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STRUTTURALEGNO ISSN 2283-8651
003 2013 DICEMBRE
SOMMARIO EDITORIALE
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IL RISPARMIO E’ FONDAMENTALE ... e il legno è il materiale edile più adatto a interpretarlo: abbiamo avuto occasione di constatarlo in queste settimane, in cui, attraverso convegni, visite a cantieri, conversazioni con gli addetti ai lavori, abbiamo approfondito per i nostri lettori questo tema. Quando parliamo del successo delle costruzioni in legno, tanto più significativo in quanto situato in un contesto globale dell'edilizia che penalizza il settore nel suo complesso e valgano a ricordarlo i dati Cresme che, se da una parte sembrano descrivere una situazione di relativo alleggerimento della crisi, dall'altra non promettono una ripresa particolarmente vigorosa. La normativa intanto continua a incalzare nella direzione del risparmio energetico e, se non fosse sufficiente la normativa, sarebbero determinanti i forti costi, sempre crescenti dei combustibili derivati dagli idrocarburi e quelli via via crescenti dei pellet e delle altre soluzioni derivate dalle biomasse. In sostanza, il risparmio più significativo e importante dal punto di vista economico parte dalla conservazione del calore e della frescura interne dell'edificio e permette di bruciare il minimo possibile di risorse per mantenere una temperatura gradevole all'interno dell'abitazione o del luogo di lavoro. La grande ricerca sul tema dell'isolamento di cui in questo fascicolo offriamo alcuni esempi si unisce alla capacità progettuale e alle naturali caratteristiche del legno per arrivare a ottenere il più efficace mix di prestazioni di comfort e risparmio energetico. Un altro fattore di successo, se ve ne fosse bisogno, del legno come materiale edile e un'altra sfida per il progettista per trarre dalle strutture di base utilizzate le migliori configurazioni tenendo conto delle condizioni climatiche e delle caratteristiche del terreno. Pietro Ferrari
FOCUS ISOLAMENTO 006 Tecnologie e Materiali 010 Basf 012 Derbigum 014 Dörken 016 L’Isolante 018 Naturalia-Bau 020 Pavatex 022 Rotho Blaas 024 Schöck
RISTRUTTURAZIONE & RIQUALIFICAZIONE STATICA TECNICHE DI LEGAMENTO STRUTTURALE Ripristino della usufruibilità di un vecchi edificio, svuotandolo e conferendogli l’idoneità statica. Giovanni Cenci e Sabrina Cenci, dal 1972 anticipano l’evoluzione delle strutture in legno .
036 038 042 048 050 053 059
CERTIFICAZIONE
CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO SISMICO DELLE COSTRUZIONI ing. Roberto Baldo Responsabile Certificazioni Tecno Piemonte
PROGETTARE
COSI’ ABBIAMO SOPRAELEVATO LA NOSTRA CASA CON L’X-LAM La casa dei miei genitori risale agli anni ’50, venne modernizzata vent’anni dopo ed infine sopraelevata agli inizi del secolo. a cura dell’ingegner Elisa Sala della Sala Guido Legnami
PROGETTARE
UN PIANO IN PIU’ DI COSCIENZA E SAPIENZA a cura dell’ingegnere Stefano Pedroli, Ufficio tecnico Industria Legnami Tirano
EVENTI
UN PERIODO ESTREMAMENTE POSITIVO PER LE COSTRUZIONI IN LEGNO Alla 19a edizione del Forum Internazionale dell’Edilizia in legno a Garmisch Partenkirchen (Germania) sono stati presentati progetti impressionanti. a cura di Hugo Karre
AZIENDE
IL MONDO FESTOOL CON NUOVE PROSPETTIVE Integrazione e rafforzamento per i marchi TTS.
NOTIZIE
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Tecnol o gi e e Materiali
Con l’entrata in vigore del DL311 (gennaio 2008), la scelta dei materiali isolanti in fase progettuale deve perseguire l’obiettivo comune del massimo risparmio energetico. In questo senso, le variabili di riferimento sono quelle relative al comfort termico e acustico, al fine di assicurare al fabbricato le migliori qualità in ottemperanza ad una corretta applicazione della normativa. Nel valutare le prestazioni termiche di un materiale bisogna entrare in confidenza con il parametro K (trasmittanza termica unitaria). Dal punto di vista tecnico la trasmittanza K - individuata da molte normative europee anche con il simbolo U (W/m2K ) - rappresenta il flusso di calore che in condizioni di regime stazionario “attraversa” una parete , per m2 di superficie e per una differenza di temperatura di 1°C. In realtà, in condizioni naturali la temperatura dell’ambiente esterno varia durante la giornata soprattutto nel periodo estivo. Ne consegue come risulti insufficiente valutare l’efficienza di un isolamento basandosi esclusivamente sulla trasmittanza K che, come detto, parte dal presupposto di un regime stazionario di trasmissione del calore. Chiaramente, in un’ottica di valutazione del pacchetto di isolamento anche l’insolazione diretta svolge un ruolo importante, pertanto diventa fondamentale tener conto anche dell’inerzia termica di un materiale per ottenere il miglior comfort abitativo e il massimo risparmio energetico. In termini pratici, l’inerzia termica non è altro che l’effetto combinato dell’accumulo termico e della resistenza termica della struttura. Questo valore è legato sia alla capacità di accumulo del calore (e alla massa della struttura) che alla conduttività dei materiali (il cosiddetto Ï). Una certa “pesantezza” della struttura unita ad una ridotta conduttività termica costituiscono la migliore soluzione; in altra parole, non si deve eccedere né sul fronte “pesantezza” né su quello della conduttività termica. Ne consegue che il miglior isolante deve tenere conto della zona di edificazione, oltre che dal budget. Possiamo quindi raggruppare gli isolanti come segue:
Normative, strumenti, componenti ed esperienza per ottenere il migliore isolamento termico degli edifici.
FOCUS Isolamento Questa “famiglia” di isolanti ha la caratteristica di far raggiungere più rapidamente, all’abitazione, la temperatura desiderata (vedi basso valore di conduttività termica Ï ). Ma hanno anche la caratteristica di trasmettere il calore più velocemente dalla parte opposta pur se utilizzati in spessori “importanti” (vedi basso valore di calore specifico). Questo fattore incide quindi negativamente sul consumo energetico necessario per mantenere a “regime costante “ la temperatura all’interno della abitazione. Per una corretta progettazione bisogna tenere anche conto della resistenza alla diffusione del vapore in quanto questi materiali sono tutti scarsamente traspiranti pertanto vanno gestiti con il corretto freno al vapore .
Questa “famiglia” ha la caratteristica di riscaldarsi più lentamente ( valore Ï maggiore rispetto allafamiglia precedente) e di trattenere il calore accumulato nell’edificio ( inverno) oppure mantenerlo all’esterno ( estate) in maniera similare alla precedente . Si differenzia per l’elevata traspirabilità ( basso valore Ì ) , di un’ottima classe al fuoco e di ottime proprietà acustiche.
Questa “famiglia” ha la caratteristica di riscaldarsi più lentamente ( alto valore Ï ) ma, entrati a regime, una volta spenta la fonte di calore (il riscaldamento invernale o tramontato il sole estivo) se utilizzati in idonei spessori, trasmettono molto lentamente il calore dalla parte opposta( interessanti valori di calore specifico) . In inverno l’abitazione, al mattino, sarà ancora confortevole. In estate, il calore trasmesso dall’irraggiamento solare sulla copertura arriverà all’interno solo in serata, e la ridotta calura sarà semplicemente eliminata dall’apertura delle finestre. Hanno buone proprietà acustiche ed una buona traspirabilità. Normalmente non sono resistenti al fuoco, sughero a parte, anche se stanno arrivando sul mercato alcune fibre resistenti al fuoco.
Quest’ultima famiglia ha una tradizione millenaria in ambito edile è uno dei migliori materiali per costruire secondo i principi della bioedilizia . Anche questa famiglia si riscalda lentamente e trattiene per parecchio tempo il calore una volta spenta la fonte per avendo una bassa densità. Si caratterizza per delle buone proprietà acustiche.
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La corretta progettazione di un pacchetto di isolamento prevede quindi la valutazione dell’aspetto termico , dell’aspetto acustico e di quello igrometrico valutando quindi la traspirabilità di tutto il pacchetto (indice Ì ). Per gestire al meglio questo ultimo aspetto è necessario scegliere una corretta membrana per il controllo vapore. Le principali variabili che condizionano il funzionamento e quindi la scelta della corretta membrana per il controllo vapore sono: la tipologia di isolante, il materiale con cui sarà costruito il tetto (legno , cemento o latero cemento) ed infine il luogo dove sarà edificato l'immobile. Nel caso di un tetto in legno ( Ì 40) otteniamo una struttura che risulta essere traspirante. Se a questa inseriamo un isolante di tipo minerale naturale o animale dovremmo preoccuparci di agevolare il passaggio del vapore ( membrane traspiranti) in modo da evitare il ristagno all’interno dell’isolante in uscita dall’abitazione. Nel caso invece di isolanti di origine petrolchimica dovremmo preoccuparci di smaltire il vapore in uscita dall’abitazione in altro modo in quanto gli isolanti si caratterizzano per un traspirabilità praticamente nulla (barriera al vapore). Nel caso di un tetto in latero cemento o cemento ( Ì 70) si ottiene una struttura che risulta essere scarsamente traspirante. Ipotizzando che venga posato un isolante di tipo minerale naturale o animale si potrebbe addirittura evitare la posa di una membrana sotto l’isolante dato che il cemento già di per se stesso ha un elevato freno al vapore. Nel caso invece di isolanti di origine petrolchimica dovremmo preoccuparci di trattenere il vapore in uscita dall’abitazione al suo interno in quanto il cemento è comunque più traspirante dell’isolante soprastante. In tutti i casi è necessario posare un membrana altamente traspirante nella parte fredda dell’isolante (sottomanto) in modo da proteggere l’isolante dalle condense che si sviluppano tra la copertura e l'isolante , eliminare le eventuali infiltrazioni d’acqua e soprattutto gestire il vapore in uscita dall’abitazione. Va precisato infine che in nessun caso queste membrane sono impermeabili e vanno posate con una pendenza minima di un 5/10% .
Per facilitare la comprensione delle differenze esistenti tra le membrane abbiamo individuato tre grandi famiglie di tecnologie con le quali vengono prodotte le più comuni membrane presenti sul mercato : Tecnologia “ spunbond” (monoblocco traspirante ed impermeabile). Tecnologia sviluppata e brevettata dalla multinazionale DuPont negli anni sessanta ed utilizzata oggi per la produzione del Tyvek®. Attualmente viene prodotto, per il mercato europeo, negli impianti DuPont presenti in Lussemburgo e distribuito in Italia da Tecnologie e materiali Srl. I prodotti a base Tyvek® sono formati da un monoblocco di fibre di polietilene ad alta densità. Questi prodotti hanno una tradizione lunghissima, sono conosciuti ed utilizzati in tutto il mondo per la protezione delle abitazioni ,della persona, per abbigliamento, per impieghi grafici, medici, per il trasporto in sicurezza delle opere d’arte, etc... Ogni fase della lavorazione è controllata da un computer tramite laser ; ogni minima differenza nello spessore delle fibre o nella loro composizione comporta lo scarto della partita prodotta, che rientra nel ciclo produttivo. Tyvek® è un prodotto monostrato di elevato spessore, dove tutta la membrana è funzionale alla traspirabilità e protezione dall’acqua pertanto utilizzabile in grammature ben inferiori rispetto alla media di mercato. La sua lunga storia, la sua composizione, la lunga esperienza fatta in tutto il mondo in tutte Tecnologia multistrato Con questa tecnologia si realizza un prodotto molto più semplice rispetto a quanto precedentemente descritto. Questa tecnologia prevede l'unione mediante un processo di incollaggio (a colla spruzzata, a polveri, a ultrasuoni ecc…) di un leggerissimo foglio in polietilene o polipropilene che viene protetto da due o più strati di TNT. Questo strato funzionale, che è l’unica protezione offerta al passaggio dell’acqua, viene generalmente utilizzata nel settore dell’igiene intima (pannolini) . Pertanto risulta essere particolarmente leggera, fragile e poco duratura nel tempo. Negli ultimi anni si è scelto di adattare questo foglio al settore edile mediante la protezione di entrambi i lati con TNT in modo da renderlo calpestabile . Va da se che l’elemento grammatura risulta fondamentale al funzionamento della membrana. Maggiore è la grammatura di TNT maggiore saranno le resistenze meccaniche offerte dalla membrana pur mantenendo le stesse caratteristiche di durata nel tempo e resistenza all’acqua .
le condizioni ambientali rende questo prodotto molto resistente agli effetti del tempo superando di granlunga i 10 anni previsti dalla normativa vigente .
NELLA FOTO POSSIAMO VEDERE IL TIPICO FILAMENTO CON CUI È COMPOSTO IL MONOBLOCCO DI FIBRE DI TYVEK®.
NELLA FOTO POSSIAMO VEDERE LO STRATO FUNZIONALE INSERITO TRA 2 TNT , QUESTO PUÒ ESSERE DI DIVERSI COLORI MA LE SUE CARATTERISTICHE NON CAMBIANO.
Tecnologia dei prodotti “spalmati” Su di un supporto in fibre (TNT o altro) si stende in genere per spalmatura uno o più strati di un composto poliolefinico, poliuretanico o altro. La tecnologia è simile al procedimento per la realizzazione delle cosiddette “finte pelli” utilizzate in calzatura, arredamento ed abbigliamento. Questi prodotti pur avendo una resistenza e durata nel tempo interessanti sono da utilizzare con attenzione in quanto il calpestio che
avviene in fase di posa rischia di abradere la spalmatura e quindi comprometterne la resistenza all’acqua .
NELLA FOTO POSSIAMO VEDERE LA SUPERFICIE TIPICA DI UNA MEMBRANA SPALMATA .
