La Voce del Popolo 2012 26

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A volte, anche in momenti di dolore, la persona prova nel cuore una pace che non sa esprimere. A volte, sotto un’apparenza di serenitĂ , si nascondono desideri ed esperienze inconfessabili. Chi mai può conoscere cosa è presente veramente nel cuore umano? Soltanto Colui che l’ha plasmato e lo ha dotato di tanta capacitĂ di amore, bellezza, perdono, accoglienza, libertĂ ... Anzi, nel suo Figlio Dio stesso ha voluto svelarci il segreto del suo cuore. Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’Europa, un giorno chiese a GesĂš il motivo perchĂŠ gli fu trafitto il costato, essendo lui, “dolce ed immacolato Agnelloâ€?, ormai morto. La risposta ricevuta è sorprendente. Cristo le rispose che aveva molti motivi, ma il principale era il desiderio di mostrare il suo amore infinito. Le disse infatti: “Volsi che vedeste il secreto del cuore, mostrandovelo aperto, acciò che vedeste che piĂş amavo che mostrare non vi potevo per la pena finitaâ€?. Il mese di giugno volge al termine, ma il segreto del Cuore di Cristo è sempre a nostra disposizione: a noi accoglierlo e trasmetterlo, con gioia.

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Brescia. Loggia: una partita ancora da giocare

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ÍšÍ? ……Ž‡•‹ƒ Bulgaria. Immagini dal pellegrinaggio diocesano

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ÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇŁ ° —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ”‹ˆ‘”Â?ÂƒÇŤ Il parlamento ha approvato in via deďŹ nitiva la riforma del mercato del lavoro. Il governo Monti l’aveva indicata come una delle questioni piĂš urgenti da affrontare. Il percorso è stato complicatissimo e sorprendente (indicativo anche della confusione che regna tra le forze politiche e sociali italiane) la radicalitĂ e la variegata composizione della schiera degli oppositori. Intendiamoci, non c’era da aspettarsi niente di diverso visto che attorno ai nodi storici del mercato del lavoro italiano ci sono sempre state contrapposizioni ideologiche, interessi corporativi e processi alle intenzioni. Ăˆ una buona riforma? Cerchiamo insieme la risposta. Quattro sono i capisaldi del provvedimento. Il primo

ribadisce che il contratto di lavoro a tempo indeterminato è la forma normale di un rapporto di lavoro e che l’apprendistato è il canale privilegiato per l’ingresso al lavoro dei giovani: da qui una serie di decisioni per riordinare la giungla dei contratti a termine e fare della essibilitĂ un canale che porti alla stabilitĂ . Il secondo ridistribuisce equamente le tutele per chi lavora a prescindere dalle forme contrattuali. Il terzo riguarda l’adeguamento della disciplina per i licenziamenti individuali. Il quarto ridisegna l’impianto degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il lavoro. Gli snodi della riforma hanno certamente dei limiti, ma è l’impianto complessivo che va valutato, l’equilibrio raggiunto tra i diversi punti della normativa, la tenuta e la compensazione tra di essi. Da questo sguardo d’insieme si coglie piĂš chiaramente la direzione della riforma che va verso lo smantellamento del muro che

separa i lavoratori garantiti da quelli non garantiti. Il testo approvato contiene alcuni aggiustamenti importanti rispetto a quello iniziale: introduce una maggiore tutela dei lavoratori a progetto, una migliore regolazione dell’utilizzo dei voucher in agricoltura, l’ampliamento degli ammortizzatori sociali al di sotto dei 15 dipendenti attraverso la bilateralitĂ e l’introduzione della partecipazione dei lavoratori nelle imprese. Tiziano Treu (Pd) e Maurizio Castro (Pdl), relatori del provvedimento in Commissione lavoro del Senato, si sono adoperati non solo per ricomporre attorno alla riforma un accordo tra le forze politiche che sostengono il governo, ma anche ad ascoltare ďŹ no in fondo le parti sociali. Il parlamento ha marcato cosĂŹ una differenza di metodo assai rilevante rispetto alle scelte dell’esecutivo. Per quanto possa sembrare una contraddizione in termini, è stato proprio il lungo confronto tra le

parti sociali e il Ministro del lavoro a rendere evidente giorno dopo giorno la rinuncia del governo al contributo della concertazione. Che sia stato un errore lo dicono le tensioni a cui quotidianamente è esposta la coesione sociale. Tocca a Palazzo Chigi cogliere il segnale con cui il parlamento vara la riforma e le occasioni per farlo non mancano, a cominciare dall’impegno a dare soluzione al problema degli esodati, paradigma di un decisionismo tecnico che non si è voluto confrontare con la realtĂ . La riforma del mercato del lavoro passa adesso all’esame ben piĂš importante dell’applicazione concreta. Molto dipenderĂ dai provvedimenti che l’accompagneranno e dall’andamento della crisi economica che le fa da sfondo. Ma anche dalla volontĂ del sistema imprenditoriale di tornare a fare impresa e di quello sindacale di mettersi al servizio di quella grande parte di lavoratori ancora senza rappresentanza.

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͘͜ ’‘”– Brescia calcio. Tutto ruota intorno a El Kaddouri


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I mesi che ancora mancano alle amministrative del 2013, che si terranno in primavera, serviranno per definire in modo piĂš chiaro non solo le alleanze fra gli schieramenti storici, ma anche la possibile comparsa di nuove liste civiche e di movimenti. “Officina della cittĂ â€? realtĂ nata dal gruppo di lavoro formatosi nel febbraio 2008 in occasione della candidatura di Francesco Onofri a sindaco di Brescia, sta portando avanti il lavoro di osservazione e analisi

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della vita politica e amministrativa di Brescia, per formulare proposte e coinvolgere i cittadini sui singoli temi. Nulla si sa ancora di un eventuale “discesa in campo�. Il Movimento 5 stelle sta muovendo a Brescia i primi passi, facendo sentire, come si legge in altra parte del giornale la sua posizione in merito ad alcuni specifici progetti amministrativi. Probabile che in futuro questa presenza si traduca anche in una candidatura e in una proposta amministrativa. Nelle

scorse settimane, invece, è stata presentata ufficialmente “Brescia per la gente - la Civicaâ€?, una realtĂ che mette insieme alcune associazioni di volontariato e che intende presentarsi alle amministrative del prossimo anno. GiĂ in occasione della presentazione ha annunciato che al primo turno correrĂ da sola. La discesa in campo, è stato detto, poggia sulla convinzione che la politica non debba piĂš essere quella dei partiti ma della vita, del sociale e dell’amore per la gente.

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n anni non ancora lontani Brescia si era conquistata l’appellativo di cittĂ laboratorio. Un riconoscimento che risale all’autunno del 1994, quando con la candidatura di Mino Martinazzoli alla carica di sindaco prese forma un’aggregazione di forze nel centro sinistra che, qualche mese piĂš tardi, a livello nazionale si sarebbe tradotta in quell’Ulivo che avrebbe portato a Palazzo Chigi Romano Prodi. Martinazzoli vinse le amministrative sconfiggendo al ballottaggio Vito Gnutti, sostenuto da Lega Nord e Forza Italia, e portò in Loggia una coalizione che vedeva fianco a fianco il Partito popolare, il Pds, “Ambiente e solidarietĂ â€?, una lista formata da ambientalisti, da esponenti della Rete (altra forza politica nata a Brescia sulla scia del movimento creato a Palermo da Leoluca Orlando) e da “La Civicaâ€?, una lista che raccoglieva riformisti e repubblicani. Molti, non senza ragioni, videro in questa “cordataâ€? che a Brescia era riuscita a sconfiggere l’alleanza Lega- Forza Italia che allora viaggiava sulle ali dell’entusiasmo creato dalla vittoria di Berlusconi alle politiche del marzo precedente, la via migliore per contrapporsi con efficacia all’asse di centro destra formato dal Cavaliere e dal Senatur. Altri elementi emersi da quelle elezioni avrebbero meritato attenzione e, magari, anche qualche analisi piĂš attenta. In quel 1994 fecero la comparsa le prime liste civiche come espressione di quella societĂ civile che negli anni a venire avrebbe fatto sentire con sempre maggiore efficacia la propria presenza nelle tornate amministrati-

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ve. Cominciò, in quella tornata, anche la moltiplicazione dei candidati, oggi fenomeno largamentre diffuso. Oggi Brescia sta preparandosi alle amministrative del prossimo anno, quando arriverĂ a scadenza la legislatura del sindaco Paroli iniziata con la vittoria nel 2008. La cittĂ , per altro, non sembra essere ancora molto “presaâ€? dall’appuntamento elettorale. Altri sono i problemi che la gente avverte, a partire dalla stagione di difficoltĂ creata dalla crisi economica. Una crisi che ha costretto la politica a inseguire le urgenze. Progettare la cittĂ di domani, proba-

bilmente, chiede sforzi per cercare risposte efficaci, praticabili e credibili ai bisogni di oggi. E non è cosa da poco. Le prossime amministrative, probabilmente, si giocheranno non tanto sull’idea di cittĂ futura elaborata a tavolino dalle diverse forze politiche, ma sulla coerenza di azioni che saranno messe in campo per essere vicini alla gente, per dare risposte a bisogni sempre piĂš stringenti. I dibattiti non mancano, forse abbondano. Quello che serve e che la gente chiede è la sintesi. Se i mali della cittĂ e il malessere dei suoi abitanti sono noti è necessaria la cura, la terapia per porvi rimedio. Questo probabilmente il fronte su cui Brescia potrebbe tornare a rivendicare quel ruolo di cittĂ laboratorio che le è stato riconosciuto in passato. Altri non se ne vedono. Non potrĂ tenere banco piĂš di tanto il tema dell’antipolitica. Le elezioni amministrative dello scorso maggio hanno di fatto “bruciatoâ€? l’argomento. Chi scenderĂ in campo a Brescia dovrĂ farlo con precise risposte ai problemi della cittĂ , non sarĂ piĂš sufficiente, probabilmente, cavalcare l’onda della sfiducia nei confronti della politica e dei partiti. Un altro aspetto “laboratorialeâ€? ancora praticabile, soprattutto alla luce della tornata amministrativa del maggio scorso, potrebbe quello della revisione delle geografie delle alleanze. Le recenti elezioni, sia nel Bresciano che piĂš in generale a livello nazionale, hanno confermato che la disgregazione non paga. Laddove (Desenzano e Palazzolo) il centro destra si è presentato diviso è stato

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sconfitto, anche se nella conta complessiva dei voti è ancora largamente maggioritario. Il voto nel resto del Paese ha dimostrato che dove il Pd è in grado di aprirsi al confronto con altre realtà riesce ad aggiudicarsi i Comuni, anche se si tratta di accettare il risultato di primaria di coalizione che finiscono per premiare candidati di altre forze. Milano e Genova, su tutti, sono i casi piÚ eclatanti. Insomma, chi si

appresta (o chi ha in animo di farlo) a giocare la partita per Palazzo Loggia non può non tenere in considerazione questi aspetti e, come un abile scacchista, deve studiare con cura mosse e strategie. Qualche pedina della scacchiera è già stata occupata. Marco Fenaroli, Emilio Delbono, Laura Castelletti e lo stesso sindaco Adriano Paroli hanno espresso la loro disponibilità a giocare la partita. Resta da vedere come.

0L ULFDQGLGR FRQ WXWWD OD PLD FRDOL]LRQH Adriano Paroli si ricandiderĂ nel 2013. “Mi pare – afferma il primo cittadino di Brescia – un atto dovuto nei confronti della cittĂ , un atto che era giĂ stato messo in conto dalla maggioranza che mi sostieneâ€?. Il sindaco non ritiene che i mutamenti occorsi dal 2008 a oggi nella “geograďŹ aâ€? delle coalizioni possono incidere sugli assetti con cui si presenterĂ nel 2013. “Credo – è la sua convinzione – che ci presenteremo con la stessa coa-

lizione del 2008, magari allargata a quei pezzi di cittĂ potrebbero essere interessati a dare il loro contributo e a sostenere con idee e progetti la nostra proposta amministrativaâ€?. Adriano Paroli è convinto che il modello Brescia possa andare oltre quelli che sono gli attuali scenari nazionali e quelli futuri. “Oggi – afferma – la nostra maggioranza è costituita da partiti e da realtĂ che fanno riferimento a richieste della cittĂ . Ăˆ una maggio-

ranza che nel 2008 era giĂ disomogenea rispetto al panorama nazionale. L’Udc, per esempio, era giĂ al di fuori della maggioranza nazionale. Il nostro è un gruppo di persone che si è fatto carico, in un momento difďŹ cilissimo, quasi impossibile, dei problemi della cittĂ , dando prova di buon governoâ€?. Paroli sottolinea come in un momento delicato come quello attuale Brescia offra i migliori servizi sociali d’Italia. “Saremo anche in gra-

do di rispettare il patto di stabilità – ricorda – e, nello stesso tempo, come capitato solo in passato con la giunta Padula, saremo in grado di mettere mano a una progettazione di opere importanti che servono alla cittĂ per rilanciarsi, di essere in grado di dare occupazione, sviluppo e benessereâ€?. In questa prospettiva Paroli si dice certo anche dell’appoggio della Lega “anche se non spetta a me prendere decisioni per altre forze politicheâ€?.


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ǯ ǫ “Partiti per dove?” è il titolo che le Acli provinciali hanno voluto dare a un convegno tenuto nell’ambito della Fest’Acli provinciale tenuta Gussago nei giorni scorsi (nella foto). Una riflessione che ha preso le mosse dall’avvento del governo tecnico guidato da Mario Monti e dalla stagione di profonda revisione avviata (probabilmente più per forza che per scelta) da tanti partiti in questi mesi. Valerio Onida, presidente emerito della Corte cosituzionale, ha tracciato

una fotografia dell’attuale sistema politico nazionale. Un’immagine con molti tratti impietosi, che indica una realtà in cui molti del valori tradizionali dei partiti sono scomparsi, a partire dalla loro capacità di formare le proprie classi dirigenti. Una situazione che ha contribuito alla progressiva perdita di credibilità dei partiti e della politica nazionale e del conseguente aumento dell’astensionismo in occasione della più recenti tornate elettorali.

Molte delle provocazioni sono state raccolte dai segretari provinciali dei partiti chiamati a confrontarsi con Onida. All’appello hanno risposto Bisinella (Pd), Mattinzoli (Pdl), Udc (Quadrini) e Lega (rappresentata, in assenza di Rolfi, dalla Bordonali) e il portavoce del Movimento 5 stelle di Brescia Crimi. Molti gli aspetti condivisi dai segretari, a partire dalla necessità di trovare nuove modalità per la selezione della classe dirigente.

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,Q FDPSR ´SHU SDVVLRQHµ QRQ SHU OH SULPDULH L’ha annunciato ufficialmente uin un’intervista concessa alla pagine bresciane del “Corriere”. Tra i candidati in corsa nel 2013 per la guida di Palazzo Loggia ci sarà anche lei, Laura Castelletti che già, come Delbono e Paroli, si sottopose al giudizio degli elettori nelo 2008. Con l’associazione “Brescia per passione”, una realtà che si è consolidata nella piazza virtuale dei blogg, sta da tempo lavorando alla costru-

zione del suo progetto per la città. “Un progetto - ha affermato nell’intervista - che sarà ufficialmente presentato nelle prossime settimane e che diventerà il nostro programma amministrativo per il 2013”. Un progetto in cui ambiente, mobilità sostenibile, smart city (una città più vivibile, ndr) e attenzione delle persone saranno i capitoli più importanti. Variegato il “mondo” che ha collaborato con Laura Castelletti alla defi-

nizione di progetti e idee: giovani e meno giovani, persone che vantano già esperienze in campo politico e altrie che arrivano dal mondo delle professioni, “perchè - ha affemato nell’intervista - non ci si improvvisa amministratori”. Una proposta, la sua, che trova terreno fertile anche nella critica all’operato della giunta Paroli che sta governando la città da quattro anni. “La città - afferma - è peggio-

rata, è arretrata la qualità del vivere”. Complessivamente, per Laura Castelletti, Brescia è meno bella e accogliente e di un tempo e diminuiscono i motivi per sceglierla come città in cui vivere. Nell’intervista al Corriere anche una riposta secca a chi la immaginava come potenziale candidata alle primarie di coalizione del centrosinistra. Non sarà della partita e anche sul fronte delle alleanza giudica i tempi prematuri.


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Boko Haram sta cercando di innescare conflitti e violenze che mettano gli uni contro gli altri musulmani e cristiani con l’obiettivo di “destabilizzare il governo�: lo ha affermato nei giorni scorsi il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, dopo una settimana di attentati e rappresaglie indiscriminate nel nord della Nigeria. Secondo il Capo dello Stato, gli attentati che il 17 giugno scorso che hanno preso di mira tre

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chiese nelle regioni settentrionali a maggioranza musulmana sono parte di una nuova strategia emersa dopo anni di agguati contro rivali politici locali e istituzioni dello Stato come polizia ed esercito. “Attaccano le chiese – ha affermato Jonathan in un discorso trasmesso in diretta televisiva – per innescare una crisi religiosa, per spingere i giovani cristiani ad aggredire i giovani musulmani, senza preoccuparsi delle vittime�. A conferma della

gravitĂ della crisi, Jonathan ha anche annunciato la prossima adozione di “una nuova tatticaâ€? anti-terrorismo e destituito sia il ministro della Difesa Bello Mohammed che il consigliere per la sicurezza nazionale Owoye Azazi. Di recente un presunto portavoce di Boko Haram ha sostenuto, invece, che l’obiettivo del gruppo è rovesciare il governo di Jonathan, un presidente nato e cresciuto politicamente nel sud del Paese.

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a definizione della regola del “pari passoâ€? ha caratterizzato il vertice a quattro tra Italia, Germania, Francia e Spagna del 22 giugno a Roma. E giĂ lo sguardo della politica europea è puntato su Bruxelles sede del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Il pari passo indica la modalitĂ con la quale s’intende procedere lungo la strada del rafforzamento dell’Europa, soggetto in grado di tener testa, a differenza dei singoli Paesi Ue, alle sfide globali. Il pari passo segnala infatti che in questa ritrovata fase di fiducia nell’Unione europea, o, meglio, di necessitĂ dell’Unione europea, si deve contemporaneamente puntare sull’Europa politica e su quella economica, sul rigore dei bilanci e sulle azioni per la crescita, sulle garanzie ma anche sul controllo per quanto attiene gli aiuti alle banche. La nuova ricetta si può applicare in tanti altri campi ed è estensibile quasi all’infinito. Ad esempio: l’Ue va costruita ogni giorno rafforzandone le istituzioni comuni e, di pari passo, rispettando le specificitĂ e gli interessi nazionali. Ci vuole solidarietĂ e cosĂŹ pure sussidiarietĂ . La “casa comuneâ€? deve procedere alla stessa velocitĂ , per non perdere pezzi per strada, ma, al contempo, è possibile, per talune decisioni, prendere la via delle cooperazioni rafforzate,

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Rajoy voglio una maggiore integrazione politica ed economica; tutti considerano l’euro “irreversibileâ€?), benchĂŠ il cammino da compiere per dare gambe alla volontĂ sia ancora lungo e costellato di ostacoli. Varie le convergenze romane: piĂš crescita e occupazione, con un pacchetto da 120/130 miliardi di euro senza trascurare il rigore (che però non deve scadere nell’austeritĂ , ha puntualizzato Hollande); sĂŹ all’unione bancaria; apertura per la versione europea della Tobin Tax. Dal quadrangolare romano è giunta la conferma che non sono chiare le posizioni sul

ruolo della Bce, sul fondo salva-Stati e dunque nemmeno si conosce il futuro degli eurobond. Per questo l’Europa comunitaria, sempre in marcia, guarda al summit al via a Bruxelles. Alcune convergenze sono scontate con l’intento di contrastare piĂš efficacemente la crisi e rilanciare l’economia e il lavoro; altri nodi sono quasi sciolti, altri non lo sono affatto. Alcuni segnali lasciano ben sperare: dal referendum irlandese sul “fiscal compactâ€? al voto greco, dalla posizione comune tenuta al G20 ai chiarimenti in atto nell’Ecofin e nell’Eurogruppo.

, GXH IURQWL GHOOD WHQVLRQH Tensione alle stelle tra Siria e Turchia dopo l’abbattimento di un caccia di Ankara. Il portavoce del Ministero degli esteri siriano, Jihad Maqdissi (nella foto) ha affermato che l’esercito siriano ha soltanto risposto a una violazione del proprio spazio aereo. La Turchia, da parte sua, sta cercando il sostegno della Nato, dopo avere ottenuto quello dell’Unione europea che, come affermato dal ministro degli Esteri danese Uri Rosenthal, con-

dannerà l’episodio e allargherà la lista delle persone e delle società vicine al regime sanzionate. La crisi internazionale non ha fatto calare la tensione all’interno della Siria, dove continuano scontri e bombardamenti che stanno ancora segnando le sorti di Homs, la terza città del Paese da mesi epicentro del confronto fra opposizione armata e truppe governative. Secondo fonti vicine all’opposizione forze di sicurezza avrebbero inoltre preso di mira

ad Aleppo medici “colpevoliâ€? di aver fornito cure a ribelli feriti. Se da nord spirano venti di guerra, da sud la presenza nei giorni scorsi in Israele del presidente russo Vladimir Putin è sembrata essere la piĂš concreta spinta alla possibilitĂ di una soluzione politica della crisi. In visita in Israele, Putin ha affrontato anche la questione siriana. La Russia sta in particolare spingendo per riunire sotto un unico ombrello gli sforzi internazionali di pace.

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diminuiscono. In particolare perchĂŠ i giochi ad altissima diffusione, come quelli online, hanno una tassazione bassissima, anche se il loro introito si fa sempre piĂš ingente. Lo ha sottolineato Maurizio Fiasco, sociologo ed esperto della Consulta nazionale antiusura, corso del convegno. “Mentre in un periodo di crisi gli altri Paesi hanno ridotto del 4% la spesa lorda per il gioco – ha affermato – da noi è raddoppiata, e la tendenza è a un ulteriore aumento. Ma i ricavi

sono decrescenti, lo vediamo anche nel 2001 rispetto all’anno precedenteâ€?. Per Fiasco la tendenza si spiega con il passaggio da giochi ad alta remunerativitĂ ma a bassa frequenza, come il lotto e il totocalcio, a giochi ad altissima diffusione, anche h24 come i giochi online, e bassa remunerativitĂ â€?. In particolare questo tipo di giochi pur a fronte di un “ricavo che solo per quest’anno si aggira sui 30 miliardi di euro, hanno una tassazione che oscilla tra lo 0,6 %

e lo 0,1%â€?. In questa partita, però, gli enti locali sono fuori. “I comuni su questo argomento devono sviluppare una vertenza che vada oltre il vademecum stilato tra l’Anci e i gestori dello slot machine – continua ancora Fiasco –. Si può autorizzare solo ciò che si è in grado di regolare e rendere compatibile con i beni pubbliciâ€?. Sulla possibilitĂ che si arrivi a una normativa che regolamenti il settore, il sociologo si dice però scettico.

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dell’oratorio di Rezzato la prima foto di “Vi attendiamo!â€? giunta in redazione. I ragazzi che stanno partecipando al grest hanno preso molto seriamente l’iniziativa di solidarietĂ lanciata dall’Ufficio oratori e dal nostro settimanale per aiutare i pari etĂ di alcune comunitĂ emiliane a vivere una grande estate a dispetto del terremoto che li ha colpiti. Guidati dal curato don Francesco Gasparotti e da tanti animatori i partecipanti al grest stanno realizzando alcuni oggetti che in occasione della festa finale saranno messi in vendita. Il ricavato satĂ devoluto all’iniziativa “Vi attendiamo!â€?. Nel frattempo le tre tensostrutture messe a disposizione da Brescia sono state montate nelle comunitĂ di Villafranca di Medolle, San Prospero e Massa Finalese, nella diocesi di Modena-Nonantola, che ora possono contare su nuovi spazi in cui riprendere molte delle attivitĂ interrotte o non ancora avviate a causa del sisma. Don Jean Jacques Meyong è il parroco della comunitĂ dedicata a San Geminiano vescovo a Massa Finalese. Grazie alla tensostruttura giunta da Brescia ha potuto, in collaborazione con la locale amministrazione comunale, il Coni e il Csi di Modena,

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progettati campi scuola fuori sede. Il terremoto ci ha costretti e sospendere queste iniziative e a progettarne altre in loco. Parrocchia, Comune, Coni e Csi hanno cosĂŹ pensato di dare vita a un centro estivo in cui proporre ai partecipanti attivitĂ sportive, laboratoriali e di animazioneâ€?. Per tre giorni alla settimana (il martedĂŹ dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12) i ragazzi hanno cosĂŹ modo di vivere la loro estate. La tensostruttura messa a disposizione grazie alla generositĂ dei grest bresciani ha consentito di “chiudere la catenaâ€?. Mancava, però, a Massa Fi-

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nalese uno spazio in cui realizzare “L’estate insiemeâ€? di adeolescenti e preadolescenti. Il terremoto, infatti, non aveva guardato in faccia a nessuno rendendo inagibili tutte le strutture presenti sul territorio. Nella parrocchia di San Geminiano vescovo è giunta la tensostruttura (la “pagodaâ€? come la chiama il parroco) e dal 23 giugno scorso le attivitĂ hanno potuto prendere il via anche grazie alla presenza di animatori volontari che grazie alla Caritas si alternano con gli educatori del posto. Insomma, a Massa Finalese l’estate ha preso il via all’insegna della collaborazione... PerchĂŠ, come ricorda don Jean Jacques Meyong Massa Finalese prima del terremoto viveva situazioni degne di Guareschi e dei suoi don Camillo e Peppone. Tra Comune e parrocchia, insomma, non c’erano grandi rapporti. Il terremoto che ha distrutto case, chiese, fabbriche ed edifici pubblici ha cementato i rapporti e nella difficoltà è emersa la volontĂ di lavorare spalla a spalla per ricostruire e ripartire. Anche per questa ritrovata armonia a Massa Finalese sono particolarmente riconoscenti ai ragazzi dei grest bresciani che con la loro genersitĂ e la partecipazione a “Vi attendiamo!â€? stanno rendendo possibile l’estate dei coetanei “scossiâ€? dal terremoto.

