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sustainability is for everyone

ISSN 2421-4779

issue_011 march 2018

Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto




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COLOPHON MARCH 2018

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SOMMARIO MARCH 2018

Editoriale

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di Beatrice Guidi

Natural per for mance estiva Natural summer performance

L’origine della materia Raw material

08 Percorso cotone

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di Pietro Ferrari

Tecnologia e creatività Reda Active in the name of pure performance

Percorso cotone GRUPPO ALBINI

Storia e cultura nel tessuto per camiceria A brand with a soul di Pietro Ferrari

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Percorso lana REDA ACTIVE

di Pietro Ferrari

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Percorso lana ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA

La magia dei colori The magic of colours di Pietro Ferrari

Percorso cotone TINTEX

Tintex, “Naturally advanced cotton” Tintex reveais “naturally advanced cotton” collection at Première Vision, New York

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di Pietro Ferrari

THE COTTON MUSEUM OF CAIRO

Nel tempo del cotone In the shrine of cotton

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Percorso lana LANIFICIO ANGELICO

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Focus CANAPA

La canapa dai mille volti Hemp in Milan di Pietro Ferrari

di Pietro Ferrari

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Percorso lana LA LANA, TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Linen Dream Lab© a Milano Unica Linen Dream Lab© at Milano Unica

La lana tra innovazione e sostenibilità INNOVATION AND SUSTAINABILITY

Percorso lino LINEN DREAM LAB©

di Pietro Ferrari

di Pietro Ferrari

22 08

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36 Percorso seta

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Valorizzare la seta Valorize the silk

RAW a Pitti Filati RAW at Pitti Filati

FILO D’ORO

di Pietro Ferrari

Pitti Immagine Filati RAW

di Pietro Ferrari

38 Art&Textile

58 Interview

Tessili e arredi imperiali nel palazzo di Compiegne Palace of Compiegne

La luce e il colore Light and color

PALAZZO DI COMPIEGNE

LINEAPIÙ ITALIA

di Pietro Ferrari

60 Eventi

di Paola Govoni

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HEIMTEXTIL

Art&Textile RENATA POMPAS

di Paola Govoni

Heimtextil 2018: rinnovata crescita di visitatori ed espositori Heimtextil 2018: Renewed growth in visitors and exhibitors

Focus tessuti tecnologici RADICI GROUP

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La magia della Fiber Art FIber Art, a Milestone book

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di Beatrice Guidi

Materiali, Tecnologie e Innovazione al servizio dello sport Materials, technology and innovation at the service of sport

Eventi MUNICH FABRIC START

Elaborare la realtà Processing a complex reality at Munich Fabric Start di Beatrice Guidi

di Pietro Ferrari

50 Focus tessuti tecnologici ® BRUGNOLI

Myny technology, nuovo da Brugnoli® Brugnoli® launches MyNy Technology di Pietro Ferrari

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APRIL 18-19 th 2018 | MUNICH KICKOFF SUMMER 2020 UPDATE WINTER 2019/20

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writer Beatrice Guidi

EDITORIAL

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L’origine della materia Siamo di fronte a un mondo in continua evoluzione, ma il ritorno al passato è un costante fattore di successo. Le principali fiere del settore tessile hanno dato un importante segnale proponendo parallelismi con la natura, filo conduttore e fonte di ispirazione per le nuove collezioni SS 2019, ma anche elemento fondamentale per ricercare nuove soluzioni e nuove tecnologie per sviluppare progetti a impatto zero. Anche i colori evocano questa ricerca di purezza, colori primitivi, tinte senza tempo, che caratterizzano la matericità dei filati esaltando l’origine della materia prima di cui sono fatti.

In questo numero parte il percorso dedicato al COTONE, dopo il LINO, la SETA e la LANA anche questa materia preziosa entra a far parte dei temi che andremo a trattare relazionandoci con le aziende più importanti del settore e rappresentando la loro visione: racconteremo come natura e tecnologia si intrecciano armoniosamente.

RAW MATERIAL We are facing an ever-changing world, but the return to the past is a constant factor of success. The main textile trade fairs have given an important signal proposing parallels with nature, a common thread and source of inspiration for the new SS 2019 collections, but also a fundamental element for researching new solutions and new technologies to develop zero impact projects.

Even the colors evoke this search for pu- their vision: we will tell how nature and terity, primitive colors, timeless colors, that chnology intertwine harmoniously. characterize the materiality of the yarns, enhancing the origin of the raw material they are made of. In this issue we start with the path dedicated to COTTON after LINEN, SILK and WOOL, this precious material also becomes part of the topics we will deal with, interfacing with the most important companies in the sector and representing


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PERCORSO COTONE THE COTTON MUSEUM OF CAIRO writer Pietro Ferrari www thecottonmuseum.com/it/capitolo/1/Musei-Agricoltura-e-del-Cotone-al-Cairo-Egitto

Nel tempo del cotone Un libro fotografico curato da Filmar celebra e illustra il Museo del cotone del Cairo

l libro fotografico “The Cotton Museum of Cairo” è il risultato di una continua ricerca nata dalla curiosità di sperimentare quotidianamente ripercorrendo allo stesso tempo le origini della propria materia prima: un omaggio al cotone Egiziano ed al suo paese che lo ospita. Ha il colore del limo la copertina del book “The Cotton Museum of Cairo”. E dal colore della fertile fanghiglia nasce una singolare pianta che ha per frutto un agnello vivo. Questa creatura mitologica, che tutti stupisce, simboleggia la pianta del cotone. Si chiama Barometz e la sua leggenda è svelata tra le pagine del libro stesso. Così l’ha voluta Marco Marzoli, amministratore delegato di Filmar s.p.a.,

l’azienda che ha edito e promosso questa singolare pubblicazione. Il libro racconta in un reportage fotografico il Museo del Cotone del Cairo, realizzando un compendio unico sul cotone in Egitto e nel mondo. L’oro bianco è qui raccontato in tutte le sue facce: dalla botanica alle tecniche colturali e di lavorazione, dalle mappe geografiche delle vie del cotone alla storia sociale, con foto d’epoca, manufatti tessili, documenti, manoscritti e dettagliati modellini. L’Egitto è il produttore del migliore cotone del mondo e i produttori italiani di filato da sempre perseguono la qualità che solo una materia così eccellente può conferire ai manufatti tessili.


textures  Aspetti e colori del Museo del Cotone del Cairo.

 IN THE SHRINE OF COTTON

Così questo libro è stato un omaggio che Filmar ha voluto offrire al cotone Egiziano e alla sua terra – un gesto di riconoscenza, di promozione e di condivisione della cultura a favore di una nuova economia cooperante.

The photographic book "The Cotton Museum of Cairo" is the result of a continuous research born from the curiosity to experiment daily, retracing at the same time the origins of its raw material: a tribute to Egyptian cotton and the country that hosts it. The cover of the book "The Cotton Museum of Cairo" has the color of the limo. And from the color of this fertile mud comes a singular plant that has as a fruit a live lamb. This mythological creature, which everyone amazes, symbolizes the cotton plant. It is called Barometz and its legend is unveiled among the pages of the book itself. This is what wanted Marco Marzoli, managing director of Filmar s.p.a., the company that has published and promoted this singular publication. The book is a photo report of the Cotton Museum of Cairo, creating a unique compendium on cotton in Egypt and around the world. Here the white gold is describef in all its faces: from botany to cultivation and processing techniques, from the geographical maps of cotton routes to social history, with vintage photos, textile articles, documents, manuscripts and detailed models. Egypt is the producer of the best cotton in the world and Italian yarn producers have always pursued the quality that only such an excellent material can give to textile products. So this book was a tribute that Filmar wanted to offer Egyptian cotton and its land - a gesture of recognition, promotion and sharing of culture in favor of a new cooperative economy.

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PERCORSO COTONE GRUPPO ALBINI writer Pietro Ferrari www albinigroup.com

Storia e cultura nel tessuto per camiceria Siamo a Milano Unica, fiera internazionale organizzata in Italia e interamente dedicata alla presentazione delle collezioni di tessuti e di accessori per abbigliamento. Qui, incontriamo Cristina Perego, Training Manager del Gruppo Albini, che si occupa di Marketing e Comunicazione per un’azienda che ha quasi un secolo e mezzo di storia nella produzione di tessuti per camiceria


textures Potremmo dire che Albini fa "tessuti ecologici" basandoci sul fatto che per voi il vero percorso sostenibile è il percorso stesso e non il punto di arrivo? «Per il Gruppo Albini la sostenibilità non è assolutamente un punto di arrivo, ma è un percorso continuo, è qualcosa che per noi parte dall'inizio del processo, letteralmente dal seme del cotone, dalla ricerca e selezione di quello che andremo a piantare: il Gruppo Albini coltiva direttamente in Egitto due specie di cotone tra le più preziose al mondo, il Giza 45 e il Giza 87. Inoltre quello che contraddistingue il nostro Gruppo è soprattutto il fatto di avere la filiera completamente integrata e controllata, a partire dalla selezione delle migliori materie prime, passando per la filatura, la tintura, le tessitura e infine il finissaggio e i controlli. Questo ci consente quindi una completa tracciabilità dei nostri prodotti, garanzia di qualità per i nostri clienti e soprattutto di innovare continuamente in tutte le fasi del processo produttivo. Ogni anno infatti il 10% del fatturato viene investito nell'acquisto di nuovi macchinari, per noi è importante avere tecnologie allo stato dell’arte. L’azienda pone costante attenzione ai temi della sostenibilità, operando sempre nel rispetto dell’ambiente, del territorio e delle persone. Il Gruppo Albini ha anche fondato alcuni anni fa uno spin off dell'azienda che si chiama Albini Energia il cui compito è proprio quello di sviluppare nuove tecnologie per il tessile e per far sì che il processo produttivo sia sempre più sostenibile ed ecologico». D’altra parte siamo di fronte a 142 anni di storia. «Esatto, l’azienda è guidata dalla quinta generazione della famiglia Albini, ma è una realtà molto grande con sette stabilimenti, 4 in Italia, uno in Repubblica Ceca, due in Egitto, tre uffici commerciali, oltre alla sede centrale ad Albino in Val Seriana, uno a New York, uno a Hong Kong e uno a Shanghai e quasi 1.400 dipendenti nel mondo». Chiediamo se il nome Albini derivi dalla località o dalla famiglia. «Si tratta di una casualità, anche se molti credono sia legata ad Albino. L'azienda è stata fondata in realtà da Zaffiro Borgomanero poi è passata nelle mani della famiglia Albini. Il Gruppo Albini ha un meraviglioso archivio storico. Abbiamo al nostro interno cinque marchi:

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 A BRAND WITH A SOUL For the Albini Group – she said - sustainability is not at all a point of arrival, but it is a continuous process, something that starts with the beginning of the process, literally from the cotton seed, from the research and selection of what we are going to plant: the Albini Group cultivates directly in Egypt two of the most precious cotton species in the world, the Giza 45 and the Giza 87. Furthermore, what distinguishes our Group is above all the fact that the supply chain is completely integrated and controlled, starting from the selection of the best raw materials, through spinning, dyeing, weaving and finally finishing and controls. This allows us therefore a complete traceability of our products, quality assurance for our customers and above all to continuously innovate in all phases of the production process. In fact, every year 10% of the turnover is invested in the purchase of new machinery, for us it is important to have stateof-the-art technologies. The company pays constant attention to the issues of sustainability, always operating respecting the environment, the territory and people. The Albini Group has also founded a spin off of the company some years ago called Albini Energia whose task is precisely to develop new technologies for the textile industry and to ensure that the production process is increasingly sustainable and environmentally friendly. The strong specialization of the Group, consolidated over time and with the acquisition of other historic brands, seems to indicate a clear path. During the visit to the stand we are shown, one by one, the different ones brand. A look in the "surroundings" of the shirt proposes the brand that speaks to young people. Here we are in the part of the stand dedicated to Albiate 1830 – concludes Perego - our brand with a soul and a younger spirit. A brand repositioning work has just been done, with a new logo and the Italian Textile Explorers payoff to give the idea of travel, research and adventure and reposition ourselves as a leader in "lightweights". So not only shirts, but many other products, ranging from the waistcoat to a destructured jacket or a pair of trousers. In this section is presented all that is our way of conceiving the product, then the light weight, not only denim but also more casual fabric. Another important part of denim is washes. Denim is a living fabric and here we want to demonstrate how from a simple base we can get many different results, depending on how it is treated.


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PERCORSO COTONE GRUPPO ALBINI Sul finire Pietro Giovanni Ferrari, editore di Web and Magazine, chiede se siano partiti dal cotone anticamente. «Sì, tendenzialmente la gran parte della proposta è cotone, dopodiché gradualmente si sono inserite nuove materie prime. Però tuttora la grossa parte della nostra proposta viene realizzata in cotone con una buona percentuale di lino, ovviamente principalmente nelle stagioni estive, e nuovi filati innovativi come il tencel. Le nostre materie prime provengono dall'Egitto, da Barbados, dove abbiamo un'esclusiva del 100% del cotone che si chiama West Indian Sea Island di Barbados. Il lino invece arriva solo dalla Normandia».

Albini 1876, Albini Donna, Albiate 1830, Thomas Mason e David & John Anderson. Questi ultimi due, sono marchi inglesi storici di camiceria acquisiti nel 1992 e insieme a questi marchi è stato acquisito un archivio storico di circa 700 volumi che racchiudono tutta la storia del tessuto per camicie». Chiediamo se ogni marchio abbia mantenuto la sua autonomia o ci sia stata una contaminazione di conoscenze e di culture. «Ogni marchio ha sicuramente la sua identità stilistica ben riconoscibile, per cui se parliamo di Albini ci riferiamo a un gusto più classico ed elegante, tipico italiano, se invece menzioniamo Thomas Mason, parliamo di un gusto più British quindi più eccentrico, dai colori più forti e disegnature più marcate. Albiate invece è il nostro marchio “più giovane” anche se in realtà il marchio ha una storia lunghissima, in quanto è stato fondato nel 1830 ed è stato acquisito dal gruppo negli anni 2000. Questo marchio propone tessuti in denim e jacquard dall’animo casual. Noi esportiamo per il 70% del nostro fatturato in più di 80 Paesi al mondo, di conseguenza la nostra proposta è vastissima per poter soddisfare i gusti più diversi». La forte specializzazione del Gruppo consolidata nel tempo e con l’acquisizione di altri marchi storici, ci sembra indichi una strada precisa. «Il nostro impegno è dal 1876 quello di creare i migliori tessuti per camiceria al mondo ed è in questo che ci impegniamo fortemente. Questo è quanto riusciamo a fare meglio e rappresenta la nostra forza».

Durante la visita allo stand ci vengono illustrati, uno a uno, i diversi brand. Uno sguardo nei “dintorni” della camicia lo propone il brand che parla ai giovani. «Qui siamo nella parte dello stand dedicata ad Albiate 1830, il nostro brand dall'anima e dallo spirito più giovane. È stato appena fatto un lavoro di riposizionamento del marchio, con un nuovo logo e il payoff Italian Textile Explorers per dare l'idea del viaggio, della ricerca e dell’avventura e riposizionarci come leader dei "pesi leggeri". Quindi non solo camiceria, ma tantissimi altri prodotti, spaziando dal gilet a una giacca destrutturata o ancora a un pantalone. In questa sezione viene quindi presentato tutto quello che è il nostro modo di concepire il prodotto, quindi il peso leggero, non solo denim ma anche tessuto più casual. Altra parte importantissima del denim sono i lavaggi. Il denim è un tessuto vivo e qui vogliamo dimostrare come da una semplice base si possa arrivare a tantissimi risultati diversi, a seconda di come viene trattato».



