La Voce della Valtrompia 2011 02

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La Voce della Valtrompia n.

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO III - FEBBRAIO 2011

Sarezzo. Lo speciale su San Faustino da venerdì 18 a martedì 22 febbraio

Festa della tradizione e tempo di riflessione Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

Cinque giorni di festa con giostre e un ricco programma di iniziative con “Il resto è fiera”. Due Faustini di bronzo e un premio particolare ad Adriano Pedersini, Roberto Simoni e don Francesco Bresciani

Il servizio da pag. 9

Inchiesta

Fiera di comunità Si può ancora parlare di comunità? Ne parla il sociologo Aldo Bonomi, presente a un incontro a Nave. La risposta nei paesi che vivono la festa del Santo patrono

Il servizio a pag. 2

Cultura

Alta Valle

La musica di Charlie nel progetto folk "Teatro Cinelli"

Enrico Ghidoni e il forzato abbandono alla Yukon Arctic Ultra

tt pag. 16

tt pag. 8

Editoriale

Ritrovarsi intorno ai Santi Patroni di Adriano Bianchi

Ogni parrocchia ha un patrono. Ritrovare la testimonianza dei santi legati alla comunità può aprire un interessante percorso culturale e spirituale alla riscoperta di ciò che sta alla radice dei legami che rendono speciale il vissuto di un certo territorio. Anche il vescovo Luciano Monari, pur non parlando esplicitamente dei patroni nella sua lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola”, sottolinea che l'importanza dell’esempio dei santi con un esplicito riferimento alla loro testimonianza. “Siamo convinti – dice Monari – che Dio opera davvero dentro alla storia del mondo e che questa attività divina si manifesta in modo particolarmente chiaro nei santi cioè nelle persone che hanno vissuto coerentemente la fede trasformando la loro azione quotidiana secondo la logica del Vangelo”. I santi, infatti, sono i nostri padri nella fede, i nostri modelli, coloro a cui guardare perché capaci di incarnare nel mondo l’amore di Dio. Così Faustino e Giovita, Angela Merici e Maria Crocifissa di Rosa, Arcangelo Tadini o Giuseppe Tovini, ma anche i patroni delle 473 parrocchie della diocesi a cui ogni anno dedichiamo, magari, una festa, e che sono spesso ritratti sulla pala d’altare più bella delle nostre chiese. Sono essi i primi testimoni a cui guardare per rendere più bella la nostra vita insieme. Conoscerne la storia, ritrovarne gli esempi, rileggere il senso delle tradizioni a loro dedicate ci fa bene e ci deve spronare a fare meglio. Come, ad esempio, in occasione delle loro feste ritrovare il valore di una preghiera continua a favore della propria comunità anche civile? I patroni possono essere punto d'incontro per tutte le forze vive di una comunità. Che ci assistano sempre con la loro protezione.


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Primo piano

Immersi in una società liquida Secondo il sociologo Bauman la nostra società è molto fragile, disunita, liquida. Sottolinea che non ci sono più regole forti, si sono indebolite le Chiese, i partiti, tutti i rapporti e non solo quelli di lavoro sono diventati precari, anche nella famiglia, anche nella coppia, mentre l’educazione svanisce e prevale l’impulso immediato. Di fronte a queste considerazioni abbiamo provato a vedere qual è la situazione reale dei nostri piccoli centri. È scaturita una piccola inchiesta sul territorio che, partendo dall’approfondimento con il sociologo Aldo Bonomi, ha verificato quanto siano ancora vive le nostre comunità. Gli aspetti religiosi e civili si identificano nelle celebrazioni e nelle manifestazioni dedicate al patrono.

Intervista. Il sociologo Aldo Bonomi, ospite nel Bresciano, tratteggia la situazione delle comunità odierne

Nella società di oggi convivono il rancore, l’operosità e la cura Intervenuto a Nave, Bonomi spiega come all’interno della stessa realtà coesistano categorie differenti che, però, possono contribuire alla costruzione di una società più aperta di Matteo Franzoni

Che qualcosa sia andato sfilacciandosi nelle nostre comunità è opinione diffusa. Quanto meno se per comunità intendiamo quell’idea che ognuno di noi può avere in mente e di cui sentiamo una sorta di nostalgia: un gruppo di persone legate da forti vincoli di parentela o relazioni di mutuo soccorso che si riconoscono in alcune figure idealtipiche autorevoli e riconosciute, appunto, da tutta la comunità. Il prete, il maresciallo dei carabinieri, il dottore (nella sola accezione di medico), il sindaco, oggi, non

Il sociologo Aldo Bonomi

hanno più quel ruolo al tempo stesso catalizzatore e risolutivo delle tensioni sociali che senz’altro avevano un tempo. Non ha dubbi a riguardo il noto sociologo Aldo Bonomi, invitato ad intervenire sul tema “La comunità: dalle origini ai giorni nostri” il 14 gennaio scorso a Nave in occasione della serata inaugurale del neonato forum delle associazioni promosso dalle tre parrocchie di Nave, Muratello e Cortine. C’è bisogno, oggi, di ripensare i

comportamenti collettivi nel contesto di spaesamento prodotto dalla globalizzazione e dai radicali cambiamenti ad essa legati. Se il forum nasce con il lodevole scopo di stimolare la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità per renderla più bella e accogliente, è bene aver chiaro, sostiene il sociologo, che la costituzione di un forum è un tentativo di costruzione artificiale di una nuova comunità. Il forum non deve lasciarsi, infatti, ten-

tare dal pensiero di poter risollevare le sorti di un tipo di comunità che appartiene al passato e non è nemmeno sufficiente far incontrare le diverse persone impegnate nelle attività delle associazioni o dei partiti politici per costruire la comunità più accogliente. È prima necessario fare i conti con gli umori profondi di chi ci sta attorno. I soggetti hanno, infatti, differenti reazioni di fronte alle sfide quotidiane del mondo globalizzato, reazioni che Bonomi riassume nel suo ultimo libro in tre categorie: rancore, operosità, cura. Accanto ad una comunità del rancore, tendente ad escludere il prossimo perché dominata dalla paura, vive una comunità operosa costituita da soggetti che, seppur non esenti, anch’essi, dalle preoccupazioni delle nuove sfide, continuano a impegnarsi nel fare impresa con quotidiana fatica. Serve allora, questa la proposta di Bonomi, che la comunità di cura, abitata da quegli operatori che si occupano di “inclusione” (volontari, imprese sociali, medici, insegnati…), ascolti e non svaluti le istanze degli “operosi” per tramutare (insieme) il rancore che serpeggia nelle nostre comunità in concreta costruzione di una società più aperta.

Società. In Valle, come nel resto della provincia, continuano a essere molte le manifestazioni in calendario

Sono tante le sagre e le feste. Ciò che manca è la comunità Una volta c’erano le feste patronali. Veri e propri punti fermi nell'anno che chiamavano a raccolta l'intera comunità. Era un fenomeno che non conosceva limiti e confini, un sottile filo rosso che legava la terra bresciana, dalle nevi dell'Adamello alle nebbie della Bassa. Era... l'imperfetto è d'obbligo perchè gran parte di questa tradizione è andata perduta. Non che oggi nei centri grandi e piccoli non ci siano più feste popolari o momenti comunitari, anzi! Gli appuntamenti sono andati moltiplicandosi se è vero, come sostengono alcune associazioni di categoria preoccupate

del fenomeno, sono qualcosa come 5000 le giornate di festa che ogni anno vengono organizzate nel Bresciano. In tutto questo movimento manca o sembra mancare quel collante che produceva comunità, come sottolineato anche dal sociologo Bonomi nel pezzo di apertura di questa pagina. Nel passato, anche recente, la festa patronale era occasione per riunire le famiglie, per far tornare a casa chi aveva lasciato il paese per ragioni di lavoro. Le processioni e le celebrazioni liturgiche erano qualcosa in più di un momento religioso. Erano la manifestazione di una comunità che si

ritrovava. Tutto questo oggi sussiste in poche realtà. Alla festa del santo si è sostituita la sagra legata a qualche prodotto tipico o qualche palio. Iniziative che richiamano grandi folle ma che suonano standardizzate una uguale all'altra. Ci si ritrova per mangiare i casoncelli piuttosto che il chiodino o lo spiedo. Ci si emoziona per qualche rievocazione storica, per l'esibizione di gruppi di sbandieratori. Tutto molto bello e gustoso, certo. Il problema è che si tratta di un piacere individuale, che uno gusta da solo o al massimo con la sua famiglia. La comunità, purtroppo, è altro!


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Una lettura “laica“ del vivere insieme Un tempo la vita del paese si svolgeva all’ombra del campanile, oggi forse non è più così o meglio non è sempre così. Non ci si può fermare, però, solo a questa analisi storica. La diocesi è attenta all’evoluzione della comunità come testimonia l’ultima Lettera pastorale del vescovo Monari “Tutti siano una cosa sola”. Monari offre alla società bresciana un’idea di comunità da spendere per il bene della città. La offre per una lettura cristiana, ma anche “laica” del vivere insieme. Parla della comunità cristiana, cioè della Chiesa, della sua origine, del suo senso e della sua immagine nel mondo. Una Chiesa, comunità dei credenti, chiamata a “dare forma” all’amore di Dio nella logica del servizio.

