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Alla richiesta su quale fosse il piĂš grande comandamento, GesĂš rispose presentando il “comandamento della caritĂ â€?, l’amore verso Dio e verso il prossimo (nel quale è incluso anche il corretto – e non disordinato – amore verso se stessi). Sappiamo come San Paolo, dal canto suo, tesserĂ un poderoso inno alla caritĂ . Passano i secoli, ma il fuoco della caritĂ non viene meno. Tra coloro che l’hanno accolto e diffuso, pensiamo oggi (15 dicembre) a Santa Maria Crocifissa, al secolo Paola Di Rosa, fondatrice delle Ancelle della CaritĂ . Donna saggia e concreta, ha vissuto la caritĂ specialmente verso i sofferenti, ma ha anche partecipato in modo misterioso alla passione di GesĂš. Ha saputo unire operositĂ e mistica. In una sua lettera scriveva. “La santa caritĂ , senza la quale tutte le altre virtĂš non hanno valore, non sia mai in te oziosa, ma sempre operativa e compagna di tutte le tue azioni, di tutti i tuoi pensieri, di tutti i tuoi discorsi, indirizzando il tutto a puro fine di piacere a Dioâ€?. Nella preparazione al Natale, perchĂŠ non impegnarci pure noi in una caritĂ â€œsempre operativaâ€??
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Convegno a Roma. Immigrati e diritti di cittadinanza
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͚͞ ……Ž‡•‹ƒ A Brescia la marcia nazionale. “Si può educare alla paceâ€?
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ÂŽ ‰—•–‘ †‹ –ƒ••ƒ”‡ Žƒ ‰”ƒ–—‹–Â? Se sono sacriďŹ ci bisognerĂ farli, ma travisare la realtĂ per staccare la spina al non proďŹ t piĂš vitale e alle reti civili piĂš belle e proteggere i veri privilegi, i veri evasori e le vere lobby travestendo il tutto in battaglie civili, non è il caso. Si è riparlato di Ici (tra poco Imu) e Chiesa cattolica, in un dibattito nervoso, segno di una situazione ancora tesa. Ăˆ necessario fare chiarezza e portare serenitĂ . I termini della questione sono evidenti. La Chiesa cattolica gode dell’esenzione, come le altre confessioni e un’ampia sfera di organizzazioni ed enti “laiciâ€?, pubblici o privati, non commerciali e riconducibili al no proďŹ t, per le attivitĂ istituzionali. L’esenzione dall’Ici è riconosciuta solo per gli
immobili non commerciali. Per gli altri la Chiesa o gli enti religiosi proprietari sono assoggettati, come tutti, a tassazione. Nessun privilegio, come ha sottolineato lo stesso cardinale Angelo Bagnasco: “La normativa vigente è giusta, in quanto riconosce il valore sociale delle attivitĂ svolte da una pluralitĂ di enti no proďŹ t e, fra questi, degli enti ecclesiastici. Questo è il motivo che giustiďŹ ca e, al tempo stesso, delimita la previsione di una norma di esenzioneâ€?. Sul piano tecnico le cose sono chiare. La Chiesa cattolica paga quello che c’è da pagare, non paga quello che è previsto, come tutti, e non gode di nessun privilegio. Atteniamoci dunque ai fatti, che sono uguali per tutti e parlano chiaro. Se ci sono stati abusi nell’interpretazione della legge, “casi concreti nei quali un tributo dovuto non è stato pagato, che l’abuso sia accertato e abbia ďŹ neâ€?. E comunque – ha concluso il cardinale Bagnasco – “non vi
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CALABRIA Centro
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sono da parte nostra preclusioni pregiudiziali circa eventuali approfondimenti volti a valutare la chiarezza delle formule normative vigenti, con riferimento a tutto il mondo dei soggetti no proďŹ t, oggetto dell’attuale esenzioneâ€?. Su questa solida base si possono fare due considerazioni. Prima di tutto evitiamo di buttarla in politica. In una situazione oggettivamente grave, sollevare polveroni giova solo a chi, alimentando risse ideologiche, vuole dimostrare di esistere o vuole sviare l’attenzione da altro. Certe letture preconcette e poco informate che si leggono sui quotidiani fanno solo sorridere perchĂŠ è troppo facile dire che la Chiesa è ricca e buttare tutto nel calderone. Ecco, allora, il secondo punto, la richiesta cioè che la Chiesa dia un segnale. Sono del parere che nelle sedi opportune (e non dalla Littizzetto) ci siano i margini perchĂŠ la Chiesa, ancora una volta, dimostri la sua buona
volontĂ di contribuire al bene del Paese. Si tenga conto però delle numerose iniziative d’intervento per le famiglie e per tutti coloro che la crisi sta mettendo in difďŹ coltĂ (esse sono scrupolosamente documentate e non solo quando sono messe in opera con fondi pubblici); del fatto che le porte delle Caritas, degli oratori e dei grest, delle associazioni, degli ospizi, delle sale della comunitĂ , delle case-famiglia e di migliaia di opere e iniziative che animano da sempre la nostra vita sociale, culturale e civile, sono da sempre aperte per chi voglia toccare con mano e magari dare una mano. Forse di questo c’è bisogno: certo, di una rendicontazione puntuale e scrupolosa sui soldi, di un’attenzione precisa alle norme e non di “furbetti da sacrestiaâ€?, ma anche di non perdere quel bene di solidarietĂ e gratuitĂ che nessuno Stato sarebbe capace di produrre e che qualcono oggi, per rivalsa o demagogia, vorrebbe tassare.
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͚͜ …‘�‘�‹ƒ Chiesa e Ici. Insinuazioni e zone d’ombra della legge
͜͜ ’‘”– Brescia calcio. Avanti un altro: da Scienza a Calori
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Sono sempre numerose le segnalazioni che arrivano all’attenzione della commisione comunale chiamata a decidere sull’assegnazione del Bulloni (nella foto una passata edizione) e degli altri riconoscimenti a questo associati. Sono storie che, in qualche modo sono emblematiche dei tempi cambiano e della trasformazione del concetto di bontà . Sempre piÚ difficile, di anno in anno, per la commissione scegliere tra
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tutte le segnalazioni pervenute. Tante sono meritorie, molte altre raccontano di come ciò che sino a qualche tempo fa era considerato ordinario con i cambiamenti in atto nella società abbia finito col diventare straordinario. Sono, poi, segnalazioni, che arrivano quasi esclusivamente dalla città , mentre l’intitolazione del premio alla figura di un prefetto dovrebbe far allargare gli orizzonti a tutto il Bresciano, terra, nonostante tutto, ancora segnata da tanta attenzione all’altro.
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uando nel 1951 l’Eca, l’Ente comunale assistenza, bandĂŹ il concorso in memoria di Pietro Bulloni, primo prefetto dopo la Liberazione e, poi, deputato alla Assemblea costituente, deceduto prematuramente nel 1950, la cittĂ era appena uscita dalla guerra, devastata dalle bombe (le ultime cadute il 2 marzo 1945). Ricostruirla dalle macerie per ridare alla cittĂ il volto caro ai bresciani è stato il primo impulso, ma l’impresa maggiore è stata la ricostruzione morale dalle ferite aperte dalle ultime, feroci rappresaglie dei nazifascisti incalzati dalla Resistenza. Il “Bulloniâ€? poteva dare un importante contributo allo scopo. Il premio passò nelle mani del Comune dal 1953 e si propose di segnalare, premiandoli, i cittadini meritevoli di encomio per gesti di bontĂ . In questo 2011 cade dunque il 60° anniversario di istituzione del premio. A tanti anni dalla sua creazione il “Bulloniâ€? non ha perso attualitĂ , adeguandosi via via a nuove modalitĂ di espressione in una societĂ molto diversa da quella in cui era maturato. Abbiamo conosciuto nei volti dei premiati esempi edificanti di solidarietĂ e di spirito di sacrificio, di gratuitĂ nel servizio reso ai bisognosi, di attenzione ai deboli, di soccorso ai poveri e abbiamo sentito ammirazione e sincera adesione alle loro esperienze. Il premio non stimola gesti di eroismo e di sprezzo della propria vita in favore degli altri, ma raccoglie testimonianze piĂš modeste, quali
si vedono – quando si vedono – in contesti usuali e non: secondo moduli che soltanto la carità può suggerire agli uomini di buona volontà . Alla ribalta giungono gli episodi conosciuti, spesso occasionalmente, ma altri, ben piÚ numerosi, si consumano nella intimità delle anime e delle famiglie. Non è un caso che il premio Bulloni abbia dato origine ad altri riconoscimenti, nel ricordo di persone care o di eventi degni di ricordo, sollecitando e apprezzando ogni manifestazione tangibile di solidarietà – e, quando occorra, di soccorso, di condivisione, di vicinanza – nel senso di prendersi cura dell’altro, chiunque sia. Si ripetono negli anni esempi mirabili di dedizione alla cura di bisogni, magari taciuti per pudore e perciò tanto piÚ difficili da scoprire, ma tali da generare sconforto, rassegnazio-
ne, degrado, abbandono. La gamma delle nuove povertà – come usa chiamarle – è illimitata. Il miracolo della caritĂ si realizza nei modi piĂš disparati a seconda delle circostanze e dei bisogni, oltre che delle sensibilitĂ . L’amore per il prossimo che la ispira è il comandamento che, per il cristiano, non è meno grande dell’amore per Dio. Semmai nel tempo cambia l’identitĂ del prossimo sĂŹ che è sempre attuale la domanda del dottore della legge che, nel racconto di Luca, interrogò GesĂš per sapere che cosa dovesse fare per meritare la vita eterna e, alla risposta di GesĂš, chiese “E chi è il mio prossimo?â€? Domanda cruciale e fonte anche di scandalo, per chi immaginava (legittimamente) di ridurre il prossimo al consanguineo o al concittadino o al proselito o al semplice osservante della legge. L’orizzonte cristiano va oltre questa cerchia, giĂ di per sĂŠ ampia, per estendersi a una societĂ sconfinata quale è una societĂ multietnica. SĂŹ che ritorna, piĂš insistente che mai, la domanda: quale è il prossimo da amare? Non è piĂš soltanto il connazionale o il fratello nel-
la fede, ma anche lo straniero, il diverso, in una parola l’altro. Non si tratta di spostare i confini della bontĂ che, per sua natura, non li conosce, ma di includere territori umani finora inesplorati. Come nel caso della parabola del buon samaritano che si prende cura dello sconosciuto percosso e lasciato agonizzante sul ciglio della strada. Insomma – come osserva Enzo Bianchi, priore della ComunitĂ monastica di Bose – “chi è attento alla realtĂ può trovare ovunque esempi da imitare, ben al di lĂ delle barriere, anche di quelle religiose, innalzate dagli uomini; addirittura anche l’avversario odiato e disprezzato può insegnarci come si deve amareâ€?. Il premio Pietro Bulloni ripropone ogni anno il valore prezioso di testimonianze – ognuna, a suo modo, esemplare – tese a rendere piĂš giusta la nostra convivenza e incoraggia gesti concreti, anche anonimi, di sollecitudine e di bontĂ in tempi, come questi, in cui i bisogni (nel senso ampio della parola) hanno superato ormai la soglia di guardia per una societĂ che si ispiri al messaggio evangelico della equitĂ e della giustizia.
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È fissata per le 18 di venerdì 16 dicembre la cerimonia per la consegna del premio Bulloni e degli altri riconoscimenti che nel corso degli anni sono andati a fare da corona a quello intitolato alla figura del primo Prefetto della Brescia liberata dal fascismo. Un appuntamento che chiama a raccolta l’intera città per rendere omaggio a concittadini e figure della provincia che si sono distinte per impegno personale e dedizione agli altri.
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Con le deleghe conferite dal Consiglio dei ministri, il ministero di Andrea Riccardi si arricchisce di competenze ‘pesanti’. Tali da configurare un dicastero centrale nello scacchiere dell’esecutivo Monti. Secondo fonti di agenzia, al ministero guidato dal fondatore della ComunitĂ di Sant’Egidio andranno le deleghe ai giovani, quelle alla famiglia, alle adozioni dei minori italiani e stranieri. Un pacchetto di competenze
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che coniuga il lavoro per l’integrazione degli stranieri con quello per la coesione della società italiana intesa in senso lato. Ad Andrea Riccardi faranno capo anche le competenze sull’Osservatorio nazionale famiglia, quella sull’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza, la delega per le politiche contro la tossicodipendenza, quella al servizio civile, e quella contro la discriminazione religiosa,
razziale ed etnica. Fra i primi a complimentarsi con Riccardi la Conferenza nazionale enti per il servizio civile che, per bocca del suo presidente Primo Di Blasio, ha espresso la speranza che il Ministro possa ridisegnare un orizzonte di speranza e di certezza per il futuro di questo prezioso istituto della Repubblica italiana, molto apprezzato dai giovani ed esperienza di riferimento in ambito europeo.
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i è svolto nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati il convegno“Immigrazione e diritti di cittadinanzaâ€?, un tema che ha assunto ancora maggiore spessore dopo le recenti discussioni scaturite dalle affermazioni del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Base del convegno sono stati i dati del Dossier annuale di Caritas e Fondazione Migrantes che certificano la presenza di stranieri in Italia e l’esistenza di una “questione cittadinanzaâ€?. Ci sono contesti, quartieri e Comuni, infatti in cui la presenza straniera ha raggiunto picchi davvero significativi. Si tratta di una realtĂ migratoria che ha un’incidenza del 20% sulla popolazione, cosĂŹ come avviene in Comuni tra i 15 e i 25mila abitanti, quali Rovato, Lonigo (Vicenza), Castiglione delle Stiviere (Mantova). In altri Comuni piĂš piccoli, tra i 5 e i 15mila abitanti, l’incidenza supera il 25%: si tratta di Baranzate (Milano), Verdellino (Bergamo), Porto Recanati (Macerata) e altri nella Lombardia, in Emilia Romagna, nella Toscana e perfino in Sicilia (Acate in provincia di Ragusa). Nel comune di Airole (Imperia), che ha meno di 500 abitanti, ogni 10 residenti tre sono stranieri. La dimensione quantitativa ha la sua importanza, tanto piĂš quando ad essa si unisce quella qualitativa. Tra i circa 5 milioni di stranieri re-
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litĂ di minori, come è stato ribadito nel corso del convegno, significa che questi nei due terzi dei casi sono nati in Italia, e la percentuale è anche piĂš elevata se si considerano i bambini della scuola d’infanzia (78,4%)â€?. E la nascita in Italia sarĂ la tendenza che caratterizzerĂ sempre piĂš il futuro. In effetti, nel 2010 sono nati in Italia oltre 78mila figli da entrambi i genitori stranieri. “Le famiglie con almeno un componente straniero incidevano solo per il 3,1% nel 2001 – è stato puntualizzato nel convegno – e ora hanno superato l’8% (oltre 2 milioni di nuclei). Una crescente quota di queste famiglie
sono miste. Un’altra nota qualitativa, utile a interpretare le statistiche, è la constatazione che gli immigrati, se non costretti, non tendono, salvo casi particolari, a ritornare nei loro Paesi di origine, dove la situazione è ben peggiore di quella italiana. Il ritorno obbligato si è verificato per oltre 600 mila cittadini non comunitari, che nel corso del 2010 hanno visto scadere il loro permesso di soggiorno senza poterlo piÚ rinnovare: poichÊ un terzo di questi permessi era stato concesso per motivi familiari, in questo rimpatrio fallimentare sono stati coinvolti anche molti minori.
/DYRUR H UHVLGHQ]D SHUPHVVR XQLFR Diritto al sussidio di disoccupazione, alla formazione professionale e alla pensione una volta rientrati nel Paese d’origine: la nuova direttiva del Parlamento europeo, approvata il 12 dicembre, garantisce agli immigrati extracomunitari pari diritti dei cittadini dell’Ue. E introduce il permesso unico di soggiorno lavoro e residenza, in modo tale da sempliďŹ care le procedure amministrative. In particolare, la
direttiva obbliga i Paesi dell’Unione europea a rispondere a una richiesta per un permesso unico entro 4 mesi. Gli Stati hanno due anni di tempo per adeguarsi a quanto deciso del Parlamento europeo. In via generale, ai lavoratori extracomunitari va garantito lo stesso accesso alla sicurezza sociale dei lavoratori europei, tra cui gli alloggi sociali, la formazione professionale, condizioni di lavoro decenti e
diritto alla rappresentanza sindacale. Tuttavia i governi nazionali potranno restringere l’accesso ai sostegni familiari e di disoccupazione ai lavoratori in possesso di un permesso valido per meno di sei mesi. Inoltre, i lavoratori extracomunitari avranno il diritto di ricevere la pensione una volta rientrati nel proprio Paese alle stesse condizioni e tassi dei cittadini dello Stato membro di residenza.
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del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) della Cei. Davanti a fatti del genere, ha detto, “il primo sentimento è di stretta vicinanza e preghiera alla famiglia, ai suoi amici a coloro che gli volevano bene. Uno sguardo di fede ci aiuta a pensare che la vita non si ferma con la morte ma va oltre, nell’eternitĂ di Dioâ€?. Per don Anselmi “la morte di Francesco deve farci riettere e pensare anche ai tanti giovani che si prodigano per costruirsi
un futuro solido. Il mondo degli adulti deve aiutarli a realizzare i loro progetti di vita ed evitare cosĂŹ che cadano nelle mani di maďŹ e pronti a sfruttarli; i giovani sono un grande dono per la societĂ , la loro generositĂ , la loro freschezza, genialitĂ , serietĂ e sono semi di speranzaâ€?.Una tragedia come questa, costata la perdita di una giovanissima vita umana alla vigilia di un evento che doveva essere di gioia e di festa soprattutto per tanti suoi coetanei,
c’interroga e costringe a riettere anche sulle gravi responsabilitĂ che tutti noi abbiamo nei confronti dei giovani e del lavoroâ€?. Ăˆ quanto afferma invece don Giovanni Angeli, consulente ecclesiastico della Commissione diocesana per i problemi sociali e del lavoro di Trieste e “accompagnatore spiritualeâ€? delle Acli cittadine. La tragedia di Trieste mette ancora una volta in primo piano il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.
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ell’atto di follia che ha insanguinato Firenze si parla in piĂš pagine di questa edizione di “Voceâ€?. Quasi per una sorta di tragica coincidenza anche il Belgio piĂš o meno nelle stesse ore in cui a Firenze un folle si accaniva su inermi senegalesi ha vissuto una esperienza analoga. La cittĂ di Liegi è stata scossa il 13 dicembre da un attentato omicida di un folle che ha provocato la morte di sei persone (tra cui tre ragazzi e un bambino di due anni) e 125 feriti. La sera dell’attentato la comunitĂ cattolica si è unita in preghiera nella chiesa di Saint-BarthĂŠlemy. “Una violenza cieca e inumana – ha detto il vescovo di Liegi, mons. Aloys Jousten – ha seminato morte e terrore nel cuore della nostra cittĂ . Quanta sofferenza inutile e inaccettabile. Alle vittime, alle famiglie provate, alla popolazione sotto choc, esprimo la mia vicinanza e il mio sostegno morale. Tutti hanno un posto nella preghiera dei cristiani della diocesi. Vorrei anche ringraziare le forze dell’ordine e le autoritĂ civili per il loro coraggio e il loro impegnoâ€?. Una drammatica testimonianza di quanto accaduto a Liegi è stata fornita nei giorni scorsi da don Eric de Beukelaer, ex portavoce della Conferenza episcopale del Belgio e ora decano nella cittĂ di Liegi, che si trovava vicino alla zone della strage. “Non mi trovavo proprio sul posto ma a qualche isolato piĂš in là – è la sua testimonianza –. Era una giornata piovosa e ventosa a Liegi. Stavo condividendo un pranzo di lavoro con una persona, parlavamo, quando all’improvviso abbiamo visto la strada riempirsi di poliziotti. Dai tavoli vicini ho
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derazioni dell’ex portavoce della Conferenza episcopale del Belgio – non abbiamo notizie in piĂš rispetto a quelle che sono su tutti i giornali. Ăˆ spesso la disperazione e il male di vivere a spingere a commettere gesti insensati e a fare del male attorno a sĂŠ. Sono cose che sono giĂ accadute e purtroppo potranno succedere ancoraâ€?. Non crede don Eric de Beukelaer, oggi decano nella cittĂ di Liegi a una matrice razzista della strage perpetrata. “Non si ha l’impressione che ci siano ragioni razziste, – afferma al proposito – tanto piĂš che l’autore della strage è di origine araba e che le vittime sono di piĂš religioni. Credo che sia il gesto di un disperato, di un folleâ€?. ToccherĂ dunque agli inquirenti fare luce su questa storia e su come sia stato possibile che un cittadino, giĂ per altro indagato per reati similari, abbia potuto mettere insieme un arsenale in grado di seminare morte e terrore. In un Belgio ancora in preda allo shock e a uno stato d’animo che ricorda da vicino quello conosciuto dalla popolazione norvegese dopo la carneficina sull’isola di Utoya e le bombe per le vie di Oslo, la comunitĂ cristiana, come ricorda anche l’ex portavoce della locale Conferenza episcopale, sta interrogandosi. “Come cristiani – afferma il sacerdote – dobbiamo accompagnare nella preghiera la sofferenza provocata da simili avvenimenti. Non abbiamo risposte da dare che altri non hanno. Credo però che la peggiore reazione sarebbe quella di lasciarsi prendere dalla paura, dall’emozione, dal temere gli eventi. Certo che c’è la paura, ma bisogna stringersi nella solidarietĂ â€?.
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Da alcune settimane c’è stato (come per altro annunciato anche in queste pagine) il cambio della guardia fra gli autori delle riessioni che, in prima pagina, aprono ogni edizione di “Voceâ€?. Don Diego Facchetti ha preso il posto di suor Francesca Bernacchia. Come ormai apprezzata consuetudine, però, gli scritti della dorotea da Cemmo, sono stati raccolti in un agile pubblicazione. “Sguardiâ€?, questo il titolo dato alla raccolta, è disponibile
presso il Centro diocesano per le comunicazioni sociali di via Callegari, 6 a Brescia. La pubblicazione, in vendita a 1,5 euro, rappresenta un’ottima soluzione per chi è in cerca di qualcosa di signiďŹ cativo da donare in occasione dell’ormai imminente Natale. PerchĂŠ, come scrive Paolo Ghezzi nella prefazione della pubblicazione, “gli scritti di Francesca Bernacchia – nati in un dialogo con la contemporaneità – volano
alto e si tuffano nel profondo, nel nucleo incandescente dell’esistere. La tensione mistica e lirica della scrittura di Francesca, della sua anima di ďŹ glia e sorella, rimanda alla poesia di Rilke, non a caso tra i tanti autori amati e citati (da Boccaccio a Sergej Bulgakov, da Dossetti a De AndrĂŠ) in questo suo viaggioâ€?. Poche parole, cosĂŹ come brevi sono le riessioni che aprono ogni settimana “La Voce del Popoloâ€? che invitano all’acquisto di “Sguardiâ€?.
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)LRULQ )LRUHOOR O¡DPRUH q EHOOR" Fiorello ha raccolto milioni di telespettatori. Come Sanremo. Come le partite della nazionale. Appunto. La televisione delle masse è quella e basta un buon giullare per attirare l’attenzione; anche con testi assolutamente mediocri, Benigni compreso. Senza dimenticare che negli stessi giorni in cui Fiorello imperava, l’Antitrust ha pubblicato un documento in cui contesta all’Auditel (la societĂ che misura gli ascolti, governata da Rai e Mediaset) “l’errata attribuzione dei risultati della sua rilevazione anche alle famiglie italiane che non hanno un televisoreâ€?. Pratica “che ha avuto inizio nella prima metĂ dell’anno 2008 ed è ancora in corsoâ€?. “La produzione di dati di ascolto che sovrastimano la performance solo di alcuni canali (e in maggiore proporzione quella dei canali piĂš seguiti) costituisce un comportamento abusivoâ€?, perchĂŠ produce “effetti di natura discriminatoria e pregiudizievole nei confrontiâ€? delle emittenti attive sul mercato. Con buona pace di tutti quelli che credono a quei numeri. Comunque Fiorello mi offre il pretesto per parlare d’altro.
Infatti nell’ultima puntata del suo spettacolo, il cantante siciliano ha preso spunto da un intervento (vero o presunto) dei dirigenti Rai che avrebbero proibito l’uso della parola proďŹ lattico per ricavarne, con l’aiuto di Jovanotti e dello stesso Benigni, un lungo spot a favore di quello che lui ha chiamato il “salva vita pischelliâ€?. Ăˆ l’uso di quella deďŹ nizione “salva vitaâ€? che ha attirato la mia attenzione. Non tanto per la questione proďŹ lattico in sĂŠ, ma per la questione vita. Le vecchie
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generazioni sono cresciute in un humus in cui il sesso era un tabĂš assoluto. E la pratica del sesso era “tollerabileâ€? solo in funzione della procreazione. Il Concilio Vaticano II, sia pur timidamente, ha proposto una riessione sul matrimonio e sull’amore coniugale proiettata in una dimensione piĂš ampia della procreazione: “Il matrimonio non è stato istituito soltanto per la procreazione; il carattere stesso di alleanza indissolubile tra persone e il bene dei ďŹ gli
esigono che anche il mutuo amore dei coniugi abbia le sue giuste manifestazioni, si sviluppi e arrivi a maturitĂ â€? (Gaudium et spes, n.50). Nei decenni successivi la Chiesa (intesa come popolo di Dio e non solo come gerarchia) ha avuto grosse difďŹ coltĂ nel seguire e comprendere l’evoluzione dei costumi, dei modelli di vita e quindi dei comportamenti in tema di sessualitĂ (e non solo). Oggi il piatto è rovesciato. Nel senso che la sessualitĂ viene
considerata un piacere a sĂŠ, in cui la procreazione rappresenta spesso un incidente di percorso o una scelta dettata dalle voglie personali. Infatti il tasso di natalità è cosĂŹ basso che, senza il contributo delle famiglie straniere, non riuscirebbe a saldare il conto con quello della mortalitĂ . Ecco perchĂŠ le polemiche sul proďŹ lattico si conducono in nome della difesa dalle malattie, ma in realtĂ sono prodotte da una cultura che vuole tenere sotto stretto controllo la procreazione. Intendiamoci, il problema delle malattie esiste e va considerato con serietĂ , soprattutto in contesti diversi dal nostro. Tuttavia è da ipocriti ignorare il problema di fondo cioè il fatto che la sessualitĂ da tabĂš è diventata quasi una pratica sportiva. Un paio di domande: che cosa è l’amore? Che ruolo ha il corpo, cioè il sesso, rispetto all’amore? Domande che non possono cercare risposte da Fiorello o da “Porta a portaâ€?, cioè dalla tv. Forse è ora di fare sul serio in tema di educazione (non solo di informazione) sessuale, per ridare senso a una parte molto importante del vissuto.