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—‘�‡ �‘–‹œ‹‡ ‹�‡�ƒ •‡�œƒ „ƒ””‹‡”‡ Ultimo appuntamento della stagione per il progetto “Cinema senza barriere� realizzato dal Comune di Brescia con il Nuovo Eden grazie anche al supporto e alla collaborazione di Uici e Ens sezione di Brescia. Si tratta di una rassegna di “cinema per tutti� che permette la fruizione delle proiezioni anche a persone non vedenti, ipovedenti e sorde. Il progetto ha preso il via nel mese di marzo con un appuntamento mensile che ha registrato

”‡•‹†‡ Dz’”‘ –‡””‡Â?Â‘Â–ÂƒÂ–Â‹Çł sempre una ottima affluenza di pubblico. Numerosi infatti i non vedenti presenti che si sono mossi grazie alla importante partecipazione e collaborazione delle due associazioni a cui fanno riferimento. Per chiudere la fortunata prima stagione è stato scelto il film di François Ozon “Potiche – la bella statuinaâ€? che verrĂ proposto giovedĂŹ 28 giugno in una doppia proiezione alle 18 e alle 21. L’iniziativa, dopo la pausa estiva, tornerĂ in autunno.

Gianni Quaresmini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Oscar Di Prata� di Trenzano con la fine dell’anno scolastico ha raggiunto l’agognato traguardo della pensione. Anni di intenso lavoro e di proficua collaborazione hanno permesso al dirigente di creare ottimi rapporti con tutti i docenti passati per l’istituto comprensivo trenzanese (che annovera la scuola dell’infanzia e la primaria di primo e di

secondo grado anche nel Comune di Comezzano-Cizzago). I docenti avevano pensato di salutare il loro dirigente con un momento di festa e la consegna di un ricordo a suggello di tanti anni di collaborazione. Gianni Quaresmini, ringraziando i “suoiâ€? docenti per il pensiero dimostrato, ha però chiesto un regalo “particolareâ€?: donare quanto raccolto ai terremotati dell’Emilia per ridare loro una speranza per il domani.

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I bonus della fede che generano vita Al di lĂ delle difďŹ coltĂ reali delle singole persone e delle famiglie, la crisi è da tempo un tormentone che riempie giornali, telegiornali, radiogiornali e gazzette da bar. Dentro il marasma dello spread (chi è costui?) si perdono molte notizie anche quelle buone che generano speranza e quindi possono produrre energie positive. Contro la stessa crisi. Una di queste notizie “nascosteâ€? riguarda il coraggio di una donna che nonostante le sue condizioni ďŹ siche ha voluto a tutti i costi diventare mamma. Si chiama Gloria, ha 28 anni e abita in provincia di Padova. Gloria è affetta da tetraparesi spastica, una condizione che l’ha costretta sulla sedia a rotelle da quando era bambina, con handicap alle braccia e alle gambe, vittima di danni subĂŹti nel momento della nascita. Insieme a suo marito Daniele, pur consapevole delle difďŹ coltĂ e dei rischi cui andava incontro, Gloria ha deciso di intraprendere il viaggio della maternitĂ e si è afďŹ data all’Êquipe medica del dipartimento per la tutela della Salute della donna e della vita nascente del Policlinico di

Abano Terme. Anche i medici che l’hanno assistita, hanno affrontato i nove mesi di attesa con la consapevolezza che si trattava di un’impresa. Pochissime tetraplegiche, come hanno spiegato, hanno portato avanti gestazioni con successo. Grazie alla forza di volontĂ di Gloria e a un meticoloso e continuativo monitoraggio, la gravidanza è invece proseguita senza complicazioni, ďŹ no al parto cesareo affrontato con la massima serenitĂ . “Oggi

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maternitĂ e disabilitĂ non devono essere piĂš un tabĂš. La storia di Gloria – sottolineano i medici del Policlinico di Abano Terme – dimostra anzi che diventare madri pur essendo portatrici di handicap non è un traguardo impossibile se si hanno a disposizione un’adeguata assistenza sanitaria e il sostegno della famiglia e di persone ďŹ dateâ€?. La bambina è nata sei mesi fa, ma la notizia è stata resa pubblica solo nei giorni scorsi.

Questa storia è l’ennesima dimostrazione della scarsa incidenza che hanno le condizioni materiali sulle scelte esistenziali delle persone. Proprio in ordine alla maternitĂ e alla paternitĂ , ogni volta che si elaborano dati che segnalano la diminuzione del tasso di natalitĂ si sciorinano una lunga serie di ragioni che condizionano le decisioni delle coppie. Mettendo, di questi tempi, al primo posto il tema della precarietĂ . Chi fa una vita precaria non vuole

mettere al mondo ďŹ gli precari. Fra l’altro non è necessario inventare ragioni per giustiďŹ care il riďŹ uto della vita. Basta farsi irretire dalla paura delle sďŹ de che provocano ogni giorno ansia e sďŹ ducia. Basta dare ascolto al salmista in vena di pessimismo: “La nostra vita dura settant’anni, ottanta, se tutto va bene; ma il nostro agitarci è fatica e dolore, la vita passa presto e noi non siamo piĂš!â€? (Salmo 90). Per esempio sarebbe interessante sapere che cosa hanno detto, amici e parenti, a Gloria quando ha reso pubblico il suo desiderio di diventare madre. Le avranno buttato addosso un mare di perplessitĂ . Con la domanda: “Chi te lo fa fare?â€?. La risposta è una sola: la fede. Non so se Gloria sia credente, ma è certamente un atto di fede nella vita la molla che l’ha spinta a sďŹ dare i luoghi comuni della rinuncia per mettere al mondo Alessandra. Ăˆ di questa fede che ha bisogno il mondo. Ăˆ di questa fede che è povero anche il mondo dei cosiddetti credenti. Ăˆ questa fede che può innalzare il tasso di natalitĂ . Non certo i bonus (buoni per chi e per che cosa?).


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Nella parrocchia dei Santi Faustino e Giovita di Fasano del Garda torna l’appuntamento, che si rinnova ormai da tre anni, con “Arte e fede. Percorsi musicali d’estateâ€?. La rassegna si svolgerĂ in quattro serate, dalla fine di giugno e per tutto luglio e unisce la volontĂ di elevare lo spirito nel connubio tra musica e spiritualitĂ con l’intenzione di far riscoprire i diversi borghi di Fasano Sotto, Fasano Sopra e Bezzuglio con gli edifici sacri

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esistenti. Il primo appuntamento sarĂ â€œPiccola serenata notturnaâ€?, il 30 giugno alle 21 nella chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano di Fasano Sopra con il quartetto di fiati “Rossiniâ€?. Si prosegue con “Salve Virgoâ€? l’8 luglio sempre alle 21 presso la chiesa dei Santi Faustino e Giovita di Fasano, serata in cui si esibirĂ e vedrĂ il coro “Carminis Cantoresâ€? diretto dal maestro Ennio Bertolotti. La terza serata sarĂ intitolata “Musiche prezioseâ€? e si terrĂ

il 14 luglio questa volta nella chiesa di San Carlo a Bezzuglio di Toscolano Maderno: l’arpista bresciana Barbara Da Parè e il violoncellista Antonio Visioli daranno vita allo spettacolo musicale. La rassegna si concluderĂ con “Fantasie e dissonanzeâ€?, il 21 luglio nella parrocchiale di Fasano in un confronto tra le melodie barocche suonate all’organo da Monica Cipani e brani del Novecento per la tromba di Alberto Bardelloni.

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a Famiglia con la lettera maiuscola. Si potrebbe dire che la parrocchia di Sellero in questi mesi sta cercando di coinvolgere e promuovere il senso dell’essere e fare famiglia attraverso tutti i mezzi a disposizione. Non potrebbe essere altrimenti visto che il giovane parroco, don Mario Bonomi, è pure il referente responsabile del Pro Familia e del Consultorio Tovini di Breno. “La pastorale − mette in chiaro don Mario con fervore − non è solo riscoperta della famiglia e del ruolo dei genitori, non è solo fare della famiglia un ‘oggetto’ di particolare attenzione, ma è soprattutto riuscire ad ampliarne il ruolo di ‘soggetto’ dentro la vita della comunitĂ . Le unitĂ pastorali potranno coinvolgere capillarmente i laici attraverso il canale privilegiato dell’ambiente famigliare. L’attuale calo delle vocazioni sacerdotali non è che una faccia della medaglia: l’altra è la ‘sofferenza’ della famigliaâ€?. Tanto per passare dalle parole ai fatti diciamo pure che nel prossimo fine settimana Sellero sarĂ invaso da alcune famiglie milanesi nell’ambito di un gemellaggio avviato in occasione della recente Giornata mondiale delle famiglie a Milano. Allora furono circa 80 selleresi, genitori e figli, ad essere ospiti della parrocchia dei Santi Pietro e Marcellino, zona viale Certosa. Adesso fra ragazzi e adulti sarĂ un centinaio di milanesi a resti-

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per tre settimane a partire da lunedĂŹ 9. Non mancheranno i campi scuola per i ragazzi dei primi tre anni delle Superiori in Trentino, a Folgaria. Il motto sarĂ â€˜Prendi il largo!â€?, richiamando le parole di GesĂš in riva al lago. E chissĂ , nella seconda metĂ di agosto potrebbe concretizzarsi uno dei sogni di don Mario, cioè portare un gruppetto di giovani maggiorenni a Biella per un’esperienza al Cottolengo. Proprio lĂŹ da una decina d’anni opera don Giuseppe Ghidinelli, che è stato parroco di Sellero per 15 anni. A metĂ agosto per la festa patronale dell’Assunta, cui è intitolata la settecentesca par-

rocchiale, si terrĂ la prima edizione di “Meditazione in musicaâ€? una rassegna musicale particolare in quanto connotata da una forte valenza spirituale. I quattro gruppi ospiti animeranno la Messa serale cui seguirĂ un apposito concerto su temi mariani. Domenica 12 sarĂ la volta della corale Armonie di Bienno. Si susseguiranno nelle sere successive il Gruppo famiglie di Iseo, il coro Rosa Camuna di Sellero (celebrerĂ il sacerdote novello don Claudio Sarotti di Edolo) ed infine, alla Messa alta del mattino del 15, il coro “Eco dell’Eltoâ€? di Sellero. ChiuderĂ in serata il concerto dell’organista Casari.

,QDXJXUDWD OD ULQQRYDWD 5VD Dopo cinque anni di ansie e preoccupazioni, la Fondazione “Casa di soggiorno per anziani onlusâ€? ha ďŹ nalmente inaugurato la nuova struttura residenziale assieme all’intera comunitĂ . Tra i presenti il sindaco di Bedizzole Roberto Caccaro, l’assessore della Regione Lombardia Margherita Peroni, il prefetto di Brescia Livia Narcisa Brassesco Pace e il card. Giovanni Battista Re (foto), che ha presieduto il rito di benedizione. Le parole del Car-

dinale sono state rivolte ďŹ n da subito a tutti gli ospiti della struttura, afďŹ nchĂŠ possano trovare nella nuova struttura sollievo nella malattia e conforto nella solitudine. A seguire, la benedizione della cappella interna posizionata al piano terra e priva di barriere architettoniche, e il tanto atteso taglio del nastro senza tralasciare la visita ai principali padiglioni. Sono piĂš di 50 anni che a Bedizzole la Fondazione presta il suo servizio di assistenza all’anzia-

no, già dal lontano 1825 quando nacque come Ospizio cronici. Oggi i servizi offerti sono l’assistenza sanitaria e farmaceutica; il servizio podologia; il servizio trasporto e mensa. Una struttura all’avanguardia con una capacità ricettiva di oltre 140 posti letto, tra i quali si colloca il centro Alzheimer, e una residenza per disabili con posti di sollievo temporaneo alle famiglie. A questi si aggiunge il Centro diurno integrato.

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con i suoi circa 200mila abitanti. Del tema si è parlato anche nella Fest’Acli provinciale di Gussago, a margine della quale il vicepresidente Luciano Pendoli ha illustrato la situazione: “La circoscrizione nasce dalla normalizzazione di comitati spontanei di quartiere nati negli anni ‘60. Due sono fondamentalmente i ruoli e cioè il decentramento amministrativo e la partecipazione dal basso delle persone. Per quest’ultima purtroppo sono mancati stimoli perchĂŠ operasse

al meglio. Oggi vi sono diversi comitati spontanei, ma su singoli temi, comunque indice di vitalitĂ â€?. Per “salvareâ€? le circoscrizioni vi sono diverse ipotesi: se effettivamente spariranno, infatti, bisognerĂ accentrare tutto in Comune. “Si chiederĂ in sede Anci − prosegue Pendoli − di abbassare a 100mila abitanti la soglia per l’abolizione delle circoscrizioni cittadine. Il problema, in caso di coordinamento, è come esso verrĂ gestito, se calato dall’alto o affidato

alla partecipazione dei cittadiniâ€?. Dal canto loro le Acli riaffermano che la dimensione giusta della città è quella di quartiere perchĂŠ è lĂŹ che ci si incontra e ci si conosce ed è cosĂŹ che si può sviluppare questo senso di partecipazione. “Noi proponiamo − conclude − di pensare a consulte di quartiere con capacitĂ di rappresentanza, senza concentrarsi su un unico problema: ci deve essere quindi l’elezione dei cittadini. Inoltre ci vorrebbe la delega di alcuni poteriâ€?.

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al 1° al 5 luglio, Brescia sarĂ la capitale della meccanica delle fratture. In quei giorni, infatti, la FacoltĂ di Ingegneria ospiterĂ il Simposio internazionale dello Iutam (International Union of Theoretical and Applied Mechanics), organizzato in collaborazione con l’UniversitĂ di Trento. “Si tratta di un evento che ospiterĂ 60 relatori provenienti dai piĂš importanti Atenei di tutto il mondo − spiega il prof. Davide Bigoni, del dipartimento di Ingegneria meccanica e strutturale dell’UniversitĂ di Trento − e al quale parteciperanno centinaia di persone, con importanti adesioni anche da parte del mondo delle industrieâ€?. La meccanica delle fratture, disciplina di scoperta piuttosto recente, risalente a circa 60 anni fa, trova applicazione infatti in tutti i campi scientifici, a partire dalla geofisica, con lo studio delle faglie, ormai tristemente note, legate ai movimenti sismici, alla medicina, all’industria produttiva, che si serve delle sue leggi per costruire prodotti o infrastrutture che resistano nel tempo. “La meccanica è un settore fondamentale per

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dustriale; nel contempo, la settimana precedente al simposio è stata organizzata una Summer School (grazie ad un bando dell’ateneo di Brescia) sul tema “Computational Multiscale Fracture Mechanicsâ€? in cui i docenti che partecipano al convegno offriranno lezioni ai giovani ricercatori. Al termine del simposio, inoltre, è giĂ stata programmata la pubblicazione di uno speciale volume contenente le relazioni tenute durante la settimana di studi. “La meccanica delle fratture − spiega il prof. Angelo Carini, docente di storia delle costruzioni dell’UniversitĂ di Brescia − è anche una disciplina di supporto per lo studio dei terremoti: perciò, il Cesia (Centro di studio e di ricerca di sismologia applicata e dinamica strutturale) collabora con cinque Istituti di geofisica; segno che si tratta di un ruolo importante per la societĂ â€?.

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,O 6LFHW ODQFLD O¡DOODUPH VLWXD]LRQH LQVRVWHQLELOH I numeri tratteggiano impietosamente la situazione per quanto riguarda gli sfratti a Brescia e provincia. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’interno, dopo l’impennata registrata nel 2009 con un incremento di oltre il 40% degli sfratti convalidati (dai 1275 del 2008 ai 1825 del 2009) ed il picco di 2004 sfratti convalidati nel 2010, lo scorso anno sono stati convalidati 1985 sfratti di cui circa il 98% per morositĂ del conduttore. A questo proposito bisogna registrare la posizione del Sicet, il sindacato inquilini casa e territorio di Cisl, che afferma “I dati relativi alla Lombardia e all’intero territorio nazionale sono ancora incompleti e non consentono di fare un raffronto preciso fra le varie realtĂ locali. Ad ogni modo appare evidente che a Brescia e provincia, come del resto in altre aree a forte vocazione industriale, il problema è estremamente grave ed ha ormai assunto carattere strutturaleâ€?. “Stato e Regione – prosegue la nota del Sicet di Brescia – non possono piĂš stare a guardare lasciando

la gestione dell’emergenza abitativa all’iniziativa dei singoli Comuni. Servono provvedimenti d’urgenza per blandire gli effetti del contenzioso in atto e, soprattutto, per incentivare la locazione delle abitazioni sfitte con costi sostenibili per gli inquilini offrendo agevolazioni e/o garanzie ai proprietari che mettono a disposizione gli immobili inutilizzati. Al tempo stesso non pare piÚ rinviabile una riforma della legge regolatrice del mercato delle locazioni che attribuisca alla contrattazione collettiva un ruolo di maggiore rilievo rispetto al passato. Infine dev’essere rifinanziato il comparto dell’edilizia pubblica a canone sociale per costruire un sistema d’offerta pubblica adeguato al fabbisogno ed in linea con quelli dei Paesi piÚ avanzati all’interno dell’Unione europea�.

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Ovest e Nord, Mattia Margaroli e Marco Rossi, preoccupati dalle conseguenze che quest’operazione avrebbe sul territorio da loro gestito in termini di trafďŹ co e di rumore. Gli stessi presidenti lamentavano inoltre di non essere mai stati avvisati o interpellati durante l’iter di programmazione del progetto che vede il recupero del sito militare in stato di abbandono da 17 anni. La questione è stata discussa anche in consiglio comunale poichĂŠ i consiglieri del Pd hanno presentato

un’interrogazione al proposito. Alle richieste di chiarimento in merito alle procedure adottate per l’assegnazione dello stabile e le perplessitĂ circa trafďŹ co e rumori, il sindaco Adriano Paroli (nella foto) ha risposto in questi termini: “Credo sia un’iniziativa interessante perchĂŠ riapre alla cittĂ un luogo chiuso nel segno del divertimento e dei valori. L’idea è partita da Open, cui faranno riferimento anche altre realtĂ , che ha contattato il Demanio. La condizione di apertura è che

la locazione vada al Comune e da questo ad Open, che ha provveduto alla messa in sicurezza, in ogni caso vigileremo sulle norme in materia. Inoltre il trafďŹ co deuirĂ da via Oberdan in orari non di punta creando perciò poco disagioâ€?. La parola deďŹ nitiva spetta ora alla commissione presieduta dall’assessore Maurizio Margaroli: se quest’ultima darĂ il via libera, giĂ da questo ďŹ ne settimana “Openâ€? aprirĂ i battenti negli spazi della caserma. (f.u.)

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urante tutto lo scorso weekend la nostra cittĂ ha rivestito in qualche modo il ruolo di “capitale del lavoroâ€?, ospitando la terza edizione del festival ad esso dedicato: una tre giorni che ha affrontato il tema nelle sue molteplici sfaccettature, tra riflessioni su regole e riforme, richiami alla sicurezza e le immancabili discussioni sulle problematiche attuali, tra le quali la difficile situazione degli esodati. La manifestazione, organizzata dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, ha richiamato alcune tra le piĂš importanti figure del panorama nazionale per un dibattito alla ricerca di soluzioni alla gravissima crisi economica attuale: nella giornata di venerdĂŹ si sono confrontati due ex ministri, Tiziano Treu e Maurizio Sacconi (assenti invece Cesare Damiano e Roberto Maroni), i quali hanno convenuto sulla necessitĂ di una deregulation e di un percorso di

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apprendistato credibile. “Un’occasione per conoscere le ultime posizioni dei singoli partiti sulla riforma del lavoro − questo il commento del segretario di Cisl Brescia Enzo Torri sulla questione − in corso di approvazione con il voto di fiducia alla Camera. Speriamo che non vengano depotenziati gli spunti emersi nella contrattazione con il presidente Monti e il ministro Fornero che vanno nella direzione di reprimere gli abusiâ€?. In precedenza invece l’atteso dibattito sugli esodati si era segnalato per forfait illustri, tra i quali quello del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. “La sua assenza credo si possa ascrivere alla difficoltĂ di dare numeri certi − afferma a proposito del “ballettoâ€? di cifre sull’argomento il segretario Enzo Torri −. In ogni caso i numeri sono risultati diversi a seconda delle opinioni. La risposta al problema, però, continuerĂ a tenere banco nei prossimi giorni, perchè ĂŠ indifferibileâ€?. Torri continua quindi, dopo un accenno anche al tema della sicurezza

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Chi Siamo Accompagnare il pellegrino e il viaggiatore nel suo cammino, fornendo la massima professionalità e la profonda esperienza maturata, è la passione di Sogevitour, divenuto in breve tempo un punto di riferimento per i Pellegrinaggi e il Turismo Religioso e Culturale. Alle classiche mete ormai consolidate come Lourdes, Nevers,Terra Santa, Fatima, Santiago, San Giovanni Rotondo e Banneux, abbiamo aggiunto nuovi percorsi di approfondimento turistico e culturale.

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sul lavoro, ribadendo l’importanza del dibattito: “Vengono offerte alla cittadinanza occasioni di partecipare a dibattiti che offrono visioni approfondite e qualificate su temi di grande attualitĂ . Il lavoro, infatti, è il tema centrale della vita quotidiana delle persone e, specialmente ora che manca, è utile che chi ha incarichi di responsabilitĂ nella societĂ si impegni per garantire prospettive che favoriscano percorsi di sviluppoâ€?. Al di lĂ della discussione, però, le previsioni sul breve periodo paiono essere poco positive: “Nessuno oggi − è la sconsolata constatazione − è in grado di dare notizie positive sull’andamento del mercato del lavoro. Anzi, la recessione aumenta e gli ordini continuano a diminuire. Dobbiamo fare di piĂš, lavorare sulla crescita, in questo senso il governo ha predisposto un piano, ma non si intravedono molte possibilitĂ . Io credo che ognuno debba fare la sua parte per favorire la crescita, il lavoro e gli investimenti. Tutti devono sintonizzarsi su questo tema e darsi da fareâ€?.

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12 - 15 agosto 6 - 9 dicembre 26 - 30 luglio 16 - 19 settembre 12 - 15 agosto 6 - 9 dicembre 11 - 14 luglio 22 - 23 agosto 24 -28 settembre 12 - 16 ottobre 12 - 19 agosto 18 - 21 agosto 12 -16 ottobre 9 - 12 ottobre 14 - 21 novembre 5 - 13 novembre

La Nostra Vocazione Andare alle radici del nostro essere, vocazione religiosa e grande respiro culturale. Nuovi percorsi spirituali alla scoperta di luoghi e terre in cui fede e cultura si fondono in un unico cammino di ricerca da vivere fino in fondo per andare alle radici del nostro essere cristiani. Vengo Anch’Io Nel solco della tradizione dell’OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) molte delle nostre proposte, pur riprendendo itinerari e luoghi comuni ad altri operatori del settore, hanno la grande particolarità di rivolgersi anche alle persone disabili, alle quali viene riservato da sempre un trattamento molto curato e personalizzato. 9 L D * L R E H U W L % 7U L Q R 9 & _ W H O _ Z Z Z V R J H Y L W R X U F R P

Turchia e Cappadocia, Sulle orme di San Paolo La Santa Russia Armenia

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2-9 ottobre 11 - 19 settembre 10 - 17 luglio 17 - 24 settembre

* Terra Santa a piedi, sulle orme dei primi pellegrini e dei crociati, Cammino di Santiago, tratto francese e altro su richiesta.