Una evoluzione delle membrane traspiranti sono le membrane di “tipo basso emissivo” che, oltre a garantire la protezione all’acqua, incrementano le prestazioni termiche del pacchetto di isolamento sfruttando le capacità dell’alluminio di riflettere i raggi infrarossi . Tale caratteristica permette, a patto che la posa della membrana avvenga in maniera corretta, di ridurre in modo significativo il calore trasmesso dalle tegole, coppi etc. all’interno dell’abitazione. Le membrane basso emissive sono delle “membrane” protettive rivestite (su di un lato o su entrambi) di uno strato di alluminio avente la capacità di riflettere i raggi infrarossi (calore). Esse hanno la proprietà di ridurre la propagazione del calore oppure la sua dispersione (se utilizzate a protezione di ambienti interni). La fisica insegna che ogni corpo caldo emette calore sotto forma di radiazione infrarosso e tale calore si trasmette per contatto oppure per riflessione. Andando oltre alcune credenze comuni, uno specchio non riflette alcun calore ma solo la luce, mentre alcuni metalli hanno la capacità di riflettere i raggi infrarossi riducendo così il calore che li attraversa. Evidentemente, a livello teorico un prodotto capace di riflettere il 100% dei raggi infrarossi (bloccando quindi il 100% del calore) sarebbe l’ideale per eliminare ogni dispersione energetica ma, dato che tale prodotto ancora non esiste, la tabellina sotto presentata vi può fornire un primo dato di raffronto delle capacità di alcuni materiali. Le membrane riflettenti però, per poter utilizzare la loro capacità di riflettere il calore devono essere posate con uno spazio libero fra il corpo “caldo “ e la membrana stessa di almeno 3 cm. In caso di contatto diretto, la riflessione non avviene ed il calore si trasmette per contatto.
Quanto sopra descritto riporta in forma concisa le principali caratteristiche fisiche degli isolanti e loro accessori preferiti nell’edilizia bio-sostenibile, dove materiali di origine naturale/minerale (fibra di legno, sughero, lana di roccia) si abbinano a materiali sintetici (guaine/membrane) fabbricati con particolare attenzione a cicli produttivi non inquinanti (applicazioni cd. “a freddo” con componenti cd. “sostenibili per l’ambiente”). Tutto ciò premesso si tratta poi di progettare e posare correttamente i pacchetti proposti con idonea assistenza in tutte le fasi. TECNOLOGIE E MATERIALI S.R.L., azienda che vanta un’esperienza pluriennale su tutto il mercato italiano, ha predisposto per i propri partner e clienti un ufficio tecnico che conta collaborazioni sia a livello accademico che a livello privato con società che da anni sperimentano soluzioni in parte innovative (utilizzo delle membrane) e in parte tradizionali (la riscoperta di materiali come sughero, fibre naturali ecc.). Da due anni si è consolidato tra gli altri un rapporto di collaborazione con due realtà nazionali nel campo della progettazione sostenibile (Ambiente Lavoro energia Scrl www.diagnosienergetiche.it ) e delle prove e collaudi termo-acustici sui materiali ( Istituto di Fisica Edile Scrl www.istitutofisicaedile.it ). Gli uffici tecnici e i progettisti che si vogliono confrontare con le tipologie di utilizzo di guaine e membrane, con i corretti concetti applicativi di freni, barriere ecc. possono quindi rivolgersi a Tecnologie e Materiali per un fattivo interscambio informativo che trova poi nella fornitura di prodotti di altissima qualità, il naturale completamento della mission aziendale.
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NELLA TABELLA, L’ALLUMINIO E L’OTTONE RETTIFICATO (SE NON OSSIDATI) POSSIEDONO LA CAPACITÀ DI RIFLETTERE IL 97 % C.A. DEL CALORE E, DI CONSEGUENZA, NE “LASCIANO PASSARE”SOLO IL 3 %; AL CONTRARIO, UN MATERIALE COME LA CARTA (92 %) HA UNA CAPACITÀ DI RIFLESSIONE PARI APPENA AL 8%. LE MEMBRANE RIFLETTENTI, PER POTER UTILIZZARE LA LORO CAPACITÀ DI RIFLETTERE IL CALORE,DEVONO ESSERE POSATE CON UNO SPAZIO LIBERO TRA IL CORPO CALDO E LA MEMBRANA STESSA DI ALMENO 3 CM .
TECNOLOIGE E MATERIALI Tecnologie e Materiali, da cui proviene il contributo che pubblichiamo in queste pagine, è basata a Lugagnano di Sona, in provincia di Verona, nasce dall’esperienza pluriennale nel settore coibentazione tetti in legno dei sui fondatori e vuole porsi sul mercato come un interlocutore unico volto ad ottimizzare la gestione energetica di tutto l’involucro. I suoi punti di forza sono la conoscenza approfondita dei materiali, la consulenza specializzata per la corretta progettazione e posa della coibentazione degli edifici, la collaborazione ormai pluriennale con DuPont™ per la trasformazione e commercializzazione di membrane traspiranti della linea Tyvek® e freni vapore della linea AirGuard®. Tecnologie e Materiali è presente su tutto il territorio italiano attraverso una capillare rete di agenti con una gamma prodotti come le membrane per il controllo vapore DuPont™, i prodotti appositamente studiati da noi per la protezione del tetto della linea Keller, gli isolanti naturali Biopan e la linea vita Sicura. Tecnologie e Materiali si rivolge ai più noti produttori di tetti e case in legno, magazzini edili specializzati nella commercializzazione del materiale per la coibentazione degli edifici , e a tutte quelle figure interessate ad approfondire la conoscenza dei materiali.
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Prestazi o ni eccel l e nti da materiali qualitativi Per ottenere un isolamento ottimale, la scelta del materiale isolante è un passaggio fondamentale, sia per le nuove costruzioni, che nella riqualificazione degli edifici esistenti. L’isolante, infatti, deve assicurare qualità, prestazioni, performance termiche e massima resistenza e durata nel tempo. Neopor® è il polistirene espandibile grigio di ultima generazione prodotto da BASF per la realizzazione di materiali isolanti dalle molteplici applicazioni, in grado di garantire diverse prestazioni, il massimo risparmio energetico e un eccellente comfort abitativo. Grazie alla presenza di particelle di grafite, che ne conferiscono il caratteristico colore grigio argentato, la materia prima Neopor® garantisce valori eccezionali di isolamento termico, offrendo una capacità isolante migliore di quasi il 15% rispetto al tradizionale EPS. Queste particelle permettono di assorbire e riflettere gli infrarossi, neutralizzando l’effetto dovuto all’irraggiamento del calore che influenzerebbe negativamente la conducibilità termica.
Le perle di Neopor® vengono lavorate dai trasformatori partner fino a diventare prodotti isolanti ideali nell’utilizzo in tutti i tipi di isolamento richiesti da un edificio: coibentazione esterna di pareti (cappotto); coibentazione in intercapedine; coibentazione di coperture; coibentazione interna di pareti (contro-placcaggio). Le caratteristiche di versatilità e flessibilità proprie del Neopor®, se abbinate ad una attenta e corretta progettazione, permettono di ottenere un’elevata protezione termica e di raggiungere nuovi traguardi, come la “Casa Energia 0”. Sia nella nuova progettazione che nella riqualificazione, con i materiali isolanti in Neopor® è possibile ottenere un livello di isolamento termico che accresce e migliora la sostenibilità dell’edificio e ne consolida il valore economico nel tempo. CARATTERISTICHE FISICHE Mettendo a confronto il Neopor® con il normale EPS, emerge che il valore di conducibilità termica del Neopor®, per una densità 18 Kg/m3, è migliore di quasi il 15 per cento rispetto a quello di un
La proposta di Basf è un polistirene espandibile di ultima generazione.
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strutturalegno tradizionale EPS. I vantaggi legati a bassi valori di conduttività sono molteplici e subito evidenti: minori spessori a parità di prestazioni isolanti, minor consumo di materia prima, minore spreco di risorse. Il tutto a favore di un risparmio energetico, economico e di una sostenibilità ambientale.
minore impiego di materia prima con evidenti vantaggi in termini di ridotto impatto ambientale ed ecoefficienza. Riciclabilità - I materiali in Neopor® possono essere completamente recuperati e riciclati fino al 100%. Non si genera alcun debito ambientale dovuto allo smaltimento del materiale.
I MOLTEPLICI VANTAGGI DEL NEOPOR® SI SUDDIVIDONO IN: Versatilità - In tutti i casi in cui è necessario intervenire sugli edifici con isolanti di spessore limitato, quali ad esempio la ristrutturazione di edifici esistenti, è possibile utilizzare lastre di Neopor® con spessori più sottili pareggiando le stesse prestazioni isolanti offerte dall’EPS tradizionale con spessori maggiori. Durabilità - Le proprietà di resistenza all’invecchiamento e ai fenomeni di marcescenza rendono i prodotti isolanti in Neopor® una soluzione stabile, duratura e in grado di mantenere inalterate le proprietà. Permeabilità al vapore - I manufatti in Neopor® sono permeabili al vapore e garantiscono elevata traspirabilità. Maneggevolezza - Le lastre isolanti in Neopor® sono leggere e facili da movimentare e da posare. Lavorabilità - I manufatti in Neopor® sono facili da tagliare e da sagomare e non provocano fastidiosi abbagliamenti quando esposti alla luce solare. Nessuna dispersione di residui - La lavorazione dei manufatti in Neopor® e il loro utilizzo non causa il rilascio di polveri o particelle fibrose dannosi per la salute. Reazione al fuoco - I materiali isolanti in Neopor® sono prodotti in accordo ai requisiti dettati dalla normativa Europea UNI EN 13163 e rientrano nella classe E di reazione al fuoco. Rispetto dell'ambiente - I manufatti in Neopor® non contengono CFC, HCFC, HFC o altri gas alogenati dannosi per l’ambiente. Inoltre la loro produzione richiede un
Ulteriori informazioni: www.nqci.it - www.neopor.it Neopor® marchio registrato BASF SE
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Idipunti di forza Derbigum Il gruppo belga DERBIGUM, con sede in Italia a Castel Guelfo di Bologna, ha recentemente segnalato alcuni punti di forza significativi supportati da solidi argomenti ed esempi concreti. In primo luogo le quattro membrane Derbigum bianco riflettenti in grado di garantire il raffrescamento passivo degli edifici e il massimo comfort abitativo. Caratteristica principale e rivoluzionaria delle soluzioni “cool roof” è il risparmio energetico che la copertura consente grazie al colore bianco che permette di abbassare la temperatura dell’edificio rispetto a un normale tetto nero, limitando i costi per il condizionamento. In questo modo riduce l’effetto “isola di calore” delle aree urbane. Progettate da Derbigum, società specializzata nel settore dell’impermeabilizzazione di tetti e coperture, sono ben quattro le membrane, appartenenti a un’intera linea di colore bianco riflettente e con funzione di raffrescamento passivo, oggi disponibili: Derbibrite NT, Derbicolor White, Derbipure e VAETech V White. Tutte consentono un miglior comfort ambientale, notevoli risparmi energetici ed economici, un ottimo risultato estetico e lunga durata. Le membrane riflettenti favoriscono inoltre
l’ottimizzazione della resa dei pannelli fotovoltaici perché ne mantengono i parametri ai livelli ideali, dal momento che la temperatura della sua superficie è molto inferiore rispetto a un tetto standard - fino a 40° C in meno nelle stagioni più calde – e alla riflettività che aumenta la luce diretta e diffusa. I TEST PARLANO CHIARO La membrana vegetale bianca cool roof Derbipure Technology è stata sottoposta a test di laboratorio che ne hanno confermato l’elevata resistenza nel tempo, anche nella zona critica di sormonto tra i teli. Non solo, i risultati hanno persino mostrato un netto miglioramento della resistenza nel tempo. Il sormonto fra i diversi rotoli del manto impermeabile è determinante per la qualità dell’impermeabilizzazione: se è perfetto, il tetto è completamente protetto. Da qui la necessità di verificarne la tenuta, soprattutto per un prodotto di nuova concezione e con una formula completamente innovativa come Derbipure. Inizialmente eseguiti sulla membrana bituminosa Derbigum SP, da anni fiore all’occhiello dell’azienda, dove i test hanno evidenziato una media di distacco delle giunzioni di 80 N/50mm per i campioni testati,
Una serie di soluzioni che si segnalano per efficacia, resistenza e durabilità.
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strutturalegno migliorativa nel tempo con 90 N/50mm, i dati su Derbipure hanno invece dimostrato che la sua resistenza inziale è pari a 280 N/50mm che diventa 300 N/50mm, il che significa che rafforzano con il tempo e la giunzione si rafforza. I sormonti di Derbipure vengono realizzati con metodo a caldo utilizzando il bruciatore a fiamma o ad aria calda, oppure a freddo con il mastice Derbiseals S ad aderenza rapida. Tutti e tre questi metodi garantiscono la lunga tenuta confermata dagli ultimi test effettuati, avvalorando la qualità e la garanzia del prodotto. Un ulteriore valore aggiunto alle altre già numerose peculiarità della membrana. Derbipure ha a una superficie bianca “cool roof” che permette di abbassare la temperatura dell’edificio rispetto a un normale tetto nero, limitando i costi per il condizionamento. In questo modo riduce inoltre l’effetto “isola di calore” delle aree urbane. La superficie bianca ottimizza anche la resa dei pannelli fotovoltaici perché ne mantiene i parametri ai livelli ideali. Grazie alla formulazione ecologica – a base di oli e resine vegetali – il manto di copertura offre una soluzione all’avanguardia al problema delle materie prime derivanti dal bitume e dal petrolio. Derbipure Technology è composta da scarti di altri settori industriali che permettono di non compromettere la biodiversità. Derbipure ha ottenuto non solo il certificato Cradle to Cradle rilasciato dalla tedesca EPEA che testimonia che il prodotto non genera rifiuti e non spreca materie prime; Derbipure è soprattutto l’unico manto impermeabile accettato dalla bioedilizia. L’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale ha infatti valutato il prodotto secondo i criteri di ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica) e lo ha ritenuto assolutamente idoneo all’impiego in interventi di bioedilizia. LONGEVITÀ DELLE MEMBRANE DERBIGUM Una ricerca condotta sulle coperture di quattro edifici realizzate tra i trenta e i quarant'anni fa ne ha confer-
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DA SINISTRA A DESTRA: DERBIPURE IN POSA. DERBIBRITE, UNO DEI PRODOTTI RIFLETTENTI DI DERBIGUM. FASE DI POSA DI DERBIPURE. mato l’ottima longevità. Nessuna delle coperture dei quattro edifici esaminati, dove tra gli anni 1972 e 1980 sono state posate membrane Derbigum Biarmate, ha perso la sua impermeabilità. Questo l’esito di una ricerca che ha valutato lo stato e la longevità del manto dopo il naturale e prolungato invecchiamento. A eseguire la ricerca è stato Gianni Gardini, responsabile dell’ufficio tecnico Derbigum, che ha selezionato 4 diverse coperture dislocate nelle province di Forlì e Modena. Le coperture esaminate riguardano edifici industriali e residenziali, di un’altezza compresa fra i sei e i venti metri. Si tratta in particolare della sede della società Copari SCRL a Forlì, realizzato nel 1976, per un totale di 1000 m2; l’Ente Fiera di Forlì a Forlì, realizzato nel 1976, per un totale di 10000 m2; il Condominio “Tangenziale” di Modena, realizzato nel 1972, per un totale di 800 m2 e il Condominio Via Vivaldi di Spilamberto (MO) realizzato tra il 1978 e il 1980, per un totale di 1000 m2. A esame concluso si è potuto constatare che lo stato generale delle coperture, nonostante l’elevata età della membrana, compresa tra i 30 e i 40 anni, risulta ancora molto buono, e in particolare non si sono evidenziati elementi critici per la tenuta idraulica. Il deterioramento dell’aspetto estetico dei manti a vista, dovuto al naturale affioramento del velo vetro superficiale appositamente posizionato in superficie a protezione del manto contro i raggi UV, non comporta infatti alcuna compromissione della funzionalità. Laddove invece il manto sia stato periodicamente pulito e trattato con vernici conservative, il manto offre anche un ottimo aspetto estetico. Ulteriore segno di longevità è la buona tenuta dei sormonti e dei giunti che non hanno dato segni di distaccamento anche in caso di ondulazioni o pieghe causate dal sottofondo e dagli elementi sottostanti. In nessuna delle coperture analizzate, comprese quelle per cui non è mai stata effettuata alcuna manutenzione, si è verificata una perdita di impermeabilità imputabile a un cedimento della membrana. Questa analisi, cui seguirà un ulteriore esame a carico di una società terza indipendente, prova la longevità delle membrane Derbigum e la bontà del sistema di posa, continuamente perfezionato con il passare del tempo, a garanzia di una copertura affidabile nel tempo.
