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issue_ dicembre 2018

Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto




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COLOPHON DICEMBRE 2018

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direttore responsabile editor in chief

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pietro giovanni ferrari

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SOMMARIO DICEMBRE 2018

07 EDITORIALE Contrapposizioni tessili Textile contrasts di Beatrice Guidi

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TESSILE TECNICO RADICI GROUP Sostenibilità trasparente The RadiciGroup 2017 Sustainability Report has been released di Pietro Ferrari

08 FILO D’ARIANNA Milano Unica: presentazione tendenze Primavera/Estate 2020 Milano Unica Spring/Summer 2020 di Mariadele Mancini

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EVENTI FILO Un bilancio positivo e ricchezza di innovazione a Filo The colours of Filo di Pietro Ferrari

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INCONTRI NINO CERRUTI l tempo della creatività More than a job di Pietro Ferrari

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EVENTI PERFORMANCE DAYS Un trasferimento azzeccato Performance Days makes a brilliant debut at the Munich Fair Grounds di Pietro Ferrari

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PERCORSO COTONE COTONIFICIO OLCESE FERRARI La tradizione e il dinamismo Cotonificio Olcese, a historical and dynamic company di Pietro Ferrari

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EVENTI HEIMTEXTIL Una gamma ancora più vasta Furniture and decorative fabrics: Heimtextil expands its offer di Pietro Ferrari

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PERCORSO LANA THE WOOLMARK COMPANY Nel segno della lana In the sign of wool di Pietro Ferrari 26

PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA Una storia tutta italiana An Italian story di Pietro Ferrari 30

PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE Un meritato riconoscimento The "Award of Excellence" di Pietro Ferrari 32

PERCORSO SETA SERVIZI E SETA La tradizione e il dinamismo Servizi e Seta, a dynamic and fast growing company di Beatrice Guidi 36

ART & TEXTILES CASA PALCOSCENICO DI ROMI LOCH DAVIS La casa palcoscenico di Romi Loch Davis a Venezia di Paola Govoni 40

COLOURS CASHMERE NON Il percorso e la meta di Pietro Ferrari 44

Auguri Buon Natale Felice Anno Nuovo

COLOURS PAOLO TORELLO VIERA Un grande futuro per un grande passato A conversation with Paolo Torello Viera di Pietro Ferrari 46

COLOURS EDOARDO MIROGLIO Nel mondo della Viscosa tessile From wood to a renewable material di Pietro Ferrari



Milano Unica 5,6,7 Febbraio 2019 Dove inizia la moda. Collezioni tessili e accessori per abbigliamento Primavera/Estate 2020 Ministero dello Sviluppo Economico

milanounica.it


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writer Beatrice Guidi

EDITORIAL

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Contrapposizioni tessili Le proposte creative e tessili esposte alla Fabbrica Orobia durante la presentazione delle tendenze di Milano Unica hanno associato la materia con il ritmo musicale e il cibo, rievocando suggestioni del passato, ma con l’intento di immaginare uno stile del futuro! L’installazione ha ben evidenziato i forti contrasti di colori e materiali. Un grande esempio di continuità tra passato e futuro è Nino Cerruti che abbiamo incontrato e intervistato presso la storica fabbrica di Biella, di cui parliamo nella nostra rubrica “incontri”. Le affascinanti ed emozionanti immagini scelte da Gianni Bologna durante la presentazione della prossima edizione di FILO

si sono concentrate invece sul tema della contrapposizione tra FORZA e QUIETE, da qui la ricerca di profondità diverse nei materiali e nei colori. Queste riflessioni si completano con i concetti espressi nella rubrica Filo D’Arianna di Mariadele Mancini. Nei nostri percorsi dedicati alle fibre nobili mettiamo in luce l’artigianalità e il saper fare italiano, e i nuovi trend per la primavera estate 2020 saranno espressi a Pitti Immagine Filati a Gennaio, salone che vedrà la partecipazione della nostra redazione.

TEXTILE CONTRASTS The creative and textile proposals exhibited at the Fabbrica Orobia during the presentation of the trends of Milano Unica have associated the fabric with musical rhythm and food, recalling suggestions of the past, but with the intent to imagine a style for the future! The installation highlighted the strong contrasts of colors and materials. A great example of continuity between past and future is the experience of Nino

Cerruti we met and interviewed at his historic Biella factory, and we speak about in our "TALKS" section. The fascinating and exciting images chosen by Gianni Bologna during the presentation of the next edition of FILO focused instead on the theme of the opposition between STRENGHT and STILLNESS, hence the search for different depth in materials and colors. These reflections are completed with the

concepts expressed in the article Filo D'Arianna by Mariadele Mancini. In our paths dedicated to noble fibers we highlight Italian craftsmanship and knowhow, and the new trends for spring summer 2020 will be expressed at Pitti Immagine Filati in January, an exhibition that will see the partecipation of our editorial staff.


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FILO D’ARIANNA writer Mariadele Mancini

Milano Unica: presentazione tendenze Primavera/Estate 2020

Una atmosfera di eleganza raffinata e intrigante coinvolgimento emotivo fa da cornice alla presentazione di Milano Unica Music Menu. È andata in scena una nuova idea di Moda da percepire come progressiva acquisizione di conoscenza e di sensibilità, ben lontana dalla tendenza attualmente imperante

che celebra, enfatizzandolo, lo schizofrenico spettacolo di un presente senza memoria del passato e senza tensione creativa verso il futuro. La formula adottata, quella di recuperare il senso delle cose attingendo alla variegata tavolozza delle sfumature sensoriali, suggerisce un concetto di eleganza destinata a soddisfare non solo l'occhio ma, spezzando la monotonia, a cogliere un'emozione che già vibra nell'aria. Ricostruendo momenti cruciali e simbolici nel labirinto musicale del XX secolo , attraverso il succedersi delle sue avanguardie, con un video preciso, breve ed esaustivo, impariamo a immaginare le proposte creative della stagione 2020, e non solo, ascoltandole nel sottofondo musicale di riferimento. La suggestione ci intriga. Ci guida a percepire che ogni frammento di tessuto esposto è lì non solo per mostrarsi, ma per raccontare la sua storia, per svelare la sua ricchezza, in un continuo susseguirsi di sovrapposizioni, di intrecci e contaminazioni materiche. Stiamo scoprendo un modo nuovo per riflettere, immaginare e celebrare l'instancabile impegno creativo, tipicamente nostrano, che travalica i confini spaziali e temporali e ispira contesti, fattori e parametri in continua evoluzione. Alziamo gli occhi e osserviamo la cupola di palloncini bianchi che sovrasta una delle tre postazioni dell'allestimento. Tornano in mente le parole di John Cage in una intervista del 1992 : ''Viviamo un'epoca che non mi fa pensare a una corrente principale, ma a molte correnti, o persino, se insistiamo sul fiume del tempo, penso che siamo arrivati a un delta, forse addirittura oltre un delta, a un oceano che sta tornando verso i cieli''


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ď€ MILANO UNICA SPRING/SUMMER 2020 An atmosphere of refined elegance and intriguing emotional involvement is the setting for the presentation of Milano Unica Music Menu. A new idea of Fashion was perceived as a progressive acquisition of knowledge and sensitivity, far from the currently prevailing trend that celebrates, emphasizing it, the schizophrenic spectacle of a present without memory of the past and without creative tension towards the future. The formula adopted, the recovering the sense of things by drawing on the variegated palette of sensory nuances, suggests a concept of elegance destined to satisfy not only the eye but, breaking the monotony, to seize an emotion that already vibrates in the air. Reconstructing crucial and symbolic moments in the musical labyrinth of the twentieth century, through the succession of its avant-gardes, with a precise, short and exhaustive video, we learn to imagine the creative proposals of the 2020 season, and not only, listening to them in the background music of reference.

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The suggestion intrigues us. It leads us to perceive that every fragment of exposed fabric is there not only to show itself, but to tell its story, to unveil its richness, in a continuous succession of overlapping, interweaving and material contaminations. We are discovering a new way to reflect, imagine and celebrate the tireless creative commitment, typically nostrano, which goes beyond spatial and temporal boundaries and inspires contests, factors and parameters in constant evolution. We raise our eyes and observe the dome of white balloons that overlooks one of the three positions of the exhibition. The words of John Cage in a 1992 interview come back to mind: '' We live in an era that does not make me think of a mainstream, but to many currents, or even, if we insist on the river of time, I think we came to a delta, maybe even beyond a delta, to an ocean that is returning to the skies ''


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INCONTRI NINO CERRUTI writer Pietro Ferrari www lanificiocerruti.com

Il tempo della creatività La lana, l’industria e la moda in una conversazione con Nino Cerruti.

 Nino Cerruti.

È un momento di grande emozione per noi incontrare Nino Cerruti nel Lanificio Cerruti a Biella e ripercorre con lui un percorso esistenziale e imprenditoriale sempre al passo con i tempi. Pietro Ferrari - Come si guardava cinquant’anni fa la qualità di un tessuto e come la si guarda oggi? Nino Cerruti - Oggi viviamo una fase di mescolanza di marketing con aspetti tecnici, quando un tempo il nostro lavoro era molto più semplice; si vive un’epoca piena di contraddizioni, in cui si vede contestualmente venire a galla con la stessa virulenza cose estreme, basti considerare quello che vediamo quotidianamente sul piano della politica. Parlando di qualità si può paradossalmente cominciare col dire che la lana è sempre lana, quelle che sono rimaste forse più uguali al passato sono le pecore, ma neanche loro sono più le stesse: sono cambiati i criteri di allevamento e di preparazione, la fibra della lana tende a crescere sul dorso degli animali in una maniera un po’ diversa, a parità di lunghezza di


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 MORE THAN A JOB Nino Cerruti - What I would like to emphasize is that our job is much more than a job, because it is one of the activities in which you are closer to the life of the human being. Just complete this life with things that in part con-

 Un’immagini storica del Lanificio Cerruti.

 Lo stabilimento

nell’area urbana di Biella.

fibre, oggi la lana è più diritta e meno arricciata, cambia, poi, sul piano tecnico, quando viene usata nei tessuti il risultato che ne deriva. Quando parlando della lana si crede di dire tutto definendo la finezza della fibra che si usa e si arriva a un impoverimento della ricchezza che la lana come materia prima può esprimere in quanto quest’ultima in funzione della stessa natura della fibra e di come cresce sull’animale può avere un tatto molto diverso per finezza a parità di quello che l’animale durante la stagione ha potuto mangiare.

 Il prestigio della tradizione.

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tinue from the past and combine them with new things that did not exist before like electronics and its consequences: the old and the new come to a bump that in some cases is disturbing in some other electrifying and translate into a daily context of our life today. Behind what we wear is a soul, like behind the most recent inventions, then there are so many intermediate things in between that are simply the most beautiful or ugly version of something already acquired.

Anche solo questa definizione tecnica che sta prendendo il sopravvento su tutte le altre in cui si dice finezza X-tal dei tali è diventata una definizione parziale, incompleta e che potrebbe anche essere ingannevole rispetto a quello che poi è il risultato finale che si ottiene da questa materia quando viene trasformata in un pezzo di tessuto. Ma questo è un po’ il mondo di partenza che ha subito anch’esso in cinquant’anni un cambiamento, anche perché cinquant’anni in passato erano pochissimo, oggi in cinquant’anni cambia il mondo.


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 Il tocco della manualità.  Una materia viva.

INCONTRI NINO CERRUTI

! I TESSUTI

PER L’UOMO Nino Cerruti - Se parliamo di lana e di tessuti cominciamo a parlare di tessuti per l’uomo, perché la dinamica dei tessuti per l’uomo è stata fino a tempi recentissimi molto diversa da quella dei tessuti per la donna. Anche questo aspetto della dinamica, del cambiamento e dell’evoluzione dei tessuti che vengono usati per il mondo dell’uomo rispetto al mondo della donna ha avuto un grosso cambiamento e soprattutto direi, in questo caso, è il mondo della donna che si è avvicinato a quello dell’uomo per certi aspetti che sono quelli della funzionalità di questi tessuti e del messaggio che danno della maniera in cui le donne oggi possono vivere una parte importante del loro tempo rispetto a com’era prima, più funzionale, più pratica, più “vita quotidiana” di tutti i giorni. Quando invece, una volta, l’uso dei tessuti era molto più definito e più separato c’era sempre l’obbligo di essere una donna in tutti i suoi aspetti e nella maniera più tradizionale, in tutti i momenti della vita di una donna rispetto a quella di un uomo. Tutto questo oggi è cambiato, si è attenuato e lo si ritrova poi in quello che è l’abbigliamento e il tessuto per l’abbigliamento, perché non perdiamo mai di vista che, dopo la nostra pelle, quello che abbiamo più vicino a noi, è ciò che ci mettiamo indosso. Questo evidentemente si manifesta poi e, siccome stiamo vivendo in un mondo caotico ecco che si manifesta nelle maniere più incredibili, più diverse e più inconsuete, sorprendenti e alla ricerca di una teatralità che una volta era sostituita da un certo conformismo nel modo in cui noi ci comportiamo, come appariamo e con quello che ci mettiamo indosso. Su una via più concreta, nel passato il lavoro di un fabbricante che faceva tessuti per l’abbigliamento per uomo aveva una grande continuità nei prodotti

che realizzava, c’era una grande costanza e c’era anche un perfezionamento molto minuzioso della qualità che il tempo di ripetizione di un prodotto permetteva di continuare ad apportare, anche nei capi per uomo tutta questa continuità è molto più interrotta, molto meno stabile e molto più soggetta a sorprese, a improvvise invenzioni, a contrasti. Pietro Ferrari - Possiamo dire che questo va a scapito della qualità? Nino Cerruti - No, questo non va a scapito della qualità, nel senso che, naturalmente, poi i produttori compensano questo tipo di necessità molto più rapida di cambiamento con un modo di lavorare, con un modo di affrontare tutti i fenomeni che dev’essere però a ritmo accelerato. Una volta, quando tu dovevi telefonare, dovevi andare contro un muro dove c’era un apparecchio appeso e tu col dito facevi i numeri: era pur sempre una telefonata, oggi lo fai con il tuo portatile in qualsiasi angolo ti trovi. Sono tutte e due telefonate ma, se guardi la filosofia della telefonata di oggi rispetto alla filosofia della telefonata di ieri, sono due mondi completamente diversi. Lo stesso succede un po’ in quello che diventa la funzione del tessuto. L’altra cosa è una componente climatica che sta portando dei cambiamenti e quindi una tendenza generale dei peli con cui costruisci i tessuti all’alleggerimento. Questi sono tutti aspetti tecnici che sono cambiati e devono essere affrontati in una maniera diversa, bisogna affrontarli con un ritmo diverso, però tutto questo fa parte della capacità del mestiere, fare questo mestiere oggi significa fare in sei mesi quello che un tempo avevi qualche anno per portarlo a termine, ma questo succede un po’in tutti gli ambiti: guardiamo anche le automobili con quale rapidità devono cambiare modello per riuscire a far fronte a


textures quello che è il marketing dei prodotti. La cosa che è molto importante, che è intervenuta e continua a intervenire in maniera sempre crescente, è che questa libertà e disponibilità a delle cose diverse fa sì che c’è tutto un aspetto visivo che deve accompagnare l’aspetto di sostanza del prodotto. Ma, mentre nella sostanza del prodotto il cambiamento presenta tutte le difficoltà tecniche di continui aggiornamenti nel modo in cui si lavora il prodotto, sul campo visivo non parliamone poi: si possono fare dei salti incredibili di differenza da una stagione all’altra, da un anno all’altro con influenze su quello che la gente ricerca sul piano visivo molto importanti. Una volta, se poi andiamo decisamente a parlare dell’uomo, l’uomo, crescendo, passava dai pantaloni corti ai pantaloni lunghi, poi aveva davanti tutta la vita con indosso un vestito, tanti vestiti ma sempre vestiti. Oggi la gamma delle cose che un uomo cerca da indossare è diventata molto più vasta, fa parte di un’esasperazione dell’individualità e della libertà di esprimere questa individualità . Basta osservare certe fotografie in cui persone con un vestito a doppio petto indosso e la cravatta hanno accanto altre persone che indossano una tuta da jogging. Comunità che vivono nello stesso momento e che non ci portano assolutamente a dire: cosa ci fanno questi due insieme. Sono due maniere diverse nate da ispirazioni diverse. Oggi si è arrivati a indossare tutto con molta disinvoltura. Io mi ricordo che nel 1991, per una collezione di capi che avevo realizzato a Parigi, avevo usato la parola “arte”, sollevando le ire, le manifestazioni di clamore nei confronti di quello che definivano termine ridicolo da parte di alcune persone che si trovavano nella mia équipe. Oggi vediamo che se ne fa addirittura un fatto concreto, specifico di voler sfumare sempre con degli aggettivi e delle definizioni che si sono ereditate dal mondo degli artisti e che accompagnano i prodotti. Anche questa è una dimensione che viene data al nostro modo di vestire in cui oramai stiamo “digerendo” anche il fatto che non c’è più un modo di vestirsi, c’è uno stile per il quale quello che ci mettiamo addosso, quello che mangiamo, quello che andiamo a vedere, quello che ci piace è impacchettato in un unico principio. Pensiamo alla differenza che si evidenzia anche solo con gli ultimi anni del secolo scorso in cui tutto questo era molto primitivo. Io mi ricordo che quando ho osato, per fare della promozione dei miei capi d’abbigliamento,

delle associazioni con sportivi di alto calibro, il direttore dell’ufficio marketing di una grandissima società mi ha detto: ma lei è pazzo, lei usa il sudore per promuovere la moda. Faccia lei il confronto con il punto a cui siamo arrivati oggi. In realtà tutto questo è molto bello, crea una dimensione che nell’abbigliamento non era neanche pensabile tanti anni fa. Ma certo ci si è liberati da un conformismo che limitava la libertà e anche la dinamica con la quale si viveva, perché oggi tutti ci muoviamo più svelti di quanto ci muovevamo prima, anche fisicamente: quindi tutto questo ha bisogno di trovare una sua corrispondenza con quello che ci mettiamo addosso, e l’insieme di tutte queste cose accumulate, fa sì che stiamo vivendo un mondo globale. Io dico che è la globalità del mondo a ruotare attorno a questo fenomeno di chi fa i tessuti, perché poi da questi tessuti si ricava dell’abbigliamento. La concentrazione di maniere diverse di guardarlo, di varietà con cui lo si può muovere, di ricchezza di dinamica che presenta è straordinaria e corrisponde oggi a una vita nostra che è molto più scombinata, disordinata, senza regole, alla ricerca continua di soddisfazioni, quando un tempo tutto era molto più conformista. Prenda la fotografia dell’uscita dalla fabbrica degli operai prima della guerra, quasi tutti uscivano ancora con una giacca addosso e una cravatta, mi dica oggi se ne trova uno con più di una camicia. II mondo femminile. Pietro Ferrari - A un certo punto il mondo femminile è entrato negli interessi della vostra azienda, come avete affrontato il tessuto nei confronti del mondo femminile? Nino Cerruti - Il mondo femminile è entrato in quest’azienda indirettamente attraverso la nostra casa di moda di Parigi dove realizzavamo una collezione da uomo e una collezione da donna come prodotto d’abbigliamento. Quindi era la casa di Parigi a scegliere i tessuti, possibilmente ne trovava o si faceva fare quello che gli serviva qui dal Lanificio, ma comprava poi anche dagli altri lanifici. Nella filosofia di una casa di moda, a Parigi in particolare dove la moda da donna è di casa fin da quando il concetto della moda femminile esiste, era un fenomeno fondamentale dell’attività di quella società. Quindi attraverso questo tipo di esigenze, noi abbiamo cominciato a muoverci, avevamo creato e abbiamo creato allora un profilo di donna che negli anni si è poi sviluppato come una delle due maniere