Sarezzo. La festa del patrono Saretino si candida ad essere festa dell’intera Valle tra tradizione e novità

A San Faustino valtrumplini tra comunità ed estranietà chiale e per le vie del centro, ricorda le origini lontane e medievali di comunità che attorno a conventi, cattedrali o capitoli nel giorno del patrono, richiamavano gente per mercanteggiare, divertirsi e per pregare. L’evento esterno, necessario alla vita di quelle comunità e a quelle economie, era strettamente legato all’aspetto della preghiera che portava la gente, con un misto di credenze popolari, a celebrare e invocare l’intercessione del Santo. Oggi le cose sono un po’ cambiate ma non i luoghi e l’unione tra le manifestazioni religiose e esterne. Scoprire i volti di una comunità e quelli di una tradizione, ricordare l’esistenza di uomini divenuti Santi, in un chiaroscuro che si mescola in leggenda e tradizione, con le celebrazioni, sentirsi parte di un fiume di persone che condivide gli stessi luoghi e si ritrova a percorrere, pressata, la stessa strada. Tutto il programma nello speciale da pagina 9. La Valtrompia si trova qui riunita in una comunità che forse si ricorda proprio in questi giorni la propria unità; una possibilità che convive e che resta in continua dialettica con il rischio di confermare l’estranietà alla comunità stessa.

di Mauro Toninelli

Le comunità si ritrovano spesso attorno alle feste dei Santi Patroni. Ognuna attorno al proprio e, chi più chi meno, a queste tengono più che alle feste delle comunità vicine. Ma c’è una festa, quella di S. Faustino a Sarezzo, che è in grado di raccogliere non solo la comunità saretina attorno al proprio patrono, ma richiamare gente da tutta la Valle. È ormai divenuto tradizione (come raccontiamo a pagina 9 di questo numero) “fare un giro a San Faustino” il fine settimana successivo al 15 febbraio, giorno canonico del santo. La festa di Sarezzo si candida ad essere la festa della Valtrompia. Non un eufemismo o un’esagerazione di parole per quella che nella realtà richiama e raccoglie l’attenzione di molti, grandi e piccini, che vengono dalle zone limitrofe. Dire Valtrompia è anche dire festa di San Faustino di Sarezzo, quasi a celebrare il santo come patrono dell’intera Valle, tanto è il coinvolgimento dei valtrumplini. La fiera attorno alla chiesa parroc-

Un’immagine della fiera dello scorso anno

Polaveno. Il parroco don Mario Laini: un modo di incontrarsi e riannodare legami, come in una grande famiglia

La comunità festeggia Sant’Anna con il palio dell’oca C’è un paese incastonato tra Valtrompia e lago d’Iseo dove la festa del santo patrono viene celebrata al pari dei santi Faustino e Giovita con una fiera di richiamo per tutta la Valle. Siamo a Polaveno, dove quest’anno si arriverà alla 25a edizione del famoso Palio dell’Oca e delle cinque contrade che compongono il paese. “Sin dal 1986 il Palio vuole essere una festa patronale – dice il parroco don Mario Laini –, un modo di coinvolgere l’intera comunità polavenese nel ricordo di S. Anna (patrona insieme a S. Nicola Vescovo). Un modo di incontrarsi che non si esaurisce nella sola giornata di

celebrazione patronale (26 luglio), ma parte da lontano con la lunga preparazione da parte dei contradaioli di una festa lunga una settimana”. Castello, Gorgo, Roma Nord, Roma Sud e Zoadello, questi i nomi delle contrade che si sfidano ogni anno nei sette intensi giorni di prove e giochi. “Un corteo di persone che s’incontrano – prosegue don Mario –, perché l’incontro è la filigrana di tutta la manifestazione, un modo per lasciare da parte screzi e rancori e riannodare i legami fra gli uomini, come in una grande famiglia allargata. Quando si decise di avviare questa manifestazione l’intento era

ricordare S. Anna e al contempo animare Polaveno con tutta una serie di giochi; fra questi, anche una corsa di animali e di qui l’oca, creatura buffa che fa divertire grandi e piccini e non troppo costosa pronte ad affrontarsi in una corsa dalla parrocchiale al campo sportivo per portare punti alle rispettive squadre. E con esso – chiude don Mario –, Polaveno si ritrova in piazza e celebra la festa di Sant’Anna, con l’intero paese che per sette giorni di luglio è illuminato da migliaia di piccole bandiere colorate, come mani che salutano e rinsaldano i legami di un’intera comunità”. (a.a.)



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TEATRO: vinci due biglietti all'Odeon

La parola ai lettori

Il teatro Odeon di Lumezzane in collaborazione con "La Voce della Valtrompia" due biglietti per lo spettacolo "Don Chisciotte" con Lello Arena e Roberto Herlitzka il 18 marzo. Spedisci il tagliando in via Callegari 6, Brescia (25121) entro il 8 marzo 2011.

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IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

Lungo la Valle asfalto pericoloso Quando le nostre strade vengono riasfaltate capita molto spesso che rimanga a margine del manto rifatto un bordo più chiaro corrispondente ai precedenti livelli. E come nel caso della fotografia i margini della SP345 si trasformano in veri e propri solchi. Sono molti i tratti di strada così lungo la Valle, tutti con la medesima situazione. Un dislivello che per i ciclisti può diventare fatale. Basterebbe praticare la fresatura ogni volta che si asfalta e poi distendere lo strato nuovo. Basterebbe un po' di buonsenso.

LETTERE

La droga gira Niente di nuovo sotto il sole, io ho quasi 48 anni e già 28 anni fa c’era il barettino al mio paese frequentato dalla gente “bene” e si sapeva che circolava droga. Solo che ora il fenomeno si è allargato, ci sono sempre più giovani con tanti soldi, poca fantasia, pochi ideali e la droga è più facilmente reperibile. Però è strano io ho conosciuto dei giovani diversi, questi hanno gli occhi bene aperti, non vestono trendy, non sono firmati dalla testa ai piedi, sapete cosa fanno? manifestazioni contro la vivisezione, presidi contro la vivisezione, distribuiscono volantini contro i prodotti testati sugli animali, raccolgono firme contro la vivisezione e contro il maltrattamento degli animali o sorpresi? La maggior parte sono anche vegetariani, si battono contro le pellicce e tutti gli indumenti in pelle, pensate un po’ e a questi giovani cosa succede? Questi giovani sono bollati come persone “strane”, anomale, ecc. Cosa vogliamo dire? Da una parte gente “normale” che durante il week end sballa con alcool e droghe e magari si ammazza correndo troppo in auto, dall’altra personaggi “anomali” ma idealisti.

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

Un limpido fiume nascosto Accanto alla lingua d’asfalto che s’inoltra nel verde dell’Alta valle scorre veloce il fiume Mella. Nel tratto compreso fra la miniera Carlo Tassara e le prime case di Collio se ne sta nascosto alla vista dell’automobilista, ma qui si mostra all’obiettivo dei fotografi più curiosi: uno schiumare di flutti nel vivace saltabeccare dentro l’alveo di rocce e fiocchi d’erba, che in un istante riportano in vita la freschezza preziosa di questo nostro corso d’acqua.

Giornali della Comunità

Patrizia Cappa

Sì alla vita, sempre Tutti si sono (giustamente) rallegrati della fresca notizia che la ditta farmaceutica italiana da cui viene sintetizzato il Pentothal (la sostanza usata, in combinazione con altre due, per l’iniezione letale sui condannati a morte nelle carceri americane) smetterà di produrlo, provocando di fatto (almeno per parecchio tempo) la sospensione di tutte le esecuzioni in programma negli Usa. Ma i paladini delle meritorie campagne contro la pena di morte, scenderanno in campo con lo stesso zelo per chiedere ad altre case farmaceutiche di smettere di produrre la Ru486

Radio Voce “100% Brescia” è la trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle Rondinelle. Oltre al Brescia Calcio, segui ogni domenica con “Diretta Sport” l’intero campionato del Lumezzane con collegamenti dal Comunale e in trasferta. Spogliatoi anche di Rodengo Saiano, Montichiari e Feralpi Salò.

“Comunità marchenese” è il giornale della comunità di Marcheno. All’interno alcune notizie dalla vita parrocchiale, delle iniziative dell'oratorio. Non mancano accenni alle parole del Papa e del Vescovo con riferimenti alla Lettera pastorale. Nelle ultime pagine notizie utili e appuntamenti.

fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia

e tutti gli altri farmaci usati per gli aborti volontari, che non sono altro che pure e semplici esecuzioni capitali di innocenti? Adriana Pozzi

La banalità del male È domenica, mattino presto. Un bar di periferia, nella nostra città. L’avventore, un signore pacioso, rubizzo e sorridente, parla col barista di un comune conoscente, invalido psichico, che la sera prima deve aver commesso una qualche stupidaggine, per strada. “Bisognerebbe ucciderli tutti, ‘sti invalidi, così hanno finito di dar fastidio!” esclama l’uomo, sghignazzando. Anche il barista approva. Non gli hanno forse insegnato che “il cliente ha sempre ragione”? I due passano poi a parlare del Milan, dell’Inter e della Juve, dimenticandosi presto del povero invalido. Pertanto, nulla di grave è accaduto in quel bar, domenica mattina. Giammaria Manerba

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a valtrompia@vocemedia.it.



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Lumezzane

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Conclusi i corsi a Lumezzane di Casaclima Si è concluso il corso base per progettisti dell’Agenzia Casaclima di Bolzano tenuto a Lumezzane ed organizzato dall’Assessorato all’Ambiente, Edilizia e Urbanistica. I partecipanti sono stati 21 di cui 6 di Lumezzane. Il corso della durata di 20 ore, si è tenuto il 18, il 24 gennaio ed il 1° febbraio. I docenti che hanno tenuto le lezioni sono stati 5. Gli argomenti principali trattati nel corso hanno riguardato il modo di progettare per migliorare il confort e diminuire i consumi energetici attraverso l’utilizzo di materiali isolanti e l’adeguamento dimensionato degli impianti di riscaldamento/raffrescamento ed infine l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Iniziative. Raccolta di adesioni per la proposta estiva del Gruppo famiglie per l’ospitalità e la solidarietà

Accoglienza per i bimbi rumeni Il costo della procedura a famiglia è di 350 euro ma ciò che conta è convinzione e continuità: il rifiuto è un trauma di Daniela Fedrigo

Sono aperte sino alla fine di marzo le adesioni per l’ospitalità estiva di bambini e ragazzi rumeni. Le adozioni sono gestite dal Gfos (Gruppo famiglie per l’ospitalità e la solidarietà), che ha sede a Lumezzane San Sebastiano e dal 1991 svolge attività di accoglienza prevista per i due mesi estivi. La famiglia ospitante ha la possibilità di scegliere l’età e il sesso del ragazzo di cui si prenderà cura per questo breve lasso di tempo, senza doversi preoccupare delle questioni burocratiche: il costo a carico della famiglia per la procedura è di 350 euro, inclusivi del viaggio, dell’assicurazione, dei documenti necessari e delle analisi mediche effettuate prima di arrivare in Italia, oltre che dei pasti di cui il ragazzo avrà bisogno durante il

tragitto. I bambini ospitati provengono soprattutto dagli orfanotrofi della città di Sighet Marmatiei, dove suor Bianca si occupa della Casa Famiglia Madre Colomba con la quale la collaborazione del Gfos è più attiva.

