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“Affermava Pascal: “Conosciamo la veritĂ , non solamente con la ragione, ma anche con il cuore. Ăˆ il cuore che sente Dio. Ecco che cos’è la fede: Dio sensibile al cuoreâ€?. Nel Corpus Domini (Corpo [e Sangue] del Signore = Eucaristia) riconosciamo Dio che si fa “sensibileâ€? in modo unico all’uomo: oltre i sensi fisici, lui vuole “parlareâ€? ai nostri sensi interiori, sino a giungere al cuore di chi crede in lui. E per fare questo sceglie degli uomini, dei preti, come suoi ministri. In tre chiese della nostra diocesi si celebrano domenica prossima tre prime Sante Messe. Un po’ poche - senz’altro - per i bisogni delle nostre comunitĂ . Un motivo in piĂš per pregare per le vocazioni. Siamo particolarmente vicini ai tre ordinati, augurando loro che siano sempre piĂš sensibili al Cuore del Signore, per rendere poi “sensibiliâ€? anche le persone loro affidate. Il beato card. Newman scelse come motto: Cor ad cor loquitur (Il cuore parla al cuore). Lo affidiamo a loro, ma desideriamo custodirlo anche noi: ascoltando il Cuore di GesĂš, possiamo poi parlare di Lui in modo “sensibileâ€? al cuore di chi ci incontra.
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Nuovi scenari. Il welfare cambia i suoi protagonisti
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͘Í? ‘’‘Ž‹ ‡ …‘Â?–‹Â?‡Â?–‹ Iniziativa Cei. Domenica 10 giugno, Colletta per l’Emilia
͚͚ ……Ž‡•‹ƒ Milano 2012. La Chiesa accoglie e accompagna
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—‡•–‘ ÂŽÇŻÂŠÂƒ †‡––‘ ‹Ž ‘Â?…‹Ž‹‘ Ecco i novelli. Don Claudio e don Damiano sono i preti bresciani ordinati a 50 anni dall’inizio del Concilio. Sono un dono di Dio, la nostra gioia e il nostro futuro. Sono entrambi delle valli, di Edolo e di Pezzaze. Sono il minimo storico delle ordinazioni a Brescia. Sono il volto giovane della nostra Chiesa in cammino verso le unitĂ pastorali. In questa sintesi si concentra ciò che ci preoccupa e ciò che ci sta a cuore. Forse non ne sono pienamente coscienti, ma su di loro ci sono i nostri occhi e non solo quelli dei cristiani della nostra terra. In loro c’è la forza dello Spirito che li spinge al dono della vita senza misura, all’amore “senza ďŹ neâ€? e, nelle comunitĂ che li accoglieranno, c’è oggi un’attesa sincera e carica
di speranza. Ma siamo sinceri, verso il ministero presbiterale, in un tempo in cui “fare il preteâ€? non è un “mestiereâ€? ricercato, non mancano segnali contraddittori da parte delle famiglie, della societĂ e dello stesso contesto ecclesiale. Anzitutto le famiglie. Da un lato genitori che vogliono bene ai curati dei loro oratori quando organizzano il grest, che esigono in tanti casi dai parroci accompagnamento e risposte per i loro bisogni, che chiedono i sacramenti e la vita cristiana, generosi nella fede, ma non altrettanto verso la prospettiva di un ďŹ glio che entra in Seminario. La societĂ , poi, non è da meno. Se ci riconosce ancora un qualche valore per il ruolo sociale e culturale delle nostre iniziative, fatica a coglierne la radice evangelica e scambia la gratuitĂ come difesa di potere, privilegio e desiderio di egemonia. Nel frattempo quando si confronta con i problemi quotidiani bussa alla porta della canonica per chiedere
soluzioni, caritĂ , risposte immediate che come societĂ non sempre è in grado di dare. Ma ciò che piĂš conta è il pensiero del contesto ecclesiale. Cosa chiede la Chiesa ai preti? Ma come – direte – la Chiesa non sono i preti? No, la Chiesa è il popolo di Dio, laici, pastori, consacrati insieme. L’ha detto il Concilio. Ai preti, in particolare, GesĂš ha consegnato il suo stesso ministero: spendere la vita annunciando il Regno dei cieli. Ma a volte la Chiesa stessa, quella viva, il popolo di Dio non ha chiaro cosa chiede ai suoi preti. Nasce perciò la necessitĂ di chiarire. A Brescia, ad esempio, credo sia utile tornare a confrontarci con ciò che distingue l’identitĂ del prete diocesano e che oggi tocca anche don Claudio e don Damiano: la caritĂ pastorale. Essere “pastoriâ€? secondo il cuore di Dio per noi signiďŹ ca porre al centro della nostra spiritualitĂ di preti diocesani proprio la caritĂ pastorale. Quella realtĂ che ci “fa preti per Cristo donati
alla genteâ€?. La caritĂ che ci rende “padriâ€? per le famiglie, per i giovani, gli anziani e gli ammalati, i deboli e i sani, i ricchi e i poveri, per tutti e per tutta la comunitĂ . Pastori incarnati in una storia, come GesĂš. Capaci come lui di agire con “gesti e paroleâ€? (anche questo ha detto il Concilio). Ministri, non funzionari distanti del sacro, non dediti alla comunitĂ dei “puriâ€?, non dimentichi della radice divina del nostro impegno anche sociale e mondano. Pastori, con le mani sporche di terra e di sangue, vicini alla vita della gente, non teorici del nulla, ma concreti, appassionati e consumati nell’amore â€œďŹ no alla ďŹ neâ€?. Preti, richiamo vivente al cielo con i piedi piantati per terra. In ricerca costante, come in questo tempo sinodale, della volontĂ di Dio e del bene possibile. Pastori con i laici, nella responsabilitĂ , non contro qualcuno, ma con un compito proprio che ci è dato, senza nostro merito, per tutti (anche questo l’ha detto il Concilio).
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Nella storia della Chiesa bresciana sono molte le risposte date a bisogni che tempi diversi hanno fatto emergere nel corso dei secoli. Segni e risposte che, nati come forme di caritĂ , nel tempo si sono “istituzionalizzatiâ€? e, pur non perdendo mai il rapporto diretto con la Chiesa, sono diventati parti di quella rete che oggi, con un inglesismo ormai noto, passa sotto il nome di welfare. Case di riposo, sportelli di ascolto, iniziative a favore delle famiglie in difficoltĂ , dei senza
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dimora, degli stranieri, degli ultimi sono diventate parte integrante di un sistema capace di risposte efficaci. Per la loro portata sono diventati anche partner di amministrazioni pubbliche nell’erogazione di servizi che col tempo si sono fatti sempre piÚ capillari. Hanno anche potuto contare su aiuti, per altro necessari, di Comuni e altri enti, senza dimenticare di essere parte di un disegno di Chiesa. Anche per queste realtà si impone il welfare partecipato.
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a recente approvazione del consiglio comunale di Brescia del nuovo piano per i servizi sociali, al di lĂ delle polemiche e della critiche sollevate dal provvedimento (documentate anche in queste pagine) ha riproposto il tema, a lungo dibattuto, di una riforma del sistema di welfare (l’insieme di quei servizi che una comunitĂ deve garantire alle persone che la compongono). Un dibattito ostico, che spesso ha finito col coinvolgere la politica e pochi altri addetti ai lavori. La crisi in atto e la minaccia incombente da tempo di possibili tagli a una serie di servizi che sino a poco tempo fa Stato e Comuni garantivano gratuitamente ai cittadini ha riportato a galla il tema lanciando una formula nuova. Si tratta del welfare partecipato, termine ai piĂš ancora sconosciuto, che propone un nuovo modo di intendere i servizi alla persona non piĂš erogati da un ente centrale (Stato, Regioni, Comuni) sulla base di progetti elaborati “in proprioâ€?, ma progettati grazie alla collaborazione con quelle realtĂ fisicamente o istituzionalmente piĂš vicine ai bisogni: il volontariato, l’associazionismo, la cooperazione, il terzo settore. “Il welfare partecipato – afferma Ivo Lizzola, preside della FacoltĂ di scienze della formazione della UniversitĂ degli Studi di Bergamo e profondo conoscitore dei meccanismi dello stato sociale e delle sue piĂš recenti attualizzazioni – altro non è che il superamento della vecchia logica della erogazione del servizio in corrispondenza di un bisogno. Il nuovo sistema di welfare consente di orga-
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welfare e quello partecipato sta proprio in questo aspettoâ€?. Il nuovo sistema, però, non manca di alcune criticitĂ . “I possibili punti deboli di un welfare partecipato – sottolinea Lizzola – sono legati al fatto che la tessitura di legami sociali, di forme di reciprocitĂ , di riconoscimento reciproco, l’attivazione di risorse che a volte, nelle famiglie piĂš affaticate e nelle persone svantaggiate sono residue, non sono cosĂŹ semplici e immediateâ€?. Quelle evidenziate sono modalitĂ che chiedono un’azione di promozione, un lavoro di tessitura continuo di un’etica e di valori condivisi, di relazioni all’interno delle quali poter vivere un atteggiamento di fiducia e in qualche misura anche di rischio. “Tutto questo – sono ancora considerazioni di Ivo Lizzola – richiede un atteggiamento di pedagogia sociale, la costruzione di trame di corresponsabilitĂ che pure non preservano da una dimensione di incertezza e di vulnerabilitĂ di quanto si va costruendo. Eppure, senza passare attraverso l’assunzione di questa incertezza non si riesce a costituire una forma di convivenza che cerca una nuova densitĂ perchĂŠ nessuno resti esclusoâ€?. Questo nuovo welfare partecipato fa grande affidamento sul mondo del volontariato, dell’associazionismo, del terzo settore. Naturale domandarsi se si tratti di realtĂ adeguatamente strutturate per assumere un onere che non è indifferente. “Probabilmente – sono le considerazioni di Lizzola – queste realtĂ non sono ancora pronte a questo nuovo protagonismo ma non possono che diventarlo mettendosi alla prova in questa nuova logicaâ€?. A cau-
sa di vecchi sistemi di welfare queste realtĂ hanno svolto negli anni il ruolo di semplici attuatori di progetti pensati da altri. Sicuramente si tratta di una sfida nuova. “Il mondo del terzo settore, dell’associazionismo, della cooperazione -– afferma ancora Lizzola – ha un grande vantaggio: le sue modalitĂ di costituzione interna prevedono la presenza di valori e di sensibilitĂ utili e necessarie per far partire l’operazione del welfare partecipatoâ€?. Proprio per-
chÊ quella in atto è una fase di partenza non mancano dubbi e perplessità che, in attesa di quella sperimentazione sul campo evocata anche da Lizzola, animano un dibattito che, come si legge in queste pagine, ha aspetti spigolosi. Il cammino dalla teoria alla prassi, dal welfare tradizionale a quello partecipato, è fatto anche di fasi critiche da superare per evitare che le conseguenze (disservizi) cadano sulle spalle di chi si trova nel bisogno.
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/RJJLD XQ SLDQR GHVWLQDWR D OXQJD YLWD Nei giorni scorsi il Comune di Brescia ha approvato il nuovo piano dei servizi sociali, aprendo di fatto la strada a quel welfare partecipato di cui da tempo di parla. Il Comune capoluogo sta facendo da apripista a tante altre amministrazioni bresciane che stanno riprogettando l’ambito dei servizi socioassistenziali. Ăˆ l’assessore ai servizi sociali Giorgio Maione, a presentare la portata innovativa del piano approvato dal consiglio comunale. “Il piano
approvato – ha affermato l’Assessore ai microfoni di Radio Voce – tiene conto della crisi in corso ma guarda anche oltre. Si tratta di un documento destinato ad avere una vita lunga, con cui il Comune cerca di agevolare tutte le realtà che intendono aiutarlo in questo momento particolare nel campo dei servizi alla persona�. Il nuovo piano garantisce ampio spazio al mondo dell’associazionismo, alla cooperazione sociale e al terzo settore. In questo
nuovo contesto il Comune diventa regista e non piĂš solo erogatore di servizi, rendendosi sussidiario per far sĂŹ che si possa collaborare alla costruzione di un sistema comune, coerente e piĂš capillare sul territorio. “Una scelta – ha sottolineato ancora Maione – operata nella consapevolezza che piĂš si è vicini a chi è nel bisogno, a chi ha delle necessitĂ migliori sono le risposte che si possono dare. Il tutto con grande beneďŹ cio anche dell’efďŹ cienza di un sistema
integrato fra pubblico e privato capace di fare emergere le eccellenze esistenti nel campo dei servizi socialiâ€?. A quello approvato dal consiglio comunale l’assessore Maione ha dato il nome di welfare partecipato, che non è, come qualcuno afferma, una semplice delega al volontariato. “Tutt’altro – ha concluso –. Comune e terzo settore cooperano per evidenziare la strategia migliore dall’ideazione alla realizzazione di un progetto o di un servizioâ€?.
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Non c’è discussione su aspetti positivi e note negative in ordine al nuovo sistema di welfare partecipato che non finisca con “naufragare” sull’annosa questione delle risorse. Perché, come sostengono i critici, si può discutere all’infinito dell’importanza di un maggior coinvolgimento del volontariato, dell’associazionismo, delle cooperative, del terzo settore nella progettazione del welfare, ma quando si giunge alla nota dolente dei fondi che mancano e
scarseggiano ogni ragionamento si fa più difficile. Ne sanno qualcosa (ma è solo un esempio) le parrocchie o gli oratori bresciani che negli anni hanno attivato, spesso su sullecitazione delle amminitrazione comunali i cag (centri di aggregazione giovanile), servizi a carattere educativo e territoriale pensato per bambini, preadolescenti, adolescenti e giovani. Iniziative che, pur non rientrando in modo specifico nella “mission pastorale” di una
parrocchia, hanno visto un forte impegno anche economico degli oratori. Nel Bresciano (i dati sono incompleti) sono 45 i cag attivi negli oratori, frequentati ogni giorno da 1.550 ragazzi. Uno sforzo che richiede l’impegno di 105 educatori assunti per il servizio e di oltre 250 volontari. Se la crisi atto e il nuovo sistema di welfare partecipato faranno venire meno i fondi pubblici che ne sarà di tutto questo sforzo educativo (nella foto Nave)? La domanda è in cerca di risposte...
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8Q GRFXPHQWR FKH DQWLFLSD L WHPSL La prassi, nel Bresciano, è spesso più avanti della teoria. Anche in tema di welfare partecipato. La prova arriva dalla parrocchia cittadina di San Giovanni evangelista guidata da don Amerigo Barbieri, comunità che vivendo situazioni di “frontiera” non ha mai rinunciato a interrogarsi trovando, anche sul piano operativo, risposte a bisogni concreti. Un atteggiamento che, nelle scorse settimane, è stato tradotto in un documento che, per certi versi,
incarna alcune linee guida del welfare partecipato in tema di analisi dei bisogni e di progettualità. “Il documento – afferma don Barbieri – parte da lontano, con una lettera aperta dell’aprile 2011 alla comunità e alle istituzioni per illustrare il cammino compiuto e interpretare il lavoro svolto su tematiche che già all’epoca andavano evidenziandosi”. Hanno contribuito alla sua stesura anche quei servizi che la parrocchia ha attivato per dare rispo-
ste a bisogni concreti: il cag, la Caritas, il progetto “Città e mondo” per l’integrazione degli adolescenti stranieri, la Casa di Alice per l’accompagnamento delle donne straniere e, infine, la Comunità dei tre volti che ospita nove adolescenti stranieri non accompagnati. Due, essenzialmente, i punti qualificanti del documento a partire dalla consapevolezza che il welfare ha vissuto un eccessivo rimando alla politica e allo stato, mentre dovrebbe
essere una sintesi degli interventi dei diversi corpi sociali. Il secondo è quello di una rinnovata presa di coscienza da parte della comunità cristiana del rapporto esistente tra evangelizzazione e promozione umana. Due punti che portano la comunità di San Giovanni avanti nella discussione sul welfare partecipato, forte com’è della convinzione che il soggetto del welfare non può essere la politica, ma la comunità.
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“Nel 2012 l’Italia spenderĂ 30 miliardi per armi e forze armate, mentre per i prossimi anni sono previste spese per oltre 10 miliardi per 90 cacciabombardieri F35 e ben 1,4 miliardi di euro per le missioni militari all’estero.â€?. Ăˆ quanto denuncia il Dossier 2012 della campagna “Sbilanciamoci!â€? sulle spese militari presentato nei giorni scorsi. “Il rigore viene applicato ai cittadini, ma non alla casta dei militari – spiegano i curatori del dossier –. La spesa
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militare globale nel 2011 ha continuato ad aumentare: dello 0,3% in termini reali rispetto al 2010, raggiungendo i 1.740 miliardi di dollari; il 75% della spesa mondiale per armamenti nel 2011 riguarda appena 10 Paesi e gli Stati Uniti si confermano leader della classifica con il 43% della spesa mondiale militare. La media globale della quota del Prodotto interno lordo destinato alle spese militari è del 2,6%�. In Europa oggi ci sono circa 7 milioni di soldati
(contro il milione e mezzo degli Stati Uniti), 45mila tra carri armati e mezzi di combattimento e 3.500 aerei. Cifre che parlano da sole, ma che secondo la campagna “Sbilanciamoci!â€? sarebbe ora di rivedere. Risparmiare si può, spiega il rapporto. “Se si andasse verso una direzione di maggiore integrazione delle strutture di difesa europea – spiega lo studio –, si potrebbe avere un risparmio complessivo di 100-150 miliardi di euro nei vari Paesiâ€?.
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elle scorse settimane la Fondazione Migrantes ha presentato il suo rapporto annuale sugli italiani nel mondo (box a fianco). Si tratta di uno studio che mette a fuoco la situazione dei connazionali che vivono all’estero in relazione al godimento dei diritti politici (su tutti quello elettorale). Un tema che, in passato, è stato oggetto di polemiche politiche che hanno contrapposto questi italiani agli stranieri che, giunti in Italia, chiedevano il godimeno di alcuni diritti. Nel rapporto 2012 non viene affrontato il tema della sorte di quelle migliaia di profughi sbarcati a Lampedusa nella primavera del 2011. Un problema non superato, anche se il Paese sembra essersi scordato di quella che sino a pochi mesi fa era dipinta come un’urgemza. Eppure la presenza di questi profughi e la loro condizione sta producendo non pochi problemi. La conferma arriva da don Danilo Vezzoli, responsabile della Caritas di Darfo direttamente impegnato sul campo sin dai primi giorni dell’emergenza dello scorso anno. Oggi sono solo 10 gli stranieri rimasti a Darfo. I numeri, però, non dicono della precarità della situazione. Se la solidarietà diffusa (quella di Darfo è soltanto un esempio) ha consentito di gestire al meglio questa presenza a fare acqua è la parte che lo Stato ha riservato a sÊ, ossia l’iter per la concessione dello
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concessione definitiva dello status di rifugiato politico ai richiedenti. Soltanto una piccolissima percentuale degli stranieri, compresi quelli ospitati dalla Caritas di Darfo, che hanno intrapreso l’iter hanno avuto l’ambĂŹto riconoscimento. “Per la maggior parte di loro – continua il sacerdote – c’è stato il diniego delle autoritĂ compententi e molti, piuttosto che affrontare il tortuoso percorso dei ricorsi, hanno preferito lasciare il centroâ€?. Ossia sono andati a ingrossare le fila della clandestinitĂ . Anche chi ha ottenuto lo status di rifugiati non è che navighi in acque migliori. “Non c’è lavoro – sono ancora
considerazioni di don Vezzoli – e questo genera frustazione�. Il malessere dei rifugiati rischia di andare a cozzare contro quello di tante altre persone (anche italiane) che stanno sentendo gli effetti della crisi e chiedono aiuto alla Caritas, temendo (erroneamente) che quanto dato ai profughi possa essere tolto a loro. La situazione non è delle piÚ semplici anche perchÊ sulla Caritas di Darfo e su tutte quelle realtà che hanno accolto i profughi grava la spada di Damocle di un governo che ancora non ha detto una parola di certezza sulle risorse per coprire le spese (già sostenute) del 2012.
6HPSOLILFD]LRQH /HJD SHUSOHVVD Il decreto semplificazione emanato dal governo Monti obbliga i Comuni a rilasciare il certiďŹ cato di residenza nell’arco di 48 ore. Una novitĂ che, nel Bresciano, ha suscitato le reazioni di alcuni sindaci leghisti preoccupati che la stessa possa creare problemi sul campo del controllo dell’immigrazione. I sindaci lumbard guidati dal segretario provinciale Fabio RolďŹ (nella foto) hanno palesato piĂš di una perplessitĂ . Non sono le richieste ita-
liane a proccupare gli amministratori leghisti, ma quelle presentate dagli stranieri. Le 48 ore imposte per decreto rendono impossibile la veriďŹ ca della presenza o meno del richiedente nel luogo in cui dichiara di risiedere, cosĂŹ come veriďŹ care le condizioni dell’alloggio. Per questo motivo gli amministratori della Lega hanno proposto un corposo documento che punta a modiďŹ care numerosi passaggi dell’articolo che riguarda le sempliďŹ cazioni
anagraďŹ che. Nell’occhio del ciclone anche le norme relative al rinnovo del contratto di lavoro agli stranieri, che prevedono la possibilitĂ di una sorta di silenzio assenso da parte dell’extracomunitario, e lo svincola dal legame lavoro-permesso di soggiorno previsto dalla Bossi Fini, una novitĂ , secondo la Lega, rischia di far perdere completamente il controllo di un fenomeno giĂ di difďŹ cile gestione. Una posizione che non mancherĂ di creare polemiche.
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proposta, formulata lo scorso autunno dalla piattaforma europea delle Ong, denominata Concord, che ha raccolto il sostegno dello stesso Cese, dell’Assemblea parlamentare Acp-Ue, del commissario alla cooperazione Andris Pielbags (nella foto), del presidente del Parlamento Ue Martin Schulz, del Comitato delle Regioni. Si è pensato al 2015 perchĂŠ â€œĂ¨ l’anno in cui la comunitĂ internazionale ha ďŹ ssato l’impegno di conseguire gli Obiettivi del millennio. Dovrebbe essere il punto culminante
di una valutazione corale dei risultati raggiunti e della deďŹ nizione di una nuova strategia per la decade successivaâ€?. “Il 2015 sarĂ inoltre l’anno in cui si dovrĂ condurre la seconda revisione dell’Accordo di Cotonou, che lega i Paesi europei a quelli Acpâ€? (Africa, Caraibi, PaciďŹ co). Jahier cita dati di Eurobarometro che segnalano come i cittadini Ue in gran numero sostengano l’azione delle Ong che operano a favore dei Paesi in via di sviluppo. Secondo le cifre dell’Eurobarometro, circa
20 milioni di cittadini europei sono direttamente implicati nel lavoro di Ong di sviluppo e aiuto umanitario, circa 130 milioni (un quarto dei cittadini europei) effettuano annualmente almeno una donazione verso tali ďŹ nalitĂ e il 72% della popolazione europea sostiene, malgrado la crisi economica che si aggrava ovunque nel continente, l’idea di aiutare concretamente e con adeguati stanziamenti le popolazioni dei Paesi con i piĂš bassi indicatori di sviluppo.
