La Voce del Popolo 2013 12

Page 1

Ž ‰—‹�œƒ‰Ž‹‘ ƒŽ Ž‹„‡”‘ �‡”…ƒ–‘

/$92&(

T Tutti possiamo concordare sui vantaggi e sull’opportunitĂ p che ci sia un mercato libero, ma il libero mercato per qualcuno è una grande occasione, presm sappoco come quella di una libera volpe in un libero s pollaio. PerchĂŠ sia diversamente bisogna mettere il p guinzaglio alla volpe. Ăˆ ciò che succede all’econog mia m odierna che è la diretta espressione dell’attivitĂ del d libero mercato. de Il I guinzaglio, sembra quasi un controsenso, lo deve mettere la politica, la cui azione, se correttamente intesa m met ed indirizza e controlla che la libertĂ econoe esercitata, es mica sia m s rivolta al bene comune, che non si commettano soprusi, gabbando la libertĂ con la prepotenza del piĂš forte, so o del piĂš astuto, o del piĂš furfante. a Tutto ciò non con la pretesa di rendere l’uomo e le sue sofisticate Tu invenzioni economiche un angioletto privo di ogni egoismo, quaneco to piuttosto per p un atto fondamentale di giustizia, che di per sĂŠ è un bene che fa del bene a tutti.

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Ǥ Ǥ

͙͚

Ǥ ”‡•…‹ƒ ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ͚͙͛͘ Ǥ ”‡•…‹ƒ

Í‚ Í™ÇĄÍ˜Í˜

͘͜ ‘’‘Ž‹ ‡ …‘�–‹�‡�–‹ Politica italiana. Governo: in attesa della fumata bianca

͘Í&#x; ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ

Bedizzole. Comunità in cammino nell’Anno della fede

‹� „‡”‰‘‰Ž‹‘•‹

͚͞ ……Ž‡•‹ƒ Mons. Spertini. Ha camminato nella luce di Cristo

ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‹Â?…ƒÂ?–ƒ –—––‹ …‘Â? Žƒ •‡Â?’Ž‹…‹–Â? †‡‹ ‰‡•–‹ ‡ Žǯ—Â?‹Ž–Â? †‡ŽŽ‡ ’ƒ”‘Ž‡Ǥ ‡ŽŽƒ ‡••ƒ †ǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ …Š‹‡†‡ †‹ …—•–‘†‹”‡ ”‹•–‘ǥ ‹Ž Â…Â”Â‡ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Žƒ ‰‡Â?–‡ǥ ‹ †‡„‘Ž‹ ‡ Â?‘Â? –‡Â?‡”‡ „‘Â?–Â? ‡ –‡Â?‡”‡œœƒǤ …—Â?‡Â?‹•Â?‘ ‡ †‹ƒŽ‘‰‘ ‹Â?–‡””‡Ž‹‰‹‘•‘ –”ƒ ‹ ’”‹Â?‹ ’ƒ••‹Ǥ ƒ„ƒ–‘ Žǯ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? ƒ–œ‹Â?‰‡” ÇŻ

ƒÂ?ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‘Â?ƒŽ‹ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒ Quando un mondo nuovo si affaccia, viene anticipato dai segni che vanno interpretati. Accade nei grandi passaggi della storia, ma anche nella cronaca minima che è la politica italiana. Spesso ridotta a chiacchiericcio per ĂŠlite rassegnate, la politica va comunque presa sul serio perchĂŠ da essa spesso dipende la vita di tanti. Dunque, tutto ciò che accade nelle aule parlamentari ci riguarda. CosĂŹ come ci tocca anche quello che della politica non vediamo, eppure intuiamo che accada in qualche stanza della Repubblica. Il mondo nuovo è quello di un Parlamento privo di maggioranza, incapace di esprimere un governo stabile. Il mondo nuovo è quello che per eleggere le presidenze

deve sperare nel soccorso di quanti, disobbedendo alle indicazioni dettate via internet dal proprio capopartito, danno una mano per garantire la funzionalitĂ minima delle istituzioni democratiche. Il mondo nuovo è quello che si allontana sempre piĂš dalla normale dialettica europea tra forze di ispirazione popolare o socialdemocratica e si avventura nel deserto del populismo. Il mondo nuovo è quello in cui le culture politiche appaiono sempre piĂš sďŹ lacciate, quasi che la caduta dei muri e delle ideologie abbia lasciato i potenziali governanti privi di ogni riferimento ideale. Il mondo nuovo è quello in cui i capipartito non sono piĂš soggetti alle dure pratiche democratiche, ma vestono i panni padronali o dei guru. Bene, con questo mondo nuovo, nel quale tre cittadini su dieci non si presentano neppure alle urne, bisogna fare i conti armandosi dell’unica arma in

TOUR OPERATOR INFO E PRENOTAZIONI

www.zerotrenta.eu

030 2287 511 info@zerotrenta.eu

nostro possesso: il realismo. Una categoria dell’agire umano, il realismo, che in troppe occasioni viene stravolta non solo dalle circostanze esterne della storia, ma spesso incrocia l’irresponsabilitĂ degli uomini e la loro incapacitĂ di individuare i contorni del bene comune. Se infatti ci si muovesse sulla strada del realismo, si potrebbero anche superare le angustie del tatticismo per scegliere la strada della cooperazione responsabile. Se risultasse impossibile costruire un governo legittimato da una chiara maggioranza parlamentare, non sarebbe comunque necessario garantire la costituzione di un governo di corresponsabilitĂ nazionale in grado di traghettarci verso un nuovo appuntamento elettorale? E quali caratteristiche dovrebbe avere questo governo per tranquillizzare i mercati ďŹ nanziari, rasserenare le cancellerie europee, contenere

Quota individuale

530

Dal 17 al 20 maggio 2013

Partenza da Orio al Serio

Per informazioni su condizioni e contratto visitate il sito www.zerotrenta.eu

â‚Ź

da subito la spesa pubblica e dare un minimo di ossigeno alle famiglie e ai lavoratori? Per non parlare dell’urgenza di una legge elettorale in grado di dare al Paese una maggioranza certa. Si potrebbe obiettare che il mondo nuovo che abbiamo tratteggiato ha prodotto comunque l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. E magari qualcuno ipotizza che per questa strada si possa far nascere un governo. Basta osservare che in Europa solo l’Italia si trova in questa impasse. Evocare il caso belga (535 giorni senza governo e senza danni) è forse improponibile per noi. Piuttosto, questo mondo nuovo è una vera anomalia che sembra fare dell’Italia una democrazia parlamentare sotto ricatto. Una democrazia debole e dunque esposta a pericoli di vario genere, a cominciare dal default ďŹ nanziario. Accade solo in Italia, dunque è un’anomalia da sanare al piĂš presto.

Lourdes Supplemento camera singola â‚Ź 105 Scheda informativa su: www.zerotrenta.eu/lourdes2013

͚ͥ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ Crucifixus 2013. Sentinella di una nuova aurora

͛͞ …‘�‘�‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ Aeroporto. Dopo la concessione, spazio ai progetti

Í›Í&#x; ’‘”– Brescia Calcio. I piĂš e i meno per guardare avanti


‘––‘˜‘…‡

Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ …‘Â? ”ƒÂ?…‡•…‘ǥ ‹Ž ’ƒ’ƒ Â?—‘˜‘

Se il buongiorno si vede dal mattino, questa è una buona giornata per la Chiesa. L’elezione di papa Francesco ha spalancato le porte e le finestre del mondo al vento fresco del Vangelo. Lo Spirito Santo ci ha fatto un dono e noi giĂ amiamo questo Papa. Lo accogliamo senza riserve e senza confronti, grati per ciò che in tempi diversi abbiamo ricevuto dai Papi della nostra vita. In particolare riconoscenti a Benedetto XVI che continua a intercedere per noi presso il Padre e a servire la Chiesa

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

con il bene piĂš prezioso: la preghiera continua e nascosta. Francesco è un papa nuovo. Parla da vescovo di Roma, da “colui che presiede nella caritĂ tutte le Chieseâ€?e ho l’impressione che sceglierĂ di fare di Roma il luogo propulsore principale della sua azione apostolica. Forse non viaggerĂ molto, ma ciò che dirĂ e farĂ avrĂ quel valore universale, cattolico che rende grande la Chiesa. Sentiamoci con lui partecipi di un cammino gioioso: popolo e pastore insieme. (Adriano Bianchi)

ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ ǯ‹Â?‹œ‹‘ †‡Ž Â?‹Â?‹•–‡”‘ ’‡–”‹Â?‘

´1RQ GREELDPR DYHUH WLPRUH GHOOD ERQWj¾

ÂŽ ‘Â?–‡ˆ‹…‡ ° ‡Â?–”ƒ–‘ ˆƒ…‹ŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â? ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? “—‡Ž Dz’‘’‘Ž‘ †‹ ‹‘dzǥ ”‡–ƒ‰‰‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â…Â…Â‹Â‘ ”‡Ž‹‰‹‘•‘ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ •—†ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ǥ Â?ƒ •‘’”ƒ––—––‘ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ’”‡•‘ ƒ ’‹‡Â?‡ Â?ƒÂ?‹ †ƒŽ ‘Â?…‹Ž‹‘ ƒ–‹…ƒÂ?‘

$

gli occhi del mondo si presenta come un padre misericordioso, come il buon pastore che pasce le sue pecore. Prima dell’inizio della Messa, il card. Jean-Louis Tauran ha imposto a papa Francesco il pallio (la sciarpa di lana bianca con le croci rosse), il card. Angelo Sodano gli ha invece consegnato l’anello del pescatore in argento che raffigura Pietro con le chiavi: il calco dell’anello era stato realizzato da Enrico Manfrini per Paolo VI, che però aveva sempre utilizzato l’anello del Concilio. CosĂŹ è iniziato il suo ministero petrino. Papa Francesco durante l’omelia, nel giorno di San Giuseppe, davanti a 250mila persone ha ricordato quanto sia importante, nella quotidianitĂ , custodire Cristo e gli altri. L’aver cura di tutti, di ogni persona, anche di quelle piĂš fragili, è il compito di ogni cristiano: quando non ci rendiamo conto del creato e dei fratelli, la distruzione prende il sopravvento e il cuore si inaridisce. L’invito all’uomo è stato esteso anche alle istituzioni

(132 le delegazioni presenti) perchĂŠ sappiano essere custodi dell’altro e dell’ambiente. L’importanza del creato è tornata ancora una volta nelle parole del Pontefice “francescanoâ€?. Per custodire bisogna, però, avere cura di noi stessi, bisogna saper vigilare sul proprio cuore: “L’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perchĂŠ è proprio da lĂŹ che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontĂ , anzi neanche della tenerezza!â€?. Proprio San Giuseppe è stato portato

Dz ǯ‘†‹‘ǥ Žǯ‹Â?Â˜Â‹Â†Â‹ÂƒÇĄ Žƒ •—’‡”„‹ƒ •’‘”…ƒÂ?‘ Žƒ ˜‹–ƒǨ —•–‘†‹”‡ ˜—‘Ž †‹”‡ ƒŽŽ‘”ƒ ˜‹‰‹Žƒ”‡ •—‹ Â?‘•–”‹ •‡Â?–‹Â?‡Â?–‹ǥ •—Ž Â?‘•–”‘ …—‘”‡dz

ad esempio per la tenerezza d’animo, “che non è la virtĂš del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacitĂ di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacitĂ di amoreâ€?. Francesco ha strappato anche gli applausi alla folla quando ha ricordato che il vero potere, anche per il Vescovo di Roma, è il servizio. E solo chi serve con amore sa custodire. Piazza San Pietro, l’agorĂ del mondo, ha accompagnato l’inizio del ministero del nuovo Vescovo di Roma. Sono in tanti, fra questi anche una quarantina di bresciani, quelli che non hanno voluto perdere l’appuntamento con la storia. L’entusiasmo delle persone per questo Papa “vicinoâ€? si è manifestato in varie forme: c’è chi non è riuscito a trattenere le lacrime, chi ha gioito e chi ha urlato quel “Francescoâ€? ormai entrato nella consuetudine. SĂŹ, sembra che l’elezione del 13 marzo abbia permesso di consolidare un rapporto giĂ consolidato nel tempo: pare quasi che Jorge Mario Bergoglio sia sempre appartenuto alla piazza o meglio a quel “popolo di Dioâ€? come

lui stesso ama chiamarlo. Il percorso sulla macchina scoperta nella piazza con l’abbraccio a un bambino e a un disabile aveva anticipato il volto umano di una giornata semplice e calorosa. La gente l’ha acclamato con applausi e parole esplicite, ma anche con l’ausilio di striscioni efficaci e molto evocativi. E cosĂŹ nello sventolio di bandiere di ogni colore e provenienza (dall’Argentina all’Australia passando per Samoa), tra la folla si alzava il pensiero dei giovani albanesi: “Il cielo ci ha sorriso con la tua umiltĂ , sei giĂ entrato nei nostri cuoriâ€?. Altri ancora hanno ripreso il motto francescano del “Va’ e ripara la tua casaâ€?. Anche un profetico “Assisi ti aspettaâ€? ha fatto capolino nella piazza abitata dalle Congregazioni religiose, dai Movimenti e dalle Associazioni ecclesiali. Ăˆ quasi unanime il pensiero che vede il Pontefice entrare facilmente in relazione con quel “popolo di Dioâ€?, retaggio dell’approccio religioso e culturale sudamericano, ma soprattutto insegnamento preso a piene mani dal Concilio Vaticano II.

ÇĄ

8Q XRPR IRUWH SHUFKp OLEHUR “Anche per me l’elezione al soglio pontiďŹ co del card. Bergoglio è stata una grande sorpresa perchĂŠ i candidati dei mass media erano altriâ€? Ăˆ questo il primo commento di don Dario Guerra (nella foto), ďŹ dei donum bresciano in servizio, dal 1972 alla comunitĂ di S. Jorge a Juncal nella diocesi di Lanus. Il sacerdote bresciano ha avuto modo di conoscere papa Francesco negli anni in cui, arcivescovo di Buenos Aires, è stato anche presidente della Conferenza episcopale argentina. “Pochi, forse nessuno – continua il suo racconto – erano gli argentini che pensavano a una elezione dell’Arcivescovo. Forse pesava l’etĂ del card. Bergoglioâ€?. Nonostante le previsioni, le anticipazioni e i pronostici della vigilia, lo Spirito Santo ha deciso di sofďŹ are altrove e cosĂŹ oggi la Chiesa universale ha un Papa argentino. “Per

questa nazione – continua don Dario Guerra –... Certamente il fatto che sia argentino (direbbero gli italiani: ma le sue origini sono italiane...!) l’elezione di papa Francesco è motivo di grande orgoglio. “Oggi l’Argentina – sono le sue parole da periferia che era è diventata centro del mondoâ€?. Don Guerra che opera in una diocesi periferica rispetto a quella di Buenos Aires retta sino al 13 marzo scorso dal card. Jorge Mario Bergoglio, ha avuto modo di conoscere il nuovo papa in occasione di incontri a cui prendeva parte in qualitĂ di presidente della Conferenza episcopale argentina. Non è meravigliato, a differenza di chi ha scoperto papa Francesco nel momento in cui si è affacciato alla Loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro, dei suoi gesti, del suo modo di essere. “I primi gesti – racconta don Dario

Guerra –, quelli che hanno dato gioia alle persone che l’hanno visto e sentito, dicono tutto di lui. Si è presentato cosĂŹ com’è; senza maschera. La sua vita in Argentina si svolgeva nella semplicitĂ . Tutti i giornali ne hanno parlato. Quello che qui era normale, ora, visto lĂ , diventa straordinario!â€? Ci sono altri tratti di papa Francesco che il ďŹ dei donum bresciano sottolinea per permettere a chi ancora non conosce il nuovo Papa di capire qualcosa in piĂš della sua ďŹ gura e del suo modo di intendere il ministero. “Quando era presidente della Conferenza episcopale argentina – racconta don Guerra – ha avuto scontri con i governanti attuali perchĂŠ era libero di parlare e questo dava fastidio. La sua attenzione verso i piĂš deboli si è espressa nelle sue visite ai baraccati, nella creazione di una vicaria per le baraccopoli, con

preti chiamati a vivere questa esperienza, il card. Bergoglio li seguiva e condivideva la loro vitaâ€?. Particolare apprezzamento don Dario Guerra manifesta anche per le omelie e i discorsi pronunciati nel suo ministero episcopaale dal nuovo Papa. “Erano sempre parole, semplici e chiare – afferma il ďŹ dei donum bresciano –. Invitava tutti a uscire e non rimanere rinchiusi nelle strutture ecclesialiâ€?. Don Guerra ha avuto modo di incontrare il card. Bergoglio anche in occasione di una missione popolare tenuta nella diocesi di Lanus. “Anche lui prese parte a questo momento di predicazione straordinaria – è il ricordo di don Guerra – e come gli altri visitava le case e i centri, con semplicitĂ e senza farsi notare, nonostante fosse il riferimento della Chiesa argentinaâ€?.


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

͛͘

Ž‹ ƒ’’—�–ƒ�‡�–‹ ͚͜ �ƒ”œ‘

�…‘�–”ƒ ‡�‡†‡––‘ ‘�‡�‹…ƒ †‡ŽŽ‡ ƒŽ�‡

‡”•‘ ƒ•“—ƒ ƒ ‡––‹�ƒ�ƒ ƒ�–ƒ

Si terrà sabato 23 marzo l’evento annunciato sin dalla sera dell’elezione di papa Francesco. A Castel Gandolfo papa Bergoglio incontrerà il papa emerito Benedetto XVI, a quale nei primi giorni di pontificato non ha mancato di indirizzare piÚ di un pensiero di gratitudine, Papa Francesco partirà in elicottero dal Vaticano alle 12 alla volta di Castel Gandolfo dove si intratterrà a pranzo con il Papa emerito.

GiovedĂŹ 28 papa Francesco presiederĂ la Santa Messa del crisma, alle 9.30, in San Pietro e, alle 17.30, l’inizio del Triduo pasquale con la Santa Messa nella Cena del Signore. VenerdĂŹ 29, nella Basilica Vaticana alle 17, la celebrazione della Passione del Signore; alle 21.15 la Via Crucis al Colosseo. Sabato 30, nella Basilica Vaticana alle 17, la Veglia pasquale. Domenica 31 marzo, alle 10.15 in Piazza San Pietro, la Santa Messa di Pasqua; alle 12 la benedizione “Urbi et Orbiâ€?.

A pochi giorni dalla celebrazione con cui ha dato inizio al suo pontificato, papa Francesco tornerĂ in piazza San Pietro il 24 marzo per la celebrazione della domenica delle Palme che apre la Settimana Santa. Moltissime sono le persone attese a Roma per questa celebrazione. Fra queste anche alcuni gruppi giovanili bresciani, come quelli di Manerbio e Nave che porteranno a Roma i cresimandi per questo primo contatto con il nuovo Papa.

ÎŽ

Ž †‘�‘ †‡Ž ‡•…‘˜‘ †‹ ‘�ƒ

‡•–‹�‘�‹ƒ�œ‡ —‘” —…‹ƒ ‘Ž‹�ƒ”‹

&L UDFFRPDQGDYD GL HVVHUH &KLHVD DSHUWD “Non è facile riassumere in poche parole la grande personalitĂ del nostro card. Jorge Mario Bergoglio che i cardinali hanno scelto come successore di Benedetto XVIâ€?. Inizia con queste parole la testimonianza di suor Lucia Molinari, canossiana, da 52 anni in Argentina. La religiosa, originaria di Pompiano, ha avuto modo di conoscere il nuovo Papa in occasione degli incontri annuali dei direttori delle opere missionarie presenti in Argentina. “PiĂš volte il card. Bergoglio – racconta – partecipava a questi incontri e nella celebrazione della Messa ci esortava nella nostra azione missionariaâ€?. Con grande commozione la religiosa ricorda gli inviti che il futuro papa rivolgeva loro. Inviti che sono gli stessi che papa Francesco ha ribadito sin dai primi istanti dopo la sua elezione. “La Chiesa deve avere porte aperte, dobbiamo uscire per le strade e andare incontro al fratello – sono le parole del card. Bergoglio che suor Lucia ricorda –. Ci spronava a incontrare i poveri laddove vivevanoâ€?. “Quante volte – ricorda ancora la religiosa – ci ha raccomandato di portare loro il messaggio della gioia e della speranzaâ€?. Durante gli incontri con i missionari il card. Bergoglio non mancava di chiedere loro una preghiera per la sua persona. “Godevamo della sua semplicità – ricorda ancora suor Lucia – di quella stessa semplicitĂ con cui da San Pietro papa Francesco si è presentato al

ƒ •—‘”ƒ …ƒÂ?‘••‹ƒÂ?ÂƒÇĄ ‘”‹‰‹Â?ƒ”‹ƒ †‹ ‘Â?’‹ƒÂ?‘ǥ ° ‹Â? ”‰‡Â?–‹Â?ƒ †ƒ Í?Íš ƒÂ?Â?‹Ǥ ƒ …‘Â?‘•…‹—–‘ ‹Ž ƒ’ƒ Â?‡‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ ”‹•‡”˜ƒ–‹ ƒ‹ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹ mondo. Si presentava in mezzo a noi in clergyman, senza i segni esteriori che sono tipici del vescovo come la croce pettorale, l’anello e lo zucchetto. Insomma, era proprio uno di noi, fratello tra i fratelli e sacerdote tra i sacerdotiâ€?. La ďŹ gura del card. Bergoglio aveva conquistato il cuore di suor Lucia Molinari ben prima che venisse scelto dal collegio cardinalizio come nuovo Papa. “Lavorando nella regione andina dell’Argentina – è ancora la sua testimonianza – molte volte mi capitava di seguire la Santa Messa trasmessa dalla televisione e quando il celebrante era il card. Bergoglio chiamavo a raccolta le famiglie del villaggio per far conoscere loro le parole di speranza che sempre aveva per gli ultimi, per i piĂš poveriâ€?. E anche oggi che il card. Bergoglio guida con il nome di Francesco la Chiesa universale suor Lucia continua ad accompagnarlo nella preghiera, “ancora meravigliata – conclude – per la grande opera compiuta dallo Spirito Santo che l’ha scelto come successore di Pietroâ€?

‡ Â…ǯ° —Â? ƒ•’‡––‘ †‡ŽŽƒ ˆ‹‰—”ƒ †‡Ž ƒ’ƒ …Š‡ •—•…‹–ƒ ’‡”’Ž‡••‹–Â? ȋ‡ ‹Â? “—ƒŽ…—Â?‘ ‹”‘Â?Â‹ÂƒČŒ ° Žƒ †‘––”‹Â?ƒ †‹ ˆ‡†‡ †‡ŽŽƒ •—ƒ ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â?Ǥ 1 —Â?ƒ †‘––”‹Â?ƒ †‡ˆ‹Â?‹–ƒ Â?‡Ž ‘Â?…‹Ž‹‘ ƒ–‹…ƒÂ?‘ Č‹Í™Í Í&#x;Í˜ČŒ Â?ƒ …Š‡ •‡Â?„”ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â‘Â?‘ †ǯ‘‰‰‹ •‘’”ƒ––—––‘ ‘‰‰‡––‘ †‹ …—”‹‘•‹–Â?ÇĄ …‘Â?‡ —Â? ”‡•‹†—‘ †‹ –‡Â?’‹ ’”‡‹•–‘”‹…‹ǣ ’‘••‹„‹Ž‡ …Š‡ Â?‡Ž •‡…‘Ž‘ “—ƒŽ…—Â?‘ …”‡†ƒ ƒÂ?…‘”ƒ Â?‡ŽŽǯ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â? †‹ —Â? —‘Â?‘Ǎ ‡ …Š‡ …‹ …”‡†ƒ Â†ÂƒÂ˜Â˜Â‡Â”Â‘ÇŤ

Â? ”‡ƒŽ–Â?ÇĄ Â?‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ †‡ŽŽƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇĄ Žǯ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â? Â?‘Â? •’‡––ƒ •‘Ž‘ ƒŽ ÂƒÂ’ÂƒÇĄ Â?ÂƒÇĄ ƒÂ?ÂœÂ‹Â–Â—Â–Â–Â‘ÇĄ ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‹Â?–‡”ƒ ȋ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒŽ ÂƒÂ’ÂƒÇĄ •ǯ‹Â?–‡Â?Â†Â‡ČŒÇĄ ’‘‹ ƒŽ …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ Č‹ÂƒÂ?…Š‡ “—‹ǥ ‹Â?•‹‡Â?‡ ƒŽ ÂƒÂ’ÂƒČŒÇĄ ’‘‹ ƒŽ ƒ’ƒ …‘Â?‡ ’‡”•‘Â?ƒ ‹Â?†‹˜‹•‹„‹Ž‡Ǥ ƒ•–ƒ “—‡•–‘ ’‡” …ƒ’‹”‡ “—ƒŽ ° ‹Ž •‡Â?•‘ †‹ “—‡•–ƒ †‘––”‹Â?ÂƒÇŁ ° •‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ Žƒ ‰ƒ”ƒÂ?œ‹ƒ …Š‡ Žƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇĄ Â?‡Ž •—‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ Â?‡ŽŽƒ Â•Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ Â?‘Â? ’‡”†‡”Â? ÂŽÇŻÂ‘Â”Â‹ÂœÂœÂ‘Â?–‡ǥ …‘•¿ †ƒ ‰‹—Â?‰‡”‡ ƒ ”‹Â?Â?‡‰ƒ”‡ ‘ †‡ˆ‘”Â?ƒ”‡ ’”‘ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ ˆ‡†‡Ǥ ‡Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘ †‹ ƒ––‡‘ •‹ Ž‡‰‰‘Â?‘ “—‡•–‡ ’ƒ”‘Ž‡ †‹ ‡•Î ƒ ‹‡–”‘ǣ Dz — •‡‹ ‘……‹ƒ Č‹ Â‹Â‡Â–Â”Â‘ČŒ ‡ •— “—‡•–ƒ ‘……‹ƒ Â‡Â†Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂŠÂ‡Â”Ă– Žƒ Â?‹ƒ Š‹‡•ƒ ‡ Ž‡ ’‘”–‡ †‡‰Ž‹ ‹Â?ˆ‡”‹ ȋ…‹‘°ǣ Ž‡ ’‘–‡Â?œ‡ †‡ŽŽƒ Â?Â‘Â”Â–Â‡ČŒ Â?‘Â? ’”‡˜ƒ””ƒÂ?Â?‘ …‘Â?–”‘ †‹ ‡••ƒǤdz ‡•Î ’”‘Â?‡––‡ “—‹Â?†‹ …Š‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ †‹ ‹‡–”‘ǥ Žƒ Š‹‡•ƒ Â?‘Â? ˜‡””Â? Â?ƒ‹ Â?‡Â?‘ ƒŽŽƒ •—ƒ Â?‹••‹‘Â?‡ †‹ …‘Â?†—””‡ ‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ ƒ ‡•Î ‡ǥ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‡•Îǥ ƒ ‹‘Ǥ

ÂŽ ’”‘„Ž‡Â?ƒ Â?ƒ•…‡ †ƒŽ ˆƒ––‘ …Š‡ Žƒ Š‹‡•ƒ ˜‹˜‡ Â?‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ ‡ †‡˜‡ “—‹Â?†‹ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ †‹ –‡Â?’‘ ‹Â? –‡Â?’‘ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‡ÇĄ †‡˜‡ ‹Â?’‘•–ƒ”‡ •‡Â?’”‡ Â?—‘˜‡ ”‹•’‘•–‡ ƒŽŽ‡ •ˆ‹†‡ …Š‡ Ž‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ’‘Â?‰‘Â?‘Ǥ ƒ ’”‘Â?‡••ƒ †‹ ‡•Î ° …Š‡ ‹Â? “—‡•–‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž –‡Â?’‘ Žƒ Š‹‡•ƒ Â?‘Â? …ƒ†”Â?

Â?ƒ‹ ‹Â? —Â?ƒ †‡ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ …‘•¿ ‰”ƒ˜‡ †ƒ ’‡”†‡”‡ ‹Ž Ž‡‰ƒÂ?‡ …‘Â?

‡•Î ‡ Žƒ ˆ‡†‡Ž–Â? ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‡ ƒŽ ˜ƒÂ?‰‡Ž‘Ǥ ‡” “—‡•–‘ Žƒ Š‹‡•ƒ ° ǎ‹Â?ÂˆÂƒÂŽÂŽÂ‹Â„Â‹ÂŽÂ‡ÇŻÇŁ Žǯ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â? ° •‘Ž‘ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ ˆƒ……‹ƒ †‡ŽŽƒ ’”‘Â?‡••ƒ †‹ ˜‡”‹–Â? Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?—Â?…‹‘ †‡Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘Ǥ ‘Â? ‰ƒ”ƒÂ?–‹•…‡ǥ “—‹Â?†‹ǥ †ƒ ‡””‘”‹ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹ Č‹Â?‡ŽŽǯ‹Â?–‡”’”‡–ƒ”‡ —Â? Â?‘˜‹Â?‡Â?–‘ •–‘”‹…‘ǥ Ġ ‡•‡Â?Â’Â‹Â‘ČŒǢ Â?ƒ ‰ƒ”ƒÂ?–‹•…‡ †ƒ —Â?ƒ ’‡”˜‡”•‹‘Â?‡ †‡Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘ –ƒŽ‡ †ƒ ‹Â?•‡‰Â?ƒ”‡ Žǯ‡””‘”‡ ƒÂ?ÂœÂ‹Â…ÂŠÂą Žƒ ˜‡”‹–Â? †‡ŽŽƒ ”‹˜‡Žƒœ‹‘Â?‡Ǥ …Š‹ ƒ’’ƒ”–‹‡Â?‡ “—‡•–‘ †‘Â?‘ †‹ ˜‡”‹–Â? ȋ‡ “—‹Â?†‹ †‹ ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â?ČŒÇŤ Â?œ‹–—––‘ ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ Â?‡ŽŽƒ •—ƒ –‘–ƒŽ‹–Â?ÇŁ Žƒ‹…‹ ‡ ’”‡–‹ ‡ ˜‡•…‘˜‹ ‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ‡ ƒ’ƒǤ ƒ Š‹‡•ƒ …‘•–‹–—‹•…‡ —Â? —Â?‹…‘ …‘”’‘ǥ ‹Ž ǎ…‘”’‘ †‹ ”‹•–‘ǯ •‡…‘Â?†‘ ƒÂ? ƒ‘Ž‘Ǥ „„‡Â?‡ǥ “—‡•–‘ …‘”’‘ǥ Â?‡ŽŽƒ •—ƒ ‰Ž‘„ƒŽ‹–Â?ÇĄ •ƒ”Â? •‡Â?’”‡ ‹Â? …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ …‘Â? ‡•ÎǤ ‘Â? …‹ •ƒ”Â? Â?ƒ‹ —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ǥ Â?‡ŽŽƒ Â•Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹Â? …—‹ •‹ †‡„„ƒ †‹”‡ǣ Žƒ Š‹‡•ƒ Â?‘Â? ° ’‹Î ‹Ž …‘”’‘ †‹ ”‹•–‘Ǣ Žǯ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ Â?‘Â? ° ’‹Î ‹Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘ †‹ ”‹•–‘Ǣ ˜‹˜‡”‡ Â?‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ Â?‘Â? ° ’‹Î —Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ …Š‡ …‘Â?†—…‡ ƒ ”‹•–‘Ǥ ƒ Žƒ Š‹‡•ƒ ° —Â? …‘”’‘ ‹Â?Â?‡Â?•‘ǥ …‘Â?’‘•–‘ †ƒ Â?‹Ž‹‘Â?‹ ‡ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ –‡•–‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‡ÇĄ ’‡”…‘””‘Â?‘ •–”ƒ†‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‡ÇĄ ‘’‡”ƒÂ?‘ ‡Â?–”‘ …—Ž–—”‡ †‹˜‡”•‡Ǥ —ƒŽ ° Žƒ ˜‡”ƒ †‘––”‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇŤ …‘Â?‡ ˆƒ”Žƒ ‡Â?‡”‰‡”‡ ‹Â? Â?‡œœ‘ ƒŽŽ‡ –ƒÂ?–‡ ’ƒ”‘Ž‡ ‡ ƒŽŽ‡ –ƒÂ?–‡ ‡•’‡”‹‡Â?ÂœÂ‡ÇŤ ÂŽ …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ …‘•–‹–—‹•…‡ Žƒ •–”—––—”ƒ ‹Â?–‡”Â?ƒ ’‘”–ƒÂ?–‡ †‡ŽŽƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇŁ “—ƒŽ‡ •‹ƒ Žƒ †‘––”‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇĄ Žƒ •—ƒ ’”‘’‘•–ƒ †‹ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ Ž‘ •‹ ”‹…‘Â?‘•…‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹Ǥ ’”‘’”‹‘ ’‡” “—‡•–‘ Žǯ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ ° ‹Â?ÂˆÂƒÂŽÂŽÂ‹Â„Â‹ÂŽÂ‡ÇŁ ’‡”…Š¹ǥ •‡ “—‡•–‘

‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ’”‡Â?†‡••‡ —Â?ƒ •–”ƒ†ƒ ƒÂ?–‹‡˜ƒÂ?Â‰Â‡ÂŽÂ‹Â…ÂƒÇĄ ’‘”–‡”‡„„‡ •— —Â?ƒ •–”ƒ†ƒ ƒÂ?–‹‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹…ƒ –—––ƒ Žƒ Š‹‡•ƒǤ —‡ŽŽ‘ …Š‡ ° —Â? †‘Â?‘ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‹Â?–‡”ƒ ȋ‹Ž †‘Â?‘ †‡ŽŽƒ ˜‡”‹–Â? ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹…ƒ ‡ “—‹Â?†‹ †‡ŽŽǯ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â?ČŒ †‹˜‡Â?–ƒ ‹Ž †‘Â?‘ †‹ —Â? ‰”—’’‘ ’”‡…‹•‘ǥ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ„‹Ž‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇŁ ‹Ž …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ …Š‡ ’”‡•‹‡†‘Â?‘ ƒŽŽ‡ •‹Â?‰‘Ž‡ Š‹‡•‡ Č‹Â†Â‹Â‘Â…Â‡Â•Â‹ČŒǤ •‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ ”‹•—‘Â?ƒÂ?‘ ˜‘…‹ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â•Â‡ÇŤ ‡ …‹ •‘Â?‘ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‹ …‘Â?–”ƒ††‹––‘”‹‡ †‡ŽŽƒ ˜‡”‹–Â?ÇŤ ƒ •–‘”‹ƒ †‹…‡ ƒ …Š‹ƒ”‡ Ž‡––‡”‡ …Š‡ “—‡•–‘ ° ’‘••‹„‹Ž‡Ǣ …Š‡ †‹ ˆƒ––‘ ° ƒ˜˜‡Â?—–‘Ǥ ‘Â?‡ ‰ƒ”ƒÂ?–‹”‡ ƒŽŽ‘”ƒ Žǯ‹Â?†‡ˆ‡––‹„‹Ž‹–Â? †‡Ž …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ ‡ “—‹Â?†‹ †‡ŽŽƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇŤ ÂŽ ˜‡•…‘˜‘ †‹ ‘Â?ƒ ° ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ ‹Ž ’”‹Â?…‹’‹‘ ˜‹•‹„‹Ž‡ †‹ —Â?‹–Â?Ǣ Žǯ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‡Ž …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ ° “—‡ŽŽ‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ …Š‡ •‘Â?‘ ‹Â? …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ …‘Ž ˜‡•…‘˜‘ †‹ ‘Â?ƒǢ Žƒ ˆ‡†‡ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ° “—‡ŽŽƒ †‡‹ ˆ‡†‡Ž‹ …Š‡ •‘Â?‘ ‹Â? …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ …‘Ž …‘ŽŽ‡‰‹‘ †‡‹ ˜‡•…‘˜‹ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹Ž Ž‘”‘ ˜‡•…‘˜‘ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡Ǥ

Â?•‘Â?Â?ÂƒÇĄ Žǯ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â? ° •‘Ž‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â’Â‡Â–Â–Â‘ Â?‡‰ƒ–‹˜‘ †‹ —Â? †‘Â?‘ ’‘•‹–‹˜‘ †‡Ž ‹‰Â?‘”‡ ƒŽŽƒ •—ƒ ÂŠÂ‹Â‡Â•ÂƒÇŁ ‹Ž †‘Â?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ž–Â? ƒŽŽƒ ˜‡”‹–Â? †‡Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘Ǥ ‡”…‹Ö Žǯ‹Â?ˆƒŽŽ‹„‹Ž‹–Â? †‡Ž ƒ’ƒ Â?‘Â? ° —Â? ’”‹˜‹Ž‡‰‹‘ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ …Š‡ ’‘Â?‰ƒ ƒŽ †‹ •‘’”ƒ †‡‰Ž‹ ƒŽ–”‹ ‡ †‹ …—‹ ‹Ž ƒ’ƒ ’‘••ƒ Dz˜ƒÂ?–ƒ”•‹dzǤ 1 ‹Â?˜‡…‡ —Â? †‘Â?‘ …Š‡ ‹Ž ‹‰Â?‘”‡ ˆƒ ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒ ’‡”…Š¹ Žƒ Š‹‡•ƒ Â?‘Â? ”‹•…Š‹ Â?ƒ‹ †‹ ˜‡Â?‹”‡ Â?‡Â?‘ ƒŽŽƒ ˆ‡†‡Ž–Â? †‡Ž ˜ƒÂ?‰‡Ž‘Ǥ ‡” “—‡•–‘ Žƒ Š‹‡•ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ° ”‹…‘Â?‘•…‡Â?–‡ ƒŽ ‹‰Â?‘”‡ ’‡” ‹Ž †‘Â?‘ †‹ —Â? ƒ’ƒ ‡† ° ”‹…‘Â?‘•…‡Â?–‡ ƒŽ ’ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ ’‡” ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ …Š‡ ‹Â?‹œ‹ƒ …‘Â?‡ –‡•–‹Â?‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˜‡”‹–Â? †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ǥ


͘͜

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

�—‘˜‹ ’”‡•‹†‡�–‹ †‹ ‡�ƒ–‘ ‡ ƒ�‡”ƒ Š‹ •‘�‘ ‹‡–”‘ ”ƒ••‘ ‡ ƒ—”ƒ ‘Ž†”‹�‹

Il Senato e la Camera hanno nuovi presidenti. Le contestazioni che sono seguite alla loro elezione hanno riguardato il metodo e non certo il profilo delle due personalitĂ . Pietro Grasso, nuovo presidente del Senato, è nato l’1 gennaio del 1945 a Licata, è ha iniziato la carriera di magistrato nel 1969 a Barrafranca, in provincia di Enna, per proseguire a Palermo nel 1972. Pochi mesi dopo la strage di Capaci viene chiamato a sostituire Giovanni Falcone nella Commissione centrale

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

per la definizione ed applicazione dello speciale programma di protezione a favore dei testimoni e collaboratori di giustizia. Delle stragi del 1992 e del 1993 comincia ad interessarsi nelle nuove funzioni di coordinamento e di impulso. Nel 1999 torna a Palermo come procuratore capo, dove resta sino al 2005, anno in cui viene chiamato a capo della Procura nazionale antimafia, dove viene confermato per un secondo mandato nel 2010. Laura Boldrini, 51 anni, è il

presidente della Camera. Nata a Macerata, comincia nel 1989 la sua carriera all’Onu, lavorando per quattro anni alla Fao. Dal 1998 al 2012 è portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr) per il quale coordina anche le attivitĂ di informazione in SudEuropa. Si occupa in particolare dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo. Svolge numerose missioni in luoghi di crisi, tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Angola e Ruanda.

–ƒŽ‹ƒ 1 •‡�’”‡ …‘�’Ž‹…ƒ–ƒ Žƒ •‹–—ƒœ‹‘�‡ ’‘Ž‹–‹…ƒ

*RYHUQR LQ DWWHVD GHOOD IXPDWD ELDQFD

Â? “—‡•–‡ ‘”‡ •‘Â?‘ ‹Â? …‘”•‘ Ž‡ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‹ ƒŽ —‹”‹Â?ƒŽ‡ ’‡” …‡”…ƒ”‡ Žƒ ˜‹ƒ ’‡” †ƒ”‡ ƒŽ ƒ‡•‡ —Â? ‡•‡…—–‹˜‘ ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ ‹ –ƒÂ?–‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ …Š‡ ƒ••‹ŽŽƒÂ?‘ ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ

'

opo averli tenuti puntati per poco piÚ di un giorno sul comignolo issato sulla Cappella Sistina, gli occhi degli italiani si sono spostati in queste ultime ore sul Quirinale dove si sta giocando una vicenda decisamente piÚ complicata rispetto a quella che ha portato all’elezione di papa Francesco. Da poche ore, infatti, hanno preso il via le consultazioni del Presidente della Repubblica per cercare di dare al Paese un nuovo governo. Che il tentativo fosse ostico lo si sapeva sin dal 25 febbraio scorso quando le urne elettorali avevano sancito l’ingovernabilità del Paese, con una chiara maggioranza del centro-sinistra solo alla Camera dei deputati. Nonostante la situazione di palese difficoltà (al Senato mancano i numeri per garantire la fiducia a un nuovo esecutivo), Bersani ha ribadito a piÚ riprese che era un dovere civico fare tutto il possibile per dare un governo all’Italia, an-

che in considerazione del momento di grave difficoltĂ che il Paese sta attraversando. E da candidato “in pectoreâ€? non ha mancato di richiamare al senso di responsabilitĂ quelli che sin da subito ha considerato i suoi principali interlocutori: i senatori del Movimento 5 Stelle. Anche per questo ha messo mano a un programma di governo in otto punti (misure per la ripresa economica, per il lavoro, per la riduzione dei costi della politica, sul conflitto di interesse, su corruzione, riciclaggio e falso in bilancio, economia verde e altro ancora) che va a toccare temi sensibili anche per

ƒ ‡”•ƒÂ?‹ǥ …ƒÂ?†‹†ƒ–‘ Dz‹Â? ’‡…–‘”‡dzǥ —Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ‹Â? ‘––‘ ’—Â?–‹ ‡ —Â? ƒ’’‡ŽŽ‘ ƒŽ •‡Â?•‘ †‹ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ’‡” ‹Ž „‡Â?‡ †‡Ž ƒ‡•‡

il popolo dei grillini. Nel frattempo il parlamento ha dato avvio alla 17ª legislatura della storia repubblicana. L’elezione dei presidenti dei due rami del parlamento (Laura Boldrini alla Camera e Pietro Grasso al Senato), che da tanti osservatori era ritenuto un importante banco di prova in vista di scenari futuri, ha creato difficoltà in piÚ. Il Pdl non ha gradito che la seconda e la terza carica dello Stato siano andati a esponenti del centrosinistra e ha minacciato di scatenare la piazza se risultato analogo dovesse avere la corsa per la successione di Napolitano al Quirinale. Per Berlusconi il Paese deve avere un Presidente della repubblica espressione di quell’area moderata che fa riferimento al centro-destra. Senza questa ipotesi il Paese sarebbe condannato a un repentino ritorno alle urne. Nonostante le speranze di Bersani (alimentate anche dal voto che alcuni senatori del Movimento 5 Stelle hanno dato a Pietro Grasso) Grillo continua

a tenere la porta chiusa verso qualsiasi ipotesi di governo politico e non ha mancato di riprendere i senatori che hanno disatteso l’indicazione di non votare per nessuno dei candidati in corsa per lo scranno piĂš alto di palazzo Madama. Monti, per parte sua, continua a ripetere che non appoggerĂ alcun esecutivo che possa intaccare la vocazione europeista dell’Italia. Insomma gli scenari sono “sufficientementeâ€? ingarbugliati e l’attesa per la fumata bianca dal Quirinale rischia di farsi lunga. Tra i primi ad essere ricevuti dal presidente Napolitano, i nuovi presidenti di Camere e Senato hanno concordato con il Capo dello Stato sulla necessitĂ di dare

in tempi brevi un governo al Paese. Un’impresa che allo stato di fatto rischia di essere ardua se non impossibile, ma che potrebbe forse diventare un po’ meno difficile se i suoi protagonisti facessero tesoro dell’invito di papa Francesco a intendere il potere come servizio.

‡” ‹Ž †Ž Žǯ—Â?‹…ƒ ˜‹ƒ ° “—‡ŽŽƒ †‹ —Â? ‰‘˜‡”Â?‘ †‹ Žƒ”‰Š‡ ‹Â?–‡•‡ǥ ƒ ’ƒ––‘ …Š‡ ƒŽ —‹”‹Â?ƒŽ‡ ˜ƒ†ƒ —Â? ‡•’‘Â?‡Â?–‡ †‡Ž …‡Â?–”‘nj †‡•–”ƒ

&LSUR H LO SUHFHGHQWH PDQFDWR SHU RUD

Era il 1992, all’alba di tangentopoli e della ďŹ ne della prima Repubblica. L’Italia, con i conti pubblici agonizzanti, si trovò alle prese con una tassa... retroattiva. Nel senso che fu applicata nella notte tra il 9 e il 10 luglio dall’allora governo Amato: il 6 per mille dei conti correnti italici passò nelle tasche dello Stato. Gli italiani lo seppero a cose fatte. Nel giro di poche ore era stata realizzata una mini-patrimoniale blitz, che fruttò (allo Stato) 5000 miliardi di lire. Di prelievo forzoso si è tornato a parlare nei giorni scorsi perchĂŠ una operazione analoga è stata suggerita dall’Europa a Cipro, alle prese con una situazione ďŹ nanziaria drammatica. Le autoritĂ cipriote avevano chiesto un prestito di 19 miliardi di euro. L’Unione ha risposto picche, mettendo a disposizione “soloâ€? 10 miliardi di euro, invitando Cipro a

fare la sua parte recuperando, appunto 5,8 miliardi in proprio. Come? Con una patrimoniale sui conti correnti attuata tramite un prelievo forzoso assai pesante: il 6,7% sui depositi ďŹ no a 100mila euro; addirittura del 9,9% per quelli d’importo superiore. I ciprioti non l’hanno presa minimamente bene, il Parlamento ha respinto al mittente il provvedimento. L’Europa ha rinnovato la sua disponibilitĂ all’aiuto, invitando però Cipro a provvedere ai giĂ ricordati 5,8 miliardi di euro. L’ipotesi prelievo forzoso è per il momento tramontata. Cionondimeno ha creato un indubbio effetto-panico che ha travalicato rapidamente i conďŹ ni dell’isola mediterranea, dove i bancomat erano stati presi d’assalto. La questione, però, è un’altra. La sensazione è che sia stato infranto un tabĂš, l’inviolabilitĂ dei risparmi, la sicurezza nel tener-

li in una banca piuttosto che sotto il materasso (o in qualche paradiso ďŹ scale). Cipro è una piazza ďŹ nanziaria notevole e abbastanza opaca. Nelle sue banche sono parcheggiati molti soldi di provenienza estera, soprattutto russa. La mossa ideata dagli euro-potenti maschera a malapena la voglia di toccare capitali abbondanti e non autoctoni. Solo che per colpire questi, si colpisce tutti. Probabilmente si rimedierĂ all’ingiustizia con una furbata mediterranea: nessun prelievo sui conti sotto i 100mila euro, 12% sugli altri. Cioè quelli dei ricconi locali e stranieri (che domani spariranno lasciando danni ben superiori). E se si colpisce Cipro, perchĂŠ un domani non si potrebbero veriďŹ care analoghe situazioni in altri Paesi fortemente indebitati? E quando parliamo di “Paesi fortemente indebitatiâ€? il pensiero non può non correre

all’Italia. C’è da dire che in Europa si battono i pugni sul tavolo soprattutto contro i “piccoliâ€?, ma l’Italia non è nelle condizioni di alzare molto la voce. C’è da dire anche che tutto ciò appare come l’ennesimo scricchiolĂŹo del sistema-Euro. Ai Paesi del Nord interessa sempre meno del destino di quelli mediterranei; non è un mistero che la Germania stia studiando un euro-due che non ci vede coinvolti, o altre opzioni che comunque prevedono la separazione dei destini di Spagna, Grecia, Portogallo e Cipro dai “virtuosiâ€? del Nord. Sull’Italia il giudizio era stato sospeso dalla parentesi-Monti, ma l’attuale stato d’ingovernabilitĂ conferma tutte le perplessitĂ di Berlino. A settembre queste cautele si esauriranno con il voto locale, perchĂŠ l’opinione sull’Italia è comune sia alla destra che alla sinistra tedesca.


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

‡””ƒ ƒ�–ƒ ‡––‡”ƒ †‡‰Ž‹ ‘”†‹�ƒ”‹ ƒ „ƒ�ƒ

”ƒ“ � ƒ��‹˜‡”•ƒ”‹‘ �‡Ž •‡‰�‘ †‡ŽŽƒ ˜‹‘Ž‡�œƒ

In occasione della visita di Barak Obama in Medio Oriente la commissione “Giustizia e Paceâ€? dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa gli ha inviato una lettera per richiamare la sua attenzione su problemi che condizionano la presenza dei cristiani nella regione. “Il Popolo palestinese – si legge nella lettera diffusa dall’agenzia Fides – sta vivendo il 46° anno sotto occupazione. E la condizione dei cristiani palestinesi è la

Nel decimo anniversario della caduta di Saddam Hussein, avvenuta il 19 marzo 2013, l’Iraq, ha conosciuto una giornata di grandi violenze, con attentati che hanno provocato oltre 60 vittime soprattutto tra gli sciiti. Sono molti gli attacchi che negli ultimi giorni hanno sconvolto il Paese, tanto da indurre il governo a rinviare, per motivi di sicurezza, le elezioni provinciali in programma il 20 aprile. Mentre l’ex premier britannico Blair ha difeso

medesima vissuta dal popolo palestinese nel suo insiemeâ€?. La missiva elenca quelle che vengono deďŹ nite “violazioni della legge internazionale da parte delle autoritĂ israelianeâ€?: espansione di insediamenti illegali di coloni; restrizione dell’accesso ai Luoghi Santi per cristiani e musulmani; espropriazione di terre appartenenti a proprietari palestinesi per favorire l’espansione delle colonie e per costruire la barriera di separazione.

͘Í?

l’intervento militare di 10 anni fa da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti ma alla quale diversi Paesi non parteciparono in assenza di un mandato da parte delle Nazioni Unite, c’è chi sottolinea come l’intervento americano che doveva portare alla democrazia un Paese massacrato dal regime di Saddam Hussein, non abbia raggiunto l’obiettivo e l’Iraq, con le sue 112mila vittime civili, sia ben lontano dall’immagine disegnata allora da George W. Bush.

‡‰‹‘�‡ ƒ”ƒ–ƒ Žƒ �—‘˜ƒ ‰‹—�–ƒ

0DURQL DO YLD

&

i ha messo qualche tempo in piĂš del preventivato, ma alla fine Roberto Maroni, nuovo presidente della Lombardia, ha lanciato la sua giunta. La squadra che il presidente ha messo in campo per il governo della 10ÂŞ legislatura è costituita da 14 assessori. Con l’insediamento della giunta ha preso cosĂŹ ufficialmente il via “una legislatura che – come ha spiegato lo stesso Maroni – dovrĂ affrontare temi rilevanti a cominciare da quello del lavoro e della crisi economica ma che dovrĂ essere segnata anche da grandi riforme, a cominciare da quella del sistema sanitario, che è ottimo ma che si può migliorare, facendo tutto ciò che serve per rendere la Lombardia e il sistema lombardo l’eccellenza in Italia e in Europaâ€?. Nel presentare la sua squadra di governo il presidente Maroni ha rilanciato la prospettiva della Macroregione, “che è nel programma di governo – ha ribadito – e che rappresenta una sfida, che riguarda non solo l’Italia ma anche l’Europaâ€?. Riunita la giunta il 20 marzo, Maroni ha annunciato che il Consiglio regionale si riunirĂ invece il 27 marzo. “Confronto e dialogo – ha concluso Maroni – a cominciare dalla prima seduta del Consiglio regionale, saranno le caratteristiche della mia amministrazione. Confronto e dialogo con il Consiglio nel rispetto

͙͜ ƒ••‡••‘”‹ ȋ•‡––‡ —‘Â?‹Â?‹ ‡ •‡––‡ †‘Â?Â?Â‡ČŒÇĄ –”‡ †‡‹ “—ƒŽ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹Ǥ —‡•–ƒ ° Žƒ Â?—‘˜ƒ •“—ƒ†”ƒ †‡Ž ”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ dei reciproci ruoli, con le parti sociali e con chiunque ha interesse a fare proposte e a partecipare alle iniziative che Regione Lombardia elaborerĂ in questa legislaturaâ€?. Questa la squadra di Maroni: Mario Mantovani (vicepresidente e Salute), Valentina Aprea (Istruzione, formazione e lavori, Vivia-

na Beccalossi (Territorio,urbanistica e difesa del suolo), Simona Bordonali (Sicurezza e protezione civile), Paola Bulbarelli (Casa, housing sociale e pari opportunitĂ ), Maria Cristina CantĂš (Famiglia, solidarietĂ sociale e volontariato), Cristina Cappellini (Culture, identitĂ e autonomie), Alberto Cavalli (Commercio, turismo e terziario), Maurizio Del Tenno (Infrastrutture e mobilitĂ ), Gianni Fava (Agricoltura), Massimo Garavaglia (Economia, crescita e semplificazione), Mario Melazzini (AttivitĂ produttive, innovazione, ricerca), Antonio Rossi (Sport e politiche per io giovani) e Claudia Terzi (Ambiente, energia e sviluppo sostenibile).