“Vorremmo provare che cosa vuol dire addormentarsi in un letto pulito e profumato, con la mamma che ti rimbocca le coperte e che ti saluta con una carezza e il bacio della buona notte”: sono semplici parole ricche di significato scrit-

te dai bambini in merito a questa esperienza. I ragazzi diretti in Italia sono accompagnati da un’assistente che si fermerà a Lumezzane il tempo necessario alla loro sistemazione e che tornerà a prenderli alla fine della loro permanenza per riaccompagnarli in Romania: una precauzione per rendere il viaggio altamente sicuro e per chiarire gli eventuali dubbi delle famiglie. “È sicuramente un impegno per la famiglia, – sostiene Sonia del Gfos –, tuttavia si tratta di bambini che non hanno problemi di adattamento, anzi sono felicissimi di poter sentire il calore di una vera famiglia. Ciò che chiediamo è convinzione e continuità, non si può ospitare un bambino e rifiutarlo le volte successive, per loro è un ulteriore trauma che si somma alla mancanza dei veri genitori”. Per maggiori informazioni è possibile telefonare a Sonia 328.4406018.

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Il Carnevale a Lodrino

Alta Valle

Tra sabato 5 e domenica 6 marzo Lodrino si vestirà a festa con i carri allegorici di Carnevale. Sabato alle 20.30 una prima sfida tra le contrade che, durante un ballo in maschera con giochi e sfide, tenteranno di guadagnarsi l’onore di aprire con il proprio carro la manifestazione di quest’anno. Domenica, invece, si aprirà alle 14.30 con la sfilata da piazza Europa e a seguire il trasferimento presso il tendone del centro sportivo “Don Remo Prandini”, dove saranno organizzati momenti di divertimento per tutti e sarà in funzione uno stand con dolci, cibi e bevande per tutti. Nel tardo pomeriggio la proclamazione della contrada vincitrice e la lotteria.

Imprese. Il sogno interrotto dai medici quando l’atleta era già in testa alla leggendaria Yukon Arctic Ultra

Un “niet” ferma Enrico Ghidoni A Breaburn, il traguardo delle 100 miglia, ha chiesto due uova, ha tolto le scarpette. Un medico l’ha visitato: c’erano due dita a rischio congelamento. Lo stop è stato inevitabile di Edmondo Bertussi

Il “niet” inflessibile ma responsabile di un medico ha interrotto il sogno di Chicco Ghidoni da Ludizzo di ripetere con gli sci l’impresa a piedi del 2009 nella Yukon Arctic Ultra, la gara tra il Canada e l’Alaska, da Whitehorse a Dawson City, 430 miglia su piste e fiume dei cercatori d’oro con temperature fino a -60°. Il rimo uomo al mondo che riuscì a completare il per-

Enrico Ghidoni

corso lo fece sotto il tempo limite di 13 giorni, in 9 giorni 5 ore 35 minuti. Tagliò il traguardo con un piede nello scarpone e l’altro semicongelato in una pappuccia: la sua immagine fece il giro del mondo. Partito il 2 febbraio dall’Italia accompagnato dal figlio Simone, volontario nello staff orga-

nizzativo, il 6 era al via della gara con -18° tra 82 concorrenti sulle diverse distanze (26,100, 300, 430 miglia), tre italiani, lui unico sulla distanza lunga. Preparatissimo da un anno di sacrifici e allenamenti, convinto, sentiva la gara come un impegno d’onore verso amici e sponsor “romantici” che cre-

dono in lui nonostante i suoi 57 anni. Aveva migliorato quasi di un’ora il suo passaggio a Rivendell traguardo della maratona, continuava con tempi eccellenti. Il gelo della notte tra il lunedì e martedì, ben sotto i – 30°, si è fatto strada in tutti gli strati di ghette e soprascarpe messi a protezione delle scarpette imbottite per gli attacchi da fondo sugli sci da lui modificati. È entrato nel check-point di Breaburn, traguardo delle 100 miglia (151,2 km.), 5° assoluto e primo della categoria Ski, coi rivali già ritirati. Ha chiesto due uova, si è tolto le scarpette: un medico l’ha visitato, c’erano due dita a rischio congelamento. Ghidoni ha pregato e supplicato di lasciarlo ripartire ricordando il miracolo del 2009 dove però camminava scarponi ai piedi. È stato accompagnato direttamente all’ospedale di Whitehorse per accertamenti: fortunatamente non c’erano gravi problemi ma lo stop era obbligato. Troppo amaro il boccone per Enrico. Ma subito il messaggio per lui è stato uno solo: “Grazie lo stesso Chicco”.

Centro di eccellenza per Formazione Superiore Nuovo corso per “Tata familiare/educatrice nido famiglia” Profilo Professionale: La tata familiare accudisce uno o più bambini fino a 3 anni presso il domicilio, proprio o della famiglia, o in un luogo terzo appositamente attrezzato - come un nido famiglia o un nido condominiale - facendone la crescita, la socializzazione, l’autonomia e lo sviluppo nel rispetto dei tempi individuali, in accordo con la famiglia. Solitamente opera da sola, ma può lavorare anche con altre operatrici, e si interfaccia sopratutto con i familiari del bambino. Le modalità, tempi e costi dell’attività sono concordati con le famiglie e formalizzati mediante un contratto individuale e, ove presenti, sulla base degli obblighi definiti a livello regionale. Percorso Formativo: Il corso si articola nei seguenti moduli formativi: Accoglienza, Conoscenze di base, Sviluppo del bambino e significato del gioco, Educatrici e famiglia, Organizzazione del servizio: ruolo e funzione della tata familiare, Modulo professionante (comprensivo di un periodo di tirocinio/work experienxe nei servizi specifici). Titolo Rilasciato: Certificato di frequenza con certificazione delle competenze da parte di Regione Lombardia. Requisiti di partecipazione: Il corso è rivolto a 12 persone inoccupate, cupate o occupate occup disoccupate in possesso del diploma di scuola media superiore. Con il contributo di

Costituiscono titolo preferenziale il possesso del diploma di “Tecnico dei servizi sociali” o “Liceo socio-psico-pedagogico” o di altro diploma o laurea trintennale affine all’area in oggetto o esperienze lavorative e/o informali nell’area dei minori. Per l’accesso al corso è prevista una prova di ammissione (colloquio volto a individuare i requisiti del beneficario e le motivazioni, le attitudini e le esperienze maturate nel settore educativoassistenziale). Durata e periodo di svolgimento del corso: Corso di 350 ore (270 di formazione in aula e 80 stage) da Marzo a Luglio 2011. Le lezioni si svolgeranno prioritariamente il mattino dal lunedì al venerdì. Sede: Il corso si terrà presso IAL CISL Lombardia in Via Castellini, 7 Brescia. Frequenza: La frequenza è obbligatoria. Le assenze non possono superare il 25%. La partecipazione al corso è GRATUITA Il corso è realizzato con il contributo di Regione Lombardia D.G. Istruzione, Formazione e Lavoro nell’ambito del Programma “Lombardia eccellente: azioni regionali per la promozione dell’eccellenza nello sviluppo del capitale umano”.

Per informazioni e iscrizioni contattare: IAL CISL LOMBARDIA sede di BRESCIA Via Castellini 7 cap 25123 Brescia - TEl. 030 28.93.811 segreteria@ialbrescia.it


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Gli altri eventi della fiera

speciale

Martedì 8 marzo, in occasione della festa della donna, nell’auditorium della Biblioteca comunale del Bailo verrà realizzato lo spettacolo “Le regine di cuori”, su proposta della Commissione Pari Opportunità: una rappresentazione tratta dal libro di Benedetta Craveri “Amanti e regine” (ore 20.30, ingresso gratuito). Sempre la biblioteca accoglierà venerdì 11 marzo Anselmo Palini, docente in Materie letterarie all’Itis di Gardone per la presentazione del volume “Oscar Romero. Ho udito il grido del mio popolo” (ore 20.30, ingresso gratuito). Infine, domenica 3 aprile a Palazzo Avogadro una serie di canti ispirati alle opere di Giovanni Alberti a cura del Grupppo Gennanates di Zanano (ore 15, ingresso gratuito).

Sarezzo

Fiera di San Faustino. Cinque giorni di festa e un ricco programma d’iniziative con “Il resto è fiera”

Sarezzo e il carosello di giostre di Andrea Alesci

Da almeno quattro secoli Sarezzo tributa la sua venerazione ai santi patroni Faustino e Giovita con una festa popolare che nel tempo è andata modificandosi, assumendo dimensioni sempre più grandi e coinvolgendo di fatto l’intera Valtrompia e buona parte della provincia. La fiera in onore di due santi vestiti da guerrieri, così ricordati nella tela del Moretto che campeggia al centro della soasa dentro la parrocchiale di Sarezzo. Nel cuore della Valtrompia, dove il culto giunse nella prima metà del IX secolo grazie al Capitolo della Cattedrale e dei benedettini del monastero di San Faustino (che in Valle contavano numerosi possedimenti fondiari). A Sarezzo così come a Pregno, Marmentino, Memmo, Bovegno sorsero cappelle e chiese dedicate ai Santi guerrieri. Poi, già nel Medioevo la Valle li ricordava in due feste: il 15 febbraio (data del martirio) e il 9 maggio (data della traslazione dei corpi nella chiesa di San Faustino Maggiore). Così, nel corso del tempo il paese saretino cominciò in quei periodi ad animarsi, con le bancarelle ricche di merci che riempivano la

La fiera vista dall'alto (foto di Andrea Medaglia)

Gli spettacoli della fiera Tanti gli spettacoli al teatro S. Faustino che animeranno il programma de “Il resto è fiera” sino al mese di aprile. Si comincia sabato 26 febbraio (ore 16, ingresso 1 euro) con “Un po’ più vicino”, esito del laboratorio Rsd ‘F. Tomaso’ condotto da Stefania Ghisla e Fabrizia Guerini dell’associazione culturale Treatro. Giovedì 3 marzo sarà la volta di “Mai più soli”, con Angela Finocchiaro e Daniele Trambusti impegnati in un testo di Stefano Benni, sulle corde di un divertimento che fa riflettere tra favole, invettive, brevi liriche (ore 21, ingresso 15

euro). Sabato 12 marzo (ore 21, ingresso 5 euro) il gruppo Sarèarte riproporrà il musical “Una notte da sogno per un secolo da vivere – ‘900”, mentre sabato 19 marzo il Cag di Sarezzo protagonista col concorso canoro“Ragazzi in music” (ore 20.30, ingresso 3 euro). Venerdì 3 aprile serata con l’alpinista e regista Marco Preti, in veste di romanziere per presentare “Il ghiacciaio di nessuno” (ore 20.30, ingresso gratuito). Sabato 2 aprile chiusura con “Rebecca la prima moglie” della compagnia Pusher Theatre (ore 20.30, ingresso 8 euro).