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Dopo il “passaggioâ€? della Santa piĂš amata da tutti i bambini nella notte tra lunedĂŹ 12 e martedĂŹ 13 dicembre, a Coccaglio è atteso un secondo e speciale arrivo di Santa Lucia. Il magico transito è previsto infatti per questa domenica 18 dicembre quando, attorno alle 11.15, terminata la Santa Messa delle 10.30, nella centrale piazza Luca Marenzio succederĂ qualcosa di magico. Grazie all’iniziativa benefica promossa annualmente dai
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volontari del Gruppo comunale “Mombelliâ€? dell’Aido di Coccaglio e per la gioia dei piĂš piccoli, la santa martire approderĂ nel centro storico del paese sopra un carretto carico di doni e dolciumi per tutti, mentre durante l’occasione e come nelle precedenti edizioni, tutti i bambini presenti saranno invitati a portare con generositĂ un giocattolo o un piccolo pensiero da destinare ai loro coetanei meno fortunati. Musica,
divertimento e intrattenimento faranno da cornice al lieto appuntamento, mentre i volontari sono giĂ proiettati nell’organizzazione della seconda attesa iniziativa dicembrina: quella del grande cenone di fine anno. Come ormai consolidata e apprezzata tradizione, nella lunga notte di San Silvestro nella Casa della SolidarietĂ di via padre Marcolini, sarĂ imbandito il grande cenone “Aspettando il 2012â€?. Info: 030/7703920. (a.s.)
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on per mancanza di risorse, non per problemi legati al numero dei posti letto, ma solo per questioni legate alla sicurezza‌�. Dal prossimo 23 dicembre nel presidio ospedaliero di Gardone Valtrompia chiude il punto nascita e non si potrà piÚ partorire. Ma, dalla stessa data, le donne residenti in valle che lo desiderano potranno rivolgersi alla Sala Parto degli Spedali civili di Brescia, cui il presidio di Gardone afferisce con altri della provincia. Non solo: nel giro di 4/6 mesi nel nosocomio valtrumplino verranno implementati i servizi di assistenza del settore con l’obiettivo di aumentarne la qualità . E questo sia per il settore dell’ostetricia, con servizi ambulatoriali e posti letto per seguire le donne gravide per tutto il periodo della gravidanza, programmazione di tagli cesarei e analgesie epidurali, che per quello della ginecologia, con attività chirurgiche a bassa e media complessità e servizi ambulatoriali per piÚ patologie e per donne di tutte le età . Tutto questo secondo un progetto di riorganizzazione dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia di Gardone avviato dall’azienda madre, l’Ospedaliera spedali civili. A tranquillizzare sul futuro dell’ospedale gardonese sono intervenuti mercoledÏ 14 il direttore generale dell’azienda, Cornelio Coppini e il direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia de-
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zione di ridimensionare il presidio. Anzi , lo stesso verrĂ potenziato con piĂš attivitĂ â€?. Tra le tante – notizia giĂ anticipata, ma ora i soldi, 1,5 milioni di euro dati dalla Regione, sono giĂ nel cassetto –, “la ristrutturazione del Pronto soccorso, i cui lavori si concluderanno nell’arco del 2012â€?. “Da indagini della commissione del Senato sulla sicurezza – ha spiegato Sartori citando piĂš esempi – i punti nascita con meno di 500 parti all’anno hanno indici di mortalitĂ maggioriâ€?. E i nati a Gardone quest’anno non arrivano a 400 unitĂ , mentre l’ospedale “madreâ€?, il Civile, arriverĂ a 3.850 e prevede di
tornare dal prossimo anno a 4.000. Ed ha riferito, Sartori, del “lavoro che hanno compiuto piĂš commissioni paritetiche che hanno coinvolto i vari Presidiâ€? e di “un codificato percorso assistenziale che darĂ tempi e numeri utili per una assistenza 24 ore su 24â€?. I referenti del presidio per il progetto relativo a Gardone saranno Adriana Valcamonico per la parte ostetrica e Fabio Rampinelli per quella ginecologica, mentre la responsabile del progetto è Maria Ongari, da molti anni attiva al nosocomio valtrumplino e che con altre cinque dottoresse condurrĂ un organico tutto al femminile.
/D VWRULD GHOOD 'F ORFDOH “Forum per domani� in collaborazione con il Centro di iniziative di cultura politica Alcide De Gasperi (nella foto) di Castegnato promuovere il convegno “Storia della Dc di Castegnato, vicende e protagonisti dal 1965 al 1995� con l’obiettivo di fare cultura testimoniando il passato e di non perdere la memoria di fatti e personaggi che hanno modellato la storia collettiva della politica locale. L’idea nasce dal problema sempre aperto della rap-
presentativitĂ della cultura cattolica in politica e dell’odierno dibattito su un rinnovato impegno dei cattolici per il bene comune, ma principalmente l’iniziativa prende spunto dalla ďŹ ne della pubblicazione del libro a dispense mensili del sociologo castegnatese Ezio Guerini dal titolo “Impegno civico & passione politicaâ€? dove, tra cronaca e memoria, con 350 pagine di testo, decine di fotograďŹ e e documenti, racconta le principali vicissitudini
della Dc locale richiamandole alla memoria della gente con abbondanza di nomi, date, episodi, retroscena e commenti. Portano la loro testimonianza Luciano Ciocchi, già componente del direttivo Dc e della segreteria provinciale Cisl, e Giuseppe Danesi, già componente del direttivo Dc e assessore allo Sport del Comune di Castegnato. L’appuntamento è per lunedÏ 19 dicembre alle ore 20.45 al Centro civico di Castegnato in via Marconi 2.
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Panzera, fondatore nell’immediato dopoguerra della Libera Cisl, già dirigente del sindacato cislino dei tessili e dell’abbigliamento e, successivamente, impegnato nella segreteria della Federazione dei pensionati, vuole essere un giusto riconoscimento a chi, nel proprio territorio, ha saputo interpretare le istanze di una categoria che vede aumentare sempre di piÚ la propria fragilità , se non altro anche in virtÚ della progressione d’età , e, nello stesso tempo, sa
porsi quotidianamente in ascolto e sa intercettare il bisogno di attenzione che l’anziano manifesta al di lĂ della mera rivendicazione economica. Il tema della “CittĂ fragileâ€?, intesa come luogo di vita e di incontro nel quale si palesano sempre di piĂš segnali preoccupanti di disagio e fragilitĂ (e si badi bene non solo in virtĂš della perdurante crisi economica) è stato quest’anno scelto per il seminario che si avvarrĂ del contributo del sindaco di Brescia, Adriano
Paroli, del sociologo Diego Mesa, operatore della Caritas bresciana e di Urbano Gerola, presidente del Centro servizi per il volontariato di Brescia. Il programma prende avvio alle ore 9.30 con la S. Messa celebrata da mons. SeraďŹ no Corti presso la chiesa del Centro pastorale Paolo VI di via Gezio Calini, seguita, alle 10.30, dalla tavola rotonda coordinata dal segretario della Fnp, Alfonso Rossini, e dalla consegna degli attestati alle ore 12.
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al mese di ottobre, grazie a un accordo siglato il 29 settembre fra la Prefettura e il Comune di Brescia, è attivo il progetto “Libera Tempoâ€?, consistente nell’apertura continuata di alcuni uffici dei due enti durante la pausa pranzo, nella giornata del mercoledĂŹ, al fine di favorirne la fruizione da parte dell’utenza. Questa iniziativa di semplificazione, modernizzazione e razionalizzazione della Pubblica amministrazione si è arricchita di un altro soggetto, Atf-Federfarma per 22 farmacie private e Farcom per le 12 pubbliche della cittĂ , a che quelle in servizio di guardia farmaceutica, dal 4 novembre e nella medesima giornata, non chiudessero piĂš i battenti nel periodo dell’intervallo per pranzo. Il 13 dicembre l’accordo è stato sottoscritto anche da un altro importante soggetto, la Cisl. Alla firma apposta in Prefettura dal segretario generale Cisl Lorenzo Torri, erano presenti il vice prefetto vicario di Brescia Salvatore Renato Pasquariello e l’assessore ai Tempi e alla sussidiarietĂ del
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e ha anticipato che da gennaio saranno operativi quelli relativi alla depenalizzazione e patenti di guida. “Rimandando al sito del comune l’elenco degli uffici aderenti al progetto – ha sottolineato Claudia Taurisano – è da segnalare come molto importante l’adesione del sindacato, che viene sempre piĂš vissuto non giĂ nella sua veste naturale e originaria di tutore del lavoratore nelle vertenze, ma come fornitore di servizi che si avvicinano sempre piĂš alle esigenze dei cittadini. Per quanto ci riguarda – ha aggiunto la Taurisano – stiamo operando per incrementare sempre piĂš i servizi online, il cui utilizzo è maggiormente sentito da una popolazione in continuo aumento, in quanto la facilitĂ di accesso dalla propria abitazione rimane insostituibileâ€?.
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7UH DOORJJL DJHYRODWL SHU JLRYDQL FRSSLH Il Comune ha emesso un bando per l’assegnazione di tre alloggi con un canone di affitto agevolato, di durata triennale, rivolto a giovani coppie sposate. “L’iniziativa – spiega l’assessore Giorgio Maione – ha l’obiettivo di riavvicinare i giovani coniugi al centro storico e vuole essere modello per iniziative simili in futuroâ€?. Gli appartamenti sono composti da zona giorno, camera da letto, bagno e balconcino e si trovano in via Paitone n. 11. Per accedere è necessario che ognuno dei componenti abbia meno di 35 anni (complessivamente non devono superare i 65), che risiedano da almeno 10 anni in Lombardia e che almeno uno abbia, sempre da 10 anni, la residenza in cittĂ . Come requisito reddituale, è richiesto un Isee inferiore a 15mila euro. “Contribuiranno ad assegnare punteggio in graduatoria gli anni di residenza in cittĂ maggiori a 10, e la residenza attuale degli interessati o dei loro genitori nella Circoscrizione Centro – continua Maione – questo perchĂŠ riteniamo importante mantenere le famiglie vicine in un’ottica assistenziale reciprocaâ€?. Le singole unitĂ abitative sono di proprietĂ dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, che li ha dati in locazione al Comune, per il quale il costo di affitto è di 50 euro annui al mq, stesso canone che l’amministrazione comunale imporrĂ ai vincitori del bando. Sono state identificate tre fasce reddituali per le quali sono previsti canoni di affitto diversi: coppie con Isee tra gli 8 e i 10mila euro pagheranno tra i 220-230 euro mensili (variabili in base alla me-
tratura); per i redditi tra i 10 e i 12 mila euro si calcola un affitto di circa 230240 euro, mentre la fascia piÚ alta, da 12 a 15mila euro, pagherà circa 240250 euro. Le domande possono essere presentate fino al 19 gennaio 2012 presso l’ufficio Casa (piazzale Repubblica 1, lunedÏ-mercoledÏ 9-12.30, giovedÏ 9-12.30 e 14-16); il modulo è sul sito www.comune.brescia.it. Per info, 0302977409 o 0302977336. (a.g.)
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ÂŽ ’”‡Â?‹‘ ƒ•–‡ŽŽ‘––‹ Ġ Ž„‡”–‘ ‡”“—‹ ‡ ”ƒÂ?…‡•…ƒ ‹Â?‘••‹ Nella cornice dell’Automobile Club Brescia si è svolta, il 10 dicembre, la cerimonia di premiazione della 15ÂŞ edizione del Premio Castellotti, promosso da sempre ad opera della locale Scuderia Ferrari Club. Il Premio Castellotti nacque 16 anni fa da un’idea del presidente del Club, Luciano Dal Ben, al ritorno da una giornata a Maranello. All’idea iniziale seguĂŹ la scelta di dedicare il premio a Eugenio Castellotti, sfortunato quanto talentuoso pilota di Formula 1, scomparso a
soli 26 anni in un tragico incidente sul circuito di Modena, nel 1957. Il giovane pilota, tuttavia, non si distinse soltanto in Formula 1, ma legò la sua breve, seppur intensa, carriera anche ad altre corse, tra cui la bresciana Mille Miglia: nel 1956, vinse la storica corsa, al volante di una Ferrari, senza alcun compagno e in condizioni meteorologiche avverse. Sin dalla prima edizione del Premio, nel 1996, i piloti che hanno ricevuto il prestigioso e ambito riconoscimento si sono
distinti non soltanto per le loro doti di pilotaggio, ma anche e senza dubbio, per le loro doti umane, requisito fondamentale per ricevere il Castellotti; un premio che, per statuto, può essere ricevuto una sola volta nella vita. Ad essere premiati, due giovani promettenti piloti: Alberto Cerqui e Francesca Linossi. Coetanei, i due ragazzi diciannovenni sono amici, hanno frequentato lo stesso liceo e si conoscono da tempo. Alberto Cerqui vincitore del Campionato
italiano di Formula Azzurra è attualmente pilota ufficiale per la Bmw nella Serie Superstar: inoltre, ha partecipato al Campionato di Formula 3. Francesca Linossi ha ottenuto invece importanti vittorie al volante di vetture da turismo, come Ferrari e Lamborghini: la sua passione per le corse la deve a suo padre Luciano, anch’egli pilota, con il quale corre spesso in coppia. Ai due giovani, è stato consegnato il Castellotti, con l’augurio di un promettente futuro sportivo. (l.d.p.)
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a Cooperativa sociale “La Mongolfieraâ€?, in stretta collaborazione con i Servizi sociali del Comune di Brescia, ha dato vita al progetto “Fuori dal nidoâ€?, che consiste nel dare una soluzione abitativa e residenziale alternativa ai servizi strutturati esistenti, a soggetti con disabilitĂ diversa da quella motoria, giĂ inseriti in una Css, ComunitĂ socio-sanitaria. La notizia non avrebbe la rilevanza che merita se non si trattasse di un immobile confiscato alla malavita e acquisito dall’Agenzia nazionale beni confiscati ed assegnato, per il suo utilizzo, al Comune di Brescia. “Si tratta di un appartamento situato in via Crocifissa di Rosa 97 – ha spiegato il responsabile dell’Agenzia beni confiscati per Brescia Giuseppe Giuffrida di Libera, l’associazione che si fece promotrice della L. 109/96, istituita per dare ‘Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati’ alla malavita – confiscato nel 2009 a un malavitoso e che il Comune di Brescia ha dato in gestione alla Mongolfiera per ospitare quattro persone adulte di sesso maschile, in possesso di autonomie sufficienti per garantire la cura di sĂŠâ€?. Si tratta della prima assegnazione a Brescia a una cooperativa con fini sociali di un bene confiscato, ma, come ha aggiunto successivamente l’esponente
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sandro e Carlo, i primi tre ospiti della nuova struttura, ne hanno preso possesso, mentre il quarto posto è considerato come ‘emergenza’ per dare risposte immediate e temporanee a situazioni problematiche. “Il taglio del nastro di questo appartamento rappresenta il termine di un percorso che abbiamo vissuto come sfida – ha detto il presidente della Mongolfiera Piero Bersi – sfida che abbiamo accettato assieme al Comune e con il sostegno dei Lions Club Brescia Host e Brescia Capitolium, grazie ai quali abbiamo potuto arredare completamente l’appartamento e che hanno condiviso con noi i valori e i messaggi di questo progettoâ€?. “Non bastano leggi e intenzioni – ha detto il sindaco Adriano Paroli – ma serve lo spirito che ha animato chi ha realizzato il progetto per dare il senso di una cittĂ che non vuole dimenticare nessuno, perchĂŠ Brescia è una cittĂ in grado di far crescere la grande umanitĂ che, contrariamente a quanto talvolta si crede, è ben radicata nella sua gente. Ognuno ha messo un tassello al grande mosaico – ha chiosato Paroli – e questo è un onore per una cittĂ cui siamo fieri di appartenereâ€?. “Quello che si è realizzato con questo progetto – ha aggiunto l’assessore ai Servizi sociali Giorgio Maione – è un esempio virtuoso di come si può costruire un tipo di welfare con e per la cittĂ e la sua comunitĂ â€?.
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investimento di due milioni di euroâ€?. “Sono pronti a intervenire – precisa Maria Teresa Vivaldini (nella foto), assessore ai lavori pubblici – circa 200 uomini e 150 mezzi, nostri e di ditte private a cui è stato appaltato il servizio, che possono far fronte alle varie situazioni con interventi rapidi, garantendo la massima sicurezza. Il territorio è distribuito su quattro centri operativi – bassa e alta Valle Camonica con Iseo e Franciacorta, basso e alto Garda, Valle Trompia con Valle Sabbia,
Gambara e tangenziale sud, bassa bresciana con Sp 19 – suddivisi in 20 zoneâ€?. Come avviene l’intervento? “Quando la temperatura si avvicina allo zero – spiega Giovan Maria Mazzoli, direttore del settore – i mezzi provvedono allo spargimento di prodotti antigelivi. Durante la notte, se la temperatura si abbassa ulteriormente, gli uomini escono e ripetono l’operazione piĂš volte. In caso di nevicate gli addetti procedono a spargere sale misto a sabbiaâ€?. Il costo degli interventi è
variabile in base all’intensitĂ delle precipitazioni ed è stimabile in 18 euro al km. A ďŹ ne stagione bisogna però aggiungere circa un milione di euro per la sistemazione delle strade rovinate, da catene, sale e sabbia. Altro capitolo quello riguardante le gomme da neve. “Per quest’anno Brescia – conclude Molgora – ha deciso di limitare l’obbligo al consueto elenco di strade, evitando costi aggiuntivi agli automobilisti. Affronteremo il problema con calmaâ€?. (v.b.)
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o stampaggio della gomma, una forneria, una pasticceria (con il ricollocamento sul mercato del lavoro di una madre, di un figlio e di una figlia), una macelleria, un’attivitĂ di importexport. Sono queste alcune delle attivitĂ imprenditoriali bresciane che hanno visto la luce grazie a un aiuto concreto. A oggi, a poco piĂš di un anno dall’avvio del progetto “Microcredito per Brescia: strumento di sviluppo localeâ€?, sono stati infatti finanziati otto progetti che hanno permesso a otto giovani aspiranti imprenditori di aprire un’attivitĂ . L’unico requisito richiesto è la capacitĂ di avere delle idee, al resto pensa il Fondo per il microcredito. A Brescia la finanziaria PerMicro e l’associazione Atomi onlus hanno dato avvio alla costituzione di un Fondo per il microcredito per finanziare entro un massimo di 10mila euro idee di impresa innovative e sostenibili di soggetti non bancabili (ovvero che farebbero fatica a ricevere un mutuo o un finanziamento). L’iniziativa viene in soccorso dei giovani che, pur avendo capacitĂ imprenditoriali, faticano ad accedere a dei prestiti in quanto privi di garanzie reali. Ăˆ da sottolineare che non si danno
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sviluppo, sta conoscendo ora un successi anche nei Paesi tradizionalmente piÚ ricchi per combattere l’esclusione finanziaria. In Italia è stato costituito un apposito Comitato nazionale permanente per il microcredito proprio con il fine di promuovere questo innovativo strumento finanziario. Non si tratta neppure di un intervento spot: il plafond messo a disposizione è di 120mila euro, ma può essere incrementato specie se al progetto aderiscono altri enti o associazioni. Al momento aderiscono (con un finanziamento di
10mila euro ciascuno) il Comune di Brescia (in particolare per i giovani con il sostegno dell’Assessorato guidato da Diego Ambrosi), le Acli, la Cisl, la Fondazione Comunità Bresciana, il Banco di Brescia e la Fondazione Opera Caritas S. Martino. Una volta accettato, il progetto prevede, inoltre, l’accompagnamento nella stesura del piano e il monitoraggio e la consulenza all’avvio e allo sviluppo di impresa. Il finanziamento (mediamente 6.500/700 euro) ha anche una valenza sociale ed educativa. Il tasso di interesse (attorno al 9,90% rispetto a un 15/16% che potrebbe richiedere – nella misura piÚ ottimistica – un istituto di credito) copre il lavoro di valutazione del progetto e responsabilizza la persona. La banca di appoggio è l’Ubi (filiale sei a Brescia). Non si finanziano imprese già esistenti o fallite, ma si finanziano le idee: fra gli otto imprenditori aiutati ci sono anche quattro stranieri. Al progetto si accede attraverso la rete dei partner dell’iniziativa. Gli aspetti positivi possono essere molteplici, ma come ha sottolineato bene Enzo Torri è proprio la pluralità dei soggetti coinvolti (sociali, economici e istituzionali) a fare da garanzia.
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Aveva destato non poche perplessità la decisione delle Suore Dorotee di edificare una Scuola materna in una zona che, allora, agli inizi degli anni Sessanta, sembrava tanto isolata e lontana dal nucleo cittadino, al punto da non poter essere ancora raggiunta dai filobus urbani, ma da essere servita soltanto dai mezzi della linea Brescia-Gussago. Tuttavia le Suore ripongono grande fiducia in questa scelta: il progetto viene affidato all’Ing. Vittorio Montini e, nel 1964, la Scuola apre
i battenti nel cuore di questa vasta area di proprietĂ dell’Istituto, dove giĂ esiste una Casa di riposo per suore anziane. Gli anni passano, le persone cambiano, ma la cogestione laico-religiosa resiste al tempo: lo “spiritoâ€? del Paolo VI sopravvive egregiamente e sembra riconsolidarsi con maggior vigore dopo il superamento delle difficoltĂ che, inevitabilmente, incontra sul suo cammino: si tramanda, quasi per un disegno superiore, con le stesse finalitĂ e il medesimo senso
di abnegazione e di servizio in tutte le persone che si alternano nella gestione della Scuola. Le educatrici che dal 1987 lavorano in doppio organico nelle sei sezioni sono quasi tutte laiche. Il Paolo VI può avvalersi della presenza di due suore, la coordinatrice e una maestra, figure preziose, quali compagne di viaggio e consigliere dei laici con cui condividono la finalitĂ di “aiutare i piĂš piccoliâ€? a crescere alla luce del principio evangelico della correzione fraterna.
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Sabato 17 dicembre alle ore 15.30 nel salone del castello è in programma un’assemblea ordinaria dei soci sostenitori della Fondazione Castello di Padernello. “Sono sei anni che stiamo percorrendo insieme questo viaggio nella storia e nella cultura del nostro territorio. Pensiamo di festeggiare con voi questo momento, con chi ci ha seguito, sostenuto ed aiutato in questo sesto anno di attivitĂ â€? è il testo dell’invito all’assemblea
Villa Mazzotti a Chiari il 17 e il 18 dicembre ospita “De gustando la qualitĂ â€?, il primo Festival enogastronomico dei prodotti bresciani. I produttori d’eccellenza della provincia si riuniscono per offrire ai visitatori il meglio della produzione agroalimentare: animeranno Villa Mazzotti con banchi di assaggio e di vendita, workshop e laboratori del gusto. La scuola di cucina proporrĂ la lavorazione delle carni, dello zucchero e del cioccolato. L’evento
rivolto ai soci dal presidente della fondazione, Ignazio Parini, che relazionerà sui risultati dell’anno alla conclusione per proporre gli obbiettivi per l’anno prossimo. Ai soci il presidente farà ammirare in anteprima, i lavori di restauro della Sala Rossa, il progetto che ha caratterizzato il 2011. L’incontro si concluderà con la proiezione del cortometraggio La Merlagelso di Giacomo Andrico e Angelo Bonfadini e un conviviale aperitivo per lo scambio degli auguri.
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“De Gustando la QualitĂ â€?, primo festival enogastronomico dei prodotti bresciani, in programma in Villa Mazzotti sabato 17 dalle 17 alle 22 e domenica18 dicembre dalle 11 alle 22, è una rassegna di cultura e gusto promossa dall’assessorato all’Agricoltura della Provincia e dal Centro vitivinicolo provinciale di Brescia con il patrocinio del Comune di Chiari. La manifestazione è a ingresso libero con svariati appuntamenti, di cui alcuni a pagamento.
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er la presentazione del progetto “Tutti in campo per la vitaâ€? è stata scelta la ricorrenza di Santa Lucia, data particolarmente cara ai bambini bresciani, che per l’occasione attendono giochi e dolci in regalo. L’idea è davvero significativa se si pensa che i destinatari sono proprio i bambini, i piccoli pazienti dell’Azienda ospedaliera “Mellino Melliniâ€? di Chiari, che grazie alla generositĂ di aziende coordinate dalla cooperativa il “Nucleoâ€? e della banca Bcc di Pompiano e Franciacorta, senza dimenticare il contributo di soggetti privati, potranno usufruire di migliori attrezzature di cura. Questo le idee espresse dal Direttore generale dall’Azienda ospedaliera della Bassa nel corso della conferenza stampa della scorsa settimana, nella quale ha ringraziato i donatori per la somma di 60mila euro devoluta all’ospedale, che ha permesso l’acquisto di un ecografo e di un’incubatrice nuova, oltre all’aggiornamento tecnologico di quelle giĂ esistenti. Ad essi, per completare la dotazione del reparto di pediatria, si aggiungono anche uno stadiometro, cioè uno strumento per misurare la crescita dei neonati, e un tiralatte. Il progetto però non si esaurisce nel semplice acquisto di
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PiĂš forte LGH, piĂš forti i Nostri Territori. Per garantire uno sviluppo piĂš sereno al nostro territorio, occorre condividere con forza e passione le eccellenze, le tradizioni e le esperienze. Ecco perchè Cogeme Rovato, SCS Crema, Aem Cremona, Astem Lodi e Asm Pavia hanno dato vita a Linea Group Holding, un grande Gruppo, dedicato ad offrire ai propri p p clienti alti livelli di qualitĂ nei settori di acqua, gas, energia elettrica, ambiente nte e telecomunicazioni. I suoi numeri parlano chiaro: Lgh è tra i primi cinque operatori a livello nazionale nale nella gestione dei riďŹ uti con circa 1.000.000 di tonnellate gestite ed è ormai vicina al traguardo di un miliardo di Kw/h di energia elettrica provenienti da fonti rinnovabili. In piĂš, distribuisce e vende circa rca 500 milioni di m3 di gas e 14 milioni di m3 di acqua e produce e distribuisce calore per circa 180 GWh. lla Oltre 100 milioni di euro sono gli investimenti nel triennio 2008-2010, tradotti nella realizzazione di opere pubbliche e nella crescita costante dei servizi ai cittadini: valori concreti, per dare al nostro territorio le migliori prospettive.