„”‡•…‹ƒ�‹ ‘�ˆ‡”�‡ ‡ †‡„—––‹

‡ …”‹–‹…Š‡ ”ƒ …‘•–‹ ‡ …‘�’‡–‡�œ‡

‡” ”‡•…‹ƒ •‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â? ˜‡”‘ ‡ ’”‘’”‹‘ ”‡…‘”† ’‡”…Š¹ Â?ÂƒÂ‹ÇĄ ’”‹Â?ƒ Â†ÇŻÂ‘Â”ÂƒÇĄ ƒ˜‡˜ƒ ƒ˜—–‘ –”‡ ƒ••‡••‘”‹ ‹Â? —Â?ƒ ‰‹—Â?–ƒ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ƒ”‘Â?‹ǥ ‡˜‹†‡Â?–‡Â?‡Â?–‡ǥ Šƒ ”‹…‘Â?‘•…‹—–‘ Žƒ ˆ‘Â?†ƒ–‡œœƒ †‹ —Â?ƒ Â?ƒ‰‰‹‘” ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–‹˜‹–Â? ‹Â? ‰‹—Â?–ƒ †‡ŽŽƒ ”‡ƒŽ–Â? „”‡•…‹ƒÂ?ƒ …Š‡ …ƒÂ?†‹†ƒ–‹ †‹ –—––‹ ‰Ž‹ •…Š‹‡”ƒÂ?‡Â?–‹ ƒ˜‡˜ƒÂ?‘ ”‹˜‡Â?†‹…ƒ–‘Ǥ –”‡ „”‡•…‹ƒÂ?‹ •…‡Ž–‹ †ƒŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ ƒ”‘Â?‹ •‘Â?‘ Ž„‡”–‘ ƒ˜ƒŽŽ‹ Č‹ Â†ÂŽČŒÇĄ ‹˜‹ƒÂ?ƒ ‡……ƒŽ‘••‹ Č‹ ”ƒ–‡ŽŽ‹ †ǯ Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒČŒ ‡ ‹Â?‘Â?ƒ ‘”†‘Â?ƒŽ‹ Č‹ ‡‰ƒ Â‘Â”Â†ČŒǤ ‹ Â–Â”ÂƒÂ–Â–ÂƒÇĄ ‹Â?•‘Â?Â?ÂƒÇĄ †‹ †—‡ …‘Â?ˆ‡”Â?‡ ‡ †‹ —Â?ƒ Â?‘˜‹–Â? ÂƒÂ•Â•Â‘ÂŽÂ—Â–ÂƒÇĄ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ †ƒ ‹Â?‘Â?ƒ ‘”†‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡Ž …‘Â?•‹‰Ž‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ŽŽǯ‡•’‘Â?‡Â?–‡ Ž‡‰Š‹•–ƒ ƒ”‘Â?‹ Šƒ ƒˆˆ‹†ƒ–‘ Ž‡ †‡Ž‡‰Š‡ ‹Â? Â?ƒ–‡”‹ƒ †‹ Â•Â‹Â…Â—Â”Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ ’”‘–‡œ‹‘Â?‡ …‹˜‹Ž‡ ‡ ‹Â?Â?‹‰”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ‡ ’”‹Â?‡ ’ƒ”‘Ž‡ †‡Ž Â?‡‘ƒ••‡••‘”‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ †‹ ‰”ƒ–‹–—†‹Â?‡ ’‡” Žƒ ˆ‹†—…‹ƒ ƒ……‘”†ƒ–ƒŽ‡ †ƒŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡Ǥ —‡ŽŽ‡ †‹ ‹˜‹ƒÂ?ƒ ‡……ƒŽ‘••‹ ‡ †‹ Ž„‡”–‘ ƒ˜ƒŽŽ‹ •‘Â?‘ ‹Â?˜‡…‡ …‘Â?ˆ‡”Â?‡Ǥ ƒ Â‡Â…Â…ÂƒÂŽÂ‘Â•Â•Â‹ÇĄ …Š‡ ‡”ƒ ‰‹Â? •–ƒ–ƒ ƒ••‡••‘”‡ ȋ‡ ˜‹…‡ ’”‡•‹†‡Â?Â–Â‡ČŒ Â?‡ŽŽƒ ‰‹—Â?–ƒ ‘”Â?‹‰‘Â?‹ǥ Šƒ ƒ˜—–‘ —Â? ƒ••‡••‘”ƒ–‘ ’‡•ƒÂ?–‡ …‘Â?ǯ° “—‡ŽŽ‘ ƒ ‡””‹–‘”‹‘ǥ —”„ƒÂ?‹•–‹…ƒ ‡ †‹ˆ‡•ƒ †‡Ž •—‘Ž‘Ǥ ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹˜‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž …‘Â?’‹–‘ ƒ••‡‰Â?ƒ–‘ Ġ Ž„‡”–‘ ÂƒÂ˜ÂƒÂŽÂŽÂ‹ÇĄ ‰‹Â? •‘––‘•‡‰”‡–ƒ”‹‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‹˜‡”•‹–Â? Â?‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?ƒ ‰‹—Â?–ƒ ‘”Â?‹‰‘Â?‹Ǥ ƒ †‡Ž‡‰ƒ ƒŽ ‘Â?Â?‡”…‹‘ǥ –—”‹•Â?‘ ‡ –‡”œ‹ƒ”‹‘ ° †‹ “—‡ŽŽ‡ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‡ ‹Â? ˜‹•–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ š’‘ ͚͙͘Í? ‡ †‡ŽŽ‡ ƒ––‡•‡ †‡Ž ”‡•…‹ƒÂ?‘ ’‡” “—‡•–ƒ •…ƒ†‡Â?œƒǤ

‘Â? ° ’‹ƒ…‹—–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ Žƒ †‡…‹•‹‘Â?‡ †‹ ƒ”‘Â?‹ †‹ •…‡‰Ž‹‡”‡ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ …‘Â?’‘Â?‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ •—ƒ ‰‹—Â?–ƒ –”ƒ ˆ‹‰—”‡ Â?‘Â? ’ƒ••ƒ–‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ …‘Â?’‡–‹œ‹‘Â?‡ ‡Ž‡––‘”ƒŽ‡Ǥ ƒ …”‹–‹…ƒ ‡•’”‡••ƒ †ƒ —…ƒ ÂƒÂˆÂˆÂ—Â”Â‹ÇĄ Â?—‘˜‘ …ƒ’‘‰”—’’‘ †‡Ž † ‹Â? ”‡‰‹‘Â?‡ǥ Â?‘Â? ”‹‰—ƒ”†ƒ ‹Ž ’”‘ˆ‹Ž‘ †‡‰Ž‹ ƒ••‡••‘”‹ ‡•–‡”Â?‹ Â?ƒ ‹Ž Ž‘”‘ …‘•–‘Ǥ ͙͙ •‘Â?‘ ‹Â?ˆƒ––‹ ‰Ž‹ ƒ••‡••‘”‹ …Š‡ ƒ”‘Â?‹ Šƒ •…‡Ž–‘ ƒŽ †‹ ˆ—‘”‹ †‡‰Ž‹ ‡Ž‡––‹ …‘Â? Žƒ …‘Â?•—Ž–ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ͚͜ ‡ ÍšÍ? ˆ‡„„”ƒ‹‘ •…‘”•‘Ǥ ǯ‡•’‘Â?‡Â?–‡ †‡Ž † Šƒ •‘•–‡Â?—–‘ …Š‡ …‹ƒ•…—Â? ƒ••‡••‘”‡ ‡•–‡”Â?‘ …‘•–‡”Â? ƒŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ǥ ‡ †‹ …‘Â?•‡‰—‡Â?œƒ ƒ‹ Ž‘Â?Â„ÂƒÂ”Â†Â‹ÇĄ ͙͙Ǥ͙͘͘ ‡—”‘ ‹Â? ’‹Î ƒŽ Â?‡•‡ǥ ’‡” —Â? –‘–ƒŽ‡ ƒÂ?Â?—‘ †‹ Í™ Â?‹Ž‹‘Â?‡ ͜͞Í?Â?‹Žƒ ‡—”‘Ǥ Š‡ǥ •‡ Ž‡ …‹ˆ”‡ ‹Â?†‹…ƒ–‡ …‘””‹•’‘Â?†‘Â?‘ ƒŽ Â˜Â‡Â”Â‘ÇĄ ƒ ˆ‹Â?‡ Ž‡‰‹•Žƒ–—”ƒ ’‘”–‡”ƒÂ?Â?‘ Žƒ •’‡•ƒ …‘Â?’Ž‡••‹˜ƒ Í&#x; Â?‹Ž‹‘Â?‹ ͚͛͞Â?‹Žƒ ‡—”‘Ǥ Â?ƒ …‹ˆ”ƒ …‘Â?Â•Â‹Â†Â‡Â”Â‡Â˜Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ ° •–ƒ–‘ ‹Ž …‘Â?Â?‡Â?–‘ ˆ‹Â?ƒŽ‡ †‹ —…ƒ ÂƒÂˆÂˆÂ—Â”Â‹ÇĄ ”‡•ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ’‹Î ’‡•ƒÂ?–‡ †ƒŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‰”ƒÂ?†‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ …Š‡ ƒÂ?…Š‡ Žƒ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ •–ƒ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒÂ?†‘Ǥ

ÂŽ Â?—‘˜‘ ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‘„‡”–‘ ƒ”‘Â?‹ Â?‘Â? Šƒ ”‡’Ž‹…ƒ–‘ ƒ “—‡•–ƒ ’”‹Â?ƒ ’‘Ž‡Â?‹…ƒǤ Â?ƒ Â”Â‹Â•Â’Â‘Â•Â–ÂƒÇĄ •‡’’—”‡ ‹Â?Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–ÂƒÇĄ ÂŽÇŻÂŠÂƒ ˆ‘”Â?‹–ƒ ”‹…‘”†ƒÂ?†‘ǥ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ‰‹—Â?–ƒ Â?‡ŽŽƒ •ƒŽƒ ‹ƒ‰‹ †‡Ž ’ƒŽƒœœ‘ †‡ŽŽƒ ‡‰‹‘Â?‡ǥ Ž‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ ‡ ‹ …”‹–‡”‹ …‘Â? …—‹ Šƒ ’”‘…‡†—–‘ Â?‡ŽŽƒ •—ƒ •…‡Ž–ƒǤ Dz ƒ ‰‹—Â?–ƒ Č‚ Šƒ ƒˆˆ‡”Â?ƒ–‘ ƒ”‘Â?‹ Č‚ ° •–ƒ–ƒ ˆƒ––ƒ •—ŽŽƒ „ƒ•‡ †‡ŽŽ‡ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ †‡‹ •‹Â?‰‘Ž‹ ƒ••‡••‘”‹ ‡ Â?‘Â? …‘Â? ‹Ž Â?‡–‘†‘ ‡Â?…‡ŽŽ‹dzǤ


͘͞

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

—‘Â?‡ Â?‘–‹œ‹‡ Â?ƒ DzÂ•Â…Â—Â‘ÂŽÂƒÇł Â?‡Ž ”‹…‘”†‘ †‹ ƒ”‹‘ ‹ƒ’‡––‹

‘”Â?ƒ Dz ˆ‡‡Ž —†dz

Una scuola di amministratori locali pensata per altri amministratori: sindaci, assessori, consiglieri comunali, e anche cittadini che per un giorno diventano docenti e alunni, pronti a condividere storie, progetti, buone pratiche, esperienze concrete e dirette sui temi della sostenibilitĂ ambientale. Una scuola dedicata a Dario Ciapetti, il sindaco di Berlingo scomparso nel dicembre 2012, che è stato uno dei protagonisti dell’impegno concreto per il

“Se è utile a tutti è proprio un progetto di classeâ€?. Ăˆ questo lo slogan che promuove in tutte le scuole secondarie di secondo grado cattoliche o di ispirazione cristiana il concorso “I feel Cudâ€?, giunto alla sua 3ÂŞ edizione, cui sono invitati a partecipare gli alunni e i loro professori. In palio contributi economici per realizzare un progetto, ideato dai giovani stessi, per migliorare il proprio istituto e che abbia anche un impatto sociale positivo

territorio e per i beni comuni. Questo l’identikit della Scuola di altra amministrazione, che – grazie alla collaborazione tra Fondazione Cogeme onlus e l’Associazione dei Comuni virtuosi è ospitata nella suggestiva cornice del Castello di Padernello, nelle giornate di venerdĂŹ 22 e sabato 23 marzo. Un evento che richiamerĂ nella Bassa bresciana 100 amministratori locali da tutta Italia, 35 dei quali bresciani. Per informazioni o iscrizioni info@ comunivirtuosi.org o 030-9787247.

per gli abitanti del territorio di pertinenza della scuola. Il concorso è organizzato dal Servizio promozione della Cei in collaborazione con l’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’universitĂ e con i Caf Acli. L’obiettivo è quello sensibilizzare alla firma dell’8xmille i possessori del modello Cud, per lo piĂš pensionati e giovani al primo impiego. Per informazioni: www. ifeelcud.it

’‘”–

‘�—�‹…ƒœ‹‘�‡

ƒ‡•–”‹ †‡ŽŽǯ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡

””‘�’‡ ‹Ž •‹Ž‡�œ‹‘

‘Â?…Ž—•‘ ‹Ž ’”‘’”‹‘ ‡•‡”…‹œ‹‘ •—ŽŽƒ ˆ—Â?‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â”Â‘Â„ÂƒÂ–Âƒ •‘””‹†‡ …‘Â?’‹ƒ…‹—–‘Ǥ 1 …‘Â?ÇŚ •ƒ’‡˜‘Ž‡ Â†ÇŻÂƒÂ˜Â‡Â” ’”‘˜‘…ƒ–‘ ‹ …‘Â?—Â?‹ Â?‘”–ƒŽ‹Ǥ ÂŽ •—‘ ‡•‡”…‹œ‹‘ Šƒ ‹Â?’”‡••‹‘nj Â?ƒ–‘ ‡ •–—’‹–‘ ’‡”…Š¹ ‘‰Â?‹ ‰‡•–‘ ‡”ƒ –‡•‘ ƒŽ •—’‡”ƒÂ?‡Â?–‘ †‡Ž Ž‹Â?‹–‡Ǥ —‹ ‘•ƒ ‡† ‹Â?•‡‰Â?ƒ Ġ ‘•ƒ”‡Ǥ ‘Â? •‘ŽƒÂ?‡Â?–‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–ÂŽÂ‡Â–ÂƒÇĄ Â?ƒ „‡Â? Â?‘Žnj –‡ ƒŽ–”‡ ˆ‹‰—”‡ •‘…‹ƒŽ‹ •‹ ƒ––‡‰‰‹ƒÂ?‘ ƒ Â?ƒ‡•–”‹ †‡ŽŽǯ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡Ǥ ƒŽ˜‘Ž–ƒ ° ‹Ž …ƒŽ…‹ƒ–‘”‡ ƒ ˆ‹Â?‡ …ƒ””‹‡”ƒ …Š‡ ”‹’‡”…‘”nj ”‡ Ž‡ ‹Â?’”‡•‡ …‘Â?’‹—–‡Ǥ Ž–”‡ǥ •‘Â?‘ ‰Ž‹ ‹Â?„‘Â?‹–‘”‹ ‘ ‹ ’”‡†‹…ƒ–‘”‹ –‡Ž‡˜‹•‹˜‹Ǥ ÂŽÇŚ –”‡ ƒÂ?Â…Â‘Â”ÂƒÇĄ ‹ Â?‡”…ƒÂ?–‹ †‹ •‘‰Â?‹ ‘’’—”‡ ‹ ’‘Ž‹–‹…‹ …Š‡ǥ ’”‹Â?ƒ †‹ ‘‰Â?‹ –‘”Â?ƒ–ƒ ‡Ž‡–nj Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ –‹ ’”‘’‘Â?‰‘Â?‘ “—‡ŽŽ‘ …Š‡ ‰Ž‹ ÂƒÂŽÇŚ –”‹ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ ÂˆÂƒÂ–Â–Â‘ÇŁ ƒÂ?…Š‡ Ž‘”‘ Â?‹ŽŽƒÂ?ÇŚ –ƒÂ?‘ †ǯ‡••‡”‡ Â?ƒ‡•–”‹ †‡ŽŽǯ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡Ǥ ‹Î ‹Â? Â’Â‘Â•Â‹Â–Â‹Â˜Â‘ÇĄ –”‘˜‹ƒÂ?‘ Žƒ–‘Â?‡Ǥ —‹ ‹Â?•‡‰Â?ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‹ †‹”‹‰‡”‡ Ž‘ –ƒ–‘ ÂƒÂ–Â–Â”ÂƒÇŚ ˜‡”•‘ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â‡Â”Â…Â‹ÂœÂ‹Â‘ †‡ŽŽ‘ •–—†‹‘ǥ ƒ’’”‡•‘ ƒŽŽƒ ’‡”ˆ‡œ‹‘Â?‡ǥ ‹Â? —Â? ƒ’’”‡Â?†‹Â?‡Â?–‘ Ž—Â?‰‘ ͘͜ ƒÂ?Â?‹Ǥ •‡”…‹œ‹‘ ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡ ’‡” ‹ ’‘Ž‹–‹…‹ †ǯ‘‰‰‹Ǩ Â? ƒÂ?„‹–‘ ”‡Ž‹‰‹‘nj •‘ ƒÂ? ÂƒÂ‘ÂŽÂ‘ÇĄ ‹Â?Â˜Â‡Â…Â‡ÇĄ ”‹…‘”†ƒ Žƒ …‘”•ƒ †‡‰Ž‹ ƒ–Ž‡–‹ ƒŽŽ‘ •–ƒ†‹‘ ’‡” ”‹…Š‹ƒÂ?ÂƒÇŚ ”‡ Žƒ ’”ƒ–‹…ƒ ‡ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â‡Â”Â…Â‹ÂœÂ‹Â‘ ‹Â?•–ƒÂ?…ƒ„‹Ž‡ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ǥ •‡”…‹œ‹‘ ÂˆÂƒÂ–Â‹Â…Â‘Â•Â‘ÇĄ ’‹Î …Š‡ ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡Ǥ † ‹ Â?ÂƒÂ”Â–Â‹Â”Â‹ÇĄ •‹ ‡•‡”…‹–ƒÂ?‘ Â?‡ŽŽƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ‡ Â?‡ŽŽƒ ˆ‡†‡Ž–Â? ƒ ‹‘ǥ †ƒÂ?†‘ ‹Ž ’”‘’”‹‘ –—––‘ǥ Žƒ ’”‘’”‹ƒ ˜‹–ƒ —Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ ’‡” ƒ˜‡”‡ ‹Â? …ƒÂ?„‹‘ Â?‘Ž–‘ †‹ ’‹Îǣ Žƒ ˜‹–ƒ ‡–‡”Â?ƒǤ ‘‰‹…ƒ ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡Ǥ

—ƒÂ?†‘ Žƒ ˆ—Â?ƒ–ƒ –ƒÂ?–‘ ƒ––‡•ƒ Šƒ …‘nj Â?‹Â?…‹ƒ–‘ ƒ †‹ˆˆ‘Â?†‡”•‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‹Âƒ ’‘…‘ †‘’‘ Ž‡ ͙ͥ †‡Ž ͙͛ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ Žǯ‡Â?‘œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ Â?‹‰Ž‹ƒ‹ƒ †‹ ’‡”•‘Â?‡ ‹Â? ‹ƒœœƒ ƒÂ? ‹‡–”‘ ‡ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒ‹ –‡Ž‡•…Š‡”Â?‹ Šƒ –”‘˜ƒ–‘ ‹Ž •—‘ •ˆ‘‰‘ ‰‹‘‹‘•‘Ǥ ƒ‹ …‘nj Â?‡ •–ƒ˜‘Ž–ƒ Žƒ –˜ ° •–ƒ–ƒ Ž‘ •–”—Â?‡Â?–‘ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‡ ’‡” ˆƒ” …‘Â?‘•…‡”‡ ƒŽ Â?‘Â?†‘ ‹Â?–‡”‘ ‹Ž ˜‘Ž–‘ ‡ Žƒ ˜‘…‡ †‡Ž Â?—‘˜‘ ÂƒÇŚ ’ƒǤ Â?ƒ‹ …‘Â?‡ •–ƒ˜‘Ž–ƒ ‹Ž ‘Â?–‡ˆ‹…‡ Â?‡‘‡Ž‡––‘ Šƒ •ƒ’—–‘ Dz„—…ƒ”‡ Ž‘ •…Š‡”nj Â?‘dz Č‚ ‡ǥ …‘Â? ‡••‘ǥ ‹Ž …—‘”‡ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?‹Â?‘ †‡‹ ˆ‡†‡Ž‹ Č‚ …‘Â? Žƒ •—ƒ •‡Â?’Ž‹…‹–Â? ‡ …‘Â? —Â? …‘Â?’‘”–ƒÂ?‡Â?–‘ …Š‡ǥ Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ†Â‘Â•Â•ÂƒÂŽÇŚ Â?‡Â?–‡ǥ ’‘–”‡Â?Â?‘ †‡ˆ‹Â?‹”‡ ÂƒÂ†Â†Â‹Â”Â‹Â–Â–Â—ÇŚ ”ƒ ƒÂ?–‹njÂ?‡†‹ƒ–‹…‘Ǥ ‡ Â?‘Â? ˆ‘••‡ …Š‡ ’”‘’”‹‘ Žǯ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â? †‡‹ ‰‡•–‹ ‡ Žƒ •‡Â?’Ž‹…‹–Â? †‡ŽŽ‡ ’ƒ”‘Ž‡ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‘’‘nj •–‘ ˆ‹Â? †ƒ •—„‹–‘ ƒ‰Ž‹ ‘……Š‹ †‡Ž Â?‘Â?†‘ ”ƒÂ?…‡•…‘ …‘Â?‡ —Â? ’ƒ’ƒ †‹˜‡”•‘ Â†ÂƒÇŚ ‰Ž‹ ƒŽ–”‹Ǥ ‡ •—‡ ”‹Â?—Â?…‡ ƒ‹ •‹Â?„‘Ž‹ ’‹Î ‡˜‹†‡Â?–‹ Č‹ÂŽÂƒ …”‘…‡ †ǯ‘”‘ǥ Žƒ Ž‹Â?‘—•‹Â?‡ǥ ‹ ’ƒ”ƒÂ?‡Â?–‹ •‘Ž‡Â?Â?‹ǤǤǤČŒ ‡ Žƒ •…‡Ž–ƒ †‹ ’”‡•‡Â?–ƒ”•‹ …‘Â?‡ —Â? Dz•‡Â?’Ž‹…‡dz Â˜Â‡ÇŚ •…‘˜‘ †‹ ‘Â?ÂƒÇĄ Dz’”‹Â?—• ‹Â?–‡” Â’ÂƒÂ”Â‡Â•Çł –”ƒ ‹ ˜‡•…‘˜‹ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ Â?‘Â?Â†Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Ž‘ ŠƒÂ?Â?‘ ‹Â?Â?‡†‹ƒ–ƒÂ?‡Â?–‡ …‘Â?Â?‘–ƒ–‘ …‘Â?‡ —Â? ’ƒ•–‘”‡ …Š‡ Â?‘Â? •‹ ’”‡‘…nj …—’ƒ Â?‹Â?‹Â?ƒÂ?‡Â?–‡ †‹ ‘ˆˆ”‹”‡ ƒŽŽ‡ –‡nj Ž‡…ƒÂ?‡”‡ ‹Ž ’”‘ˆ‹Ž‘ Â?‹‰Ž‹‘”‡ǥ Â?ƒ …Š‡ Č‚ ƒŽ …‘Â?–”ƒ”‹‘ Č‚ ‹Â?†—…‡ Žƒ –˜ ‡ Žǯ‹Â?–‡”‘ •‹•–‡Â?ƒ Â?‡†‹ƒ–‹…‘ Ġ ƒ†ƒ––ƒ”•‹ ƒ‹ •—‘‹ ‰‡•–‹Ǥ Š‡ •‘Â?‘ ‰‡•–‹ •‡Â?’Ž‹…‹ ‡ ‹Â?ÇŚ

‡‹ ‰‹‘”Â?‹ †‡Ž –”‹†—‘ Â’ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‹ ”‹…‘”nj †ƒ ‹Â?ˆ‹Â?‡ …‘Â?‡ ‡•Î …‘Â?Â’Âż —Â?ÇŻ DzÂƒÂ…Â”Â‘ÇŚ Â„ÂƒÂœÂ‹ÂƒÇł •…‡Â?†‡Â?†‘ ƒ‰Ž‹ Â?ˆ‡”‹ ’‡” ’‘‹ Â•ÂƒÇŚ Ž‹”‡ †‹ Â?—‘˜‘ ‹Â? ƒ”ƒ†‹•‘ …‘‹ •ƒÂ?–‹Ǥ Â? ˜‹ƒ‰‰‹‘ ’‡” •ƒŽ˜ƒ”‡ Žǯ‹Â?–‡”ƒ —Â?ƒÂ?‹–Â?Ǥ —ƒ•‹ ‡•Î ˆ‘••‡ —Â?ÇŻÂƒÂ…Â”Â‘Â„ÂƒÂ–Âƒ ƒ””ƒÂ?ÇŚ ’‹…ƒ–‘ •—Ž ˆ‹Ž‘ †‡ŽŽƒ •–‘”‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒǤ ‘Â? ƒŽ—Â?Â?‘ǥ Â?ƒ ’”‘ˆ‡••‘”‡ †‹ ”—‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ ˆƒ…‘Ž–Â? †‡ŽŽǯ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡Ǥ ‘Â?ÇŚ Â?‡Â?–ƒ ’ƒ’ƒ ‡Â?‡†‡––‘ ÇŁ Dz —‡•–ƒ ’ƒ”‘Žƒ †‡ŽŽƒ †‹•…‡•ƒ †‡Ž ‹‰Â?‘”‡ ƒ‰Ž‹

Â?ˆ‡”‹ ˜—‘Ž •‘’”ƒ––—––‘ †‹”‡ …Š‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ’ƒ••ƒ–‘ ° ”ƒ‰‰‹—Â?–‘ †ƒ ‡•Îǥ …Š‡ ÂŽÇŻÂ‡ÂˆÂˆÂ‹Â…ÂƒÂ…Â‹Âƒ †‡ŽŽƒ ‡†‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒ„„”ƒ……‹ƒ ‹Ž Â’ÂƒÂ•Â•ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‡ –—––‹ ‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ †‹ –—––‹ ‹ –‡Â?’‹Ǥdz Â? ’‡”…‘”•‘ ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡ ƒ‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ …Š‡ •‘Ž–ƒÂ?–‘ ‹Ž ‹‰Ž‹‘ †‹ ‹‘ ’‘–‡˜ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡Ǥ ‡Ž ”‡•–‘ǥ Â‡Â”Â–Â—ÂŽÂŽÂ‹ÂƒÇŚ Â?‘ Â?‡Ž ‡ …ƒ”Â?‡ Š”‹•–‹ …‹ ‹Â?’”‡••‹‘Â?ƒ ’”‘ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–‡ “—ƒÂ?†‘ ƒˆˆ‡”Â?ÂƒÇŁ Dz ÂŽ ˆ‹‰Ž‹‘ †‹ ‹‘ ° •–ƒ–‘ Â…Â”Â‘Â…Â‹ÂˆÂ‹Â•Â•Â‘ÇŁ Â?‘Â? ° —Â?ƒ ˜‡”‰‘‰Â?ÂƒÇĄ ’‡”…Š¹ Žƒ ˜‡”‰‘‰Â?ƒ ° Â?‡…‡••ƒ”‹ƒǤ ÂŽ ˆ‹‰Ž‹‘ †‹ ‹‘ ° Â?‘”–‘ǣ „‹nj •‘‰Â?ƒ …”‡†‡”Ž‘ǥ ’‡”…Š¹ ° ƒ••—”†‘Ǥ ‘nj ’‘ Žƒ •‡’‘Ž–—”ƒ ° ”‹•‘”–‘ǣ ° …‘•ƒ …‡”–ƒ ’‡”…Š¹ ° ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡Ǥdz ‡‹ ‰‡•–‹ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂ…Â”Â‘Â„ÂƒÂ–ÂƒÇĄ …‘Â?‡ Â?‡ŽŽ‡ –ƒÂ?–‡ ƒœ‹‘Â?‹ †‡‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ Â•Â’Â‘Â”Â–Â‹Â˜Â‹ÇĄ ˆ‹Â?‘ ƒŽŽƒ …‘Â?–‡Â?’Žƒœ‹‘Â?‡ Â?‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‹ ‡•Îǥ ‹ Â?ƒ‡•–”‹ †‡ŽŽǯ‹Â?’‘••‹„‹Ž‡ •‘Â?‘ —Â?ƒ ’”‘˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ Â?‘•–”ƒ ˜‹–ƒǤ 1 •…‹‘……‘ Â?‘Â? …‘Â?’”‡Â?†‡”Ž‘ ‡ Â?‘Â? ƒ’’”‡Â?†‡”‡ Žƒ Ž‡œ‹‘Â?‡Ǥ

Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÂ–Â‹ÇĄ …‘Â?‡ •‡Â?’Ž‹…‡ ‡ ‹Â?Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÇŚ –‘ ° •–ƒ–‘ ‹Ž Ž‹Â?‰—ƒ‰‰‹‘ †‹ “—‡Ž ’”‹Â?‘ •ƒŽ—–‘ ƒŽ Â?‘Â?†‘ ƒ’‡”–‘ …‘Â? —Â? Dz„—‘nj Â?ÂƒÂ•Â‡Â”ÂƒÇł ‡ …Š‹—•‘ …‘Â? —Â? Dz„—‘Â?ƒÂ?‘––‡ ‡ „—‘Â? ”‹’‘•‘dz …Š‡ ’‹Î …‘Â?ˆ‹†‡Â?œ‹ƒŽ‹ ‡ †‹”‡––‹ Â?‘Â? ’‘–‡˜ƒÂ?‘ ‡••‡”‡Ǥ ‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ ‹Ž •—‘ ‹Â?–”‹Â?•‡…‘ ’‘–‡nj ”‡ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ •’‡••‘ †‹•–‘”•‹˜‘ †‡‹ Â?Â‡Â•Â•ÂƒÂ‰Â‰Â‹ÇĄ Žƒ –‡Ž‡˜‹•‹‘Â?‡ Č‚ ˆƒ––ƒ ’‡” ‡••‡”‡ •‘’”ƒ––—––‘ Â˜Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ ’‹Î …Š‡ ƒ•…‘Ž–ƒ–ƒ Č‚ ° ”‹—•…‹–ƒ ƒ ”‡•–‹–—‹”…‹ Â?‘nj Â?‡Â?–‹ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ †‹ ”ƒ……‘‰Ž‹Â?‡Â?–‘ ‡ †‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹–Â? “—ƒÂ?†‘ ’ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ Šƒ …Š‹‡•–‘ ƒŽŽƒ ˆ‘ŽŽƒ †ƒ’’”‹Â?ƒ †‹ ’”‡nj ‰ƒ”‡ ’‡” ‡Â?‡†‡––‘ •‡‰—‡Â?†‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ …Žƒ••‹…ƒ •‡“—‡Â?œƒ †‡Ž Dz ÂƒÂ–Â‡Â”ÇĄ ˜‡ ‡ ÂŽÂ‘Â”Â‹ÂƒÇł ‡ ’‘‹ †‹ ’”‡‰ƒ”‡ ’‡” Ž—‹ ‹Â? •‹Ž‡Â?œ‹‘Ǥ ‹ •‘Ž‹–‘ ‹Ž •‹Ž‡Â?œ‹‘ ˆƒ ’ƒ—”ƒ ƒ‹ ’”‘†—–nj –‘”‹ –‡Ž‡˜‹•‹˜‹ ‡ǥ †‹ Â”Â‹ÂˆÂŽÂ‡Â•Â•Â‘ÇĄ ƒÂ?…Š‡ ƒ‰Ž‹ •’‡––ƒ–‘”‹Ǥ –ƒ˜‘Ž–ƒ Šƒ •‡‰Â?ƒ–‘ —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹••‹Â?‘ǥ …Š‡ •‹ ° ”‹‡Â?’‹–‘ †‹ —Â? •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ ‹Â?•‘Ž‹–‘ ƒ …—‹ ‹Ž Â?‡œœ‘ –‡Ž‡˜‹•‹˜‘ •‹ ° ’”‡•–ƒ–‘ ‹Â? Â?ƒÂ?‹‡”ƒ †‘…‹Ž‡ ‡ǥ …‹ •‹ƒ …‘Â?•‡Â?–‹–‘ǥ ƒ††‹”‹––—”ƒ Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹Â‡Â˜Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ …‘Â?‡ ‡”ƒ ‰‹Â? ƒ……ƒ†—–‘ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ ’”‡…‡†‡Â?–‹ “—ƒÂ?ÇŚ †‘ Ž‡ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‹ ƒ˜‡˜ƒÂ?‘ ƒ……‘Â?Â’ÂƒÇŚ ‰Â?ƒ–‘ ‹Ž …‘Â?Â?‹ƒ–‘ †‹ ‡Â?‡†‡––‘ Ǥ ‡ŽŽƒ •–‘”‹…ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ Â?‡”…‘Ž‡†¿ ͙͛ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ Žƒ –˜ …‹ Šƒ ’‘”–ƒ–‹ –—––‹ “—ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‹ ”ƒÂ?…‡•…‘Ǥ ‹Ž Â?‘•–”‘ Â?—‘˜‘ ƒ’ƒ †ƒŽ …—‘”‡ ‰”ƒÂ?†‡Ǥ

͙͚͘

La grande prova L’ora della grande prova è venuta. La chiamiamo prova, perchĂŠ la votazione per il referendum e per la Costituente deve dimostrare a noi e all’Europa, se siamo o no maturi per una vita politica libera; se siamo un popolo od una mandria, se abbiamo una precisa coscienza della nostra situazione e una decisa volontĂ di sanarla, o ci conserviamo degli inconsapevoli che si permettono lo spasso di dividersi e divorziarsi a vicenda per delle ideologie o delle manie da gente che ha tempo da perdere e mezzi da dissipare, mentre le abbisogna la concordia, lavoro ed economia, anche solo per vivere, non ancora per prosperare. L’ora soprattutto è venuta per dimostrare a noi e al mondo, se la tragica esperienza passata ci ha insegnato il valore della libertĂ civile e politica, in unione con disciplina, o se siamo ancora al punto di prima: disposti a farci comandare una altra volta da un dittatore o da una dittatura; se ci siamo fatti cosĂŹ intelligenti da capire che dittatore e dittatura si nascondono spesso

ÂŽ ͙Ν ‰‹—‰Â?‘ Í™ÍĄÍœÍž ‹Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ”‹’”‡•ƒ Žƒ –‡•–ƒ ‘”‹‰‹Â?ƒ”‹ƒ †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ’—„„Ž‹…ƒ˜ƒ —Â? ‡†‹–‘”‹ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ‡Ž‡––‘”ƒŽ‹ …Š‡ ƒ˜”‡„„‡”‘ •‡‰Â?ƒ–‘ Žƒ •–‘”‹ƒ †‡Ž ÂƒÂ‡Â•Â‡ÇŁ ‹Ž ”‡ˆ‡”‡Â?†—Â? –”ƒ Â?‘Â?ƒ”…Š‹ƒ ‡ ”‡’—„„Ž‹…ƒ ‡ Žƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ‘•–‹–—‡Â?–‡ sotto le stesse parole e promesse di libertĂ , usate insidiosamente a rivendicare una libertĂ per sĂŠ, o per il partito proprio, o per la classe propria, ma mai intese a riconoscere la libertĂ per tutti: vogliamo dire a tutti i galantuomini che amano il loro Paese e domandano di poter lavorare alle sue fortune. E sarĂ valida la prova, se le elezioni, lo spoglio, la proclamazione dell’esito procederanno con tranquillitĂ ,

senza intimidazioni, senza camuffature, come deve avvenire tra gente che mira soltanto a formare un corpo d’uomini, tra i migliori, capaci di creare, con una costituzione che dovrebbe chiamarsi storica, lo Stato nuovo. Sarà valida la prova, se, a proclamazione avvenuta, tutti accetteranno i risultati della votazione, comunque siano, con disciplina e serenità , senza quelle clamorose dimostrazioni,

e intemperanze, che danno il senso della ubbriacatura, e che riescono a dividere il Paese tra vinti e vincitori, pregiudicando quella collaborazione alla quale, i cittadini piĂš retti e generosi, non devono negarsi mai. Di questi giorni, c’è chi ha promesso, attraverso la Costituente, ogni bene all’Italia, come se a quella spettasse crearlo. Chi l’ha creduto, è destinato a restare di sasso: la Costituente è il preliminare di un Codice, che dovrĂ esser fatto, a determinare la figura precisa del nuovo Stato e il limite fissato alla libertĂ dei futuri reggitori dello Stato medesimo. La Costituente, una volta eletta, per raggiungere il suo scopo ha bisogno che i cittadini la seguano, la stimolino, la suggeriscano, abbiano pazienza di attendere magari mesi e mesi, perchĂŠ dia una Costituzione modello. Il sapere attendere e aiutare sarĂ dimostrazione di maturitĂ . Si è pure parlato, di questi giorni, della necessitĂ assoluta di voler la monarchia, perchĂŠ il mondo non caschi. Questa paura che il mondo caschi

se manca una persona giĂ precostituita garante, questa paura che venga la repubblica, perchĂŠ vorrebbe dire disordine, irreligione, schiavitĂš, può valere come gioco polemico, ma non come una cosa che ci onori quali uomini di senno e di volere. Ăˆ il solito costume di crearsi un facile rifugio per arrischiare nulla, soprattutto per non doversi tenere all’erta sulle difese, e rimboccarsi le maniche a costruire. Monarchia o Repubblica, le due forme avranno valore soltanto in proporzione della saggezza della Costituzione. Non nel “referendumâ€? butteremo allora le nostre migliori forze, ma nell’offrire alla Costituente uomini saggi, competenti, onesti, non facili alle promesse, impegnatisi soprattutto a creare un regime di onesta libertĂ per tutti e per ciascuno. Questo voto, la precisione nel darlo, la tranquillitĂ nel vederlo moltiplicarsi, la gioia composta nel constatarne il libero successo, diranno la parola definitiva sull’esame in corso. Per il bene d’Italia dobbiamo meritare che sia una parola di approvazione.


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

͘Í&#x;

—Â?‡œœƒÂ?‡ ƒœœ‘Ž‘ ‡•–‹‡”‹ ‡ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â”Âƒ †‹‰‹–ƒŽ‡

Sono tante le opportunitĂ per lavorare nell’era digitale. L’associazione di cultura politica “Centotrentanoveâ€? presenta, venerdĂŹ 22 marzo alle 20.30 presso l’oratorio di Gazzolo, “La rete che lavora. Mestieri e professioni nell’era digitaleâ€?. Saranno presenti: Ivana Pais, autrice del volume, con Francesco Franceschetti, vicepresidente Aib. Il lavoro è diventato un oggetto sempre piĂš sfuggente. I siti di social

œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

network sono una piazza, dove incontrarsi e parlare del proprio lavoro, ma anche un auditorium, dove confrontarsi e riettere, una ďŹ era, dove mettere in mostra i propri prodotti e un mercato, dove scambiare risorse. In questo modo, l’azione collettiva lascia il passo a quella connettiva, la solidarietĂ alla collaborazione. Il libro raccoglie esperienze e racconti del lavoro che cambia, attraverso i social media. Storie di lavoratori che

nei social network vedono cadere i conďŹ ni tra i loro ruoli e cercano nuove modalitĂ per rappresentare la propria identitĂ e costruire una reputazione; storie di persone che navigano le reti per cercare lavoro; storie di dipendenti alla ricerca di informazioni e occasioni di confronto che vadano oltre i conďŹ ni delle loro aziende; storie di professionisti che nei social media costruiscono nuove comunitĂ professionali.

‡†‹œœ‘Ž‡ ‹–ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡

&RPXQLWj LQ FDPPLQR QHOO¡$QQR GHOOD IHGH ‘Â? ”ƒÂ?…‘ ƒ‰ƒÂ?‹ǥ ‰—‹†ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? „‡†‹œœ‘Ž‡•‡ †ƒŽ ͚͘͘Í&#x;ÇĄ Šƒ ’”‡†‹•’‘•–‘ —Â?ƒ —ƒ”‡•‹Â?ƒ ‹Â?–‡Â?•ƒ ”‹……ƒ †‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ‡ †‹ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ”ƒ “—‡•–‹ǥ •‹ •‡‰Â?ƒŽƒÂ?‘ ‰Ž‹ ‡•‡”…‹œ‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹ ’”‘’‘•–‹ †ƒ †‘Â? ƒ”‹‘ ‡Â?‡†‹Â?‹

Ăˆ

un tempo di riflessione e di impegno quello che la comunitĂ bedizzolese sta vivendo nell’Anno della fede: ogni cristiano in tempo quaresimale si affida a Dio per vivere una nuova esperienza di conversione nel proprio cammino spirituale. Don Franco Dagani, guida della comunitĂ bedizzolese dal 2007, continua instancabile la sua missione pastorale proponendo numerosi appuntamenti liturgici e occasioni di riflessione spirituale per l’intera comunitĂ e per tutti coloro che vivono all’interno dell’unita pastorale di Bedizzole, San Vito, Calvagese, Mocasina e Carzago della Riviera. Per la Quaresima 2013, Messa e riflessione mattutina per gli adulti alle ore 8.30 o pomeridiana, per tutti lavoratori, alle ore 18. Immancabile la preghiera via radio ogni settimana, dal lunedĂŹ al venerdĂŹ sulle frequenze di radio Ecz Bedizzole (Fm 94 Mhz). Per i piĂš giovani, adolescenti e studenti, la preghiera mattutina invece è nel coretto della parrocchia alle ore 6.45 di ogni mercoledĂŹ. Nella settimana scorsa, gli esercizi spirituali nelle giornate dal 13 al 15 marzo hanno visto una buona affluenza: giornate intense di preghiera e di raccoglimento sono state condotte nel primo pomeriggio dai sacerdoti della parrocchia mentre la sera, alle ore 20.30, l’adorazione e il silenzio per la comunitĂ sono stati

”—’’‘ ‹‘˜ƒ�‹ ––‘ ˆ‹Ž� ‹� …ƒŽ‡�†ƒ”‹‘

Ǥ

—”ƒÂ?–‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ƒÂ?‹Â?ƒÂ?‘ ‹ …‡Â?–”‹ †‹ ÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ÇĄ ’”‘’‘Â?‡Â?†‘ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ ’”‡‰Š‹‡”ƒ Â?‡Ž ’‹‡Â?‘ •’‹”‹–‘ †‹ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ proposti da don Mario Benedini, direttore dell’Ufficio per l’impegno sociale della diocesi di Brescia. Sul territorio bedizzolese un’iniziativa pastorale fortemente sentita, non solo in tempo di Quaresima ma anche tutto l’anno,

sono i centri di ascolto situati nelle frazioni che formano la geografia caratteristica del paese come Cantrina, Masciaga, Pontenove, Monteroseo, Cogozzo, Macesina, Sedesina e San Rocco. Qui le famiglie animatrici da sempre accolgono i membri della comunità proponendo momenti di canto e preghiera, nel pieno spirito di fratellanza e condivisione. Per vivere appieno il tempo precedente la Pasqua, nella parrocchia di Bedizzole non mancano di certo viaggi pastorali in tema come la tradizionale Pasqua a Lourdes, dal 26 marzo al 2 aprile, in occasione del 40° pellegrinaggio

dei volontari della sofferenza guidato da mons. Bruno Foresti. Nel mese di maggio, invece, la parrocchia di Santo Stefano organizza un viaggio in Terra Santa e in Giordania, dal 16 al 23 maggio. Il pellegrinaggio prevede visite nei luoghi della cristianità e dove visse GesÚ stesso come Nazareth, Cafarnao, Betlemme, la città rosa di Petra e il monte Nevo dove Mosè vide la terra promessa. Qui, nella terra di Gerusalemme, i bedizzolesi potranno salutare ancora una volta il patriarca Fouad Twal, che visitò la parrocchiale di Santo Stefano in occasione della Quaresima del 2007 e del 2011.

͚ͥ

SHUVRQH DOOD 9LD &UXFLV YLYHQWH La rappresentazione della Passione prende le mosse alle 20.30 di venerdĂŹ 29 marzo dalla piazza principale di Ome per arrivare fino al Colle di San Michele. Organizzata dal Gruppo Alpini di Ome, in collaborazione con la parrocchia e l’Amministrazione comunale, coinvolge un centinaio di figuranti in costume originario dell’epoca. Questa rappresentazione è stata riscoperta dal Gruppo Alpini di Ome a fine anni Ottanta per recuperare una

vecchia tradizione degli anni venti del Novecento, quando a Ome e nelle sue frazioni in occasione della Pasqua era rappresentata teatralmente la Passione di GesÚ. La rievocazione della toccante vicenda comincia nel giardino antistante il Municipio dove, con attenta ricostruzione storica, vengono messi in scena l’Ultima cena, il processo e la condanna, la flagellazione e l’incoronazione di spine, il tutto accompagnato dalla lettura dei testi dei

Vangeli. Subito dopo inizia la seconda parte della Via Crucis. I figuranti, preceduti da GesÚ con la croce, salgono in processione fino alla sommità del Colle di San Michele. Giunti al sommo del Colle di San Michele, che per l’occasione fa le funzioni del Golgota, i protagonisti e le comparse propongono la Crocefissione. Come conclusione, all’interno della chiesetta, il bacio del crocefisso accompagnato dal coro parrocchiale di Ome.

‹–‘”Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ Dz ‹Â?‡ˆ‘”—Â? ‡†‹œœ‘Ž‡dzǥ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Âƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ …‹Â?‡Â?ƒ–‘‰”ƒˆ‹…ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ †ƒŽ ”—’’‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †‹ ‡†‹œœ‘Ž‡ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ÂŽÇŻ ••‡••‘”ƒ–‘ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒǤ ––‘ ‹ ˆ‹ŽÂ? ‹Â? …ƒŽ‡Â?†ƒ”‹‘ ‘‰Â?‹ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż Â•Â‡Â”ÂƒÇŁ ˆ‹Ž‡ ”‘—‰‡ Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ Ž‡ •—‡ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ Â•Â‘Â…Â‹Â‘ÇŚÂ…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡ƒǤ ÂŽ ’”‹Â?‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ° ƒÂ?†ƒ–‘ ‹Â? •…‡Â?ƒ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͙ͥ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? ’”‡••‘ Žƒ ƒŽƒ ƒ‘Ž‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ‘Â? ‘•…‘ …‘Â? Dz ÂŽ ‘Â?…‡”–‘dzǤ ‹ ’”‘•‡‰—‡ ‹Ž Íš ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? Dz ƒ Â?‘•–”ƒ ˜‹–ƒdzǢ ‹Ž ÍĄ ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? Dz ƒ•– ‹• ‡ƒ•– ÇŚ Â?ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‹†‡ƒŽ‡dzǢ ‹Ž ͙͞ ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? Dz ‡’ƒ”–—”‡•dzǢ ‹Ž ͚͛ ƒ’”‹Ž‡ Dz ”‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ ’‹‘‰‰‹ƒdzǢ ‹Ž ͛͘ ƒ’”‹Ž‡ …‘Â? Dz ƒ Â?”›’–‘Â?‹–‡ Â?‡ŽŽƒ „‘”•ƒdzǤ Š‹—†‘Â?‘ Žƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ …‹Â?‡Â?ƒ–‘‰”ƒˆ‹…ƒ ‹Ž ͙͜ ‡ ‹Ž ͚͙ Â?ƒ‰‰‹‘ ”‹•’‡––‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ Dz ƒ”Â?ÂƒÂ‰Â‡Çł ‡ Dz ÂŽÂ?ƒÂ?›ƒdzǤ „„‹‡––‹˜‘ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‡ ° “—‡ŽŽ‘ †‹ …”‡ƒ”‡ —Â?ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ …‘Â?—Â?‡ •— —Â? –‡Â?ƒ …‘•¿ ˜ƒ•–‘ …‘Â?‡ “—‡ŽŽ‘ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽŽ‡ Â?—‘˜‡ ‘’‡”‡ †‡ŽŽƒ …‹Â?‡Â?ƒ–‘‰”ƒˆ‹ƒ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‡‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹Ǥ ÂŽ …‘Â?…‡––‘ †‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ˜‡””Â? ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ–‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ •‡‹ …Š‹ƒ˜‹ †‹ ÂŽÂ‡Â–Â–Â—Â”ÂƒÇŁ Dz ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Â?‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? Â?—Ž–‹‡–Â?‹…ƒdzǢ DzŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ •‘•–‹–—–‹˜ƒdzǢ DzŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ …‘Â? Â?‘•–ƒŽ‰‹ƒdzǢ DzŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ƒ••‡Â?–‡dzǢ DzŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Â•Â’Â‡ÂœÂœÂƒÂ–ÂƒÇł ‡ ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ Dz‰‡Â?‹–‘”‹ ‡ ˆ‹‰Ž‹dzǤ ‰Â?‹ ’”‘‹‡œ‹‘Â?‡ •ƒ”Â? ’”‡…‡†—–ƒ †ƒŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ ‡ •‡‰—‹–ƒ †ƒŽ …‘Â?Â?‡Â?–‘ –‡…Â?‹…‘ †‡Ž …”‹–‹…‘ …‹Â?‡Â?ƒ–‘‰”ƒˆ‹…‘ Â?”‹…‘ ƒÂ?‡•‹Ǥ ‡” Â?ƒ‰‰‹‘”‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ •‹ ’—Ö ˜‹•‹–ƒ”‡ ‹Ž •‹–‘ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ‡†‹œœ‘Ž‡ ‘’’—”‡ •…”‹˜‡”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‰”—’’‘‰‹‘˜ƒÂ?Â‹Â„Â‡Â†Â‹ÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‡Ěť Š‘–Â?ƒ‹ŽǤ‹–Ǥ ǯ‹Â?‰”‡••‘ ° ‰”ƒ–—‹–‘Ǥ


͘Í

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡ŽŽ‡ ‘’‡”‡ ‡”•‘ ÂŽÇŻ š’‘ǣ ’”‘‰‡––‹ ’‡” Žƒ ”‡–‡ ƒ‰”‘ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ L’Esposizione universale che si terrĂ a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 rappresenta per la rilevanza delle attivitĂ correlate, per la sua visibilitĂ e per le ricadute che comporterĂ un’occasione irripetibile per promuovere e favorire lo sviluppo culturale, turistico ed economico dei territori coinvolti. Il tema stesso dell’Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vitaâ€? mette Brescia e la sua provincia, ricche di eccellenze agroalimentari, in una posizione privilegiata. Ad una

condizione: che si faccia rete. Ne sono ben consapevoli Comune di Brescia e Compagnia delle opere che hanno organizzato un incontro per discutere su proposte e progetti per la rete agroalimentare bresciana. “Il 2015 non è l’obiettivo – precisa Giorgio Agnellini, consigliere comunale delegato per Expo –, ma un punto di partenza per le aziende. Bisogna sfruttare l’eccezionalitĂ dell’evento per dare un forte segno di rinnovamento che vada a vantaggio delle future

generazioniâ€?. Il Comune nei giorni scorsi ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Padiglione Italia e l’Associazione industriale bresciana che sancisce l’impegno sinergico per la riuscita dell’evento coinvolgendo le eccellenze produttive e culturali. “L’intento della nostra associazione – spiega Raimondo Lunardi direttore Cdo Brescia – è favorire la sinergia e la messa in rete dell’imprenditoria che il territorio esprime e sostenerne lo sviluppo. Con questi

incontri vogliamo capire chi è interessato a realizzare un percorso comune verso Expo, per creare eventi e iniziative di carattere promozionale tesi a valorizzare la produzione, l’immagine, l’attivitĂ e la professionalitĂ delle imprese partecipanti. Solo facendo rete e unendo le varie competenze si può riuscire a proporre al mercato globale progetti strutturati che copriranno diversi ambiti dell’agroalimentare e dell’accoglienzaâ€?. (v.b.)

”‡•…‹ƒ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ° ’ƒ”Žƒ †‡Ž ”ƒ’’‘”–‘ –”ƒ •ƒÂ?‹–Â? ‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹

‘�‡�‹…ƒ ͚͜ ƒ’’”‡•‡�–ƒœ‹‘�‡ ˜‹˜‡�–‡

/D SROLWLFD VWLD ORQWDQD

,

l dato di cronaca (l’arresto del direttore amministrativo del Mellino Mellini di Chiari Pier Luigi Sbardolini per fatti precedenti alla gestione clarense), fornisce lo spunto per approfondire i rapporti tra sanitĂ e politica con un’intervista ad Alessandro Cè, presidente di Lombardi Verso Nord dopo che alcune divergenze l’avevano allontanato dalla Lega. Qual è il rapporto tra la politica e la sanitĂ nel nostro territorio? Ci dovrebbe essere una completa deconnessione tra la parte politica e i dirigenti della Regione, ma abbiamo verificato che purtroppo non è cosĂŹ: viene fatta una lottizzazione. Nonostante questi scandali, non c’è mai stata la vera volontĂ politica di fare una programmazione (leggi rigorose) e controlli. Se fosse stato fatto, non avremmo assistito all’esplodere di casi di corruzione e di peculato. Il decreto Balduzzi ha messo, però, alcuni paletti alle nomine

IL

MESE

1

—ŽŽƒ …‡Â?–”ƒŽ‡ ‘’‡”ƒ–‹˜ƒ †‡Ž Í™Í™Í Âƒ ‡”‰ƒÂ?‘ †‹…‡ǣ Dz ‘Â? Â…ǯ° ƒŽ…—Â?ƒ •’‹‡‰ƒœ‹‘Â?‡ Â’ÂŽÂƒÂ—Â•Â‹Â„Â‹ÂŽÂ‡Çł

nelle aziende sanitarie... Ci vuole una oggettività e una trasparenza nella selezione della classe dirigente con commissioni esaminatrici di alto livello con controlli fatti da un’agenzia indipendente rispet-

GIOVEDĂŒ 4 APRILE

LETTERARIO

LO STUPORE Ăˆ L’ALBA DEL PENSIERO SE LA VITA CI SODDISFACESSE, FARE LETTERATURA (Flannery O’Connor) NON AVREBBE ALCUN SENSO.

AUDITORIUM BALESTRIERI in Via Balestrieri, 6 - BRESCIA inizio serate ore 20.30

to all’organismo politico regionale. Servono controlli rigorosi che evidenzierebbe i comportamenti illegali degli appalti e dell’erogazione di servizi. In Regione si discute del Civile... Il Civile si meriterebbe un direttore generale di altissimo livello, i partiti dovrebbero chiamarsi fuori. Brescia merita il massimo: va fatto anche un riordino generale delle specialitĂ presenti, evitando le duplicazioni e spostando le risorse nei settori piĂš in difficoltĂ come la psichiatria o le patologie piĂš gravi. Spesso abbiamo un eccesso di risorse e di prestazioni che si potrebbero ridurre facendo percorsi di cura piĂš corretti (potenziando attivitĂ sul territorio o con un maggiore filtro al Pronto soccorso). E sul 118 a Bergamo? Non c’è alcuna spiegazione plausibile: vi leggo un indebolimento dell’autonomia del territorio. Questi servizi devono essere vicini al territorio per il quale erogano il servizio.

C.S. LEWIS

CON EDOARDO RIALTI

GIOVEDĂŒ GIOVEDĂŒ 11 APRILE 18 APRILE

C. PAVESE

G. PASCOLI

CON VALERIO CAPASA

(ingresso in sala dalle ore 20.00)

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA FINO A ESAURIMENTO POSTI Scarica il modulo d’iscrizione dal sito www.fondazionesanbenedetto.it oppure telefona al numero 030 3366919

CCON O PIETRO BARONI

GIOVEDĂŒ 2 MAGGIO

A. DE SAINT-EXUPÉRY CON DAVIDE RONDONI

Â?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ‡•Îǥ ”‘†‡ǥ ƒ‹ˆƒ ‡ ‹ ƒ…‡”†‘–‹ †‡Ž ‹Â?‡†”‹‘ǥ ‡ —ƒ”†‹‡ †‡Ž ‡Â?’‹‘ǥ Ž‡ ‹‡ †‘Â?Â?‡ǥ

‹—•‡’’‡ †ǯ ”‹Â?ÂƒÂ–Â‡ÂƒÇĄ ‹ •‘Ž†ƒ–‹ ”‘Â?ƒÂ?‹ǥ ‘Â?œ‹‘ Â‹ÂŽÂƒÂ–Â‘ÇĄ —‹Â?–‹Ž‹‘ǥ ‹Ž …‡Â?–—”‹‘Â?‡ ‘Â?‰‹Â?‘ •‘Â?‘ ’”‘Â?–‹ ƒ –‘”Â?ƒ”‡ •—ŽŽƒ •…‡Â?ƒǤ ÂŽ ‹ŽŽƒ‰‰‹‘ ‹‘Ž‹Â?‘ •‹ ’”‡’ƒ”ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™Í™ÂŞ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ƒ••‹‘Â?‡ ˜‹˜‡Â?–‡Ǥ ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ° ’‡” †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ Â?‡Ž ’‹ƒœœƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‡Ž ‹‘Ž‹Â?‘ ‹Â? ˜‹ƒ ‘Â?ƒ Č€ ‹ƒ ‹‘Ž‹Â?‘ †‹ ‘’”ƒǤ ÂŽ ”ƒ……‘Â?–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‘Â?‹ƒ †‹ ‡•Îǥ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—ÂŽÂ–Â‹Â?ƒ …‡Â?ƒ ƒŽŽƒ Â?‘”–‡ ‹Â? …”‘…‡ǥ †‡•…”‹˜‡ „‡Â?‡ Žǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ Â?‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ •—‰‰‡•–‹˜‘ ’‡” Žƒ ”‡‰‹ƒ †‹ Žƒ—†‹‘ —‰Ž‹‡ŽÂ?‹Â?ƒ …‘Â? •…‡Â?‡ …Š‡ –‘……ƒÂ?‘ Žƒ •‡Â?•‹„‹Ž‹–Â? †‹ ‘‰Â?‹ •’‡––ƒ–‘”‡Ǥ ‘Â?‘ •–ƒ–‹ …‘‹Â?˜‘Ž–‹ …‹”…ƒ ͘͞ ˆ‹‰—”ƒÂ?–‹ ’‡” —Â?‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ …Š‡ †—”ƒ Í?͘ Â?‹Â?—–‹Ǥ ‡Â?‰‘Â?‘ ”‹…‘•–”—‹–‹ ‹ Ž—‘‰Š‹ †‡ŽŽƒ

‡”—•ƒŽ‡Â?Â?‡ ƒÂ?–‹…ƒ ‡ ‹Â? “—‡•–‹ •…‡Â?ƒ”‹ •‹ Â?—‘˜‘Â?‘ ‹ ˆ‹‰—”ƒÂ?–‹ ‹Â? …‘•–—Â?‡ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…ÂƒǤ

con il patrocinio dell’UfďŹ cio Scolastico Territoriale di Brescia 5(39 %%/,&$ ,7$/, $1$

0LQLVWHUR GHOO ,VWUX]LRQH GHOO 8QLYHUVLWj H GHOOD 5LFHUFD

8IILFLR 6FRODVWLFR SHU OD /RPEDUGLD %UHVFLD

con il patrocinio di


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Í˜ÍĄ

”‘˜‹�…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ

‘Â?—Â?‹ ‡ ‹Ž Žƒ˜‘”‘ ’‡” ‹ †‹•‘……—’ƒ–‹ “Uno strumento per supportare chi ha perso il lavoro o si trova in situazioni di difficoltĂ â€?. “Lavoro accessorio 2013â€? è un progetto che rientra nell’ambito degli “Interventi atto negoziale Regione Lombardia e Provincia di Bresciaâ€? e si rivolge a tutti i Comuni bresciani. L’iniziativa ha come regista Giorgio Bontempi (nella foto), assessore al Lavoro e alle attivitĂ produttive della Provincia. I Comuni possono avvalersi dell’attivitĂ lavorativa di persone disoccupate (con o senza

indennitĂ ), inoccupate, iscritte alle liste di mobilitĂ (indennizzata e non indennizzata) di percettori di integrazione salariale (cassa integrazione guadagni in deroga, cassa integrazione guadagni ordinaria, cassa integrazione guadagni straordinaria, gestione speciale edilizia e gestione speciale agricoli). “Si tratta – spiega Bontempi – di un programma che prevede il ricorso ai buoni lavoro, come strumento di integrazione del reddito per i percettori di

prestazioni integrative del salario, e come mezzo di sostegno al reddito per i prestatori senza alcuna indennitĂ . L’intervento è rivolto ai Comuni che intendono ricorrere al lavoro accessorio utilizzando i buoni lavoro a supporto dei propri cittadiniâ€?. Per ogni prestatore è previsto un buono lavoro di 300 euro lordi a fronte di 30 ore di attivitĂ prestata presso il Comune di residenza e ciascun prestatore al massimo può usufruire di quattro buoni

lavoro. Il Comune deve acquistare i buoni dall’Inps e deve effettuare la comunicazione preventiva verso l’Inail. “A conclusione delle attivitĂ e a rendicontazione avvenuta – sottolinea Bontempi – la Provincia rimborserĂ ai Comuni una quota della somma spesa per l’acquisto dei voucher, il cui valore sarĂ determinato, in base al numero dei Comuni aderenti al progetto e alla loro classe dimensionale di appartenenza, per numero di abitantiâ€?.

Â?‹˜‡”•‹–Â? ƒ––‘Ž‹…ƒ Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ ÍœÍ Îť Â?Â?‘ ƒ……ƒ†‡Â?‹…‘

8Q $WHQHR JORFDO 1 “—‡•–ƒ Žƒ ˆ‘”Â?—Žƒ ˜‹Â?…‡Â?–‡ ’‡” Žǯ—Â?‹˜‡”•‹–Â? †‡Ž ˆ—–—”‘ ‹Â?˜‘…ƒ–ƒ †ƒŽ ’”‘ˆǤ ”ƒÂ?…‘ Â?‡ŽŽ‹ ’‡” ”‹•’‘Â?†‡”‡ ƒ‹ „‹•‘‰Â?‹ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? Ž‹“—‹†ƒ

8

n Ateneo “glocalâ€? per rispondere ai bisogni della societĂ liquida. Ăˆ questa la formula vincente per l’universitĂ del futuro piĂš prossimo, invocata dal Magnifico Rettore, prof. Franco Anelli, intervenuto martedĂŹ mattina durante l’inaugurazione del 48° anno accademico della sede bresciana, durante la quale si è svolta anche la lectio magistralis tenuta dal prof. Angelo Bianchi, preside della FacoltĂ di lettere e filosofia, dedicata quest’anno alla figura di Giulio Salvadori, primo professore di Letteratura italiana dell’allora neonata UniversitĂ cattolica. Essere “glocalâ€? significa per Brescia il mantenimento di un legame forte con il proprio territorio all’interno di uno sguardo che va verso l’Europa, e si traduce in sempre nuovi stimoli nell’ambito della ricerca e dell’internazionalizzazione, radicandosi nella cittĂ anche attraverso progetti ambiziosi come quello della nuova sede di Mompiano. “Il sistema accademico – ha spiegato il Rettore – rischia di essere messo in discussione dalle nuove questioni urgenti, tra tutte l’allargamento dell’Europa e il fenomeno della globalizzazioneâ€?. L’invito del professor Anelli è quello di mantenere “un legame tra l’Ateneo e una comunitĂ di riferimento, interpretato come punto di slancio e non come una gabbia di isolamentoâ€?. La mancanza di coesione tra enti locali, distretti economici, finanza e mondo della conoscenza rischia di tradire il patto con il territorio: “Le università – sottolinea il Rettore – devono da-

‡œœƒ–‘ ‹Ž ͚͚ Dz ‡‰Ž‹ ‘……Š‹ǤǤǤ Â?‡Ž …—‘”‡dz ‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? ƒŽ –Â? †‹ ‡œœƒ–‘ ˜ƒ ‹Â? •…‡Â?ÂƒÇĄ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹’‹‡••‡ǥ Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz ‡‰Ž‹ ‘……Š‹ǤǤǤ Â?‡Ž …—‘”‡dzǥ ‹Ž Â?—‘˜‘ ’”‘‰‡––‘ Â?—nj Â•Â‹Â…ÂƒÂŽÂ‡ÇŚÂ–Â‡ÂƒÂ–Â”ÂƒÂŽÂ‡ †‡Ž ”—’’‘ ‹‘˜ƒÂ?‹͚͘͘͘ †‹ ‡œœƒ–‘Ǥ Â? ‰”ƒÂ?†‡ …‘”‘ †‹ †‘Â?Â?‡ ‡ —‘Â?‹Â?‹ …Š‡ …ƒÂ?–ƒ Žƒ ‰‹‘‹ƒ †‹ Â˜Â‹Â˜Â‡Â”Â‡ÇĄ •‹ Â?—‘˜‡ ƒŽ ”‹–Â?‘ ‹Â?…‡••ƒÂ?–‡ †‡ŽŽƒ Â?—nj Â•Â‹Â…ÂƒÇĄ ‹Â?Â?ƒŽœƒ —Â? ‰”ƒœ‹‡ —Â?‹˜‡”•ƒŽ‡ ƒŽ ‹‘ …Š‡ …‹ —Â?‹•…‡ ‡ …Š‡ …‹ ˜—‘Ž‡ ÂˆÂ”ÂƒÂ–Â‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ …‹ Šƒ …”‡ƒ–‘ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ Â?‡ŽŽ‡ †‹˜‡”•‹–Â?Ǥ Â?ǯ‡•’Ž‘•‹‘Â?‡ †‹ …‘Ž‘”‹ ‡ †‹ •‡Â?•ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ ƒ””‹˜ƒÂ?‘ ƒŽ ’—„„Ž‹…‘ ‹Â? Â•ÂƒÂŽÂƒÇĄ —Â? …Š‹ƒ”‘ Â?‡••ƒ‰‰‹‘ †‹ ˜‹–ƒŽ‹–Â? …Š‡ …”‡•…‡ ‹Â?…‡•nj •ƒÂ?–‡ ƒŽ ”‹–Â?‘ †‡ŽŽƒ Â?—•‹…ƒ ‡ †‡ŽŽƒ †ƒÂ?œƒǤ ÂŽ Â?‘•–”‘ Dz ‘•’‡Ždz ° ‹Ž Dz–—‘ Â‡Â•Â•ÂƒÂ‰ÇŚ ‰‹‘ †‹ —…‡dz Č‹ Â–Â”Â‡Â‡Â–ÂŽÂ‹Â‰ÂŠÂ–ČŒÇĄ ’‡”…Š¹ •‹ƒÂ?‘ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ •‘––‘ Ž‘ •–‡••‘ ‹‡Ž‘ ‡ ˆ‹‰Ž‹ †‹ —Â? ‹‘ …Š‡ …‹ Šƒ …”‡ƒ–‹ ’‡” ˜‹˜‡”‡ ‹Â? ’‹‡Â?‡œœƒ Č‹ Š‘—– –‘ –Š‡ Â‘Â”Â†ČŒÇĄ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ…‡ Č‹ ‘’‡ ‘ˆ Â‡ÂƒÂ…Â‡ČŒÇĄ Â?‡ŽŽƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? …‘Â?—Â?‡ ‡ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ Č‹ ‡ ƒ”‡ –Š‡ Â‘Â”ÂŽÂ†ČŒǤ ”ƒ †‹ Â?‘‹ …‹ •‘Â?‘ ’‡”•‘Â?‡ •’‡…‹ƒŽ‹ Č‹ÇŚ —ƒÂ?†‘ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ„Âƒ •‹ Â…Â‘ÂŽÂ‘Â”ÂƒÇŚ ƒ†”‡ Â‡Â”Â‡Â•ÂƒÇŚČŒ …Š‡ ”‹•’‘Â?†‘Â?‘ ƒŽŽƒ …Š‹ƒÂ?ƒ–ƒ •‡Â?œƒ ‹Â?†—‰‹ƒ”‡ Č‹ ƒ—†ƒ–‘ Â•Â‹Â‹ČŒÇĄ ƒŽ–”‹ •‡Â?’Ž‹…‹ ‘’‡”ƒ‹ †‡ŽŽƒ Â?‡••‡ …Š‡ ˜‘””‡„„‡”‘ •‡Â?–‹”‡ ’‹Î •’‡••‘ Žƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‡Ž ƒ†”‡ Č‹ Â’Â‡Â”ÂƒÂ–Â‘Â”ÇĽ ”‹•’‘Â?†‹Â?Â‹ČŒÇĄ …Š‡ Ž‘ …”‡†‘Â?‘ –”‘’’‘ Ž‘Â?–ƒÂ?‘ Č‹ ƒŽ‡ …Š‡ ˆƒ Â?ÂƒÂŽÂ‡ČŒǤ Dz ‡‰Ž‹ ‘……Š‹Ǽ Â?‡Ž …—‘”‡dz ° —Â? …‘Â?…‡”–‘ –‡ƒ–”ƒŽ‡ ƒ†ƒ––‘ ƒ –—––‹ǥ …Š‡ ˜‹‡Â?‡ ’”‘nj ’‘•–‘ Â?‡ŽŽ‡ Â’Â‹ÂƒÂœÂœÂ‡ÇĄ Â?‡‹ Â–Â‡ÂƒÂ–Â”Â‹ÇĄ Â?‡‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ ‡ Â?‡ŽŽ‡ …Š‹‡•‡Ǥ

—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ Ž–‹Â?‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ ’‡” Dz …”‹•–‹ƒÂ?‹ ‡ Žƒ …‹––Â?Çł

ÇŻ

ƒ •‡†‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ‘––‡””Â? ‡Â?–”‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‹ÂœÂœÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ’‡” Žƒ …‘•–”—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •‡…‘Â?†ƒ •‡†‡ ƒ ‘Â?’‹ƒÂ?‘ re un contributo alla vivacitĂ economica e sociale dello Stato a partire dal luogo dove operano, assolvendo il compito di centro di elaborazione del pensiero, incremento delle conoscenze e soprattutto riserva di talenti, vera e qualificante risorsa della societĂ â€?. La ricetta, dunque, per superare la crisi, sta nel dialogo tra le universitĂ ed il mondo dell’economia, del lavoro, delle istituzioni. “Un

dialogo – precisa – che deve saper superare il dirigismo burocratico che troppo spesso soffoca le autonomie e non dĂ agli Atenei quei margini di libertĂ di movimento di cui necessitano per svolgere bene il proprio lavoroâ€?. Un dialogo che a Brescia esiste in maniera vivace, e che ha dato vita a strette collaborazioni con le realtĂ imprenditoriali offrendo nell’anno passato a 1200 studenti la possibilitĂ di partecipare a stage e tirocini formativi. Molto proficuo è anche il lavoro dei Centri di ricerca che operano a stretto contatto con le realtĂ locali in merito a questioni di natura molto diversa tra loro: dalla matematica alla fisica, passando per il teatro, la recitazione, i temi migratori e della legalitĂ e molti altri ancora.

