariato. Nel salotto, organizzato per l’occasione nella sala di Confartigianato, prendono posto anche Carlo Vimercati, presidente del Co.Ge Lombardia, Ksenija Fonovic, referente area Europa e Mediterranneo CsvNet e Michele Bordin operatore di Bimbo chiama bimbo, associazione bresciana capace di coinvolgere molti ragazzi. Silvia Olari della trasmissione Amici, suona e canta “Com’è straordinaria la vitaâ€? mentre due studenti del Gambara si sottopongono a un’intervista doppia.

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“Me gustaâ€? è l’iniziativa de “La Voce del Popoloâ€? dedicata ai giovani tra i 16 e i 30 anni che potranno ricevere a casa il giornale per cinque mesi al prezzo di 10 euro. Ogni settimana una pagina per scoprire i volti, le storie, le tappe del cammino dei ragazzi degli oratori bresciani verso la Gmg. Per aderire all’iniziativa visitare il sito www.lavocedelpopolo. it nella sezione abbonamenti o inviando un sms al numero 3383636104 con scritto “VOCE ME GUSTA GMGâ€?.

Domenica 5 giugno presso l’oratorio di Calino è in programma una serata organizzata dalle quattro parrocchie di Cazzago San Martino, per raccogliere fondi in vista della Gmg. Si comincia alle 19.30 con l’apertura dello stand gastronomico, mentre alle 21 sarĂ la volta della tombolata organizzata dall’oratorio di Cazzago. La serata si conclude alle 22 con l’estrazione dei biglietti della lotteria.

“Gustosaâ€? iniziativa portata avanti dai giovani dell’oratorio “San Domenico Savioâ€? di Zocco di Erbusco per ďŹ nanziare il proprio viaggio a Madrid. Similmente a quanto fatto da diversi altri gruppi, domenica 29 maggio, sul sagrato della chiesa di San Lorenzo martire, ad attendere le persone che usciranno dalla Messa del mattino, ci sarĂ un banchetto colmo di torte e dolciumi pronti per la vendita.

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na proposta di alto profilo per prepararsi alla Giornata mondiale della gioventĂš. Le parrocchie della zona V del Lago d’Iseo hanno offerto ai 77 ragazzi che parteciperanno all’incontro di Madrid due esperienze molto significative, di quelle che provocano ed interrogano nel profondo. Il 17 marzo, infatti, i ragazzi di Monticelli Brusati, Passirano, Borgonato, Iseo, Marone e Zone si sono recati a Torino per visitare il Sermig, un vecchio arsenale di guerra trasformato da Ernesto Olivero nella sede del Servizio missionario giovani. Grande è stato l’entusiasmo dei ragazzi di fronte alle parole del fondatore e soprattutto alla dimostrazione pratica di come ci si possa impegnare per portare la pace e cambiare il mondo, entusiasmo che si è ripetuto anche sabato 7 maggio in occasione.della “traghettata sul lagoâ€?: partiti alle 16.30 su un battello che ha toccato i paesi di Iseo, Sale Marasino e Marone, i ragazzi sono approdati a Montisola per salire al santuario della Ceriola e lĂŹ celebrare la Messa. Durante il percorso sono stati guidati da una

serie di riflessioni del salesiano padre Massimo sul rapporto dei giovani con Dio. Soddisfatto del percorso finora intrapreso e ottimista per il futuro don Emanuele Mariolini, responsabile del gruppo: “Coinvolgere i giovani a livello locale è stata una scommessa, vista la difficoltĂ della pastorale giovanile in una zona come quella del lago con molte distrazioni.

La speranza è che da questi giovani si possa partire per un nuovo camminoâ€?. Speranza la sua condivisa da tutte le comunitĂ , che si è espressa anche in forme molto concrete: numerose, infatti, sono state le offerte da parte dei parrocchiani piĂš anziani per i ragazzi della Gmg, un gesto significativo di una comunitĂ che scommette sul proprio futuro.

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’Italia è un Paese strano. Ci sono quasi due milioni e mezzo di giovani dai 16 ai 34 anni che non studiano, non hanno un lavoro e nemmeno lo cercano. In compenso, esistono centinaia di migliaia di posti per lavori che nessuno vuole fare. Il problema, dunque, prima ancora che sociologico o di politiche dell’occupazione, è formativo e culturaleâ€?. CosĂŹ scrive Giuseppe Bertagna, direttore del Centro di ateneo per la qualitĂ di insegnamento all’UniversitĂ di Bergamo, nel suo recente volume “Lavoro e formazione dei giovaniâ€? (editrice La Scuola). “PerchĂŠ accadono questi fenomeni? In quali paradigmi di pensiero si radicano? PerchĂŠ il primo impiego dei nostri giovani, in media, è a 22 anni, mentre è tra i 15 e 18 anni negli altri Paesi? PerchĂŠ il lavoro e la fabbrica non sono considerati, nella nostra mentalitĂ comune, una risorsa che, a certe condizioni, può essere pre-

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22 milioni di laureati entro il 2018â€?. Anche l’Italia dovrĂ seguire questa strada? Bertagna risponde di no. “Spero che l’Italia non faccia come l’America, perchĂŠ prendere una laurea che non ha niente a che vedere con la professione crea distorsioniâ€?. Quale deve essere allora la via da intraprendere? CosĂŹ argomenta Bertagna nel volume: “Innanzitutto entro i 18 anni tutti dovrebbero imparare obbligatoriamente un mestiere, anche chi prosegue gli studi fino a laurea e dottorati. Successivamente è necessario abbandonare il pregiudizio della separazione fra cultura generale e professionale, tra studio e lavoro, competenze di base e specialistiche. Il tutto per costruire un sistema formativo che permetta di crescere in cultura, grado e funzione nello stesso mestiere o cambiando mestiere, aumentando la mobilitĂ professionaleâ€?. Secondo Bertagna, il problema dei nostri giovani risiede nel fatto che

alla fine degli anni dell’istruzione obbligatoria “essi hanno interiorizzato due pregiudizi: il primo dice che chi sa, non fa; chi studia, non lavora. Il secondo conferma l’esistenza gerarchicamente ordinata di una conoscenza teorica, di una pratica senza conoscenza e di comportamenti tecnico-meccanici-esecutiviâ€?. Rompere questi pregiudizi dopo i 16 anni è “impossibileâ€?, pertanto bisogna impedirne il consolidamento attraverso una nuova metodologia didattica e innovative modalitĂ di apprendimento. Sul punto, l’unica via in grado di ridare ossigeno al sistema è – secondo il pedagogista – l’apprendistato, “che rappresenta una riserva indiana in cui si può ragionare non in termini di separazione, ma di integrazione e circolaritĂ fra studio e lavoroâ€?. Analizzando la situazione attuale si evince che l’apprendistato, inteso come diritto-dovere, in Italia “praticamente non esisteâ€?; quello profes-

sionalizzante “da un lato serve solo fino a 29 anni, dall’altro se si trasforma in formativo confligge con la normativa europeaâ€?. L’apprendistato dovrebbe invece diventare “un vero e proprio percorso formativo graduale e continuo nel quale, per l’intero arco della vita, acquisire titoli e sperimentare, da parte delle aziende, la learning organization cosĂŹ da vincere meglio la competizione internazionaleâ€?. Soltanto seguendo questa ricetta l’Italia potrebbe sperare di avere numeri “se non tedeschi, almeno francesiâ€?.