DALL’ALTO IN BASSO: SORMONTI LONGITUDINALI DI DERBIPURE. SOLUZIONI DURATURE ANCHE DOPO SVARIATI DECENNI DI ESPOSIZIONE.
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Prestazi o ni estreme
Livigno è una località tipicamente alpina, inverni rigidi e lunghi ed estati brevi e fresche, l'escursione termica registra quindi variazioni importanti che sollecitano intensivamente i materiali da costruzione intaccandone le perfomance. A risentirne è l'abitabilità degli edifici. Gli ambienti diventano insalubri, inospitali e anche visivamente poco accattivanti, senza scordare il loro comportare una riduzione drastica dell'aspettativa di "vita" dell'edificio. La variabilità climatica tipica dell'alta montagna non spaventa però DELTA®-ALPINA la membrana altamente traspirante di DÖRKEN pensata per le condizioni più estreme e quindi scelta dal Comune di Livigno nel rifacimento della copertura del Palazzetto dello Sport per le sue altissime prestazioni registrate anche in situazioni estreme e avverse. Il Palazzetto di Livigno si presentava in uno stato di preoccupante precarietà dovuta alle numerose ed evidenti infiltrazioni d'acqua presenti in copertura. Un chiaro sintomo dell'incapacità dei materiali adoperati di resistere al clima rigido valtellinese. Inverni con temperature medie basse, con picchi anche di - 28 °C, devono aver sollecitato massivamente le stratigrafie più deboli della copertura che non potevano usufruire di membrane e materiali dalle caratteristiche fisiche e meccaniche adeguate per contrastare nel tempo le sollecitazioni tipiche di un ambiente alpino. Nello studio del rifacimento della copertura i progettisti si sono quindi concentrati nella ricerca di prodotti che garantissero prestazioni efficienti nel tempo e ottime risposte a situazioni di costante stress climatico, senza dimenticare la scelta di forni-
re la struttura di un importante superficie fotovoltaica. Si rendeva quindi necessario l'utilizzo di una membrana in grado di sopperire agli sbalzi termici e all'aumento massivo della temperatura soprattutto in corrispondenza di questa pannellatura. La membrana altamente traspirante DELTA®-Alpina (Sd=0,3 m) è stata scelta per le sue elevate prestazioni in climi di alta montagna e per le imbattibili risposte alle sollecitazioni delle alte temperature causate dalla presenza di pannelli fotovoltaici. La sua composizione monolitica e l’elevata grammatura (350 g/m2) conferiscono alla membrana un’elevata resistenza alla trazione; il rivestimento in PU su entrambi i lati offre inoltre una superficie anti-scivolo molto apprezzata dagli operatori durante le fasi di applicazione. La posa di DELTA®-Alpina è stata effettuata direttamente sui pannelli in polistirene espanso con fissaggio meccanico in corrispondenza dei listelli dell’isolante. L’alta
La membrana hi-tech di Dörken scelta per vincere il clima più estremo della Valtellina.
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traspirazione delle membrana consente l’immediata espulsione del vapore acqueo proveniente dall’interno dell’impianto sportivo attraverso la camera di ventilazione evitando l’accumulo e la formazione di condensa interstiziale nel coibente. L’impermeabilità di DELTA®-Alpina protegge l’isolante dai fenomeni meteorici prima della posa del manto di copertura definitivo e in caso di ingresso accidentale di infiltrazioni convogliando l’acqua verso la gronda. La chiusura ermetica delle sovrapposizioni è stata effettuata in questo caso grazie a DELTA®-Solvente sigillante, collante dalla pratica posa a pennello. Le sovrapposizioni delle membrane DELTA®-Alpina possono essere saldate direttamente mediante getto d’aria calda: a temperature attorno ai 220/240°C il materiale in PU della superficie della membrana diventa morbido consentendo la saldatura monolitica delle superfici della membrana. Una cura nell'ermeticità che ritorna anche in corrispondenza dei raccordi. L'uso di DELTA®-Flexx band ha permesso di chiudere e sigillare DELTA®-Alpina con gli elementi passanti del tetto,
come ad esempio i tubi d’areazione. In corrispondenza della gronda la m e m b r a n a rischiava di essere sollecitata eccessivamente a causa dell'esposizione diretta, problematica risolta però con l'utilizzo di DELTA®-Top flat, banda adesiva butilica con rivestimento in alluminio stabilizzato.
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Ununanome, vocazione
L’isolante nasce nel 1974 con la vocazione, e il nome ne è l’evidenza, di produrre polistirene espanso sinterizzato destinato all’isolamento termico in edilizia. Stiamo parlando di anni in cui la cultura dell’isolamento era pressoché assente in Italia ma nonostante ciò, grazie anche alla stretta collaborazione con le maggiori industrie chimiche dell’epoca (BASF ad esempio) la mission dei fondatori era chiara: produrre materiali destinati all’isolamento termico. Da allora L’ISOLANTE si è ritagliata un ampio spazio nell’ambito dei produttori di materiali per l’isolamento arrivando ad essere oggi uno dei maggiori poli produttivi in Europa. Ciò che ha contraddistinto L’isolante in tutti questi anni è stato però l’approccio sempre rivolto alla qualità dei materiali ed al servizio verso il mercato, sia in termini di consulenze tecniche che di logistica. Inoltre, da gennaio 2010, la struttura de L’isolante si è arricchita di un ramo d’azienda dedicato allo stampaggio dell’EPS andando così a coprire anche il settore degli imballaggi industriali, l’agro-alimentare, oltre a diversi ambiti dell’isolamento nell’industria e nell’edilizia. Tutti i prodotti per l’isolamento termico ed acustico rispondono alle norme tecniche di riferimento dei prodotti in EPS (UNI EN 13163) e, come richiesto ottemperano anche alle norme tecniche per applicazioni specifiche quali, a titolo di esempio, quelle relative ai sistemi ETICS (cappotto). Tutta la produzione è sottoposta a severi controlli di qualità da parte di un Ente certificatore tedesco (GSH) che, oltre a rilasciare gli attestati di conformità effettua visite periodiche al fine di monitorare tutta la produzione e la corretta effettuazione delle prove di laboratorio obbligatorie.
Dalla nascita della cultura dell'isolamento alle alte prestazioni.
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ALTE PRESTAZIONI IN VERTICALE Isoray Performa è una lastra detensionata ad alte prestazioni di isolamento termico, adatta per applicazioni verticali. La particolare conformazione delle celle attribuita dal processo produttivo controllato ed appositamente studiato, garantisce alla lastra massima stabilità dimensionale, perfetta planarità ed incollaggio sicuro anche durante il massimo irraggiamento solare. L’utilizzo di un’unica materia prima senza accoppiamenti o miscele con materiali di differente consistenza, garantisce il rispetto dei valori di isolamento termico dichiarati L’isolante mette a disposizione un servizio tecnico che, in nel tempo su tutto lo spessore delle lastre, a vantaggio collaborazione con gli studi di progettazione e le imprese, anche di una corretta progettazione ed impiego finale. elabora le migliori soluzioni supportando i clienti con relazioni e calcoli che permettono di valutare i livelli di efficienL’assenza di lavorazioni sulla superficie inoltre assicura za energetica e/o di comfort acustico ottenibili analizzando massima omogeneità nella rasatura del cappotto annulle soluzioni applicative più idonee. lando il rischio di infiltrazioni di rasante, che nel tempo, Nel corso degli anni L’isolante ha messo a punto diversi propotrebbero essere causa di cavillature e difettosità sulla dotti idonei a ricoprire tutte le specifiche applicazioni andando a soddisfare così le esigenze derivanti dalle profacciata.
gettazioni, dai committenti e dalle imprese. Con queste premesse, di recente L’isolante ha presentato Isoray Performa. Isoray Performa è una lastra detensionata prodotta con Neopor® della BASF che nasce per l’isolamento a cappotto con alte prestazioni di isolamento termico. La particolare conformazione delle celle attribuita da uno speciale processo produttivo appositamente studiato, garantisce alla lastra massima stabilità dimensionale, perfetta planarità e incollaggio sicuro anche durante il massimo irraggiamento solare. L’utilizzo di un’unica materia prima senza accoppiamenti di materiali diversi e senza miscele conferisce alla lastra la sicurezza dei valori di isolamento termico dichiarati su tutto lo spessore conferendo certezza in fase di progettazione e di utilizzo mentre l’assenza di lavorazioni sulla superficie dà la massima garanzia di omogeneità nella rasatura del cappotto annullando, come regola vuole, il pericolo di infiltrazioni di rasante che, nel tempo, potrebbero essere causa di cavillature sulla facciata. Con queste premesse L’Isolante si propone come azienda di riferimento e come partner ideale per soluzioni innovative destinate a mercati sempre più vasti.
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Iconsolaimento nsufflaggio Isolare le abitazioni è diventata ormai una necessità, non solo un consiglio, per risparmiare energia, ridurre l’impatto sull’ambiente ed aumentare il comfort abitativo. Spesso, tuttavia, occorre tenere conto dei vincoli costruttivi e strutturali che gli edifici presentano e che possono rendere difficile intervenire efficacemente. Tra le tecnologie di coibentazione disponibili nel settore delle costruzioni, l’isolamento ad insufflaggio rappresenta senza dubbio la soluzione ideale per una posa semplice ed economica. I punti di forza dell’insufflaggio sono i seguenti: • vantaggioso: indicato per nuovi edifici con necessità di spessori coibenti importanti ed ideale per la coibentazione di strutture esistenti che presentano intercapedine • unico: nel settore della coibentazione edilizia rappresenta la soluzione con il miglior rapporto costo/prestazione in presenza di spessori coibenti importanti • conveniente: risparmio di risorse, grazie alla lavorazione senza tagli, sfridi e interventi edili onerosi • ecologico: utilizzo di materiale naturale da insufflaggio Insufflaggio 4 You è il nuovo servizio da NATURALIA-BAU che viene sostenuto dai notevoli vantaggi che questo metodo di coibentazione garantisce e supportato dalla consolidata esperienza maturata in questo settore. Insufflaggio 4 You è un servizio che permette ad imprese di costruzio-
ne, artigiani e carpentieri di poter offrire ai propri clienti un servizio a 360° sulla coibentazione ad insufflaggio di tetti e pareti. Naturalia-BAU è in grado di offrire: • corsi di formazione professionali sull’utilizzo della macchina, sulle tecniche di posa e sulle caratteristiche dei materiali • servizio di noleggio della macchina di insufflaggio , ideale per applicazioni saltuarie • vendita della macchina di insufflaggio, qualora vi fosse un utilizzo costante • vendita di materiale naturale da insufflaggio dalle caratteristiche ideali per l’applicazione richiesta. La ditta garantisce personale qualificato e corsi di formazione professionali. Coibentare una parete o un tetto con insufflaggio risulta particolarmente semplice e veloce. Le conoscenze tecniche necessarie ad eseguire un insufflaggio a regola d’arte si possono acquisire attraverso dei corsi di formazione giornalieri organizzati da Naturalia-BAU. Questi, presentano una parte teorica, dove vengono approfondite le proprietà fisiche e tecniche degli isolanti ad insufflaggio e i loro modi di impiego, e una parte pratica, dove vengono mostrate ed eseguite le varie fasi di posa. MACCHINE DI INSUFFLAGGIO: SERVIZIO DI NOLEGGIO E DI VENDITA Le macchine da insufflaggio X-Floc, utilizzate e proposte da Naturalia-BAU, sono estremamente performanti e consentono una messa in opera rapida e sicura.
Il nuovo servizio di Naturalia-BAU, per imprese edili e carpentieri.
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EXPANDER PAVAFLOC.
Le macchine X-Floc sono compatte, ma allo stesso tempo garantiscono elevate prestazioni, forti delle loro caratteristiche versatili ed efficienti. Naturalia-BAU offre: un efficace servizio di noleggio, ideale per applicazioni saltuarie. Il parco macchine di Naturalia-BAU è a disposizione dei propri Clienti, supportati dal nostro professionale team di assistenza, la vendita della macchina stessa, conveniente in tutti quei casi di applicazioni frequenti. PRODOTTI NATURALI InterPARETE e PavaFLOC sono prodotti naturali per l’insufflaggio. Naturalia-BAU amplia il ventaglio di prodotti per l’isolamento termico con una soluzione che ne rispecchia in pieno la filosofia aziendale, da sempre attenta a coniugare tecnologia, prestazioni e rispetto dell’ambiente. I due prodotti di punta proposti da Naturalia-BAU per l’insufflaggio sono PavaFLOC e InterPARETE. Pavafloc: prodotto costituito di fiocchi di cellulosa realizzati con carta riciclata. L’aggiunta di additivi (sale di boro, accettato in bioedilizia) conferisce all’isolante il grado di sicurezza necessario in caso d’incendio, nonché la resistenza a muffe e parassiti. Con Pavafloc è possibile isolare, senza giunture né ponti termici, anche le fessure e gli interstizi. E’ particolarmente indicato per quelle opere in cui la posa di prodotti di isolamento a lastre genera una quantità eccessiva di sfridi e richiede tempi di lavoro lunghi. Le
soluzioni con Pavafloc consentono di realizzare velocemente e in modo economico anche grandi spessori isolanti. InterPARETE: è un isolante a base di roccia vulcanica silicatica perlite per l’isolamento termico in intercapedine, anche in presenza di umidità. Di origine totalmente naturale, InterPARETE conferisce a murature, solai e pavimentazioni eccellenti proprietà termoisolanti. Naturale, ecologico, totalmente privo di VOC (Volatile Organic Compounds), inattaccabile da microorganismi e utilizzabile anche in ambienti con presenza di umidità. Per informazioni: NATURALIA-BAU s.r.l. www.naturalia-bau.it
LA MACCHINA MINIFANT.