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PERCORSO COTONE TINTEX writer Pietro Ferrari www tintextextiles.com

Tintex, “Naturally advanced cotton”

Presentata a Première Vision di New York la nuova collezione di Tintex Alla scorsa edizione di Première Vision di New York, Tintex ha annunciato il suo passaggio completo dall'uso del cotone convenzionale con il lancio di una nuova gamma di tessuti che rappresenta la massima espressione della nuova generazione di cotone: Naturally Advanced Cotton. Questa nuova straordinaria gamma è in grado di offrire una scelta intelligente avanzata di diverse soluzioni di cotone avanzate premium e responsabili come ECOTEC® di Marchi & Fildi, cotone biologico certificato GOTS e Supima. Questi nuovi tessuti mantengono e aggiornano i materiali organici trasparenti, hi-tech e sostenibili che sono il cuore del DNA Tintex. Rappresentano materiali ecologici migliorati e più intelligenti con nuovi livelli di prestazioni e intelligenza hi-tech, grazie a una capacità di prima classe nelle tecniche di tintura e finitura specialistiche, rivestimenti e applicazioni che utilizzano le più recenti ricerche, attrezzature e processi per conseguire questi risultati. Questo nuovo lancio conferma ancora una volta l'impegno di Tintex nella sua posizione "Naturally Advanced" che significa "proporre materiali belli, organici e naturali al livello successivo combinati con intelligenze ibride" nature-tech "uniche, con valore aggiunto e creatività, grazie a investimenti dedicati che servono e rispondono alle richieste dei nostri clienti sia ora che nelle stagioni future" dichiara l'amministratore delegato Mario Jorge Silva.

IL “NATURALLY ADVANCED COTTON” NELLA COLLEZIONE DI TINTEX Tessuto Tintex realizzato in Ecotec® di Marchi & Fildi: una gamma di filati a tutto colore, un cotone più intelligente ottenuto da ritagli pre-consumo che risparmiano fino al 77,9 per cento di acqua durante la produzione. In questa stagione Tintex introduce anche un nuovo filato Ecotec® più fine chiamato Phoenix, anch'esso certificato GRS, realizzato in cotone Ecotec® 50 per cento e poliestere riciclato al 50 per cento. Qui le

 Organic.

credenziali di benessere sono garantite con la certificazione Tessile e Salute. GOTS Organic Cotton: The Global Organic Textile Standard GOTS è lo standard più importante per la produzione sostenibile di capi e prodotti tessili in fibre naturali provenienti da agricoltura biologica come cotone organico o lana biologica. I criteri GOTS misurano la qualità ambientale, tecnica, la tossicità e gli impatti sociali. GOTS è supportato da una certificazione indipendente per l'intera catena di fornitura.


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 TINTEX REVEALS “NATURALLY ADVANCED COTTON” COLLECTION AT PREMIÈRE VISION, NEW YORK During the past edition of Première Vision in New York, Tintex was pleased to announce its complete switch from the use of conventional cotton and the concomitant launch of a new fabric range that is the highest expression of the new generation of cotton: Naturally Advanced Cotton by Tintex. This new amazing range is able to offer an advanced smart choice of different premium and responsible advanced cotton solutions such as Ecotec® by Marchi & Fildi, GOTS certified organic cotton and Supima. These new fabrics maintain and upgrade the transparent, hi-tech and sustainable organics that are at the heart of the Tintex DNA. They represent better, smarter eco- materials with new levels of performance and hi-tech smarts, thanks to a first class expertise in specialist dyeing and finishing techniques, coatings and applications that use the latest research, equipment and processes to deliver it. This new launch is confirming once more the commitment of Tintex to its ‘Naturally Advanced’ position meaning “advancing beautiful, organic and natural materials to the next level combined with unique, hybrid ‘nature-tech’ smarts, with added value and creativity, thanks to dedicated investments that serve and secure our customer’s demands both now and in the seasons to come” says CEO Mario Jorge Silva.

THE “NATURALLY ADVANCED COTTON” ON COLLECTION BY TINTEX

Tessuto Tintex in cotone biologico certificato GOTSSupima Cotton: il lusso, la qualità e l'artigianalità sono i parametri di riferimento del cotone extra-lungo coltivato in America. Tintex offre tessuti e miscele Supima al 100 per cento con Tencel. Questi speciali quattro protagonisti realizzati i in cotone sono resi ancora più "avanzati" da finiture intelligenti uniche come Plummy e Naturally Clean, per superfici pulite, colori brillanti, tocco eccezionale sempre con un occhio molto attento ai valori responsabili. Il tessuto Tintex è realizzato in cotone Supima.

Ecotec® by Marchi & Fildi: a range of full-colour yarns, a smarter cotton made from pre-consumer clippings that save up to 77,9% water during manufacture. This season Tintex is also introducing a new, finer Ecotec® yarn called Phoenix, also GRS certified, being made from 50% Ecoctec® cotton and 50% recycled polyester. Here wellbeing credentials are guaranteed with Tessile e Salute* certification. GOTS Organic Cotton: The Global Organic Textile Standard GOTS is the most important standard for sustainable production of garments and natural fiber textile products from organic farming such as organic cotton or organic wool. GOTS criteria measures environmental, technical quality, toxicity and social impacts. GOTS is backed by independent certification for the entire supply chain. Supima Cotton: Luxury, quality and craftsmanship are the benchmarks of American-grown, extra-long staple cotton. Tintex offers 100% Supima precious fabrics and blends with tencel. These special cotton actors are made even more “advanced” by unique smart finishing as Plummy and Naturally Clean, for clean surfaces, bright colours, outstanding touch always with a very careful eye at the responsible values. And now let’s have a look at the season highlight - The new TINTEX collection plays with new colour balance techniques that deploy the benefits of chromo therapy for wellbeing alongside skin safe materials and finishing innovations.


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PERCORSO COTONE TINTEX

 Supima.

IL CLOU DELLA STAGIONE Un'occhiata approfondita al momento clou della stagione ci rivela la nuova collezione Tintex che gioca con le nuove tecniche di bilanciamento del colore che sfruttano i benefici della cromoterapia per il benessere accanto a materiali sicuri per la pelle e innovazioni di finitura. La collezione utilizza fino al 90 per cento di materiali intelligenti e sostenibili che comprendono: - 40% cotone contemporaneo (Ecotec®, GOTS certificato biologico e Supima); - 40% Tencel, modal e micromodal; - 20% di altri materiali intelligenti come la Cupro, la Seacell, i lini organici naturali e ROICATM Eco-Smart family con filati stretch più sostenibili con le proprie credenziali certificate. ROICATM Eco-Smart family con filati elastici premium si avvale di una certificazione GRS al mondo, con almeno il 50 per cento del materiale di origine riciclato da materiale di scarto pre-consumo. Per gli effetti di colorazione, la gamma Tintex utilizza la famiglia di fi-

lati Color Perfect di ROICATM che offre una superficie di colore impeccabile e una finitura responsabile in tutti i nuovi modelli di tessuto elasticizzato dalle prestazioni. In questa stagione Tintex può vantare un'ulteriore conferma del suo impegno verso l'innovazione responsabile: la certificazione STeP by Oeko-tex, che ora accompagna la precedente ISO 9001 e ISO 14001. Goditi i colori che rilassano, i colori che attivano i sensi, i colori che ricaricano ed eccitano! I punti chiave comprendono gli effetti di cambiamento sia negli assortimenti di filati e tinti in pezza, nei rivestimenti a colori termosensibili a contrasto, nei rivestimenti UV e nei motivi colorati applicati, sia nelle maglie nuove, extra-fini e semi-trasparenti, in contrasto con qualità fluide o compatte. Le recenti collezioni stagionali Tintex sono state premiate con un nuovo elenco di importanti adozioni di marchi per la prossima stagione. Includono Jan'n June, marchio tedesco, fondato nel 2014, il cui


textures obiettivo è offrire capi alla moda, economici e rispettosi dell'ambiente. Prodotto da una azienda di proprietà familiare In Polonia, Jan'n June opera una forte politica di trasparenza con i QR-Codes stampati sui cartellini per dare ai propri clienti tutte le informazioni chiave su tessuti, valori di produzione e certificazione per ogni singolo capo. La collezione per SS '18 ha un aspetto minimal con tagli puliti e utilizza una palette di colori neutri come parte del fascino di questo marchio. I designer hanno utilizzato i contrasti materici come una caratteristica importante della collezione, combinando tessuti fluidi con qualità più rigide e rinforzate con capi in maglia leggera. Un pezzo davvero unico è una felpa balky con un tessuto TINTEX realizzato in cotone ECOTEC® Smart Cotton Marchi & Fildi, l'unico cotone trasformato Made in Italy che risparmia fino al 77,9% di acqua rispetto al cotone convenzionale. Jan'n June si è concentrata sulle principali innovazioni di Tintex "Naturally Advanced" tra cui cotone organico, lino e Tencel.

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The collection uses up to 90% of smart and sustainable materials that include: - 40% contemporary cottons (ECOTEC®, GOTS certified organic and Supima) - 40% Tencel, Modal & Micromodal, - 20% other smart materials as Cupro, Seacell, natural organic Linens and ROICATM Eco Smart family of more sustainable stretch yarns with its own certificated credentials. This ROICATM family of premium stretch yarns represent a world-first, GRS certified with at least 50% of source material being recycled from pre-consumer waste material. For coloration effects, the TINTEX range uses the ROICATM Colour Perfect family of yarns that deliver a flawless colour surface and a responsible finish in all its new performance stretch fabric designs. This season TINTEX can boast an additional confirmation about its commitment to responsible innovation: the STeP by Oeko-tex certification, that now goes together with the previous ISO 9001 and ISO 14001. Enjoy colours that relax and tranquilize, colours that activate the Senses, colours that Recharge and Energize! Key highlights include changeant effects in both yarn and piece dyed assortments, contrasting thermosensitive colour coatings, UV coatings and colorful applied patterns as well as new, extra-fine and semi-transparent jerseys, contrasted with fluid or compact qualities. Recent TINTEX seasonal collections have been rewarded with a new roster of important brand adoptions for the upcoming season. They include the Jan’n June, German brand, founded in 2014, whose aim is to offer garments that are fashionable, affordable and environmentally responsible. Produced by a family owned company in Poland, Jan’n June operates a strong transparency policy with printed QR-Codes on the hangtags to give its customer’s all the key information about fabrics, production values and certification for each and every garment. The collection for SS ’18 has a minimal look with clean cuts using a neutral color palette as part of this brand’s appeal.The designers have used material contrasts as an important feature of the collection, combining flowing fabrics with more rigid, stiffened qualities topped off with light knitwear pieces. A really unique piece is a balky sweatshirt made with a TINTEX fabric made in ECOTEC® Smart Cotton by Marchi & Fildi yarn, the only Made in Italy transformed cotton that saves up to 77.9% of water in comparison to conventional cotton. Jan’n June has focused on key TINTEX ‘Naturally Advanced’ innovations including orga Ecotec. nic cottons and linens and Tencel.


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PERCORSO LANA CONVEGNO A BIELLA writer Pietro Ferrari www aictc.eu

La lana tra innovazione e sostenibilità

In un convegno a Biella lo scorso ottobre i grandi temi del mondo laniero raggiunge una produzione annuale di oltre due milioni di tonnellate, situata principalmente in Argentina, Australia, Cina, Iran, Nuova Zelanda e, in misura diversa, Regno Unito. In Italia, invece, si è affermata la filiera della trasformazione di questo materiale, dalla pettinatura e tintoria al finissaggio e alla confezione, grazie a realtà industriali posizionate in aree geografiche ben definite tra le quali il Biellese, che ha ospitato il convegno, occupa un posto primario per qualità e tradizione. L'AICTC, che il convegno ha organizzato, con queste iniziative vuole offrire alla platea di operatori legati al mondo tessile la possibilità di contare su di un

 Beatrice Guidi, direttore di Textures al convegno.  Pietro Ferrari, giornalista al convegno.

Ha avuto luogo a Biella, nella sede universitaria, dove è stato ricollocato a causa dell'elevato numero di partecipanti, il Convegno Nazionale, organizzato dall'Associazione italiana di chimica tessile e coloristica dal titolo “La lana, tecnologia, innovazione e sostenibilità”, con il patrocinio dell'Unione industriale biellese. Il 27 ottobre 2017, per l'intera giornata, si sono tenute relazioni di grande rilievo. La lana, in effetti, rappresenta una delle principali fibre di origine naturale e unisce il fascino della tradizione con l'ambizione di utilizzi nei settori tecnici. Oggi, questa fibra, utilizzata da tempi remotissimi,


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aggiornamento tecnico costante, abbinando formazione e informazione in ambito tecnico-scientifico. In particolare, questo convegno ha presentato una panoramica sulle innovazioni e sui trattamenti dedicati a questo pregiato materiale, approfondendo sia l'aspetto della sostenibilità sia le tecniche di nobilitazione.

LA LANA IN UN CONTESTO DI INNOVAZIONE Dopo il benvenuto e le presentazioni di Carlo Piacenza, presidente dell'Unione industriali di Biella, di Alessandra Guffanti, Presidente del Gruppo Giovani SMI e di Stefano Cavestro, Presidente nazionale di AICTC, si è svolta la sessione del mattino intitolata "Il futuro nella tradizione: la sfida della sostenibilità nella filiera laniera”. Questo tema di estrema attualità è stato svolto dai relatori con la guida di Elena Ruffino dell'AICTC di Biella. Giovanni Schneider, dell'Associazione nazionale del commercio laniero di Biella, ha svolto una relazione dal titolo “La lana nel contesto globale delle fibre tessili” dove ha opportunamente posizionato questa fibra nel suo ambito di utilizzo. Daniele Zaramella di Rewoolution Reda ha descritto

la strategia di ringiovanimento del concetto stesso di questa fibra portata avanti sull'acquirente finale. Molto tecnica e ricca di spunti di grande interesse la relazione di Cinzia Tonetti di CNR-ISMAC dal titolo “Identificazione e quantificazione di fibre naturali con metodica proteomica”, che ha illustrato come l'utilizzo di sofisticate tecnologie di analisi in laboratorio permette di sceverare la fibra genuina da aggiunte e contaminazioni di altri materiali. È stato ancora il CNR-ISMAC a essere protagonista con l'intervento di Alessio Montarsolo sul tema della “Preparazione alla tessitura mediante biopolimeri naturali: una sfida tessile ecosostenibile. La tecnologia aiuta contemporaneamente la sostenibilità e il processo produttivo”. La protezione della bellezza naturale della lana è stato il tema della relazione di Fabio Dallimonti e di Gilberto Guabello del Lanificio Ermenegildo Zegna assieme a Alessandro Larghi e Philippe Rey di Huntsman International Italy: “Un'esperienza di successo, protecting the natural beauty of wool”. Mauro Rossetti, dell'associazione Tessile e Salute affronta in maniera opportunamente didascalica “La via italiana alla moda sostenibile”. Rino Marazzi e Francesca Grazioli di Archroma pre-

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 Momenti del convegno.

