La Voce del Popolo 2012 19

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Ăˆ senz’altro una delle parole piĂš usate: per molti la prima, attesa con ansia e accolta con soddisfazione; per alcuni l’ultima, sussurrata con voce tremante; per tanti ripetuta spesso, con tonalitĂ diverse e contrapposte: con affetto, con stanchezza, con speranza, con pretesa... Nell’imminenza della loro festa, vogliamo porgere gli auguri a tutte le mamme, perchĂŠ siano sempre riconoscenti al Signore per il dono dei figli e perchĂŠ perseverino nella loro missione - naturalmente insieme ai papĂ ! - di accoglienza e di educazione saggia, forte e prudente. Non mancano gli esempi: dalle donne forti della Bibbia alle martiri della storia della Chiesa; dalle madri che con la preghiera e il pianto hanno accompagnato la conversione dei figli (come Santa Monica), a coloro che han saputo dare la vita (come Santa Gianna Beretta Molla)... Soprattutto vogliamo affidare le nostre mamme alla Madre di GesĂš e della Chiesa: lei, partecipe in modo unico della Redenzione, sia loro accanto nella gioia e nel dolore e conceda loro di poterla seguire ogni giorno, con la loro famiglia, sulla strada di suo Figlio.

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La campana dell’ultimo giro suona per i partiti

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͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Comunali. Tra novitĂ e conferme per una manciata di voti

ÍšÍ&#x; ……Ž‡•‹ƒ Padre Piamarta. Il programma della canonizzazione

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͙͛ —Ž–—”ƒ ‡ …‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡ Convegno. Editoria bresciana e Vaticano II

͛ͥ …‘Â?‘Â?‹ƒ L’impresa disperata dei tre supercommissari

͘͜ ’‘”– Calcio scommesse. Tra i deferiti anche il ds Andrea Iaconi

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Â?…‘”ƒ —Â? ˜—‘–‘ Cosa dice di nuovo il voto amministrativo del 6 e 7 maggio? Niente. Le urne hanno fotografato quello che da mesi abbiamo sotto gli occhi: il disastro del Pdl (impresentabile con Berlusconi – ha scritto un editorialista – inesistente senza Berlusconi); l’autoaffondamento della Lega zavorrata non solo da lingotti, diamanti, spese di famiglia e riti magici (e la rincorsa all’unica scialuppa a galla, quella di Tosi a Verona) ma anche da vent’anni di promesse senza risultati; l’immobilitĂ del Pd, che sarĂ anche un “usato sicuroâ€?, per dirla con Bersani, ma che grandi viaggi non riesce a progettarne; l’evanescenza del Terzo Polo che non convince gli scontenti della destra e

nemmeno i dubbiosi accasati alla bell’e meglio a sinistra. E poi la rabbia contro i partiti, un disagio sociale crescente, il peso di una crisi che non finisce; tutto magistralmente intercettato dai messaggi dirompenti e populisti di Grillo, protagonista di un successo annunciato dai molti sondaggi che settimanalmente hanno visto la luce sui giornali e in televisione. Questo non significa che siamo di fronte ad un virus di sistema: il Movimento 5 Stelle è una forza politica vera, a prescindere dagli eccessi verbali del suo leader, predicatore invasato e indisponente che ha poco o niente a che vedere con la normalitĂ dei “grilliniâ€?, candidati che hanno saputo misurarsi sulla concretezza dei problemi locali piĂš che sugli slogan contro le banche, contro Monti o contro i partiti. Quello di domenica e lunedĂŹ, anche se tutti lo aspettavano, è stato uno scossone violento per il quadro politico. Le ripercussioni non saranno però

immediate. Innanzitutto per la parzialità del test elettorale. In Italia gli aventi diritto al voto sono complessivamente oltre 47 milioni; domenica e lunedÏ ne erano coinvolti circa nove, dei quali solo il 67% (poco piÚ di sei) è andato effettivamente a votare: sarebbe dunque assurdo pensare che da esso dipenda la sopravvivenza tanto del governo quanto della legislatura. In secondo luogo perchÊ le dinamiche del voto amministrativo, dove gli elettori si prendono delle libertà rispetto alle loro scelte abituali, sono diverse da quelle del voto politico. Sicuramente il risultato costringe i partiti ad accelerare i processi che riguardano la ridefinizione della loro natura, della loro organizzazione, della loro capacità di farsi interpreti di bisogni ma anche di indicare percorsi per risolvere i problemi. Gli analisti dei flussi elettorali spiegano che i voti persi da Pdl e Lega non sono andati nÊ a Casini nÊ a Grillo, ma sono entrati in quel vasto

contenitore di scontentezza e delusione che è il non voto. Questo apre un vuoto nell’offerta politica perchĂŠ gran parte dell’elettorato moderato mostra d’avere abbandonato i suoi tradizionali riferimenti. Ăˆ attorno a questo vuoto che si gioca una partita politica decisiva che potrebbe vedere in campo forme nuove e diverse di organizzazione della politica. Nuove e diverse, perchĂŠ l’altra domanda che emerge con forza dal voto è quella del cambiamento, nella speranza che almeno stavolta tutto non si risolva nella solita giostra di nomi e di simboli. La politica deve tornare a proporre un universo di valori e modalitĂ di comportamenti, attraverso persone credibili, un profondo ricambio generazionale, una rinnovata passione per le ragioni della democrazia, quello spazio – scriveva il beato Giuseppe Toniolo – nel quale tutte le forze sociali, giuridiche ed economiche cooperano proporzionalmente al bene comune.


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“A differenza di quanto emerge dai dati dell’Istat sono tra quelli che pensano che non occorra essere marziani o affetti da chissĂ quale patologia per sposarsiâ€?. Ad affermarlo è Francesco, poco piĂš che trentenne e sposato da un anno con Paola. “Abbiamo scelto di sposarci – continua – per condividere un progetto, un’idea, uno stile di vita, valori comuni e la necessitĂ di consacrare davanti a Dio la nostra unioneâ€?. Una scelta che acquista consapevolezza e sapore col passare

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del tempo perchĂŠ, spiega “presi dai mille preparativi della giorno del sĂŹ, si corre il rischio di non assaporare il percorso che ha portato i due fidanzati a incontrarsi e ad amarsiâ€?. Quella di Francesco e della moglie Paola è solo una testimonianza, in grado però di fare leggere in modo diverso le statistiche Istat che indicano in costante calo il numero dei matrimoni, soprattutto di quelli celebrati con rito religioso. Forse cala la loro quantitĂ , non certo la qualitĂ .

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aggio è, nella tradizione popolare, il mese della Madonna, quello della mamma (per via della festa a lei dedicata) e, almeno sino a qualche tempo fa, quello del matrimonio. Molte le coppie che lo sceglievano, insieme a giugno e settembre. L’uso dell’imperfetto non deve trarre in inganno. Ci sono ancora coppie che scelgono maggio come mese per celebrare il loro matrimonio, ma sono molte meno che in passato. Non ci sono ragioni particolari che giustificano questo cambio di scenario. Non si tratta certo di ragioni climatiche perchĂŠ con i cambiamenti in atto nessun mese dell’anno fornisce elementi di certezza. Semplicemente sono sempre meno le coppie che scelgono il matrimonio. La tendenza è generale, riguarda tutto il Paese e Brescia non fa eccezione. La conferma arriva dall’Istat, per quel che concerne il dato provinciale e dall’Ufficio statistica di Brescia per i numeri della cittĂ . Nel quinquennio 2005-2009 (ultimo di cui l’Istituto nazionale di statistica abbia dati certi) il numero di matrimoni (senza distinzione tra religiosi e civili) celebrati nel Bresciano è passato dai 4491 dal 2005 ai 4102 del 2009. La riduzione diventa ancora piĂš evidente con la lettura dei dati cittadini che abbracciano, invece, un arco di tempo che va dal 1999 al 2010. Nel primo anno della rilevazione statistica i matrimoni celebrati in cittĂ erano (tra religiosi e civili) 952. 11 anni dopo, nel 2010, il loro numero si è praticamente dimezzato, arrivando a quota 478. Se i numeri calano (e anche drasticamente), quel che sembra aumentare è la convinzione che anima le coppie che scelgono di “sposarsi in chiesaâ€?. Ad affermarlo è don Raffaele Maiolini, teologo del Se-

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minario diocesano, che segue molte coppie nel loro cammino di preparazione al matrimonio, “anche se è piĂš corretto – afferma nell’intervista riportata in questa pagina – affermare che il cammino che intendono intraprendere è piĂš ampio e indirizzato a una riscoperta di una vita di fedeâ€?. Difficile, perchĂŠ non esistono elementi per una corretta valutazione delle motivazioni (se non il cinico confronto tra matrimoni celebrati e separazioni registrate), stabilire se analoga convinzione segni anche le coppie che scelgono il matrimonio civile. Scelta che, sempre restando alla cittĂ di Brescia, era minoritaria

nel 1999 (il rapporto con quelli religiosi era di uno a due: 652 i religiosi e 300 quelli civili) ma che nel corso del decennio successivo è diventata quella piĂš praticata, tanto che nel 2010 in cittĂ sono stati celebrati 204 matrimoni religiosi e 274 civili. Certo, si tratta di numeri da prendere con le pinze, perchĂŠ le statistiche non dicono, per esempio, quante tra le coppie che hanno scelto il rito civile l’hanno fatto perchĂŠ obbligate. I numeri, comunque, confermano una tendenza generale, riscontrabile anche nel resto della provincia. Secondo l’Istat, infatti, i matrimoni celebrati nel Bresciano erano 4491 nel 2005; nel 2009 il loro numero si era abbassato a 4102. Molte le analisi proposte negli anni per trovare la giustificazione a questa costante contrazione del numero dei matrimoni. Da quelle di taglio psicologico (i giovani oggi rifuggono dalla definitivĂ e da rapporti impegnativi) a quelle materiali (la mancanza di certezze economiche), con il lavoro che manca e anche quando c’è è comunque precario, che non consentono di far fronte alle necessitĂ del “mettere su famigliaâ€?, le giustificazioni a questa frenata nel numero dei matrimoni non mancano. Ăˆ un dato di fatto, solo per restare sul versante economico, che oggi affrontare un matrimonio è cosa non da poco. Dalla scelta dell’abitazione in giĂš è tutto un fare i conti con richieste sempre piĂš “importantiâ€? e disponibilitĂ sempre piĂš ridotte, a meno che i futuri sposi non abbiano la fortuna di poter contare sull’aiuto delle famiglie di origine. Se in questa stagione di crisi si fa un gran parlare di credit crunch e dell’insensibilitĂ del sistema bancario nel concedere credito alle aziende, poco si dice, invece, delle difficoltĂ con cui gli istituti di credito “apro-

noâ€? alle coppie in cerca di mutui e finanziamenti per l’acquisto della casa. Un lavoro a tempo determinato, contratti a progetto o co.co.co. sono credenziali di scarso valore. Quando alla coppia manca un posto di lavoro a tempo indeterminato “certificatoâ€? da busta paga o 730, la banca presta attenzione solo in presenza di qualcuno che faccia da garante per il prestito richiesto. E questo è solo uno dei tanti aspetti che costringe molte coppie a rinviare o a rinunciare definitavemente all’appuntamento con il matrimonio. A questa disaffenzione, probabilmente piĂš indotta che convinta, si contrappone, a Brescia come nel resto del Paese, lo sforzo sul piano educativo e formativo per accompagnare le coppie di fidanzati al matrimonio. Parrocchie, realtĂ diocesane e associative stanno da anni profondendo uno sforzo considerevole in questo delicato campo della pastorale. I corsi di preparazione al matrimonio, un tempo (fortunatamente ormai lontano) semplice “formalitĂ â€? burocratica da assolvere per potersi “sposare in chiesaâ€? sono diventati importanti occasioni di crescita e di presa di coscienza per tante coppie. Si tratta di numeri sempre piĂš ridotti che, se presi in termini assoluti, non consentono, nonostante le profonditĂ delle motivazioni che stanno alle basi della scelta, di ribattere l’opinione diffusa che il matrimonio sia sempre meno affascinante. Uno scotto che, probabilmente, è dovuto al fatto che del matrimonio ci sia interesse a far cogliere soltanto gli aspetti esteriori, come il moltiplicarsi di trasmissioni televisive sui wedding planner, scelte di abiti da sposa e giornate del “sĂŹâ€? da favola vogliono far risaltare. Il matrimonio, invece, è altro e quelli (pochi?) che lo scelgono lo sanno.

$WWHVH XJXDOL QXPHUL GLYHUVL Da oltre un quarantennio si occupa di sposi. Li incontra, li rassicura, li coccola... Dopo tanti anni e migliaia di coppie assecondate Beppe Rocca, nome storico della ristorazione bresciana, è probabilmente la persona piĂš indicata, in questo viaggio tra gli aspetti del matrimonio, per valutare eventuali cambiamenti, ovviamente limitati a quel particolare momento che è il banchetto nuziale. “Si – ricorda Rocca

– ho iniziato quando un pranzo di nozze costava 2700 lire e da allora non è che le richieste degli sposi siano particolarmente cambiateâ€?. Oggi, un pranzo in un ristorante non è piĂš un evento straordinario come un tempo. Questo, però, non ha spostato di un millimetro le preoccupazioni che animano i futuri sposi quando iniziano a guardarsi intorno per individuare la location per (inglesismo oggi tanto di moda

che ha preso il posto per piĂš “banaleâ€? ristorante) per la loro festa. “Oggi come negli anni dei miei inizi una coppia di ďŹ danzati – sono ancora considerazioni di Beppe Rocca – ha la preoccupazione di fare bella ďŹ gura con parenti e amiciâ€?. Si afďŹ dano, cosĂŹ, alla professionalitĂ messa insieme in tanti anni di chi sa con esattezza trovare le risposte piĂš indicate a ogni tipo di matrimonio e chiedono che la loro

festa si possa trasformare in qualcosa di unico, di esclusivo. In 40 anni dunque non è cambiato proprio nulla? “Non è che in 40 anni le cose siano cambiate molto, a differenza di come si vorrebbe fare credere – è la sua risposta –. Le richieste sono piĂš o meno le stesse, Sono invece un ricordo i pranzi di nozze con centinaia di invitati. Oggi, al massimo, si superano di poco le 100 persone‌â€?


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capitò quell’uomo, che dimostrava di amarmi e che mi piaceva tanto... Corsi di preparazione al matrimonio? Neanche esistevano. Dopo il giorno del sĂŹ, una vita davanti, la partenza di anni insieme, nel bene e nel male. Quante lacrime per smussare gli angoli ruvidi dei rispettivi caratteri! Quanti dubbi nel prendere decisioni importanti! Quante preoccupazioni per i figli che venivano su bene, sani, ma cosĂŹ diversi da come li avremmo voluti! Ma anche quante gioie nel ritrovarsi ogni sera a discorrere, ogni

domenica a pregare insieme alla Messa, a farci le coccole e a ridere come due ragazzi anche dopo tanti anni! E quel giogo, che ci aveva accomunato nella stessa pena e nella stessa fatica, non era poi cosĂŹ pesante... Ora il mio compagno non c’è piĂš, sembra che sotto il giogo ci sia rimasta solo io, e mi pesa, mi schiaccia. Eppure so che lui è ancora con me e mi aiuta, anche se in un modo cosĂŹ diverso che ancora non riesco a vederlo. L’Altro, il Signore, però, c’è sempre stato e ancora c’èâ€?.

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0RGH FKH UHVWDQR LQ VXSHUILFLH La moda è stata lanciata dal mondo della televisione. Oggi sembra che non possa esserci matrimonio senza l’intervento di un wedding planner (letteralmente pianificatore di matrimonio) che si prende cura di ogni dettaglio del giorno del sĂŹ. Ovviamente i dettagli considerati sono quelli immediatamente visibili, quelli in grado di fare colpo sugli invitati e di far credere agli sposi di essere parte di un bel so-

gno. Addobbi oreali per la chiesa (in alcune puntate di una nota trasmissione televisiva si è giunti addirittura a trasformare l’interno di una chiesa in un prato ďŹ orito, con tanto di zollatura delle sue navate), location suggestive per il momento conviviale, ensemble musicali capaci di allietare con garbo la festa di nozze... e via di questo passo. Professionisti del settore sono andati spuntando come funghi in

tutto il Paese, Brescia compresa. E per chi ha problemi di budget sono nate anche agenzie che propongono matrimoni low cost, con tutto quello che serve ovviamente calibrato sulla possibilitĂ di spesa dei futuri sposi. Mode sicuramente affascinanti ma che lasciano il tempo che trovano e non aiutano certo gli sposi ad andare oltre questa che, per quanto affascinante, è solo la superďŹ cie del matrimonio.

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Ăˆ in programma per sabato 12 maggio la terza edizione di “Insieme per l’Europaâ€?, espressione di un cammino che raccoglie molteplici attivitĂ di comunitĂ e movimenti cristiani volto a favorire riconciliazione, pace, fratellanza nel continente europeo, che vedrĂ raccogliersi a Bruxelles e in piĂš di 130 cittĂ dell’Europa, persone di tutte le generazioni. Momento centrale dell’evento sarĂ l’incontro allo Square Meeting Centre che vedrĂ riunite personalitĂ del

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panorama politico, istituzionale e culturale europeo. In programma il messaggio (video) di Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, il contributo di Romano Prodi, e gli interventi di Maria Voce (Focolari), Andrea Riccardi (Sant’Egidio), Thomas RĂśmer (Ymca di Monaco). FinalitĂ dell’edizione 2012 di “Insieme per l’Europaâ€? è intrecciare la realtĂ vitale prodotta dai movimenti che percorre in maniera trasversale la vita del continente, con l’operato di

coloro che determinano l’agenda internazionale. A conclusione della convention sarĂ enunciato un manifesto finale, diretto alle istituzioni e ai cittadini dell’Europa. In concomitanza con l’appuntamento di Bruxelles molte cittĂ d’Europa e d’Italia si collegheranno con l’evento centrale. A Brescia è previsto un incontro alle 16 presso la sede del Focolare di via Berardo Maggi 37 per seguire via internet una parte del programma in diretta da Bruxelles.

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ove milioni di elettori non sono poca cosa, anche se sono stati chiamati alle urne “soltantoâ€? per la definizione di assetti amministrativi locali. I risultati dello scorso week end elettorale, dunque, vanno registrati ma senza attribuire loro la valenza di una vera e propria sentenza. Questi, in estrema sintesi, è stata la valutazione che un po’ tutte le forze politiche hanno dato del voto del 6 e 7 maggio scorso. Ogni partito, sia quelli che hanno subito pesanti battute d’arresto (Lega e Pdl in testa) che quelli che hanno retto all’urto elettorale (Pd, Terzo polo, Idv, etc.) hanno messo in campo la consueta liturgia dei distinguo e dei tentativi di trovare un barlume di luce anche nelle situazioni piĂš buie. Poco, pochissimo si è sentito in termini di autocritica e anche quando qualche rappresentante politico è riuscito nell’intento di una ammissione parziale di responsabilitĂ per gli esiti non brillanti del voto il tutto ha avuto un tono vagamente autoassolutorio. Che il voto amministrativo dello scorso fine settimana e il suo prolungamento del 20 e 21 maggio (in quei Comuni che andranno al ballottaggio), sia stato in qualche modo strano era scontato, Anche il piĂš distratto tra gli osservatori non avrebbe avuto difficoltĂ nel comprendere che l’estrema frammentazione che ha segnato la consultazione in tanti Comuni (basti pensare ai 10 can-

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risultati a sopresa, su tutti, piĂš a livello nazionale che non nel Bresciano, l’affermazione delle “cinque stelle di Grilloâ€?. Colpisce, piĂš che sorprendere visto le prove non certo brillanti che il mondo della politica ha inanellato negli ultimi mesi, la crescita del numero di quanti hanno scelto di non prendere parte al voto. Un vero e proprio popolo di “non votantiâ€? a cui hanno giĂ fatto appello i candidati ancora in corsa per il secondo turno. Un appello che non sembra tenere conto di un elemento importante: chi ha scelto di disertare le urne il 6 e 7 maggio forse non l’ha fatto soltanto perchĂŠ indeciso, ma, probabil-

mente, perchĂŠ non crede piĂš in ciò che sente (anche a livello locale). Quello della credibilitĂ e dell’autorevolezza, prima ancora che leâ€?ricette per salvare il Paeseâ€?, diventa il terreno su cui la politica dovrebbe avviare un serio percorso di rigenerazione reale non solo annunciata ma anche tradotto in gesti concreti (a partire forse dal ricambio generazionale) I tempi, però, si vanno facendo stretti. Il 2013 è dietro l’angolo ma i partiti (le analisi del dopo voto lo confermano) cercano ancora di rinviare a data da destinarsi un processo ineludibile senza il quale vince non solo l’antipolitica ma la rinuncia al voto.

/D WHU]D YROWD GL 3XWLQ Vladimir Putin ha giurato per la terza volta come presidente della Russia. Decine di migliaia di persone, però, hanno manifestato a Mosca, ma sono state violentemente disperse dalle forze dell’ordine. Centinaia gli arresti. “Questo è l’inizio di una nuova tappa storica per il Paeseâ€?, ha esordito il presidente uscente, Dmitrij Medvedev, che ha ringraziato chi lo ha sostenuto in questi difďŹ cili quattro anni. L’ormai ex capo del Cremlino ha sottolineato

che “lo Stato non può funzionare senza dialogo col popoloâ€?. Dopo il giuramento sulla Costituzione, Vladimir Putin ha preso la parola ricordando come la sua vita è stata completamente dedicata “al servizio della patriaâ€? e del suo popolo. Riferendosi a Medvedev, che verrĂ nominato Primo ministro, ha segnalato i meriti del presidente uscente nel campo della modernizzazione del Paese, ma ha anche parlato di “prove assai complesseâ€? che lo attendono.

Uno degli obiettivi per la Russia nei prossimi sei anni è quello di diventare leader in Euro-Asia. Ossia, il progetto di creare sull’esempio dell’Unione europea una comunitĂ economica delle Repubbliche ex sovietiche. Putin intende poi rafforzare la democrazia e la libertĂ , ma è necessario che tutti abbiano ďŹ ducia e credano nella patria. Sentimenti che, alla luce delle proteste, non sono quelli dei tanti oppositori di Putin.

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ƒ ˆ‡•–ƒ †‡ŽŽǯ —”‘’ƒ ‹ƒ––—ƒŽ‹œœƒ”‡ Žǯ‹Â?–—‹œ‹‘Â?‡ †‹ “—‡Ž ÍĄ Â?ƒ‰‰‹‘ ͙ͥÍ?͘ Il 9 maggio l’Unione europea ha ricordato il 62° anniversario della dichiarazione con cui Robert Schuman (nella foto), ministro degli esteri francese, rivoluzionava i rapporti tra gli Stati e i popoli europei, proponendo di “porre la produzione franco-tedesca del carbone e dell’acciaio sotto un’alta autoritĂ comune, nel quadro di un’organizzazione aperta ad altri Paesi europei. In tal modo si impediva per il futuro una guerra tra gli Stati coinvolti e venivano creati

i presupposti per la creazione di fondamenta per la loro unione. Con la loro iniziativa, Robert Schuman e Jean Monnet, ispiratore geniale ed autore di questo documento istitutivo dell’Unione europea, intendevano innanzitutto mantenere la pace. Allo stesso tempo, essi intendevano tuttavia anche dare una forma futura alla pace, ossia la ricostruzione economico-sociale e realizzare l’uniďŹ cazione politica dell’Europa. 62 anni dopo molta strada è

stata fatta e l’Europa è alla soglia dell’unitĂ politica. Per superare questa soglia ed entrare in una nuova tappa del cammino verso la federazione europea, occorre un nuovo sforzo, o per meglio dire, una volontĂ rinnovata che sia all’altezza di quanto giĂ compiuto quel 9 maggio del 1950. Chi ancora crede nelle potenzialitĂ di un’Europa unita sa che bisogna contrastare con tutte le forze l’euroscetticismo populista, che da qualche tempo si sta nuovamente

diffondendo come un veleno insidioso nelle societĂ degli Stati membri. I venti che hanno sofďŹ ato in Grecia nelle elezioni dei giorni scorsi con l’affermazione di frange estremiste (sia di destra che di sinistra) contrarie all’Europa, mettono in risalto i rischi che l’Unione corre, e la messa in discussione di quel futuro possibile affrontato, come si ricorda anche in questa pagina, nel corso del convegno della rivista “Missione oggiâ€?