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INCONTRI NINO CERRUTI

 Moderne tecnologie in azione.

in cui la donna si può vestire, o con tutta la dinamica e la praticità del modo in cui si vestono gli uomini o in una maniera totalmente romantica per così dire e nella tradizione della femminilità. La nostra scelta è stata quella di una donna per cui, nella prima collezione che abbiamo realizzato, abbiamo vestito uomini e donne esattamente con lo stesso tipo di capi, realizzati con gli stessi tessuti e la caratteristica di quel tipo di tessuti che sono androgini, buoni sia per l’uomo sia per la donna, è rimasta un po’ la caratteristica di quella che è la nostra collezione, la collezione da donna, la collezione che è nata e che oggi si chiama con questo nuovo termine “unigender”. Noi non andiamo a rincorrere un concetto tradizionale di tessuto da donna con pesi più leggeri o aspetti visivi diversi, pensiamo che quello che mette indosso una donna è destinato a un supporto corporeo che è il 65 per cento del corpo di un uomo per cui ci sono delle esigenze diverse che si traducono nella consistenza e nella tecnicità che viene data al tessuto. C’è una maniera di sentire e di vedere i colori che non sono esattamente uguali, anche se oramai ci sono dei colori che sono bisexual: una donna con dei capi di colore grigio addosso è ormai una cosa normale, è ancora molto marginale invece l’uomo che si veste con color vicini al rosa o al geranio. Direi che è stata più la praticità dell’uomo a entrare nel mondo della donna che la femminilità tradizionale a entrare nel mondo dell’uomo, anche se tutto questo è in una fase di transizione, stiamo andando in una direzione in cui il mondo vedrà molti fenomeni in diversificazione. Pietro Ferrari – Oggi c’è molta enfasi sulla praticità, su tessuti confortevoli, si dice il vero lusso è la comodità, il tessuto deve essere qualcosa di molto più pratico che scenografico… Nino Cerruti – Non sono d’accordo, questo aspetto è più coerente con le prestazioni di antimacchia, di impermeabilità ma se si parla della consistenza del tessuto e delle scelta di cosa realizzare non è così. Una volta i tessuti dovevano essere di un certo peso, dovevano tenere la piega in un certo modo, venivano stirati nell’ambiente domestico, tutto questo è molto cambiato. Gli italiano hanno passato una fase molto interessante di evoluzione dei tessuti, creando dei tessuti iperleggeri con un titolo di filato molto fine che una volta non esistevano, tessuti di trama semplice, poi a partire da inizio secolo con dei fili più grossi, che mandino un messaggio oltre a fornire una funzione. Due aspetti che devono assolutamente coesistere

per il successo di un tessuto e che ci stanno riportando ad andare a prendere come molto nuove delle cose che sono nuove per le giovani generazioni che non le hanno mai vissute ma che sono i tessuti che si adoperavano agli inizi degli anni Cinquanta come tipologia: quindi tutto questo cambiare spesso è un ritornare. Poi oggi c’è una dato caratteristico: appena nasce una cosa nasce anche il suo opposto: questo continuo contrasto di cose e non di univocità è qualcosa che entra in maniera impetuosa in tutti i giorni dell’attività di un’industria. Pietro Ferrari – È una dinamica sconcertante sotto molti aspetti. Nino Cerruti – Rende la vita molto più complicata. Pietro Ferrari – Forse anche più stimolante, più sfidante… Nino Cerruti – Lei ha visto quanti cominciano a essere questi fenomeni estremamente marginali di ritorno alla lentezza, di ritorno al prodotto alimentare fatto in un certo modo, alla distanza di bicicletta dalla cucina dove si va a preparare il cibo che si mangia. Questo tipo di discorso sta cominciando a funzionare un po’ da antidoto e a portare un po’ di saggezza in questa corsa forsennata, motivata qualche volta solo dal gusto di correre, sicuramente i cambiamenti sono tanti. Poi ci sono dei cambiamenti determinati anche dalla irruenza e dalla violenza con cui certe cose nuove sono entrate nella nostra vita, soprattutto il contributo dell’elettronica ha portato in evidenza dei nuovi protagonisti che trascinano con sé un ritmo diverso e, appena l’essere umano è confrontato con una cosa diversa, non bisogna perdere di vista che tutte le sue reazioni sono un po’ influenzate da questo. Una cosa che si dimentica è che tutto il nostro abbigliamento, fino alla nascita del vestito che a sua


textures volta ha generato la creazione di capi d’abbigliamento in cui l’intelaiatura e la struttura interna erano qualcosa di definito, era un pezzo unico, come vediamo nei ritratti eseguiti dai pittori del Cinquecento, del Seicento o del Settecento i cui soggetti indossavano dei capi sport senza nessuna intelaiatura, senza nessuna struttura, solo che i tessuti che allora di utilizzavano erano estremamente più pesanti ed enormemente più ricchi. Tutte queste cose di cui ci si dimentica ritornano e vengono rivissute in una maniera diversa. Dietro alla storia del vestito c’è tutta la filosofia della storia dell’uomo in maniera sostanziale: questo è quello che rende il nostro mestiere estremamente interessante e affascinante se lo vivi in questo modo. Poi puoi anche viverlo prendendo un titolo o un altro, mettendoli assieme e producendo la prima cosa che ti chiede il mercato. Io tengo molto alla globalità del modo di vedere un mestiere che, intanto, arricchisce ma poi è anche la risposta che si dà in questo mondo in evoluzione. Pietro Ferrari – Lei non vede con nostalgia la tradizione, la vede con interesse… Nino Cerruti – Ma diciamo che se appena appena ragiono un po’, vedo con nostalgia tutto. Tutto quello con cui ci siamo confrontati vede una buona nota di nostalgia. Una cosa è nuova, attenzione, quando non si è mai vista: può anche essere una cosa vecchissima che di colpo viene percepita come nuova. Noi abbiamo lanciato un tessuto che era un tipico tessuto che facevamo circa sessant’anni fa, l’abbiamo rilanciato e viene preso oggi come qualcosa di nuovo, perché chi lo consumava non è più lì per consumarlo e per i giovani l’intrigo della storia vecchia che diventa nuova è interessante. Se vogliamo vedere un fenomeno diverso, pensiamo al rilancio in atto oggi per l’opera lirica per frequenza di giovani che se la vanno a godere. Fino a qualche anno fa pareva strano dire a un giovane di andare all’opera perché la si considerava un fenomeno dei nonni; oggi i nonni non ci sono più e questi giovani stanno rivivendo in una maniera completamente diversa questo fenomeno. Quello che vorrei enfatizzare è che il nostro mestiere è molto di più di un mestiere, perché è una delle attività in cui tu sei più vicino alla vita dell’essere umano. Completi questa vita con cose che in parte continuano dal passato e le unisci con le cose nuove che prima non esistevano come l’elettronica e alle sue conseguenze: il vecchio e il nuovo arrivano a un urto che in qualche caso è perturbante in qual-

che altro elettrizzante e si traducono in un contesto quotidiano della nostra vita di oggi. Dietro a quello che ci mettiamo indosso c’è un’anima, come dietro alle invenzioni più recenti, poi ci sono in mezzo tante cose intermedie che sono semplicemente la versione più bella o più brutta di un qualcosa già acquisito.

! TRA PASSATO E FUTURO Pietro Ferrari – In un questo senso il possesso da parte dell’industria italiana di questi prodigiosi archivi tessili cosa rappresenta come fonte di ispirazione e come patrimonio aziendale? Nino Cerruti – Diciamo che chi ha dei begli archivi tessili ha notevoli vantaggi, però bisogna disporre di begli archivi tessili ma bisogna anche saperli usare, perché molto sovente ne salvi l’aspetto visivo ma non ne puoi salvare l’aspetto di sostanza perché è fatto o con pesi che non sono più appropriati o con soluzioni artigianali che non sono più ripetibili a livello industriale: c’è anche questo punto. Tant’è vero che in tutta questa evoluzione che esaspera il fatto industriale c’è una miriade di piccole realtà che nascono in cui il lavoro si fa all’insegna di un contesto ancora altamente artigianale. Da questo lato questa “nostalgia” italiana per il passato che troviamo quotidianamente in mezzo a noi è un pezzo del nostro patrimonio che dobbiamo continuare a difendere con impegno, perché è quello che ci permette di dare importanza a cose a cui da altre parti non si guarda nemmeno più, perché o non sono sufficientemente produttive o non sono sufficientemente redditizie. Il culto del bello è qualcosa di cui tutti parlano, ma per avere una realtà di culto del bello in un paese ci dev’essere qualcosa che ha impiegato secoli per maturare e dev’essere difeso in una maniera esasperata. Quindi bisogna sperare che non si perdano di vista certi valori, perché sul piano del mestiere, l’Italia, molto di più nel tessile che nella moda, ha un’eredità e un patrimonio che non è ripetuto da altre parti, mentre invece nella moda le potenzialità e le realtà di rivalità e le capacità di concorrenza ad alto livello ci sono in parecchi paesi. Se, invece, si parla della parte tessile, gli stessi francesi sono venuti a cercarla in Italia. Pietro Ferrari – Parliamo un po’ di Biella. Nino Cerruti – Una città che sta un po’ diventando una bugia: credo che siamo rimasti l’ultima realtà tessile presente nell’area urbana. È una città che conserva anche tante storie del passato, con una

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INCONTRI NINO CERRUTI

popolazione di persone concrete, un po’ montanare, e di pessimi comunicatori e interpreti delle relazioni sociali. Nella città ci sono anche degli angoli belli ma, quello che è più prezioso oggi e lo è stato in passato è la disponibilità di acqua. Questo tema sarà l’argomento di una iniziativa coordinata dall’Associazione Industriali sul tema della valorizzazione del fenomeno acqua nel Biellese, acqua che significa anche verde, piante, aria più pulita. Dal punto di vista della struttura industriale ci sono poche grandi aziende ma anche numerose piccole aziende con le caratteristiche tipiche delle aziende dei self made man con un’apertura mentale non comune. Pensiamo che dal Biellese nasce un personaggio che in questi mesi è molto d’attualità, perché è uscito un libro molto interessante su di lui, che si chiama Riccardo Gualino, un tycoon degli anni Venti, pensiamo anche al conte Oreste Rivetti con lo slogan che definiva il suo modo di lavorare: “Per sbagliare basta uno” che descriveva bene il suo carattere accentratore. Ancora pensiamo a un personaggio come Ermenegildo Zegna che, nel clima delle sanzioni negli anni Trenta, è stato il creatore di un archetipo di azienda che si moveva in maniera estremamente moderna in anticipo decisamente sui suoi tempi. Per quel che riguarda questa fabbrica, mio padre e, prima di lui, mio nonno, sostenevano che bisogna sempre fare cose molto belle e interessanti che, prima o poi, vengono premiate dal mercato.

La città di Biella non ha in realtà cambiato molto di faccia: ci sono state persone molto coraggiose, pensando per esempio al disastro del 1968 con fior di aziende completamente devastate, i Biellesi si sono messi con molto impegno e capacità a ricostruire e a riattivare le attività compromesse. Pensiamo poi che le aziende più brillanti oggi sono proprio quelle che allora hanno sofferto di più. È una terra di gente coraggiosa ma non sempre simpatica a prima vista, e facile alla cordialità, come sono spesso i montanari, che, però, ha delle grandi qualità. Pietro Ferrari – Cosa ha significato per lei nel suo percorso di grande creatore di moda la vicinanza alla materia prima? Nino Cerruti – Io ho sempre ritenuto molto importante nella creazione la parte dei tessuti e, di conseguenza, la materia prima. Io non ho mai frequentato scuole di moda, ma la scuola tessile pratica, perché a dieci anni mio padre mi diceva che tre mesi di vacanze estive erano troppi, uno era bene trascorrerlo imparando cosa si faceva in fabbrica, per cui mi facevo un mese in azienda tutti gli anni fino alla quinta ginnasio, poi, cominciati gli ultimi tre anni di liceo, ancora un poco più. Mi sono poi iscritto all’Università, ma ho potuto dare pochi esami perché mio padre si è ammalato e ho dovuto dedicarmi interamente all’azienda. All’inizio degli anni Cinquanta mi era presa la passione per la sartoria, frequentavo molti sarti che vedendo un ragazzo giovane che andava da loro e dava loro importanza erano molto simpatici con me, nello spiegarmi e nell’illustrarmi le cose. Alla fine degli anni Cinquanta è nata un’equipe, poi abbiamo cominciato il processo di verticalizzazione, integrando il tessile con altre attività: maglificio in Scozia per la produzione in Inghilterra, azienda di confezione (Hitman) con un taglio pionieristico rispetto al settore, votato all’alta qualità. Ho pensato poi di completare tutto il processo aprendo una casa di moda a Parigi, questa è stata la mia scommessa vincente, grande impegno e buona sorte si sono accompagnati assieme. In quegli anni si è affacciato al mondo della moda un giovane di grande volontà e talento, Giorgio Armani che ha mosso con me i suoi primi passi e ha percorso un fantastico cammino nella nostra azienda. E un grazie a tutte le persone che hanno avuto tanta pazienza e dedizione quando hanno lavorato per me.


the original

filoscozia attitude #filoscoziatheoriginal produttori autorizzati Filmar Spa e Cotonificio Olcese Ferrari Spa

filoscozia.it


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PERCORSO COTONE COTONIFICIO OLCESE FERRARI writer Beatrice Guidi www ferraricotonificio.it

La tradizione e il dinamismo Una visita al Cotonificio Olcese Ferrari ci svela il lungo viaggio di una realtà storica di grande continuità. per l’intera zona in quanto ricca di manodopera e risorse, come l’acqua, perchè adiacente a un paese che si chiama Borno dove c’era un lago naturale a cui è stata applicata una diga per fare un invaso che contenesse una quantità d’acqua importante, da lì è stata fatta la tubazione con un primo salto e una prima centrale, dopodiché è stato realizzato un secondo salto e la centrale è situata proprio dietro lo stabilimento.L’acqua serviva inizialmente come fonte di energia diretta, venendo immessa in condotta e azionando delle pale che facevano girare direttamente le macchine, in un secondo tempo l’acqua veniva immessa in turbine che generavano l’energia necessaria al funzionamento dei macchinari. Il Cotonificio Olcese Ferrari è, però, anche un esempio di integrazione col territorio: chi vi lavorava proveniva dai paesi vicini ma anche da altri paesi nella  Pier Angelo Pestelli con Beatrice Guidi.  Nei reparti produttivi.

Visitiamo un importante realtà nel mondo del tessile italiano, il Cotonificio Olcese Ferrari. L’alta qualità del filato italiano è riassunta in un semplice filo di cotone prodotto dal Cotonificio Olcese Ferrari., il tutto è riassunto in una data, il 1904, anno di fondazione da parte dell’industriale milanese Vittorio Olcese, di un’azienda che realizza filati di alta qualità, scegliendo il miglior cotone al mondo come materia prima. Qui ci ricevono cortesemente Pier Angelo Pestelli, direttore dello stabilimento e Ruggero Cassani, sales manager. Il Cotonificio Olcese Ferrari si trova a Piancogno in Valle Camonica in provincia di Brescia e si sviluppa su una superficie coperta di 55mila m2. Si tratta di una delle rare filature cotoniere ancora presenti in Europa. Il suo livello di competenza e la costante propensione al miglioramento del prodotto e dei processi produttivi l’hanno reso un punto di riferimento per il settore tessile e per il mondo internazionale della moda. Nel 1904 questa superficie si prestava ad essere un punto strategico per creare una fonte di ricchezza


textures valle così che si era resa necessaria la costruzione, man mano che le maestranze crescevano di numero, di strutture abitative che potessero ospitare le maestranze e le loro famiglie: la creazione di un micro-universo quasi totalmente autonomo costituisce un unicum nella storia della Valle Camonica. Di seguito il Cotonificio Olcese Ferrari passa attraverso due Guerre Mondiali, il boom economico e i radicali cambiamenti socio-politici nazionali e internazionali per arrivare a oggi come uno dei protagonisti del settore cotoniero.