Ž–‹Â?‘ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ’‡” Dz …”‹•–‹ƒÂ?‹ ‡ Žƒ …‹––Â?Çł ȋ™™™Ǥ‹…”‹•–‹ƒÂ?‹‡Žƒ…‹––ƒǤ Â‹Â–ČŒÇĄ Žǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ Â?ƒ–ƒ ƒ Â?ƒ‰‰‹‘ †ƒ —Â? ‰”—’’‘ †‹ ’”‡–‹ ‡ †‹ Žƒ‹…‹ …Š‡ •‹ •‘Â?‘ ”‹–”‘˜ƒ–‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ †‹ ’”‘˜ƒ”‡ ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ”‡ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ •— –‡Â?‹ ƒÂ?Â?‹Â?‹nj •–”ƒ–‹˜‹ ‹Â? ˜‹•–ƒ †‡ŽŽ‡ ‡Ž‡œ‹‘Â?‹Ǥ Dz ‘Â? ƒ˜‡˜ƒÂ?‘ ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‡ Č‚ •’‹‡‰ƒ ‘„‡”nj –‘ ‘••‹Â?‹ Č‚ †‹ ‡Â?–”ƒ”‡ Â?‡ŽŽ‘ •’‡…‹ˆ‹…‘ †‹ —Â? ’”‘„Ž‡Â?ÂƒÇĄ Â?ƒ †‹ …‡”…ƒ”‡ †‹ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?ƒ”‡ “—ƒŽ‹ ’‘–‡••‡”‘ ‡••‡”‡ Ž‡ ˆ‡”‹–‡ †‡ŽŽƒ …‹––Â? Č‹Â?‡‰Ž‹ ƒÂ?„‹–‹ ‹Â?†‹nj Â…ÂƒÂ–Â‹ÇŁ ƒÂ?„‹‡Â?–‡ǥ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ™‡Žˆƒ”‡ ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ Â•Â…Â—Â‘ÂŽÂƒČŒ ‡ …ƒ’‹”‡ “—ƒŽ‹ ’‘–‡•nj •‡”‘ ‡••‡”‡ Ž‡ ˜‹‡ Â†ÇŻÂ—Â•Â…Â‹Â–ÂƒdzǤ ƒ ’ƒ”ƒ„‘Žƒ †‡Ž —‘Â? ƒÂ?ƒ”‹–ƒÂ?‘ …Š‡ ‹Â?…‘Â?ÇŚ –”ƒ ‹Ž •—‘ ’”‘••‹Â?‘ ‡ …—”ƒ Ž‡ •—‡ ˆ‡”‹–‡ Šƒ ˆƒ––‘ †ƒ •ˆ‘Â?†‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒǤ ÂŽ “—‹Â?–‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ Dz ”‡•…‹ƒǤ Â?ƒ …‹––Â? ’‡” “—ƒŽ‡ ˜‘…ƒœ‹‘Â?‡Ǎdz ° ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?ÇŚ Â?ƒ Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ƒŽ ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ƒ‘Ž‘ Ǥ ƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‡ŽŽǯ‡…‘Â?‘Â?‹•–ƒ ‡ †‘…‡Â?–‡ ‹ƒÂ?…ƒ”Ž‘ ”‘˜ƒ•‹ •‹ ƒˆˆ‹ƒÂ?…ƒ ƒŽŽƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ …Š‡ ˜‡””Â? ’‘”–ƒ–ƒ †ƒ‹ …‘‘”†‹Â?ƒ–‘”‹ †‡‹ “—ƒ––”‘ ÂŽÂƒÂ„Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇŁ Â?†”‡ƒ ‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?„‹‡Â?–‡ǥ ƒ••‹Â?‘ ‡•‡Â?–‹ ’‡” Žƒ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ Â?œ‘ ‘””‹ ’‡” ‹Ž ™‡Žˆƒ”‡ ‡ ƒ˜‹†‡ —ƒ”Â?‡”‹ ’‡” Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ Žƒ •…—‘ŽƒǤ —‡•–‡ •‹Â?–‡•‹ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ Â‡ÂŽÂƒÇŚ „‘”ƒ–‡ ‡ ’”‘’‘•–‡ǥ •—……‡••‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ǥ ƒÂ?…Š‡ ƒ‹ …ƒÂ?†‹†ƒ–‹ ’‡” Žƒ ‘‰‰‹ƒǤ

͚͙͛͘

,O WRXU QHL TXDUWLHUL GL (PLOLR 'HO %RQR LunedĂŹ 18 marzo è partito il tour nei diversi quartieri della cittĂ del candidato sindaco del Partito democratico, Emilio Del Bono, in vista delle elezioni amministrative 2013 di Brescia. Il giorno precedente ogni incontro, un giornalino a carattere informativo sui principali temi di discussione sarĂ distribuito nel quartiere, casa per casa. Le serate seguiranno una scaletta precisa: mezz’ora di intervento, mezz’ora di domande del

pubblico, un quarto d’ora di conclusionie infine le risposte di Del Bono alle domande dei cittadini. Ecco l’elenco completo delle date degli incontri aperti a tutti e sempre con inizio alle 20.30: 21 marzo, quartieri Caionvico-Sant’Eufemia, sala civica via Sant’Orsola 166/A; 25 marzo, quartiere Prealpino, via Colle di Cadibona 5; 3 aprile, quartieri SerenoFornaci, sala centro socio-culturale trav. XII 58/A; 4 aprile, quartiere San

Bartolomeo, sala circoscrizionale via Scuole; 5 aprile, quartieri Violino-Badia (sede da definire); 8 aprile, quartiere viale Piave, sede circoscrizione, viale Piave 40; 10 aprile, quartieri Lamarmora-Don Bosco, sede circoscrizione via Micheli 8; 11 aprile, quartiere Buffalora, sala civica via Buffalora 85; 15 aprile, quartiere San Polo, cascina Aurora, via Raffaello 167; 17 aprile, quartieri Sant’Anna-Chiusure, sala civica Sant’Anna

via Farfengo 69; 18 aprile, quartiere Mompiano, sala dei Lavatoi via Rampinelli 6; 19 aprile, quartieri via Cremona-Volta, via Repubblica Argentina, 120; 22 aprile, quartieri San Polo storico-Sanpolino-Cimabue, sala civica via Sabbioneta 14; 23 aprile, quartieri Primo Maggio-Fiumicello (sede da definire); 24 aprile, quartiere Chiesanuova, ex V circoscrizione, via Livorno 5; 30 aprile, Centro storico (sede da definire).



͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

͙͙

‘Â?–‡˜‹…‘ Â?ƒ ƒÂ?†ƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‹Ž‡ …Š‡ ˆƒ ‹Â?…‡––ƒ †‹ ’”‡Â?‹ Il prestigioso secondo posto conquistato dalla Banda giovanile al Concorso nazionale di Costa Volpino non è altro che l’ultima, eloquente conferma in ordine di tempo del legame tanto stretto quanto proficuo che si è creato tra Pontevico e la musica. Un rapporto che ha come grande punto di riferimento il Corpo bandistico “Alessandro Vatriniâ€? e tutta l’attivitĂ che porta avanti. “Si tratta di una realtĂ molto importante per la nostra comunità – testimonia

il sindaco Roberto Bozzoni – e questo sia perchĂŠ diffonde un elemento fondamentale come la cultura, sia perchĂŠ riesce a coinvolgere persone di tutte le etĂ , dai piĂš giovani, che magari si avvicinano per imparare a suonare uno strumento, agli adulti, che possono assecondare la loro passione per quella che possiamo definire la musica con la M maiuscola. Ăˆ per questo che la nostra Amministrazione, sin dall’inizio del suo mandato, ha

instaurato uno stretto rapporto di collaborazione con il Corpo bandistico di Pontevico e con i suoi rappresentanti, una cooperazione che guarda avanti con il preciso intento di presentare altre manifestazioni a tutti i pontevichesiâ€?. Sono i numeri, del resto, a ribadire il ruolo importante che ricopre a Pontevico il Corpo bandistico “Alessandro Vatriniâ€?, attivo da sei anni a questa parte. Attualmente il corpo stesso è composto da 45 unitĂ , mentre

la banda giovanile è formata da 25 elementi. Questo, però, non è il solo fiore all’occhiello del movimento musicale pontevichese, visto che un occhio di riguardo del tutto particolare spetta alla scuola di musica, che con i suoi 80 allievi (di etĂ compresa tra i sette e i 18 anni) e i suoi 11 insegnanti strumentali, guidati dal direttore artistico Giorgio Zanolini, viene considerata una realtĂ d’eccellenza. Un discorso che si vuole incrementare in futuro. (f.pio)

‘�–‹…Š‹ƒ”‹ ”‘•‡‰—‡ ‹Ž ˆ‘�†‘ ’‡” Ž‡ ˆƒ�‹‰Ž‹‡ „‹•‘‰�‘•‡

ƒŽ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ÇŻÂ‡Â•Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ ‹ƒˆƒŽ‘Â?‹

8Q DLXWR FRQFUHWR

/

’elezione di papa Francesco, con quel nome da lui scelto cosĂŹ evocativo dell’attenzione ai piĂš poveri, costituisce una ventata di aria fresca per un mondo devastato da una crisi economica che sembra non conoscere tregua: anche per questo si susseguono, in molte parrocchie italiane, iniziative tese a far fronte alle esigenze piĂš impellenti delle persone in difďŹ coltĂ . Come giĂ avevamo detto tempo fa, la parrocchia di Santa Maria Assunta di Montichiari ha lanciato, in prossimitĂ del Natale, una raccolta fondi per sostenere le famiglie bisognose. “In realtĂ tutto è nato da alcune conversazioni scaturite con un gruppo di genitori – ci ricorda l’abate Gaetano Fontana – i quali mi informarono che non avevano denaro nemmeno per comprare il latte con la conseguenza che i loro ďŹ gli si addormentavano spesso,

Dz1 „‡ŽŽ‘ ˜‡†‡”‡ “—ƒÂ?–‡ ’‡”•‘Â?‡ǥ Â?‘Â? Â?‡…‡••ƒ”‹ƒÂ?‡Â?–‡ „‡Â?‡•–ƒÂ?–‹ǥ •–‹ƒÂ?‘ ƒ‹—–ƒÂ?†‘ǥ …‘Â? “—‡ŽŽ‘ …Š‡ ’‘••‘Â?‘dz

a scuola, per la fame. Non potevo rimanere indifferente di fronte ad una situazione del genere ed ho pensato bene, dunque, di agire con una certa celeritĂ â€?. Ecco spiegata la motivazione alla base della nascita di questo Fondo, aperto dalla parrocchia presso la Bcc del Garda, che, nel momento in cui scriviamo, ha giĂ raggiunto la ragguardevole cifra di 15mila euro. L’appello della parrocchia non è rimasto inascoltato tanto da far dire all’Abate che “è bello vedere quante persone, non necessariamente benestanti o facoltose, stiano aiutando, con quello che possono, chi si trova nell’indigenzaâ€?. Naturalmente, come in ogni iniziativa, c’è qualche aspetto da puntualizzare: “Si è deciso, per esempio, di garantire la massima collaborazione con le altre associazioni, come la Caritas, che si occupano di povertĂ , al ďŹ ne di evitare spiacevoli episodi di famiglie che chiedono contemporaneamente gli stessi aiuti a piĂš enti sul territorio. Per questo siamo in contatto con i servizi sociali

del Comune per evitare certe “furbizieâ€?. Da dicembre, ogni mese, i soldi ricevuti vengono, dunque, erogati per le situazioni di maggiore criticitĂ : il Fondo non ha una scadenza, ma è chiaro che tutto dipenderĂ da quanto i monteclarensi rimarranno sensibili nel futuro al problema. “La caritĂ non è mai eccessiva – conclude mons. Fontana – e sono certo che la gente di questa popolosa cittadina, che ho imparato a conoscere ed a stimare, sappia sempre quando è il caso di mettersi una mano sul cuore e nel portafoglio per aiutare gli altriâ€?. Chi fosse intenzionato a sostenere la parrocchia di Santa Maria Assunta, pertanto, può servirsi del seguente conto corrente : IT 54 I 08676 54780 000000013227 (Bcc del Garda): speciďŹ care la causale pro famiglie bisognose. Per informazioni si può fare riferimento anche alla Caritas interparrocchiale, guidata dal diacono Mario Piazza, la cui sede è ubicata nei locali dell’Oasi dello Spirito in corso Martiri della LibertĂ .

‹Â?‡ ‹ƒˆƒŽ‘Â?‹ǥ …‘Â?•‹†‡”ƒ–‘ —Â?‘ †‡‹ ’‹Î •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‹ ƒ”–‹•–‹ †‡Ž ’ƒÂ?‘”ƒÂ?ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ †‹ ƒ˜ƒÂ?Â‰Â—ÂƒÂ”Â†Â‹ÂƒÇĄ ‡•’‘Â?‡ †ƒŽ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ƒŽ ͙͛ ƒ’”‹Ž‡ ƒŽŽƒ ‘……ƒ ƒÂ? ‹‘”‰‹‘ †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹Ǥ ÂŽ –‹–‘Ž‘ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ Dz Â?‘ •‰—ƒ”†‘ ƒŽ ’ƒ••ƒ–‘ ’‡” …‘Â?“—‹•–ƒ”‡ ‹Ž ÂˆÂ—Â–Â—Â”Â‘Çł •‹Â?–‡–‹œœƒ ‹Ž …‘Â?…‡––‘ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Âƒ •‡…‘Â?†‘ ‹Ž “—ƒŽ‡ ° ‹Â?†‹•’‡Â?•ƒ„‹Ž‡ –‡Â?‡”‡ …‘Â?–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ ‡ •‘’”ƒ––—––‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ ”‹Â?ƒ•…‹Â?‡Â?–ƒŽ‡ •‡ •‹ ˜—‘Ž‡ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ ‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ˜‡”•‘ Ž‡ ˆ”‘Â?–‹‡”‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ˜ÂƒÂ?‰—ƒ”†‹ƒǤ ‘Â?†ƒ–‘”‡ †‡ŽŽǯ ”–nj ‘ Č‹ÂƒÂ”Â–Â‡ …‘Â?Â’ÂƒÂ–Â‹Â„Â‹ÂŽÂ‡ČŒÇĄ †ƒ ’‹Î †‹ ͘͜ ƒÂ?Â?‹ ‘’‡”ƒ Â?‡‹ …ƒÂ?’‹ †‡ŽŽƒ Â’Â‹Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ †‡ŽŽƒ Â•Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‹Â–Â‡Â–Â–Â—Â”Âƒ ‡ †‡ŽŽƒ ‰”ƒˆ‹…ƒǤ ƒ –‡Â?—–‘ Â?‘•–”‡ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹ ‹Â? –—––‘ ‹Ž Â?‘Â?†‘Ǥ ǯ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ǥ •ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;ǤÍ›Í˜ÇĄ •ƒ”Â? •‡‰—‹–ƒ ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤Í›Í˜ †ƒ —Â? …‘Â?…‡”–‘ †‹ ˆŽƒ—–‘ –”ƒ˜‡”•‘ †‡Ž Â?ƒ‡•–”‘ ƒ”Ž‘ ƒÂ?‰‹ƒ…‘––‹Ǥ


INFERMIERI PROFESSIONALI ASSISTENTI SANITARI VIGILATRICI D’INFANZIA Collegio provinciale di Brescia

$VVHPEOHD 2UGLQDULD H &RQYHJQR (&0 SHU LQIHUPLHUL H DVVLVWHQWL VDQLWDUL 3URIHVVLRQH LQIHUPLHUH UHVSRQVDELOLWj JLXULGLFD H GHRQWRORJLFD 9HFFKLH H QXRYH V¿GH 6DOD FRQIHUHQ]H GHOOD &DPHUD GL &RPPHUFLR 9LD /XLJL (LQDXGL ± %UHVFLD PDU]R GDOOH DOOH 3UHPHVVD &RQ LO WHUPLQH UHVSRQVDELOLWj VL GH¿QLVFH OD FRQJUXHQ]D FRQ XQ LPSHJQR DVVXQWR R FRQ XQ FRPSRUWDPHQWR LQ TXDQWR FRPSRUWD H VRWWLQWHQGH O¶DFFHWWD]LRQH GL RJQL FRQVHJXHQ]D 1HOO¶DPELWR GHOO¶HVHUFL]LR GL XQD SURIHVVLRQH UHVSRQVDELOLWj SURIHVVLRQDOH LO WHUPLQH DVVXPH XQD YDOHQ]D JLXULGLFD VL GHOLQHD XQD VLWXD]LRQH SHU OD TXDOH XQ VRJJHWWR JLXULGLFR O¶LQIHUPLHUH SXz HVVHUH FKLDPDWR D ULVSRQGHUH GHOOD YLROD]LRQH GL XQ REEOLJR LQ SUHFHGHQ]D DVVXQWR FRQ O¶XWHQWH SD]LHQWH ,Q TXHVWR &RQYHJQR VRQR DIIURQWDWL JOL DVSHWWL JLXULGLFL H GHRQWRORJLFL FRQQHVVL DOOD VRPPLQLVWUD]LRQH GHOOD WHUDSLD H DOO¶XWLOL]]R GHL VLVWHPL GL FRPXQLFD]LRQH H UHJLVWUD]LRQH GHL GDWL WUDPLWH ZHE 352*5$00$ 2UH 5HJLVWUD]LRQH SDUWHFLSDQWL 2UH 6DOXWR H LQWURGX]LRQH 'RWW 6WHIDQR %D]]DQD 3UHVLGHQWH &ROOHJLR ,3$69,

2UH /D VRPPLQLVWUD]LRQH GHOOD WHUDSLD IDUPDFRORJLFD /D SUHVFUL]LRQH LQFRPSOHWD FRQGL]LRQDWD VHFRQGR SURWRFROOR DO YHUL¿FDUVL GL GHWHUPLQDWL HYHQWL /D SUHVFUL]LRQH RUDOH H OD SUHVFUL]LRQH WHOHIRQLFD ,O SUREOHPD GHOOD PDQFDQ]D GL SUHVFUL]LRQH LQ DPELHQWH GRPL FLOLDUH H UHVLGHQ]LDOH /D WUDVIXVLRQH GL VDQJXH H GL HPRFRPSRQHQWL DQDOLVL GHOOH SUREOHPDWLFKH 5HODWRUH 'RWW /XFD %HQFL JLXULVWD

2UH $66(0%/($ GHJOL ,6&5,77, 5HOD]LRQH 3UHVLGHQWH 6WHIDQR %D]]DQD 5HOD]LRQH 7HVRULHUH $QJHOR %HQHGHWWL 5HOD]LRQH 3UHVLGHQWH 5HYLVRUL GHL &RQWL 9LWDOLDQR 7LGRQL 2UH &ROD]LRQH GL ODYRUR 2UH 6RFLDO QHWZRUN VDQLWj GLJLWDOH H LQWHUQHW /¶XWLOL]]R GHL VRFLDO QHWZRUN LQ VDQLWj FRUUHWWR XVR GHL GDWL SHUVRQDOL OD GLIIXVLRQH GHL GDWL SHUVRQDOL SURSUL H DOWUXL OD SURWH]LRQH GHL GDWL VHQVLELOL ,O ³GLULWWR DOO¶REOLR´ H OD FRQVHUYD]LRQH GHL GDWL DOWUXL /H VDQ]LRQL H L UHDWL VXOO¶LOOHFLWR XWLOL]]R GHL VRFLDO QHWZRUN 5HODWRUH 'RWW /XFD %HQFL JLXULVWD 2UH 'LEDWWLWR H &RQFOXVLRQH GHO &RQYHJQR

6DEDWR PDU]R L QXRYL FROOHJKL LVFULWWL QHOO¶XOWLPR DQQR VDUDQQR DFFROWL GDOOD FRPXQLWj SURIHVVLRQDOH &ROOHJLXP GXUDQWH L ODYRUL GHOO¶DVVHPEOHD DQQXDOH XQ DSSXQWDPHQWR FKH FKLDPD D UDFFROWD WXWWL JOL LQIHUPLHUL EUHVFLDQL

, LQIHUPLHUL LVFULWWL DO &ROOHJLR GL %UHVFLD DFFROJRQR L QHRODXUHDWL LVFULWWL QHO FRUVR GHO 8Q FDORURVR EHQYHQXWR D 0$5,&$ $*1(//, /8&,$ $5&$',3$1( 0,&+(/$ %$&&+(77,1, /25(1=2 %$*/,21, (/(1$ %$,*8(5$ )5$1&(6&$ %$5%(5$ 6(5(1$ %$5%,621, *$%5,(/( %$521&+(//, 0$77(2 %$521, )5$1&(6&$ %(/277, 6,/9,$ %(/277, %$5%$5$ %(1$66, 67()$12 %(57(//, 0$5,$ (/,6$ %(572/, )('(5,&2 %(77,1$5', 6,021$ %(7721, )/25$ %,$1&+, 0$77(2 %,$1&+,1, 9(521,&$ %2'(, 67()$12 %21$/', *,$11, %21$9(77, 0$18(/ %21)$'(//, 0$,&2/ %2572/277, 1,&2/ %26&+(77, 0$5,$ %277$ )5$1&(6&$ &+,$5$ %277, 3$2/$ %29( $/(66$1'52 %5,21, )('(5,&$ %5,9,2 9(521,&$ &$/$%5(6( (5,.$ &$/()$72 &+,$5$ &$2%(//, 9(521,&$ &$552==2 9$/(17,1$ &$6$/,1, 9(521,&$ &$6,5$*+, 3$2/$ &(5&+,$52 /8&$ &+,$5(1=$ &,1=,$ &+,$5,1, (/(2125$ &+,$5,1, 526$ &,00,12 0$5$ &21)257,1, )('(5,&$ &2162/, *5$=,$12 &217, 6,/9,$ &25721(6, (/(1$ &5(6&,0%(1, %($75,&( '$/( (/,6$ ' $85,$ &+,$5$ '$9,1, )$%5,=,$ '( '2112 6,/9$1$ '('(- *5(7$ ', %$5, &,1=,$ ', &25$72 6$0$17+$ )$%,$1, 9(521,&$ )$&&+(77, 021,&$ )$&&+, *,$&202 )$''$ 7$7,$1$ )$*/,$ (/,6$ )$867,1, &/$8',$ )(5/,1*+(77, 0$5$ )(55$5, &+,$5$ )(67$ 529(1$ ),.$- 9$/(17,1$ ),/$'(/),$ 0,&+(/$ ),/,33,1, (5,.$ )217$1$ 5266(//$ )251$52 6(/(1( )521',=, 6,/9,$ *$))25(//, *,8',77$ *$1'(//,1, 0,&+(/( *$1*, $1$0$5,$ 0,5(/$ *+,85&$ 6,/9,$ *26(77, 9,5*,1,$ *5(*25(//, *,86(33( *8$*/,$5'2 $/(;$1'5$ *866$5,1, ,/$5,$ ,29,12 9$1'1$ .$0$/ =,9$1$ .567,& 9,.725,<$ .<6(/29$ *,29$11, /$ *$(7$1$ 3$2/$ /25(1=, *,8/,$ /866,*12/, %$5%$5$ 0$))(,6 &+,$5$ 0$1&,1, 9$/(17,1$ 0$1*21, /$85$ 0$5$1=$ 6,/9,$ 0$5(//, 6$1'52 0$5(1'$ 0$5*+(5,7$ 0$5,2/, 67()$1,$ 0$57(//, 9(521,&$ 0$57,1$==2/, &,1=,$ 0$==2/(77, )/25,$1$ 0$==21( &5,67,1$ 0(5&$17, 0$5,1$ 0(7(//, 67()$1,$ 0,&+(/(77, $/(66$1'52 0,/21( &/$8',$ 021',1, $11$/,6$ 021,*$ 52%(57$ 025$ -(66,&$ 9(521,&$ 025$1'$ +$/,0$ 0257$-,' 9$/(17,$ $33,$+ 1,02 $/(66$1'5$ 18292 /8&$ 277(//, %$'5('',1( 02+$00(' 28$5'$1, '$1,(/( 3$1&(5$ )('(5,&$ 3$1&(5$ *,8/,$ 3($ '$1,(/ 3(/, /$85$ 3(11$7, *,8/,$12 3(7(6, '(%25$ 3,&&,1(//, /25(1=2 3,/$7, (/,6$ 3,1, /,',$ 3,==,1, 68(/$ 3/$.$ 52%(57$ 321=21, &5,67,1$ 48(77, 7,=,$12 5$9$==2/, )5$1&(6&2 52*21',12 6,021( 520$12 0$5&2 520(/( $/(66$1'52 526$ 0$85$ 5266, 0$57$ 5277,*1, 52%(57$ 58662 6$5$ 6$/$5, 0$7, 6$// 6(1'< 6$1'5,1, )/$9,$ 6$5$6,1, 6,021( 6$5211, 0$0$'28 /$0,1( 6$55 (0$18(/$ 6$92/', %5812 3$2/2 6%$5$,1, $/,&( 6%,5=,2/$ 6,/9,$ 6(59(17, 0$5,2 6,/9,2/, 1$7$/,,$ 6.$76(/,$6 $/(66,$ 621&,1$ /$85$ 63,//(5 )('(5,&$ 67$5*,277, 0$85$ 67()$1,1, $332/,1$,5( 7$'( .(1*1( 0,&+(/( 7,72/',1, 5$))$(//$ 72'$52 /$85$ 72*1$==, (/,$1$ 725&2/, 6$5$ 75(%(6&+, ',(*2 8&&(//, &/$8',2 8'(6&+,1, &+,$5$ 9(&&+, 0(5, 9(&, 9$/(17,1$ 9(578$ (67(5 &$5/$ =$1,1(//, /$85$ =$33$ 12(0, =$33,$ 021,&$ =,/,2/, 0$5&2 =8))$'$

9LD 3 0HWDVWDVLR %UHVFLD WHO ID[ H PDLO LQIR#LSDVYLEV LW ZZZ LSDVYLEV LW


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

͙͛

ƒÂ?‡”„‹‘ Dz —Ž‹ Â?‘ ƒÂ?‡”„‹‘dzǣ ‹Ž ˜‹ƒ †‘’‘ ƒ•“—ƒ Da poco piĂš di una settimana è nato su Facebook il gruppo “PuliAmo Manerbioâ€?, ha giĂ registrato 1.760 visite e 62 “mi piaceâ€?, si tratta di una pagina pubblica dove chiunque può caricare foto e denunciare il degrado di vie o piazze. Nella descrizione il promotore scrive: “Vogliamo pulire Manerbio perchĂŠ lo amiamo e vogliamo viverci in armonia, partendo dalla pulizia e dall’ordine come farebbe qualunque persona in casa suaâ€?. L’idea è venuta a un imprenditore manerbiese,

Alberto Leoni, quando, andando a prendere la figlia in stazione, colpito dal degrado e dalla sporcizia, ha deciso di scommettere sull’amore dei manerbiesi per il proprio paese, un amore che in pochi giorni ha portato oltre 100 volontari ad offrirsi di ripulirlo. “Anche don Tino – aggiunge Leoni – mi ha espresso solidarietĂ . Ăˆ bello avere risposte positive contro il degrado, perchĂŠ se ci si abitua a mangiare in un piatto pulito, non lo si vuole piĂš sporco, ma se ci si rassegna al

sudicio, si smette anche di desiderlo lavatoâ€?. Le pulizie inizieranno dopo Pasqua, una domenica al mese: si partirĂ dalla stazione, per poi pulire Piazza Italia e magari, con i necessari permessi, adornarla con vasi o fioriere, si proseguirĂ con San Martino del Carso ed ogni altro luogo segnalato sul social network. L’ideale cui aspira il gruppo sono le cittĂ del Nord Europa, dove è la cultura ad impedire di sporcare: che senso avrĂ pulire la stazione se il giorno dopo qualche vandalo

ne imbratterĂ nuovamente i muri? ChissĂ se il paese ben pulito non sarĂ poi terreno fertile per nuove iniziative ed investimenti!? Il nome della pagina “PuliAmo Manerbioâ€? è volutamente ‘sentimentale: se l’amore è il motore che tutto muove, lo farĂ anche per il proprio paese. Il gruppo lancia un messaggio ai cittadini (“vi aspettiamo con gioiaâ€?) e uno al futuro sindaco: “TroverĂ nella gente volonterosa di Manerbio terreno fertile per cambiamenti positiviâ€?. (l.o.)

…ƒ”’‹œœ‘Ž‘ †‹ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ ‹”…‘Ž‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ Dz ‘Â? Â?‹Ž‹‘ Â‡Â”ÂœÂ‡ÂŽÂ‡Â–Â–Â‹Çł

&XOWXUD QHOOD %DVVD ”‡••‘ Žƒ •‡†‡ †‹ ˜‹ƒ …—‘Ž‡ǥ •‹ Žƒ˜‘”ƒ ƒŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ …Š‡ …ƒ”ƒ––‡”‹œœ‡”ƒÂ?Â?‘ Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ …Š‡ ˜‹‡Â?‡ ’”‡•‡Â?–ƒ–ƒ ‹Ž ͚͚ Â?ƒ”œ‘

$

San Paolo l’arte e la cultura compiono 27 anni. Da tanto, infatti, prosegue l’attivitĂ del circolo culturale “Don Emilio Verzelettiâ€?, un sodalizio che nel tempo si è affermato come punto di riferimento per la diffusione e l’apertura al pubblico di svariate forme di espressione artistica. Presso la sede di via Scuole, in frazione Scarpizzolo, si sta lavorando in questi giorni alla presentazione degli appuntamenti che caratterizzeranno la stagione 2013, segnata da alcune interessanti novitĂ , specialmente per il settore della comunicazione. Oltre alla costituzione del gruppo di fotoamatori, un vero e proprio sguardo al futuro è costituito dall’apertura ai nuovi media poichĂŠ, oltre al sito internet e alla pagina Facebook, attivi giĂ da qualche anno, verranno presentati il blog del Circolo e il canale youtube. Grazie a questi due strumenti sarĂ possibile una maggiore interazione tra le attivitĂ del sodalizio e il pubblico, con un occhio di riguardo alle fasce di etĂ piĂš giovani, che potranno trovare informazioni e resoconti sul blog e soprattutto, grazie al canale youtube, recuperare e rivedere gli eventi piĂš importanti realizzati dal circolo. Queste nuove iniziative si innestano su una tradizione ben consolidata, che fa perno su alcuni appuntamenti ormai tradizionali. Domenica 28 aprile, per esempio, in piazza Aldo Moro a San Paolo si terrĂ la 20ÂŞ edizione della manifestazione “Artisti in piazzaâ€?: per tutta la giornata vari artisti realizzeranno le proprie opere a contatto con il pub-

—‹Â?œƒÂ?‘ †ǯ ‰Ž‹‘ ‹ƒ ”—…‹• ˜‹˜‡Â?–‡ —‹Â?œƒÂ?‘ •‹ ƒÂ?‹Â?ƒ †‹ …‘Ž‘”‹ǥ •—‘Â?‹ ‡ ’”‡‰Š‹‡”‡ǥ •‹ ˜‡•–‡ †‹ Â’ÂƒÂ”Â–Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ”‹ …‘•–—Â?‹ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ ‡ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…Š‡ •…‡Â?‘‰”ƒˆ‹‡ ’‡” ”‹˜‹˜‡”‡ —Â?‘ †‡‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ’‹Î ‹Â?–‡Â?•‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ Ž‹–—”‰‹…‘ …”‹•–‹ƒÂ?‘ǥ —Â?‘ †‡‹ ’‹Î †”ƒÂ?Â?ƒ–‹…‹ ”‹–‹ ”‹‡˜‘…ƒ–‹˜‹ †‡ŽŽƒ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ƒÂ?Â–ÂƒÇŁ Žƒ ‹ƒ ”—…‹• ˜‹˜‡Â?ÇŚ –‡Ǥ ‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ ƒ —‹Â?œƒÂ?‘ †ǯ ‰Ž‹‘ •‹ •˜‘Ž‰‡ Žǯ‘”Â?ƒ‹ …‘Â?•—‡–ƒ ‹ƒ ”—…‹•Ǥ ƒ ’ƒ”–‡Â?œƒ •ƒ”Â? †ƒŽ …‹Â?‹–‡”‘ …‘Â? Žǯ—Ž–‹Â?ƒ …‡Â?ÂƒÇĄ ‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Ž‡ ˜‹‡ †‡Ž ’ƒ‡•‡ ‡ Ž‡ Â’Â‹ÂƒÂœÂœÂ‡ÇĄ •‹ ‰‹—Â?‰‡”Â? ƒŽŽƒ …Š‹‡•ƒ Â’ÂƒÂ”ÇŚ ”‘……Š‹ƒŽ‡ ’‡” Žƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ Dz ‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ – •’‹‡nj ‰ƒ ‹Ž …—”ƒ–‘ †‘Â? Žƒ—†‹‘ Â?†”‡‘Ž‡––‹ – ˜‡Â?‰‘Â?‘ …‘‹Â?˜‘Ž–‡ •‡Â?’”‡ ’‹Î ’‡”•‘Â?‡ Â?‡ŽŽƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ ‡ Â?‡ŽŽƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ •–ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ ‹ƒ ”—…‹•Ǥ ‡Â?’”‡ ’‹Î Â?—Â?‡”‘•‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ ˆ—Â?ÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ Ž‹–—”‰‹…ƒǤ —––‘ ‹Ž ’ƒ‡•‡ ƒ––‡Â?†‡ “—‡•–‘ ‡˜‡Â?–‘ ‡ •‹ ˆ‡”Â?ƒ ’‡” —Â?ƒ •‡”ƒ ƒ …‘Â?–‡Â?’Žƒ”‡ ‹Ž Â?‹•–‡”‘ †‹ ‡•Î …‘Â? Žƒ …”‘…‡ •—ŽŽƒ •–”ƒ†ƒ †‡Ž †‘nj Ž‘”‡ǥ …Š‡ ‹Â?…”‘…‹ƒ Ž‡ Â?‘•–”‡ •–”ƒ†‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡dzǤ ƒ ”‹‡˜‘…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ‹ƒ ”—…‹• ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ “—‹Â?†‹ —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ’‡” –—––ƒ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‹Â? ’”‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ƒ•“—ƒǢ †‹˜‡Â?–ƒ ƒÂ?…Š‡ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ †‹ …”‡•…‹–ƒ ‡ †‹ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ

ƒÂ?‡”„‹‘ Dz ‘Ž–‘ ”—Â?‘”‡ ’‡” Â?Â—ÂŽÂŽÂƒÇł –‡”Â?‹Â?ƒ Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡

ǯ Dz dz

‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ’‡” ‡•‡Â?’‹‘ǥ ‹Â? ’‹ƒœœƒ Ž†‘ ‘”‘ ƒ ƒÂ? ƒ‘Ž‘ •‹ –‡””Â? Žƒ ͚͔͘ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ Dz ”–‹•–‹ ‹Â? Â’Â‹ÂƒÂœÂœÂƒÇł blico. A questa iniziativa si aggiunge l’11° “Festival pianistico don Emilio Verzelettiâ€?, che verrĂ realizzato nel mese di novembre, sotto la direzione del maestro Gherardo Chimini. Poi ancora, durante l’anno, le due serate di “Cinema in cascinaâ€? il 16 e il 23 luglio a Cremezzano e diverse espozioni di opere: da segnalare in particolare, dall’11 al 13 ottobre, la postuma di due amici del Circolo scomparsi di

recente: Menec Buraschi e Anacleto Lama e dal 21 dicembre al 6 gennaio, le mostre per le festivitĂ natalizie degli allievi delle scuole d’arte del Circolo e la mostra fotografica del Gruppo fotoamatori del Circolo. Il segreto della longevitĂ di questo sodalizio, come spiega il presidente Angelo Martani, sta in un gruppo coeso ed entusiasta, senza altri obiettivi se non la diffusione dell’arte e della cultura, ogni iniziativa è a ingresso libero e gratuito. L’appuntamento per la presentazione della nuova stagione artistica è per venerdĂŹ 22 marzo alle 20.30, presso il salone della sede del Circolo, con una serata allietata da alcuni interventi al pianoforte del maestro Andrea Facchi e la proiezione di un filmato che riassume le attivitĂ dello scorso anno.

‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ ‘”‡ ͚͙ ‹Ž ‘Ž‹–‡ƒÂ?ƒ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ …‘Â?…Ž—†‡ Žƒ Â–ÂƒÂ‰Â‹Â‘ÇŚ Â?‡ –‡ƒ–”ƒŽ‡ …‘Â? Dz ‘Ž–‘ ”—Â?‘”‡ ’‡” Â?Â—ÂŽÂŽÂƒÇł ÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ †‹ ŠƒÂ?‡•’‡ƒ”‡ ’‘”–ƒ–ƒ ‹Â? •…‡Â?ƒ †ƒŽŽƒ Â‘ÇŚÂ’Â”Â‘Â†Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡•–‹˜ƒŽ ‡ƒ–”ƒŽ‡ ‘”‰‹‘ Â‡Â”Â‡ÂœÂœÂ‹ÇŚ ‡ƒ–”‘ –ƒ„‹Ž‡ †‹ ‡Â?‘˜ƒ ‡ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ ƒÂ?Â?Ǥ ƒ ”‡‰‹ƒ ° †‹ Ž„‡”–‘ ‹—•–ƒǤ „‹‰Ž‹‡––‹ •‘Â?‘ ƒÂ?…‘”ƒ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹ ȋ‹Â?–‡”‘ Í™Í Â‡Â—Â”Â‘ ÇŚ ”‹†‘––‘ Í™Í? Â‡Â—Â”Â‘ČŒ ’‡” Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ •‹ ’‘•nj •‘Â?‘ ƒ…“—‹•–ƒ”‡ ’”‡••‘ ‹Ž „‘––‡‰Š‹Â?‘ †‡Ž ‡ƒ–”‘ ‘Ž‹–‡ƒÂ?ƒ ‹Â? ‹ƒœœƒ Â?‘Â?•‹nj ‰Â?‘” ‹ƒÂ?…Š‹ Í™ Č‹Í˜Í›Í˜ǤͥÍ›Í Í™Í?ÍžÍ&#x;ČŒ Â?‡‹ •‡‰—‡Â?–‹ Â‘Â”ÂƒÂ”Â‹ÇŁ Í™Í˜ÇŚÍ™Íš ‡ Í™ÍžÇŁÍ›Í˜ÇŚÍ™Í ÇŁÍ›Í˜Ǥ Dz ‘Ž–‘ ”—Â?‘”‡ ’‡” Â?Â—ÂŽÂŽÂƒÇł ȋ–‹–‘Ž‘ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‡ ‹Â? ‹Â?‰Ž‡•‡ǣ Dz —…Š †‘ „‘—– ‘–Š‹Â?Â‰ÇłČŒ ° —Â?ƒ …‘Â?Â?‡†‹ƒ •…”‹––ƒ †ƒ ŠƒÂ?‡•’‡ƒ”‡ –”ƒ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ †‡Ž Í™Í?ÍĄÍ Â‡ Žƒ ’”‹Â?ƒ˜‡”ƒ †‡Ž Í™Í?ÍĄÍĄÇĄ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒ–ƒ ƒ ‡••‹Â?ƒǤ ‘Â?•‹†‡”ƒ–ƒ ƒ Ž—Â?‰‘ …‘Â?Â?‡†‹ƒ ”‘Â?ƒÂ?–‹nj …ƒ ’‡” ‹ –‡Â?‹ ƒÂ?‘”‘•‹ ‡ ’‡” Žƒ •–”—––—”ƒ ”‹……ƒ †‹ ‡Ž‡Â?‡Â?–‹ ˆƒ”•‡•…Š‹ ‡ ‰‹‘…‘nj •‹ǥ ÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ ”‹‡Â?–”ƒ ƒ ’‹‡Â?‘ –‹–‘Ž‘ Â?‡Ž Â?‘˜‡”‘ †‡ŽŽ‡ –”ƒ‰‹…‘Â?Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÇĄ Â?‡ŽŽ‡ “—ƒŽ‹ Žǯ‡Ž‡Â?‡Â?–‘ …‘Â?‹…‘ •‹ ˆ‘Â?†‡ ƒ “—‡ŽŽ‘ –”ƒ‰‹…‘ ‡ ’”‘’”‹ƒÂ?‡Â?–‡ †”ƒÂ?Â?ÂƒÂ–Â‹Â…Â‘ÇĄ “—‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–‘ †ƒŽŽƒ ˆ‹Â?–ƒ Â?‘”–‡ †‹ —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‡ǥ Žƒ „‡ŽŽƒ ”‘ǥ ‡ †ƒŽ …‘Â?’Ž‘––‘ ‘”†‹–‘ †ƒ ‘Â? —ƒÂ? ’‡” –‡Â?–ƒ”‡ †‹ •˜‹ƒ”‡ Žƒ •–‘”‹ƒ †ƒŽ Ž‹‡–‘ ˆ‹Â?‡ …—‹ –—––ƒ˜‹ƒ ˜‘Ž‰‡Ǥ Č‹ÂˆǤÂ’Â‹Â‘ČŒ

͚͜ Ǥ

9LD &UXFLV YLYHQWH Domenica 24 marzo la comunitĂ parrocchiale di Brandico si mobilita per presentare una manifestazione molto cara ai fedeli: la via crucis vivente. La parrocchia di S. Maria Maddalena, infatti, propone per il settimo anno consecutivo questa bella manifestazione che è divenuta un appuntamento entrato a far parte delle tradizioni del paese. Si tratta di una rappresentazione teatrale che ha l’obiettivo

di guidare i fedeli ai misteri della passione, morte e resurrezione del Signore. La rappresentazione, come si diceva, si farà la domenica delle Palme e della Passione, a partire dalle 20.30. Verranno riproposti i momenti piÚ toccanti della passione: l’ultima cena, GesÚ al Getsemani e il suo arresto, il processo dinanzi a Pilato, la Veronica, l’incontro con la Madre, la crocifissione e la morte,

la deposizione, la sepoltura e la risurrezione. Lo spirito con il quale la parrocchia intende rappresentare le tappe piĂš significative della passione è quello di invitare alla riflessione, al raccoglimento e alla meditazione rispetto ai momenti fondamentali della fede cristiana. A questa rappresentazione prenderanno parte una sessantina di personaggi, tutti di Brandico, che con l’im-

pegno già dimostrato negli scorsi anni riproporranno fedelmente il cammino del martirio e il riscatto della vita contro la morte. Le musiche, le scenografie e le luci faranno da cornice alla lettura dei brani del Vangelo seguiti da canti, commenti e riflessioni cristiane che segneranno le tappe piÚ significative della rappresentazione ricreando la solennità e l’importanza dell’evento.


͙͜

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

‘Â?‹…‘ ””‹˜ƒÂ?‘ ‹ •‘Ž†‹ ’‡” Žƒ ˆ”ƒÂ?ÂƒÇĄ Â?ƒ Â?‘Â? •‘Â?‘ •’‡Â?†‹„‹Ž‹ Sono davvero molti i soldi che serviranno per mettere in sicurezza Rino di Sonico, la Val Rabbia e l’alveo dell’Oglio che il 27 luglio scorso furono oggetto di un’enorme smottamento (piĂš di 200mila metri cubi di materiale) che si schiantò sulla Statale 42 del Tonale senza causare vittime. Sono soldi che potrebbero anche esser disponibili, ma, a causa del “patto di stabilitĂ â€? che lega le mani al Comune e alla Provincia di Brescia, paradossalmente non spendibili. Sembra, però, che entram-

bi gli Enti, se vi saranno costretti, intendano ‘forzare’ il patto. D’altra parte l’imminente primavera, col disgelo in quota, potrebbe rimettere in movimento l’enorme frana di Pal, 10 milioni di metri cubi di materiale che incombono sulla Val Rabbia e soprattutto su Rino e l’intero fondovalle. Può darsi che anche l’entrata nel Consiglio regionale come consigliere del sindaco di Sonico, Fabio Fanetti, in quota Maroni, possa venir utile. In ogni caso la novitĂ dei primi di marzo è una convenzione

Comune-Regione che ha messo sul tavolo 833 euro per il nuovo studio di fattibilitĂ del ponte di Rino e di un primo lotto di interventi. Rino oggi resta collegato con Sonico e Edolo tramite un ponte provvisorio militare. Combinazione vuole che giĂ nel luglio 2012 il Comune si apprestasse a realizzare un nuovo ponte, essendo quello esistente allora e travolto dalla frana inadeguato. Fin dal 2006 nell’ambito della diuturna ‘Legge Valtellina’ erano stati disposti circa due milioni di euro per ponte e bri-

glie della Val Rabbia. Il progetto, visti gli ultimi eventi franosi, andava aggiornato e solo a maggio, secondo fonti comunali, potrebbero effettivamente iniziare. Nel qual caso si punta a terminare entro l’estate. Resta da vedere cosa verrà fatto sull’alveo dell’Oglio, solo in minima parte liberato dall’enorme massa di detriti, con interventi per 150mila euro. La scelta di una trincea a protezione della Statale 42 non sembra possa ritenersi nÊ definitiva nÊ del tutto sicura. (g.c.)

ƒ”ˆ‘ �ƒ—‰—”ƒ–‘ ‹Ž —•‡‘ †‡‰Ž‹ ƒŽ’‹�‹

&LPHOL VWRULFL GD YDULH VSHGL]LRQL

)

ino alla fine degli anni Novanta gli Alpini di Fucine di Darfo hanno continuato a raccogliere cimeli da varie spedizioni sui luoghi storici della Prima e della Seconda guerra mondiale, ma anche dalla Caserme presso le quali avevano effettuato il Servizio militare. Cimeli che costituiscono il primo nucleo dell’idea della nascita di un “Museo Alpinoâ€?, nato di fatto 11 anni orsono, sostenuto dall’allora sindaco Luigi Pelamatti e inaugurato dall’allora Prefetto di Brescia Annamaria Cancellieri. Quando dal 2001 al 2003 il generale Roberto Scaranari era comandante delle Truppe Alpine, venne contattato dagli alpini di Fucine per avere da lui suggerimenti e collaborazione per trasformare una raccolta di appassionati in un Museo. Il generale Scaranari accettò volentieri di mettersi in un cammino che ha portato alla revisione della struttura, al rifacimento del piano terreno e all’innalzamento dell’edificio di un altro piano. Il Comune di Darfo aveva concesso la sede della ex-Scuola elementare che mal si adattava all’esposizione museale come oggi si intende, con percorsi didat-

Â?ƒ—‰—”ƒ–‘ …‘Â? —Â?ƒ …‡”‹Â?‘Â?‹ƒ ƒŽŽƒ ’”‡•‡Â?œƒ †‹ Â?‘Ž–‡ ’‡”•‘Â?‡ǥ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘ ‘Â?‘”‡ ƒŽŽƒ •–”—––—”ƒ ƒŽŽƒ “—ƒŽ‡ ŠƒÂ?Â?‘ Žƒ˜‘”ƒ–‘ ‰Ž‹ ƒŽ’‹Â?‹ †‡Ž ‰”—’’‘ †‹ —…‹Â?‡ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž ‰”—’’‘ †‹ ƒ”ˆ‘ ‡ Â?‰‘Â?‡ tici e ragionati, con sale tematiche e ampie carte illustrative, panelli sinottici, sala multimediale e biblioteca. Sono serviti quasi 10 anni di lavori per realizzare il progetto che è stato condiviso dal Comitato per il Museo, di cui fa parte anche l’Amministrazione comunale della cittĂ , oltre che gli Alpini. Il progetto è stato curato nei minimi particolari dal giovane architetto Mauro Fontana e seguito passo dopo passo dall’attenta supervisione dal generale Scaranari, che nel frattempo è stato nominato presidente del Museo. Finalmente, terminato l’edificio e allestito tutto il primo piano (il secondo vedrĂ un suo completamento piĂš avanti), domenica 17 marzo l’edificio è stato inaugurato con una solenne cerimonia alla presenza di molti alpini della Vallecamonica, che hanno fatto onore alla struttura alla quale hanno lavorato gli alpini del gruppo di Fuci-

ne in collaborazione con il gruppo di Darfo e Angone, con il sostegno della Regione Lombardia, della Provincia, del Comune di Darfo e dell’Ana di Vallecamonica. Dopo la serata d’onore del sabato sera al Teatro S. Filippo di Darfo con il Coro Vallecamonica nella prima parte e la Fanfara di Vallecamonica nella seconda, questa domenica il vescovo Monari ha concelebrato la S. Messa a Fucine con mons. Franco Corbelli e don Danilo Vezzoli. Il Vescovo ha pregato e benedetto la struttura e ha visitato il Museo accompagnato dal presidente generale Scaranari e dal Comandante delle Truppe alpine generale Alberto Primicerj che ha voluto onorare la giornata con la sua presenza. Alla targa ai Caduti, esposta all’esterno del Museo, è stata deposta un corona d’alloro, mentre sul pennone piĂš alto è stata issata la bandiera italiana.

”‡Â?‘ ƒÂ?„‹ƒ ‹Ž ‰–ǣ ͛͘ ‰‹‘”Â?‹ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡‹ …‹––ƒ†‹Â?‹

ÂŽ ‰– †‡Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ”‡Â?‘ ° ‹Â? …‘Â?–‹Â?—ƒ ‡˜‘Ž—œ‹‘Â?‡ǥ ’‡” ƒ†‡‰—ƒ”•‹ ƒŽŽ‡ Â?—‘˜‡ ‡•‹‰‡Â?œ‡ ‡† ƒ‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‹ …Š‡ Žƒ ’‹ƒÂ?‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ –‡””‹–‘”‹ƒŽ‡ ”‹…Š‹‡†‡Ǥ ÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ …‘nj Â?—Â?ƒŽ‡ Šƒ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ‹Ž •—‘ ‰– —Â? ƒÂ?Â?‘ ˆƒ ‡ ‘‰‰‹ ° ‰‹Â? –‡Â?’‘ †‹ ƒ’’‘”–ƒ”‡ Ž‡ ’”‹Â?‡ Â?‘†‹ˆ‹…Š‡Ǥ ÂŽ ’”‘…‡†‹Â?‡Â?–‘ ’‡” Žƒ ˜ƒ”‹ƒÂ?–‡ ƒŽ ’‹ƒÂ?‘ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ „”‡Â?‡•‡ ’”‡Â?†‡ ÂƒÂ˜ÇŚ ˜‹‘ ‹Â? “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹ –”ƒÂ?‹–‡ Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â? ÂƒÂ’Â’Â‘ÇŚ •‹–‘ ƒ˜˜‹•‘ …Š‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ …‹––ƒ†‹Â?‹ǥ ‡Â?–‹ǥ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ ‡ –—––‹ ‹ •‘‰‰‡––‹ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â?–‡”‡••ƒ–‹ †‡ŽŽƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ’”‡•‡Â?Â–ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â?‡‹ ’”‘••‹Â?‹ ͛͘ ‰‹‘”Â?‹ǥ ”‹…Š‹‡•–‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ •…”‹–nj –ƒǤ ‡ •‘ŽŽ‡…‹–ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ ”ƒ……‘Ž–‡ •‹ ƒ‰‰‹—Â?‰‡”ƒÂ?ÇŚ Â?‘ ƒ “—‡ŽŽ‡ ‰‹Â? ’‡”˜‡Â?—–‡ Â?‡‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ Â?‡•‹ ‹Â? Â?—Â?‹…‹’‹‘ ‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ˜ƒŽ—–ƒ–‡ …‘Â?‰‹—Â?–ƒÂ?‡Â?–‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ †‹ ƒ……‘‰Ž‹„‹Ž‹–Â?Ǥ ƒ ˜ƒ”‹ƒÂ?–‡ ’‘”–‡”Â? Ġ —Â?ƒ †‹Â?‹Â?—œ‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?•—Â?‘ †‹ •—‘Ž‘ ‡ ’”‡Â?†‡”Â? ‹Â? …‘Â?•‹nj †‡”ƒœ‹‘Â?‡ǥ Ġ ‡•‡Â?’‹‘ǥ Žƒ ”‹†—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ƒ”‡‡ ‡†‹ˆ‹…ƒ„‹Ž‹

Č‹Â“Â—ÂƒÂŽÂ‘Â”Âƒ …‹ ˆ‘••‡”‘ ”‹…Š‹‡•–‡ ‹Â? –ƒŽ •‡Â?•‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ ’”‘nj Â’Â”Â‹Â‡Â–ÂƒÂ”Â‹ČŒÇĄ …Š‹ƒ”‹Â?‡Â?–‹ ‡ •‡Â?’Ž‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‹ †‹ Â?‘”Â?‡ ”‹•—Ž–ƒ–‡ †‹ †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ ‹Â?–‡”’”‡–ƒœ‹‘Â?‡ ‡ Â?‡••ƒ ƒ ’—Â?–‘ †‹ Â?‘”Â?‡ ’‹Î ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹–‡ •— ƒ•’‡––‹ •’‡…‹ˆ‹…‹Ǥ Dz ƒ …‘Â?’Ž‡••‹–Â? †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ …‘Â?—Â?ƒŽ‡ ‡ Žƒ ˆ‘”–‡ ‡˜‘Ž—œ‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?–‡•–‘ Â?‘”Â?ÂƒÂ–Â‹Â˜Â‘ÇĄ ƒÂ?…Š‡ •‘Ž‘ ‹Â? ƒÂ?„‹–‘ Â–Â”Â‹Â„Â—Â–ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘ ƒˆˆ‹‘”ƒ”‡ Â?—‘˜‡ Â?‡…‡••‹–Â? Č‚ †‹…Š‹ƒ”ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ”„ƒÂ?‹nj •–‹…ƒ ‡ –‡””‹–‘”‹‘ ‹…Š‡Ž‡ ƒÂ?‘••‹ Č‚ Â?‡…‡••‹–Â? …Š‡ǥ ‹Â?•‹‡Â?‡ Ġ —Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? †‹ ƒ––‡Â?–‘ Â?‘Â?‹–‘”ƒ‰‰‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â’ÂŽÂ‹Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž ‰–ǥ …‘Â?†‘––ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—ÂˆÂˆÂ‹Â…Â‹Â‘ –‡…Â?‹…‘ ‡ Ġ ƒŽ…—Â?‡ •‘ŽŽ‡…‹nj –ƒœ‹‘Â?‹ †‡‹ …‹––ƒ†‹Â?‹ǥ ŠƒÂ?Â?‘ ’‘”–ƒ–‘ ‹Ž ‘Â?—Â?‡ ƒ †‡Ž‹„‡nj ”ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’”‡†‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ ˜ƒ”‹ƒÂ?–‡ ƒŽ ’‹ƒÂ?‘ •–‡•nj •‘dzǤ ‹ •‘Â?‘ ƒ†‡••‘ ͛͘ ‰‹‘”Â?‹ †‹ –‡Â?’‘ ’‡”…Š¹ ‹ „”‡Â?‡•‹ ˆƒ……‹ƒÂ?‘ ’”‡•‡Â?–‹ Ž‡ Ž‘”‘ ‡•‹‰‡Â?œ‡Ǥ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͙ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ Â?‡ŽŽƒ •ƒŽƒ †‡Ž ‹Â? ƒ ”‡Â?‘ ° •–ƒ–ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ —Â?ÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ ’—„„Ž‹…ƒ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‰Â‘Â?‡Â?–‘Ǥ ȋ‡Ǥ‰ǤČŒ

ƒŽ‰”‹‰�ƒ ‘�—�‡ †‹ ‹‡��‘

8QD VWUDGD VLVWHPDWD DFFDQWR DOOD QDWXUD Un altro importante risultato è stato raggiunto all’interno degli interventi previsti dall’Accordo di programma per la valorizzazione dell’Area Vasta Valgrigna. Si sono infatti conclusi i lavori di sistemazione della strada agro-silvo-pastorale denominata “Moiette-Ponte della Singlaâ€?, ubicata nel Comune di Bienno. Data la tipologia delle opere realizzate, si è trattato di un intervento piuttosto articolato che ha interessato un tratto di circa 1.000 metri di strada. Oltre all’allargamento della carreggiata ed alla pavimentazione in acciottolato di parecchi tratti particolarmente ripidi, si è provveduto alla ricostruzione di porzioni di muratura di sostegno a valle e di contenimento della scarpata a monte, mentre nei tratti piĂš pericolosi sono state posate barriere protettive complete di parapetti in legno. L’azione costata complessivamente 100mila euro, finanziati con i fondi dell’accordo di programma Valgrigna, rientra nel piĂš ampio obiettivo riguardante la valorizzazione, la salvaguardia e la difesa del territorio, impiegando personale di comprovata esperienza indispensabile per intervenire in localitĂ disagiate e per mantenere intatto il tracciato. L’intervento, coordinato dalla ComunitĂ montana, è stato affidato al Consorzio forestale Bassa Valcamonica, ente operativo che dispone di maestranze qualificate per questa tipologia di lavori. La sistemazione di questa importante strada forestale, ora resa sicura e ben inserita nel contesto ambientale, rende possibile

la valorizzazione di una significativa porzione di territorio da parte dei numerosi fruitori che, a vario titolo, lo “vivono� direttamente: sia i semplici escursionisti, sia – soprattutto – gli operatori del settore silvo-pastorale che vi transitano per lavoro. L’opera di messa in sicurezza e miglioramento del tracciato consente infatti un sicuro ed agevole avvicinamento ai boschi ed ai pascoli sovrastanti, contribuendo ad abbattere rischi e costi di trasferimento dei prodotti. (e.g.)

ÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ †‹ Â?‡••ƒ ‹Â? •‹…—”‡œœƒ ‡ Â?Â‹Â‰ÂŽÂ‹Â‘Â”ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‘ †‡Ž –”ƒ……‹ƒ–‘ …‘Â?•‡Â?–‡ —Â? ƒ‰‡˜‘Ž‡ ƒ˜˜‹…‹Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ‹ „‘•…Š‹


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Í™Í?

•’‹–ƒŽ‡––‘

Dz ƒ •ƒŽ—–‡ °ǤǤǤ ‹Â? ‘Â?—Â?‡dz “La salute è... in Comuneâ€?. Ăˆ quanto emerge a seguito della firma dell’accordo siglato tra l’Asl di Brescia e il Comune di Ospitaletto per la condivisione di importanti iniziative legate al benessere e orientate alla promozione della salute. “L’obiettivo – ha commentato il primo cittadino Giovanni Battista Sarnico – è appunto quello di favorire una buona salute, visto che la sfida centrale del nostro tempo è proprio questa e non solo dal punto di

vista personale, ma anche secondo quello sociale ed economico. Essere in buona salute rappresenta pertanto una dimensione importante della qualità della vita che merita di essere preso in carico in sinergia con l’Amministrazione comunale�. L’accordo prevede infatti che tra il Comune e l’azienda sanitaria brasciana venga predisposto un piano vero e proprio per la promozione della salute a 360 gradi. Come referente comunale del progetto

è stato individuato il consigliere del gruppo di maggioranza, Claudio Burato, che lavorerĂ in stretto rapporto con l’assessore allo Sport del Comune, Giuseppe Danesi. I primi step secondo cui s’intende procedere sono giĂ stati fissati durante l’anno e si partirĂ con l’organizzazione di un evento di presentazione delle attivitĂ rivolte all’intera popolazione. Sempre all’interno del contesto comunale, l’azienda sanitaria di Brescia procederĂ inoltre ad

individuare alcune iniziative mirate alla promozione della salute, ma non solo. Tra i progetti in cantiere, rientra la realizzazione di uno specifico sito web dedicato, ma anche la promozione di un evento annuale incentrato sulla salute, dove saranno portati alla luce e ci si concentrerĂ soprattutto sui fattori che influiscono e condizionano il benessere, come: il movimento, l’alimentazione e lo stile di vita piĂš in generale. Per info è possibile rivolgersi in Comune. (a.s.)