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n una dichiarazione rilasciata nell’agosto scorso, il regista Ermanno Olmi descriveva la situazione politica e socioeconomica italiana utilizzando l’efficace immagine del Titanic, che naviga nella notte a tutto vapore, i cui passeggeri, allietati dall’orchestrina di bordo, andavano inconsapevoli verso una fine imminente. Esiste una via di fuga? Saremo – si sono chiesti i Saveriani, con il convegno di “Missione Oggiâ€? svoltosi sabato scorso –“Capaci di futuroâ€?, di trovare, cioè, un “nuovo inizioâ€? a partire da questa crisi? “Ogni giorno sentiamo parlare di crescita come unica soluzione possibile – ha spiegato lo storico ed ecologista Marino Ruzzenenti – come un mantra ossessivo che, in realtĂ , è stato piĂš volte smentito dai fattiâ€?. Nell’ultimo decennio, la politica ha invocato la ripresa dei consumi e la crescita stessa – da ultimo, il decreto “Cresci Italiaâ€? del governo Monti – mentre i dati rivelano che nel periodo 2001-2011 il pil è aumentato soltanto del 2,7%. “Calcolando che la previsione vede un calo dell’1.5%, si può facilmente dire che la crescita è pari a zero – ha proseguito Ruzzenenti – e non c’è cosa peggiore per una societĂ che ha imperniato le proprie manovre politico-economiche sulla crescita che ritrovarsi senza di essaâ€?. PerchĂŠ l’Italia non cresce? “Innanzitut-

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nisconoâ€?. Quali sono, dunque, le soluzioni? “Dobbiamo uscire dal mito della crescita. La società – ha proseguito – deve smettere di essere assoggettata ad un’economia cattiva asservita all’astratto concetto di mercato; al contrario, è l’economia stessa che deve essere al servizio delle persone. La democrazia deve tornare a governare sull’economia, e non viceversa, pensando a una ridistribuzione radicale della ricchezza. I problemi – ha concluso – non possono essere risolti dallo stesso atteggiamento mentale di chi li ha creati, ma finchĂŠ l’orchestrina continuerĂ a suonare, i passeggeri rimarranno inconsapevoliâ€?.

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—‘�‡ �‘–‹œ‹‡ ƒ ’ƒ”‘Žƒ …Š‡ …‘�—�‹…ƒ Si conclude sabato 12 maggio il ciclo di conferenze “La voce delle donne� promosso dalla libreria Paoline, dall’associazione Comunicazione e cultura Paoline onlus, in collaborazione con la rivista “Madre�. La proposta era stata pensata come occasione di approndimento e di riflessione sul tema indicato da Benedetto XVI nel messaggio “Silenzio e parola: cammini di evangelizzazione� per la Giornata mondiale delle comunicazioni che si celebra domenica 20 maggio.

Â?ƒ …‡Â?ƒ ’‡” Dz ‘–ƒ‹Â?Çł Cristina Beffa, giornalista delle Figlie di San Paolo e don Adriano Bianchi, direttore del Centro diocesano per le comunicazioni sociali, si confronteranno, moderati dalla giornalista Anna Della Moretta sul tema “La parola che comunica: abitare il digitaleâ€?. L’incontro è in programma alle 17.30 presso la Libreria Paoline in via Gabriele Rosa, 57 a Brescia. Per maggiori informazioni: Libreria Paoline, tel. 030/47444: libreria.bs@paoline.it; alibroaperto.blogspot.com.

Ăˆ prevista per lunedĂŹ 21 maggio a Iseo la “Cena in piazzaâ€?, promossa dall’associazione “Iseo sotto i porticiâ€?, in collaborazione con la locale amministrazione comunale e con alcuni esercizi commerciali del centro sebino. L’incasso della serata sarĂ devoluto all’associazione “Dotainâ€?, una comunitĂ educativa per minori, che fa riferimento all’associazione Mamrè di Clusane. La comunitĂ educativa accoglie temporaneamente bambini da

zero a 10 anni, in situazioni in cui la famiglia di origine, per diverse ragioni, non riesce ad assolvere ai propri compiti e non può garantire loro un adeguato supporto educativo. A Dotain i minori trovano cosÏ educatori che aiutano e promuovono il loro sviluppo offrendo risposte adeguate ai loro bisogni. Per ulteriori informazioni sulla serata e sulla comunità è possibile consultare il sito www. comunitamamre.it/index_dettagli. php?get_id=478.

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6HPSUH LQ SUHGD D XQD FULVL GL QHUYL La scena dell’allenatore che picchia un suo giocatore l’hanno vista tutti. E tutti hanno partecipato al ‘forum’ mondiale (si fa per dire) aperto sull’episodio. Il coro non è stato univoco. La sensazione però è che la maggioranza dei partecipanti stia dalla parte dell’allenatore. Lo slogan piĂš votato è: ďŹ nalmente uno che dĂ due ceffoni a chi se lo merita. Con riessioni successive del tipo: “Se i genitori e gli insegnanti imparassero a dare qualche ceffone quando ci vuole, avremmo meno bamboccioni intorno a noiâ€?. (Su questa tesi ho un paio di dubbi. Se un insegnante desse un ceffone a un loro ďŹ glio ďŹ nirebbe in tribunale. Ma chi darĂ i ceffoni ai bamboccioni che diventano padri o ai quarantenni che soffrono di crisi adolescenziali?). Una versione soďŹ sticata di questa â€˜ďŹ losoďŹ a di vita’ è: doveva picchiarlo, ma nello spogliatoio e non davanti alle telecamere. Forse è meglio non generalizzare e provare a riettere sul fatto in sĂŠ. Ricordando però che è l’ultimo (per ora) anello di una catena di violenze ‘sportive’ che non riguardano solo l’Italia. Un fatto, quasi in contemporanea con

quello di cui stiamo parlando, si è veriďŹ cato nella Svizzera tutta cioccolato, sigarette e neutralitĂ . Ăˆ avvenuto durante la partita tra Losanna e Sion, rispettivamente penultima e ultima formazione della Super League. Il Losanna ha vinto e ha conquistato la salvezza. Alla ďŹ ne del confronto uno dei giocatori del Sion, Serey Die, se l’è presa con un raccattapalle a bordo campo colpevole, secondo il calciatore, di aver rallentato la ripresa del gioco durante il match e gli ha riďŹ lato un ceffone.

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Torniamo a noi. L’allenatore Rossi ha ammesso di aver perso il controllo giustiďŹ candosi per il fatto che il giocatore, oltre a ribellarsi contro la sostituzione, aveva offeso la sua famiglia. Uno dei tanti ragazzini strapagati e viziati, hanno detto del giocatore. I piĂš ‘acculturati’, dato che si tratta di un serbo, l’hanno insultato con il titolo di ‘zingaro’. Come si vede sono prove, accuse e scuse che non portano da nessuna parte. Soprattutto perchĂŠ molti considerano l’allenatore una

persone garbata e tutt’altro che violenta. Ho notato un particolare: tutte le volte che appare sui teleschermi Delio Rossi viene inquadrato mentre mastica nervosamente una gomma americana (si presume). Non è un reato e nemmeno un vizio deprecabile, ma è un piccolo segno di fragilitĂ . D’altronde episodi di reazioni gratuitamente violente si vedono anche fuori dagli ambienti sportivi. Tuttavia da qualche tempo gli stadi si sono

trasformati in luoghi ad alto rischio per attacchi di follia individuale e/o collettiva. Allora qualche problema c’è. L’episodio di Rossi si è veriďŹ cato (come quello svizzero) durante una partita in zona retrocessione, anche se non decisiva. Quindi la tensione era altissima. PerchĂŠ tutto questo? PerchĂŠ il calcio non è piĂš solo un gioco. Ăˆ soprattutto un affare. E con gli affari non si scherza. Nelle ultime settimane le squadre giocano ogni tre giorni e il campionato in bilico ďŹ no all’ultimo respiro. In questo clima non è in ballo la fatica ďŹ sica (le partite durano 90 minuti o poco piĂš), ma la tensione psicologica. Quella che alla ďŹ ne ti può far perdere le partite e la testa. E tutto si complica se ci si mette anche lo scandalo del calcio-scommesse. SarĂ capitato anche a voi di prendere la scossa toccando le persone o le cose. Molti episodi, paragonabili a quello messo in scena dall’allenatore e dal giocatore della Fiorentina, danno l’impressione che le persone siano in continua ďŹ brillazione per mille ragioni diverse. E appena le tocchi si accendono. La vita si può bruciare anche in questo modo.


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Ritorna sabato 12 maggio la Giornata dell’arte e della creatività studentesca, il tradizionale appuntamento organizzato e gestito dalla Consulta provinciale degli studenti: per una mattinata gli alunni delle scuole superiori di Città e provincia avranno la possibilità di dare spazio alle proprie realizzazioni artistiche, ad opere e progetti la cui rappresentazione diventa occasione di incontro

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e di scambio di saperi. L’appuntamento è a partire dalle 9 in piazza Tebaldo Brusato, che per l’occasione sarĂ divisa in due sezioni: nella parte nord troverĂ spazio il palco per l’esibizione dei complessi studenteschi finalisti del concorso Bum (acronimo che sta per Brixia Underground Music), mentre nella zona sud saranno allestiti cinque stand per la presentazione di tutti gli altri lavori. Le opere saranno divise per discipline, da quelle dedicate

a poesia e letteratura a quelle di filosofia e psicologia, dalle arti plastiche e figurative a lavori di ambito tecnico-scientifico, fino a performance dal vivo di danza e recitazione. Da quest’anno, inoltre, la giornata ospiterĂ anche l’iniziativa “Brescia giovane creActivaâ€? che avrĂ per tema “Il sognoâ€?: la speranza dei giovani di costruire, grazie all’unione tra la vitalitĂ della dimensione onirica e la guida della ragione, un futuro migliore.

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nche 10 Comuni bresciani hanno il loro nuovo primo cittadino dopo la tornata elettorale dello scorso fine settimana. Palazzolo e Desenzano devono, invece, aspettare il turno di ballottaggio di domenica 20 e lunedÏ 21 maggio per sapere chi guiderà le rispettive amministrazioni per i prossimi cinque anni. A Palazzolo, come riportiamo in maniera ampia a pagina 17, la sfida sarà tra Gabriele Zanni e il sindaco uscente (Palazzolo è andato al voto anticipato) Alessandro Sala; a Desenzano, invece, si affrontano Rosa Leso (Pd, Aria nuova Desenzano) e Renzo Scamperle (Civica Desenzano e Comune Amico): la Leso ha raccolto il 28,45% dei consensi, mentre Scamperle con il 18,12% ha superato Luigi Cavalieri (Pdl e Udc) che con il 17,04% si è fermato al 3° posto, evidenziando in particolare la crisi del partito di Angelino Alfano. Tornando ai nuovi sindaci, Alessio Guerreschi (Continuare insieme) ad Acquafredda ha sbaragliato la concorrenza con il 71,83% dei voti, in segno di continuità con il predecessore Mario Gatta, che aveva amministrato per due mandati. A Cazzago San Martino arriva, invece, la sorpresa (dopo 18 anni il Municipio cambia casacca e passa al centrodestra) di Antonio Mossini (lista Mossini per la famiglia e la libertà ) che sul filo di lana (50 vo-

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mune per anni feudo leghista. Volto giovane a Gottolengo con il nuovo sindaco Giacomo Massa (26 anni, giĂ consigliere di maggioranza) espressione della civica Viva Gottolengo. A Malonno un altro dei Comuni “commissariatiâ€? l’elezione premia Stefano Gelmi (Civica Malonnese) con il 72,62%, giĂ consigliere di minoranza. Fausto Cassetti (Ascoltiamo Odolo) è stato ampiamente riconfermato (71,03%) alla guida del Comune di Odolo. A Paspardo, invece, vince il cambiamento con Fabio Depedro (lista civica “Comune obiettivoâ€?) che ha conseguito il 61,38%, cosĂŹ la mi-

noranza torna maggioranza dopo un decennio. A Provaglio Val Sabbia viene, invece, scelta la continuità con il 28enne Marco Venturini (Per Provaglio) che, trascinato dall’ex sindaco Ermano Pasini (190 preferenze), supera i due rivali con il 56,95% dei consensi. In Valsabbia si impone, quindi, la linea della continuità . A Gussago torna in sella Bruno Marchina (Gussago Insieme), mentre a Rovato la Lega si prende il Municipio con Roberta Martinelli (Martinelli sindaco, Lega Nord, Rovato delle libertà , Rovato ok), prima donna sindaco del Comune.

5LFLFODULVWD SUHPLDWH OH LGHH Quando fantasia e desiderio di non sprecare, bensĂŹ di investire la propria creativitĂ in qualcosa di utile s’incontrano, è lĂŹ che è concepito il “Riciclaristaâ€?: libero concorso organizzato dal Gruppo acquisto solidale, con il patrocinio del Comune di Coccaglio, e rivolto a tutte le famiglie del paese. “Riteniamo che questa iniziativa – hanno speciďŹ cato i promotori – rappresenti un’ottima opportunitĂ per insegnare ai nostri ďŹ gli quante cose

possiamo fare, usando la nostra creativitĂ , riciclando oggetti, scarti e materiali che, normalmente e talvolta sopra pensiero, buttiamoâ€?. Per i migliori “ricicloni creativiâ€? sono in palio buoni spesa per prodotti Bio da 70 (primo classiďŹ cato), 50 (secondo) e 30 euro (per il terzo). Tutte le creazioni saranno, inoltre, esposte durante la Festa del Gruppo acquisto solidale, in programma domenica 20 maggio nella centralissima piazza Luca Marenzio

dove, alle 17, sono ďŹ ssate le premiazioni. Gli interessati dovranno consegnare le opere entro le ore 11 del 20 maggio in piazza: il lavoro dovrĂ essere frutto della collaborazione dell’intero nucleo famigliare e accompagnato da una breve descrizione (materiali usati, tecnica costruttiva...). Ogni opera sarĂ accuratamente valutata dal punto di vista estetico, fantasioso e d’utilitĂ . Per maggiori informazioni, www.riciclart.it.

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nel passatoâ€?. Roncadelle ha vissuto un notevole sviluppo demograďŹ co. â€œĂˆ naturale che si faccia un po’ fatica a sentirsi parte viva di questo tessuto. La festa può essere una opportunitĂ per inserirsi piĂš profondamente in essoâ€?. Il fulcro delle manifestazioni è rappresentato dal Palio delle contrade. “Ma il vero signiďŹ cato non può che essere il riscoprire e il celebrare la fede in Colui che è il Signore della storia e che nella vita di S. Bernardino ci offre un esempio, nell’intercessione

un aiuto, nella comunione di grazia un vincolo di amore fraternoâ€?. Lo start alle 20.15 di giovedĂŹ dal sagrato con la sďŹ lata delle contrade e a seguire, in oratorio, l’alzabandiera, la gara di briscola e la pentolaccia. VenerdĂŹ 18, dalle 20.30, torneo di dama con pedine giganti. Sabato 19 alle 19, la processione con il palio e le bandiere delle contrade. Domenica bancarelle di artigianato e prodotti tipici in via Roma. Dalle 9 in oratorio mostra di arte e hobbistica, alle 11.30 sďŹ lata di auto

storiche, alle 16 corsa dei sacchi, alle 17 torneo di ping-pong e alle 18.30 ďŹ nale della dama. Dulcis in fundo, alle 20, il concorso per la miglior torta. Chiusura in musica, dalle 21, con le cover rock anni ‘80. Nei giorni della festa è allestita in oratorio la mostra di disegni dei ragazzi delle scuole. Tutte le sere c’è lo stand gastronomico. “Il tutto – conclude don Aldo - per crescere nel senso di appartenenza alla comunitĂ e per sentirsi di essa parte viva e responsabileâ€?. (v.b.)

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bbiamo applicato il concetto di ‘spending review’ (riduzione della spesa) molto prima dei tecnici al governoâ€?. Ad affermarlo Daniele Molgora, presidente della Provincia, nel commentare i dati di bilancio della prima metĂ del mandato. “Siamo intervenuti analizzando le voci di spesa dell’Ente per evitare inefficienze, eliminare sprechi e ottenere risorse da destinare allo sviluppo e alla crescitaâ€?. E questo nonostante il perdurare della crisi, i tagli imposti dallo Stato, il patto di stabilitĂ che impedisce di spendere le risorse esistenti e l’incerto futuro che attende le Province. “Secondo le attuali disposizioni l’Ente, dopo la naturale scadenza del 31 marzo 2014, di fatto non esisterĂ piĂš. E non è certo facile operare in queste condizioniâ€?. Partendo da queste premesse Molgora rivendica quanto è stato fatto. “Nel 2008 abbiamo trovato un disavanzo di 4,5 milioni e, nonostante minori entrate

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145,5, mentre il fondo cassa è aumentato passando da 136,2 milioni a 147,5. Traduciamo le cifre in opere. “Siamo intervenuti in diversi ambiti cercando di porre rimedio alle situazioni piĂš difficili. Sul fronte del lavoro, grazie al fondo di garanzia costituito dalla Provincia, 1.238 imprese hanno avuto la possibilitĂ di ottenere finanziamenti bancariâ€?. Attenzione anche nei confronti dei pagamenti alle imprese che hanno eseguito lavori. “I tempi di pagamento sono ancora troppo lunghi, stiamo lavorando per scendere sotto i sei mesiâ€?. Per il capitolo voucher “sono stati circa 3.400 i lavoratori in difficoltĂ che hanno potuto svolgere attivitĂ nei vari Comuni. Il programma prevede l’erogazione di 300 euro lordi a fronte di 40 ore di attivitĂ â€?. Nel settore edilizia scolastica Molgora ha ricordato importanti interventi che, sia nelle nuove realizzazioni (11,5 milioni), come nella manutenzione (1,75 milioni), spingono nella direzione della sostenibilitĂ ambientale e del ri-

sparmio energetico. Anche per i lavori pubblici sono state impiegate risorse importanti: quasi 14 milioni distribuiti per itinerari e percorsi ciclabili, messa in sicurezza, ripristino urgente della viabilitĂ , manutenzione. Due i milioni destinati all’ambiente. Tra i progetti “virtuosiâ€? la realizzazione della “GioventĂš cardâ€?. Molgora ha sottolineato come, a differenza di quanto avvenuto in altre Province, quella di Brescia non ha aumentato il costo dei biglietti del trasporto pubblico.

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con le prioritĂ dei cittadini. In particolare: l’utilizzo di risorse a sostegno delle situazioni piĂš disagiate, calmierare le tariffe di accesso ai servizi, procrastinare eventuali spese per opere non indispensabili, riorganizzare il lavoro al ďŹ ne di evitare gli sprechi, lottare contro l’evasione ďŹ scale attivando patti anti-elusione e investendo parte degli introiti dati dall’Irpef regionale e comunali nel settore dei servizi sociali. Il grido si alza nelle piazze

bresciane dove sono in programma delle giornate di sensibilizzazione. Non si può, infatti, restare fermi davanti allo “smantellamento dei servizi sociali. Le risorse tagliate dalle varie manovre governative stanno producendo a livello locale riduzioni delle protezioni sociali a sostegno delle situazioni di maggiore fragilitĂ che necessitano, invece, adeguate tutele. La Lombardia, hanno ricordato i promotori della campagna, è tra

le Regioni che spendono meno sul sociale (6,55 del proprio bilancio) per una media di 8 euro a cittadino; ci sono altre Regioni che stimano mediamente 200 euro a cittadino. Sempre i tre sindacati hanno sottolineato come, per il momento, non sia arrivata una risposta dall’Associazione comuni bresciani. Nel frattempo procedono sul territorio gli incontri con i Comuni per veriďŹ care come intervenire senza incidere sui servizi sociali.

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egami comunitari, cura sociale e vivibilitĂ ambientale a San Polo e a Sanpolino. Il quartiere come bene comune è un progetto ampio promosso dalla Fondazione Cariplo che punta sulla coesione sociale; l’intervento (stanziati 300mila euro) è giĂ partito e terminerĂ a gennaio 2015. Il senso dell’iniziativa, che si avvale della partecipazione diretta di Comune, Auser (capofila del progetto), Anffas, Acli San Polo e Uisp, sta nel dare valore e coesione a quanto giĂ c’è in questo quartiere con il coinvolgimento di quanti giĂ operano. Un quartiere ricco non solo di associazioni che si sono cimentate in una realtĂ non semplice e hanno saputo generare molta ricchezza fra le persone nel modo in cui queste oggi guardano ai loro diritti di cittadinanza. La priorità è quella di fare comunitĂ , ma per fare comunitĂ bisogna prima “imparare a esserloâ€?, ecco perchĂŠ il lavoro di progettazione sarĂ fatto da tutti coloro che hanno a cuore il quartiere e lo conoscono da vicino; in questo rientrano ovviamente anche le parrocchie e, per quanto riguarda l’unitĂ pastorale di Sanpolino, le suore operaie. Il funzionamento del lavoro di rete tra i soggetti prevede un’articolazione semplice e al tempo stesso operativa per mantenere una corretta gestione della modalitĂ partecipa-

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re famiglia... La Fondazione Cariplo permette di affrontare il tema della coesione in questa dinamica di cambiamentoâ€?. Le azioni saranno rivolte a evidenziare meglio l’operato della Casa delle associazioni e a ridefinire la memoria di questo quartiere, introducendo sperimentazioni interessanti come il custode sociale e realizzando dei percorsi di bilancio delle competenze dei cittadini. Come? In una strada o in una via “costruire un alberoâ€? che evidenzi le risorse di quella realtĂ e, possibilmente, condividerle e metterle a disposizione. Il tutto per valorizzare e trasmettere tra generazioni le esperienze e i comportamenti solidali. Nei tre anni di lavoro insieme si realizzeranno sette azioni specifiche. Fra queste è interessante ritornare sulla figura del custode sociale come riferimento per le persone anziane in condizioni di particolare fragilitĂ personale o familiare in accordo con i servizi sociali. Verranno inoltre valorizzati alcuni spazi sociali, si pensi alle sedi dell’Anffas e della Fobap per attivitĂ sportive e culturali. A proposito di sport, il progetto prevede anche le Olimpiadi di quartiere (Ovest, Questura, Est, Sanpolino e San Polo storico): verrĂ definito un calendario di eventi, utilizzando − sempre in un discorso di scambio di conoscenze − le aree e gli spazi delle singole associazioni.

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e della comunitĂ dei credenti, ora parla della solitudine del credente come individuo in un mondo che si disincanta. La fede appare oggi come nuda: sincera e sobria, implica una continua partecipazione e decisione del singolo. La fede in Dio, per essere autentica, è una continua conversione del cuore. In tal modo Guardini risponde alla sďŹ da ateistica del pensiero di Nietzsche e Heidegger, che nelle loro ďŹ losoďŹ e avevano criticato il Dio cristiano

come il Dio degli schiavi e, insieme, come un Dio astratto e metaďŹ sico. Per contro, secondo Guardini, in questo tempo della fede “nudaâ€? si può avere una nuova immagine di Dio: trascendente perchĂŠ in costante dialogo con gli uomini. La fede è una terapia dell’anima contro le tentazioni scettiche: adorare il Dio vivente è dire sĂŹ alla vita, riscoprirne il senso profondo. Con questa conferenza, dedicata alla attualitĂ di un Padre della Chiesa del XX secolo, si

chiude il secondo anno della ricerca della Accademia cattolica, dedicato al ruolo delle religioni nel mondo contemporaneo. La Gerl è docente di ďŹ losoďŹ a delle religioni a Dresda (Germania) e tra le piĂš conosciute pensatrici cristiane. Ha curato l’edizione critica delle opere di Edith Stein, dedicandole una monograďŹ a (Morcelliana 1998). Ăˆ la massima studiosa di Romano Guardini: oltre ad averne scritto la biograďŹ a intellettuale (Morcelliana).