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LunedĂŹ 30 maggio, nell’ambito della Settimana delle comunicazioni sociali 2011, Lino Zani, direttore della Fondazione italiana per le montagne (oltre che amico, conďŹ dente e maestro di sci del Beato Giovanni Paolo II), presenterĂ il suo libro “Era santo, era uomo - il volto privato di papa Wojtylaâ€?. L’incontro prenderĂ avvio alle 20.30 nella Sala della comunitĂ della parrocchia delle sante Capitanio e Gerosa a Brescia

Tradizionale “Concerto di primaveraâ€?, quest’anno dedicato al basso Bonaldo Giaiotti (nella foto), per l’associazione Amici dell’Istituto del Radio Olindo Alberti degli Spedali Civili di Brescia. L’appuntamento è per domenica 29 maggio alle 16, nella suggestiva cornice di Villa Fenaroli a Rezzato. Protagonisti dell’appuntamento musicale, con arie e duetti tratti dal grande repertorio operistico italiano e francese, il soprano Sonia

(zona Questura). All’incontro, organizzato da Libreria Paoline, UfďŹ cio comunicazioni sociali della diocesi e Commissione cultura parrocchiale, interverranno l’autore, il parroco don Tino Decca e don Adriano Bianchi, direttore del Centro e dell’UfďŹ cio comunicazioni sociali. Ad Annachiara Valle, direttore di “Madreâ€?, il compito di moderare; accompagnamento musicale del coro “Valle Camonicaâ€? di Darfo Boario Terme. (ldp)

Dorigo, il mezzosoprano Bruna Baglioni, il tenore Maurizio Graziani, con al pianoforte Giovanni Andreoli. Introduce l’incontro Fabio Larovere. Il concerto, seguito per chi lo vorrĂ da una cena conviviale, è anche occasione per rinnovare la tessera del sodalizio voluto dall’indimenticato cav. Adriano Marenda per sostenere l’Istituto cittadino e che in questi anni tanto ha fatto per migliorarne le prestazioni e le potenzialitĂ .

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ella serata del 17 maggio, l’Orchestra nazionale sinfonica della Repubblica Ceca diretta dal maestro Pier Carlo Orizio si è cimentata con tre partiture di raro fascino: l’ouverture della “Forza del destinoâ€? di Verdi, quindi “Totentanzâ€? (Danza macabra) per pianoforte e orchestra di Liszt, infine la Quarta Sinfonia di Mahler che prevede al termine l’apporto della voce di soprano. Se il brano di Liszt rappresenta una possente evocazione della fine del mondo che precede il giudizio universale (e non per caso il tema sviluppato dalla composizione è la melodia medievale del “Dies iraeâ€?), al contrario la pagina vocale che forma l’ultimo movimento della Quarta di Mahler descrive il paradiso e la musica degli angeli. A sua volta, l’ouverture della “Forza del destinoâ€?, nella dialettica dei suoi temi, esprime il contrasto fra terra e cielo, tra una vita di sofferenza e l’apertura al trascendente. Delle tre composizioni, quella che ha avuto l’esecuzione piĂš rifinita ed emozionante è stato il “Totentanzâ€? di Liszt, pagina di altissimo virtuosismo per il solista. Al pianoforte sedeva

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messo in rilievo la sottile drammaturgia dell’opera, senza dimenticare gli aspetti spirituali piĂš profondi. Ăˆ stato quindi un “Totentanzâ€? di spettacolare effetto e di sottile eloquenza, nobilitato anche da un’ottima intesa tra il solista e l’orchestra diretta da Pier Carlo Orizio. Il recital del 20 maggio ha invece visto il ritorno del celebre pianista Radu Lupu, negli anni scorsi insignito del Premio Michelangeli per l’eccellenza delle sue interpretazioni. Con un programma estraneo al tema di quest’anno, Lupu ha affrontato due opere di Schumann (i Papillons op. 2 e i Bunte Blätter op. 99) accanto la Sonata in la minore D 845 di Schubert. Fin troppo intimista, forse, si è rivelato lo Schumann di Lupu, interamente giocato sulle sonoritĂ piĂš delicate ed eteree, nella voluta assenza della drammaticitĂ dei contrasti. Ma con la Sonata di Schubert l’interprete rumeno ha dimostrato ancora una volta di essere ai vertici su scala planetaria: con l’esecuzione dell’Andante e dello Scherzo abbiamo udito qualcosa di unico, che non trova riscontri nella pur esaltante storia recente del Festival.

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=DQDUGHOOL LQ TXDWWUR VWXGL “Giuseppe Zanardelli e il suo tempoâ€?, uno studio edito da Ubi-Banca di Valle Camonica (ed. Camuna di Breno). Quattro i contributi. Il primo è di Roberto Chiarini, ordinario di Storia contemporanea all’UniversitĂ di Milano: “Giuseppe Zanardelli: la vita per un’Italia e una Brescia liberaliâ€?. Brescia è laboratorio di esperienza politica e delle azioni antiaustriache del Nostro (nella foto la statua dello statista davanti al PalaGiustizia): qui matura la fiducia dell’ideale nazionale. Dichiara guerra a clericali e liberali. Duro lo scontro col Vescovo, che il politico combatte dal suo quotidiano “La Provincia di Bresciaâ€?: nasce il marchio indelebile di anticlericalismo. Poi l’impegno di parlamentare: dal 1861 sino alla morte. Per un’economia moderna occorre libertĂ di mercato; per avere il mercato occorrono reti di comu-

nicazione. Il treno è l’ossessione di Zanardelli. Quindi il Codice penale, con l’abolizione della pena di morte; al suo posto l’ergastolo (pena altrettanto deterrente ma meno disumana). Il secondo contributo è di Giuseppe Frigo, giudice della Corte costituzionale: “Giuseppe Zanardelli e la costruzione giuridica dello Stato: un’ereditĂ che viveâ€?. Il relatore parte dalla formazione dell’ordinamento giuridico dell’Italia unita per passare al contributo dello statista al Codice; dalla pena capitale alle altre pene; dallo sciopero come diritto e non come delitto, all’indipendenza della magistratura. Il terzo apporto è di Sergio Onger, associato di Storia economica all’UniversitĂ di Brescia: “L’economia bresciana nell’etĂ zanardelliana attraverso le esposizioni (1857-1904)â€?. La stagione delle esposizioni servirĂ per verificare

l’andamento dell’innovazione tecnologica e favorirne la diffusione. In occasione dell’Esposizione generale bresciana (1857) Zanardelli denuncia l’incapacitĂ nel proporre i propri prodotti sul mercato, “non conoscendosi l’arte del mettere in vetrinaâ€?. L’ultimo contributo è di Oliviero Franzoni: “Il nostro agente d’affari a Roma. Le carte dell’ingegner Vincenzo Tonni Bazzaâ€?. “Per alcune tra le piĂš importanti industrie del Nord e per imprenditori, amministratori e amici, l’ingegner Tonni Bazza di Volciano fu semplicemente l’uomo di Roma – scrive il Franzoni –, colui che nel nome di Giuseppe Zanardelli aveva raccolto non l’ereditĂ politica o la scienza giuridica, ma la fattiva capacitĂ di incunearsi abilmente e con accortezza nelle mille sinuositĂ del potere ministeriale, garantendo ai propri clienti soddisfazioneâ€?.


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dalle 9 alle 12.30 presso la saletta esposizioni dell’Archivio storico diocesano (via Gabriele Rosa, 30). La giuria itinerante del concorso Teatro.Art ha recentemente terminato di visionare le 20 compagnie amatoriali bresciane che quest’anno hanno partecipato al bando del Centro oratori. Il concorso prevede che la giuria si rechi da novembre a maggio presso i teatri degli oratori della provincia per valutare gli spettacoli che le compagnie mettono in scena.

La premiazione di tutti i concorsi, coordinati da Simone Agnetti, sarĂ domenica 29 maggio dalle 20 al Teatro Pio XI di Bagnolo Mella a conclusione della Festa. Art condotta da Carlo Zaniboni. Nel corso della serata si esibiranno dal vivo i Googon Shaff (gruppo musicale bresciano in giuria) e le band giovanili vincitrici del 18° Concorso musicale Tappeto volante: i Bang Bottles e gli Wave. SarĂ aperto lo stand gastronomico dell’oratorio.