Il futuro del territorio è in buone mani www.cogeme.net
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dott.ssa Romana Coccaglio, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera ha voluto ringraziare sia la cooperativa “il Nucleoâ€? sia la Bcc di Pompiano e Franciacorta per la massima espressione di generositĂ dimostrata, richiamando l’attenzione sulla maggiore efficacia degli apparecchi acquistati. Nelle parole conclusive, affidate nuovamente al dott. Danilo Gariboldi, uno sguardo rivolto al futuro: da una parte la volontĂ di una sempre crescente collaborazione con il territorio e, dal punto di vista della ricerca, l’auspicio di un progetto di collaborazione che coinvolga l’UniversitĂ degli studi di Brescia.
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una comunità generosa, ma anche per farsi conoscere all’interno e all’esterno con azioni mirate per creare una nuova immagine di relazioni intense, di coinvolgimento totale in modo che nessuno si sentisse escluso, ma attore della vita cittadina. Certo non è stato facile – continua Ferrari – perchÊ i momenti di stanchezza, di tensione, ansia e preoccupazione ci sono stati, come è normale in un’associazione, ma tutto ciò non ha fermato quella forza interiore che ha animato e
anima i volontari della Pro Loco con la convinzione di fare il bene del proprio paese. Ăˆ stata una dedizione esemplare, che ha meravigliato molti a partire dalle amministrazioni pubbliche e dai dirigenti delle Pro Loco italiane. Tanta fantasia, ricerca, forza operativa, ore di impegno sono state profuse per creare una nuova mentalitĂ di aggregazione, socializzazione e per puntare alla riscoperta delle tradizioniâ€?. Questo lavoro è stato realizzato “con la piena
collaborazione delle altre realtĂ istituzionali e associative non solo di Carpenedolo, ma anche di paesi limitroďŹ nel rispetto di ogni singola operativitĂ al ďŹ ne di trovare l’unione di sinergie anche per far fronte alle difďŹ coltĂ di crisi del sistema dell’attuale societĂ â€?. Il presidente Mario Ferrari, unitamente agli oltre 1000 soci del gruppo, porge alla popolazione “gli auguri piĂš sentiti di buon Natale nell’attesa di ritrovarci ancora piĂš impegnati nel nuovo annoâ€?. (f.m.)
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o sportello Orientagiovani gestito dalla Fondazione di partecipazione “ComunitĂ della pianura brescianaâ€?, la realtĂ che riunisce 15 Comuni della Bassa occidentale per la gestione di alcuni servizi fondamentali, è stato recentemente oggetto di uno studio sulle modalitĂ di funzionamento. Al compimento del quinto anno di attivitĂ , lo sportello nato nel 2006 con l’intento di aiutare i ragazzi nel periodo della formazione e della crescita a orientarsi tra le diverse possibilitĂ di formazione, necessitava di una verifica della propria efficacia rispetto alle finalitĂ con le quali era nato, senza dimenticare l’adeguatezza delle risorse impiegate per sostenerlo. Lo studio ha pertanto consentito di mettere in luce alcuni dati particolarmente significativi: il primo riguarda gli accessi totali, passati dai 951 del 2006 ai 1655 del 2010, con un incremento significativo a partire dal 2009. A fronte di un dato che può apparire positivo, segno di una buona presenza sul territorio, vanno però applicati alcuni criteri che modificano in parte il quadro generale e che hanno fatto scattare il campanello d’allarme in seno al Consiglio di amministrazione della Fondazione. Dal 2006 al 2010, infatti, i disoccupati che si rivolgono al servizio sono passati dal 35 al 60% del totale e soprattutto è aumentata l’etĂ media di quanti accedono allo sportello: se cinque anni fa gli over 32 erano solamente il 26% del totale, ora hanno passato il 40%, divenendo di gran lunga la categoria piĂš rappresentata. Il profilo dell’utente medio del servizio quindi, rivela uno slittamento rispetto all’intenzione originale dell’Orien-
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Fondazione Č‚ non è attrezzato per rispondere a esigenze di questo tipo. Per questo recentemente, sulla scorta dei risultati emersi, abbiamo molto discusso sull’Orientagiovani, istituendo una sotto-commissione incaricata di approfondire la questione. Il fatto è che, a fronte della mancanza di fondi e dei tagli ai trasferimenti agli enti locali, abbiamo un assoluto bisogno di razionalizzare le risorse. Il fatto che il servizio venga visto come una sorta di ufficio di collocamento territoriale da parte chi si rivolge a esso, non aiuta a gestire e indirizzare le risorse, perciò ci stiamo confrontando su alcune modalitĂ di gestioneâ€?. La situazione si presenta pertanto piuttosto intricata, in qualche modo emblema delle difficoltĂ che la nostra societĂ si trova ad affrontare e a cui riesce a rispondere con fatica sempre crescente. In questo caso la soluzione potrebbe essere rappresentata da un ritorno allo spirito originario. Continua infatti Soregaroli: “Originariamente ci rivolgevamo ai giovani dell’ultimo anno delle medie e dei primi delle superiori, per dischiudere loro progetti che ne aiutassero la crescita e la formazione. Io credo che è a questo che dobbiamo tornare, attualmente stiamo ragionando su un ridimensionamento delle risorse, per concentrarci però su progetti piĂš mirati. Abbiamo constatato che finanziamenti a pioggia risultano dispersivi, meglio puntare su poche persone che siano motivate a obiettivi d’eccellenzaâ€?. In ogni caso la commissione nominata è al lavoro e per martedĂŹ 20 è previsto un nuovo consiglio di amministrazione che, tra i punti all’ordine del giorno, affronterĂ anche quest’argomento.
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ƒ”‡œœ‘ Dz ”–‡ ‡ …ƒ”‹–Â?Çł ’‡” ‹Ž ƒ–‘ ”‘••‘ Ăˆ tornata a Sarezzo la mostra “Arte e CaritĂ â€? promossa dall’associazione Don Bosco 3A e da Operazione Mato Grosso. Fino al 9 gennaio 2012 si possono ammirare in via Repubblica 211/a mobili in legno massello e originali oggetti d’artigianato in legno, pietra e vetro. “Si tratta di opere eseguite sulle Ande peruviane – dice uno dei volontari –, fatte dai giovani intagliatori e scultori peruviani della “Familia de Artesanos Don Boscoâ€?. Questi giovani sono
scelti tra i piĂš poveri della vaste parrocchie e vengono accolti per un periodo di cinque anni nella casa-scuola, educati al lavoro, all’arte e soprattutto all’amore verso la propria terra e la propria gente. Tutti i ragazzi, terminata la scuola ricevono una cassetta con gli attrezzi attraverso cui guadagnarsi onestamente il pane e scegliersi la propria vitaâ€?. La “Familia de Artesanos Don Boscoâ€? è formata da giovani che si fermano sulla Sierra e che hanno deciso di condividere
l’insegnamento di padre Ugo, fondatore dell’Operazione Mato Grosso, di non pensare solo a se stessi, ma di aiutare la gente piĂš povera, sostenendo i bisogni dei rispettivi villaggi. Attualmente sono quasi 650 i giovani dislocati nelle 14 ‘Familias de Artesanos’. “Vorremmo davvero – aggiunge un volontario – che, attraverso questi mobili e oggetti, ci sia una speranza di vita piĂš dignitosa per tanta povera gente. Per noi che li commercializziamo sono uno stimolo a dare un po’ del
nostro tempo mantenendo vivo lo spirito di gratuitĂ che padre Ugo ha voluto trasmetterci con la sua vita accanto ai giovani e ai piĂš poveri. Per chi li compera la certezza di aver compiuto un gesto ‘buono’ e di avere in casa propria un’opera d’arteâ€?. La mostra rimane aperta ďŹ no al 9 gennaio: il venerdĂŹ e la settimana precedente il Natale (ore 15/19), il sabato (ore 9/12 e 15/19) e nei giorni festivi (15/19). La mostra rimane chiusa il 25 e il 31 dicembre. (a.a.)
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i vanno accendendo in Alta valle le stelle di Natale: da quella sopra il presepio sul Mella a Marcheno a quella col cappello alpino a S. Colombano. Cominciando dal primo, sono 23 anni che viene curato dagli Amici del Presepio: sulla riva del fiume proprio sotto la parrocchiale, visitabile con le costruzioni in muratura, ha un fascino particolare per il suo specchiarsi sulle acque del Mella. Quest’anno sono state coinvolti i ragazzi delle diverse classi di catechismo. Ad essi, divisi in gruppi, è affidato l’addobbo delle diverse costruzioni, per accogliere il Bimbo GesÚ la notte di Natale. Resta aperto ai visitatori fin dopo l’Epifania. Inoltre c’è il concorso dei presepi allestiti in famiglia: saranno premiati nel giorno dell’Epifania. Prologo sabato 17 il presepio AlternAttivo dalle 21 all’oratorio seguito domenica 18 nella parrocchiale alle 20 e 30 dal concerto della Corale S. Giorgio di Bovegno. Risalendo la
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no al parroco don Giancarlo il Bimbo da mettere nel presepio in chiesa. Qui la sera di S. Stefano si conclude con un concerto di musiche per organo. A Bovegno spicca il doppio concorso dei presepi: quelli fatti su tavola da esporre sugli altari della chiesa, e quelli realizzati in famiglia. La premiazione avverrà nel pomeriggio dell’Epifania. Il giorno di S. Stefano alle 15 il tradizionale presepio vivente per le vie. Lo stesso avverrà a Lodrino con partenza alle 20 dalla parrocchiale di S.Vigilio: tutte le singole classi scolastiche del paese cureranno le animazioni nelle 15 stazioni previste. Il giorno di S. Stefano il concerto in chiesa della banda S. Cecilia. Arrivati in cima alla valle, a S. Colombano, una cometa col cappello alpino dalla vigilia dell’Immacolata brilla sulla capanna fatta di luci disegnata sulla facciata della cascina Petentè, in posizione dominante sul paese. Succede da oltre 20 anni: la realizzano i ragazzi dell’oratorio con gli amici. Da las-
sÚ, accesi i fuochi, la notte di Natale, scendono pastori e armenti per le vie diretti verso la parrocchiale dedicata a S. Colombano. Qui, su iniziativa della associazione Saicome, dopo la Messa delle 17 sarà già arrivato il calesse con i cavalli e Babbo Natale, scortato dagli zampognari, per distribuire dolci ad anziani e bambini. Si dirigerà poi verso le 22 verso Collio dove prima della messa di mezzanotte in Piazza Zanardelli continuerà a distribuire doni compreso panettone e vin-brulè.
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Se ancora la neve non è arrivata a imbiancare la Valtrompia, ci pensa la musica di marca saretina a rendere piĂš natalizio questa prima parte di dicembre. CosĂŹ hanno deciso di unire i rispettivi talenti la Filarmonica Santa Cecilia di Sarezzo, il cantautore Charlie Cinelli e il jazzista Roberto Soggetti. L’unione di esperienze differenti che da sabato 10 dicembre è fruibile da tutti in un nuovo compact disc intitolato “Sarès NedĂ lâ€?. Il cd raccoglie nove brani, tre dei quali sono stati arrangiati dal maestro Roberto Soggetti e altri tre dal maestro Francesco Andreoli della banda di Ghedi, che aveva giĂ avuto una collaborazione con Charlie negli anni scorsi. Fra le tracce troviamo cosĂŹ brani tradizionali e riarrangiati come “La Mèlaâ€?, “La mònegaâ€?, “PaĂŠsâ€? ai quali si aggiunge una
versione anglo-dialettale di “White Christmasâ€? e due inediti: il primo è il brano che dĂ il titolo al cd (“Sarès NedĂ lâ€?), composto a quattro mani da Charlie Cinelli e Roberto Soggetti, una riflessione agrodolce sul significato del Natale in questi momenti di difficoltĂ ; il secondo (“Nataleâ€?) è una pastorella del maestro Luigi Prandini composta nel 1927 e sulla quale Charlie recita una poesia di Angelo Canossi che s’intitola “La prima neveâ€?. Il cd è in vendita nei negozi Stilnovo e potrĂ essere richiesto alla Filarmonica Santa Cecilia di Sarezzo inviando una e-mail all’indirizzo posta@demoadv. it o telefonando allo 030.8982535. Il ricavato della vendita del cd andrĂ a sostegno delle numerose attivitĂ svolte dalla Filarmonica per favorire la diffusione della cultura musicale.
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GiovedĂŹ 15 dicembre alle 20.30, in Torre Avogadro a Lumezzane Pieve va in scena lo spettacolo “I musicanti di Bre‌maâ€?, un allestimento di Progetti e Regie su testo di Anna Festa e con le musiche originali di Claudio Mandonico. Ideato e diretto dalla regista Sara Poli, è interpretato dalle Freaky Mermaids: Laura Mantovi (narratore), Stefania Maratti (auto, mandolino), Ombretta Ghidini (chitarra) e Giorgia Poli (basso). C’era una volta‌ cosĂŹ iniziano
Dal 19 dicembre i cittadini potranno esprimere il loro gradimento anche sui servizi erogati dagli sportelli comunali (oltrechĂŠ, come giĂ dal 2010, sui servizi erogati attraverso il sito www.comune.nave.bs.it ). Periodicamente e a rotazione, gli ufďŹ ci comunali consegneranno ai loro utenti un codice, con il quale gli stessi, entro 48 ore, potranno esprimere, in forma anonima, il giudizio sul servizio ricevuto. Tali codici possono essere richiesti anche su iniziativa di ogni singolo
tutte le ďŹ abe e cosĂŹ inizia anche la ďŹ aba “I musicanti di Bremaâ€?, struttura narrativa di origine popolare, documentata in diverse culture in versioni differenti. La piĂš nota tra esse è la codiďŹ cazione ottocentesca ad opera dei fratelli Grimm ed è a questa che fa riferimento la narratrice Laura Mantovi, introducendo i nostri eroi: l’asino, il cane, il gatto, il gallo. Lo spettacolo, in questa data gratuito su prenotazione (333.6110522), è disponibile per le scuole.
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utente. Per rilevare il gradimento, il Comune (nella foto il sindaco Bertoli) mette a disposizione di tutti gli utenti un pc touch screen, nell’atrio all’ingresso della sede Municipale. Inoltre, nelle prossime settimane, con questo pc touch screen, sarĂ possibile navigare, gratuitamente e per tutti, nei siti “istituzionaliâ€? predeterminati dal Comune stesso. L’elaborazione graďŹ ca della “velaâ€? informativa è opera di educatori e utenti della cooperativa Futura di Cortine.
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11 mesi dall’entrata in funzione del sistema porta a porta, la raccolta differenziata nel Comune di Gardone Val Trompia pare aver dato i primi frutti. Una raccolta differenziata che nel territorio gardonese cominciò a inizio anno, nel mese di gennaio, come prima fase di sperimentazione a cura del gestore Asvt (Azienda servizi Valtrompia). “Dopo i primi fisiologici intoppi – spiega l’assessore ai Lavori e servizi pubblici Fausto Gamba – tutta la cittadinanza si è adattata alla novitĂ , anzi abbiamo registrato grande soddisfazione per la frequenza nei ritiri effettuati dagli operatori di Asvt. Una manovra certo facilitata dalla nostra gente, che ha saputo differenziare con estrema dovizia e dimostrando un alto grado di sensibilitĂ verso l’ambienteâ€?. Una manovra che a quasi 11 mesi dall’avvio ha portato a ridurre i rifiuti destinati ai cassonetti di color grigio (indifferenziata) di una percentuale pari al 13% di contro a una riduzione del 2% riscontrata nei comuni limitrofi che non praticano il “porta portaâ€?. “Da questo confronto numerico – aggiunge l’assessore Gamba – si evince come il sistema adottato abbia fatto una notevole differenza, alla quale va ad aggiungersi una maggior attenzione da parte dei cittadini verso una sostanziale diminuzione della
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anche qui un incremento nell’ordine dei 12 punti percentuali; rimaniamo, invece, in attesa di avere i dati ufficiali che riguardano la raccolta di vetro e carta. In conclusione – chiude Fausto Gamba – con questo sistema abbiamo diminuito il consumo di rifiuti solidi urbani, dal 2010 al 2011, di 100 grammi a persona, quantificabile in un risparmio quotidiano complessivo di 11 quintali�. Un progetto sperimentale che pare aver funzionato, anche nell’ottica futura che intende sviluppare Asvt, potendo in tal senso estenderlo ad altri Comuni della Valle che ad essa fanno riferimento per il servizio integrato di acqua, gas e rifiuti.
*OL DSSXQWDPHQWL LQ 9DOOH Il periodo del Natale da alcuni anni a Brescia sa svelare con la forza della parola raccontata le tradizioni a esso legato, grazie alla rassegna “Natale nelle Pieviâ€? ideata da Pietro Arrigoni. Un viaggio nei piccoli gioielli della cristianitĂ che in Valtrompia è cominciato giovedĂŹ 8 dicembre. VenerdĂŹ 16 torna, dopo il successo della scorsa stagione “Da le sĂŠs a le dò – Da le dò a le dĂŠs (un ensòme de NedĂ l en fer-
riera)â€?, spettacolo che giĂ nel titolomanifesto evoca il racconto di una giornata lavorativa trascorsa in fabbrica una passata vigilia di Natale e messa in scena nella chiesa di S. Filippo Neri a Lumezzane Piatucco. MercoledĂŹ 21 dicembre spazio a “Natale è amore‌ senza conďŹ niâ€?, alle ore 20.30 nella piccola chiesetta di S. Martino a Zanano, Sarezzo. Quindi, venerdĂŹ 23 dicembre nella Sala delle Colon-
ne a Bovezzo appuntamento con un altro spettacolo che ha visto la luce la scorsa edizione: “Chel Mòtom che el va gnĂŠ a inciodĂ l‌â€?, realizzazione scenica dedicata alla ďŹ gura di padre Ottorino Marcolini, su testo scritto da Tonino Zana con la regia di Pietro Arrigoni, la presenza attoriale di Andrea Manni e l’accompagnamento musicale a cura del coro “Alte Cimeâ€? dell’Ana di Brescia.
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caratterizzavano il passaggio da una generazione all’altra. Oggi si è persa la comunicazione intergenerazionale; sia i giovani che gli anziani vivono in una dimensione di isolamento reciproco. Attraverso questo progetto educativo, due generazioni, distanti fra loro circa 80 anni, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su comuni momenti di vita. Sono stati infatti programmati tre incontri a tema: il primo
sull’esperienza scolastica, il secondo sui giochi e il terzo su canti e ďŹ lastrocche. Per stimolare il ricordo e il confronto sono stati allestiti spazi con oggetti scolastici o giochi del passato e del presente; si sono costruite bamboline con le foglie del granoturco e sono state raccolte le ďŹ lastrocche, memorizzate dagli anziani, che verranno cantate e mimate dai bambini nell’ultimo appuntamento. A ogni incontro è seguita
la rielaborazione personale dell’esperienza vissuta. La condivisione di questi momenti di dialogo e confronto ha fatto sentire, sia gli anziani che i bambini, protagonisti e portatori di un patrimonio umano e culturale. Questa iniziativa è il frutto di anni di collaborazione tra l’educatrice e le maestre della Casa di riposo “Cenacolo Elisa Baldoâ€? e della Scuola materna Quarena che in passato hanno realizzato altri progetti interattivi. (e.n.)
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on Gualtiero Pasini è stato nominato parroco di Odolo e sarà coordinatore dell’unità pastorale della Conca d’Oro, comprendente le parrocchie di Bione Pieve, Bione San Faustino, Agnosine, Binzago, Preseglie e Gazzane. S’insedierà l’8 gennaio 2012. Dopo 10 anni a San Benedetto, cosa porta nel cuore? Sicuramente l’affetto di tutti coloro che si sono impegnati a fondo nelle attività mantenendo un filo rosso con il lavoro svolto da don Paolo Arrigo (fondatore della parrocchia, ndr): gli incontri di catechesi svolti settimanalmente da settembre a maggio, il coro, il gruppo Caritas, il Centro di ascolto per i bisognosi e il patronato Cisl, la collaborazione con la circoscrizione e il centro sociale, attività che hanno permesso di raggiungere le persone che gravitano attorno al territorio. Si è creato un ottimo rapporto con i circa 800 stranieri del quartiere: i bambini
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sabbini si unisce all’apertura verso il mondo testimoniato dal gemellaggio con la diocesi malese di San. Ciò indica una volontà di tener fede alle proprie tradizioni mediando con le esigenze del presente. Come si presenta alla comunità ? Il mio ruolo sarà quello di coordinare l’unità pastorale pertanto partirò da ciò che è già stato creato dai miei predecessori e dai parroci dei singoli Comuni con l’intento di valorizzarne le attività . Non ho l’intenzione nÊ la possibilità di sostituirmi a chi già lavora: il mio compito sarà di mettere insieme le singole esperienze e, appunto, coordinarle e collegarle armoniosamente al fine di aumentarne le potenzialità . Sarà necessario lavorare insieme e avere molta pazienza, senza pretendere di raggiungere risultati immediati, soprattutto in un territorio vasto che comprende circa 7000 abitanti ed esige quindi una conoscenza approfondita sia delle persone che del loro modo di approcciarsi alle attività .
Quanto le esperienze precedenti potranno aiutarla in questo percorso? I sette anni vissuti come assistente diocesano nell’Azione cattolica dei ragazzi sono stati un’occasione personale di arricchimento che mi hanno insegnato a vivere nell’ottica di un respiro universale; inoltre, l’attività come vicario zonale che ho svolto per piÚ di tre anni in 14 parrocchie bresciane è stata un buon tirocinio in vista della prossima esperienza.
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Il referendum non raggiunge il quorum. A Nuvolera la consultazione referendaria sull’abrogazione della delibera del Consiglio comunale che sanciva il recesso dalla convenzione relativa al “Parco delle Collineâ€? è andata a vuoto. Alle urne, aperte nelle scuole elementari nella giornata di domenica 11, si sono recati solo 601 elettori, pari al 18,44% dei 3.259 aventi diritto. Una percentuale molto lontana dal quorum necessario del 50% piĂš uno e anche al di sotto del numero dei firmatari, 1.010, che avevano sostenuto l’indizione della consultazione popolare. Il Comune aveva aderito al Plis “Parco delle Collineâ€? nel 2009 e l’adesione è durata fino al 29 aprile del 2010, quando l’amministrazione ha deciso di recedere dalla convenzione sulla gestione associata tra Brescia, Bovez-
zo, Cellatica, Collebeato, Rodengo Saiano, Rezzato e Nuvolera. “Riteniamo di aver fatto la scelta giusta – spiega il sindaco Luciana Sgotti – perchĂŠ nel Pgt abbiamo inserito sulla porzione di territorio vincoli di tutela ambientale che daranno migliori garanzie. Senza costi aggiuntivi e anzi risparmiando 11mila euro di quota associativa che potranno essere impiegati per diverse iniziative. E l’esito della consultazione ci dĂ la certezza che la scelta è condivisa dalla maggioranza della popolazioneâ€?. A seguito della delibera era sorto il comitato “Salviamo il Parco delle Collineâ€?, sostenuto dalle minoranze “Camminare Insiemeâ€? e “Civica Nuvoleraâ€?, che aveva raccolto firme “trasversaliâ€? unite dall’obiettivo di ripristinare l’adesione di Nuvolera al Parco delle Colline. (v.b.)
