La Voce del Popolo 2012 24

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Secondo una delle tante geniali intuizioni di Giovanni Paolo II, nella festa del Sacro Cuore di GesĂš - o in data pastoralmente piĂš opportuna: per la nostra diocesi sabato 16 giugno nella Basilica di Botticino Sera - si celebra la Giornata per la santificazione dei sacerdoti. Chi vive nella Chiesa e con la Chiesa sa quanto sia urgente la necessitĂ di sacerdoti e sacerdoti santi. L’aveva ben compreso Luisa Margherita Claret de la Touche, fondatrice della comunitĂ di Betania del S. Cuore. Assai attuale il messaggio di Cristo che trasmette: “Quanto deve amare il prete! Deve amare me, suo Maestro, fratello, amico, consolatore, come io ho amato lui. Deve amare la mia Sposa, che è la sua Sposa, la santa Chiesa, e di quale amore! Un amore appassionato e geloso, geloso della sua gloria, della sua purezza, della sua unitĂ , della sua feconditĂ . Infine, deve amare le anime come suoi figli. Quale padre ha tanti figli da amare quanto il prete?â€?. Invochiamo dunque con fede il Cuore di GesĂš affinchĂŠ doni sempre ai suoi sacerdoti la capacitĂ di un amore appassionato, puro e fecondo per Dio e per le anime.

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Grecia. L’Europa preoccupata guarda alle urne di Atene

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ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ I grest per il terremoto in Emilia. “Vi attendiamo!â€?

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ƒ” ’ƒ‰ƒ”‡ ÂŽÇŻ Â?— ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ Le tasse vanno pagate. Ci mancherebbe altro. Siamo onestamente e laicamente convinti che “dare a Cesare quel che è di Cesareâ€? ci rende tutti piĂš liberi, solidali e attenti al bene comune. Appunto: il bene comune. Le tasse sono fatte per tutelare e incentivare il bene di tutti, per permettere all’intera societĂ di godere di diritti che non possono essere raggiunti solo attraverso la posizione personale. Non so se pagare le tasse sia bello (forse questo sentimento è possibile per chi fa oggettivamente meno fatica e ha piĂš possibilitĂ ), ma di certo so che è giusto, perchĂŠ la tassa mi ricorda che il bene non ďŹ nisce soltanto quando sono a posto io, ma quando raggiunge la collettivitĂ . Certo è che il bene

della societĂ non lo si costruisce solo con le tasse e non si può nemmeno misurarlo a partire da questo contributo isolato dal resto. C’è chi offre un bene educativo, ad esempio, che è piĂš grande di quello personale: va riconosciuto, tutelato ed eventualmente, incentivato. Anche questo è un modo per “dare a Cesare quel che è di Cesareâ€?, perchĂŠ è compito della laicitĂ matura e responsabile comporre e distinguere il contributo che tutti possono dare al bene comune. So di dire qualcosa di politicamente scorretto: l’Imu applicato agli oratori è uno scandalo per tutta la societĂ . Non avrei esitazione a dire lo stesso per altri beni pubblici, di nome e di fatto: le scuole, gli ospedali, ma anche le associazioni, i centri aggregativi, i partiti, i luoghi civici. Ovviamente questa affermazione va meglio precisata declinando obblighi e doveri rispetto alle azioni che un oratorio svolge: sul bar o su altri servizi un calcolo calibrato

e intelligente dell’Imu ci trova d’accordo; sui servizi educativi come i centri di aggregazione giovanile, o i grest, oppure le associazioni sportive o culturali ci trova assolutamente contrari. Dove esiste una comunitĂ nasce il diritto ad educare e sarebbe strano che lo Stato lo ostacoli: di fatto è contro l’interesse stesso della collettivitĂ e se arrivasse ad impedire la libertĂ di educare diventerebbe addirittura anticostituzionale. La questione, fra l’altro, è estremamente pratica: che interesse ha la collettivitĂ a minare alla base (perchĂŠ in alcuni casi si tratterĂ , concretamente, di questo) alcuni servizi che fanno giĂ risparmiare migliaia di euro in termini di accesso, di prevenzione, di risparmio per le famiglie? Tagliare sulla promozione è aumentare in termini esponenziali le spese sul recupero. Non è possibile rincorrere sempre i problemi e concentrarsi sulla cura dei mali: tassare l’educativo porta necessariamente

ad una centralitĂ del disagio dei ragazzi e si interessa meno delle loro potenzialitĂ . Sono convinto che tante difďŹ coltĂ legate all’Imu si potranno risolvere e che basterĂ anche solo far presente il bene oggettivo che gli oratori sono e creano. Nessuno ha interesse a togliere un contributo che va ben al di lĂ di una tassa e che offre, nella concretezza, un bene superiore a quello tassabile: in termini di accoglienza, di solidarietĂ , di attenzione ai bisogni della famiglia (in particolare a quelle piĂš povere), di integrazione. Noi le tasse le paghiamo. Vorremmo, però, continuare ad educare, con lo stile che viene dalle nostre comunitĂ , con la pluralitĂ di iniziative che un oratorio può e deve ospitare. Se una tassa ci impedisce di fare ciò non ci stiamo. Faremo di tutto per convincere chi di dovere che educare è un bene primario, essenziale, inviolabile: è uno dei modi con cui “diamo a Dio quel che è di Dioâ€?.

͚͛ —Ž–—”ƒ ‡ …‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡ Stagione lirica. La grande opera per il Grande

͛ͥ …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ Crisi economica. Cosa possono fare gli italiani?

͘͜ ’‘”– Euro 2012. Se vinci a pallone ci guadagna lo Stato


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Da anni il Centro missionario, in comunione con gli istituti missionari presenti a Brescia, promuove esperienze in missione per i giovani. Quest’estate quasi 200 giovani, accompagnati e preparati attraverso percorsi formativi, vivranno un’esperienza significativa presso alcuni missionari in tanti Paesi del mondo. Ăˆ il Mozambico, il Paese piĂš gettonato, ma le destinazioni comprendono anche Congo, Romania, Albania, perĂš, Benin, Venezuela, Togo, Sao TomĂŠ.

I partenti, giovani, dai 18 ai 30 anni, si affacciano ogni anno nei Paesi del Sud del mondo per un breve ma intenso periodo dove incontrano loro coetanei con i quali vivere momenti di scambio sui valori della vita, sulle urgenze di una popolazione ma anche sulle bellezze e gioie di una cultura diversa. Incontri, dialoghi, scoperte che aiutano a riscoprire e talvolta a scoprire il vero senso e vocazione della propria vita in Italia. Esperienze che inevitabilmente

lasciano un segno indelebile nel cuore dei giovani. Il numero di giugno di “Kirembaâ€?, la rivista del Centro missionario, propone nelle sue pagine, insieme al resoconto della generositĂ dei bresciani, alle testimonianze dei missionari sparsi per il mondo e dei gruppi di animazione che operano nelle parrocchie della diocesi, anche una presentazione (con tanto di destinazione e durata del viaggio) dell’esperienza missionaria che i giovani si apprestano a vivere.

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uasi 200, 188 per l’esattezza, sono le persone, per lo piĂš giovani che nelle prossime settimane vivranno un’esperienza missionaria. I numeri sono quelli forniti dal Centro missionario diocesano che di tutte queste proposte è in qualche modo il motore. Ăˆ molto probabile che il numero sia anche maggiore, in considerazione del fatto che altri gruppi potrebbero essersi mossi in modo autonomo. Anche i semplici numeri offerti del Centro missionario diocesano testimoniano un fenomeno sempre piĂš diffuso. Sono sempre di piĂš i giovani che scelgono un’esperienza missionaria come modo di vivere la loro estate. Brescia, per la veritĂ , ha sempre mostrato una particolare attenzione per le missioni e i suoi missionari. Si trattava, però, di gruppi di adulti, professionisti, artigiani che per qualche settimana lasciavano i loro impegni per la missione, andando ad aiutare missionari con cui avevano particolari legami. Negli anni a questa sensibilitĂ che non è venuta meno, se ne è affiancata una nuova che ha per protagonisti i giovani. E i numeri giĂ ricordati sono lĂŹ a testimonarlo, cosĂŹ come il numero di proposte messe alla loro attenzione. “La scelta compiuta da circa 200 ragazzi tra i 18 e i 25 anni della nostra diocesi – è la lettura di questo interessante fenomeno proposta da don Carlo Tartari, vice direttore del Centro missionario diocesano – di vivere l’esperienza di un viaggio in missione, non è un percorso improvvisato, non ci sono last minuteâ€?. Il loro, continua il sa-

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cerdote, è un itinerario che parte da lontano, dal mese di ottobre quando hanno accolto la scelta impegnativa di percorrere un itinerario formativo che permettesse di prendere coscienza delle finalitĂ e dei contenuti della proposta. “I temi affrontati attraverso la condivisione, lavori in ĂŠquipe, testimonianze di missionari – afferma ancora don Carlo – ci hanno aiutato ad ampliare gli orizzonti oltre i confini visibili della nostra vita quotidiana, oltre gli stereotipi nei quali spesso incorriamo, oltre il giĂ visto, sperimentato, vissutoâ€?. Mancano ormai poche settimane alla loro

partenza: Mozambico, Congo, Togo, Benin, Romania, Brasile, PerĂš sono alcune delle mete scelte dai giovani. “Nello zaino – continua ancora il vice direttore del Centro missionario – hanno tante domande, curiositĂ , dubbi. Sappiamo che non tutte troveranno risposta, ma torneranno con un carico di sensazioni e pensieri nuovi, inspettati, sorprendentiâ€?. Per questi giovani il viaggio non è il fine di un’esperienza. “Il viaggio – continua don Carlo Tartari – è il mezzo che hanno scelto per provare a giocarsi nel mondo a tutto tondo, per comprendere come l’unico annuncio del Regno si declina in modi diversi, in linguaggi diversi, in culture e tradizioni diverseâ€?. A molti di loro questa esperienza missionaria, cambierĂ le prospettive. “Torneranno un po’ cambiati – afferma ancora don Carlo – e questo aspetto forse crea loro qualche inquietudine e preoccupazione, ma sarĂ anche il dono piĂš grande destinato a perdurare nel tempoâ€?. In tutti c’è la consapevolezza che il “viaggio missionarioâ€? servirĂ soprattutto a loro che partono. Beneficeranno di incontri con i missionari bresciani sparsi nel mondo, con giovani, con Chiese, con culture antiche e sconosciute. “Proveranno – sono considerazioni del sacerdote che in questi mesi ha seguito il loro cammino di preparazione – a realizzare questo incontro con disponibilitĂ , umiltĂ , silenzio, accoglienza liberi da pregiudizi e commenti frettolosiâ€?. Il Centro missionario diocesano si affianca a molte parrocchie e oratori che prevedono nel proprio progetto educativo una

simile proposta ai giovani. “Il desiderio grande – afferma don Tartari – è quello di potenziare e rendere maggiormente visibile la rete di collaborazione e condivisione tra parrocchie, oratori, associazioni che si impegnano per l’accompagnamento dei giovani in missioneâ€?. Un ruolo e una competenza decisivi sono stati svolti dagli istituti missionari che durante l’anno di formazione hanno aperto le loro case offrendo ai giova-

ni che stanno per partire ospitalitĂ e testimoniaze vivaci sulla presenza e l’opera dei missionari nel mondo. Per tutti è in programma un significativo appuntamento domenica 24 giugno presso la parrocchia di Maderno. I giovani in partenza si incontreranno per celebrare insieme l’eucaristia, ad accogliere un piccolo semplice mandato segno di appartenenza e comunione con la diocesi bresciana e la sua grande sensibilitĂ missionaria.

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,Q &DODEULD FRQ O¡DVVRFLD]LRQH /LEHUD Fra le tante esperienze proposte ai giovani per vivere in modo diverso la loro estate non c’è solo quella della missione. C’è anche quella, proposta dall’associazione Libera di don Ciotti, di campi di volontariato e di studio sui terreni conďŹ scati alla maďŹ a. “E-state liberi 2012â€? si terrĂ dal 9 al 18 luglio a Valle del Marro, nella piana di Gioia Tauro in Calabria. I partecipanti dedicheranno le mattinate al lavoro agricolo nei campi sottratti al control-

lo della maďŹ a. La seconda parte delle giornate sarĂ dedicata, invece, a momenti di formazione. Approfondimenti culturali e incontri con la realtĂ locale riempiranno le serate. Aspetto qualiďŹ cante di questa proposta è quella di integrare l’aspetto lavorativo, a sostegno dell’uso sociale dei beni sottratti alle organizzazioni maďŹ ose, con l’approfondimento, con seminari di formazione e riessione, della ďŹ sionomia delle organizzazione criminali e degli

strumenti della lotta istituzionale e sociale contro la maďŹ a. A Brescia la proposta trova i suoi punti di riferimento nella sezione locale dell’associazione Libera e nella commissione di pastorale giovanile della zona di Brescia sud. I partecipanti avranno modo di prepararsi all’esperienza partecipando a incontri di formazione. Per informazioni: don Fabio Corazzina (cell. 334346522; alcantara@tin.it). I partecipanti devono avere almeno 16 anni.


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una giovane di Palazzolo che da anni, ormai, vive questa esperienza. “L’obiettivo dei campi estivi, perseguito con successo negli anni precedenti, è quello intrattenere i piĂš piccoli con giochi e attivitĂ di vario genere, educandoli alle regole del vivere comune, offrendo loro momenti di spensieratezza ma anche spazi di attenzione, sempre limitati nella dura realtĂ della loro vita quotidianaâ€?. Oltre alla realizzazione dei campi estivi, racconta, i Volontari del Sebino si

propongono l’integrazione nelle realtĂ locali attraverso visite alle famiglie, sostegno alle missionarie che operano nella zona e iniziative sul territorio. A chi le chiede il perchĂŠ di questa ripetuta esperienza in Albania la giovane palazzolese risponde ricordando il fascino di un Paese in cui, nonostante la grande povertĂ di cui ancora soffre, c’è tanta umanitĂ e tanta voglia di accogliere e la certezza che è molto di piĂš quello che si porta via che non quello che si dona nel corso del campo estivo.

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*PJ FRQ XQD SDUHQWHVL LQ $PD]]RQLD Hanno approďŹ ttato di qualche giorno trascorso a Brescia per iniziare a dare forma a un progetto “missionarioâ€? che potrebbe realizzarsi in occasione della Gmg del 2013 che si terrĂ a Rio de Janeiro. Mons. Piero Conti (nella foto), vescovo di MacapĂ , e mons. Carlo Verzeletti, titolare della diocesi di Castanhal do ParĂ , hanno incontrato don Marco Mori, direttore dell’UfďŹ cio oratori, e don Carlo Tartari, vice direttore dell’Uf-

ďŹ cio missionario per studiare la fattibilitĂ di un progetto che dovrebbe portare all’accoglienza nelle loro diocesi di 200 giovani bresciani che voleranno in Brasile nel luglio del prossimo anno per la Gmg. L’obiettivo, come sottolineato da mons. Conti è quello di favorire un incontro tra giovani che, pur vivendo a migliaia di chilometri di distanza e in contesti sociali e culturali profondamente diversi, “non sono poi

cosÏ diversi�. Anche i giovani delle due diocesi poste in Amazzonia, infatti, vivono il problema della disoccupazione, devono confrontarsi con stili di vita minacciati da consumismo, che proprio come avviene per i coetanei italiani, riesce a intrigarli, facendo spesso perdere loro il senso del reale. Facendo leva sulla naturale propensione di tanti giovani bresciani a dare alla loro estate un taglio missionario, i due vescovi

bresciani e i due ufďŹ ci coinvolti nel progetto puntano a portare in Amazzonia tanti giovani bresciani. Molti i dettagli ancora da mettere a punto, a partire dai tempi stessi dell’esperienza (prima o dopo la Gmg?). Di certo c’è giĂ la grande disponibilitĂ all’accoglienza dei due Vescovi missionari e delle loro comunitĂ , desiderose di questo incontro con i giovani in arrivo da quella Chiesa che ha dato i natali ai loro pastori.

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Il numero 23 di “Voceâ€?, del 7 giugno scorso, dedicava il suo approfondimento settimanale al tema del nuovo welfare partecipato. In tale contesto trovava spazio anche una breve nota dedicata ai centri di aggregazione giovanili attivi negli oratori bresciani. Una realtĂ , si sottolineava, significativa: 45 quelli attiviti per un totale di oltre 1500 presenze giornaliere sostenute dal lavoro di 105 educatori assunti e di quello di oltre 250 volontari. Una realtĂ messa in serio pericolo

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dai tagli annunciati da tante amministrazioni comunali. Per un errore sfuggito al controllo della redazione (un “pur non� di troppo riferito alla missione pastorale degli oratori), gran parte della nota ha rischiato di perdere il suo significato originale, qui doverosamente precisato. Il forte impegno, anche di natura economica, profuso negli anni da tanti oratori per sostenere e far crescere i cag ha sempre trovato la sua giustificazione proprio

dall’intima relazione tra l’opera svolta dagli stessi e la missione specifica degli oratori bresciani. Mettere a rischio questa presenza, per le ristrettezze economiche di tanti Comuni costretti a tagli evidenti, significa porre un forte punto interrogativo sulla preziosa azione pastorale svolta da tanti oratori presenti nel Bresciano. Certi di aver fatto chiarezza, ci scusiamo con i lettori per l’involontario errore della scorsa settimana.

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onto alla rovescia per le elezioni politiche in Grecia. Il Paese torna al voto il 17 giugno perchĂŠ la frammentazione uscita dalle elezioni di maggio non ha consentito la formazione di un governo che avesse la forza di affrontare la grave crisi che sta vivendo il Paese. Le elezioni di domenica 17 hanno una portata particolare. All’esito del voto guarda con apprensione l’intera Europa. I timori delle autoritĂ europee e di diversi economisti, infatti, è che a essere primo partito, stavolta, possa essere Syriza, una coalizione di piccoli partiti di sinistra radicale particolarmente critica delle misure imposte dall’Europa ad Atene per salvaguardare il Paese della bancarotta e, conseguentemente dall’uscita dalla zona euro. Si tratta di uno scenario che potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’intera Ue, soprattutto per quei Paesi, Francia e Germania su tutti che hanno banche nei cui confronti la Grecia è pesantemente esposta. Tra i timori anche quello dell’effetto contagio che potrebbe espandersi da Atene ad altre capitali, Madrid su tutte. Insomma, la tensione è alta e i primi ad avvertirla sono quei greci consapevoli che il processo di aggregazione europea è irreversibile e un passo indietro produrrebbe conseguenze inimmaginabili. “Il grande problema – afferma Anni Podimata, greca, vice presidente dell’Europarlamento – che si avverte

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no portato a questa situazioneâ€?, riconosce. “Ma abbiamo visto anche quanto sono state riluttanti le istituzioni Ue a intervenire. L’Europa deve ripristinare la fiducia verso il progetto europeoâ€? presso i cittadini greci. Anni Podimata commenta anche un appello, firmato da alcuni eurodeputati e personalitĂ della cultura, che indica nella revisione del memorandum della troika (che contiene la road map tracciata da Ue, Bce, Fmi) un passaggio essenziale per ridare fiducia al Paese mediterraneo. La vice presidente dell’Europarlamento prosegue: “Stiamo subendo pesanti riflessi economici e sociali. Avvertia-

mo che in Europa crescono i giudizi e gli stereotipi verso il nostro Paese. I cittadini greci vivono pesanti tagli ai salari, sperimentano tanta insicurezza per il futuro. In vista delle elezioni di domenica vediamo anche crescere una speculazione politica sui sacrifici e le incertezze che gravano su di noi�. La vice presidente del Parlamento Ue, Anni Podimata teme, come molti altri, un nuovo successo delle forze antieuropeiste. Per questo, conclude, occorre “una realistica revisione del memorandum�, per porre la Grecia in condizione “di mantenere i suoi impegni� verso l’euro e l’Unione europea.

8Q SLDQR QD]LRQDOH SHU OD IDPLJOLD Il consiglio del ministri ha approvato, su proposta del ministro della Cooperazione internazionale e dell’integrazione con delega alla famiglia Andrea Riccardi (nella foto), il Piano nazionale per la famiglia. â€œĂˆ la prima volta che viene adottato uno strumento contenente linee di indirizzo omogenee in materia di politiche familiari, garantendo centralitĂ e cittadinanza sociale alla famiglia attraverso una strategia di medio termine che supera la logica degli

interventi disorganici e frammentariâ€?. Ăˆ quanto si legge nella nota diffusa da palazzo Chigi dopo l’approvazione del piano. Quanto ai contenuti del Piano, i principi ispiratori sono: “Cittadinanza sociale della famiglia, intendendo la famiglia quale soggetto su cui investire per il futuro del Paese, valorizzando la sua funzione per la coesione sociale e per un equo rapporto tra le generazioni; politiche esplicite sul nucleo familiare: ďŹ nora nel nostro Paese gli

interventi a favore delle famiglie sono stati o dettati dall’emergenza e quindi necessariamente frammentati e disorganici, o indiretti, cioè riesso a volte inconsapevole di altre politiche. Le prioritĂ individuate dal Piano sono: le famiglie con minori, in particolare quelle numerose; le famiglie con disabili o anziani non autosufficienti; le famiglie con disagi conclamati sia nella coppia, sia nelle relazioni genitori-ďŹ gliâ€?.

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enti ecclesiastici il termine per il pagamento della prima rata dell’Imu (il 50% del dovuto) è ďŹ ssato al 18 giugno. Mancano dunque solo pochi giorni. L’aliquota è quella base dello 0,76%. La seconda rata deve essere invece pagata entro il 17 dicembre prossimo. Nei giorni scorsi don Girelli ha inviato a tutti i parrocci e a tutte le parrocchie una dettagliata nota contenente tutte le indicazioni per il pagamento dell’imposta.

Tra i capitoli piĂš importanti c’è sicuramente quello delle esenzioni. Parrocchie ed enti ecclesialistici non devono pagare l’Imu per le chiese, le case canoniche, i locali di ministero pastorale (oratori), le strutture sportive aggregate agli oratori, le sale parrocchiali, le case alpine o per ferie, purchĂŠ utilizzate direttamente dalle parrocchie per le ďŹ nalitĂ di culto previste dall’art. 16 della legge 222 del 1985, le scuole maternme e le case di riposo di proprietĂ

dell’ente parrocchia e dallo stesso utilizzate direttamente. Una riduzione del 50% dellla base imponibile è prevista per i fabbricati di interesse storico o artistico, purchĂŠ in possesso dei documenti che attestano questa caratteristica, e per i fabbricati inagibili e di fatto non utilizzati. Anche in questo caso, però, è necessaria la documentazione rilasciata dai competenti ufďŹ ci comunali che certiďŹ cano lo stato di inagibilitĂ e di non uso.

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a fatto dei giovani la sua scommessa per 50 anni tra Padova, il Brasile e il Ghana, partendo da Sarezzo, in Valtrompia. 50 anni di sacerdozio che fra Giuseppe Contessi ha ricordato nei giorni scorsi tra la gente del suo paese. “Voceâ€? l’ha intervistato Quando e perchĂŠ ha deciso di stare con la gioventĂš? Ho cominciato il mio tirocinio a fianco dei ragazzi quando ero presso l’orfanotrofio di Sant’Antonio in provincia di Padova. Non possiamo parlare proprio di scelta, il mio è sempre stato un voto d’obbedienza: sono andato dove mi dicevano d’andare. Com’è iniziata la sua missione fuori dai confini italiani? Sono stato per tre anni missionario in Brasile, stando vicino ai ragazzi come cappellano. Questo mi ha dato la forza per andare in Ghana, dove serviva una presenza francescana. Ho poggiato per la prima volta i piedi sul suolo africano il 27 novembre 1977, dove con padre Emilio Gallo e padre Giorgio Abram siamo stati ospiti, per desiderio del vescovo locale, di una missione locale gestita da sacerdoti olandesi. Alla fine di settembre del ‘78 il vescovo ci affidò una zona ad Effiakuma, alla periferia di Takoradi: lĂŹ abbiamo dato una mano nel costruire l’attuale parroc-

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parrocchia della cattedrale. Noi frati ci siamo poi trasferiti in un’altra realtĂ pastorale della zona di Sunyani, dove abbiamo aperto un convento e una nuova parrocchia dedicata al Sacro Cuore. Mi sono occupato dei giovani sia con responsabilitĂ a livello locale che diocesano, collaborando alla vita di tante associazioni. E ora lo sto facendo con la comunitĂ francescana di Awoshye-Anya nel decanato dell’arcidiocesi di Accra. Ci sono alcune esperienze che l’hanno segnata in Ghana? Pochi mesi dopo il mio arrivo ho sperimentato che cosa significhi finire in prigione. Erano anni di duro governo militare e per aver rifiutato di pagare una tangente mi sono ritrovato dietro le sbarre. La gente si è organizzata ed è arrivata in processione, con croce e candele, sotto le finestre del colonnello che governava Takoradi, esigendo la liberazione immediata di ‘Brother Joe’, come mi chiamano laggiĂš. Se guardo a ciò che è stato fatto i progetti realizzati sono tanti e altrettanti i gruppi giovanili nati in varie regioni. Laici e religiosi sono impegnati a far rinascere il continente. Ma occorre coraggio e determinazione, soprattutto tra i giovani, per far crescere la societĂ civile e sconfiggere miseria e malattie. Come dico sempre “non è il cammino che è difficile, è il difficile che è camminoâ€?.