‘……‘ †ǯ ”„—•…‘ ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ …‘Â? Žƒ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘

ƒ’’”‡•‡�–ƒœ‹‘�‡ ‹ƒ ”—…‹• ˜‹˜‡�–‡ ‹� †—‡ •‡”ƒ–‡

´,O 5LVRUWR¾ D WHDWUR

,

l sogno continua e il cassetto si fa doppio per l’esuberante compagnia teatrale dell’oratorio San Domenico Savio di Zocco d’Erbusco, concepita nel 2009 col desiderio di mettere in scena un musical in onore della compianta maestra Anna Corioni. Ăˆ cosĂŹ che, sotto la direzione artistica dal diacono Costantino Raineri, nacque l’eterogeneo gruppo amatoriale “Il sogno nel cassettoâ€?, formato da una settantina di persone (dai tre ai 70 anni) che esordĂŹ il 22 ottobre 2010 con la prima dello spettacolo “Forza venite genteâ€?. Registrarono un successo di consensi e di pubblico che spronò gli attori a replicarlo ďŹ no a 16 volte itinerando per vari paesi (Ospitaletto, Cologne, Montirone, Chiari, Coccaglio...), appassionando oltre 7000 entusiasti spettatori, ďŹ no ad aggiudicarsi, nel giugno 2012 al Concorso Punto Art, il primo premio per le migliori coreograďŹ e

ÇŻ

‹……‹ǣ Dz Â? ”ƒ……‘Â?–‘ …Š‡ Â?‘Â? •‹ Ž‹Â?‹–ƒ ƒŽŽ‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽ‹ •…‡Â?‡ †‡ŽŽƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ǥ Â?ƒ …Š‡ ˜ƒ ‘Ž–”‡ Ž‡ ˜‹…‡Â?†‡ †‡ŽŽƒ •‘ˆˆ‡”‡Â?ÂœÂƒÇł

e per il miglior musical. Ma le ambizioni non ďŹ niscono qui ed anzi raddoppiano, in vista dell’ormai imminente messa in scena di un secondo progetto teatrale, questa volta dai toni rock e ambientato nel periodo pasquale, illustrando in un’ora di musical la passione di Cristo dalla scena dell’Orto degli Ulivi all’apparizione a San Tommaso. Si tratta de “Il Risortoâ€? di Daniele Ricci: un racconto che “non si limita alle tradizionali scene della passione, ma che va oltre le vicende della sofferenza, del sacriďŹ cio e della morte, celebrando la vita e rievocando, attraverso la musica e il teatro, uno stupore eternamente nuovoâ€?. 12 basi musicali, una decina di cantanti solisti e circa 70 i coinvolti, tra personaggi, ballerini, volontari, impiantisti, sarte, costumisti coreografi e con la partecipazione straordinaria del Coro dell’Amicizia di Erbusco diretto dalla maestra Rosa Lussignoli. “Un lavoro davvero mastodontico – ha sottolineato il regista Pasqui-

no Sottini – che ha spronato assiduamente (da ottobre ad oggi) ognuno a offrire il meglio, assolvendo i propri compiti, ma anche adeguandosi alle varie necessitĂ e circostanzeâ€?. Basta pensare alla scelta “obbligataâ€?, considerata la mancanza di spazi coperti piĂš capienti, dell’ambientazione (circa 200 spettatori): la piccola parrocchiale di San Lorenzo, trasformata grazie all’impegno e all’inventiva di tecnici e volontari in un mini teatro ampliato e rivisitato, da circa 70 mq, pronto ad accogliere i tre show in calendario: venerdĂŹ 22 e sabato 23 marzo alle 20.45 e domenica 24 alle 16 (nuovamente alla presenza della giuria del concorso Punto Art del Cob) e alle 20.45 (sempre ingresso a offerta libera ma con prenotazione indispensabile allo 030/7267327). Il 13 aprile alle 20.30 nell’auditorium “1861 UnitĂ d’Italiaâ€? di Corte Franca il musical verrĂ riproposto per beneficenza, mentre si preannunciano entro fine maggio prossime tappe a Erbusco e Cologne.

ƒ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ Dz ƒ••‹‘Â?‡ǥ Â?‘”–‡ ‡ ”‡•—””‡œ‹‘Â?‡ †‹ ‡•Îdz Â?‡––‡ ‹Â? •…‡Â?ƒ ‹ ˆƒ––‹ †‡ŽŽƒ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ƒÂ?–ƒ …‡Ž‡„”ƒ–‹ Â?‡ŽŽ‡ Ž‹–—”‰‹‡ †‡Ž ‹‘˜‡†¿ǥ ‡Â?‡”†¿ ‡ ƒ„ƒ–‘Ǥ ƒ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ •‡‰—‡ ˆ‡†‡ŽÂ?‡Â?–‡ ‹ ”ƒ……‘Â?–‹ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹…‹ ‡ ’‡”•‡‰—‡ Ž‘ •…‘’‘ †‹ ’”‘’‘””‡ —Â?ƒ DzÂ?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‡ Â˜Â‹Â•Â‹Â˜ÂƒÇł …‘Â? „”‡˜‹ …‘Â?Â?‡Â?–‹ ‹Â? †‹”‡––ƒ †‡Ž ƒ””‘…‘Ǥ Â? •‡…‘Â?†‘ •…‘’‘ǣ ˆƒ” ”‹˜‹˜‡”‡ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ •‹Â?‹Ž‹ ƒ “—‡ŽŽ‡ ’”‘˜ƒ–‡ †ƒ‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ †‡‹ ˆƒ––‹ ”‡Â?†‡Â?†‘ Ž‡ •…‡Â?‡ ˜‡”‹–‹‡”‡ Â?ƒ ƒ†ƒ––ƒ ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ …‘Â? „ƒÂ?„‹Â?‹Ǥ ‘Â?‘ ’”‡˜‹•–‡ †—‡ •‡”ƒ–‡ …‘Â? ‹Â?‹œ‹‘ •‡Â?’”‡ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇŁ Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? ‹Ž –”ƒ†‹Â?‡Â?–‘ †‹ Â‹Â—Â†ÂƒÇĄ —Ž–‹Â?ƒ …‡Â?ÂƒÇĄ ÂƒÂ”Â”Â‡Â•Â–Â‘ÇĄ ’”‘…‡••‘ ”‡Ž‹‰‹‘•‘Ǣ Â?ÂƒÂ”Â–Â‡Â†Âż ͚͞ ‹Ž ’”‘…‡••‘ ’‘Ž‹–‹…‘ǥ ‹ƒ ”—…‹•ǥ …”‘…‹ˆ‹••‹‘Â?‡ǥ Â?‘”–‡ ‡ ”‹•—””‡œ‹‘Â?‡Ǥ

Â? …ƒ•‘ †‹ Â’Â‹Â‘Â‰Â‰Â‹ÂƒÇĄ ‘‰Â?‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ ˜‡””Â? •’‘•–ƒ–ƒ ƒŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ •—……‡••‹˜ƒǤ Â‘Â˜Â‡ÇŤ ”‡••‘ ‹Ž ‡Â?–”‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ȋ‡š ‹ŽŽƒ

Â?Â‡Â…Â…ÂŠÂ‹ČŒ †‹ ‘Ž‘‰Â?‡Ǥ

L'anima, L'ABBRACCI . NASCE BenEssere, IL NUOVO MENSILE DI SALUTE. Tutti i mesi consigli e risposte per aiutarti a vivere meglio sotto tutti i punti di vista. PerchĂŠ, per stare bene, bisogna prendersi cura del proprio corpo, ma anche mantenere un equilibrio interiore ed essere in armonia con se stessi e con gli altri.

DA GIOVEDĂŒ 21 MARZO

IN EDICOLA


Progetta la tua casa intorno a un nostro divano 4VKLSSV

(SL_

3URGRWWR LWDOLDQR LQ 3HOOH 5LJHQHUDWD

½

*'1.)%))

3URPR]LRQH YDOLGD ÀQR D ÀQH 0DU]R

+P]HUV HY[PNPHUHSL JVU WLUPZVSH KH JT H KLZ[YH L JT H ZPUPZ[YH" 0 J\ZJPUP KP ZJOPLUHSL ZVUV YL NVSHIPSP PU HS[LaaH ¸YLJSPUHIPSP¹ 3L ZLK\[L ZVUV JVU KVWWPH MVKLYH PU[LYUH ZMVKLYHIPSL L ZVUV WYVKV[[L PU WVSP\YL[HUV LZWHUZV H K\L KLUZP[n KPɈLYLUaPH[L +P ]HUV PU[LYHTLU[L ZMVKLYHIPSL YP]LZ[P[V PU WLSSL YPNLUL YH[H JH[LNVYPH S\ZZV JVU KP]LYZL WVZZPIPSP[n KP JVSVYP .HYHUaPH JLY[PÄJH[H KP HUUP Z\SSH Z[Y\[[\YH WVY[HU[L KLS KP]HUV +PZWVUPIPSP[n KP HS[YL TPZ\YL

H]dd] Ja_]f]jYlY

Via Johannes Gutenberg n° 18/26 - strada provinciale 45 bis per Cremona - 25020 PONCARALE (BS) Daf]Y mfg 2 (+( *-,01+, % Daf]Y \m] 2 (+( *.,(,+)


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Í™Í&#x;

ƒ˜ƒ”†‘ Â? Dz„—‘Â?‘ Â’ÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‡Â‰Â‰Â‹Â‘Çł ’‡” ‹Ž …‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ Come rilanciare il centro storico? A questa domanda l’amministrazione comunale ha provato a dare una risposta. Da un lato si aiutano i commercianti, dall’altro si cerca di andare incontro alle esigenze dei cittadini. L’intenzione è quella di rilanciare il centro storico, favorendo l’attivitĂ degli esercizi commerciali. Per questo motivo l’Amministrazione comunale ha pensato di distribuire a ogni esercente del centro storico 50

“buoni parcheggioâ€? numerati che possono essere distribuiti ai clienti fra il 20 marzo e il 20 maggio. I “buoni parcheggioâ€? avranno ciascuno la durata di due ore; ovviamente ognuno potrĂ scegliere come meglio utilizzare il tempo previsto delle due ore. Secondo il sindaco Emanuele Vezzola (nella foto) il rilancio del centro storico è possibile: “Può e deve essere fatto perchĂŠ la politica della valorizzazione del nostro

patrimonio e della qualitĂ della vita è quella che promuoviamo e auspichiamo da sempre. Il centro storico è luogo di incontro, ma altresĂŹ luogo di attivitĂ economica e commerciale che a Gavardo, porta della Vallesabbia, è tradizionalmente importanteâ€?. Evidentemente non ci sono ricette precostituite, ma sono tutti tentativi. Nel mondo della rete, ad esempio, si registrano prese di posizione diverse su come rilanciare il centro.

ƒ�‡”„ƒ ƒ„ƒ–‘ ͚͛ ‡ †‘�‡�‹…ƒ ͚͜ �ƒ”œ‘

´3ULP¡2OLRÂľ GD GHJXVWDUH ‘”Â?ƒ Žƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ †‡†‹…ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Ž‹‘ ‡š–”ƒ˜‡”‰‹Â?‡ Â†ÇŻÂ‘ÂŽÂ‹Â˜Âƒ †‡Ž ƒ”†ƒ „”‡•…‹ƒÂ?‘Ǥ

Â? ’”‹Â?‘ ’‹ƒÂ?‘ Žǯ‘”‘ ˜‡”†‡ Dz ‘’ ƒ”†ƒdzǥ —Â?ƒ ˆ‹Â?‡•–”ƒ •—‹ ’”‡‰‹ƒ–‹ ˜‹Â?‹ †‡ŽŽƒ ƒŽ–‡Â?‡•‹

$

Manerba, sabato 23 e domenica 24 marzo, torna “Prim’Olloâ€?, la rassegna dedicata all’Olio Extravergine d’oliva del Garda bresciano. In primo piano l’oro verde “Dop Gardaâ€?, una finestra sui pregiati vini della Valtènesi, degustazioni guidate, laboratori e carrellate di eccellenze gastronomiche gardesane. L’annuale rassegna per la prima volta sboccia in primavera, dando appuntamento in una nuova location: negli spazi dell’Agriturismo La Filanda che sorge in via del Melograno sulla strada che conduce alla Rocca. Fiore all’occhiello della programmazione turistica, culturale e promozionale dell’amministrazione comunale di Manerba guidata da Paolo Simoni, la manifestazione è organizzata dall’Assessorato al turismo coordinato da Luca Beltrami, in stretta collaborazione con Aipol, Associazione interprovinciale olivicoltori lombardi, Slow Food Garda, Consorzio Valtènesi, che riunisce i produttori di vino del territorio, Consorzio per la tutela dell’olio extra vergine di Oliva Garda Dop, Associazione La Buona Terra e Cai di Desenzano. Numerose le attivitĂ in calendario per questa edizione, dalle 10 del mattino e fino alle 18.30 di entrambe le giornate: banchi d’assaggio di oli e vini, â€?A scuola di olioâ€?, lezioni di degustazione, “Salotti gastronomiciâ€?, assaggi guidati delle eccellenze

—Â?‡”‘•‡ Ž‡ ƒ––‹˜‹–Â? ‹Â? …ƒŽ‡Â?Â†ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ †ƒŽŽ‡ ͙͘ †‡Ž Â?ƒ––‹Â?‘ ƒŽŽ‡ Í™Í Ç¤Í›Í˜ †‹ ‡Â?–”ƒÂ?„‡ Ž‡ ‰‹‘”Â?ÂƒÂ–Â‡ÇŁ „ƒÂ?…Š‹ Â†ÇŻÂƒÂ•Â•ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ †‹ ‘Ž‹ ‡ ˜‹Â?‹ ‡ ƒ••ƒ‰‰‹ ‰—‹†ƒ–‹ gastronomiche benacensi, laboratori sull’olio e sulla corretta alimentazione mirati agli studenti delle scuole, laboratori creativi per i piĂš piccoli, escursioni storiche, archeologiche e naturalistiche nel Parco e al Museo della Rocca. Nella serata del 23, alle 19, una cena-degustazione (prenota-

zione allo 0365552745) vedrĂ protagonisti assoluti l’olio di queste sponde ed altre eccellenze gastronomiche locali. A corollario, fino al 21 aprile, alcuni agriturismi e ristoranti tipici proporranno un menĂš che esalta le caratteristiche dell’oro verde gardesano. Programma su www.visitmanerbadelgarda.it. Prim’Olio è occasione anche per riflettere sull’importanza della difesa e della valorizzazione del territorio. Il 2013 è un anno importante per il Comune gardesano che mette in primo piano la tutela e la conservazione dell’ambiente e si avvicina ad un turismo all’insegna della sostenibilitĂ anche attraverso il progetto ‘Bike Sharing’ e la valorizzazione dei sentieri e delle piste ciclopedonali. A Manerba si attende il positivo epilogo del percorso burocratico iniziato nel 2011 e sottoposto al vaglio della Regione per l’istituzione della nuova “Riserva naturale della Rocca, del Sasso e del parco lacualeâ€?. Il riconoscimento ufficiale dell’area, che interessa 114 ettari di territorio costiero e 86 ettari di lago importanti sotto il profilo ambientale, paesaggistico e storico che devono essere adeguatamente tutelati nell’interesse degli abitanti, dei turisti e degli operatori economici, sarĂ utile per salvaguardare e valorizzare le caratteristiche proprie della zona e gli elementi floro-faunistici, paesaggistici ed archeologici che la contraddistinguono.

‘Â?ƒ–‘ Â? …‘Â?…‡”–‘ ’‡” †‘Â? —…ƒ —Â? ƒÂ?Â?‘ †ƒŽŽƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ †‹ †‘Â? —…ƒ ‹…‘…‡ŽŽ‹ǥ ’ƒ””‘…‘ †‹ ‡Â?–‡Â?ÂƒÂ”Â‘ÇĄ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ Dz ‘‹ Â—Â•Â‹Â…ÂƒÇł ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ —Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ ‹Â? •—ƒ Â?‡Â?‘”‹ƒǤ ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ƒŽ ‡ƒ–”‘ –ƒŽ‹ƒ †‹ ‘Â?ƒ–‘ †‡Ž ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ †ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? •‹ –‡””Â? ‹Ž Dz ‘Â?…‡”–‘ ‹Â? ”‹…‘”†‘ †‹ †‘Â? —…ƒdzǤ ”ƒ ˜‹†‡‘ ‡ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‡†‹…ƒ–‹ ƒŽ Dz’”‡–‡ ”‘…Â?dzǥ •‹ ‡•‹„‹”ƒÂ?Â?‘ …ƒÂ?–ƒÂ?–‹ ‡ Â?—•‹…‹•–‹ǥ ‘•’‹–‹ ‡ ƒÂ?‹…‹ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ ‘‹ —•‹…ƒ …Š‡ ’‘”–‡”ƒÂ?Â?‘ •—Ž ’ƒŽ…‘ —Â? ”‹…‘”†‘ ‹Â? Â?—•‹…ƒ ’‡” Â?‘Â? †‹Â?‡Â?–‹…ƒ”‡ Žǯ‡•‡Â?’‹‘ ‡ Žƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ †‡Ž ’”‡–‡ ƒÂ?‹…‘ †‹ –ƒÂ?–‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‡ ˆ‘Â?†ƒ–‘”‡ †‹ “—‡•–ƒ ƒ˜˜‡Â?–—”ƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ …Š‡ …‘Â?–‹Â?—ƒ ‹Â? •—‘ Â?‘Â?‡Ǥ ǯ‹Â?‰”‡••‘ ° Ž‹„‡”‘Ǥ ‡ŽŽƒ •‡”ƒ–ƒ •‹ ‡•‹„‹”ƒÂ?Â?‘ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ ˜‘…‹ „”‡•…‹ƒÂ?‡ ƒ›ƒ ‡ –‡ˆƒÂ?‘ ‡ŽÂ?‹Â?‹ǥ †‡Ž ‡•–‹˜ƒŽ †‹ Š‡†‹ ÇŚ —•‹… ••‘…‹ƒ–‹‘Â?ÇĄ ‡ ƒŽ–”‹ ƒ”–‹•–‹ †‡Ž ƒ”†ƒǤ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ ™™™ǤÂ?‘‹Â?—•‹…ƒǤ‘”‰ ‡ Žƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ƒ…‡„‘‘Â? Dz ”‘‰‡––‘ ‘‹ —•‹…ƒdzǤ Â?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ‹Ž ’”‘‰‡––‘ Dz ‘‹ Â—Â•Â‹Â…ÂƒÇł ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ —Â? …‘”•‘ ”‹˜‘Ž–‘ ƒ –—––‹ “—‡‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ …Š‡ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ ‹Â?’ƒ”ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ †‡Ž †‹•… Œ‘…Â?‡›Ǥ ÂŽ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ ’ƒ”–‡ …‘Â? ‹Ž ’”‹Â?‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ͚͙͛͘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ?ÇĄ ‹Â? ˜‹ƒ ƒŽ‹Ž‡‹ ƒ ‘Â?ƒ–‘ †‡Ž ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ ’”‡••‘ Žƒ •‡†‡ †‹ ƒ†‹‘ ‘‹ —•‹…ƒǤ

•…”‹œ‹‘Â?‹ ƒ’‡”–‡ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ÍšÍ? Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ Žƒ ’”‹Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ ° ‰”ƒ–—‹–ƒǤ —––‡ Ž‡ ‹Â?ˆ‘ •— ™™™ǤÂ?‘‹Â?—•‹…ƒǤ‘”‰Ǥ

‹ŽŽƒÂ?—‘˜ƒ Dz͙ͥǥÍ? “—‹Â?–ƒŽ‹ ƒ …Š‹ ° ‹Â? †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ‘Â?‘ –ƒÂ?–‡ Ž‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ …Š‡ •‹ •–ƒÂ?Â?‘ ƒ––”‡œœƒÂ?†‘ ’‡” •‘•–‡Â?‡”‡ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ‹Â? †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?Ǥ ‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í&#x; Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ ‹ŽŽƒÂ?—‘˜ƒ Šƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ —Â?ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‹ ‰‡Â?‡”‹ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‹ …‘Â? Žƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Ž‘…ƒŽ‡ ”—’’‘ Ž’‹Â?‹ǥ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–ƒ• ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ ‡ †‡ŽŽǯ Â?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?—Â?ƒŽ‡Ǥ ‰‡Â?‡”‹ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‹ ”ƒ……‘Ž–‹ ˜‡Â?‰‘Â?‘ †‹•–”‹„—‹–‹ ƒŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ ”‡–‡ †‡ŽŽƒ ƒ”‹–ƒ• ‡ †‡‹ ‡”˜‹œ‹ •‘…‹ƒŽ‹ †‡Ž ‘Â?—Â?‡Ǥ ‘Â?’Ž‡••‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ”ƒ……‘Ž–‹ ͙ͥǥÍ? “—‹Â?–ƒŽ‹ †‹ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‹ –”ƒ Â’ÂƒÂ•Â–ÂƒÇĄ ”‹•‘ǥ ‘Ž‹‘ǥ Â’Â‡ÂŽÂƒÂ–Â‹ÇĄ ÂŽÂƒÂ–Â–Â‡ÇĄ œ—……Š‡”‘ ‡ •…ƒ–‘ŽƒÂ?‡Ǥ —‡•–‡ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‹ †‹ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? …‘Â?–”‹„—‹•…‘Â?‘ Ġ ƒ……”‡•…‡”‡ ‹Ž •‡Â?•‘ †‹ …‘Â?—Â?‹–Â?Ǥ



͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

͙ͥ

”‡ƒ–”‘ –‡””‡ †‹ …‘Â?ˆ‹Â?‡ ͛͘ ƒÂ?Â?‹ †‹ ’”‘’‘•–ƒ Ăˆ giunto al traguardo dei 30 anni la “Propostaâ€? dell’associazione Treatro terrediconfine, che propone il suo progetto teatrale nei Comuni triumplini di Bovezzo, Nave, Concesio, Villa Carcina, Sarezzo, Gardone, Lodrino, Marcheno, Tavernole. Il progetto avrĂ come filo conduttore quella poesia definita da Alda Merini come “magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dĂ colori nuoviâ€?. Le prime due date (il 14 e il 15 marzo) sono state un ritorno alle origini, con

un nuovo riallestimento di “Miei colori amatiâ€?, produzione di Treatro su Pasolini messa in scena per la prima volta nel 1994, mentre la terza serata prevede una festa ispirata agli anni Ottanta. “Il pubblico – dice uno dei fondatori di Treatro, Fabrizio Foccoli – è sempre piĂš vasto ed eterogeneo (da alcune edizioni si registra una media di 4.000 presenze) e ad esso andiamo incontro con spettacoli legati al territorio, produzioni vicine alle tematiche del disagio e del teatro civile, senza tralasciare

momenti piĂš leggeri e divertentiâ€?. Tra i nomi illustri di quest’anno Bebo Storti con l’ironico viaggio “Banche - Un ladro in casaâ€?, Laura Curino con l’omaggio a De Andrè “Ho visto Nina volareâ€?, Angela Finocchiaro alle prese in “Open Dayâ€? con le vicissitudini dei genitori separati con figli adolescenti; David Riondino che presenta “Il trombettiereâ€?, suo ultimo libro illustrato da Milo Manara; e Lella Costa che in “Femminile e singolareâ€? presta la sua calda voce alle parole di grandi poetes-

se del Novecento. La vera novità è l’estensione della rassegna al periodo estivo con “(S)legatiâ€?, lavoro sulla storia vera di due alpinisti e proposto in fascia pomeridiana in una localitĂ montana; e “Fèr. Storie di ferro, lavoro, arteâ€?, ossia un percorso artistico a piĂš tappe con installazioni audiovisive e sensoriali nel museo Il Forno di Tavernole. Una parte della rassegna “km-zeroâ€? sarĂ proposta tra ottobre e novembre solo con compagnie e artisti bresciani. Per info, www.treatro.it. (a.a.)

ƒ”…‹ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’ƒ…‡

‘†”‹�‘ �Ž—• �‹…‹ †‹ ƒ†”‡ ‡�‘

8Q YRORQWDULDWR LQVWDQFDELOH ͚͘ ƒ��‹ †‹ ‹�’‡‰�‘ ‡ —� �‘�‡�–‘ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘�‡ ”ƒ……‘�–ƒ–‹ ‹� —�ƒ –ƒ˜‘Žƒ ”‘–‘�†ƒ ƒŽŽƒ “—ƒŽ‡ Šƒ��‘ ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‘ †‹˜‡”•‹ ’”‘–ƒ‰‘�‹•–‹ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘

/

a onlus Amici di Padre Remo, che raccoglie adesioni soprattutto a Lodrino, ma anche in provincia, ha compiuto 20 anni: 19932013. Si sono ritrovati in 120 nell’auditorium rosso Ferrari del Museo Mille Miglia per un momento di bilancio, ricordo e riflessione sul tema “Il volontariato oggiâ€?. L’ha affrontato un tavolo di relatori con esperienze diverse: don Armando Nolli di Cuore Amico, Silvio Valtorta (segretario generale Fondazione comunitĂ bresciana) e Luigi Pettinati (direttore generale Cassa Padana). Due i ritratti che campeggiavano: quello di padre Remo Prandini che ha dato il nome all’associazione e quello di Vigilia Bettinsoli. Il lodrinese salesiano, missionario ad Hardemann in Bolivia, è scomparso travolto dalla corrente di un fiume in piena il giorno di Natale del 1986 mentre portava in bicicletta i doni ai bambini dei campesinos; Vigilia Bettinsoli, piegata da malattia nel 2002, è considerata una Marcolini in gonnella, missionaria laica in Burundi, dove ha costruito case e scuola. Ha fatto da introduzione un filmato realizzato da due giovani, Francesco Bettinsoli e Nicola Poli. Scorrono immagini significative della vita di padre Remo e delle opere realizzate in suo nome, mentre fa da emozionante contrappunto la “voceâ€? stessa del missionario (il suo motto era: “Sacrificio, allegriaâ€?)

‹ ƒ˜˜‹…‹Â?ƒ Žƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ †‡Ž ˜‹ŽŽƒ‰‰‹‘ Ġ ƒ”†‡Â?ƒÂ?Â?ÇŁ ÍšÍ Â†Â‡ÂŽÂŽÂ‡ ͚͛ ˜‹ŽŽ‡––‡ ’”‡˜‹•–‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ …‘Â?•‡‰Â?ƒ–‡ ƒŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ da vivo, le sue riflessioni che appaiono anche nelle didascalie e parlano al cuore: â€?Se continui a pensare cosa capita a te stesso e non ti chiedi cosa capita a ‘lui’ non farai mai niente... la vita passa in fretta è bello arrivare con gioia mano nella mano...â€?. Il presidente della onlus Vigilio Bettinsoli

e il suo vice Bruno Bettinsoli hanno introdotto e chiuso i lavori. Si avvia alla conclusione la grande avventura del villaggio ad Hardemann: 28 delle 32 dignitose villette previste sono state consegnate alle famiglie, seguendo ordine e criteri decisi dalle Suore missionarie della dottrina cristiana con le quali padre Remo cominciò ad operare nel 1975. Le ultime quattro sono in allestimento: una ha avuto il contributo della Fondazione comunitĂ bresciana. Opera ultima di una lunga serie: scuole, convitto per le adolescenti, laboratorio, unite alle oltre 100 adozioni a distanza che non subiscono flessioni significative. Ora si tratta di riflettere sul futuro. Tornando alla tavola rotonda, Valtorta ha ricordato l’attivitĂ della Fondazione (oltre 30 milioni erogati in 10 anni), la recente nascita dei fondi Valsabbia, Valcamonica, Franciacorta, Valtrompia. Pettinati ha parlato dell’esperienza della Cassa Padana con i padri saveriani del Mato Grosso in PerĂš: “Credevamo di andare a insegnare qualche cosa, invece abbiamo imparato da loro...â€?. Ha annunciato l’apertura di uno “spazio volontariato con consulenzaâ€? a disposizione dei vari sodalizi anche in Valtrompia. Don Nolli, ricordando la risorsa della generositĂ dei giovani e il volontariato ormai â€?rete indispensabile sul territorioâ€?, ha concluso: “C’è sempre piĂš bisogno di gente che si fa carico piĂš del dovutoâ€?.

ƒ”Â?‡Â?–‹Â?‘ ƒ ˆƒ”Â?ƒ…‹ƒ DzÂ”Â‹Â–Â”Â‘Â˜ÂƒÂ–ÂƒÇł ƒ „‡ˆˆƒ ‡”ƒ †‹‡–”‘ ÂŽÇŻÂƒÂ?‰‘Ž‘Ǥ Â? Â?‘Ž–‹ •‹ ƒ•’‡––ƒ˜ƒÂ?‘ …Š‡ Žƒ ˆƒ”Â?ƒ…‹ƒ †‘˜‡••‡ …Š‹—†‡”‡ …‘Â?‡ ‡”ƒ ‰‹Â? •—……‡••‘ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍœÇĄ ‹Â?˜‡…‡ —Â?ƒ ˆ‘”Â?—Žƒ ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‡ ‹Â?˜‡Â?–ƒ–ƒ †ƒ †—‡ ƒ††‡––‡ ƒ‹ Žƒ˜‘”‹ Šƒ ’‡”Â?‡••‘ †‹ ”‹ŽƒÂ?…‹ƒ”‡ Žƒ ’”‘’‘•–ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? “—‡•–ƒ ’‹……‘Žƒ ”‡ƒŽ–Â? †‹ •‘Ž‹ ÍžÍ&#x;͘ ƒ„‹–ƒÂ?–‹Ǥ ‘Â?‹ƒ

Š‹†‹Â?‹ǥ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡ŽŽƒ ˆƒ”Â?ƒ…‹ƒ †‹ ƒ”…Š‡Â?‘ǥ ‡ ‹ƒÂ?Â?ƒ ÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‡ÇŚ •ƒÂ?ÇĄ —Â?ƒ ˜‡Â?‡–ƒ †‹ Š‹‘‰‰‹ƒ •’‘•ƒ–ƒ ƒ ƒ˜‡”Â?‘Ž‡ǥ ŠƒÂ?Â?‘ …‘•–‹–—‹–‘ Žƒ Dz Š‹†‹Â?‹ ‘Â?‹ƒ •Â?Â…Çł ‡ ŠƒÂ?Â?‘ ”‹Ž‡˜ƒ–‘ ƒ †‹…‡Â?„”‡ •…‘”•‘ Ž‘ •–ƒ„‹Ž‡ †‹ ƒ”Â?‡Â?–‹Â?‘Ǥ Â?ƒ ˜‹…‡Â?†ƒ ‡•‡Â?’Žƒ”‡ ’‡”…Š¹ Žƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ ˆƒ”Â?ÂƒÇŚ …‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Âƒ ˜ƒŽŽ‡ ° †ƒ˜˜‡”‘ †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ ‡ Ž—Â?‰ƒ ‘”Â?ƒ‹ “—ƒ•‹ Â?‡œœ‘ •‡…‘nj Ž‘Ǥ ‘’‘ ‘Ž–”‡ ͛͘ ƒÂ?Â?‹ †‹ Â?ƒÂ?…ƒÂ?œƒ Žƒ ˆƒ”Â?ƒ…‹ƒ ‡”ƒ •–ƒ–ƒ ÂƒÂ’Â‡Â”Â–ÂƒÇĄ Â?‡Ž Â?ƒ‰‰‹‘ †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ƒŽ ƒÂ?–‡ŽŽ‘Â?‡ǥ ƒ ’‘…Š‹ ’ƒ••‹ †ƒ Â?—Â?‹…‹’‹‘ ‡ Â’Â‘Â•Â–ÂƒÇĄ Â?ƒ ‡”ƒ •–ƒ–ƒ …Š‹—•ƒ ƒ ‰‹—‰Â?‘ ͚͘͘͜ Žƒ –‹–‘Žƒ”‡ •‡ Â?ÇŻÂ‡Â”Âƒ ƒÂ?†ƒ–ƒ “—ƒ•‹ ƒŽŽƲ‹Â?Â’Â”Â‘Â˜Â˜Â‹Â•Â‘ÇĄ ƒ˜‡Â?†‘ ˜‹Â?–‘ —Â? …‘Â?…‘”•‘ ƒ ‘Â?†”‹‘Ǥ Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ †‡Ž ͚͘͘͞ Â…ÇŻÂ‡Â”Âƒ •–ƒ–ƒ Žƒ ”‹ƒ’‡”–—”ƒǤ Â?‰‡Žƒ ’ƒÂ?Ă– ƒ˜‡˜ƒ ƒ˜—–‘ ‹Ž …‘”ƒ‰‰‹‘ †‹ •’‘•–ƒ”•‹ †ƒ ‘”‹Â?‘ ƒŽŽƲƒŽ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡ÇŁ ° ”‹Â?ƒ•–ƒ ’‡” –”‡ ƒÂ?Â?‹Ǣ ’‘‹ Žƒ …‡•nj •‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ’—‰Ž‹‡•‡ ‹‘”‹Â?ƒ ƒ”„‘Â?‡ ’”‹Â?ƒ †‡ŽŽǯ‹’‘–‡•‹ †‡ŽŽƒ …Š‹—•—”ƒ •…‘Â?‰‹—”ƒ–ƒ †ƒŽ †—‘ Š‹†‹Â?‹nj ƒ”…Š‡•ƒÂ?Ǥ ȋ‡Ǥ„ǤČŒ

‡œœƒœ‡ Dz ŽŽ—Â?‹Â?ƒ˜ƒÂ?‘ ‹Ž „—‹‘dz ‹Â? Â?‹Â?‹‡”ƒ ƒ Â?‹Â?‹‡”ƒ ƒ”œ‘Ž‹ •‹ ’”‡’ƒ”ƒ Ġ ‘•’‹–ƒ”‡ Dz ŽŽ—Â?‹Â?ƒ˜ƒÂ?‘ ‹Ž „—‹‘dzǥ —Â?ƒ …‘Â?ÇŚ ˜‡Â?–‹‘Â? ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ …‘ŽŽ‡œ‹‘Â?‹•Â?‘ Â?‹Â?‡”ƒ”‹‘Ǥ ‘ŽŽ‡œ‹‘Â?‹•–‹ ‡ ÂƒÂ’ÇŚ ’ƒ••‹‘Â?ƒ–‹ ’”‡Â?†ƒÂ?‘ Â?Â‘Â–ÂƒÇŁ ‹Ž ˆ‹Â?‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‡Ž Í™Í Â‡ ͙ͥ Â?ƒ‰‰‹‘ ’”‘••‹Â?‘ Â…ǯ° —Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ †ƒ Â?‘Â? ’‡”†‡”‡ ’‡” “—ƒÂ?–‹ …‘Â?†‹˜‹†‘Â?‘ Žƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ ’‡” Ž‡ Â?‹Â?‹‡”‡ǥ ‹ Â?‹Â?Â‡Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Ž‡ ’‹‡–”‡ ‡ ‰Ž‹ •–”—Â?‡Â?–‹ …Š‡ •–‘”‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ˜‡Â?‹˜ƒÂ?‘ Â—Â–Â‹ÂŽÂ‹ÂœÇŚ œƒ–‹ †ƒ‹ Â?‹Â?ƒ–‘”‹Ǥ ÂŽ ”‹•–‘”‘ •ƒ”Â? …—”ƒ–‘ †ƒŽ Ž‘…ƒŽ‡ ‘Â?‹–ƒ–‘ •ƒ‰”ƒ †‡Ž ˆ‘”Â?ÂƒÂ‰ÇŚ ‰‹‘ ‘•–”ƒÂ?‘ ‡ ”ƒ†‹œ‹‘Â?‹ ƒŽ–”‘Â?’‹ƒǤ ‰Ž‹ ‘•’‹–‹ǥ …Š‡ •‹ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ –”ƒ––‡Â?‡”‡ †ƒŽŽ‡ ÍĄ ƒŽŽ‡ ͚͘ †‡Ž •ƒ„ƒ–‘ ‡ †ƒŽŽ‡ ÍĄ ƒŽŽ‡ Í™Í Â†Â‡ÂŽÂŽÂƒ †‘Â?‡Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ ˜‡””Â? †ƒ–ƒ ‹Â?‘Ž–”‡ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ˜‹•‹–ƒ”‡ Žƒ Â?‹Â?‹‡”ƒ ‡ ‹Ž —•‡‘Ǥ

ÂŽ ˜‹•‹–ƒ–‘”‡ ’—Ö •…‡‰Ž‹‡”‡ †‹ ‡Â?–”ƒ”‡ Â?‡Ž …—‘”‡ †‡ŽŽƒ Â?‹Â?Â‹Â‡Â”ÂƒÇĄ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ÂƒÇŚ –ƒ Â?‡Ž ͙ͥÍ&#x;͚ǥ …‘Â? —Â? ‘’’‘”–—Â?‘ ‡“—‹’ƒ‰‰‹ƒÂ?‡Â?–‘ ƒ „‘”†‘ †‡Ž –”‡Â?‹Â?‘ †‡Ž Â?‹Â?ƒ–‘”‡ ‡ ˜‹˜‡”‡ Žǯ‡Â?‘œ‹‘Â?‡ †‹ DzÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–ÂƒÂ”Â‡Çł ‹ •—‘Â?‹ ‡ ‹ ”—Â?‘”‹ †‡ŽŽƒ Â?‹Â?‹‡nj ”ƒ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽ Â?—‘˜‘ ƒŽŽ‡•–‹Â?‡Â?–‘ †‡Ž ͚͙͙͘Ǣ ‘’’—”‡ ’—Ö ˜‹•‹–ƒ”‡ Dz ÂŽ ‘Â?†‘ †‡‹ ‹Â?ƒ–‘”‹ ‡ ÂŽÇŻ ”–‡ †‡Ž ‡””‘dzǥ Â?—•‡‘ †‡ŽŽƒ …‹˜‹Ž–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Âƒ Â˜ÂƒÂŽÂŽÂ‡ÇĄ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â•Â–Â‹ÇŚ –‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‹Â‘ —Â? –‡Â?’‘ ”‹•‡”˜ƒ–‘ ƒ‹ †‹’‡Â?†‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ Â?‹Â?‹‡”ƒǤ ÂŽ •‹–‘ ° Â˜Â‹Â•Â‹Â–ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ‘Ž–”‡ ƒ‰Ž‹ ‘”ƒ”‹ †‹ ÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”ÂƒÇĄ ƒÂ?…Š‡ –—––‹ ‹ ‰‹‘”Â?‹ •— ’”‡Â?Â‘Â–ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡ Č‹Í˜Í›Í˜Ç¤Í Í›Í›Í&#x;ÍœÍĄÍ? ČŒ …‘Â? ’‡”…‘”•‹ ‰—‹†ƒ–‹ ‡ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ ’‡” •…—‘Ž‡ ‡ ‰”—’’‹Ǥ

ƒ”†‘Â?‡ ƒŽ ”‘Â?’‹ƒ Â? ‘Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ‡’’‹ ‹Â?‘ Â?ÇŻÂ‡Â•Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ’‡” ”‡Â?†‡”‡ ‘Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽ ’‹––‘”‡ ‰ƒ”†‘Â?‡•‡ ‡’’‹ ‹nj Â?‘ǥ …‘Â? †‹•‡‰Â?‹ ‡ †‹’‹Â?–‹ ‹Â?‡†‹–‹ †‡†‹…ƒ–‹ ƒ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ †‡‰Ž‹ Â?‰‡Ž‹ǥ ‡†‹ˆ‹…‹‘ •–‘”‹…‘ …Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ ‹ Í?͘͘ ƒÂ?Â?‹ †ƒŽŽƒ •—ƒ …‘Â?Â•ÂƒÇŚ …”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ”ƒœ‹‡ ƒŽŽƒ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹–Â? †‡ŽŽƒ ˆ‹‰Ž‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–ÂƒÇĄ ÂƒÂ”ÂŽÂƒÇĄ …Š‡ Šƒ Â?‡••‘ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ’—„„Ž‹…‘ Žƒ ’”‘’”‹ƒ …‘ŽŽ‡œ‹‘Â?‡ ’”‹˜ƒ–ƒ †‹ ‘’‡”‡ †‡Ž Â’ÂƒÂ†Â”Â‡ÇĄ •ƒ”Â? ’‘••‹„‹Ž‡ ƒÂ?Â?‹”ƒ”‡ …ƒ’‘Žƒ˜‘”‹ Â?ƒ‹ ˜‹•–‹ ‡ •…‘”…‹ …ƒ”ƒ––‡”‹•–‹…‹ †‹ ƒ”†‘Â?‡Ǥ ÇŻÂ‡Â•Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ ‘•’‹–ƒ–ƒ ’”‡••‘ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‹Â‘ •–‘nj ”‹…‘ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ †‡‰Ž‹ Â?‰‡Ž‹ǥ ° ƒ’‡”–ƒ ƒŽ ’—„„Ž‹…‘ ˆ‹Â?‘ ƒŽ ͙͛ Â?ƒ”œ‘ Â?‡ŽŽ‡ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ ȋ‘”‡ Í™Í˜Č€Í™ÍšČŒÇĄ •ƒ„ƒ–‘ ȋ‘”‡͙Í?Č€Í™Í ČŒ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ȋ‘”‡ Í™Í˜Č€Í™Íš ‡ Í™Í?Č€Í™Í ČŒǢ ’‡” Â?ƒ‰‰‹‘”‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ° ’‘••‹„‹Ž‡ …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ‹Ž ‡Â?–”‘ —Â?‹…‘ †‹ ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽ‘ Í˜Í›Í˜Í Í›Í›Í&#x;ÍœÍĄÍ?Ǥ


(3"/%& $30$*&3" */ $0--"#03";*0/& $0/ '*4$ -0.#"3%*"

SPAGNA, BALEARI, CORSICA E FRANCIA

COSTA MEDITERRANEA

PARTENZA 5 NOVEMBRE DA BRESCIA 6 GIORNI - 5 NOTTI

€ 299 € 399 € 499 CABINE INTERNE

CABINE ESTERNE

CABINE CON BALCONE

QUOTA ISCRIZIONE E TASSE PORTUALI 25,00 EURO A PERSONA

0U JVSSHIVYHaPVUL JVU

LE QUOTE DI PARTECIPAZIONE INCLUDONO:

;YHZMLYPTLU[P PU H\[VW\STHU WYP]H[V KH )YLZJPH HSS»HUKH[H L HS YP[VYUV JVU HZZPZ[LUaH [HZZL WVY[\HSP ;YH[[HTLU[V KP 7,5:065, *6473,;( H IVYKV (ZZPJ\YHaPVUL 4LKPJVUVUZ[VW L IHNHNSPV K\YHU[L PS ]PHNNPV /H TXRWH GL SDUWHFLSD]LRQH QRQ LQFOXGRQR )L]HUKL K\YHU[L SH JYVJPLYH ,ZJ\YZPVUP MHJVS[H[P]L 8\V[L KP ZLY]PaPV KH WHNHYL H IVYKV L\YV HZZPJ\YHaPVUL MHJVS[H[P]H JVU[YV SL WLUHSP[n KP HUU\SHTLU[V ;\[[V X\HU[V UVU PUKPJH[V PU ¸3L X\V[L KP WHY[LJPWHaPVUL PUJS\KVUV¹ ,_[YH WLYZVUHSP PU NLULYL 4827$ 63(&,$/( 5$*$==, ÄUV H HUUP PU JHIPUH JVU HK\S[P! L\YV &$%,1( 6,1*2/( Z\WWSLTLU[V WP Z\SSH X\V[H IHZL KPZWVUPIPSP[n SPTP[H[H

Prenotazioni esclusive presso le seguenti Agenzie di Viaggi Bravo Net: )9,:*0( (4,90.6 =0(..0 :LKL 7 SL *LZHYL )H[[PZ[P ;LS (4,90.6 =0(..0 )VYNV >\OYLY = SL )VYUH[H ;LS (95(3+6 =0(..0 =PH *YLTVUH ;LS )9,:*0( ;<90:;0*( <50;6<9 =PH (S[ K»(ZPHNV )90?0( =0(..0 7PHaaH =P[[VYPH ) ;LS + , ) =0(..0 =PH *VYZPHJH ;LS +<,403(<56 ;6<9 =PH *YLTVUH ;LS ,30+(5 ;6<9 =PH *LMHSVUPH ;LS ,::,5A( =0(..0 =PH . 9VZZL[[P ;LS 1(9=0: =0(..0 , =(*(5A, = SL : ,\MLTPH - 2(3<5+9( =0(..0 =PH (TIHYHNH ;LS 3( *(5(+0,55, 7PHaaHSL 2VZZ\[O ;LS 63;9, 0 409(..0 =PH 3 9PaaV ;LS =0(..0 *3<) =PH )HZZPJOL * ;LS )(.5636 4,33( 696 (9.,5;6 =0(..0 =PHSL ,\YVWH ;LS )6;;0*056 (9,( =0(..0 =PH ;P[V :WLYP ) ;LS )6=,AA6 3<*0.5636 =0(..0 =PH *LZHYL )H[[PZ[P * ;LS *(790636 <:(5A( =0(..0 =PH :HYUPJV ;LS *(97,5,+636 )YLILY =PHNNP =PH (IIH ;LS *(:;,3*6=(;0 96(+ 9<55,9 =PH :HU[»(U[VUPV ;LS *(:;,3 4,33( 2(3<5+9( =0(..0 =PH :VSVUL 9LJJHNUP ;LS *(:;,5,+636 =0(..0=,5+636 =PH .YHTZJP ;LS *633,),(;6 2(3<5+9( =0(..0 =PH :HU -YHUJLZJV K»( ) ;LS *636.5, :<)4(905, =0(..0 =PH 7VU[L -HIIYV ;LS *65*,:06 ,44,)0,::, ;9(=,3 =PH ,\YVWH ;LS

+(9-6 )6(906 ;,94, 465;0*636 =(*(5A, =PH 4HUPMH[[\YH ;LS .(9+65, =(3;96470( ,44,)0,::, ;9(=,3 =PH 4H[[LV[[P ;LS *65*,:06 ,44,)0,::, ;9(=,3 =PH ,\YVWH ;LS +(9-6 )6(906 ;,94, 465;0*636 =(*(5A, =PH 4HUPMH[[\YH ;LS .(9+65, =(3;96470( ,44,)0,::, ;9(=,3 =PH 4H[[LV[[P ;LS ./,+0 =0(..0=,5+636 7PHaaH 9VTH ;LS 3,56 =0(..0=,5+636 =PH )HKPH R ;LS 69A05<6=0 ;0;(50* =(*(5A, 7PHaaH . .HYPIHSKP ;LS 796=(.306 K»0:,6 5(2<9< =0(..0 7 aaH 7VY[PJP ;LS 9,AA(;6 =6@(.,9 =PH 4H[[LV[[P ;LS 96+,5.6 :(0(56 565;0:*69+(9+04, =0(..0 =PH 7VU[L *PUNVSP ;LS 965*(+,33, =0(..0 05 ;,:;( =PH 9VTH ;LS :())06 */0,:, (9,( =0(..0 =PH 3\TLaaHUL ;LS :(9,AA6 796-030 +,3 465+6 7PHaaHSL ,\YVWH ;LS :094065, )3<, :,, =0(..0 =PH *VSVUIHYL ;LS ;69)63, *(:(.30( 03 :,:;6 *65;05,5;, =PH 2LUULK` ;LS ;9(=(.30(;6 =6@(.,9 =PH 4HYJVUP ;LS =,:;65, ;9,=(330 =0(..0 =PH , 9PUHSKPUP + ;LS =6)(956 (3*065, ;6<9: =PH 7YV]PUJPHSL + ;LS


œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

/$92&( '(/ 3232/2

‹”‘ŽƒÂ?‘ ‘Â?ƒÂ?‹Â?‘ Č‹ ”‡•…‹ƒ Í™ÍœÍ ÍœČ€Í Í&#x;nj’‘•– Í™Í?ÍžÍšČŒ Â?‡ŽŽƒ …Š‹‡•ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ †‡ŽŽƒ ‡˜‡ Šƒ ‹Â?–‡”’”‡–ƒ–‘ …‘Â? ‹Ž •—‘ Ž‹Â?‰—ƒ‰‰‹‘ ”—†‡ ‡ ƒÂ?–‹…Žƒ••‹…‘ ‹ –‡Â?‹ †‡ŽŽƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ǥ †‡ŽŽƒ Â?‘”–‡ ‡ †‡ŽŽƒ ”‹•—””‡œ‹‘Â?‡ †‹ ”‹•–‘Ǥ

ÇĄ Č?Í™Í?Í›ÍœČŽǤ ÇĄ

,/ 9$1*(/2 '(//$ '20(1,&$

Parole di speranza

'20(1,&$ '(//( 3$/0( '$/ 9$1*(/2 6(&21'2 /8&$

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!â€?. L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perchĂŠ riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di maleâ€?. E disse: “GesĂš, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regnoâ€?. Gli rispose: “In veritĂ io ti dico: oggi con me sarai nel paradisoâ€?.

2

ggi. Non mi arrendo a credere che questo piccolo inserto solo di Luca sia un’invenzione dell’evangelista per esplicitare un concetto teologico, come è stato messo in evidenza da alcuni studiosi della Bibbia. Non è che questi si sbaglino: potrebbe essere. Nessuno era lĂŹ a raccogliere le ultime parole di GesĂš sulla croce. E quante ne saranno state dette. Da lui poche, credo. Ma queste sarebbero state buttate via, perse nel buio di quel momento. Erano parole dette a un povero, a un vero povero, a uno che moriva per le sue colpe e meritava di morire. Chi ascolta le parole di uno che si merita la morte? E il suo barlume di fede che viene fuori quasi come una scommessa: non sa se sia vero quello che GesĂš aveva detto; e il luogo e il tempo non è quello favorevole a credere. Ăˆ il momento del buio assoluto di quelli che lo avevano seguito. E lui, il povero colpevole, tenta di credere. Impegna il poco tempo che gli rimane per chiedere che qualcuno si ricordi di lui. Non chiede di essere

salvato: sa che non lo merita. Lui è davvero povero perchĂŠ non ha nemmeno la dignitĂ dei poveri innocenti. Lui è piĂš povero dei poveri perchĂŠ è colpevole, perchĂŠ lo ammazzano a ragione. E nessuno grida verso di lui: non c’è bisogno di infierire ancora. Ăˆ piĂš di un invisibile: è un colpevole. Ăˆ uno per il quale non si deve avere pietĂ . Non lo si deve comprendere. Non ci si deve ricordare. Lo sa: il solo ricordo è piĂš di quello che lui potrebbe aspettarsi, piĂš di quello che si merita. Ma tenta la bontĂ dell’unico che non aveva fatto differenze, che aveva parlato a tutti, che aveva cercato i peccatori. Non ha tempo di confessare. Non ha bisogno di chiedere pietĂ . Si conosce e chiede solo un ricordo. Pensa all’infinita distanza che ci sarĂ in quel momento tra lui e quello che gli sta accanto. Non una promessa quindi: un ricordo. Perso nelle speranze sue e in quelle dell’altro, di quello che ha parlato del regno e che è lĂŹ, accanto a lui, tanto lontano, come lui, da un regno. Non è meno povero di lui quello che gli sta accanto; anzi, forse di piĂš. PiĂš

solo, senza quelli che lo hanno seguito per anni; piĂš sconfitto, senza la gloria che avrebbe dovuto avere. Senza che se lo meriti. E allora perchĂŠ chiede un ricordo a quello che gli sta accanto e gli parla del regno? Vede anche lui che quella è la realtĂ . ChissĂ cosa avrĂ voluto dire aggrappandosi a una speranza che andava contro all’evidenza, che scavalcava la brutalitĂ del momento, il buio di quel momento. Ăˆ la speranza alla quale si aggrappano i moribondi, che fingono di vedere al di lĂ del momento terribile. O, forse, è la speranza di chi è tentato, alla fine, di credere. O anche entrambe, in quel crogiolo che è il cuore dell’uomo quando è davanti all’abisso di se stesso e si scopre solo, povero e colpevole. E chissĂ se avrĂ sperato in un cenno, in una parola. Ma quelle parole cosĂŹ teologicamente pregnanti dette da GesĂš sono piĂš del briciolo di speranza che l’uomo povero e colpevole cercava: sono la certezza, l’unica vera certezza che la soluzione al vuoto del nostro cuore può venire solo da lui. Non il regno ma stare con lui nel paradiso. Oggi.

chiamata dall’ospedale: gli esami non vanno bene e si rende necessario un ricovero immediato, urgente. Brunella si arrabbia, prepara la valigia nervosa, brontolando e imprecando. Penso che avesse capito che con quel ricovero in qualche modo giungeva al capolinea. Sono andato a trovarla due volte in ospedale. La prima volta, smagrita come non mai, parlava delle dimissioni di Benedetto XVI. Voleva sapere cosa ne pensavo. Brunella ha sempre voluto bene ai papi. Chiamava Giovanni Paolo II “il mio papa�. In occasione della sua beatificazione era andata a Roma da malata, ma caparbiamente convinta di non potervi mancare. Avrebbe voluto essere a Roma anche per l’elezione del nuovo. L’ultima volta invece

era appisolata per via della morfina. Due sole volte ha aperto gli occhi. In entrambe ha sorriso. Il primo era un sorriso di cortesia per salutarmi. Il secondo sorriso era una folgorazione. Sorrideva al papĂ Vittorio. Quasi infantile, sorrideva come per chiedere scusa del disturbo che dava ai genitori. Forse voleva con quel sorriso scusarsi di farlo soffrire. A 47 anni sembrava tornata bambina, anche se la malattia l’aveva consumata. Brunella è morta tra le braccia della sorella al mattino presto, quando è ancora buio: nell’ora della risurrezione. Sul suo volto, composto nella bara, ancora un sorriso, sereno da vincitrice, di chi ha portato a termine la sua battaglia con dignitĂ trasformando la debolezza in testimonianza.

ǥ Ǥ

,O VRUULVR Brunella è morta. Ăˆ morta nel giorno dell’elezione di papa Francesco. Avevo parlato di lei alcuni mesi fa nell’articolo “Le porte faticoseâ€?. Ăˆ quella ragazza del mio paese che sono stato a trovare diverse volte ultimamente: avevo paura all’inizio, ma lei mi aveva accolto con quel “ti stavo aspettandoâ€? che mi aveva messo subito a mio agio. Da alcuni anni un cancro spietato la consumava. Ogni martedĂŹ andava in ospedale per la chemioterapia. Ci sentivamo via sms (aveva la voce affaticata e il fiato corto) e lei rispondeva ogni volta: “SĂŹ, dai! Un passettino alla volta‌â€?. Ma entrambi sapevamo che quel passettino conduceva alla morte, non alla guarigione. Poche settimane fa, tornando a casa dalla chemioterapia, viene


Ǧ ͙͛͠͡ Ǧ ǡ ǡ Ǧ Ǥ ͙͚ Ǧ ǡ ͚͙ ͚͙͛͘ Ǧ ͙͚

3<77

͙͘ ͚͝ Ǥ Ǥ ǡ ǡ ͘͝λ ǡ Ǥ Ǥ ǡ ǡ ǡ ͙͡ ͚͜ ͛ ǯ͠ Ǥ Dz dzǣ ͙​͙ ǯ Ǥ ¿ ͚͙ ° ǡ Ǥ

/$ 92&( '(/ 3232/2


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Â?‘ †‹ Â?‘‹ ÍĄÍšǤͥͥÍœ ˆ‹”Â?‡

‘Â?•Ǥ ‡•ƒ”‡ ‘•‹‰Ž‹ƒ •’‡––ƒÂ?†‘ Žƒ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ •‘…‹ƒŽ‡

Uno di Noi, www.oneofus.eu, l’Iniziativa popolare europea, che chiede a tutti i cittadine Ue una firma a sostegno della ricerca e dell’assistenza giusta, continua la sua corsa verso il milione di firme. Sono 92.994 le sole sottoscrizioni online all’8 marzo. A queste si aggiungono le prime firme in cartaceo giunte da alcuni dei 27 Paesi. In tutto le firme sono oltre 120mila. Prima, seconda e terza sono rispettivamente la Polonia, l’Italia e la Spagna.

La famiglia fondata da un uomo e una donna uniti in matrimonio “è come una luce che illumina le scelte che in fondo corrispondono alle piĂš vere e sentite esigenze di ogni personaâ€?. Lo afferma al Sir mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino (nella foto) in vista della Settimana sociale che si terrĂ il prossimo settembre nel capoluogo piemontese sul tema “La famiglia, speranza e futuro per la societĂ italianaâ€?. “Sono

͚͛

convinto - rimarca l’arcivescovo - che nel cuore di chi convive vi sia la consapevolezza che c’è qualcosa di piĂš cui tendere, un desiderio di stabilitĂ e fedeltĂ che è nella natura umana. Per questo non è ammissibile una legge che equipari la famiglia tradizionale ad altre forme di convivenzaâ€?. Mons. Nosiglia auspica che la Settimana sociale metta in rilievo “le fatiche, le difďŹ coltĂ , ma anche le gioie e le speranze di tante famiglieâ€?.

‘Â?ƒ ÂŽ ’”‹Â?‘ Ž‹„”‘ –”ƒ†‘––‘ ‹Â? ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ †‡Ž …ƒ”†Ǥ ƒ‰Ž‡

(VVHUH ´*HQWH GL 3DVTXD¾

/

uis Antonio Gokim Tagle è legato a Brescia dallo studio di Giovanni Battista Montini quando, trentenne, sul finire degli anni Ottanta si fermò due mesi, ospite dell’Istituto Piamarta e di padre Rosino Gibellini (teologo e direttore letterario dell’Editrice Queriniana), per approfondire la figura di Paolo VI anche attraverso le carte dello stesso Istituto Paolo VI. Il cardinale di Manila, ordinato sacerdote nel 1982, ha perfezionato la licenza in Sacra Teologia negli Stati Uniti prima confrontando le tesi di Suenens (Ecclesia ad intra, Ecclesia ad extra) con quelle di Montini (Missione e mistero della Chiesa) e, successivamente, scrivendo una tesi dal titolo emblematico: “CollegialitĂ episcopale nell’insegnamento e nella pratica in Paolo VIâ€?. I Vescovi, quindi, che collaborano con il Papa nella missione della Chiesa. La conoscenza del Pontefice bresciano gli ha permesso di portare il suo contributo al quarto volume pubblicato nel 1999 della “Storia del Concilio Vaticano IIâ€?, la collana diretta da Giuseppe Alberigo. “Tagle – racconta Gibellini – è uno dei cinquanta autori del libro e scrive uno dei capitoli piĂš delicati (‘La tempesta di novembre: la settimana nera’),

Dz —––‹ ‹ „ƒ––‡œœƒ–‹ ‘‰Â?‹ ‰‹‘”Â?‘ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ˜‹–ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ •‘Â?‘ ‹Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ˜‡”•‘ Žƒ ’‡”•‘Â?ƒ †‹ ‡•Îdz una cinquantina di pagine sulla ‘settimana neraâ€?, quella che va dal 14 al 21 novembre del 1964. Ăˆ la settimana in cui Paolo VI sente l’influsso della minoranza del Concilio; è la settimana che regala al

Concilio l’inserimento della Nota Explicativa Praevia che di fatto ribadisce il primato del Papa. Ma se nella Chiesa è da sempre serpeggiante la critica al Concilio, prima dell’ordinazione episcopale Tagle fu sottoposto, per queste pagine, a un supplemento di indagine. Fu sostenuto dal card. Ouellet che disse che la settimana era stata ben descritta dallo studioso Tagle: aveva difeso la strategia di Paolo VI di ascoltare tutte le posizioniâ€?. Padre Gibellini ha raccontato questi aneddoti nel cor-

so della presentazione, un giorno prima dell’inizio del Conclave, del libro “Gente di Pasqua. La comunitĂ cristiana, profezia di speranzaâ€? presso i missionari Saveriani di Brescia. Nel corso della serata è stata trasmessa anche un’intervista al cardinale Tagle nella quale, in un ottimo italiano, risponde a molte domande sul futuro della Chiesa. Nel suo motto episcopale campeggia l’espressione di sicurezza e di certezza di Giovanni sul lago davanti allo sconforto e alla paura (“è un fantasmaâ€?) dei discepoli: “Dominus estâ€?. Il suo volto trasmette quella serenitĂ e quella gioia per la Buona Notizia come sottolinea piĂš volte nel libro. “La Chiesa – ha spiegato Tagle – è nata dopo la risurrezione del Signore, la Chiesa è una comunitĂ di amore. La Pasqua del Signore determina la visione della Chiesa che deve essere visione di speranzaâ€?. Tagle affronta anche i problemi (abusi‌) che “ci fanno soffrire ma sono una chiamata alla conversione. Tutti i battezzati ogni giorno della loro vita cristiana sono in cammino verso la persona di GesĂšâ€?. Nel testo, pubblicato da Emi, non mancano le critiche allo status quo: “Mi rattrista vedere seminaristi, sacerdoti, religiosi e laici impegnati che parlano con disinvoltura di tanti argomenti, ma esitano quando si tratta di condividere tra loro o con altri la gioia della Buona Notiziaâ€?.