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Il Centro Caritas Darfo e la comunità alloggio Anch’io organizzano, mercoledÏ 21 dicembre presso la sede della Caritas in via Scura 1, un’assemblea per tutti i soci, gli amici, i volontari e i simpatizzanti. Alle 19.30 c’è la Santa Messa presieduta dal pro vicario generale della diocesi, mons. Cesare Polvara. Segue un momento conviviale per lo scambio di auguri. La Caritas offre un servizio capillare sul
Promossa dall’amministrazione comunale di Edolo torna “EdoloTeatroâ€?, la stagione teatrale che ospitata presso il Teatro “San Giovanni Boscoâ€?. Anche quest’anno la programmazione propone spettacoli diversiďŹ cati e sempre di alto livello. GiovedĂŹ 15 dicembre 2011, alle ore 20.30, Marco Baliani in “Terra promessa. Briganti e migrantiâ€?, di Marco Baliani, Felice Cappa e Maria Maglietta. â€œĂˆ un omaggio fatto –
territorio. Nei mesi di ottobre e novembre ha portato avanti un progetto di prossimità e insegnamento della lingua italiana ai profughi delle Baite di Monte Campione. La Caritas, inoltre, propone l’adozione a distanza per due anni per i richiedenti asilo che, a seguito del diniego da parte della Commissione giudicante, hanno deciso di rientrare in patria. Con 30 euro al mese si possono sostenere nel loro Paese d’origine.
ci ha raccontato Baliani – ai 150 anni dell’UnitĂ d’Italia. Ho voluto raccontare come è nato questo Paese negli anni successivi allo sbarco dei Mille. Siamo tra il 1860 e il 1865. Ho preso la storia di un brigante, chiamato Carmine Crocco, che è esempliďŹ cativa del disastro politico e sociale con cui si è fatta questa uniďŹ cazioneâ€?. Per informazioni e per l’acquisto di biglietti è possibile contattare la Biblioteca di Edolo, dal lunedĂŹ al venerdĂŹ, al numero 0364.770177
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omincia “cosĂŹ cosĂŹâ€? la stagione invernale 2011-2012: il lungo ponte di S. Ambrogio, dal 7 all’11 dicembre, infatti, anzichĂŠ trasformarsi in una occasione di rilancio del turismo della neve bresciano, ha registrato molti mugugni, mortificazioni e preoccupazione tra gli operatori del settore. Non è nevicato e, peggio ancora, per l’intero mese di novembre le temperature sono state al di sopra della media stagionale. E si è assistito al fenomeno della cosiddetta “inversione termicaâ€?: piĂš freddo negli strati piĂš bassi dell’atmosfera e piĂš caldo a mano a mano si sale verso la montagna. Impossibile produrre neve artificialmente. Qualcuno ha messo nel calderone dell’insuccesso tutto il possibile: la mancanza di fidelizzazione della clientela, la crisi economica, i tagli agli investimenti, la paura del domani. Ma la neve caduta in queste ore ha fatto diventare roventi i telefoni delle SocietĂ degli impianti di risalita. “Stiamo rispondendo ininterrottamente al telefono – dicono a Borno – grazie a quei pochi centimetri di neve caduti dal cielo. Non riusciamo ancora ad aprire: ora siamo pronti a produrre
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che in Aprica, stazione storica che richiama i bresciani che amano sciare tra gli abeti e fare shoppping sul corso principale. Ma anche qui la neve per ora è stata avara: le quote alte, dove di solito nevica presto, hanno bisogno di precipitazioni abbondanti. Mentre a Ponte di Legno-Tonale la stagione è di fatto partita grazie al ghiacciaio del Presena in ottime condizioni e a una decina di piste e impianti preparati al Passo, grazie alle quote elevate e al sistema di produzione neve. I dati di Adamello Ski dicono che c’è stato un aumento del 1,5% delle presenze rispetto allo scorso ponte dell’Immacolata, ma con un giorno in meno poichĂŠ il ponte della stagione 2010/2011 iniziava un giorno prima. 325 cannoni sono pronti a garantire, nel caso fosse necessario, neve e piste aperte sui 100 km di piste del demanio sciabile del “Grande sognoâ€?.
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8QD YHVWH QXRYD SHU UDFFRQWDUVL Ăˆ consultabile dal 13 dicembre, www.parcoadamello.it, il nuovo sito internet del Parco dell’Adamello, completamente rinnovato nella grafica, nei contenuti e nei servizi offerti. Il sito, frutto della collaborazione dello “staffâ€? tecnico del Parco dell’Adamello con la rete di Valcamonica on line (Voli) e della Csc (SocietĂ cooperativa sociale), risulta dall’aggiornamento e riordino della precedente postazione che, giĂ dall’anno 2001 era presente sul web. Il “restylingâ€? si caratterizza per una nuova veste grafica e presenta una migliore organizzazione dei contenuti che ne rende piĂš facile la consultazione. Il portale, veloce e di facile navigazione, è ricco di novitĂ ed informazioni per essere il piĂš possibile vicino alle esigenze degli utenti e presto sarĂ disponibile anche con applicazioni per le ultime tecnologie, come ad esempio la versione mobile per “smartphoneâ€?. Oltre a numerose schede informative, ampio spazio è stato dato ai contenuti multimediali (gallerie fotografiche, immagini del territorio a 360 gradi). Il contenuto è stato poi completamente tradotto in inglese. Presto verrĂ anche implementata una cartografia interattiva per l’individuazione geografica puntuale dei luoghi. Quest’ultima sarĂ condivisa con altri due importanti siti della ComunitĂ montana: “Sapori della Valcamonicaâ€?, (raggiungibile all’indirizzo http://www.saporidivallecamonica.it) e Valcamonica Cultura (htt://www.vallecamonicacultura. it). Tale sinergia vuole anche met-
tere in evidenza i tre grandi aspetti turistici di cui la vallata dell’Oglio si fregia: natura, cultura ed enogastronomia d’eccellenza. Questa importante collaborazione darà luogo ad una condivisione delle informazioni, permettendo la possibilità di vivere il territorio del Parco dell’Adamello anche con i propri prodotti tipici e con gli aspetti e le iniziative culturali valligiane. (e.g.)
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In vista delle imminenti festivitĂ natalizie, l’assessorato alla cultura del Comune di Esine augura a tutta la popolazione un “Buon Natale 2011â€? invitando a partecipare, venerdĂŹ 16 dicembre alle ore 20.30 presso la chiesa di Santa Maria Assunta, al concerto di pianoforte del maestro Leonardo Locatelli, il “pianista virtuosoâ€?. Il programma di sala presenterĂ alcuni tra i pezzi piĂš belli e difďŹ cili di tutta la letteratura pianistica, introdotti
L’Associazione “Cieli Vibrantiâ€? e il “Teatro delle Aliâ€? di Breno presentano, venerdĂŹ 16 dicembre alle ore 18, per il ciclo “Incontri di Arte e Vitaâ€?, la conferenza ed esposizione del ďŹ losofo Salvatore Veca e dello scultore Pietro Coletta. Modera Arnoldo Mosca Mondadori, presidente del Conservatorio di Milano. L’incontro è a ingresso gratuito. Per informazioni è possibile contattare l’Accademia “Arte e Vitaâ€?, telefono 0364.321891
autore per autore, per rendere questi capolavori interessanti anche per un pubblico non esperto. L’ingresso è gratuito con offerta libera pro Santa Maria, per l’illuminazione del sagrato e la sistemazione del prato. Il Comune di Esine organizza anche la manifestazione “Mercatini di Nataleâ€? domenica 18 dicembre lungo le vie del centro storico esinese dalle 10 alle 17. Per i bambini c’è la possibilitĂ del tour a cavallo.
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oppure info@cielivibranti.it. Il “Teatro delle Aliâ€? è il ďŹ ore all’occhiello dell’Accademia “Arte e Vitaâ€? di Breno, centro culturale di formazione artistica che opera con grande successo dal 2008. Il nuovissimo “Teatro Delle Aliâ€?, cosĂŹ come l’Accademia stessa, è frutto della generositĂ della famiglia Zaleski. Il progetto culturale intende coniugare l’attivitĂ dell’Accademia “Arte e Vitaâ€? con proposte di alto livello.
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apprima il Distretto culturale di Valle Camonica ha prodotto la rivista “Tam, tamâ€?, poi piĂš di recente ha messo a punto “Tam tam, si giraâ€?. Ăˆ questo uno dei “prodottiâ€? multimediali curati dal laboratorio di comunicazione per raccontare il Distretto. Concepito come uno “specialeâ€? televisivo che, trasmesso dall’emittente locale “Teleboarioâ€? ogni venerdĂŹ del mese e poi in repliche programmate, apre un’ulteriore finestra sul mondo della cultura camuna. Interviste, approfondimenti, curiositĂ : grazie al coordinamento ed alla supervisione del regista Davide Bassanesi e del centro di produzioni “Officine Videoâ€?, referente tecnico, la telecamera entra nel vivo dell’azione per raccontare non solo eventi e manifestazioni, ma anche professionalitĂ , progetti ed idee che nascono, vivono e crescono sul territorio. Il programma riserva inoltre uno spazio dedicato alla creativitĂ , con un occhio di riguardo per i giovani artisti locali. Sino ad oggi sono state prodotte sei puntate di “Tam, tam si giraâ€? che sono tutte visibili “onlineâ€? sul canale “Vimeoâ€? e sulla pagina “Facebookâ€? del Distretto culturale. In questi ultimi giorni è però giunto l’annuncio che “Tam tam, si giraâ€? ha vinto il premio nazionale del concorso “La Pubblica Amministrazione
”ƒ•Â?‡••‘ †ƒ Dz Â‡ÂŽÂ‡Â„Â‘ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇłÇĄ ƒ’”‡ —Â?ǯ—Ž–‡”‹‘”‡ ˆ‹Â?‡•–”ƒ •—Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …ƒÂ?—Â?ƒ …‘Â? ‹Â?–‡”˜‹•–‡ ‡ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‹ che si vedeâ€?, bandito a suo tempo dal ministero della Pubblica amministrazione del Governo italiano. Si tratta di un riconoscimento per la categoria “notiziario istituzionaleâ€?. Come si diceva, i filmati sono uno dei numerosi prodotti del laboratorio multimediale, che s’è fatto carico di raccontare la “filosofiaâ€?, i progetti e le iniziative del Distretto. Realizzati da giovani e rivolti al “targetâ€? dei “social networkâ€?
e delle nuove tecnologie, i lavori televisivi hanno comunicato all’esterno le complesse dinamiche di un ente pubblico, mantenendo il dialogo col territorio e le sue manifestazioni. Non è la prima volta che il Distretto partecipa (e vince) al concorso governativo: lo scorso anno era entrato in gara nella categoria “Video promozionaleâ€?, aggiudicandosi una menzione speciale per il “cartoonâ€? “Camuniâ€? di Bruno Bozzetto. “Prossimamente il ministero della Funzione pubblica – ci informa Eletta Flocchini, responsabile per la comunicazione del Distretto – comunicherĂ alle amministrazioni vincitrici la data ufficiale della consegna del premio. Questa volta la soddisfazione per il ‘team’ di lavoro del Distretto sarĂ ancora piĂš grande: a essere premiato sarĂ il lavoro di squadra del gruppo di Comunicazione, nato all’interno dell’istituzione valligianaâ€?. La “P.A. che si vedeâ€? è un concorso instituito nel 2005, anno in cui si candidarono alla rassegna 38 “prodottiâ€? video. Con il tempo le partecipazioni si sono letteralmente moltiplicate ed i lavori iscritti nel 2011 sono risultati ben 261. Tra i criteri di valutazione della giuria selezionatrice figurano l’attenzione per la grafica, lo sforzo di semplificare il linguaggio istituzionale e soprattutto la capacitĂ di utilizzare una pluralitĂ di strumenti.
LA SCUOLA
E D I T R I C E
Laura Owen Illustrazioni di Paul Korky
Greta la strega
Roberto Piumini - Alessandro Monestier Illustrazioni di Valentina Mai
Andrea Marinzi – Anna Casaburi Arcadio Lobato
La tosse di Zeno
La storia di Abramo
Cod. 2707-7 – pp. 88, ₏ 6,90
Cod. 2716-4 – pp. 48, ₏ 5,50
Nello sguardo di Zelda
Maria e Giuseppe Cod. 2718-8 – pp. 48 ₏ 5,50
Cod. 2710-2 – pp. 96 ₏ 6,90
Cod. 2694-5– pp. 96, ₏ 6,90
Forza Greta Cod. 2700-3 – pp. 96, ₏ 6,90
Mini-Greta Cod. 2706-5 – pp. 96, ₏ 6,90
E D I T R I C E
LA SCUOLA
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‘Ž‘‰Â?‡ Â? …‹…Ž‘ †‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ •—ŽŽƒ •ƒŽ—–‡ Ăˆ possibile migliorare le proprie abitudini alimentari e contrastare uno stile di vita sedentario e dannoso per la salute, passando dalla semplice conoscenza di alcuni accorgimenti orientati a vivere in modo sano ed equilibrato? La salute passa prima di tutto dalla consapevolezza di alcune basilari regole e, su questo quesito, non hanno dubbi nel rispondere affermativamente gli organizzatori del ciclo di incontri “Stili di vita e saluteâ€? promossi dall’Associazione
“Sport e Vitaâ€?, in sinergia con amministrazione comunale, Croce Rossa e Associazione Anziani Cologne. Il primo incontro, intitolato “Passi di salute: l’attivitĂ ďŹ sica come medicina naturale nell’etĂ adultaâ€? si è tenuto martedĂŹ scorso 14 dicembre ed è stato incentrato sulla stimolante iniziativa dei “Gruppi di camminoâ€? giĂ avviati in via sperimentale l’anno scorso e giĂ pronti, dopo il grande successo riscontrato, a ripetersi dal prossimo anno, come
proposta ed esperienza alternativa di salute psico-motoria aperta a tutti gli ultrasessantenni desiderosi di svolgere movimento in piacevole compagnia. LunedĂŹ 19 dicembre, seguirĂ il secondo appuntamento, ďŹ ssato alle 20.30 nel Centro civico culturale di Cologne. Tema della serata sarĂ â€œLa salute nelle abitudini domesticheâ€? che verterĂ sia sui suggerimenti da attuare “a tavola per una sana alimentazioneâ€?, che su “la ginnastica in poltrona: istruzioni per l’usoâ€?. Durante la
presentazione interverranno alcuni esperti del settore, quali il referente Educazione alla salute dell’Asl di Chiari, Angelo Valli, la dietista Maria Villa, l’esperto in Scienze motorie e presidente dell’Associazione “Sport e Vitaâ€? Jacopo Inverardi e alcuni medici di medicina generale. Al termine dell’incontro, sarĂ offerta la possibilitĂ di intervento da parte del pubblico, con domande o interventi speciďŹ ci da rivolgere direttamente ai relatori. La partecipazione è libera. (a.s.)
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on dicembre ha preso avvio a Cologne anche la carrellata di manifestazioni in vista del Natale, che si concluderĂ in prossimitĂ dell’Epifania e ora nel vivo, eccone la testimonianza. Sabato 17 dicembre alle 15 nel Cinema teatro parrocchiale, la scuola materna Sant’Antonio propone il tradizionale spettacolo natalizio dei bambini. Domenica 18 giĂ dalla mattina in centro si respirerĂ aria di festa, con i volontari del soccorso in piazza (dalle 7.30 alle 12.30); mentre nel cortile del Centro culturale si potrĂ ammirare (fino all’8 gennaio) l’installazione “9 mesi: immagini e paroleâ€? ideata dall’Associazione Officina delle Camelie. Alle 17.30 sotto al portico del Municipio si terrĂ l’estrazione del numero fortunato della lotteria organizzata da “I negozi di Cologneâ€? abbinato a un rinfresco e alle 20.45 in parrocchiale chiuderĂ il concerto della Corale Montorfano
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insieme a quella San Pancrazio di Montichiari e alla Schola Cantorum San Zenone di Passirano. MercoledĂŹ 21 alle 20.45 nel Cine-teatro spazio al saggio di danza “La regina delle neviâ€?; giovedĂŹ 22 alle 16.30 la Biblioteca presenta “Il Natale di Lisippa Librettiâ€?: lettura teatrale con musica live per tutti i bambini e venerdĂŹ 23 il Corpo musicale di Cologne propone il Concerto di Natale alle 20.45, sempre nel Cine-teatro parrocchiale. L’animazione raggiungerĂ però il suo apice nel giorno della vigilia, quando nel pomeriggio gli zampognari allieteranno le vie del
paese con musiche natalizie e alla “fontanaâ€? sarĂ offerto panettone per tutti, nell’attesa di vivere la tradizionale veglia serale con alle 21.30 l’estrazione del biglietto vincente della lotteria seguito da rinfresco, Messa di mezzanotte e divertimento e animazione con vin brulè per tutti distribuito in piazza dall’Associazione volontari del soccorso. I momenti di festa non si esauriranno tuttavia col Natale e perdureranno soprattutto le occasioni di visita ai presepi: dal 25 dicembre al 6 gennaio si potrĂ infatti ammirare nel seminterrato dell’oratorio femminile di via Castello, il minuzioso allestimento con personaggi in movimento dei volontari del Gvap (festivi 10-12 e 15-18, feriali 15-18), quello tradizionale presso l’asilo delle suore (tutti i pomeriggi), oppure quello storico al Centro pastorale di via Facchetti (festivi 10-12 e 14.30-19, prefestivi 14.30-19 e feriali 15-18). Fino al 23 dicembre si potranno am-
mirare anche i manufatti artigianaliartistici della mostra mercato “Una mano con le maniâ€? in via Vittorio Emanuele 21, curata dal Gruppo Issanda e il cui ricavato sarĂ destinato ai missionari colognesi (dal lunedĂŹ al venerdĂŹ 9-11.30, sabato e domenica 9-11.30 e 16-19). Nella solennitĂ dell’Epifania, l’Associazione arma aeronautica chiuderĂ infine le festivitĂ con un lieto conviviale dalle 15 nei pressi del monumento “Caduti dell’ariaâ€?.
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Spunta una nuova farmacia a Castegnato, la seconda del paese. Varcata la soglia dei 7500 abitanti, il Comune franciacortino alle porte della cittĂ s’appresta a inaugurare la nuova struttura, sorta di recente al numero 1 di via Galileo Galilei (per ricevere maggiori informazioni è possibile telefonare allo 030/2721861). Il taglio del nastro e l’ufficiale cerimonia d’inaugurazione, cui è invitata a prender parte l’intera cittadinanza, è fissata alle 11 di questo sabato 17 dicembre, alla presenza di varie autoritĂ . In rappresentanza del Comune di Castegnato sarĂ presente il primo cittadino Giuseppe Orizio, affiancato da Aurelio Bizioli, presidente della societĂ â€œCastegnato Servizi srlâ€? che si occuperĂ della gestione della nuova farmacia. La direzione della nuova far-
macia è stata invece affidata al dottor Diego Zorzetto. Terminata l’inaugurazione, sabato 17 dicembre a Castegnato si proseguirĂ a respirare aria di festa anche nel pomeriggio. Alle 15 nel Convento delle Suore è in programma infatti il tradizionale appuntamento musicale “Gli auguri alle suore con gli zampognariâ€?, mentre alle 16.30 seguirĂ nel Centro civico di via Marconi la consegna delle borse di studio e un rinfresco per tutti, prima del gran finale serale quando, alle 20.45 sempre nel Centro civico, andranno in scena gli “Auguri di Natale dall’Aidoâ€? con il concerto del complesso bandistico di Castegnato e poi domenica 18 alle 15 ancora melodie natalizie insieme all’Associazione “Dodicinoteâ€?. (a.s.)
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In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittĂ della Galilea, chiamata NĂ zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con teâ€?. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perchĂŠ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un ďŹ glio, lo darai alla luce e lo chiamerai GesĂš. SarĂ grande e verrĂ chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darĂ il trono di Davide suo padre e regnerĂ per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrĂ ďŹ neâ€?. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrĂ questo, poichĂŠ non conosco uomo?â€?. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderĂ su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirĂ con la sua ombra. (...)
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ilenzio. Le righe del testo di Luca trascrivono l’indicibile. Sono l’immagine del dialogo piÚ profondo, privato e stupendo che una creatura possa fare. Quello che emerge da questo fondo di silenzio sono sensazioni affidate a parole: rallegrati, dice l’angelo; turbamento, risponde Maria; non temere, ancora l’angelo. Non c’è ancora la gioia sulle labbra di Maria; piuttosto il timore di non capire, di non saper misurare l’abisso che le si apre davanti insieme a quelle parole. Nemmeno la dimostrazione di verità affidata alla notizia che Elisabetta aspetta anche lei un figlio contro all’impossibilità di essere madre. Ma lÏ c’è un uomo. Maria sa che ancora non è stata di un uomo, che il suo è un futuro da pensare non un presente da progettare. L’angelo le dice cosa sarà e non è quello che lei poteva pensare. Lei ha davanti solo il suo futuro; l’angelo le mette davanti il futuro di Dio. Le basta
6HWH GL 3DUDGLVR In una recente lettura trovo scritto che ogni peccato ha la sua radice nella nostalgia di Adamo per il Paradiso terrestre. Abbiamo sete di una vita piena, riuscita, soddisfacente, ma l’esperienza concreta ci mette di fronte al dramma della nostra aspirazione frustrata. Sogniamo l’amore eterno, duraturo, ma l’esperienza ci dice che l’amore chiede intelligenza, sforzo, sacrificio, dono di sÊ e gratuità . Anzi, a volte, il vero amore, come quello di Cristo è drammatico e il suo anelito chiede di passare per getsemani terreni e croci concrete. Cerchiamo un lavoro stabile che ci realizzi e soddisfi. Oggi la crisi rende sempre piÚ precario l’impiego e i tempi per la stabilità lavorativa si allungano sempre piÚ. Aspiriamo a
una vita lunga, eterna, ma la malattia e la morte sono nell’orizzonte delle nostre esistenze e man mano passano gli anni questo orizzonte si avvicina. Desideriamo che le persone care non ci lascino mai, ma la vita concreta è fatta anche di addii e di lutti. Sembra un elenco drammatico e pessimistico ma è l’esperienza della nostra vita e questo scarto tra l’anelito e il risultato non fa altro che ricordarci la precarietà dell’esistere; ecco allora che nasce la tentazione di acquistarsi un paradiso artificiale a poco prezzo: il divertimento sfrenato, il consumismo irragionevole, la chirurgia estetica per tornare indietro nel tempo, l’alcool, le droghe, il piacere. Tutto questo è il segno di una sete di pienezza
mai pienamente realizzata. La consapevolezza che il nostro peccato, ha la sua radice nella sete o nostalgia del Paradiso ci può aiutare. Nel momento della tentazione possiamo trasfigurare la sete in preghiera: “Signore, questa tentazione che sto vivendo, in realtĂ mi parla di Te, mi dice la nostalgia del Paradiso e allora ti chiedo di venire nella mia vita per portarvi la gioia che manca con la tua presenzaâ€?. Ecco, la preghiera ci ha fatto toccare per un istante, un breve istante, la gioia: quella di non essere caduti nella trappola e di riconoscere, come dice il Santo di Assisi che GesĂš è “il sommo bene, tutto il bene, ogni beneâ€? e che il resto non basta a saziare tutta la nostra sete.
chiedere: come è possibile. Tutto diventa futuro. Non c’è niente che sia impossibile. Glielo dice l’angelo. Le taglia la strada, la scorciatoia di pensare a un futuro limitato. Non sarai piĂš quella di prima; non potrai piĂš esserlo. PerchĂŠ adesso sai cos’è il futuro di Dio. Sai quello che potrebbe essere tuo. E se anche dicessi di no, continueresti a sapere. Ăˆ silenzio assoluto, pesante e profondo. Anche se non c’è esitazione c’è spazio, c’è un momento che si legge seguendo le righe. Maria ascolta ed è giĂ silenzio; e quando l’angelo smette di parlare c’è un attimo che è scritto anche se nessuno potrĂ mai misurarlo. L’hanno percepito i grandi che hanno letto e meditato questo passo. Ăˆ il microscopico istante di silenzio che intercorre tra l’ultimo soffio che esce dalle labbra dell’angelo e quello che segna l’aprirsi di quelle di Maria. Lo misurano le tre parole di passaggio “allora Maria disseâ€?, necessarie per tra-
scrivere quell’istante impercettibile nel quale Maria sa che tutto sta cambiando in lei e per lei. Lo immagina perchĂŠ tenta di rispondere, balbetta parole che ha sentito, che ha letto. Ma sa che sono le parole giuste, le intuisce come le piĂš vere che non le sia mai capitato di dire. E forse sorride. Risponde cosĂŹ a quell’inspiegabile “rallegratiâ€? che le dice l’angelo; incerta e confusa nella sicurezza che non è lei a saper fare le cose impossibile. Da questo momento il futuro non è piĂš suo: è di Dio. E lo sarĂ fino alla fine della storia, per tutte le generazioni, come intuirĂ e dirĂ piĂš tardi. PerchĂŠ da quel silenzio assoluto nasce il futuro di Dio come qualcosa di possibile, come un punto di non ritorno nel quale è Dio a dire e a fare quello che non aveva mai detto e fatto prima. Lei assiste a questo farsi del futuro di Dio in quel silenzio e questo silenzio diventa Parola proprio dentro di lei. Senza che lei ancora lo senta. Ma è lĂŹ. Possibile.
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l’impegno educativo nella vita quotidiana delle Caritas ha e deve avere ancor piĂš carattere prioritario, nell’indicazione di percorsi formativi, nella testimonianza di volontariato, nella lettura coraggiosa dei segni dei tempiâ€?. Caritas mette in evidenza “grandi disagi e povertĂ crescenti, con sempre piĂš famiglie impoverite, perdita di lavoro e meno fondi per il welfare, sia a livello centrale che localeâ€?. Le nuove situazioni di
povertĂ , che si registrano anche nei Centri Caritas, coinvolgono pesantemente l’intero nucleo familiare, anche se le donne e le nuove generazioni, in particolare nel Sud del Paese, si trovano a pagare il prezzo piĂš elevato. La presidenza ha perciò ribadito una “rinnovata attenzione ai giovaniâ€?, da “sostenere e accompagnareâ€?, e “valorizzare e orientare con percorsi formativi, di volontariato e di servizio civileâ€?.
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a Leonessa vanta dei forti legami con la pace. Vuoi che fu proprio Paolo VI a istituire 45 anni fa la prima giornata mondiale, vuoi perchĂŠ fu sempre Paolo VI a fondare, 40 anni fa, la Caritas. L’edizione bresciana è, quindi, densa di significati. Il filo conduttore è il messaggio di Benedetto XVI (“Educare i giovani alla giustizia e alla paceâ€?) che chiama in causa l’educazione, 20 anni dopo il documento dei Vescovi “Educare alla legalitĂ â€?. La giornata del 31 dicembre (Pax Christi organizza nello stesso giorno un convegno sul disarmo al Mater divinae gratiae) prevede alcuni passaggi significativi che hanno inizio con la preghiera ecumenica e l’intervento di mons. Giancarlo Bregantini nel parcheggio dell’Iveco (alle 17.30). La marcia, dopo l’ascolto di Alfredo Bazoli (presidente di Mine action Italy) e di Zeggai Nighisti (coordinatrice regionale dell’Associazione donne eritree), prende il via alle 18.30. La prima tappa è al Camper emergenza, una realtĂ che offre aiuto concreto e sostegno ai senza tetto. Alle 19 nella basilica dei Santi Faustino e Giovita mons. Giovanni Giudici, presidente di
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di volontariato sociale della Caritas che esprimono uno stile di vicinanza e prossimitĂ . Nella misura in cui la pace richiede il martirio, alle 20.20 si vive un gesto simbolico in piazza Loggia con la deposizione dei fiori. Si procede poi in direzione Canton Mombello dove interverrĂ mons. Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana. Lydia Keklikian (Volontariato Carce-
re) si rivolgerĂ ai detenuti in inglese in arabo. Per testimoniare lo stato di difficoltĂ in cui vivono i penitenziari, i partecipanti saranno invitati a sistemarsi su teli tre metri per due, lo spazio equivalente di una cella occupata dai sei agli otto carcerati. Gli stessi detenuti hanno preparato un messaggio per il popolo (si attendono 1000 persone da tutta Italia) della Marcia.