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—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ Â—Â”Â‘Â’ÂƒÇŚÂ†Â‘Â?Â?Â‡ÇŚÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ Il 14 giugno alle ore 20.30, presso la sala consiliare del Comune di Ghedi viene presentato il progetto pari opportunitĂ â€œEuropa-donne- lavoroâ€?, Uno sportello per la creazione di imprese al femminile Si tratta di un progetto transnazionale e multiregionale che vede coinvolti Italia, Portogallo, Spagna e Francia e Lombardia, Veneto, Sardegna e Sicilia. Il progetto si propone di realizzare percorsi formativi e informativi per la creazione di innovative imprese al femminile in

ƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ’”‡Â?‹ƒ ‰Ž‹ ‘Ž‹Â?’‹…‹ vari settori tra cui Ict (Information communication technology); turismo, beni culturali, sostenibilitĂ ambientale e nuove tecnologie. Il progetto prevede lo sviluppo di una rete multiregionale di specifici “service territoriali per le donneâ€? , integrati da una piattaforma digitale per la gestione di servizi di accompagnamento alla creazione di imprese, orientamento, bilancio delle competenze, formazione, informazione sulle opportunitĂ europee.

Non ha atteso lo svolgimento delle gare di Londra. Per la Provincia di Brescia il semplice inserimento nella squadra olimpica è giĂ (giustamente) titolo sufficiente per un riconoscimento e cosĂŹ ha dato il via a una serie di appuntamenti per un tributo a tutti quei bresciani che gareggeranno a Londra 2012. L’iniziativa è degli Assessorati allo sport e all’agricoltura, agriturismo e alimentazione della Provincia. Sette gli atleti bresciani premiati; cinque parteciparanno ai giochi

olimpici e due alle Paralimpiadi. Si tratta di Andrea CassarĂ (scherma), Giulia Conti (vela), Vanessa Ferrari (ginnastica artistica), Elena Moretti (judo) e Piero Zucchetti (vela) e di Mattep Cavagnini (basket) e Massimo Dighe (vela) che prenderanno parte ai giochi paralimpici. Il riconoscimento, affermano gli assessori Mandelli e Tomasoni, pensato per incoraggiare gli atleti bresciani e sostenerli sin dalla fase della preparazione.

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Il teatrino della politica non è chiuso Atto I. MercoledĂŹ 6 giugno la Camera dei deputati ha eletto all’Agcom (AutoritĂ per le garanzie nelle comunicazioni) Maurizio Decina (indicato dal Pd, è stato consigliere di amministrazione di Telecom Italia ed è, con le aziende di sua proprietĂ , consulente di moltissimi operatori soggetti alla vigilanza dell’Agcom), Antonio Martusciello, ex dipendente di Mediaset e ex sottosegretario con Berlusconi. Alla autoritĂ per la Privacy sono stati invece eletti Giovanna Bianchi Clerici in quota Lega-Pdl e Antonello Soro, ex presidente dei deputati del Pd. Anche al Senato con una votazione analoga sono stati eletti all’Agcom Francesco Posteraro (Udc), vicesegretario alla Camera e Antonio Preto (Pdl), giĂ capo di Gabinetto di Antonio Tajani in Europa; per la Privacy, sono stati nominati Augusta Iannini, capo dell’ufďŹ cio legislativo del Ministero della giustizia (moglie di Bruno Vespa) e Licia Califano, docente di Diritto costituzionale a Urbino. VenerdĂŹ il primo ministro Monti ha completato il quadro con la nomina del presidente dell’Agcom Angelo Marcello Candani, docente della Bocconi

e altri consiglieri tecnici sia per l’Agcom che per la Privacy. La legge richiede indipendenza e riconosciuta competenza nel settore, ma l’accordo tra Pd, Pdl e Terzo polo ha spazzato via giuristi come Gustavo Zagrebelsky, Valerio Onida e Stefano Rodotà – proposti dall’associazione Articolo 21 per l’Agcom – e professori meno noti, ma molto titolati, sponsorizzati dal web. Atto II. Sempre mercoledÏ 6 giugno il Senato ha respinto la richiesta di arresti domiciliari

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per il sen. Sergio De Gregorio (Pdl) accusato di associazione per delinquere, concorso in truffa e truffa aggravata per concorso in erogazioni pubbliche, in un’inchiesta della Procura di Napoli. Un voto che ha ribaltato il verdetto della Giunta delle immunitĂ che un mese fa si era invece espressa a favore. UfďŹ cialmente, l’unico gruppo a dichiarare di essere contrario all’arresto di De Gregorio era stato il Pdl. Lega (come sempre sente il richiamo della foresta. Anche a

Milano ha votato compatta a favore di Formigoni) e Pdl hanno 149 voti e per raggiungere quota 169 si sono aggregati 20 senatori degli altri gruppi. Quelli che nutrono cattivi pensieri (e indovinano) hanno ipotizzato un voto di scambio per salvare alla prossima puntata il sen. Luigi Lusi della Margherita. Atto III. VenerdĂŹ 8 giugno Monti ha nominato, senza consultare i partiti che fanno parte della maggioranza, Anna Maria Tarantola, vice-direttore generale

di Banca d’Italia, presidente e Luigi Gubitosi direttore generale della Rai; e Mario Pinto nel Consiglio di amministrazione della stessa Rai in rappresentanza del governo. Atto ďŹ nale. Dal quadro sopra descritto risulta evidente la sďŹ da che Monti ha lanciato ai partiti per uscire dalla palude in cui il suo governo rischia di cadere. I quali partiti danno segno di evidente sorditĂ rispetto al malumore diffuso nei loro confronti. Prodi ha detto, a proposito del Pd, che “la spinta di questo partito al suicidio non ha limitiâ€?. Tuttavia non siamo messi bene nemmeno fuori dai partiti. PerchĂŠ le scelte di Monti sulla Rai sono state sĂŹ criticate dai partiti, ma si sono levate voci di protesta anche da settori della societĂ civile, magari in nome di una cultura che sarebbe mortiďŹ cata dagli economisti. In prima ďŹ la fra i piĂš duri ci sono Carlo Freccero, dirigente Rai, e Michele Santoro che si erano proposti, bontĂ loro, come presidente e direttore generale. Evidentemente non sono solo i politici a perdere la testa dietro al potere. Per l’occasione Monti li ha tarantolati tutti.


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Ăˆ stata ufficializzata da poco tempo a Palosco la notizia che le nove suore della congregazione delle Poverelle lasceranno il paese bergamasco, ma appartenente alla diocesi di Brescia, al termine della stagione estiva. Ăˆ la conseguenza della decisione della Casa madre di mettere in vendita lo stabile dell’Istituto Palazzolo, che ospita le religiose. Giunge quindi alla sua conclusione una presenza che dura da 122 anni e che ha lasciato

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un profondo segno all’interno della comunità paloschese. Le suore, infatti, si sono sempre occupate dell’assistenza agli ammalati portando l’eucaristia a domicilio, oltre ad insegnare il catechismo ai bambini e ad organizzare incontri culturali per le famiglie e gli adulti con la decennale attività del gruppo Gaia (Gruppo adulti in attività ), senza dimenticare la gestione dell’oratorio femminile. Da qualche anno era terminata

l’attivitĂ della scuola materna iniziata 60 anni fa nel ‘52 e anche se recentemente era stata nominata una nuova superiora la decisione di trasferire le suore è infine arrivata: le prime partenze dovrebbero essere fissate tra agosto e settembre. La notizia non ha mancato di suscitare in paese sconforto e dispiacere, tanto che è stata promossa una raccolta firme per chiedere ai vertici della congregazione di ripensare alla decisione.

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a comunitĂ parrocchiale di Montecchio di Darfo domenica ha ricevuto dal proprio parroco, don Giovanni Magoni, la notizia attesa e temuta: don Giovanni lascia la parrocchia per raggiunti limiti di etĂ . Nato 75 anni fa a Coccaglio, cresciuto nella parrocchia di S. Alessandro a Brescia, ordinato sacerdote da mons. Giacinto Tredici il 23 giugno 1962, ha operato per 14 anni come curato a Castenedolo. A 39 anni chiese ed ottenne, assieme ad altri tre sacerdoti bresciani, di recarsi in Brasile come “Fidei donumâ€?. Mons. Luigi Morstabilini disse loro “Servite anche a me qui in diocesi, ma se questo è il vostro desiderio missionario sono ben lieto di assecondarviâ€?. Don Giovanni parte cosĂŹ per la diocesi brasiliana di AraçuoĂš nello Stato del Minas Gerais, a disposizione del vescovo verbita di origini italiane mons. Silvestri. Qui operò in situazioni molto precarie con un solo confratello nella vasta parrocchia − 50mila abitanti − di Pedra Azul. Il suo compito pastorale fu quello di visitare le comunitĂ , creare itinerari pastorali in un difficile mondo disperso e senza valori, iniziare alla pratica dei sacramenti. Contemporaneamente i sacerdoti si attivarono anche per animare un poco di agricoltura per il sostentamento della popolazione e avviare una pratica di allevamento di bestiame. In questi

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mesi si occupa della pastorale della salute presso la Casa di cura Richiedei di Gussago; quindi viene nominato parroco di Zone dove rimane per otto anni fino al 1996. Ma è ancora tempo di missione: e infatti riparte per il Brasile nella diocesi di Conciçao do Araguaia, nello Stato di Parà , nella parrocchia di S. Geraldo do Araguaia per ben nove anni. Torna in Italia alla fine del 2005 e viene nominato parroco di Montecchio di Darfo, parrocchia di S. Maria Assunta, il 25 marzo 2006. Ora tornerà in Brasile, in aiuto al vescovo bresciano mons. Pietro Conti, con il bresciano don Stefano Bertoni,

nella diocesi di MacapĂ nello Stato di AmapĂ , all’estremo nord del Brasile. Per il futuro, dice sereno don Giovanni “Rimarrò nelle mani di Dio: 30 anni di sacerdozio in Italia, 20 in Brasile, se Dio vuole ce ne sono ancora 10 per pareggiare i contiâ€?. Don Giovanni è un esempio di sacerdote che ha fatto del “dono della fedeâ€? il tema di tutta una vita. Forse anche per questo il Signore gli ha donato quella serenitĂ che lo spinge a salpare, come S. Paolo, ancora una volta l’ancora della vita per un viaggio lontano, a portare il messaggio d’amore del suo GesĂš al mondo.

*XDUGDUH DO IXWXUR FRQ VSHUDQ]D Sabato 16 giugno, alle 16.30, nell’aula magna del Centro pastorale Paolo VI a Brescia si terrĂ un incontro dal titolo “Come riaccendere la speranza nelle nostre imprese e nella nostra comunitĂ â€?, organizzato dall’Unione cristiana imprenditori e dirigenti di Brescia. Scopo dell’incontro, a conclusione di un anno di impegno ucidino, è il tentativo di offrire uno sguardo di speranza sul futuro, pur in un

periodo caratterizzato da gravissime difďŹ coltĂ economiche, cui si aggiunge la riessione sulla tragedia del terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna. Si parlerĂ quindi di progettualitĂ comune, di collaborazione e sinergie, perchĂŠ l’idea di un sostegno vicendevole pare essere l’unica praticabile per affrontare le sďŹ de che si presenteranno in futuro. Interverranno nell’occasione, do-

po i saluti iniziali della presidente Pia Cittadini (nella foto) e del consulente ecclesiastico don Daniele Saottini, i parlamentari Mariastella Gelmini (Pdl) e Guido Galperti (Pd), moderati dal giornalista Massimo Tedeschi. Dal mondo dell’editoria, inoltre, porteranno la propria testimonianza Marco Bonometti, presidente di Omr Holding e Giacomo Gnutti, presidente di Fgh.

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al fine di favorirne l’indirizzo professionale. “Sono stati programmati molti incontri, sia in ambito scolastico sia nelle aziende – ha spiegato il dirigente del Pastori Luciano Tonidandel – dove i ‘grandi’ prendono per mano i giovani, mettendo a disposizione esperienze, capacitĂ e conoscenze maturate in una vita professionale, con il solo fine di aiutarli ad orientarsi meglio nel mondo lavorativo, accorciandone spesso il percorso

per raggiungerloâ€?. L’Associazione “A. Variscoâ€? vuole mantenere vivi tra i soci i legami intessuti negli anni della scuola, attraverso raduni biennali. Questo progetto mira ad essere di sostegno ai giovani che si trovano ad affrontare le difficoltĂ di un inizio carriera. “Questo progetto − ha detto l’assessore provinciale all’Agricoltura Gianfranco Tomasoni (nella foto) – messo in campo dall’Istituto Pastori non può che valorizzare le competenze degli agricoltori di domani. L’agricoltura

senza formazione, istruzione ed aggiornamento non può vincere le sfide nazionali ed internazionaliâ€?. “Questo progetto che affianca adulti e giovani per la crescita tanto di questi quanto del ‘Pastori’ – ha detto Marco Tonni del centro vitivinicolo che fa capo alla scuola – incrementa le competenze che si creano nel percorso scolastico, in quanto chi vi opera si sente piĂš stimolato sia nell’apprendimento sia nella constatazione del frutto dei propri studi e del proprio lavoroâ€?. (f.a.)

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ono stati numerosi gli studenti, sia delle scuole statali che paritarie, che hanno partecipato al concorso indetto dalla Fidae (Federazione istituti di attivitĂ educativa) sul beato Giovanni Paolo II. Tutti i partecipanti hanno mostrato impegno e interesse e molti di loro, il giorno 4 giugno, presso l’aula magna dell’UniversitĂ cattolica di via Trieste, hanno avuto il piacere di partecipare alle premiazioni. La cerimonia si è svolta alla presenza di varie autoritĂ ed è stata particolarmente gradita grazie soprattutto agli interventi di due grandi testimoni che hanno avuto l’opportunitĂ di conoscere da vicino il grande pontefice Giovanni Paolo II: il card. Giovanni Battista Re e l’alpinista e scrittore Lino Zani. Il card. Re ha apertamente dichiarato piĂš volte la gioia per la partecipazione a questa manifestazione e ha espresso ai giovani studenti il suo apprezzamento per i lavori svolti dicendo che contava molto su di loro perchĂŠ sono il futuro della societĂ e della Chiesa. Ha poi sottolineato il legame che per lunghi anni ha avuto con Giovanni Paolo II, un papa molto amato da tutti per

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classe V B dell’Istituto “S. Doroteaâ€? di Brescia e le classi IV e V dell’Istituto “Don Orioneâ€? di Botticino Sera. PiĂš numerosi sono i premiati della scuola secondaria di primo grado: due i primi premi, uno per la classe I dell’Istituto “Don Orioneâ€?, un altro per la classe III dell’Istituto “S. Doroteaâ€? di Cemmo. Due anche i secondi premi che toccano alla classe 3° dell’Istituto “Massimiliano Kolbeâ€? di Montichiari e alle classi II A e B dell’Audiofonetica di Mompiano. Ăˆ doppio pure il terzo premio che va alle classi seconde dell’Istituto “Paola di Rosaâ€? di Lonato e alla classe I dell’Istituto “S. Doroteaâ€? di Cemmo. La classe I del liceo classico dell’Istituto “Cesare Ariciâ€? vince il primo premio, mentre sono menzionate la classe IV A del liceo scientifico “Don Milaniâ€? di Montichiari e la classe II del liceo linguistico “S. Doroteaâ€? di Cemmo.

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´6FXROH JXLGDÂľ SUHYHQLUH FRPSRUWDPHQWL D ULVFKLR Quasi la metĂ degli incidenti stradali in Europa è imputabile all’alcol. E il fenomeno è in aumento soprattutto tra le donne e i giovani. Nel 2010 l’Unione europea ha lanciato il “Piano d’azione sulla sicurezza stradaleâ€? con l’ambizioso obiettivo di ridurre, in un decennio, del 50% i morti sulle strade, anche attraverso la prevenzione. In tale contesto si inserisce il progetto “Scuole Guidaâ€? condiviso da piĂš attori del territorio. Vi partecipano l’Assessorato giovani e politiche giovanili della Provincia di Brescia, le Autostrade Centro Padane, la Cooperativa il Calabrone, le Autoscuole e le Polizie locali. “Il progetto − spiega l’assessore Fabio Mandelli − nasce da un emendamento, presentato dal consigliere Antonella Montini ed approvato all’unanimitĂ dal Consiglio provinciale, volto a proseguire l’attivitĂ di prevenzioneâ€?. “Il tema della prevenzione – precisa Montini - è trasversale. Ăˆ importante che la prevenzione parta dal territorio con azioni mirate a far comprendere che la qualitĂ della vita è fondamentaleâ€?. Il progetto si basa su un modulo di due ore di lezione che le scuole guida organizzano, strutturale

per la preparazione all’esame teorico di guida. Due i temi trattati: alcol e sostanze stupefacenti alla guida, tenuto da educatori della cooperativa, e normativa vigente in materia, curato dagli agenti di polizia. “Lo riteniamo un progetto pilota – precisa Angelo Mattei del Calabrone – perchĂŠ si inserisce in un momento particolare, quello del conseguimento della patente, della vita dei giovani e per questo piĂš efficace e perchĂŠ la collaborazione con gli agenti di polizia testimonia come la legge tuteli la vita e la salute dei cittadiniâ€?. “Il progetto – chiarisce il vice presidente di Centro Padane Vigilio Bettinsoli – rientra in quel processo, al quale prestiamo molta attenzione, volto a prevenire situazioni drammatiche. Dobbiamo preparare gli utenti, in particolare i giovani, ad andare sulle strade consapevolmente per utilizzarle al meglioâ€?.

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orientato alle cure palliative e al supporto della famiglia e dall’altro introdurre nell’assistenza una serie di prestazioni/servizi per migliorare la continuitĂ delle cure e rendere piĂš sostenibile la domiciliaritĂ â€?. “L’erogazione ďŹ nalizzata a questo progetto – ha ricordato il presidente della Fondazione Berlucchi Alessandro Paterlini – prevede l’acquisto di apparecchiature telematiche per collegare le abitazioni ai centri di assistenza, unitamente ad alcuni

mezzi per i trasferimenti e la formazione di personale dedicato per garantire la continuitĂ del supporto. Grazie al progetto dell’Asl – ha chiosato Paterlini – vogliamo garantire di essere curati al meglio nell’ambiente in cui si abitaâ€?. “La sďŹ da è l’integrazione – ha affermato il direttore del Dipartimento cure primarie dell’Asl di Brescia Fulvio Lonati – ovvero garantire la presa in carico di tutti i pazienti in una logica di continuitĂ di cura, con supporto sia al malato sia alla famiglia. Il

sistema consentirĂ il costante monitoraggio sul territorio – ha continuato Lonati – e la seconda fase della sperimentazione vedrĂ l’attenzione piĂš rivolta alla famiglia. Avremo un pool di medici dedicati alle cure palliative, operativi sulle 24 ore, medici cui sarĂ riservata una formazione mirata. L’uso di webcam permetterĂ il legame tra l’abitazione e le strutture – ha concluso Fulvio Lonati – afďŹ nchĂŠ anche i tempi della mobilitĂ possano essere ridotti se non annullatiâ€?. (f.a.)

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l 2012 che stiamo vivendo è un anno di grande importanza per il Movimento italiano casalinghe. Il Moica, infatti compie 30 anni per celebrare i quali ha organizzato un’importante due giorni, tenutasi gli scorsi 7 e 8 giugno presso l’auditorium cittadino di San Barnaba. Il Moica nacque infatti a Brescia l’11 novembre 1982 come movimento d’ispirazione cristiana e si prefisse fin dalle sue origini, un’attenzione privilegiata alle donne casalinghe e l’obiettivo di giungere al riconoscimento del lavoro familiare nel quadro di una politica a sostegno della famiglia. Molte, in questi anni, le “battaglieâ€? del Movimento, costituito da oltre 130 gruppi locali in altrettante localitĂ italiane, per raggiungere le sue finalitĂ . In questo trentennio, infatti, il Movimento italiano casalinghe ha attivamente operato per promuovere una nuova coscienza e una nuova cultura della casalinga. Le socie si incontrano quindi a cadenza settimanale o quindicinale con un preciso piano di lavoro ricco di attivitĂ formative e grande è l’attenzione dei media per le mostre, le iniziative, i congressi regionali e nazionali e i rapporti internazionali che sono alla base dell’in-

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“Il moderno femminismo italiano, nato intorno alla fine degli anni Sessanta, infatti, si era occupato a lungo di molti aspetti legati alla vita delle donne, tuttavia pareva aver ignorato completamente la grande fetta delle donne italiane che lavoravano quotidianamente in casa, a servizio della propria famiglia. Fare la casalinga, infatti, non sempre è dettato da una scelta ma può essere dovuto anche a necessitĂ ; nel caso in cui questa attivitĂ sia una scelta è ovvio che essa venga fatta con molta consapevolezza e

che, di conseguenza, anche questo lavoro meriti il giusto riconoscimento. Per ricordare e festeggiare i 30 anni del nostro Movimento, dunque, abbiamo organizzato un convegno internazionale a Roma, sul tema della sicurezza stradale, un convegno bresciano, che ha visto la partecipazione di delegate dall’Europa e dal mondo e che abbiamo volutamente intitolato Casalinghe/ Lavoratrici e Lavoratrici/Casalinghe e un nuovo incontro, che si terrĂ in Campidoglio nei prossimi mesi. Nel corso di questi anni, in cui il Moica ha continuato a lavorare a favore delle donne impegnate in casa, l’identikit della casalinga è profondamente cambiato e la societĂ sta iniziando a prendere coscienza del fatto che il lavoro della casalinga merita un adeguato riconoscimento in quanto non meno importante o faticoso rispetto ad altri lavori. Compito del nostro Movimento è dunque quello di impegnarsi per sostenere le giuste modifiche alle leggi finora emanate nel nostro Paese (l’unico, peraltro ad aver legiferato in tal senso) cercando di ottenere quanto piĂš possibile una tutela previdenziale e antinfortunistica a favore delle casalingheâ€?.

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Economia oltre la crisi Un libro-intervista ad Alberto Quadrio Curzio per riflettere sul liberismo sociale come possibile via d’uscita.

E D I T

R I C E

LA SCUOLA

MKT-2012 50

Si terrĂ tra venerdĂŹ 15 e domenica 17 giugno il 5° “Happening delle famiglieâ€?, intitolato quest’anno “Amare ancora. Genitori e ďŹ gli nel mondo di oggiâ€?. Tra gli appuntamenti piĂš importanti da segnalare venerdĂŹ 15 alle 21.30 lo spettacolo intitolato “Lazzaro vieni dentro!â€?di Carlo Pastori, mentre per sabato 16 si terrĂ la presentazione del libro che dĂ il titolo all’appuntamento, opera di Massimo Camisasca presentata da padre Jonah Lynch, vicerettore del Seminario della FraternitĂ sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo a Roma. Domenica, inďŹ ne, dopo la Messa celebrata alle 11.15 da mons. Cesare Polvara, si terrĂ alle 17 l’incontro “Sostenere la speranzaâ€?, lo scopo comune tra imprenditori tessili per combattere la crisi economica ed il bisogno dell’uomo in ogni parte del mondo. Conclusione musicale alle 21.30 con l’esibizione della “Blood Brothers Bandâ€?.


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Š‹ƒ”‹ ‹–‘”Â?ƒ Žƒ ˆ‡•–ƒ †‡Ž ‡Â?–”‘ ‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ ͚͘͘͘ Anche quest’anno torna la festa del Centro Giovanile 2000, in programma da venerdĂŹ 8 giugno ďŹ no a domenica 29 luglio 2012. La manifestazione è da sempre un momento aggregativo importante offerto alla cittĂ in collaborazione col Comune di Chiari, che vede impegnati decine di volontari tra organizzazione, servizio bar e stand gastronomico. Quest’anno, in un’edizione volutamente piĂš sobria in considerazione della difďŹ cile congiunttura economica,

spazio alle realtà artistiche clarensi, intessendo molteplici rapporti di collaborazione, realtà che attraverso l’apprendimento di un’attività passano valori importanti per la maturazione dei ragazzi e dei bambini. Si va quindi dalle esibizioni di Danza Studio sabato 30 giugno allo spettacolo di canto della Civica Scuola di musica domenica 8 luglio, senza dimenticare il Cg Rock, concorso per band emergenti che da quest’anno raddoppia: il

concorso, infatti, propone due distinti percorsi, il primo riservato alle band che vogliono proporre le cover, il secondo prevede la presentazione di pezzi inediti da parte delle band stesse. Non mancheranno tuttavia alcune proposte di maggiore caratura: tra di esse merita una segnalazione il concerto, sabato 7 Luglio, di Daniel Rays, artista bresciano selezionato da X-Factor 2012, oltre al musical “Forza venite gente� della compagnia di Zocco, che

andrĂ in scena sabato 28 luglio. Verranno inoltre presentate in alcune preserate diverse realtĂ associative e di volontariato che hanno a cuore il bene della persona, realtĂ che offrono tempi e spazi, cammini e iniziative di solidarietĂ e di crescita umana e spirituale con una particolare attenzione e sensibilitĂ ai bisogni del tempo e del nostro territorio. Per ulteriori informazioni è possibile scrivere all’indirizzo email eventi@cg2000.it.