$ SURSRVLWR GHOO¡LGHRORJLD GL JHQHUH La Conferenza episcopale spagnola ha pubblicato un documento dal titolo: “La veritĂ dell’amore umano. Orientamenti sull’amore coniugale, l’ideologia del genere e la legislazione familiareâ€?. Pur rimarcando i segnali di speranza che sempre possono essere individuati, il Documento non nasconde le ombre che aleggiano sulla societĂ ; “aborti, divorzi, lo sfruttamento dei deboli e dei poveri, in particolare i bambini e le donne, gli anticoncezionali e le sterilizzazioni, i rapporti prematrimoniali, il degrado delle relazioni interpersonali, la prostituzione, la violenza nell’ambito familiare, la dipendenza da pornograďŹ a, droghe, alcol, gioco d’azzardo e internetâ€?. I Vescovi spiegano la complementarietĂ uomo e donna “Maschio e femmina li creòâ€? (Gen 1, 27), non sono le belle parole di una letteratura religiosa da superare. “La creazio-

ne dell’essere umano nella dualitĂ dei sessiâ€? fa risaltare “il signiďŹ cato assiologico della sessualitĂ : l’uomo è per la donna e lei è per l’uomo, e i genitori per i ďŹ gli. La differenza sessuale è indicativa della complementaritĂ reciproca e orientata alla comunicazione: per sentire, esprimere e vivere l’amore umano, aprendosi ad una maggiore pienezzaâ€?. L’amore umano – “Una sola carneâ€? (Gen 2, 24) – ha una originalitĂ e tratti che lo distinguono da altre forme di amore. Il matrimonio tra un uomo e una donna costruisce una comunitĂ di vita e di amore; è irriducibilmente pienamente umano, totale, fedele ed esclusivo, fecondo e aperto alla vita; sostanzialmente dono; e dunque “per sempreâ€?. Ăˆ in questo contesto che i Vescovi spagnoli affrontano il tema della ideologia del gender. Viene affrontato con linguaggio preciso il cuore del problema dell’ideo-

logia del gender, non tralasciandone la genesi storica e le implicazioni sociologiche. L’inuenza del pensiero femminista, soprattutto di matrice marxista, la visione della sessualitĂ come imposizione culturale e il riďŹ uto del carattere naturale e la progressiva de-costruzione della famiglia e del matrimonio, anche a causa delle teorie freudiane, sono riconosciute nelle loro radici ďŹ losoďŹ che e culturali. CosĂŹ che queste idee hanno potuto lentamente imporsi nel pensiero inavvertito, nell’humus culturale delle nostre societĂ e “scoppiareâ€? clamorosamente nelle concatenazioni: contraccezione e aborto (il sesso senza la procreazione), sessualitĂ senza matrimonio (senza il legame della fedeltĂ e del dono totale), il ďŹ glio senza sesso e senza matrimonio (fecondazione artiďŹ ciale, omologa o eterologa, massima espressione del prevalere della tecnè

sul senso del fare). “Da ultimo, come anticipato dalla cultura unisex e dal femminismo radicale, la separazione della sessualitĂ dalla persona: non piĂš maschio e femmina, il sesso sarebbe un dato anatomico senza rilevanza antropologica. In questo modo il corpo non parlerebbe piĂš della persona, della complementaritĂ sessuale che esprime la vocazione alla donazione reciproca, la vocazione all’amore. CosĂŹ, ciascuno potrebbe deďŹ nirsi sessualmente secondo il proprio desiderioâ€?. “Il primo e indispensabile passo per uscire dalle conseguenze dell’ideologia di genere, cosĂŹ contraria alla dignitĂ delle persone, è la testimonianza di un vero amore umano, vissuto in una sessualitĂ integrata. Un compito che, seppure proprio e personale di ogni membro della societĂ , lo è in modo unico e particolare per i matrimoni e le famiglieâ€?.

ÂŽ Ž‹„”‘ Dz ”‹•–‘ ‹Â? Â—Â”Â‘Â’ÂƒÇł ’‡” …ŠÚÂ?„‘”Â? Dz Â? …‘”’‘ ‡•–”ƒÂ?‡‘ǥ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ —Â?ƒ Â”ÂƒÂ†Â‹Â…Â‡ÇŁ “—‡•–ƒ ° Žƒ •–‹Â?‘ŽƒÂ?–‡ ’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ Â?‡ŽŽǯ —”‘’ƒ •‡…‘Žƒ”‹œœƒ–ƒǤ ƒ …—Ž–—”ƒ ‡—”‘’‡ƒ ° •’‡••‘ …”‹–‹…ƒ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ ‡ …‹Ö ° †ƒ ”‹–‡Â?‡”•‹ ’‘•‹–‹˜‘Ǥ ÇŻ —”‘’ƒ ’‘–”‡„„‡ ƒ˜‡”‡ „‹•‘‰Â?‘ †‡ŽŽƒ •ƒÂ?ƒ ‹Â?“—‹‡–—†‹Â?‡ †‡ŽŽƒ ˜‘…‡ ’”‘ˆ‡–‹…ƒ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ Šƒ „‹•‘‰Â?‘ …Š‡ ÂŽÇŻ —”‘’ƒ ’‘Â?‰ƒ ƒ •—ƒ ˜‘Ž–ƒ “—‡•–‹‘Â?‹ …”‹–‹…Š‡dzǤ Dz ”‹•–‘ ‹Â? Â—Â”Â‘Â’ÂƒÇĄ —Â?ƒ ˆ‡…‘Â?†ƒ ‡•–”ƒÂ?‡‹–Â?Çł ° ‹Ž –‡•–‘ †‡Ž …ƒ”†Ǥ Š”‹•–‘’Š …ŠÚÂ?„‘”Â? ’—„„Ž‹…ƒ–‘ †ƒ Â?‹ Č‹ÍžÍœ ’ƒ‰‹Â?‡ǥ Í? Â‡Â—Â”Â‘ČŒǤ ÂŽ …ƒ”†‹Â?ƒŽ‡ …Š‘Â?„‘”Â?ÇĄ ÍžÍ ÂƒÂ?Â?‹ǥ †‘Â?‡Â?‹…ƒÂ?‘ǥ •‡…‘Â?†‘‰‡Â?‹–‘ †‹ —Â?ƒ Â?‘„‹Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Dz’‘…‘ ’”ƒ–‹…ƒÂ?–‡dzǥ ˜‹‡Â?‡ …‘Â?•‹†‡”ƒ–‘ —Â? ”ƒ–œ‹Â?‰‡”‹ƒÂ?‘ †‹ ÂˆÂ‡Â”Â”Â‘ÇĄ ˆ‡”Â?‘ Â?‡ŽŽƒ †‘––”‹Â?ÂƒÇĄ ƒ’‡”–‘ ƒŽ †‹ƒŽ‘‰‘ …‘Â? –—––‹ǥ Â?‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‡ ˆ—‘”‹ †‹ ‡••ƒǤ ÂŽ …ƒ”†‹Â?ƒŽ‡ †‹ ‹‡Â?Â?ƒ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ –”ƒ —”‘’ƒ ‡ …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ —Â? ”ƒ’’‘”–‘ Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ†Â‘Â•Â•ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ‹Ž ‡……Š‹‘ ‘Â?–‹Â?‡Â?–‡ Šƒ •‡Â?’”‡ Â?‡Â?‘ …”‡†‡Â?–‹ǥ Â?ƒ ƒŽ …‘Â?–‡Â?’‘ †‡•‹†‡”ƒ …Š‡ ‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ •‹ƒÂ?‘ •‡Â?’”‡ ’‹Î ˆ‡†‡Ž‹ ƒŽ ƒÂ?‰‡Ž‘Ǥ

ÂŽ …”‹•–‹ƒÂ?‡•‹Â?‘ ’—Ö ‘ˆˆ”‹”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ —”‘’ƒ Žƒ Ž‹„‡”–Â? †ƒ ‘‰Â?‹ …‘Â?†‹œ‹‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘Ǣ Žƒ ˆ‡†‡ ’—Ö ”‹…‡˜‡”‡ †ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ Žƒ‹…ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ ƒ —Â?ƒ …”‡†‹„‹Ž‹–Â? ‘‰‰‹ “—ƒÂ?–‘ Â?ƒ‹ —”‰‡Â?–‡Ǥ Â? …ƒ”†‹Â?ƒŽ‡ –‡‘Ž‘‰‘ ‡ Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”Â‡ÇĄ ƒ’‡”–‘ ƒŽŽƒ Â?‘†‡”Â?‹–Â?Ǥ


͚͜

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

‡Â?‡”†¿ ƒÂ?–‘ ”‡‰Š‹‡”ƒ ‡ …‘ŽŽ‡––ƒ ’‡” ‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ †‹ ‡””ƒ ƒÂ?–ƒ “La compassione evangelica aiuta a comprendere la necessitĂ della Colletta del VenerdĂŹ Santo a sostegno dei fratelli e delle sorelle che nei luoghi della redenzione, con i loro pastori, vivono il mistero di Cristo, il Crocifisso che è Risorto per la salvezza dell’umanitĂ â€?. Sono le parole con cui Leonardo Sandri, cardinale prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, inizia la lettera indirizzata ai Vescovi per esortarli a far vivere nella propria Chiesa questo gesto di

caritĂ . La colletta per le comunitĂ cristiane di Terra Santa è un dovere antico e sempre appagante per la sua connotazione ecclesiale. La Congregazione per le Chiese orientali rivolge il piĂš convinto appello a confermare la caritĂ ecclesiale a favore della Terra Santa. Insieme al Papa, ringrazia pastori e fedeli per l’abbraccio orante e solidale che accanto alla Croce del Signore vorranno riservarle. Durante il VenerdĂŹ Santo tutte le comunitĂ parrocchiali abbiano un

ricordo particolare nella preghiera per i cristiani di Terra Santa; s’invitino i fedeli a un gesto di solidarietà concreta con una colletta significativa da viversi all’interno della solenne azione liturgica della Passione (d’accordo con l’Ufficio per la liturgia, si consiglia dopo l’adorazione della Croce di effettuare un canto durante il quale si compie la questua; nel frattempo si prepara l’altare per i riti di comunione che seguono). I parroci provvederanno a consegnare quanto raccolto.

”‹†—‘ ’ƒ•“—ƒŽ‡ � ƒ‹—–‘ ƒŽŽƒ …‘�’”‡�•‹‘�‡ Ž‹–—”‰‹…ƒ

,O FHQWUR GHO 0LVWHUR GL *HV &ULVWR

,

l giorno del giovedĂŹ è uno dei giorni piĂš difficili da diversi punti di vista. Nella storia non è mai appartenuto al Triduo. Nell’ultima riforma del Vaticano II è però entrato a farne parte, o meglio a esserne un’introduzione. Infatti il giovedĂŹ appartiene a due tempi liturgici. Innanzitutto è l’ultimo giorno della Quaresima, con esso finisce anche il digiuno quaresimale. Con esso però, o meglio con la Messa In Coena Domini, inizia anche il Triduo pasquale dei tre giorni Passionis et Resurrectionis Domini, che si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua. I riti odierni del GiovedĂŹ Santo sono stati rivisti sia dalla prima riforma del 1955 che da quella del Vaticano II. La Chiesa vuole che la Messa In coena Domini sia concelebrata e con piĂš solennitĂ . I temi da richiamare all’attenzione dei fedeli sono: l’istituzione dell’eucaristia e del sacerdozio ministeriale, e il comandamento dell’amore fraterno. Dopo la celebrazione, il Santissimo Sacramento viene portato processionalmente al tabernacolo provvisorio, dove si potrĂ svolgere un’adorazione protratta, ma le rubriche suggeriscono che questa sia fatta senza partico-

ƒ Š‹‡•ƒ …‡Ž‡„”ƒ ‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‡Ž ”‹†—‘ ‹Â? …‘Â?•‘Â?ƒÂ?œƒ …‘Â? –”‡ ‰”ƒÂ?†‹ Dz‘”‡dzǣ ÂŽÇŻÂ‘Â”Âƒ †‡ŽŽƒ …‡Â?ƒ Â’ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ÂŽÇŻÂ‘Â”Âƒ †‡ŽŽƒ Â?‘”–‡ ‹Â? …”‘…‡ǥ Žƒ Â?‘––‡ †‡ŽŽƒ ”‹•—””‡œ‹‘Â?‡ lari solennitĂ . Dopo la celebrazione si compie la spogliazione dell’altare. L’odierna celebrazione del VenerdĂŹ Santo ha i suoi albori probabilmente nella celebrazione della Chiesa di Gerusalemme, che era solita rievocare, con particolari riti, la passione di Cristo e ciò nei luoghi dove essa era realmente avvenuta. Le testimonianze di Egeria, probabilmente, hanno influito sulla formazione di questa liturgia nelle Chiese di Roma. Dall’antichitĂ questo giorno è stato aliturgico, cioè privo della celebrazione eucaristica. Il nucleo della celebrazione, come apprendiamo dall’Apologia di Giustino, è la celebrazione della Parola di Dio e, in modo particolare, la Passione secondo Giovanni. Si è parlato giĂ del carattere particolare del digiuno di questi giorni. In questo senso en-

$=80$ 675$0%,1, 0RPL

9HG %DUELHUL

1H GDQQR LO WULVWH DQQXQFLR OD ÀJOLD (OHQD FRQ 5REHUWR L QLSRWL GRQ $QGUHD H 3DROD OH VRUHOOH OH FRJQDWH L FRJQDWL H SDUHQWL WXWWL

tra anche il digiuno eucaristico. Il Signore è assente dal mondo, allora i discepoli digiunano. L’unico mistero di questi tre giorni culmina nella celebrazione della Veglia pasquale, e in particolare nell’eucaristia. Questa celebrazione è un buon progetto celebrativo della Passione del Signore: la liturgia della Parola proclama la passione. Le Invocazioni pregano la passione. La Venerazione della Croce adora la passione, e la comunione ci fa comunicare con la passione. Il Sabato Santo è il giorno del grande silenzio. La Chiesa romana, oltre all’Ufficio del mattino e della sera, non ha però mai istituito alcuna celebrazione del Cristo nel sepolcro. Ăˆ la celebrazione silenziosa del tempo sospeso, del riposo, ma non del nulla-fare. Sabato mattina venivano convocati i catecumeni per la pubblica professione di fede. Questo giorno era segnato da un severo digiuno fino alla celebrazione della Veglia. “Domenica di Risurrezione, Veglia della Notte Santa, Madre di tutte le veglieâ€?. CosĂŹ S. Agostino definisce questa celebrazione. Essa si colloca al cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione. Ad essa si preparavano i nuovi cristiani, in essa speravano i peccatori. Essa

͚͙͚͘

rappresenta Totum paschale sacramentum. Infatti in essa si celebrano non solo i fatti della risurrezione, ma anche quelli della passione di Cristo. Oggi la celebrazione è stata ritoccata in diversi punti, ma soprattutto semplificata nei riti. Consta di quattro momenti fondamentali: la liturgia della luce, la liturgia della Parola, la liturgia battesimale e la celebrazione eucaristica. La liturgia della luce, essendo compiuta nelle ore notturne, ha ripristinato la sua simbologia. Il rito è stato semplificato con la possibilitĂ di adattamenti ulteriori sia da parte del celebrante che dalle Conferenze episcopali. Compiuta la benedizione del fuoco e del cero, l’assemblea fa rientro in chiesa con il triplice acclamazione del Cristo luce del mon-

do. Degno di sottolineatura è il fatto della partecipazione dell’assemblea, sia nella risposta “Rendiamo grazie a Dioâ€?, che nell’accensione delle loro candele; prima della riforma l’assemblea era quasi ignorata. Segue il canto dell’Exultet che oggi può essere cantato anche da un cantore. Alla liturgia della Parola segue la liturgia battesimale. Si è voluto lasciare alla Veglia il senso battesimale. Pertanto se ci sono i candidati al battesimo si ha la celebrazione del sacramento. Al termine la celebrazione prosegue con l’eucaristia. Tutto il mondo cosmico è rinnovato dal Mistero pasquale. Tutti partecipano al sacramento dell’altare, a cui l’intera preparazione quaresimale e il digiuno intra-pasquale hanno portato.

‡••ƒ …”‹•Â?ƒŽ‡ ÇŻ Â?‹–ƒŽ•‹ ’‘”–ƒ Žǯ‘Ž‹‘ †‡‰Ž‹ ‹Â?ˆ‡”Â?‹

‹–—”‰‹…‘njÂ?—•‹…ƒŽ‡ ƒ‰†ƒ ‘Â?‹Â?ƒ †‹”‹‰‡ ‹Ž …‘”‘

ƒ†‹‘ ‘…‡ ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘�‹ ‹� †‹”‡––ƒ

—”ƒÂ?–‡ Žƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Ǥ ‡••ƒ …”‹•Â?ƒŽ‡ Žǯ‘Ž‹‘nj…”‹•Â?ƒ •ƒ”Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ƒŽ ‡•…‘˜‘ †ƒ‹ …”‡•‹Â?ƒÂ?†‹ †‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ ‡”‘Žƒ˜‡……Š‹ƒǢ Žǯ‘Ž‹‘ †‡‹ …ƒ–‡…—Â?‡Â?‹ •ƒ”Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ †ƒ ƒŽ…—Â?‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹ …ƒ–‡…—Â?‡Â?‹ …Š‡ …‡Ž‡„”‡”ƒÂ?Â?‘ ‹ •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ‹Â?‹œ‹ƒœ‹‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ Â?‡ŽŽƒ ˜‡‰Ž‹ƒ ’ƒ•“—ƒŽ‡Ǣ Žǯ‘Ž‹‘ †‡‰Ž‹ ‹Â?ˆ‡”Â?‹ •ƒ”Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ †ƒŽŽƒ •‡œ‹‘Â?‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ †‡ŽŽǯ Â?‹–ƒŽ•‹ Â?‡Ž ÍĄÍ˜Îť †‡ŽŽƒ •—ƒ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡Ǥ —”ƒÂ?–‡ Žƒ ‡••ƒ Â? Ă Â?ƒ ‘Â?‹Â?‹ ‹Ž ‡•…‘˜‘ …‘Â?’‹”Â? ‹Ž •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‘ ‰‡•–‘ †‡ŽŽƒ Žƒ˜ƒÂ?†ƒ †‡‹ ’‹‡†‹ ƒ ͙͚ ’ƒ’Â? ‡•’”‹Â?‡Â?†‘ …‘•¿ Žƒ ”‹…‘Â?‘•…‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ˜‡”•‘ ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ǥ ’”‹Â?‹ –‡•–‹Â?‘Â?‹ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ …‘Â? Žƒ ’ƒ”‘Žƒ ‡ …‘Â? Žǯ‡•‡Â?’‹‘Ǥ

ÂŽ •‡”˜‹œ‹‘ Ž‹–—”‰‹…‘njÂ?—•‹…ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ †‡ŽŽ‡ ƒŽÂ?‡ǥ †‡ŽŽƒ ‡••ƒ Â? Ă Â?ƒ ‘Â?‹Â?‹ǥ †‡Ž ‡Â?‡”†¿ ƒÂ?–‘ǥ †‡ŽŽƒ ‡‰Ž‹ƒ ’ƒ•“—ƒŽ‡ ‡ †‡Ž ‰‹‘”Â?‘ †‹ ƒ•“—ƒ ° ƒˆˆ‹†ƒ–‘ ƒŽŽƒ ƒ’’‡ŽŽƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ƒ––‡†”ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ †‹”‡––ƒ †ƒ ƒ‰†ƒ ‹‰Ž‹ƒÂ?‹ ‘Â?‹Â?ƒǤ ƒ ’”‡•‡Â?œƒ Â?—•‹…ƒŽ‡ Â?‡ŽŽƒ ƒ––‡†”ƒŽ‡ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ’—” ‡••‡Â?†‘ ‘˜˜‹ƒÂ?‡Â?–‡ Â?‘Ž–‘ ’‹Î ƒÂ?Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ ° †‘…—Â?‡Â?–ƒ–ƒ —ˆˆ‹…‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ •‹Â? †ƒŽ Í™ÍšÍ Í˜ÇĄ ƒÂ?Â?‘ ‹Â? …—‹ ’ƒ’ƒ ‹…‘ŽÖ

…‘Â?…‡••‡ ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ ‡”ƒ”†‘ ƒ‰‰‹ Žƒ …‘•–‹–—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ †‹‰Â?‹–Â? …ƒÂ?‘Â?‹…ƒŽ‡ †‡Ž ƒÂ?–‘”ƒ–‘Ǥ

ÂŽ •‡”˜‹œ‹‘ Ž‹–—”‰‹…‘njÂ?—•‹…ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Ǥ ‡••ƒ …”‹•Â?ƒŽ‡ ° ƒˆˆ‹†ƒ–‘ ƒŽŽƒ …Š‘Žƒ ƒÂ?–‘”—Â? †‡Ž ‡Â?‹Â?ƒ”‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ǥ †‹”‡––ƒ †ƒŽ Â?ƒ‡•–”‘ †‘Â? Ž„‡”–‘ ‘Â?‹Â?‹Ǥ

ƒ ‡••ƒ …”‹•Â?ƒŽ‡ †‹ Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ÍšÍ Â?ƒ”œ‘ •ƒ”Â? –”ƒ•Â?‡••ƒ ‹Â? †‹”‡––ƒ †ƒŽŽ‡ ͥǤÍ™Í? •— ƒ†‹‘ ‘…‡ Č‹ÂˆÂ”Â‡Â“Â—Â‡Â?œƒ Í Í Ç¤Í›Č€Í Í Ç¤Í?ČŒǤ ŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ Žǯ‹Â?‹œ‹‘ †‡Ž ”‹†—‘ ƒ•“—ƒŽ‡ …‘Â? Žƒ ‡••ƒ Â? Ă Â?ƒ ‘Â?‹Â?‹Ǥ ‡Â?‡”†¿ ͚ͥ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ †ƒŽŽƒ ƒ––‡†”ƒŽ‡ Žƒ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‡ Â? ’ƒ••‹‘Â?‡ ‡– Â?‘”–‡ ‘Â?‹Â?‹ǣ Ž‹–—”‰‹ƒ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇĄ ƒ†‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ”‘…‡ ‡ ‘Â?—Â?‹‘Â?‡ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒǤ ƒ„ƒ–‘ ƒÂ?–‘ ͛͘ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͙ •‘Ž‡Â?Â?‡ ‡‰Ž‹ƒ Â’ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ‹–—”‰‹ƒ †‡Ž ÂˆÂ—Â‘Â…Â‘ÇĄ …ƒÂ?–‘ †‡Ž ”‡…‘Â?‹‘ǥ Ž‹–—”‰‹ƒ †‡ŽŽƒ ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂƒÇĄ Ž‹–—”‰‹ƒ „ƒ––‡•‹Â?ƒŽ‡ ‡ Ž‹–—”‰‹ƒ ‡—…ƒ”‹•–‹…ƒǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͙͛ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ÇĄ ƒ•“—ƒ †‹ ‹•—””‡œ‹‘Â?‡ǥ ‘”‡ ͙͘ Ǥ ‡••ƒ ’‘Â?–‹ˆ‹…ƒŽ‡ …‘Â? „‡Â?‡†‹œ‹‘Â?‡ ’ƒ’ƒŽ‡ ‡ ‹Â?†—Ž‰‡Â?œƒ ’Ž‡Â?ƒ”‹ƒǤ


͚͙ ͚͙͛͘

͚͝

Sono tanti i sacerdoti che festeggiano nel 2013 un particolare anno di ordinazione; gli anniversari saranno ricordati della Messa crismale. 75° anniversario: don Giuseppe Treccani. 70°: don Mario Rusich. 60°: don Innocente Baresi, don Domenico Battagliola, don Bortolo Bertoni, don Mario Bertoni, don Luigi Corrini, don Federico Lorini, don Pietro Pasquali, don Rinaldo Perini, don Michele Portesani, don Gregorio

Salvadori. 50°: mons. Luciano Baronio, don Giacomo Bonetta, don Bruno Codenotti, don Francesco David, don Edoardo Graziotti, don Amatore Guerini, don Pierarturo Luterotti, don Francesco Naboni, don Giuseppe Pozzi, don Gaetano (Nino) Prevosti, don Casimiro Rossetti, don Luigi Salvetti, don Giuseppe Salvi, don Francesco Sorelli, don G. Battista Targhetti, don G. Battista Turetti, don Cesare Verzelletti. 25°: don Gabriele

Banderini, don Fabrizio Bregoli, don Claudio Cittadini, don Luciano Donatini, don Tarcisio Fiametti, mons. Gaetano Fontana, don Antonio Franceschini, don Fabio Marini, don Luigi Massetti, don Lorenzo Medeghini, don Guido Menolfi, don Francesco Monchieri, don Angelo Olivetti, don Felice Olmi 2, don Andrea Venturini, don Luciano Vitton Mea. 30° diaconi permanenti: Francesco Mazzotti, Stefano Donadoni.

ǣ

° Ǥ Dz ǡ ǡ Ǥ – ȋ Ȍǡ ǯ – ǯ ǡ ° ǯ ǯ Ǥ ǡ ǡ ° Ǥ ǯ

ǯ ǯ ǡ ǡ ǯ Ǥ ± Dz dzǤ Ǧ Ǥ ͡Ǥ͙͝ ǣ Ǥ ͡Ǥ͛͘ Ǥ

ȋ ȌǢ ± Ǥ

ǡ ǡ ǡ Ǥ ǡ Ö Ǥ

ǡ ǡ ǡ Ǥ Ǥ ǯ ǯ ͘͡λ Ǥ ǯ Ǥ ǯ Ǥ ǯ ǡ ǡ ǡ Ǥ

Ǥ ͚͜ Ǧ ͙͘ǣ Ǣ Ǥ Ǥ ¿ ͚͟ Ǧ ͚͘Ǥ͜͝ ǡ Ǥ

¿ ͚͠ Ǧ ͡Ǥ͙͝ ǯ Ǣ ͡Ǥ͛͘ Ǧ Ǥ ǯ ǡ ǯ ǡ ǯ Ǣ ͚͘Ǥ͛͘ Ǧ Ǥ à ͙͚ Ǥ ¿ ͚͡ Ǧ ͠Ǥ͛͘ Ǣ ͚͘Ǥ͛͘ ǣ ǡ Ǥ ͛͘ Ǧ ͠Ǥ͛͘ǣ Ǣ ͚͙ ǣ ǡ ǡ ǡ ȋ ǯ Ȍ Ǥ ͙͛ ǡ ǡ ͙͘ Ǥ Ǣ ͙͟Ǥ͜͝ǣ Ǥ

,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( '(/ 75,%81$/( ', %5(6&,$ %UHVFLD ± 9LD 'DOPD]LD ± 7HO ± )D[ 6,72 ,17(51(7 ZZZ LYJEUHVFLD FRP 0$,/ LYJEUHVFLD#LYJEUHVFLD FRP 75,%81$/( ', %5(6&,$ 35,0$ 6(=,21( 3(1$/( $ &253, ', 5($72 6$%$72 $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 %5(6&,$ 9,$ '$/0$=,$ 35(662 /$ 6('( '(//¶,67,7872 9(1',7( *,8',=,$5,( $ 6 7$ /2772 &57 $8729(7785$ ),$7 38172 3257( %(1=,1$ 7* %6 19 $112 0$1&$17( ', &+,$9( ( '2&80(17, ', &,5&2/$=,21( %$6( $67$ (852 ,1 &$62 ', $67$ '(6(57$ $/ 35(==2 %$6( ', 67,0$ 6, 352&('(5$¶ 68%,72 $//$ 9(1',7$ $/ 0$**,25 2))(5(17( 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 6('( '(/ 25( ( 6(*8(17, /2772 %(1, 1 7$92/, 5(77$1*2/$5, ,1 /(*12 1 6(',( ,1 /(*12 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 7$ 92/2 5(77$1*2/$5( ,1 /(*12 &21 6(',( $%%,1$7( ',9$12 75( 3267, 672))$ &5('(1=$ ,1 /(*12 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 1 79 /* $/ 3/$60$ 1829( '$ ´ ( ´ 7,1720(752 %$6( $67$ (852 /2772 %(1, 79 &2/25 ´ /2(:( 6&+(502 3,$772 ', 9$12 3267, 7(66872 9,2/$ 7$92/2 48$'5$72 /(*12 6(',( 02%,/( &20 321,%,/( /(*12 /$&&$72 %,$1&2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, 48$' 32/$5,6 6325760$1 && 7* '( $112 .: 3257$7$ .* &21 /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( &(57,),&$72 ', 35235,(7$¶ ( 81$ &+,$9( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, '8( ',9$1, 672))$ %/8 7$92/,12 %$662 48$'5$72 ,1 /(*12 32/7521$ ,1 672))$ &2/25( %,$1&2 02%,/( &21 $17$ ,1 9(752 02 %,/( %$662 /(*12 0$5521( &21 '8( &$66(77 02%,/( 3(16,/( &21 '8( $17( 9(752 $775(==2 *,11,&2 1$785$/ ),71(66 63(&&+,2 $ 0852 '8( 252/2*, $ 0852 /$03$'$5,2 ,1 $&&,$,2 48$'5, 79 &2/25 %$1* 2/8))6(1 &21 7( /(&20$1'2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, &$33277, '$ '211$ 9$5,( 7$*/,( ( 02'(//, *,$&&+( ,1 3(//( 8202 ( '211$ 9$5,( 7$*/,( ( 02'(//, 3,80,1, 9$5,( 7$*/,( 3$17$/21, 8202 '211$ $%,7, '$ '211$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, %,/$1&,$ =(1,7+ 3257$7$ .* ',9 * )272 &23,$75,&( $ &$55(//2 726+,%$ 678',2 08/(772 (/(775,&2 -81*+(,15,&+ &21 &$5,&$ %$77(5,$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, )272&23,$75,&( $ &$55(//2 18+$7(& 79 &2/25 726+,%$ &21 7(/(&20$1'2 '8( &$66()257, $ 0852 &21 &+,$9, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, )85*21( 0(5&('(6 %(1= 7* $3 3: $112 $ *$62/,2 &21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 0$1&$17( ', &(57,),&$72 ', 35235,(7$¶ 75( &(175$/,1( 7(/()21,&+( %(;(5 ( $9$<$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 1 3$,$ ', 6&$53( '$ %$0%,12 9$5, &2/25, ( 0,685( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 1 *,8%%,1, '$ %$0%, 12 1 3$17$/21, '$ %$0%,1, 1 787,1( 9$5,( '$ %$0%,12 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, $8729(7785$ /$1&,$ /<%5$ 67$7,21 :$*21 -7' 7* %; %- $112 $/,0(17$=,21( *$62/,2

&21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 0$1&$17( ', &'3 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, ',9$12 3(//( 5266$ 0$5&$ =$1277$ 7$92/,12 %$662 48$'5$72 ,1 &5,67$//2 '8( 32/7521( ,1 3(//( 5266$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, 08/(772 (/(775,&2 4 /, 72<27$ &21 81$ &+,$9( ( &$5,&$ %$77(5,( %$6( $67$ (852 ( 352*5(6 6,9( 5,'8=,21, ', /2772 % %(1, $8729(7785$ $8', $ 7', 7* &) &$ $112 &,/,1'5$7$ && .: $/,0(17$=,21( *$62/,2 &21 &+,$9( /,%5(772 ', &,5&2/$=,21( 0$1&$17( ', &'3 ',9$12 75( 32 67, ( '8( 32/7521( 672))$ 0$5521( 7$92/2 48$'5$72 $//81*$%,/( ,1 /(*12 6(',( 3(1'2/2 ,1 /(*12 0$5521( $ 0852 %$6625,/,(92 ,1 $5*(172 79 +<81'$, 6&+(502 3,$772 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', 352*5$00$ '(//( 9(1',7( ,1 /82*2 '(/ 25( ( 6(*8(17, /2772 ) %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 %5(6&,$ 9,$ ),80( 1 1 92/80, 9$5, 7,72/, ³, ',5,77, 80$1, 1(/ 352&(662´ ³ &2175,%872 $//2 678',2 '(//$ &$572/$5,==$=,21( '(, &5(',7,´ ³/$ &219(56,21( '(, '(&5(7, /(**( '$9$17, $//$ &$0(5$ '(, '(387$7,´ ³/( )21'$=,21, %5(6&,$1(´ ³$33/,&$=,21( '(//$ /(**( 3(1$/(´ ³)('(5$/,602 ( ',5,7 72 '(/ /$9252´ ³,/ 3$5/$0(172´ (&& ,1 &$62 ', $67$ '(6(57$ $/ 35(= =2 %$6( ', 67,0$ 6, 352&('(5$¶ 68%,72 $//$ 9(1',7$ $/ 0$**,25 2))( 5(17( %$6( $67$ (852 /2772 $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 (5%86&2 9,$ 529$72 1 1 6(',( ,1 3/$67,&$ 1 7$92/, ,1 /(*12 9$5, 1 6(',( ,1 /(*12 &21 6('87$ ,1 3$*/,$ '8( 02%,/, ,1 $&&,$,2 0(162/$ &21 &$66(77,12 $5($ *,2&+, 3(5 %$0%,1, '8( 79 0$5&$ 6$0 681* ( /* &$66$ 3(5 67(5(2 5&) )5,**,75,&( ,1 $&&,$,2 $ '8( 6&20 3$57, '8( /$9(//, ,1 $&&,$,2 $))(77$75,&( ,1 $&&,$,2 3,$67$ 02%,/( )5,*2 ,1 $&&,$,2 $ $17( )2512 0,&5221'( '8( 5,3,$1, ,1 $&&,$,2 02 %,/( ,1 $&&,$,2 &21 75( &$66(77, ( '8( $17( 6&255(92/, 67587785$ ,1 $&&,$,2 3(5 .(%$% 67587785$ ,1 $&&,$,2 3(5 63,('2 02%,/( )5,*2 &21 3,$12 ,1 *5$1,72 )2512 (/(775,&2 6&203$57, 2(0 7$92/2 ,1 $&&,$,2 02%,/( %$662 75( 6&203$57, &21 3,$12 ,1 *5$1,72 1 3$/( 3(5 3,==$ $50$',2 '8( )5,*2 '8( 7$92/,1, ,1 0(7$//2 02%,/(772 ,1 $&&,$,2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /27 72 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 $'52 9,$ 6$1 3$1&5$=,2 1 $ 1 &(67( ', 3817(//, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8 =,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &2/2*1( 9,$ 3217( )$%%52 1 75$3$12 5$',$/( 0(&2) 02'(//2 5 / &21 $& &(6625, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /27 72 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &+,$5, 9,$ &$'87, '(/ /$9252 1 &21)(=,21$75,&( &203/(7$ ', $&&(6625, '¶862 0$5&$ 675$3(; 02'(//2 60* 1 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,

'8=,21, ', /2772 %(1, )5,*25,)(52 ,1'8675,$/( 3(5 5$))5(' '$0(172 $&48$ 3(5 67$03, ,1'8675,$/, 0$5&$ )) )5,*2)/8,' ,03,$17, 02'(//2 ):$ 1 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5, '8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &+,$5, 9,$ &$03$*12/$ 1 78%, &2558*$7, 3(5 326$ &$9, (/(775,&, ( )2*1$78 5( 3(5 &203/(66,9, 0(75, /,1($5, ',$0(752 '$ 00 $ 00 0$&&+,1$ ,1'8675,$/( 3(5 7$*/,2 0$7(5,$/, )(5526, 0$5&$ 7(&025 02'(//2 6(,0 &21 $&&(6625, 1 %$1&$/, ', 0$50, 7,32 %277,&,12 6( 0,/(9,*$72 ; '$ 0(75, 48$'5, 3(5 %$1&$/( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &$675(==$72 9,$ 520$ 1 $55('2 3(5 (6326,=,21( %(1, &2032672 '$ 6&$))$/, $ 0852 ,1 /(*12 &2/25( 526$ $17,&2 &203/( 72 ', %$1&21( %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &$675(==$72 9,$ 3$2/2 9, 1 35(66$ 3(5 /(*12 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5, '8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &$675(= =$72 9,$ $ 7255, 1 &(//$ )5,*2 ',0(16,21( 0(75, ; &21 9(75, 5,9(67,72 ,1 39& &21 02725( ,17(52 (' (67(512 7$92/2 &21 3,$12 ,1 9(752 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 58',$12 9,$ 0$1=21, 1 /(77,12 0$5&$ (55('8( &+( 6, 75$6)250$ ,1 %$*12 ', 9$325( &21 '2&&,$ /$03$'$ $%%521=$17( &21 $5,$ &21',=,21$7$ 0$5&$ .%/ 02 '(//2 9,6,21 1 9(75,1( (6326,75,&, ,1 9(752 ( $&&,$,2 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 25=,1829, 9,$ =$1$5'(//, 1 6&5,9$1,$ /(*12 &21 6(',( /,%5(5,$ /(*12 %,$1&2 $/7$ &,5&$ 0(75, ( /81*$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 25=,1829, 9,$ 0$0(/, 1 0$&&+,1$ 3,(*$75,&( 25,==217$/( 0$5&$ %$5,2/$ /81*$ &,5&$ 0(75, &21 5(*2/$=,21( $ &21752//2 (/(77521,&2 ( '233,2 63,1725( ,'5$8/,&2 &21 ,1&8',1( ( /$0( ', 3,(*$785$ %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 6&$53,==2/2 6 6 .0 '8( &(//( )5,*25,)(5( '(//( 48$/, 81$ )5((=(5 0$5&$ 0,5$ ', 0(16,21, &0 ; ( ; &203/(7( ', 02725, %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ', /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 /2*5$72 9,$ &52&,),662 61& ,03,$172 352'8=,21( 62 /$, $/9(2/$5, &2032672 '$ 9,%52),1,75,&, 6(*$75,&, 692/*, 75(&&,$ 75$77$6, ', ,03,$172 60217$72 ,1 &$77,92 67$72 9(1'872 &20( 527 7$0( %$6( $67$ 0$**,25 2))(5(17( /2772 %(1, $//( 25( ( 6(*8(17, ,1 &$67(1('2/2 9,$ $57,*,$1, 1 &(//2)$1$75,&( 25,==21 7$/( $8720$7,&$ 0$5&$ 7'. &21 $&&(6625, '¶862 %$6( $67$ (852 ( 352*5(66,9( 5,'8=,21, ',


͚͞

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

‰‡�†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘

Domenica 24 marzo Ore 10 - Brescia S. Messa in Cattedrale.

VenerdÏ 22 marzo Ore 6.50 - Brescia - Santa Messa presso il Seminario minore. Ore 20.30 Bagnolo Mella - Incontro con l’Oftal presso la sede.

LunedĂŹ 25 marzo Ore 17.30 - Brescia S. Messa presso la sede di Brescia Trasporti.

Sabato 23 marzo Ore 11 - Brescia - Santa Messa per Confartigianato presso la sede di via Orzinuovi. Ore 20.30 - Brescia - Veglia delle Palme a partire dal Castello.

MartedÏ 26 marzo Ore 8.15 - Brescia S. Messa presso l’Istituto Cesare Arici. MercoledÏ 27 marzo Ore 9.30 - Mompiano S. Messa presso l’Istituto Cesare Arici.

MercoledĂŹ 27 marzo Ore 9.30 - Mompiano S. Messa presso Rsa Mons. Pinzoni. Ore 20.45 - Brescia Via Crucis cittadina a partire dalla chiesa di S. Faustino. GiovedĂŹ 28 marzo Ore 9.30 - Brescia S. Messa crismale in Cattedrale. Ore 16.30 - Brescia S. Messa a Canton Mombello. Ore 20.30 - Brescia S. Messa In Coena Domini presso la Cattedrale.

‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ƒ–‡…—Â?‡Â?‹ ƒ†—Ž–‹ L’UfďŹ cio per la catechesi ricorda che domenica 24 marzo 2013, domenica delle Palme, si terrĂ presso il Centro pastorale Paolo VI la giornata di spiritualitĂ diocesana dei catecumeni adulti (dalle ore 15.30 alle 17.30). Il catecumenato, come è stato ribadito dal Concilio, non è una semplice esposizione di dogmi e di precetti, ma una formazione a tutta la vita cristiana e un tirocinio debitamente esteso nel tempo.

”‡•…‹ƒ ƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‘”–—Â?ƒ–‘ ’‡”–‹Â?‹

+D FDPPLQDWR QHOOD OXFH GL &ULVWR ”‹•–‹ƒÂ?‘ǥ ’”‡–‡ǥ ƒ••‹•–‡Â?–‡ †‡ŽŽǯ œ‹‘Â?‡ …ƒ––‘Ž‹…ƒ ‹Â? †‹‘…‡•‹ ‡ ƒ ‘Â?ÂƒÇĄ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â‘ÇĄ ˜‹…ƒ”‹‘ ‡’‹•…‘’ƒŽ‡ǤǤǤ •‘Â?‘ –ƒÂ?–‹ ‹ •‡”˜‹œ‹ •˜‘Ž–‹ Â?‡Ž •—‘ Â?‹Â?‹•–‡”‘ •ƒ…‡”†‘–ƒŽ‡

/

e parole del salmo 22 “Il Signore è il mio pastoreâ€? hanno accompagnato la riflessione del Vescovo durante il rito delle esequie di mons. Fortunato Spertini. Scomparso il 16 marzo all’etĂ di 81 anni, il suo corpo riposa nel cimitero del paese natale, Bossico. “Il cammino della morte è una valle tenebrosa, ma la fede ci permette di vedere anche qualcosa d’altro, di vedere che in questo cammino – per quanto sia doloroso – il credente non è solo. Di fatto il cammino con il Signore – ha affermato nell’ome-

Â? …”‡†‡Â?–‡ …Š‡ Šƒ …ƒÂ?Â?‹Â?ƒ–‘ Â?‡ŽŽƒ Ž—…‡ †‹ ”‹•–‘ǥ …Š‡ Šƒ …”‡†—–‘ ƒŽ ƒÂ?‰‡Ž‘ ‡ Šƒ Žƒ•…‹ƒ–‘ …Š‡ †‡–‡”Â?‹Â?ƒ••‡ Ž‡ •—‡ •…‡Ž–‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡ lia Monari – incomincia presto nella vita cristiana e ha tutti suoi alti e bassi come la vita di ogni uomo, ma il cammino della sofferenza, della malattia e della morte è il compimento del cammino della fede che

don Fortunato ha compiuto nei suoi diversi ministeriâ€?. Nella nostra esistenza abbiamo bisogno di tante forme di luce, della luce della cultura, della luce dell’arte‌ ma tutte queste luci per quanto belle non bastano a illuminare davvero l’esistenza dell’uomo. “L’esistenza dell’uomo nel mondo rimane un’esistenza nelle tenebre fino a quando non splende sull’uomo la rivelazione dell’amore di Dioâ€?. Il verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi e noi abbiamo visto la sua gloria: “La rivelazione di GesĂš ha illuminato la nostra vita e ha dato alla nostra vita un traguardo e un percorso nuovo che nascono dalla conversione e dalla vita nuova. Credo che questo sia il cuore dell’esistenza di mons. Spertini: cristiano, prete, assistente dell’Azione cattolica in diocesi e a Roma, parroco, vicario episcopale‌ ma in realtĂ si tratta semplicemente di un credente che ha camminato nella luce di Cristo, che ha

Ǥ

creduto alla parola del Vangelo e ha lasciato che il Vangelo determinasse le sue scelte, giudicasse i suoi sentimenti e purificasse le sue decisioniâ€?. La vita di mons. Spertini nato a Bossico l’8 dicembre del 1931 e ordinato a Brescia il 15 giugno del 1957 è stata contrassegnata dallo spirito di servizio e di obbedienza: curato a Calcinato (1957-1960), vicerettore in Seminario (1960-1964), assistente diocesano Giac (1964-1968); assistente diocesano Gf (1967-1968), vice assistente nazionale Azione cattolica a Roma (1968-1979), parroco Pisogne (1979-1989), vicario episcopale per le attivitĂ per il clero e per l’apostolato dei laici (1989-1999), vicario episcopale per le attivitĂ dei ministri ordinati e per i loro organismi di comunione (1999-2009); delegato vescovile per i sacerdoti anziani e malati (2004-2009); Dal 2007 era canonico della Cattedrale. Nel cam-

mino della vita siamo preceduti e accompagnati da un amore paterno e infinito. Siamo membri di un’unica grande famiglia e siamo tutti davanti a Dio nella condizione di figli: apparteniamo all’unico corpo che è la Chiesa. Al termine delle esequie mons. Serafino Corti, compagno di ordinazione, ha riconosciuto tra le tante virtĂš di mons. Fortunato Spertini una qualitĂ : quella di non avere mai ceduto ai pettegolezzi, di non avere mai parlato male di nessuno.

‡” Žƒ ˆƒ�‹‰Ž‹ƒ ”‡ ‰‹‘”�‹ ‹� ƒ’”‹Ž‡ ƒŽ ƒ••‘ †‡Ž ƒ�‹˜ƒ

ƒŽ ͚͙ ƒŽ ͚͛ ‰‹—‰�‘ ‡ŽŽ‡‰”‹�ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒ�‘ ƒ ‘�ƒ

ƒ––‡†”ƒŽ‡ —ƒ”‡•‹�ƒŽ‹ …‘� �†”‡ƒ ‘”�‹‡ŽŽ‹

ÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ’‡” Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ ’‡” ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …‘’’‹‡ †‹ •’‘•‹ †ƒŽ ͚͞ ƒŽ ÍšÍ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ ͚͙͛͘ ƒŽ ƒ••‘ †‡Ž ƒÂ?‹˜ƒǤ ÂŽ –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ǥ •‡‰—‹–ƒ †ƒ †‘Â? ‹‘”‰‹‘ ‘Â?‹Â?‹ǥ ° Dz ƒ …ƒ•ƒ •—ŽŽƒ Â”Â‘Â…Â…Â‹ÂƒÇŁ …‘•–”—‹ƒÂ?‘ Žƒ Â?‘•–”ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ •—ŽŽƒ ”‘……‹ƒ †‹ ”‹•–‘dzǤ ‡Â?‡”†¿ ͚͞ ƒ’”‹Ž‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ ƒŽŽ‡ ÍšÍ˜ÇĄ Žƒ …Š‹—•—”ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ÍšÍ Â° ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ ‡Â?‡Â?†‘ …‘Â?–‘ †‡‹ –‡Â?’‹ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Ž‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ ’”‡˜‡†‘Â?‘ǣ Â’Â”Â‡Â‰ÂŠÂ‹Â‡Â”ÂƒÇĄ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ǥ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ǥ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ ˆ”ƒ–‡”Â?‹–Â?Ǥ ……‘ ‹ …‘•–‹ †ƒŽŽƒ …‡Â?ƒ †‡Ž ͚͞ ƒŽŽƒ Â?‡”‡Â?†ƒ †‡Ž ÍšÍ ÇŁ Í Í˜ ‡—”‘ ’‡” ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‘ÇĄ ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ˆ‹Â?‘ ƒ Í™ ƒÂ?Â?‘ Â?‘Â? …‘Â?’‹—–‘ Č‹Â‰Â”ÂƒÂ–Â‹Â•ČŒÇĄ „ƒÂ?„‹Â?‹ ˆ‹Â?‘ ƒ …‹Â?“—‡ ƒÂ?Â?‹ …‘Â?’‹—–‹ Č‹ÍœÍ˜ Â‡Â—Â”Â‘ČŒÇĄ ˆ‹Â?‘ ƒ‹ Í™Í? ƒÂ?Â?‹ …‘Â?’‹—–‹ Č‹ÍžÍ˜ Â‡Â—Â”Â‘ČŒǤ

ƒ †‹‘…‡•‹ Šƒ ’‡Â?•ƒ–‘ ƒŽ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ Dz ‘Â?ÂƒÇŁ Žƒ ˆ‡†‡ †‡‰Ž‹ ƒ’‘•–‘Ž‹ ‡ †‡‹ Â?ÂƒÂ”Â–Â‹Â”Â‹Çł †ƒŽ ͚͙ ƒŽ ͚͛ ‰‹—‰Â?‘ ’‡” ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ”‡ ‹Ž Í?Í˜Îť Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡ÂŽÂ‡ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒŽ •‘‰Ž‹‘ ’‘Â?–‹ˆ‹…‹‘ †‹ ƒ‘Ž‘ ÇĄ ‹Ž Í™ÍšÍ˜Îť †‹ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Â?‘•–”‘ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ‡ ‹Ž ͙͚Í?Îť †‹ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ”‹˜‹•–ƒ Dz ƒ†”‡dzǤ —”ƒÂ?–‡ Žƒ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ •‹ ’ƒ”–‡…‹’‡”Â? ƒÂ?…Š‡ ƒŽ ‰”ƒÂ?†‡ …‘Â?…‡”–‘ †‹ •ƒ„ƒ–‘ ͚͚ ‰‹—‰Â?‘ ‹Â? ‹ƒœœƒ ƒÂ? ‹‡–”‘ ’‡” ÂŽÇŻ Â?Â?‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ ‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‰‡Ž—• †‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͛ ‰‹—‰Â?‘Ǥ ÂŽ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ •ƒ”Â? ’”‡•‹‡†—–‘ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹Ǥ ‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹ •‹ ”‹…‡˜‘Â?‘ ’”‡••‘ ”‡˜‹˜‡– …Š‹ƒÂ?ƒÂ?†‘ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ Í˜Í›Í˜ÍšÍ ÍĄÍ?͙͙͛Ǥ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǥ ™™™Ǥ†‹‘…‡•‹Ǥ „”‡•…‹ƒǤ‹–Ǥ

‡”Â?‹Â?ƒÂ?‘ “—‡•–‘ ˜‡Â?‡”†¿ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ ‹ —ƒ”‡•‹Â?ƒŽ‹ ‹Â? ƒ––‡†”ƒŽ‡ ȋ‹Â? †‹”‡––ƒ ƒÂ?…Š‡ •— ƒ†‹‘ ‘…‡ǥ ˆ”‡“—‡Â?œƒ Í Í Ç¤Í›Č€Í Í Ç¤Í?ČŒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‹ †ƒŽŽƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡‹ …—•–‘†‹ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ‡ ˆ‹‰—”‡ ˜‡–‡”‘–‡•–ƒÂ?‡Â?–ƒ”‹‡ †‡Ž ”‹•–‘dzǤ ‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ …‘Â?…Ž—†‡ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ ‹Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ Â?†”‡ƒ ‘”Â?‹‡ŽŽ‹ …‘Â? Dz ‘•°ǥ ‰—‹†ƒ ‡ Ž‡‰‹•Žƒ–‘”‡dzǤ ƒ–‹…ƒÂ?‹•–ƒ †‡Ž “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ Dz ƒ –ƒÂ?Â’ÂƒÇł …‘Â? ‹Ž ’‘”–ƒŽ‡ ƒ–‹…ƒÂ? ‹Â?•‹†‡” †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽŽ‡ “—‡•–‹‘Â?‹ Â‡Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‘”Â?‹‡ŽŽ‹ Šƒ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ’‡” ‘Â?†ƒ†‘”‹ †—‡ Â„Â‹Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹Â‡ÇĄ —Â?ƒ •— Dz ƒ‘Ž‘ ÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â†ÂƒÂ…Â‹Âƒ †‹ —Â? ÂƒÂ’ÂƒÇł ‡ —Â?ƒ •— Dz ‹‘

Ǥ Â? —‘Â?‘ •—Ž –”‘Â?‘ †‹ ‹‡–”‘dzǤ

‘Â?•Ǥ ‘”–‹ Šƒ ”‹…‘Â?‘•…‹—–‘ –”ƒ Ž‡ Â˜Â‹Â”Â–ĂŽ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ’‡”–‹Â?‹ —Â?ƒ “—ƒŽ‹–Â?ÇŁ Â?‘Â? ƒ˜‡”‡ Â?ƒ‹ …‡†—–‘ ƒ‹ Â’Â‡Â–Â–Â‡Â‰Â‘ÂŽÂ‡ÂœÂœÂ‹ÇĄ Â?‘Â? ƒ˜‡”‡ Â?ƒ‹ ’ƒ”Žƒ–‘ Â?ƒŽ‡ †‹ Â?‡••—Â?‘


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

ÍšÍ&#x;

•ƒ ƒ•‘––‹ ‘––‹Â?‡ŽŽ‹ ”ƒ …‡Â?–‡Â?ƒ”‹ ‡ …‘Â?…‡”–‹ ° •‡Â?’”‡ ˆ‡•–ƒ Alla Rsa Pasotti Cottinelli di via Grazzine, a Brescia, gestita dall’omonima Fondazione amministrata dai confratelli della Congrega della CaritĂ Apostolica, il 7 marzo scorso sono stati festeggiati due compleanni veramente molto speciali. Non capita tutti i giorni, infatti, di poter compiere i 100 anni e, addirittura, di superarli. Unite in questo felice traguardo sono la signora Cesarina Scattolo, nata nel lontano 1913

e la signora Maria Carera che supera la “collegaâ€? centenaria di un anno, essendo nata nel 1912, In un pomeriggio di festa, convivialitĂ , gioia e allegria le due centenarie sono state circondate dal caloroso affetto dei 54 ospiti della Rsa, dei loro familiari e di tutto il personale della struttura. Un modo davvero speciale di ricordare, attraverso la vita operosa di due donne, la ricorrenza dell’8 marzo.

Ancora momenti di allegria per ospiti, parenti, operatori e dipendenti della Rsa anche lo scorso 16 marzo con il concerto del coro polifonico “Voci di Zefiroâ€? (nella foto), composto da 30 elementi, che si è esibito in composizioni sacre, profane e della tradizione popolare, eseguite a cappella o con accompagnamento pianistico. Un’altra ottima occasione di svago per gli ospiti e per tutti gli amici della Rsa di via Grazzine.

ǧ

ƒ ˆ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ Â?ƒ–ƒ Â?‡Ž ͚͙͙͘ Â? ƒ‹—–‘ †‡‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹

6SOHQGH LO VRUULVR GL 'RPLQLTXH

7

alvolta gli eventi tragici della vita conducono a esiti inattesi e insperati, che modificano i destini di chi li ha vissuti e non solo. Due genitori che subiscono la perdita piĂš innaturale e lacerante – quella di una figlia – e decidono di ricordarla attraverso una Fondazione che ne porta il nome e che ha come scopo quello di aiutare i bambini sofferenti e bisognosi. Un gesto d’amore che dĂ sollievo al loro dolore e, al tempo stesso, dona conforto a tanti piccoli e alle loro famiglie. CosĂŹ nasce la Fondazione Dominique Franchi Onlus alla fine del 2011, affidata alla Congrega della CaritĂ Apostolica. In un anno e poco piĂš, grazie alla generositĂ di tanti “amiciâ€? arriva a raddoppiare l’importo destinato alle erogazioni riuscendo a regalare un po’ di speranza ad alcuni bambini particolarmente sfortunati residenti nel bresciano, ma anche all’estero. Ăˆ il caso della piccola Ruth, bimba etiope di 4 anni, affetta da un grave forma di paresi. Ogni anno una famiglia bresciana la ospita per permetterle di seguire le cure fisioterapiche, che la fondazione sostiene economicamente. Serena invece ha 12 anni e da quando ne aveva due vive in una comunitĂ di accoglienza poichĂŠ i suoi genitori non erano in grado di occuparsi di lei. La sua disabilitĂ , inoltre, richiede continuo sostegno e aiuto. La piccola Benedetta, di poco piĂš di un anno, soffre di una grave forma di dermatite. La Fondazione ha aiutato lei e la sua famiglia a sostenere le spese sanitarie della bimba. La vocazione internazionale dalla Fon-

‹Â?“—‡ ˜‡……Š‹‡––‡ ˆ‘”Â?ƒ–‘ †‡–‡…–‹˜‡ Dz Â? …ƒÂ?„‹‘ †‹ ’‡Â?•‹‡”‹dz ° ‹Ž ’”‹Â?‘ Ž‹„”‘ †‹ Žƒ˜‹ƒ ‹‘”‹ǥ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‡ ‡ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ †‹ ‘”‹‰‹Â?‡ –”‹‡•–‹Â?ƒ ‡ †ƒ ƒÂ?Â?‹ –”ƒ’‹ƒÂ?–ƒ–ƒ ƒ ‹ŽƒÂ?‘Ǥ

ÂŽ •—‘ Žƒ˜‘”‘ †‘˜‡˜ƒ ‡••‡”‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ …‘Â? —Â? Â?‘–‘ ‡†‹–‘”‡ǥ Â?ƒ ’‘‹ Č‚ …‘Â?‡ •’‡••‘ ƒ……ƒ†‡ Č‚ Žƒ …‘•ƒ Â?‘Â? ° ƒÂ?†ƒ–ƒ ‹Â? ’‘”–‘Ǥ ‘Â? •‹ ° †ƒ–ƒ ’‡” ˜‹Â?–ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â”Â‹Â…Â‡ÇĄ …Š‡ Šƒ †‡…‹•‘ †‹ ”‡Â?†‡”Ž‘ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ–‘ ‡nj„‘‘Â? •— Â?ƒœ‘Â?Ǥ‹–ǥ …‘Â? —Â?ƒ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹–Â?ÇŁ †‡‹ ͛ǥÍ?Í&#x; ‡—”‘ ”‹…Š‹‡•–‹ ’‡” ‹Ž †‘™Â?ÂŽÂ‘ÂƒÂ†ÇĄ —Â?‘ •ƒ”Â? †‡˜‘Ž—–‘ ƒŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ ‘Â?‹Â?‹“—‡ ”ƒÂ?…Š‹ Â?Ž—•Ǥ Dz ‘Â?‘•…‘ Žƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Žƒ •‡”‹‡–Â? †‡Ž •—‘ ‹Â?’‡‰Â?‘ ‡ Â?‹ ° ’ƒ”•‘ —Â?ƒ „‡ŽŽƒ …‘•ƒ †‡†‹…ƒ”‡ Žƒ Â?‹ƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ ’‡” Žƒ •…”‹––—”ƒ ƒ‹ ’‹……‘Ž‹ …Š‡ Ž‘”‘ ƒ‹—–ƒÂ?‘dz ”ƒ……‘Â?–ƒ Žƒ˜‹ƒ ‹‘”‹ǤDz Â? …ƒÂ?„‹‘ †‹ ’‡Â?•‹‡”‹dz ° —Â?ƒ …‘Â?Â?‡†‹ƒ –”ƒ˜‡•–‹–ƒ †ƒ DzÂ‰Â‹ÂƒÂŽÂŽÂ‘Çł ƒÂ?„‹‡Â?–ƒ–ƒ ‹Â? —Â?ƒ ”‹‡•–‡ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ ”ƒ……‘Â?–ƒ–ƒ …‘Â? ƒÂ?‘”‡ ‡ —Â? ’‹œœ‹…‘ †‹ Â?Â‘Â•Â–ÂƒÂŽÂ‰Â‹ÂƒÇĄ …‘Â? …‹Â?“—‡ ƒ”œ‹ŽŽ‡ ˜‡……Š‹‡––‡ …‘Â?‡ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‡ Dz…ƒ’ƒ…‹ †‹ †‹Â?‘•–”ƒ”‡ Č‚ …‘Â?‡ ˜—‘Ž‡ Žƒ •—ƒ ‹†‡ƒ–”‹…‡ Č‚ …Š‡ Žƒ Â˜Â‡Â…Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ‹ÂƒÇĄ

•‡ ’”‡•ƒ ’‡” ‹Ž ˜‡”•‘ ‰‹—•–‘ǥ ‡ Â?ƒ‰ƒ”‹ —Â? ’‘ǯ †‹ ˆ‘”–—Â?ÂƒÇĄ •‹ ’—Ö ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ „‡Â?‡dzǤ ‡Ž ˜‡Â?–‘ ‰‡Ž‹†‘ †‹ ”‹‡•–‡ǥ ˆ”ƒ …ƒˆˆ‡”‹Â?‹ ‡ Â…Â‹ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ …‹Â?“—‡ ƒ”œ‹ŽŽ‡ ˜‡……Š‹‡––‡ •…ƒ˜ƒŽ…ƒÂ?‘ …‘Â? †‡–‡”Â?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ Žƒ ’‘Ž‹œ‹ƒ ‡† —Â?ǯ‹Â?ˆ‹Â?‹–Â? †‹ Ž—‘‰Š‹ …‘Â?—Â?‹ǥ •…‘’”‡Â?†‘ ’‹Î †ǯ—Â?ƒ ˜‡”‹–Â?Ǥ ‘’‘ —Â?ƒ ‰‹–ƒ Â?‡ŽŽƒ Žƒ‰—Â?ƒ †‹ Â”ÂƒÂ†Â‘ÇĄ •ƒ”Â? ‹Ž Ž‘”‘ •‘†ƒŽ‹œ‹‘ Ġ ƒ••‹…—”ƒ”‡ ƒŽŽƒ ‰‹—•–‹œ‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•ÂƒÂ•Â•Â‹Â?‘ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ …ƒ”‹••‹Â?ƒ ƒÂ?‹…ƒ Â?Â?ƒ ÂƒÂ„Â—Â†Â‡Â”ÇĄ …‘Â? „—‘Â?ƒ ’ƒ…‡ †‡Ž …‘Â?Â?‹••ƒ”‹‘ ƒ’‘–‘”–‘ ‡ †‡‹ •—‘‹ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‘”‹Ǥ Žƒ˜‹ƒ ‹‘”‹ǥ Â?ƒ–ƒ Â?‡Ž ͙ͥÍ?Í&#x;ÇĄ ° ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‡ǥ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–”‹…‡ †‡Ž Dz ‘””‹‡”‡ †‡ŽŽƒ ‡”ƒdzǥ †‡Ž Â?‡Â?•‹Ž‡ Dz Â?•‹‡Â?‡dz ‡ †‡ŽŽ‡ ”‹˜‹•–‡ Dz Š‹dz ‡ Dz ‹–ƒdzǤ ”ƒ ƒÂ?…Š‡ •…”‹––”‹…‡ ’‡” ‹Ž ‰—•–‘ †‹ ”‹…‘”†ƒ”‡ ‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ”‡ •…ƒÂ?’‘Ž‹ †‹ ”‹‡•–‡ǥ •—ƒ …‹––Â? Â?ƒ–ƒŽ‡ ‡ Ž—‘‰‘ ‹Â? …—‹ Šƒ –”ƒ•…‘”•‘ Žǯ‹Â?ˆƒÂ?œ‹ƒǤ ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ ˜‹˜‡ ‡ Žƒ˜‘”ƒ ƒ ‹ŽƒÂ?‘Ǥ Dz Â? …ƒÂ?„‹‘ †‹ ’‡Â?•‹‡”‹dz ° ‹Ž •—‘ ’”‹Â?‘ Ž‹„”‘Ǥ ‡” •…ƒ”‹…ƒ”‡ ‹Ž Ž‹„”‘ ° ’‘••‹„‹Ž‡ ƒÂ?†ƒ”‡ •—Ž •‹–‘ ™™™Ǥ…‘Â?‰”‡‰ƒǤ‹– ‡ •‡‰—‹”‡ Ž‡ ‹•–”—œ‹‘Â?‹ ”‹’‘”–ƒ–‡Ǥ

’‘…‘ ’‹Î †‹ —Â? ƒÂ?Â?‘ ‡ Â?‡œœ‘ †ƒŽŽƒ …”‡ƒœ‹‘Â?‡ Žƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ Šƒ ”ƒ††‘’’‹ƒ–‘ Žǯ‹Â?’‘”–‘ †‡•–‹Â?ƒ–‘ ƒŽŽ‡ ‡”‘‰ƒœ‹‘Â?‹ dazione poi, si alimenta attraverso il continuo sostegno all’ostello per orfanelle – intitolato a Dominique – nel paesino di Gorarpara in Bangladesh, dove le piccole ospiti hanno trovato un luogo sicuro e sereno in cui vivere e attraverso altri progetti in collaborazione con altre realtĂ del non profit. Uno tra tutti, l’adozione di due bam-

bine africane del Burundi, che con il sostegno della Fondazione potranno affrontare meglio la loro grave disabilitĂ . Al momento della costituzione del nuovo ente, la scelta dei genitori di Dominique, condivisa e sostenuta dai tanti amici e famigliari che li hanno sempre appoggiati, è stata quella di privilegiare i casi di bambini in tenera etĂ e in condizioni di grave difficoltĂ fisica, economica e sociale – situazioni in cui spesso nessuno interviene poichĂŠ non si intravedono margini di progresso. In realtĂ , le storie di questi bambini ci raccontano di visi tornati sorridenti e di lacrime di gioia. Segno che anche un piccolo aiuto porta ad un miglioramento, se non fisico quanto meno psicologico.