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osa significa per un’associazione come le Acli avere tra le proprie fedeltĂ la democrazia (a fianco dei lavoratori e della Chiesa)? Sicuramente vuol dire avere a cuore il bene del Paese e delle nostre comunitĂ , e partecipare alla costruzione della “cittĂ dell’uomoâ€? secondo uno stile di cittadinanza attiva. Ma avere come pilastro la democrazia, significa anche viverla al proprio interno, come uno stile dal quale non si può prescindere. Cosa che per definizione dovrebbero fare tutte le associazioni. E alla base della vita democratica delle Acli c’è sicuramente il congresso, la cui celebrazione si è conclusa con il Congresso nazionale che si è tenuto a Roma dal 3 al 6 maggio. Il titolo era senz’altro impegnativo: “Rigenerare comunitĂ per ricostruire il Paese. Acli artefici di democrazia partecipativa e di buona economiaâ€?. Di questo infatti si è parlato nei numerosi interventi e dibattiti che si sono susseguiti. Di

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come il nostro Paese abbia bisogno non solo di rigore e di equitĂ , ma anche di una speranza e di un progetto per il futuro. Su questo le Acli sono pronte a fare la loro parte per riattivare meccanismi di partecipazione e di cittadinanza attiva nelle comunitĂ dove sono presenti, anche dando il buon esempio alla politica che deve tornare ad essere credibile e rimettere al centro la persona e lo stato sociale, non solo lo “spreadâ€? e i conti pubblici. Durante i quattro intensi giorni sono stati numerosi sia gli interventi dei delegati che degli ospiti (per citarne alcuni i ministri Fornero e Riccardi, i segretari dei sindacati Bonanni e Camusso, i politici Casini, Fassina e Alemanno, e moltissimi rappresentanti della societĂ civile e del mondo ecclesiale). La delegazione bresciana era composta da 17 delegati (eletti durante il Congresso provinciale del 3-4 marzo), due aventi diritto come consiglieri uscenti e tre “invitatiâ€? tecnici. Molti bresciani hanno portato il loro contributo al dibattito, e hanno assunto cariche negli organismi a livello nazionale. La giovane Vera Lomazzi è

infatti stata eletta nel coordinamento donne, mentre Dante Mantovani (presidente del circolo di San Polo) è stato eletto consigliere nazionale, insieme al presidente provinciale Roberto Rossini (giĂ eletto durante il Congresso regionale). Oltre al consiglio nazionale i delegati hanno anche eletto il presidente nazionale, per il quale è stato confermato Andrea Olivero. Laureato in lettere classiche a Torino, insegnante, Olivero ha iniziato la sua storia nelle Acli nel 1992, promuovendo progetti di cooperazione internazionale in Bosnia Erzegovina, Kenya e Brasile. Eletto presidente nel 2006 dal consiglio nazionale delle Acli, ha ricevuto il primo mandato dal Congresso nazionale nel 2008. Dallo stesso anno è portavoce unico del Forum del terzo settore. Olivero ha chiesto di “rilanciare con forza la presenza dei circoli nei territoriâ€?. E ha lanciato poi l’ iniziativa dei Comitati territoriali per il bene comune, in grado di mantenere “una mobilitazione permanente su alcune questioni cruciali: la legge elettorale, il finanziamento pubblico, la riforma dei partiti e della politicaâ€?.

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ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒ ƒ ˆ‡•–ƒ †‡ŽŽƒ ‹”‡Â?ƒ‹…ƒ Inizia il 16 maggio alla cascina Pezzori a Gardone Val Trompia con i tornei di calcio per bambini della categoria 2001/2003, il torneo di calcio degli adulti e con la novitĂ del torneo di beach volley, la 7ÂŞ festa della “Cirenaicaâ€?, un’associazione che tiene viva l’identitĂ del quartiere dove negli anni trenta vennero costruite le prime case per un gruppo di reduci di quella colonia libica: una “tribĂšâ€? con forte senso di appartenenza e orgoglio. La festa,

molto partecipata, prosegue ďŹ no al 3 giugno. Con il ricavato delle feste, il comitato direttivo ďŹ n dall’inizio si era mosso in due direzioni: da una parte ha fornito un aiuto economico ad altre associazioni di volontariato di Gardone e dall’altra ha realizzato un parco giochi. Sabato 26 ospiterĂ la competizione podistica “Corri con Noiâ€? e domenica 27 maggio le ďŹ nali dei tornei. Durante le serate delle gare sarĂ attivo un fornito servizio ristoro. Da venerdĂŹ 1 giugno alle 18 prende il via la

vera festa: è stata ampliata la zona coperta con una nuova area spettacoli e una dedicata agli eventi culturali. Il calendario di manifestazioni continua ďŹ no alla serata di domenica 3 giugno che si conclude, come tradizione, con i fuochi d’artiďŹ cio in Cirenaica. Ăˆ una festa corale che coinvolge l’Amministrazione comunale e ben 16 sodalizi gardonesi. Anno per anno la Cirenaica decide come devolvere il ricavato a favore della comunitĂ . (e.b.)

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’è un grande progetto di sviluppo del Maniva approvato dalla Regione come ha ricordato il presidente della comunitĂ montana Bruno Bettinsoli nell’ultima assemblea. Le basi del progetto risalgono al 2010 quando cominciava l’iter della sua approvazione. A fine settembre 2011 l’allora assessore allo Sport di Regione Lombardia Monica Rizzi annunciava il sĂŹ in giunta alla delibera che dava il via libera formale alla promozione di un “accordo di programmaâ€? da concretizzare entro il 2012 tra Regione, Provincia, Comuni di Collio e Bagolino, ComunitĂ montane di Valle Trompia e Valle Sabbia, Maniva Ski srl della famiglia Lucchini proprietaria della stazione sciistica dell’Alta Valle. A fine mese scorso tutti gli attori coinvolti si sono ritrovati in Bro-

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società punta poi all’autosufficienza con energia pulita da pale eoliche posizionate tra Dasdana e Dosso dei Galli: stiamo completando l’analisi del vento iniziata due anni fa e in estate

trarremo le conclusioni. Nella prima stesura del progetto base dell’accordo di programma c’erano i costi: sui 20 milioni da ripartire grosso modo a metà tra privato e pubblico al qua-

le chiediamo le strutture di interesse pubblico (viabilitĂ e manutenzione sia da Bagolino che da Collio). Ora di cifre non si parla piĂš: c’è solo l’assenso alle volumetrie e impianto del progetto. La Regione con Corsini ha chiarito che può intervenire solo per il “pubblicoâ€? e non è previsto un finanziamento apposito: le risorse andranno reperite sulle leggi ordinarie. Tutto per ora è solo sulla carta. La societĂ sta facendo le sue riflessioni. Posso solo garantire una cosa: al Maniva si scierĂ anche la prossima stagioneâ€?.

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foto) ed erano posti sulle pareti laterali del presbiterio del locale ediďŹ cio di culto. “I dipinti – ricorda il restauratore – si presentavano in cattivo stato di conservazione, con problematiche identiche da risolvere con una certa urgenza. I telai, sostituiti in un intervento precedente, erano ďŹ ssi, grezzi e non rastremati e segnavano la superďŹ cie cromatica indebolendola e cosĂŹ anche lo strato pittorico, il quale risultava molto inaridito con notevoli sollevamenti di

colore, ďŹ tte e vaste lacune sparseâ€?. Il restauro si è focalizzato soprattutto sulla sostituzione dei telai e delle fodere di rinforzo delle due opere, con successiva attivitĂ di pulitura e ritocco. “Mi corre l’obbligo di ringraziare pubblicamente il Rotary – afferma padre Rinaldo Guarisco, parroco di Borgosotto – che è da sempre vicino alla nostra parrocchia, come dimostrano le numerose iniziative a cui ha dato vita, penso, per esempio, al restauro del quadro

di Giovanni Antonio Cappello, “La Madonna di Caravaggioâ€?, avvenuto nel mese di maggio dello scorso anno. Un plauso va alla dottoressa Elena Albini Albini, rotariana e cittadina della nostra frazione, per la vicinanza fattiva e proďŹ cua continuamente posta alle necessitĂ dell’intera comunitĂ â€?. Alla presentazione interverrĂ il Comune che ha inseritore l’evento all’interno del programma della Fiera di San Pancrazio, la cui conclusione è ďŹ ssata per il 13 maggio. (f.m.)

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uando la formazione e l’educazione cattolica diventano un valore aggiunto riconosciuto dai genitori che per i loro figli scelgono gli istituti paritari. Domenica scorsa a San Paolo grande festa nella scuola dell’infanzia di via Petronace: l’associazione che gestisce l’istituto ha infatti spento le 30 candeline e ha festeggiato la prestigiosa ricorrenza ripercorrendo idealmente la propria storia. Tutto incomincia nel 1982: dopo una presenza delle suore Apostole del Sacro Cuore di GesÚ che risale all’inizio del secolo, passata poi attraverso la riunificazione prima del Comune poi della Parrocchia nell’attuale comunità di San Paolo, si costituisce tra i genitori del paese un’associazione privata e laica che avvia con le suore una convenzione per la gestione della scuola dell’infanzia, raccogliendo cosÏ il testimone della loro attività . Nel trentennio di attività la scuola ha visto passare tra le sue aule circa 3500 bambini, una lunga schiera al termine della quale per ora stanno i 125 iscritti di quest’anno. Un lun-

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quattro membri eletti dall’assemblea, mentre tre sono di nomina comunale. Questa la situazione attuale dell’ente, che domenica ha ripercorso la propria storia grazie alla voce di alcune personalitĂ : dopo il saluto del presidente Giulio Biatta, si è dato spazio all’intervento del sindaco che all’epoca fece costruire la struttura, Bruno Plodari, seguito dall’attuale primo cittadino Giuseppe Pelizzari. Insieme a loro la madre provinciale delle Apostole del Sacro Cuore e molte delle suore che per anni si sono avvicendate nell’istituto, entrando nei ricordi di generazioni di abitanti di San Paolo. A conclusione della giornata, dopo la benedizione del parroco don Alfredo Savoldi, si è tenuto lo spettacolo teatrale “A spasso nello spazioâ€?, allestito dalla compagnia teatrale Daccapo.

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&RPH VRVWHQHUH OH LPSUHVH H L ODYRUDWRUL Un convegno dedicato nello specifico al lavoro, per affrontare la difficile congiuntura economica che colpisce duramente anche la provincia. CosĂŹ si potrebbe definire l’iniziativa messa in cantiere dal Comune di Orzinuovi per sabato 12 maggio. L’appuntamento è alla rocca di San Giorgio, nella sala Belvedere, dove per tre ore – dalle 9.30 alle 12.30 – si terrĂ la tavola rotonda denominata “Sostenere le imprese, il lavoro e i lavoratoriâ€?, all’interno della quale l’argomento che piĂš desta preoccupazione in questo periodo, verrĂ analizzato sotto diversi punti di vista dando ampio spazio alle politiche locali. Dopo i saluti iniziali del sindaco Andrea Ratti (nella foto), il convegno, moderato dal giornalista Tonino Zana, entrerĂ nel vivo con gli interventi dedicati alle politiche di sostegno al lavoro in Provincia e in particolare nel distretto 8, che raggruppa 10 Comuni della Bassa bresciana occidentale. Al microfono quindi si alterneranno, dopo una panoramica generale curata dall’UniversitĂ di Brescia, l’assessore provinciale alle attivitĂ produttive Giorgio Bontempi e, per quanto riguarda il Distretto, Andrea Soregaroli, presidente della Fondazione comunitĂ della pianura bresciana. La seconda parte della mattinata, invece, sarĂ dedicata alla presentazione di un esempio concreto di sostegno promosso dal Comune di Orzinuovi: si tratta della convenzione con il consorzio InRete per l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati. A questo proposito dialogheranno Enrico Benzi, ad del consorzio InRete,

e Angelo Baronchelli del gruppo Ab energy. Successivamente Elisa Chiaf dell’Università di Brescia illustrerà i benefici apportati ai bilanci pubblici dall’inserimento nel lavoro di soggetti svantaggiati. Il convegno si concluderà con l’intervento dell’assessore alle Attività produttive del Comune di Orzinuovi Michele Scalvenzi, che tirerà le conclusioni di quanto detto nella mattinata. (f.u.)

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Š‡†‹ ÇŻÂ‹Â•Â‘ÂŽÂƒ †‡Ž •‘‰Â?‘ ‹Â? –‡ƒ–”‘ L’associazione culturale “Il Teatro delle stelleâ€? propone per sabato 12 maggio “L’isola del sognoâ€?, un racconto teatrale, inedito, di Antonio Scanferlato e Katia Santoro. L’appuntamento è alle 20.30 al Cinema Teatro “Il Gabbianoâ€? di Ghedi. Ad interpretare questa storia sarĂ un gruppo di giovani attori de “Il Teatro delle stelleâ€?, lieto di traghettare gli spettatori in questa isola misteriosa. Nella storia ci sono dei ragazzi, un

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parchetto, una nave, un’isola, un pirata, le sirene, i selvaggi e poi... la fantasia si mescola con la realtĂ . I protagonisti invitano gli spettatori a sognare “ma – si legge nell’invito – ricordati di portare le galosce, il paraspruzzi ed il salvagente, non si sa mai....â€?. La regia, le scene e i costumi sono di Katia Santoro, le scenograďŹ e, di Paola Gozzi e Claudia Renica, il disegno e le luci di Emanuele Rodella, i costumi di Elvira Savoldi e

Lidia Candrina. Prevista la partecipazione straordinaria di Nazareno Scanferlato e Simone Gnali. Con loro, sul palco, gli allievi della scuola di scherma Schermabrescia. Il costo del biglietto è di 5 euro per i grandi e di 2 euro per i bambini ďŹ no ai 10 anni. La prevendita è aperta: basta telefonare al 392 5044965. Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Ghedi. (mtm)

Sabato 12 e domenica 13 maggio gli Amici della Fondazione civiltĂ bresciana della Bassa vanno in viaggio studio a Genova sulle tracce dei bresciani che hanno legato il loro nome a vicende liguri. Sabato camminando nel centro storico genovese partendo dalla cinquecentesca Via Nuova dell’Alessi, La partenza è ďŹ ssata per sabato alle 6.30 dalla Volta la partenza del pullman, il rientro nella serata di domenica dopo una visita al porto. (f.pio.)

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n volume che ripercorre la storia di un paese. Guido Costa, giornalista formatosi professionalmente nella redazione del settimanale diocesano “La Voce del Popoloâ€? e attualmente titolare dell’ufficio stampa della Cisl regionale, è l’autore del libro “Musica Manerbio! Storia e storie di 150 anni di bandaâ€?. La pubblicazione dopo ripetuti annunci, è stata presentata (si direbbe finalmente) in occasione del concerto di primavera dell’associazione Santa Cecilia per celebrare i 50 anni dalla fondazione del sodalizio documentando alterne vicende di una “realtĂ viva, perchĂŠ vitale è il suo rapporto con la comunitĂ â€? come osserva la presidente Dialma Cantaboni, mentre il sindaco Cesare Meletti ha scritto che dal 1861 a oggi la banda “ha portato gioia e allegria nella cittĂ â€? come dimostra il libro che ne riferisce le vicende attraverso documenti d’archivio e fotografie d’epoca e di oggi. A questi interventi s’aggiunge quello del parroco mons. Tino Clementi che osserva: “La stessa banda, composta da vari strumentisti, trova la sua unitĂ nel maestro che guida al fine di offrire armonie arcane attraverso strumenti diversiâ€? raggiungendo “traguardi di altissima professionalitĂ â€?. Conclude mons. Clementi: “Grazie per questo

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un signore che per professione vendeva automobili e veicoli commerciali e per passione nel fine settimana andava in giro a registrare suoni delle bande bresciane, forniva il materiale per mandare in onda i concerti di diverse bande. Erano gli anni Ottanta del secolo scorso. In quel periodo Costa conobbe la musica della banda di Manerbio che Arturo Andreoli con paziente lavoro portò a livelli di alta professionalitĂ . Quando gli proposero di scrivere il libro, confessa di aver accettato perchĂŠ – riconosce – gran parte del lavoro di ricerca era giĂ stato fatto dal gruppo coordinato da Luigi Ungaro con Giovanni Mosca, Alessia Fadani, Antonella Bosio, Mattia Filippini, Stefano Pini, Elena Scaltrini, Francesca Zani e Andrea Almici (quest’ultimo consigliere nel direttivo) e Alberto Agosti (responsabile dell’archivio parrocchiale locale). Alla pubblicazione ha contribuito pure Carlo Monterenzi che ha messo a disposizione le tante fotografie del suo archivio. CosĂŹ è stato confezionato il libro suddiviso in domande e risposte sui diversi periodi della storia di 150 anni della banda civica di Manerbio alla quale è collegata la scuola di musica Manfredini che ha l’intento e l’obiettivo di formare nuovi musicisti e garantire un futuro all’associazione.

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della Scuola di alta formazione manageriale di Assocamuna. L’evento, promosso dalla scuola di Assocamuna, in collaborazione con “Impresa e Territorio (societĂ di gestione dell’incubatore d’impresa), ha voluto essere un momento di confronto sull’internazionalizzazione e un’occasione di approfondimento sui nuovi scenari internazionali. Fabio Sdogati, membro del gruppo di studio del Cnr su Sviluppo economico ed economia

internazionale, ha offerto un momento di approfondimento e di confronto agli imprenditori della Valle, un’occasione unica per comprendere come le economie dei Paesi emergenti possano rappresentare un’opportunitĂ di sviluppo. Un tema complesso ma attuale per capire come questi Paesi possano impattare sullo sviluppo delle imprese. Assocamuna ha diramato anche un comunicato nel quale “intende offrire al territorio maggiori informazioni in merito alla

notizia pubblicata in maniera non corretta, relativamente al Parco delle Terme di Boarioâ€?. Presidenza e direzione informano che Assocamuna non è un pretendente per la gestione del Parco; da sempre si occupa di promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio in cui opera, attraverso la partecipazione a progetti integrati e ďŹ nalizzati a generare ricadute sull’intera Valle Camonica e sul Sebino, mettendo a disposizione le sue competenze. (e.g.)

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omenica scorsa ha avuto luogo a Cemmo di Capo di Ponte la benedizione della Casa Madre delle suore Dorotee al termine dei lavori di ristrutturazione avviati nel 2010. Per l’occasione si sono riunite in Valle molte delle suore attive nelle parrocchie e nelle missioni, ma anche molta gente comune, a dimostrazione del radicamento che le continuatrici del carisma della beata Annunciata Cocchetti conservano sul territorio. L’intervento ha riguardato la prima casa, dove per piĂš di mezzo secolo operò madre Annunciata Cocchetti (1800-1882), riconosciuta come beata dalla Chiesa nel 1991. Dalla Casa Madre sono poi partite nel corso degli anni centinaia di sorelle destinate ad innumerevoli comunitĂ , grandi e piccole, ma anche alle terre di missione del Sud America e dell’Africa. I lavori, eseguiti secondo i desiderata della Sovrin-

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tendenza, sono stati diretti dall’architetto Lucio Serino. Si è trattato di consolidare l’antico edificio dal punto di vista statico, cosĂŹ che ora gode di caratteristiche antisismiche, ma si è trattato pure di procedere a grosse opere di restauro. Infatti nel corso dell’intervento, che è quasi completamente terminato, sono stati trovati lacerti affrescati di interesse notevole. In effetti la struttura presenta sezioni dalla tipologia costruttiva quattrocentesca, mentre le decorazioni risalgono almeno al Cinquecento. Ora la Casa Madre delle Dorotee di Cemmo si propone non solo come rinnovato fulcro della congregazione, ma intende aprire le proprie porte a tutti coloro, singoli gruppi e parrocchie, che vogliono intraprendere un cammino di ricerca spirituale in un luogo di santitĂ sapientemente predisposto. Ecco allora che nei prossimi mesi verranno definite nei dettagli le proposte per fare della Casa un luogo per favorire la vita dello Spirito, per occasioni di preghiera, di riflessione, di forma-

zione, per pellegrinaggi alle fonti di quella sorprendente avventura della fede che, dall’iniziativa di madre Annunciata, ha saputo con le sue consorelle spargere semi di bontĂ in tanti luoghi, non solo della Valcamonica, ma del mondo intero. Non è un caso che alcune suore con un vasetto di terra, proveniente dall’Italia, dall’Africa e dal Sud America, abbiano accompagnato domenica 6 maggio il rito della benedizione della Casa Madre ristrutturata ad opera del vicario episcopale e parroco di Breno don Franco Corbelli. In precedenza la superiora generale delle Dorotee, madre Lucia Moratti aveva avuto modo di illustrare nei particolari le linee spirituali che hanno guidato l’impegnativo piano di intervento, mentre l’architetto Serino si è soffermato sugli aspetti tecnici e artistici dei lavori. A conclusione della giornata i presenti hanno potuto visitare la Casa e nel contempo la suggestiva mostra ‘Segni di Luce’ (www.segnidiluce.it), aperta dall’ottobre scorso.

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‡Â?Â?‘ Dz ’ƒœ‹‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹dzǣ Žƒ ˜‘…‡ †‡‹ Žƒ—”‡ƒ–‹ †‡ŽŽƒ ƒŽŽ‡ Presso l’auditorium delle suore Dorotee di Cemmo s’è svolto “Spazio Giovaniâ€? (la Valle Camonica nella voce dei suoi laureati), una sessione, nel corso della quale i neodottori camuni hanno presentato al pubblico una breve esposizione della propria tesi di laurea. La cerimonia è legata ad un premio, erogato da ComunitĂ montana e Bim per ogni studente che abbia scelto come argomento un tema sulla vallata dell’Oglio. Per questa tornata ben 22 sono stati i lavori

presentati, anche con tecniche di comunicazione innovative. Hanno offerto il patrocinio le varie UniversitĂ . Giovanni Ballerini (Bienno): riqualificazione del canale Vaso Re; Giovanni Canti (Corteno Golgi): coltivazione dei piccoli frutti; Massimo Cervelli (Berzo Demo): “Partneringâ€? per il turismo; Valentina Chiudinelli (Borno): cultura delle fiabe; Tessa Cossetti (Malegno) con Silvia Vimercati han descritto la riqualificazione di una casa ex-Eca;

Valeria Cretti (Costa Volpino): ha rivisitato i rapporti Federico I e Valcamonica; Paolo Facchinetti : il gioco delle parole nel dialetto; Giovanna Fiorani (Concesio): culto e iconografia di Sant’Antonio abate; Roberta Fontana (Artogne): monitoraggio avifauna selvatica; Paola Gasparini (Darfo): S. Maria in Valvendra; Alberto Gelmi (Edolo): casa Federici a Edolo; Francesca Giudici (Pianico): torrente Re di Sellero; Francesca Latorraca (Capo di Ponte): prospettiva pedagogica

nella comunitĂ psichiatrica; Elisa Maculotti (Vione): analisi del criterio “Not in my back yardâ€?; Manuele Mazzarini (Angone): dal disagio all’affido; Francesco Nezosi (Lovere): il pittore Antonio Morone da Lovere; Valentina Pavan (Calolziocorte): la ceramica tipo Breno; Marianna Rossi (Ponte di Legno) con Martina Varoli: paesaggio, energia, acqua; David Stain (Edolo): rischio idrogeologico a Niardo; Micol Turetti (Capo di Ponte): la pieve di Cemmo.

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l Premio Sant’Obizio 2012, istituito dal Comune di Niardo, è stato assegnato all’unanimitĂ a Gianni De Giuli alla memoria. Si tratta di un riconoscimento particolarmente significativo che tutta la Valle Camonica e gli alpini hanno visto come ringraziamento all’uomo che fu uno degli ideatori del Pellegrinaggio in Adamello, assieme a Sperandio Zani e Giorgio Gaioni e autore del restauro delle trincee del Montozzo, scomparso il 27 dicembre 2011. Il Premio, promosso anche dalla ComunitĂ montana e dal Bim di Valle Camonica, viene assegnato dopo che è stata esperita una proceduta lunga e minuziosa, come previsto dal regolamento che stabilisce che sia il Comune di Niardo ad assegnarlo, di norma una volta ogni anno in occasione delle celebrazioni liturgiche delle festivitĂ patronali, nella prima domenica di maggio. Il Premio è stato istituito per onorare persone (anche alla memoria), istituzioni o enti, che abbiano portato avanti, nei vari campi delle attivitĂ umane i valori propri delle genti di montagna e, in modo specifico, della civiltĂ alpina di cui la Vallecamonica è parte integrante fin dalle origini della propria storia. Tocca al Sindaco in carica consegnare il premio a chi è stato indicato da un comitato di designatori, presieduto

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presentanti del paese estratti a sorte dalle liste elettorali di cui almeno due appartenenti alle famiglie antiche originarie. Chi riceve il Premio potrĂ fregiarsi del titolo di cavaliere di Sant’Obizio e della cittadinanza onoraria del Comune di Niardo. Il premio è nato nel 1980 e nei primi anni vide molti premiati contemporaneamente: solo per citarne alcuni, nel 1980 a Romolo Ragnoli e mons. Vittorio Bonomelli; nel 1981 a Rizzardo Bino e al sen. Giacomo Mazzoli; nel 1982 a Franca Ghitti e a don Giovan Maria Spiranti; nel 1983 a don Carlo Comensoli; nel 1984 a Don Battista Barbieri; nel 1985 alle Fiamme Verdi; nel 1986 all’Anffas di Vallecamonica; nel 1987 ai media camuni; nel 1988 alla Protezione civile; nel 1989 ai sindaci che avevano governato per almeno tre legislature; nel 1990 a Mino Martinazzoli, al card. Giovanni Battista Re e a Franco Salvi; nel 1991 a Giuseppe Camadini e al vescovo di Danzica mons. Tadeusz Goclowski; nel 1992 a Romain Zaleski; nel 1993 a Roberto De Martin; nel 1994 a Silvio Garattini; quindi si salta al 2008 con l’assegnazione a Franco Solina; nel 2009 a Elena e Nadia Fanchini; nel 2010 a don Fausto Murachelli e nel 2011 a Carla Bino. Ăˆ stata Ines, figlia di Gianni De Giuli, a ritirare il premio in una cerimonia ricca di commozione.