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e parole del vescovo Luciano Monari hanno chiuso il ciclo di incontri intitolato “Educazione e sostenibilitĂ ambientaleâ€? promosso dall’UniversitĂ cattolica di Brescia in collaborazione con la FacoltĂ di Ingegneria dell’UniversitĂ statale e patrocinato dal servizio di Pastorale universitaria della diocesi. Sullo sfondo gli affreschi magnifici, restaurati dalla scuola Enaip di Botticino, in quella che è definita la Cappella Sistina di Brescia: la chiesa dei Saveriani titolata a San Cristo. Introdotto da don Roberto Lombardi, il Vescovo ha parlato del Creato attraverso le parole del prologo del Vangelo di Giovanni. Ăˆ faticoso individuare nel creato l’azione dell’amore di Dio, soprattutto quando le apparenze sono di una natura insensibile, spietata, dura, che segue il suo corso indifferente alle vicende umane. E tuttavia, la natu-

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Il discorso di mons. Monari è stato ripreso dai due relatori dell’UniversitĂ cattolica, Antonio Ballarin Denti e Pierluigi Malavasi, che hanno parlato di come, attraverso l’educazione delle nuove generazioni alla sostenibilitĂ e all’equilibrio uomoambiente, sia possibile far convivere i concetti di sussidiarietĂ , responsabilitĂ e solidarietĂ . I relatori della facoltĂ di Ingegneria della Statale, Carlo Collivignarelli e Maurizio Tira, hanno preferito seguire la loro formazione e hanno percorso la via indicata dal Vescovo per ricordare il valore del rendersi utili, l’importanza di usare le proprie competenze e conoscenze per educare a uno sviluppo tecnologico sostenibile: tecniche appropriate, soluzioni con forti radicamenti nelle realtĂ locali, uso delle risorse disponibili sul territorio, coinvolgimento delle nuove generazioni nella progettazione. Spunti e dati, quelli dei due Atenei,

che hanno travato nella loro diversitĂ , punti in comune e capacitĂ di collaborare nell’idea della protezione del Creato. In chiusura, don Lombardi ha ricordato che nel mondo muore per mancanza d’acqua un bambino ogni 17 secondi (dati Onu), e che il problema può e deve essere affrontato dall’UniversitĂ con le tecniche e innovazioni che essa produce, ma anche con la testa e il cuore delle persone che la compongono.

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Due speciali promozioni per festeggiare la nascita della Repubblica italiana: giovedĂŹ 2 giugno sarĂ possibile visitare la mostra “Matisse. La seduzione di Michelangeloâ€? con biglietto d’ingresso al prezzo ridotto speciale di 6,00 euro. Sono previste inoltre delle visite guidate gratuite con partenza ogni ora: una guida preparata accompagnerĂ i visitatori all’interno delle sale espositive ripercorrendo le varie fasi pittoriche di Matisse e raccontando le particolaritĂ delle opere esposte in mostra. VerrĂ inoltre svelato l’affascinante parallelo con Michelangelo, confrontando i calchi delle opere del grande maestro con i soggetti raffigurati nelle opere di Matisse e con le sue sculture.

Si scoprirĂ il Matisse sedotto da Michelangelo: tale l’ammirazione per il grande Maestro del Rinascimento italiano che arriverĂ ad affermare: “Si potrebbe far rotolare una statua di Michelangelo dall’alto di una collina fino a far scomparire la maggior parte degli elementi di superficie: la forma rimarrebbe comunque intattaâ€?. I posti per le visite guidate gratuite sono limitati ed è necessaria l’iscrizione al numero 0303553421. Con il biglietto d’ingresso al prezzo speciale di 6,00 euro e prenotando la visita guidata gratuita è possibile visitare fino a esaurimento posti la mostra “Matisseâ€?, il Museo di Santa Giulia e la mostra “Ercole il fondatore. Dall’antichitĂ al Rinascimentoâ€?.

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ǡ talità del XX secolo, riconducendo la maggior parte dei comportamenti psicologici delle persone alla sfera sessuale. Ora è vero che si parte da lì, ma siamo ancora alla superficie della psiche, perché in profondità ci sono altri valori come l’amicizia, l’amore e infine c’è l’autorealizzazione per-

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affaele Cardarelli ha 53 anni, e vive a San Donato Milanese. Laureato in Economia e commercio alla Bocconi, ha lavorato per quasi trent’anni nel settore della pubblicità. Sposato con Gabriella. Hanno due figli, Alessandro e Iris. Crede fortemente che la comunicazione pubblicitaria possa costruire una società migliore. È membro di Net-one, un’associazione internazionale di comunicatori. Il 12 maggio a Boario Terme e il 21 maggio a Brescia ha fatto due interventi pubblici sul tema della pubblicità. Lo abbiamo intervistato. Ho letto che lei pensa che la pubblicità può migliorare la società. Ne è proprio convinto? Quello che penso va oltre. Sono certo che costruirà una società migliore non perché è un’opinione personale, ma perché ne ho avuto le prove. Ho lavorato 28 anni nell’ambito della

promozione pubblicitaria e poi ho conosciuto l’ideale (il Movimento dei Focolari – ndr). È stato in quel momento che mi sono reso conto che le tecniche della grande comunicazione sono le stesse usate da Gesù Cristo e da Chiara Lubich. Innanzitutto il comunicatore pubblicitario studia le esigenze delle persone. Quando un comunicatore prepara un annuncio pubblicitario, viene testato tra la gente e se non viene capito, non dice (come fanno i giornalisti) che ha a che fare con un branco di ignoranti, ma cambia il messaggio fino a quando è sicuro che gli altri capiscono quello che vuol dire. Il pubblicitario deve andare incontro al bisogno delle persone, usare il loro linguaggio, scendere sul loro campo del vissuto. Si tratta di tecniche che possono essere finalizzate a promuovere il consumismo o a condizionare negativamente le scelte delle persone, ma possono servire anche a promuovere il bene. I messag-

gi pubblicitari in partenza sono neutri, come tutti gli strumenti. Dipende dall’uso che se ne fa. Fra le due possibilità quale prevale oggi nella realtà? La situazione è quella che è, nel senso che pesano le ragioni commerciali. C’è un motivo storico. La rivoluzione industriale ha creato l’esigenza di produrre molto a basso costo, per avere margini alti di guadagno. Per ottenere questi risultati bisogna vendere molto e questo ha portato non solo ad accentuare l’input consumistico, ma a creare i bisogni, a moltiplicare le cose, gli oggetti. Una specie di droga sociale. Ed è tuttora così. In questo contesto come si spiega comunque l’uso e l’abuso del corpo femminile? Non è un caso. Siccome i pubblicitari hanno studiato filosofia, e lavorano a fianco di psicologi e sociologi, sanno che Sigmund Freud è stato fra coloro che hanno influenzato la men-

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sonale. L’essere umano non vive per realizzare le sue esigenze sessuali, ma per essere felice. Per ora la comunicazione pubblicitaria resta alla superficie perché l’analisi della sfera sessuale è molto coerente con le esigenze economiche della produzione e del consumo. Se il nudo femminile funziona, il pubblicitario non si fa altre domande. Ma non è detto che il mondo debba andare sempre in quella direzione. Una parte di responsabilità pesa anche sui cattolici perché quando è esploso il mondo della grande comunicazione, il mondo cattolico si è tirato indietro, lasciando libero il campo alla tv, ai programmi trash, al cinema, ad autori piuttosto laicisti che laici. Adesso c’è in atto un tenta-

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/·DJJUHVVLYLWj QRQ SUHPLD QHSSXUH LQ WY Doveva essere una risposta a “Vieni via con me”, trasmissione di Rai Tre che lo scorso autunno si guadagnò un importante record di ascolti. Vittorio Sgarbi, dopo mesi di trattative con l’amministrazione Rai ha risposto con il suo “Ci tocca anche Vittorio Sgarbi”, varietà inaugurato la scorsa settimana su Rai Uno in prima serata. Il nuovo direttore generale della Rai Lorenza Lei avrebbe voluto che le puntate dello show venissero registrate, ma Sgarbi si è impuntato e ha ottenuto la diretta, durante la quale lui stesso ha dichiarato davanti alle telecamere “Sarà meglio che le prossime puntate le

registriamo”. Un’inutile precisazione: il programma è stato cancellato dopo il suo esordio, considerando il record negativo di ascolti, 2 milioni di spettatori, un numero insignificante per il primo canale nazionale. La puntata era dedicata alla figura del Padre, intesa in tutte le sue accezioni, da quella sociale e antropologica a quella religiosa. Uno spettacolo per celebrare la paternità e che paradossalmente ha sofferto di orfanità fin dai primi minuti di vita. Orfano di produzione, di testi, di scaletta, di macchinisti, di assistenti di studio. Ma soprattutto orfano di argomenti, se consideriamo che per più di due