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la Pastorale della scuola, propone una risposta di preghiera al terribile omicidio xenofobo e alla tentata strage di altri fratelli del Senegal a Firenze. La cittadinanza è invitata alla Santa Messa presieduta dal vescovo Luciano in cattedrale sabato 17 dicembre alle ore 18.30. “Dopo Torino un’altra cittĂ storica, Firenze, è stata segnata da un grave fatto di violenza e discriminazione. Gli omicidi di due ambulanti senegalesi e il ferimento di altri tre da parte di un estremista psicolabile
poi suicida è un segnale gravissimo di una crescita di fenomeni di razzismo che sfociano nella violenza gratuita, purtroppo alimentata dalla facilitĂ della concessione del porto d’armi e dal ritorno di estremismi culturali e politiciâ€?. Lo afferma mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, dopo i fatti di sangue di Firenze che hanno colpito la comunitĂ senegalese. La Fondazione Migrantes si augura che il popolo senegalese “non
risponda alla violenza ricevuta con altra violenza, che rischierebbe di trasformare Firenze da cittĂ della pace a un luogo di conittualitĂ â€?. “Informazione, cultura, politica, l’associazionismo devono – conclude mons. Perego – costruire reti e alleanze educative per aiutare l’incontro, il rispetto della legalitĂ , la mediazione di conitti che nascono purtroppo anche dall’incapacitĂ di curare l’incontro tra culture e storie diverseâ€?. In Italia i senegalesi sono oltre 80mila (9000 in Toscana).
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l tema era “Destinazione Paradiso 33â€?: il riferimento è quello del 33° canto del Paradiso di Dante e lo scopo delle attivitĂ proposte era quello di giungere, attraverso un cammino analogo a quello della vita, all’“amor che move il sole e l’altre stelleâ€?. Gli ospiti sono giunti negli ambienti di via Razziche, trasformati nella Firenze del 1300. Dopo un momento di accoglienza con i seminaristi, che si sono dilettati nelle arti di strada, la festa è continuata nella vicina chiesa di San Bartolomeo dove il vescovo Luciano ha celebrato la Messa. Nell’omelia mons. Monari ha chiesto di voler bene al Seminario perchĂŠ “se vogliamo che la nostra vita prenda lo stile e la forma di GesĂš abbiamo bisogno della Parola e dello Spirito e il Seminario prepara dei ragazzi che annuncino la Parola e celebrino i sacramenti come dono dello Spirito. Se ci sono persone cosĂŹ allora diventa possibile per i cristiani essere cristiani. Il cammino che i seminaristi fanno è tutt’altro che facile ma è indispensabile per la vita della Chiesa: o rinunciamo a essere cristiani o abbiamo bisogno di preti che ci annuncino la Parola e ci trasmettano il dono dello Spiritoâ€?. Dopo la celebrazione eucaristica il Vescovo si è recato nei nuovi ambienti del Seminario di via Razziche e dopo una preghiera di benedizione ha tagliato il nastro inaugurando co-
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nella selva oscura minacciato dalle fiere e si accorge che questo luogo infernale è la sua vita. I sette vizi capitali personificati da alcune figure dell’inferno dantesco lo accusano di non essere un uomo giusto ed è Virgilio a indicargli la strada da seguire per la redenzione. I ragazzi sono stati invitati, nel purgatorio, a espiare questi peccati mortali attraverso sette giochi al termine dei quali hanno ricevuto una candela simbolo della luce della vita che man mano torna a risplendere. La giornata si è conclusa nel paradiso con un momento di preghiera guidato dal rettore,
mons. Carlo Bresciani, sulle sette virtĂš: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, fede, speranza e caritĂ . Iniziative come quella di aprire le porte nella festa dell’Immacolata sono per il Seminario occasioni preziose per conoscere i giovani della diocesi e per i giovani di conoscere il Seminario: una testimonianza di come i seminaristi trovino la gioia nell’incontro con Cristo e di come è bello rinnovare ogni giorno a Lui il proprio “SĂŹâ€?. Per rimanere aggiornati sugli appuntamenti, www.seminariobrescia.it o su facebook attraverso la pagina “Vieni E Seguimiâ€?.
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,O FRQFHUWR GL 1DWDOH GHO 0HF Domenica 18 dicembre alle 19.15, nella chiesa di San Pietro in Castello a Brescia, si svolgerĂ il tradizionale concerto natalizio organizzato dal Movimento ecclesiale carmelitano, quest’anno denominato “Gloria a Diosâ€?. Molte novitĂ accompagnano questo evento, molto atteso e seguito dalla popolazione bresciana. La prima è che ad affiancare il Coro di San Luca, storicamente pro-
tagonista di questo concerto, c’è il Coro Madonna della Neve, che svolge abitualmente il proprio servizio presso il Santuario omonimo di Adro, dimora dei padri carmelitani. La seconda è che i due cori, diretti da Rosa Tomasini (San Luca) e Maria Sole Spatola (Madonna della Neve), saranno integrati dall’eccellente Ensemble Sefarad, coordinato da Mauro Occhionero. L’Ensamble è costituito da apprez-
zati musicisti molto noti al pubblico bresciano, come Gino Zambelli alla fisarmonica, l’uruguagio Angel Galzerano al charango – la classica chitarrina sudamericana –, Max Peri alle percussioni e lo stesso Mauro Occhionero alla chitarra. Un concerto “per coro misto e strumenti della tradizione latino americana�, come campeggia sulla locandina, che costituisce una variante sul tema per due corali
molto conosciute e stimate in città e provincia, che si muovono però abitualmente nell’ambito della polifonia sacra. CosÏ, anzichÊ i carols di matrice anglosassone che abitualmente vengono presentati a Natale, la proposta di quest’anno declina verso uno stile sudamericano, che ben si addice anche alla consueta finalità benefica che è abbinata al concerto. Le offerte raccolte saranno devo-
lute interamente alla Caritas di Brescia, che in questo periodo di crisi sta cercando in tutti i modi di far fronte alle difficoltĂ che colpiscono fasce sempre piĂš ampie di popolazione. Dopo il concerto, nei chiostri splendidamente addobbati, si potrĂ festeggiare con vin brulĂŠ, the, cioccolata calda, pandoro e panettone, offerti a tutti dal Movimento ecclesiale carmelitano.
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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 15 dicembre Ore 19 − Brescia − S. Messa in occasione della festa di S. Maria CrociďŹ ssa di Rosa presso Casa Madre. VenerdĂŹ 16 dicembre Ore 16 − Brescia − S. Messa per il Consultorio familiare diocesano presso il Centro pastorale Paolo V.
Ore 20.30 − Botticino Sera − Liturgia penitenziale per i giovani della diocesi. Sabato 17 dicembre Ore 10 − Brescia − Ritiro spirituale per impegnati nel sociale e nel politico presso il Centro Pastorale Paolo VI. Ore 18.30 − Brescia − S. Messa in Cattedrale.
Domenica 18 dicembre Ore 10 − Brescia − Rito di dedicazione dell’altare presso la parrocchiale di Santa Maria della Vittoria. LunedĂŹ 19 dicembre Ore 20 − Brescia − S. Messa per i volontari del dormitorio della S. Vincenzo presso l’ex oratorio della Cattedrale.
MartedĂŹ 20 dicembre Ore 20.45 − Piamborno − Incontro con le associazioni di volontariato di Valle Camonica. MercoledĂŹ 21 dicembre Ore 9 − Brescia − S. Messa di chiusura del 150° dell’UnitĂ d’Italia in Cattedrale. Ore 20.30 − Brescia − Catechesi per i volontari del Camper emergenza presso il Centro pastorale Paolo VI.
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lla presenza del vescovo Luciano Monari è stata inaugurata, sabato 10 dicembre nella sala parrocchiale “San Giovanni Boscoâ€? di Gavardo, la Scuola di formazione all’impegno sociale e politico (Sfisp). Si tratta di una iniziativa proposta dall’Ufficio di pastorale sociale della diocesi di Brescia, che dopo l’esperienza in cittĂ , sbarca adesso anche nella provincia. A Gavardo (ma anche a Rovato, sempre nelle stesse date) sarĂ infatti replicato il percorso fruttuosamente portato a termine a Brescia nel biennio scorso. Nella sua relazione mons. Monari ha affrontato il tema del bene umano, sia individuale, sia sociale. “Il bene – ha osservato il Vescovo – è qualunque esperienza che porta in sĂŠ ciò che l’uomo desideraâ€?. Siccome l’uomo agisce per soddisfare i propri bisogni, lo scopo principale dell’attivitĂ diviene “capire le modalitĂ secondo le quali occorre entrare in rapporto
compresa tra i 18 e i 35 anni. Si richiedono una partecipazione assidua e un coinvolgimento attivo. Il primo anno di corso introduce ai concetti fondamentali, riguardanti la politica, lo Stato, la democrazia e la dottrina sociale della Chiesa ed è orientato a dare una base cognitiva omogenea a tutti i partecipanti. Il secondo anno si propone di approfondire alcune tematiche specifiche della dottrina sociale della Chiesa: legalitĂ , diritto al lavoro, famiglia. Per la zona Brescia Est, il primo anno di corso (otto incontri tra il 14 gennaio e il 5 maggio) si terrĂ a Gavardo nella sala parrocchiale “San Giovanni Boscoâ€?, il sabato mattina dalle 9.30 alle 12.30. Le iscrizione si effettuano on line sul sito internet www.diocesi.
brescia.it/sfisp entro il 20 dicembre. La quota di partecipazione è di 50 euro. Tra i relatori che si alterneranno nelle otto lezioni possiamo citare Fernanda Contri (vice presidente emerito della Corte costituzionale), Luigi Diotallevi (docente di Sociologia all’UniversitĂ di Roma Tre), padre Bartolomeo Sorge (direttore della rivista “Aggiornamenti socialiâ€?) e don Luigi Ciotti (presidente di Libera).
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con gli altri per scegliere cosa produrre per appagare tali bisogniâ€?. AffinchĂŠ ci sia il bene umano è “indispensabile la collaborazione tra gli individuiâ€?, perchĂŠ “non ci sono azioni personali che non abbiano influsso sulla vita degli altriâ€?. Il tutto si può realizzare se gli uomini sono “operatori capaci e aggiornati, dotati di conoscenze pratiche, operosi, creativi, simpatici, flessibiliâ€?. In sintesi: “persone ragionevoli e responsabili che scelgono di perseguire la strada del bene vero rispetto a quello apparenteâ€?. La scuola si rivolge a tutte le persone impegnate o disponibili a impegnarsi in attivitĂ sociali o politiche, di etĂ
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‡†‘… ƒ–ƒŽ‘‰ƒ–‡ Í Í˜Í˜Í˜ •…Š‡†‡ Il Cedoc (Centro di documentazione) ha portato a termine la catalogazione informatica su database di oltre 8.000 schede riguardanti, in particolare, il movimento cattolico bresciano dal 1848 al 1995. Tali schede – che riportano notizie pubblicate su alcuni periodici bresciani (tra i quali “La Provincia di Bresciaâ€?, “La Sentinella brescianaâ€?, “Il Cittadino di Bresciaâ€? e “Il Popolo di Bresciaâ€?) – contengono data, fonte (o fonti) da cui sono state tratte le notizie, persone interessate all’avvenimento, descrizione dell’avvenimento stesso e numero di catalogazione. Tutti coloro che fossero interessati a consultare questo cospicuo materiale, in particolare sul movimento cattolico bresciano dal 1848 al 1995, si potranno recare presso gli ufďŹ ci del Cedoc in via Marconi 15 a Concesio (telefono 030/2186114)
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ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ ‡ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: II sac. don Domenico Amidani, parroco della parrocchia di Orzinuovi e Ovanengo, è stato nominato parroco anche della parrocchia di Coniolo e coordinatore
dell’erigenda unità pastorale delle parrocchie di Orzinuovi, Barco, Coniolo e Ovanengo. Il sac. don Daniele Mombelli vice-cancelliere diocesano, è stato nominato difensore del vincolo presso il Tribunale ecclesiastico diocesano e promotore di giustizia, in sostituzione di mons. Giulio Sembeni.
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L’ufďŹ cio Vocazioni e tempi dello spirito ha pensato a una liturgia penitenziale per i giovani. Interviene il vescovo Monari sul tema della vita buona del Vangelo. Nel corso della serata saranno riproposti anche alcuni pensieri di Sant’Arcangelo Tadini. Quando? VenerdĂŹ 16 dicembre alle 20.30 presso la basilica di S. Maria Assunta a Botticino. I sacerdoti e i religiosi saranno disponibili per le confessioni. Per l’itinerario
Ăˆ in fase di preparazione l’Annuario diocesano edizione 2012. Eventuali segnalazioni e modiďŹ che vanno comunicate per iscritto a: Redazione Annuario diocesano 2012 via Trieste 13 – 25121 Brescia oppure via e-mail a: annuario@diocesi.brescia.it. Il termine ultimo è ďŹ ssato per venerdĂŹ 16 dicembre prossimo, ma è consigliabile non aspettare gli ultimi giorni per non complicare il lavoro redazionale.
annuale di discernimento vocazionale proposto al gruppo diocesano “Emmausâ€? composto da giovani maggiorenni che non escludono per la loro vita la vocazione sacerdotale, il secondo appuntamento è presso il Seminario in via Razziche 4, domenica 18 dicembre, dal pranzo previsto alle 12.30 ďŹ no alle 18, meditando il tema “A Betlemme, ‘casa del Pane’, il Verbo adagiato in una mangiatoiaâ€? (Lc 2,1-20).
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i sveglio di colpo. Ăˆ notte fonda, ma in casa sento rumori di gente che cammina. Con una certa dose di paura faccio rumore, accendo luci, giro in casa. Nessuno. Ma il rumore continua‌ viene dal presepio della mia chiesa. Mi pare di intuire: su quelle stradine di carta roccia tutti si sono messi in cammino. Siamo vicini al Natale. E forse perchĂŠ il presepio è iscritto al concorso di Mcl, e quel furbo di presidente lo ha intitolato “E si misero in camminoâ€?. Rischio di non dormire piĂš. Ma osservo bene. Sento i passi dei re Magi, anche se incartati nello scatolone. GiĂ loro sono i cercatori di Dio, i primi a partire, i piĂš lontani. Mi ricordano quel giovane del quartiere che chiede: “Ma come trovare Dio?â€? Domanda caduta nel silenzio di tutti. Sento il “camminareâ€? degli angeli. Il Signore Dio ha consegnato proprio a loro un annuncio bellissimo. “Vi mando mio Figlio. Vi darĂ la vita buona del vangeloâ€?. Quanti “angeliâ€? dovrei mettere nel mio presepio! Ma sono tutti nella mia memoria, nessuno ha fatto delle statuette con i loro volti. E poi sento il camminare di tante statue, tantissime, migliaia. PerchĂŠ sono
tanti i tipi di statue dei nostri presepi: dai pastorelli, alla donna col bucato in mano, il pescatore, il falegname, quello delle caldarroste‌ E mi viene da sorridere da solo pensando a GesÚ che si mette a camminare sulle stradine di gente normale, i posti cosÏ normali. E mi fa felice che nel presepio della mia parrocchia abbiano messo il villaggio africano dove lavora padre Anselmo con i suoi ragazzi, le mamme e la scuola che aiutiamo a costruire come parrocchia. Lo scorso anno ci avevano messo una gru. E i passi di Erode? Sembra impazzito. Chiama esperti, indovini, consiglieri. Ma il suo cammino non porta a nulla. Non vuole pensare. Salva il trono. E cosÏ lo perde. E i suoi soldati camminano invece con passo faticoso, stanno facendo sforzi inumani per sollevare i
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piedi. Quasi intuiscono che dovranno obbedire a un ordine assurdo di morte. Vorrebbero disobbedire. Come si fa a uccidere dei bambini? Ma nelle case del paesello del mio presepio c’è un silenzio strano. Con un dito spingo la porta di una casa: il papĂ e la mamma sono al tavolo in cucina con tanti fogli e continuano a scrivere. Stanno cercando di far quadrare i conti di casa. La televisione continua a parlare della crisi economica, delle pensioni ridotte all’osso, l’Ici sulla casa. Maria e Giuseppe capiscono‌ e da loro viene un sorriso, una lacrima e due preghiere: una per quei genitori perchĂŠ non perdano la speranza e la fede che hanno sempre custodito con tenerezza. E poi per i cammini sociali, economici e politici che l’Italia dovrĂ percorrere. E mi vengono i nomi di tanti che camminano e camminano, invece di stare in poltrona davanti alla tv e cercano di rendere piĂš vivibile il nostro Paese. Volontari, catechisti, politici, imprenditori, insegnanti, sacerdoti‌ e tutti quelli che scoprirò nei presepi del nostro concorso. Nel cuore di Dio ci sono. Eccome. E ci invitano a seguirli. Ripetono anche a noi l’invito di GesĂš ai tanti camminatori: “Vieni e seguimiâ€?.
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Š‹‡•‡ †‡Ž ‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ ‡”…‘”•‹ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â?ÇĄ ƒ”–‡ ‡ Â?—•‹…ƒ In occasione del periodo di Avvento, Natale e Epifania, l’unitĂ pastorale del Centro storico ha presentato, per la prima volta, tutte le iniziative organizzate dalle singole parrocchie e dalle chiese presenti nel territorio. Serve anche come occasione per valorizzare all’interno delle chiese opere d’arte a tema natalizio, presepi antichi o di artigianato. I visitatori hanno la possibilitĂ di percorrere, attraverso la varietĂ dei linguaggi dell’arte, i temi del messaggio cristiano. GiovedĂŹ 15
dicembre il chiostro di S. Giovanni ospita alle 20.45 l’intervento di don Armando Matteo, docente di Teologia presso la Pontificia universitĂ urbaniana di Roma. Don Matteo interviene su “Una ‘nuova’ Chiesa per il XXI secolo?â€?: l’annuncio cristiano agli uomini e alle donne del nostro tempo. Nella chiesetta feriale di corso Matteotti, invece, don Renato Laffranchi tiene la catechesi su “Una luce nelle tenebreâ€?. Sabato 17 dicembre alle 20.45 nella chiesa parrocchiale di
San Giovanni Evangelista (nella foto) è ospitato lo spettacolo “Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlioâ€?; la voce recitante è di Luciano Bertoli, all’organo Fabio Saleri e all’oboe Culcea Petru. Sempre sabato, alle 17, viene inaugurata la mostra “Il Carmine e dintorniâ€? presso il chiostro di San Giovanni. Il quartiere Carmine è visto attraverso il plastico di Mario Pedrini, le opere pittoriche di Martino Dolci e significative fotografie d’epoca.
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’ultimo riconoscimento era arrivato il 4 novembre, giorno di San Carlo Borromeo, patrono di Rovato. Il “Leone d’oroâ€?, massimo premio cittadino, consegnato dal vicesindaco Angelo Bergomi “in segno di riconoscimento per l’impegno profuso come Caritas Lodetto nei confronti delle persone bisognose e indigenti verso le quali ha indirizzato la propria azione portando loro soccorso ed aiuto e per aver contribuito a diffondere la cultura e la pratica del volontariato sociale costituendo un insostituibile punto di aggregazione e organizzazione di quanti con umanitĂ , operano verso il prossimo.â€? Don Giuseppe Pezzolla, 59 anni, scomparso pochi giorni fa in quella che era ormai diventata la “suaâ€? Lodetto, nella frazione rovatese lo ricordano cosĂŹ: parlare il giusto, scherzare quando serve, testimoniare sempre con l’esempio la propria fede. Quasi scontato che un atteggiamento del genere riuscisse a fare breccia nel cuore di una comunitĂ molto unita e laboriosa come quella di Lodetto, da sempre incline ad apprezzare la cultura del “fareâ€?, piĂš di quella del “direâ€?. Anche in questo, però, don Giuseppe sapeva tenere il punto: va bene il lavoro, l’esempio, le opere, ma sempre in un’ottica piĂš alta, quella della Parola. Per questo, lo scorso giugno, alle celebrazioni per il 25esimo anniversario dal sacerdozio, a festeggiar-
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sei fratelli e finite le medie era andato a lavorare, per entrare subito dopo in Seminario a Belluno. Aveva dovuto lasciare gli studi per problemi di salute, ma si era ripreso ed aveva celebrato la sua prima Messa pochi mesi dopo la morte del papà , il 14 giugno 1986, data dell’ordinazione a sacerdote avvenuta a Brescia. Don Pezzola era stato poi vicario cooperatore a Virle Treponti dal 1986 al 1990; parroco a Gerolanuova e Zurlengo fino al 2001, anno in cui ha assunto lo stesso incarico a Lodetto. Responsabile della parrocchia di San Giovanni Battista e dell’adiacente oratorio di San Lu-
igi, il sacerdote era una delle anime del piccolo borgo rovatese, non solo per quanto riguarda la vita pastorale ma anche per le attività di carattere sociale e culturale. Proprio il rifacimento della zona sportiva dell’oratorio, era il vanto (positivo) di don Giuseppe, che aveva sempre voluto testimoniare il suo interesse fattivo per la vita della comunità lodettese dando il la a numerosi progetti di solidarietà , portati avanti attraverso il Consiglio economico parrocchiale e l’aiuto degli Alpini. C’erano tante penne nere, giovedÏ 8 novembre, a salutarlo per l’ultima volta.
3UHQGHUVL OH UHVSRQVDELOLWj “Uno dei difetti della democrazia parlamentare, si dice, è che i governi – soprattutto in vista delle elezioni – cercano di prendere non le misure giuste ma le misure popolari. Se è cosĂŹ, la democrazia non funzionerĂ bene ďŹ no a quando ciascuno di noi non riuscirĂ a distinguere e preferire ciò che è giusto per tutti a ciò che è bene per se stessiâ€?. Questo è solo uno dei tanti passaggi signiďŹ cativi che il vescovo Monari ha offerto nel
tradizionale rito dei ceri e delle rose della festa dell’Immacolata. In questa occasione il Vescovo coglie l’occasione per parlare ai politici e alla cittĂ . Monari ha esortato i presenti a “prendersi delle responsabilitĂ â€?. â€œĂˆ gratiďŹ cante avere a che fare con un bambino che si afďŹ da a noi senza paure; ma è ancora piĂš bello avere davanti un ‘tu’ adulto che costruisce con noi un rapporto consapevole di ďŹ ducia e di fedeltĂ superando nell’amore tutte
le difďŹ coltĂ e i sospetti. Dio vuole uomini cosĂŹ: non infanti irresponsabili ma adulti, quindi intelligenti, liberi e responsabili; che sanno scegliere il bene di tutti insieme al proprio, che sanno cercare insieme con umiltĂ le vie migliori per costruire una societĂ degna dell’uomoâ€?. Di fronte ai possibili errori dell’uomo (dati dalla libertĂ concessa da Dio all’uomo), Dio è sempre pronto a sanare: “ContinuerĂ a redimere, sanare, puriďŹ careâ€?.
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con bambini che quotidianamente vengono accolte negli uffici di via Mazzini a Brescia. La proposta è rivolta sia ai privati che alle aziende che intendono sostituire o affiancare il classico regalo di Natale con un segno di solidarietà verso chi ha piÚ bisogno. Scegliendo di acquistare i biglietti della lotteria di Natale è possibile, da un lato, aiutare le mamme sole della provincia di Brescia, dall’altro – grazie alla generosità del tour operator
Brevivet – vincere un viaggio a Istanbul (nella foto) di quattro giorni con visita guidata alla città e minicrociera sul Bosforo oppure un week-end a Barcellona. Alle aziende che compilino il modulo di adesione sul sito www.congrega.it sono messe a disposizione lettere solidali personalizzabili con nome e logo, da inviare a dipendenti, clienti e collaboratori, come pure cartoline virtuali personalizzabili per inviare gli auguri in formato elettronico.