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domenica 30 settembre e domenica 28 ottobre. Abbinate al ciclo di visite in zona Pisogne, l’affiatato Gruppo franciacortino ha scelto di proporre altre gite parallele, aperte a tutti gli amanti della speleologia, ma anche rivolte a chi intendesse avvicinarsi o approfondire in compagnia di esperti del settore questa curiosa attività d’esplorazione. Dopo l’appuntamento del 18 marzo dedicato alla ricerca di fossili e reperti nella Cava di Alonte in provincia di Piacenza ora nuove

date sono da appuntarsi in agenda. La prima da fissarsi riguarda la gita in programma nella mattinata di domenica 13 maggio e diretta alla miniera turistica Gaffiona, poi seguita dalla visita guidata al vicino Museo mineralogico di Schilpario. Per domenica 15 luglio è in scaletta la trasferta alle miniere di ferro Alfredo Valtrompia, mentre il 14 ottobre, spetterĂ chiudere la lista degli incontri un’altra visita, questa volta alle miniere di zinco e raccolta minerali di Zorzone di Oltre

il Colle, con successiva possibile visita guidata al vicino Museo delle miniere. A tutti i partecipanti, il Gruppo provvederĂ a fornire uno specifico caschetto dotato di luce, mentre l’abbigliamento e l’attrezzatura varieranno in base alla destinazione. Per informazioni su orari e iscrizioni è possibile telefonare ai numeri: 030/980209, 0364/880517 o 3891526891 o rivolgersi nella sede di via Paolo VI, 6 a Coccaglio, i giovedĂŹ sera dalle 21. (a.s.)

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re giornate, dal 18 al 20 maggio, per rivivere atmosfere antiche e camminare sull’itinerario che percorrevano i pellegrini spostandosi da un centro all’altro sulle rive del Sebino. Ă‹ la strada Valeriana, occasione per ritornare al passato. Ă‹ la 7ÂŞ edizione della manifestazione che impegna i volontari del Gruppo scenografico di Sale Marasino giĂ collaudato promotore di iniziative che valorizzano tradizione, cultura e storia. Il programma di “Rivive l’antica Valerianaâ€? apre venerdĂŹ 18 maggio: â€?Cena con delittoâ€? a posti limitati; sono giĂ aperte le prenotazioni per una serata che si annuncia piena i sorprese. Appuntamento alle ore 20 nell’area di Maspiano la frazione di Sale Marasino nella quale sono localizzate alcune delle manifestazioni in calendario. Sabato 19 maggio, la serata cui s’è assegnato il titolo “Spirito e fuocoâ€?: inizio alle ore 19 nel santuario di Gandizzano con la Messa in lingua latina e l’accompagnamento di melodie in canto gregoriano. Alle ore 20 nell’antico Borgo la cena medioevale al lume delle torce servita da figuranti in costume e caratterizzata

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zetta di Maspiano tra la chiesa di San Giacomo e il lavatoio, dove i figuranti saranno al lavoro per il bucato sciorinando lenzuola come avessero fatto un salto a ritroso nei secoli. Il borgo è stato restaurato con un progetto complesso, teso a ricostituire le linee architettoniche degli antichi edifici. Ă‹ stata un’opera delicata e paziente che ha raggiunto il suo scopo restituendo al territorio un angolo caratteristico. Sul recupero il sindaco Claudio Bonissoni sottolinea l’importanza comprensoriale dell’opera messa in atto a Maspiano all’inizio della via Valeriana “un’autentica spina dorsale del bacino turistico del Sebinoâ€?. Molti paesi conservano tesori d’arte ignorati non solo dai turisti ma anche dagli stessi italiani eppure è nei piccoli centri che le radici della cultura nazionale sono piĂš vive e profonde grazie alle relazioni tra chi vi abita.

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/D IDYROD GL 3HWHU 3DQ FRQ UDJD]]L H JHQLWRUL 36 ragazzi di seconda media e le rispettive famiglie dell’oratorio di Gussago hanno stretto un’alleanza educativa e hanno scelto di continuare insieme il cammino di accompagnamento nella fede, prolungando di un anno il percorso della mistagogia attraverso la realizzazione del musical “Peter Panâ€?. Lo spettacolo inizia con l’Inno alla caritĂ di San Paolo (“Quando ero bambino pensavo da bambino... oggi che sono cresciuto inveceâ€? che è stato il “soffio ispiratoreâ€?) di tutto l’anno. “Abbiamo scelto questo soggetto, in un primo momento − racconta Chiara, un’educatrice − perchĂŠ ‘Peter Pan’ rappresentava i nostri ragazzi, che desiderano crescere, fare cose da grandi in modo autonomo, senza una guida adulta, ma cammin facendo capiscono che la maturitĂ si conquista un poco alla volta, anche con scelte importanti e difficiliâ€?. I ragazzi hanno potuto cosĂŹ vedere da vicino quanto sia bello stare in un gruppo dove tutti sono protagonisti e hanno una parte importante da recitare. Sperimentando cosĂŹ che anche il piĂš piccolo e apparentemente insignificante dei ruoli è fondamentale

per la riuscita di un progetto comune. La storia di Peter Pan riconosce il cuore di chi, desiderando restare eterno bambino, ricorda quel messaggio evangelico che dice “se non ritornerete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli... se non ritornerete puri e semplici come bambini, non riuscirete e fidarvi di Dioâ€?. L’idea è quella di proporre sempre, sondando la disponibilitĂ , un secondo anno di catechesi nell’arte (in questo caso è stato preparato un musical con un incontro settimanale preceduto da un momento di preghiera) per la mistagogia prima della proposta specifica del gruppo adolescenti. Lo spettacolo è in programma, sabato 19 maggio alle ore 20.30 e lunedĂŹ 21 maggio alle 20.30, presso la sala polifunzionale “Mons. Giorgio Bazzaniâ€? dell’oratorio di Gussago. L’ingresso è libero.

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educativi, di migliorare le proprie competenze didattiche e conoscere altre lingue e culture sul campo. Agli insegnanti partecipanti è offerta una possibilitĂ di perfezionamento e di arricchimento continuo sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista delle metodologie didattiche: un’importante opportunitĂ formativa capace di rinnovare le conoscenze per riuscire a portare nuovi stimoli in classe. Un gruppo di insegnanti, presidi e rappresentanti delle istituzioni prove-

nienti da Finlandia, Romania, Turchia, seguono un corso intensivo di cinque giorni sulle “Metodologie innovative di insegnamento e apprendimento per ridurre la dispersione scolasticaâ€?. L’ente organizzatore è il Quarter Mediation, una societĂ di esperti europei che progettano e realizzano corsi di formazione per adulti, ha sede in Olanda e filiali in Italia, Portogallo, Francia, Malta, Romania e Turchia, rappresentata a Palazzolo dalla direttrice dott.ssa Cristina Stefan. I corsi sono appro-

vati dalla Commissione europea e pubblicati nel Registro ufficiale della Commissione. Oltre al corso che si svolge presso l’Hotel Villa Roma di Palazzolo, sono programmate visite ai due Istituti superiori e ai monumenti della città (Torre del Popolo, Castello, Pieve medioevale) che sono organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale, integrando cosÏ il lavoro formativo con un interessante momento di interscambio culturale fra insegnanti di vari Paesi europei.

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ome ampiamente previsto alla vigilia elettorale e con un margine di soli 14 voti - 3094 (31,67%) su 3080 (31,53%) - del diretto avversario, il candidato sindaco del Centro Sinistra Palazzolese Gabriele Zanni si dovrĂ confrontare tra 15 giorni per il ballottaggio con il sindaco uscente Alessandro Sala, sostenuto dalla sua lista e dalla Lega Nord. Tarcisio Rubagotti, sostenuto da Pdl, Udc e lista civica ha ottenuto 2042 voti (20,90%), mentre Selina Grasso e Angelo Scaratti si attestano rispettivamente su 792 voti (8,11%) e 760 voti (7,78%). L’affluenza è stata del 71,99%: 10.285 elettori su 14.286 aventi diritto. I dati piĂš significativi sono quelli del Pd che passando dal 21,23% del 2009 al 22,40% diventa il primo partito di Palazzolo, da 15 anni amministrata dal centrodestra; il Pdl, oltre alla tendenza nazionale, sconta la rottura con l’ex sindaco Sala e altri esponenti, dal 27,62% scende al 10,05%; la Lega Nord dal 23,36% si dimezza all’11,60%, come pure l’Udc dal 7,19% al 3,19%; il Movimento Cinque Stelle dal 4.35% passa al 7,79%; Palazzolo Cambia dal 5,09% al 3,33%. Da rilevare, assieme al calo dell’affluenza alle urne (circa meno 10%: dall’81,26% al 71,99%), il numero delle schede nulle è quasi triplicato: da 149 a 404. Varie le reazioni degli esponenti politici locali che rimandano di qualche giorno le loro decisioni

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me soluzione migliore. Abbiamo raccolto a caldo le prime dichiarazioni dei due candidati al ballottaggio. Gabriele Zanni: “Ringraziamo innanzitutto gli oltre 3000 cittadini che ci hanno votato e hanno creduto in noi. Siamo decisamente soddisfatti perchĂŠ abbiamo ottenuto il miglior risultato in termini assoluti, aumentando il consenso delle nostre tre liste: San Pancrazio con Zanni, Partito democratico e Palazzolo CittĂ in Testa, del 50% rispetto alla precedente consultazione amministrativa che dimostra come i cittadini e le cittadine di Palazzolo ci hanno dato fiducia, apprezzando il lavoro che abbiamo svolto in questi anni di opposizione, la nostra trasparenza e la serietĂ del nostro progetto amministrativo, non fatto di pura propaganda e false promesse. Lavoreremo in queste due settimane per convincere i cittadini che ancora non ci hanno votato che la nostra proposta ed il nostro approccio inclusivo saranno in grado di riportare stabilitĂ e buon governo a Palazzoloâ€?. Alessandro Sala, dal canto suo si dichiara sereno e fiducioso, ringrazia i cittadini per la fiducia sottolineando come il risultato della sua lista personale si attesta vicino a quello di Zanni, esponente del Pd; l’impegno dei 15 giorni che separano dal secondo turno saranno impiegati per recuperare i voti della Lega che anche a Palazzolo ha subito un forte tracollo in termini di voti.

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giugno e luglio. Ecco le proposte: domenica 13 maggio tour del Monte Palo tra Val Trompia e Val Sabbia con partenza da Lodrino, transitando sotto la Corna di Caspai per poi raggiungere il rifugio Nasego. Domenica 20 maggio si passa alla valle del Sarca, seguita da domenica 27 maggio per una passeggiata nel parco Alto Garda sui sentieri della Valvestino. Gli appuntamenti di giugno prendono il via domenica 10 questa volta per un’escursione sul Sentiero delle

Tracce dalla Valle di San Michele. L’appuntamento successivo si terrà domenica 17 giugno verso il monte Baremone, seguendo la strada militare Anfo – Passo Maniva. Domenica 24 giugno sarà la volta del tour dei cinque laghi nel gruppo della Presanella. Ultimo appuntamento di giugno previsto per sabato 30, dove le guide condurranno gli escursionisti nella località Droane di Valvestino in occasione della cerimonia della distribuzione del pane

successiva alla Messa celebrata nella chiesa di San Vigilio. Ultimi appuntamenti domenica 1 luglio sul monte Pasubio percorrendo il sentiero d’arroccamento del Sengio Alto e domenica 8 luglio sui monti del Tonale, attraverso il passo dei Contrabbandieri. Per ogni giornata la partenza è fissata alla parrocchiale di Agnosine. La quota di partecipazione è di 10 euro ed è necessaria la prenotazione. Il programma completo è scaricabile dal sito www.gardacanyon.it. (n.t.)

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a maggio a novembre “Grandi eventi in Valtenesiâ€?. Con la bella stagione si moltiplicano gli appuntamenti, non solo per gli sportivi, ma anche per i semplici appassionati attirati dalle fiere e dalle manifestazioni enogastronomiche del Garda. Il calendario, messo a punto dall’Unione dei Comuni della Valtenesi con la collaborazione dell’Assessorato alla cultura e al turismo della Provincia di Brescia e della Strada dei vini e dei sapori del Garda, propone sei appuntamenti di rilievo. Il via domenica 13 con la Biciclettata in famiglia a Padenghe. La partenza è fissata alle 9 da piazza D’Annunzio per un percorso di strade sterrate e asfaltate lungo otto chilometri, adatto a tutti. Dopo un ristoro a Pratello, si tornerĂ in piazza per concludere la biciclettata con un rinfresco. Da venerdĂŹ 18 a domenica 20 sboccia “Padenghe verdeâ€? e il Comune valtenesino si trasforma in un luogo magico. L’asfalto e il selciato si coprono d’erba, le strade, le piazze e i vicoli del centro si vestono di verde e diventano giardini, le vie lasciano posto a piante, fiori e piccole colline, mentre splendide fontane e suggestivi angoli fioriti compaiono dal nulla. Con il contorno di workshop,

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–ƒŽ‹ƒ ‹Â? Â”Â‘Â•ÂƒÇŁ ‡……‘ ƒŽ…—Â?‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ esposizioni ed incontri dedicati al mondo del verde. Da venerdĂŹ 25 a lunedĂŹ 28 a Polpenazze va in scena la Fiera del Garda classico doc Valtenesi, la piĂš antica e conosciuta vetrina della produzione vitivinico-

la della zona, nata nel 1947 e ancor oggi appuntamento attesissimo. Un evento ormai storico e consolidato, che tuttavia, anno dopo anno, si ripresenta sulla scena confermando quella vocazione al rinnovamento finalizzata ad intercettare le esigenze di cambiamento non solo del comprensorio ma anche dei consumatori. Sede ufficiale del concorso enologico nazionale della Doc Garda Classico, la Fiera allarga quest’anno l’area dei concorsi enologici al Valtènesi Chiaretto 2011, primo frutto della Doc da poco entrata

in vigore. Giugno è nel segno del “rosaâ€? con l’appuntamento dedicato ai chiaretti e ai rosati d’Italia nella rassegna “Italia in rosaâ€? in programma a Moniga da venerdĂŹ 1 a domenica 3. Allestita nella splendida cornice dei giardini a lago di Villa Bertanzi propone una carrellata delle migliori produzioni “rosaâ€? dello Stivale. In piena estate sono in programma degustazioni di Garda classico (a Polpenazze il 23 giugno, a Manerba il 17 luglio, a Padenghe il 19, a San Felice il 21, a Soiano il 28 e a Moniga l’11 agosto) negli angoli piĂš suggestivi della Valtenesi. “Valtenesi grandi eventiâ€? riprende sabato 6 e domenica 7 ottobre con ‘La Valtenesi in 500’, raduno itinerante delle storiche Fiat e si conclude in novembre con “Prim’olioâ€?, in programma a Manerba sabato 17 e domenica 18. La rassegna dedicata all’olio extravergine che si estrae dai frantoi di questa parte di lago, celebrato per le sue virtĂš nutrizionali, i suoi poteri medicamentosi, la sua simbologia mitologica, icona della produzione agricola dell’antichitĂ e ambasciatore della gardesanitĂ . Una serie di “grandi eventiâ€? in Valtenesi per gustare un territorio ricco di fascino, sospeso tra l’azzurro del lago e il verde delle colline moreniche.

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8Q PHVH FRQ OR VSRUW LQ SLD]]D Salò, giĂ capitale della MagniďŹ ca Patria, ora è anche “CittĂ europea dello sportâ€?. A Bruxelles, nella sede delle commissioni parlamentari europee, il sindaco della cittadina gardesana Barbara Botti ha ricevuto a inizio anno il premio dell’Aces, l’Associazione capitali europee dello sport, una targa e una bandiera bianca con scritta azzurra “Salò cittĂ europea dello sport 2012â€?, che equivale ad una ‘certiďŹ cazione di qualitĂ dell’attivitĂ sportiva. Un attestato di ďŹ ducia che l’Aces ha certiďŹ cato di persona, visitando le strutture sportive − stadio, palestre, bocciodromo, piscina e centro tennis − e assistendo ad una regata nel golfo e a una partita di calcio per veriďŹ care i parametri richiesti dal regolamento continentale secondo i principi di responsa-

bilitĂ ed etica. “Un riconoscimento a un centro d’eccellenza non solo per l’attivitĂ agonistica svolta, ma anche per quella futura. Un premio che dĂ molto risalto alla nostra cittĂ , localitĂ turistica conosciuta ovunque, da sempre vocata allo sport. E lo sport può diventare un traino anche per il turismo. Ma la pratica sportiva è fondamentale per il benessere di tutti. Per questo occorre ricordare l’impegno per il sociale, le politiche a favore degli anziani e dei bambini e la collaborazione con le scuole del territorio. Il premio dell’Aces ci spinge a fare ancora di piĂš per dimostrarci all’altezza della situazione e per dare lustro alla Salò sportiva con eventi di grande portata, senza trascurare l’attivitĂ di baseâ€?. E per celebrare lo status di “CittĂ europea dello sportâ€? l’Assessora-

to allo sport propone un mese di “Sport in piazzaâ€?, una serie di iniziative in grado di coinvolgere i cittadini, ma anche i turisti che in questo ultimo scorcio di primavera giĂ affollano il lungolago. Teatro delle iniziative la centrale piazza Vittoria. Sabato 19 dalle 15.30 alle 18.30, protagonista il karate con dimostrazioni, percorsi di abilitĂ motoria per bambini ed esibizioni di kata, kumite e difesa

personale femminile. Domenica 20 dalle 15 alle 19, tocca al judo con gare tra bambini. Altri due appuntamenti in giugno. Domenica 10 si va a canestro con il torneo di minibasket ‘CittĂ di Salò’ alle 10.30 e il torneo “3contro3â€? dalle 15. Sabato 23, alle 15 e alle 18.30, e domenica 24, alle 10.45 e alle 15, gran ďŹ nale con il volley con una serie di appassionanti tornei giovanili.


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con una nuova UnitĂ operativa di terapia intensiva neonatale, in una nuova struttura, con medici ed infermieri dedicati di grande esperienza e professionalitĂ e con apparecchiature e dotazioni tecnologiche di ultima generazione. “La nuova terapia intensiva neonatale di Poliambulanza – ha spiegato Enrico Broli, presidente della Fondazione in sede di presentazione del fondo – garantirĂ un importante supporto

ai circa 3000 bambini che annualmente nascono nella nostra struttura e contribuirĂ a migliorare il servizio della rete territoriale della provincia di Brescia di assistenza ai neonati critici e prematuri, aggiungendosi alla terapia intensiva neonatale degli Spedali Civiliâ€?. Per nformazioni sull’iniziativa è possibile contattare la direzione generale del Banco di Brescia tel 030/2992 215 o consultare il sito www.bancodibrescia.it

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entire poco o essere ipoacusici è un grave handicap che menoma la vita sociale e interpersonale delle persone. Per riuscire a curare sempre meglio l’ipoacusia la scienza medica ha fatto molti progressi sia nel campo della diagnosi del problema che in quello delle soluzioni all’avanguardia tecnologicamente. I disturbi uditivi rappresentano un serio problema medico e sociale che colpisce oltre il 10% della popolazione, causando difficoltĂ nella vita quotidiana delle persone che ne soffrono. L’udito è una delle funzioni fondamentali nel-

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la comunicazione, per questo motivo, come affermato dal dott. Aldo Baldo, stimato audioprotesista , in presenza di disturbi auricolari, è sempre consigliabile eseguire un’accurata visita specialistica che permetta di indivi-

duare la causa e pianificare una possibile soluzione. Ăˆ di fondamentale importanza una precisa valutazione audiologica, basata essenzialmente su un test audiometrico, consistente nella misurazione della soglia uditiva. L’audioprotesista è l’operatore sanitario al servizio del soggetto ipoacusico. La figura professionale dell’audioprotesista effettua un accurato test audiometrico, necessario a valutare il tipo e grado di deficit per identificare l’apparecchio acustico che piĂš si adatta alla persona, in base alle esigenze uditive, morfologiche e caratteriali.Con quest’obiettivo, precisa Aldo Baldo,

sono stati creati apparecchi acustici che non sono solo dispositivi per l’udito, ma veri e propri oggetti dal design e dalle caratteristiche tecnologiche tali da poter entrare a far parte della vita di tutti i giorni senza essere considerati una protesi, ma anzi una comodità in piÚ, capaci di far superare la barriera psicologica al loro utilizzo. Sono oggi disponibili sul mercato apparecchi classici color pelle o dai colori brillanti. Oppure modelli versatili con tecnologie dell’ultima generazione come il bluetooh che rende l’apparecchio acustico compatibile con cellulari e altri dispositivi elettronici wireless. Il dott.

Aldo Baldo sostiene inoltre che all’applicazione deve seguire un percorso d’adattamento con la prova e l’uso a casa della protesi. La collaborazione tra paziente e audioprotesista permette di raggiungere un ottimale recupero con un ascolto naturale. L’ipoacusia è sentita in modo completamente differente da un’altra mancanza come può essere, ad esempio, quella della vista. Per correggere la maggior parte dei problemi di vista si ricorre all’uso degli occhiali, beni personali e incedibili; se cosĂŹ fosse anche per l’apparecchio acustico molte persone vivrebbero sicuramente meglio.


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stati deďŹ niti incoraggianti, continua a essere una delle note dolenti su cui il sistema delle imprese, anche nel Bresciano, batte con insistenza. Secondo l’ultima indagine trimestrale sulle aspettative di inazione e crescita realizzata dalla Banca d’Italia e riportata dal quotidiano di ConďŹ ndustria, la quota delle imprese che segnala un peggioramento delle condizioni di accesso al credito negli ultimi trimestri continua a rimanere attestata su percentuali molto elevate, vicine al 34%. Resta

bassa, per converso, la percentuale di imprenditori che considerano migliorate le condizioni di accesso al credito: 3,7% rispetto al 2% di tre mesi fa. Molte di queste criticitĂ suono ritornate anche nel corso dei lavori dell’assemblea annuale del comitato Piccola industria di Aib che, dopo i saluti del presidente Francesco Franceschetti e l’intervento introduttivo di Vincenzo Boccia (nella foto), presidente della Piccola industria di ConďŹ ndustria, ha visto un confronto sugli strumenti di

accesso al credito tra Claudia Bugno, presidente del Comitato di gestione del Fondo centrale di garanzia per le pmi del Ministero per lo sviluppo; Giovanni Malitesta, responsabile gestione operativa dell’Unità di credito agevolato e supporto all’economia della Cassa depositi e prestiti; Luis Cuttica, direttore della sede di Milano della Sace; Andrea Montanino, dirigente generale del Ministero dell’economia; Ambra Redaelli presidente del Comitato regionale della piccola industria.

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ntro la fine del 2013 le principali banche europee ridurranno gli attivi di 2000 miliardi di euro. Un quarto di questo deleveraging avverrà con una drastica riduzione del credito alle imprese e alle famiglie, pari in media al 1,7% nell’area euro. In Italia saremo al 2,7%; qualora la risposta dei governi dell’eurozona fosse insufficiente, tale scenario potrebbe addirittura peggiorare. Francesco Franceschetti, presidente del Comitato piccola industria di Aib, ha aperto cosÏ l’assemblea 2012,tenuta a Borgo San Vitale a Borgonato di Cortefranca, rivolgendosi al presidente Vincenzo Boccia, presidente della Piccola industria di Confindustria, con un’immagine pesante sulla situazione di selettività del credito. Una situazione con cui le piccole e medie imprese si troveranno ad operare e che va ad affiancarsi al difficile momento di estrema recessione dell’economia. Una crisi che le aziende bresciane quotidianamente, ormai dal lontano 2008, stanno affrontando. E quello della difficoltà di

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accesso al credito è stato il filo conduttore di un’assemblea partecipata che la Piccola industria di Aib ha organizzato su un tema con il quale le imprese si confrontano quotidianamente. “Tutti noi ben conosciamo – ha affermato Francesco Franceschetti – le cause e i motivi per cui siamo arrivati fino a questo punto, ma non possiamo permetterci, oggi, di fermarci a discutere o a riflettere su ciò che è stato. Noi viviamo il quotidiano e l’oggi per noi è solo produrre e vendere. In pratica è solo fare impresa. Per questo un imprenditore si interroga quotidianamente sulla necessitĂ di crescere, di innovare di internazionalizzare, avendo imparato

sulla propria pelle quanto errato fosse il concetto di accettazione, per la gestione delle imprese, di un’elevata leva finanziaria come prassi consolidata, anzichĂŠ un fenomeno temporaneoâ€?. La piccola impresa si sta quindi adattando al momento storico ed economico, conscia della sua capacitĂ di fare il proprio dovere, imponendosi un mutamento culturale che le permetta di sostenere il drastico cambio di rotta impostole dalla crisi. Un processo “non certamente indolore – ha detto Franceschetti – ma necessario che ha lasciato e lascerĂ molti feriti sul campoâ€?. Ma le imprese in questo difficile, faticoso percorso non possono essere lasciate sole, non possono lavorare sole. Se da un lato ciascuna si ritaglia e modula il proprio futuro d’impresa adeguandolo al proprio mercato, dall’altro deve essere chiaro che senza un adeguato accesso al credito molte delle aziende non inizieranno neppure questo cambiamento, complesso, inevitabile, indifferibile, necessario per stare sul mercato. “Su questo ultimo aspetto – ha aggiunto Franceschetti

– vorrei ricordare il quotidiano lavoro svolto dal comitato Piccola industria di Aib, grazie al supporto offerto dal settore economia e centro studi, affiancando le imprese nella loro relazione quotidiana con gli istituti di credito, sia politicamente, implementando un sistema di raccolta di dati ed analisi che permette di disporre di una “realeâ€? visione sul fenomeno del credit crunchâ€?. Francesco Franceschetti ha poi ricordato quanto è stato fatto

a livello di Confindustria nazionale e regionale nell’ambito di raccolta dati, proposte concrete ed accordi con i principali soggetti economici. Ma tutto ciò non basta non può bastare. “Occorre – ha detto il numero uno dei piccoli di Aib – che banche, governo e soggetti economici si adoperino all’unisono per tentare di aiutare le imprese ad uscire dalla stretta del credito, che al di lĂ di stucchevoli proclami sul contrario, non si è ancora allentataâ€?.