piazza e ragazzi che correvano schiamazzanti per le vie del centro storico. Un passaggio graduale, per cui al carattere religioso della festa s‘è unito quello brioso della sagra paesana. La piazza e le vie del paese si trasformano di nuovo nel Bengodi di piccoli e grandi, in un camminare fra i richiami dei venditori, il vociare della gente e musiche e colori delle quasi cinquanta attrazioni presenti. Quelle giostre che dalla fine del XIX secolo cominciarono ad affiancare il circo e man mano sostituirono i piccoli giochi di una volta e le esibizioni di saltimbanchi, domatori di fiere, ballerine, mangiafuoco, buffoni e acrobati con la giostra trainata da cavalli e poi con le luci scintillanti di aeroplani, autoscontri, calcinculo. E nello snodarsi tortuoso del centro di Sarezzo sono i profumi che ricordano a chi passa la lunga tradizione delle fiera di S. Faustino, nella candidezza dello zucchero filato, nel brillio delle ciambelle zuccherate e dei croccanti, nel caldo schioccare delle castagne. Una fiera lunga cinque giorni (da venerdì 18 a martedì 22 febbraio), paese dei balocchi per piccoli e adulti, e costellata da appuntamenti culturali sino ad aprile col ricco programma de “Il resto è fiera”.

Fotografia. L’associazione Naturalife presenta il 16 marzo il libro “I colori del bianco” del fotografo vercellese

I colori della luce ai due Poli negli scatti di Marcello Libra Fotografie e storie di luoghi lontani saranno protagonisti mercoledì 16 marzo alla Biblioteca comunale del Bailo, quando il fotografo professionista Marcello Libra (www.natureandwildlife.it) presenterà il suo libro “I colori del bianco”. Un appuntamento organizzato dall’associazione Naturalife (www.fotoperpassione.com), nata diversi anni fa con l’intento di creare una community fotografica all’interno della realtà bresciana per offrire a tutti gli appassionati la possibilità di partecipare a

incontri, proiezioni, uscite in ambiente lungo itinerari naturalistici sconosciuti ai più. Una proposta, dunque, quella del libro di Marcello Libra, che ben si sposa con l’animo dell’associazione e che porterà a Sarezzo un professionista della fotografia forte di collaborazioni con case editrici del calibro di White Star e National Geographic. “Siamo molto contenti di avere ospite un fotografo così esperto – dice Mario Bontempi, presidente di Naturalife –, perché il racconto della sua esperienza e la proiezione degli scatti

La copertina de "I colori del bianco"

realizzati può dischiudere parti di mondo dalla bellezza sconvolgente e offrire consigli preziosi anche ai fotografi amatori”. Edito da Daniele Marson Editore (128 pagg., 35 euro), “I colori del bianco” cerca di raccontare per immagini le storie segrete di luoghi remoti e silenziosi agli estremi Nord e Sud della Terra. Storie ricamate nel bianco assoluto di queste regioni polari, in un colore-non colore che nasconde tutte le sfumature dello spettro visibile: l’azzurro ceruleo dei ghiacci millenari, l’arancione e il rosa dei tramonti, Il blu petrolio dei mari, il nero del pinguino imperatore. Appuntamento alla Biblioteca comunale del Bailo mercoledì 16 marzo alle ore 20.30. Ingresso libero.


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speciale

Sarezzo

Il concorso fotografico per Under 14 Giunge alla 4° edizione il concorso fotografico per ragazzi Under 14 organizzato dal Gruppo Fotografico di Sarezzo e intitolato “La passione per S. Faustino. Un racconto in sei scatti, scegliendo tra vedute e soggetti, sequenza dinamica di un soggetto oppure un oggetto o un personaggio in varie situazioni. Cd e scheda di partecipazione vanno consegnati entro venerdì 4 marzo a Silvano Peroni (030.800312), Alberto Contessi (338.6309697) o all’Ufficio Cultura. I lavori verranno giudicati dalla giuria composta da assessore alla Cultura Valentina Pedrali, fotografa Laura Zanoni e delegato provinciale Fiaf Francesco Fogazzi. Premiazioni sabato 26 marzo al teatro S. Faustino.

Fotografia. A Villa Usignolo dal 20 al 25 febbraio la curiosa esibizione “Nanowriters Meet Polaroiders”

Fermo immagine in tre mostre In contemporanea la mostra personale “Sognando in polaroid” di Ernesto Mezzera. In biblioteca il 20 e 21 “Face the Fight” sulle Paralimpiadi 2010 di Andrea Alesci

Anche quest’anno il Gruppo Fotografico di Sarezzo si è dato da fare per realizzare iniziative stimolanti all’interno del programma de “Il resto è fiera”. “L’evento più curioso e innovativo – dice Alberto Contessi – riguarda sicuramente la mostra ‘Nanowriters Meet Polaroiders - Scrivi una pola in 10 parole’, programmato dal 20 al 25 febbraio a Villa Usignolo (ore 10/12 e 15/19). Si tratta di un connubio tra il vecchio scatto delle polaroid e la grammatica della fantasia di una serie

Due scatti delle mostre a Villa Usignolo

di scrittori, che nello spazio di dieci parole hanno narrato quel che l’immagine restituiva loro”. Un progetto di nanoscrittura nato su Facebook con il lancio di “Scrivi un romanzo in 10 parole” e poi fatto convergere da Franco Coda nella pubblicazione

di “Nano-scritti ai tempi di Facebook. Un romanzo in dieci parole”. Poi l’incontro col mondo delle polaroid, la creazione di una nuova realtà, il progetto artistico “Nanowriters Meet Polaroiders” divenuto anch’esso libro (preview disponibile su www.blurb.

com) e di qui l’idea della mostra, allestita da Silvano Peroni sotto la direzione artistica di Carmen Palermo e Alan Marcheselli per la parte fotografica e Franco Coda e Michele Stefanoni per quella scritta. E se l’avvento del digitale non ha scritto la parola fine alla fotografia istantanea, a dimostrarlo c’è l’altra mostra “Sognando in polaroid” di Ernesto Mezzera, sempre dal 20 al 25 febbraio negli spazi di Villa Usignolo (ore 10/12 e 15/19) e composta da due parti: una paesaggistica, dove protagonista è l’acqua, specie nei colori e nelle forme del lago d’Iseo; l’altra più concettuale, con ricordi d’infanzia dell’autore, nudi di donna, particolari della natura. Infine, sotto il portico della Biblioteca comunale del Bailo tra domenica 20 e lunedì 21 febbraio (ore 10/12 e 15/19) sarà la volta di “Face the Fight”, serie di scatti realizzati da Emanuele Broli, Marco Oprescu e Laura Predolini alle Paralimpiadi invernali di Vancouver 2010 per raccontare l’incontro tra pratica sportiva e disabilità.

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Onori. Civiche benemerenze per i saretini Adriano Pedersini e Roberto Simoni

Due Faustini di bronzo e un premio particolare Venerdì 18 febbraio anche l’assegnazione della cittadinanza onoraria a don Francesco Bresciani, parroco di Sarezzo per ventidue anni di Lia Micale

Le civiche benemerenze tornano per il terzo anno come appuntamento all’interno de “Il resto è fiera” per premiare cittadini “che con opere o l’esempio nel campo di scienze, lettere, arti, economia, lavoro, scuola, sport, per iniziative di carattere sociale, assistenziale e filantropico, atti di coraggio e abnegazione civica, abbiano dato lustro al Comune di Sarezzo e alla sua comunità, rendendone più alto il prestigio”. Così, venerdì 18 febbraio alle ore 20.30 al teatro S. Faustino verranno consegnati due “Faustino di bronzo” e una cittadinanza onoraria. Le medaglie con l’effigie dei Santi Faustino e Giovita andranno a Roberto Simoni e Adriano Pedersini. A quest’ultimo per l’instancabile col-

Da sin. Adriano Pedersini, Roberto Simoni e don Francesco Bresciani

laborazione con la scuola media G. La Pira e l’impegno all’interno della sezione saretina delle associazioni nazionali Combattenti e Artiglieri; a Roberto Simoni, invece, per il lungo servizio di maestro elementare, la promozione della società sportiva dell’oratorio di Ponte Zanano e la dedizione allo studio della storia locale. Un’onorificenza speciale andrà a don Francesco Bresciani, per

ventidue anni parroco di Sarezzo: riceverà la cittadinanza onoraria per la sua particolare attenzione all’aspetto caritativo, avendo incentivato la ripresa del gruppo Caritas e l’adattamento di Casa Rut. La stessa sera del 18 febbraio ci sarà la consegna delle borse di studio agli studenti saretini meritevoli e lettura scenica di “Una notte in Italia” con Alessandro Pazzie e Chiara Bazzoli.