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elle scorse settimane ha preso vita la Fondazione Dominique Franchi onlus, affidata alla Congrega da due genitori che hanno voluto ricordare la loro bambina venendo in aiuto alle povertĂ minorili. Ăˆ un segno di speranza in tempi difficili, che peraltro porta a sei il numero delle fondazioni amministrate dal misconosciuto sodalizio di via Mazzini. Uno dei misteri che aleggia sulla Leonessa riguarda in effetti la fisionomia della Congrega della CaritĂ Apostolica e dei suoi congregotti, il nome corrente dei Confratelli del piĂš antico consorzio caritativo cittadino. Se per conoscerne bilanci e attività è sufficiente visitare il sito web, qui basti sapere che si tratta di uno dei piĂš rilevanti enti benefici del Nord, operante tutt’oggi nelle province di Brescia e Mantova. Ma la nascita di una fondazione
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mazione: in tutti i Paesi si registra una contrazione delle risorse per la cultura, la ricerca, l’assistenza sociale e sanitaria. Dove ci condurrà ? Di indovini sono pieni gli angoli delle strade. Lo storico, per parte sua, annota che prima dello Stato unitario, scuole, ricoveri, ospedali, università erano in larga parte espressione dei corpi intermedi della società , che si facevano carico – in tensione dialettica con il braccio del principe – di garantirne la conduzione e il finanziamento. Da un lato i bisogni permangono, mutano e si accrescono: i poveri, del resto, li avremo sempre con noi. Dall’altro, le formule consolidate invecchiano ed è arduo intuire come possano sprigionarsi opportunità nuove. Non bisogna, in questo momento, legittimare o favorire una fuga delle realtà pubbliche dagli ambiti doverosamente assegnati dalla Costituzione, nÊ si può immaginare di subire il cam-
biamento senza contrapporvi una fantasia operosa e responsabile, creativa e dunque feconda. Se vi è persino in Lombardia un certo statalismo da abbandonare definitivamente per fare spazio a un sano e rinnovato protagonismo della società civile, lo Stato non può per questo sottrarsi ma deve pensare a misure premiali, incentivanti, liberanti. Del pari, ciascuno di noi deve tornare a realizzare il dono – o la vetusta beneficenza – come dovere e dunque virtÚ civica. Sul versante delle istituzioni e quindi della risposta organizzata alle povertà , compito peculiare di una classe dirigente è la ricerca di soluzioni interessanti e adeguate. Ciò soprattutto a Brescia, in ragione della sua tradizione. Altrimenti potremmo risvegliarci un giorno e non trovare piÚ i nostri rassicuranti riferimenti. (* Presidente della Congrega della Carità Apostolica)
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artiamo dai temi che toccherĂ nell’incontro: cos’è la bellezza per lei? Dovremmo scrivere un libro. Ăˆ costitutiva dell’essere umano. Normalmente tutti stanno bene nel bello e stanno male nel brutto, dunque è qualcosa che fa parte del nostro dna. Bisogna rivalutare questo aspetto, anche nella formazione dei giovani. Non è collaterale ma è costitutivo della persona. Cos’è il corpo? Il corpo è l’espressione esterna della persona, di tutta la persona. Non è un pezzo di carne; è l’espressione stessa di tutta la persona: della sua psiche, della sua intelligenza, della sua anima, della sua personalitĂ . Quando vedi una persona capisci dallo sguardo, dal modo con cui si comporta come la pensa. Vedi quanto la gestualitĂ e il modo di porsi rivela le tue idee. Ăˆ importante far capire ai giovani quanto il corpo parla, anche quando si sta zitti. Il corpo è un amplificatore dei
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nostri sentimenti, anche senza aver fatto scuola di balletto. Chi danza esalta questa cosa per esprimere al massimo tutti i personaggi. Il corpo esprime l’interiorità . Corpo, bellezza: dove sta la moda? La moda è brutta se resta moda, se diviene mezzo per esprimere degli aspetti particolari della persona o di qualcosa che abbia valore per la vita allora è importante. Se non è cosÏ resta vuota. Quale momento della sua vita di danzatrice è indimenticabile? Sono tanti i momenti. Possiamo dire il debutto a 23 anni al Palazzo dei
congressi del Cremlino a Mosca. Ero talmente trasognata, talmente fuori di me che non mi sono resa conto dell’importanza dell’evento: debuttare cosÏ giovane, nel massimo teatro del mondo nel campo della danza nel ruolo piÚ importante per una ballerina. Potrei dire che ogni spettacolo è stato un momento indimenticabile. Mentre diventava famosa, ha incontrato Dio. SÏ, ed è stata una grazia. Ha dato spessore a tutto quello che facevo. All’inizio ho pensato che a Dio non interessasse la danza. Poi ho capito che a Dio interessa tutto dell’uomo, anche gli aspetti artistici. Non è il cosa ma il come che vale. Ha conosciuto Chiara Lubich. Soprattutto è stata lei che mi ha dato questa visione cosÏ ampia. Per lei importante è fare quello che Dio vuole, se ti ha dato dei talenti, ecco, fai quelli e vedrai che Dio è con te e riesci a contribuire alla società e all’edificazione di un mondo migliore facendo il tuo
lavoro. Tutto è sacro. Lei ha sdoganato la danza negli ambienti vaticani. Ăˆ successo un paio di volte. Ăˆ stata un’esperienza molto forte. Non è mai successo prima. Siamo stati i primi ad approdare; c’era Giovanni Paolo I che non aveva preclusioni. Dei molti personaggi interpretati quale le sta piĂš a cuore? Quello del debutto: “Il lago dei cigniâ€?, il cigno bianco e il cigno nero. Sono due caratteristiche totalmente opposte e diverse tra loro in cui si può esprimere tutta la gamma di emozioni... Però anche negli ultimi spettacoli fatti con Stefanescu: la vita, la patetica o la natura. Grazie a Dio ho fatto personaggi che mi sono sempre piaciuti. Nella danza non è piĂš cosĂŹ... Guardi, l’ambiente della danza dipende dai danzatori. L’ambiente lo fanno i danzatori. Se i danzatori si vendono per un pugno di lenticchie, per un titolo sul giornale, per una fotografia o per avere uno spettacolo è un pecca-
to. Non hanno abbastanza fiducia in loro stessi e si vendono, nel senso di fare delle cose di non valore. Dovrebbero avere piĂš stima di sĂŠ e fare solo quello che ha valore. PerchĂŠ ha deciso insegnare ai ragazzi a danzare e venendo a scuola da lei si impara solo a danzare? Appena sono approdata al Bolshoi ho visto come si insegnava in quel Paese e ho pensato: se potessi insegnare quello che ho imparato a 21 anni ai giovani, sarebbe un’altra cosa. Volevo passare agli altri la mia esperienza. Ăˆ quello che un artista e un adulto dovrebbe fare. Nella mia scuola insegniamo a danzare bene, ma a non fare della danza un dio. Al centro la persona: attraverso te con la danza facciamo un dono al pubblico. Non si adorano La Scala o il Bolshoi. Si deve cercare di dare al pubblico il massimo di sĂŠ. C’è chi per la danza diventa anoressico: no, no, no! Al centro sempre la persona. Spero imparino anche questo, oltre a essere bravi ballerini.
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In occasione delle festivitĂ natalizie si rinnova il tradizionale appuntamento al Museo diocesano con l’Opera Ospite. Quest’anno, grazie alla collaborazione con la Banca Monte dei Paschi di Siena sarĂ esposta la preziosa tavola rafďŹ gurante l’“Adorazione dei Magiâ€? (nella foto) del pittore senese Stefano di Giovanni detto il Sassetta. L’inaugurazione dell’esposizione sarĂ sabato 17 alle 18 e visitabile poi negli ambienti del Museo diocesano.
Come proteggere i piĂš deboli, i bambini e i ragazzi, dai pericoli del web? La Fondazione Cocchetti propone due incontri per approfondire la conoscenza del mondo internet dal titolo “Navigare a vista - internet in sicurezzaâ€? il 13 e il 27 gennaio (20.30) a Cemmo. Un mini-corso per imparare a navigare meglio e in modo sicuro tenuto da Luciano Bettinelli. Iscrizioni (15 euro) entro mercoledĂŹ 11 gennaio e info: fondazionecocchetti.bs.it o 0364331284.
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l 2012 è l’anno delle conferme degli impegni e eventi culturali. Il Grande ha presentato il proprio cartellone per i primi sei mesi del 2012, nel quale si annunciava la collaborazione con il “Festival pianistico internazionaleâ€? e ecco che prontamente arriva la presentazione della 49ÂŞ stagione della nota manifestazione musicale che si terrĂ tra Brescia e Bergamo dal 26 aprile al 13 giugno. Segnaliamo, per ovvi motivi, alcuni appuntamenti bresciani, rinviando al sito www.festivalpianistico.it per le date bergamasche. Quest’anno il cartellone del festival godrĂ di un’anteprima il 26 aprile con il concerto della Chicago Symphony Orchestra diretta dal maestro Riccardo Muti “idealmente preludio delle celebrazioni per il cinquantenario − ha raccontato il direttore artistico Pier carlo Orizio ai microfoni di Radio Voce − a cui ci stiamo avvicinando a grandi passiâ€?. Il fulcro tematico sarĂ Johannes Brahms. “Abbiamo scelto
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lo Guaitoli, Benedetto Lupo e Yefim Bronfman. Non potevano mancare i due Concerti per pianoforte e orchestra affidati alle mani di Rudolf Buchbinder in concerto il 20 maggio con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Pier Carlo Orizio. Uto Ughi, protagonista assoluto della scorsa edizione, sarĂ affiancato da Giovanni Bellucci il 10 giugno in un programma dedicato alle tre Sonate per violino e pianoforte. Infine, otto anni dopo l’ultima partecipazione, torna al Festival la stella del violoncello Mischa Maisky che, accompagnato dalla figlia Lily al pianoforte, sarĂ impegnato nella Sonata op.38 martedĂŹ 12 giugno. “Io credo che la musica sia imprescindibile nella vita. Sono appena tornato da Mosca, − continua il direttore artistico − è una cittĂ che pulsa a ritmi musicali, con un livello straordinario di giovani che si impegnano nella musica. Mi piacerebbe che ci fosse questo stesso anelito musicale. Durante l’assedio d Leningra-
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do, nessun teatro è stato chiuso. La città moriva di fame eppure la gente andava a teatro�. C’è un mini-percorso dedicato a compositori italiani contemporanei con alcune prime esecuzioni. Vi sono poi le serate di prestigio con Mahler Chamber Orchestra. Ritornerà Uto Ughi Progetto Giovani in cui gli studenti potranno partecipare alle prove aperte, agli incontri con gli artisti, alle conferenze e ai concerti tematici. Info: festivalpianistico.it
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7HU]R ´&RQFHUWR SHU L EDPELQLÂľ Il 19 dicembre alle 20.45 il Teatro Sociale di Brescia ospiterĂ la terza edizione del “Concerto per i bambiniâ€?, organizzato dall’Associazione Una Mano per i Bambini Onlus e patrocinato dal Comune di Brescia, dall’Assessorato alla Cultura e dalla Presidenza del Consiglio comunale. Protagonista della serata sarĂ l’Orchestra del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo diretta dal maestro Pier Carlo Orizio. Al pianoforte ci sarĂ il giovane talento bresciano Federico Colli, giĂ vincitore del prestigioso Premio Mozart di Salisburgo. La scelta del Teatro Sociale come nuova sede dell’iniziativa, che si sostituisce alla consueta cornice dell’Auditorium San Barnaba, permetterĂ di disporre di un’orchestra piĂš numerosa e ospitare un maggior numero di persone in sala. “Abbiamo deciso di proporre un programma, per cosĂŹ dire, popolare,
ossia conosciuto da un pubblico vasto – ha spiegato il maestro Orizio – ed eseguiremo perciò la sinfonia Incompiuta di Schubert e il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra di Schumann, perchĂŠ in quest’occasione piĂš del solito la musica deve diventare uno strumento universale per raggiungere chi vive lontano e versa in condizioni disagiateâ€?. I proventi dell’iniziativa, infatti, saranno interamente devoluti al ďŹ nanziamento dei progetti portati avanti dall’Associazione Una Mano per i Bambini Onlus in Asia, in particolare nelle Filippine e in Myanmar. “Con le offerte ricevute grazie al concerto realizzato l’anno scorso – spiega Melania Gastaldi, presidente dell’associazione – abbiamo ampliato la Clinica dei Bambini realizzata nel 2010 in Myanmar costruendo una nursery e una sala parto, nella quale proprio pochi giorni fa è nata la
prima bambinaâ€?. A Tondo, nelle Filippine, l’Associazione ha realizzato giĂ nel 2008 la “Scuola della Gioiaâ€?, una scuola materna situata nelle vicinanze di una baraccopoli, frequentata da circa 60 bambini ai quali, oltre al progetto educativo, vengono offerti i pasti giornalieri e la cura sanitaria. Al termine del concerto, la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda proporrĂ una degustazione di vini, mentre panettoni e pandori saranno offerti da Dac spa. Per informazioni e prenotazioni dei biglietti è possibile contattare l’Associazione Una Mano per i Bambini Onlus presso l’Istituto Madri Canossiane, via San Martino della Battaglia, 13, a Brescia, al numero 3318218250, oppure inviare una email all’indirizzo info@unamanoperibambini.it. Il costo di acquisto è su offerta, variabile in base alle posizioni scelte in teatro.
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Il primo simposio internazionale di scultura “Angelo Zanelliâ€? si è chiuso il 15 settembre a Rezzato alla Scuola delle arti e della formazione. Le sculture realizzate dai giovani artisti e dai docenti della Scuola Vantini e delle Accademie d’arte bresciane verranno esposte da sabato 17 dicembre (inaugurazione alle 11) ďŹ no a sabato 14 gennaio nel museo della cittĂ Santa Giulia, nella Sala dell’affresco. Espongono Agnieszka Mikolajczyk (Polonia) “Bio tech 5â€?; Alberto RodolďŹ (Bedizzole);
Premio della Critica 2008 come miglior testo, lo spettacolo “Il ritornoâ€? prende forma a partire da un lavoro di inchiesta promossa dal Teatro Donizetti e sviluppata dalla regista Veronica Cruciani che da sempre si dedica al rapporto tra tradizione orale e drammaturgia contemporanea, estendendo le sue indagini anche ai temi dell’immigrazione/emigrazione e della memoria collettiva recente. Al teatro Sociale martedĂŹ 20 e mercoledĂŹ 21 dicembre alle 20.30.
“Tre facce della stessa medagliaâ€?; Anna Ghilardi (Soncino) “New lifeâ€?; Cristobal Delgado (Spagna) “Antagonismoâ€?; Elena Gassi (Villa Carcina) “Sottili convergenzeâ€?; Josè Manuel Rodriguez Trigueros (Spagna) “Fragmentationâ€?; Mariateresa Demma (Corleto Perticara - Pz) “Dal mareâ€?; Marta Benedetti (Calci - Pi) “Come l’acqua lo ha lavoratoâ€?; Matteo Manelli (Desenzano) “UnitĂ di misura di me stessoâ€?, Pierluigi Dander (Ghedi) “Sisifo: il progresso umanoâ€?.
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le è quello piĂš grassottello e un poco pelato, e nella vita si chiama Alessandro Besentini; Franz è quello piĂš magro e con i capelli, lontano dal palcoscenico e dalla televisione è Francesco Villa. Saranno al PalaBrescia sabato 17 dicembre alle 21 con lo spettacolo “Aria precariaâ€?. Da oltre 15 anni lavorano in coppia e formano il duo “Ale e Franzâ€?. I due artisti si sono conosciuti al Cta (centro teatro attivo), una scuola di recitazione a Milano e da lĂŹ hanno cominciato a frequentarsi. “Aria precariaâ€?, titolo dello spettacolo, è in tour dal 2009. 10 incontri, a volte scontri, altre volte attese. 10 fasi della vita, su cui ridere, sorridere, ma anche riflettere. Incontri paradossali in cui l’ordinaria vita di ogni giorno è messa di fronte a uno specchio deformante che ne rivela tutte le contraddizioni. Due uomini, in alcuni casi amici, in altri nemici, ogni tanto sconosciuti, incrociano i loro destini sul ciglio di una strada, in un rumoroso nido d’ospedale, su una panchina al fresco di un parco, nell’asetticitĂ di un call center, in una fiduciosa sala d’aspetto, in una vitalissima bocciofila, o sul cornicione di un palazzo. Luoghi sospesi a mezz’aria fra il serio e il faceto; luoghi in cui l’aria che si respira è a volte dolce, altre volte salata, molto spesso precaria. Attraverso dei meccanismi di surreale comicitĂ , i due uomini si mostrano nei loro aspetti piĂš ridicoli, nelle loro piĂš assurde ostinazioni, semplici contraddizioni; ma anche nelle umane fragilitĂ , in cui ogni spettatore potrĂ riconoscersi. Tutto questo all’interno di un bianco spazio astratto, una sorta di
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precariaâ€?. Ale e Franz sono noti al pubblico per le presenze in televisione nelle trasmissioni comiche che li hanno consacrati degli inizi, fino a ritagliarsi spazi propri con spettacoli come “Buona la primaâ€?, che ha mostrato la grande capacitĂ dei due di improvvisare, e “Ale e Franz showâ€?; nella carriera dei due anche prove al cinema. “Aria precariaâ€? resta uno spettacolo comico con un copione scritto dai due, sempre aperto all’arte dell’improvvisazione, aspetto che rende sempre un pizzico nuova ogni replica. La forza di Ale e Franz resta il feeling, il rapporto tra i due: â€œĂˆ difficile recitare un rapporto – ha confessato Franz – se non ce l’hai, non ce l’hai. Puoi far finta per un film, ma in 15 anni di lavoro...â€?. Prezzi da 22 a 35 euro (prevendite da 3 a 5 euro). Info. palabrescia.it
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•‡…‘Ž‘dz •—ŽŽ‡ ‘’‡”‡ †‹ ŽŽ‡Â?‹ Il cielo è rotondo, la terra è quadrata. La “visione cinese del mondoâ€? si scontra con ciò che insegna la geograďŹ a occidentale e con quel che quattro secoli fa andavano predicando Giulio Aleni e Matteo Ricci, missionari in oriente. Un volume, edito da Fondazione civiltĂ bresciana - Centro Giulio Aleni e Fondazione Matteo Ricci, a cura di Xiu Feng Huang e Gianfranco Cretti, ripercorre la storia de “La Cina nella cartograďŹ a da Tolomeo al XVII secoloâ€?,
analizzando i mappamondi disegnati dai due gesuiti. “Si tratta del quarto volume dedicato dalla Fondazione alle opere di Aleni – spiega Cretti – e vuole offrire una panoramica dell’opera cartograďŹ ca dei gesuiti in Cinaâ€?. “Matteo Ricci ha avuto il coraggio di mostrare all’Imperatore una mappa nella quale rafďŹ gurava lo stato cinese in un angolo, dove effettivamente si trova – prosegue Xiu Feng Huang – scatenandone l’iraâ€?. Sebbene la cartograďŹ a cinese fosse piĂš avanzata (in una mappa
del 1100 circa si può identiďŹ care una corretta indicazione dello stato cinese), era soverchiata da quella “visione del mondoâ€? che imponeva di considerare la Cina al centro del planisfero, e di vederla come un insieme di quadrati concentrici, nel cui mezzo risiedeva l’imperatore. “Giulio Aleni, invece – continua – ha saputo integrare la concezione cinese con quella europea, rendendo accettabile la sua versione agli occhi dell’imperatore. Nella prefazione al suo mappamondo,
ha scritto che la terra è rotonda, ma la sua virtĂš è quadrataâ€?. Nel volume ci sono piĂš di 50 mappe a colori, 10 sono state tradotte per la prima volta in cinese moderno, italiano e inglese. Completano la pubblicazione contributi accademici, tra cui uno studio di Simonetta Conti dell’UniversitĂ di Napoli sull’evoluzione della cartograďŹ a e un saggio di Michele Castelnovi dell’UniversitĂ di Genova sull’impatto della cartograďŹ a gesuita nella cultura cinese. (a.g.)
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utti conosciamo la storia di San Francesco, la sua vita e i suoi miracoli. Chiara Frugoni, che al santo umbro ha dedicato buona parte dei suoi studi, ha invece deciso di andare oltre le opere biografiche e le narrazioni storiche, proponendo nella sua ultima fatica letteraria le sue parole, i suoi scritti e le sue lettere, analizzate in rapporto all’intricata cornice storica e, soprattutto, alla luce dell’amicizia con Santa Chiara. “Storia di Chiara e Francescoâ€?, edito da Einaudi, è infatti il racconto di due vite che si intrecciano prendendo la stessa direzione, un legame iniziato quando Francesco, nella chiesa di San Damiano, udĂŹ il Signore chiedergli di riparare la sua casa. Poco dopo, nello stesso luogo, risiederanno Chiara e le sue monache. “In questo nuovo lavoro – spiega la prof.ssa Frugoni – mi sono sforzata di dimenticare le biografie che ave-
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mento era considerato eversivo e metteva in crisi i valori imposti dalle regole del vivere comuneâ€?. Francesco, infatti, per prima cosa abolisce l’uso del denaro tra i suoi frati: tutti devono lavorare, ma come compenso possono avere solo il cibo necessario alla sopravvivenza. â€œĂˆ evidente – sottolinea la prof.ssa Frugoni – che in questo modo una societĂ fondata sulla moneta vede spezzarsi le proprie logiche interneâ€?. Il frate di Assisi fu rivoluzionario anche per il modo in cui si comportava con i musulmani, tema impoverito dall’iconografia che ne ha accentuato il carattere di sfida: “Il celebre episodio della prova del fuoco tra Francesco e il sultano – precisa – in realtĂ non è mai avvenuto, perchĂŠ nessuno dei due aveva intenzione di convertire l’altro. Francesco si reca dai musulmani con estremo rispetto, senza mai sentirsi superiore, e parla loro di Dio perchĂŠ Cristo è morto per tutti, non con l’intento di prevaricareâ€?. La
figura di Santa Chiara è altrettanto rivoluzionaria, ma è spesso rimasta in sordina e rappresentata soltanto all’ombra dell’amico. “Si tratta di una donna di grande intelligenza e capacitĂ innovativa, che scrivendo una nuova regola per le monache permette loro di esercitare la meditazione o la cura dell’altro con uguale dignitĂ , dispensandole inoltre dal silenzio e invitandole a parlare e predicare in un momento in cui per loro era invece prevista solo la clausuraâ€?.
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Seconda fatica letteraria per Aldo Ungari, dopo il “Quadri e ladriâ€? d’esordio di un paio di anni fa. Seconda fatica ancora una volta destinata ad aiutare i progetti Svi in Africa e America Latina. “Un prete di periferiaâ€? è il titolo del libro in cui racconta, seppure in gradevole forma di romanzo le vicende del giovane don Luigi, che altri non è che quel mons. Fossati che a piĂš riprese, dal pulpito del Duomo non esitò a condannare le brutalitĂ dell’ideologia nazifascista. Nel lungo racconto di Aldo Ungari c’è proprio la ricostruzione di quel periodo storicp in cui si intrecciarono sentimenti di solidarietĂ e di odio profondo, di comprensione e di intolleranza. Le vicende umane e spirituali del giovane don Luigi narrate da Ungari sono racchiuse negli anni del periodo
fascista, in cui la maggior parte delle famiglie viveva in condizioni di dignitosissima povertĂ , nella quale trovava ampio spazio una generositĂ sincera per i piĂš poveri. Anche nella sua fatica letteraria Aldo Ungari conferma le doti giĂ messe in luce nel “Quadri e ladriâ€? d’esordio: una grande fluiditĂ narrativa e una profonda capacitĂ di intrecciare fatti della vita quotidiana e profonde fragilitĂ umane. Le vicende raccolte da Aldo Ungari in “Un prete di periferiaâ€? hanno anche il grande merito di aiutare il lettore a giungere al cuore di alcune delle piĂš belle pagine del cattolicesimo bresciano della prima metĂ del XX secolo. La vicenda umana di don Luigi è fortemente intrecciata a quella spirituale. “Un prete di periferiaâ€? è edito dalla Gam.
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—•‡‘ ÂŽ ‹˜‹Â?‘ Â?ˆƒÂ?–‡ Dz –‡ƒ–”‹Â?‹ •ƒ…”‹ Č‚ ÂŽ „ƒÂ?„‹Â?‘ Â?‡ŽŽƒ Â–Â‡Â…ÂƒÇł C’è un’esposizione particolare al Museo de “Il Divino Infanteâ€? a Gardone Riviera (via dei colli 34) che dura ďŹ no al 15 gennaio: “I teatrini sacri - Il bambino nella tecaâ€?. Il soggetto dell’esposizione è una tipologia di bambinelli in cera posti in teche vetrate. In passato l’accorgimento di porre i simulacri di GesĂš Bambino in questi speciali contenitori nasceva dall’esigenza di proteggere la loro delicatezza. La sottile crosta delle fattezze eseguite in cera con colatura a
stampo poteva frantumarsi negli spostamenti maldestri; inoltre gli abiti e i decori erano facili al deterioramento per l’esposizione alla luce e alla polvere. Si temeva anche la presenza dei topi che potevano nidiďŹ care tra gli abiti e gli addobbi. Le teche protettive hanno consentito ai manufatti di attraversare il tempo e consegnarsi alle mani di collezionisti privati che periodicamente e con generositĂ li espongono alla pubblica visione. Info: il-bambino-gesu.it.
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nizialmente convinto che è sempre complicato mettere assieme ciò che tende all’infinito e ciò che, invece, è ben delimitato, grazie alla mia esperienza di vita sono arrivato alla conclusione che spirito e corpo devono abitare assieme per dare origine a quello splendido impasto chiamato personaâ€?. Con queste parole, lo scrittore Flavio Emer si è rivolto ai rappresentanti dei media bresciani presenti alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del suo libro, “Il Corponautaâ€? e del progetto a esso legato. “Nel 1996 venne pubblicata una prima edizione del mio libroâ€? ha proseguito Emer “tuttavia, esigenze editoriali mi costrinsero ad operare dei tagli all’interno dell’opera; tagli, questi, che toglievano indubbiamente importanti sfumature a quanto volevo comunicare ai lettori. Ho accolto quindi con grande gioia l’opportunitĂ che mi è stata data di ri-pubblicare ‘Il Corponauta’, in edizione integrale, riveduta e corretta; considero dunque questa seconda edizione come un vero e proprio nuovo libro. All’interno di questo primo progetto editoriale a opera delle Edizioni Arti, che
fanno capo alle Grafiche Artigianelli, si sono cosĂŹ incontrate due mie necessitĂ e desideri: completare finalmente il mio libro e, allo stesso tempo, fare qualcosa per i bambini e i ragazzi di PacotĂŹ, in Brasile, che ho conosciuto anni fa. L’incontro con loro, aveva infatti fatto nascere in me una grande emozione e, allo stesso tempo, tanta voglia di fare qualcosa per questi giovani fratelliâ€? ha concluso quindi l’autore. Grazie al ricavato della vendita di questa nuova edizione de “Il Corponautaâ€?, infatti, gli operatori e i volontari di Operazione Lieta, progettano di costruire una biblioteca all’interno della grande casa piamartina di Fortaleza, dove trovano spazio ben tre istituti scolastici, indirizzati a bambini e ragazzi della zona. Operazione Lieta è una Onlus nata nel 1983 per sostenere alcune iniziative messe in atto nel nord-est del Brasile e rivolte ai bambini piĂš poveri. Cuore dell’iniziativa, che da lei prende nome, è la bresciana Lieta Valotti, trasferitasi a Fortaleza assieme ad altri volontari, per assicurare ai piĂš piccoli, una casa, il cibo, l’affetto di una famiglia e l’educazione scolastica:
il tutto anche grazie alla generositĂ di quanti, dall’Italia e dal resto del mondo, scelgono di adottare a distanza uno o piĂš bambini meno fortunati. “La scrittura limpida di Flavio ci trasmette un desiderio di vita e impartisce lezioni a tutti noi‌ In ognuno di noi, infatti, abita un corponauta con il suo corredo di sogni e sentimenti , ricordi e progetti‌â€? scrive Massimo Tedeschi, caporedattore del “Corriere della Sera Bresciaâ€?, nella prefazione all’opera. Il libro di Flavio Emer è dunque acquistabile al prezzo di 11 euro, presso gli uffici di Operazione Lieta, in via Ferri a Brescia. In vista delle feste natalizie, un motivo in piĂš per scegliere di regalare un libro è proprio la certezza di poter fare molto con un piccolo gesto.