Pellegrinaggio Diocesano - Sezione di Brescia Lourdes 6 - 12 agosto 2012 interviene S. E. Mons. Luciano Monari vescovo di Brescia ,VFUL]LRQL WHO &HOHVWH 5HQDWR ZZZ RIWDOEUHVFLD LW


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ƒÂ?œƒŽ’ƒ”…‘ ƒ ’”‘’‘•–ƒ ƒ”–‹•–‹…ƒ ƒ––‡Â?–ƒ ƒŽŽ‡ …‘Â?†‹œ‹‘Â?‹ †‡‹ …ƒ”…‡”ƒ–‹ La 12Ć… edizione di “Danzalparcoâ€?, la manifestazione estiva di danza e arte contemporanea diretta dalla coreografa Giulia Gussago, si caratterizza quest’anno per l’attenzione alla situazione della popolazione carceraria, alla quale dedica un articolato percorso di promozione artistica e integrazione socio-culturale. Il programma prevede due serate di spettacolo, due incontri con altrettanti esponenti del mondo dell’arte e della cultura, un seminario di

danza contemporanea e una serata dedicata al tango oltre ad attivitĂ di studio, ricerca e produzione. In esso la compagnia Lyria, di cui il festival è espressione, intende partecipare all’operazione culturale di recupero del senso degli istituti di reclusione come luoghi che interagiscono con la collettivitĂ . Lo scopo è di sviluppare una reale cultura dell’inclusione e di creare un ponte che faciliti il reinserimento delle persone al termine della pena. Dopo l’inaugurazione di domenica

24 giugno all’arena del parco Castelli, replicato il giorno successivo a Verziano, si continuerĂ venerdĂŹ 29 alle 21.30 presso il piazzale locomotiva del Castello con lo spettacolo “All’uomo solo ancora piĂš amica la lunaâ€?, ideato da Giulia Gussago e realizzato in collaborazione con il Ministero di giustizia e la casa di reclusione di Verziano, oltre all’Accademia di belle arti “Santa Giuliaâ€? di Brescia. Per l’occasione nello spettacolo reciteranno alcune ospiti della

sezione femminile di Verziano. Tra gli altri eventi della manifestazione il seminario di danza contemporanea tra il 30 giugno e contemporanea tenuto dalla maestra greca Nina Dipla, la conversazione con Fabio Cavalli, referente artistico del progetto di teatro nel carcere di Rebibbia, mercoledĂŹ 4 luglio alle ore 18.30 presso il cinema Nuovo Eden, e una serata dedicata al tango argentino venerdĂŹ 13 luglio presso il parco Quattro stagioni.

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olo la scorsa settimana la Brescia dei musei e della cultura si era messa in luce con la cerimonia dello scoprimento della targa Unesco, quale sito di importanza mondiale per i reperti longobardi, alla presenza del ministro Ornaghi. Ad oggi però salgono alla ribalta situazioni molto meno edificanti, che gettano un’ombra sulla futura attivitĂ del sistema museale cittadino. La fondazione Brescia Musei, infatti, negli ultimi tempi è alle prese con una serie di “cure dimagrantiâ€? e di riduzione del personale, tra cassa integrazione per i lavoratori a tempo indeterminato e le incertezze per quelli affiliati alle cooperative cui non è stato rinnovato il contratto a termine. A ciò si somma il cambiamento e la riduzione degli orari di visita con le prevedibili conseguenze sull’afflusso di visitatori. La questione è approdata nell’ultimo consiglio comunale con un’interrogazione presentata dal consigliere Pd in Loggia Valter Mucchetti, il quale ha affrontato in particolare la questione degli orari di apertura, chiedendosi se fossero

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insieme agli spazi di pertinenza come il prato davanti a torre Mirabella. Infatti dal martedĂŹ al venerdĂŹ è aperto solo la mattina, mentre la domenica solo al pomeriggioâ€?. “Non solo − prosegue Mucchetti − bisogna dire che in questa congiuntura economica i tagli che sono stati fatti riguardano principalmente i servizi sociali e la cultura. Eppure le istituzioni culturali potrebbero essere importanti motori economici se solo vi si investisse, ma l’amministrazione ha altre prioritĂ â€?. Dal canto suo l’assessore alla Cultura Andrea Arcai ha replicato durante la seduta consiliare, ammettendo sĂŹ alcuni tagli, ma ricordando che il Comune mette a dispozione per l’ambito culturale una quantitĂ di fondi molto piĂš consistente di tante altre cittĂ italiane, anche di maggiori dimensioni.

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1XRYL PHPEUL QHO FGD GL %UHVFLD ,QIUDVWUXWWXUH Per Brescia Infrastrutture, la controllata del Comune di Brescia alla quale, a partire da fine 2011, è stato affidato il patrimonio infrastrutturale di Brescia MobilitĂ in particolare per quanto riguarda la metropolitana, è tempo di nomine. Ăˆ partita, infatti la procedura per la candidatura di ulteriori membri in seno al consiglio di amministrazione della societĂ . Se la nomina è di competenza del sindaco Adriano Paroli, le proposte potranno avvenire in tre modi diversi: oltre che per autocandidatura, infatti, i nomi potranno essere proposti da un consigliere del Comune di Brescia o di una circoscrizione, oppure da un ordine o collegio professionale della provincia, oppure ancora da un’organizzazione sindacale o associazione operante sul territorio del Comune. Un’ulteriore opzione, infine, è rappresentata da una candidatura sostenuta da almeno 50 elettori del Comune di Brescia. Tramite questa triplice procedura potranno quindi essere individua-

ti i consiglieri della società attualmente amministrata dal direttore generale del Comune di Brescia Alessandro Triboldi, società che ha un capitale sociale pari a quasi 100 milioni di euro, nel cui patrimonio figurano non solo le stazioni del Metrobus, ma anche tutte le aree di pertinenza e i parcheggi in struttura. Le proposte devono essere presentate alla Segreteria generale del Comune di Brescia in orario d’ufficio, altrimenti possono essere inviate anche per posta oppure via fax al n. 030/2977255. Le proposte dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12 del 20 luglio. Il bando completo e i relativi allegati sono disponibili sul sito www.comune.brescia.it/nomine Per informazioni contattare il numero 030/2977277/20.

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Â?—•‡‹ Â?‘Â? ˜ƒÂ?Â?‘ ‹Â? ˜ƒ…ƒÂ?ÂœÂƒÇŁ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ ‡•–‹˜‹ ’‡” –—––‹ Tra donazioni prestigiose, eventi di primo livello ed ediďŹ ci riportati a nuova vita la cultura a Montichiari offre opportunitĂ a getto continuo. Una realtĂ ormai ben avviata è Montichiari Musei, rete che dal luglio 2009 gestisce tutto il settore, in stretta sinergia con l’amministrazione comunale. Tantissime sono le iniziative che, su indicazione dell’Assessorato alla Cultura, sono state realizzate e sono tuttora in corso su cui spiccano i laboratori didattici all’interno dei

quali gli studenti monteclarensi hanno modo di imparare antichi mestieri, avvicinare professioni di un tempo, conoscere le realtà della terra bresciana. I numeri sono eloquenti: nel corso dell’anno scolastico appena terminato si sono registrati oltre 500 alunni per le attività alla Pinacoteca Pasinetti, 300 quelli che hanno seguito i laboratori al Museo Bergomi; 800 si sono sbizzarriti con le proposte offerte a Castello Bonoris (nella foto) e oltre 50 in quelle di Palazzo

Tabarino. “Visto il successo ottenuto – ricorda il direttore di Montichiari Musei Paolo Boifava – si è deciso di continuare questa felice esperienza degli spazi didattici nei nostri musei al ďŹ ne di garantire ulteriori momenti di apprendimento del nostro passato e di maggiore conoscenza della cittĂ â€?. “Desidero ricordare – afferma il sindaco Elena Zanola – che ciò che noi oggi vediamo in fatto di musei è stato costruito in 10 anni di lavoro, anche in virtĂš all’amicizia che abbiamo instaurato

con personalitĂ di rilievo nel settore ottenendo in cambio le donazioni Bergomi, Lechi, Pasinetti, Bertoli e procedendo ad una vera e propria attivitĂ di rivalutazione della nostra cittĂ che tutti ci invidianoâ€?. A tal proposito va ricordato che è in fase di ultimazione l’inaugurazione del nuovo Museo Lechi in programma il 30 settembre, all’interno del quale troverĂ spazio la ricca collezione di dipinti ed opere d’arte donati dal conte notaio Luigi Lechi al Comune nel 2005. (f.m.)

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a scuola elementare di Fenili Belasi chiude i battenti. Dopo circa 80 anni di servizio questa sede scolastica deve cessare il servizio perchĂŠ mancano gli iscritti. GiĂ da due anni non si formano le prime classi e quindi sono venuti meno i numeri che consentono di tenere attivo il servizio. Dunque dal prossimo anno scolastico i 40 bambini che frequentano la scuola elementare di Fenili Belasi verranno trasferiti nella struttura di Capriano. Questa decisione è stata presa la scorsa settimana nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, dove, solo con i voti di maggioranza e dopo accesa discussione, è passato il provvedimento che prevede la chiusura totale della scuola elementare di Fenili. Sulla scelta non c’è stato il parere positivo delle due minoranze che hanno criticato il sindaco, Claudio Lamberti, di non avere fatto nulla per salvare la scuola. Dal canto suo il sindaco ha riferito che “l’Ufficio scolastico provinciale ha ordinato la chiusura della scuola in quanto non esistevano piĂš i presupposti per un corretto funzionamento del servizio. Anche quest’anno, per la seconda volta, non ci sono iscritti alla classe prima e quindi rimangono 19 bambini in terza, 11 in quarta e 10 in quinta.

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lievo la sua contrarietĂ , ha fatto una breve cronistoria. “GiĂ in passato, circa 12 anni fa, l’amministrazione di Remo Basciano aveva tentato di portare via la scuola a Fenili, per creare un polo scolastico a Capriano, ma ci fu un’insurrezione degli abitanti della frazione, cosĂŹ non se ne fece nienteâ€?. Anche la lista civica ha manifestato perplessitĂ circa la decisione di chiudere la scuola. Alessio Loda, capogruppo, ha detto che “non è vero che dall’Ufficio scolastico di Brescia è arrivata la comunicazione di chiudere la scuola; semplicemente da Brescia ci hanno fatto presente che non potevano piĂš garantire il servizio. A questo punto un’amministrazione comunale lungimirante avrebbe messo mano al portafoglio, sopperendo alle speseâ€?. “Non è da quest’anno che i bambini sono pochi – ha infatti aggiunto Alberto Lussignoli, ex sindaco, che ora siede all’opposizione –. Ăˆ un problema antico: in passato si sono fatte assemblee pubbliche per convincere le famiglie a iscrivere i figli a Fenili ed ha sempre funzionato. La nostra idea non è quella di chiudere la scuola, che è un bene di tutta la comunitĂ , ma di proporre due piani formativi diversi: far partire le 40 ore settimanali a Fenili e le 30 a Capriano. In questo modo saranno le famiglie a decidereâ€?.

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metri) e l’HuascarĂ n (6.768, nella foto) in una salita che durerĂ ďŹ no al 15 luglio. Entrambi sono esperti scalatori giĂ protagonisti di ascensioni particolarmente impegnative. L’Alpamayo è nella parte settentrionale della Cordillera Blanca e si presenta come una piramide di ghiaccio quasi perfetta. L’iniziativa è compresa nei programmi dei festeggiamenti per il 40° anno dalla fondazione, della sezione Cai (Club alpino italiano) di Bozzolo e della scuola di alpinismo

e sci alpinismo intitolata a “Sesto Gnaccariniâ€?. Nonostante sia piĂš bassa di molte delle montagne vicine l’Alpamayo deve la sua fama essenzialmente alla sua inusuale simmetria e al suo aspetto unico, grazie al quale l’Unesco l’ha deďŹ nita la “montagna piĂš bella del mondoâ€?. Il massiccio dell’HuascarĂĄn, invece, si trova nella parte centrosettentrionale della Cordillera Blanca. Si distinguono due vette del HuascarĂĄn: l’insellatura del colle della Garganta (6.010 m) separa la

piĂš alta, detta HuascarĂĄn Sud (6.768 m) dal HuascarĂĄn Nord, che arriva a “soliâ€? 6.655 m di altitudine. “Oltre a questa spedizione, sostenuta anche grazie al supporto tecnico di Decathlon − spiega Ivan − sono previste altre manifestazioni tra cui bisogna ricordare una mostra fotograďŹ ca itinerante e l’iniziativa ‘40 cime per 40 anni insieme’ che porterĂ il 1° luglio i soci della sezione di Bozzolo a salire contemporaneamente 40 cime delle nostre Alpi “. (pio)

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opo le proteste e le perplessitĂ emerse in questo periodo a proposito del grande impianto di macellazione che la societĂ Hamburger Pini ha intenzione di costruire a Manerbio e che dovrebbe arrivare ad una capacitĂ di macellazione di due milioni di suini all’anno, un coro di sĂŹ si leva dai sindaci della Bassa. Ăˆ quanto è emerso nel corso di una conferenza di servizi voluta dal primo cittadino di Manerbio, Cesare Meletti, svoltasi nei giorni scorsi nella sede municipale di Manerbio. In merito all’impianto di macellazione e produzione hanno espresso parere favorevole i sindaci di Bassano, Bagnolo, Verolanuova, Alfianello, Montirone, Pavone Mella, Brandico, Gambara, Gottolengo e Calvisano, unitamente a Gianpaolo Mantelli, presente in veste di consigliere provinciale. Questo sĂŹ fa seguito alla decisa contrarietĂ di alcune associazioni animaliste, tra le quali la sezione Bassa bresciana di Legambiente, riunite nel “Coordinamento dei movimenti per i beni comuni della Bassa brescianaâ€? che in questi mesi ha sollevato in assemblee o incontri, perplessitĂ sia di ordine ambientale sia di filiera. Da ultimo ha pubblicato una sorta di lettera aperta ad una delle organizzazioni piĂš rappresentative di agricoltori e allevatori, la Col-

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consumatore, indirizzando verso una filosofia di vita che presta attenzione al territorio, al suolo, alla dignitĂ di chi lavora, di chi produce e di chi consuma: davvero non riusciamo a comprendere come un insediamento di tale portata, che monopolizzerebbe il mercato suinicolo lombardo, potrebbe essere in sintonia con quanto soprascrittoâ€?. Meletti aprendo la conferenza ha affermato in merito a questa situazione che “alcuni gruppi animalisti o sedicenti tali cercano di frenare o ostacolare l’operato amministrativo. Ma il dovere di un’amministrazione è operare, dare corpo a

delle progettualitĂ , dopo averne valutato la fattibilitĂ e legittimitĂ â€?. E il progetto presentato a Manerbio da Piero Pini, un anno e mezzo fa, sembra avere queste caratteristiche. Via libera al macello, come emerso dalle parole dei primi cittadini, innanzitutto per venire incontro alle necessitĂ occupazionali che, anche nella Bassa, si sono acuite dopo la chiusura o il ridimensionamento di aziende storiche. Le motivazioni per dar corso a questa progettualitĂ sono tuttavia svariate: si verrebbe ad accogliere la proposta di un imprenditore italiano, che ha deciso di investire nel nostro Paese, nel nostro territorio, ha affermato Tiziana Panigara, sindaco di Gambara. Sulla necessitĂ di non cedere alle strumentalizzazioni politiche hanno posto l’accento i sindaci di Montirone e di Bagnolo mentre per Gianpaolo Seniga, sindaco di Bassano, è un passo per creare una filiera agro-alimentare. Ideale si presenta la creazione della struttura produttiva, spiega poi il sindaco di Manerbio a margine della conferenza, non solo in termini logistici (l’impianto si troverebbe in piena campagna, fra i Comuni di Manerbio e di Leno, a circa 200 metri dall’autostrada), ma anche in termini occupazionali: si prevede, infatti, un’occupazione iniziale di 760 persone (700 operai, piĂš 60 fra impiegati e veterinari).

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Si è tenuta lo scorso weekend la due giorni di open day della scuola di volo Gtr aviation, in collaborazione con il sindaco, l’Amministrazione comunale, la polisportiva del Grob e con gli amici e allievi della scuola di volo stessa. Sabato a causa del brutto tempo sono stati effettuati lanci e voli solamente dopo le 16.30, mentre domenica circa 1600 persone si sono radunate presso l’aviosuperďŹ cie per partecipare e

VerrĂ presentato giovedĂŹ 28 giugno alle 20.45 presso l’antica pieve di Nuvolento il libro “Un sorriso in ogni lacrimaâ€?, curato da Luigi Franzoni. Con cenni autobiograďŹ ci e una serie di testimonianze, viene illustrata la ďŹ gura di Silvana Berto, da oltre 50 anni costretta a letto da una paralisi, eppure capace di un grande inno alla vita. In queste pagine le esperienze che ne contrassegnano la vita di relazione, anche a beneďŹ cio di altri sofferenti.

Ha festeggiato domenica scorsa i 50 anni di messa e i 20 di presenza nella parrocchia di Bagolino. Per don arturo Viani la festa quindi è stata doppia, celebrando l’Eucaristia nella chiesa di San Giorgio. Nato a Pompegnino di Vobarno, don Arturo Viani è stato ordinato nel 1962, curato a Bione e poi a Vobarno ďŹ no al 1976, parroco a Provaglio per otto anni, altri otto a Ciliverghe. Gli ultimi venti a Bagolino. La festa continuerĂ anche sabato prossimo in oratorio.

assistere a circa 85 lanci parĂ e 53 voli. Inoltre è stato presentato il nuovo velivolo della scuola, che ha effettuato un volo di presentazione con gli altri aerei di Gtr Aviation. Alle 11 il parroco di Bedizzole ha benedetto la statua della Madonna posta accanto alla nuova club house e ďŹ nanziata da Gtr Aviation, mentre al termine della benedizione è stato offerto un rinfresco alle autoritĂ all’interno della club house.

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’olio del Garda è un elemento straordinario e prezioso, di antica e conosciutissima tradizione. Impiegato da millenni non solo come ingrediente in cucina, ma anche come medicinale, nell’estetica e come importante simbolo nei sacramenti, è sempre stato, insieme alla pianta di ulivo, oggetto di interesse e di studio proprio per i suoi importanti benefici. GiĂ nel Medioevo chi aveva possedimenti era obbligato a piantumare ogni anno degli ulivi e a coltivarli. Partendo da queste considerazioni il Consorzio per la tutela dell’olio extravergine di oliva dop Garda, che conta tra le sponde bresciane, veronesi e trentine 471 olivicoltori, 20 molitori e 79 imbottigliatori, ha realizzato una ricerca riguardo ad alcune caratteristiche dell’olio gardesano, traendo informazioni utili alla produzione e alla commercializzazione con lo scopo di tutelare consumatori e produttori. “Grazie al progetto ‘Oligar’ – afferma Andrea Bertazzi, presidente del Consorzio riconosciuto dal Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali – stiamo proseguendo il lavoro iniziato dai nostri antenati nello studio e nella tutela dell’olio gardesano. Con questa ricerca, promossa a livello nazionale, il nostro consorzio diffonde uno studio in grado di fornire, attraverso avanzate tecniche di indagi-

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sione secolare, della cura artigianale e dei rigorosi controlli che il marchio Dop, ottenuto dalla ComunitĂ europea nel 1997, impone. Le sue principali caratteristiche organolettiche sono l’odore fruttato leggero o medio, il sapore fruttato con leggera sensazione di amaro e piccante, cui si aggiunge un retrogusto di mandorla, il colore verde-oro da intenso a marcato, per l’elevato contenuto di clorofilla e il basso contenuto di aciditĂ . La produzione è di dimensioni sostanzialmente ridotte: commercialmente l’olio extravergine del Garda non raggiunge l’1% della produzione nazionale, ma per

le sue caratteristiche è sempre piĂš apprezzato in tutta Europa, che oggi ne riconosce le qualitĂ e le proprietĂ nutrizionali e dietetiche. I risultati del progetto Oligar, che si è avvalso della collaborazione scientifica di due Dipartimenti universitari, quello di Biotecnologie dell’UniversitĂ di Verona e quello di Scienze degli alimenti dell’UniversitĂ di Udine, oltre che del laboratorio di Verona dell’Unione italiana vini, saranno presentati nel corso di un convegno, giovedĂŹ 28 giugno alle 17 nella Filiale di Cassa Padana Bcc (ex chiesa di San Silvestro) in Piazza Arditi a Verona. “Per lo svolgimento del progetto – commenta Zeno Varinini, responsabile di Oligar – che comportava l’esecuzione di analisi di notevole complessitĂ ma necessitava anche di accuratezza e certezza nella scelta dei campioni da analizzare, si è reso necessario costituire un gruppo all’apparenza disomogeneo. Il lavoro complementare messo in atto ha permesso non solo di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma anche di fornire risposte alla gran parte dei problemi posti. Riteniamo che questo sia stato un buon esempio di come istituzioni scientifiche, laboratori privati ed enti territoriali impegnati a livelli diversi nel settore agricolo possano collaborare nel rispetto delle diverse funzioni e valorizzando le specifiche competenzeâ€?.

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´6WHOOHÂľ GL FXOWXUD EULOODQR QHO FLHOR G¡HVWDWH Sette “stelleâ€? brillano sul cielo di Lonato. Sono i sette appuntamenti, tra musica e teatro, in programma dal 5 all’11 luglio. La rassegna “Stelle su Lonatoâ€? è promossa dall’Assessorato alla cultura per intrattenere piacevolmente e con spettacoli di qualitĂ residenti e turisti. Gli eventi iniziano alle 21 e sono ad ingresso gratuito. Il debutto, giovedĂŹ 5, nella centralissima piazza Martiri della LibertĂ , con il concerto “Tributo a Bon Joviâ€? proposto da Energy Concert. VenerdĂŹ 6, altro rafďŹ nato omaggio al cantante Zucchero, a cura di Diesis e Macondo Spettacoli. Sabato 7 i riettori si accenderanno sui talenti di casa con il Concerto d’estate del Corpo musicale “CittĂ di Lonato del Gardaâ€?, per un repertorio che comprende brani originali per banda, colonne sonore cinemato-

grafiche e brani di musica classica. Da domenica 8 ci si sposta all’interno della Rocca viscontea che accoglie lo spettacolo “Stasera non Escortâ€?, con la comicitĂ di Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio e Claudia Penoni che “scendono in campoâ€? per commentare con una satira dissacrante lo stato delle donne italiane di oggi. LunedĂŹ 9 ancora risate con l’artista Dario Vergassola e la Piccola Orchestra Italiana in “Sparla con meâ€?, una chiacchierata all’insegna del buonumore e della simpatia. MartedĂŹ 10 la rassegna propone la tragedia in due atti “Ermengarda - L’amore oltreâ€? portata in scena dalla compagnia teatrale Le Maschere su testi di Roberto Denti. Si racconta dello sfortunato amore tra una giovane eroina bresciana e il re dei Fran-

chi, Carlo Magno, destinato a perpetrarsi oltre la ‘ragion di Stato’. Il gran ďŹ nale, mercoledĂŹ 11, è afďŹ dato alle Dissonanze armoniche e al loro viaggio musicale “Operetta, che passione!â€?, alla scoperta delle piĂš belle arie, duetti, terzetti e pezzi d’assieme tratti dalle opere piĂš famose, in forma semiscenica. Le “Stelle di Lonatoâ€? offrono l’occasione per posare lo sguardo anche sul patrimonio storico e artistico

di cui è ricca la cittadina gardesana. Il Duomo in stile barocco, scrigno di notevoli opere d’arte, il palazzo municipale, la Torre Civica, la cui costruzione ebbe inizio nel 1555 e la Rocca viscontea che si erge sulla sommitĂ di uno dei rilievi dell’anďŹ teatro morenico a dominare la parte meridionale del Garda rappresentano il valore aggiunto di una visita che porta a scoprire il ‘cuore’ di Lonato.


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Si terrĂ sabato 30 giugno il 7° raduno sezionale degli alpini di Valle Camonica. Per le penne nere valligiane il programma prevede la partenza verso le trincee del Montozzo (foto) in prima mattinata: alle 7.30, infatti, la colonna a piedi muoverĂ dal posteggio sopra Case di viso, mentre due ore piĂš tardi si muoverĂ dallo stesso punto di partenza la colonna degli automezzi autorizzati. Una volta arrivati, verso le 10.30, si terrĂ

I giovani di Erbanno (frazione di Darfo Boario Terme) sostenuti dall’oratorio, in collaborazione col Comune (che ha offerto il suo prezioso patrocinio nell’intento di sensibilizzare la cittadinanza ad un evento di valenza culturale e ricreativa) hanno organizzato la seconda edizione di “Solstizio d’Erbannoâ€?. La manifestazione, contraddistinta da una mostra espositiva allestita nei cortili del caratteristico centro storico, è stata arricchita dalla

la cerimonia dell’alzabandiera, seguita dagli onori ai caduti, dal saluto delle autorità e della Messa celebrata dai cappellani di sezione. Verrà poi intitolato un museo a Gianni De Giuli, scomparso a dicembre, che nella ultratrentennale presidenza della sezione fu ideatore del recupero dei manufatti sulle montagne teatro del primo conflitto mondiale. In conclusione scoprimento della targa ricordo e rancio alpino.

presenza itinerante di musicisti e giovani artisti locali. Lungo le suggestive vie dell’antico borgo giĂ appartenuto alla nobile famiglia ghibellina dei Federici si sono svolte le visite guidate con un esperto fornito dall’amministrazione comunale. Ovviamente non sono mancati i prodotti enogastronomici locali (aperitivo erbannese, formaggi, vino Igt Valcamonica, spiedo, “strinĂšâ€?, birra. Molti anche i concerti di musica moderna. (e.g.)