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uella di domenica 10 giugno, solennità del Corpus domini, è stata indicata dalla Conferenza episcopale italiana come data per la colletta nazionale a favore delle popolazioni terremotate dell’Emilia. In tutte le chiese del Paese si raccoglieranno fondi per aiutare le zone duramente colpite dal sisma che continua a produrre i suoi effetti devastanti. Il ricavato sarà consegnato alle diverse Caritas diocesane, che provvederanno a inoltrarlo a Caritas italiana, già operativa nelle zone colpite con un proprio centro di coordinamento. Con la colletta nazionale la Chiesa italiana, che già aveva messo a disposizione un milione di euro proveniente dai fondi dell’otto per mille, rinnova la sua vicinanza a una terra profondamente colpita. Da tutta Italia e dall’estero, intanto, le Caritas continuano a far giungere messaggi di solidarietà e disponibilità a sostenere gli interventi in atto. Considerando che le necessità e i bisogni anche di ripresa del tessuto produttivo e di riaggregazione socio-comunitaria si protrarranno nel tempo, è necessario coordinare e programmare al meglio ogni intervento, a partire da una completa ricognizione della situazione nelle diverse zone. In questa prospettiva, Caritas diocesana di Brescia, in sinergia con Caritas-Delegazione Caritas Lombardia e con gli enti istituzionali, sta approntando progetti di accompagnamento e vicinanza alle popolazioni terremotate, con particolare attenzione alle fasce di età piÚ deboli. Per dare risposta alla generosità dei bresciani che da giorni stanno contattando la rete Caritas per manifestare la propria vicinanza donando beni e generi alimentari
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“Essere caritĂ brescianaâ€?, via Monte Pasubio, 20 Capodimonte di Castenedolo (cell. 335/8241788, www. esserecaritabresciana.it), “Il baule della solidarietĂ â€?, via Einuadi, 1 Rodengo Saiano, (cell. 373/8140191, www.ilbauledellasolidarieta.com), e “Gruppo 29 maggioâ€?, via Ugo Foscolo 50/a Ghedi (tel. 030/9032112, www. gruppo29maggio.org). Restano attivi anche i conti correnti presentati nelle scorse settimane con la causale “Terremoto nord Italia - colletta 10 giugnoâ€?. Per ulteriori informazioni www.brescia.caritas.it.
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—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ ‘Â?…‡”–‘ ’”‘ –‡””‡Â?‘–ƒ–‹ La solidarietĂ bresciana si è giĂ messa in moto per l’Emilia (come si legge in altra parte del giornale). Molte le iniziative che anche a Brescia stanno prendendo corpo per aiutare le popolazioni terremotate del Ferrarese e del Modenese. Tra quelle giĂ messe in calendario c’è il “Concerto pro terremotati dell’Emiliaâ€? promosso da Caritas diocesana, Acli provinciali di Brescia e la parrocchia di S. Maria in Silva. Il concerto si terrĂ venerdĂŹ 8 giugno con inizio alle 20.30 presso il Centro
”‡Â?‹ƒœ‹‘Â?‹ †‡ Dz ǯ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ Â’ÂƒÂ”ÂŽÂƒÇł parrocchiale di S.Maria in Silva in via Sardegna, 24 a Brescia. Il corpo bandistico “Luigi Pezzanaâ€? di Rovato, diretto dal maestro Giulio Piccinelli eseguirĂ un programma che prevede le composizioni “Vesuviusâ€? di Ticheli, “Mexican picturesâ€? di Cesarini, “Obliovionâ€? e “Libertangoâ€? di Piazzolla. Il ricavato, insieme a quello della colletta nazionale che la parrocchia cittadina proporrĂ nelle Sante Messe di sabato 9 e domenica 10 giugno, sarĂ inviato alla Caritas diocesana.
Ăˆ in programma per le 17 di sabato 9 giugno, presso il polo culturale del lungo oglio Cesare Battisti a Palazzolo, la premiazione del concorso letterario “L’immagine parlaâ€? promosso dall’associazione “Il Maestraleâ€?. Il concorso, giunto in questo 2012 alla sua 6ÂŞ edizione, invita i partecipanti alla realizzazione di un elaborato a partire da un’immagine scelta dalla stessa associazione. Scopo dell’iniziativa che negli anni ha conosciuto un crescente
numero di partecipanti, è la valorizzazione dei giovani scrittori e di tutti coloro che hanno fatto della scrittura un piacevole momento soggettivo di sfogo creativo e fantasioso che scava nell’interioritĂ e rende partecipe il lettore. Due le categorie premiate: quelle degli under 18 e quella degli “overâ€?. Il concorso ha il patrocinio dell’Assessorato alla cultura della Regione, della Provincia di Brescia e del Comune di Palazzolo sull’Oglio.
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Ăˆ OD WHVWLPRQLDQ]D FKH FDPELD OH OHJJL L’Incontro mondiale delle famiglie, celebrato a Milano, ha lambito anche la nostra cittĂ che ha ospitato giovedĂŹ 31 maggio un nutrito gruppo di partecipanti. Non si può certo dire che la Chiesa trascuri i problemi della famiglia e nemmeno che i cristiani siano totalmente sordi alle sue sollecitazioni. Tuttavia tutte le volte che la famiglia viene evocata secondo lo spirito e l’anima del Vangelo, a me sorge spontaneo un interrogativo: come mai l’insegnamento della Chiesa tante volte annunciato e ribadito viene ignorato da un numero crescente di persone? Mi spiego. Il momento in cui il modello cristiano di famiglia è entrato in crisi si può calendarizzare alla ďŹ ne del 1970 quando il Parlamento introdusse la legge sul divorzio, confermata nel successivo referendum del 12 maggio 1974 (il 59% era favorevole e il 40% contrario). La conferma di una deriva in atto è venuta prima dall’approvazione della legge sull’aborto (maggio 1978) e poi dal nuovo referendum del maggio 1981 (il 68% era favorevole alla legge e il 32% contrario). Nei pochi anni trascorsi fra il
primo e il secondo referendum c’era già uno scarto di otto punti percentuali, nonostante il maggior peso morale che ha l’aborto sul divorzio. Comunque dopo il secondo referendum nel mondo cattolico si disse: dobbiamo ripartire dal 32% per ricostruire il tessuto dei valori familiari. Le cose sono andate in direzione opposta. Nell’ultima ricerca di Franco Garelli i contrari in assoluto all’aborto sono il 23%. Si sta per approvare la legge sul divorzio breve; anche se non la si
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approvasse, il vissuto è giĂ fondato sul “matrimonio breveâ€?. Il vocabolo indissolubilità è coniugato facilmente con la temporaneitĂ , cioè al â€œďŹ nchĂŠ duraâ€?. Nella parentesi bresciana dell’incontro mondiale, lo storico prof. Fulvio De Giorgi ha tenuto una relazione su “La santitĂ familiare nell’esperienza del lavoroâ€? in cui, fra l’altro, ha osservato che “La struttura di peccato del neoliberalismo pone oggi alla fede cristiana e alla comunitĂ ecclesiale un problema
primo e diversi problemi secondi, che si intrecciano alle dinamiche disumanizzanti dell’ingiustizia socialeâ€?. Secondo il prof. De Giorgi il problema primo riguarda la mancanza di senso, la carenza “dell’esperienza della bontĂ di Dioâ€? (Benedetto XVI). E aggiungerei che sul problema primo e sui problemi secondi incombe un problema senza numero che riguarda l’ascolto e il confronto. Forse abbiamo dedicato troppo tempo a combattere le leggi cattive o a invocare leggi buone,
e ne abbiamo speso troppo poco alla formazione delle coscienze. Durante il precedente Incontro mondiale delle famiglie (Messico, 2009) p. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontiďŹ cia, sostenne che i cristiani dovrebbero impegnarsi nel mondo piĂš con i fatti che con le parole, cosĂŹ come fu nei primi secoli della Chiesa: “Ho affermato – e ne sono convinto – che i primi cristiani, soprattutto nei primi tre secoli, sono riusciti a cambiare le leggi dello Stato con il loro comportamento. Oggi non possiamo pretendere di fare l’opposto, ovvero cambiare il comportamento attraverso le leggi dello Stato. Come cittadini dobbiamo fare tutto il possibile perchĂŠ lo Stato adotti leggi buone, positive, che non siano contrarie alla vita, ma questo non è sufďŹ ciente. Non è sufďŹ ciente perchĂŠ in una societĂ pluralistica come quella di oggi, i cristiani di certi Paesi rappresentano giĂ una minoranza e pertanto ci troviamo piĂš vicini a una situazione simile a quella dei primi secoli, piuttosto che a quella del Medioevo, in cui i cristiani non erano difesi dallo Stato, ma dalla loro vita e dalla loro testimonianzaâ€?.
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Giunta alla seconda edizione la festa congiunta dei tre gruppi alpini di Vione, CanĂŠ e Stadolina, grazie anche al parroco alpino don Ermanno Maiolini che giĂ l’anno scorso l’aveva proposta e che i capi dei rispettivi gruppi, Luigi Sterli, Sandro Rivetta e Mirko Rossini, molto volentieri hanno accolto e realizzato nel corso di una “due giorniâ€?, il 2 e il 3 giugno, all’insegna della solidarietĂ alpina, ma anche della cultura e dell’arte. Quest’anno è toccato a Canè. Domenica
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mattina, prima della tradizionale sfilata e della S. Messa celebrata in memoria dei caduti di tutti i fronti, è stata inaugurata una bella scultura in marmo bianco cristallino di Canè, intitolata alla speranza; l’installazione fa da pendant ad un altro bassorilievo scolpito su una parete di quarzo e cristalli duri, piÚ avanti verso l’imbocco della valle che rappresenta un’allegoria delle streghe del Tonale che l’artista manda in paradiso. L’autore è lo scultore di origine canetese ma
ora trapiantato in Belgio, Bernard Tomasi, che ha voluto collocare questi monumenti in omaggio ai suoi antenati. Ai piedi della composizione, la rappresentazione di una “canaolaâ€?, lo strumento in legno per attaccare le pecore che dĂ il nome agli abitanti di CanĂŠ. Quella inaugurata ritrae figure e immagini che richiamano storie e vicende del passato. I “bociaâ€? di oggi l’hanno ordinata anche per dare il benvenuto ai visitatori della Val CanĂŠ. (Luciano Demasi)
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lcuni bresciani dicono: “Ma con che spirito si lamentano i detenuti?â€?. Protestano perchĂŠ il carcere di Canton Mombello è stato costruito per 200 persone, il margine tollerabile è fino a 270, oggi si ritrova a dover accogliere una media di 530-580 reclusi di una ventina di etnie. Basterebbero questi dati impressionanti per fare chiarezza. Adesso dopo lo sciopero della fame iniziato dai detenuti, è arrivata una protesta indirizzata alla Corte europea dei diritti dell’uomo per denunciare le condizioni disumane di Canton Mombello. “Il sovraffollamento, la mancanza di spazi, le condizioni intollerabili in cui versano i detenuti (otto per cella, in alcuni casi 18) sono state portate − racconta il garante dei detenuti Emilio Quaranta a Radio Voce − all’attenzione della societĂ civile e delle istituzioni. Brescia è il fanalino di coda in Italiaâ€?. Lo sciopero della fame serve a rendere ancora piĂš visibile la situazione (“non si può piĂš considerare un’emergenza, ma un fattore endemicoâ€?) che evita il recupero e impedisce la rieducazione del reo. Certo servirebbe una politica piĂš coraggiosa che non si limiti alla costruzione di nuove strutture di pena, ma piuttosto pensi a un piano articolato. “Ci vorrebbero − continua Quaranta − delle riforme strutturali per impedire che la gente vada in carcere, se non
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di un pacchetto di caramelle dal valore di 1,50 euro. Oppure con un atto di coraggio il palliativo dell’amnistia che potrebbe portare a un momentaneo svuotamento delle carceriâ€?. Urge intanto fare il punto sulle condizioni di vita dei detenuti. Il consigliere regionale del Pd Gian Antonio Girelli ha inviato una lettera al presidente della Commissione speciale carceri Stefano Carugo chiedendo che vengano ascoltati nella prossima seduta la direttrice della casa circondariale di Canton Mombello Francesca Gioieni ed Emilio Quaranta, garante dei detenuti di Brescia. â€œĂ‹ giunto il mo-
mento che alle dichiarazioni spot sul tema delle carceri facciano seguito delle azioni concrete – ha dichiarato Girelli, unico bresciano all’interno della Commissione speciale – Serve che il nuovo carcere di Brescia sia inserito al piĂš presto nel Piano Carceri nazionale. Il nuovo Piano di governo del territorio prevede un’area dedicata, ora si tratta di intercettare le risorse ministerialiâ€?. Secondo l’esponente del Pd “serve un tavolo di lavoro interistituzionale con tutti i soggetti titolari a prendervi parte: consiglieri comunali, provinciali, regionali e i parlamentariâ€?.
,O SXQWR DFTXD q FRPXQDOH Sabato 9 giugno, alle 11, a Ghedi verrĂ inaugurato il Punto acqua, una graziosa struttura in marmo, costruita in pochi giorni, preposta a erogare acqua naturale, gassata e fresca. â€œĂˆ un progetto del nostro Comune – tiene a precisare l’assessore all’Ecologia Raffaele Parrucci – realizzato proprio dall’Ufficio ecologia. Non si tratta quindi di una struttura dell’Ato e dunque non ha niente a che vedere con i vari punti acqua disseminati
nella provinciaâ€?. Questa monumentale opera in marmo di Botticino, che riporta lo stemma araldico e la dicitura “CittĂ di Ghediâ€?, è frutto di un accordo tra l’amministrazione comunale e una ditta privata. La sua collocazione, nel grande parcheggio del Liceo Capirola, non è casuale. Sono almeno due i motivi che hanno suggerito questa scelta. “In primo luogo – spiega l’assessore Perrucci – perchĂŠ in questa zona ci sono le scuo-
le e dunque è molto frequentata da bambini, mamme e studenti; in secondo luogo, perchÊ nelle vicinanze c’è il collegamento con l’acquedotto, e questo ha reso piÚ facile l’allaccio con il sistema idrico già esistente. L’opera – conclude l’assessore – è costata circa 25mila euro, ma non è stata pagata dal Comune, bensÏ da una ditta che opera sul territorio che, in cambio di pubblicità , si è sobbarcata gli oneri del punto acqua�.
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tesa a veriďŹ care gli aspetti tecnici e operativi del servizio e ha visto la collaborazione di Fondazione Casa Industria di Brescia, della Casa di riposo per anziani e invalidi “A. Fioriniâ€? onlus di Molinetto di Mazzano e della Fondazione Pasotti Cottinelli Onlus di Brescia. Nei tre mesi di sperimentazione sono stati sottoposti ad esami oltre 50 pazienti. Le attrezzature ed apparecchiature in dotazione al servizio sono un veicolo Renault Kangoo elettrico (in forza del
progetto con A2A e Comune di Brescia), un tubo radiogeno portatile, un rivelatore d’immagini digitali e un Pc portatile dedicato per l’acquisizione delle immagini. Fondamentale per la realizzazione del progetto l’appoggio offerto dalla Fondazione Adele e Cav. Francesco Lonati che ha voluto abbracciare un’iniziativa concreta d’utilità sociale. Il supporto al progetto si è concretizzato con un contributo di 72mila euro destinato all’acquisto delle apparecchiature dedicate. Il
servizio consente l’esecuzione di esami di radiologia tradizionale e per il momento è riservato alle strutture del sistema socio-sanitario che ne fanno richiesta. Il costo del servizio varia da 20 a 25 euro a seconda della tipologia di esame effettuato. Per attivare il servizio è necessario prenotare chiamando la sede di “Poliambulanza Centroâ€?, telefonando al numero 0303518764 o mandando una email a servizidomiciliari@poliambulanza.it.
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l 31 maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, l’Asl della nostra cittĂ ha allestito una postazione mobile a Salò e a Brescia, dove gli operatori sanitari hanno divulgato informazioni sul tabagismo ed effettuato test per la rilevazione del monossido di carbonio sull’aria respirata, nonchĂŠ sui livelli di intossicazione eventualmente in atto attribuibili anche alla dipendenza tabagica. “Questa è solo una delle azioni che vogliono richiamare quanto abbiamo posto in essere nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute – ha detto il direttore generale dell’Asl Brescia Carmelo Scarcella, affiancato dal direttore del Servizio alcologia Fabio Roda, cui fanno capo i quattro centri per il trattamento del tabagismo di Brescia, Leno, Salò e Sarezzo e dalla responsabile del Servizio educazione alla salute ed attivitĂ sperimentali Fiorenza Comincini – perchĂŠ i progetti contro il tabagismo coinvolgono gli ambiti scolastici, di lavoro, le mamme e gli adolescenti, anche attraverso la valorizzazione di figure quali il farmacista ed il medico di medicina generaleâ€?. Per quanto attinente lo stile di vita negli ambienti di lavoro, l’Asl di Brescia ha avviato nel 2011 un progetto che è stato recepito da tre aziende, due di ambito sanita-
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stria di confezioni. “Dopo un primo momento destinato alla analisi del contesto – ha illustrato Fiorenza Comincini – è stato consegnato ai lavoratori un questionario per individuare i fumatori e raccogliere informazioni sui loro comportamenti tabagici, in relazione allo stile di vita, all’alimentazione ed all’attivitĂ fisica. Abbiamo avuto 832 risposte, 239 dal Fatebenefratelli, 79,8% del totale, 194 dalla Rodel, 86,2% e 399 dall’Istituto San Rocco, pari al 75,8% del totale. La mansione maggiormente rappresentata – ha continuato Comincini – è quella dell’operaio, 33,3%, seguita dagli infermieri con il 26,6% e dal personale tecnico e dal socio-sanitario con il 18,1 %. Il 28,2% del totale dei fumatori dichiara di aver tentato di smettere negli ultimi 12 mesi, con un aumento rispetto a precedenti indagini che avevano indicato il 24% ed è confortante – ha concluso Fiorenza Comincini – che l’86,3% della popolazione intervistata abbia dichiarato la propria consapevolezza della pericolositĂ del fumo, definendolo ‘molto dannoso’, il che porta a dedurre che la percentuale dei fumatori che desiderano smettere è in costante aumento, come quella, purtroppo, degli adolescenti che si avvicinano alla prima sigaretta, oggi il 46% tra quelli di etĂ compresa tra gli 8 e i 13 anniâ€?.
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ƒÂ? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹•–ƒ Â? Â?‡•‡ †‹ ˆ‡•–ƒ –”ƒ …—Ž–—”ƒ ‡ •’‡––ƒ…‘Ž‹ A partire da venerdĂŹ 8 giugno e ďŹ no alla ďŹ ne del mese di giugno la parrocchia di San Giovanni festeggerĂ il proprio Santo Patrono con appuntamenti culturali, religiosi, ludici ed aggregativi. “Gli eventi − spiega il parroco, don Amerigo Barbieri − saranno il modo per riscoprire e valorizzare non solo la vita della comunitĂ parrocchiale, ma anche la memoria di tutto un quartiere storico grazie ad iniziative dal sapore popolareâ€?. Diversi i ďŹ loni
proposti. Non mancheranno momenti prettamente liturgici: ogni domenica, la celebrazione della Santa Messa sarĂ anche una buona occasione per ascoltare ensemble musicali che accompagneranno la liturgia. Il 10 giugno spetterĂ al Coro di voci bianche del Conservatorio, diretto dal maestro Silvio Baracco, esibirsi in una particolare Messa Jazz (A little jazz Mass di Bob Chilcott) alle ore 10, mentre la celebrazione
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ÂŽ Ž‹•…‹‘ …‘Â? —’‡” ˜ delle ore 17 vedrĂ la presenza del Coro Erica di Paitone, diretto dal Maestro Enzo Loda. Ci sarĂ anche il tempo per festeggiare: venerdĂŹ 8 giugno alle 19.30 si svolgerĂ in chiostro la prima delle tante feste in programma, con un buffet di specialitĂ etiniche ed intrattenimento musicale. Per il programma completo, www. sangiovanniev.it. Sul prossimo numero di “Voceâ€?, il mese nel dettaglio. (a.g.)
Piazza Loggia ospita un grande concerto di “liscioâ€?. SuccederĂ venerdĂŹ 8 giugno dalle 20.30. Piazza Loggia sarĂ aperta per una serata gratuita. Il grande concerto di liscio sarĂ offerto dall’emittente radiotelevisiva Super Tv. Protagonista la grande orchestra di Pietro Galassi. La serata offre momenti di solidarietĂ con l’associazione “Lotta ai tumoriâ€? e la Coldiretti bresciana impegnata a proporre il grana padano delle zone terremotate.
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n camper dalle fattezze stravaganti da circa 15 anni si aggira per la cittĂ , vegliando con discrezione sui giovani, sulle loro abitudini, sulle loro notti brave. Si affianca loro, li conosce, non li giudica. Questo è, in sintesi, “Itineraâ€?, oggetto di una serata di riflessione sul passato, il presente e il futuro del progetto svoltasi a Casa Foresti, promossa da Comune di Brescia, Centro oratori bresciani e Cooperativa AgoghĂŠ, intitolata “Dalla notte alla piazza postmodernaâ€?. “Il progetto − ha spiegato Diego Mesa, che nel 1997 era nel gruppo fondante di quello che poi sarebbe diventato ‘Itinera’ − fu fortemente voluto da don Amerigo Barbieri e dall’allora Segretariato Oratori per esplorare le dimensioni giovanili partendo dall’idea che per costruire un rapporto con i ragazzi bisogna innanzitutto conoscere loro ed i luoghi che frequentanoâ€?. Il camper del gruppo “La notteâ€? si appostava dunque nei piazzali fuori dalle discoteche e intercettava i giovani in maniera non invasiva, incuriosendoli: “Una chitarra, un fuoco acceso ed un tè caldo richiamavano l’attenzione − prosegue Mesa − e i ragazzi si fermavano a chiacchierare, riflettendo su come fosse possibile divertirsi in modo sanoâ€?. “Itineraâ€? ha saputo stringere una rete di alleanze con le istituzioni ed attivare un sistema di coordinamento che le ha
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in alcuni casi, l’esperienza ti porta a confermare il pregiudizio in merito ad un’idea dei giovani come persone inconcludenti, senza stimoli, apaticiâ€?. Inserirsi con discrezione in situazioni non condivisibili, ascoltare in silenzio e partire dalle provocazioni per stimolare una riflessione ha permesso agli operatori di sintonizzarsi emotivamente con ragazzi giovani ed altri piĂš adulti, offrendo loro l’occasione di creare un rapporto trasparente e portare avanti progetti di peer education, ovvero momenti in cui i ragazzi stessi potevano entrare in contatto con altri gruppi e confrontarsi. Negli ultimi anni, sono cambiati anche i luoghi e le modalitĂ di socializzazione. “Il centro commerciale Freccia Rossa − spiega Michele Bordin, attuale coordinatore di ‘Itinera’ − è diventato la piazza postmoderna in cui i ragazzi si ritrovanoâ€?. Preso coscienza di tale situazione, gli operatori hanno cambiato il modo di approcciarsi, agganciando ragazzi attraverso la promozione di contest ed eventi a partire dai quali raccogliere attorno a sĂŠ dei piccoli gruppi, anche grazie all’utilizzo dei social network e la promozione di un “talent showâ€? pensato in funzione di un concerto collettivo. “Itinera ha saputo negli anni evolversi, cambiare, adattarsi ai giovani e alle loro esigenze − ha commentato l’assessore Ambrosi − il suo ruolo educativo sarĂ indispensabile in un periodo di bilanci ristrettiâ€?.