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Arte: 20ª edizione Premio di pittura" Sono venti ormai gli anni alle spalle del “Premio di pittura – Comune di Sarezzo”, che quest’anno ha registrato la partecipazione di ben 88 opere e rimarrà aperta da sabato 19 a lunedì 21 febbraio a Palazzo Avogadro. Vincitore di questa 20ª edizione il pittore Claudio Elli (www. claudioelli.it), che si aggiudica il premio di 2.000 euro messo in palio dal Comune con il quadro “Un lungo racconto … la distruzione di una storia”. “La giuria – dice l’assessore alla Cultura, Valentina Pedrali – ha voluto assegnare all’artista milanese il primo premio con la seguente motivazione: ‘L’opera di Claudio Elli, di chiaro impianto aniconico, mostra un senso sicuro della struttura e notevole padronanza nell’utilizzo dei materiali, associati con abile gioco compositivo e cromatico. Il riferimento va pur sempre a un linguaggio di area informale, ma depurato da intemperanze e spontaneismi. Dalla costruzione dell’immagine traluce un equilibrio sottile fra libertà e metodo’”. Secondo classificato (premio di 1.000 euro messo in palio da Asvt) è Giampietro Floria con “L’ultima nota”, mente altri sette artisti riceveranno nella premiazione di lunedì febbraio (ore 18) premi da 800 euro ciascuno forniti da sponsor privati (Dega e Grazioli, Promotica, Enolgas Bonomi, Farmacia Centrale dott. Appodia di Sarezzo, Acciaierie Venete, Pinti Inox , Gielle Costruzioni). A ricevere l’onorificenza Daniele Cestari (Cade il cielo), Camilla Franzoni (A.P. ≠ 2), Mauro Gheda (Marilyn 2011), Andrea Ghisoni (Abitazioni mutate), Romano Sala (East River tramonto), Mario Tettamanti (Lettera dall’Africa), Antonio Viviani (Freddo); infine segnalazioni per Giancarlo Barbieri (Maschera), Claudio Filippini (Venezia), Sergio Turle (Il segno in un concerto), Beppe Verani (Presenza imprevista). Apertura: sabato 19 ore 15/20.30, domenica 20 ore 10/20.30, lunedì 21 ore 10/18.

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Sede: ISEO Via Bonomelli, 1 - Tel. 030.980236 Filiale: Gavardo Via Conter - Tel. 0365.371628



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Bassa Valle

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Concesio, "Giro dei Grassi"il 27 febbraio Si tiene domenica 27 febbraio la 2ª edizione del “Giro dei Grassi - 1° Memorial Rosa Zanardelli”. Una gara di corsa in montagna lungo 13 chilometri (600 metri di dislivello positivo) fra i sentieri che si diramano sulle colline circostanti Concesio. Sono previste due categorie: gara competitiva e gara non competitiva. Per chi vuole confrontarsi con il cronometro l’iscrizione deve avvenire entro le ore 22 del 25 febbraio (costo 10 euro), per tutti gli altri sino alle ore 9 del 27 febbraio (costo 5 euro). Le schede d’iscrizione si possono ritirare al Bar Mister Coffee (via Segheria, 5 – Concesio) o presso gli Sportland di S. Eufemia, Lonato, Pisogne, Villanuova. Info su www.atleticaconcesio2009.it.

Storie. Ostetrica per 43 anni, racconta come nascevano i bambini e i segreti di un lavoro che è una vocazione

La signora Elvira, la “Comar” di Giuseppe Belleri

Quanti bambini ha aiutato a nascere la signora Elvira Gelmini, nella sua professione di ostetrica durata ben 43 anni? Neppure lei se lo ricorda. Nelle case dove entrava, a differenza del prete, del medico e del carabiniere, che quando li vedevi alla porta il cuore sussultava, in cambio di un po’ di sofferenza rimaneva la gioia di un bimbo. La sua vocazione era iniziata da piccola : alla “Cascina Selva” di San Vigilio veniva spesso la “comar” siura Adele - così veniva chiamata la levatrice - con il suo grosso borsone color nocciola chiaro; li dentro, così sussurravano le mamme, teneva i bimbi che poi lasciava alle donne che li avevano “comprati”. Dopo aver frequentato Ostetricia al San Matteo di Pavia andò a Palermo alla clinica Garofalo (ogni tanto visitava anche le popolane che non potevano permettersi il ricovero), quindi alla Mangiagalli di Milano e nel 1951 ritornò nel paese natale dove prese la condotta e fu per tutti, fino al 1990, la levatrice Elvira. In tanti anni di professione gli capitò di “levare” una sola volta un bimbo morto. Le donne venivano nel suo ambulatorio per 2 o 3 controlli durante la gravidan-

La signora Elvira

A Nave film e dibattiti sul carcere L’oratorio San Filippo Neri di Nave organizza un cineforum e alcuen riflessioni sul mondo delle carceri come specchio di comunità. È iniziato il 10 febbraio alle 20.30, presso la Sala della comunità San Costanzo, con la proiezione del film “Il Profeta” di Jacques Audiard; Matteo Franzoni fa da animatore al cineforum. Il 17 febbraio, invece, è in programma una tavola rotonda con Luciano Eusebi, docente di Diritto penale, e con Enrico Rigosa, volontario nelle carceri in Perù. L’appuntamento è

alle 20.30 nell’aula magna dell’oratorio. “Amore buio” è il titolo della pellicola di Antonio Capuano che viene proiettata nella Sala della comunità alle 20.30 del 24 febbraio; il cineforum sarà animato da Mauro Toninelli. Il 3 marzo, infine, viene presentato il documentario realizzato dalla Caritas di Brescia all’interno del carcere cittadino; a seguire si terrà un dialogo fra Mario Fappani, garante dei detenuti, e Angelo Canori, presidente del Volca (Volontariato carcere del Caritas).

za. Giunto il travaglio i parenti venivano a prelevarla anche nottetempo e lei li seguiva col suo borsone. Si bolliva per mezz’ora l’acqua di alcuni fiaschi a bagnomaria, si preparavano dei panni puliti e si attendeva che il bimbo si decidesse, fatta una bella rotazione, ad affacciarsi con la testa al mondo. Dopo il pianto liberatorio tagliava il cordone ombelicale ed avvolgeva il neonato in un soffice e caldo panno, procedeva a fargli il primo bagnetto e dopo averlo pesato e misurato lo riportava dalla mamma, ma questa volta fra le sue braccia. E rimaneva ancora un paio d’ore a controllare che non ci fossero complicanze. Quando per strada rincontrava le “sue mamme” queste la indicavano ai figli dicendo: “Ecco la signora che ti ha fatto nascere!”, e questo era per lei il più bel regalo di ringraziamento. Oggi assistiamo a un calo delle nascite, non sarà anche perché non ci sono più le levatrici come quelle di una volta, quando la nascita era un evento tutto al femminile e salutato con gioia, mentre oggi nei primi anni di matrimonio viene vissuta come un intralcio e più avanti ricercata con ansia, visto che gli anni migliori sono già stati consumati ?

Concesio, San Vigilio. Progetti in tutto il mondo che dal 1975 hanno superato i 2 milioni e 500mila euro

E il comitato sai che fa? Manda in onda solidarietà Tutto cominciò nell’anno santo del 1975, quando all’Epifania venne organizzato un pranzo per gli anziani e dopo questo evento un gruppo di amici, capeggiati da Ruggero Saiani, iniziò a voler dare una risposta ad alcuni bisogni della collettività e in seguito anche a quelli di nazioni più povere. Il primo micro progetto internazionale risale al 1981; nel 1985 vennero mandate a un lebbrosario di Macao (Cina) delle carrozzelle, poi un pulmino. In questi anni si sono realizzati centinaia di progetti in tutti e cinque i continenti del valore complessivo superiore ai 2 milioni

e 500mila euro. Fra i più importanti c’è quello di Derqui in Argentina, dove nel 1990 viene inviato il primo container alla comunità nella quale opera la concittadina Laura Colosio; vi è quello di Gitega in Burundi dove si è costruita la Scuola “Papa Paolo VI”, già attiva dal 2006, ma in continua espansione, per dare a bambini e adolescenti della città e delle colline circostanti la possibilità - per ora ospita 200 alunni - di accedere all’istruzione. La sede del comitato è di fronte alla Chiesa parrocchiale di S. Vigilio: qui si offrono vari servizi alla comunità con parti-

colare attenzione al disagio giovanile; opera un centro di ascolto e di prima alfabetizzazione; si fa raccolta e ridistribuzione di mobili e generi vari; si attuano micro realizzazioni e adozioni a distanza nel Terzo Mondo; si inviano nei paesi bisognosi generi alimentari, indumenti, articoli per la scuola, medicinali, attrezzature per l’agricoltura e l’artigianato. A poche centinaia di metri c’è la Casa della Pace “Giulio Nicolini” dove ci sono servizi di accoglienza alle persone in stato di necessità (doccia, ricambio indumenti, pasti caldi e posto letto) ed è sede di incontri con testimoni di pace e solidarietà: dal 17 febbraio, per tre giovedì, alcuni personaggi proporranno le loro riflessioni (per informazioni si può visitare il sito www.sanvigiliosolidale.it ).



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Economia L’incontro

Rossano Cavallaro Creare da zero e innovare continuamente

Una pasticceria di dolce stampo Dal 2001 è aperta a Lumezzane San Sebastiano Rossano Cavallaro

di Andrea Alesci

Nella calma di un pomeriggio d’inizio febbraio tra gli attrezzi del mestiere e la giornata che volge verso i preparativi della successiva incontriamo il 40enne Rossano Cavallaro, titolare della pasticceria “Bon Bon” a Lumezzane San Sebastiano. Come inizia il suo percorso da pasticcere? Sono approdato alla pasticceria in maniera un po’ inconsueta. Prima ho sempre fatto il responsabile all’interno di un supermercato, poi, d’improvviso nel 1998 mi è scattata la passione per la cucina di pasticceria. Così, ho cominciato a interessarmi a questa professione, ho frequentato dei corsi e sono andato a imparare i segreti del mestiere dai fratelli Pizzin, i proprietari che c’erano prima che aprissi la Bon Bon. La loro esperienza di pasticceri era quasi ventennale e, quando nel 2001 sono andati in pensione, io ho deciso di rilevare l’attività e aprire una pasticceria tutta mia. Contemporaneamente, ho cominciato a frequentare corsi su corsi, partendo da quelli organizzati dall’Istituto professionale Canossa di Brescia e perfezionandomi presso la rinomata scuola di cucina Braims a La Spezia, leader nella produzione di materie prime e semilavorati per pasticceria e panificazione. L’esperienza maturata presso l’azienda ligure è stata fondamentale per me, perché ho potuto contare su validissimi maestri e su una scuola di formazione con alle spalle mezzo secolo di impegno nel campo della pa-

sticceria, sempre puntando su qualità e innovazione. Da allora come si è sviluppata la sua attività? Nel 1999 mi sono sposato con Romina e dal 2001 continuiamo a gestire

l’attività soltanto noi due. Proprio a giugno la Bon Bon compirà dieci anni. Sono orgoglioso di dire che tutto quello che c’è nella nostra pasticceria lo creo completamente da zero. Qui alla Bon Bon facciamo di tutto: dal