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Unrivolprodotto to al futuro
l nuovo pannello isolante in fibra di legno PAVATEX ad elevate prestazioni è stato messo alla prova in un innovativo edificio con sistema costruttivo ibrido, secondo lo standard Minergie-P-ECO e ha portato alla realizzazione di 5mila metri quadrati di facciata continua con il nuovo pannello PAVATEX DIFFUTHERM. Costruire un edificio di sette piani con facciata continua in modo rapido, economico e rispettoso del più elevato standard ecologico svizzero Minergie-P-ECO è Il pionieristico progetto “Kalkbreite”, a Zurigo che prevede una struttura ibrida realizzata in calcestruzzo e moduli di facciata prefabbricati. L‘isolamento esterno è affidato a pannelli isolanti in fibra di legno Pavatex Diffutherm. Nell‘area del Kalkbreite, nel cuore di Zurigo, è in costruzione un nuovo e moderno edificio residenziale e commerciale di sette piani secondo lo standard svizzero Minergie-P-ECO. L‘obiettivo della cooperativa edile Kalkbreite è quello di integrare la struttura nel contesto urbano, sia a livello costruttivo che sociale, conciliando le particolari caratteristiche ecologiche e di efficienza energetica che lo contraddistinguono. Il progetto è stato sviluppato come costruzione ibrida con struttura in calcestruzzo e moduli di facciata a cortina con intelaiatura in legno e pannelli di fibra di legno Pavatex Diffutherm con spessore 60 millimetri. Questi sono in grado di garantire molto più che una semplice protezione contro il freddo, il caldo e i fastidiosi rumori esterni. Le facciate realizzate con questi pannelli isolanti in fibra di legno, inoltre, soddisfano il restrittivo standard svizzero di protezione contro l’incendio; il tutto comprovato da certificati di conformità e test di resistenza al fuoco. Pavatex, attualmente, è l‘unico produttore di sistemi d‘isolamento in fibra di legno grazie ai quali le numerose normative e disposizioni antincendio possono essere effettivamente rispettate, garantite e messe in pratica.
Il pannello isolante in fibra di legno Pavatex Diffutherm.
FOCUS Isolamento Altra caratteristica importante del nuovo pannello Pavatex Diffutherm rappresenta la possibilità di essere intonacato, rendendo cosi possibile la realizzazione di spessori inferiori, a vantaggio dei costi relativi al materiale impiegato. Grazie alla struttura con pannelli di fibra di legno di diversa densità, Pavatex Diffutherm raggiunge una combinazione ottimale di stabilità e compensazione della tensione, evitando cosi l’insorgere di tensioni che comporterebbero crepe indesiderate nell‘intonaco. Il risultato è una protezione completa contro il freddo, il caldo, il rumore ed il pericolo d‘incendio. Ulteriore vantaggio di Pavatex Diffutherm è la permeabilità. I pannelli isolanti in fibra di legno sono in grado di assorbire l‘umidità in eccesso e trasportarla verso l‘ esterno, assicurando un ambiente particolarmente equilibrato e sano, nonché la protezione contro danni strutturali causati da muffe ed umidità. Pavatex Diffutherm rappresenta, quindi, una moderna risposta per la costruzione di edifici residenziali e commerciali con superficie di facciata di grandi dimensioni. I pannelli isolanti in fibra di legno sono, inoltre, in grado di assorbire l‘umidità in eccesso e trasportarla verso l‘esterno, assicurando un ambiente particolarmente equilibrato e sano, nonché la protezione contro danni strutturali causati da muffe e umidità. Pavatex Diffutherm rappresenta, quindi, la moderna risposta per la costruzione di edifici residenziali e commerciali con superficie di facciata di grandi dimensioni. Grazie alla sua struttura con pannelli di fibra di legno di diversa densità, Pavatex Diffutherm raggiunge una combinazione ottimale di stabilità e compensazione della tensione, evitando cosi l’insorgere di tensioni che comporterebbero crepe indesiderate nell‘intonaco. Il risultato è una protezione completa contro il freddo, il caldo, il rumore ed il pericolo d‘incendio.
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Prestazi o ni e specificità La LINEA ZENIT si inserisce nella gamma di prodotti ROTHO BLAAS come un sistema innovativo di gestione termo-igrometrica della copertura. La linea Zenit nasce dalla ricerca più avanzata su materiali di nuova generazione applicati alla gestione del vapore e all’impermeabilizzazione delle coperture, congiunti ad un’approfondita analisi fisicotecnica delle stratigrafie dei tetti, senza tralasciare verifiche sulla compatibilità e sulla complementarità tra prodotti e accessori. Ne è derivata una linea completa di prodotti composta da 7 tipi di membrane ed una vasta gamma di accessori che permettono la realizzazione di ogni tipo di copertura, con qualsiasi tecnica costruttiva e con ogni tipo di isolante. La ricerca si è concentrata specificatamente sull’obiettivo primario di dare ai professionisti delle coperture un sistema che fosse in
grado di incrementare in modo netto il livello qualitativo dei pacchetti, conferendo sia alla parte strutturale che alla parte isolante il massimo grado di efficienza e di durabilità nel tempo. Altri focus paralleli su cui lo sviluppo si è concentrato sono stati il miglioramento della capacità di impermeabilizzazione, l’incremento della velocità di posa, la cura dei nodi critici con elementi standard e soprattutto il completamento del montaggio con strutture listellari standardizzate che permettono sigillatura, resistenza alla compressione e stabilità del pacchetto isolante. La linea Zenit si propone quindi come un sistema innovativo, altamente performante, estremamente evoluto perché, a differenza dei sistemi tradizionali, comprende non solo gli strati funzionali ma anche i fissaggi e garantisce l’integrità dei pacchetti nel tempo, e permette al progettista di scegliere qualsiasi tipo di
Con Zenit una linea di membrane e accessori specifici altamente performante ed adatta per qualsiasi tipo di copertura.
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strutturalegno LA GRANDE VARIETÀ E VERSATILITÀ DELLA LINEA ZENIT DI ROTHO BLAAS CREA UNA SERIE DI ALTERNATIVE VINCENTI.
isolante in funzione delle caratteristiche termiche di progetto non preoccupandosi di aspetti quali la resistenza a compressione dello stesso. Nel dettaglio la serie delle membrane comprende due teli freno vapore a diversa grammatura in mescole di butile EBA e vinile EVA, fortemente innovativi nella composizione chimica e nella stratigrafia, idonei per qualsiasi tipo di coperture, con un comportamento distintivo sulla protezione dalla pioggia battente. La serie prevede anche 3 membrane traspiranti aperte alla diffusione al vapore, in poliuretano termoplastico TPU, materiale che garantisce un’ottima resistenza alla pioggia battente ma allo stesso tempo un alta traspirabilità ed un’ottima lavorabilità. Questo prodotto è il cuore del sistema ed è costituito da un supporto in poliestere con una specifica lavorazione superficiale che ne facilita la
posa su materiali isolanti fibrosi limitando lo scivolamento prima della listellatura. Al supporto è applicato il film traspirante impermeabile la cui superficie ha una innovativa conformazione che impedisce lo scivolamento.
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Esteti c a eenergeti prestazicheoni Negli ultimi decenni è cresciuta enormemente la sensibilità di progettisti e committenti verso costruzioni sostenibili e votate al risparmio energetico, ma comunque esteticamente accattivanti. Legno e acciaio sono sicuramente i due materiali che, per caratteristiche intrinseche e versatilità, meglio rispondono alle attuali necessità degli architetti. Per questi due materiali, l’azienda SCHÖCK ha sviluppato soluzioni ideali per la lotta ai ponti termici. L’elemento Isokorb assicura, infatti, il perfetto taglio termico di tutti gli elementi a sbalzo in legno e acciaio, garantendo un minore consumo di energia. I balconi sono componenti importanti di un edificio che permettono di ottenere un’elevata qualità abitativa. Il balcone a sbalzo, in particolare, è un elemento caratterizzante dell’abitazione e può essere sfruttato con creatività e design dall’architetto. Il collegamento del balcone all’edificio deve essere effettuato non solo in modo da garantire la sicurezza strutturale dell’edificio, ma deve prendere in considerazione anche una serie di accorgimenti atti a favorirne il corretto taglio termico. Una coibentazione deficitaria dei balconi comporta una fuga di calore verso l’esterno e causa la formazione di muffe sulle pareti interne dell’edificio. Isokorb di Schöck interviene a garantire proprio il taglio termico delle strutture a sbalzo (balconi, marciapiedi, tettoie ecc), evitando quindi la comparsa di ponti termici. Isokorb può essere utilizzato con tutti i tipi di materiali e questo consente una grande libertà di progettazione. Per garantire sicu-
Acciaio e legno: stop ai ponti termici con Isokorb di Schöck.
rezza ed evitare la formazione di ponti termici nelle costruzioni a sbalzo in acciaio, la Schöck ha sviluppato l’elemento Isokorb Tipo KS. L’acciaio è un materiale molto versatile e nell’architettura contemporanea rappresenta un’ottima soluzione soprattutto per la sua efficacia in termini di design e impatto visivo, nonché per la sua resistenza e convenienza. Tuttavia l’acciaio ha un’alta conducibilità termica e determina quindi una cospicua trasmissione di calore. Isokorb KS è un ottimo alleato poiché assicura il taglio termico delle strutture in acciaio dalla soletta in cemento armato e previene la formazione di muffa, condensa e corrosione. Inoltre, esso consente un elevato grado di prefabbricazione, riducendo quindi i tempi di montaggio in cantiere. I componenti esposti alle intemperie sono realizzati in acciaio inossidabile, quindi resistenti alla corrosione, e questo riduce di circa il 75% il flusso di calore, diminuendo considerevolmente il consumo di energia per il riscaldamento con un notevole beneficio per le tasche degli inquilini.
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strutturalegno NELLA FOTO A SINISTRA: APPLICAZIONE ISOKORB KSH IN UNA STRUTTURA IN LEGNO. NELLA FOTO SOTTO: ISOKORB KSH PER LEGNO.
Il legno, dal canto suo, è una risorsa rinnovabile ed è un materiale naturale molto amato e in voga soprattutto per la costruzione dei balconi. Sebbene esso venga considerato un cattivo conduttore termico, presenta tuttavia proprietà igroscopiche tali da richiedere una soluzione per il collegamento del balcone sicura da un punto di vista statico e perfettamente isolante. L’igroscopicità del legno si riferisce alla tendenza di questo materiale ad assorbire l’umidità dall’ambiente circostante e a restituirla poi con un conseguente mutamento del suo aspetto e formazione di ponti termici. L’elemento Isokorb Tipo KSH è stato ideato proprio per garantire il taglio termico di tutte le costruzioni a sbalzo in legno e permette il collegamento di travi in legno su calcestruzzo/cemento armato. L’elemento è costituito da barre in acciaio inossidabile, una lama di connessione della trave di legno anch’essa in acciaio inox e naturalmente uno strato coibente in polistirene espanso. Il fissaggio innovativo delle travi portanti rende qualunque costruzione in legno duratura, sicura ed esteticamente impeccabile, consentendo al carpentiere un elevato grado di prefabbricazione. I consulenti della Schöck Italia S.r.I sono al fianco di architetti e progettisti durante la fase di progettazione soprattutto nel calcolo delle dimensioni specifiche degli elementi costruttivi. “I nostri ingegneri forniscono consulenze direttamente in cantiere e mettono a disposizione una vasta documentazione tecnica”, afferma il responsabile commerciale Bernhard Langebner. Gra-
zie alla collaborazione di un team preparato, Schöck Italia accompagna le imprese edili fino alla fase di posa in opera per assicurare un montaggio corretto e sicuro dei blocchi. Il tutto per garantire il massimo benessere abitativo ed un cospicuo risparmio energetico. Per ulteriori informazioni sui ponti termici e sulle soluzioni più adatte a ridurli,è interessante consultare la pagina www.schoeck.it.
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RISTRUTTURAZIONE & RIQUALIFICAZIONE STATICA Giovanni Cenci e Sabrina Cenci, dal 1972 anticipano l’evoluzione delle strutture in legno.
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Tecniche di legamento strutturale
Ripristino della usufruibilità di un vecchi edificio, svuotandolo e conferendogli l’idoneità statica.
DALL’ALTO IN BASSO: I RIVESTIMENTI INTERNI ERANO IN GESSO, APPLICATI SU CANNICCIATI INTONACATI SUPPORTATI DA TRAVETTI RICAVATI NEL BOSCO; NIDO DI TOPI, TIPICO DELLE ANTICHE MURATURE IN SASSO.