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Â? ˆ‡•–ƒ ’‡” ƒÂ?–ǯ Â?–‘Â?‹‘ Il 13 giugno ricorre la Festa di Sant’Antonio da Padova. Nella chiesa di San Francesco sono previsti alcuni importanti appuntamenti. In particolare, sabato 9 giugno alle 21, il “Concerto per la festa di Sant’Antonioâ€? con l’orchestra da camera Arteviva, guidata dal maestro Matteo Baxiu. Le celebrazioni inizieranno domenica 10 giugno; durante la Messa delle 11.30 verrĂ accolta la reliquia del Santo di Padova. Da quest’anno è stato fatto dono alla
chiesa di S. Francesco di un busto con la reliquia di S. Antonio. Il busto contiene parte della massa corporis raccolta nell’ultima ricognizione del corpo del Santo, una reliquia cara che verrà portata in chiesa da alcuni rappresentanti della comunità cingalese che animeranno la celebrazione. C’è un legame che unisce questa comunità a S. Antonio: ogni anno, l’1 maggio, la comunità cingalese si dà appuntamento a Padova e partecipa alle celebrazioni
liturgiche. Per la festa del Santo, mercoledĂŹ 13 giugno, saranno celebrate le Messe alle ore 8, 9.30, 10.30, 11.30, la messa delle 10.30 sarĂ rivolta agli abbonati alle riviste antoniane. La Messa delle 18.30 sarĂ presieduta da mons. Alfredo Scaratti, concelebreranno i sacerdoti dell’unitĂ pastorale. “L’intenzione che diamo a questa festa − ha detto padre Leopoldo, superiore della ComunitĂ dei Frati Minori Conventuali di S. Francesco − ruota attorno al tema “Antonio:
Vangelo e carità �. Si inseriscono qui le iniziative e i progetti che la Comunità francescana di Brescia porta avanti: le adozioni a distanza, l’aiuto per la formazione dei giovani seminaristi dell’Asia, il sostegno all’attività dei missionari. Proprio a favore delle missioni francescane, dal 7 al 13 giugno, nel salone del convento di S. Francesco, verrà allestita la mostra/mercatino dove sarà possibile acquistare oggetti di artigianato e piccoli doni. Per informazioni, 030.2926701. (a.t.)
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ono 25 gli anni di storia di una realtà molto conosciuta su tutto il territorio. Stiamo parlando della Cooperativa solidarietà , la piÚ antica organizzazione di commercio equo-solidale della Lombardia: fondata a Rovato nel 1987, gestisce con il contributo di molti volontari le cinque botteghe del commercio equo a Brescia (via San Faustino), a Rezzato, Gavardo, a Ghedi e a Rovato. Nelle botteghe nasce la passione per il consumo critico, per la voglia di decidere cosa comprare, la necessità di scoprire chi sono le persone che si nascondono dietro ai prodotti sullo scaffale. Sabato 9 e domenica 10 giugno si svolge a Brescia presso il Centro pastorale Paolo VI l’assemblea di metà mandato del Consorzio Ctm Altromercato, la prima e piÚ grande organizzazione di commercio equo e solidale del Paese. L’Assemblea del Consorzio si tiene a Brescia proprio per sottolineare quanto sia radicato il commercio equo-solidale. Il Consorzio riunisce oggi 124 soci che gestiscono circa 350 punti vendita. Altromercato gestisce, inoltre, rapporti internazionali con circa
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ecocompatibile, la solidarietĂ con il prossimo e il rispetto dei diritti umani. In particolare per festeggiare l’anniversario l’auditorium San Barnaba di corso Magenta ospita “Corimèâ€?, il concerto che porta in scena la musica mediterranea. L’appuntamento è alle ore 21, l’ingresso è libero; l’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Brescia. La Cooperativa solidarietĂ compie, quindi, 25 anni e tra le tante iniziative c’è certamente l’attenzione al bilancio sociale, una sorta di carta d’identitĂ dell’organizzazione. “Sono passati − racconta il presidente Ivano Baldi − tanti anni, tante persone, tante situazioni. Nel frattempo il commercio equo e solidale, anche a Brescia, si è andato consolidando, tra sfide vinte e sfide perse, con l’aumento della professionalitĂ e il sempre piĂš forte impegno dei volontariâ€?.
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´3DVVDJJLR LQ YLD 3DFHÂľ H ´)ODXWR FKH SDVVLRQHÂľ Domenica 10 giugno via Pace a Brescia ospiterĂ due importanti iniziative culturali: “Flauto che passioneâ€? e “Passaggio in via Paceâ€?. Sfondo di tutta la giornata sarĂ la manifestazione “Flauto che passioneâ€?, giunta alla 5Í” edizione, nell’auditorium della Scuola superiore di musica in via Pace, 12 con inizio alle 9; sono previsti concerti, musica nella via, lezioni collettive e un laboratorio musicale con flautisti professionisti. Saranno presenti 200 flautisti al seguito di noti e importanti maestri. “Siamo molto orgogliosi di aver raggiunto il quinto compleanno – ha dichiarato il maestro Francesco Luzzago – direttore della Scuola superiore di musica – e di essere riusciti a realizzare un’occasione cosĂŹ particolare per tutti a conferma di quanto la musica e il flauto possono essere linguaggio dell’arte e della vita. La festa di fine anno accademico sarĂ un momento per provarsi, confrontarsi, conoscersi e suonare il flauto insiemeâ€?. Altrettanto interessante la proposta “Passaggio in via Paceâ€? promossa dai commercianti di via Pace con il patrocinio della Circoscrizione Centro. Il tema è “l’acquaâ€? che si intreccia con lo scorrere del tempo e con la musi-
ca. Alle 15 è prevista la visita guidata alle antiche fontane all’interno dei cortili della via, condotta dall’architetto Roberto Pizzicara, con partenza dalla Torre della Pallata. Un invito a osservare e gustare attivitĂ e negozi unici, progetti e prodotti particolari, storie senza tempo raccontate con stile, indirizzi da annotare sul taccuino, come segnali preziosi. “L’obiettivo della giornata – ha spiegato Anna Maria Beretta, titolare di Rosantico e promotrice dell’iniziativa – è far scoprire le bellezze artistiche e culturali della via, solitamente dimenticata e fuori dalle rotte degli amanti dello shopping e promuovere i piccoli negozi. Botteghe dove incontri persone che privilegiano ancora scambiare due parole. Un commercio visto come presidio del territorio e che va salvaguardato maggiormenteâ€?. (a.t.)
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Š‹ƒ”‹ ƒ ˜‹•‹–ƒ †‹ ‘Â?ƒ”‹ Â?‡Ž …—‘”‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â? Non una visita pastorale, ma un invito da parte dell’Amministrazione comunale nell’ambito della celebrazione dei 150 anni dall’intitolazione di Chiari a cittĂ . Questo lo spirito della mattinata che mons. Luciano Monari il 6 giugno, ha trascorso nella cittadina clarense. Ad accoglierlo in Duomo con un fragoroso applauso, la cittadinanza accorsa numerosa, il prevosto mons. Rosario Verzeletti, il sindaco Sandro Mazzatorta, il presidente del consiglio comunale
Fabiano Navoni, oltre alle autoritĂ civili e militari e gli esponenti delle associazioni d’Arma e del volontariato cittadino. “La vita è un lungo apprendistato oblativoâ€? è stata la conclusione dell’omelia di Monari, il cui messaggio era focalizzato sull’importanza della famiglia, dei legami affettivi e del reciproco sostegno. A Messa terminata, un fuori programma di pochi minuti carichi di commozione. Il Vescovo ha lasciato il Duomo dall’uscita
laterale della sacrestia e si è recato a passo svelto per un rapido saluto alla Fondazione Bertinotti Formenti, residenza di persone con forti disabilitĂ intellettive. Molti gli abbracci, le carezze e una preghiera ďŹ nale. Dopo i saluti e i ringraziamenti del sindaco in Piazza Zanardelli, durante i quali ha sottolineato il risalto dato in questi anni alla matrice cristiana di Chiari, la mattinata è proseguita con la visita del Museo della CittĂ , della Fondazione Morcelli Repossi,
dove ad accogliere il Vescovo c’erano la presidente Ione Belotti e il consiglio di amministrazione. A seguire l’incontro con gli ospiti della residenza sanitaria Pietro Cadeo. Ultime due tappe, il Palazzetto dello sport di via Lancini colmo di un migliaio di alunni festanti degli Istituti comprensivi statali Martiri della Libertà , Toscanini e della Scuola paritaria dei Salesiani di San Bernardino e la visita guidata dell’Azienda ospedaliera Mellino Mellini. (Claudia Morandini)
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ono 25 gli anni di azione costante nell’educazione alla prevenzione. Un imperativo, quando si parla di malattie cardiovascolari, prima causa di morte in Italia. E a promuovere il diktat che “prevenire è meglio che curareâ€?, attraverso conferenze, screening gratuiti, presenza sulle piazze, collaborazioni importanti, è l’associazione “Amici per il cuoreâ€?, onlus clarense, quasi mille gli iscritti, presieduta da 15 anni con entusiasmo da Giacomo Fogliata, affiancato dall’instancabile Benito Zizioli. Cinque lustri di impegno sociale fatto di azioni concrete-basta citare il servizio gratuito di riabilitazione cardiologica in sinergia con l’azienda ospedaliera clarense che verranno celebrati venerdĂŹ 8 giugno alle 20.30 presso il salone Marchetti a Chiari, in via Ospedale Vecchio, alla presenza delle autoritĂ civili, religiose e militari. Per l’occasione verrĂ presentato il libro curato da Mino Facchetti, dal titolo “Amici per il cuore: 1987-2012â€? (Clarense Edizioni). â€œĂˆ soprattutto un libro fotografico − spiega il curatore − delle iniziative dell’Associazione, dalle origini ai giorni nostri, accompagnato da due pagine di aforismi sul cuore e
‡Â?‘ Dz ‘––‡ „‹ƒÂ?Â…ÂƒÇł Sabato 9 giugno, a Leno va in scena la 2Ć… edizione della “Notte biancaâ€?. Organizzano gli Assessorati al commercio (delega a Cristina Tedaldi) e alla cultura (Rossella De Pietro) della giunta del sindaco Piero Bisinella. La manifestazione coinvolge il centro di Leno con musica, giochi e gastronomia. Ospite d’onore dj Albertino, che trasformerĂ la piazza principale in discoteca. In programma lo show del comico Paolo Franceschini; il “Sugi Trial Showâ€? (moto e bike trial), la magia di Charly & Gabriel, le acrobazie di “Asante Kenyaâ€? e le musiche di Dee Jay Fabry e di cover come Green Day, Sololiga, 60 Lire e il quartetto jazz. Bar e ristoranti aperti unitamente agli esercizi commerciali. Il commento del sindaco Pietro Bisinella: “Una manifestazione che è importante perchĂŠ unisce in questa lunga serata tutta la comunitĂ e perchĂŠ riesce a coinvolgere un numero crescente di personeâ€?. (f.pio.)
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Sullo sfondo, una Chiari riconoscibile ad uno sguardo attento. Nel corso della serata verranno donati defibrillatori semiautomatici agli Istituti clarensi Einaudi e Cfp. Omaggio del quale, negli anni, hanno beneficiato anche i Vigili del fuoco di Chiari, il Centro sportivo di Capriolo e il Pronto soccorso dell’ospedale di Iseo. Domenica 10 giugno, alle ore 11 in Duomo, il parroco mons. Rosario Verzeletti celebrerà la Santa Messa seguita dal pranzo sociale. La storia dell’Associazione è ricca di riconoscimenti e traguardi im-
ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH Scuola dell’infanzia Scuola primaria S c u o l a s e c o n d a r i a d i p r i m o g ra d o
Via E. Ferri, 91 BS Tel. 030.2306871 Fax 030.2306875
portanti. Fondata nel 1987 da un gruppo di pazienti e alcuni medici e paramedici della cardiologia di Chiari con l’intento di sviluppare iniziative di prevenzione secondaria, nel giugno del 2000 il presidente Fogliata, accompagnato da una cinquantina di clarensi, ha ricevuto i ringraziamenti ufficiali in piazza San Pietro da Papa Giovanni Paolo II per un’iniziativa a favore del Terzo Mondo. Se le azioni sul campo si concretizzano con la rilevazione gratuita dei parametri del colesterolo e pressione arteriosa su oltre 500 persone, oltre all’effettuazione di oltre 70 elettrocardiogrammi durante la Giornata mondiale del cuore, in sinergia con la cardiologia e il supporto degli alpini, è verso il mondo della formazione che l’Associazione sta volgendo lo sguardo. Nell’ottobre 2010 è stato stipulato un protocollo con l’UniversitĂ di Brescia nel quale gli Amici per il cuore, unici in Lombardia, mettono a disposizione della FacoltĂ di Scienze motorie materiale e docenti per insegnare agli studenti le manovre base in caso di arresto cardiaco. Manovre “salva vitaâ€?, che in futuro verranno insegnate anche agli studenti degli Istituti superiori.
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bresciani, una squadra delle forze dell’ordine e una composta da volontari delle associazioni trenzanesi. Il campo quindi come mezzo per affermare una cultura della vita, un messaggio lanciato giocando da parte di quanti sono impegnati in prima linea per la promozione della sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti. Tra quanti hanno anticipato la propria partecipazione ci sono per esempio gli amministratori di alcuni comuni della Bassa come Lograto,
Comezzano-Cizzago, Castrezzato, Castelcovati, Gottolengo, Ghedi e Pontoglio. Non è tutto però: la serata proseguirà poi con uno spettacolo di beneficenza all’interno del quale si terrà un numero di magia e, soprattutto, l’esibizione di Riccardo Maffoni, il cantante di Orzinuovi che nel 2006 era risultato vincitore del premio Sanremo Giovani; nel contempo saranno presenti anche stand gastronomici e i gonfiabili per i piÚ piccoli. La serata è stata organizzata
dal Comune in collaborazione con l’associazione “Condividere la strada della vita che riunisce i familiari delle vittime della strada svolgendo attivitĂ di testimonianza e informazione su tutto il territorio provinciale. Insieme ad essi anche il Comitato del monumento alle vittime della strada di Trenzano: l’ingresso alla manifestazione è libero, le offerte raccolte saranno devolute alle attivitĂ di quest’ultimo nelle scuole di Trenzano e Cossirano. (f.u.)
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l terremoto della settimana scorsa che ha dato il colpo di grazia a costruzioni (capannoni, chiese e palazzi) già lesionate in Emilia, ha provocato danni anche nei confronti delle chiese bresciane. A Cignano, nel caseificio sociale sono rovinate a terra le scalere del formaggio grana: 20mila forme sono cadute delle impalcature ed il danno, comunque notevole, è da quantificare. Altri danni anche a Verolavecchia dove le scosse di martedÏ 29 maggio delle ore 9.02 e delle 12.56 hanno provocato lesioni al campanile piccolo che sovrasta la sacrestia della parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Sono state, quindi, dichiarate, inagibili la parrocchiale e la canonica. Il parroco, don Pierino Boselli ha segnalato la situazione al municipio ed il sindaco Sergio Zanetti ha delegato gli accertamenti ai vigili del fuoco di Verolanuova che dopo un sopralluogo hanno consigliato prudenza ed invitato a sgomberare quattro abitazioni vicine compresa la canonica. Lo stesso edificio della chiesa maggiore è stato dichiarato non agibile. Nulla di tragico ma
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cuni nomi di chiese che sembrano presentare dei piccoli cedimenti. Risultano inagibili: le chiese sussidiarie di Odolo (Santa Maria Bambina) e Mura (San Domenico) e la parrocchiale di Gussago (inagibile dalla facciata al presbiterio); a Brescia è inagibile anche la chiesa di San Clemente. Resta da verificare se si tratta solo di pezzi di intonaco che si sono staccati o se siamo in presenza di situazioni piĂš gravi che necessitano di un intervento piĂš strutturato. Per informazioni e chiarimenti, si può contattare l’Ufficio dei beni culturali al numero 0303722248. Sul sito della diocesi, oltre a un modello per la comunicazione in caso di eventi naturali catastrofici, si può trovare anche il vademecum specifico “Cosa fare in caso di eventi naturali catastroficiâ€?.
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/¡$LGR SURVHJXH LO VXR LPSHJQR Si avvicina l’estate e per la sezione Aido di Montichiari è tempo di attività intense con premiazioni e concerti. Già giovedÏ 7 giugno alle ore 10, alla scuola media statale Alberti, è in programma la consegna della borsa di studio Cristian Tonoli, un evento finanziato dalla famiglia Tonoli. Dopo la valutazione di un’apposita commissione, sono stati ritenuti meritevoli della vittoria finale i seguenti studenti: primo posto per Paola Tedoldi della scuola paritaria Kolbe, secondo posto assegnato a Simone Rodella della terza H della Alberti e terzo posto per Manveet Kaur Cheema della terza G sempre della Alberti. I vincitori si sono prodotti nella realizzazione di temi e disegni legati alla donazione di organi dimostrando particolare at-
tenzione alla questione e proponendo anche delle idee originali. Un grazie particolare viene rivolto dal presidente dell’Aido Paolo Percassi (nella foto) ai dirigenti e agli insegnanti delle due scuole secondarie di primo grado monteclarensi “per aver accolto con interesse la nostra iniziativaâ€?. Sempre a marchio Aido, con la preziosa collaborazione della Scuola d’archi Pellegrino da Montechiaro, sarĂ anche la rassegna musicale “Note sotto le stelleâ€?, ormai divenuto un appuntamento tradizionale per l’estate cittadina. Il primo concerto si terrĂ il 4 agosto nella Pieve di San Pancrazio e vedrĂ l’esibizione della flautista Fiorella Camilleri e del chitarrista Luca Lucini (brani di Ibert, Granados e Piazzolla); l’8 settembre, nel cortile del Palazzo dell’Archeologia e della Storia del Territorio (salita al Castello) avrĂ luogo il secondo appuntamento con il concerto del duo chitarristico Chiara e Stefano Festa e musiche di VillaLobos, Paganini e Piazzolla per chiudere al Gardaforum, il 6 ottobre, con l’Ensemble Horus Percussion che si esibirĂ in musiche di Green, Jobim e Piazzolla. “Si tratta di eventi di grande rilievo – conclude Percassi – per cui mi aspetto un folto pubblicoâ€?. Tutti i concerti, come sempre, sono ad ingresso libero; info 030/962148. (f.m.)
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†”‘ Â? †‡ˆ‹„”‹ŽŽƒ–‘”‡ ’‡” ‹Ž ‡”Žƒ•…ƒ Un deďŹ brillatore come salvavita. In questi mesi sono stati regalati alle scuole bresciane molti deďŹ brillatori, ultimo in ordine di tempo quello consegnato all’Istituto superiore Perlasca di Idro dalle associazioni “Liveâ€? e “Brianza per il Cuore. La presenza di un deďŹ brillatore nelle scuole o nelle sedi delle societĂ sportive possa diventare obbligatorio. PerchĂŠ proprio il Perlasca? Per la distanza che lo separa dalla struttura ospedaliera piĂš vicina, quella di Gavardo. Il
presidente dell’associazione “Liveâ€? Andrea Salamena, la rappresentante di “Brianza per il Cuoreâ€? Gabriella CantĂš e il 29enne calciatore bresciano Alberto Quadri (nella foto, oltre ad aver militato nell’Inter, ha recentemente raggiunto la promozione in prima divisione con la maglia del Catanzaro) hanno consegnato l’apparecchiatura davanti a un’aula magna gremita di studenti in ascolto. Live è un’associazione che sostiene iniziative beneďŹ che coinvolgendo
gli sportivi. Brianza per il Cuore è intenzionata a sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta alle malattie cardiovascolari, con un sogno: realizzare dei totem con deďŹ brillatore nei centri urbani. Un progetto che prevede di educare la cittadinanza all’uso di questo strumento. L’associazione Brianza per il Cuore ha, quindi, questi scopi: promuovere e coordinare tutte le iniziative sociali e sanitarie rivolte a combattere e prevenire le malattie cardiovascolari; la diffusione della
cultura necessaria per la lotta alle malattie cardiovascolari; la formazione e l’aggiornamento del personale docente delle scuole per la promozione della salute; lo stimolo e il sostegno alla organizzazione di un sistema di allarme sanitario e di pronto intervento di livello europeo; la promozione della ricerca in ambito cardiovascolare o iniziative atte ad arricchire le dotazioni e a promuovere la formazione professionale degli operatori.
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ul Garda calano i Longobardi. Lo fanno a teatro protagonisti di “Ermengarda, l’amore oltreâ€?. Il dramma in due atti è incentrato sulla figura della figlia di Desiderio ultimo re longobardo, moglie di Carlo Magno re dei Franchi, scelta prima e ripudiata poi sempre in nome della ‘ragion di Stato’. Eroina romantica nei celebri versi dell’“Adelchiâ€? del Manzoni, donna fedele alla parola data e che lotta per la pace nello spettacolo che il Centro teatrale desenzanese “Le Maschereâ€? porta in scena sulle rive gardesane, in omaggio all’iscrizione di Brescia longobarda nei siti Unesco patrimonio dell’umanitĂ . Dopo i primi positivi riscontri dello scorso anno a Sirmione, Desenzano e Soiano, viene proposto per questa stagione estiva con il supporto dell’Assessorato provinciale alla cultura e al turismo e dei Comuni gardesani nei quali si susseguono quattro repliche. Gli appuntamenti, alle 21 e a ingresso libero, portano al Castello di Moniga, venerdĂŹ 23 giugno, alla Corte agriturismo La Filanda di Manerba, domenica 1 luglio, alla Rocca Viscontea di Lonato, martedĂŹ 10 e nel cortile del Municipio di Padenghe, giovedĂŹ 19. “Rivive il racconto di un amore – spiega l’assessore Silvia Razzi – che vince ogni cosa, di un giuramento religioso che
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le di una identitĂ locale ritrovata. Ma il primo passo da compiere è verso una maggiore e diffusa conoscenza di un comune glorioso passato, di pagine di storia che tutti i bresciani, a partire dai giovani, dovrebbero difendere con passione e un pizzico di orgoglioâ€?. Tutto nasce da un sogno. “Ho immaginato la mia Ermengarda – chiarisce l’autore del testo Roberto Denti – come una figura forte, che tiene fede alla parola data e che lotta per la pace. Usata come ‘merce di scambio’ si rifugia a Brescia in San Salvatore e qui si vive il dramma di una ragazza che si consuma
per amore, che non incontrerĂ mai piĂš il suo sposo, ma col quale resterĂ legata per l’eternitĂ â€?. ‘L’amore oltre’ porta Ermengarda ad amare il suo Carlo oltre le difficoltĂ , oltre le politiche matrimoniali, oltre la vita. “Per la compagnia Le Maschere – precisa il direttore Guglielmo Tosadori – l’adattamento al teatro del racconto di Roberto Denti rappresenta una sfida: dopo 20 anni di apprezzata attivitĂ tra teatro dialettale o brillante si affronta una vicenda tragica in un gradevole mix tra storia e fantasiaâ€?. Della giovane principessa longobarda non resta alcuna traccia, non c’è una tomba, non c’è un’immagine. Eppure, Ermengarda potrebbe essere il simbolo ideale di una Brescia ritrovata, cittĂ d’arte e di amore per l’arte e la bellezza. “Grazie ad Ermengarda – ribadisce il regista Dante Di Carlo – si rivive l’amore anche per il nostro territorio, la nostra storia e le comuni radici: tutto un tessuto su cui si intrecciano poi le tradizioni e l’identitĂ locale. Un patrimonio culturale da salvare e da proteggere, con orgoglio, nel futuroâ€?. Ermengarda a Brescia, come Giulietta a Verona. â€œĂˆ bello anche solo pensare – conclude l’assessore Razzi – che in una fiction immaginaria le due giovani potrebbero idealmente darsi la manoâ€?. Per intraprendere una nuova strada turistica. Vale la pena di provarci.