! LE FASI DI LAVORAZIONE Le fasi di lavorazioni sono numerose e scandite da diverse tecnologie: il materiale viene prelevato da un braccio meccanico dotato di una fresa cilindrica che asporta i fiocchi di cotone che, tramite un sistema di aspirazione, arriveranno all’area di lavorazione attraverso condotti metallici. Il macchinario di mischia e battitura porta avanti questa fase che ha lo scopo di assicurare l’ottenimento di un filato omogeneo: Il materiale compresso viene aperto per una prima volta dando il via al processo di pulizia del cotone eliminando impurità e corpi estranei. Si passa poi alla fase di cardatura per orientare le fibre di cotone nella stessa direzione, migliorarne la pulizia ed eliminare le fibre aggrovigliate. Il risultato di questa lavorazione è un velo convogliato in nastro. Dall’accoppiamento di più nastri provenienti

dalle carde si ottiene un nastro miscelato e regolare, destinato all’alimentazione dello stiro riunitore che trasforma più nastri di stirato pre-pettinato in uno strato di cotone ovattato avvolto poi su un tubo, la teletta. La pettinatrice, alimentata da otto telette prodotte dallo stiro riunitore, seleziona le fibre lunghe da quelle corte, eliminando quelle al di sotto della soglia minima accettabile, produce un nastro selezionato di alta qualità. Un’ultima miscelazione e una buona stiratura sono lo scopo del passaggio sullo sti-

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 In laboratorio.  Il semilavorato.  Le novità di Olcese

all’ultima edizione di Filo.

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ratoio che da sei o otto nastri ne genera uno solo con dimensioni e peso assolutamente precise e regolari. Dalla lavorazione sul banco a fusi si ottiene il raffinamento dei nastri di stiratoio. Il prodotto del banco si chiama stoppino, a questo prodotto si applica una leggera torsione per evitare rotture e allungamenti, durante la lavorazione successiva. Lo stoppino proveniente dal banco a fusi viene stirato e sottoposto a torsione: le fibre si attorcigliano tra loro secondo un diametro richiesto acquisendo maggiore resistenza, il filo viene avvolto su tubetti di plastica, da cui nell’operazione di roccatura, uno strumento detto stribbia controlla elettronicamente il filato eliminandone difetti e irregolarità. “Per i nostri filati, ci spiega Pestelli - usiamo principalmente due tipi di cotone; cotone Makò di origine egiziana per i filati fini e finissimi, abbiamo poi altri cotoni di diverse provenienze per la realizzazione della mischia “America” destinata ad una vasta gamma di filati melange, realizzati con cotone 100% pettinato (utilizzando cotoni colorati, miscelati fino a cinque differenti componenti). Tra le nostre proposte, ci sono filati realizzati con cotone pettinato colorato, miscelato ad altre fibre naturali quali; cashmere, lana, seta, lino, angora, ecc. Prodotti realizzati con fibre cellulosiche ed artificiali; modal, viscosa, bamboo. Articoli realizzati con fibre sintetiche; nylon, poliestere, acrilico. Per esigenze particolari, fibre metalliche “argento”.

! I PRODOTTI Cotonificio Olcese Ferrari è stata forse la prima filatura

a produrre melange con cotone organico: “Stiamo parlando di almeno quindici anni fa per la prima cartella di Ecocotton – spiega Cassani - Poi c’è stata l’evoluzione del tinto filo, del mercerizzato sempre con moltissima attenzione al sostenibile e moltissima attenzione a tutte le certificazioni che ti permettono di confermare al cliente la precisa e costante conformità a tutte le richieste dell’ecosostenibilità nei loro vari aspetti. Va detto anche che in azienda abbiamo una persona che si occupa quasi solamente dello studio e della messa a punto delle certificazioni da Oeko-Tex, all’impegno Detox.” “ Oggi i clienti – ci dice Cassani - sono alla ricerca di qualcosa di diverso e nuovo, sono sempre attenti alle nostre proposte e ogni anno ci presentiamo alle due edizioni di Milano Unica con almeno tre o quattro cartelle contenenti nuove proposte. I clienti prestano grande attenzione ai nostri nuovi articoli ma spesso il loro prezzo non viene associato al giusto valore del filato; si fa fatica, quindi, a trovare terreno fertile per l’innovazione, perché molti hanno un target price invalicabile..” Non bisogna poi dimenticare il marchio Filoscozia di cui Cotonificio Olcese Ferrari è uno dei membri fondatori: “Il consumatore riconosce molto questo marchio – conferma Cassani - purtroppo lo riconosce in un settore di mercato che è l’intimo, soprattutto da uomo e la calzetteria. Quello che intendiamo comunicare è la diversa applicazione del filato Filoscozia su diverse tipologie di capi di abbigliamento, dalla calzetteria, maglieria intima alla camiceria e allo sportwear.


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 COTONIFICIO OLCESE, A HISTORICAL AND DYNAMIC COMPANY Since it was founded in 1904, the cotton mill Cotonificio Olcese has produced cotton yarns of the highest quality using only first-choice raw materials. With its manufacturing plant covering an area of about 55,000 sqm in Piancogno, Val Camonica (one of the largest valleys of the Central Alps. The cotton mill Cotonificio Olcese has been based in Piancogno  a small village in the Italian province of Brescia, in the Camonica valley  since it was founded at the beginning of the 20th century by the Milan-born businessman Vittorio Olcese.Since the very beginning, the company’s history has been intertwined with the Camonica valley’s. In fact, many of the people who worked at Olcese came from the little villages nearby in the valley. Their number increased significantly over the years, so much so that the company’s growth had to go hand in hand with the building of houses in the area all around the mill to host the company’s workers and their families. This led to the creation of an almost-autonomous microcosm, a unique example of worker village in the history of the Camonica valley. Since its foundation in 1904, Olcese cotton mill has been through some of the most important historical events of the 20th century  the two world wars, the economic boom of the 1950s, the big economic changes in Italy and globally but all the same it has been able to survive and has now become one of the main leaders in the international cotton industry.

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Not forgetting the brand Filoscozia of which Cotonificio Olcese Ferrari is one of the founding members: "The consumer recognizes this brand very much - confirms Cassani - unfortunately he recognizes it in a market sector that is lingerie, especially for men and hosiery. What we intend to communicate is the different application of Filoscozia yarn on different types of clothing, from hosiery, underwear to shirting and sportwear.


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PERCORSO LANA THE WOOLMARK COMPANY writer Pietro Ferrari www woolmark.com

Nel segno della lana Una conversazione a Milano Unica con Fabrizio Servente di The Woolmark Company.

 Fabrizio Servente con Pietro Ferrari in occasione di Milano Unica.  A destra, Fabrizio Servente.

Incontriamo nelle dinamiche giornate di Milano Unica, Fabrizio Servente, Global Strategy Advisor di The Woolmark Company, autorità globale della lana Merino australiana che con il logo Woolmark è uno dei marchi più riconosciuti e rispettati al mondo, che fornisce garanzia di altissima qualità, e che rappresenta l’eccellenza e l’innovazione partendo dalle fattorie fino ad arrivare al prodotto finito. Allo stand del marchio approfondiamo con lui alcuni temi del settore Pietro Ferrari - Cos'è oggi The Woolmark Company? Fabrizio Servente - Riassumo con una definizione: The Woolmark Company è la massima autorità della lana nel senso dello sviluppo e della promozione della fibra in tutto il mondo. Parliamo della lana Merino australiana, che nel contesto del mercato mondial equivale all'ottanta per cento della lana per l'abbigliamento nel mondo.Dieci anni fa i prezzi della lana all'origine


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erano otto dollari australiani al chilo, oggi sono venti dollari australiani al chilo, questo anche grazie alla promozione, al marketing, all’education, a tutto quello che noi stiamo facendo per promuovere la lana nel mercato internazionale. L'Italia è un Paese molto importante perché ospita brand di altissimo livello e, allo stesso tempo, è uno dei Paesi della lana fine. Il più grande cliente della lana australiana è ormai la Cina, l'Italia lo è stata per secoli e continua a essere uno dei più grandi in fatto di lana ultrafine, superfine, quindi per i materiali più pregiati. Questo è il risultato delle attività che svolgiamo, promuovendo la lana, ma sopratutto descrivendone le caratteristiche, perché la lana non ha bisogno di inventarsi niente di nuovo: questa fibra che veste l'uomo da più di diecimila anni, da sempre è protagonista della maggiore sensibilità da parte del consumatore a tutto quello che è naturale, rinnovabile, biodegradabile, tutte qualità che la lana possiede. Oltre a questo, la lana è anche l'interpretazione na-

turale di tutte quelle performance che sviluppano le fibre sintetiche, la lana sta ritornando molto nei tessuti tecnici per lo sport, proprio perché possiede naturalmente queste caratteristiche di traspirabilità, di anti-odore e di elasticità naturale. Non c'è bisogno di inventare altro, c'è solo bisogno di comunicarlo nel modo giusto al consumatore contemporaneo. Il trade già conosce la lana, chi invece la deve indossare deve essere informato: ci sono state un paio di generazioni in cui la lana è stata un pò assente. Per i nostri genitori la lana era un bene insostituibile nell'abbigliamento, i ragazzi prima dei millennials la lana non l'hanno mai vista. Adesso sta tornando, non solo grazie alla sensibilità maggiore per le fibre naturali, ma grazie anche alle sue caratteristiche. Pietro Ferrari - Quali sono queste caratteristiche? Fabrizio Servente - Le caratteristiche più importanti della lana sono l'isotermia per cui è calda d'inverno ed è fresca d'estate, la traspirabilità, che la lana ha naturale al contrario delle fibre poliesteri che invece creano cattivi odori. Poi l'elasticità naturale che permette di non usare un solo millimetro di fibra chimica sulla pelle. Un’importante caratteristica della lana è la durevolezza: è uno scandalo comprare un capo di vestiario, indossarlo una volta e gettarlo, soprattutto pensando che si tratta di un capo realizzato con una fibra sintetica che non degraderà mai, se non dopo migliaia di anni; è molto meglio indossare un capo che non si sostituisce ogni due mesi ma cheviene indossato per anni. Qualità vuol dire valore e il valore di una cosa oggi

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 Greggi e lane in un panorama incontaminato (Courtesy of The Woolmark Company).


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PERCORSO LANA THE WOOLMARK COMPANY

è che sia rinnovabile, durevole e abbia le caratteristiche che ti fanno sentire bene e sono amiche dell'ambiente in cui vivi. Noi siamo fortunati a lavorare per questa fibra perché è proprio la quintessenza delle esigenze contemporanee.

! CUSTODI DELLA QUALITÀ Pietro Ferrari - Voi siete però anche custodi della qualità della lana. Fabrizio Servente - Custodi della qualità perché noi rappresentiamo la lana australiana che è lana Merino, la più bella al mondo, il logo Woolmark è un marchio che certifica che quel capo è fatto con della lana di qualità. Deve avere certe caratteristiche, certi standard e allora viene applicato il logo. Il nostro obiettivo però è promuovere la lana, il marchio è semplicemente la firma, però è la lana quello che conta. Noi non vendiamo niente, noi promuoviamo. Pietro Ferrari - Stiamo poi parlando di una filiera naturale eminentemente rinnovabile... Fabrizio Servente - La lana è una fibra naturale in un contesto in cui la pecora vive libera, e viene portata in fattoria solo per la tosa una volta all'anno. La lana è fatta di acqua, erba e sole. Pietro Ferrari - Oggi si parla di tante lane diverse, voi come considerate queste diverse varietà di lana?

 IN THE SIGN OF WOOL The Woolmark Company is the global authority on wool. Through our extensive network of relationships spanning the international textile and fashion industries, we highlight Australian wool’s position as the ultimate natural fibre and premier ingredient in luxury apparel. The Woolmark logo is one of the world’s most recognized and respected brands, providing

Fabrizio Servente - Ogni lana ha le sue caratteristiche: la lana più fine e pregiata è quella australiana, però sono molto pregiate anche le lane scozzesi grossissime e ruvide per realizzare belle giacche di tweed. La lana Merino in Australia è nata da un regalo: Enrico VII ricevette dal Re di Spagna in regalo un piccolo gregge, allora erano piccole, oggi sono molto più grandi. Quest'ultimo cercò di allevarle ma il clima poco adatto lo fece desistere, venne l'idea di mandarle in Australia, a quel tempo colonia inglese, quella cinquantina di pecore divennero cento milioni, oggi sono settanta milioni contro venti milioni di abitanti. Pietro Ferrari - L'allevamento della pecora nel PIL australiano ha un posto importantissimo? Fabrizio Servente - Non è la voce principale perché l'industria estrattiva è importante, però è un prodotto strategico. Infatti The Woolmark Company fa parte di AWI, Australian Wool Innovation, compagnia noprofit di proprietà di più di 60.000 allevatori di pecore Merino che investe in ricerca, sviluppo e marketing a livello mondiale lungo tutta la filiera. Pietro Ferrari - L'Italia è stato il primo mercato per la lana australiana, adesso che posizione occupa? Fabrizio Servente - Adesso è il secondo, dopo la Cina, a stretta distanza con l'India. Diciamo che l'Italia come trasformazione del prodotto fine è ancora il numero uno. Pietro Ferrari - Quali sono i progetti futuri di The Woolmark Company? Fabrizio Servente - Noi continuiamo con la nostra mission che è quella di educare i consumatori, a partire dalle scuole, di supportare la filiera, i giovani designer con l'International Woolmark Prize, appoggiare l'innovazione nella lana con il The Wool Lab. Poi c'è la parte della promozione, oltre ai progetti grandi del passato e del presente, ne sono in pentola di grandissimi per il futuro.

assurance of the highest quality, and representing pioneering excellence and innovation from farm through to finished product. The Woolmark Company is a subsidiary of Australian Wool Innovation, a not-for-profit enterprise owned by more than 60,000 woolgrowers that invests in research, development and marketing along the worldwide supply chain for Australian wool.


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PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA writer Pietro Ferrari www baruffa.com

Una storia tutta italiana In visita allo stabilimento Zegna Baruffa Lane Borgosesia. Il contapassi di Beatrice Guidi, direttrice di Textures conta più di 5000 metri quando termina la visita di una parte di quella che è la più grande azienda italiana del settore laniero in Italia, Zegna Baruffa Lane Borgosesia, con quattro unità produttive nel Biellese. Cinque chilometri di creatività e tecnologia, una filiera che è italiana in tutti i passaggi produttivi. La visita allo stabilimento, assieme agli studenti del Politecnico di Milano, seri e motivati, ci permette di prendere contatto con una realtà di primo piano che si fa paradigma della grande tradizione italiana della produzione laniera pur in un distretto di eccellenza come il Biellese dove non mancano le grandi realtà del settore. Zegna Baruffa viene definita come l’intreccio di tre iniziative imprenditoriali che da oltre 160 anni condividono lo stesso territorio e confluiscono in unico progetto industriale: Baruffa, Chiavazza e Botto Poala. Si tratta di tre marchi di eccellenza della filatura italiana

che diventano percorsi di stile e sperimentazione, ciascuno con la propria identità, in direzione della qualità estrema.

! NEL CUORE DEL DISTRETTO Ancora oggi, in epoca di ottimizzazione produttiva, lavorano per Zegna Baruffa oltre mille famiglie provenienti da una decina di centri, grandi e piccoli, del territorio biellese, in quattro stabilimenti posti a poca distanza l’uno dall’altro. Ogni anno vengono prodotti milioni di chili di filati che recano le tre firme dei marchi storici e vengono scelti da oltre tremila produttori in 57 paesi del mondo. Dal 1850 i filati di Zegna Baruffa hanno costituito la materia di circa 999 milioni di capi che hanno viaggiato fino alla distanza di 20mila chilometri dalla loro origine geografica, e qui si parla davvero di Made in Italy. Un sistema di gestione razionale e proprietario permette a Zegna Baruffa Lane Borgosesia di garantire


textures le più alte quantità richieste dal mercato mantenendo costanti gli standard qualitativi. Strumento principe di questo risultato è il sistema di controllo completo e costante di tutta la filiera i cui presidi abbiamo visto durante la visita nei vari svincoli del flusso produttivo per mantenere la promessa per cui: il primo centimetri di filo vale come l’ultimo. Si parte da una disponibilità inesauribile di materia prima, garantita da una solida capacità di acquisto per arrivare a un circolo continuo tra le richieste dei clienti e le capacità di approvvigionamento dell’azienda. Le fasi di lavorazioni affascinano per l’elevata automazione, per la moltiplicazione degli strumenti produttivi e per la percezione viva del percorso della materia grezza verso il filato, ritorto, accoppiato, tinto e caricato in bobine, pronto per essere spedito. La tranquilla certezza dei cicli produttivi è il risultato di una cultura industriale accumulata nelle generazioni e concretizzata in opportuni e oculati investimenti in tecnologia. La competenza di chi ci accompagna ha tutto il colore della consapevolezza di appartenere a una realtà in cui serietà e creatività sono due facce di una stessa medaglia.

! LA LANA DELLE MERAVIGLIE La qualità di Zegna Baruffa Lane Borgosesia si esprime in diversi filati estremamente qualitativi ma

si riassume in un prodotto che ha pochi riscontri sul mercato, un marchio di enorme prestigio, Cashwool 1978. Morbido come il cashmere e lucente come la seta, Cashwool è un classico del più autentico made in Italy, un intreccio unico tra un’intuizione creativa, la natura e la più avanzata tecnologia industriale. Creato dalla selezione di lane australiane particolari è diventato negli anni un punto di riferimento per il

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 Tecnologie di altissimo livello.


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PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA dedicato, messo a punto dai tecnici nel rispetto di una qualità globale che coinvolge il prodotto, le persone, l’ambiente.