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e i rappresentanti dello sviluppo economico, dell’economia e delle ďŹ nanze è stata ďŹ rmata l’intesa ‘Nuove misure per il credito alle pmi’ che consente una maggiore essibilitĂ nel superamento delle attuali situazioni di criticitĂ â€?. Sul banco degli imputati anche la pubblica amministrazione per i ritardi nei pagamenti. “Il credito delle imprese nei confronti dello Stato – afferma Andrea Montanino dirigente generale del ministero dell’Ecomonia e delle ďŹ nanze – è

una situazione scandalosa. La colpa è dei tagli lineari decisi a livello centrale. â€?. Esiste qualche traccia di segnale positivo? Esistono strumenti in grado di dare un aiuto concreto alle imprese? “Gli strumenti ci sono – spiegano Claudia Bugno, presidente del Comitato di gestione del Fondo centrale di garanzia per le pmi del Ministero per lo sviluppo, Luis Cuttica, direttore della sede di Milano della Sace, l’agenzia di assicurazione dei crediti all’esportazione, Giovanni

Malitesta, responsabile della gestione operativa dell’UnitĂ di credito agevolato e supporto all’economia della Cassa depositi e prestiti e Ambra Redaelli, presidente del Comitato regionale piccola industria di ConďŹ ndustria Lombardia - ma spesso sono di scarso e difďŹ cile utilizzoâ€?. Ma la platea degli imprenditori bresciani esige che dalle parole si passi velocemente ai fatti, invocando un patto di reciprocitĂ basato sull’equitĂ di diritti e di doveriâ€?. (v.b.)

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opo qualche timido segnale che aveva fatto sperare in un cambiamento, il problema della stretta creditizia è tornato a condizionare pesantemente l’attivitĂ delle imprese. Di “strumenti di accesso al credito per le piccole e medie impreseâ€? si è discusso nel corso della assemblea annuale del Comitato piccola industria dell’Associazione industriale bresciana tenutasi a Borgonato di Corte Franca nello splendido Borgo Antico San Vitale. “Le proiezioni degli economisti – ha affermato Giancarlo Dallera, presidente di Aib – non lasciano molti margini all’ottimismo. Il 2012 sarĂ un anno complessivamente negativo e non aspettiamoci una vera ripresa, se non a partire dal 2014. Le banche sono sorde e non danno risposte adeguate, ma occorrono segnali anche da parte delle imprese. Credito e impresa devono stabilire un patto di reciprocitĂ basato su un rapporto di trasparenza, devono la-

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prese e soggetti economici devono lavorare all’unisono per uscire dalla crisiâ€?. â€œĂˆ necessario essere ottimisti nelle aspettative, ma pessimisti nelle previsioniâ€? ha rimarcato Vincenzo Boccia, presidente della Piccola industria di Confindustria. “I vincoli legati al debito, al deficit e alla crescita ci pongono in una situazione di emergenza. La crescita è l’unica soluzione per uscire dalla crisi. Se l’Italia farĂ ancora una volta appello alle proprie peculiaritĂ potrĂ diventare locomotiva di uno ‘shock positivo’, ma occorre fare presto, perchĂŠ il tempo è la variabile determinanteâ€?. Il ruolo delle istituzioni, a sostegno del tessuto imprenditoriale, diventa quindi fondamentale, nella generale consapevolezza che il destino di ciascuno di questi attori è legato a doppio filo e che solo grazie agli sforzi congiunti di tutti si potrĂ uscire dalle sabbie mobili della crisi. Il prefetto di Brescia Livia Narcisa Brassesco Pace ha ribadito che lo Stato c’è. “Lo Sta-

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to è vicino al mondo delle imprese consapevole che la conservazione del benessere costruito dai nostri padri investe anche problematiche di sicurezza e di ordine pubblico. Il tavolo istituzionale creato nella nostra provincia e gli accordi in essere dimostrano che è necessario unire le forze, creare luoghi di incontro, una sorta di ‘agorà ’ in cui ognuno porti un contributo di idee utili a trovare soluzioniâ€?.

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In quel tempo, GesĂš disse ai suoi discepoli: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perchĂŠ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore piĂš grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo piĂš servi, perchĂŠ il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perchĂŠ tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchĂŠ andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perchĂŠ tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concedaâ€?. (...)

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dire. L’amore è un percorso che ritorna su se stesso, che si conosce e si verifica, che non si accontenta; l’amore non è solo dare, non è solo ricevere. L’amore si alimenta nel dare e si verifica nel ricevere e paradossalmente si alimenta nel ricevere e si verifica nel dare. Il suo paradosso è che, in qualunque punto di questo percorso ci si metta, l’orientamento non è univoco ma sempre reciproco: dare è allo stesso tempo avere, ascoltare è insieme essere compresi, mettere in pratica un comandamento è anche essere liberi. Ăˆ la dinamica strana dell’amore e quello che è tratteggiato da GesĂš non è dissimile dall’esperienza contraddittoria che caratterizza l’amore umano. Solo diventa una pretesa piĂš urgente perchĂŠ non tratta dei rapporti tra persone ma del rapporto con Dio, non parla di un frammento dell’esistenza ma dell’eternitĂ , non è solo un essere momentaneo ma un rimanere. In fondo proietta la piccolezza del nostro amare momen-

, SHWDOL GHO FLOLHJLR LQ ILRUH “Un contadino da quando gli era morta la moglie si era affezionato ad un ciliegio. Lo andava a guardare tutte le mattine e gli toccava il tronco con una mano. Il contadino si alzava e andava a toccare e a parlare col ciliegio che in breve tempo mise mille foglie sui rami. Un giorno il contadino era al mercato e sentĂŹ un irresistibile desiderio di tornare ai suoi campi. Gli sembrava che il ciliegio avesse bisogno di lui. Lo trovò che era tutto fiorito e pareva gli sorridesse. Il contadino siede sotto l’albero con le spalle appoggiate al tronco e d’improvviso gli piovono sul corpo tutti i petali del ciliegio in fioreâ€?. Tonino Guerra, grande scrittore e poeta italiano, morto lo scorso mese di marzo, autore delle sceneggiature di

alcuni capolavori quali: “Amarcordâ€?di Federico Fellini, “Nostalghiaâ€? di Andrej Tarkovskij e “Lo sguardo di Ulisseâ€? di Theo Anghelopulos, ha pubblicato alcuni libri che raccolgono, pensieri, sogni, poesie e ricordi. Uno di questi porta come titolo “Polvere di Soleâ€?. La semplicitĂ del linguaggio, volutamente di impronta dialettale, spesso ci fa assaporare la poesia che lo scrittore romagnolo dissemina tra le sue pagine. Questo breve episodio ci aiuta a mettere a fuoco alcune idee sulla preghiera. Il ripetere ogni giorno lo stesso rito: alzarsi, andare alla cappella, guardare, toccare, parlare all’Albero della croce. La costanza e la fedeltĂ un giorno ci faranno godere della bellezza della vita spirituale che è raccolta nell’immagine del con-

tadino ricoperta dai petali dei fiori di ciliegio. C’è sempre un momento nel quale il nostro sforzo viene trasfigurato in gioia ed è quando sentiamo che il Signore gioisce della nostra presenza e vuole condividere con noi la sua gioia: Vi ho detto queste cose perchĂŠ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Gv 15,11). La preghiera è chiamata a raggiungere, con il tempo, la condivisione della gioia del Figlio. Essere tralci significa che la gioia della vite scorre anche nel nostro corpo. I petali caduti su di noi sono il sangue e l’acqua che sgorgano dal petto di Cristo. Gustiamo della bellezza dei sacramenti, della loro fioritura sulla nostra vita. Riposiamo sotto l’Albero della croce e gustiamo la frescura della sua salvezza.

taneo sullo sfondo del piĂš assoluto degli scenari, quello di Dio e gli offre la possibilitĂ di durare veramente non tanto per le nostre forze ma per la volontĂ di Dio di essere sempre con noi. Tra le immagini scelte da GesĂš per significare il rapporto tra Lui e chi crede (il pastore e la vite li abbiamo letti nelle scorse domeniche) questa dell’amore smette di essere immagine e diventa realtĂ : non è fatta per capire ma per essere e per agire. E l’amore è il modo (e anche l’immagine) piĂš adeguata per far capire la misura illimitata di quello che si può realizzare tra l’uomo e Dio, chiede alla nostra esperienza di ascoltarsi e di ritrovare nei frammenti del nostro discorso amoroso quelle caratteristiche che possano farci capire la veritĂ del discorso su Dio, sul nostro rapporto con Lui. So che è difficile, ma l’insistenza di GesĂš sul modo di conoscere Dio per solo amore indica la vera necessitĂ per chi vuol credere. Come a dire che non si capirĂ mai chi sia il Dio di GesĂš se non si prova una volta ad

amare intensamente, ad ascoltare, a udire dentro cosa cambia nella chimica dell’esistenza quanto l’amore fa diventare ovvio, normale e necessario tutto ciò che altrimenti sarebbe contraddittorio. Leggere il Dio che GesĂš disegna senza immergerlo nell’esperienza vera dell’amore è riconoscerne l’impossibilitĂ e l’irrazionalitĂ , è svuotare della sua irraggiungibile poesia un modo di essere che non può essere tradotto e ridotto a solo scambio o a sola conoscenza. Ăˆ il mistero davanti al quale ci si chiude la bocca, l’altezza dell’inspiegabile nel quale la mente (come per Dante) si confonde e cade o (come per Agostino e Pascal) è intuita e amata troppo tardi o con la resistenza inutile del filosofo; è l’impossibilitĂ che si fa cosĂŹ vicina e che – come quando si è adolescenti alla prima esperienza d’amore – resta incomunicabile, bruciante, imprendibile. Ăˆ questo, solo questo, quello che possiamo intuire a frammenti del Suo modo di amarci, di guardarci e di volerci: noi per frammenti, Lui per l’eternitĂ .


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da un riferimento preciso dal punto di vista dottrinale con testi pontifici, vescovili e di autori vari. I quadri riportano le opere del Romanino, Guido Reni, Guttuso, Pietro da Cemmo e molti autori che hanno le loro opere a Villa Sacro Cuore a Triuggio; altre opere provengono dalla chiesa di San Maurizio di Breno (nella foto), dal Sacro Monte di Varese e dall’Annunciata di Piancogno. Nelle opere pittoriche e nei testi vengono rappresentati i seguenti temi: la

famiglia e i giovani, la benedizione di Dio, il fidanzamento, l’alleanza, la vocazione e l’unione con Cristo. Il fidanzamento, ad esempio, è presentato come tempo di crescita, di responsabilitĂ e di grazia con la citazione di Paolo VI: “La preparazione al matrimonio, noi pensiamo, sarĂ agevolata, se la formazione d’una famiglia sarĂ presentata alla gioventĂš, e se sarĂ compresa da chi intende fondare un proprio focolare come una vocazione, come una missione,

come un grande dovere, che dĂ alla vita un altissimo scopo, e la riempie dei suoi doni e delle sue virtĂšâ€?. Per informazioni, si può contattare Vincenzo Cerrato, telefonando al 3356220721 o scrivendo una e-mail all’indirizzo vince.art@libero.it. Le opere si possono visitare fino a domenica 13 maggio è possibile visitarla in Villa, ma successivamente si può richiedere la mostra per le parrocchie, per gli oratori e le associazioni.

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iĂš della scuola, degli amici e della catechesi in parrocchia è la famiglia a giocare un ruolo essenziale per l’educazione cristiana: i genitori, ma anche fratelli, sorelle e nonni sono le persone che piĂš hanno influenza sulla fede dei ragazzi. Ăˆ il dato essenziale che emerge da una ricerca sull’iniziazione cristiana in Europa realizzata dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa: sono state intervistate piĂš di 3.600 persone, tra bambini, adolescenti, genitori e nonni. L’inchiesta ha individuato un cammino ancora da compiereâ€?. Dal sondaggio emerge che la famiglia è “il primo luogo dove uno costruisce il proprio rapporto con la realtĂ e quindi anche con Dio e con la Chiesaâ€?. La pratica religiosa in famiglia è l’elemento piĂš citato come fattore positivo nell’iniziazione cristiana. “Il vivere in famiglia la domenica, e le feste liturgiche, in particolare Natale e Pasqua – emerge dalla

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ricerca – è un elemento importante che resta decisivo anche nell’adolescenza, quando si verifica da parte di alcuni dolescenti un allontanamento dalla pratica religiosaâ€?. In senso contrario, “quando la fede non è una

realtĂ nel quotidiano della famiglia, questo influisce nell’esperienza religiosa dei bambiniâ€?. L’educazione cristiana dei bambini “può favorire un interrogarsi da parte dei genitori, dei fratelli e delle sorelle e può portare questi a un riavvicinamento della pratica religiosaâ€?. Ecco perchĂŠ la partecipazione della famiglia agli incontri di catechismo è citata come “un fattore positivoâ€?. Anche i legami di amicizia rivestono un ruolo fondamentale. A scuola i corsi di religione sono giudicati noiosi piĂš dei gruppi di catechesi. Il contenuto è citato poco e ciò genera alcuni interrogativi sul modo con cui si deve comunicare la conoscenza di GesĂš e della dottrina della Chiesa in modo attraente e significativo. Nell’iniziazione cristiana, la vita liturgica è fondamentale ma il modo di celebrare la fede può essere un incitamento o un fattore di allontanamento dalla religione. Si capisce che è importante una cura delle celebrazioni.

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Egr. direttore, parto da una frase significativa di mons. Renato Tononi al Consiglio pastorale diocesano: “Cosa sono le unitĂ pastorali? A cosa servono? Sono il tentativo di generare alla fede attraverso la costruzione di comunitĂ che abbiano il tratto della fraternitĂ â€?. Mi par di intendere che potremo tornare “grembi fecondiâ€? solo se sapremo essere prima di tutto comunitĂ fraterne. Del resto è l’invito di GesĂš: “Vi do un comandamento nuovo: che vi

amiate gli uni gli altri...â€? (Gv 13, 3435). Mi pare che la prima ad essere fraterna dovrebbe essere allora l’Êquipe per l’unitĂ pastorale. GiĂ , ma in concreto come si diventa fraterni, dato che la fraternitĂ , per fortuna, non si compra nei supermercati? Cito volentieri padre Silvano Fausti: “Diventiamo quello che ascoltiamo, amiamo, mangiamo e preghiamoâ€?. Si tratta di una parafrasi del famoso testo di At 2,42. Auspico che i membri dell’Êquipe delle unitĂ pastorali siano costituite

da persone che insieme: ascoltano con assiduità la Parola ispirata dallo Spirito Santo, si nutrono con il corpo e il sangue del Figlio e pregano umilmente il Padre, per diventare cosÏ quello che hanno ascoltato, mangiato e pregato, cioè delle persone pro-esistenti come GesÚ! Solo cosÏ saranno in grado non solo di discernere evangelicamente i segni dei tempi, ma renderanno il Vangelo credibile e desiderabile per una vita buona, bella e sensata. (Roberto Marchina)

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l mio oratorio e i miei giovaniâ€?, era il titolo della settima serata di “Voci nell’AgorĂ â€?. Ogni parrocchia a Brescia ha il proprio oratorio e ci tiene perchĂŠ è la casa dei ragazzi e della comunitĂ Presenti alla serata don Marco Mori, direttore dell’Ufficio oratori, Mauro Toninelli, ex educatore professionale in oratorio e don Francesco Bezzi, dell’unitĂ giovanile pastorale di Palazzolo. “Io sono convinto che l’oratorio sia un tema decisivo – esordisce don Marco Mori – per le unitĂ pastorali perchĂŠ è concreto. Questa concretezza è percepita come qualcosa di prezioso: siamo disposti a mollare su molto, ma non sullo spazio per i nostri ragazziâ€?. La capillaritĂ degli oratori nelle comunitĂ â€œdimostra che la comunitĂ crede di investire nell’educazioneâ€? assicura don Marco. Ci sono oratori a Brescia che vanno bene e altri male. Questo non dipende dalla grandezza dell’oratorio ma “è la programmazione educativa che rende oggi un oratorio attento a tenere in piedi tutte le attenzioni verso i ragazzi che un’oratorio può avere. Pensare insieme la programmazione educativa, tra piĂš oratori. Nelle unitĂ pastorali si potrĂ programmarsi come oratori e garantire che nelle unitĂ pastorali ci siano tutte le attenzioni al mondo dei giovani e dei ragazzi. Molte realtĂ dovranno restare in molti oratori, ma altre potrebbero essere sviluppate in-

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ste dell’educare. Questo viene prima di tutti gli schemi di qualsiasi progetto. La mia sfida di curato è quella di rimanere vicino alle persone, non è il prete a fare la pastorale, ma le comunitĂ â€?. Il nodo dell’educatore professionale assunto in oratorio è una scelta difficile che molti identificano come la fine del volontariato: “Non è una formula matematica, ma se l’educatore funziona il numero di volontari − aggiunge Mauro Toninelli − aumenta, cosĂŹ come quello dei ragazzi. Ăˆ necessario che la persona scelta conosca l’oratorio, l’abbia dentro e condivida credo e valori che l’orato-

rio rappresenta. Potremmo parlare di ecclesialitĂ . Non basta una laurea.. Serve però un progetto condiviso da una comunitĂ e lui è al servizio di una comunitĂ . Non è un lavoro che si fa a ore con un timbro. Ha ritmi e orari legati alla disponibilitĂ dei volontariâ€?.

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*OL DSSXQWDPHQWL GL PDJJLR Ăˆ previsto per domenica 13 maggio 2012, dalle ore 9 alle 17 presso la nuova sede del Seminario diocesano in via Razziche 4, l’incontro conclusivo del percorso vocazionale “Sicharâ€?, aperto al discernimento di tutte le vocazioni. Il tema della giornata sarĂ : Tradizione riespressa: tu conosci i comandamenti (Mc 10,17-31). Per il gruppo diocesano “Emmausâ€?, dedicato ai giovani che si interrogano in modo particolare sulla vocazione

sacerdotale, appuntamento presso il Seminario in via Razziche n. 4, domenica 27 maggio 2012, iniziando con il pranzo alle ore 12.30 e terminando alle ore 18. La meditazione avrĂ per tema: Il Pane donato in abbondanza (Gv 6,1-13). Ăˆ intitolato “Il sofďŹ o della vita risortaâ€? il percorso che prevede cinque soste di preghiera presso alcuni Santuari mariani, guidate dal vescovo Luciano, in cinque venerdĂŹ del tempo pasquale alle ore 20.30. In

questo mese: 11 maggio - Santuario dell’Annunciata (Piancogno): Rivestiti di potenza dall’alto (Lc 24, 36-53); 18 maggio - Santuario della Stella (Bagnolo): Ăˆ il Signore! (Gv 21, 1-14). Il ciclo di appuntamenti si conclude sabato 26 maggio. Presso l’UfďŹ cio (tel. 030.3722245) aperte le iscrizioni per “Ti seguo a ruota‌â€?, il pellegrinaggio in bici per giovani dai 18 anni all’Abbazia di Novacella a Bressanone nei giorni 22-24 giugno.

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 10 maggio Ore 10.30 - Brescia Santa Messa per gli alunni delle scuole cattoliche in Cattedrale. VenerdĂŹ 11 maggio Ore 20.30 - Piancogno Incontro di preghiera per i giovani presso il santuario dell’Annunciata. Sabato 12 maggio Ore 9.30 - Brescia Istituzione dei ministri lettori e accoliti presso la parrocchia di San Bartolomeo.

Ore 15.30 - Brescia Sante Cresime in Cattedrale. Domenica 13 maggio Ore 10.30 - Brescia Cresime presso il Villaggio Badia. Ore 15.30 - Brescia Saluto ai partecipanti alla Festa dei popoli presso il PalaBrescia. Ore 16.30 - Montirone S. Messa e inaugurazione della Sala della comunitĂ . MartedĂŹ 15 maggio Ore 18.30 - Brescia S. Messa per il giovane clero al Centro pastorale Paolo VI. MercoledĂŹ 16 maggio Ore 9.30 - Brescia Consiglio presbiterale presso il Centro pastorale Paolo VI.

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La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana: Mons. Francesco Bertoni abate-parroco emerito di Montichiari, è stato nominato esorcista diocesano e presbitero collaboratore della parrocchia di Salò.

Nella settimana concordata con ogni zona pastorale, la proposta dell’anno “Signore, da chi andremo?â€? (Gv 6,68), è vissuta con la possibilitĂ di incontri e testimonianze vocazionali a partire dagli ambiti di lavoro e festa, fragilitĂ , tradizione, cittadinanza, vita affettiva, riprendendo l’esperienza del 25° Congresso eucaristico. Dal 14 al 20 maggio gli incontri sono nella zona Bassa centrale ovest e Bassa centrale.

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anno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno postoâ€? (Giovanni 20,2): le parole smarrite di Maria di Magdala il mattino di Pasqua, l’annuncio che è ancora possibile incontrare il Signore, il ruolo del prete nel portare questo annuncio gioioso‌ Intorno a queste riflessioni il vescovo Luciano ha guidato la sosta di preghiera pasquale a Botticino nella Basilica tadiniana, venerdĂŹ 4 maggio alle 20.30. Molteplici le occasioni di preghiera: l’approssimarsi della chiusura dell’anno tadiniano, la terza tappa delle soste di preghiera pasquali che si svolgono quest’anno in vari santuari della nostra diocesi guidate dal vescovo Luciano, la veglia per gli ordinandi presbiteri e la preghiera per la 49ÂŞ Giornata di preghiera per le vocazioni‌ Tutto ha preso avvio dall’oratorio, da dove è partita la processione con

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ato che il sepolcro vuoto è il segno della rottura della separazione invalicabile tra vita e morte, Cristo passando al Padre, porta con sĂŠ il mondo, che è destinato in Cristo alla medesima vita nel Padre. Rivolto ai tre giovani ordinandi ha ricordato che il prete porta l’annuncio pasquale che è possibile a ogni uomo passare da questo mondo al Padre mediante GesĂš e trovare compimento alla propria vita. Il prete rende possibile la comunicazione con Cristo e ricorda che non è in forza di virtĂš umane e di terapie straordinarie che il mondo trova la sua salvezza, ma solo entrando in comunicazione con la riconciliazione che Dio ci ha donato in Cristo. L’attenzione vocazionale si è in conclusione rivolta ai giovani del Seminario che nel corso di questo mese di maggio vivono l’ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato e i ministeri del lettorato e dell’accolitato. A loro è stato

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donata una pianta di vite innestata per indicare l’inserzione della vita di questi giovani sulla vita di Cristo, vite vera. A tutti i presenti è stata donata la scheda per pregare i misteri del Rosario secondo una specifica intenzione vocazionale, perchĂŠ il Signore doni ai giovani, per intercessione di Maria (secondo una preghiera cara al vescovo Monari) “un cuore grande e indomabile, che nessuna ingratitudine chiuda, che nessuna indifferenza stanchi, un cuore tormentato dalla gloria di GesĂš Cristo, ferito dal suo amore e la cui piaga non guarisca che in cieloâ€?. Il percorso “Il soffio della vita risortaâ€? che prevede cinque soste di preghiera ogni venerdĂŹ nel tempo pasquale presso alcuni Santuari mariani si conclude sabato 26 maggio con la veglia di Pentecoste, presieduta dal Vescovo e animata dai giovani delle diverse aggregazioni ecclesiali presenti in diocesi.