PERCORSO LANA CONVEGNO A BIELLA

sentano Nylosan: “Una gamma pregiata per una fibra nobile”. Sono infine presentati i risultati di “Kinetika, il lavaggio tessuti ad alta pressione” da parte di Michele Alberto di Biella Shrunk Process.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E VALORIZZAZIONE DELLA FIBRA LANIERA Il tema della sessione del pomeriggio, moderata da Philippe Rey di AICTC Biella è stato quello della innovazione tecnologica e della valorizzazione della fibra laniera. “La preparazione dei tessuti di lana per la stampa digitale” è stato l'intervento tenuto da Aldo Ciarieglio di Novaresin. Ancora la stampa digitale è stata presa in esame dall'intervento “Stampa su lana-quando digitale” di Matteo Brenna di Stamperia di Lipomo. Si è scesi nel dettaglio con la relazione sul tema “Risultati dei trattamenti idrorepellenti fluoro free su lana” di Francesca Cara del Lanificio Piacenza, mentre Alessio Varesano del CNR-ISMAC affronta il tema “Dell"Applicazione di agenti antibatterici su materiali tessili". Enni Cioli di AICTC Biella parla di innovazione, un

tema sempre gradito per la ricerca di “Processi per nuovi effetti su tessuti”. La “Valutazione dei fenomeni chimici fisici nei processi di decatizzo su lana” è stato il brillante e complesso intervento di Mirco Giansetti di TCP Engineering. Un ampliamento di prospettiva di grande respiro è contenuto nell'intervento di Claudio Tonin, responsabile UOS di CNR-ISMAC: “Valorizzazione degli scarti di lana in bioedilizia e in agricoltura biologica”, qui si esce dal contesto tessile per allargare gli orizzonti all'edilizia e all'agricoltura, rendendo ancora più prezioso il materiale lana. Ha concluso questa sessione e l'intero convegno Stefano Cavestro, presidente di AICTC Biella.


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ď€ INNOVATION AND SUSTAINABILITY The National Conference, organized by the Italian Association of Textile and Color Chemistry, under the patronage of the Biellese industrial union, entitled "Wool, Technology, Innovation and Sustainability, took place in Biella, at the university campus, where it was relocated due to the high number of participants. On 27 October 2017, very important reports were held for the whole day. Wool, in fact, is one of the main fibers of natural origin and combines the charm of tradition with the ambition of use in technical fields. Today, this fiber, used since very remote times, reaches an annual production of over two million tons, located mainly in Argentina, Australia, China, Iran, New Zealand, and, to a different extent, in the United Kingdom. In Italy, on the other hand, the supply chain of this material has emerged, from combing and dyeing to finishing and packaging thanks to industrial companies positioned in well-defined geographical areas, among which the Biella district, which hosted the conference, occupies a place primary for quality and tradition. The AICTC, which the conference has organized, with these initiatives, wants to offer to the audience of operators related to the textile world the possibility of counting on a constant technical updating, combining training and information in the technical-scientific field. In particular, this conference presented an overview of the innovations and treatments dedicated to this precious material, deepening both the aspect of sustainability and the ennobling techniques.

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PERCORSO LANA LANIFICIO ANGELICO writer Pietro Ferrari www angelico.it

Le proposte di stagione del Lanificio Angelico

Natural performance estiva

 Angelico, blazer lino.

Sarà una stagione in movimento, a partire dalle strutture e dai fondi piacevolmente mossi dei tessuti e dai trattamenti che donano performances all'eleganza estiva di chi sceglie Angelico per vestire le sue giornate dinamiche. Solarità e innovazione accompagnano le collezioni di tessuti tradizionali e K1, la linea creativa che include anche il jersey.

LA NUOVA ETICHETTA GORGOMORO Debutta l'etichetta Gorgomoro, che sintetizza il percorso di ricerca sui tessuti comfort stretch a base lana che il Lanificio Angelico ha intrapreso da varie stagioni. Il nome Gorgomoro è un omaggio a quel tratto del torrente Oropa, nelle Alpi Biellesi, che fornisce l'acqua usata per la nostra tintoria e finissaggio. Acqua leggerissima, con particolari caratteristiche e con un residuo minimo di minerali, che dona una mano dolce, morbida e un'elasticità naturale ai tessuti, senza l'uso di ammorbidenti chimici. Dopo l'utilizzo, completamente depurata, continua il suo corso naturale. I tessuti Gorgomoro hanno varie finezze, un'elasticità naturale e sono ideali per blazer, abiti e travel suits

con una vestibilità impeccabile, che richiedono poche cure e si adattano bene ad un ritmo di vita intenso.

MISTE NATURALI ESTIVE La collezione è luminosa e ariosa, dominata da colori brillanti: blu, beiges e marroni abbinati ai bianchi, fantasie nei toni del rosso, del senape e del verde acceso. I grandi rigati vivacizzano i blazer in chiave dandy, insieme a motivi millerighe in varie scale cromatiche, alle microfantasie, ai tartan con pennellate di colore, ai motivi herringbone e ai colori delavé. Le mani sono sciolte, fluide, ideali per giacche destrutturate e confortevoli, simbolo dell'eleganzamoderna. Il mouliné sulle fibre naturali e l'abbinamento nella trama di fili di pesi diversi creano un dinamismo diffuso. Fondi piacevolmente mossi e freschi anche per i tessuti a quattro capi ideali per abiti e giacche. Gli abiti in 100% lino, con dinamici effetti screziati frutto dei lini mélange e dei filati malfilé, sono perfetti per i caldi estivi. Il mondo degli abiti e delle giacche è prodigo di proposte creative: giacche herringbone in lino e co-


textures tone, tessuti delavé a trama grossa in lana, lino/cotone e luminose miste con fibre naturali. L’etichetta Platinum, punto di riferimento per gli abiti sartoriali, beneficia della ricerca sulla performance applicata alle fibre nobili e lane finissime che Angelico sta proponendo.

COLLEZIONE K1 Performance e sperimentazione stilistica si confermano i propulsori della collezione, in un percorso aperto in cui ad ogni stagione nuovi trattamenti aumentano la versatilità del tessuto, in sintonia con la ricerca estetica. Il focus è il mondo dell'abito, con 4 trattamenti che lo rendono un capo contemporaneo, pratico e dall'indubbia eleganza, semplice da gestire da parte di un uomo sempre in movimento, che viaggia molto e che vuole trovarsi a suo agio in contesti diversi. I nuovi trattamenti alle nanomolecole rispettano la mano del tessuto e il ph delle fibre, offrendo un valore aggiunto a capi pensati per esigenze diverse. La mercerizzazione rende le fibre laniere senza scaglie e pelosità, per giacche estive e abiti più freschi e gradevoli al contatto con la pelle. Si adatta anche ai tessuti mono e bistretch e ai superfini, donando un touch morbido e no pilling. La possibilità di lavare capi a base lana in lavatrice a 30°, con un risultato antipiega, è un indubbio vantaggio funzionale, così come il trattamento idrorepellente antimacchia, alleato efficace nelle intense giornate dinamiche che non limita la naturale traspirabilità delle fibre. Infine, un finissaggio che regala un vezzo ai capi: la presenza di microcapsule profumate che con lo sfregamento a contatto con il corpo si aprono e rilasciano gradualmente un gradevole profumo. Tra le novità stilistiche della collezione PE 2019 spiccano i tessuti poco sostenuti, con jersey da capospalla dai pesi leggeri (230-250gr), i jersey in lino/cotone e le strutture in cotone disponibili sia in tinto pezza che in tinto filo, a seconda dell'effetto desiderato. Tra i tessuti ortogonali, uno dei must a livello di gradimento è la giacca double apribile, che esprime il massimo nelle giacche sfoderate. Anche la linea K1 sceglie il movimento con gli effetti embroidery ottenuti dal malfilé in lino, ideale per ottenere un decoro tridimensionale, il puro lino delavé per giacche in tartan dalla mano dolce, le stampe su jersey e tessuti ortogonali che ridefiniscono i motivi paisley, i jacquard e i maxi rigati.

 NATURAL SUMMER PERFORMANCE It will be a moving season, starting from the structures and the pleasantly moved funds fabrics and treatments that give performances to the summer elegance of those who choose Angelico for dress up her dynamic days. Solarity and innovation accompany the fabric collections traditional and K1, the creative line that also includes jersey. The new Gorgomoro label - The Gorgomoro label debuts, which summarizes the research path on comfort stretch fabrics a wool base that Lanificio Angelico has undertaken for several seasons. The name Gorgomoro is a tribute to that stretch of the Oropa torrent, in the Biella Alps, which it supplies the water used for our dyeing and finishing. Very light water with particular characteristics and with a minimum residue of minerals, which gives a sweet, soft hand and a natural elasticity fabrics, without the use of chemical softeners. After use, completely purified, continue the its natural course. Gorgomoro fabrics have various finesses, a natural elasticity and are ideal for blazers, dresses and travel suits with an impeccable fit, requiring little care and adapting well to one intense rhythm of life. Natural summer mixes - The collection is light and airy, dominated by bright colors: blue, beiges and browns combined with whites, patterns in shades of red, mustard and bright green. The large stripes enliven the blazer in a dandy key, along with ribbed motifs in various scales colors, micropatterns, tartan with color brushstrokes, herringbone patterns and colors faded. The hands are loose, fluid, ideal for unstructured and comfortable jackets, a symbol of elegance Modern - The mouliné on natural fibers and the combination in the weft of threads of different weights create a widespread dynamism. Funds pleasantly moved and fresh even for fabrics with 4 garments ideal for clothes and jackets. The clothes in 100% linen, with dynamic mottled effects, fruit of mélange linens and malfilé yarns, are perfect for hot summer. The world of clothes and jackets is full of creative proposals: herringbone jackets in linen and cotton, delavé fabrics with coarse weft in wool, linen / cotton and bright mixed with natural fibers.

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PERCORSO LANA LANIFICIO ANGELICO

 Angelico Gorgomoro.

The Platinum label, a reference point for tailored clothes, benefits from research on the performance applied to the noble fibers and very fine wools that Angelico is proposing K1 Collection - Performance and stylistic experimentation confirm the propellers of the collection, in a open path where new treatments increase the versatility of the fabric in each season harmony with aesthetic research. The focus is the world of dress, with 4 treatments that make it a contemporary, practical and from the undoubted elegance, easy to manage by a man always on the move, who travels a lot and wants to be at ease in different contexts. The new nanomolecule treatments respect the hand of the fabric and the ph of the fibers, offering added value to garments designed for different needs. Mercerization makes the wool fibers flaky and hairy, for summer jackets and more clothes fresh and pleasant when in contact with the skin. It also adapts to mono and bistretch and ai fabrics superfine, giving a soft and no pilling touch. The possibility of washing wool-based garments at 30

°, with an anti-crease result, is undoubted functional advantage, as well as the water repellent stain-resistant treatment, ally effective in the intense, dynamic days that do not limit the natural breathability of the fibers. Finally, a finish that gives a habit to the garments: the presence of scented microcapsules that with the rubbing in contact with the body gradually opens and releases a pleasant scent. Among the stylistic novelties of the PE 2019 collection stand out the less supported fabrics, with jersey from coats from light weights (230-250gr), jersey in linen / cotton and cotton structures available both in a dyed piece or in a dyed thread, depending on the desired effect. Among the orthogonal fabrics, one the musthave level is the double opening jacket, which expresses the maximum in jackets unlined. Also the K1 line chooses the movement with the embroidery effects obtained from the malfilé in linen, ideal to obtain a three-dimensional decoration, pure linen delavé for tartan jackets with a sweet hand, prints on jersey and orthogonal fabrics that redefine paisley patterns, jacquards and maxi stripes.


PERCORSO LANA REDA

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writer Pietro Ferrari www reda1865.com

Reda Active riprogetta la moda di domani

Tecnologia e creatività la ricerca della qualità, della versatilità e delle performance raccontano un’esperienza tutta made in Italy di chi conosce i codici dello stile per sperimentare ed esprimersi attraverso un linguaggio dalle infinite variazioni creando un nuovo equilibrio tra la soddisfazione nel vestire, performance tecnologiche e tutela dell’ambiente.

Costruire nella certezza, è questo il punto di partenza della linea Reda Active. Un’inclinazione tecnologica, all’insegna della pura performance per una collezione dallo stile incontaminato, dove ogni dettaglio è all’insegna del tessuto. Una linea che nasce da lane merino di assoluta ed indiscutibile qualità, che solo la grande tradizione Reda, consente si trasformino in trame tecnicamente uniche. Reda Active riprogetta la moda di domani con una linea di tessuti termici, vivaci, dall’alto potere traspirante e termoregolatore che plasmano la fisicità e stimolano la dinamicità del corpo, impedendo nel contempo la formazioni di cattivi odori grazie al più evoluto mix di innovazioni e tecnologie di finissaggio tali da rendere ogni tessuto windstop, water repellent and proofness. L’unicità della fibra, unita alla purezza delle forme e dei colori, muove Reda Active verso un livello più alto, definibile come “upper active”, in cui

 REDA ACTIVE IN THE NAME OF PURE PERFORMANCE Building in certainty, this is the starting point of the Reda Active line. A technological inclination, in the name of pure performance for a collection with an uncontaminated style, where every detail is dedicated to the fabric. A line that comes from merino wool of absolute and indisputable quality, which only the great tradition of Reda, allows it to be transformed into technically unique textures. Reda Active redesigns the fashion of tomorrow with a line of thermal fabrics, lively, with a high breathability and temperature control that shape the physicality and stimulate the dynamism of the body, while preventing the formation of bad smells thanks to the most advanced mix of innovations and finishing technologies such as to make any fabric windstop, water repellent and proofness. The uniqueness of the fiber, combined with the purity of the shapes and colors, moves Reda Active towards a higher level, defined as "upper active", in which the search for quality, versatility and performance recount an experience entirely made in Italy of those who know the codes of style to experiment and express themselves through a language of infinite variations, creating a new balance between satisfaction in dress, technological performance and environmental protection.

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PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA writer Pietro Ferrari www baruffa.com

La magia dei colori Colori e fibre per ogni sensazione

Nei laboratori Zegna Baruffa Lane Borgosesia nascono ogni anno più di 35mila nuovi colori. In totale sino a oggi sono stati inventati, riprodotti e fermati nel tempo oltre quattro milioni di diverse tonalità. Ognuna di queste ha una sua logica e una sua storia: alcune nascono su precisa richiesta dei clienti, altri vogliono anticipare un riflesso della tendenza futura, altri ancora rappresentano una sfida che esprimel’essenza più autentica dell’azienda. Quattro milioni di colori sono più di quanti sia possibile immaginarne: questo perché la competenza

 THE MAGIC OF COLOURS More than 35,000 new colours are created in Zegna Baruffa Lane Borgosesia laboratories every year. This means that to date were found, reproduced and collected in time more than 4 million different shades. Each of them has a reason, a story: some are born to meet a specific request from our customers, others to anticipate a reflection of the trend to come,others again represent a challenge that expresses Zegna Baruffa Lane Borgosesia most authentic essence.

può andare oltre la fantasia e se la sfida è riprodurre una precisa tonalità, riuscire a replicarla in modo identico non basta, nel mondo di Zegna Baruffa Lane Borgosesia, infatti, bisogna garantire che la tinta si fissi in modo perfetto sul filato, che tutta la produzione sia del tuttouniforme e che il risultato superi la prova del tempo. Precisione tecnica e ripetibiilità del risultato sono alla base del metodo. Per questo quando il tema è il colore. L’azienda è il punto di riferimento nel mondo del filato di pregio.

4 million colours are more than people can imagine. Because only one thing can transcend the imagination: competence. If the challenge is to reproduce a precise shade, replicating it identically is not enough. In Zegna Baruffa Lane Borgosesia world, it is important to ensure that the dye fixes perfectly to the yarn, that the entire output is absolutely uniform and that the result passes the test of time. Precision, technique and result are our method. For this reason, today, when it comes to colour, we are the benchmark.In the world of yarns.


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LE FIBRE Il cotone, protagonista indiscusso della bella stagione, viene rivisitato e arricchito da fibre che conferiscono al filo effetti cromatici inediti e performance perfette per le “nuove estati”, caratterizzate da forti escursioni termiche. Una palette ispirata dalle tonalità pulite della campagna estiva, da un mix di frutti esotici e colori neutri, tenui e leggeri. Non c’è nulla di più sofisticato della semplicità, per questo Zegna propone una selezione di lini con seta e lana che unisce naturalità e spirito nobile, per creare composizioni inusuali, a volte con preziosità aristocratiche, a partire dalla materia prima più naturale ed essenziale. Sfumature sensuali e contemporanee per un insieme di accostamenti che ispirate al viaggio e alla scoperta di suggestioni lontane. L’esclusività delle lane ultrafini, l’eleganza raffinata del cashmere, la lucentezza sottile della seta sono le protagoniste di questa gamma unica,esplicitamente dedicata al mondo femminile e al suo fascino misterioso. Colori che catturano per profondità: densi e magnetici al punto sembrano penetrare sin nelle molecole del filato, con luccicanze di pietre preziose e riflessi di farfalle esotiche.