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1XRYH WHFQRORJLH QHOOD YHFFKLD WY Come ormai accade per tutte le novitĂ tecnologiche, con velocitĂ esponenziale la tv 3D sta rimpiazzando i “vecchiâ€? schermi led e lcd, il piccolo schermo del nostro salotto diventerĂ tridimensionale. Superato il “dettaglioâ€? del prezzo (un apparecchio 3D costa dai 500 ai 2000 euro), basta inforcare gli occhiali polarizzati (ma presto non serviranno nemmeno quelli) per vedere ďŹ lm, sport e intrattenimento con sensazioni tridimensionali. In questi giorni Sky sta lanciando questa tecnologia proponendo il calcio di Serie A in 3D. Fattore trainante di questo cambiamento è stata l’ennesima ondata di ďŹ lm in 3D che ha
invaso le sale cinematograďŹ che negli ultimi anni. Ăˆ dagli anni Venti del secolo scorso che il mondo del cinema sperimenta la visione tridimensionale per offrire al pubblico un’esperienza il piĂš coinvolgente possibile. Durante il Novecento ci sono stati periodi in cui il 3D ha avuto un discreto successo, ma mai come adesso questa moda aveva conquistato il pubblico. Anche la tv vuole sfruttare questa tecnologia per potenziare e rinnovare quell’aspetto che tanto le è caro, la sua caratteristica vincente: la forma. Per decenni in tv forma e contenuto hanno combattuto, fra ufďŹ ci di produzione, studi di ripresa, palinsesti e dati
di ascolto. Contava di piĂš il messaggio o il modo in cui veniva presentato? Una domanda paradossale, provocatoria, ma non per il regno della tv, in cui l’immagine è padrona indiscussa. La guerra è ďŹ nita, o probabilmente non è mai iniziata, il risultato è che il vincitore si è mangiato lo sconďŹ tto e occupa anche il suo ruolo: ora la forma è il contenuto. Ciò non signiďŹ ca che la tv abbia esaurito temi e argomenti. Il fatto è che questi non possono competere con la forza dell’immagine, a lungo andare diventano relativi, si devono confrontare con il modo in cui verranno esposti al pubblico, devono sottostare ad alcune leggi.
Per fare un esempio pensiamo ai telegiornali degli anni Settanta e quelli attuali a cui siamo abituati: le notizie sono le stesse, ma il modo in cui vengono presentate al pubblico fa la differenza. Al ďŹ ne dell’esposizione dei contenuti, è necessaria la musica durante il video-sommario? Ovviamente no, come non lo sono le graďŹ che computer sgargianti e lo sguardo del cronista che buca lo schermo. Ma se un telegiornale non avesse queste caratteristiche non risulterebbe al passo coi tempi, attuale, “sul pezzoâ€?. CosĂŹ capita dai varietĂ ai talk-show, dai quiz allo sport, per non parlare del calcio, volutamente tenuto fuori
dalla categoria “sportâ€?. La tv l’ha preso sotto la sua protezione e lo ha plasmato per decenni. Ora il racconto di una partita di calcio ha risvolti epici, aggiunti alla realtĂ solamente dal modo in cui viene presentata: primissimi piani, inquadrature iperreali, super moviola in tempo reale, commento concitato. L’aggiunta del 3D modiďŹ cherĂ ulteriormente la realtĂ di una partita di calcio, dando la sensazione di trovarsi nel campo da gioco. Proprio dove non ci sarebbe nulla in piĂš da dire la tv aggiunge carne al fuoco, pompa gli ingredienti, chiama a gran voce il pubblico a tavola. Ma è solo fumo: l’arrosto è ďŹ nito da un pezzo.
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ƒ‹–‘Â?‡ Dz ƒÂ?–‹…‘ †‡‹ …ƒÂ?–‹…‹dz VenerdĂŹ 16 dicembre alle 20.45 si terrĂ a Paitone il concerto di Natale offerto alla dall’amministrazione comunale in collaborazione con la parrocchia. VerrĂ eseguito il “Cantico dei canticiâ€? per soli, voci recitanti. Ensemble strumentale di Tommaso Ziliani. Oltre alla Corale Santa Giulia di Paitone canteranno il soprano Gloria Busi, il tenore Enea Butturini; voci recitanti di Elena Ferrari e Roberto Savoldi. Direttore Enzo Loda. Ingresso libero.
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Fabio Volo sa gestire con simpatica malizia la sua immagine da “talento qualunque�. Ancora pochi giorni fa, in un’intervista a “la Repubblica�, ha ribadito: “Non sono uno scrittore, un attore, un cantante, almeno non in senso stretto. Sono un battitore libero che grazie alla propria intelligenza e furbizia ha fatto dei propri difetti un punto di forza�. Il basso profilo, apprezzabile di questi tempi, appare perfino eccessivo. Amplificando per iscritto magagne,
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uella delle compilation è una delle ultime carte rimasta alla discografia per cercare di rianimare un mercato in deciso e costante calo, nonostante la crescita del fenomeno dei download. Il caso dell’ultima pubblicazione di Lucio Dalla è però diverso dal solito, trattandosi di una “raccoltaâ€?, intitolata “Questo è Amoreâ€?, contenente tre inediti, un duetto con Marco Mengoni e altri brani scelti dal suo repertorio “meno notoâ€?, compreso tra il 1971 e il 2011. Ăˆ un doppio cd che inonda per cosĂŹ dire di nuova luce un artista al quale bisogna sicuramente attribuire un ruolo fondamentale nel novero dei cantautori italiani. Un cantautore che ha sempre cercato di lavorare mantenendo un’attenzione particolare al livello poetico e umano delle canzoni, con un approccio decisamente originale e non serioso ma indubbiamente molto rilevante anche dal punto di vista sociale. CosĂŹ è anche questa compilation, che è da apprezzare soprattutto perchĂŠ recupera brani considerati di secondo piano, che invece ad un attento ascolto rivelano tutta la loro qualitĂ . Canzoni vecchie fino a quarant’anni ma che riascoltate oggi rivelano tutto il loro spessore. Lo stesso autore cosĂŹ descrive questo disco:
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“Ho riscoperto brani ‘minori’, tra virgolette, ed è stata una sorpresa anche per me. Certe cose sentite oggi, oggi e non ieri − ha raccontato − mi sembrano piĂš importanti di brani che hanno avuto molto piĂš successo. E riproporre di queste cose meno sentite ha un senso in un momento in cui le cose che si sentono sono tutte uguali. Fare una canzone oggi è molto diverso da come era anni fa. Oggi le canzoni le fa la moda. Ci sono cose in questa raccolta che sono piĂš nuove oggi di quando sono state pubblicate, il pezzo con Mengoni ne è un esempioâ€?. E proprio “Meri Luisâ€?, cantata con una delle voci italiane piĂš promettenti come quella di Marco Mengoni, è uno dei pezzi forti di questo album. Una bella sorpresa è rappresentata dalle tre nuove canzoni che aprono la doppia raccolta: “La leggenda del prode Radamès (Mister Paganini)[If
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you can’t sing it]â€?, “Anema e coreâ€? e “Anche se il tempo passa (Amore)â€?, che denotano una vena ancora fertile da parte di Lucio Dalla. Ma una certa sorpresa la destano tutte le altre canzoni, alcune delle quali possono essere considerate assolutamente alla stregua dei pezzi migliori composti dal cantautore bolognese. Come “Il Coyoteâ€?, tratta da “Il giorno aveva cinque testeâ€?, album del 1973 che rivela quanto fosse avanti con i tempi Lucio Dalla. Album un po’ oscuro e ruvido ma assolutamente da recuperare, “Il giorno aveva cinque testeâ€? si avvalse dell’aiuto nella scrittura dei testi del poeta Roberto Roversi. “Il Coyoteâ€? è tra i pezzi piĂš pregiati di quel disco che costituisce un caposaldo nella produzione di Lucio Dalla. Bellissima anche se tristemente malinconica è “Quale allegriaâ€?, composta da Dalla in solitario nel 1977. Decisamente di alto livello è anche “Amore disperatoâ€?, dall’album “Lucioâ€? del 2003. In definitiva una raccolta affascinante che ribadisce quanto sia importante anche per le nuove generazioni l’apporto dato alla canzone italiana da Lucio Dalla, nato come musicista jazz e trasformatosi in cantautore di razza, tra l’altro dotato, cosa non scontata per un cantautore, di una vocalitĂ di livello superiore.
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osservazioni e pensieri della vita quotidiana, Volo ha evidentemente imboccato la giusta autostrada del sentire comune: “Il giorno in piĂšâ€?, il suo romanzo del 2007 ora diventato film con la regia di Massimo Venier, è un bestseller da oltre un milione di copie vendute. Sembra però che i fans del libro siano rimasti un po’ delusi dal film. Una commedia vivace che, come spesso accade, regala le cose migliori nella prima parte. Protagonista, in un
ruolo non inedito per lui al cinema – analogo, ad esempio, quello interpretato in “Matrimoni e altri disastriâ€? di Nina Di Majo –, è lo stesso Fabio Volo nei panni di Giacomo Pasetti, milanese rampante, single ed egocentrico. La sua vita senza responsabilitĂ e senza amicizie si svolge passando da una donna all’altra e sfruttando cinicamente le debolezze altrui. Anche Michela (Isabella Ragonese), la donna che Giacomo vede ogni mattina sul tram, diventa a sua
insaputa lo strumento di un raggiro che consente all’uomo di evitare incombenze non gradite. Ma quando lei gli rivolge la parola si scivola verso il sentimento: salvo che Michela ha accettato un lavoro a New York e sta per lasciare per sempre l’Italia. Sfoderando un budget meno contenuto del solito, il film porta la storia a spasso tra Milano e gli States, dove Giacomo insegue la donna che l’ha fatto (quasi) innamorare. Tra manuali d’amore e litigi poco im-
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prevedibili, giochi del caso e lettere romantiche, il finale non arriva inaspettato. Anche perchĂŠ personaggi e storia subiscono un processo di progressiva semplificazione: la cattiveria del protagonista e il realismo disincantato della donna in carriera si stemperano velocemente. Intorno a loro ruota un gruppo di bravi comprimari. Su tutti Stefania Sandrelli e Lino Toffolo, tenera coppia di innamorati maturi, e il vicino dandy Hassani Shapi.
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In arrivo un nuovo Isee. Un emendamento alla manovra presentato dai due relatori (Pierpaolo Baretta del Pd e Maurizio Leo del Pdl) modifica l’articolo 5 sull’indicatore della situazione economica equivalente. La proposta è quella di tener conto delle famiglie numerose, ossia delle “quote di patrimonio e reddito dei diversi componenti della famiglia nonchĂŠ dei pesi dei carichi familiari, in particolare dei figli successivi al secondoâ€?. I risparmi saranno
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destinati al ministero del Lavoro “per l’attuazione di politiche sociali e assistenziali�. Mario Monti (nella foto), nel frattempo, ha fatto parzialmente propria una proposta formulata qualche giorno fa dalle Acli nazionali in merito all’aumento della franchigia sulla prima casa per le famiglie con figli e con redditi bassi. La manovra in discussione prevede l’innalzamento di 50 euro per ogni figlio a carico (con un massimo di quattro) della citata franchigia di 200 euro.
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gni tanto torna la polemica sulla Chiesa che, pervicacemente, non pagherebbe l’Ici, procurando un danno di colossali dimensioni all’erario. Anche nei giorni scorsi, con la scelta di Mario Monti di “fare cassaâ€? tassando le prime case, la “vexata quaestioâ€? è tornata a esplodere. In un tempo in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici, è la tesi sostenuta da chi ritiene indebita ogni esenzione nei confronti delle realtĂ ecclesiali, anche la Chiesa faccia la sua parte e paghi l’Ici (oggi per altro diventata Imu) sul suo immenso patrimonio immobiliare. Si tratta, ovviamente, di tesi strumentali, dal momento che, proprio alla luce delle legislazioni vigenti, la Chiesa non si sottrare certo ai suoi doveri nei confronti dello Stato. Gode, al pari di tante altre realtĂ , di alcune esenzioni previste dalla legge. “La questione – afferma GianMaria Seccamani, noto commercialista bresciano – è viziata da molte imprecisioni. Nessuno, infatti si sogna di far pagare l’Ici sui luoghi di culto, gli oratori e le strutture destinate alla formazione del cleroâ€?. Se la polemica, invece, è finalizzata a rimarcare il dovere del pagamento dell’Ici per quelle attivitĂ commerciali correlate al mondo ecclesiastico è evidentemente ideoligica, “dal momento – afferma il commercialista – la le-
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gislazione vigente giĂ prevede questo obbligoâ€?. E anche se la normativa (l’art.7 del decreto legislativo 504 del 1992) presenta una zona grigia come capita per molti altri provvedimenti fiscali, non si tratta certo di un limite imputabile alla Chiesa. “Bastano alcuni semplici chiarimenti – afferma Gian Maria Seccamani – per meglio definirlaâ€?. Il commercialista bresciano è in sintonia con
il Presidente della Cei nell’affermare che eventuali trasgressioni alla normativa, anche se compiute da realtĂ ecclesiastiche vanno perseguite. Eppure la polemica rispolverata nei giorni scorsi spaventa chi non è addetto ai lavori. Facile immaginare che tanti parroci che non masticano la materia fiscale possano essere preoccupati dalla vicenda Ici. “Le zone d’ombra giĂ ricordate possono,
effettivamente, mettere nelle ambascie – sono altre considerazioni delcommercialista – chi non è esperto di materia fiscale e si trova a gestire strutture immobiliaro che potrebbe cadere o meno nel regime iciâ€?. Ăˆ il caso, per esempio, delle case per ferie. Al di lĂ del loro nome, previsto per altro dalla legge, si tratta di strutture destinate all’ospitalitĂ di precise categorie di persone. Non deve essere poi un’ospitalitĂ aperta al pubblico. La casa per ferie cosĂŹ configurata non paga l’Ici. Non deve però essere aperta per tutto il corso dell’anno, deve praticare prezzi piĂš bassi rispetto a quelli degli alberghi. “Tuttavia – afferma Seccamani – non sempre è cosĂŹ facile procedere a una univoca interpretazione di casa per ferie. E ciò rende estremente difficile interpretare la normativa in tema di pagamento dell’Ici. Se la norma fosse piĂš chiara, probabilmente, esisterebbero minori spazi per un’interpretazione soggettiva della stessa normativaâ€?.
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/LEHUWj GL VWDPSD H FRQWULEXWL SHU O¡HGLWRULD Francesco Zanotti, presidente della Fisc, la federazione dei settimanali cattolici italiani, e otto direttori di quotidiani nazionali, tra cui anche quello di “Avvenireâ€? Marco Tarquinio (nella foto), hanno preso carta e penna e hanno scritto al presidente del consiglio Mario Monti per “illustrargliâ€? i rischi a cui andrebbero incontro un centinaio di testate se il governo dovesse perseverare nell’intenzione di dare im taglio drastico ai
contributi per l’editoria, “un sostegno giĂ erogato in misura modesta – si legge nella lettera – e incerta negli importi, oltre che pesantemente differito nel tempoâ€?. La cessazione dell’applicazione della legge n. 250, prevista all’articolo 29 della recente manovra economica, potrebbe produrre riessi gravissimi sul pluralismo dell’informazione e sulla stessa democrazia, considerato che causerĂ la ďŹ ne delle pubblicazioni per l’in-
tero settore della stampa di partito, cooperativa e di idee, notoriamente penalizzato da forti disparitĂ nell’accesso al mercato pubblicitario. “Le saranno altrettanto note – è un altro passaggio della lettera – le conseguenze occupazionali dell’entrata in vigore dell’articolo 29 del decreto e il contraccolpo economico per l’erario, in relazione agli oneri assistenziali che lo Stato dovrebbe accollarsi in seguito alla chiusura di molte decine
di testate e la conseguenza perdita di molte centinaia di posti di lavoro, per un volume di spesa persino superiore a quello che sarebbe necessario per reintegrare il Fondo per l’editoriaâ€?. La lettera si chiude con la richiesta di un incontro urgentissimo per scongiurare l’apertura di una grave crisi occupazionale ed evitare in extremis quello che i ďŹ rmatari deďŹ niscono “un vulnus irreversibile alla libertĂ di stampaâ€?.
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governo Monti e attualmente in fase di approvazione da parte del Parlamento.“Questa situazione è evidentemente punitiva per le aziende agricole, anche alla luce del fatto che le norme relative all’Imu, la rivalutazione dei redditi catastali e la nuova tassazione dei fabbricati rurali comporteranno necessariamente un forte aggravio dell’imposizione ďŹ scale a carico di strutture produttive che, per loro stessa natura, sono caratterizzate da
un patrimonio immobiliare di una certa consistenzaâ€? ha poi proseguito Renato Giavazzi. “Le simulazioni effettuate dai nostri ufďŹ ci dimostrano che anche per aziende di medie dimensioni gli importi dovuti al ďŹ sco potranno crescere di svariate migliaia di euro, con incrementi percentuali rispetto alla situazione attuale che potranno raggiungere in certi casi addirittura il 400 %â€?. â€œĂˆ evidente – ha concluso il
vicepresidente – che questa situazione determinerebbe una ricaduta pesantissima sui bilanci di queste aziende, mettendo a serio rischio la sopravvivenza di molte di esse. Per questo riteniamo doveroso che il governo Monti provveda a rettiďŹ care le norme in oggetto, introducendo delle opportune modiďŹ che che tengano in adeguata considerazione le speciďŹ che caratteristiche ed esigenze delle aziende che operano nel comparto agricoloâ€?.
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radizionale incontro di fine anno in Aib tra i vertici dell’associazione di via Cefalonia e la stampa bresciana per un bilancio del 2011 prossimo a essere consegnato agli archivi. Le prime battute del presidente Giancarlo Dallera, nonostante i buoni propositi, sono andate alla politica. Poche parole, ma trancianti. “L’attuale situazione – ha affermato il Presidente Aib – è il frutto dell’inadeguatezza di politiche passateâ€?. Politiche, ha rimarcato Dallera, insensibili al ruolo di grillo parlante che il mondo industriale ha svolto piĂš volte anche in un passato recente. Non ha mancato, il Presidente degli industriali bresciani, di sottolinare con preoccupazione la recessione alle porte. “Una recessione – ha sottolineato – prevista dagli studi di Confindustria, che ha preso il via giĂ nella seconda metĂ di questo 2011 e che non mollerĂ la presa anche per tutto l’anno prossimoâ€?. Quel che piĂš preoccupa Aib e l’intero mondo dell’industria bresciana è che quella in corso è una crisi sistemica, “che – ha evidenziato Dallera – determina la sfiducia negli operatori, deprime i consumi, colpisce le impreseâ€?. Ăˆ un circolo vizioso, quello rimarcato dal Presidente Aib, che da tempo ha indotto le banche a un irrigidimento, a una stretta al credito all’impresa. Un accesso al credito che non solo si è fatto piĂš impervio, ma anche molto piĂš costoso. “Il trend in corso – è stato il passaggio successivo della disamina di Giancar-
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scia è stato pesante: le esportazioni sono calate del 10% rispetto al 2008, è aumentata a dismisura la sofferenza bancaria. Dati che mettono una volta di piĂš in evidenza alcune urgenze a cui deve rispondere in prima battuta la politica, anche se in questa stagione è rappresentata da un tecnico come Mario Monti, autore, secondo Dallera, di una manovra che si è totalmente dimenticata dello sviluppo, “un deficit da colmare in tempi brevissimi.â€?. Con altrattanta rapiditĂ serve mettere mano al tema del credito (“la banche, in ultima battuta le uniche beneficiarie della finanziaria in discussioneâ€? ha affermato il presidente Aib) e a una revisione strutturale del mercato del lavoro. Gli istituti di credito, destinati
a trarre sicuri vantaggi da alcune misure della manovra Monti, dovranno aprire a un maggior credito alle imprese mentre sul fronte del lavoro sarĂ necessario, pur salvaguardando i diritti dei lavoratori, insistere sul tema della flessibilitĂ , “perchĂŠ – ha affermato Dallera – il riferimento a meccanismi di regolamentazione del mercato del lavoro vecchi di almeno tre decenni cosĂŹ come non consentono di punire chi non fa il suo dovere, allo stesso modo non consentono di premiare il meritoâ€?. Un’azienda messa nelle possibilitĂ di valorizzare chi merita o di andare a incidere su chi non fa il suo dovere non avrebbe, secondo Dallera, problemi ad aumentare i contratti a tempo indeterminato.
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Ultime due gare dell’anno per il Basket Brescia che saluterà il 2011 in maniera trionfale. Dalla storica promozione in Lega 2 (il secondo torneo nazionale), al primo posto in classifica dopo 11 giornate assieme a Reggio Emilia. La vetta della classifica è frutto di otto vittorie e due sole sconfitte. Il tutto nonostante i problemi finanziari dovuti alla dipartita della famiglia Franchini a inizio stagione e al problema del palazzetto. La Centrale del
Latte, però, vuole ancora stupire e chiudere l’anno solare con altre due vittorie. Appuntamento, quindi, domenica 18 a Imola (ore 18,15) e al San Filippo nel turno infrasettimanale di giovedÏ 22 (ore 20,30) contro Piacenza. Entrambe le gare verranno seguite in diretta da Radio Voce Fm 88.3-88.5 e in streaming su radiovoce.it con la cronaca integrale curata da Alberto Banzola. Per inviare sms durante la diretta: 338.3636104
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vanti un altro. Contrariamente a quanto professato da Gino Corioni e dal suo vice Luca Saleri, alla fine è arrivato un altro esonero pre-natalizio. L’anno scorso toccò a Iachini non arrivare a mangiare il panettone, in settimana è accaduto a un altro Beppe: mister Scienza. Dopo 13 partite senza vittorie e la zona retrocessione a due punti, il patron delle Rondinelle non ce l’ha fatta trasformando il dogma “Scienza non si toccaâ€?, in “Scienza esoneratoâ€?. Al suo posto è arrivato in piena corsa Alessandro Calori che in meno di quattro giorni ha dovuto preparare la trasferta di Livorno in programma in anticipo questo venerdĂŹ alle 20.45. La domanda sorge spontanea: perchĂŠ tutta questa fretta visto che dopo la gara del Picchi c’è quasi un mese di sosta con la relativa apertura del mercato? E dalla risposta del presidentissimo si scoprono i cosiddetti altarini. “Avrei dovuto sostituirlo giĂ tre o quattro partite fa ma ero sicuro che avesse in mano la squadra. Come fai a confermare un tecnico per una sola partita? Chiedendo ad alcuni giocatori, poi, la sensazione era quella che anche il gruppo chiedesse un cambiamentoâ€?. E allora torniamo ancora indietro riaprendo il libro della contraddizione. Ma il gruppo non era tutto
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con l’allenatore unito e compatto? Forse ci siamo persi l’ennesimo passaggio, ma i conti non tornano comunque. Proprio l’attaccamento dello spogliatoio a mister Scienza era il caposaldo della sua iniziale riconferma in panchina. Che sia stata l’ennesima uscita di Corioni per non dare troppa responsabilitĂ a questi ragazzi che vanno piazzati sul mercato? “D’altronde – aggiun-
ge – non si possono cambiare tutti i giocatori, nemmeno il presidente se una squadra va male. Ci dispiace che a pagare sia stato Scienza�. Veniamo al nuovo che avanza, ossia ad Alessandro Calori che torna dopo la parentesi da giocatore tra il 2000 e il 2002. Ha avuto anche la benedizione di Carletto Mazzone ma il curriculum al momento agita ulteriormente la piazza che, sull’ennesimo dietro-
front della societĂ , ha programmato per l’8 gennaio un sit-in di protesta in piazza Loggia. Quattro esoneri in corso e una promozione: era il 2010 e fu storica per il Portogruaro che salĂŹ dalla C1 alla serie B. Ha firmato un contratto fino a giugno con possibilitĂ di riconferma in caso di qualcosa di piĂš di una salvezza. “Corioni fa il presidente e io l’allenatore – ci tiene subito a precisare nella conferenza di presentazione – tutti i giocatori con me partiranno alla pari. GiocherĂ chi sta beneâ€?. Sul modulo conferma di prediligere il 4-3-1-2 (lo stesso del suo predecessore) e aggiunge: “Non sarò un sergente di ferro, anche perchĂŠ questa squadra ha notevoli potenzialitĂ . Si tratta solo di tirarle di nuovo fuori come a inizio stagione. Dovrò fare un gran lavoro soprattutto dal punto di vista mentaleâ€?. E allora in bocca al lupo mister Calori e attenzione a quanto pronosticato da Corioni: “Le auguro 10 anni su questa panchinaâ€?. Anche il suo destino, dunque, è giĂ segnato.
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6RWWR XQD OXFH VWUDQD WXWWL YRJOLRQR PD Lo hanno chiamato tavolo della pace, ma forse chi lo ha indetto avrebbe voluto già fare rapidamente marcia indietro (almeno sul nome). In questi giorni quindi il calcio nostrano, assediato da veleni continui da Calciopoli in avanti (ma anche prima non è che il clima fosse idilliaco), prova a gettarsi tutto alle spalle, per ripartire in un clima piÚ urbano e costruttivo. Questo almeno nelle intenzioni del presidente del Coni, Gianni Petrucci (nella foto),
che ha convocato questa sorta di stati generali del pallone in questi giorni. L’assise nasce, però, sotto una luce strana, perchÊ ad esempio vengono convocati alcuni presidenti di società di Serie A, mentre ad altri non è stato pensato, scatenando quindi immancabili sospetti e gelosie. Ma l’aspetto piÚ inquietante è che alcuni pensano che questo tavolo possa togliere o riassegnare il famoso scudetto conteso, quello del 2006, che dopo lo scanda-
lo fu un po’ troppo frettolosamente assegnato all’Inter a scapito di una Juventus che ora, anche alla luce di nuove intercettazioni, lo rivorrebbero indietro. DifďŹ cile, però, che questa sia l’occasione per togliere o assegnare scudetti, anche perchĂŠ altrimenti si scatenerebbero nuovi polveroni che farebbero precipitare ulteriormente la situazione anzichĂŠ tentare di risolverla. Intanto Petrucci ha giĂ ribadito in tutte le sedi che sarĂ â€œun incontro
per riportare serenitĂ al mondo del calcioâ€?. Oltre ad Agnelli e Moratti ci sono stati altri presidenti di serie A, come De Laurentis, Galliani (amministratore del Milan), i Della Valle. Il problema è che molte societĂ pensano di sedersi al tavolo per “incassareâ€? qualcosa, non per fare un passo indietro sul fronte della distensione pallonara; che esca una sorta di “pace armataâ€?? Rimanderebbe soltanto tensioni e polemiche alla prossima occasione.