! ATTENZIONE AL FUTURO Il percorso che abbiamo seguito in compagnia dei ragazzi del Politecnico di Milano si inserisce in una serie di visite guidate allo stabilimento di Borgosesia che permette agli studenti di varie scuole di fruire di una impatto diretto con le tecnologie produttive e con i laboratori di una grande industria tessile, specializzata in un prodotto laniero di altissima qualità. Non si potrà mai elogiare abbastanza queste iniziative che permettono di portare i giovani alla conoscenza della realtà produttiva più avanzata e della concretezza dei processi tecnologici. Non è un compito lieve né in termini di logistica né in termini di impegno del personale più qualificato ma rientra pienamente in una strategia lungimirante che permette di porre solide basi per un futuro popolato di giovani operatori con una conoscenza specifica e aggiornata del settore, un investimento per il futuro quanto mai opportuno.

 Materie prime di alta qualità.  Per un prodotto di eccellenza.

mondo della maglieria d’alta gamma, mantenendo la sua caratteristica di essenza inimitabile a marchio Zegna Baruffa Lane Borgosesia. Chi ha ideato Cashwool 1978 ha saputo anticipare il cambiamento, immaginando un filato morbido e leggero, caldo e dinamico, in grado di prevedere stili di vita che sarebbero diventati realtà solo molti anni dopo. Ma anche una rivoluzione tecnologica nel modo di produrre filati di pura lana pettinata. Senza dimenticare che Cashwool 1978 è speciale sin dall’inizio: la lana viene selezionata con grandissima attenzione, scegliendo solo le parti con caratteristiche di finezza e purezza elevatissime. Solo a partire da questa accuratissima selezione diventa possibile ottenere un filato morbido, leggero e di un bianco assoluto in grado di dare luminosità e solidità a ogni nuance di colore. Ma non basta, questa materia prima di eccezione segue, nello stabilimento di Borgosesia un percorso


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ď€ AN ITALIAN STORY Zegna Baruffa Lane Borgosesia is defined as the interweaving of three entrepreneurial initiatives that for over 160 years share the same territory and merge into one industrial project: Baruffa, Chiavazza and Botto Poala. These are three brands of excellence of Italian spinning that become paths of style and experimentation, each with its own identity, in the direction of extreme quality. The quality of Zegna Baruffa Lane Borgosesia is expressed in several extremely qualitative yarns but can be summed up in a product that has little feedback on the market, a brand of enormous prestige, Cashwool 1978. Soft like cashmere and shiny like silk, Cashwool is a classic of the most authentic made in Italy, a unique interweaving between creative intuition, nature and the most advanced industrial technology. Created from the selection of particular Australian wools, over the years it has become a point of reference for the world of top-of-the-range knitwear, maintaining its inimitable essence of the Zegna Baruffa Lane Borgosesia brand.


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PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE

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writer Pietro Ferrari www linificio.it

Un meritato riconoscimento Il Linificio e Canapificio Nazionale riceve il premio di Eccellenza.

Il Linificio e Canapificio Nazionale, dal 1873 realta specializzata nella produzione di flati di lino e canapa di alta qualita e centro di ricerca e sperimentazione sul lino e canapa h riceve il riconoscimento “Premio !00 eccellenze Italiane edizione 2018, il 29 Novembre 2018. Il Premio di Eccellenza e stato conferito dal Comitato d'Onore presieduto dal Presidente della Corte dei Conti dott. Angelo Buscema, insieme al comitato di redazione, il 29 novembre 2008 con una cerimonia

 Pierluigi Fusco Girard riceve per il Linificio Canapificio italiano il premio 100 Eccellenze italiane.

nella suggestiva cornice della Sala della Lupa in Palazzo Montecitorio Roia alla presenza di stampa e autorita. Contestualmente alla cerimonia di consegna del simbolico riconoscimento di eccellenza, la ‘Pigna d’Onore’ realizzata in pietra leccese,il Linificio e Canapificio Nazionale è stato protagonista della IV° edizione del premio“100 eccellenze Italiane Limited Edition nella sezione “Storie d’Eccellenza” edito da Riccardo Dell’Anna con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A ritirare il prestigioso premio l’Ing Pierluigi Fusco Girard, dal 2016 Amministratore del Linificio e Canapificio Nazionale, in prima persona promotore dei successi e dei valori dell’Azienda di proprieta del Gruppo Marzotto: “Un onore ed un orgoglio per me oggi, in un’occasione cosi speciale, poter rappresentare tutti coloro che, nel tempo, hanno saputo rendere il Linificio e Canapificio Nazionale un’Eccellenza Italiana. È un importante riconoscimento conferito per l’impegno, determinazione, passione ma anche coraggio da loro profuso e che hanno contribuito a far diventare quest’Azienda un punto di riferimento nazionale ed internazionale, un’eccellenza italiana riconosciuta nel mondo per creativita, affidabilita, innovazione e sostenibilita” ha commentato Pierluigi Fusco Girard. Sono intervenuti Roberto Alesse, direttore affari generali e personale del Ministero dell’Ambiente; il consigliere diplomatico presso il Ministero della Giustizia Natalia


textures Quintavalle; il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa; il direttore centrale delle Specialita della Polizia di Stato Roberto Sgalla; M. Peppe Vessicchio, direttore d’orchestra; dr.ssa Rossana Zambelli Direttore Nazionale di Cia - Confederazione Italiana Agricoltori; dr. Antonio Barreca, direttore Generale di Federturismo Confndustria; dr.ssa Maria Bianca Farina, presidente ANIA Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici.

! IL PREMIO Il “Premio di Eccellenza” promosso dall’Editore Riccardo Dell’Anna e riservato ad una sola azienda, associazione o ente o persona per categoria per anno che si distingue per iniziativa e competenza. La manifestazione 100 Eccellenze Italiane vuole rappresentare e dar luce alle realta nazionali che portano con se un patrimonio immateriale di valori e saperi, e che con il loro lavoro contribuiscono al prestigio del marchio “Made in Italy” in Italia e all’estero. The Linificio e Canapificio Nazionale, since 1873, specialized in the production of high quality flax and hemp flates and research and experimentation center on linen and hemp , receives the award "Premio 100 eccellenze Italiane 2018 edition, 29 November 2018. The Award of Excellence was conferred by the Honor Committee chaired by the President of the Court of Auditors dott. Angelo Buscema, together with the editorial board, on 29 November 2008 with a ceremony in the evocative setting of the Sala della Lupa in Palazzo Montecitorio Roia in the presence of the press and the authorities. Simultaneously with the ceremony for the symbolic recognition of excellence, the 'Pigna d'Onore' made of Lecce stone, Linificio e Canapificio Nazionale was the protagonist of the IV edition of the "100 eccellenze Italiane Limited Edition" in the "Stories of Excellence" section "Published by Riccardo Dell'Anna with the patronage of the Presidency of the Council of Ministers. To receive the prestigious award Ing Pierluigi Fusco Girard, from 2016 Administrator of Linificio and Ca-

 THE "AWARD OF EXCELLENCE"

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napificio Nazionale, in first person promoter of the successes and values of the Company owned by the Marzotto Group: "An honor and a pride for me today, on such a special occasion, to represent all those who, over time, have been able to make Linificio and Canapificio Nazionale an Italian Excellence.It is an important recognition given for the commitment, determination, passion but also the courage they have lavished on and which have contributed to making this company become a national and international reference point, an Italian excellence recognized worldwide for creativity, reliability and innovation. and sustainability ", commented Pierluigi Fusco Girard. Roberto Alesse, general affairs and personnel director of the Ministry of the Environment, spoke; the diplomatic advisor to the Ministry of Justice Natalia Quintavalle; the president of the Superior Council of Public Works Massimo Sessa; the central director of the Specialties of the State Police Roberto Sgalla; M. Peppe Vessicchio, conductor; dr.ssa Rossana Zambelli National Director of Cia - Italian Farmers Confederation; dr. Antonio Barreca, general director of Federturismo Confindustria; Dr. Maria Bianca Farina, president of ANIA National Insurance Companies Association.

The event 100 Eccellenze Italiane wants to represent and give light to the national realities that bring with them an The prize - The "Award of Excellence" promoted by the immaterial patrimony of values and knowledge, and publisher Riccardo Dell'Anna is reserved for only one that with their work contribute to the prestige of the company, association or body or person by category "Made in Italy" brand in Italy and abroad. per year that stands out for initiative and competence.


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PERCORSO SETA SERVIZI E SETA writer Beatrice Guidi www servizi-e-seta.com

Non solo seta Servizi e Seta, una dinamica trading di filati in crescita sul mercato mondiale. tamente dagli alberi di gelso, di colore giallo intenso e completamente irregolare nella sezione della fibra, che donano ai filati mani secche e colori brillanti; • BOURETTE, prodotta con il 100% di seta riciclata, ovvero con gli scarti della pettinatura e le Noils di Seta Shappe e di Seta Tratta. Il filato è caratterizzato da neps, tipici piccoli ammassi di fibra carichi di sericina, che non assorbono colore in modo uniforme creando aspetti rustici con diverse tonalità di colore; • OPACUM, esclusiva di Servizi e Seta, prodotta con una combine di materie prime e processi produttivi che donano opacità al filato, rendendolo l’unico filato di seta al mondo totalmente opaco, ottenuto senza alcun trattamento chimico. In seguito alla joint venture con Huyai, Servizi e Seta può offrire anche filati in 100% Lino, dove con diverse metodologie tintoriali della fibra garantiamo la più ampia scelta possibile ai nostri clienti. La tintura con coloranti reattivi LINO, che permette

 Silk Bourette.

Servizi e Seta è una trading di filati fondata nel giugno 2008 da G. Schneider e Alberto Enoch. In seguito a una forte e rapida crescita si è deciso di far partecipare alla compagine societaria il nostro migliore fornitore e nel 2013 con un aumento di capitale è entrata a farne parte Huayi Silk Co Ltd., uno dei principali produttori di seta in Cina, con sede a Tongxiang, la città della Seta. In seguito la crescita è ancora più rapida e si conferma con una maggiore offerta di filati in 100% Seta e misti seta con fibre nobili e nuovi filati in 100% Lana e 100% Lino, anche in mista con fibre naturali. La seta è sicuramente la principale delle fibre trattate dove offriamo diverse qualità: • SHAPPE, il filo di seta più pregiato prodotto con le migliori fibre ottenute dal bozzolo prodotto dal baco “bombyx mori”, allevato nelle fattorie della campagna dello Zhejiang, l’aera per eccellenza della seta; • TUSSAH, filato in 100% seta selvatica, dove i contadini raccolgono i bozzoli, una volta “sfarfallati” diret-

 Preparazione del Lino.


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 Bozzoli di Seta.

 Pettinatura del Lino.

 Filatura della Seta.

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PERCORSO SETA SERVIZI E SETA

 Preparazione della Seta.

creazioni jacquard e rigati, la tintura delavé, per effetti stone washed LINO DELAVE’ e infine il LINO MÉLANGE, dove con gli effetti rustici della fibra tinta in tops, siamo leader mondiali, con ben 66 colori a stock service per diversi utilizzi, come il Jersey, la tessitura tradizionale e la maglieria rettilinea.

 Art. Buseta – Art. Hairy.

Infine l’ultima avanguardia delle collezioni sono i filati prodotti con la filatura “semi-worsted”, processo che sta nel mezzo tra la filatura cardata e la filatura pettinata. La preparazione avviene nelle celle di mistatura, successivamente si trattano le fibre con lunghezze di 40/45 mm in carda per filare su filatoi pettinati, creando filati fini e finissimi con coloriture fuse e mani piene e leggerezze inarrivabili con i filati pettinati e o cardati tradizionali. La filatura “semi-worsted” arricchisce la collezione con filati in 100% lana e in mista con fibre naturali e con altri nostri classici primaverili in mista con seta e cotone: COTTONSILK e VISCOSETTE, seta Mulberry in mista con cotone o viscosa. TASMANIAN, in 100% Lana trattata Kroi, lavabile in lavatrice, CASHMERINO, in Lana e Cashmere, ROYAL CASHMERE, in Seta e Cashmere, MAKALU, in Cotone e Cashmere e BALI, in Lana e Cotone, per ottenere capi caldi e leggerissimi con diverse performance a seconda di quanto voluto dal nostro cliente. La novità per PITTI sarà un filato fine in mischia intima di Seta e Lino, GANSHU Nm 2/48, per capi con screziature di colore tone sur tone dovuti alle diverse affinità tintoriali delle fibre. Servizi e Seta affianca la clientela negli studi di nuovi filati ed effetti tintoriali ad hoc per il cliente più esigente, che richiede una personalizzazione della collezione.

 Linen Melange.


textures  SERVIZI E SETA, A DYNAMIC AND FAST GROWING COMPANY

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the middle of carded spinning and combed spinning. The preparation starts from the blending cells, where the fibers of 40/45 mm are coming out into the carding machine to Servizi e Seta is a yarns trading founded in June 2008 by be combed then spun on combed spinning process. The G. Schneider and Alberto Enoch. yarn produeced are fine and rounded yarns with melted Following a strong and rapid growth, it was decided to in- colors and soft handfeel. The lightness it is not comparable volve our best supplier to the company structure and in with combed and traditional carded yarns. 2013, with a capital increase, Huayi Silk Co Ltd., one of the leading silk producers in China, based in Tongxiang, the The "semi-worsted" spinning enriches the collection with city of Silk, joined the company. Then this expansion is even 100% wool yarn and mixed with natural fibers and with our faster and it is confirmed by a greater offer of yarns in 100% other spring classics mixed with silk and cotton: silk and mixed silk with noble fibers and new yarns in 100% COTTONSILK and VISCOSETTE, Mulberry silk mixed with cotwool and 100% linen, also mixed with natural fibers. ton or viscose. TASMANIAN, in 100% wool treated Kroi, machine washaSilk is definitely the main of the treated fibers where we ble, CASHMERINO, in Wool and Cashmere, ROYAL CAoffer different qualities: SHMERE, in Silk and Cashmere, MAKALU, in Cotton and • SHAPPE, the finest silk thread produced with the best fi- Cashmere and BALI, in Wool and Cotton, to obtain warm bers obtained from the cocoon produced by the "bombyx and light garments with different performance depending mori" silkworm, bred on the farms of the Zhejiang country- on what our customer wanted. side, the silk area par excellence; The novelty for PITTI will be a fine yarn, intim blend of Silk • TUSSAH, yarn in 100% wild silk, where the farmers collect and Linen, GANSHU Nm 2/48, for garments with tone sur the cocoons, once “flickered” directly from the mulberry tone speckles due to the different dyeing affinities of the trees, of intense yellow color and completely irregular in fibers. the fiber section, which give the yarns dry hand and bright Servizi e Seta supports its customers in the study of new colors; yarns and dyeing effects specifically for the most deman• BOURETTE, produced with 100% recycled silk noils from ding customer, who requires a personalization of the colShappe Yarn and Tratta filament. The yarn is characterized lection. by neps, typical small masses of fiber charged with sericin, which do not absorb color uniformly, creating rustic aspects with different shades of color; • OPACUM, exclusive of Servizi e Seta, produced with a combination of raw materials and production processes that give opacity to the yarn, making it the only silk yarn in the world totally opaque, obtained without any chemical treatment. Following the joint venture with Huyai, Servizi e Seta offer yarns in 100% Linen, where with different dyeing methods of the fiber, we guarantee the widest possible choice to our customers: The dyeing with reactive dyestuff LINO, which allows jacquard and striped creations, dyeing delavé, for stone washed LINO DELAVE and finally LINO MÉLANGE, where with the rustic effects of the dyed fiber in tops, we are world leaders, with 66 colors stock service for different uses, such as Jersey, traditional weaving and knitwear. Finally, the last of the avant-garde collections are the yarns produced with "Semi-Worsted" spinning, a process in


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ART & TEXTILES CASA PALCOSCENICO DI ROMI LOCH DAVIS writer Paola Govoni

La casa palcoscenico di Romi Loch Davis a Venezia però nulla di caratteristico e antico. Cuore dalla casaatelier, in cui la stilista disegna e in parte realizza gli abiti della sua collezione, è il salone di sei metri d’altezza inondato di luce che penetra dalla grande finestra affacciata sul Rio. Questo Ambiente è stato arredato con sculture e lampadari, oltre a strati di oggetti trovati in giro per il mondo e provenienti da aree culturali e da epoche diverse.

! LA RICERCA TESSILE Fastosa e di carattere, tutta la casa è impreziosita da un’attenta ricerca tessile. Il rivestimento dei divanetti, i cuscini e i tessuti d’arredo in broccato spagnolo con inserti lavorati e applicati a mano sono stati ideati e realizzati dall’Atelier Romi Loch Davis, così come la tenda ‘Satelliti’ in organza di seta con inserti in taffetà e tulle. Grazie alla sua approfondita conoscenza della qualità dei tessuti e delle tecniche più pregiate, Romi crea abiti ricchi e sontuosi, fra cui: tuniche in sari indiano, gonne drappeggiate, corsetti in seta e pizzo, soprabiti di velluto, cappotti d’ispirazione russa in broccato di lana…

1 A Venezia, nel sestiere di Cannaregio verso la parte nord occidentale della città, si trova l’abitazione di Romi Loch Davis, stilista e couturier di origine sudafricana. La casa occupa il primo piano di un palazzo del XVI secolo affacciato sul Rio di San Canciano e può essere definita a buon titolo una ‘Casa palcoscenico’, uno spazio abitativo di grosso impatto scenografico, ricco di elementi decorativi che rimandano a culture e a epoche diverse, in un mix di colori intensi e di arredi senza tempo. Il recente progetto di ristrutturazione della casa, curato dall’architetto Barbara Pastor in stretta collaborazione con la proprietaria, ha puntato a ottenere interni fluidi, rimodellando le zone di servizio, eliminando alcune pareti divisorie e rimuovendo varie porte, senza alterare

! LA CASA COME UN TEATRO La casa stessa, da lei definita “un’estensione della mia anima e della mia storia”, è come un teatro in cui mette in scena il suo mondo. Il salone-platea con le tende a tutt’altezza in broccato che corrono lungo le pareti e che come un sipario si

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7 aprono e si chiudono sulla città è separato dalla zona cucina da una grande porta scorrevole in vetro e motivi in foglia d’oro dell'Atelier francese Ulgador. Attribuendo grande valore alla maestria artigianale e all’eccellenza della produzione manuale per arredi, dettagli e finiture, Romi si è rivolta a diverse officine veneziane, dove è ancora possibile ritrovare antichi saperi e capacità manuali straordinarie che sopravvivono al passare del tempo.