Se il lusso è una categoria dell’anima, la qualità è la sua traduzione concreta. Un’alta gamma di materie prime nobili esalta il valore di una selezione classica nel senso più alto e in grado di interpretare la tradizione. Sono i colori che non possono mancare, sono riferimenti cromatici irrinunciabili quando si decide di essere e non di a apparire per una gamma che coniuga la moda con la qualità.

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FOCUS CANAPA writer Pietro Ferrari

La canapa dai mille volti

Una fibra che torna di grande interesse anche in Italia Si è svolto a Milano, dal 17 al 19 novembre 2017, il Salone Nazionale della Canapa. Espositori e visitatori hanno dialogato, apprezzando le caratteristiche di questa fibra ecosostenibile e versatile che trova applicazioni in mille campi, dalle bevande e dagli alimenti, all'edilizia, ai profumi e agli arredi e, naturalmente, nell'abbigliamento. Una interessante convegnistica ha accompagnato l'evento. La manifestazione ha sottolineato il rilevante recupero di interesse di questa fibra anche nel nostro Paese, nonostante una legislazione improvvida abbia portato a una sua eclisse negli ultimi decenni. Ci è parso per questo importante, nel corso della nostra visita al salone milanese, fare il punto della situazione con Beppe Croce, presidente di Federcanapa, l’associazione che raccoglie gli operatori interessati al settore.

 Pietro Ferrari al Salone nazionale della canapa.  Gli spazi espositivi.  Rachele Invernizzi e Beppe Croce, vicepresidente e presidente di Federcanapa.

Pietro Ferrari - COME FEDERCANAPA QUALE SCOPO ISTITUZIONALE AVETE? Beppe Croce - Rappresentare gli agricoltori e i trasformatori della canapa, coltivata in Italia pur ricorrendo a sementi straniere.

Questa situazione si è determinata poiché non abbiamo sufficientemente riprodotto il nostro patrimonio nazionale. Perché un tempo l'Italia disponeva di una fiorente coltivazione della canapa: fino agli anni Cinquanta eravamo il primo produttore mondiale per qualità di fibra, questa perché noi mettevamo un grande impegno soprattutto nella produzione della fibra. Abbiamo, in passato, selezionato delle varietà ottime che ancora oggi andrebbero riprodotte e migliorate a partire dalla Carmagnola, dalla Fibranova, dalla Eletta Campana, poi ci sono altre varietà che sono state prodotte dal Crea in questi anni. Purtroppo questo è riferito al passato: quello che noi denunciamo come principale problema di quest’'anno è la mancanza di sementi italiane. Pietro Ferrari - SI È PERSA LA TRADIZIONE? Beppe Croce - Si è persa la tradizione anche per incompetenza politica: le normative che hanno proibito la coltivazione della canapa hanno dato un duro colpo al settore, mentre in Francia si è continuato a coltivare canapa a basso contenuto di HC in tutti questi decenni per produrre innanzitutto carte speciali. Noi oggi come principale applicazione abbiamo le fibre tecniche per l'automotive e la bioedilizia, mentre stenta a partire il tessile.


textures Pietro Ferrari - IN ITALIA COME CI SI STA MUOVENDO, PUR IN UNA SITUAZIONE SVANTAGGIATA? Beppe Croce - Oggi la stragrande maggioranza dei giovani riprende a coltivare la canapa per produrre semi e per produrre infiorescenze, sempre da varietà ammesse con basso contenuto di HC. C'è passione per la canapa nei giovani con tantissime soluzioni dal Trentino alla Sicilia: teniamo conto che si tratta di una fibra straordinariamente resistente che, a livello mondiale può crescere dai Monti Altai in Siberia al Sudafrica.

Fuori dall’Europa, i produttori cinesi (vedi articolo più oltre) hanno dichiarato di avere intenzione di automatizzare notevolmente i processi produttivi e di puntare a ottenere una fibra di canapa, perché hanno il problema di sostituire il cotone, il quale inizia a essere poco sostenibile anche per loro a causa di un elevatissimo consumo d'acqua e di pesticidi. La Cina si sta rendendo conto di avere raggiunto livelli di inquinamento non sostenibili per la propria popolazione stessa. Non dimentichiamoci poi degli Stati Uniti che, nello spazio degli ultimi due anni, stanno marciando molto velocemente anche nell'industrializzazione della canapa.

Pietro Ferrari - PERCHÉ LA CANAPA STA DIVENTANDO VELOCEMENTE UNA COMMODITY INDUSTRIALE DOPO TANTI ANNI DI ECLISSI? Beppe Croce - Perché finalmente ci si rende conto degli impatti dei cambiamenti climatici. Non solo: il problema che l'Europa si pone è quello di introdurre rotazione nella coltivazione dei cereali e, soprattutto, con le nuove direttive sull'economia circolare la pianta di canapa è diventata emblematica perché si può utilizzare in tutte le sue parti, comprese le radici, per produrre materiali per le aziende dell’automotive, del mobile, dell’edilizia, della nautica e per tanti altri settori che cercano soluzioni più sostenibili per il ciclo di vita dei prodotti. Pietro Ferrari - Questo significa che si fa anche ricerca sulle fibre e sui loro utilizzi. Beppe Croce - Se parliamo del nostro Paese, la situazione è deprimente, anche se c'è il Crea di Rovigo che continua il suo cammino, anche se con finanziamenti modestissimi: si prevedono dal 2018 circa 700mila euro l'anno, sarebbe già un aiuto anche se piccolo, specialmente a fronte del fatto che Stati Uniti e Cina stanno investendo invece massicciamente. Uno dei protagonisti dell’appuntamento milanese è la Manifattura Maiano. Manifattura Maiano non è solo canapa – ci spiega Sara Casini – anzi per noi la canapa è la fibra di più recente inserimento nella nostra produzione. La nostra azienda parte nasce nel distretto tessile pratese e parte dal recupero degli scarti tessili, producendo pannelli per l’arredamento e componenti per l’applicazione di tessile tecnico.

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FOCUS CANAPA mondo da anni so benissimo che i suoi percorsi sono a volte pazzeschi. Poi nella mia zona di Varese, la tessitura e la tintoria erano parte di un distretto tessile incredibile, ho trovato questa tessitura che ha accettato di tessere la canapa acquistando io il filato dal Linificio e Canapificio Nazionale.

 Sara Casini della Manifattura di Maiano.  Francesca Tronca, interprete della canapa nell’abbigliamento.  Michele Franzoni con Pietro Ferrari, anche di loro parleremo in Streaming City.

Siamo un’azienda che cerca sempre di innovare e diversificare. Una decina d’anni fa è nata la nostra linea di isolanti per l’edilizia ricavati da fibre tessili vegetali e animali o rigenerate . Siamo fornitori di tutto il tessile che non sia abbigliamento: arredamento, edilizia, automotive, calzature e quant’altro. Nello specifico oggi siamo al Salone Nazionale della Canapa. Si tratta di un materiale che riscuote molto successo soprattutto presso una committenza privata che si pone una domanda in più sulla salubrità dei materiali che si mette in casa. La canapa ha delle prestazioni particolarmente brillanti in termini di isolamento: un mix tra isolamento termico e acustico e sanificazione dell’ambiente. Una cosa importante della canapa in termini di isolante termico è che le sue prestazioni sono ottime sia contro il freddo sia contro il caldo. Se pensiamo che consumiamo più energia per raffrescare gli edifici piuttosto che per riscaldarli, si può capire la straordinaria valenza della canapa. Oltre a ciò, questa fibra è un termoregolatore naturale dell’umidità: la canapa è un materiale igroscopico che assorbe l’umidità e la rilascia lentamente. La canapa è l’1 per cento del nostro fatturato ma il 99 per cento dei visitatori del nostro sito va a vedere l’area dedicata alla canapa, quindi c’è molto interesse per questo materiale. A Francesca Tronca, GRANDE COUTURIER DELLA CANAPA DOMANDIAMO: VOI PROPONETE LA CANAPA TESSUTA IN ITALIA, IN PROVINCIA DI VARESE, COME MAI QUESTA SCELTA? Francesca Tronca - Per andare contro un certo mondo della moda in generale, lavorando in questo

È un progetto a chilometro zero con la tessitura vicino a Varese, tintoria in zona e anche il ricamificio in zona. La canapa è una fibra che va bene per tutte le stagioni - ci dice - molto cava e molto termoregolatrice ed è piacevole da indossare. Si presta a mischie ma a me piace usarla da sola. La risposta del mercato è positiva, della “sartoria” in canapa piace la linea e in più il concetto stesso di questa fibra, versatilissima in funzione della diversa lavorazione.


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UN APPUNTAMENTO ALTAMENTE PROFESSIONALE Nel contesto dell’appuntamento milanese si è collocato una ricca convegnistica che, nella giornata di sabato 18 novembre, ha preso in esame tutti gli aspetti di questa affascinante produzione naturale. Nella mattinata sono stati svolti i temi relativi alla fibra e al seme: strategie di marketing, ricerca genetica e riproduzione delle varietà nazionali, ricerca e applicazioni della fibra, mercato della fibra tessile, aspetti nutrizionali del seme, utilizzi nella cosmesi, altri utilizzi non alimentari, nuove frontiere del settore sono stati presi diffusamente in esame. Nel pomeriggio si è spostata l’attenzione sul fiore della canapa: sono state prese in esame le caratteristiche fitochimica della cannabis, la ricerca e le applicazioni del cannabinoidi con particolare riguardo alle applicazioni in medicina, le tecniche di estrazione del CBO e gli aspetti normativi.

Per quanto riguarda gli aspetti relativi al mondo del tessile, il Linificio e Canapificio Italiano ha espresso un grandissimo interesse per tutto ciò che si muove intorno alla filiera della canapa italiana ed europea e ha confermato di essere coinvolto in diversi progetti che vanno in questa direzione, ma il traguardo di un pieno utilizzo è ancora lontano. Clemente Sironi, titolare della storica tessitura Enrico Sironi, fondata nel 1982 ha dichiarato nel suo intervento: “Ben venga una reimmissione della canapa nel mercato, ma a patto che metta gli operatori in condizioni di lavorare”. Un dibattito vivace che testimonia un forte interesse per questa straordinaria fibra sulla quale si stanno muovendo i grandi player mondiali.

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 A sinistra, l’intervento di Pierluigi Fusco Girard del Linificio Canapificio Italiano.  Sopra, Mauro Florian e la sua squadra, della canapa nelle costruzioni parleremo ampiamente nella nostra Streaming City.  In basso, la convegnistica sul tessile, ha la parola Clemente SIroni.

 HEMP IN MILAN The National Exhibition of Hemp was held in Milan from 17 to 19 November 2017. Exhibitors and visitors have conversed, appreciating the characteristics of this eco-friendly and versatile fiber that finds applications in a thousand fields, from drinks and food, to construction, perfumes and furnishings and, of course, in clothing. An interesting congress accompanied the event. The event highlighted the significant recovery of interest of this fiber also in our country, despite a sudden legislation has led to its eclipse in recent decades.In the context of the Milanese appointment there was a rich conference that, on Saturday 18 November, examined all aspects of this fascinating natural production. In the morning the topics related to fiber and seed were carried out: marketing strategies, genetic research and reproduction of national varieties, research and applications of fiber, textile fiber market, nutritional aspects of the seed, uses in cosmetics, other non-food uses , new frontiers of the sector have been widely considered. In the afternoon, attention was focused on the flower of hemp: the phytochemical characteristics of cannabis, the research and the applications of cannabinoids were examined with particular attention to the applications in medicine, the techniques of extraction of CBO and the normative aspects.


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PERCORSO LINO LINEN DREAM LAB© writer Pietro Ferrari www mastersoflinen.com

Linen Dream Lab a Milano Unica

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Un laboratorio insostituibile per la valorizzazione del lino responsabilità ambientale e sociale lungo tutta la filiera produttiva. Pioniere della sostenibilità, il lino europeo si impegna nella trasparenza e nella tracciabilità. La sua resilienza consente sviluppi al cento per cento vegetali e ibridazioni creative per nuove applicazioni tecniche. È infinito l'elenco delle applicazioni di importanti aziende che hanno collaborato nello sviluppo di questo progetto tra cui GRUPPO ALBINI, LINIFICIO, TESSITURA MONTI, TESSITURA ENRICO SIRONI, F.LLI GRAZIANO, MARTINELLI GINETTO, SAFILIN, LIBECO, NELEN & DELBEKE, JOHN ENGLAND, IAFIL e CARIAGGI.

UNA PRODUZIONE CERTIFICATA DI ORIGINE EUROPEA  Ornella Bignami, partner strategico CELC in Italia, con Beatrice Guidi, direttrice di Textures, nello stand di Milano Unica.

Destinata al sourcing dei professionisti del settore, una materioteca tessile aggiorna la versatilità creativa e tecnica del lino: un lino “4 stagioni”, diventato sinonimo costante di innovazione, di comfort e di naturalezza, di origine europea e di tracciabilità. Tutti valori messi a disposizione del consumatore attraverso le campagne per il retail “J’aime le Lin” in Francia, “Amo Il Lino” in Italia, “I love Linen” nel Regno Unito, e garantiti dalle certificazioni European Flax®, il lino fibra di qualità premium e Masters of Linen®, 100% Made in Europe. Il metodo di analisi della composizione stabilito dal 2013 dall’Osservatorio delle Fibre Liberiane garantisce la corretta etichettatura e conformità dei prodotti (ISO/WD 20706-1.2). È forte l'impegno nella ricerca e nella cultura dell’eco-innovazione; di fronte alla varietà delle opzioni, si lavora sui valori essenziali della materia. L'impegno con i consumatori, stimolando emozione e razionalità porta all'assunzione di

La fibra European Flax® viene prodotta nell’Europa occidentale: Francia, Belgio, Paesi Bassi. Si tratta di una produzione rispettosa dell’ambiente e di un’agricoltura a zero irrigazione, a zero OGM e a zero scarti. Una base di responsabilità sociale ed


textures etica porta a condizioni di lavoro rispettose delle regole dell’Ufficio internazionale del lavoro nel produrre una fibra 100% vegetale e vegana. La qualità e le prestazioni della fibra ci parlano di una fibra di lino europea con prestazioni comprovate: comfort, termoregolazione, trasferimento dell’umidità, una fibra anallergica EuropeanFlax® con a garanzia della tracciabilità di una fibra di lino di qualità premium coltivata in Europa. I criteri basilari sono quelli di prodotti che devono essere certificati in ogni fase di lavorazione e transazione commerciale, fino alla confezione: anche perché il 61% dei consumatori si dichiara disposto a pagare di più per un lino europeo certificato.