La ristrutturazione di un edificio o di una sua porzione è un evento tecnico sempre importante, non meno di una nuova costruzione. Per conseguire una soddisfacente usufruibilità, adeguata ai parametri del nostro tempo, sovente occorre realizzare opere non indifferenti di adeguamento statico ed energetico. E’ evidente che, ove possibile e giustificato, nelle ristrutturazioni vanno rispettati gli stessi principi alla base della progettazione strutturale dei nuovi edifici. La maggior parte di questi principi sono stati rispettanti nell’esempio qui illustrato e certamente molto merito l’hanno le nostre tecniche, semplici ed efficaci, e l’utilizzo degli adesivi Xepox. La circostanza è propizia per ricordare quali siano i principi basilari per la progettazione di una struttura portante, che restano calzanti anche per le valutazioni delle strutture in essere e la loro ristrutturazione. I crite-
ri di struttura resistente sono tanto bene riepilogati su Wikipedia in dieci punti: 1) la struttura deve essere leggera; 2) le componenti non strutturali devono essere leggere; 3) l’edificio e la sua struttura portante devono essere semplici, simmetrici e regolari, sia in pianta che in elevazione; 4) l’edificio e la sua struttura portante devono avere una distribuzione uniforme e continua di massa, rigidezza e resistenza; 5) la struttura deve avere luci contenute e devono inoltre essere evitati lunghi sbalzi; 6) gli elementi non strutturali possono essere separati dalla struttura portante, in modo da non interagire con essa, o in alternativa possono essere integrati con la struttura; 7) i dettagli strutturali devono essere progettati in modo tale che le deformazioni inelastiche siano delimitate e controllate solo in determinate regioni all’interno della struttura e secondo prefissate gerarchie; 8) la struttura deve possedere il maggior numero di linee di difesa (ridondanza); 9) la
struttura deve mostrare un bilanciamento tra rigidezza e resistenza per quanto riguarda gli elementi che la compongono, le connessioni ed i vincoli; 10) la resistenza e la rigidezza della struttura devono essere compatibili con quelle del terreno di fondazione. L’esempio qui rappresentato è un intervento di rifacimento compiuto nell’anno 2008. Trattasi di un’entità abitativa su tre livelli (più un soppalco sottotetto), nell’antico insediamento abitativo di Brunate, soprastante la città di Como. A piano terra si accede direttamente dalla via Monti (allora strada comunale del Dosso) ed a monte dalla via Funicolare (un tempo strada del Fornetto, ove la famiglia Baserga produceva il pane). Il dislivello tra le due strade è di oltre sei metri, su una distanza in pianta di poco più di tredici metri. Sul fronte della casa, la larghezza di via Monti supera di poco i tre metri ed a monte, ove termina la scalinata, la via Funicolare è larga poco più di due metri. La condizione dell’edificio, precedentemente all’intervento, era tipica degli antichi aggregati italiani, sovente più frazionati. A noi parve un’opportunità, difficilmente ripetibile, per valutare quali effettivi vantaggi finali potessero essere conseguiti applicando le nostre tecniche. Anzitutto trattavasi di un edificio impiantato tanti secoli prima. Quanti non è dato sapere. Probabilmente all’inizio era un miserabile ricovero ad uso promiscuo: sotto le bestie con gli uomini durante il giorno e
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PRIMA DI PROCEDERE ALLE OPERE DI CONSOLIDAMENTO STATICO, VENGONO MESSE A NUDO LE MURATURE E RIMOSSE QUELLE PARTI SUPERFLUE O PREGIUDIZIEVOLI.
C’ERANO STATE DELLE BEGHE: LO SCHIZZETTO ACCOMPAGNAVA UNA NOTA INDIRIZZATA AL COMUNE DI BRUNATE, CHE DIMOSTRAVA CHE NON VENIVANO VARIATE LE QUOTE DI GRONDA. VENIVA SCRITTO: “QUESTE LE DISPOSIZIONI DA ME DATE ALL’IMPRESA MILITELLO PER QUANTO ATTIENE LA CONSERVAZIONE INTEGRALE DELLO SPORTO DI GRONDA SU VIA FUNICOLARE. IL SISTEMA CONSENTE DI EVITARE LA FORMAZIONE DI PONTEGGIO COMPLESSO, CON COMPLICANZE PER IL TRANSITO DELLE PERSONE E DEI PICCOLI AUTOVEICOLI. CON I MIGLIORI SALUTI. CENCI 10 MARZO 2008”.
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Rimozione di ingombri murari ed inserimento di nuovi elementi portanti
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PER CONSEGUIRE LA MAGGIOR USUFRUIBILITA’ED IL MIGLIOR CONSOLIDAMENTO DELL’EDIFICIO SI E’PROVVEDUTO ALLA RIMOZIONE DI NOTEVOLI PRESENZE MURARIE INTERNE, ORAMAI SUPERFLUE. SOLO DOPO LE DEMOLIZIONI MURARIE(E LA CONTESTUALE COSTRUZIONE DEL SOPPALCO IN KVH) E’ STATO POSSIBILE COLLOCARE LA TRAVE PORTANTE ED IL SOTTOSTANTE PILASTRO IN LEGNO LAMELLARE. LE IMMAGINI FOTOGRAFICHE RAPPRESENTANO ALCUNI PASSAGGI DELLE OPERATIVITA’: 1) IMPOSTAZIONE DELL’ARCHITRAVE A VALLE; 2) INIZIO COSTRUZIONE DELL’IMPALCATO IN KVH; 3), 4), 5) CONTESTUALE E GRADUALE DEMOLIZIONE DEL VECCHIO MURO DI SPINA; 6) TRASPORTO DELLA TRAVE LAMELLARE; 7) TRACCIAMENTO DELLA TRAVE LAMELLARE ORMAI IN OPERA; 8) FORI PER ALLOCARE IL PILASTRO; 9), 10) ASPETTI DEL VARO DEL PILASTRO; 11), 12), 13) APPOGGIO DEL PILASTRO AL PIEDE.
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Nuovi solai a piastra in legno-cemento con KVH o X-Lam, per rendere più efficace la ristrutturazione, evitando l’intaglio dei muri
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La sostituzione dei vecchi solai con altri in legno-cemento, utilizzando aste profilate in KVH (Konstruktion Voll Holz) o X-Lam (Cross Laminated Timber) può certamente avere grande efficacia nella riabilitazione strutturale di vecchi edifici in sasso e di modesta fattura. Dapprima si consolidano le murature, assicurandosi del loro ammorsamento. Poi si costruiscono i nuovi solai a lastra in legno-cemento, realizzandoli con connettori Grapun, per ricostituire l’effetto scatolare dell’insieme. Le quattro figure illustrano la sequenza del procedere per la costruzione di un nuovo solaio in legno-cemento con legno KVH, connettori Grapun, barre B450C, adesivo Xepox e nastri di carbonio. L’impiego del KVH maschiato o del X-Lam permette di ottenere da subito delle superfici finite. Queste tecniche sono tra i migliori esempi di sinergia tra le imprese edili e le carpenterie locali.
(1) SCROSTAMENTO DELL’INTONACO, PULIZIA DEI MURI, CONSOLIDAMENTO E RINZAFFO OVE NECESSITA; (2) PREDISPOSIZIONE DI FORI Ø 20 MM CON CAROTATRICE; (3) FORMAZIONE DI BANCHINAGGIO; (4) POSA DELLE DOGHE IN KVH PROFILATE A DOPPIA DENTATURA E LORO SERRAGGIO; (5) CON TRATTI DI RESINA EPOSSIDICA DENSA XEPOX IN CARTUCCE E VITI PER LEGNO; (6) FORMAZIONE DI FORI Ø 16 MM E DI INTAGLI 3,5 MM DI AMPIEZZA, SECONDO IL TRACCIATO DI PROGETTO; (7) INSERIMENTO NEI FORI DI RESINA EPOSSIDICA COLABILE; (8) INFISSIONE DI CONNETTORI IN LAMIERA FORATA, SENDZMIR 1,5 MM; (9) ADATTAMENTO DEI CONNETTORI LATERALI; (10) MANO DI ADESIVO EPOSSIDICO XEPOX 14 APPLICATA A PENNELLO SUL MURO E SULL’ASSITO E SUCCESSIVA STESA DI NASTRO IN CARBONIO TESSUTO, DOPPIO STRATO INCROCIATO A 45°, 12K, RIPIEGATO AD “ELLE”; COMPLETAMENTO CON ULTERIORE MANO DI ADESIVO A TOTALE IMBIBIZIONE DEI FILI; (11) INFISSIONE DI BARRETTE Ø 16 MM B450C CON DOPPIO NASTRO DI CARBONIO UNIDIREZIONALE 12K; (12), PREVIA LORO BAGNATURA, COSÌ DA OTTENERE IL COMPLETO RIEMPIMENTO DEL FORO; (13) RISVOLTO SULLE PARETI E SULL’ASSITO DELLE BENDE DI CARBONIO UNIDIREZIONALI; (14) POSA DI TONDINO PERIFERICO Ø 16 MM B450C E; (15) COMPLETAMENTO NEGLI ANGOLI CON TONDINO PIEGATO; (16) POSA DI ISOLANTE DI ALLEGGERIMENTO, UTILE ANCHE PER CONSEGUIRE LA MAGGIORE INERZIA; (17) POSA DI RETE ELETTROSALDATA Ø 6 MM, MAGLIA 15 X 15 CM E SUCCESSIVO GETTO IN CALCESTRUZZO C25/30 (18).
Solaio di legamento in legno-cemento
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1) ASTE PRETAGLIATE IN KVH; 2) MODALITA’ DI FORATURA DELLA MURATURA, OPERANDO AL DI SOPRA DELL’IMPALCATO IN KVH; 3) TAGLIO DEI NASTRI DI CARBONIO; 4) ASSOCIAZIONE ALLE BARRE PRESAGOMATE B450C DI NASTRI DI CARBONIO UNIDIREZIONALE 10 CM, 12 K, 800 TEX, 420 G/M2; 5) IMBIBIZIONE DEI NASTRI DI CARBONIO; 6) APPLICAZIONE DELLE BARRE NEI FORI; 7) I NASTRI DI CARBONIO VENGONO RISVOLTATI ED ULTERIORMENTE IMBIBITI;
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7 8) INTAGLI NELLE ASTE KVH (UGUALE PRASSI NEL CASO DI X-LAM); 9) FORO CENTRATO FULL’INTAGLIO; 10) IMMISSIONE DELL’ADESIVO XEPOX 226 NEL FORO CENTRALE; 11) CONNETTORE GRAPUN;
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12 12) APPLICAZIONE DEI CONNETTORI GRAPUN; 13) AGGANCIO DEL SOLAIO ALLA MURATURA PREESISTENTE
E FORMAZIONE DELLA NERVATURA PORTANTE TRA I PANNELLI ISOLANTI;
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SOLAIO AD UN CORDOLO PREESISTENTE ED APPLICAZIONE DELLE RETE ELETTROSALDATA; 15) COMPLETAMENTO CON GETTO IN CALCESTRUZZO C25/30; 16) VISTA DEL SOLAIO IN INTRADOSSO.
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Un tetto con tronchi e KVH
sopra il fienile, anche per dormici la notte. Di certo, tre secoli fa il piano terra era adibito a rimessa, con animali, slitte da mulattiera e forse i primi carretti. Centocinquanta anni or sono al piano terra c’era un’attività alimentare con vendita di latte e le famiglie dei titolari abitavano ai piani superiori. Nel corso dell’ultimo secolo sono state ripetutamente eseguite delle migliorie: impianti e servizi idrosanitari, sostituzione di infissi, rifacimento di pavimenti e ricopertura dei vecchi intonaci. Al momento del sopralluogo, al di sotto dei rappezzi si presentarono muri di tutte le fattezze. La picozzatura preliminare degli intonaci aveva reso evidente la promiscuità di muri in pietra viva non squadrata con altri muri “a sacco” assai spiombati, vistosamente rimaneggiati nel tempo soprattutto per produrre nuove aperture interne per il diverso collegamento di vani contigui, con la chiusura dei precedenti passaggi. La preoccupante miscela muraria ci indusse a praticare preventivamente una graduale opera di rimozione degli intonaci, pulizia della superficie, rinzaffo leggero, infissione di spine in tondino d’armatura B450C tra le sconnessioni, applicazione di rete elettrosaldata, un rinzaffo di intonaco rustico e quindi intonaco civile. Quando fu ritenuto necessario un più rassicurante fissaggio, avvolgemmo il tondino con del nastro di carbonio imbevuto di resina epossidica Xepox 14. Per evitare che il carbonio si sparpagliasse nel rigirare in punta al tondino, ci inventammo di proteggerlo con del nastro adesivo (giusto quel centimetro), per poi imbibirlo con la resina. Il sistema si rivelò di facile esecuzione e molto proficuo rispetto agli abituali tassellaggi, tanto da ripeterlo e migliorarlo successivamente per la sospensione e legamento alle murature dei solai in legno-cemento (KVH e calcestruzzo).
PER OTTENERE UNA ELEVATA PRESTAZIONALITA’ STRUTTURALE E LIMITARE L’ALTEZZA PESCANTE, SI E’ RICORSI A SEZIONI COMPOSITE. SONO STATI UTILIZZATI SISTEMI ANALOGHI DI LEGAMENTO (ACCIAIO B450C, NASTRI DI CARBONIO ED ADESIVO XEPOX 14) PER RENDERE COLLABORANTE IL TONDAME CON LE ASTE CORRENTI POSTE NELL’INTERSPAZIO SOPRA IL KVH
La tecnica del legamento con barre in acciaio ed adesivi epossidici è stata applicata anche agli sporti delle coperture in legno
RISTRUTTURAZIONE & RIQUALIFICAZIONE STATICA
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A) MURO PERIMETRALE ESISTENTE; B) CORDOLO IN CALCESTRUZZO C25/30, CORREDATO DA STAFFE Ø10 MM (B1) E DA LONGITUDINALI Ø16 MM (B2)
RIPORTO SUL MURO E RILIEVO DELLE QUOTE DI GRONDA IN ESSERE (INTRADOSSO PERLINE) E DELLE PENDENZE DELLE FALDE. 1) MURATURA; 2) TRAVETTI; 3) ASSITO; 4) LISTONI; 5) COPPI;
10) STAFFE Ø10 MM B450C A 20÷25 CM; 11) LONGITUDINALI Ø16 MM B450C; 12) LIVELLAMENTO E PREFORATURA
DEL SISTEMA DI CONNESSIONE CENTRATO;
B450C; C) SPINE Ø16 MM B450C (C1) INFISSE IN FORI CAROTATI Ø20 MM, PREVIO AVVOLGIMENTO CON DOPPI NASTRI CARBONIO UNIDIREZIONALE 5 CM, 12 K, 800 TEX, 420 G/M2, IMBIBITI CON RESINA EPOSSIDICA XEPOX 14 SENZA CARICHE; ADERENZA DI AGGRAPPAGGIO AL PIETRAME RIPULITO; D) CONNETTORE CENTRATO COSTITUITO DA TUBO Ø48 MM (D1) CONTENENTE IL LISTONE (D2) RESINATO CON XEPOX 26 E FORATO PER ACCOGLIERE LA BARRA Ø16 MM B450C (D3), QUESTA PREAVVOLTA CON DOPPIO NASTRO DI CARBONIO (D4) PER LA RITENUTA IN POSIZIONE DELLA RADICE E; BRACCETTI (D5) FISSATI AL CASSERO PER MANTENERE IN POSIZIONE IL CONNETTORE; E) RADICE IN LEGNO, ANCORATA COME GIA’ DESCRITTO; F) TAVOLAME IN ABETE ROSSO KVH (KONSTRUKTION VOLL HOLZ) SELECT A DOPPIA MASCHIATURA, CLASSE STRURRURALE S10/MS10, FISSATO CON VITI HBS (F1) PREVIA APPLICAZIONE DI FELTRINO (F2) A CELLULE CHIUSE; G) LISTONE SEZ. 6X8 CM, INTERASSE 66 CM; H) PANNELLI ISOLANTI IN LANA DI LEGNO, SPESSORE 6 CM; J) LISTELLI (J1) E (J2) E LISTELLO DI SPESSORAMENTO (J3); L) COPPI; M) LATTONERIA: CANALE IN RAME (M1), BRACCIOLO (M2), ELEMENTO IN RAME FORATO (M3).