 1. Romi Loch Davis nella sua ‘Casa Palcoscenico’ di Venezia Credits: foto della casa-atelier + ritratti : Paolo Utimpergher  2. Copri sgabello con applicazioni a rilievo in broccato e velluto  3. Cuscino con applicazioni a rilievo  4. Passamaneria moderna, dettaglio cuscino  5. 6. Diritto + Rovescio - Jeans nobilitato, goffrato e dipinto, per capi e arredi

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 7. Taffetta con rilievo a onde per capi e arredi Credits: foto della casa-atelier + ritratti : Paola De Calò

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ART & TEXTILES CASA PALCOSCENICO DI ROMI LOCH DAVIS

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! SINFONIA DI COLORI Proprio l’oro zecchino, che riveste gran parte delle pareti, è una scelta ricorrente ed è presente in tutte le forme e sfumature possibili. Dalla zona living alla zona notte, dai servizi fino allo studio, le superfici della casa non sono state ricoperte di piastrelle. È invece una palette di colori intensi a dominare la scena domestica dove i soffitti definiscono ancor meglio l’estetica di Romi che ha scelto di trattarli con colori come verde bottiglia, rosso cardinale e viola melanzana, mentre i terrazzi in cemento pigmentato di nero con graniglia di marmo sono stati seminati con frammenti di smalto vetroso verde e rosso e inserti di tessere musive dorate.

! DAL SUDAFRICA A VENEZIA Sudafricana di origine, Romi Loch Davis ha studiato a Cape Town e in Francia. A Parigi ha aperto un atelier di moda, prima nel Marais e poi a Saint-Germaindes-Prés, rivolgendosi principalmente a una clientela privata e internazionale. Sempre a Parigi ha un laboratorio in cui collabora da tanti anni con una modellista, mentre, di recente, ha iniziato a lavorare anche con alcune sarte del Teatro La Fenice di Venezia.

! DALL’HAUTE COUTURE

ALL’INTERIOR DESIGN

Fashion designer, Romi Loch Davis disegna abiti tailor-made, sontuosi e femminili, prediligendo e ricer-

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cando tessuti lavorati a mano e di alta qualità come jacquard, ricami e sete italiane di Como, broccati spagnoli, sari indiani, velluti e pizzi francesi selezionati presso i più antichi produttori. All’attività di ricerca di tessuti pregiati affianca quella di realizzazione di manufatti tessili con applicazioni, goffrature, lavorazioni a rilievo. Conoscitrice attenta delle materie prime e delle lavorazioni più preziose, concepisce le sue collezioni di abiti e accessori come un riflesso della sua personalità. Col tempo l’essenza e lo stile della sua haute couture sono confluiti nell’interior design realizzando anche tessuti per imbottiti, passamanerie e tendaggi, arrivando a dar vita a un vero e proprio progetto di Couture per la Casa.

10 Romi Loch Davis è profondamente innamorata di Venezia, della sua atmosfera e delle botteghe degli artigiani che ancora oggi si cimentano in antichi mestieri. Da questa città trae ispirazione mixando elementi di diverse epoche e culture, accostando ad esempio perle in vetro di Murano a ornamenti etnici africani come le fasce di perline indossate dalle donne Zulu. 11 La moda per Romi Loch Davis è emozione e rappresenta un’interpretazione del mondo oltre che un’espressione di libertà intellettuale. Attraverso le sue creazioni preziose e senza tempo, Romi ‘si augura di poter aiutare le donne a sprigionare gioia e femminilità’.

 8. Taffetta con “lumache” in rilievo, per capi e arredi  9. Lavorazione a rilievo per maniche  10. Mantello con lavorazione a drappeggio e rilievo, in taffetta, velluto e tulle  11. Assemblage e plissage per maniche, in seta e broccato  12. Dettaglio tenda “ scolpita “ in broccato con lavorazione in rilievo

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COLOURS CASHMERE NON writer Pietro Ferrari www noncashmere.it

Il percorso e la meta

Cashmere NON è una filosofia di vita e assieme un approccio sostenibile alla qualità.

 Pietro Ferrari davanti al negozio NON a Milano.

Il negozio di Cashmere NON a Milano, come il suo omologo parigino, si apre in una via della città, con eleganza e discrezione, con tutto il pensoso fascino del suo contenuto. In questo negozio, mirabilmente fotografato da Pierluigi Anselmi, a cui dobbiamo gli scatti che illustrano l'articolo, incontriamo Alberto Zanone che cortesemente ci riceve in uno spazio sobrio e confortevole. A lui domandiamo di raccontarci le esperienze che stanno alla base di queste sue utopie tessili, razionali ma piene di emozioni vissute. Alberto Zanone - Il percorso che mi ha portato a realizzare questo progetto parte da molto lontano. Io sono di Biella e lì ho fatto gli studi di perito tessile, conosco bene i tessuti, i filati, e di fatto sono attivo nella

maglieria da 45 anni. Nel 1986 ho creato un mio marchio di maglieria che portava il mio cognome, Zanone, marchio ceduto nel 2002 a un gruppo veneto. L'ho ceduto poichè avevo raggiunto la convinzione che non ci fossero più margini di miglioramento in termini di qualità del prodotto. Pietro Ferrari - Si trattava del rifiuto del prodotto standardizzato? Alberto Zanone - Mi spiego meglio. Quando, nel 1973, ho iniziato a lavorare nella maglieria di alta qualità, i filati e le maglie provenivano dalla Scozia e dall'Inghilterra. Del resto i maglifici storici sono nati proprio lì. Anche in Italia si è lavorato molto e si sono raggiunti livelli altissimi nel campo della maglieria. Grazie alla tecnologia, ai macchinari sempre più so-


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 Quattro vedute del negozio.

fisticati, i filati, quelli realizzati con fibre naturali, quando ho venduto l'azienda, avevano raggiunto finezze eccezionali oltre alle quali era difficile andare. Di fatto le maglie oggi, in termini qualitativi, sono le stesse di allora. Ceduta la mia attività, che contava cinquanta dipendenti, una produzione interna e una clientela internazionale, sono partito con un progetto molto più piccolo ma per me molto più stimolante, ASAP as sustainable as possible. Mi sono concentrato non più solamente sulla maglieria ma su tutto il mondo dell'abbigliamento, sviluppando dei progetti che avessero come filo conduttore la sostenibilità ambientale. In sostanza la vera innovazione era per me un nuovo approccio produttivo e quindi una attenzione par-

 Le fibre come oggetti di studio e di emozione.

ticolare all'impatto che i processi di produzione hanno sull'ambiente. Pietro Ferrari - Come è nata in lei questa attenzione per l'ecosostenibilità? Alberto Zanone - In realtà è nata quando ero ancora proprietario del maglificio. Pur essendo una azienda di piccole dimensioni, eravamo vicini a produrre centomila maglie all'anno. Alcune di queste talvolta presentavano dei piccoli difetti, fatto abbastanza normale su quel genere di numeri. Questi capi ovviamente non potevano essere venduti come capi di prima scelta e sarebbero stati naturalmente destinati allo scarto. Per questa ragione nel 1993-1994, un primo passo ecosostenibile, fu quello di intervenire sui singoli capi

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COLOURS CASHMERE NON difettosi con dei "rammendi creativi": un contrasto cromatico o un ricamo, per mascherare la piccola imperfezione come un filo tirato o un punto che aveva ceduto. Il risultato ottenuto fu la valorizzazione del capo inizialmente destinato allo scarto che diventava a questo punto un pezzo unico. Per mia naturale tendenza, ho sempre amato valorizzare ciò che mi circondava. Un esempio è stata la scelta di installare la showroom aziendale nella periferia di Milano in un ex edificio industriale in cui avevo conservato, durante la ristrutturazione, molti di quelli che erano gli elementi originari dell'immobile, nel quale, oltre a presentare il marchio Zanone, organizzavo delle mostre tra cui RRR, Riusa, Ricicla, Riduci. Il progetto che sto portando avanti oggi è una sintesi di quanto fatto finora. I prodotti proposti hanno il miglior rapporto qualità prezzo possibile e sono fortemente caratterizzati dall'attenzione verso l'ecosostenibilità. Che si tratti di cashmere, di cashmere-seta o di cotone, tutti i capi hanno un comune denominatore, l'intemporalità. La tintura vegetale del cashmere è alla base di tutti i capi realizzati con questa fibra e il cotone organico è parte integrante della collezione. Attraverso la mia lunga esperienza ho ottenuto i risultati che mi ero prefissato. Oggi lavoro con una rete di laboratori, alcuni storici e di consolidata competenza, altri più giovani ma gestiti con grande professionalità, entusiasmo e voglia di mettersi in gioco. Di fatto i capi che vendo nei due punti vendita a Milano e a Parigi hanno prezzi contenuti e permettono di allargare la fascia di potenziali clienti interessati a prodotti di alta qualità. L'accessibilità di tali prezzi dipende da più fattori: la sintesi della proposta degli articoli, una produzione che evita qualsiasi tipo di intermediazione e la vendita diretta nei due negozi. Il nome "NON", oltre ad essere la parte centrale del mio cognome è, allo stesso tempo, un invito a NON allinearsi all'attuale modello del mondo della moda, uno dei settori tra i più inquinanti del pianeta.

! LE COLLEZIONI Pietro Ferrari - Come si esprime questo percorso attraverso le collezioni? Alberto Zanone - Come accennato prima, la sintesi nella proposta è parte integrante del progetto. Per questa ragione i colori sono gli stessi per entrambe le collezioni uomo e donna. Un altro aspetto importante è che siamo gli unici al mondo a vendere a peso, in

funzione della taglia: la small quindi costa meno dell'extra-large, perché la materia impiegata è in quantità minore. Si tratta di un costo reale. Pietro Ferrari - Per voi i prodotti sono fatti per durare più stagioni? Alberto Zanone - Il nostro primo criterio è che i prodotti durino il più possibile, sia in termini qualitativi che estetici. Il cotone proposto, anche in versione organica, presentato negli anni '90 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano in un contesto di progetti innovativi, viene utilizzato in capi che possono durare anche decenni.

! IL MESSAGGIO SULL'ECOSOSTENIBILITÀ Pietro Ferrari - Come interpreta Alberto Zanone il messaggio dell'ecosostenibilità? Alberto Zanone - Oggi il messaggio dell'ecosostenibiità delle case di moda è considerato molto importante, però nei fatti sono pochi quelli che perseguono questo cammino con coerenza. Prevale la convinzione che sia più importante poter esibire una certificazione, certificazione rilasciata a fronte di un pagamento, piuttosto che presentare


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OPOS

Fondata nel 1990 da Alberto Zanone, da sempre OPOS si è impegnata nella ricerca e valorizzazione di giovani designer. Dal 1991 al 2001 ha organizzato e prodotto il concorso Under 35 e contestualmente, a partire dal 1995, ha sviluppato diverse ricerche tematiche, promuovendo concorsi, producendo mostre e collaborando con aziende e istituzioni culturali di rilievo, forte della collaborazione di un selezionato circuito di design e di un grande bagaglio di progetti e prototipi disponibili. I due annuari 1991-2000 e 2001-2010 sono la testimonianza più diretta di questo straordinario percorso culturale. Founded in 1990 by Alberto Zanone, OPOS has always been committed towards seeking out and encouraging young designers. Between 1991 and 2001 it set up and organized the UNDER-35 competition and since 1995, lots of theme-based research has been done by organizing competitions, setting up exhibitions, backed by the collaboration of a select group of designers and a wide range of designs and prototypes. The two 1991-2000 and 2001-2010 yearbooks are the most direct testimony of this extraordinary cultural journey.

dei prodotti davvero naturali anche se non certificati. Per quello che mi riguarda praticare la sostenibilità ambientale significa produrre un risparmio energetico, un risparmio di acqua, la riduzione degli sprechi di materia prima, il non utilizzo di materiali tossici o nocivi, il riciclo degli scarti oppure il riciclo del prodotto a fine vita. Pietro Ferrari - Ci sono dei principi base che lei ha illustrato nel corso della nostra conversazione? Alberto Zanone - NON è l'ultimo progetto, in termini di tempo, di ASAP, as sustainable as possible. Con questo nome esistono due negozi, anche in questo caso uno a Milano e uno a Parigi dove, dal 2003, si portano avanti progetti che hanno come filo conduttore la sostenibilità. Tinture naturali, accessori in pelle conciata al vegetale, prodotti a basso impatto ambientale, il recupero di tessuti e filati di scarto e la loro valorizzazione. Tutto quello che va sotto il nome di slow fashion in contrapposizione alla più diffusa fast fashion. Prodotti destinati a durare nel tempo e non legati a una sola stagione. Un consumo più consapevole, che porta a riflettere sul valore delle nostre abitudini.

 Foto di Pierluigi Anselmi.


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COLOURS PAOLO TORELLO VIERA writer Pietro Ferrari

Un grande futuro per un grande passato Una conversazione con Paolo Torello Viera.

 Paolo Torello Viera.

Abbiamo avuto l’opportunità nel corso della nostra visita al Lanificio Cerruti di Biella di incontrare Paolo Torello Viera che la scorsa estate ha assunto il ruolo di CEO dell’azienda e che, cortesemente, ci ha illustrato alcune delle linee direttrici del suo impegno. Pietro Ferrari – Parliamo del suo esordio in Cerruti. Paolo Torello Viera – Il tutto nasce da una telefonata quasi casuale, anche se nella vita non succede mai molto di casuale, nel mio ufficio a New York, poiché ho passato 16 anni negli Stati Uniti. Questa telefonata mi proponeva di lavorare con il Lanificio Cerruti. Ho preparato una mia presentazione sul marchio e sul progetto. Coincidenza mio nonno era direttore della Pettinatura di Romagnano e il signor Nino aveva seguito uno stage in azienda e mio nonno, in quegli anni, era stato il suo mentore. Quindi si chiudeva un loop spazio-temporale emozionante. Ho iniziato questo percorso comune, il 28 luglio, cominciando a insediarmi o a mettere le radici, con dei sentimenti estremamente positivi partiti da un sensazione di euforia per arrivare a un forte senso di responsabilità. La partita vera oggi è capire dove vogliamo andare: abbiamo definito una strategia e si tratta di metterla in pratica. Pietro Ferrari – Quali sono le direttrici di questa strategia? Paolo Torello Viera – Tengo a dire che non vogliamo stravolgere quanto abbiamo trovato: questa è un’azienda che ha un potenziale fantastico, che ha una storia, una tradizione una cultura, ha, soprattutto, il signor Nino. Consideriamo che, nel momento in cui i suoi grandi competitor erano, per differenti ragion, legati alla produzione delle lenerie e/o drapperie il signor Nino aveva già fondato la divisione prodotto finito e il primo stilista che aveva assunto era nientedimeno che Giorgio Armani. Fatte queste premesse abbiamo davanti a noi un percorso non facile ma stimolante: il mercato ci riconosce un grande valore, partendo dal premium del

brand che il signor Nino e la famiglia sono riusciti a creare, sta a noi riallineare tutte le congiunzioni astrali. A fine settembre ho fatto una sorta di giro del mondo – Giappone, Cina, Corea, Hong Kong e Stati Uniti e i nostri consumatori ci hanno confermato che “c’è voglia di Cerruti”. A questo punto bisogna essere intelligenti e strategici nel ri-presentarsi in maniera corretta. È un mercato di grandissima concorrenza, con un’evoluzione che oggi, rispetto a 25 anni fa quando ho cominciato in un grande gruppo del settore, è sottoposto a dinamiche di velocità folle. Dunque la risposta non è solo nel correre in fretta ma correre nella direzione giusta: pensiamo solo all’evoluzione del tessile che ha avuto luogo nell’automotive, nell’arredamento fino alle applicazioni nelle calzature, pensiamo anche all’evoluzione dell’abito, non solo come abito in sé ma anche come momento d’uso, adesso tutto è comfort. La cravatta, nell’evoluzione dell’abito, non è una cosa comoda e la moda la sta eliminando: sono rimasto stupito come da un vero e proprio campanello d’allarme passeggiando per la City di Londra nel vedere tutti in blazer e camicia senza cravatta in un contesto estremamente formale. Dunque c’è uno sviluppo a cui noi cerchiamo di adeguarci o, piuttosto, di anticiparne le direttive, studiando linee di prodotto con un taglio commerciale ma sempre con un tocco di innovazione. Noi siamo famosi per la ricerca e la ricerca è imprescindibile dall’attività aziendale. Non è un caso che per noi l’abito unito non sia un oggetto significativo mentre


45 se parliamo di un tessuto unito con qualche pizzico di fantasia, con un discorso di ricerca di filati, qualcosa di diverso, qualcosa di più, questo è nelle nostre corde. Più in generale noi non vogliamo snaturare l’essenza che il signor Cerruti ha dato all’azienda, anzi vogliamo continuare a fare tesoro di quello che l’azienda ha fatto negli anni passati e riportarla ai fasti dei momenti migliori. Oltretutto abbiamo la fortuna di avere ancora lui in azienda, poi abbiamo un managing partner dedicato dal fondo a questa operazione che non è un uomo del business tessile, è un finanziario, però è un ragazzo con un gusto incredibile. Quando i partner finanziari si innamorano sempre di più del prodotto diventano propositivi. Stiamo lavorando dal punto di vista della fascia di mercato in un segmento che sta immediatamente sotto il gusto altissimo con una distribuzione mondiale che comunque sarà mirata, evitando il rischio di sovraespandersi, proprio per il nome che abbiamo la fortuna di portare. Pietro Ferrari – Ecosostenibilità: tutto il settore tessile sta vivendo una febbre di iniziative e assunzioni di responsabilità in questo campo, voi come state impostando l’approccio a questo settore? Paolo Torello Viera – Io sono uno che viene a lavorare a piedi ma, al di là della battuta, io ho commissionato al mio team l’altro giorno uno studio per capire cosa bisogna fare e come. Nelle nostre intenzioni c’è una valutazione molto attenta della sostenibilità. Ma già ora, è con grande orgoglio, prima di tutto, che posso dire che noi allo stato attuale restituiamo al fiume Cervo l’acqua che preleviamo per i nostri processi produttivi, più pulita di prima. Pietro Ferrari – Questi sono fatti concreti. Paolo Torello Viera – Detto questo auspico che questo tema venga certificato in modo realistico e credibile e non costituisca alla fine solo un discorso di marketing. Io mi auguro che succeda questo: negli Stati Uniti sono stato presidente della Camera di Commercio Italo-Americana, responsabile dell’area Nafta, e soprattutto faccio parte di un board per lo sviluppo del made in Italy negli Stati Uniti in cui siamo stati sempre molto severi sugli adempimenti della aziende che abbiamo promosso in termini di localizzazione produttiva. In questo contesto è già avvenuto che aziende con

le carte in regola fossero penalizzate da altre aziende che sfruttavano meccanismi poco chiari di delocalizzazione. Spero che lo stesso non accada sul tema della sostenibilità. Pietro Ferrari – Possiamo anche parlare, più generalmente, di un aggiornamento gestionale? Paolo Torello Viera – Il signor Nino era una persona che da solo riusciva a gestire un’azienda, erano tempi diversi, oggi non sarebbe più possibile. Oggi le aziende non sono più fatte dall’individuo ma dai team. Io sono entrato in Cerruti dicendo ai miei collaboratori: il gruppo è fondamentale e ci deve essere un interscambio fluido e naturale tra i diversi settori, le diverse anime dell’azienda. Ognuno, poi, deve valorizzare le proprie capacità e competenze stando certo che saranno apprezzate, anche nella costruzione del futuro dell’azienda.