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ora riposa per sempre in Brasile, sepolto a Lagoa dos Gatos. Tra le letture che il sacerdote rudianese aveva indicato nel testamento spirituale, risuonano le parole del Vangelo di Luca: “Siamo servi inutiliâ€?. Da lĂŹ si snoda la meditazione del Vescovo, che osservando come, secondo la logica corrente, la vita di don Luigino appaia avara di soddisfazioni e riconoscimenti, anzi a volte segnata da difficoltĂ e amarezze nel rapportarsi con il mondo. Eppure è questo – ricorda

mons. Monari richiamando la testimonianza di San Paolo – ciò che attende ogni vero discepolo, che costituisce la cifra distintiva della sua azione, non gli onori: alla fine del lavoro il servo sa che deve rimboccarsi le maniche e ricominciare, daccapo ancora una volta. Ăˆ poi l’Inno alla caritĂ di San Paolo che mette tutto sotto la giusta luce, ponendo l’amore a fondamento di ogni azione, anche nei momenti piĂš difficili. Solo cosĂŹ è possibile crescere nella sequela

di GesĂš: “Don Luigino ha saputo amare profondamente – queste in proposito le parole del Vescovo – è maturato in questo amore diventando pienamente seguace di GesĂš, prima come sacerdote poi come missionario. Questa è la sua grandezzaâ€?. Alla fine della celebrazione, parte spontaneo un applauso, perchĂŠ al termine del suo servizio, che ha conosciuto molte difficoltĂ ed è culminato nel modo piĂš tragico, don Luigino prende parte alla gioia del Signore. (f.u.)

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n sacerdote bresciano che con il suo carisma educativo ha saputo contagiare il mondo. Il Beato Giovanni Battista Piamarta è stato un grande apostolo della caritĂ a cavallo dei secoli XIX e XX. In vista della canonizzazione di domenica 21 ottobre la Congregazione ha predisposto un accurato programma racchiuso dal logo caro ai piamartini “Pietas et laborâ€?. Dedicò la sua vita sacerdotale all’elevazione sociale e cristiana della gioventĂš bresciana, operando in un ambiente difficile, ma lasciando straordinari esempi di virtĂš. Per iniziativa di mons. Pietro Capretti, amico del Piamarta (al tempo parroco di Pavone), il 3 dicembre 1886 fu inaugurato a Brescia l’Istituto dei Figli di Maria per la formazione cristiana e l’avviamento professionale dei giovani. Divenne il vero fondatore dell’Opera, ribattezzata “Istituto degli Artigianelliâ€?, dopo la morte di mons. Capretti. L’istituto si sviluppò e rese incalcolabili benefici a tanti giovani, che altrimenti sarebbero rimasti abbandonati a se stessi. Qualche anno dopo, nel 1895, ancora per interessamento del Piamarta e del parroco di Pompiano, don Giovanni Bonsignori, sorse la Colonia agricola di Remedello, per preparare cristianamente e tecnicamente i ragazzi della campagna desiderosi di coltivare la terra. Anche a Remedello il Piamarta

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volta della Congregazione delle Umili Serve del Signore, per la formazione cristiana e professionale delle ragazze. Per vivere al meglio la canonizzazione, la Congregazione ha messo a punto, con la regia di Brevivet, una serie di proposte di pellegrinaggio (uno, due o tre giorni e anche un’esperienza di tre giorni per i giovani). Per partecipare, è necessario iscriversi entro il mese di giugno (3382301955 oppure scrivere a curia@piamarta.org); ci si può prenotare anche presso l’agenzia Brevivet (0302895317). Il programma delle giornate romane in vista della canonizzazione è il seguente: sabato 20 ottobre

alle 17, al Santuario del Divino Amore, la celebrazione eucaristica internazionale per tutti i pellegrini presieduta dal vescovo Monari; domenica 21 ottobre alle 9.30, in Piazza San Pietro, la canonizzazione; lunedĂŹ 22 ottobre alle 11, nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, viene officiata dal card. Angelo Sodano la celebrazione eucaristica di ringraziamento; venerdĂŹ 26 ottobre, presso l’istituto Artigianelli, è in programma la Giornata internazionale dei giovani piamartini; sabato 27 ottobre alle 17, nella chiesa dell’Istituto Artigianelli, padre Enzo Turriceni, superiore generale dei Padri Piamartini, celebra la Messa di ringraziamento. Sabato 3 novembre alle 16, in Cattedrale, la Messa di ringraziamento è presieduta dal card. Re. Nel frattempo sabato 12 maggio l’auditorium degli Artigianelli di Brescia ospita, a partire dalle 10, il convegno “L’opportunitĂ dell’educazione piamartina oggiâ€?. Intervengono: padre Fabio Vinaschi (La contemporaneitĂ del messaggio educativo di padre Piamarta); Giovanni Del Medico, pedagogista Cidaf (Il valore della testimonianza); Manuela Zanola, psicoterapeuta Cidaf (La speciale normalitĂ dell’adolescenza). Dopo un momento di confronto, le conclusioni sono affidate a padre Benedetto Picca, superiore della comunitĂ religiosa dell’Istituto Artigianelli, con “Un santo metodo educativoâ€?.

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serve per continuare ad essere il riferimento per l’uomo che lavoraâ€?. Mons. Rosso invita a riscoprire le radici cristiane del movimento che porteranno, il 19 maggio, Mcl dal Papa. “Il 19 maggio – scrive l’assistente nazionale –, sarĂ per noi un modo per immergerci nella fede, “per rispolverareâ€? la dottrina sociale della Chiesa che ha accompagnato i nostri sforzi. Ma è ancora un modo per confermare la nostra fedeltĂ al Magistero e al magistero sociale, alla base del nostro agire,

richiamo costante per le nostre scelte quotidianeâ€?. Mons. Rosso ricorda nella sua lettera che Mcl non può prescindere dalle proposte che nella Chiesa sono alla base dell’essere presenti, nel mondo del lavoro, testimoni del Risorto. “Mi viene da chiedere - si domanda ancora l’assistente - ma allora andare dal Papa è un momento importante ! Certo è un momento di ascolto, per essere poi confronto che quanto ci dirà è ridisegnare i nuovi progetti del nostro futuroâ€?.

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solo con una percentuale che non segnavamo da oltre 15 anni, il 9,2%, ma che soffre altresĂŹ della mancanza di tante professionalitĂ che non riusciamo a coprire e come ha recentemente detto il prof. Ichino, “ci mancano le professionalitĂ necessarie e talvolta la voglia a ricoprire qualche centinaio di migliaio di posti di lavoro che il nostro Paese offre ma che ha difficoltĂ a trovareâ€?. Allora riprendiamo il linguaggio della speranza verso un futuro “il nostroâ€? che vogliamo migliore. “Anche noi del Movimento cristiano lavoratori che ci prepariamo alla festa del 40° crediamo non piĂš rinviabile questa speranza e con essa â€?togliamoci di torno quest’umiliazione che ci circondaâ€?

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l Vecchio Continente e con esso l’Italia stanno attraversando un periodo di crisi tra i peggiori dal dopoguerra in poi; in particolare l’Unione europea sta dimostrando tutte le lacune di carattere centrale che da tempo molti analisti sollecitano. Questo è emerso particolarmente in questi ultimi anni dove la finanziariarizzazione dell’economia ha cambiato il mondo e dove l’assenza di un governo del continente con una politica comune che salvaguardi l’Europa e la sua moneta e non le singole nazioni, ha di fatto indebolito il nostro sistema nel rapporto economico mondiale. In questo contesto e con la crisi crescente, il pareggio di bilancio, la riduzione della spesa e il problema lavoro diventano in primis le prioritĂ di tutti per il rilancio delle economie e la ripresa sociale. Anche in Italia, i tagli alla spesa, il risanamento del bilancio, le riforme dovrebbero arrivare a sostegno di questo grave problema che è il lavoro e che sta mettendo in crisi il nostro sistema di vita. Con la riforma del lavoro serve una riforma sociale con un progetto di crescita che ridia speranza alla gente, fiducia verso un futuro, (anzichĂŠ dibattere sull’articolo 18 che da anni funge da specchietto per le allodole) serve una vera lotta all’evasione e allo spreco, serve un rilancio per il Paese che sostenga la famiglia, il vero pilastro sociale. In questo contesto nasce la protesta quella di chi non riesce piĂš ad arrivare a fine mese, di chi vede il proprio lavoro sciogliersi come neve al

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‡‰‹‘Â?‡ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ”‘”‘‰ƒ–‹ ‹ –‡”Â?‹Â?‹ ’‡” Žƒ †‘–‡ …‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ La dote nell’immaginario collettivo è un patrimonio che la moglie porta al marito a titolo di contributo per le spese familiari. Regione Lombardia ha recuperato questo signiďŹ cato originale trasformando la dote da semplice accordo privato in un intervento pubblico mettendo a disposizione di imprese e persone dei contributi economici per agevolare il lavoro femminile, la conciliazione dei tempi per la cura della famiglia e l’attivitĂ lavorativa. Iniziative di sostegno che possono

contribuire a contenere la difďŹ cile situazione economica di molte famiglie, ma che possono anche dare alle imprese un’occasione per allargare il proprio organico. Proprio per consentire il maggior numero di adesioni sono state prorogate ďŹ no al 31 maggio le scadenze per le domande di contributi sulle misure promosse da Regione Lombardia, “Dote conciliazione servizi alla persona“, ďŹ nalizzata a sostenere le madri che rientrano dal periodo di astensione

dal lavoro, e “Dote premialitĂ assunzioneâ€?, voucher premiante per l’impresa per l’assunzione di madri escluse dal mercato del lavoro o in condizione di precarietĂ lavorativa. Anche grazie agli sforzi di Confcooperative Brescia i beneďŹ ciari della dote premialitĂ sono state molte cooperative, (46 su 100) , per un totale di circa 46mila euro e ne restano, ad oggi, ancora disponibili 20, mentre per la dote conciliazione ci sono ancora risorse delle 300 doti complessive.

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erina Carlotti è presidente della cooperativa Scalvenzi di Pontevico. azienda metalmeccanica produttrice di macchinari per la compattazione dei rifiuti. Ăˆ anche consigliera della Bcc di Verolavecchia, e componente il Consiglio provinciale di Confcooperative Brescia. Nerina Carlotti racconta in questo articolo la sua esperienza di donna chiamata a dividersi tra lavoro, incarichi associativi e famiglia. “La prima barriera da abbattere è dentro noi stesse – è l’attacco della sua testimonianza –, spesso amiamo stare in seconda fila, lavoriamo tanto ma non vogliamo tradurre il nostro impegno in incarichi ufficiali e nomine. In secondo luogo, se abbiamo una famiglia, dobbiamo imparare a gestire i confini della vita privata e di quella lavorativa e convivere con i sensi di colpa che inevitabilmente si fanno sentire quando

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tare i miei impegni lavorativi, ma che purtroppo hanno anche richiesto tempo e assistenza nel momento della malattiaâ€?. Ultimamente ci sono molte opportunitĂ che hanno tutte il limite del finanziamento “a bandoâ€?. Si tratta, cioè, di finaziamenti previsti per progetti precisi con un inizio e una fine definiti, progetti che non sono strutturali e non permettono dunque di stabilizzare nel tempo una serie di agevolazioni necessarie ad invertire la tendenza a non fare figli a favore della carriera o a non fare carriera a favore dei figli. “Ben venga comunque ogni iniziativa – continua ancora nella sua testimonianza Nerina Carlotti – soprattutto se serve a far ragionare le aziende sulle politiche di conciliazione e benessere aziendale che spesso una volta impostate non hanno un costo vero e proprio ma richiedono uno sforzo organizzativo che senza l’incentivo di un

finanziamento non si sarebbe disposti a mettere in campoâ€?. C’è, secondo la componente del consiglio provinciale di Confcooperative, ancora poca informazione su questo tipo di leggi che spesso non vengono puntualmente utilizzate dalle imprese o dalle lavoratrici autonome a cui, pure, sarebbero destinate. “Testimoniare che la cooperazione esprime imprenditoria in tutti i campi, non solo in quello sociale e portare i temi della conciliazione e della visibilitĂ delle donne nella cooperazione – conclude Nerina Carlotti – sono due dei principali obiettivi che mi sono data attraverso la costituzione del tavolo intersettoriale di Confcooperative Brescia sulla imprenditoria femminile: un luogo dove le donne della cooperazione si incontrano per approfondire temi e lavorare insieme a progetti innovativi di conciliazioneâ€?.


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‡Â?‡†‡ŽŽ‘ ‹Â?‡ ƒÂ?Â?‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ …‘Â? –ƒÂ?–‡ Â?‘˜‹–Â? Si avvicina la ďŹ ne dell’anno scolastico e volgono al termine le attivitĂ didattiche, sia per gli allievi del Liceo scientiďŹ co che per quelli della scuola secondaria di primo grado. E partiamo da quest’ultimi che nei giorni scorsi hanno vissuto un’esperienza en plein air. Gli alunni, infatti, lungo l’argine del ďŹ ume Chiese, a Remedello, sono stati protagonisti di “Il gioco del soccorsoâ€?: grazie alla collaborazione con la sezione Cai di Bozzolo, hanno potuto apprendere le nozioni basilari

di primo soccorso. Gli alunni, accompagnati dagli insegnanti e da due esperti di alpinismo giovanile, hanno partecipato all’escursione educativa a livello ambientale e di salvataggio, imparando a muoversi e a capire una situazione di emergenza. Intanto una novitĂ anche all’interno della comunitĂ sacerdotale piamartina e dell’Istituto. Nei giorni scorsi, infatti, ai tre sacerdoti presenti all’istituto, si è aggiunto padre Valdeni Costa de Jesus. Sacerdote brasiliano, ordinato lo

scorso mese di febbraio afďŹ ancherĂ p. Igor Manzillo, p. Maurizio Buratti e p. Achille Longo. InďŹ ne si sta mettendo in moto la macchina organizzativa per partecipare, domenica 21 ottobre, alla Messa di canonizzazione di padre Giovanni Battista Piamarta, che ha dato origine alla comunitĂ religiosa. Sono state individuate delle proposte di viaggio per tutti gli studenti, i genitori, gli ax alunni, benefattori e amici della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth.

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trasburgo, la cittĂ delle cicogne, è il simbolo dell’Europa unita, dove le diversitĂ coesistono. Ăˆ luogo del passato, quando l’Alsazia era contesa tra Francia e Germania, ma anche del futuro, infatti domani potrebbe essere capitale d’Europa. Proprio Strasburgo è stata scelta quale meta per il nostro viaggio d’istruzione. Strasburgo è per tanti aspetti una cittĂ affascinante, stupenda. Essa unisce la modernitĂ con il cuore antico della cittĂ , dove si trova una meravigliosa cattedrale in stile gotico, con una torre di 140 metri. Il suo orologio astronomico segna minuti, ore, giorni, mesi, segni zodiacali. Le statuette aiutano a scandire i momenti della giornata: un angioletto suona la campana ogni 15 minuti, un altro gira la clessidra ogni ora. Allo scoccare del mezzogiorno i 12 apostoli passano davanti a GesĂš che li benedice. A Strasburgo si trova il Parlamento europeo, sede delle decisioni piĂš importanti. Ăˆ interessante quanto istruttivo, con un’architettura simbolica, in cui prevalgono elementi circolari, infatti i parlamentari operano perchĂŠ il rispetto e l’integrazione fra culture diverse caratterizzino sempre piĂš l’Unione europea; giĂ ora 27 Paesi europei, che parlano 23 lingue diverse, riescono a confrontarsi e a lavorare insieme. Nei pressi dei palazzi delle istituzioni europee, c’è un altro posto magico. Si tratta del parco dell’Orange-

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le, nuovi sanguinosi scontri. Non è stato difficile pensare a quanto sia costata in fatica, soldi, ingegno, ma soprattutto in vite umane. Nei giorni trascorsi tra Strasburgo e le altre localitĂ visitate abbiamo avuto anche l’opportunitĂ di utilizzare le nostre conoscenze della lingua inglese e di imparare – perchĂŠ no – qualche termine francese. Insomma, come ripetono non senza ragioni i nostri insegnanti, è davvero opportuno che cittadini europei di domani – che siamo noi – visitino questi luoghi, ne apprezzino la bellezza e imparino fin d’ora a pensare, desiderare, contribuire a una Europa pacifica e forte perchĂŠ unita nella diversitĂ !

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na nacque nel 1884 come tipografia, l’altra nel 1925 per iniziativa di un gruppo di giovani, tra i quali anche il futuro papa Paolo VI. Queriniana e Morcelliana sono due case editrici che hanno fatto la storia della Brescia cattolica. La pubblicazione di opere di filosofia, storia, teologia ha consentito di diffondere il pensiero degli esponenti di spicco del cattolicesimo nazionale ed internazionale. Due case editrici che hanno raccontato la Chiesa pre e post-conciliare, e che proprio nel Concilio Vaticano II hanno riscontrato uno spartiacque della propria attivitĂ . Di Queriniana e Morcelliana si è parlato nella sede cittadina dell’UniversitĂ cattolica, durante il convegno “Rinnovamento teologico e riforma liturgica. Il Concilio Vaticano II e l’editoria brescianaâ€?, proposto dalla FacoltĂ di lettere e filosofia e dal Dipartimento di scienze religiose.

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“Con l’avvento del Vaticano II – ha evidenziato Colombi – ci fu una iniezione di rinnovamento, che portò la casa editrice a pubblicare sia le cronache dei lavori conciliari, sia i documenti ufficiali dell’assise, sia le opere dei principali protagonisti attivi del Concilioâ€?. Tra questi ultimi Colombi cita anche il lavoro di Joseph Ratzinger, oggi papa Benedetto XVI, e Karl Rahner “Episcopato e primatoâ€?. “La Morcelliana – ha concluso Colombi ha optato per una visione della Chiesa nel mondo contemporaneo. Non quindi una Chiesa riflessiva e autoreferenziale, ma una Chiesa aperta alle novitĂ e alla storiaâ€?. Le opere di Ratzinger legano Morcelliana e Queriniana. Quest’ultima infatti pubblicò nel 1969 nella collana “Biblioteca di teologia contemporaneaâ€? il volume “Introduzione al Cristianesimoâ€?, curato dall’attuale pontefice. Un’opera ampiamente citata da Rosino Gibellini, direttore

della collana, che, nell’aula Giacinto Tredici di via Trieste, ha ripercorso i passi compiuti dalla casa editrice negli anni del Concilio. Al termine del quale la Queriniana cominciò a caratterizzarsi per uno spiccato senso di internazionalitĂ . Nella rivista “Conciliumâ€? vengono infatti accolti gli interventi dei piĂš famosi teologi accorsi a Roma per partecipare all’importante evento. Da lĂŹ poi mossero i primi passi anche le collane “Biblioteca di teologia contemporaneaâ€? e “Giornale di teologiaâ€? (ambedue dirette da Gibellini) che rappresentano un territorio di confronto per la ricerca in ambito teologico. “La teologia rappresenta la fede che si fa solidale con il proprio tempoâ€?, ha commentato Gibellini, aggiungendo: “La Chiesa è una comunitĂ che, oltre a pregare, agisce, praticando la caritĂ ed essendo quindi solidale col mondoâ€?. In conclusione del convegno – mo-

derato da Gian Luca PotestĂ , direttore del Dipartimento di scienze religiose, e al quale sono intervenuti anche Giovanni Vian, dell’UniversitĂ Ca’ Foscari di Venezia, sul tema “Il Vaticano II nel conflitto delle interpretazioniâ€?, e Maria Paiano, dell’UniversitĂ di Firenzeâ€?, sul punto “Dal movimento liturgico alla Sacrosanctum Conciliumâ€? – Massimo Marcocchi, giĂ docente di Storia del cristianesimo in Cattolica, ha voluto ricordare alcuni importanti personaggi nella storia di Morcelliana e Queriniana. A cominciare da Romano Guardini, “che fu introdotto in Italia dalla Morcelliana, dopo tanti incontri che ebbe con lui in Germania Mario Bendiscioliâ€?. La casa editrice di via Rosa pubblicò infatti a cavallo degli Anni Trenta del Novecento il volume di Guardini: “Lo spirito della liturgiaâ€?. Infine Marcocchi ha evidenziato lo stretto rapporto tra editori e autori nella ristampa dei testi in seguito al Concilio.

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”ƒÂ?†‹ Â?‘Â?‹ ’‡” Dz ‘Â?Â?‡ ‹Â? …ƒÂ?–‘dz ‡ ’‘‹ Žƒ †ƒÂ?œƒ Chiuso il cast di “Donne in canto 2012â€?: Ornella Vanoni, Noemi, Paola Turci, Irene Fornaciari, Micaela, Paola & Chiara, Loredana Errore, Simona Molinari, Nathalie, L’Aura, Mariella Nava, Laura Bono, Luisa Corna, Andrea Mirò, Celeste Gaia, Maya, Simonetta Spiri e Serena Abrami “presterannoâ€? la loro voce per sostenere i progetti di assistenza socio-sanitaria domiciliare e gratuita ai sofferenti di tumore e di prevenzione oncologica, portati avanti da piĂš di 30 anni dalla Fondazione

Ant. Il concerto è previsto per venerdĂŹ 25 maggio alle 20 in Piazza Duomo. I biglietti per il concerto si possono ancora acquistare in tutti i punti venditi autorizzati e sui circuiti online Ticketone e Greenticket e presso la delegazione Ant (viale della Stazione 51, Brescia). Il concerto “Donne in cantoâ€?, patrocinato dal Comune e dall’Assessorato all’associazionismo e volontariato della Provincia di Brescia, sarĂ trasmesso in diretta radiofonica da Radio Italia, media partner dell’evento.

‡ƒ–”‘ ”ƒÂ?†‡ ‡•–‹˜ƒŽ ’‹ƒÂ?‹•–‹…‘ Per aiutare l’Ant è proposto anche lo spettacolo di danza sabato 12 maggio al Teatro Sociale di Brescia alle 20.30. Il centro sportivo Libertas offre uno spettacolo che coinvolge 12 scuole di ballo italiane. Il cartellone prevede balletti ispirati alle coreografie di Balanchine con brani di George Gershwin, alle musiche di Vivaldi, di Bach e di Tchaikovsky, ma anche di Riccardo Cocciante, Enya e della nuova promessa della musica pop Adele. Biglietti: 22 e 16 euro.

Doppio appuntamento (entrambi ore 20.45) con la musica del festival. VenerdĂŹ 11 maggio il “Tokyo string quartetâ€? con il pianistra Louis Lortie eseguiranno Quintetto per pianoforte e archi op.34 di Brahams e op.81 di DvorĂĄk. MartedĂŹ 15 la Mahler Chamber Orchestra guidata dal direttore e pianista Leif Ove Andsnes proporranno Concerti per pianoforte e orchestra n.1 e 3 di Beethoven e l’Apollon Musagète di Stravinsky.

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rmai è tradizione. Non esiste Mille Miglia, se il sabato prima della corsa in cittĂ non si celebra la notte bianca della Mille Miglia. Ecco quindi che, in attesa della festa dei motori e delle auto d’epoca che sfileranno da Brescia, per poi ritornarci (16-19 maggio), una notte ricca di eventi prepara i bresciani: il 12 maggio. La guest star della serata sarĂ Arisa: la cantante arrivata seconda all’ultima edizione del festival di Sanremo, si esibirĂ in piazza Loggia a partire dalle 22. SarĂ anticipata dalla fanfara dei bersaglieri di Orcenico (21.30) e seguita dai P. Funking Band (23.30) e dalla cantante bresciana Elodea (24). “Anche quest’anno, nonostante l’evidente difficile situazione economica e sociale che sta attraversando il Paese – commenta Alessandro Casali, presidente del Comitato organizzatore della Mille Miglia - saremo in grado di assicurare una notte bianca di qualitĂ e divertimen-

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di strada, cosĂŹ come in piazza Paolo VI ci sarĂ una festa revival anni ‘50, ‘60, ‘70 con ballerini professionisti che si esibiranno con balli dal rock acrobatico al tango. Lo spettacolo sarĂ intervallato da momenti musicali di Dj set. Anche il Teatro Grande sarĂ aperto dalle 20 alle 24, in cui saranno visitabili alcune sale come la Sala dellae statue, il ridotto e la sala grande; sarĂ aperto anche il Caffè del Teatro Grande-Berlucchi. Al Museo Mille Miglia dalle 21 all’1 saranno proposte visite guidate a cura dei Beatlesiani d’Italia associati: alle 21 apertura del Beatles museum e mostra fotografica “I Beatles e l’automobileâ€?; alle 21.30 concerto dei “The Beatles people & friendsâ€? e alle 23.30 “Gli italiani cantano i Beatlesâ€?, karaoke a cura di Rolando Giambelli. Musica e spettacol0o continuano anche in via San Faustino (74/b) dove l’UniversitĂ degli studi di Brescia presenta alle 20.45 “Appuntamento

al parco�, della compagnia Racconti di Scena con la regia di M. Ischiale e alle 22 seguirà il concerto degli Annie Hall, band bresciana nonostante il nome inglese, come la lingua in cui cantano. Musica e spettacoli, ma anche arte nella notte bianca della Mille Miglia, un progetto del Comune di Brescia in collaborazione con la Mille Miglia: apertura straordinaria a ingresso gratuito del Museo di Santa Giulia dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso alle 23.30).

