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Alla richiesta su quale fosse il piĂš grande comandamento, GesĂš rispose presentando il “comandamento della caritĂ â€?, l’amore verso Dio e verso il prossimo (nel quale è incluso anche il corretto – e non disordinato – amore verso se stessi). Sappiamo come San Paolo, dal canto suo, tesserĂ un poderoso inno alla caritĂ . Passano i secoli, ma il fuoco della caritĂ non viene meno. Tra coloro che l’hanno accolto e diffuso, pensiamo oggi (15 dicembre) a Santa Maria Crocifissa, al secolo Paola Di Rosa, fondatrice delle Ancelle della CaritĂ . Donna saggia e concreta, ha vissuto la caritĂ specialmente verso i sofferenti, ma ha anche partecipato in modo misterioso alla passione di GesĂš. Ha saputo unire operositĂ e mistica. In una sua lettera scriveva. “La santa caritĂ , senza la quale tutte le altre virtĂš non hanno valore, non sia mai in te oziosa, ma sempre operativa e compagna di tutte le tue azioni, di tutti i tuoi pensieri, di tutti i tuoi discorsi, indirizzando il tutto a puro fine di piacere a Dioâ€?. Nella preparazione al Natale, perchĂŠ non impegnarci pure noi in una caritĂ â€œsempre operativaâ€??
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Convegno a Roma. Immigrati e diritti di cittadinanza
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͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Coppini su Gardone. “Questioni legate alla sicurezzaâ€?
͚͞ ……Ž‡•‹ƒ A Brescia la marcia nazionale. “Si può educare alla paceâ€?
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ÂŽ ‰—•–‘ †‹ –ƒ••ƒ”‡ Žƒ ‰”ƒ–—‹–Â? Se sono sacriďŹ ci bisognerĂ farli, ma travisare la realtĂ per staccare la spina al non proďŹ t piĂš vitale e alle reti civili piĂš belle e proteggere i veri privilegi, i veri evasori e le vere lobby travestendo il tutto in battaglie civili, non è il caso. Si è riparlato di Ici (tra poco Imu) e Chiesa cattolica, in un dibattito nervoso, segno di una situazione ancora tesa. Ăˆ necessario fare chiarezza e portare serenitĂ . I termini della questione sono evidenti. La Chiesa cattolica gode dell’esenzione, come le altre confessioni e un’ampia sfera di organizzazioni ed enti “laiciâ€?, pubblici o privati, non commerciali e riconducibili al no proďŹ t, per le attivitĂ istituzionali. L’esenzione dall’Ici è riconosciuta solo per gli
immobili non commerciali. Per gli altri la Chiesa o gli enti religiosi proprietari sono assoggettati, come tutti, a tassazione. Nessun privilegio, come ha sottolineato lo stesso cardinale Angelo Bagnasco: “La normativa vigente è giusta, in quanto riconosce il valore sociale delle attivitĂ svolte da una pluralitĂ di enti no proďŹ t e, fra questi, degli enti ecclesiastici. Questo è il motivo che giustiďŹ ca e, al tempo stesso, delimita la previsione di una norma di esenzioneâ€?. Sul piano tecnico le cose sono chiare. La Chiesa cattolica paga quello che c’è da pagare, non paga quello che è previsto, come tutti, e non gode di nessun privilegio. Atteniamoci dunque ai fatti, che sono uguali per tutti e parlano chiaro. Se ci sono stati abusi nell’interpretazione della legge, “casi concreti nei quali un tributo dovuto non è stato pagato, che l’abuso sia accertato e abbia ďŹ neâ€?. E comunque – ha concluso il cardinale Bagnasco – “non vi
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sono da parte nostra preclusioni pregiudiziali circa eventuali approfondimenti volti a valutare la chiarezza delle formule normative vigenti, con riferimento a tutto il mondo dei soggetti no proďŹ t, oggetto dell’attuale esenzioneâ€?. Su questa solida base si possono fare due considerazioni. Prima di tutto evitiamo di buttarla in politica. In una situazione oggettivamente grave, sollevare polveroni giova solo a chi, alimentando risse ideologiche, vuole dimostrare di esistere o vuole sviare l’attenzione da altro. Certe letture preconcette e poco informate che si leggono sui quotidiani fanno solo sorridere perchĂŠ è troppo facile dire che la Chiesa è ricca e buttare tutto nel calderone. Ecco, allora, il secondo punto, la richiesta cioè che la Chiesa dia un segnale. Sono del parere che nelle sedi opportune (e non dalla Littizzetto) ci siano i margini perchĂŠ la Chiesa, ancora una volta, dimostri la sua buona
volontĂ di contribuire al bene del Paese. Si tenga conto però delle numerose iniziative d’intervento per le famiglie e per tutti coloro che la crisi sta mettendo in difďŹ coltĂ (esse sono scrupolosamente documentate e non solo quando sono messe in opera con fondi pubblici); del fatto che le porte delle Caritas, degli oratori e dei grest, delle associazioni, degli ospizi, delle sale della comunitĂ , delle case-famiglia e di migliaia di opere e iniziative che animano da sempre la nostra vita sociale, culturale e civile, sono da sempre aperte per chi voglia toccare con mano e magari dare una mano. Forse di questo c’è bisogno: certo, di una rendicontazione puntuale e scrupolosa sui soldi, di un’attenzione precisa alle norme e non di “furbetti da sacrestiaâ€?, ma anche di non perdere quel bene di solidarietĂ e gratuitĂ che nessuno Stato sarebbe capace di produrre e che qualcono oggi, per rivalsa o demagogia, vorrebbe tassare.
͛͛ —Ž–—”ƒ ‡ …‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡ Liliana Cosi. La bellezza costituisce l’uomo
͚͜ …‘�‘�‹ƒ Chiesa e Ici. Insinuazioni e zone d’ombra della legge
͜͜ ’‘”– Brescia calcio. Avanti un altro: da Scienza a Calori
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