La "Bon Bon" e i maestri di Cavallaro Aperta dalle 7.30 fino alle 20 di sera, la pasticceria Bon Bon svolge da sempre anche servizio bar. “Ogni mattina – dice Rossano Cavallaro – mi alzo presto e alle 6 sono già nel mio laboratorio per fare i dolci, cercando sempre di creare qualcosa di nuovo. Ogni giorno riempio i banchi con prodotti di pasticceria sempre fresca e grazie all’esperienza maturata ho imparato le quantità che devo fare, e se avanza qualcosa posso sempre fare qualche vassoio ai clienti più affezionati oppure portare i dolci rimasti in casa di riposo o alla Croce Rossa”. Rossano Cavallaro ama stare tra spatole, formine, macchine miscelatrici, forno, bilance e saccapoche e non manca occasione di perfezionare con qualche corso il proprio mestiere. Maestro indiscusso del pasticcere lumezzanese è il mago bresciano dell’arte dolciaria Iginio Massari,

sotto la cui guida la squadra italiana ha vinto nel 1997 la Coppa del Mondo di pasticceria a Lione, nel 2002 la Coppa Europa a Roma e nel 2004 la Coppa del Mondo a squadre. Titolare della pasticceria Veneto a Brescia è anche presidente onorario della prestigiosa Accademia dei Maestri pasticceri italiani. “Proprio lo scorso novembre – precisa Rossano Cavallaro – ho partecipato al simposio tenuto dall’Accademia a S. Eufemia e alla giornata conclusiva nella cornice di Villa Fenaroli a Rezzato, organizzata in collaborazione con l’alta scuola di formazione Cast Alimenti, i cui corsi seguo molto spesso. Certo, in un futuro mi piacerebbe molto riuscire a frequentare la scuola dell’Accademia dei maestri pastricceri e magari un giorno diventarne membro, anche se per affinare la tecnica ci vuole molto molto tempo”.

L'interno della pasticceria "Bon Bon" di via Montini 235

frollino, alle brioche, il panettone, il pandoro, le pastine, le creme. Le cose che mi ispirano di più sono le uova di Pasqua, le colombe e il panettone, che faccio seguendo la ricetta antica e impiegando due giornate per completarlo. Facciamo torte di tutti i tipi, anche gelato. Quelle che preferisco fare e ho notato che riscuotono sempre un notevole successo sono la millefoglie, la Saint-Honoré e la mimosa. Inoltre, facciamo anche prodotti come yogurt-gelato, semifreddi e comode mono-porzioni (ad esempio la meringata). A seguito della crisi economica, com’è stata toccata la vostra attività? In questi ultimi due anni c’è stato un leggero calo, però, siamo riusciti a lavorare bene. La gente ha comunque voglia di mangiare dolci. Noi ci muoviamo molto con clientela di Lumezzane, però, nei periodi caldi come quello natalizio riceviamo ordinazioni anche da Brescia e provincia. Siamo attrezzati anche per rinfreschi, battesimi, comunioni, cresime, matrimoni e occasioni particolari. Nel periodo pasquale facciamo tante colombe e uova elaborate, e in primavera ospitiamo stagisti, lavorando in collaborazione con gli istituti Canossa e Mantegna. Quali sono i progetti per il futuro? Per adesso continuo con passione a lavorare, cercando di creare sempre nuovi dolci, come la fongada, che ho reso più morbida rispetto alla ricetta tradizionale e ho ribattezzato ciambella Bon Bon. Più di tutto, però, mi impegnerò per imparare a produrre il gelato.


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Charlie Cinelli e i progetti futuri

Cultura

n attesa di definire ufficialmente le prossime date del suo spettacolo-tour “Teatro-Cinelli”, il cantautore saretino sta preparando per tutti i suoi fan un libro con i testi delle canzoni in dialetto e traduzione italiana e con i relativi accordi. E dal mese di marzo sarà protagonista anche di una nuova esperienza, con un programma radiofonico su Radio LatteMiele: ogni venerdì un’ora di programmazione a mezzogiorno. Titolo della trasmissione “Da mesdè al bòt”, per sessanta minuti condotti in solitaria da Charlie, fra canzoni della tradizione dialettale bresciana e scambiando due parole con gli ascoltatori che vorranno intervenire in diretta.

Sale della comunità. Al cinema per riscoprire nei film uno stile che ha in sé la forza di educare e crescere

Quando la comicità è coscienza Percorsi culturali e di qualità: a Nave al San Costanzo un percorso sul carcere e a Lumezzane la proposta per riflettere sul concetto di scambio

di Mauro Toninelli

Il 2011 è iniziato all’insegna del successo al botteghino dei film italiani “Che bella giornata” con Checco Zalone e “Qualunquemente” con Antonio Albanese. Successi per il cinema italiano che hanno risollevato un poco le casse delle Sale della Comunità che li hanno proposti nella loro programmazione. Qualcuno in Valtrompia li proporrà ancora nel mese di febbraio. La nota positiva è che il cinema italiano si è saputo riscoprire comico, di quella comicità che era dei grandi del cinema nostrano; quelli che il cinema made in Italy l’hanno reso grande, perché in grado di far sorridere raccontando l’Italia nei suoi aspetti più umani, tanto positivi che negativi, divenendo così non solo autori cinematografici ma coscienze di un popolo. Il riso amaro, teorizzava Pi-

Un'immagine dal film "L'amore buio"

In programmazione nelle Sale della Comunità INZINO - INZINO Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero Sabato 19 febbraio ore 20.30; domenica 20 febbraio ore 15.00. Le avventure di Sammy Sabato 26 febbraio ore 20.30; domenica 27 febbraio ore 15.00. SAN LUIGI - LODRINO Tron Legacy Sabato 19 febbraio ore 20.30; domenica 20 febbraio ore 20.30. LUX - LUMEZZANE PIEVE Immaturi sabato 19 febbraio ore 20.30; domenica 20 febbraio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 21 febbraio ore 20.30. Hereafter Sabato 26 febbraio ore 20.30; domenica 27 febbraio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 28 febbraio ore 20.30. Io sono con te Giovedì 17 marzo ore 20.30. ASTRA - LUMEZZANE S. APOLLONIO Animals United Sabato 19 febbraio ore 20.30; domenica 20 febbraio ore

14.30, 17.30, 20.30. I fantastici viaggi di Gulliver Sabato 26 febbraio ore 20.30; domenica 27 febbraio ore 14.30, 17.30, 20.30. The Social Network Giovedì 3 marzo ore 20.30. Qualunquemente Sabato 5 marzo ore 20.30; domenica 6 marzo ore 14.30, 17.30, 20.30. SALA DELLA COMUNITÀ - LUMEZZANE S. SEBASTIANO Happy Family domenica 20 febbraio ore 20.45. Il mio nome è Khan giovedì 24 febbraio ore 20.45. Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero domenica 27 febbraio ore 15.00, 18.00, 20.45. SAN COSTANZO - NAVE La banda dei Babbi Natale sabato 19 febbraio ore 20.30; domenica 20 febbraio ore 14.30, 17.00. L’amore buio giovedì 24 febbraio ore 20.30. Le avventure di Sammy domenica 27 febbraio ore 14.30, 17.00.

randello, è quello che porta la persona a riflettere sulla realtà che sta dietro alla situazione comica, portando all’attenzione la miseria umana. Certo, questo prevede un pubblico capace di cogliere lo stimolo e riflettere; un pubblico in grado di approfondire, partendo dal cinema, quelli che sono i temi della vita; un pubblico capace di fruire un film, di coglierne gli stimoli e porsi domande di senso; un pubblico educato per cui le Sale sono coscienti della fatica e dell’impegno di questa educazione. Tutto questo sforzo educativo si concretizza nell’impegno delle Sale della Comunità con l’obiettivo di proporre film di qualità e iniziative, anche teatrali, in grado di far riflettere oltre che, giustamente, offrire momenti culturali e di svago. Febbraio è il mese più ricco di proposte di cineforum, in molti casi con un’introduzione che aiuta a vedere il film e seguita da un dibattito. In Valtrompia questo mese si segnalano in maniera significativa il percorso della sala San Costanzo di Nave che affronta il tema del carcere, intersecando film a conferenze e tavole rotonde (vedi box a pagina 13, ndr) e quella lumezzanese che ruota sulle tre Sale della comunità. Un esempio di unità territoriale e d’intenti che tocca tutto il territorio valgobbino proponendo film che interrogano e stimolano l’idea di scambio. Proposte di qualità, che valgono in quanto prodotti culturali o per quello che riescono a suscitare nello spettatore.

Musica. Cominciato lo scorso ottobre, ha fatto tappa il 13 febbraio a Sarezzo il progetto folk di Charlie

Il viaggio di “Teatro Cinelli” È tornato a suonare nel suo paese natale Charlie Cinelli e l’ha fatto con un progetto nuovo di zecca intitolato “Teatro Cinelli”, partito lo scorso ottobre con una data zero in quel di Botticino. Il cantautore saretino ha accolto l’invito dell’assessorato alla Cultura e, con un evento sponsorizzato dalla società Demo, ha intrattenuto per due ore il numeroso pubblico occorso al teatro S. Faustino. “Il lavoro che sto portando in giro – spiega Charlie – ha nel suo titolo proprio la parola

‘teatro’, perché era necessario un ambiente così, luci e suoni studiate per rendere armonioso un vero e proprio spettacolo di musiche e parole. Dietro c’è tutto un lavoro di documentazione sui testi della tradizione dialettale lombarda, scovati grazie all’aiuto della Fondazione Civlità Bresciana e al lavoro di indipendenti come il maestro Leonardo Urbinati”. Uno spettacolo che ha ripercorso le musicalità dei suoi cinque album di stampo folk: dallo scorrere di un tempo di paese in

“Törölölö”, transitando per le leggende di “Nòm e cognòm”, le ballate di “En casa, en Césa… al Bar”, i calchi musicali di cinquecentesca memoria in “Siforàl”, l’omaggio alla poesia dialettale bresciana in “Charlie Cinelli canta Maerlin Magù”. Un’alchimia acustica realizzata con Andrea Bettini (fisarmonica), Federica Zanotti (percussioni), Paolo Milzani (basso), Marco Stoppini (chitarra), Matteo Mantovani (chitarre), Vincenzo Albini (violino). Appuntamento saretino che è stato occasione anche per la registrazione di un dvd live che avrà come titolo “Paés”. Info su www.teatrocinelli.it.