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ontichiari si mobilita per i terremotati emiliani con una partita amichevole di grande livello: domenica 17 giugno con inizio alle 18.30, infatti, il PalaGeorge della cittĂ dei sei colli ospiterĂ â€œVolley for Emiliaâ€?, ĂŹncontro tra la Nazionale femminile italiana ed una rappresentativa lombardo-veneta con atlete che nello scorso campionato hanno militato nei campionati nazionali di A1, A2, B1 e B2: l’organizzazione è dei Comitati provinciali della Fipav di Brescia e Verona, dei Comitati regionali di Lombardia e Veneto in collaborazione con il Montichiari volley femminile, la Fipav nazionale ed il Comune di Montichiari. “Quando si parla di solidarietà – ha dichiarato in conferenza stampa il sindaco Elena Zanola – l’amministrazione comunale non si tira mai indietro: e quale migliore esempio di aiuto agli altri di una partita di volley per i terremotati dell’Emilia Romagna? In questo caso il risultato finale del match poco importa, conterĂ invece quanto riusciremo a raccogliere per un fine altamente solidaleâ€?. “Le ragazze di Massimo Barbolini – ha ricordato Samuele Zambon, presidente del Montichiari Volley – vogliono essere vicine alle popolazioni dell’Emilia colpite dal tragico e drammatico terremoto che nel

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zo possibile per dare l’opportunitĂ a tutte quelle popolazioni di ritornare ad una vita normale. Anche la pallavolo sente l’esigenza di essere vicina a loro e di fare qualcosa di concretoâ€?. Pure la Fipav Brescia, per bocca della sua presidente Tiziana Gaglione, ha espresso soddisfazione per l’evento, “importante ed interessante. Sono certa che chi parteciperĂ si divertirĂ molto e non parlo solo dei tifosi sugli spalti, ma anche delle giocatrici in campoâ€?. Per Marco Fabris, presidente della Lega Pallavolo di serie A femminile “la partita del 17 giugno è solo una delle tante iniziative concrete che intendiamo organizzare per sostenere le popolazioni terremotateâ€?. L’appuntamento, come detto, è al PalaGeorge: si sfideranno le azzurre che si stanno preparando per le imminenti Olimpiadi di Londra contro una formazione mista di atlete lombardo-venete. “Essendo un evento benefico – ha concluso Zambon – abbiamo deciso di contenere i costi del biglietto nell’ordine di 10 euro per l’anello inferiore e 5 euro per l’anello superiore. Chiaramente ci aspettiamo il tutto esauritoâ€?. L’incasso sarĂ devoluto al Comune di Mirandola ed alla “Casa di Carlottaâ€? a San Biagio di Bondeno, gestita da Team Exodus di don Antonio Mazzi; per info segreteria@fipavverona. it o samuele.zambon@gmail.com.

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bravi, siamo solo dei fratelli che fanno del bene ad altri fratelli�. Ma la realtà delle sue azioni e quanto realizzato, non sempre senza difficoltà , hanno dimostrato che non era semplicemente un fratello generoso, ma un faro per carcerati ed ex carcerati, sbandati, tossicodipendenti, senzatetto. Un sostegno per tutti coloro che, colpiti da lutti o disgrazie, malattie, si rivolgevano a lui certi che anche un solo suo sguardo avrebbe portato un po’ di pace. A Chiari arrivavano

da ogni dove perchĂŠ erano certi che lui, don Silvio, avrebbe avuto per loro parole, cibo e vestiti. Nato a Paderno Dugnano (Mi), compĂŹ gli studi teologici a Milano e Ivrea e, dopo la laurea in Lettere a Bologna, svolse il primo impegno salesiano nel capoluogo dell’Emilia Romagna dal ’53 al ’58. Giunse poi a Chiari e per anni insegnò latino e greco al ginnasio di San Bernardino. Ma la sua vera vocazione era aiutare il prossimo. Per questo negli anni Novanta fondò il centro Auxilium,

luogo di rifugio di tutta quella umanità disperata che si rivolgeva a lui. Il premio Bulloni assegnatogli dalla città di Brescia, gli onori che Chiari gli ha conferito, gli articoli a lui dedicati e il molto inchiostro che ancora si verserà , sono nulla in confronto al senso di smarrimento che molti dovranno affrontare d’ora in poi. Giovedi alle 20.30 nella chiesa di San Bernardino si terrà la veglia di preghiera. VenerdÏ 15 alle 15.30 nel cortile coperto dell’Istituto San Bernardino il funerale. (c.m.)

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i respira giĂ l’aria dorata del grano appena falciato, lasciandosi suggestionare e trasportare da sapori antichi e costumi d’altri tempi a Pontoglio dove, da venerdĂŹ 22 giugno e fino al 2 luglio, tornerĂ in campo (quest’anno per la 7Í” edizione) la Festa della mietitura abbinata alla 4Ć… Rassegna arti, mestieri e prodotti tradizionali della Valle dell’Oglio. La sempre partecipatissima manifestazione a ingresso gratuito, gestita della locale associazione La Vecchia Fattoria col patrocinio del Comune e il coinvolgimento collaborativo di innumerevoli gruppi di volontariato, Coldiretti e del Parco Oglio Nord (comprensivo di circa 30 Comuni), si snoderĂ nell’ampia localitĂ Campetto dei Gialli, nella parte bassa del paese. “Scopo principale – hanno evidenziato Antonio Manenti e Luigino Manessi (rispettivamente presidente e coordinatore de La Vecchia Fattoria) – è la valorizzazione dei costumi,

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della cultura e della tradizione contadina locale e lombarda, attraverso la diffusione degli usi e costumi della societĂ contadina mediante l’allestimento di carri che riproducono dal vivo momenti della quotidianitĂ del passato, nonchĂŠ l’esposizione di attrezzi, arredi, abbigliamento e prodotti tipici del mondo agricolo antico, cosĂŹ da mantenere vivo il ricordo e tramandarlo alle piĂš giovani generazioniâ€?. A fare da cornice ornamentale alla Festa saranno una settantina di negozi di pontogliesi che, grazie alla collaborazione del Comitato arti e botteghe di Pontoglio, sfoggeranno nelle loro vetrine mazzi di frumento, mentre tutt’attorno si snoderĂ una serie di iniziative che includeranno sia momenti culturali e serate di animazione con ballo liscio, tombolate, sfilate, giochi per grandi e piccini, sia le tradizionali e sempre apprezzate dimostrazioni “liveâ€? della mietitrebbiatura con macchine agricole originali dell’epoca, abbinate alle consuete operazioni di aratura, erpicatura e tosatura di animali pesanti. A fare da contorno non manche-

ranno neppure quest’anno i gustosi menĂš della cucina contadina serviti nell’accogliente area ristoro, mentre a corollario della festa, saranno esposti i magnifici “allestimentiâ€? curati dalla Vecchia Fattoria, tra cui i vari carri riproponenti la tipica cucina rurale, la stalla, il mulino, la rebalderia, la chiesetta di campagna... L’inaugurazione è fissata per le 19.45 di venerdĂŹ 22 giugno con apertura e visita a tutti gli stand, dove saranno presenti: l’Associazione Bonsai di Castelli Calepio, gli Amici del Volpone con suppellettili e attrezzature agricole; il laboratorio di restauro del mobile curato da Alessandro Zucchetti; la Colombofila con oltre 200 specie di colombi italiani ed esteri; la rassegna fotografica “Ieri e oggiâ€? di Antonio Brescianini; la collezione di lanterne d’epoca con circa 50 esemplari dei primi dell’Ottocento; la collezione di zuppiere del Settecento; la collezione Pozzi di radio d’epoca e quella di modelli navali, di pentolame in rame battuto e di lampadari, nonchĂŠ una mostra d’abiti tipici della nobiltĂ rinascimentale.


Dono senza confini “Dio ama chi dona con gioia” (2Cor 9,7)

Domenica 24 Giugno 2012

Foto di Romano Siciliani

Giornata per la Carità del Papa L’indifferenza moltiplica la povertà, acuisce l’ingiustizia, soffoca la speranza. Non alimentiamola. Aiutiamo il Santo Padre a soccorrere i poveri e i bisognosi in ogni angolo della terra. Vittime della guerra e dei disastri naturali, chiese in difficoltà, popoli dimenticati. Ascolta la voce di chi soffre. Domenica 24 giugno, nella tua chiesa, dai il tuo contributo per un impegno davvero speciale. Promossa dalla

In collaborazione con

Conferenza Episcopale Italiana

Obolo di San Pietro


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L’Avis di Villa Carcina, con il patrocinio del Comune, propone “CamminAvisâ€?, una camminata sull’argine del Mella per promuovere non solo le attivitĂ dell’Avis stessa ma anche uno stile di vita piĂš sano. L’appuntamento è per la mattinata di domenica 17 giugno, con partenza alle ore 10 dal centro sportivo di Concesio ed arrivo nel Parco di Villa Glisenti. SarĂ disponibile un servizio di busnavetta per il ritorno al punto di partenza. La partecipazione è libera.

Un altro restyling si proďŹ la per la nuova piazza Giovanni Paolo II, che tanto ha fatto discutere la gente della Valgobbia per quel muro che se ne sta sulla curva. Da poco è diventato ormai un passato imperfetto, rientrando nell’operazione portata avanti dall’Assessorato ai lavori pubblici guidato da Mario Salvinelli per la sistemazione ulteriore di tutta l’area. Infatti, la grigia struttura lunga 10 metri e alta poco piĂš di tre metri è stata abbassata di un

metro e mezzo e verrĂ abbellita con la piantumazione di un albero, la disposizione di alcune ďŹ oriere e l’installazione di una panchina. Un ridimensionamento arrivato in seguito alle rimostranze della popolazione, che si è sempre chiesta quale fosse l’utilitĂ del muro, anche dopo che il Comune non fece piĂš nulla della proposta di concorso pubblico indetta a dicembre 2010 per trasformarlo in un’opera d’arte. Un intervento che andrĂ ad afďŹ ancarsi all’asfaltatura

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della piazza soprastante, anche qui in seguito alle lamentele della cittadinanza che in caso di pioggia si vedeva costretta a fare manovra in uno spazio piĂš simile a un acquitrino che ad un parcheggio urbano. Il progetto di riqualiďŹ cazione dell’area costerĂ complessivamente alle casse comunali circa 44mila euro. GiĂ partita in quest’inizio di giugno con l’abbassamento del muro, l’intera operazione dovrebbe essere portata a termine entro il prossimo settembre. (al.an.)

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l Gruppo alpini di Collio ha celebrato con tre giorni di festa il 75° di fondazione. Tre giorni indimenticabili perchĂŠ sono venuti apposta a fare onore alpini dal Canada, da MontrĂŠal, col labaro della Sezione, affiancato durante tutte le cerimonie a quello della Sezione di Brescia. Una storia straordinaria di memoria delle radici tutta racchiusa in quella fotografia del 1955: penne nere, facce montanare valtrumpline, il classico gagliardetto alpino. Nel tondo, a far corona alla penna “Ass.Naz.Alpiniâ€? appena fuori del bordo “Collio Bresciaâ€? a fianco grande maiuscolo “Gruppo Montrealâ€?, la cittĂ del Quèbec, dove l’italiano, stretto tra francese e inglese, è parlato un po’ ovunque per la grande colonia di 250mila emigrati e loro discendenti giunti negli anni ‘50-‘60 del secolo scorso. Tra loro c’era il giovane alpino Rino Zanardelli di Collio Valtrompia, che con altre penne nere residenti a MontrĂŠal , fu l’artefice della iniziativa. Seppero che a Lima nel PerĂš si era costituito il Gruppo Ana. Si informarono , presero carta e penna. Il 27 febbraio del 1954 Rino Zanardelli scrive in Italia a Collio al capitano Giambattista Belotti che nel 1951 vi ha ricostituito il gruppo locale (fondato nel 1937) . “Avendo militato con reparti Alpini, anche se in congedo, qui in Canada sento sempre l’orgoglio d’aver appartenuto a quei gloriosi reparti. Ho giĂ iniziato la formazione di un gruppo...

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di copie dell’“Alpinoâ€?, di sentire le autoritĂ consolari su eventuali problemi ecc. Pronta la risposta del Nazionale: nessun problema, entusiasmo per l’iniziativa. A Collio si raccolgono le 10mila lire necessarie per il gagliardetto ordinato alla ditta Novali: l’elenco degli offerenti è la storia di Collio civile. Spetta alla Sezione di Brescia dare l’autorizzazione per la “filiazioneâ€? legata al Gruppo di Collio: questa arriva il 18 giugno del 1955 con istruzioni precise comprese “L. 300 per ogni socioâ€?. Nasce cosĂŹ il gruppo di MontrĂŠal, con primo capogruppo Rino Zanardelli (per 10 anni) con dedica al lumezzanese alpino medaglia d’oro Serafino Gnutti . Nel 1958 è Sezione Canada. Nel 1976 erige in cittĂ il monumento “Ai caduti di tutte le guerreâ€?. Gruppi si diffondono in tutta la nazione: diventano sezioni cittadine nell’ ‘81 con la consegna dei vessilli all’Arena di Verona. Tante le iniziative sociali in Canada. Partecipano in Italia alle adunate. La sezione ha offerto 3000 dollari all’“Operazione sorrisoâ€? dell’asilo nido per i bambini russi di Rossosch. Ha raccolto 7.800 dollari per i terremotati d’Abruzzo. Moglie e figli del fondatore Zanardelli erano presenti al 50°. E stavolta per il 75° a Collio c’era l’attuale presidente Ferdinando Bisinella col labaro a impreziosire commosso la festa del Gruppo “madreâ€?, accolto a braccia aperte.

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caratteri tipici − ha affermato durante la conferenza stampa Stefano Vergano, assessore alla Cultura del Comune di Calcinato, capofila dell’evento − si propone, per esempio, di andare in cerca degli angoli nascosti della nostra provincia. Pur avendo migliaia di visitatori ogni anno, non è semplice portare avanti per molti anni un’iniziativa, specie in un momento di crisi come questo. La cultura però può rappresentare una via d’uscitaâ€?. Sulla stessa

lunghezza d’onda anche i sindaci di Gavardo, Emanuele Vezzola, (“Dobbiamo cercare di tornare alle radici profonde della nostra societĂ . Segno importante che quasi tutti gli spettacoli siano ad ingresso gratuito, aiuta la partecipazione del pubblicoâ€?) e di Villanuova sul Clisi, Ermanno Comincioli (“I luoghi in cui gli spettacoli si svolgono sono importanti, per questo dobbiamo cercare di mantenere i rinforzare la partecipazione dei Comuniâ€?).

Il taglio del repertorio, “popolare, ma non banaleâ€?, è stato illustrato da Vittorio Pedrali, insieme ad Ilaria Tameni ideatore del festival. Ăˆ stata inoltre sottolineata l’importanza dell’utilizzo di luoghi insoliti per le performance, come quelle di Lucilla Giagnoni e Lella Costa (nella foto), o di spettacoli come “Donne di terraâ€?, sugli antichi lavori femminili, e “Antropolarodiâ€? di Tindaro Granata. VenerdĂŹ13 luglio, inoltre, “Notte letterariaâ€? a Serle. (f.u.)

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sistono diverse chiavi di lettura per approfondire la conoscenza del territorio gardesano. Tra le tante, in questo primo scorcio d’estate, consigliamo quella storico-archeologica che fornisce una fonte quasi inesauribile di testimonianze. Solo se ci limitiamo al ‘periodo romano’ sono visibili un po’ ovunque le tracce del loro insediamento sul Benaco. Il processo di romanizzazione del territorio avvenne in un lasso di tempo compreso tra il II e il I secolo a.C., un periodo strategico in quanto vennero realizzate strade di notevole importanza, come la via Gallica, che collegava Verona con Milano passando da Peschiera e la Via Claudia Augusta, che collegava la pianura con il passo di Resia e quindi con i territori piĂš a nord. Presso le rive del lago si conservano alcune fra le piĂš importanti testimonianze di edifici residenziali di etĂ romana presenti in Italia settentrionale. Si tratta di ville lussuose, di ampie dimensioni, collocate sempre in posizioni di notevole rilievo paesaggistico, su promontori che si levano a picco sul lago, come a Sirmione, oppure al centro di larghe

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il lunedĂŹ non festivo), in una eccezionale posizione panoramica, si conservano i resti del piĂš grande e lussuoso edificio privato dell’Italia settentrionale. Il nome ‘grotte di Catullo’ è un omaggio rinascimentale al poeta latino che canta, in uno dei piĂš famosi tra i suoi carmi, ‘Sirmione, gioiello fra tutte le isole e le penisole dei mari e dei laghi’. La villa, di forma rettangolare, copre un’area complessiva di oltre due ettari e presenta terrazze e lunghi porticati aperti verso il lago. Nelle parti residenziali si conser-

vano resti di pavimenti a mosaico, mentre la parte centrale, occupata da un grande oliveto restituito a nuova vita dai tecnici dell’Aipol, corrispondeva a uno spazio aperto. La villa situata nel cuore di Desenzano (via Crocifisso 22, l’apertura fino al 31 ottobre sarĂ dalle 8.30 alle 19, mentre resterĂ chiusa il lunedĂŹ non festivo) era in origine affacciata direttamente sul lago e copriva una superficie di circa 11mila mq. Costruita alla fine del I secolo a.C., ebbe piĂš fasi edilizie fino alla prima metĂ del IV secolo d.C. I vani conservano ampie parti degli originali pavimenti a mosaico. A Toscolano Maderno (piazzale di S. Maria del Benaco, visita su prenotazione telefonando in Comune) recenti interventi di scavo e di restauro hanno restituito alla fruizione una parte di un’area archeologica di oltre 2.200 mq. situata all’interno di un uliveto. La villa apparteneva probabilmente all’influente famiglia bresciana dei Nonii Arrii. Costruita nel I secolo d.C., subĂŹ interventi e trasformazioni sino all’inizio del V secolo e conservò sino al momento della distruzione aspetti propri di un edificio di grande lusso.

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/H ELVVH SURWDJRQLVWH GHOOH UHJDWH VXO ODJR Parte da Sirmione sabato 16, con una suggestiva gara in notturna, la rincorsa al palio remiero intitolato alla “Bandiera del lagoâ€?. Una tradizione che si rinnova, quest’anno è l’edizione numero 45, con le bisse, le tipiche imbarcazioni di origine veneziana a fondo piatto lunghe oltre dieci metri e condotte da quattro rematori in piedi. Nove le regate in programma, tutte di sabato e in notturna, che ser-

viranno a designare l’erede della ‘Clusanina’, la bissa sebina campione in carica negli ultimi tre anni. Dopo Sirmione tocca il 23 a Rivoltella e il 30 a Desenzano, il 7 luglio a Garda, il 14 a Gargnano, il 21 a Gardone e il 28 a Peschiera, il 4 agosto a Cassone di Malcesine e l’11 a Lazise. Non c’è solo l’aspetto sportivo a decretare il succeso della manifestazione. L’assessore provinciale al Turismo,

Silvia Razzi e il presidente della Lega Bisse del Garda, Franco Baruffaldi, ne sottolineano l’importanza sotto l’aspetto della promozione turistica, tanto che ogni regata è accompagnata da eventi legati alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali. A suggellare il signiďŹ cato che le regate con le bisse rivestono per l’intera comunitĂ gardesana è arrivata, di recente, la ďŹ rma di una convenzione tra la ComunitĂ del Garda guidata da Giorgio Passionelli e la Lega volta a potenziare il reciproco impegno a mantenere vivo lo spirito di una tradizione fortemente legata alla storia e alla cultura benacense. La prima regata documentata delle bisse in acque gardesane ebbe luogo nel 1548, con lo svolgimento di un palio a Salò. La tradizione ven-

ne riportata alla luce dopo la Prima guerra mondiale quando a piĂš riprese furono organizzate diverse regate sulle acque del lago. Nel 1967 alcuni appassionati commissionarono all’ultimo artigiano del lago la costruzione di una bissa per Lazise e questa funse da modello per la costruzione delle altre. Da allora si svolgono regolarmente le regate per la conquista della “Bandiera del lagoâ€?. Abbinata all’edizione 2012 c’è la novitĂ di un concorso fotograďŹ co sviluppato sui due temi “Le bisse ieri e oggiâ€? e “Gli equipaggi, i visi e i sorrisiâ€?, che faranno emergere la sana passione sportiva e l’attaccamento alle tradizioni che contraddistinguono i bissaioli quando scendono in acqua. Informazioni sul sito www.legabissedelgarda.org.

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‹‘˜ƒÂ?‹ Â?—•‹…‹•–‹ ’‡” ‹Ž Dz ‘Â? ‹‘˜ƒÂ?Â?‹dz Diciassette giovani cantanti lirici da tutto il mondo a Breno dal 5 al 13 luglio prossimi per una masterclass sul “Don Giovanniâ€? di Mozart. Ăˆ il bel progetto del Conservatorio Marenzio di Darfo con il coordinamento del maestro Francesco Algeri, in collaborazione con l’Accademia Arte e Vita di Breno, sede dei corsi, l’associazione Cieli Vibranti e il Teatro delle Ali. Il progetto, sostenuto dagli enti pubblici locali e da un nutrito gruppo di sponsor, è stato

presentato a Breno dal maestro Algeri e da Massimo Cotroneo per il Conservatorio, dall’assessore Simona Ferrarini e da Fabio Larovere per Cieli Vibranti e Teatro delle Ali. “Si tratta di un’iniziativa che si inserisce bene nel solco del progetto culturale del Teatro delle Ali – ha detto Larovere, perchĂŠ coniuga la valorizzazione delle energie del territorio, con l’impegno dei docenti del Conservatorio, a una dimensione internazionaleâ€?. I giovani cantanti, selezionati da

una giuria di docenti del Marenzio sulla base dei curricula arrivati, godono di borse di studio offerte da diverse realtĂ camune; alloggeranno nelle camere dell’Accademia Arte e vita (nella foto), che ha messo a disposizione anche gli ambienti e gli strumenti per le lezioni. Cinque giovani pianisti diplomati a Brescia e Darfo svolgeranno il ruolo di “maestro di spartitoâ€?: Olga Cocchi, Melania Ferrari, Francesca Massetti, Alessandro Costantini, Stefano Ghisleri; i docenti, oltre ad Algeri,

sono Simonetta Heger e Vittoria Licari. La master sfocerà in quattro concerti: il 10 luglio all’Accademia Tadini di Lovere, il giorno 11 all’auditorium del Conservatorio di Darfo, il 12 a Rovato e il 13 al Teatro delle Ali, serata di gala con la consegna delle borse di studio. Sono previsti anche momenti culturali e di relax, come la visita al Parco delle Incisioni Rupestri e ad una cantina d’eccellenza della Franciacorta. Info: teatrodelleali.it/ dongiovanni. (f.l.)

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atica in Alta Valcamonica a farsi strada la raccolta differenziata dei rifiuti. Questa modalità è considerata oggi indice di una societĂ evoluta e consapevole. L’ultimo rapporto dell’Assessorato provinciale all’ambiente e all’ecologia coi dati del 2010 fotografa impietosamente la situazione. Gli standard previsti stabilivano per fine 2010 il raggiungimento della quota del 55% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani. Per fine 2012 si auspica addirittura il 65%. Ebbene, se a livello provinciale si viaggia attorno al 43,4%, da Sellero in su ci si attesta su un misero 25,6% a fronte di un non esaltante 30,1% dell’intera Valcamonica. In buona sostanza la situazione piĂš che deludente si direbbe allarmante per un territorio che dovrebbe aver sviluppato una spiccata sensibilitĂ verso il rispetto dell’ambiente e l’ecologia in generale, date le spiccate aspettative turistiche. Nella classifica bresciana dei Comuni piĂš virtuosi bisogna scorrere fino all’84° posto per trovarne qualcuno dell’Alta Valcamonica, cioè Malonno e Incudine (41,6%). I centri piĂš abitati segnalano risultati imbarazzanti: Edo-

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cemente perchĂŠ è in quel territorio che è collocato il centro di raccolta, il Comune bresciano piĂš virtuoso per la raccolta differenziata di elettrodomestici e scarti elettronici. Sonico in realtĂ arranca col 23,4% di differenziata. Alcune Amministrazioni, però, si stanno muovendo: a Edolo, ad esempio, sono stati ampliati gli orari di apertura dell’isola ecologica. Tuttavia forse bisognerĂ toccare i cittadini nel portafogli per ‘facilitare’ un pizzico di raziocinio in piĂš quando si tratta di buttare lo ‘sporco’, anche perchĂŠ non si capisce come su 369mila euro di passivo nel bilancio spese/proventi per la raccolta rifiuti in Valle, 100mila si debbano al solo Ponte di Legno, al 192° posto per la differenziata, e in Comuni ben piĂš virtuosi, come Malonno e Cevo, si raccolga di tasse piĂš di quanto si spenda.

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1RWH VXOO¡DFTXD WUD OD YDOOH H LO ODJR L’acqua, elemento naturale e caratteristico del territorio, sarĂ il filo conduttore dell’iniziativa “Acquadolce summer festivalâ€?, una rassegna di musica e spettacoli che coloreranno l’estate di Pisogne e Breno. Le numerose iniziative proposte dall’associazione culturale “Cielivibrantiâ€? − in collaborazione con il Comune di Pisogne, il teatro Ali di Breno, la ComunitĂ montana di Valle Camonica e la Provincia di Brescia − avranno inizio mercoledĂŹ 20 giugno alle 22 con “Musica sull’acqua: il vecchio e il mareâ€?. L’interpretazione del romanzo di Hemingway a cura dell’attore Luciano Bertoli e della chitarrista Ombretta Ghidini si svolgerĂ in battello. La maratona di arte, cultura e ambiente continuerĂ con molti ospiti e appuntamenti interessanti, dalle note di Pietro De Maria il 21 giugno al Teatro delle Ali di Breno si passerĂ alla chitarra di Milos Karadaglic in “Mediterraneoâ€? il 23. Domenica 24 giugno, poi, si terrĂ l’“Intervista impossibile a Claude Debussyâ€?, con Luciano Bertoli, Giovanni Colombo e Fabio Larovere. Si proseguirĂ con il concerto d’organo di Paolo Oreni il 27 nella chiesa di Santa

Maria Assunta di Pisogne fino ad arrivare alla grande musica Jazz di Enrico Rava. L’iniziativa che coinvolge il lago d’Iseo e la Valle Camonica vuole inoltre dedicare uno spazio ai giovani, infatti la “Piccola compagnia stabileâ€? metterĂ in scena l’Odissea in due atti, rispettivamente il 30 giugno e l’1 luglio. L“Acquadolce summer festivalâ€? si concluderĂ nella ghiacciaia di Pisogne il 7 luglio con “La notte del ghiaccioâ€?, in concerto strumenti musicali di ghiaccio. La serata poi si sposterĂ in piazza con esibizioni di tango per “La notte del fuocoâ€?, tema del prossimo festival. Queste e molte altre le iniziative dell’estate valligiana: concerti, incontri ed eventi per riscoprire l’acqua come risorsa ambientale e per vivere i luoghi culturalmente, con iniziative, secondo gli organizzatori “capaci di far crescere rispetto per l’ambiente e per le sue bellezzeâ€?. (n.d.)