ore il presentatore si è esibito in una noiosa autocelebrazione a 360 gradi che non è piaciuta al pubblico. Vittorio Sgarbi per una sera unico protagonista della ribalta televisiva: in apertura ha dichiarato di non essere un valido “direttore d’orchestra”, semmai un ottimo “solista”. Ma il suo assolo è risultato stonato e fuori luogo, perché non supportato da un adeguato lavoro di preparazione editoriale e di pianificazione. Ha voluto fare di testa sua, improvvisando e stravolgendo la scaletta, mettendo in difficoltà innanzitutto gli ospiti, chiamati in causa nei momenti meno opportuni. È riuscito

perfino a confondere le idee a mons. Antonio Staglianò interrompendolo durante la sua riflessione sul Padre celeste, per fargli dire quello che gli serviva per collegarsi all’argomento successivo. Un clima teso e nervoso durante le due ore di diretta, chiusa in fretta e furia dichiarando di aver tagliato l’intera parte finale dello show. Le gaffe di Sgarbi hanno fatto il giro della rete, la scena in cui mette le mani addosso al cantante Morgan, colpevole di averlo interrotto durante un monologo, è diventata un cult di Youtube... Del resto questo è Sgarbi: prepotenza e aggressività, caratteristiche che in tv funzionano se

hanno uno spazio adeguato, di certo non due ore in prima serata. L’immagine che Sgarbi ha dato della Rai è quella di una spiaggia libera, dove chiunque può mettersi in mostra pretendendo il palco più importante e il pubblico delle grandi occasioni. Una realtà mediatica che vanta decenni di successi ha dovuto inchinarsi davanti al primo esagitato, supportato dal favorevole vento politico, che è salito in groppa al cavallo senza saperlo condurre e lo ha azzoppato per una sera, contribuendo a intaccare ulteriormente la già precaria immagine della tv pubblica italiana.


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e la prima cosa che chiedete di un film è “di cosa parla?â€?, forse “The Tree of Lifeâ€? non fa per voi. Lo schermo è troppo piccolo per contenere la monumentale opera di Terrence Malick, 138 minuti incoronati con la Palma d’oro al Festival di Cannes. Il misterioso regista americano – cinque film dal 1973 a oggi – tenta con ogni mezzo di condurre il cinema oltre se stesso, trasformandolo in un’avventura visiva ed emozionale alla quale è necessario abbandonarsi. “The Tree of Lifeâ€? contiene l’intero cosmo, l’infinitamente piccolo e il Big Bang, i dinosauri e i sentimenti piĂš fragili, il mistero della morte e i tormenti della vita: e trasmette la sensazione che il tempo non scorra in senso diacronico, ma che tutto sia eternamente presente, a conferire un senso profondo a ogni singolo istante dell’esistenza. Le alte meditazioni del regista si rispecchiano nel carattere formale del suo lavoro. Anche nella parte piĂš narrativa – la storia di una famiglia e del lutto che ne ha segnato il percorso – il film non contiene una sola inquadratura prevedibile. Le immagini hanno il ritmo del discorso interiore, spesso accompagnate

da frammenti di monologo nei quali parla la vita inconscia dei personaggi. Soprattutto, restituiscono con grande penetrazione un mondo visto ad altezza di bambino: il giovane Jack, che nell’America provinciale degli anni Cinquanta cresce lacerato tra il principio paterno – incarnato da un genitore tanto duro nei modi quanto fragile nei sentimenti, Brad Pitt in una grande prova di bravura – e quello materno, sorretto da un potente afflato amoroso (e dal viso espressivo di Jessica Chastain). All’altro capo del film c’è la vita di Jack adulto (Sean Penn), risucchiato nel ricordo di quel sentire infantile e adolescenziale, mentre abita una cittĂ di grattacieli a cui le inquadrature conferiscono un respiro quasi selvatico. In un film che, fin dalle prime parole, propone un’alternativa tra “naturaâ€? e “graziaâ€?, la

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“Acqua, risorsa per le nostre comunitĂ QualitĂ della vita e gestione del ciclo idrico. L’impegno delle Aziende del territorioâ€? è il tema di uno workshop promosso da ComunitĂ di Zona Srl e Cogeme spa per sabato 28 maggio a Villa Mazzotti a Chiari nell’ambito di “Chiarissimaâ€?. Interverranno Enio Moretti, presidente ComunitĂ di zona, Gianluca Delbarba, presidente Cogeme e Marco Zemello, direttore Aato della Provincia di Brescia.

SarĂ l’aula magna della FacoltĂ di Medicina dell’UniversitĂ di Brescia ad ospitare l’assemblea 2011 dell’Associazione industriale bresciana in programma il 30 maggio. Dopo la parte privata, che inizierĂ alle 14, alle 16 la parte pubblica sarĂ introdotta dalla proiezione del ďŹ lmato “L’industria bresciana: 1861-2011â€?, cortometraggio realizzato dagli studenti dell’Accademia di belle arti di Brescia Santa Giulia. Dopo il saluto del rettore dell’UniversitĂ

di Brescia, prof. Sergio Pecorelli, il presidente di Aib, Giancarlo Dallera, terrĂ la relazione annuale, cui seguirĂ l’intervento del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Intervistato dal direttore de “Il Sole 24Oreâ€?, Roberto Napoletano parlerĂ il politologo statunitense Edward Nicolae Luttwak, al quale seguirĂ la presidente di ConďŹ ndustria Emma Marcegaglia. La giornata sarĂ chiusa dall’intervento del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

rappresentato il risultato piĂš importante derivante da un trasferimento all’esteroâ€?. Due terzi dei giovani che hanno trascorso oltre confine un periodo di formazione ha sostenuto di aver attinto dai propri risparmi per “pagare la trasfertaâ€?. La proporzione di giovani che hanno ricevuto prestiti o borse di studio nazionali o regionali per finanziare il loro periodo fuori patria “varia notevolmente tra i Paesi oggetto dell’indagineâ€? e raggiunge il massimo livello in Norvegia, Lussemburgo e Islanda. Un primo commento alla ricerca è giunto da Androulla Vassiliou, commissaria per Istruzione, cultura e gioventĂš. “L’indagine mette in evidenza l’interesse dei giovani a lavorare all’estero e questa è una buona notizia per l’Europa. Sfortunatamente però questo loro desiderio si scontra con troppi ostacoliâ€?. Ăˆ dunque “necessario facilitare lo studio, la formazione e il lavoro dei giovaniâ€? al di lĂ dei confini nazionali e “sensibilizzarli

in merito ai contributi finanziari disponibili attraverso i programmi comunitari come Erasmusâ€?. Per Vassiliou due delle principali sfide attuali “sono la disoccupazione giovanile e la bassa crescita economica: una maggiore mobilitĂ degli studenti e dei lavoratori contribuirebbe alla soluzione del problemaâ€?. La Commissaria nota anche come “gli studenti che compiono all’estero una parte dei loro studi vedono aumentare le possibilitĂ di impiego e hanno maggiori probabilitĂ di lavorare all’estero in un momento successivo della loro vitaâ€?.