13) PREFORATURA DELLA RADICE IN LEGNO; 14) SISTEMA DI ANCORAGGIO COSTITUITO DA:
6) SPINE Ø16 B450C; - BARRA Ø16 MM B450C, 7) NASTRI CARBONIO UNIDIREZIONALE 5 CM, 12 K, 800 TEX, 420 G/M2 - DOPPIO NASTRO CARBONIO UNIDIREZIONALE 5 RISVOLTATI E FISSATI AI SASSI E PIETRE DELLA MURATURA, PREVIA PULIZIA, UTILIZZANDO ADESIVO XEPOX 14 (SENZA CARICHE); 8) CONNETTORE Ø48 MM, ANCORATO PROVVISORIAMENTE AL CASSERO INTERNO; 9) SPONDA INTERNA PER LA CASSERATURA DEL CORDOLO.
NOTA: 1) IN COSTRUZIONI PIÙ REGOLARI IL CORDOLO IN CALCESTRUZZO PUÒ ESSERE SOSTITUITO CON DELLE TRAVI DI BANCHINA IN LEGNO, DETTE ANCHE “RADICI”, PURCHÉ COLLEGATE TRA LORO E SERIAMENTE CONCATENATE ALLA MURATURA SOTTOSTANTE; 2) GLI SCHIZZI SONO QUELLI EFFETTIVAMENTE PRODOTTI IN CANTIERE
CM, 12 K, 800 TEX, 420 G/M2, SOLIDALIZZATO IN PUNTA ALLA BARRA IN FERRO, IL TUTTO IMBIBITO CON ADESIVO EPOSSIDICO XEPOX 14 (SENZA CARICHE); 15) STESA DEI LEMBI TERMINALI DEI NASTRI SULLA RADICE, PREVIA APPLICAZIONE A PENNELLO DI ADESIVO EPOSSIDICO SULLA RADICE LIGNEA; SEGUE IL GETTO DEL CALCESTRUZZO;
16) CORDOLO IN CALCESTRUZZO; 17) TAVOLE IN ABETE ROSSO DOPPIA MASCHIATURA, SPESSORE 10 CM (KVH SELECT);
18) TELO TRASPIRANTE; 19) LISTONI SEZ. 6X8 CM; 20) PANNELLI IN LANA DI LEGNO, SPESSORE 6 CM; 21) LISTELLI SOTTOTEGOLA 5X4 CM; 22) VENTILAZIONE; 23) MANTO IN COPPI;
RISTRUTTURAZIONE & RIQUALIFICAZIONE STATICA
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RISTRUTTURAZIONE & RIQUALIFICAZIONE STATICA
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TUTTO QUESTO CON IL LEGNO, IL FERRO, IL CARBONIO E L’ADESIVO. I NUOVI AMBIENTI ASSECONDANO LE ESIGENZE DEL VIVERE QUOTIDIANO DEI PROPRIETARI.
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ANTEPRIMA NORMATIVA ing. Roberto Baldo
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Classificazione del rischio sismico delle costruzioni Sostenibilità è il termine che forse più rappresenta il filo conduttore dell’orientamento normativo europeo del nuovo millennio. E’ in quest’ottica che è possibile intendere le scelte che hanno portato il Legislatore Europeo a revisionare la Direttiva dei prodotti da costruzione, favorendo la diffusione di sistemi di valutazione della sostenibilità delle costruzioni quali i protocolli ITACA o LEED. La sostenibilità è uno dei principi ispiratori delle politiche di promozione e sostegno degli interventi volti alla riqualificazione degli edifici, incentivati con la parziale deduzione fiscale dei costi sostenuti per tali operazioni. Dapprima l’attenzione è stata rivolta al “contenuto” energetico degli immobili: le spese per elettrodomestici, impianti, arredi sono state le prime ad essere agevolabili. Più recentemente, alla sostenibilità è stata coniugata la necessità di riduzione della cementificazione del suolo cosicché, contestualizzando gli strumenti di incentivazione della spesa per la ristrutturazione edilizia e riducendo i vincoli precedentemente imposti, è stato anche promosso l’intervento di miglioramento statico e antisismico degli edifici. Si tratta di un tema di grande interesse, sia per la novità dell’argomento che per la conseguente necessità di determinare delle modalità di valutazione o classificazione della prestazione degli edifici dal punto di vista sismico. Inizialmente è stata definita la classificazione per gli elettrodomestici attraverso l’attribuzione delle prime lettere dell’alfabeto, così da indicare quali fossero i più performanti. Altrettanto è stato fatto per la certificazione energetica degli edifici, la cui classe deve essere determinata e dichiarata almeno in occasione della vendita. In genere, l’identificazione delle prestazioni relativa ai prodotti nuovi è fatta
sulla base di norme tecniche che ne stabiliscono i requisiti di progettazione, le modalità di prova per l’accertamento e la verifica delle prestazioni finali. Analogamente avviene per la realizzazione di nuovi edifici: sulla base del luogo in cui si edifica, le norme stabiliscono quali sono le azioni da considerare ed i vincoli da introdurre per ottenere una casa sicura. Diverso è il caso degli edifici esistenti, realizzati in periodi storici diversi, con materiali e tecniche costruttive che variano a seconda del luogo e del momento storico. La valutazione della sicurezza di un edificio esistente è un processo in cui interviene una grande variabilità, legata sia ad aspetti tecnici che di localizzazione geografica, ed il suo esito non può basarsi solamente sull’esperienza e competenza di chi materialmente la esegue. Con un decreto dell’ottobre scorso, è stato istituito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un Gruppo di Studio che ha il compito di redigere proposte normative per la classificazione del rischio sismico degli edifici, finalizzate all’incentivazione fiscale di interventi volti a ridurre tale rischio. Lo scenario normativo che verrebbe a delinearsi potrebbe ricalcare lo stesso schema utilizzato per la certificazione energetica degli edifici, rappresentato in tre contenitori di informazioni: 1) i vincoli e i requisiti (le azioni), che sono stabiliti in norme tecniche specifiche; 2) il fattore territoriale, che viene recepito attraverso le tabelle di zonizzazione; 3) l’esame della documentazione di progetto, accompagnata dall’ispezione dell’edificio. Per la certificazione energetica, tutte queste informazioni sono poi processate attraverso software che implementano modelli di comportamento sperimentati e condivisi, il cui output è un numero, che esprime il consumo annuo di energia per metro quadrato.
ANTEPRIMA NORMATIVA
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Questo numero consente di confrontare la prestazione di diverse soluzioni costruttive, fornendo un dato oggettivo per le scelte degli utilizzatori. Anche la classificazione del rischio sismico richiede la messa a punto di questi strumenti. Attualmente i tre contenitori di informazioni sono disponibili e si prevede che i modelli da utilizzare saranno più di uno, stante la grande varietà del nostro patrimonio immobiliare. Il Gruppo di Studio dovrà probabilmente proporre anche quali indicatori utilizzare per la classificazione sismica. Utilizzando l’analogia energetica, il cui indicatore è legato al costo per mantenere un livello stabilito di benessere ambientale, in ambito statico si potrebbe organizzare una scala di punteggio correlata alla valutazione del costo dell’intervento di ripristino per mantenere efficiente l’edificio dopo un evento sismico. Ad una più contenuta spesa per il risanamento corrisponderebbe una più bassa attribuzione di vulnerabilità sismica dell’edificio.
PROGETTARE
SALA GUIDO LEGNAMI a cura dell’ingegner Elisa Sala
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Così abbiamo sopraelevato la nostra casa co n l ’ X - L A M
La casa dei miei genitori risale agli anni ’50, venne modernizzata vent’anni dopo ed infine sopraelevata agli inizi del secolo.
C’eravamo appassionati all’idea di provvedere con unico grande manufatto preparato a terra e posto in opera con un solo tiro di gru. La tecnica dei preassemblaggi al suolo era poco conosciuta nella nostra Brianza; ancor meno per l’edilizia abitativa. Già allora pensavamo di realizzare le pareti portanti nel nuovo piano con pannelli a strati incrociati di legno, oggi noti con il nome di X-Lam. Io ed i miei genitori eravamo animati da diversi motivi, tutti plausibili. Anzitutto la leggerezza insita in questo sistema costruttivo: il legno ha una densità quasi cinque volte inferiore al calcestruzzo e ciò ha evitato l’esecuzione di importanti opere di rinforzo delle murature e del solaio preesistenti, che temevamo inadeguati a supportarne il peso di un nuovo piano realizzato tradizionalmente. Mio padre Fausto, contitolare della Sala Guido Legnami di Calò di Besana Brianza, aveva ben soppesato la potenzialità del sistema costruttivo X-Lam. Questa tecnica permetteva di velocizzare l’esecuzione del sopralzo e conteneva il tempo di scoperchiatura della casa e di aggiunta del nuovo volume abitativo. Nonostante fosse la prima volta che la ditta Sala intraprendesse la realizzazione di una casa in legno a struttura portante X-Lam, avevamo consolidate esperienze di come mettere in atto delle tecniche di montaggio di grandi strutture. LA STRUTTURA PORTANTE DEL NUOVO PIANO La struttura portante del nuovo piano fu quindi realizzata con i primissimi pannelli X-Lam a tre strati allora disponibili sul mercato: avevano uno spessore complessivo di 12 cm e la larghezza standard di 1,20 m. Ci si presentava una grande opportunità: l'occasione di sperimentare qualcosa di veramente nuovo e dimostrarne la concretezza. Potevamo costruire al suolo ed in adiacenza al cantiere delle grandi uniche pareti per ciascun lato, componendole con molteplici pannelli di legno collegati alla base, per tutta la loro lunghezza, con un'asta continua di legno lamellare. Tale asta è quella che noi comunemente chiamiamo corrente inferiore della parete. La giunzione tra un pannello e l'altro e di questi con il corrente fu realizzata con l'ausilio di resine epossidiche (nello specifico Xepox 235) e barre filettate o tirafondi. Il sistema si rilevò particolarmente efficace nelle giunzioni d'angolo e permise di conseguire l'efficacia scatolare, tant'è che l'idea fu subito quella di poter sollevare l'intero piano in massima sicurezza.
Oggi gli impianti di produzione dell'XLam confezionano pannelli fino a 3,00 3,20 m di larghezza per 16,00 m o più di lunghezza, compatibilmente con il trasporto su gomma, dando la possibilità di realizzare con un unico pannello delle grandi pareti. Restano i limiti di agibilità nel cantiere. Nel caso specifico, la struttura delle falde è stata costruita in legno lamellare con pacchetto di isolamento in sughero. Come si evince dalle immagini, la struttura è alquanto articolata, senza appoggi interni intermedi.
Per poterla così realizzare abbiamo utilizzato della ferramenta a scomparsa, annegata nella resina epossidica, tanto per i giunti a tre vie che per i collegamenti della capriata. Questo ci ha consentito di accentuare la bellezza formale degli elementi di legno. Dopo l'orditura primaria e secondaria è
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stato posato un assito sopra il quale è stata stesa la prima membrana freno al vapore. La costruzione dell’insieme portante (pareti e copertura) ha richiesto una decina di giorni. Il pacchetto isolante è stato applicato solo dopo il varo del manufatto del nuovo piano. IL TIRO All’interno della nuova costruzione lignea sono state temporaneamente applicate alcune travi con funzione di controventatura, al fine di preservarne la “scatolarità d’insieme” durante la fase di tiro e contrastare qualsiasi tendenza dissociativa e torsionale. Il peso complessivo del sopralzo è stato di 18.000 kg, esattamente come valutato analiticamente e confermato dagli strumenti di misurazione dell'autogru. Il tetto preesistente è stato demolito giusto il giorno prima del varo, durato all’incirca quattro ore, incluso le operazioni preparatorie e quelle di disarmo dell’autogru. I FISSAGGI E LE FINITURE Dopo aver posizionato il nuovo manufatto sul solaio, abbiamo fissato le pareti utilizzando angolari e squadrette metalliche. Nello specifico, per affrontare le azioni orizzontali, sono stati utilizzati gli angolari, chiamati holdown, in prossimità delle aperture e degli estremi delle pareti con i quali si intende contrastare il ribaltamento dei pannelli e lungo tutto il perimetro delle pareti sono state posizionate le squadrette per evitare la traslazione dei pannelli. Questi angolari sono stati fissati ai pannelli X-Lam con
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chiodi ad aderenza migliorata ed al solaio in calcestruzzo con ordinari tasselli meccanici. La posizione ed il numero di angolari e squadrette è abitualmente desunta dai cataloghi dei produttori certificati CE. L’applicazione della ferramenta non è mai un problema, perché resta nascosta nei sottofondi e nello spessore dell’ isolante, oppure negli spazi assegnati al passaggio degli impianti e ricoperti con lastre di fibrogesso. Il cappotto esterno del sopralzo è stato realizzato applicando sulle pareti X-Lam l'isolante, successivamente intonacato per adeguarlo al piano sottostante, e rivestito in alcune parti con mattoni faccia a vista. Resto a disposizione per qualsivoglia informazione: elisa@salaguidolegnami.it
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INDUSTRIA LEGNAMI TIRANO a cura dell’ingegnere Stefano Pedroli, Ufficio tecnico Industria Legnami Tirano s.r.l.
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Un piano in più’ di coscienza e sapienza
NELLA FOTO A DESTRA: LA CASA PRIMA DEL SOPRALZO. SOPRA E NELLA PAGINA A FIANCO: LE IMMAGINI ESPRIMONO IL SENSO DELL’APPROFONDITA E REALISTICA PROGETTAZIONE ESECUTIVA E DI DETTAGLIO. QUANDO E COME Questo sopralzo con struttura interamente in legno è stato realizzato nel 2010. È il primo nostro lavoro di questo tipo, realizzato nell’ambito dell’edilizia privata. Abbiamo sfruttato le potenzialità e la versatilità dei sistemi costruttivi in legno, utilizzandoli come valida alternativa ai più abituali metodi del costruire. E’ così che abbiamo concepito un progetto di notevole interesse, sia a livello strutturale che di comfort termico. Il buon risultato ottenuto è il frutto di un impegno congiunto fra la committenza, due giovani colleghi ingegneri, la carpenteria in legno dove io opero, un impresa del luogo e uno studio di consulenza per il risparmio energetico.