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InizierĂ lunedĂŹ 18 giugno a Padergnone il primo torneo di calcio a 7 dedicato alle associazioni, sportive e non, del territorio. Fino al 30 giugno, infatti, si affronteranno otto rappresentative dell’associazionismo locale in una competizione organizzata dall’Asd Padergnone con il patrocinio dell’Assessorato allo sport e tempo libero del Comune di Rodengo Saiano. Per il “Primo torneo de balĂš

La formazione musicale “I musicanti di Provaglio d’Iseoâ€? compie 20 anni e si prepara a festeggiare il proprio compleanno in grande stile organizzando un raduno delle piĂš signiďŹ cative bande del circondario: è su questi presupposti che prenderĂ il via tra il 21 e il 24 giugno il primo “Festival bandistico della Franciacortaâ€?, una rassegna musicale che si svolgerĂ ogni sera alle 20.30 sul sagrato della chiesa parrocchiale. AprirĂ

de PadergnĂšâ€? (questo il nome dell’evento) le squadre dovranno essere composte da un massimo di 14 giocatori che abbiano compiuto almeno i 16 anni d’etĂ . Il sorteggio verrĂ effettuato venerdĂŹ 15 alle 20.30 presso l’oratorio di Padergnone, dove contestualmente verrĂ anche esposto il regolamento in vigore per il torneo. Per le prime quattro squadre classiďŹ cate in palio cesti gastronomici e trofei.

la manifestazione la banda cittadina di Iseo, guidata dal maestro Costanzo Manza. Nelle serate successive, invece, si alterneranno il corpo musicale “Pietro Orizioâ€? di Cazzago San Martino, sotto la direzione del maestro Davide Pozzali, e il corpo bandistico “Luigi Pezzanaâ€? di Rovato condotto dal maestro Giulio Piccinelli. La serata conclusiva sarĂ afďŹ data proprio ai “Musicanti di Provaglio d’Iseoâ€?, diretti dal maestro Paolo Civini.

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on per chiedere soldi, ma per dire grazie. Ă‹ questo lo spirito con cui Luciano Rangoni, ex postino di Villa Pedergnano (frazione di Erbusco) ora in missione in Burundi, ha voluto incontro lo scorso 8 giugno la popolazione erbuschese, che da anni sostiene il suo impegno e la sua testimonianza. Il teatro comunale di via Verdi è cosĂŹ diventato, per una sera, una finestra sull’Africa. Durante l’appuntamento Rangoni ha mostrato ai suoi concittadini come sono state impegnate le donazioni giuntegli l’anno scorso e che hanno dato vita al progetto “Una casa per i pigmeiâ€?. “Il gruppo Cacciatori di Erbusco e i ragazzi delle scuole medie ‘Ignazio Silone’ mi hanno dato un contributo di alcune migliaia di euro. Un contributo che non mi aspettavo ma che è stato molto graditoâ€?, ha spiegato Luciano Rangoni. “Ho subito pensato a come poter aiutare gli ultimi, che in Burundi sono i pigmei che vengono considerati meno di niente. CosĂŹ con questi soldi abbiamo costruito 23 case con la copertura in metallo da donare a queste persone, che altrimenti vivrebbero sotto cumuli di foglieâ€?. Durante la costruzione Rangoni ha ripreso ogni cosa, dalla prima buca

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mandarmi un piccolo contributoâ€?, ha aggiunto Rangoni. Per il resto, l’ex postino di Villa si arrangia con la sua sola pensione, “perchĂŠ non voglio chiedere niente a nessunoâ€?. Rangoni torna ad Erbusco tutti gli anni, ma questa volta ci è tornato meno volentieri del solito: “Io mi trovo a Kiremba, dove l’anno scorso a novembre ci sono stati dei fatti di sangue. A causa di questo sono rimasto l’ultimo occidentale in quella zona, gli altri se ne sono giustamente andati. Per questo però mi è sembrato di lasciarli soli, e il 2 luglio voglio ripartire per portare avanti quello che ho fatto in questi ultimi 10 anniâ€?.

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,O ƒ GL GRQ 0DUFR %LDQFKL Venticinque anni di sacerdozio rappresentano un traguardo importante. Un traguardo da festeggiare ancor piĂš se il sacerdote vive nella e per la “suaâ€? gente: per quelle anime che gli sono state afďŹ date. CosĂŹ è per la piccola ma vivace comunitĂ di Borgonato che si sta preparando a stringere in un grande abbraccio il proprio parroco don Marco Bianchi nel ricordo del suo 25° di ordinazione previsto per domenica

17 giugno. Anche perchĂŠ in tutti questi anni don Marco di esperienza pastorale ne ha accumulata davvero tanta. Ordinato nel 1987 da mons. Bruno Foresti ha infatti prestato il proprio servizio: nella parrocchia di San Francesco da Paola in cittĂ , poi a Nuvolera, a Borgosatollo, a Pertica Bassa, a Provaglio Val Sabbia e inďŹ ne, da cinque anni a questa parte a Borgonato dove è parroco di San Vitale martire.

Zelante nell’apostolato quanto nell’attenzione alle opere parrocchiali, qui don Marco, con il contributo della comunitĂ e di aziende private, ha completato sia i lavori del nuovo oratorio, sia il restauro della chiesa, con la sistemazione del sagrato che oggi, in acciottolato e mattoni, si presenta stupendamente illuminato, esaltando cosi anche la facciata dell’antico tempio di San Vitale. Doverosi perciò i

festeggiamenti che avranno un prologo venerdĂŹ 15 giugno alle 20.20 in chiesa dove si terrĂ una rassegna corale con il coro La Soldanella di Villa Carcina e il coro di San Vitale martire di Borgonato-Torbiato. Domenica 17 giornata clou con la Santa Messa solenne alle 10.30 e il pranzo sociale alle 12 in oratorio: momento propizio per un augurio di vita lunga e feconda tra i suoi parrocchiani.


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successo di partecipazione sia per quanto riguarda gli autori, provenienti dall’Italia e dall’estero, sia per il pubblico presente. Numerosi i racconti pervenuti, suddivisi in due sezioni: under 18 anni e over 18, vagliati da una giuria composta da sette membri. Ha aperto la cerimonia di premiazione il neo assessore alla Cultura Gianmarco Cossandi e poi, intercalate da alcuni intermezzi musicali eseguiti dai giovani artisti dell’Accademia musicale “Riccardo

Moscaâ€?, Davide Bottarelli al piano e Barbara Raccagni, soprano, si sono tenute le consegne dei premi. Al primo posto degli over 18 il racconto intitolato “Venere Neraâ€?, che ha anche dato il titolo all’intera raccolta pubblicata delle opere. Autore Massimiliano Campo di Marino (Roma), vincitore anche del 2011 e al quale è stato chiesto di partecipare come giurato nella prossima edizione del concorso; secondo posto ad Emanuela Corsino, di Nave, con il racconto

“Il richiamo alle originiâ€?; terzo posto a Ugo De Felice di Napoli con “Una giornata cosĂŹ particolareâ€?. Per quanto riguarda i giovani under 18 il primo premio è andato a Massimiliano Lazzaroni di Coccaglio con il racconto “Una piccola, dolce vana speranzaâ€?; secondo premio a Nicola Pizzamiglio di Palazzolo con il racconto “Questa folle corsaâ€? e il terzo posto a Chiara Cavalli di Crema con “Saharaâ€?. Numerose sono state anche le menzioni della giuria.(l.d.)

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opo il successo elettorale, è entrata nel vivo l’attivitĂ amministrativa del sindaco Gabriele Zanni e della sua squadra con la prima seduta del consiglio comunale. Rinnovato di zecca, etĂ media dei suoi componenti 44 anni, lunedĂŹ 11 in meno di due ore si è conclusa la riunione di insediamento di consiglio e giunta comunale. All’ordine del giorno, la verifica dell’eleggibilitĂ del sindaco e dei consiglieri comunali, il giuramento del sindaco Zanni, la nomina di presidente e vicepresidente del consiglio comunale, la nomina della commissione elettorale, e la comunicazione al consiglio sulla composizione della nuova giunta: a Nadia Valli, insegnante e che assumerĂ anche il ruolo di vice-sindaco, Servizi sociali, SanitĂ , Attuazione del programma, Pari opportunitĂ ; a Giulio Cotelli, pensionato ex dirigente d’azienda: Urbanistica, Edilizia privata, ViabilitĂ , Ambiente, Ecologia, Frazione San Pancrazio; a Gianmarco Cossandi, ricercatore universitario: Cultura, Istruzione, Edilizia scolastica, Politiche giovanili, Valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico; a Diego Chiari, laureato in giurisprudenza: Bilancio, SocietĂ partecipate, Tributi e personale; a Marco Ghidotti, agente di viaggio: Sport, AttivitĂ economiche produttive e commerciali, Agricoltura. Il sindaco manterrĂ le deleghe alla Sicurez-

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autonomia, ma con il coinvolgimento e l’ascolto delle tre liste che hanno composto la coalizione vincente e che hanno sempre dato la massima disponibilitĂ e collaborazioneâ€?. Con la nomina del presidente del consiglio nella persona di Mino Baitelli, del vice presidente Francesco Feltri, da segnalare l’intervento del sindaco Zanni sulle proposte di sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto, come pure apprezzate sono state le sue dichiarazioni di disponibilitĂ ad ascoltare ogni proposta utile alla cittĂ . Naturali conseguenze di questi passaggi le dimissioni di Gabriele Zanni da coordinatore del Pd locale e la sostituzione dei consiglieri nominati assessori. La composizione del consiglio comunale è pertanto la seguente. In maggioranza: Guglielmino Baitelli, Elisa Chiari, Giacomino Facchi, Fabio Fapanni, Ombretta Pedercini (capogruppo), Alessandra Piantoni, Cristina Tubini del Pd, Matteo Gatto (capogruppo) e Francesco Feltri della lista Civica “Palazzolo cittĂ in testaâ€? e Sergio Lancini della lista “San Pancrazio con Zanni sindacoâ€?. All’opposizione siederanno: Tarcisio Rubagotti, candidato sindaco Pdl, Udc, “Impegno Civica Palazzoloâ€? e Paolo Carnazzi del Pdl; Alessandro Sala, candidato sindaco, Armando Marini (capogruppo) e Massimo Chiodini della lista civica “Sala sindacoâ€?; Stefano Raccagni della Lega Nord.

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hanno paura di affrontarlo. Ăˆ opportuno ricordare che trascurare il proprio udito può ridurre la memoria e le funzioni cognitive, oltre a causare difďŹ coltĂ di relazione con gli altri e senso di esclusione dalla societĂ . Ăˆ importante controllare la propria situazione uditiva, effettuando periodicamente un test dell’udito. Dopo aver riscontrato un calo di udito, le persone che desiderano e possono migliorare la percezione dei suoni e delle parole con gli apparecchi

acustici, oggi possono farlo! Basta entrare nel Centri acustici AurisÂŽ di Brescia, Gussago e Vestone. Auris - Centri per l’uditoÂŽ è il Gruppo di Centri acustici che affronta con serietĂ e competenza il tema dell’udito e i relativi problemi, soprattutto per le persone che necessitano l’applicazione di apparecchi acustici. I pazienti sono seguiti negli anni e possono rivolgersi gratuitamente ogni volta che lo riterranno necessario. Info al numero 0303099613.

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stato presentato il progetto che ha visto il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Gardone Val Trompia diventare un modello tecnologico da imitare. Con l’aiuto di benefattori privati, un altro progetto è stato cosĂŹ portato a termine dal polo sanitario gardonese, centro di eccellenza medico sempre piĂš efficiente. Lo spunto è venuto dal dottor Pierangelo Guizzi, direttore dell’unitĂ operativa di Ortopedia, con la richiesta di dotare ogni letto di un televisore HD 32’’ e un sistema audio che potesse sfruttare anche l’uso delle cuffie per non disturbare gli altri ricoverati. Un’iniziativa concretizzatasi grazie alla generosa donazione da parte delle famiglie Gnutti di Lumezzane attraverso la Almag e la Eredi Gnutti Metalli, con un deposito sul fondo dedicato all’ospedale nell’ambito dei progetti presentati negli anni con Fondazione comunitĂ bresciana. Per ogni letto sono stati acquistati altrettanti televisori ad alta definizione, compreso uno per la sala d’attesa del repar-

to, oltre all’installazione di una rete wireless, disponibile sia per il personale medico sia per i degenti. “Quella del collegamento internet senza fili – ha detto il dottor Pierangelo Guizzi – è un’opportunitĂ che snellisce notevolmente anche il lavoro dei medici, i quali potranno avere accesso in tem-

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ƒ”†‘Â?‡ Â?‘Â? Šƒ ‡‰—ƒŽ‹ ‹Â? Â?‡••—Â?ƒ •–”—––—”ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ po reale ai dati digitali del paziente (esami, tac, risonanza magnetica, radiografie); un’ulteriore passo verso la cartella clinica informatizzataâ€?. Un reparto di Ortopedia che sta al passo coi tempi, facendo della tecnologia uno strumento di semplificazione delle attivitĂ ordinarie e di alleggerimento

del periodo di degenza. I pazienti ricoverati che non hanno un computer portatile potranno disporre dei cinque iPad donati all’ospedale dalla sezione Aido di Gardone Val Trompia tramite il gruppo sportivo “Monica Giovanelliâ€? rappresentato dal presidente Cesare Giovanelli e dal portavoce Carlo Brunori. Cinque tablet utilizzabili per la navigazione in internet, per la lettura di ebook e la consultazione di quotidiani (locali, nazionali e internazionali) sul portale Medialibraryonline, grazie e a un accordo stipulato con la Rete bibliotecaria bresciana. â€?L’iniziativa avviata qui in Ortopedia – ha aggiunto il dottor Guizzi – è un progetto a tutto tondo, seguito passo passo dal Servizio informatico aziendale dell’ospedale sotto la direzione del dottor Marco Taglietti. Si tratta di un’idea che al momento non ha eguali in altre aziende ospedaliere della provincia di Brescia e che fa del nostro ospedale un centro d’eccellenza sia dal punto di vista strettamente medico sia sul piano dell’attenzione verso l’ammalatoâ€?.


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Â…ÂŽ ǤǤǤ •–—†‹ƒÂ?‘ ‹Â? …‡Â?–”‘Ǎ I compiti delle vacanze vanno in vacanza! Anche questa estate (come la precedente) l’Efal – Mcl Brescia, l’ente di formazione del Movimento cristiano lavoratori organizza in collaborazione con la Circoscrizione Centro un progetto di sostegno nello svolgimento dei compiti delle vacanze per i ragazzi delle classi I e II media. Saranno dedicati quattro ore ripartite in due mattine alla settimana (probabilmente il lunedĂŹ e il mercoledĂŹ) nel

periodo da luglio ďŹ no alla prima settimana di agosto: dopodichĂŠ anche i compiti potranno andare in vacanza. Come l’anno passato sarĂ dedicato un corso apposito per lezioni di italiano per i ragazzi extracomunitari appena giunti a Brescia e che dovranno affrontare per la prima volta l’anno scolastico in Italia. I corsi si svolgeranno a Brescia in corso Garibaldi n.29/b. L’Efal ha organizzato in questi mesi numerosi corsi che spaziano dall’ambito sociale a quello

culturale a quello ambientale. Notevole successo hanno avuto i quattro corsi sull’amministratore di sostegno, che rispondono ad una attuale esigenza sociale (non a caso sono stati frequentati da circa 250 persone) e quello sulla storia dell’arte bresciana (35 lezioni alle quali hanno assistito anche partecipanti di altre province). Per informazioni ed iscrizioni sui corsi (e sull’iniziativa “E‌ studiamo in centro?â€? telefonare allo 030.6950188 o inviare mail a corsi@efalbrescia.it.

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l diritto all’accoglienza di ogni alunno nelle scuole paritarie, obbligo costituzionale e precisamente normato, è chiaramente esposto nel Progetto educativo dell’Istituto Arici, che a pag. 19 cosĂŹ recita: “Accoglie, nei limiti della disponibilitĂ di posti prevista, chiunque chieda di iscriversi accettando il Progetto educativo della scuola, compresi gli alunni con handicap o in condizioni di svantaggio, prevedendo la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, oltrechĂŠ di orientamento scolastico didattico (art. 3 L.10.3.2000, n.62)â€?. Oggi tuttavia al termine “accogliereâ€? è sempre piĂš spesso sostituito quello di “includereâ€?, in particolare riferimento alla scuola che deve essere “inclusivaâ€?. Non è solo una variazione etimologica (includere = chiudere all’interno), ma comprende un’indicazione ben precisa: è una sorta di abbraccio, di assunzione di responsabilitĂ che avvolge qualunque bambino e la sua famiglia.

La scuola di oggi è infatti chiamata con sempre maggiore frequenza a creare degli spazi di apprendimento individualizzati, mirati ad ogni studente nella sua complessità di persona; non deve stupire nÊ intimorire quindi che siano previsti piani didattici diversi a seconda

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dal doverle ridiscutere in relazione ad alunni che presentino disabilitĂ di vario genere, non fanno che favorire l’azione dei Consigli di classe; richiedono un aggiornamento continuo ed accelerano il processo di riflessione che la scuola fa su se stessa. Quando la scuola è davvero inclusiva è continuamente stimolata la collaborazione con le famiglie, con gli enti esterni, pubblici e privati, coinvolti nella crescita del bambino. Tutto ciò ha ricadute continue e positive su ogni elemento dell’azione didattica e si entra cosĂŹ a ragione in quelle che vengono definite le “buone prassiâ€? della scuola: alunni, genitori, docenti, personale, enti di riferimento, si mettono in gioco sinergicamente e l’agire di ognuno di essi risulta arricchito dall’esperienza degli altri. Rispettare la diversitĂ e includerla nel vissuto scolastico significa volontĂ di rielaborare continuamente l’approccio nei confronti della realtĂ in tutte le sue problematiche.


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‰‡Â?‹–‘”‹ †‹ †‹”‹––‘ Â?‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡†—…ƒÂ?–‡ Nel momento in cui i genitori iscrivono i loro ragazzi ad una scuola cattolica entrano a far parte, a pieno titolo, della comunitĂ educante e si impegnano per una partecipazione costruttiva, offrendo le loro competenze nella condivisione di iniziative e nell’attuazione di un’offerta formativa che può qualiďŹ care la scuola nelle sue attivitĂ integrative. Nascono cosĂŹ tra scuola e famiglia una consapevole condivisione,

uno scambio di responsabilitĂ e di servizio reciproco che non possono far altro che fornire un contributo qualiďŹ cante all’elaborazione del piano dell’offerta formativa ed educativa della scuola stessa. E quando nell’arco del tempo si presentano delle difďŹ coltĂ di rapporto tra scuola e famiglia che fare? Non è certo possibile affrontare in questo ambito un problema cosĂŹ rilevante. C’è comunque una strada che aiuta

ad appianare gli eventuali ostacoli che possono nascere nei rapporti tra le due realtĂ ed è quella del dialogo, un dialogo condotto con intelligenza e rispetto e con vero senso di corresponsabilitĂ sul piano della decisione educativa per poter riprendere insieme il cammino che porta alla piena maturazione della persona, offrendo un sapere che sia per la vita, un sapere che sa coordinare fede e cultura in una visione unitaria dell’uomo.

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cuola e famiglia costituiscono una realtĂ che ha fortissimi legami e sarebbe sbagliato pensarle in modo diverso perchĂŠ, se l’obiettivo di fondo è quello della crescita dei fanciulli e dei ragazzi, devono necessariamente intercorrere tra l’una e l’altra strettissi rapporti e continui scambi. Del resto, giĂ negli ormai lontani anni settanta, con i famosi “Decreti delegatiâ€? è stato proposto tra scuola e famiglia un coinvolgimento sia dal punto di vista formativo che partecipativo in modo che le due realtĂ , ciascuna nel proprio ambito e nel rispetto

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la cattolica che, con il suo progetto educativo, indica, per l’educazione degli studenti che la frequentano, linee particolari che devono essere chiaramente conosciute e condivise dai genitori. Proprio per questo i vari Istituti delle scuole paritarie cattoliche propongono per i loro genitori momenti specifici di informazione e di formazione per cercare insieme il giusto percorso da compiere per la crescita completa dei ragazzi. Il valore del rapporto scuola famiglia nasce dal fatto che ai genitori è riconosciuto il ruolo primario nell’opera educativa, sono essi i principali responsabili dell’educazione dei figli.


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†—…ƒœ‹‘Â?‡ —ƒŽ‡ ‹Ž •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂ”Â‡ ’‡” Žǯ‘‰‰‹ L’educazione avviene se c’è una vera relazione tra l’educando e l’educatore, perchĂŠ educare non signiďŹ ca certo acquisire una tecnica per produrre delle conoscenze in qualcuno, ma piuttosto operare perchĂŠ l’altro diventi capace di agire responsabilmente. L’opera dell’insegnante dovrebbe offrire un esempio e un modello signiďŹ cativo del processo educativo di una persona, proponendo con abilitĂ e giusto metodo il sapere per

suscitare nello studente il desiderio di apprendere e di volere il bene con sempre maggior senso di responsabilitĂ e di apertura alla vita. L’educazione è un concreto e complesso esercizio di umanitĂ che pone al suo centro la persona considerandola in tutta la sua potenzialitĂ e aiutandola ad attribuire un senso a ciò che è piĂš che a ciò che ha. Per compiere dei passi signiďŹ cativi in questa direzione è necessario mettere

a disposizione mente e cuore, apertura di intelligenza e capacitĂ di amare, solo cosĂŹ è possibile suscitare nei giovani domande signiďŹ cative in rapporto al saper scolastico e soprattutto in relazione alla vita, solo cosĂŹ si produce l’interesse a una relazione in cui è in gioco la crescita della propria personalitĂ da parte dell’educatore e dell’educando. L’educazione coinvolge la persona in tutta la sua globalitĂ impegnandola nella libertĂ .

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na scuola che pensa alla concretezza e allo stesso tempo al futuro. La scuola bottega artigiani di San Polo si distingue per la propria propensione di vedere il futuro senza dimenticare il presente e l’arte del fare, quell’arte di imparare un mestiere che da sempre ha risposto alle esigenze dei ragazzi e della società . Il direttore Rosario Forganni annuncia in questa linea le novità per l’anno prossimo: il secondo anno eliminerà i libri in favore della dotazione di un Ipad per ciascun alunno e la nascita dell’associazione degli ex studenti. Riguardo alla novità tecno-

ˆˆ‡”–ƒ ˆ‘”Â?ƒ–‹˜ƒ …Š‡ ˜ƒ †ƒŽŽƒ Â?‘†ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡ÂŽÂ‡Â–Â–Â”Â‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ †ƒŽ …‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‡ ƒŽŽƒ Â?‡……ƒÂ?‹…ƒ …‘Â? —Â?‘ •‰—ƒ”†‘ ƒŽ ˆ—–—”‘ ‡ ‹ ’‹‡†‹ •ƒŽ†‹ Â?‡Ž ’”‡•‡Â?–‡ logica “la scuola di solito dĂ i libri ai ragazzi in cambio di una caparra di 75 euro. Per le classi in questione − racconta il direttore − sarĂ riconsegnata la caparra e dato l’Ipad con cui gli alunni lavoreranno nei prossimi anni,

senza bisogno di libri. Gli insegnanti prepareranno materiali vari per gli studenti�. Le famiglie pagheranno con modalità favorevoli la strumentazione che poi resterà di proprietà della famiglia. Sono oggi circa 400 tra alunni e insegnanti le persone coinvolte nell’attività della scuola bottega che ha due sedi (Brescia e Mezzane di Calvisano), ma che per il prossimo trasferirà alcune delle classi in una nuova struttura, sempre a Brescia. L’offerta formativa della scuola copre molti settori diversi dalla moda all’elettronica, dal commerciale alla meccanica. Informazioni: www.scuolabottega.org.



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CosĂŹ è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perchĂŠ è arrivata la mietituraÂť. Diceva: “A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Ăˆ come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il piĂš piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa piĂš grande di tutte le piante dell’orto e fa rami cosĂŹ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraâ€?.Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa (...).