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Speciale Caccia. Nella parole di Carlo Bravo i malumori per le promesse disattese da Pdl e Lega

L’associazione dei cacciatori e l’ipotesi di un partito politico Dai blog su Internet e dal mondo associativo nasce la possibilità di costituire una formazione partitica che raccolga gli oltre 800mila cacciatori presenti sul territorio nazionale

di Elisa Bassini

L’ipotesi della formazione di un partito dei cacciatori sembra concretizzarsi giorno dopo giorno, in un fermento che parte dai blog specializzati di Internet e arriva sino al mondo associativo. Il malcontento della categoria è partito all’indomani delle elezioni, prima con la questione delle deroghe, fino ad arrivare agli attacchi di alcuni esponenti della maggioranza di Governo, in primis dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla. Il clima di ostilità e le mancate misure legislative hanno portato a non pochi malumori tra i cacciatori, che hanno viste disattese le promesse fatte da Lega e Pdl durante la campagna elettorale. “Ci sentiamo sviliti da questo Governo che non ci rappresenta e per questo ci stiamo avvicinando all’organizzazione di un nostro partito. Nel Bresciano siamo 30mila cacciatori, a livello regionale 90mila e in tutta Italia 800mila. Sono dei

Carlo Bravo con il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni

numeri importanti che possono avere un grosso peso elettorale. Le associazioni, prima tra tutte Caccia Ambiente (che sta emergendo in maniera decisa) si stanno preparando per un partito dei cacciatori che coinvolga tutte le organizzazioni del settore. Dopo quanto è successo, i cacciatori non intendono più dare il loro voto a chi crea delle false promesse, ma a dei veri rappresentanti”, spiega Carlo Bravo dell’Associazione Cacciatori Lombardi. “Credo che le posizioni di alcuni politici che si dichiarano anti-caccia siano studiate apposta per distrarre dai veri problemi del Paese. Ci sono delle situazioni gravissime, come la disoccupazione

giovanile, che andrebbero risolte e invece ci si sofferma sulla caccia, che viene presa come un pretesto. Queste idee anticaccia sono perlopiù personali e non rispecchiano la vera opinione degli italiani”, continua Bravo. A tal proposito sono stati presentati nei giorni scorsi i dati di una ricerca promossa dal Comitato Nazionale Caccia e Natura. Dall’inchiesta emerge che il 57% dei lombardi non è contrario alla caccia come attività rispettosa delle leggi vigenti. “I cacciatori non cacciano in modo incontrollato e selvaggio come tanti ambientalisti affermano. Noi vogliamo rispettare le leggi, ma riconosciamo che la legge naziona-

le 157 ha quasi vent’anni e andrebbe allineata con quella degli altri Paesi europei. In Francia ci sono sette europarlamentari del partito dei cacciatori e la loro presenza garantisce il rispetto della legge in vigore. Anche in Italia abbiamo bisogno di rappresentanti che facciano rispettare la legge europea”, conclude Carlo Bravo. Se prima il partito era solo un’ipotesi ventilata, appare oggi un’esigenza crescente anche per preservare un settore economico trainante: penalizzare l’industria delle armi e di tutto l’indotto relativo all’attività venatoria significherebbe sferrare un duro colpo all’economia italiana e, soprattutto, bresciana.


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Salute. Il dottor Maurizio Poli e il progetto “Open Day” del reparto di Pronto Soccorso di Gardone V.T.

L’ospedale si apre alle scuole

L'esterno del Pronto Soccorso gardonese di Andrea Alesci

Diventa un importante strumento di conoscenza l’ospedale di Gardone Val Trompia grazie al progetto Open Day avviato già a partire dallo scorso mese di gennaio in collaborazione con l’Istituto comprensivo statale di Gardone Val Trompia e la scuola secondaria di primo grado “G. La Pira” di Sarezzo. “Lavoriamo di concerto con le scuole ormai da quattro anni – spiega il responsabile del Pronto Soccorso gardonese, il dottor Maurizio Poli –, in modo da avvicinarci all’utenza con attività che coinvolgano i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. L’informazione, l’educazione e la cura sono i pilastri del nostro modo di essere e con quest’importante inizia-

tiva vogliamo far partecipi i ragazzi e sensibilizzarli sulle attività di un polo ospedaliero che raggiunge tutto il bacino della Valtrompia ed è comunque collegato dal punto di vista clinico e dell’innovazione tecnologica agli Spedali Civili di Brescia”. Realizzato sulla base di un fitto calendario di lezioni teoriche e pratiche che coinvolgeranno sino a fine marzo tutte le sezioni delle due scuole medie partecipanti, il progetto Open Day si avvale della preziosa collaborazione della Croce Rossa Italiana e intende mettere in campo azioni di conoscenza e prevenzione in un lavoro d’equipe che riguarda in particolar modo le famiglie e la scuola. “Noi siamo tecnici – continua il dottor Poli –, quindi quello che possiamo fare è fornire strumenti, che poi la scuola e l’ambiente famigliare potranno utilizzare per la formazione vera e propria dei ragazzi. Svolgiamo

attività di approfondimento della conoscenza di sé e della propria identità, acquisizione del significato di benessere, promozione della corretta alimentazione, della convivenza civile, di una giusta pratica sportiva; insegniamo di concerto con il reparto di Ginecologia come vivere la propria sessualità in modo responsabile ed equilibrato, soprattutto come conoscere il funzionamento del proprio corpo e sapere quali sono i rischi connessi all’uso e abuso di droghe, specialmente nel lungo termine”. Un progetto che spazia a 360 gradi, vedendo come attori protagonisti i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso gardonese e la collaborazione dei reparti di Ginecologia, Pediatria e Psichiatria. “Di fatto – chiarisce sempre il dottor Maurizio Poli –, oltre alle linee guida e alle lezioni su argomenti teorici che hanno al centro la cono-

scenza globale del proprio corpo dal punto di vista clinico, vogliamo che i ragazzi imparino quali sono le pratiche che ruotano attorno alle emergenze da Pronto Soccorso. Ecco perché spieghiamo che cos’è il 118, quando, perché e come contattarlo (tempismo nella chiamata, saper interagire col malato); inoltre, forniamo esempi di quelli che possono essere comportamenti rischiosi e spesso sottovalutati da ragazzi anche di 16, 17 o 18 anni (se si beve o si assumono droghe leggere si può arrivare ad avere effetti psichiatrici), e insegniamo loro ad operare le manovre di primo soccorso”. Un progetto importante che intende rappresentare in modo reale i problemi che si possono verificare nella vita di tutti i giorni, sfruttando la competenza di un reparto di Pronto Soccorso gardonese che può contare sulla presenza di sei medici e un totale di una quarantina fra infermieri e infermiere (per ogni turno sono sempre presenti almeno un medico e tre infermieri). “Con programmi calibrati a seconda dell’età – chiude il dottor Poli – e facendo sia lezioni frontali a scuola sia visite e spiegazioni qui in ospedale, vogliamo raggiungere i medesimi obiettivi: ossia rendere i ragazzi (e le rispettive famiglie) protagonisti attivi, nsegnango a gestire i casi di emergenza sanitaria, sopratutto intervenendo per favorire comportamenti corretti ed equilibrati stili di vita, attuando una forma di prevenzione, specie per quello che riguarda la sicurezza domestica e sulle strade”.

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Partito lo scorso gennaio il progetto rivolto ai ragazzi delle scuole medie di Sarezzo e Gardone Val Trompia in collaborazione col Pronto Soccorso, diretto dal dottor Maurizio Poli, e i reparti di Ginecologia e Psichiatria

CERCA

1 AGENTE Al candidato si chiede: serietà, attitudini commerciali, capacità ad operare per obiettivi, diploma di scuola superiore o laurea, automunito. L’esperienza nel settore della vendita di servizi, costituirà titolo preferenziale. Si garantisce: formazione, anticipo provvigionale, crescita professionale, inquadramento Enasarco. Gli interessati possono inviare un dettagliato curriculum vitae completo di foto e consenso al trattamento dei dati personali (art. 13 del D.Lgs 196/2003) all’indirizzo: selezione@vocemedia.it

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Salute. La situazione si affronta modificando le abitudini di vita o attraverso un approccio diagnostico

Quando il sonno è un problema Il russamento può essere occasionale: capita che una persona russi quando assume dell’alcol la sera precedente o quando è raffreddata. Quando è costante si parla di roncopatia. Se si associano apnee, si parla di assenza della respirazione

di Giampiero D'Addazio Specialista in Otorinolaringoiatria

Se il russamento rappresenta un handicap più che altro di natura relazionale, per il disturbo arrecato ai congiunti, la sindrome delle apnee può rappresentare un rischio di malattie cardiovascolari quali ipertensione, aritmie, coronaropatie e vascolopatie cerebrali, arrivando a condizionare la vita sociale del soggetto (scarsa resa sul lavoro, incidenti stradali, alterazioni dell’umore, disagio sociale). Fra i fattori di rischio associati all’Osas (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno) ci sono il sovrappeso, l’obesità, il fumo, l’alcolismo e la sedentarietà. Disturbi quotidiani

possono condizionare la vita del paziente russatore/apneico: cefalea, perdita di memoria, alterazioni affettive, depressione, stanchezza e soprattutto sonnolenza diurna, che è causa di incidenti sul lavoro e sulla strada. Il russamento può avere una causa “centrale” per disturbi neurologici o “periferica” per ostruzione delle vie aeree superiori. Nella sindrome delle apnee si ha una ostruzione delle vie aeree nei punti di maggior restringimento (palato, aerea retro linguale e ipofaringe). Nelle fasi più profonde del sonno, il tono muscolare si riduce e il palato molle collassa e la base della lingua subisce una caduta all’indietro. Quando questa

ostruzione di arresto della respirazione supera i 10 secondi si instaura l’apnea, che può avere durata variabile, e viene superata da un risveglio improvviso, spesso angosciante. La persona va incontro a numerosi risvegli e a sensazioni di soffocamento. Il numero delle apnee/ipopnee in un’ora dà l’indice di disturbo respiratorio (Rdi), che stabilisce il grado di gravità della patologia (lieve, moderato, severo). L’ostruzione nasale è presente nel 70/80% dei casi e contribuisce al russamento e alle apnee notturne, ma non è causa prioritaria. Quando presente, va curata chirurgicamente. L’approccio diagnostico è multidisciplinare e coinvolge l’otorinola-

ringoiatra, il chirurgo maxillo-facciale, il neurologo, lo pneumologo, il dietologo, il cardiologo e necessita di alcuni specifici esami: la polisonnografia è l’esame che permette di monitorare il sonno e dare informazioni sul numero e la durata delle apnee, nonché sulla saturazione di ossigeno; la risonanza magnetica permette un dettagliato studio cefalo metrico; la fibroendoscopia delle vie aeree superiori consente lo studio dinamico dei distretti coinvolti. Il problema si affronta in prima istanza modificando le abitudini di vita. Validi ausili, in casi selezionati, sono rappresentati da presidi protesici endorali capaci di spostare in avanti una mandibola piccola e retroposta. La ventiloterapia notturna, generata da una piccola macchina in grado di superare l’ostruzione nelle ore notturne (C-Pap), favorisce il ripristino di una buona ossigenazione. Nelle forme più importanti si ricorre alla terapia chirurgica: quando esistano ostruzioni documentate; quando vi è stato un insuccesso delle terapie alternative conservative; quando è espressamente richiesto dal paziente; quando l’indice di disturbo respiratorio è severo. Gli interventi sono “a misura” di paziente e contemplano ora il rimodellamento plastico del palato molle ora la sospensione dell’osso loide; e in taluni casi si arriva alla stabilizzazione della lingua e all’avanzamento della mandibola e/o della mascella.