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entre in Italia i giovani sono alle prese con un mercato del lavoro per loro avaro di soddisfazioni (se ne parla anche in questa pagina, ndr.) Il 53% dei giovani europei si dichiara “disponibile o intenzionato a lavorare in un altro Paese Ueâ€?. Fra di essi, una percentuale leggermente maggiore “ha espresso la preferenza per un lavoro all’estero durante un periodo di tempo limitato (28%) piuttosto che a lungo periodo (25%)â€?. Lo attesta un’indagine di Eurobarometro diffusa in occasione della Settimana europea della gioventĂš chiusasi il 21 maggio scorso L’indagine è stata condotta dall’istituto demoscopico dell’Ue intervistando 57mila persone tra i 15 e i 35 anni d’etĂ di 31 nazionalitĂ differenti. “I giovani maschi (56%) sono maggiormente disponibili a lavorare all’estero rispetto alle giovani donne (49%)â€?, vi si legge. La fascia d’etĂ dai 15 ai

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turchi, italiani e olandesi. Gli intervistati piĂš inclini a vivere e lavorare altrove sono quelli che hanno livelli di studio e qualifiche superiori. Il fatto che piĂš della metĂ dei giovani “sia disposta a recarsi in un altro Paese per lavorare – affermano i ricercatori di Eurobarometro – è un segnale positivo per il mercato del lavoro europeo, poichĂŠ attualmente la mobilitĂ del lavoro nell’Ue si situa soltanto attorno al 3%â€?. Fra gli intervistati, inoltre, risulta che solo un giovane europeo su 7 (14%) “ha dichiarato di aver trascorso un periodo all’estero o di trovarsi all’estero al momento dell’indagine, per ricevere istruzione o formazioneâ€?. La proporzione va dal 3% in Turchia al 39% a Cipro e al 41% in Lussemburgo. Eurobarometro puntualizza: “I giovani ritengono che l’allargamento delle competenze, come la capacitĂ di parlare fluentemente una lingua straniera, la consapevolezza culturale, l’adattabilitĂ e le competenze interpersonali hanno

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Žƒ˜‘”‹ Â˜Â‹ÂŽÂ—Â’Â’Â‘ÇĄ Â?—‘˜‘ Â?‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ…‡ “Lo sviluppo è il nuovo nome della paceâ€?. Questo il titolo scelto da Confartigianato per la sua assemblea del 22 maggio, apertasi nel nome di Paolo VI e della sua Populorum progressio. Una delle chiavi per immaginare un futuro migliore, ha sottolineato il presidente Eugenio Massetti, aprendo i lavori dell’assemblea: “Creare sviluppo nel mondo perchĂŠ senza quello assistiamo alle migrazioni di disperati che vengono a cercare pane e lavoro,

aggravando in qualche caso anche una situazione giĂ precariaâ€?. Sul tema hanno discusso don Walter Magnoni, con interventi del ministro all’Istruzione, Mariastella Gelmini, e il presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Guerrini. Un momento di riessione, preceduto dalla relazione del presidente Massetti, che ha esordito con una buona notizia per gli associati: il bilancio 2010 dell’organizzazione è tornato positivo, “avremo piĂš risorse – ha

commentato – per le nostre attivitĂ prossimeâ€?. “La sussidiarietà – ha spiegato il numero uno di via Orzinuovi – è un principio che sta nel dna di Confartigianato. Se i corpi intermedi della societĂ , come lo è la nostra organizzazione, sono in grado di svolgere una funzione sociale e soddisfare i bisogni del cittadino, lo Stato deve sostenerciâ€?. Alla tavola rotonda è intervenuto anche Giorgio Guerrini che ha invitato a rivedere le regole imposte alle banche.

3000 imprese di questa provincia si sono specializzate nel settore e danno lavoro a 10mila addetti. Il settore della installazione traina addirittura quello dell’edilizia. “Come artigiani, ma soprattutto bresciani, dobbiamo assumiamoci insieme la responsabilitĂ di essere coloro che lavorano davvero per lo sviluppo, che credono nello sviluppo, che credono che esso sia strumento di benessere sociale e quindi di Pace per questa cittĂ e per l’intero pianeta. Facciamolo aprendoci una volta di piĂš alla societĂ civile della quale siamo orgogliosi di essere parte. PerchĂŠ la societĂ non è un trucco ingegnoso per ottene-

re profitti senza responsabilitĂ . La società è quel luogo dove insieme aspiriamo a vedere i tempi migliori. Organizziamoci perchĂŠ è la societĂ stessa che, oggi, ci chiede di metterle a disposizione tutta la nostra intelligenza, e tutte le nostre forzeâ€?, ha concluso Massetti.

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a crisi ha cambiato le carte in tavola ed oggi che l’economia italiana arranca e le grandi industrie guardano sempre piĂš all’estero, “ci si accorge che “piccolo è belloâ€?, non brutto: e che noi non siamo “i piccoliâ€?, noi siamo “i tantiâ€?, spiega Eugenio Massetti presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia. E da questo essere tanti e non piccoli, nasce la nostra forza. Confartigianato Imprese Unione di Brescia rappresenta complessivamente, oltre 14mila piccoli e medi imprenditori che costituiscono l’asse portante dell’econo-

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mia e del benessere della nostra provincia a 150 anni da quelle battaglie. Una forza che vuole far pressione su Governo, affinchĂŠ lavori perchĂŠ si crei un “pregiudizioâ€? positivo verso le piccole e medie imprese, che sia reale e non propaganda. Lavori alla costruzione di uno sviluppo favorevole di questo tessuto. Lavori perchĂŠ si favoriscano e supportino i processi di aggregazione in rete degli imprenditori. “Ciò che vogliamo – ha continuato Massetti – è un Fisco nazionale e locale (il federalismo municipale) amico delle Pmi. Delle politiche na-

zionali e locali che coinvolgono piĂš direttamente le imprese, e che siano fonte di crescita e non di disperazione. PiĂš semplificazioneâ€?. Stiamo combattendo, spiega il Presidente di Confartigianato, perchĂŠ non si tolgano gli incentivi alle energie rinnovabili proprio in un momento in cui il Governo stesso si prende due anni di tempo per ragionare sull’energia nucleare. Quelle energie rinnovabili rappresentano il futuro sostenibile per i nostri figli, quegli stessi educhiamo nelle nostre scuole. Quello è il futuro per una societĂ che non demolisca il pianeta.


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ÂŽ †‹„ƒ––‹–‘ ƒ ”‹ˆ‘”Â?ƒ ˆ‹•…ƒŽ‡ „ƒÂ?…‘ †‹ ’”‘˜ƒ †‡Ž ‘˜‡”Â?‘ “Se l’Italia è riuscita a reggere dinanzi alla crisi, il merito è del piccolo tessuto produttivo che nel momento della difďŹ coltà è stato il jolly del Paeseâ€?. Questo l’esordio del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini (nella foto) alla tavola rotonda. Stuzzicata dalle domande del giornalista Nicola Porro, il Ministro ha toccato numerosi temi. A cominciare dall’articolo 41 della Costituzione: “Entro la ďŹ ne del mandato realizzeremo

quanto promesso. Non abbiamo affatto dimenticato. Le difďŹ coltĂ che si incontrano nella fase di attuazione dei provvedimenti non ci devono far cambiare strada. L’Italia non può allentare la presa sul rigore: occorrono le riforme. Non bisogna però accontentarsi dell’approvazione in Parlamento, ma portare a casa tutti i decreti attuativi. Guai ad arrestare il processo di cambiamentoâ€?. Dopo aver ripercorso i cambiamenti su scuola e universitĂ ,

e fatto il punto sull’introduzione dei costi standard nella Pubblica amministrazione, il Ministro ha sottolineato che la riforma ďŹ scale “sarĂ il vero banco di prova del Governoâ€?. Alla tavola rotonda è intervenuto anche Giorgio Guerrini, presidente nazionale di Confartigianato. “Ci sono molti piccoli imprenditori che hanno investito in questo Governo – ha affermato davanti alla platea bresciana – e non sono soddisfattiâ€?.

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ussidiarietĂ e valori, per questo oggi lavoriamo. Lo ha spiegato a chiare lettere Eugenio Massetti ai molti artigiani presenti nell’auditorium di via Orzinuovi per la loro assemblea . Di primo acchito, l’argomento può sembrare difficile, ma è tema che da sempre caratterizza la linea della Confartigianato di Brescia, come ha ribadito a piĂš riprese il presidente. CosĂŹ come ha piĂš riprese Massetti ha parlato della coscienza imprenditoriale al servizio della costruzione del bene comune. Per questo Confarti-

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Magnoni, responsabile della pastorale sociale della diocesi di Milano, invitato da Confartigianato per una riflessione sul tema “Lo sviluppo è il nuovo nome della paceâ€?. L’intervento del sacerdote milanese ha preso le mosse dalla Populorum progressio in cui Paolo VI ammoniva che “lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione dell’uomoâ€?. La Confartigianato ha giĂ avviato da tempo questa strada. In ultimo con l’iniziativa proposta pochi giorni

fa insieme alle altre Confartigianato del Garda di Verona, Mantova e Trento con le quali è stato sottoscritto un importante protocollo di intesa volto ad unire gli sforzi e a pesare di piĂš nelle scelte, proprio in questo ruolo di sussidiarietĂ per lo sviluppo di quella area strategica per l’economia del Nord Italia. Ora, di fronte alle sfide di una economia ormai del tutto globalizzata, le imprese non si devono ritrarre, ma pensiamo che debba “partecipareâ€?, “discernereâ€?, “accompagnareâ€? la nostra provincia, la Regione, il Paese e l’intera comunitĂ internazionale per il raggiungi-

mento di un bene comune, perchĂŠ sappiamo che lo sviluppo generale nostro e dell’umanitĂ tutta porterĂ infine anche alla Pace, continua il leader di Confartigianato. “Non dobbiamo avere paura di dire: aiutiamo, anche intensificando gli sforzi nella cooperazione internazionale, i popoli del terzo mondo perchĂŠ le persone possano poter vivere bene nei loro Paesi, essendo noi coloro che li aiutano nel loro sviluppo, anche con la internazionalizzazione delle nostre impreseâ€?, ha ammonito ancora don Walter Magnoni nel suo intervento.