 Tecnologia con un’anima nello stabilimento di Biella.

 A CONVERSATION WITH PAOLO TORELLO VIERA I started this journey with Cerruti on July 28th, starting to settle down or put down roots, with extremely positive feelings, starting from euphori to reach a strong sense of responsibility. I would like to say that we do not want to upset what we have found: this is a company that has a fantastic potential, which has a history, a tradition, a culture, has, above all, Mr. Nino. The market has confirmed to us that "there is a desire for Cerruti". At this point it is necessary to be intelligent and strategic in representing to the market correctly. There is an evolution to which we try to adapt or, rather, to anticipate the directives, studying product lines with a commercial cut but always with a touch of innovation. We are famous for research and research is essential from business. We are working from the point of view of the market segment in a segment that is immediately under the highest taste with a worldwide distribution that however will be a targeted distribution, avoiding the risk of over-expansion, just for the name we are lucky to bring. Companies are no longer made by the individual but by teams. I entered Cerruti and told my collaborators: the group is fundamental and there must be a fluid and natural exchange between the different sectors, the different souls of the company. Everyone, then, must enhance their skills and competences being certain that they will be appreciated, even in the construction of the company's future.


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COLOURS EDOARDO MIROGLIO writer Pietro Ferrari www emiroglio.com

Nel mondo della Viscosa tessile Un cammino e una filiera di grande dinamismo che non rinuncia a ricerca e sviluppo.

 Allo stand di E. Miroglio con Edoardo Miroglio e Gaetano Rimini.

La viscosa continua rappresenta per Edoardo Miroglio solo il 15 per cento della produzione che abbiamo voluto ripercorrere con lui. Il cammino di questa fibra in occasione di una visita allo stand dell’azienda omonima a Pitti Filati. Pietro Ferrari - Come si racconta la Viscosa? Edoardo Miroglio - La Viscosa nasce da un processo che dal legno, una materia prima rinnovabile, scioglie la fibra del legno e la ricostruisce in forma di filo continuo. Il prodotto finale è particolarmente piacevole e si chiama seta artificiale con un buon assorbimento di umidità ed è piacevole sulla pelle e senza particolari odori. Ha però un costo di produzione decisamente più elevato di quello del poliestere e anche un peso specifico un po' più alto, quindi ci vogliono più chili o grammi per abito. Tutto questo fa sì che l'uso nel mondo sia diminuito in modo notevole mentre è aumentata in modo esponenziale la produzione di tessuti sintetici, tuttavia la viscosa conserva una nicchia di consumo di fascia media o medio alta che la preferisce al poliestere per le caratteristiche che abbiamo sopra citato.

Pietro Ferrari - Tra cui un processo sostenibile... Edoardo Miroglio - Il nostro processo è particolarmente sostenibile, il grosso della nostra produzione è di tinto in massa. Quando la polpa è dissolta aggiungiamo dei pigmenti nel "miele" della viscosa, che quando viene lavorata in forma di filo restano all'interno della fibra stessa, quindi un processo di tintura estremamente sostenibile in termini di consumo di acqua e di calore ma anche buono in termini di performance, perché è molto solido all'interno della fibra e anche per gli effetti di brillantezza che conferisce al tessuto. I colori sono disponibili con opacizzante o senza opacizzante. Vengono proposti in tre titoli che poi assembliamo in una ventina di articoli diversi. Il limite è quello di avere delle quantità di produzione molto alte per colore per cui, vendendo tutto da stock-service, i quattromila chili per colore sono il limite. Un altro limite è quello di una cartella di 56 colori di base, in cui però il costo ecologico è estremamente basso e il risultato è estremamente brillante nel colore. Pietro Ferrari - Come si fa il marketing di un prodotto come la viscosa? Edoardo Miroglio - Al di là di fibre con delle performance particolari come il CS Trevira che è diventato sinonimo di antifiamma, e in misura minore al marchio NewLife, sono poche le possibilità di una politica di marketing. Pietro Ferrari - Si parla anche di innovazione nella viscosa? Gaetano Rimini - Noi stiamo cercando di innovare. Abbiamo allestito la viscosa fiammata, che sarebbe impossibile produrla con il processo tradizionale, ma investendo e modificando internamente delle macchine, abbiamo fatto degli esperimenti che sono durati anni per mettere a punto un sistema che ci ha permesso di produrre la viscosa fiammata, che è possibile sia stampare sia tingere in pezza in quanto è garantita anche per unito. Questo prodotto è stato brevettato in questi giorni (


47 giugno 2018). Dovesse esserci la tendenza dei fiammati, siamo gli unici che possono proporla. È interessante sapere che il prodotto fiammato è nato da un difetto di una sola bobina, un problema della macchina; da quel difetto ci è venuta l’idea di creare un effetto. Abbiamo preso l'effetto fiammato di un filato cotoniero che facevamo e abbiamo ragionato con i nostri tecnici su come fare diventare questo difetto un effetto costante nel tempo, che si possa poi produrre sempre allo stesso modo: non è stato facile, abbiamo investito diverse risorse e dopo due anni siamo riusciti a standardizzare il prodotto. Abbiamo anche brevettato una produzione di viscosa melange tinta in pasta, colorata in modi diversi in un unico filo, creando degli effetti di colori a seconda delle nostre specifiche. Nella collezione estiva presentiamo tali colori melange. Edoardo Miroglio - Nel nostro micromercato andiamo discretamente, però è un mercato piccolo: se la produzione di poliestere aumenta di due miliardi di chili all'anno, quella della viscosa diminuisce di conseguenza. Pietro Ferrari - Ma in questa battaglia quali sono gli argomenti a favore della viscosa? Edoardo Miroglio - Di base sono quelli della piacevolezza e della salubrità del prodotto, senza odori come il poliestere. Noi ci posizioniamo su una fascia alta di mercato come tessuto. La viscosa a fiocco è più importante: ci sono degli impianti più grandi, la materia prima costa molto meno perché è fatta dagli scarti della lavorazione del cotone. Nel fiocco viscosa c'è ancora un mondo che ha resistito e che

 Veduta dell’elegante stand a Pitti Filati.

va avanti: con la chiusura in Cina di impianti enormi di viscosa in filo, c'è stata la sostituzione di grandi impianti di fiocco viscosa. Gaetano Rimini - La cellulosa che noi utilizziamo ha dei parametri decisamente superiori a quelli che sono accettati nella produzione del fiocco o della carta per esempio. I nostri fornitori di cellulosa per noi producono dieci volte tanto e selezionano della cellulosa con dei parametri veramente elevatissimi idonei a produrre della buona qualità. Pietro Ferrari - Vedo che il vostro legno è certificato FSC quindi ha tutte le carte in regola. Come si localizza la vostra produzione ? Edoardo Miroglio - Ho comprato tutta una serie di fabbriche in Bulgaria, sono ancora socio della Miroglio Italia ma sono il solo titolare della E. Miroglio e in Bulgaria ho comprato la Svilosa che è stata fusa in E. Miroglio e commercializzata con il marchio Svilosa che è storico. L'acquisizione risale a dieci anni fa. C'era una tradizione tessile importante anche se i nostri impianti sono tutti impianti di meno di vent'anni ad eccezione di quello della viscosa in continuo. Gaetano Rimini - Dopo l'acquisizione abbiamo investito migliorando tutto il parco macchine e siamo decisamente al passo con le più avanzate tecnologie.

 FROM WOOD TO A RENEWABLE MATERIAL Viscosa is the result of a process which, from the wood, a renewable raw material, melts the fiber of the wood and reconstructs it in the form of a continuous thread. The final product is particularly pleasant and is called artificial silk with a good moisture absorption and is pleasant on the skin and without particular odors. However, it has a much higher production cost than the polyester one and also a specific weight a bit higher, so it takes more pounds or grams per dress. All this means that the use in the world has decreased significantly while the production of synthetic fabrics has increased exponentially, however the viscose retains a niche of consumption of medium or medium-high that prefer it to polyester for the characteristics that we have quoted above.

Our process is particularly sustainable, the bulk of our production is dyed in bulk. When the pulp is dissolved add some pigments in the "honey" of the viscose, which when worked in the form of wire remain inside the fiber itself, then an extremely sustainable dyeing process in terms of water consumption and heat but also good in terms of performance, because it is very solid inside the fiber and also because of the brilliance effects it gives to the fabric. The colors are available with opaque or without opaque. are proposed in three titles that we then assemble in twenty different articles. The limit is to have very high production quantities per color so, selling everything from stock-service, the four thousand kilos per color is the limit. Another limitation is that of a folder of 56 basic colors, in which however the ecological cost is extremely low and the result is extremely bright in color.


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TESSILE TECNICO RADICI GROUP writer Pietro Ferrari www radicigroup.com

Sostenibilità trasparente Presentato il Bilancio 2017 di RadiciGroup.

È stato presentato il primo ottobre a Zingonia il Bilancio di Sostenibilita 2017 di RadiciGroup: il report condensa numeri, grafici e tabelle – secondo il modello di rendicontazione GRI Standards – che, in maniera chiara e trasparente, dimostrano come il Gruppo e impegnato quotidianamente “sul campo” in tema di responsabilita sociale e ambientale. Il riferimento al “campo” non e casuale: la location della presentazione, infatti, e stata il Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia, sede degli allenamenti dell’Atalanta B.C.: sulle

 THE RADICIGROUP 2017 SUSTAINABILITY REPORT HAS BEEN RELEASED Prepared according to the Global Reporting Initiative (GRI) Standards, the Report synthesizes numbers into graphics and tables that clearly and transparently show how the Group is committed to social and environmental sustainability “in the field” on a daily basis. The reference to “the field” is not by chance. As a matter of fact, the site of the Sustainability Report presentation was the Bortolotti Sports headquarters of Atalanta B.C.

maglie della squadra dallo scorso anno campeggia il marchio RadiciGroup, a sancire il legame di entrambe le realta con il territorio d’origine e per dimostrare che, attraverso il gioco di squadra, si possono raggiungere grandi obiettivi, nello sport cosi come nell’attivita lavorativa. «Dopo le eccellenti performance ambientali degli anni scorsi, grazie anche agli importanti investimenti fatti in tutti i siti – ha sottolineato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup - i trend legati ad emissioni, energia, uso delle risorse si

Last year, the Centre in Zingonia, Bergamo, training RadiciGroup logo appeared on the team jersey to confirm the ties of both organizations to their territory of origin and to demonstrate that great objectives can be reached through team play, in both sport and the work world. “Following our excellent environmental performance in recent years – also thanks to sizeable investments at all our sites,” Angelo Radici, president of RadiciGroup, pointed out, “our trends in emissions, energy and the use of resources stayed positive. Even on the social front, the figures on Group workers were very good.


49 mantengono positivi. E anche sul fronte sociale i dati relativi ai Lavoratori del Gruppo sono buoni: RadiciGroup cresce in termini di risorse umane, non solo dal punto di vista numerico ma soprattutto dal punto di vista della professionalita». Alcuni numeri che si possono approfondire leggendo il Bilancio: oggi il mix di energia elettrica da fonte rinnovabile per il Gruppo e del 40,3% e la volonta e quella di continuare su questa strada per garantire elevati livelli di energia verde. Se si considera il consumo totale di energia primaria da fonte fossile in relazione ai quantitativi lavorati nel triennio 2015- 2017 si e scesi dal 6,43 GJ/t al 6,19 GJ/t nel 2017 e se si guarda agli ultimi sei anni la riduzione e stata del 22%. Di particolare interesse e il benchmark che mette in relazione i mix energetici standard disponibili a livello nazionale con il mix selezionato invece dal Gruppo per le proprie attivita. Le specifiche scelte operate dal Gruppo in favore dell’energia elettrica verde o dei carburanti a minore impatto hanno infatti consentito ai siti di emettere ben il 24,5% di gas a effetto serra in meno rispetto a quanto avrebbero fatto attenendosi ai mix energetici nazionali a loro disposizione. Questo valore percentuale e stato ricavato calcolando le emissioni sia in base al mix effettivo del Gruppo che in base ai mix dei singoli Paesi dove sono collocati gli impianti che rientrano nel perimetro di rendicontazione. Per quanto riguarda le persone di RadiciGroup la regola del fondatore del Gruppo Gianni Radici e sempre stata «le persone e

il territorio al centro dell’attivita lavorativa». E con il Bilancio di Sostenibilita, che il Gruppo pubblica dal 2004, questo approccio viene rendicontato in maniera precisa e puntale. Nel 2017 la forza lavoro di RadiciGroup e cresciuta: in particolare sono stati inseriti in organico giovani lavoratori, chiamati ad apportare il loro bagaglio di know how in linea con le attuali esigenze del mercato e in grado di produrre una utile contaminazione con le competenze storiche del Gruppo. La tipologia di contratti in essere e prova dell’importanza da sempre attribuita dal Gruppo alla continuita del rapporto di lavoro, con un 91% di contratti a tempo indeterminato. Ma la sostenibilita e sempre frutto del lavoro di squadra: in questa direzione vanno i Codici di Condotta Fornitori e Clienti condivisi da RadiciGroup con gli altri attori della filiera nell’ultimo biennio e con l’obiettivo di rendere l’intera supply chain sostenibile.

RadiciGroup is growing in terms of human resources, not only from a numerical point of view but also – and more importantly – from a professional perspective”. Some figures, which can be viewed in more depth by reading the Report: today the Group’s renewable source electrical energy mix is 40.3% of total electrical energy consumption, and the goal is to continue along this path to ensure high levels of green energy. During the three-year period 20152017, total primary energy consumption of fossil fuels dropped from 6.43 GJ/t to 6.19 GJ/t, and, during the last six years, decreased by 22%.

 A destra Beatrice Guidi e Pietro Ferrari alla conferenza di presentazione del Bilanci odi sostenibilità di RadiciGroup.  Il momento clou della manifestazione, la parola ad Angelo Radici presidente della RadiciGroup.  Veduta della sala affollata di ospiti, giornalisti e autorità.

Of particular note is the benchmark comparing the standard energy mix available at the national level with the mix selected by the Group for its business activities. Indeed, the Group’s specific choice to use green electric power and lower environmental impact fuel enabled its sites to emit 24.5% less greenhouse gas than they would have using the standard national energy mix. That percentage was obtained calculating emissions based on the effective mix of the Group and the mix of the individual countries where the plants within the reporting boundary were located (Table 57). As regards RadiciGroup people,


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TESSILE TECNICO RADICI GROUP La risposta e stata piu che positiva, con grande attenzione ai temi dell’integrita della persona, alla tutela dell’ambiente, al rispetto della legislazione. Anche i dati legati al valore aggiunto globale netto (capacita di un’azienda di produrre ricchezza e distri-

the rule of Group founder Gianni Radici always was “putting people and communities at the centre of work activities”. And this approach has been reported on specifically and accurately in the Group Sustainability Report, published annually since 2004. In 2017, the RadiciGroup workforce expanded: in particular, young workers joined the staff, bringing their know-how compatible with current market needs to enhance the historical competences of the Group. The type of outstanding employment agreements highlights the importance the Group has always given to the continuity of work relationships: 91% of work contracts are permanent contracts. Sustainability is always the result of teamwork. In pursuit of this aim, during the previous two years RadiciGroup shared Supplier and Customer Codes of Conduct with the other players in the supply chain, so as to make the entire chain sustainable. The response was more than positive, with great attention to the themes of the physical integrity of people, safeguarding of the environment and observance of the law. Additionally, the amount of net global added value (capability of a company to produce wealth and distri-

buirla ai suoi stakeholder, usando meno risorse) sono interessanti: 258.860.287 euro il valore 2017, di cui oltre il 50% destinato ai Dipendenti a mezzo delle retribuzioni, elemento chiave per attrarre e motivare i talenti. «Le persone in un’azienda – conclude Angelo Radici – sono tutto, sono la risorsa piu preziosa: ecco perche credo fortemente nella formazione, non solo tecnica. Mi riferisco in particolare al tema Sicurezza: abbiamo gia ottenuto ottimi risultati, vogliamo continuare in questo percorso, tutti insieme e in squadra, per segnare altri gol importanti». Il Bilancio di Sostenibilita 2017 di RadiciGroup e accompagnato dalle immagini di alcune opere di Nives Marcassoli, artista contemporanea specializzata nella vetrofusione, che commenta «la trasparenza e elemento essenziale per raccontare, capire, guardare oltre le apparenze e coinvolgere». Cosi opera RadiciGroup, relazionandosi in maniera inclusiva con i suoi stakeholder, dove il valore della trasparenza si coniuga a un approccio etico di rispetto per l’ambiente.

bute it to its stakeholders by using fewer resources) is noteworthy: in 2017, EUR 258,860,287, of which over 50% distributed to employees through salaries and wages, a key factor in attracting and motivating talented people. “The people of a company are everything”, Angelo Radici concluded. “They are the most precious resources. This is why I strongly believe in training – not only on technical job skills but also on safety, which I’d like to point out in particular. We’ve had excellent results and want to continue in this direction, all together as a team, to achieve other important goals”. The 2017 RadiciGroup Sustainability Report is accompanied by images of some of the works of Nives Marcassoli, a contemporary artist specializing in fused glass, who noted: “Transparency is an essential element for communicating, understanding, looking beyond appearances and involving the viewer”. RadiciGroup, operates in this way, relating to its shareholders inclusively, so that the value of transparency is combined with environmental ethics.