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Per Faroni e Galabinov salto di categoria

Sport

Il 31 gennaio scorso anche per il Lumezzane si è chiusa la finestra invernale del calciomercato. La società valgobbina è stata protagonista nelle trattative ben condotte dal direttore sportivo Luca Nember. Nicola si è dovuto privare del promettente centrocampista Alessandro Faroni, classe 1991, ceduto al Chievo con la formula del prestito con diritto di riscatto a fine stagione. In uscita da segnalare soprattutto la cessione del gioiello bulgaro Galabinov al Livorno. Per il centravanti la società di Spinelli ha messo sul piatto soldi e due contropartite tecniche di tutto rispetto: l’attaccante scuola Juventus Rey Volpato e il terzino sinistro Bencivenga (al.an).

Calcio, Lega Pro 1. L'attaccante rossoblu è rimasto in Valgobbia nonostante le voci delle sirene del mercato

Il Lumezzane è come una Ferrari di Alessio Andreoli

L’uomo capace di segnare 93 reti in sole tre stagioni con il Montichiari è sbarcato quest’estate in Valgobbia per vestire un’altra maglia rossoblù, quella del Lumezzane. Stiamo parlando del bomber di Pavullo, Fausto Ferrari. Dopo tante voci di mercato il centravanti valgobbino è rimasto per puntare in alto. Fausto, a gennaio sei stato cercato da molte squadre, su tutte la Feralpi Salò e il Carpi; la tua volontà di rimanere, però, è stata determinante. Cche cosa ti ha convinto a restare un giocatore del Lume? Ho valutato attentamente tutte le trattavive, soprattutto quella del Carpi, che ha premuto molto per avermi. L’offerta era molto buona e poi avrei avuto l’occasione di giocare vicino a Pavullo, la mia casa, però a Lumezzane ho trovato un ambiente e una società splendida. Spero che la mia scelta mi possa dare grandi soddisfazioni. Dopo un ottimo inizio di campionato è arrivato un periodo buio, tra squalifiche e condizioni fisiche non sempre ottimali; dopo

Il bomber Ferrari, con il mister Davide Nicola, non si è mosso da Lumezzane.

la trasferta di Pavia, però, hai ripreso a fare gol con estrema facilità, 4 reti in 5 partite. Adesso sei a quota sei reti, puntiamo alla doppia cifra? Precisiamo che i gol fatti fino ad ora sono sette e non sei, io conto pure quello contro l’Alessandria! Fare gol

è il mio mestiere, d’altronde quello che distingue un attaccante dagli altri giocatori sono i gol e quando non ne facciamo veniamo subito criticati. Sicuramente quando subisci una squalifica pesante perdi la continuità, però, adesso ho ritrovato la condizione e spero di continuare così e

se dovessi arrivare in doppia cifra sarei molto felice. Via Galabinov, il mercato di gennaio ti ha portato un nuovo compagno di reparto: Rey Volpato. Rey è sicuramente un ottimo giocatore che ha militato in categorie superiori e lo sta dimostrando dal giorno del suo primo allenamento. È un attaccante con caratteristiche molto simili a Galabinov, con la differenza che fa molto movimento. Lo reputo un giocatore fondamentale per la nostra squadra e insieme a Bencivenga ha portato un’ondata di entusiasmo che serviva nello spogliatoio. Questo Lumezzane può puntare ai Play-off secondo te? Io credo che bisogna vivere alla giornata. Ogni domenica deve essere una partita fondamentale. Lo dimostrano le ultime gare: contro la Salernitana abbiamo giocato la peggiore partita della stagione e poi siamo andati a Ferrara ad espugnare un campo difficilissimo. La classifica è molto corta: con due partite sbagliate si entra in zona play-out oppure con due vittorie si inizia a sognare. Noi dobbiamo sempre scendere in campo concentrati e con la voglia di dimostrare quanto valiamo.

Sci di fondo. Le impressioni del 36enne di Cogozzo dopo i 70 chilometri della storica gara in alternato

La sfida della Marcialonga corsa da Alessandro Belleri Lo sci di fondo nel suo sforzo più estremo richiama subito alla mente quella Marcialonga che quest’anno festeggiava il suo 40° anniversario. Una maratona che nel sincrono passo alternato degli sci attraversa la Val di Fiemme e dopo 70 chilometri approda in Val di Fassa, accogliendo tra le strade di festosi centri abitati la fatica di migliaia di atleti. Fra loro anche il 36enne Alessandro Belleri, al suo quarto confronto con la regina delle granfondo. “La passione per lo sci di fondo è sbocciata soltanto a 26 anni, grazie a Ignazio Pedretti degli Alpini

di Brescia, col quale ho cominciato a fare qualche piccola gara. Ignazio (ora mio “skiman”) ha disputato dieci edizioni della Marcialonga e sempre lui mi ha coinvolto in alcune prove Fisi. Col tempo ho migliorato anche gli allenamenti (ski-roll e corsa), tenendomi le domeniche di dicembre e gennaio per uscite da 35-40 chilometri. La prima Marcialonga (2008) la chiusi in 6 ore e 50 minuti, ripromettendomi che mai più avrei fatto uno sforzo simile. Poi, attenuato lo svuotamento d’energie, nel 2009 ritentai, segnando quello che rimane il mio miglior crono: 5 ore

Alessandro Belleri in azione

e 10 minuti. Nel 2010 mi sono iscritto spinto da mia moglie Francesca (5 ore e 40 minuti) e quest’anno ho deciso di riprovarci: eravamo 7.200 partenti e mi sono piazzato 2900° con un ottimo 5 ore e 13 minuti. Della Valtrompia c’erano anche Elena Pedrini e Graziano Bonomi di Lumezzane, Lorenzo Ceresoli di Nave e la figura storica di Odilio Piotti, uno dei senatori della corsa, presente sin dalla prima edizione. La Marcialonga è una gara unica in tutti i sensi: per i paesaggi, che vanno da Moena a Canazei, Predazzo fino a Cavalese; per la gente, che ti incita e ti accoglie festosa in tutti i paesi che attraversi; per il sorriso dei volontari ai punti di ristoro e dopo il traguardo, quando una scodella di brodo caldo ti sembra la cosa più buona del mondo.


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COMUNI

BOVEZZO Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Donizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Brede 18 – Bovezzo COLLIO Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavoglio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio BOVEGNO Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno LODRINO Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it BOVEZZO Via Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

BRIONE Via San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013

CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.it

COMUNITA’ MONTANA

MARCHENO Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardini di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno

Via Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia

GARDONE VAL TROMPIA

POLAVENO “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio

Via Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it

SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edicola di Consoli Michela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella, piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi

CONCESIO P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it Via Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrompia.bs.it

IRMA LODRINO Via Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Sito: www.valletrompia.it

LUMEZZANE Via Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Sebastiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lumezzane.bs.it

MARCHENO Via Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINO Via S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it

NAVE Via Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Sito: www.comune.nave.bs.it

NAVE Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave

PEZZAZE

VILLA CARCINA Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto, Cailina

Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

CONCESIO Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Schivardi Donatella, via Rizzardi 12, San Vigilio

Piazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

ANNO III NUMERO 2 - febbraio 2011 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

Via Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

POLAVENO SAREZZO Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

TAVERNOLE SUL MELLA VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

INFORMAGIOVANI

EMERGENZA

CONCESIO

118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)

Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141

LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519

NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753

SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539

VILLA CARCINA Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224

SOCCORSO ALPINO Gardone V.T.: Cell. 3357853490


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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) BOVEGNO S. Giorgio: Festivo: 10.30 - 18.30 (Graticelle) - 8.00 BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) –

Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00

18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30

Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo:

CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00

Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 18.30 - Festivo:

19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00

9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00

8.00 – 10.30 – 18.30 Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.30 – 9.00 - 10.00 – 11.00 – 18.30 – 19.45 S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.00 – 8.00 – 09.30 – 11.00 – 18.30

S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festi-

MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.00 (Santuario

– 18.00

COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo:

vo: 15.30 (giugno/settembre)

della Madonnina) - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:

Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30

18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00

S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00

Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30

GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30

- Festivo: 10.00 – 18.30

Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 17.30 - Festivo: 11.00 – 18.30

Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 9.30 NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 11.00 – 18.00

Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 – 17.30

Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00

IRMA SS. Trinità: Festivo: 9.30 LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-

Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 17.00

vo: 8.30 (Invico) – 10.30 - 18.00

– 11.00

LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00

Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Fe-

– 19.00

S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:

- Festivo: 18.00

POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00

stivo: 16.00 (maggio/settembre)

Chiesa Madonna della Neve a Premiano di Lumezzane

Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30

Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.00

Ponte Zanano – Santuario Madre del redentore: Prefestivo: 18.00 – Festivo: 8.00 – 18.30 – Cristo Re: Festivo: 11.00 – 18.30 TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giacomo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00

Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30

VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00

Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00 Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

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