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ormale. Le immagini usate da GesĂš per le sue parabole sono semplici, immediate. Diversamente – dice con chiarezza l’evangelista – non si esprimeva perchĂŠ non potevano capire. Ma è valida anche un’altra sottolineatura: il Regno di Dio è qualcosa di semplice, immediato. Altrimenti il paragone non potrebbe essere fatto. Che si sviluppi con naturalezza, come una pianta o un campo di grano: questa è la grandezza del fatto. Non è l’impegno del contadino a far crescere la pianta; semmai la sua cura servirĂ a farla crescere meglio, con meno sforzi. Ma la pianta cresce da sĂŠ, per forza della sua natura. Il Regno di Dio è qualcosa di naturale, di normale, che si sviluppa per necessitĂ della terra, cioè per necessitĂ dell’uomo e se sembra non crescere è perchĂŠ lo si fa coincidere con qualcosa che Regno di Dio non è, che sono sicurezze dei nostri sistemi, creazioni che misurano e che contano i presenti e

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9LFLQL D %HQHGHWWR ;9, “Amare il mistero dell’eucaristia significa amare il mistero della Chiesa: la sua bellezza è Cristo, la sua forza è Cristo. Per questo dobbiamo essere addolorati per i nostri peccati, ma mai spaventati o smarritiâ€?. Ad affermarlo il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, nel discorso pronunciato a Genova al termine della processione diocesana del Corpus Domini. â€?In questo momento di grazia – ha proseguito – vogliamo pensare a Benedetto XVI: egli è il successore di Pietro, la pietra su cui Cristo ha fondato la Chiesa. A lui vogliamo stringerci come a roccia solida che conferma la fede e, come nocchiero autentico che guida la barca della Chiesaâ€?. “A volte – ha continuato il Presidente dei vesco-

vi italiani – le onde e le ombre sembrano preponderanti, ma il Papa ci ricorda che il Signore è presente e ci ripete le sue parole: ‘Non temete’â€?. Infatti, “la Chiesa è profezia, cioè guarda lontano oltre le contingenze, ma soprattutto dentro alle circostanze per coglierne gli esiti futuri. Lo fa con lo sguardo dello Spirito. Non parla per contrastare ma per servire, non vuole affermare se stessa, ma essere fedele: mette in guardia da illusioni, ricorda la veritĂ di Dio e dell’uomo come la risorsa ineguagliabile della famiglia, la vita, il bene comuneâ€?. Dopo avere ricordato le popolazioni dell’Emilia, colpite dal terremoto, che stanno vivendo giornate di dolore e preoccuopazione. Popolazioni che saranno aiutate,

come chiesto dal Papa a Milano, nel recente Incontro mondiale delle famiglie, che ha invitato a creare dei gemellaggi con le parrocchie terremotate. Nel corso del suo discorso il card. Bagnasco ha proposto due messaggi. Il primo è che “Dio è con noi, e nessuno è mai totalmente solo nella vita. Quante solitudini nei vicoli e nelle strade della nostra CittĂ ! Quante ansie per il domani: famiglie, lavoro, giovani e anzianiâ€?. Il secondo è stato per un superamento dei troppi individualismi che segnano l’esperienza odierna dell’uomo. Il Presidente della Cei ha poi elevato una preghiera “per il Papa, vogliamo fargli sentire il calore del nostro affetto, la devozione pronta e obbediente della nostra fedeâ€?.

gli adepti. La spiga si riconosce perchĂŠ è formata da chicchi della stessa specie di quello seminato e l’albero grande dalla semente piccola che è stata piantata. Chi è di Cristo da come riesce ad amare. Questo è l’unico criterio detto da GesĂš: vi riconosceranno da come vi amerete gli uni gli altri. La semente e i frutti. E il Regno di Dio che cresce sulla base di questo criterio, sulla base del seme gettato nella terra, in Lui che è morto perchĂŠ noi fossimo salvati. La normalitĂ del processo di crescita in un campo è assurditĂ nel nostro concetto di proporzione nel dare e nell’avere: è assurdo che un seme faccia una grossa spiga e un granellino un grande albero. Ma è la normalitĂ della natura. E la normalitĂ del Regno di Dio. La semplicitĂ del suo muoversi nel mondo, del crescere per forza di sovrabbondanza. E noi non ci accorgiamo che la natura agisce per sovrabbondanza, e ci meravigliamo che qualche uomo o donna abbia questo stesso criterio; non ci rendiamo conto che è il no-

stro agire di uomini e di donne che non è naturale, ma è gretto, interessato, limitante. Il Regno di Dio libera da questi muri e chiede la normalitĂ dell’essere creati, del ritornare a essere cosĂŹ come Dio voleva all’inizio. CosĂŹ è il Regno che è di Dio e quindi ha la sua impronta nel profondo. E cosĂŹ è la salvezza data da Cristo: riportarci a essere uomini e donne come eravamo progettati da Dio, con il criterio della sovrabbondanza, con la dimensione dell’amore come misura. Ăˆ questa semplicitĂ che Lui ci ha conquistato, la nuova innocenza di chi capisce cosa significhi stare con Dio come criterio dell’esistere. E ci faranno paura quelli che vanno contro questa prospettiva? Forse non ha paura il campo di grano della tempesta, del temporale e della siccitĂ ; e non ha paura il grande albero del fulmine e dell’accetta degli uomini? Ma per questo il grano non cresce e gli alberi smettono di alzarsi sopra di noi? E avrĂ paura Dio di continuare a proporci questa semplicitĂ perchĂŠ il Regno di compia?


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come si legge nella citazione della Porta Fidei inserita nella brochure che presenta l’iniziativa diocesana, per mettere in luce la struttura dell’atto di fede e la dinamica antropologica dell’ascolto, nella convinzione che è possibile oltrepassare la soglia della Porta della fede “quando la parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasformaâ€?. Il convegno sarĂ aperto, alle 9, dalla proposta di un’azione teatrale di Scena sintetica dal

titolo “Patmos 18 e 21â€?. Alle 9.45 Stella Morra (nella foto), teologa e animatrice dell’associazione culturale “L’atrio dei gentiliâ€? di Fossano, presenterĂ la relazione “Sono io che ti parlo (Gv 4, 26). La struttura dell’atto di fede alla luce della testimonianza biblica. La relazione sarĂ seguita, alle 10.45 da un confronto in gruppo. Alle 12 la celebrazione della Santa Messa. Nel pomeriggio, alle 14.30, un secondo intervento di Stella Morra su “Parola che indica la strada e la

meta. Vivere la sequela abitando la storiaâ€?). Alle 16 il dibattito e alle 17 la conclusione dei lavori. Il convegno è rivolto a tutti i gruppi biblici e a coloro che, sollecitati dal Concilio, ricercano “un contatto continuo con le Scritture mediante una lettura spirituale assidua e unoi studio accuratoâ€? (Dei verbum 25). Per ulteriori informazioni è possibile prendere contatto con l’UfďŹ cio per la catechesi - apostolato biblico, tel. 030/3722245, e.mail catechesi@diocesi.brescia.it.

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ondivisione, solidarietĂ , dono, reciprocitĂ : sono queste le quattro parole che il vescovo Luciano Monari ha fatto risuonare forti dal sagrato della Cattedrale in occasione dell’omelia del Corpus Domini. Dopo avere guidato la processione che si è snodata per le vie cittadine, tra la chiesa di S. Alessandro e piazza Paolo VI, il Vescovo ha fatto ricorso a queste quattro parole per richiamare la fatica dell’uomo nella storia, una fatica che ha nel corpo di GesĂš donato al mondo la sua massima espressione. Quello stesso corpo donato che è stato accompagnato in processione da tante persone non solo per testimoniare la propria fede, “ma anche – sono state le parole di mons. Luciano Monari – perchè vediamo nell’eucaristia il senso del nostro fatica nella storia, il compito che GesĂš ci affidaâ€?. Un grande gesto d’amore, quello che realizza nel Corpo di Cristo donato, che deve aiutare l’uomo, come ha sottolineato mons. Monari, a superare la tentazione ricorrente dell’egoismo, dell’inganno deliberato, della furbizia irresponsabile per affermare il disegno di Dio sul mondo, quello che Paolo VI chiamava civiltĂ dell’amore. Non a caso, dunque, il Vescovo ha fatto ricorso a parole che evocano l’atteggiamento del cristiano nel confronto del mondo, per invitarlo, soprattutto in tempi come quelli attuali, a chinarsi su ogni sofferenza umana, per lenirla con il servizio e con l’amore. Quelli che sono moti

istintivi del cuore (come quelli dimostrati da tanti anche del Bresciano in occasione del recente terremoto che ha colpito l’Emilia e la bassa Lombardia) devono, per il Vescovo, “diventare scelta consapevole della libertĂ , per essere atteggiamento costante, in grado di superare la sfida del tempo e produrre strutture permanenti di convivenza e solidarietĂ â€?. Un compito che è, come ha sottolineato ancora mons. Monari, anche della Chiesa, “chiamata a custodire un rispetto infinito per ogni persona come soggetto che Dio ama nella sua individualitĂ â€? e che in quanto tale non può essere trascurata, disprezzata o ferita dalla comunitĂ ecclesiale.

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noâ€?. Per questo, è stato un altro invito del Vescovo nella sua omelia del Corpus Domini, è necessario affrontare il tema dell’individualismo imperante. Ma la persona si realizza solo amando, “uscendo liberamente dal cerchio dei suoi interessi privati per entrare in relazione con gli altriâ€?, ha ricordato il Vescovo, indicando proprio nel superamento dell’individualismo la via per far fronte alle tante sofferenze del mondo d’oggi. Un superamento che non significa affatto, e mons. Monari l’ha indicato con particolare efficacia, la negazione delle diversitĂ che pure esistono e che riguardano l’uomo, la sua cultura. Esiste però la via della complementaritĂ in cui le diversitĂ diventano ricchezza, proprio come il pane dell’eucaristia diventa tale macinando e impastando diversi chicchi di grano e il vino, frutto della fermentazione di diversi acini d’uva. Pane e vino cosĂŹ prodotti diventano sacramento “veritĂ del corpo e del sangue del Signore donatoâ€?. Una trasformazione simile, è stato il passaggio finale dell’omelia del vescovo Monari, vale anche per le diverse dimensioni della vita sociale: quella della famiglia, della politica, dei gruppi sociali. “Tutto questo materiale vario dell’esistenza umana – è stata la conclusione del Vescovo – purificato dalla parola del Vangelo che smaschera gli egoismi nascosti, santificato dall’amore di Dio che purifica e rigenera, diventa corpo di Cristo, cioè sacramento dell’amore di Dio che crea e sostiene l’universoâ€?. Edificare questo mondo è missione della Chiesa e di ogni uomo.

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7UH GRQL GHO 6LJQRUH Lo scorso 9 giugno il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, ha ordinato tre nuovi sacerdoti: don Damiano Raza e don Claudio Sarotti provenienti dal cammino di formazione del seminario diocesano e padre Carlo Bianchini appartenente alla congregazione dell’oratorio di San Filippo Neri. Nell’introduzione alla celebrazione eucaristica mons. Monari ha cosĂŹ reso grazie per il dono degli ordinandi: “Donandoci tre sacerdoti il Signore ci

dona tre sacramenti che manifestano la premura di GesĂš Buon Pastore. Loro afďŹ dano la vita a GesĂš perchĂŠ lui se ne serva a favore dell’umanitĂ interaâ€?. Nell’omelia mons. Monari ha sottolineato come “Lo scopo di tutto è che l’uomo, nella sua piccolezza, riesca a produrre qualcosa di eterno. Le opere dell’uomo sono destinate a passare, il tempo corrode tutto. L’uomo ha una coscienza che non è legata al tempo della sua vita ma porta in sĂŠ un desi-

derio di eternità : il sacerdozio di Cristo culmina infatti nella risurrezione dopo la quale GesÚ non muore piÚ�. La Cattedrale era gremita di parenti e amici dei novelli sacerdoti che si sono stretti nuovamente nella giornata di domenica intorno a don Claudio e don Damiano che nelle loro parrocchie di origine (Edolo e Pezzaze) hanno celebrato la Prima Messa, padre Carlo festeggerà a Darfo domenica 17 giugno.


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Non c’è (fortunatamente) solo la solidarietĂ bresciana a interessarsi dell’estate di bambini e ragazzi modenesi. Anche l’associazionismo cattolico della diocesi emiliana, come riportato dal settimanale “Il nostro tempoâ€? si è attivato, pur in mezzo alle difďŹ coltĂ , per una sorta di cabina di regia per coordinare le azioni nei confronti dei piĂš piccoli (bambini e ragazzi di elementari e medie con una attenzione particolare anche ai

Don Federico Pigoni (nella foto) è il direttore del Centro per la pastorale giovanile della diocesi di ModenaNonantola e ha seguito in prima persona il gemellaggio con Brescia per il progetto “Vi attendiamo!â€?. Ăˆ lui ha indicare le comunitĂ a cui sono state assegnate le tre tensostrutture che saranno realizzate con i proventi del progetto bresciano. La prima sarĂ montata nella parrocchia di Villafranca di Medolla, una piccola comunitĂ che ha avuto la chiesa totalmente distrutta. La struttura

ragazzi delle superiori) a partire dalla mappatura dei bisogni per rispondere in modo efďŹ cace alle esigenze del territorio colpito dal sisma. L’iniziativa è partita dalla locale Caritas diocesana ha coinvolto altre realtĂ del mondo cattolico cone Centro sportivo, Animatamente, Azione cattolica, Gesuiti, Comunione e liberazione oltre che all’associazione di clown dottori ‘Ridere per vivere’ per fare fronte a questa prima fase di emergenza.

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servirĂ anche per le celebrazioni. La seconda, invece, andrĂ a San Prospero per una serie di attivitĂ estive di animazione. L’ultima, inďŹ ne, sarĂ montata nella parrocchia di Massa Sinalese e, afďŹ ancata alla tenda che fa da chiesa, servirĂ per tutte le altre attivitĂ della comunitĂ . “Per noi – afferma il sacerdote – è un dono grandissimo, il segno di una solidarietĂ che si rinnova giorno dopo giorno e che ci consente di affrontare i disagi e i dolori causati da sismaâ€?.

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a scuola si è conclusa nelle zone terremotate dell’Emilia. Si è conclusa, causa sisma, in anticipo rispetto alla naturale conclusione del corso di studi, e per i bambini è iniziato il tempo dell’estate con i grest ed i campi scuola: ma il racconto che arriva da animatori degli oratori emiliani è quello di un’attivitĂ che fa i conti con la mancanza di strutture adeguate. Il terremoto, purtroppo, si è accanito, seppure in misura differente, anche su moltissimi oratori. La tradizionale generositĂ bresciana non è rimasta insensibili dinanzi a questo nuovo bisogno. Molte le disponibilitĂ messe sul campo per aiutare i territori emiliani. Il Centro oratori ha rivolto a tutti una proposta concreta: aiutare la diocesi di Modena-Nonantola, che si trova senza oratori agibili, dotandola di alcune grandi tensostrutture adatte per poter vivere il grest al riparo dal sole e dalla pioggia. L’Ufficio oratori e giovani della diocesi di Brescia, in collaborazione con “Voceâ€? ha deciso di promuovere una piccola raccolta fondi per coprire le spese vive di montaggio, smontaggio e mantenimento per tre mesi delle tensostrutture necessarie ai Grest con il progetto “Vi attendiamo!â€?. Le modalitĂ per contribuire alla realizzazione di questo progetto sono molto semplici: ogni oratorio può scaricare dal sito www.oratori.

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ai bambini emiliani. Il ricavato della raccolta, che può essere effettuata durante la serata finale del grest o durante tutto il periodo della esperienza estiva, verrĂ trasmesso dalle parrocchie all’Ufficio oratori entro la fine di luglio. In questi giorni sono giĂ state consegnate e montate le tensostrutture nei tre oratori modenesi gemellati con Brescia. La sera dell’11 luglio il vescovo Luciano Monari, accompagnato da alcuni animatori dei grest, visiterĂ gli oratori temporanei realizzati con le tende bresciane e, nel corso della

serata, celebrerĂ la S. Messa con i bambini e gli animatori modenesi e bresciani. Per informazioni e dettagli sul progetto “Vi attendiamo!â€?, potete rivolgervi all’Ufficio oratori, 0303722252, info@oratori.brescia. it,www.oratori.brescia.it.

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,Q JDUD SHU OD VROLGDULHWj Anche “Voceâ€? partecipa all’iniziativa “Vi attendiamo!â€? promossa dall’UfďŹ cio oratori per aiutare la diocesi di Modena-Nonantola (che ha avuto per vescovo mons. Bruno Foresti prima del suo arrivo a Brescia) a dotarsi di alcune tensostrutture per i grest, visto che molte strutture oratoriane sono state pesantemente danneggiate dal sisma che ancora fa sentire le sue scosse. Grazie a questo aiuto tanti bambini e tanti ragazzi della diocesi

emiliana potranno comunque vivere la loro estate grazie alla generositĂ che sapranno manifestare i coetanei dei grest bresciani. In questa pagina è dettagliamente spiegata la modalitĂ di “Vi attendiamo!â€?. “Voceâ€?, dalle prossime settimane predisporrĂ uno spazio in cui saranno pubblicate foto e notizie rispetto all’iniziativa di solidarietĂ in corso nei grest bresciani. Uno spazio che dovrebbe produrre, almeno questa è la speranza, una sor-

ta di effetto domino e stimolare una gara della solidarietĂ per far sentire la vicinanza bresciana ai grest della diocesi di Modena-Nonantola. Una gara aperta anche gli adulti che possono portare in oratorio il loro aiuto. Fotografie, notizie e informazioni sulle iniziative che gli oratori bresciani intendono mettere in campo per “Vi attendiamo!â€? possono essere inviate a redazione@lavocedelpopolo.it

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‰‡Â?†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ GiovedĂŹ 14 giugno Ore 17 - Brescia - Presentazione libro su Giovanni Paolo II presso Auditorium S. Giulia. Ore 18.30 - Brescia - Incontro con l’Accademia cattolica di Brescia presso il Centro pastorale Paolo VI. VenerdĂŹ 15 giugno Ore 19.30 - Brescia - S. Messa presso i padri Comboniani in viale Venezia. Sabato 16 giugno Ore 10 - Botticino Sera - S. Messa per la Santificazione del clero.

Ore 17.30 - Vobarno - Inaugurazione della Casa di riposo. Domenica 17 giugno Ore 10.30 - Offlaga - S. Messa nel 100° anniversario di dedicazione della chiesa parrocchiale LunedĂŹ 18 giugno Ore 17 - Brescia - Assemblea Editrice “La Scuolaâ€? Dal 18 al 20 giugno Il Vescovo predica gli Esercizi spirituali per i laici alle ore 20 a Gussago presso Villa Pace.

La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana. Il sac. don Francesco Sorelli, giĂ parroco delle parrocchie di Binzago e Gazzane, è stato nominato presbitero collaboratore delle parrocchie della erigenda unitĂ pastorale della cosĂŹ detta “Conca d’oroâ€?, comprendente Agnosine,

Binzago, Bione Pieve, Bione San Faustino, Gazzane, Odolo, Preseglie. Il sac. don Benvenuto Zucchelli, già parroco della parrocchia di Cossirano, è stato nominato presbitero collaboratore della parrocchia di Capriolo.

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onostante la tendenza che sta venendo avanti a livello nazionale, Brescia conferma i “suoi numeriâ€? rispetto all’8xmille e le erogazioni liberali per i sacerdoti (le offerte deducibili che si possono effettuare entro il 31 dicembre di ogni anno per essere allegate alla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. A dare queste notizie mons. Gabriele Filippini, responsabile diocesano del servizio per la promozione del sostegno economico della Chiesa. “La sostanziale tenuta bresciana – ha affermato – è dovuta anche al lavoro egregio svolto da Caf, patronati, commercialisti e parrocchie che non mancano di sensibilizzare le persone sull’importanza di aiutare la Chiesa con un gesto (la firma dell’8xmille) che non costa nulla o con un contributo che può essere detratto dalla dichiarazione dei redditi (offerte deduccibili). Presentando i dati relativi all’8xmille (i piĂš aggiornati sono quelli relativi alle dichiarazioni 2008, per i redditi dell’anno precedente) mons. Filippini ha sottolineato come siano stati quasi 800mila i contribuenti bresciani ad avere apposto la propria firma per destinare alla Chiesa cattolica l’8xmille dell’Irpef, in termini percentuali l’89,10% contro una percentuale nazionale che si è assestata,

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ro) sono state 2370 per un totale di 261.963 euro versati. Sono stati 1861 i bresciani che hanno usato questa forma di sostegno alla Chiesa, uno ogni 610 abitanti. Un rapporto che, in questo caso, è al di sotto della media nazionale che si attesta su una donazione ogni 561 abitanti. Mons. Filippini, elencando i dati del servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa ha ricordato come parte dell’8xmille destinato ogni anno a Brescia e il gettito delle erogazioni liberali coprano solo in parte i costi della Chiesa bresciana per sostenere i suoi preti. I

dati, sempre riferiti al 2010, certificano che gli 882 sacerdoti presenti all’epoca in diocesi (uno ogni 1288 abitanti) sono costati complessivamente 14.115.937 euro. Una somma importante coperta con le remunerazioni dalle parrocchie (7,6% del totale), da stipendi, remunerazioni e pensioni personali (17,1%), da redditi da patrimoni diocesani (26,4%), da fondi dell’8xmille (47%) e, appunto da erogazioni liberali (1,9%). Un costo notevole, quello a carico della Chiesa bresciana, che per il momento è ancora in parte coperto dall’attenzione che tanti contribuenti hanno nel momento della compilazione della denuncia dei redditi. “Un’attenzione – ha rimarcato mons. Filippini – buona in tutto il Paese, frutto anche di campagne di sensibilizzazione che hanno colto nel segno e hanno fatto comprendere a molti l’importanza di un gesto che non costa veramente nullaâ€?. Al risultato, anche se il responsabile diocesano del servizio non l’ha detto esplicitamente, contribuisce la straordinaria vicinanza che, soprattutto in questa stagione di difficoltĂ , la Chiesa testimonia anche con gesti concreti nei confronti di chi sperimenta quotidianamente la sofferenza. La gente, insomma, sa che al di lĂ di tante polemiche i soldi dati alla Chiesa non rischiano di perdersi per strada.

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Ne danno il triste annuncio la moglie Marinella, i ďŹ gli Matteo con Simona e Don Paolo. Un particolare ringraziamento al Dottor Giovanni Malgazzi e a tutto il personale del reparto di oncologia degli Spedali Civili di Brescia per le cure e l’assistenza prestate. 52'(1*2 6$,$12 52'(1*2 6$,$12

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L’UfďŹ cio vocazioni e tempi dello Spirito, in collaborazione con l’Azione cattolica, promuove a Villa Pace di Gussago, dal 1820 giugno dalle 20.30 alle 22.30, un corso di Esercizi spirituali serali nella vita corrente per laici. Il tema scelto è “La vita: una buona notizia!â€? e sarĂ articolato in tre serate: “La vita annunciataâ€?, “La vita visitataâ€?, “La vita magniďŹ cataâ€?. Gli Esercizi saranno guidati dai primi capitoli del Vangelo secondo Luca, le

La Giornata di santiďŹ cazione del clero – celebrata, a livello mondiale nella festa del Sacro Cuore di GesĂš – in diocesi sarĂ vissuta, sulla “sciaâ€? dell’anno tadiniano, sabato 16 giugno alle 10 nella basilica S. Maria Assunta di Botticino Sera, con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Monari. Per informazioni: Centro diocesano dell’Apostolato della preghiera, tel. 030.37.22.245;don Diego Facchetti, via Bollani 20 - Tel. 030.37.12.236 - 340.58.59.709 dondiegofac@gmail.com

meditazioni verranno proposte dal vescovo Monari. Brevi spunti di attualizzazione verranno presentati da un laico. L’iniziativa è stata sperimentata piĂš volte come efďŹ cace per laici di tutte le etĂ , in quanto accorda il desiderio di una signiďŹ cativa proposta spirituale con le esigenze dei tempi di lavoro e con gli impegni familiari. Ăˆ possibile iscriversi presso l’Azione cattolica (030 40102) e l’UfďŹ cio vocazioni e tempi dello Spirito (030 3722245).

Si tiene il 17 giugno il Meeting ďŹ danzati 2012 promosso dall’UfďŹ cio famiglia per tutte quelle coppie che negli ultimi anni hanno affrontato il cammino di preparazione al matrimonio. L’appuntamento è per le 10 all’oratorio di Sabbio Chiese da cui, mezz’ora piĂš tardi prende il via il cammino che porterĂ i partecipanti, attraverso varie tappe, verso Sabbio Chiese. Il meeting si chiude alle 16 con la celebrazione di una Santa Messa in ringraziamento nella parrocchiale di Sabbio Chiese.

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Brescia opera dal 1988 l’Istituto per la storia del clero diocesano, nato dalla fervida mente creativa di mons. Antonio Fappani. L’atto notarile è stato emesso presso la sede della Fondazione CiviltĂ Bresciana il 24 settembre ed è stato firmato, tra gli altri, dal card. Silvio Oddi. Nello stesso 1988, decimo anniversario della morte del papa bresciano Paolo VI che fino a quando divenne arcivescovo di Milano amò considerarsi ‘prete bresciano’, venne organizzata una mostra-proposta su “Il prete bresciano e la culturaâ€?, inaugurata dal card. Oddi. Nel 1996, a supporto del lavoro iniziato da mons. Angelo Pietrobelli e da mons. Bortolo Giorgi nella raccolta dei dati sul clero bresciano concretizzatosi nel volume “Ricordatevi!â€? per il periodo 1930-1980, venne curato il volume “Il riposo dopo il tempoâ€? relativo agli anni 1983-1995 a cura di don Daniele Venturini, cui ha fatto seguito “L’ora vieneâ€? per gli anni 1996/2006. Sempre nel 1996 mons. Angelo Majo, il prof. Xenio Toscani e il dott. Cesare Cavalleri, direttore della rivista ‘Studi Cattolici’, parteciparono con relazioni illuminanti al Convegno di studi organizzato dall’Istituto sulla figura del grande bresciano mons. Geremia Bonomelli, vescovo di Cremona.