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‘Ž‹•’‘”–‹˜‘ ‡••ƒ ‡ ”‹Â?ˆ”‡•…‘ ’‡” ‰Ž‹ ƒ—‰—”‹ †‹ ƒ–ƒŽ‡ Una Santa Messa per riettere sull’anno che volge al termine e proiettarsi al futuro con uno spirito rinnovato; un rinfresco per augurare buon Natale agli amici nel segno dell’allegria. Il copione si ripete piacevolmente ogni anno nel mondo di arbitri, giudici e animatori del Polisportivo, che dopo le fatiche vissute sui campi da gioco possono godersi un momento di meritato riposo e di festa, che avrĂ inizio domenica alla parrocchia Beato Luigi Palazzolo in via Botta 26.
L’appuntamento con la celebrazione eucaristica è per le 10.30, poi tutti alla cascina Foret per un aperitivo offerto dal comitato arancioblu. Si chiude cosÏ un’annata importante per le giacchette nere, che hanno visto crescere la loro squadra nel segno della formazione. Bilancio positivo anche per gli animatori, tra i fautori principali del successo del Polisportivo, lo scrigno verde del Csi Brescia, dove si vive in prima linea la missione dell’associazione: educare attraverso lo sport.
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stata una tre giorni ricchissima quella vissuta ad Assisi per il meeting prenatalizio, ultimo appuntamento nazionale del 2011. Nella cittĂ francescana sono arrivati esponenti di comitati provinciali e regionali di tutto lo Stivale, per un appuntamento unico reso ancor piĂš importante dalle prossime elezioni primaverili che apriranno il nuovo quadriennio. A tal proposito il presidente Massimo Achini è stato chiaro sul futuro del Csi, che non ha nessuna intenzione di vivere di rendita: “Per vincere la sfida che ci attende deve scendere in campo il Csi migliore di tutti i tempiâ€?. Il numero uno dell’associazione non ha usato mezzi termini, lanciando messaggi forti e chiedendo impegni concreti dai comitati piĂš piccoli fino alla presidenza nazionale. “Servono rigore e crescita, nuovi candidati con l’inserimento di giovani e donne, alleanze forti sul territorio, ma anche e soprattutto un solido programma. Il Csi sta vivendo un momento di crescita importante, ma si deve fare ancora di piĂš. Dobbiamo essere scuola di formazione umana per contribuire al rinnovamento delle persone e della societĂ , operando negli stadi, nelle piazze e nel mondo mettendo in campo i valori senza veli, maschere e retoriche. Nella società è cambiato il valore delle cose che contano. Di qui la sfida: mettere al loro posto le cose importantiâ€?. Nel borgo
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crescita sportiva e umana dei tecnici e, di conseguenza, dei giovani calciatori. Tra le grandi alleanze quella con gli oratori, certificata dal responsabile ecclesiastico del Csi Brescia don Marco Mori, che ha presentato H1O, happening degli oratori in programma dal 6 al 9 settembre a Brescia e Bergamo. “Giocare è educareâ€?, ha ribadito il sacerdote, ricordando l’obiettivo ciessino: una societĂ sportiva in ogni parrocchia italiana. Lo sguardo dell’associazione, tuttavia, si estende anche oltre i confini nazionali. Ăˆ partita infatti la campagna di solidarietĂ in favore di Haiti, che prevede l’apertura entro la fine del 2012 di un centro sportivo nell’isola caraibica.
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Â&#x2014;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; ° Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;ÇŚ Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x2021; Â?Â&#x2014;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2C6;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x153;ÇŚ Â&#x153;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039; Č&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Í&#x161;ǤÍ?Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2021;Č&#x152; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Ă&#x2013;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2018;Â?Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2021; Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x2018;Â? Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2019;Â&#x192;Ǥ Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǥ Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ
Â? Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2022; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039; Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Ǥ Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â? Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x2021; ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Ǥ
Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;ÇŁ Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǥ Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Ǣ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2122;Í&#x2122; 1 ÇŻ
Guardare con speranza al futuro di Kiremba Egr. direttore, è ancora fresco il dolore e lo shock provato in questi giorni dai tanti bresciani che hanno seguito le terribili vicende del nostro ospedale di Kiremba. Un giorno, forse, si saprĂ se questa sanguinosa aggressione sia avvenuta per iniziativa di singoli criminali, che ci sono dappertutto, o se non ci sia stato qualcosa di piĂš organizzato e premeditato. Purtroppo il Burundi in questi anni è stato segnato da violenze, distruzioni e atrocitĂ tali da dissanguare lâ&#x20AC;&#x2122;intera nazione e portare alla popolazione piĂš povera e indifesa sofferenze indicibili. Non ci sarebbe da meravigliarsi, quindi, se la prima istintiva reazione fosse quella di pensare di abbandonare tutto: troppo pericoloso e troppa ingratitudine. Ma, come moglie di un medico che recentemente ha avuto occasione di passare alcune settimane a Kiremba per visitare e operare centinaia di ammalati, altrimenti abbandonati a se stessi, vorrei portare un piccolo contributo di conforto rendendo nota una lettera, scritta in francese (pubblicata in italiano di seguito), ricevuta da noi in questi giorni, da parte di una ragazza di 19 anni del Burundi, che, da completamente cieca che era, operata di trapianto di cornea solo 10 giorni prima dellâ&#x20AC;&#x2122;attentato, ha incominciato a vedere. Anche colĂ câ&#x20AC;&#x2122;è chi sa esprimere gratitudine e solidarietĂ , le quali possono da sole ripagare a dovizia e confortare quanti in tutti questi anni hanno donato tante energie (e alcuni anche la vita) per fare di questo centro ospedaliero un gioiello sanitario ormai in-
Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â?Â&#x192;
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sostituibile e ineguagliabile per la popolazione locale. Penso che sarebbe molto bello se pubblicarla sul settimanale diocesano, per dare ai bresciani e a tutti i collaboratori della Missione, segnati nel profondo da questa terribile esperienza, un momento di conforto, di speranza e di fiducia nel futuro di questo ospedale proprio tutto bresciano fin dallâ&#x20AC;&#x2122;origine. Dal martirio, ecco la nuova â&#x20AC;&#x153;linfaâ&#x20AC;?, come ci hanno detto i nostri sacerdoti e il Vescovo in questi giorni. Le invio anche alcune significative fotografie, scattate nellâ&#x20AC;&#x2122;ultima missione del mese di novembre, nellâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi che ritenesse opportuno pubblicarne qualcuna. Molto cordialmente. Lettera firmata Gent. dottore, ora sto bene, riesco a leggere, a scrivere e posso pure utilizzare internet. Le scrivo per dirle della terribile situazione del Burundi dove tutti i giorni si uccide e non passa notte senza che venga assassinato un uomo. La situazione è grave e noi abbiamo paura, perchĂŠ câ&#x20AC;&#x2122;è insicurezza. Non riesco a capire come si possano uccidere persone che sono venute ad aiutarci! Sono molto triste e fino ad ora non riesco a capire perchĂŠ hanno assassinato Francesco e suor Lucrezia. Non ho altro da dire: che Dio li guardi dal paradiso. Francesco mi ha aiutato tanto affinchĂŠ potessi vedere e solo pochi giorni prima della tragedia eravamo tutti insieme a Kiremba: avevo raccontato a Francesco della situazione dei miei occhi operati perchĂŠ potesse riferirvela per mail. Agli amici bresciani. Una notte, poi, mi hanno telefonato per dirmi che era stato ucciso. Nei giorni successivi sono pas-
Â?Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;ÇŁ Í&#x153; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Í&#x2122;Í?Í&#x2DC; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2014;Â?Â&#x192;ÇĄ Í Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2014;Â? Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Č&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;ÇŚ Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Č&#x152;ÇĄ Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2022;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â?Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2014;Â? Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2018;Ǥ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇŁ Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D; Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Í&#x161; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;ÇŚ
sata in tribunale e ho visto i volti dei due ragazzi che hanno ucciso: erano davvero come due selvaggi e sono stati incarcerati per tutta la vita, ma per me non è una grande punizione, per qualcuno che ha ucciso chi aiuta. Vorrei esprimere le mie condoglianze a tutti gli italiani e ringraziare ancora per lâ&#x20AC;&#x2122;aiuto ricevuto; io non dimenticherò mai e che Dio benedica tutti gli italiani, perchĂŠ sono di cuore buono Belyse Mumporeze
La vita a Kiremba fiorirĂ Egr. direttore, era domenica, il giorno del Signore. Nel paese delle mille colline, nella casa dove abitano le Ancelle della caritĂ . Un corpo steso a terra, una suora colpita a morte, immersa in una pozza di sangue. E, poco dopo, ancora morte, violenza, dolore, lacrime: cade a terra, dissanguato, il volontario Francesco, suor Carla viene ferita gravemente. La terra rossa dâ&#x20AC;&#x2122;Africa si tinge del sangue rosso dei martiri. Quando si uccide chi ha dedicato la maggior parte della propria vita ai bisognosi, facendosi povero tra i poveri, facendosi voce e speranza dei poveri, si cerca di uccidere la speranza di un popolo. Un popolo semplice, povero, che soffre, che mangia da troppo tempo la polvere della terra e la polvere da sparo. Suor Lucrezia era molto piĂš che una semplcie religiosa che annunciava il Vangelo in terra dâ&#x20AC;&#x2122;Africa. Era una donna che viveva il Vangelo, lo incarnava nella sua vita. Era testimone e seminatrice del Regno di Dio. Francesco era un missionario laico. Ci sono persone che incomodano. Forse perchĂŠ. in una societĂ edonista e individualista, lasciano tutto e partono. Per se-
Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Í Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â? Â&#x17D;Â&#x2039;ÇŚ Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2014;Â? Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201E;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x192;ÇŚ Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Č&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2022;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â?Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2018;Č&#x152; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2014;Â? Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2DC;Â&#x2039;ÇŚ Â?Â&#x2018; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x192;Â?ÇŚ Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x2018; Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2039;Â? Â?Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x201E;Â&#x2021;Â?Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2018; Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Ǥ
minare, nel nome di Nostro Signore GesĂš Cristo. Nel nome della sua passione, morte e resurrezione per tutti, nel nome della sua opzione preferenziale per i poveri, gli oppressi, gli orfani, le vedove, per chi soffre. Gente incomoda, che scuote, che sceglie di vivere e lavorare coi poveri, che denuncia chi si arricchisce attraverso le ingiustizie, che soffre con chi soffre, spera con chi spera, prega, condivide, ama. Ci ha lasciato suor Lucrezia, insieme a Francesco; hanno lasciato la loro gente, i loro familiari, le amate consorelle senza che nessuno fosse preparato; come potremmo essere preparati a comprendere tanto odio, tanta violenza? Sappiamo solo che degli esseri umano, tanto amati e magari, chissĂ , tanto serviti, abbiano cosĂŹ violentemente posto fine alla vita di due angeli in terra dâ&#x20AC;&#x2122;Africa. Maledetta sia la violenza, che divora la vita. Ma non ci lasceremo vincere dal pessimismo. Il martirio, talvolta, entra nella storia della salvezza. Gli apostoli e migliaia di fedeli delle prime generazioni furono trucidati dai leoni e dai gladiatori. Lungo i secoli la prigione, la tortura, le esecuzioni e le discriminazioni, sino alle recenti stragi naziste e comuniste e ancora oggi, troppo spesso, nelle assurde violenze di carattere religioso, il cammino del Vangelo fino agli estremi confini della terra è stato ed è accompagnato dal sangue dei martiri. Che però, noi lo crediamo, genera nuova linfa vitale. Celebriamo dunque la loro nascita al Cielo non con la tristezza, tanto meno con lâ&#x20AC;&#x2122;odio, ma con una speranza rinnovata perchĂŠ sappiamo, con Tertulliano, che il sangue dei martiri è semente per la Chiesa. Suor Lucrezia e Francesco non sono stati uccisi, sono stati seminati. La speranza non è vin-
Â?Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;ÇŁ Â&#x2014;Â? Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2014;Â? Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â?Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Í&#x161; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x203A;ÇĄ Í&#x203A; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192;ÇĄ Í&#x203A; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2021;Ǥ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇŁ Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2039;ÇŚ Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2018;
ta, la caritĂ non termina, la morte non ha vinto. Il dolore genera rinnovato impegno, lâ&#x20AC;&#x2122;incertezza lascia spazio al coraggio, il sogno non finisce, il canto non si spegne. La missione bresciana a Kiremba continuerĂ , continueremo a sognare il sogno di Dio. Un sogno esigente, che contempla anche dolore, sacrificio, rinuncia, consegna totale del corpo e dellâ&#x20AC;&#x2122;anima allâ&#x20AC;&#x2122;Amore, fino allâ&#x20AC;&#x2122;estremo. Ma sappiamo che il nome di Dio è santificato in coloro che muoiono difendendo la vita e lâ&#x20AC;&#x2122;amore. Suor Lucrezia e Francesco hanno reso santo quel luogo. La morte non ha lâ&#x20AC;&#x2122;ultima parola. La vita, a Kiremba, fiorirĂ . Mario Sberna
Le carte scoperte di Cameron Egr. direttore, finalmente si gioca a carte scoperte, Cameron con il suo sorriso allâ&#x20AC;&#x2122;inglese ha detto di no al salvataggio dellâ&#x20AC;&#x2122;euro e si è ritirato nella sua isola, apparentemente isolato. Pensa di giocare la partita assieme ai suoi amici sostenitori, gli speculatori della finanza internazionale, in Usa e Gran Bretagna, per affossare lâ&#x20AC;&#x2122;euro e con esso lâ&#x20AC;&#x2122;Europa. In questo gioco sarĂ determinante, in Europa, il cavallo di Troia, il direttorio dei Goldmanâ&#x20AC;&#x2122;s Boys nella Bce, in Italia, in Grecia ecc. Gli inglesi non hanno mai amato lâ&#x20AC;&#x2122;Europa. Per secoli hanno dominato il mondo. Con le loro navi, la Compagnia delle Indie e con i corsari, entrambi al servizio della monarchia, hanno razziato merci e materie prime dei popoli sottomessi. Famosi furono i corsari inglesi (sir) Francis Drake ed Henry Morgan che, rispettivamente, sul finire dei secoli XVI e XVII, assaltava-
Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Âą Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2021; Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2014;Â? Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2039;Â&#x2018;Ǥ
Â?Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?ÇŚ Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2014;Â? Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x203A; Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2030;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x2122;Í&#x2DC; Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039;Ǥ Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ
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Â&#x17D; Í&#x2122;Í&#x; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Í&#x2122;Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2018;Â? Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â? Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â?ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2039;Â? Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2021; ° Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Ǥ Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018; Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2DC;Í&#x; Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x160;Â&#x192; Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2030;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;ÇŻÂ&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2013; Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Ǥ Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x201E;Â&#x2021; Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2039;ĂŽ Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2014;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Çł
ÇŻÍ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻ Â?Â?Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â&#x160;Â&#x192; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Í&#x17E;Í&#x2DC; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2022;Ǥ Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Ǥ Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2014;Â&#x2030;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x2018;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǤ
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no i porti spagnoli nelle Americhe e attaccavano i galeoni carichi di oro ed argento diretti verso la Spagna. Per secoli gli inglesi hanno sempre giocato a dividere e dominare gli europei, sono entrati nella Unione europea solo per interesse, si sono rifiutati di entrare nellâ&#x20AC;&#x2122;eurozona per tenersi la loro sterlina. Quando alla fine del 2008, lâ&#x20AC;&#x2122;Unione europea volle discutere della riforma del settore bancario e finanziario proponendo piĂš trasparenza e limitazione, gli inglesi si opposero. In pratica, nelle intenzioni dellâ&#x20AC;&#x2122;Ue, si trattava di stabilire un controllo sulle attivitĂ degli hedge riducendone la capacitĂ di indebitamento (e quindi la portata delle operazioni speculative). Oggi si capisce bene il rifiuto di Cameron quando dice: â&#x20AC;&#x153;Noi non vogliamo aderire allâ&#x20AC;&#x2122;euro, siamo contenti di esserne fuori, come lo siamo di non fare parte della zona Schengen. Noi non vogliamo rinunciare alla nostra sovranitĂ . Noi vogliamo i nostri tassi di interesse, la nostra politica monetariaâ&#x20AC;?. I motivi del rifiuto di Cameron, che obbedisce agli interessi e alle strategie inconfessabili delle lobby finanziarie internazionali il cui centro è sempre la City, li ha confermati qualche giorno fa il Financial Times. Il segmento degli hedge funds versato, negli ultimi 10 anni, nelle casse del partito conservatore britannico ammonta a circa 14,3 milioni di sterline. PiĂš di metĂ della cifra è stata sborsata nel biennio 2009-2010, in coincidenza con la campagna elettorale e la successiva sconfitta del Labour. Negli ultimi 10 anni, il numero uno di Red Kite Michael Farmer e i suoi colleghi di Man Group Lord Fink e di Cqs Michael Hintze hanno sborsa-
ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;
to da soli qualcosa come 7,7 milioni di sterline in attivitĂ di sostegno e finanziamento al partito di David Cameron. Nonostante ciò oggi gli inglesi e gli americani se la passano peggio di noi europei. La follia poi e che, per uscire dalla crisi terminale del Sistema, certi ambienti neocon americani e inglesi, che sono 1% contro il 99%, hanno elaborato quella che qualcuno ha definito â&#x20AC;&#x153;chaos gĂŠostratĂŠgiqueâ&#x20AC;? e â&#x20AC;&#x153; lâ&#x20AC;&#x2122;ère psychopolitiqueâ&#x20AC;?. Per creare le condizioni e le ragioni per scatenare nuove e devastanti guerre, dopo la Libia, la Siria e lâ&#x20AC;&#x2122;Iran. Per poi coinvolgere Russia e Cina. Di fronte a questo nuovo scenario geopolitico lâ&#x20AC;&#x2122;Europa deve scegliere: essere trascinata nella follia di una probabile guerra termonucleare voluta dal blocco atlantista (Usa e Gran Bretagna) o trovare il coraggio di creare nuovi equilibri geopolitici e scegliere il proprio alleato a Est, verso la Russia, verso il Pacifico. Tenendo conto che lâ&#x20AC;&#x2122;esplosione del Sistema sta solo aspettando il detonatore! Luciano Buonocore
Insieme per la lampada di San Francesco Egr. direttore, sono nato nel 1939 e nel 2014 taglierò, a Dio piacendo, il traguardo dei 75 anni. Si tratta di una tappa importante che merita di essere ricordata in modo adeguato. Il 1939 è anche lâ&#x20AC;&#x2122;anno in cui si scelse San Francesco come patrono dâ&#x20AC;&#x2122;Italia. Una importante coincindenza. Per questo motivo ho pensato di lanciare ai coscritti
Ǥǣ Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x2019;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â?Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â?Â&#x192;Â?Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x201D;Â&#x192;Ǥ Ǥǣ Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; ° Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2039;Â? Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192; ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;
Í&#x2122;Í Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Í&#x2122;Í Í&#x17E;Í? Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x2122;Í&#x203A;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039;Â? Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039; Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2013;ĂŽ Í&#x2122;ÍĄ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Í&#x2122;ÍĄÍ Í&#x153; Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x192;Â? Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â?Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2014;Â? Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2026;Â&#x2039;Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â?Â&#x2030; Â&#x2018;Â?Â&#x2030; Í&#x161;Í&#x2DC; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Í&#x2122;ÍĄÍ&#x17E;Í&#x203A; Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021; Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2021; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2021; Í&#x153;Í&#x2DC;Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2022;Âż Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021;
bresciani una proposta: perchĂŠ non raccogliere, per il 2014, lâ&#x20AC;&#x2122;olio per la lampada perenne della chiesa di San Francesco a Brescia? Mi pare un ottimo modo per ricordare il 75° compleanno. Affido questa proposta alle pagine del settimanale diocesano, con la speranza di trovare altri nati nel 1939 disponibili a condividere lâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa. Allego, per questo, il mio recapito telefonico (030/9460578). Claudio Molinari
In merito alla chiusura del reparto di ostetricia di Gardone V.T. Egr. direttore, dopo ripetute notizie false e tendenziose, è giunto il momento di dar voce al sentire degli ostetrici/che del Presidio ospedaliero di Gardone V.T. In particolare facciamo riferimento allâ&#x20AC;&#x2122;articolo â&#x20AC;&#x153;Gardone V.T. lâ&#x20AC;&#x2122;ospedale non può che migliorareâ&#x20AC;? pubblicato dal Giornale di Brescia il giorno 4/12/2011. Nellâ&#x20AC;&#x2122;articolo in questione, in cui il consigliere regionale della Lega Nord (nonchĂŠ membro della commissione della salute del Pirellone) Pierluigi Toscani, esprime il proprio parere, si legge anche â&#x20AC;&#x153;da anni il punto nascita di Gardone Val Trompia raggiunge a mala pena i 300 parti annuiâ&#x20AC;?. Questo dato non rispecchia la realtĂ . Ă&#x2C6; vero che le nascite a Gardone V.T. hanno subito un calo, ma questo calo non è altro che lo specchio dellâ&#x20AC;&#x2122;andamento demografico del nostro territorio nazionale. Il numero dei parti annui nel nostro Presidio ospedaliero non è mai sce-
Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018;ÇĄ Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x192;Â?Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x201D;Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â? Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x2021;Ǥ
Â?Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2122;Í&#x161;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2030;Â?Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x160;Â&#x192; Â&#x2030;Â&#x2039;Â? Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039; Â?Â&#x2018;Â? ° Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â?Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2013;Â? Â&#x2019;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192;
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so sotto i 460 (per citare solo alcuni numeri nel 2004 si registravano 687 nascite, nel 2010 i nati sono stati 467). Le falsità pubblicate su numerosi articoli rappresentano una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Siamo professionisti della salute che fino ad ora hanno agito con dignità e operato con professionalità e serietà , garantendo condizioni di sicurezza in sala parto e in reparto. Ringraziamo tutte le coppie che hanno scelto il nostro punto nascita per essere sostenute e assistite nei momenti piÚ belli della loro vita. Il loro apprezzamento e la loro fiducia ci hanno dato coraggio per affrontare i numerosi momenti di difficoltà , e, in parte alleviato, il dolore e la delusione che stiamo vivendo. Ringraziamo i mezzi di comunicazione che hanno dato voce in maniera corretta alla situazione offrendo punti di vista e dati oggettivi, raccontando disagi e potenzialità di un mondo che è ben piÚ ricco di quanto si possa vedere da fuori. La vita che nasce, un figlio è cosÏ! Il personale ostetrico del Presidio ospedaliero di Gardone V.T.
Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2039;Â? Â&#x2019;Â&#x192;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Dz Â&#x17D; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2030;Â?Â&#x2039;Çł Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x192;Â&#x2039;ÇŚ Â?Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2022;Â?Â&#x203A; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2DC; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x203A;Í&#x2122; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x2122;ǤÍ&#x203A;Í&#x2DC; Â&#x192;Â&#x17D; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Ǥ Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â?Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2C6;Â&#x2018;Â&#x203A;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2014;Â?Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;Ǥ Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x192;Â&#x17D;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192; Â&#x2018;ÇŚ Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2020;Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x192;Â? Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2030;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x192; Dz Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Çł Â&#x2039;Â? Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x17E;ÇĄ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122;Ǥ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x161;Í&#x203A; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x17D;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2014;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇŚ Â?Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x160;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2039; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Dz Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x192;Â?Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2030;dzǤ
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1 Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x17D;ÇŻÍ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻ Â?Â?Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2020;Ǥ Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â?Â&#x192;Â?Â?Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2022;Ǥ Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Ǥ Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2C6;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2039;Â?Â&#x2021; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018; Í&#x2122;Í&#x2DC;Í&#x153;Îť Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;Ǥ Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2022;Ǥ Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2039;ĂŽ Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǤ
/$92&( ( '(/ 2 3232/2 ÇŁ Â&#x2020;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; ǧ ÇŁ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; ÇŚ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x153;Í&#x153;Í&#x161;Í?Í&#x2DC; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161; Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x203A;Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D;ÇŁ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;Â?Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŁ Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192; Í&#x153;Í&#x;ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; ÇŚ Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x192; Í?Í?ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; ÇŚ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Ǥ Ǥ Â&#x192; Í Í?ÇĄÍ&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ Í&#x153;Í?ÎŹ ÇŚ Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Ǥ Í&#x161; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x192; Í&#x161;Í&#x2DC;Č&#x20AC;Â&#x201E; ÇŚ Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2030;Â&#x2021; Í&#x17E;Í&#x17E;Í&#x161;Č&#x20AC;ÍĄÍ&#x17E; Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; ÇŚ Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â?Îť Í&#x2122;Í Í Í Í&#x2122;Í&#x161;Í?Í&#x2DC;Ǥ ÇŁ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Ǥ Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x161;Í Í&#x2DC;Í ÍĄÍ&#x17E;Í&#x17E; ÇŚ Â&#x192;Â&#x161; Í&#x2DC;Í&#x203A;Í&#x2DC; Í&#x161;Í Í&#x2DC;ÍĄ Í&#x203A;Í&#x;Í&#x2122; Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x192;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŚ ÇŚÂ?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D; Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2030;ĚťÂ&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x192;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013; ÇŁ Â&#x2018;Â?Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x2018; Č&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2021; Â?Â?Ǥ Í?Í&#x2DC; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â?Â?Ǥ Í&#x203A;Í&#x;Č&#x152; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Í&#x153;Í&#x2DC; ÇŚ Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Í&#x2122; Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â?Ǥ Â&#x2039;Â?Â&#x192;Â?Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x2122;ÇĄÍ? Â&#x2021;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â?Â?Ǥ Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Ǥ
Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;Ǥ ÇŁ Â&#x192;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2039;
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Associato
UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI
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