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(YHQWL H VHUDWH GD QRQ SHUGHUH Sul Garda si respira un intenso profumo d’estate e le amministrazioni dei Comuni che si affacciano sul Benaco, pur in tempo di crisi, si prodigano per allestire ‘cartelloni’ di inziative per ospiti e turisti. Del resto anche gli ultimi dati confermano che il bacino gardesano costituisce da solo oltre il 70% del turismo bresciano. Diventa quindi indifferibile proporre iniziative che puntino sempre piĂš spesso alla qualitĂ . Diamo alcuni ‘assaggi’, in termini musicali, girovagando qua e lĂ per le rive gardesane. A Gardone Riviera si svolge “Sacri Suoni del Gardaâ€?, itinerario musicale nelle chiese gardonesi. “Concerto inauguraleâ€? sabato 9 alle 21.15 nella parrocchiale di San Nicolò da Bari. A seguire, domenica 17 alle 10.30 nella chiesa dei Ss. Fabiano e Sebastiano, a Fasano Sopra “Pregarcantandoâ€?. Sabato 23 alle 21.15 nella parrocchia-
le dei Ss. Faustino e Giovita a Fasano Sotto “Le quattro stagioni e la scuola italiana del Settecentoâ€?. InďŹ ne, sabato 30 alle 21.15 nella chiesa di San Martino a Tresnico, “Le sonate da chiesa e il corale di Sant’Antonioâ€?. Gargnano è “in jazzâ€?, sul lungolago Zanardelli dalle 18 di ogni venerdĂŹ a partire dal 15 e anche “in musicaâ€?, con lo spettacolo di venerdĂŹ 29 in Sala Castellani alle 20.30. Salò si anima, da giovedĂŹ 14 e per tutti i giovedĂŹ d’estate dalle 18.30 alle 24, con “Happy blue hourâ€?, un aperitivo speciale, una nuova occasione di incontro e di festa sulle rive del magniďŹ co golfo e nel centro storico. Nella due giorni, sabato 16 e domenica 17, di “Salò e la musicaâ€? la Sala dei Provveditori ospita concerti-conferenze che celebrano “la musica come beneďŹ cio dell’essere umanoâ€?. A Desenzano, sabato 23 in occasione del 153° an-
niversario della battaglia risorgimentale si svolgono due concerti: alle 18 quello del “Mozart quartetâ€? per auto, violino, violoncello e viola presso la chiesa ossario del Complesso monumentale di San Martino della Battaglia e alle 21 quello per “Banda & operettaâ€?, a cura dell’Ente ďŹ larmonico cittadino e del gruppo corale “Dissonanze armonicheâ€? di San Martino, presso il Complesso monumentale. InďŹ ne Manerba. Anti-
cipando la grande stagione musicale di luglio e agosto, la perla della Valtenesi propone al porto di Dusano, ogni mercoledĂŹ sera a partire dal 20, dalle 18.30 alle 23.30 “Live music!â€? e nel corso di “Shopping sotto le stelleâ€?, il mercatino serale del centro storico, in programma martedĂŹ 12, 19 e 26, i visitatori saranno accompagnati da un piacevole sottofondo musicale. Riparte in musica la lunga estate gardesana.
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ÂŽ …ƒ•–‡ŽŽ‘ Šƒ ”‹ƒ’‡”–‘ Žƒ ’‘”–ƒ Simona, la castellana del Castello di Breno, comunica che dal primo giugno è riaperta la Rocca brenese. Per i primi tempi l’appuntamento sull’altura sarĂ domenicale, poi diverrĂ giornaliero. Il programma per ora prevede tre laboratori gratuiti per bambini: della creta (organizzato da laboratorio d’arte di Nadia Gozzi ed Adelmo Zanotti); di musica per i piĂš piccini (con Elisa Richini della scuola “Il Pentagrammaâ€? di Piamborno); di arte e musica (con Barbara
Belotti dell’associazione musicale “La fabbrica dei suoniâ€? di Cividate Camuno e Silvia Angeloni. Poi il “Mercatinoâ€?; occorrente per giocare: una coperta per allestire lo spazio. Per questa attivitĂ servono tutti i vecchi giochi, strumenti, libri, cd, dvd che non desideri piĂš possedere. Avrai la possibilitĂ di scambiarli con altri giochi, o di venderli. Tutto il materiale di scambio dev’essere in buono stato. Esiste la possibilitĂ di trasporto sul colle per oggetti ingombranti
(ore 9.30- ore 10 con ritrovo nella sottostante piazza Mercato). Per i genitori si offre l’opportunità di effettuare una visita guidata gratuita al Castello. A mezzogiorno pranzo (su prenotazione): polenta, spiedini, patatine fritte (10 euro). Alle 15.30: pausa merenda (torta piÚ bibita tre euro). Alle 16: lettura di una fiaba da parte di un collaboratore del brenese del Centro culturale teatro camuno. Ë il caso di ricordare che, nel 2011, è stata completamente rinnovata la strada di accesso ai
resti della Rocca; poche decine di metri, unico punto d’accesso al monumento-simbolo della Valcamonica. Negli ultimi anni sulla sommità del colle sono stati portati a termine vari lavori di conservazione e ristrutturazione, in particolare alle torri. Sotto la torre maggiore sono stati ritrovati (nelle campagne di scavo del prof. Francesco Fedele) reperti di un’abitazione neolitica. La prima chiesa brenese, dedicata a San Michele Arcangelo è sorta qui. (e.g.)
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a pochi giorni è transitabile in Alta Valcamonica il Passo del Gavia, uno dei “luoghiâ€? consacrati dalle imprese dei campioni del ciclismo degli ultimi anni. Ă‹ vero che la carovana del Giro d’Italia quest’anno non è passata lungo questa temibile strada d’alta quota, che offre panorami spettacolari e che approda, salendo o dalla Valle Camonica o dalla Valtellina, a quota 2652 metri, ma è anche vero che turisti e appassionati chi in bici, chi in moto, chi in auto non sono mancati giĂ in questi primi giorni di riapertura dopo la lunga chiusura invernale. Va ricordato che la strada ormai da qualche tempo non è piĂš gestita dall’Anas, ma è passata sotto la cura dell’Assessorato provinciale ai lavori pubblici. Ciò ha permesso di venire incontro piĂš facilmente alle esigenze degli operatori turistici locali. Una volta bisognava attendere addirittura metĂ estate per ottenere la riapertura, perchĂŠ i lavori di ripristino del manto stradale, l’eliminazione dei materiali ammassati sulla carreggiata da frane piccole e grandi, il ripristino di muri di sostegno e quant’altro procedevano solitamente molto a ri-
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e di Sondrio hanno finanziato i lavori di illuminazione della pericolosa galleria che sorge prima del passo. Da tempo se ne lamentava la mancanza dato che non pochi cicloturisti ne hanno fatto le spese. Il sistema prevede un’alimentazione derivante dall’installazione di pannelli solari. L’assessore provinciale Maria Teresa Vivaldini confida che l’inaugurazione possa avvenire il prossimo 16 giugno. In quella circostanza al Passo del Gavia sarà posto il traguardo dell’8͔ tappa del Giro ciclistico d’Italia Dilettanti che si distende per oltre 168 km dopo la partenza da Rovereto, in Trentino. Ovviamente si tratta della tappa decisiva, dato l’arrivo in quota ed il fatto che il giorno successivo il Giro si concluderà ad Asiago. Dal Broletto si fa sapere intanto che c’è l’intenzione di prolungare l’apertura del passo almeno fino al 30 settembre.
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6RVWHJQR HFRQRPLFR DJOL VWXGHQWL PHULWHYROL La Finanziaria di Valle Camonica spa, diretta da Battista Albertani, che da anni opera sul territorio camuno contribuendo allo sviluppo di iniziative nel campo economico, sociale e culturale, ha istituito un bando di concorso per l’erogazione di borse di studio a beneficio di studenti frequentanti le scuole secondarie ed i corsi universitari. Complessivamente vengono messi a disposizione 50mila euro. Possono partecipare al bando gli studenti che hanno residenza in Valle: l’importo singolo è fissato in 500 euro per gli studenti delle scuole secondarie ed in 1.000 per gli universitari ed i frequentanti di “masterâ€? universitari. Il progetto della Finanziaria Valcamonica è denominato “Merito in Valleâ€? ed è coerente con le sue finalitĂ statutarie. Ai partecipanti è richiesto il conseguimento di una votazione che sia indicazione di merito. Le domande devono pervenire alla segreteria della Finanziaria, a Breno, in piazza Vittoria, 19 entro il 30 luglio 2012 e saranno vagliate da un apposito comitato. Gli assegnatari delle borse verranno informati direttamente dalla Finanziaria entro il 31 ottobre 2012.
Requisiti minimi per accedere alla fase istruttoria: possono partecipare al bando gli studenti aventi residenza in un Comune della Valle. I concorrenti devono essere rientranti in una delle seguenti fattispecie: studenti delle scuole secondarie di secondo grado frequentanti il II, III, IV, V anno scolastico che hanno conseguito la promozione nell’anno scolastico 2010-2011, con votazione media pari o superiore a 8/10 e voto di condotta pari a 10. Studenti universitari frequentanti il II e III anno dei corsi di laurea triennali, aventi il voto di maturità pari o superiore ad 80/100; inoltre aventi, al 30 aprile 2012, almeno il 70 % dei crediti formativi universitari previsti dal manifesto degli studi degli anni precedenti a quello di iscrizione ed una media di voti pari, o superiore a 25/30. Per informazionei: telefonare al numero 0364/ 320012. (e.g.)
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‘Ž‘‰Â?‡ Dz ‘•–”ƒ †ƒŽŽ‡ Â?†‡dz …‘Â? ÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒ–‘ ”‘••‘ L’associazione Don Bosco 3A “Operazione Mato Grossoâ€? approda nelle stanze dell’ex Villa Gnecchi di via Facchetti. Per circa tre settimane il Centro pastorale parrocchiale ospita l’esposizione d’arte e caritĂ â€œMostra dalle Andeâ€?, patrocinata dal Comune e curata da un gruppo di volontari. Con l’ufďŹ ciale inaugurazione di sabato 2 giugno, alla presenza del clarense salesiano Padre Ernesto Sirani, da oltre 30 anni attivo missionario in PerĂš, allietata dall’esibizione del
gruppo “Appelâ€? di percussionisti itineranti, la mostra d’artigianato ha aperto i battenti, restando liberamente visitabile secondo gli orari: mercoledĂŹ, giovedĂŹ, venerdĂŹ dalle 20 alle 22; sabato e domenica dalle 15 alle 21. In vetrina possono essere ammirati e acquistati pezzi unici di mobilio, oggettistica, soprammobili e componenti d’arredo, con una vasta gamma di pregiati mobili in lenga e caoba tipici delle Ande, opere d’arte sacra e sculture
in legno e marmo realizzati in collaborazione con “Artesanos don Bosco PerĂšâ€?, ma anche crociďŹ ssi e madonnine artistici, cornici intarsiate in massello, quadri dipinti a mano, accessori etnici e originali borse. Il ricavato sarĂ devoluto all’operazione “Casas de los pobres: dona una casa e un sorrisoâ€? incentrata sulla costruzione, da parte dei giovani poveri oratoriani che frequentano la scuola del posto per imparare a intagliare e scolpire pietra e legno, di case
gratuite da offrire ai piĂš bisognosi, a fronte della fornitura da parte della parrocchia dei materiali. Parallelamente saranno proposte a corollario alcune iniziative musicali: venerdĂŹ 8 giugno alle 21 quintetto d’ottoni in “Concerto 5/4 brassâ€?; domenica 17 alle 16 “Concerto Dulse cantoâ€? di repertorio vario e domenica 24 giugno alle 16 “Concerto Take it Voicesâ€? con voci gospel. Per info telefonare: 331.6823921-333.9345215 o visitare il sito www.donbosco3a.it. (a.s.)
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n una societĂ in cui la morte, la vecchiaia e la sofferenza vengono continuamente rimosse, nascoste, celate, parlare di assistenza, cure palliative e conforto sembra essere una scelta controcorrente. A Pisogne però gli amministratori della Fondazione Santa Maria della Neve, l’ente proprietario e gestore della locale casa di riposo, sanno che il fine vita è un momento estremamente delicato, in cui le famiglie hanno bisogno di essere accompagnate con sensibilitĂ e professionalitĂ sia sotto il profilo medico che quello psicologico. Ecco perchĂŠ gli sforzi degli ultimi tre anni si sono concentrati sulla struttura inaugurata sabato scorso dal vescovo Monari: la nuovissima palazzina realizzata a ridosso della residenza socio-assistenziale ospita all’interno un hospice e una residenza sanitaria per disabili. 20 posti letto in tutto, 10 dei quali riservati ai malati terminali e 10 alle persone disabili che rimangono senza genitori o senza familiari in grado di seguirli nelle loro esigenze quotidiane. “Quando c’è una persona cara che giunge alla fine dell’esistenza – ha spiegato il presidente della fondazione Enzo Raco – e magari questa fase della sua vita è segnata anche da pesanti sofferenze fisiche e psicologiche, la sua famiglia ha bisogno di una struttura e di personale che possa alleviare la sofferenza del malato
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compagnato dalla massima serenitĂ â€?. L’hospice della fondazione Santa Maria di Pisogne è il primo della Valle Camonica, visto che finora soltanto l’ospedale di Esine metteva a disposizione alcuni posti letto per i malati terminali. Ecco perchĂŠ “Questa iniziativa privata realizzata a Pisogne – ha aggiunto Renato Pedrini, direttore generale dell’Asl Valle Camonica Sebino – si integra alla perfezione con il resto dei servizi socio-assistenziali giĂ presenti sul territorio ed erogati dall’azienda sanitaria pubblicaâ€?. I posti riservati ai disabili invece sono uno spazio in cui queste persone, una volta rimaste sole, possono muoversi in autonomia, senza perdere le capacitĂ di cui dispongono, e allo stesso tempo trovare l’assistenza e l’aiuto che ricevevano in famiglia. Per realizzare il nuovo hospice, la Fondazione Santa Maria della Neve ha investito complessivamente tre milioni e mezzo di euro: uno è arrivato dalla Fondazione Cariplo, 250mila euro dal Comune di Pisogne, 50mila euro dal Bim, 80mila euro da alcuni benefattori privati e per il resto è stato aperto un mutuo. I lavori erano iniziati tre anni fa, con la posa della prima pietra nel maggio del 2009. Manca solo un tassello, importante per le tasche degli utenti: l’accreditamento con la Regione in modo che i costi per l’assistenza non ricadano totalmente sugli utenti ma siano in parte coperti dal sistema sanitario.
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Diplomatosi presso il Laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma, diretto da Gigi Proietti, lavora in teatro, cinema e televisione. Diventa popolare grazie alla partecipazione a varie edizioni di Zelig, all’inizio vestendo i panni della borgatara romana Kruska, l’amica di Tatiana, da cui nasce il tormentoneâ€?Chi è Tatiana?!...â€?, che dĂ anche il titolo, oltre che a un libro omonimo e a uno spettacolo teatrale, al ďŹ lm “Chi è Tatianaâ€?, regia di Roberto
Campili. Il suo primo ruolo da protagonista al cinema è nel ďŹ lm “Un bugiardo in paradisoâ€? con Paolo Villaggio. Lavora anche in alcune ďŹ ction. Dal 2009 è nel cast di “Un medico in famigliaâ€?. Nel 2012 partecipa al talent di Rai 1 Tale e Quale Show. Da non perdere, però, sul palco del centro sportivo comunale saranno anche le esibizioni delle orchestre spettacolo di Nicola Congiu e Omar Codazzi rispettivamente venerdĂŹ 15 e
sabato 16 giugno alle 21. Due delle band piĂš apprezzate da parte della musica da ballo. Non potrĂ passare inosservato all’affezionato pubblico della Settimana dello sportivo, l’appuntamento con l’orchestra FiladelďŹ a che, proprio sul palco cellatichese, festeggerĂ mercoledĂŹ 6 giugno alle 21.15 il ventennale di fondazione, ospitando alcuni big della canzone italiana che hanno accompagnato la band nei numerosi tour in giro per l’Italia.
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a 37ª Settimana dello sportivo scalda i motori. Dal 6 giugno, per 12 giorni Cellatica tornerà a essere la capitale di cultura, sport e spettacolo, con il tradizionale evento che saluta l’arrivo dell’estate. La manifestazione, con il ricco programma di appuntamenti, è iniziata mercoledÏ 6 giugno con l’esibizione dell’orchestra spettacolo i Filadelfia che festeggeranno insieme al pubblico di appassionati i propri 20 anni di attività . Dal ballo liscio si passerà giovedÏ 7 al latino americano con la scuola Spazio Danza. VenerdÏ 8 giugno l’inaugurazione ufficiale con la consueta sfilata per le vie del paese alle 19.45 accompagnata dalla consueta banda musicale, madrina della serata l’orchestra spettacolo di Serena Valle. Ancora il ballo liscio protagonista del primo weekend di festa con la serata danzante con l’orchestra spettacolo di Daniele Cordani
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sul palco sabato 9 giugno alle 21.30, mentre domenica 10 tornerĂ a esibirsi uno degli ospiti piĂš longevi della settimana dello sportivo, vale a dire Genio e i suoi Perrot’s. Domenica sono previste le finali del torneo giovanile di calcio, da alcuni anni una delle principali vetrine per i giovani talenti calcistici bresciani. La solidarietĂ sarĂ protagonista della serata di lunedĂŹ 11 giugno con la sagra benefica del dolce, a cui seguirĂ la commedia dialettale tutta da ridere, “La Madona del DutĂšrâ€? interpretata dalla compagnia teatrale di Sant’Eufemia. Anche quest’anno sarĂ protagonista la “bellezzaâ€? con l’elezione, martedĂŹ 12, di “Miss provincia di Bresciaâ€?, selezione inserita all’interno del Concorso nazionale di Miss Italia. MercoledĂŹ 13 giugno l’evento clou della rassegna con l’esibizione del noto cabarettista Gabriele Cirilli. GiovedĂŹ 14 giugno torna ancora una volta protagonista la scuola di ballo Zero in Condotta, mentre per il gran finale tre grandi orchestre saliranno sul palco dell’area feste nel centro sportivo comunale. Si
inizierĂ con Nicola Congiu e la sua orchestra, una delle piĂš apprezzate nel panorama danzante a cui seguirĂ , sabato 16 giugno alle 21.15, Omar Codazzi, un’altra vecchia conoscenza della rassegna. La chiusura con il tradizionale spettacolo pirotecnico e con l’estrazione della lotteria legata alla manifestazione con in palio una Nissan Micra, vedrĂ invece l’esibizione di Raf Benzoni e la sua band per una serata danzante indimenticabile. Per la buona riuscita della manifestazione sportiva, soprattutto in tempo di crisi, sono indispensabili gli aiuti degli sponsor come ricorda il presidente Dino Della Fiore: “Non va dimenticato che il grande merito per la realizzazione di questa manifestazione va a tutte le realtĂ commerciali, gli sponsor, gli inserzionisti, i mezzi di comunicazione, l’amministrazione comunale per il loro patrocinio e a tutti i dirigenti e collaboratori che con il loro impegno e dedizione, mettendosi a disposizione con il solo intento di fare volontariato per il bene dei giovaniâ€?.
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ÂŽ ‘Â?†‹ƒŽ‡ †‹ …ƒŽ…‹‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ”‡Â?ƒ „‡ƒ…Š Con l’arrivo della stagione estiva, torna ad aprire i battenti l’Arena beach di via Breda Vecchia 2 a Cellatica che inaugurerĂ la stagione 2012 con un appuntamento di livello: si tratta dell’International Beach Soccer, il mondiale di calcio su sabbia in programma dal 9 al 10 giugno. Quattro le nazionali impegnate per la conquista del podio: Argentina, Brasile, Germania e ovviamente l’Italia. Si comincia sabato 9 con la prima semiďŹ nale,
tutta sudamericana, tra Argentina e Brasile. A seguire la nazionale italiana affronterĂ la Germania. Le vincenti si affronteranno il giorno successivo alle 16.30 per la conquista del podio. Al termine delle premiazioni, festa ďŹ nale con “spritz partyâ€? e proiezioni sui maxi schermi della prima gara degli europei di calcio fra Italia e Spagna. A sottolineare l’importanza della manifestazione, la presenza delle telecamere di Sky che riprenderanno la due
giorni di gare. Per informazioni e programma dettagliato: www. arenabeach.it. Il complesso sportivo Arena beach si estende su una superďŹ cie di 8000 mq ubicata in Franciacorta tra le verdi colline di Cellatica. All’interno il centro possiede una vasca di sabbia di 2500 mq speciďŹ ca per gli sport su sabbia, con otto campi da beach volley che all’occasione si trasformano in otto da beach tennis in due da beach rugby o due da beach
soccer. L’Arena Beach mette a disposizione l’intera zona beachlandia per gruppi e scuole che intendono portare i bambini a trascorrere un’emozionante giornata all’insegna dell’allegria e del gioco in spiaggia. Allestita anche un’area ďŹ tness coperta completa di attrezzatura ed un’area Expo dove i nostri migliori partner hanno la possibilitĂ esporre o di organizzare eventi. Per prenotazioni, telefonare al numero 334 9970261.
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na manifestazione frutto anche di tanto entusiasmo. Alla luce delle difficoltĂ economica imposte dalla crisi, sembra che per portare avanti una tradizione che quest’anno spegne le 37 candeline come quella della Settimana dello sportivo di Cellatica serva anche un po’ di quel entusiasmo in grado di rendere possibile quello che altrimenti non lo sarebbe. Serve anche tanto impegno, componente imprescindibile nel momento in cui lo sforzo organizzativo richiede l’intervento di molte persone. E questo non è mai scontato, specie in questi momenti difficili dal punto di vista economico e sociale. Il vero valore aggiunto della festa è dato, quindi, dai tanti volontari che ogni sera spendono tempo ed energie in maniera gratuita: arrivano prima e vanno a casa tardi per permettere il buon funzionamento di una manifestazione alla quale il Comune di Cellatica deve molto, anche in termini di visibilitĂ . “La Settimana dello sportivo è un’occasione importante per
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La regia organizzativa di tutto è nelle mani dell’Usd Cellatica che con il suo presidente Dino Della Fiore sa contagiare i molti volontari (genitori dei giocatori, allenatori e collaboratori della società o semplici simpatizzanti) che partecipano all’evento. Tutti uniti da un unico desiderio: aggregare, divertendo e divertendosi, il mondo giovanile attraverso lo sport di base. Non possono, però, bastare solo l’entusiasmo e le capacità del Presidente: a questo, infatti, si deve aggiungere una rete di validi collaboratori sia sul piano umano che tecnico. Va ricordato che l’Unione sportiva si segnale anche per i meriti raggiun-
ti sul campo con un settore giovanile di tutto rispetto (per quantità e per qualità ) nel panorama sportivo bresciano. Molte di queste squadre (piccoli amici, pulcini, esordienti, giovanissimi e allievi) scendono in campo durante la Settimana dello sportivo che attira diverse squadre del territorio provinciale. Per informazioni e iscrizioni alle squadre dell’Usd Cellatica, ci si può rivolgere alla segreteria di via Breda 2 (tel. 030/2773267). Le porte sono aperte anche a chi vuole offrire con semplicità il proprio contributo di tempo. Questo è lo spirito che anima e contraddistingue l’Usd Cellatica.