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‘Giuseppe De Luca’ per la storia del preteâ€?, qualificandosi come la prima iniziativa culturale dedita esclusivamente allo studio della figura del sacerdote in cura d’anime. La nuova intitolazione ha voluto rendere omaggio a don Giuseppe De Luca, sacerdote lucano, da tutti riconosciuto come lo ‘storico della pietà ’, il piĂš grande interprete dell’erudizione cristiana del ’900, di quella cultura cattolica capace di sintonizzarsi effettivamente con quella laica e di mostrare le possibilitĂ di un dialogo tra cristianesimo e pensiero moderno.

Il 17 marzo 1998 sono stati firmati l’atto costitutivo e il nuovo statuto dell’Associazione da don Antonio Fappani, don Osvaldo Mingotti, l’ing. Enzo Treccani, il dott. Antonio Baxiu. Dal 2008 è confluita nell’Istituto anche l’associazione “Don Peppino Tedeschiâ€?, con tutte le sue pubblicazioni. Le finalitĂ dell’Istituto, unico in Italia nel suo genere sono: raccogliere documenti, testimonianze e pubblicazioni riguardanti la storia del clero diocesano in Italia; promuovere ricerche e iniziative scientifico-culturali; coordinare e realizzare un programma editoriale (sono 36 i volumi giĂ pubblicati su figure illustri del clero bresciano); stabilire rapporti con enti e associazioni con analoghe finalitĂ . Il 20 febbraio 2012 sono stati rinnovati il consiglio di amministrazione e il comitato scientifico per il triennio 2012-2015. Fanno parte del Consiglio di amministrazione: mons. Vigilio Mario Olmi, mons. Osvaldo Mingotti, mons. Francesco Bonfadini, don Gianmmarco Busca, don Giulio Corini, mons. Antonio Fappani, prof. Gianfranco Grasselli. Il comitato scientifico è composto da: mons. Angelo Bonetti, don Gianmarco Busca, dott. Michele Busi, mons. Giacomo Canobbio, don Alberto Donini, don Diego Facchetti, mons. Antonio Fappani, mons. Gabriele Filippini, dott. Giovanni Gregorini, mons. Angelo Nassini, prof. don Pierluigi Pizzamiglio, dott. Marco Roncalli, mons. Luigi Salvetti, prof. Mario Taccolini.

8QD QXRYD FDVD GHO FOHUR Dal 1° giugno scorso, anche se la piena operativitĂ si avrĂ con il prossimo autunno, è ufďŹ cialmente nata la nuova casa del clero initolata alla ďŹ gura del Beato Mosè Tovini. La struttura, in fase di realizzazione in quella che sino allo scorso anno è stata la palazzina dei professori nell’ex Seminario di via Bollani (nella foto), è una sorta di continuazione dell’esperienza avviata per volontĂ di mons. Giulio Sanguineti in via Lama, in un immobile di proprietĂ

dell’Istituto per il sostegno del clero. Negli ultimi anni del suo episcopato a Brescia, mons. Sanguineti avvertĂŹ l’esigenza di creare una struttura residenziale che potesse ospitare quei sacerdoti con incarichi diocesani o in attesa di assumere incarichi in parrocchia. Nel 2008 veniva ufficialmente inaugurata la residenza afďŹ data, per quel che concerneva la gestione, all’opera diocesana Carlo e Giulia Milani. Per diverse ragioni, però, la struttura non

è mai decollata. Nei mesi scorsi, dopo attente valutazioni, la decisione del Vescovo di “trasferireâ€? l’esperienza in via Bollani, nella struttura di proprietĂ del Seminario diocesano in cui giĂ risiedono diversi sacerdoti. La gestione della nuova casa dedicata al Beato Mosè Tovini, che del Seminario diocesano fu anche rettore, sarĂ sempre afďŹ data all’opera Milani. In questi giorni hanno preso il via i lavori necessari a ospitare una trentina di sacerdoti.


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‹ŽƒÂ?‘ ƒ —Â?Â?‡” …Š‘‘Ž ͚͙͚͘ †‹ Â…ÂŽ Dal 20 al 23 giugno è in programma a Milano (UniversitĂ cattolica) la Summer School Mcl 2012. Fra gli autorevoli relatori Evandro Botto, direttore del Centro di ateneo per la dottrina sociale della Chiesa, don Walter Magnoni, responsabile del Servizio per la pastorale sociale e del lavoro dell’arcidiocesi di Milano, Mario Molteni, direttore Alta scuola impresa e societĂ , Andrea Perrone, ordinario di Diritto commerciale della Cattolica, Luca Pesenti, direttore dell’Osservatorio

sull’esclusione sociale Regione Lombardia, Roberto Cauda, direttore del Centro di Ateneo per la solidarietĂ internazionale. Nella sessione di sabato mattina saranno presenti.Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le attivitĂ culturali, Carlo Costalli (nella foto), presidente nazionale Mcl, Natale Forlani, portavoce del “Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cristiana nel mondo del lavoro, mons. Gianni Ambrosio, presidente commissione episcopale

per l’educazione cattolica. Come osserva Benedetto XVI nella Caritas in Veritate, esiste un’ampia area intermedia che non si riduce a quella del terzo settore ma coinvolge il privato e il pubblico, senza escludere il proďŹ tto, considerato piuttosto strumento per il conseguimento di ďŹ nalitĂ di umanizzazione del mercato e della societĂ . La quarta edizione della “Summerâ€? affronta l’argomento con una prospettiva culturale di ampio respiro.

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CosĂŹ si declina la sussidiarietĂ

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momento in cui mancano risorse, poco si investe nella scuola o si riducono fondi alla stessa (addirittura si mettono bombe nelle scuole), una comunità investe nel futuro stringendosi attorno ai propri figli. Scuola, enti locali, privati cittadini, agiscono concretamente; esprimono una volontà meglio rappresentata dalla vocazione che muove ogni persona: insegnati, amministratori, padri e madri si determinano non individualmente (come sponsor, magnanimi elargitori, risolutori di problemi) ma come comunità unità dalla consapevolezza e responsabilità del proprio ruolo. Compito degli enti intermedi, come i circoli Mcl, è animare e sostenere questa volontà .

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nche nel 2012 il Circolo Mcl Bassa bresciana orientale “Giovanni Paolo IIâ€? ha promosso il progetto “Che storia!â€?: seconda passeggiata storica tra ruderi e monumenti con escursioni dall’EtĂ romana all’etĂ di Roma Capitale, conclusasi il 30 maggio. In una serie di itinerari storici che hanno avuto per tema Brescia romana, Brescia medioevale e Brescia risorgimentale condotti da guide turistiche abilitate, gli studenti delle classi IV e V della scuola primaria e I della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo di Calvisano (scuole di Calvisano, Isorella e Viadana), sono stati accompagnati a conoscere la cittĂ come concretamente è stata formata dalla storia. Superando il mero aspetto didattico e culturale, oltre 400 studenti hanno fruito gratuitamente di questo servizio. Tale risultato è stato reso possibile da Stefano Capra del Circolo Mcl Bassa bresciana orientale, la cui vocazione di servizio alla comunitĂ ha ispirato questa iniziativa, proposta a Claudia Covri, dirigente scolastica dell’istituto di Calvisano, che l’ha accolta con favore agevolandone lo svolgimento. Con la forza delle proprie ragioni Stefano Capra ha poi coinvolto gli assessorati all’Istruzione del Comune di Calvisano e del Comune di Isorella (che hanno provveduto ai trasporti), l’Efal, l’ente di formazione di Mcl che ha progettato e gestito l’iniziativa, il Comune di Brescia come ente patrocinatore. Con altrettanta determinazione ha poi raccol-

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incoraggia tutti gli stati membri, le Nazioni Unite e tutte le parti interessate ad approďŹ ttare dell’Anno internazionale delle cooperative per promuovere le cooperative, sensibilizzando l’opinione pubblica sul loro contributo allo sviluppo economico e sociale e promuovendo la formazione e la crescita delle cooperative. Gli obiettivi dell’Anno internazionale delle cooperative sono: sensibilizzare l’opinione pubblica in merito al ruolo delle

cooperative e al loro contributo allo sviluppo socio-economico e al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio; promuovere la formazione e l’espansione delle cooperative; incoraggiare i governi ad adottare politiche, provvedimenti normativi e regolamenti che favoriscano la formazione, la crescita e la stabilitĂ delle cooperative. Per l’anno internazionale delle cooperative è stato creato il sito: http://social.un.org/coopsyear/index. shtml.

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a casa: se ne parla tanto in questo periodo ed è insieme al lavoro la condizione per un’esistenza dignitosa. Senza scomodare troppo il padre fondatore delle cooperative edilizie, il bresciano p. Ottorino Marcolini, ancora oggi la casa in cooperativa è un’opportunitĂ anche se molto è cambiato rispetto al dopoguerra. Il Meeting immobiliare che si è svolto per la prima volta a Brescia (negli spazi di Brixia Expo) l’1 e il 2 giugno scorsi, al quale Confcooperative Brescia era presente con uno stand, ha confermato che la casa continua ad essere – semmai ci fosse qualche dubbio – una delle piĂš solide aspirazioni dei bresciani. Ma tutto ora è piĂš difficile: qualcuno dice che il problema è “il creditoâ€? cioè come avere un mutuo, altri dicono che è la qualitĂ degli edifici, che bisogna recuperare e non

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Lombardia con l’Associazione italiana condomini - Conafi hanno lanciato due proposte: la certificazione degli operatori immobiliari e l’apertura di una UnitĂ di crisi, un gruppo di lavoro che affronterĂ i casi e le sofferenze del comparto provocati dalla congiuntura negativa del mercato immobiliare. Obiettivo del sodalizio unire le forze e le motivazioni per offrire ai cittadini, in primis, e al mercato risposte e soluzioni per affrontare lo scenario del settore che nell’ultimo anno ha registrato un aumento dei casi di sofferenza. Secondo i dati Cerved, i casi di fallimenti immobiliari sono infatti passati nel Nord Italia da 633 nel 2009 a 706 nel 2010 a 732 nel 2011. In cima alla “black listâ€? la Lombardia con i picchi degli ultimi due anni (292 casi fra fallimenti e liquidazioni coatte nel 2010 e 287 nel 2011) e un avvio di 2012 che non mette in discussione il trend nega-

tivo (97 nel primo trimestre 2012). Il mondo della cooperazione, forte del suo radicamento sul territorio e di un’offerta qualificata di abitazioni, assieme all’associazione che da anni si batte per la tutela degli acquirenti di immobili, uniranno le reciproche competenze per trovare concrete soluzioni agli stati di crisi. Alessandro Maggioni, presidente di Federabitazione Lombardia Confcooperative ricorda che è fondamentale, oggi piĂš che mai, che i soci che hanno affidano i propri risparmi e il proprio futuro alle cooperative siano tutelati anche di fronte a queste possibili situazioni. Ma la volontĂ comune è anche promuovere lo strumento cooperativo come soluzione alle situazioni di crisi e sofferenze del resto del comparto immobiliare. Ancora una volta la cooperativa si propone come strumento per superare difficoltĂ .

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impegnativo, ma il primo posto era per noi. Il lavoro era strutturato in questo modo: abbiamo realizzato quattro lavori, i primi tre erano delle pellicole cinematograďŹ che, con i viaggi del Papa, il secondo con la vita e il terzo con le Gmg (Giornate mondiali della gioventĂš). L’altro e ultimo lavoro era un fumetto riguardante l’attentato al Papa. Per le premiazioni ci siamo recati all’UniversitĂ cattolica di Brescia, dove dopo i discorsi ďŹ nalmente è arrivato il nostro

emozionante momento di gloria. Siamo stati premiati dal card.l Re (accompagnatore del Papa) e abbiamo vinto dei soldi per la scuola. Questa vittoria io la dedico anche alle professoresse che ci hanno guidato verso questo risultato importante. Sono molto contento di questa vittoria e spero di avere altre occasioni per partecipare e magari anche vincere. Intanto con queste soddisfazioni vado in vacanza, con la speranza di rivederci dopo un lungo e meritato riposo. Buona estate!

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ncora pochi giorni e poi, per gli allievi della classe V del Liceo scientifico, giungerĂ la prova tanto attesa e agognata: quella degli Esami di Stato. Una novitĂ assoluta per l’istituto scolastico di Remedello, dal momento che è la prima esperienza di questo tipo. La scuola, nata cinque anni fa, giunge dunque al termine del suo percorso di studi e licenzierĂ , per la prima, volta, i propri studenti. Ovviamente sono giorni frenetici di ripasso e studio, quelli che si stanno trascorrendo: ripresa dei concetti, simulazioni, ultimi ritocchi alle tesine per l’esposizione per una tappa importante dell’esistenza personale di ogni singolo allievo, che coinvolge anche corpo docente e famiglie. L’augurio a ogni allievo di riuscire al meglio delle proprie potenzialitĂ ! Sabato 9 giugno ultimo tocco di campanella per le altre classi della scuola fondata da padre Bonsignori e da padre Piamarta, con la celebrazione di una Santa Messa dal sapore speciale: il saluto al direttore, padre Igor Manzillo, che, dopo 14 anni di presenza al Bonsignori, lascia la scuola bassaiola per andare a occupare un altro incarico in seno alla Congregazione piamartina: direttore dell’Istituto Artigianelli in cittĂ . Allievi, famiglie, insegnanti e personale lo hanno ringraziato (e altre occasioni non mancheranno di certo nei prossimi giorni) ed hanno espresso il proprio senso di gratitudine per quanto compiuto in questo tempo di guida della scuola. Si deve infatti a lui l’istituzio-

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scuola ispirata ai valori della vita, del Vangelo e della testimonianza. Nei prossimi giorni la nomina del nuovo direttore. In occasione della canonizzazione di padre Piamarta, che avverrĂ in piazza San Pietro il 21 ottobre, l’istituto ha pensato a una partecipazione a questo evento unico. Ăˆ stata cosĂŹ adottata la scelte di far coincidere il viaggio a Roma per la canonizzazione con il tradizionale viaggio d’istruzione. Tutte le classi di medie e liceo scenderanno cosĂŹ a Roma. A dispetto dell’estate la macchina organizzativa è da tempo avviata, tanto che nelle scorse settimane a tutti gli studenti è stato distribuito il materiale predisposto per il viaggio a Roma in programma dal 20 al 23 ottobre.

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n uomo, ferito, inquieto, che scrive del dramma della sua vitaâ€?. CosĂŹ Pietro Baroni, insegnante di lettere nelle scuole superiori e direttore del convegno nazionale “I Colloqui Fiorentini - Nihil Alienumâ€?, descrive Alessandro Manzoni, “troppo spesso definito come una specie di Babbo Natale della letteratura italiana, un uomo buono che scrive un’opera buona, I Promessi Sposiâ€?. Protagonista della terza serata del Mese Letterario “Sulle tracce del Destinoâ€?, organizzato dalla Fondazione San Benedetto, il Baroni si sofferma su quel Manzoni che “sperimenta l’inquietudine di trovarsi dinanzi alla veritĂ â€?. A soli 16 anni Manzoni affida le proprie intuizioni ai versi di “Autoritrattoâ€?: “Poco noto ad altrui, poco a me stesso: gli uomini e gli anni mi diranno chi sonoâ€?, scrive. “Capisce dunque che saranno le persone e il

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calvinista, donna dotata di fervente religiositĂ , che lo condurrĂ alla conversione dopo essersi lei per prima convertita al cattolicesimo. Manzoni capisce che ciò che lo innamora della moglie è la sua spiritualitĂ cosĂŹ forte ed il suo modo di porsi dinanzi a Dio. “L’incontro con il destino è racchiuso in un volto, in un punto che permette di riconoscere che esattamente lĂŹ risiede la veritĂ della propria vita – prosegue Baroni – e per Manzoni questi volti sono quelli del Francese e della moglieâ€?. Ma non sempre quest’incontro ha un carattere positivo: ne “I Promessi Sposiâ€?, per l’Innominato il viso che racchiude il destino è quello di Lucia, dal quale egli stesso vorrebbe rifuggire, ma che in realtĂ lo condurrĂ alla conversione attraverso i racconti del Nibbio, colpito egli stesso dalla fanciulla. Renzo, invece, vede nel burrascoso rapporto con fra Cristoforo la rivelazione del suo essere, ma la

sperimenta anche nel celebre episodio della morte di Cecilia. “Lo sguardo di Renzo viene attratto da questa madre che vive la morte della figlia in modo diverso da tutte le altre persone che, intorno, stanno vivendo lo stesso dramma – precisa Baroni – e grazie a questo dolore pacato e profondo riesce a percepire nuovamente la sofferenza alla quale si era assuefatto, perchĂŠ l’incontro con il destino ridesta la sua umanitĂ â€?. Ma cosa accade quando l’uomo della storia fallisce e la donna che per lui sarĂ â€œl’unicamente amataâ€? muore? Nella fine di Napoleone, magistralmente descritta nel “Cinque maggioâ€?, viene recepito e nuovamente trasmesso quell’istante in cui lo sguardo del poeta incrocia quello del condottiero. “Ei fu.â€?, scrive: “La poesia potrebbe terminare giĂ qui – spiega Baroni – perchĂŠ rivela che Napoleone è dunque un uomo vecchio al massimo delle

sue forze, che deve lasciare il posto nella storia ad un uomo nuovoâ€?. Al dramma della morte di Napoleone si aggiunge poi quello della malattia della moglie, che la conduce a spirare il giorno di Natale del 1833. Esattamente vent’anni dopo il Natale del 1813, al quale dedica un’omonima poesia che rivela “il prorompere della gioia della conversioneâ€?, egli scrive “Natale 1833â€?. “Manzoni si trova faccia a faccia con il destino e con la sua storia – spiega Baroni – e inizia il componimento poetico definendo con l’aggettivo terribile quel Tu, ossia Dio, che lo ha messo di fronte al dramma, ma entro la fine dei versi, rimasti incompiuti, capovolge la prospettiva indicando in quello stesso Tu l’Onnipotente, ponendo in parallelo quella che per lui è l’unicamente amata, Enrichetta, con l’unicamente amata tra gli uomini, Maria. In quel momento ha fatto i conti con il Destinoâ€?.

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Ž‹ ‡˜‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ˆ‡•–ƒ –”ƒ ‹ Dz Â‹ÂƒÂŽÂ‘Â‰ÂŠÂ‹Çł ‡ ‰Ž‹ •’‡––ƒ…‘Ž‹ La parrocchia di San Giovanni festeggerĂ il proprio Santo Patrono con appuntamenti culturali, religiosi, ludici ed aggregativi. Diversi i filoni proposti. Ogni domenica, la celebrazione della Santa Messa sarĂ anche una buona occasione per ascoltare ensemble musicali che accompagneranno la liturgia. Per quanto la musica molti sono gli appuntamenti realizzati con la collaborazione del Conservatorio Luca Marenzio, della Banda Cittadina Isidoro Capitanio e dell’Associazione

Culturale Isola. Anche il Festival teatrale “La Stradaâ€? si inserisce nelle celebrazioni di San Giovanni con due spettacoli nel chiostro: “Attento si scivolaâ€? (16 giugno ore 19.30) e “Senza Dentiâ€? (17 giugno ore 19.30). Proseguono anche i “Dialoghi in Chiostroâ€?, sul tema della rinascita. “Il martedĂŹ alle 21 − spiega il coordinatore Attilio Rossi − i relatori si interrogheranno in modo diverso sulle possibilitĂ del rinascere insiemeâ€?. Si parlerĂ di rinascita economica (19 giugno), e di “Una nuova politi-

ca per un nuovo paese?â€? (26 giugno) con Giacomo Costa, direttore di Aggiornamenti Sociali. I festeggiamenti entrano nel culmine nel weekend tra il 22 e il 24 giugno: venerdĂŹ dalle 9.30 alle 17 momenti di animazione dedicati ai bambini dei grest, mentre dalle 18.30 saranno i bimbi piĂš piccoli a festeggiare. Conclude la serata, dalle 19.30 alle 23.30, “Strade in Festaâ€?, con bancarelle, artisti, attori e musicisti nelle vie del quartiere. Sabato 22 alla Santa Messa delle 10 seguirĂ la Memoria del Battesimo,

rivolta a tutti coloro che sono stati battezzati in San Giovanni. La celebrazione delle 19 sarĂ animata da solisti del conservatorio, mentre alle 20.30 ci sarĂ il tradizionale spiedo. Domenica, solennitĂ della NativitĂ di San Giovanni Battista, oltre alle Sante Messe, alle 21.30 ci sarĂ il concerto conclusivo delle “Domeniche in musicaâ€? con il Trio Broz. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero salvo diversa indicazione. Per il programma completo, www.sangiovanniev.it (a.g.)

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a fitta schiera dei melomani avrĂ ben di che nutrirsi. La stagione d’Opera del Teatro Grande, infatti, anche per quest’anno offrirĂ agli appassionati, e non solo, molte occasioni per vivere a pieno, da settembre a dicembre, la musica lirica. Si comincia il 5 e 7 ottobre con “Toscaâ€? di Puccini, che torna in cittĂ , dopo sei anni di assenza, per la regia di Elena Barbalich, veneziana, giĂ regista della versione, di grande successo nella scorsa stagione, de “Il cappello di paglia di Firenzeâ€?, e con la direzione d’orchestra affidata a Giampaolo Bisanti. Il 26 e 27 ottobre, invece, sarĂ la volta di un classico della tradizione, “Lucia di Lammermoorâ€?, presentato in un nuovo allestimento coprodotto con i teatri di Jesi, Novara, Fermo e Ravenna. La tragedia belliniana “I Capuleti e i Montecchiâ€?, in programma il 2 e il 4 novembre, sarĂ invece presentata nel

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no: “Raymondaâ€?, sulle musiche di Alexander Glazunov, che vedrĂ protagonista la compagnia dell’Opera di Kiev che, successivamente alla tappa bresciana, debutterĂ con la stessa messa in scena nella stagione della Scala di Milano. Vera novitĂ di quest’anno sarĂ invece la “Festa dell’Operaâ€?: “L’intento − spiega il direttore artistico Umberto Fanni − è quello di far conoscere l’opera anche a chi solitamente ne rimane lontano, portando la lirica nelle piazze, coinvolgendo i giovani e i non appassionatiâ€?. Il 22 settembre, dunque, una vera festa popolare animerĂ sia il teatro che il centro storico per restituire al teatro la sua funzione civile, “rendendola trasversale alle generazioniâ€?, ha sottolineato il sovrintendente Angelini. Molte altre saranno le iniziative collaterali: continua anche nel 2012 il progetto “Dietro le quinteâ€?, che porterĂ online tutta la produzione della stagione e ne documenterĂ i passaggi con interviste

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ai protagonisti. In attesa del debutto, inoltre, le scuole potranno assistere ad una prova aperta della “Toscaâ€? in un’occasione loro riservata, mentre in previsione delle messe in scena, ogni sabato a ridosso della rappresentazione ci sarĂ l’appuntamento con “Pazzi per l’Operaâ€?, ovvero il racconto dei melodrammi che nei giorni successivi saranno in cartellone. Non si esaurisce, inoltre, la collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano: il 7 dicembre sarĂ trasmesso in teatro “Lohen-

grinâ€?, mentre chi non si accontenterĂ della proiezione sullo schermo, potrĂ assistere direttamente a “Falstaffâ€? e al balletto, sulle musiche di Vasco Rossi, “L’altra metĂ del cieloâ€?, a prezzi agevolati. Le prelazioni per gli abbonati si potranno effettuare il 28-29 giugno e dal 4 al 7 settembre, mentre dal 12 al 15 settembre saranno disponibili i nuovi abbonamenti. Per gli under 30 sono previste agevolazioni. Biglietti singoli, invece, in vendita dal 20 settembre. Per info teatrogrande.it

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5LIOHVVLRQL VXOOD ´GLJQLWjÂľ “FilosoďŹ lungo l’Oglioâ€? inanella la sua 7ÂŞ edizione. La kermesse, cominciata nei giorni scorsi, si presenta con un calendario ricco e che continuerĂ ďŹ no al 23 luglio passando da 12 a 15 incontri: 13 nella provincia di Brescia e due nella provincia di Cremona. Dignità è il tema scelto per questa edizione. Un tema che gli organizzatori deďŹ niscono “attuale e cruciale per i nostri giorniâ€?. Il territorio che ospita la rassegna, come tutti gli anni, è quello attraversato e reso fecondo dal ďŹ ume Oglio. Accanto ai Comuni giĂ teatro delle precedenti edizioni: Brescia, Brandico, Castrezzato, Chiari (Fondazione Morcelli Repossi), Orzinuovi, Orzivecchi, Ostiano, Pompiano, Soncino, Villachiara, spicca l’ingresso signifcativo di cinque nuove realtĂ municipali: Barbariga, Cortefranca, Corzano, Erbusco, Travagliato. Partendo dalla Bassa bresciana e toccando le loca-

litĂ rivierasche e/o attigue al ďŹ ume Oglio, per poi giungere alle estremitĂ dei Parchi Oglio Nord e Sud, passando per la cittĂ di Brescia, il Festival approderĂ quest’anno, per la prima volta, in Franciacorta. Il tema trova la sua origine nell’esigenza enunciata da Kant come seconda formula dell’imperativo categorico: “Agisci in modo da trattare l’umanitĂ , tanto nella tua persona come nella persona di ogni altro, sempre anche come un ďŹ ne e mai unicamente come un mezzoâ€?. Questo imperativo stabilisce che ogni uomo, anzi ogni essere ragionevole, come ďŹ ne in se stesso, possiede un valore intrinseco. Tutti gli incontri cominciano alle 21.15. Il programma prevede il prossimo appuntamento con Giovanni Ghiselli venerdĂŹ 15 giugno a Frontignano di Barbariga (via Veneto 10) su “La dignitĂ degli eroiâ€?. Domenica 17 giugno a Nigoline di

Corte Franca (palazzo Torri) Maria Rita Parsi tratterĂ il tema “Dignitoso come un bambinoâ€?. MercoledĂŹ 20 giugno a Palazzo Martinengo a Orzivecchi il tema affrontato da Paolo Becchi è il duplice volto della dignitĂ umana. VenerdĂŹ 22 giugno a Orzinuovi, in piazza Vittorio Emmaniele II, Luigi Zoja affronterĂ il tema della scomparsa del prossimo. MercoledĂŹ 27 giugno Massimo DonĂ a Castrezzato, in piazzetta Pavoni porrĂ la questione “DignitĂ e identitĂ : quale dignitĂ per quale soggetto?â€? Confermata la presenza di Bernhard Casper, uno dei massimi ďŹ losoďŹ della religione viventi (7 luglio a Travagliato - “DignitĂ e responsabilitĂ . Una riessione fenomenologicaâ€?) e di Eberhard Schockenhof (nella foto), giĂ assistente del cardinale Walter Casper (30 giugno a Chiari - “Comprendere la dignitĂ umanaâ€?). Per gli altri appuntamenti: ďŹ losoďŹ lungol’oglio.it


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LunedĂŹ 18 giugno il ministro per i Beni e le attivitĂ culturali Lorenzo Ornaghi, per celebrare il riconoscimento dell’avvenuta iscrizione del complesso monastico di San Salvatore-Santa Giulia dell’area del Capitolium nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco con “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)â€?. Salvo cambi di programma, la cerimonia si terrĂ alle 16 nella sala conferenze del museo di Santa Giulia di lunedĂŹ18 giugno.