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GiovedÏ 2 giugno va in scena a Brescia la 6ª edizione del Criterium dei Circuiti. Una trentina i corridori che, a conclusione del Giro d’Italia, si daranno battaglia nella nostra città . Sarà presente il vincitore della corsa rosa oltre al campione italiano Giovanni Visconti. Partenza da piazza Loggia con il circuito che si snoderà nel centro storico cittadino per due chilometri. Carovana che proseguirà per via X Giornate,

via Mazzini, corso Zanardelli, via Pusterla ai piedi del Castello, prima di tornare in piazza Loggia passando per via San Faustino. La gara durerà 60 minuti dopo i quali scatteranno gli ultimi tre giri che delineeranno l’ordine di arrivo. Organizzata dalla Open Space dell’ex ciclista Marco Velo, la gara ha il patrocinio del Comune di Brescia e sarà seguita da Sky. Da segnalare i 30mila tifosi assiepati lungo le transenne del circuito in ciascuna delle precedenti edizioni.

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—‰„› Í™ ƒŽ˜‹•ƒÂ?‘nj ‹”‡Â?œ‡ ˜ƒŽ‡ ÂŽÇŻ ……‡ŽŽ‡Â?œƒ A sorpresa sarĂ Firenze l’avversario del Cammi Calvisano nella finale unica di domenica 29 che permetterĂ alla vincente di salire nel massimo campionato nazionale di rugby (Eccellenza). Si giocherĂ sul neutro di Reggio Emilia, fischio d’inizio alle ore 17. Bassaioli che hanno eliminato Reggio Emilia, toscani passati a sorpresa avendo la meglio contro il San Gregorio Catania. “Dovremo fare attenzione a non ripetere gli errori della gara di ritorno contro Reggio – ha

sottolineato il tecnico del Calvisano, Giuseppe Mor – per il resto sono soddisfatto di incontrare Firenze. San Gregorio rappresentava un pericolo maggiore, è squadra piĂš attrezzata. Sta di fatto che la finale va pur sempre giocata sul campo, ma a questo punto noi partiamo decisamente da favoritiâ€?. Diretta integrale dell’incontro a partire dalle 16.55 sulle frequenze di Radio Voce (Fm 88.3-88.5) e in streaming sul sito web www. radiovoce.it (al.an.)

to tecnica, soprattutto nel finale con arrivo in salita adatto a passistiscalatori. Ci aspettiamo tanta gente lungo il percorso, perchĂŠ l’impegno che questi ragazzi ci mettono è alla pari di quello dei professionisti. Solo per questo meritano di essere incoraggiatiâ€?. A tal proposito Ferretti vuol fare un appello. “Troppi ragazzi si stanno allontanando da questo sport, preferendo scegliere altre discipline. La nostra terra è storicamente generosa con il ciclismo, ma mancano ragazzi da far crescere, e pescarli in altre regioni ha un costo elevato. In passato abbiamo scovato atleti come Antonelli, i fratelli Castignola, Cresseri, i gemelli Colpani,

tanto per citarne alcuni. Ci piacerebbe continuare a lavorare con i giovani, anche se quest’anno non siamo riusciti a organizzare una squadraâ€?. Per iscriversi alla 27ÂŞ Brescia-Montemagno è necessario compilare l’apposito modulo su www.federciclismo.it entro martedĂŹ 31 maggio.

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iunta alla 27ÂŞ edizione, giovedĂŹ 2 giugno torna l’appuntamento con la Brescia-Montemagno, corsa riservata alla categoria Juniores maschile (17-18 anni) e inserita nel calendario regionale della Federazione ciclistica italiana. La partenza della carovana è prevista per le ore 14 da piazza Arnaldo, quindi l’imbocco di viale Venezia per uscire dalla cittĂ , l’attraversamento di Rezzato, Virle Treponti, Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, Paitone, poi l’approdo a Gavardo dove verrĂ ripetuto per dieci volte un circuito

lungo le vie del paese. Infine, all’11° giro il gruppo salirĂ verso Montemagno, punto d’arrivo di un percorso che percorre la provincia per 105 chilometri complessivi. Alla corsa, patrocinata dai Comuni di Brescia e Gavardo, prenderanno parte un’ottantina di corridori, eccellenza del panorama giovanile nazionale. In chiave bresciana è confermata la presenza del blasonato club Gs Aspiratori Otelli-Caseifici Zani guidato dall’ex professionista Gianbattista Bardelloni. L’organizzazione della Brescia-Montemagno è sempre in mano alla Li-

bertas 1911, societĂ presieduta da Stefano Ferretti e che quest’anno ha festeggiato i 100 anni di vita. â€œĂˆ una delle manifestazioni cui teniamo di piĂš – spiega il patron Ferretti – soprattutto nell’anno del centenario. Da tanti anni questa gara è inserita nel calendario bresciano e col tempo è andata via via acquisendo bellezza. A confermare l’importanza dell’evento i molti corridori provenienti da ogni parte d’Italia come Liguria, Veneto e Sardegnaâ€?. Entrando nello specifico, invece, il patron della Libertas 1911 spiega i contenuti tecnici. â€œĂˆ una gara mol-

GARA CICLISTICA JUNIORES

COMUNE DI GAVARDO

27a BRESCIA - MONTE MAGNO GiovedĂŹ 2 Giugno 2011 partenza da P.le Arnaldo ore 14

BIKE ISAIA Brescia S. Polo

Brescia S. Polo

www.gruppofaustini.it

Brescia Via Tosio, 25 Tel. 030 295680 isaiabike@virgilio.it


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ƒŽ…‹‘ ÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‡Â?–—”ƒ ˆ—‘”‹ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ Archiviate le ďŹ nali provinciali, alcune delle migliori formazioni bresciane hanno iniziato la loro avventura in terra lombarda a caccia della rosa camuna. Il calcio ha registrato gli esordi di due categorie giovanili. Negli allievi partono fortissimo i campioni bresciani del B. Rock Torbiato, vittoriosi 9-1 sui cugini camuni delle OfďŹ cine Video Gorzone. PiĂš combattuto il confronto tra S. Giacomo ’96 e Vezza d’Oglio, che ha visto prevalere i biancorossi per

4-3. Tra gli juniores i neoscudettati dell’Aurora Lumezzane vengono travolti 5-2 dai lecchesi del Bernate A; va meglio a Bonomelli Nigoline, che vendica i concittadini imponendosi 7-5 su Futura ’96. Nel volley arrivano solo bocconi amari per le pallavoliste bresciane della categoria juniores. San Giacinto s’inchina alle milanesi della Gdc Volley (3-0) e Franciacorta subisce lo stesso passivo contro un’altra formazione grigiorossa: il Treponti.