L'OSSERVATORIO DELLE FIBRE LIBERIANE L’osservatorio delle Fibre Liberiane by CELC è un nuovo strumento a disposizione delle aziende per verificare la composizione dei prodotti di lino nelle loro collezioni e garantisce la corretta etichettatura e conformità dei prodotti. Di fronte ad un consumatore sempre più informato ed esigente sull’origine e la composizione dei prodotti che consuma, di fronte alla presenza importante di un lino europeo, fibra verde del futuro che seduce l’industria della moda e della casa attraverso la sua responsabilità ecologica e la sua identità di prodotto a valore aggiunto, la CELC si è dotata, con l’Osservatorio delle Fibre Liberiane, di un dispositivo strategico. L’osservatorio costituisce la piattaforma comune ai laboratori e alle società di controllo Tessile e Abbi-

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 LINEN DREAM LAB© AT MILANO UNICA Targeted at sourcing by industry professionals, the material library serves to update linen’s textile and technical diversity: a ‘4 season’ fibre that has become the durable indicator of bio-sourced innovation, of comfort and naturalness, of European origin and traceability. These values are promoted all the way to the final consumer by the retail campaigns J’aime le Lin - FR, Amo Il Lino - IT, I love Linen – UK, and guaranteed by the certifications EUROPEAN FLAX®, the premium-quality European flax fibre, and MASTERS OF LINEN®, 100% Made in Europe. The compositional testing method established since 2013 by the Bast Fibre Authority is the warrant for product compliance and correct labelling (ISO/WD 20706-1.2). Manufacturers engage with research and harvest innovation; in a diversity of options focus on essential values. They engage with their customers, touching their emotional as well as their rational minds and assume environmental and social responsibility along the whole supply chain. The European Linen is a pioneer in sustainable practices and it takes a stand for transparency and traceability. Its resilient nature lends itself to 100% vegetal developments as well as creative hybridizations for technical applications. Products must be certified at each stage of processing and trading until manufacturing, meaning: produced/traded by a certified company made from certified supplies, with certification number on invoice.

 Aspetti dello stand Linen Dream Lab a Milano Unica.


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PERCORSO LINO LINEN DREAM LAB©

gliamento che fanno da riferimento in materia di identificazione delle fibre liberiane di lino, canapa e ramie. Un’iniziativa che parte dalla messa a punto e dalla standardizzazione di un protocollo di analisi della composizione, che consente ormai alle aziende di verificare la composizione e la corretta etichettatura dei loro prodotti di lino. Laboratori accreditati: • CENTEXBEL.be • CENTROCOT.it • CETELOR.com • IFTH.org • BUREAUVERITAS.com

NORME ISO: LA PROSSIMA TAPPA All’interno del gruppo di lavoro Tessile ISO WG22, è stato nominato un collegio di 12 esperti internazionali per tradurre il protocollo elaborato dall’Osservatorio in una norma ISO. Grazie alla norma ISO-Working Draft 20706-1-, tutti i laboratori e società di controllo a livello mondiale avranno la possibilità di realizzare dei test di composizione dei prodotti.


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BAST FIBER AUTHORITY

Bast Fiber Autority by CELC is a new tool for the brands to verify the compositional of linen products in their collections: the guarantee of product compliance and correct labelling. Faced with an informed and demanding consumer concerned about the origin and composition of the products they use; with the acknowledged role of European flax -and linen- as the green fibre of the future captivating the fashion and interiors industries with its eco-responsible cultivation and its innovative added value, CELC undertakes a strategic response in the creation of the Bast Fibre Authority. This authority is a common platform for specialized Textile and Clothing laboratories, and the reference for the identification of bast fibers such as linen, hemp and ramie. An initiative underpinned by the development and standardization of a testing and analysis protocol, now enabling brands and retailers to verify the composition and the correct labelling of their linen products. Laboratories accredited: • CENTEXBEL.be • CENTROCOT.it • CETELOR.com • IFTH.org • BUREAUVERITAS.com

ISO STANDARD: THE NEXT STEP

 Prodotti e marchi del settore lino.

Within ISO Textile Working Group WG22, a team of 12 international experts has been nominated, in order to translate the protocol developed by the Bast Fibre Authority into an ISO standard. This ISO standard - Working Draft 20706-1will enable all laboratories and testing companies internationally to provide reliable and undisputed compositional testing for linen products.

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PERCORSO SETA FILO D’ORO writer Pietro Ferrari www ilfilodoro.co.it

Valorizzare la seta Dal filo al prodotto finito

Filo d’Oro è una microfiliera di eccellenza del distretto serico comasco, in grado di controllare e garantire tutte le fasi del percorso produttivo tessile: dalla lavorazione dei bozzoli di seta, allo stock service di filati naturali, artificiali e sintetici, alla tintura in filo e in pezza, all'orditura di filati naturali e innovativi, fino alla tessitura, stampa e finissaggio di tessuti pregiati per abbigliamento, accessorio e arredamento. Ne fanno parte le tessiture con servizio di “stock service” Clerici Tessuto & C., e A. M. Taborelli, la stamperia Saraink, la filatura Ongetta, l’orditura G.T. 2000, le tintorie Ambrogio Pessina, Comofil, Filati Portichetto di Como, la Iride Tessuti di Biella e infine lo stock service di filati naturali, artificiali e sintetici TOT. Il nome Filo d'Oro deriva dal colore dorato che assumono i bozzoli di seta quando vengono illuminati dai raggi del sole. Questo nome evidenzia la volontà dei vari partecipanti alla filiera di soddisfare i fabbisogni dei clienti nel pieno rispetto della natura stessa. Da sempre infatti la microfiliera è attenta alla sostenibilità ambientale e sociale dell'intero ciclo produttivo; Filo d’Oro è oggi l’unica filiera in grado di garantire la produzione e la stampa ink jet di quantitativi significativi di tessuto in seta biologica certificata GOTS dalla materia prima al prodotto finito. Per assicurare la stretta osservanza delle regole di sostenibilità, Filo d’Oro ha da subito creato un laboratorio chimico che svolge sia un’attività di controllo puntuale nei processi produttivi sia un’attività di sviluppo e ricerca funzionale all’innovazione di prodotto.

“La microfiliera Filo d’Oro è essenziale per offrire ai clienti prodotti e servizi di eccellenza - sostiene Stefano Bernasconi, Amministratore delegato di Clerici Tessuto & C. s.p.a. - la coesione e l’integrazione delle aziende della microfiliera permette infatti di garantire qualità, tempi di risposta ed innovazione di prodotto attraverso un controllo puntuale di tutti i processi produttivi, comunicazioni efficaci e tempestive, competenze e ‘savoir fare’ proprio di ogni stadio della filiera”.


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 VALORIZE THE SILK Filo d'Oro is a micro supply chain of excellence in the Como silk industry, able to control and guarantee all stages of the textile production process: from the processing of silk cocoons, to the stock service of natural, artificial and synthetic yarns, tothedyeingand  warping of natural and artificial yarns, up to the weaving, printing and finishing of fine fabrics for clothing, accessories and furniture. The Filo d'Oro production chain includes twoweaving factories, offering a continuoussupply of fabrics , Clerici Tessuto & C., and A. M. Taborelli, the printing companySaraink, the spinning mill Ongetta, the warpingplantG.T. 2000 , the dyeing mills Ambrogio Pessina, Comofil, Filati Portichetto of Como and Iride Tessuti of Biella and finally the stock service of natural, artificial and synthetic yarns TOT . The name Filo d'Oro derives from the golden color that the silk cocoons take when illuminated by the rays of the sun. The name highlights the willingness of the various participants in the supply chain to satisfy the needs and expectationsof customers while protecting the environment. Filo d'Oro has always been committedto environmental and social sustainability of the entire production cycle and it'stoday the only supply chain able to guarantee the production and ink jet printing of significant quantities of  GOTS certified organic silk , from the raw material to the finished fabic. To ensure strict compliance with the sustainability rules, Filo d'Oro has promptlycreated a chemical laboratory that carries out both control activities of theproduction processes and research &development activitiesfunctional to product innovation. "The Filo d'Oro micro supply chain is essential to offer customers excellent products and services - saysStefano Bernasconi, CEO of Clerici Tessuto & C. s.p.a. - the cohesion and integration of the micro supply chain companies allows to guarantee quality, response times and product innovation through a strictcontrol of all production processes,effective and timely  communications and through the combination of skills and "know-how" ateach stage of the supply chain ".

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ART&TEXTILE PALAZZO DI COMPIEGNE writer Paola Govoni

Tessili e arredi imperiali nel palazzo di Compiegne

 L’ingresso principale che dà accesso al Palazzo di Compiegne, ai Musei del Secondo Impero, al Museo Nazionale delle Carrozze e Automobili e al Parco, con i suoi splendidi giardini.  L’ Autore sulla Scalinata d’Onore che conduce agli appartamenti imperiali.

Al pari della Reggia di Versailles e del Castello di Fontainbleau, il Palazzo di Compiegne è un luogo strettamente legato alle vicende delle dinastie reali e imperiali di Francia. La sua storia inizia nel VI secolo con il re merovingio Chlothar I e prosegue con la stirpe carolingia, fino al 1374, quando il re Carlo V acquista il terreno su cui si trovano gli attuali edifici e vi fa costruire un imponente castello, nel cuore di questa cittadina della Piccardia situata a 80 km a nord di Parigi. Da allora, quasi ogni re francese soggiornò nel castello di Carlo V che, con i suoi 14.000 ettari di foresta, era un luogo ideale per battute di caccia. Luigi XIV prediligeva questa residenza e nel 1751 avviò un grande progetto di ampliamento architettonico in stile neoclassico, affidato all’architetto di corte Ange-Jacques Gabriel. I lavori furono completati con ulteriori rifacimenti nel 1788 sotto il regno di Luigi XVI. Durante la


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Rivoluzione gli edifici furono svuotati, nel 1795 gli arredi, i tessuti e le decorazioni venduti e l’edificio trasformato in Accademia Militare. Il Palazzo di Compiegne rinasce a nuovo splendore per volere di Napoleone Bonaparte, che avvia un grande piano di restauro in stile ‘primo impero’ negli anni 1808-1810. Jacob-Desmalter e Pierre Benoit Marcion sono gli artefici della rinascita degli arredi e delle decorazioni. Privilegiano l’uso del mogano e di legni con finiture bronzo e oro. Per i rivestimenti tessili utilizzano broccato e damasco in colori che variano da blu notte al cremisi, dal verde smeraldo ai toni delicati dell’azzurro, del verde acqua e del giallo paglierino. Per ciascuna delle stanze del Palazzo, il progetto prevedeva un arredo tessile coordinato per tendaggi, drappi copri-parete, mobili imbottiti (sedie, poltrone, canapè, sgabelli), letti e baldacchini. I pavimenti erano in legno, ricoperti di tappeti. Le decorazioni, affidate a squadre di pittori e stuccatori. Molte sale erano impreziosite da grandi specchi con cornici dorate. Fra gli ambienti che risalgono a quegli anni, risalta per la sua particolare configurazione il grande Salone di Ricevimento dell’Imperatrice, decorato e ar-

redato nel 1809. Qui predominano i toni del beige, del verde acqua e dell’oro. Le sedute di legno dorato, opera di Jacob-Desmalter, sono realizzate in tre diverse varianti: canapè, poltrona, sgabello e a ciascuna delle quali corrispondono una funzione e un ruolo nella scala sociale.

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 In alto a sinistra, un divanetto da conversazione in capitonnè risalente al Secondo Impero e restaurato con un rivestimento in damasco giallo.  In alto, la Stanza da letto dell’Imperatore.  Sopra, la Biblioteca dell’Imperatore.


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ART&TEXTILE PALAZZO DI COMPIEGNE

 In alto da sinistra a destra, la Stanza da letto dell’Imperatrice. Il Salone di Ricevimento dell’Imperatrice. La Sala da Musica o Salone da Tè dell’Imperatrice  A destra, il Salone dei Fiori o Sala da Gioco

Le 40 sedute sono ricoperte di broccato verde acqua e oro con motivi di fiori di pesco, risalente al 1809 e che proviene dalle tessiture di Lione. La decorazione è una cornucopia in forma di monogramma ‘J’, iniziale del nome dell’imperatrice Josephine, la quale non vide mai l’opera compiuta. Nel frattempo Napoleone aveva divorziato da lei per sposare nel 1810 l’Arciduchessa d’Austria Maria Luisa, con cui si trasferisce a Compiegne. Tutto l’arredo del Salone è stato oggetto di un accurato lavoro di restauro terminato nel 2016 e finanziato da AFCDC, American Friends of the Chateau de Compiegne. Un altro importante lavoro di restauro ha interessato le stanze da letto imperiali, per le quali l’ebalista Jacob-Desmalter aveva scelto legni duri di latifoglia e legno dorato. Le sedie, le poltrone e il canapè erano rivestite in damasco cremisi, in coordinato con le tende e i drappi copri-parete. Le decorazioni rimandano a simboli imperiali: foglie di quercia, stelle e api. La Sala da Gioco realizzata nel 1809 in legno laccato bianco e oro con rivestimenti tessili a motivi floreali, è completata da un tappeto Savonniere da pavimento tessuto nel 1801 su disegno dell’architetto Charles Percier. L’imponente Galleria delle Scene di Caccia di Luigi XV ospita una collezione di preziosi arazzi Gobelin tessuti fra il 1736 e il 1746 su cartoni di Jean-Baptiste Oudry che raffigurano scene di caccia del re e del suo seguito nelle foreste che circondano la residenza.

Fra il 1856 e il 1869 Compiegne e il suo Palazzo vivono la fulgida stagione delle ‘Series’ o ‘feste imperiali’ organizzate da Napoleone III e dalla Imperatrice Eugenia per ospitare ogni anno in autunno centinaia di ospiti che animano il palazzo e danno vita a un evento che dura una settimana e a cui partecipano i nomi più rappresentativi della scena politica, economico-finanziaria, artistica e culturale dell’epoca. Lo stile del ‘secondo impero’ si impone nei gusti, nelle mode e nel ‘look’ del Palazzo, nella scelta dell’oggettistica e dei complementi d’arredo, che l’imperatrice Eugenia segue in prima persona, prediligendo in particolare le decorazioni di stoffe e rivestimenti a motivi floreali.


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ď€ PALACE OF COMPIEGNE The Palace of Compiegne - like the Palace of Versailles and the Fontainbleau Castle - is a place closely linked to the events of the royal and imperial dynasties of France. Its history begins in the sixth century with the Merovingian king Chlothar I and continues with the Carolingian lineage, up to the castle built by Charles V in 1374. Since then, almost every French king stayed in the castle that, with its 14,000 hectares of forest, was an ideal place for hunting. A huge restoration plan in neoclassical style took place in 1751-1788. After the years of the Revolution, the Compiegne Palace was reborn to new splendor under Napoleon I, who initiated a restoration plan in the style of the "first empire" in the years 1808-1810. Jacob-Desmalter and Pierre Benoit Marcion are the architects of the rebirth of furnishings and decorations. They used mahogany and wood with bronze and gold finishes. Textile coverings use brocade and damask in colors ranging from midnight blue to crimson, from emerald green to delicate shades of blue, water-green and straw yellow. For each of the rooms in the Palace, the project involved a coordinated textile furnishing for curtains, wall-cover drapes, upholstered furniture (chairs, armchairs, canapĂŠs, stools), beds and canopies. The floors were wooden, covered with carpets. The decorations, entrusted to teams of painters and plasterers. Many rooms were embellished with large mirrors with gilded frames. Among the rooms that date back to those years, stands out for its particular configuration the great Reception Room of the Empress, decorated and furnished in 1809. All the furniture of the room has been the subject of a careful restoration work completed in 2016 and financed by AFCDC, American Friends of the Chateau de Compiegne. Another important restoration work involved the Imperial Bedrooms, for which Jacob-Desmalter had chosen hardwoods and gilded wood. The chairs, armchairs and the sofa were coated in crimson damask, coordinated with the curtains and wall coverings drapes. The decorations refer to imperial symbols like: oak leaves, stars and bees. The Gaming Room built in 1809 in white and gold lacquered wood with textile coverings with floral motifs, is completed by a Savonniere floor rug woven in 1801 and designed by the architect Charles Percier. The impressive Gallery of Hunting Scenes by Louis XV houses a collection of precious Gobelin tapestries woven between 1736 and 1746 on cartoons by Jean-Baptiste Oudry depicting scenes of hunting of the king and his entourage in the forests surrounding the Palace. Between 1856 and 1869, Compiegne and its palace lived the brilliant season of the 'Series' or 'imperial parties' organized by Napoleon III and the Empress Eugenie to host hundreds of guests, who stayed in the Palace and give life to a week-long event each Autumn, with the participation of the most representative names of the political, economic-financial, artistic and cultural scene of the time.