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ƒ˜‡ ‘Â?‡ ‹Â?˜‡……Š‹ƒ”‡ „‡Â?‡ Â?‡ŽŽƒ •ƒ In occasione dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietĂ tra le generazioni continua l’impegno del direttivo che gestisce la Rsa “Villa Fioriâ€? di Nave. Si tratta di una delle maggiori strutture socio-assistenziali della Valtrompia con i suoi 131 posti letto (100 accreditati dalla Regione, 24 presenti all’interno dei mini alloggi e sette posti di sollievo). Proprio nel mese di maggio appena trascorso ha dato avvio a una iniziativa di ristrutturazione, grazie all’opera
del Cda insediatosi qualche mese fa e che vede come presidente Nicoletto Boretti. “Proprio in quello che è l’Anno europeo per l’invecchiamento attivo – dice il presidente Boretti – stiamo portando avanti importanti progetti che riguardano la Rsa, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare alla societĂ . Sappiamo che bisogna incoraggiare e sollecitare i responsabili politici e le parti interessate a intraprendere, a
ogni livello, azioni volte a migliorare le possibilitĂ di invecchiare restando attivi e potenziare la solidarietĂ tra le generazioniâ€?. Un impegno che si è tradotto a Nave nella sistemazione completa del secondo piano, quello “azzurroâ€? (come vuole la suddivisione in colori adottata presso la struttura), all’interno del quale si stanno rifacendo le pavimentazioni e adeguando tutti gli impianti alle normative vigenti. Un intervento non da poco, tanto che il direttivo
ha sollecitato la popolazione nel dare una mano con sottoscrizioni libere (ad oggi sono stati raccolti già 50mila euro), dando in cambio in segno di ringraziamento l’intitolazione delle stanze. Una struttura ben inserita nel tessuto sociale del paese, all’interno della quale si tengono spesso dibattiti e incontri, da ultimo quello del 9 giugno, con la psicologa di Civitas Stefania Gambera che chiuderà un ciclo di approfondimento sulla vita nella Rsa. (a.a.)
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i sono voluti tre anni ma entro l’estate sarĂ realtĂ un progetto moderno di promozione del turismo con potenzialitĂ internazionali. Avviato dall’Agenzia territoriale Valtrompia Turismo, ha il suo cuore nei totem multimediali, “enciclopediaâ€? computerizzata consultabile su quanto il territorio può offrire di bello e attraente al turista, da posizionare in luoghi pubblici frequentati. L’Agenzia costituita nel 2001, ricordiamo, è stata sciolta a marzo scorso. Contemporaneamente è nato il Servizio turistico Associato, riconosciuto dalla Regione, con 13 Comuni aderenti: questo ha ereditato e portato a conclusione il progetto. Lo ha fatto con una versione aggiornata del totem inizialmente proposto: piĂš elegante e “touch-screenâ€?, schermo tattile da sfiorare con un dito per visualizzare i diversi â€?capitoliâ€?. I palinsesti dei contenuti sono stati definiti e sono in implementazione. Entro giugno ne
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saranno dislocati quattro: allo Chalet Maniva, all’Ospedale di Gardone VT, all’Outlet Franciacorta, a Brescia nell’Ufficio Turistico a Palazzo Martinengo. Un quinto, sarà collocato al Ponte Pregno di Villa Carcina nell’iso-
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Loreto e Assisi Fatima e Santiago, i grandi Monasteri e Porto Lourdes, cammino Santiago e Fatima Fatima, Lisbona e Coimbra
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San Giovanni Rotondo, Pietrelcina
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Terrasanta classico, Speciale Oftal
la che farĂ da raccordo in quel punto alla pista ciclabile sul Mella, opera giĂ progettata in ComunitĂ e finanziata dal Gal Golem che offrirĂ l’attrattiva di un percorso suggestivo al sicuro sul fiume da Brescia all’alta valle. Sono tre i banner (la striscia che titola il sito) a disposizione sull’ ampio schermo del totem: “Ufficio turisticoâ€? con tutte le informazioni generali dell’organismo del Sibcab (sistema culturale valtrumplino) con sede a Gardone, aperto anche il sabato a S.Maria degli Angeli; “Valle Trompia a piedi e in bici movimento lentoâ€? con schede illustrative tematiche sintetiche e chiare scaricabili dei diversi percorsi (www. valtrompia.movimentolento.it). Insieme al totem è stata illustrata da Bruno Bottini della Bbs di Paderno Franciacorta una interessante convenzione proposta ai Comuni. La Bbs si impegna con 1000 euro all’anno di costo a promuovere tutte le informazioni e risorse turistiche ambientali dei singoli Comuni aderenti.
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28 aprile -1 maggio 12 - 15 agosto 6 -9 dicembre 23 - 27 aprile 18 - 21 giugno 26 - 30 luglio 16 - 19 settembre 28 aprile -1 maggio 12 - 15 agosto 6 - 9 dicembre 6 - 11 giugno (Bus) 7 - 11 giugno (Aereo) 11 - 14 luglio 22 - 23 agosto 24 -28 settembre 7 - 11 maggio 12 - 19 agosto 22 - 25 aprile 18 - 21 agosto 12 -16 ottobre 22 - 25 aprile 28 aprile -1 maggio 14 - 21 novembre
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Chi Siamo Accompagnare il pellegrino e il viaggiatore nel suo cammino, fornendo la massima professionalità e la profonda esperienza maturata, è la passione di Sogevitour, divenuto in breve tempo un punto di riferimento per i Pellegrinaggi e il Turismo Religioso e Culturale. Alle classiche mete ormai consolidate come Lourdes, Nevers,Terra Santa, Fatima, Santiago, San Giovanni Rotondo e Banneux, abbiamo aggiunto nuovi percorsi di approfondimento turistico e culturale. La Nostra Vocazione Andare alle radici del nostro essere, vocazione religiosa e grande respiro culturale. Nuovi percorsi spirituali alla scoperta di luoghi e terre in cui fede e cultura si fondono in un unico cammino di ricerca da vivere fino in fondo per andare alle radici del nostro essere cristiani. Vengo Anch’Io Nel solco della tradizione dell’OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) molte delle nostre proposte, pur riprendendo itinerari e luoghi comuni ad altri operatori del settore, hanno la grande particolarità di rivolgersi anche alle persone disabili, alle quali viene riservato da sempre un trattamento molto curato e personalizzato. 9 L D * L R E H U W L % 7U L Q R 9 & _ W H O _ Z Z Z V R J H Y L W R X U F R P
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27 aprile - 1 maggio 23 - 28 aprile 14 - 20 maggio 11 -19 settembre
* Terra Santa a piedi, sulle orme dei primi pellegrini e dei crociati, Cammino di Santiago, tratto francese e altro su richiesta.
Pellegrinaggio Diocesano - Sezione di Brescia Lourdes 6 - 12 agosto 2012 interviene S. E. Mons. Luciano Monari vescovo di Brescia ,VFUL]LRQL WHO &HOHVWH 5HQDWR ZZZ RIWDOEUHVFLD LW
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ƒ”‡œœ‘ ƒ Â…Â… †‹ ”‡•…‹ƒ •‘•–‹‡Â?‡ Ž‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ Avviata nel 2011, continua anche quest’anno la collaborazione tra il Comune di Sarezzo e la ďŹ liale di via Repubblica della Bcc di Brescia, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle associazioni operanti sul territorio, sostenendone le attivitĂ svolte nei piĂš svariati ambiti. “Grazie a questa sintonia d’intenti – dice il sindaco Massimo Ottelli –, accanto alle risorse che il Comune di Sarezzo impegna a favore delle realtĂ associative ogni anno, si aggiungono i contributi a
scopo di beneďŹ cenza che verranno devoluti dalla Bcc di Brescia ad alcune associazioni, grazie alle segnalazioni del Comuneâ€?. Gli assegni dell’importo di 250 euro ciascuno verranno consegnati a breve, dalla banca, ai legali rappresentanti delle seguenti associazioni saretine: Associazione gruppo volontari “Madre Teresa di Calcuttaâ€?, Happy Handy Day, Iride, Aido, Avis comunale, Gam Sarezzo S. Emiliano, Protezione civile Squadra antincendio, Unione
societĂ sportive Comune di Sarezzo (300 euro). Una somma complessiva di 2.050 euro cui s’aggiungono altri 250 euro che la Bcc di Brescia intende devolvere alla scuola media “Giorgio La Piraâ€? per sostenere l’acquisto di una lavagna Lim destinata, in primis, a un ragazzino affetto da neuroďŹ bromatosi che frequenterĂ a settembre la prima media. Inoltre, il Credito cooperativo erogherĂ un assegno di 400 euro anche al Comune di Sarezzo per le attivitĂ legate al
quinto anno di gemellaggio rivolte ai cittadini piĂš giovani, nell’ambito del concorso “L’Europa dei cittadiniâ€?. “Come amministrazione – aggiunge il sindaco Ottelli –, riconoscendo l’attenzione del Credito cooperativo di Brescia nei confronti del territorio e di quanti volontariamente operano per il bene comune nello sport, nel sociale, nella cultura e nell’istruzione, spero che questa signiďŹ cativa collaborazione possa proseguire e svilupparsi ulteriormenteâ€?.
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ulcano di iniziative e progetti, l’associazione Valtrompiacuore continua a trovare spunti per promuovere attivitĂ solidali. Prossimo appuntamento sarĂ domenica 10 giugno alle ore 20.45, quando l’annuale evento musicale gardonese si terrĂ in piazza San Marco insieme alla Banda cittadina. Da cinque anni diretta dal maestro Paolo Ghisla, la banda è anch’essa attiva e da poco è terminato il progetto “Suonare per capireâ€? realizzato con l’amministrazione comunale e il locale istituto comprensivo “A. Canossiâ€?. “Il concerto di sabato – dice il maestro Paolo Ghisla – prevede l’esecuzione di brani estrapolati dal vasto repertorio bandistico e adatti all’esecuzione all’aperto, partendo dalla marcia “Stars and Stripes Foreverâ€? di J.P. Sous, passando da “Oblivionâ€? e “Liber Tangoâ€? di Piazzolla a “Symphonich Marchesâ€? di J. Williams, “Children
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of Sanchezâ€? di Chuck Mangione e “Caravanâ€? di Duke Ellington, prima di concludere con l’accattivante “In the Moodâ€? di Joe Garlandâ€?. Un concerto (in caso di pioggia la manifestazione si svolgerĂ presso i Capannoncini del “Parco del Mellaâ€?) che ne precederĂ un altro il 13 giugno alle 20.45 in via Giusti, poi seguito da una sottoscrizione a premi in favore delle iniziative di Valtrompiacuore. Una realtĂ molto viva e conosciuta anche fuori dall’ambito triumplino, tanto che proprio sabato 9 e domenica 10 giugno sarĂ ospite all’Arena Beach di Cellatica, invitata dallo staff per farsi conoscere contestualmente ai tornei di beach volley del weekend. “Siamo molto contenti – dice il presidente di Valtrompiacuore, Mario Mari – di poter uscire anche dai confini della Valle per parlare comunque della Valtrompia, supportati anche dagli opuscoli freschi di stampa da distribuire alle famiglie triumpline. Cerchiamo sempre di essere impegnati su vari fronti, tenendo come saldo punto di riferimento il no-
stro scopo sociale sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Proprio in questo mese di giugno stiamo definendo un programma di massima con alcuni dirigenti scolastici della Valle per alcuni incontri di educazione del cuore, rivolti agli alunni di elementari e medieâ€?. Un impegno portato avanti con iniziative come quella dell’imminente concerto o del libro in preparazione sulle bande musicali gardonesi, senza prescindere mai dalla fattiva e costante collaborazione con il presidio ospedaliero di Gardone. “Proprio nel mese di luglio – spiega Mario Mari – doneremo ufficialmente al reparto di Cardiologia un ecocardiografo portatile, e sempre da luglio il servizio di radioterapia raddoppierĂ il proprio impegno, rimanendo aperto un intero giorno alla settimana. Inoltre, siamo in attesa di conoscere quali associazioni appartenenti a due Comuni dell’Alta Valle potranno beneficiare di due defibrillatori semiautomatici che ci siamo impegnati a donare loroâ€?. Per info, www.valtrompiacuore.it.
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Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: “Dove vuoi che andiamo a preparare, perchĂŠ tu possa mangiare la Pasqua?â€?. Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: “Andate in cittĂ e vi verrĂ incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. LĂ dove entrerĂ , dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?â€?. Egli vi mostrerĂ al piano superiore una grande sala, arredata e giĂ pronta; lĂŹ preparate la cena per noiâ€?. I discepoli andarono e, entrati in cittĂ , trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpoâ€?. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: “Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per moltiâ€?. (...)
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uovo. Se non ci fosse questo aggettivo sarebbe appannata l’altezza di quello che GesĂš sta facendo. Ăˆ il testo centrale della fede nella sua presenza e il piĂš incomprensibile per chi riduce la figura di Cristo alla sua altissima umanitĂ , alla sua predicazione per i poveri, al suo messaggio di amore. Qui si ferma la comprensione dell’umano: spogliati dei miracoli e delle pagine sulla risurrezione i Vangeli sono accettabili nel loro contenuto. La cena è però una parentesi di incomprensibilitĂ per l’umano, perchĂŠ parla del futuro di Dio con parole umane ma chiede a queste parole di essere come quelle di Dio, chiede che queste siano parole che fanno, che creano, anzi che ri-creano. Per l’uomo è desiderio, per Cristo è necessitĂ , per chi crede è speranza: quel pane che è corpo e quel vino che è sangue non sono solo parole con significato diverso dal solito ma segno della novitĂ di Dio, della possibilitĂ di Dio di ri-creare, come
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,O ƒ &RQJUHVVR HXFDULVWLFR Dal 10 al 17 giugno Dublino accoglierĂ 25mila pellegrini per il 50° Congresso eucaristico internazionale. Il tema è “Comunione con Cristo e tra di noiâ€?. Questo tema ha le sue radici nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa dove si legge: “Partecipando realmente del corpo del Signore nella frazione del pane eucaristico, siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi: ‘PerchĂŠ c’è un solo pane, noi tutti non formiamo che un solo corpo, partecipando noi tutti di uno stesso pane’ (1 Cor 10,17). CosĂŹ noi tutti diventiamo membri di quel corpo (cf 1 Cor 12,27), ‘e siamo membri gli uni degli altri’ (Rm 12,5)â€? (Lumen Gentium, 7). Questo tema può essere sviluppato
secondo molteplici punti di vista al fine di contribuire ad una rinnovata comprensione della centralità dell’eucaristia nella vita e nella missione della Chiesa. Eccone alcuni esempi: comunione con Cristo; comunione con gli altri; eucaristia e sacerdozio ministeriale; eucaristia e matrimonio cristiano; la vita religiosa; eucaristia e riconciliazione; solidarietà cristiana; il mondo della sofferenza; comunione ed ecumenismo; i fedeli defunti; comunione dei Santi. Il Congresso coinvolgerà 223 speaker e il programma prevede 160 workshop tra tavole rotonde, gruppi di riflessioni, concerti. Sono 7.000 i pellegrini che arriveranno a Dublino in rappresentanza di 123 Paesi del
mondo: saranno presenti delegazioni dal Giappone alla Tanzania, ma anche da Emirati Arabi e Taiwan. Circa 80mila persone sono invece attese per la Statio Orbis, la cerimonia conclusiva che si terrà domenica 17 giugno a Croke Park e sarà presieduta dal card. Marc Ouellet (nella foto), prefetto della Congregazione per i vescovi, nominato dal Papa come legato pontificio per la celebrazione del Congresso eucaristico. Il Congresso eucaristico è preceduto fino al 9 giugno da un Simposio teologico internazionale, con 320 partecipanti attesi, e vedrà come relatori il card. Kurt Koch (Pontificio consiglio unità dei cristiani) e card. Rodriguez Maradiaga (Honduras).
all’inizio aveva creato. Allora il vino non è piÚ vino, ma segno dell’attesa del vino nuovo e del Regno di Dio, quello stesso che GesÚ dice di aspettare per poter gustare un vino nuovo che non è piÚ promessa e attesa ma realtà del compiersi del futuro di Dio. E sono le nostre parole che non creano ma significano soltanto che non riescono a correre dietro a questo mistero dell’agire di Dio, e il nostro credere che ha bisogno di toccare, ancora una volta, tenta di farsi categorie che possano spiegare quello che l’uomo non può e non sa fare: creare il nuovo. CosÏ il dono della cena introduce al nuovo perchÊ cambia non le cose ma il loro senso e non le fa piÚ essere come prima: sono qualcosa di nuovo e il nostro stare nel vecchio, nell’attesa non può che intuirne per fede la novità senza ancora vederne la differente essenza. Possono sembrare considerazioni difficili. E lo sono. Sono il mistero di un amore che costringe le cose a cambiare nel loro essere piÚ profondo e chiede che
anche noi facciamo lo stesso: che rimaniamo nell’essenza uomini e donne come gli altri ma che il nostro essere profondo non sia piĂš cosĂŹ. Non può bastarci la superficie. Anche noi siamo (e possiamo essere) ri-creati da Dio ma non solo perchĂŠ facciamo qualcosa di diverso o scegliamo qualcosa di diverso. Essere di Cristo non è solo scegliere di fare qualcosa; al limite non è nemmeno imitarlo. Essere di Cristo è scoprire quel nuovo che tanto l’ha costretto alla visibile nostalgia di desiderare che giĂ fosse lĂŹ. In quella frase cosĂŹ pregnante teologicamente si nasconde anche il suo desiderio umanissimo: che il futuro del Regno fosse lĂŹ, vicino e immediato, tanto da pensare di ritrovare i suoi alla stessa tavola, con quel vino nuovo che si è costretto a non bere piĂš fino a quel giorno. Ăˆ un desiderio che gli brucia dentro e segna quel tempo che non è nostro e che non era Suo. Noi ancora nel tempo, nell’attesa del nuovo; Lui nell’attesa che quel Regno si compia. Nuovo.
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Incontro mondiale delle famiglie. L’innocente outing è servito a Carlo e Maria Volpini, marito e moglie responsabili internazionali del movimento delle Equipes Notre Dame, moderatori del confronto sul tema “La santitĂ familiare nell’esperienza del lavoroâ€?, per sottolineare al contrario la portata profetica dell’abbinamento di quelle tre parole. Una portata profetica che ha finito con risaltare anche sotto le volte della Cattedrale. A Fulvio De Giorgi, docente di
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el vivere il matrimonio – ha detto il Papa, rivolgendosi con affetto al milione di fedeli a Bresso – voi non vi donate qualche cosa o qualche attivitĂ , ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessiâ€?, “nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell’educazione attenta e sapienteâ€? e “per la societĂ , perchĂŠ il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtĂš sociali, come il rispetto delle persone, la gratuitĂ , la fiducia, la responsabilitĂ , la solidarietĂ , la cooperazioneâ€?. Un invito poi ad aver cura dei figli e, “in un mondo dominato dalla tecnicaâ€?, a trasmettere loro “le ragioni del vivere, la forza della fedeâ€?. Ma anche i figli mantengano “sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa curaâ€? verso i genitori. Il progetto di Dio sulla coppia umana – ha chiarito il Pontefice – trova la sua pienezza in GesĂš Cristo, che ha elevato il matrimonio a sacramentoâ€?. “La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella
…”‹•–‹ƒÂ?‹ ‡ Ž‡ Ž‘”‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‘Â?‡••‘ ƒŽ ƒ’ƒ †‹ ‹Â?’‡‰Â?ƒ”•‹ ƒ Â˜Â‹Â˜Â‡Â”Â‡ÇĄ •‡…‘Â?†‘ ‹Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ǥ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Žƒ˜‘”‘ ‡ ˆ‡•–ƒ dell’amore – ha aggiunto – è una realtĂ meravigliosa, è l’unica forza che può veramente trasformare il mondo. Davanti a voi avete la testimonianza di tante famiglie, che indicano le vie per crescere nell’amore: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell’altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umiltĂ gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella societĂ civileâ€?. Rivolgendosi ai fedeli che “sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazioneâ€?, ha precisato: “Sappiate
che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra sofferenza e fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunitĂ , mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanzaâ€?. Nel libro della Genesi, “Dio affida alla coppia umana la sua creazioneâ€?. Per il Papa, “nelle moderne teorie economiche, prevale spesso una concezione utilitaristica del lavoro, della produzione e del mercato. Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano, però, che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una societĂ piĂš giusta, perchĂŠ porta con sĂŠ concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell’ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglieâ€?. Anzi, “la mentalitĂ utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la soliditĂ del tessuto socialeâ€?. Famiglia, lavoro, festa sono “tre doni di Dio, tre dimensioni della
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storia della pedagogia, presso l’Università di Modena e di Reggio Emilia, è stato affidato il compito di delineare contesti attuali segnati da molteplici ideologie che producono effetti profondi su vissuti personali e famigliari, a partire da quello della fede pesantemente messo alla prova. Proprio i legami coniugali e familiari, autentica scuola di comunione – ha sottolineato De Giorgi, entrando nello specifico della tavola rotonda – possono essere antidoto all’individualismo
imperante�. La conferma, il passaggio dalla teoria alla prassi è venuto dalle testimonianze portate da Alejandro e Maria Rosa Scarano, dall’Argentina e da Eric e Marielle Barthelemy, dalla Francia. Due coppie accomunate dal vivere, grazie a un costante riferimento alla fede e al Vangelo, in modo autentico la dimensione della santità familiare che non è completa e autentica se non irradia anche altre dimensioni della vita, compresa quella del lavoro. (Massimo Venturelli)
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Nelle foto pubblicate a destra vengono proposti alcuni scatti delle giornate milanesi come l’attesa nell’area di Bresso che per la Messa con il Santo Padre ha ospitato un milione di persone. Molti (circa 3000 i bresciani) sono partiti alle quattro del mattino con passeggini al seguito per non mancare all’appuntamento mondiale. Un tripudio di colori e bandiere per una grande festa della comunione. Un messaggio di speranza anche per chi non ha potuto essere a Milano.
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nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternitĂ , il lavoro e la festa, è importante per costruire societĂ dal volto umano. In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avereâ€?. La crisi della famiglia non è solo economica, ma anche di relazioni. Nella festa della testimonianza del sabato Maria Marta e Manoel Angelo Araujo, di Porto Alegre, in Brasile, avevano raccontato il loro servizio di psicoterapeuti e del desiderio di alcuni divorziati risposati di “riavvicinarsi alla Chiesa da cui si sentono esclusiâ€?. “Quello dei divorziati risposati è una grande sofferenza della Chiesaâ€?, ha spiegato Benedetto XVI che ha dichiarato di “non avere ricetteâ€?, ma ha invitato “parrocchie e singoli all’accoglienzaâ€? a “far sentire che la Chiesa li amaâ€?. “Anche senza la ricezione corporale dell’eucaristia – ha detto il Papa – queste persone possono entrare in comunione spirituale con il corpo di Cristo, donando la loro sofferenza come dono per la Chiesaâ€?. Il Papa ha ricordato, però, anche l’accompagnamento delle coppie che “non devono mai restare soleâ€?, fin dal momento dell’innamoramento.
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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 7 giugno Ore 18 - Brescia S. Messa presso la parrocchia di S. Alessandro e processione cittadina. VenerdĂŹ 8 giugno Ore 8.15 - Brescia - S. Messa per il Moica in occasione della 30Í” Assemblea nazionale presso il Centro pastorale Paolo VI. Sabato 9 giugno Ore 9.30 - Brescia - Consiglio pastorale diocesano presso il Centro Paolo VI.
Ore 16 - Brescia - Ordinazioni presbiterali in Cattedrale. Domenica 10 giugno Ore 11 - Verolanuova - Cresime e prime comunioni. MartedĂŹ 12 giugno Ore 20.30 - Brescia - Incontro presso il Chiostro di S. Giovanni Evangelista. MercoledĂŹ 13 giugno Ore 9.30 - Brescia - Incontro con i vicari zonali presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 18 - Brescia - S. Messa in occasione della memoria di San Josemaria EscrivĂ de Balaguer in Cattedrale.
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Sabato 9 giugno, alle ore 16 in Cattedrale, il vescovo Monari ordina tre sacerdoti, seme di speranza per la Chiesa: due diocesani (don Damiano Raza della parrocchia di Pezzaze, don Claudio Sarotti di Edolo) e un religioso (padre Carlo Bianchini della congregazione dell’oratorio dei Padri della pace e originario di Darfo). Il motto scelto per l’ordinazione è “Li amò sino alla fineâ€?.