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al 1986 al 2011. L’oratorio Calcinato compie un quarto di secolo e può guardare al passato e al presente con grande soddisfazione. Nell’arco di 25 anni, infatti, è riuscito a costituire la maggior realtĂ polisportiva di un comune bresciano che conta circa 13mila abitanti. I numeri parlano chiaro: 14 formazioni (13 affiliate al Csi), 210 atleti e 50 volontari tra allenatori, dirigenti e accompagnatori. Quanto alle discipline si spazia dal calcio al volley passando per calcio a 5 e tennis tavolo. “Il 25° è un traguardo importante – afferma il presidente Lorenzo Bravo –, lo abbiamo raggiunto vivendo la passione per lo sport e mettendo radici in oratorio. Il nostro progetto sportivo punta a promuovere l’uomo attraverso lo sport educando le nuove generazioniâ€?. Socializzazione, rispetto delle regole e sacrificio sono le colonne portanti della societĂ , attiva in campo ma anche nell’organizzazione di incontri come quello del 31 maggio alle 20.30 con protagonisti don Marco Mori (direttore Ufficio oratori), Amelia Morgano (presidente Csi Brescia) e Marco Zambelli (calciatore del Brescia Calcio): “Le esperienze formative e sportive vanno di pari passo. A Calcinato le porte sono aperte a tutti ed è nostro dovere diffondere una sana cultura sportiva divulgando i valori che ciascuna disciplina può

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le top junior nel volley. Riconoscimenti importanti arrivati anche per due figure storiche: Diego Picenni e Dario Spillare, premiati dal Comune nel corso della festa dello sportivo per la loro dedizione alla causa. Ora è tempo di guardare al futuro: “Arrivare al 50° sarebbe un sogno – confessa Bravo –, l’importante è dare un seguito al progetto nel segno dei giovani, perchĂŠ possano ereditare la nostra passione e prendere il nostro posto. Crediamo che il risultato piĂš bello di questi primi 25 anni sia stato proprio vedere tanti ex atleti impegnarsi dietro la scrivania per far vivere alle nuove generazioni una passione autenticaâ€?.

diamo voce anche al rugby Serie A1 Finale Promozione

Cammi Calvisano - Consiel Firenze

La radio dello sport bresciano sms: 3383636104 - redazione@radiovoce.it

Domenica 29 maggio 2011 stadio “Crocetta Canalina� Reggio Emilia Ore 16,55 radiocronaca integrale - diretta internet: radiovoce.it/streaming.php


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Il ritmo delle chitarre può svegliare dal torpore Signor direttore, ho letto con interesse su “Voceâ€? del 19 maggio la lettera del sig. Desideri sulle chitarre in chiesa. Sono in buona parte d’accordo e condivido le conclusioni: non mitizzare l’organo nĂŠ demonizzare le chitarre, ma fare musica che sia bella. Ma vorrei aggiungere alcune riflessioni. Anzitutto: il canto liturgico serve sia a dare gloria a Dio con la bellezza della liturgia, sia a far partecipare l’assemblea con il canto corale. Cosa privilegiare dunque: le raffinatezze musicali della Cappella Sistina, o le melodie elementari e il coro magari stonato dei fedeli? Se l’alternativa fosse tra questi due estremi, la prioritĂ non potrebbe essere che per la seconda opzione. La liturgia non è infatti uno spettacolo a cui si assiste, ma una “azioneâ€? a cui si partecipa. La realtĂ per fortuna è assai complessa e variegata. Penso che ogni chiesa e ogni parrocchia cerchi di fare del suo meglio per conciliare le due opzioni, secondo il suo ambiente peculiare e i mezzi a disposizione. E tra le prioritĂ , penso che si debbano privilegiare le esigenze del mondo giovanile. I vecchi (e io tra questi) sono ormai “acquisitiâ€?; anzi, costringerli alle novitĂ evita loro di fossilizzarsi nella tradizione. Certo, come dice il lettore, non conta tanto lo strumento che si suona, quanto quello che si suona e quello che si canta. E ci vuole anche prudenza e discernimento. Ma io trovo che il rinnovamento liturgico postconciliare abbia arricchito la Chiesa di molti canti particolarmente belli, sia per

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i testi che per la musica. In tema di bellezza, Dio è alquanto esigente; speriamo che sia molto comprensivo. Ma quello che veramente è scoraggiante, e che certo mette a dura prova anche la pazienza degli angeli che assistono all’altare, è la lentezza esasperante con cui i testi liturgici vengono spesso cantati. Quando sentiamo certi “allelujaâ€? cantati come nenie funebri, viene da gridare “Gente, sveglia! Sapete o no che GesĂš è risorto?â€? Se il ritmo “da campeggioâ€? delle chitarre serve a scuotere da questa specie di torpore devozionale, benvenute chitarre! E gli angeli intorno all’altare faranno festa a ritmo di rock. Maurizio Bestagno

Le bugie di Formigoni Egr. direttore, giovedĂŹ 19 maggio, durante la trasmissione televisiva “Otto e mezzoâ€? su La7, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha riproposto due delle tante menzogne che Berlusconi propina ogni giorno all’opinione pubblica e i suoi “amiciâ€? ripetono come pappagalli. Formigoni ha detto che Berlusconi ha subĂŹto decine e decine di processi ed è sempre stato assolto. Purtroppo nĂŠ la conduttrice Gruber nĂŠ l’interlocutore Lerner hanno, come dovevano, obiettato. Infatti i dati sono questi. Innanzitutto i processi affrontati dal Cavaliere come imputato sono sedici (e non decine e decine). Quattro sono ancora in corso: corruzione in atti giudiziari per l’affare Mills; istigazione alla corruzione di un paio di senatori (la procura di Roma ha

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chiesto l’archiviazione); fondi neri per i diritti tv Mediaset (in dibattimento a Milano); appropriazione indebita nell’affare Mediatrade (siamo ancora alle fasi preliminari). Nei dodici processi giĂ conclusi, soltanto in tre casi le sentenze sono state di assoluzione. In un’occasione con formula piena per l’affare Sme-Ariosto/1 (la corruzione dei giudici di Roma). Due volte con la formula dubitativa del comma 2 dell’art. 530 del Codice di procedura penale che assorbe la vecchia insufficienza di prove: i fondi neri Medusa e le tangenti alla Guardia di Finanza, dove il Cavaliere è stato condannato in primo grado per corruzione; dichiarato colpevole, ma prescritto in appello grazie alle attenuanti generiche; assolto in Cassazione per “insufficienza probatoriaâ€?. Riformato e depenalizzato il falso in bilancio dal governo Berlusconi, l’imputato Berlusconi è stato assolto in due processi (All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2) perchĂŠ “il fatto non è piĂš previsto dalla legge come reatoâ€?. Due amnistie hanno estinto il reato e cancellato la condanna inflittagli per falsa testimonianza (aveva truccato le date della sua iscrizione alla P2) e per falso in bilancio (i terreni di Macherio). Per cinque volte è salvo con le “attenuanti genericheâ€? che (attenzione) si assegnano a chi è ritenuto responsabile del reato. Per di piĂš le “attenuanti genericheâ€? gli hanno consentito di beneficiare, in tre casi, della prescrizione dimezzata che si era fabbricato come capo del governo: All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi); caso Lentini; bilanci Fininvest 1988-’92; fondi neri nel consolidato Fininvest (1500 miliar-

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di); Mondadori (l’avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, ha comprato il giudice Metta, entrambi sono condannati: di chi erano i soldi?). Provate a immaginare cosa sarebbe successo a un cittadino qualunque che non poteva farsi le leggi su misura. Con buona pace dei pappagalli, ma non degli italiani onesti. Valerio Trombini

Sgarbi televisivi Egr. direttore, a volte le buone notizie arrivano quando meno te le aspetti. Per esempio nei giorni scorsi mi è capitato tra le mani “Sorrisi e canzoniâ€? con Vittorio Sgarbi in prima pagina, accompagnato dal titolo “Batterò il record di Savianoâ€?. E nell’interno del giornale ho letto il titolo dell’intervista: “con i monologhi sono imbattibile. Il titolo della trasmissione Era invece “Ci tocca anche Sgarbiâ€?. Non ho fatto in tempo a leggere questi annunci che, dopo il fallimento della prima puntata, il programma di Sgarbi è stato cancellato. Naturalmente Sgarbi se l’è presa con gli italiani che non amano la cultura. Può essere vero. Ma è un dato di fatto che non amano nemmeno i tromboni (almeno nei tempi lunghi). Molti si lamentano perchĂŠ i programmi televisivi dedicati al dibattito politico sono quasi tutti orientati a sinistra. Ăˆ vero, ma è pure vero che a destra tutti quelli che ci provano falliscono. Forse perchè da quelle parti sono meno preparati culturalmente. Dovrebbero allenarsi di piĂš invece di aggredire gli altri Oscar Principi