:MMHKGH :EE: I:LJN: Cosa pensavano Maria Maddalena, Pietro, il buon ladrone, Giuda, i centurioni e le altre figure citate nel racconto evangelico della morte di Cristo?

Un volume per riscoprire la morte e la resurrezione di GesĂš

Padre Pier Giordano Cabra reinterpreta le loro riflessioni per celebrare in modo nuovo l’evento centrale della Pasqua. Illustrazioni di Mario Gilberti

E

Disponibile nelle migliori librerie

D

I

T

R

I

C

E

LA SCUOLA w w w. l a s c u o l a . i t


ÍšÍ

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Â? …‘”•‘ ƒ‰‡Â?–ƒ ÍœÍ›Č€Â‡ Â?ƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ ’‡” ‹Ž …‘™‘”Â?‹Â?‰ ƒ ”‡•…‹ƒ Il coworking, ovvero un ufďŹ cio “low costâ€? dove afďŹ ttare una postazione lavoro per brevi o lunghi periodi. Ăˆ un’usanza nata negli Usa e nel Nord Europa, che in Italia muove passi veloci. Anche a Brescia, in corso Magenta 43/e, Ombretta Rossini e Francesca Bulgarini hanno aperto la “Fabbrica dei mestieriâ€? (nella foto in basso a destra), societĂ cooperativa che propone un’idea non convenzionale di intendere il lavoro. Tre le parole d’ordine: contaminare,

condividere, conoscere. Il coworking è innovazione. Lo è nei modi e nei tempi di lavoro e lo è soprattutto nello spazio. Nei modi perchĂŠ prevede la condivisone ed è pensato per fare incontrare le persone che svolgono attivitĂ diverse per facilitarne l’interazione. Nei tempi perchĂŠ consente la massima essibilitĂ possibile, potendo utilizzare lo spazio solo quando è necessario. Nello spazio perchĂŠ l’ambiente all’interno del quale ci si muove condiziona

molto anche il lavoro: avere un buon equilibrio tra concentrazione e riposo è fondamentale per aumentare la produttivitĂ . Per questo il coworking non ha l’aspetto di un ufďŹ cio e prevede ambienti di relazione e di socializzazione. E proprio dal valore della condivisione, cosĂŹ forte per il coworking, nasce la scelta di essere una cooperativa. L’importanza che riveste la singola persona che fa parte della community si avvicina all’idea di “socioâ€?.

•’‡”‹‡�œ‡ Ž ’”‹�‘ ƒ��‘ †‹ ˜‹–ƒ †‡ŽŽƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ

9RLOj TXDQGR LO ODYRUR q JLRYDQH

1

on è un compleanno che si mette in mostra per il numero che esprime, ma lo è per quanto rappresenta. Ha un anno VoilĂ , societĂ cooperativa promossa da tre giovani e intraprendenti ragazze che hanno accolto la sfida di offrire servizi di progettazione e consulenza per la valorizzazione del territorio e la gestione delle sue risorse. La cooperativa sviluppa progetti originali e innovativi dall’ideazione alla realizzazione, anche concretizzando iniziative promosse da enti pubblici e soggetti privati, trasformando le idee in progetti esecutivi. VoilĂ nasce nel gennaio 2012 dalla volontĂ di tre giovani professioniste (Elisa Martinelli, Claudia Comella e Stefania Gaioni) che, accomunate da una grande passione per i temi della cultura e del turismo, hanno deciso di intraprendere un’attivitĂ nuova, con l’intento di promuovere il territorio proprio partendo dalle potenzialitĂ del patrimonio culturale. VoilĂ si compone di uno staff multidisciplinare che permette di garantire la progettazione e attuazione di un intero processo creativo spaziando in diversi, ma complementari ambiti: arte e didattica, pianificazione territoriale e comunicazione, lingue e turismo. Tale caratteristica consente a VoilĂ di porsi come un soggetto poliedrico, in grado di offrire un servizio completo sia ad enti pubblici che a soggetti privati. Le competenze del team si sono sedimentate grazie alla costante collaborazione con alcune realtĂ turistico-culturali della Valle Camonica, che hanno permesso a

ƒ ”‡ƒŽ–� �ƒ–ƒ †ƒ –”‡ ‰‹‘˜ƒ�‹ ’”‘ˆ‡••‹‘�‹•–‡ ‹�–‡”‡••ƒ–‡ ƒŽŽƒ ˜ƒŽ‘”‹œœƒœ‹‘�‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ …ƒ�—�‘

Voilà di costruire una stretta rete di rapporti e sinergie con gli attori locali. Voilà fonda il proprio operato sulla cooperazione tra professionisti, che lavorano con passione e curiosità nell’intento di conoscere ed ascoltare le esigenze del cliente. La professionalità e l’attenzione alla committenza sono parte qualifican-

te del sistema di valori su cui si fonda la cooperativa. Già numerose le iniziative promosse, tutte con successo. L’ultima in ordine di tempo un progetto del Distretto culturale di Valle Camonica e del Gruppo istituzionale di coordinamento del Sito Unesco n. 94 che si riferisce alla sperimentazione di nuove forme di comunicazione e nuove modalità di fruizione dell’arte rupestre della Valle Camonica con l’obiettivo di amplificare la percezione e di moltiplicare il numero di soggetti che scelgono il sito Unesco n. 94 quale terreno di esplorazione e di svago per offrire a insegnanti e educatori, guide e operatori turistici nuovi strumenti di lavoro.

ƒ …‘‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ǣ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ Žƒ˜‘”‘ ”Â?ƒ‹ Ž‡ •–‡ŽŽ‡ǥ ‘Ž–”‡ …Š‡ Â?‡Ž …‹‡Ž‘ǥ „”‹ŽŽƒÂ?‘ Č‚ ’‹Î ‘ Â?‡Â?‘ Č‚ •— –ƒÂ?–‡ „ƒÂ?†‹‡”‡ ‡ •‘Â?‘ †‹ Â?‘†ƒ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ƒÂ?„‹–‘ ’‘Ž‹–‹…‘Ǥ ‡” “—ƒÂ?–‘ ƒÂ?…Šǯ‹‘ǥ Â?‘Â? –”‘˜ƒÂ?†‘ –‡”Â?‹Â?‡ ’‹Î ÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â’Â”Â‹ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ˆƒ……‹‘ —•‘ †‡Ž –‡”Â?‹Â?‡ Dz•–‡ŽŽ‡dzǢ ’‡” †‹ ’‹Îǣ ’”‘’”‹‘ …‹Â?“—‡ǥ …‘Â?‡ ‹ –‡”Â?‹Â?‹ …Š‡ “—ƒŽ‹ˆ‹…ƒÂ?‘ †ƒ •‡Â?’”‡ Žǯ‹Â?’”‡•ƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ ‡ …Š‡ –”‘˜‘ —–‹Ž‹œœƒ–‹ Dz…‘Â?‡ Â?Â—Â‘Â˜Â‹Çł ‹Â? ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ƒ––‹˜ƒ–‡ †ƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ †‹˜‡”•‹–Â? †‹ Žƒ—”‡‡ ‡ †‹Â?‡•–‹…Š‡œœƒ …‘Â? ‰Ž‹ •–”—Â?‡Â?–‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒ–‹…‹ Č‹ÂƒÂ?…Š‡ Žǯ‹Â?†‹Â?‡Â?–‹…ƒ„‹Ž‡ ƒ”‹‘ ‹ƒ’‡––‹ Â•ÇŻÂ‡Â”Âƒ „—––ƒ–‘ …‘Â? ƒŽ–”‹ ‹Â? —Â?ƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ Dz†‹ •‡”˜‹œ‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ÂƒÂ–Â‹Â…Â‹ÇłČŒǤ ‡ …‹Â?“—‡ •–‡ŽŽ‡ …Š‡ …‘Â?Â?‘–ƒÂ?‘ Ž‡ …‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ ƒ––‹˜ƒ–‡ †ƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ •‘Â?‘ǣ ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ǥ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ǥ …‘Â?–ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ǥ ˆŽ‡••‹„‹Ž‹–Â?ÇĄ —–‹Ž‹–Â? •‘…‹ƒŽ‡Ǥ ƒ ”‹…‡”…ƒ •…‹‡Â?–‹ˆ‹…ƒ †‹ •’ƒœ‹ †‹ Â?‡”…ƒ–‘ Â?Â—Â‘Â˜Â‘ÇĄ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ …‘Â?’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Â?‘Ž–‡ –ƒ„‡ŽŽ‡ ‡ ‰”ƒˆ‹…‹ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ Žǯ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ Šƒ —Â? †—’Ž‹…‡ …‘Â?–‡Â?—–‘ǣ ‹ „‹•‘‰Â?‹ †‡‹ •‘…‹ ‡ ‹ „‹•‘‰Â?‹ †‹ —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? –‡””‹–‘”‹ƒŽ‡Ǣ …Š‡ •‹ ƒˆˆ”‘Â?–ƒÂ?‘

ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ …‘Â?–ƒÂ?‹Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Â?‘Ž–‹ •ƒ’‡”‹ •‡––‘”‹ƒŽ‹Ǥ ‹……‘Â?‡ ‹ „‹•‘‰Â?‹ •‘Â?‘ †‹Â?ƒÂ?‹…‹ Â?‡Ž Ž‘”‘ ƒˆˆ‡”Â?ÂƒÂ”Â•Â‹ÇĄ Â?‡Ž Ž‘”‘ •˜‘Ž‰‡”•‹ ‡ Â?‡ŽŽ‡ ˆ‘”Â?‡ †‹ ”‹•’‘•–‡ǥ †‹˜‡Â?–ƒ Â?‡…‡••ƒ”‹ƒ Žƒ ˆŽ‡••‹„‹Ž‹–Â?Ǥ ‘Â?‡ •‡Â?’”‡ ‹Ž ’”‘†‘––‘ǥ ‘Ž–”‡ ƒ •‘††‹•ˆƒ”‡ ƒŽ…—Â?‹ „‹•‘‰Â?‹ †‡‹ •‘…‹ ‡ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ǥ †‡˜‡ …‘Â?Â?‘–ƒ”•‹ …‘Â?‡ ’‘•‹–‹˜‘ ’‡” ‹Ž „‡Â?‡ …‘Â?—Â?‡Ǥ Ž…—Â?‡ †‹ “—‡•–‡ …‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ ’”‡•‡Â?–ƒ–‡ ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ —…‹ƒÂ?‘ Â?‡Ž ”‡…‡Â?–‡ ‹Â?…‘Â?–”‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?‹‘Â?‡ …‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ‡ŽŽƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ …‘Â?…Ž—•‹˜ƒ ‹Ž ‡•…‘˜‘ Šƒ ‹Â?Â…Â‘Â”ÂƒÂ‰Â‰Â‹ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒŽŽ‡ •–”ƒ†‡ …‘Â?•‘Ž‹†ƒ–‡ Dz“—‡•–‡ ˜‹‡ Â?—‘˜‡ ÇĄ Ž‡ …—‹ ”ƒ†‹…‹ •‘Â?‘ Â?‡Ž •‡Â?•‘ †‹ •‘…‹ƒŽ‹–Â? dzǤ Dz ‡ •‹ ”‹‡•…‘Â?‘ ƒ …‘‘”†‹Â?ƒ”‡ Ž‡ †‹˜‡”•‡ …ƒ’ƒ…‹–Â? Č‚ Šƒ ƒ‰‰‹—Â?–‘ ‹Ž ‡•…‘˜‘ Č‚ ÇĄ ‹Ž ˆ—–—”‘ †‹˜‡Â?–ƒ ’‘••‹„‹Ž‡dzǤ —‹Â?†‹ ƒ –ƒÂ?–‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ …Š‡ ˜‹˜‘Â?‘ Â?‡ŽŽ‡ •‡……Š‡ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?…ƒÂ?œƒ †‹ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ •‡ ŠƒÂ?Â?‘ —Â?ƒ ‹†‡ƒ Â?—‘˜ƒ †ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ …‘Â? ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ Â?‹ ’ƒ”‡ „‡ŽŽ‘ †‹”‡ …Š‡ Ž‡ ’‘”–‡ †‡ŽŽǯ Â?‹‘Â?‡ †‹ ”‡•…‹ƒ •‘Â?‘ •’ƒŽƒÂ?…ƒ–‡Ǣ …‘Â?‡ …‘Â?˜‹‡Â?‡ ƒ …Š‹ …”‡†‡ Â?‡Ž ˆ—–—”‘Ǥ


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

͚ͥ

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

‘Â? ‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ° †‹˜‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž ’‹Î ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ˆ‡•–‹˜ƒŽ †‹ –‡ƒ–”‘ •ƒ…”‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘Ǥ ƒ …‘Â? ÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‘”Â?ƒ‹ ƒŽ ˜‹ƒ ”—…‹ˆ‹š—• •‹ ‹Â?…ƒÂ?Â?‹Â?ƒ •— —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‘

ƒŽ ͙Ν ƒ’”‹Ž‡ ƒ ͙͔͞ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ ”—…‹ˆ‹š—•

6HQWLQHOOD GL XQD QXRYD DXURUD

ÂŽ ˆ‡•–‹˜ƒŽ †‹ ’”‹Â?ÂƒÂ˜Â‡Â”ÂƒÇĄ …Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ Šƒ •…‡Ž–‘ ’‡” ˆ‹Ž‘ …‘Â?†—––‘”‡ ‹Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ ”‹Â?ÂƒÂ•Â…Â‹Â–ÂƒÇĄ –‘”Â?ƒ Â?‡‹ Ž—‘‰Š‹ ‹Â? …—‹ ° •–ƒ–‘ ’‡Â?•ƒ–‘ ‡ Šƒ ˜‹•–‘ Ž‡ •—‡ ’”‹Â?‡ ‡†‹œ‹‘Â?‹

Ă‹

dedicata a Giuseppe Camadini “sentinella della nostra auroraâ€? la 16ÂŞ edizione di “Crucifixusâ€?. Il festival di primavera, che nell’edizione 2013 torna in quella Valle Camonica che per anni è stata il suo habitat naturale, prenderĂ il via il 1° aprile all’insegna di quello che Carla Bino, direttore artistico del principale festival di teatro sacro italiano, ha definito “profondo processo di cambiamento ed evoluzioneâ€?. L’edizione ormai alle porte, dall’immagine alla programmazione, ruota attorno al concetto cardine di rinascita. Una rinascita che, in contesti di diffusa difficoltĂ , porta la cultura a ritrovare la sua centralitĂ come luogo di creazione, formazione e relazione e come strumento di confronto e di condivisione. “La cultura – sono considerazioni di Carla Bino, che Crucifixsus l’ha pensato, creato e aiutato a crescere – rappresenta un luogo di crescita interiore dell’uomo e fornisce

Â? …ƒ”–‡ŽŽ‘Â?‡ †‡Â?•‘ †‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ƒ’‡”–‘ †ƒ Ž‡••‹‘ ‘Â?‹ …Š‡ǥ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ‹•‘‰Â?‡ǥ †ƒ”Â? ˜‘…‡ ƒ —Â?ƒ ƒÂ?–‹…ƒ ƒ••‹‘Â?‡ strumenti pratici e intellettuali per reagire e trovare una soluzione per questa crisiâ€?. L’edizione messa a punto per questo 2013 porta Crucifixus al via di un percorso di cambiamento che troverĂ piena realizzazione nelle prossime edizioni, con la realizzazione di un festival del territorio e della comunitĂ . Accanto al lavoro di recupero degli antichi testi e delle tradizioni devozionali del territorio e alla valorizzazione delle bellezze artistiche il “Crucifixusâ€? che verrĂ lavorerĂ sempre piĂš insieme alla comunitĂ e per la comunitĂ realizzando progetti specifici dedicati al territorio. “Ai grandi

nomi che negli anni passati hanno dato lustro al festival – ha proseguito Carla Bino – verrĂ chiesto di mettersi a disposizione delle realtĂ locali e di lavorare insieme agli abitanti per creare spettacoli uniciâ€?. In attesa che si compia questo percorso Crucifixsus per l’edizione 2013 ha scelto di tornare, dopo l’apertura alla cittĂ degli anni scorsi, nei luoghi che l’avevano visto nascere: la Valle Camonica e il Sebino bresciano e bergamasco. Il festival di primavera numero 16 prenderĂ il via il 1° aprile nella parrocchiale di Pisogne con Alessio Boni che, accompagnato alle percussioni da Michele Rabbia, darĂ voce, con “A te prego, dolze Christoâ€? ai disciplini del territorio bergamasco raccontando, attraverso la loro lingua antica, la Passione di Cristo. Il giorno successivo, nella chiesetta dell’ex convento di Darfo Boario Terme, Giuseppe Manieri e Ginetta Maria Fino daranno voce a un’altra passione, piĂš umana. Con “Non mi ricordoâ€? raccontano la

loro storia, a partire da un incidente che nel 1996 ha rubato all’interprete maschile la memoria, costringendolo alla ricerca di sĂŠ stesso. Ancora di passione, seppure d’amore che può forgiare l’uomo racconta il testo “Il forgiatore di uominiâ€? di Claudio Bernardi che, portato in scena da Luciano Bertoli giovedĂŹ 4 aprile nella parrocchiale di Zone, rilegge attraverso gli occhi di un fabbro la condanna a morte e la crocifissione di Cristo. Una passione scolpita nel legno è quella al centro di “Spineâ€? di Elea Teatro proposta nella parrocchiale di Malegno il 5 aprile. Un Giobbe moderno, un uomo comune convinto di appartenere a una stirpe di ebrei in grado di dialogare direttamente con Dio è il protagonista dello spettacolo “Il Giobbeâ€? portato in scena il 6 aprile nella chiesa di Sant’Antonio a Breno dalla compagnia teatrale “Il servoMutoâ€?. Crucifixus 2013 dĂ anche spazio a due papi: Paolo VI, figura centrale della proposta “Mi piacerebbe termi-

nando d’essere nella luceâ€?, una lettura del testamento spirituale del papa bresciano affidata a Luciano Bertoli, nella parrocchiale di Bienno domenica 7 e il 10 a TemĂš nella chiesetta di sant’Alessandro; e Giovanni XXIII, ricordato nello spettacolo “Angelo Roncalliâ€? proposto da Eugenio De’ Giorgi il 16 e 17 aprile a Edolo (chiesa di San Giovanni) e a Gianico (parrocchiale di San Michele arcangelo). Tra le tante altre proposte di Crucifixus 2013 (il programma, che “Voceâ€? presenterĂ in dettaglio la prossima settimana, è su www.crucifixsus.com) spicca la nuova presenza di Lucilla Giagnoni che, dopo lo straordinario successo de “La trilogia della spiritualitĂ â€?, torna la festival di primavera con “Per seguir virtute e canoscenzaâ€?, un cammino di rinascita da percorrere accanto a Dante che regala un profondo messaggio di speranza. L’attrice, ormai di casa a Crucifixus, proporrĂ il suo spettacolo venerdĂŹ 12 aprile nel duomo di Breno.

‹ƒÂ?‘ –—––‹ ”‹……Š‹ ǯ° —Â?ÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â?‡Ž ”‡•…‹ƒÂ?‘ …Š‡ •‹ ‘…nj …—’ƒ †‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ƒ–‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ †‡ŽŽƒ Â?ƒŽƒ––‹ƒ Â?‡Â?–ƒŽ‡ ‡ †‡Ž †‹•ƒ‰‹‘ ’•‹…‘Ž‘‰‹…‘ ‹Â? ‰‡Â?Â‡Â”ÂƒÇŚ Ž‡Ǥ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ …Š‡ Â?‡ ˆƒÂ?Â?‘ ’ƒ”–‡ ‡Â?–”ƒÂ?‘ ‹Â? …ƒ•ƒ †‡‹ Â?ƒŽƒ–‹ Â?‡Â?–ƒŽ‹ ‘ Ž‹ ’‘”–ƒÂ?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â‡Â”ÇŚ Â?‘Ǥ ‘Â? ‡••‹ ˆƒÂ?Â?‘ …‘•‡ Dz„ƒÂ?ÂƒÂŽÂ‹Çł …‘Â?‡ „‡”‡ —Â? …ƒˆˆ°ǥ Â?ƒÂ?‰‹ƒ”‡ —Â?ƒ Â’Â‹ÂœÂœÂƒÇĄ …‡Â?ƒ”‡ ‹Â? …‘Â?ÇŚ ’ƒ‰Â?Â‹ÂƒÇĄ ƒÂ?†ƒ”‡ ƒŽ …‹Â?‡Â?ÂƒÇĄ ‹Â? ’‹•…‹Â?ÂƒÇĄ ƒ Â’ÂƒÂ•ÇŚ Â•Â‡Â‰Â‰Â‹ÂƒÂ”Â‡ÇĽ ‘Â?‘ …‘•‡ ‘”†‹Â?ƒ”‹‡ ’‡” …Š‹ Šƒ Žƒ •ƒŽ—–‡ Â?‡Â?Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹‡ ’‡” …Š‹ Â?‘Â? …‡ ÂŽÇŻÂŠÂƒǤ Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ †‹ …—‹ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •‹ ‘……—’ƒ ° Â‹ÂŽÂ˜Â‹ÂƒÇĄ ƒˆˆ‡––ƒ †ƒ —Â?ƒ †‡’”‡••‹‘nj Â?‡ ”‡ƒ––‹˜ƒ ƒ —Â?ƒ Â?ƒŽƒ––‹ƒ †‡‰‡Â?‡”ƒ–‹˜ƒǤ ‡” ƒ‹—–ƒ”Žƒ —Â? ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Šƒ …‘Â?–ƒ––ƒ–‘ †—‡ •—‡ ƒÂ?‹…Š‡ …Š‡ ’‡”Ö ‹Ž˜‹ƒ Â?‘Â? ˆ”‡“—‡Â?–ƒ˜ƒ ’‹Îǣ Ž‡ Ž‘”‘ •–”ƒ†‡ •‹ ‡”ƒÂ?‘ †‹˜‹•‡ ’‡”…Š¹ Ž‡ ƒÂ?‹…Š‡ •‹ ‡”ƒÂ?‘ ˆ‘”Â?ƒ–‡ —Â?ƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Ž‡‹ Â?‘Ǥ ŽŽ‡ ƒÂ?‹…Š‡ ° •–ƒ–‘ ’”‘’‘•–‘ †‹ ”‹’”‡Â?†‡”‡ ‹ …‘Â?–ƒ––‹ …‘Â? Â‹ÂŽÂ˜Â‹ÂƒÇĄ ƒ……‘Â?Â’ÂƒÇŚ ‰Â?ƒÂ?†‘Žƒ Ġ —Â?ƒ ˆ‡•–ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•ÇŚ •‘…‹ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ‡ ”ƒ‰ƒœœ‡ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ……‘Â?•‡Â?–‹–‘ǥ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?–ƒ––ƒ–‘ ‹Ž˜‹ƒ ‡ •‹ •‘Â?‘ ƒ……‘”†ƒ–‡ ’‡” –”‘˜ƒ”•‹ ƒŽŽƒ ˆ‡•–ƒǤ ‹Ž˜‹ƒ ° ƒÂ?†ƒ–ƒ ’—Â?Â–Â—ÂƒÇŚ

Ž‡ ƒ “—‡ŽŽƒ ÂˆÂ‡Â•Â–ÂƒÇĄ Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?‹…Š‡ Â?‡••—Â?ƒ –”ƒ……‹ƒǤ ‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ ƒ˜˜‹•ƒ–‘ ‹Ž˜‹ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?ÇŚ œƒ ‡ Â?‡Â?Â?‡Â?‘ •‹ •‘Â?‘ ‰‹—•–‹ˆ‹…ƒ–‡ ‹Â? •‡‰—‹–‘Ǥ

Â?–‡”’‡ŽŽƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ǥ —Â?ƒ †‹ Ž‘”‘ •‹ ° ‰‹—•–‹ˆ‹…ƒ–ƒ †‹…‡Â?†‘ǣ Dz ‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒdzǤ Â?—–‹Ž‡ †‹nj ”‡ ‹Ž Â?ƒŽ‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘ ƒ Â‹ÂŽÂ˜Â‹ÂƒÇĄ ’‡” Žƒ “—ƒŽ‡ ‰‹Â? ‡”ƒ •–ƒ–‘ —Â?‘ •ˆ‘”œ‘ —•…‹”‡Ǥ —ƒÂ?†‘ Â?‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ •‹ ’ƒ”Žƒ †‹ ”‹……Š‡œœƒ •‹ ’‡Â?•ƒ ƒ “—‡ŽŽƒ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‡ ‡ “—ƒ•‹ –—––‹ …‹ •‡Â?–‹ƒÂ?‘ ‡•…Ž—•‹ †ƒŽ †‹•…‘”•‘ ’‡”…Š¹ Â?‘Â? …‹ •‡Â?–‹ƒÂ?‘ ”‹……Š‹ǥ ’‹‡Â?‹ †‹ •‘Ž†‹ǥ Â?ƒ‰ƒ”‹ Â–Â—Â–Â–ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘Ǥ ƒ Â…ǯ° —Â? ƒŽ–”‘ –‹’‘ †‹ Â”Â‹Â…Â…ÂŠÂ‡ÂœÂœÂƒÇŁ ° “—‡ŽŽƒ †‡Ž –‡Â?’‘ǥ †‡ŽŽ‡ Â…ÂƒÂ’ÂƒÂ…Â‹ÇŚ –Â? ’‡”•‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ †‡ŽŽ‡ †‘–‹ǥ †‡ŽŽƒ •ƒŽ—–‡ ÂˆÂ‹Â•Â‹Â…ÂƒÇĄ †‹ —Â?ƒ •‡”‡Â?‹–Â? †‹ ˆ‘Â?†‘Ǽ Š‹—Â?“—‡ †‹ Â?‘‹ Šƒ ”‹……Š‡œœ‡ †‹ “—‡•–‘ –‹’‘ †ƒ ’‘–‡”‡ Â?‡––‡”‡ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ƒŽ–”‹Ǥ ‡••—Â?‘ ° ’‘˜‡”‘ ‹Â? –ƒŽ •‡Â?•‘Ǥ Â?‘ Šƒ Žƒ ’ƒ–‡Â?–‡ †‹ Â‰Â—Â‹Â†ÂƒÇŁ •‹ Â?‡–nj –ƒ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ‘ ‹•–‹–—nj –‘ ’‡” ‹Ž –”ƒ•’‘”–‘ †‹ ’‡”•‘Â?‡ †‹•ƒ„‹Ž‹Ǥ Â?‘ •ƒ ‰‹‘…ƒ”‡ ƒ Â…ÂƒÂ”Â–Â‡ÇŁ ˜ƒ†ƒ ‹Â? —Â?ƒ …ƒ•ƒ †‹ ”‹’‘•‘ ƒ ˆƒ”Ž‘Ǥ Â?‘ •ƒ Žƒ˜‘”ƒ”‡ ‹Ž Ž‡‰Â?‘ǣ ’”‘’‘Â?‰ƒ —Â? Žƒ„‘”ƒ–‘”‹‘ †‹ ˆƒŽ‡‰Â?ƒÂ?‡”‹ƒ ‹Â? —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ’‡” –‘••‹…‘†‹’‡Â?†‡Â?–‹Ǥ Â?…Š‡ —Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ

†‹ †‘Ž‘”‡ ’—Ö ‡••‡”‡ —Â?ƒ ”‹……Š‡œœƒ †ƒ Â?‡–nj –‡”‡ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇŁ Žƒ ’‡”•‘Â?ƒ …Š‡ Žƒ ’‘••‹‡†‡ ’—Ö ”‡Â?†‡”•‹ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‡ …‘Â?‡ ˆƒ…‹Ž‹–ƒ–‘”‡ ‹Â? —Â? ‰”—’’‘ ƒ—–‘ Â?—–—‘ ƒ‹—–‘ ȋ…‡ Â?‡ •‘Â?‘ †‹ –—––‹ ‹ –‹’‹ǣ ’‡” —Â? Ž—––‘ǥ —Â?ƒ †‹nj ’‡Â?†‡Â?ÂœÂƒÇĄ —Â?ƒ •‡’ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ǥ —Â?ƒ †‹•ƒ„‹Ž‹–Â?ČŒǤ ‹ ’‘–”‡„„‡ •…”‹˜‡”‡ Â?‘Ž–‘ •—ŽŽ‡ ‹Â?ˆ‹Â?‹–‡ ”‹…nj …Š‡œœ‡ …Š‡ ‹Ž ‰‡Â?‡”‡ —Â?ƒÂ?‘ ’‘••‹‡†‡ǥ Â?ƒ ƒÂ?ÇŚ …Š‡ •—ŽŽ‡ ‹Â?ˆ‹Â?‹–‡ ’‘˜‡”–Â? …Š‡ ƒ•’‡––ƒÂ?‘ †‹ ‡•nj •‡”‡ Ž‡Â?‹–‡ †ƒ “—ƒŽ…—Â?‘Ǥ ”‡†‘ •‹ƒ —Â? †‘˜‡”‡ …”‹•–‹ƒÂ?‘ǥ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ —Â?ƒÂ?‘ ‡ …‹˜‹Ž‡ Â?‡––‡”‡ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ ƒŽ–”‹ “—‡•–‡ Â?‘•–”‡ Â”Â‹Â…Â…ÂŠÂ‡ÂœÇŚ œ‡Ǥ •‡ Ž‘ ˆƒ……‹ƒÂ?‘ …‹ ƒ……‘”‰‡”‡Â?‘ …Š‡ Â?‘Â? …‹ ‹Â?’‘˜‡”‹ƒÂ?‘ǥ ƒÂ?œ‹ǤǤǤ ‘„„‹ƒÂ?‘ •Â?‡––‡”Žƒ †‹ ’‡Â?•ƒ”‡ …Š‡ „ƒ•–‹ Â?‘Â? ˆƒ”‡ ‹Ž Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ Â?‘Â? ˆƒ”‡ ‹Ž „‡Â?‡ ° ‰‹Â? Â?ƒŽ‡Ǥ ‘„„‹ƒÂ?‘ •Â?‡––‡”Žƒ †‹ ’‡Â?ÇŚ •ƒ”‡ …Š‡ Žƒ •‡”‡Â?‹–Â?ÇĄ ‹Ž „‡Â?‡••‡”‡ ’•‹…‘Ž‘‰‹…‘ †‡”‹˜‹ †ƒŽŽƒ …—”ƒ ‡•…Ž—•‹˜ƒ †‡Ž Â?‘•–”‘ ‘”–‹…‡ŽŽ‘Ǥ ǯ‡••‡”‡ —Â?ƒÂ?‘ ° …‘Â?’Ž‡–‘ •‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ Â”Â‡ÂŽÂƒÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‡Ǥ ÇŻÂƒÂ’Â’ÂƒÂ‰ÂƒÂ?‡Â?–‘ †‡‹ Â?‘•–”‹ „‹•‘‰Â?‹ ’•‹…‘nj Ž‘‰‹…‹ ‡† —Â?ƒÂ?‹ ’‹Î ’”‘ˆ‘Â?†‹ ȋ•–‹Â?ÂƒÇĄ ÂƒÂˆÂˆÂ‡Â–Â–Â‘ÇĄ •‡Â?•‘ †‡ŽŽǯ‡•‹•–‡Â?ÂœÂƒČŒ Ž‘ –”‘˜‹ƒÂ?‘ •‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘Ǥ ”‘˜ƒ”‡ ’‡” …”‡†‡”‡Ǥ


͛͘

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

•‡‘ Dz ‘Â?ÂˆÂ‹Â–Â‡Â‘Â”Çł ƒŽŽƒ ‹‡˜‡ “ConďŹ teorâ€? è il titolo del monologo in sette quadri tratto da “L’avventura piĂš bellaâ€? di don Primo Mazzolari che sarĂ rappresentato alle 20.45 di lunedĂŹ 25 marzo nella pieve di Sant’Andrea a Iseo. In scena l’attore Beppe Pasotti, che della riduzione ha curato la regia, cerca di trasmettere agli spettatori l’emozione dei moti interiori del suo personaggio: il nascere e il crescere dell’inquietudine, dell’insofferenza alle regole e dell’anelito alla libertĂ , ďŹ no alla rottura con la famiglia

‘˜ƒ–‘ ‹•‡”‡”‡ǥ …‘Â?…‡”–‘ ’‡” Žƒ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ƒÂ?–ƒ e all’abbandono della casa e al disprezzo per la sofferenza del padre che dalla soglia lo guarda allontanarsi. Ad accompagnare Beppe Pasotti nel suo percorso le ballerine Maddalena Ettori e Maruska Franchi che danzeranno sulle musiche di Achille Mazzolari. A fare da sfondo l’Opera faber del pittore Pietro Tramonta. Il testo è di Maria Filippini che ha cercato di trasportare nel monologo il travaglio dell’anima inquieta descritta da don Mazzolari.

L’associazione Lux vivens, che si preďŹ gge di trasmettere, ampliare e rendere fruibile la conoscenza delle composizioni musicali di compositori di varie epoche e di rendere accessibile la conoscenza di opere e testi artistici, religiosi, ďŹ losoďŹ ci, letterari in relazione alla riscoperta e alla riproposizione dell’antico patrimonio rituale cristiano e delle antiche feste e forme di spettacolo sacre, il Comune e la parrocchia di Santa Maria Assunta di Rovato

sono i promotori del “Miserere, concerto per la Settimana Santaâ€? in programma per mercoledĂŹ 27 marzo nella parrocchiale rovatese con inizio alle 20.45. La Schola cantorum di Rovato e il gruppo strumentale “Lux vivensâ€? diretto da Alessandro Casari, proporranno un programma con brani di compositori europei dal XVI e XVII secolo quali, Allegri, Animuccia, Capello, De Morales, Gussago, Legrenzi, Merula e Sances. La direzione artistica è di Patrizia Maranesi.

”‡•…‹ƒ � ‹�’‘”–ƒ�–‡ ƒ……‘”†‘

)XWXUR LQ ´*UDQGH¾ SHU OD ´6RFLHWj¾

3

rosegue il lavoro, avviato con la nascita della Fondazione del Teatro Grande, per fare del massimo cittadino punto di riferimento centrale della cultura locale. Un nuovo tassello di questo ambizioso mosaico culturale è stato collocato nei giorni scorsi con la sottoscrizione di un’intesa con la SocietĂ dei concerti presieduta da Elena Franchi. Quella che è ancora oggi una delle massime istituzioni musicali della cittĂ aveva dovuto interrompere la propria attivitĂ avviata nel 1868 per motivi economici e organizzativi. La cittĂ rischiava di restare orfana di una realtĂ che ha avviato al gusto della musica di qualitĂ intere generazioni di bresciani. Per potere preservare una parte della storia cittadina che aveva proprio nella societĂ nata, cresciuta e sviluppatasi in seno alla famiglia Franchi, la sua vera radice musicale, la Fondazione del Teatro Grande ha avviato un percorso con la SocietĂ dei concerti per scongiurare la dispersione di un importante patrimonio. La conclusione del percorso, fatto di piĂš incontri tra le due istituzioni culturali cittadine, è stato suggellato nei giorni scorsi

‘––‘•…”‹––ƒ —Â?ǯ‹Â?Â–Â‡Â•ÂƒÇŁ Žƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž Â?ƒ••‹Â?‘ …‹––ƒ†‹Â?‘ ‰ƒ”ƒÂ?–‹”Â? Žƒ …‘Â?–‹Â?—‹–Â? •–‘”‹…ƒ †‡ŽŽƒ ‘…‹‡–Â? †‡‹ …‘Â?…‡”–‹ ˆ‘Â?†ƒ–ƒ ƒ ”‡•…‹ƒ Â?‡Ž Í™Í ÍžÍ Ç¤ ”‘Ž—Â?‰ƒ–‘ ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ …‘Â? ‹Ž •‘˜”‹Â?–‡Â?†‡Â?–‡ Â?„‡”–‘ Â?‰‡Ž‹Â?‹ con l’apposizione della firma del sindaco Adriano Paroli, presidente della Fondazione del Grande e di Elena Franchi sotto l’intesa che formalizza il passaggio delle attivitĂ della SocietĂ alla Fondazione che si impegna cosĂŹ a garantire per i prossimi anni una stagione classica di livello qualitativo in linea con la storia della SocietĂ stessa. “Con l’accordo raggiunto – ha affermato Elena Franchi, non senza un filo di malinconia nella voce – si colma anche una lacuna del Grande. Il massimo cittadino mancava infatti di una propria stagione concertistica che da oggi può vantare con l’acquisizione delle nostre attivitĂ â€?. Da parte sua la Fondazione, prima per bocca del suo presidente e poi nelle affermazioni del sovrintendente Umberto Angelini, ha confermato non solo la “fedeltĂ â€? alle linee culturali che hanno caratterizzato la lun-

ga storia della “SocietĂ â€? (attenzione ai classici e apertura alla contemporaneitĂ ) ma anche all’attenzione alle giovani generazioni. E cosĂŹ, a partire dal prossimo mese di ottobre, con la ripresa della stagione della “SocietĂ dei concerti del Teatro Grande 1868â€? (questa la denominazione assunta) torneranno anche i matinĂŠe gratuiti per gli studenti e, quando possibile, anche le prove aperte per il pubblico dei piĂš giovani. In occasione della sottoscrizione dell’intesa è stato ufficializzato anche il prolungamento del rapporto tra la Fondazione e il sovrintendente Umberto Angelini. Un prolungamento, che ha richiesto anche una modifica statutaria, determinato dagli importanti risultati raggiunti in questi anni dal Grande e dalla necessitĂ di programmare per tempo i suoi ulteriori sviluppi culturali.

‡•–ƒ †‡Ž ’ƒ’Â? Dz ‘ǥ ’ƒ’Â?ÇŤ ‘˜‡ Â?‡•‹ …‘‹ „ƒˆˆ‹dzǣ ‹Ž Ž‹„”‘ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Žƒ ‰”ƒ˜‹†ƒÂ?œƒ †ƒŽ ’—Â?–‘ †‹ ˜‹•–ƒ †‡Ž Â?ƒ•…Š‹‘

ƒ”Žƒ”‡ †‹ ‰”ƒ˜‹†ƒÂ?œƒ ° ’ƒ”Žƒ”‡ †‹ “—ƒŽ…‘•ƒ …Š‡ Â?‘”Â?ÂƒÂŽÇŚ Â?‡Â?–‡ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡ Žƒ †‘Â?Â?ƒ ‡ …Š‡ •‹ ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒ …‘Â? ‹Ž ‰‡Â?‡”‡ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡Ǥ ƒ ’‡” Žƒ ˆ‡•–ƒ †‡Ž ’ƒ’Â? ƒ—”‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ Šƒ ’”‡nj •‡Â?–ƒ–‘ Dz ‘ǥ ’ƒ’Â?ÇŤ ‘˜‡ Â?‡•‹ …‘‹ Â„ÂƒÂˆÂˆÂ‹Çł Č‹ ‡……ƒÂ?‹…ƒ †‡ŽŽ‡ ‹†‡‡ǥ ͙͘ Â‡Â—Â”Â‘ČŒǤ ‡Ž Ž‹„”‘ǥ ‹Â? —Â? ’‹ƒ…‡˜‘Ž‡ ˆ‘”Â?ƒ–‘ –ƒ•…ƒ„‹Ž‡ Â…Â‘ÂŽÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Ž ”ƒ……‘Â?–‘ ‹Â? ’”‹Â?ƒ ’‡”•‘Â?ƒ †‡‹ Â?‘˜‡ Â?‡•‹ †‡Žnj Žƒ ‰”ƒ˜‹†ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ Â?ƒ ”ƒ……‘Â?–ƒ–‹ †ƒŽ Â?‘Â?†‘ †‡Ž Â?ƒ•…Š‹‘Ǥ ‹ •…‘’”‡ …‘•¿ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ Â?‡–Â? †‡ŽŽƒ Ž—Â?ƒǤ Â? —Â? ’‡”‹‘†‘ …Š‡ •‡‰Â?ƒ ‹Ž …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‘ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‹ —Â?ƒ †‘Â?Â?ÂƒÇĄ …Š‡ †‹˜‹‡Â?‡ Â?ÂƒÇŚ †”‡ǥ ƒ—”‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ”ƒ……‘Â?–ƒ …Š‡ ƒÂ?…Š‡ ’‡” Žǯ—‘Â?‘ …ƒÂ?ÇŚ „‹ƒ –—––‘ ‡ †‹˜‡Â?–ƒ ’ƒ†”‡Ǥ Â? †‹ƒ”‹‘ …Š‡ ‰‹‘”Â?‘ ’‡” ‰‹‘”Â?‘ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?ÇĄ Žƒ …‘Â?‹…‹–Â? ‡ Žƒ ‰”ƒÂ?†‡œœƒ †‹ —Â? ’‡nj ”‹‘†‘ …Š‡ …‘Â?‡ —Â? Ž‹Â?„‘ †—”ƒ •‘Ž‘ Â?‘˜‡ Â?‡•‹Ǥ ƒŽ˜‘ ‹Ž ÂˆÂƒÂ–ÇŚ –‘ …Š‡ •‹ ”‡’Ž‹…Š‹Ǥ ƒŽŽ‘”ƒ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ –”ƒ ’ƒŽŽ‘Â?‡ǥ ˜‹†‡‘‰ƒÂ?‡ǥ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ ƒ—–‘Â?‘„‹Ž‹ •‹ Â?‡•…‘Žƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?’”‘˜˜‹•‘ …‘Â? Â?ÂƒÂ—Â•Â‡Â‡ÇĄ …ƒ””‘œœ‹Â?‡ǥ Â‡Â…Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹Â‡ÇĄ Ž‡––‹Â?‹ǥ ’ƒÂ?Â?‘Ž‹Â?‹ ‡ Â•Â–Â”ÂƒÇŚ

Â?‹ ƒ‰‰‡‰‰‹ †‹ …—‹ •‹ ‹‰Â?‘”ƒ Žǯ—–‹Ž‹–Â? ‡ †ƒŽŽ‡ …‡Â?‡”‹ ‹Ž ‰‹‘˜ƒÂ?‡ —‘Â?‘ǥ …‘Â?‡ —Â?ƒ ˆ‡Â?‹…‡ǥ Žƒ•…‹ƒ •’ƒœ‹‘ ƒ —Â?ƒ ˆ‹‰—”ƒ Â?—‘˜ƒ †ƒ‹ –”ƒ––‹ Â?ƒ–—”‹Ǥ Â?•‘Â?Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Žǯ—‘Â?‘ ˜‹˜‡ Žƒ ‰”ƒ˜‹†ƒÂ?ÇŚ ÂœÂƒÇĄ ‰‹‘…ƒÂ?†‘ ‹Ž ’”‘’”‹‘ ”—‘Ž‘ ‹Â? ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ †‘Â?Â?ÂƒÇĄ ƒŽŽƒ …”‡ƒ–—”ƒ ‹Â? ƒ””‹˜‘ ‡ –—––‘ ‘”Â?ƒ‹ ˆƒ ‹ …‘Â?–‹ …‘Â? “—‡•–‘Ǥ ƒŽŽ‡ ’ƒ‰‹Â?‡ †‹ ƒ—”‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ Žƒ ˜‹–ƒ †‹ –—––‹ ‹ ‰‹‘”Â?‹ǥ ‹ ’‡Â?•‹‡”‹ ‡ Ž‡ ’”‡‘……—’ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ •‹ •…‘’”‘Â?‘ǥ ƒŽ †‹ ÂŽÂ? †‡ŽŽ‡ …‘Â?–‹Â?‰‡Â?ÇŚ ÂœÂ‡ÇĄ …‘Â?—Â?‹ ƒ‰Ž‹ —‘Â?‹Â?‹ …Š‡ ˆ‹Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ŠƒÂ?Â?‘ —Â?ƒ Ž‘”‘ ˜‘…‡ ‹Â? —Â? …ƒ’‹–‘Ž‘ ‡ ‹Â? —Â? •‹•–‡Â?ƒ …Š‡ •’‡••‘ Ž‹ –ƒ‰Ž‹ƒ ˆ—‘”‹ ‘ †ƒ …—‹ •’‡••‘ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡ˆ‡”‹–‘ –ƒ‰Ž‹ƒ”•‹ ˆ—‘”‹Ǥ ‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ‹”‘Â?‹nj …Š‡ ‡ ÂˆÂƒÂ–Â‹Â…Â‘Â•Â‡ÇĄ •…”‹––‡ †ƒ Â?ƒ•…Š‹‡––‹ ’‡” ‹ Â?ÂƒÂ•Â…ÂŠÂ‹Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ …Š‡ Ž‡ …ƒÂ?–ƒÂ?‘ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽ‡ ˆ‡Â?Â?‹Â?—……‡Ǥ —‡ŽŽƒ Â?‡–Â? †‡Ž …‹‡Ž‘ …Š‡ •’‡••‘ ° …‘’‡”–ƒ †ƒŽŽ‡ Â?Â—Â˜Â‘ÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ …Š‡ ‰”ƒœ‹‡ ƒ Dz ‘ǥ ’ƒ’Â?ÇŤÇł –”‘˜ƒ ˜‘…‡ ‡ •‹ …‘ŽŽ‘…ƒ …‘Â?‡ —Â?ƒ ’‹……‘Žƒ …‘Â?“—‹•–ƒ ˜‡”•‘ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽ‡ Â?ƒÂ?Â?‡Ǥ ‡” ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‹ǣ ‹Â?ÂˆÂ‘ĚťÂ…Â‡Â?–”‘Ž‹„”‹Ǥ ‹–ǥ ‹Â?ÂˆÂ‘ĚťÂ?‡……ƒÂ?‹…ƒ†‡ŽŽ‡‹†‡‡Ǥ‹–Ǥ

ÇŻ

”‡•…‹ƒ �ƒ •‡”ƒ–ƒ •‹‰�‹ˆ‹…ƒ–‹˜ƒ

,O QR EUHVFLDQR DOOH PDILH La mafia al nord si è insediata grazie all’ignoranza e alla negazione del fenomeno da parte dei cittadini. Il 16 marzo scorso, in occasione dello spettacolo con cui è stato commemorato il giudice Paolo Borsellino i bresciani hanno preso una posizione decisamente diversa e hanno letteralmente preso d’assalto l’auditorium della Camera di commercio per “Essendo Statoâ€?. PeculiaritĂ della rappresentazione sono stato gli attori, professionisti non dello spettacolo, ma della magistratura che dopo aver assistito per la prima volta alla messa in scena dell’opera di Cappuccio, l’hanno sentita come propria ed hanno chiesto al regista di adattarla ad una compagnia di non professionisti per poter loro stessi portare in tour l’impegno di Paolo Borsellino. Uno spettacolo struggente che racconta gli ultimi istanti della vita di Borsellino come fossero narrati dal giudice stesso. Impegno, ricordi, amici. Poche persone sul palco mosse dall’amore per l’eroe italiano del Novecento, dalla passione per la propria professione di magistrato e unite dall’impegno per la lotta alla mafia. Dalle parole degli attori-magistrati una denuncia che oggi si può nominare senza paura, quella della collusione mafiosa di una parte deviata dello Stato: “Tenetelo a mente giudiceâ€? recita una delle voci “ lo Stato è una mafia munita di passaporto, la mafia è la morte munita di

passaportoâ€?. A conclusione della piĂŠce si è parlato di mafia e nuove ecomafie nel territorio bresciano con il dott. Domenico Farinacci, dirigente della Divisione anticrimine della Questura di Brescia e con Arthur Cristiano, rappresentante della Rete bresciana antimafia e delle molte iniziative di informazione di quest’ultima sul territorio in collaborazione con Libera e il Comitato antimafia Peppino Impastato.(Emma Bettinardi)

‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒŽŽƒ ˆ‹‰—”ƒ †‹ ƒ‘Ž‘ ‘”•‡ŽŽ‹�‘ Šƒ ˜‹•–‘ —�ƒ ‰”ƒ�†‡ ƒˆˆŽ—‡�œƒ †‹ ’—„„Ž‹…‘


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

”‡•…‹ƒ ‡‹ –‡Â?‹ ’‡” •‡‹ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ Fulvio è un fotografo professionista e da anni tiene corsi di fotograďŹ a. Elena, Paola, Saviolam, Oscar e Alberto sono appassionati di fotograďŹ a e allievi di Fulvio che li ha guidati a conoscere piĂš a fondo questo appassionante universo gettando le basi per una splendida amicizia. Cosa può accadere quando un gruppo di cinque amici guidati dal loro maestro decide di inseguire il sogno di realizzare qualcosa insieme? Con un pizzico di fortuna e molta passione, i

sogni possono davvero realizzarsi; e cosĂŹ è stato, anche grazie al Patrocinio del Comune di Brescia. Il 16 marzo scorso, i sei hanno dunque inaugurato la loro collettiva fotograďŹ ca, “Sei temi per sei fotograďŹ â€?, ospitata presso la Sala Santi Filippo e Giacomo, nel cuore del Carmine. Nell’esposizione, che rimarrĂ aperta ďŹ no a domenica 24, dalle 15.30 alle 19.30, ognuno dei sei fotograďŹ ha esposto seguendo uno speciďŹ co tema quale leitmotiv delle sue opere. (ldp)

•…‘Ž–ƒ”‡ ’‡” ƒÂ?ƒ”‡ ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ Í™Í˜ÇĄÍ˜Í˜

”‡•…‹ƒ ‡ ‰‹‘”�ƒ–‡ ƒ‹ †‹ ’”‹�ƒ˜‡”ƒ

'LPRUH VWRULFKH GD ULVFRSULUH ƒ„ƒ–‘ ͚͛ ‡ †‘�‡�‹…ƒ ͚͜ �ƒ”œ‘ Žƒ ͚͚͔ ‡†‹œ‹‘�‡ †‹ —� ‡˜‡�–‘ …Š‡ …‘�•‡�–‡ †‹ …‘�‘•…‡”‡ ‹Ž ”‹……‘ ’ƒ–”‹�‘�‹‘ †‹ •–‘”‹ƒ ‡ †‹ ƒ”–‡ …‘�•‡”˜ƒ–‘ ‹� …‹––� ‡ ‹� –ƒ�–‹ …‡�–”‹ †‡Ž ”‡•…‹ƒ�‘

/

e giornate di Primavera 2013, giunte alla 22ÂŞ edizione sono un evento ormai tradizionale nel panorama culturale nazionale e locale. Delle oltre 60mila presenze del 2012 19.600 sono state quelle che hanno visitato i beni aperti dalla delegazione di Brescia. Numeri importanti che hanno indotto la delegazione bresciana a moltiplicare impegno e forzi per le giornate 2013 in programma sabato 23 e domenica 24 marzo. La delegazione Fai di Brescia ha predisposto per la “Giornata di Primavera 2013â€? un itinerario tematico dedicato alle dimore delle maggiori famiglie aristocratiche e dell’antica nobiltĂ bresciana, sottolineando il rapporto tra le residenze della cittĂ di Brescia e quelle presenti nella provincia, ed evidenziando l’importante ruolo che queste famiglie ebbero nel sostegno delle arti chiamando architetti, pittori e scultori. 11 dei 18 beni aperti il 23 e 24 marzo sono palazzi o castelli di grandi casati, edificati fra Cinquecento e Settecento, quasi tutti normalmente non visitabili, che offrono una panoramica storica e un approfondimento culturale dell’identitĂ del nostro territorio, proponendo un’esperienza di visita e scoperta dif-

ficilmente ripetibile. Palazzi e castelli, dimore urbane e di campagna sono lette inserendo la singola struttura architettonica nel contesto urbano o territoriale nel quale è locata. Grazie ai recenti studi ed alle ricerche condotte dal Dipartimento di ingegneria civile, architettura, territorio e ambiente e matematica dell’UniversitĂ degli Studi di Brescia le guide Fai offriranno ai visitatori un’innovativa lettura degli assi prospettici caratteristici degli elevati monumentali delle dimore storiche bresciane; grazie alle conoscenze acquisite nei 10 incontri formativi, aperti al pubblico e sempre affollati, tenutisi sul tema nei mesi di gennaio e febbraio 2013, le guide Fai illustreranno anche le ragioni storiche, sociali ed economiche che hanno portato alla definizione delle caratteristiche distintive delle dimore patrizie bresciane. Le dimore storiche visitabili in cittĂ (sabato 23 dalle 14.30 alle 18.30 e domenica 24 marzo dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30) sono palazzo Averoldi (oggi Casa di Dio), in via Moretto 12, palazzo Cigola-Fenaroli, in via Carlo Cattaneo, palazzo Gambara ai Capuccini (oggi sede del Centro pastorale Paolo VI), palazzo Martinengo Cesaresco

dell’Aquilone, che ospita l’Istituto Arici, Palazzo Provaglio, sede del Franciscanum-Luzzago. PiĂš lungo, invece, è l’elenco delle dimore storiche individuate in provincia per le Giornate di primavera. Si tratta di Palazzo Avogadro Spada a Bagnolo Mella, del Castello di Padernello, di Palazzo Gambara a Pralboino, del Castello Martinengo di Villagana a Villachiara, di palazzo Cominelli e del Borgo di Cisano, in quel di San Felice del Benaco, di palazzo Chinelli-Rampinelli, del complesso conventuale di Santa Maria degli Angeli, della chiesa di San Marco evangelista e del Museo delle Armi e della tradizione armiera di Gardone Valtrompia. Altri beni storico-architettonici aperti nel Bresciano saranno la chiesa dei Disciplini di Remedello, il Lazzaretto di San Rocco a Salò e il Museo diocesano di Brescia.