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ART&TEXTILE RENATA POMPAS writer Pietro Ferrari

Il libro di Renata Pompas sulla Fiber Art è un manuale testo indispensabile e un racconto affascinante

La magia della Fiber Art

Incontriamo a Milano, Renata Pompas, per presentare con lei il suo recentissimo volume “FIBER ART ITALIANA un intreccio virtuoso” uscito per i tipi di Aracne. È l'occasione di parlare di un movimento che sfiora con ali di poesia il nostro mondo del tessile. Pietro Ferrari - COME POSSIAMO DEFINIRE LA FIBER ART? Renata Pompas - La Fiber Art è un movimento che compie quest'anno cinquant'anni e assomma artisti che provengono dall'arte tradizionale, che poi

hanno abbandonato per una polimatericità prettamente tessile, oppure artigiani che si sono emancipati dall'artigianato e hanno intrapreso un percorso artistico. A un certo punto queste persone si sono incrociate e hanno unito i loro destini, il loro sapere, la loro passione in questo movimento. Si sono incrociati nelle Biennali d'Arte di Losanna: la Biennale Internationale de la Tapisserie Ancien et Moderne nasce nel 1962 per promuovere il rilancio dell'arazzeria in una modalità contemporanea, partendo pur sempre da concetti tradizionali. Agli artisti viene chiesto un disegno che diventa poi un cartone per essere utilizzato in arazzeria. Dopo qualche edizione gli organizzatori si aprono, invece, a opere pensate, ideate ed eseguite dall'autore e si trovano a ricevere cose meravigliose che sorprendono tutti e di cui non erano a conoscenza, è lì l'inizio del movimento della Fiber Art. Pietro Ferrari - NASCE DA UN ENTUSIASMO PER LA CREATIVITÀ CHE È STATA INDOTTA DALLA BASE MATERICA TESSILE? Renata Pompas - Sì, perché nel mondo si stavano sviluppando percorsi tessili per cause e per motivi di-


textures anti-retorico. Ci sono invece artisti che nel loro percorso hanno incontrato il tessile, e sono rimasti fedeli a questa espressione. Pietro Ferrari - PUR EVOLVENDOSI NELLA LORO CREATIVITÀ... Renata Pompas - Sì, assolutamente: hanno apprezzato così tanto la tessilità che ne hanno fatto la centralità della loro ricerca, pur nelle diverse evoluzioni del loro stile.

versi, però indipendentemente da ciò, questi artisti si sono trovati insieme. Un esempio di questi motivi diversi è quanto era prassi nelle scuole o accademie d'arte nell'Europa dell'Est che non disponevano di supporti economici per servirsi di materiali nobili, quindi mentre gli studenti iscritti ai corsi scultura soffrivano la carenza di bronzo o di marmo, l'ideologia che voleva rilanciare l'artigianato tessile e tutte le produzioni artigianali popolari faceva sì che invece fossero ben forniti i laboratori tessili. Portando a Losanna le loro esperienze, gli artisti dell'Europa Orientale, che erano conosciuti solo in patria, si sono uniti con quelli occidentali. Negli Stati Uniti, invece, nelle Accademie e nelle Università c'erano molti indirizzi artigianali, tra cui i laboratori di tessitura in cui era centrale l'apprezzamento per l'artigianato dei nativi. C'erano attrezzati laboratori e gli artisti che li frequentavano si interessavano alle radici storiche delle produzioni amerinde, compiendo numerosi viaggi presso le popolazioni andine e presso gli Indiani d'America, da cui apprendevano delle abilità e dei metodi che reinterpretavano in chiave artistica contemporanea. A Losanna si incontravano questi e altri percorsi così diversi. Pietro Ferrari - POSSIAMO DIRE CHE CI SONO ARTISTI CHE FANNO TUTTO IL LORO PERCORSO ALL'INTERNO DEL MOVIMENTO DELLA FIBER ART E GRANDI ARTISTI PER I QUALI L'UTILIZZO DEL SUPPORTO TESSILE È UN CAPITOLO DEL PROPRIO PERCORSO? Renata Pompas - Questi maestri non li considero artisti della Fiber Art, li considero artisti che nel loro percorso in una certa fase hanno sperimentato il tessile nelle loro ricerche materiche, in quanto materiale

Pietro Ferrari - SI TRATTA DI UNA SCUOLA O DI UN MOVIMENTO BEN APPREZZATO ANCHE DAL PUNTO DI VISTA DEL MERCATO DELL'ARTE? Renata Pompas - Ci sono nomi molto noti e famosi a livello mondiale e dei nomi che girano per circuiti e gallerie più locali e di nicchia. Ma la notorietà può essere altissima. Pietro Ferrari - COME È AVVENUTO IL SUO INCONTRO CON LA FIBER ART? Renata Pompas - In maniera piuttosto casuale: io ho una formazione artistica e ho sempre mantenuto il

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 Copertina volume FIBER ART ITALIANA un intreccio virtuoso.  Renata Pompas con Pietro Ferrari nel corso dell’intervista.  Una foto storica di gruppo del 2010, da sinistra: Mario Tudor, Anna Moro-Lin, Wanda Casaril, Renata Pompas, Teodolinda Caorlin, Arlette Vermeier, e Nietta Condemi De Felice.  Renata Pompas con Jagoda Buic.  Un’opera di Cristiano Bianchin, Perditempo, del 1995.


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ART&TEXTILE RENATA POMPAS

mio interesse per la ricerca sul visuale, da giovane più o meno casualmente ho cominciato a lavorare in uno studio di disegni per tessuti che aveva come mercato la Germania, poi, da lì sono passata a lavorare in uno studio che creava anch'esso disegni per tessuti ma per l'alta moda. Un'esperienza fantastica. Poi, assieme ad alcune amiche, ho aperto uno studio di proprietà. Dunque ho sempre svolto un lavoro creativo nel mondo del tessile, anche quando sono diventata Direttore di corso Digital Textile Design. Un giorno Luciana Gianello mi invitò a Vicenza a una grande mostra di Fiber Art: ancora non sapevo cosa fosse ma l'idea di un'arte tessile mi affascinava. Si trattava del famoso Textilia e sono rimasta "fulminata", come succede a volte nella vita. Non immaginavo che si potesse fare arte in questo modo, e mi sono avvicinata, incuriosita e ho voluto conoscere gli artisti, affiancando la Fiber Art alle altre due mie aree di interesse: il textile design, di cui ora mi occupo solo nella parte digital, e il colore. Il libro che ho scritto “FIBER ART ITALIANA un intreccio virtuoso” ripercorre tutta la storia di questo movimento, con sessanta schede che riguardano gli artisti che sono appunto i fondatori, una generazione che oggi è attorno agli ottant'anni, poi c'è la generazione dei sessantenni a cui oggi si sono aggiunti alcuni giovani che si possono conoscere alle edizioni del “Premio Valcellina”, giunto quest'anno ai suoi vent'anni, che

seleziona e premia ogni due anni gli under 35 migliori, il Premio ha una frequentazione a livello mondiale, e a esso si aggiunge il nuovo premio istituito dal comune di Chieri “Young Fiber Contest - Marialuisa Sponga Award”, giunto alla sua terza edizione. Ma io volevo scrivere un'opera storica e non ho inserito questi giovani. Pietro Ferrari - POSSIAMO COMUNQUE DIRE CHE C'È UNA GRANDE CONTINUITÀ NELLA CORRENTE ARTISTICA CHE SI PERPETUA. Renata Pompas - Direi di sì: al Premio Valcellina c'è una folta partecipazione, ci sono delle nazioni che hanno maggiore sensibilità e maggiore tradizione in questo campo. Di tutte le nazioni in cui ho avuto esperienza diretta nel campo della Fiber Art, l'Italia è, purtroppo, quella in maggiore sofferenza dal punto di vista della riconoscibilità, non c'è un museo specifico anche se a Chieri hanno istituito la collezione civica di Fiber Art "Trame d'Autore", una collezione formata dai lasciti di alcuni artisti, visitabile solo su appuntamento. Pietro Ferrari - CI SONO FORTI TRADIZIONI LOCALI IN ITALIA E ALL'ESTERO, COME SI RIVERBERANO SULLA CREATIVITÀ DELL'ARTISTA? Renata Pompas - Io la vedo solo in alcuni artisti che, pur in un contesto concettuale e moderno, hanno


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attinto alle tradizioni locali, ma oltre a loro non ne ricordo altri. Pietro Ferrari - IN OLTRE CINQUANT'ANNI DI STORIA, IL MOVIMENTO DELLA FIBER ART HA SICURAMENTE INTERSECATO LE RIVOLUZIONI ARTISTICHE DEL MOMENTO, COME HANNO INTERAGITO? Renata Pompas - Le diverse sensibilità artistiche si sono espresse, seppure all'interno del movimento, in maniera diversa: ho visto anche delle opere virtuali molto belle. Non c'era il tessuto, non c'era il filo, non c'era niente; installazioni, anche gigantesche, oppure piccoli formati, multipli e moltiplicati piccolissimi. Finora mi fa piacere osservare, manca una cosa nella Fiber Art: manca la volgarità violenta che talvolta emerge in altri momenti artistici. Ci sono anche opere erotiche, ma sempre senza volgarità e con un grande garbo.

UNA LETTURA ESAURIENTE ED EMOZIONANTE Pietro Ferrari - PARLIAMO UN POCO DEL LIBRO “FIBER ART ITALIANA UN INTRECCIO VIRTUOSO”, PER ME È UN'OPERA CAPITALE CHE RELAZIONA DALL'INIZIO UNA MERAVIGLIOSA AVVENTURA ARTISTICA. UN LAVORO DA CUI NON SI PUÒ PRESCINDERE PERCHÉ È FRUTTO DI UN GRANDE LAVORO. Renata Pompas - Ho lavorato su questo libro per quindici anni, ho voluto conoscere tutti gli artisti, solo

con due ho potuto parlare solo per telefono, pur avendo visto tutte le loro opere, con tutti gli altri c'è stato un incontro diretto. Dai miei primi passi in Textilia ho iniziato un percorso, pensando via via di scrivere qualcosa su qualche artista. Ho iniziato a viaggiare per l'Italia, a conoscere ogni artista, indagando sulla loro personalità, rifiutando, come è nel mio carattere, troppi voli pindarici, e raccogliendo molti materiali. Per lunghi periodi ho lavorato sui cataloghi, verificando le presenze dei movimenti e gli incroci degli artisti; ho realizzato questo libro, non prima di aver chiesto agli artisti se si riflettevano nella descrizione delle loro opere nel mio testo, ricevendone risposte affermative. Così è nato questo libro che definisce la Fiber Art, ne racconta la storia, la distingue dall'artigianato e dall'arte tessile (infatti l'arte è autosignificativa per sé, se fosse funzionale sarebbe alto artigianato). L'ho intitolato “un intreccio virtuoso” con un gioco di parole che allude all'intreccio tessile e all'intreccio di ricerche artistiche provenienti dall'arte contemporanea polimaterica e dall'alto artigianato. Nel libro presento una sessantina di schede di questi artisti storici, contestualizzo il movimento elencando le principali mostre in Italia e in Europa, lo arricchisco con con note in cui specifico le partecipazioni italiane, ho aggiunto anche l'elenco dei miei articoli e qualche pagina di vecchie foto per mostrare quali fossero i miei rapporti di amicizia di allora, qualche firma della fitta corrispondenza avuta nel tempo con gli artisti, in breve tutto quanto riguarda la Fiber Art.

 FIBER ART, A MILESTONE BOOK Fiber Art is an artistic movement based on the concrete or conceptual practices of weaving. In Europe it is born in 1967, at the third "Biennial de la Tapisserie Ancienne et Moderne" in Lausanne, distinguishing itself for its material and anti-rhetoric radicality from the surreal currents and coeval Arte Povera. The book reconstructs the history, the definition, the international and national context, the main exhibitions in Europe and in Italy, the art works. About sixty cards are dedicated to the founding artists, coming both from the polymateriality of the artistic expressions and from the top craftsmanship, which have woven their paths joining in the promotion and diffusion of the movement.

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 Un’opera di Franca Sonnino, Germoglio, del 1998.  Un'opera di di Nietta Condemi De Felice , Scultura da Viaggio, del 2001.  Un'opera di Wanda casaril, URSS, del 1998.


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FOCUS TESSUTI TECNICI RADICIGROUP writer Pietro Ferrari www radicigroup.com

Materiali, Tecnologie e Innovazione al servizio dello sport RadiciGroup e Soccorso Alpino Italiano al fianco del Politecnico di Milano nella ricerca di soluzioni nuove per capi tecnici altamente performanti

Dagli inserti realizzati in materiale a cambiamento di fase che, irrigidendosi, proteggono il corpo dagli urti, alla giacca con sistemi di visibilità attiva e dispositivi di comunicazione semplificati: il mondo dell’abbigliamento tecnico è in continua evoluzione e sempre più “demanding”. Così RadiciGroup, produttore di fibre sintetiche e materiali plastici molto utilizzati nel settore dello sport, ha promosso con il Politecnico di Milano un “workshop” dedicato al “Design per lo sportswear”, nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale di Design per il Sistema Moda. Circa una cinquantina di studenti di provenienza internazionale hanno preso parte alla formazione specifica, che da Settembre a Dicembre 2017 li ha visti

concentrati nella progettazione e nello sviluppo di capi sportivi innovativi nelle forme, nei materiali e nello stile. Per essere legati a qualcosa di concreto e affrontare una sfida complessa, è stato chiamato in causa il Soccorso Alpino Lombardo: i ragazzi, sentite le esigenze dei soccorritori in casi di emergenza, hanno ideato diverse collezioni di capi destinate alla loro attività, con particolare attenzione alla giacca ad alta visibilità. “Come produttori di materie prime rivolte anche al settore dello sport – ha sottolineato Marco De Silvestri, Marketing Director della Business Area Comfort Fibres di RadiciGroup – siamo i primi ad avere a cuore che i giovani designer siano consapevoli già


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 Nella foto di apertura, la platea dei giornalisti tra cui Beatrice Guidi e Pietro Ferrari di Textures.  Il tavolo dei relatori: Gianfranco Comi, presidente del Soccorso Alpino Lombardo.  Il tavolo dei relatori: Marco De Silvestri di Radici Group.  Maurizia Botti del Politecnico di Milano.  Gianfranco Azzini del Politecnico di Milano.  Francesco Valgoi, Istruttore e Guida Alpina.

in fase di progettazione delle specifiche caratteristiche e delle performance che i materiali possono offrire. Poliammide e poliestere, due delle fibre maggiormente utilizzate nei capi sportivi, sono molto versatili e permettono di condensare diverse prestazioni in un unico prodotto, ottimizzandone l’uso a seconda delle specifiche necessità”. RadiciGroup, grazie soprattutto all’integrazione nella filiera produttiva (dalla chimica dei polimeri, al filo tessile), è in grado di adeguare la formulazione dei polimeri per uso tessile al rapidissimo mutamento delle tendenze e delle necessità di un mercato altamente competitivo e alla continua ricerca di nuovi traguardi. Senza dimenticare la sostenibilità: il Gruppo sposa infatti i concetti di ecodesign ed eco-

 MATERIALS, TECHNOLOGY AND INNOVATION AT THE SERVICE OF SPORT RadiciGroup and the Italian Alpine Rescue Corps join the Politecnico di Milano in a quest for new solutions for high-performance technical apparel. From inserts made of special phase change materials that harden on impact to protect the body, to a jacket incorporating active visibility systems and simplified communication devices: the technical apparel world is continuously evolving and becoming increasingly more demanding. For this reason, RadiciGroup, a manufacturer of synthetic fibres and plastics widely used in the sportswear industry, collaborated with the scientific-technological university Politecnico di Milano (POLIMI) on a Sportswear Design workshop for the students enrolled in the Design for the Fashion System Master’s programme.