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ue importanti ambiti per la salvaguardia del territorio montano sono costituiti dal monitoraggio del dissesto idrogeologico e dalla lotta contro gli incendi boschivi. Su questi fronti è in prima linea il Servizio foreste e bonifica montana della ComunitĂ montana di Valle Camonica, guidato da Giambattista Sangalli. Per quanto riguarda il rischio idrogeologico si segnalano in Alta Valle due principali punti critici, cioè gli scivolamenti di interi costoni a Monno in localitĂ Picè, distante da centri abitati, ma suscettibile di interessamente della Statale del Tonale, e a Grumello, piccola frazione nel territorio di Paisco-Loveno. In quest’ultimo caso sono interessate alcune abitazioni oltre alla chiesa. Al termine di due anni di monitoraggi (finanziati dalla Regione Lombardia con 175mila euro), come ha spiegato il geologo Luca Albertelli, è stato rilevato che le due frane presentano superfici di scivolamento profonde all’incirca 40 metri e potenzialmente coinvolgono milioni di metri cubi di materiale. A Picè di Monno il movimento annuale è di sei centimetri, mentre un poco meno si muove il fronte frana di Grumello. “Nel periodo preso in esame non ci sono state importanti precipitazioni, che sarebbero in grado di determinare accelerazioni del movimentoâ€? ha precisato Albertelli; nel 2000 e 2002, quando piovve intensamente, lo spostamento del terreno raggiunse invece qualche decina di centrimetri. A scopo preventivo si rendono quindi necessari interventi di drenaggio dei

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li di Corteno-Golgi, Edolo, Malonno, Sellero, Sonico e TemĂš, per migliorare la lotta contro gli incendi boschivi. In particolare si è trattato della realizzazione di punti di approvvigionamento idrico sugli acquedotti, di bacini di pescaggio per gli elicotteri, nonchĂŠ di piazzole di atterraggio per i medesimi. Restano da realizzare alcuni interventi a Sellero. In quattro anni l’investimento dovrebbe aggirarsi sui 250 mila euro. Nel corso del 2011 è entrato in attivitĂ anche il primo sito di videosorveglianza contro gli incendi, cioè quello sul monte Tambione a Sellero. Ad esso andranno ad aggiungersi nei prossimi mesi quelli collocati sul monte Colmo in territorio di Edolo e quello nella frazione di Garda di Sonico. Resta scoperta soprattutto la zona

Vezza-Ponte di legno. A questo proposito è da segnalare che dal luglio 2011 ad oggi in Valcamonica sono andati a fuoco circa sei ettari di bosco e 45 di pascolo, circa la metĂ esito dell’incendio dello scorso novembre in localitĂ Campo di Landò (Malonno).

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,Q 9DOVDYLRUH SURPRVVD OD VRVWHQLELOLWj La ComunitĂ montana di Valle Camonica, ente gestore del parco dell’Adamello, ha organizzato in Valsaviore dal 12 al 15 luglio prossimi la “Fiera della sostenibilitĂ nella natura alpinaâ€?, con una serie di eventi ludici e attraverso la presentazione di esperienze di lavoro, di cultura e di servizio, accomunati da un unico termine: sostenibilitĂ . Secondo il criterio oggi diffuso nella cerchia alpina, tra i soggetti che si occupano di natura e am-

biente, il concetto di “SostenibilitĂ â€? è l’esatto opposto del “Consumareâ€?, che signiďŹ ca logorare e sfruttare. La ComunitĂ montana di Valle Camonica intende proporre la Fiera partendo dai territori piĂš marginali: su questo presupposto fondamentale, questa prima edizione, coordinata dal servizio parco Adamello e dal servizio Cultura e Valorizzazione del territorio, unitamente al servizio Agricoltura, avrĂ il compito di coinvolgere i va-

ri attori locali, mettendoli a confronto con quelli regionali e nazionali. I temi delle energie rinnovabili, dell’agricoltura e alpeggi e delle culture per la montagna saranno al centro di questa prima edizione della Fiera che si realizzerà dal 12 al 15 luglio 2012 in vari luoghi della Valsaviore. Nell’ambito della manifestazione sono previste numerose azioni ed iniziative, tra cui stand enogastronomici e di presentazione dei prodotti di eccellenza

delle Aree protette delle Alpi; incontri tecnici e scientiďŹ ci sui temi delle culture e identitĂ locali, della storia ed archeologia camune, delle scienze e della didattica ambientale, della sostenibilitĂ energetica e dell’agricoltura di montagna; manifestazioni del folklore alpino con eventi musicali e teatrali; escursioni alpinistiche ed attivitĂ sportive di media e alta montagna con visite guidate ai bacini ed alle centrali idroelettriche della valle.

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formazione speciďŹ co e gratuito (a iscrizione obbligatoria via e-mail all’indirizzo stefania.bossi@ polimi.it), aperto a tutti i tecnici comunali, ma non solo. Il ciclo di incontri, organizzato all’interno dell’Auditorium San Giovanni Battista in Castello, è cominciato il 26 giugno sotto la guida di Stefano Della Torre, del Dipartimento Best Politecnico di Milano e che ha presentato due casi esemplari di strategia di conservazione programmata: “Il piano delle regole

del centro storico di Chiavennaâ€? e “L’esperienza delle organizzazioni del Monumentenwachtâ€?. Il prossimo appuntamento è ďŹ ssato invece per martedĂŹ 17 luglio, dalle 14 alle 17, e sarĂ guidato questa volta dall’esperta in materia Stefania Bossi che tratterĂ â€œLa strategia della conservazione programmata. Il trattamento delle superďŹ ci esterne: dai piani del colore alle procedure per la qualitĂ degli interventiâ€?. La Bossi curerĂ inoltre anche l’ultima lezione in scaletta: quella ďŹ ssata

per martedĂŹ 24 luglio in cui si parlerĂ di “Sistemi di schedatura e informatizzazione dei piani di conservazione: Sirbec, Sircop, Str Plannetâ€?. SeguirĂ inďŹ ne un grande convegno conclusivo, orientato a presentare una panoramica di tutti i risultati conseguiti durante questo ambizioso progetto pilota, presentato dal vicesindaco di Coccaglio, Ivano Paolo Massetti (nella foto) e concretizzabile grazie al contributo della Fondazione Cariplo. (a.s.)

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a un lato il desiderio di migliorare e dall’altro quello di conservare: sono i fili conduttori del convegno “Lo sviluppo del territorio di Adro e la tutela del Santuario nel paesaggio della Franciacortaâ€? organizzato dall’associazione Terre Lombardia (presieduta da Anna Rivadossi) con Madonna della Neve e Comitato 1519 (in onore della data d’apparizione della Madonna). Sabato 23 giugno l’appuntamento ha attirato all’Istituto Madonna della Neve una folta assemblea, riunitasi per capire e dibattere su questioni connesse al nuovo Pgt, in cui è inserita una nuova tangenziale vicina al santuario, che comporterĂ la trasformazione di aree agricole in edificabili. “Le strade cosĂŹ come progettate – ha illustrato il presidente del Comitato 1519 Gian Luigi Zanetti – soffocherebbero il santuario, mentre l’area va sottoposta a vincolo specifico d’inedificabilitĂ ed è importante sensibilizzare all’ottica di uno sviluppo sostenibile, sradicando dalla mentalitĂ comune il concetto che non c’è sviluppo, se non si consuma suoloâ€?. Da qui l’idea di organizzare una petizione (a oggi sono state raccolte oltre 1700 firme) orientata a frena-

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Lancini che ha ribadito: “Oggi il santuario è circondato da una strada che non ha neppure la larghezza a norma, mentre è nostra intenzione assecondare la continua crescita di questo luogo e le visite dei pellegrini (secondo il modello di Caravaggio), migliorando la viabilitĂ generale, rendendola idonea, con piĂš parcheggi e puntando ad accorpare le forze di realtĂ educative similari. L’intento è di valorizzare le peculiaritĂ del nostro territorio, attraverso per esempio anche la realizzazione di un’UniversitĂ del vino (su un’area di 50mila mq), seguendo l’esempio

della formazione e della cultura franceseâ€?. Di fronte alle osservazioni lanciategli dal pubblico, il primo cittadino leghista ha invece ribattuto: “Ci accusano che la strada sia troppo vicina alla chiesa, quando il punto piĂš vicino è a 143 m, e che andrĂ a rovinare la campagna, quando invece ben 2025 metri lineari su 2986 totali risultano far giĂ parte di strade esistenti, mentre sui nuovi tratti (961 ml) rientreranno opere di allargamento con piste ciclabili e marciapiedi, opportunamente protetti e mitigatiâ€?. Dal canto dei padri carmelitani scalzi, giunge invece una lettera indirizzata agli amministratori locali in cui si richiama l’attenzione sulla “vocazione secolare e connotazione educativa e religiosa di questo spazioâ€? e si chiede di “evitare una viabilitĂ che, cosĂŹ come disegnata nel Piano, costituirebbe una minaccia nei confronti di luoghi educativi che vanno custoditi e tutelatiâ€?. “Apprezzo la volontĂ di miglioramento – ha espresso il carmelitano padre Gigi Passarini in rappresentanza del santuario – anche se questo progetto lo paragono a quel tale che va a caccia di mosche utilizzando il bazooka, mentre noi chiediamo di scegliere a favore di ciò che custodisce l’umanoâ€?.

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3HU XQ IXWXUR GL VYLOXSSR FRQGLYLVR Il Monastero provagliese di San Pietro in Lamosa ha tenuto a battesimo mercoledĂŹ 27 giugno “Terra della Franciacortaâ€? (nella foto un momento della gironata). L’accordo tra 18 Comuni della Franciacorta punta a costruire un modello coerente di sviluppo del territorio, che prevede una nuova forma di aggregazione sovracomunale volta a riprogettare il territorio con l’obiettivo di tutelarlo e valorizzarne le peculiaritĂ ad ogni livello. A illustra-

re il progetto è stato Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno Franciacorta, presidente eletto dai 18 sindaci. â€œĂˆ un accordo senza precedenti – ha detto – che costituisce un modello virtuoso di eccellenza operativa per la Franciacorta ma, anche e soprattutto, per l’intero territorio bresciano. Con questo progetto vogliamo andare oltre i personalismi e i colori politici, per guardare insieme nella stessa direzione per i prossimi 20 anni. Solo cosĂŹ,

a nostro avviso, sarà possibile ridisegnare la Franciacorta nel pieno rispetto del territorio e sulle reali esigenze della popolazione, preservandone le peculiarità �. Accanto a lui, come vicepresidente, Laura Boldi (Monticelli Brusati) e il comitato esecutivo presieduto dai sindaci di Gussago (Bruno Marchina), Passirano (Daniela Gerardini) e Coccaglio (Franco Claretti). La nuova forma di aggregazione nasce a valle di uno studio di fattibilità per

la Franciacorta, redatto dallo Studio Agora specializzato in siti Unesco, in cui i Comuni hanno dichiarato la necessità di un’idea condivisa di sviluppo socio-economico, tramite una strategia che ne valorizzi l’identità e un tavolo di regia pubblico-privato in collaborazione con altre realtà come il Consorzio per la tutela del Franciacorta, presieduto da Maurizio Zanella, e la Provincia, con l’assessore all’Agricoltura, Gianfrancesco Tomasoni.


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Â?„‹‡Â?–‡ ”‘•‡‰—‡ Žǯ‹–‡” ’‡” Žƒ …‘ŽŽ‘…ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ †‡’—”ƒ–‘”‹ Due settimane fa l’incontro in ComunitĂ montana per prendere decisioni sicure circa il nuovo e atteso sistema di depurazione che dovrebbe dare nuovo respiro ai fiumi della Valle, Mella in testa. Nella sede gardonese di via Matteotti si sono cosĂŹ trovati il presidente della ComunitĂ montana Bruno Bettinsoli, i sindaci dei comuni triumplini, i vertici di Asvt, l’Ato con l’ingegner Marco Zemello, A2A, la Provincia di Brescia rappresentata dagli assessori

Stefano Dotti e Aristide Peli. Un incontro che ha fatto registrare una comunione d’intenti da parte di tutti i partecipanti e la volontĂ di dare avvio a un progetto troppo importante per la Valtrompia, in tempi brevi per non perdere i 23 milioni di euro ora disponibili a livello provinciale. Una carica di coscienza civile nei confronti di un territorio che non può piĂš sopportare angherie e che entro il mese di agosto vedrĂ i tecnici di Asvt al lavoro per individuare

i siti per la realizzazione dei due depuratori necessari. La fine del mese di giugno è la scadenza imposta dal direttore Ato di Brescia Marco Zemello ai Comuni della Valle per decidere dove installare gli impianti. Dunque, ancora una manciata di giorni e si dovrebbe conoscere la collocazione di questi impianti, che dovranno rendere meno pesante l’inquinamento del Mella, per un intervento disposto dall’Unione europea, che ha infatti posto il 2015 come termine ultimo

per l’ottenimento di un voto “buonoâ€? circa lo stato di salute delle acque (attualmente “insufficienteâ€?). Ora è il tempo di agire, cominciando col prendere una decisione tra le due opzioni emerse nella riunione: un depuratore al confine tra i Comuni di Villa Carcina e Concesio e uno a Marcheno che possa servire l’Alta Valle; in alternativa, un depuratore tra Villa Carcina e Concesio piĂš uno appositamente realizzato per Lumezzane e l’inquinato torrente Gobbia che discende verso Sarezzo.

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i può ridurre il costo di un intervento pubblico da 1 milione di euro a 300mila? Si può: è avvenuto a Bovegno. Parliamo dei lavori che presto andranno all’appalto (appena approvato il bilancio di previsione 2012) a Malga Poffe e Pile in Baccinale, due stazioni a circa 1600 metri con poco lontano il Muffetto, distanti tra loro meno di un km che fanno “sistemaâ€? per l’alpeggio dalla parte valtrumplina; appena di lĂ dalla dorsale è la camuna Plan di Montecampione. L’amministrazione con sindaco Tullio Aramini, in carica da maggio 2011, si era trovata sul tavolo un progetto con finanziamento regionale concesso di 700mila euro, ma con un onere a carico del Comune di circa 300mila, giudicato insostenibile. Ha avuto dubbi, ha voluto vederci chiaro. C’è stata una attenta rivisitazione del progetto e dei costi con risultato sorprendente: meno di 300mila euro per fare le opere necessarie sui fabbricati per renderli sicuri ed a norma aggiungendo anche la potabilizzazione dell’acqua presa da una vicina sorgente, ed avere cosĂŹ le due malghe in regola. L’amministrazione ha rine-

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vole il collegamento per le operazioni mungitura, trasporto latte e lavorazione; inoltre si procederĂ alla protezione da infiltrazioni di acque piovane e alla manutenzione del tetto, mentre l’edificio ora adibito a stalla e fienile diventerĂ deposito e camera. Infine il collegamento tra le due stazioni consentirĂ di fare sistema per facilitare la produzione casearia. Ora c’è un sentiero pedonale che la riprogettazione, dopo aver abbandonato il tracciato inizialmente proposto, di fatto ricalca, allargandolo a due metri e mezzo, con opportune piazzole per incroci di mezzi agricoli. Ăˆ un altro importante tassello che va a posto del recupero in alta valle, per una attivitĂ casearia che ha ora il suo fiore all’occhiello nel dop “Nostrano Valtrompiaâ€? e può creare posti di lavoro per chi ama vivere “via dalla pazza follaâ€?.

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,WLQHUDUL G¡DUWH VFRSUHQGR OD 9DO 7URPSLD L’Assessorato alla cultura del Comune di Lumezzane in collaborazione con la biblioteca civica “Felice Saleriâ€? ha organizzato per la bella stagione una serie di itinerari alla scoperta dei luoghi piĂš significativi della Valle Trompia. “Viaggi dell’arte in Val Trompiaâ€?, questo il nome dell’iniziativa, prevede come primo appuntamento un cammino “Sulle orme degli Avogadro a Gardone Valtrompia e Sarezzoâ€?: grazie alla guida del prof. Carlo Sabatti, in collaborazione con gli “Amici dell’arteâ€? di Lumezzane, illustrerĂ alcuni luoghi-simbolo della nobile famiglia valtriumplina. La visita inizierĂ sabato 14 luglio alle 14 presso la chiesa di Santa Maria degli angeli

a Gardone Valtrompia per poi continuare nella chiesa di San Martino e nel palazzo Avogadro di Zanano. La conclusione, invece, è prevista a Noboli, nella chiesa di San Bernardino, alle 16.30. Il secondo appuntamento, invece, sarĂ l’escursione alla chiesa di Santa Maria del giogo a Polaveno con escursione guidata a cura di Mauro Abati, in collaborazione con il Cai di Lumezzane, prevista per sabato 28 luglio. Il ritrovo sarĂ presso il piazzale delle piscine a Lumezzane alle 16.30, per poi dirigersi verso la localitĂ Zoadello alle 17: da lĂŹ partirĂ una camminata di 30-40 minuti attraverso una strada sterrata in mezzo a boschi di carpini, frassini, querce e castagni secolari. Si raggiungerĂ quindi la “Pofa del lĂŹâ€?, il “Prat del Gaiâ€? e infine il santuario che verrĂ visitato a partire dalle 18. Per chi volesse, inoltre, sarĂ possibile prenotare la cena presso la trattoria “Santa Mariaâ€? che si trova nelle vicinanze del santuario. Per entrambe le iniziative si raccolgono le iscrizioni presso la biblioteca civica di Lumezzane, la quota di iscrizione è di 3 euro.

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il Comune ha nel cassetto da un paio d’anni, con interventi che riguardano lavori strutturali di ammodernamento sugli ediďŹ ci di Ca’ de Bosio e Sant’Andrea (foto), che conuirebbero in una struttura comune per circa 600 allievi, proseguendo con la ristrutturazione e l’ampliamento del plesso di San Vigilio. Una spesa complessiva che si aggira attorno ai 12 milioni di euro, con risorse che l’amministrazione comunale potrebbe trovare anche

dagli oneri di urbanizzazione derivanti dall’ampliamento dell’ipermercato Auchan. “Questi lavori – dice il sindaco Stefano Retali – erano in previsione giĂ da tempo, tanto che avevamo giĂ predisposto stanziamenti ďŹ nanziari nel Piano triennale delle opere pubbliche discusso, ma saremmo andati contro il Patto di stabilitĂ . Pertanto, abbiamo studiato forma di ďŹ nanziamento alternative che prevedano la partecipazione dei privati, col Comune che ha

stanziato giĂ 500mila euro per abbattere il piano ďŹ nanziario relativo. La rata annuale – prosegue Retali – verrĂ considerata come canone d’afďŹ tto e sarĂ a carico del Comune per 30 anni, mentre l’impresa manterrĂ per sĂŠ i costi di gestione e manutenzione: cosĂŹ non si procederĂ ad accendere alcun mutuoâ€?. Un progetto importante per Concesio, che vedrebbe cosĂŹ accorpate medie ed elementari di Sant’Andrea in un ediďŹ cio e quelle di San Vigilio in un altro. (a.a.)

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uben è stata per due anni la casa di molti italiani e anche di un valtrumplino. Guben, al confine con la Polonia, anzi il confine tra Germania e Polonia, come prescrissero gli accordi della Conferenza di Potsdam del 1945. LĂŹ compĂŹ il suo 28° compleanno l’artigliere Piero Cippini, saretino trasferito nel campo di concentramento di Guben dopo aver passato qualche tempo in quello di Furstenberg. Piero Cippini se n’è andato lo scorso aprile all’etĂ di 95 anni, pochi mesi dopo la sua Santina. Di lui rimangono ai parenti tanti ricordi, ma uno in particolare ha voluto serbarlo per tutta la gente del suo paese. Un ricordo tutto bresciano forgiato dalle mani di un artigiano saretino: un mazzo di carte. Cinquantadue carte bresciane da briscola che l’ingegno e la bravura di Piero Cippini hanno saputo creare nei mesi di prigionia tedeschi in quella baracca dove il tempo della

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notte pareva non scorrere mai, come la vita di un fiume ridotta a un rigagnolo d’acqua. Un mazzo di carte e una bandiera cucita con le sue mani, due oggetti che alcuni anni fa aveva voluto regalare alla comunitĂ di Sarezzo. Il tricolore campeggia nella sala del Consiglio al secondo piano del municipio, il mazzo di carte nella galleria al primo piano della Biblioteca comunale del Bailo, luogo che è custode di cultura, fantasia e memoria. Tre cose che si condensano in quei 52 cartoncini finemente disegnati con vena artistica da Piero Cippini, allora strumento per rendere piĂš lieve il peso della prigionia e adesso pezzetto di storia che tutti possono ammirare, per non scordare il passato. Qui sotto le parole di Piero Cippini per descrivere la storia di quelle carte: “Nel 1943 fui fatto prigioniero in Germania, presso i campi di concentramento di Furstenberg prima e di Guben successivamente. Durante il giorno si lavorava ma le sere erano lunghe. Nel campo c’era un prigioniero bresciano che possedeva un mazzo di carte bresciane, ma eravamo in

tanti con un solo mazzo. Allora ho iniziato a pensare di fare un mazzo pure io, ma il problema era trovare il materiale: con non poca difficoltĂ sono riuscito a raccogliere i primi cartoncini, poi mi sono fatto prestare cinque carte dal proprietario del mazzo di carte originali per copiarle. Un altro problema erano i colori: non mi ricordo come, ma i quattro o cinque colori che mi servivano riuscii a procurarmeli. Alla sera, al lume di candela, pitturai le prime e, visto che il risultato era abbastanza soddisfacente, continuai, impiegando piĂš di due mesi per trovare i cartoncini e pitturarle tutte. Le mie carte non erano plastificate, ma erano di puro cartone, perciò quando si dovevano sfilare per distribuirle ai giocatori non scivolavano e il piĂš delle volte si appiccicavano, ma le usavamo quasi tutte le sere, fino a quando è arrivato il momento della liberazione. Sicuramente queste carte ci hanno permesso di trascorrere bene le serate, sollevandoci dal pensiero costante dei famigliari e della nostra patria lontanaâ€?.

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Žƒ˜‘”‹ …‘Â?Â?‹••‹‘Â?ƒ–‹ ƒ —Â?ƒ †‹––ƒ •–‘”‹…ƒ La scelta è coerente, quasi scontata verrebbe da dire. Non deve sorprendere che per gli interventi su una delle chiese piĂš prestigiose di Brescia sia stata scelta una dittĂ storica. L’incarico per gli interventi sugli esterni e sulle coperture della chiesa dei Santi Nazaro e Celso sono stati infatti affidati alla Donati costruzioni di Brescia, una ditta che lo scorso anno, proprio come l’Italia, ha celebrato i suoi primi 150 anni di vita. Una impresa storica

che, evidentemente ha saputo restare continuamente aggiornata e garantire interventi di qualitĂ . Non sono molte, infatti, in Italia le imprese edili che possano vantare una tale tradizione. I dati distribuiti dall’Ance (l’Associazione nazionale costruttori edili) quantifica in 78 il numero delle imprese che possano vantare almeno un secolo di vita. Nel Bresciano la Donati è senza dubbio punti di riferimento anche, se dati alla mano, altre 11 sono le

aziende del settore con almeno 100 anni di storia alle spalle e ancora tanto futuro davanti. Imprese che hanno dimostrato una forte propensione all’evoluzione, ad assecondare il mercato per mantenere alta la propria capacità di penetrazione. Le 12 aziende bresciane che fanno parte del club esclusivo delle centenarie possono essere, in questa stagione di grande difficoltà , uno stimolo in piÚ per guardare piÚ avanti, oltre la crisi.