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EVENTI FILO writer Pietro Ferrari www filo.it

Un bilancio positivo e ricchezza di innovazione a Filo La cinquantesima edizione di Filo, salone internazionale dei filati e delle fibre, si è chiusa con risultati molto positivi.

 Due immagini della conferenza stampa durante la cinquantesima edizione di Filo.

Ha dichiarato Paolo Monfermoso, responsabile della manifestazione: “La cinquantesima edizione di Filo si chiude con un ottimo bilancio. Con questa edizione abbiamo tagliato il traguardo dei cinquanta appuntamenti e dei venticinque anni di Filo: si è trattato ovviamente di un momento significativo per una fiera come Filo, che fa della concretezza la sua caratteristica essenziale. È dunque con particolare soddisfazione che oggi possiamo affermare di aver raggiunto e superato gli obiettivi che avevamo fissato per il triennio 2015-2018. In questa edizione siamo arrivati a 115 espositori e anche i visitatori sono in linea con l’edizione di settembre 2017. Tutto ciò premia il lavoro di squadra e le sinergie che abbiamo costruito in questi anni, in primo luogo con Ice-Agenzia, Sistema Moda Italia e Milano Unica. Grazie a Ice Agenzia anche in questa edizione è arrivata in fiera una delegazione estera composta da buyer provenienti da paesi UE (Francia, Svezia, Danimarca, Spagna e Portogallo) e da Gran Bretagna, Norvegia, Bielorussia, Turchia e Giappone. Mentre il sostegno di Smi e di Rafi (Russian Association of Fashion Industry) ci ha permesso di ospitare di nuovo la delegazione di buyer

dalla Russia, un paese che continua a essere molto interessante per le aziende tessili italiane. Come ha affermato il presidente Carlo Piacenza, Filo “è diventata grande”: è il riconoscimento del lavoro svolto. Allo stesso tempo, però, “essere diventati grandi” comporta la responsabilità di disegnare, per i prossimi anni, un percorso di crescita che affronti le nuove sfide poste al nostro settore e a tutta la filiera tessileabbigliamento, senza tuttavia rinunciare alle caratteristiche essenziali di Filo, prima fra tutte la qualità dei prodotti esposti. Filo si appresta dunque a percorrere nuove strade a partire da quanto costruito nel passato, per continuare a offrire ai suoi espositori e visitatori concrete occasioni di business”.

! IN GIRO PER FILO Incontriamo tra gli stand di Filo numerosi operatori del settore e vediamo con piacere le novità presentate. Giovanni Benelli, Direttore tecnico e commerciale della ditta Elasten di Prato ci parla di élin®: - È una famiglia di filati brevettata su scala internazionale che esiste da vari anni ma che aveva bisogno di un nome, un marchio che la contraddistinguesse.


textures  THE COLOURS OF FILO Paolo Monfermoso, director of the event, declared: "The fifty edition of Filo closes with an excellent balance. With this edition we crossed the finish line of Filo's fifty appointments and twentyfive years: it was obviously a significant moment for a fair like Filo, which makes concreteness its essential characteristic. It is therefore with particular satisfaction that today we can affirm that we have reached and exceeded the objectives set for the three year period 2015-2018. In this edition we have reached 115 exhibitors and also the visitors are in line with the September 2017 edition. All this rewards team work and the synergies we have built in these years, first of all with Ice-Agency, Sistema Moda Italy and Milano Unica. Thanks to Ice Agency, also in this edition a foreign delegation arrived at the fair, made up of buyers from EU countries (France, Sweden, Denmark, Spain and Portugal) and from Great Britain, Norway, Belarus, Turkey and Japan. While the support of Smi and Rafi (Russian Association of Fashion Industry) allowed us to host again the buyer delegation from Russia, a country that continues to be very interesting for Italian textile companies. As President Carlo Piacenza said, Filo "has become great": it is the recognition of the work done. At the same time, however, "having grown up" involves the responsibility of designing, for the next few years, a path of growth that addresses the new challenges posed to our sector and the entire textile-clothing supply chain, without however renouncing the essential characteristics of Filo, first of all the quality of the products on display. Filo is therefore preparing to take new roads starting from what was built in the past, to continue offering its exhibitors and visitors concrete business opportunities ". We meet many operators in the sector among Filo's booths and we are pleased to see the new products presented. Giovanni Benelli, Technical and Sales Manager of Elasten company in Prato, talks about élin®: "It is a family of yarns Patented on an international scale that has existed for many years but that needed a name, a brand. In this family of yarns we use pure linen, pure hemp and pure ramiè / nettle combined with the most innovative synthetic and / or natural elastic techniques. The brand is inspired by the elasticity inserted in the natural fiber par excellence, linen. Our range of products can be used to create fabrics of any sector, for example: shuttle fabric for furniture, footwear and clothing up to straight and circular knitwear. élin® is a registered trademark created to inform the en-

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tire textile supply chain including the end customer on how much more natural and comfortable it can be today even modern and elegant. In Elasten, as the name implies, we elasticize everything, hence our motto "I elasticize even my mum". We start from a yarn of any composition and produced with any spinning technique, which in one way or another we manage to stretch. The challenge of linen was one of the hardest, having a fiber so "woody" but with the same spirit of experimentation that distinguishes us we would like to have before us many challenges similar to linen. Pietro Ferrari - Is the elasticization process achieved with elastomers? or is it simply obtained through the type of weaving? Giovanni Benelli - The elasticization takes place through machines that are specifically modified cable spindles, suitable for this process. The patent covering these yarns does not cover the stretch mode but the result, so they are patented in several ways. And the fabric produced with the above yarns is also patented even in the smallest percentage. The elastic core is made of an elastomer that can be synthetic and / or natural and can be compostable according to what the market offers or requires: the day a new idea is born is immediately included in this patent. Currently in the family of more innovative products we have two elastic components in the core within the yarns. These work in symbiosis, allowing one to remove the friction to the other fiber in contact with the woody material that surrounds it. This innovative system creates an elastic return of the optimal fabric, even in a trousers more subject to traction. The weaving and finishing of the fabric are optimized for the success of the elasticity. It takes a bit of experience. Pietro Ferrari - We are talking about a product that, at the choice of your client, can be eco-sustainable or have a content of synthetic elastomers, are you able to provide the most different solutions? Giovanni Benelli - We like people to come to the company and give us input and we develop it. We look for everything that the market invents in our field and we test it and if valid we propose it to our customers developed on our technologies . Pietro Ferrari - you spoke of a product that has several years, why was the need to give it a name come to an end? Giovanni Benelli - The patent was born immediately believing that it was enough "only" to start a product and hope to keep it right, but available to anyone who wan-


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EVENTI FILO

 Giovanni Benelli di Elasten.

In questa famiglia di filati utilizziamo puro lino, pura canapa e puro ramiè/ortica uniti alle tecniche elastiche sintetiche e/o naturali più innovative. Il marchio prende spunto dall'elasticità inserita nella fibra naturale per eccellenza, il lino. La nostra offerta di prodotti può essere utilizzata per creare tessuti di qualsiasi settore, ad esempio: tessuto a navetta per arredamento, calzatura e abbigliamento fino alla maglieria rettilinea e circolare élin®. È un marchio registrato creato per informare tutta la filiera tessile compreso il cliente finale su quanto di più naturale e confortevole possa essere ad oggi anche moderno ed elegante. In Elasten come dice il nome, elasticizziamo qualsiasi cosa, da qui il nostro motto - “io elasticizzo anche la mi mamma -”. Partiamo da un filato di qualsiasi composizione e prodotto con qualsiasi tecnica di filatura, che in un modo o in un altro riusciamo ad elasticizzare. La sfida del lino è stata una delle più dure, avendo esso una fibra così “legnosa” ma con lo stesso spirito di sperimentazione che ci contraddistingue vorremmo avere davanti a noi tante sfide simili al Lino. Pietro Ferrari - Il processo di elasticizzazione è ottenuto con degli elastomeri? o è semplicemente ottenuto attraverso il tipo di tessitura? Giovanni Benelli - L’elasticizzazione avviene tramite macchinari che nello specifico sono dei fusi cavi modificati, adatti a questo processo. Il brevetto che copre questi filati non copre la modalità di elasticizzazione ma il risultato, quindi sono brevettati in più modalità. Ed è brevettato anche il tessuto prodotto con suddetti filati anche in minima percentuale. L’anima elastica è formata da un elastomero che

può essere sintetico e/o naturale e può essere compostabile in base a quello che il mercato offre o richiede: il giorno in cui nasce un’idea nuova viene inserita immediatamente in questo brevetto. Attualmente nella famiglia di prodotti più innovativi abbiamo due componenti elastiche in anima all'interno dei filati. Questi lavorano in simbiosi, permettendo l’una di togliere l’attrito all'altra fibra a contatto con il materiale legnoso che le avvolge. Questo sistema innovativo crea un ritorno elastico del tessuto ottimale, anche in un pantalone più soggetto alla trazione. La tessitura e il finissaggio del tessuto sono ottimizzati per la buona riuscita dell’elasticità. Ci vuole un po’ di esperienza. Pietro Ferrari - Stiamo parlando di un prodotto che, a scelta del vostro cliente, può essere ecosostenibile oppure avere un contenuto di elastomeri sintetici, voi siete in grado di fornire le soluzioni più diverse? Giovanni Benelli - Ci piace che la gente venga in azienda e ci dia l’input e noi lo sviluppiamo. Tutto quello che il mercato inventa di nuovo nel nostro campo lo cerchiamo e lo testiamo e se valido lo proponiamo sviluppato sulle nostre tecnologie ai nostri clienti. Pietro Ferrari - Parlava di un prodotto che ha vari anni, come mai di seguito è nata l’esigenza di dargli un nome ? Giovanni Benelli - Il brevetto è nato immediatamente credendo che bastasse “solo” questo per far partire un prodotto e sperare di mantenerselo proprio, ma a disposizione di chiunque lo volesse sviluppare in tessuto. In realtà il mondo di oggi cataloga i prodotti per prezzo spazzando via molto spesso qualità, impegno, innovazione e protezione dei propri saperi e mestieri. Il marchio da un'identità, è imprescindibile, delinea un qualche cosa che è figlia di una storia che dura da generazioni e che vorremmo rinnovare e tramandare nel tempo. Questa si chiama emozione sensoriale che il cliente finale dovrebbe scoprire ogni volta che acquista un prodotto e lo rende fiero di indossarlo. In questo io ci credo molto. Presso lo stand di Flocus, Kapok, il nome a cui facciamo riferimento non è solo quello del frutto – ci dice Jeroen Muijsers di Flocus - ma è anche il nome dell'omonimo albero. Un albero che non ha bisogno dell'aiuto dell'uomo per crescere e prosperare, ma solo della luce del sole e dell'acqua piovana senza bisogno di alcuna irrigazione. Cresce solitamente nel Sudest Asiatico, in Asia e Sud America.


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ted to develop fabric. In reality, today's world catalogs products by price, sweeping away often quality, commitment, innovation and protection of their knowledge and skills. The brand from an identity, it is essential, outlines something that is the daughter of a history that has lasted for generations is that we would like to renew and thand down over time. This is called sensory emotion that the end customer should discover every time he buys a product and makes him proud to wear it. In this I believe in it a lot.

 Jeroen Muijsers di Flocus con Beatrice Guidi.

Il frutto cade una volta secco, lo si apre e se ne estrae la "lana vegetale" che è molto corta, dai dieci ai venti millimetri per questo motivo è molto difficile da filare. Per questo lo utilizziamo in miscela con altri tipi di tessuto, cotone, poliestere o viscosa. Questa fantastica fibra ha proprietà antiacaro, atermico e antibatterico tutte dalla natura. Inoltre è dotata di una cera naturale che la rende ipoallergenica e idrorepellente, qualità che tende a scemare dopo il processo di tintura, per questo consigliamo di laciarlo grezzo per poterne sfruttare appieno i benefici. La Natura è autrice di perfezione e Flocus a lei si inspira. Presso ROICA™ by Asahi Kasei incontriamo Camilla Carrara di GBNetwork che ci illustra l’impostazione ecosostenibile dei filati ROICA Eco-Smart™: “Spin-

FLOCUS Kapok, The name we refer to is not only that of the fruit - says Jeroen Muijsers of Flocus - but it is also the name of the homonymous tree. A tree that does not need the help of man to grow and prosper, but only sunlight and rainwater without irrigation. It usually grows in Southeast Asia, in Asia and South America. The fruit falls once dry, it is opened and the "vegetable wool" is extracted which is very short, from ten to twenty millimeters for this reason it is very difficult to spin. For this reason we use it in mixture with other types of fabric, cotton, polyester or viscose. This fantastic fiber has anti-mite, athermal and anti-bacterial properties all from nature. It is also equipped with a natural wax that makes it hypoallergenic and water-repellent, quality tends to subside after the dyeing process, so we advise to rip it raw to fully exploit it the benefits. Nature is the author of perfection and Flocus is inspired by her. At ROICA™by Asahi Kasei we meet Camilla Carrara from GBNetwork who shows us the eco-sustainable approach of ROICA Eco-Smart ™ yarns: "Pushing a lot on responsible innovations, we present the yarns of the ROICA Eco-Smart ™ family including a certified Global Recycled Standard and a Cradle to Cradle Certified ™. In the last period there have been many acquisitions also from final brands, in August C & A launched the first pair of totally certified Cradle to Cradle jeans that contains the ROICA Eco-Smart ™ product inside. With customers we are also agreeing on communication to the final consumer.even though using premium ingredients like our yarn. Jeans is a difficult item of clothing for the textile industry. It is possible with our product to offer it at a price that is more affordable for the final consumer. Providing large quantities is easier to obtain an acceptable price.” Again with Camilla Carrara we visit the Marchi & Fildi stand. Here, Vittoria Marchi, responsible for corporate communication, tells us about the latest developments: "Over the past few months we have acquired many new international par-

 Beatrice Guidi allo stand di Roica.


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 Allo stand di Marchi&Fildi, Beatrice Guidi, Camilla Carrara e Vittoria Marchi.

 Creatività e pregio

da Tollegno 1900.

EVENTI FILO

gendo molto sull’ innovazione responsabile, presentiamo i filati della famiglia ROICA Eco-Smart™ tra cui uno certificato Global Recycled Standard ed uno Cradle to Cradle Certified™ Nell’ultimo periodo ci sono state molte acquisizioni anche da parte di brand finali, in agosto C&A ha lanciato il primo paio di jeans totalmente certificato Cradle to Cradle che contiene all’interno il prodotto ROICA Eco-Smart™. Con i clienti ci stiamo anche accordando sulla comunicazione al consumatore finale. Il jeans è un capo di abbigliamento difficile per l’industria tessile in termini di sostenibilità. C&A offre un prodotto ad un prezzo più che abbordabile per il consumatore finale pur utilizzando ingredienti premium come il nostro filato. Ancora con Camilla Carrara visitiamo lo stand di Marchi&Fildi. Qui Vittoria Marchi responsabile della comunicazione aziendale ci racconta gli ultimi sviluppi:

“Abbiamo acquisito negli ultimi mesi moltissimi nuovi partner anche internazionali che sono entrati nel progetto ECOTEC® e grazie anche alla loro collaborazione siamo riusciti a espandere la collezione dei tessuti. Qui a Filo presentiamo il book ECOTEC® Inspiration da mostrare ai produttori, realizzato insieme a Sandy MacLennan, disegnatore tessile esperto di tendenze. L’idea era quella di mostrare la versatilità dei vari filati ECOTEC® in diverse soluzioni creative. Hanno usato il Polaris che abbiamo presentato in un range di prodotti molto ampio da illustrare ai produttori quando vengono in visita. Invece la collezione Innovation ha tutti dettagli dei produttori ed è indirizzato ai brand con proposte molto colorate, molto varie, di qualità. Abbiamo anche delle felpe particolari, e uno degli ultimi brand è rappresentato dalla t-shirt di un marchio emergente molto giovane, Ice Monkey Berlin, con il cento per cento cotone ed è corredato dalla nuova immagine che abbiamo lanciato. L’estate 2020 sara wool-oriented per Tollegno 1900 che si affida all’Extrafine Merino per sviluppare una collezione “light” che fa di qualita, innovazione e performance i suoi cavalli di battaglia. Nel segno del jersey la proposta dell’azienda biellese, presentata a “Filo 50”, punta su Harmony 4.0 che, dopo i significativi riscontri raccolti nella maglieria con la collezione autunno-inverno, declinandosi nelle finezze 1/28 e 1/44 conferma di avere tutte le carte in regola non solo per la realizzazione di capi sporty, ma anche per accessori. A fare del top yarn 100% Lana Merino Extrafine di Tollegno 1900 il filato ideale per questa tipologia di prodotti le sue caratteristiche intrinseche total easy care, idrorepellente, ingualcibile ed iper elastico – e l’applicazione simultanea di trattamenti


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tners who have joined the ECOTEC® project and, thanks to their collaboration, we have managed to expand the fabric collection. Here at Filo we present book ECOTEC® Inspiration to show to the producers, made together with Sandy MacLennan, textile expert on trends. The idea was to show the versatility of the various ECOTEC® yarns in different creative solutions. They used the Polaris that we presented in a very wide range of products to illustrate to producers when they come to visit. Instead, the Innovation collection has all the details of the producers and is addressed to the We also have special sweatshirts, and one of the latest brands is the t-shirt of a very young emerging brand, Ice Monkey Berlin, with one hundred percent cotton and is accompanied by the new image we launched.”  Un momento conviviale per celebrare la cinquantesima edizione di Filo.

specifici, metodiche di lavorazione che ne accrescono l’aspetto “compact”, modalita di torsione piu elevate rispetto alla media e diminuzione del pilling. Risultato? Un filato iper- prestazionale, pratico e funzionale nel rispondere alle esigenze della quotidianita senza scendere a compromessi con estetica e piacevolezza al tatto. Proprio questi requisiti ne fanno una soluzione consigliabile anche per l’universo-calzetteria, tra i focus della linea p/e.