MercoledĂŹ 13 giugno, dalle 9.30 alle 12.30, presso il Centro pastorale Paolo VI è in programma la riunione dei vicari zonali: verifica del cammino dell’anno pastorale 2011-2012 (don Tononi); un primo bilancio sulla visita vicariale in corso 2011-2013; nuovo anno pastorale 2012-2013; varie ed eventuali. Si ricorda, inoltre, la tradizionale “Tre giorni vicariâ€? dal 24 al 26 settembre all’Eremo di Montecastello.
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a Cdal, costituita nel 1984, si compone di 43 aggregazioni (associazioni, movimenti, gruppi ecclesiali). Ha introdotto l’incontro il segretario della consulta, Silvana Platto, che ha sottolineando come il lavoro fatto nel comitato sul tema delle nuove unitĂ pastorali si sia poi riversato positivamente sul Consiglio pastorale diocesano. La Consulta si articola in tre commissioni: “spiritualitĂ di comunioneâ€?, “formazione ed emergenza educativaâ€? e “dottrina socialeâ€?. In particolare la commissione dottrina sociale si è interrogata sull’impatto della crisi economica nel tessuto sociale bresciano partendo dal confronto con la Caritas e la Congrega della caritĂ apostolica, due realtĂ cattoliche che operano nell’assistenza e nella caritĂ . “I dati presentati dalla Caritas − ha evidenziato Mauro Verzelletti coordinatore della commissione − mostrano un’impressionante aumento delle situazioni di
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lavoro promosso dal Centro di solidarietĂ della Compagnia delle opere; il progetto microcredito per Brescia promosso dalle Acli e l’usato come risorsa attivato dal Baule della solidarietĂ . In questa prospettiva rientra anche “Super centâ€? la campagna promossa dalla Caritas. Nella seconda parte il Vescovo è intervenuto sul tema “Per una lettura sapienziale della crisi come segno dei tempiâ€?. “Bisogna che l’uomo tenga il cuore aperto a ciò che è oltre il mondo − ha rimarcato Monari − la crisi nasce dalle scelte sbagliate che sono state fatte, bisogna imparare a capire le scelte errate per evitarle. Riconoscere i propri errori è fondamentale per uscire dalla crisiâ€?. Il Vescovo ha concluso, ringraziando la Cdal per il cammino fatto nell’aiutare la Chiesa bresciana a mettere al centro l’esperienza laicale: “Voi laici – ha ricordato il Vescovo – avete il compito di trasformare le attivitĂ secolari in esperienze di fedeâ€?.
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don Piero Bonetta. L’Oftal è un’associazione ecclesiale il cui fine è l’assistenza e l’accompagnamento di malati, disabili e pellegrini a Lourdes e presso gli altri luoghi di devozione mariana e Terrasanta. Sarà l’occasione per vivere il tema dell’anno pastorale di Lourdes: pregare il rosario con Bernadette. Pregare è avere orizzonti e sentimenti vasti sui quali incontrare gli occhi di Dio e fidanzarli con quelli dell’uomo, perchÊ dall’innamoramento reciproco
possa scaturire sempre vita feconda. Lo scorso aprile il vescovo Monari aveva presentato proprio questo tema nella sede dell’Oftal davanti a piÚ di 200 persone. Il Vescovo accompagnerà il pellegrinaggio dall’8 al 10 agosto. La quota è di 420 euro per gli ammalati, 480 per il personale e gli accompagnatori; per i pellegrini ci sono due categorie (economica e standard). Sono previsti degli sconti particolari per le famiglie (i bambini fino ai 5 anni, ad esempio, non pagano).
Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno presso la sede dell’Opera federativa trasporto ammalati a Lourdes a Bagnolo Mella in via Mazzini 2 dal lunedÏ al sabato dalle 13 alle 18. Per info, si può contattare il presidente Celeste Cotelli (all’ora dei pasti, 0306821720) o Renato Claudio (3293145393). In agosto l’Oftal vivrà un altro appuntamento significativo: il pellegrinaggio, dal 18 al 21, a Fatima. Anche in questo caso le iscrizioni sono aperte a tutti (ammalati e pellegrini).
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orna anche quest’anno l’appuntamento con il Convegno biblico diocesano, organizzato dall’Ufficio per la catechesi e dal Settore dell’apostolato biblico. Si svolgerĂ a Villa Pace di Gussago il 17 giugno dalle 9 alle 17, con il titolo: “La fede dall’ascolto (Rom 10,17)â€?.Papa Benedetto XVI, con la lettera apostolica Porta Fidei, ha indetto un Anno della fede che si aprirĂ l’11 ottobre 2012, nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Accogliendo la sollecitazione del papa, il Convegno approfondirĂ il tema della fede alla luce della Sacra Scrittura, la quale, attraverso la narrazione delle vicende di una porzione di umanitĂ e la parola di coloro che hanno accolto la chiamata divina, si propone ai suoi lettori come guida e compagna per aprire la mente e il cuore alla comprensione della propria esistenza e cosĂŹ percorrere il cammino della vita illuminati da una speranza che si fonda sulla vicinanza del Dio che rimane fedele, nonostante gli smarrimenti delle sue creature. La giornata sarĂ dedicata a mettere in risalto la struttura dell’atto di fede e la dinamica antropologica dell’ascolto, nella convinzione che la “Porta della fede (cfr. At 14,27) che intro-
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grazia che trasformaâ€? (Lettera apostolica Porta Fidei 1). Ci aiuterĂ ad approfondire la riflessione la prof. ssa Stella Morra, teologa e animatrice dell’Associazione culturale “L’Atrio dei Gentiliâ€? di Fossano. Come ogni parola umana, anche quella della Scrittura (nella quale Dio “ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umanaâ€?, Dei Verbum 12), richiede per essere accolta la nostra disponibilitĂ all’ascolto. Ed è difficile fare posto a una parola in mezzo al chiasso, ma soprattutto in mezzo all’assillo di tante occupazioni. Tra le esortazioni ricorrenti
nella prima parte della Bibbia, vi è l’invito all’ascolto, motivo ripreso anche da GesĂš quando propone i suoi insegnamenti. Nel contesto odierno la dimensione dell’ascolto si colora di svariate sfumature, visti i tanti strumenti disponibili. Nello stesso tempo oggi è possibile anche un rapporto diretto con il libro, dato che pressochĂŠ tutti nella nostra societĂ sono in grado di leggere. Tanti strumenti, tante abilitĂ . Appunto qui si colloca, però, una prima esigenza: il silenzio e la concentrazione, affinchĂŠ quello che l’Altro mi sta dicendo non sia colto soltanto superficialmente, quasi fosse un motivo musicale che si canticchia o uno spot che può farci sorridere. Ăˆ un silenzio attivo, in cui ci si dispone a entrare in relazione, con il quale si permette alla nostra vita di fare una sosta: ÂŤil silenzio è l’inizio dell’ascolto, ma l’ascolto a sua volta ci rende a poco a poco silenziosi, fa tacere in noi quello che ci impedisce di sentire, a cominciare dal rumore della nostra agitazione permanenteâ€? (P. Durrande). Il convegno è rivolto ai gruppi biblici e a tutti coloro che, sollecitati dal Concilio, ricercano “un contatto continuo con le Scritture mediante una lettura spirituale assidua e uno studio accuratoâ€? (Dei Verbum 25).
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la crisi che sta attraversando i partiti politici, uno dei principali strumenti per la nostra democrazia. Rietteremo su questo tema e su altri legati alla nostra vista democratica (gioco d’azzardo, giovani e lavoro, Primavera araba). Oltre all’appuntamento di Gussago sono molti i circoli che hanno in calendario delle Fest’Acli. Due si sono già svolte: a Concesio Pieve e a Motella di Borgo San Giacomo per la zona della Bassa centrale.
A San Polo la festa si terrĂ dal 22 giugno al 1 luglio; il 27 giugno inizierĂ invece a Sant’Anna (sempre in cittĂ ), e il 29 giugno a Calvisano organizzata dalla zona Bassa est e Garda. InďŹ ne, dal 30 agosto al 2 settembre è in programma la Fest’Acli a Urago Mella (che lo scorso anno ha ospitato la festa provinciale) e a Concesio Sant’Andrea. Sempre a San Polo, a ďŹ ne settembre, si terrĂ Futurando: nuovo evento organizzato dai Giovani delle Acli.
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re le prioritĂ nella formazione del bilancio avendo cura di stare dalla parte dei piĂš deboli. Urge innovazione, non basta dire che non ci sono piĂš soldiâ€?. Innovazione significa trovare idee nuove ed efficaci a problemi che non vogliamo s’incancreniscano. Il rinnovamento delle idee passa sĂŹ per il ricambio della classe dirigente, ma soprattutto per un modo nuovo di intendere la politica, a servizio di un’intera comunitĂ e non a vantaggio di gruppi d’interesse. Ăˆ necessario conoscere molto bene il tessuto economico e sociale di un luogo prima di agire su di esso, dotandosi della buona arte dell’ascolto. Ascoltare i cittadini, però, non significa esaudire i loro desideri, ma interpretarli nel modo piĂš adatto alle esigenze della collettivitĂ . Se concordiamo che il bene comune non è la semplice somma dei beni individuali, non possiamo che ap-
prezzare la portata della definizione di bene comune presente nella Gaudium et Spes: “L’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione piĂš pienamente e piĂš speditamenteâ€?. Sembrerebbe un impegno molto serio, soprattutto se chi se ne fa portatore è un candidato sindaco. Eppure quest’espressione è lo slogan piĂš usato e, oserei dire, abusato in numerose campagne elettorali, di qualsiasi orientamento politico. Il cittadino si sente rassicurato da questo impegno e spesso premia chi si assume la responsabilitĂ di volerlo attuare. Il compito del votante non si conclude però dopo aver messo una x su qualche scheda elettorale, ma egli è chiamato a vigilare affinchĂŠ quella promessa non sia solo un proclama. Che la corresponsabilitĂ diventi un efficace antidoto per l’antipolitica?
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e elezioni non finiscono mai. Anche la provincia di Brescia è stata protagonista della recente tornata elettorale con le amministrative in 12 Comuni: Acquafredda, Cazzago, Darfo, Desenzano, Gottolengo, Malonno, Odolo, Ospitaletto, Palazzolo sull’Oglio, Paspardo, Provaglio Valsabbia, Rovato. Se volessimo sintetizzare l’andamento del voto, senza entrare nel merito dei risultati specifici, potremmo dire che anche la nostra provincia soffre di alcuni sintomi da sindrome di antipolitica: affluenza alle urne decisamente in calo rispetto alle precedenti elezioni, riscossa delle liste civiche a scapito dei partiti tradizionali, exploit di alcuni giovani candidati. Smaltita l’ubriacatura da vittoria, ringraziati a dovere gli elettori, definita, nella migliore delle ipotesi, anche la composizione della giunta, si
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“La famiglia è sempre stata corresponsabile con la scuola dell’infanzia Fism nella realizzazione del progetto educativo. Ecco perchĂŠ la Federazione ha deciso, convintamente, di partecipare all’incontro mondiale delle famiglie a Milanoâ€?. CosĂŹ afferma Luigi Morgano, segretario della Federazione italiana scuole materne (Fism). “La presenza delle scuole dell’infanzia promosse dalla comunitĂ
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cristiana – conclude Morgano – ha preceduto ed ha accompagnato l’intervento degli Enti Locali e la loro diffusione ha permesso, con l’istituzione delle scuole statali, il rapido conseguimento del traguardo di civiltà costituito dalla generalizzazione del servizio educativo pressochÊ a tutti i bambini e bambine italiani. Ciò nonostante, ancora non si è realizzato quell’obiettivo della parità economica che consenta concretamente alle famiglie,
che vogliano scegliere le scuole paritarie, di poterlo fare senza sacriďŹ ci aggiuntiviâ€?. Fra le iniziative piĂš signiďŹ cative per la famiglia la Fism ricorda la Festa del bambino, appuntamento ormai tradizionale di primavera in tutte le scuole Fism, sulla base di un percorso di approfondimenti annuali su speciďŹ ci aspetti educativi, che viene realizzato con modalitĂ piĂš diverse, ma sempre con la partecipazione attiva dei genitori.
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i è svolta sabato 26 maggio 2012, presso la Casa Foresti della parrocchia Beato Luigi Palazzolo di Brescia, l’annuale assemblea ordinaria degli associati all’Adasm-Fism di Brescia, a cui sono intervenuti da tutta la provincia circa un centinaio di presidenti, amministratori, coordinatrici e consulenti delle scuole dell’infanzia associate. L’incontro si è aperto con un momento di preghiera proposto dall’assistente ecclesiastico don Angelo Chiappa. Nella relazione di apertura il presidente Lorenzo Albini, dopo aver illustrato attraverso alcuni dati l’importante attività formativa dell’Associazione, ha sottolineato come la perdurante crisi economica, unita a una diminuzione dei contributi pubblici, metta a rischio la sopravvivenza stessa di alcune scuole, punto di riferimento per le rispettive comunità . Una
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gazione dei contributi da parte degli enti pubblici. Non poteva mancare un bilancio della 16ÂŞ edizione di Seridò, la grande festa promossa dall’Adasm-Fism per i bambini e le famiglie, che si è chiusa lo scorso 1 maggio con circa 150mila presenze, ma che soprattutto è riuscita ancora una volta a coinvolgere tante realtà – del mondo educativo, istituzionale, del volontariato giovanile – per una manifestazione che è riuscita una volta di piĂš a far salire al ruolo di protagonisti assoluti famiglie e bambini. E a proposito di rapporto con le famiglie, dopo una fase sperimentale è attesa ad un prossimo definitivo varo online la rivista “Noi Genitoriâ€?, che da tanti anni rappresenta un apprezzato fascicolo dal tono informativo e divulgativo a disposizione di mamme e papĂ con figli in etĂ prescolare. Rilevante l’intervento del Segretario nazionale della Fism, Luigi Morgano, che ha
illustrato il lavoro che continuamente la Federazione svolge a livello ministeriale perchÊ si giunga al giusto riconoscimento del servizio pubblico che svolgono le scuole dell’infanzia associate che, se fossero costrette a chiudere la propria attività , costringerebbero lo Stato a impiegare oltre 4 miliardi di euro del proprio bilancio per garantire la stessa offerta educativa. Prima dell’approvazione del bilancio 2011, è stato dato spazio al dibattito, durante il quale gli amministratori delle scuole hanno chiesto ulteriori approfondimenti circa le novità contrattuali e messo in evidenza, ancora una volta, le difficoltà che i gestori stanno attraversando, non solo di carattere economico ma anche amministrativo e normativo che, nonostante l’impegno quotidiano e volontario, rendono sempre piÚ complessa la conduzione delle loro realtà scolastiche.
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Ma GesĂš è un vero personaggio storico? ƒ “—‡•–‹‘Â?‡ Â?ƒ•…‡ ˆ‹Â? †ƒ‹ ’”‹Â?‹ •‡…‘Ž‹ †‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ǥ ƒÂ?…Š‡ •‡ •‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ Â?‘†‡”Â?‹–Â? …ǯ° —Â? ˜‡”‘ Â?‡–‘†‘ •–‘”‹…‘Ǥ ÂŽ …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ •‹ ”ƒ†‹…ƒ Â?‡ŽŽƒ Â•Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ Â?ƒ Â?‘Â? •‹ ‡•ƒ—”‹•…‡ ÂŽÂż
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l cristianesimo, essendo una religione rivelata, vive in una dialettica tra storia e assoluto, tra tempo ed eternitĂ . Esso, perciò, si radica nella storia, anche se non si esaurisce nella sfera temporale, ma trova il suo fine nella trascendenza. Per approfondire il senso storico della figura di GesĂš, la Cooperativa cattolico-democratica di cultura ha organizzato la conferenza dal titolo “GesĂš nei Vangeli canonici e apocrifiâ€?, tenuta dal prof. Enrico Norelli, docente di Storia del Cristianesimo delle origini, presso l’UniversitĂ di Ginevra. Secondo Norelli, lo storico, nel suo lavoro di studio, non deve confondere il piano della fede con quello dei fatti: la storia deve solo esaminare gli eventi, non può dare risposte metafisiche, non può dire che GesĂš è figlio di Dio. La questione del GesĂš storico nasce fin dai primi secoli del Cristianesimo, però solo nell’etĂ moderna nasce un vero metodo storico per ricostruire la vita del Cristo. Infatti nell’antichitĂ
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li, sia di quelli apocrifi, cercando di ricostruire la verità storica. Secondo Norelli, bisogna considerare che ogni fonte è autonoma, staccata dalle altre: anche i Vangeli sono scritti singolarmente, non in una visione unitaria. Gli autori, inoltre, scrivono con finalità particolari, perchÊ vivono in contesti storico-culturali ben definiti: ad esempio, Matteo sente molto il problema dei rapporti tra GesÚ e il popolo ebraico; Luca dà una certa importanza alle relazioni dei cristiani coi pagani. I testi risentono di questi fattori, evidenziando anche divergenze nel racconto dei fatti della vita di GesÚ, come per la narrazione dell’episodio dei mercanti del tempio o dell’ultima cena. Ciò non significa che i Vangeli contengono delle falsità , ma, per lo storico, indica che i fatti sono narrati in modi diversi, in relazione alla cultura, agli interessi, alle contingenze storiche degli autori. Anzi, proprio tale molteplicità di letture e prospettive dimostra che esistono dei nuclei
storici certi, che poi sono stati rielaborati con accenti e modalità differenti. Gli stessi Vangeli apocrifi sono significativi per lo studio storico del Cristo, poichÊ contengono delle narrazioni, che, pur non avendo un valore oggettivo, ci mostrano una rielaborazione dei fatti, inserita in contesti diversi. In questo modo, essi indicano una tradizione storica, con diverse percezioni degli eventi tramandati, confermando la pluralità delle voci narranti e la presenza indubitabile di un fondamento fattuale. La storia, in conclusione, non può ricostruire, in modo univoco, la vita di GesÚ in relazione al mistero della resurrezione o degli avvenimenti soprannaturali o della sua dimensione psicologica. Essa può approfondire la pluralità dei racconti dell’esistenza del Cristo, seguendo i vari approcci culturali, storici, archeologici, antropologici. Lo storico ci porta a individuare alcuni fatti certi, come il ritrovamento della tomba vuota, ma esso
si ferma qui, non può andare oltre. Il significato di quella tomba vuota sta alla base di tutta la storia dell’umanitĂ e del cristianesimo: se quel sepolcro vuoto è solo un “fattoâ€? terreno e si risolve nelle sue contingenze storiche, allora tutta la storia resta “vuotaâ€?, senza un senso; se, invece, quella tomba non è solo un fatto, un banale accadimento storico-politico, ma contiene in sĂŠ un oltrepassamento delle coordinate spazio-temporali, un incontro della storia con l’eternitĂ , allora tutto il cammino dell’umanitĂ viene illuminato da un senso profondo, in un orizzonte non di morte e di nulla, ma di vita e di salvezza.
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ha due sedi, e qui si spiega perchĂŠ non si trovino mai insieme: a Mezzane di Calvisano e a Brescia. La Scuola Bottega nasce nel 1984 ad opera di un gruppo di artigiani della zona di San Polo, soci fondatori tra i quali l’attuale presidente Bruno Lugana, per rispondere alla domanda di famiglie e ragazzi che cercano percorsi su misura delle loro aspirazioni. “All’inizio c’erano 34 alunni − racconta con orgoglio il direttore alla platea di ragazzi e amici della scuola − oggi siamo piĂš
di 400â€?. A queste parole, come ad altre, si susseguono boati, ďŹ schi e cori da stadio che ritmano “Bottega! Bottega! Bottega!â€? La grande energia degli oltre 400 adolescenti, difďŹ cilmente contenibile nel teatro, era pari al loro forte senso di appartenenza: tutti indossavano con scritto sul petto “Scuola bottega di S. Poloâ€?. La convention, chiusasi con esibizioni fatte dai ragazzi di break dance e acrobazie, ha poi lasciato spazio al divertimento offerto dal parco. (m.t.)
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iamo solo a giugno, ma è giĂ tutto pronto per la stagione ottobre-dicembre 2012 del Teatro Grande di Brescia, una stagione che prosegue lungo la direttrice imboccata da due stagioni, cioè quella di un porsi come polo di attrazione culturale. “Da quando poco piĂš di due anni fa è incominciata l’attivitĂ della Fondazione Teatro Grande – ha affermato durante la presentazione della stagione il sindaco Adriano Paroli, che della Fondazione è anche presidente – abbiamo costruito un rapporto molto stretto tra la cittĂ e il Teatro, in modo che quest’ultimo è diventato il riferimento per diverse realtĂ culturali che operano in cittĂ â€?. CosĂŹ nel programma figurano, per esempio, tre date del festival “Settimane Barocche di Bresciaâ€?, ospitate tra il ridotto e la sala grande: “Una bella festa per i 10 anni della manifestazione – come ha avuto a dire il presidente della rassegna Emanuele Beschi – che vedrĂ la partecipazione anche quest’anno dell’orchestra barocca dell’Unione europeaâ€?. Dalla musica barocca al jazz, la collaborazione si estende anche a JazzinEden, la realtĂ cittadina con la quale il Grande ha da qualche mese instaurato un’importante sinergia: il risultato sarĂ il concerto del 10 novembre di Wayne Shorter, uno dei piĂš grandi musicisti jazz dei nostri tempi che si esibirĂ per la prima volta a Brescia accompagnato dal suo storico quartetto.
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tre all’occhio la rivisitazione personale dell’Amleto di Shakespeare da parte del regista lituano Nekrosius, prevista per il 16 ottobre alle 20, oltre all’anteprima, il 17 novembre, del “Festival degli archivi musicaliâ€?. Si tratta di un assaggio della nuova iniziativa del Grande, che vedrĂ la luce il prossimo anno, dedicata all’ascolto e alla visione del materiale d’archivio dei piĂš grandi produttori mondiali di musica colta. Non va inoltre dimenticata la grande serata di musica classica di venerdĂŹ 30 novembre con Ensemble Berlin – I solisti dei Berliner Philarmoniker: il loro repertorio, proposto per la prima volta nel 1999, abbraccia musica da camera del periodo classico, romantico e moderno. L’ultima serata, martedĂŹ 18 dicembre, è intitolata “Pensavo fosse Bachâ€?: essa vedrĂ l’esibizione di Mario Brunello che, all’interno di una singolare installazione in ferro, lamiera e tulle, interpreterĂ , accompagnato di tanto in tanto dalla comparsa in video di Vinicio Capossela, alcuni brani del maestro di Eisenach. Riprendono, infine, i laboratori e le installazioni per bambini negli spazi del teatro, iniziative denominate “Il grande per i piccoliâ€?. Confermata, inoltre, la politica dei biglietti, con la riproposizione della “Teatro Grande Cardâ€?, una sorta di abbonamento aperto per la stagione 2012, grazie alla quale è possibile creare il proprio palinsesto, scegliendo di volta in volta gli spettacoli.
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(mappe, banchi rovinati dalle scritte degli studenti e lavagne) per dare sfogo alla sua denuncia sociale, adottando un linguaggio comunicativo immediato che si avvicina alla Pop- Art nel colore e nella rappresentazione di grandi marchi famosi di multinazionali e non solo, icone di miti e falsitĂ da smascherare (nella foto “Nestalndâ€?). L’obiettivo è dunque di “educareâ€? lo spettatore, calato dall’artista nel contesto della scuola, nel tentativo di ammonirlo a non lasciarsi
ingannare dalle numerose realtĂ che la societĂ moderna ci pone di fronte, emblema di un mondo di fittizio benessere. Ăˆ disponibile in Galleria il catalogo della mostra, completo della riproduzione a colori di tutte le opere esposte e di un testo critico di Alberto Mattia Martini. In parallelo visitabile in galleria “Che colore sei?â€?, personale dell’artista italo-egiziano Omar Hassan, che invita ciascuno ad identificarsi nell’energia vitale dello spruzzo della bomboletta e
nella molteplicitĂ delle macchie di colore che ne derivano. Un modo di fare istintivo, che si traduce in opere di un cromatismo acceso e vibrante, di gusto quasi pollockiano. Il gesto essenziale dello spruzzo diviene, come sottolineava Ivan Quaroni, “atto performativo, come action painting fisica, energetica, muscolare, tutta compresa nella velocitĂ inafferrabile dell’attimoâ€?. Entrambe le mostre resteranno aperte fino al 4 luglio, da martedĂŹ a sabato (10-12 e 15-19). (l.b.)