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a chiesa dei Santi Nazaro e Celso è architettonicamente e artisticamente una delle piĂš importanti della cittĂ di Brescia. Da qualche mese la parrocchiale è oggetto di interventi di restauro. I ponteggi hanno ingabbiato le forme eleganti della chiesa, costruita su progetto di Antonio Marchetti tra il 1752 e il 1780, per permettere la realizzazione di interventi strutturali non piĂš rinviabili nel tempo. “Un attento studio sullo stato di conservazione degli esterni della chiesa − afferma Pietro Cadeo l’architetto che per conto della parrocchia affidata dal 2006 a mons. Gabriele Filippini segue i lavori − ha rilevato una situazione di estremo degrado. Le coperture e le facciate mostravano evidenti segni di deterioramentoâ€?. In molti punti la chiesa presentava una situazione che lo stesso tecnico definisce preoccupante. L’intervento, insomma, non poteva piĂš essere rinviato. L’impatto economico è parso sin da subito rilevante per la parrocchia. Altrettanto impegnativo è stato anche lo studio delle tecnico costruttive applicate nel XVIII secolo e dei materiali utilizzati, un’anali-

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Ž‹ ƒ—–‘”‹ †‡ŽŽǯ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ ”ƒ……‘Â?–ƒÂ?‘ “Per quanto riguarda la facciata e gli elementi decorativi dei prospetti laterali della chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Brescia, il progetto d’intervento di restauro è stato da noi arricchito da indagini conoscitive preliminari indispensabili alle fasi preparatorie dell’intervento stesso. Si sono quindi effettuate analisi chimiche e stratigrafiche sulle malte e sugli elementi lapidei, in maniera da dissipare ogni dubbio sulla

costituzione fisico-.chimica dei materiali e sulle tipologie di degrado; ad esempio si è rivelato che le mensole del cornicione e i monumentali capitelli corinzi della facciata sono stati realizzati a “stampoâ€? utilizzando un conglomerato armato, composto da inerte di pietrisco bianco e legante idraulico (pozzolana). L’intento di coloro che realizzarono questi elementi decorativi era che assomigliassero il piĂš possibile

alla superficie lapidea per esaltare la monumentalitĂ della facciata, molto somigliante allo stile del Duomo Nuovo (secondo ordine della facciata). Ăˆ stato pure eseguito un puntuale rilievo del degrado mappando accuratamente tutte le superfici, con particolare riguardo alle monumentali statue sommitali. Il nostro intervento procede, in stretta collaborazione con la Soprintendenza, attuando le diverse fasi prestabilite in progettoâ€?.

definiscono a due ordini, con il fronte principale in stile corinzio che si corona con una grande balaustra orizzontale arricchita da sei statue. I lavori in corso hanno nascosto alla vista anche l’elegante facciata caratterizzata da ottto grandi semicolonne che si sviluppano sino alla trabeazione. Gli studi che hanno preceduto l’avvio dell’intervento hanno consentito di ricostruire anche una sorta di carta d’identitĂ della chiesa. Grazie ad approfondite analisi chimiche si potranno datare gli interventi che la chiesa ha conosciuto nei secoli. DiversitĂ che saranno eliminate con l’intervento complessivo sugli esterni e sulla copertura in corso. Certo, si tratta di interventi “pesantiâ€? non solo dal punto di vista strutturale, ma anche di grande impegno su quello economico. La comunitĂ parrocchiale, però, sta dimostrando di avere a cuore il recupero della propria chiesa. Molti i gesti di vicinanza. Tra i tanti, “Vitaâ€?, il periodico della comunitĂ , mette in risalto la generositĂ di un bambino. Nelle scorse settimane, questo il racconto, è stata recapitata al vicario parrocchiale don Manuel Donzelli una busta contenente 10 euro e un biglietto anonimo. “Questi soldi sono per ristrutturare la chiesa − era il contenuto del biglietto −. Sono pochi ma era quello che avevo da parte. Ciao! Sono anonimo ma posso dirti che sono sotto i dieci anniâ€?. Un gesto espressione di una generositĂ autentica e di una vicinanza alla propria chiesa che dimostra l’attaccamento e l’orgoglio di chi vede la parrocchiale tornare piano piano a un aspetto dimenticato e sceglie, in tempi che dal punto di vista economico non sono dei migliori, di dare il proprio aiuto.


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•‡…‘Ž‘ L’ancona lignea policroma nasce nei primi decenni del XVII sec. Si presume sia stata scolpita dalla famiglia Ramus (si attribuiscono numerosi altari in Val Camonica). La struttura è composta da paliotto, predella, colonne con paraste, architrave e timpano con volute spezzate, sull’architrave poggiano tre putti alati, in origine è possibile si trovassero al di sopra delle volute del timpano. Nasce con all’interno una pala rafďŹ gurante “I

misteri misericordiosiâ€?, tolta nella seconda metĂ del XIX secolo. Nella nicchia si trova una statua del XIX secolo della madonna di Lourdes. Il timpano sďŹ ora l’arcata, privata di parte dei fregi in stucco che decorano il sottarco, probabilmente, per consentire il collocamento attuale, dopo i lavori di costruzione della nuova parte anteriore della chiesa e del pavimento. Ipotesi avvalorata dalla sostituzione della base originale della predella con un

asse grezza e dall’eliminazione del basamento e delle volute laterali. Il paliotto, in legno intagliato, rafďŹ gura l’annunciazione di Maria. Presenta, al suo interno, un pannello rivestito in cuoio, impresso a caldo con motivo damascato policromo. Al suo interno vi è un piccolo dipinto a olio che rafďŹ gura la Vergine Assunta con il Bambino, tra i Santi Antonio e Francesco. Il dipinto, eseguito successivamente al pannello, è ďŹ rmato e datato 1681.

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opo il parere favorevole della soprintendenza di Mantova sono iniziati, presso il laboratorio “Marini Vincenzo restauro mobili antichiâ€?, i lavori di restauro dell’ancona policroma della chiesa di San Giacomo maggiore. L’intervento è stato necessario perchĂŠ l’ancona si presentava con gravi lacune strutturali; sono molto evidenti le sconnessioni di intagli, fregi a causa della collocazione della soasa ottocentesca la quale grava interamente sulla struttura rendendo piĂš visibili le sconnessioni. La mancata manutenzione ordinaria e la presenza di umiditĂ hanno favorito

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per la mancata manutenzione c’è su tutta l’ancona un deposito elevato di polvere e un film protettivo non originale ossidato che offusca la superficie. La superficie presenta ingenti lacune, gli strati policromi e i metalli in foglia sono coesi, soprattutto nella parte inferiore a causa dell’azione meccanica e dell’umiditĂ . Il primo intervento dopo lo smontaggio è stato di consolidamento tramite del paraloid B72 e di disinfestazione tramite antitarlo fungicida di tutta la struttura. Ora l’intervento è sulle decoesioni con colletta e carta di riso. A fine settembre si potrĂ ammirare l’intera opera finita presso la chiesa.


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Rodolfo Pallucchini nel volume primo de “La pittura veneziana del Seicentoâ€? (AlďŹ eri Electa, Milano 1981, p. 22) Alvise Benfatto detto del Friso, nipote di Paolo Veronese, scomparve il 7 ottobre 1609 a 65 anni; è probabile che verso il 1560 o poco dopo fosse giĂ in grado di aiutare lo zio. Boschini nel 1674 scriveva: “fu singolare pittore, di grave manieroso stile, non dirò tanto vago nel colorire, ma di maniera naturale, e di grande

manneggio di pennello ‌â€?. Le Storie di Cristo della navata centrale di S. Nicolò dei Mendicoli di Venezia in gran parte sono di Alvise, legate ai modi di Paolo; secondo Zanetti l’opera piĂš bella dell’artista è il “Noli me tangereâ€? nella chiesa veneziana delle Convertite della Giudecca (ora nella parrocchiale di Mason Vicentino). Il del Friso è l’allievo che piĂš sa scostarsi dal maestro, senza lasciarsi suggestionare dalle lusinghe del tintorettismo.

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a pala della Madonna del Rosario e Santi della chiesa parrocchiale di S. Lorenzo di Presegno in Valsabbia è una raffinata e luminosa opera di Alvise Benfatti detto del Friso, uno degli epigoni del Cinquecento veneto. Grazie all’interessamento del dottor Alberto Vaglia, l’opera, che è centinata – in condizioni assai precarie di conservazione – dal parroco don Fabio Peli è stata affidata al laboratorio di Romeo Seccamani per il restauro, finanziato dalla Camera di commercio di Brescia; l’intervento è stato autorizzato dall’Ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi di

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co S. Domenico di Guzman e S. Caterina da Siena in gloria, e in basso S. Giovanni Battista, S. Francesco d’Assisi, S. Lorenzo martire e S. Girolamo. Il quadro è inserito in una pregevole soasa barocca contenente ai lati le telette dei Misteri del Rosario. Nella parrocchiale di Presegno, come si ricava dagli atti della visita apostolica di San Carlo Borromeo del maggio del 1580, c’era l’altare laterale della Beata Vergine Maria con la scola o confraternita del Rosario (cum schola Rosarii); a questa pia associazione laicale con ogni probabilitĂ si deve la committenza del dipinto ad Alvise Benfatti detto del Friso.

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Ante d’organo del Duomo vecchio ora esposte al Duomo nuovo di Brescia. Lo sposalizio di Girolamo Romanino (1540) %UHVFLD YLD &DUOR &DWWDQHR WHO H PDLO URPHR#VHFFDPDQLURPHR LW

Tecno Domus s.r.l. Progettazione e restauri

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In quel tempo, essendo GesĂš passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome GiĂ iro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: “La mia ďŹ glioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perchĂŠ sia salvata e vivaâ€?. Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di GesĂš, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvataâ€?. E subito le si fermò il usso di sangue e sentĂŹ nel suo corpo che era guarita dal male (...).

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ormire. Ăˆ un brano di Vangelo questo dove quello che si vede è apparenza e quello che non si vede è la realtĂ . La folla preme attorno a GesĂš ma non lo tocca, una donna lo sfiora e riesce a toccarlo; una ragazzina è morta e invece sta dormendo. In verità è la folla che tocca GesĂš e la ragazzina è morta, ma la sensibilitĂ di GesĂš, il sentire di Dio è tutt’altra cosa: è il tocco che sfiora la potenza di Cristo e il sonno che aspetta di essere risvegliato. Gli occhi non vedono e la constatazione dei discepoli in mezzo alla folla che preme è l’unica possibile, come il messaggio freddo della morte della ragazza: non disturbare piĂš il maestro. Ăˆ la resa paradossale a quello che si vede; è la rinuncia a pensare a un mondo altro, alle possibilitĂ di Dio. E – lo mostra il Vangelo – non è questione dei nostri tempi, non è l’incredulitĂ di un mondo che non riconosce piĂš Dio: è sempre stato cosĂŹ ed è la giusta tentazione dell’uomo, la tentazione di fidarsi solo di quello che

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,O EDPELQR H LO SURIHWD Un ricordo di Giovanni Battista è stato al centro della riflessione di Benedetto XVI, in occasione dell’Angelus del 24 giugno, recitato con i fedeli e i pellegrini convenuti in piazza San Pietro. “Se si eccettua la Vergine Maria, il Battista è l’unico santo di cui la liturgia festeggia la nascita, e lo fa perchĂŠ essa è strettamente connessa al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dioâ€?, ha precisato il Papa. Fin dal grembo materno, infatti, “Giovanni è il precursore di GesĂš: il suo prodigioso concepimento è annunciato dall’Angelo a Maria come segno che ‘nulla è impossibile a Dio’, sei mesi prima del grande prodigio che ci dĂ salvezza, l’unione di Dio con l’uomo per opera dello Spirito Santoâ€?. I quattro Vangeli, ha proseguito il Pontefi-

ce, “danno grande risalto alla figura di Giovanni il Battista, quale profeta che conclude l’Antico Testamento e inaugura il Nuovo, indicando in GesĂš di Nazaret il Messia, il Consacrato del Signore. In effetti, sarĂ lo stesso GesĂš a parlare di Giovanni in questi termini: ‘Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerĂ la via. In veritĂ io vi dico: fra i nati di donna non è sorto alcuno piĂš grande di Giovanni il Battista; ma il piĂš piccolo nel regno dei cieli è piĂš grande di lui’â€?. Benedetto XVI ha ricordato anche che “il padre di Giovanni, Zaccaria, marito di Elisabetta, parente di Maria , era sacerdote del culto ebraico. Egli non credette subito all’annuncio di una paternitĂ ormai insperata, e per questo rimase muto fino

al giorno della circoncisione del bambino, al quale lui e la moglie dettero il nome indicato da Dio, cioè Giovanni, che significa ‘il Signore fa grazia’â€?. Animato dallo Spirito Santo, Zaccaria cosĂŹ parlò della missione del figlio: “E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perchĂŠ andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccatiâ€?. Tutto questo, ha sottolineato Benedetto XVI, “si manifestò 30 anni dopo, quando Giovanni si mise a battezzare nel fiume Giordano, chiamando la gente a prepararsi, con quel gesto di penitenza, all’imminente venuta del Messiaâ€? che Dio gli aveva rivelato durante la sua permanenza nel deserto della Giudeaâ€?.

vede, di quello che sperimenta. Oggi è solo accentuata, portata al limite, ma è la tentazione che attraversa i secoli. Per non soffrire. Sembrerebbe il contrario: che sia la fede il modo per consolarsi, per fingere che le cose non siano come sono. Invece è vero il contrario: non si crede per non soffrire, si preferisce accettare quello che c’è perchĂŠ almeno non ci si illude. Quel messaggio freddo: non disturbare piĂš il maestro. Dio non serve piĂš. Potrebbe aprire una ferita, far tentare la speranza, introdurre il sospetto della fede. E se poi non fosse vero? Se fosse solo inganno? Sarebbe soffrire ancora e non piĂš solo perchĂŠ sappiamo come sono le cose ma perchĂŠ qualcuno ci ha detto che poteva essere diverso. Ăˆ meglio dormire; è meglio non tentare di sfiorare la sua tunica. E se non fosse cosĂŹ? Meglio il fatalismo alla poesia, alla favola... alla speranza. PerchĂŠ la speranza si mescola inevitabilmente con l’incertezza e con il sogno. Tanto piĂš se è la speranza di Dio che immagina un futuro nuovo e non tenta di conservare quel po’ che

rimane. Credere è immaginarsi che quel futuro sia possibile e non sia solo l’avanzo di quello che possiamo aspettarci: la donna che sfiora il mantello di GesĂš ha poco da sperare del suo passato, e cosĂŹ il capo della sinagoga. Possono solo credere che il loro futuro potrĂ essere una cosa diversa da quello che stanno provando, lontano dall’illusione della salute data dai medici e dai rimedi umani. Che splendido dormire quello della ragazzina, della figlia del capo della sinagoga; è un dormire di attesa. Ăˆ morte per chi guarda. Ăˆ immaginazione per chi non tenta. Ăˆ speranza per chi cammina spingendo GesĂš e non si ferma nemmeno davanti alla certezza che tutto è finito. Che bel risveglio quello della ragazzina che non sa di essere morta e guarda quelli intorno stupiti e nemmeno lei sa fino a che punto, o fino a che limite, si è spinta. E non sa che cosa sia la fede e cosa la provochi. E non sa, come noi, cosa sia svegliarsi quando non si sa che si sta dormendo. Alzati, le dice. E noi con lei.


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Â? †‘…—Â?‡Â?–‘ ‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‹ •ƒ…‡”†‘–ƒŽ‹ ‡ ‹Ž ’”‡–‡ “A Taiwan, Paese nel quale i cattolici sono poco piĂš dell’1% della popolazione, sono oride due UniversitĂ cattoliche, per le quali lo Stato riconosce l’autonomia e la libertĂ d’insegnare secondo i valori della cattolicitĂ . Inoltre la FacoltĂ teologica accoglie numerosi studenti fra cui 51 della Cina comunista e un’altra quarantina sono attesi nel prossimo anno accademicoâ€?. Lo ha detto in Vaticano, durante la conferenza

stampa di presentazione del documento “Orientamenti pastorali per la promozione delle vocazioni al ministero sacerdotale�, il prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, card. Zenon Grocholewski (nella foto), che ne ha curato la pubblicazione. “I dati raccolti per la stesura del testo – ha spiegato – sono incoraggianti sia riguardo alle vocazioni sacerdotali, sia in generale anche per quanto riguarda la presenza

e l’azione della Chiesa in campo educativo e formativoâ€?. Ha citato la diocesi di Iasi, in Romania, dove i cattolici (220mila in tutto) sono solo il 7% della popolazione ma che vede il Seminario diocesano pieno. Ha parlato della ripresa di vocazioni in Spagna, dell’inversione di tendenza che si comincia a cogliere in Olanda, del “Seminario pienissimo a Boston (Usa), cittĂ da dove ha preso avvio la crisiâ€?. In dieci anni, secondo i dati statistici del documento le

vocazioni al sacerdozio in Africa sono passate da 20.994 a 26.924, in America Centrale c’è stato un lieve calo da 8.427 a 8.382, nelle Antille da 1.264 a 1.421, nell’America del Nord da 5.616 a 5.749, in America del Sud da 21.859 a 20.919. Forte crescita anche in Asia da 26.433 a 33.282 mentre la crisi si è fatta sentire in Europa con un decremento da 25.908 a 20.564. In Medio Oriente si è scesi da 772 a 689; in Oceania c’è stata una crescita da 911 a 1.060.

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n’accoglienza festosa, con i papĂ e le mamme assieme ai loro bambini, le persone disabili in prima fila, i vescovi delle diocesi colpite ma non solo, i Vigili del fuoco e la Protezione civile, gli scout e i tanti volontari. CosĂŹ l’Emilia ha accolto Benedetto XVI, nella sua visita apostolica del 26 giugno scorso, presente nelle intenzioni del Papa giĂ dai primi momenti dopo il 20 maggio, “segno della solidarietĂ di tutta la Chiesaâ€?, come ha detto all’Angelus di domenica scorsa. “Rovereto‌ ricomincia da quiâ€?, recitava uno striscione scritto a mano, con pennarello nero, dai ragazzi della parrocchia di don Ivan Martini, appeso a lato del palco sul quale si è seduto Benedetto XVI. Il Papa è entrato nella zona rossa e si è raccolto in preghiera davanti alla chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, nella quale è morto il sacerdote e sulla cui facciata oggi campeggiava la sua immagine; poi l’incontro con la popolazione – oltre 2000 persone – e le autoritĂ , al termine del quale ha ricevuto in dono, tra l’altro, dall’Agesci il fazzoletto scout di don Ivan e dall’Azione cattolica carpigiana una t-shirt con un cuore e un sismografo, fatta per raccogliere fondi dopo il terremoto. Ăˆ l’amore di Dio “solido come una rocciaâ€? la “ferma speranzaâ€? sulla quale “si può ricostruireâ€?. Ne è convinto Benedetto XVI, che ha salutato vescovi e sacerdoti, “rappresentanti delle diverse realtĂ religiose e socialiâ€?, forze dell’ordine e “soprattutto – ha rimarcato a braccio – i volontariâ€? per la loro “testimonianza concreta di solidarietĂ

e di unitĂ â€?. “Vorrei che tutti, in ogni paese, sentiste come il cuore del Papa è vicino al vostro cuore per consolarvi, ma soprattutto per incoraggiarvi e sostenerviâ€?, ha detto ai presenti, e piĂš in generale rivolto a tutte le popolazioni colpite, che vanno al di lĂ dei confini regionali, coinvolgendo la bassa mantovana e l’alto polesine. Nel discorso, intervallato dagli applausi della folla, un ricordo lo ha dedicato a don Ivan Martini, “rendendo omaggio alla sua memoriaâ€?, rivolgendo poi un saluto ai sacerdoti e ai confratelli: “State dimostrando, come già è avvenuto in altre ore difficili della storia di queste terre, il vostro amore generoso per il popolo di Dioâ€?. Sulle macerie del dopoguerra – non solo materiali – l’Italia è stata ri-

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bertĂ e di paceâ€?. “Voi – ha aggiunto – siete gente che tutti gli italiani stimano per la vostra umanitĂ e socievolezza, per la laboriositĂ unita alla giovialitĂ . Tutto ciò è ora messo a dura prova da questa situazione, ma essa non deve e non può intaccare quello che voi siete come popolo, la vostra storia e la vostra cultura. Rimanete fedeli alla vostra vocazione di gente fraterna e solidale, e affronterete ogni cosa con pazienza e determinazione, respingendo le tentazioni che purtroppo sono connesse a questi momenti di debolezza e di bisognoâ€?. “Non siete e non sarete soliâ€?, ha quindi affermato Benedetto XVI evidenziando la “vicinanza, solidarietĂ , affettoâ€? della gente espressa “attraverso tanti segni e aiuti concretiâ€?. “La mia presenza in mezzo a voi vuole essere uno di questi segni di amore e di speranzaâ€?, ha aggiunto esprimendo “profonda commozione davanti a tante feriteâ€?, assieme al riconoscimento di “tante mani che le vogliono curare insieme a voiâ€?, “che la vita ricomincia, vuole ricominciare con forza e coraggioâ€?. Infine, dal Pontefice “un forte appello alle istituzioniâ€? e “a ogni cittadino a essere, pur nelle difficoltĂ del momento, come il buon samaritano del Vangelo che non passa indifferente davanti a chi è nel bisogno, ma, con amore, si china, soccorre, rimane accanto, facendosi carico fino in fondo delle necessitĂ dell’altroâ€?. “La Chiesa – ha concluso – vi è vicina con la sua preghiera e con l’aiuto concreto delle sue organizzazioni e s’impegnerĂ anche nella ricostruzione del tessuto comunitario delle parrocchieâ€?.

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0RQV 3DJOLD SUHVLGHQWH Mons. Vincenzo Paglia (nella foto) è stato nominato da Benedetto XVI presidente del PontiďŹ cio consiglio per la famiglia al posto del cardinale Ennio Antonelli che ha rassegnato le proprie dimissioni per limiti d’etĂ . Mons. Paglia, ďŹ nora vescovo di Terni-Narni-Amelia, è stato elevato alla dignitĂ di arcivescovo. Ordinato sacerdote nel 1970, è stato parroco nella Basilica di Santa Maria in Trastevere e prefetto del-

la terza prefettura di Roma. Ordinato vescovo nel 2000, dopo poco è stato nominato presidente della Federazione biblica cattolica internazionale e poi presidente della Commissione ecumenismo e dialogo della Cei. Ăˆ consigliere spirituale della ComunitĂ di Sant’Egidio, ed è inoltre postulatore della Causa di beatiďŹ cazione dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero.

“Ha un particolare signiďŹ cato – ha affermato il nuovo presidente del PontiďŹ cio consiglio per la famiglia subito dopo la sua nomina – il fatto che il Papa mi abbia afďŹ dato questo impegnativo incarico nel giorno in cui ha fatto visita alle famiglie dei terremotati in Emilia. Ăˆ come dire che debbo seguire questo esempio: di stare su questa frontiera con la stessa passione con cui Benedetto XVI guida la Chiesa universaleâ€?.


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anche grazie al programma messo a punto dall’Ufficio per la pastorale dei pellegrinaggi e da Brevivet, il contatto con un Paese dalle profonde radici culturali e religiose, una nazione in cui grazie alla presenza di tanti monasteri, il cristianesimo ha potuto resistere a secoli di dominazione ottomana. Particolarmente gradita, nel programma elaborato, è stata infatti la visita ai piĂš importanti monasteri di cui è ricca la Bulgaria. Veri e propri scrigni per le opere d’arte e per la

storia di una delle piÚ antiche Chiese ortodosse autocefale. Mons. Monari e i pellegrini bresciani hanno anche avuto modo di incontrare alcune comunità cattoliche, che nel Paese danno una grande testimonianza di fede. Proprio all’anno della fede indetto da Benedetto XVI il Vescovo ha dedicato una delle sue catechesi particolarmente apprezzate dai pellegrini bresciani. Prima del rientro l’annuncio: mons. Monari guiderà il pellegrinaggio diocesano 2013, Anno della fede, nella Grecia di Paolo.

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La Cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’Ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana.

Sabato 30 giugno Ore 18.30 - Brescia - Ammissioni al diaconato permanente in Cattedrale.

Il sac. don Massimo Caprioli, già parroco di Ponte Caffaro, è stato nominato presbitero collaboratore delle parrocchie di Pontevico, Bettegno, Chiesuola e Torchiera. I sac. don Giuseppe Davo e don Felice Olmi, sono stati nominati rispettivamente

Domenica 1 luglio Ore 10.30 - Anfo - S. Messa in occasione delle feste patronali. Dall’1 al 6 luglio Il Vescovo partecipa agli esercizi spirituali dei Vescovi lombardi a Montecastello.

vicario parrocchiale e presbitero collaboratore anche della parrocchie di Bettegno, Chiesuola e Torchiera. Il sac. don Alessandro Cremonesi, giĂ vicario parrocchiale di Sant’Angela Merici in cittĂ , è stato nominato vicario parrocchiale delle parrocchie di Orzinuovi, Coniolo e Ovanengo. Il sac. don Giovanni Magoni, giĂ parrocco di Montecchio, è stato nominato “fidei donumâ€? presso la diocesi di MacapĂ (Brasile).