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FOCUS TESSUTI TECNICI RADICIGROUP

 Il Gruppo degli studenti finalisti con i tra progetti Fos, Umbo e Aura attorno a Gianfranco Comi.  Prototipi per il Soccorso Alpino.

nomia circolare, mettendo a disposizione prodotti progettati in funzione anche della loro seconda vita. La sfida che tutta RadiciGroup sta affrontando è fare in modo che i prodotti tessili vengano ingegnerizzati in modo da poter essere riciclati meccanicamente e diventare una materia prima “seconda” in ambito plastico per usi tecnici e industriali. “Grazie al lavoro di squadra con RadiciGroup e Soccorso Alpino Lombardo – ha commentato Maurizia Botti, coordinatrice e docente del Corso di Laboratorio Design per lo Sportswear – i nostri studenti hanno potuto trasferire e applicare le conoscenze tecnologiche acquisite nella prima parte del corso in un caso concreto, laddove comfort, alta prestazione e innovazione si intrecciano in un capo. Sono particolarmente soddisfatta di questo progetto che ha permesso al mondo accademico di interfacciarsi con una importante azienda produttrice di materiali destinati al settore dello sport, per lo studio di capi tecnici utilizzabili dal CNSAS”. I ragazzi si sono suddivisi in sette gruppi di lavoro creando ciascuno un proprio brand, con mission e valori: tenendo in considerazione le esigenze del Soccorso Alpino in situazioni di emergenza e avendo presente le specificità dei vari materiali, ogni gruppo è arrivato a definire una vera e propria “collezione”: oltre al focus sulla giacca ad alta visibilità si è pensato al primo, secondo, terzo layer e agli accessori (guanti e casco). “Mi ha stupito la capacità di questi studenti, in così poco tempo, di mettere in pratica la teoria appresa nella prima fase del workshop – ha detto Francesco Valgoi, istruttore della Scuola Nazionale Tecnici del


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CNSAS e Guida Alpina – hanno saputo coniugare le esigenze di noi soccorritori con la disponibilità di materiali innovativi, tecnologie e soluzioni quasi futuristiche. Direi che il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha oggi a disposizione delle ottime idee da cui prendere spunto”. Dallo sportswear all’athleisure. Nella seconda parte del corso gli studenti, guidati dal professor Gianfranco Azzini, si sono cimentati nella realizzazione di una collezione urban, che trae origine dalla sartorialità tipica italiana per evolversi verso forme più destrutturate e tessuti tecnologici per uno streetwear contemporaneo. Ed ecco che anche in questo caso le fibre sintetiche di RadiciGroup hanno trovato applicazione, da sole o in combinazione con quelle naturali, in quanto garanzia di comfort, vestibilità e versatilità dei capi.

About 50 students from different countries attended the training course, which ran from September to December 2017. The workshop’s objective was for the students to develop and design sportswear apparel featuring innovative shapes, materials and styles. In order to stay close to reality and challenge the students with a complex task, the Alpine Rescue Corps of Lombardy, Italy, was called on to participate. The students listened to the needs and requirements of the rescuers in emergencies and created a number of garment collections specifically for those activities, including, in particular, a high visibility jacket. “As a producer of raw materials for use in the sportswear sector, among others” said Marco De Silvestri, marketing director of the RadiciGroup Comfort Fibres Business Area, “it is of the greatest importance to us that young designers know, already in the design phase, the specific performance characteristics afforded by the different materials. Polyamides and polyesters, two of the types of fibres most widely used for sportswear, are highly versatile and allow for combining various performance characteristics in a single product, optimizing its use for the needs of a specific case.”

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FOCUS TESSUTI TECNICI BRUGNOLI® writer Pietro Ferrari www brugnoli.it

MyNy Technology, nuovo da Brugnoli®

Brugnoli® è specializzata da oltre 65 anni nella produzione di tessuti italiani a maglia circolare di alta qualità presenta la sua nuova tecnologia tessile: MyNy Ideata per creare tessuti sportivi ed eleganti allo stesso tempo, MyNy Technology by Brugnoli® è una costruzione totalmente nuova, in grado di garantire leggerezza, comodità, movimento, traspirabilità e look perfetto, essendo totalmente anti piega, anche in condizioni estreme.

I TESSUTI CREATI CON MYNY TECHNOLOGY BY BRUGNOLI® Comodi e confortevoli: grazie alla particolare struttura e alla combinazione di disegni, seguono i movimenti del corpo senza creare costrizioni; Dalla linea perfetta: non stropicciano e non creano pieghe, anche a seguito di forti pressioni Leggeri: la speciale struttura di MyNy Technology crea una perfetto bilanciamento di zone con diversi

pesi, dando una piacevole sensazione di leggerezza sulla pelle; Freschi e traspiranti: la loro struttura favorisce la traspirabilità e crea delle zone di ventilazione Di design: lo stile dei disegni spazia da piccoli punti geometrici e maschili, a quelli più femminili con disegni floreali, fino ad arrivare ad una totale fusione con la natura animale, proponendo scaglie, squame e segni animalier inconfondibili e affascinanti. Tecnici: l’utilizzo di poliammide di alta qualità, completamente no twist rende tecnico e resistente il tessuto oltre che piacevole all’indosso Semplici: sia come utilizzo, diventando un’alternativa moderna e pratica a pizzi e tulle, che come after-care non essendo necessaria la stiratura.


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FOCUS TESSUTI TECNICI BRUGNOLI®

Versatili: adatti per maglieria, capi sportivi, in particolare base layer e per esaltare capi tecnici senza la fragilità di pizzi, ricami e lavorazioni delicate. Brugnoli® ha creato un’ampia gamma di proposte con MyNy Technology, giocando con disegni, fibre, tra cui poliammide, cotone, viscosa, lana (Virgin Wool merino 16,2 micron, con oltre 60% di lana a diretto contatto con la pelle) - e colori, un punto fermo per l’Azienda che da sempre offre un servizio su misura Dye to Match per la creazione del colore personalizzato sulle esigenze del cliente. Brugnoli® declina la sua tecnologia MyNy anche sulla nuovissima proposta Bonded di tessuti accoppiati, con una leggerissima membrana elastica dalle alte prestazioni: Waterproof - elevata resistenza all’acqua (oltre 7 metri di colonna d’acqua) anche in condizioni di forti temporali, Water Resistant - le gocce di pioggia scivolano sul tessuto, Antivento e Traspirante. Prestazioni e stile allo stato puro. Brugnoli® produce da sepre rigorosamente 100% in Italia e nel corso degli anni ha ideato, sviluppato e lanciato delle vere e proprie tecnologie tessili che hanno rivoluzionato il mercato


textures  BRUGNOLI® LAUNCHES MYNY TECHNOLOGY Brugnoli® the italian Company with more than 65 years of experience in top quality circular knitting fabrics introduces MyNy Technology. Conceived to create sporty and elegant fabrics, MyNy Technology by Brugnoli® is a brand new fabric construction, that guarantees lightness, comfort, movement, breathability and a perfect look. As a matter of fact, fabrics based on MyNy technology by Brugnoli® are anti-crease, even under the most challenging conditions, Fabrics created with MYNY TECHNOLOGY BY BRUGNOLI® HAVE SEVERAL FEATURES Comfort: thanks to the unique structure and the pattern combination, the fabrics follow your every move without constriction; Perfect fit: total anti-crease, even under challenging conditions; Lightweight: a pleasant light sensation on the skin; Breathable: the structure guarantees breathability and ventilation;

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Design: style and design are key, from small geometrical pattern, ideal to a male audience, to more feminine floral inspiration, ‘till a real eye on nature with appealing scales and animal signs; Performance: high quality no twist polyamide, gives a further “tech touch” to the fabrics maintaining high comfort; Easycare: easy to use, both as a modern alternative to more precious laces and as after-care, no ironing needed; Versatile: ideal for shirts, sports items, in particular base layers or to enhance technical outfit without the fragility oflaces or delicate finishings. Brugnoli® is launching a wide range under MyNy Technology, playing with patterns, styles and fibers, out of which polyamide, cotton, viscose, wool (Virgin Merino Wool 16,2 micron with more than 60% of wool at direct contact to skin) - and colours, a real point of differentiation for the Company who offers a Dye To Match service to create a tailor made colour, according to clients’ needs. Brugnoli® uses its MyNy Technology also on the brand new launch of Bonded fabrics, with an elastic thin and high performing membrane: Waterproof - high water resistance (more than 7 mt water column) Water Repellent - rain drops roll off the fabric without penetrating, Wind resistant and breathable. Pure performance and style. Brugnoli® production is 100% Made in Italy and through the years created, engineered, developed and launchedsome of the technologies that really influenced the market: 2008 - Explosive Technology: a new way of knitting for sportswear, swimwear and intimate. The perfect balance between light weight and coverage, elasticity and comfort, look and performance. High resistance and compression in an exceptional light fabric. Perfect fit and look with outstanding freedom of movement for a “second skin” effect.


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PITTI IMMAGINE FILATI RAW writer Pietro Ferrari www pittimmagine.com

Un nuovo Spazio Ricerca di Pitti Filati in scena al Salone M

RAW a Pitti Filati

Strategica location - il Salone M - e formula potenziata per lo Spazio Ricerca di Pitti Filati, creative lab del salone e osservatorio sperimentale delle tendenze. Tema della Primavera/Estate 2019 sarà RAW, un termine che ben racconta i tempi presenti e allo stesso tempo ne definisce stato dell’arte e cura. Un periodo storico di sovraesposizione mediatica, di mezzi tecnologici sofisticatissimi, di tecniche costruttive elaborate, di strumenti nati per potenziare, aiutare ed estendere le capacità e le possibilità dell’uomo. Elementi che, tuttavia, rappresentano un grande limite all’immaginazione. RAW è un mood, una reazione all'eccesso di sofisticatezza. Troppa attenzione al dettaglio, al microscopico, al virtuosismo e all'esecuzione. Dalla tecnologia sempre più nano, ai vestiti sempre più "alta moda pronta", sempre meno spazio viene concesso all’immaginazione, alla fantasia e al sentimento. Tutto è troppo elaborato, cotto, raffinato e dettagliato. RAW è la strada più onesta, la più spontanea e naif, che lascia grande libertà di fare, di essere, di trasfor-


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 La configurazione del nuovo spazio RAW di Pitti Filati.

mare e diventare. Dal cibo al filo, tutto è crudo. La maglia è vera, nei punti e nei titoli dei filati, non si nasconde dietro virtuosismi di finezze inarrivabili, dichiara la propria matericità e presenza, nel tempo e nello spazio. Con la direzione artistica del fashion designer Angelo Figus e dell’esperta in maglieria Nicola Miller, e l’allestimento di Alessandro Moradei.

I GRANDI TEMI DI RAW RAW attitude: una vera e propria dichiarazione d’intenti. I concetti di grezzo e di non lavorato sono una cifra stilistica. Tutto è forte, sculturale, così come appare. Pochi movimenti per giungere all'essenza della forma, molta forza e gestualità. RAW summer: l'attesa della novità irrompe come un temporale estivo, un evento inaspettato ma tempestivo, quasi provvidenziale. Sconvolge i piani, ridimensiona l’arsura. Uno “sturm und drang” che resetta tutto e prepara a un nuovo inizio. RAW shelter: dal cibo alle bevande, dalle fibre agli spazi: tutto parla di crudo e di non lavorato. Tutto è

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 Dettagli di tessuto.

PITTI IMMAGINE FILATI RAW

umido e plasmabile, pieno e rotondo. Le geometrie dei mattoni crudi danno vita a disegni razionali e al tempo stesso organici. L’argilla prende forma sotto le mani dell’uomo. RAW data: è possibile cercare e trovare concretezza in un mondo che parla e funziona in maniera virtuale e liquida? L’attenzione si rivolge a materiali crudi e genuini per la nostra quotidianità ed è impossibile non parlare del “materiale” che oggi ha il più grande impatto sociale ed economico: i dati. RAW masculine: non è un latin lover né un fashion victim, l’uomo della prossima estate: è una certezza rassicurante e stabilizzante. La sua immagine si manifesta attraverso la storia dell'arte e del ritratto maschile, raccontato a strati di olio, colpi di pennello, tratti di carboncino. RAW feminine: rifiuta il ruolo che le è stato imposto dall'uomo; la donna della prossima estate si libera di tutte le sovrastrutture obbligate. Non più immagini patinate e ritoccate, le donne “atterrano” sul nostro pianeta con un atteggiamento di grande realismo e autodeterminazione.


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 RAW AT FITTI PILATI A strategic location – Hall M – and a powered-up formula for the Spazio Ricerca, Pitti Filati’s creative lab/workshop and experimental observatory that analyzes new trends. The theme for spring-summer 2019 is RAW, the word that best describes the times we live in, and it also defines the state of the art. It’s a barbarian era, neither wise nor wild. A historic period of media overexposure, of highly sophisticated technologies, elaborate construction techniques, of tools developed to strengthen, assist, amplify, and extend mankind’s abilities and opportunities. RAW is a reaction to all this excessive sophistication. From technology that’s increasingly “nano”, and evermore “ready-made high fashion” clothing, less and less space is left to the imagination, fantasy, and feeling. Highly complicated processes, over-the-top research into surface effects, and superhuman perfection distance us from the essence of things and from understanding them. Everything is too elaborate, overdone, refined, detailed, and refinished.

RAW is the most honest and primitive path that leaves the most freedom to do, to be, to transform, and to become. Everything is raw, from food to yarn. Knitwear is real, with real stitches and real yarn gauges; it doesn’t hide behind unattainable gauges; it makes a statement about its true texture and presence in time and in space. Artistic direction by fashion designer Angelo Figus and knitwear expert Nicola Miller; setting by Alessandro Moradei.

RAW THEMES

RAW attitude: a statement of the above intents. The concept of raw and unprocessed identify a style. Everything is strong and sculptural just the way it looks. A few steps to reach the essence of form, with lots of strength. RAW summer: awaiting the new bursts onto the scene like a summer storm, an unexpected but timely event that is almost heaven-sent. It upsets plans and modulates the scorching heat. A “sturm und drang” that resets everything and prepares for a new start. RAW shelter: from food to beverages, from fibers to spaces – everything is raw and unprocessed. Everything is moist and moldable, full and round. The geometry of raw bricks gives life to patterns that are both rational and organic. Clay is shaped by human hands. RAW data: can we seek and find concreteness in a world that speaks and functions in a virtual and increasing fluid mode? If attention focuses on raw and genuine materials for our daily lives, how can we not speak of the “material” that has the greatest social and economic impact – data? RAW masculine: next summer’s man is neither a Latin lover nor a fashion victim: he is a reassuring and stabilizing certainty. Plain, essential, virile, necessary. His image comes across through the history of art and the portrait, conveyed by oil paints, brushstrokes and charcoal lines. RAW feminine: rejects the role imposed by men; next summer’s woman does away with all the compulsory superstructures. No more glossy and retouched images; no more sylphs and unrealizable icons: women are landing back on earth with a highly realistic attitude and lots of self-determination.