‘ •…‘”•‘ ƒÂ?Â?‘ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ‘Ž–”‡ ͙ͥÂ?‹Žƒ ‹ ˜‹•‹–ƒ–‘”‹ †‡‹ ’ƒŽƒœœ‹ ‡ †‡‹ Â?‘Â?—Â?‡Â?–‹ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ–‹ †ƒŽŽƒ †‡Ž‡‰ƒœ‹‘Â?‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ

ƒ Â?‘––‡ ’—Ö ƒ––‡Â?†‡”‡

ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ Í™Í˜ÇĄÍ˜Í˜

Dz ’Ž‡Â?†‘”‡ †‡Ž ÂƒÂ†Â”Â‡Çł ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ Í™Í˜ÇĄÍ˜Í˜

�–”‹‰‘ ƒ Šƒ�‰Šƒ‹

ÇĄ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ Í™ÍžÇĄÍ˜Í˜

͙͛

—ƒÂ?–‡ ˜‘Ž–‡ …‹ ° …ƒ’‹–ƒ–‘ †‹ …Š‹—nj †‡”…‹ ƒ …‘Ž—‹ …Š‡ Â’ÂƒÂ”ÂŽÂƒÇŤ —ƒÂ?–‡ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ ’”‡˜‡Â?—–‹ǥ ƒ„„‹ƒÂ?‘ Â”Â‹ÂˆÂ‹Â—Â–ÂƒÇŚ –‘ Žƒ •—ƒ ‹†‡ƒ ‘ Â?‘Â? ƒ„„‹ƒÂ?‘ †ƒ–‘ ’‡•‘ ‡ ˜ƒŽ‘”‡ ƒ “—‡ŽŽ‘ …Š‡ Â†Â‹Â…Â‡Â˜ÂƒÇŤ ’’—”‡ •‹ƒÂ?‘ …‘Â?˜‹Â?–‹ †‹ ÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–ÂƒÇŚ ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ÇĄ †‹ ”‹•’‡––ƒ”Ž‘ ‡ †‹ ƒÂ?ƒ”Ž‘Ǥ

Â? ”‡ƒŽ–Â?ÇĄ Â?‘Â? •ƒ’’‹ƒÂ?‘ ƒ•…‘Ž–ƒ”‡Ǥ Â?‘Â? ˜‹˜‡”‡ “—‡•–ƒ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?Â–ÂƒÇŚ Ž‡ ƒ––‹˜‹–Â? —Â?ƒÂ?ƒ ° ˆ‘Â?–‡ †‹ ‰”ƒÂ?†‹ ‹Â?…‘Â?’”‡Â?•‹‘Â?‹ǥ †‹ ‹Â?–‡”Â?‹Â?ÂƒÂ„Â‹ÇŚ Ž‹ †‹•…—••‹‘Â?‹ ‡ †‹ ‹Â?—–‹Ž‹ •‘ˆˆ‡”‡Â?ÇŚ œ‡Ǥ —‡•–‘ Ž‹„”‘ ‹Â?–‡Â?†‡ ƒ‹—–ƒ”‡ ƒ •…‘’”‹”‡ …Š‡ ƒ•…‘Ž–ƒ”‡ ‹Ž Â?‘•–”‘ ’”‘••‹Â?‘ ° ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‡ …‘Â?‡ ”‡nj Â•Â’Â‹Â”ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ƒˆˆƒ•…‹Â?ƒÂ?–‡ …‘Â?‡ ˜‹˜‡”‡Ǥ ‡”…Š¹ ƒ’”‹”•‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ ° ƒ’”‹”•‹ ƒ ‹Â?Â?—Â?‡”‡˜‘Ž‹ •‘”’”‡•‡ ‡† ‡Â?Â‘ÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‹Ǥ ‘„„‹ƒÂ?‘ •‘Ž‘ ˜‹Â?…‡”‡ Žƒ ’ƒ—”ƒ …Š‡ “—‡•–‘ ‡••‡”‡ —Â?ƒÂ?‘ …‹ ‹Â?…—nj –‡ ‡ ƒ……‘‰Ž‹‡”Ž‘ …‘Â? †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹–Â?ÇĄ …Š‹—Â?“—‡ ‡••‘ •‹ƒǤ ……‘‰Ž‹‡”‡ Ž‡ •—‡ ’ƒ”‘Ž‡ ° ƒ……‘‰Ž‹‡”Ž‘Ǥ ……‘‰Ž‹‡”nj Ž‘ ° †ƒ‰Ž‹ ˜‹–ƒǤ ‡” ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǣ –‡ŽǤ ͙͚͙͛͘Í?͛͜Í?Íš Č‚ ‹Â?ÂˆÂ‘ĚťÂ‡ÂˆÂˆÂƒÂ–ÂƒǤ‹–Ǥ

ÇŻ ‘•’‹…‡ ° —Â?ƒ •–”—––—”ƒ ‹Â? …—‹ ‹Ž Â?ƒŽƒ–‘ ‹Â?‰—ƒ”‹„‹Ž‡ ‡ ‹ •—‘‹ …ƒ”‹ ’‘••‘Â?‘ –”‘˜ƒ”‡ •‘ŽŽ‹‡˜‘ ’‡” Â˜Â‹Â˜Â‡ÇŚ ”‡ Â?‡Ž …‘Â?ˆ‘”–‘ ‰Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ‰‹‘”Â?‹ †‹ ˜‹–ƒǤ „‹‡––‹˜‘ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‡ †‡ŽŽ‡ …—nj ”‡ ’ƒŽŽ‹ƒ–‹˜‡ ° †ƒ”‡ •‡Â?•‘ ‡ †‹‰Â?‹–Â? ƒŽŽƒ …‘Â?†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž Â?ƒŽƒ–‘ ˆ‹Â?‘ ƒŽŽƒ ˆ‹Â?‡ǥ ƒŽŽ‡˜‹ƒÂ?†‘ ’”‹Â?ƒ †‹ –—––‘ ‹Ž •—‘ †‘Ž‘”‡Ǥ ƒ ‹Â? “—‡•–‹ ƒÂ?„‹‡Â?–‹ Â?‘Â? …‹ •‹ ‘……—’ƒ •‘Ž‘ †‡Ž †‘Ž‘”‡ǥ •‹ ˜—‘Ž‡ ˆƒ˜‘”‹”‡ ƒÂ?…Š‡ —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ ”‹…‘Â?ÇŚ …‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ’ƒ…‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡ ”‹•’‡––‘ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡Ž Â?ƒŽƒ–‘ ‡ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ ‰Ž‹ •–ƒÂ?Â?‘ ƒ––‘”Â?‘Ǥ ‡ŽŽǯ ‘•’‹…‡ †‡ŽŽǯ œ‹‡Â?†ƒ ‘•’‡†ƒŽ‹‡”ƒ ƒ”Ž‘ ‘nj Â?ƒ †‹ ƒÂ?–‘˜ƒ ‡•‹•–‡ —Â? Â†Â‹ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ ‹Â? …—‹ ’ƒœ‹‡Â?–‹ ‡ ƒÂ?‹…‹ Žƒ•…‹ƒÂ?‘ ‹ ’‡Â?ÇŚ •‹‡”‹ǥ Ž‡ •’‡”ƒÂ?œ‡ ‡ ‹ –‹Â?‘”‹ Ž‡‰ƒ–‹ ƒŽ Ž‘”‘ ’ƒ••ƒ‰‰‹‘ ‹Â? “—‡ŽŽƒ •–”—––—”ƒ †‹ …—”ƒ ‡ †‹ ƒ……‘‰Ž‹‡Â?œƒǤ —‡•–‘ Ž‹„”‘ ”ƒ……‘‰Ž‹‡ Ž‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œ‡ †‹ –—––‹ ‹ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ ‡ Žƒ •—ƒ „‡ŽŽ‡œœƒ •–ƒ Â?‡ŽŽǯ‡••‡”‡ •–‘”‹ƒ …‘Â?…”‡–ƒ ‡ ˜‹˜ƒ †‹ Â?‘Ž–‡ ’‡”•‘Â?‡Ǥ

—‡•–ƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‘…—Â?‡Â?–ƒ Žƒ Â?ƒ•…‹–ƒ †‡‰Ž‹ ‹Â?Â?‹ †‡ŽŽ‡ ’”‹Â?‡ …‘nj Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?‡ ”‹—Â?‹–‡ Â?‡ŽŽ‡ Ž‘”‘ ƒ••‡Â?„Ž‡‡ǥ …‘Â?‡ ƒÂ?…Š‡ ‹ …ƒÂ?–‹ †‹ ‹•’‹”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‡ ˆ‹Â?‘ ƒ‹ ’”‹nj Â?‘”†‹ †‡Ž

Â?‹ŽŽ‡Â?Â?‹‘Ǥ ƒŽŽƒ ’”‡nj ‰Š‹‡”ƒ †‡Ž ƒ†”‡ Â?‘•–”‘ǥ –”ƒÂ?ƒÂ?ÇŚ †ƒ–ƒ…‹ Â?‡‹ ƒÂ?‰‡Ž‹ǥ ‡ †ƒ‰Ž‹ ‹Â?Â?‹ Â’ÂƒÂ‘ÇŚ Ž‹Â?‹ ˆ‹Â?‘ ƒŽŽ‡ ‹Â?˜‘…ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ Ž‹–—”nj ‰‹ƒ „‹œƒÂ?–‹Â?ƒ ‡ ƒ ‹Â?‡‘Â?‡ ‹Ž —‘˜‘ ‡‘Ž‘‰‘ǥ Ž‡ ˜‘…‹ †‹ Â?„”‘‰‹‘ǥ †‹ ƒ‘Ž‹Â?‘ †‹ Â‘ÂŽÂƒÇĄ †‹ ˆ”‡Â? ‹”‘ ‘ †‹

”‡‰‘”‹‘ †‹ ƒœ‹ƒÂ?œ‘ ‡ †‹ –ƒÂ?–‹ ÂƒÂŽÇŚ –”‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ ”‹Â?ƒ•–‹ ƒÂ?‘Â?‹Â?‹ǥ –‡•–‹nj Â?‘Â?‹ƒÂ?‘ …Š‡ ”‹•–‘ Šƒ ‹ŽŽ—Â?‹Â?ƒ–‘ Žƒ Ž‘”‘ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ ”ƒŽŽ‡‰”ƒ–‘ ‹ Ž‘”‘ ‰‹‘”Â?‹ǥ Šƒ ƒ……‘Ž–‘ Ž‡ Ž‘”‘ •—’’Ž‹…Š‡ǥ ° Â•Â–ÂƒÇŚ –‘ ƒŽ Ž‘”‘ ˆ‹ƒÂ?…‘ Â?‡ŽŽƒ •‘ˆˆ‡”‡Â?ÂœÂƒÇĄ Ž‹ Šƒ •‘•–‡Â?—–‹ Â?‡ŽŽ‡ ’‡”•‡…—œ‹‘Â?‹Ǣ ‡ …Š‡ –—––‘ ‹Ž ‰‡Â?‡”‡ —Â?ƒÂ?‘ǥ ‹Â? Ž—‹ ”‡†‡Â?–‘ǥ –”‘˜ƒ ’‹‡Â?‡œœƒ †‹ ˜‹–ƒ ‡ •’‡”ƒÂ?œƒ …‡”–ƒǤ Â?ƒ ”‹……Š‡œœƒ •’‹nj ”‹–—ƒŽ‡ …Š‡ Â?‘Â? ’—Ö ”‹Â?ƒÂ?‡”‡ ”‹•‡”nj ˜ƒ–ƒ ƒ‰Ž‹ •–—†‹‘•‹ǥ Â?ƒ ° ’ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ †‹ ‘‰Â?‹ …”‹•–‹ƒÂ?‘Ǥ

Â?–‡Â?•ƒ •–‘”‹ƒ Â?‘‹” ‡ †‹ •’‹‘Â?ƒ‰‰‹‘ ƒÂ?„‹‡Â?–ƒ–ƒ Â?‡ŽŽƒ ŠƒÂ?‰Šƒ‹ †‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ”‡Â?Â–ÂƒÇĄ ’‘”–‘ †‹ Â?ƒ”‡ †ƒŽŽƒ ’‹Î •˜ƒ”‹ƒ–ƒ —Â?ƒÂ?‹–Â? ‡ ˜‡”‘ ‡ ’”‘nj ’”‹‘ Dz’ƒ”ƒ†‹•‘ †‡‰Ž‹ ƒ˜˜‡Â?–—”‹‡”‹dzǤ ‘’‘ ‹Ž …”—‡Â?–‘ ƒ––‡Â?–ƒ–‘ ƒ ƒ‘ Š‡Â?™—ǥ —‘Â?‘ ’‘–‡Â?–‡ †‡ŽŽ‡ ÂƒÂŽÇŚ –‡ •ˆ‡”‡ †‡Ž ƒ”–‹–‘ Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹Â•Â–ÂƒÇĄ ‹ƒ‘ —‡ǥ ˆ‘–‘”‡’‘”–‡” ˆ”ƒÂ?…‘nj…‹nj Â?‡•‡ǥ ‹Â?‹œ‹ƒ ƒ ‹Â?†ƒ‰ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ …‘Â? ‹Ž •‡…‘Â?†‘ ˆ‹Â?‡ †‹ •ƒ’‡”Â?‡ †‹ ’‹Î ”‹nj ‰—ƒ”†‘ ƒŽŽƒ „‡ŽŽ‹••‹Â?ƒ Š‡”‡•‡ ”šnj Â?ÂƒÂ›Â‡Â”ÇĄ ƒÂ?ƒÂ?–‡ †‹ ‹ƒ‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â•Â…Â—Â”Â‘ ’ƒ••ƒ–‘ ‡ †ƒ‰Ž‹ ƒˆˆƒ”‹ ƒÂ?„‹‰—‹Ǥ ‡ ‹Â?†ƒ‰‹Â?‹ Ž‘ ’‘”–ƒÂ?‘ •— –‡””‡Â?‹ ’‡”‹nj …‘Ž‘•‹ –”ƒ ƒ––‹˜‹–Â? …”‹Â?‹Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ –”ƒˆˆ‹…‹ •’‘”…Š‹ǥ ‘Â?‹…‹†‹ǥ Â?‘”–‹ ‡ •‡‰”‡–‹ †‹ ‘‰Â?‹ •‘”–ƒǤ Â? —Â?ƒ …‹––Â? ‹Â? …—‹ –—––‹ •‘Â?‘ •’‹‡ ‡ ‹Â? …—‹ –—––‹ •‘Â?‘ ÂƒÂ˜Â˜Â‘ÂŽÇŚ –‹ †ƒŽŽƒ •’‹”ƒŽ‡ †‡Ž ’‘–‡”‡ ‹ ‰‹‘…Š‹ •‹ ˆƒÂ?Â?‘ †‘’’‹ǥ –”‹’Ž‹ǥ ‡ ‹Ž …‘Â?ˆ‹Â?‡ –”ƒ „‡Â?‡ ‡ Â?ƒŽ‡ ˜‹‡Â?‡ ”‹•‘Ž—–ƒÂ?‡Â?ÇŚ –‡ …ƒÂ?…‡ŽŽƒ–‘Ǥ ȋ”‡…‡Â?•‹‘Â?‡ †‹ —…ƒ ‹ƒÂ?…Š‡––‹ ’‡” …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‹„”‡”‹ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ–ÂƒČŒ


̻ Ǥ

Ǥ Ǥ ͠​͠Ǥ͛ ͠​͠Ǥ͝

¿ ¿

͠ ͙͠

͠ ͙͡Ǥ͛͘

͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘

@

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ͟Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘͝ ͟Ǥ͙͝ ͠Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͠Ǥ͙͝ ͚͙Ǥ͘​͘

͟Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙ƅ Ǧ Ǧ Ǧ ǡ Ǥ ͡Ǥ͜͝ Ǥ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͚ƅ Ǧ Ǧ Ǥ Ǧ Ǧ ǯ ͙͜Ǥ͘​͘ Ǧ

ǡ ͚͡ Ǧ ͚͛͘͜͝ ȋ Ȍ

¿ ͠Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘ Ǧ ͚​͚Ǥ͛͘Ǥ ¿ ͙​͙ Ǧ ͙͜ Ǧ ͙͞ Ǧ ͚͘ Ǧ ͚͛Ǥ͜͝Ǥ ¿ ͡Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ǡ Ǥ ¿ ͠Ǥ ° ¿ ͙͟ ͙​͙Ǥ ¿ ͙͟Ǥ ¿ ͙͛Ǥ

͞Ǥ͘​͘ ͞Ǥ͚͝ Ǥ ȋ Ǥ Ȍ ͞Ǥ͟͝ ͟Ǥ͙͘ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͞ ͟Ǥ͚͝ ȋ Ȍ ͠Ǥ͘​͘ ͠Ǥ͛͘ ͠Ǥ͜͝ Ȁ͡Ǥ͙͝Ȁ͡Ǥ͜͝ ͙͘Ǥ͛͝ ͙͚Ǥ͙͝ ͙͜Ǥ͘​͘ ͙͘​͘ά ͙͝Ǥ͘​͘ ͙͟Ǥ͘​͘ ͙͡Ǥ͙͝ ͙͡Ǥ͚͘ ͙͡Ǥ͛͘ ͙͡Ǥ͘͝ ȋ ǤȌ ͚͘Ǥ͝​͝ ͚͙Ǥ͘​͘ ͚​͚Ǥ͘​͘

Come ogni anno Radio Voce offre agli ascoltatori una serie di dirette speciali in occasione dei Quaresimali e della Scuola di preghiera. Giovedì 21 alle 20.30 in collegamento dalla Cattedrale è in programma la quinta serata della Scuola di preghiera con il vescovo Monari. Venerdì 22 marzo, sempre alle 20.30 in collegamento diretto dalla Cattedrale, la riflessione del giornalista Andrea Tornielli “Mosè guida e legislatore”, all’interno dei Quaresimali.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa parrocchiale di Cristo Re in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

ǡ Ǥ ͞Ǥ͘​͘

1 ͚͜ǡ Ǥ

ǡ Ǥ ͟Ǥ͛͘ ǯ î Ǥ Ǥ

ǡ Ǥ ͙͘Ǥ͘͝ 1 Ǥ Ǥ ǡ Ǥ ͙͜Ǥ͘͝ Ǥ

ǡ Ǥ ͙͘Ǥ͙͘

ǯ Ǥ ͜ǡ Ǥ ͚͘Ǥ͛͘ Ǥ ͟ƅ Ǥ

ǡ Ǥ ͚​͚Ǥ͝​͝ ͚͘​͙͘ Ǥ î Ǥ Ǥ

͜ǡ Ǥ ͚͜Ǥ͘​͘ ͚͘​͘​͘ Ǥ ° Ǥ ° Ǥ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘​͘

͙͡​͡͠ǡ

Ǥ Ǥ Ǥ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘͝

Ǧ ͚͘​͘͠ Ǥ ǡ Ǥ

Ǥ ͛͘͜͞Ǥ͚​͚͚͛͜ ͛͘͜͞ ͚͛͘͘͡͞ Ǧ ǣ ̻ Ǥ ̻ Ǥ Ǥ Ǥ

Ǥ ͚͘ ͚​͚Ǥ ȋ͙͘Ǥ͚͘ Ǧ ͙͚Ǥ͚͘ Ǧ ͙͠Ǥ͚͘ȌǢ Ƭ ȋ͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͜͝ Ǧ ͙͠Ǥ͜͝ȌǢ ȋ͡ Ǧ ͙͚ Ǧ ͙͠ȌǤ

Dz dz

ǡ ͜ Ǧ ͚͙͘͜͝ ȋ Ȍ

Ǥ ¿ ¿ ͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͡Ǥ͘​͘Ǣ ͡Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ Ǥ

ǣ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͘͜Ǥ ǣ Ǥ ǣ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ͚͙͛͛͘͘͟͜​͜​͜ ͚͙͙͛͛͘͘͘͡​͙ Ǥ Ǥ ̻ Ǥ

ǣ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ǯ1 ǣ ǡ Ǥ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͟ Ǧ ͙͛Ǥ͛͟ Ǧ ͙͡Ǥ͜͟ ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡

ǡ ͘͞ ǡ

ǥ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǩ ͙͠Ǥ͘​͘

Ǥ ǤǦ Ǥ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͚͘Ǥ͘͝ ͙͘Ǥ͘͡

¿ ͙͘Ǥ͘͡

ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ǯ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡ ͙͚Ǥ͙͝ ͡Ǥ͛͘ ͙͝Ǥ͘​͘


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

ƒ —‘Â?ƒ ‘˜‡ŽŽƒ ‘”‰‡ ‡”‰‘‰Ž‹‘ǥ —Â? ’ƒ’ƒ ˜‹…‹Â?‘ ƒ –—––‹

ƒ —‘Â?ƒ ‘–‹œ‹ƒ Dz ”ƒÂ?…‡•…‘ǥ ‹Ž ’ƒ’ƒ Â?Â—Â‘Â˜Â‘Çł

La gioia e la sorpresa del popolo argentino per l’elezione di papa Francesco, ha immediatamente contagiato i fedeli di tutto il mondo. In Primo Piano la testimonianza di don Dario Guerra, sacerdote Fidei donum in Argentina dal 1972, raccolta subito dopo la Messa di insediamento (alle 9.30). La puntata di Ecclesia (ore 11) si occupa di pastorale della salvaguardia del creato con il responsabile diocesano don Gabriele Scalmana. Doppio

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio “Francesco, il papa nuovoâ€? che ha ufďŹ cialmente iniziato il suo servizio pastorale in occasione della festa di San Giuseppe. A seguire: “Il Pro Familia riette sulle convivenzeâ€? con la tavola rotonda “Insieme, ma non da sposiâ€?; nella sala della Gloria dell’Ateneo di via Trieste il “Dies Academicus in Cattolicaâ€?; a “Rovato, prove di unitĂ pastoraleâ€? presso la sala della comunitĂ

appuntamento con le “rubriche per lo spiritoâ€? (ore 11.20 circa) per parlare di arte con Carmela Perucchetti e di musica sacra con don Alberto Donini. Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita e in diversi orari) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

͛͛

Zenucchini. La rubrica “4 parole...â€? è con mons. Federico Pellegrini sul Triduo pasquale. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia. tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Sofferenza e vita alla luce della Scritturaâ€? con relatore mons. Monari.

ƒ‹ —‡ǥ ͙͘ǤÍ™Í? ‘Â?•Ǥ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ÇŻ ”…‘Ž‡ …‘Â?†—…‡ —Â?ƒ ”—„”‹…ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ …—Ž–—”ƒ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ ‡ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í Ç¤ÍœÍ?

ÇŚ ––—ƒŽ‹–Â?Ǥ —Â?–ƒ–ƒ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽ‡ Dz ‹‘”Â?ƒ–‡ ƒ‹ †‹ ’”‹Â?ÂƒÂ˜Â‡Â”ÂƒÇł ȋ͚͛ ‡ ͚͜ Â?ÂƒÂ”ÂœÂ‘ČŒǤ ‡” ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ‹Ž ƒ‹ ƒ’”‡ ƒŽ ’—„„Ž‹…‘ Í&#x;͘͘ Ž—‘‰Š‹ ‹Â? –—––ƒ –ƒŽ‹ƒ –”ƒ …Š‹‡•‡ǥ Â’ÂƒÂŽÂƒÂœÂœÂ‹ÇĄ ƒ”‡‡ ÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‡Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ‰‹ƒ”†‹Â?‹ ‡ –ƒÂ?–‘ ƒŽ–”‘Ǥ ƒ‰‰‹‘”‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ǣ ˆ‘Â?†‘ƒÂ?„‹‡Â?–‡Ǥ‹–Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í Ç¤Í˜Í˜ ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? ‡ ’‘Ž‹–‹…ƒ …‘Â?†‘––ƒ †ƒ Â?†”‡ƒ ‹ƒÂ?‡ŽŽ‘Ǥ —Ž –ƒ˜‘Ž‘ †‹ †‹•…—••‹‘Â?‡ ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‡ŽŽǯ –ƒŽ‹ƒǤ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͥǤÍ?Í? ‹œ‹ƒÂ?ƒ ƒÂ?‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? ‡ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ •—‹ ˆƒ––‹ †‡Ž ‰‹‘”Â?‘Ǥ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ÍžǤÍ?͘ –”‹•…‹ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ †‹ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ ‡ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—ŽŽ‡ Ž‡––—”‡ „‹„Ž‹…Š‡Ǥ ‘Â? ’ƒ†”‡ ƒ‘Ž‘ ƒ”‹ƒ ‹‘Â?–ƒǤ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͥǤ͛͘ Ǥ Ǥ ‡Ž‡„”‡ –‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡ ƒ˜˜‡Â?–—”‡ †‡‹ †‹’‡Â?†‡Â?–‹ †‡Ž ’”‘Â?–‘ •‘……‘”•‘ †‹ —Â? ‘•’‡†ƒŽ‡ †‹ Š‹…ƒ‰‘Ǥ Â? ‘Â?†ƒ Ž‡ ’—Â?–ƒ–‡ †‡ŽŽƒ ͙͚͔ •–ƒ‰‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͙Ǥ͘͘ —„”‹…ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ …‘Â?†‘––ƒ †ƒ Ž•ƒ ‡ ƒ–‹Ǥ ‹ ’ƒ”Žƒ †‹ †‹”‹––‹ †‡Ž …‹––ƒ†‹Â?‘ ‡ †‡Ž …‘Â?•—Â?ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡ÇĄ ˆ”ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹ƒ Â?‘Â?Â†Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •’‡•‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?‡ ‡ ƒ—Â?‡Â?–‘ †‡Ž …‘•–‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͚ǤÍœÍ? Č‚ ‰Â?‹ ‰‹‘”Â?‘ ‹Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ ‡ •…”‹––‘”‡ ‘””ƒ†‘ Â—Â‰Â‹ÂƒÂ•ÇĄ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ‹Â—Â–Â‘ †‹ ‘•’‹–‹ †ǯ‡……‡ŽŽ‡Â?ÂœÂƒÇĄ •‹ ‘……—’ƒ †‹ •–‘”‹ƒ ’‡” …ƒ’‹”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â?Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͚͘Ǥ͛͘ ƒŽ ÍšÍ˜Í˜Í ÂŽÂƒ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ ‹ŽŽ‹

”—„‡” ‰—‹†ƒ ‹Ž †‹„ƒ––‹–‘ ˆ”ƒ ‹ Â?ƒ‰‰‹‘”‹ ‡•’‘Â?‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ ‡ †‡ŽŽǯ‡…‘Â?‘Â?‹ƒ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒǤ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ ͙͛ǤÍ?͘ Íš ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? Žƒ …—…‹Â?ƒ ‡ ‹Ž Â?ƒÂ?‰‹ƒ” •ƒÂ?‘ǥ •‡”˜‹œ‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ‡ •—ŽŽ‡ „‘Â?–Â? …Š‡ Žƒ …—…‹Â?ƒ Ž‘…ƒŽ‡ ‘ˆˆ”‡Ǥ

ƒ‹ Â?‘ǥ ŠǤ ͙͜Ǥ͘͘ •’ƒ••‘ ’‡” ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ ƒ „‘”†‘ †‡ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ Â?‘˜‹–Â? ‹Â? ˆƒ––‘ †‹ Â?‘–‘”‹Ǥ —ŽŽ‡ •–”ƒ†‡ †‡ŽŽƒ —‰Ž‹ƒ •…‘’”‹”‡Â?‘ †—‡ Â?—‘˜‡ ˜‡––—”‡Ǥ ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͜ǤÍ?Í? ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ –‡Ž‡˜‹•‹˜ƒǤ ƒ••‹Â?‘ ‡”Â?ƒ”†‹Â?‹ †‹•…—–‡ …‘Â? •–—†‡Â?–‹ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹ ‡ ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹ †‡ŽŽ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? †‡ŽŽƒ –˜ ‹Â? –ƒŽ‹ƒǤ ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ nj͙ͥ ‹ŽÂ? †‡Ž ͚͚͘͘ †‹ ƒ–Š”›Â? ‹‰‡Ž‘™ …‘Â? ƒ””‹•‘Â? ‘”† ‡ ‹ƒÂ? ‡‡•‘Â?Ǥ Â?Â?‹ ‡••ƒÂ?–ƒǤ Â? •‘––‘Â?ƒ”‹Â?‘ •‘˜‹‡–‹…‘ •–ƒ •’‡”‹Â?‡Â?–ƒÂ?†‘ Â?—‘˜‡ –‡•–ƒ–‡ Â?Â—Â…ÂŽÂ‡ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Â?ƒ “—ƒŽ…‘•ƒ ˜ƒ •–‘”–‘ …‘Â? ‹Ž ”‹•…Š‹‘ †‹ ’”‘˜‘…ƒ”‡ —Â?ƒ …ƒ–ƒ•–”‘ˆ‡ ‡ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ Â‰Â—Â‡Â”Â”ÂƒÇĽ

–ƒŽ‹ƒ ͚ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͛͘ ‹ŽÂ? †‹ ˆƒÂ?–ƒ•…‹‡Â?œƒ †‡Ž ͚͘͘͘ …‘Â? ‹Â? ‹‡•‡ŽǤ ÇŻÂ‡Â“Â—Â‹Â’ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂ•Â–Â”Â‘Â?ƒ˜‡ •— —Â? ’‹ƒÂ?‡–ƒ •…‘Â?‘•…‹—–‘ ° Â?‹Â?ƒ……‹ƒ–‘ †ƒ ˆ‘”œ‡ ƒŽ‹‡Â?‡ ‡ †ƒ —Â? …”‹Â?‹Â?ƒŽ‡Ǥ

ƒÂ?ƒŽ‡ Í?ÇĄ ŠǤ Í Ç¤Í?͘ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ †‡ŽŽƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒˆˆ‹†ƒ–ƒ ƒŽ …ƒ”†Ǥ ‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ƒ˜ƒ•‹Ǥ Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͙͛Ǥ͚͘ ”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ …Š‡ •‹ ‘……—’ƒ †‹ ’‘‡•‹ƒǤ ƒ˜‹†‡ ‘Â?†‘Â?‹ ’ƒ”Žƒ †‡ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ Â?‘˜‹–Â? ‡ Ž‡‰‰‡ ‘’‡”‡ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ ‡ †‡Ž ’”‡•‡Â?–‡Ǥ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ͙͚Ǥ͘͘

’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? ‹Ž –ƒŽÂ?nj•Š‘™ …‘Â?†‘––‘ †ƒ ”‹ƒÂ?Â?ƒ ‹ƒÂ?’‘Ž‹ ‡ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ Â?˜‡”•ƒ …Š‡ ‹Â?†ƒ‰ƒÂ?‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? †‡ŽŽǯ—Â?‹˜‡”•‘ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͛͘ Č‚ ‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž ͚͘͘Í&#x; …‘Â? ”—…‡ ‹ŽŽ‹•Ǥ ÍœÎť ‡’‹•‘†‹‘ †‡ŽŽƒ •ƒ‰ƒ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ Ž‡ ƒ˜˜‡Â?–—”‡ †‡Ž †‡–‡…–‹˜‡ ‘ŠÂ? Â… Žƒ‹Â?‡ǥ ƒŽŽ‡ ’”‡•‡ “—‡•–ƒ ˜‘Ž–ƒ …‘Â? —Â?ƒ ‰ƒÂ?‰ †‹ …›„‡”nj –‡””‘”‹•–‹Ǥ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ Í™Í?ǤÍ?͘ ‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥÍ&#x;Í Â…Â‘Â? Š”‹•–‘’Š‡” ‡‡˜‡Ǥ ‡™ ‘”Â?Ǥ ÂŽ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ Žƒ”Â? ‡Â?– ° ‹Â? ”‡ƒŽ–Â? —’‡”Â?ƒÂ?ÇĄ ‡ †‹ˆ‡Â?†‡ Žƒ •—ƒ …‹––Â? †ƒ …”‹Â?‹Â?ƒŽ‹ ‡ †ƒ Â?‹Â?ƒ……‡ ƒŽ‹‡Â?‡Ǥ ‘˜”Â? ˜‡†‡”•‡Žƒ …‘Â? ‹Ž ’‡”ˆ‹†‘ ‡š —–Š‘” …Š‡ ˜—‘Ž‡ †‘Â?‹Â?ƒ”‡ ‹Ž Â?‘Â?†‘Ǥ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͚ǤÍ?͘ ‹ŽÂ? †‡Ž ͚͘͘Í&#x; †‹ ‡Â?Â?ƒÂ? ƒ’‘ …‘Â? ƒÂ?†”ƒ —ŽŽ‘…Â?Ǥ Â?ƒ …ƒ•ƒŽ‹Â?‰ƒ …Š‡ ˜‹˜‡ —Â?ƒ ˜‹–ƒ †‹ ”‘—–‹Â?‡ǥ •‘‰Â?ƒ …Š‡ ‹Ž Â?ƒ”‹–‘ Â?—‘”‡ ƒ …ƒ—•ƒ †‹ —Â? ‹Â?…‹†‡Â?–‡ Â•Â–Â”ÂƒÂ†ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ ° •‘Ž‘ —Â? ‹Â?…—„‘ ‘ •‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â?ƒ ˜‡”ƒ ’”‡Â?‘Â?‹œ‹‘Â?‡ ’‡” ‡˜‹–ƒ”‡ Žƒ Â–Â”ÂƒÂ‰Â‡Â†Â‹ÂƒÇŤ

ƒ‹ Í?ÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í?

‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹‘ †‡Ž ͚͙͘͘ †‹”‡––‘ †ƒ ƒ…“—‡• Ž—œƒ—†Ǥ ÂŽ Â?‹”ƒ…‘Ž‘ †‡ŽŽƒ Â?‹‰”ƒœ‹‘Â?‡ †‡‰Ž‹ —……‡ŽŽ‹ …Š‡ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ …‘Â?’‹‘Â?‘ Â?‹‰Ž‹ƒ‹ƒ †‹ …Š‹Ž‘Â?‡–”‹ ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒǤ

”‹•ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘͘

Čƒ

‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥͥͥ …‘Â? Â?–Š‘Â?› ‘’Â?‹Â?• ‡ —„ƒ ‘‘†‹Â?‰ ”Ǥ Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ’•‹…Š‹ƒ–”ƒ †‡˜‡ ‘……—’ƒ”•‹ †‡Ž …ƒ•‘ †‹ —Â? ‡•’‡”–‘ Â?ƒ–—”ƒŽ‹•–ƒǤǤǤ

ƒ‹ Í?ÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í? ‹ŽÂ? †‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍĄ …‘Â? ‹Â?…‡Â?– ‹Â?†‘Â?Ǥ Â? ‹•–”—––‘”‡ †‹ Â?—‘–‘ †‹ ƒ”‹‰‹ ‡ —Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ’”‘ˆ—‰‘ …—”†‘ …ŽƒÂ?†‡•–‹Â?‘ …Š‡ ˜—‘Ž‡ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒ”‡ Žƒ ƒÂ?‹…ƒ ’‡” ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ?ƒ–ƒǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘

‹ŽÂ? †‹ ‰—‡””ƒ †‡Ž ͚͙͘͘ †‹ ƒ—Ž ”‡‡Â?‰”ƒ•• …‘Â? ƒ–– ƒÂ?‘Â?Ǥ Â”ÂƒÂ“ÇĄ ͚͛͘͘Ǥ Â? —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ †‡˜‡ ‹•’‡œ‹‘Â?ƒ”‡ —Â? •‹–‘ Â?‡Â?‹…‘ •‘•’‡––ƒ–‘ †‹ Â?ƒ•…‘Â?†‡”‡ ƒ”Â?‹ …Š‹Â?‹…Š‡Ǥ ‘ –”‘˜ƒ Â˜Â—Â‘Â–Â‘ÇĽ

”‹•ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘Í? ‹ŽÂ? †‹ ‰—‡””ƒ †‹”‡––‘ †ƒ Ž‹Â?– ƒ•–™‘‘†Ǥ …‡ƒÂ?‘ ÂƒÂ…Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‘ÇĄ Í™ÍĄÍœÍ?Ǥ ƒ•…‘•–‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂ‹Â•Â‘ÂŽÂƒ †‹ ™‘ ‹Â?ƒ ƒ••‹‡Â?‡ ƒ‹ •—‘‹ —‘Â?‹Â?‹ǥ ‹Ž ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ —”‹„ƒ›ƒ•Š‹ǤǤǤ

‡Ž‡˜‹•‹‘�‡ ‘”•‹ ‡ ”‹…‘”•‹ ‹� –˜

&RQWHQXWL GHSULPHQWL SHU VWRULH LQFRQVLVWHQWL La pressa televisiva non sarebbe cosĂŹ efficiente se al suo interno non ci fossero addetti all’ingrassatura degli ingranaggi, persone che spremono la loro vita affinchĂŠ il flusso televisivo continui indisturbato. Ma fuori dalla tv c’è chi si oppone a tutto questo. Ci aveva provato l’anno scorso l’Aiart (Associazione spettatori Onlus) e c’era anche riuscita. Aveva smosso talmente le acque che l’Agcom (l’AutoritĂ per le garanzie nelle comunicazioni) aveva fatto bloccare alcuni dei suddetti ingranaggi. Ma poichĂŠ il potere segue strade prevedibili, quegli ingranaggi torneranno presto a funzionare.

Stiamo parlando di un programma che è stato criticato, difeso, sospeso e infine riabilitato. L’oggetto della contesa è un’insignificante produzione spagnola in onda dal 2010 su Rai 4: “Fisica o Chimicaâ€?, una fiction ambientata fra le mura di un fittizio liceo di Madrid dove storielle di quotidiana inconsistenza riempiono le vite angosciate dei protagonisti, studenti e professori. Grazie a “Fisica o chimicaâ€? potremo vedere, protette dalla nebbia del “politicamente correttoâ€?, le seguenti situazioni: scene di sesso fra minorenni eterosessuali, omosessuali e bisessuali; stupri fra compagni di classe;

assunzione di droghe, alcool, psicofarmaci e chi piĂš ne ha piĂš ne metta; tradimenti, complotti e inganni, sia fra ragazzi che fra adulti. Un’esperienza allucinante, soprattutto per la giovane etĂ di molti protagonisti. I giovani studenti del liceo-modello-di-vita non interagiscono con la famiglia e nemmeno con i professori, a meno che non siano questi ultimi ad approfittarsi di loro. Nessun obiettivo, nessuna presa di posizione: tutto è lecito, non ci sono regole, vince chi se la gode di piĂš. Uno scenario deprimente, se si pensa che in ballo c’è la proposta di un modello di vita per le giovani generazioni. Ma il tutto è confeziona-

to con cura, argomentato seguendo i piĂš moderni dettami della convivenza civile, secondo la quale l’umanitĂ dovrebbe essere una brodaglia zitta e gioiosa, nella quale anche la minima differenza grida vendetta al cospetto del nuovo ordine naturale delle cose. La scelta di chi produce e di chi veicola questi prodotti è quella di ritrarre la realtĂ dei giovani puntando esclusivamente sui suoi lati negativi, amplificati fino a risultare inverosimili. Il problema è che il pubblico nel mirino è quello dei giovanissimi, spesso sprovvisti di competenze per analizzare e giudicare ciò che vedono in tv: prima di essere sospese lo scorso anno gra-

zie al lavoro dell’Aiart, le puntate delle prime stagioni della fiction iberica andavano in onda su Rai 4 dalle 13.40 alle 15.00, un orario privilegiato per i bambini e ragazzini appena tornati a casa da scuola. Il direttore della Rete Carlo Freccero, schierato in difesa della fiction incriminata, l’ha definita “assolutamente pedagogicaâ€?. Alla fine è riuscito a spuntarla: “Fisica o chimicaâ€? ripartirĂ . Mai come oggi la responsabilitĂ dei genitori e degli educatori in fatto di televisione può essere decisiva sulla salute mentale di un adolescente. Contro un potere prevedibile, servono scelte imprevedibili.


͛͜

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

ƒŽƒ ”‡•…‹ƒ Žƒ†‹Â? ‹Ž —•‹…ƒŽ Il PalaBrescia ospita “Aladin il Musicalâ€?, l’appuntamento è per domenica 24 marzo alle ore 16. Aladin è uno spettacolo che unisce la commedia musicale italiana al musical di Broadway con un pizzico di varietĂ e cabaret. Aladin è una favola che incanta grandi e piccoli, sarete trasportati nella magia dell’Oriente con i suoi profumi, i suoi mercati, incontrerete un Genio simpatico, esilarante e

‹Â?‡Â?ƒ ƒ ˆƒ–‹…ƒ †‹ ‡••‡”‡ ’ƒ†”‡ ‘Ž–”‡ ‹Ž ’”‘’”‹‘ „ƒ”‹…‡Â?–”‘ soprattutto Lui, Aladin, dolce e innamorato della bellissima Jasmine. Uno spettacolo ricco di canzoni emozionanti e di personaggi come Jago, il Sultano e il perďŹ do Gran Visir Jafar. Ecco il costo dei biglietti: 21 euro granpoltrona piĂš 4 euro per la prevendita, 17 euro la poltrona e 1a galleria piĂš quattro euro la prevendita, seconda poltrona e seconda galleria 13 euro piĂš quattro euro di prevendita.

Dz —‘Â?‰‹‘”Â?‘ ’ƒ’Â?dzǥ †‹ †‘ƒ”†‘ ‡‘ …‘Â? ƒ‘—Ž Â‘Â˜ÂƒÇĄ ‘•ƒ„‡ŽŽ ƒ—”‡Â?–‹ ‡ŽŽ‡”• ‡ ƒ”…‘ ‹ƒŽŽ‹Â?‹

Se il buongiorno si vede dal mattino, come dice un vecchio proverbio popolare, il mattino in cui Layla bussa alla porta di Andrea (Raoul Bova) non promette niente di nuovo per il trentottenne dalla carriera ben avviata. Sicuro di sÊ, bello e single. Profondamente single, che ama i piaceri della vita, le belle donne, la discoteca e, soprattutto, se stesso. Uno che, come dice Paolo (Edoardo Leo, anche regista), amico di Andrea, è uno che corre su una strada dritta. Il proble-

”œ‹Â?—‘˜‹ ”ƒ––‹Â?‹ ‹Â? Dz ‹Â?†”‘Â?‡ †ƒ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÂŽÇł ‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͙ ƒŽ ƒŽƒ ”œ‹ †‹ ”œ‹Â?—‘˜‹ …‘Â?–‹Â?—ƒ Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ –‡ƒ–”ƒŽ‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ †ƒ Dz ‡ƒ–”‘ †‡Ž Â˜Â‹ÂƒÂŽÂ‡Çł Č‹Â–Â‡ÂƒÂ–Â”Â‘Â†Â‡ÂŽÂ˜Â‹ÂƒÂŽÂ‡ǤÂ‹Â–ČŒǤ —Ž Â’ÂƒÂŽÇŚ …‘•…‡Â?‹…‘ Dz ‹Â?†”‘Â?‡ †ƒ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÂŽÇł …‘Â? ƒÂ?—‡Ž ”ƒ––‹Â?‹Ǥ ÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Âƒ …Š‡ ’‹Î †‹ ‘‰Â?‹ ƒŽ–”‘ ‹Â?…ƒ”Â?ƒ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Â?—•‹…ƒŽǤ —‡ŽŽ‘ …Š‡ Žƒ ’Žƒ–‡ƒ †‹ –—––ƒ –ƒŽ‹ƒ ƒÂ?ƒ ’‡” Ž‡ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹‡ •–‘”‹‡ …Š‡ •ƒ ”ƒ……‘Â?–ƒ”‡ ‹Â? •’‡–nj –ƒ…‘Ž‹ …‘•–”—‹–‹ …‘Â? •–‹Ž‡ǥ ˆ‘”œƒ ‡ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ …‘‹Â?˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘Ǥ ƒÂ?—‡Ž ”ƒ––‹Â?‹ Â?‘Â? Šƒ …‡”–‘ „‹•‘‰Â?‘ †‹ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‹ …‘•¿ …‘Â?‡ ‡Â?ƒ Â‹Â‘ÂŽÂ…ÂƒÇŚ –‹ǥ ÂƒÂ—Â–Â”Â‹Â…Â‡ÇĄ ‡ –‡ˆƒÂ?‘ ÇŻ Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘ÇĄ Ž‘ •–‘”‹…‘ „ƒ––‡”‹•–ƒ †‡‹ ‘‘Š …Š‡ …‘Â? Žƒ Â?—•‹…ƒ Â?‡Ž •ƒÂ?‰—‡ Šƒ †‡…‹•‘ †‹ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ”‡ ƒÂ?—‡Žǥ ‡ Â?‘Â? ° Žƒ ’”‹Â?ƒ Â˜Â‘ÂŽÂ–ÂƒÇĄ Â?‡Ž •—‘ ˜‹ƒ‰‰‹‘ ˆƒÂ?–ƒ•–‹…‘Ǥ Â? Â?‘†‘ ‹”‘Â?‹…‘ǥ ”‹’‡”…‘””‡ ‹Ž ’”‘’”‹‘ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ ƒ”–‹•–‹…‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ‹ ’‹Î ˆƒÂ?‘•‹ „”ƒÂ?‹ †‡Ž Â?—•‹…ƒŽ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ‡ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ‹‰Ž‹‡––‹ †ƒ ͚͚ ‡—”‘ ‡ Í™Í Â‡Â—Â”Â‘ ’‡” Ž‡ ’‘Ž–”‘nj Â?‹••‹Â?‡ ‡ ‹ ’ƒŽ…Š‹Ǣ ͙͞ ‡ ͙͜ ’‡” Ž‡ ’‘Ž–”‘Â?‡Ǥ

‘Â? ǯ—Ž–‹Â?‘ ƒŽ„—Â? Dz ƒ› ‘—–dz

8Q WRXU FKH YXROH SDUODUH DO FXRUH ‘Â? •‹ ’”‡•‡Â?Â–ÂƒÇĄ ƒŽŽƒ •‘‰Ž‹ƒ †‡‹ ͘͞ ƒÂ?Â?‹ǥ …‘Â? —Â? Â?—‘˜‘ ’”‘‰‡––‘ Â†Â‹Â•Â…Â‘Â‰Â”ÂƒÂˆÂ‹Â…Â‘ÇĄ Dz ƒ› ‘—–dzǥ Â?ƒ–‘ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽŽƒ –ƒÂ?–‘ ƒÂ?ƒ–ƒ ”‡–‡ǣ Šƒ …‘Â?…‡’‹–‘ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂŽÂ„Â—Â? ƒÂ?†ƒÂ?†‘ ƒ ’‡•…ƒ”‡ •— ‘— —„‡ ƒŽ…—Â?‹ ƒ—–‘”‹ ƒ Ž—‹ •…‘Â?‘•…‹—–‹ǥ ƒˆˆ‹ƒÂ?…ƒÂ?†‘Ž‹ Ġ ƒŽ–”‹ †ƒ Ž—‹ ‹Â?˜‡…‡ ƒÂ?ƒ–‹

5

osalino Cellamare, meglio conosciuto come Ron, si presenta alla soglia dei 60 anni con un nuovo progetto discografico, “Way outâ€?, nato grazie alla tanto amata (o vituperata da qualcuno) rete. SĂŹ, perchĂŠ Ron ha concepito quest’album andando a pescare su You Tube alcuni autori a lui sconosciuti, affiancandoli ad altri da lui invece amati, realizzando poi delle versioni in italiano dei loro successi. Un progetto che banalmente potremmo definire di “coverâ€?, ma che invece ci mostra uno dei tanti aspetti di questo cantante-cantautore poliedrico, capace di vincere nel 1996 un festival di Sanremo (in coppia con Tosca) con il brano “Vorrei incontrarti tra cent’anniâ€? e di accompagnare prima Lucio Dalla e Francesco De Gregori nel fortunato “Banana Republic Tourâ€? del 1979 e poi l’ensemble formato da Fiorella Mannoia, Pino Daniele e ancora Francesco De Gregori nel Tour del 2002, che generò anche un bel cd+dvd. Ultimamente Ron è parso un po’ emarginato dal mercato discografico, ma non si è perso d’animo e ha saputo rinascere in questa situazione molto difficile per la discografia. “Way outâ€? infatti è nato anche grazie a un soggiorno a New

York, una sorte di “corso di aggiornamentoâ€?, a metĂ tra la vacanza-studio e il lavoro. “L’esperienza newyorkese mi ha fatto vedere le cose da un’altra prospettiva, quella della realtĂ e della passione. Con ‘Way out’ voglio parlare attraverso un disco che mi rappresenti e mi assomigli, cosĂŹ ho scelto canzoni scritte da altri che però parlavano al mio cuore. Ora lo sto portando in giro, perchĂŠ suonare

‡Ž „”ƒÂ?‘ Dz ”‰‘‰Ž‹‘ ƒÂ?–‹’”‘‹‡––‹Ž‡dzǥ –”ƒ†—œ‹‘Â?‡ †‹ Dz ƒÂ?Â?‘Â?Â„ÂƒÂŽÂŽÇł †‹ ƒÂ?‹‡Â? ‹…‡ǥ ƒŽŽƒ •‡…‘Â?†ƒ ˜‘…‡ Â…ǯ° Â?ƒ” ‡†”‹Â?‹ dal vivo è una delle cose che mi piacciono di piĂšâ€?. “Way outâ€? costituisce un’autentica via di uscita per Ron, convinto com’è che reinventarsi sia un eccitante ricominciare. “Way outâ€? rappresenta anche una voglia di resistenza, ricercata e trovata da Ron nei testi di questi autori. “Ho scovato ragazzi giovani, in grado di raccontare cose di resistenza, anche in una storia d’autoreâ€?. Il disco è composto da 12 tracce appartenenti a can-

tautori intimistici ma di gran classe, come Damien Rice, Jamie Cullum, K’naan, David Gray e John Mayer, nomi giovani ma giĂ consolidati a livello planetario. In questa fase nella quale in Italia i cantautori languono e i nomi storici sono avviati sul viale del tramonto, questo album porta una ventata di freschezza e ci ripropone una delle migliori voci italiane, molto attento musicalmente a ciò che succede all’estero. Avvenne cosĂŹ anche per il suo maggior successo, la splendida “Una cittĂ per cantareâ€?, traduzione di The Road di Danny O’Keefe (portata al successo da Jackson Browne). “Way outâ€? costituisce cosĂŹ una piacevole sorpresa, un disco nel quale non mancano slanci di riflessione spirituale, come nel brano “Signore, mi sto preparandoâ€?, traduzione di “I’m getting readyâ€? di Kiwanuka, che si apre con il desiderio di un incontro affettuoso con il Signore: “Oh Dio, no non sapevo che eri lĂŹ / Oh Dio, no non sapevo che sei lĂŹ. / Ma se ti abbraccio, dimmi è vero, / ti prenderai cura di ciò che faccio?â€?. Ultima annotazione: nel brano “Orgoglio antiproiettileâ€?, traduzione del classico “Cannonballâ€? di Damien Rice, troviamo alla seconda voce il nostro Omar Pedrini, amico di vecchia data di Ron.

ƒÂ?‡”„‹‘ ‹ …Š‹—†‡ Žƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ƒŽ ‘Ž‹–‡ƒÂ?ƒ ƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ ƒÂ?Â?ÇĄ ‹Â? Â…Â‘ÇŚÂ’Â”Â‘Â†Â—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž ‡ƒ–”‘ –ƒ„‹Ž‡ †‹ ‡Â?‘˜ƒ ‡ ‹Ž ‡•–‹˜ƒŽ ‡ƒ–”ƒŽ‡ †‹ ‘”‰‹‘ Â‡Â”Â‡ÂœÂœÂ‹ÇĄ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ —Â? …Žƒ••‹…‘ †‡Ž –‡ƒ–”‘ …‘Â? —Â?‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ †‹ ’”‡‰‡˜‘Ž‹••‹Â?ƒ ˆƒ––—”ƒǤ ‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ ‘”‡ ͚͙ǥ Žƒ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ ‰‡Â?‘˜‡•‡ ’‘”–‡”Â? ‹Â? •…‡Â?ƒ ƒŽ ‘Ž‹–‡ƒÂ?ÂƒÇĄ …‘Â?‡ •’‡––ƒ…‘Ž‘ …‘Â?…Ž—•‹˜‘ †‡ŽŽƒ –ƒ‰‹‘Â?‡ –‡ƒ–”ƒŽ‡ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ǥ —Â?‘ †‡‹ –‡•–‹ ’‹Î ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ–‹˜‹ †‹ ŠƒÂ?Â‡Â•Â’Â‡ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Dz ‘Ž–‘ ”—Â?‘”‡ ’‡” Â?—ŽŽƒdzǥ ÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ …Š‡ …‘Â?†‡Â?•ƒ ‹Â? •¹ –—––‘ ‹Ž Â?‡‰Ž‹‘ †‡ŽŽ‡ …‘Â?Â?‡†‹‡ †‡Ž †”ƒÂ?ÇŚ Â?ƒ–—”‰‘ ‹Â?‰Ž‡•‡ǣ ˆ‹Â?–‡ Â?‘”–‹ǥ •‘•’‡––‹ǥ ‹Â?–”‹‰Š‹ǥ •…Š‡”Â?ƒ‰Ž‹‡ ƒÂ?‘”‘•‡ǥ •…ƒÂ?„‹ †‹ ’‡”•‘Â?ÂƒÇĄ …‘Â?‰‹—”‡Ǥ „‹‰Ž‹‡––‹ ƒÂ?…‘”ƒ †‹•’‘Â?‹„‹Ž‹ ȋ‹Â?–‡”‘ Í™Í Â‡Â—Â”Â‘ ÇŚ ”‹†‘––‘ Í™Í? Â‡Â—Â”Â‘ČŒ ’‡” Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ •‹ ’‘••‘Â?‘ ƒ…“—‹•–ƒ”‡ ’”‡•nj •‘ ‹Ž „‘––‡‰Š‹Â?‘ †‡Ž ‡ƒ–”‘ ‘Ž‹–‡ƒÂ?ƒ ‹Â? ‹ƒœœƒ ‘Â?•‹‰Â?‘” ‹ƒÂ?…Š‹ Í™ Č‹Í˜Í›Í˜ǤͥÍ›Í Í™Í?ÍžÍ&#x;ČŒ Â?‡‹ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ ’”‡…‡†‡Â?–‹ ‘‰Â?‹ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Č‹Â?‡‹ •‡‰—‡Â?–‹ Â‘Â”ÂƒÂ”Â‹ÇŁ Í™Í˜ÇŁÍ˜Í˜ÇŚÍ™ÍšÇŁÍ˜Í˜ ‡ Í™ÍžÇŁÍ›Í˜ÇŚÍ™Í ÇŁÍ›Í˜ČŒǤ

Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ ‹ŽŽǤ ”‡ƒŽ’‹Â?‘ —‡ Â†ÂƒÂ–Â‡ÇŁ Â?—•‹…Š‡ †‹ ƒ‰Ž‹‘Â?‹ ‡ Â?‘–‡ †‹ ƒ’‘Ž‹ ƒ ‰”ƒÂ?†‡ Â?—•‹…ƒ •—Ž ’ƒŽ…‘ †‡ŽŽƒ •ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ƒÂ?–ƒ ‹—Ž‹ƒ †‡Ž ‹Žnj Žƒ‰‰‰‹‘ ”‡ƒŽ’‹Â?‘Ǥ Â?ˆƒ––‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͙Ǥ͛͘ Dz ŽŽǯ—Â?‹•‘Â?‘dz ° ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‡Ž …‘Â?…‡”–‘ …Š‡ ‹‘ ’‹”‹–‹ ‡ ‘„‡”–‘ ƒ‰ƒÂ?‹ǥ Â?—•‹…‹•–‹ †‹ Žƒ—†‹‘ ƒ‰Ž‹‘Â?‹ǥ –‡””ƒÂ?Â?‘ Â?‡ŽŽƒ •ƒŽƒǤ Â?‰”‡••‘ǣ ͙͘ ‡—”‘ ‹Â? Â’ÂŽÂƒÂ–Â‡ÂƒÇĄ Í? ‡—”‘ ‹Â? ‰ƒŽŽ‡”‹ƒ ‡ Í? ‡—”‘ ’‡” ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ •‘––‘ ‹ ͙͚ ƒÂ?Â?‹Ǥ 1 Žƒ ’”‹Â?ƒ †‹ …‹Â?“—‡ †ƒ–‡ …Š‡ –‘……Š‡”ƒÂ?Â?‘ ÂŽÇŻ Â–ÂƒÇŚ Ž‹ƒ ’‡” ”ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ ˆ‘Â?†‹ ’‡” ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‹ ‹‘Ǥ Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â‹Â„Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‹Ž ˜‹‘Ž‹Â?‹•–ƒ ‡ ‹Ž ’‘Ž‹•–”—Â?‡Â?–‹•–ƒ ȋ•‘Â?‘ ͛͘ ‰Ž‹ •–”—Â?‡Â?–‹ …Š‡ ƒ‰ƒÂ?‹ ° ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ •—‘Â?ÂƒÂ”Â‡ČŒ •‹ ‡•‹„‹”ƒÂ?Â?‘ ‹Â? „”ƒÂ?‹ †‹ Â?—•‹…ƒ Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‹Â…ÂƒÇĄ …‘Ž‘Â?Â?‡ •‘Â?‘”‡ǥ „”ƒÂ?‹ ‹Â?‡†‹–‹ ‡ Ž‡ ’‹Î „‡ŽŽ‡ …ƒÂ?œ‘Â?‹ †‹ Žƒ—†‹‘ ƒ‰Ž‹‘Â?‹Ǥ ƒ„ƒ–‘ ͚͛ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? ‹Â?˜‡…‡ ‹Ž ƒÂ?–ƒ ‹—Ž‹ƒ †‡Ž ”‡ƒŽ’‹Â?‘ •‹ ”‹‡Â?’‹”Â? †‡‹ •—‘Â?‹ †‡ŽŽƒ …ƒÂ?œ‘Â?‡ Â?ƒ’‘Ž‡–ƒÂ?ƒ …‘Â? Dz ƒ’‘Ž‹‹Â?ÇŚ …‘Â?…‡”–‘dz …‘Â? ‹ƒÂ?Â?‹ ƒŽƒ„”‡•‡ ‡ ÂŽÇŻÂ‘Â”Â…ÂŠÂ‡Â•Â–Â”Âƒ ”‡Â?ƒ”Ǥ Â?‰”‡••‘ ÍĄ ‡—”‘Ǥ Â?ˆ‘ ‡ ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‹ǣ Í˜Í›Í˜Í›Í™Í Í›ÍœÍ? ‘ Í›ÍšÍ ÍžÍ?Í˜ÍœÍžÍĄÍšǤ

‹ŽŽƒÂ?—‘˜ƒ ƒ†”‡ Â‡Â”Â‡Â•ÂƒÇĄ ‹Ž Â?—•‹…ƒŽ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘ Â?‡ŽŽƒ •ƒŽƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‘”ƒŽŽ‘ †‹ ‹Žnj ŽƒÂ?—‘˜ƒ ˜ƒ ‹Â? •…‡Â?ƒ ‹Ž Â?—•‹…ƒŽ Dz ƒ†”‡ ‡”‡•ƒdzǤ ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‘ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ …Š‡ Šƒ Žƒ ”‡‰‹ƒ †‹ ‹—•‡’’‡ ˜ƒŽ†‹Â?‹ǥ ° ‘ˆˆ‡”–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÇŚ –‘”‹‘ ƒ•‹ †‹ ‘„ƒ”Â?‘Ǥ


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Í›Í?

ma è quando Layla (Rosabell Laurenti Sellers) si piazza metaforicamente in questa strada dritta, impedendogli di continuare a percorrerla. Andrea, Peter Pan a cui non piaciono le responsabilità , non vuole saperne di essere il padre di questa diciassettenne che gli suona il campanello. La madre è morta, quella madre di cui lui non ricorda nemmeno il nome e che era una semplice avventura estiva. Assieme alla ragazza il nonno, il famoso Enzo (Marco Giallini), front man dei

Giaguari una band degli anni ‘70, ancora un poco hippie, che ancora vive in camper. Questi gli ingredienti, a cui aggiungere l’insegnante Nicole Grimaudo, che miscelati con intelligenza danno vita a “Buongiorno papĂ â€? una commedia italiana che appare come una piacevole sorpresa. Se possono sembrare scontati i risvolti della vicenda, verso un “happy endâ€? non sono scontate le scelte che i personaggi saranno spinti a fare dal loro necessario “correre insieme per un trattoâ€?. E

la chiave vincente appare il lavoro di squadra, quello di tutti gli attori che mettono insieme idee ed energie per la riuscita del film. Bravo Raoul Bova a giocare con la propria immagine di bello immaturo, che si scopre disposto a maturare; grande Marco Giallini, forse un poco giovane per il ruolo del nonno, nell’interpretare una figura paterna sui generis, che nasconde molto dietro baffi, tatuaggi e chitarre; ottimo Edoardo Leo nei panni dell’amico “sfigato� del protagonista, ma che di fatto

compare come il suo alter ego, come la parte di sĂŠ che si è un po’ lasciato alle spalle, con cui dialoga, ma solo alla necessitĂ . E la fatica della famiglia italiana è tutta lĂŹ da vedere, mescolata alle battute e all’ironia. Ed è triste scoprire una generazione di padri quarantenni, presi da carriera e piacere, che mantengono il baricentro su di sĂŠ. E i figli? Cercano altrove un sostituto. E non sempre c’è un nonno hippy saggio a tamponare e una figlia che non demorde nel far crescere suo padre!

—ƒ”†ƒ Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž …‡ŽŽ—Žƒ”‡Ǥ ‘Â? ‹Ž ” ‘†‡ ƒÂ?…Š‡ ‹ –”ƒ‹Ž‡”

ǥ Ǥ

‡�˜‡�—–‘ ’”‡•‹†‡�–‡

‹—•‡’’‡ ÂƒÂ”Â‹Â„ÂƒÂŽÂ†Â‹ÇĄ †‡––‘ ‡’’‹Â?‘ǥ Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ ‹Ž Â?‘Â?‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ° —Â? —‘Â?‘ †ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ •‡Â?’Ž‹…‡ǥ …Š‡ ˜‹˜‡ ‹Â? —Â? ’‹……‘Ž‘ ’ƒ‡•‹Â?‘ †‹ Â?‘Â?–ƒ‰Â?ÂƒÇĄ ƒÂ?ƒ Žƒ Â’Â‡Â•Â…ÂƒÇĄ Žƒ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡‰Ž‹ ƒÂ?‹…‹ ‡ Žƒ „‹„Ž‹‘–‡…ƒǤ Â? ‰‹‘”Â?‘ǥ ƒ …ƒ—•ƒ †‹ „‡‰Š‡ ‹Â?–‡”Â?‡ ƒŽ ƒ”ŽƒÂ?‡Â?–‘ǥ ‡’’‹Â?‘ ° ‡Ž‡––‘ ”‡•‹†‡Â?–‡ǤǤǤ

‹„‡ŽŽ‡ Š‡ „”ƒ˜‡

�‹…Š‡ †ƒ �‘”‹”‡

Š‡ ƒ•–‡”

†‹ ƒ”� �†”‡™•

†‹ ‹‘”‰‹ƒ ƒ”‹�ƒ

†‹ ƒ—Ž Š‘�ƒ• �†‡”•‘�

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ Í™Í&#x;Ǥ͘͘

ȋ‹Â? †‹‰‹–ƒŽ‡ Íš ČŒ

˜‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? •ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘ Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

ǥ Ǥ

‹Â?…‘ŽÂ? †‹ –‡˜‡Â? ’‹‡Ž„‡”‰ ȋ‹Â? †‹‰‹–ƒŽ‡ Íš ČŒ

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

ƒ�„‡œ‹ƒ †‹ ƒ›�‡ Š‘”�Ž‡›

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞Ǥ͘͘

ƒ”� „‘†‹‡• „ †‹ †‹ ‘�ƒ–Šƒ� ‡˜‹�‡

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í&#x;ǤÍ™Í?