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li autori di questo libro, scritto per gli studenti del triennio finale delle scuole secondarie superiori, sono da anni impegnati, con vari ruoli, nel mondo della scuola e dell’universitĂ , avendo fra l’altro lavorato nel gruppo di lavoro ministeriale che ha prodotto il testo firmato il 4 marzo 2009 dal ministro Gelmini come Documento d’indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzioneâ€?. Ăˆ questo il nuovo nome dato dall’art.1 della legge 30.10.2008, n.169 a un “oggetto curricolareâ€? che ha preso il posto dell’educazione civica, senza disporre però di un orario scolastico dedicato (se non nei pochi corsi dov’è rimasto l’insegnamento di diritto ed economia), data la contrazione degli organici e degli orari d’insegnamento previsti dalla legge 6.8.2008, n.133. La 169 infatti impegna la scuola ad assicurare, “nel primo e nel secondo ciclo, l’ac-
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In questa prospettiva il libro propone ai giovani una sorta di visita guidata alla “galleriaâ€? dei 139 articoli della Costituzione, per coglierne le implicazioni di carattere storico, etico, giuridico, politico, in modo da facilitare in loro la scoperta e la valorizzazione del “tesoroâ€? che i “padri costituentiâ€? hanno costruito intorno alla metĂ del secolo scorso. Gli autori hanno inteso, con questa scelta di tipo “dialogicoâ€?, aiutare docenti e studenti a mettere la Costituzione e i documenti internazionali sui diritti umani al centro della cultura e della vita scolastica, non come icona da venerare, ma come germe vitale da coltivare. Dopo un’accattivante presentazione, il primo capitolo è dedicato a esplorare lo scenario storico in cui sono maturati i diritti di cittadinanza, per poi passare (cap. 2) alle idee in cui si concretizza la svolta degli anni ’40, e alle fondamenta della Costituzione (cap. 3). La parte centrale del libro (capp. 4-8) pre-
senta il testo della Costituzione, per fornirne una mappa ragionata, colta nella sua genesi e nelle sue potenzialitĂ formative, in ordine alla vita culturale, sociale e politica. Il nono capitolo completa il percorso, entrando nella dimensione europea e in quella mondiale. On line sono raggiungibili una guida per insegnanti, materiale integrativo, bibliografia e sitografia. I glossari hanno il compito di accompagnare gli studenti nel corso della lettura e molto altro.
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Gran vĂa edizioni presenta “GioventĂš dorata. Tre vite nella Francia della Belle Époqueâ€? di Kate Cambor, una ricostruzione storica che − come scrive il famoso critico Harold Bloom − “si legge come un romanzo di Balzac‌ è una narrazione meravigliosa e insieme una visione oscura sull’inquietudine dell’influenza famigliareâ€?. Il libro racconta il clima e le atmosfere della Belle Époque francese che − come riporta Le Figaro − “sotto la penna della Cambor rivive come in un racconto di Henry Jamesâ€?. Ambientato in Francia nel periodo che va dal 1870 fino ai primi anni Quaranta del Novecento, il testo offre il ritratto di una generazione trascinata dagli eventi, in anni di follia e di crisi profonda. I protagonisti sono i discendenti di alcuni degli uomini piĂš
osannati nella Francia dell’800: LĂŠon Daudet, figlio dello scrittore Alphonse Daudet; Jean-Baptiste Charcot, figlio del celeberrimo neurologo Jean-Martin Charcot che fu anche mentore di Sigmund Freud; Jeanne Hugo, nipote prediletta di Victor Hugo. Le vite dei tre amici d’infanzia, finemente connesse e ricostruite dall’autrice, si intrecciano con alcuni dei piĂš significativi avvenimenti sociali e politici del periodo. Sogni e illusioni di un’infanzia dorata abbattuti dalla vita che si dipana, dal crollo delle certezze, dalla perdita dei loro cari e la consapevolezza di non poter piĂš vivere sotto il loro nome. Con uno stile raffinato e una lingua ricercata. Kate Cambor insegna Storia alla Yale University. Edizioni Gran vĂa, 320 pagine, prezzo 18 euro.
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psichiatra veneziano Maria Grazia Giannichedda e Giovanna Gallio e lo psichiatra Graziano Valent, coordinati dalla psicologa Maria Rosa Tinti. Il dibattito inaugura la mostra sul fumetto “Viva Basaglia!â€?, pubblicato da Stefano Alghisi, Livio Tinti e Maria Rosa Tinti per Moretti&Vitali Editori, mostra realizzata da utenti e operatori della cooperativa “La Nuvolaâ€? con la direzione artistica di Giacomo Andrico. La mostra resterĂ aperta ďŹ no all’1 luglio. (f.u.)
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ruce Springsteen, colui che in questi tempi incarna l’apoteosi del rock, è di scena questa settimana per tre concerti italiani che si preannunciano entusiasmanti: giovedĂŹ 7 giugno allo stadio Meazza di Milano, domenica 10 giugno allo stadio Franchi di Firenze e lunedĂŹ 11 giugno allo stadio Nereo Rocco di Trieste. Il tour, organizzato per supportare la pubblicazione del nuovo album di inediti “Wrecking ballâ€? ha preso il via a fine maggio con i concerti europei dopo il tradizionale ‘’warm up’’ alla Convention Hall di Asbury Park nel New Jersey. Ad accompagnarlo la nuova E Street band, che prevede una “line up allargataâ€? composta fra l’altro da una sezione fiati di cinque elementi, che andrĂ a supplire all’assenza dell’insostituibile Clarence Clemons, il sassofonista storico mancato nel 2011. Spicca nell’elenco Jake Clemons, nipote di “Big Manâ€? Clarence, che entra per la prima volta nella EStreet Band proprio al sassofono, ruolo che condividerĂ sul palco con Eddie Manion. Con loro a completare i fiati Curt Ramm e Barry Danielian alla tromba e Clark Gayton al trombone, mentre ai cori ritroviamo altri due nomi storici come Curtis King e
Cindy Mizelle. Con il boss ci saranno poi i compagni Roy Bittan alle tastiere e alla fisarmonica, l’amico Stevie Van Zandt alla chitarra, voce e mandolini, Max Weinberg alla batteria e alle percussioni, Garry Tallent al basso, Nils Lofgren alla chitarra, fisarmonica e mandolino e la moglie Patty Scialfa alla voce. In aggiunta Soozie Tyrrell al violino, alla voce e alla chitarra acustica e Charles Giordano all’organo, alle tastiere e alla fisarmonica. Un concerto che si preannuncia colossale, nel quale a fianco dei brani di “Wrecking ballâ€?, sfileranno canzoni entrate nell’immaginario dei fan di Bruce. Oltre tre ore di musica per un artista che pare non conoscere cedimenti, nonostante l’etĂ non piĂš verde (il Boss è nato il 23 settembre 1949). Uno spettacolo in cui il coinvolgimento è assicurato, grazie a canzoni capaci di scuotere le corde dell’emozione, di far vibrare il cuore e di mettere in moto i sensi. Un concerto che diventa anche una continua sorpresa, come afferma l’organizzatore Claudio Trotta: “Ogni concerto è diverso, la setlist subisce continui mutamenti. La durata dello spettacolo sarĂ di tre ore e un quarto. In scaletta ci saranno moltissimi brani nuovi, che nella versione da vivo − nonostante i suoni
particolari creati in studio con loop e beat elettronici − hanno un’ottima resa. Per il resto, come Springsteen ci ha abituato da anni, lo show avrĂ la musica al centro. Non ci sarĂ nessun effetto speciale, solo degli schermi ad alta risoluzione che rimanderanno le immagini dell’esibizione. Le luci saranno sobrie ma molto curate. E la vera sorpresa sarĂ l’impianto audioâ€?. Un’autentica festa, un concerto che una volta nella vita ciascuno dovrebbe vivere. Springsteen è artista unico, forse monocorde musicalmente ma incredibilmente vero, capace di coniugare l’intimo e il sociale, di far riflettere e di andare direttamente al cuore delle questioni. Anche l’ultimo album ne è l’ulteriore conferma, composto com’è da brani che “trattanoâ€? di argomentii esistenziali dai quali nessuno è escluso: rabbia, fede, patriottismo, morte, politica, rock ‘n’ roll.
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Sabato 9 giugno alle 16 il vescovo Luciano Monari presiede in Cattedrale la solenne funzione delle Ordinazioni presbiterali. Diventano sacerdoti don Damiano Raza di Pezzaze e don Claudio Sarotti di Edolo (entrambi classe 1983 formatisi nel nostro Seminario) e padre Carlo Bianchini dei padri Filippini della Pace. Un momento di festa per la Chiesa bresciana che Radio Voce seguirà in collegamento diretto, come tradizione, per i propri ascoltatori.
Dal lunedì al venerdì dalle 10.40 con Marco Vignoletti, le indicazioni della dietista Anna Zanardini, gli interventi della psicologa Anna Grasso Rossetti, i consigli di Gabriele della libreria Paoline, i trucchi in cucina dello chef Riccardo Cominardi oltre ai collegamenti con gli organizzatori delle più belle feste della provincia. Inoltre il mercatino, la rubrica di cinema, le offerte di lavoro, e gli appuntamenti della sera. In Voce mattina solo la musica più bella.
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La Messa del sabato alle 18.30, trasmessa dalla parrocchia di San Giacomo di via Oldofredo Denari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115) riprende il 16 giugno.
Sono molteplici le proposte estive promosse dalla diocesi e rivolte alle diverse fasce d’etĂ : dal Grest ai pellegrinaggi, dai campi estivi agli esercizi spirituali itineranti. Quest’ultima iniziativa a cura dell’UfďŹ cio pastorale sociale e salvaguardia del creato, si terrĂ dal 19 al 24 giugno in Valcamonica. Le presenta in Primo Piano (alle 9.30) don Gabriele Scalmana. In Ecclesia (alle 11) interviene don Claudio Zanardini, direttore dell’UfďŹ cio turismo e
La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio intitolato “Il Family 2012â€? sulla partecipazione bresciana all’Incontro mondiale delle famiglie a Milano. A seguire: il musical messo in scena dai 18 ragazzi della comunitĂ del Seminario minore “L’isola di Nedeâ€?; “Pisogne: inaugurato l’Hospiceâ€? nuovo servizio realizzato dalla Fondazione Santa Maria della Neve; da ultimo il servizio “Il Vescovo incontra Chiariâ€?. La rubrica “4 parole...â€? è
pellegrinaggi. Il commento al Vangelo è a cura di mons. Aldo Delaidelli, parroco di Roncadelle (alle 9.05). Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche in differita, la domenica su Radio Voce Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio Claronda alle 16; Radio Basilica Verolanuova alle 10.30; Radio Ponte Manerbio alle 12.30; Radio RaphaÍl alle 9. Le rubriche sono disponibili in podcast sul sito www.radiovoce.it
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con Silvana Platto per l’incontro che la Cdal ha avuto con il Vescovo. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche l’incontro del ciclo “Negli occhi della libertĂ â€? tenuto alla Poliambulanza e intitolato “La libertĂ dell’uomo nella libertĂ di Dioâ€?.
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'LUHWWD 5DL 7UH QRQ F¡q WHPSR SHU LO 3DSD Con la fine del mese di maggio arrivano i Teleratti: un evento del web, organizzato dal blog di Davide Maggio, che premia il peggio della tv, proprio come i Telegatti premiano il “meglioâ€?. Una giuria di critici televisivi dei maggiori quotidiani nazionali, affiancata dal voto degli utenti del blog, ha assegnato le scomode statuette ai personaggi e ai programmi televisivi che negli ultimi mesi hanno contribuito ad abbassare ulteriormente la qualitĂ della tv italiana. Regine indiscusse di quest’anno Belen Rodriguez e Barbara D’Urso; “premiatiâ€? anche programmi flop come il “Grande Fratelloâ€? e “Baila!â€?.
Nonostante l’edizione dei Teleratti si sia appena conclusa, è comunque doveroso dedicare un’ideale statuetta fuori concorso a Rai Tre, che la scorsa settimana è riuscita a farsi lo sgambetto da sola, rovinando una diretta autoprodotta. VenerdÏ 1 giugno, in occasione della visita di Benedetto XVI a Milano per l’Incontro mondiale delle famiglie, il maestro Daniel Barenboim ha diretto l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala nell’esecuzione della Nona di Beethoven. Un evento imperdibile, in onda in diretta sul terzo canale pubblico. Presente in sala come ospite d’onore c’era appunto il Papa, che al-
la fine del concerto è salito sul palco per saluti e ringraziamenti. Un discorso inedito ai piĂš, perchĂŠ papa Ratzinger, appassionato di musica, ha dato un’esauriente spiegazione dell’opera appena sentita. Una breve lezione di musicologia e di semantica musicale, alla quale si è legato per ricordare le vittime del terremoto in Emilia Romagna e ribadire “il valore fondamentale della solidarietĂ , della fratellanza e della paceâ€?. Queste ultime sono parole estrapolate dal suo intervento. Il problema è che nessuno, a eccezione del pubblico della Scala, le ha sentite: si possono trovare solo su internet. Per quale motivo, visto che l’evento
era in diretta televisiva? PerchĂŠ Rai Tre, arrivate le 21.15, ha pensato bene di “tagliareâ€? il Papa a metĂ del suo discorso, terminando il collegamento con un giornalista imbarazzato che salutava frettolosamente. A seguire, la pubblicitĂ del prosciutto e una serie di altri spot, prima di un documentario sulla vita di San Padre Pio. Era necessario? Non si poteva proprio aspettare due minuti (sarebbero bastati), considerando che il palinsesto era giĂ stato sensibilmente rivoluzionato per l’occasione? Ricordiamo ai dirigenti di Rai Tre che il concerto in questione era stato organizzato proprio per il Papa.
E che quindi il suo discorso finale era da considerarsi parte essenziale dell’evento. Se si taglia il Papa per rispettare una fascia pubblicitaria, allora forse è meglio evitare l’intera diretta a lui dedicata. Se a parlare fosse stato un altro capo di Stato, come Napolitano o Obama, nessuno si sarebbe mai permesso di metterlo a tacere mandando la pubblicità . Un’altra occasione persa, un altro evento rovinato: come un pasticcere che, guarnita con cura una torta, la fa cadere per terra. Oltre il danno la beffa: in questo caso la torta caduta l’abbiamo già pagata, a gennaio, come ogni anno.
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l protagonista di “Molto forte, incredibilmente vicinoâ€? è un ragazzo parecchio ostinato: come quel Billy Elliot che, nel 2000, attirò subito l’attenzione sul regista inglese Stephen Daldry. Se nel film d’esordio era centrale il conflitto tra Billy, aspirante ballerino, e il padre minatore, qui è la scomparsa della figura paterna a pesare sulla vita di Oskar Schell (il bravo Thomas Horn). Un padre quasi perfetto, Thomas Schell interpretato da Tom Hanks, che al figlio dedicava tempo, giochi, idee, impegnandolo in esplorazioni urbane piene di enigmi capaci di instillargli curiositĂ per il mondo e di fargli dimenticare le paure nevrotiche delle quali era preda. All’inizio del film tutto questo è passato. A falciarlo via è stato il “giorno piĂš bruttoâ€?. L’11 settembre, l’attacco alle Torri Gemelle ha privato Oskar del padre, condannandolo a vivere spaesato in un mondo al femminile: la madre (Sandra Bullock) con la quale è piĂš difficile far scorrere l’amore (“Avrei preferito che lĂ ci fossi tuâ€? le dice il figlio in una delle scene piĂš dolorose); e la nonna, che abita nella casa di fronte dove, da qualche tempo, ospita un misterioso inquilino. A ri-
condurlo per le strade sarĂ ancora il padre. Una chiave, casualmente trovata fra le sue cose, e il nome sconosciuto ad essa collegato scatenano una nuova “esplorazioneâ€?, destinata non a prolungare la permanenza del fantasma paterno – come Oskar all’inizio spera – ma ad aprire finalmente al giovane le porte della vita. Adattando – con lo sceneggiatore Eric Roth – il romanzo di Jonathan Safran Foer edito in Italia da Guanda, Daldry si è trovato a maneggiare un materiale difficile, per la densitĂ emotiva dell’argomento e la complessa architettura del romanzo. Il film risulta un po’ artificioso nel seguire gli snodi della trama, destinati a funzionare meglio sulla carta: l’intreccio tra il presente e il ricordo del giorno fatale, il tono letterario di certi dialoghi e
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situazioni, la stessa risoluzione finale del mistero. Risulta invece convincente – e capace di suscitare emozioni – quando si concentra sui personaggi e li segue con la forza di uno sguardo partecipe e penetrante. Ăˆ intenso il ritratto di Oskar, tanto spigoloso e vero che lo spettatore soffre con lui senza identificarsi: nevrotico fino all’autolesionismo, dilaniato dal bisogno di trattenere un passato che non può tornare, è anche capace di incanalare l’ossessione in una ricerca che lo riconsegna all’umanitĂ . Il film lievita quando a lui si unisce lo sconosciuto inquilino della nonna, un grandioso Max von Sydow che gli fa da compagno e padre sostitutivo, con un’espressione di stralunato dolore capace di “parlareâ€? piĂš di tanti dialoghi. Due fuscelli nel traffico di New York, sovrastati dalle tragedie della storia: la Seconda guerra mondiale e l’11 settembre. Rievocando quest’ultimo evento, il film rivela quanto tempo sia giĂ passato da allora: il pudico realismo esibito dagli autori nei primi film girati dopo i fatti ha lasciato posto a una visione piĂš estetizzante, che smorza inevitabilmente la violenza di quel giorno.
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Prende il via il 14 giugno la 5ÂŞ edizione de ‘I giovedĂŹ di Agriturist‌ a cena d’estate in campagna’, varata dalla sezione Agriturist dell’Unione provinciale agricoltori per promuovere l’attivitĂ agrituristica di ristoro con i prodotti piĂš tipici della provincia di Brescia. Sono 26 le aziende agrituristiche del territorio bresciano che offriranno, tutti i giovedi, a partire dal 14 giugno al 4 ottobre, un menĂš completo,
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bevande comprese, al prezzo di 25 euro. L’iniziativa punta alla valorizzazione del territorio bresciano, delle sue bellezze naturali, della varietĂ dei suoi paesaggi, passando attraverso l’eccellenza dei suoi prodotti agroalimentari. Le aziende agrituristiche e i menĂš proposti sono “documentatiâ€? in una ‘brochure’ disponibile in tutti gli agriturismo aderenti all’iniziativa ed è consultabile
anche on line sul sito dell’Unione provinciale agricoltori di Brescia (www.confagricolturabrescia. it) e su quello di agriturist lombardia (www.agriturist. confagricolturalombardia.it). Quest’anno, importante novitĂ , partecipano ai “GiovedĂŹâ€? anche numerose aziende agrituristiche di altre province lombarde, a conferma della validitĂ di una proposta che nell’edizione 2011 ha coinvolto piĂš di 10mila persone.
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olitica, lavoro ed economia si intrecciano quando si parla di servizi energetico-ambientali di pubblica utilitĂ . Per alzare l’attenzione su elementi che hanno ricadute importanti nei processi produttivi e nelle dinamiche occupazionali la Cisl bresciana ha organizzato il convegno “Multiutility, lavoro ed economia localeâ€?. I lavori, introdotti dal segretario generale Enzo Torri, hanno visto i contributi di Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano, Fausto Di Mezza, neo eletto vice presidente del consiglio di sorveglianza di A2A, Gianluca Delbarba, presidente Cogeme, Stefano Saglia del Pdl, Erminio Quartiani del Pd e Fulvio Giacomassi, segretario Cisl. “Occorre predisporre politiche energetico-ambientali – ha spiegato Torri – che pensino alla sostenibilitĂ in una visione d’insieme. Occorre discuterne urgentemente in maniera libera e approfondita, anche perchĂŠ l’accelerazione del quadro normativo italiano ed europeo riguardo le liberalizzazioni dei servizi di pubblica utilitĂ e le nuove disposizioni su energia ed ambiente porteranno un inevitabile riposizionamento delle attivitĂ economiche e sociali del nostro territorioâ€?. Quali possono essere le ricadute nel Bresciano? Secondo Tabacci “Brescia deve puntare sul ciclo dei rifiuti e su tutta la filiera dell’ambiente che presenta una dinamica di business
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sicuramente interessanteâ€?. Per Di Mezza “Per valorizzare il nostro territorio e l’economia locale si dovrĂ ragionare su un progetto industriale che porti piĂš lavoro nella nostra provinciaâ€?. E anche studiare nuove sinergie. Come
quelle tra Brescia e Rovato auspicate da Delbarba. “Se in futuro le multiutility saranno solo societĂ di dividendi la terza stagione non darĂ opportunitĂ per i territori. Ma ci sono cose che una societĂ che guarda al territorio deve fare. Per questo ci possono essere spazi per una collaborazioneâ€?. Anche per Saglia “C’è il rischio di trasformare le aziende di servizi pubblici locali in semplici esattori di tasse per conto dei comuni, mentre dobbiamo preoccuparci dello standard qualitativo dei servizi offertiâ€?. Quartiani guarda ad una grande multiutility del Nord. “La forza sta nella sinergia. Per questo ser-
vono player nazionali che ci aiutino nella riconversione energetica del Paese. Solo cosĂŹ si ottengono benefici non solo finanziari ma anche ambientali e di miglioramento della qualitĂ della vitaâ€?. Il tema energetico è strategico per la crescita. “Siamo preoccupati – ha concluso Giacomassi – e vogliamo capire se si riesce a dare una prospettiva al lavoro e all’occupazione. Quando parliamo di energia la sfida non è solo nella produzione, ma riguarda anche le reti di distribuzione e l’efficienza energeticaâ€?. Ăˆ solo vincendo questa sfida che ci potrĂ essere crescita occupazionale.
3q FRQIHUPDWR DOOD SUHVLGHQ]D Germano Pè è stato confermato presidente dell’Associazione provinciale allevatori di Brescia per il triennio 2012-2014. L’elezione è avvenuta ad opera del nuovo comitato direttivo, che dopo l’integrazione dei presidenti di sezione indicati dai rispettivi comitati risulta ora composto dai vicepresidenti Giancarlo Panteghini e Massimo Della Bona, oltre che da Davide Antonioli, Bruno Barbieri, Gianmaria Bettoni, Ennio Bonomi (presidente
sezione Razza Bruna), Andrea Cristini (presidente sezione Suini), Renato Facchetti, Giuseppe Franceschi, Gianpietro Gaetarelli, Alfredo Ghirelli (presidente sezione Equini), Roberto Gualeni (presidente sezione OviniCaprini), Giuseppe Miglioli, Giovanni RolďŹ (presidente sezione Conigli), Gianluigi Scaroni, Paolo Sterni, Sergio Turelli e Giampietro Zotti (presidente sezione Frisona). Del collegio sindacale fanno invece parte Michele Lussi-
gnoli, Mauro Belloli e Enzo Ferrazzoli. “I prossimi anni saranno decisivi per il futuro del sistema allevatori – ha dichiarato il confermato Pè –. La costante contrazione dei contributi pubblici all’attivitĂ di assistenza tecnica e dei controlli funzionali sta imponendo scelte non facili ma doverose. L’obbiettivo prioritario del mio mandato sarĂ quello di traghettare l’associazione verso una riorganizzazione che tenga conto delle nuove prioritĂ â€?.