CONTESTO E STATO DI FATTO Ci troviamo nel comune di Piateda in provincia di Sondrio. E’ un piccolo centro abitato posto a mezza costa sul versante orobico valtellinese a 550 metri s.l.m. L’abitazione esistente si compone di due blocchi a pianta rettangolare costruiti in tempi diversi. Il blocco più antico misura 10,40 m per 6,00 m e presenta murature in pietra su tutto il perimetro. La parte più recente, che al suo interno contiene il vano scale, è stata realizzata in mattoni di cemento e misura 10,10 m per 8,00 m. Non sono stati rilevati segni di stacco o crepe agli spigoli di contatto fra le due porzioni e ciò da certezza che la muratura più recente sia stata ben connessa con quella preesistente.
Alla base del successo c’è sempre una progettazione accurata, ricca di dettagli realistici, assolutamente concreti, …
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‌ ma non basta saper leggere un progetto perfetto. Le vere protagoniste sono le aziende di formazione locale con collaboratori PROGETTARE INDUSTRIA LEGNAMI TIRANO e maestranze davvero capaci di un molteplice saper fare.
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13 Verticalmente l’edificio si sviluppa su quattro livelli che corrispondono ad un piano seminterrato, due piani fuori terra ed un sottotetto non abitabile. RICHIESTE PROGETTUALI E SCELTE OPERATIVE Il progetto prevede la rimozione della copertura esistente e delle murature del sottotetto, per predisporre la costruzione di un nuovo piano abitabile con caratteristiche di comfort termico che si avvicinino a quelle di una casa passiva (l’apporto solare quasi nullo nella stagione invernale non ci ha permesso di omettere un generatore di calore). Altre opere volte a contenere i consumi energetici sono previste sull’involucro esistente. L’esigenza di contenere gli spessori delle pareti, in antitesi con il requisito termico richiesto, ci ha orientato verso una tipologia costruttiva a telaio. Per quanto riguarda la copertura abbiamo optato per una soluzione a tetto doppio, con travetti incassati nel pacchetto isolato di copertura e con struttura interna a vista. PROGETTAZIONE ESECUTIVA Nella progettazione esecutiva sono state predisposte delle pareti con
1) DISEGNI FATTI PER LAVORARE 2), 3) ASSEMBLAGGIO DELLE PARETI IN AZIENDA 4), 5), 6) TRASPORTO DELLE PARETI ED IMMEDIATO MONTAGGIO 7), 8), 9) CON IL COMPLETAMENTO DEL MONTAGGIO DELLE PARETI SI CONSEGUE L’EFFICACIA SCATOLARE D’INSIEME
10), 11), 12), 13) MONTAGGIO DEL TETTO E COMPLETAMENTI DI CARPENTERIA 14), 15), 16) COMPLETAMENTI DELL’IMPRESA
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altezza massima di 2,50 m, perché questa è la massima dimensione trasportabile in cantiere. Sono state tutte assemblate in stabilimento e si compongono di: montanti in verticale e correnti orizzontali in KVH di abete sezione 6x18 cm; pannelli in fibra di legno a bassa densità spessore 18 cm che riempiono le intercapedini; pannelli di chiusura in OSB di 18 mm. Le pareti sono state costruite prevedendo esattamente le aperture per l’applicazione degli infissi e già dotate delle forometrie per il passaggio degli impianti. La parete più lunga misurava 10,10 m per un peso di circa 11 quintali. In cantiere è stato predisposto un cordolo in calcestruzzo per ricucire l’ultima soletta e per fornire un corretto piano di appoggio alle pareti. Il collegamento fra cordolo e parete è stato effettuato con angolari fissati ad ogni montante di parete tramite chiodi ad aderenza migliorata, invece il fissaggio sul cordolo è stato praticato con tasselli e barre filettate bloccate con resina vinilestere. Il fissaggio fra le pareti nei giunti verticali ad L e a T è stato effettuato con viti puntuali. La geometria di copertura con gronda a livello genera una struttura ad otto falde composta da travature in legno lamellare di abete. Le banchine distribuite sul perimetro sono collegate ai correnti superiori delle pareti tramite viti puntuali. Sui due setti contigui al vano scale, travi di colmo e cantonali si sostengono a vicenda con sistemi a sbalzo che bilanciano i carichi verticali. Per il sostegno delle travi più esterne sono state inserite due capriate
con tirante in acciaio. Le giunzioni a livello della travatura di copertura sfruttano incastri legno-legno con l’ausilio di viti e spinotti in acciaio. CONCLUSIONI Anche in Valtellina con l’avvento dei centri di taglio, dopo un lungo periodo dominato da strutture in latero-cemento largamente impiegate anche per le solette inclinate, la carpenteria in legno si è riaffermata per le strutture di copertura con orditure a vista anche di carattere complesso. Per quanto riguarda le strutture verticali si soffre di una chiusura mentale fortemente radicata e la leggerezza del materiale legno è percepita come fragilità e non come potenzialità. Siamo fiduciosi che, come c’è stato il naturale passaggio dall’uso della pietra a quello del mattone, anche il legno troverà il suo spazio appropriato. LA NOSTRA SQUADRA Coordinamento: dott. Emanuele Imperial, responsabile Ufficio Tecnico Industria Legnami Tirano s.r.l. Progetto e D.L.: ing. Barbara Vanotti, ing. Lombardi Paolo Andrea Progetto strutturale: ing. Stefano Pedroli Industria Legnami Tirano s.r.l. Carpenteria del legno: Industria Legnami Tirano s.r.l. Esecutrice opere montaggio e completamenti: Impresa REIV s.r.l. Consulente termo-energetico: Domus Mia soc. coop.
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EVENTI Forum Internazionale dell’Edilizia in legno strutturalegno
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NELLA FOTO: HERMANN BLUMER, CRÈATION HOLZ (SVIZZERA).
a cura di Hugo Karre.
Unestremamente periodo posi t i v o per l e costruzi o ni in legno
Il legname occupa una posizione sempre più apprezzata nel settore delle costruzioni e nel FORUM DI GARMISCH si è rilevato un forte impegno nell'affrontare le necessarie responsabilità per l’ambiente del futuro. Millecinquecento esperti del settore da tutto il mondo si sono incontrati nella città tedesca dal 4 al 6 di dicembre 2013 per condividere reciprocamente esperienze e ascoltare interessanti relazioni. "L'obiettivo del convegno è stato lo scambio d’informazioni e il trasferimento di conoscenze nel nostro mondo del legno a livello globale" ha dichiarato soddisfatto per gli organizzatori il prof. UWE GERMEROTT della SCUOLA SUPERIORE DI BIEL (Svizzera) assieme a HUGO KARRE di TIMBERTREND AUSTRIA. "Oltre ai numerosi visitatori provenienti dalla Germania, Svizzera e Austria, hanno mostrato un alto interesse per le costruzione in legno delegazioni dalla Scandinavia, dal Canada, dal Giappone, dalla Nuova Zelanda e dagli Stati Uniti.” Il convegno è stato organizzato
dall“HOLZBAU FORUM”, una piattaforma internazionale delle Università di Helsinki (Finlandia) di Monaco e Rosenheim (Germania) di Biel / Berna (Svizzera), di Vienna (Austria) e di Vancouver (Canada). Per l’Italia si collabora strettamente con il prof. MAURIZIO PIAZZA dell’Università di Trento.
RELAZIONI E PROGETTI Più di 75 relazioni specializzate hanno dato un quadro impressionante degli attuali progetti di costruzione in legno e anche delle soluzioni particolari nella realizzazione. HERMANN BLUMER, Crèation Holz, Herisau/Svizzera ha presentato i suoi lavori sul mega progetto per il produttore svizzero di orologi Swatch. Blumer sta preparando la realizzazione dell'attuale progetto del famoso architetto giapponese SHIGERU BAN (che ha progettato anche, per esempio, il Centre Pompidou di Metz, Francia). Anche un altro importante progetto ha sorpreso l’auditorio: i fiori della torre D1 a Dubai. L'ingegner RENSTEPH THOMPSON della HESS TIMBER,
Alla 19a edizione del Forum Internazionale dell’Edilizia in legno a Garmisch Partenkirchen (Germania) sono stati presentati progetti impressionanti.
EVENTI Forum Internazionale dell’Edilizia in legno strutturalegno
Kleinheubach, Germania, presentava i dettagli impressionanti della realizzazione: ciascuno dei tetti è costituito da 261 elementi e 187 nodi. Durante il montaggio si dovevano costantemente confrontare i dati obiettivi di tutti i punti di riferimento con quelli dati dalla progettazione CAD. Un grande passo verso il futuro hanno fatto i “sistemi di costruzione in legno”: L’arch. HERMANN KAUFMANN ha mostrato nuovamente un progetto del suo sistema “Legno-Ibrido” (LifeCycleTower) per strutture di grande volume fino a trenta (!) piani. Soprattutto vince la grande flessibilità, già durante la realizzazione: un’azienda austriaca ha preso la decisione di realizzare la propria sede centrale con questo sistema di costruzione e gli attuali quattro piani si possono rendere rialzabili in maniera molto semplice in caso di bisogno. Anche la Norvegia è contagiata dalla febbre del “costruire in legno”: il paese scandinavo era ospite d'onore al forum e ha riferito orgoglioso il fatto che la politica sostiene il legno come materiale da costruzione del futuro. Gli operatori del Paese vogliono dare un contributo positivo alla protezione del clima aumentando nello stesso momento la valorizzazione su tutto il settore forestale. Già nel 2014 s’inizia la costruzione del palazzo di 14 piani "Trehus" a Bergen. Gli ingegneri norvegesi hanno raccolto per questa struttura l’ispirazione da un ponte: "Abbiamo nel primo passo semplicemente girato un ponte a testa in giù", ha riferito RUNE ABRAHAMSEN della Sweco di Lillehammer, Norvegia. A causa dei forti venti sono stati installati sempre quattro moduli di legno, uno sopra l’altro, in un telaio di travi lamellari e ogni quattro piani si realizzava la pavimentazione in cemento armato. Il futuro della costruzione in legno ha impegnato tutti i relatori, che mostravano approcci nuovi e innovativi. La combinazione di materiali differenti è stata oggetto di molte relazioni per usufruire in particolare delle migliori caratteristi-
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che di ciascun materiale per creare soluzioni ancora più convenienti. Altre incognite future sono state affrontate anche da JANETTE HUBER, Istituto del Futuro, Francoforte e dal dottor ERICH WIESNER, Presidente dell’Associazione austriaca dell'industria del legno e proprietario della Wiehag di Altheim. Wiesner ha parlato delle attività sul nuovo Eurocodice e su vari progetti di ricerca, per esempio del progetto acustico: Silent Wood. Una realizzazione molto acclamata tra quelle presentate è stata la Rubner Holzbau di Bressanone, Italia: la torre panoramica “Pyramidenkogel” in Austria. Questa torre, alta quasi 100 metri, offre una vista panoramica splendida su tutta la regione dei laghi della Carinzia, ancora più spettacolare è, però, la realizzazione della struttura particolarmente bella in legno e acciaio. Questo progetto verrà presentato anche nell’edizione italiana del Forum: il 14 marzo si incontreranno gli esperti italiani nella Villa Quaranta di Ospedaletto, presso Verona per il 3° Forum Internazionale dell'Edilizia in Legno in Italia. Si riuniranno qui tutti i partner del settore per condividere l'esperienza nel costruire in legno. Il Forum è legato direttamente all'Holzbau Forum di Garmisch, nato vent'anni fa con il preciso obiettivo di diffondere la cultura e la conoscenza delle costruzioni in legno.
14 marzo 2014
Villa Quaranta - Verona Ospedaletto
www.timbertrend.at
NELLA PRIMA FOTO SOPRA: IL RENDERING DEL QUARTIER GENERALE DELLA SWATCH A BIEL. DALL’ALTO IN BASSO: GLI ORGANIZZATORI DEL FORUM IL PROFESSOR UWE GERMEROTT (A DESTRA) E HUGO KARRE (A SINISTRA). UNA VEDUTA DELL'AFFOLLATA SALA DEL CENTRO CONGRESSI A GARMISCH. LA TORRE PANORAMICA PYRAMIDENKOGEL REALIZZATA DA RUBNER HOLZBAU.
AZIENDE Festool
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Iconl mondo Festool nuove prospettive I marchi, FESTOOL e PROTOOL, sono parte dell'azienda tedesca TTS TOOLTECHNIC SYSTEMS di Wendlingen. L'azienda ha concentrato tutte le energie sul marchio Festool fino alla fine del 2013, integrando i prodotti Top di Protool nel marchio Festool. In questo modo Festool diventa ancora più forte, con l'aggiunta di altri campi di applicazione. Da quasi 90 anni il marchio Festool è attento alle elevate esigenze degli utenti professionali nei settori della carpenteria, della pittura e dell'autoverniciatura. Il marchio è sinonimo di elevata qualità, massima precisione e lunga durata dei prodotti. Anche Protool può vantare una storia di 20 anni alle spalle e negli ultimi anni si è affermato come marchio di qualità accanto a Festool. Integrando i prodotti top Protool, a partire dall'autunno 2013 Festool è diventata ancora più forte e amplierà i propri campi di applicazione con soluzioni in sistema destinate alle costruzioni in legno e ai settori ristrutturazio-
ne e restauro. In futuro i clienti avranno tutto l'assortimento da un unico produttore: dalla sgrossatura alla finitura, il tutto con la tradizionale qualità Festool. NOVITÀ IN FESTOOL A PARTIRE DALL'AUTUNNO 2013 Festool introduce nel proprio assortimento per foratura e avvitamento le linee di prodotti a batteria Quadrive, Quadrill e Duradrive. Per il settore delle ristrutturazioni e restauri, Festool presenta miscelatori, fresatrici per restauri e levigatrici diamantate Renofix, oltre al sistema di taglio e levigatura al diamante. Per le strutture in legno le novità di Festool sono le seghe a spadino Univers SSU 200 e IS 330. Inoltre, a partire dall'autunno, Festool presenta un nuovo assortimento di aspiratori, con la nuova generazione di CTL MINI/MIDI, il nuovo aspiratore universale CT 17 E e il nuovo robusto aspiratore da cantiere CTM/CTL 36 E AC HD. Ma Festool presenta anche novità nell'allestimento della postazione di lavo-
Integrazione e rafforzamento per i marchi Festool Group.