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Lourdes, oasi di pace Egr. direttore, il tempo vola, un altro anno è passato e un nuovo pellegrinaggio a Lourdes si è presentato. Quest’inverno avevo deciso, per motivi economici di non andarci, ma poi visto che gli acciacchi della vecchiaia cominciano a farsi sentire ho cambiato pensiero, perchĂŠ magari sarĂ l’ultima volta, e vi ho partecipato e la gioia che ho provata non mi ha fatto pentire. Cominciando dagli amici sani che avevo vicini sul treno. Essi mi aiutavano in tutti i miei bisogni con tanta cordialitĂ ed affetto. Arrivati davanti alla Regina dei Pirenei ho ritrovato tanti amici e me ne sono fatti dei nuovi. Tra i primi un caro dottore con la sposa che ho amato dal primo istante che li conobbi qualche anno fa. Questo perchĂŠ buoni e amabili con tutti noi. Poi tanti giovani o meno che si donavano per alleviare il dolore di chi soffriva di piĂš, aiutandoli in ogni bisogno che occorre a chi è infermo. Inoltre ho ritrovato certe adolescenti e financo bambine che da anni vengono coi loro genitori e che vogliono rendersi utili e lavoravano come giovinette. Mancava solo Maria che quando era ancora piccola avrebbe voluto spingere la carrozzella di Sandro, una cara creatura che è orfano e vive in una casa di cura di Asti. Come sempre abbiamo passato la Settimana santa nelle solite chiese e specialmente nella basilica sotterranea di San Pio X, insieme a migliaia di persone di tutto il mondo. Quando uscivo stendevo la mano a tutti in segno di saluto e tanti, tra i quali neri e cinesi ricambiavano sorridendo ed io che sono facile all’amore per lo straniero li abbracciavo con l’occhio del cuore con affetto profondo. Tornando al

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nostro gruppo, una giovane e un’adolescente mi hanno fatto sorridere di gioia. La prima, Francesca, quando era ancora bambina mi era al fianco insieme alla cuginetta sull’altro fianco il giorno di Pasqua durante la processione col Santissimo e mi facevano domande come questa: ma tu sei nato in domenica? PerchĂŠ care avrei avuto questo privilegio? PerchĂŠ ti chiami Domenico! Domande di creature innocenti che ti toccano il cuore. Altra, adolescente, Giulia, avevo chiesto di scrivermi qualche cartolina, cosa che fece volentieri, tanto che nei giorni seguenti era lei che mi veniva a chiedere se ne doveva scriverne ancora. Francesca invece ci serviva in tavola con un sereno sorriso che era ricambiato da tanti infermi. Questa è quella cronaca bianca che non fa notizia ed è ignorata dalla maggior parte dei mass media, cominciando dalla televisione, i quali preferiscono cronache di morte e assassini, raccontati piĂš volte al giorno e magari per mesi come abbiamo potuto vedere nell’ultimo anno con quelle care ragazzine uccise. E il brutto è che i genitori pregano i giornalisti di smettere in quanto questo loro fare aumenta il loro dolore, mentre essi continuano questo brutto mestiere. E per finire vi è un caso molto bello che mi ha commosso di piĂš. Nel refettorio avevo vicino due sposi piemontesi Adele e Davide. Erano ancora abbastanza giovani, ma lui era stato colpito da un brutto male. Ma la moglie e mamma (hanno due figli), lo assisteva con amore, quell’amore che aveva promesso quando si erano sposati. Ebbene, questo episodio mi ha fatto vedere in Adele, che guarda caso significa nobile, un campione ed un grande esempio per tante coppie di oggi che si separano per un nulla. Gra-

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zie amica per questo amore che doni a tuo marito. Io vi ho amati e vorrei che tanti sposi seguissero il tuo esempio perchĂŠ è l’amore che rende felice un matrimonio, che GesĂš ha reso indissolubile per far vincere l’amore contro l’egoismo. Domenico Marchesi

Vicinissimi e lontani Egr. direttore, vicinissimi e lontanissimi. Ăˆ quanto si è verificato con l’invenzione del telefono e dei cellulari. Oggi siamo tutti intontiti da questo apparecchio meraviglioso, ma il loro uso è limitato. Chi non conosce le lingue del globo è lontanissimo! Ăˆ possibile una soluzione? Come rendere facile la conoscenza tra tutti gli esseri umani su questo globo “Terraâ€?? Il castigo in seguito alla costruzione di una scala che raggiungesse il Paradiso credendo di raggiungere una paritĂ con Dio (chiamata Babele) venne annullato da GesĂš risorto e dalla discesa dello Spirito Santo nel cenacolo dove erano riuniti gli apostoli e la madre di GesĂš. Il castigo era la confusione delle lingue, dove uno non comprendeva l’altro e si crearono gruppi umani (nazioni) con barriere e difficoltĂ di dialogo. La soluzione potrebbe essere questa: adottare una sola lingua come era gli inizi della creazione con Adamo ed Eva e figli‌ scegliendo ora la piĂš facile delle lingue attualmente parlate e rendere universale il suo uso. Proviamo a fare un esempio. Il popolo romano al tempo della venuta di GesĂš aveva conquistato la maggior parte del globo: Europa, parte dell’Asia, dell’Africa.

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La lingua latina era l’unica e necessaria per mantenere il contatto con i popoli soggiogati. Ma subentrò lo sfacelo dell’impero romano e ogni popolo riprese il proprio linguaggio, mentre la lingua dei romani rimase in Italia e con influenze su nazioni mediterranee. In Italia poi sorse il problema di estendere a tutta la popolazione tale uso non considerando dialetti e fu resa facile e semplice dal genio-poeta Dante Alighieri e parlata tutt’oggi con facilitĂ e chiarezza. Per esempio, “paneâ€? si pronuncia “paneâ€?, “melaâ€? si pronuncia “melaâ€?, ecc. Mentre le altre lingue sono soggette a una scrittura e modificate nella pronuncia, creando uno sforzo nella lettura. La piĂš semplice perciò sarebbe la lingua dei romani giunta sino a noi: semplificata e facilitata nello scritto e nella pronuncia. Potrebbe trascorrere del tempo per raggiungere l’unicitĂ mondiale della parlata e dello scritto. Sarebbe un traguardo meraviglioso dove il globo sarĂ uno nell’unica lingua, segno di fratellanza universale! Guido Omodei

Emozioni di un volontario Egr. direttore, sono un volontario di Protezione civile e Le scrivo per comunicare a tutti le emozioni provate durante l’inaugurazione della nostra nuova sede a Nave, tenutasi il 16 aprile scorso: che giornata speciale! Tutto ha inizio verso le 10.45 con il saluto delle autorità , seguito poi dalla lettera inviataci dall’ex capo del dipartimento dott. Bertolaso, che non ha potuto esserci perchÊ si trovava in Africa, in cui

augura che “questa nuova sede non rimanga solo un edificio, ma si trasformi in casa per i volontari e per tutta la comunitĂ â€?. Hanno parlato anche tre cari amici abruzzesi: Noemi, Nember e Saverio. Noemi con grande commozione ha letto una lettera indirizzata al nostro Sindaco in cui ha ringraziato i volontari e l’intera cittadinanza per aver dato tanto sostegno nel momento del bisogno. La partecipazione dei volontari e di tutti i presenti ha reso una semplice inaugurazione un momento di riflessione molto toccante‌ La parola è passata a Michele, uomo di Protezione civile che giĂ emozionato ha cercato di esprimere i suoi pensieri e infine, prima dell’alzabandiera e della benedizione, è intervenuto Gustavo. Gustavo è il coordinatore del nostro gruppo, la nostra saggezza e la nostra forza; lo ringraziamo per il suo ruolo e il suo impegno (anche nelle difficoltĂ )‌ Personalmente desidero ringraziare ogni volontario, non solo per la buona riuscita di quella festa, ma per la collaborazione e lo spirito solidale di ogni giorno in ogni occasione. Grazie! Paolo Corsini

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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