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INTERVIEW LINEAPIÙ ITALIA writer Pietro Ferrari writer lineapiu.com

La luce e il colore Pietro Ferrari - COME È NATA L'IDEA DI LUMEN E COME È STATA SVILUPPATA TECNICAMENTE: È STATO COMPLESSO REALIZZARLA? Cristiano Bartolini - L'idea è nata sulla falsariga delle tendenze della nuova stagione, dall'inizio abbiamo visto la necessità di proporre qualcosa che fosse anche relativo al colore, abbiamo lavorato molto sul colore nelle sue nuove sfaccettature: abbiamo proposto una nuova collezione con effetti dirompenti rispetto alle ultime stagioni. In più abbiamo cercato anche di portare un'innovazione anche se non di forma: i pigmenti fotosensibili , infatti, esistono da sempre, però l'impegno era di renderli fruibili per ottenere un effetto estetico. Abbiamo trovato il modo di renderli ben visibili e con una presenza durevole: l'abito alla presenza dell'ultravioletto si comporta in maniera molto evidente cambiando colore. L'idea alla fine è di creare un filato che può essere utilizzato per realizzare un abbigliamento esterno per l'aperto che esplode con un colore violetto che si mischia con la colorazione di fondo. Si tratta di un pigmento con tutte le "carte in regola" e le certificazioni tossicologiche più strette, nel rispetto di tutti gli standard. C'è una grande attenzione che si estende a tutta la collezione ed è fortemente orientato alle tematiche della eco sostenibilità e del riciclo. Importante anche il tema dell'innovazione che si unisce a un'esclusiva mondiale per la bava continua di Lyocell con risultati estetici importanti, abbiamo usato anche il Cupro, anch'esso come fibra nasce da uno scarto del cotone e la sua produzione ha un impatto ambientale molto basso.

Non mancano tessuti ricavati dalla canapa, valorizzando le fibre ma mettendo anche il nostro knowhow di azienda leader per realizzare dei filati d'effetto. Abbiamo avuto un riscontro importante di grandi griffe mondiali per i nostri prodotti. Pietro Ferrari - LA DURABILITÀ DI QUESTO EFFETTO È COSPICUA? Cristiano Bartolini - L'effetto ha una durabilità pari a un colore normale, anche attraverso lavaggi a secco o ad acqua: penso finisca prima la vita della maglia o il piacere di indossare il prodotto. Pietro Ferrari - FERMO RESTANDO CHE OGGI IL VOSTRO IMPEGNO A LIVELLO DI SOSTENIBILITÀ È MASSIMO... Cristiano Bartolini - Se anche non volessimo sono i nostri clienti a chiedercelo, ma al di là delle banalità e dell’ipocrisia si tratta di qualcosa di eticamente necessario. Lavoriamo con clienti che hanno come standard il Detox 2020 . Abbiamo un ufficio qualità interno che si occupa dell'analisi non solo delle prestazioni tecniche ma anche delle prestazioni eco tossicologiche e di tracciabilità della intera filiera produttiva . “Il filato fotosensibile - afferma Alessandro Bastagli, presidente di Lineapiù Italia - è un’opportunità espressiva per gli operatori della moda e i couturier, sempre alla ricerca di nuovi elementi su cui esercitare le proprie visioni. Un esempio ulteriore della determinazione di Lineapiù Italia ad esplorare sempre la frontiera dell’innovazione, alla ricerca di un punto di contatto tra bellezza e tecnica".


textures  LIGHT AND COLOR Pietro Ferrari - How the idea of Lumen was born and how it was technically developed: was it complex to make it? Cristiano Bartolini - The idea was born along the lines of the new season's trends, from the beginning we saw the need to propose something that was also related to color, we worked a lot on color in its nuances: we proposed a new collection with disruptive effects with respect to the last seasons. In addition we have also tried to bring an innovation even if not in shape: the photosensitive pigments, in fact, have always existed, but the commitment was to make them usable to obtain an aesthetic effect. We have found a way to make them visible and with a lasting presence: the dress in the presence of ultraviolet behaves very clearly, changing color. The idea at the end is to create a yarn that can be used to make outdoor clothing that explodes with a violet color that blends with the background color. It is a pigment with all the "papers in order" and the closest toxicological certifications, in compliance with all the standards. There is a great attention that extends to the entire collection and it is strongly oriented to the issues of eco-sustainability and recycling. Also important is the theme of innovation that joins an exclusive world for Lyocell for the continuous slime with important aesthetic results, we have also used the Cupro, as a fiber born from a cotton waste and its production has a very low environmental impact. There is no shortage of fabrics made from hemp, enhancing the fibers but also putting our know-how as a leading company to create effective yarns. We have had an important

feedback from major global brands for our products. Pietro Ferrari - Is the durability of this effect conspicuous? Cristiano Bartolini - The effect has a durability equal to a normal color, even through dry or water washings: I think the knit's life ends first or the pleasure of wearing the product. Pietro Ferrari - Notwithstanding that today your commitment to sustainability is maximum ... Cristiano Bartolini - Even if we do not want our customers to ask, but beyond the banality and hypocrisy it is something ethically necessary. We work with customers who have the Detox 2020 standard. We have an internal quality office that deals with the analysis not only of technical performance but also of the eco-toxicological and traceability performance of the entire production chain. “Photosensitive yarn - comments Alessandro Bastagli, president of Lineapiù Italia – is an expressive opportunity for members of the trade and couturiers, who are always on the lookout for new elements on which to experiment their concepts. This is yet another example of Lineapiù Italia’s determination to always explore the frontier of innovation, in search of a point of contact between beauty and technical performance”.

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EVENTI HEIMTEXTIL writer Beatrice Guidi www heimtextil.messefrankfurt.com/frankfurt/en.html

Heimtextil 2018: rinnovata crescita di visitatori ed espositori

Una stagione che si annuncia positiva

Inizio positivo della nuova stagione dell'arredamento: circa 70mila visitatori provenienti da 135 paesi hanno sperimentatole innovazioni di design da parte di 2.975 espositori internazionali a Heimtextil dal 9 al 12 gennaio. Il design urbano nel contesto dell'architettura e dell'industria alberghiera è diventato il tema principale della fiera internazionale per i tessili per la casa e il contract. “Con una crescita sia da parte dei visitatori sia da parte degli espositori, Heimtextil ha convinto a tutto campo e ha rafforzato la sua posizione unica come fiera leader a livello mondiale”, ha dichiarato Detlef Braun, CEO di Messe Frankfurt. Circa 70mila visitatori, tra cui rappresentanti del commercio al dettaglio e all'ingrosso, decoratori di interni, design, architettura e interior design, industria alberghiera e industria, hanno beneficiato della gamma unica di prodotti e di ispirazione della fiera hanno incontrato i migliori buyer internazionali del settore retail. La qualità dei visitatori è stata, infatti, ancora una volta eccezionale. Quasi tre quarti di loro erano dirigenti. Più di sette visitatori su dieci si sono recati a Heimtextil a Francoforte dall'estero. I rappresentanti del commercio, ancora una volta, comprendevano i principali acquirenti delle principali società di vendita per corrispondenza, negozi di mobili e catene di negozi, tra cui BAUR, Bruno Bader, Cotonis, Erwin Müller, Industrias Spring, Objekt- und Hotelausstattung Felbermayr, Hornbach, Otto, QVC, Unimasa, Witt Weiden XXXLutz e York Furnishing Textiles FZE. Heimtextil ha offerto anche condizioni ideali per il segmento medio e piccolo del commercio al dettaglio e per i decoratori di interni. Tutti hanno beneficiato di offerte su misura e programmi di benefici esclusivi come Heimtextil Insider e Bed 'n Excellence.

OFFERTA IN CRESCITA Per l'ottava volta consecutiva, la fiera ha aumentato il numero di aziende partecipanti; questi ora totalizzano 2.975 espositori internazionali. Oltre a leader del mercato globale e leader del settore, Heimtextil ha anche fornito una piattaforma internazionale per più di cinquanta giovani designer e start-up con il suo nuovo programma "New & Next". Una dei punti focali della fiera era l'arredamento del contratto e l'attenzione associata al gruppo target di architetti e progettisti di proprietà. “Per noi è stata una fantastica prima della fiera”, afferma Tom Puukko, proprietario del produttore di carta da parati Feathr dalla Finlandia. “Siamo stati in grado di generare nuovi e ottimi contatti da tutte le parti del mondo.


textures  HEIMTEXTIL 2018: RENEWED GROWTH IN VISITORS AND EXHIBITORS Successful start to the new furnishing season: around 70,000 visitors from 135 countries experienced design innovations by 2,975 international exhibitors at Heimtextil from 9 to 12 January. Urban design in the context of architecture and the hotel industry became the top topic of the international trade fair for home and contract textiles.

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‘With growth on both the visitor and exhibitor side, Heimtextil has convinced across the board and underpinned its unique position as a world-leading trade fair’, says Detlef Braun, CEO of Messe Frankfurt. Around 70,000 visitors, including representatives from the retail and wholesale trade, interior decorators, design, architecture and interior design, the hotel industry and industry, benefited from the fair’s unique range of products and inspiration.

INTERNATIONAL TOP BUYERS FROM THE RETAIL SECTOR

The quality of the visitors was again outstanding. Almost three quarters of them were executives. More than seven out of ten visitors travelled to Heimtextil in Frankfurt from abroad. Trade representatives once again included top buyers from major mail order companies, furniture stores and retail chains, including BAUR, Bruno Bader, Cotonis, Erwin Müller, Industrias Spring, Objekt- und Hotelausstattung Felbermayr, Hornbach, Otto, QVC, Unimasa, Witt Weiden XXXLutz and York Furnishing Textiles FZE. Heimtextil also offers ideal conditions for the medium and small retail trade segment and interior decorators. They benefit from tailor-made offers and exclusive benefits programmes such as Heimtextil Insider and Bed' n Excellence.

GROWING OFFER

Per noi un evento speciale è stato un gruppo di architetti che si sono fermati al nostro stand, permettendoci di presentare loro i nostri prodotti”.

L'ARCHITETTURA INCONTRA IL DESIGN TESSILE Con un programma di conferenze di alto livello, visite guidate tematiche e un'area espositiva rinnovata, ovvero la nuova "Interior - Architecture Hospitality Expo" nel padiglione 4.2, Heimtextil ha ampliato il suo impegno nell'arredamento per il contract tessile e con grande successo. Numerosi architetti e interior designer, albergatori e arredatori hanno approfittato delle diverse informazioni e opportunità di networking.

For the eighth time in a row, the trade fair increased the number of participating companies; these now total 2,975 international exhibitors. In addition to global market leaders and industry leaders, Heimtextil also provided an international platform for more than 50 young designers and start-ups with its newcomer programme “New & Next”. One of the focal points of the trade fair was contract furnishing and the associated focus on the target group of architects and property planners. ‘For us it was a fantastic trade fair première’, says Tom Puukko, owner of the wallpaper manufacturer Feathr from Finland. ‘We were able to generate new and excellent contacts from all parts of the world. A special highlight for us was a group of architects who stopped by our stand, enabling us to present our products to them’.

ARCHITECTURE MEETS TEXTILE DESIGN

With a high-calibre programme of lectures, topic-specific guided tours and an exposed presentation area, namely the new “Interior.Architecture.Hospitality Expo” in hall 4.2, Heimtextil expanded its commitment to textile contract furnishing – and with great success. Numerous architects and interior designers, hoteliers and furnishers took advantage of the diverse information and networking opportunities.


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EVENTI MUNICH FABRIC START writer Beatrice Guidi www munichfabricstart.com

Elaborare la realtà

Un concetto innovativo di momento fieristico quello di Munich Fabric Start Elaborazione delle mie realtà. Questo è il tema generale dell'ultima edizione di Munich Fabric Start. Riflette in modo impressionante il potere di quelle interazioni che sembrano così violente al momento all'interno dell'industria tessile e della moda. Lo scontro tra online e analogico, tra Industry 4.0 e abilità artigianale, tra il virtuale e l'esistente. E tra Man+Machine, il tema concettuale di Bluezone. Hai bisogno di una grande capacità di recupero per muoverti all'interno di questi mondi e permettere lo sviluppo di un tutto omogeneo. Fornendo un'impressione iniziale della trasformazione in tempo reale e dei materiali e dei risultati originali per la stagione Spring.Summer 19 è l'installazione di tendenza con un'ulteriore galleria fotografica e un'installazione video nel foyer del MOC. Munich Fabric Start riunisce la vitalità di tutti questi apparenti opposti e converte il loro potenziale energetico in una piattaforma stabile con un'identità e una realtà mature e orientate al futuro. Focalizzato sull'ottimizzazione dei prodotti e sull'ulteriore sviluppo dell'innovazione di processo orientata alle soluzioni. Munich Fabric Start propone ancora una volta un'agenda esclusiva e ricca di eventi di supporto appositamente sviluppati da esperti del settore tessile e della moda per questi segmenti di mercato sempre più esigenti: un programma che fornisce impulsi, indica soluzioni e offre l'opportunità di scambi diretti. Uno che fornisce informazioni sulle tendenze e tendenze future e lascia spazio a discussioni entusiasmanti. Il programma include seminari di tendenza, tavole rotonde e workshop. In questo spirito pionieristico e progressivo, Keyhouse, in quanto centro di esperienza e innovazione appositamente creato per il progresso tecnologico e le innovazioni sostenibili, si concentra su e-textiles, bio-tecnologia, sostenibilità e produzione avanzata. La forte e intensa integrazione della tecnologia e dello sviluppo all'interno dei segmenti di prodotto è una delle principali aree di competenza di Munich Fabric Start. I nostri eventi precedenti hanno già dimostrato in modo impressionante questo processo.

Integrati nel concept espositivo di Keyhouse sono gli sviluppi premiati del premio Hightex Award, il premio all'innovazione di Munich Fabric Start, che è già stato presentato quattro volte. Una giuria di esperti composta da rappresentanti dei media e professionisti della moda ha esaminato e valutato gli sviluppi dei prodotti più innovativi nei segmenti Smart Textiles, Sustainability, Resource Efficiency e Circularity Process durante la fase di preparazione. La presentazione di Hightex Award consente di raggiungere un pubblico rilevante per il marketing e di avere il tipo di impatto mediatico che ha dimostrato di aumentare i lanci di prodotto a lungo termine.


textures

ď€ PROCESSING A COMPLEX REALITY AT MUNICH FABRIC START Processing my Realities.' This is the overarching trend theme at the latest edition of Munich Fabric Start. It impressively reflects the power of those interactions which seem so violent at present within the textile and fashion industry. The clash between online and analogue, between Industry 4.0 and skilled craftsmanship, between the virtual and the existent. And between Man + Machine, the concept theme of the Bluezone. You need a great deal of resilience to move within these worlds and allow a homogeneous whole to develop. Providing an initial impression of the transformation in real time and of the original materials and findings for the Spring.Summer 19 season is the trend installation featuring an additional photo gallery and video installation in the foyer of the MOC. Munich Fabric Start brings together the vitality of all these apparent opposites and convert their energetic potential into a stable platform with a mature and future-oriented identity and reality. Focused on product optimisation and the further development of solutions-oriented process innovation. Munich Fabric Start also once again offers an exclusive and jam-packed agenda of supporting events specially developed by textile and fashion experts for these increasingly demanding market segments – a programme that provides impulses, indicates solutions and offers the opportunity for direct exchange. One that provides information on future trends and tendencies and leaves scope for exciting discussions. The programme includes trend seminars, panel discussions and workshops. In this pioneering and progressive spirit the Keyhouse, as a specially created centre of expertise and innovation for technological progress and sustainable innovations,

focuses on e-textiles, bio-tech, sustainability as well as advanced manufacturing. The strong and intensive integration of technology and development within the product segments is one of Munich Fabric Start's prime areas of expertise. Our previous events have already impressively demonstrated this process. Integrated into the exhibition concept at Keyhouse are the prizewinning developments of the Hightex Award, Munich Fabric Start's innovation prize, that has already been presented four times now. An expert jury made up of media representatives and fashion professionals viewed and evaluated the most innovative product developments in the Smart Textiles, Sustainability, Resource Efficiency and Circularity Process segments in the runup. Presentation of the Hightex Award makes it possible to reach a marketing-relevant audience and have the kind of media impact that is proven to boost product launches long-term.

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