La scomparsa di qualche giorno fa a 91 anni dello scrittore statunitense Ray Bradbury, autore del capolavoro del 1951 “Fahrenheit 451â€?, elogio alla lettura ambientato in una cittĂ del futuro in cui i libri vengono messi al rogo, sarĂ ricordata anche a Brescia. GiovedĂŹ 14 giugno alle 21.15 presso Piastra Pendolina (via ragazzi del ’99 a brescia) il Teatro telaio proporrĂ â€œI viaggiatori dell’autunnoâ€? tratto dal romanzo “Il popolo dell’autunnoâ€? dello scrittore

Si è chiuso domenica 10 giugno il TolentinoďŹ lmfestival dove, tra piĂš di 200 cortometraggi provenienti da tutto il mondo, è stato selezionato anche il corto “L’Acqua e la Pazienzaâ€?, prodotto dal Museo diocesano di Brescia per la regia di Edoardo Leo e con protagonista femminile la bresciana Camilla Filippi. Proprio a lei la giuria ha assegnato il premio per la migliore attrice. Tra i premiati anche Marco Bonini, uno degli attori de “L’Acqua e la Pazienzaâ€?.

statunitense. “Il Teatro Telaio deve molto − scrivono i responsabili della cooperativa − a Bradbury. Numerosi nel corso degli anni i laboratori teatrali, soprattutto per adolescenti, ispirati ai suoi libriâ€? e in particolare a “Il popolo dell’autunnoâ€?. Il libro racconta un’intensa storia di amicizia fra due ragazzi. Nella loro piccola cittadina una notte arriva un inquietante Luna Park. Personaggi strani e poco rassicuranti invadono la cittĂ .

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nici, irripetibili, irriducibili. Sono i Nomadi naturalmente, che a pochi mesi dal precedente concerto bresciano ritornano, piĂš carichi che mai, nella nostra provincia. Saranno di scena infatti il 16 giugno alle 21.30 alla Cascina San Giacomo di Rezzato, a cura del Cipiesse. Guidati da Beppe Carletti, sempre piĂš riferimento della band, il gruppo emiliano riproporrĂ il consueto ma sempre entusiasmante concertofesta, per la gioia di fans e neofiti. Apriamo una parentesi proprio su Beppe Carletti, che è l’ideatore del “Concerto per l’Emiliaâ€?, previsto il 25 giugno allo Stadio dall’Ara di Bologna, un evento benefico (30 euro il biglietto) per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni emiliane colpite dai recenti terremoti. Un’idea che ci spiega la cifra della piĂš longeva band italiana, capace di durare cosĂŹ a lungo e di “rinascere come un ramarroâ€? anche in virtĂš della sua consistenza umana. Un grande appuntamento quello di Bologna, con la presenza tutti i migliori rappresentati del rock emiliano e romagnolo: i Nomadi, Ligabue, Zucchero, Cesare Cremonini, Laura Pausini, Luca Carboni, Samuele Bersani, il ritorno come cantante di Caterina Caselli (voce strepitosa la sua), Guccini e molti altri. Uniche assenze quelle di Vasco e di Gianni Morandi. Un paio di brani a testa, chi con la band chi in acustico come Ligabue, e l’obiettivo dichiarato di

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Cristiano aveva manifestato, nonostante l’emozione, buone doti, ora la sua voce ha acquisito sicurezza e personalitĂ , cosĂŹ come è cresciuto l’affiatamento con il resto della band. Ed ora, grazie anche ad una bella personalitĂ e ad un’attitudine al contatto col pubblico, Cristiano si è calato perfettamente nella parte di front man di una delle band piĂš belle del mondo, accostabile per alcuni aspetti alla mitica E-Street di Bruce Springsteen. I Nomadi sono un autentico gruppo, una comunitĂ musicale e umana, che soprattutto nelle esibizioni in provincia riesce a dare il meglio di sĂŠ. Questo perchĂŠ i Nomadi sono nati e tuttora abitano in provincia, lontani dai sofismi e dagli snobismi che talvolta la cittĂ e in misura ancora maggiore la metropoli coltiva. Per questo le situazioni “minoriâ€? per i Nomadi diventano quelle privilegiate, nelle quali si sentono a casa e avvertono ancora piĂš forte l’abbraccio del pubblico. SarĂ quindi ancora una volta un grande concerto, con il classico pubblico eterogeneo, sessantenni e giovanissimi insieme, unito dal suono di canzoni senza tempo, che anche a distanza di molti anni dalla loro composizione manifestano la loro contemporaneitĂ . Canzoni come “Sangue al cuoreâ€?, “Io voglio vivereâ€?, la toccante “Auschwitzâ€?, le memorabili “Dio è mortoâ€? e “Io vagabondoâ€? sono pezzi immortali, che aprono la mente e il cuore e aiutano a vivere meglio, in questo nostro tempo di crisi.

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mediante l’uso di credenziali rilasciate con una semplice procedura di accreditamento. Il programma di sviluppo prevede in rapida successione un primo intervento pilota costituito dall’installazione di 25 antenne in edifici provinciali a cominciare dagli Uffici di informazione e accoglienza turistica, situati nei luoghi piĂš particolari del territorio. In parallelo verranno individuati un gruppo di 75 localizzazioni in aree comunali. A questa seguirĂ

la campagna di sviluppo diffusivo fino alla costituzione di 1.000 punti di connettivitĂ wi-fi, che verranno gestiti dalla piattaforma attivata da Provincia di Brescia. La piattaforma centralizzata di gestione è giĂ attiva da diverse settimane e sono state condotte le prime campagne di sperimentazione del servizio in uffici della Provincia di Brescia e nell’Ufficio di informazione e accoglienza turistica di Desenzano, dove è giĂ possibile accreditarsi e navigare liberamente. La rete

aderisce alla Federazione di pubbliche amministrazioni “Free Italia Wi-Fiâ€? che vede la presenza di 26 reti federate, di cui 15 giĂ interconnesse, con l’obiettivo di costituire un unico network dove gli utenti possono navigare utilizzando le credenziali ottenute dal gestore del proprio territorio. Fra cui le Province di Roma, Firenze, Grosseto, Pistoia, Prato e Gorizia, la Regione Sardegna, la ComunitĂ montana Gran Paradiso e i Comuni di Venezia, Torino e Cesena.

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na sua mostra non si vede tutti gli anni, nonostante lui dipinga da quasi 30. Ma a lui “piace piĂš pitturare che esporreâ€? mentre spiega che la mostra era organizzata per lo scorso anno, ma saltò tutto perchĂŠ arrivò la proposta di andare in Bretagna a dipingere. Lui è Luciano Baroni, pittore per passione, che si inserisce in un ceppo defilato del moderno, quello che non scorda di avere un cuore. Questo racconta con le sue pennellate Baroni: mette sulla tela non solo l’immagine che è davanti agli occhi, ma ciò che vedono i suoi occhi, che sono un tutt’uno con mente, anima e cuore. “La mia pittura nasce da quel qualcosa che ti muove dentro. Ăˆ cogliere le mie sensazioni e metterle sulla telaâ€? confida il pittore muovendosi nella galleria che ospita “La natura feliceâ€?, mostra in corso in questi giorni presso “I monaci sotto le stelleâ€? (via San Zeno 119 a Brescia). Le tele esposte sono quelle

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morta ritratta davanti a una finestra (quella del suo studio in cui “la luce è sempre ferma, non cambia, cresce; non è come il sole che sposta l’ombraâ€?) che si apre su paesaggi sempre nuovi, o davanti a un sudario, l’emozione traspare; cosĂŹ come si coglie la luce che colpisce gli oggetti trasformandoli da semplici cose della quotidianitĂ a manifestazioni di significato, tanto da essere se stesse e allo stesso tempo altro da sĂŠ; una frase del pittore spiega il senso dell’affermazione davanti al dipinto di un gruppo di conchiglie “Mi piacciono molto perchĂŠ sono natura grezza, ma allo stesso tempo sono natura raffinataâ€?. La sezione lacustre offre alcune tele ispirate ad angoli del lago d’Iseo e uno, “L’attimoâ€?, dedicato al lago d’Idro. Molti ritraggono angoli della Darsena, dove trova “intonazioni di grigi e colori perlacei che cambiano di giorno in giorno, creando atmosfere interessanti. I laghi si prestano ad essere dipinti per i giochi di luce e i ri-

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flessi. Cogli sensazioni e emozioni che poi provi a riportare sulla telaâ€?. Tele che si offrono allo spettatore non come una fotografia, ma come tentativi di svelare il mistero attraverso il proprio sentire che attraversa gli occhi, arriva al cuore e poi muove le braccia. â€œĂˆ un cammino che sto ancora facendo, ma questa è la mia pitturaâ€? assicura Baroni sorridendo. All’osservatore cogliere questi pezzi di anima, tratteggiati con stile e maestria, che entrano in risonanza con le corde dell’anima.

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Premiare il merito. Una esigenza sempre piĂš sentita che diventa realtĂ nel Collegio universitario di Brescia. A solo un anno dalla posa della prima pietra è pronto ad aprire i battenti, con l’inizio del prossimo anno accademico, quello che si può definire il centro di eccellenza per la formazione dei migliori studenti universitari. Il Collegio, promosso e gestito da una Fondazione che ha quali soci fondatori l’UniversitĂ degli Studi di Brescia e la Fondazione Lucchini, ha istituito un bando (con scadenza alle ore 12 del 31 luglio 2012) destinato a 22 studenti, matricole o giĂ iscritti, italiani, comunitari od extracomunitari. I posti saranno assegnati in base a una graduatoria stilata con un concorso (collegiounibs.it) che prevede una prova scritta, una orale di cultura ge-

nerale e un colloquio di orientamento motivazionale. Rigidi i prerequisiti: ai neodiplomati si richiede maturitĂ conseguita con una votazione minima di 85/100, mentre gli universitari devono aver superato tutti gli esami previsti nel proprio corso di studi con una media non inferiore a 27/30. Il Collegio, nella zona universitaria a nord della cittĂ , può contare su 3.700 mq di nuova concezione abitativa e tecnologica e a regime potrĂ ospitare 54 studenti. “Un piccolo numero di meritevoli – commenta il rettore Sergio Pecorelli − che potrĂ fungere da propulsore di cultura per l’intero ateneo, che se pur giovane, è riconosciuto di qualitĂ , senza la quale è impossibile attuare progetti di tale portataâ€?. La retta di 550 euro per 11 mesi, consente di usufruire di molti servizi. (v.b.)

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‘”‰‘•ƒ–‘ŽŽ‘ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ’‡” ‹ Í™Í?͘ ƒÂ?Â?‹ †‡ŽŽƒ „ƒÂ?†ƒ In occasione del 105° anniversario di fondazione il corpo bandistico di Borgosatollo offre all’intera cittadinanza una serie di concerti: saranno i padroni di casa a dare il “Laâ€? al calendario, diretti dal maestro Franco PuliaďŹ to, venerdĂŹ 15 giugno. Sabato 16 sarĂ la volta delle bande giovanili di Borgosatollo e Leno dirette dai maestri Davide Sottini e Stefano Giacomelli che ricorderanno Beppe Chiaf: in questa occasione verrĂ benedetto il labaro che

intitolerĂ ufďŹ cialmente il gruppo musicale giovanile borgosatollese all’alpinista e strumentista scomparso prematuramente sul monte Cervino l’ottobre scorso. Domenica 17 giugno si esibirĂ la banda “Santa Ceciliaâ€? di Manerbio sotto la guida del direttore Arturo Andreoli. ChiuderĂ la rassegna la Brass Band Australiana il 7 luglio. Tutti i concerti avranno luogo all’oratorio femminile (palazzo Facchi) in via san Giovanni Bosco 22 alle 21.15. (e.c.)

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a questione della morte non è uno dei tanti temi accademici, di studio filosofico, ma è “laâ€? questione cruciale dell’esistenza, che tocca la natura profonda del nostro essere, perchĂŠ riguarda tutta la nostra vita, il suo senso e il suo fine. Il testo “Timore e speranza, la redenzione dalla morte in Agostinoâ€?, di mons. Giovanni Volta, CittĂ Nuova Editrice, affronta il pensiero di Agostino sulla morte, seguendo tutto l’arco dell’itinerario filosofico del vescovo di Ippona. Il libro è stato presentato nella libreria dell’UniversitĂ cattolica di Brescia, da mons. Giacomo Canobbio; introdotto da Paola Paganuzzi. Canobbio afferma che il tema della morte, nella nostra epoca, viene rimosso: giĂ con Sartre, esso è visto come un non-senso, poichĂŠ l’esistenza è progetto e la morte, che interrompe tale percorso, non può avere un significato. Per questo motivo, lo studio di Volta su Agostino è molto attuale e prezioso: esso, attraverso le speculazioni teoretiche di uno dei piĂš grandi filosofi dell’Occidente, suscita in noi nuovi interrogativi sulla nostra vita. Come ricorda Canobbio, nel testo emergono due dimensioni del pensiero di Agostino. La prima è quella legata al “vissutoâ€? del

filosofo: in particolare, si parla della morte di un suo amico, che provoca in lui un senso di disorientamento, di strazio, nel periodo in cui egli non è ancora cristiano. In seguito si fa riferimento alla morte della madre di Agostino, quando si è giĂ convertito: in quest’occasione, egli affronta il dolore con speranza, con fiducia in Dio. Da qui nasce la seconda dimensione del suo pensiero, piĂš teoretica, speculativa. Il fascino di Agostino è il suo metodo poco sistematico, per cui egli pone delle domande e, in modo aperto e problematico, cerca delle risposte. Per esempio, la prima domanda è perchĂŠ l’uomo debba morire. Il vescovo di Ippona risponde che l’essere umano è “feritoâ€? dal peccato originale, che è la vera causa della morte nel mondo. Prima del peccato, Adamo è integro, in lui prevale la vita, l’armonia di corpo e spirito; dopo il peccato, egli si corrompe, entra la morte, che è lacerazione, decomposizione, pura finitezza. CosĂŹ l’uomo passa dalla sfera dell’unitĂ , della perfezione, a quella della divisione, della corruzione. Allora nasce la seconda domanda: perchĂŠ GesĂš, figlio di Dio, deve morire? Per Agostino egli accetta la morte, poichĂŠ vuole assumere tutta la condizione umana: GesĂš, dall’alto

della sua spiritualitĂ divina, assume in sĂŠ la finitezza umana, per elevarla all’eternitĂ . Per ogni uomo, allora, la morte diventa una prova della sua fede in GesĂš: esso, per Agostino, deve vedere la morte come un passaggio verso la resurrezione, che sarĂ una trasfigurazione del corpo nello spirito. Nella vita eterna, l’uomo troverĂ la sua perfetta unitĂ di spirito e corpo, nell’armonia assoluta della bellezza, del bene e della veritĂ . Agostino, con le sue risposte, che implicano sia la fede sia la ragione, riesce a cogliere le esigenze intime dell’essere umano, che, avendo una natura tanto corporale quanto spirituale, troverĂ il suo compimento in una sintesi finale, al di lĂ dello spazio e del tempo. L’eternità è il ritorno all’unitĂ originaria, non corrotta dalla finitezza, pura nella sua integritĂ : in quanto tale, è la negazione della morte.

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Dal lunedì al venerdì a partire dalle 7 Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali, approfondimenti, e tutti i protagonisti dell’attualità in diretta all’interno della rubrica Zoom. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, con un occhio sul mondo, l’appuntamento è con Brescia in diretta.

Dal lunedì al venerdì dalle 10.40 con Marco Vignoletti, le indicazioni della dietista Anna Zanardini, gli interventi della psicologa Anna Grasso Rossetti, i consigli di Gabriele della libreria Paoline, i trucchi in cucina dello chef Riccardo Cominardi oltre ai collegamenti con gli organizzatori delle più belle feste della provincia. Inoltre il mercatino, la rubrica di cinema, di giardinaggio, e gli appuntamenti della sera. In Voce mattina solo la musica più bella.

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La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa dalla parrocchia di San Giacomo di via Oldofredo Denari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

Incontro, ascolto, preghiera, condivisione, lavoro e gioia. Intorno a queste esperienze ruotano le diverse proposte missionarie in Italia e all’estero, rivolte ai giovani dai 18 anni. Se ne occupa Primo Piano (alle 9.30) con don Carlo Tartari. Al via le attivitĂ estive dei Grest, che quest’anno raggiungono quota 350, coinvolgendo 60mila ragazzi e 12mila animatori da giugno a settembre. In “Ecclesiaâ€? alle 11 interviene il responsabile

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio intitolato “I grest per l’Emiliaâ€? sull’impegno della Chiesa bresciana tramite Caritas, UfďŹ cio oratori e La Voce del Popolo verso le comunitĂ terremotate. A seguire: l’ordinazione, il 9 giugno, di tre nuovi sacerdoti; la presentazione di parte dell’omelia di mons. Monari nel servizio “Il Corpus Domini in cittĂ â€?; da ultimo il servizio “La musica della scuola Santa Ceciliaâ€?. La rubrica “4 parole...â€? è con don

Gabriele Bazzoli. Il commento al Vangelo è a cura di mons. Aldo Delaidelli, parroco di Roncadelle (alle 9.05). Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche in differita, la domenica su Radio Voce Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio Claronda alle 16; Radio Basilica Verolanuova alle 10.30; Radio Ponte Manerbio alle 12.30; Radio RaphaÍl alle 9. Le rubriche sono disponibili in podcast sul sito www.radiovoce.it

Cesare Polvara in merito alle consultazioni sul Sinodo diocesano. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche l’incontro del ciclo “Negli occhi della libertĂ â€? tenuto alla Poliambulanza e intitolato “La libertĂ inginocchiata (il peccato originale)â€?.

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'RSR OH QRPLQH 5DL VLDPR SROLWLFL R EDQFKLHUL" Davanti all’ingresso della sede Rai a Roma da piĂš di 40 anni troneggia la statua in bronzo di Francesco Messina, “Il cavallo morenteâ€?, simbolo delle antiche comunicazioni umane che soccombono di fronte alle nuove tecnologie. Per tutti questi anni il cavallo in questione ha infatti assistito a una reale rivoluzione tecnologica, al potenziamento dei mezzi di trasmissione, alla sperimentazione tecnica, alla crescita di un colosso mediatico; ma al contempo la sua postura affannata e vacillante è sempre stata un rimando alle lotte intestine che per decenni hanno regolato la spartizione politica di quella che si può definire la

piĂš grande azienda culturale italiana. L’ingerenza della politica in Rai è una questione complessa e controversa. Un problema che anche il presidente del consiglio Monti ha voluto affrontare durante il suo mandato. L’aveva annunciato all’inizio dell’anno al talk-show “Che tempo che faâ€?, quando Fabio Fazio gli chiese cosa sarebbe cambiato in Rai con l’arrivo del governo tecnico: “La Rai non è venuta come urgenza numero uno nella mia attivitĂ perchĂŠ ci sono incombenze molto piĂš urgenti. Ăˆ una forza del panorama civile e culturale italiano, è una forza che ha bisogno di passi in avanti. Mi dia qualche settimana e

lei vedrà �. Dopo un primo intervento, circa due mesi fa, sulla questione del Beauty Contest, la scorsa settimana in governo dei tecnici ha annunciato le nuove nomine delle poltrone di dirigenza Rai. Sostituiti il presidente e il direttore generale, rispettivamente Paolo Garimberti e Lorenza Lei. Al loro posto arriveranno due pezzi grossi del mondo della finanza, Anna Maria Tarantola, attuale vicedirettore generale della Banca d’Italia, e Luigi Gubitosi, attualmente direttore generale alla sede italiana della Bank of America, ex amministratore delegato Wind, ex presidente e membro del cda di Fiat, Iveco, Ferrari e Magneti

Marelli. All’Agcom, autoritĂ garante delle comunicazioni, andrĂ Angelo Cardani, un bocconiano dalla lunga carriera accademica che ha affiancato lo stesso Monti quando era commissario europeo a Bruxelles. Le forze politiche sono state escluse dalle scelte attuate, per auspicare una maggiore distanza fra la tv pubblica e le danze parlamentari. Alle critiche rivoltegli il Premier ha risposto : “Mi auguro che venga presa come una prova di buon governo, che sia prova di forza mi lascia del tutto freddoâ€?. Ora restano due dubbi, il primo: allontanati i politici, come fare per

“spoliticizzareâ€? le schiere di produttori, funzionari, giornalisti, conduttori che fino a ieri facevano riferimento al ministro di turno, o a chi per lui? Il secondo dubbio: sarĂ un caso che il premier Monti, esponente illuminato della finanza mondiale, abbia nominato proprio altri suoi “colleghiâ€?? Non sembra questa una privatizzazione sotterranea, un cedere la Rai nelle mani di piazza Affari, dove tutto è lecito perchĂŠ nulla è reale? In questa eventualitĂ forse sarebbe opportuno sostituire l’obsoleta e innocua statua del cavallo morente con quella piĂš accattivante (e pericolosa) del toro di Wall Street.


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n intero mondo, reale e simbolico, prende vita a partire da un quadro. Avviene in “I colori della passioneâ€?, anomalo film del regista Lech Majewski, uscito in Italia a fine marzo e proposto, con interventi introduttivi di padre Giancarlo Paris e di don Giuseppe Fusari. Artista multiforme (è regista cinematografico e teatrale, videoartista, scrittore e pure compositore), celebrato nel 2006 con una grande retrospettiva al Museum of Modern Art di New York, Majewski ha tratto ispirazione da un saggio di Michael Francis Gibson, dedicato al quadro di Pieter Bruegel “La salita al Calvarioâ€?. L’opera, dipinta nel 1564, mette in scena la Passione di Cristo ambientandola nelle Fiandre del XVI secolo. GesĂš che porta la croce è posto al centro di un brulicare di personaggi in abiti d’epoca, in una grande radura sormontata, sullo sfondo, da un mulino inerpicato su uno spuntone roccioso. Servendosi di sofisticate tecnologie digitali, il regista porta gli spettatori all’interno del quadro fin dalla prima sequenza, ricreando alla perfezione il paesaggio bruegheliano (un grande fonda-

le che lo riproduce è stato dipinto dallo stesso Majewski) e facendo vivere in esso gli attori che incarnano le diverse figure. Il tempo, da immobile, ritorna a scorrere, con i ritmi scanditi dal ruotare delle pale del grande mulino. La macchina da presa entra nell’opificio e nelle case con bellissime vedute d’interni, mostra la quotidianitĂ in una successione di quadri viventi. Compone e scompone i tasselli del dipinto seguendo la vita dei frammenti dell’insieme e poi ricomponendolo in un grande racconto corale. Sulla scena si muove anche il pittore, interpretato da Rutger Hauer, che in monologhi a volte un po’ didascalici chiarisce l’intento dell’opera. Nelle sofferenze di Cristo si riflette il dolore del suo popolo, schiacciato in quegli anni dal dominio della Spagna di Filippo II e terrorizzato dalle violenze dell’Inquisizione contro i movimenti religiosi riformisti ispirati a Erasmo da Rotterdam. Ăˆ cosĂŹ possibile comprendere meglio il senso del quadro, e apprezzarne tutti i dettagli stilistici. Nello stesso tempo, però, il film trascende in ogni momento il dato puramente storico creando una sacra rappresentazione che si addentra nel mistero della Passio-

ne con grande ricchezza di simboli. A cominciare dall’affascinante mulino, testimonianza di una presenza divina che veglia sulle gioie e i tormenti degli uomini, distribuendo tra loro il proprio pane. Significativa è la sottolineatura che Majewski fa delle scelte compositive di Bruegel. Nel quadro, ha spiegato, “GesĂš è nascosto in mezzo alla folla, in primo piano ci sono altri personaggi. Non è mostrato mai in primo piano il protagonista della scena‌ Se nascondi qualcosa, la rendi piĂš forte. Bruegel voleva che lo spettatore (di un quadro o di uno schermo) non fosse pigro, voleva insegnargli a guardare al di lĂ del proprio nasoâ€?. Insegnamento condiviso dal regista che, dopo aver animato il capolavoro, lo ricolloca infine nel museo in cui si può ammirare con sguardo nuovo.