‘�•‹‡—” ƒœŠƒ”

‡�˜‡�—–‘ ’”‡•‹†‡�–‡ †‹ ‹……ƒ”†‘ ‹Žƒ�‹

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͜ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í&#x;Ǥ͘͘

†‹ Š‹Ž‹’’‡ ƒŽƒ”†‡ƒ—

‹–ƒ †‹ ‹

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

†‹ �‰ ‡‡

Ž ‰”ƒ�†‡ ‡ ’‘–‡�–‡ œ

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͙Ǥ͘͘

‹Â?‘……Š‹‘ †‹ Â?œ‘ ÇŻ ÂŽĂ–

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞Ǥ͛͘

ƒ‹ –ƒ–‹ �‹–‹ †‹ ƒ”Ž‘ ƒ�œ‹�ƒ

•ƒ„ƒ–‘ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘

ƒ�„‡œ‹ƒ †‹ ƒ›�‡ Š‘”�Ž‡›

†‘�‡�‹…ƒ ͚͜ �ƒ”œ‘ ‘”‡

ÇŻ

†‹ ƒ� ƒ‹�‹

˜‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ •ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

—––‹ …‘�–”‘ –—––‹ — ––‹‹ …‘�–”‘ –—–

ÇŻÂƒÂ?‘”‡ ‹Â?ƒ––‡•‘

Â?–‘‹Â?‡ǥ “—ƒ”ƒÂ?–‡Â?Â?‡ ƒ˜˜‘…ƒ–‘ †‹ •—……‡••‘ǥ ˆ‡Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ •’‘•ƒ–‘ …‘Â? Žƒ‹”‡ ‡ ’ƒ†”‡ †‹ †—‡ „‡‹ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹ÇĄ Â?‘Â? ’‘–”‡„„‡ …Š‹‡†‡”‡ †‹ ’‹Î ƒŽŽƒ ˜‹–ƒǢ Šƒ –—––‘ “—‡Ž …Š‡ •‡”˜‡ ’‡” ‡••‡”‡ ˆ‡Ž‹…‡Ǥ Â—Â–Â–ÂƒÂ˜Â‹ÂƒÇĄ Žǯ‹Â?ƒ•’‡––ƒ–‘ ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? ‹‘ ’‘”–‡”Â? •…‘Â?’‹‰Ž‹‘ Â?‡ŽŽƒ •—ƒ ‡•‹•–‡Â?œƒ ‡ ‹Â? “—‡ŽŽƒ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ ‹Â?–‘”Â?‘ ƒ Ž—‹ǤǤǤ

†‹ ‘Žƒ�†‘ ƒ˜‡ŽŽ‘

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

‘ŽŽ‘ ƒŽŽ‡ ’”—‰�‡

‰Žƒ†‹ƒ–‘”‹ †‹ ‘�ƒ †‹ ‰‹�‹‘ –”ƒˆˆ‹

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

‹�‘……Š‹‘

†‹ ‹�…‡�– ƒ”‘��ƒ—†

Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ƒŽŽ‡ ͚͘Ǥ͛͘

ƒ�„‡œ‹ƒ †‹ ƒ›�‡ Š‘”�Ž‡›

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

Ǥ

”ƒ��‡�™‡‡�‹‡ � ‹ †‹ ‹� —”–‘�

Ž …ƒ��‹�‘ ’‡” ƒ�–‹ƒ‰‘

Ž …ƒ��‹�‘ ‹ ’‡ ‡” †‹ �‹Ž‹‘ •–‡˜‡œ

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í&#x; Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

”ƒ��‡�™‡‡�‹‡

”‘‘†•

†‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í&#x;Ǥ͘͘

”‘�‡� …‹–› †‹ ŽŽ‡� —‰Š‡•

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ �ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙ †‘�‡�‹…ƒ ͚͜ �ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙

†‹ ‹� —”–‘�

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?Ǥ͘͘

†‹ Š”‹• ƒÂ?†‡”•ǥ ‹”Â? ‡ ‹……‘ Č‹Â†Â‹Â‰Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‡ Í› ČŒ

Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? ˜‡Â?‡”†¿ ͚͚ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? •ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í Ç¤Í›Í˜ÇĄ ͚͘ǤÍœÍ? Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

†‹ Â?œ‘ ÇŻ ÂŽĂ–

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͙ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͞Ǥ͘͘

‹Â?‘……Š‹‘ ‹ Š‹ †‹ Â?œ‘ ÇŻ ÂŽĂ–

…”‘‘†• Ǥ ÇĄ Ǥ

—ƒÂ?†‘ Žƒ Ž‘”‘ ‰”‘––ƒ ˜‹‡Â?‡ Â†Â‹Â•Â–Â”Â—Â–Â–ÂƒÇĄ ‹ ”‘‘†• Č‚ ’”‹Â?ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ’”‡‹•–‘”‹…ƒ †‡Ž Â?‘Â?†‘ Č‚ †‡˜‘Â?‘ –”‘˜ƒ”‡ —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â‡Â”Â?ƒ–‹˜ƒ ƒŽ ”‹’ƒ”‘ …Š‡ Ž‹ Šƒ •‡Â?’”‡ ’”‘–‡––‹ †ƒŽ ’‡”‹…‘Ž‘Ǥ ‹ ‹Â?„ƒ”…Š‡”ƒÂ?Â?‘ …‘•¿ ‹Â? —Â? ˜‹ƒ‰‰‹‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ’ƒ‡•ƒ‰‰‹ Â•Â’Â‡Â–Â–ÂƒÂ…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‹ÇĄ ƒŽŽƒ •…‘’‡”–ƒ †‹ —Â? Â?‘Â?†‘ Â?—‘˜‘ǤǤǤ

‹ ‹‡ Šƒ”† Š † � „—‘� ‰‹‘”�‘ ’‡” �‘”‹”‡

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͙͜ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í&#x;ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͘Ǥ͛͘

†‹ ‘Š� ‘‘”‡

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

Ž ”‡ †‡ŽŽƒ –‡””ƒ •‡Ž˜ƒ‰‰‹ƒ

Ž ”‡ †‡ŽŽŽŽƒ –‡”””ƒ

Ž ‰”ƒ�†‡ ‡ ’‘–‡�–‡ œ

Ž ‰”ƒ�†‡ † ‡ ’‘ ‘–‡

‹�‘……Š‹‘

†‹ ƒ� ƒ‹�‹

†‹ Â?œ‘ ÇŻ ÂŽĂ–

ȋ‹Â? †‹‰‹–ƒŽ‡ Íš ČŒ

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ˜Í˜ÇĄ Í™Í Ç¤Í˜Í˜

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ ͚͙Ǥ͘͘

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚͜ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘ Ž—Â?‡†¿ ÍšÍ? Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͙Ǥ͘͘

†‹ ‡�Š ‡‹–Ž‹�

Ž ’”‹�…‹’‡ ƒ„—•‹˜‘ †‹ Ž‡••ƒ�†”‘ ‹ƒ�‹

•ƒ„ƒ–‘ ͚͛ Â?ƒ”œ‘ ‘”‡ ͚͘Ǥ͛͘


͛͞

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

‘�ˆ‡•‡”…‡�–‹ ‹ •’‡”ƒ �‡Ž ‡–”‘„—•

Le imprese che hanno chiuso nel Bresciano nel 2012 sono state ben 852, contro le 798 che sono state avviate. Questo è il bilancio non certo positivo presentato e discusso da Piergiorgio Piccioli e Alessio Merigo, presidente e direttore di Confesercenti Brescia, con il sindaco Adriano Paroli e con un gruppo di rappresentanti dell’imprenditoria lombarda guidati da Giancarlo Morghen. Oltre a prendere atto delle difďŹ coltĂ dell’economia globale e locale,

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

durante l’incontro è stata messa positivamente in risalto l’attivazione del metrobus. “Il centro storico può diventare il salotto della provincia e questo darĂ impulso a turismo e culturaâ€? ha notato Piergiorgio Piccioli, mentre Giancarlo Morghen, vedendo nella realizzazione della metropolitana l’espressione di un ammirevole modello di sviluppo, dice: “Se oggi dovessimo fare un check-up alle cittĂ lombarde in vista di Expo 2015, dovremmo dire che Brescia ha tutte le carte in regolaâ€?.

Â?ˆ”ƒ•–”—––—”‡ ÂŽ ÇŻ Â?Â?—Â?œ‹‘ ƒ••‡‰Â?ƒ–‘ ƒ ‡”‘Â?ƒ

'RSR OD FRQFHVVLRQH VSD]LR DL SURJHWWL ŽŽƒ ƒ–—ŽŽ‘ •’ƒ Žƒ …‘Â?…‡••‹‘Â?‡ “—ƒ”ƒÂ?–‡Â?Â?ƒŽ‡ †‡ŽŽ‘ •…ƒŽ‘Ǥ ‡Â?‰‘Â?‘ Â?‡Â?‘ ‘•–ƒ…‘Ž‹ ‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ƒŽ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜‘ ŽƒÂ?…‹‘ †‡ŽŽ‘ •…ƒŽ‘ ƒ‡”‘’‘”–—ƒŽ‡ „”‡•…‹ƒÂ?‘Ǥ ƒ •‘††‹•ˆƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ”‘˜‹Â?…‹ƒ ƒÂ?‹‡Ž‡ ‘Ž‰‘”ƒ

/

o scorso 18 marzo i dicasteri dei Trasporti e di Economia e Finanze hanno siglato la tanto attesa concessione governativa quarantennale alla Catullo Spa, attraverso la quale viene reso possibile lo sviluppo dell’aeroporto Gabriele D’Annunzio di Montichiari. Ne hanno dato notizia il presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora e l’assessore provinciale allo Sviluppo economico Giorgio Bontempi. “I fatti ci hanno dato ragione, in quanto la sinergia con Verona e Trento si è dimostrata come l’unica via percorribile – ha detto Molgora – e Roma deve aver rivisto le proprie valutazioni iniziali (il D’Annunzio era classificato come un aeroporto sull’orlo della chiusura, ndr), anche dopo una piĂš attenta analisi del Piano d’area riguardante lo scalo bresciano. Questo ci impegna, pur con una presenza azionaria istituzionale in Catullo del 3,1% – ha continuato Molgora – ad una maggiore attenzione affinchĂŠ Catullo Spa dia seguito agli impegni assunti, ovvero alla definizione di tutte le azioni che le competono a che il cargo a Montichiari diventi realtĂ . Questa concessione è anche un incentivo ad accelerare la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie a favorire il Piano d’area – ha aggiunto Daniele Molgora – e non è da escludere che

‡”˜‡ …͘Â?–‹Â?—ƒ”‡ •—ŽŽƒ ˜‹ƒ †‡Ž †‹ƒŽ‘‰‘ …‘Â? Žƒ •‘…‹‡–Â? ˜‡”‘Â?‡•‡ ’‡” •ˆ”—––ƒ”‡ ƒ’’‹‡Â?‘ Ž‡ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‹–Â? †‡ŽŽǯ‹Â?ˆ”ƒ•–”—––—”ƒ

ÇŻ

anche la via del trasporto passeggeri non subisca l’auspicato incremento. Ora ogni ostacolo affinchĂŠ l’imprenditoria territoriale possa agire è stato rimosso – ha chiosato il presidente – e Montichiari può concretamente costituire il volano del sistema economico brescianoâ€?. “Questo atto amministrativo deve essere considerato come un punto di partenza e non certo d’arrivo – ha

sottolineato Giorgio Bontempi – ed è il risultato del lavoro di squadra iniziato nel 1998 e il suo conseguimento premia chi ha sempre creduto in questa via come l’unica percorribile. Riteniamo che chi avesse pensato ad altre soluzioni fosse su posizioni che i fatti hanno smentito ed è il momento – ha ribadito Bontempi – di accantonare le polemiche per dare concretezza alle affermazioni

che vedevano la mancata concessione governativa quale unico muro eretto fra volontĂ e capacitĂ di attuarlaâ€?. “Non tutti gli imprenditori bresciani erano allineati su posizioni ostracistiche alle nostre – ha soggiunto ulteriormente Daniele Molgora – e quindi la via del dialogo è piĂš che aperta, perchĂŠ sarebbe quanto meno singolare che le opportunitĂ che oggi sono alla portata di mano venissero utilizzate da un’imprenditoria “extra-territorialeâ€?. Oggi vi sono le condizioni affinchĂŠ le compagnie aeree possano scegliere Montichiari come base operativa ed a noi il compito di vigilare che la Catullo Spa compia ogni passo necessario in questa direzioneâ€?. Che la concessione sia un passo determinante è vero, ma confermiamo che è solo il primo, poichĂŠ ora l’impegno di tutti è che lo scalo bresciano diventi, come sosteniamo da tempo, punto vero di interscambio cielo-gommaferro, con la realizzazione di tutto ciò che questo comporta.

†‹…‘Â?•—Â? ‘Ž‹œœ‡ ˜‹–ƒ †‘”Â?‹‡Â?–‹ …ƒ†‡ –”ƒ Â?‡Â?‘ †‹ —Â? Â?‡•‡ǥ ‹Ž Í™Í? ƒ’”‹Ž‡ ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ ‹Ž –‡”Â?‹Â?‡ ’‡” …Š‹‡†‡”‡ ‹Ž ”‹Â?„‘”•‘ †‡ŽŽ‡ …‘•‹††‡––‡ Dz’‘Ž‹œœ‡ ˜‹–ƒ †‘”Â?‹‡Â?–‹dzǥ ˜ƒŽ‡ ƒ †‹”‡ “—‡ŽŽ‡ ƒ••‹…—”ƒœ‹‘Â?‹ •—ŽŽƒ ˜‹–ƒ ‹Â? …—‹ ‹Ž †‡Â?ƒ”‘ Â?‘Â? ° •–ƒ–‘ ”‹–‹”ƒ–‘ ‡Â?–”‘ †—‡ ƒÂ?Â?‹ †ƒŽŽƒ Â?‘”–‡ †‡ŽŽǯ‹Â?–‡•–ƒ–ƒ”‹‘ ˆ‹Â?‡Â?†‘ …‘•¿ ‹Â? —Â? ˆ‘Â?†‘ •–ƒ–ƒŽ‡ ’‡” ˆ‹Â?ƒŽ‹–Â? •‘…‹ƒŽ‹Ǥ †‹…‘Â?•—Â? ‹Â?˜‹–ƒ ‰Ž‹ ‹Â?–‡”‡••ƒ–‹ ƒ Â?—‘˜‡”•‹ ’‡” –‡Â?’‘ ‡ Â?‡––‡ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ ‹ •—‘‹ —ˆˆ‹…‹ ’‡” ƒ••‹•–‡Â?œƒ ‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹Ǥ ‡˜‡ Â–Â”ÂƒÂ–Â–ÂƒÂ”Â•Â‹ÇĄ ’‡”Öǥ †‹ ’‘Ž‹œœ‡ ˜‹–ƒ †ƒŽŽ‡ •‡‰—‡Â?–‹ Â…ÂƒÂ”ÂƒÂ–Â–Â‡Â”Â‹Â•Â–Â‹Â…ÂŠÂ‡ÇŁ ÇŚ ‡˜‡Â?–‘ Č‹Â?Â‘Â”Â–Â‡Č€Â˜Â‹Â–Âƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‹Â…Â—Â”ÂƒÂ–Â‘ČŒ ‘ •…ƒ†‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ ’‘Ž‹œœƒ …Š‡ †‡–‡”Â?‹Â?ƒ˜ƒÂ?‘ ‹Ž †‹”‹––‘ ƒ ”‹•…—‘–‡”‡ ‹Ž …ƒ’‹–ƒŽ‡ ÂƒÂ•Â•Â‹Â…Â—Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Â?–‡”˜‡Â?—–‘ •—……‡••‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ †ƒ–ƒ †‡Ž ͙Ν ‰‡Â?Â?ƒ‹‘ ͚͘͘͞Ǣ ’”‡•…”‹œ‹‘Â?‡ †‹ –ƒŽ‡ †‹”‹––‘ ‹Â?–‡”˜‡Â?—–ƒ ƒÂ?–‡”‹‘”Â?‡Â?–‡ ƒŽ ͚ͥ ‘––‘„”‡ ÍšÍ˜Í˜Í Ç˘ ”‹ˆ‹—–‘ †‡ŽŽƒ ’”‡•–ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂ•Â•Â‹Â…Â—Â”ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽǯ‹Â?–‡”Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ ’‡” ‡ˆˆ‡––‘ †‡ŽŽƒ •—††‡––ƒ ’”‡•…”‹œ‹‘Â?‡ ‡ …‘Â?•‡‰—‡Â?–‡ –”ƒ•ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ †‡Ž ”‡Žƒ–‹˜‘ ‹Â?’‘”–‘ ƒŽ ˆ‘Â?†‘ Dz ƒ’’‘”–‹ †‘”Â?‹‡Â?–‹dzǤ ƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ †‡‹ ”‹Â?„‘”•‹ †‡ŽŽ‡ Dz’‘Ž‹œœ‡ ˜‹–ƒ †‘”Â?‹‡Â?–‹dz ° •–ƒ–ƒ ƒˆˆ‹†ƒ–ƒ ƒŽŽƒ ‘Â?•ƒ’ Č‹ ‘Â?…‡••‹‘Â?ƒ”‹ƒ •‡”˜‹œ‹ ƒ••‹…—”ƒ–‹˜‹ Â’Â—Â„Â„ÂŽÂ‹Â…Â‹ČŒ ‰Ž‹ ‹Â?–‡”‡••ƒ–‹ †‡˜‘Â?‘ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‘Â•Â‹Â–Âƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒǤ †‹…‘Â?•—Â? ”‡•…‹ƒ ° ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ ’‡” ˆ‘”Â?‹”‡ ‘‰Â?‹ —Ž–‡”‹‘”‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ‡” …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ †‹…‘Â?•—Â?ÇŁ ͛͘͘ Í›Í ÍœÍœÍ&#x;͘͘ Č‹ÂˆÂƒÂš ͛͘͘ Í›Í ÍœÍœÍ&#x;Í˜Í™ČŒ ƒ†‹…‘Â?•—Â?ǤÂ„Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒĚťÂ…Â‹Â•ÂŽǤ‹–

3URYLQFLD FRQFUHWR VRVWHJQR DOO¡HFRQRPLD Un segnale forte per dare respiro all’economia. “Lo Stato centrale, indebitato con le imprese per oltre 70 miliardi di euro, è incapace di intervenire, mentre ora piĂš che mai occorrono interventi anticiclici almeno sul nostro territorioâ€?. Il monito è giunto da Daniele Molgora, presidente della Provincia di Brescia che insieme ai suoi assessori, ha indicato le linee guida messe in campo a sostegno dell’economia. “Innanzitutto

saldiamo i debiti. Mettiamo a disposizione 25 milioni di euro con i quali chiudiamo i conti in sospeso ďŹ no al 31 dicembre dello scorso anno. Alle imprese vanno 15 milioni, il resto è destinato agli enti pubbliciâ€?. ViabilitĂ , edilizia scolastica, ambiente, ma anche trasporti, agricoltura e protezione civile. Ogni settore avrĂ la garanzia di poter pagare chi ha lavorato. Ma per far ripartire l’economia occorre anche investire. “Subito disponibili ci sono

10 milioni per intraprendere opere indifferibili, giĂ in corso o che verranno appaltate a breve, destinate a garantire la sicurezza e l’incolumitĂ dei cittadiniâ€?. E altri progetti, nel campo dell’edilizia scolastica e della viabilitĂ , sono allo studio e potrebbero essere essere messi a cantiere a breve. Interventi decisi e decisivi per superare un altro ‘annus horribilis’. Anche a rischio di violare il patto di stabilitĂ . Cosa che, almeno sulla carta, può

essere gestita attraverso le cessioni delle partecipazioni nell’autostrada A4 e nella Centropadana, che da sole valgono 45 milioni. Una linea di condotta, quella della Provincia, che ha una prospettiva di lungo termine che mira a ridurre le spese future, evitando al contempo il degrado e l’impoverimento dei nostri beni�. Grazie a questi interventi la Provincia si pone cosÏ come motore di sviluppo economico, in antitesi allo Stato centrale.


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Í›Í&#x;

ԠܥÂ?‘ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒŽ ˜‹ƒ Žƒ Dz ‘”•ƒ Â”Â‘Â•ÂƒÇł

–‘Â?‹Â?Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

L’orario di partenza è fissato per le 10, ma giĂ a partire dalle 8.30 comincerĂ il raduno in piazza Loggia per partecipare alla 5ÂŞ edizione della “Corsa rosaâ€?, che si correrĂ domenica 24 marzo. L’appuntamento è pensato come una corsa e una camminata non competitiva della lunghezza di 6 km, dedicato a tutte le donne. Il percorso si snoderĂ attraverso il centro storico, toccando alcuni dei luoghi piĂš caratteristici della cittĂ . La manifestazione

è organizzata dal comitato Uisp di Brescia e da Universo sport in collaborazione con una serie di partner istituzionali e non solo. Le iscrizioni sono partite il 18 marzo e rimarranno aperte fino alla mattinata stessa della partenza presso l’apposito gazebo allestito, fino a mezz’ora prima della partenza. La quota d’iscrizione è di 7 euro. Al termine della gara verranno premiate le prime cinque atlete e i tre gruppi piĂš numerosi. (f.u.)

ÇŻ

ƒŽ…‹‘ Â?ÇŻÂƒÂ?ƒŽ‹•‹ •—Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ ‘Â?†‹Â?‡ŽŽ‡

%UHVFLD L SL H L PHQR SHU JXDUGDUH DYDQWL

”ƒœ‹‡ ƒ‹ ’—Â?–‹ ‘––‡Â?—–‹ …‘Â?–”‘ ƒ”‹ ‡ •‘’”ƒ––—––‘ ”‘ ‡”…‡ŽŽ‹ •‡Â?„”ƒ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽ‡ •’ƒŽŽ‡ ‹Ž ’‡”‹‘†‘ Â?‡”‘ ’‡” ƒÂ?„‡ŽŽ‹ ‡ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ǣ ‘Ž–”‡ ƒ‰Ž‹ ƒ•’‡––‹ ’‘•‹–‹˜‹ Â?‡ ”‹Â?ƒÂ?‰‘Â?‘ ƒŽ…—Â?‹ †ƒ Ž‹Â?ƒ”‡ ’‡” …‘Â?–‹Â?—ƒ”‡ ƒ …‘””‡”‡

5

itornare da Vercelli con tre punti in saccoccia e qualche certezza in piĂš per la stagione. Continua il buon momento del Brescia, che prolunga a cinque la striscia di risultati utili consecutivi, ottenendo nel complesso 11 punti. Un bottino che serve per rientrare a pieno titolo nella corsa ai playoff, collocandosi al sesto posto in classifica a quota 45 punti. Gli uomini di Calori si lasciano quindi alle spalle il Padova, fermo a 42 punti dopo aver rimediato un sonoro 3 a 0 contro il Bari al San Nicola, contro il quale il Brescia aveva invece pareggiato. Al di lĂ dei calcoli e delle posizioni in classifica, però, ciò che fa ben sperare è l’atteggiamento e il gioco espresso dalla compagine bresciana, che si presta ad alcune sommarie considerazioni. Prima di tutto l’andamento in trasferta: anche contro la Pro Vercelli si è confermato la nuova attitudine “corsaraâ€? delle Rondinelle, che nella prima parte della stagione aveva rappresentato un vero e proprio problema. Secondariamente le prestazioni del reparto avanzato: Corvia ha realizzato altre tre reti in due partite, salendo a quota 12 complessivamente, e l’intesa con Caracciolo sembra ormai rodata. Ad essi si aggiunge Gigi Scaglia, che ha di-

avere nel Rigamonti un fortino inespugnabile e una riserva di punti preziosa per continuare a coltivare importanti ambizioni di classifica. Ovviamente per continuare in questo cammino andranno limati anche alcuni aspetti di gioco, specialmente per ciò che riguarda la difesa: nell’ultima sfida Arcari non è parso proprio impeccabile ed anche De Maio e Caldirola hanno diverse responsabilitĂ sui gol subiti. Del pacchetto arretrato si salva DaprelĂ , che sulla fascia è sempre piĂš una sicurezza. Al netto di tutto questo resta comunque l’impressione di una squadra che, dopo un inizio di 2013 disastroso, è tornata a giocare un buon calcio e che potrebbe concludere positivamente la stagione, magari togliendosi anche qualche soddisfazione. Ma questo ce lo potrĂ confermare solamente il campo nelle prossime settimane.

Í?͘͘ Â?‹‰Ž‹ƒ ‡ˆ‹Â?‹–‘ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ †‡ŽŽ‡ ƒ—–‘ •–‘”‹…Š‡ Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ †ƒ Â?‘Â? ’‡”†‡”‡ ’‡” ‰Ž‹ ƒ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‹ †‡‹ ˜‡‹…‘Ž‹ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ ‡ ’‡” –—––‹ …‘Ž‘”‘ …Š‡ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ •…‘’”‹”‡ ‹Ž –‡””‹–‘”‹‘ …‘Â? Ž‡ •—‡ ’‡…—Ž‹ƒ”‹–Â?Ǥ ƒ DzÍ?͘͘ ‹‰Ž‹ƒ ‘—”‹Â?‰dz Šƒ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‹œœƒ–‘ ‹Ž ’‡”nj …‘”•‘ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜‘ †‡ŽŽƒ •—ƒ Í™Í?Ć… ‡†‹œ‹‘Â?‡Ǥ ‡ ƒ—–‘ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ ÂƒÂ–Â–Â”ÂƒÇŚ ˜‡”•‡”ƒÂ?Â?‘ “—ƒ––”‘ ”‡‰‹‘Â?‹ †‡Ž ‘”† –ƒŽ‹ƒ –‘……ƒÂ?†‘ Ž—‘‰Š‹ Â?‘Žnj –‘ •—‰‰‡•–‹˜‹Ǥ ‘’‘ Žƒ ’ƒ”–‡Â?œƒ ƒ †ƒ ’‹ƒœœƒ †‡ŽŽƒ ‘‰‰‹ƒ ƒ ”‡•…‹ƒ ƒŽŽ‡ ͙͚Ǥ͛͘ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͚͞ ÂƒÂ’Â”Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ Ž‡ ƒ—–‘ ”‹•ƒŽ‹”ƒÂ?Â?‘ ˜‡”•‘ Žƒ ƒŽŽ‡ ƒ„„‹ƒ ’‡” ’”‘•‡‰—‹”‡ ‹Â? ”‡Â?ÇŚ –‹Â?‘ ˆ‹Â?‘ ƒ ‹˜ƒ †‡Ž ƒ”†ƒ †‘˜‡ •‘•–‡”ƒÂ?Â?‘ ’‡” Žƒ Â?‘––‡Ǥ ÂŽ ÍšÍ&#x; ƒ’”‹Ž‡ Žƒ Ž—Â?‰ƒ …ƒ”‘˜ƒÂ?ƒ •‹ •’‘nj •–‡”Â? ˜‡”•‘ ÂƒÂ‰Â‘ÇĄ ‘”‹ǥ ”‡Â?ÇŚ –‘Â?‹…‘ ‡† Žƒ †‘’‘†‹…Š¹ Ž‡ ƒ—–‘ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Ž ”‡Â?–‹Â?‘ ’‡” ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒ ‡”‘Â?ƒ †‘˜‡ •ˆ‹Ž‡”ƒÂ?ÇŚ Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â?„”ƒ †‡ŽŽǯ ”‡Â?ƒǤ ƒ Í?͘͘ ‹‰Ž‹ƒ ’”‘•‡‰—‹”Â? ’‘‹ ‹Â? Â?‹Ž‹ƒ ˆ‹Â?‘ Ġ •–‹‰Ž‹ƒ ‡ ‹”ƒÂ?†‘Žƒ ’‡” ˆ‡”Â?ƒ”•‹ ƒ ‘”–‹Ž‡ ’‡” ‹Ž ’”ƒÂ?œ‘Ǥ ƒ “—‹ ‹ ˜‡‹…‘Ž‹ ”‹’ƒ”–‹”ƒÂ?Â?‘ ƒŽŽƒ ˜‘–ƒ †‹ ÂƒÂ”Â’Â‹ÇĄ ‘Ž‘”Â?‘ǥ ‘Â?–ƒÂ?‡Žnj Žƒ–‘ ˆ‹Â?‘ ƒ ƒŽ•‘Â?ƒ‰‰‹‘”‡ ‡”Â?‡ ’‡” Žƒ •‘•–ƒ Â?‘––—”Â?ƒ †‡ŽŽƒ •‡nj …‘Â?†ƒ –ƒ’’ƒǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ Žǯ—Ž–‹Â?ƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ˜‡†”Â? Žƒ ”‹•ƒŽ‹–ƒ ˜‡”•‘ Â?‘”†ǣ Ž‡ ˜‡––—”‡ ’”‘•‡‰—‹”ƒÂ?Â?‘ ’‡” ”‡Â?‘Â?ÂƒÇĄ ‘Â?…‹Â?‘ǥ ”œ‹Â?—‘nj ˜‹ ‡ǥ †‘’‘ Žƒ ’ƒ—•ƒ ’”ƒÂ?ÂœÂ‘ÇĄ †ƒŽŽ‡ •’‘Â?†‡ †‡Ž Žƒ‰‘ †ǯ •‡‘ ƒ””‹˜‡”ƒÂ?ÇŚ Â?‘ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ †‹ Â?—‘˜‘ ƒ ”‡•…‹ƒ ’‡” ‹Ž ‰”ƒÂ? ˆ‹Â?ƒŽ‡ ‹Â? ’‹ƒœœƒ †‡ŽŽƒ ‘‰‰‹ƒǤ ƒ …‘”•ƒ •–‘”‹…ƒ ƒÂ?…Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?ÇŚ Â?‘ ƒ˜”Â? —Â? ”‹•˜‘Ž–‘ •‘Ž‹†ƒŽ‡ Â”ÂƒÂ…ÇŚ …‘‰Ž‹‡Â?†‘ ˆ‘Â?†‹ ’‡” Ž‡ Â’Â‘Â’Â‘ÂŽÂƒÇŚ œ‹‘Â?‹ –‡””‡Â?‘–ƒ–‡ †‡ŽŽǯ Â?‹Ž‹ƒ ‘Â?ƒ‰Â?ƒǤ

sputato a Vercelli una partita da incorniciare, segnando e facendo segnare. Certo, in questo quadro generale comunque positivo non mancano alcuni segnali che devono invitare a riflettere su particolari da sistemare. Dire che il Rigamonti sia diventato un tabÚ è forse eccessivo, tuttavia è sotto gli occhi di tutti un

calo di rendimento in casa, che si è confermato anche con il pareggio ottenuto in rimonta contro il Bari. In questo senso diventa importante la prossima gara contro il Cittadella, che si terrĂ proprio a Brescia domenica 24 marzo alle 15.30: potrĂ infatti servire per avviare un’inversione di tendenza anche sotto questo punto di vista, tornando ad

Ž‹ —Ž–‹Â?‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ‡˜‹†‡Â?œ‹ƒ–‘ —Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â–Â—Â†Â‹Â?‡ DzÂ…Â‘Â”Â•ÂƒÂ”ÂƒÇł †‡Ž Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Â?ƒ ‘”ƒ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ –‘”Â?ƒ”‡ ƒ ˆƒ”‡ ’—Â?–‹ ƒÂ?…Š‡ –”ƒ Ž‡ Â?—”ƒ †‡Ž ‹‰ƒÂ?‘Â?–‹

6HULH & OD &RQWDGL &DVWDOGL q UHJLQD GL FRSSD La Contadi Castaldi Montichiari centra una vera e propria impresa, mai riuscita a nessun’altra squadra bresciana nella storia: la vittoria della Coppa Italia di serie C di basket ottenuta a seguito di una memorabile partita contro i romagnoli del Lugo per 67 a 59, un prestigioso traguardo che premia l’impegno della formazione di coach Alfredo Foschetti, la quale aveva precedentemente superato Mortara nei quarti e Molfetta in semifinale.

Con Ibrahim CissĂŠ, votato miglior giocatore della finale e Alessandro Infanti, top scorer della tre giorni con 62 punti realizzati, è tutto il gruppo ad aver risposto alla grande: da Zanella a Tanfoglio, dal capitano tuttofare Marchetti a Filattiera, Cucchi e Pagliari senza dimenticare Nicola Minessi, 11° di lusso e protagonista nella semifinale con Molfetta. Evidente è la soddisfazione dell’allenatore per il quale “la finale si è decisa quando sia-

mo migliorati in difesa: a quel punto il risultato si è capovolto e abbiamo decisamente dominato. Tutti i ragazzi hanno dato il massimo in questi tre giorni di gare cercando di far valere il loro tasso tecnico. Sono orgoglioso di aver contribuito a far iscrivere la prima squadra bresciana nell’Albo d’Oro della Coppa Italiaâ€? (nell’immagine di Foto Reporter i festeggiamenti). Non c’è tempo per riposare, però, perchĂŠ sabato 23 marzo

è di scena nuovamente il campionato con la 22ÂŞ giornata nella quale Contadi Castaldi farĂ visita al Gorla CantĂš, ma l’attenzione maggiore sarĂ per la gara casalinga del 6 aprile al PalaGeorge contro San Bonifacio: in palio, in caso di vittoria, c’è la matematica promozione in Dnb, un traguardo ormai vicino che consentirĂ al basket bresciano di porre un ulteriore tassello importante nel mosaico dello sport cittadino.


Í›Í

͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

Š‹‡•ƒ

Ž „‡�˜‡�—–‘ ƒ ’ƒ’ƒ ”ƒ�…‡•…‘

—––‘ ‹Ž •‹ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ ƒÂ?…‘”ƒ —Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ Žƒ •—ƒ ˆ‡†‡Ž–Â? ƒ‹ ˜ƒŽ‘”‹ †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ ‡ Žǯ‹Â?’‡‰Â?‘ ƒ †‹ˆˆ‘Â?†‡”Ž‹ ‘˜—Â?“—‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Ž‘ •’‘”– ˆƒ…‡Â?†‘ †‡‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ ‹ •—‘‹ ƒ˜ƒÂ?’‘•–‹ ‘’‡”ƒ–‹˜‹

Il popolo del Centro sportivo italiano si stringe attorno al pastore della Chiesa Jorge Mario Bergoglio e lo accoglie per camminare insieme per una stagione di fratellanza ed evangelizzazione. In questo momento di gioia raccogliamo l’invito del nuovo Papa a pregare per lui perchĂŠ il Signore lo benedica e lo custodisca. Vogliamo augurargli che abbia lo stesso ardimento di Pietro che ha osato sďŹ dare le acque agitate del mare per correre incontro a GesĂš. Insieme gli

auguriamo di avere la stessa forza di Francesco che ha riparato la Chiesa in un momento di fatica. Tutto il Csi conferma, ancora una volta, la sua fedeltà ai valori del Vangelo e l’impegno a diffonderli ovunque attraverso lo sport facendo degli oratori i suoi avamposti operativi, senza dimenticare quelle periferie sociali dove immigrati, diversamente abili e detenuti sono protagonisti solo in parte dello splendido mondo associativo arancioblÚ.

–‘”‹‡ ƒ ’”‡•‡�–ƒœ‹‘�‡ †‡Ž Ž‹„”‘ †‹ †‘� Ž„‡”–‹�‹

6SRUW H IHGH QDUUDWL LQVLHPH ‡Ž ˜‘Ž—Â?‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ–‡ Ž‡ ˜‹…‡Â?†‡ †‹ ͛͘ ÂƒÂ–ÂŽÂ‡Â–Â‹ÇŁ —Â? ƒŽŽ‡Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ’‡” Ž‘ •’‹”‹–‘

3

iĂš su. Trenta balzi verso il cielo per uno sportivo al topâ€?. Nel titolo dell’ultimo libro di don Alessio Albertini c’è tutto il senso del modello sportivo promosso dal Csi. Ăˆ per questa ragione che il consulente ecclesiastico nazionale arancioblĂš è salito sul palco del teatro Rizzini di Cazzago San Martino, dove venerdĂŹ scorso si è celebrata la sinergia tra il Csi Brescia e il Sistema bibliotecario Sud Ovest bresciano in occasione della rassegna “Sfide. Un libro, per piacere!â€?. Don Albertini ha sottolineato l’importanza della missione ciessina: “Trasmettere i valori evangelici attraverso lo sport. L’associazione è vicina al milione di tesserati. L’obiettivo è che lo sport li aiuti ad essere migliori. Buoni cristiani, onesti cittadini diceva Don Boscoâ€?. Al Csi, insomma, non basta promuovere e organizzare attivitĂ , tornei e campionati. Ăˆ fondamentale farsi portatori di una sana cultura sportiva. Su questi presupposti è nato “PiĂš suâ€?, che raccoglie frammenti di storie di 30 sportivi collegandoli ai testi sacri e ad un insegnamento. “Ne ho scelte 30 – racconta don Alessio – perchĂŠ solitamente un allenamento è programmato su 30 giorni: un mesociclo. Questo libro consente a tutti gli atleti di allenare lo spiritoâ€?.

ÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ Šƒ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ–‘ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ †‹ –”ƒ•Â?‡––‡”‡ ‹Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ …‘Â? Ž‘ •’‘”– Sfogliandolo è possibile incappare in figure di spicco, collegate da un filo sottile che le unisce facendosi portatore della dimensione totale del mondo dello sport. “Uno sport che ha piĂš sfaccettature. Dalla caduta di Schwarzer alla risalita di Zanardi; dall’arroganza di Cruijff alla bontĂ di Bartali. Nel bene e nel male lo sport ha sempre

qualcosa da insegnareâ€?. Sul finire della serata una menzione speciale ai volontari: “Purtroppo la nostra societĂ ha perso la dimensione del dono. Per fortuna esistono persone che credono nel volontariato. Il Csi ne annovera molte. Un plauso anche a tutti quei giovani che d’estate si danno da fare in occasione dei grestâ€?. A proposito di oratori don Alessio manda un messaggio forte e chiaro a tutti i suoi colleghi: “L’oratorio deve lanciare proposte accattivanti. Lo sport in oratorio lo è. Sacerdoti, genitori e appassionati devono unire le forze per sfruttare al meglio questo strumento preziosoâ€?.

ƒ ƒÂ?„ƒ”ƒ ’”‡Â?†‡ ‹Ž ˜‹ƒ ‹Ž …ƒÂ?’‹‘Â?ƒ–‘ ‘’‘ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ Â?‡ŽŽƒ ÂƒÂ•Â•ÂƒÇĄ ˜‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ƒŽ–”‡ •‡––‡ –ƒ’’‡ ‹Â? –—––ƒ Žƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒǤ ÇŻÂƒÂ’Â’Â—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ˆ‹Â?ƒŽ‡ •ƒ”Â? ƒ •‘”‡ŽŽƒ ‹Ž Íž •‡––‡Â?„”‡ ƒ …‘”•ƒ •— •–”ƒ†ƒ †‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ƒ

ƒÂ?„ƒ”ƒ Šƒ —ˆˆ‹…‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ †ƒ–‘ ‹Ž ˜‹ƒ ƒŽ …ƒÂ?’‹‘Â?ƒ–‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ †‹ –Ž‡–‹nj …ƒ –ƒ”‰ƒ–‘ •‹ǥ …Š‡ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?‡”Â? ‹ ’‘†‹•–‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ ˆ‹Â?‘ ƒŽ Â?‡•‡ †‹ •‡–nj –‡Â?„”‡Ǥ …‘”’ƒ……‹ƒ–ƒ †‹ Â?‡†ƒ‰Ž‹‡ ’‡” ÂŽÇŻ ˜‹• Â•Â‘Â”Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ …Š‡ Â?‡ Â?‡––‡ ƒŽ …‘ŽŽ‘ ͙͙ †‹ …—‹ „‡Â? •‡––‡ †ǯ‘”‘Ǥ —‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ †‡‹ ’ƒ†”‘Â?‹ †‹ …ƒ•ƒ †‡ŽŽƒ ’‘”– ‡ ƒŽ—–‡ ƒÂ?Â„ÂƒÂ”ÂƒÇĄ …Š‡ •ƒŽ‡ •—Ž ’‘†‹‘ •‡––‡ ˜‘Ž–‡ ȋ–”‡ ‘”‹ǥ †—‡ ƒ”‰‡Â?–‹ ‡ †—‡ „”‘Â?ÂœÂ‹ČŒǤ ‘””‹†‡ ƒÂ?…Š‡ ‘–—• –Ž‡–‹…ƒ ƒ•–‡‰Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ …‘Â? †—‡ ‘”‹ ‡ –”‡ ƒ”‰‡Â?–‹Ǥ ’—Â?–‹ Â?‡••‹ ‹Â? Â•ÂƒÂ…ÇŚ …‘……‹ƒ ƒ ƒÂ?„ƒ”ƒ ˜‡””ƒÂ?Â?‘ •‘Â?Â?ÂƒÇŚ –‹ ƒ‹ ’‹ƒœœƒÂ?‡Â?–‹ †‡ŽŽ‡ ’”‘••‹Â?‡ •‡–nj –‡ –ƒ’’‡Ǥ ƒ ’”‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ •‡”‹‡ •ƒ”Â? Žƒ Â?ƒ”…‹ƒ †‹ ”‡‰‘Žƒ”‹–Â? †‡Ž Íœ Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ‘Â?…‡•‹‘Ǥ ‰‹—‰Â?‘ ƒ’’”‘†‘ •— ’‹•–ƒ …‘Â? ‹Ž ‡‡–‹Â?‰ †‹ ƒ–Ž‡–‹…ƒ ƒ ‘†‡Â?‰‘ ƒ‹ƒÂ?‘ǥ Â?‡Â?–”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ”Â”Â‹Â˜Â‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ ’‘”–‡”Â? –—––‹ •—ŽŽ‡ ”‹˜‡ †‡Ž Žƒ‰‘ †ǯ •‡‘ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ “—ƒ––”‘ –ƒ’’‡ †‡Ž ”‘ˆ‡‘ †‡Ž ‡„‹Â?‘ǣ ‘Â?‡ Č‹ÍšÍ&#x; Ž—nj

Â‰ÂŽÂ‹Â‘ČŒÇĄ ƒ”‘Â?‡ Č‹Í™Í˜ ÂƒÂ‰Â‘Â•Â–Â‘ČŒÇĄ —ŽœƒÂ?‘ Č‹ÍšÍ? ÂƒÂ‰Â‘Â•Â–Â‘ČŒ ‡ ƒŽ‡ ƒ”ƒ•‹Â?‘ Č‹Í™ •‡–nj –‡Â?Â„Â”Â‡ČŒÇĄ …Š‡ ƒ••‡‰Â?‡”ƒÂ?Â?‘ ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‹ …‘”•ƒ ‹Â? Â?‘Â?–ƒ‰Â?ƒǤ ”ƒÂ? ˆ‹Â?ƒŽ‡ ƒ

•‘”‡ŽŽƒ ‹Ž Íž •‡––‡Â?„”‡ǥ …‘Â? Žƒ …‘”•ƒ •— •–”ƒ†ƒ …Š‡ ‹Â?…‘”‘Â?‡”Â? ‹ …ƒÂ?’‹‘Â?‹ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‹Ǥ Â?‡†ƒ‰Ž‹ƒ–‹ †‹ ƒÂ?Â„ÂƒÇŚ Â”ÂƒÇŁ —……‹‘Ž‹ǣ Í™ČŒ ‹œœ‘––‘ ƒ˜‹†‡Ǣ ÍšČŒ Š‹‡•ƒ ƒ„”‹‡Ž‡Ǥ —……‹‘Ž‡ǣ Í™ČŒ ‘”Â?‹ Ž‡••‹ƒǢ ÍšČŒ ‹œœ‘––‘ ƒ—”ƒǢ Í›ČŒ Â?†”‡nj ‘Ž‹ ƒ”–ƒǤ ÂƒÂ‰ÂƒÂœÂœÂ‡ÇŁ Í™ČŒ ‘•‹ Š‹ƒ”ƒǢ ÍšČŒ Š‹†‹Â?‹ Ž‡Â?ƒǢ Í›ČŒ ‡ƒŽ‹ Š‹ƒ”ƒǤ ÂƒÇŚ Â‰ÂƒÂœÂœÂ‹ÇŁ Í™ČŒ ‘•ƒ Ž‡••ƒÂ?†”‘Ǣ ÍšČŒ ƒ†‹…‹ ƒ––‹ƒǢ Í›ČŒ ‘Â?‡ŽŽ‹ Ž‡••ƒÂ?†”‘Ǥ •‘”nj †‹‡Â?–‹ǣ Í™ČŒ ‘––‹Ǥ ÂƒÂ†Â‡Â–Â–Â‡ÇŁ Í™ČŒ ‡ƒŽ‹ ‹Žnj ˜‹ƒǢ ÍšČŒ ƒ•–‡ŽŽ‡––‹ ”‹•–‹Â?ƒǢ Í›ČŒ ‡……Š‹‘ ‹”‰‹Â?‹ƒǤ ÂƒÂ†Â‡Â–Â–Â‹ÇŁ Í™ČŒ ‘Â?œƒ†‘”‹ ‹––‘nj ”‹‘Ǥ ÂŽÂŽÂ‹Â‡Â˜Â‡ÇŁ Í™ČŒ Š‹†‹Â?‹ ƒ”ƒǤ ÂŽÂŽÂ‹Â‡Â˜Â‹ÇŁ Í™ČŒ ‡”‰ƒÂ?ƒ•…Š‹ Â?†”‡ƒǢ ÍšČŒ Ž‹‘—•› ƒ……ƒ”‹ƒǤ Â?ƒ–‘”‹ Dz Çł Â?ÂƒÂ•Â…ÂŠÂ‹ÂŽÂ‡ÇŁ Í™ČŒ ‘•‹ ‡Â?ƒ–‘Ǥ Â?ƒ–‘”‹ Dz Çł Â?ÂƒÂ•Â…ÂŠÂ‹ÇŚ Ž‡ǣ Í™ČŒ Š‹†‹Â?‹ ƒ••‹Â?‘Ǣ ÍšČŒ ‘”–‡•ƒÂ?‹

‹ƒÂ?Â?ƒ”‹‘Ǥ Â?ƒ–‘”‹ Dz Çł ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ǣ Í™ČŒ ‘Žˆ‹ ”ƒœ‹‡ŽŽƒǤ


͚͙ �ƒ”œ‘ ͚͙͛͘

͛ͥ

… ƒ…‡ŽŽ‡”‹ƒ �‡••‹…ƒ�ƒ

’‡––ƒ…‘Ž‹

‹Â?…‹ †—‡ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” Dz ƒ…‡ŽŽ‡”‹ƒ Â?‡••‹…ƒÂ?ÂƒÇł †‹ •ƒ„ƒ–‘ ͙͛ ƒ’”‹Ž‡Ǥ ‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ ‹Â? •…‡Â?ƒ ƒŽ ‘…‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ †ƒŽ ͙͘ ƒŽ ͚͙ ƒ’”‹Ž‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡ŽŽƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ Dz Ž–”‹ ’‡”…‘”• Çł ’”‘’‘•–ƒ †ƒŽ –„Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ †‡Ž –‡ƒ–”‘ •–ƒ„‹Ž‡ „”‡•…‹ƒÂ?‘ǥ —Â? –‡•–‘ •…”‹––‘ †ƒ Â?”‹…‘ ”‘’’ƒŽ‹ …Š‡ ˜‡†‡ ‹Â? •…‡Â?ƒ Ž‹•ƒ„‡––ƒ Â‘ÂœÂœÂ‹ÇĄ †‹”‡––ƒ †ƒ ƒÂ?‹‡Ž‡ ƒŽ˜‘Ǥ ’‡†‹•…‹ ‹Ž –ƒ‰Ž‹ƒÂ?†‘ ƒ Dz ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? ‘…‡dz ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ‹Â? ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ ͞ǥ ÍšÍ?͙͚͙ ƒ ”‡•…‹ƒǤ •–”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Ž ͙‘ ƒ’”‹Ž‡Ǥ ‘•ƒ ƒ––ƒ Šƒ ˜‹Â?–‘ †‹ †—‡ „‹‰Ž‹‡––‹ ’‡” Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ Dz ÂŽ •‘•‹ƒ †‹ Ž—‹dz

ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ …‘Â? Dz ‘…‡dz

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– —ƒÂ?–‘ ˜‹‡Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ° †ƒ ƒ––”‹„—‹”•‹ —Â?Â‹Â…ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‡‹ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Ž‡–nj –‡”‡Ǥ ‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‹Â?†‹…ƒ”‡ Â?‘Â?‡ǥ …‘‰Â?‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‡ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ †‹ …Š‹ •…”‹˜‡ ’‡” ”‡Â?†‡”Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Žǯ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ •‹ ”‹•‡”˜ƒ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ •‹Â?Â–Â‡Â–Â‹ÂœÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ ƒŽ–‡”ƒ”Â?‡ ‹Ž •‡Â?•‘ǥ ‹ …‘Â?–”‹„—–‹ –”‘’’‘ Ž—Â?‰Š‹ Č‹Â?ƒ••‹Â?‘ ÍšǤÍ?͘͘ Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ČŒ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡”Öǥ ‹Â?•‡”‹–‹ ‹Â?–‡‰”ƒŽÂ?‡Â?–‡ •—Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ™™™ǤŽƒ˜‘…‡†‡Ž’‘’‘Ž‘Ǥ‹–Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ Â?‘Â? ‹Â?’Ž‹…ƒ Žƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?ÇŚ –‡Â?—–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ Ž‡––‡”‡ ‰‹Â? ƒ’’ƒ”•‡ •— ƒŽ–”‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?’ƒǤ …”‹˜‡–‡ ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‘ ˜‹ƒ Â?ƒ‹Ž ƒ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–Ǥ

ÇŁ

92&(6$6

†‹…‘Žƒ ‡””ƒ ‹ƒœœ‡––ƒ ‡•…‘˜ƒ†‘ †‹…‘Žƒ ‡Â?–—”ƒ ‘”•‘ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ ͚͛Ȁ„ †‹…‘Žƒ ‘Â?„ƒ”†‹ ‹ƒŽ‡ —…ƒ †Ȁ „”—œœ‹ ͚͞ †‹…‘Žƒ ͚ͥ ‹ƒ ”‡Â?–‘ ÍšÍ?

ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ †‹…‘Žƒ ‘Â?–‹Â?‹ǥ ‹ƒ Ǥ Š‹‘†‹ Š‹ƒ”‹ †‹…‘Žƒ †‡ŽŽ‡ ‡”„‡ǥ ‹ƒ ’”‹Ž‡ ͚ͥ ‡ŽŽ‘ †‹…‘Žƒ ÍšÍ&#x;Í&#x; ÇĄ ‹ƒ ‡„„”ƒ‹‘ Íš ‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ †‹…‘Žƒ ‘”‡Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ”‡……ƒÂ?‹ Íœ ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ †‹…‘Žƒ ‹œœƒÂ?‹‰Ž‹‘ǥ ‹ƒ ‡Â?œ‹ Í™Í?

Č€ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •Ȁ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒŽ‡ –ƒŽ‹ƒ Í™

Č€ ‡†‹œœ‘Ž‡ †‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‹ƒ ‡––‡Â?„”‡ ͙ͥ

ƒ”‰Â?ƒÂ?‘ Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â…Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͛͞ ÂƒÂŽĂ– †‹…‘Žƒ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ ‹ƒ ‘Â?–‡••‘”‹ Í™ ‘„ƒ”Â?‘ †‹…‘Žƒ ‡Â?‹ǥ ‹ƒ ‘•–ƒ

ƒ”‡œœ‘ †‹…‘Žƒ ÂŽ Â‘Â•ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹ƒ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ Í?͘

Il mio augurio a papa Francesco Egr. direttore, vorrei rivolgere un augurio a papa Francesco che ha annunciato di volere “aiutare i poveriâ€?. Ma quali sono i poveri da aiutare? Ritorno indietro nel tempo, all’anno 1090 quando nasce a Fontaine-lès-Dijon, in Borgogna San Bernardo, l’ultimo dottore della Chiesa. Nel 1111 irrompe con i suoi soldati in un monastero dove alcuni monaci vivono in solitudine. LĂŹ nasce la sua vocazione di “aiutare i poveriâ€?. Rileggendo il versetto di Davide “che cosa c’è per me in cielo e che cosa posso desiderare sulla terra se non te?â€? inizia un nuovo cammino. Nel cuore della foresta sorge una cittĂ ideale dove le stesse pietre sono preghiere. Promotore della riconquista delle anime, detta ai papi e ai re incisive istruzioni in cui emerge l’odio per il denaro, la vanitĂ , l’antisemitismo, la compromissione e da questi semplici inviti alla moderazione diventa abate, del suo nuovo Ordine, i Cistercensi. Isola il suo monastero con una muraglia, di cui lui stesso dice: “Se pensiamo a questa muraglia non come ad un insieme di pietre, ma come alla comunione dei santi, vedremo che le brecce nel muro sono gli spazi lasciati dagli angeli decaduti, sappiamo bene che questi vuoti devono essere riempiti dagli uomini, bisogna restaurare le rovine con pietre viventiâ€?. San Bernardo è sempre rappresentato in preghiera davanti alla Madonna a cui si rivolgeva soprattutto nei momenti di scoramento. Un giorno, mentre scriveva sull’Annunciazione, gli apparve la Madonna contornata di angeli, e pose la sua mano sul libro incitandolo a superare i momenti di dif-

ǯ‡•’‡”–‘ ”‹•’‘�†‡

Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ‹Â?•‡”‹ƒÂ?‘ ‰”ƒ–‹• Ž‡ ˜‘•–”‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ ’‡” Žƒ ˆ‘–‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ Ž‡ ˆ‡•–‡ †‹ …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ǥ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹ǥ Ž‡ ‰‹–‡ǥ Ž‡ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡Â•Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ‹ ‰”—’’‹ •’‘”–‹˜‹ ‡ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹Ǥ ‡” Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ †‹ —Â? Â?‹Â?‘”‡Â?Â?‡ ° Â?‡…‡•nj •ƒ”‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •…”‹––ƒ †‹ —Â?‘ †‡‹ †—‡ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ Â?‘•–”‹ ‹Â?†‹”‹œœ‹ •‘Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ǣ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒǢ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ÇŁ ‘Â?‘ —Â?ƒ Žƒ˜‘”ƒ–”‹…‡ …Š‡ ‰‘†‡ †‡‹ ’‡”Â?‡••‹ ”‹…‘Â?‘•…‹—–‹ ‹Â? „ƒ•‡ ƒŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ͙͘͜ ’‘‹…Š¹ ƒ••‹•–‘ Â?‹‘ ’ƒ†”‡ ‰”ƒ˜‡Â?‡Â?–‡ †‹•ƒ„‹Ž‡Ǥ

ÂŽ Â?‹‘ Žƒ˜‘”‘ ’”‡˜‡†‡ ƒÂ?…Š‡ †‡‹ –—”Â?‹ †‹ Â?‘––‡ǣ ˜‘””‡‹ •ƒ’‡”‡ •‡ Š‘ †‹”‹––‘ Ġ ‡••‡”Â?‡ ‡•‘Â?‡”ƒ–ƒǤ

ÇŁ Š‹ ƒ••‹•–‡ —Â? ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ ”‹…‘Â?‘•…‹—–‘ ‹Â? •–ƒ–‘ †‹ ŠƒÂ?†‹…ƒ’ ‰”ƒ˜‡ ƒ‹ •‡Â?•‹ †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ͙͘͜ Šƒ †‹”‹––‘ǥ ‘Ž–”‡ …Š‡ ƒ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ †‹ ’‡”Â?‡••‘ ƒŽ Â?‡•‡ ”‡–”‹„—‹–‹ǥ ƒÂ?…Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â‘Â?‡”‘ †‡‰Ž‹ ‡˜‡Â?–—ƒŽ‹ –—”Â?‹ Â?‘––—”Â?‹ ‹Â? „ƒ•‡ ƒ “—ƒÂ?–‘ ’”‡˜‹•–‘ †ƒŽŽƒ ”‹•‘Ž—œ‹‘Â?‡ †‡Ž ‹Â?‹•–‡”‘ †‡Ž Žƒ˜‘”‘ Â?Ǥ Íœ †‡Ž ÍžČ€ÍšČ€Í˜ͥǤ ‡˜‡ “—‹Â?†‹ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ”‹…Š‹‡•–ƒ ƒŽ •—‘ †ƒ–‘”‡ †‹ Žƒ˜‘”‘Ǥ

ficoltĂ . Dopo circa 100 anni nel 1182 ad Assisi nasce Francesco. Conosce gli agi nella casa paterna, diventa un soldato, ma un giorno incontra la povertĂ . Non sa ben riconoscere ciò che sta nascendo nel suo cuore, è una cosa nuova ma giĂ grande e come una folgore si fa vivo l’amore verso i poveri. Si spoglia degli abiti sontuosi e nudo sulla nuda terra incomincia il suo cammino verso la povertĂ . Si copre con un saio e percorre le strade della sua cittĂ cercando un pezzo di pane diventa l’umile fra gli umili, nel suo cammino incontra altri giovani che si uniscono a lui per condividere insieme cosa significa essere poveri, allungare la mano per un tocco di pane ed essere felici nei canti verso Dio. Erano ricchi nel cuore con le preghiere che si innalzavano verso Dio quando la pioggia benediceva i campi arsi, il sole che illuminava la terra, il creato che irrompeva nei suoi colori. A Francesco il cuore batteva forte come quel giorno ad Assisi prostrato davanti al Crocifisso di San Damiano quando, colse l’invito di Dio “Va’ e restaura la mia Chiesaâ€? Come è semplice e ardente il colloquio di preghiera tra Francesco e il Crocifisso. La metafora dell’intimazione divina “restaura la mia Casaâ€? non poteva essere piĂš toccante rivela la gracilitĂ del Santo che chiamato risponde a questo arduo compito. L’umiltĂ e l’ascetismo accompagna l’opera del Santo che gli valse il nome di “ Imitatore di Cristoâ€?. Anche Francesco, forma l’Ordine francescano benedetto da Innocenzo III. Al Santuario della Verna davanti al suo crocifisso dove la preghiera era intrisa di lacrime e di sangue riceve le stimmate. Nel 1223 rievoca la nascita di GesĂš con la prima rappresentazione vivente, ricordiamo le sue laudi e

—‰—”‹

͙͘͘

Í™Í ÇĄ

ÇŻ ÇĄ 1 ÇĄ

ÂŽ ͙͘ Â?ƒ”œ‘ •…‘”•‘ Šƒ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒ–‘ ‹Ž –”ƒ‰—ƒ”†‘ †‡‹ ͙͘͘ ƒÂ?Â?‹ ƒ”‹ƒ ƒ†‹…‹ ˜‡†Ǥ ‹Â?‹ †‹ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •—ŽŽǯ ‰Ž‹‘Ǥ ‹”…‘Â?†ƒ–ƒ †ƒ‹ ˆ‹‰Ž‹ Â?Â?ÂƒÇĄ Â?–‘Â?‹‘ǥ Â?–‘Â?Â‹Â‡Â–Â–ÂƒÇĄ †ƒ‹ •‡‹ Â?‹’‘–‹ ‡ †ƒ‹ †—‡ ’”‘Â?‹’‘–‹Ǥ Šƒ ”‹…‘”†ƒ–‘ Žƒ •—ƒ ˜‹–ƒ ˆƒ––ƒ †‹ Žƒ˜‘”‘ ‡ †‹ †‡†‹œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ ŽŽƒ …‡Â?–‡Â?ƒ”‹ƒ ’ƒŽƒœœ‘Ž‡•‡ ‹ ’‹Î •‡Â?–‹–‹ ƒ—‰—”‹ †ƒŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Dz ‘…‡dzǤ

il Cantico delle Creature. Il Poverello di Assisi ora è assiso come patrono d’Italia. Papa Francesco sta tracciando il suo cammino che sarĂ impervio e difficile, ma il Signore lo esorta e gli dice “ Va’ e restaura la mia Chiesaâ€?. Il nostro papa Francesco ha giĂ odore di santitĂ perchĂŠ il nuovo giorno si vede dal mattino e il suo mattino è colmo di luminositĂ , di umiltĂ e di preghiere. Anche lui rivolto alla Madonna come San Bernardo, ma con il nome del Poverello di Assisi. Alba Pioletti

Il Papa giusto Egr. direttore, penso che questo Papa sia “giustoâ€? per la Chiesa. Giusto nel senso piĂš ampio del termine. Vicino alla gente come veniva chiesto. Non credo che i gesti compiuti siano stati fatti per far buona impressione. Chi lo conosce dice che lui è cosĂŹ. Ha solo cambiato l’abito da rosso a bianco. molti lo hanno paragonato a Giovanni Paolo I, il papa del sorriso. L’umiltĂ che ci ha dimostrato in questi giorni ci fa ben sperare in una nuova primavera per la Chiesa. Posso dire che le nostre preghiere di avere un Papa santo, sembra siano state esaudite. don Jordan Coraglia

Un ritorno all’essenziale Egr. direttore, un servo umile e semplice, cosĂŹ è apparso papa Francesco. Nel momento della gioia e della festa ha chiesto il silenzio, la preghiera e si è inchinato ad accogliere la benedizione del Signore per l’intercessione dei fedeli. Mi ha riportato all’essenziale. Alessandro Savio

/$92&( ( '(/ 2 3232/2 ÇŁ †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ ǧ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ͚͜͜Í?͘ ÇŚ ƒš ͛͘͘ Í›Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ ”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ÇŁ ”†‹Â?ƒ”‹‘ ƒ ÍœÍ&#x;ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ ‘•–‡Â?‹–‘”‡ ƒ Í?Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ •–‡”‘ Ǥ Ǥ ƒ Í Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘Ǥ ’‡†Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ƒ”–Ǥ Íš …‘Â?Â?ƒ ÍšÍ˜Č€Â„ ÇŚ ‡‰‰‡ ͚͞͞Ȁͥ͞ ‹Ž‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ÇŚ ‘•–ƒŽ‡ Â?Îť Í™Í Í Í Í™ÍšÍ?͘Ǥ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ÍšÍ Í˜Í ÍĄÍžÍž ÇŚ ƒš ͛͘͘ ÍšÍ Í˜ÍĄ Í›Í&#x;Í™ ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŚ ÇŚÂ?ƒ‹Ž Â?ƒ”Â?‡–‹Â?Â‰ĚťÂ˜Â‘Â…Â‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŁ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ƒ Â?‘†—Ž‘ Č‹Â„ÂƒÂ•Â‡ Â?Â?Ǥ Í?͘ ƒŽ–‡œœƒ Â?Â?Ǥ Í›Í&#x;ČŒ ‡—”‘ ͘͜ ÇŚ ‡†ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡—”‘ Í™ ƒŽ Â?Â?Ǥ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ ͙ǥÍ? ‡—”‘ ’‡” Â?Â?Ǥ …‘ŽǤ

’”‡œœ‹ •‹ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ †‹ ‡ †‹”‹––‹Ǥ ÇŁ ƒ—”‹œ‹‘ ƒ•–”‡œœƒ–‹

ÇŁ ƒ‘Ž‘ ‡†”ƒ……‹Â?‹ ÇŚ –‡ˆƒÂ?‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ÇŁ ‘–‘ †‡Â? ÇŁ ’ƒ ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÇĄ Í?Íš ÇŚ ÍšÍ?͛͘͘ ”„—•…‘ Č‹ ČŒ ‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͙͙ ÇŚ ƒšǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͞͞ —–‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‹„—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?Ǥ Í™Í Íœ ÇŚ ͙Ȁ͙͚Ȁ͙͙ͥ͞ Associato

Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

&HQWUR GLRFHVDQR SHU OH FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL ƒ –‡•–ƒ–ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ˆ”—‹•…‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ †‹ …—‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Ǥ Í› …‘Â?Â?ƒ Í› †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ÍšÍ?͘ †‡Ž Í&#x;Č€Í Č€Í™ÍĄÍĄÍ˜



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.