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ancano ormai poche settimane al pellegrinaggio che l’Oftal di Brescia ha promosso dal 6 all’11 agosto a Lourdes. Un’appuntamento che, annnualmente, richiama moltissimi partecipanti, uniti dal desiderio dell’incontro con Maria. A presentare l’iniziativa è Gabriele Zanola, da qualche anno responsabile del personale medico-sanitario che fa capo all’Oftal. “Ciò che muove la gente a vivere questa esperienza – racconta – è non tanto la condizione della sofferenza fisica, ma il desiderio profondo dell’incontro con Maria nella grotta di Massabielleâ€?. Un desiderio, come testimonia il medico che ha sperimentato sulla sua persona questo aspetto del pellegrinaggio a Lourdes, che finisce con l’accomunare chi sceglie di vivere questa esperienza. Diversamente da quanto si potrebbe pensare immaginando la proposta elaborata dall’Opera federativa trasporto ammalati a Lourdes, non sono solo persone sofferenti nel fisico per la malattia ad accogliere l’invito a questo viaggio. “Il pellegrinaggio di agosto a Lourdes – spiega Gabriele Zanola – vede una partecipazione composita. Accanto a tanti ammalati si mettono in viaggio anche semplici pellegrini mossi

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all’effige di Maria, però, queste differenze sembrano in qualche modo svanire. Finisce col prevalere l’attesa per l’incontro con la Madonna. Anche l’incontro di Gabriele Zanola con l’Oftal di Brescia è stato per certi aspetti casuale. Anni fa, durante un viaggio a Gerusalemme ha avuto modo di conoscere Celeste Cotelli, presidente della realtĂ bresciana. Un incontro che ha prodotto un primo risultato: un pellegrinaggio del medico a Fatima come accompagnatore. “Dopo queste prime esperienze – ricorda Gabriele Zanola – mi è stata chie-

sta la disponibilitĂ ad assumere la responsabilitĂ dei medici che accompagnano i malati a Lourdesâ€?. L’adesione a questo progetto ha fatto il resto. Da alcuni anni a questa parte Gabriele Zanola sale sul treno che ogni anno, in agosto, parte alla volta della cittadina francese ai piedi dei Pirenei. “A molti – sono ancora considerazioni del medico – il viaggio in treno da Brescia a Lourdes sembra antistorico, fuori dal tempo. E probabilmente lo è. Ma è proprio nelle ore trascorse in un vagone, a contatto con storie e vissuti diversi, con la sofferenza quotidiana che nascono le premesse per quell’incontro con Maria che spinge tante persone a Lourdesâ€?. Certo, per le situazioni piĂš gravi, l’Oftal di Brescia, pensa anche a piĂš agevoli collegamenti in aereo. Ăˆ il treno, però, a restare il mezzo di trasporto per eccellenza di questa esperienza di agosto a Lourdes. Quest’anno, poi, per l’Oftal bresciana c’è un motivo di attesa in piĂš. A guidare il pellegrinaggio sarĂ il vescovo Monari che ha manifestato l’intenzione di vivere questa importante esperienza. “Per l’Oftal – continua Gabriele Zanola – è un motivo di grande orgoglio dopo che lo scorso anno il pellegrinaggio di agosto era stato presieduto da mons. Giulio Sanguinetiâ€?.

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‘Â? ƒ‘Ž‘ ƒ‹‘Â?‹ Â? ’”‡…—”•‘”‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ Il nome di don Paolo Gaioni (nella foto), morto ultranovantenne alla Domus Caritatis per i preti anziani, rimarrĂ benemerito per due legami: quello con il Santuario delle Grazie e quello con la pastorale familiare. Originario di Pisogne, venne ordinato nel 1940 e poi destinato come curato a Gianico, dove rimase fino al 1943: tre anni che influirono notevolmente sul giovane sacerdote accendendo il desiderio di offrire la sua vita per un servizio piĂš qualificato e incisivo alla comunitĂ

diocesana. Per questo nel 1943 entrò nelle file della congregazione dei Padri Oblati che da qualche anno avevano lasciato la sede storica di via Monti per stabilirsi presso il Santuario delle Grazie. All’ombra del Santuario mariano dei bresciani ha compiuto tanto bene, ricoprendo anche incarichi di responsabilitĂ vissuti con saggezza, equilibrio, prudenza, discrezione. Queste virtĂš in lui erano sostenute da una forte spiritualitĂ sacerdotale che sull’esempio dell’oblato Beato

Mosè Tovini aveva al suo centro l’eucaristia, la fedeltĂ al magistero del Papa e la devozione a Maria. Uomo intelligente e schivo, ha sempre coltivato il desiderio di conoscere e la passione dello studio che ha praticato fino a tarda etĂ . Questa dote gli ha permesso di essere un buon comunicatore dei contenuti di fede, ma anche di essere attentissimo ai vari problemi umani. Per questa sua sensibilitĂ si è dedicato con spirito apostolico e profetico, anticipando i tempi, alla

pastorale familiare, intuendo per tempo i rischi che incombevano sulla famiglia con l’espandersi della societĂ del benessere. Cominciò ad interessarsi della famiglia collaborando con l’Istituto Pro Famila. Per amore della famiglia e del matrimonio cristiano girò l’Italia; fu il primo direttore dell’Ufficio diocesano famiglia. In questo ruolo cominciò a interessarsi della pastorale degli anziani. Compito che svolse fino a al ritiro alla Domus Caritatis Paolo VI. (g.f.)

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on don Martino Bonetti se ne è andato un altro di quei sacerdoti ordinati a Botticino, dove il Seminario aveva trovato rifugio per evitare i bombardamenti della cittĂ . Sacerdote camuno, ha dedicato il primo decennio del suo ministero alla Valle Camonica, vivendo brevi ma significative esperienze di curato e di parroco da Monno all’Alto Sebino. Poi i due fecondi decenni di curato a Rovato e in cittĂ , nell’allora nuova parrocchia di San Giacinto. Nelle due comunità è ricordato ancora dagli anziani che conservano di lui l’immagine di un prete povero, umile, schivo ma molto umano, disponibile al servizio di tutti, vicino alla gente che lo amava e stimava con sinceritĂ . A San Giacinto si era anche preso cura del canto liturgico per coinvolgere meglio i fedeli nelle celebrazioni. Radunava spesso giovani e ragazze per educare le loro voci alle melodie sacre, favorendo in questo modo una vera educazione li-

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turgica. Nel 1975 fu nominato parroco di Brozzo in Val Trompia e per 21 anni si è totalmente speso per quella comunitĂ che continua a ricordarlo come un grande pastore. Don Martino a Brozzo, ma anche in tutte le altre parrocchie dove ha svolto il suo ministero, è stato uno di quei preti che capace di passare in tutte le case, di incontrare e parlare con tutti, sempre pronto a capire i problemi, a cercare le soluzioni, a consigliare. Un prete attento ai bisogni delle famiglie, sensibile ai problemi dei giovani, preoccupato di offrire ad ognuno la consolazione di una parola e di una preghiera, prima ancora che il sostegno concreto nei momenti difficili della vita. Con lui la canonica era una casa aperta sempre a tutti. Don Martino è stato “innamoratoâ€? delle chiese delle parrocchie dove è stato. Ma il meglio lo ha voluto e realizzato per la bella chiesa di Brozzo e del suo patrimonio artistico e storico, che con mille iniziative ha recuperato e valorizzato. E oltre alla chiesa si è preso cura di tutte le strutture pastorali dall’oratorio alla canonica. Nell’archivio parrocchiale

è conservata una lunga nota che descrive la ventina di “opere eseguite e acquisti fatti dal 1975 al 1996â€? durante la presenza di don Martino. In lui l’amore e la vicinanza ai fedeli non è mai venuto meno, nemmeno nei momenti in cui bisognava affrontare e gestire le difficoltĂ e, a volte, le inevitabili incomprensioni. Le sue omelie erano incisive e lasciavano sempre un segno di dottrina chiara e precisa, facendo trasparire un uomo di fede, impegnato con tutte le sue forze ad interpretare con la propria vita e con la parola il messaggio salvifico che Cristo ha affidato alla Chiesa perchĂŠ lo distribuisca a piene mani a tutti gli uomini, a partire dai piĂš deboli ed indifesi. Don Martino Bonetti è stato anche uno di quei preti che con il passare degli anni non ha lasciato invecchiare il suo animo. Per questo anche i giovani gli volevano molto bene. Lasciato Brozzo si ritirò come collaboratore in cittĂ , nella parrocchia di San Barnaba, aiutando nella vita ordinaria della parrocchia fino a quando le forze hanno retto. La morte lo ha chiamato nel suo novantesimo anno di vita.

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I SACERDOTI AIUTANO TUTTI.

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Ogni giorno 38.000 sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità , conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità piÚ bisognose, che possono contare cosÏ sulla generosità di tutti.

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“Il compito della carità è di ogni cristiano, ma, proprio perchĂŠ la caritĂ possa essere anima della vita di ogni cristiano, ci sono, nella comunitĂ cristiana, persone che il Signore chiama con una vocazione particolarmente forte ad impegnarsi in quest’ambito del servizio e, quindi, a fare della caritĂ la loro vocazione di fondo, la dimensione propria del loro tipo di servizio. [...] Quando questo avviene, il servizio diventa un ministero.

E il ministero è un servizio che edifica la comunitĂ cristiana, che edifica cioè la Chiesa, se è svolto con una certa stabilitĂ . [...] si possono fare servizi episodici, che rispondono ai bisogni concreti delle persone che incontriamo; abbiamo però bisogno, nella Chiesa bresciana, di persone che facciano del servizio della caritĂ un ministero, che lo svolgano con una certa stabilitĂ e competenza.â€? (Per info: 030.3757746)

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’è un aspetto sul quale il terremoto agisce senza discriminazione: mina una certezza primordiale, la sicurezza dello “stare coi piedi per terraâ€?. Il terremoto toglie questa terra, è una scossa che parte dalle viscere, ma produce un riverbero nell’animo, mettendo a nudo ciò che di piĂš sicuro si pensava di avere. Venerdi 22 giugno, in uno dei tanti momenti di vicinanza ai terremotati da parte della Delegazione Caritas della Lombardia, abbiamo visitato alcune comunitĂ terremotate: abbiamo portato alcuni generi di prima necessitĂ , un frigorifero, una roulotte ad una donna anziana. Ma soprattutto abbiamo preso atto della solidarietĂ che moltiplica la vicinanza: il camion di prodotti da Napoli, gli amici da Bolzano, il tendone da Amalfi. La Delegazione delle Caritas lombarde si è inoltre giĂ attivata nella zona del Mantovano per la costruzione di tensostrutture di lungo periodo, da utilizzare come centri di culto e di aggregazione, nei paesi di Sermide, Felonica, Quatrelle e Gonzaga. Anche l’appello per sostenere gli interventi della rete Caritas ha trovato generosa risposta: a oggi sono stati raccolti da Caritas di Brescia circa 200mila euro e prosegue incessante la generositĂ delle comunitĂ (sul sito: www.brescia.caritas.it, le indicazioni per i versamenti e l’aggiornamento delle iniziative). La rete di prossimitĂ di Caritas diocesana di Brescia si è attivata predisponendo quattro centri raccolta di beni e generi alimentari a lunga conservazione: Essere CaritĂ Bresciana (Castenedolo, loc. Capodimonte), Il Baule della soli-

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per persona, detersivo, panni a mano, cappelli estivi, passeggini, seggioloni per bambini. GiĂ sono state consegnate due tende complete di tutti gli accessori, rispettivamente a Moglia (Mantova) e Finale Emilia (Modena). In settimana verranno consegnati tre bancali di scatolame e acqua al Centro raccolta Caritas di Finale Emilia. In coordinamento con la Protezione civile, la Caritas diocesana di Brescia ha accolto inoltre in un appartamento una famiglia terremotata: la mamma è stata ricoverata presso l’Ospedale civile di Brescia per dare alla luce una bambina che necessita di urgenti interventi chirurgici. Una vicinanza, segno della solidarietĂ di tutta la Chiesa, che si fa condivisione e accoglienza.

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‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‹…‹Â?‹ †ƒ •—„‹–‘ ƒŽŽ‡ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽǯ Â?‹Ž‹ƒ Anche la San Vincenzo bresciana si è messa in moto per testimoniare la propria vicinanza concreta a favore delle popolazioni emiliane colpite dal terremoto. Una solidarietĂ che si è concretizzata sin da subito, un’attenzione che si è fatta presto risposta. La sera stessa della seconda forte scossa ci siamo recati a Mirandola, uno dei centri piĂš colpiti dal recente terremoto che ha interessato l’Emilia.

Abbiamo portato una quindicina di tende, come ci era stato richiesto espressamente da Irene, presidente del Consiglio centrale di Carpi, che ha sede proprio a Mirandola con ben quattro Conferenze della San Vincenzo. Di per sĂŠ è stato un piccolissimo segno, la proverbiale goccia nel mare, ma l’occasione ha aperto un intenso rapporto, fatto di aiuti concreti e di parole. Abbiamo capito che la cosa

piĂš importante, fuori da ogni retorica, era quella di sentirsi e farsi sentire vicini. Irene ci ha ricevuto turbata, ma sorridente, sotto un gazebo in ferro, tutte le case erano infatti inagibili. La percezione è stata quella di far parte, non solo a parole, di una grande famiglia, umana e vincenziana nel contempo, che si stringe per trovare forza e speranza. Mi ha confessato che stava giĂ

pensando a come rimettere in funzione le tantissime attivitĂ della San Vincenzo in quella devastazione. Mi ha colpito molto. Credo abbia ragione un parroco di quella zona che, di fronte alla distruzione delle chiese (su una cinquantina ne sono rimaste agibili tre), ha detto: “Forse Dio voleva farci riscoprire che la vera Chiesa è fatta di uomini, non di mattoniâ€? e per abbattere quella ci vuole ben piĂš e ben altro di un terremoto.

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l 3 luglio prossimo si terrĂ presso il parco della MinitaliaLeolandia di Capriate San Gervasio una giornata di incontro tra i 17 consigli che compongono la Federazione lombarda della San Vincenzo. Mentre molte famiglie e persone assistite dalla San Vincenzo, opportunamente accompagnate, godranno dei divertimenti del parco, è previsto lo svolgimento del convegno dal titolo “Famiglia, solidarietĂ e nuovo welfareâ€?. Tre parole che sentiremo pronunciare spesso in un prossimo futuro, poichĂŠ, con ogni probabilitĂ , sarĂ proprio dai legami piĂš stretti della parentela che partirĂ quel sentimento di condivisione e di compassione che consentirĂ di ricostruire un modello di stato sociale dove sono garantiti a tutti i diritti fondamentali, non l’assistenzialismo. SarĂ un percorso non facile, lungo e non lineare, ma certamente foriero di nuovi stimoli e, forse, della riscoperta dei valori fondamentali dell’esistenza. Mi viene in mente una storia. C’era una volta un pugno di persone... “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietĂ e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.â€? Questa fiaba non è dei fratelli Grimm. Il bello è che, in principio, non era nemmeno una fiaba. Non lo è stata almeno fino alla conquista umana del diritto alla comoditĂ .

Oggi suscita istantaneamente una reazione, sempre e ovunque. Quella del “sĂŹ, maâ€?, un po’ come la bava alla bocca del cane di Pavlov al suono della campanella. “Si, maâ€?, che cosa? Pensiamo davvero che il modello della societĂ in cui viviamo sia quello ideale? Dopo l’evidente fallimento di tutti i grandi sistemi economici teorizzati dall’uomo

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moderno quale strada rimane? Che sia forse quella onirica, fiabesca, di un racconto delle origini ispirato da Dio stesso? La risposta spetta a noi, oggi. Non ai politici, non domani, non c’è piĂš tempo. Noi, oggi! Evangelizzare attraverso la testimonianza della caritĂ . Sei parole che definiscono la finalitĂ della San Vincenzo, ma anche l’obiettivo di ogni vero cristiano. Sei parole che dovrebbero girare e rigirare nella testa di ciascuno di noi cristiani come un motivetto di quelli che ci tormentano ogni estate o come quelli che caratterizzavano una qualche “rĂŠclameâ€? di Carosello, che ci ricordiamo ancora dopo 40 anni. Si può trasformare una fiaba in realtĂ ? Io credo di sĂŹ. Dipende da noi. Oggi.

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Volontariato. Per quanto riguarda il Servizio civile, il sistema dei Csvitaliani ha espresso soddisfazione per la notizia del reperimento delle risorse ďŹ nanziarie da destinare al Servizio civile nazionale: “I fondi che saranno messi a disposizione per il biennio 2013/2014 permetteranno ad oltre 18mila giovani di dedicare un anno ad un’attivitĂ di volontariato da cui potranno trarre insegnamenti fondamentali per la propria vitaâ€? si legge nella lettera ufďŹ ciale inviata da Stefano Tabò, presidente di CSVnet,

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ttesi dalle associazioni sono ora stati pubblicati i bandi regionali che vanno a sostenere le attivitĂ delle realtĂ associazionistiche iscritte ai registri. Dopo il bando Volontariato 2012 promosso dai Csv e le diverse opportunitĂ offerte dalle Fondazioni private, tornano quindi i consueti appuntamenti biennali con la Regione, che tradizionalmente va a finanziare, per quanto riguarda la nostra provincia, piĂš di cinquanta realtĂ proponenti. Per il biennio 2012-13 Regione Lombardia stanzia contributi a sostegno dei progetti con finalitĂ di solidarietĂ sociale presentati dalle organizzazioni di volontariato iscritte alla sezione regionale e alle sezioni provinciali del registro generale regionale del volontariato e dalle associazioni senza scopo di lucro e di promozione sociale (Aps) autonomamente iscritte ai registri, purchĂŠ alla data di scadenza del bando risultino iscritte da almeno sei mesi e siano in regola con il mantenimento annuale dei requisiti di iscrizione. Le varie realtĂ possono scegliere se partecipare al bando in forma singola o, in alternativa, sotto forma di “Organizzazioni in reteâ€? di tipo orizzontale. L’“Organizzazione in reteâ€? è composta da un minimo di tre soggetti associativi. Sono ammessi in graduatoria i progetti che prevedono azioni e attivitĂ per il perseguimento di finalitĂ di solidarietĂ sociale (volontariato) e di utilitĂ sociale (associazionismo) negli ambiti previsti dalle sezioni dei registri di appartenenza. Le azioni e attivitĂ progettuali nei suddet-

al ministro della Cooperazione internazionale e dell’integrazione, Andrea Riccardi (nella foto). Ugualmente siamo lieti di apprendere come l’impegno del Ministro per la stabilizzazione del Servizio civile nel prossimo futuro non sia ancora terminato ma prosegue con la richiesta al Ministero dell’economia e delle ďŹ nanze di integrare la dotazione del Fondo nazionale ďŹ no a 120 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2013/2015.

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da una singola Aps iscritta ai registri provinciali ai 45mila euro per progetti presentati da reti di organizzazioni di volontariato iscritte nelle sezioni regionali. Le domande di contributo, in busta chiusa, devono essere presentate agli uffici protocollo di Regione Lombardia (se iscritti nella sezione regionale) o delle Province (se iscritti nelle sezioni provinciali) secondo le modalitĂ stabilite dal bando, entro e non oltre il 20 luglio 2012. Il Centro servizi per il volontariato come consuetudine offre un servizio di sostegno alla progettazione a tutte le associazioni che ne faranno richiesta: per contattare il Centro e fissare un appuntamento telefonare allo 030 2284900.

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a conferenza conclusiva del ciclo di incontri di quest’anno dell’Accademia cattolica, dal titolo “Romano Guardini e la religione nell’etĂ post-modernaâ€?, ha approfondito una delle figure piĂš significative della filosofia contemporanea di matrice cattolica. Infatti, secondo la relatrice, Hanna Barbara Gerl, docente di filosofia delle religioni a Dresda, Guardini è un autentico filosofo europeo, capace di far dialogare il Sud dell’Europa con il Nord, radicato nella cultura classica greco-romana e, nello stesso tempo, studioso del pensiero moderno e contemporaneo. La sua esistenza, iniziata in Italia, dove nasce, e completata in Germania, dove vive e insegna, è un unico itinerario di ricerca della veritĂ , intenso, coerente, limpido sia spiritualmente sia intellettualmente. Forse la parola che meglio

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contemporaneo. A tale proposito, egli studia Nietzsche, Heidegger e affronta il concetto di “nullaâ€?, legato sia al nichilismo sia ad alcuni filoni dell’esistenzialismo. Secondo Gerl, il filosofo italo-tedesco individua due modi di concepire il nulla. Il primo è quello nichilistico, che parte dal nulla e ingloba tutto in esso, non vedendo alcun esito positivo dell’esistenza umana. Il secondo è quello che riconosce la presenza del nulla nella vita e nell’universo, ma coglie un percorso umano, che tende verso l’essere. Quest’ultimo itinerario teoretico è seguito da Guardini, che, pur cogliendo nella realtĂ il negativo, la finitezza, il lato oscuro dell’esistenza, riesce a costruire un percorso di salvezza, che mira alla veritĂ e a Dio. Anzi, come ricorda mons. Giacomo Canobbio, che ha introdotto l’incontro, egli legge il mondo moderno non come una civiltĂ piĂš libera

e autonoma, ma come una cultura che, nel momento in cui rinuncia a Dio, diventa meno umana. Per Guardini, l’uomo, quando si sente autosufficiente, finisce per assolutizzare il nulla, che sostituisce Dio e diventa un essere demoniaco, che distrugge ogni senso dell’esistenza, che oscura tutto, in un vortice nichilistico quasi dionisiaco, dove domina il caos, l’assurdo, l’assenza di significato e di valori. Le parole del filosofo sono profetiche, poichĂŠ egli ha visto le conseguenze di una certa cultura contemporanea ateistica, che porterĂ , nel futuro, ad un forte indebolimento della religione cristiana, a vantaggio di forme di neopaganesimo. In ogni caso, il suo messaggio finale, rivolto in particolare ai giovani, ai quali dedica la sua vita di docente universitario e dai quali è molto stimato e amato, è di speranza, di fiducia. Secondo lui, l’uomo

deve trovare dentro di sĂŠ i motivi per crescere, costruire qualcosa di buono, per superare i limiti della storia. Bisogna capire che il nulla è una sorta di spazio messo da Dio tra l’assoluto e il mondo: noi, e qui si vede il legame con Pascal, siamo tra il nulla e l’essere, tra il tempo e l’eternitĂ , tra l’oscuritĂ e la luce. Guardini parla di “parusiaâ€?, che è la sintesi del suo pensiero: essa è, nel significato cristiano, il ritorno del Cristo, quindi un’attesa dell’evento salvifico e, in chiave filosofica, la presenza di qualcosa nel mondo che rimanda ad altro, di un senso che toglie spazio al nulla e ci proietta verso l’essere e la veritĂ . Di conseguenza, l’uomo contemporaneo non deve abbandonarsi alla disperazione e alla tristezza, ma deve avere fiducia in Dio, deve attendere con speranza l’esito della propria esistenza, deve avere risolutezza nelle sue azioni per camminare verso la salvezza.

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dover raccontare ad Ambra che è caduto perchĂŠ impennava, quindi non sta bene per questoâ€?. Ma dietro alla comicitĂ dei testi e all’omaggio alle canzoni e ai cantanti a cui si ispira, il comico bresciano racconta di aver sposato il progetto con due condizioni: “Ho chiesto che i proventi servissero a creare spazio di espressione per gli artisti giovani e che mi accompagnasse un gruppo di giovani musicistiâ€?. Sull’argomento dei giovani talenti Zanetti ha

le idee chiare: “non basta solo avere talento. Quello uno ce l’ha, magari dalla nascita; la difficoltĂ oggi è dovuta alla mancanza di spazi per esprimerloâ€?. Un messaggio di speranza che si respira dal cd stesso. La direzione artistica del progetto è affidata a “Caffè&Cioccolatoâ€? etichetta discografica bresciana. Il cd e lo spettacolo sono stati presentati in una prima tappa a Ghedi. A giorni ne verranno poi calendarizzate altre. (m.t.)

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orna per il secondo anno consecutivo il “Festival del Vittoriale tener-amenteâ€? e lo fa puntando sull’eleganza e la raffinatezza per un’apertura che omaggerĂ Gabriele D’Annunzio e si terrĂ domenica 1 luglio al Vittoriale degli Italiani, con una serata di gala che avrĂ inizio alle 20. Non uno spettacolo su palco per dare il via a questa edizione, ma un “viaggioâ€? notturno all’interno del Parco del Vittoriale per incontrare un Vate che parla al pubblico attraverso le proprie passioni piĂš intime e meno note: il volo, il cinema, il paesaggio lacustre e l’intimitĂ . Il “Gran Gala tener-a-menteâ€? porta gli spettatori dentro la vita piĂš privata del Vate, dentro gli spazi della sua quotidianitĂ , dentro le parole, spesso inedite, delle interviste, delle lettere, dei tanti appunti sconosciuti ai piĂš, conservati negli Archivi della Fondazione. A dare voce al poeta per questo evento tre attori che interpreteranno altrettanti momenti diversi della vita di D’Annunzio: Luca Marinelli, 27 anni, attore arrivato al cuore del pubblico interpretando il protagonista de ‘La solitudine dei numeri primi’; Filippo Timi, premio Ubu nel 2004 e interprete di film come ‘Vincere’, ‘Vallanzasca’ e ‘Quando la notte’ e, infine, Ugo Pagliai, uno degli attori italiani di teatro e di televisione piĂš bravi di sempre e voce narrante dell’ultimo libro di Benedetto XVI ‘GesĂš di Nazaret’. SarĂ prima di tutto un D’Annunzio privato, dunque, un D’Annunzio inedito eppure pieno di vita, quello a cui

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citato dalla settima arte sul Vate, dai suoi “trucchi e truccherieâ€?, dalla possibilitĂ di “resuscitare il maraviglioso, il maravigliosissimoâ€? e di creare “tipi impreveduti di bellezzaâ€?. Subito dopo, Filippo Timi, in Piazzetta Dalmata, davanti alla Prioria, la casa di d’Annunzio, a pochi metri dall’Auditorium sotto la cui cupola campeggia sospeso il biplano Sva del volo su Vienna, racconterĂ la passione di D’Annunzio per il volo e la velocitĂ . Infine Ugo Pagliai, sulla Nave Puglia, tra le note del quartetto d’archi del Vittoriale che rivivrĂ , insieme alla voce di D’Annunzio, attraverso un filmato dell’epoca, sarĂ un Vate maturo, ricurvo su di sĂŠ, intimo nei toni, nelle riflessioni e nei paesaggi lacustri. Lo spettacolo (21.15) sarĂ preceduto

da un aperitivo inaugurale, dalle 20, riservato ai possessori del biglietto per lo spettacolo e allestito sul palco dell’Anfiteatro, in collaborazione con Consorzio tutela Provolone Valpadana, La Perla del Garda e il Ristorante Enoteca Zafferano.