Summer 2020 will be wool-oriented for Tollegno 1900, which counts on the Extrafine Merino to develop a light collection that makes quality, innovation, and performance its strong suits. Under the name of jersey is the offer of the company from Biella, presented at the 50th edition of Filo (26, 27 September), focusing on Harmony 4.0, which, after the significant results in knitwear with the autumnwinter collection, available in 1/28 and 1/44 gauges, confirms it has what it takes not only for the creation of sporty garments, but also for accessories. What makes the 100% Merino Wool Extrafine by Tollegno 1900 the ideal yarn for this type of products are its intrinsic characteristics - total easy care, water repellent, crease resistant, and hyper elastic - and the simultaneous application of specific treatments, processing methods that increase its compact aspect, higher twisting methods compared to the average, and reduced pilling. The result? A hyper-performing yarn, practical and functional in responding to the needs of everyday life without compromising aesthetics and pleasantness to the touch. These very characteristics make it an advisable solution even for the hosiery universe, which is among the main themes of the s/s line.


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EVENTI PERFORMANCE DAYS MONACO DI BAVIERA writer Pietro Ferrari www performancedays.com

Un trasferimento azzeccato Performance Days fa un brillante debutto alla fiera di Monaco.

Nessuno ha mai veramente dubitato che sarebbe stato un grande successo. Tuttavia il risultato "ha addirittura superato le aspettative degli organizzatori della mostra - la famiglia Weichert: 3.201 visitatori da 63 Paesi. Il numero di visitatori nel mese di novembre

2017 è stato di 2.001. Performance Days ha stabilito un record dopo l'altro nei suoi dieci anni di storia. Il costante aumento del numero di visitatori e di espositori ha convinto l'azienda familiare a trasferirsi alla Fiera di Monaco nel suo decimo anno.

 PERFORMANCE DAYS MAKES The steady increase in the numbers of visitors and exhibitors A BRILLIANT DEBUT AT THE MUNICH FAIR GROUNDS convinced the family-owned company to relocate in its No one ever really doubted that the relocation of Performance Days to the Messe Munchen fairgrounds would be a great success. However, that the numbers would ultimately "go through the roof" has even exceeded the expectations of the owners of the exhibition – the family Weichert: a phenomenal 3.201 visitors from 63 countries attended. The number of visitors in November 2017 was 2.001 visitors. Performance Days has set one record after another in its tenyear history.

tenth year to the Messe Munchen from the Munich M.T.C. Marco Weichert: "We are very proud to continue to lead this successful fair independently without outside investors." Relocation boosts success -The move was the right decision at the right time according to the fair organizers and the exhibitors and visitors agree. The number of visitors, recorded at 3.201, was significantly higher than the advance forecasts. Hall C1 of the Messe Munchen provided more floor space for about 100 new exhibitors than at the last fair in the M.T.C. Both long time exhibitors and first time exhibitors reported


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Il numero dei visitatori registrati a 3.201, è stato significativamente superiore alle previsioni anticipate. Il padiglione C1 della Messe München ha fornito più spazio per circa 100 nuovi espositori rispetto all'ultima fiera del MTC . Sia gli espositori “storici” che i nuovi espositori hanno riportato una soddisfazione superiore alla media. Corridoi e viali affollati riflettono le attraenti offerte della fiera: i quattro viali hanno ospitato il Performance Forum con il Performance Wall, il Focus Topic con il Marketplace, le aree per Expert Talks e le tavole rotonde, oltre a uno per il catering. Gli Expert Talks sono stati ancora una volta un'attrazione importante. L'argomento "L'Acqua - La nostra responsabilità" ha affrontato un tema controverso ma importante e ha ricevuto molte lodi.

Marco Weichert: “Siamo molto orgogliosi di continuare a condurre questa fiera di successo senza richiedere investitori”. La delocalizzazione aumenta il successo - La mossa è stata la decisione giusta al momento giusto.

above average satisfaction with the progress and services at the fair. Visitors joined in sharing this positive impression. Attractive supporting program - Crowded aisles and boulevards reflected the fair’s attractive offers. The four boulevards hosted the Performance Forum with the Performance Wall, the Focus Topicwith the Marketplace, the areas for Expert Talks and panel discussions, as well as one for catering. Looking back with satisfaction, fair manager Stefanie Sacherow said: "We put a lot of thought into how to arrange the hall and the boulevards. From the beginning, we definitely wanted to transfer the relaxed atmosphere of Performance Days over to the grand hall of the Messe Munchen."

This was achieved with great success. The Expert Talks were once again a major attraction. Right up to the last panel discussion on the second day, not only were all seats occupied, some people were even standing in the floor. The Focus Topic "Water – Our Responsibility" covered a controversial yet important subject and received a lot of praise. The main points were comprehensively explained, the most innovative fabrics displayed, and the outstanding, sustainable, and water-saving fabric was named the winner of the ECO Performance Award. The Expert Talks and panel discussions addressed these topics on the second day of the fair.


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EVENTI HEIMTEXTIL writer Pietro Ferrari https://heimtextil.messefrankfurt.com/frankfurt/en.html

Una gamma vasta più ancora Mobili

e tessuti decorativi: Heimtextil amplia la sua offerta.

Con oltre quattrocento produttori internazionali, la gamma di prodotti per arredamento e tessuti decorativi, nonché tappezzeria e finta pelle di Heimtextil è più ampia che mai. La principale fiera mondiale per i tessili per la casa e il contract (8-11 gennaio 2019) a Francoforte sul Meno amplia ulteriormente il suo spettro su un totale di sei livelli. "Il segmento dei tessuti per arredamento e tessuti decorativi sta crescendo con molto successo da diversi anni. Nel 2019, tutti i principali fornitori europei di tappezzeria e tessuti decorativi, tappezzeria e finta pelle si presenteranno per la prima volta ai tre livelli del padiglione 4 ", afferma Olaf Schmidt, Vicepresidente Textiles & Textile Technologies di Messe Frankfurt. Anche i più importanti produttori di tessuti per arredamento provenienti dall'Asia che hanno esperienza di esportazione saranno rappresentati nei padiglioni 1 e 5. Nel complesso, Heimtextil combina la gamma più grande e più internazionale del mondo in questo segmento, creando così le migliori opzioni di ordine per gli acquirenti da l'industria del mobile e della casa tessile, nonché gli editori del tessile.

! SOSTENIBILE, RESISTENTE ALLE INTEMPERIE E ADATTO A PROPRIETÀ COMMERCIALI Una vita e un lavoro salubri rimangono uno dei temi principali nel settore del tessile per interni. Anche i mobili e i tessuti decorativi danno un contributo: sono in grado di ottimizzare le stanze in modo climatico e acustico e migliorare decisamente il fattore benessere. A questo proposito, i tessuti di tendenza sono certificati organici, impermeabili e/o ignifughi. Allo stesso tempo, i tessuti - nonostante tutta la loro tecnologia avanzata - hanno un aspetto molto naturale. Questo vale anche per i tessuti per esterni in lino, flanella o tessuto. Quando si tratta di tessuti morbidi e di buon gusto per interni, la lana di alta qualità è sfruttata al massimo. Anche in aumento sono i tessuti in denim che a volte danno all'abitacolo un tocco casual. La mattina del primo giorno della fiera (8 gennaio 2019), un dialogo di design si svolgerà con i trend manager di Heimtextil sulle ultime tendenze di design nei tessuti per arredamento e decorativi. I ri-


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cercatori di tendenza inviteranno i rappresentanti dell'industria della tappezzeria all'area conferenze nel padiglione 4.2 per scambiare opinioni su temi attuali.

! PRESENTI I PRINCIPALI PRODUTTORI EUROPEI Nel padiglione 4 saranno presenti numerosi grandi nomi dall'Europa, come Gruppo Mastrotto, Manifattura Tessile Di Nole, Martinelli Ginetto, MCA, Prosetex e Sirio Tendaggi dall'Italia, Boelert & Moens, Belgio e Albatros, Bernard Reyn, Pintail e Reynaldo da Paesi Bassi. Altri grandi giocatori vengono dalla Spagna: Manuel Revert, Santa Amalia Alta Decoracion (con il marchio SATI) e Textiles Vilber. Inoltre, saranno presenti anche Dina Vanelli Tekstil e Güleser Tekstil dalla Turchia. Dalla Germania saranno rappresentati Gebrüder Munzert, Konrad Hornschuch, Leder Schreyeck, Textum e Vowalon Beschichtungen.

! PRODOTTI DI ALTA QUALITÀ PER L'ARREDAMENTO TESSILE COMMERCIALE Inoltre, il padiglione 4.2 si concentrerà anche su un altro gruppo target: al "Interior.Architecture.Hospitality Expo", architetti, interior designer e arredatori alberghieri troveranno prodotti di alta qualità per l'arredamento tessile commerciale, come i tessuti con funzione acustica o con speciali proprietà resistenti all'abrasione. Crypton dagli Stati Uniti e Anavil Europe dalla Francia esporranno per la prima volta a Heimtextil e presenteranno i tessuti appositamente per l'arredamento contract. Un altro highlight nel pa-

diglione 4.2 sarà una presentazione su larga scala di Trevira. "Espanderemo ulteriormente il concetto dello stand comune Trevira CS nel 2019. Ciò significa che saremo rappresentati a Heimtextil con un numero maggiore di clienti e quindi anche con le collezioni Trevira CS altamente ignifughe. Trevira presenterà anche un settore di tendenza in particolare per il mercato contract, dove i visitatori - in particolare interior designer, designer e arredatori possono scoprire tessuti innovativi e tendenze cromatiche", afferma la dott.ssa Isabell Lammel, responsabile Communications di Trevira. Il produttore tedesco di fibre e filamenti di poliestere ad alta tecnologia presenterà i suoi nuovi prodotti insieme ai suoi partner ben noti, come Getzner Textil dall'Austria, Engelbert E. Stieger dalla Svizzera, Hoftex dalla

 Un momento della presentazione milanese di Heimtextil.

 FURNITURE AND DECORATIVE FABRICS: HEIMTEX- tant manufacturers of upholstery fabrics from Asia that also TIL EXPANDS ITS OFFER have export experience will also be represented in halls 1 With over 400 international manufacturers, the product range of upholstery and decorative fabrics as well as upholstery and artificial leather at Heimtextil is wider than ever before. The world’s leading trade fair for home and contract textiles (8-11 January 2019) in Frankfurt am Main is now further expanding its spectrum across a total of six hall levels. ‘The upholstery and decorative fabrics segment has been growing very successfully for several years now. In 2019, all the relevant European suppliers of upholstery and decorative fabrics, upholstery and artificial leather will be presenting themselves across the three levels of hall 4 for the first time’, says Olaf Schmidt, Vice President Textiles & Textile Technologies at Messe Frankfurt. The most impor-

and 5. All in all, Heimtextil combines the world’s largest and most international range in this segment, thus creating the best order options for buyers from the furniture and home textile industries as well as textiles editeurs. Sustainable, weatherproof and suitable for commercial properties Healthy living and working remains one of the top themes in the interior textiles sector. Furniture and decorative fabrics also make a contribution: they are able to optimise rooms climatically and acoustically and decisively improve the feel-good factor. In this respect, the on-trend fabrics are certified organic, waterproof and/or flame-retardant. At the same time, the textiles – despite all their high-tech – have a very natural appearance. This also


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EVENTI HEIMTEXTIL Germania, Johan van den Acker dai Paesi Bassi e Tessitura Mario Ghioldi dall'Italia.

! LA PIÙ VASTA GAMMA DI PRODUTTORI ASIATICI Nei padiglioni 1.0, 1.1 e 5.1, i produttori asiatici esperti nelle esportazioni presenteranno una vasta gamma di tessuti per arredamento e tappezzeria su un totale di tre livelli. È qui che i commercianti e i grossisti stranieri che si concentrano su ordini volumetrici possono incontrare produttori con i quali gli ordini possono essere immessi in quantità medie e alte e forniti in modo tempestivo. Inoltre, gli espositori offriranno anche una vasta gamma di prodotti realizzati appositamente

applies to outdoor fabrics in linen, flannel or woven looks. When it comes to soft feel-good textiles for indoors, high quality wool is exploited to the full. Also on the rise are denim fabrics that sometimes give the interior a casual touch. On the morning of the first day of the fair (8 January 2019), a design dialogue will take place with the Heimtextil trend managers about the latest design trends in upholstery and decorative fabrics. The trend researchers will invite representatives from the upholstery industry to the lecture area in hall 4.2 to exchange views on current topics. Top European producers strongly represented In hall 4, numerous big names from Europe will be present, such as Gruppo Mastrotto, Manifattura Tessile Di Nole, Martinelli Ginetto, MCA, Prosetex and Sirio Tendaggi from Italy, Boelert & Moens, Belgium and Albatros, Bernard Reyn, Pintail and Reynaldo from the Netherlands. Other top players come from Spain: Manuel Revert, Santa Amalia Alta Decoracion (with the brand SATI) and Textiles Vilber. In addition, Dina Vanelli Tekstil and Guleser Tekstil from Turkey will also be present. From Germany, Gebruder Munzert, Konrad Hornschuch, Leder Schreyeck, Textum and Vowalon Beschichtungen will be represented. High-quality products for commercial textile furnishing In addition, hall 4.2 will also focus on a further target group: at the “Interior.Architecture.Hospitality Expo”, architects, interior designers and hotel furnishers will find high-quality products for commercial textile furnishing, such as textiles with an acoustic function or with special abrasion-resistant properties. Crypton from the USA and Anavil Europe from France will be exhibiting for the first time at Heimtextil and will be presenting fabrics specifically for contract furnishing. Another highlight in hall 4.2 will be a large-scale presentation by Trevira. ‘We will further expand the concept of the Trevira CS joint stand in 2019. This means that we will

per i rivenditori e con il proprio marchio. D Decor, G.M Syntex e SVG Fashion dall'India Fibre e filati: dai materiali naturali all'alta tecnologia Oltre alla presentazione congiunta di Trevira nel padiglione 4.2, numerosi produttori di fibre e filati saranno presenti a Heimtextil, distribuiti su diversi segmenti di prodotto. La gamma si estende da materiali tradizionali e filati certificati ecologici a fibre ad alta tecnologia per l'utilizzo in aree altamente specializzate. Tra i 20 produttori figurano aziende pioneristiche come Dralon dalla Germania (padiglione 4.1, foyer), Lenzing dall'Austria (padiglione 11.0), Reliance dall'India (hall 4.0, foyer) e Torcitura Lei Tsu dall'Italia (padiglione 4.2).

be represented at Heimtextil with a larger number of customers and thus also the highly flame-retardant Trevira CS collections. Trevira will also be presenting a trend area especially for the contract market, where visitors – in particular interior designers, designers and furnishers – can find out about innovative textiles and colour trends’, says Dr Isabell Lammel, Manager Communications at Trevira. The German manufacturer of high-tech polyester fibres and filaments will be presenting its new products alongside its well-known partners, such as Getzner Textil from Austria, Engelbert E. Stieger from Switzerland, Hoftex from Germany, Johan van den Acker from the Netherlands and Tessitura Mario Ghioldi from Italy. Largest range of manufacturers from Asia In halls 1.0, 1.1 and 5.1, Asian manufacturers experienced in exports will present a wide range of furnishing and upholstery fabrics on a total of three levels. This is where foreign traders and wholesalers focusing on volume-oriented orders can meet manufacturers with whom orders can be placed in medium and high quantities and supplied in a timely manner. In addition, the exhibitors will also be offering a varied range of products manufactured especially for retailers and bearing their own brand name. D Decor, G.M Syntex and SVG Fashion from India will be among those represented in hall 5.1. Fibres and yarns: from natural materials to high-tech In addition to the joint presentation by Trevira in hall 4.2, numerous manufacturers of fibres and yarns will be exhibiting at Heimtextil, spread across various product segments. The range extends from traditional materials and eco-certified yarns to high-tech fibres for use in highly specialised areas. Among the 20 producers are pioneering companies such as Dralon from Germany (hall 4.1, foyer), Lenzing from Austria (hall 11.0), Reliance from India (hall 4.0, foyer) and Torcitura Lei Tsu from Italy (hall 4.2).



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