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Conclusa la stagione con la vittoria della Coppa Italia e dello scudetto, è tempo di vacanze per i giocatori del Calvisano e di programmazione per la società bassaiola. I primi movimenti di mercato parlano della conferma di coach Cavinato in panchina e di alcune partenze. Tra queste quella di uno dei protagonisti, Samu Vunisa che in questi giorni ha lasciato l’Italia per far ritorno al suo Paese d’origine. Le pressioni del Calvisano per trattenerlo sono state tante, ma
la terza linea giallonera di 24 anni ha un contratto da rispettare col Taranaki e per il momento è tornato a casa. Mentre Samu vola alle Fiji con la promessa di tornare, o almeno di farci un pensierino, il club presieduto da Gian Luigi Vaccari ha deciso di confermare PaÏno Hehea, il seconda linea tongano, autore della meta della finale scudetto. due metri d’altezza per 118 kg, il gigante buono resterà per un’altra stagione nella Bassa. (m.r.)
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l conto alla rovescia è finito. Per gli amanti del pallone giocato, l’attesa si conclude. Il fischio d’inizio di Euro 2012 (PoloniaUcraina) è venerdÏ 8 giugno alle 18 con la partita Polonia-Grecia. L’esordio degli uomini di Cesare Prandelli sarà domenica 10 giugno alle 18 con i campioni del mondo in carica: la Spagna. Test d’inizio importante, che saggerà fin da subito le potenzialità degli azzurri, al di là della vittoria. Per la verità quest’ultima sarebbe ben gradita, visto che da tre gare la Nazionale italiana non riesce a vincere. Queste le ultime tre partite degli azzurri: Italia-Uruguay 0-1 (15 novembre 2011); Italia-Stati Uniti 0-1 (29 febbraio 2012) e Italia-Russia 0-3 (1 giugno 2012). I numeri di questa situazione difficile, che qualcuno definisce crisi, parlano chiaro: 300 minuti dall’ultimo gol (11 novembre 2011, ItaliaPolonia 2-0, secondo gol di Pazzini); erano passati ben tre anni dall’ultimo 0 a 3 (21 giugno 2009, Italia-Brasile 03); sono passati tre anni dalle ultime tre gare senza segnare reti (18 giugno 2009 Italia-Brasile 1-0; 21 giugno 2009 Italia-Brasile 0-3; 12 agosto 2009 Sviz-
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sono ancora in sospeso decisioni relative alla sostituzione del centrale difensivo, partito comunque con i compagni per Casa azzurri a Cracovia. La scelta di sfruttare il gruppo Juventus, con innesti ad hoc potrebbe rivelarsi chiave vincente per la Nazionale, visto l’affiatamento e i meccanismi di gioco in cui potrebbero inserirsi Balotelli e compagni. In attesa di Andrea Barzagli il sostituto, non naturale ma rimediato potrebbe essere Daniele De Rossi, che ha già ricoperto quel ruolo nella Roma di Enrique. Per ora nessun’altra convocazione; in allerta Astori, ma Mimmo Criscito, escluso per le implicazioni nel calcio scommesse, polemizza dicendo che nel caso il posto avrebbe dovuto essere suo. Tra i convocati sono tanti i gio-
catori che vogliono confermare le proprie qualità o riscattare un’annata cosÏ cosÏ. Le chiavi del gioco azzurro sono affidate principalmente ai piedi e al genio di Andrea Pirlo, reduce da un’annata strepitosa con la Juventus; alla faccia di chi l’aveva battezzato come finito. Dopo l’esordio con gli uomini guidati da Xavi che si giocherà nell’Arena Gdansk a Gdansk (conosciuta da noi come Danzica), gli azzurri giocheranno giovedÏ 14 giugno alle 18 contro la Croazia alle 18 nello stadio comunale di Poznan che ospiterà anche l’ultima gara contro la Repubblica d’Irlanda, guidata da Giovanni Trapattoni. Ma le preoccupazioni non finiscono qui. Continua, e continuerà , l’indagine per il calcioscommesse che sta colpendo calciatori, società e tesserati del mondo del pallone nostrano. La promessa è quella di fare piazza pulita del marcio. Di marcio, è certo, c’è il disprezzo nei confronti di coloro che faticano ad arrivare a fine mese; e non sono certo i calciatori che, nonostante stipendi faraonici, si ritrovano a realizzare combine per guadagnare ancora di piÚ. Avidi e poverini, verreb-
be da dire, perchĂŠ di povertĂ si tratta, anche se non economica. Le analogie al 2006, quando il mondo del pallone italiano subĂŹ il ribaltone piĂš grande della sua storia come calciopoli, sono piĂš che evidenti. In quell’occasione, la Nazionale guidata da Marcello Lippi sul campo reagĂŹ, trovando l’orgoglio e il desiderio di dimostrare quanto valesse. Riavvicinò cosĂŹ il mondo del pallone alla gente, nonostante tutto. Questo è quello che i tifosi sperano. Poi c’è l’altra faccia della medaglia: giustizia ordinaria e giustizia sportiva faranno il loro dovere, con conseguenze che peseranno sulle classifiche, con retrocessioni annunciate e radiazioni a vita. Basta non avere troppa fretta, anche se bene o male il campionato ricomincerĂ a fine agosto, come sempre, con il rischio, giĂ patito nel 2006, che solo una parte del marcio venga fuori e che i furbi o i fortunati si ritrovino piĂš avanti con un reato caduto in prescrizione. Ma intanto, tutti insieme, forza azzurri. Scriveva il Magnifico, con le stesse radici fiorentine del gioco del calcio: “Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezzaâ€?.
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͚ ǣ Tempo di programmazione per la Centrale del Latte Brescia che a settembre prenderà parte per il secondo anno consecutivo alla Lega 2. A giorni sarà ufficializzato il prolungamento di contratto a coach Dell’Agnello che, in vacanza, oltre a riposarsi ha teso le orecchie a diverse sirene provenienti da Avellino ma soprattutto da quella Caserta che conosce molto bene avendoci giocato per otto anni vincendo scudetto e Coppa Italia. Il direttore generale Costa sta
lavorando alla riconferma (il tecnico livornese ha un altro anno di contratto) mentre sul fronte giocatori sarà ridimensionamento. Thompson è nel mirino di Reggio Emilia neo promossa nel massimo campionato di Lega 1, Busma non verrà riconfermato, Goldwire costa troppo. L’intento della società è passare dai 2 milioni di euro investiti nella passata stagione al milione e 200mila euro come tetto massimo. Sarà difficile trattenere anche Ghersetti, tra i protagonisti
dell’ultima annata culminata con i play off promozione. L’argentino è richiestissimo da Caserta, Avellino e Reggio Emilia in Lega 1 ma anche da Ferentino, Veroli e Biella. Richiestissimo anche Farioli. Si dovrebbe ripartire da capitan Rezzano e Stojkov mentre è da definire la situazione dei senatori Gergati e Rombaldoni. A Scanzi, infine, un campionato in panchina non è gradito al giovane prodotto bresciano che verrebbe girato in prestito. (m.r.)
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Quello alle porte sarĂ il ďŹ ne settimana dell’assemblea elettiva nazionale del Centro sportivo italiano, nel palazzo dei congressi di Salsomaggiore. Massimo Achini (unico candidato) è pronto al secondo mandato, ma dalle urne usciranno anche i nomi dei nuovi consiglieri nazionali. In lizza per la circoscrizione Nord la presidente del comitato bresciano Amelia Morgano. Il programma prevede l’accoglienza e accreditamento degli aventi diritto al voto dalle
8 alle 12 di sabato. Alle 9.15 avrà inizio l’assemblea con il ritratto del quadriennio concluso, discussione e approvazione del consuntivo 2011. Nel pomeriggio relazione del candidato a presidente nazionale, dibattito e apertura dei seggi. In serata la Santa Messa sarà presieduta da mons. Mariano Crociata. Alle 23 la proclamazione degli eletti. L’evento si chiuderà domenica con le anticipazioni sulla prossima stagione sportiva e l’insediamento del nuovo consiglio.
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n’occasione per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella societĂ e nella Chiesa. La tre giorni milanese di Benedetto XVI ha trasmesso, in estrema sintesi, questo messaggio che il Centro sportivo italiano ha il dovere di raccogliere come associazione di ispirazione cristiana impegnata in campo educativo. Il tema della famiglia ci coinvolge pienamente. Ăˆ il nostro primo e insostituibile alleato. Non siamo Csi solo per occuparci di attivitĂ sportiva, ma anche per essere al servizio di una vita buona, quella che viene dal Vangelo e che ha nella famiglia il suo nucleo fondante. Nella lettera inviata all’allora arcivescovo di Milano Tettamanzi, il Papa introduceva cosĂŹ l’importanza dell’Incontro mondiale delle famiglie: “Occorre promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, Pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunitĂ e della solidarietĂ â€?. Queste tematiche interpellano le 13mila societĂ sportive del Csi d’Italia, impegnate quotidianamente nell’aiutare le famiglie nella loro opera. L’impegno educativo del Csi è mirato ad accompagnare la fami-
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che l’azione dell’uno rafforzi quella dell’altro. Non si può pensare di fare educazione attraverso lo sport se la vita sportiva dei ragazzi rimane un’esperienza isolata dal contesto famigliare o, peggio ancora, come un modo di “parcheggiare i figliâ€?. Il problema non è assegnare alle societĂ sportive un ruolo del tutto sostitutivo, di supplenza alla funzione educativa delle famiglie, ma di cercare le vie per una cooperazione matura, improntata al rispetto dei ruoli specifici all’interno di un progetto educativo comune, premessa indispensabile per ricostruire un tessuto efficiente di educazione giovanile, oggi assai sfilacciato.
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Â&#x2014;Â&#x192;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2021;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; ° Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;ÇŚ Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021;Ǥ Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; ° Â?Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x2021; Â?Â&#x2014;Â?Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2C6;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â&#x2020;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2C6;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x153;ÇŚ Â&#x153;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2022;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x17D;Â&#x2014;Â?Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2039; Č&#x2039;Â?Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Í&#x161;ǤÍ?Í&#x2DC;Í&#x2DC; Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2021;Č&#x152; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Ă&#x2013;ÇĄ Â&#x2039;Â?Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x17D; Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2018;Â?Â&#x17D;Â&#x2039;Â?Â&#x2021; Â&#x2122;Â&#x2122;Â&#x2122;ǤÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192; Â?Â&#x2018;Â? Â&#x2039;Â?Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Ǥ Â&#x2018;Â? Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2030;Â&#x2039;Â? Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2019;Â&#x192;Ǥ Â&#x2026;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x192; Dz Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;dzǥ Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Í&#x17E; ÇŚ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â?Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;ĚťÂ&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;ǤÂ&#x2039;Â&#x2013;Ǥ
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Â&#x2039;Â?Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2021; Â&#x201E;Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Dz Â?Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192;Çł Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039; Â&#x2039;Â? Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2030;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â?Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x161;ÍĄ Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x2122;ǤÍ&#x203A;Í&#x2DC;ÇĄ Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â?Â&#x192; Â&#x192;Â? Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018;Ǥ Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x17D;ÇŻÂ&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2021; Â&#x2039;Â? Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x192;Â?Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x2013;Â? Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2039; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2039; Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2021; Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2014;Â&#x2021; Â?Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2021;ÇŁ Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x203A; Â&#x2022;Â&#x160;Â&#x2018;Â&#x2122; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x2013;Â? Â&#x192;Â&#x2039; Â&#x2013;Â&#x2021;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Ǥ Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x192;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; ° Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2018;Â?Â?Â&#x192;ÇŁ Â&#x2039; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x201E;Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â&#x2039; Â&#x2C6;Â&#x2039;Â? Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039;ÇŚ Â?Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2039;Â?Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2019;ÇŚ Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2020;Â&#x192;Â&#x17D; Â?Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x192;Ǥ Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x17D; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2020;Â&#x2018; Â&#x192; Dz Â&#x17D;Â&#x17D;ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2026;Â&#x2018;Â? Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2021;Çł Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2018; Dz Â&#x192; Â&#x2018;ÇŚ Â&#x2026;Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Çł Â&#x2039;Â? Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Í&#x17E;ÇĄ Í&#x161;Í?Í&#x2122;Í&#x161;Í&#x2122;Ǥ Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x161;Í? Â&#x2030;Â&#x2039;Â&#x2014;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Ǥ
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Â&#x2026; Dz Â?Â&#x192; Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192;Çł
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92&(6$6
Evidenza dei fatti e ipocrisia delle presunzioni
Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x2020;Â&#x2018; ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x2C6;Â&#x2C6;Â&#x2018; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192; Í&#x17E;Í Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Í&#x161;Í&#x203A;Č&#x20AC;Â&#x201E; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2014;Â&#x2026;Â&#x192; Â&#x2020;Č&#x20AC; Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039; Í&#x161;Í&#x17E; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Í&#x161;ÍĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x2018; Í&#x161;Í?
Â&#x192;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Ǥ Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; ÇŻ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2026;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x192;Â? Í&#x2122;Í&#x2DC; Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201E;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;ÍĄ Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Í&#x161;Í&#x;Í&#x; ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x201E;Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2018; Í&#x161;
Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021;Â?Â&#x2030;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Dz Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;dzǥ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â?Â&#x192;Â?Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;
Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2039; Í&#x2122;Í&#x17E; Â&#x2021;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2026;Â&#x2039;Â&#x192; Í&#x203A;Č&#x20AC;Â&#x2C6; Â&#x2018;Â?Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2039; Í&#x153; Â&#x201D;Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2018;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â?Â&#x192;Â?Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161;Í&#x153; Â&#x201D;Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â?Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â?Â&#x192;Â?Â&#x2014;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x203A;Í&#x17E; Â&#x2014;Â&#x2039;Â?Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;ÇŻ Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2039; Í&#x17E; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â?Â&#x2014;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2021;Â?Â&#x153;Â&#x2039; Í&#x2122;Í?
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Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2030;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192; Â&#x2014;Â?Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2021;Â?Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2018; Í&#x161;Í?
Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;° Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2020;Â&#x2039; Í&#x203A;Í&#x2DC; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192;Â?Â&#x201E;Â&#x2039; Â&#x2020;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Ǥ Â?Ǥ Í&#x2122; Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192; Í&#x161;ÍĄ Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Č&#x20AC; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;Â&#x2026;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â?Â?Â&#x2039;
Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Č&#x20AC; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x192;Â?Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039; Í&#x203A;Í&#x161; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Č&#x20AC; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x2022;Â&#x201C;Â&#x2014;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x192; Í&#x2122; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Č&#x20AC; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2030;Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2022;Č&#x20AC; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x201E;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2026;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2030;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2C6;Â&#x2018;Â?Â&#x2021;Â&#x2122;Â&#x2022;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â?Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018;
Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2039;Â&#x2030;Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2C6;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018; Í Č&#x20AC;Â&#x192;
Egr. direttore, qualche giorno fa, Adriano Sofri dalle colonne di â&#x20AC;&#x153;Repubblicaâ&#x20AC;? si indignava perchĂŠ sempre piĂš medici scelgono lâ&#x20AC;&#x2122;obiezione di coscienza rifiutandosi cosĂŹ di praticare aborti. Questa presa di posizione ci fa tornare alla mente lâ&#x20AC;&#x2122;ipocrisia dei sapienti dei tempi di GesĂš che invece di stupirsi e rallegrarsi dei miracoli che GesĂš compiva sotto i loro occhi si indignavano perchĂŠ li faceva di sabato. Invece di costatare lâ&#x20AC;&#x2122;evidenza dei fatti si arroccavano sulle loro presunzioni. Forse Sofri non ha pensato che i medici sono i primi a rendersi conto che nellâ&#x20AC;&#x2122;utero materno câ&#x20AC;&#x2122;è una vita, câ&#x20AC;&#x2122;è un essere vivente a tutti gli effetti. Forse Sofri non ha compreso che i medici sono sempre piĂš consapevoli che lâ&#x20AC;&#x2122;aborto è sopprimere un essere umano vivente. PerchĂŠ Sofri prima di prendere posizione non guarda unâ&#x20AC;&#x2122;ecografia di un bimbo nel grembo materno cheâ&#x20AC;Ś ride, si succhia il pollice, si gratta la pancia ma che poi a contatto con lâ&#x20AC;&#x2122;aspiratore abortivo si agita moltissimo (le pulsazioni raggiungono i 200 battiti al minuti), cerca rifugio nella parte superiore dellâ&#x20AC;&#x2122;utero e poi pezzo a pezzo viene dilaniato dallâ&#x20AC;&#x2122;aspiratore? Non è difficile basta che vada su youtube e digiti â&#x20AC;&#x153;lâ&#x20AC;&#x2122;urlo silenziosoâ&#x20AC;? dove assisterĂ anche alla testimonianza di Bernard N. Nathanson, prima convinto medico abortista poi, con lâ&#x20AC;&#x2122;introduzione delle nuove tecnologie ecografiche, assoluto difensore della vita. PerchĂŠ Sofri non si confronta con Gianna Jessen una ragazza che, contro ogni aspettativa e per una serie di fortunate coincidenze, è sopravvissuta ad una aborto salino e che oggi gira il mondo per portare la sua testimonian-
Â&#x201D;Â&#x2021;Â?Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2039;Â?Â&#x2039; Í&#x203A;ÍĄ Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2C6;Â&#x2018; Â&#x2018;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2021;Â&#x201D;Â?Â&#x2021; Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2021;Â&#x2030;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D; Â&#x2039;Â&#x2018;Â&#x201D;Â?Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x2021;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2018;Â?Â&#x192; Í&#x161;ÍĄ Â&#x2020;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x192;Â?Â&#x2018;Â?Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2039;Â&#x201D;Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x201E;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â? Í&#x; Â&#x2021;Â?ĂŽ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2018;Â?Â&#x2039; Â&#x2039;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2039;Â?Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2039; Í&#x2122;Í&#x2DC;
Â&#x2018;Â?Â&#x2026;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2039;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2014;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x192; Í&#x203A;Í&#x2DC;Í&#x17E; Â&#x2014;Â?Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x192;Â?Â&#x2021; Ǥ Ǥ Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x2039;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; ǤÂ&#x2013;Â&#x2021; Ǥ Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x2021; Í&#x161; Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2018; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x17D; Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x2018;ÇĄ Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x192;Â?Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x2039; Í?Í&#x2DC;
Si fa presto a dire Sinodo Egr. direttore, si fa presto a dire Sinodo: strada, insieme, dal passato al futuro. Quella che deve percorrere la Chiesa oggi, per non rendere insignificante la proposta del Regno. Il Vescovo invita tutti a riflettere su un problema vitale: la carenza dei preti e la nuova presenza della Chiesa sul territorio. Il nostro gruppo di riflessione da tempo si è messo a cercare e discutere. Abbiamo consegnato il nostro contributo alla segreteria del Sinodo: vedremo quale strada prendere, in diocesi, quando a dicembre discuteremo di tutte le proposte pervenute. Questa è la nostra. La Chiesa è un segno della presenza di Dio in mezzo alla gente e, con tutti i suoi limiti, la incarna. Le parrocchie sono la Chiesa sul territorio, sono lâ&#x20AC;&#x2122;ultima evoluzione delle comunitĂ evangeliche iniziate al tempo degli apostoli. Allora câ&#x20AC;&#x2122;era una distribuzione di incarichi fra i vari membri, poi, nel corso dei secoli, gli incarichi si sono progressivamente accentrati nelle mani di una persona sacra: il sacerdote. Adesso ci troviamo a far fronte a una progressiva diminuzione di sa-
Â? Â?Â&#x2021;Â?Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x192;
ÇŻÂ&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x201D;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2018;Â?Â&#x2020;Â&#x2021; Ǥǣ Â&#x2018;Â? Â&#x160;Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2018;Â&#x2DC;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2018; Â&#x192;Â&#x17D;ÇŚ Â&#x17D;Â&#x192; Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021;Â?Â&#x2013;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x17D;Â&#x17D;Â&#x192; Â?Â&#x2039;Â&#x192; Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x192;ÇŚ Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x153;Â&#x2039;Â&#x2018;Â?Â&#x2021; Â&#x2020;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2013;Â&#x2039;ÇĄ Â?Â&#x192; Â&#x160;Â&#x2018; Â?Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2013;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x2022;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x2020;Â&#x2039;Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x2021; Â?Â&#x2021;Â&#x17D; Í&#x161;Í&#x2DC;Í&#x2122;Í&#x2122; Â&#x2026;Â&#x160;Â&#x2021; Â&#x2DC;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2039; Â&#x201D;Â&#x2021;Â&#x2026;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x192;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x201D;Â&#x192;Â&#x2DC;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x2018; Â&#x2039;Â&#x17D; Í&#x;Í&#x203A;Í&#x2DC;Ǥ Â&#x2018;Â&#x17D;Â&#x2021;Â&#x2DC;Â&#x2018; Â&#x2022;Â&#x192;Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2021; Â&#x2022;Â&#x2018;Â?Â&#x2018; Â&#x192;Â?Â&#x2026;Â&#x2018;Â&#x201D;Â&#x192; Â&#x2039;Â? Â&#x2013;Â&#x2021;Â?Â&#x2019;Â&#x2018; Â&#x2019;Â&#x2021;Â&#x201D; Â&#x2C6;Â&#x192;Â&#x201D;Â&#x17D;Â&#x2018;Ǥ
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za? Non è difficile basta collegarsi con youtube e digitare Gianna Jessen! Noi oggi abbiamo tutti i mezzi per essere assolutamente certi e consapevoli che lâ&#x20AC;&#x2122;aborto è un omicidio. Per questo rivolgendomi direttamente ad Adriano Sofri mi appello alla scienza e gli chiedo di lasciare i preconcetti, le posizioni partitiche e di assumere una posizione intellettuale onesta e scientificamente corretta. Ma, come si sa, anche nelle nostra epoca supertecnologica non câ&#x20AC;&#x2122;è peggior sordo di chi non vuol sentire. Giorgio Marusi, Giovanni Viviani
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cerdoti e a una secolare passivitĂ dei fedeli che nemmeno il Vaticano II ha saputo riattivare in pieno. Le unitĂ pastorali che sono poste alla riflessione del Sinodo dovrebbero far rinascere la partecipazione di tutti i fedeli alla vita della parrocchia e non ridurre il sacerdote a essere il funzionario-burocrate della liturgia che è presente a ore nelle parrocchie che gli sono affidate. Nel progetto delle unitĂ pastorali formulato nei documenti proposti dalla diocesi e in via di attuazione, a nostro avviso, câ&#x20AC;&#x2122;è il rischio di avere un prete perennemente il viaggio da una parrocchia a unâ&#x20AC;&#x2122;altra. Una comunitĂ parrocchiale viva, invece, fa nascere al suo interno le ministerialitĂ che le servono per la comprensione della Parola di Dio, la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della caritĂ , in comunione con il vescovo, segno di continuitĂ con il ministero apostolico. Solo una comunitĂ parrocchiale viva e partecipe sarĂ capace di rendere presente, nei problemi del suo territorio, il segno di speranza che Dio ci ha comunicato in GesĂš e troverĂ il modo per annunciarla. Si richiede quindi una profonda revisione dei ministeri nelle parrocchie con il coinvolgimento della responsabilitĂ di tutti i battezzati per una maggior attenzione a attualizzare la Parola di Dio nel qui e ora, per una continuitĂ della trasmissione della fede, oggi cosĂŹ a rischio, anche nella realtĂ bresciana. Questo è quanto abbiamo cercato di analizzare e proporre nel documentocontributo che abbiamo consegnato alla riflessione sinodale. A quanti fossero interessati alla analisi integrale del documento, per proposte critiche e per la riflessione, suggerisco di richiederlo al seguente indirizzo mail: giancarlo47@gmail.com. Giancarlo Pianta
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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI
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