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'RSR DQQL VSHWWDFROL DOOH JURWWH GL &DWXOOR Dopo 35 anni e grazie alla sinergia di tre enti – Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, Assessorato a cultura e turismo della Provincia di Brescia e Comune di Sirmione – il sito archeologico delle Grotte di Catullo a Sirmione torna ad essere palcoscenico di un evento culturale. Allora, ad esibirsi su un palco allestito direttamente sull’acqua, era stata l’Êtoile Liliana Cosi, ora la proposta dell’Associazione teatro Le Maree “Da

Catullo a Nietzsche... sulle vie dell’acquaâ€?, uno spettacolo che spazia tra teatro, ďŹ losoďŹ a e poesia. Due le date: venerdĂŹ 3 e venerdĂŹ 10 agosto, alle 21, all’interno dell’uliveto tornato agli antichi splendori. In scena “Il pensiero di Seneca e S.Agostinoâ€? con brani e liriche di Virgilio, Catullo, Dante, Petrarca e “Ditirambi di Dionisoâ€? dove teatro e danza si fondono in omaggio al pensiero del ďŹ losofo. Entrambe le performance sono precedute alle 18,

all’interno dei resti della villa, da un recital per celebrare Catullo. “Celebriamo un luogo − spiega Aldo Parolini, regista e direttore artistico – mediante la rappresentazione di due eventi teatrali, per esaltarne la bellezza e il prestigio storico e culturale. Il sito delle Grotte di Catullo è uno dei luoghi piĂš suggestivi e di maggiore importanza culturale e archeologica del Garda, ed è appunto il lago che si rivela come catalizzatore di eventi e

personaggi che caratterizzano la storia del nostro territorioâ€?. In questo connubio di teatro ďŹ losoďŹ a, poesia, musica e danza, Parolini è anche voce recitante con Anna De Rosa. Daniela Savoldi accompagna con violoncello, chitarra e voce. Ad Elisa Bellini e Natascia Medaglia sono afďŹ date le danze. Le coreograďŹ e sono di Viviana Podavini. L’ingresso agli spettacoli è gratuito, ma i posti sono limitati. Prenotazioni su www.lemaree.it.

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Si prospetta una settimana intensa per Acque&terre festival: da venerdĂŹ 29 giugno a mercoledĂŹ 4 luglio ben quattro saranno gli spettacoli in programmazione per i Viaggi di Acqua. Il 29 giugno alle 21.15 in piazza Marconi a Gavardo Federbandaaperta offrirĂ il concerto “Dal mare d’Irlandaâ€?, un’interpretazione originale del folk celtico. (In caso di pioggia Teatro Pio XI). LunedĂŹ 2 luglio al Fonte Sum di Nuvolento Lucilla Giagnoni propone “Terra. Storie di corpi, di

Torna a Brescia, a Cascina San Giacomo di Rezzato (29 giugno 21.30), il comico Giuseppe Giacobazzi con lo spettacolo “Una vita da pavuraâ€?. Ingresso 23 euro (25 euro la sera dello spettacolo) Il cabarettista romagnolo prende in esame eccessi e miserie della societĂ italiana. Uno dei punti nodali in tutto quello che racconta è il suo rapporto con le donne. E per l’occasione sarĂ sua ospite sul palco Laura Magni, comica che interpreta spesso la sindachessa: Laura riesce

sogni, di trasformazioniâ€? (in caso di pioggia presso il portico del Municipio). MartedĂŹ 3 luglio Cascina San giacomo di Rezzato alle 21.15 Tindaro Granata si esibisce in “Antropolaroidâ€? con cui si è aggiudicato il Premio della critica assegnato dall’Associazione nazionale critici di Teatro nel 2011 (Ctm se piove). MercoledĂŹ 4 luglio “Donne di terraâ€? a Paitone nel cortile della biblioteca (slitta di un giorno in caso di maltempo).

a parlare di donne alle donne di quel mondo in equilibrio tra “Sex and the cityâ€?, e la profonda provincia italiana, e riesce a far sentire un uomo un babbione. Sul palco ospite anche Andrea Di Marco, altro volto comico di Zelig. Tra la sua musica, chiave ironica, si inďŹ la anche don Giorgione, suo prete comico. Il concerto dei Negrita di sabato 14 luglio si sposta da piazza Duomo alla ďŹ era di Brescia, a causa di problemi logistici. I biglietti giĂ acquistati sono validi.

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questa la quarta edizione del Festival della preistoria in Valcamonica dal 27 al 29 luglio e in autunno. Ăˆ promosso dal Gruppo di coordinamento del sito Unesco n. 94 (presidente Sergio Bonomelli), dal Distretto culturale Valcamonica (presidente Simona Ferrarini) e dall’Agenzia turistico-culturale del Comune di Capo di Ponte (sindaco Francesco Manella). Con il contributo di ComunitĂ montana e Bim, Fondazione comunitĂ bresciana ed una decina di Municipi camuni. Questa tornata è dedicata alla ri-scoperta del paesaggio della vallata dell’Oglio, quasi l’arte e la bellezza di cui la Valcamonica è ricca diventassero la chiave di lettura attraverso cui fare ritorno alle radici piĂš autentiche, alla piĂš pura essenza di un’intera comunitĂ . Maura Serioli addetta-stampa scrive che i nostri sono tempi di crisi ed incertezze, che spesso minano e compromettono le relazioni sociali e personali; ecco allora che per non lasciarsi sopraffare da queste tensioni diventa necessario mettersi in ascolto, volgere lo sguardo al paesaggio intorno e solo lĂŹ trovare le radici di un’identitĂ dimenticata. Gli sguardi privilegiati della prima parte (estiva) di “Archeoweek 2012â€? saranno quelli di due grandi artisti: Lucilla Giagnoni e Marco Paolini. Due spettacoli-evento, illustrati da Vittorio Pedrali che firma la direzione artistica. La Giagnoni, il 27 luglio alle 20.30 presso la Rocca di Mu (Edolo), nel sito recentemente oggetto di recupero da parte del Comune, inviterĂ chi l’ascolta

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i meandri della lingua e dei dialetti, per tornare a volte anche con fatica e disillusione, alle proprie radici. Si deve camminare per circa 25 minuti per raggiungere il prato. Ingresso 8 euro. Nella sezione autunnale saranno i giovani i “compliciâ€? nella lettura e nella scrittura del paesaggio. Giovani i fruitori, ma soprattutto protagonisti. E giovani camuni in particolare, a testimoniare della maturata coscienza di essere possessori di un patrimonio apprezzato dal mondo, la cui tutela e valorizzazione verranno canalizzate dagli strumenti della contemporaneitĂ . L’azione territoriale che coinvolgerĂ molti dei Comuni del Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco è in via di definizione.

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$SUH 9HURQLFD 3LYHWWL H FKLXGH /DXUD 9DOHQWH Veronica Pivetti, Laura Valente, giĂ Matia Bazar, e Andrè De La Roche. Ma anche le Quattro Stagioni di Vivaldi con OďŹ cina Musicum. Sono alcuni degli ingredienti della 2ÂŞ edizione del Festival “Il Ponte. Gavardo in concertoâ€?, promosso dalle associazioni Concerto e Cieli Vibranti con il Comune di Gavardo, della Provincia di Brescia e del Rotary Club Valle Sabbia. “Abbiamo raddoppiato gli sforzi per realizzare una programmazione

con proposte di alto livello − spiegano Alessandra Moreni e Fabio Larovere, direttori artistici −. L’obiettivo rimane lo stesso: riappropriarsi dei luoghi del paese sotto la luce dell’arte e della bellezzaâ€?. Ha fatto loro eco l’assessore ai Servizi sociali di Gavardo, Alessandro Salvadori: “Sosteniamo con forza questa iniziativa, che si è giĂ dimostrata capace di coinvolgere e appassionareâ€?. Sei gli appuntamenti dal 14 al 28 luglio, ad ingresso libero. Sabato 14

luglio alle 21, in piazza Marconi, andrĂ in scena “TĂŞte a tĂŞteâ€?, spettacolo con Veronica Pivetti e il pianista Alessandro Nidi dedicato all’amore. Sabato 21, al parco Mario Baronchelli, le Quattro Stagioni di Vivaldi eseguite da OďŹ cina Musicum. Il 28 luglio “Pensiero stupendoâ€?, teatro e danza dedicati agli anni ‘70 con il ballerino AndrĂŠ De La Roche, la cantante Laura Valente e il regista Alessandro Sena. Ogni sabato, alle 18, il Vecchio Mu-

lino di Gavardo diventa teatro degli “Aperitivi del mulinoâ€?: il 14 “C’era una volta il jazz..!â€? con Filippo Garlanda e il Giovanni Colombo; il 21 un rĂŠcital lirico con Alice Stefani e Alessandra Moreni; il 28 si parlerĂ di “Bo‌ bo‌ bollicineâ€? con Luciano Bertoli e Ombretta Ghidini. Dopo gli aperitiv,i degustazione offerta dalla cantina “La Guardaâ€?, dall’agriturismo “C’era una voltaâ€? e dall’enoteca “Il ponte di Baccoâ€?; in esposizione opere di tre artisti.


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Una ricerca fotograďŹ ca che parte da luoghi reali e concreti come gli ex-Magazzini generali di Brescia, passando per il Comparto Milano per poi astrarsi in luoghi, o meglio nonluoghi poco riconoscibili. I lavori della fotografa bresciana Alessandra Dosselli indagano aree industriali dismesse in zone centrali, che giacciono latenti in attesa di una riqualiďŹ cazione. Immagini di quartieri di cittĂ in degrado, una denuncia dell’artista nei confronti di

Una mostra fotograďŹ ca del parmigiano Paolo Pasini, autore eclettico, che si occupa di natura morta e paesaggi. Immagini di ďŹ ori in digitale che interpretano con purezza il soggetto che diventa pretesto per “decontestualizzare e cristallizzare, bloccare ciò che presto appassirĂ â€?. “Paolo Pasini. Naturaliaâ€?, Wavephotogallery, via Trieste, 32/a – Brescia. Fino al 31 luglio, da lunedĂŹ a sabato (10-12 e 15-19.30); sabato (15-9.30).

una societĂ sempre piĂš sottomessa alle esigenze di mercato, incapace di tutelare la memoria del passato, che si perde nei ruderi. La sinuositĂ dei tubi industriali diviene possibile rifugio per la fuga intellettuale, luogo utopico in cui intravedere un futuro incerto. “Alessandra Dosselli. Rifugi. Nonluoghi, Manufatti, Utopieâ€?, Wavephotogallery, via Trieste, 32/a – Brescia. Fino al 31 luglio, da lunedĂŹ a sabato (10-12 e 15-19.30); sabato (15-19.30).

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ino al 31 luglio il Museo diocesano ospiterĂ â€œVertigineâ€?, personale dell’artista bresciano Felice Martinelli, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, con numerosi premi e riconoscimenti in numerose rassegne nazionali ed internazionali, quali ad esempio la 54° Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi. La genesi del lavoro di Felice Martinelli si sviluppa dall’approfondimento di cicli monolitici: Vulcaniche 1987/89; Anatomiche 1989/91; Bocche 1993; Voci e Rugiada Notturna 1996; dal 1998 le diverse articolazioni di A Oriente e Multitudo, Vertigini e Carmina Chromatico, Mandala Bang e Cosmiche fino alle recenti Voragini ed Ascensionali. Le opere di Martinelli sono forme primordiali intrise di vitalitĂ organica che indagano la materia al fine di sfruttarne al meglio le potenzialitĂ espressive, che si traducono immediatamente in spirito vitale; ricerche artistiche che anelano ad un’ineffabile spiritualitĂ , che può concretizzarsi attraverso diversi stadi di mutazione che so-

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ne la rappresentazione in una scala improbabile. I lavori di Martinelli incrociano la tensione dinamica delle forme pure, segnate da crepe e lacerazioni, con il tratto forte delle sculture strutturate per segmenti che si dispongono come forze critiche nello spazio, quasi totem, presenze dell’originaria vertigine�. Apertura tutti i giorni escluso il mercoledi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

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In occasione del ventennale della scomparsa dell’artista comasca Carla Badiali, un’antologica completa presenta i suoi lavori ďŹ gurativi degli anni ‘20 ai successi del Gruppo Como. Un omaggio a una delle personalitĂ piĂš precocemente e autenticamente d’avanguardia del panorama artistico femminile italiano, le cui opere si distinguono per la purezza del lirismo geometrico dalle linee morbide e dalla cromia calda e

Uno sguardo all’Italia artistica del secondo dopoguerra: dal neocubismo alle inuenze espressioniste, dal realismo all’astrattismo, da “Oltre Guernicaâ€? al “Fronte nuovo delle artiâ€?, a Forma 1 e ai “nucleariâ€?. In mostra lavori di Accardi, Arman, Baj, Cassinari, Corpora, Dorazio, Dova, Guttuso, Morlotti, Santomaso, Turcato, Vedova. Dalla disperazione della guerra, ecco lo spirito di rinascita che ha condotto molti

omogenea, risultato del contatto con maestri quali Radice, Terragni, Sartoris, Cattaneo, Galli, Prina. Una generazione di artisti che, contribuĂŹ alla modernizzazione dell’arte italiana del ‘900 che conuĂŹ poi nel Mac, Movimento arte concreta di Milano. Catalogo generale a cura di Luigi Cavadini. “Carla Badialiâ€?, Lagorio Arte Contemporanea, via Soldini 9-11 – Brescia. Fino al 3 agosto, da martedĂŹ a sabato (9.30-12.30 e 15.30-19.30).

artisti a creare linguaggi artistici con una rinnovata capacitĂ espressiva. Il riferimento resta il linguaggio antiaccademico di Picasso in Guernica, sulla scia del quale a Milano e a Roma si diffonde il genere di pittura di propaganda politica che ha in Guttuso un punto di riferimento. “Guernica Docetâ€?, Abarte, vicolo San Nicola 6 – Brescia. Fino al 14 luglio, aperto il giovedĂŹ (15.30-19.30), venerdĂŹ e sabato (9.30-12.30 e 15.30-19.30).

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rescia cittĂ musicale, è questa l’evidenza che emerge in un’estate che offre agli appassionati un numero eclatante di eventi. Per questa settimana eccone un paio tra i molti che riempiono le sere estive dei bresciani. Il primo è il ritorno nella nostra provincia (a Bovezzo) del cavaliere elettrico Massimo Bubola, definizione coniata dal critico musicale Massimo Cotto. Massimo Bubola presenterĂ , in una serata denominata “Doppio lungo addioâ€?, titolo di uno dei suoi album di maggior successo, un concerto nel quale, oltre ai suoi classici, (“Il cielo d’Irlandaâ€?, “Andreaâ€?, “Don Raffaèâ€?, “Quello che non hoâ€?) presenterĂ anche alcune canzoni inedite, incluse nel suo nuovo disco in uscita in autunno. Bubola è tornato di recente agli onori della cronaca per la sua partecipazione alla trasmissione tv “Quello che non hoâ€?, di Fazio/Saviano, che ha preso il titolo dalla canzone, scritta da lui con Fabrizio De Andrè, e presentata live con la Eccher band nel corso della trasmissione. Bubola si esibirĂ il 29 giugno a Bovezzo nel parco 2 aprile alle 21.30 a ingresso libero. Con lui sa-

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d’organo curato dal maestro Gerardo Chimini, organista di fama internazionale, che proporrĂ un repertorio comprendente classici di Mozart, Bach, Haydin e Vivaldi. La sera successiva, il 30 giugno, sarĂ invece di scena nel piazzale interno del convento il cantautore orceano Ricky Maffoni, che dopo i fasti sanremesi (vincitore nel 2006 di Sanremo Giovani) sta vivendo un momento di particolare grazia, con una serie di esibizioni live molto apprezzate. Conferma la statura di un rocker tanto abile quanto schivo e riservato, che sul palco si trasforma e diventa una autentica macchina da guerra musicale. A San Pietro Maffoni si esibirĂ da solo in versione unplugged, dimensione nella quale riesce a esprimersi al meglio. Un repertorio il suo nel quale si mescolano suoi brani, tra cui “Sole negli occhiâ€?, la canzone della vittoria sanremese, a classici della canzone italiana e internazionale. Due concerti che fanno da corollario ad una sagra ricca di altri momenti spirituali e di incontro, con il gruppo Alpini di Fiumicello a fornire il supporto gastronomico. Info: 030/41531-49264 – brescia@carmeloveneto.it

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Anche nel periodo estivo, dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dal 2 luglio, fino all’1 settembre la mattinata di Radio Voce profuma di salsedine. Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, in collegamento con Rimini, potrete seguire l’estate in Riviera, con musica, notizie, le voci dei turisti in spiaggia, oltre alla consueta informazione su Brescia e provincia coi vari gr del mattino. Un programma in collegamento col circuito InBlu e Radio Icaro. Voce mattina con Marco Vignoletti vi dà appuntamento a settembre con sorprese sempre nuove.

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La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa dalla parrocchia di San Giacomo di via Oldofredo Denari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

Ăˆ il tema dell’approfondimento di Primo Piano (alle 11.20 circa). Il direttore dell’UfďŹ cio beni culturali ecclesiastici, mons. Federico Pellegrini illustra il Vademecum messo a punto dall’UfďŹ cio sulla manutenzione ordinaria di chiese, archivi e biblioteche della diocesi e destinato a parroci, sacristi e coloro che si occupano della custodia dei beni . A seguire il punto sui danni provocati dal sisma dell’Emilia e uno sguardo ai recenti restauri di S.Gaetano,

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio di bilancio del pellegrinaggio diocesano in Bulgaria presieduto dal vescovo Monari. A seguire: dopo l’udienza nazionale del 19 maggio con Benedetto XVI, Mcl ha proseguito i festeggiamenti per i suoi 40 anni di fondazione a livello locale nella basilica dei Santi Patroni; grande successo per Fest’Acli 2012 che, ospitata nell’oratorio San Filippo Neri di Gussago, si è concentrata sul tema

Duomo Vecchio e S.Maria della CaritĂ (quest’ultimo ancora in corso). Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda nella versione estiva di un’ora dalle 11 alle 12. In differita, va in onda, sempre la domenica, anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte Manerbio, Radio RaphaĂŤl. Primo Piano è disponibile in podcast sul sito www.radiovoce.it

“Partiti per dove?â€?; a Cologne si è tenuta la 3ÂŞ edizione della festa patronale. La rubrica “4 parole...â€? è con mons. Gabriele Filippini sul bilancio dell’8xmille. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv che manderĂ in onda anche il concerto in Duomo Vecchio del coro Cappella Sistina.

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/D /DJHUEDFN SURWDJRQLVWD GL ´7KDW¡V ,WDOLDÂľ Il pubblico televisivo piĂš vasto la conosce come valletta semi-muta di “Che tempo che faâ€? (Rai Tre). Ma Filippa Lagerback, diventata famosa grazie ad alcuni spot pubblicitari e alla sua nordica bellezza, ora dimostra di saper anche parlare, e non certo a sproposito. La conferma viene dalla “promozioneâ€? di “That’s Italiaâ€? (La7, sabato ore 10). Insieme a Pino Strabioli, la conduttrice svedese propone un viaggio attraverso le caratteristiche degli italiani, andando direttamente nelle piazze e nei luoghi maggiormente frequentati dal popolo tricolore. A differenza di trasmissioni come “Li-

nea verde�, che privilegiano l’incontro con il territorio, qui l’attenzione verte sui caratteri dei nostri connazionali attraverso il faccia a faccia con le persone; le situazioni variano da regione a regione ma anche da città a città . I due padroni di casa affrontano in ogni puntata una caratteristica tipicamente italiana giocando sulle tesi contrapposte: romantici e cinici, pettegoli e riservati, pessimisti e ottimisti, antichi e moderni. La rappresentazione sceglie il formato di una contrapposizione tra i due, che riflette quella delle opposte fazioni chiamate a fronteggiarsi in una sorta di gioco. Fiere, festival e rassegne paesane fanno da sfondo al

programma, in cui non mancano anche momenti di ospitalitĂ in studio con esperti chiamati a commentare la cultura italiana dall’esterno. L’idea dell’itinerario socio-culturale fra le usanze, le culture e i comportamenti italioti non è certo nuova per la televisione italiana. Uno dei primi programmi della Rai in bianco e nero fu “Viaggio nella valle del Po alla ricerca di cibi genuiniâ€?, condotto nientemeno che da Mario Soldati. Con il pretesto della ricognizione culinaria, il celebre scrittore proponeva in realtĂ uno spaccato di italianitĂ tutto particolare, cogliendo le usanze, le tradizioni e le abitudini di chi popolava quelle terre.

L’itinerario proposto in “That’s Italyâ€? è meno ruspante e piĂš raffinato nei modi, ma l’intento etnografico resta intatto e questo costituisce un pregio del programma. Qualche appesantimento si registra con gli ospiti in studio che, seduti sull’immancabile divano, commentano molto staticamente situazioni e incontri in sĂŠ densi di dinamismo. L’approfondimento di costume non sempre raggiunge livelli culturali meritevoli di attenzione, ma in un palinsesto in cui buona parte dei programmi di viaggio paga un tributo nemmeno tanto nascosto agli interessi di qualche categoria produttiva, l’idea di un viaggio per far conoscere meglio

l’Italia agli italiani – anzi: gli italiani all’Italia – merita comunque un cenno. Pur dentro un contesto perfettibile, anche la segnalazione degli appuntamenti tipici di zone e paesi è un’idea interessante, che unisce la logica dell’informazione con quella della curiositĂ popolare. E, in un momento in cui anche viaggiare è diventato sempre piĂš difficile (nonostante la moltiplicazione dei mezzi a disposizione e le offerte low cost) in conseguenza della crisi che attanaglia tutti, avere la possibilitĂ di spostarsi virtualmente attraverso il piccolo schermo offre comunque opportunitĂ di conoscenza non trascurabili.


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om Cruise c’è ed è favoloso nei panni, per la veritĂ non molti e non sempre eleganti (secondo copione), della star del rock Stace Jaxx. Talmente bravo nell’interpretare questo bello e dannato divo del rock fine anni ‘80, da essere realmente schifoso e sopra le righe, con molta autoironia, quando interpreta il “fuori ondaâ€? del protagonista tra alcool, sesso e chi piĂš ne ha piĂš ne metta. Bello e dannato, secondo copione. Nel personaggio, icona del rock e della trasgressione del film diretto da Adam Shankman (suo anche il musical “Hairsprayâ€?) interpretato dal cinquantenne Tom Cruise, in perfetta forma, si vedono i riferimenti a Jim Morrison, Mick Jagger e Axl Rose, solo per citarne alcuni. “Rock of Agesâ€? è un musical. E Cruise non solo recita, canta. Cosa che gli è riuscita. Canta sei canzoni nel film, alcune delle quali completamente da solo. Ha raccontato il regista che c’era un accordo tra loro; se alla prova di canto Tom non sarebbe risultato in grado di cantare non se ne sarebbe fatto nulla. Cruise è andato dal maestro di canto di Axl Rose e i risultati, ottimi, si sentono nel film. La trama appare però scontata, si

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salva con l’abbondante dose di ironia. Nel 1987 a Los Angeles il Bourbon Club è il centro della scena musicale rock della cittĂ . In questo mitico locale s’incontrano Sherry (Julianne Hough), ragazza di provincia appena arrivata per cercare fortuna come cantante, e Drew (Diego Boneta), che con lei condivide la passione per la musica. Tra i due è amore a prima vista. Intorno a loro ruoteranno le vicende di una serie di personaggi, tra cui il padrone del locale Dennis Dupree (Alec Baldwin), Lonnie (Russell Brand), la moglie del sindaco (Catherine Zeta-Jones), la giornalista Constance Sack (Malin Akerman) e il manager della star Stace Jaxx (Paul Giamatti) e una cantante vera si ritaglia il proprio ruolo: Mary J. Blaige che interpreta Justice, unica ad offrire una mano alla giovane Sherry quando si trove-

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rĂ sola. Ma nel ricostruire un’epoca storica con le musiche che l’hanno caratterizzata (Bon Jovi, Journey, Def Leppard, Scorpions, Guns N’ Roses, Extreme, Poison...) con traduzione che scorre sullo schermo (come ogni musical che si rispetti ha) il regista sceglie un ammorbidimento delle sonoritĂ avvicinandole piĂš al pop di oggi, in modo tale che la poesia del rock sia apprezzata anche dai ragazzi, quelli che sognano guardando i talent, immaginandosi nei panni del cantante preferito sul palco. Questo non può che irrigidire un po’ i puristi del genere che quegli anni li hanno vissuti con giubbotti di pelle, tatuaggi e percing, condividendone la cultura, in protesta contro il mondo inseguendo il sogno del rock. Nella ricostruzione di Shankman anche la protesta è oggetto dell’ironia, portata avanti dalle battaglie del personaggio di Catherine Zeta-Jones, con preoccupazioni legate ufficialmente all’educazione delle nuove generazioni, ma in realtĂ perchĂŠ da quel mondo si è ritrovata fuori. Ironia, musica e un grande cast. Su tutti Tom Cruise, ritrovato, che parla poco e canta molto. Puristi permettendo, si tratta della vittoria del rock, della poesia della musica al di lĂ degli eccessi.