Il monastero di San Salvatore-Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium appartengono al sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.c.), sono patrimonio mondiale dell’Unesco. Un aspetto non secondario all’interno della serata è dato dall’apertura degli esercizi commerciali fino alle 24. Tra i partner ufficiali della manifestazione compare anche Radio Voce (fm. 88.3, 88.5) che trasmetterĂ in diretta da piazza Loggia dalle 19 alle 21.

(OGD /DQ]D OD VLJQRUD LQ JLDOOR Nel foyer del Teatro Sociale è andato in scena l’ultimo appuntamento di “Brividi fuori scenaâ€? promossa dal Ctb Teatro Stabile di Brescia. Protagonista Elda Lanza, prima presentatrice della televisione italiana, che a 87 anni si è scoperta giallista. La “signora in giallo italianaâ€? è intervenuta per presentare, in anteprima, la sua prima fatica “Niente lacrime per la signorina Olgaâ€? (Salani Editore). Ha ripercorso le fasi salienti di una vita “piena di brividi, dentro e fuori dalla scenaâ€?. Una vita segnata da percorsi e traguardi raggiunti: gli studi di ďŹ losoďŹ a e psico-sociologia, la scuola del Piccolo Teatro e la televisione. Poi la scrittura, inseparabile compagna di sempre, tra novelle, romanzi e libri ‘didattici’. “Da piccola volevo fare Greta Garbo, ma poi mi sono ritrovata dentro il piccolo schermoâ€?. A chiamarla Attilio Spiller, primo direttore

della televisione italiana, che aveva letto un suo articolo di arredamento su “Graziaâ€?. “In realtĂ cercavano qualcuno che scrivesse testi per una presentatrice di bella presenza. Ho dovuto affrontare 14 provini per convincerli a scegliere meâ€?. In televisione è rimasta ďŹ no al 1975, conducendo tanti programmi culturali. “Una televisione che era ancora sperimentazione, dove le telecamere parevano dei carri armati e dove facevamo manovalanza aiutando i tecnici ad imparare il mestiereâ€?. Ha conosciuto personaggi straordinari come Jean Paul Sartre “professore della Sorbona a Parigi, un po’ bizzarro, isterico, intelligente, coltissimo e rivoluzionarioâ€?, Giorgio Gaber che “frequentava la nostra casa con Maria Monti e provava alcune sue canzoni nel salottoâ€?, Umberto Eco “un monello irriverente, che oltre a combinare scherzi malandrini, ci

recitava in rima le teorie di Kant, per fare il saputelloâ€? e Dario Fo “il ragazzo piĂš intelligente e divertente che abbia mai conosciutoâ€?. Ora a 87 anni un nuovo debutto, come scrittrice di libri gialli, riprendendo una passione della giovinezza. “Tutto è nato in una casa di Mentone. Osservavo il mare e di colpo mi sono ricordata la novella di Luigi Pirandelloâ€?. L’intricata vicenda raccontata nel romanzo ruota intorno alla misteriosa morte di una ottuagenaria. SpetterĂ al commissario Max Gilardi, scoprire la veritĂ e ritrovare un quadro rubato. I colpi di scena si susseguono nell’intreccio avvincente di un racconto a tratti ironico o commovente che coinvolge gli inquilini di un intero palazzo. Elda Lanza con l’eleganza della sua vita racconta la sua passione per la vita. “Anch’io ho vissuto stagioni incerte, ma mi sono inventata una vita feliceâ€?.


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Si terrĂ venerdĂŹ 11 maggio alle 15 presso il Teatro comunale di Borgosatollo in via Leonardo da Vinci 1, l’incontro confronto “LArtEducazione di Progetto AxĂŠ incontra il mondo performativo di Bresciaâ€?. L’incontro sarĂ l’occasione per le associazioni organizzatrici, Progetto AxĂŠ e Teatro Telaio – Teatro Naufraghi per mettere a confronto le proprie esperienze sul tema dell’educazione, la formazione e l’inclusione attraverso l’arte. Presente anche Fiorella Mannoia.

Omaggio a Canossi, atto secondo. Dopo le iniziative di febbraio, il Ctb Teatro Stabile di Brescia propone altri appuntamenti per il 150°della nascita del poeta Angelo Canossi. Si comincia con tre incontri (nel foyer del teatro Sociale alle 17.45, ingresso libero) dal titolo â€œĂˆl cĂśr che pica ai vĂŠdreâ€?, in cui Sergio Isonni (11 maggio), Achille Platto (16 maggio) e Lucia Verzeletti con Cesira Giovanardi (23 maggio) declameranno i versi piĂš conosciuti del poeta. Dal 22 maggio al 3 giugno

(escluso lunedĂŹ 28 maggio, alle 16.30, 18.30 e 20.30, biglietto 8 euro, ridotto 5), con partenza da palazzo Loggia, gli attori Esther Elisha, Daniele Squassina e Lella Viola, con il ďŹ sarmonicista Davide Bonetti, accompagneranno il pubblico in un viaggio itinerante su un trenino, tra i piĂš signiďŹ cativi monumenti di Brescia. Costanzo Gatta ďŹ rmerĂ la regia dello spettacolo, tratto da “La passeggiata di Maccheronica Gambaraâ€? di Canossi. Le musiche, inedite, sono del maestro Giancarlo

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Facchinetti. Nel chiostro della chiesa del Carmine (dal 5 al 24 giugno alle 21.15, lunedĂŹ esclusi, ingresso 8 euro, ridotto 5) sarĂ in scena, “Curt dei pulĂŹâ€?, spettacolo emblema della brescianitĂ , omaggio del teatro di Renzo Bresciani a Angelo Canossi. I giovani attori della Piccola Compagnia Stabile di Brescia saranno guidati da Filippo Garlanda nella messinscena prodotta dal Ctb Teatro Stabile di Brescia e dall’Associazione Culturale Sr. (m.n.)

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iorella Mannoia e i suoi paradossi. Il primo è che, pur non essendo una cantautrice (anche se nel suo ultimo lavoro di cui raccontiamo oggi si esercita anche come autrice) con le sue canzoni riesce a incidere in maniera incredibile sulla societĂ , soprattutto sull’universo femminile. Il secondo è legato alla sua straordinaria capacitĂ di vivere le canzoni che interpreta, riuscendo spesso ad essere piĂš incisiva dello stesso autore. Potenza della sua voce ma anche della sua statura umana e artistica, che la rende impermeabile alle mode e alle evoluzioni dei gusti degli ascoltatori. Questo avviene probabilmente perchĂŠ Fiorella vive calata in pieno nel nostro tempo, non è isolata come qualche suo collega ma continua a rinnovarsi e a cercare obiettivi nuovi. Prova ne è ad esempio l’ultimo cd, “Sudâ€?, che verrĂ proposto abbondantemente al PalaBrescia venerdĂŹ 11 maggio in concerto, con inizio alle ore 21.â€?Sudâ€? è uno dei migliori album di Fiorella Mannoia, non solo per le canzoni che contiene ma anche o soprattutto per l’attenzione al tema del Sud, perennemente al centro di ogni analisi politica e sociale. Si canta di Sud, di tutti i Sud del mondo, da quello italiano a quello argentino a quello africano. Un mondo spesso caotico, ma sempre straordinariamente umano, dove l’uomo è al centro e non relegato ad una funzione pu-

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Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso dal 1984 al 1987, che sfidò le grandi potenze rifiutandosi di pagare un debito che non gli apparteneva: non è un caso se la sua avventura venne fermata con il suo assassinio a 38 anni, ma le sue idee sopravvivono ancora oggi. A fare compagnia alla Mannoia qualche amico di sempre come Ivano Fossati, che firma insieme a Paolo Buonvino la musica di “Se solo mi guardassiâ€?, e qualcuno recentemente incontrato, come un sorprendente Luca Barbarossa che firma l’intensa “Luceâ€?, fino a Frankie Hi Nrg Mc, che compone il testo di “Non è un filmâ€? , che vede Fiorella Mannoia rappare con scioltezza e bella autorevolezza. Non può mancare, in tema di Sud, un omaggio alla canzone e alla lingua napoletana e cosĂŹ la Mannoia inserisce “Quanne vuò beneâ€? , con testo di Titina De Filippo. Il disco si chiude con “Torno a sudâ€?, di Astor Piazzolla (“Vuelvo al Surâ€?), adattato in italiano da Fiorella Mannoia. Dal vivo non mancheranno naturalmente le classiche canzoni di Fiorella, con l’aggiunta di un commosso omaggio a Lucio Dalla con “Caraâ€?, con la scritta “Grazie Lucioâ€? che apparirĂ sullo sfondo. Ospiti e protagonisti dello spettacolo anche Frankie Hi Nrg, i ragazzi brasiliani del Progetto AxĂŠ, che aiuta ed educa - in Brasile – i ragazzi di strada attraverso l’arte, una grande band, 10 ballerini, percussionisti e coristi brasiliani.

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l’artista ha donato le sue opere alla Fondazione della ComunitĂ Bresciana e dal 2007 costituiscono il “Fondo Antonio Stagnoli per la Valle Sabbiaâ€?. Le 26 opere sono ora esposte, fino al 27 maggio, presso le sale del Museo diocesano nella mostra “Uomini e noâ€?, al termine della quale i disegni prenderanno la via di Bagolino. Infatti, la Fondazione affiderĂ il fondo Stagnoli in comodato d’uso al Comune bagosso, in una vivace interazione tra le opere e i luoghi

che le hanno ispirate. Il mondo poetico di Stagnoli si intreccia alla vicenda umana dell’artista, la sofferenza fisica della malattia (Stagnoli diventa sordomuto in tenera etĂ ) e del lavoro nelle montagne. Nel borgo di Bagolino la vita semplice e dura si è trasfigurata in immagini di religiosa quotidianitĂ , dove un tozzo GesĂš Bambino è adorato da Magi con i volti ruvidi dei contadini. Gli uomini, gli animali e soprattutto il suo Bagolino sono i soggetti piĂš amati e frequentati:

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er sfatare l’immagine di meta esclusivamente balneare, baciata dal sole, addolcita dal clima mite, dominata da interminabili distese fatte di colline, pinete, oliveti e frutteti e famosa soprattutto per splendide spiagge dorate e uno spumoso mare verde-turcheseggiante, sono bastati pochi giorni: la Tunisia è molto altro. La partecipazione nei giorni scorsi al viaggio Eductour 2012, promosso dall’Ente nazionale del turismo Tunisia, Tunisair Milano e Amerigo Viaggi Emotion e offerto a 17 bresciani in rappresentanza di stampa e addetti del settore, è stata infatti la chance ideale per intuire quanto questa “sfaccettataâ€? terra, tanto varia e ricca di potenzialitĂ , sia oggi pronta a decollare. Un concetto questo, emerso a chiari toni anche nel corso della conferenza stampa di benvenuto, seguita dalla sfarzosa cena di gala in abito rosso per i 300 invitati italiani partecipanti al Megatour (tra agenti di viaggio, tour operator, giornalisti e istituzioni), presieduta dal ministro del Turismo della Tunisia Elyes Fa-

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la Siciliaâ€?. Una destinazione vicina (a solo un’ora in aereo da Malpensa) e ben servita (la capitale è a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale), avvalorata non solo da paesaggi mozzafiato e da un’accogliente ospitalitĂ , ma anche da una vorticosa carica di stimoli sportivi (golf in vetta, grazie alla moltitudine di lussuosi green affacciati al mare), eno-gastronomici (vini corposi, gustose specialitĂ di carne e pesce e deliziosi dolci fruttati a base di datteri e mandorle) e legati a benessere e talassoterapia, oltre a quelli culturali, di cui è impregnato il territorio. Dalla moschea di Kairouan, si può raggiungere il prestigioso centro di Yasmine Hammamet coi suoi moderni quartieri e la Marina, incorniciata dalla Medina mediterranea (interamente ricostruita con caffè, suk, locali tipici, cabaret, casinò, lungomare e luna park), per addentrasi nelle piĂš pittoresche stradine del folcloristico borgo di Sidi Bou Said e proseguire poi adescati dai vivaci colori e profumi che animano la superba Medina di Tunisi, facendo tappa al prestigioso Museo del Bardo, custode di preziosi mosaici

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nei disegni si ripetono i balli del carnevale bagosso, turbinanti di figure, con gli eleganti ballerini che cedono il passo a sfatti suonatori e a maschere orribili di vecchi. Sullo sfondo fanno capolino le case del paese, affastellate le une in fianco alle altre, di pietre sconnesse, con i ballatoi e i solai di legno. All’originalità dei soggetti si aggiunge la tecnica, perlopiÚ china ed acquerello, che sa esprimere la rustica materia di cui sono fatti la terra, le case, gli uomini. (e.b.)


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‡†‘Ž‡ Dz ‘Â?—Â?‹–Â? †ǯ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹dzǣ ƒ’”‡ ‹ƒ˜‘Ž‹ Arte e cultura a Medole alla Torre Civica, quattro incontri sul tema “ComunitĂ di immaginiâ€? con protagonisti del mondo del cinema, della ďŹ losoďŹ a, della letteratura e della musica. Si parte sabato 12 maggio alle ore 21 con la presenza di Franco Piavoli, noto regista di livello internazionale. Durante la serata verrĂ analizzata la lunga carriera artistica di Piavoli: autore di numerosi cortometraggi, il regista ha ricevuto premi in tutto il mondo anche per i suoi lungometraggi tra

cui “Il pianeta azzurroâ€?, “Nostos - Il ritornoâ€?, “Voci nel tempoâ€? e “Al primo sofďŹ o di ventoâ€?. Il secondo appuntamento degli Incontri alla Torre sarĂ giovedĂŹ 17 maggio alle 21 con il ďŹ losofo alosiano Luca Cremonesi; la letteratura sarĂ la protagonista del terzo evento, venerdĂŹ 25 maggio alle 21 con Attilio Scarpellini, per chiudere venerdĂŹ 1 giugno alle 21 con il musicista Azio Corghi. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero. (f.m.)

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nuovi voli bi-settimanali da Roma e Milano per Tozeur e Djerba. Ma ad assecondare e accompagnare la curiositĂ e il desiderio di partire alla scoperta della Tunisia ci ha pensato anche l’affermato Gruppo Amerigo capitanato da Giambattista Merigo, artefice e fautore del concetto di viaggio in senso profondo − inteso come esperienza fisica e mentale − e da 35 anni propositivo in viaggi esclusivi, organizzati attraverso una rigorosa selezione delle destinazioni e qualitĂ dei tour operator, ed esperto nel saper suscitare in chi vi s’affida autentiche emozioni. Siano queste durante una romantica luna di miele, avvincenti percorsi di gruppo, insolite crociere marittime, avventurosi itinerari su due ruote, mistiche esperienze avvolti dal deserto, oppure immersi nel totale relax di raffinate Spa, alla ricerca di sĂŠ stessi in itinerari atipici o vogliosi di condividere dinamismo ed esperienze estreme, magari partendo per Oriente e tornando da Occidente, fino a cimentarsi in viaggi vista universo, giĂ prenotabili (anche se disponibili dal 2013) e diretti... nello spazio.

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Ogni martedì dopo il Gr delle 13 don Adriano Bianchi conduce uno speciale di approfondimento in preparazione al Sinodo diocesano. All’interno della diretta viene data la possibilità agli ascoltatori di intervenire in diretta allo 0303774592. In ogni puntata viene proposto un approfondimento sulle nove schede di consultazione e vengono riassunti in sintesi gli incontri dell’iniziativa “Voci nell’Agorà” che si sta svolgendo sul territorio.

Dal lunedì al venerdì dalle 10.40 con Marco Vignoletti il ritorno del pedagogista Luigi Domenighini, gli interventi della psicologa Anna Grasso Rossetti, i consigli di Gabriele della libreria Paoline, i trucchi in cucina dello chef Riccardo Cominardi oltre ai collegamenti con gli organizzatori delle più belle feste della provincia. Inoltre il mercatino, la rubrica di cinema, le offerte di lavoro, e gli appuntamenti della sera. In Voce mattina solo la musica più bella.

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La Messa del sabato alle 18.30 è trasmessa dalla parrocchia di San Giacomo di via Oldofredo Denari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

L’approfondimento di Primo Piano (in onda alle 9.30) è dedicato ai 40 anni del Movimento cristiano lavoratori i cui dirigenti e associati, sabato 19 maggio, saranno a Roma per un’udienza speciale del Papa. Il presidente Luca Pezzoli interviene sul signiďŹ cato della presenza di Mcl nel terzo settore. Da questa domenica il commento al Vangelo festivo è a cura di mons. Aldo Delaidelli, parroco di Roncadelle e vicario episcopale

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notizia� apre con il servizio “In memoria di don Luigi Plebani�, e presenta anche l’omelia che il vescovo Monari ha tenuto a Rudiano, paese natale di don Luigi. A seguire: la “Veglia per gli ordinandi presbiteri�, nella basilica tadiniana a Botticino Sera; la “Festa di San Gottardo�, con l’intervento di don Arnaldo Morandi; “Un concerto per il Vescovo�, con La passione secondo Matteo di J. S. Bach per i 70 anni di mons.

per il clero. Alle 11 ultima puntata di Ecclesia in collaborazione con l’UfďŹ cio vocazioni e tempi dello spirito. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche in differita, la domenica su Radio Voce Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio Claronda alle 16; Radio Basilica Verolanuova alle 10.30; Radio Ponte Manerbio alle 12.30; Radio RaphaĂŤl alle 9. Le rubriche sono disponibili in podcast sul sito www.radiovoce.it

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Monari nel conservatorio cittadino. La rubrica “4 parole...â€? è con padre Michele De Salvia sulla Festa dei popoli. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche l’appuntamento della scuola di preghiera per i giovani “Davvero costui era Figlio di Dioâ€?.

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/XFDUHOOL TXDQGR OD WY q IDWWD GD SURIHVVLRQLVWL Si parla spesso di favoritismi e nepotismi nell’amministrazione dei ruoli e dei compiti all’interno del sistema televisivo. Del resto, se addirittura sulla ribalta vediamo incompetenti davanti alle telecamere solo perchÊ alcuni manager o produttori sono stati piÚ furbi di altri, chissà cosa succede dietro ai riflettori, nel retroscena. Come sempre in tv gli elementi piÚ importanti sono quelli che non si vedono: l’ideazione, la scrittura, la messa in scena di una trasmissione. Se il contenuto, i testi e il canovaccio di un programma televisivo sono affidati al primo che passa, non si potranno poi fare miracoli per renderlo credibile.

Ăˆ vitale che queste mansioni siano affidate a professionisti, a persone che sanno fare il loro mestiere. Ecco un esempio che spiega come da un team di autori validi e preparati possa nascere un programma televisivo interessante e ben curato nella forma e nei contenuti: stiamo parlando di “Lucarelli raccontaâ€?, in onda ogni lunedĂŹ su Rai Tre in prima serata, per un totale di sei puntate. Carlo Lucarelli, celebre scrittore di romanzi noir, è da 15 anni al servizio della televisione come “misterymanâ€?, occupandosi di omicidi irrisolti, intricati casi giudiziari, vicende geopolitiche controverse, attentati

e stragi ancora senza un colpevole. Questa nuova edizione di “Lucarelli raccontaâ€? compie un passo in avanti, si lascia alle spalle le storie di serial killer e inizia a raccontare la vita di eroi dei nostri tempi, persone che nello svolgimento del proprio lavoro, all’interno delle istituzioni dello Stato e nella societĂ civile, non sono scese mai a compromessi, hanno dimostrato cosa sia l’integritĂ morale e professionale, sempre schierati in difesa della legalitĂ , al servizio del prossimo, arrivando anche a sacrificare la propria vita pur di opporsi a un sistema che non funziona. Storie che testimoniano che un modo per

cambiare le cose c’è sempre, esempi di coscienza civile spesso dimenticati o addirittura lasciati nell’ombra, che il nostro Paese ha il dovere di ricordare. Sullo sfondo di queste storie ci sono gli annosi problemi dell’Italia, come la mafia e l’assenza dello Stato, il terrorismo, l’emarginazione sociale. Questioni che si possono affrontare solo con il coraggio di ogni singolo cittadino, come la trasmissione vuole dimostrare. Lo stile della narrazione è impeccabile, curato nei dettagli e ben articolato. Lucarelli si muove nello studio circondato dai video-wall su cui so-

no proiettate le immagini che completano le sue parole. Un filmato di ricostruzione dei fatti aiuta lo spettatore a capire la situazione e il contesto della vicenda. Ăˆ la scrittura al servizio della tv o, viceversa, il piccolo schermo che dĂ vita alle pagine di un romanzo di vita reale? Poco importa, perchĂŠ in entrambi i casi lo stile che prevale, al di lĂ di sottili caratteristiche formali, è quello di una nuova televisione, quella televisione che si mette al servizio della veritĂ , delle storie che non devono raccontare per forza un lieto fine, ma che testimoniano il coraggio di persone che hanno saputo fare la cosa giusta.


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n racconto di fantascienza che parla, in modo evidente, di una realtĂ che in parte giĂ viviamo; e che attinge al mito per mostrarne il deterioramento in una societĂ che ha adottato, come rito collettivo di formazione e crescita, una barbara gara di sopravvivenza. Ăˆ “Hunger Gamesâ€?, il film che Gary Ross ha tratto dal primo capitolo della trilogia di Suzanne Collins, bestseller americano del quale Mondadori ha finora pubblicato i primi due volumi. Anche il film negli Stati Uniti ha ottenuto un grande successo: merito in buona parte di Jennifer Lawrence, calata alla perfezione in un personaggio nel quale combattono selvatichezza e fragilitĂ , cuore generoso e istinto di sopravvivenza. Siamo dunque in un futuro terremotato da profondi rivolgimenti sociali. LĂ dove sorgevano gli Stati Uniti c’è ora lo stato chiamato Panem, dalla cui capitale una classe di oligarchi con acconciature e abiti pittoreschi controlla col pugno di ferro i 12 distretti in cui la nazione è divisa. Per ricordare una tragica rivolta e scongiurarne il ritorno, ogni anno vengono estratti a sorte due ragazzi di ogni distretto,

tra i 12 e i 18 anni: sono i “tributiâ€?, trasportati in un bosco-arena dove dovranno affrontarsi in una lotta all’ultimo sangue destinata a incoronare un solo sopravvissuto. Un combattimento trasformato in “reality showâ€?, ripreso attimo per attimo dalla televisione e condizionato dalle preferenze del pubblico e dai desideri degli sponsor. L’adolescente Katniss, arciera provetta del 12° Distretto, si offre volontaria per salvare la sorellina. Con lei viene scelto Peeta (Josh Hutcherson, anche lui ottimo). I due candidati, vasi di coccio provenienti da un povero distretto di minatori, se la vedranno con forzuti e amazzoni ben determinati ad arrivare vivi alla fine. Intorno a loro si muove chi maneggia le pedine del gioco: grotteschi presentatori televisivi (Stanley Tucci), stilisti fascinosi (Lenny

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Kravitz), consiglieri ubriaconi (Woody Harrelson), fino al Presidente interpretato con sguardo cattivo da Donald Sutherland. La storia non è proprio originale: da “La decima vittimaâ€? di Elio Petri (1965) al bel “Truman Showâ€? di Peter Weir (1998) e oltre, sono molte le varianti cinematografiche su vita e morte in diretta tv. Il film di Ross la ripropone con un mix ben dosato di partecipazione e astuzia, che probabilmente non reggerebbe senza l’intensa prova della protagonista. Una lunga parte preparatoria descrive Katniss e il suo impatto con il mondo degli “Hunger Gamesâ€?. Il seguito si concentra sulla lotta tra i giovani, calando gli spettatori in un’atmosfera di violenza (temperata quanto basta per evitare i morsi della censura americana, che ha limitato il divieto ai minori di 13 anni non accompagnati); fino a un “lieto fineâ€? prevedibile ma intriso di ambiguo pessimismo. Per sopravvivere infatti non bastano la determinazione o l’abilitĂ fisica: bisogna comprendere lo spirito del gioco – che è poi quello di qualunque “realityâ€? – e agire di conseguenza, finendo col diventare personaggi di una finzione nella quale, questa volta, è in palio la vita.