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NELLE FOTO DA SINISTRA A DESTRA: AVVITATORI A BATTERIA QUADRIVE. VELOCITÀ E POTENZA FINO A 3.800 GIRI/MIN. AVVITATORE PER CARTONGESSO A BATTERIA DURADRIVE: TANTE VITI IN POCHISSIMO TEMPO. MX RÜHRWERK CON MISCELATURA ERGONOMICA: GRAZIE ALLA REGOLAZIONE IN ALTEZZA ERGOFIX LA POSIZIONE DI LAVORO È SEMPRE ERGONOMICA.
ro mobile: il nuovo banco di lavoro mobile SYS-MFT, e le nuove cassette per gli attrezzi SYS-Storage Box SYS-SB, o ancora per la levigatura, con il nuovo platorello FUSION-TEC dal diametro di 150 millimetri. I PUNTI DI FORZA DI FESTOOL Pacchetti per la lavorazione del legno, che comprendono prodotti per tagliare, fresare e forare, ma anche per la massima qualità superficiale nella pittura su legno, metallo, materiali minerali e altri materiali. Per un allestimento efficiente della postazione di lavoro, Festool porta sempre qualcosa di nuovo sul mercato, come ad esempio il banco di lavoro mobile, SYS-MFT, e il carrello per Systainer SYS-Roll o ancora il Workcenter per personalizzare la postazione di lavoro. Con unità mobili di aspirazione sempre rinnovate, Festool
ASPORTAZIONE SENZA FATICA DI VECCHI RIVESTIMENTI, CON RENOFIX RG 130. NELLA FOTO A SINISTRA: LA NUOVA GENERAZIONE DI CTL MINI/MIDI È L'IDEALE PER IL LAVORO IN MOBILITÀ: FINO AL 40% DI POTENZA DI ASPIRAZIONE IN PIÙ.
AZIENDE Festool
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vanta un'esclusiva offerta di aspiratori, che risponde alle esigenze della sua clientela con soluzioni ottimali. Per ulteriori informazioni consultate il sito www.festool.it e su facebook Festool Italia www.facebook.com/festool.it.
FESTOOL IN BREVE Festool è un marchio di Festool Group GmbH & Co. KG, azienda di medie dimensioni della Germania meridionale. Fin dal 2000, Festool Group ha la propria sede nella cittadina di Wendlingen; in precedenza, l'azienda, allora denominata Festo Tooltechnic (oggi Festool), faceva parte di Festo AG, con sede ad Esslingen. Fra gli artigiani, quindi, talvolta si sente ancora nominare il marchio “Festo”. Oltre a Festool, il Festool Group comprende anche altre aziende affiliate, quali Tanos, TTS Cleantec, Festool Engineering ecc. In origine piccola impresa familiare, è oggi un gruppo internazionale forte di 2.480 collaboratori, che produce i propri utensili a 20 km di distanza dalla sede, nello stabilimento di Neidlingen.
NELLA FOTO SOPRA: TRENNSYSTEM GARANTISCE UN TAGLIO PRECISO E SENZA POLVERE DI PIASTRELLE: SISTEMA DI TAGLIO AL DIAMANTE DSC. NELLA FOTO A SINISTRA: SEGA A SPADINO UNIVERS SSU 200, IL MULTITALENTO PER LE STRUTTURE IN LEGNO.
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DARIO CORBETTA E’ IL NUOVO DIRETTORE ACIMALL Dario Corbetta è stato nominato nuovo direttore di Acimall, l’associazione dei costruttori italiani di tecnologie per la lavorazione del legno, nel corso del consiglio direttivo svoltosi il 5 dicembre scorso. Il nuovo impegno del dirigente milanese corona la sua lunga attività nella associazione, dove arrivò nel 1991 dopo le esperienze maturate in UcimuSistemi per produrre e nelle multinazionali Continental e 3M. Responsabile della attività di promozione delle tecnologie per il legno italiane nel mondo, Corbetta ha diretto l’Ufficio studi della associazione e dal 2010 è il marketing manager di Xylexpo, la biennale internazionale di cui l’associazione italiana è organizzatrice. La nomina segue a distanza di un anno l’incarico di vicedirettore. Corbetta – classe 1958, sposato, due figli, laurea in ingegneria meccanica e master in gestione di impresa presso il Politecnico di Milano – succede a Paolo Zanibon, che è stato general manager della associazione fin dal 1978. “Sono orgoglioso di poter affrontare questa nuova sfida”, ha commentato Corbetta all’indomani della nomina. “Subentro a Paolo Zanibon, un direttore che è stato protagonista della storia della nostra associazione e al quale va il mio e nostro ringraziamento per i tanti anni spesi al servizio di Acimall”. “Nella mia agenda – ha proseguito – due impegni sono scritti a caratteri cubitali: innanzitutto la prossima edizione di Xylexpo, la biennale delle tecnologie per il legno organizzata dalla nostra associazione, che si terrà dal 13 al 17 maggio prossimo. Un evento internazionale ma con una grandissima importanza per quel “made in Italy”la cui promozione – ed ecco il mio secondo impegno – è la priorità della nostra associazione. Specialmente in questa stagione in cui il mercato interno continua a essere avaro di soddisfazioni e le nostre imprese oramai esportano oltre l’80 per cento della loro produzione”.
SCENARIO ALTALENANTE PER I PANNELLI A BASE LEGNO In occasione della recente riunione quadrimestrale della European Panel Federation sull’andamento del settore, l’Economic Working Group presieduto da Paolo Fantoni, Presidente di Assopannelli, ha analizzato i risultati della produzione europea dei primi nove mesi 2013 delle tre principali classi di prodotto: truciolare -3%, Mdf (Medium density fibreboard) -2%, Osb (Oriented strand board) -1%. Tali risultati evidenziano uno scenario continentale altalenante caratterizzato da performance positive nel Nord-Europa, dove risultano indicatori con il segno più, e un andamento sostanzialmente negativo in tutti i Paesi Mediterranei anche se, è stato evidenziato in occasione del board EPF, si registra un’evoluzione positiva del “sentiment” di consumatori e produttori che lascia sperare in un migliore andamento del mercato nel 2014. Un altro aspetto emerso a Bruxelles è quello inerente alla capacità produttiva europea che, recentemente, ha visto la riduzione di circa 1 milione di metri cubi nel settore del truciolare, chiusure di importanti impianti in Francia e Germania nonché un consistente calo di offerta anche nel nostro Paese. Tale situazione, unita alla continua crescita dei consumi di materia prima legno nella combustione, sta generando aspettative di crescita dei prezzi soprattutto per truciolare e Osb dove – pur in presenza di un trend statico dell’edilizia – si assiste a una conversione all’uso di questo innovativo pannello. Da segnalare che da alcuni mesi anche il nostro Paese conta il suo primo impianto di Osb realizzato dal Gruppo Bonzano. L’impianto (con una capacità produttiva di 160.000 metri cubi) ha la peculiarità di realizzare un pannello interamente di pioppo qualificato dall’uso del marchio “100 per 100 Italian Poplar”. “La situazione di scarsità della materia prima per la produzione di pannelli in atto nel nostro Paese si sta manifestando anche sui prezzi di vendita, dinamica che aiuterebbe le nostre imprese a coprire gli aumenti dei costi di produzione”, spiega Paolo Fantoni. “Ma il solo adeguamento dei prezzi – continua il presidente Assopannelli – servirà a poco se i legislatori europei non inizieranno a seguire con maggiore attenzione le tematiche del nostro settore. A livello nazionale la Federazione si è attivata con il Tavolo di Filiera, ma la strada è ancora lunga e, a oggi, si sono registrati pochi passi in avanti soprattutto nella sburocratizzazione delle attività silvicole e nel miglioramento dei rapporti con le Regioni. Se non si interverrà con decisione in questa direzione difficilmente il settore forestale italiano potrà tornare a essere un traino per l’economia del Paese”.
FESTOOL ITALIA APPRODA SU FACEBOOK! A partire da gennaio 2014 Festool Italia apre la pagina Facebook per i suoi fans italiani e finalmente approda sul social network più diffuso! La forza di questa pagina darà a tutti la possibilità di seguire novità, informazioni e tenersi aggiornati sugli eventi Festool. Affiancherà il sito internet www.festool.it e la newsletter mensile inviata a tutti gli iscritti nella diffusione di informazioni ed appuntamenti inerenti al mondo Festool Italia. Si tratta di una pagina trasversale che contiene approfondimenti su tutte le aree e settori in cui Festool opera e si rivolge ai professionisti falegnami, carrozzieri, imbianchini e edili permettendo loro di avere un immediato momento di contatto diretto con l'azienda e i suoi esperti. Darà inoltre la preziosa possibilità di incontrare gli appassionati di settore provenienti da tutto il mondo che parteciperanno alle discussioni su prodotti, applicazioni e ottimi consigli di lavoro quotidiano! La pagina, infatti è destinata ad essere aggiornata periodicamente, proprio con l'intento di dare e ricevere informazioni sia dagli utilizzatori dei propri prodotti sia da potenziali nuovi clienti. Approfitta di questa iniziativa per contattare Festool Italia e scoprire tutti i segreti sul mondo del legno, carrozzeria, ristrutturazione, decorazione ed edilizia Clicca Mi Piace su www.facebook.com/festool.it
IDEAL WORK IMMAGINATION SOFTWARE 3.0: PROGETTI REALISTICI CREATI SU MISURA E’da oggi disponibile Ideal Work Immagination Software 3.0, la nuova versione del configuratore elettronico Ideal Work che consente di visualizzare, in modo semplice e immediato, le varie proposte Ideal Work per pavimenti e superfici, nel contesto reale di applicazione. Facilmente fruibili, i contenuti sono oggi ancora più completi: nella nuova libreria PAVIMENTO STAMPATO sono disponibili oltre a tutti gli stampi, le greche e i rosoni, anche la linea Paladiano firmata Bob Harris. Il programma è stato inoltre arricchito con tutte le soluzioni Idealwork dal PAVIMENTO SASSOITALIA, al PAVIMENTO STENCILTOP, ai PAVIMENTI ACIDIFICATI e NUVOLATI, alle innovative superfici MICROTOPPING e alla nuovissima libreria MURO STAMPATO. Che si tratti di abitazioni private,uffici, show-room, hotel e locali pubblici, ma anche di giardini e parchi, centri storici e viali: per ogni ambito ed esigenza estetica è presente una vastissima scelta. La nuova versione del software presenta infatti ben 10.000 nuove combinazioni di texture, colori e oggetti decorativi per creare qualsiasi superficie, partendo da una foto reale ambientata. In pochi semplici passaggi, l’utente può ottenere un progetto fedele, dettagliato e realistico, modellato sulle proprie esigenze.Basta caricare una foto del cantiere, del pavimento o della parete da rinnovare; definire l’area in cui realizzare la nuova superficie, scegliere la soluzione Ideal Work selezionando colori e texture in svariate combinazioni, salvare il progetto (inviabile a chi si desidera). Il software è disponibile, su richiesta, presso gli applicatori autorizzati Ideal Work. La presentazione del software è visualizzabile a questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=MkdiBxoKijs
NUOVA NOMINA IN RUBNER HAUS Dal 9 settembre, Werner Volgger ricopre la carica di CEO affiancando Stefan Rubner, Presidente del Gruppo Rubner, nello sviluppo strategico dell’Azienda in Italia. L’incarico prevede anche un percorso di crescita e di internazionalizzazione verso i paesi confinanti tra cui Germania, Austria e Francia. Risale al 2002 l’ingresso di Werner Volgger alla Rubner in qualità di Responsabile Marketing del Gruppo altoatesino, oggi leader europeo nel settore dell’industria del legno. Bioarchitettura, comfort abitativo ed ecologia sono da sempre i principi su cui si fonda l’attività produttiva di Rubner Haus che, in 50 di storia, ha realizzato più di 15.000 edifici in legno. Grazie all’impiego delle più innovative tecnologie costruttive, ogni casa RUBNER è unica e viene realizzata 'su misura' per il cliente unendo natura, tradizione e modernità. Ecologiche e a basso consumo energetico, le case Rubner, mono o bifamiliari, per la particolare tecnica costruttiva impiegata, garantiscono anche sicurezza antisismica. L’Azienda conta oggi un fatturato di 65 milioni di euro e occupa 300 dipendenti.
RISULTATI POSITIVI PER KLIMAHOUSE UMBRIA Con le sue 100 aziende espositrici, l’edizione itinerante di Klimahouse, focalizzata sull’edilizia sostenibile nel centro Italia, ha richiamato la presenza di 4.500 visitatori, un pubblico altamente specializzato composto principalmente da architetti, ingegneri, pianificatori del territorio, installatori edili, responsabili di infrastrutture e della Pubblica Amministrazione. L’articolato programma di iniziative formative/informative organizzate dai numerosi partner di Fiera Bolzano - tra cui l'Agenzia CasaClima, Legambiente, ANIT, AITI e l’APA che hanno organizzato mostre, convegni, forum, workshop e visite guidate a edifici certificati nei dintorni di Perugia – ha invece interessato circa 1.200 partecipanti. Tema centrale degli eventi, la riqualificazione degli edifici preesistenti, in termini di efficienza energetica, di sicurezza e di estetica, per la valorizzazione dell’immenso patrimonio edilizio e urbano presente sul territorio. “L’esperienza delle edizioni itineranti di Klimahouse è sempre molto positiva, nonostante l’evidente situazione di crisi. L’edizione umbra, giunta alla sua quinta edizione, è stata accolta, anche quest’anno, con grande partecipazione dalle autorità locali, dalle aziende espositrici e dal pubblico sia di professionisti che di utenti finali”, afferma Reinhold Marsoner, Direttore di Fiera Bolzano. “Qui abbiamo trovato terreno fertile per divulgare la filosofia di Klimahouse basata sulla responsabilità sociale e sulla cultura della salvaguardia ambientale”. Non a caso è proprio in Umbria che è recentemente nata “CasaClima Network UMBRIA”, un'organizzazione di pubblica utilità, indipendente, senza scopo di lucro con la finalità di informare e sensibilizzare sui temi dell’uso efficiente dell’energia e dell’utilizzo di fonti rinnovabili, nel rispetto dell´ambiente e del clima, operando sia nel settore delle nuove costruzioni sia nell’attività di riqualificazione e ristrutturazione di edifici già esistenti. “CasaClima Network UMBRIA” è membro della federazione “CasaClima Network Italia”, un insieme di Associazioni regionali impegnate a diffondere il modello vincente dell’Alto Adige. Klimahouse Umbria si è rivolta non solo ai professionisti ma anche agli utenti finali. Nell’ambito della manifestazione fieristica si sono infatti svolte due "giornate della consulenza", un'iniziativa gratuita messa a punto proprio da CasaClima Network Umbria che ha coinvolto una sessantina di famiglie fortemente sensibili ai temi dell'edilizia sostenibile e del risanamento energetico.
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