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In attesa del prossimo 10 luglio – data di presentazione del Rapporto annuale Inail 2011 – il commissario straordinario dell’Istituto, Massimo De Felice, ha anticipato, nel corso della Giornata nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro del 26 giugno scorso, alcuni dei principali dati del documento. Nel 2011 sono stati stimati 920 incidenti mortali, per una diminuzione del 5,4% rispetto ai 973 dell’anno precedente. L’analisi di dettaglio rivela che 450 casi

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sono “in ambiente di lavoroâ€?, in una sostanziale stabilitĂ (-0,4%) rispetto al 2010 (che, a sua volta, aveva visto una variazione del -4% sul 2009). Si tratta di infortuni “denunciatiâ€? all’Inail: un criterio di rilevazione accettabile, ma di carattere ancora provvisorio secondo i criteri di definizione statistica. L’infortunio è definito mortale, infatti, se il decesso avviene entro 180 giorni dalla data del suo verificarsi: elemento che consente di basare le

valutazioni sul confronto tra stime (relative al 2011) e dati definitivi. Nel corso del suo intervento, De Felice ha ricordato l’Operazione incentivi: gli interventi di sostegno economico disposti dall’Istituto a favore dei progetti di investimenti “in sicurezza� presentati dalle aziende e che, sul versante della prevenzione (principalmente a favore delle micro e delle piccole aziende) si qualificano come l’iniziativa di maggiore spessore promossa dall’Inail.

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’Isee (Indicatore situazione economica equivalente) è un parametro che indica la condizione economica di una famiglia. Ăˆ utilizzato come criterio per l’assegnazione o il pagamento di alcuni servizi pubblici (as es. la mensa scolastica, i servizi sanitari, la riduzione delle tasse universitarie etc etc). Il suo calcolo tiene conto dei redditi (relativi all’anno precedente), dei patrimoni immobiliari e mobili, delle spese (come mutuo, affitto..) e del numero e delle caratteristiche dei componenti della famiglia. Nelle scorse settimane l’annuncio del governo di volere mettere mano all’indicatore ha scatenato piĂš di una polemica. L’Isee rivisto dal governo inciderĂ , nella bozza realizzata dal Ministero del welfare, sull’accesso a molte prestazioni sociali, comprese quelle relative alla disabilitĂ . Due le principali novitĂ rispetto all’Isee oggi in vigore: la considerazione, per la stima della condizione reddituale, del nucleo familiare del beneficiario – compresi per determinate condizioni i figli non conviventi, che “valgonoâ€? una componente aggiuntiva – e il conteggio nel patrimonio dell’interessato delle donazioni recenti (fatte nei tre anni precedenti) di immobili a favore di persone tenute agli alimenti nei suoi confronti. Le misure sintetizzano di fatto l’obiettivo del Ministero: mettere a punto strategie mirate di selezione dei beneficiari

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PiĂš in generale, la condizione di disabilitĂ andrĂ a incidere sul calcolo del reddito: all’ammontare complessivo andranno sottratte le spese sanitarie fino a 6000 euro e le spese o franchigie riferite al nucleo familiare e modulate per le differenti ipotesi in cui esso comprenda persone con disabilitĂ media, grave o non autosufficienti. La riforma dell’Isee, cosĂŹ come è stata pensata dal governo, non convince del tutto. La Fish, la federazione italiana per il superamento dell’handicap, ha infatti proceduto ad alcune simulazioni che avrebbero messo in luce alcune criticitĂ del nuovo sistema, a partire dalla

decisione di includere nell’indicatore della situazione reddituale anche trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito e buoni spendibili per l’acquisto di servizi se denominati in euro, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche. Una misura, quella critica dalla Fish, che mette in difficoltĂ gli enti locali. L’inclusione di prestazioni “monetarieâ€? nel calcolo del reddito pone i Comuni davanti a un bivio: penalizzare famiglie oggi incluse – paradossalmente le piĂš bisognose – oppure alzare la soglia di accesso ai servizi ampliando la platea dei beneficiari.

&DPELR GHOOD JXDUGLD DOOD &LVO VFXROD Cisl scuola e Cisl funzione pubblica, due delle maggiori categorie della Cisl di Brescia, hanno una nuova guida. Luisa Treccani (nella foto) e Franco Berardi hanno preso rispettivamente l’incarico di Enrico Franceschini (che continuerà il suo impegno sindacale nella Segreteria regionale della Cisl Scuola) e di Angelo Galeazzi (incaricato dalla Cisl nazionale di uno specifico progetto sui temi del welfare). Insegnante di scuola secondaria, 38

anni, già componente della segreteria, Luisa Treccani, nuovo segretario generale della Cisl scuola di Brescia, ha sottolineato che Cisl Scuola è una struttura forte, autorevole e credibile. Caratteristiche quanto mai necessarie nella situazione di crisi che vive il Paese, una crisi che si ripercuote anche sul sistema scolastico e sulla sua possibilità di mettere la formazione al servizio dello sviluppo e della ripresa. Il Consiglio generale ha anche com-

pletato la segretaria bresciana della Cisl Scuola eleggendo Guido Lazzaroni e riconfermando Battista Alghisi. Cambio della guardia anche nella Cisl Funzione pubblica dove il segretario Angelo Galeazzi, che dal 2000 ricopriva la massima responsabilità nella categoria, ha presentato le dimissioni dall’incarico. Il consiglio generale ne ha preso atto ed ha eletto segretario generale Franco Berardi, 50 anni, dipendente dell’Asl.

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Puntuale da 49 anni, torna la corsa notturna per eccellenza. Si tratta del Trofeo CittĂ di Brescia, in programma in cittĂ il prossimo 3 luglio. La classica nazionale è riservata ai dilettanti (categorie Elite ed Under 23) ed è inserita nel calendario europeo dell’Unione ciclistica internazionale: 21 le formazioni iscritte per oltre 190 partecipanti ai nastri di partenza. In pratica, il meglio del ciclismo dilettantistico a livello nazionale

e internazionale. Il via verrĂ dato alle 20.15 con partenza e arrivo al Castello: in totale saranno 121 i km da percorrere, spalmati su un anello cittadino di 5 km e 800 metro da percorrere per 21 volte. L’evento in notturna è organizzato dal Gs CittĂ di Brescia. A dare lustro al Trofeo CittĂ di Brescia anche una tradizione di buon auspicio: nelle ultime 15 edizioni, infatti, ben 11 vincitori poi sono passati al professionismo. (m.r.)

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rima il calcio scommesse con l’inibizione del direttore sportivo Iaconi, poi la questione stadio e la convivenza forzata con i cugini del Feralpi Salò, senza tralasciare la “svenditaâ€? di Diamanti al Bologna e l’ingombrante ritorno di Caracciolo dal Genoa. E, come se non bastasse, anche la telenovela El Kaddouri a far saltare i piani di mercato del Brescia. SĂŹ, perchĂŠ tra il giocatore marocchino e la societĂ di via Bazoli è braccio di ferro. La priorità è incassare il piĂš possibile per poi operare in entrata. Ecco che dal Belgio, dove il giocatore è in vacanza prima di partire per le Olimpiadi, il trequartista biancoazzurro fa sapere che non ha ancora firmato per il Parma e che vuole andare alla Juventus. Un bel problema visto che Corioni conta di incassare i 3 milioni e 600mila euro come da accordi sottoscritti con il Parma. Se ne riparlerĂ dal primo luglio, data fissata per l’apertura del mercato e il deposito dei relativi contratti. In uscita, intanto, il greco Konè – rientrato dal prestito al Bologna – interessa a Fiorentina e Catania. A proposito di Bologna, ceduto definitivamente al club felsineo Alessandro Diamanti, da Londra il West Ham reclama i 2 milioni di euro che il Brescia non ha ancora versato in occasione della cessione. Il comproprietario del club londinese – David Gold – fa sapere che se non

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arriverà il bonifichino, il West Ham si muoverà per vie legali citando le Rondinelle in giudizio. Queste rispondono portando la questione al Tribunale sportivo di Losanna. Tornando alle strategie di mercato, in avanti piacciono Babacar, Antenucci e Pablo Granoche, quest’ultimo potrebbe arrivare nella trattativa Chievo-Caracciolo. Il giocatore milanese, riscattato alle buste, deve essere assolutamente ce-

duto: i 650mila euro che percepisce di stipendio sono troppi per le casse del Brescia. Infine capitolo Salamon: il polacco potrebbe restare nell’anno della definitiva consacrazione mentre il rientrante Paghera è vicino al Feralpi Salò di Lega Pro 1. Capitolo Primavera: dopo cinque anni, Saurini lascia il timone delle baby Rondinelle. Al suo posto è pronto Alessio Tacchinardi, ex nazionale azzurro e giocato-

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re della Juventus che a Brescia ha giocato nella stagione 2007/2008 prima di appendere gli scarpini al chiodo. Tempo di saluti anche per i gemelli Filippini: Emanuele, che puntava alla panchina bresciana della seconda squadra, ricoprirà il ruolo di responsabile del settore giovanile al Feralpi Salò. Il fratello Antonio, invece, quello di allenatore della Berretti (sempre della formazione gardesana).

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‡‰‰‹‘ Â?‹Ž‹ƒ Dz Â? …ƒŽ…‹‘ ƒ Â?‘†‘ Â?‹‘dz 10 titoli in palio, 800 atleti in campo e 64 formazioni per il tricolore: una settimana di fuoco per le squadre delle categorie allievi e juniores del Csi. La rincorsa agli scudetti nazionali è iniziata domenica e si concluderĂ il primo luglio al Villaggio sportivo Getur di Lignano Sabbiadoro, che ospiterĂ le fasi conclusive dei campionati nazionali degli sport di squadra arancioblĂš. A caccia di un sogno ci sono 16 formazioni femminili di pallavolo, 11 di calcio a 11, 16

quintetti per il calcio a 5 e 12 per la palla a spicchi. Nel calcio a 7, invece, corsa a 9. Delle 13 regioni rappresentate sarà la Lombardia, con 13 rappresentative, la regione italiana con il maggior numero di squadre. Seconda piazza per Emilia Romagna (10), quindi Piemonte (8), Lazio (6), e Campania (5). Nessuna bresciana avrà l’onore di prendere parte a questo evento. Non resta che attendere che le nostre delle categorie top junior e open stacchino il pass per le prossime.

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alla montagna alla collina, fino al lago, alla scoperta delle bellezze che può offrire la Riviera degli Ulivi del Sebino. C’è tutto questo e molto altro ancora nella 7ÂŞ edizione del Trofeo del Sebino che prenderĂ il via il prossimo 28 luglio regalando agli appassionati di podismo bresciani un altro evento ormai consolidato nell’offerta sportiva targata Csi. Sport, natura e tradizione saranno gli ingredienti delle quattro tappe in programma sulle rive del lago d’Iseo, alle quali potranno prendere parte atleti in cerca di medaglie o semplici amanti di passeggiate e scorci mozzafiato. L’avventura estiva del Trofeo del Sebino inizierĂ , come detto, il 28 luglio a Zone, con la terza edizione della Via degli Gnomi, lunga 5 km per i passeggiatori e 10 per gli agonisti. Stesse distanze due settimane dopo, con il trasferimento a Marone per il 18° trofeo dell’Assunta (11 agosto). La terza tappa sarĂ il 26 agosto a Sulzano sul celebre Sentiero degli Elfi (3 km di passeggiata e 9 km di corsa), poi gran finale a Sale Marasino, dove il 2 settembre si correrĂ per il 4° Trofeo Sale in zucca: 10 km in mezzo ai vigneti che lambiscono il lago. Chi intende prepararsi degnamente all’evento ha giusto un mese di tempo. Per le iscrizioni non ci sono date di chiusura. Ăˆ possibile siglare la propria adesione alla gara sul posto sino a

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primo al decimo classificato: 150, 140, 135, 130, 125, 120, 115, 110, 105, 100. Dall’11ª piazza in poi si andrà via via a scalare di un punto. Ad ogni atleta sarà assegnato un unico pettorale, da conservare per tutte e quattro le gare. Il comitato organizzatore, inoltre, ha annunciato che le manifestazioni si svolgeranno in qualsiasi condizione meteorologica. Un ingrediente in piÚ che rende il Trofeo del Sebino ancora piÚ avvincente. Per informazioni e approfondimenti http://sentierodeglielfi. myblog.it, il blog ufficiale della manifestazione che nel corso dell’evento fornirà immagini delle gare, risultati e classifiche.

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Dalle parole ai fatti Egr. direttore, ho letto con molta attenzione la lettera “Assunzioni di responsabilitĂ â€? scritta da Ettore Monaco, sindaco di Dello, nel numero del 24 maggio scorso. Trovo che le sue parole siano sacrosante. Sono convinto anch’io, come lui, che la situazione sociale sia veramente drammatica e sono contento che sia sua intenzione, come sindaco di un paese di 5500 abitanti, prendersi le proprie responsabilitĂ . Conosco bene la realtĂ di Dello, ci ho lavorato come educatore per ben 15 anni, gestendo un Progetto adolescenti che nel 2010, nel suo ultimo anno di apertura, ha accolto quasi 200 ragazzi, tra i 14 e i 19 anni. Molti di loro li ho invitati al mio matrimonio a settembre e credo che al sindaco, che ha chiuso il progetto, farebbe bene leggere le parole che hanno scritto, a me e alla mia sposa, nelle loro lettere. Vede, si fa presto a parlare di massimi sistemi e di “leggere i problemi della strada senza stare dietro le scrivanieâ€?, quando poi si tagliano progetti fondamentali per i giovani e per le fasce piĂš deboli. Si fa presto a dire che la gente fatica ad arrivare a fine mese, quando si chiudono servizi come l’Informagiovani che sostengono quelle persone che hanno difficoltĂ a re-inserirsi nel mondo del lavoro. Si fa presto a dire che la priorità è il lavoro, quando si lasciano passare anni senza pagare i fornitori. Si fa presto a dire che al centro di tutto ci devono essere le “personeâ€?, quando davanti alle persone si gira la faccia dall’altra parte. Su una cosa ha veramente ragione il sig. Ettore Monaco: “l’esempio di cattivi politici non deve far pensare che la politica non servaâ€?, no, la politica serve eccome. Ma non la politica dei ragionieri che

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pensano a far quadrare i bilanci tagliando i servizi ai cittadini, nĂŠ quella dei venditori di banalitĂ che non si sporcano mai le mani e poi si piangono addosso. La politica che serve oggi è una politica lungimirante e coerente, come quella, ad esempio, delle amministrazioni raccolte nell’Associazione dei Comuni virtuosi, piccoli e grandi Comuni che come tutti hanno pochi soldi, ma che hanno però un progetto che cerca di guardare oltre alla durata del proprio mandato, perchĂŠ quello che tagliamo oggi, non ci presenti un conto molto piĂš salato poi. Ăˆ in gioco il futuro dei nostri giovani, dei nostri paesi, del nostro Paese. Questa sĂŹ che è una grande responsabilitĂ . Davide Ferrari

La strada di un novello sacerdote Egr. direttore, il 9 giugno scorso si è svolta la cerimonia dell’ordinazione sacerdotale di tre giovani bresciani: don Damiano Raza, don Claudio Sarotti e p. Carlo Bianchini, quest’ultimo della congregazione dei padri della Pace. Le strade si consumano presto e bisogna farle oggetto di riparazione. Ma la strada di p. Carlo non si è logorata con l’abitudine, la paura di fare la volontĂ di Dio. La sua strada è l’itinerario spirituale di ogni sacerdote di buona volontĂ . P. Carlo Bianchini è nato a Darfo nel 1974 da una brava e colta famiglia, ha studiato in cittĂ laureandosi in economia e commercio. A Brescia l’incontro con la comunitĂ dei padri della Pace, con la figura di San Filippo Neri che era solito dire: “ Non è il prete, ma lo Spirito colui che guida ogni buona parola del Vangeloâ€?. Le aspirazioni di p. Carlo, i sogni, i progetti s’incontrano

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in una idea madre che determina l’atteggiamento e l’azione, finalizzandola in una donazione che poggia su tre pilastri: chiarezza di visione, rettitudine d’intenzione, fiducia in Dio. P. Carlo si è reso conto cosĂŹ del fine che voleva raggiungere, essere prete di Cristo, e dei mezzi necessari per conseguirlo. Ha compreso la necessitĂ di elevare il suo spirito, di staccarsi dai legami delle passioni. Vivendo nella comunitĂ dei padri della Pace ha scoperto tante cose nuove, le ha colte nella loro profonditĂ , ne ha avvertito il peso, le ha fatte sue. A parlare oggi di vocazione si rischia di essere fraintesi. Si rischia di trattarla come un fatto ragionevole, un sentimentalismo. C’è nella vocazione un elemento interiore, soggettivo che non si sa bene da dove venga. Ăˆ vero la vocazione viene dall’alto, da Dio. Bisogna, però, tenere presente che il Padre che è nei cieli sa di avere molti figli e si serve anche della loro opera, si serve delle cause seconde per indicare la sua volontĂ . Bisogna essere umili, attenti, come diceva San Filippo, per decifrare questi messaggi che non hanno quell’alone di eccezionalitĂ . Troppi giovani si crucciano per lungo tempo domandandosi: “Dove mai vorrĂ il Signore che io vada?â€?. Non pensano che la questione importante è maturare interiormente, come p. Carlo, il distacco dalle creature, la rinuncia alla ricchezza, alla famiglia. Speriamo che vivendo nella comunitĂ a cui sarĂ assegnato scopra tante cose nuove che sinceramente saranno colte nella loro profonditĂ , ne sentirĂ il peso e le farĂ sue. P. Carlo dovrĂ essere pronto all’incontro, il primo ad accorrere dove ci sarĂ una lacrima da asciugare, una ferita da curare, una miseria da sollevare, un sorriso da provocare. Se imposterĂ in questo modo il suo essere

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sacerdote sarà non demoralizzarsi per eventuali insuccessi. La fiducia in Dio lo sosterrà nei momenti duri, perchÊ lo sentirà cosÏ vicino da osare anche ciò che umanamente può sembrare impossibile. Dio sa fare miracoli. Edmondo Del Prete

Il Pgt e il Santuario Egr. direttore il Comune di Adro ha recentemente elaborato un nuovo Piano di governo del territorio che prevede rilevanti trasformazioni. Fra queste rientra in particolare la realizzazione di opere stradali e ambiti di trasformazione a ridosso del Santuario della Madonna della Neve, dell’istituto scolastico paritario annesso e del polo scolastico comunale di Adro. Il Santuario, in gestione ai Padri Carmelitani Scalzi, è meta di numerosissimi pellegrini da tutto il Nord Italia, e la scuola paritaria è fra le piĂš numericamente consistenti della provincia di Brescia. Attualmente sia il Santuario che i poli scolastici godono ancora di ampi spazi verdi agricoli circostanti, immersi nella bellezza del paesaggio collinare della Franciacorta. Tuttavia, la realizzazione delle opere previste di fatto includerebbe le aree del Santuario e dei poli scolastici all’interno del tessuto urbano, pregiudicando la tranquillitĂ dei luoghi e compromettendo irrimediabilmente un’area fino ad ora risparmiata dalla cementificazione. Allo scopo di chiedere la modifica del Piano di governo del territorio per la tutela del Santuario nel suo paesaggio naturale è nato un comitato spontaneo, il “Comitato 1519â€? (dall’anno dell’apparizione della Madonna nel luogo dove poi è sorto il Santuario). Il Comitato sta promuovendo una rac-

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colta di firme da allegare alla petizione per la richiesta della revisione del Pgt mediante lo stralcio delle opere contestate e la predisposizione di vincoli a tutela delle aree verdi. La richiesta è stata presentata al Comune. Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito del comitato, all’indirizzo www.comitato1519.wordpress. com. Auspicando che il vostro giornale possa interessarsi della questione, ringrazio per l’attenzione.. Mauro Breda

Alcune richieste, oltre il Sinodo Egr. direttore iho letto con interesse l’intervista al Vescovo della settimana scorsa. Poi ho aperto la mia cartella Sinodo per rileggere quanto ho salvato delle riflessioni mie, di gruppi di confratelli (a volte con laici) e di singoli confratelli. Ho voluto rileggere anche la ricerca di Ringhini (“Cleroâ€?, libere edizioniBS64). L’insieme di queste letture mi ha fatto prendere atto che alcune richieste vanno ben oltre ciò che può proporsi un Sinodo diocesano. Prendo atto del malessere del clero, che, piĂš per i dati rilevati da Ringhini che dall’oggetto del Sinodo, ha diritto a sentirsi pressato di nuove responsabilitĂ nel mentre che i dati sociologici dichiarano che “siamo una categoria in via di estinzioneâ€?. Ringhini stesso riconosce che quando si tratta di Chiesa, i dati quantitativi non esauriscono la realtĂ in cui opera lo Spirito di Dio e il mandato di Cristo. Certo è amaro doversi chiedere tra preti impegnati sulla frontiera del territorio “che cosa abbiamo fatto di male per non aver meritato d’avere degli eredi?â€?, considerato poi che tutti noi abbiamo sosti-

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tuito altri che ci hanno visto e vissuto come frutti del loro ministero. Domanda tremenda che giustifica pienamente il nostro malessere. Anche se lo Spirito che alita in noi, non può accontentarsi di <prendersela con qualcuno> senza pensare a cause del fenomeno e a piste di soluzione. Ai miei confratelli del presbiterio bresciano (Vescovo compreso), preso atto dei cambiamenti ecclesiastici e sociali che sono avvenuti negli ultimi 50 anni, mi permetto di indicare due possibili cause. La prima è la necessitĂ urgente di dare peso allo specifico della spiritualitĂ del clero diocesano. Il dato che mi amareggia di piĂš è la constatazione che molti fratelli hanno sentito il bisogno di confermare la propria identitĂ rifugiandosi o fuggendo in spiritualitĂ â€œd’altriâ€?. Su questo versante mi auguro che dal Sinodo vengano linee di impegno per il futuro molto ben caratterizzate. Passo alla seconda causa. Il fatto che, noi che oggi siamo in avanti con gli anni, abbiamo vissuto un ministero che non ha perso nulla delle caratteristiche del clero del nostro Ottocento (parroco come identitĂ sociologica, sostegno o presenza alle tantissime opere sociali che abbiamo avuto in ereditĂ ) e il nuovo perenne che ci è stato chiesto dal Vaticano II in poi. ‘Nova et vetera’ caricate sulle spalle ci hanno sfiancato, sfilacciato; talvolta anche contrapposto. Certamente il futuro da costruire con gradualità – ma abbastanza in fretta! – deve fare in modo che si possano evitare due scogli: liberarci come sacerdoti della responsabilitĂ amministrative e gestionali di opere sicuramente sante e liberarci dall’essere “stazione di servizio dei riti religiosiâ€? ripetuti di corsa e con sempre meno praticanti. Credo che viviamo e vivremo un tempo propizio in cui da una chiesa possiamo

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collegarci in diretta con le tante chiese presenti in ogni unitĂ pastorale, garantendo ai praticanti in queste chiese un ‘ministro straordinario per la comunione’, onde al prete resti il tempo di stare con le persone, soprattutto lĂ dove si vivono situazioni di difficoltĂ . So bene di che cosa possono accusarmi liturgisti, canonisti e teologi; ma a tutti questi io chiedo che differenza c’è tra vivere un‘eucaristia sugli schermi giganti delle Gmg o del Forum delle famiglie e la mia proposta. Se hanno altre indicazioni che siano efficaci per non ridurre i pochi preti a ‘corrieri delle Messe’ e nello stesso tempo aiutare i praticanti a non sentirsi esclusi dal convivere la comunione feriale con tutta l’unitĂ pastorale, ce le diano, purchĂŠ non indichino strade in cui a un “ popolo di Dio in camminoâ€? si privilegi il viaggio solo all’aristocrazia dei praticanti. Noi vecchi non ce la facciamo – al massimo ci resta la macchina da guidare finchĂŠ ci rinnovano la patente – ma vedo preti giovani o di media etĂ che hanno grande elasticitĂ nell’uso degli strumenti nuovi che la Provvidenza ci ha offerto come mezzi non solo di comunicazione, ma anche di comunione. don Angelo Chiappa

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FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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