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In Italia, il 12,8% degli over 65 vive in situazione di povertĂ , con un reddito inferiore alla metĂ della media nazionale. E la percentuale sale al 15,2% tra gli over 75. Lo riporta l’Ocse, nel suo primo Outlook sulla terza etĂ e sistemi previdenziali. Secondo lo studio, il quadro risulta molto disomogeneo, con differenze importanti di genere e tipo di nucleo familiare. Il tasso di povertĂ per le donne over 65 è infatti quasi doppio degli uomini, 16,1% contro 8,1%. Ancora piĂš netta

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sulle fasce piĂš deboli del Paese, il numero di pensionati poveri sarĂ destinato drasticamente ad aumentareâ€?. Ăˆ quanto ha dichiarato il segretario generale dello SpiCgil, Carla Cantone, commentando quanto emerso dall’Outlook dell’Ocse sulla terza etĂ e sui sistemi previdenziali. “La condizione degli anziani e dei pensionati italiani – ha continuato Cantone – è diventata davvero insostenibile a fronte di un reddito bassissimo, di un fisco che è il piĂš alto in Europaâ€?.

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a notiziola (oltre 4 miliardi di euro in meno di introiti fiscali) passerĂ in cavalleria rapidamente. Ma in realtà è la crepa sul muro portante dell’Italia. Significa che – nonostante il notevole inasprimento fiscale dell’ultimo anno e mezzo (aumento dell’Iva, Imu, accise benzina, controlli serrati) – lo Stato ha incassato meno soldi di prima. Un cavallo non può correre piĂš veloce e piĂš a lungo: avanti cosĂŹ, stramazza. E questo è il rischio italiano. Il governo Monti in particolare ha dovuto rastrellare piĂš soldi possibile in pochissimo tempo. Soldi trasformati da consumi in tasse. Non a caso in Italia i consumi sono crollati, un’economia in frenata ha accentuato questa dinamica. E se non si produce e consuma, non si generano redditi e quindi imposte. Una cosa che si sa, ma è meglio non dire, è che si sta aprendo una nuova voragine nei conti pubblici. Mancano soldi. Ancora. Si insiste molto con il mantra della ripresa, ma questa – se ci sarà – avrĂ i suoi tempi, certamente lunghi. Mentre i soldi mancheranno giĂ dopo l’estate. Ăˆ giĂ previsto l’aumento dell’Iva al 23%, altro ci si inventerĂ e si spera che i superconsulenti ai tagli della spesa nominati da Monti producano qualche positiva sorpresa in breve tempo. La triste realtà è che sono tutti palliativi, atti a portare il corpo del malato (l’Italia) fino alla primavera prossima, cioè

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a partire dalle discussioni sui vertici della Rai. Ma anche per loro i prossimi mesi saranno tempi di metamorfosi, dietro le quinte devono ristrutturare le loro armate. PerchĂŠ il compito che li attende è enorme. Potranno, all’italiana, non dire nulla agli elettori; oppure potranno addirittura dirlo con estrema chiarezza: se vince la destra, si taglierĂ pesantemente lo Stato, funzioni e personale; se vince la sinistra, quasi certa una patrimoniale. Due visioni diverse della cosa pubblica, come dovrebbe essere la politica. La situazione peggiore sarĂ la non decisione. E quindi fare la fine della Spagna, che ha negato

l’evidenza fino all’ultimo (come la Grecia) per trovarsi a chiedere disperato aiuto all’Europa. SarĂ l’Europa a dire a Madrid quanti statali conserveranno il posto, quanti ospedali chiuderanno, a che etĂ si percepirĂ una pensione tagliuzzata. Ma l’Italia non è messa cosĂŹ male. FinchĂŠ c’è Monti a tamponare, si resiste. Qualcosa, però, possono dare anche i lavoratori-consumatoricontribuenti? Qualcosa, anche molto. Acquistare prodotti italiani (se buoni), spendere dentro i nostri confini. Spendere: ci sono ottime occasioni in giro. Dobbiamo superare questa sindrome da senza-speranza che ci ha pervaso.

3q FRQWHVWD L WDJOL GL 2U]LQXRYL “La fiera di Orzinuovi è da sempre una delle piĂš importanti e prestigiose vetrine promozionali per il settore zootecnico bresciano: una manifestazione di grandi tradizioni agricole che non può soccombere ad una miope logica numericaâ€?. Queste le parole con le quali Germano Pè (nella foto), presidente dell’Associazione provinciale allevatori di Brescia, ha voluto commentare le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Orceania, riguardo

alla decisione di “tagliareâ€? la presenza dell’Apa e del settore zootecnico dalla prossima edizione della manifestazione per un problema di “costi eccessiviâ€?. Una scelta che appare pretestuosa non solo per la reale entitĂ della copertura economica, piuttosto limitata in rapporto all’importanza della manifestazione, ma anche perchĂŠ non sembra tenere in alcun conto il peso e l’importanza della zootecnia nell’economia bresciana. “Brescia è

la prima provincia agricola d’Italia, e la zootecnia rappresenta poco meno del 90% del pil agricolo provinciale – spiega Pè –. Parliamo di un comparto che, dal latte ai suini passando per la carne e gli avicoli, ha generato nel 2011 una produzione lorda vendibile vicina al miliardo di euro: e questo grazie ad un radicato tessuto di imprese che ha proprio nelle terre della Bassa bresciana uno dei suoi piĂš importanti baluardiâ€?.

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Si sono svolti a Civitavecchia il 27 maggio le finali nazionali di ginnastica artistica dei Centri sportivi aziendali industriali (Csain). Sui primi due gradini del podio sono salite due giovani ragazze bresciane: Martina Modena (prima classificata) e Anita Foresti (seconda classificata). Entrambe sono della SocietĂ aportiva di Collebeato. Concluse con successo le finali del settore ginnastica. Quasi 600 atleti hanno gareggiato nei

tre giorni previsti nella finale di artistica e circa la metà in quella di ritmica. Molto apprezzate l’esibizione di hip-hop e la novità dell’Acrocsain. I genitori, il fratello Lorenzo, i nonni Luciano e Lina si congratulano con Martina Modena per il successo e per il traguardo raggiunto. Assieme a loro i complimenti della redazione alla vincitrice e anche a Anita Foresti, altra atleta bresciana sul podio.

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l momento è di quelli terribili, con una crisi che morde alle caviglie e con la vecchia cara Europa che arranca e che vede, giorno dopo giorno, assottigliarsi la sua ricchezza, il benessere dei suoi abitanti, con Paesi sull’orlo del default come la Grecia e altri come Spagna, Portogallo, Irlanda e la nostra Italia che rischiano di fare la stessa fine. Senza dimenticare la complessa situazione dell’Ucraina. In un contesto di grave preoccupazione lo sport, come sempre, è chiamato a risollevarci il morale, anche se i recenti scandali che hanno coinvolto il nostro calcio non lascerebbero molte speranze. Eppure abbiamo un po’ tutti l’esigenza di crederci, di provare a risollevare le sorti del Vecchio Continente, di ritrovare quell’unitĂ che l’Europa delle banche e della finanza, degli egoismi nazionali hanno messo seriamente a rischio. Gioiamo dei primi risultati, con un’Italia che tiene benissimo testa alla favorita Spagna (guarda caso le due nazioni piĂš zoppicanti sul debito, restano tra le piĂš blasonate sul campo), ma ricordiamoci soprattutto che questi Europei vanno al di lĂ del mero risultato sportivo. Come ha ricordato bene il nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che non ha voluto

mancare all’esordio a Danzica degli azzurri, “è importante che ci siano manifestazioni sportive che cementano lo spirito unitario di un Continente: è importante che questo si consolidi, in ogni settoreâ€?. Poi ha aggiunto che naturalmente la crisi economica e finanziaria restano sul tappeto in tutta la loro drammaticitĂ , “ma vincere – ha spiegato Napolitano incoraggiando gli azzurri a fa-

re un grande Europeo – incoraggia i Paesi nei momenti di difficoltĂ â€?. Ăˆ successo spesso che i trionfi sportivi abbiano aiutato la politica e la finanza ad uscire dal tunnel: quando ci fu l’attentato a Togliatti nel 1948, fu il trionfo di Bartali al Tour a stemperare in Italia tensioni che rischiavano di sfociare in una guerra civile, mentre il trionfo di Jesse Owens alle Olimpiadi di Ber-

lino del 1936 inflisse un duro colpo alla propaganda nazista. Al di lĂ dei conti da rimettere a posto, oggi la gente è impaurita e impressionata da quanto sta succedendo non solo sui mercati finanziari, ma nella vita quotidiana: il potere d’acquisto è in caduta libera e la mancanza di certezze mina il nostro morale, giĂ fiaccato in molte parti d’Italia anche dalla tragedia del terremoto emiliano. Abbiamo voglia di distrarci un po’ ma soprattutto di ritrovare quella fiducia necessaria per ripartire, dopo una stagione di grandi sacrifici per tutti che, purtroppo, non è ancora chiusa: se succederĂ , come giĂ altre volte è avvenuto, che una squadra di calcio saprĂ donarci un sorriso, un’occasione per esultare, magari per scendere in piazza per un abbraccio collettivo come in occasione dei Mondiali vinti nel 1982 e 2006. Allora forse ripartire sarĂ un po’ piĂš facile. Gli uomini di Prandelli scendono in campo giovedĂŹ 14 giugno alle 18 contro la Croazia e lunedĂŹ 18 giugno alle 20.45 con l’Irlanda.

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6FXGHWWR SHU O¡8QGHU I ragazzi della pallamano Cologne under 18 hanno vinto lo scudetto della stagione 2011/2012. Nella finale di categoria, disputata domenica 10 giugno contro il Cus Venezia, il risultato finale ha visto i franciacortini battere gli avversari per 34 a 23. Dopo la vittoria mister Gaspare Scalia è un fiume in piena di emozioni. “La partita è di quelle che non dimenticherò mai: o sei nel-

la storia del Cologne o avrai per sempre perso l’ennesima finaleâ€?. E poi via con i ringraziamenti per ciascuno dei ragazzi, alternandoli all’analisi della gara, che non ha mai visto i ragazzi di Cologne andare sotto. E poi le dediche per la vittoria; sono tante ai collaboratori Riccardi e Ljubobratovic e una dedica particolare alla moglie, e “a tutte le mamme e papĂ di questi fantastici ragazzi per la pazienza,

la tenacia e la disponibilitĂ â€?. ovvio poi che il pensiero vada al presidente Belotti, alla societĂ e alla Metelli “che hanno creduto in noiâ€?. Un successo questo dello scudetto Under 18 che corona una stagione lodevole e ricca di attivitĂ per la pallamano Cologne. La realtĂ sportiva offre attivitĂ nel campo dello sport a partire dai piccoli fino alla prima squadra, che milita in A2.


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Ž‹ ƒ—‰—”‹ Ġ Â?‡Ž‹ƒ ‘”‰ƒÂ?‘ La presidente del comitato di Brescia Amelia Morgano è stata eletta consigliera nazionale del Csi. Ad Amelia vanno i complimenti e gli auguri per il nuovo incarico, insieme ad una rinnovata stima da parte di tutto il Csi bresciano. Ăˆ donna pragmatica, sensibile e diretta. Non le mancherĂ la saggezza per consigliare insieme alla schiettezza per fare il bene di tutta l’associazione. Un ulteriore augurio: che questo incarico aiuti tutti noi ad uscire da una certa provincialitĂ a

cui, spesso, siamo legati. Se il nostro presidente dona un po’ di tempo a Roma è una possibilitĂ in piĂš per allargare gli orizzonti, trovare canali per incentivare lo sport, abbattere conďŹ ni e rinnovare strategie. Il bene che ne può derivare è grande e concreto. Carissima Amelia, ti invitiamo ad assumere questa carica con la stessa vitalitĂ con cui guidi il nostro comitato. Da oggi possiamo sentirti ancora di piĂš rappresentante di tutti noi: il tifo non ti mancherĂ . (Marco Mori)

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erve il miglior Csi del nostro tempoâ€?. Massimo Achini non cerca giri di parole per indicare la via nel quadriennio appena iniziato. Sabato il presidente nazionale è stato rieletto per il suo secondo mandato alla guida dell’associazione, radunata a Salsomaggiore per l’assemblea nazionale. La filosofia ciessina dovrĂ basarsi sulle colonne di sempre: uomo, valori e Vangelo “contagiando il mondo dello sport. Dovremo abbattere i muri dei comitati, stringere nuove alleanze e modernizzarciâ€?. L’intento è quello di costruire un Csi sempre piĂš all’altezza: “Andremo tutti a scuola: dall’ultimo dei consiglieri provinciali al presidente nazionale. Lo stesso varrĂ per allenatori e dirigentiâ€?. Ambiziosi i progetti, primo fra tutti “Un gruppo sportivo in ogni parrocchiaâ€?. Oggi, infatti, solo 7000 dei 26mila oratori italiani hanno un gruppo sportivo in attivitĂ . L’intento è diventare protagonisti nella vita delle diocesi, che non possono rinunciare al valore educativo dello sport. Il tutto senza dimenticare il mondo della scuola. Lo stesso impegno andrĂ esercitato per le fasce piĂš deboli: disabili, detenuti e immigrati. Sentito l’appello in favore delle societĂ sportive: “Stiamo perdendo un patrimonio di inestimabile valore. Daremo il via ad una raccolta firme per la legge quadro sullo sport di base. Ne servono 50milaâ€?. Dal canto suo il Csi punterĂ alla meritocrazia: stop

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aperto a sfide apparentemente folliâ€?. Utopia? ChissĂ . Intanto a Salsomaggiore il tredicenne Francesco Messori − giocatore del Mandrio con una sola gamba e talento da vendere – ha ricevuto il primo Pallone d’oro della storia del Csi. Qualche mese fa il suo cruccio era quello di non poter disputare una gara ufficiale per colpa di un regolamento limitante. Oggi è reduce da due tornei di calcio a 5 e sogna un campionato per ragazzi con il suo stesso problema. Sul palco è passato anche Zacharie Antoine (delegato del governo di Haiti). Il suo sogno si realizzerĂ quando la bandiera arancioblĂš sventolerĂ sull’isola caraibica. Anche per lui il conto alla rovescia è iniziato.

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In cammino, oltre i dubbi Egr. direttore, nel numero del 31 maggio ho letto con estremo interesse “I dubbi di un parrocoâ€? del reverendo don Raffaele Donneschi. Sono un laico che vive la sua esperienza ecclesiale nella comunitĂ parrocchiale di Campoverde di Salò. Sono stato impegnato per anni in attivitĂ pastorali quali la partecipazione ai consigli pastorali, per 10 anni sono stato impegnato con mia moglie nella pastorale familiare (allora ci guidava l’attuale vescovo di Bergamo mons. Beschi), mi sono a lungo occupato delle problematiche connesse alla scuola cattolica ed ho fatto esperienze nel campo del volontariato. Attualmente il mio impegno cristiano si è spostato sul piano della societĂ civile: per cinque anni sono stato vice sindaco di Salò con deleghe assessorili alla cultura e alla pubblica istruzione ed attualmente sono presidente del Consiglio comunale salodiano e vice presidente della ComunitĂ montana P.a.g.b. Ho precisato quanto piĂš sopra indicato non per vanto ma per spiegare che la mia esperienza di cristiano impegnato nella comunitĂ civile ed ecclesiale è alquanto datata. Il mio parroco mi ha dato da compilare le schede relative al prossimo Sinodo sulle unitĂ pastorali. A questo proposito, e per rifarmi a quanto sottolineato da don Donneschi, preciso quanto in esse ho indicato. Nelle suddette schede ho ritenuto di individuare tre, tra le tante che si possono indicare, come le condizioni fondamentali che a mio giudizio si pongono perchĂŠ l’esperienza delle unitĂ pastorali abbia la possibilitĂ di affermarsi nel tempo come prassi consolidata nella Chie-

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sa. In prima istanza dobbiamo tutti riconoscere che il protagonista primo della sfida è lo Spirito Santo ed è quindi opportuno che ciascuno di noi offra la sua preghiera quotidiana secondo l’intenzione dataci dal vescovo Luciano: “PerchĂŠ la Chiesa bresciana viva la preparazione al Sinodo diocesano come comunitĂ in cammino nella preghiera, nel confronto e nella missione.â€? Il secondo punto cruciale per la riuscita di questa esperienza è quella della vita in comune dei nostri presbiteri. Ho avuto la fortuna di conoscere il prete marchigiano che negli anni immediatamente seguenti alla Seconda guerra mondiale aveva avviato in quel di S. Benedetto del Tronto l’esperienza dei Cenacoli presbiterali. Il suo Vescovo fu da subito entusiasta di questa esperienza di vita in comune descritta in un libretto di “Noteâ€? che, come ebbe lui stesso a dire, “sono state baciate e benedette, raccomandate dall’angelico pastore della Chiesa universale, Pio XII che le vorrebbe veder subito attuate in tutta la Chiesa.â€? (Ho tratto questa breve citazione da una biografia del vescovo di Montalto e Ripatransone mons. Luigi Ferri, edita qualche anno fa dalla diocesi di S. Benedetto del Tronto). Per circostanze che qui ora si tralasciano la vicenda non ebbe seguito ed anzi fu osteggiata dalla Curia romana. Ho voluto rifarmi a questa esperienza nata nella Chiesa italiana perchĂŠ sono convinto che a quel traguardo bisognerĂ arrivare, partendo da una adeguata educazione in Seminario dei futuri preti, rinverdendo un percorso che altri preti parecchi anni fa ebbero l’intuito e l’ispirazione divina di vivere e di proporre

per la Chiesa intera. Il terzo punto riguarda il ruolo dei laici all’interno della comunitĂ ecclesiale, secondo quanto peraltro giĂ definito nei documenti del Concilio Vaticano II. La mia personale esperienza mi dice che ancora oggi questo cammino di piena responsabilizzazione dei laici all’interno della Chiesa sia ben lungi dall’essere messo in pratica. Basti pensare a quanti ruoli che potrebbero essere tranquillamente affidati ai laici e che ancora oggi invece vediamo portati avanti da presbiteri. E qui veniamo, per citarne uno significativo, e che anch’io nelle schede ho indicato come essenziale, al tema trattato da don Donneschi. Non riesco a capacitarmi del perchĂŠ il parroco non debba essere sgravato dal pesante onere, che lo distoglie dalle mansioni specifiche del suo ministero, di doversi accollare quello di essere amministratore della sua parrocchia. Sono certo che in ogni realtĂ parrocchiale e domani in quella dell’unitĂ pastorale, si potranno trovare laici che per competenza e per chiara condivisione della vita ecclesiale della quale si sentono partecipi, sapranno accollarsi l’onere e l’onore di farsi carico delle incombenze che riguardano la vita amministrativa della loro parrocchia o unitĂ pastorale. Don Donneschi sarcasticamente afferma che il prete darebbe piĂš facilmente in mano ad un laico le chiavi del tabernacolo piuttosto che quelle della cassaforte. A suffragare ciò voglio ricordare che tra i motivi che fecero naufragare l’esperienza dei Cenacoli presbiterali ci fu anche quella di carattere amministrativo. I preti del Cenacolo avrebbero tra le altre cose dovuto rinunciare alla amministrazione dei

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beni delle loro parrocchie. E piĂš di un presbitero allora non fu capace di questa rinuncia. Ho ritenuto questo aspetto tra i fondamentali che segnano la non capacitĂ del clero di voler riconoscere maturitĂ e responsabilitĂ ai loro laici. Non ci sia dato di essere indotti in tentazione nel fare un cattivo pensiero: e cioè che il buon Dio voglia ridurre alla ragione i suoi preti diminuendoli di numero affinchĂŠ si vedano costretti alla rinuncia di mansioni che tengono ben stretti nelle loro mani non avendo il coraggio di rinunciarvi per darli a laici maturi e preparati. Ci si preoccupi invece di preparare questi laici perchĂŠ possano assumere con responsabilitĂ e preparazione adeguata quei ruoli che a loro potranno essere affidati. Desidero concludere questo mio intervento auspicando che nella Chiesa maturino i tempi nei quali presbiteri e laici, ciascuno con il carisma che è loro proprio, vivano uniti e solidali per rendere feconda e sempre piĂš all’altezza dei tempi la Chiesa che sono chiamati a far vivere nel mondo. Gualtiero Comini

Botta e risposta tra lettori Egr. direttore, nello sfogliare l’edizione del 31 maggio di “Voceâ€? sono stato colpito della lettera del sig. Domenico Marchesi dal titolo “Stavolta c’è solo da ridereâ€?, riguardante la proposta dell’on. Berlusconi sull’elezione diretta del Capo dello Stato. Contrariamente a quanto scritto nella lettera citata nei giorni scorsi il Tg2 ha informato per la seconda voltia che l’on. Berlusconi non ha alcun

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interesse nĂŠ per il Quirinale nĂŠ per Palazzo Chigi, ma solo come deputato eletto e presidente di un partito di maggioranza, ha fatto questa proposta al solo scopo di completare una democrazia compiuta nel nostro Paese. Si elegge da anni direttamente il Presidente della Regione, della Provincia, il Sindaco. Cosa vieta in futuro di eleggere direttamente anche il Presidente della Repubblica? Il Parlamento o il popolo sovrano decideranno... Servono agli abbonati le anticipazioni o le premure del sig. Marchesi? GiĂ da tempo altre nazioni europee, forse piĂš avanzate e democratiche dell’Italia, hanno scelto questa modalitĂ di elezione del proprio Capo di Stato. La crisi economica e finaziaria che grava sul Paese, quella valoriale, la mancanza di lavoro (la disoccupazione colpisce il 36% dei giovani), il terremoto in Emilia con tutti i suoi danni: questi erano forse temi che meritavano una riflessione, anche perchĂŠ nella sua lettera il sig. Marchiesi dimentica che nei tre anni del suo governo l’on. Berlusconi, in piena crisi economica e con il devastante terremoto in Abruzzo, è riuscito comunque a fare un buon lavoro, anche grazie ai ministri e sottosegretari bresciani, pur essendo bombardato da ogni parte. L’attuale Capo dello Stato, purtroppo, non è stato imparziale, dopo le elezioni anticipate vinte dal centrodestra ha incaricato un governo tecnico (e sanno tutti oggi in quali guai stiamo navigando, sicuramente peggiori di quelli del passato) invece di incaricare le forze di maggioranza vincitrici di provare a dare vita a un nuovo governo. Ăˆ questa la democrazia italiana? Guai se non aves-

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simo un contribuente (per le magre casse dello Stato) come l’on. Silvio Berlusconi, e le sue aziende dove lavorano migliaia di dipendenti. Si veda oggi la Fiat che invece investe e trasloca all’estero. Celeste Ferrari

Il matrimonio sorgente dell’amore Egr. direttore, l’Incontro mondiale delle famiglie ha riaffermato nella diversitĂ del colore, delle lingue e dei costumi che il matrimonio sacramento è la sorgente dell’amore, della gratuitĂ e della solidarietĂ , perchĂŠ attinge alla fonte della Grazia che lo sostiene, lo conforta e lo benedice. La Chiesa riunita attorno a papa Benedetto ha presentato un immenso stuolo di famiglie che hanno risposto ad una chiamata speciale. Il fondatore dell’Istituto Pro Familia, don G. B. Zuaboni, nel 1933 scriveva: “GesĂš spinse la sua obbedienza al Padre fino alla morte e alla morte di croce. Sulle orme divine noi dobbiamo tessere la nostra vita se vogliamo vivere degnamente la nostra vocazioneâ€?. Per un attimo soltanto mi è sembrato che tutto l’Incontro con papa Benedetto, i cardinali, i vescovi, i sacerdoti e l’assemblea delle famiglie si fosse giĂ trasferito nell’aldilĂ e in quell’istante ho pregustato un respiro di paradiso. Maria Baronchelli

Segnali di speranza Egr. direttore, nei giorni scorsi con non pochi rischi e patemi il nostro grafico Fa-

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brizio è andato insieme ai Vigili del Fuoco a recuperare in tutta fretta alcuni computer della redazione. Un amico con uno studio grafico ci ha dato ospitalitĂ in alcuni locali vuoti. Una volta avute le assicurazioni circa la sicurezza degli ambienti, ci siamo sistemati e stiamo ancora cercando di capire cosa ci possa servire nell’immediato. Con questi sforzi siamo riusciti a riprendere la pubblicazione del giornale. Nella parte della diocesi piĂš colpita dal sisma continua a essere un problema recapitare il giornale. In ogni caso penso sia importante far sentire la nostra presenza e la vicinanza della Chiesa tutta che a cominciare dal Papa è davvero un conforto e un incoraggiamento. Sul piano pastorale la situazione è tragica, abbiamo utilizzabili solo quattro chiese sulle cinquanta della diocesi! Serve davvero un sostegno forte anche sul piano della riorganizzazione della vita delle nostre comunitĂ . Un caro abbraccio. Luigi Lamma, direttore di “Notizieâ€?, settimanale della diocesi di Carpi

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