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Sei lezioni in cantina, una per mese, per scoprire i segreti del Franciacorta: la proposta arriva dalle tenute La Montina di Monticelli Brusati in collaborazione con Ais Brescia, per far conoscere agli appassionati le molteplici tipologie di questo grande vino, insegnare loro a distinguerne annate e sboccature, a imparare l’importanza dei formati o i migliori abbinamenti. In programma ogni martedÏ a

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partire da fine maggio, il Wine Educational sarà tenuto da un docente d’eccezione, Nicola Bonera dell’Ais di Brescia, nel 2010 Miglior Sommelier d’Italia, e da Michele Bozza con lo staff tecnico della cantina. Ogni serata, con inizio alle 20, sarà dedicata a una tipologia di Franciacorta, di cui si degusteranno cinque diverse annate e sboccature. I partecipanti impareranno a degustare al meglio e a riconoscere il carattere di Saten, RosÊ, Millesimato, Vintage

(le prestigiose Riserve della maison). Una lezione sarĂ dedicata all’importanza dei formati del Franciacorta, dalla Demi bouteille al Jeroboam, e una alle vecchie annate sui lieviti e sboccate. Non è obbligatoria la presenza all’intero ciclo: si potrĂ scegliere anche di partecipare solo ad alcune serate, dedicate magari alle tipologie di Franciacorta preferiti. Per informazioni www.lamontina.it, tel. 030/653278, comunicazione@ lamontina.it.

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a nomina governativa di tre supercommissari deputati al contenimento della spesa pubblica (Enrico Bondi per le spese ministeriali, Giuliano Amato per i trasferimenti a partiti e sindacati, Francesco Giavazzi per quelli alle imprese) riesce a dare sensazioni nettamente opposte. Da una parte, ottimismo: sono tre persone perfette per il ruolo che è stato loro affidato. Bondi è un “risanatoreâ€? di prima categoria, il miracolo-Parmalat è quasi tutto suo; Amato conosce perfettamente l’ingranaggio di cui si dovrĂ occupare; Giavazzi è uno dei migliori economisti italiani, con idee chiarissime su come debba funzionare il mercato italiano. Tenendo conto che ha aspramente polemizzato fino a ieri con quel Mario Monti che lo ha nominato, la qualitĂ delle persone ha prevalso su ogni altra considerazione. Dall’altra parte, è un segnale molto piĂš che inquietante. Significa, in buona sostanza, che la macchina statale è fuori controllo. Lo si sospettava ampiamente, visto l’enorme debito pubblico; ora se ne ha la prova provata. Significa che gli organismi deputati al controllo della spesa, dalla Corte dei Conti in giĂš, non riescono a controllare, o comunque a porre in qualche modo rimedio alle tante falle della nave-Italia. Significa che la Ragioneria di Stato è da rivedere in toto. Significa che i partiti stessi

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un governo di “tecniciâ€? si trova nelle condizioni di cambiare una struttura di spesa che è elefantiaca, disordinata e, soprattutto, fuori controllo. A spaventare di piĂš, in una terna di nomine che è azzeccata ma pure disperata, è proprio la consapevolezza che qui non si fa finta di aderire ad una cura che in realtĂ giĂ domani finirĂ nel cassetto. Non si tratta di governo che davanti promette e dietro sperpera per fini elettorali o altro. Del governo Monti si potrĂ dire tutto, meno che non sia un medico durissimo e impietoso. Ha perfettamente presente le caratteristiche della malattia, e ha la piĂš ferrea volontĂ di curar-

la. Mai, nella storia della Repubblica, si erano visti simili esecutivi. Ha fatto ingoiare medicine amarissime (quanto sia indigesta la riforma delle pensioni, lo si capirĂ piĂš avanti nel tempo) e strette di cinghia da soffocare. La tassazione ha raggiunto punte estreme, e Monti sa perfettamente che non solo non può essere aumentata, ma che la stretta andrĂ allentata nel prossimo futuro. Ma senza una spending review seria (un altro termine anglosassone al quale ci stiamo abituando), cioè senza una vera revisione della spesa pubblica per ridurla e renderla piĂš efficace, l’Italia non andrĂ da nessuna parte.

/DWWH %UHVFLD H OD /RPEDUGLD OHDGHU La campagna-lattiero casearia 2011 – 2012 è ďŹ nita da un mese e presto si dovrebbero conoscere i dati di produzione deďŹ nitivi, importanti per capire se si è prodotto piĂš o meno della quota nazionale e, conseguentemente, se ci sono multe da versare alla Ue o meno. Intanto i dati recentemente diffusi da Agea elaborati dagli ufďŹ ci di Coldiretti Brescia e aggiornati a gennaio 2012 (pertanto riferiti a 10 mesi su 12) giĂ danno delle importanti indicazioni: la

Lombardia si conferma la regione regina per produzione di latte, con oltre il 40% di latte prodotto (per la precisione il 40,97%), seguita a debita distanza da Emilia Romagna con il 15,93% e Veneto con il 10,23%. A livello di province Brescia si conferma leader (c’erano pochi dubbi) con quasi l’11% (10,94% per l’esattezza) del totale nazionale, seguita da vicino da Cremona con il 10,38% e Mantova con il 7,60%. Ma ancora piĂš interessante è il raffronto con

il pari periodo della campagna precedente (2010/2011), dal quale si scopre che, una volta tanto, il trend di crescita non è guidato o provocato delle regioni e dalle province piĂš vocate: a fronte di una crescita a livello nazionale del 2,15%, il Veneto fa segnare un + 1,19%, la Lombardia un + 1,67%, mentre scattano in avanti il Piemonte con + 4,52% e l’Emilia Romagna con un exploit del + 7,04% (con Reggio Emilia che fa segnare + 7,70% e Parma + 9,47%).

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Tutto pronto per la finale scudetto del Cammi Calvisano che, dopo la conquista della Coppa Italia ai danni della Lazio, si giocherà il tricolore contro il Prato potendo approfittare del fattore campo. Gialloneri che conquistano l’ottava finale e a caccia del terzo scudetto della propria giovane storia nell’anno del ritorno nel massimo campionato italiano di rugby dopo la doppia retrocessione. Toscani, di contro, alla prima finale in assoluto e arrivati, per solo un punto,

secondi al termine della stagione regolare proprio alle spalle dei bassaioli. Si partirà sabato pomeriggio al Chersoni di Prato con inizio alle ore 16.30. Return match il 19 allo stesso orario ma tra le mura amiche del San Michele. In caso di parità si andrà alla bella in programma sempre a Calvisano sabato 26 maggio ma con orario ancora da definire. Il Calvisano è arrivato alla finalissima superando il Rovigo mentre i toscani il Mogliano. (m.r.)

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ra è ufficiale. I nomi delle societĂ e dei tesserati, giocatori e non, coinvolti nell’inchiesta del calcio scommesse. Ăˆ solo l’inizio però perchĂŠ da questo lavoro è esclusa la massima serie. La Serie A sarĂ al centro del lavoro che andrĂ dalla fine del campionato all’inizio degli Europei. Sono coinvolte 22 societĂ , 61 persone fisiche tra cui 52 calciatori in attivitĂ al momento delle rispettive contestazioni; due calciatori in attivitĂ al momento delle rispettive contestazioni; quattro dirigenti o collaboratori di SocietĂ ; tre iscritti all’Albo dei tecnici, di cui due in attivitĂ al momento delle rispettive contestazioni. Novara, Atalanta e Siena sono state deferite perchĂŠ all’epoca dei fatti erano in Serie B. Ci sono anche Spezia e Sampdoria, ma che non dovrebbero avesere conseguenze, visto che Bertani e Carrobbio sono loro tesserati ora all’epoca non erano con loro. Tra le societĂ tremano invece Albinoleffe, Grosseto e Pescara. Insieme a loro Ancona, Ascoli, Avesa, Cremonese, Delfino, Empoli, Frosinone, Livorno, Modena, Monza, Novara, Padova, Piacenza, Ravenna, Reggina, Rimini, Siena e Spezia. Coinvolti in una gara anche il Brescia (Brescia-Mantova del 20 aprile 2010) e Torino, ma non deferite. Tra

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i nomi dei deferiti anche il ds del Brescia, all’epoca al Grosseto, Andrea Iaconi che ha dichiarato: “Sono totalmente estraneo agli addebiti ipotizzati dalla Procura. Sono amareggiato per essere coinvolto in questa vicenda, ma al contempo sono fiducioso che gli organo di giustizia competenti confermeranno l’infondatezza della violazione che mi viene attribuita.�

Fiducia nella giustizia sportiva per una pulizia, l’ennesima, nel mondo del pallone. La procura ora farà il suo corso. Tutti saranno sentiti, interrogati e sarà fatta chiarezza. I risultati dell’inchiesta poi saranno da capire. Penalizzazioni per le società , pene sportive per i tesserati e altro. Con gli occhi delle Rondinelle, l’incertezza su che tipo di pene e in quali campionati possano arriva-

re accende ancora qualche speranza per la stagione che per le ultime partite sembrava non avere piĂš stimoli. Per dirla chiaramente: penalizzazioni in punti nelle squadre di B che sono davanti in classifica agli uomini di Calori potrebbero ribaltare ila classifica finale del campionato 2011/2012. Pescara, Sampdoria, Padova e Torino. E le implicazioni per Siena e Atalanta in Serie A ma..., non si sa mai. Per non dire che la massima Serie non è ancora stata messa a fuoco dalla lente d’ingrandimento degli inquirenti. Insomma le Rondinelle, se non altro, hanno uno stimolo in piĂš per le prossime gare. La prima è quella con il Bari di venerdĂŹ 11 maggio alle 20.45. Il Brescia sarĂ senza Luca Caldirola, il giovane under21 azzurro in prestito dall’Inter è stato squalificato perun turno dal giudice sportivo. Sicuramente sarĂ dato spazio a chi ha giocato meno, senza snaturare troppo la squadra e il gioco. Se non altro per mettere in mostra qualche oggetto del mercato, che in passato sembrava un gioiellino e che ha avuto poco spazio per brillare.

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$QFKH 5RVROLQR DO &LWWj GL %UHVFLD Grandi numeri per l’8ª edizione del Trofeo Città di Brescia in programma domenica 20 maggio al PalaSystema di via Rodi a partire dalle ore 8 del mattino. Saranno 24 le società provenienti da tutta Italia per un totale di oltre 1350 atleti in gara nelle categorie Esordienti B, Esordienti A, Ragazzi, Junior e Assoluti. Proprio tra quest’ultimi, spiccherà la punta di diamante e della Nazionale

azzurra Massimiliano Rosolino. L’atleta campano, fra l’altro, è alla ricerca di un posto per le prossime Olimpiadi di Londra 2012. Il nuoto di casa nostra oltre ad essere rappresentato dal Nuoto Club Brescia presieduto da Santo Colonna e da sempre organizzatore dell’evento, vedrĂ ai nastri di partenza Gam Team e Rane Rosse. Il programma della giornata è cosĂŹ strutturato: al mattino si garegge-

rĂ nei 100 dorso, 200 farfalla, 100 rana, 200 stile libero e 200 misti. Al pomeriggio, dopo aver osservato un minuto di silenzio in onore ai caduti della Strage di Piazza della Loggia, spazio ai 400 stile libero, 200 rana, 100 farfalla, 200 dorso e 100 stile libero. Tutti gli atleti prima di scendere in acqua indosseranno una maglietta della Lega italiana per la lotta contro i tumori.


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ÂŽ •‡‰Â?‘ †‹ —Â?ƒÂ?‹–Â? †‹ ‡Â?‹• ‡†‡”‰Â?ƒ‰ƒ Denis Pedergnaga è stato un uomo speciale, che ha lasciato un segno nel Csi Brescia. Non un segno sportivo, anche se per qualche anno ha fatto l’arbitro di calcio, ma certamente un segno di umanitĂ . Ha creduto ed interpretato molti ruoli: da vicepresidente provinciale a coordinatore delle zone e dei ragazzi, del servizio civile e degli arbitri, ďŹ no alla formazione. Denis Pedergnaga è stato per almeno 10 anni “la formazioneâ€? del Csi Brescia. Poi la politica locale lo ha assorbito

ed ha dedicato le sue energie ad altro, ma non mancava di passare di tanto in tanto per chiedere se stavamo tutti bene e se stava bene l’associazione. A chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo possiamo dire che Denis ha riempito i suoi anni di vita associativa, a volte anche a scapito della vita personale. Anche se mancava dal Csi da qualche anno la sua ďŹ gura non è mai venuta meno, e lui non ci ha mai dimenticati, cosĂŹ come noi non ci dimenticheremo di lui. (t.s.)

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a missione haitiana del Centro sportivo italiano continua. Lo scorso 30 aprile il direttore generale del Ministero della gioventĂš, dello sport e dell’azione civica dell’isola caraibica Pierre Ermence Poitevien ha fatto visita al comitato di Bologna, accompagnato dal delegato per l’Europa Antoine Zacharie. Il Ministro ha spiegato le motivazioni del suo viaggio, teso a far conoscere le necessitĂ di sviluppo sportivo del proprio Paese. Lo sport, infatti, è considerato il fulcro per l’unificazione sociale ed un veicolo imprescindibile per far ripartire Haiti dopo il terribile terremoto del 2010. PiĂš che mai centrata, allora, la visita al Centro sportivo italiano, che in questo inizio di 2012 ha spinto fortemente sul tema delle alleanze educative, per dare un senso piĂš pieno ed ulteriore a quella finalitĂ di fare sport propria dei valori cristiani dell’associazione. Il progetto di portare la bandiera arancioblĂš oltreoceano c’è ed è concreto. L’intento è dare vita al Csi Haiti con risorse, strutture, ma soprattutto persone che possano avviare i giovani allo sport. Un progetto importante, che vedrĂ coinvolto tutto il mondo del ciessino e i suoi comitati. Il ministro Poitevien sottolinea che le porte sono aperte e illustra cosĂŹ gli intenti della politica haitiana: “Nei piani del governo c’è l’attivazione di tanti progetti: dalla sanitĂ allo sviluppo passando per la cultura, ma anche

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di ospitare in un campus 186 studenti formandoli allo sport. Promuoveremo calcio, boxe, judo e tennis. Il primo obiettivo è togliere i giovani dalla strada e dunque dalla violenza, dando loro alternative e possibilitĂ . Magari non diventeranno professionisti, ma potranno formarsi, costruirsi un futuro e trovare un’occupazione grazie allo sport. Abbiamo idee e programmi, però mancano le strutture ed è per questo che chiediamo aiuto. Vogliamo porre le basi per una crescita sociale che passi attraverso l’istruzione, oggi molto carente anche a livello di educazione primaria. La missione è difficile, ma abbiamo una grande volontĂ . Cercheremo di fare il massimoâ€?.

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La felicitĂ , GesĂš e la Madonna Egr. direttore, un altro anno è passato e il pellegrinaggio a Lourdes del 2012 mi ha donato una felicitĂ grande come forse non ho mai provato nelle decine di volte in cui sono stato nella terra della Regina dei Pirenei. Una forza piĂš grande di me mi ha fatto amare GesĂš sulla Croce prima, l’Immacolata Vergine subito dopo per finire con tanti fratelli e sorelle sani e malati. Tra questi c’era una bambina bionda, ricciuta, era sulla carrozzella, inferma spinta dal papĂ . Ebbene, questa creatura aveva un sorriso angelico con il quale insegnava a noi ed ai sani come si deve portare la propria croce. Questa piccina è quella che ho amato di piĂš. In lei mi pareva di vedere una bambina passata al paradiso a sette anni, Antonietta De Meo della quale aveva la stessa etĂ e che tra poco sarĂ sugli altari. Dico solo una frase per farla conoscere. La mamma le dice di pregare un po’ anche per la propria guarigione, non solo per gli altri. Antonietta risponde: mamma tu mi hai insegnato che GesĂš ha sofferto piĂš di noi, allora mammina mia lascia che stia sul Calvario con GesĂš. Continuando a narrare le mie gioie, sono stato poche volte a recitare il rosario perchĂŠ il freddo era intenso, ma ogni mattina recitavamo la corona nella sala di transito ed io miravo l’immagine della Vergine per pensare bene a ciò che dicevo. Era bello pregare nel luogo dove Lei era scesa a chiederci preghiere e penitenza per chi non crede e non sa amare. L’amore! Esso è la piĂš grande virtĂš che Dio ci ha donato e noi

dobbiamo cercare di fare sempre di piĂš per donare amore a tutti perchĂŠ ogni uomo possa salvare la propria anima. Per tutta la Settimana Santa abbiamo seguito le funzioni proprie del giorno, uniti con tanti fratelli e amici di tante nazioni nella basilica di S. Pio X. Quest’anno ho conosciuto tanti nuovi amici anche stranieri. Alla Grotta ho trovato una coppia di sposi inglesi. Ăˆ stato difficile capirci, ma ci siamo compresi con il sorriso che brillava sui nostri visi e con le strette di mano. Ma la gioia piĂš grande, sempre umanamente parlando, l’ho avuta quando nel secondo giorno, durante il pranzo una gentile signora viene vicino a me, e forse visto che mi mancavano due dita dalla mano sana, mi chiede se può aiutarmi. Letizia comincia e continua con la delicatezza di una mamma col suo figlio piccolo. Io le chiedo pieno di gioia: cara cosa vedi in me per essere cosĂŹ premurosa? E lei: vedo in te una persona malata come potrei un giorno essere io e aver bisogno di aiuto. Io l’ho ringraziata commosso e le ho dato molto, ma anche ricevuto qualcosa di piĂš da lei. Per finire dico che ho sentito una cosa strana e triste, che ha cresciuto la mia fede. Durante la veglia pasquale entra nella basilica il sacerdote con la Croce in mano. Sento gridare una donna, io credevo si sentisse male. Ma quando il ministro di Dio consacra il pane che diventa il Corpo di Cristo il grido si ripete. Un’amica mi viene vicino e mi dice che era un’indemoniata. Ho pregato per questa donna perchĂŠ GesĂš la liberi dal Maligno come ne liberò diversi nella sua vita e anche lei possa entrare nel Regno dei Cieli. P.S. Sopra ho scritto il nome della signora che mi ha voluto

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bene. Io credo che chi fa il bene si debba dirlo chiaro mentre chi commette il male è da tacere. Domenico Marchesi

Davvero basta la preghiera? Egr. direttore, negli ultimi tempi, durante le celebrazioni liturgiche, sento da parte di sacerdoti l’invito a pregare e ricordarci delle famiglie in difficoltĂ , colpite dalla crisi economica. Ăˆ certamente un invito apprezzabile e doveroso. Ma da solo non modifica le situazioni drammatiche di troppe persone e loro famiglie. Come membri di una comunitĂ nella quale emergono tali situazioni dobbiamo interrogarci in merito ai nostri stili di vita. Sono essi compatibili con le risorse complessive di cui possiamo disporre ? Sappiamo quanti evasori e super evasori di quanto dovuto al fisco, o dei contributi previdenziali ed assistenziali. Ăˆ documentato come in tempi di crisi economica molti italiani si sono arricchiti alla grande; ciò mentre tantissimi si vedono decurtare le loro entrate certe. Inoltre, coloro che rimangono senza lavoro e poi senza salario diventano dei poveri in termini assoluti. Serve il recupero delle tante ruberie nei confronti dello Stato, che vuol dire togliere all’insieme della comunitĂ . Ridurre drasticamente i costi della politica e risanarla moralmente ed eticamente. Ma serve pure che ciascuno di noi che percepisce una media paga o pensione accetti qualche riduzione per costituire un fondo sociale (non soltanto quello della diocesi di Milano), dal quale poter attingere per garantire una vita minimamente dignitosa a tutti coloro che, per

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diversi motivi, vengono a trovarsi in situazioni, anche momentanee, di effettivo bisogno.Senza questa disposizione si continuerĂ a dire e a scrivere che sono gli altri che devono provvedere e risanare le finanze pubbliche. Se anche teoricamente potrebbe essere sufficiente riprendere il mal tolto (come il caso di Zaccheo) di fatto credo sia indispensabile che chi ha mille dia la sua quota e chi ha cento dia pure una piccola parte, con spirito solidaristico nei confronti di coloroche dispongono soltanto di dieci. Auspico sentimenti di magnanimitĂ per un esempio alle giovani generazioni ed un futuro migliore per tutti. Giuseppe Delfrate

Debolezze da cristiani Egr. direttore, alcuni mesi fa, sempre sul suo giornale, scrissi qualche pensiero riguardante l’offerta per i servizi religiosi. Oggi vengono persone e chiedono una Santa Messa in un giorno ben preciso, che si pronunci il nome o addirittura l’intenzione nella Santa Messa, come: “noi sette vicini di casa del tal signor morto ci siamo messi insieme e al posto della corona di fiori facciamo celebrare questa Santa Messa, in suffragio della sua animaâ€?. Voi tutti andate alla Santa Messa insieme, pregate, mettete l’intenzione e l’offerta in una cassetta della chiesa o nella busta al momento dell’offertorio, ma non gradite che l’offerta vada per altri defunti, se non solo per il vostro. Che poveri cristiani! Non si è capito che il sacerdote offre il sacrificio di Cristo per la salvezza di tutti gli uomini. In una conversazione ho sentito dire: “Non voglio che la mia offerta dia piĂš merito ad un altro defunto

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o vivo, che non al mioâ€?. Questi sono alcuni dei nostri cristiani e praticanti! Il sacerdote della Chiesa sa bene come far uso delle offerte, giĂ ricevute: per il sostentamento del clero che presta servizio in parrocchia; per il mantenimento della Chiesa; per i poveri. Però chi distribuisce i meriti è “soloâ€? Dio. Dio sa come spartire i meriti. Penso che almeno di lui non dobbiamo avere dubbi, visto che sa come fare tale spartizione. Signori e signore pregate per i vostri cari con fede e fiducia in Dio prendendo l’occasione di una santa confessione e comunione e questo farĂ acquistare i meriti per i defunti e per noi vivi. A tutti un sincero augurio di buone e serene prossime vacanze, che tali potranno essere se il tempo servirĂ per stare con il Signore che migliorerĂ la nostra vita. Pace e bene. don Giovanni Marchina

Un grazie a don Fusari Egr. direttore, vorrei far giungere dalle pagine di “Voceâ€? un grande grazie all’amico don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano e commentatore ispirato e poetico del Vangelo della domenica, sul settimanale diocesano. Il suo commento sulla IV domenica di Pasqua, detta del ‘buon pastore’ mi è entrato profondamente nel cuore e ha suscitato in me questa preghiera, quasi rubando le parole che lui ha scritto. La voglio condividere con voi. Grazie don Giuseppe! “Insegnami, o Dio Padre, ad adorare l’unico e vero pastore: GesĂš Cristo. Fa’ o Signore che anch’io riconosca di dover seguire Te, unico pastore, perchĂŠ sei Tu

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colui che salvi l’umanitĂ . Liberami dal delirio di onnipotenza, cosĂŹ da esser sereno e distaccato nel compiere il mio ministero sacerdotale, cosĂŹ da non correre in mille attivitĂ sterili, convinto che io stia salvando il mondo. Liberami dalla ricerca di titoli sonori e squillanti, per accrescere il mio prestigio e il mio onore tra gli uomini, affinchĂŠ non mi ritrova, all’improvviso, un povero mercenario che si finge pastore. Liberami dalla paura di far andare le tue pecore in una direzione che non è quella che Tu vuoi, solo perchĂŠ io sto ancora cercando me stesso e non Te. Ti chiedo perdono, o Signore, quando il mio servizio come tuo collaboratore è inadeguato, debole e poco convinto, superficiale e pieno di errori. Ti chiedo perdono, o Signore, quando offro al popolo, con la mia presenza, un’immagine misera e distorta di Te, vero Pastore. Fa’ che non sia io a tracciare la strada e a scegliere il cammino. Fa’ che la mia pastorale non sia una distorsione della via della salvezza, che i miei modi di fare non siano bruschi e egoisti, che allontani invece di avvicinare, che tolga l’occasione di incontrare il Buon Pastore invece di favorirla. Fa’ che non metta in pericolo il Tuo gregge... tutte le volte che sono troppo io. O Signore, fammi sparire quando il mio parlare è solo auto elogio e auto incensazione, quando il mio agire è solo per fini e interessi personali, quando mi lascio guidare piĂš dalle mie idee che dalla tua volontĂ . Sei Tu che dai la vita e questo solo basta. SeguirTi per primo, questo basta. Per tutta una vita. don Francesco Bacchetti

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Il privilegio della sofferenza Egr. direttore, ho letto con molto interesse nelle scorse settimane la riflessione di Giuseppe Mari sulla sofferenza. La sofferenza rappresenta il limite che l’essere umano ha insito nel suo vivere, come creatura ad immagine e somiglianza di Dio, cosĂŹ simile ma cosĂŹ distinta dal Creatore. La sofferenza è compagna di vita, e fa crescere nella persona la forza d’animo di GesĂš Cristo in primis e Maria Madre tra le madri hanno accettato di portare per primi la croce, per noi, per la comunitĂ , perchĂŠ la novella potesse diffondersi. Ed ecco allora che la sofferenza diventa comunione, un privilegio per i cristiani alfine di mostrare la forza della fede e della speranza. Molti si chiedono: perchĂŠ proprio a me, alla mia famiglia? E nelle preghiere sembra giungere la risposta: perchĂŠ tu saprai accettare la sofferenza nella tua vita, non ti arrenderai, potrai contare sulla comunitĂ cristiana. Chi è senza fede, è senza sostegno. Lettera firmata

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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